numero 8
eventi artistici oktoberfest di primavera gran ballo belliniano una mostra dai toni rock
arte digitale Ph o t o s h o p atmosfere primaverili pattern pasquali making of “burning dreams�
grandi artisti Hans Ruedi Giger jack kerouac
speciale intervista a sirena manuela
art’s creation 08 | contenuti
il nostro team Rose adames alessia
Giulia grafica & arte rachel nicoletta nicole
art’ s creati on 0 8
benvenuti
aRt’s Creation unisce le passioni e le qualità di artisti non professionisti e le mette al vostro servizio. La nostra missione è quella di incoraggiare l’uso dell’arte come uno sbocco creativo per raccontare la propria storia e quella di altri che come noi hanno trovato il loro rifugio in un mondo artistico. Rose’s Creation Numero di fine estate, queEditore sta edizione racchiude tutti gli articoli dell’ultima stagione. Troverete diversi tutorial, consigli ed eventi in tema. Troverete come sempre diversi tutorial per l’arte digitale, consigli sul fai da te, sulla fotografia, nuove idee e tanto altro ancora! Spero che apprezzerete questa edizione. Alla prossima.
thelma
Se vuoi unirti anche tu al nostro team invia una mail a team@artlover.com
L’immagine in copertina è di Rose’s Creation. Model: Sarah Farrell
seguici o nline art’s creation 08 | 3
art’s creation 08 | contenuti
art’s creation 08
contenuti
06 08 11
26
18
arte digitale 06| Atmosfere Primaverili 11| Creare un pattern pasquale 19 | Duplica e Ruota 26| Making of “ Burning Dreams” 35 | Creare effetto foto strappata 42 | Presentazione grafica di un biglietto 50| Creare un biglietto per la festa del papà
Eventi artistici 07| #art 08| Oktoberfest di Primavera 18| Budapest Spring Festival 22| Gran Ballo Belliniano 36| Pasqua 2015 in mostra 40| Una mostra dai toni rock art’s creation 08 | 4
35 40 22
art’s creation 08 | contenuti
20 24 30 12 32
grandi artisti 12| La primavera nell’arte 24| In ricordo di Hans Ruedi Giger 32 | Jack Kerouac
fai da te
44
20| Fiore origami
musica e cinema 30| Primavera in Sol
47
scrittura 39| Primavera in prosa
fotografia
19
44| Intervista a sirena Manuela 47| Lightroom in breve
art’s creation 08 | 5
art’s creation 08 | arte digitale
atmosfere
primaverili Oggi vi mostrerò come trasformare una qualsiasi foto e cambiarle atmosfera, come se fosse scattata nel bel mezzo della primavera!
Autore: Rose’s Creation
arte digitale / consigli
Prima
dopo
Prima
dopo
Esempio con altre tonalità base
prima cosa apri la Vai su Filtro > Nitidezza Vai su Filtro > Sfocatura 01|Per 02| 03| tua foto. > Nitidezza. Poi duplica > Controllo Sfocatura e il livello.
art’s creation 08 | 6
seleziona un raggio di 2 pixel
art’s creation 08 | arte digitale
Crea un nuovo livello di il metodo di fu08| 04|Imposta regolazione Filtro fotosione su Luce Soffusa.
grafico e scegli Magenta con densità al 50%
un nuovo livello di 05| Crea regolazione Luminosi-
tà/Contrasto e aumenta di circa 10 per entrambi i valori.
#art Una selezione delle più belle e diverse opere d’arte.
un nuovo li09| Aggiungi vello Tinta Unita e sce-
gli il colore bianco, poi abbassa l’opacità del livello su 20%
Fly by Nellena
un nuovo livello di 06|Crea regolazione Correzione
colore selettiva e abbassa i valori di Cyan del Rosso fino a -100.
un nuovo li10| Aggiungi vello Tinta Unita e scegli un blu, poi imposta il metodo di fusione su Esclusione.
un nuovo livello di 07| Crea regolazione Tonalità/
Saturazione e aumenta un po’ la saturazione.
Unicorn by ElenaDudina
11|
Ed ecco il risultato finale.
Nerida by Gwendolyn1
Vuoi suggerire un tutorial per il prossimo numero? Invia una e-mail a team@artlover.com
Le immagini che appaiono in questa rubrica sono state selezionate tra quelle presenti nel gruppo aRts-Creation su deviantArt.
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art’s creation 08 | #art
OKTOBERFEST DI PRIMAVERA
Se vi sembra che l’Oktoberfest sia lontano, siete sulla strada sbagliata. Infatti, tra Aprile e Maggio, le città di Monaco e Stoccarda ospitano l’Oktoberfest di Primavera!
La Frühlingsfest, come viene chiamata, è una delle maggiori feste che si svolgono in Germania. Le due città che la ospitano hanno caratteristiche differenti, ma tanta birra in comune!
STOCCARDA
Nella città di Stoccarda lo spazio adibito ad ospitare l’Oktoberfest di Primavera è il Wasen, che si trasforma in un luogo incantato. La cerimonia di apertura vede il Sindaco che stappa la prima botte di birra e dà inizio ai festeggiamenti. Non molto diverso da quello di Monaco, offre dolci prelibatezze tipiche, ma anche il comune zucchero filato; le giostre, così come la ruota panoramica, sono da togliere il fiato e l’atmosfera è raggiante e festosa. Ovviamente, anche a Stoccarda è possibile degustare le migliori birre, che si possono consumare anche al di fuori dei tendoni.
MONACO Quando sbocciano i fiori, le giornate sono più piacevoli e le temperature permettono giornate all’aperto, il Theresienwiese – il grande prato che ospita l’Oktoberfest – si popola di amici, famiglie, grandi e piccini.
Nella città di Monaco, da oltre quarant’anni, viene allestito un parco divertimenti: molteplici sono le attrazioni, dalla ruota panoramica alle giostre, alle tende in cui si vende birra. In particolare, l’evento si apre con una parata di cavalli che por-
tano negli stand i barili di birra. All’interno del Pravo vengono ospitati due tendoni della birra: l’Hyppodrom – presente anche all’Oktoberfest invernale – e la Festhalle Bayernland che offre birra Augustiner.
Fonte: http://inmuc.de/
Photo by Thorsten Naeser art’s creation 08 | 8
Ma non c’è solo la birra all’ordine del giorno, sono infatti possibili degustazioni di prodotti
art’s creation 08 | #art
PRIMAVERA Mentre a Monaco vengono allestiti due stand, a Stoccarda ne allestiscono tre: il Grandls Hofbraü-Zelt, il Wasenwirt e il Göckelesmaier.
Autore: Nicoletta Froechlich
eventi artistici
no il loro talento. Per i bambini, invece, c’è una piccola mascotte che rappresenta il Frühlingsfest di Stoccarda: il leprotto Wasenhasi.
Oltre ai divertimenti per i “nottambuli”, ogni mercoledì dell’evento viene indetta la Family Day, durante la quale molti artisti di strada esibisco-
tipici – dal dolce al salato. Inoltre, ogni anno, ci sono in programma giornate a tema (ad esempio: la giornata dedicata alla famiglia) e il Mercatino delle Pulci che si tiene il primo sabato della festa. Lo spirito del Frühlingsfest è un po’ differente rispetto all’Oktoberfest invernale, l’atmosfera è decisamente più tradizionale ed è molto più facile trovarvi persone del posto che non turisti.
The balancing act by Sacm88
2015 Sammarco - Hamon by nicolasammarco
Leprotto Wasenhasi Fonte foto: http://www.stuttgarter-fruehlingsfest.de/
Exotic by taylorbandy
Far From Worries by DigitalDreams-Art art’s creation 08 | 9
art’s creation 08 | #art
Sagittarius by Wesley-Souza
Orange Bonsai Tree by NoriAnum
Age of innocence by AuroraWienhold
Late summer by KellieArt
1 by Makusheva art’s creation 08 | 10
...Spring Dance... by EsotericIllusion
art’s creation 08 | arte digitale
CREARE PATTERn
p a s q u a l e con LA SOVRAPPOSIZIONE
colore
Autore: Grafica & Arte
arte digitale / video tutorial Tutorial su come realizzare una texture pasquale, usando la sovrapposizione colore su delle immagini.
Iscriviti al canale di Grafica & Arte per altri Tutorial Video.
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art’s creation 08 | Grandi artisti
Autore: Rose’s Creation
La Primav
Questa volta il nostro tradiziotente, Lorenzo de’ Medici, e nale viaggio tra i grandi movidella sua famiglia. menti artistici non si soffermerà Dopo 100 anni dalla Primavesu un unico grande artista, ma ra, troviamo ancora diversi laho preparato per voi un pervori legati alla committenza, è il corso tra diverse opere d’arte caso di Giuseppe Arcimbolaccomunate dal tema della prido che arrivato a Vienna divenmavera. La stagione fiorita ha ta pittore di corte del principe ispirato per secoli artisti di tutto Massimiliano II d’Asburgo. Le il mondo, ognuno ha colto qualsue opere più celebri sono proche suo aspetto, qualche sensaprio le allegorie delle quattro zione, qualche ricordo legato ad stagioni. La Primavera, come essa. Le opere che trattano di la maggior parte dei dipinti primavera e più in generale di dell’Arcimboldo è una sorta di fiori sono davvero tante, io ho “Testa Composta” da diversi fatto una piccola selezione. Vi elementi collegati metaforicapresenterò le opere seguendo Flora, I secolo mente al soggetto rappresenun percorso cronologico. tato, in modo da desublimare Il nostro viaggio comincia da Saliamo un po’ per la nostra il ritratto stesso; nel caso della molto vicino, sicuramente mol- penisola, siamo a Firenze, facPrimavera, il ritratto raffigura to vicino a me, siamo nella mia ciamo un salto temporale di una donna composta da una terra, ma ci dobbiamo allonta- qualche secolo, ci lasciamo alle grande varietà di fiori. Ancora nare di qualche secolo. spalle i romani e l’epoca imlegato alle impersonificazioni e Il primo “segno” primaverile periale ma ritroviamo ancora alle divinità è il periodo dell’oro che ho rintracciato risale alla come soggetto prediletto le diviolandese, che vede tra i suoi più prima metà del I secolo, in nità. è il 1482 quando Sandro piena epoca imperiale, fu dipin- Botticelli dipinge la Primato in un cubicolo di Villa Arian- vera, forse uno dei più famosi na nell’antica Stabiae, ed è dipinti di tutto il Rinascimenanche l’opera più importante e to e sicuramente il capolavoro famosa ritrovata nell’antica cit- dell’artista. Il suo straordinario tà romana. Sto parlando di Flo- fascino è legato anche all’aura ra, l’affresco conosciuto anche di mistero che circonda l’opera, con il nome di Primavera, vi è il cui significato più profondo raffigurata una figura femmi- non è ancora stato completanile posta di spalle su un fondo mente svelato. Come per altri verde acqua. Si tratta di uno dei grandi capolavori del Rinasciprimi tentativi di impersonifi- mento, la Primavera nasconde cazione legati alle stagioni e alle vari livelli di lettura: uno mitodivinità ad esse associate, che logico, legato ai soggetti rapcomunque continueremo a tro- presentati; uno filosofico, legavare anche più avanti nel tempo to all’accademia neoplatonica; quando le divinità non avranno uno storico-dinastico, legato lo stesso significato dell’epoca alle vicende contemporanee e romana. alla gratificazione del commit- Primavera, Sandro Botticelli, 1482 circa art’s creation 08 | 12
art’s creation 08 | grandi artisti
vera nell’arte grandi pittori, Rembrandt. Di questo autore troviamo due diversi dipinti raffiguranti lo stesso soggetto, Flora, dea romana della primavera e della fertilità. In Saskia in veste di Flora, il pittore rappresenta la divinità utilizzando come modella la prima moglie, Saskia, in attesa del loro primo figlio.
Saskia in veste di Flora, Rembrandt, 1635
Primavera, G. Arcimboldo, 1573
Ancora in tema prettamente allegorico è il dipinto di Guidobono Bartolomeo datato 1705, Allegoria della Primavera, che si pone nella produzione della maturità, quando a Torino, in qualità di pittore di corte dei Savoia, stimolato dagli esempi della pittura d’Oltralpe, arricchisce i suoi soggetti di dettagli eleganti e di una leggerezza compositiva che prelude al trionfo del rococò. Proprio questa cura compositiva, l’insi-
Allegoria della Primavera, Guidobono Bartolomeo, 1705
stenza nella descrizione dei dettagli, il soggetto trattato in maniera così accattivante, fanno dell’Allegoria della Primavera uno fra i capolavori dell’artista italiano, in cui sembra cogliersi, nello sguardo malinconico della dea, la consapevolezza di una felicità fugace, di una vita destinata ad avviarsi, lungo la prospettiva del viale alberato, ad un finale dall’esito indefinito. Il rococò accennato già da Guidobono trova il suo punto di culmine con Jean-Honoré Fragonard, esponente del rococò e uno dei maggiori artisti francesi del XVIII secolo. I suoi dipinti
Primavera, Fragonard, 1748
sono caratterizzati da un particolare uso della luce e dalla rarefrazione di determinate parti, utilizzata come espediente per rendere la leggerezza di alcuni elementi, come i panneggi o le bianche acconciature femminili. Molte opere di Fragonard ricordano l’atmosfera primaverile forse per il suo stesso stile di dipingere o per i soggetti e i luoghi scelti, ma quella dichiaratamente dedicata alla stagione floreale è Primavera, detta anche anche Due putti con art’s creation 08 | 13
art’s creation 08 | Grandi artisti
quaderno di musica datata 1748. Nel 1800 la rappresentazione della primavera cambia, le divinità non sono più centro dell’attenzione dell’artista e anche i diversi tentativi di impersonificazione vengono abbandonati, per prediligere soggetti legati alla vita quotidiana e quasi sempre campestri. è il caso ad esempio di Arthur Hacker, un pittore classico inglese, che nel 1870 dipinge Les fleurs du printemps, raccontando la primavera con una scena bucolica; vi è ancora la presenza dell’uomo, in questo caso una giovane donna intenta a raccogliere fiori, ma l’attenzione ora si sposta sulla natura e sulle sensazioni che essa ci lascia.
Les fleurs du printemps, Arthur Hacker, 1870
Per certi versi vicina alla rappresentazione di Hacker è quella dell’italiano Francesco Gioli, che qualche anno più
La Primavera, Walter Crane, 1883 art’s creation 08 | 14
Primavera, Francesco Gioli, 1879
tardi dipinge la Primavera raccontandocela con la voce di una giovane donna che scambia i suoi pensieri con due fanciulli distesi in un prato fiorito. In pieno stile macchiaiolo, qui Gioli ci descrive nei minimi dettagli il paesaggio e le diverse varietà di fiori che circondano i personaggi. Simile all’impostazione di Hacker e Gioli è quella di Walter Crane, uno dei pionieri del Liberty, noto principalmente per le sue illustrazioni di libri per l’infanzia. La sua Primavera è molto simile alle due appena citate, anche Crane sceglie di rappresentare una giovane donna che raccoglie fiori in un prato e anche qui l’interesse per l’elemento floreale è molto forte. Ancora maggior attenzione ai luoghi e alla natura primaverile è data da Alfred Sisley, contemporaneo di Gioli ma distante nello stile perchè di scuola
impressionista. Oggi Sisley è considerato come un autentico impressionista e l’elemento della sua ispirazione fu sicuramente il paesaggio. Nel dipinto Primavera vicino Parigi. Meli in fiore, infatti l’artista ci descrive perfettamente il paesaggio e i colori della natura e l’uomo lo si percepisce soltanto perchè in lontananza c’è una piccola abitazione.
Primavera vicino Parigi. Meli in fiore, Alfred Sisley 1879
Parlando di Sisley non si può non parlare dell’Impressionismo, movimento che forse più di tutti descrive meglio la stagione primaverile. Dell’Impressionismo ne ho già parlato nel numero precedente, e forse se l’avete letto capirete già perchè gli Impressionisti sono i più adatti a raccontare la primavera. Potrei fare un elenco davvero lungo di opere in tema, ma mi limito a citare le più dichiaratamente primaverili. Quando si parla di impressioni il primo
art’s creation 08 | grandi artisti
prato fiorito, i tocchi e le pennellate quasi evanescenti in alcuni punti e decise in altre ci fanno sentire parte stessa del momento raccontato.
Veduta di Arles con fiori in primo piano, Vincent Van Gogh, 1888
Primavera, Claude Monet, 1886
artista che ci viene in mente è sicuramente Claude Monet. Quest’artista ha una produzione vastissima ed è stato difficile selezionare solo tre dipinti. Ho scelto di mostrarvene alcuni che sono perfettamente in linea con i precedenti che abbiamo analizzato ma che rendono ancora di più l’idea di come l’uomo sia si soggetto del dipinto ma che può fondersi con la natura quasi a perdersi in essa. è il caso ad esempio di Primavera, in cui le due sagome sedute nel prato si confondono con gli alberi in fiori che li sovrastano, o di Campi in Primavera, in cui le figure sembrano emergere dal mare di prato che le circonda.
Campo di fiori, Claude Monet
Vicino per molti aspetti agli impressionisti è il pittore olandese Vincent Van Gogh, il suo modo di raccontare la realtà, la sua voglia di mostrare il colore e la natura in tutta la sua forza prorompente lo rendono uno dei pittori più adatti a descrivere le emozioni e la stagione primaverile. Anche per Van Gogh ho selezionato solo tre dipinti, il primo da prendere in considerazione è sicuramente Le peuche au primetemps, Pont de Clichy, qui la primavera oltre che dal titolo la si coglie dai colori della natura e dalla serenità della scena. Ancora più primaverile potrebbe sembrare la Veduta di Arles con fiori in primo piano, qui il pittore olandese da enorme rilievo ai
fiori che sono in primo piano ma continua a raccontarci nei minimi dettagli anche tutti gli elementi del paesaggio e i rapidi passaggi di colore. Ai giaggioli violacei in primo piano fanno da contrappunto i gialli ranuncoli; in tal modo l’accostamento dei complementari esalta i valori di luminosità del dipinto. Il medesimo effetto è cercato affogando i tetti rossi delle ultime case del paese nel verde degli alberi degli orti. Il cielo luminosissimo è dato dalla sovrapposizione del celeste, del verde acqua e del violetto.
Ramo di mandorlo fiorito, Vincent Van Gogh, 1890 Campi in Primavera, Claude Monet, 1887
Di sensazioni simili, di abbandono totale alla natura, di connubio uomo-natura è sicuramente Campo di fiori, nel quale Monet rappresenta una giovane donna distesa in un
Le peuche au primetemps, Pont de Clichy, Vincent Van Gogh, 1887
L’ultimo dipinto che ho scelto per raccontare la primavera di Van Gogh è Ramo di mandorlo fiorito. Questa tela fu un regalo che lo stesso pittore fece al fratello Theo e alla moglie per la nascita del loro figlio. Come simbolo di vita, Van Gogh art’s creation 08 | 15
art’s creation 08 | Grandi artisti
scelse i rami del mandorlo, uno dei primi alberi in fiore che, nel soleggiato sud, in quel febbraio annunciava l’imminente primavera. è uno dei tanti dipinti di Van Gogh che si concentrano su un unico tipo di fiore e analizzano con attenzione la sua armonia e come sempre il suo valore cromatico; l’opera è la rappresentazione di un ramo di mandorlo fiorito, dai petali bianchi, quasi perlacei, che si stagliano in un cielo blu, dalle sfumature turchesi. Dello stesso periodo ma per certi versi molto diverso dall’impressionismo è il puntinismo di George Seurat. La sua Veduta alla grande Jatte in primavera, è ancora legata al vedutismo impressionista ma è molto più statica e serena delle vedute di Van Gogh ad esempio. Ma molti sono ancora i tratti in comune con i vicini impressionisti; come il cromatismo ricco di infinite variazioni tonali che rende chiara e limpida l’atmosfera.
Promesse di primavera, Laurence Alma-Tadema, 1890
Primavera, dove il suo tocco “antico” è più evidente. Nell’opera di Alma-Tadema l’antichità viene ammantata da uno sguardo edonistico e nostalgico. I suoi quadri sono stati definiti come una sorta di musei, una galleria di oggetti archeologici perfettamente delineati, in sintonia con quella che era la cultura antiquaria e collezionista dell’epoca. In Primavera ritroviamo la minuzia e la ricercatezza del pittore nella resa dei materiali; oggetti preziosi e ricercati, stoffe raffinate di cui riesce a rendere la consistenza e la qualità con sorprendente virtuosismo. La processione “fiorita” raccontata da Alma-Tade-
dema, che rappresentano scene di vita nell’antichità. Sono tutte caratterizzate da una particolare luce, dall’atmosfera indolente e da soggetti preferibilmente femminili, come in Promesse di primavera o Fiori di primavera. Per certi versi distante è invece
Veduta alla grande Jatte in primavera, George Seurat, 1887
Siamo ancora sul finire del ‘800 ma cambiamo decisamente stile, abbandoniamo la natura e l’atmosfera olandese e francese e ritorniamo ad un classicismo definito quasi decadentista, a cui appartengono le opere mature di Lawrence Alma-Taart’s creation 08 | 16
Fiori di primavera, Laurence Alma-Tadema
Primavera, Laurence Alma-Tadema, 1894
art’s creation 08 | grandi artisti
L’avanzare della Primavera, Charles Daniel Ward, 1905
ma, è per certi versi simile a quella descritta da Charles Daniel Ward nell’Avanzare della Primavera. Per questo dipinto sembra che il pittore si sia ispirato alla poesia pastorale dello scrittore romano Virgilio, Le Georgiche. Dopo un inverno grigio e triste, i fiori colorati, distribuiti dalle ninfe dei prati, portano un’allegria contagiosa. Una dolce
musica nel vento, suonata dal piffero del giovane pastorello, apre il corteo delle fanciulle che procedono a piedi scalzi nell’erba e con fiori di lavanda tra i capelli. Anche l’amore sta per sbocciare in questo nuovo giorno che porterà l’avanzare della Primavera. Si conclude così questo nostro viaggio primaverile nell’arte.
.: Her Secret Place :. by Pure-Poison89
The Mystery by Carnegriff
Waterfalls by bwaworga art’s creation 08 | 17
art’s creation 08 | #art
BUDAPEST
SPRIN G
FESTIVAL
Autore: Nicoletta Froechlich
eventi artistici
Il Budapest Spring Festival (Budapesti Tavaszi Fesztivál) nasce nel 1981 come evento per celebrare la Primavera e, da allora, si tiene per la durata di due settimane nel mese di Aprile. Infatti, l’edizione del 2015 si svolgerà dal 10 al 26 Aprile.
Fonte: http://www.gobudapest.com/
Il Budapest Spring Festival è considerato il più prestigioso festival d’Europa e, ogni anno, attira milioni di persone. Gli appassionati di jazz, opera e musica classica possono godersi incantevoli concerti sinfonici, spettacoli d’opera e serate da camera; mentre gli amanti del cinema e del teatro possono svagarsi con spettacoli teatrali e film di ogni genere (assistendo spesso a prime visioni). Non mancano l’arte della danza – che va dal classico al contemporaneo – e attività sinfoniche organizzate per i bambini che hanno come tema le fiabe. art’s creation 08 | 18
Accanto agli artisti ungheresi (musicisti, attori, ballerini, direttori d’orchestra) anche numerose star internazionali si esibiscono nelle due settimane dell’evento. Il Festival prevede ben 135 programmi in oltre 32 sedi, alcune delle quali sono: il Music Academy, il Palace of Arts (MuPa) e il Ludwig Museum. I temi principali dell’edizione 2015 sono Franz Listz – compositore, pianista, direttore d’orchestra ungherese – e la cultura Italiana; infatti, sono previste famose opere quali Nabucco, Aida, Rigoletto e altre classiche e meravigliose pièce targate Italia.
Fonte: http://www.budapestbylocals.com/
Fonte: http://underguide.com/
art’s creation 08 | arte digitale
DUPLICA E RUOTA Oggi vi mostro come creare velocemente un pattern caleidoscopico usando una semplice scorciatoia da tastiera.
01|
Apriamo Photoshop. Io ho impostato uno sfondo scuro ma potete usare quello che preferite.
Autore: Rose’s Creation
arte digitale / consigli
04|
Premi Ctrl+T e ruota leggermente la linea di qualche grado.
05| Premi mente
una linea verti02|Disegna cale.
contemporaneaCtrl+Alt+Maiusc+T e guada apparire il tuo caleidoscopico pattern.
Mad Tea Party by Autonoe
Untitled by 1Creep
Mayfair witch by Kosataya
una maschera 03|Applica alla forma e cancella i lati finali.
continuare a ruota06| Puoi re e usare la scorciatoia
quante volte vuoi per creare effetti sempre diversi.
Memories by alexnoreaga
art’s creation 08 | 19
art’s creation 08 | fai da te
fiore origami
Autore: Rose’s Creation
fai da te / consigli
Come creare velocemente un fiore con la carta.
Esistono diversi metodi per mostrati in precedenza, questo due forme base, la bomba e la creare fiori di carta con l’arte che vi propongo oggi è un po’ rana, e da queste costruiremo il dell’origami. Alcuni ve li ho già più complesso. Partiremo da nostro fiore.
comincia con un foglio Ora piega di nuovo lunsul01| Siquadrato. 05| Concentriamoci Io ne uso uno 03| go le diagonali. la prima ala. Piega in
più grande così si notano meglio le pieghe. Voi potete usare le dimensioni che preferite.
il foglio a metà 02|Piega prima in orizzontale poi
riapri e piega in verticale. Ora riapri il foglio.
art’s creation 08| 20
modo da collegare la base con l’altezza del triangolo.
il foglio e piega 04|Solleva seguendo le linee appe-
na completate. Questa è la prima base, la bomba.
piega il lato esterno 06|Ora verso quello interno del
triangolino appena creato.
art’s creation 08 | fai da te
Quando hai completato Con delicatezza apri pian queste due pie12| 17| 07|Riapri tutti i lati avrai una cosa piano i quattro rombi. ghe appena fatte. del genere.
l’ala e infila le dita 08|Alza al di sotto, piega verso
il centro seguendo le linee guida.
verso il basso la 13|Piega prima “pagina” di trian-
la punta verso 18|Spingi l’interno e rivolta il fiore.
goli.
al centro dove c’è Gira e fai la stessa cosa 09| Piega la linea orizzontale, si 14| per tutti i lati.
questa forma 19| Otterrai con quattro petali.
formeranno altri due triangoli.
al contrario. Fai la 10| Gira stessa cosa con l’ala di
questo lato.
il rombo e piega 15| Sfoglia verso l’alto tutti i trian-
forma ai singoli pe20| Dai tali piegando il centro
verso il basso.
goli interni.
a modellare i 21| Continua petali. Per aggiungere
11|
Continua così con tutti i lati rimanenti.
16|
Infila il dito nella base del rombo e aprilo.
anche le foglie, fanne un altro delle stesse dimensioni e infila uno dentro all’altro.
art’s creation 08 | 21
art’s creation 08 | #art
GRAN BALLO BELLINIANO
Sabato 21 marzo si è svolto il Gran Ballo Belliniano, dedicato appunto a Vincenzo Bellini. Per chi è vecchietto come me, ricorderà sicuramente le famose 5 mila lire... beh, eccolo lì rappresentato, Bellini! Per chi non lo conoscesse, ne parlerò molto brevemente: Vincenzo Bellini è stato un compositore italiano, nato a Catania, e divenuto famoso in tutta Europa come compositore. Alcune sue opere ebbero un successo straordinario, in particolare a Parigi. Pare non parlasse molto bene il francese, ma scrisse le sue opere sia in italiano che in francese. Conobbe persino Chopin, ampliando quindi le sue conoscenze. In patria, per fama, era paragonato a Rossini. Ebbe una vita molto breve, morendo a soli 34 anni a causa di una infezione. Fu sepolto in Francia, e per circa 40 anni il suo corpo rimase lì, tra le tombe di Chopin e Cherubini. Solo allora il corpo fu riportato in patria, nel 1876. Nelle varie tappe italiane, la folla lo accolse commossa, omaggiandolo, e a Catania, venne accolto da migliaia di cittadini in lutto. Venne sepolto nel Duomo di Catania. Si dice fosse comunque un uomo molto affascinante, dagli occhi azzurro pallido e dai capelli ricci, biondi, e pare che art’s creation 08 | 22
reincarnasse l’idea stessa di eroe romantico. Era infatti innamorato di una giovane fanciulla, il cui padre negò la mano, non avendo a genio l’idea di un genero musicista. Il ballo è stato organizzato dalla Compagnia di Danza Storica Nazionale, diretta da Nino Graziano Luca. È stata una serata dedicata anche alla ricerca, essendo il ballo organizzato in collaborazione con Telethon. Essendoci tanti articoli dedicati al ballo, voglio invece fare una sorta di report. Chi ha letto qualche mio articolo sa bene che organizzo più o meno gli stessi eventi a Palermo. Vivere quindi per una volta da spettatrice al ballo, mi è piaciuto tantissimo! Siamo arrivati a Catania prima di pranzo. Girovagando nel delizioso centro cittadino, com-
pletamente immersi tra monumenti e giardini, abbiamo pranzato e pensato alla serata, disperandoci per l’indecisione sulla acconciatura e la preghiera che non cadessimo rovinosamente a terra. Abbiamo deciso quindi di non fare troppo tardi, per poter essere tutti puntuali a Palazzo Biscari. Alle 18,30 eravamo puntuali all’appuntamento, e siamo stati accolti all’ingresso da abiti stupendi, fedeli riproduzioni degli abiti dal taglio vittoriano. Dopo aver ricevuto i nostri carnet abbiamo scelto di girare le sale, leggendo che tipo di danze si sarebbero fatte e provando a ripassare velocemente quelle che conoscevamo già. Vedendo l’interno del Palazzo siamo rimasti abbagliati dallo splendore, non sapendo cosa fotografare prima. Alla fine, abbiamo optato per
art’s creation 08 | #art
BELLINIANO alcune foto in posa e altre meno formali, in attesa che il ballo iniziasse formalmente. Infatti, siamo stati chiamati poco dopo per iniziare con la famosa Promenade di ingresso. Le coppie entrano a due, sfilando per la sala, per poi unirsi a quattro, dando vita ad ulteriori coreografie. Per noi partecipanti esterni, all’inizio è stato un po’ difficile, ma fortunatamente basta guardare chi sta davanti per poter sapere cosa fare dopo. Subito dopo, è iniziato il primo valzer, cioè quello del Gattopardo. E subito, velocemente, le danze sono iniziate. Alcune erano state messe appositamente per gli allievi più esperti, per cui è stata una buona occasione per osservare, mentre alcune, erano segnate in grassetto, ed erano quelle in cui il pubblico sarebbe stato coinvolto. Sono infatti danze piuttosto semplici, come la Mazurca del Gattopardo, e prima di ogni danza, il direttore spiegava i passi, in modo tale da aiutare tutti. Vi è stata una piccola pausa, dedicata al rinfresco e ad un piccolo aperitivo, dando anche ampio spazio alla lirica. Molti giovani cantanti si sono potuti esibire, incantando il pubblico con la loro bravura, accompagnati al pianoforte. La cena è stata servita intorno
alle 20.30, accompagnati dalla musica di sottofondo, o da qualcuno che per gioco, si sedeva al pianoforte suonando, il tutto in un clima molto disteso e quasi familiare. Subito dopo la cena, sono riprese le danze, interrompendole nuovamente per due diversi spettacoli; una sfilata, con sei abiti ispirati a questo mondo e a Bellini, e una esecuzione di danza classica di due giovani allievi siciliani. Devo confessare che molte volte mi ricordavo del mondo esterno solo perchè sentivo i clacson delle macchine e musica decisamente moderna. Perchè spesso anche con gli altri ci sentivamo di aver messo piede direttamente nel 1830. Dopo il ballo, finito intorno la mezzanotte (anche se molti di noi sono andati via all’una) abbiamo ringraziato il Direttore nonché gli insegnanti di danza per la bellissima serata. Non ci sentivamo più i piedi, dopo aver ballato per tutte queste ore, e anche le crinoline, o corsetti, e le stesse acconciature stavano cominciando a creare un po’ di sofferenza: siamo tornati distrutti ma contenti, lasciando Catania il giorno dopo prima di pranzo. L’età dei partecipanti era piuttosto varia; giovani e meno giovani erano quindi presenti uniti da una sola passione, quella per la danza. Ma anche per questo mondo passato, per il suo bon-
Autore: Thelma Aterno
eventi artistici
ton, e perché no, per la sua vena di romanticismo. Qualche ulteriore curiosità legata a Bellini. Il famoso piatto di pasta alla Norma, è dedicata proprio ad una delle sue opere, cioè la Norma, composta nel 1831. L’opera venne anche esportata nel 1833 a Vienna, e nello stesso anno, qualche mese più tardi, in Inghilterra. Paradossalmente, si dice che la prima della Norma fu un vero fiasco in Italia. Lo stesso pubblico rimase spiazzato. Ad oggi è ricordata come una delle più belle opere di Bellini, che divennero il cavallo di battaglia di straordinari cantanti lirici come Maria Callas. Per un soprano, è una vera e propria sfida, essendo la Norma, un personaggio dalle mille sfacettature e dalla difficile interpretazione. Conoscendo la storia romantica e anche un po’ triste di questo “sfortunato” ma talentuoso compositore, non ho potuto fare a meno che chiedermi che cosa avrebbe pensato Bellini nel vedere tanti di noi, riuniti, nel 2015 per celebrare il suo genio.
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art’s creation 08 | Grandi artisti
IN RICORDO DI
HANS RUEDI GIGER Ad un anno dalla scomparsa del grande artista Hans Rudolf Giger, più conosciuto con il suo nome d’arte Hans Ruedi Giger, mi è sembrato giusto dedicargli qualche parola. Chi è stato Hans Ruedi Giger? Un artista che forse dici di non conoscere ma che avrai incontrato nella tua infanzia… Hans Ruedi Giger è stato un pittore, scultore, designer, d’ispirazione surrealista e simbolica, ed artista nel campo degli effetti speciali cinematografici. Forse più noto ai molti per l’originalità ed il forte impatto emotivo della sua creatura più fortunata, la protagonista di “Alien“, film che tra l’altro gli ha regalato nel 1980 l’Oscar per i migliori effetti speciali. Quello che è accaduto al mostro di H. R. Giger e alle “nuove” figure iconiche di mostri è un fenomeno raro; è stupefacente vedere nascere una nuova creatura e vedere come resta identificabile per sempre, non importa quali variazioni ha subito per generazioni e generazioni. È quello che è accaduto ad esempio quando George Romero ha creato l’ultimo “zombie” nella sua “La notte dei morti viventi” nel 1968. I fan odierni di “Zombie Apocalypse” forse non hanno mai sentito parlare di George o non hanno mai visto l’originale “Notte”, ma gli zombie che loro amano, come anche quelli di “The Walking Dead“, devono la loro esistenza
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Autore: Rose’s Creation
Hans Ruedi Giger (Coira, 5 febbraio 1940 – Zurigo, 12 maggio 2014)
all’originale visione di Romero. Nel 1979, lo sceneggiatore Dan O’Bannon realizzò una sceneggiatura horror senza avere una storia da cui partire, o idea o eroe protagonista da seguire. Costruì il copione intorno al mostro stesso, sapendo soltanto che voleva far uscire fuori le paure che si rivelavano sempre più dagli scorci delle folli realizzazioni di H. R. Giger. Quel mostro, l’alieno in “Alien” (1979), ora è diventato quello che tut-
ti conoscono come un mostro spaziale alieno. La maggior parte dei film sui mostri alieni sono versioni modificate della creazione di Giger, che è oggi considerato il padre degli alieni, come Romero è il padre degli zombie. Giger era un artista notturno ed eremita, la cui forza è stata la traduzione di visioni da incubo nelle sue bizzarre opere d’arte, in molte delle quali trasudava una sessualità perversa. Di
art’s creation 08 | grandi artisti
Alien, Hans Ruedi Giger
solito la sua arte è classificata come “surreale”, ma lui l’ha invece chiamata “biomeccanica”, perché spesso i suoi soggetti appaiono come creature viventi organiche ibride con parti del corpo fuse con parti meccaniche. Nel 1970 realizza una copertina per l’album “Brain Salad Surgery” di Emerson, Lake & Palmer, uno dei più celebri supergruppi di rock progressivo. H. R. Giger crea per la band l’immagine del viso di donna/teschio ispirandosi direttamente al titolo dell’album, che è il modo meno esplicito di riferirsi ad una fellatio in lingua inglese: tuttavia il pene, rappresentato esplicitamente dall’artista e molto evidente nel bozzetto che presentò al
Brain Salad Surgery
gruppo, fu poi parzialmente censurato anche se è ancora piuttosto visibile in basso sul collo della donna, volutamente confuso da un effetto bagliore. Le tavole originali purtroppo sono state trafugate o smarrite nel viaggio di ritorno in occasione di un’esposizione tenutasi a Praga nel 2005.
Il primo libro pubblicato delle opere di Giger fu del 1977, Necronomicon, chiamato così in omaggio all0 scrittore horror H.P. Lovecraft. Giger è stato un artista di riferimento per quelli che negli anni ’70 e ’80 hanno cercato di scuotere le istituzioni con una passeggiata sul lato selvaggio. Oggi è considerato da molti artisti come un esempio di uomo che ha lasciato libera la mente, per esplorare sia la luce che il buio, e che non ha avuto paura di condividere ciò che ha trovato lì nella propria arte. Oggi la sua arte può essere considerata “sicura”, ma è stata una vera ispirazione per molti artisti odierni.
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art’s creation 08 | arte digitale
Making of burning dreams art’s creation 08 | 26
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Più che un tutorial questa che vi propongo è un’analisi veloce del processo di produzione di una mia fotomanipolazione. Senza l’aiuto delle parole e con l’ausilio delle sole foto credo che si riesca ad apprendere bene come impostare un lavoro del genere. Semplice e veloce! Per il video del Making Of visita il mio canale YouTube.
Autore: Rose’s Creation
arte digitale / consigli
Immagine originale: http://fav.me/d8txsxn Model: Sarah Farrell [foto privata, non stock] Risorse usate:
1. Preparare lo sfondo
2. aggiungere la modella
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art’s creation 08 | arte digitale
3. aggiungere i dettagli e uniformare i toni
4. aggiungere le farfalle
5. aggiungere il fuoco
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art’s creation 08 | arte digitale
6. aggiungere la luce
7. uniformare i toni
8. aggiungere i dettagli
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art’s creation 08 | musica e cinema
PRIMAVERA IN SOL
Autore: Nicoletta Froechlich
musica
Molti cantanti e cantautori, nel corso degli anni, hanno dedicato i loro testi alla primavera. Vi siete mai chiesti il perché? Io mi sono soffermata un momen-
to a rifletterci e ho tratto una mia personale conclusione: nonostante abiti in una città che il verde lo vede dal binocolo, associo da sempre l’idea della
primavera ai prati verdi, i fiori colorati, gli alberi rigogliosi e pieni di frutti. Scommetto anche voi, no?
Ora, immaginate di trovarvi in una vasta campagna, con una distesa di verde immensa, i fiori che vi sfiorano le caviglie, il sole tiepido e l’arcobaleno di colori che vi circonda. Ecco, credo sia per questo che i cantautori hanno dedicato alcune canzoni alla bella stagione… tutto ciò che ci circonda – da ottobre a marzo – è grigio, pesante, carico di smog; gli al-
beri spogli, le aiuole avvizzite… e poi – PUF – la magia! Tutto sboccia, tutto rifiorisce! Con l’arrivo della primavera arriva anche la nostra rinascita, perché con un bel sole a scaldarci il cuore e l’esplosione di colori intorno a noi, siamo diversi, più felici, più vivaci. Dopo questa mia considerazione, vi starete domandando perché ho menzionato i cantanti/
cantautori. Con la stagione dei fiori che ci alita dolcemente sul collo, voglio immortalare in questo modesto articolo alcune frasi tratte da testi famosi dedicati alla primavera, cosicché vi rendiate conto anche voi che – forse – ci ho visto lungo sulle motivazioni che spingono a buttar giù parole dedicate ad essa.
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art’s creation 08 | musica e cinema
“Primavera non bussa lei entra sicura come il fumo lei penetra in ogni fessura ha le labbra di carne i capelli di grano che paura, che voglia che ti prenda per mano. Che paura, che voglia che ti porti lontano” Un chimico – Fabrizio De Andrè
“È primavera e mi prende un bisogno di leggerezza E di pesanti passioni e un sentimento indefinibile Al tramonto dalla finestra guardo il mondo E mi viene voglia di tuffarmi dentro… e mi viene voglia di non lasciarlo mai più” Primavera – Luca Carboni
“Fiori che nascono dai rovi qui fuori cicatrizzano gli errori miei Sei tu senz’alcun dubbio l’artefice di questa primavera che c’è in me Qui fuori nell’autoscatto di noi”
“Se per innamorarmi ancora tornerai maledetta primavera che imbroglio se per innamorarmi basta un’ora che fretta c’era maledetta primavera che fretta c’era se fa male solo a me”
Alice in the cup of tea by itsdanielle91
Maledetta primavera – Loretta Goggi
“Oh, respiriamo l’aria e viviamo aspettando primavera, nanana siamo come i fiori prima di vedere il sole a primavera, nanana ci sentiamo prigioniere della nostra età con i cuori in catene di felicità, sì, respiriamo nuovi amori aspettando che sia primavera” Primavera – Marina Rei
The breath of Spring by Songes-et-crayons
Matilde II by Michela-Riva
Spero che questo piccolo excursus vi sia piaciuto, non potevo menzionare troppe canzoni. Che dire più: W LA PRIMAVERA!!!
Primavera in anticipo – Laura Pausini
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art’s creation 08 | Grandi artisti
JACK KEROUAC L’anima beat che corre sulla strada
Autore: Rachel Sandman
grandi artisti
“Sono nato […] in Lupine Road, alle cinque di un pomeriggio tutto rosso del marzo 1922, all’ora di cena, mentre nei saloon […] si servivano stancamente boccali di birra alla spina e il fiume correva con il suo carico di ghiaccio sulle rocce scivolose e arrossate, e sulle rive ondeggiavano le canne tra materassi e stivali smessi, relitti del Tempo, […] sotto la neve fradicia della collina, scaldata dai raggi perduti del sole […] è lì che sono nato” – Il Dottor Sax
Jack Kerouac descrive così la sua nascita, inserendola nell’incipit del romanzo che considera il migliore di tutta la sua produzione, ovvero Il Dottor Sax (pubblicato nel 1959). Ed è infatti il 12 marzo del 1922 che il piccolo Jean Louis Kerouac (soprannominato in seguito Jack) viene al mondo, in una piccola cittadina del Massachussets, Lowell, nota per essere parte di una zona industriale depressa da cui, se si vuole diventare artista o scrittore, l’unica possibilità è anart’s creation 08 | 32
darsene. Ed è proprio questo il destino che attende il giovane: la scrittura, il viaggio, la matita, la notorietà. Sin da adolescente sente dentro di sé la volontà di liberarsi, di dare un senso alla propria esistenza, di vagabondare alla ricerca del luogo in cui trovare la pace interiore che tanto brama. Tale è la sua smania di fuggire alla sensazione di vuoto che lo opprime nell’ambiente familiare (soprattutto a causa delle premature scomparse del fratello e del padre) che, sin da su-
bito, abbraccia l’idea di cavalcare i grandi spazi del Nord e del Centro America. Colui che diventerà il ‘papà del movimento BEAT‘ è un giovane come tanti altri, pieno di incertezze, di inquietudini, che cerca attraverso la scrittura di uscire da quella dimensione per mirare al brio, alla libertà, all’allegria del jazz, della musica dei neri, piena di vita e di passione. “A me piacciono troppe cose e io mi ritrovo sempre confuso
art’s creation 08 | grandi artisti
e impegolato a correre da una stella cadente all’altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione” – On the Road Con la sua prosa crea delle vere e proprie esplosioni spontanee di parole: sin da subito pretende che i suoi dialoghi, i suoi scritti, esprimano il flusso di energia, senza limitarsi alla pura descrizione attraverso una distante osservazione. L’osservatore è un ente inutile: vivere, respirare, gioire, soffrire… queste sono le uniche vie che Kerouac approva e che considera utili per la scrittura. Egli scrive solo ciò che conosce, solo ciò che ha provato sulla sua pelle, solo ciò di cui è stato attore protagonista, non solo testimone. La scrittura, il rumore della matita che gratta sulla carta, il battere incessante dei tasti della macchina da scrivere… questi sono i soli modi che Jack Kerouac ha per esprimersi, oltre al viaggio. Quello di viaggiare verso Ovest è da sempre un suo sogno antico: attraversare il continente americano in autostop, sulla Route 6, da Cape Cod sino a Los Angeles, passando per Denver. Proprio in On the Road, il romanzo che lo consacra come membro di spicco di un’intera generazione, come portavoce del movimento nato negli anni Quaranta, la Beat Generation, descrive la sua voglia, la sua necessità di gettarsi sulla strada. Nelle pagine del romanzo sro-
tola tutte le sue esperienze collegate al nastro d’asfalto che sfreccia e si getta lontano, verso l’orizzonte e che hanno caratterizzato ben sette anni della sua vita. Nessun limite, nessun condizionamento. Solo aria, vento, respiro.
Nel suo capolavoro, Kerouac riesce a imprimere su carta l’America vera, l’America come poesia, che si apre dinnanzi a un Jack venticinquenne, pieno di aspettative e di sogni che, passo dopo passo, iniziano a realizzarsi e a diventare concretamente reali. Sapeva sin da subito che il suo destino era quello di andarsene: “Sapevo che da qualche parte ci sarebbero state ragazze, visioni, tutto; da qualche parte la perla mi sarebbe stata offerta” – On the Road. La sua vita sino ad allora pare ai suoi stessi occhi come piatta: “[...] non c’era abbastanza estasi per me, né abbastanza vita, gioia, eccitazione, buio, musica, non c’era abbastanza notte!” – On the Road. Il viaggio che intraprende il giovane
Kerouac non è solo un’esperienza di vita, in attesa del sopraggiungere della maturità e della stabilità, ma è un itinerario spirituale, introspettivo, un cammino artistico in attesa “che Dio mostri il suo volto”. In questo, si inserisce perfettamente nella corrente beat che si sviluppa, a partire dagli anni Quaranta in America, con lui e grazie a lui: “la filosofia della Generazione Beat consiste nel desiderio di essere altrove, fuori da questo mondo, puri, estatici, salvi”. Jack Kerouac si sente vittima di un mondo che sta crollando, di impalcature sociali che si reggono su colonne in fase di decomposizione, traballanti sotto il peso di nuovi spunti e nuove forme d’arte e di vita. La civiltà dei bianchi gli va stretta; invidia la libertà della musica nera, quella vera che entra nel corpo e dà vita. “[...] in una sera colorata di lilla […] Vorrei essere un nero, perché so che tutto ciò che di meglio può offrire il mondo dei bianchi non è abbastanza per me” – On the Road Kerouac trova se stesso e la libertà che lo caratterizza solo sulla strada. “La grande casa dell’anima è la strada. – Lawrence, altro esponente della Beat Generation, sintetizza perfettamente il pensiero del più famoso Kerouac – Non il cielo, non il paradiso. Non il ‘sopra’. Non il ‘dentro’. L’anima non è né ‘sopra’ né ‘dentro’. È un vagabondo sulla strada. […] Non attraverso la carità. Non con il sacrificio. E nemmeno con l’aart’s creation 08 | 33
art’s creation 08 | Grandi artisti
more. Non per mezzo di opere buone. Non è attraverso queste cose che l’anima si realizza. Solo con il viaggio sulla strada. Il viaggio in se stesso, lungo la strada. Esposti al contatto. Su due piedi lenti. Incontrando chiunque passi sulla strada. In compagnia di coloro che vagano nello stesso modo lungo lo stesso cammino. Verso nessun obiettivo. Sempre la strada”. “Niente dietro di me, tutto davanti a me, come è sempre sulla strada” – On the Road Kerouac sperimenta, sempre, in vita come sulla carta: la sua scrittura prende la forma di una prosa dai tratti poetici, di una musica eccitante, come quella che esce potente da uno dei dischi “di colore” che trasmettono alla radio dell’auto in corsa, che sfreccia con i finestrini abbassati a una velocità oltre i limiti consentiti, su una strada distesa laggiù, nel sud degli Stati Uniti. È un uomo di sogni più che di progetti concreti, che si lascia travolgere dall’impeto del momento, dalla vita vera, dalla brezza che gli scompiglia i capelli, dalle boccate di aria fragrante che inala gettando la testa fuori dal finestrino. Ecco chi è Jack Kerouac. È un essere perennemente alla ricerca di un qualcosa, di una risposta ad una domanda che si pone da una vita intera ma che nemmeno lui conosce. E’ materia che vibra, una personalità a più facce, ubriaco di vita e della calca umana che gli ruota attorno.
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“[...] le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»” - On the Road Ma è anche il solitario che si immerge nel proprio silenzio, che si perde nel nulla, che respira solo nella vasta immensità del continente. “[...] feci una breve passeggiata lungo i solitari muri di mattoni illuminati da un solo lampione, con la prateria addormentata in fondo a ogni stradina e l’odore del granturco come rugiada nella notte” – On the Road
Consigli di lettura: • On the Road (1957) di J. Kerouac • Jack Kerouac – L’angelo caduto (1997) di S. Turner
art’s creation 08 | arte digitale
CREARE e ff ett o
foto strappata
Come realizzare un effetto stile strappo in una fotografia.
Autore: Grafica & Arte
arte digitale / video tutorial
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art’s creation 08 | #art
PASQUA 2015 IN MOSTRA
“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” E voi con chi volete passare Pasqua 2015? Magari in compagnia di qualche pittore? O di qualche fotografo? Beh, se volete trascorrere una Pasqua differente, all’insegna dell’arte e della cultura, vi consiglio di non perdervi i numerosi
TORINO
appuntamenti “mostruosi” che sono sparsi per l’Italia! Sono sicura che troverete almeno una mostra che stuzzicherà la vostra fantasia e non vedrete l’ora di raggiungerla.
MILANO
La città di Torino dedica due eccezionali esposizioni a due grandi artisti; si tratta di: Tamara De Lempicka, l’artista polacca considerata un’icona della moda degli anni Venti e Trenta, le cui opere – a 37 anni dalla sua morte – saranno esposte a Palazzo Chiablese (fino al 30 agosto 2015) [qui per maggiori dettagli]; e Modigliani che insieme alla bohème parigina faranno tappa alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea (fino al 19 lu- Tour Eiffel al crepuscolo, Parigi, 1932 – glio 2015) [qui per maggiori Brassai Milano regala molte occasioni dettagli] al pubblico, eccone alcune: Ritratto di Lunia Czechowska, 1919 – A. Mogli amanti della fotografia podigliani tranno ammirare a Palazzo Morando ben 260 foto di PaBOLOGNA rigi attraverso l’obiettivo di La patria delle Due Torri non è da Gyula Halász, in arte Brassaï. meno e accoglie i turisti con una Per chi invece vuole pregustare mostra dedicata agli Etruschi; l’Expo 2015 troverà al Museo un’altra che contempla opere da Ci- Civico di Storia Naturale mabue a Morandi; e la mostra de- ospita la mostra “Food. Cibo. dicata all’olandese Maurits Cor- Dai semi ai piatti”, mentre a nelis Escher, presso Palazzo Palazzo Moriggia il tema del Albergati. [qui per maggiori det- cibo viene esplorato attraverso i tagli] mestieri di un tempo.
Mano con sfera riflettente – Escher art’s creation 08 | 36
art’s creation 08 | #art
MOSTRA
Autore: Nicoletta Froechlich
eventi artistici
VENEZIA
La cara Venezia, invece, ospita una mostra che celebra l’esotismo magico e selvaggio di Henri Rousseau, con l’esposizione di cento opere uniche firmate sia dal Doganiere che da altri grandi dell’epoca. [qui per maggiori dettagli]
MANTOVA La città di Mantova offre, all’interno di Palazzo Te, una grandiosa mostra dedicata al catalano Joan Mirò fino al 3 maggio.
Lunar mouse by NM-art
Donna che cammina in una foresta esotica – H. Rousseau
ROMA La Capitale, invece, ospita all’interno delle Scuderie del Quirinale una mostra dedicata a Henri Matisse, e un’altra dedicata a Giorgio Morandi al Vittoriano. Donna e uccelli, 1968 – J.Mirò
PALERMO Nella città di Palermo sarà possibile ammirare la mostra “Via Crucis. La Pasion de Cristo” di Fernando Botero. [qui per maggiori dettagli]
The Raven Queen by KmyeChan
La Danza – H. Matisse
empty by Avine
Una tappa della Via Crucis – F. Botero art’s creation 08 | 37
art’s creation 08 | #art
The Dormouse: Jack of Diamonds by maina Memories by moonchild-ljilja
Sofia’s Dream by keecee
ascension by megatruh Slightly Steampunk Ammonite by magpie-poet
Distant Memories by ImaginaryRosse Summer..oil on linen by xxaihxx art’s creation 08 | 38
Limits 9 by MechanicalLazarus
art’s creation 08 | scrittura
PRIMAVERA IN PROSA
Autore: Nicoletta Froechlich
scrittura
Come i cantautori, anche poeti e scrittori hanno lasciato che la loro penna si dedicasse alla primavera. A volte una poesia può sembrare noiosa, soprattutto ai più piccoli, ma col passare degli anni mi sono resa conto
che quando diventiamo adulti riusciamo ad apprezzarne ogni parola. Sarà perché non associamo più la poesia alla scuola, o perché quando l’abbiamo letta la prima volta eravamo troppo giovani e non siamo riu-
sciti a coglierne l’essenza. Fatto sta, che le poesie – in prosa, in enjambement, in rima – riescono a decifrare le cose più semplici e sensibili di tutto ciò che ci circonda.
Marzo: nu poco chiove e n’ato ppoco stracqua torna a chiòvere, schiove; ride ‘o sole cu ll’acqua. Mo nu cielo celeste, mo n’aria cupa e nera, mo d’ ‘o vierno ‘e ‘tempeste, mo n’aria ‘e Primmavera. N’auciello freddigliuso aspetta ch’esce o sole, ncopp’ ‘o tterreno nfuso suspirano ‘e viole… Catarì, che vuò cchiù? Ntienneme, core mio, Marzo, tu ‘o ssaje, si’ tu, e st’auciello song’ io.
Sbocciano al tenue sole di marzo ed al tepor de’ primi venti, folte, a mazzi, più larghe e più ridenti de le viole. Pei campi e su le rive, a piè de’ tronchi, ovunque, aprono a bere aria e luce anelando di piacere, le bocche vive. E son tutti esultanza per esse i colli; ed io le colgo a piene mani, mentre mi cantan per le vene sangue e speranza.
Guizzò la prima rondine dal nido sotto la mia grondaia, vibrando al cielo il breve acuto strido; e già ne strillan cento in frotta gaia. Filan gli aerei stridi, intanto pare che nei tetti vicini, salterellando, col lor cianciugliare bezzichin l’aria i passeri piccini. Giù, nel cortile, ostinasi un galletto nel suo verso arrochito. Zitto, signor Dovere, ho già capito: è ora, è ora di lasciare il letto.
Marzo – Salvatore Di Giacomo Traduzione: Marzo: un po’ piove / e dopo un po’ cessa di piovere: / torna a piovere, spiove, / ride il sole con l’acqua. / Ora un cielo celeste, / ora un’aria cupa e nera: / ora le tempeste dell’inverno, / ora un’aria di primavera. / Un uccello freddoloso / attende che esca il sole: / sopra il terreno bagnato / sospirano le viole… / Caterina!…Che vuoi di più? / Cerca di capirmi, cuore mio! / Marzo, lo sai, sei tu, / e
Primule – Ada Negri
Più morbida, più lieve l’aiuola, ecco, s’inturgida; candide come neve, ondeggian le campanule, un vivo ardor di fuoco va dispiegando il croco; il suol di sangue stilla, lo smeraldo sfavilla. Le primule si gonfiano con borioso piglio; mentre l’astuta mammola s’asconde ad ogni ciglio, un alito possente scuote la vita intera. E’ viva, è qui presente ormai la primavera.
Sveglia – Luigi Pirandello
La primavera ritorna sul mondo. Guardo l’aprile, che non ha colori Per me, finché tu venga, Come prima del giungere dell’ape Restano inerti i fiori, Destati all’esistenza da un ronzio. Emily Dickinson
Primavera vicina – J.W. Goethe art’s creation 08 | 39
art’s creation 08 | #art
UNA MOSTRA DAI TONI ROCK
Autore: Rachel Sandman
eventi artistici
Gli esordi degli U2 tra aneddoti, documenti e fotografie inedite In principio fu il 1977. Quattro ragazzi di Dublino, uniti dalla comune passione per il rock, quello sano, quello positivo, quello vitalista, decidono di mettersi insieme, formando così un complesso che, negli anni a seguire, diventerà il punto di riferimento di intere generazioni. In origine si chiamano Hype ma, poco dopo, scelgono di cambiare nome, ed è la gloria, l’inizio del successo: nascono infatti gli U2. Il cantante è tal Paul Hewson, in arte e per tutti Bono Vox (dal nome di un negozio di cornetti acustici); il chitarrista è David Evans (anche lui, ovviamente, con tanto di etichetta d’arte, ovvero “The Edge”, in inglese “Lo Spigolo”, “Il Bordo”, “Il Limite”); al basso Adam Clayton; alla batteria Larry Mullen Jr. Tale formazione nella sua immagine più acerba, nella sua aura tipica degli esordi, è dal 22 Marzo 2015 in mostra ad Asti, con una serie di documenti, aneddoti e fotografie inedite realizzate e raccolte dall’artista Patrick Brocklebank (che dei quattro è stato anche amico) che lasciano trasparire l’aria di una Dublino condivisa da un gruppo di teenagers carico di voglia di esprimersi. È così che l’atmosfera di Boy (1980 – inserito da Rolling Stone nella classifica dei 500 migliori album) e di October art’s creation 08 | 40
(1981), ovvero i primi prodotti discografici della band irlandese, rivive in U2 from 1978 to 1981, mostra organizzata a Palazzo Ottolenghi (Corso Alfieri n° 350 – Asti), che durerà fino al 4 Maggio 2015 .
È l’unica tappa italiana per questo spettacolo d’arte che è stato in precedenza ospitato dal Dublin Little Museum e dalla Hall of Fame of Cleveland, raccogliendo un numero pari a 100.000 visitatori.
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La mostra cattura l’essenza degli U2 nei loro primi tre anni, ma non solo. È anche il quadro perfetto che racchiude uno spaccato della società culturale dell’Irlanda del tempo, paese
realizzati in quegli anni trattano temi importanti come le curiosità e i dubbi sulla vita, la fede, la guerra che incombe, le pulsioni affettive, i mali dell’uomo. L’intensità di canzoni come
completa, in ogni suo aspetto. È un evento non solo per i fans più sfegatati di Bono & Company ma anche, e soprattutto, per coloro che apprezzano la musica in ogni sua forma, che colgono il suo senso di ribellione poetica e di libertà di parola assoluta, che non conoscono la band ma sono aperti e curiosi e affamati di fronte a nuove e piene esperienze. Colonna Sonora per la Visita: • I Will Follow (Boy) • The Ocean (Boy) • Stranger in a Strange Land (October) • Gloria (October)
che ospita una lotta intestina tra fazioni religiose che avrà il suo triste culmine nell’urlata preghiera Sunday Bloody Sunday (1983). “Noi vivevamo la stessa città – racconta Patrick Brocklebank – e avevamo la stessa età. Questa mostra cattura gli U2 nei loro primi tre anni e registra l’energia e l’ambizione di una band locale che avrebbe poi conquistato il mondo. Per noi Dubliners sono naturalmente molto di più di una rock band, sono diventati parte della nostra identità culturale”.
I Will Follow e I Fall Down si riflette qui non solo negli scatti di Brocklebank ma anche nel video che chiude il percorso artistico organizzato nelle sale del palazzo piemontese e che ripercorre l’intero viaggio artistico degli U2, per dare una panoramica unica ma al contempo
Le sale sono intrise di un rock che sa di freschezza, che è pregno delle atmosfere del movimento beat che spopola in quel periodo in America. I brani art’s creation 08 | 41
art’s creation 08 | arte digitale
PRESENTAZIONE
G RAFICA con effetto spirale di un biglietto
Autore: Grafica & Arte
arte digitale / video tutorial
Come realizzare la presentazione grafica di un prodotto che abbiamo realizzato, che in questo caso è un biglietto da visita. Questa presentazione è utile per un nostro portfolio :)
Guarda il video.
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suspended in the sky by Tazunee
Beautiful liar by ericadalmaso
Dark enchantress by thornevald
Moments of Joy by alkab-art
Smoke and Mirrors by ChristabelleLAmort
behind the window by BlueBitArt
Captive by Brumae-Art
Casares by TobiasRichter
‘Dragon Sword’ handmade sterling silver pendant by seralune art’s creation 08 | 43
art’s creation 08 | fotografia
Intervista a sirena Manuela
Autore: Thelma Aterno
Per questo numero ho scelto di intervistare una cara amica, Manuela. Come tutte le belle amicizie, io e Manuela ci siamo conosciute per caso un paio di anni fa. Mi ha sempre colpito la sua energia, in qualsiasi cosa facesse. Da qualche tempo la mia amica si divide tra la sua vita sulla terra e quella negli abissi. No, non è diventata un dugongo, ma una dolcissima sirena! Ecco quindi la mia intervista, con la quale, colgo l’occasione per augurare una felice estate a tutti i lettori! Non è da tutti poter intervistare una sirena. Parlaci allora di te e della tua vita in mare! È una vita un po’ strana. Da un lato molta gente è incuriosita, dall’altro lato questa mia passione non è pienamente compresa. Ho sempre avuto una grande passione per il mare, sin da piccola. Questa mia passione è quindi la realizzazione di un sogno; e a giudicare dal numero degli appassionati, non sono sola! Al momento vi sono più donne che uomini, e anche l’età media dei partecipanti è piuttosto giovane. In Italia purtroppo vi sono pochi raduni, e siamo tutti sparsi un po’ in giro per l’Italia, quindi non è sempre facile vedersi. Inoltre... molta gente forse non comprende che gli umani sono molto art’s creation 08 | 44
più vicini al mondo marino di quanto credano. Quando hai deciso di indossare questi panni? Circa un anno e mezzo fa. È stata una decisione graduale, iniziando ad usare la monopinna mentre nuotavo, e le code tecniche, che sono più facili da indossare. In seguito a questa esperienza positiva ho deciso di comprare la prima gonna in stoffa e la seconda coda è arrivata a novembre. Per quanto l’immaginario collettivo sulla sirena sia focalizzato sulla figura di Ariel de la Sirenetta (la cui vera storia è abbastanza traumatizzante) il mio vero mito è Madison, del film “Splash”. Dove trovi tutto il necessario? Se si possiedono capacità sufficienti nell’ambito arti-
gianale, è possibile realizzare qualcosa da sé, come le code in stoffa o in lycra, o modificare un bikini, per esempio. Le code in lattice o in silicone sono già più difficili da realizzare, per cui si dovrebbero ordinare online e comprarle oltreoceano. Pur-
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troppo, è molto costosa sia la realizzazione che la spedizione, e come dicevo prima, questa passione è più famosa altrove che da noi. La parte superiore è sicuramente più facile! Immagino che muovere una coda non sia molto semplice. Devi allenarti molto? Dipende dalle proprie attitudini. Io trovo questo movimento molto naturale, ma è anche vero che sono stata aiutata da anni di danza del ventre, dove il movimento delle spalle è fondamentale. Anche qui le spalle ti aiutano molto, per cui non ho grosse difficoltà. Essere una sirena, ti ha portato a vedere le cose in maniera diversa? Si. Sono diventata vegetariana, anche per motivi etici. Nutro molto rispetto per gli animali e l’ambiente. A Golfo Aranci ho preso un brevetto
per aiutare a controllare l’ecosistema marino (ESA EcoExplorer) ma ho anche altri brevetti. La mia autostima è notevolmente aumentata, perchè se sono riuscita a realizzare questo sogno, sento di poter fare qualsiasi cosa nella vita.
Cosa ne pensano i tuoi amici e conoscenti della tua passione per il mare? I miei genitori sono abituati alle mie pazzie. I miei amici erano molto entusiasti... e ovviamente, ci sono state delle domande, più dettate dalla curiosità che d’altro. In Italia non vi è una grande cultura in merito, nonostante la ricchezza di mare ed isole. In genere comunque, questa mia passione viene accolta positivamente. Lavoro come insegnante, per cui anche i miei bambini si divertono con me. Ho fatto nuove amicizie e ho partecipato ad un raduno a Livorno. Il look conta molto? Se si, in che modo? Dipende; se partecipi ad un raduno, o ad una serata di lavoro, allora si. Uso trucchi waterproof, giocando con la fantasia, in particolare in inverno, usando anche parrucche. Se invece devo fare immersioni, posso anche evitare e lasciarmi al natu-
rale. Dopotutto vado a mare per allenarmi e divertirmi, quindi non presto molta attenzione! Si dice che le sirene siano creature ammalianti, e generalmente, crudeli. Come puoi difendere la tua categoria da questo pregiudizio umano? La storia della sirene è complessa. Posso comunque dire che non siamo creature completamente cattive! Nella mitologia, le sirene erano più simili alle ninfe, che ad altro. Erano compagne di Persefone, e alla sua scomparsa, Demetra diede loro le ali, per aiutarla nella ricerca. Disperate dalla perdita della loro compagna di giochi, le sirene si rifugiarono nelle isole. Nel Medioevo, come molte cose che non erano capite o comprese, vennero demonizzate. In ogni caso, il mito della sirena cambia a seconda della sua provenienza; le sirene mediterranee per esempio hanno le ali, mentre le loro colleghe dal Nord Europa no. Le ali spariscono, dato che l’immagine si viene a fondere, e il corpo per metà donna o uomo e per metà pesce prende forma. Con la fama della Sirenetta di Andersen, anche l’immagine della sirena che si sacrifica,
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e che quindi è buona, prende largo nell’immaginario collettivo, anche se sceglie di morire per amore. Come dicevo, io invece preferisco la sirena Madison. Non si annichilisce per amore: è il suo innamorato umano che sceglie di seguirla negli abissi marini. Splash è uscito nel 1984, mentre la Sirenetta nel 1989. I temi sono simili, ma le scelte diverse.
re con noi. I bambini comunque sono molto contenti; alle feste in piscina mi chiedono se possono nuotare con me, arrivando ad aggrapparsi come se fossi un delfino. Intrattengo anche i bambini raccontando le storie, catturando la loro attenzione.
Infine, dove possiamo trovarti per continuare a seguire le tue avventure marine? Ho un sito: www.sirenetta. Cosa ti affascina di più net ma potete trovarmi andella vita in fondo al mar? che su Facebook (Una SireMi affascina la grande biodina alla tua festa) su twitter, versità: vi sono creature macome sirena Manuela. Sono rine che posseggono capacità anche su Youtube con lo che noi non abbiamo, come stesso nickname. Se invece per esempio la bioluminovolete vivere insieme a me sità. In fondo al mar, come l’esperienza da sirena, sarò a diceva Sebastian ad Ariel, Palermo e dintorni per tutta si vive molto meglio: pace, l’estate: darò lezioni con la silenzio, quasi un pianeta dimonopinna per grandi e picverso, dove cerco di andare cini. Se volete scrivermi via spesso. email, potrete farlo scrivenChe rapporto hai con i picdo a “mermaid@altervista. coli bipedi umani? Sono org”. Faccio anche animaziobendisposti verso le sirene; basta darmi una piscina ne? o il mare, per rendere le voSono molto curiosi. I più picstre feste più particolari! colini si spaventano, mentre superati i 9, 10 anni, cercano di essere indifferenti, ma alla fine la curiosità vince, e vogliono le foto. Tra i 7 e i 9 anni è l’età media in cui invece sono più esaltati e vogliono anche nuotare con noi. Al momento sto infatti cucendo una coda per una bimba di 9 anni. In genere durante le prime fasi dell’adolescenza, un periodo rinomato per la sua turbolenza, vi è scarso interesse, ma passata la fase, non è molto difficile vedere ragazze di 16, 17 anni, nuotaart’s creation 08 | 46
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Lightroom in breve
Sei un appassionato di fotografia e non hai ancora trovato il tuo programma di fiducia? Hai provato di tutto, ma nulla che ti abbia colpito? Vi sarete chiesti mille volte come fanno i fotografi professionisti a modificare le foto, come fanno ad ottenere quei bellissimi colori? Credo che sei capitato nel posto giusto. Oggi vi parlerò di un
software incredibile di Adobe, nonché lo straordinario “Litghroom”, lontano cugino di Photoshop che tutti conoscono, che non appena l’ho proverete non vi stancherete mai. Un programma forse più semplice di Photoshop, ma anche questo c’è bisogno di un piccolo studio di approfondimento, cosi per sapere i comandi base. E’ que-
LIBRERIA (LIBRERY). Iniziamo con lo studio della prima facciata “Libreria” (Librery), che permette di ci permette di organizzare le foto, cosi da ritrovarle più semplicemente. Una qualità di lightroom è senz’altro questa, cosi che le foto modificate potremo andare a ritoccarle quando vogliamo, senza dover salvare per forza un file specifico (come avviene in Photoshop quando salviamo
nel formato *PSD). Nella colonna a destra troveremo altri metodi per organizzare le foto (Attraverso le parole chiave), un istogramma con scritti appena sotto i nostri dati di scatto e infine una scheda da compilare con i dati dello scatto. In basso alla colonna a sinistra troviamo due pulsanti molto importanti, che diventeranno molto presto i nostri migliori amici: Importa ed Esporta.
Autore: Nicole
fotografia
sto quello che voglio fare, raccontarvi con poche parole, ma con tante immagini, la potenza di Lightroom attraverso tutto quello che ho potuto apprendere dal mio essere autodidatta. Lightroom è formato da 5 moduli separati, che però ne studieremo solo 2, forse i più usati (parlo sempre per esperienza da “fotografa per hobby”)
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IMPORTA Il pulsante “Importa” ci permette di caricare le foto nel
programma attraverso una sorgente, ovvero la cartella dove si trovano gli scatti interessati e
con un semplice click si importano.
care le varie voci a vostro piacimento. Per esempio potrete scegliere la destinazione del vostro file, come dovrà essere rinominato e potrete anche aggiungere un vostro copryright
semplicemente attivando la seguente voce.
ESPORTA
E anche per esportare un foto editata vi basterà un attimo, un semplice click per averla nel formato che vorrete. Vi ritroverete davanti ad una finestra, dove vi sarà possibile modifiart’s creation 08 | 48
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sviluppo
Ed eccoci giunti alla seconda parte. Ora siamo arrivati nel modulo “Sviluppo”, dove finalmente ci sarà permesso di modificare la nostra foto. Questa parte risulterà molto simile a tanti programmi che conosciamo, ed è per questo che mi concentrò di più sulle innovazioni di Lightroom. A sinistra, appena sotto al classico “navigatore”, troveremo una finestra dal nome “Predefiniti”. Di cosa
si tratta? Si tratta di modifiche preimpostate di base (o che potrete scaricare voi da siti specifici), una sorte di action di photoshop che vi semplificheranno il lavoro, se decidere di usarle. Come si sa le modifiche già impostante dal programma non sempre ci soddisfano, ed è proprio in quel momento che scegliamo di farle noi a mano, partendo da zero, ma questa rimane una vostra scelta.
Infine ancora più sotto (della funzione appena scritta sopra) troveremo due tasti: copia e incolla. A cosa serviranno? Questa funzione è un’altra di quelle che mi sono piaciute fin da subito, che ci permette di copiare ogni regolazione fatta su una foto e incollarla in un’altra così da avere un immagine simile e con le stesse modificazioni.
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art’s creation 08 | arte digitale
creare un bigliettino a
cravatta per festa del papà
Attraverso questo tutorial, vi spiego come usare le forme e la penna di illustrator, e realizzare un biglietto per la festa del papà :)
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Autore: Grafica & Arte
arte digitale / video tutorial
art’s creation 08 | contenuti
Domande e Risposte Hai domande sui tutorial di questo mese? Vuoi suggerire un tutorial per il prossimo numero? C’è un evento artistico che vuoi farci conoscere? Hai seguito un nostro tutorial e vuoi mostrarci il risultato? O vuoi semplicemente dei consigli? Invia una e-mail a team@artlover.com Cercheremo di affrontare tutti i temi richiesti e commenteremo i vostri lavori.
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