Illustrazione Ticinese n. 2 - 2019 by Tredicom SA

illustrazione illustrazione.ch

N.2

- 1 MARZO 2019

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

IN NATURA

Affascinanti odissee

IN SALUTE

A TAVOLA

Energia bella e buona

HPV e il suo vaccino

Evviva, ora siamo

famiglie! Per meeega vantaggi. Diventate subito soci e festeggiate con noi.

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somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 132.021 copie (REMP 2018) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch

4 Spunti La grande luna

6 Sai che

Domande curiose e risposte sfiziose

7 Appunti

Spunti, idee e consigli in vetrina

8 Ritratto

Alla corte della Regina

Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano

14 In giardino Il risveglio dei giardini

Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

Svizzera tedesca e romanda: Rub Media AG Seftigenstrasse 310, 3084 Wabern 3001 Bern Tel. 031 380 14 94 nicole.schmid@rubmedia.ch

16 In natura Affascinanti odissee > ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

In copertina: Elisa Ghelmini Foto: Gabriele Campeggio

19 Lavoretti I ciondoli macaron

21 Salute

s alu te

L’HPV e il suo vaccino

e il suo vaccino Il Programma cantonale di vaccinazione, attivo da 10 anni, consente a tutte le persone domiciliate nel Cantone di età compresa tra gli 11 e i 26 anni di proteggersi contro i tumori provocati dal virus del papilloma umano.

le mie orecchie, parlava di virus, di tumore, di papilloma. Mica se l’è inventato! Dai, cerchiamo assieme in internet”. “Sei fuori! Se vengo a casa tua o tu a casa mia riparte la lagna dei “fidanzatini, che palle! Facciamo che cerchiamo ognuno per sé e domani ne parliamo”. “Ok, hai ragione. Becchiamoci a ricre domani”.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

Oggi è già domani

26 A tavola

30 In viaggio

«Proteggersi contro i tumori da HPV si può»

“Marco, ieri sera ho cer cercato in internet e mi si è aperto un mondo di ricordi…”. “Ho sempre pensato che avessi qualche problemino” sogghigna Marco “dai racconta!”. “Simpatico! Ricordi due anni fa quando mia mamma era nervosa, preoccupata, parlava a bassa voce con la tua e poi tutte e due si erano mega agitate?”, “E chi lo scorda? Erano molto più rognose del solito”. “Durante un controllo dal ginecologo, a mia mamma avevano detto che il pap test mostrava

25 Motori

Energia bella e buona

a cura dell’Ufficio del Medico cantonale

nna e Marco: insieme all’asilo, insieme alle elementari e in classe insieme anche alle medie. “Quasi una persecuzione!”, pensa Anna, dello stesso avviso Marco che, come lei, arrossisce quando la madre davanti a tutti li chiama fidanzatini e spera che prima o poi la smetta di metterli in imbarazzo. In fondo è solo perché vanno molto d’accordo pur non volendo darlo a vedere, e anche sotto l’adolescenziale influsso ormonale che li rende scorbutici e scostanti. O c’è dell’altro? Questa mattina Anna passa per caso davanti a un gruppo di compagni di classe e li sente sghignazzare più del solito. Vede Marco un po’ in disparte che li ascolta incuriosito. “Marco, cosa avevano da ridere quelli?” lo apostrofa appena fuori scuola. “Boh, mica ho capito, Gionata diceva che gli hanno fatto una vaccinazione così adesso lui farà sesso.” “Gionata? Ma chi lo vuole quello! La racconta come al solito... E poi scusa, che cosa c’entra un vaccino con il sesso? Quello si è bevuto il cervello”. “Uh Anna! Sempre a criticare! L’ho sentito con

18 Curiosità Liscio o macchiato

l’hpv

Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

In Botswana non ho più nulla

33 In viaggio >

Le previsioni di Cloris per la prima metà di marzo

Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-19

sp unt i

la grande

luna

Riflessioni in punta di piedi per prendersi in mano… testo Andrea Fazioli

lcune settimane fa ho letto un articolo di giornale che annunciava la luna più grande del 2019. Uno scienziato spiegava che il 19 febbraio l’astro notturno si sarebbe avvicinato alla terra fino alla distanza minima di 356’761 chilometri. La sera del 19, dunque, esco di casa con un giaccone, una sciarpa di lana e una termos di tè caldo, preparandomi a un incontro ravvicinato. Ed ecco, vedo la luna salire solennemente nel cielo, enorme, splendida, più maestosa rispetto a una normale luna piena. La contemplo in silenzio, seduto in un campo. Intorno a me ci sono solo arbusti, un masso di pietra, i rami spogli di un faggio. In questo momento, che differenza c’è tra me e un mio antenato del XIX secolo? Che cosa mi distingue da un uomo del medioevo? La situazione - immobile, ai margini di un bosco, la luna sopra la testa - mi rende contemporaneo di Giulio Cesare, di Napoleone Bonaparte, di un contadino cinese dell’anno mille. Passano le epoche, cambiano i popoli e la tecnologia, ma il gesto di alzare gli occhi ci lega ai nostri progenitori. Siamo certi che davvero, per un secondo, non si crei un cortocircuito, una sovrapposizione di universi, siamo certi che per un istante io non possa trovarmi davvero in un’altra epoca? E se tornassi

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verso la strada e incontrassi solo una mulattiera? E se nessuno sapesse più niente delle automobili e dei computer? La fantasticheria è durata per un minuto, poi mi sono reso conto che ero sempre io, soltanto io, Andrea Fazioli, con tutta la mia inevitabile andreafaziolitudine, e che quella era ineluttabilmente una sera di febbraio del 2019. Aveva ragione Eraclito l’Oscuro, quando nel 500 avanti Cristo ammoniva: “Non scenderai due volte nello stesso fiume”. La nostra umanità ci vincola al tempo, siamo inchiodati alla nostra identità, al qui e ora di questa epoca. Nemmeno la luna è più la stessa luna che guardavano Giulio Cesare o il contadino cinese dell’anno mille. Così dice il poeta argentino Jorge Luis Borges: “C’è tanta solitudine in quell’oro. / La luna delle notti non è la luna / che vide il primo Adamo. I lunghi secoli / della veglia umana l’hanno colmata / di antico pianto. Guardala. È il tuo specchio”. Lassù non ci sono mondi fantastici o creature di sogno, ma ci siamo noi, le nostre sofferenze, le speranze che nei millenni si sono accese in ogni singolo uomo e in ogni singola donna che almeno per un istante, nel corso di una vita, abbia alzato gli occhi verso la luna. Guardiamola. È il nostro specchio. v

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s ai che

leggiamo

SAI

perché

GLI UCCELLI NASCONDONO LA TESTA SOTTO L’ALA? Molte specie infilano la testa sotto le penne dell’ala per ridurre al minimo la dispersione di calore corporeo. È come se si infilassero sotto un piumino. Per lo stesso motivo ritirano una delle zampe, rimanendo immobili sull’altra per ore senza fatica. Le loro estremità non sono infatti protette contro il freddo.

Latte e sangue, di Carlo Silini

Bianco letale. Un’indagine di Cormoran Strike, di Robert Galbraith

3. L’assassinio del commendatore. Libro secondo. Metafore che si trasformano, di Haruki Murakami

ascoltiamo

SAI PERCHÉ PIZZA?

L’origine di questo nome è stata a lungo controversa e dibattuta. Oggi pare chiarita ed è curioso scoprire che l’etimologia del nome che, invariato in tutto il mondo, definisce il simbolo gastronomico d’Italia, ha origini germaniche! Pizza infatti è l’equivalente nel germanico d’Italia, gotico e/o longobardo, dell’antico alto tedesco ˘ ˘ bizo-pizzo (trasformato nel tedesco moderno in Bissen, ossia boccone, mor morso). A partire dal XII secolo si ritrova la forma bizzalpizza, al femminile.

Peter Pan, di Ultimo

2. Thank u, next, di Ariana Grande 3. Vita ce n’è, di Eros Ramazzotti SAI

guardiamo

Dragon trainer – il mondo nascosto, di Dean DeBlois

2. Il corriere, di Clint Eastwood 3. Van Gogh. sulla soglia dell’eternità, di Julian Schnabel

si dice

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dov’è CASTEL SAN PIETRO Distretto: Mendrisio Altitudine: 431 m s.l.m. Abitanti: 2207

Castel San Pietro deve il suo nome al castello, oggi scomparso, che fu probabilmente eretto tra il 1118 e il 1127 sulla collina antistante la frazione del Ponte. La sua posizione strategica, a strapiombo sul fiume Breggia, consentiva il controllo delle principali vie di transito. Appena fuori dalle mura del castello, nel 1343 fu costruita l’attuale Chiesa di San Pietro (Chiesa Rossa), iscritta nell’inventario svizzero dei beni culturali di importanza nazionale. Sulle sue pareti interne si possono infatti ammirare preziosi affreschi. Nella Chiesa parrocchiale di S. Eusebio vi è invece l’organo Serassi (1771), ritenuto dagli esperti lo strumento di questo genere di maggior pregio della Svizzera italiana. Castel San Pietro è uno dei maggiori comuni viticoli del Cantone Ticino e possiede un vigneto comunale. Le estremità del territorio di Castel San Pietro sono comprese nel parco delle Gole della Breggia, primo Geoparco della Svizzera, creato nel 2001.

a ppunti IL DEPURATORE INTESTINALE Detox-Programm, Detoxner L’equilibrio della flora intestinale è fondamentale per il benessere di tutto l’organismo. Il programma di cura per la disintossicazione intestinale Detoxner®Detox ripristina l’equilibrio intaccato, per esempio da cure antibiotiche, influenze intestinali, intossicazioni alimentari, stress. Il complesso brevettato 2QR è composto da polisaccaridi vegetali naturali caratterizzati dalla capacità unica di neutralizzare i batteri dannosi favorendo la crescita dei batteri benefici. Basta assumere per cinque giorni consecutivi ogni mattina, a stomaco vuoto, un bicchiere di Detoxner® mix e bere durante la giornata quattro Detoxner® drink al momento dei pasti. Il movimento intestinale è nuovamente stimolato, la microflora naturale nell’intestino si riequilibra, il bilancio idrico e il movimento intestinale vengono regolati, l’assunzione delle sostanze nutritive è favorita.

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IL THRILLER

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The outsider, Stephen King, Sperling & Kupfer Un integerrimo professore di inglese, padre di famiglia, allenatore della squadra dei pulcini di baseball della ridente cittadina di Flynt City. Un uomo, a passeggio nel parco con il cane, che scopre un bambino orribilmente martoriato. Scattano le indagini. Tutte le prove convergono sul professore. Il romanzo potrebbe finire qui, dopo poche pagine ad altissima tensione. Ma l’autore è il geniale Stephen King, maestro del thriller e della suspence, e così si rimane incollati alle pagine del libro per scoprire come ‘diavolo’ questa storia va a finire. Per gli amanti del genere.

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r i t r at t o

alla corte

della regina Il carnevale raccontato e descritto da sua Maestà la Regina Elisa, che per il terzo anno è legittima consorte di Re Rabadan. testo Antonella Broggi - antonellai@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio

ono seduta davanti allo schermo e devo preparare l’intervista che andrò a fare alla regina del Rabadan. Niente, non mi viene in mente nemmeno una domanda. Una sorta di blocco della redattrice. Come mai? Forse perché sono una luganese che non ha mai sentito né festeggiato il carnevale, e anzi non mi è mai piaciuto, sin da piccola. I miei primi ricordi risalgono alla scuola elementare e all’obbligo di mascherarsi per il corteo. Un trauma. C’erano bambini che arrivavano all’appuntamento indossando costumi fantastici, mentre io non avevo nulla. La mia famiglia non ha mai festeggiato il carnevale e anzi non ne vedeva il senso. Quindi al corteo io ci arrivavo “in borghese” e finiva che sfilavo con qualche mascherina di carta disegnata in classe, in fretta e furia. Un anno, una compagna mi aveva prestato un suo vecchio costume, e tutti ne avevano riso. Ecco, questo è stato il carnevale per me. Scherzi e risate, ma rivolti a me. Ho sviluppato così il mio disagio verso questa festa, che crescendo ho sempre evitato come la peste. Diventata mamma, ho cercato di non riportare la stessa esperienza sui miei figli. La scuola però nel frattempo si è democratizzata, e ora i bambini disegnano e realizzano i costumi in classe. Io mi sono sempre limitata a guardarli sfilare e a indossare un… sorriso.

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Sua Maestà, come spiegherebbe il carnevale a qualcuno che non lo ama? “Come si fa a non amarlo? Per me si tratta di un momento di festa, un richiamo alle tradizioni e alla convivialità. Il carnevale è sentito in tutto il Cantone, in alcune zone di più, in alcune zone di meno, ma è bello che, soprattutto nei piccoli paesi, funga da momento di condivisione e coesione”. Lei lo ha sempre amato? “Certo! Da quando ero nel grembo di mia mamma. Lei suonava in una guggen e di conseguenza la mia prima sfilata l’ho fatta… insieme a lei!”.

«Il carnevale

è un momento di condivisione e coesione»

Qual era il costume preferito di Elisa bambina? “Penso di non averne mai avuto uno in particolare, anche perché fin da piccola ho fatto parte di una guggen e quindi il costume era quello del gruppo, che poi usavo anche a scuola o quando festeggiavo per conto mio. Ho comunque avuto anche travestimenti diversi, devo dire che la fantasia non è mai mancata”.

> ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

r i t r at t o Sognava di diventare un giorno la Regina? “Non ci ho mai pensato. Le bambine in genere sognano di essere principesse… anche se a pensarci bene non ricordo di essermi mai travestita con una corona in testa”.

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Come si diventa regina? “Prima di diventare regina sono stata damigella. Un giorno, partecipando a una festa di una mia amica, ho conosciuto la allora regina in carica, che era in cerca di una nuova damigella. Mi ha

proposto di entrare a corte ed io ho accettato, senza sapere bene a cosa sarei andata incontro. Durante i quattro anni da damigella la Corte ha subìto delle modifiche e nel 2016 la regina in carica ha abdicato. Il comitato si è attivato e ha annunciato di essere alla ricerca di una nuova sovrana. Sono giunte tantissime candidature, ma alla fine la scelta è caduta su di me. Ci ho dovuto riflettere bene, perché lavorando a turni, compresi i fine settimana, non posso garantire una presenza a tutti gli impegni, che sono davvero tanti”. Suo marito accetta di buon grado di cederla per un mese al Re Rabadan? “Beh lui mi ricorda che sono regina solo per un mese e mezzo (ride, ndr.). Anche a lui fortunatamente piace festeggiare il carnevale, solitamente partecipa a quello di Camorino, quartiere dove è cresciuto, e a quello di Bellinzona. Durante tutto il periodo ci vediamo davvero poco, ma non manca mai di supportarmi, e sopportarmi!”. Come fa a conciliare la vita a corte con quella professionale? “Il direttore dell’Istituto per il quale lavoro è di Bellinzona, per cui conosce e ama la realtà del carnevale, così come tanti altri miei colleghi. Malgrado non sempre possa presenziare alle varie visite, riesco a conciliare i vari impegni. Per questo devo ringraziare i miei colleghi, che cer cer-

cano di facilitarmi il compito. Per il carnevale di Bellinzona, ovviamente, prendo vacanza”. Cosa fanno i regnanti durante il carnevale? “A Bellinzona la nostra giornata comincia presto: tutte le mattine, verso le 7:30, noi ragazze ci troviamo dalla parrucchiera per trucco e parrucco che, per quanto riguarda il parrucco, richiede un po’ più di tempo a differenza del Re, che può quindi arrivare a metà mattinata, dopodiché iniziamo con il programma stabilito per il giorno e la notte. Partecipiamo ai diversi pranzi organizzati (il pranzo del cuore, quello dedicato agli anziani e il risotto con la popolazione), visitiamo il mercato cittadino, sfiliamo ai diversi cortei e presenziamo a tutte le serate. Inoltre durante un’intera giornata andiamo a visitare le diverse case per anziani. Insomma, seguiamo un’agenda ricca di impegni”. Che tipo è, Sua Maestà il Re? “Beh, è un Re! Si presta bene al suo ruolo. Ama festeggiare, ama il contatto con le persone e queste due caratteristiche sono ovviamente imprescindibili. Verso la sua corte è attento e presente, per cui posso dire di essere una regina contenta”. Si sente regina tutto l’anno? “Regina no, ma essendo la primogenita di tre fratelli, con la prima sorellina arrivata quando avevo ormai cinque anni, per un lungo periodo mi sono

SCHEDA

biografica

Nome: Elisa Cognome: Ghelmini Nata a: Bellinzona il 12 luglio 1986 Stato civile: sposata con Aris Professione: educatrice presso l’Istituto psicopedagogico Miralago di Brissago Regina dal: 2017 Un piatto: cosa, se non risotto? Un libro: La Porta di Magda Szabo, ma amo leggere diversi generi Un film: “Il discorso del re” mi emoziona sempre, come anche “Quasi amici”, in ogni caso non amo il genere horror Un motto: cogli l’attimo

> ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

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ritratto E un suo difetto… “Difetti? Che dura troppo poco!”. È possibile un carnevale più ecosostenibile e sicuro? “Si punta a questo, poi purtroppo c’è sempre chi non rispetta le regole. In generale i carnevali sostengono questa filosofia. Abolire i coriandoli (che sono comunque realizzati con carta riciclata) sarebbe impensabile, però per esempio, all’interno della città non vengono vendute bibite in lattina o in bottiglia, e questo per ridurre i rifiuti abbandonati nelle vie. Anche il grande sforzo finanziario che la Società Rabadan mette in atto offrendo con la tessera d’entrata il traspor trasporto pubblico gratuito, rientra in questa filosofia”.

abituata ad essere la protagonista… In ogni caso non sono una regina che vuole solo apparire. Del mio ruolo amo in particolare la possibilità di avere contatto con le persone”. Un pregio del carnevale… “Uno solo? A me piace perché dà la possibilità di incontrare persone che magari non vedi tutto l’anno, e le ritrovi come se le avessi lasciate il giorno prima. A carnevale cadono le barriere e ci si sente tutti un po’ più amici e un po’ più vicini”.

È davvero i ricicla h c o l o s e l a reg ste. le pile esau

Le maschere nascondono o rivelano la per personalità di chi le indossa? “Forse entrambe le cose, e dipende dalla personalità di chi le indossa. Per un periodo, o una sera, puoi trasformarti in chi avresti sempre voluto essere, oppure puoi mascherare chi sei dando libero sfogo alla tua fantasia”. A carnevale ogni scherzo vale? “Sì, se si tratta di scherzi divertenti. Se per scher scherzo si intende spruzzare qualcuno con la schiuma da barba, un po’ meno… ma anche questo fa parte del gioco”. v

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19 batteryman.official

in giardino

il risveglio

dei giardini Il mese di marzo, a cavallo tra inverno e primavera, è quello in cui vanno fatti i primi grandi lavori in giardino. testo Rachele Pozzi

e temperature ormai ben al di sopra dello zero consentono di lavorare con facilità il terreno, e la maggior parte delle piante non si sono ancora risvegliate. Siamo però comunque ancora in inverno e non sono rare nevicate tardive. È bene quindi non scoprire troppo le piante semirustiche e POTARE E PIANTARE

Potare gli arbusti spoglianti che hanno fiorito in inverno e piantare piante, arbusti spoglianti e siepi.

BAGNARE

Innaffiare le piante già entrate in vegetazione, ma va fatto durante il giorno e con acqua non troppo fredda.

ARIEGGIARE E SEMINARE

È il momento di arieggiare il prato, di seminare le zone spoglie e di concimare.

COMBATTERE

Combattere le infestanti del tappeto verde, che se lasciate crescere, fioriranno moltiplicandosi a dismisura.

RISVEGLIARE

Nelle ore più calde, aprire le serre o spostare all’aperto le piante in vaso. Eliminare le foglie secche e bagnare.

DISINFESTARE

Trattare preventivamente con antiparassitari e anticrittogamici a largo spettro le specie soggette a parassiti.

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non eseguire ancora grandi potature. Se volete mettere a dimora arbusti e piante spoglianti, è questo il momento di farlo, perché poi si risveglieranno e non sarà più possibile toccarle. Sono diversi i lavori da fare per aiutare il risveglio di quello che presto diventerà il nostro salotto all’aperto. Vediamo i più importanti… v

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i n nat ur a

affascinanti

odissee Quando in marzo le temperature ritornano sopra i 5 gradi, c’è chi si sveglia e comincia il proprio cammino… testo Martina Spinelli, Pro Natura Ticino - foto Andrea Persico

arlando di migrazioni vengono alla mente le mandrie di erbivori africani che si spostano sulla terra arida e attraversano fiumi pieni zeppi di coccodrilli, i grandi stormi di oche che volano in Nord America o i salmoni che risalgono i fiumi del Canada. Si tratta d’immagini sensazionali che ricordiamo probabilmente dai documentari più famosi. La migrazione non avviene però solo in Paesi lontani; anche nel cielo, nei fiumi e nei boschi del nostro territorio è possibile osservare questo spettacolo affascinante. Stormi di migliaia di rondini alla foce della Maggia, cicogne in formazione a V sopra le Bolle di Magadino, cervi che attraversano a nuoto il fiume Ticino, farfalle che superano le Alpi e centinaia di rospi in marcia verso il loro stagno nativo. TEMPO DI ROSPI Il rospo, anche se decisamente meno elegante nei suoi spostamenti rispetto a uccelli o farfalle, presenta pure lui un comportamento migratorio a tutti gli effetti. Ogni anno a marzo, quando le temperature ritornano sopra i 5 gradi, si sveglia dal suo torpore invernale e parte: dal bosco si

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dirige verso lo stagno d’origine per accoppiarsi, deporre le uova e tornare indietro. Un viaggio ciclico e regolare che, pur limitandosi a poche centinaia di metri o alcuni chilometri, si rivela essere comunque un’odissea per la sua taglia, con pericoli e ostacoli lungo tutto il tragitto. Ma come fanno a ritrovare il loro stagno nativo? I rospi si orientano seguendo i segni territoriali e lo specifico odore di alghe delle proprie acque

Anche un semplice marciapiede può essere un ostacolo insormontabile per la piccola fauna.

Rospodotto a Meride: un passaggio sicuro per attraversare la strada.

A PROVA

di rospo

Per gli anfibi i nostri insediamenti sono pieni di trappole. Nella ricerca di nascondigli o durante i loro spostamenti, rane e rospi cadono in queste trappole, ma bastano alcune semplici misure per aiutarli. Un piccolo bordo rialzato di 10 cm può impedire l’accesso ai pozzetti e alle rampe di scala. Una grata a maglie piccole evita la caduta in pozzetti di aereazione o di drenaggio. Una zanzariera alle finestre impedisce l’accesso alle cantine, mentre un asse di legno collocato obliquamente consente l’evasione da una trappola.

d’origine. Ecco perché, se trovate un rospo, è importante rilasciarlo nella stessa zona, in modo che possa ritrovare la via di casa. TROPPI OSTACOLI Il rospo avanza lentamente e, se abbagliato dai fari, si immobilizza per lo spavento. Inoltre, le femmine sono spesso impedite nei movimenti dai maschi aggrappati alle loro schiene e, di con-

seguenza, un rospo impiega circa 15-20 minuti per attraversare una strada larga sette metri. E tantissimi non ce la fanno. Per fortuna, in alcuni punti di attraversamento sono stati costruiti dei passaggi sotterranei (rospodotti). Ma dove non è possibile costruire queste opere, ci sono validi volontari che, armati di secchi e torce, aiutano rane e rospi ad attraversare la strada. Grazie mille! v

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c ur i osi t à

liscio o macchiato Una rubrica fatta insieme a voi, che rispondendo su Facebook alle nostre domande, ci aiutate a conoscervi meglio!

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Gli elefanti sono ghiotti di bacche di caffè. I chicchi raccolti dal loro sterco, “tostati” dal loro apparato digerente, danno origine alla qualità Black Ivory, che costa oltre

nel

1947 Achille Gaggia

1000 $/kg

registra il brevetto per il sistema a 9/10 atmosfere

CIRCA

8 kg*

Il consumo pro capite di caffè in Svizzera (la Finlandia è il maggior consumatore al mondo con 12 kg pro capite)

La prima macchina per il caffè espresso fu inventata e brevettata nel

1901

dal milanese Luigi Bezzera

I NOSTRI LETTORI PREFERISCONO

*Fonte: Stato 2017, Associazione per la promozione del caffè

Liscio

55% Macchiato

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

13%

87%

Liscio con zucchero

Liscio senza zucchero

59%

41%

25%

75%

45% Macchiato Macchiato caldo freddo

Macchiato Macchiato caldo caldo con senza zucchero zucchero

la voretti

i ciondoli

macaron Sembrano così veri che ti viene voglia di mangiarli!

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le schede da collezionare su: www.illustrazione.ch

idea, disegni e realizzazione Anto antonella@illustrazione.ch

Cosa ti occorre: Pasta Fimo bianca e marrone o rosa, gialla, lilla; uno stuzzicandenti; un anellino a vite color oro o argento. 1. Dalla pasta bianca stacca un pezzo grande un po’ più di una moneta da 5.- e lavorala for formando un dischetto cicciottello, ma piatto, e largo come una moneta da 2.-. Sarà la farcitura. 2. Dalla pasta colorata (scegli il colore in base al gusto di macaron che ti piace di più) stacca due pezzi più grandi di quello bianco e lavorali fino a formare due cupoline grandi uguali, con un lato piatto. Con lo stuzzicadenti bucherella tutto il contorno delle due cupoline come vedi nella foto. 3. Sovrapponi i tre pezzi premendoli legger leggermente. Avvita l’anellino al centro della farcitura quindi inforna il macaron seguendo le indicazioni del produttore. 4. Potrai indossarlo come ciondolo o usarlo come portachiavi o decorazione dello zaino...

3 4 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

creatività per ogni stagione Penne, pennelli e pasticci è il manuale perfetto per regalare ai più piccoli tante ore creative.

TA G L I A N D O

e attività creative ideate e realizzate appositamente per i bambini, vi aiuteranno a superare le giornate di pioggia, o gli orari più caldi, nei quali è meglio restare in casa. Per poter rearea lizzare piccoli oggetti utiuti li e divertenti, vi occor occorreranno solo semplici materiali di recupero presenti in ogni econoeconomia domestica. Alcune tra le attiviattivi tà più impegnative, adatte ai bambini in età di scuola elementare, prevedono la collaborazione di un adulto. Una scelta voluta, per dare il giusto peso alla collaborazione e al tempo trascorso insieme in modo costruttivo. v

LO VOGLIO ANCH’IO! “Penne, pennelli e pasticci” ” costa Fr. 29.- (+ 6.- spese di spedizione). Ordino n. ___________ copie del manuale “Penne, pennelli e pasticci”. Nome e cognome: ____________________________________________________________________________________________ Via: _____________________________________________________________ Località: ______________________________________ Tel.: ___________________________________________ _______________________________ Firma: ___________________________________________________________

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sa lute

l’hpv

nna e Marco: insieme all’asilo, insieme alle elementari e in classe insieme anche alle medie. “Quasi una persecuzione!”, pensa Anna, dello stesso avviso Marco che, come lei, arrossisce quando la madre davanti a tutti li chiama fidanzatini e spera che prima o poi la smetta di metterli in imbarazzo. In fondo è solo perché vanno molto d’accor d’accordo pur non volendo darlo a vedere, anche sotto l’adolescenziale influsso ormonale che li rende scorbutici e scostanti. O c’è dell’altro? Questa mattina Anna passa per caso davanti a un gruppo di compagni di classe e li sente sghignazzare più del solito. Vede Marco un po’ in disparte che li ascolta incuriosito. “Marco, cosa avevano da ridere quelli?” lo apostrofa appena fuori scuola. “Boh, mica ho capito, Gionata diceva che gli hanno fatto una vaccinazione così adesso lui farà sesso”. “Gionata? Ma chi lo vuole quello! La racconta come al solito... E poi scusa, che cosa c’entra un vaccino con il sesso? Quello si è bevuto il cervello”. “Uh Anna! Sempre a criticare! L’ho sentito con le mie orecchie, parlava di virus, di tumore, di

papilloma. Mica se l’è inventato! Dai, cerchiamo assieme in internet”. “Sei fuori! Se vengo a casa tua o tu a casa mia riparte la lagna dei “fidanzatini, che palle! Facciamo che cerchiamo ognuno per sé e domani ne parliamo”. “Hai ragione. Becchiamoci a ricre domani”.

«Proteggersi

contro i tumori da HPV si può»

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

s al ut e

nelle cellule e con il tempo le trasforma e può provocare un tumore. Era preoccupata e ne ha parlato con la tua. Quando ho cercato in internet ho capito tutto! Quello che aveva mamma e per perché le due erano mega fuori!”. E chi la ferma più

IL VIRUS

hpv È l’infezione sessualmente trasmissibile più diffusa.

Gran parte delle infezioni avviene tra i 16 e i 25 anni. In Svizzera, 2’400 donne ogni anno sono confrontate con una lesione precancerosa di alto grado al collo dell’utero. In Svizzera, 250 diagnosi di cancro del collo dell’utero e 80 decessi ogni anno.

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Anna ora? Marco sa che la ricre non basterà, ma questa storia è così strana che è disposto pure a sentirsi dare del fidanzatino. “Troviamoci dopo scuola! Mi dirai con calma”. Ecco i due a spasso nel parco. Anna ha scaricato un foglio, un po’ lungo forse, ma semplice e chiaro, e legge ad alta voce. “Si conoscono più di cento tipi di virus del papilloma umano (HPV) - quello di Gionata! - che colpiscono le mucose genitali o la pelle. Ne esistono ad alto rischio (che causano tumori al collo dell’utero, agli organi genitali, alla gola) e a basso rischio (che possono causare verruche genitali) - che schifo!”, “Dai, vai avanti” la incalza Marco. “Ok, ok, l’uso del preservativo è indispensabile per prevenire tutte le infezioni sessualmente trasmissibili (HIV, sifilide, gonorrea, …) ma contro l’HPV ha un’efficacia limitata, perché i virus sono presenti anche sulla pelle e sulle mucose non protette dal preservativo. È possibile prevenire molte infezioni da HPV grazie alla vaccinazione. In Svizzera, solo 5 su 100 hanno dei rapporti sessuali prima dell’età di 15 anni - e

Gionata pensa di essere tra quei cinque, sbruffone - , ma la metà dei sedicenni dichiara di aver già avuto delle relazioni sessuali”. “Anna, forse Gionata sarà uno sbruffone ma ha fatto bene a farsi vaccinare. Che ne pensi?”. “Boh non penso niente per ora, continuiamo a leggere: la vaccinazione contro gli HPV di tutte le ragazze tra gli 11 e i 14 anni è raccomandata come vaccinazione di base. Gli uomini hanno più raramente dei cancri causati dagli HPV, sono per contro colpiti tanto quanto le donne da verruche genitali. Per questo motivo, è importante che anche i ragazzi possano proteggersi. La vaccinazione contro l’HPV è rimborsata dall’assicurazione obbligatoria per le ragazze, ragazzi, giovani donne e uomini di età compresa tra gli 11 e i 26 anni, a condizione che sia effettuata nel quadro di programmi cantonali”. “Wow, pure gratis!”. “Ascolta: la vaccinazione non sostituisce un controllo ginecologico e un Pap test almeno ogni tre anni. Stop. Facciamoci un pensiero”. “Stasera ne parlo con mamma, fallo anche tu”

dice Marco mentre posa il braccio sulle spalle di Anna. v

PROGRAMMA

vaccinale

– Destinato a ragazze e ragazzi, giovani donne e giovani uomini domiciliati in Ticino. – 2 dosi di vaccino tra gli 11 e i 14 anni e 3 dosi tra i 15 e i 26 anni. – Oltre 18’000 le persone vaccinate dal 2009. – Oltre 43’000 le dosi somministrate dal 2009. – 195 medici che vaccinano gratuitamente all’interno del Programma cantonale nel 2018/2019.

Per saperne di più: Ufficio federale della sanità pubblica h tt ps : // w ww. b ag .a d mi n .c h /b a g/ it / h o m e / krankheiten/krankheiten-im-ueberblick/hpv.html Ufficio del medico cantonale https://www4.ti.ch/dss/dsp/umc/cosafacciamo/medicina-scolastica/campagna-hpv/ (elenco dei medici che vaccinano all’interno del Programma cantonale)

NUOVO

Attrezzi

da giard ino di STIH L

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La mia vita ruota attorno a 3 grandi passioni: il lavoro, lo sport e l’impegno politico. La mia avventura nel mondo dell’edilizia inizia nel 1998, a 26 anni, quando ho fondato la New Job Costruzioni, realizzando quello che era da sempre il mio sogno.

Per quanto riguarda la politica, ho mosso i primi passi nel 1996 come Consigliere comunale leghista a Pambio-Noranco, insieme al grande Pablo Foletti. Oggi sono Municipale a Paradiso, il mio comune di nascita, e ne sono profondamente orgoglioso.

La passione per lo sport nasce da molto lontano, avevo solo 6 anni quando ho iniziato a dare i primi calci ad un pallone nel FC Paradiso. Nel 2002 ne ho assunto la Presidenza e in questi anni, oltre ai risultati eccellenti della prima squadra, abbiamo dato il via al Raggruppamento “Insema”, vero fiore all’occhiello del panorama ticinese, che permette ogni anno a circa 300 ragazzi di Paradiso, Carona, Collina d’Oro e Melide, di praticare questo sport.

costruiamo insieme il futuro del Ticino lista 14 candidato 27

ANTONIO CAGGIANO

CANDIDATO AL GRAN CONSIGLIO LEGA DEI TICINESI

TI ASPETTO DOMENICA 7 APRILE 2019

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moto ri

oggi è già

domani L’avventura chiama e la città attende. testo Graziano Guerra - graziano@illustrazione.ch

n futuro elettrico per le motociclette? Il punto di domanda è enorme, ma gli spostamenti “E” in città si stanno sviluppando tanto silenziosamente quanto rapidamente. Scooter docet. Nell’innovativo stand E’MOBILE del salone dell’auto di Ginevra, Harley-Davidson presenterà il prossimo 5 marzo la nuova moto elettrica LiveWire™ - in vendita in Europa nel 2019 - e due Concept Bikes. Nel 2019 retrò e “hypermoderno” continuano a farsi l’occhiolino. Impazza la passione per la personalizzazione. L’elettronica spadroneggia, a vantaggio di sicurezza e comfort. Qualche esempio? Cambi senza frizione, controllo elettronico del gas e illuminazione a LED. Anche gli scoo-

ter seguono la tendenza con display TFT, controllo di trazione e collegamento in rete con gli smartphone. Per gli amanti delle nude, Honda ha in serbo la raffinata CB1000R “70th Swiss Limited Edition” preparata negli atelier di Honda Svizzera in soli 100 esemplari. Con Kawasaki Versys 1000 l’avventura chiama! La marca guar guarda ai giovani con le Z 400, Ninja 400 e la Z 125 da 15 CV. Yamaha amplia la serie X-Max con l’Iron Max, e ha in cantiere il 3CT Concept, un tre ruote per l’avventura e la città, con motore 300 cc della gamma X-Max, che si posizionerà fra il 125 Tricity e la poderosa Niken. v

La nuova Harley-Davidson LiveWire.

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a t avol a

energia

bella e buona A cena a Morbio Inferiore a casa di Laura Francini. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

30 anni il primo viaggio da sola a Barcellona, poi Cuba e finalmente il sogno che si avvera: tre mesi in Asia alla scoperta di questo grande continente, ma anche alla scoperta di sé e all’ascolto di tutti i cinque sensi. Tra questi il gusto, perché il mondo si conosce anche attraverso i suoi sapori, i suoi profumi, i prodotti e gli ingredienti in uso in un determinato luogo. IL REGNO DELLO STREET FOOD Ed ecco che Laura Francini, ad esempio, scopre che a Timor Est (paese del sud-est asiatico che occupa metà dell’isola di Timor, ndr) la cucina è molto povera, proprio come la gente: “Infatti il tasso di malnutrizione è altissimo”, mi spiega. Diversa la cucina indonesiana, ricca di ingredienti ma, secondo la nostra viaggiatrice, “troppo vegana e alla fine un po’ noiosa a causa di gusti molto simili fra loro”. La vera scoperta per il palato e gli occhi arriva nel quartiere Bintang di Kuala Lumpur, capitale della Malesia, dove lo street food la fa da padrone. In questo quartiere alla moda si va principalmente per

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fare shopping e mangiare. “Ti guardi intorno e dici wow! Senti profumi pazzeschi e la cosa migliore è mettersi in fila dove la coda è già lunga: garanzia di mangiar bene, anzi benissimo”. Se avete in programma un viaggio in Malesia ricordatevi di Bintang: l’intera area, tra cibo di strada, food court e ristoranti nei centri commerciali, offre una delle più ampie varietà di cibi e cucine etniche della nazione. “Qui capisci davvero come la cucina asiatica sia profumata, colorata, variata e con una bella energia”, mi dice Laura, che ne è una vera fan.

«La cucina

asiatica è variata, profumata e colorata»

CORSO DI CUCINA THAI Le è bastato fare un paragone con il piccolo ristorante asiatico di Varese che frequenta con le sue amiche. “La cuoca ha vissuto 40 anni in Tailandia e cucina veramente benissimo, ma nulla a che vedere con il cibo là sul posto. Quando sono

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a t avol a Alle prese con la preparazione degli involtini tailandesi accompagnati dalla salsa di arachidi.

arrivata a Chiang Mai, nel nord della Thailandia mi sono iscritta ad una scuola di cucina. Le lezioni si tenevano in una fattoria. Prima siamo andati al mercato popolare a comprare il riso, il pollo, lo zucchero di palma, ecc., poi abbiamo raccolto varie cose nel giardino dell’azienda: dalle mini melanzane, al basilico thai. Il tutto per imparare le basi della cucina locale”. Questa sera Laura ha così deciso di mettere in pratica e farci assaggiare ciò che ha appreso durante il suo viaggio. Preparerà il pollo al curry verde, il riso e gli involtini tailandesi con la salsa di arachidi. Questi ultimi li ha imparati a fare qui in Ticino durante un corso di cucina al quale si era iscritta quando ancora il viaggio in Asia era solo un grande sogno. “Gli involtini sono diventati un must. Le mie amiche me li chiedono spesso perché dicono che sono buonissimi, anche se sono un po’ diversi da quelli che ho mangiato in viaggio”. MANCANZE E CORAGGIO C’è qualcosa che ti è mancato durante quei tre mesi? “Sì, la mia mousse al cioccolato! Dove il

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cioccolato rappresentava metaforicamente anche casa. E poi mi sono mancati i formaggi come parmigiano e grana, le olive, il polpettone della mamma, il prosecco per l’aperitivo…”. Parlando di aperitivo, Laura mi racconta un aneddoto successo a Bangkok. Insieme a una ragazza italo-australiana conosciuta per caso e viaggiatrice come lei, aveva deciso di concedersi un aperitivo sui generis: in poche parole una bir birra thai accompagnata da stuzzichini con le… zampe: “Ho assaggiato le larvette, ma erano un po’ mollicce e le ho deglutite senza masticarle. Invece ho davvero gustato lo scorpione fritto, tanto che ne ho mangiato un secondo. E poi buone anche le cavallette e i maggiolini. Insomma, superato il blocco mentale, devo dire che quella che era iniziata come una prova di coraggio si è rivelata un’esperienza gustosa”.

«A Bangkok

ho mangiato scorpione fritto, cavallette e maggiolini»

L’impiattamento del curry verde è riuscito così bene che merita una foto ricordo.

L’IMPORTANZA DELLA CONDIVISIONE Tante le cose che Laura ha visto, scoperto e imparato durante il suo bellissimo viaggio. “Il popolo asiatico è generoso, accogliente e ospitale. Sedersi a mangiare insieme vuol dire condividere un cibo che è stato preparato a più mani. Perché la condivisione inizia già in cucina, dove ognuno dà il proprio contributo e i ruoli sono ben chiari. E poi è bello osservare la calma che regna. Lo stress non fa parte degli ingredienti”.

Laura è un’infermiera e una sportiva con una passione per i fornelli. Perciò presta attenzione alla sua alimentazione: “Cucino sempre per pranzo e cena e mangio cinque volte al gior giorno. Perché è importante alimentarsi in modo corretto ed equilibrato: è tutta energia guadagnata!”. v SCARICAMI Online potete scaricare le ricette di Laura Francini.

Michele Guerra

Lega dei Ticinesi

n.82 ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

i n vi aggi o

in botswana non ho più nulla Da molti anni sono un “incallito globetrotter”. Il mio credo di viaggiatore è sacco in spalla e mezzi pubblici, a volte anche l’autostop. In Botswana però, sarà diverso, diverrò mio malgrado un viaggiatore zaino in spalla… senza zaino. testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch

CARA SWISS, MI RIDAI IL MIO BAGAGLIO? L’amata compagnia di bandiera Swiss ha perso il mio bagaglio, quello zaino nel quale avevo riposto tutti i miei averi di viaggiatore. Gli abiti, ma pure i medicinali, i repellenti per le zanzare, il sacco a pelo, la zanzariera, il coltellino militare e tanti altri utensili che per anni mi sono parsi indispensabili. Non è la prima volta che mi capita che il bagaglio non giunga con me alla meta, ma è la prima volta che il recupero si rivela tanto arduo, per non dire quasi impossibile. Rivedrò lo zaino solo il giorno del mio ritorno, grazie in particolare al solerte e simpaticissimo personale di terra del piccolo aeroporto di Maun nel Botswana, che nei giorni di vana attesa mi è divenuto amico e col quale mi sono ancora scambiato messaggi e telefonate in seguito. Con passione hanno cercato il mio bagaglio, informandosi presso gli aeroporti di mezzo mondo. Il check-in di Swiss lo aveva inviato per errore a Sao Paolo in Brasile. Ma ancora oggi la compagnia ricusa ogni responsabilità, in barba ai loro cedolini e fascette di viaggio sul bagaglio, in seguito recuperato, con

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stampato il piccolo giro del mondo fatto dal mio zaino fino a Sao Paolo in Brasile, il ritorno a Zurigo e quindi il volo a Johannesburg in Sud Africa e, a seguire, Botswana e Namibia. Eppure sono grato al mio “grounding Swiss personale” per avermi regalato in seguito un’esperienza di viaggio unica e appassionante. Dopo tre giorni di inutile attesa decido infatti di proseguire comunque il viaggio, senza praticamente nulla, solo quello che ho indossato per il volo, i documenti e l’apparecchio fotografico. Al mercato di Maun riesco a recuperare una piccola borsa, alcuni calzini, delle mutande, un paio di pantaloni, alcune t-shirt, pasta dentifricia e spazzolino e un rasoio che dopo due giorni diverrà inutile. Fatico a trovare un asciugamano e mi accontento di un tessuto colorato, rinuncio invece dopo vane ricerche alla forbice per le unghie. Più facile trovare per contro delle infradito e un cappellino. Mi renderò conto però solo in

«Decido

di proseguire il viaggio senza bagaglio...»

me ne voglia offrire mio malgrado un’altra, ma sarebbe gentile se la prossima volta mi rimbor rimborsasse almeno le spese per i calzini e le t-shirt africane acquistate al mercato.

Delta dell’Okavango: un paradiso per gli elefanti.

seguito cosa significhi viaggiare con poche cose, meno problemi di trasporto sì, ma pure dipendenza costante dalle persone del luogo. Non ho la tenda e sono costretto a trovare alloggio presso i locali nei piccoli villaggi, così come non ho nulla per cucinare e nemmeno per trasportare delle provviste. Eppure l’avventura sarà affasciante, unica e forse irripetibile, a meno che Swiss non

IL DELTA DELL’OKAVANGO Costretto dall’inutile attesa del bagaglio a rimanere più del previsto nella piccola cittadina di Maun, ho l’opportunità di fare molte conoscenze. Dopo un paio di giorni la mia popolarità è indubbiamente cresciuta e sono ormai noto come lo “straniero senza bagaglio”. Vi è anche chi mi ferma per strada per chiedermi se ci sono delle novità. Passo il tempo a socializzare e a scoprire le piccole attività che caratterizzano la vita delle genti del luogo. Maun non è certo una metropoli, bensì una sorta di grande villaggio della savana che oggi vive prevalentemente di turismo di lusso, che ruota attorno all’aeroporto ed a pochi tour operator. Gli indigeni approfittano solo marginalmente dei ricavi turistici, alcuni si sono convertiti in guide, altri lavorano quali inservien-

Candidata in Gran Consiglio Lista n. 5 Candidata n. 36

Roberta Passardi PASSIONE DECISIONE RESPONSABILITÀ RAZIONALITÀ DINAMISMO

Sottoscrivo il mio impegno

• Sostenere le aziende che mantengono e sviluppano attività e posti di lavoro in Ticino • Promuovere una fiscalità che favorisca la competitività del Ticino • Favorire nuove opportunità di lavoro e guadagno nel settore finanziario

Vivo a Torricella, mio Comune d’origine nel quale sono cresciuta. Sono imprenditrice, economista e formatrice aziendale. Dirigo una fiduciaria immobiliare e una società che si occupa di organizzazione aziendale, formazione e sviluppo delle risorse umane. Nel tempo libero mi piace volare con l’aliante che richiede passione, capacità di decisione e responsabilità. Mi impegno a lavorare per il nostro Cantone in Gran Consiglio con competenza, ascoltando e affrontando i problemi del Ticino.

• Offrire ai giovani proposte di formazione attente al mondo che cambia e all’educazione • Incoraggiare il dialogo, le esperienze di vita in comune e l’aiuto reciproco tra giovani, famiglie e anziani • Rafforzare gli asili nido e i servizi extra-scolastici per aiutare chi deve (o vuole) conciliare le esigenze familiari e quelle della professione • Migliorare il traffico pendolare grazie all’offerta di trasporti pubblici efficienti e piani di mobilità aziendale • Rendere i Comuni i primi responsabili dei servizi che richiedono un contatto e una conoscenza diretta con i cittadini e il territorio • Mettere le persone e le aziende al centro delle attenzioni dell’Amministrazione Cantonale (meno procedure burocratiche)

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• Aiutare nuove idee e progetti per il turismo e l’offerta culturale

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i n vi aggi o ti nei lodge fuori paese. Molti si lamentano invece perché i prezzi dei beni di prima necessità nel corso degli anni sono di molto aumentati. Nelle piccole vie del centro la vita africana prosegue come sempre tra piccoli commerci e tendine di ambulanti che si affacciano su strade poco trafficate. Ho la fortuna, con due simpatici sud africani incontrati casualmente, di provare l’ebbrezza di un volo panoramico sul Delta dell’Okavango, la regione che era uno dei mei grandi obiettivi, anche se vi avevo programmato un viaggio via terra e acqua. L’Okavango è un grande fiume africano che attraversa per centinaia di chilometri le savane dell’Africa centro meridionale ma che non sfocia in nessun mare. Pur ingrossandosi a ogni stagione delle piogge le sue acque si arenano, prima di raggiungere uno sbocco nelle aride piane del nord del Botswana trasformandole per alcuni mesi, quasi per incanto, in una regione verdeggiante e rigogliosa, con piccole foreste, laghi e pascoli. Un territorio vastissimo che attira una moltitudine di animali, da uccelli a erbivori, da elefanti a leoni. Una sorta di miracolo della natura e una migrazione animale che come per magia si ripete ogni anno da secoli se non millenni. ANCHE IL VOLO PANORAMICO VA STORTO? Riesco dunque a trovare posto su un piccolissimo velivolo a tre posti. Siedo accanto al pilota e vengo istruito per ogni evenienza su quello che posso e non posso fare. Il motore, valutandolo dal rumore, deve avere più o meno la potenza dello scooter di casa. In pochi metri l’esile struttura di volo è già in aria, ballonzolante, in balia di un vento appena percettibile, mi domando cosa potrebbe accadere se le folate di vento dovessero essere più forti. Sotto di noi, voliamo a non più di due o trecento metri di altezza, si aprono immense pianure e ammiro scenari sublimi. Non passano che una ventina di minuti che il pilota africano osserva un poco perplesso i comandi, picchia nervosamente sul cruscotto, poi mi dice qualche cosa sorridendo e inverte la rotta. Tra il frastuono del motore e il suo inglese dalle tipiche cadenze africane, non capisco nulla.

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Lo osservo comunque un po’ preoccupato, ma lui mi appare sereno e tranquillo. Voliamo bassi e presto siamo nuovamente in vista della pista di atterraggio, il velivolo scende e atterra senza problemi. Solo a quel momento il pilota tira un gran sospiro, ride felice, mi fa segno “ok” e mi dice “ce l’abbiamo fatta!”. Legge nei miei occhi lo sguardo interlocutorio e aggiunge: “avevo veramente paura che il motore prendesse fuoco, perché c’erano dei problemi con la pressione dell’olio”. Solo a quel momento mi rendo conto di quanto pericoloso sia stato il volo. Dopo il bagaglio perso da Swiss, ora un volo a rischio, decisamente il mio feeling con l’aviazione pare non essere dei migliori di questi tempi. Ma ancora una volta tutto si risolverà per il meglio. Per farsi perdonare dell’accaduto la piccola compagnia di voli panoramici ci offre poco dopo un altro volo, questa volta su un velivolo più grande, a sei posti, ma come prima siamo solo in tre. Voleremo a lungo incontro a un sole che volge al tramonto e rafforza drammaticamente colori e tonalità del paesaggio del delta. Le sagome di elefanti, ippopotami, bufali, zebre, giraffe sono ancora più nitide e le loro ombre si allungano, ingigantendosi e apparendo ancora più suggestive. La savana si colora d’oro, gli specchi d’acqua riflettono le tonalità del tramonto, l’incanto è totale, per un momento magico e probabilmente irripetibile. v

La pressione dell’olio per un volo a rischio.

oroscop o PREVISIONI PER LA PRIMA METÀ DI MARZO 2019

g ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

Il mese inizierà in modo un po’ stancante per qualcuno di voi, forse avete bisogno di staccare un po’ la spina o tirarvi indietro. Non potete sempre essere in prima linea. Se negli ultimi sette anni, con Urano nel segno, avete vissuto intensamente e cambiato drasticamente le vostre vite, dal 6 marzo, con il passaggio nel vicino Toro, ci sarà un assestamento. Il vostro futuro sarà incentrato su questioni pratiche come la casa e la famiglia, ma anche le finanfinan ze. Probabilmente dovrete darvi delle priorità e valutare anche uno stile di vita più semplice, perché ogni comfort costa. Giove continuerà comunque a sostenervi. Venere in buona posizione favorirà la vita sociale. Questo sarà un mese molto importante per voi, in particolare la prima parte, poiché dal 6 marzo 2019 il rivoluzionario Urano entrerà definitivamente nel vostro segno, dove sosterà per i prossimi sette anni. Lo stesso gior giorno, inoltre, avverrà il novilunio, mentre Marte rimarrà ancora nel vostro segno per tutto il mese. Venere sarà dissonante. Mollate un po’ la presa e godetevi anche il tempo libero. Avete bisogno di rigenerarvi e questa prima parte punta tutto sul benessere psico-fisico. Per qualcuno di voi potrà essere necessario liberarsi di qualche vizio nocivo e nutrirsi in modo più sano, soprattutto se non siete più giovanissimi. Possibili novità o visite da parte di amici o parenti lontani. Questa prima parte del mese potrebbe generare qualche momento di confusione, stanchezza e caos, ma anche malintesi fra amici e parenti, poiché al Sole e a Nettuno “pescini”, si aggiunge Mercurio, che fra l’altro si porrà in moto retrogrado dal giorno 5 in poi, ragione per cui meglio non stipulare contratti o fare affari se non avete le idee chiare. Anche voi studenti non concluderete molto. Giorno critico il novilunio del 6.3. Siate più cauti se guidate ed evitate luoghi affollati e rumorosi. Anche se non vi piace, sarà meglio ritirarsi un po’ e meditare. Venere positiva vi aiuterà a scegliere nuove vie di benessere. Più stabile la situazione se avete pianeti o ascendente in Toro o Capricorno. Inizio piuttosto impegnativo, ma dal giorno 6 potrete avvertire un maggiore senso di libertà o leggerezza, dapprima perché Urano si disporrà in una posizione molto più favorevole al vostro segno e questo per diversi anni e poi, nello stesso giorno, avverrà un novilunio nel segno dei Pesci, anche vostro elemento, a cui si aggiungerà Mercurio, seppur in moto retrogrado. Questo vi aiuterà a lasciare andare pensieri e tensioni, ma anche attaccamenti che non vi servono più. A ciascuno la propria storia. Novità in arrivo. Non si escludono visivisi te di/ o a parenti o amici lontani, che vi faranfaran no piacere purché non invadenti. E l’amore? Voglia di romanticismo e coccole.

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

Questo mese vi prepara a cambiamenti radicali, ma invita a non essere precipitosi nelle decisioni importanti. Prima di tutto Venere sarà in opposizione, inoltre dal giorno 6 marzo, Urano si disporrà in moto critico per voi, dove al momento c’è anche Marte dissonante. Questo vi invita alla massima cautela negli spostamenti, nello sport e nelle transazioni finanziarie, che non sono prive di difficoltà. Meglio rimandare a tempi migliori. Anche nella vita di coppia potranno esserci delle tensioni, forse proprio a causa del denaro o a contrasti familiari. Non barricatevi su posizioni rigide ma fate appello alla diplomazia di Giove e alla sensibilità degli influssi pescini e tutto sarà più semplice. Sebbene siate ben sostenuti dai pianeti in Capricorno, questo mese dovrete affrontare le opposizioni dai Pesci, che potranno far vacillare molte delle vostre idee e convinzioni e portare a qualche incomprensione in famiglia e sul lavoro. Critico il giorno 6 con il novilunio che potrebbe indicare qualche preoccupazione di salute vostra o di un congiunto. Anche Venere sarà dissonante, per cui agite con cautela nelle finanze. Rimandate la firma di contratti o acquisti importanti. La buona nono tizia arriva per voi della 1. decade, lo stesso giorno Urano si disporrà in ottimo aspetto di trigono, dove già c’è Marte, siete pronti ad affrontare nuove sfide? Liberatevi da situazioni costrittive. Tira aria di novità o per lo meno avete bisogno di respirare un po’ di leggerezza e lasciarvi andare, come indicano gli influssi dai Pesci. Il dovere va bene, ma per un migliore equilibrio, ci vuole anche il piacere. Siate meno perfezioperfezio nisti e accogliete anche qualche vostra debolezza, senza giudicarvi. Chi vi ama e vi stima vi vuole più spontanei. Venere sarà in aspetto di trigono e promuoverà la vita sociale e amorosa, ma badate bene che le avventure lasciano il tempo che trovano. La vita professionale potrebbe regalare qualche soddisfazione inaspettata a voi della 1. decade, ma attenzione alle transazioni finanziarie azzardate. Giorni critici 7, 8, 9 e 14 e 15 marzo. Questa prima parte del mese sembrerà più morbida per voi della 2. decade, grazie ai buoni influssi di Giove, ma anche dai Pesci, che stimoleranno la vostra creatività e spiritualità. Inoltre sarete più concilianti anche in caso di conflitti, che invece vivono male gli altri amici del segno. In effetti se siete della 1. decade vivrete le dissonanze di Venere e Marte, che innescano turbolenze nel campo amoroso per motivi vari. Attenzione se vivete storie ambigue. Inoltre dal giorno 6 marzo, il rivoluzionario Urano passerà nel vostro segno opposto e ci starà un bel po’, per cui sarà richiesta molta prudenza sulle strade e negli sport, evitate di esporvi a rischi inutili e controllate un eccessivo nervosismo.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 02-19

o r oscop o PREVISIONI PER LA PRIMA METÀ DI MARZO 2019

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

d CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Avete forse tirato troppo la corda il mese scor scorso? Ora potreste sentirvi più svogliati e fiacchi, in particolare a partire dal novilunio del giorno 6.3. Gli influssi dai Pesci contrastano Giove, per cui sarete poco lucidi per prendere decideci sioni importanti, quindi rimandate. Nella comucomu nicazione con colleghi, dipendenti o parenti, potreste avere difficoltà per possibili malintesi. Urano che per diversi anni sosteneva il vostro segno, arrecando anche qualche taglio impor importante, ora si sposterà in un segno più pragmatico, favorendo nuove iniziative lavorative. Venere dall’Aquario sosterrà la vostra creatività. In amore non fidatevi solo delle apparenze. Salute: controllate la freschezza dei cibi. Per voi inizia una stagione nuova, un ciclo di importanti progetti. Questa prima parte del mese sarà molto produttiva grazie a buoni inin flussi astrali. Con la vostra mente ingegnosa potrete creare oggetti utili. Molto favoriti i settori artigianali, anche con l’aiuto della tecnologia. Riscoprite gli antichi mestieri e riportateli in auge. Bene pure il campo della scrittura, del giornalismo e dell’insegnamento. Seguite insomma le vostre inclinazioni naturali, indipendentemente da ciò che l’economia detta. In amore vivrete momenti romantici se siete in coppia, mentre chi è ancora solo potrà valorizzare un’amicizia a cui tiene. Salute: buon recupero grazie a nuove cure o nuovi stili di vita.

Venere entra nel vostro segno e favorirà chi fra voi vuole rinnovarsi, dare un nuovo look alla propria immagine, anche via social o un nuovo sito web, per farsi conoscere meglio e acquisire nuovi clienti nel caso foste professionalmente indipendenti. Da sottolineare che il rivoluzionario Urano, dal giorno 6 si disporrà in moto dissonante rispetto al vostro segno, dove al momento c’è anche Marte. Questo potrebbe indurvi a spendere tanta energia, forse troppa, per raggiungere i vostri obiettivi, costi quel che costi. Allo stesso tempo renderà voi maschi più provocatori e poco tolleranti. GodeGode tevi questa prima parte del mese con attività benefiche come lo yoga o le arti marziali dolci.

e AQUARIO 21/1 - 19/2

Questo sarà un mese molto interessante per voi e potrebbe dare il via a nuove iniziative. Intanto il giorno 6 avverrà un novilunio proprio nel vostro segno, mentre il rivoluzionario Urano entrerà in Toro, dove rimarrà a lungo, favorendo proprio voi nativi della 1. decade. Al momento anche Marte è li e vi sosterrà energicamente. Avete avuto un periodo difficile? Date un taglio netto al passato e guardate avanti. Niente sogni a occhi aperti, ma azione. Saturno e Plutone sono sempre potenti alleati per voi della 2. decade anche se Giove non vi aiuta. Nelle transazioni finanziarie dovrete essere più cauti. Non prendete decisioni affrettate. Nell’amore non cercate solo la complicità ma anche la profondità.

f PESCI 20/2 - 20/3

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