Padalo dunque sono

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mentale, una percezione che modella la realtà. Wolfgang Sachs, nel definire l'ambiente, evidenzia l'ossimoro dello sviluppo equo186: dove c'è sviluppo si crea inevitabilmente uno scompenso sociale – non è possibile uno sviluppo senza limiti, poiché le risorse sono limitate e non bastano per tutti – è così minacciata la sopravvivenza stessa del pianeta. Uno dei problemi nevralgici è che siamo capaci di consumare in un anno ciò che la natura ha impiegato un milione di anni per accumulare. I propositi dell'O.N.U., dal rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future) del 1987 al progetto Agenda 21 (iniziato nel '92), si basano sull'idea di sviluppo sostenibile, “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.”187 Il problema è che i limiti naturali dovrebbero essere rispettati e non posti: uno sviluppo illimitato vìola i limiti della natura. 188 Il termine risorse, nel suo significato originario, deriva da ri-surgere: ha in sé una capacità autogenerativa, ma purtroppo non è così per le risorse del pianeta (fatta eccezione per quelle rinnovabili, appunto). Di fatto l'uomo dipende da esse, viceversa il loro consumo dipende dal potere dell'uomo. Ivan Illich definisce l'abitudine al bisogno come la caratteristica dell'homo miserabilis189. I bisogni non sono né necessità né desideri, ma il fondamento universale di certezze comuni sociali. Le speranze diventano aspettative e i desideri diventano rivendicazioni nel momento in cui le necessità si dissolvono alla luce dello sviluppo. 186 Wolfgang Sachs, Ambiente, ivi. 187 WCED, Commissione mondiale sull'ambiente e sviluppo, 1987. 188 Vandana Shiva, Risorse, in Wolfgang Sachs (a cura di), Dizionario dello sviluppo, op. cit. 189 Ivan Illich, Bisogni, ivi.

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