NEW ENTRY MAGAZINE - EDIZIONE DI BERGAMO DEL 24 GIUGNO 2020

Page 1

Anno 26 - N°03 del 24/06/2020 - www.newentry.eu - bergamo@newentry.eu - Pubblicità 347 73 52 863 BERGAMO GRATUITO Il Giornale della Gente

PIEGA + SHAMPOO € 10,00 COLORE + SHAMPOO + PIEGA € 30,00 VILLA D'ALMÈ (BG) VIA G.MAZZINI 70

TAGLIO UOMO + SHAMPOO € 10,00

Hollywood_style_parrucchiere -

Tel. 334 21 88 647 - 035 00 43 812

· PIZZERIA D'ASPORTO · PRANZO DI LAVORO · MENÙ D'ASPORTO DA 10 € · PANE, SALUMI E FORMAGGI

Menù completi per feste, cerimonie, eventi PRODUZIONE PROPRIA

PASTICCERIA TIRAMISÙ - PANNA COTTA TORTE - CANNOLI SICILIANI GELATO ARTIGIANALE

CONSEGNA A DOMICILIO IN VALLE IMAGNA STROZZA (BG) - Via Vittorio Veneto, 12 - Tel. 035 863551 - Seguici su


ANIME NEL VENTO

SOLITUDINE E MANCANZA Solitudine e mancanza nodo stretto alla gola inzuppano ora mattutina. Solerte si fa il passo arrestato prende vigore. Solitari pensieri vanno e vengono alla rinfusa gettano armonie confuse. Rita madre amica confidente guida fidata. Ossute ombre s’ergono copiose traboccanti ridondanti l’animo afferrano strette maglie serrano mute parole. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

Ed è Poesia

“Neve di Maggio” I pioppi all’inizio di maggio propagan per l’aria un impalpabil messaggio, i loro figlioli donano al vento, sperando che possan metter radici in un fertil terreno e non morir sul nudo cemento. Ad esser sincero a me quei leggiadri “piumini” un po’ di fastidio lo danno, si spandono in ogni dove mi solleticano il naso, si spargono proprio a caso. Però guardando il mio casolare di “neve” imbiancato, mi sembra di far parte di un fiaba, un mondo incantato. In una palla di vetro mi sembra di stare, la capovolgi qualche volta e magicamente è arrivato “Natale”. Giordano

S

co

DAI

P

02


ano

...per un vero trattamento da Regina

Silvia Acconciature

CA P E L L I E CORPO

Ripartiamo insieme...

Locale completamente rinnovato e sanificato pronto ad accogliervi con i migliori prodotti e le giuste soluzioni per la bellezza dei vostri capelli.

DAI COLORI VIVACI ALLE DIVERSE TECNICHE DI SFUMATURA PER SORPRENDERVI E PIACERVI SEMPRE DI PIĂš...

Prezzate di Mapello (Bg) - Via Don Cardinetti, 3 sotto i portici a 50 mt dalla Chiesa direzione Brembate di Sopra

seguici su

Silvia Acconciature

Silvia.Farina

Per prenotazioni 339 16 73 221


NEW ENTRY il Giornale della Gente

Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. Anno 26 - N°04 del 24/06/2020

Summary

7

pag.06 PER RIFLETTERE pag.07 A SCUOLA NELL'OMBRA pag.11 LAVORARE IN RSA pag.12 UNA NUOVA SPERANZA A SCUOLA NELL'OMBRA pag.14 ACCETTARSI ALCOLISTA pag.16 VULNERABILI... pag.17 BERGAMO pag.20 ADOLESCENTI SCOMPARSI pag.51 IGHEL NEL SANCH pag.57 RIFLESSIONI pag.57 DEDICA A IRENE ADOLESCENTI pag.58 DOMENICA DI FELICITA'

20

24

www.newentry.eu New Entry il giornale della gente New Entry Boffetti Gianluca newentrycommunication New Entry Television I NOSTRI CONTATTI redazione@newentry.eu bergamo@newentry.eu brescia@newentry.eu Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Tel.347 73 52 863 ISOLA BERGAMASCA - VALLE IMAGNA VAL SAN MARTINO - VALLE BREMBANA BASSA BERGAMASCA Almè - Almenno San Bartolomeo - Almenno San Salvatore - Ambivere - Barzana - Bonate Sopra Bonate Sotto - Bottanuco - Brembate di Sopra - Capizzone - Clusone - Curno - Caprino Bergamasco Capriate S.G. - Carvico - Chignolo d’Isola - Cisano Bergamasco - Calusco d’Adda - Madone - Mapello Mozzo - Osio Sopra - Osio Sotto - Paladina - Palazzago - Ponte San Pietro - Pontegiurino - Ponteranica - Pontida - Presezzo - Rota Imagna - S.Omobono Terme - Sorisole (Petosino) - Sotto il Monte - San Pellegrino - Terme - Strozza - Suisio - Terno d’Isola Urgnano - Valbrembo - Villa d’Almè - Zanica - Zogno

04 22

Riflessioni

SHADOWHUNTERS

27 COVID-19

34

Società pag.10 IL LADRONE E... pag.27 COVID-19

Intrattenimento pag.24 SHADOWHUNTERS pag.26 SODOKU pag.28 BARZELLETTE pag.31 RINASCERÒ RINASCERAI pag.56 PLAY MUSIC pag.59 OROSCOPO pag.63 TENDENZA E MODA

Cultura pag.34 PANDEMIE NELLA STORIA pag.40 IL NOME FABIO pag.50 AUTO D'EPOCA

Anime nel Vento pag.18 LA MAESTRA RITA PIVA

Interviste pag.42 MIRIAM MONTANI pag.54 GINEVRA PAOLINI

52

Itinerari pag.46 BRESCIA (1^parte)

Animali pag.08 IL CANE

A tavola FROLLA SABLEE....

pag.52 FROLLA SABLEE ALLE MANDORLE E LIMONE

Le ch ros fis co La ne ch ne Do po og po fro sva me ce ep ric si off se alc I fa mu ho se zer Sp pe ign og gra fal La do qu inv


BRA

ZA STA

PARSI

A'

ERAI

TORIA

VA

E NE

Editoriale

CUORE NERO Le nuvole si addensano dentro il nostro cuore che ormai ha perso quello smagliante color rosso simbolo di energia vitale sia mentale che fisica lasciando spazio ad un colore nero, cupo come la paura, il lutto, le tenebre, la fine... La fine della salute mentale che si è smarrita nell’odio insopportabile, nella violenza gratuita che i mezzi cosiddetti moderni chiamati comunemente social hanno amplificato a dismura. Dovevano offrire la possibilità che ognuno di noi potesse confrontarsi su svariati argomenti ed invece è una vera e propria discarica dove ognuno si sente libero di offendere o accusare senza però assumersi alcuna responsabilità. I famosi idioti da tastiera (comunemente chiamati leoni ma ho rispetto per questi animali) che, sentendosi professori del nulla, sparano a zero uccidendo un mondo già privo di valori.... Spesso gli individui particolarmente incompetenti sono i meno consapevoli della loro ignoranza. Diciamolo una volta per tutte: ormai ognuno di noi ha un profilo facebook o instagram perchè non averlo è come essere fuori fal mondo.... La cosa curiosa che siamo fuori dal mondo proprio perchè passiamo ore ed ore su quei social che ti fanno crescere rabbia, odio, invidia che poi scarichiamo magari all’interno

della nostra famiglia reale. Fortunatamente qualcuno sfrutta questi social per regalare emozioni, per offrire un po’ di compagnia e conforto a chi magari è solo o distante... E’ inevitabile che i nostri figli si aggiungeranno ai milioni di persone che utilizzano i social... e che messaggi gli vogliamo lasciare in eredità? Il vuoto di idee più assoluto? L’assenza totale di valori? Oppure dobbiamo costatare che i social hanno fatto emergere chi siamo veramente! Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni. Sta sprofondando il mondo ma ho paura che neanque questo terribile momento che stiamo vivendo tutti, farà riflettere o addolcire qualche cuore nero. Non è facile ma oltra ad educare i nostri figli ai valori veri della vita, cerchiamo di infondere buoni propositi anche a chi si trova al di là di uno schermo che sia quello del telefono o del pc. VIVIAMO di EMOZIONI e ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo anche a chi non apprezzerà il nostro sforzo e se non volete farlo per gli altri, fatelo almeno per voi stessi! Gianluca Boffetti

Cose che non passeranno mai di moda: un sorriso e l’educazione

05


Riflessioni

PER RIFLETTERE

Un disoccupato sta cercando lavoro come uomo delle pulizie alla Microsoft. L’addetto del dipartimento del personale gli fa fare un test (scopare il pavimento), poi lo intervista e alla fine gli dice: “Sei assunto, dammi il tuo indirizzo di e-mail, così ti mando un modulo da riempire insieme al luogo e la data in cui ti dovrai presentare per iniziare.” L’uomo, sbigottito, risponde che non ha il computer, nè tantomeno la posta elettronica. Il tipo gli risponde che se non ha un indirizzo e-mail significa che virtualmente non esiste e quindi non gli possono dare il lavoro. L’uomo esce, disperato, senza sapere cosa fare e con solo 10 $ in tasca. Decide allora di andare al supermercato e comprare una cassa di 10 chili di pomodori. Vendendo porta a porta i pomodori in meno di due ore riesce a raddoppiare il capitale, e ripetendo l’operazione altre 3 volte si ritrova con 160$. A quel punto realizza che può sopravvivere in quella maniera, parte ogni mattina più presto di casa e rientra sempre più tardi la sera, e ogni giorno raddoppia o triplica il capitale. In poco tempo si compra un carretto, poi un camion e in un batter d’occhio si ritrova con una piccola flotta

06

di veicoli per le consegne. Nel giro di 5 anni il tipo è il proprietario di una delle più grandi catene di negozi di alimentari degli Stati Uniti. Allora pensa al futuro e decide di stipulare una polizza sulla vita per lui e la sua famiglia. Contatta un assicuratore, sceglie un piano previdenziale e quando alla fine della discussione l’assicuratore gli chiede l’indirizzo e-mail per mandargli la proposta, lui risponde che non ha il computer nè l’e-mail. “Curioso - osserva l’assicuratore - avete costruito un impero e non avete una e-mail. Immaginate cosa sareste se aveste avuto un computer!!!” L’uomo riflette e risponde: “Sarei l’uomo delle pulizie della Microsoft!” *Morale n.1: Internet non ti risolve la vita; *Morale n. 2: Se vuoi essere assunto alla Microsoft, cerca di avere una e-mail; *Morale n. 3: Anche se non hai una e-mail ma lavori tanto puoi diventare miliardario. *Morale n. 4: Se ricevi questa storia anche via e-mail hai più possibilità di diventare addetto/a delle pulizie che miliardario. Tiziana

Og mi es tut gli ai Io ria ne All ce em ce pit pe se do ne pa i l ott so se ho iv da ha De


oè ozi uro ie glie dimail ha cuna un uo-

oft,

ori

via elle

na

Riflessioni

A SCUOLA NELL’OMBRA

Oggi voglio parlare del mondo della scuola dal mio punto di vista. Sostengo che chi si impegna, e studia sodo, fa sempre i compiti e ce la mette tutta , non ottiene riconoscimenti. Non danza sugli allori. Non è elogiato, nonostante l’adempienza ai doveri. Non ottiene neanche i voti che merita. Io personalmente faccio parte di quella categoria e so quanto può essere difficile camminare nell’ombra di coloro che hanno solo “fortuna”. All’inizio pensavo che si impegnassero semplicemente più di me. Ma poi hanno cominciato ad emergere anche delle persone che di impegno ce ne mettevano zero, non facevano mai i compiti e a malapena studiavano. È triste quando sei perennemente chiamata ad intervenire perché sei l’unica in grado di rispondere a determinate domande, ma nonostante questo rimani sempre nell’ombra. Si dice che la scuola media di prepara alla vita. È vero, ti prepara sul serio. Solo i leccapiedi sopravvivono, le marionette. Loro ottengono la gloria, e i poveri plebei diventano solo inutili zerbini. La scuola è un esercito e se sei fortunato hai degli alleati. Io fortunatamente ho tre alleati. Nonostante questo, mi assegnano i voti che merito, e anzi, avere l’apprezzamento da parte di questi professori, la loro fiducia, mi hanno spinto a migliorare. Detto questo, voglio rivolgere un messaggio a

tutti quelli che si trovano nella mia stessa situazione: nel cielo ci sono milioni di stelle, eppure noi ne conosciamo solo alcune per nome, ma non per questo le più piccole smettono di brillare. U.N Owen

1997 - 2017

ANTINFORTUNISTICA ANTINCENDIO CARTELLI SEGNALETICI

TREVIOLO (BG) Via Nelson Mandela,20 Tel.035 69 31 76 - Fax 0356930 Email: maessrl@libero.it 07


BEST FRIENDS FOREVER

IL CANE (1^parte)

Il cane (Canis lupus familiaris Linnaeus, 1758) è un mammifero appartenente all’ordine Carnivora, della famiglia dei canidi. Con l’avvento dell’addomesticamento si è distinto dal lupo, di cui è considerato una sottospecie (o, da alcuni autori, una forma neotenica). Si tratta di un canino dalla taglia piccola a grande con una plasticità fenotipica molto variabile. Il mantello può essere corto o lungo, ispido o morbido, liscio o riccio, con una borra (sottopelo) di cui molte razze fanno la muta. Il colore varia dal bianco a sfumature grigie o nere, talvolta ritenendo una forma di controilluminazione ancestrale, con una superficie superiore scura ed inferiore chiara. La testa può essere brachicefala, mesaticefala o doligocefala. La coda varia in forma e lunghezza, essendo persino assente in certe razze. Alcune razze dispongono d’un quinto dito vestigiale sugli arti posteriori. L’addomesticazione del cane da parte dell’uomo ha origini antichissime. I più antichi resti fossili di cane in uno stanziamento umano sono stati rinvenuti in una tomba natufiana, e risalgono a 11.000-12.000 anni fa; ma si suppone che l’origine del rapporto fra le due specie si collochi molto più indietro nel tempo, fra 19.000 e 36.000 anni fa. Lo studio di un cranio di “canide simile a un cane” ma non direttamente collegato al cane moderno, rinvenuto nei monti Altaj in Siberia, ha fatto ipotizzare che le diverse razze canine moderne non abbiano un unico progenitore comune, ma discendano da diversi distinti processi di addomesticamento dei lupi in diverse aree del mondo. Nel 2001 la popolazione stimata di cani era di 400 milioni. Etimologia La parola “cane” deriva dalla parola del latino “canis”. Il prefisso cino- (usato in molti termini composti, come cinofilia) deriva dal greco kyon / kynòs; questa radice è comune a tutte le lingue indoeuropee tra cui il sanscrito e il vedico (çuan). L’origine rimane incerta. Biologia Il cane ha una grande variabilità nelle caratteristiche biologiche, per la selezione operata dalla natura (per i 08

diversi luoghi di provenienza), per le varie specie nate nel corso dei secoli, e soprattutto per via della selezione fatta dall’uomo (suo compagno fin dall’età preistorica); questa varietà è tale da richiedere, secondo alcuni la divisione in sottospecie e morfologie. Il peso dell’adulto può variare dai 500 g del Chihuahua ai 140 kg del San Bernardo. Ha un ciclo estrale che si ripete due volte l’anno (mentre il lupo ha un periodo d’estro l’anno); questa caratteristica è dovuta in parte alla selezione effettuata nei secoli dall’uomo (per facilitare l’allevamento), in parte alla selezione naturale. Tuttavia in cani particolarmente primitivi come il Cane lupo cecoslovacco, il Cane lupo di saarloos, il Basenji o il Mastino tibetano, l’estro, come nel lupo, avviene una volta l’anno e talora viene inibito da condizioni ambientali sfavorevoli, ad esempio conflitti sociali tra cani che convivono. Per tutte le razze il periodo di gestazione è di circa 62 giorni. Vengono alla luce da 1 a 10 piccoli, a seconda della taglia dell’animale. Notevoli sono i cambiamenti apportati nel corso dei secoli dalla selezione operata dall’uomo, sia come caratteristiche fisiche (colore, peso, qualità sensoriali), sia come caratteristiche di socializzazione. Tutte le razze hanno una predisposizione al comportamento giocoso e socievole durante la loro esistenza. Il cane viene generalmente considerato onnivoro ma non è in grado di metabolizzare efficientemente la teobromina contenuta nel cacao e nel cioccolato, pertanto in caso di ingestione di questi alimenti sono possibili conseguenze negative per la salute, anche gravi. «Non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedeltà che non sia stata tradita, all’infuori di quella di un cane veramente fedele». (Konrad Lorenz) I più recenti studi basati sulla genetica, supportati da ritrovamenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio (Canis lupus) come progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie (Canis lupus familiaris). Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e

Lo un ne al ch cac ma di pri de rec Alc avv vill ne lo da Qu di d att la vol ch ch pu alc ha ge con Le

M

B


ate leeido eso ai e si do rte faale. ne enji ne oni tra di da ale. dei me iae le nto ne on oto, no he

on ori

nz) da ere us) uto elye

BEST FRIENDS FOREVER

Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un “domesticamento naturale” del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell’uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo inconsapevolmente un prezioso servizio di “sentinelle”, stabilendosi in seguito nei pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi. Alcuni di questi “cani selvatici” sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella comunità umana (cani del villaggio, i “cani pariah” che si trovano ancora in alcune società, “di tutto il villaggio”, tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dmitrij Beljaev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all’accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arricciate). In una ricerca pubblicata nel 2013 sulla rivista scientifica Science, alcuni ricercatori dell’Università di Turku in Finlandia hanno utilizzato il DNA mitocondriale, comparando il genoma di 18 canidi preistorici europei e americani con uno spettro del genoma di cani e di lupi attuali. Le somiglianze risultanti dalla comparazione indiche-

rebbero che filogenicamente tutti i cani moderni sono maggiormente simili ai cani europei, sia moderni che preistorici. Le analisi molecolari suggerirebbero come datazione che i primi casi di addomesticamento del cane dal lupo risalirebbero ad un periodo compreso tra il 18.800 e 32.100 anni fa, in popolazioni nomadi di cacciatori raccoglitori europee. In Europa il primo resto archeologico di cane è stato ritrovato in Belgio nella caverna di Goyet (nelle Ardenne) e risale a 31.000 anni fa. Scoperto nel 1870 si è ritenuto per molto tempo che fosse un lupo ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato. Inoltre, nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall’antenato selvatico). La testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale al Gravettiano (circa 28.000 anni fa) e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso la grotta di Chauvet, nel sud della Francia. Sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani (introduzione di un osso di mammut nella bocca di uno dei tre cani ritrovati). Tuttavia, la prima testimonianza di un legame affettivo tra uomo e cane risale al più recente periodo natufiano (circa 12.000 anni fa) presso il sito di Ein Mallaha in Israele con una tomba che conserva i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende un braccio verso i resti di un cucciolo di cane. Fonte: Wikipedia

ZOOMARKET VENDITA DI ANIMALI DA COMPAGNIA E ACCESSORI

PREZZI SPECIALI

MANGIMI DELLE MIGLIORI MARCHE ITALIANE PER CANI E GATTI, UCCELLI, RODITORI E PESCI CUCCE PER CANI SU MISURA ORARI DI APERTURA: 8:45 - 12:15 / 15:00 - 19:00 (chiuso il lunedì pomeriggio) BONATE SOTTO (BG) - VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ,12 - Tel. 035 499 71 77 09


Società

IL LADRONE E QUELL’URLO INARRESTABILE In questo angolo di mondo martoriato, mi coglie impreparato la presenza del volto, il tuo, caro Gesù. In questi giorni ripetuti senza alcun rumore, questo spicchio di terra colpita alle spalle, diventata un taglio dove ferire i colori, la scia luminosa di un airone, nella tua bocca improvvisamente dischiusa. Ho rammentato la tua preghiera ai potenti e la tua richiesta di una dignità ritrovata per chi l’aveva perduta. Ora, in questo momento di morte e di vita, mi chiedo quanto tempo è scivolato addosso ai corpi, alle menti, quanti secoli nella frazione di uno sparo, sono rimbalzati negli sguardi colmi di speranza di uomini incatenati e uomini liberi? Caro Gesù, a me sembra di vederti con gli occhi stanchi, oppressi non dalla stanchezza degli anni sulle spalle, ma dal disincanto delle parole ricevute senz’anima, dal permanere di una società piegata dall’ingiustizia, illegalità, prevaricazione di quanti ottusi e conclusi la fanno da padrone. Finanche il carcere sopravvive a stesso ferito nella sua drammaticità fallimentare, nella sua solitudine creata a misura, rimane lì, negli scaracchi e nelle diGRAFICA E STAMPA

menticanze, indietro, dove non esiste attenzione per le persone. Caro Gesù sospeso a mezz’aria, con le braccia allargate, il volto reclinato, ti vedo così in questi giorni di “passaggio”, nell’indicibile indifferenza con cui al tuo futuro, al nostro, sono state estirpate virtù teologali quali la fede, la speranza, la carità, che però dovrebbero sostenere la vita umana, il cammino di uomini bianchi e neri, dei buoni e dei cattivi, di colpevoli e innocenti. Eppure è in questo angolo dove non c’è più luce che i miei sogni hanno il sapore del domani, il perdono è una voce che insegue, non barcolla, cresce e s’avventa al dubbio, nei chiodi della Croce. Caro Gesù mi rendo conto di quanto queste parole siano sgangherate, ma ti voglio bene da dentro una cella che tu hai visitato, ti voglio bene fuori dal coro dove tu hai insegnato, ti voglio bene in mezzo ai tanti santi e sapienti che non sono dove tu hai difeso gli ultimi come me. Caro Gesù, ti ricordo semplicemente come un Uomo che mi ha fatto diventare più grande, soprattutto per avermi consegnato la possibilità di essere un uomo migliore. Vincenzo Andraous

I PROGETT L CIA O S E L DIGITA

INIZIATIVE I EDITORIAL

ZIONE REALIZZA VIDEO

Quando COMUNICARE porta soluzioni e risultati. Qualità e ottimizzazione delle risorse per una comunicazione consapevole, mirata, efficace a prezzi sostenibili.

Tel. 347 73 52 863 - www.newentry.eu - redazione@newentry.eu 10

Tan RS luo von pe Iniz gio no su il p ga pu pre Ch Ch No ca ind era tar Sp E co Pe pe di tem


Riflessioni

E

ercia rni fude, ita dei ove ni, ee mi ma glio in so me per e. us

LAVORARE IN UNA RSA

Tanti non sanno cosa significa lavorare in una RSA. Per tanti esistono solo le case di riposo, i luoghi in cui dopo una certa età, le persone devono “andare”. Le giornate iniziano alle 6:00, ma per te la sveglia è già suonata da un pezzo... Inizi con le cure igieniche. Una routine che si ripete giorno dopo giorno. Davanti a te una persona che non la spogli solo dei suoi abiti, ma anche della sua dignità, che ti chiede scusa se ha sporcato il pannolone, che ti chiede di far uscire il collega perché si vergogna. Cerchi di vestirla di tutto punto, improvvisi una boutique nel suo armadio e prendi le veci del miglior coiffeur in circolazione. Che cosa sai di lei? Che è ipertesa, diabetica, che ha dei figli,e poi... Non sai nulla. L’hai conosciuta quando già le sue capacità cognitive erano compromesse, e la vedi indifesa, vulnerabile. Cerchi di immaginarla come era alla tua età, ma ti resta difficile, allora per aiutarti chiedi ai suoi parenti. Spesso ascolti descrizioni che non ti aspettavi. E allora in quel momento, ti fermi a pensare come saresti tu alla sua età... Perché il tempo non sente ragioni, non si ferma per nessuno. I turni durano sette ore di giorno e 8 di notte, ti rendi conto che la maggior parte del tuo tempo lo trascorri proprio con loro, la tua struttura

diventa la tua seconda famiglia. E tu diventi la loro! Poi un giorno sei lì che ti fermi ad osservare quel letto vuoto, ti chiedi perché non l’hai salutata, ti rispondi che non lo sapevi, che non potevi saperlo, che forse non la rivedrai più... E ti fa male... Perché tu le volevi bene, perché tu non sapevi neanche il suo numero di letto, perché tu la chiamavi per nome! Oggi più che mai sono loro ad essere i più vulnerabili, allora cerchi di difenderli come più puoi, sei la loro coperta, il loro faro. Quando perdi uno di loro, non perdi un paziente, perdi una persona cara, una a cui hai voluto veramente bene. Mi rammarico a leggere articoli che parlano delle Rsa come luoghi di morte, luoghi in cui l’anziano è diventato vittima del sistema, in cui gli operatori sono diventati i loro carnefici. Noi siamo quelli che fuori turno chiamiamo il collega per sapere come è andata la giornata.. Noi siamo quelli che “non ti preoccupare te la compro io la crema, te le porto io le caramelle”. Noi siamo quelli che “a volte siamo gli unici al funerale”... Fuori da qui per il mondo loro sono i nostri pazienti, ma qui dentro per noi sono i nostri nonni! 11


Riflessioni

UNA NUOVA SPERANZA Scrivere, in varie occasioni, è stato per me, come per altri, utile ad affrontare le emozioni, quelle belle come quelle brutte. Spesso, in questi giorni, ho avuto la tentazione di scrivere per aiutare me stesso e anche per condividere con altri un pezzetto di me e un’utilità di spirito di resilienza in questa drammatica situazione. Non ci sono, però, mai riuscito, fino ad ora: troppe le emozioni contrastanti di una realtà che difficilmente sarebbe risultata immaginabile solo qualche settimana fa. Contrastano, per esempio, in me, ogni giorno di più, le paure, anche egoistiche, per la salute mia e dei miei cari, ma anche le speranze per una ripartenza che dovrà e potrà esserci presto; il dolore per i tanti, conoscenti e non, che vivono l’angoscia di un parente lontano e malato o, peggio ancora, defunto senza nemmeno la dignità di un ultimo omaggio senza dimenticare la consapevolezza di un popolo capace di unirsi in solidarietà e concretezza; la preoccupazione per un’economia e un lavoro che difficilmente potranno tornare a livelli precedenti, ma ancora l’auspicio di un “mondo nuovo” che si possa aprire, da domani, di fronte a noi. Molte volte, nei mesi e negli anni appena trascorsi, ci siamo interrogati su di un

mondo troppo simile ad una polveriera pronta ad esplodere: un’economia stagnante accompagna ormai da tempo il crescere di nazionalismi e populismi, troppo spesso esasperati fino agli estremi, vari focolai di guerre e di migrazioni forzate stravolgono da anni la geopolitica dei nostri continenti, l’inquinamento esasperato rende sempre più esauribili risorse naturali indispensabili. Ora, questa crisi sanitaria globale stravolge tutto e ci apre a scenari indecifrabili, su cui anche io mi sono interrogato. Dalla finestra della mia camera da letto, ci si può affacciare su di un piccolo parco alberato che apre al verde, da un lato, ma che porta all’entrata di un’agenzia di onoranze funebri, dall’altro. Si è fatta in me, negli anni, l’abitudine quasi ad ignorare la campana che suona ogniqualvolta qualcuno abbia bisogno dei mesti servizi di quest’agenzia. Stando in casa, in questi giorni di emergenza, la campana è tornata a risuonare nelle mie orecchie, non tanto per l’intensità del suono, quanto per i ristretti tempi tra una scampanellata e l’altra.Ad ogni suono, corre inevitabile il pensiero ai tanti che non ce l’hanno fatta e hanno dovuto soccombere nella lotta a questo nuovo mostro dei tempi odierni:

mi on di a i lo fos Ho un for ab tra ch Og va ve sin di Da res ac

certificato ANAMMI n. N946

Sede operativa: TREVIOLO (BG) - Via Marconi,42 - Tel. 035 07 85 011 PALAZZAGO (BG) - Via Burligo,10 c - Cell. 347 90 98 361 - michela.scavo@gmail.com 12

V


nta malino raca raali lode. si ato rta bri,

ad oldi rni uontra no, ce lla ni:

6

Riflessioni

mi sembrava quasi di vederli, soli, nelle stanze o nei corridoi degli ospedali affollati, con un fil di fiato, a cedere la mano a Colui che veniva a chiamarli. Mi limitavo a pregare per loro e i loro cari, a soffrire per loro, chiunque essi fossero. Ho riflettuto molto. Ho pianto molto. Ho dimenticato molto. Poi ho capito, forse, che un senso a tutto questo deve pur esserci, che forse noi non lo capiamo fino in fondo, ma che abbiamo, tutti, nel profondo di noi stessi: si tratta di quel mistero che è la vita che ci abita, che ci anima e che, prima o poi, ci porterà via. Ognuno di noi sa, guardandosi nell’animo, trovare quel che c’è e trasmetterlo agli altri attraverso ciò che si è e trasformando l’io in noi, i singoli in una comunità di cui facciamo parte, di cui ci sentiamo parte. Da qui, credo, nasce il sentimento di dovere e responsabilità nel dare senso a quel che sta accadendo, non solo con la preghiera e il pen-

siero per chi soffre o per chi se ne è andato, ma anche con l’azione e l’atteggiamento di una nuova speranza, di una nuova gioia di vivere, di una nuova consapevolezza che il dolore di oggi possa essere alla base di un radioso domani. Ho smesso, dunque, di pensare a quella campana come un saluto a chi se ne è andato, e ho fatto mia l’esortazione di Hemingway: “E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te.” E se suona per me - ho pensato - suona per ognuno di noi, come una sveglia, a monito, a chiamata verso il superamento di quell’incertezza che ha animato il mondo in questi tempi cupi: il mio auspicio, quindi, è che la speranza non soccomba ad angosce e timori, altrimenti avremo perso tutti, non solo la vita, ma anche il senso che essa stessa può avere. Giorgio

• Imbiancature, verniciature civili ed industriali per interno ed esterno • Decorativi • Stucchi lucidi • Rifacimento facciate • Resine e finti cementi • Rivestimenti silicati • Isolamenti a cappotto • Lavori in cartongesso • Parquet prefiniti Via delle Viole n. 86 - Brembate di Sopra (BG) - Tel. 349/5009828 omar.ideacolore E-mail: pellegrinelliomar@gmail.com 13


ASSOCIAZIONE ALCOLISTI ANONIMI

MI SONO ACCETTATA ALCOLISTA Sono un alcolista anonima. La prima persona che mi aveva parlato di “malattia”, anzi, che io ”ero malata” era stata mia figlia. Mi aveva anche detto che se volevo potevo essere aiutata, ma naturalmente io risposi che non ero un alcolista e che quindi non avevo bisogno di aiuto. Ma non avevo fatto bene i conti con l’alcol, subdolo come è, governava lui la mia vita e non più io. Fortunatamente, un giorno che ero su di giri più del solito ho telefonato al mio medico e lui mi ha indirizzato verso un gruppo di Alcolisti Anonimi. La stessa sera sono entrata da quella porta e ho visto queste persone serene e cordiali, non mi hanno fatto domande ma hanno dato solo le loro testimonianze e mi hanno spiegato che l’alcolismo è un male inguaribile, progressivo e mortale, un male sia fisico che mentale, spirituale, ma che io potevo fermare, tenere sotto controllo, 24 ore alla volta. Ma secondo il mio orgoglio io non ero come loro, non avevo mai fatto ricoveri, non avevo fatto del male a nessuno, io per un mese ho continuato ancora a bere, ma una vocina dentro di me continuava a dirmi: ”no, mia cara, tu sei veramente un’alcolista” ed incredibilmente gli amici di A.A non mi dicevano mai niente ed io non avevo il coraggio di dire la verità. Poi una sera, ero su di giri più del solito, sono caduta ed i miei amici mi hanno raccolto come un sacco di patate (per non dire al-

tro) e mi hanno messo a letto. Nel risvegliarmi sono andata in bagno e davanti allo specchio mi sono detta: ”cara, sei una alcolista” e mi sono messa a piangere, ma quella volta DI GIOIA e da allora mi sono accettata alcolista e continuo a fare le mie 24 ore. Questa accettazione è stata per me l’inizio della risalita, della crescita, del benessere fisico e della fine di un incubo, potevo finalmente AVERE IN MANO LA MIA VITA IN MODO VERO E RESPONSABILE, senza più vergogna, paura, rabbia, invidia. Non è stato tutto rose e fiori, ci sono state anche le spine, i sensi di colpa, il male che avevo fatto ai miei familiari, ma soprattutto a me. Ma con tante 24 ore, tanta umiltà e con l’aiuto degli amici e del programma di recupero di Alcolisti Anonimi (io che non avevo mai avuto bisogno di aiuto) quest’anno ho festeggiato i miei 20 anni di sobrietà con grande serenità. Con l’augurio a tutti che la vita sia sempre dolce, ringrazio dello spazio dedicatomi. Buone 24 ore a tutti . Un alcolista Anonima

Numeri utili Referente provinciale Brescia 334 73 44 880 Numero Verde 800 411 406 Sito web www.alcolistianonimiitalia.it

CERCHIAMO COLLABORATORI PER VENDERE PROFUMI n° profumi n° profumi guadagno al giorno mensili immediato 420,00 €

Cerchiamo collaboratori e Beauty Promoter offline e online per vendere profumi e più di 700 prodotti e servizi made in Italy.

2

60

4

120

840,00 €

Provvigioni del 60%

6

180

1260,00 €

8

240

1680,00 €

10

300

2100,00 €

L'azienda è italiana con etica stile Amazon. Solo se seriamente interessati, sia part-time che full-time. No perditempo.

PER INFORMAZIONI: 340 33 24 853 DAMIANO BONANDRINI Damiano Bonandrini damianonbn@libero.it 14

Un con +m


no no ssa ora le me ere nte OE abno he me. deisti di di utti zio

ma

li a 0 6 it

I

PROMOZIONI ESTIVE

Pressoterapia con infrarossi

+ bendaggi +massaggio gambe con olio essenziale

€ 49,00

Un pedicure rinfrescante con scrub +massaggio piedi

Massaggio decontratturante (60 min)

€ 49,00

In omaggio un prodotto per le gambe

€ 59,00

Via Vittorio Veneto, 1111 - PRESEZZO (BG) Tel. 0350740258 - Cell. 339 11 71 396

www.laperladelbenessere.it info@laperladelbenessere.it seguici su


Riflessioni

VULNERABILI, FRAGILI, ESSERI MORTALI Siamo vulnerabili, fragili, esseri mortali. Perché così spesso lo dimentichiamo? Seppellite nelle impolverate pieghe dell’inconscio le ataviche paure, ci avventuriamo in una folle gara col tempo e non ci rendiamo conto di costruire sulla sabbia. La base su cui l’uomo edifica la propria felicità crolla nell’abisso della mancanza di significato. Dopo di noi-distruzione, deserto. Non possiamo scegliere il momento del proprio inizio, ne della propria fine, ma è in nostro potere decidere come vivere, in questo instante, in questo posto. Il granello dell’attimo è l’unica particella di tempo che ci appartiene. Perché il problema non sta nel fatto di essere mortali, il vero problema come dice Bulgakov è che a volte si muore all’improvviso, questo è

GRAFICA E STAMPA • • • • • • • • • • • • • • • • •

BIGLIETTI DA VISITA VOLANTINI, PIEGHEVOLI, DEPLIANT MANIFESTI E LOCANDINE BROCHURE, CATALOGHI, LIBRI, RIVISTE ADESIVI, ETICHETTE, CARTONCINI BLOCCHI E BIGLIETTI NUMERATI BUSTE DA LETTERA, CARTE INTESTATE STAMPATI CON VERNICE UV STRISCIONI CON ANELLI RINFORZATI ROLL-UP E ALTRI STAND PORTATILI DESIGN E PACKAGING • STAMPA SU PVC STAMPA SU FOREX • STAMPA SU ALLUMINIO STAMPA SU PLEXIGLASS CALAMITE PERSONALIZZATE PER VEICOLI STAMPA SU CARTONE ESPOSITORI DA TERRA e DA BANCO GADGET E MAGLIETTE • VOLANTINAGGIO

PER INFORMAZIONI: Gianluca Boffetti • 347 73 52 863 • 16

il vero guaio (Il Maestro e Margherita). Le prove sono una specie di “sveglia spirituale” che ci rivela il significato della vita, antiveleno contro la nostra autodistruzione esistenziale. Ho letto una bellissima storia che mi affretto di condividere con voi. In una piccola stanza ardevano quattro candele ognuna con il proprio nome, Amore, Fede, Pace, Speranza. Un violento soffio di vento ha spento tre candele, è rimasta solo l’ultima. Nella camera entra un bambino spaventato e smarrito, prende la candela della speranza e riaccende le restanti. La luce torna. Siamo esseri lacerati da dubbi, all’incrocio siamo luogo dell’eterna lotta tra Male e Bene. Inciampiamo e perdiamo la Fede, affoghiamo nelle proprie illusioni e perdiamo la Pace, corriamo dietro le chimere che erroneamente chiamiamo amore, e che sono di tutto e di più, eccetto Amore. Inganniamo gli altri, inganniamo se stessi. Noi siamo gente del Sabato Santo. Gesù non è più sulla croce, ma nessuno sa cosa è successo. Quello si può solo percepire, per chi non ha disimparato a farlo. Che la nostra vita sia eterno sabato, sabato Santo prima della Pasqua! E non si spenga mai la candela della nostra speranza! Darina Naumova

Co Sp no ch fre Un me mo pu se re sa no All go ch no Co re le il p No gra no


Riflessioni

LI

BERGAMO: LA NOSTRA CITTÀ

le” no di

ele ce, nto cato, le

ianelmo mo mosi. nè esha no on za!

va

Così com’è non l’avevo vista fino ad ora. Spogliata di quelle luci che incendiavano le notti d’estate, racchiusa in sè in quel silenzio che fa molto rumore... la vita di ogni giornata freme ma non vive poiché manca il respiro! Un cielo incolore preannuncia di quanto sgomento, serpeggi tra le persone, segnate in modo talmente drastico, per non riuscire neppure a volgere lo sguardo al futuro che riporti serenità... oppure che non riesce a pronunciare alcuna parola di conforto, come un ultimo saluto a un proprio caro, visto che di tempo non ce nè... Allora le parole rimangono assurdamente in gola, gonfiando di amare lacrime, i nostri occhi persi nel vuoto, che sono l’emblema della nostra situazione umana che stiamo vivendo! Cosa ti hanno fatto amata Bergamo, per essere stata così colpita, da questo nemico invisibile che non prevede differenza d’età, e che crea il panico tra la gente sfiduciata nel domani? Non ti riconosco più e mi sa che avresti una gran voglia di gridare la tua libertà, anche se le notizie che si susseguono, soffocano la volontà

e fanno mancare l’aria! Ci vuole ossigeno, cara terra natia per riemergere, ma abbiamo bisogno anche di unirci tra di noi, senza alcuna riserva, avendo rispetto per la nostra vita e quella degli altri... Sarebbe opportuno, mai come in questo periodo, una nostra preghiera unanime che attraversasse le barriere delle ostilità, per renderci conto che ognuno di noi è parte integrale di questo Mondo malato. Forse solo così, la nostra Bergamo tornerà a brillare con la consapevolezza di essere territorio importante, come lo è sempre stato, perché noi bergamaschi, nonostante tutto, siamo gente di cuore che lotta per un domani più promettente! Diamoci da fare, dunque, cari concittadini, magari rimanendo a casa adesso, perché l’orgoglio di essere di Bergamo non deve arrendersi mai ! Fieri di essere a tutti gli effetti, orobici, perché la vita è come la poesia... è unica! Poeta Fabrizio Villa Un quarto di secolo di storia 17


ANIME NEL VENTO

LA MAESTRA RITA PIVA E’ morta Rita, la maestra Rita Piva, in un soffio ha salutato la vita nella solitudine di una stanza d’ospedale senza avere la possibilità di sentire il conforto degli amati. Con lei muore una parte di me. Con lei muore una maestra, una mamma, un amica, una confidente, una spalla fidata. E’ sbocciata la primavera, in tutta la sua bellezza prorompente. Sui nostri capi grava copiosa ombra nera. Odore di morte fruscia fra le strade, s’annida nelle vesti, fa rilucere lo sguardo di paura. Ricordi Rita, voglio rivolgermi a te come se ancora fossi viva e potessi solerte rispondere, quando Celeste bussò alla tua porta chiedendoti se il coronovirus potesse essere paragonato all’angelo vendicatore delle dieci piaghe d’Egitto? Sorridesti, esortandola alla riflessione. Dolore amaro, fondo, incolmabile quello che in parole si rifiuta di esser tradotto, che non trova e non desidera trovare requie, premura. Lo stesso insondabile dolore che vuole urlare e lo fa a voce larga, grossa, irruente, vorace, ghiotta. Urla senza veli, che nulla vuole nascondere, nulla celare, pieno manifestarsi, esultare, giungere nei meandri più fondi delle coscienze umane. Non lo comprendo il disegno di Dio, non lo perdono neppure, non oso rivolgergli preghiera o conforto. Ho tanto pregato in queste ore, notte e giorno chiedendo tempo e grazia. Non è stato ascoltato il nostro grido, muto è rimasto intrappolato fra strette maglie. Dal nostro primo incontro ci siamo subito riconosciute, abbiamo insieme lottato e sognato, allargato le braccia, riso di gusto, rivolto lo sguardo alla misericordia divina. Lottato come bestie feroci per un mondo migliore dove l’umanità fosse il perno; dove le persone fragili come Vittoria fossero prese in considerazione, trattate come persone e non 18

come numeri. Mi hai seguita, corretta, nutrita, coccolata, ricondotta sulla retta vita; hai riso e pianto con noi, inseguito sogni, spazzato ombre nere e dense. Nelle notti di bufera urlanti le nostri voci si sono unite, hanno galoppato sentieri fecondi. Sono poche le volte nella vita in cui si ha la fortuna di piangere dal profondo, in cui senti l’animo scosso di singulti rabbiosi; in cui chinando il capo altro conforto non trovi se non il vuoto, il nulla. Lo so che mi stai ascoltando, che ammonendo mi ricorderesti che la fede insegna ad aver fede, che nulla viene per caso, ogni cosa ha un perché. Mi diresti che siamo nelle mani del Signore, e che la vita non ci appartiene. Mi hai insegnato Rita che non si è figli solo perché si è stati partoriti ma in nome dell’affetto, stima, riconoscenza, fiducia conquistata nel tempo. Mi sento orfana. La legge ci deruba del sacrosanto diritto di stare accanto ai nostri morti, di piangere con loro, di tenergli la mano per l’ultima volta prima che il buio di un baratro fondo ingoi il tutto. Ti voglio bene Rita, nulla di te andrà perduto, custodito nel cuore rimane segno tangibile per il presente e futuro vivere, eredità per Celeste e per Vittoria. L’ultima volta che riuscimmo a sentirci eri in ospedale con il fiato corto e mi dicesti “Milena, non riesco a parlare, lasciami parlare, sto male, ti voglio bene …”. Ti abbraccio forte forte, le mie mani possano giungerti indivise, il nostro affetto tenerti compagnia, gli occhi di Vittoria che tanto hai amato indicarti la via. Guidami Rita nella vita, donami forza per combattere, fermezza nell’andare, gioia per sorridere alla vita …Ti voglio tanto tanto bene... dire che mi macherai sarebbe scontato e banale... tu sei dentro di me come l’aria che respiro… ed ancora grazie ... Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

V

C oleo

CAR

B


ta, oe bre

VENDO IN BLOCCO A FORFAIT OPPURE A SINGOLI PEZZI

no

ornido to, mad sa ani

erto, nel

taro, he

Centralina Elettrica per chiavi oleodinamiche con manuale d'uso.

CENTRALINA ELETTRICA PER GRU - TRABATTELLI BULLONERIA VARIE MISURE - MOBILIO VARI MODELLI FUNI PER GRU IN ACCIAIO CROMATE - CINGHIE DA SOLLEVO PESO CARRUCOLE VARIE MISURE E TIPOLOGIE - CARTELLI IDENTIFICATIVI PESO GRU

to, per ste a mi mi

no mato mi re, nto be me

ste

BONATE SOPRA (BG) - Sign. Antonella 347 58 13 629


Riflessioni

ADOLESCENTI SCOMPARSI

Li abbiamo dimenticati. Sono chiusi nelle loro camere sdraiati sul letto con lo smartphone tra le mani, alle prese con i giga, troppo pochi, chi lo poteva immaginare che dovessero servire per le lezioni della didattica a distanza. Oppure il naso puntato verso il tablet, a cercare su Netflix una serie che valga la pena guardare, facendo finta che la notte sia ancora da vivere, chi ci va a letto prima delle tre tanto domani non c’è scuola.Si danno appuntamento in videochiamata, ma la voglia di raccontarsi, di capire che cosa sta succedendo intorno a loro e dentro di loro è una strada accidentata e sempre meno percorribile. Quelli fortunati prendono il sole in giardino, fanno ginnastica sul terrazzo con il vicino che sbircia dalla finestra, hanno un fratello con cui bisticciare, un genitore nevrastenico che continua a domandare perché la prof di filosofia non si è ancora collegata. Quasi tutti leggono un libro, studiano, contano i giorni, pensano che prima o poi si ripartirà. Cominciano ad avere paura. Li abbiamo dimenticati. Sono gli adolescenti che fino agli ultimi giorni di febbraio frequentavano le scuole d’Italia, i licei, gli istituti professionali, prendevano gli autobus e i treni all’inizio della loro giornata, poi prendevano appunti sui banchi di scuola, si davano il cinque con gli amici, di20

spensavano baci alle compagne tutte le mattine prima che cominciassero le lezioni. Quelli degli apericena e dei rapper. Di loro si è parlato solo per capire come valutarne il percorso scolastico in un anno in cui verranno tutti promossi, come impedire che copino i compiti se sono da soli in casa mentre li eseguono, con google e i genitori che fanno da suggeritori, come evitare che partecipino alle lezioni in videoconferenza senza mostrare il volto, come fossero entità evocate in una seduta spiritica. Potranno tornare in classe prima della fine dell’anno scolastico? I più grandi faranno l’esame di Stato tra carte geografiche vetuste e proiettando le ansie e i pensieri su lavagne multimediali oppure davanti a un pc, in mutande al tavolo di cucina con la mamma appostata dietro la porta? Insomma di loro sappiamo che hanno continuato a fare gli studenti. Stop. Dei fratelli più piccoli ci siamo occupati. Esistono. Se non altro perché politici e comitati attivi nell’emergenza sono stati costretti a chiedersi a quali adulti affidarli quando i genitori si recano al lavoro o dovranno tornare a farlo, come pagare le babysitter, come garantire un minimo di passeggiata a chi da solo non può andare da nessuna parte, nemmeno a fare la spesa, come fargli passare il tempo. I più piccoli hanno riscoperto il Monopoli, i giochi solitari modello

Co sta qu ric no ad ter ne son lor ma von an un op no ris fan di son for sc du ha int arr tim Ha no tua ch ren esi I g in gu ria al far età lev de


ne

ne no mno, ori, eoero no cotra sie daon ma are mo ie etti nilo, midasa, no ello

Riflessioni

Corriere dei Piccoli, i regali di Natale che erano stati accantonati già a santo Stefano. I più grandi, quelli per cui l’esame di terza media è solo un ricordo, invece sono scomparsi dalle pagine dei nostri giornali. Esistono perché esiste la didattica a distanza. Li percepiamo nel tentativo di connettersi a qualche cosa, sia pure fosse solo la lezione di matematica. Per il resto non si ammalano, sono rimasti disciplinatamente al loro posto, per loro #iorestoacasa non è suonato come un invito ma è stato un atto di obbedienza cieca. Non scrivono lettere ai giornali, anzi non scrivono lettere a nessuno, anche i post sui social sono diventati uno strumento inutile, pochissimi i selfie. Per dire o per far vedere poi che cosa? Non sono nemmeno più bulli, non si fanno spinelli, non provocano risse nei locali notturni, non sono razzisti, non fanno parte di bande metropolitane e nemmeno di club ultras. Non sono studenti modello, non sono atleti impareggiabili, non suonano il pianoforte come nessun altro. Semplicemente sono scomparsi. Eppure improvvisamente, nel giro di due settimane tra letargo e presa di coscienza, hanno visto cambiare la vita. La loro e quella intorno a loro. Non sono più gli invincibili, gli arroganti, gli sfrontati. Non sono nemmeno i timidi, gli assonnati, gli annoiati. Hanno scoperto di essere fragili e che il mondo non è quello della festa perenne a cui erano abituati, non è tutto rose e aperitivi. Hanno capito che gli adulti sono disorientati e hanno dovuto rendersene conto in un momento della propria esistenza in cui si è disorientati per definizione. I genitori, che la guerra l’hanno vista solo in televisione, gli hanno detto che siamo in guerra. Eppure durante la guerra, mentre infuriavano i bombardamenti, si usciva dalle case e al rifugio si stava tutti vicini, ora invece bisogna fare il contrario. Durante la guerra quelli della loro età quando si incontravano si abbracciavano, volevano sentirsi uniti. Ora si annusano oltre il vetro dello smartphone. No, forse non è una guerra, ma

loro comunque non sono in pace. I diciottenni chiuderanno il loro percorso scolastico senza il viaggio d’istruzione dell’ultimo anno, senza le lacrime e le urla dell’ultimo giorno di scuola, gli abbracci con il compagno di banco come se si partisse per il fronte ma che rivedranno al bar quella sera stessa, senza sentire l’odore stantio dell’aula per l’ultima volta e provarne già nostalgia, forse senza un esame di Stato degno di tal nome, senza il viaggio per festeggiare quell’esame spauracchio finalmente superato. I ragazzi stanno cominciando a capire che il mondo di dopo non sarà esattamente come quello di prima, che non si ricomincia dallo stesso giorno e dallo stesso punto in cui il percorso si è interrotto. Vorrebbero capire, ma non solo non hanno risposte ai loro dubbi, non conoscono nemmeno le domande. Se ne stanno in silenzio, un poco di più di come facevano prima. Forse noi, gli adulti, quelli che l’esame di Stato ormai lo sognano da decenni, dovremo cominciare a dire loro qualcosa, dimostrare a noi e a loro che ci sono, che esistono. Loro, gli scomparsi, quelli che i bollettini della Protezione civile non considerano, che i giornali non sanno raccontare, vorrebbero ancora rispondere “tutto bene” alla distratta domanda del genitore su come è andata oggi a scuola. Invece non sanno che dire. Testo da Internet

GRAFICA E STAMPA A GRAFICA COMPRES 5.000 volantini F.to A5 a € 150,00 10.000 volantini F.to A5 a € 250,00 1.000 Biglietti da visita a € 99,00

PER INFORMAZIONI: Gianluca Boffetti • 347 73 52 863 • 21


ANNUNCI ECONOMICI LAVORO OGGETTI ANIMALI INCONTRI IMMOBILI VEICOLI Obbligatorio inviare l’annuncio con il codice fiscale e la provincia dove si vuole pubblicare. Se non presente, New Entry non pubblicherà l’annuncio.New Entry declina ogni responsabilità in merito al contenuto degli annunci di questa rubrica sottoscritti dagli inserzionisti. Il recapito telefonico è un servizio che non implica in

nessun modo gestione diretta da parte dell’Editore. La pubblicazione è gratuita salvo per vendita e affitti di immobili, auto e moto e rubrica Incontri. In questo caso il costo è di €.25,00 per 4 uscite. Il pagamente deve essere effetturato tramite bonifico bancario a: New Entry - Banca Credito Bergamasco - Filiale Brembate di Sopra -

Codice IBAN IT64 S 05034 52660 000 000 000 822 oppure tramite POSTEPAY - CARTA N°5333171046478737 C.F. BFF GLC 73S17 A794L I lettori, se così si possono definire, che chiameranno i numeri relativi agli annunci pubblicati qui di seguito, per azioni di stalking saranno consideratI illecite e perseguite a norma di legge.

LAVORO

munita, cerca lavoro come badante o assistenza anziani. Zona di lavoro Valle Imagna, Valle Brembata. Massima serietà. No perditempo. Info 320 84 53 943 • Impiegata 43enne cerca lavoro come impiegata amministrativa contabile con diversi anni di esperienza in ddt- fatture acquisti vendita- primanota cassa banca- internet bancking altro, libera subito, part time o full time zona Bg, provincia, Isola e Val S. Mar-

tino. Tel 3494509850 • Ragazzo (factotum) automunito offresi per solo compagnia, passaggi shopping, gestione mediche, cene ecc... Ricevo solo su appuntamento chiamare il numero 3395970302 dalle 18 in poi.

• Cercasi pensionato per aiuto scarico e carico oggetti, imballaggio oggetti, e piccoli trasporti. Zona Ponte san Pietro . Per informazioni Marco 344 1338005 • Sono una studentessa di 17 anni sto cercando lavoro come babysitter aiuto bar /pizzeria o altro zone limitrofe Almenno San Salvatore per i mesi estivi. Info 340 41 09 175 • 37enne bergamasca, auto-

OGGETTI Vendo 2 chiavi antiche al prezzo di euro 35,00. • Info 3497864057

Signora vedova, bella presenza, giovanile, allegra, cerca uomo italiano di 65/70 anni per compagnia. No perditempo. Cell.366 26 91 800 A BREMBATE SOPRA VENDESI ATTIVITA’ DI EDICOLA, CARTOLERIA E ARTICOLI REGALO, SERVIZIO PULLMAN E TRENO, GRATTA E VINCI, ECC… ZONA FRONTE SCUOLA. PREZZO INTERESSANTE. INFO 328 08 93 818

LAVORO

Cerco professionista (estetista, ricostruzione unghie, tatuatore, truccatrice) con la quale condividere parte del negozio specializzato in forniture prodotti e accessori per parrucchieri ed estetiste a Brembate di Sopra. Per info 035 62 12 05 Cell. 338 80 00 162 22

GASTRONOMIA

Vendesi attività commerciale e produttiva ben avviata di gastronomia con forno per dolci e pasticci, possibilità affitto o acquisto dei muri. Ottimo per gestione famigliare. Attività di nicchia e ricercata.

Solo se realmente interessati contattare la redazione di New Entry al numero di cellulare 347 73 52 863

Avete finite in sta lata c nell’a per vi mente telluri trama inspie uman si ent chiam razion lettore spazio confro tradiz facilm irrilev


000 E37

Dopo

Il n uovo rom anzo di Samu e l e Alin ovi

ire, agli per ratI ge.

niia, ne

taero

ez-

ni

O, 8

vi, er a.

a u-

ICELAND

e

Nord-ovest dell’Islanda. Nella tranquilla località di Arnarstapi si è appena consumato un inquietante delitto; la soluzione del caso viene affidata a un detective inglese ingaggiato dalla polizia locale. Parallelamente alle indagini, prendono corpo le vicende personali di due amici: il primo è un italiano, trasferitosi sull’isola alla ricerca di un riscatto, mentre il secondo è un giovane islandese che scopre che l’omicidio potrebbe avere un legame col suo passato. Ma la protagonista della storia è Iceland, la terra di ghiaccio, con la sua immobilità silenziosa e le sue forze oscure che, nel corso del romanzo, finiscono per prevalere sulla volontà delle persone.

Anche in ebook

Recensione di Alessandro Cona

Avete presente quando vi svegliate di soprassalto e, a causa di un incubo che vi ha sorpreso nella prima parte del sonno, finite per ritrovarvi svegli praticamente tutta la notte e nemmeno una mazzata sul capo sarebbe sufficiente per riportarvi in stato onirico? Iceland (Nulla die, 2020) di Samuele Alinovi potrebbe farvi lo stesso effetto di una vasca d’acqua gelata che vi riporta alla realtà, mentre eravate occupati a fare tutt’altro. Per raggiungere quest’intento, cerca complicità nell’ambientazione ghiacciata di un freddo paese nordico nel quale il sole, da fonte di vita, può trasformarsi in un incubo, per via della sua incapacità di sparire all’orizzonte. Il nuovo libro di Alinovi non è di quelli che vi accompagnano gentilmente verso la sospensione dell’incredulità, ma piuttosto vi ci spintonano, vi ci catapultano con la potenza delle scosse telluriche provocate da un vulcano, elemento chiave che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti. All’interno della trama di quello che dalle prime battute può somigliare a un giallo poliziesco anni ’80, con l’enigma apparentemente inspiegabile di un cadavere ritrovato con strani simboli addosso, la natura recupera il suo ruolo di dominio sull’essere umano, combatte contro di lui una battaglia dall’esito tutt’altro che scontato. Via via che le pagine si sfogliano e che si entra nel vivo, scoprirete gli elementi cardine della vicenda, come il fumo ricorrente del sigaro di Gynt, il detective chiamato per risolvere il mistero, necessario a scaldare il lettore contro il freddo delle ambientazioni nordiche. La narrazione di Alinovi è serrata, con pochi momenti di tregua descrittiva, lasciando così un ampio ventaglio interpretativo al lettore più abituato a far lavorare la propria immaginazione. Coerentemente, anche le battute finali della storia lasciano spazio all’interpretazione, facendo diventare i lettori stessi i risolutori di un caso che, riga dopo riga, pare sempre più un confronto tra razionale e irrazionale, incrementando intelligentemente i dubbi invece di dipanare una matassa come da tradizione giallista. In questo modo, chiudendo la quarta di copertina dopo aver letto la parola “fine”, il lettore si ritroverà facilmente con un retrogusto agrodolce, perché nulla sarà davvero risolto e, cosa più saggia, la cosa apparirà irrilevante di fronte all’acume di chi ha concepito tale vicenda.

SAMUELE ALINOVI è su


Teenager

SHADOWHUNTERS

Shadowhunters: The Mortal Instruments è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 12 gennaio 2016 dal canale via cavo Freeform e pubblicata dal 13 gennaio 2016 su Netflix. Si tratta di un adattamento della saga letteraria The Mortal Instruments, in Italia pubblicata con il titolo Shadowhunters dell’autrice Cassandra Clare. La prima stagione, composta da 13 episodi, rappresenta un’unione dei primi due romanzi della saga, Città di ossa e Città di cenere. La seconda stagione, invece, è composta da 20 episodi, divisa in due parti, e si basa principalmente sul terzo romanzo della saga, Città di vetro. La terza stagione, è composta da 10 episodi basati sul quarto libro della saga Città degli angeli caduti, e da 12 episodi finali che hanno trattato gli ultimi due libri, Città della anime perdute e Città del fuoco celeste. Trama Mille anni fa l’angelo Raziel ha mescolato il proprio sangue con quello degli esseri umani, dando così vita ai Nephilim, metà uomini e 24

metà angeli che abitano il nostro mondo senza che nessuno possa vederli. Si chiamano Shadowhunters e obbediscono alle leggi fissate nel Libro Grigio. Il loro compito è dare la caccia ai demoni che portano rovina e distruzione. Clary Fray è una ragazza perfettamente normale: studentessa alla Brooklyn Academy of Art, vive con la madre Jocelyn nel loro umile appartamento di New York e passa le sue giornate tra l’arte e il migliore amico Simon Lewis. Il giorno del suo diciottesimo compleanno, però, Clary passa la serata al Pandemonium Club, dove assiste a un omicidio che nessun altro - eccetto lei - riesce a vedere. Quando torna a casa, viene attaccata da un demone, ma il ragazzo che aveva visto poco prima al Club, Jace Wayland, la salva. Jace è uno Shadowhunter, metà umano e metà angelo che protegge i Mondani (persone appartenenti al mondo degli umani) dai demoni, e, quando si scopre che anche Clary è una di loro, Jace, insieme ai compagni cacciatori Isabelle e Alec, la aiuta a scoprire se stessa. Clary

de le Mo de po vu ch ter Pr Ne me rie fra tra ini 20 cit rec Il 1 de ch ta sh su fu pa Il 2 od Ja rau to gio pa Ma al 25 do co ch di ca De


za hanel ai

maArt, artra no ary astto ne vela oe ne ni, di saary

Teenager

deve comprendere il prima possibile il potenziale che c’è in lei per poter sconfiggere Valentine Morgenstern, l’uomo più ricercato nel mondo degli Shadowhunter e dei Nascosti, che fino a poco tempo prima si credeva morto ma che ora vuole ottenere la Coppa Mortale, uno strumento che gli permetterà di creare nuovi Shadowhunters che lo aiuteranno a sterminare i Nascosti Produzione Nel 2010, la Screen Gems annunciò l’adattamento cinematografico del primo libro della serie Città di ossa, con la speranza d’iniziare un franchise di successo. La produzione del film tratto dal secondo libro, Città di cenere, doveva iniziare a settembre 2013, ma fu rimandata al 2014 e alla fine cancellata a causa dell’incapacità del primo film, uscito il 21 agosto 2013, di recuperare il budget di produzione. Il 12 agosto 2014 la Constantin Film, detentrice dei diritti cinematografici, annunciò al MIPCOM che The Mortal Instruments sarebbe tornata come serie televisiva, con Ed Decter come showrunner, e che, nel caso si fosse rivelata un successo, avrebbe adattato l’intero ciclo di libri; fu inoltre annunciato che la storia sarebbe ripartita da capo. Il 20 aprile 2015, la ABC rivelò Dominic Sherwood come primo membro del cast nel ruolo di Jace Wayland. Il 1º maggio furono svelati Emeraude Toubia come Isabelle Lightwood e Alberto Rosende nel ruolo di Simon Lewis. Cinque giorni dopo, Katherine McNamara ottenne la parte della protagonista Clary Fray. L’8 maggio, Matthew Daddario e Isaiah Mustafa si unirono al cast come Alec Lightwood e Luke Garroway. Il 25 maggio Mouna Traoré ottenne la parte di Midori, un nuovo personaggio creato da Ed Decter, complice di Valentine e membro della sua cerchia. Il 9 giugno Lisa Marcos rivelò su Twitter di essere entrata nella serie per interpretare il capitano Vargas, un altro personaggio creato da Decter.Il 12 giugno fu rivelata, sempre attraver-

so Twitter, Kaitlyn Leeb come Camille Belcourt. Le riprese sono iniziate il 25 maggio 2015 a Toronto, in Canada. La sigla della serie è This Is The Hunt della cantante Ruelle, canzone creata appositamente per la serie TV. Rinnovi Il 14 marzo 2016 la serie viene rinnovata per una seconda stagione da 20 episodi. Durante il New York Comic Con 2016 viene comunicato che la seconda stagione è divisa in due blocchi, di cui il primo viene trasmesso dal 2 gennaio 2017 su Freeform. Il 13 aprile 2017 la serie è stata rinnovata per una terza stagione da 20 episodi, le cui riprese sono iniziate ad agosto 2017. Come la precedente, la terza stagione, divisa in due blocchi, ha debuttato su Freeform il 20 marzo 2018. Il 5 giugno 2018 Freeform annuncia lo stop della serie dopo la terza stagione. La seconda parte della stagione composta da 12 episodi è stata mandata in onda in primavera del 2019. Titolo originale: Shadowhunters Paese: Stati Uniti d’America Anno: 2016-2019 - Formato: serie TV Genere: fantasy, azione Stagioni : 3, Episodi 55 di durata 40 min) Lingua originale inglese

Frasi di "Shadowhunters"

“Ma era davvero amore, quello che ho visto nei tuoi occhi, o era solamente il riflessio del mio?” “E adesso ti sto guardando e tu mi chiedi se ti voglio ancora, come se io potessi smettere di amarti. Come se potessi essere disposto ad abbandonare la cosa che più di ogni altra mi rende forte. Non ho lai osato dare tanto di me a nessuno, prima d’ora. Ilaria Boffetti 25


Relax

SODOKU

VIGNETTE

Sta rib no av l’a ve ve affi de C’è sc alc nis tam ma ris no pa res da tu, no ren 26


Società

COVID-19 E LA FRANTUMAZIONE DI OGNI CERTEZZA

Stare sul pezzo, non indietreggiare di un mm, ribadire STAI A CASA, che scienza e coscienza non sono astrazioni, significa una volta tanto avere l’obbligo di ascoltare, di eseguire, infatti l’argomento non è solo ostico, ma talmente irriverente nelle sue improvvise assenze, che davvero occorre prendere posizioni poco ortodosse, affinché irresponsabilità e trappole ideologiche dei singoli passino per accettabili liturgie. C’è necessità di ascoltare e seguire il carico scientifico che non mente, che non rimanda ad alcuna menzogna. STAI A CASA non è cartellonistica d’accatto, sottende linearità di comportamenti, anche là, dove le differenze esistono, ma tutte sono compatibili con la salute e il rispetto della vita di chicchessia. Se qualcuno non è d’accordo con questo atteggiamento parente stretto di un vero e proprio interesse collettivo, allora è il caso di domandarci senza se e senza ma in che mondo vivi tu, perché io vorrei vivere in uno spazio dove non vado a ingrossare le fila di una indifferenza sociale che non miete qualche noc-

ciolina ma spicchi interi di umanità. Questa pandemia non ha bisogno di una morale che instilla sapere pre-confezionato, necessita invece di strumenti adeguati e disciplina per meglio renderci conto del pericolo che ci viene addosso quotidianamente, non soltanto per ciò che si intuisce ma più per quello che è. Sovente additiamo i giovani come irresponsabili in questo momento così tragico, eppure dovremmo parlare di una adultità infantilizzata, perché siamo noi con la nostra testa dura che formiamo una sorta di sottosocietà dove spesso il ruolo non è riconosciuto, di conseguenza neppure il valore della persona, della vita umana. Con il nostro comportamento e le nostre sordità di comodo, scaraventiamo dentro la pancia della bestia la possibilità e l’urgenza di una non più rinviabile prevenzione preziosa: quella che consente di tutelare chi si sente immortale e chi invece più fragile e malato è candidato a soccombere. Non sarà facile mettere pancia a terra questo male, ma insieme è possibile farcela. Vincenzo Andraous 27


RIDIAMOCI SOPRA

Un avaro disse a Dio: “Che cosa sono per te 1000 anni?”. E Dio rispose: “Mah, poco più di un secondo”. “E che cosa sono per te 100.000 euro?”. E Dio: “Mah, forse un centesimo”. “E allora - disse l’avaro - cosa ti costa darmi un centesimo?”. “Certo - rispose Dio - aspetta solo un secondo”. Nostra figlia era arrivata a casa con un micetto randagio. Il gattino aveva subito preso il vizio di farsi le unghie sul divano del salotto. “Non preoccuparti” mi aveva rassicurato mio marito “Gli insegnerò io come fare al più presto”. Per alcuni giorni mio marito con pazienza insegnò al gattino come fare: ogni volta che il gattino graffiava il divano, mio marito lo lasciava fuori dalla porta per insegnargli la lezione. Il gattino imparò in fretta: nei suoi successivi 16 anni di vita, ogni volta che voleva uscire, graffiava il divano. Vero cartello esposto in un ambulatorio medico: “Vi avevo segnalato un candidato e non lo avete votato. D’ora in poi in questo ambulatorio non si fanno più certificati falsi”. Una pattuglia della polizia in normale servizio avvista un ragazzo che sta maneggiando della merda scaricata nottetempo da un tipo. I poliziotti scendono, si avvicinano al tipo e gli chiedono cosa stia facendo. “Sto facendo un pupazzo con la merda!”. “Un pupazzo? E che tipo di pupazzo?”. “Sto costruendo un carabiniere”. I due poliziotti si mettono a ridere e decidono di lasciarlo fare. Mentre tornano all’auto, ecco arrivare un pattuglia di carabinieri che, notato il tipo, chiedono informazioni ai poliziotti i quali, mossi a compassione per i colleghi, raccontano la storia. Allora uno dei carabinieri, incazzato come una faina, va dal giovane e gli fa: “Senti un po’, chi è che stai costruendo con quella merda?”. “Un poliziotto, voglio costruire un poliziotto!”. “Ahh, volevo ben dire... 28

ma aspetta un po’. Non è che mi stai pigliando per il culo? Ai poliziotti hai detto che con la merda facevi un carabiniere. È vero?”. “Beh, in effetti all’inizio volevo fare un carabiniere, ma poi la merda era pochina... “. Due futuri sposi stanno scegliendo le fedi per il matrimonio. Lei è attratta da un anello in platino e diamanti e chiede al venditore: “Questo anello mi piace tanto. C’è qualche cura speciale da avere per conservarlo?”. Con paterno sorriso l’uomo le risponde: “Uno dei migliori modi di proteggere un anello di matrimonio è quello di immergerlo nell’acqua per lavare i piatti tre volte al giorno”. Tre signori, il signor Folle, il signor Niente e il signor Nessuno, camminano sul ciglio di un lago. A un tratto il signor Nessuno cade nell’acqua. Allora il signor Folle dice al signor Niente di chiamare la polizia. E questi telefona alla polizia e dice: “Buongiorno, io sono Folle, chiamo per Niente. Nessuno è caduto in acqua... “. Un marito torna a casa e trova la moglie a letto con un uomo molto basso. “Brutta schifosa. È già il terzo questa settimana che ti fai. Avevi giurato che non lo facevi più...”. “Ma come, caro, non vedi che sto cercando di smettere!”. Un commerciante è molto preoccupato perché gli affari vanno molto male e racconta i suoi problemi a un amico: “Sai, ormai le cose vanno proprio male. Soldi non ne entrano più. Questa settimana poi... Hai presente quel mio negozio di elettrodomestici? Ebbene, lunedì è entrato un solo cliente, martedì addirittura nessuno, mercoledì è stato ancora peggio...”. “E come poteva andare peggio?” ribatte l’altro. “Mercoledì è tornato il cliente del lunedì e mi ha riportato il televisore che aveva comprato!”.

Et no co rar di tut ind um str do so Co in il c VIT tra


nè r il tto un eh, are da

edi ello sto ale so egrlo

si.A ora la onoè

on rzo on sto

gli mi ale. i... ci? edì ora tte mi

Dedica a...

È STATA SOLO UNA PARENTESI E tu sei lì con quelle parole che ti rimbalzano nel cervello, che ti entrano nello stomaco come una morsa… e non ti lasciano respirare... E ti chiedi come può una persona dire di amarti, farti sentire al di sopra di tutto e di tutti e poi… diventare… ad un tratto freddo, indifferente dando spazio solo a telefonate umilianti… fino a farti sentire quasi un’estranea finché tu non ce la fai più, ritrovandoti, e non per tua volontà, a non chiamarlo soffrendo così il doppio!!!! Così adesso c’è solo silenzio, e pensi che in quella “PARENTESI” ci hai messo tutto: il cuore, la fiducia e l’amore, la tua stessa VITA!!! “…che vuoi che sia” …mi ripeto…si tratta solo di cambiare la tua vita… di rico-

minciare tutto…con un unico compagno… il dolore, l’amarezza e tanta rabbia!! E ti aspetti il giorno, semmai verrà, che quella forte angoscia che ti lacera il cuore ti abbandoni lasciando spazio a cose nuove… Ti dicono “vedrai passerà”… e poi dalle esperienze negative che s’impara… non sei l’unica a cui è successo!… Ma perché non è così… fa tanto male e si vuol solo dimenticare! Mentre i pensieri non mollano ma i ricordi… Caro New Entry ti scrivo, forse per dar voce al mio soffrire o forse per chiederti come possono esistere persone così??? Grazie di cuore per avermi dato questo spazio ma soprattutto per avermi ascoltato…. Una vostra lettrice

PALAZZAGO Fraz. S.Sosimo S.S. Bergamo - Lecco Tel. 035 54 00 79 www.origgimobili.it

NUOVA COLLEZIONE 2020

Realizziamo progetti su misura per la vostra casa

OFFERTA DEL MESE: TRASPORTO E MONTAGGIO GRATUITI. POSSIBIITÀ DI FINANZIAMENTI A TASSO ZERO SOLO PER LA MERCE IN ESPOSIZIONE 09 29


TAPPEZZERIA ARRIGONI

VENDITA, MONTAGGIO E ASSISTENZA

TENDE PER INTERNI - TENDE DA SOLE - PERGOTENDE - ZANZARIERE TENDE A RULLO - RIFACIMENTO SEDIE E DIVANI

Eco-Bonus 2020 ti da diritto ad una speciale detrazione Irpef

del 50% per l'acquisto di tende da sole e pergole. APPROFITTANE!!! Brembate di Sopra (Bg) - Via Cesare Battisti,22

Per informazioni e preventivi

Tel./Fax 035 332096

www.tappezzeria-arrigoni.it - info@tappezzeria-arrigoni.it

R R S p è Q s q h d A il m a ri

R q to R la c S m q m R R a to


E

!

L’Emozione non ha voce

“RINASCERÓ RINASCERAI” - Roby Facchinetti Rinascerò Rinascerai è nel vero senso della parola una canzone meravigliosa e strappalacrime di Roby Facchinetti, con la collaborazione di Stefano D’Orazio, uscita il 27 marzo scorso Scritto da D’Orazio, il brano è stato concepito a sostegno di quest’emergenza, in particolar modo per la città di Bergamo, che ne è purtroppo stata particolarmente colpita, e il ricavato delle vendite, è stato interamente devoluto all’ospedale Papa Giovanni XXIII, per l’acquisto di attrezzature mediche. Questo pezzo è stato creato d’istinto: dopo aver visto in tv il camion dell’esercito che trasportava le salme dei suoi concittadini, rabbia e pianto hanno preso il sopravvento, così questo grande artista, senza pensarci due volte, si è seduto al pianoforte e in pochi minuti ha creato la musica, soddisfacendo così l’impellente bisogno di dover far qualcosa, di dare il suo contributo. A completare il tutto ci ha infine pensato Stefano, che ha scritto le stupende parole che descrivono il forte desiderio rinascita e speranza. A completare l’opera, l’arrangiamento di Danilo Ballo con il mixaggio di Marco Barusso. I cori sono stati cantati da un gruppo di voci bergamasche riunite grazie alla collaborazione di Daniele “Vava” Vavassori, mentre le chitarre del finale sono suonate dal chitarrista dei Modà, Diego Arrigoni.

Il testo di Rinascerò Rinascerai Rinascerò, rinascerai quanto tutto sarà finito torneremo a riveder le stelle Rinascerò, rinascerai la tempesta che ci travolge ci piega ma non ci spezzerà Siamo nati per combattere la sorte ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi questi giorni cambieranno i nostri giorni ma stavolta impareremo un po’ di più Rinascerò! Rinascerai! Rinascerò, rinascerai abbracciati da cieli grandi torneremo a fidarci di Dio GRAFICA E STAMPA

I PROGETT E SOCIAL L A IT IG D

Ma al silenzio si respira un’aria nuova ma mi fa paura questa mia città siamo nati per combattere la sorte ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi Rinascerò! Rinascerai! [Ripetuto 6 volte] Rinascerò, rinascerai

Rinascerò Rinascerai INIZIATIVE EDITORIALI

ZIONE REALIZZA VIDEO

Quando COMUNICARE porta soluzioni e risultati. Qualità e ottimizzazione delle risorse per una comunicazione consapevole, mirata, efficace a prezzi sostenibili.

Tel. 347 73 52 863 - www.newentry.eu - redazione@newentry.eu 31


PROMO

€ 329

PROMO

€ 790

PRO SP

PROGETTAZIONE, PRODUZ

PORTE INTERNE, PORTONCIN DISPONIBILI IN VARIE M MODELLI PERSON

Via Rassega 1 - TORBOLE (BS PROMO

€ 170

royalporteblindate@hotmail.c


PROMO

PROMO

€ 470

€ 790

PROMO

€ 470

PROMOZIONI SPECIALI

PRODUZIONE, E COMMERCIO

RTONCINI BLINDATI CLASSE 3/4 N VARIE MISURE E COLORI, PERSONALIZZABILI

BOLE (BS) - Tel. 030 78 27 834

hotmail.com -

Royal Porte

PROMO

€ 310


Segni nel Tempo

PANDEMIE NELLA STORIA

tà, le condizioni affinché si possa verificare una vera e propria pandemia sono tre: la comparsa di un nuovo agente patogeno; la capacità di tale agente di colpire gli umani; la capacità di tale agente di diffondersi rapidamente per contagio. Nel maggio 2009 il dott. Keiji Fukuda, vicedirettore generale ad interim del settore Qualità, sicurezza e ambiente dell’OMS ha affermato che «Un modo semplice di pensare alla pandemia è • Definizione La parola pandemia deriva dal greco “pande- dire: [...] una pandemia è un focolaio globale. mos”, che significa “tutta la popolazione”: de- Significa che vediamo sia la diffusione dell’amos significa la popolazione, pan significa tutti. gente infettivo [...] che le attività della malattia, “Pandemos” è quindi un concetto secondo cui oltre alla diffusione del virus». si ritiene che l’intera popolazione mondiale sarà probabilmente esposta ad un’infezione e po- • Pandemie nella storia tenzialmente una parte di loro si ammalerà. Il La maggior parte delle pandemie risponde al termine si applicherebbe solo a malattie o con- nome di zoonosi, ovvero originata dalla convidizioni patologiche contagiose. Di conseguen- venza degli esseri umani con animali da alleza, molte patologie che colpiscono aree molto vamento; due esempi tipici sono l’influenza e la grandi o l’intero pianeta (per esempio il cancro) tubercolosi. Fra le pandemie più catastrofiche si possono annoverare: non sono da considerarsi pandemiche. Secondo l’Organizzazione mondiale della sani- Febbre tifoide durante la guerra del PeloponUna pandemia (dal greco pan-demos, “tutto il popolo”) è una malattia epidemica che diffondendosi rapidamente tra le persone si espande in vaste aree geografiche su scala planetaria, coinvolgendo di conseguenza gran parte della popolazione mondiale. Tale situazione presuppone la mancanza di immunizzazione dell’uomo verso un patogeno altamente virulento.

34

ne to laz fia rul es ve cil ma ca ne la Pe su rito cin si ste mo Mo pri ten se si 10 ne me Ma La an bu pa fu no su ita si pe tot Il me fon


A

na

ni; pi-

etsihe aè le. aia,

al viela si

n-

Segni nel Tempo

neso, 430 a.C. La febbre tifoide uccise un quarto delle truppe di Atene ed un quarto della popolazione, nel giro di quattro anni. Questa malattia fiaccò la resistenza di Atene, ma la grande virulenza della malattia ha impedito un’ulteriore espansione, in quanto uccideva i suoi ospiti così velocemente da impedire la dispersione del bacillo. La causa esatta di questa epidemia non fu mai conosciuta. Nel gennaio 2006 alcuni ricercatori della Università di Atene hanno ritrovato, nei denti provenienti da una fossa comune sotto la città, presenza di tracce del batterio. Peste antonina, 165-180. Una pandemia presumibilmente di vaiolo, portata dalle truppe di ritorno dalle province del Vicino Oriente, uccise cinque milioni di persone. Fra il 251 e il 266 si ebbe il picco di una seconda pandemia dello stesso virus; pare che a Roma in quel periodo morissero 5.000 persone al giorno. Morbo di Giustiniano, a partire dal 541; fu la prima pandemia nota di peste bubbonica. Partendo dall’Egitto giunse fino a Costantinopoli; secondo lo storico bizantino Procopio, morì quasi la metà degli abitanti della città, a un ritmo di 10.000 vittime al giorno. La pandemia si estese nei territori circostanti, uccidendo complessivamente un quarto degli abitanti delle regioni del Mar Mediterraneo orientale. La Peste nera, a partire dal 1300; ottocento anni dopo la strage di Costantinopoli, la peste bubbonica fece il suo ritorno dall’Asia in Europa. Raggiunse l’Europa occidentale nel 1348, fu causata dall’assedio tartaro alla colonia genovese di Caffa (l’odierna Feodosia) nel 1346 e, successivamente, portata in Sicilia dai mercanti italiani provenienti dalla Crimea, diffondendosi in tutta Europa e uccidendo venti milioni di persone in sei anni (un terzo della popolazione totale del continente). Il tifo, chiamato anche “febbre da accampamento” o “febbre navale” perché tendeva a diffondersi con maggiore rapidità in situazioni di

guerra o in ambienti come navi e prigioni. Emerso già ai tempi delle Crociate, colpì per la prima volta l’Europa nel 1489, in Spagna. Durante i combattimenti a Granada, gli eserciti cristiani persero 3.000 uomini in battaglia e 20.000 per l’epidemia. Sempre per via del tifo, nel 1528 i francesi persero 18.000 uomini in Italia; altre 30.000 persone caddero nel 1542 durante i combattimenti nei Balcani. La grande armée di Napoleone fu decimata dal tifo in Russia nel 1811. Il tifo fu anche la causa di morte per moltissimi reclusi dei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Pandemie di colera: 1816-1826: precedentemente confinata all’India, la malattia si diffuse dal Bengala fino alla Cina e al Mar Caspio; 1829-1851: toccò l’Europa (Londra nel 1832), Canada, e Stati Uniti (costa del Pacifico); 1852-1860: principalmente diffusa in Russia, fece più di un milione di morti; 1863-1875: diffusa principalmente in Europa e Africa; 1899-1923: ebbe poco effetto sull’Europa grazie anche ai progressi nella salute pubblica; la Russia ne fu di nuovo colpita duramente; 1960-1966: l’epidemia chiamata El Tor colpì l’Indonesia, raggiunse il Bangladesh nel 1963, l’India nel 1964, e l’Unione Sovietica nel 1966. L’influenza spagnola, 1918-1919. Iniziò nell’agosto del 1918 in tre diversi luoghi: Brest, in Francia; Boston, nel Massachusetts; e Freetown in Sierra Leone. Si trattava di un ceppo di influenza particolarmente violenta e letale. La malattia si diffuse in tutto il mondo, uccidendo 25 milioni di persone (secondo alcuni di più) in 6 mesi (circa 17 milioni in India, 500.000 negli Stati Uniti e 200.000 nel Regno Unito). Sparì dopo 18 mesi. Il ceppo esatto non fu mai determinato con precisione. L’influenza asiatica, 1957-1958. Rilevata per la prima volta in Cina nel febbraio del 1957, 35


Segni nel Tempo

raggiunse gli Stati Uniti nel giugno dello stesso anno, facendo circa 70.000 morti. Il ceppo era lo H2N2. L’influenza di Hong Kong, 19681969. Il ceppo H3N2, emerso a Hong Kong nel 1968, raggiunse nello stesso anno gli Stati Uniti e fece 34000 vittime. Un virus H3N2 è ancora oggi in circolazione. L’epidemia di HIV/AIDS, dal 1981. Si propagò in maniera esponenziale in tutti i paesi del mondo, uccidendo circa tre milioni di persone (stime UNAIDS). Dal 1996 una terapia farmacologica blocca il decorso della sindrome immunodepressiva (per lo meno in quei paesi in cui i malati possono accedere ai farmaci), ma non elimina il virus dai corpi degli individui; sebbene la malattia sia oggi cronicizzabile e raramente letale (nel mondo sviluppato), ne continua il contagio, legato a fattori comportamentali. L’influenza A H1N1, pandemia tra il 2009 e agosto 2010, denominata originariamente “influenza suina” perché trasmessa da questo animale all’uomo. Il suo focolaio iniziale ha avuto origine in Messico, estendendosi poi in soli 2 mesi a quasi 80 paesi. In Europa e paesi limitrofi, al 31-08-2009 i casi accertati erano 46.016 e le morti accertate 104. Nel resto del mondo i casi di morte accertati furono 2.910. Nel mese di agosto 2010 l’OMS ha dichiarato chiusa la fase pandemica. Attualmente il virus H1N1 si comporta similmente ad altri virus stagionali (cosiddetta fase post-pandemica). La pandemia di COVID-19 del 2019-2020, è una pandemia della malattia respiratoria COVID-19 (o comunemente chiamata “coronavirus”) causata dal coronavirus SARS-CoV-2, proveniente da Wuhan (Cina) e diffusasi rapidamente in tutto il resto del mondo nel 2020. L’11 marzo 2020, è diventata la prima epidemia ad essere dichiarata pandemia dall’OMS dopo la pubblicazione delle linee guida del 2009. L’incontro fra gli esploratori europei e le popola36

IL C V zioni indigene di altre zone del mondo spesso fu causa di epidemie e pandemie violentissime. Il vaiolo uccise metà della popolazione di Hispaniola nel 1518, e seminò il terrore in Messico intorno al 1520, uccidendo 150.000 persone (incluso l’imperatore) solo a Tenochtitlán; lo stesso morbo colpì violentemente il Perù nel decennio successivo. Il morbillo fece altri due milioni di vittime tra i nativi messicani nel XVII secolo. Ancora fra il 1848 e il 1849, circa un terzo della popolazione nativa delle isole Hawaii morì di morbillo, pertosse e influenza. Moltissime sono anche le epidemie di cui restano testimonianze storiche ma delle quali è impossibile identificare l’eziologia. Un esempio particolarmente impressionante è quello della cosiddetta malattia del sudore che colpì l’Inghilterra nel XVI secolo; più temibile della stessa peste bubbonica, questa malattia aveva un decorso esiziale rapidissimo. Inquadra con il tuo smartphone il qr code e potrai vedere un documentario legato all’argomento delle Pandemie.

C’ do qu gli vill tut un an vo tar Do ch su se l’a lo. dis Au ne dis pri os ge ali Le pre le ron un ron All No si rat mo


fu . Il aco ne lo nel ue VII un aii

eè pio lla nsa e-

e -

Covid-19

IL SIGNOR CORONA VIRUS C’era una volta un villaggio chiamato Ledro, dove viveva una ragazzina di nome Steisy, la quale era felice e spensierata con la sua famiglia e la sua amica Aurora. Un giorno arrivò al villaggio un uomo di nome Corona Virus, con tutta la sua cattiveria voleva distruggerlo con un virus per vendicarsi di essere stato esiliato, andò nella torre più alta del suo castello, invocò le forze del male e ordinò al vento di portare sopra tutto il villaggio una nube di virus. Dopo qualche giorno Steisy tornò a casa perché era stata in vacanza dai nonni e trovò la sua famiglia stesa a terra in agonia, la soccorse immediatamente ed essi gli raccontarono l’accaduto e che tutto il villaggio era in pericolo. Allora Steisy decise di andare al castello per distruggere Corona Virus, chiamò la sua amica Aurora e intrapresero il viaggio, si inoltrarono nel bosco e lì trovarono un cavallo bianco che disse loro: “salite sulla mia groppa arriverete prima” - lungo il percorso trovarono il primo ostacolo, delle guardie, il cavallo gli disse:”reggetevi!” All’improviso apparvero delle grandi ali, un corno dorato e una criniera arcobaleno. Le due ragazze rimasero meravigliate, esso prese il volo verso il cielo, così facendo lasciò le guardie di stucco e da lì a poco si trovarono davanti all’ingresso del castello: non era un’entrata normale ma un labirinto, si guardarono e dissero: “e ora cosa facciamo?” Alle loro spalle apparve una delle guardie. Non fecero in tempo a parlare che l’unicorno si avvicinò ad esso, lo toccò col suo corno dorato e all’improvviso si risvegliò dall’incantesimo malvagio fatto da Corona Virus e disse: “vi

condurrò io”. Usciti dal labirinto e convinti di essere vicini trovarono una sorpresa più grande, un drago forte che sputava fuoco. Alla vista di questo animale il cavallo disse a Steisy ed Aurora: “voi nascondetevi, al drago ci penserò io” - salì in groppa all’alicorno, tirò fuori un lazzo e riuscì a legargli la bocca in modo che non potesse più sputare fuoco. L’unicorno si lanciò verso la sua zampa, col corno lo toccò e gli tolse il maleficio, così anch’esso divenne buono. Scoprirono che la guardia e il drago prima dell’incantesimo erano amici ed erano stati catturati entrambi da Corona Virus. Percorsero il castello e finalmente trovarono Corona Virus, riuscirono ad ucciderlo con la magia dell’alicorno unita al fuoco del drago. Presero l’ampolla con dentro la cura per guarire tutto il villaggio, sempre con la magia di entrambi gli animali sparsero il contenuto dell’ampolla per tutto il villaggio, le persone guarirono e vissero tutti felici e contenti. Taroli Nicol 10anni

Gocce di Memoria 60’ 70’ 80’ Noi che si accontentavamo di cose semplici ma che ci davano tanto divertimento.... Noi che agli appuntamenti c’eravamo sempre tutti, anche senza telefonini. Noi che quando vedevamo i biscotti della Bistefani dicevamo “e chi sono io, BabboNatale? Noi che il cubo di Rubik non l’abbiamo mai finito, perlomeno senza barare... Noi che se c’era un pallone e 4 alberi era già tutto ok Chicchirichì Negretto per giocare a calcio. Bulgari


Ed è Poesia

Ed è Poesia

“Zefiri sereni”

“Aprile in quarantena”

E mi ritrovo ancora là, su quella panchina vuota dove un tempo avevo consumato il tempo a cercar le stelle d ’una notte di nebbia Ancora là ad aspettare quel vento dell’est a scompigliarmi i capelli come un miracolo divino Occhi vuoti sull’orizzonte dove cala il sole mani nelle mani a lucidare quegli ori incastrati alla carne da sempre e accanto una valigia piena di ricordi da colmare gli occhi Strade deserte e foglie svolazzanti accartocciate agli angoli del marciapiede scricchiolano tra loro rompendo il silenzio. Mai nessuno ode quel grido di dolore camuffato dentro un foulard di seta colorata a coprir la bocca e nessuno saprà mai cos’è l’attesa se non ha mai avuto qualcuno da aspettare E’ come una morsa che ti stringe il cuore fino a cancellarne il battito e allora annaspi e ti dibatti come ti trovassi quasi in fondo al mare e t’agiti senza forma alcuna aggrappandoti ad ogni spigolo di speranza per risalir la china Non c’è posto migliore che la notte per raccogliere i pensieri, essi perpetuando da una parte all’altra dei muri delle case disegnano ombre dai contorni scuciti e dalle forme indefinite, complice uno spicchio di luna Arriverà il giorno e chissà se zefiri sereni s’infrangeranno sul viso ...io ancora là su quella panchina dai colori ormai smunti solo allora riconoscerò il rumore dei tuoi passi farsi spazio nel mio cuore Rosa Leone

Imponente il risveglio della natura in questo periodo, miriadi di volatili “nuotano” nel cielo color mare, così spensierati all’apparenza, non hanno muri, barriere, confini, il loro volo è libero come i pensieri. Sono troppi gli amici, i conoscenti partiti in poco tempo, senza neppure un saluto da parte dei loro parenti. Ho il cuore gonfio, pesante, vorrei poter mettere le ali alla tristezza e farla volare lontana, disperderla nel vento, dentro me conserverò soltanto gli abbracci, i sorrisi, i momenti più felici, trascorsi con i miei cari amici. Non c’è niente che mi dà maggior pace che osservare il volo delle rondini, nella mia fervida immaginazione rimasta bambina, mi chiedo se quei meravigliosi volatili, non possano essere l’anima di persone a me care; ed io, semplice contadino che ancora fatica a camminare senza inciampare negli errori della vita, trovo conforto ed inizio la risalita. Giordano

38

NE

ZIO REALIZZA VIDEO

O

sp

s

Video professionali da condividere

Editing e lavoro di video montaggio per ottenere il miglior effetto per comunicare i contenuti del tuo messaggio. Il video è l’essenza, l’arte di creare il percorso più breve tra quello che devi dire e mostrare con l’utente.

Info: Gianluca Boffetti • 347 73 52 863 •

E

A


a”

are,

Offerte in vendita ALMENNO

PALADINA

VILLA D'ALME'

Cod. 11577 Villa singola recente, splendida vista, piscina. Introvabile! € 295.000

Cod. 11730 Zona residenziale, trilocale in villetta giardino privato doppio box. € 180.000

Cod. 11376 Posizione centrale, bilocale di 70 mq a piano primo. € 89.000

MAPELLO

ALMENNO

ALMENNO

Cod. 11472 Quadrilocale cucina separata, doppi servizi, box e cantina solo € 139.000

Cod. 11615 Villa singola/bifamigliare, riservata ed immersa in 1000 mq di verde privato € 420.000

Cod. 11763 Trilocale ultimo piano con travi a vista, doppi servizi, due box € 189.000

uto

o, i,

ano

o li e

eea, o

ALME' SPECIALE CANTIERI Diverse soluzioni per ogni vostra esigenza. Chiama senza impegno in agenzia!

EsseVi Immobili - Tel. 035 63 63 27 Almè (Bg) - Viale Italia,37 - www.essevialme.it

esseviimmobili@alice.it


GUSTO A TAVOLA

CROSTATA RICCA AI LAMPONI Ingredienti per la base della torta 300 g. farina 150 g. di burro morbido 120 gr. di zucchero 2 tuorli d’uovo 1 vanillina ½ bustina di lievito e 1 pizzico di sale Ingredienti per il ripieno confettura ai frutti di bosco 300 grammi di crema pasticcera panna montata e lamponi freschi per decorare Preparazione ricetta: Mettere gli ingredienti della base della torta in una terrina (o in planetaria) ed impastare velocemente fino ad ottenere un panetto liscio e compatto, fare riposare in frigorifero per almeno 1 ora. Stendere poi il panetto sulla base di una tortiera imburrata ed infarinata. QUESTO È IL MIO NOME

di Micky

O

DA

C Passare in forno caldo a 180° per circa 20 – 25 minuti. Togliere dal forno la torta, sulla base va spalmata per prima la confettura e poi sulla confetturala crema pasticcera. Decorare poi con ciuffi di panna montata e lamponi. Anna - www.cucinacreare.it

P

Fabio

Il nome Fabio come Fabiano e Fabiana deriva da Fabius, di probabile origine etrusca, adottato in seguito come cognomen gentilizio. Il massimo rappresentante di questo cognomen fu il generale dell’esercito romano Quinto Fabio Massimo. Questo fu detto “il Temporeggiatore” e combattè contro Annibale nella Seconda guerra punica. L’ipotesi più accreditata sul significato del nome Fabio è quella che lo fa derivare dal termine faba cioè “fava”. Di conseguenza, per estensione del termine, il significato diventa “coltivatore di fave”. A tal proposito, vogliamo citare una curiosità che si legge negli scritti di Plinio il Vecchio. Infatti, molte famiglie romane del tempo prendevano il nome dai legumi da loro preferiti o che, usualmente, coltivavano. Allo stesso modo, dalle lenticchie derivò il nome Lentuli e dai ceci i Ciceri. L'onomastico viene festeggiato il 21 luglio in 40

P

onore di San Fabio vescovo di Antiochia, decapitato in Mauritania. Caratteristiche del nome Chi porta il nome Fabio è una persona servizievole, leggera e gentile. Inoltre, ha molti amici e gli piace stare in compagnia. Non è una persona superficiale ed è generalmente fedele. Origine: etrusca Parola chiave: gentilezza Ipocoristici maschili: Fabia Ipocoristici femminili: Fabiola Numero portafortuna: 1 Colore: Giallo Pietra Simbolo: Topazio Metallo: Oro Onomastico: 21 luglio Segno zodiacale corrispondente: Leone

O A

B


– se lla on

e.it

ato

POLISPORTIVA BREMBATE DI SOPRA Via Locatelli, 36 – Tel. 035 62 13 43 www.piscinabrembate.it - info@piscinabrembate.it

OFFERTE DI QUALITA’ E PREZZI IMBATTIBILI

DA FEBBRAIO APERTE LE ISCRIZIONI PER CORSI PISCINA, NUOTO E FITNESS PRIMAVERILI

PISCINA CON GIARDINO ESTIVO

NUOTO LIBERO – CORSI DI NUOTO: 0/3 anni – baby – ragazzi – adulti – gestanti

CORSI FITNESS in acqua: SOFT – GAG – STEP – ACQUAGYM – ACQUBIKE PILATES – MIXFLAP – TONIC – CIRCUIT – TOTALBODY VISITE MEDICHE – FISIOTERAPIA – ALIMENTARISTA Giardino estivo – Salone BAR – Ampi parcheggi

CORSI di:

PALESTRA

SPINNING – AEROBICA – STEP – PILATES – Gym MUSIC Gym TONIC - YOGA – ginnastica di MANTENIMENTO e DOLCE – PRESCIISTICA – DANZA MODERNA DIFESA PERSONALE – Balli LISCIO e LATINO

Atletica – Basket – Calcio – Ciclismo – Pallavolo Rugby - Karate – Wushu – Ginnastica ritmica

SPORT

CALCETTO

mt 40x18 coperto – noleggio singoli e campionati

STUDIO DEL SOLE Serate osservative alla scoperta di:

ole, ace ale

luna, pianeti, stelle, galassie, nebulose, comete, astri del cielo

PLANETARIO

Film di astronomia in 3D digitale, conferenze e corsi di astronomia, visione virtuale del cielo (possibile anche in caso di maltempo)

OSSERVATORIO ASTRONOMICO

ASTROSHOP

Vendita telescopi, binocoli, strumenti ed idee regalo di astronomia.

BREMBATE DI SOPRA (BG) – c/o scuole elementari Tel. 035 62 15 15 – www.latorredelsole.it


L’INTERVISTA

MIRIAM MONTANI

DALLA MODA ALLA FOTOGRAFIA… SOGNANDO IN GRANDE Indossatrice e modella, con un’attenzione particolare verso il mondo dei social. Miriam Montani ha 20 anni e abita in un paesino in provincia di Varese, ma sui social ha un seguito di circa 90mila followers. Numeri da record dietro ai quali si nasconde una ragazza bella, ma sempre pronta a sperimentare con eleganza e serietà. Com’è iniziata la tua avventura sotto i riflettori? Ho iniziato a entrare nel mondo della moda a 13 anni per “gioco” partecipando ad un provino per un’agenzia di moda, sognavo di poter vedere come si svolgesse un casting e tutto ciò che riguardava questo mondo. Da cosa è nata cosa… All’età di 18 anni iniziai con Instagram e l’anno successivo con sfilate per negozi di abbigliamento e per concorsi di bellezza, tra cui miss Italia che fu il mio primo concorso. Passai il casting principale ed iniziai il tour Miss Italia 2019 e vinsi Miss web Cantù. Successivamente partecipai a Miss la più bella del mondo, accedendo alle finali nazionali e arrivando tra le prime 12, sono state emozioni indimenticabili…

Pe alt di An so Pr ca Ep Io zia gra Co So vo mu ce mo

A

Che ragazza sei? Sono una ragazza un po’ esibizionista come è giusto che sia in questo mondo, mi piace vestirmi casual ma anche elegante.

CERCHIAMO COLLABORATORI PER VENDERE PROFUMI n° profumi n° profumi guadagno al giorno mensili immediato 420,00 €

Cerchiamo collaboratori e Beauty Promoter offline e online per vendere profumi e più di 700 prodotti e servizi made in Italy.

2

60

4

120

840,00 €

Provvigioni del 60%

6

180

1260,00 €

8

240

1680,00 €

10

300

2100,00 €

L'azienda è italiana con etica stile Amazon. Solo se seriamente interessati, sia part-time che full-time. No perditempo.

PER INFORMAZIONI: 340 33 24 853 DAMIANO BONANDRINI Damiano Bonandrini damianonbn@libero.it 42

C


E

eè e-

I

L’INTERVISTA

Penso però che la cosa che mi differenzia dalle altre ragazze sia il mio carattere e il mio modo di essere. Anche perché la moda e la fotografia non sono le tue uniche… passioni! Proprio così! Ho iniziato un corso di animal care, perché una mia passione sono i cani. E poi adoro curare la mia immagine sul web. Io e i social andiamo molto d’accordo, ho iniziato a incrementare il mio seguito su Instagram (@miriam_montani_) circa due anni fa. Cos’altro bisogna sapere di te? Sono una ragazza molto determinata, socievole e anche diretta, mi appassiona molto la musica, il ballo e il design. Tra 10 anni mi piacerebbe vedermi affermata nel mondo della moda… Voglio mettercela tutta per farcela! CONTATTI SOCIAL @miriam_montani_

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI 0-16 ANNI

NUOVI ARRIVI ESTATE 2020

CAPIZZONE (BG) - Via Corso Italia, 28 - Tel. 035862967 43


Loc. Ponterosso Via Gottolengo,2 GHEDI (BS)

DESIGN PERSONALIZZ

PISCINE INTERRATE INSTALLAZIONE E MANUTENZIO

Tel.030-901185 - 030-9035992 - www.franz


ESIGN E PROGETTAZIONE ALIZZATA PER LA TUA PISCINA

ATE E FUORI TERRA NZIONE - ACCESSORI E RICAMBI

w.franzonipiscine.it - info@franzonipiscine.it


ITINERARI

Brescia

Brescia (Brèsa, Brèssa o Brèha in dialetto bresciano, Brixia in latino) è un comune italiano di 198.646 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia. È il secondo comune della regione per popolazione, dopo Milano. Antica città le cui origini risalgono a oltre 3200 anni fa, Brescia possiede un cospicuo patrimonio artistico e architettonico: i suoi monumenti d’epoca romana e longobarda sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità. Brescia è tra i principali centri economico-produttivi del Paese ed è conosciuta per la celebre corsa d’auto d’epoca Mille Miglia e per la produzione dei vini Franciacorta. La città è soprannominata “Leonessa d’Italia” per i dieci giorni di resistenza agli austriaci durante il Risorgimento Italiano (dal 23 marzo al 1º aprile 1849). Brescia sorge nell’alta Pianura Padana allo sbocco della val Trompia, ai piedi del monte Maddalena e del colle Cidneo. Il territorio – delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, ad est dalle Prealpi Gardesane e a ovest dai territori della Franciacorta – è in maggior parte pianeggiante; tuttavia tutto il versante sud del Monte Maddalena (compresa la cima) ricade nel territorio comunale, così che il comune di Brescia 46

1^ parte

si trova ad avere un’escursione altimetrica di 770 metri. Il centro storico è racchiuso nel perimetro della cinta muraria di epoca veneta, abbattuta tra la seconda metà dell’Ottocento e gli anni venti del Novecento, ed è sovrastato dal colle Cidneo sul quale è ben visibile il castello di Brescia. Il resto della città si espande geograficamente e visivamente su tutto il territorio circostante, racchiuso dalla cinta di monti prealpini, come il Monte Maddalena (ad est), ed il Monte Sant’Onofrio (a nord), anche se quest’ultimo non fa geograficamente parte del territorio cittadino, bensì dei comuni dell’hinterland Bovezzo, Lumezzane, Concesio e Nave. Il rischio sismico di Brescia secondo l’ordinanza PCM 3.274 del 20/03/2003 è riconducibile alla zona 3, ovvero di bassa sismicità; tuttavia nei secoli passati non mancarono episodi di rilievo che coinvolsero la città, fra questi si ricorda il terremoto di Brescia del 25 dicembre 1222. Origini del nome Il toponimo “Brescia” appare inizialmente su trattati veneti e nasce dalla probabile venetizzazione del lombardo “Brèsa” o “Brèssa”, che a sua volta trae origine dal nome cenomane e poi romano della città, denominata da Augusto come “Colonia Civica Augusta Brixia”. In età altome-

die var do Pli ris co flu Bre dia pid “L Ca

La Ca pe str ne sp

Mo


te

70 tro tra del sul sto vaso dd), nte uni e orcivia vo er-

atne ua ome me-

ITINERARI

dievale è attestata, accanto alla forma “Brixia”, la variante “Brexia”. Il nome latino “Brixia”’ è ben documentato in epoca classica (Catullo, Livio, Plinio il Vecchio ed altri). Viene fatto solitamente risalire al termine celtico *brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa in Gallia, Brexa in Spagna, Bressanone, Bresso e Brianza in Italia). Anche nel dialetto locale il termine bréc significa sentiero ripido e sconnesso. Alla città fu dato l’appellativo “Leonessa d’Italia” da Aleardo Aleardi, nei suoi Canti Patrii. «D’un de’ tuoi monti fertili di spade, Niobe guerriera de le mie contrade, Leonessa d’Italia, Brescia grande e infelice.» (Aleardo Aleardi, Canti Patrii, 1857)

«Lieta del fato Brescia raccolsemi, Brescia la forte, Brescia la ferrea, Brescia leonessa d’Italia beverata nel sangue nemico.» (Giosuè Carducci, Alla Vittoria,14 - 16 maggio 1877, Odi Barbare)

Storia Le origini di Brescia risalgono al 1200 a.C., quando una popolazione, probabilmente di Liguri, costruì un insediamento nei pressi del Colle Cidneo. Nel VII secolo a.C. si insediarono i Galli Cenomani, che fecero di Brescia la loro capitale. Successivamente, a cavallo tra III e II secolo a.C., a seguito di scontri tra Insubri, Galli e Romani, Brixia iniziò il percorso di annessione alla Repubblica romana, culminato nel 41 a.C. quando gli abitanti ottennero la cittadinanza romana, pur mantenendo una La fortuna dell’espressione si deve però a Giosuè certa autonomia amministrativa. Dal 402 al 493 Carducci, che volle rendere omaggio a Brescia subì numerose invasioni barbariche, tra cui quelle per la valorosa resistenza contro gli occupanti au- dei Visigoti di Alarico, degli Unni di Attila, degli Eruli striaci durante l’insurrezione delle dieci giornate, di Odoacre e degli Ostrogoti di Teodorico; proprio nell’ode Alla Vittoria. Tra le rovine del tempio di Ve- sotto quest’ultimo la città acquisì un’importanza spasiano in Brescia, contenuta nelle Odi barbare. chiave nel regno ostrogoto. Dal 568 divenne un La “Leonessa d’Italia” importante ducato del regno longobardo. ProMonte Maddalena

Vista sulla città dal Monte Maddalena 47


ITINERARI

clamatosi comune autonomo già nel XII secolo, finì sotto la dominazione viscontea e poi si diede, con la dedizione del 24 novembre 1426, ai Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia e ne rimarrà legata fino alla fine del 1797. Nel febbraio 1512, durante le guerra della Lega di Cambrai, le truppe francesi comandate da Pierre Terrail de Bayard e Gaston de Foix-Nemours conquistarono e saccheggiarono la città: tale drammatico evento portò alla draconiana decisione, da parte delle autorità veneziane, di demolire qualunque edificio nel raggio di un chilometro e mezzo dalla cinta muraria cittadina, in modo da poter proteggere con maggior efficacia la città da eventuali altri assedianti. Annessa al Regno Lombardo-Veneto, durante il Risorgimento fu teatro delle dieci giornate di Brescia, per poi arrivare all’annessione al Regno d’Italia nel 1860. Al Campo di Marte (o Piazza D’Armi) il 2 ottobre 1915 arriva la 3ª Squadriglia

Piazza della Vittoria caccia che il 15 aprile 1916 diventa 72ª Squadriglia caccia che vi rimane fino al febbraio 1917. Nel 1932, tramite la demolizione del quartiere delle Pescherie, su incarico del Duce Benito Mussolini viene realizzata in stile fascista piazza della Vittoria dall’architetto Marcello Piacentini, il quale vi realizza il primo grattacielo d’Italia, il Torrione che è tra i primissimi grattacieli in Europa. Il 13 luglio 1944 il centro della città fu bombardato dagli anglo-americani che sganciarono 124 tonnellate di esplosivo, provocando la morte di più di trecento persone. 48

sul Colle Cidneo il Castello di Brescia Durante la seconda guerra mondiale, con la creazione della repubblica sociale italiana, denominata informalmente di Salò, Brescia divenne sede di alcuni ministeri. Il 28 maggio 1974 si verificò l’attentato in Piazza Loggia, mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati, causando la morte di otto persone e il ferimento di più di altre cento. Monumenti e luoghi d’interesse Brescia è un esempio di città sviluppatasi continuativamente e ininterrottamente per circa tremila anni, caratterizzata dall’interazione tra i diversi stili architettonici susseguitisi nel corso dei secoli, tant’è che il noto critico d’arte Philippe Daverio ha affermato che a Brescia è presente “la più potente stratificazione storica del Nord Italia”. Il cospicuo patrimonio artistico e l’importante eredità archeologica che costituiscono il suo centro storico sono composti da diversi monumenti, che spaziano dall’età antica a quella contemporanea, alcuni dei

qua Il 2 per ha del Ital di B

Il Torrione


o a

remiede ficò rso ciotto

ntimiersi oli, ha nte cuo eoono ano dei

ITINERARI

Piazza della Loggia quali sono d’importanza mondiale. Il 25 giugno 2011, la riunione del 35º Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, tenutasi a Parigi, ha iscritto nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’UNESCO, facenti parte del sito “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, i seguenti monumenti di Brescia: il santuario repubblicano, il capito-

lium, il teatro romano, il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia composto dalla Basilica di San Salvatore, la chiesa di Santa Maria in Solario, il coro delle monache, la chiesa di Santa Giulia. Fanno parte del sito UNESCO anche le Domus dell’Ortaglia il cinquecentesco Palazzo Maggi Gambara, la seicentesca Casa Pallaveri e una porzione dell’antico decumano massimo (l’odierna Via dei Musei). continua-2

Angoli di paradiso della splendida Brescia tra arte e storia

PRODOTTI DI ALTA QUALITA’ PER

UN’AUTO SEMPRE LUCIDA E PROTETTA !

• PORTALE • PISTE CON SENZA SPAZZOLE SPAZZOLE IN UNICO A BERGAMO CRINE DI CAVALLO

• PORTALI ANTIGRAFFIO AUTOLUCIDANTI

• CERA NANOTECNOLOGICA A CALDO

ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG) - Via Cascina Zanchi (Zona C.Com.) - pinguinoverde@virgilio.it 49


AUTO D'EPOCA

PORSCHE BOXSTER 986, A TRUE PORSCHE! Quando fra appassionati si finisce per parlare di Porsche, spesso e volentieri si va ad “impattare“ su tutte quelle Porsche che non sono la 911. I puristi che a pancia e passione capisco, storcono il naso per tutto ciò che non ha un flat six, addirittura tanti, considerano già la 996 una quasi Porsche, per via della mancanza del leggendario ventolone nel vano motore e per la forma dei fanali. Io come ho già scritto in passato, sono un 996 enthusiast. Personalmente stimo le case automobilistiche che decidono di non morire e di cambiare pelle, pur non rinnegando se stesse. Il mondo si evolve, i gusti, i consumi cambiano strada e orizzonte con la stessa fluidità e velocità dell'acqua. Ben vengano le 924, 944 se si guarda al passato, la geniale intuizione del Cayenne, del Panamera e del Macan poi. Hanno fatto vendere centinaia di miglia di unità a Porsche, consentendogli allo stesso tempo di tenere in listino un' autentica leggenda come la 911, in tutte le sue serie e sfaccettature. Quanto alla Boxster, i primi esemplari videro 50

la luce nel 1996, dotata del leggendario flat six che erogava 204 CV, cambio a 5 marce oppure poteva essere dotata della trasmissione Tiptronic. Il design opera della matita di Harm Lagaay, risentiva pesantemente del family feeling con la “sorellona“ 996. La disposizione centrale del motore, consente un'ottimale distribuzione dei pesi, anche l'adozione di un sistema molto simile al carter secco, consente un abbassamento della posizione del motore il più possibile verso il suolo. Il tutto fa si che si possa avere una maggiore stabilità. La raffinata aereodinamica, le consentiva nonostante la potenza fosse solo di 204 cv di raggiungere i 245 km/h. La serie 986 vantava un CX pari a 0,31. Nell'anno 2000, vide la luce sempre per la serie 986 la versione S, con motore potenziato a 252 cv, la velocità di punta oltrepassa i 260 kmh. L'aumento di cilindrata fino a 3,2 litri della S, in virtù dei 2,5 della Boxster normale, nasce dalla richiesta di possessori del modello e stampa specializzata che lamentavano una cavalleria troppo blanda per una

Po av Og ra re il t Ciò so DN no ler un Il c tat in sil leg pe Co

Mo se alt lar co se bo ch èl tic un sa èl sa nà ès gu l’è


!

flat ce sita del

nhe arlla o il na mise

la aai ,2 ordel nna

AUTO D'EPOCA

Porsche. Come ogni sportiva che si rispetti aveva il sottoscocca rivestito. Oggi la prima serie della Boxster è una vettura di interesse storico, consente di assaporare tutto il bello di Porsche, senza far pesare il tutto in maniera troppo forte sul portafogli. Ciò nonostante non è un vorrei ma non posso come in molti hanno sostenuto, ha il vero DNA Porsche. Consente inoltre a chi magari non ha capacità di guida tali da gestire cavallerie infinite, di potersi divertire “in sella“ ad un vero cavallino di Stoccarda. Il canto del cigno della serie 986 è rappresentato dalla serie limitata 550 spyder, prodotta in 1953 pezzi. Un unico colore previsto il GT silver metallic, pomello del cambio, cerchi in lega interni ed impianto audio Bose esclusivi per questa versione a tiratura limitata. Col lei si chiuse la serie 986 nel 2004.

Oggi per una bella Boxster S serie 986 possono bastare 18/19 mila euro, ci si porta a casa una sportiva vera, con un DNA nobile che porta con se tutti i punti di forza del marchio Porsche. A distanza di quasi 25 anni la Boxster è ancora un cavallo di battaglia di Porsche. Prodotta in ben quattro serie e in un largo numero di versioni. L'attuale versione, a mio avviso uno dei coupe più belli sul mercato è ancora vendutissima sia nel mercato del nuovo che nel mercato dell' usato. E poi se la guardate bene somiglia in maniera imbarazzante a Little Bastard... Antonio Gelmini Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: Antonio Gelmini meccanicagelmini@gmail.com

IGHEL NEL SANCH Molti i detti dialettali riferiti al sangue, dai più seri a quelli scherzosi; alcuni ancora attuali, altri che oramai non si sentono più nel parlare quotidiano. Ìghel nel sanch-essere fatto così, in grado di percepire naturalmente certe sensazioni intime, attitudini; a sanch calt-nel bollore della passione, a primo impatto; a sanch frèt- saper mantenere la calma; g’ha boi èl sanch- eccitato, agitato; sudà sanch- faticare molto per portare a termine un lavoro, un impegno molto difficoltoso; èser sensa sanch- esageratamente pallido; èl sanch èl m’an dàa- me lo diceva l’istinto; nà ‘n tat sanch- gustare un cibo molto golosamente; nà ‘l sanch al có- andare su tutte le furie; èser fradèi dè sanch- avere lo stesso sangue, far parte della stessa famiglia; èl sanch l’è mìa aqua- l’importanza del legame di san-

Riflessioni

gue; fa scórer fiöm dè sanch- far scorrere fiumi di sangue. Si può riferire purtroppo al sangue sparso per odio, durante una guerra, ma per noi avisini sono i milioni di donatori di sangue in Italia e nel mondo a far scorrere fiumi di sangue, per amore, nelle vene di milioni di malati che grazie alle trasfusioni si salvano. Ornella Olfi

L’Emozione di ascoltare la propria anima, il proprio cuore... Tu lettore sei il protagonista! Con le tue storie, le tue emozioni... Invia i tuoi scritti a: redazione@newentry.eu 51


GUSTO A TAVOLA

Frolla sablée alle mandorle e limone Ingredienti 238 g di farina debole 62 g di polvere di mandorle scorza grattugiata di 1 limone non trattato 125 g di burro 110 g di zucchero a velo 50 g di uova intere 1 pizzico di sale 1 bacca di vaniglia Procedimento Per preparare la pasta frolla alla mandorla e limone con il metodo della sabbiatura versare, in una planetaria munita di gancio a foglia, la farina, la polvere di mandorle e la scorza grattugiata di un limone insieme al burro freddo di frigo ridotto a cubetti di circa 1 cm di lato. Azionare la planetaria a velocità media fino a ottenere un composto sabbioso simile al Parmigiano grattugiato. Spegnere la planetaria e unire lo zucchero a velo, il sale e le uova. Azionare nuovamente la planetaria. Non appena il composto si sarà amalgamato lasciando pulite le pareti della planetaria, trasferirlo su una spianatoia e compattarlo velocemente con le mani fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo. Avvolgere nella pellicola alimentare e riporre in frigorifero per almeno mezzora. Crema Frangipane Ingredienti 60 g di burro 60 g di zucchero semolato 75 g di polvere di mandorle 55 g di uova intere (circa 1 uovo) Procedimento In una ciotola, sbattere il burro a temperatura ambiente con lo zucchero fino a ottenere un composto omogeneo e spumoso simile a una pomata. Incorporare l’uovo continuando a me52

scolare con la frusta fino al completo assorbimento. Aggiungere la polvere di mandorle e mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Cremoso alla Fragola Ingredienti 200 g di purea di fragole 60 g di tuorlo 80 g di uova intere 60 g di zucchero semolato 2 g di gelatina in fogli 80 g di burro a temperatura ambiente Procedimento Mettere la gelatina a bagno in abbondante acqua fredda. In una ciotola, sbattere con una frusta i tuorli e le uova con lo zucchero. In un tegame, portare a ebollizione la purea di fragole avendo cura di continuare a mescolare. Una volta raggiunta l’ebollizione, spegnere il fuoco e versare a filo la purea di fragole sul composto di zucchero e uova, per stemperarlo. Mescolare fino a ottenere un composto omogeneo, dopodiché versare il tutto nel tegame e cuocere a fuoco dolce continuando a mescolare fino a raggiungere nuovamente la temperatura di ebollizione. Versare il composto ancora caldo in una ciotola e incorporare la gelatina ben strizzata, mescolare finché non si sarà sciolta completamente e aggiungere infine il burro temperatura ambiente, mescolando fino a otte-

ne cre sili Mo Pr Su so la ad de arr Sp ne sia Cu 18 Es pe


e

bimeeo.

GUSTO A TAVOLA

nere una crema liscia e omogenea. Versare il cremoso alle fragole in uno stampo per top di silicone a piacere e abbattere o congelare. Montaggio della base sulla crostata Procedimento Sulla spianatoia, stendere la frolla dello spessore di circa 0,3 cm e foderare l’interno della tortiera o dell’anello microforato dopo averli adeguatamente unti con burro o spray antiaderente. Versare la crema Frangipane fino ad arrivare a circa 1 mm dal bordo. Spargere qualche fragola sulla crema Frangipane ed esercitare una leggera pressione affinché siano avvolti dalla crema. Cuocere la crostata in forno preriscaldato a 180°C in modalità statica per circa 45 minuti. Essa sarà cotta perfettamente quando la superficie risulterà ben dorata e i bordi avranno

iniziato a staccarsi dallo stampo / anello microforato. Tenere da parte finché non si sarà completamente raffreddata per poter essere infine estratta dallo stampo / anello microforato. Montaggio e decorazione Ingredienti Fiori di carta commestibile codette d’oro spray alimentare metalizzato foglioline alla menta Procedimento Estrarre il cremoso alle fragole ancora congelato dallo stampo e, con l’ausilio di una spatolina, disporlo sulla superficie della crostata. Decorare infine a piacere con fiori di carta commestibile, codette d’oro, spray alimentare metalizzato, foglioline alla menta. Chef Susanna

acru-

di laere sul lo. moee are ura alen lta rro te13


L’INTERVISTA

GINEVRA PAOLINI

La classe non è acqua, e nel suo caso non è semplicemente un detto o un modo di dire. Eleganza, fascino e charme si fondono in Ginevra Paolini, una di quelle donne che in strada non passano inosservate nemmeno quando sono in sneakers e jeans sportivo. Figurarsi quando, sul set, inevitabilmente si mette in gioco giocando con la propria sensualità. Il risultato è un’esplosione di dolcezza e femminilità che in appena un paio d’anni l’ha portata ad essere una fotomodella ricercata più o meno in ogni parte d’Italia. Eppure, nonostante le nuove avventure, lei non ha perso il suo modo d’essere. Semplice, essenziale, cordiale, elegante, affascinante. Un misto di caratteristiche che di volta in volta spiccano nelle fotografie che la vedono protagonista. D’altronde, alla faccia dell’età - che ad una donna non va mai chiesta - Ginevra è arrivata alla fotografia dopo un lungo percorso che l’ha vista muoversi fra l’imprenditoria e l’associazionismo di volontariato. Ora, però, ha trovato il modo di realizzarsi trasmettendo un lato di sé che fino a qualche tempo fa era confinato nelle mura di casa. “Forse il segreto sta tutto nel mio modo d’essere: mi vedete in fotografia esattamente come sono nella vita reale” confessa fra un viaggio e l’altro, eternamente alle prese col traffico della sua Roma o in cerca della giusta coincidenza per raggiungere qualche nuovo set sparso in giro per l’Italia. D’altronde i fotografi – amatoriali e professionisti – la cercano a più non posso e lei giustamente non si sottrae a nessun progetto. Perché tuffarsi nel campo della fotografia? Avevo voglia di nuove sfide, questa avventura mi ha aperto un mondo che ha creato connessioni speciali e generato scatti deliziosi. Questione di esibizionismo? Non direi, non penso che il successo di una 54

mia foto dipenda dalla quantità di centimetri che mostro. Spero, invece, di conquistare la gente con gli sguardi, con le pose, con le espressioni, con la mia voglia di raccontare qualcosa di nuovo. Bella, provocante e naturale. Ti ritrovi in questa definizione? Sono tre aggettivi che mi raccontano molto, che uniscono la mia semplicità a quel fascino spesso inconsapevole che mi accompagna nel quotidiano e che pervade i miei scatti. Faccio una premessa: all’infuori del set, non mi piace né essere guardata né sentirmi osservata. Nessun motivo di puro esibizionismo mi ha portata sul set, bensì il desiderio di scoprire un’arte. La fotografia per me equivale alla pittura, alla scultura, alla scrittura. Trasmette emozioni, lascia sensazioni indelebili. Ed io, che sono malata di arte, ho trovato qual-

co Co Se ho mi mi mi me sp dir In Da no alc im rea ne tam an ta no bia La Pr str Na qu mi

V


eare le are

to, no nel cio ata. ha ire lla tte

al-

L’INTERVISTA

cosa di autenticamente magico. Com’è iniziata questa avventura? Semplicemente perché mi divertiva e perché ho avuto la fortuna di trovare una persona che mi ha saputa far crescere. Ho mosso i miei primi passi ed ho scoperto che il set mi divertiva, mi dava soddisfazioni, mi permetteva di essere me stessa. Oggi, con decine di shooting alle spalle realizzati in ogni parte d’Italia, posso dire di essermi giocata al meglio le mie carte. In qualche modo, la fotografia era nel tuo dna. Da bambina ho realizzato alcuni scatti per un noto brand di abbigliamento, ho partecipato ad alcune sfilate e mi sono tolta delle piccole ma importanti soddisfazioni. Oggi dico che vorrei realizzare qualche fotografia in luoghi esotici, nel deserto, nel bel mezzo di una natura incontaminata in cui regnino flora e fauna. Ma ho anche altri sogni fotografici: essere immortalata in costumi d’epoca in luoghi suggestivi della nostra bella Italia o essere ritratta in boudoir bianco-nero, una tecnica sopraffina. La fotografia ti sta portando in giro per l’Italia. Proprio così… e questo trovo sia l’ennesima straordinaria sfaccettatura di questo mondo! Napoli, Milano, Bologna e presto altre trasferte: questo connubio di esperienze arricchisce la mia persona, a livello caratteriale prima ancora

che professionale. Ginevra è anche “musa” in una scuola di fotografia. Proprio così, un’altra bella esperienza resa possibile da una persona che mi ha aiutata a crescere professionalmente. CONTATTI SOCIAL http://www.fotoportale.it/modelle/Peonia/ https://www.facebook.com/ginevra.paolini.9461

Pasticceria - Gelateria - Caffetteria

Dolce Venere

Produzione Propria Ampio Parcheggio Orari Apertura 06.30-20.00 Chiuso il lunedì

Via A. Stoppani,5 - PONTEGIURINO (Berbenno - Bg) - Tel.035.86.35.19

Rivista di contenuti per attirare sempre più lettori e quindi nuovi clienti per i nostri inserzionisti. IL GIUSTO MEZZO PER CRESCERE !!!

PER LA TUA PUBBLICITÀ SU NEW ENTRY Gianluca Boffetti • 347 73 52 863 • 55


50 ANNI FA

Ri

Hit Parade del 23 Maggio 1970 1 2 3 4 5

Let it be - Beatles La prima cosa bella - Nicola Di Bari It’s five o’ clock - Aphrodite’s Child Fiori bianchi per te - Jean-Francois Michael Venus - Shocking Blue 1° POSTO

6 7 8 9 10

2° POSTO

Eternita’ - Camaleonti Occhi di ragazza - Gianni Morandi Io mi fermo qui - Dik Dik Instant karma - John Lennon & Plastic Ono Band L’arca di Noe’ - Sergio Endrigo 3° POSTO

“Let it be” Beatles

Hit Parade del 5 giugno 1970 1 2 3 4 5

La prima cosa bella - Nicola Di Bari Let it be - Beatles Eternità - Camaleonti Venus - Shocking Blue Chi non lavora non fa l’amore - Celentano 1° POSTO

2° POSTO

6 7 8 9 10

L’arca di Noè - Sergio Endrigo Fiori bianchi per te - Jean-Francois Michael It’s five o’ clock - Aphrodite’s Child Occhi di ragazza - Gianni Morandi Tipitipiti’ - Orietta Berti 3° POSTO

“La prima cosa bella” Nicola di Bari 56

Le di do Su cre go po Tu sia str la fi es un Ma di ne Ci sia do


Riflessioni

RIFLESSIONI

nd

“.....non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze.....” /Corinzi10:13/ Leggo questa frase e penso: ed i genocidi, i campi di concentramento, i disastri naturali, lo straziante dolore dei drammi personali? Succede durante certi terremoti che si formano crepacci nella crosta terrestre e le persone rimangono dentro sepolte vive. Qualcuno potrebbe sopportare un simile peso? Tutto questo non vuol dire che la frase biblica non sia vera. Secondo me, ciò che è sbagliato è la nostra interpretazione umana. Se supponiamo che, la fine dei nostri giorni terrestri è la fine della nostra esistenza, allora la frase suona falsa, quasi come una crudele irrisione con la tragedia dell’umanità. Ma se tentiamo di alzarci, di cambiare prospettiva, di vedere le accadimenti sotto un’altra angolazione, le cose assumano il giusto valore. Ci auguriamo di incontrare la fine, qualsiasi essa sia, con dignità e fiducia, a prescindere dal fatto dove, quando e come ci raggiunga. Darina Naumova GRAFICA E STAMPA

I PROGETT CIAL O S E L DIGITA

IRENE

Dedica a...

Significa pace, questo bel nome, lo porta mia sorella, piccola, ricciolina, dall’apparente aspetto tranquillo, un’anima proprio bella. Da quando la mia memoria ha cominciato a funzionare, la porto sempre in testa, mi ha aiutato a camminare, a rialzarmi, a coccolarmi quando mi facevo male. Il mio primo anno delle elementari, assieme, andavamo a scuola a piedi, più di due chilometri di passeggiata, col sole, pioggia, neve, qualsiasi tipo di giornata; appena arrivati, mi incollavi al calorifero per farmi scongelare, guai a chi osava prendere in giro il tuo fratellino, gli cavavi gli occhi con le tue unghie da felino. Quando la domenica pomeriggio tornavi dalla compagnia con le amiche, sempre qualcosa mi portavi: caramelle, un pasticcino oppure stecche di liquirizia da piantare nell’arancia, nonostante tu avessi solo poche lire di mancia. Compi gli anni lo stesso giorno del papà, da lui hai ereditato tenacia, forza, testardaggine, ma anche grande generosità, nessuno riesce a piegare la tua volontà. Adesso ognuno ha la propria famiglia, le nostre strade un po’ si sono separate anche se corrono ancora molto affiancate. Mi rendo conto di esser stato molto fortunato, dalla famiglia sempre molto amato, e pensare che con i sentimenti son sempre stato un gran tirato; adesso con i miei scritti vorrei restituire (almeno in parte) quanto ricevuto. Tu però sorellina, hai esagerato, come faccio a restituirti tutto l’affetto che mi hai dato?? Giordano INIZIATIVE EDITORIALI

ZIONE REALIZZA VIDEO

Quando COMUNICARE porta soluzioni e risultati. Qualità e ottimizzazione delle risorse per una comunicazione consapevole, mirata, efficace a prezzi sostenibili.

Tel. 347 73 52 863 - www.newentry.eu - redazione@newentry.eu 57


Riflessioni

DOMENICA DI FELICITÀ

Stamattina mi sono alzata e me la sono presa comoda: ho impiegato più di un’ora a fare colazione, e non perché abbia mangiato tanto, ma perché tra una cucchiaiata di yogurt e l’altra ho letto... Poi, mi sono decisa: la mia planetaria mi guardava da troppo tempo con sguardo mesto, chiedendomi di impastare qualcosina, sbattere anche solo qualche rosso d’uovo, così, tanto per non sentirsi inutile e riprendere un po’ di autostima e di fiducia in se stessa. Stava conducendo da troppo tempo un’esistenza senza senso, e mi guardava con occhi imploranti, tipo il gatto di Shrek. Non ho potuto resistere a quello sguardo, e così oggi ho fatto il pane e la torta per la colazione. E mi sono sentita ancora meglio. Ci sono attività che offrono innalzamento dell’umore garantito e immediato. Tra queste (rimanendo in ambito domestico) metto senz’altro: impastare il pane col profumo di lievito che ti rimane sulle mani; lasciare nella ciotola generose tracce di quell’impasto morbido e spumoso versato nella tortiera e poi dedicarsi alla pulizia accurata della ciotola (slurp!); veder lievitare in forno pane e torta (non insieme), col relativo profumo che si diffonde per casa. Benessere puro. Così, dopo aver trafficato in cucina ed essermi dedicata a qualche faccenda domestica, ora sprofondo sul divano con grande soddisfazione. E subito dopo, un libro mi www.presentemoda.com aspetta. Oggi sono felice. sguardiepercorsi 58

AR Q a di fa ca ra ce

CA Vi va ma vo se qu be va

BIL Fo pia pe an an e ser le

Terno d’Isola - Via E.Fermi,11 Almenno S.B.- Galleria La Fornace

CA No am qu tut lor ha pa tiv str


11 ce

OROSCOPO dal 24 Giugno al 20 Luglio 2020 ARIETE 21/03 - 20/04 Quando notate di dar fastidio a qualcuno solitamente fate di tutto per essere ancora più fastidiosi, ma oggi potreste cadere male e pentirvi amaramente di non aver ascoltato certi suggerimenti.

TORO 21/04 - 20/05 Ogni occasione per voi è buona per godervi la vita e far diventare un momento di serietà, uno di goliardia. Ad ogni modo ci sarà qualcuno che non sarà d’accordo con voi, giustamente, quindi cercate di contenervi.

GEMELLI 21/05 - 21/06 Non avete per tanto tempo voluto cambiare i vostri scenari, ma ora è tempo di movimento e di rinnovamento, quindi avete fatto bene i vostri conti e di certo non vi pentirete! Viva l’amore!

CANCRO 22/06 - 22/07 Vi sono tante questioni da valutare in questa settimana, ma più di ogni altra a voi premerà soltanto quella sentimentale. In effetti, in questo preciso istante, fate bene a concentrarvi esclusivamente su di essa.

LEONE 23/07 - 23/08 Evidentemente avete commesso un errore di valutazione o non avete parlato abbastanza chiaramente, quindi chi vi doveva ascoltare non vi ha affatto ascoltato anzi, ha fatto anche finta di non aver compreso a pieno.

VERGINE 24/08 - 22/09 Dovete fare delle scelte, ma se prima non penserete alla vostra, di vita, difficilmente sarete in grado di decidere anche per gli altri con la stessa serenità e lucidità mentale.

BILANCIA 23/09 - 22/10 Forse avete fin troppi rompiapo da risolvere in questo periodo per poter pensare anche a quelli degli altri, anche se vi sono molto vicino e volete assolutamente essere presenti per loro e per le loro famiglie.

SCORPIONE 23/10 - 22/11 Non avete molto a cui pensare in questo periodo poiché siete troppo impegnati con il lavoro e questo è assolutamente comprensibile, solo che non a tutti tale situazione potrà andare a genio!

SAGITTARIO 23/11 - 21/12 Dovete ancora comprendere bene come e perché le persone si mettano in competizione certe volte per l’affetto, ma a parte questo è bene tentare di migliorare i propri rapporti personali. Buona fortuna.

CAPRICORNO 22/12 - 20/01 Non sempre le persone che amate vi hanno aiutato quando lo avete chiesto, tuttavia non dovete rendere loro il servizio ora che vi hanno chiesto più partecipazione. Non siate vendicativi perché non è nella vostra natura!

ACQUARIO 21/01 - 19/02 Avete parecchie opportunità per migliorare la vostra vita ma non sempre le cogliete, poiché credete di fare torto a qualcuno. Meglio provare a prendere coscienza dei limiti altrui piuttosto che dei propri.

PESCI 20/02 - 20/03 Forse è il caso di prendere delle decisioni nei confronti di un membro della famiglia, in quanto ultimamente vi sono delle situazioni che non potete più tollerare e che è giusto non tolleriate.

59


Riflessioni

VIVERE IL PRESENTE

Dietro l’angolo io ho un amico, in questa bella città che non ha fine. Già i giorni passano e le settimane trascorrono veloci, e prima che io riuscissi a capire questo, un anno è passato e io non ho mai più rivisto la faccia del mio vecchio amico. Per la vita è una corsa veloce e terribile. Lui sa di piacermi ancora tanto, come nei giorni in cui suonavo il suo campanello, e lui suonava il mio. Quando eravamo più giovani di ora e adesso siamo uomini stanchi e annoiati. Stanchi di giocare uno stupido gioco, stanchi di cercare di farci un nome. “Domani” dissi “Chiamerò Jim solo per mostrargli che lo penso ancora” e rimanda a domani e al domani dopo la distanza tra noi crebbe e crebbe.. Dietro l’angolo! Già lontani miglia e miglia. “Qui c’è un telegramma, signore” “Jim è morto oggi”. E questo è quello che ci siamo meritati alla fine. Dietro l’angolo, un amico perso. Ricordati di dire sempre quello che pensi. Se tu ami qualcuno, DIGLIELO. Non avere paura di esprimerti. Esci e dì a tutti quello che devi dire loro. Perché quando deciderai che sarà il momento giusto, sarà troppo tardi. Impossessati del giorno. Non ripensarci mai. E, molto importante, stai vicino a tutti i tuoi amici e alla tua famiglia, perché ti hanno aiutato a diventare quello che sei. Il segreto per vivere una vita serena. Quando avete pensato alla vostra felicità l’ultima volta? Da ragazzo, certo, ma di recente nel bailamme di casa, lavoro, amori, figli, problemi, spese, vacanze, quando vi siete fermati a pensare: sono felice? Cosa devo fare per sentirmi felice? Nel passato il tema era materiale di riflessione per grandi filosofi. Aristotele proponeva il 60

giusto mezzo come strada per sentirsi realizzati. Epicureo il distacco dalle sofferenze e dalle passioni. Spinoza vivere le emozioni come se noi fossimo una divinità. Su tale argomento ho letto che una volta si invitò un guru, cioè un maestro spirituale indiano, a tenere una conferenza spirituale in Europa. Il pubblico era attentissimo ed il sapiente iniziò con una domanda: “Perché voi europei non siete mai là ove vi trovate?”. Gli uditori non capirono cosa volesse dire; ma il maestro spiegò: “Voi quando siete a tavola, pensate al lavoro; quando siete in ferie, già vi affannate per il rientro; quando è la stagione delle rose, la vostra mente va ai crisantemi; quando è l’ora dei crisantemi, già siete alle stelle di Natale… Siete sempre sbilanciati: il corpo è qui e l’anima è là…: per vivere il domani, vi perdete l’unico spicchio di tempo che avete in mano, il presente!”. “Signori, attenzione - prosegue il guru - per essere felici, bisogna tenere accuratamente d’occhio il collo. Sì, avete capito bene: proprio il collo! Vi sono alcuni che cambiano il collo umano con quello della giraffa per allungarlo, quando più possono, sul domani. Ed eccoli vittime del “complesso dell’ombrello”: la pioggia è ancora al Polo Nord, e già se la sentono sui capelli, appena sistemati dalla parrucchiera. Altri invece si ammalano di torcicollo: si girano in continuazione per rimpiangere i mulini bianchi e le case senza antenne televisive. No,

co niu viv 29 sc Un co cin rid cio ed co pre mi po Fin str alt sti nu tro

A

F


aze oni arru, na era dolà sa ndo ro; tra dei … aete no,

esocolno do del ora p-

raini No,

Riflessioni

così non va! “Vivere” è un verbo che si coniuga solo al presente. Cos’è la vita? Per chi vive ottant’anni, la vita è una costruzione di 29200 blocchi di 24 ore ciascuno. Sta a noi scegliere di goderceli o di avvelenarli. Un solo consiglio per goderveli: iniziate le 24 ore con l’umore giusto. Un maestro di meditazione cinese diceva: “Svegliandomi al mattino, sorrido”. “Ho davanti a me un giorno nuovo. Faccio voto di viverlo pienamente in ogni momento e di guardare tutti gli esseri con gli occhi della compassione”. Un altro saggio aggiungeva: “Ho pregato appena sveglio. Il giorno è appena cominciato, e mi sono già preso il meglio che mi porterò dietro per tutte le 24 ore…” Finalmente il guru concluse: “Grazie per la vostra attenzione. La mia lezione non è stata di alto spessore intellettuale, ma, spero, di utile stimolo vitale”. Al di là di questa saggezza genuina ognuno di noi sa bene che, quando si è trovato ad affrontare situazioni di crisi, al lavoro

o in famiglia, spesso ha scoperto riserve di forza che non sospettava, proprio perché ha saputo farle affiorare nel momento in cui ne aveva più di bisogno. E allora? Bisogna essere più realisti soprattutto perché è difficile capire davvero che cosa vogliamo. E’ facile sbagliare la scommessa, desiderare quello che non ci appagherà e temere quello che invece ci è utile. Affrontare i fatti, non sfuggire alla realtà, come se ne avessimo paura, guardare negli occhi la nostra vita, senza chimere e senza incubi. E’ la strada giusta per la felicità? Non lo so. Di certo è il modo corretto per evitare le trappole delle illusioni e delle angosce e avere una vita vera, senza fantasmi, mi pare già più vivibile. Ho poi la speranza (ma forse già mi illudo), che la vera felicità sia questa consapevole accettazione della nostra esistenza, un mondo in cui fare un castello di sabbia con una bambina in riva al mare, contenga ogni verità. Manu

www.studiorotafederica.it Consulente del lavoro Rota Rag. Federica delegato n. BG01533FL della Fondazione Consulenti per il Lavoro Agenzia per il Lavoro Aut. Min. 19009 del 23/07/2007

CONSULENZA FISCALE E TRIBUTARIA

CONSULENZA DEL LAVORO

Assistenza fiscale a persone fisiche ed imprese

Consulenza per la gestione del personale dipendente e autonomo

ATTIVITÀ CONTRATTUALISTICA

CONSULENZA LEGALE, SOCIETARIA, IN MATERIA DI BILANCIO

Assistenza, redazione ed adempimenti relativi a contratti di locazione Contratti di locazione immobiliare

Servizio di consulenza legale in materia stragiudiziale. Costituzione di società

Via G.Falcone,1 - Almenno San Bartolomeo (Bg) - Tel. +39 035644251 Via Antonio Stoppani 30 - Pontegiurino - Berbenno (Bg) - Tel. +39 035851166 Fax +39 035852770 - studiorota.segreteria@gmail.com - studiorota.paghe@gmail.com 61


IL NOSTRO IMPEGNO CONTRO IL COVID19 COLONNINA PORTA GEL CON GRAFICA COMPLETAMENTE PERSONALIZZABILE

SOLO 70,00 €

GRAFICA COMPRESA

PELLICOLE SEGNALETICHE CALPESTABILI CARTELLI INFORMATIVI COVID-19 PER INTERNO ED ESTERNO Stampa Biglietti da visita, volantini, brochure adesivi, calamitati, striscioni e tanto altro...

CHIAMA SENZA IMPEGNO IL 347 73 52 863 Gianluca GRAFICA E STAMPA

I PROGETT CIAL O S E DIGITAL

INIZIATIVE EDITORIALI

ZIONE REALIZZA E VID O

ch ba un ab do mu for eo po gli

per resp

tut


9

HE

O

TENDENZE & MODA

TENDENZE & MODA - 1^Puntata Rubrica a cura di Romina Sirani e trasmessa su Radio Smeraldo ogni sabato alle ore 15:30 per un totale di 4 appuntamenti da sabato 22 febbraio a sabato 14 marzo 2020. Le puntate già andate in onda sono disponibili sul canale ufficiale Youtube di Radio Smeraldo. In questa prima puntata vi voglio dare una panoramica generale sulle novità della nuova stagione per poter fare shopping in modo mirato. Partiamo dalla stampa, in assoluto di tendenza è quella esotica in perfetto stile giungla con palme, felci e fiori di ogni tipo, ne fanno da padrone. Per le giacche e blazer le spalle sono oversize, riprendendo gli Anni ’80. Dopo i panta-ciclisti della scorsa stagione ora abbiamo gli shorts, che vanno dai modelli corti e aderenti fino a quelli più ampi e fluidi. La camicia si arricchisce di dettagli come rochas, tasconi applicati e bande in pizzo. Le gonne sono a matita, ossia a tubino, strette e sensuali anche con spacchi. Per i top ci sono i richiami agli Anni ’90 con bretelline (spalline) sottili. Messo al bando lo street wear delle scorse stagioni, adesso la moda riscopre il piacere di “Vestire Bene”, un mood borghese con gonne al ginocchio, foulard, tacchi comodi e borse dallo stile bon ton. Gli abiti sono “Off-the-shoulder”, ossia lasciano scoperte le spalle con la scollatura tipica della Bardot. Per i colori invece abbiamo; in assoluto il total white, nelle tonalità dal ghiaccio all’avorio, un must assolutamente versatile e chic. Il classico blu, sia nella versione monocromatica che sotto forma di fantasie geometriche, pois e maglieria. Il verde nelle tonalità menta, bottiglia, smeraldo e oliva. Il magnetico fucsia nelle note più brillanti. Il luminoso argento ideale per le occasioni importanti. L’intenso e contemporaneo giallo zafferano. Il passionale rosso rubino un must sia per gli accessori che per l’abbigliamento. Per finire, il goloso marrone cioccolato. Romina Sirani ph: Damiano Conchieri Ed è Poesia

“Essenza” Entrare da quella porta per risalire in una accarezza dal tuo sguardo, respirare la tua essenza, per esserne travolta in un istante di perdizione, tutto sembra celarsi , dietro quell’abbraccio che assorbe il male che ho dentro.... tu essere dolce che hai guardato dentro l’anima scarlatta

sospirato ogni istante della sua presenza, immortalati nel cuore quei brevi momenti che erano solo nostri, ora sono ricordi che vivono dentro come fuoco ardente...bruciano nell’attesa che possano essere nuovamente vissuti. Scalvini Roberta 63


www.ariannalatelier.com

Terno d’Isola - Via E.Fermi,11 Almenno S.B. - Galleria La Fornace

Z

t


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.