Semiotica della pubblicità

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gnificazione e comunicazione attraverso i segni, la semiotica può scomporre la pubblicità nelle sue parti costitutive e comprenderne al meglio la composizione e giungere così a spiegare le motivazioni primordiali e l'interpretazione conseguente che ne viene fatta, rappresentando quindi un brillante strumento di lavoro in quanto: «Lo sguardo semiotico altro non è[...]che la possibilità offerta all'interprete - nel nostro caso uomo di marketing o ricercatore, o pubblicitario - di agire consapevolmente su qualsiasi supporto di comunicazione.» (Ceriani, 2001, p.12) Il testo pubblicitario, nella sua costruzione, segue lo schema elaborato da Roman Jackobson, per i testi linguistici ed anche per questo può essere considerato a tutti gli effetti al pari di questo. Esso prevede (Fig.1): Mittente: chi da avvio alla comunicazione, ha le capacità necessarie che gli permettono di produrre e trasmettere il messaggio; in questo caso l'azienda madre. Deve avere ben chiaro lo scopo per cui parla, valutare il proprio interlocutore e agire di conseguenza; Destinatario: chi riceve il messaggio e lo deve interpretare; in questo caso il probabile consumatore; Messaggio: l'informazione che si vuole trasmettere tramite precisi strumenti e codici condivisi, in questo caso le informazioni riguardanti il prodotto; Codice: insieme di regole che organizzano i segni del messaggio e grazie alle quali questo assume un senso; la condivisione di questo permette la comprensione del messaggio; Canale: mezzo usato per la trasmissione del messaggio, supporto della comunicazione; qua può essere la tv, la stampa ecc... Contesto: condizioni in cui si svolge la comunicazione.

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