Cittadini & Salute Dicembre 2013

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A tavola! Prima che dal medico

Un Natale che ci trova con meno soldi in tasca, meno voglia di festeggiare, ma con il diritto alla salute inalterato. E allora si può festeggiare, spendere meno e fare prevenzione per la propria salute. Innanzitutto, nelle prelibatezze a tavola: evitare ingredienti come uova, latte, burro e zucchero.

Al loro posto: olio d’oliva, frutta fresca e secca, latte di riso. Di ricette per utilizzare ingredienti come questi ce ne sono molte. Una vita sana, regolata da corrette abitudini alimentari, camminare, tenersi in forma, controllare i valori con analisi diagnostiche fatte sistematica-

mente, questo è il modo per allontanare il più possibile indesiderati interventi del medico. In questa fase di crisi che riguarda anche il servizio pubblico della Sanità, la prevenzione deve essere una pratica quotidiana. Il nostro augurio di Natale è questo: prevenire, fin quando si può.



L’editoriale di

Mario Dionisi

L’informazione sulla Sanità quasi sempre schematizza. Si legge “settore pubblico” e “ambito del privato” come fossero due compartimenti in competizione mentre non si intende che, senza retorica, il fine di entrambi è il benessere del paziente. Sia questo un paziente potenziale, come nel caso della diagnostica, sia questo un paziente effettivo, nel senso già ammalato. La dimostrazione di come i due ambiti siano profondamente connessi è l’esperienza avuta nel mio ambito professionale della diagnostica. I miei laboratori sono nell’asse est della provincia romana. Ho recentemente osservato che da martedì 3 dicembre il laboratorio di Guidonia ha registrato un'importante ed insolita affluenza di clienti provenienti dalle zone di Tivoli, Palombara, Tiburtina. Naturale, quindi, per noi, domandare cosa fosse accaduto, per quali motivi si fossero rivolti alla nostra struttura. Abbiamo appreso allora che il sistema informativo dei laboratori pubblici ospedalieri era in avaria. Quindi le persone che si sono presentate per l’accettazione presso quei laboratori (a digiuno e con raccolta di urine, feci ecc.) sono state respinte. Inoltre anche il centro prelievo pubblico del Gualandi, sempre a Guidonia, ha chiuso i battenti in attesa del trasferimento presso altra sede. La mia struttura nonostante l’abbattimento delle tariffe, a fine novembre ha raggiunto il budget nella Regione con un gran numero di impegnative scartate, nonostante ciò il grande numero di impegnative scartate, ha comunque fatto fronte alla situazione contingente venutasi a creare. Questo ad ulteriore dimostrazione che se lavorare nella Sanità non esonera dai requisiti di efficienza, pubblico e privato sono sulla stessa barca. Entrambi sono titolari della stessa missione: diffondere la cura per la salute. Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo segnale di come le strutture private siano una base solida ed efficiente sulle quali il comune cittadino può sempre contare. w w w .ci tta d i ni es a l ute.i t

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di

Angelo Nardi

I giudici sulle cose della salute

Il Tar boccia la cancellazione del metodo Stamina dai metodi finanziati dallo Stato. Si dovrà formare un’altra commissione per decidere

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Sono laureato in filosofia ed ho il tesserino da giornalista professionista. Manderò il mio curriculum al Ministero della Salute per concorrere alla commissione di valutazione sul metodo Stamina. Se, infatti, un comunicatore - indagato dalla procura di Torino per truffa - può ideare un palliativo a una malattia (non una terapia né una cura) non vedo perché il sottoscritto non possa essere nominato a controllore del suo funzionamento. L’autopromozione, chiaramente, è ironica. Vuole semplicemente essere provocatoria. Questo paese ha adottato la magistratura come indirizzo di governo. Tra un po’ saranno i giudici a dirci anche se prendere o no alcune medicine, se accedere a una cura oppure rinunciarci perché inadeguata o dannosa. Se questo funzionasse, andrebbe bene tutto. Ma in mezzo c’è la persona e il suo diritto costituzionale a seguire il sistema di cura preferito come recita il secondo comma dell’articolo 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Qui c’è il diritto inviolabile della persona a rifiutare certe cure ma anche a preferirne altre. Ma il diritto sulla propria persona, inviolabile, è ben poca cosa, in questo caso, davanti al diritto di conoscere. Certe materie non sono intuitive. Davanti all’evidenza del miglioramento dello stato di salute di un figlio qualsiasi genitore è pronto a aprire una guerra. Ma ha il diritto di sapere e il dovere di non illudersi quando questi miglioramenti sono solo un prolungamento verso l’inevitabile. Qui è la mancanza di autorevolezza a farsi sentire. Nessuno ha la forza di affermare questa verità. Tutti spaventati davanti al “dolore”. Ed è in questo panorama che si perde il senso del governo della cosa pubblica, tanto più in fatti che riguardano la cura della salute. Di questo governo necessario delle cose umane diventa quindi concessionario, non depositario, il giudice ordinario che si trova a decidere.

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RICERCA

Aspirinetta, meglio la sera, prima di dormire I risultati di una ricerca presentata al congresso della Associazione Americana di cardiologia da Tobias Bonten del Policlinico Universitario di Leiden, in Olanda Prima di andare a dormire, l’aspirinetta salva-cuore ha un effetto anti-infarto migliore che se presa al mattino. L’aspirinetta altro non è l’aspirina a basse dosi che si dà come terapia anticoagulante per ridurre il rischio di infarto in pazienti con problemi cardiovascolari. A pubblicare la ricerca è stato un giornale inglese: Health News Report. Gli esperti hanno confrontato gli effetti del farmaco se preso a orari diversi, al risveglio o prima di andare a dormire. L’orario in cui si assume il farmaco non è una variabile ininfluente sulla sua efficacia, non solo per come l’organismo lo metabolizza, ma anche perché l’organismo stesso fa cose differenti a orari differenti.

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Per esempio l’attività piastrinica (di coagulazione del sangue e quindi pericolosa per l’infarto) è più intensa al mattino e per questo è più comune avere un infarto al mattino. Però gli esperti hanno dimostrato che prendendo l’aspirina alla sera l’attività piastrinica si riduce in modo consistente, di 22 unità (secondo una scala ad hoc), risultando così più efficace. Ma sempre sull’aspirina, non sono nuove le sue propensioni alla difesa contro il cancro. L’argomento è stato portato nuovamente in auge durante il congresso della Società italiana di medicina generale. L’assunzione regolare, secondo una ricerca su oltre ventitremila pazienti, ha dato risultati inequivocabili. Assunte le dosi tipiche per prevenire

eventi cardiovascolari, con una riduzione della mortalità per tumori del 34% dopo 5 anni e del 20% dopo 20 anni. Il dato è stato presentato a Firenze il 22 novembre. Il 2014 sarà l’anno della prevenzione oncologica e cardiologica promosso dalla nostra società. Un risultato che non è nuovo, anzi, appare come un conferma di altre ricerche. Si inizia a profilare l’ipotesi di proporre l’aspirina anche contro altre patologie. Sì, perché i primi dati hanno offerto un quadro di miglioramento della prognosi per pazienti con tumore del colon-retto. I dati si estendono anche a benefici di altri tipi di cancro: gli adenocarcinomi in generale. Dolcino da Novara

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CURIOSITÀ

“Consumo di noci e mortalità”

Noci, pistacchi e frutta secca, insieme a noccioline, mandorle e altra frutta oleosa sono un salvavita prodigioso Quanto più i soggetti mangiano noci, arachidi eccetera, tanto minore è la probabilità che muoiano nel periodo di follow-up di 30 anni. Secondo una ricerca del Dana Farber Cancer abbassano la mortalità dovuto a tutte le cause possibili, fino al 20 per cento. Un’affermazione forte. L’importante è che ha molti dati a supporto, ma la cosa più divertente consiste in un cartone animato che, senza togliere nulla al piacere del macabro che hanno gli inglesi, riesce ad essere molto divulgativo. D’altra parte non è nuova la rilevazione sulle qualità di noci, arachidi, mandorle e simili e un minor rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2, cancro del colon, calcoli biliari e diverticolite. Ottime qualità anche per la capacità di ridurre colesterolo, stress ossidativo, infiammazione, adiposità e sviluppo di insulino-resistenza. Questa ricerca ha un livello campionario molto vasto. Si basa su un numero molto alto di rilevazioni statistiche. I ricercatori sono riusciti addirittura a togliere dai risultati l’effetto di altri fattori che potevano influire in modo positivo sulla mortalità, in

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modo da stimare il beneficio netto apportato dalla dieta a base di noci e simili. Sì, perché la riduzione della mortalità è apparsa simile per arachidi, noci, nocciole, mandorle, noci del Brasile, anacardi, noci macadamia, noci pecan, pistacchi e pinoli. Chiaramente alla versione della frutta secca come alimentazione perfetta si unisce anche la rivista che ha tutto l’interesse a difendere questa tesi, Nutifruit. Secondo questa ricerca coloro che consumavano regolarmente noci hanno il vantaggio di una vita più lunga, anche se non praticano sport e non mangiano frutta e verdura. Hanno il 29% in meno di probabilità di morire di malattie cardiache, l’11% in meno di probabilità di morire di cancro, il 16% in meno di probabilità di morire di diabete, il 24% in meno di probabilità di morire di malattie respiratorie. I vantaggi sono per il sistema cardiovascolare, che viene protetto, ad esempio, dalla sindrome metabolica, dall’infarto e dall’ictus. I pistacchi invece aiutano ad allontanare il diabete di tipo 2. Ma i vantaggi sono per tutto il sistema cardiovascolare. La sindrome metabolica, l’infarto e l’ictus sono le malattie che allontana. Giovanna Visconti

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ATTUALITÀ

Legge di stabilità, le novità per la Sanità Nelle misure economiche le innovazioni riguardanti il pianeta della cura per la salute Voce per voce ecco quali sono le modifiche apportate ai precedenti stanziamenti o i nuovi effettuati in Sanità. - Il Fondo per la non autosufficienza e per persone affette da SLA sale a 275 milioni per l’anno 2014. Inoltre vengono stanziati ulteriori 75 milioni, sempre per il 2014, da destinare espressamente agli interventi per l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti e malati di SLA; - Finanziamento di 1 milione di euro all’Istituto nazionale di genetica molecolare per il 2014; - Cinque milioni di euro per il 2014 per l’avvio sperimentale nelle Regioni dello screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie per la cui terapia farmacologica e dietetica esistano evidenze scientifiche di efficacia o del fatto che la diagnosi precoce faciliti l’acceso a terapie in sperimentazione; - Viene istituita l’Anagrafe nazionale degli assistiti al fine di rafforzare il monitoraggio della spesa sanitaria, accelerare l’automazione amministrativa e migliore i servi per i cittadini e la PA. Tale Agenzia subentrerà alle anagrafi e agli elenchi degli assistiti delle singole ASL che manterranno però la titolarità w w w .ci tta d i ni es a l ute.i t

dei dati e ne dovranno comunque assicurare l’aggiornamento. Per la nuova Agenzia vengono stanziati 2 milioni per 2014 e 1 a decorrere dal 2015; - Stanziamento di 3,5 milioni di euro a decorrere dal 2014 per l’Istituto mediterraneo di ematologia (IME); - Tre milioni di euro per il 2014 andranno al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica dedicato al trattamento dei tumori mediante l’adroterapia; - Dal 2014 sarà un decreto dell’Economia, d’intesa con la Stato Regioni, a decidere il riparto delle somme finalizzate ai controlli da parte delle ASL sulle assenze di malattia. Tali somme saranno vincolate a questo uso esclusivo e che pertanto non potranno essere usate dalle Regioni per altre finalità; - Previsto il concorso statale alle attività strumentali dei policlinici universitari privati. In tutto 400 milioni di euro, di cui 50 nel 2014 e poi rate da 35 milioni l’anno fino al 2024; - Rifinanziata l’attività dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù per il 2014 per un totale di 30 milioni; - Stanziati 4 milioni di euro per ciascuno anno nel 2014 e 2015 per completare l’attività di monitoraggio e revisione dei fabbisogni e dei costi

standard delle funzioni e dei servizi di Regioni ed Enti locali; - Ricompare nel maxiemendamento la norma, precedentemente bocciata dalla Commissione Bilancio, che stabilisce che sono idonei a operare nelle reti per le cure palliative pubbliche o private accreditate i medici che, indipendentemente dal possesso di una specializzazione, alla data dell’entrata in vigore della presente legge documentino un’esperienza almeno triennale nel campo delle cure palliative, previa certificazione dell’attività svolta rilasciata dalla regione sulla base di criteri determinati con DPCM, su proposta del Ministro della salute, previa intesa con la Conferenza StatoRegioni; - Aggiornamento annuale del PTH (Prontuario della continuità assistenziale ospedale territorio) da parte dell’AIFA. Si provvederà ad abbassare il tetto della spesa farmaceutica ospedaliera e alzare contestualmente quello della territoriale; - Per le misure sul pubblico impiego, il finanziamento a carico dello Stato per la sanità viene ridotto di 540 milioni per il 2015 e di 610 milioni per il 2016. Matilde di Canossa

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ATTUALITÀ “Nonostante la diminuzione di infezioni da HIV sia diminuita in ventisei paesi, tra il 2001 e il 2012, ci sono due milioni trecentomila nuove infezioni nel mondo”. Questo è l’ordine dei problemi da affrontare per l’organizzazione mondiale della sanità nell’affrontare questo problema che assume sempre più i tratti di una malattia globale, per cui c’è bisogno di soluzioni globali, non semplicemente attinenti alle rispettive realtà territoriali. “Il quadro della malattia, oggi, è ben diversa dall’impatto che ebbe dopo i primi anni in cui fu conosciuta - ha chiarito Fabrizio Oleari, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - Le previsioni tragiche derivate dall’analisi della situazione in Africa guardavano più al soccorso che alla vera e propria assistenza sanitaria. Sul tema farmaci e anche vaccino è importante saper che la patologie possono riemergere, quindi l’attenzione deve rimanere costante e deve guardare fortemente al comportamento sessuale consueto. Il problema per il nostro sistema sanitario è che non sia difficile l’accesso al test, ma anche all’ascolto coi numeri verdi, in realtà consolidate come una grande città. Soggetti sieropositivi da tempo si accorgono di essere sieropositivi quando l’infezione è avanzata da anni. Questo è il principale problema, perché abbiamo una terapia che consente di convivere con la malattia nelle diagnosi

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HIV. Combattere

Comportamenti corretti per evitare farmaci, poi. È il mantra ripetuto durante la Giornata mondiale eseguite con tempestività - ha detto Maria Grazia Pompa, direttore dell’Ufficio Prevenzione nel Ministero della Salute - Avere delle indicazioni da parte della commissione anti Aids sull’uso dei farmaci generici, anche quelli il cui brevetto è scaduto, è un versante della lotta alla malattia importante. Con questa malattia è possibile convivere - con questa premessa Massimo Andreoni, docente di Malattie Infettive all’Università di Tor Vergata, vuole evidenziare che qualcosa è cambiato - E la ricerca italiana ha fatto tantissimo. Arrivare tardi alla diagnosi fa perdere anni di vita. Oggi abbiamo cinque classi di farmaci per venti farmaci complessivamente. Oggi sappiamo scegliere i farmaci esatti, a misura della patologia specifica della persona in questione affetta dalla malattia. Oggi è possibile avere anche tre farmaci in un’unica pasticca. Si tratta di un passo avanti enorme perché il trattamento farmaceutico chiede massima precisione nella somministrazione della pasticca. Ma oggi non si muore più di Aids, ma di malattie che derivano da uno stato infiammatorio generale. Quindi è importante il trattamento con farmaci di

nuova produzione e ideazione, proprio per tenere sotto controllo il livello dei linfociti. Il fattore di contagio più forte è quello per via sessuale, in particolare tra persone omosessuali. Un dato importante riguarda anche la casualità con cui si ravvisa la presenza dell’infezione. Ineludibile la prospettiva europea. Ebbene più di 130 mila nuove infezioni rispetto l’anno precedente pari all’8% ha detto Andrea Antinori, direttore del dipartimento clinico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive del nosocomio Lazzaro Spallanzani di Roma - Importante chiarire la quota di pazienti inconsapevoli, quelli che non sanno di essere positivi all’Hiv. Questa persona-tipo è un fattore moltiplicatore della malattia perché agisce senza precauzioni in quanto inconsapevole. L’aspetto del trattamento, oggi, è diventato un tratto saliente nella prevenzione. Anche la circoncisione in tanti paesi è un’acquisizione importante. La riduzione dei comportamenti a rischio è un altro fattore fondamentale di strategia. Con comportamenti conformi alla profilassi la possibilità del positivo all’Hiv di contagiare partner è ridotto al 95%.

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l’epidemia. Prima!

contro l’Aids e al convegno organizzato dall’Osservatorio Sanità e Salute il 3 dicembre a Palazzo Marini Franca Biondelli della Commissione della Camera dei deputati agli Affari sociali ha rilevato che se negli anni Ottanta il fattore di contagio principale era determinato dalla tossicodipendenza, oggi il fattore di contagio principale è quello per via sessuale con incremento dei casi di contagio in donne. Nel confronto con i dati in tutta Europa l’Olanda è il paese che ha fatto passi da gigante in termini di prevenzione. E questo perché in Olanda non si è mai interrotta la diffusione delle informazioni utili che sono i fattori di contagio principali della malattia. Sul rapporto tra HIV e genere, donna, nello specifico, è intervenuta Antonella D’Arminio Monforte che evidenzia le problematiche di genere nell’infezione da Hiv, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Ospedale San Paolo di Milano. La scarsa conoscenza è il primo problema. A cominciare dalla suscettibilità non riguarda solo fattori fisiologici ma anche la diseguaglianza e lo stigma sociale. Le donne rappresentano la metà della popolazione infetta. I dati italiani dimostrano che l’epidemia, pur aumentando tra uomini con sessualità con altri uomini, le donne la

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contraggono da partner stabili, mentre gli uomini da partner donne occasionali. Le donne una volta che si scoprono infette restano col proprio partner. Le donne arrivano a una diagnosi più tardiva. Nel 12% di donne con HIV la diagnosi arriva nel corso della gravidanza. Con una corretta terapia antiretrovirale la trasmissione della malattia al figlio in gestazione è dell’uno per cento. Ma nonostante i grandi successi dei farmaci un loro limite consiste nel fatto che sono stati testati su uomini, quindi si pone anche qui un problema di Medicina di genere. Non a caso le donne interrompono più spesso i farmaci per effetti collaterali degli stessi farmaci. Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità nelle vesti di insostituibile moderatore, tra un intervento e l’altro, ha sancito ogni passaggio per cui dalla malattia, considerata come peste del nuovo millennio, oggi la malattia è diventata cronicizzata. L’indice di mortalità somiglia sempre più a quello delle persone che non hanno la malattia. Vella interviene sulla globalità della malattia.

Questo virus ha infettato ottanta milioni di persone in poco tempo e ne ha uccisi quaranta, molto più della peste. Oggi si muore di meno grazie ai farmaci, ma anche perché per la prima volta è stato affrontato il problema delle diseguaglianze per questa malattia. Si è iniziato a portare i farmaci nel Sud del mondo. Ma nell’Est europeo i farmaci non arrivano. Se è vero che questa terapia funziona, nei nostri paesi evoluti, è vero anche che lo stesso sta avvenendo in Africa. Con l’Aids è stato inventato un modello di salute globale perché la salute è diventato sempre più un problema interconnesso con ciascun paese del mondo. Ed è anche vero che nel Sud del mondo non si possono dare medicine di serie B. Questo è l’allineamento con l’Europa. Un vaccino che blocca solo la progressione della malattia non è sufficiente. Se hai il virus comporta altre patologie prima di tutte quelle che possono portare all’infarto. Sarebbe importante che l’Italia rientri nel Global Fund per la lotta a questa malattia. Una petizione è stata firmata da deputati di tutte le formazioni politiche. Si tratta di un biglietto da visita importante per il nostro paese perché dimostrerebbe che non è in ginocchio ed, a pari titolo di altri paesi, fa parte del tavolo generale per la programmazione sanitaria. Alagia Fleschi

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REGIONE LAZIO

Zingaretti, nuova programmazione sulla sanità

Il Consiglio regionale specificamente dedicato alla discussione sui problemi della cura della salute ha riportato la sfera al punto di partenza, difendendo il sistema e smentendo chiusure di ospedali

Il disavanzo 2012 si è attestato a 605 milioni di euro. Il disavanzo 2013, nonostante il taglio di 97 milioni ricevuto sul Fondo Sanitario Nazionale, è in ulteriore calo a 540 milioni di euro. Di qui, secondo il Presidente della Regione Lazio bisogna passare dai tagli alla trasformazione. Sempre Zingaretti alla Pisana martedì 19 novembre: “Possiamo superare il paradosso di una Regione dove si forma il 25% dei medici italiani e che ha un saldo della mobilità sanitaria passivo, con i propri cittadini”. “Quello che vogliamo costruire ha detto Zingaretti - è un modello di sanità innovativo”. In tal senso nega ogni intenzione di adottare tagli alle strutture nosocomiali, così come scritto su Il Tempo. Scrive in una nota divulgata da un’agenzia stampa. “Molti degli ospedali citati (Oftalmico, Cto, Nuovo Regina Margherita, Eastman e Forlanini) come “prossimi alla chiusura” sono stati oggetto di rilancio o individuazione di nuove missioni: citiamo per tutti il CTO che, con il protocollo firmato con l’Inail, avrà una nuova importante missione. Il nuovo Regina Margherita con nuovi posti a gestione infermieristica.

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L’Oftalmico proprio in questi giorni ha visto la ripresa di lavori infrastrutturali grazie all’impegno della Asl RmE. Circa il futuro del Forlanini intervenne una legge regionale del 2006 per dichiarare esaurita la sua funzione sanitaria e il futuro di questa struttura riguarderà la riqualificazione di un intero quadrante della città. Infine, per quanto riguarda l’ospedale Eastman la Regione Lazio interverrà firmando un protocollo con l’Università La Sapienza. Il recupero dei posti letto per stare nei parametri del 3,7 per mille/abitanti previsto dalle norme nazionali avverrà con una razionalizzazione sulla base dell’esistente, soprattutto eliminando doppioni di medesimi reparti”. Il problema per un rapporto di verità col cittadino - potenziale paziente o già paziente delle strutture ospedaliere - consiste in un messaggio di verità. Poco differisce se queste modificazioni sottostanno alla trasformazione di un ospedale in un grande ambulatorio organizzato. Forse bisognerebbe dire che la Sanità sta cambiando e si può svolgere in luoghi diversi dall’ospedale. Ed anche con maggiore profitto per la salute. Ma questo bisogna avere il coraggio di dirlo. Natalia Albensi

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CURIOSITÀ

Polmonite, una malattia in ripresa

Si afferma come un problema nel mondo. Le autorità mondiali per la cura della salute se ne sono accorti e cercano di porre rimedio La polmonite è la principale causa di morte nei bambini di tutto il mondo: secondo le stime più recenti, ogni 20 secondi un bambino muore a causa di questa patologia. Che, però, colpisce anche gli adulti, in particolare gli over65, fortemente a rischio di contrarre la malattia a causa di una riduzione delle difese immunitarie dovuta all’età o alla presenza di malattie croniche cardiache, respiratorie ed epatiche, rischio che aumenta con l’avanzare dell’età. La polmonite pneumococcica è, insomma, un grave problema di salute globale, potenzialmente prevenibile con lo sviluppo di specifiche iniziative. In questa direzione va l’accordo che nel luglio scorso l’azienda americana Pfizer ha siglato con l’Unicef per fornire un totale di 740 milioni di dosi di Prevenar 13 a favore dei Paesi più poveri del mondo ad un prezzo ridotto fino al 2025. L’azienda distribuirà al Fondo delle Nazioni Unite altre 260 milioni di dosi di Prevenar 13, che si aggiungono a 480 milioni di dosi già assegnate attraverso due precedenti contratti. Tali accordi nascono nell’ambito dell’Advanced market commitment (Amc), un meccanismo innovativo di finanziaw w w .ci tta d i ni es a l ute.i t

mento della sanità pubblica e amministrato dalla GAVI Alliance, una partnership per la salute globale che ha come obiettivo quello di accelerare l’accesso alle vaccinazioni nei Paesi più poveri del mondo. Con oltre 10 anni di esperienza nella prevenzione di patologie nei bambini nei primi anni di vita in tutto il mondo, con più di 500 milioni di dosi somministrate nei bambini piccoli a partire dal 2001, nel 2011 ha ottenuto l’estensione d’uso per le malattie invasive causate dallo pneumococco anche negli adulti over 50. A gennaio di quest’anno la Commissione europea ha approvato l’estensione di indicazione di Prevenar 13 a bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni per l’immunizzazione attiva e, più di recente, nello scorso mese di luglio, ha ottenuto anche l’estensione d’uso anche negli adulti dai 18 ai 49 anni. Dal fronte della ricerca, intanto, arrivano notizie promettenti: una ricerca australiana getta luce sul meccanismo con cui lo zinco blocca il progredire dello Streptococcus pneumoniae, il batterio responsabile della polmonite. Lo studio delle università di Adelaide e del Queensland, pubblicato sulla rivista

Nature Chemical Biology, indica che lo zinco previene l'assorbimento di manganese: ciò rallenta la crescita batterica e la rende vulnerabile all'attacco delle cellule immunitarie. “Era noto da tempo che lo zinco svolge un ruolo importante nella capacità dell’organismo di proteggersi da infezioni batteriche, ma ora per la prima volta sappiamo come lo zinco di fatto blocca un percorso essenziale, “affamando” i batteri” scrive il principale autore dello studio, Christopher McDevitt della Scuola di Scienze molecolari e biomediche dell’Università di Adelaide. “Senza manganese, questi batteri possono essere facilmente soppressi dal sistema immunitario”. Una scoperta che aiuterà a formulare la prossima generazione di agenti antibatterici, osserva McDevitt. L’associazione fra zinco e immunità è ben conosciuta, ma il meccanismo con cui lo zinco offre protezione contro le malattie infettive era finora sconosciuto. Va inoltre osservato, aggiunge lo studioso, che carenza di zinco è un problema di salute globale che colpisce quasi due miliardi di persone, favorendo infezioni respiratorie causate da batteri come lo Streptococcus pneumoniae. Gemma Donati

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ATTUALITÀ

La corruzione fa ammalare la sanità

Circa cinque miliardi dedicati ad attività illecite. Ma le stime si sovrappongono tanto da far apparire l’evidenziazione dei mali come una gara a indicare mali imprecisati C’è uno sport praticato nel dire che in Sanità tutto va male. Come ogni approssimazione generica allontana grandemente dalla verità, ma anche dalla soluzione dei problemi. Il 3 dicembre a Roma si è tenuto il convegno organizzato da Agenas: Trasparenza, legalità ed etica nel servizio sanitario. C’è un problema che però è costitutivo del mondo della Sanità. Questo si chiama discrezionalità. Difficile, spesso, valutare se una spesa è esagerata oppure se al momento della sua scelta aveva ragioni per essere effettuata. La parola chiave guarda espressamente ai risultati, piuttosto che ai presupposti per cui si decide di spendere o non si decide. La parola chiave è appropriatezza. Ma anche trasparenza. Nel convegno sono stati evidenziati i risultati del monitoraggio sull’amministrazione trasparente. Il 92% delle 237 strutture (Asl, Ao e Irccs) interpellate hanno sul proprio sito una parte dedicata alla trasparenza. Ma sono gli enti regione a a sprecare risorse. Qusto ci dice il Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute.

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Spese per pulizie e lavanderia, mensa, riscaldamento, assicurazioni sono le maggiori fonti di sperpero. Sull’argomento Federanziani, il primo dicembre, ha organizzato un convegno sulla crisi del settore della Sanità a Rimini. Lo sperpero su queste voci è di 1,4 miliardi di euro l’anno. Mentre nelle Marche si spende 8,3 euro per paziente, ogni giorno, in Campania si spende 16,6 euro. Nella Sanità di Bolzano si spende 1,7 euro mentre in Toscana il costo sale a 11 euro. Ma è anche chiara un’evidente discrasia nel sistema di conteggio della spesa - la qual cosa deve aggravare la preoccupazione sui sistemi di rilevazione spese perché determinati da criteri labili. Tutti sanno che gli operatori debbono giustamente assicurarsi in quella che tristemente è conosciuta come Medicina difensiva. Ebbene, i premi assicurativi in Friuli Venezia Giulia rispondono a 4,2 euro contro i 14,2 euro dell’Abruzzo. Ciascun dipendente del servizio sanitario in Friuli Venezia Giulia spende duecento euro pro capite per telefonate. Nel Lazio si spendono 500 euro l’anno per ogni dipendente. Vanni Fucci

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RICERCA

Le scelte arrivano con l’abenula laterale Una delle più piccole parti del cervello ci consente di scegliere, valutare, selezionare. Lo scrive Nature Neuroscience. Ma c’è anche bisogno di sollecitazioni a decidere Secondo una ricerca, quella che prima era considerata come la parte fisica dove si determina la depressione, per i ricercatori è alla base dei processi decisionali. La ricerca si basa basata sull’osservazione delle reazioni dei topi di laboratori. Nella ricerca li si induce a scegliere tra un premio piccolo (una pallina di cibo) e uno potenzialmente più consistente (4 palline) più raro. In determinate condizioni che possono dare una prevedibilità alla risposta, gli amici roditori scelgono la ricompensa più grande, ma quando l’abenula laterale è spenta i ratti cominciavano a prendere decisioni a caso. In questo modo lo studio suggerisce che la comunità scientifica ha frainteso il reale funzionamento di questa misteriosa ma importante regione del cervello. Ma c’è anche un altro modo per velocizzare i tempi di decisione, specialmente nelle persone anziane. Sono i videogames. A dirlo è il Journal of Gerontology. I giochi elettronici del computer migliorano la prontezza di riflessi mentali ma anche la postura fisica. Una dimostrazione che il cervello è alla base della

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percezione di sé, quindi della prestanza fisica. Cinquantuno anziani ultraottantenni sono stati sottoposti a giochi sul computer che oltre ad averne risvegliato la dinamica della memoria, delle decisioni, dell’articolazione del linguaggio ne hanno anche migliorato la capacità di muoversi nel loro ambiente. Il metodo per arrivare a queste conclusioni è il solito. Si formano due gruppi. In uno per dieci settimane si è sottoposti a prove con giochi elettronici, all’altro gruppo, invece, non sono stati sottoposti giochi di questo tipo. Quindi se da una parte si rileva quali sono le effettive fonti cerebrali dalle quali si sviluppa il delicato meccanismo della decisione, dall’altra le decisioni sono più veloci, abili, spontanee, se queste facoltà sono sollecitate. Il doppio versante del mondo interno e delle sollecitazione create dal mondo esterno, fa continuamente motivo tornante nelle ricerche. Ed anche il motivo tornante è una sollecitazione. Conforta il cervello perché dà conferme e in contempo aiuta a concentrare sulle piccole differenze in ogni ritorno. Natalia Albensi

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CURIOSITÀ

Cervello sveglio e agile

Pronto e propulsivo grazie a internet. Elastico e dinamico con la ginnastica aerobica. Due ricerche danno nuova propulsione dinamica al nostro software L’abitudine ad utilizzare il web cambia il funzionamento del cervello. Nel senso che, lo migliora. Tutto! Riflessi, risposte immediate e memoria flessibile. Questo perché la memoria che appesantisce certi automatismi e una certa elasticità rimane custodita nel computer, secondo una ricerca di Scientific American. Un dato su tutti. Cresce la presupponenza delle conoscenze intellettuali in ciascuno degli utenti. Questo per motivi positivi. Si intende il fatto che qualsiasi nozione può essere facilmente letta e facilmente compresa su Wikipedia o su Google. Ma il fatto che le nozioni semplificate diano chiarezza di sé non significa il padroneggiamento di queste conoscenze e il possesso in memoria cerebrale. Non si consulta chi ne sa di più perché questo esperto ce lo abbiamo nel tablet o nello smartphone pronto ogni attimo della giornata. Tutto questo non può che cambiare e influire sulle dinamiche cerebrali. Questa la ricerca scientifica la cui precisa lettura si consiglia cliccando in basso a la fonte - per non incorrere nell’errore ritenuto ossessivo e deformante nel mondo di internet. Cresce la stima di sé, la latitudine presunta del proprio ego, la soggettività, quindi, e la pretesa di controllare il mondo. Questo eccesso di autostima porta a comportamenti erronei, ad ipercriticità nei confronti di quelli che un tempo erano ritenuti color che sanno. Difficilmente l’accesso a una grande quantità di nozioni stimola la ricerca all’approfondimento.

Il fatto di immagazzinare in hard-disk quello che prima si doveva ritenere, quindi memorizzare come le vecchie poesie delle elementari, rende la mente molto più agile e veloce, quasi fosse quella di un ragazzino che non ha appesantimenti intellettuali e non soffre di pastoie dovute a giudizi preconfezionati. Ma la macchina del cervello non può permettersi di stare ferma. Ed allora si consiglia la ginnastica aerobica. Questo tipo di pratica tiene sveglio il cervello. Si tratta dell’ennesima sperimentazione che dimostra l’importanza di questa pratica per la salute neurologica pubblicata però su Frontiers of Neuroscience, un periodico scientifico ben autorevole che non si occupa di sport. Chi fa ginnastica gode di maggiore o più proficuo flusso di sangue in aree dedicate alla cognizione e alla memoria. Nello specifico: cingolato anteriore ed ippocampo. Quindi bisogna fare attività aerobica, specialmente quando si è in età avanzata. La sperimentazione è stata dedicata, infatti, a persone in stato di salute normale con età che va dai cinquantasette ai settantacinque anni di età. A fronte un altro gruppo con una vita comunque sana, ma senza allenamenti aerobici. Sono stati sufficienti sei settimane di lavori con camminate, tapis roulant e cyclette, per rilevare, allo stretto esame diagnostico della risonanza magnetica, un interessamento maggiore delle regioni inerenti le capacità di reazione agli stimoli e di relazione. Ed oramai gli studi confermano il legame tra forma fisica e capacità cognitive. Beatrice Portinari

Cittadini & Salute

Mensile di informazione Socio-Sanitaria Editore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo Nardi Redazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774.081389 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Roma). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 07/12/2013

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