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Poste Italiane S.p.A. in AP D.l 353-2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB (Aosta) n. 10-2011

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Saint-Vincent Folk Festival 2011

Le notti del Rock

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PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE

INCONTRI CON L’AUTORE

PRESSO IL CENTRO CONGRESSI “SAINT-VINCENT” VIA MARTIRI DELLA LIBERTA’, 6

26 gennaio 2012 h. 21.00 In occasione della “Giornata della Memoria 2012”: “Deportati militari di Saint-Vincent e presenze ebraiche nel territorio del Comune durante la Seconda guerra mondiale” Relatrice della serata sarà Laura Decanale Bertoni: Archivista, che ha riordinato e inventariato l’archivio storico comunale di Saint-Vincent. Tra le opere che ha pubblicato, quella intitolata “I documenti d’archivio specchio della vita della Valle del Lys dal Fascismo alla Repubblica” verte in parte sull’argomento dell’incontro. La conferenza sarà accompagnata dalla proiezione di immagini e da letture di brani di documenti originali, tratti dall’archivio storico comunale.

16 febbraio 2012 h. 21.00 In collaborazione con le associazioni V.I.O.L.A. e Cibo è salute “Scegli ciò che mangi” Relatrice della serata: Dott.ssa Anna Villarini del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Nazionale per la ricerca e la cura dei tumori di Milano, responsabile del Progetto”Diana 5”.

15 marzo 2012 h. 21.00 In occasione della XVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”: “Le mafie: un problema solo del Sud? Serata dibattito con Libera Valle d’Aosta” Relatrice della serata: Marika Demaria, referente regionale di Libera, associazione impegnata a diffondere la cultura della legalità e della lotta alle mafie

5 aprile 2012 h. 21.00 “Salute, cibo e cultura: uno sguardo antropologico”

Relatore della serata: Prof. Oscar Torretta, docente e consulente di antropologia presso università, istituzioni sanitarie e culturali italiane e straniere. Ha svolto lavori di ricerca in Messico, Birmania, Brasile e Italia.

3 maggio 2012 h. 21.00 “Cieli perduti” Archeoastronomia: le stelle degli antichi Relatore della serata: Prof. Guido Cossard, laureato in fisica, Presidente dell’Associazione Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana. Attivo conferenziere, ha tenuto numerose conferenze nel campo dell’astronomia ed in particolare dell’archeoastronomia.


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in primo piano In questo numero di Jeux d'eau

Jeux d’eau Periodico Comunale - Dicembre 2011 22° anno - n. 66 Infovallée n. 10-2011 Reg.Trib di Aosta n. 5227-11-88 Poste Italiane S.p.A. in AP D.l 353-2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB (Aosta)

• gestione editoriale Le Roy S.r.l. - Verrès tel. 0125.18.90.234 redazione@le-roy.it www.infovallee.it Testata: Infovallée • Direttore responsabile Dario Bordet • grafica e impaginazione tornagografica.it - Saint-Vincent per Le Roy S.r.l.

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• stampA Italgrafica - Novara • collaboratori Maurizio Castiglioni, Laura Decanale, Pierluigi Marquis, Francesco Prinetti, Sergio Rossi, Rita Thuegaz, Sezione Tzan Saint-Vincent, Direttivo Ru Courtaud, Patric Tuberlini, Comando Carabinieri Compagnia Saint-Vincent - Châtillon, Comunità Montana Monte Cervino (Ufficio Sociale e Ufficio Tecnico), Volontari 118 Châtillon Saint-Vincent. • contributi fotografici Oltre agli autori degli articoli, si ringrazia per il materiale iconografico: Piermario Péaquin, Archivio A.I.A.T. (Foto Agnello), Si ringrazia Valeria Scionti per la cortese disponibilità • coordinatori Anna Rigazio Maurizio Castiglioni COMUNE DI SAINT-VINCENT - Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte de “Jeu d’eau” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Direttiva 97/7/ CE e dal D.lgs 185/99

4 Saint-Vincent Folk Festival 2011 5 Perché leggere i classici? 6 Le notti del Rock 7 Incontro con Stefano Unterthiner 9 News dal Comune 13 Cinematografo ambulante Edelweiss 15 Notizie storiche della Croce Rossa a Saint-Vincent 17 La nostra biblioteca 19 Concorso fotografico 20 Orioux 23 Lo Gnalèi


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Saint-Vincent Folk Festival 2011 L a musica tradizionale è arrivata a Saint-Vincent per una rassegna di 5 appuntamenti: 4 si sono già svolti ad ottobre ed il 5° si svolgerà il 23 dicembre. La rassegna è iniziata in sordina giovedì 6 ottobre... le cause? sicuramente la novità, la scelta di proporre alla comunità comunale eventi su settimana e anche il tempo si è messo di mezzo... Sul palco era presente Enrico Negro, chitarrista canavesano che ha presentato un repertorio suonato e cantato da un capo all’altro del Piemonte: melodie occitane, canti delle valli di Lanzo, brani tratti dal vastissimo repertorio dell’appennino (la zona delle 4 provincie) sino al Lago Maggiore.

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Giovedì 13 ottobre è stata la volta di Trouveur Valdotèn che con una quarantina di strumenti musicali alla mano hanno guidato il pubblico alla scoperta delle tradizioni musicali, degli strumenti, delle storie e delle leggende delle Alpi raccontando e suonando ogni strumento da quelli più antichi come corni e tamburi a quelli piu moderni come organetti, ghironde e cornamuse.

Il 20 ottobre è stata la volta di una dei gruppi che ha cambiato la concezione della musica tradizionale nel nuovo millennio ovvero Abnoba. 7 ragazzi con in comune la passione per la musica tradizionale ma anche la voglia di innovare, sperimentare, contaminare: organetto, cornamusa, clarinetto e voce sono accompagnati da tastiere, batteria e basso per un’ora di musica tratta dai loro primi due album “Vai Facile” e “Abnormal”. Questo evento, tra l’altro, è stato seguito in diretta da “Radio Proposta in Blu” con una postazione mobile. Ultimo appuntamento di dicembre è stato con Kesal: trio composto da Annapaola Zavattaro, Raffaele Antoniotti e Sergio Pugnalin per un viaggio tra la musica tradizionale ed il teatro, un concerto fatto di sonorità moderne con un insieme di atmosfere più popolari hanno creato l’eco di un’epoca di “Chansons Françaises” del terzo millennio. Il Saint-Vincent Folk Festival chiude con il 5° ed ultimo appuntamento venerdì 23 dicembre, sempre presso il nuovo centro congressi comunale

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“Perché leggere i classici?” D con un bal folk chiamato BAL DE TSALENDE. Sul palco è la volta di PITULARITA, il duo composto da Rémy e Vincent Boniface. Andremo alla scoperta di brani per il ballo delle Alpi, monferrine. Mazurke, valzer e curente ma anche con qualche incursione nelle regioni francesi del Rhônes-Alpes, in centroFrancia, in Bretagna e nel Poitou. Un grande ringraziamento va fatto agli enti locali, in primis il Comune di Saint-Vincent,la biblioteca comunale e la Comunità Montana Monte Cervino oltre che all’Amministrazione Regionale che ha contribuito in maniera sostanziale affinché si sia potuta svolgere la prima edizione del Saint-Vincent Folk Festival. Un ringraziamento va anche ai collaboratori dell’Associazione Culturale Artson di Torgnon per aver seguito la direzione artistica e gli aspetti organizzativi. Maurizio Castiglioni Anna Rigazio Mathieu Aymonod

omanda impegnativa che è stata posta, mercoledì 30 novembre, nel corso di una conferenza, organizzata dalla biblioteca comunale, al professor Bruno Germano, stimatissimo professore di lettere del liceo classico di Aosta, ora in pensione, nonché direttore della fondazione “Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno”. La conferenza si inseriva in una serie dedicata ai 150 anni dell’unità di Italia, cominciata con la professoressa Laura Decanale, che ha riordinato il nostro archivio comunale, e proseguita coll’intervento del professore Marco Cuaz, noto storico valdostano. Germano ha iniziato partendo dalla definizione di classico proposta dallo scrittore Italo Calvino che considera un classico “un libro che non finisce mai di dire ciò che ha da dire” e che quindi invita ad una sua rilettura. Ma anche leggere per la prima volta un classico è già una sorta di rilettura in quanto, proprio perché considerato universalmente tale, ne abbiamo già sentito parlare. Secondo Germano, leggere i classici è fondamentale, soprattutto per gli adolescenti, per aiutarli a formarsi uno spirito critico con cui affrontare e capire meglio i problemi di oggi in quanto questi esprimono ad un livello altissimo le cono-

scenze dell’uomo; come esempio, ha riportato un’affermazione, tratta da “Il Principe” di Machiavelli, che decretava amaramente come l’apparire fosse ritenuto dal popolo più importante dell’essere, che risulta sconcertante per la sua attualità. La lettura dei classici ha anche però una valenza linguistica: autori come Dante, Petrarca, Ariosto, Goldoni, Leopardi, Manzoni, Verga, i classici per l’appunto, sono riusciti ad esprimere concetti e trasmettere valori attraverso strumenti linguistici perfetti che sono alla base della nostra lingua nazionale. A questo proposito, il professore si è soffermato su uno dei nostri più importanti classici: i “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni di cui ha approvato la recente reintroduzione in tutti i bienni delle scuole superiori italiane. Manzoni, proprio perché sentiva imprescindibile l’unità d’Italia, riteneva fosse necessario avere una lingua unitaria, che fosse un riferimento per tutti gli italiani, da nord a sud. Nacque così l’idea di scrivere un romanzo, genere letterario ancora poco diffuso in Italia, ma di matrice popolare, utilizzando una lingua che tutti gli Italiani potessero capire. Scelse quindi, rendendola più attuale, l’idioma che per secoli aveva rappresentato la cultura italiana, il toscano, la lingua di Dante. Pertanto la lingua dei “Promessi sposi” rimane ancora, dopo quasi tre secoli, la nostra lingua. C.V.

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Le notti del Rock

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enerdì 25 novembre il nuovo Centro Congressi Comunale ha ospitato la conferenza LE NOTTI del ROCK, una retrospettiva guidata da Marco Jaccond e Roberto Mazzanti sugli anni più creativi della musica rock. La rassegna NOTTI del ROCK si articola sui più diversi percorsi musicali, perlopiù anglo-americani, esperiti tra il 1967 e il 1976. Per buona parte del pubblico rock il termine “progressivo” non evoca immagini ed atmosfere da favola bensì suoni, da una sorta di medio evo remoto, se non preistorico. Sono pochi a ricordare quelle eroiche gesta e quegli anni neppure troppo lontani. Se ne sono dimenticati anche molti dei protagonisti, che non ne parlano volentieri, e se lo fanno c’è sempre un’ombra di imbarazzo, quasi timida vergogna.

Se il R&R degli anni ’50 fu musica per il corpo e il rock anni ’60 fu musica per liberare il corpo attraverso la mente, il cosiddetto rock progressivo fu musica per la crescita della mente. Si passò dall’ingenua infanzia di Elvis alla sfrenata adolescenza dei Beatles e dei Rolling Stones. Ad un certo punto il rock affrontò gli anni della maturità e privilegiò i contenuti anziché la forma, ricercando momenti di maggior intimità e raccoglimento interiore, a proporsi come forma d’arte e non più come puro disimpegno. Il rock progressivo fu quindi musica seria. Non viene ricordato come periodo solare, non rievoca gioia ma solo misurato entusiasmo. Un passaggio, chiave, nella costante evoluzione musicale del genere più vitale della seconda parte del secolo scorso. Qualche settimana fa, dunque, Jaccond e Mazzanti hanno presentato in poco meno di due ore il primo fondamentale quadriennio 1967-1970, quello in cui i Beatles composero i loro ultimi capolavori prima di sciogliersi definitivamente. In quel tempo si affermarono i Cream, mentre altri gruppi (in Italia le “band” erano più prosaicamente denominate “complessi”) si accingevano a sfoderare opere destinate a segnare in modo indelebile la

cultura musicale del nostro tempo: Led Zeppelin, Iron Butterfly, Black Sabbath, Argent, Deep Purple, Santana, Genesis, Yes, Gentle Giant, Doors, Grand Funk Railroad, Van der Graaf Generator, Caravan, Soft Machine, Renaissance. Pink Floyd, Colosseum, Emerson Lake and Palmer, Jethro Tull e infiniti altri. Le proposte d’ascolto si sono alternate su supporti diversi, dal presitorico giradischi al lettore di compact disc, dal lettore Dvd ai files MP.3. Mazzanti si è focalizzato sugli aspetti più musicali, stilistici, mentre Jaccond ha fornito inusuali chiavi di lettura dei testi più famosi e delle copertine più celebri degli storici long playing (altrimenti detti “padelloni”). La passione e l’attenzione del pubblico presente consigliano il prosieguo della rassegna che la Biblioteca di Saint-Vincent intende riprendere con l’anno nuovo. Non si esclude l’inserimento di qualche esibizione “live” per movimentare il percorso “rock” dal 1971 al 1976, prossime tappe delle NOTTI del ROCK. R. M.


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Incontro con Stefano Unterthiner Nonostante conoscessi già la sua notorietà, ho avuto la fortuna di incontrare personalmente Stefano Unterthiner, famoso fotografo e nostro concittadino. Nasce nel 1970 e comincia ad appassionarsi alla fotografia verso i 17 anni. Il suo maggiore interesse è la natura. Studia scienze naturali e arriva al dottorato di ricerca in zoologia. Il suo era più un lavoro pratico, che ha sicuramente contribuito alla sua esperienza, ma la sua indole era la libera professione, per poter immortalare le immagini più emozionanti che esistono in natura, e principalmente in Italia. Negli anni ’90 in Italia il mercato della fotografia era ancora poco sfruttato.

Diventa così responsabile scientifico per la rivista “Oasis” per 3 anni e cominciano i suoi numerosi viaggi, che durano come minimo 6 mesi, alla ricerca di momenti speciali da immortalare. Dal 2000 in poi la sua passione per la fotografia si trasforma in un vero e proprio lavoro. Oltre alla collaborazione con “Oasis” si aggiungono anche altre riviste europee (Germania e Francia) che si occupano di immagini di natura fino al 2009. Dal 2005 Stefano inizia a lavorare con il “National Geographic Italiano”, un’occasione unica visto che nessun italiano aveva avuto ancora la possibilità di collaborare con una rivista così prestigiosa. Iniziano così i primi incarichi. L’impegno è quello di perseguire l’obiettivo che ci si prefigge per portare a termine l’incarico, anche se ci sono delle variabili o degli inconvenienti durante il percorso.

Stefano è sempre più richiesto dalle riviste di natura e dal 2009 inizia a lavorare anche con il “National Geographic Americano”. Vengono pubblicati in questi anni diversi libri con le foto di Stefano: i primi tre legati alla Valle d’Aosta, il quarto sul pinguino reale, il quinto sull’orso della Finlandia e l’ultimo (non ultimo) sul cigno selvatico. Stefano predilige le immagini invernali perché sono più misteriose e lasciano più spazio alla curiosità ed all’immaginazione. Ha partecipato diverse volte al concorso fotografico BBC perché è una vetrina importante, con numerosi partecipanti, dove si conoscono colleghi fotografi e ci si può relazionare. A tutt’oggi Stefano sta portando a termine un incarico iniziato nei mesi settembre/ottobre e sicuramente per marzo/aprile 2012 avrà altri incarichi. Sua intenzione è quella di rimanere di più in Valle d’Aosta per potersi dedicare a una nuova idea

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8 fotografica sul Parco del Gran Paradiso (ormai sono circa 7/8 anni che non lavora più in Valle), ma è tutto ancora da decidere. Da un anno vi è stata l’apertura di una galleria al Forte di Bard, con l’esposizione di numerose foto di Ste-

fano: le immagini stampate possono anche essere acquistate dal pubblico. Questa è un’ulteriore possibilità per potersi relazionare con persone conosciute e non. Non mi rimane da dire che tutti noi aspettiamo che Stefano possa rima-

nere per un po'più di tempo in Valle e che possa realizzare le idee che ha in mente e nell’attesa gli auguriamo un Buon Lavoro e un Arrivederci a presto! Anna Rigazio Presidente Commissione Biblioteca

Le pubblicazioni

Fraz. Salirod, 14. 11027 Saint-Vincent (AO). Italy +39-0166.512.568. +39-347.695.1159 info@stefanounterthiner.com

www.stefanounterthiner.com


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News dal comune Servizio tecnico settore edilizia privata e urbanistica Orari di apertura al pubblico a partire dal 1° luglio 2011 Lunedì 9.00-12.30 Martedì e giovedì 9.00-12.30 / 14.00-15.00 Per info: 0166.525.190 - 525.144 - 525.145 Servizi SMS Saint-Vincent News Filo diretto con il tuo Comune grazie a SMSaint-Vincent, il servizio gratuito erogato dal Comune di Saint-Vincent che ti permette di ricevere un SMS sul tuo telefonino e/o un’e-mail sulla tua casella di posta elettronica per tenerti informato sulle più importanti notizie che riguardano il Paese Potete selezionare tutte o solo alcune delle informazioni che abbiamo raggruppato nelle seguenti aree tematiche: Il nostro Comune ha deciso di aderire a un nuovo progetto chiamato “io mangio valdostano”. L’iniziativa, nasce dalla volontà delle Comunità montane e dei Comuni valdostani, è stata promossa e coordinata dal Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta (CELVA) in collaborazione con l’Amministrazione regionale, l’AREV e la Coldiretti. Ciò significa che, a partire dall’anno scolastico 2011/2012, nella mensa scolastica gestita dalla nostra Amministrazione Comunale, per la preparazione dei pasti dei bambini saranno utilizzati in prevalenza prodotti agricoli e agroalimentari di provenienza regionale, come carne, latte, formaggi, frutta, verdura, succhi e miele. I nuovi menù, arricchiti con i piatti tipici della tradizione, sono stati

POLIZIA LOCALE Orari di apertura al pubblico dell’ufficio del Comando di Polizia Locale, in via Roma, 74. Lunedì, martedì, giovedì e venerdì: 9.00-12.30 / 13.30-15.30 Mercoledì: 8.00-14.00 continuato. EVENTI CULTURALI TURISTICI SPORTIVI Per conoscere gli spettacoli e le manifestazioni che si svolgono in Paese BIBLIOTECA Per scoprire le opportunità pensate per i ragazzi: le iniziative dello Spazio Giovani, gli scambi europei, i corsi di formazione …

PROTEZIONE CIVILE E VIABILITà Informazioni relative alla viabilità, all’apertura di cantieri e lavori che possono modificare la circolazione, alle attività di protezione civile SERVIZI SOCIALI Interventi dedicati al benessere del cittadino SERVIZI SCOLASTICI COMUNICAZIONI ISTITUZIONALI Convocazione Consiglio Comunale, notizie e informazioni utili su attività, scadenze, aggiornamenti, variazioni di orari, chiusura uffici, ecc.. SERVIZI DEMOGRAFICI Per essere aggiornato su tutto ciò che interessa al cittadino: i servizi offerti dal Comune, le scadenze, gli orari degli uffici …

Vuoi iscriverti? Vai all’indirizzo www.ipage.bjconsultingsrl.it/saint-vincent/ Oppure per attivare il servizio, i nuovi utenti possono mandare al numero 334.900.99.89 il breve messaggio di testo SAINTVINCENT ATTIVARE Il servizio potrà essere modificato/ sospeso/disattivato sia dal Comune che dai cittadini iscritti in qualsiasi momento. Non esiste infatti alcun obbligo reciproco.

condivisi e approvati dal Servizio di Igiene e Nutrizione dell’Azienda USL della Valle d’Aosta (SIAN). I pasti sono quindi assolutamente bilanciati e garantiscono l’adeguato livello nutrizionale. In particolare, i piatti tradizionali ora presenti sulle tavole della nostra mensa vogliono avvicinare i bambini a saperi e sapori d’antan; l’intento non è tanto quello di imporre la tradizione, bensì di riscoprirla e di darle nuovo valore. Per questo, ai nostri bambini saranno proposti laboratori didattici che li aiutino ad avvicinarsi ai nuovi piatti, a imparare l’importanza della varietà e della stagionalità dei cibi per un’alimentazione sana, a riscoprire la nostra storia e la nostra cultura. Questo perché “io mangio valdostano” promuove un nuovo modello alimentare: più atten-

to alla qualità, a tutela dell’ambiente e capace di valorizzare la nostra cultura, trasmettendo un’autentica conoscenza dei prodouì de noutra tera. Si ricorda inoltre che i menù in dotazione presso la mensa scolastica sono consultabili sul sito internet del Comune: nella sezione “Amministrazione” cliccare sull’avviso del 18.10.2011 “Domanda di iscrizione ai servizi di refezione e scuolabus anno scolastico 2011_2012” L’Amministrazione Comunale

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CENTENARI Cesare Ghiotti e Luigia Pellissier, classe 1911, festeggiati per il raggiungimento del loro 100°anno. L’Amministrazione Comunale, in occasione dell’evento, ha consegnato due pergamene commemorative ai “decani” della popolazione, per celebrare questo prestigioso traguardo.

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Centro anziani Martedì 11 ottobre 2011, la Comunità Montana Monte Cervino in collaborazione con le Associazioni Filo d’Argento, Dame di San Vincenzo e il Comune, ha organizzato una gita al Lago di Como per gli utenti del Centro di incontro per Anziani di Saint-Vincent. Il programma ha previsto la navigazione sul lago da Como a Bellagio, con l’illustrazione da parte della guida delle ville che hanno contribuito, con i personaggi che le hanno

vissute, alla fama della località. Dopo il pranzo a Bellagio e la ridiscesa con il pulmann verso Como, nel pomeriggio è stata effettuata la visita guidata della Città e del suo Duomo. Si ringraziano tutti i partecipanti per la bella giornata in allegria e si invitano tutti gli “over 65” del comune che fossero interessati a prendere parte alle prossime iniziative, a venirci a trovare al “centro anziani” di via Vullerminaz tutti i martedì e giovedì dalle 14,30 alle 17,30!

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Giovani idee La classe 2 C del Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” di Venosa - Potenza - con il cortometraggio: “Work in Regress”, ha vinto il 7° concorso nazionale “Giovani Idee” svoltosi a Saint Vincent l’11 e 12 novembre scorsi. Da sette anni la Fondazione e le Associazioni «Carlo Donat-Cattin» di Torino, Bergamo e Brescia, promuovono i Concorsi “Giovani Idee” riservati a brevi filmati, realizzati da studenti delle scuole secondarie di 2° grado. Contemporaneamente promuovono studi, convegni e ricerche sulla storia del pensiero sociale, politico ed economico del nostro Paese, dando particolare riguardo al movimento cattolico e alla sua presenza nella società italiana ed europea.


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Il Convegno, svoltisi quest’anno nella nuova struttura congressuale del Comune, è senza dubbio, l’evento di maggior rilievo e impegno per la Fondazione e le Associazioni, perché rappresenta la più alta espressione di confronto politico fra gli esponenti della politica Italiana e i rappresentanti delle forze sociali ed economiche. Al rilancio dei Convegni di SaintVincent, dopo una pausa di oltre dieci anni, ha contribuito anche il mondo della scuola, coinvolto attraverso il concorso “Giovani idee”. è un’iniziativa didattico-formativa, riservata agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori e finalizzata a creare il dialogo fra le generazioni, coniugare opportunità di conoscenza, di sapere e a promuovere cambiamenti nei comportamenti individuali e collettivi. La partecipazione al Concorso, aperto a tutte le scuole superiori italiane, impegna le classi partecipanti a sviluppare, durante l’anno scolastico, uno dei temi in agenda per il Convegno e realizzarne un filmato. Il tema del Concorso e del Convegno, cambia ogni anno, era “L’Italia CMF RU COURTAUD Una stagione agricola alquanto atipica quella appena trascorsa, dove il tempo ha decretato la sua assoluta sovranità sulla volontà e relative previsioni umane. Dopo un luglio assiderale, nel mese di settembre e ottobre si è assistito ad un autentico preludio dell’estate di san Martino prolungata nel tempo. Solo ora i prati sotto la custodia di san Vincenzo possono trovare il necessario riposo per rinnovarsi con la primavera che

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che attende. Una Repubblica fondata sul lavoro. Lavoro e giovani. Proprio dai filmati degli studenti sono usciti uno spaccato sociologico, una narrazione dal basso che testimoniano come la vulnerabilità sociale e l’insicurezza di un futuro non gestibile, siano parte integrante del vissuto quotidiano. Dodici le scuole in gara provenienti dalla Sicilia, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Piemonte, Toscana e Basilicata. I lavori sono iniziati venerdì pomeriggio con Claudio DonatCattin, Presidente dell’omonima Fondazione di Torino, è seguita una lectio magistralis del sociologo Bruno Manghi sul tema: Crescita e lavoro sfida per l’Italia e poi la proiezione dei filmati degli studenti. Sabato mattino l’Assessore Maurizio Castiglioni ha portato ai Congressisti e Studenti il saluto del Sindaco di Saint-Vincent. Filippo Maria Pandolfi, più volte Ministro negli anni '70-'80 e Vice Presidente dall’89 al '93 della Commissione Europea, allora presieduta da Jacques Delors, nonché, più volte sottolineato dallo stesso Pandolfi, cittadino onorario della

Valle d’Aosta, terra ove trascorre lunghi periodi durante l’anno a Gressoney, ha commemorato Carlo Donat-Cattin a venti anni dalla morte. è toccato a Sergio Chiamparino, già Sindaco di Torino e oggi esponente di spicco del Partito Democratico, soffermarsi sulla situazione politica di questi giorni, confermando quelle certezze negative che potrebbero verificarsi a breve nel nostro Paese, qualora non si dovesse procedere velocemente a introdurre alcune importanti riforme e intervenire sul nostro debito pubblico. Molto soddisfatti gli studenti e i Congressisti, lasciando SaintVincent dell’accoglienza ricevuta e anche il coordinatore del Convegno e del Concorso, Gianpietro Benigni, Presidente dell’Associazione “Carlo Donat-Cattin” di Bergamo, ha espresso l’apprezzamento suo e del Comitato organizzativo per la struttura comunale utilizzata e ha ringraziato gli Amministratori del Comune di Saint-Vincent per l’impegno e la collaborazione prestata nell’allestimento dell’evento. Associazione “Carlo DonatCattin” Bergamo

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verrà. Dal canto suo il consorzio di miglioramento fondiario archiviata la bonifica di Grun procede con i lavori riguardanti la parte Ovest della zona collinare, con l’avvio del primo lotto concernente il piano di riordino fondiario “Lerinon Pradiran”. La zona interessata occupa una superficie di circa 5 ettari ed è identifica sotto il nome Borassu.

Dopo alcuni anni di gincane burocratiche, si è potuto procedere alla gara di appalto in cui sono pervenute cinque offerte da parte delle seguenti ditte:Dolmen consorzio stabile dei costruttori valdostani scarl, Impresa Saudin srl, Camputaro Lavorgna Angelo, Impresa edile G.R.M. costruzioni srl, Consorzio stabile Gecoval. L’offerta tecnica vincitrice compresa

Salut aux fils de Saint Vincent en France Cette photo, (un Sabin résident en France depuis trois générations, nous l’a faite parvenir) représente la fête qui réunit, chaque année, pour une journée joyeuse et

conviviale, quelques unes des familles, originaires de Saint-Vincent, émigrées en France. La rencontre a lieu à Baties, en Haute-Saone, tout près d‘un petit lac appartenant à Jean Gorris. Une particularité de ce groupe est que la plupart d’eux porte

di eventuali migliorie, è stata presentata dall’impresa Dolmen che si è aggiudicata l’appalto, con un ribasso del 6% fissando l’importo totale delle opere a euro 641.819,73. La volontà di procedere al più presto a livello operativo, ha generato nella giornata di giovedì 24 novembre un incontro sul luogo, con i relativi proprietari. Sono state illustrate a linee sommarie l’organizzazione del cantiere e i tempi di realizzazione dei lavori, specificandone il contenuto ma soprattutto in prima istanza si è definita l’organizzazione del taglio della legna. Il direttivo coglie l’occasione di augurare buone feste a tutti i consorziati e ai 15 allevatori rimasti sul territorio di perseverare nella loro missione agricola. Direttivo Ru Courtaud le nom de famille de Gorris ou de Camos… À tous nos salutations et nos milleurs voeux ! La rédaction de Jeux d’eau invite tout émigrés originaires de Saint Vincent à envoyer des photos ou des textes destinés à la pubblication.


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Cinematografo ambulante Edelweiss accanto alla funicolare saint-vincent 1913

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uando alla fine dell’Ottocento, nacque il cinema, ereditò molti elementi e delle tecniche proprie dell’ambito teatrale. Ben presto, nel suo rapido evolversi, esso dimostrò come alcuni aspetti fondamentali lo differenziassero nettamente da una forma artistica, il teatro, che pur esercitando una certa influenza presenta caratteristiche di base totalmente diverse. Il cinema come mezzo espressivo composito. Pur essendo per sua natura spettacolo e bene di consumo per il grande pubblico, poteva aspirare, da un lato, a diventare una nuova forma d’arte, dall’altro a essere un documento degli avvenimenti storici con la funzione essenziale di critica sociale. Da sempre il cinema attinge idee o soggetti da romanzi, racconti, testi teatrali o poetici. Quante siano le sceneggiature originali e quanti gli adattamenti di opere letterarie è difficile dirlo: dal 1990 ad oggi sono state girate circa 50 versioni cinematografiche dell’Amleto di Shakespeare, senza tenere conto di riscritture e parodie. Questa breve premessa mi permette di presentarvi le preziose informazioni di Aldo Bernardini, noto storico e critico cinematografico, da me contattato per datare un curioso volantino riferito alla programmazione del Cinematografo Edelweiss, accanto alla funicolare di SaintVincent, che ho ritrovato tra alcuni vecchi documenti di famiglia. Lo storico Bernardini precisa quanto segue: “ si tratta quasi certamente

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di un cinematografo ambulante (anche se nelle mie ricerche non mi risulta l’insegna Edelweiss) lo testimonia la localizzazione vicino a una funicolare e i prezzi modesti del biglietto d’ingresso. Qualche indicazione cronologica può venire dai titoli dei film, che presumo tutti di produzione italiana: “Pranzi a peso” è una comica della Latium, uscita nel 1910; “Paesaggi egiziani” è un dal

vero della Cines del 1911; “La figlia dell’avaro” è un lungometraggio della Roma Film uscito nel 1913. La datazione della locandina potrebbe dunque essere il 1913, quando i film del 1910 e del 1911 erano ancora in circolazione”. L’archivio storico comunale ha riportato a nuova luce importanti documenti relativi anche alle sale cinematografiche, che vi invito a leggere per approfondire le


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vostre ricerche o le vostre curiosità. Alla voce categoria V 337/1112, dal carteggio sulla sala cinematografica sita nell’ex-casino, risulta quanto segue: “L’edificio, sito nella parte meridionale del borgo, dove ora si trova il Municipio, è noto nel II dopoguerra sotto il nome di Kursaal. Verso il 1917 viene dotato di un palcoscenico per teatro e nel 1939 di una sala cinematografica”. Riguardo alla voce categoria 521/2 Sale cinematografiche 1914-1963, riporto una sintesi cronologica delle voci più curiose e interessati: nel 1913 è emanato un decreto dal Ministero dell’Interno, regnando Vittorio Emanuele III, per la vigilanza sulle pellicole. Nel 1914 sono vietati giochi e spettacoli che portano strazio agli animali; una comunicazione dal Ministero per la vigilanza sulle proiezioni evidenzia i film proibiti per tassa non pagata allo Stato o presentati con titolo falso; è stilato un elenco di film autorizzati e uno che riguarda i film proibiti. Nel 1937 è siglata una comunicazione che regola l’apertura di nuove sale cinematografiche, è indicato il nome di Umberto Fiandra, noto esercente nel settore dello spettacolo, la sua carriera inizia il 29 aprile 1905 a Roma. Le proiezioni dei primi materiali comprendenti scenette cinematografiche e la famosa Serpentine (fanciulla danzante), si susseguirono nel ’98 anno di un primo rimodernamento, cui seguirono altri restauri nel 1906, fino alla definitiva inaugurazione del 1905, ad opera appunto di Umberto Fiandra. Negli anni 1940-1942, viene stilata una classifica delle sale cinematografiche della provincia e il regolamento delle proiezioni che prevedeva: 1 film, 1 giornale Luce di attualità, 1 documentario. Nel 1943 è vietata la proiezione di film nord-

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americani. Alcuni documenti risalenti agli anni 1947 e 1948 si riferiscono a riparazioni all’impianto cine-sonoro e lavori di ristrutturazione al predetto cinema Municipale (accanto al Kursaal). Nel 1951 è autorizzata l’apertura del Teatro Vallechiara (film e spettacoli) e la gestione è affidata a Gastone Cerisey. Nello stesso anno, la sala cinema Vallechiara avrà una sua apertura estiva con 400 posti, in collaborazione con la Sitav: società che gestiva il Casinò. Per i più piccoli, sempre nel 1951, oltre ad un elenco film per bambini, sono disponibili proiezioni cinematografiche per scolaresche proposte dal Consolato britannico di Torino. Un documento del 1953 indica un elenco di titoli autorizzati per il venerdì Santo; sempre nel 1953 si può accedere ad un corso di formazione per “operatore di cinema”. Dal 1956 al 1963 si susseguono comunicazioni relative a film proibiti e a film vietati ai minori di anni 16. Ormai il cinema ha acquistato una sua autonomia e dopo molti dibattiti forse non ancora del tutto sopiti, è stato elevato alla dignità di arte. Analizzando un film, infatti, ci si ritrova di fronte agli stessi problemi suscitati da un romanzo o da un’altra opera artistica realizzata nella stessa epoca: il film necessita dello stesso studio di un’uguale scomposizione e ricomposizione, della medesima sottile analisi che può portare a sviscerare i problemi e gli aspetti di uno stesso periodo. “Se è vero che l’arte è pazienza, il cinematografo è la più sublime di tutte le arti “ Emma Gramatica, citata da Indro Montanelli in Emma e Irma da Gli incontri”. Andate più spesso al cinema …buona visione! Lorena Isabellon www.lorenaisabellon.com

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aint-Vincent è stata l’ultima tappa della mostra itinerante “Memoires et sentiments: cento anni di Croce Rossa in Valle d’Aosta”, che ha toccato diversi paesi della Valle (Fénis, Saint-Pierre, Morgex, Pré St Didier e la città di Aosta) nell’anno 2011. Grazie alla generosità e sensibilità dell’Amministrazione comunale di Saint Vincent, dal 27 novembre all’11 dicembre 2011 nella Galleria civica di via Chanoux–situata al centro del paese- si sono potute ammirare le belle riproduzioni fotografiche prodotte dalla Tipografia Duc relative alle attività della Croce Rossa in Valle d’Aosta dal 1911, ed insieme i manufatti appartenenti ai Musei della Croce Rossa di Campomorone (Ge) e Castiglione delle Stiviere (Mn). Arricchisce la mostra la pregevole collezione di divise, cappelli e oggetti della collezione privata di Paolo Sinisi. Il Comune di Saint-Vincent ha permesso l’accesso al suo Archivio Storico, in cui sono custoditi con cura e attenzione parecchi documenti relativi alle attività della Croce Rossa in Saint Vincent negli anni 40-50-60. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1942, il Comitato C.R.I. di Aosta faceva sapere al Podestà di SaintVincent che erano stati costituiti gli


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Notizie storiche sulla presenza della Croce Rossa a Saint Vincent Uffici Provinciali o Comunali “Prigionieri Ricerche e Servizi Connessi”. Al funzionamento dell’Ufficio Comunale avrebbe provveduto in stretta collaborazione il Segretario del Comune ed il Delegato della C.R.I. del Comune stesso. L’Ufficio avrebbe mantenuto la sua sede nei locali del Municipio.(già in precedenza sede dell’Ufficio Notizie Famiglie Militari alle armi). Nell’Archivio si ritrova un faldone che riguarda il carteggio relativo alle notizie sui militari e sulle persone disperse per via della guerra. L’Ufficio Prigionieri, Ricerche e Servizi Connessi della Croce Rossa Italiana comunicava delle informazioni sulla condizione del soggetto: se era prigioniero, se godeva di buona salute. Poche parole, ma che servivano a tenere i contatti con la famiglia separata dalla guerra e a rassicurala sulla sorte del congiunto. Grazie a questi carteggi si viene a conoscenza dei nominativi negli anni 40-50 dei Delegati di Croce Rossa: il Geom. Gabriele Sasso, il Farmacista Stevenin e Moro Giuseppe. È proprio sotto la sua delegazione che i Soci C.R.I.nel 1959 a Saint-Vincent raggiungono il numero di 350. Per cui “ visto il parere favorevole del Comitato di Aosta e quello della Presi-

denza Generale della C.R.I. di Roma – viene autorizzata la costituzione in Saint Vincent di un Sottocomitato C.R.I. con funzionamento e gestione autonoma”. Purtroppo non resta quasi documentazione dell’attività di questo Sotto-Comitato: solo un documento intestato “Croce Rossa Italiana-Sotto-Comitato di SaintVincent” del1962 custodito nell’Archivio Storico di St Vincent riguardante la richiesta di locali per la sede nel nuovo Palazzo municipale la cui costruzione si era da poco ultimata. Anche i Registri conservati all’Ufficio Storico del Comitato valdostano della C.R.I. ci danno le suggestioni di quel tempo e ci indicano i generosi contributi (fino a 30mila lire) concessi alla C.R.I. da parte del Comune in occasione della Settimana della Croce Rossa, oltre alla vendita della carta da macero, la vendita dei francobolli di Croce Rossa e dei calendari. Con lettera del 22 luglio 1958 (Arch. Stor. St.Vincent Cat II) Il Sindaco di Verrés si rivolgeva a tutti i Sindaci della Bassa Valle, al Prof. MaschioPresidente del Comitato regionale C.R.I. e all’Avv. Vittorino Bondaz – Presidente della Giunta Regionale.per sensibilizzare “all’urgente necessità di istituire per comprensibili motivi umanitari un servizio di pronto soccorso con autoambulanza per la Bassa Valle, che ne è attualmente completamente sprovvista”. Il Sindaco concludeva la lettera suggerendosentito anche il Presidente CR.I. Prof. Maschio- di dislocare a Verrés un’au-

toambulanza con orario permanente. Da ultimo si chiedeva alle rispettive amministrazioni di erogare a favore del Comitato C.R.I. un contributo annuo per “per le spese inerenti all’importante servizio”. A Verrés fu quindi costituita una postazione fissa con ambulanza gestita dai Militi di Croce Rossa valdostana che fu attiva fino al ’75. Negli anni ’70 funzionarono nei paesi limitrofi dei servizi di ambulanza: a Valtournanche presso la Caserma dei Carabinieri Sempre negli anni ’70 operarono due ambulanze del Casinò coordinate dal Cardiologo Prof. Puggionni. A Châtillon fino agli anni ’80 lavorò la “Croix du Marmore” ad opera di Adolfo D’Aquino che arrivò ad organizzare fino ad 8 ambulanze e un servizio di navetta quotidiano per l’Ospedale di Aosta.(il 1agosto 1981 il servizio verrà assorbito dall’USL). Con lettera 5/10/1995 il Commissario Straordinario della C.R.I. Maria Pia Garavaglia riconosceva -con ordinanza commissariale -la costituzione del Gruppo dei VdS del Comune di Saint Vincent. Il 4 /12/1995 il Presidente del Comitato Regionale C.R.I. della Valle d’Aosta Ettore Vierin designava come responsabile del Gruppo di Saint Vincent il Signor Spirli Francesco –sentito il parere dell’Ispettore Regionale dei Volontari del Soccorso Dott. Paolo Sinisi. Sempre nell’autunno del 1995 si stipulavano tra Ettore Vierin e il Comune di St. Vincent due contratti di comodato gratuito relativi alla sede e all’autoambulanza. La

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sede era sita presso lo Stabilimento termale del Comune di St. Vincent. L’autoambulanza era una FIAT DUCATO (donata dalla Fondazione CRT al Comune e da destinare al trasporto infermi). Il Comune autorizzava l’iscrizione del mezzo nel registro automobilistico della Croce Rossa Italiana. Negli anni successivi si sono succeduti vari altri responsabili del

Gruppo dei VdS, i quali raggiunsero il numero di 50,e svolgevano varie attività istituzionali: dal trasporto infermi, al servizio di assistenza nei giorni festivi al Casinò (questo servizio terminò nel 2009). Con lettera del11/4/ 2000 il Sindaco di St.Vincent Arch. M.Borgio trasmetteva ad Ettore Vierin - Presidente del Comitato C.R.I. della Valle d’Aosta-

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copia del contratto di comodato gratuito relativo alla struttura ubicata in Via Trento n.16 (ex dimora della custode delle scuole elementari) nel Comune di St Vincent. L’uso della struttura è concesso - a tutt’oggi -alla Croce Rossa Italiana ed ai Vigili del Fuoco Volontari esclusivamente per lo svolgimento delle attività d’istituto, come sede per una centrale operativa di emergenza comunale e a livello di Comunità Montana. Nell’autunno del 2000-quando l’alluvione sconvolse tutta la Valle - il Gruppo fu operativo insieme alle forze di Protezione Civile operanti sul territorio comunale e provvide all’evacuazione notturna di alcune famiglie e all’allestimento di un campo per i volontari provenienti dalla Toscana in aiuto alla gente alluvionata. In questi ultimi anni il gruppo-seppure numericamente inferiore- collabora con il Banco Alimentare, ed è impegnato in varie manifestazioni benefiche e di raccolta fondi, oltre al servizio notturno. Da segnalare inoltre l’assistenza alle manifestazioni organizzate dal Casinò e varie attività socio-assistenziali. I Volontari CRI sono coadiuvati dal locale gruppo- molto attivo- della Sezione Femminile della Croce Rossa Italiana. “Cent ans au service de la Vallée d’Aoste” detta il logo creato dall’abilità e la perspicacia di Jonathan Alessi, dell’Istituto d’arte di Aosta. Questo logo, insieme alla Mostra, vogliono ricordare l’impegno delle donne e degli uomini di Croce Rossa in questi cento anni in favore della popolazione valdostana Comitato Croce Rossa Valdostana


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Scuola Secondaria di 1° grado

La nostra biblioteca L

a Scuola secondaria di I grado, finalmente, dopo alcuni anni di lavoro, ha la sua biblioteca. Prima essa era un disordinato ammasso di libri ed un deposito di materiale in disuso, ma, con la collaborazione di molte persone, essa è ora divenuta un luogo accogliente, che dovrebbe stimolare gli alunni alla lettura. L’idea della biblioteca scolastica è sorta proprio dalla volontà di creare un luogo, interno alla scuola, dove gli alunni potessero entrare fisicamente in contatto con i libri, dai classici ai moderni, per avvicinarsi al meraviglioso mondo della lettura. Chissà! Magari tra quei volumi c'è proprio quel libro che farà appassionare anche il ragazzo più refrattario. Se ci pensiamo è proprio così: ciascuno di noi, nella sua storia, può individuare un romanzo particolare che è stato la svolta nel proprio rapporto con la lettura. Da insegnante di italiano, non smetto di meravigliarmi e di gioire di fronte agli alunni che mi dicono: "Non mi è mai piaciuto leggere, ma questo libro mi è piaciuto davvero e adesso voglio leggere il seguito". E non è mai lo stesso libro. Ed è così nata la nostra biblioteca, che raccoglie volumi di consultazione sulla storia e la geografia della Valle e sulle mostre allestite nella nostra regione, omaggi dell’Amministrazione, e, soprattutto, libri di narrativa di generi ed autori diversi. Nel lungo lavoro di selezione dei testi presenti da decenni nel magazzino della scuola, fondamentale è stato il contributo del bibliotecario Sergio Rossi, che era anche il Presidente della biblioteca comunale, e della prof.ssa Miriana Pession, docente di lettere per tre anni nella nostra scuola.

Personalmente, ho raccolto la loro eredità e ho continuato l'opera da loro avviata, con la collaborazione di alcuni alunni della scuola, i veri protagonisti del nostro progetto, ed anche dell'attuale Assessore alla pubblica istruzione, Maurizio Castiglioni. Altri colleghi, gli architetti Brunello e Nicco, hanno dato il loro fondamentale apporto, realizzando il progetto dei locali e scegliendo gli arredi. Anche la libreria “Evoluzione” ha sostenuto il progetto, con agevolazioni nell’acquisto dei libri e preziosi consigli bibliografici, mentre la cartoleria “Tecnograph” ha dato il suo contributo fornendo il materiale più disparato (dal portapenne alle foderine per i libri). Intorno alla lettura e al desiderio di offrire un’occasione qualificata e singolare di apprendimento, ho incontrato solo persone disponibili e collaborative. I libri e i saperi contribuiscono a creare, in una comunità, l'identità e la consapevolezza di sé: lo sappiamo! Ora siamo pronti per partire con una serie di attività di animazione alla lettura, gestite dagli alunni stessi, alcuni dei quali sono i bibliotecari che si occupano dei prestiti, provvedono all’allestimento del “tavolo delle proposte di lettura”, individuano gli acquisti da operare… Gli alunni gestori della biblioteca sono stati, sin dall’avvio della ristrutturazione, quasi sempre i meno amanti della lettura, quelli forse con qualche anno in più degli altri, che sono partiti da questo particolare contatto con i libri, per giungere, chissà, all'amore per il “luogo” ove tutto è possibile. Infine un ringraziamento particolare va a Sonia (nella foto), la prima ufficiale bibliotecaria della nostra scuola. Prof.ssa Isabella Carena

La SMIM: una proposta Scuola Media ad Indirizzo Musicale: ecco la proposta della Scuola Secondaria di I grado di Saint-Vincent. Di cosa si tratta? Gli alunni, che lo desiderano, possono integrare il normale percorso scolastico offerto dalla scuola con lo studio di una strumento (chitarra, pianoforte, clarinetto, tromba), mediante momenti di lezione individuale ed altri di musica d’insieme. Tali ore vengono effettuate nel pomeriggio, in orari in parte concordati con le famiglie. Si tratta di un'eccellente opportunità, gratuita, per avvicinarsi alla musica o per approfondirne la conoscenza, se già si suona uno strumento. La musica non è solo una materia che si aggiunge alle altre discipline di studio, ma un'arte che forma il pensiero e nutre lo spirito, contribuendo anche a creare profondi legami tra coloro che suonano insieme. La scuola provvederà ad organizzare incontri informativi per le famiglie. Gli insegnanti

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Concorso fotografico le immagini presentate e le tre classificate 2o - Salirod Alèe Royale Francesco Prinetti

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Rinnoviamo l'appuntamento per l'anno prossimo, con il concorso fotografico che premierĂ i migliori scatti con la pubblicazione sul calendario 2013

3 o - Uno s gua Ferdinanrdo sulla valle do Giano tti


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l piccolo e raccolto villaggio di Orioux - 630m slm - è posto a monte di un’ampia superficie di terra, oggi totalmente coltivata a foraggio, e a valle delle strette gole del torrente Grand-Valey e degli arditi roccioni che sostengono le campagne del vicino comune di Châtillon. In un modo o nell’altro tutto il territorio che circonda questo piccolo agglomerato di case si è formato nel corso dei secoli grazie all’attività di trasporto a valle del materiale durante le piene del torrente; l’uomo, dal canto suo, nel corso dei secoli ha successivamente antropizzato il terri-

torio spietrando in particolare le superfici pianeggianti per farne ottimi campi e prati foraggeri. A monte, su spazi decisamente più ripidi, la ferma e determinata necessità dell’uomo, ha contribuito alla formazione di terrazzamenti naturali su cui per secoli si è coltivata intensamente la vite, con peraltro ottimi risultati. Ancora oggi sono perfettamente visibili arditi muri “a secco” costruiti per sostenere quella particolare coltura che comunque data l’ampiezza doveva giocoforza dare ottimi risultati ai viticoltori. Memorie orali ricordano che dal comprensorio di Orioux era-

no originarie le ormai introvabili varietà di pere Martine (Martin sec). L’etimologia del toponimo di questo abitato è ancora avvolta nell’ombra anche se indicazioni ci potrebbero provenire dalla radice Or(i) di probabile origine indoeuropea; secondo questa ipotesi si potrebbe dunque tranquillamente parlare di territorio inteso come bocca e monte. In effetti la frazione è situata alla base del monte Zerbion a poche decine di metri dall’esatto punto in cui il torrente Grand-Valey, non più costretto in gole accidentate, si liberava con percorsi che nel corso dei secoli va-


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riarono più volte. Il toponimo Orioux potrebbe però molto più semplicemente derivare da un vitigno autoctono decisamente molto diffuso nei secoli passati sia sul nostro territorio comunale che in tutta la Valle centrale e soleggiata della nostra regione: l’Oriou, più noto nelle varietà Oriou Picciou e Oriou Gros (quest’ultimo a forte rischio di estinzione) per poi assumere da Nus verso l’Alta Valle la generica denominazione di Rodzo (conservando però gli attributi di Picciou e Gros). Nel gruppo dei clonotipi si noti che l’Oriou Gris sembrerebbe irrimediabilmente scomparso mentre l’Oriou Blanc è stato (ri-)scoperto nel 2007 da Moriondo e Vuillamoz. (…) In letteratura numerosi vitigni sono designati con antroponimi o con toponimi (…) è necessario, però, ribadire la considerevole importanza che hanno rivestito in Valle d’Aosta la viticoltura e la produzione di vino, anche per scopi commerciali, in particolare a Saint-Vincent (G. Moriondo, cit.). In mancanza di altre indicazioni rilevo che il toponimo di questo villaggio -rimasto pressoché invariato nel corso dei secoli- è citato in una vecchia pergamena del 1502, con testo in latino, conservata nell’Archivio Storico del nostro comune; nel documento l’abitato è indicato nel seguente modo: Hurio. La certificata presenza di un mulino nei pressi del villaggio in quel lontano periodo richiama alla mente manufatti antichi e lavorazioni ormai dimenticate ma, nel contempo, ci riporta al vicino torrente e alle varie peripezie che la popolazione residente nel piccolo agglomerato dovette senza dubbio sopportare durante le alluvioni e i conseguenti ingrossamenti del corso d’acqua; queste paure e tutte le si-

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tuazioni di pericolo sembrano essere state eliminate con l’arginatura del torrente che ora pare scorrere nel suo letto anche se nei recenti anni passati ha tracimato provocando danni e risvegliando antiche paure. Nel villaggio era inoltre presente un altro importante manufatto comunitario: il pressoir (l’antico torchio per la pressatura delle vinacce) di cui però oggi non rimane nessuna traccia. Quasi totalmente cancellata da quel territorio l’abbondante quanto generosa coltivazione della vite; non si notano nuovi impianti viticoli e sugli antichi terrazzamenti, oggi in buona parte diruti, crescono rigogliosi rovi mentre più a monte il bosco tende gradatamente ad occupare nuovi spazi con la crescita di piante di rovere e di castagno. Quanto al forno per la panificazione è verosimile pensare che per questa necessità gli abitanti di Orioux si recassero nei villaggi di Biègne e di Les Moulins. Quanto alle colture, credo di poter affermare che sarebbe sbagliato pensare che l’economia delle famiglie nel corso dei secoli fosse totalmente derivata dalla vite, dal vino e dai suoi derivati; certamente questa dovette essere primaria ma direttamente collegata anche alla pastorizia e all’allevamento. Non sono stati cercati i dati continuativi sull’andamento secolare della popolazione anche se il modesto volume abitativo delle vecchie costruzioni indicherebbe un villaggio estremamente ridotto nel numero dei suoi abitanti; considerate le tracce del lavoro dell’uomo sul territorio, questi ultimi dovettero essere estremamente attivi nei lavori agricoli. Ai nostri giorni i residenti sono attestati in una quindicina di unità e sono dediti perlopiù al terziario anche se tutti si dedicano, peraltro con buon successo, alle colture orticole.

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Alla frazione si giunge dopo aver attraversato il moderno ponte sul corso del Grand-Valey; giunti all’abitato si nota subito il diffuso recupero operato sul patrimonio abitativo che ci mostra numerose case ristrutturate con gusto. Case che hanno comunque mantenuto la caratteristica architettura rurale e che fanno di Orioux, distante solo pochi minuti dal borgo, un luogo di quiete e di tranquillità davvero invidiabile. Testo: P.-G. Crétier Foto: (gc.) Patrick Déanoz Bibliografia essenziale: G. Moriondo, Vini e vitigni autoctoni della Valle d’Aosta, AO., 1999, e dello stesso Autore: Vina excellentia, AO., 2009; G. Forte, Frammenti di storia. La reconnaissance del 1502, AO., 1993 e, infine, P.-G. Crétier, Viti, vitigni, vino e viticoltori a Saint-Vincent, AO., 2005.


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Lo boc dévergondà Y

ae eun co na viéyetta qu’a y ae eun tropé dé tsivre é dé fée. La béte peu danà y ére lo boc : y ére todzor a lambo d’eun coté é dé l’atro. Eun dzor la pora fenna, bièn lagnà dé galopé-ie apré a y at lichi-lo modé lai qu’i voulae. Lo boc y a pamé aréta-che tanque can y a trovà eun mitte ou a itae na pora feméla totta soletta qu’a y ére in tren dé réboudzì la polenta. La viéye a y a tosebeut menasi-lo avó eun batón ma lo boc, sensa pouire, y at ruchì lo moro dedeun totte lé casérole in betèn tot se damón dézot, mémo la polenta. La pora fenna a y at pamé chu fare d’atro qué beté-che lé man i pèi é

atendre qué sé beur guiabio y ache gava-che. Pro pièn, lo boc i torne ou tropé avó lo bronsén dé la polenta pendù i corne.

Tiré de : Conte pe le petchou de inque, Tome II, Histoires d’animaux, Rita Decime- Musumeci Editeur, Quart (AO), 1984

Lo porsèlén é lo rat

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é béte y an pa l’arma ma dé cô y an eun queur peu sénsébio di créquièn ! Un cô d’amì dé no y aon dounà, a la men mama, eun porsèlén ma lo pôro piquiot,

in avèn pa la compagnì di chén sembiabio, y ére to solet. Eun cô y ére itaen, comèn quieut a chu ten, dedeun y étó é lo porsèlén ché sentichae in tsi lueu é ché pormonae dapertot sensa puire.

A l’oura di sôi la béquietta a vignae dézot la tabia pé lefroquié lé fregaye. Un bé dzor lo porsèlén ché prézente avó na compagnì… eun cruéi rat to biàn ! Mé souvigno qué can i guiépao lé vatse lé do, porsèlén é rat, i vignaon mé vére in savèn qu’i n’aró dounaye n’écouéla piéna dé lasé quiep, in pieu, can a cheu oure y ére mama a guiépé lé do, comèn dé copabourse, y éron a l’oura dézot la tabia. Can y ére oura dé dourmì ché coutsaon eun a côté dé l’atro dedeun na bouite fedrà dé patén. Ché quietaon pa gnenca na meneutta é insembio ché fijaon bouna compagnì é i simbiae fran qu’i y achon l’anmache pieu dé dô dzen. Malgré sen, mama dé mé a y ére pa tranquile : « Eun dzor ou l’atro sé rat va no fare dé malfaite ! ». Mé la


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Projet financé par la Loi 482/99 portant sauvegarde et soutien des langues minoritaires historiques. tranquilizao in dijén : « Fasteguia-té pa. Lo rat y et bièn nourì é y at pa manca dé fare dé fredèné, pé dé pieu y a trova-che na bouna compagnì pé démoré-che é pé pasé-che lo ten ! ». Eun bé dzor i fôt pé alé tsertsì eun papì dé mezeucca dedeun lo credensén é, maleur di maleur, y ére to gruzuillì ! Grindze comèn l’ôra mama a y at beta-che a brayì : « Diqué i n’ao deutte ! I n’ao-té rijòn ou pa !? Ora y alèn tsertsì eun tset ! Récorda-té que sé ouéi lo rat y at gruzuillì lé ten papì, demàn i fèi-pue d’atre dan! ». Lo tset qu’i n’en trova y ére to ner avó un zouèi dzano é l’atro grich.

Lo dzor apré… pamé vu-lo lo rat biàn ! Lo porsèlén, comèn n’arma in péna, y at tsertsi-lo pé quieut lé cantòn dé l’étó in apélen-lo… « Roui… roui… roui… ». Dô dzor apré i n’en trovà lo pôro porsèlén crépà dedeun la bouite qu’i partadzae avó lo rat… In pouchèn pa vivre sensa lo chén ratén biàn y ére bèle mor dé crèpaqueur ! Histoire de Roje Gal - Texte proposé par Adelina Roulet de La Thuile Collaborateur de Saint-Vincent pour les traductions : Paola Seris Illustrations : © 2009 A. Roveyaz pour Metrò Studio Associato Transcription : Guichet linguistique

« Lo gnalèi » se propose de publier des textes en patois afin de stimuler tous les lecteurs à entrer en contact avec ses collaborateurs : souhaitezvous contribuer au travail du guichet pour que votre patois reste toujours vivant ? Nous sommes à votre disposition pour suggestions, conseils, documentation ! Assessorat de l’éducation et de la culture Lo Gnalèi - Guetset Leungueusteucco : 16/18, rue Croix-de-Ville - 11100 Aoste Tél. 0165 32413 - Fax 0165 44491 Usager Skype : gnalei g-linguistique@regione.vda.it Site Internet : www.patoisvda.org

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Nel trentesimo anno di attività, i docenti e gli alunni dell’accademia musicale comunale di Saint-Vincent augurano un buon anno 2012!


Buon Anno, Joyeuse AnnĂŠe, Treinadan


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