art's creation n7

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numero 7

fai da te

cuore origami biglietti scrapbooking rosa di carta costumi di carnevale

arte culinaria a carnevale... ogni dolce vale! cenetta romantica di San Valentino

disegno la civetta... passo dopo passo schizza un... topolino

arte digitale Photoshop selezioni: mascherare i capelli mappa di spostamento riflesso lente esposizioni dietro le quinte di “ s of tly �

speciale san valentino e carnevale



art’s creation 07 | contenuti

il nostro team Rose adames alessia

Giulia grafica & arte rachel nicoletta nicole thelma

art’ s creati on 0 7

benvenuti

aRt’s Creation unisce le passioni e le qualità di artisti non professionisti e le mette al vostro servizio. La nostra missione è quella di incoraggiare l’uso dell’arte come uno sbocco creativo per raccontare la propria storia e quella di altri che come noi hanno trovato il loro rifugio in un mondo artistico. Rose’s Creation Questo numero è dedicaEditore to alle due ricorrenze che accompagnano il mese di febbraio, San Valentino e Carnevale. Troverete diversi tutorial, consigli ed eventi in tema. Troverete come sempre diversi tutorial per l’arte digitale, consigli sul fai da te, sul disegno, nuove idee per preparare dolci e cene per San Valentino e tanto altro ancora! Spero che apprezzerete questa edizione. Alla prossima.

Se vuoi unirti anche tu al nostro team invia una mail a team@artlover.com

L’immagine in copertina è di Rose’s Creation.

seg uici o nline art’s creation 07 | 3


art’s creation 07 | contenuti

art’s creation 07

contenuti

06 08 16

62 arte digitale 06| Selezioni: mascherare i capelli 15| Mappa di spostamento 26| Esposizioni: Livelli e Valori tonali 35| Effetto testo inciso 42| Riflesso lente non distruttivo 59| Creare carta per lo scrapbooking 62| Dietro le quinte di “Softly”

35 36

Eventi artistici 07| #art 08| Carnevale: usanze e tradizioni italiane 36| Carnevale Veneziano 38| Carnevale Veneziano: doppia intervista ad Alessio e Federica 67| Diffondi l’amore

42

grandi artisti 16| L’Impressionismo: la riscoperta del colore

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38


art’s creation 07 | contenuti

22 24 30

48 fai da te

44

22| Cuore origami 28| Tre creazioni semplici per un Carnevale “Fai da te” 34| Rosa di carta 50| Biglietto fai da te

arte culinaria 24| A Carnevale... Ogni dolce vale! 52| Cenetta romantica di San Valentino

58

scrittura

34

musica e cinema

30| L’amore. Libri ed emozioni 48| Cesare Pavese 57| Iniziare a scrivere: il dialogo 60| #aforismi

44| Giorgia

arte tradizionale

52

58| La civetta... passo dopo passo 68| Schizza... un topolino

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art’s creation 07 | arte digitale

SELEZIONI MASCHERARE I CAPELLI

Vi è mai capitato di dover inserire in una fotomanipolazione una modella con dei capelli scompigliatissimi? O magari avete una vostra foto con una chioma fluente ma volete cambiare sfondo? Bene, oggi vi mostro come selezionare tutti i capelli svolazzanti usando le palette Canali.

Autore: Rose’s Creation

arte digitale / consigli

Un nuovo capitolo riguardante le selezioni, questa volta ci concentreremo sui capelli.

inale

Foto orig

Selezione

do bianco

Selezione su sfon

su sfondo

nero

Vuoi suggerire un tutorial per il prossimo numero? Invia una e-mail a team@artlover.com

prima cosa apri la Apri la paletta Canali, Scegli il canale Blu, fai 01|Per 02| 03| tua foto. se non è già presente tra click con il tasto destro le tue finestre (di solito si trova nelle schede dei livelli) vai in Finestra > Canali.

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e scegli Duplica Canale.


art’s creation 07 | arte digitale

posizionati sul ca04|Ora nale duplicato (assicu-

massimo potrebbero esserci delle sbavature, nel caso usa un penrati che sia l’unico visibile) e nello per migliorare la maschera. scegli Immagine > Regolazioni > Valori tonali. Sposta il punto dei mezzitoni verso destra per scurire i capelli. Quando tutte le ciocche sono nere premi ok.

#art Una selezione delle più belle e diverse opere d’arte.

invece ti occorre uno 08|Se sfondo scuro. Noterai

un pennello nero 05| Con morbido con opacità a

80% dipingi sul volto e sul corpo. Usa la gomma per cancellare qualche residuo di sfondo.

che applicandolo ci sarà un alone. E ora? è stato tutto inutile? Devo ripulire capello per capello? Certo che no :) Usa lo strumento timbro clone! Posizionati sulla miniatura del livello (attenzione livello non maschera) seleziona il timbro clone e imposta il metodo su Luminosità nella barra delle opzioni.

Eternal Bride by AlexandraVBach

cmd+click sul06|Premi la miniatura del canale

duplicato, verrà caricata una Ora semplicemente fai selezione. Poi invertila premenAlt+Click sui capelli e do cmd+Maiusc+I. Torna alla paletta Livelli e duplica la foto. poi colora sul bordo dei capelli. Poi applica la maschera appena Vedrai scomparire gli aloni. creata.

09|

selezione è completa. 07| La Ora bisogna capire come

verrà utilizzata l’immagine. Per sfondi chiari tendenti al bianco, non ci saranno molti problemi, al

Grazie a Faestock per la foto.

Octopus’s garden by Tiphs Le immagini che appaiono in questa rubrica sono state selezionate tra quelle presenti nel gruppo aRts-Creation su deviantArt. art’s creation 07 | 7


art’s creation 07 | #art

Wonderland dreams by CassiopeiaArt

Carousel in the living room.. by Do7anii

We’re All Mad Here by JeremyYoung art’s creation 07 | 8

CARNEVALE USANZE E TRADIZIONI

Si avvicina uno dei periodi più allegri e festosi dell’anno: il carnevale. Sono molti i festeggiamenti che si svolgono nel mondo e in Italia soprattutto, dove la festa è vissuta con giubilo. Ma conoscete davvero come nasce il carnevale? Innanzitutto, dovete sapere che si tratta di una festa legata alla tradizione cattolica, infatti la scelta della parola carnevale non è stata fatta a caso: deriva dal latino “carnem levare” ovvero “eliminare la carne” proprio ad indicare il fatto che l’ultimo giorno di carnevale – il martedì grasso – precede l’astinenza e il digiuno della quaresima, che comincia il mercoledì delle ceneri. In antichità, infatti, – ma anche oggi in famiglie molto religiose – nel periodo di quaresima non si mangia carne il mercoledì e il venerdì. Benché presente nella religione cattolica, i caratteri di questa festività trovano le loro origini in tradizioni più antiche, come i saturnali romani e le dionisiache greche. Questi ricevimenti erano intrisi di concessioni, divertimento puro, baldoria, dove tutto era concesso e il sovvertimento delle regole sociali era all’ordine del giorno; era lecito lasciarsi andare

alla dissolutezza assoluta e fare scherzi di ogni genere. Il famoso detto “A carnevale ogni scherzo vale”, infatti, trae origine proprio dalla natura di questi antichi festeggiamenti. Da un punto di vista storico e religioso, invece, il carnevale era sì considerato un periodo di festeggiamenti ma soprattutto di rinnovamento simbolico, alla fine del quale – dopo il periodo di caos e divertimento – ricominciava un nuovo ciclo che terminava al carnevale seguente. Ma passiamo adesso al carnevale come viene festeggiato oggi. Molte città italiane sono affezionate alla tradizione carnevalesca, tanto da organizzare parate per le strade, festeggiamenti pubblici e mascheramenti di ogni genere. Vediamo, quindi, come viene celebrata in alcune città la festa più colorata e allegra di sempre!

VENEZIA Uno dei carnevali più famosi e apprezzati nel mondo, è sicuramente quello di Venezia che conta ogni anno una grande affluenza di persone. Ma sul carnevale di Venezia trovate un focus all’interno del magazine.


CARNEVALE: TRADIZIONI ITALIANE

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Autore: Nicoletta Froechlich

eventi artistici

VIAREGGIO

Carri

Carnevale di Viareggio Fonte: www.carnevale-viareggio.it

Il carnevale di Viareggio è considerato uno dei più importanti tanto in Italia quanto in Europa. Secondo la tradizione della città toscana, gli enormi carri sfilano durante la passeggiata a mare viareggina, alla quale centinaia di persone applaudono alla maestosità, all’armonia e ai colori dei carri.

Origini

La tradizione della sfilata dei carri risale al 1873 quando alcuni ricchi borghesi si mascherarono e scesero in piazza a protestare contro le troppe tasse che erano costretti a pa-

gare. Divenne così una ricorrenza annuale ed entro la fine del secolo vennero introdotti anche i carri nelle sfilate “da malcontento”. Neanche la Prima Guerra Mondiale riuscì a distruggere il carnevale di Viareggio che, però, dovette interrompersi per tutto il tempo della pausa bellica (sei anni). Riprese, poi, nel 1921 anno in cui i carri sfilarono per la prima volta lungo due viali di mare, particolare che è rimasto invariato nei secoli, fino ad oggi.

Inizialmente, i carri erano costruiti con materiali pesanti come lo stucco, poi sostituito dalla carta pesta modellata fino a raggiungere la raffinatezza negli anni ‘30 del ‘900 con la carta a calco. Durante il periodo carnevalesco, uno dei principali eventi della città di Viareggio è il torneo di calcio giovanile Coppa Carnevale, detto anche Torneo di Viareggio, nato nel 1949. Tutto il carnevale viareggino è caratterizzato da veglioni e feste in maschera che si tramandano dagli anni ’20. Oggi i veglioni non sono altro che feste rionali che si svolgono, appunto, nei cinque rioni della città (Quartiere Campo D’aviazione, Torre del Lago, Marco Polo, Darsena e Croce Verde) soprannominati i Rioni del Carnevale di Viareggio. Allo stesso modo del carnevale diurno, i rioni ospitano carri amatoriali e moltissime persone che girano a piedi mascherate. Per le strade dei cinque quartieri vengono allestite piste da ballo, stand fieristici e piccoli punti ristoro dove è possibile gustare piatti a base di pesce o tipici della località. art’s creation 07 | 9


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CURIOSITà

Negli anni ’20 venivano celebrati i “veglioni di colore” durante i quali le donne dovevano indossare il colore prescelto e gli uomini lo smoking con accessori (maschera, coriandoli ecc.) della tinta indicata.

Coppa Carnevale Fonte: www.versiliatoday.it

La Cittadella

E’ il luogo dove tutt’oggi vengono allestiti i carri, progettata da Francesco Tomassi e inaugurata il 15 dicembre 2001. La Cittadella si trova nella zona nord di Viareggio e i carri sono ivi costuditi all’interno di alcune rimesse che possono essere visitate durante tutto l’anno. Inoltre, la Cittadella vanta anche di essere un centro di cultura e spettacolo che possiede spazi aperti, sempre utilizzabili. Di fatti, molti eventi e concerti vengono allestiti nella piazza della grande costruzione, come il Festival di Gaber. All’interno, invece, è stato realizzato un museo e un percorso guidato sulla storia del carnevale di Viareggio. art’s creation 07 | 10

IVREA Anche il carnevale di Ivrea è Dunque, a partire dal XIX seuna delle manifestazioni più colo, iniziò una fase di “storisentite in Italia. cizzazione” del carnevale, che collegava la festa alla celebraOrigini zione di ideali di libertà, uguaNato nel XVI secolo, la festa glianza e fratellanza derivanti veniva gestita – in rivalità fra dalla Rivoluzione Francese. loro – dai rioni della città rapA tal proposito, bisogna menpresentati dalle parrocchie di zionare una tradizione che San Maurizio, San Lorenzo, tutt’oggi vige nella città di Ivrea: Sant’Ulderico, San Salvatore e tutti i partecipanti al carnevale San Grato. Di quell’epoca sono sono obbligati ad indossare il rimaste invariate la sfilata deberretto frigio rosso – simgli Abbà e l’abbruciamento bolo della rivoluzione. Chi non degli scarli. indossa il tipico berretto, viene Abbà e scarli automaticamente fatto vittima Nell’800, gli Abbà erano dei di una “pioggia di arance”. giovanotti scapestrati che durante il carnevale si travestivano da comandanti della milizia, sovvertendo scherzosamente i ruoli; oggi la figura degli Abbà è affidata ai bambini scelti per rappresentare ogni rione. Gli scarli, invece, erano e sono tutt’ora alti pali di legno ricoperti di erbe secche che vengono incendiati al fine di produrre un grande falò. Tale rituale ha evidenti richiami alla fertilità: difatti, il lunedì di carnevale, l’ultima coppia che si è sposata nel rione scava, a colpi di piccone, la terra in cui verrà conficcato lo scarlo; la sera del La mugnaia martedì grasso, poi, gli Abbà Fonte: www.storicocarnevaleivrea.it appiccano il fuoco al palo, chiuCURIOSITà dendo così i festeggiamenti. Ad Ivrea il carnevale coL’antica tradizione dei carnemincia già il giorno dell’Evali rionali, fu poi sostituita nel pifania, quando viene pre1808 dall’unificazione della fesentato il nuovo Generale sta in tutta la città, voluta per che – accompagnato dalla ordine pubblico dalle autorità Banda dei Pifferi e Tambunapoleoniche. Infatti, la figuri – e scortato dal corteo, ra carnevalesca del Generale risale fino alla Cappella dei nasce proprio in questo perioTre Re sul Monte Stella per l’offerta dei ceri al Vescovo. do.


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CENTO La mugnaia

Nel 1858 viene introdotta la figura della mugnaia che diventa l’eroina del carnevale e ne incarna lo spirito di libertà. La leggenda narra che nei tempi del Medioevo, la città era dominata dal feudatario Ranieri di Biandrate che pretendeva di esercitare sulle novelle spose “la prima notte”. Fu allora che Violetta, la figlia di un mugnaio locale, nel giorno del suo matrimonio con Toniotto fu costretta ad andare a palazzo dal Ranieri. Però, la coraggiosa Violetta si ribellò a questo sopruso e munita di pugnale colpì a morte il feudatario, liberando tutti i cittadini dalla sua tirannia. Da quel giorno, ogni anno a carnevale, viene celebrata la figura della mugnaia in ricordo dell’eroica Violetta.

Battaglia delle Arance

La battaglia delle arance è uno degli spettacoli più divertenti del carnevale di Ivrea, che richiama molti turisti ogni anno – anche se rischiano di essere colpiti. Infatti, si compie una vera e propria guerriglia a colpi di frutta! Questa manifestazione ha luogo gli ultimi tre giorni del carnevale – domenica, lunedì e martedì grasso – e avviene in tutte le piazze della città piemontese. Non si sa bene quando è nata, ma si pensa intorno al XIX secolo quando cominciarono ad essere praticate scherzose schermaglie tra balconi e carrozze che si lanciavano frutta o ortaggi. Non si sa come sia avvenuto il passaggio al tiro del-

CURIOSITà

Le fanciulle lanciavano frutta e ortaggi ai loro corteggiatori che spassavano sotto il loro balcone. Venivano usati anche confetti, coriandoli o fiori.

Anche nella cittadina di Cento, in provincia di Ferrara, il carnevale viene festeggiato in maniera pittoresca.

Gettito dei peluches Fonte: www.industriadelturismo.com

Origini

Battaglia delle Arance

Fonte: www.marcobecker.photoshelter.com

le sole arance, probabilmente perché era considerato un frutto “esotico”. In ogni caso, già dal XX secolo, si adoperavano solo le arance che, tutt’oggi, simboleggiano il sangue versato dalla rivoluzioni del passato e dalle guerre che segnarono la città di Ivrea. Nell’immediato secondo dopoguerra, poi, vennero istituiti le prime squadre ufficiali di arancieri a piedi, e i carri da getto. La loro figura fu subito inserita nel contesto storico, già addentrato nella tradizione: per la battaglia delle arance, infatti, è stato stabilito che i carri rappresentano le forze armate del tiranno mentre le squadre a piedi rappresentano il popolo in rivolta. Lo scontro a suon di frutta divenne, così, simbolo della lotta popolo – nobiltà. La prima squadra di arancieri si formò nel 1947 con il nome di Picche; successivamente si formarono Morte, Tuchini, Diavoli, Pantere, Scorpioni d’Arduino, Mercenari, Credendari e Scacchi.

Il carnevale di Cento ha origini antiche, così come dimostrano alcuni affreschi del ‘600 de Il Guercino, ma è dal 1947 che si hanno le prime testimonianze dell’evento. Dal 1990, il carnevale di Cento è diventato un importante evento folkloristico grazie al gemellaggio con il carnevale di Rio de Janeiro, durante il quale – per diversi anni – hanno sfilato maschere del carro vincente dell’edizione dell’anno prima. Essendo, dunque, un evento importante è sempre svolto al cospetto di personaggi famosi dello spettacolo.

CURIOSITà

Nel 2014, la manifestazione è stata annullata in quanto – in seguito ai danni del terremoto dell’Emilia nel 2012 – sono state necessarie delle operazioni di messa in sicurezza ai magazzini che solitamente ospitano i carri allerogici.

Nella cittadina emiliana, il carnevale si svolge durante le quattro domeniche che precedono la quaresima (saltando il art’s creation 07 | 11


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ACIREALE 3 febbraio se capita di domenica, perché festa del patrono). Le sfilate solitamente cominciano nel pomeriggio e i carri allestiti girano più e più volte nel centro storico, accompagnati da musica e gruppi di persone mascherate che si dilettano in armoniose coreografie. Tipico è il gettito di gonfiabili e peluches lanciato agli spettatori dai carri. Nella piazza principale di Cento – piazza Guercino – viene montato un palcoscenico sul quale il Patron del Carnevale presenta la cerimonia insieme a personaggi famosi. L’ultima domenica di festeggiamenti, poi, c’è la proclamazione della società carnevalesca vincitrice.

Società carnevalesche

Nel 1992 sono nate le cosiddette società carnevalesche, ovvero gruppi di persone che si sfidano a colpi di maschera e carri. Infatti, sono sei le società che partecipano alla gara e ambiscono alla vittoria: i Ragazzi del Guercino; Toponi; Mazalora di Corporeno; Ribelli; Risveglio; Riscatto.

Il carnevale di Acireale è definito il più bel carnevale della Sicilia e, come molti altri, ha radici antiche. E’ gemellato con il carnevale di Viareggio e ospita la sfilata di alcune maschere Veneziane.

Tasi e premi

L’ultima domenica, avviene la proclamazione della società vincitrice e vengono assegnati premi sia per il gettito che per i costumi. Dopo l’ultima parata, segue il tradizionale falò della maschera locale Tasi, contornato da uno spettacolo di fuochi d’artificio. Tasi, prima di essere bruciato, legge un testamento nel dialetto locato con il quale lasci i suoi averi ai personaggi famosi presenti.

Numero Unico del 1939 Fonte: www.carnevaleacireale.info

Origini

Il primo documento che attesta lo svolgimento della manifestazione risale al 1594. La storia nar-

Patron del Carnevale Fonte: www.industriadelturismo.com

FANO

nell’archivio storico del comune. Oggi, la città di Fano conta circa 100.000 visitatori ogni anno.

Origini

Musica Arabita Fonte: www.musicarabita.it

Pare che il carnevale di Fano sia uno dei più antichi insieme a quello di Venezia. Infatti, le prime testimonianze della festività nella cittadina marchigiana, risalgono al 1347 e sono custodite art’s creation 07 | 12

La leggenda narra che il carnevale di Fano sia nato intorno al 1872 successivamente alla riconciliazione di due importanti famiglie del luogo, i Del Cassero e i Da Carignano.

Getto e musica Arabita

Come tutti i carnevali che si rispettino, anche quello Fanese viene celebrato con maschere, costumi e carri allegorici ma gli

elementi della tradizione che lo differenziano dagli altri, sono il getto e la musica Arabita. Il getto altri non è che il lancio di quintali di dolciumi dai carri allegorici; la musica Arabita, invece, è un gruppo di musicisti che oltre agli strumenti tradizionali utilizza vari oggetti per produrre musiche.

Sfilate

Le sfilate dei carri – costituiti di cartapesta e gommapiuma e alti anche fino a 16 metri – si svolgono presso il Viale Gramsci. I


art’s creation 07 | #art

ra che il carnevale acese sia nato spontaneamente fra il popolo e si sia poi ripetuto negli anni; la gente, libera da vincoli istituzionali, poteva scherzare liberamente dando luogo a feste in maschera durante le quali si era soliti prendere di mira i potenti del tempo con satira e sberleffi. Nel XVII secolo c’era l’usanza della battaglia di arance e limoni che fu, però, bandita nel 1612. Alla fine dello stesso secolo, in seguito al Terremoto del Val di Noto, la Sicilia tutta era in lutto e il carnevale non venne festeggiato per anni. Solo nei primi anni del XVIII rinasceva la tradizione del carnevale, forse anche dettata dalla speranza post-sisma. Nel 1929, venne organizzato così com’è oggi.

Le maschere antiche

Una delle prime maschere del carnevale di Acireale – in uso dal 1667 – fu l’Abbatazzu (o Pueta Minutizzu) che, vestito in modo stravagante con grandi parrucche e munito di grossi libri, irocarri sono sempre preceduti dal Pupo – Vulón in dialetto – un fantoccio a cui gli abitanti davano la colpa dello spirito permissivo del carnevale, e che viene bruciato in un grande falò. Il corteo è distinto in tre momenti diversi: nel primo giro, vengono presentati i carri; nel secondo, avviene il getto; nell’ultimo giro – detto giro della luminaria – i carri si illuminano nel buio e creano giochi di luce e colori.

nizzava sul clero del tempo e in particolar modo sull’Abate-Vescovo di Catania. L’Abbatazzu portava anche un grosso tovagliolo al collo, che in antichità era il simbolo delle persone infette da gravi malattie; probabilmente, l’indossarlo era un modo per esorcizzare le paure rispetto alle gravi epidemie dell’epoca. Il Baruni fu la maschera successiva all’Abbatazzu che mirava, però, a prendere in giro la nobiltà. I Baruni indossavano una grossa cappa, nastrini sgargianti, cappello a cilindro e grosse catene e si muovevano con andamento sgraziato e pesante. Un’altra maschera di spicco fu sicuramente quella dei Manti, che indossavano grossi mantelli neri che nascondevano l’identità. Col passare degli anni, la sua figura fu sostituita da quella del Domino, una maschera sempre tinta di nero ma con meno fronzoli. Nei primi anni del XX secolo, però, questa maschera fu bandita perché molti delinquenti erano soliti mascherarsi così dopo aver commesso qual-

che crimine e si mescolavano nella folla senza essere riconosciuti. Le maschere famose degli anni ’50, invece, furono sicuramente Cola Taddazzu, Quadaredda e Nunziu Setti Cappeddi; mentre nel successivo decennio, fino agli anni ’70, c’era Salvatore Grasso detto Ciccitto ad animare le serate del carnevale.

Carri

Durante il carnevale di Acireale, si vedono sfilare tre tipologie di carri: i carri allegorico-grotteschi in cartapesta, che trattano di satira; i carri infiorati, chiamati appunto così perché arricchiti di fiori veri; e i carri in miniatura (detti Lilliput), che come dice la parola sono appunto dei carri di piccole dimensioni all’interno dei quali c’è un bambino.

Numero unico

E’ una rivista di satira redatta ininterrottamente dal 1932 dai soci del Circolo Universitario locale, che ormai è entrata nella tradizione del carnevale acese.

PUTIGNANO Il carnevale di Putignano è il più noto della Puglia ed uno dei più longevi d’Italia e del mondo; nel 2014, infatti, ha raggiunto la sua 620esima edizione.

Origini

Già dai tempi antichi, il 26 dicembre la città di Putignano viene scelta come meta per il trasferimento delle reliquie di Santo Stefano Promartire, che partono da Monopoli. Tale processione segna l’inizio del periodo di carnevale e una

delle tradizioni più radicate nella città. La storia narra che i contadini, impegnati in quel periodo nell’innesto della vite, lasciarono i campi e si unirono festanti al corteo, abbandonandosi a balli e canti. Alcuni, poi, recitarono scherzi in vernacolo e versi satirici improvvisati. Dunque, molti storici hanno stabilito che è proprio in quel momento che nacquero le Propaggini. Solo nell’epoca fascista il carart’s creation 07 | 13


art’s creation 07 | #art

nevale ha assunto un’atmosfera più borghese e raffinata: nacquero così la sfilata dei carri allegorici.

CURIOSITà

Il primo carro che venne realizzato aveva come fulcro la rete di un pollaio.

I Giovedì del Carnevale

Il giovedì è giorno di festa per antonomasia del carnevale putignanese. Nonostante il periodo carnevalesco, come accennato prima, cominci il giorno delle Propaggini, è il 17 gennaio – festa di Sant’Antonio Abate – che il carnevale entra nel vivo; da questa data si susseguono, poi, i Giovedì del carnevale. La tradizione vuole che ogni giovedì venga dedicata la giornata a diverse “classi sociali”: il primo giovedì è quello dei monsignori, seguito in ordine immodificabile da preti, monache, vedove, pazzi, donne sposate e cornuti. Quest’ultimo, è caratterizzato dal tradizionale taglio delle corna, curato nei minimi dettagli dall’Accademia delle Corna. I Giovedì del Carnevale, che intersecano sacro e profano, rappresentavano l’occasione per improvvisare negli jos’r, tipiche cantine del centro storico, balli in maschera. Oggi la tradizione continua, accompagnata da spettacoli, sagre e musica.

Carri allegorici

Anche a Putignano, vige la tradizione sfilata dei carri allegorici. Tre domeniche prima del mercoledì delle ceneri, viene allestita la prima di quattro sfilate che rappresentano il mondo della cultura, della politica o art’s creation 07 | 14

Farinella Fonte: www.terrarussa.it

tradizione è tornata in auge grazie al professor Pietro Sisto e all’Associazione Culturale “La Zizzania” che l’hanno trasformato in un evento di piazza. Di fatti, in piazza Plebiscito, sotto la Chiesa Madre, viene allestita una campana in cartapesta e grazie ad alcuni amplificatori è possibile ascoltare i 365 rintocchi registrati su un cd. La figura del carnevale, in occasione della sua “dipartita”, è affidata ad un maiale di cartapesta che viene bruciato, come segno che i festeggiamenti sono terminati. Dopo il funerale, è tradizione ballare fino alla mezzanotte e consumare maccheroni al sugo con salsiccia, da qui il nome “Campana dei Maccheroni”.

lo specchio della società. I carri sono rifiniti nei minimi particolari, e la raffinatezza e l’originalità la fanno da padrona. Sono anch’essi realizzati in cartapesta con il metodo putignanese che viene custodito gelosamente da secoli.

La Campana dei Maccheroni e il funerale del Carnevale

Il funerale del Carnevale, è un rito che ha radici molto antiche, presente anche in altre città del meridione. Attivo fino alla metà dell’ ‘800 è stato poi bruscamente interrotto. All’epoca, la sera del martedì grasso, alle ore 23, la campana della Chiesa Madre scandiva lentamente 365 rintocchi (uno per ogni giorno dell’anno) per ricordare ai cittadini che il tempo del carnevale era finito e stava per cominciare quello della quaresima. Tuttavia, nel 1997 la

Manifesto funebre del Carnevale Putignanese Fonte: www.sarapintorello.wordpress.com

Maschere

La maschera putignanese ufficiale è quella di Farinella, che indossa un abito con i simboli della città. Il nome della maschera deriva dal prodotto tipico omonimo che è una ferina di legumi. A tale maschera è stato addirittura dedicata una canzone composta da M. Benedetto Pipoli.


art’s creation 07 | arte digitale

Borsa texture AUTUNNO

MAPPA DI

spostamento

Autore: Grafica & Arte

arte digitale / video tutorial

Eccomi qui con un tutorial semplicissimo, sulla maschera di spostamento o distorsione, che utilizza 2 foto e grazie al filtro MUOVI adatta una foto all’altra.

Iscriviti al canale di Grafica & Arte per altri Tutorial Video.

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art’s creation 07 | Grandi artisti

Autore: Rose’s Creation

Prima di intraprendere questo percorso ci tengo a precisare alcune cose. Nei magazine precedenti avete trovato sempre qualche pillola sui grandi artisti, invece in questo clima di perdita di valori e di cultura ho voluto approfondire un po’ di più alcuni aspetti fondamentali della storia dell’arte. C’è gente che pensa che la storia non sia importante e che l’arte lo sia ancora di meno; tutto questo è assurdo e credo, invece, che si possa imparare molto dal passato. Dunque, cercherò nel mio piccolo di trasmettervi quello che ho appreso negli anni; forse lo avete letto già in qualche libro e volterete pagina, forse lo rileggerete scoprendo cose nuove o forse lo leggerete per la prima volta e imparerete ad amarlo, chi può dirlo. Io proverò ad essere meno accademica possibile e poi mi direte se vale la pena di studiare Storia dell’Arte.

L’impre

La riscoper L’Impressionismo è oggi considerato uno dei movimenti artistici più grande e innovativo e credo sia anche il mio preferi-

Claude Monet, Prato con pioppi

Contesto storico

Per comprendere appieno lo spirito impressionista, è utile dare uno sguardo al contesto storico e ai cambiamenti che attraversarono la Francia agli albori di questo grande movimento.

Dopo la sconfitta di Napoleone III nel 1870, la Francia volta le spalle all’Impero e proclama la sua Terza Repubblica; la classe dirigente però non cambia, si assiste così all’ascesa di una borghesia moderata e conservatrice. In questo clima, anche Parigi consolida il suo aspetto borghese e festoso, arricchendosi di stazioni ferroviarie, ristoranti, sale da ballo, caffè. Soprattutto questi ultimi contribuiscono ad invadere i grandi marciapiedi dei boulevards parigini che appaiono come “una lunga sala all’aperto scintillante di luci e colori”. In questa città piena di splendori maturano i presupposti per la più grande novità artistica del secolo. Senza Parigi, l’Impressionismo non sarebbe nato, ma senza l’Impressionismo, Parigi non sarebbe mai stata immortalata e ritratta nei suoi mille fantasiosi aspetti. art’s creation 07 | 16

to: ho sempre un conflitto interiore quando si tratta di scegliere un artista preferito, ma direi che quelli che se la battono per i

primi posti sono proprio gli Impressionisti e Van Gogh; Vincent completa un po’ il discorso impressionista quindi direi che posso affermare che sono molto legata al pensiero impressionista. Ma come è nato l’Impressionismo? Agli albori non ha avuto certo vita facile, la classe sociale dell’epoca, nonostante fosse aperta al progresso tecnico e scientifico, era ancora legata alla produzione artistica di tipo accademico. Ed è proprio con-


art’s creation 07 | grandi artisti

ssionismo:

rta del colore tro questa accademia che si scagliarono gli Impressionisti. L’Impressionismo, infatti, nasce in modo diverso da tutti gli altri movimenti artistici: non è organizzato, si costituisce per aggregazione spontanea, senza manifesti o teorie, nasce quasi per caso. Un gruppo di giovani artisti che avevano in comune una gran voglia di fare e un’insofferenza per la pittura ufficiale dell’epoca, iniziarono a riunirsi in un locale parigino al numero 11 della Grande Rue des Batignolles, il Cafè Guerbois. Inizialmente era un ritrovo casuale e saltuario, ma con il tempo divenne un appuntamento settimanale; si dice, infatti, si riunissero ogni venerdì. “Niente poteva essere più interessante di quelle frequenti e lunghissime riunioni e di quei contrasti di opinione sempre animati, essi tenevano vivo il nostro spirito e ci davano una carica di entusiasmo che ci sosteneva per settimane finché non davamo finalmente espressione alle idee maturate là.” Claude Monet Al di là del modo insolito di costituirsi e delle diversità artistiche dei suoi membri, la fondamentale diversità di questo movimento risiede nel nuovo modo che hanno di porsi in

Edouard Manet, Al Café Guerbois

rapporto con la realtà esterna. La loro grande intuizione comincia proprio da qui: capiscono che tutto quello che percepiamo attraverso gli occhi continua al di là del nostro campo visivo, ed è per questo che nei loro dipinti viene abolita la prospettiva geometrica. Perché imprigionare gli spazi in una visione ristretta? Perché limitarsi ad un reticolo prospettico finto? E come? Sarebbe come

Sarebbe come imprigionare qualcosa che deve essere libero e che va oltre i limiti del dipinto. Dunque, nulla verrà più rappresentato con un disegno netto e definito. L’importante ora è l’impressione che un determinato stimolo esterno suscita nell’artista, il quale, partendo dalle proprie sensazioni, opera una sintesi per eliminare il superfluo e cogliere la sostanza delle cose. Gli oggetti, dunque, non vengono più rappresentati in ogni dettaglio ma sono proposti come giustapposizione di diverse pennellate di colore puro, le quali danno l’idea complessiva dell’oggetto ma non lo descrivono minuziosamente. Ma come ottenere questo tecnicamente?

Claude Monet, Il Boulevard des Capucines art’s creation 07 | 17


art’s creation 07 | Grandi artisti

Come funziona la giustapposizione?

Claude Monet, La Grenouillere

Il primo passo è l’abolizione del disegno e delle linee di bordo che definiscono gli oggetti. Il secondo grande passo, ed il più innovativo, è il colore: gli Impressionisti aboliscono i forti contrasti chiaroscurali e dissolvono il colore locale in accostamenti di colori puri. Riescono, infatti, a teorizzare l’inesistenza del colore locale (cioè il colore proprio dei singoli oggetti), in quanto ogni colore non esiste di per sé ma esiste soltanto in rapporto ad altri colori che ha vicino. Ad esempio, come rappresentereste una mela rossa su una tovaglia blu? Usando delle sfumature viola, perché il rosso aggiunto al blu creerà il viola. Il colore inoltre varierà anche rispetto alla luce. La luce, difatti, determina in noi la percezione dei vari colori e l’esperienza ci insegna che ogni colore ci appare più o meno scuro in relazione alla quantità di luce che lo colpisce. Le variabili in gioco, dunque, sono molte e la pittura impressionista vuole mostrarcele tutte art’s creation 07 | 18

con la maggior immediatezza possibile, cercando di cogliere l’attimo fuggente, la sensazione di un istante, consapevoli che l’attimo successivo genererà sensazioni ancora diverse. Proprio per questo motivo, le pennellate non sono fluide e studiate - come avveniva nei dipinti d’accademia - ma sono date per veloci tocchi virgolati, per picchiettature, per trattini e per macchiette, con l’uso di pochi colori puri e con l’esclusione del nero e del bianco che, in effetti, sono dei non-colori. L’artista impressionista, nel momento in cui dipinge non rappresenta più la realtà ma le sensazioni che essa suscita dentro di lui. Questo è uno dei motivi per cui li adoro, introducono una cosa tanto ovvia quanto nuova nell’arte. Ed è per questo motivo che l’artista impressionista deve essere rapido nel completare il dipinto per evitare che le condizioni che determinano in lui tali impressioni vengano meno. Credo sia capitato un po’ a tutti di avere

Accostando sulla tela colori puri primari e secondari il nostro occhio tende a fonderli. I colori, anche se diversificati sulla tela, si fondono sulla retina del nostro occhio consentendo al cervello di percepirli come colori omogenei di intensità e brillantezza superiori a quelle che avrebbero i colori già preparati. Ad esempio, nella prima scacchiera sotto, i quadrati gialli e azzurri sono ben distinti, ma se proviamo ad osservarla da lontano, cosa vedremo? La nostra retina fonderà i due colori primari e ce li farà apparire come verde, che è il colore secondario formato dai primari giallo e blu.

un’idea folgorante, un attimo ricco di sensazioni ed emozioni che esplodono dentro di voi e che non vedono l’ora di essere impresse su carta per essere ricordate e ricontemplate; non importa se l’idea è per un disegno o per uno scritto, importa la potenza che ha e la fragilità che racchiude al tempo stesso: evanescente, sfuggente, è tutto un attimo. Questo pensiero chiarisce anche il motivo per cui molti Impressionisti prediligevano dipingere en plein air, cioè all’aria aperta. Gli Impressionisti, infatti, rifuggono i freddi atelier - comodi e pieni di modelli e scenari - e si rifugiano invece nella libertà sconfinata dei boschi parigini, dei campi


art’s creation 07 | grandi artisti

Claude Monet, Impressione, sole nascente

lungo la Senna, degli eleganti boulevard che la città offriva. Dunque, per gli Impressionisti la realtà non è altro che un continuo e fantastico divenire, non è definita e fissa ma mutevole e straordinaria. Per questo, cercano nei loro dipinti di rendere il senso della mobilità delle cose: ricorrente, infatti, è il tema dell’acqua, che per sua stessa natura non si acquieta mai e permette agli artisti di sbizzarrirsi nel riprodurre le mille possibili increspature di colore. Altro concetto innovatore è l’indifferenza totale verso il tema: tutti gli Impressionisti imprimono nelle loro tele qualcosa di profondamente personale e soggettivo, rendendole interessanti non tanto per quello che narrano ma per come lo narrano.

Se volessimo dare una data precisa d’inizio del movimento impressionista dovremmo scegliere quella del 15 aprile 1874, quando alcuni giovani artisti, le cui opere erano state ripetutamente rifiutate dalle principali e prestigiose esposizioni ufficiali, decisero di organizzare una mostra alternativa dei loro lavori. Si presentarono al pubblico con il nome di “Società Anonima degli artisti, pittori, scultori, incisori, ecc” esponendo le loro opere nei locali che il fotografo Félix Nadar cedette loro gratuitamente. La mostra, però, fu un vero e proprio fallimento. L’unica nota positiva dell’evento fu che, grazie a tale esposizione, il gruppo ebbe il nome con il quale sarebbe poi passato alla storia. Infatti, il critico Louis Leroy, osservando un dipinto di

Monet dal titolo emblematico di “Impressione, sole nascente”, lo stroncò dicendo che “una carta da parati al suo stato iniziale è più rifinita di questa marina” e concluse la propria spietata recensione estendendo ironicamente a tutti gli artisti del gruppo l’appellativo derisorio di “impressionisti”. Dopo questa prima mostra, la stagione impressionista durò poco: l’ottava ed ultima esposizione avvenne, infatti, nel 1886. Che l’Impressionismo non fosse un movimento destinato a durare e fare scuola, del resto, era chiaro fin dall’inizio visti i suoi presupposti. Ma da qui, cominceranno nuove ricerche verso una propria personale sensibilità e verso una nuova consistenza artistica da dare alla fugacità dell’impressione. art’s creation 07 | 19


art’s creation 07 | #art

A Place For My Head by MirellaSantana

When The Rain Falls by AmandaTurnage

The Little match girl Book Sculpture 2 by AnemyaPhotoCreations art’s creation 07 | 20

MEMORIES by M0THart

Petal Tea Time II by AlexAidonidis

Light and Dark by ChristabelleLAmort

DOODLE: D by lei-m


Dark v.s. Light melendres

art’s creation 07 | #art

Into the Wild by itsdanielle91

Light and Dark by winterwolf22

Bellatrix Lestrange by bellatrixaiden

Do You Remember... by octobre-rouge

Naos armor by AtelierFantastique art’s creation 07 | 21


art’s creation 07 | fai da te

cuore

origami

Esistono diversi metodi per creare un cuore di carta con l’arte dell’origami. Io vi mostrerò il procedimento più semplice se-

condo me. Con una decina di pieghe avrete pronto il vostro cuore. In vista di San Valentino può essere utilizzato come

Autore: Rose’s Creation

fai da te / consigli

Come creare velocemente un cuore con la carta. decorazione per pacchi regali, o per biglietti o ancora per arricchire e decorare la tavola per la vostra cenetta.

comincia con foglio Poi riapri e piega in verGira il foglio lasciando 01| Siquadrato. 03| 05| Il mio è 17x17 ticale. la piega sul retro. cm. Tenete presente che il cuore finale risulterà circa 1/4 del foglio iniziale.

e piega la metà 04|Riapri inferiore fino a metà fo-

02|

Piega il foglio a metà in orizzontale.

art’s creation 07 | 22

glio.

i due angoli infe06|Piega riori verso il centro.


art’s creation 07 | fai da te

07| Gira il foglio.

i due angoli supe08|Piega riori verso il basso.

piega i due ango12| Ora li interni a formare dei

triangoli.

verso il basso le 13| Piega due punte.

Kite by Mantina

il triangolo su09| Piega periore verso il basso

senza piegare i due triangolini laterali.

piega i due triango10| Ora lini verso il centro.

il foglio e il cuore è 14| Gira pronto.

Death 2 by KelseyBeckett

11|Piega gli angoli superiori.

A small view of Eden by Sergiba art’s creation 07 | 23


art’s creation 07 | arte culinaria

A CARNEVALE

OGNI DOLCE

Tutta la nostra penisola è sempre stata molto tradizionalista in fatto di cibi, e soprattutto di dolci. Adesso che il carnevale è alle porte, le tavole saranno sicuramente imbandite di tipiche

pietanze zuccherose che accompagneranno l’ilarità della festa. Come avrete ben inteso dai miei precedenti articoli, sono una napoletana DOC e – in quanto tale – seguo le tradizioni come

~ sanguinaccio ~

Il sanguinaccio è una crema dolce di cioccolato fondente, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale della Basilicata. Ha origini molto antiche e viene chiamato così perché, un tempo, veniva aromatizzato con sangue di maiale fresco. In Campania, veniva solitamente servito nei canteri ovvero nei vasi da notte, dato che la sua consistenza cremosa e il colore scuro fungevano da solida base per fare uno scherzo ai commensali. (Immaginate le loro facce!) Da quando ai macellai è stata Ingredienti: 1/2 litro di latte 250 gr di zucchero 40 gr di farina (o amido di mais) 100 gr di cacao amaro 80 gr di cioccolato fondente 20 gr di burro (fuso) 1 bustina di vanillina 1/2 cucchiaino di cannella in polvere 1 scorzetta di arancia candita art’s creation 07 | 24

vietata la vendita del sangue, il suo utilizzo nella preparazione del sanguinaccio è stato del tutto eliminato. Oggi, infatti, il sanguinaccio è composto esclusivamente da cioccolato e altri ingredienti dolci che scopriremo a breve. Questa saporita crema – di cui io vado ghiotta – è un dolce tipico del periodo carnevalesco (non lo si vede in commercio in altri periodi dell’anno!) ed è diffuso in svariate regioni italiane: Campania, Basilicata, Liguria, Marche, Abruzzo, Calabria ed Emilia Romagna.

RICETTA NAPOLETANA Procedimento: Tritare il cioccolato fondente grossolanamente e mettere da parte. Riscaldare il latte in un pentolino Mentre il latte si riscalda, in una ciotola setacciare farina, zucchero, cacao, vanillina e cannella e mescolare. Non appena il latte bolle, aggiungere a cucchiaiate il composto preparato poco prima e

un mantra. Dunque, non posso esimermi dal consigliarvi di gustare alcuni dei “dolci carnevaleschi” che non mancano mai a casa mia.

CURIOSITà In alta Val Tiberina viene chiamato Meaccio.

Sanguinaccio Fonte: www.tavolartegusto.it

mescolare dolcemente con una frusta a mano. Aggiungere poi il burro fuso e continuare a mescolare bene. Aggiungere il cioccolato fondente e continuare ad amalgamare finché non si scioglie. Continuare a mescolare finché non raggiunge la consistenza preferita. Consiglio: mescolare costantemente il composto altrimenti si attacca.


art’s creation 07 | arte culinaria

CARNEVALE . . .

DOLCE VALE !

Autore: Nicoletta Froechlich

arte culinaria

~ CHIACCHIERE ~

Il dolce che accompagna per antonomasia il sanguinaccio, sono le chiacchiere. Si tratta di strisce di pasta, talvolta con un fiocco al centro, che vengono cotte al forno o fritte e successivamente spolverate di zucchero a velo. Come il sanguinaccio, le chiacchiere sono un dolce tipico del carnevale e sono diffuse in Ingredienti: 350 g di farina 2 uova 50 g di burro 50 g di zucchero un pizzico di sale zucchero a velo olio di arachidi

tutta Italia, seppur conosciute con moltissimi nomi diversi. In Campania – così come in Basilicata, Sicilia, Lazio, Puglia – le chiamiamo così ma sono davvero tanti i nomi che sono associati a questa prelibatezza: sono bugie in Liguria, oppure Frappe in Umbria e Marche, Maraviglia in Sardegna o Cenci in Toscana.

Chiacchiere Fonte: www.flaviasmuffin.blogspot.com

RICETTA NAPOLETANA

palla e lasciarla riposare in un luogo fresco, coperta da uno strofinaccio, per circa un’ora. Trascorsa l’ora, prendere un po’ di pasta e con il matterello tirare una sfoglia sottile. Per tagliare la sfoglia, usare una rotella tagliapasta – o un coltello affilato – e formare tante strisce della grandezza e della forma Procedimento: Su una spianatoia disporre a preferite. fontana la farina. Lasciar ca- Consiglio: su ogni striscia, dere al centro della farina, lo fare un taglio al centro così che zucchero, l’olio, le uova e il piz- la chiacchiera si gonfi bene duzico di sale. Impastare il tutto rante la cottura. fino ad ottenere un composto Riempire una padella antiademorbido ma sodo. Formare una rente con abbondante olio e far-

lo riscaldare. Per vedere se l’olio ha raggiunto la temperatura ideale, gettare nella padella un pezzettino d’impasto: se sfregola, si può cominciare a friggere. Le chiacchiere si gonfieranno e dopo poco diventano croccanti, a questo punto, prenderle con un mestolo forato per far scolare l’olio in eccesso e poggiarle su un foglio di carta assorbente. Una volta cotte, spolverizzale con zucchero a velo a piacere e servirle insieme al sanguinaccio.

Che dire più…divertitevi a prepararli e BUON APPETITO! :D

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art’s creation 07 | arte digitale

ESPOSIZIONI

LIVELLI E VALORI In questa guida cercherò di parlarvi dell’esposizione di una foto, in particolare vi parlerò dei “Livelli” di Photoshop, nelle versioni recenti sostituiti con il

termine “Valori Tonali” ma sono rimasti inalterati nelle funzioni. Per prima cosa cerchiamo di capire cosa sono e a cosa servono. In Photoshop, questa regolazio-

ne indica la capacità di regolare la gamma tonale e l’istogramma di un’immagine. Ovvero la quantità, o livello, di pixel che si trova in ogni valore luminoso.

Istogrammi Prima di cominciare a lavorare con questa regolazione impariamo a leggere un istogramma. Ma cos’è un istogramma? In poche parole è un diagramma a barre della luminosità dell’immagine. In pratica Photoshop ordina i pixel di un immagine in base a quanto sono luminosi o scuri. Posiziona i pixel neri a sinistra e i bianchi a destra. Nel centro ci sono 254 diverse barre che contengono i valori grigi, affiancando tutte le barre otteniamo un istogramma. In questo modo è facile vedere se un’immagine manca di luci o di ombre. Ad esempio se il lato sinistro è vuoto sapremo che l’immagine è sovraesposta e manca di dati per le ombre. Al contrario, se il lato vuoto è a destra, l’immagine è sottoesposta e manca dunque di dati di luce. Un’immagine con esposizione corretta ha un istogramma con pochi pixel alle estremità del diagramma e i restanti distribuiti nell’istogramma. Ora provo a farvi degli esempi pratici mostrandovi foto e relativi istogrammi. art’s creation 07 | 26

Problemi di esposizione Dando uno sguardo all’istogramma della prima foto, notiamo che l’immagine è sottoesposta, in quanto il lato destro è vuoto rispetto al sinistro. Mentre la seconda foto è sovraesposta, non eccessivamente, ma ha meno dati di ombre, infatti il lato sinistro è più vuoto rispetto al destro.


art’s creation 07 | arte digitale

ESPOSIZIONI

VALORI TONALI Usare valori tonali per migliorare esposizioni errate.

Autore: Rose’s Creation

arte digitale / consigli

Dopo questa noiosa parte tecnica, vediamo di capire come utilizzare questo strumento.

Schiarire una foto Hai una foto troppo scura? Vuoi schiarirla velocemente? Aggiungi una regolazione Valori Tonali e poi semplicemente trascina il cursore del bianco verso sinistra. Facile no? Lo stesso discorso vale per una foto troppo chiara, basta fare l’opposto. Memories by Ailovc

Pastel Innocence by BTBArtist

Questa è sola una delle tante operazioni che è possibile effettuare con questa regolazione. Per non renderlo lungo e monotono l’argomento verrà suddiviso e trattato di volta in volta nei vari numeri del magazine. Se hai qualche dubbio o domande scrivici a team@artlover. com nelle prossime guide cercheremo di rispondere a tutti i vostri quesiti.

The Afternoon Rain II by IsacGoulart art’s creation 07 | 27


art’s creation 07 | fai da te

TRE CREAZIONI SEMPLICI

PER UN CARNEVALE

“FAI DA TE” Siete stati invitati ad una festa di Carnevale e non avete più tempo per cercare un vestito? Oppure avete scomodi oggetti che si ac-

cumulano per casa e che vi fanno gli occhietti dolci quando decidete di buttarli, così commoventi che poi alla fine li tenete?

Autore: Adames

fai da te / consigli

Ecco a voi alcuni esempi per riciclare ciò che avete per casa, e creare così costumi per Carnevale, originali e fantasiosi.

Gonna in tulle: Oggetti necessari: -Metro da sarta; -Elastico per vestiti (quello per i pantaloni è l’ideale); -Ago; -Filo; -Tulle (le misure dipendono da quanto lunga si voglia fare la gonna); -Forbici. Procedura: -Misurate la vostra vita utilizzando il metro da sarta, in modo da determinare la larghezza della vostra gonna. -Prendere l’elastico e tagliarlo di 10 cm più corto rispetto alla lunghezza della vostra vita, misurata in precedenza. -Cucite le due estremità dell’elastico con l’ago e il filo (per sicurezza cucire due o tre volte, in modo che non si scucia). -Prendere il tulle e tagliarlo in strisce di circa 8 cm di larghezza, per la lunghezza bisogna tagliare una striscia il doppio più lunga della misura che si vorrebbe e aggiungere 4 cm. -prendere una striscia e farla passare all’interno dell’elastico precedentemente cucito, in modo che un lembo sia interno e l’altro esterno, e cucire le due parti appena sotto l’elastico. -Ripetere l’operazione con tutte le altre strisce. Nota: -Se si creeranno strisce con tulle di diverso colore il risultato sarà più carino e fantasioso. -Con lo stesso metodo si possono realizzare coroncine.

Ali di farfalla: Oggetti necessari: -Collant di Nylon; -Vecchi appendiabiti di metallo (o fil di ferro/ottone); -Pinze; -Nastro e fili; -Decorazioni. Procedura: -Servendoti di pinze prendi alcuni appendiabiti interamente di metallo, aprili e modellali, in modo da ottenere un filo a forma di U (questa operazione si può svolgere anche con del fil di ferro o ottone). art’s creation 07 | 28


art’s creation 07 | fai da te

-Avvicina le due estremità fra di loro (in modo da formare una figura simile ad una goccia) e legale. -Procedere nello stesso modo con gli altri appendiabiti (o fil di ferro): è consigliato, per ali da farfalla, utilizzarne quattro, ma per averle più semplici se ne possono utilizzare sono due. -Legare le quattro (o due ) punte fra di loro. -Modellare a proprio piacimento le forme del filo (in modo che siano il più possibili uguali). -Prendere delle calze collant, arrotolare una gamba (come se si dovessero indossare) e infilarla in una delle strutture di ferro precedentemente costruite. -una volta infilata e tenuta ben tesa, tagliare l’altra gamba in modo che si possa mettere in una delle altre strutture. -Ripetere quest’operazione con le altre strutture. -Bloccare le collant al centro, in modo che non scivolino e rimangano ben tese. -Per nascondere i nodi e il fil di ferro che lega le diverse parti è carino fare un fiocco al centro, dove convergono le strutture. -Decorare come si vuole le ali ottenute. Nota: -Per legarle successivamente alla schiena si possono utilizzare dei fili o dei nastri, legati in modo da poterle indossare come bretelle.

Coda di “pelo”: Oggetti necessari: -Lana (meglio se di diverso colore) -Pettine Procedura: -Con diversi fili di lana create una treccia molto spessa e legatene la fine con un elastico, in modo che non si sciolga. -Pettinatene la fine in modo che la lana si “apra”. -Prendere altri piccoli fili di lana, uniteli e legateli insieme con un altro filo di lana (il nodo deve essere più o meno al centro della lunghezza dei fili raccolti). -Pettinateli in modo che anche questa volta la lana si apra (tranne quello che lega tutti gli altri). -Una volta che questi fili saranno completamente disfatti, legate il pezzo ottenuto alla treccia mediante il filo che non è stato pettinato. -Ripetere l’operazione più volte con altri fili di lana, in modo che tutta la treccia venga ricoperta. Nota: -La coda finita si può attaccare direttamente ad un indumento (gonna o pantalone) cucendola, oppure incastrandola ad un elastico. -Utilizzando lana di diversi colori si otterrà una coda più variopinta.

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art’s creation 07 | scrittura

l’amore libri ed emozioni

E’ scientificamente provato che almeno una volta nella vita ci chiediamo “Cos’è veramente l’amore?”. Il mio professore di lettere inizierebbe col dire che la parola Amore deriva dal latino a-mors, senza morte, dall’etimologia si può notare l’originalità di questo sentimento: “amore” non deriva da altre, la sua radice significa se stessa, quasi non pare artificiale. La parola “amore” è tra le più usate nel linguaggio comune. Se ne parla di continuo: tra le persone, in televisione, sulle riviste, nei libri. Eppure è sempre difficile dare una definizione univoca dell’Amore che metta tutti d’accordo. Per esempio: se cercassimo una definizione “obiettiva” dell’amore su qualsiasi dizioart’s creation 07 | 30

nario, leggeremo: “L’amore è un sentimento intenso e profondo di affetto, simpatia ed adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale.” Ma tale frase, cosa dice di noi, delle nostre passioni amorose, dei nostri tormenti e delle nostre gioie? Una definizione oggettiva non rende ragione, forse proprio perché il concetto dell’amore è davvero inafferrabile. Eppure non smettiamo mai di cercarla, forse perché l’amore ci rende vulnerabili e quando l’ho troviamo abbiamo sempre paura di perderlo. Se lo chiediamo ad un bambino spiegherebbe che l’amore è lasciare l’ultimo pezzo preferito di merenda per lei. L’amore è

Autore: Nicole

scrittura

quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi o quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono. Un bambino risponderebbe così, semplice e puro come dovrebbe essere. “Cos’è veramente l’amore?” L’amore è quella forza invisibile capace di far girare il mondo, capace di renderci unici e speciali agli occhi di un’altra persona. Amore è quello che guardiamo nei film, quello che leggiamo nei libri e ogni volta ci emoziona come se fosse la prima volta. L’amore può essere adolescenziario come quello di Babi e Step in Tre metri sopra il cielo, quanti di voi si sono emozionati sulla loro storia e hanno pianto quando è finita? Tutti noi abbiamo sempre sognato un


art’s creation 07 | scrittura

ragazzo “sbagliato” come Step, una ragazza acqua e sapone come Babi, una scritta sopra al cielo per rendere unico un amore vero. L’amore può essere romantico come quello di Alex e Niki in Scusa ma ti chiamo amore, capace di eliminare ogni pregiudizio. Perché l’amore non ha età. L’amore può anche essere divertente come quello di Cristina e il giovane medico del pronto soccorso in Non tutti gli uomini vengono per nuocere, capace di farci sorridere per alcuni minuti, per poi capire che non tutto è impossibile. L’amore può essere litigarello come quello di Jennifer e Ian in Ti prego lasciati odiare, dove l’odio piano a piano si trasforma in Amore, capace di

farci capire che non tutto è una nostra scelta. L’amore può essere eterno come quello di Bella e Edward in Twilight, capace di rendere un sogno ancora più bello della realtà, perché se un leone si

per la prima volta nel suo bar in Il primo caffè del mattino, senza sapere la sua lingua, ma eppure loro si sono amati lo stesso o come quello di Lucia e Clark in Mi arrivi come da un sogno. L’amore può essere erotico come quello di Ana e Christian Grey in cinquanta sfumature di grigio, duro e crudele fin da subito per poi trasformarsi in un normale uomo in grado di amare ed essere amato.

innamora di un agnello è una cosa normale. L’amore può essere senza tempo come quello di Luce e Daniel in Fallen, capace di resistere tutto quel tempo a dimenticare ogni volta chi fosse lui, o come quello di Allie e Noah in Le pagine della nostra vita dove l’amore non muore mai. L’amore può anche essere “senza lingua” come quello di Massimo e quella turista che apparve

L’amore può superare ogni difficoltà, ogni malattia, può andare ben oltre come quello di Louisa e Will in Io prima di te o come quello di Hazel e Augustus in Colpa delle stelle. L’amore può essere stravolgente come quello di Abby e Travis in Uno splendido disastro, dove da una semplice amicizia alla fine ci si ritrova con un anello in mano e un uomo tutto da riscrivere. Ma l’amore non è sempre come si crede, l’amore può anche essere quello tra un figlio e un padre come per esempio in Il tempo che vorrei, che non se lo art’s creation 07 | 31


art’s creation 07 | scrittura

Passion by ebtihalien

dicono spesso ma è cosi. Ecco l’amore l’ho possiamo trovare in mille storie tutte diverse, nelle canzoni che ascoltiamo alla radio quando andiamo al lavoro, nelle pubblicità della metropolitana. Se c’è una cosa che ho imparato in tutti questi anni è che non sempre l’Amore va dichiarato, alle volte c’è già senza saperlo, senza dirlo più volte. Guardatevi attorno, l’Amore è ovunque e non ci serve conoscere altre lingue oltre alla nostra. L’amore. Ma ora vi lascio a voi quella “famosa” domanda: Che cos’è l’amore?

Eve - loves every child by msriotte

My empire of paper memories by Marie-Esther art’s creation 07 | 32

The Trail of Red by parvanaphotography

Divergent

Go


art’s creation 07 | #art

- Tris Prior and Four (Tobias Eaton) by AnastasiyaKosenko

Snow White and Rose Red by creativephotoworks

oddess of the Rose by VeilaKs

Poppy dreams by IgnisFatuusII

Mother’s Day by SharonLeggDigitalArt

Lucid Dream by arefin03

What would I give by fdasuarez art’s creation 07 | 33


art’s creation 07 | fai da te

r o s a

Autore: Rose’s Creation

fai da te / consigli

di carta

Come creare velocemente una rosa con la carta.

Oggi vi mostro come creare delle piccole rose di carta semplicemente arrotolando la carta! Anche i meno abili possono ri-

uscirci, è davvero semplice e il risultato finale è di grande impatto. Carine da utilizzare come decorazione, o per arrichire pic-

Occorrente: • Carta o cartoncino o pagine di vecchie riviste. • Matita • Forbici • Colla.

delle spirali sui Arrotola la spirale su se 02|Disegna 04| pezzi di carta. Puoi alstessa partendo dall’e-

ternare spirali rotonde ad altre con bordi ondulati per avere rose dall’aspetto diverso.

coli bouquet, o ancora da usare come elementi di un originale centro tavola. Scopriamo insieme come realizzarle.

sterno.

recuperando 01| Comincia un po’ di carta in giro,

puoi utilizzare anche pagine di vecchie riviste se non hai carta e cartoncino sotto mano, il risultato è molto carino ed originale. Ritaglia tanti quadrati anche di dimensioni diverse.

art’s creation 07 | 34

le spirali che hai 03|Ritaglia disegnato.

la spirale e falla 05| Rilascia assestare poi puoi fer-

marla con una goccia di colla. La rosa è pronta.


art’s creation 07 | arte digitale

effetto

testo inciso

Autore: Grafica & Arte

arte digitale / video tutorial

Nel seguente tutorial vi faccio vedere come realizzare un testo inciso su una superficie di legno.

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art’s creation 07 | #art

CARNEVALE VENEZIANO

è arrivato il Carnevale. Che per me è uno dei periodi più belli assieme ad Halloween. Significa che posso uscire di casa conciata come voglio, giustificandomi con un “sono a tema! Non potete dirmi niente!” Ma tornando alla serietà, uno dei motivi per cui amo Carnevale è la magia che mi trasmette. E se non amate il Carnevale, state ben lontani da questo articolo, o vi troverete a ballare le musiche brasiliane, con un paio di ali da farfalla, sculettando come le bellissime fanciulle brasiliane mascherate per il Carnevale di Rio. Facciamo solo un po’ di storia prima. Il Carnevale infatti, è celebrato in tutto il mondo, ma noi da italiani parleremo di quello di Venezia, che è quello più famoso in tutto il mondo. Principalmente fa leva sulla religione cristiana, tant’è che la stessa parola ha riferimenti al Martedì Grasso. Ma in realtà, anche nelle religioni pagane, festività con maschere e banchetti non erano poi così sconosciuti. In Italia abbiamo tantissime città che si colorano e celebrano la festività, coinvolgendo tutta la cittadinanza. Questa volta ho chiesto l’aiuto di due amici, Alessio e Federica, che ringrazio tantissimo per il loro aiuto. (leggi la doppia intervista a seguire) Piccola premessa; da siciliana, non posso non parlare anche art’s creation 07 | 36

del nostro Carnevale (famosi sono quello di Sciacca e quello di Acireale) e del programma attivo nell’isola del “7 giorni `700”, con l’intento di riportare in vita il Carnevale Barocco, grazie alla passione di maestri di danza, popolari e non, cantastorie e itinerari in palazzi Barocchi di Palermo. Tornando al nostro Carnevale Veneziano; sapete quando ha avuto inizio? Ebbene, pare proprio che già agli albori dell’anno mille, vi fossero documenti sul Carnevale. Lo avreste mai detto? Il Carnevale era l’occasione, anche per i ceti più umili, di poter passare un periodo di baldoria e divertimento. Grazie all’uso delle maschere era facile confondersi nella folla, a poter mischiare nobili e popolani, e non dimentichiamo che l’uso delle maschere, era anche una buona occasione per qualche piccola vendetta goliardica ai nobili. La Repubblica di Venezia aveva infatti costumi strettissi-

mi, a livello di morale e ordine pubblico. Il Carnevale era quindi lo “sfiatatoio” della popolazione per far sfogare tensioni e malumori. Come abbiamo detto, l’uso della maschera consentiva di poter, effettivamente, cambiare in toto: per questa ragione si salutava il personaggio con un cortese “Buongiorno signora maschera”. I festeggiamenti potevano anche durare sei settimane, e già nel 1272 la produzione di maschere era attiva. L’usanza dei travestimenti stava fiorendo, la possibilità di indossare vesti diverse dal solito consentiva anche di poter avvicinare le fanciulle che si volevano corteggiare. Pensate che una maschera, la “Bauta” era usata con questo scopo. Si poteva utilizzare, per esempio, per recarsi a teatro e mascherare la propria identità, per corteggiare. Immaginate di essere a teatro, e una persona dietro di voi si avvicina dichiarando di amarvi.. probabilmente, nel 2015, chia-


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VENEZIANO meremmo la polizia e picchieremmo il povero indifeso, ma all’epoca non era un fatto così insolito. Era un gioco principalmente di seduzioni. Le feste erano tante, ma la più famosa, come oggi, è quella di Piazza San Marco. Venivano chiamati giocolieri, acrobati, musicisti e danzatori; tutto, con il solo scopo di intrattenere il pubblico. Ogni anno ancora oggi vediamo in televisione la piazza affollata di gente di ogni dove, e assistiamo al cosiddetto “Volo dell’Angelo”. In poche parole, un bel dì, nel `500, un giovane acrobata turco riuscì tra lo stupore e la meraviglia, a giungere alla cella campanaria del campanile di San Marco, camminando letteralmente su una lunghissima corda che era ancorata ad una barca sul molo. Nella discesa, raggiunse la balconata del Palazzo Ducale, porgendo gli omaggi al Doge. La folla era in visibile delirio, e così si pensò bene di far diveni-

re l’evento una prassi normale nelle edizioni successive. Anche i veneziani stessi si cimentavano in queste “prove di coraggio”, finché giunse questa variazione di dotare il prescelto di ali, e appeso ad una corda, giungeva fino al balcone del Doge, da cui riceveva in genere denaro. Nel `700 tuttavia, finì in tragedia. Il povero malcapitato si sfracellò al suolo, tra la folla. A causa del grave incidente il volo fu proibito, e si scelse di optare per una colomba di legno. Come ho detto, l’uso delle maschere consentiva quasi l’annullamento stesso della identità, cosa che portò anche ad eccessi e limitazioni nel corso del tempo. Nel 1300 si vietò l’uso delle maschere di notte, perchè effettivamente era piuttosto semplice molestare o rubare e non poter essere riconosciuti. Nel 1400, grazie anche all’uso delle maschere religiose, era facile entrare nei monasteri e compiere atti libertini anche con le stesse religiose! Si proibì quindi l’uso delle maschere nei luoghi sacri. Arriviamo quindi al `700, con il crollo della Repubblica. Lo spirito stesso del Carnevale sembrò cessare, ma con Napoleone i festeggiamenti ripresero. Poco a poco, tutte o quasi tutte le manifestazioni furono ripristinate, tra cui il “Volo della Colombina”. Nel 2001 però si è optato per

Autore: Thelma Aterno

eventi artistici

la sostituzione dell’animale meccanico, preferendo quindi una persona in carne ed ossa. Il Carnevale dà sicuramente la possibilità di prendersi poco sul serio, di scherzare e di subire scherzi; di mangiare tante buone leccornie, di partecipare a feste mascherate indossando maschere lavorate a mano e abiti finemente lavorati. Ma il Carnevale è anche una buona occasione per riprendere quelle tradizioni che ultimamente sembriamo aver dimenticato: troppo spesso si ha paura nel lasciarsi andare, nell’indossare una maschera e lanciare coriandoli al nostro amico accanto. Secondo me, il divertimento non ha età; ogni anno, desidero essere a Venezia per poter ammirare questi abiti magnifici. Poter indossare le maschere e ballare con “le signore maschere” presenti con me, e la possibilità anche di non prendersi sul serio. Perchè volerlo quindi relegare come un “festeggiamento per bambini?” E ricordatevi; a Carnevale, ogni scherzo vale! (Con le piccole varianti inventate da piccoli del “E chi si offende, è un maiale!) Buon Carnevale a tutti! art’s creation 07 | 37


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CARNEVALE doppia intervista ad Cosa puoi dirci del Carnevale di Venezia? Come lo vivi? ALESSIO: Ci sarebbe molto da dire! È una tradizione antichissima, risale a prima del 1100 anche se ufficialmente la Serenissima lo riconobbe solo sul finire del ‘200. Si usava una maschera chiamata “Larva” facente parte del travestimento chiamato “Bauta”: questo era usato sia da uomini che da donne, rendendo impossibile distinguere età, sesso, estrazione sociale… L’intera identità era nascosta tanto che ci si salutava con un semplice “Buongiorno siora maschera”. Ma il carnevale di Venezia più conosciuto è quello più godereccio, ma molto più moderno! Nel ‘700 ci furono i veri eccessi e anche la Serenissima fu costretta a limitare molto l’uso di maschere e feste… Io, come la maggior parte dei veneziani, vivo un po’ male il periodo…

Bauta art’s creation 07 | 38

FEDERICA: Io ho lavorato nel piazzale davanti la stazione, per quattro anni, come truccatrice. È un’esperienza magica, tra le più belle e intense che ho avuto. Lavorando e vivendolo da questa prospettiva non solo ho avuto l’occasione di ammirare le maschere del carnevale, dalle più classiche alle più fantasiose, ma anche di venire a contatto con le persone che desideravano partecipare a quella che è la più spettacolare festa di Carnevale d’Italia e d’Europa. Io e gli altri truccatori restavamo a lavorare

Foto di Federica anche per 10 ore al giorno ma questo a me non ha mai pesato. Durante quelle settimane ho potuto conoscere persone provenienti da tutto il mondo per vedere anche solo per poco la magia del carnevale. Uno dei ricordi che mi fa ancora ridere riguarda una coppia di russi che ha voluto farsi truccare con una mascherina sugli occhi alle sette del mattino, mentre l’acqua per i pennelli si congelava nel bicchiere! O quella volta che un ragazzo che tornata a casa verso le sei del mattino mi ha regalato un cuciono da divano di seta rossa per “rendere più bella” la sedia per i clienti. Sono settimane di risate, balli e maschere! Anche lavorando tutto il giorno, in un costume pesante e perennemente truccata, con tante persone felici e in maschera che ti girano attorno, non si può non essere coinvolti.


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CARNEVALEdVENEZIANO alessio e Federica è un periodo particolarmente amato? Vi sono tradizioni che rispettate? ALESSIO: No, per niente! La città è davvero “affaticata” durante questo periodo… Venezia non è una grande metropoli, è un labirinto di calli, canali e ponti… Durante il carnevale arrivano un sacco di persone da tutto il mondo con le maschere più strane (e spesso davvero brutte) che imbrattano e intasano i percorsi che i veneziani fanno per andare al lavoro, a casa, ecc… A parte mangiare “fritołe” e “gałani” (frittelle e chiacchiere), no… Non sono a conoscenza di tradizioni particolari… Beh, a parte il volo dell’Angelo alla domenica precedente al giovedì grasso e alla festa delle Marie ripristinata solo nel 1999 ma in realtà antichissima.

Volo dell’Angelo

FEDERICA: Sì, è un periodo che tutti aspettano con grande trepidazione, anche se per chi vive e lavora a Venezia in quelle settimane è un po’ difficile! Venezia è sempre piena di turisti, ma mai come durante il carnevale! Ci sono ovviamente traghetti extra e un sacco di poliziotti e vigili per mantenere l’ordine e regolare il flusso di gente, ma è così affollata che queste misure non bastano mai! Ogni carnevale ha il suo tema, che quest’anno se non erro è la tradizione culinaria. Io non sono veneziana, ma tra le tradizioni che ricordo ci sono certamente la parata d’apertura con lo spettacolo in piazza San Marco e la regata silenziosa del Martedì Grasso, dove le luci sul Canal Grande vengono spente (quasi tutte ovviamente) e nel silenzio della notte passa l’ultima regata in costume della festa, illuminata solo dalle torce, come agli albori del Carnevale. Ci sono feste e concerti in ogni piazza, notte e giorno, per qualunque età e gusto. E a proposito di gusto, non è carnevale a Venezia se non mangi almeno una volta crostoli e frittelle! … e se almeno una volta non ti dipingi il viso o non ti vesti in modo ilare e carnevalesco! fritołe e gałani

Regata Silenziosa

Come mai il Carnevale è così importante per Venezia? ALESSIO: È un modo per continuare la storia… Ma ripeto: non è una ricorrenza così amata dai veneziani… Poi ovviamente ci sono le eccezioni con residenti che si danno letteralmente alla pazza gioia, però adesso il carnevale per Venezia è più una “vetrina” nei confronti del mondo che una tradizione “autoctona”…

FEDERICA: È una tradizione antica di cui onestamente non conosco le origini (Thelma perdono! La mia ignoranza è venuta a galla!) art’s creation 07 | 39


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Ogni anno i turisti diventano sempre più numerosi. Credi che questo possa essere un pericolo per la città? ALESSIO: Sì, la città è in affanno… Abbiamo sempre più presenze! Alcuni potrebbero dirmi “così l’economia si muove” ma in realtà non è sempre così… Molti turisti spaventati da certi servizi televisivi che fanno vedere solo il lato peggiore della città, hanno paura di essere truffati ad ogni angolo (per carità è successo, ma non penso Venezia sia peggio di Roma o Firenze… Certe cose avvengono ovunque) e si portano perfino la scatoletta con la pasta fredda da mangiare per strada… Ed imbrattano tanto… E si deve considerare che la città è sempre più afflitta dal problema delle acque alte. Per esempio per domani è prevista un’acqua alta quasi eccezionale, se fosse per esempio la domenica con il volo dell’Angelo sarebbe davvero un problema: la gente non si ferma davanti a niente ma la città è “ingolfata” quando ci sono maree di quel tipo.

FEDERICA: Certamente c’è un problema di sovraffollamento e a volte questo causa problemi anche piuttosto ingenti: anni fa un ragazzo in costume ha tagliato una tela preziosissima in un museo con la sua spada! (Forse trovi l’articolo di giornale riguardo a questo) Molto spesso vengono vandalizzati i muri ed i monumenti incidendo o disegnando o peggio. Questa disattenzione della gente e lo scarso interesse che alcuni dimostrano per un patrimonio storico e artistico così prezioso mi scandalizza. In questo senso, tante persone sono un pericolo perchè non possono essere controllate, ma non è giusto bloccare l’affluenza di molte persone rispettose e affascinate dalla magia di questa particolare Venezia solo per pochi sciocchi. Per quanto riguarda la pulizia ho potuto constatare in vari anni che non è un problema: la città viene costantemente pulita, giorno e notte. Perciò nonostante la gran quantità di gente, non ci si trova mai a camminare tra i rifiuti.

Hai mai partecipato attivamente al Carnevale? ALESSIO: Nonostante non lo abbia mai particolarmente amato, sì… Un po’ di anni fa ho partecipato alla grande festa in Piazza San Marco per il volo dell’Angelo… Ho fatto un po’ di foto!

FEDERICA: Si, come truccatrice autorizzata. Serve un permesso del comune per farlo e viene rilasciato solo ad un certo numero di truccatori e artisti di strada.

Se sì, cosa hai indossato? ALESSIO: Da Morte… Quella con la falce… Che banalità! :p

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FEDERICA: Sopra i milioni di strati di lana? L’ultimo anno ero vestita da fata-farfalla: un lungo abito blu con maniche a campana e gonna ampia, con delle farfalle cucite sulla gonna e un bel paio di ali da farfalla sulla schiena.


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Cosa puoi dire a chi invece, non ha mai partecipato alla euforia del Carnevale? Lo consigli? ALESSIO: Nonostante tutti i problemi, capisco benissimo che è un’esperienza da provare! Venezia prende tanti colori diversi ed alcune maschere sono oggettivamente belle! Posso consigliare di evitare i momenti di maggiore calca perché la città fa fatica e vengono addirittura istituiti i sensi unici pedonali… Per fare un centinaio di metri ci si mette anche 10 minuti… Ed è una buona idea evitare durante la sera le zone della “movida” veneziana come S.Margherita o Campo Bella Vienna/Erbaria perché è pieno di ubriachi. La cosa migliore sarebbe trovare una festa privata in qualche palazzo sul Canal Grande (ok, qui ho esagerato)! In alternativa può essere una bella idea girare il pomeriggio per le strade principali della città come la Lista di Spagna e la Strada Nuova, dalla Ferrovia verso Rialto…

FEDERICA: Se avete le possibilità di passare in giornata o di fermarvi per la notte, assolutamente si! Credo che sia una cosa da fare almeno una volta nella vita. Personalmente vivere l’atmosfera del Carnevale veneziano ha segnato positivamente la mia vita e lo ricordo ancora adesso con grande nostalgia!

E infine.. dicci qualche detto in veneziano sul Carnevale! ALESSIO: Beh, non ce ne sono molti a dire il vero… Considerando che il carnevale ad un certo punto della storia di Venezia durava veramente tanto, i detti e proverbi sono pian piano svaniti… Un detto sicuramente ancora usato è “Zioba grasso, tute łe boche łica” (“Giovedì grasso, tutte le bocche leccano”): semplicemente vuol dire che il giorno di giovedì grasso (e per estensione tutto il carnevale) è il momento giusto per esagerare col cibo e le ghiottonerie senza eccezione alcuna… (ah, una questione di pronuncia… la ł è praticamente muta oppure può essere una “e” un po’ strascicata mentre la “z” va pronunciata come la “s” di “rosa”)

FEDERICA: Ancora una volta, purtroppo non sono veneziana e non mi viene in mente nulla di particolare se non questo: A Carneval tute le boche lica. Che significa che a Carnevale tutte le bocche leccano, ovvero non è carnevale se non ci si concede qualche golosità!

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art’s creation 07 | arte digitale

rif le s s o le non distruttivo

Come aggiungere un riflesso lente senza perdere i dati di un’immagine. Photoshop ha molti strumenti e filtri utili. Oggi parleremo di un filtro molto popolare; il riflesso lente. Grazie a questo filtro

Immagine iniziale

possiamo aggiungere un riflesso ad un’immagine. Spesso si applica direttamente alla foto, ma questo non vi permette di

controllarlo bene. Dunque vedremo come applicarlo in maniera non distruttiva.

risultato finale

prima cosa apri la dove posizionare Bene, annulla l’opera01|Per 03|Scegli tua foto. il tuo riflesso trascinan- 05| zione. Vai su Modifica > dolo. Poi premi OK.

su Filtro > RendeNoterai che è stato ap02|Vai 04| ring > Riflesso Lente plicato direttamente

alla foto. Non possiamo effettuare modifiche.

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Annulla Riflesso Lente.

un nuovo li06| Aggiungi vello e riempilo di nero.


art’s creation 07 | arte digitale

e nt e Autore: Rose’s Creation

arte digitale / consigli

riapplica il Filtro. Vai 07| Ora su Filtro > Riflesso Lente. Memories by CindysArt

Tenanye by octobre-rouge

lo stile di livello 08|Imposta su Scolora.

riapparire il nostro 09| Ecco riflesso. Questa volta possiamo modificarlo.

Fiddler On The Floor by RMOriginalArt

un po’ l’o10| Abbassiamo pacità e il gioco è fatto!

Ophelia by Voodica art’s creation 07 | 43


art’s creation 07 | musica e cinema

GIORGIA Tra gli amici e l’atmosfera, io non sopporto di restare in vetrina… eppure, Giorgia in vetrina c’è eccome! E’ una delle cantautrici italiane che conosco praticamente da sempre; avevo solo 8 anni quando lei iniziò a farsi spazio

Mangio troppa cioccolata, 1997 Fonte: www.booklet-landia.blogspot.com

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Autore: Nicoletta Froechlich

musica

nel mondo della musica ma ricordo con piacere che, negli anni, mi ha seguito – in un certo senso – con le sue canzoni. Ha una voce molto particolare, una di quelle voci che non ti stanchi mai di ascoltare, che sono sempre fresche e immor-

tali, nel cuore e nella mente. Dunque, questo articolo della sezione Musica lo voglio dedicare a lei, a lei che mi ha accompagnato con Come saprei e Girasole.

BIOGRAFIA Giorgia Todrani nasce il 26 aprile 1971 tra le note musicali, infatti suo padre Giulio era musicista e membro del duo Juli&Julie e successivamente fondatore del gruppo soul e r’n’b Io vorrei la pelle nera. A sedici anni inizia la sua formazione sotto la guida del tenore Luigi Rumbo. Inizia, poi, ad esibirsi nei club romani con gli Io vorrei la pelle nera e la Friends Acoustic Night, per poi dedicarsi al Giorgia Todrani’s Group in cui

affina la sua tecnica che va dal jazz al soul, al blues, al reggae e anche al rock. Diplomata al Liceo Linguistico, inizia a guadagnare i primi soldi facendo cori jingle per le pubblicità; continua a studiare con Rumbo fino all’età di ventisei anni e ottiene la prima vera occasione nel 1990, quando Zucchero la chiama come corista per la registrazione dell’album Miserere. Più tardi, scoprirà che nel coro con lei c’è anche un giovanissimo Andrea Bocelli.


art’s creation 07 | musica e cinema

CARRIERA 1995 co-conduce con Pippo La vera e propria carriera mu- Baudo il programma televisivo sicale di Giorgia comincia nel musicale Sanremo Top. Suc1993, quando si presenta a cessivamente, viene pubblicaSanremo Giovani con il bra- to l’album Come Thelma & no Nasceremo, scritto da lei Louise, che esordisce alla seinsieme a Massimo Calabrese conda posizione della classifica e Marco Rinalduzzi. Si clas- FIMI e vende 300.000 copie in sifica al primo posto e accede poche settimane. automaticamente all’edizio- Nel 1996, la cantante romana ne dell’anno successivo come decide di esibirsi di nuovo al feNuova Proposta. Così, nel stival e sale sul podio – al terzo 1994 si presenta di nuovo al posto – con il brano Strano il festival con la canzone E poi, mio destino; lo stesso anno, ma si classifica solo settima. Si inciderà il suo terzo disco – tutprende la sua rivincita, però, to live – con lo stesso nome. nel 1995 classificandosi al pri- Il ’96 la vede anche in un promo posto nella categoria Big getto internazionale di beneficon il brano Come saprei. cenza, col brano The power of Proprio in questa occasione, piece che canta insieme a movince addirittura quattro premi stri sacri della musica internain una sola volta: Primo Posto zionale, quali Aretha Franklin, Big, Premio della Critica (pri- Kenny Rogers, Chris de Burgh, ma cantante ad aggiudicarsi Enrique Iglesias, Oleta Adams, entrambi i principali riconosci- Gerald Levert, Peabo Bryson, menti), Premio Autori e Premio Emmanuel e Michelle Wright. Radio e TV. Inoltre, il brano Riguarda noi Lo stesso anno, Giorgia affer- viene inserito nell’omonima ma ancora di più la sua popo- compilation, commercializzata larità tanto che viene invitata in tutto il mondo. ad esibirsi in presenza di Papa è il 1997 quando Giorgia coWojtyla sul sagrato della Basi- nosce il cantautore napoletalica di San Pietro in Vaticano no, venuto a mancare il mese per intonare l’Ave Maria, uno scorso, Pino Daniele: i due Spiritual e Bridge over Trou- instaurano subito una grande bled Water, e il 28 marzo COLLABORAZIONI 1996: partecipa alla registrazione di alcune tracce dell’album Eat the Phikis, di Elio e le storie tese, in particolare nel brano T.V.U.M.D.B., e nel brano Li immortacci. 2000: ospita in un suo concerto torinese Michael McDonald, successivamente è lui a

ricambiare la cortesia invitandola per il suo show al Forum di Assago, a Milano. – Al Lucca Summer Festival, viene invitata sul palco prima da Ray Charles per cantare Georgia on My Mind, e poi da Lionel Richie per il duetto in All Night Long. 2006: è ospite all’MTV Day a

album 1994 – Giorgia 1995 – Come Thelma & Louise 1997 – Mangio troppa cioccolata 1999 – Girasole 2001 – Senza ali 2003 – Ladra di vento 2007 – Stonata 2011 – Dietro le apparenze 2013 – Senza paura

Spirito Libero Tour 2009 Fonte: www.soundsblog.it

amicizia che sfocia in una collaborazione al quarto album della romana Mangio troppa cioccolata. La carriera di Giorgia la porta su, ma non la lascia cadere, infatti, numerose sono le sue collaborazioni con grandi artisti, partecipazioni a colonne sonore, esperienze in radio. Bologna, dove interpreta Like a Virgin di Madonna accompagnata dalla MTV Superband, composta da Federico Poggipollini, Max Gazzè, Morgan e e il batterista dei Bluvertigo. – Il 30 settembre 2006 partecipa alla Notte Bianca napoletana, duettando sul palco con Pino Daniele e la sua band in

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art’s creation 07 | musica e cinema

Napul’è. 2007: duetta con Fiorello per la colonna sonora del film Voce del verbo amore; il brano, intitolato Più, è una cover di un brano originariamente interpretato da Ornella Vanoni con Gepy & Gepy. – Collabora con il rapper Tormento e scrive il testo del brano Resta qui, contenuto in Alibi – ultimo disco del collega – uscito il 29 giugno 2007; Giorgia esegue nella stessa canzone anche il controcanto, insieme a Roberta Granà. 2008: duetta con il rapper Frankie HI-NRG MC nel brano Direttore. – Partecipa come ospite al concerto in onore dei trent’anni di carriera di Pino Daniele. – Si esibisce insieme ad Ornella Vanoni durante la serata Musica per i borghi, sotto l’orchestra del maestro Pepe Vessicchio. – Collabora nuovamente con gli elio e le storie tese nel brano Ignudi fra i nudisti, contenuto nell’album Studentessi. – Duetta con il tedesco cantautore pop Nevio nel brano Gli ultimi brividi. 2009: canta il brano Ora lo so, scritto da Michele Placido e Nicola Piovani per il film Il grande sogno. – Prende parte al progetto Amiche per l’Abruzzo durante il quale duetta con Gianna Nannini nel brano Salva-

mi. Entrambe, ritirano poi il Wind Music Awards per la stessa canzone. – Canta nel brano L’appuntamento, tratto dal disco Q.P.G.A. di Claudio Baglioni. 2010: canta nel brano Pour que l’amour me quitte di Elisa, cover del brano francese di Camille. – Scrive e canta Tu sei per il film di animazione Cattivissimo Me. 2011: prende parte all’area conference dell’edizione 2011 degli MTV Days a Torino. 2012: prende parte al programma di Fiorello Il più grande spettacolo dopo il weekend reinterpretando tre grandi classici: Se telefonando, Downtown e Dettagli. Durante la stessa trasmissione, si esibisce anche in Love is a losing game di Amy Winehouse. – Incide Viaggio, uno dei brani musicali contenuti nell’album tributo ad Alex Baroni Il senso… di Alex. – Prende parte agli MTV Days. – La Barilla sceglie le sue Di sole e d’azzurro e Un’ora sola ti vorrei per gli spot pubblicitari francesi. 2013: canta nel brano Viaggiante della cantante jazz Susanna Stivali. – Canta in due brani del cd Cantabile di Nicola Piovani: E lalabai e Near you.

RADIO Giorgia è speaker radiofonica nel programma di RaiRadio2 Radiodue on my mind (titolo ripreso dalla Georgia on my mind di Ray Charles). Per questa esperienza in radio, in-

terpreta il brano Accendi la radio che è anche la sigla del programma. Il Radiodue on my mind si conclude nel 2008 – dopo tre anni di successo – e ha visto numerosi ospiti tra cui Carmen Consoli, Paola Corte-

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Video del brano “Quando una stella muore” Fonte: www.metronews.it

tour 1999 Girasole Tour 2000 Fai sentire la tua voce Tour 2001 Senza ali Tour 2001 Senza ali Tour – seconda parte 2002 Le cose non vanno mai come credi Tour 2002 Le cose non vanno mai come credi Tour – seconda parte 2003 Le cose non vanno mai come credi Tour – terza parte 2003 Ladra di vento Tour 2004 Ladra di vento Tour – seconda parte 2005 Unplugged Sessions Tour 2005 Unplugged Sessions Tour – seconda parte 2008 Stonata Tour 2009 Spirito Libero Tour 2012 Dietro le apparenze Tour 2012 Dietro le apparenze Tour – seconda parte 2014 Senza Paura Tour 2014 Senza Paura Tour – seconda parte 2014 Senza Paura Tour – terza parte llesi, Fiorello, Marco Baldini, Tosca e Fiorella Mannoia.


art’s creation 07 | musica e cinema

raccolte 2002 – Greatest Hits – Le cose non vanno mai come credi 2008 – Spirito libero – Viaggi di voce 1992-2008 2014 – Senza paura – Limited Gold Edition

Dietro le apparenze Album 2011

live 1993 – Natural woman (Live in Rome) 1993 – One More Go Round 1996 – Strano il mio destino (Live & studio 95/96) 2005 – MTV Unplugged

GIORGIA NEL SOCIALE Giorgia è una di quegli artisti che si impegnano con passione anche nel sociale; prima abbiamo menzionato la sua partecipazione ad Amiche per l’Abruzzo nel 2009, ma non è l’unica partecipazione filantropica della cantante romana. Va ricordato, infatti, il suo impegno verso l’UNICEF di cui è ambasciatrice dal 1999 (video) e la sua “carica” di madrina, dal 2005, dell’Associazione Tartallegra che promuove le risorse del nucleo familiare e dei suoi membri attraverso attività nel settore educativo della prima infanzia, dell’adolescenza e a sostegno del sistema famiglia. E non finisce qui, Giorgia è anche un’accanita ambientalista tanto da aver lanciato una linea di abbigliamento eco sostenibile: la Earthache; un’animalista, tanto da aver fondato un centro di accoglienza per gatti nel cuore di Roma, e non solo! Lotta in prima persona contro le emissioni di CO2 – di fatti, per i suoi tour utilizza mezzi ibridi; è stata, nel 2003, testimonial del-

la campagna No excuse contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Nel 2005, ha organizzato un concerto, Insolite, il cui ricavato ha finanziato la costruzione di un asilo in Africa. La cantautrice è anche testimonial della campagna Respiro del Corriere della Sera ed è una delle voci nella canzone Domani 21/04.2009, cover di un brano di Mauro Pagani, realizzata a scopo benefico a seguito del sisma avvenuto in Abruzzo. Ha preso parte anche all’Italia Loves Emilia, un concerto di iniziativa benefica tenutosi nel 2012 in seguito al terremoto in Emilia Romagna, e ha “prestato” la sua Vivi davvero per l’album Pink is Good, il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione Umberto Veronesi per finanziare la lotta contro il tumore al seno. Insomma, Giorgia è una degli artisti italiani più talentuosi che possiamo vantarci di avere nel nostro Paese, non solo per la sua innata bravura nel canto ma anche per il suo impegno sociale, la sua energia e la sua grande voglia di vivere senza ali.

Testimonial UNICEF

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art’s creation 07 | scrittura

cesare pavese

Un poeta, un uomo alla ricerca dell’amore vero. Nulla è come sembra. Le apparenze, come si sa, ingannano: sono il filtro attraverso cui decidiamo di mostrarci al mondo, la famosa maschera di Pirandello che vestiamo per interpretare un determinato ruolo nella società, il velo con cui celiamo il nostro io nascosto agli altri.

Ho deciso, con una mossa forse poco ortodossa, di iniziare da lui, dal caro Cesare Pavese, sempre così schivo, così solitario, globalmente conosciuto come il tipico asociale che sicuramente si sarebbe sentito parecchio a disagio nel dover essere il protagonista di questa prima tappa del nostro percorso letterario. È un autore noto per i suoi ritratti realistici, per i suoi romanzi di guerra, per la descrizione di episodi legati al periodo della resistenza. Ciononostante la sua fama di misogino incallito è altrettanto conosciuta e varrebbe come unico motivo per chiudere qui art’s creation 07 | 48

il suo ritratto, soprattutto nel numero del mese dedicato agli innamorati. Ma tale definizione lo caratterizza realmente? Lungi da me l’idea di cancellare intere pagine di critica pregne di analisi psicologiche su come il povero Cesare avesse problemi nel rapportarsi col gentil sesso: a partire dal legame con la madre, che definire complesso sarebbe un mero eufemismo, sino poi ad arrivare alla caratterizzazione delle donne nei suoi romanzi, vittime calcolatrici di un meccanismo o morsa che ha come unico scopo la distruzione di mariti, amici, compagni, uomini. Vorrei tuttavia sottolineare come, dietro questa dura scorza appena descritta e assolutamente veritiera, vive un Pavese nascosto, più intimo forse, celato per paura, sconosciuto ai più, ma che ben si riflette se si analizza la sua vita personale in modo più calmo e attento. Il nostro viaggio parte quindi da qui: dall’analisi del Pavese più ignoto che passerà tutta la sua vita alla ricerca di quella che banalmente potremmo definire la sua ‘anima gemella’. La prima fase è, come tipico di ogni essere umano, caratterizzata dalle prime cotte adolescenziali: la sorella di un amico di amici, tale Ponina Tallone, è quella che per prima riesce a conservare il silenzio tanto caro al giovane studente piemontese e a creare il primo vero idillio

Autore: Rachel Sandman

scrittura

con il futuro scrittore. Ma se da un lato Pavese si invaghisce di persone reali e tangibili, è anche vero che, come spesso accade, la sua mente è satura di immagini provenienti dal teatro di varietà, soprattutto dalla figura elegante e splendente di Milly. Cesare la osserva da lontano, va a vedere i suoi spettacoli, la sogna, la brama, tanto che dopo una serata trascorsa a teatro si ritrova ad errare tutta la notte come un lupo, per poi finire ad accarezzare alla prima luce dell’alba una piccola gattina sperduta. Dettagli insignificanti ma che fanno emergere sin da subito il desiderio di essere amato, il bisogno di affetto, il lato dolce di un Pavese che sin da subito appare non tanto granitico come sembrava. È però con Tina Pizzardo che la passione travolgente spalanca le porte della dimensione riservata di Pavese e scaraventa i fogli disposti ordinatamente sul tavolo. Tina è la svolta: più grande di cinque anni, laureata, comunista, è attratta dall’aura poetica che inizia ad emergere attorno al giovane Pavese e lui si lascia ammaliare dalla vitalità della donna. È una storia che lo prende sin da subito, preda di quella che lui stesso definisce febbre dei sensi, finché lei inizia a ritrarsi. Delusa da un uomo che credeva impermeabile alle passioni e che invece si è dimostrato troppo sensibile ai suoi occhi, Tina si guarda attorno, cerca le attenzioni di


art’s creation 07 | scrittura

altri, si discosta sempre più da un Cesare che invece le chiede, in un ultimo tentativo di tenerla stretta a sé, legata alla sua vita, di sposarlo. Inutile dire che il matrimonio non avverrà mai.

Bianca Garufi Ormai siamo all’altezza della seconda guerra mondiale: Cesare mantiene un basso profilo per quanto riguarda le idee e prese di posizioni politiche; scrive un taccuino in cui riversa tutta la sua frustrazione per la sua vita sentimentale e per la lotta che insorge attorno a lui e che lo costringe a lasciare una Torino bombardata per trovare riparo a Roma. È proprio qui che, nel 1945, avviene l’incontro che cambia per sempre la sua vita: Bianca Garufi, segretaria generale della sede romana dell’Einaudi riesce a farsi strada attraverso il guscio impermeabile che normalmente racchiude l’animo del poeta e iniziano una relazione d’amore. Lei diviene sin da subito la sua musa, portatrice di una rovente passione dai

toni mitici e preistorici che viene rafforzata ancora di più dal sodalizio intellettuale che lega i due. Ma chi è questa donna che tanto riesce a farsi spazio nella vita di Pavese? Giovane di origine meridionale, nobile da parte di madre (proprio per questo, nelle loro lettere, Bianca e Pavese si chiamano con gli appellativi scherzosi di Barone e Baronessa), bruna, con i tratti del viso decisi, entra come un tornado, lei che è un po’ pazzerellona, pietra che rotola priva di solidità e concretezza, preda degli eventi, dell’istinto, della passione: tutto il contrario dello scrittore. Creano quella che Pavese stesso definisce una bellissima coppia discorde, lei una Circe perfetta, magra e dalla voce roca, lui un moderno Orfeo: insieme l’unione perfetta di mente e cuore. Ma anche questa passione è destinata a bruciare in fretta e se le bacche di Leucò (chiaro riferimento a Bianca, alla loro storia) perdurano nella memoria di Pavese, pian piano egli si ritrae da questi sentimenti forti e li trincea in lettere sporadiche che i due si scambiano da lontano. Restano amici, anime gemelle intrappolate però ognuna nella propria individualità, tanto potenti entrambe da non permettere la fusione completa e la conclusione ideale che Pavese si aspetta da una vita e che può solo sognare. Un sogno che durerà una vita intera e che non riuscirà mai a farsi realtà, per paura, per timore, per cause esterne. Un sogno che si spezzerà solo in una camera dell’Hotel Roma di Tori-

no, dove Pavese sceglie di dire addio al mondo, da cui la notizia della sua scelta fa il giro della penisola, da cui Bianca stessa non si riprenderà mai del tutto, interrogando se stessa e chiedendosi se non avrebbe potuto fare qualcosa: Pavese, sciocco, non potevi farti aiutare? Io forse, adesso, ti potevo aiutare ... Consigli di lettura • Una bellissima coppia discorde, Il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi • Dialoghi con Leucò

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art’s creation 07 | fai da te

biglietto

fai da te Oggi vi mostro un progetto molto semplice per la realizzazione di un biglietto per bomboniere. L’ho creato qualche mese fa in occasione delle cresima, ma

può essere facilmente rielaborato per diverse occasioni. Il tema del mio biglietto era angeli, per rimanere in linea con le bomboniere ovvero degli angeli

Autore: Rose’s Creation

fai da te / consigli

Come preparare un originale biglietto per bomboniere. della Thun. E perchè le madrine sono un po’ come i nostri angeli no? Ma vediamo come realizzarlo :) prima cosa realizzia01|Per mo una base con il com-

puter, volendo potete scrivere anche a mano. Iniziamo aprendo un file con le dimensioni di un A4 ovvero 21 x 29,7 cm e disegniamo un rettangolo base, io ho scelto come dimensioni 12 x 6 cm in modo da avere un biglietto quadrato 6x6 cm.

02|Occupiamoci dell’esterno. Io

prima ho disegnato due ali, non scegliete forme troppo complesse perchè dopo andranno ritagliate. E ho inserito il testo per il fronte a destra e il retro a sinistra.

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art’s creation 07 | fai da te

occorrente Cartoncino Taglierino Squadre Carta mozzarella Colla Brillantini

il rettangolo e Con un taglierino e aiuOra prendiamo la carta 03|Duplica 06| 09| ora occupati dell’intertandoti con delle squadre mozzarella. Io ho stam-

no. Io ho inserito semplicemente del testo.

ritaglia i rettangoli. Io ho scelto un cartoncino ruvido che tendeva a sfrangiarsi nel ritaglio, perchè volevo ricreare un effetto carta strappata. Ma puoi usare anche un cartoncino liscio più facile da tagliare.

pato una leggera sfumatura rosa sul foglio ma ovviamente va bene anche senza. Ritaglia dei quadrati 6x6, andranno incollati sul retro delle ali.

le basi per quan04|Duplica ti biglietti ti serviranno. della colla sui 10| Applica bordi del quadrato e indi pazienza 07| Armandoti e taglierino ritaglia le ali

collalo sul biglietto.

lasciando il centro intatto. passiamo alla stam05| Ora pa. Scegli un cartoncino

e inseriscilo nella stampante, assicurati che non sia troppo doppio e che riesca a passare. Poi stampa il fronte e il retro.

08|Piega a metà il biglietto.

11|

Per completare applica un brillantino in alto a destra. E il biglietto è completo!

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art’s creation 07 | arte culinaria

CENETTA ROMANTICA

san val Non sapete cosa fare a San Valentino? Beh, secondo me, l’ideale è preparare una bella cenetta con le vostre manine! Se non sapete da dove cominciare,

ho scovato qualche ricetta davvero Ovviamente i miei sono modesti carina per l’occasione. Vi presento consigli, non detto mica legge qui sia come imbandire la tavola, sia le XD pietanze che vanno dall’antipasto al dessert.

Come apparecchiare:

Il colore per antonomasia dell’amore è senz’altro il ROSSO, quindi è immancabile. Vi consiglio, però, di non abbondare troppo altrimenti sembrerà una tavola apparecchiata per Natale. Quindi, sono abolite le tovaglie rosse e sono ben accetti gli accessori. Innanzitutto, io punterei sul semplice ma ad effetto, che può essere una semplice rosa rossa sui piatti bianchi, delle candele

art’s creation 07 | 52

a forma di cuore a centro tavola, petali di rosa o cuoricini di carta velina sparsi sulla tovaglia bianca. Molto carina è anche un’idea del genere (vedi foto sotto) con tovagliette a forma di cuore, piatti moderni col rosso e il bianco e un’unico centro tavola che si può tranquillamente riprodurre in casa. Che scegliate uno stile moderno o più classico, siate semplici e farete un figurone.

Pomodoro farcito Questo è semplicissimo, saporito e di effetto. – Prendete un pomodoro all’insalata – Tagliatelo a fette – Condite con olio e sale – Prendete la mozzarella e tagliatela a fette – Fate strati alternati di pomodoro e mozzarella – Guarnite con basilico, un filo d’olio e origano (e magari qualche gheriglio di noce)


art’s creation 07 | arte culinaria

ROMANTICA Di

lentino Cosa cucinare:

Per tornare al discorso del rosso, ho in mente alcune pietanze

ANTIPASTO

arcito di mozzarella

Autore: Nicoletta Froechlich

con quel colore. Che ne dite?

PRIMO PIATTO

Ravioli a forma di cuore ripieni di ricotta e spinaci, cosparsi di sugo

Fonte: www.giallozafferano.it Fonte foto: www.ricette.pourfemme.it Fonte ricetta: Giallo Zafferano

Ingredienti (per 40 ravioli) – 250 g di farina – 2 uova e 1 tuorlo – Sale q.b. Farcitura: – 250 g di spinaci freschi – 125 g ricotta – 50 g di parmigiano – 1/4 cucchiaino di noce moscata – Sale e pepe q.b. continua> art’s creation 07 | 53


art’s creation 07 | arte culinaria

Spiedini di polpette Queste le ho preparate io personalmente e vi assicuro che sono ottime. La ricetta è tutta mia!

PRIMO PIATTO

<continua Pasta: – Formate una fontana con la farina – Mettete le uova al centro della fontana – Sbattetele leggermente con una forchetta e poi cominciate subito a impastare con le dita in modo che l’uovo non vada fuori dalla fontana – Aggiungete un pizzico di sale (se volete) – Impastate bene, per almeno 10 minuti, sbattendo di tanto in tanto l’impasto sulla spianatoia – Una volta pronto, fate riposare l’impasto in un panno umido per 1 ora – Quando sarà il momento di preparare i ravioli, stendete col mattarello poco impasto per volta e il restante tenetelo sempre ben coperto con il panno umido.

Farcitura: Mentre l’impasto riposa, preparate il ripieno. – Fate saltare gli spinaci in una padella antiaderente. – Versate intanto nel mixer la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, il sale e il pepe. – Quando gli spinaci saranno cotti strizzateli, lasciateli sgocciolare in un colino e aggiungeteli nel mixer. – Sminuzzate tutti gli ingredienti insieme fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto. Ritorniamo alla pasta: – Stendete la sfoglia sottile e dividetela di volta in volta in due strisce larghe circa 10 cm – Disponete piccole porzioni di impasto ben distanziate su una striscia – Sovrapponete l’altra in modo che le due sfoglie si uniscano – Ritagliate ogni singolo raviolo con uno stampino a forma di cuore. Una volta che i ravioli saranno pronti, cuoceteli in abbondante acqua bollente e serviteli con sugo al pomodoro. art’s creation 07 | 54

Ingredienti – 500 gr di carne macinata – 1 uovo – parmigiano e pecorino q.b. – sale q.b – pepe q.b – 1 limone

F

Procedimento: – Preparate l’impasto delle polpette con (parmigiano e pecorino se volete, io ce li m – Una volta che avrete fatto le polpette, in metto 3 o 4, a seconda della grandezza) – In una padella antiaderente mettete l’oli – A metà cottura spruzzate un po’ di vino – A fine cottura, spremete il succo di un li – Servite su un letto di radicchio o accom (per restare in tema con il colore) Potete cuocerle anche al forno


art’s creation 07 | arte culinaria

SECONDO PIATTO

polpette al limone

Fonte foto: www.angolodidonne.it

carne macinata, un uovo, sale, pepe metto) e scorza di limone nseritele su uno spiedino (in genere ne

io e fate cuocere gli spiedini bianco e fatelo sfumare imone sulle polpette mpagnato da peperoni rossi arrostiti

DESSERT

Panna cotta con coulis di frutti di bosco

Fonte foto e ricetta: http://aromadicasa.blogspot.it/

Per terminare ci sta tutto un delizioso dolcino al cucchiaio. Per la panna cotta (per Per il coulis di frutti rossi: 5 cuori belli pieni o per 6 – 200 g di frutti rossi più piccoli): – 80 g di zucchero a velo – 500 ml di panna fresca – 1 cucchiaino di succo di li– 100 g di zucchero mone – 3 fogli di colla di pesce – 1 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale Preparazione: – Riempire una ciotola con dell’acqua fredda e immergere i fogli di colla di pesce in modo da ammorbidirli. – Scaldare la panna e lo zucchero mescolando bene senza che prenda il bollore, aggiungere la colla di pesce strizzata, mescolando bene, in modo che si sciolga uniformemente. – Versare negli stampini e lasciare in frigo almeno 4-5 ore. Per il coulis: – Frullare i frutti rossi freschi con il cucchiaino di succo di limone, versate la polpa in un pentolino e scaldare aggiungendo e mescolando velocemente lo zucchero. – Filtrare con un colino, a me però piace lasciare un po’ di polpa e qualche semino qua e là. – Lasciare il coulis in frigo sino al momento di utilizzarlo. – Due ore prima di cena mettere gli stampini in freezer (sul ripiano, non sul fondo, per non avere sorprese al momento d’impiattare). La panna cotta non si congelerà dato che è fatta di materia grassa, prenderà solo consistenza. Un’ora prima di sedervi a tavola, toglierla dagli stampi, impiattare e lasciarla fuori dal frigo. Al momento di servire versare il coulis tenuto precedentemente in frigo. Spero di esservi stata utile e di avervi dato spunto per una cenetta romantica! Buon San Valentino a tutti! art’s creation 07 | 55


art’s creation 07 | #art

Red and her Wolves by TaniaART

Elf by LeandroSilvArt

Adjustable Journal by AnnEnchanted

Untitled by nairafee Victorian Rose by la-esmeralda

Owls in love by Movezerb art’s creation 07 | 56

Queen of Hearts by VampireDarlla

Winter enchantress by mysteria-violent


art’s creation 07 | scrittura

iniziare a scrivere:

il dialogo

zione della conversazione avvenuta, sempre tenendo conto in ogni caso dell’utilità del dialogo. Se ad esempio una scena si basa solo su quello è naturale mantenerlo nella sua interezza, ma in altri casi cercare di restringere il più possibile il discorso diretto, o inframmezzarlo con lunghe descrizioni di ambienti o pensieri, è la cosa che consiglio. In ultimo, ma non perché sia di Innanzitutto è sempre meglio cer- minore importanza, vorrei parlacare di alternare il discorso re del contenuto dei dialoghi. diretto alle azioni che gli inter- Evitate di spiegare tutto e riprenlocutori compiono, così da rende- dere le parole dei vari interlocutori re la lettura più uniforme, senza più volte. grandi divari tra le varie parti, e ciò contribuisce a scandire l’atmo- Esempio: sfera in maniera continua. È ovvio «Ciao Marco, come mai ieri sera che in base alla situazione che ci si non sei venuto alla festa?» chiese trova a descrivere le informazioni Laura. esterne tra i dialoghi possono sia «Ieri sera non sono venuto alla infondere tranquillità che frenesia. festa perché mi hanno chiamaIn secondo luogo io personalmen- to con urgenza a lavoro» rispose te consiglio comunque di non Marco. abusare dei dialoghi e preferi- «Che peccato, è stata davvero una re sequenze brevi di questo per poi bella festa. Spero che la prossima magari proseguire con la spiega- volta non ci siano problemi!» Il dialogo è molto spesso una parte fondamentale in uno scritto, ma bisogna imparare ad usarlo. In questo articolo cercherò di darvi dei consigli su come rendere più scorrevole un dialogo e come amalgamarlo bene agli altri elementi. Alcuni potrebbero sembrare dei trucchetti ovvi, ma alcune volte vengono ignorati.

Autore: Giulia

scrittura

esclamò Laura. «Spero anche io che non ce ne siano» rispose Marco. Come vedete il dialogo è poco scorrevole. Vediamo come potrebbe essere sistemato. «Ciao Marco, come mai ieri sera non sei venuto alla festa?» chiese Laura preoccupata. «Ho avuto un’urgenza a lavoro» rispose lui alzando le spalle dispiaciuto. «Un vero peccato, magari sarà per la prossima volta!» «Lo spero!» Nel secondo esempio sono state aggiunte delle descrizioni esterne che non fossero soltanto verbi che esprimevano l’atto di parlare, e il dialogo è stato reso meno didascalico. Sperando di essere stata abbastanza chiara e utile, vi aspetto per il prossimo articolo! art’s creation 07 | 57


art’s creation 07 | arte tradizionale

la civetta ... passo dopo passo Come disegnare simpatica civetta.

una

Autore: Rose’s Creation

arte tradizionale

dalla testa Creiamo un po’ di sfonCompleta il piumaggio 01|Cominciamo 03| 05| della civetta. do. Scurisci un buco del corpo con tratti a

Disegna la forma base per la testa. Una sorta di fagiolo con l’incavo verso il basso, aggiungi poi due cerchi per gli occhi e un becco appuntito al centro.

la sagoma di 02| Punteggia una maschera attorno

agli occhi. Scurisci le due pupille e lascia un puntino bianco dentro ciascuna. Disegna poi il corpo e due piccole ali. Infine aggiungi due zampe con artigli.

art’s creation 07 | 58

ovale attorno alla civetta. Poi disegna le piume con delle linee corte e ombreggia quelle vicino al becco. Inizia a delineare le venature circolari della corteccia sul tronco.

le piume at04|Tratteggia torno agli occhi con

linee che si aprono a raggiera verso l’esterno. Schizza un tratteggio incrociato attorno al buco della corteccia.

zig-zag. Riempi poi la corteccia di venature. Infine scurisci gli artigli sulle zampe.


art’s creation 07 | arte digitale

Creare carta per lo

SCRAPBOOKING

Autore: Grafica & Arte

arte digitale / video tutorial

Video dedicato a tutti coloro che realizzano oggetti fai da te, con carta scrap. Tramite questo tutorial, potete risparmiare sulle carte e realizzarle personalmente.

Iscriviti al canale di Grafica & Arte per altri Tutorial Video.

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art’s creation 07 | scrittura

#AFORISMI

Autore: Nicoletta Froechlich

San Valentino è alle porte e l’amore è nell’aria! Quindi, non posso che dedicare la sezione #Aforismi di questo mese all’AMORE! L’amore è notarsi tra la folla senza essersi cercati mai. Vincenza Vitale ~ La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare. Christian in Moulin Rouge ~ La misura dell’amore è amare senza misura. Sant’Agostino ~ Il segreto dell’amore è tenersi per mano, in silenzio. Un po’ alla volta imparerete a comunicare telepaticamente. Swami Kriyananda ~ art’s creation 07 | 60

Da dove siamo nati? Dall’amore. Come saremmo perduti? Senza amore. Cosa ci aiuta a superarci? L’amore. Si può trovare anche l’amore? Con amore. Cosa abbrevia il pianto? L’amore. Cosa deve unirci sempre? L’amore. Johann Wolfgang Goethe ~ Non esiste rimedio all’amore se non amare di più. Henry D.Thoreau ~ Amore non è guardarsi a vicenda, è guardare insieme nella stessa direzione. Antoine De Saint-Exupéry ~

L’amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo ci distrugge, quando tentiamo di imprigionarlo ci rende schiavi, quando tentiamo di capirlo ci lascia smarriti e confusi. Paulo Coelho ~ L’amore è la più saggia delle follie, un’amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire. William Shakespeare ~ Là dove ci si ama non scende mai la notte. Proverbio del Burundi ~


art’s creation 07 | #art

Of Light And Dark by Corvinerium

the silence. by M0THart

after all this time? always. by KiaSuee

Look at me... by lidetoo

Solitude by NebelelfeNaemy

Lay down by Digigenic

wake of herself by agnes-cecile art’s creation 07 | 61


art’s creation 07 | arte digitale

silenziosamente di Nicoletta Froechlich

Ci guardammo a lungo, quasi ad assaporare ogni singolo dettaglio l’uno dell’altra. I nostri occhi scrutavano famelici i tratti dei nostri visi, analizzavano attenti le curve del naso, delle orecchie, della bocca, la forma della fronte. Poi, un sorriso. Ecco cosa mi piaceva di lei. Era uno di quei sorrisi che ti fanno dimenticare dove ti trovi, che oscurano qualsiasi cosa ti circondi e diventano l’unica melodia in una stanza invasa dalla musica. Con lei non c’era bisogno di parlare. I suoi occhi color ambra esprimevano più di semplici parole. Ci venimmo in contro, come al rallentatore: al centro della piazza, fermi, immobili, continuammo a guardarci. Il battito regolare del mio cuore faceva da sottofondo ai nostri sguardi silenziosi e carichi di affetto. Le sfiorai una guancia e lei appoggiò la sua mano sulla mia. E mi sorrise. Di nuovo. Mi sporsi in avanti e le nostre labbra si trovarono subito, dolci, soffici, leggere come le ali di un angelo. Mai un silenzio fu così gradevole per le mie orecchie, eppure c’era gente intorno a noi, ma io non la sentivo.

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art’s creation 07 | arte digitale

dietro le quinte di...

“softly” I versi di Nicoletta mi hanno ispirato questo lavoro perfettamente in tema con San Valentino :) Usando le vostro foto potrebbe essere anche un regalo alternativo per la vostra metà. Vediamo insieme come comporre la scena.

Autore: Rose’s Creation

arte digitale / consigli

Stock utilizzati: le

immagine inizia

Lovely Couple by Mirish

field by ForestGirlStock

Lavender sunset by Cathleen Tarawhiti

Flower Collection II by Eirian-stock

Butterfly by wolverine041269

LIGHTS by ibitiura risultato finale

un nuovo file e inizia Inserisci diverse foto di Applica una maschera 01|Crea 02| 03| a impostare il paesaggio. campi e sovrapponile. alle foto e cancella la parte superiore

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art’s creation 07 | arte digitale

il cielo e fai la Ritaglia la coppia e agFai la stessa cosa con la 04|Inserisci 08| 13| stessa operazione. giungi le farfalle! Cerca farfalla in primo piano. di fare attenzione alle proporzioni.

05|

Inserisci la coppia nella scena, per il momento scegli come posizionarla successivamente di concentrerai sul ritaglio.

dare maggiore senso 09| Per di profondità aggiungi

passiamo alle altre 14| Ora farfalle. Vai su Filtro >

Sfocatura > Effetto Movimento.

dei fiori in primo piano.

un inclinazione di 15| Scegli circa 45° e una distanza

06|

Inserisci qualche fiore alla base della coppia per rendere la visione più realistica.

i fiori appena 10| Seleziona aggiunti e crea un grup-

di circa 20 pixel.

po poi convertilo in oggetto avanzato, poi duplicalo.

applica una masche16| Ora ra al filtro e con un pen-

i toni dei fiori 07| Regola per renderli più simili a 11|

Vai su Filtro > Sfocatura > Controllo sfocatura.

12|

Applica un raggio di 5 px circa.

quelli del campo.

art’s creation 07 | 64

nello morbido elimina le parti centrali delle farfalle troppo in movimento.

base è completa. Io 17| La di solito a questo punto

creo un gruppo per comodità


art’s creation 07 | arte digitale

la luce. Poi imPoi imposta su SovrapImposta su Sovrapponi 18| Aggiungi 22| 27| posta il livello su scolora. poni, poi duplica il livele abbassa un po’ l’opacilo eimposta su Scolora.

un pennello morbi19| Con do colora con del giallo

aiutandoti con lo 23| Ora, strumento Sfumino, mi-

gliora un po’ il riflesso.

su nuovi livelli per rendere la luce più evidente. Alterna il metodo di fusione tra scolora e sovrapponi.

tà, poi rifinisci con lo strumento Sfumino.

una regolazio28| Aggiungi ne Vividezza. Aumenta

la vividezza e diminuisci leggermente la saturazione.

riflessi anche 24| Aggiungi agli elementi in primo

piano. Fai la stessa operazione.

migliora un po’ l’E29| Poi sposizione aumentando

lo spostamento e la correzione gamma. un nuovo livello e 20| Crea con pennello morbido

traccia dei bordi alla coppia nel punto in cui ci sarà il riflesso del sole.

un pennello sottile 25| Con bianco rifinisci e aggiun-

gi dettagli.

una regolazio30| Aggiungi ne Bilanciamento Colo-

re. Aumenta il blu e diminuisci leggermente rosso e verde.

vai su Filtro > Sfoca21| Poi tura > Controllo sfoca-

un altro po’ di 26| Aggiungi luce. Con un pennello,

tura e scegli un raggio di uno o due pixel. questa volta più grosso, disegna sulle sagome.

con un pennello 31| Disegna nero una specie di cornice,

poi abbassa l’opacità circa al 20 %

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art’s creation 07 | arte digitale

contemporanea32| Premi mente shift+cmd+alt+E

per creare un nuovo livello unito. Poi con gli strumenti Scherma e Brucia migliora ombre e luci.

vai su Filtro > Niti33| Poi dezza > Nitidezza.

Sweet Girl and the Guardian by Wesley-Souza

34| L’immagine è pronta!

The Apostles by DavidNowak

Wanderer by Lhuin

Dreamdancer by Brumae-Art art’s creation 07 | 66

Honey Earrings by Elehanne

Glimmer by AljoschaThielen


art’s creation 07 | #art

diffondi l’amore

In occcasione di San Valentino ho avviato nella mia pagina Facebook Rose’s Creation, un progetto che ha come obiettivo promuovere i complimenti e “diffondere l’amore” tra tutti gli amanti dell’arte. Ultimamente ho assistito a strani eventi, riguardanti soprattutto il mondo della grafica ma so che è una pratica estesa anche ad altri “mondi” soprattutto su Facebook. Questo social da la possibilità a molte persone di mostrare quello che sa fare agli altri, di scambiare opinioni, ricevere pareri. A quanto pare però alle persone piace molto di più criticare e gettare negatività sul prossimo invece di usare in modo positivo questo mezzo. Probabilmente è un problema di educazione, di generazioni, non saprei, fatto sta che io non riesco a rispecchiarmi in questo nuovo modo di fare e come avrete forse notato non sono molto “sociale” in questo campo, preferisco spostarmi su

deviantArt dove è possibile ricevere molti più feedback positivi invece di critiche inutili. Ed è proprio da questo pensiero che ho deciso di avviare questo progetto. L’obiettivo è “diffondere l’amore”, voglio promuovere i complimenti, i feedback costruttivi, gli atti casuali di gentilezza, le recensioni, insomma tutto quello che rende forte il senso di comunità. I complimenti secondo me, sono molto più forti delle critiche, anche quelle servono, ma se fatte male non aiutano, un complimento sincero invece può fare molto, può spronare ad andare avanti, può dare fiducia, può spingere al miglioramento.

Autore: Rose’s Creation

in cosa consiste?

Scrivi un complimento per una persona o una pagina che segui o ammiri. Il complimento può essere anche anonimo se vuoi. I complimenti devono essere rivolti a persone/pagine che svolgono “attività artistiche” di qualsiasi tipo, arte digitale, arte tradizionale, fotografia, artigianato, scrittura, cosplay ecc… Puoi inviare il tuo complimento compilando il modulo che trovi qui: rosescreationsfb.altervista.org. Tutti i complimenti verranno pubblicati in pagina ogni sabato.

voglio fare di più

Scrivi una recensione! Segui delle persone davvero brave? Pensi meritino maggiore riconoscimento e visibilità? Scrivi una recensione del loro lavoro e dedicherò un articolo in merito nel prossimo numero del magazine aRt’s Creation. Invia la tua recensione a team@artlover.com

art’s creation 07 | 67


art’s creation 07 | arte tradizionale

schizza un... topolino Come disegnare velocemente un topolino.

Autore: Rose’s Creation

arte tradizionale

Red Riding Hood by kusch

due ovali, uno Tratteggia il 01|Disegna 03| piccolo per la testa e uno profilo, sulle

pelo sul guance e più grande con un lato un po’ dentro le orecchie. Poi disegna piatto in basso per il corpo. le zampe e punteggia il muso.

la testa e il corDisegna una coda cur02| Delinea 04| po. Poi aggiungi due va e rugosa. Scurisci grandi orecchie. Schizza un cerchio per l’occhio e una narice curva.

l’occhio, lasciando un punto di luce. Infine aggiungi i baffi e altro pelo.

ALPHA by alnour art’s creation 07 | 68


art’s creation 07 | #art

Keep the faith by thefrenchberet

helirmel Sweeney Todd: My Precious by Ocean-san

Alice in Wonderland Inspiration by PrigionieradiunSogno

come il vento tra i colori by MarioTeodosio

Thy second face by Alex-Blyg art’s creation 07 | 69


art’s creation 07 | #art

Tonight we rise by StarsColdNight

three faced Jan by BlueBitArt

Siren’s Song 2 (of 42) by chrismaverick

Don’t Fear The Reaper by LadyEvilArts Mesmerism by Bathoriya

--by MargotMi

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Light In The Dark by FrozenStarRo

Cinderella by alexandradawe

but in the night fluctuating shadows shake your... by Tazunee


art’s creation 07 | contenuti

Domande e Risposte Hai domande sui tutorial di questo mese? Vuoi suggerire un tutorial per il prossimo numero? C’è un evento artistico che vuoi farci conoscere? Hai seguito un nostro tutorial e vuoi mostrarci il risultato? O vuoi semplicemente dei consigli? Invia una e-mail a team@artlover.com Cercheremo di affrontare tutti i temi richiesti e commenteremo i vostri lavori.

art’s creation 07 | 71



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