VicenzaPiù n.66, 7 luglio 2007

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Attaccati al tram

Per chi suona la campana di Giovanni Coviello

E’ di questi giorni l’ufficializzazione della scomparsa da Vicenza di un’altra società sportiva, quell’As Pallamano Vicentina che aveva la sua prima squadra in serie B, per i soliti problemi economici, tra cui quelli con l’Amministrazione dovuti ai costi degli impianti. Una notizia triste, ancor più triste per chi, come me, dedica tanto allo sport (non solo al volley femminile) e usa quella piccola parte che gli rimane della notte per far vivere questo giornale. E la scomparsa dell’As Pallamano Vicentina segue l’abbandono di Vicenza, con destinazione Padova, del titolo sportivo della gloriosa As Vicenza, la storica società di basket femminile che, pur retrocessa in B1 e in via di ripescaggio in A2, porta sul petto scudetti e coppe. Trofei che nulla hanno potuto per mantenerla in vita in città: per errori di gestione e sfortune sportive, di sicuro, ma anche per beghe e insensibilità varie, nascoste da tanti proclami in sua difesa che alla fine si sono rivelati solamente virtuali. (continua a pagina 5)

Parla Roberto Fazioli, ex consigliere di amministrazione di Vicentina Trasporti, il consorzio tra Aim e Ftv: “Fusione farsa, si fanno solo chiacchiere”. E sul rischio spezzatino per San Biagio: “Da un punto di vista industriale, è senza senso”

a pagina 5

Amcps sotto osservazione: punti forti e molti dubbi

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Anno 2 - Numero 66 - Sabato 7 luglio 2007

Berlato su Aim: “Accordo con Assindustria Ma no agli speculatori”

da pagina 6

a pagina 4

Campedello, un’oasi verde in lotta contro i Tir

Nuovo Menti: Ascom possibilista, Italia Nostra contraria

a pagina 8

a pagina 3

Apertura Piscina Comunale Scoperta Viale Forlanini, 13 – Vicenza dal 19 Maggio 2007 tel 0444-924758 fax 0444-924868 Apertura Acquapark Altavilla Vicentina Via Mazzini – Altavilla dal 26 Maggio 2007 tel/fax 0444-574868 Orari di apertura Dall’apertura al 10 giugno Dal lun al ven 12.00-19.30 Sab/Dom 9.00-19.30 Dall’11 giugno Dal lun al ven 9.00-19.30 Mer/Ven 9.00-21.00

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interventi

Dibattito sul progetto a Vicenza Est. Gallo possibilista, “ma senza centri commerciali”. Italia Nostra secca: “Serve solo ai palazzinari”

Nuovo stadio? I dubbi dell’Ascom, il No di Italia nostra Confcommercio: Ci sono i margini per ripensare il Menti Il dibattito sulla creazione di un polo ricreativo-sportivo che ruoterebbe attorno al nuovo stadio da collocare nella zona est di Vicenza è ancora alle battute iniziali. Dare un giudizio sul progetto in sé, senza “vedere” le carte, senza cioè poter analizzarne ogni singolo aspetto, appare dunque alquanto difficile. Considerato però che l’ipotesi di uno spostamento dello stadio costituirebbe una delle più importanti novità urbanistiche di questi ultimi anni, credo sia il caso di alimentare il dibattito con alcune considerazioni sui pro e sui contro dell’operazione, attendendo però di “tirare le somme” quando la questione sarà più chiara. Abbandonare il “vecchio” Menti è un po’ come perdere un pezzo di storia e di tradizione vicentina. Di questo credo tutti si rendano conto, anche chi lo propone e che non a caso intende, a quanto pare, b i l a n c i a r e Andrea Gallo

Italia Nostra: Chi ha fatto uno stadio nuovo poi si è pentito Italia Nostra ha inserito tra le sue osservazioni protocollate in Comune per il PAT la raccomandazione di non costruire un nuovo stadio in zona diversa dall’attuale. Riteniamo che il progetto di un nuovo stadio altrove abbia solo implicazioni negative :

Il progetto per il nuovo stadio di Vicenza Futura

viabilità, al traffico e alla sosta; atti questo “strappo” con una serie di di vandalismo da parte di “tifosi”; servizi accessori. Eppure, certi serordinanze di divieto di vendita e vizi, dal punto di vista commerciale somministrazioe ricreativo, il centro storico ne di bevande li offre già e dunque Il campo in alcoliche; chiuci sono i margini, a centro città sura anticipata mio avviso, per ridi negozi e pubpensare l’attuale sta- ha risvolti blici esercizi in dio in un’ottica nuo- negativi ma va: come “volano” abbandonare occasione degli incontri di calcio. per altre attività che il Menti è Insomma più di possano arricchire perdere qualcuno non ulteriormente il vero un pezzo mancherebbe di cuore commerciale, della storia tirare un sospima anche sociale, di Vicenza ro di sollievo se della città. il tutto venisse Certo, non ci si può spostato ad est. nascondere che uno stadio in E qui si apre però qualche altra incentro città ha i suoi risvolti cognita. negativi: disagi dovuti alle Cosa succederà dell’ area Menti? Non frequenti modifiche della c’è spazio per nuovi insediamenti della grande distribuzione, perché il settore alimentare è notoriamente saturo. Si parla di residenze per gli Fatti, personaggi e vita vicentina studenti universitari, sarà così? O c’è www.vicenzapiu.com il rischio di intensificazione edilizia e info@vicenzapiu.com di speculazioni?. Direttore Editoriale Redazione sportiva E nella nuova area ad est cosa si vuol TOMMASO QUAGGIO GIOVANNI COVIELLO t.quaggio@vicenzapiu.com fare, oltre allo stadio? Si dice un aldirettore@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE bergo: come Confcommercio abbiap.mutterle@vicenzapiu.com Direttore Responsabile mo però più volte espresso la nostra ROBERTO BERTOLDI Collaborano: contrarietà all’apertura di nuove ANDREA ALBA ANDREA BASSO strutture ricettive nel Vicentino, FRANCESCO CAVALLARO Editori considerata la stagnazione della doGIULIANO CORÀ PIÙ MEDIA SRL GIOVANNI MAGALOTTI manda. Si parla anche di creare spaStrada Marosticana, 3 – Vicenza amministrazione@piu-media.com zi destinati alla vendita, che hanno Redazione di Verona & Via Nizza, 8 ovviamente senso in questo conteEDIZIONI LOCALI SRL telefono 045 8015855; Fax 0458041460 via Nizza, 8 – Verona sto purché non si intenda creare un Pubblicità nuovo centro commerciale in una Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza provincia ed in una zona, dove c’è già tel. 0444 923362 - 922766 tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 un surplus di queste strutture. Fax 0444 926780 vendite@vicenzapiu.com redazione@vicenzapiu.com Le questioni aperte dal nuovo stadio Stampa dunque non mancano ma, come diRedattori Stampato dalla Pentagraph S.r.l. LUCA MATTEAZZI via Tavagnacco, 61 33100 Udine cevo, è presto per “tirare le somme” l.matteazzi@vicenzapiu.com e dare un giudizio sull’operazione. Autorizz.Tribunale C.P. di Verona ALESSIO MANNINO nr. 736/03 del 29/09/2003 a.mannino@vicenzapiu.com Aspettiamo di capire un po’ di più, Supplemento della Cronaca di Trento ILARIO TONIELLO monitorando e vigilando sui risvolti del 3 febbraio 2007 i.toniello@vicenzapiu.com urbanistico-commerciali che potrebbero scaturire dalle varie ipotesi in campo. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale Andrea Gallo della stampa n.8857 del 15-12-2000 direttore Ascom Vicenza

• sarebbe un ulteriore consumo di terreno ora agricolo a Cà Balbi , aumentando la cementificazione dilagante e dannosa;

L’area interessata di Ca’ Balbi

• non è vero , come afferma qualcuno, che il costo del nuovo stadio sarebbe a carico del privato ; infatti il Comune dovrebbe costruire nuove strade di accesso ,parcheggi ,fognature , linee elettriche , linee di autobus ecc. Il tutto a spese di Pantalone;

complesso sette giorni alla settimana e non un giorno ogni due settimane. Hanno operato così anche a Wembley. Altri hanno scelto uno stadio nuovo fuori città ed hanno sbagliato: a Torino Juve ed Torino sono • Abbiamo esempi triLo stadio tornati a giocare al stissimi di dismissiovecchio Comunale ni improvvide in città: Ex va rifatto ristrutturato in cenZambon ferma da anni, il aggiungendo tro abbandonando cinema Corso chiuso da palestre e un decennio, San Biagio strutture, per il nuovo Dalle Alpi costruito nel 1990 . che attende decisioni farlo vivere Una ultima osserdal 1986.....Per quanti 7 giorni alla vazione, che è perdecenni dovremmo assisettimana e tinente trattandosi stere all’agonia del Menti non solo la di un argomento abbandonato? sportivo: un nuovo domenica stadio in area nuoL’intera operazione va porta sfortuna: non risponde ad alcuna quando il Padova ha abbanreale esigenza cittadina ma sarebbe donato il vecchio Appiani per un ghiotto boccone per i palazzinari il nuovo Euganeo la squadra è che userebbero il nuovo stadio come precipitata in serie Z. Quando la pretesto per costruire nuove abitazioTriestina ha abbandonato il vecni, nuovi uffici, nuovi centri commerchio Grezar per il nuovo stadio ciali, tutta roba di cui non abbiamo è precipitata in C e solo ora sta affatto bisogno. riemergendo.... Italia Nostra non vede alcun aspetto positivo nel progetto di Fabio Gasparini un nuovo stadio; ritiene che il Presidente Italia Nostra vecchio Menti sia ormai inadeSezione di Vicenza guato e vada rifatto, ma nello stesso luogo, utilizzando anche il terreno dell’adiacente campetto d’allenamento e creando nuove strutture (palestre, dancing, parcheggi coperti, negozi sportivi...) in modo da far vivere il L’ingresso dello stadio Menti


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DI ALESSIO MANNINO Sergio il Cacciatore, quel luglio del 1959 a Marano Vicentino, nacque con la doppietta fra le braccia: “Mio padre mi portò per la prima volta con lui a caccia quando avevo 9 mesi”. Fucile e sonaglino, insomma. Fuor d’ironia, Sergio Berlato la sua preda l’ha colpita e la tiene bene in pugno: da quasi 5 mesi è il presidente-padrone di Alleanza Nazionale a Vicenza, presidiata coi suoi 20 mila supporters dal grilletto pronto a sparare. Elettore di Dc e Msi negli anni Ottanta quando era un semplice agente di commercio, consigliere regionale nel 1990 con la lista di protesta CPA (Caccia Pesca Ambiente: “anticipavamo l’autonomismo della Lega”, spiega), rieletto nel ’95 (“il più votato in tutto il Veneto” e per questo premiato con l’assessorato all’agricoltura, gran collettore di consensi), oggi al secondo mandato come europarlamentare, Berlato non si offende se gli si dice che il suo vero partito non è An, ma la lobby dei cacciatori: “sono orgoglioso di appartenere a un modo genuino e radicato come questo”, risponde. Da quando lei è al timone Alleanza Nazionale sembra marciare compatta, anzi militarizzata. Ogni uscita pubblica viene preventivamente concordata con lei? Non è un’imposizione, ma ho fatto capire che il lavoro di tanti militanti può essere bruciato da qualche uscita di troppo sulla stampa, dando l’impressione di un partito lacerato al suo interno. Il mio metodo è il continuo confronto: ho riunito l’esecutivo provinciale più io in questi ultimi mesi (9 volte) che nei due anni precedenti (3 volte). Anche perché An soffre più di altri di un alto tasso di personalismo. Spesso le differenze erano di carattere personale piuttosto

Via Zanguio a settembre. Sì alle aggregazioni. L’agenda del presidente aennista per San Biagio

Berlato: “Aim pubblica e nuovo cda” Ma An “concorderà” con Assindustria che politico. Ma vede, l’importante è dare l’esempio: io per primo do l’esempio nel rispettare le regole, e chi non le rispetta… Il suo stile assomiglia molto a quello della Dal Lago: parla poco ma quando parla lo fa senza giri di paroSergio Berlato le: il “polli” dato al capogruppo Rucco e al suo predecessore Giorgio Conte, la “figuraccia” con cui ha apostrofato l’impasse della giunta Schneck… Noi abbiamo un po’ questa caratteristica: parlare poco in politichese, perché la gente vuol capire quel che vogliamo e quel che non vogliamo. Su Aim, cosa vuole? L’ex presidente Beppe Rossi è legato politicamente a Conte, e la responsabilità politica dello sfascio dell’azienda sembra ricadere su questi e sui capicorrente degli ex consiglieri di amministrazione di Fi e Lega, Lia Sartori e Stefano Stefani. Lei che indirizzo politico imprimerà alla presenza di An in Aim? E’ tutto da dimostrare che Aim sia stata sfasciata dalla gestione di Beppe Rossi. Io ho ereditato questa situazione senza sapere nulla degli affari che si conducevano, e ho dovuto fare i conti con tutta una serie di cose che hanno screditato Aim: l’indebitamento, i dipendenti a rischio di perdere il posto di lavoro, acquisti come quello della piattaforma Marghera… Ma quello che dico io è che i cittadini, che sono i proprietari di Aim attraverso il Comune, devono essere messi in condizione di sapere quanto è precario lo stato di salute di Aim. Per favorire questo, ho chiesto l’azzeramento di tutto il cda e la certificazione in tempi brevi dei conti con un ammini-

stratore unico che fotografi la situazione e la porti in consiglio comunale. L’obiettivo è dotare l’azienda di un progetto di rilancio che la renda competitiva sul mercato. Aim non è della maggioranza, è di tutti i cittadini: il cda può essere completamente nuovo – e io propendo per questa ipotesi – ma se si vuole si potranno anche confermare alcuni consiglieri attuali. Non è della maggioranza, quindi ci potrebbe essere uno o più posti per la minoranza di centrosinistra? Io non sono contrario. Quanto ad An, la nostra rappresentanza in Aim verrà concordata con le categorie economiche. E l’amministratore unico Zanguio, quanto deve restare? Una volta che abbia presentato il bilancio l’11 luglio, entro settembre si dovrà provvedere a nominare il nuovo cda. Parlava delle categorie economiche, la più potente delle quali è rappresentata da Assindustria. Va interpretata come frutto di una certa vicinanza la nomina di Maurizio Castro, uomo dell’area Destra Sociale di Alemanno come lei, a direttore della Fiera? La invito a trovare una sola prova che io o il mio partito abbia fatto una telefonata per sponsorizzare Castro. Tanto è vero che non c’è nessuno dei nostri nel cda. Castro è stato scelto per la sua capacità e la sua bravura. E’ vero che il partito gli ha chiesto di candidarsi alle ultime politiche, ma non mi risulta sia mai stato iscritto. E’ stato presidente della Fondazione Nuova Ita-

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lia fondata da Alemanno, ex municipalizzate che si stanperò. no aggregando. Si Ripeto: non è stato crei una società spinto dal partito. “Noi abbiamo pubblica con ex municipalizzare di questa E del piano usci- caratteristica: altre province. to sui giornali e mai smentito parlare poco Aim deve restadagli interessati politichese re pubblica, cosulla privatizza- perché la munque. zione dei rami gente vuol Sì, deve rimanere più redditizi di pubblica, non alla capire quello Aim (gas e smalmercè di speculatotimento rifiuti), che vogliamo” ri. Diciamo no alla che ne pensa? privatizzazione: né Si parla di gruptotale né parziale. pi molto influenti anche a livello politico, come ValChi glielo spiega alle “cabruna e Beltrame. tegorie economiche” a cui Aim è un patrimonio della citcerca di fare sponda? tà che non va svenduto, e non Saranno clienti della nuova lasceremo che ci sia qualcuno Aim, da cui avranno servizi che si prenda la carne e lasci più vantaggiosi perché, aggrel’osso. Va rilanciata, anche per gandosi, potrà dare servizi a non essere fagocitata da altre minor costo.

Un uomo degli industriali come candidato? “Invasione di campo”

“Forza Italia vuole il comando. Ma il sindaco sarà nostro” Il governatore Galan ha parlato chiaro: il prossimo sindaco di Vicenza dovrà essere di Forza Italia, e cioè la sua collega a Bruxelles Lia Sartori. L’appoggio dato da An al leghista Tosi a Verona prelude a un patto con la Lega per sostenere un vostro candidato-sindaco? No. Noi abbiamo dimostrato lealtà nei confronti degli alleati, rivendichiamo il diritto ad avere posizioni di apicalità come gli altri. Una parte di Forza Italia si è arroccata in un vicolo cieco: l’impuntatura sulla giunta provinciale non è per un assessore, è un messaggio forte di Forza Italia alle categorie economiche per far capire chi comanda in provincia. Noi abbiamo posto il problema del sindaco di Vicenza a tutti i livelli. Anche a quello nazionale. Nella guerra fra Forza Italia corrente Galan-Sartori e l’Assindustria di Calearo, An pare oggettivamente pendere verso questi ultimi. No, non siamo interessati a questa guerra perché porta a effetti negativi alla città e alla CdL. L’economia non deve invadere il territorio della politica, e la politica non deve invadere quello dell’economia.

Il governatore Giancarlo Galan

Scusi: sono le stesse parole di Calearo. Vero, non sto dicendo niente di diverso, ma io dico anche che l’economia non deve sconfinare nel campo della politica. E in ogni caso non ho avuto alcun spostamento di voti né un euro dagli industriali. E se Assindustria volesse un suo uomo come candidato-sindaco? Sarebbe un’invasione di ruoli. Bisogna confrontarsi con le categorie economiche, ma poi la politica deve assumersi le sue responsabilità. A.M.


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fatti&notizie

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L’esperto chiamato dalla Provincia si è dimesso da mesi contro un consorzio “scatola vuota”. Altro che fusione: “solo chiacchiere”

Fazioli, ex Vicentina Trasporti: “Newco Aim-Ftv? Una farsa”

DI ALESSIO MANNINO

Milleproroghe Era stato chiamato nella seconda metà del 2006 dalla ex presidente Manuela

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gara di tutto il servizio. La battezzata “Vicentina Trasporti Srl”, società con 4 soci paritari (Aim Trasporti, Ftv, Comune, Provincia) fu anche baciata dalla fortuna di un “decreto milleproroghe” approvato dal governo a febbraio che ha rimandato tutto al 31 dicembre di quest’anno. Intanto, bus Aim e pullman Ftv corrono sempre su linee parallele, coi loro consigli di amministrazione (politicamente lottizzati) intonsi come non mai. Con in più sul groppone il debito della società Aim: 713 mila euro su 1 milione e 200 mila euro di capitale, 300 mila euro in più del tetto consentito dalla legge (un terzo).

Lui minimizza, dice che non è la prima volta e non sarà l’ultima. Ma un fatto è certo: che il superesperto bolognese Roberto Fazioli si sia dimesso da consigliere di amministrazione della neonata newco fra Aim Trasporti e Ferrotramvie, è la prova che questa benedetta fusione tutti la vogliono, sì. Ma solo a parole. Super-esperto Fazioli se n’è andato sbattendo la porta: “Quando ho capito che non c’era una reale volontà di arrivare a una vera fusione, non c’era ragione perché io rimanessi”, taglia corto. E lui, di multiutility e aggregazioni industriali, se ne intende: insegna economia pubblica a Ferrara, è presidente di ben due società di servizi, la Soelia di Argenta e la Genia di San Giuliano Milanese, presiede il Laboratorio Utilities & Enti Locali (LUEL), è stato consulente delle Province di Bologna e Milano per i loro bacini idrici, e il suo curriculum chilometreggia fra progetti, corsi e pubblicazioni nell’ambito dell’energia, delle municipalizzate e dei bilanci comunali. Insomma, non è proprio quello che si dice l’ultimo arrivato.

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Roberto Fazioli

Dal Lago a fornire la sua consulenza per studiare la fattibilità dell’accorpamento Aim-Ftv. Lui, fra le ipotesi di riorganizzazione di quest’ultima, aveva messo in conto anche il matrimonio con l’azienda trasportistica di San Biagio. Poi, sappiamo com’è andata: con un certo ritardo dovuto all’opposizione di una parte di Forza Italia e soprattutto di Alleanza Nazionale (ancora in mano a Giorgio Conte), il consiglio comunale approvò l’unione fra le società giusto per evitare di dover affrontare le alternative poste dalla legge regionale: l’esternalizzazione del 20% delle linee ai privati, o la messa a

nalità pura. Ha senso solo se si ragiona in una logica finanziaria. E mi fermo qui”. Traduzione: se si vogliono scaricare i debiti e le diseconomie (costi gestionali e politici) di Aim su Ftv per metterne a posto i conti e rendere appetibili “giochini societari” (parole sue), allora sì che conviene. Al- Aim e Ftv ancora su binari paralleli. Con il solito disagio degli utenti trimenti no. Ho capito che si faceva melina, che Consorzio-beffa il progetto di fusione si annacquaFazioli difende il cda a quattro soci: va, e così mi sono dimesso. Non Spezzatino indigesto “il mio progetto mirava ad aprire le ho percepito un euro e da allora, da Il sospetto, d’altronde, è sempre porte a gestioni in house (affidate febbraio, non ho saputo più nulla. quello: che l’operazione “fusione a a utility pubbliche, ndr) per coin- Zero”. Il professore-manager non freddo” sia da inquadrare in uno spez- volgere altri Comuni e Province ed crede ci siano altre strade oltre la zatino che tolga dal piatto gli avanzi espandersi in aree più ampie”. Cioè fusione: “Me ne catafotto della in deficit o non remuneaggregare, come sta complessità normativa che impone rativi (come i trasporti), avvenendo in molte certe scadenze, sono un economista e lasci la ricca polpa “Lo spezzatino parti d’Italia. Mentre industriale e io bado alla sostanza”. (copyright: Oscar Manun vertice a due soli Pur riconoscendo alla Dal Lago di Aim dal cini, Cgil) a possibili soci (piano sponsoriz- una seria volontà in questa direprivatizzazioni: gas e punto di vista zato da An), spiega, zione, liquida il consorzio con smaltimento rifiuti. “Ho industriale “avrebbe portato solo l’azienda bellunese Dolomitibus sentito anch’io di que- non ha senso. a una scatola vuota con le solite “ragioni normasta ipotesi dello spezzaottenere la proro- tive”. E sulle voci di alleanza Ce l’ha solo in per tino”, racconta Fazioli, ga sulla gara”. E l’es- con l’Atv di Verona è altrettanuna logica già impegnato anni fa sere sostanzialmente to esplicito: “solo chiacchiere”. allo studio sul riposi- finanziaria” una scatola vuota è il Scornato e totalmente disilluso zionamento strategico motivo per cui Fazioli sulla newco vicentina, Fazioli ci di Aim per Nomisma, la ha mollato: “L’aver saluta ostentando noncuranza: società di consulenze economiche di scelto di creare una società consor- “Mi è già capitato altre volte di prodiana ascendenza: “da un punto di tile significa che le società restano vedere storie come questa. E mi vista industriale, è un’idea di irrazio- separate, che tutto rimane com’è. capiterà ancora”.

A Vicenza muore lo sport e muore la città Segue dalla prima Per non parlare dell’esodo verso Imola della squadra di pallavolo di massima serie della città - a cui, come è noto, sono personalmente legato - che dovrà giocare in Romagna la Challenge Cup, la Coppa europea a cui si è qualificata dopo 5 anni di assenza dalla ribalta internazionale. E che con sempre più probabilità giocherà là anche le prossime competizioni nazionali a causa dell’indisponibilità in tempi gestibili del Palasport, sottoposto a maquillage con ritmi messicani. Se a Vicenza 5 mesi, oltre ai già verificati ritardi nella partenza dell’impresa (la squadra è stata sfrattata il 30 aprile, i lavori a giugno inoltrato erano ancora un pio desiderio), non bastano a completare lavori per un appalto dell’astronomica cifra di circa 700.00 euro, nel mondo

in 5 mesi si costruiscono impianti completi. Udite, udite! Nella Napoli degli spazi introvabili (?) per i rifiuti, il PalaBarbuto con i suoi 3.800 posti ha impiegato pochi anni fa solo 100 giorni a sbocciare dalle fondamenta fino al tetto e all’inaugurazione, questa sì voluta per non perdere la squadra di basket di A1 maschile. Potremmo scendere nei dettagli, e lo faremo nei prossimi numeri, sul perché di questa generale insensibilità di Vicenza, quella ufficiale e quella imprenditoriale, per lo sport. Insensibilità che già anni fa ha regalato i profitti del calcio a una società inglese (per poi riceverne indietro debiti e macerie da ricostruire), e l’A2 del basket maschile a Udine che ora se ne gloria. Le colpe non sono, ovviamente, solo dell’assenza a Vicenza di una qualunque politica sportiva, pubblica e privata, ma anche

dei dirigenti e dei presidenti dei club. Ma perdere sempre di più lo sport - e quello di livello fa da traino per la base significa anche perdere indotto economico. Se più del 4% del Pil nazionale è legato all’attività sportiva, chiedete a pizzerie, alberghi e proprietari di appartamenti quante centinaia di migliaia di euro perdono con l’esodo forzato della Minetti. Per non parlare della perdita d’immagine di Vicenza, regalata ad altre città, che si beeranno del veicolo pubblicitario e promozionale delle squadre una volta biancorosse. Infine, e così il danno è ancora maggiore, senza i modelli sportivi di sport puliti come volley, basket e pallamano, i nostri ragazzi saranno sempre più in balia di spritz, play station e paradisi chimici. Vicenza, non far morire lo sport. Sarebbe un’altra tua morte.

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inchiesta

Costa 17 milioni l’anno, ma è in attivo. Se i lavori passano ai privati, il risparmio può tradursi in un servizio peggiore. Il nodo irrisolto dei fornitori ‘di fiducia’

A che serve Amcps? Luci e ombre di un’azienda accusata di sprechi DI ALESSIO MANNINO

Amcps, carrozzone o risorsa? Per scoprirlo siamo andati nella tana del lupo, in viale Sant’Agostino. Il direttore generale dell’azienda responsabile del patrimonio comunale è il ragionere Gianfranco Ledda, in carica dal lontano 1992 (presidente è Natale Grolla, Udc). Non è un po’ troppo, 15 anni? “Io non ho nessuna tessera di partito, sono un tecnico”. E’ così. Ne dobbiamo arguire, sia detto senza alcuna malignità, che il rinnovo triennale con cui è stato confermato per ben cinque volte sia dovuto alla bravura e alla capacità di rendersi insostituibile. Ledda ha il dente avvelenato con certa stampa “che ci attacca senza prima informarsi”. Secondo lui, “il giornalista non deve fare l’opinionista”. Lo correggiamo: può e deve farlo, se documentato. “Sì, ecco, se documentato. Ma non deve fare il politico”. Concordiamo. Territorio e regìa Fatta eccezione per Verona (dove c’è l’Agec), Vicenza è l’unica città capoluogo di provincia ad avere un’azienda come Amcps. E’ poi così indispensabile? Non sarebbe più semplice ed economico far rientrare tutti i suoi lavori (manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, verde, riscaldamento ed edifici pubblici, servizi cimiteriali, gestione case Erp, affissioni) in un normale regime di gara d’appalto? Non sarebbe un risparmio, per il Comune cioè

Parco Querini, la principale area verde della città, è curato dall’azienda vicentina. Sotto: la zona di parco Retrone

per i vicentini, dare tutto questo settore al mercato? “In termini nominali, la concorrenza fra privati è vincente sulla gestione in

house come la nostra. Ma il privato deve mettere anche i costi di progettazione, monitoraggio continuo, sicurezza, rapporto con l’utenza. Queste cose le vuol fare il Comune? Con quali uomini? Con quali tempi?”. Gli ribattiamo che se per ipotesi Amcps venisse abolita, almeno una parte del suo personale potrebbe essere riassorbita dagli uffici comunali

proprio a questo scopo. “Senta, il punto è questo: per fare tutto che facciamo noi occorre un’azienda speciale come la nostra che curi il legame col territorio e si faccia carico della regìa degli interventi”. Sottinteso: gli uffici pieni di scartoffie del Comune non potrebbero garantire un servizio equiparabile. Ritardi e riserve Ma è proprio sul servizio che si addensano le critiche: spesso inefficiente e con tempi troppo lunghi. Un luogo comune? Secondo Ledda sì: “Noi rispettiamo sempre i cronoprogrammi. Sempre”. Non vorrà mica dirci che non sono mai capitati casi di ritardi?, gli ribattiamo. Basti pensare che molti lavori sono suddivisi in stralci, magari per evitare la soglia dei 50 mila euro per immobili storico-artistici e 300 mila per tutti gli altri sopra la quale si va a gara. “Certo che capitano, ma non sono ritardi nostri. Sono delle ditte private, che per quanto noi possiamo sollecitare, come sanzione hanno penali irrisorie su fideiussione che non le spaventano di certo”. Quanto agli stralci, è la replica di Ledda, “noi non facciamo frazionamenti artificiosi, che è un reato. Accade invece che a causa dei tempi di finanziamento decisi dal Comune, certe opere vengano suddivise. Come nel caso del palazzetto dello sport”. Insomma, colpa della politica, non dei tecnici Amcps. Non solo: Ledda contrattacca. “Se mi parla

to. Perché quando gli chiediamo di un vantaggio economico dato di fornirci l’elenco con l’indice di dal meccanismo del maggior rirotazione dei nominativi, ossia basso delle gare, io le rispondo quanti appalti si accaparra ciache sì, il vantaggio c’è: però solo scuna ditta “qualificata”, la sua per il prodotto, cioè per la realizrisposta è: “No, quezazione del progetsto non posso darto in sé. Ma poi c’è glielo”. I prezzi degli il capitolo riserve, appalti sono fissati cioè tutti quei lavori L’azienda da un prezziario reimprevisti (un muro costa ai gionale “stabilito da da abbattere, una tucittadini una continua analisi bazione da modifica17 milioni del mercato”, sottore, etc) che i privati linea Ledda. Come aggiungono al costo all’anno, ma i dire: è come se fosiniziale. Noi no: noi conti tornano ci accolliamo tutto è c’è pure una sero quelli di mercato. Eppure una senza far pagare un plusvalenza differenza deve pur euro in più al Comuesserci, altrimenti ne”. Inattaccabile. decadrebbe la raTranne che per un gione stessa per cui esistono tali aspetto: tali “imprevisti” dovrebparametri decisi da un ente pubbero essere previsti, altrimenti blico come la Regione. significa che la progettazione forte di un “monitoraggio continuo”, Costi (e ricavi) vanto di Amcps, fa acqua. Capitolo costi. Alla fin fine, quanto costa ai vicentini Amcps? Per Fornitori: l’elenco “segreto” rispondere bisognerebbe conMaterialmente, Amcps effettua frontare la spesa complessiva una piccola parte del suo giro di degli appalti ‘mediati’ da Amcps lavori (valore: più di 9 milioni di con un ipotetico scenario in cui il euro). Sopra i due tetti prima cipassaggio costituito da quest’ultitati si va a gara (5 milioni circa ma venisse tolto dal computo. Un il valore attuale), e Amcps può calcolo difficile. Ci accontentiaconcorrere come qualsiasi altra mo allora dei costi di produzione: impresa. Sotto quei limiti, gli ap4 milioni 651 mila euro per il perpalti vanno a un “elenco qualifisonale (in totale 167 dipendenti, cato” di 450 aziende, visibile sul con in più 1 milione e 900 mila sito http:/www./amcps.vicenza. circa fra contributi previdenziali com. Artigiani, idraulici, edili, e Tfr), 394 mila euro di ammorcaldaisti, elettricisti: un esercitamenti e svalutazioni, 6 milioni to in cui c’è il sospetto vi siano 147 mila euro per “servizi” (il coalcuni “generali” che ottengono sto dei lavori) e altre voci minori: da Amcps più affari dei soldain tutto 17 milioni 627 mila 185 ti semplici. Ledda parla di “una euro (bilancio consuntivo 2006). cerchia di artigiani di fiducia” sui I ricavi ammontano invece a 18 quali Sant’Agostino può contamilioni 236 mila 799 euro. La re perché titolati da credenziali differenza in attivo è di 100 mila conquistate sul campo. Ma preeuro. Al cittadino Amcps costa cisa che in ogni caso provvede a quindi 17 milioni e passa, ma i mettere ogni prestazione a gara. conti tornano, c’è addirittura una, Il sospetto svanisce? Non del tut-


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inchiesta

Il direttore Ledda: la figlia segretaria e il fratello tecnico

Abuso d’ufficio? No. Caso morale? Sì

Le mura in viale Mazzini

seppur minima, plusvalenza. E i costi ‘politici’, cioè dei vertici nominati dal Comune? Il presidente Grolla riceve un’indennità di 2320 euro, i quattro consiglieri di 780. Tutti lordi. Complessivamente, nel 2006 si sono spesi 65 mila euro per il cda (e 33 mila per i revisori oltre a 15 mila per la certificazione di bilancio). Ledda? 7 mila euro circa, sempre lordi. Il quale Ledda conclude l’arringa difensiva citando un dato di cui va molto orgoglioso: “Nel 2000 abbiamo assunto la gestione del verde pubblico e dei servizi cimiteriali, ma da allora a oggi, per il primo il Comune non spende un

centesimo in più, e per i secondi non solo spendiamo meno (da 600 mila a 450 mila euro l’anno), ma paghiamo anche l’Iva (20% circa), che così il Comune non paga più”. Politica e affari Per concludere. L’eterno ritorno della querelle su Amcps, lo abbiamo già scritto, ha un doppio risvolto: da un lato le mire dei privati coi loro megafoni mediatici, che da tempo puntano gli occhi sul business in mano a Sant’Agostino; dall’altro la volontà politica - di discrezionalità eminentemente politica – di tagliare

dei costi che gravano sulle spalle della cittadinanza, e che si concentrerebbero, una volta accorpata l’azienda in parte al Comune in parte ad Aim, sulle spese di organico, dei vertici e in generale della ‘macchina’ aziendale. Con la possibilità di risparmiare sforbiciando posti di lavoro. Ma col dubbio, come fa giustamente notare Ledda, che i servizi oggi targati Amcps vengano realizzati a una qualità ancora minore, sacrificando gli indispensabili lavoretti ordinari, quelli che i privati sono portati a snobbare perché considerati fastidiosi aggravi sul profitto finale.

Speravamo non fosse una dipendente come gli vero, e ovviamente lo ab- altri, assunta nel 1994 biamo scritto pur sapen- dal presidente di allora, do qual è la realtà. La Enzo Collini, un 4° livello realtà è che Erika Ledda, su 8. Per me non è un problema”. Poi c’è nella segreteanche suo fraria di Amcps, tello, Roberto è proprio la fi- In forza Ledda, assunto glia del ragio- all’azienda nel 1996 come ner Gianfran- ci sono due tecnico “con co, direttore familari del un concorso generale. Sono direttore. pubblico”. Tutpassati vari anni da quan- Ma la Procura to regolare, ci mancherebbe. do la denun- ha archiviato Resta che in cia per abuso il caso forza all’aziend’ufficio è stata da ci sono due archiviata dalla Procura di Vicenza, e familiari del quindicennoi non vogliamo certo nale direttore: non più riaprire il caso (lega- un caso legale, certo. Un le). “Non sente un pro- caso personale col ragioblema di opportunità”?, ner Ledda? No di sicuro. domandiamo al padre. Ma un caso morale, seRisposta: “No. Non è un condo la nostra opinioimbarazzo portare il mio ne, quello sì. A.M. cognome, mi sembra. E’


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fatti&notizie Reportage. I quartieri della Riviera Berica: una delle zone più tranquille della città ai ferri corti con code e mezzi pesanti

Campedello, Tir in prima fila nel teatro del Palladio DI LUCA MATTEAZZI

Qualche passo fuori dal negozio a pochi metri dallo svincolo della complanare, uno sguardo a due tir che si incrociano lì davanti proprio in quel momento, un gesto sconsolato che non ha bisogno di molti commenti. “Vede, è questo il nostro problema principale”. A Mariano Docimo, ex presidente della circoscrizione 2 ai tempi della giunta Quaresimin, e da ormai dieci anni consigliere sui Campedello, l’asfissiante traffico quotidiano banchi dell’opposizione, basta poco è un continuo via vai di macchine e per indicare qual è il tarlo che rode camion, soprattutto da quando è enchi vive tra Campedello, Santa Croce trata in funzione la nuova circonvalBigolina, Debba e Longara. Lui, che lazione sud, che ha uno dei suoi svinha passato la vita a fare la spola tra coli proprio a Campedello, nel cuore l’abitazione, sul lato destro della stadella circoscrizione. “Il tale 247 della Riviera traffico è insostenibile Berica, e il negozio di – continua Docimo -. elettrodomestici, colIl paesaggio Non tanto le auto, a locato sul lato sinistro, definito da quelle ormai ci abbianon ha dubbi: il nemimo fatto l’abitudine. co pubblico numero Palladio “tra Il problema è la fila di uno si chiama traffico. i più belli che camion, soprattutto Vicenza non è una si possano alla mattina e alla sera: metropoli. Eppure il trovare” è nelle ore di punta ne problema è sempre percorso passano continuamenquello, all’Albera come senza sosta te, e tra uscita dalla qui, in uno degli angoli dai tir complanare e semapiù tranquilli della citforo del Tormeno è tà: le anse del Bacchitutta una colonna. È glione da una parte, i impressionante”. primi pendii dei Berici dall’altra, in “Soffriamo molto di traffico – conuno scenario che Palladio, quando viene Sabrina Bastianello, al secondo vi costruì la Rotonda, descrive come mandato come presidente della cir“uno dei più belli e piacevoli che coscrizione nelle fila della Lega Nord si possono trovare”, circondato da -. Con la complanare la situazione è “dolci colline che offrono la vista di anche peggiorata, soprattutto a Debun grande anfiteatro”. Oggi il palco ba e Longara. E un altro punto critico di quel teatro naturale è occupato sono i Ponti di Debba”. Il problema è da una delle arterie più trafficate del che non si vedono soluzioni a breve vicentino. E dalle prime luci dell’alba

Longare, sorpassi pericolosi tra camion, auto e mezzi agricoli

Santa Croce Bigolina stritolata tra smog e veicoli

anche quelli”. Sarà che ha un negotermine. Per la strettoia di Debba, il zio di elettrodomestici, ma il probleprogetto è frenato dai contrasti con ma dello smaltimento dei rifiuti a i comuni vicini, per la Riviera Berica Docimo sta particolarmente a cuobisognerà aspettare l’apertura della re: “Un’alvaldastico tra cosa che Sud, che manca è la dovrebbe ricicleria – raccogliere ribadisce- : la maggior anche quella parte del ce l’hanno traffico pepromessa sante. In da tempo, ogni caso nel famoci vorranno so libretto anni. L’incrocio di Debba, impossibile per pedoni e ciclisti elettorale di Hullweck la davano già per fatta, Fognature, queste sconosciute ma noi la stiamo ancora aspettanSe non altro, al di fuori della viabilido. E intanto la gente abbandona tà, non sembrano esserci grossi protelevisori e frigoriferi nei fossi lungo blemi. “Non abbiamo le criticità e le le strade secondarie”. complessità che possono avere circoscrizioni come la 5 o la 6”, aggiunPiccoli problemi di ordinaria ge la presidente. Come dire, niente amministrazione maxi-piani edilizi e niente rogne Tutto qui? Quasi. A preoccupare tipo Dal Molin. Al centro dell’atteni 6500 abitanti del tratto urbano zione ci sono così le piccole questiodella Riviera restano i passaggi peni quotidiane. Piccole, ma tremendonali, cruciali visto che i quartieri damente concrete. Le fognature, sono tagliati a metà dalla statale ad esempio, sono una ferita aperta (“Abbiamo chiesto da anni di metormai da anni: quasi tutta la zona terne in sicurezza una decina, i più ne è ancora sprovvista, utilizzati, ma anche qui nessuna rie la gente si arrangia sposta”, continua Docimo), gli orari con le vasche biologidi custodia dei parco giochi, la mache da far svuotare un nutenzione di strade e marciapiedi: paio di volte l’anno. “Sono le lamentele che ci arrivano “È mai possibile che più spesso – conferma la presidennel 2007, in una città te -. Ma se faccio il confronto con le come Vicenza, ci siano strade di altre zone della città, devo ancora quartieri senza dire che le nostre non sono messe fognature – sottolinea male: ci sono sicuramente dei lavori Docimo -. Dovevano da fare, ma in altri punti la situaziofarle da tempo, invece, ne è ben peggiore”. non si è visto nulla. e Tutto sommato ordinaria ammiintanto continuano a nistrazione per una zona di prima costruire: a Debba, ad periferia, fatta di quartieri in cui esempio, hanno fatto convivono le ville esclusive delle 120 nuovi appartastrade che salgono verso Monte Bementi. Senza fognature

rico (la Commenda, tanto per dirne una), le case popolari del vecchio villaggio costruito per gli esuli giuliano dalmati e i nuovi complessi di appartamenti occupati per lo più da famiglie giovani. In cui la densità abitativa è la più bassa della città, la percentuale di immigrati è al di sotto della media e nessuno si lamenta per la mancanza di spazi verdi. In cui ogni parrocchia ha il suo centro per anziani e, anche se i ragazzi sono “costretti” a raggrupparsi nel piazzale della chiesa, c’è un’intera ex scuola con le aule trasformate in biblioteca e spazi per associazioni. In prospettiva, futura, caso mai, le inquietudini maggiori arrivano dal possibile passaggio della Tav che, se si farà, potrebbe aggiungere un altro squarcio ad un territorio già attraversato da autostrada e tangenziale. Ma questa, per il momento, è un’altra storia.

La Riviera Berica in cifre I quartieri della Riviera Berica (Campedello, Debba, Tormeno, Santa Croce Bigolina, Longara), insieme alla zona di Monte Berico, fanno parte del territorio della circoscrizione 2: quasi 13 chilometri quadrati, in cui vivono 7.732 abitanti, con una densità di 599 abitanti per chilometro quadrato, la più bassa della città (in centro storico, per fare un confronto, è di oltre 5mila abitanti per chilometro quadrato, in zona 6 di oltre duemila). Gli stranieri sono circa il 10 per cento della popolazione (la media della città è del 12,4), e più o meno altrettante sono le persone con più di 75 anni di età.


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fatti&notizie Dal Molin, Aim, studi di settore e sconti sui biglietti del bus per gli studenti: analisi di un’ordinaria settimana di politica prevacanziera

Come Quando Fuori Piove Il poker delle ultime notizie Picche

Cuori

Fiori

Quadri

Il commissario straordinario per il Dal Molin, l’europarlamentare Paolo Costa, ha rassicurato il sindaco che temeva per le condizioni poste a dicembre dalla maggioranza di centrodestra: i soldi per la circonvallazione nord, opera essenziale agli Americani per collegare la futura base con l’attuale Ederle, arriveranno. Precisando: o dagli stessi Americani, o dallo Stato. A parte il fatto che, come abbiamo documentato noi nello scorso numero (Vicenza Più n° 65), gli Usa non sganciano un dollaro. Ma poi, caro Costa, è la stessa cosa se paghiamo noi cittadini italiani (lo Stato) o loro che vengono qui a costruire una base e creano il problema di nuove infrastrutture? E fra i cittadini italiani, fino a prova contraria, vanno annoverati anche i vicentini. Insomma, paga pantalone. Altro che “garanzie” sull’esonero da spese dovute al Dal Molin Usa… Un picca grande come una casa va a quell’incubo chiamato Aim: tranne il cda della holding madre (dimissionario e indagato per truffa e falso in bilancio), i vertici delle collegate e controllate sono ancora tutti lì, Beppe Rossi e Bruno Carta in primis. Perché? Le ultime notizie parlano poi di un coinvolgimento nell’inchiesta bolognese sullo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi della vicentina Bruno Pellizzari Spa, socia della Gevis Srl, di cui consigliere delegato è Eugenio Maggian, amministratore di quella Sit, controllata da San Biagio e presieduta da Rossi, fulcro dell’affaraccio Aim.

Un (mezzo) cuore va all’idea del neo Mr Provincia Attilio Schneck di scontare del 10% gli abbonamenti superiori ai 12 km per gli studenti. “Lo studio è un diritto”, ha detto il leghista. Giusto: ogni tanto bisogna ricordarlo con iniziative come questa, anche se piccole (ma per l’ente di Palazzo Nievo vale 350 mila euro in meno sul bilancio). Il diritto al lavoro, invece, vale un po’ meno: 3% di rincaro sugli abbonamenti dei lavoratori. “Vanno a guadagnare, non a studiare”, ha spiegato. Quelli che guadagnano bene, però, non prendono la corriera. Compensazione: biglietti gratis ai disoccupati. Ma è ancora una promessa. Un altro mezzo cuore anche alla ritrovata vitalità del centrosinistra padano, che con Veltroni spera di risuscitare dalle catacombe. Mezzo perché è tutto da vedere se alle belle immagini del kennedyano e ultrariformista Walter corrisponderà una ventata di aria nuova nelle federazioni nordiche del Partito Democratico. Staremo a vedere. Per lo meno, ora, c’è più attenzione al Nord.

Un fiore d’augurio è per l’assessore Claudio Cicero. Uomo dai molti difetti: innamorato di sé e delle sue idee, indifferente allo smog da troppe automobili, refrattario alla concertazione, corresponsabile del silenzio sul progetto Ederle 2. Tutto più o meno vero. Ma proprio per la sua cocciuta ostinazione ad agire di testa sua, ribelle al suo partito (An) e persino al sindaco, ci sta simpatico, e se lo immoleranno come capro espiatorio per un rimpasto di giunta, saremo con lui. Fiori anche per il referendum sul Dal Molin promosso dal mai dormiente comitato Più Democrazia. Forse servirà a poco, ma almeno, se riescono a strapparlo, i vicentini avranno la possibilità di dire la loro. Siamo in democrazia, giusto? O no?

Il governo s’è dato una svegliata e ha deciso di riconsiderare il sistema vagamente vessatorio degli studi di settore. Come ne rivedrà i meccanismi è da verificare alla prova dei fatti. Si spera che in ogni caso non molli la presa sull’evasione fiscale, che è alta e socialmente accettata nelle nostre produttive lande venete. Bastone e carota: a questo antico adagio dovrebbe conformarsi l’azione dell’esangue governo Prodi. La legalità non si chiede con la sola repressione, la si ottiene anche col consenso. A. M.


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fatti&notizie

Chi si ricorda degli obiettori tappabuchi? Oggi ci sono i volontari, più motivati e meglio utilizzati. Il caso del Ceis

Basta fotocopie, così il servizio è più civile DI LUCA MATTEAZZI

La temuta moria non c’è stata, anzi. Ad ormai una decina di anni dalle leggi che hanno riformato il servizio di leva, mandato in pensione l’obiezione di coscienza e introdotto il servizio civile volontario, il bilancio del nuovo sistema si presenta decisamente positivo. Le preoccupazioni di quanti profetizzavano un drastico calo del numero degli obiettori si sono rivelate troppo pessimistiche, e la temuta crisi di tutti quegli enti che vivevano anche grazie al lavoro dei ragazzi che rifiutavano il servizio militare - associazioni, cooperative, e molti comuni, che tappavano così i buchi di organico – non c’è stata. Perché i numeri di chi oggi sceglie il servizio civile volontario sono certamente inferiori a quelli degli ultimi anni dell’obiezione di coscienza, ma quello che si è perso in termini quantitativi lo si è guadagnato in qualità e motivazione. Meno obiettori, quindi, ma utilizzati meglio e in lavori a loro congeniali. Con soddisfazione da parte di tutti.

Maercello Manea e Michela Tessaro. Il Ceis di Vicenza ha ottenuto grandi risultati grazie ai volontari

saliti a quasi 8mila nel 2002, ad oltre 22mila nel 2003 e si è arrivati negli ultimi anni ad attestarsi attorno ai 45-50 mila ragazzi. La metà sono concentrati nelle regioni del centro sud, dove la disoccupazione è più diffusa, ma anche nelle regioni del nord i numeri sono in crescita: nel 2005 oltre 2mila ragazzi hanno fatto questa scelta in Lombardia e Piemonte, circa 1900 in Emilia, un migliaio nel Veneto.

Un cambio di rotta Al di là delle cifre, quello che è cambiato è soprattutto l’atteggiamento. Nata con una forte spinta ideale, col passare degli anni l’obiezione si era trasformata in I dati: una crescita costante una sorta di parcheggio temporaQualche dato, giusto per fare neo, una scappatoia per evitare le un’idea delle dimensioni del fenoscocciature del servizio militare meno. A fine anni ’90 le richieste e, se non si era troppo sfortunadi obiezione di coscienza hanno ti, per restare anche più vicini a toccato il numero record, a livello casa. Il risultato era una marea di nazionale, obiettori, di 110 mila, sì, ma che ed erano spesso non abilitati ad avevano impiegaalcun intere obietresse vertori 3500 so quello comuni, che si trodecine di vavano a università, fare: futuri oltre 200 ingegneri unità sani- La maggior parte dei “sostituti obiettori” è del sud, catapultati tarie loca- dov’è difficile trovare lavoro. Ma il nord sta recuperando in mezzo li, e più di ai bambini 2mila associazioni del cosiddetto dell’asilo, aspiranti educatori di terzo settore. Rispetto a queste strada piazzati a spolverare archicifre il servizio civile volontario, vi e a compilare moduli, neoarchiintrodotto nel 2001 e inizialmentetti impiegati per fare fotocopie. te riservato solo alle ragazze, è Alla fine si tirava a vivacchiare, partito in sordina. Ma ha recupecercando di limitare i danni e di rato terreno molto rapidamente. far passare i fatali dodici mesi Dai 181 volontari del primo anno con il minimo sforzo. “Noi non (sempre a livello nazionale), si è abbiamo mai utilizzato gli obiet-

tori per compensare carenze di organico e abbiamo sempre lavorato molto sull’aspetto formativo dell’esperienza, ma negli ultimi anni dell’obiezione, quando i ragazzi erano poco motivati, la situazione era davvero difficile da gestire”, conferma Lorenza Maso, responsabile dei progetti di servizio civile del Consorzio Prisma, il consorzio che raggruppa una cinquantina di cooperative sociali della provincia. Col nuovo meccanismo questo circolo vizioso si è spezzato: adesso il ragazzo sceglie il progetto, spesso lo inserisce o lo affianca al proprio piano di studi, in ogni caso vede nel servizio civile un’opportunità per cominciare a misurarsi sul campo e a maturare un po’ di esperienza nel mondo del lavoro. Retribuita, il che non guasta mai. “C’è un aspetto economico – continua la Maso -, ma la cosa più importante è che i giovani scelgono il progetto a cui vogliono lavorare e sono tutti motivati. Dal punto di vista qualitativo è una differenza importante: adesso i volontari sono decisamente più motivati”. E i risultati si vedono. Il caso del Ceis: in prima linea contro il disagio Tra quelli che hanno puntato fin da subito sul rinnovato servizio civile c’è stato il Ceis, il centro vicentino di solidarietà a cui fanno capo due comunità terapeutiche per persone con problemi di dipendenza nell’alto vicentino, l’asilo notturno di Bassano del Grappa, e un centro studi che svolge attività di prevenzione e formazione con le scuole, le società sportive e i ragazzi di quasi tutta la provincia. Una pluralità di proposte che per i volontari si traduce in un gran nu-

mero di possibilità formative: “In delle dipendenze. “Ho fatto la questi anni abbiamo avuto una detesi cercando di capire il perché cina di volontari, e sono state tutte si arriva alla dipendenza – spiega esperienza lunghe e intense – rac-, anche se è una domanda a cui conta Marcello Manea, responnon c’è una risposta unica: è una sabile dell’ufficio servizio civile tesi aperta”. Da dieci mesi lavora del Centro -. Chi ha lavorato nelle al centro studi del Ceis, svolgencomunità terapeutiche, ad esemdo attività di ricerca e affiancanpio, ha affiancato gli operatori do gli operatori nei progetti che sia nella gestione quotidiana delcoinvolgono i giovani: organizza la vita domestica sia nel rapporto incontri nelle scuole e con le socon i ragazzi. Ovviamente con il cietà sportive, si confronta con i supporto di un’equipe, perché non ragazzi, risponde a dubbi e doè mai semplice immergersi in una mande. realtà di questo tipo. In generale, “È stata un’esperienza interescomunque, noi cerchiamo di prosante e importante, che mi ha porre un’esperienza a tutto campo, dato molto a livello umano e in cui non ci sia solo la comunità formativo, e a cui penso di aver o solo il centro studi, ma in cui dato tanto anch’io – aggiunge -. siano presenti tutti Ad essere sincera, gli aspetti, e in cui non vedevo l’ora si punta molto sulla Il primo che arrivasse l’estaformazione: non si anno erano te per tirare un po’ riduce soltanto a fare il fiato, ma era una solo 181. delle cose. Come distanchezza positiva, Ora sono cevo, è un’esperienin cui c’era molta za lunga e costante, un esercito soddisfazione per i che spesso aiuta a (pacifico) risultati raggiunti. Il crescere e maturaservizio civile è un di 45-50 mila re: cambia qualcosa modo per mettersi dentro, e costringe a ragazzi in gioco: si amplia rivedere stereotipi e la propria visuale, pregiudizi”. si lavora e ci si conUna proposta che, come è facile fronta con un’equipe, si prendono immaginare, è rivolta soprattutto anche delle batoste, ma servono (ma non solo) a quei ragazzi che per capire dove si sta sbagliando hanno già una sensibilità per il e raddrizzare la rotta. E quando mondo del sociale, del disagio, si vede che le cose funzionano, dell’emarginazione. Come Miè una soddisfazione”. Un’espechela Tessaro, una laurea in scienrienza da consigliare, insomma. ze della formazione come educa“Già fatto – conclude scherzando trice professionale in tasca, e un -. Sto insistendo con mio fratello interesse particolare per il settore perché lo faccia anche lui”.

Servizio civile, le proposte Il prossimo 12 luglio scade il nuovo bando per il servizio civile volontario. Ecco alcune delle possibilità presenti nel vicentino. ■ Ceis. 4 posti per il progetto Strada facendo, incentrato sulle nuove povertà e sulle situazioni di emarginazione. Tel. 0445- 532247 www. ceisvicenza.it ■ Comune di Vicenza. 8 posti con il progetto “Vinco” – Vicenza informazione e comunicazione (1 per la promozione del servizio civile nazionale, 4 per il servizio informagiovani e informacittà, 2 per le scuole dell’infanzia 1 per i progetti educativi). ■ Comune di Vicenza. 7 posti per il progetto “La biblioteca fuori di sé” (3 per l’aggiornamento cataloghi elettronici, 2 per la catalogazione del fondo lasciato dal giurista Tosato e 2 per l’inventario dell’archivio delle Acli).

■ Cooperativa sociale Ferracina: 1 posto in un progetto per l’integrazione di persone con disagio psichico e sociale. Tel 0444 – 971791. www.prismavicenza.it ■ Anciveneto: 33 posti nel progetto “Un anno in comune”. I volontari lavoreranno nei comuni in attività che riguardano i settori infanzia, anziani, disabili e stranieri. Questi i comuni della Provincia di Vicenza accreditati (fra parentesi il numero di volontari richiesti): Barbarano Vicentino (1), Breganze (2), Chiampo (2), Conco (4), Creazzo (2), Dueville (2), Gallio (1), Isola Vicentina (2), Longare (4), Marano Vicentino (2), Nove (1), Piovene Rocchette (2), San Vito di Leguzzano (2), Sarego (1), Thiene (4), Torrebelvicino (1).


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altovicentino

Gli amministratori della zona dei nuovi impianti di risalita rispondono alle critiche degli ambientalisti: “La Val delle Lanze non si tocca”

Sci ai Fiorentini: “Per noi è l’ultima spiaggia” DI ANDREA ALBA

2001 in fondo al Monte Coston. Dalla Via: nel territorio di Tonezza non ci sono malghe. Con la Intervista sul progetto di sviluppo comunità montana stiamo facendell’Altopiano dei Fiorentini a due do in modo da inserire una stalla e sindaci dei Comuni più coinvolti: due maneggi con cavalli per escurDavide Giacon, sindaco di Lastesioni in parte del territorio, ma basse, e Amerigo Dalla Via, sindaco non ci sono dubbi: la di Tonezza. Di imporsoluzione per la valtante vien detto che la lata è il turismo. Noi famosa speculazione stiamo investendo a edilizia sarà limitata 360° non solo sotto e progressiva. Sol’aspetto invernale. prattutto non sarà in Stiamo partendo con Val delle Lanze come un museo sul Cimone, paventato dagli amrecuperato il cimitero bientalisti ma sotto la austroungarico, inaustrada, sotto l’albergo gurato il museo etnoCoston vicino a villetgrafico. Fatto un perte già esistenti, in un corso su Fogazzaro, i posto già residenziale. percorsi naturalistici Excalibur e FontaGli ambientalisti nella. Tuttavia non è si oppongono al sufficiente: la cosa più progetto sciistico, importante è questo e propongono uno Dall’alto: i sindaci Amerigo Dalla Via (Tonezza) e Davide Giacon progetto sciistico. Nesviluppo alterna- (Lastebasse) gli ultimi 10 anni Foltivo basato sulla garia ha fatto un salto di qualità, valorizzazione di malghe ed grazie all’inverno. Per noi dell’Alta escursionismo. Valdastico è l’ultima spiaggia. Gli Giacon: Noi siamo interessati a ultimi 20 anni sono stati di grande uno sviluppo dell’area anche estisofferenza. Comunque le protevo, certo. Logico però che sviluppo ste , secondo me, vengono portate alternativo e valorizzazione delle avanti dagli ambientalisti solo per malghe non avrebbero lo stesso ricerca di visibilità. Deve trattarsi ritorno economico. Neanche le di questo, perché se si guarda al stesse spese: costruire gli impianti Monte Coston si vede che la pista costa molto di più. Comunque, va fatta lo scorso anno è un tappeto, detto che uno non impedisce l’alun prato verde: noi facciamo le tro: è vero che ci saranno le piste e cose senza deturpare l’ambiente, gli impianti di risalita, ma per chi proprio come in Svizzera e Auvuol farsi un giro in bicicletta o una stria. Queste piste sono addirittura camminata non è che non lo possa a salvaguardia dell’ambiente: se ci più fare. Per gli oppositori il profosse un incendio, impedirebbero il getto sciistico è invasivo, e posso propagarsi del fuoco. E il fatto che anche capirlo, ma la zona era stata siano aree semicoltivate e aperte individuata come Area Sciabile già aiuta la riproduzione degli animali nel 1997 col Piano d’Area Regionaselvatici. le. Penso che chi ha fatto il piano in regione conosca bene la materia: se Si sostiene che il progetto, tra quest’area è stata individuata come piste e impianti, ha ampiezza sciabile, vuol dire che lo è. Le pisuperiore ai 15 ettari, quindi ste andranno a collegarsi alle 4 già la Valutazione d’impatto amesistenti, comunali, realizzate nel

La zona sotto sequestro dovrebbe ospitare un nuovo impianto sciistico

bientale dovrebbe essere obbligatoria: perché non è mai stata prodotta? Giacon: La procedura della Comunità Montana non la conosco nei dettagli, ma sicuramente è stato fatto tutto secondo le regole previste dalla Regione, tant’è vero che siamo destinatari del contributo europeo. Dalla Via: Non è vero, non è superiore ai 15 ettari. Quanti posti di lavoro verranno creati, in tutto? Giacon: Basta fare la somma: una singola seggiovia ha bisogno di una persona a valle e una a monte, sempre. Più un addetto alla biglietteria. Quindi 5-6 dipendenti intorno all’ impianto di Monte Coston, e 3-4 ai Tre Sassi. Poi lì c’è un baito, a metà dell’impianto Monte Coston-albergo Coston, che speriamo verrà affittato e utilizzato. Sicuramente i due alberghi già presenti nel territorio avranno indotto. Si conta molto nell’indotto dell’intero progetto. Dalla Via: 24 posti stagionali e 4 fissi. La riteniamo una ricaduta sufficiente sul territorio, considerando anche tutto l’indotto. Noi siamo una stazione turistica conosciuta fina dal 1900, a Tonezza venivano a villeggiare Fogazzaro e il marchese Roi: quando la neve è venuta a mancare nel periodo invernale, però, la città è entrata in sofferenza. Il turismo è diventato turismo estivo, con grossi limiti economici ovviamente. Speriamo, con questo progetto, di tornare al turismo invernale, di qualità molto maggiore. Lo scorso inverno l’impianto già costruito non ha funzionato per scarsità di neve. Una delle critiche è che le piste sono esposte a sud, e sono ad altezza insufficiente per inverni sempre più caldi: in Svizzera ad esempio lo Stato ha proibito piste sotto i 2000 metri. Giacon: La pista monte Costonalbergo Coston è esposta a nord. Quella dei Tre Sassi effettivamente è esposta a sud. Sicuramente, e non lo dico io ma la Carosello Ski di Folgaria, la zona dei Fiorentini è quella dove viene giù più neve di tutte le altre , qui intorno. Compresa Folgaria: per questo la società è così interessata. E’ verissimo che ci sono anni in cui di neve ne fa pochissima. Però questo “pochissima” vuol dire una stagione come l’inverno dell’anno scorso: ci sono stati 30-40 centimetri di neve sul Monte Coston. Non siamo riusciti

Proteste ai Tre Sassi sull’altopiano dei Fiorentini

Si parla di un progetto di ediad aprire perché la pista era proficazione da 42mila metri cubi prio appena costruita, c’erano sassi in Val delle Lanze, una specuche fuoriuscivano dal terreno e un lazione. fondo non ben preparato, i lavori Dalla Via: non posso entrare nel erano stati finiti in novembre. Pasmerito, l’argomento coinvolge il sare col gatto delle nevi e battere la Comune di Lastebasse e non di Topista significava far danni. Ma se nezza. la pista fosse stata come quelle di Giacon: C’era un’ipotesi, fatta nelFolgaria, col tappeto d’erba sotto, lo stesso momento in cui si era ap30 centimetri erano più che basteprovato il Piano d’Area, di costruire voli per sciare: quest’anno già sarà delle villette adiacenti a quelle che tutto a posto. Chiaramente è preci sono già. Si parla di 12 abitazioni visto di arrivare a fare un impianto - 4 villette a schiera di innevamento artificiale, che cogli anni ci Manca la neve da 3 appartamenti l’una - da aggiungere vorrà sempre di più. e il turismo alle altrettante già esiNon ci si può basare stenti sotto all’albergo su una sola stagione è diventato estivo Coston. Comunque, per fare previsioni, i 42mila metri cubi comunque, perché se Vogliamo sono la cubatura massi va a guardare l’an- la nuova sima possibile previno prima ancora ai pista (coi sta dal Piano d’Area, Fiorentini di neve ce cannoni) per ma prima di dire che n’era tre metri. intendiamo realizzare Dalla Via: questo dare impulso 42mila metri cubi di inverno è proprio all’economia nuove strutture ce ne stata una stagione passa: partiremo molto lentameneccezionale. Potrebbe succedere te. Anzi, con questo discorso non ogni cent’anni, non fa testo. L’altosiamo ancora partiti: per l’urbanizpiano dei Fiorentini, da dati certi, zazione abbiamo bisogno di vendeè uno dei più innevati del Veneto. re almeno un lotto per realizzare In quest’ultimi anni hanno fatto fognature e strade di accesso, spese dei sopralluoghi gli esperti meteche come Comune ora non siamo reologi di Arabba, e ce ne hanno assolutamente in grado di sostenedato conferma. Anche ad memore. Per intenderci, per fare dodici ria storica mia, comunque, sui villette bisogna prima fare e venFiorentini c’è sempre stata molta dere tre abitazioni, poi si può pasneve. L’esposizione è a nordest, e sare alle altre. Inoltre, aspettiamo ne favorisce la caduta: il resto sono anche perché ora il prezzo è a un considerazioni di comodo degli livello, nel momento in cui il prooppositori. Per quanto riguarda getto partirà veramente e ci sarà il la Svizzera, loro hanno montagne collegamento con Folgaria potrebmolto più alte, noi le abbiamo tutbe raddoppiare o triplicare. Per te a queste altitudini e non possiacapirsi comunque non sarebbero in mo fare diversamente. Comunque Val delle Lanze: ora le villette sono è più importante l’esposizione che sotto l’albergo Coston, le eventuali l’altitudine, è questa che fa varianuove verrebbero costruite adiare le temperature, e lì non ci sono centi, sempre sotto strada. La Val dubbi: i Fiorentini sono esposti su delle Lanze non si tocca, questo è un versante che favorisce la caduta chiaro. della neve.


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7 LUGLIO 2007

altopiano

Busin

Salumi dell’Alto Vicentino

via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 www.salumificiobusin.it DI LUCA MATTEAZZI

I campi di combattimento sono gli stessi di novant’anni fa, i boschi e le creste dell’Altopiano. Le armi, invece, sono completamente diverse: questa volta al posto di obici, mortai e granate ci sono dichiarazioni a mezzo stampa, lettere ufficiali, proposte di legge. Ma pur combattuta solo a parole, quella in corso attorno al recupero dei residuati della Grande Guerra ancora sepolti sotto i pendi del Portule, del Verena e dello Zebio ha tutte le caratteristiche di una battaglia. Sui due fronti opposti ci sono da una parte i cosiddetti “recuperanti”, gli appassionati di cimeli e reperti storici che difendono il loro diritto a setacciare boschi e vecchie trincee alla ricerca di armi, divise e munizioni; dall’altra enti locali e istituti di ricerca, che invece vorrebbero porre dei limiti a quella che considerano un’attività illegittima e dannosa per l’ambiente. In mezzo, a cercare di disciplinare la materia, c’è la Regione. Che ultimamente, però, più che calmare le acque ha dato fuoco alle polveri. È

Vandali senza scrupoli o paladini del nostro patrimonio storico? Una proposta di legge regionale riaccende il dibattito sulla figura dei recuperanti

La Grande Guerra (dei cimeli) non è mai terminata stata proprio una proposta di legge regionale che propone di istituire un patentino per i recuperanti, infatti, a riaccendere le polemiche attorno ad una figura che attorno ad Asiago e dintorni conoscono bene. Recuperanti: ieri, oggi e domani All’ombra delle Melette i recuperanti non sono certo una novità. Mario Rigoni Stern ne ha parlato in molti dei suoi racconti e in uno dei suoi romanzi più riusciti (Le stagioni di Giacomo), Ermanno Olmi gli ha dedicato un film (I recuperanti, appunto), e sono in tanti gli asiaghesi che in famiglia, o tra gli amici, possono dire di aver avuto qualcuno che è “andato per ferro”. Ma quelli erano altri tempi: in un territorio devastato dalla prima guerra mondiale, e che non offriva molte risorse, andare a caccia di metalli e di munizioni

Recuperanti sul Pasubio

Quell’esplosione sul Monte Forno Un pomeriggio di quella estate, sul tardi fu udita un’esplosione dalle parti del Monte Forno. Solo i recuperanti esperti capirono che non era stata preparata con arte, come quelle che tanti facevano nelle gallerie rompendo con il tritolo le bombe inesplose, causando n rumore quasi mai deflagrante ma attutito, morbido, non come questo, secco e violento seguito da uno strano silenzio su tutte le montagne. Subito la notizia che due amici di un paese vicino erano stati dilaniati da una grossa bombarda che volevano disinnescare, passando di bocca in bocca raggiunse i recuperanti, i pastori, i mandriani e ogni contrada e finché nelle case ognuno non vide tornare i propri congiunti non ci fu fine all’ angoscia. Quando poi si seppe chi erano quei due, le donne si riunirono davanti

alle cappellette delle contrade per dire il rosario e le litanie ora pro eis e non ora pro nobis. Tutti i recuperanti andarono ai funerali dei due amici e i più vicini di casa portarono le due casse sulle spalle dalla chiesa al cimitero. Ma erano leggere Quelle casse perché i due corpi si erano sparpagliati tra i mughi, i rododendri e le rocce, e ben poco si poté raccogliere. Non tutti lo sapevano, ma quelli che ne erano a conoscenza durante la cerimonia pensavano anche a quante migliaia di soldati avevano fatto la stessa fine e la dicitura “disperso” aveva chiuso la partita della vita tra il Distretto militare e la famiglia. E quanti recuperanti, quanti, ancora, sarebbero finiti così. (Mario Rigoni Stern, Le stagioni di Giacomo, Torino 1995)

da rivendere era spesso l’unico modo per sopravvivere. O per non essere costretti ad emigrare. Adesso, ovviamente, è tutto diverso: la fame e la miseria non ci sono più, i recuperanti, invece, sono rimasti, spinti dalla passione (spesso) o dall’interesse (basta fare un giretto in un qualsiasi mercatino dell’antiquariato per farsi un’idea del giro che c’è attorno ai cimeli). Stime ufficiali non ce ne sono, ma le persone che nonostante i divieti battono le montagne del vicentino alla ricerca di reperti potrebbero essere qualche centinaio: alle tre associazioni ufficiali presenti in provincia, infatti, si affiancano una miriade di gruppi più o meno istituzionalizzati, a volte mascherati da “amici del museo” o “sostenitori della pro loco”, e un numero imprecisato di battitori liberi. Tanti, forse troppi, e le polemiche non mancano. L’accusa: vandali e ladri Contro l’attività dei recuperanti si sono schierati molti amministratori locali. Uno per tutti, il presidente della Comunità montana dei Sette Comuni Giancarlo Bortoli, che ha inviato una lettera alla Regione chiedendo di rivedere radicalmente la proposta di legge. “Il fatto è che l’attività di recupero è proibita fin dalla fine degli anni ‘70 – spiega -, e i motivi sono semplici. Il primo è che i recuperanti fanno danni: scavano e non rimettono a posto, e questo nel momento in cui noi spendiamo miliardi per il recupero del nostro patrimonio storico. Il secondo è che ormai contano solo le motivazioni economiche: è solo commercio, ed è un saccheggio continuo. Per noi, anzi, è un ladrocinio, perché il recupero avviene su terreni che sono proprietà collettive, regolate dall’uso civico”. Il tutto, naturalmente, non è riferito al turista che passeggiando trova un scheggia e se la porta a casa come ricordo, ma a chi si muove con piccone e metal detector. “Purtroppo non c’è

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Campo raccolta di materiali bellici

personale per controllare un territorio vasto come il nostro, così se ne vedono di tutti i colori – aggiunge de Bortoli -. E non ce n’è un recuperante che abbia portato qualcosa a qualche museo”. La difesa: salviamo la memoria Di essere continuamente additati come vandali e tombaroli, però, i recuperanti non ne possono proprio più. “Non c’è nessuno che riconosco il valore del nostro lavoro – replica Alessandro Maroso, dell’associazione Ricercatori e amici della storia di Marostica -. Noi lo facciamo perché la gente non perda la memoria: passiamo le nottate a pulire i reperti e a trovare il modo migliore per conservarli, e poi si parla di noi solo come dissacratori di tombe o come mercenari che Recupero sull’Altopiano rovinano l’ambiente”. Certo, riconosce Maroso, a caccia di reperti si va di frodo (“andiamo anche se ci sono i divieti, e se ci scoprono sono 260 euro di multa), e certamente c’è qualcuno che ci specula (C’è anche chi fa commercio, ma ormai si vende di tutto, perché fare i puritani solo in alcune occasioni?”), ma i veri appassionati si muovono nel rispetto dell’ambiente e senza se-

condi fini. “La gente ci immagina con vanga e piccone, invece abbiamo attrezzi che sembrano da giardinaggio – continua Maroso -. i buchi che facciamo noi la montagna li assorbe in un anno, non credo si possa dire altrettanto dei cantieri per le piste da sci. E noi non vendiamo niente”. Anzi, Maroso sottolinea con forza le attività culturali in cui è impegnata la sua associazione: le mostre tematiche organizzate ogni anno in collaborazione con il comune di Marostica e con altri centri della pedemontana, il restauro e la manutenzione di qualche luogo simbolico sull’Altopiano (ad esempio la croce della brigata Piacenza nella zona del Monte Rotondo), le ricerche d’archivio e la pubblicazione di libri, la collaborazione ad un progetto di museo con la comunità montana del brenta. “Noi ci impegniamo per un’opera di acculturazione e salvaguardia: del resto, come si fa a salvaguardare i reperti se non li si recupera? La realtà è che siamo un capro espiatorio che fa comodo a molti: perché tutti sono bravi a scagliare certe frecciate contro di noi, ma sotto sotto con queste cose sono in tanti che ci mangiano”.


Direttore editoriale Giovanni Coviello

Kathy Radzuweit, una Venere nera per la Minetti a pagina 15

Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona

Anno 2 - Numero 24- Sabato 7 luglio 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°66

Tre settimane su e giù per la Francia per dare un senso ad una stagione con più ombre che luci

Monsieur Pozzato DI FRANCESCO CAVALLARO

Le pantere grigie della Master Atletica sbancano i Tricolori a pagina 16

Dal Grappa al Pasubio, le cicloscalate più belle del vicentino a pagina 17

Il Bassano di Mister Glerean: obiettivo serie C a pagina 19

Ce la farà il nostro Filippo Pozzato a vincere una tappa al Tour de France? Il ciclista vicentino non desidera altro. Ha saltato il Giro d’Italia per prepararsi al meglio alla madre di tutte le corse. Ora è il momento della verità: la carovana del 94esimo Tour partirà da Londra sabato 7 luglio e arriverà a Parigi domenica 29. Tre settimane su e giù per la Francia per Qui e sotto Pozzato durante la gara dare un senso ad una stagione con più ombre che luci; l’ultima delusio- pronto in vista del grande appuntane per il ciclista vicentino è datata mento del Tour de France”. domenica 1 luglio, quando Pozzato si è piazzato al quinto posto al cam- Già, il Tour; solo a nominarlo fa pionato italiano su strada disputato venire i brividi. Pozzato ne ha già in Liguria. Peccato, corsi tre, ma ogni volnell’occasione stava Per il Tour ta è come se fosse la andando davvero forprima. Affascinante, il ciclista te. “Me lo hanno detto come il luna-park per vicentino perfino i miei avversai bambini. “E’ il Giro ri, sottolinea Pozzato ha fatto più importante della ancora con l’amaro in grandi stagione, maestoso, bocca; ero in formissi- sacrifici, continua il ciclista; ma, le gambe giravano saltando è vero, nonostante la a meraviglia. Nel finamia giovane età ho anche le di gara ho risposto alle spalle una buona bene agli attacchi di il Giro esperienza. Tuttavia Stefano Garzelli; pur- d’Italia ciò che conta sono le troppo sul più bello, a vittorie, non quante causa di un errore tattico della squa- volte hai partecipato. A questo punto dra, non sono più riuscito a rientra- della stagione è arrivato il momento re sui fuggitivi. Pazienza. Almeno di raccogliere i frutti di quanto semiho dimostrato a me stesso di essere nato da gennaio. Sto benone, sono tranquillo. Ma non fatemi scommettere su una mia vittoria di tappa; sono scaramantico, non voglio espormi. Dopo succede come domenica scorsa che ci sto male. Certo è che ce la metterò tutta per conquistare un risultato importante, ci mancherebbe. Poi ci vorrà anche un pizzico di fortuna. Senza la buona sorte anche il ciclista più bravo non può andare da nessuna parte”. Gli chiediamo se ha già buttato l’occhio su una tappa in particolare. Non sappiamo se credergli o meno. Lui ci garantisce che no, non ha ancora le idee chiare sulle caratteristiche del percorso. “Non ho preso visione della cartina, assicura; dobbiamo ancora metterci a tavolino

“Pippo” in volata: “Non fatemi scommettere sulla vittoria, sono scaramantico”

e decidere le strategie insieme allo staff della Liquigas. Lo faremo di volta in volta; è inutile programmare minuziosamente il da farsi tappa per tappa: può succedere di tutto durante il Tour e quindi saltare ogni previsione . Con la squadra va tutto bene; ognuno ha il suo ruolo e lo rispetta. E’ fondamentale la suddivisione dei compiti. Adesso ho in mente solo di far bene in Francia. Certi treni passano solo una volta nella vita e non bisogna farseli scappare. Avrò anch’io la mia occasione per lasciare il timbro nella corsa di tutte le corse;

se mi farò trovare pronto il gioco sarà fatto. Non vedo l’ora di iniziare”. E dopo il Tour? Pozzato non si sbilancia. Tanto che nel suo sito personale, www.pippopozzato.it, non è in programma nessuna competizione nei mesi a venire. “Bisogna vedere come esco dopo Parigi, spiega il ciclista vicentino; ci sono molte componenti da valutare: la forma fisica e mentale ad esempio”. Intanto occhio al Tour de France. “Mi sono preparato apposta” continua a ripetere Pozzato. Non resta che inforcare la bici. E incrociare le dita.

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7 LUGLIO 2007 Basket. Il giocatore trevigiano è il primo rinforzo del Vicenza Basket Giovane Intanto si parla di un possibile balzo in B2

www.minettigroup.com È Marco Gallina, playmaker trevigiano classe 1987, 172 cm, il primo acquisto del Vicenza Basket Giovane. Gallina andrà ad aggiungersi alla rosa dell’allenatore Christian Fedrigo, che non ha ancora certezze sulle riconferme nello stesso ruolo di Milani, Cosentino e Selle. Hai già fatto qualche allenamento con il Vbg, qual è la prima impressione? “Molto positiva, è un gruppo giovane e mi sono subito inserito bene. Molti ragazzi poi li conoscevo già per averci giocato contro e il tecnico mi aveva già allenato nel mio anno nelle juniores alla Benetton. Ci sono poche tensioni, è un ambiente ideale per un ventenne per lanciarsi. Non ci sono altre società che in prima squadra puntano tanto sui giovani e credo sia giusto farlo”. Raccontaci un po’ di te. Praticamente giochi da sempre. “Mio padre Rudy e mio zio Valente giocavano a basket e io andavo a vedere le partite in carozzina. A due anni palleggiavo in campo e avevo il canestrino in camera. Insomma sono cresciuto a pane e pallacanestro. Ho iniziato a giocare in prima elementare nel Basket Trevigiano, dove mi sono formato come giocatore e poi ho militato un anno nelle juniores della Benetton, appunto con Fedrigo, arrivando ai quarti di finale nazionale. Negli scorsi quattro anni ho giocato nel Conegliano anche se l’anno scorso sono stato fuori per buona parte della stagione a causa di due infortuni”. Cosa fa Marco Gallina al di fuori del campo da basket? “Studio psicologia a Treviso, esco con la morosa e con gli amici, che è poi la compagnia formatasi al Basket Trevigiano”.

Caccia grossa per la prima squadra: arriva il playmaker Gallina Insomma, non avrai difficoltà a capire la psicologia degli avversari… quali sono i tuoi punti di forza in campo e cosa devi migliorare? “Non essendo alto sono veloce, ho una buona difesa e costruisco gioco. Devo migliorare il tiro, che mi veniva naturale ma l’ho perso e sono d’accordo con Fedrigo di lavorare molto su quello”. Sugli altri fronti, il mercato del Vbg per ora non fornisce novità. Confermati capitan Umberto Campiello e Peter Acco, per Tommaso Milani si attende un incontro con il Castelfranco proprietario del cartellino, Enrico Cosentino e Marco Zanotto, svincolati non sono ancora riconfermati, come anche Federico Selle e Alberto Battocchia. Andrea Campiello merita un discorso a parte. “Adesso è impegnato in nazionale Under 20 – spiega il ds Paolo Palucci – e speriamo entri nei 12 che giocheranno l’europeo. Noi miriamo ad averlo in campo anche il prossimo anno, ma se società importanti si facessero avanti non potremmo trattenerlo”. L’acquisto di Gallina, quindi, sarà molto utile se qualcuno tra Milani, Cosentino e Selle dovesse prendere altre strade. “Certamente sì – continua Palucci -. Si tratta di un ragazzo giovane, veloce, che sa creare gioco, fattore importante in C1, dove la palla circola molto sugli esterni, che ha già dimostrato di tenere la categoria, bravo nel pressing e capace di dare fastidio agli avversari”. A proposito di categoria il ds non nasconde che la voglia di B2 effettivamente c’è. “Ci sono molte squadre propense a vendere i diritti, e a noi interessano, ma stiamo valutando attentamente per non fare il passo più lungo della gamba e trovarci poi in difficoltà economiche”. T.Q.

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Vbg Femminile. Grande stagione per le biancorossine guidate da Massimo Bernardini

Le terribili dell’Under 13, un’annata da incorniciare Si sono aggiudicate il secondo posto le allieve del Vicenza Basket Giovane al prestigioso torneo “Viva Keita” di Pesaro. La squadra U13, targata CPS e allenata da Massimo Bernardini, è arrivata vicinissima al successo finale perdendo di soli 2 punti contro le quotate toscane del San Giovanni Valdarno, imbattute nel torneo e già giustiziere delle vicentine nel torneo di Pasqua. Un bel risultato, comunque, arrivato al termine di una stagione che ha visto le biancorossine collezionare diversi allori: il titolo provinciale e regionale U13 femminile, il 4° posto regionale e il 2° turno di conference U14 eccellenza femminile, il 1° posto al Memorial Artioli di Bolzano U13 e al Torneo di Natale “Città di Abano” U13, il 4° posto al Torneo nazionale femminile di Pasqua U13 a Pesaro e il 3° posto nella Coppa Giulietta di Verona U14. La seconda piazza al “Viva Keita” è maturata al termine di un’intensa settimana con anche due partite al giorno disputate sotto il sole di Pesaro, che ha visto il Vbg vincere

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L’U13 CPS. Hanno affrontato una settimana intesa, con anche due partite al giorno

contro il San Raffaele Roma per 56-35 e il Nazareno Carpi per 70-13 e cedere nel finale di due alle padrone di casa dell’Olimpia Pesaro, terminando la prima fase battendo le campionesse regionali del Piemonte della Pallacanestro Torino per 52-38. Seconda fase contro Muggia (campionesse regionali del Friuli) e grande prestazione delle atlete vicentine che, vendicando la cocente sconfitta subita dalle Under 14 dieci giorni prima, hanno saputo recuperare una partita sem-

pre sotto vincendo nel finale per sole quattro lunghezze. La sera semifinale contro il Basket Cavezzo e anche qui prova di carattere delle atlete del VBG che, ritrovatesi a rincorrere le avversarie, sono apparse più lucide nei minuti decisivi dell’incontro aggiudicandosi l’accesso in finale col punteggio di 38 a 34. Poi la sconfitta di misura contro la bestia nera del Valdarno, ma rimane comunque la soddisfazione per l’ennesimo risultato importante di un’annata da incorniciare. T.Q.


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7 LUGLIO 2007 Volley. Colpo di mercato della Minetti Infoplus: arriva una centrale giovane e talentuosa

Un muro tedesco per l’Europa Kathy Radzuweit in biancorosso DI TOMMASO QUAGGIO

Dopo gli annunci di Darina Mifkova e di Valeria Zanin, dopo le conferme di Dall’Igna, Paccagnella, De Gennaro, Curcic, Petrauskaite e Ikic, e dopo un lungo corteggiamento, in casa Minetti Infoplus è arrivata l’ufficialità sulla tedesca Kathy Radzuweit: una centrale giovane ma già con un buon bagaglio di esperienza internazionale che tornerà utile nei tanti impegni del prossimo anno, tra cui la Challenge Cup a cui la squadra biancorossa è stata iscritta dalla Fipav come Minetti Infoplus Imola con campo di gioco il PalaRuggiGrande. Il presidente Coviello aveva già firmato per la prossima stagione un annuale con la nazionale tedesca. La giovane e altissima berlinese, seguita fin dal 2003, arriva così e finalmente alla sua prima esperienza in Italia. Kathy Radzuweit, di madre tedesca da cui ha preso il cognome, e padre cubano, da cui ha preso il colore della pelle, si presenta da sola: 25 anni, nata a Berlino il 2 marzo del 1982, 196 centimetri di talento e forza, è una centrale con un gran fisico che vanta nel suo palmares anche il miglior muro negli europei del 2003 dove con la sua nazionale è arrivata a gua-

stata per molti anni dagnare la medaglia nazionale di palladi bronzo. Ad aggiunvolo nella DDR nel gersi a questo la sua ruolo di opposto, il prima partecipazione padre anche lui gioalle Olimpiadi di Atecatore nella nazione nel 2004 e la terza nale junior cubana. posizione ottenuta al “Penso che per una Gran Prix del 2002 giocatrice professioad Hong Kong dietro nista — ci racconta a Russia e Cina. Kathy dalla GermaLa sua carriera nel nia dove è in ritiro volley inizia nel Volcon la sua nazionale ley Club Olympia Ber— giocare in Italia sia lin (2001), una sorta il massimo perché è il di Club italia che raccampionato più difficoglie le migliori giocile del mondo. Avecatrici tedesche ju- Kathy Radzuweit entra in Minetti vo già avuto contatti niores, poi nel Volley con club italiani in anni passati, Cats Berlin (2002) per poi arrivare ma non si era concretizzato nulla. nel 2002 nel Baier 04 Leverkusen. Ora toccherà a me. Il muro è il mio Kathy è quella che si dice una figlia punto forte, ma come tutte le cose d’arte: la madre Elke Radzuweit è anche lì posso migliorare. Ora sono in ritiro con la nazionale tedesca e spero di riamare qui il più possibile per poi iniziare il campionato nel miglior modo possibile”. “Questo ingaggio—specifica il patron biancorosso Giovanni Coviello — dimostra che ci guardiamo sempre intorno e non ci lasciamo trovare impreparati anche di fronte ai possibili imprevisti. Ho ritardato l’annuncio in attesa della conferma della nostra partecipazione alla Challenge Cup e perché mi è servito per fare altri passi senza intralci e troppa concorrenza magari per il timore che ci rinforziamo più del ... dovuto. A breve, quindi, faremo La bella tedesca ha posato anche per un calendario altri annunci per fare felici i nostri

mi fido dei suoi giudizi tecnici. Di tifosi, vicentini e imolesi, e per renfatto questa giocatrice costituuisce dere onore all’Italia in Coppa”. un tassello davvero importante per Lusinghieri anche i commenti del tutta la squadra. Dovremo studiasuo tecnico in nazionale, l’italiano re bene l’intesa giuGiovanni Guidetti, ex sta con la palleggiaallenatore del Vicenza trice, ma sono certa ai tempi della vittoria Di origini che tutto andrà per della Super Coppa. miste il meglio. La cosa che “Anzitutto sono con- teutoniche più mi conquista di tento che sia appro- e cubane, Kathy è la sua forza data nel campionato la giovane a muro, una caratteitaliano. Sono doppia- centrale si è mente felice che la sua aggiudicata ristica di cui conosco la fama. Ovviamente prima squadra italiana il titolo di questo suo punto di sia la Minetti Infoplus miglior muro forza sarà per noi Vicenza e sono sicuro fondamentale come che farà davvero bene. agli È una giocatrice che europei 2003 importantissima è la sua esperienza a linon si stancherebbe vello internazionale mai di lavorare, per le che ci darà una mano ad affrontare sue caratteristiche fisiche ha bisogli impegni di Challenge Cup”. gno di palle adeguate ma in attacco è davvero un portento. Così come in fase difensiva il suo muro è spesso decisivo”. Solo a fine agosto ci sarà il raggruppamento con tutte le compagne e Manù Benelli è già pronta a testare il nuovo acquisto. “Non la conosco benissimo dal punto di vista del gioco ma già da quello che ha fatto in Germania e con la sua nazionale si capiscono le sue qualità. Di certo questo è un vero e proprio colpo di mercato. Anche se la rosa non è ancora completa questa formazione mi sta già gasando molto. Prima di arrivare a questo acquisto avevamo avuto contatti con Guidetti che me ne ha La giovane, ha vinto il bronzo agli europei parlato molto bene e devo dire che

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Per LUI

Esiste una donna semplice, sincera e onesta, che abbia ancora voglia di amare vivere e divertirsi, a cui magari piace anche andare in moto? Se esisti mi piacerebbe conoscerti. Sono straniera e per questo mi trovo in difficoltà, non ho amici. Mi sento molto sola. Mi piacerebbe avere una persona a fianco. Gli altri mi dicono che sono stupida perchè sono una bella donna giovane ed ho una vita d'avanti, però a me manca l’amore. Sono una studentessa di Medicina,sempre sui libri. Sentimentalente ho avuto molte delusioni. Quello che cerco è un compagno di vita,un complice di cui fidarmi e a cui affidarmi. 30enne, nubile, amo la danza, la musica, il cinema. Sono laureata. Cerco un ragazzo di bella presenza, buona cultura, sani valori, anche per una buona amicizia… poi si vedrà.

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Ezio, 35enne, sono un commerciante nella ristorazione e non ho tanto tempo da dedicare alla ricerca di una compagna. Amo fare lunghe passeggiate sulla spiaggia,ascoltare musica,suonare le mie quattro chitarre e guidare la mia Ducati Monster. Sono moro, tipo mediterraneo, molto simpatico, ti voglio sportiva (equitazione,sci nautico, nuoto) ed intenzionata a creare una relazione seria. Chiamami ed apriamo la stagione insieme. Mi ritengo un 38enne un po' sfortunato in amore, un ragazzo un po' solo, carino, intelligente, sensibile, anche troppo! Ho sempre dato molto e ricevuto poco. Ho tanta voglia di innamorararmi, di voler bene, di costruire una famiglia tutta mia, tutta nostra... vivo di cose semplici, di valori tradizionali a cui mi sento molto legato, così come sono molto legato anche alla mia fede. Non amo le esagerazioni. Ho un buon lavoro che mi permette e permetterà una certa agiatezza, ma i soldi non potranno mai colmare il vuoto di un amore che tarda ad arrivare. Mi chiamo Paolo ho 42 anni sono separato, purtroppo ho creduto in un matrimonio dove la falsità era di casa. Sono un uomo leale e di piacevole aspetto. Sono ottimista, sincero e molto giovanile. Deciso e forte nella vita. Comprensivo Romantico e sensibile. Cerco una ragazza per un futuro assieme.

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7 LUGLIO 2007 Atletica. La masterAtletica Vicenza si fa onore ai tricolori master di Milano e portano a casa tre ori, due argenti, un bronzo

Sono loro i nonni con l’oro vivo addosso Nell’edizione record dei campionati italiani master, erano oltre 2000 i partecipanti, che si sono svolti alla mitica Arena di Milano risultati importanti sono arrivati dalla masterAtletica Vicenza. La neonata formazione diretta da Dario Rappo che ha come obiettivo di raggruppare i tanti atleti vicentini sparsi in varie società ha colto ai tricolori tre ori, due argenti ed un bronzo. Su tutti nella tre giorni di gare spicca il nome di Rezio Gianoli. L’atleta di Schio, dopo i successi tra i master 55, ha messo al collo, tra i master 60, gli ori del martello con la misura di 42,41 metri e del martello con maglia corta con 14,65 metri. Alle sue spalle troviamo l’ostacolista Lorenzo Muraro (MM35). Con un passato che lo ha visto anche nelle nazionali giovanili e spesso finalista dei tricolori assoluti, il 39enne impegnato nei 400 su barriere ha chiuso la sua prova, che gli ha permesso di vestire la maglia di campione italiano, nel superbo tempo di 58”56

Rezio Giannoli al lancio del disco

in un finale di gara in cui a soli 5 decimi concludeva il bolzanino Gian Luca Camaschella mentre al quarto posto finiva un certo Patrik Ottoz. Eccellenti argenti erano quindi appannaggio di Dario Rappo (MM55) nei 1500 metri in cui al campione italiano indoor non riusciva a il bis perché preceduto al fotofinish dal lombardo Luigi Campini (4’49”17 contro 4’49”22) che poi si aggiudicava anche gli 800 metri in cui Rappo era quinto. Argento di gran valore anche per Paolo Pellizzari (MM45) nell’asta il cui lo specialiCatani, Muraro, Grotto, Rappo: le “pantere grigie”

sta di prove multiple saliva sino a 2,40 metri sbagliando quindi di pochissimo i 2,70 che sarebbe stato il suo personale. Il bronzo, infine, giungeva dal capitano Rolando Lievore (MM60) nei 2000 siepi in cui solo nel finale cedeva per concludere in 8’15”15. Quindi ecco i molti piazzamenti che portano i nomi di Fausto Tegorelli (MM45) 7° nel 100 metri (12”11) e 200 metri (24”27), Massimiliano Cattani (MM35) 7° nei 400 hs (1’07”18) e 12° nei 400 piani (57”34), Gianni Faccin (MM40) 5° nel salto in alto (1,48) ma era accredito di 1,63 che gli avrebbe permesso di far suo il bronzo e 19° sugli 800 metri (2’18”17), Danilo Grotto (MM50) 16° sugli 800 metri (2’27”60) e Delfino Sartori (MM55) 7° nel disco (19,42) e 6° nel peso (7,15). D.S.

Paolo Pelizzari e Lorenzo Muraro in gara

Ai mondiali. Di corsa siderato che il minimo Michael Tumi, sprinter imposto dalla federaziodell’Atletica Vicentina, ne è di 10”95, già poteva è stato convocato per i considerarsi convocato Mondiali under 18. C’è ma, complice un clima grande soddisfazione in favorevole, lo sprinter è casa Av per i risultati riuscito e dare maggior conquistati dal vicenlustro. tino (categoria Allievi, Michael Tumi nato nel 1990). Il traOra non resta che prepaguardo è arrivato con la rare al meglio l’appuntamento, gara del 23 giugno disputata a che l’11 luglio attende ad OstraSan Giovanni Lupatoto, dove il va (Repubblica Ceca) il giovane giovane aveva colto sui 100m il campioncino, assieme ad altri record personale di 10”87. Pre27 azzurri portabandiere della cedentemente Michael vantava nazione Italia. un 10”89 sulla distanza, e con-

Fasto Tegorelli, settimo nei 100 metri


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7 LUGLIO 2007 Dal Grappa al Pasubio, guida alle salite più belle della provincia. Per i ciclisti più allenati, ma non solo

Testa bassa e pedalare Sfide da grimpeur DI LUCA MATTEAZZI

Non ci saranno mostri come il Mortirolo o lo Zoncolan, né percorsi leggendari come quelli che si arrampicano sullo Stelvio e sul Gavia. Ma nel vicentino le salite non mancano di certo, anzi: le migliaia di appassionati di una delle province più ciclistiche d’Italia hanno solo l’imbarazzo della scelta per mettersi alla prova contro tornanti e pendenze a due cifre. Ci sono percorsi per tutti i gusti, da quelli facili facili, adatti anche ai ciclisti della domenica, a quelli che non sfigurerebbero in un bel tappone del giro. Basta avere passione, voglia di faticare, e un po’ di allenamento.

samente spettacolare, invece, la strada che dal Valstagna sale verso Foza, incanalandosi in uno stretto vallone a forza di tornanti (in tutto ben venti) e panorami mozzafiato.

Passo Campogrosso, meta ambita dagli appassionati delle due ruote

il versante da Romano è considerato il più semplice tra quelli che portano al rifugio Bassano: da Semonzo, infatti lo stesso dislivello è coperto con cinque chilometri di meno, e con pendenze che in molti tratti superano il 10 per cento. Non parliamo poi delle strade che salgono da Possagno (via monte Archeson oppure via Bocca di Forca), oppure da Seren: tutti durissimi, talmente duri che solo i più allenati possono sperare di affrontarli con successo. Ma qui siamo già fuori provincia.

La regina; cima Grappa Dovendo assegnare lo scettro di salita regina della provincia probabilmente in pochi avrebbero dei dubbi: per Le damigelle storia, bellezza, fascino, difficoltà e Sia chiaro che le abbiamo classificate prestigio il lungo sercome damigelle solo pentone di asfalto della per differenziarle da strada Cadorna che da Per fascino sua maestà il Grappa. Romano d’Ezzelino sale e difficoltà la In realtà si tratta di Saa cima Grappa non teme strada che lite con la S maiuscola, confronti. Sono ventisei che spesso non hanno si arrampica chilometri di ascesa, per nulla da invidiare ai sul Grappa quasi 1600 metri di dipiù celebri e frequenslivello, divisi in tre parti può essere tati itinerari dolomitici. ben distinte: la prima, inserita tra Che dire, ad esempio, di una decina di chilo- le grandi dei dieci chilometri metri, arriva fin quasi a salite d’Italia che da recoaro si arCapo Solagna con una rampicano al passo di scalinata di tornanti già Campogrosso: scenari abbastanza difficili in cui bisogna fare da favola, con il Carega e le piccole doattenzione a non lasciarsi prendere lomiti a fare da cornice, mille metri di dall’entusiasmo, per non pagare caro dislivello, una pendenza praticamente lo sforzo nel tratto finale; segue una sempre attorno al 10 per cento (anche parte centrale molto facile, con un paio se non ci sono strappi tagliagambe), di chilometri di leggera discesa e altri e una sequenza di tornanti che regala tre quattro che consentono di respiemozioni. Oppure della strada che da rare fino a ponte San Lorenzo; infine Schio sale al pian delle Fugazze, dove gli ultimi sette chilometri, quelli che si di recente sono passati anche i corinerpicano fino al rifugio Bassano, in ridori del giro: anche qui, pendenze un paesaggio sempre più incredibile importanti e scenari da grande montae con pendenze che mettono nuovagna, con il Pasubio ad accompagnare mente a dura prova cuore, gambe e verso i 1167 metri dello scollinamento. polmoni (anche perché i venti chiloMeno battuta ma non da sottovalutametri già alle spalle si fanno sentire, re, la strada del passo della Borcola, eccome). Una volta in cima, però, la sopra Posina: la salita non è lunghissoddisfazione è impagabile, sopratsma, e non ha dislivelli impossibili, ma tutto se il meteo regala una di quelle gli ultimi cinque chilometri sono tutti giornate in cui lo sguardo può spaziare tra l’8 e il 9 per cento, con uno strappo dalle Dolomiti alla laguna di Venezia. di mille metri in cui ci si avvicina al 12. Nel complesso, una signora salita, da Infine, come non ricordare la lunga affrontare con il dovuto rispetto e il salita che porta al valico di Valbona. Si dovuto allenamento, oppure con raptratta della strada che sale a Tonezza, e porti adeguatamente agili. E dire che poi continua in direzione di Passo Coe

e di Folgaria: la salita parte tranquilla, e solo dopo Tonezza comincia a presentare strappi più difficili, riservando il peggio nel finale, quando la strada si avvicina al valico in uno scenario ancora selvaggio e con pochissimo traffico. Da non perdere, davvero. Spettacolo senza troppa fatica Il vicentino offre itinerari interessanti anche a chi vuole provare il gusto di una salita dal sapore alpino anche senza essere un campione o senza avere migliaia di chilometri nelle gambe, soprattutto lungo le strade che salgono all’Altopiano. La scalata che da Pedescala porta a Rotzo e Roana, ad esempio, è una di queste: strada mozzafiato tagliata nella roccia, tornanti a ripetizione, atmosfera da grande montagna, ma pendenza abbordabilissme, che si inaspriscono un po’, ma proprio un po’, solo nel finale. Anche il Costo è alla portata dei più, con una quindicina di chilometri costanti attorno al 6 per cento. Peccato solo per il traffico che, soprattutto nei fine settimane, può davvero essere un problema. Più impegnativa, ma deci-

Piccoli mostri mozzafiato Infine, le salite estreme, quelle con pendenze che scoraggiano solo a guardarle e che anche in macchina costringono ad arrancare in prima. Ce ne sono, anche se in genere la durezza dell’arrampicata è compensata da una lunghezza abbastanza breve. Come nel caso della strada che dal centro di Piovene Rocchette sale fino al Santuario dell’Angelo: non sono neanche due chilometri, ma la pendenza è quasi sempre sopra al 15 per cento. Se non si hanno gambe e fiato in cima non ci si arriva. Stessa storia per chi vuole arrivare a San Luca non dal versante classico e pedalabile da Marostica, ma da Laverda, svoltando a destra appena ar-

rivati in paese: in due chilometri si fanno 250 metri di dislivello, con tratti che superano il 20 per cento. Altro itinerario capace di mettere a dura prova le gambe dei ciclisti è il passo del Mucchione da Valdagno. In poco più di 4 chilometri si sale di quasi 400 metri, ma c’è un lungo falsopiano finale che attenua la durezza della scalata: i primi tre chilometri, in realtà, hanno una pendenza superiore al 10 per cento, con un intero chilometro in cui si viaggia sopra il 13 e si arriva a punte del 20 per cento. E in zona, tra le vallate del Chiampo e dell’Agno, strappi e rampe anche molto duri non mancano di certo. Così come nei Berici dove, anche se i chilometraggi sono abbastanza ridotti, le pendenze non scherzano. Tra le tante ricordiamo almeno la mitica via Monti che da Mossano sale a San Giovanni in Monte, e la rampa micidiale che da Fimon (il paese, non il lago) si inerpica fino a San Gottardo.

Le salite ■ Monte Grappa da Romano d’Ezzelino: 26,5 chilometri, 1567 metri di dislivello, pendenza media 6% ■ Passo Campogrosso da Recoaro: 12,2 chilometri, disl 1019 metri, pend. 8,4% ■ Pian delle Fugazze da Valli del Pasubio: 11,6 chilometri, disl. 818 metri, pend. 7,1% ■ Passo della Borcola da Posina: 9,7 chilometri, disl. 650 metri, pend 6,7% ■ Rotzo da Pedescala: 12,3 chilometri, disl. 635 metri, pend. 5,1%

■ Foza da Valstagna: 14,4 chilometri, disl. 939 metri, pend. 6,5% ■ Costo da Caltrano: 16 chilometri, disl. 816 metri, pend. 5,1% ■ Angelo, da Piovene: 1,8 km, disl. 263 metri, pend. 14,6% ■ Passo del Mucchione da Valdagno: 4,5 chilometri, disl 383 metri, pend. 8,6 % ■ San Luca da Laverda: 2,1 chilometri, disl. 256 metri, pend. 12,2% (Fonte. www.salite.ch)

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Nuoto. I giudizi di Sergio Peri sulla stagione appena conclusa: obiettivo centrato, ora il riposo e la preparazione per la prossima serie B

Il setterosa biancorosso messo a nudo dal suo tecnico DI TOMMASO QUAGGIO

Concluso il campionato della Geoplast è tempo di fare un bilancio della stagione conclusasi da qualche settimana. Il setterosa vicentino alla sua prima stagione in serie B ha centrato il suo obiettivo: la riconferma nella categoria. Le autrici di questo importante traguardo sono state messe sotto la lente d’ingrandimento del tenico Sergio Peri che ha guidato in maniera egregia il gruppo arrivando al bersaglio prima della fine della stagione regolare. Ecco i giudizi del “terribile”. “Partiamo da Chiara Traverso portiere non espertissimo che ha contribuito comunque nelle gare importanti. Poi arriva Laura Barzon forse la giocatrice più completa: sa difendere, dotata di grande tiro, brava a centro boa, in prestito dal Padova per fare esperienza ha ac-

squadra, grintosa e generosa fa parte quisito giornata dopo giornata una del quartetto vicentino su cui si basa buona autorità. Micol Troia deve la nostra squadra. Angela Genovesolo convincersi delle proprie posse, il nostro capitano, mi è stata di sibilità: grande volontà, è stata poco grande aiuto e soprattutto un punto utilizzata in serie B ma ha sempre di riferimento per la squadra. Forse ben figurato. Beatrice Pinton anche ci lascerà per la prossima stagione, lei poco utilizzata è molto miglioma potrebbe anche ripensarci. Da rata facendo bene nel campionato ricordare che è sua la prima rete in junior. Anna Frizzarin ha fatto tutto serie B della Geoplast. Francesca Peil campionato migliorando giornata ruzzi in ritardo con la preparazione dopo giornata, grande rendimento a causa un intervento chirurgico non soprattutto al centro boa quando da è riuscita ad esprimersi come avrebsola spesso si è trovata a sorreggere be potuto. Con Miriam Biga devo tutto l’attacco berico. Monica Barbocomplimentarmi per la tenacia con ni anche lei proveniente da Padova cui si è allenata nonostante noiosi è il nostro capo cannoniere, grande problemi fisici che non le hanno imtiro e velocità. Se migliorerà in difepedito di dare il proprio contributo. sa ha le possibilità di fare una grande Per Federica Cegalin nutro davvero carriera sportiva. Elisabetta Peruffo un grande dispiaspesso ho dovuto cere per il grave sostituirla ma ogni infortunio occorvolta ha sempre sole alla seconda dato il massimo. giornata. Un vero Sono contento che peccato perché la rete della salvezpoteva essere il za contro l’Etruria suo campionato sia la sua. Michela vista anche la sola Faggionato, il nocciolo duro della Geoplast, una squadra dalle grandi possibilità rete siglata, ma

Sergio Peri e gli altri tecnici a bordo campo con le ragazze importantissima ai fini della classifica. Valentina Puddu ha una grande volontà e sta crescendo come tutte le più giovani. Infine Raffaella Friede— conclude Peri—ci ha provato ma gli impegni scolastici non le hanno ritagliato molto tempo arrivando ad una sola presenza a Trieste; Beatrice Bertinazzo, anche lei ci ha provato a cavallo della laurea che è arrivata a marzo, complimenti. La sua è stata una sola presenza a Prato nella vittoriosa gara con l’Etruria. Carmen Roncaja, mancina padovana, forse

è l’unica che non è riuscita ad esprimersi da par suo, ma sono sicuro si rifarà sicuramente nelle finali allieve. Per Serena Dal Santo poche apparizioni in B ma sempre meglio sul finale di campionato. L’assenza di Nadia Scotton tra i pali si è fatta sentire senza nulla togliere ad Anna Chiara”. Peri poi vuole ricordare chi con lui ha condiviso la panchina ovvero le altre ragazze della Geoplast che si sono distinte nel campionato juniores.: Furlan, Imbesi, Zantedeschi, Corsi, Tofano e Vescovi.


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Calcio. Quest’anno i giallorossi sono andati vicinissimi alla finale dei play-off. E nella stagione 2007/2008 ci riproveranno

Bassano, Schema Glerean per arrivare alla serie B DI FRANCESCO CAVALLARO

Quest’anno i giallorossi sono andati vicinissimi alla finale dei play-off; e Correva la stagio- nella stagione 2007/2008 ci riprone 1999/2000. veranno. Con ancora più consapeIl Cittadella, volezza: la squadra è buona, basterà dopo una caval- crederci fin dall’inizio. Giriamo la cata trionfale provocazione a Glerean, raggiunnella seconda to telefonicamente in vacanza. Gli parte del cam- ricordiamo dei suoi trionfi con i pionato di serie granata. “Desidero sottolineare che C1, stacca il bi- quei fantastici risultati non li ho glietto per i play-off. La finale si gio- raccolti da solo - premette il tecnica al “Bentegodi” contro il Brescello. co -; dietro di me c’era un gruppo Accade quello che nesdi uomini che avevano suno si aspetta: i gravoglia di fare le cose in nata salgono in serie B. Nell’ambiente grande. Insieme, piano Artefice dell’impresa è è conosciuto piano, abbiamo risalito mister Ezio Glerean, come la china”. ora al Bassano Virtus. l’inventore Il tecnico è conosciuto Ma non è stato un dello schema nell’ambiente quale mezzo miracolo esinventore del “4-2-4”; 4-2-4 che sere saliti in serie B? con quello schema ha ha permesso Glerean risponde un conquistato la serie B, la conquista po’ stizzito: “Il vero categoria che a Citta- della serie B miracolo è stato l’imdella nessuno aveva pegno di tutti, a comai osato nemmeno minciare dai giocatori pronunciare. Chissà se il mister sta che hanno formato un gruppo che cullando il sogno di ripetere un’av- più unito non si può. E poi la società ventura simile al Bassano. Parrebbe aveva ottime basi tecniche e morali. di sì, dati gli ultimi (ottimi) risultati. C’era l’ambiente giusto per lavorare

mister Ezio Glerean

sodo”. Lo stesso dicasi del Bassano? “La società ha dei programmi seri, vedi la promozione dalla serie D alla C2. Ora si tratta solo di continuare su questa lunghezza d’onda. Ci troviamo, abbiamo le stesse idee. E questo è già un buon punto di partenza”. Parole che significano una sola cosa: società e allenatore, insieme, puntano a salire in serie C1. Magari per la via principale, conquistando il primo posto nel girone. Il mister allora butta acqua sul fuoco: “Non dobbiamo commettere l’errore di fare il passo più lungo della gamba. Abbiamo concluso una stagione importante, siamo riusciti a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati, cioè i play-off.

L’anno prossimo punteremo allo stesso traguardo; sarà importante mantenere sempre un certo equilibrio durante tutto il campionato. La C2 è una categoria dura, dove non conta molto la tecnica, ma la forza fisica e il gruppo. Anche formazioni che sulla carta non sono molto competitive possono metterti in difficoltà. Da parte mia sono comunque molto fiducioso. I ragazzi hanno formato una squadra che si è cementata partita dopo partita. Per ambire a traguardi di rilievo dovremo sbagliare il meno possibile”. Se il gruppo è buono, la società anche, cos’è andato storto nella stagione appena passata? Glerean analiz-

za così l’annata: “Il nostro attaccante Mario La Canna si è infortunato ad inizio campionato; ci sono mancati i suoi gol. Ci contavamo sulle sue reti. E quando non segni puoi essere anche la squadra più brava di questa terra negli altri reparti, ma non vai molto distante. E poi i play-off. A ripensare a come è andata contro il Lecco c’è da mangiarsi le mani. Al ritorno abbiamo fatto noi la partita, creando tre nette palle gol. Purtroppo il loro portiere era in giornata di grazia e ha indovinato la partita della vita. Ma non dobbiamo demoralizzarci. Nella prossima stagione avremo ancora più esperienza per puntare in alto”. In bocca al lupo mister. “Crepi il lupo”.

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Baseball Campionato Italiano Domenica 8 alle ore 15,30 la formazione biancorossa del ASD Palladio Vicenza sarà impegnata in casa contro il Cervignano Bas. A.s.d enlla quinta giornata di ritorno del campionato di serie C1.

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Presentato il progetto di un centro benessere a due passi dalle fonti: piscine, idromassaggio, solarium e molto altro. Sarà la volta buona?

Beauty Farm con vista sulle montagne. Recoaro rilancia le terme DI FEDERICA CEOLATO Un progetto da milioni di euro. Accolto con entusiasmo da amministratori ed operatori economici e presentato come una svolta “epocale”, capace di raddrizzare l’incerto futuro turistico di quella Conca di Smeraldo che fino a non troppo tempo fa era una delle punte di diamante del territorio provinciale. Ma che, per decollare davvero, dovrà superare le diffidenze e i timori lasciati in eredità dai flop dei progetti annunciati gli anni scorsi. Giovedì 28 giugno scorso l’amministrazione comunale di Recoaro ha incontrato pubblicamente i cittadini per la prima volta dopo la firma dell’accordo preliminare del 12 giugno tra la società partecipata della Regione del Veneto “Terme di Recoaro” S.p.A. e la società “R.E. Due Torri” S.r.l. di Milano per il rilancio dell’intero comprensorio termale di Recoaro Terme. L’accordo prevede, infatti, la costruzione di un Centro benessere nel parco delle terme, a poca distanza dalle fonti, e la sistemazione di alcune unità immobiliari per renderle funzionali all’area. “Il rilancio delle terme è un’occasione importante che pone Recoaro in primo piano nella geografia dei centri benessere in Italia e non solo”, afferma l’assessore regionale al bilancio e alle partecipazioni societarie, Isi Coppola, nel dare comunicazione dell’accordo. “L’obiettivo è di rilanciare la stazione termale, ma anche di creare quel volano necessario per la ripresa economico-turistica dell’intera vallata”. Sempre in base a tale accordo, nel Centro benessere saranno presenti professionisti del settore in grado di soddisfare le diverse richieste dei turisti. La nuova costruzione prevede anche la messa in opera di una piscina che, in base ad un accordo di massima con il Comune di Recoaro, verrà messa a disposizione anche agli esterni, in termini e modalità ancora da stabilire. Un’occasione da non mancare “Un incontro che cambia i destini di Recoaro, una giornata epocale, che segna l’inizio di un nuovo futuro per tutti: cittadini, operatori, imprenditori e istituzioni locali”.

nia avrebbe segnato il paese, di cui in questi anni ho condiviso amarezza, delusione, ma anche apprezzato la speranza, che non lo ha mai abbandonato. Silenziosi e fiduciosi, i recoaresi ora devono cercare di superare le riserve, dovute a delusioni e “scotti” del passato. I nostri interlocutori, con Il mega-progetto dovrebbe fungere da volano all’economia dell’area cui fin da subito siamo stati in linea di intenti, prospetlocali chiusi e inutilizzati da Recoaro S.p.A., mentre i re- tive e speranze, sono aperti parecchi anni, non più funzio- stanti 3.5000.000 euro en- e seri. Ora il futuro dipende nali, ma che sono strategici in tro 60 giorni dalla firma del da noi, come cittadini titolari un progetto di rilancio” – sot- contratto. L’inizio dei lavori delle sorti del paese. Questa è tolinea Diego Zattera, l’archi- è previsto in autunno, entro un’opportunità di cui rispontetto che ha 90 giorni dal 15 agosto 2007 dere personalmente a seconda seguito i la- e nei successivi 6 mesi saran- dei ruoli e delle responsabilità. vori di pro- no presentati i progetti delle Un momento in cui il pubblico gettazione unità immobiliari acquistate. e il privato si danno la mano e dell’intera A prescindere dall’accordo, lavorano insieme per la realizstruttura, che vede il termine dei lavori zazione di un progetto unico, nel descri- entro 24 mesi dalla stipula del anche a livello nazionale”. vere quella contratto, gli amministratori Nelle parole di Giuliano Ezzeche sarà della società di Milano stima- lini Storti, consigliere comunale di rifondaziola nuova no di concludere il ne comunista, la veste delle Centro Benessere Il grande volontà di lavorare terme di per Pasqua 2009, progetto di ma forse anche per insieme, indipenRecoaro. rilancio del dentemente dalle La costru- Natale 2008. comprensorio diversità di vedute zione del e di idee politiche, C e n t r o Non ci sono delle fonti per il rilancio del Benessere più scuse termali sarà territorio, con la partirà dal Commosse e senti- il volano per massima collaboluogo dove te le parole del Sin- le attività razione e disponioggi ci sono daco di Recoaro, turistiche bilità. “Sul futuro i servizi Franco Viero, nel di Recoaro c’è una igienici per ringraziare i pre- dell’area prospettiva unica, estendersi senti all’incontro, fino all’at- accolti da un teatro forse trop- che è rappresentata da tutte tuale par- po piccolo per ospitarli tutti: le forze politiche del consiglio cheggio. La una conferma dell’importan- comunale, ed un augurio che, s t r u t t u r a za di questo progetto, sentito anche in questa occasione, i reè divisa in e sofferto da tutti, recoaresi e coaresi esprimano il massimo, tre sezioni: non solo. “Senza un accordo per noi oggi, ma soprattutto Uno scorcio di Santa Giuliana con alle spalle il Fumante. La Conca di Smeraldo il reparto per il rilancio, una lunga ago- per le generazioni future”. ha tutte le carte in regola per attirare i turisti amanti della montagna wellness, con una pioccuperà di costruire, ristrut- scina termale di 70 mq, una di turare e fare gli opportuni in- 13 mq, dedicata agli idromasterventi funzionali dell’intera saggi, ed un ampio solarium struttura e che pagherà per 30 con vista diretta sulle montaanni un affitto di 50.000 euro gne, oltre a sauna, bagno turannui per i locali del Centro. co, cromoterapia e le più innoVerranno anche rimesse in vative tecniche di rilassamenfunzione le tre fonti esterne, al to; l’area fitness, costituita da una grande palestra ed attrezmomento non utilizzate.” Inoltre, la società intende zature di ultima generazione e, aprire l’azionariato a chi è infine, l’area beauty, dedicata realmente interessato, recoa- alla cura e all’estetica. resi e non, e si impegna a dare Per la realizzazione di tutto lavoro anche agli artigiani del- l’impianto sono state previste ed utilizzate le più moderne e la zona. sicure tecnologie nelle strutture e nei materiali, dalla piWellness con vista. scina a sfioro, al tetto in legno Sulle montagne “L’intera area copre una su- lamellare con pendenza limiperficie di 147.500 mq, le tata, alle pareti ventilate per pertinenze cedute sono 6.000 ridurre l’umidità. mq, che incidono solo per un La società “Due Torri R.E.” 4% sull’intera superficie di S.r.l ha già versato 500 mila proprietà. Si tratta, inoltre, di euro di caparra alle Terme Francesco Casa, presidente di Terme Recoaro S.p.A., racconta le fatiche e le delusioni in questi anni di impegno per il rilancio delle terme, ma sottolinea anche la soddisfazione per il risultato raggiunto, migliore anche delle aspettative. “Il Centro rimane di proprietà della Recoaro S.p.a., mentre le unità immobiliari non più funzionali, Hotel Dolomiti e Albergo Giorgetti, Villa Tonello e l’autorimessa, sono state cedute, per un importo totale di 4 milioni di euro, alla società “R.E. Due Torri” S.r.l., che si


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giovani

Personali, trasgressivi, segreti: in pochissimi anni i tattoo sono passati da tabù a totem. A Vicenza uno dei centri più noti

Giacca, cravatta e tatuaggio Tutti pazzi per la body art DI ANDREA BASSO

– racconta Roberto scuotendo la testa -. Non Farfalle, cuoric’è una scuola cini, frasi scritte per imparare il utilizzando letnostro lavoro, tere e simboli le possibilità di di tutte le etnie addottrinarsi del mondo, e però ci sono: è chi più ne ha sufficiente svolpiù ne metta. gere un periodo Corpi come di apprendistato fogli di carta da disegno, corpi presso studi di come mezzo d’espressione del persone quaproprio ego, esternazione visiva lificate. Prima dei propri travagli e di momenti di aprire il mio indimenticabili, corpi trasformati locale sono stain vere e proprie opere d’arte. to a Bologna e La ‘body art’ è un fenomeno che a Birmingham; non accenna a diminuire. Al conqualche anno trario sono sempre più numevigilato e seguirose le persone che decidono di to da esperti del imprimere indelebilmente sulla settore prima di propria pelle un disegno bizzarro iniziare a camoppure una frase per ricordare minare con le qualche persona importante o un mie gambe”. evento che, solo pochi anni addieDopo i due stages tro, sarebbe stato tatuato solo nel distante da casa, cuore. Una tendenza che ormai Tattuaggi grandi e complessi: ormai non sono più un tabù per il tatuatore appassiona persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali: l’alternativo berto Refosco, esperto tatuatore vicentino si apre un’invidiabile adolescente con il proprio nome conosciuto con il nome di Bob carriera: un numero indecifrabile impresso sul braccio così come Rose -: chi lavora in questo con- di corpi tatuati e, tra questi, l’onol’insospettabile dirigente in giac- testo deve innanzitutto garantire re e il piacere di lavorare sui fisici di illustri vip tra i quali spunta il ca e cravatta che nasconde un tat- l’incolumità del cliente”. E se nello studio di viale Dal Ver- nome del campionissimo Robertoo nel polso, sotto all’orologio. Pensare che agli inizi degli anni me si può stare tranquilli, pur- to Baggio. Un incarico prestigioso ’80 gli unici convinti sostenitori troppo in passato, in altri centri per Bob Rose che svela così la sua della moda del disegno sul cor- per tatuaggi in cui le norme igie- ‘formula magica’:” Sicuramente po erano i bikers: teschi, donne niche non erano rispettate, sono bisogna essere fortunati e nascee motociclette i temi preferiti da accaduti fatti spiacevoli. Proble- re con del talento: senza questo, mi che non nel mio lavoro, è difficile ottenere questi amanti d o v r e b b e r o importanti risultati. C’è bisogno della vita nomai verificarsi di esperienza, e per maturarla made, spesso ma che, ogni occorre pazienza e tanta voglia criticati per tanto, tornano d’imparare”. come “maltristemente trattavano” la alla ribalta. Dove vai se il tatuaggio loro pelle. Meno gravi, non ce l’hai ma comunque Vip e non vip, giovani e meno L’igiene pririlevanti, gli giovani, dunque tutti pazzi per la ma di tutto errori com- ‘body art’. Tanto che, a differenza Lentamente, messi in fase di quanto avveniva qualche anno però, quedi esecuzione fa, a distinguersi dal gruppo è sta tecnica di del tatuaggio. ora la persona che non possiede decorazione “Troppi self alcun simbolo tatuato sul corpo. del corpo ha made men Ma cosa rappresenta questo diguadagnato entrano in segno marchiato indelebilmente consensi, e questo mondo sul corpo di una persona? sono apparsi con eccessiva Per Refosco il tatuaggio è “un i primi studi fretta, e non modo per sottolineare un particospecializzati: essendo dotati lare momento della propria vita”. postazioni di di esperien- Per lui, il primo incontro con una lavoro tenute Anche chi esce in giacca e cravatta non rinuncia a un segno indelebile sulla pelle. Spesso discreto e raffinato za incappano pistola carica di inchiostro è avcostantemenspesso in gros- venuto a soli 14 anni; un semplice te sotto severo controllo per evitare inutili di- solani errori; mi capita di dover inizio considerando che, con il sguidi di tipo medico. “L’igiene è correggere dei disastri commes- passare del tempo, è arrivato a ridi vitale importanza – spiega Ro- si da questo genere di persone coprire di circa il 70% del proprio

corpo: un vero e proprio abito. zone intime”. Ma non proverà Non tutti, comunque, arrivano imbarazzo? “Come torno a ripefino a quel punto. C’è chi si fer- tere è essenziale la professionalima al primo tatuaggio, chi vuole tà, è una parte del corpo come le raggiungere un numero prestabi- altre. Il mio lavoro è destinato a lito e chi invece “esagera” e vuole rimanere tutta la vita, non posso coprire tutto il corpo (come Tom dunque permettermi di sbagliaLeppard e Lucky Rich che, con il re. C’è da dire che, per scelta, mi sono sempre rifiuta99% del corpo tatuato di lavorare in alto, condividono il rePer ricordo, cune zone maschili, cord di persone più per ricoprire questa però è una tatuate del mondo). una cicatrice, mia decisione”. La leggenda per pura dei tatuaggi pari trasgressione: Un tatuaggio è per sempre A proposito di nu- è sempre Già, i tatuaggi sono meri: leggenda vuole una scelta eterni, senza limiti che, per combattere di tempo: parafrala sfortuna, i tatuag- soggettiva sando un celebre gi siano sempre di- che segna spot si potrebbe spari. Ma è solo una per sempre dire che un tatuagleggenda, messa in circolazione da qualche tatua- gio è per sempre. Ecco perché il tore abile a sfruttare l’ingenuità gettonatissimo incisore di corpi dei clienti. Come? Giocando sul vicentino non può concedersi il fatto che, una volta rotto il ghiac- minimo errore e vuole che anche cio, subentra spesso la voglia di il cliente sia totalmente convinto ripetere l’esperienza e di farsi del passo che si appresta ad afun secondo tatuaggio. Una volta frontare. “Una volta – ricorda -, fatto il secondo disegno, il clien- una ragazza è venuta accompate tenderebbe ad accontentarsi, gnata da un’amica. Giunta sulla e qui entra in gioco la leggenda poltrona ha iniziato a pentirsi metropolitana sulla sfortuna che della sua scelta. Non era più sicuaccompagna i tatuaggi in numero ra di volersi tatuare. La sua amipari: per evitare guai bisogna pre- ca, senza pensarci due volte, ha notare il terzo, solo allora si po- colto la palla al balzo e ha chiesto tranno dormire sonni tranquilli. di sostituirla. C’è stato così un Dunque tutta una montatura avvicendamento in corsa tra le per creare una sorta di ‘Catena di due compagne. Una volta termiSant’Antonio’ che porti il cliente a nato, visto il risultato, la prima ripresentarsi puntuale per l’enne- sembrava essersi convinta nuovamente. Le ho dato una pacca sima iniezione di inchiostro. sulla spalla e l’ho accompagnata Al di là delle manovre commer- all’uscita: meglio pensarci un ciali, il significato del tatuaggio paio di mesi prima di fare una è strettamente personale e sog- scelta tanto importante”. gettivo. Chi lo vuole per ricordo, Ed è proprio questo il consiglio chi per coprire una cicatrice, chi da dare ai futuri tatuati: sceglieper pura trasgressione. “Sì, il re con calma non solo il soggetto, tatuaggio trasgressivo è ormai ma anche la persona a cui affidafrequente –interviene Roberto re l’opera, assicurandosi che sia -. Sempre più numerose le per- preparata, capace e professionasone che decidono di tatuarsi le le. Ne vale la pena.

Tom Leppard (a sinistra) e Lucky Rich, i due uomini più tatuati del mondo


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Tempo di giornate in relax. E come ogni anno, Venezia viene invasa da sciami umani che non sanno apprezzarla

Non andate a Venezia. Non da normali turisti DI GIULIANO CORÀ

Avete presente quel pezzo esilarante dei Pitura Freska: “Oi, ‘ndemo vedere i Pin Floi”? E le orde di turisti che devastano calli e piazze della laguna? Ecco, questo pare essere il destino di Venezia, durante tutto l’anno, ma soprattutto d’estate. Anche per molti vicentini, un sabato o una domenica in Piazza San Marco sono un appuntamento tipico. Ma ci siamo mai chiesti cosa ci va a fare davvero a Venezia, la gente?

La laguna diversa Segnaliamo un paio di volumi per chi vuole conoscere la città dalle 118 isole e dai 354 ponti in modo diverso e originale: Fantasmi di Venezia. 17 leggende del brivido in laguna (Espedita Grandesso, ed. Helvetia, 10,33 euro). Una raccolta delle leggende più agghiaccianti della Serenissima. 17 storie che mostrano una Venezia inedita, abitata da spettri in carne ed ossa, killer maldestri, vedove infernali, pirati devoti. Può essere letta tutta d’un fiato come un romanzo. Ma i più coraggiosi possono considerarla una guida per appostarsi negli angoli e nelle ore più propizie e sperare in una manifestazione ultraterrena. Consigliato per spiritosi e spiritisti.

Il brulicare dell’esserci Venezia, canale intasato dal traffico Dicono che vanno a ‘vederla’, Venezia è un pesce. Una guida perché è ‘bella’. Ma è questo (Tiziano Scarpa, ed. Feltrinelli, che vogliono davvero? Vera- Vedere to? Sapremo reimparare ad como Casanova, o infilate 4,50 euro). Il grande scrittore mente chi percorre quei fiumi e possedere accontentarci di un pensie- nel lettore un dvd con una veneziano presenta la sua città di umanità turistica, davvero ‘Vedere’ richiede silenzio, ro, di un’immagine, di un pièce del Goldoni. Ci trosotto una nuova luce. Scarpa invuole ‘vedere’? O vuole piut- riflessione, tempo; per ‘ve- racconto? O continueremo verete molta più Venezia segna a gustare la laguna con gli tosto soltanto ‘esdere’ può perfino a voler ‘possedere’ tutto, e che in una calle intasata di occhi, con il tatto, la vista e tutti i sensi, raccontando curiosità scoserci’? Il fiume di non esser nemme- così a distruggerlo? gente, incapace, per rabnosciute ai turisti. Come scoprire i turisti non colma no necessario vebia e stanchezza, di vedelocali ticipi frequentati solo dai veogni spazio libero: dere davvero: può Venezia a casa vostra re davvero la bellezza che neziani e come andare in gondoa volte basta spobastare immagi- Fate un regalo a questa la circonda. Venezia avrà la pagando meno di un caffè sono starsi anche solo nare, sognare, ri- meravigliosa città: la pros- guadagnato un giorno in solo due delle tantissime “dritte” di pochi metri, e cordare. Una vol- sima volta che vi viene vo- più di sopravvivenza, e voi offerte in questo libro. subito si trovano ta, quando minor glia di andarci, prendete in un momento in più di sagI.T. piccoli ‘campi’ quabenessere e dif- mano le Memorie di Gia- gezza e di felicità. si deserti. I bambiferenti abitudini sindaco Massimo Cacciari: ni giocano davanti Il“Turisti sociali rendevano a numero chiuso” alle porte, i vecchi per moltissimi tornano a casa col rari ed eccezionapane e col giornale, dalle fine- li gli spostamenti, bastava a stre escono, musicali e sereni, volte un solo ‘viaggio’ (mai rumori della vita quotidiana; gari dalla campagna fino in ma in lontananza, se si tende città, dalla casa alla piazza!) l’orecchio, ecco il fiume che per costituire nell’animo un romba, inarrestabile. E non ricordo quasi favoloso. Ma solo rumore, produce quel ascoltare, aspettare, sognafiume: porta con sé anche re, sono categorie dell’anidetriti, e consuma, e logora. mo che oggi non sono più Ce l’ha ricordato molto diffuse; poco tempo fa, e sempre più spesnon per la prima Per vedere so, oggi, si riesce Divisione tecnica della Tecnocopy di G. Casarotti volta, il sindaco a conoscere solo veramente un Cacciari, ammo‘facendo’, ‘possenendo che la città luogo a volta dendo’. Bisogna non può sopporta- basta non invece tornare a re indefinitamente vedere: guardare il monun numero indefi- dobbiamo do (in apparenza, nito di visitatori, riconquistare una contraddizioe che, se non ci si con le cateimmaginazione ne) decide a porre dei gorie dell’immae sogno limiti, un giorno ginazione e del non ci sarà più sogno. Sapremo nulla da visitare. mai riscoprire Ma nessuno pare esserne co- questa categoria di esistesciente. Si continua a calpe- re? O dovremo per forza, stare, a logorare. E’ un ‘voler per sempre, continuare a Via Olmo 40 – 36051 Creazzo (VI) esserci’, più che un ‘voler ve- logorare coi nostri sandali Telefono e Telefax 0444/340660-340739 dere’. E forse è ancor peggio: estivi i marmi di Venezia, E-mail info@tecnocopyvi.it è un ‘voler possedere’. fino a cancellarli del tut-

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satira

Passatempi estivi: il gioco dei separati alla nascita. Ne sapete altri? Inviateceli

Doppiati & Scoppiati: i gemelli diversi

Claudio Cicero - Vincenzo Visco

Sergio Berlato - Massimo Boldi

Giulio Antonacci - Peter Griffin

Bepi Doppio - Orson Welles

Beppe Rossi - Vincent Schiavelli

Attilio Schneck - Renato Pozzetto

Leone Battilotti - Tom Selleck

Daniela Sbrollini - Miss Piggy

Manuela Dal Lago - Maestro Yoda

Antonio Dalla Pozza - Giacomo Matteotti


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edicola

Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire

La sciura Brambilla, miss Forza Italia Chi non ha fatto un pensiero sulla Brambilla? Da Ratti Alessandro, fotografo, ex compagno di classe, a Berlusconi Silvio, politico, ex premier, c’è un filo conduttore che lega gli anni Ottanta ai giorni nostri. (…) Il soggetto è sempre lei, Michela Vittoria Brambilla da Calolziocorte, una che, esteticamente, non è cambiata poi di molto se erano tacchi a spillo, minigonne mozzafiato, autoreggenti in classe come adesso nei consigli di amministrazione. Solo i capelli lunghi lunghi sulla schiena sono cambiati di colore, dal castano ramato al rosso tiziano. (…)

sconi) a tutto. Ma si sbatte contro un muro di reticenza inopinato per un personaggio che vorrebbe rappresentare milioni di “cittadini stanchi di come vanno le cose”. A una serie di domande risponde “no comment”. Eppure non sono difficili. Che ne pensa dei Dico? “No comment”. Della fecondazione assistita? “No comment”. Quanto guadagna? Silenzio. Eppure nelle democrazie evolute i personaggi pubblici tutto dichiarano di sé. (…)

E va anche peggio quando la risposta arriva. Come definirebbe il suo pensiero politiMichela va veloce, co? “Istituzioni della brucia le tappe e politica veramente al accumula rancori servizio del cittadino. per quel primato Oggi è così? Non mi strappato presso il pare. Prevale il pallegcuore del Cavaliegiamento (sic) ideolore. Non se ne cura, gico e non e i primi a mai un’occhiata allo essere furibondi sono specchietto retrovii metalmeccanici cui sore se i suoi amici era stata promessa di ieri, tra Calolzio- Gli animali sono una delle grandi una busta paga micorte e Lecco, luoghi passioni di Michela Vittoria gliore”. Oltre a Berlumanzoniani, lamensconi, quali i politici di tano di essere stati abbandonati riferimento? “Ho stima per quelli dall’ingresso di nuovi e più potenti che interpretano il mandato come ammessi alla corte. “Ha cambiato servizio al cittadino”. Tra quelli giro”, concludono fatalisti. E del del passato? “L’elenco non è diffiresto dove lo troverebbe il tempo, cile farlo”. Ma non lo fa. Dichiara divisa com’è tra il lavoro di im- un luogo comune, quello per cui i prenditrice, presidente dei giovani commercianti non pagano le tasConfcommercio e dei Circoli della se e per lei gli evasori dovrebbero libertà, mamma e compagna (non rischiare anche le manette. Come sposata) del padre di suo figlio? Si negli Stati Uniti. Boom. Tutto qui? parla di lei ovunque. A Lecco solo Tutto qui. Come dire: sotto il veun po’ meno perché la conoscono stito le famose autoreggenti. Dove e sono stupefatti da un’ascesa tan- arriverà, si vedrà. to veloce quanto inspiegabile. Qui la si ricorda per il lavoro al canile Qui si racconta da dove arriva comunale, per l’auto in divieto sul e cioè il suo ormai stretto milungolago e relative multe (una cromondo su quel famoso ramo del lago di Como. Via Manzoni è collezione). (…) un budello che si inerpica in saUé Brambilla, dove vuoi arrivare lita dal centro di Calolziocorte. tra sorpassi spericolati e fughe in Al 12, muro alto, telecamere e rettilineo? Intanto sarebbe carino fili elettrici, villa Brambilla. Miconoscere il pensiero politico mi- chela ci nasce il 26 ottobre del nimo di una candidata (da Berlu- 1967, da Vittorio e Bianca Bosi,

romagnola di Cesenatico. (…) La grande casa ha 10 mila metri quadrati di parco ed è anche una sorta di zoo. Michela ricorda di aver imparato a camminare “attaccandosi al collare di uno schnautzer”. (…)Il primo amore nella stessa classe e per il resto poca vita sociale. Perché in quel lembo di Lombardia è tempo di sequestri. Così Michela il mondo lo vede attraverso i finestrini dell’auto blindata. Dirà più tardi agli amici quando già guidava sola: “In un parcheggio ho visto un tipo poco raccomandabile che faceva un cenno a un altro. Non so cosa volessero farmi, ma sono riuscita a fuggire sgommando”.

tracciata. Non va così. Posa nel cassetto penna, taccuino e laurea in filosofia per buttarsi nel commercio, quando il padre, 1994, le affida la gestione del Salumaio di Montenapoleone a Milano. Crea il gruppo Sal Seafood, vendita all’ingrosso di prodotti ittici, e vince con una semplice intuizione: se si abbassano i costi di ricarico si allargherà il mercato. Ha già conosciuto da due anni, a un maneggio che entrambi frequentano, l’uomo della sua vita, Eros Maggiori, coetaneo, odontotecnico, con cui fonda il Centro medico lombardo di Cernusco Lombardone. Eros è un metro e 90 di uomo, fisico da atleta, capelli scuri. Tran tran da coppia normale. (…)

Si sfoga con gli animali, cresce Rumba, la leonessa che le hanno regalato a nove anni. E poi Politica non l’ha mai fatta, non se le abitudini della buona borghe- ne è mai interessata. Nessuno la risia, pianoforte, danza classica, corda accalorarsi attorno a un’idea. le serate alla Scala. Vacanze a Solo un nome le sale spesso alle Cesenatico nella casa materna, labbra ed è quello del principe deldue piani vicino alla stazione e l’antipolitica: Silvio Berlusconi. Sul le notti nelle discoteche della Ri- territorio i referenti sono un forzista viera se ci sono rock e heavy me- come Maurizio Lupi o un leghista tal. In una, a Riccione, la convin- come Lorenzo Bodega. Due anni e cono a partecipare a un concorso mezzo fa, con Eros, mette al mondo di bellezza. Vince Miss Roma- un figlio, Vittorio, e si vanta di avergna, va a Salsomaggiore per le lo allattato sino a 15 mesi, tanto da raggiungere la terza di finali di Miss Italia. reggiseno (è una seÈ il 1986. Sarà anche testimonial per conda naturale). È già Chi la conosce una famosa marca presidente dei giovani di calze, ma si arrab- è stupefatto di Confcommercio e bia, chissà perché, la carica le spalanca dalla sua se le dicono ‘modelle porte della tv. Solo la’. A Salsomaggiore improvvisa e che stavolta risponla folgorazione per il vertiginosa de, non fa domande. giornalismo. DeriCome chiunque inva dall’incontro con ascesa: carni una categoria, Giorgio Medail, Ca- “Ha cambiato aveva promesso di nale 5. Lo tempesta essere ‘super partes’. di telefonate, lo im- giro” E invece diventa una plora di provarla. Le pasdaran del Polo. A danno una chance. suon di strilli contro Nel 1990 è già giorl’odiata sinistra. (…) nalista professionista. Nel 1991 Mai nessun difetto. Anzi no, ne imbarcata per il Tg4 sulla nave denuncia “a chilometri”. Quali? “.” Zefiro, per seguire la guerra del Ma del resto chi se ne importa se Golfo. Sembrerebbe una carriera si elude, si svicola, si scappa. Nella

Brambilla è spesso ospite di programmi televisivi

telecrazia basta un colpo di chioma ben assestato all’indietro, un perfetto accavallamento di gambe e alé la popolarità è servita. (…) Alla ‘Provincia di Lecco’, il giornale, si fa viva con l’e-mail al sabato pomeriggio quando manda la sua rubrica ‘Cani, gatti & Co’. L’amore per gli animali non è cambiato, nel suo zoo in villa adesso ci sono, ultimo censimento: 14 cani, 24 gatti, sette caprette, due asini, circa 200 piccioni e tre galline. Un asino glielo ha regalato Vittorio Feltri, il direttore di ‘Libero’. Due ne ha donati lei all’ex ministro leghista Roberto Castelli. Chi la vede di più, nei luoghi natii, è il parrucchiere Umberto, invariabilmente tra mezzogiorno e le due. Si è presa casa a Mentone, ma torna ancora volentieri in Romagna per i canonici 15 giorni d’agosto. Casa, spiaggia, gite sul banana boat (costo 60 euro l’ora), qualche chiacchiera con l’amico Arrigo Sacchi. (…) Adesso lancerà la tv di battaglia del centrodestra [e il Giornale della Libertà]. Berlusconi le affiancherà Medail e Dedé Cavalleri, tra il meglio di Mediaset. Sempre là finisce. Normale per una il cui unico merito imprenditoriale conosciuto è la parafrasi degli slogan di una famosa campagna elettorale: più pesce per tutti. Gigi Riva da L’Espresso 28 maggio 2007


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7 LUGLIO 2007

regione

CONVEGNI - Ca’ Corner: “Parità differenti: nuovi strumenti, ambiti di intervento e linguaggi per le politiche di genere”

Coppola: per le Pari Opportunità un anno di risultati concreti ma in una dimensione più ampia e richiede una politica condivisa a tutti i livelli della nostra società. Una dimensione nuova che la Regione ha già sperimentato facendo compenetrare le pari opportunità con il tema dei diritti umani soprattutto nelle azioni rivolte alla scuola. E la risposta delle scuole venete - ha sottolineato l'assessore - è stata entusiasmante, dimostrando che questa materia si è diffusa a 360 gradi recependo un'attenzione e una sensibilità che evidentemente è maturata su tutto il territorio in questi anni. Il Veneto è giunto dunque preparato a questo anno europeo. C'è stata anche una proliferazione di servizi permanenti a favore delle donne, come gli "spor-

Il 2007, che è l'Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti, è per il Veneto non solo un anno di bilancio sulle politiche di genere ma anche di risultati concreti. Lo ha detto l'assessore regionale alle pari opportunità e ai diritti umani Isi Coppola intervenendo a Ca' Corner a Venezia al convegno "Parità differenti: nuovi strumenti, ambiti di intervento e linguaggi per le politiche di genere", a cui era presente anche la sottosegretaria al Ministero della Solidarietà Sociale Franca Donaggio. I lavori sono stati aperti dall'assessore della Provincia di Venezia Enza Vio. L'assessore Coppola ha sottolineato che il tema delle pari opportunità non può più essere visto come una "cosa da donne"

telli donna" o i "centri risorse", che ora ha necessità di un coordinamento. In questo senso va il progetto, finanziato dalla Regione e in fase di avvio, per dare omogeneità di risposta che avrà come capofila proprio la Provincia di Venezia e caratterizzerà significativamente questo anno europeo delle pari opportunità. L'assessore Coppola ha concluso facendo presente che il Veneto è l'unica Regione ad avere attivato il "Bilancio sociale", che analizza il bilancio regionale in funzione delle ricadute dirette sui cittadini. A questo si affiancherà anche una valutazione, da parte di un organismo esterno, delle politiche di genere: "avremo così una lettura sociale e di genere del nostro bilancio".

INFORMATICA - E-governament: in Veneto si investono 150 milioni di euro l'anno. Ad Este un convegno

Gava: è in arrivo il grande piano per la società dell'informazione Le pubbliche amministrazioni del Veneto (Regione, Province, Enti locali) investono annualmente non meno di 150 milioni di euro in progetti di informatizzazione una somma ingente, il cui utilizzo va però razionalizzato creando una vera e propria rete e facendo si che le aree meno progredite si mettano al passo con le altre senza rallentarne il cammino. Per questo la Regione sta definendo un nuovo Piano per la Società dell'Informazione, che potrebbe vedere la luce entro l'anno. Lo ha annunciato l'Assessore regionale alle politiche economiche con delega all'informatica Fabio Gava intervenendo oggi ad Este ad un convegno nel quale si è fatto il punto dei sevizi informatici delle pubbliche amministrazioni nelle province di Padova e Rovigo, presenti tra gli altri i due presidenti, Vittorio Casarin e Federico

Saccardin. "La macchina dell'e-governament - ha detto Gava- si è messa in moto in tempi relativamente recenti ed ha fatto importanti investimenti e grandi passi avanti, come dimostrano i progetti in atto da parte dei Centri Servizi Territoriali di Padova e Rovigo. Ora dobbiamo puntare al salto di qualità con la creazione di una rete regionale di servizi, anche nell'ottica della sburocratizzazione della pubblica amministrazione, fruibili gratuitamente da cittadini, imprese, associazioni, enti locali a questo punterà il Piano mettendo in sinergia il pubblico (Regione ed Enti locali) e il privato (Camere di commercio, associazioni produttive, imprese) e creando una rete di servizi facilmente usufruibile anche dai comuni più piccoli, che hanno maggiori difficoltà a finanziare

propri progetti". In questa operazione una veste rilevante l'avrà il Centro Sviluppo Servizi Territoriali attivato dalla Regione nell'ambito dell'accordo di Programma Quadro su e-governament e società dell'informazione siglato tra Regione e Governo nel settembre 2004. Si punterà anche con forza ad incentivare la pratica del "riuso" (attraverso l'agorà del riuso), le cui regole del gioco sono semplici: che ritiene di aver realizzato una soluzione utile anche ad altri la pubblica. Chi individua tra le soluzioni pubblicate una rispondente ai propri bisogni la riceve gratuitamente , direttamente da chi l'ha pubblicata , dopo la stipula di una convenzione tra le amministrazioni interessate. L'erogazione del servizio avviene attraverso internet collegandosi a l l ' i n d i r i z z o http://agora.regione.veneto.it


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nord est eventi

7 LUGLIO 2007

Villafranca festival 2007 Il Comune di Villafranca, in collaborazione con Eventi, organizza, nell'ambito di Villafranca festival, cinque grandi spettacoli all'insegna della musica e del teatro, i quali si svolgeranno nell'affascinante Castello Scaligero. La rassegna inizierà il 7 luglio con leggendaria Patti Smith, accompagnata dalla sua storica band, e proseguirà il 13 luglio con il geniale pianista Giovanni Allievi; per il 14 luglio è previsto l'arrivo della cantantessa siciliana Carmen Consoli. Per quanto riguarda il teatro, il 31 agosto arriveranno i "fantastici tre", Aldo, Giovanni e Giacomo. Il 17 settembre arriverà invece il comico più graffiante e pungente d'Italia, Beppe Grillo. La rassegna del Villafranca festival si svolge nell'ambito di Provincia in Festival, evento organizzato dall'Assessorato provinciale alla cultura e alla identità veneta. Per quanto riguarda il concerto di Patti Smith, esso fa parte di Verona Folk 2007, rassegna internazionale di musica Folk e d'autore, sempre organizzata dalla Provincia di Verona. Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21.30, e si possono già acquistare in prevendita i biglietti presso Box Office, Fnac, sportelli Unicredit, circuito Ticket One e Get Ticket. Per informazioni, si può telefonare allo 045 8039156, o inviare

Si apre il 7 luglio la rassegna di spettacoli nell'ambito di Provincia in Festival: tanti volti noti della musica e del teatro

una e-mail a info@eventiverona.it; è possibile inoltre consultare il sito www.eventiverona.it. Per quanto riguarda gli artisti, Patti Smith arriva con la sua band ,dopo essersi guadagnata la reputazione di essere una tra le più importanti interpreti rock, anche a causa della sua capacità di fare proprie le canzoni di altri artisti e riformularle attraverso una visione personale. La cantante ripropone infatti successi di Bob Dylan, , Nirvana, The doors. Giovanni Allievi, giovane e talentuoso pianista che riesce abilmente

"poetessa del rock'n'roll"

Patti Smith:

La cantante, che suonerà il 7 luglio accompagnata dalla sua storica band, formata da Lenny Kaye alla chitarra, da Jay Dee Daugherty alla batteria e da Tony Shanahan al basso e alla tastiere, ha appena pubblicato, lo scorso aprile, il suo nuovo album "Twelve", che raccoglie alcune fra le canzoni pop-rock reinterpretate dalla cantante. Il disco contiene brani dei Beatles, dei Rolling Stones, di Jimi Hendrix, ma contiene anche

canzoni meno conosciute ma bellissime, come "Pastime Paradise" di Stewie Wonder e "Helpless" di Neil Young; numerosi e celebri artisti hanno collaborato con la cantante, come Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers, e Luis Resto, produttore anche di Eminem. Patti ha ottenuto molti successi dalla pubblicazione del suo primo album Horses, del 1975, che conteneva il suo primo singolo, "Hey Joe", che si ispirava a Van Morrison e a Chris Kenner. E' poi stata nominata di recente recluta della Rock'n'roll Hall of Fame, con una cerimonia svoltasi il 12 marzo scorso a New York. E' stata anche insignita del titolo di Comandante degli Ordini dell'Arte e della Lettere dal Ministro della Cultura francese, che l'ha definita una "stimata poetessa laureata in rock'n'roll, e una delle artiste più influenti nel rock'n'roll al femminile", facendo riferimento anche alla passione di Patti per il poeta francese del XIX secolo, Arthur Rimbaud.

a mescolare la musica classica con quella jazz, presenta a Verona i brani del suo "Joy Tour", che prende il nome dal suo ultimo album "Joy", che ha ottenuto un enorme successo. Carmen Consoli, artista affermata presente da molti anni nel panorama musicale italiano, arriva a Verona, accompagnata dalla sua band, reduce dal successo del Tour teatrale Eva contro Eva; la cantautrice ritorna nella nostra città, dopo aver suonato lo scorso marzo al teatro Filarmonico. Aldo Giovanni e Giacomo sono il trio più inossidabile d'Italia, e hanno ottenuto numerosi successi al cinema, a teatro e in televisione. A Villafranca mettono in scena uno spettacolo progettato per grandi spazi e con supporti tecnici di altissimo livello. Beppe Grillo, comico travolgente e sagace, reduce da un trionfale tour nei palasport italiani, presenta uno spettacolo che concerne i temi più attuali di politica e costume del nostro paese.

Pagina di Livia Novello Paglianti Luca Toffali

la cantante catanese

Carmen Consoli

Il secondo appuntamento della rassegna di Villafranca Festival 2007 è quello del 14 luglio della cantautrice Carmen Consoli: la rockeuse tricolore di fama mondiale. Cresciuta a pane e musica a Catania, a quattordici anni entra nella cover band "Moon Dog's Party" che le permette, dopo un concerto, di fare la conoscenza di Francesco Virlinzi, produttore e titolare della Cyclo-

pe Records, che decide di lanciarla. Così inizia la biografia di Carmen che d'ora in poi diventa un susseguirsi di successi. A Sanremo porta l'energica "Confusa e Felice". Dopo varie soddisfazioni, la cantatessa è un fenomeno internazionale e all'inizio del 2001 presta la sua "Ultimo Bacio" all'omonimo film di Gabriele Muccino. Nel gennaio 2003 giunge il momento del debutto internazionale con l'European Club Tour. Nel marzo 2004 si realizza il 'sogno americano' dell'artista con il SouthbySouthWest Festival, in Texas, dove si esibisce come unica artista italiana presente. Altre due prestigiose partecipazioni la confermano e la rilanciano: il concerto benefico internazionale "We Are The Future" a Roma organizzato da Quincy Jones e il sessantesimo compleanno di Bob Marley. A maggio 2006 esce "Eva Contro Eva", frutto delle esperienze mondiali di Carmen e di un ritorno alle origini mediterranee e rock della sua musica.

il filosofo della musica colta ma innovativa

Giovanni Allevi Il secondo appuntamento della rassegna di Villafranca Festival 2007 è il giovane e geniale pianista Giovanni Allevi che presenterà il 13 luglio in concerto la sua ultima composizione "JOY". Allevi si è laureato con lode in filosofia con la tesi "Il vuoto nella Fisica Contemporanea". Diplomato in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio "F. Morlachi" di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio "G. Verdi" di Milano, Giovanni Allevi rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee con un linguaggio emozionale e romantico ricco di elementi del jazz e del minimalismo americano.

È stato definito dai più importanti giornali nazionali e internazionali "genio italiano del pianoforte", "il Mozart del 2000", "uno spirito moderno e libero", "il filosofo del pianoforte" proprio per il fatto di essere il trait d'union tra mondo classico e nuove generazioni, tra musica colta e innovativa. Artista affermato, il suo primo album "No Concept", pubblicato 2 anni fa, è ora nei primi 30 posti della classifica di vendita mentre il suo secondo "JOY" ha ottenuto il disco d'oro vendendo finora 60.000 copie e rimanendo stabilmente ai primissimi posti della classifica. Entrambi i lavori hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento "Silver Award".


Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.

26-28 Salus - Salone della salute e del benessere

FEBBRAIO 10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso 10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica 15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia 23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs

MARZO 29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati 29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole ed olearie 29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità 29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy

APRILE 17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età 19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile 19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita

MAGGIO 5-9 Siab - International techno-bake exhibition

8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche 17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy 21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus 22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro 23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola per grandi compratori italiani ed esteri 23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria

DICEMBRE *** Model Expo Italy - Fiera del modellismo *** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica *** Data da definire

MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO 15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie Marzo 17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Maggio dell’edilcantieristica

10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio

Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali dell’edilcantieristica

16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione automobilistica 25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila

4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani Giugno 7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani Giugno

25-27 Verona Mineral Show Geo Business

GIUGNO 5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale 14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali

SETTEMBRE 20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo

Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie 8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Novembre dell’edilcantieristica Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani

CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI

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30 Carciofini sott’odio

Mykonos party di Alessio Mannino Vacanze affollate quest’anno a Mykonos. Oltre che l’abituale e sfarfallante processione di gay in canotta e pelle lucida a rinverdire i fasti dell’antica pederastìa greca, un avamposto di reduci dalla bollente stagione politica italiana s’è insediato con codazzo di clientes, autisti e majorettes. A inaugurare l’emigrazione paletta&secchiello è il nuovo presidente della Provincia di Vicenza, Titti Schneck. Il leghistissimo ed eterosessualissimo paròn di Palazzo Nievo ha fregato tutti e s’è installato con la famiglia nei pochi chilometri quadrati affrancati dall’invasione omosessuale: un alberghetto al cui ingresso un santino dei dittatori-colonnelli degli anni Settanta e la scritta “Meglio fascisti che froci” chiariscono la filosofia del proprietario. Lo verranno a trovare l’amico Stefano Stefani, che ha già pronta una dissertazione sulla preferibilità del rutto greco a quello tedesco, e una capatina la farà pure il sindaco Enrico Hullweck, con moglie e figlio al seguito. Mentre Schneck si rilasserà godendosi il sole dell’Egeo e facendo scorta di ouzo (la grappa ellenica), altri e più illustri politici italici sbarcheranno sull’isola preferita da Vladimir Luxuria. Il salvatore della sinistra Walter Kennedy Veltroni verrà a studiare gli ulivi locali e terrà comizi davanti alle gaie masse, promettendo i Dico. Poi farà visita alla locale chiesa ortodossa e prometterà di rispettare la dottrina cristiana. Poi andrà dai pescatori del luogo e prometterà aiuti dall’Europa. Poi andrà dal capo del governo greco e dirà che non si devono dare aiuti, e viva il mercato e la concorrenza. Poi arriverà D’Alema con la sua barca a vela, e gli dirà che lui deve convincere gli italiani, mica i greci. E Walter allora si trasferirà a villeggiare in uno sperduto villaggio africano, dove nessun lo limiterà nella sua frenesia persuasoria. Una volta saputo che Veltroni ha fatto armi e bagagli, per puntiglio tipico del leader sulla via del tramonto, arriverà Silvio Berlusconi in Lario. Veronica ha voluto a tutti i costi cambiare meta: basta con le ville in Sardegna, non se ne può più. E i cactus, e i giardini, e i vulcani, e le grotte: sembra Gardaland. «Quindi quest’anno, caro Silvio, si cambia: si va in Grecia», ha intimato la vera padrona di Macherio. Appena accortosi del gay pride a cielo aperto, il Silvio s’è messo le mani nei quattro capelli che gli sono rimasti, e si è messo la bandana anche sulla bocca per non farsi riconoscere. Ma la bandana è indumento amato da Dj Pederast, il mito musicale delle estati dell’isola. Silvio, scappa!

7 LUGLIO 2007

tempo libero

L’angolo dell’oste. La tradizione le vuole cotte alla griglia. Per esaltare profumi e sapori

Chiare, fresche, dolci trote I tesori di Astico e Chiampo Sarà capitato a tutti, magari nel corso di una di quelle gite domenicali in cui in tanti si mettono in marcia diretti verso i pascoli dell’Altopiano o la foresta della Giazza, di scorgere qualche pescatore che, con gli stivaloni fino a mezza coscia e l’immancabile gilè multitasche, se ne stava pazientemente appostato nel bel mezzo dell’Astico o del Chiampo

dono dalle montagne un habitat ideale. Nell’Astico, nel Posina e nei loro affluenti, in particolare, si trova soprattutto la trota fario, la più pregiata della famiglia, riconoscibile dal mantello chiazzato di macchie scure e rossastre e per le dimensioni un po’ più piccole di quelle di altre sue cugine (in casi eccezionali può comunque arrivare a pesare qualche chilo); nelle vallate Non c’è da medell’ovest vicenpreparazione semplice è l’ideale ravigliarsi: le Una tino, invece, ha per gustare questo pesce vallate dell’alto trovato casa la vicentino sono trota iridea, arnote da sempre per la qualità rivata dal Nord America con le dei pesci che vi si pescano, e che sue taglie forti e con quella strihanno trovato nelle acque limpi- scia iridescente lungo il fianco a de e fredde dei torrenti che scen- cui deve il nome.

I freddi torrenti dell’Astico e del Chiamo sono l’habitat ideale delle gustose trote

Tutte e due sono un punto di forza dei menù che si possono gustare in tante trattorie e ristoranti dell’alto vicentino: in genere vengono servite dopo un buon piatto di gnocchi, cucinate al cartoccio oppure, come vuole la tradizione, alla griglia, accompagnate solo da una manciata di erbe aromatiche, come prezzemolo, timo o alloro. Una prepa-

razione semplice, senza inutili raffinatezze, ma che in realtà riesce a mettere in risalto nel modo migliore tutta la gustosità e la delicatezza della trota, soprattutto se a completare il piatto ci sono una fetta di polenta o una fetta di pane. Da provare, soprattutto per chi ama le cose semplici che conservano ancora gli aromi e i sapori delle ricette della nonna.

Appuntamenti. Ghetorock e Forti in Scena protagonisti del fine settimana. A Schio concerto di beneficenza

Nei forti o nel Gheto, è grande musica Musica Atmosfere etniche e rock-blues per le serate finali di Ghetorock, la tradizionale festa del quartiere di Laghetto. Sabato 7, infatti, dopo un concerto aperitivo con Balagan (blues), sul palco si alterneranno il gruppo di Capoeira del professor Aranha, l’indie rock di Sarah Schuster e lo Ska Reggae del gruppo Radici nel cemento. Il giorno dopo, domenica 8, il concerto aperitivo è affidato al blues di Bruno Montorio, a cui seguiranno il pop rock dei Planet Braian e il funky.blues della Morblus Band. Si comincia alle 19 e si continua per tutta la sera. Di tutt’altro genere, ma non meno coinvolgenti, le atmosfere che si respireranno nello splendido scenario di villa Valmarana Morosini di Altavilla, dove sabato 7 uno dei primi concerti in villa dell’estate sarà dedicato alle melodie di Maurice Ravel, e al suo celebre Bolero (inizio ore 21, biglietti a 12 e 8 euro). Musica classica protagonista anche a Bassano: doSarah Schuster menica 8, l’orchestra e il coro del Teatro La Fenice inaugureranno il Festival Operaestate

Le allegre comari di Windsor

con un concerto lirico nel castello degli Ezzelini. (Inizio ore 21,20, biglietti a 10 e 8 euro). Sempre domenica 8 luglio, alle 16,30, nella suggestiva cornice di Malga Prà, a Valli del Pasubio, è in programma il concerto del gruppo Barabàn, inserito nella rassegna Forti in scena. Da uno dei luoghi da cui, novant’anni fa, partivano i rifornimenti per i militari impegnati in trincea, verranno proposte musiche e ballate dei primi del novecento: canti di protesta, canzoni dei soldati, valzer e mazurche suonate dalle bande degli alpini

nelle retrovie del fronte (ingresso libero). Infine, a Schio, nel parco di Palazzo Boschetti, sabato 7 luglio si svolgerà un importante concerto di beneficenza: dalle 7 in poi, stand gastronomico, musica con cover band di De André, Sistem of a Dawn, Oasis e Beatles, e una lotteria che metterà in palio gli sci dei due sclendensi campioni olimpici a Torino 2006. Il ricavato della serata sarà devoluto all’associazione

Piccole Alpi, a sostegno di un progetto di recupero nutrizionale per i bambini del Guatemala.

Teatro A Vicenza, nel cortile di Villa Lattes, la compagnia teatrale Cellini di Padova presenta uno dei classici di Shakespeare come “Le allegre comari di Windsor”, storia di uno sfrontato libertino che andò a Windsor “per suonare ma tornò suonato”. Inizio alle 21,15, ingresso gratuito. A San Pietro Intrigogna, invece, la compagnia Theama mette in scena i “Magnasoete”, uno dei testi più celebri dello scrittore vicentino Virgilio Scapin. Inizio alle 21.

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7 LUGLIO 2007

tempo libero

Popcorn. Il film prodotto da Spielberg è un capolavoro del divertimento senza impegno. Tecnicamente perfetto

Due ore come bambini. Viva i Transformers DI GIULIANO CORÀ

E’ possibile andare a vedere un film solo per divertirsi, senza cercare le risposte alle domande fondamentali dell’esistenza? Si può, almeno una volta, andare al cinema non per pensare, ma per recuperare quella dimensione mitica del gioco che spesso sembriamo aver completamente cancellato dal nostro cuore, tornando bambini? Si può. Ma bisogna vedere film come questo. Da

queste due ore alle giostre si esce eccitati e un po’ commossi; e si ride, ci si mangiano le unghie, si dà di gomito a quello seduto vicino a noi, e non importa se poi vedi che ha dieci anni. E fuori gli dici: ‘Mio Dio, da quanto tempo non mi divertivo così!’. Perché Transformers è tutto questo, e ancora una volta il cinema americano sembra essere il solo che sa come si fa a ‘divertire’. Non occorre raccontare la trama: tutti abbiamo giocato con quei robot. I ‘buoni’ Autobot e i ‘cattivi’ Decepticon sono tornati sulla Terra per recuperare il Cubo,

misteriosa fonte di energia. Si scontreranno, e sarà un umano ‘qualunque’ a dover salvare l’Umanità intera. Cosa è ‘perfetto’ in questo film? La trama, avvincente ed appassionante. La sceneggiatura: un concentrato di retorica sapientemente calibrata, di comicità, di ironia, di autoironia e di satira deliziosa. La regia ed il montaggio, semplicemente strepitosi, senza un momento morto. La costruzione dei personaggi. Una colonna sonora potente ma mai invadente. Shia LaBeouf è Sam, un ragazzo ancor più ‘qualunque’ di

Peter/Spiderman, che scopre dentro di sé virtù ‘eroiche’; Megan Fox, sempre sexy da urlo, è Mikaela, la solita ‘scema tutta curve’, ma meno scema di quanto sembri. Degli effetti speciali, che dire? Non ci sono Dietro le quinte del film, un modello che sarà animato col computer parole: tutto ciò vecchio Maestro di Spieberg come che vedrete sullo schermo è ‘vero’, e produttore, il suo capolavoro. chiudiamola qui. Il regista Michael Andate, rubate i pop-corn a vostro Bay (The Rock il suo titolo migliore) figlio e non pensate ad altro. firma qui, con la complicità di quel

Sul comodino. Prendendo spunto dalla propria adolescenza a base di baseball e fantascienza, Bryson racconta un’America felice solo in apparenza

Il sogno americano: così commovente, così spietato DI GIOVANNI MAGALOTTI

«Crescere era facile. Non richiedeva alcun pensiero o sforzo da parte mia. Sarebbe accaduto comunque… Eppure quello è stato di gran lunga il periodo più spaventoso, emozionante, interessante, istruttivo, sbalorditivo, libidinoso, entusiasta, problematico, spensierato, confuso, sereno e snervante della mia vita. E guarda caso, lo è stato anche per l’America.»

Queste righe, riportate sulla quarta di copertina, costituiscono una perfetta presentazione dell’ultimo libro di Bill Bryson, e ne svelano il senso ultimo. A partire dal 1951, anno in cui è nato, l’autore racconta in parallelo la propria infanzia e la storia degli Stati Uniti. Un’infanzia assolutamente normale, per sua ammissione. A Des Moines, Iowa, un piccolo centro del Midwest americano, con le sue figure bizzarre, i suoi luoghi che il tempo rende eterni, Bill si appassiona al baseball, ai fumetti, ai film di fantascienza. Intanto, gli Stati Uniti, nonostante la guerra in Corea, si crogiolano ancora sul successo del

secondo conflitto mondiale e iniziano a sognare un futuro ipertecnologico di comodità e risparmio: «La gente guardava con fiducia anche al futuro, come non avrebbe fatto mai più. Presto, a sentire tutte le riviste, avremmo avuto città sottomarine al largo di ogni costa, colonie spaziali all’interno di gigantesche sfere di vetro, treni e aerei atomici…». Se non che, come il giovane Bill si trova a dover fare i conti con l’inevitabile perdita dell’innocenza, così il Paese, in apparenza felice, è costretto a misurarsi con inquietudini nemmeno troppo

sotterranee: la minaccia comunista e, soprattutto, la bomba atomica. Il volume di Bryson, caratterizzato da una prosa frizzante in cui si mescolano efficacemente ironia bonaria e lucidità di sguardo, appare allora ben più del nostalgico revival di un passato irripetibile. Le vicende private e la storia pubblica si amalgamano fino a comporre il ritratto, a volte commosso, a volte spietato, di una nazione che, come ben recita il titolo italiano del libro “Vestivamo da Superman”,

Bill Bryson

ha sempre fatto dell’incondizionata fiducia nei propri mezzi, il suo più grande cavallo di battaglia. Bill Bryson, Vestivamo da Superman, Guanda, 320 pp. € 16,00


HANNO DETTO

INAUGURAZIONE 15 LUGLIO 2007

“Sappiamo che Veltroni ha una storia rispettabile, ma tutta interna al sistema dei partiti. (…) La sua candidatura è il prodotto di una manovra furba e abile degli apparati di Ds e Margherita. Hanno scelto la migliore rappresentazione di se stessi che potevano dare e si sono aggrappati a lui come i naufraghi a una zattera. Per non affondare”. Gregorio Gitti leader Associazione per il Pd Il Giornale 29 giugno 2007

FISIOTERAPIA e MASSAGGIO

“…questa amministrazione comunale… sul Dal Molin, come su altri casi come Aim, si è comportata come un comitato d’affari e sempre in modo molto ambiguo. Anzi, diciamo pure che la democrazia non scorre nelle vene di questi amministratori”. Vitaliano Trevisan Corriere del Veneto 3 luglio 2007

centro medico 1 A3 DA O RA IC ST ST TO DA AU VAL

VICENZA

TORRI DI QUARTESOLO

M AUT IL O AN S O TR - V AD EN A EZ A4 IA

A ER A VI IC RI ER B LONGARE

CASTAGNERO

PA D NANTO

“Abbiamo fatto molto per avvicinarci alla comunità vicentina: questo era uno dei miei obbiettivi e posso dirmi soddisfatto ma c’è ancora molto da fare”. Frank Helmick Il Giornale di Vicenza 4 luglio 2007

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