The Little Green Book Orto Biologico

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the little green book

L’orto Biologico

Piccola guida all’orto domestico e naturale Paola Celli Illustrazioni di Paolo Orlandi


A zio Urbano, che mi delizia con i suoi racconti e i suoi ortaggi. A zia Carla e a zia Eni, che li trasformano in delizie del palato.

Astræa Editrice s.r.l., Bologna www.astraeaeditrice.it Copyright © 2011 Astræa Editrice Si ringrazia Peter Pauper Press Inc. per la concessione d’uso del progetto grafico della collana

Printed in Hong Kong 123456 2011   2012   2013 ISBN 978-88-95649-44-3


the little green book

L’orto biologico


Sommario Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 la preparazione dell’orto . . . . . . . . . 9 L’orto biologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Il luogo e il progetto . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Il tipo di orto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 L’orto di Michelle . . . . . . . . . . . . . . . 18 L’attrezzatura di base . . . . . . . . . . . . . . . 19 Preparare il terreno . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Il terreno agrario . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Orti aziendali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 seminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 La semina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Che cosa semino . . . . . . . . . . . . . . . . 40 I tempi della semina . . . . . . . . . . . . . . . . 41 Il calendario della semina . . . . . . . . . . . 43 Il trapianto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 Il calendario dei trapianti . . . . . . . . . . . 52 Irrigare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Pacciamare e rivestire . . . . . . . . . . . . . . . 59 4


L’alternanza delle colture e le consociazioni . . . . . . . . . . . . . . . . 63 La pratica del sovescio . . . . . . . . . . . . 68 parassiti e piccoli animali . . . . . . . . 73 Infusi e decotti antiparassitari . . . . . . . . . 74 Il lombrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 Animali utili, innocui e nocivi . . . . . . . . 78 i prodotti dell’orto . . . . . . . . . . . . . 85 Aglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 Le trecce d’aglio . . . . . . . . . . . . . . . . 88 Anguria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 Bietola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 Carota . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 Cavolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 Cetriolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102 Cicoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105 Cipolla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107 Cipolle benefiche . . . . . . . . . . . . . . . . 110 Erbe aromatiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111 La tecnica dell’imbianchimento . . . . . 114 Fagiolini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116 Finocchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118 5


Il finocchietto selvatico . . . . . . . . . . . 121 Fragole e piccoli frutti . . . . . . . . . . . . . . . 122 Lattuga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 Melanzana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130 La “mela non sana” . . . . . . . . . . . . . . 134 Peperone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136 Peperoncino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142 Conservare i peperoncini . . . . . . . . . . 144 Pomodoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145 Il pomo d’oro . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150 Zucca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151 Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

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Introduzione Diminuire la tensione che si accumula nelle ore di lavoro e nei tragitti in automobile, passando qualche ora all’aperto in un ambiente sano e vedere concretamente in tempi brevi il frutto del proprio lavoro, utilizzando una piccola parte delle energie e dell’ingegno personale in una attività liberamente scelta. Queste sembrano già motivazioni sufficienti per mettersi al lavoro con zappa e vanga. E che dire poi della soddisfazione di portare in tavola i prodotti della propria fatica senza alcun intermediario, o di regalare ad amici e parenti cesti profumati pieni di ogni ben di Dio? Quella dell’orto è un’attività sostenibile in sintonia con la moderna sensibilità ambientalista e con la ten7


denza a privilegiare un’alimentazione basata sul consumo di prodotti naturali e a chilometri zero. Il Little Green Book dell’Orto biologico intende fornire le indicazioni di base per la progettazione e la conduzione di un orto, oltre a un primo orientamento per poter scegliere fra le tante varietà di ortaggi, erbe aromatiche e piccoli frutti che si possono coltivare anche in modesti appezzamenti di terreno. Troverete anche qualche divagazione sui diversi tipi di ortaggi e su interessanti fenomeni e progetti legati alla cultura dell’orto.

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la preparazione dell’orto

Mangiando un pomodoro coltivato nell’orto si possono solo pensare cose belle. Lewis Griz z ard


L’orto biologico Il bello di coltivare un orto sta nel poter scegliere e controllare in modo pressoché totale i metodi di coltivazione e perciò di portare sulla tavola prodotti freschi, al giusto punto di maturazione e soprattutto sani, privi di residui di fertilizzanti e di pesticidi. Nell’orto biologico si privilegia infatti la crescita di piante con la presenza di piccoli organismi utili che tengono sotto controllo quelli nocivi. Nella scelta delle varietà da coltivare si individuano e si preferiscono quelle più adatte al clima del luogo, in modo che possano crescere senza forzature e fruttificare per il più lungo arco di tempo possibile. Nell’orto biologico la priorità va alla tutela della salute e dell’ambiente. Chi coltiva ha la 10


soddisfazione di proteggere i parenti, gli amici e soprattutto i bambini da inutili aggressioni chimiche e di educarli a un altro modo di usare la terra e i suoi prodotti. Persino per tenere lontani gli animali dannosi, i parassiti o le malattie si utilizzano metodi meccanici come dissuasori o trappole, o poco invadenti, come decotti o infusi di erbe, evitando o riducendo al minimo interventi pi첫 invasivi.

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Il luogo e il progetto Per crescere e giungere a maturazione gli ortaggi hanno bisogno di sole. Individuate perciò nello spazio che avete a disposizione una zona ben soleggiata in primavera e in estate, riparata dal vento e dalle gelate invernali. Lo spazio

Per una famiglia di quattro persone una cinquantina di metri quadrati sono più che sufficienti e in questo spazio possono trovare dimora anche le erbe aromatiche. Considerate qualche metro quadrato in più se volete dedicarvi anche alla produzione di piccoli frutti, come fragole o lamponi. Per l’orto l’acqua è fondamentale, perciò nelle vicinanze deve esserci una presa d’acqua; anzi, sarà bene predisporre un 12


rubinetto nell’orto stesso o nelle immediate vicinanze. Per separare l’orto dal giardino, ammesso che vogliate farlo dal momento che possono felicemente vivere vicini, potete piantare una siepe di aromatiche sempreverdi o dei cespugli di piccoli frutti. Se avete animali domestici può essere necessaria una recinzione con un cancello largo a sufficienza per farvi passare una carriola o una motozappa (se le dimensioni lo richiedono e se intendete automatizzarvi). Individuata la zona che fa per voi, se siete alla prima esperienza, potreste decidere di non coltivarla subito tutta, ma di cominciare solo con piccole produzioni di prova. La forma dell’orto

Tradizionalmente l’orto ha forma rettangolare, con aiuole larghe di solito 120 cm, se13


parate da camminamenti di circa 30 cm. Se l’orto è lungo e stretto sarà bene prevedere anche qualche sentiero trasversale. Tutte le parti e tutte le piante dell’orto devono essere facilmente raggiungibili senza correre il rischio di pestare zone di semina o di trapianto e senza dover fare inutili e faticose acrobazie. La terra battuta è il fondo più semplice per questi piccoli sentieri, ma quelli lastricati con mattoni o con lastre di cemento o di pietra richiedono meno manutenzione e sono più praticabili anche dopo forti piogge. Per un orto adiacente al giardino e bene in vista sono molto belli i sentieri ricoperti di trinciato di corteccia: oltre al beneficio estetico, il trinciato ha un vantaggio pratico, perché la corteccia inibisce la crescita delle erbacce.

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Il tipo di orto Chi ha molto spazio in giardino può facilmente ricavare un angolo da dedicare all’orto. Chi invece di spazio ne ha poco, può ispirarsi ad alcune soluzioni creative come gli orti capovolti e, naturalmente, se avete solo un balcone, non temete: per voi c’è l’orto urbano. Orti capovolti

Nati per sopperire al poco spazio o forse ideati per difendere fiori e ortaggi dalle lumache, gli orti capovolti sono diffusi soprattutto all’estero, dove si vendono gli appositi contenitori. Si tratta di recipienti studiati in modo che la pianta possa svilupparsi spuntando dal fondo del vaso invece che dal bordo superiore (conosciuti col nome commerciale di Topsy Turvy). Alcuni di essi sono persino 15


decorativi, a forma di cesto o di lanterna cinese. Per chi ama far da sÊ basta un secchio di plastica. Si praticano dei tagli a croce sul fondo per far uscire i fusti delle piante e si riempie il contenitore con terriccio e compost mescolati ad argilla espansa che alleggerisce la massa. Pomodori, peperoni, cetrioli, fragole e in genere tutte le piante a stelo lungo o rampicante possono crescere nell’orto capovolto. Unica precauzione: se i frutti sono pesanti i rami si possono rompere e quindi vanno sostenuti da una rastrelliera. Nello stesso contenitore si possono coltivare anche due diverse piante: erbe aromatiche o fiori ricadenti nella parte superiore e piante rampicanti in basso. Ortoinpiedi e ortoseduto

Si tratta di zolle di fertile terriccio in pannelli di fibra di cocco in cui coltivare fiori e verdure. 16


Adatti a un balcone soleggiato, o come divisori in cortile o in giardino, occupano poco spazio e sono prodotti dalla cooperativa sociale Cascina Bollate di Milano. Una cooperativa da tener d’occhio per le tante iniziative nel settore verde. www.cascinabollate.org Orto urbano

Con “orti urbani” si indicano gli orti che nascono nei centri cittadini, e OrtoUrbano è un vero e proprio orto da casa. Il kit comprende un tavolo attrezzato (varie altezze e dimensioni) e una serie di accessori (serra invernale ed estiva, impianto di irrigazione con temporizzatore, tutori per piante rampicanti) per coltivare tutti gli ortaggi di stagione e le piante aromatiche. Basta un balcone soleggiato, un po’ di pazienza e tanta passione. www.ortourbano.it

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Che cosa semino Piantate gli ortaggi che vi piacciono di più: perché coltivare i cipollotti se li detestate? Scegliete gli ortaggi più adatti al clima della zona. Quando è possibile seminate almeno due varietà di uno stesso ortaggio. Se siete alle prime esperienze preferite varietà rustiche. Evitate gli ortaggi che raggiungono la maturazione proprio nel periodo in cui siete lontani da casa per più di una settimana.

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I tempi della semina I tempi di semina sono legati alle condizioni climatiche, che variano a seconda della posizione geografica. In genere, i tempi indicati sulle bustine e sui testi specializzati si riferiscono a un clima medio, come potrebbe essere quello della pianura padana. Chi vive in altre zone dovrà perciò adeguare i tempi dell’orto al clima del proprio territorio. Se il clima è più mite i lavori vanno anticipati, se il clima è più rigido le pratiche colturali vanno rimandate. Naturalmente queste sono solo indicazioni generiche perché il nostro territorio è talmente vario che infiniti sono i microclimi: basti pensare alle zone lacustri che godono di un clima più mite di aree vicine, o a certe vallate, che pur alla stessa altitudine hanno zone climaticamente diverse a seconda della loro esposizione. 41


Clima più mite

Rispetto alla pianura padana, in Sicilia, in Sardegna e sulle coste della Calabria tutti i lavori, dalla semina in poi, si possono anticipare di 25-30 giorni. In tutta la fascia tirrenica (Liguria esclusa) e su quella adriatica, l’anticipo sarà di 20-25 giorni, in Liguria di 10-20 e sul basso Appennino di 5-10 giorni. Clima più rigido

Per le zone alpine o più generalmente in quota vale il discorso inverso: i lavori vanno posticipati di 10-20 giorni.

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Il calendario della semina I mesi di dicembre e gennaio non sono adatti per la semina all’aperto a nessuna delle nostre latitudini ma, a partire da febbraio, con le variazioni climatiche che vi abbiamo indicato, si può cominciare a seminare. Qui trovate i calendari della semina degli ortaggi più comuni sia all’aperto sia in coltura protetta non riscaldata. Con “coltura protetta non riscaldata” di solito si intende la semina in un locale chiuso e luminoso in cui si usano cassette o semenzai, ma può indicare anche un tunnel protetto da tessuto non tessuto o altro materiale apposito. Con la semina in coltura protetta non riscaldata, durante questo mese si possono già seminare cicoria da taglio, lattuga, ravanello, rucola e valeriana. Gennaio.

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Il calendario dei trapianti Questo calendario fornisce le indicazioni sui periodi piĂš propizi per trapiantare in terra alcune varietĂ di ortaggi. Anche in questo caso si fa riferimento alla zona climatica della pianura padana. Da fine febbraio.

Aglio, cipolla.

Marzo. Aglio, cavolo cappuccio, cipolla, lattuga a cespo, patata.

Cavolo, capuccio, cipolla colorata, lattuga a cespo.

Aprile.

Anguria, basilico, cetriolo, melanzana, melone, peperone, peperoncino, pomodoro, sedano, zucca, zucchino.

Da fine aprile.

Anguria, cetriolo, melanzana, melone, peperone, peperoncino, pomodoro, sedano, zucca, zucchino. Fino a metĂ maggio.

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Da metĂ maggio.

Cavolo, cappuccio, lattuga

a cespo. Giugno. Cavolo, cappuccio, lattuga a cespo, porro, sedano. Fino a metĂ luglio.

Cavoli, verza, sedano.

Cavolfiore, cavolo cappuccio, lattuga a cespo, lattuga romana, finocchio, porro. Per tutto luglio.

Lattuga a cespo, finocchio, porro, radicchio di Chioggia.

Agosto.

Settembre. Novembre.

Cicoria, finocchio, porro.

Aglio.

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rerà di meno e perciò la necessità di irrigare sarà più limitata. Per quanto riguarda le concimazioni, preparerete il terreno con compost e letame nelle zone dove specie con forti esigenze sono mescolate a quelle con esigenze medie, per tutte le altre aiuole il compost sarà sufficiente.

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parassiti e piccoli animali

Temporale della montagna, prendi la zappa e va in campagna. P roverbio po po lare


Infusi e decotti antiparassitari Contro gli insetti che vivono come parassiti delle piante dell’orto e ne succhiano la linfa riducendone la produttività o addirittura portandole alla morte, esistono metodi più naturali dei prodotti chimici di sintesi. Si può ricorrere a infusi ottenuti mettendo a macerare erbe, fiori, foglie e frutti. I liquidi ottenuti, filtrati ed eventualmente diluiti, vanno spruzzati con cura e in abbondanza sulle piante malate. Pidocchi

Il macerato di aglio è molto usato nei giardini contro i pidocchi delle rose. Se avete questo problema sulle piante dell’orto, usatelo, ma at74


tenzione a non irrorarlo sulle parti delle piante destinate al consumo, altrimenti raccoglierete ortaggi aromatizzati all’aglio. Insetti

Il macerato d’ortica, oltre a tener lontani gli insetti, rafforza la resistenza delle piante, tanto da essere consigliato anche per far superare ai germogli lo stress del trapianto. Si versa sul terreno, vicino alle radici o, abbondantemente diluito, sulle foglie. Contro gli insetti adulti è molto efficace (e velenoso) il decotto di quassia amara: la corteccia, che si acquista nelle erboristerie, va fatta macerare in acqua e poi bollita. Nel giro di pochi giorni si ottiene un prodotto molto utile nella lotta ai parassiti e del tutto innocuo per l’uomo.

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Afidi

Contro gli afidi sono utili il decotto di bucce di cipolle e l’infuso di assenzio volgare (artemisia). Quest’ultimo è indicato soprattutto contro i bruchi di cavolaia e le larve in genere, anche quelle che si annidano nel terreno. Un altro rimedio molto efficace è una soluzione al due per cento di sapone in pasta. Non bisogna però usare il normale sapone, che contiene sostanze additive, ma quello puro, potassico, che si compra in drogheria o farmacia. Si usa in casi estremi perché è dannoso anche per le larve di insetti utili. Funghi e marciumi

Contro i funghi e i marciumi provate l’equiseto, che cresce abbondante nei terreni incolti. Peronospora, ruggine, septoria e oidio sono sensibili al liquido che si ottiene mettendo a macerare in acqua per una settimana le fronde di questa antica pianta. 76


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