AsConAuto Informa Dicembre 2019

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AsConAuto www.asconauto.it

anno 17 numero 196 - Dicembre 2019

ORGANO UFFICIALE DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSORZI CONCESSIONARI AUTO - Mensile di informazione e cultura motoristica

Service Day UN TRIONFO

Informa

La seconda edizione della kermesse dedicata al mondo del service bissa la precedente. Vi raccontiamo cosa è successo

Informatica

Solidale

20 anni di Doc

Un’App per voi

Avanti tutta

Festa per 1.600

Su smartphone e tablet arriva A-Service, l’applicazione gratuita per farvi lavorare meglio

Continuano i lavori al Campus di AsConAuto in Madagascar. Grazie alla vostra generosità

Il consorzio Brescia-Bergamo chiama a raccolta i suoi clienti. La risposta è impressionante



Parliamodi...

Sommario

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Cronaca da Service Day

Ma quante ne sanno! È tempo di A-Service

Tutto a portata di smartphone Auto a pezzi

I ricambi Kia Questioni legali

Che il costruttore risponda

spendere gli Quanto sono disposti aper usufruire automobilisti italiani and delivery di un servizio pick up nutenzione? per gli interventi di ma44 per cento Fino a 30 euro in più il per il 22 per e fino a 50 euro in più solo uno dei cento del campione. È ce Customer dati contenuti nel Serviia. Sul prossiStudy 2019 di Quinteg uto Informa mo numero di AsConA tutti i dettagli.

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Dicembre 2019

AsConAuto Solidale

In Madagascar l’avventura continua

In diretta dai consorzi

Auto per sognare

L’asfalto chiama Appostapervoi Appuntamenti

L’auto aziendale è uno dei benefit più amati dagli italiani, stando a un’indagine svolta da DKV Euro Service. Il 63 per cento di chi guida un’auto aziendale la tratta come se fosse la propria (o anche meglio). Ben il 64 per cento la porta all’autolavaggio almeno ogni due settimane. Quali gli optional irrinunciabili? Il navigatore satellitare integrato (indicato dal 46 per cento del campione), seguito dai sensori di parcheggio (al 29).

Anno 17 - N. 196 - dicembre Asconauto Informa Mensile di informazione dell’Associazione Nazionale Consorzi Concessionari Auto Aut. Trib. di Rimini N. 1 2003

Direttore Responsabile: Giuseppe Guzzardi In redazione: Tiziana Altieri, Roberta Carati, Matthieu Colombo, Enrico Della Negra, Stefano Mecheri, Gianluca Ventura

ane la prima L’utilizzo dell’auto rim r cento degli scelta di mobilità (70 pella necessità intervistati), favorita date inadeguadi libertà e dalla frequen e dell’offerta tezza delle infrastrutture ativi. Circa pubblica di servizi alterno che la utiil 49 per cento di colorsarebbe però lizzano assiduamente abitudini in disponibile a cambiare e più econopresenza di una validaela un’analisi mica soluzione. Lo riv campione di condotta da EY su un nisola. 1.500 abitanti della Pe

Redazione: via Crimea, 7 - 47900 Rimini Tel. 0541 743085 Fax 0541 743640 info@asconauto.it www.asconauto.it

Impaginazione: Studio Grafico Page Novate Milanese (MI) Stampa: Tecnostampa via Casalecchio, 27 47900 - Rimini

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Service Factor È quello che hanno, come ha sottolineato il presidente di AsConAuto aprendo ufficialmente la seconda edizione di Service Day, coloro che lavorano con passione nel post vendita e hanno voluto essere presenti al Brixia Forum di Brescia l’8 e il 9 novembre. Qui vi raccontiamo cosa si è detto durante la due giorni che ha visto l’Associazione protagonista insieme a Quintegia, organizzatrici dell’evento. Tanti spunti con le quali le officine possono da subito migliorare le performance Per chi si proietta nel domani È stato Fabrizio Guidi ad aprire ufficialmente la due giorni bresciana dedicata al post vendita con il ‘Il futuro del service è nel team e nei talenti’. “La seconda edizione di Service Day - ha detto si presenta ancora più ricca, con più aziende sponsor, oltre 40 in tutto, e più workshop. Qui dove il service è protagonista si è data appuntamento l’élite delle 37mila aziende italiane che si occupano di autoriparazione”. Guidi ha quindi descritto la realtà AsConAuto. “Fortemente voluta dai dealer italiani che hanno fatto squadra dimostrando talento”. Il presidente si è poi soffermato sui concetti di competenza - quella che possiedono gli affiliati alla rete, imprescindibile per guardare con ottimismo al domani - e qualità, ”garantita dall’uti-

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lizzo di ricambi originali che vedono in AsConAuto il canale ideale per il loro acquisto”. Annunciato poi il lancio della App ufficiale dedicata proprio alla rete di riparatori A-Service, che consente di avere il proprio mondo lavorativo a portata di smartphone. È stata quindi la volta di Leonardo Buzzavo, presidente di Qintegia. “Se siete qui - ha sottolineato - è perché volete proiettarvi nel domani. Ebbene, sappiate che il capitale più importante che avete a disposizione è la fiducia: è attraverso di essa che si può trasformare un cliente in un cliente a vita”. Buzzavo ha quindi snocciolato alcuni numeri presi dalla Service Customer Study 2019 curata da Quintegia: i possessori di auto acquistate nuove scelgono l’autoriparatore in base alla fiducia nel 54 per cento dei casi, che diventa il 61 tra i possessori di vetture acquistate di seconda mano. La fiducia batte sia la comodità, in entrambi i casi al 17 per cento, sia il prezzo, rispettivamente al 9 e 10 per cento. Il presidente di Quintegia ha offerto anche qualche ‘dritta’ alle officine per migliorare le proprie performance. “Le autorizzate dovrebbero essere più flessibili

nell’andare incontro alle esigenze dei clienti e dovrebbero migliorare il rapporto qualità-prezzo. Per quanto riguarda le indipendenti, invece, la strada è quella di offrire più servizi aggiuntivi”. Sappiate che il 90 per cento dei clienti si dichiara interessato a prenotare le operazioni di manutenzione/ riparazione on-line, l’85 all’attesa in loco della vettura nel caso di operazioni fast repair, l’80 alle valutazioni date da altri clienti all’officina, il 70 agli interventi nel week end e, ancora il 60 per cento, al servizio pick-up e delivery casa/lavoro. “L’invito è a spostare il focus: non più o non solo autoriparatori ma partner per la mobilità”. L’incontro è stato chiuso da Mario Isola, Head of F1 e Car Racing Pirelli, che ha posto l’accento sull’importanza del lavoro di squadra per conseguire ottimi risultati nelle sfide più difficili, e Rudy Zerbi, conduttore televisivo e radiofonico, che si è avvicinato al mondo del service attraverso la campagna pubblicitaria Kia che lo ha visto protagonista. “Voi operatori del service - ha commentato - avete una grande possibilità: l’ascolto. Ascoltare il cliente e le sue esigenze vuol dire guadagnare vantaggio rispetto alla concorrenza”.

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Trovare talenti (e tenerli)

Volvo, i più soddisfatti

Come trovare i collaboratori giusti e come riuscire a tenerli in azienda? Lo hanno spiegato Fabrizio Gerli, Direttore Cà Foscari Competency Centre, e Antonio Benvenuti, Ceo di Future Drive, società di consulenza. Il primo è tornato sui concetti già espressi in occasione di Dealer Day. “Non abbiate fretta, un inserimento sbagliato comporta una serie di costi, e prestate molta attenzione alla ‘candidate experience’. Bisogna fare branding non solo dei prodotti/servizi offerti ma anche di noi come potenziali datori di lavoro interessanti per attrarre le migliori risorse. Infine, per individuare la persona giusta sondate le competenze trasversali utilizzando la tecnica predittiva che si basa sul fatto che il miglior indicatore del comportamento futuro è il nostro comportamento passato”. Antonio Benvenuti si è soffermato, quindi, sulle figure oggi decisive nelle aziende che si occupano di service e su come non lasciarsele scappare. “Abbiate un approccio strategico alla gestione delle

Presentata nella cornice di ServiceDay la prima edizione della ServiceSTAT, uno studio rivolto ai responsabili post vendita delle concessionarie e ai titolari delle officine autorizzate (un migliaio in tutto in rappresentanza di 23 marchi), che misura e analizza il grado di soddisfazione nel rapporto con la casa automobilistica con riferimento alle attività after-sales. A guadagnare il primo gradino del podio è stata Volvo con 3,95 su una scala da 1 a 5, dove 1 rappresenta insoddisfazione e 5 massima soddisfazione. Piazza d’onore per Mercedes-Benz (3,77), terza Smart (3,7). Completano la top five Toyota e Audi con un 3,51 e un 3,47. La media Italia è, invece, pari a 3,28. Tanti i margini di miglioramento per le case costruttrici. In particolare, non passano l’esame i pacchetti di manutenzione, mentre conquistano appena la sufficienza interventi in garanzia, reddittività e standard. Formazione e servizio ricambi risultano, infine, le aree con il maggiore gradimento da parte della rete. Nello stesso workshop ha preso la parola il consigliere AsConAuto Giovanni Rigoldi, che insieme a Luca Montagner, Senior Advisor Quintegia, Enzo Angeli, Head of Aftersales Marketing & Communication Italy Fca e Mopar, Valerio Brenciaglia, direttore Ford Service Ford Italia, Gerardo Altieri, Customer Service Director Jaguar Land Rover Italia e Oscar Molon, direttore Group Service Volkswagen Group Italia, ha commentato un’indagine sui riparatori indipendenti condotta in collaborazione con AsConAuto (sul prossimo numero tutti i dettagli). Si evince innanzitutto come AsConAuto abbia un impatto significativo sulla vendita dei ricambi originali e come l’efficienza sia la prima ragione di scelta dei consorzi, mentre il principale punto di forza è la rapidità della consegna. Emerge anche una certa vivacità della rete con sempre più officine impegnate a offrire servizi addizionali. Dalle case costruttrici è arrivato un plauso al lavoro portato avanti dai consorzi AsConAuto. Tutti hanno poi sottolineato l’importanza del service e di un’evoluzione in senso digitale per rispondere alle esigenze moderne dell’automobilista.

risorse umane. Create un’immagine aziendale coerente con l’identità di impresa e ben distinta da quella dei competitor, attraverso la quale attrarre e fidelizzare talenti. Ricordate che ci sono figure chiave per le concessionarie e il service che stanno cambiando pelle. L’accettatore, per esempio, è sempre più un commerciale, mentre quello del service manager è diventato un ruolo commerciale e manageriale, dovete esserne consapevoli quando effettuate una ricerca. E visto che queste figure scarseggiano, una volta nella squadra sappiate valorizzarle per non perderle. Come? Non solo con strumenti tangibili - benefit e riconoscimenti economici - ma anche con quelli intangibili - formazione, partecipazione, gestione delle responsabilità - che aumentano il valore del contratto psicologico”.

Apprezzamenti battono gadget Ci sono ‘incontri’ che se non cambiano la vita almeno fanno cambiare prospettiva. Lo è sicuramente stato quello con Emanuele Maria Sacchi, performance trainer, che si è focalizzato sulle tecniche di fidelizzazione da applicare anche nel mondo del service. ”La felicità - ha sottolineato - dipende dagli strokes - parola inglese che in italiano possiamo tradurre con gratificazioni/critiche - positivi o negativi che riceviamo. Ricordate che è fondamentale che siano sinceri per creare fiducia reciproca”. Primo consiglio quindi: siate portatori sani di complimenti sinceri. “Apprezzare qualcosa o qualcuno e non dirlo è come incartare un regalo e non consegnarlo. Se il vostro cliente ha un’auto con un po’ di anni ma ben tenuta fateglielo sapere, lo conquisterete. Uno strokes positivo vale ben più di un gadget”. Secondo: no all’indifferenza, è la peggiore nemica dei rapporti umani. “Vi chiedono uno sconto? Non trasmettete la sensazione di trattare tutti allo stesso modo, fate sentire il vostro interlocutore unico. Posso fare dal 5 al 10, a lei farò il 10!”.

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Tutti in piedi sul divano! Solo per educazione, credo, gli ospiti in sala sono rimasti tutti seduti composti, perché il Guido Meda che faceva su e giù sul palco era lo stesso che gli appassionati di MotoGP seguono su Sky. Con la differenza che il team della sua ‘telecronaca’ a Service Day non era quello dell’amatissimo Valentino e nemmeno quello di Marquez, “prototipo del campione che ha portato una leadership nel suo gruppo stimolandolo a essere efficiente e reattivo come lo è lui”, ma l’officina che si è occupata della sua auto. La premessa: “Il talento da solo non basta, deve essere compendiato da qualità che fanno del nucleo che ti sta intorno un nucleo vincente. Pensate alle Frecce Tricolori, dove ogni pilota si mette nelle mani dell’altro. Oltre alla fiducia nel leader, si aiutano gli uni con gli altri per raggiungere livelli di efficienza estremamente competitivi”. Ma attenzione: “Anche se sei bravo non è vero che il business arriva, il cliente che cerca

una relazione va da un’altra parte. L’umanità e la pancia funzionano moltissimo”. Ed ecco il finale della sua storia, nel linguaggio Sky ‘storytelling’: “Sono passati due mesi sgradevoli in cui ho cominciato a sentirmi come quei piloti che hanno esigenze tecniche che il team non riesce a soddisfare. Ero il classico cliente intollerante, poi ho scoperto che il titolare dell’officina dove stavano aggiustando la mia macchina aveva avuto un lutto devastante. Quella cosa conta, e ho fatto pace con le mie stesse attese”. Se Guido Meda è capace di raccontare storie, Andrea De Adamich “è stato capace di diventare un’icona della narrazione”. Applausi per l’ex pilota automobilistico che ha dato retta a Marchionne e ribattezzato il suo Centro Internazionale Guida Sicura di Varano ‘Scuderia de Adamich’, e ricordato che “nella squadra che attraversa l’Europa per andare a gareggiare, anche se ha il pilota vincente, il team vincente, la macchina vincente, in quel momento la persona più importante è l’autista”. Momento di gloria anche per Sara Sabaini di Para Brezza, Fabrizio Lorenzoni di F.lli Lorenzoni, Gianni Rossi di Officina Rossi Gianni, Gabriele Joannes di Carrozzeria Pedersini, sul palco accanto a De Adamich, Meda e il vicepresidente nazionale AsConAuto Scarabel: sono i primi 4 ambasciatori del progetto che finalizza le competenze tecniche alla guida sicura che AsConAuto intende proporre alla propria rete.

Un click non basta “Incrocio imprenditori del mondo della riparazione che dicono: ho fatto il mio bel sito ma non succede niente. Per forza, sono siti mummificati”. L’86 per cento di chi oggi accede al web cerca informazioni su un prodotto o un servizio da acquistare, il 75 per cento ha comprato un prodotto o un servizio online. Eppure, come ha spiegato Fabio Uglietti, direttore marketing di Quattroruote Professional, “mentre il passaparola da solo non basta ma va benissimo continuare a farlo, un sito che non serve sono 300 euro buttati via. Se il sito è vecchio è un problema, sui social è un dramma. La strategia digitale è un mix di soluzioni”.

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Dove stiamo andando?

Risposta facile facile: verso il multiservice. Marc Aguettaz è chiarissimo: “L’automobilista sceglie il circuito, non puoi più permetterti di dire piccolo è bello, devi fare tutto. Il 30 per cento dei gommisti fa anche altro e con questo altro realizza il 27 per cento del fatturato. Dietro la ruota c’è un mondo: i gommisti che decidono di fare altro portano a casa quanto un’officina meccanica”. Sempre attento ai margini, l’AD di GiPA Italia ritiene che il riparatore debba imparare a vendere il proprio lavoro: “Dal 2015 vediamo un netto recupero del valore della manodopera, anche se l’Italia ha le tariffe più basse in Europa (Portogallo escluso). Rinunciamo al guadagno sui ricambi e facciamoci pagare per la nostra manodopera”. Claudio Cangialosi, direttore di SicurAuto.it apre una finestra sulla manutenzione dei veicoli elettrici: “Il primo tagliando a 240.000 chilometri, dice Anfia, praticamente non entrerà ‘mai’ in officina. Ma c’è un cambiamento in atto, non sottovalutatelo, perché tra cinque-dieci anni potreste pagarne le conseguenze”.

E quindi: “Non può esistere una componente digitale se non c’è una componente fisica. Che è terribilmente più importante. Il click funziona se la parte fisica dell’azienda è impeccabile”. Qualche esempio? Esselunga Clicca e Vai, Apple Store, Amazon Go, Click and Eat e, vista la platea di autoriparatori, K-Line Mobile Mechanics...

E poi bisogna “avere visione. Se sapete quanti anni hanno i vostri clienti saprete come muovervi. Alla Generazione Z e ai Millennials del passaparola non importa nulla, ma è un guaio anche se sono tutti Baby boomers”. Così come “saper dialogare con quel certo target è un aspetto della strategia digitale che deve però tenere conto anche dell’area - metropolitana, città di media dimensione, rurale - in cui si va a operare”. Fatto il sito, fatto bene, occorre essere certi che funzioni in tutte le sue componenti: marketing, appuntamento, accettazione, lavorazione, consegna, fatturazione. Perché “un sito dinamico è un sito integrato con il mondo gestionale”.

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Fuga da ‘Aziendatraz’ “Chiedetevi se il lavoro vi sta rendendo liberi o schiavi. Fate quello che i vostri clienti non fanno, fuggite da Aziendatraz!”. Finale in crescendo con Fabrizio Cotza, mentore di Imprenditori Sovversivi, che ha avviato con i carrozzieri in sala i 4 motori del successo: “Pianificazione, Efficienza, Innovazione, Strategia”. La Pianificazione è “la parte più noiosa del lavoro”, ma è anche quella che mette in moto il circolo virtuoso attraverso la ricerca e lo sviluppo (“chi prima arriva più raccoglie”), il controllo di gestione (“li guardate i numeri?”), il marketing, le visite commerciali

(“mai pensare tanto quando hanno bisogno mi chiamano”), la formazione (“siete qui, bravi, eravate qui anche ieri che era giorno di consegna? Bravissimi”), il coinvolgimento dei collaboratori. Il secondo motore è l’Efficienza, ovvero: selezione e delega (“fare selezioni quando è urgente vuol dire andare al casinò e puntare sul rosso o sul nero”, e “delegare è concedere al

tuo responsabile di decidere, non far finta, non metterlo solo sulla carta”), cultura aziendale, organizzazione interna, lotta agli sprechi, relax creativo. Un aspetto, quest’ultimo, che a volte accende il terzo motore, l’Innovazione (“le migliori idee, mi dicono, si hanno fuori dall’azienda. Ma innovare non vuol dire rivoluzionare, basta differenziarsi in un dettaglio”). Alla fine, è questione di Strategia (“attenti a dove vi posizionate, se una cosa costa molto l’aspettativa del cliente è alta, e quel cliente l’avete creato voi”). Perché, stringi stringi, “quello che conta non è il fatturato ma gli utili, cioè quello che vi rimane in tasca”.

Ma quanto mi costi?

Le regole del successo

Non si capacita, il fiscalista Giacomo Jannotta, “che un concessionario possa non sapere quanto gli costa un’ora di manodopera nella sua officina. Si lavora al buio, invece serve una base scientifica, una registrazione di dati aziendali che, analizzati, conduca al processo decisionale”. Con il contratto dei metalmeccanici, un operaio che prende 1.823 euro lordi all’azienda ne costa 2.576. Considerati gli operai parzialmente produttivi, gli apprendisti, il personale totalmente improduttivo, perché “tutto concorre al costo della manodopera”, applicando una tariffa oraria di 48 euro, il margine è di 16,98 euro, pari al 35,37 per cento. Calcoli che sono il pane quotidiano di Stefano Rasotto, AD di Rasotto Group di Dueville (Vi). Nato come officina nel 1963, il gruppo è cresciuto fino a diventare una holding: in Centro Servizi Auto Rasotto, Rasotto Flotte, Rasotto Carrelli Elevatori Srl, lavora un centinaio di persone. Lo slogan scelto da Stefano Rasotto è “distinguersi per non estinguersi”, l’obiettivo per quest’anno sono “10 milioni di fatturato”.

Formatore di AsConAuto Academy, Giampiero Luvié dà solo “strumenti da mettere in pratica quando si torna in officina”. Dove il primo errore da non commettere “è pensare che quello che va bene per un cliente va bene anche per un altro”. Ci sono però delle regole generali.

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Il cliente nella rete

A partire dall’accoglienza: meglio un appuntamento telefonico o di persona (“al web ci arriveremo”), da confermare con una proposta di mobilità (“Vuole l’auto di cortesia?”, “Sì”, “Sono 25 euro + iva”, “Grazie, mi arrangio”). Accordarsi sui lavori da svolgere, indicando eventuali extra ma necessari (“irrita tornare per un intervento che poteva essere previsto”). Permettergli di esprimersi con parole sue e rispondere senza esagerare con i termini tecnici (“a volte è più facile spiegare con una foto o un video”). Fare un controllo prima di restituire la macchina (“se il cliente trova un cacciavite sul tappetino siete fregati anche se siete bravissimi”) e una telefonata qualche giorno dopo (“tutto a posto?”). Alla fine, chiedere i like.

Giorgio Soffiato, di Quintegia Academy, ha illustrato la sua visione di marketing digitale per incrementare il lavoro in officina suddividendo l’attività in sei differenti canali: ottimizzazione del sito web aziendale (Google Site Speed), inserimento online di contenuti interessanti per l’automobilista e non autoreferenziali, creazione di un database della clientela dettagliato per pianificare al meglio i lavori (“bisogna chiamare il Signor Rossi per montare le gomme invernali”), generazione di traffico attraverso i social con templates (Canva) e gestione integrata dei contenuti (per esempio tra Facebook e Instagram). E ancora: avere coscienza della visibilità del proprio sito web (può cambiare repentinamente) e lavorare sempre per migliorarne il posizionamento (Google Mobile Test), quindi delegare eventuali azioni promozionali e pubblicitarie a personale con preparazione specifica. Il consiglio più grande: in questo ambito fate poco, ma fatelo bene.

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Performance commerciali

Dal banco di scuola a quello di lavoro È un tema centrale quello della formazione per gli operatori del service. Reperire personale specializzato è sempre più difficile e si stima che nei prossimi anni, a causa anche del ricambio generazionale, all’appello mancheranno almeno 5mila meccatronici. Sicuramente il settore ha le sue responsabilità, avendo fatto poco per modificare l’appetibilità del mestiere, che oggi richiede ben più cervello che muscoli, ma è soprattutto l’offerta formativa a essere carente e, fatto ancor più grave, non uniforme a livello territoriale essendo demandata alle Regioni. A Brescia se ne è parlato nell’ambito di ‘Nuove leve in officina’ con due case history che potrebbero fare scuola nel resto della Penisola: quello dell’Ente Scaligera Formazione Verona raccontato da Maria Luisa Bonizzi e quello della fondazione ITS Last Academy spiegato da Amira Lakovic. “Ci occupiamo - ha detto Maria Luisa Bonizzi - di formazione professionale dopo la terza media e post diploma per adulti e lavoratori del settore. Proponiamo un processo formativo integrato che ha il suo successo nella collaborazione attiva tra formatori e aziende. Stiamo sperimentando anche l’apprendistato formativo, molto apprezzato dalle aziende perché consente loro di avere 500 ore a disposizione per formare i ragazzi, conoscerli, crescerli”. È invece un Istituto Tecnico Superiore nato per rispondere alle esigenze delle imprese del territorio Last Academy. “Il nostro punto di forza - ha evidenziato Amira Lakovic, - è lo stretto contatto con il mondo del lavoro, dal quale proviene l’80 per cento dei docenti. L’obiettivo è trasferire le competenze lavorative tramite docenze”. Che Its funzioni lo dicono i numeri e gli studenti come Alessandro Venturi, oggi addetto al servizio qualità e ambiente presso l’officina Arduini & Nerboldi di Verona, all’interno della concessionaria Eurodiesel. “La nostra officina - ha aggiunto Giuseppe Perrotta della Eurodiesel - ha deciso di sposare il progetto Smart 4.0 con ITS per migliorare le pratiche di manutenzione dei mezzi di trasporto, ottimizzarne i costi di gestione e ridurre l’impatto ambientale. Siamo convinti che la strada vincente sia quella di sviluppare percorsi formativi partecipando attivamente con i docenti alla stesura delle esigenze della categoria. Dobbiamo contribuire alla formazione di figure che sono essenziali per le nostre aziende”.

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Anche per Andrea Moretti, dell’omonima società di consulenza commerciale, rispettare le regole, gli schemi e gli obiettivi imposti dai big della filiera automotive non basta per avere successo. Detto con altre parole, un intervento di manutenzione perfetto nei tempi e nella tecnica merita un indice di performance organizzativa massimo, ma il più delle volte non consente di trasformare il cliente in un cliente per sempre. Per fidelizzarlo è necessario ragionare in termini di performance commerciale. Bisogna, insomma, saper ‘vendere’ la propria professionalità all’automobilista: risposta veloce e cortese, accettazione intorno alla vettura, capacità di anticipare il preventivo, spiegazione dei lavori eseguiti e lettura congiunta della fattura. Sono questi gli elementi che lo faranno ri-

tornare nella stessa officina. Per aumentare le performance, l’efficienza e la fidelizzazione sono anche necessari spazi di lavoro progettati ad hoc, senza standardizzazioni, per trasmettere maggiore professionalità. Una strada, quella della ristrutturazione delle officine in quest’ottica, che sta percorrendo con successo la concessionaria Bonera, come ha raccontato Mario Manelli al pubblico di Service Day.

Più fatturato con il cliente soddisfatto L’aumento della soddisfazione del cliente finale fa aumentare i margini di guadagno. Parola di Luca Montagner di Quintegia ICDP, che al tema ha dedicato un workshop. E, attenzione, non è detto che la soddisfazione dell’automobilista sia proporzionale alla qualità del lavoro eseguito. Oggi il 65 per cento della clientela vuole consegnare e ritirare l’auto al di fuori degli orari di lavoro. Questo può voler dire che per aumentare il fatturato non è necessario ingrandire la propria struttura ma piuttosto sfruttare maggiormente i locali e i macchinari presenti con più turni di lavoro, anche nei fine settimana. Un altro dato interessante è che oltre uno su due vuole prenotare i tagliandi online e un altro 40 per cento si dice pronto a farlo. La prenotazione telefonica non piace perché fattibile solo in orari di lavoro. Sempre secondo gli studi di Quintegia, molti automobilisti sono potenzialmente interessati a servizi aggiuntivi al tagliando come igienizzazione dell’abitacolo, ricarica dell’aria condizionata e sostituzione delle spazzole tergicristallo. Perché non offrirli? Poi un caso pratico, quello raccontato da Olimpia Brogi della concessionaria Brogi & Collitorti, che è riuscita a incrementare il fatturato dell’officina attraverso una campagna Facebook che invitava i possessori di Nissan Juke a vedere il nuovo modello e, nel contempo, ad approfittare di un check-up gratuito della loro auto.

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Informatica

Tempi moderni Crescono a vista d’occhio i tool informatici AsConAuto per aiutare autoriparatori e carrozzieri del network nella loro attivita professionale quotidiana. Adesso è il momento di A-Service.

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simo sarà possibile usufruire dell’ingresso automatico via smartphone, grazie al riconoscimento da parte del sistema del numero di cellulare già in possesso del network AsConAuto. Quattro, al momento, le sezioni principali dell’App. Quella battezzata ‘tracking’ consente di vedere dove sono i colli ordinati e offre un servizio di notifica automatica sulla presa in carico degli stessi. Nella sezione ‘chiama’ c’è la rubrica coi contatti aggiornati di tutti i magazzinieri del consorzio di competenza, mentre nella sezione ‘ricambi’ si richiedono preventivi e resi e si fanno ordini: il tutto eseguibile via marchio o via targa, quest’ultima imputabile manualmente oppure scannerizzando con la fotocamera dello smartphone o del tablet direttamente la targa dell’auto. Attenzione! Utilizzando l’App tramite smartphone non è possibile effettuare la ricerca sfruttando il catalogo ricambi (si può fare invece coi tablet), ma occorre salvare l’ordine e completarlo via pc. Infine cè la ‘chat’ per inviare note audio, messaggi vocali o SCARICALA  SUBITO! l immagini al magazziniere. Inquadra con lo smartphone o il

otrete avere tanti servizi utili sempre a portata di mano, ovunque voi siate, anche nei pressi del veicolo per i cui ricambi vi accingete a richiedere un preventivo. Una App innovativa e molto funzionale per ottenere in un baleno preventivi, ricambi, passare ordini o richiedere un reso con relativo accredito: il tutto semplicemente attraverso lo smartphone o il tablet. Purché abbiate installato A-Service, l’App dell’Associazione sviluppata internamente dagli specialisti di GC Group. Lanciata in occasione dell’ultimo Service Day, è stata illustrata attraverso dei mini workshop organizzati con cadenza oraria durante la kermesse.

Si entra come in A.Ri.A. A-Service è una sorta di ‘magazzino sempre aperto’, più efficiente della telefonata e che genera sia minori attese sia meno errori di comunicazione tra riparatore e magazziniere o viceversa. Vi si entra con le medesime credenziali utilizzate per A.Ri.A. e in un futuro alquanto pros-

tablet i QR qui sopra per ottenere A-Service, l’App AsConAuto per gli autoriparatori. Dicembre 2019

Nella foto grande il presidente di AsConAuto, Fabrizio Guidi, presenta al Service Day l’App dedicata agli autoriparatori. Più a destra, una delle sessioni organizzate durante l’evento per spiegarne le funzioni.

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100%Originali

CINGhIA DISTRIBUzIONe + TeNSIONATORe • Modello: KIA Picanto 1.0 dal 2008 • Codice cinghia: 2432102270 • Prezzo cinghia: 50,24 euro + iva • Codice tensionatore: 2441002550 • Prezzo cinghia: 26,52 euro + iva • Made in Corea KIA  non prevede un kit per la distribuzione, bisogna scegliere i componenti uno a uno.

Disco freno anteriore •Modello: KIA Carens 2016-2019 •Codice: 517123K160 •Prezzo: 111,04 euro + iva •Made in Corea

PARAFANGO ANTeRIORe DeSTRO • Modello: KIA  Sportage dal 2018 • Codice: 66321F1000 • Prezzo: 170,99 + iva • Made in Slovakia

La qualità percepita di questo disco freno è davvero elevata sia per il peso del componente sia per le finiture, come l’accoppiamento al mozzo trattato per prevenire la corrosione. La ventilazione radiale è “passante” fino al centro disco.

Tra i componenti presi in esame è l’unico non prodotto in Corea. La complessità delle geometrie è notevole e la qualità dell’imballo è all’altezza delle migliori marche.

AUTO A PEZZI (DI RICAMBIO) Diamo attenzione al marchio KIA, noto per garantire il nuovo 7 anni. Quasi tutti i componenti esaminati sono made in Corea. Evidenti la qualità di fabbricazione e l’attenzione per il packaging. Ringraziamo per la collaborazione la concessionaria KIA Clerici Auto Milano-Gallarate FARO ANTeRIORe DeSTRO • Modello: KIA Picanto dal 2017 • Codice: 92102G6000 • Prezzo: 208,15 + iva • Made in Corea

PASTIGLIe FReNO ANTeRIORI • Modello: KIA Sportage 2015-2018 • Codice: 58101D7A50 • Prezzo: 109,50 + iva • Made in Corea Prendete il tempo di verificare come si montano le pastiglie dei freni anteriori. I simboli L e R  sono presenti su tutte le pastiglie e il lato corretto lo si riconosce per la presenza del sensore meccanico d’usura.

Per un faro alogeno di una citycar si vorrebbe un prezzo più aggressivo. D’altro canto, la qualità costruttiva traspare dalla scelta dei materiali, dall’assemblaggio e dai connettori.

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SPeCChIO ReTROVISORe SINISTRO • Modello: KIA Sorento dal 2017 • Codice: 87621C5030 • Prezzo: 123,07 + iva • Made in Corea Si tratta dello specchio retrovisore lato guida del Suv top di gamma. Per essere riscaldato e dotato di spia presenza auto nell’angolo morto ha un prezzo basso. Lo specchio è confezionato con cura.

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Legalmente

Indice sul produttore

In poco meno di un mese due pronunce della Corte di Cassazione scagionano l’importatore in presenza di un prodotto difettoso; finalmente un po’ di chiarezza su chi, secondo legge, deve rispondere in caso di danni

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ono numerosissime le cause che i consumatori erroneamente promuovono contro gli importatori di Case automobilistiche straniere, pensando che se un veicolo provoca un danno (per esempio il motore va a fuoco mentre il mezzo è in marcia) tutta la rete distributiva può essere chiamata a risponderne, importatore in primis e concessionari a cascata. Evidentemente, ciò che conta per il consumatore è il marchio e il conseguente affidamento che esso ingenera nel momento dell’acquisto; chi sia l’importatore o la Casa costruttrice poco importa. La legge però dice altro: secondo il Codice del Consumo, e prima ancora per il DPR 224/88, è il produttore il soggetto “...responsabile del danno cagionato da difetti del suo prodotto...” (art. 114 C.d.C.), mentre l’importatore/distributore risponde solo se omette di comunicare al danneggiato l’identità e

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il domicilio del produttore, cosa che in pratica raramente avviene.

Non si è corresponsabili Ora la Corte di Cassazione, a conferma di un orientamento ormai consolidatosi, con due recentissime sentenze di agosto e settembre 2019 (n. 21841/19 e n. 23981/2019) argina le azioni dei consumatori contro gli importatori su due fronti: con la prima, i giudici di legittimità spiegano che sebbene tali società utilizzino per la loro attività di distribuzione uno specifico brand,

che figura anche nella loro denominazione sociale, ciò non significa che siano “produttori” del bene contraddistinto da detto marchio; con la seconda, invece, si chiarisce che l’importatore “...in quanto soggetto estraneo alla catena produttiva...” non è solidalmente responsabile con il produttore in caso di danno da prodotto. Tale ultima decisione era anche necessaria per prendere le distanze da altra precedente pronuncia del Tribunale Amministrativo del Lazio del 2016 (n. 7882) che, trattando temi lontani dalla responsabilità per danni da prodotto difettoso - nella specie opposizione a una sanzione amministrativa pecuniaria per pratica commerciale scorretta -, era approdata a una sostanziale sovrapposizione della posizione dell’importatore con quella del Costruttore. Il danno da prodotto doveva essere ricondotto nel suo alveo naturale, il Codice del Consumo, ed essere interpretato secondo ciò che la legge prevede, senza allargare lo spettro dei soggetti ai quali il privato può rivolgersi per una giusta tutela in ambito consumeristico. Nonostante il perimetro tracciato non è detto che le azioni contro gli importatori diminuiscano; forse il problema non è tanto il consumatore l bellicoso ma chi lo assiste in giudizio.

La rubrica è curata dagli Avvocati Enrico Storari e Giulia Verga dello Studio Macchi di Cellere Gangemi, specializzato in diritto delle imprese e degli affari commerciali. Può contare su oltre 100 professionisti altamente qualificati per fornire consulenza e assistenza legale a multinazionali, grandi e piccole aziende, istituzioni pubbliche. Potete inviare le vostre domande a info@asconauto.it.

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AsConAutoSolidale

È tempo di... farli crescere! Il Campus AsConAuto in Madagascar è stato completato in tre anni. Ora possiamo sostenere i ragazzi con percorsi di studio individuali

Dall’alto, in senso orario, la fontanella simbolo della rinnovata rete idrica, il campo da basket regolamentare, il nuovo tuk tuk 7 posti e il relativo capanno di ricovero.

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Scopri come sostenere l’istruzione degli studenti di Campus AsConAuto visita il sito asconauto.it/solidale

I lavori portati a termine nel 2019

gni fine anno facciamo il punto sullo sviluppo dei progetti AsConAuto Solidale, immaginando che in questo periodo un atto di solidarietà possa essere anche una convenienza contabile. In realtà, gli affiliati di AsConAuto sono attenti tutto l’anno, mettendosi una mano sul cuore e rendendo reali progetti che sembrano favole. Uno di questi è l’AsConAuto Campus, a Bealanana, in Madagascar. Da oggi, infatti, la scuola si può dire conclusa nelle parti strutturali e l’impegno più importante diventa far crescere i ragazzi dell’AsConAuto Campus dando loro modo di accedere agli studi superiori, quindi al mondo del lavoro.

Le offerte raccolte negli ultimi 12 mesi dall’associazione senza scopo di lucro AsConAuto Solidale, hanno permesso di ultimare la rete idrica del Campus rinnovando la pompa (ora a pannelli solari) che estrae acqua dal pozzo, e di acquistare una moderna cistena d’accumulo per garantire

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l’acqua corrente a tutti i bagni della struttura, alle cucine della missione, al refettorio e alle fontanelle esterne. Si è poi potuto realizzare il tanto desiderato campo da basket che, se non può dirsi professionale, è sicuramente regolamentare e invita a una sana competizione. A tutto questo si è aggiunta la ciliegina sulla torta, che tra l’altro permetterà di affrontare in modo tempestivo anche situazioni d’emergenza: stiamo parlando di un tuk tuk sette posti, il primo mezzo a motore mai offerto alla missione, al Campus AsConAuto. Al riguardo ricordiamo che tutti gli oltre 200 ragazzi iscritti (obiettivo 500) vanno a scuola a piedi camminando mediamente un’ora e che alcuni, pur di studiare, abitano all’interno della missione perché casa loro dista quattro ore di marcia. A tre anni della posa della prima pietra, la scuola ideata dal missionario Padre Noé e costruita da AsConAuto Solidale è realtà. Ora, tutti insieme, possiamo sostenere gli studi individuali degli studenti di AsConAuto Campus l (vedi sito web) e sognare nuovi progetti.

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Regala un futuro ai bambini di AsConAuto Campus. Adotta un percorso scolastico!

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indirettaconiconsorzi

Ma guardateli! Eleganti, in camicia bianca griffata Doc, promoter, logistici e amministrativi salgono sul palco insieme al loro presidente per ricevere l’applauso dei 1.600 autoriparatori in sala. La festa per i primi 20 anni del consorzio è la festa di tutti

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Brescia, Bergamo

vercene, di clienti così, che anche dopo due giorni di Service Day si fermano o tornano per celebrare i primi vent’anni di attività del loro consorzio, cresciuto con loro e grazie a loro. Sono i 1.600 riparatori Doc, invitati speciali alla festa in Brixia Forum a Brescia. “Siete uno spettacolo”, esordisce il presidente, Dario Soncina, strappando un applauso che abbraccia chi parla e chi ascolta; “se siamo qui e abbiamo raggiunto questo traguardo è grazie a voi”. A metterla in numeri, nel 1999 lo staff è di quattro persone, le concessionarie socie sono 14, tre i furgoni e lo scambio avviene a cielo aperto. Vent’anni dopo, il più grande consorzio del network AsConAuto conta 52 dipendenti, 76 soci, 1.557 officine e 482 carrozzerie servite da 38 furgoni dedicati. Furgoni che percorrono 8.290 chilometri al giorno, 2.188.490 all’anno, per effettuare 618.000 consegne. “È un sogno che è diventato realtà”, dice ancora Soncina, invitando sul palco lo staff al completo, “persone che tutti i giorni ci mettono la faccia e le braccia”. Presidente Soncina, chiamare la squadra sul palco è riconoscerne il lavoro? Assolutamente sì. Doveva essere la festa di tutti, non ‘solo’ dei clienti, o ‘solo’ dei

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soci, o ‘solo’ dei partner. Doveva essere, ed è stata, la festa di tutta la squadra. Dal presidente AsConAuto Guidi sono arrivati riconoscimenti importanti... È vero, perché tante iniziative poi estese ad altri consorzi della rete sono nate intorno a noi e con noi. È il riconoscimento di essere un po’ il seme di tante idee che, senza fare troppo rumore, piano piano si sviluppano, crescono e danno risultati.

Colpo d’occhio sulla Sala Blu di Brixia Forum, dove hanno preso posto i 1.600 riparatori Doc che hanno festeggiato i 20 anni del loro consorzio. Una festa iniziata con l’aperitivo e finita con la cena.

Dove andrà la sua Doc? Andrà dove ce ne sarà bisogno, dove il mercato e l’evoluzione tecnica lo richiederanno. In tutti i convegni di questi due giorni ci hanno detto continuamente che la cosa più importante è ascoltare il cliente, è sentire le sue necessità; è ascoltare il mercato e cercare di assecondare le sue esigenze. Faremo quello che sarà necessario per essere sempre protagonisti.

La ‘macchina consorzio’ è invisibile? Il video, i grafici, sono serviti proprio a far vedere che grande lavoro c’è dietro le quinte. Non lo si percepisce, ma è proprio quando non lo si percepisce che tutto funziona bene, vuol dire che c’è.

Ha invitato i clienti Doc a non guardarvi “solo come fornitori di prodotto”... Non è solo la consegna del ricambio, non è solo il pezzo di ferro che arriva per aggiustare la macchina. Dietro c’è la tecnologia, c’è l’assistenza, c’è la logistica, c’è l’informatica. Noi ce la mettiamo tutta per offrire un servizio davvero a 360 gradi.

Con le sue esilaranti lezioni di marketing romagnolo anche Paolo Cevoli ha dato il suo contributo ‘alla causa’... È vero, pochi conoscono il suo passato e il suo presente di imprenditore, ma anche lui viene dalla gavetta, sa che cosa c’è dietro i risultati: tanto sacrificio, tanto impegno e tanta fantasia.

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Sardegna

Balliamo?

Nella casa del boia Curiosa scelta quella dei concessionari Doc riuniti per il decennale dopo la grande festa con i clienti

A Olbia, taglio del nastro a passo di danza per l’ultima nata di Casa Mereu Toscana - Liguria

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i scherza anche il presidente di Federauto Cosentino, ospite dell’evento Doc, chiedendosi se “la scelta di ambientare la cena nella Casa del Boia è riferita a me o alla situazione che ci aspetta”. Lucca, 11 ottobre: Doc invita i suoi concessionari a festeggiare 10 anni di attività. Il racconto della serata, affidato a Fabrizio Guidi, non può che partire dal 2009...

Fabrizio Guidi insieme al presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino. In basso, un momento della cena dei dealer Doc omaggiati con i modellini di auto creati dai bambini di AsConAuto Campus.

Presidente, lei era tra i nove concessionari fondatori? Certo, e abbiamo voluto festeggiare chi ha fatto parte del consorzio da subito e chi si è via via aggiunto fino ai 40 che oggi compongono l’assemblea. Erano tre furgoni, nove concessionari e una sola provincia servita, Pistoia; lavorando bene in questi 10 anni siamo arrivati a coprire con 13 mezzi quattro province, e a sviluppare un fatturato che dai due milioni di euro del primo anno è arrivato agli oltre 20 del 2019. Siamo molto soddisfatti. Ancora in crescita? A livello territoriale ci stiamo allargando verso la Liguria: in questo momento serviamo quasi 700 autoriparatori, ma è chiaro che c’è il cliente più attento alla qualità dei ricambi e c’è il cliente che si serve anche dei ricambi originali. La nostra idea è di convincere sempre più riparatori a scommettere sull’originale come qualità della riparazione, offrendo più servizi all’azienda. Per esempio? La nuova App A-Service dedicata agli autoriparatori e proposta a livello nazionale, come tante altre iniziative, da AsConAuto.

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olumi e fatturati sono più elevati rispetto a qualche anno fa, ma permane l’incertezza sulla crescita a livello locale, nazionale e anche internazionale. Ecco perché siamo piu pronti rispetto al passato sia ai cambiamenti positivi che alle svolte negative, ma abbiamo ancora molta strada da fare”. Cautamente ottimista Paola Mereu, contitolare di Mereu Auto, ha inaugurato la nuova sede di Olbia insieme al padre Salvatore e al marito George Richardson, “una sede ben posizionata per sfruttare le grandi opportunità di questo territorio e offrire un alto livello di servizio. Il risultato dipenderà solo dal nostro impegno quotidiano”. Onestà, rispetto, ascolto e accoglienza sono i valori “trasmessi da mio padre, di cui vedo l’impronta su ogni scri-

vania, ponte e scaffale; nel modo in cui i ragazzi uniscono un’accoglienza familiare a un servizio professionale; nell’informazione tecnica data con calore e attenzione”. Classe 1969, Mereu Auto è punto di riferimento per i marchi Nissan-Toyota-Kia. Al suo fianco c’è da sempre Sincro, “a cui abbiamo mentalmente aderito prima ancora che partisse e che cinque anni dopo è ancora di più una scelta strategica. Sincro”, spiega il dealer, “ci permette infatti di combinare i vantaggi dell’ecommerce a quelli del commercio ‘vecchio stampo’. Efficienza e rapidità insieme alla familiarità di un rapporto continuo e consolidato. La sede di Olbia nasce per servire la Gallura intera, e Sincro è parte integrante della nostra strategia di avvicinamento all’autoriparatore cliente”.

Scorcio dell’officina e del magazzino di Mereu Auto a Olbia, concessionaria ufficiale Nissan-Toyota-Kia.

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Questione di fiducia Tra Autorigoldi e riparatori clienti il rapporto era già stretto. Dopo l’evento NORA è strettissimo

MIRO, “le aziende dell’autoriparazione hanno bisogno di essere aggiornate in vista di quello che succederà negli anni futuri”. La serata nell’officina-salotto di Via Palmanova, che andrà a regime con una dozzina di persone dedicate alla vendita dei ricambi, “ha avuto infatti, grazie alla presenza del direttore marketing di Quattroruote Professional Fabio Uglietti, un taglio più formativo che ludico. Il feed-back è stato molto positivo, contiamo di replicare anche e soprattutto nell’ambito di MIRO”. Nella struttura di Via Palmanova “i riparatori trovano un altro punto di appoggio per testare la concretezza del Patto di Assistenza Tecnica sottoscritto dalle concessionarie del consorzio e da Autorigoldi, che è socio fondatore di MIRO, ne ha promosso l’importanza e lo sostiene con tutte le forze”.

Milano e provincia Successo per il caricaturista all’evento di Via Palmanova 67. Sul palco, il team service al completo.

‘R

icambiAmo la tua fiducia’. C’è già tutto nel titolo scelto dal dealer milanese per l’evento del 25 ottobre dedicato ai riparatori MIRO. E non solo per quel ‘ricambi’ contenuto nel verbo, ma per la parola che meglio di ogni altra definisce il rapporto, di fiducia appunto. “In questo contesto storico e di mercato”, ha spiegato Giovanni Rigoldi, AD della concessionaria Volkswagen-Audi-Škoda oltre che presidente

Lazio

Quel qualcosa in più ...che dà l’originale. Mastrangelo e Pavino, riparatori di Aprilia, parlano per esperienza

“O

ltre alla remunerazione più alta”, spiega Andrea Pavino, meccanico che si occupa soprattutto di gestione ma a volte mette ancora la tuta, “il ricambio originale mi dà quel qualcosa in più. Per esempio due anni di garanzia”. Ecco la scelta ‘originale’ di Mastrangelo & Pavino, autofficina di Aprilia (Lt) classe 1974 da sempre autorizzata Volkswagen, marchio che “incide sugli 8-10 passaggi giornalieri per il 90 per cento e il restante dieci sono comunque auto del

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Gruppo”. Peculiarità di questa azienda che è anche vendita (150 nuove e un centinaio di vetture usate all’anno), elettrauto, servizio gomme, è di essere “molto presenti. Ci dicono Ma i clienti vengono da voi e parlano con voi, verissimo. L’appuntamento è relativo. Mi trovi oggi e mi trovi anche domani, e se non sono io è un altro Pavino o un Mastrangelo. Come marchio siamo in media Italia, le riparazioni ripetute sono quasi nulle, la differenza è che ci siamo noi, ci mettiamo la faccia”. Cliente Sincro da 4-5 anni, l’autoriparatore apprezza “l’ottimo servizio di consegna e la gestione dell’eventuale problematica: si spendono tutti, il promoter come il logistico, e sono persone a modo. Ne vediamo moltissimi, di corrieri, ma Sincro funziona”. Funzionano anche le modalità di approvvigionamento: “Non usiamo certo il telefono, che è obsoleto; ordiniamo con integra o via mail, la casella di posta è sempre aperta, quasi una chat”.

Scorcio dei 750 metri quadrati coperti, e circa 1.800 di piazzale, dell’officina di Via Nettunense. Convenzionata con Volkswagen Leasing, Arval, ALD Automotive, Leaseplan, dà lavoro a nove persone, di cui cinque sono soci.

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Soddisfatti della carrozzeria e del trattamento. Lo dicono i lavoratori, lo sottoscrivono i clienti. Ecco Dream Car

Buona la prima

Rispetto lavorativo

In Autofficina 91 “il cliente non torna la seconda volta per lo stesso problema”

Torino

“Voglio dire grazie ai miei genitori, che si sono fidati di me e nel 2008 hanno ipotecato la casa per permettermi di avviare l’attività”.

“N

on voglio che i miei dipendenti vadano a lavorare in calzamaglia come ci andavo io”. L’etica professionale di Francesco Trentinella, titolare di Dream Car a Rivoli (To), si riassume nei “19 gradi anche in inverno” dei 1.300 metri quadrati tra area operativa, uffici, mensa e spogliatoio del capannone ampliato e ristrutturato di Via Siena. Un investimento cospicuo che Trentinella ha potuto affrontare grazie a un’attività che dal 2008 a oggi è sempre stata in crescita. Al punto che alla carrozzeria delle origini ha “affiancato la meccanica ed entro Natale offrirà anche il servizio gomme”. Un passo alla volta e nessuno più lungo della gamba. Dream Car è convenzionata con Arval, “ma a fine anno tireremo la riga”, e con una sola compagnia di assicurazione, Vittoria, che lo soddisfa “sia come canalizzazione che come rapporto, abbiamo trovato la quadra”. Ripara multimarca mettendo “la stessa cura nell’intervenire su una Panda o una Ferrari”. Utilizza ricambi originali preferendo “guadagnare due euro in meno ma essere contento io del lavoro”. È cliente Sincro “per le comodità, la scontistica, l’immagine, e per il rapporto diretto con le concessionarie: dai il codice e sanno chi sei; a volte, proprio per questa forma di rispetto lavorativo, quando chiedi la cortesia di una codifica al volo ti dicono vieni qua e te la facciamo subito. Ecco perché il ricambista andrà a morire: non è competitivo e non ti mette certo in contatto diretto con il concessionario”.

Marche

T

ra le credenziali esibite da Giampiero Vecchi, socio titolare con Marco Alessandroni e Andrea Franceschini di Autofficina 91 a Senigallia (An), c’è la garanzia sulla riparazione: non soltanto quella prevista dalla legge ma la certezza che “il cliente non torna la seconda volta per lo stesso problema. Cerchiamo di offrire servizio e professionalità sempre massimi”. Un aiuto in questo senso arriva dalla tendenza a montare ricambi originali, cosa che avviene “99 volte su 100 per i veicoli Ford, che tra auto e commerciali rappresentano l’80 per cento dei 7-8 ingressi giornalieri, mentre sul restante 20 multimarca siamo 50 e 50; dobbiamo considerare sia l’età della macchina che la disponibilità del cliente”. Quando la scelta è originale,

il tramite è Sincro: “Ordiniamo i ricambi con Integra - adesso con la ricerca per targa è ancora più facile - e ci arrivano in doppia consegna. Un servizio fondamentale, molto comodo”. L’indirizzo è Via Canaletto 56, per poco però: “A fine febbraio”, annuncia Vecchi, “ci trasferiremo in un capannone sulla Statale Adriatica Nord, adiacente a una carrozzeria, dove oltre all’officina più spaziosa avremo anche un ampio salone fronte strada per la vendita di nuovo e usato, vendita che già oggi alimenta il canale della riparazione, e viceversa, con circa 150 auto l’anno”. Ad alimentare il giro di lavoro sono anche i fuoristrada, “una passione mia e di Andrea; partecipiamo ai raduni - il prossimo a Gradisca di Isonzo - e qualche cliente in più arriva”.

I soci di Autofficina 91, autorizzata Ford dal 2001 e Ald  Premium Point.

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Prodottoauto

L’ASFALTO CHIAMA Sugli scudi, la bellissima Ferrari berlinetta a motore anteriore, l’hypercar a batteria Aspark da 400 all’ora e il Suv Fisker elettrico da materiali di riciclo Ferrari caput mundi Si chiama Roma la nuova incredibile vettura del Cavallino. Stavolta una 2+2 con motore V8 3.855 cc anteriore da 456 kW (620 Cv) su 5.750 giri con 750 Nm di coppia, abbinato a un cambio robotizzato doppia frizione otto rapporti che la fa passare da 0 a 100 in 3,4 secondi e toccare i 320 orari massimi.

Lunga 4.656 millimetri, larga 1.974 e alta 1.301, ha un peso in ordine di marcia pari a 1.570 chili e sul retro un baule da 272 litri che possono arrivare a 345 abbattendo

gli schienali. Il quadro strumenti è digitale da 16 pollici e in console centrale c’è un tablet tattile da 8,4 cui si somma un ulteriore schermo per il passeggero.

Più veloce della luce Presentata al pubblico di Dubai l’Aspark Owl, l’hypercar elettrica nippo-torinese dotata di un motore calettato in ciascuna ruota, per complessivi 1.480 kW (1.985 Cv) di potenza e ben 2.000 Nm di coppia. Numeri da brivido che consentono alla vettura di toccare i 400 orari e di arrivare a 100 da ferma in soli 1,69 secondi. Dotata di batteria da 64 kWh, è tirata in soli cinquanta esemplari e viene proposta a circa 2,9 milioni di euro.

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