HUB Style #02-2024

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Periodico bimestrale - Registrazione al Trib di Milano n° 178 del 9 giugno 2017 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LOM /MI /2804. In caso di mancato recapito inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

N.02-2024 • ISS UE #45

S T Y

cover story

Artigianalità e dettagli

brand

Avant Toi Bramante Claq Gran Sasso Kangra Lorenzoni Malo Piacenza 1733 Slowear Svevo

topic

Focus on knitwear La moda corre a due velocità Inchiesta esclusiva: 100 Punti di vista

hubstylemag

L E

contemporary active premium

sneaker

Pronti per il prossimo passo Trend&News Crescere insieme


Milano, Via Montenapoleone 10 +39 (0)2 36507595 showroom.milano@montecore.it montecore.it



E D I T O R I A L E

PUNTI DI VISTA A inaugurare il nuovo anno della fashion industry italiana e internazionale, oltre alle consuete fiere di settore e alle Fashion Week tornano come una piacevole sentenza anche i “100 punti di vista” firmati HUB Style. Vale a dire l’attesa inchiesta portata avanti dalla nostra redazione che coinvolge altrettanti punti vendita specializzati in tutta la penisola. C’era sicuramente da parte di tutti molta attesa e curiosità riguardo risposte, conclusioni e bilanci di un anno articolato come il 2023. In questo numero vi proponiamo otto pagine con le prime 50 schede, che ci permettono già di saggiare l’umore della distribuzione, in attesa di completare il quadro con la prossima puntata. Dobbiamo dire che il sentiment generale è positivo. Molti negozianti si lamentano dei saldi troppo anticipati e hanno espresso la volontà di posticiparli per avere il tempo di vendere a prezzo pieno i prodotti. L’e-commerce si conferma una vetrina fondamentale per buona parte delle boutique, e solo una minima parte dei negozi non hanno una piattaforma di vendita online. Sul fronte della sostenibilità, invece, cresce l’interesse da parte dei clienti. Ma questa caratteristica deve essere sempre abbinata alla qualità del prodotto, oltre a un prezzo abbastanza accessibile. Non sempre (anzi, ancora raramente) il cliente è disposto a pagare di più per un prodotto più “responsabile”. C’è ottimismo, infine, circa il 2024: in linea con il 2023 se non in crescita. Pochissimi hanno dichiarato una previsione di chiusura con il segno meno. Questa fotografia di una parte significativa del mercato italiano la ritroviamo anche in formato “macro” se andiamo ad analizzare i risultati del sistema moda a livello internazionale. Con una situazione “a due velocità”, come sottolineiamo anche nella nostra consueta rubrica “Analytic”: nel 2023 c’è chi è cresciuto a doppia cifra e chi ha registrato una leggera decrescita a causa dell’instabilità geopolitica che il mercato globale ha vissuto negli ultimi mesi. Ma è interessante soprattutto capire le prospettive per l’anno in corso, oltre che a medio termine. Significativa la previsione condivisa dal presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa, presentando il calendario della Fashion Week in programma dal 20 al 26 febbraio, secondo la quale nei prossimi cinque anni la moda italiana crescerà del 20% circa. “Probabilmente il 2024 non sarà il migliore e potrebbe rivelarsi un anno di passaggio, ma guardando al medio termine la moda continuerà a performare molto bene”, ha affermato Capasa. Ribadendo che i dati economici del 2023 sono in linea con quanto previsto e annunciato in occasione della Fashion Week maschile, con un +4% rispetto al 2022, con un fatturato di oltre 102 miliardi di euro, di cui 90 di export. A proposito di Fashion Week: l’appuntamento milanese da settembre punta ad aggiungere un giorno in più al calendario. Un passaggio non semplice, per i vari incastri, ma che può essere strategico per rafforzare il già importante evento milanese, più ridotto rispetto a quello della capitale francese successivo (che dura sei giorni rispetto ai 9/10 di Parigi) e che segue New York e Londra. Intanto si stanno definendo gli ultimi dettagli riguardo la prossima MFW, che arriverà a quasi 200 appuntamenti tra presentazioni, sfilate fisiche e digitali. Creando, come di consueto, nuovi stimoli e opportunità per tutti gli operatori coinvolti. Un binomio, questo, che dovrebbe essere sempre ben impresso tra le priorità degli addetti ai lavori. Ecco perché di stimoli e opportunità cerchiamo sovente di offrirvene anche noi attraverso i contenuti print e digital di HUB Style. E tra i vari argomenti di questo numero trovate anche un interessante focus sul segmento maglieria, una delle categorie più apprezzate e in costante ascesa, il cui fatturato globale è di 105,4 miliardi di dollari (circa 95,3 miliardi di euro) e potrebbe arrivare a 156,8 miliardi nel 2029, pari a 141,8 miliardi di euro. Con una crescita media annuale del 5,8% nel periodo in esame. Segmento, quello del kintwear, perfetto emblema della contemporaneità. Ecco perché è importante respirarla e viverla per poterla poi trasmettere al meglio all’interno delle proprie collezioni (nel caso dei brand) o nelle proprie scelte di prodotto (nel caso di buyer e negozi). Un’annata positiva rispetto a una negativa, un’opportunità rispetto a un rischio, una scelta coraggiosa rispetto a un’imprudenza: talvolta sono anche questione di… punti di vista.

BENEDETTO S IR ONI

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Editore: MagNet S.r.l. SB Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Responsabile progetto: CRISTIANO ZANNI Editors: VALERIA ONETO, SARA FUMAGALLO, MARIA PINA CIUFFREDA, ALESSANDRO MARRA, SOFIA ZEDDA Art Director: RICCARDO RECCAGNI Contributors: MARCO RIZZI, ANGELO RUGGERI Redazioni: Via Tertulliano 68/70 - 20137 Milano -Tel: 02.87245180 Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - redazione.hubstyle@mag-net.it - www.hubstyle.it Stampa: Alphaprint - Busto Arsizio (VA) - Una copia 1,00 euro Anno 08 - N.02 / 2024 Periodico bimestrale - Registrazione al Trib di Milano n° 178 del 9 giugno 2017 - Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 Novembre 2007 L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet S.r.l. SB Responsabile dati: Benedetto Sironi - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Chiuso in redazione il 14 febbraio 2024

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S O M M A R I O

NEWS Collabo, capsule & retail

08-12

INSIDE SHOWROOM 999 Showroom: dare spazio alle idee

COVER STORY Kangra: artigianalità e dettagli

14-16

FROM FASHION La rivincita del gender-fluid

NEW TALENT Realtà (ever)green

18

INCHIESTA ESCLUSIVA 100 Punti di vista

RETAIL STORY Moretti Boutique: ciò che non ti aspetti

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PREVIEW FW 24/25 YC: un innovativo made in Italy

36-37

38

40-47

48

FOCUS ON KNITWEAR Filato a maglia

22-26

SHOWCASE FW 24/25 Innovative normality

ANALYTIC La moda corre a due velocità

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SNEAKER TREND Saucony: pronti per il prossimo passo

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ZOOM Jeanne Baret: pioniere del mondo moderno

32-33

SNEAKER NEW S

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MARKET Saldi, tra presente e futuro

14-16

KANGRA: ARTIGIANALITÀ E DETTAGLI

38

LA RIVINCITA DEL GENDER-FLUID

34

SNEAKER SHOWCASE INSIDE THE STORE Binario 09: crescere insieme

22-26

FOCUS ON KNITWEAR

58-62

SNEAKER SECTION

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50-56

60-61 62


MILANO

PORTOFINO

CASTELFALFI

Via Fiori Chiari, 24

Calata Marconi, 16

Via Castelfalfi Castello, 39

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SHOWROOM & ENQUIRIES: T. +39 0331777198 - info@ycmilano.it | By appointment only: Via Fiori Chiari, 12 - Milano


N E W S ,

C O L L A B O

&

C A P S U L E

CORRERE IL RISCHIO

L I B E RTÀ D I E S P R E SS I O N E

Filson, l’originale marchio americano di abbigliamento, annuncia il lancio della sua prima collezione tutta al femminile. Ispirati dalle pioniere della storia, Cristina Calori e Alex Carleton, chief creative officer del brand, hanno creato una collezione di abbigliamento femminile pensata sia per lo stile che per la funzionalità, concentrandosi su articoli pratici, durevoli e di alta qualità che trascendono le generazioni.

Canada Goose presenta la sua prima Hood Trim Collective, una capsule in edizione limitata realizzata in collaborazione con tre artisti emergenti: Collina Strada, Mira Mikati e Thebe Magugu. Un design all’avanguardia e consapevole che esplora le infinite possibilità dell’outerwear, catturando l’essenza della tradizione, dell’artigianalità e delle prestazioni di Canada Goose. Accessori versatili, intercambiabili e personalizzabili che conferiscono al proprio capospalla un nuovo volto.

ROCK YOUR STYLE

Antony Morato celebra una delle icone rock per eccellenza, i Rolling Stones, attraverso una capsule collection composta da quattro capi: due t-shirt, una felpa e una camicia, arricchite da una maxi-stampa della linguaccia, reinterpretata dal brand secondo il proprio gusto estetico. “Rock your style!” è il claim associato al lancio della collezione, che invita tutta la community a partecipare a un concorso in collaborazione con Spotify Italia, per vincere un abbonamento premium alla piattaforma di streaming musicale.

TRA CORPO E MENTE

UN DEBUTTO RESPONSABILE

Questo è il primo passo nel mondo dei capispalla per S.P.A.. Il marchio made in England, infatti ha lanciato una capsule collection limitata con tessuti forniti da RÆBURN, lo studio di design con sede a Londra e sostenitore nel campo dell’upcycling. La linea è composta da una giacca coach con zip dal taglio squadrato e un cappello da pescatore in stile giapponese. Entrambi i pezzi sono rifatti con cordura militare riciclata utilizzata dalle forze armate olandesi.

Pucci propone una moda per stili di vita dinamici. Una yoga capsule collection, espressa attraverso l’iconica stampa Marmo, ideata da Camille Miceli, nei toni del blu; declinata in leggins, bikini, crop-top, felpe e t-shirt. La proposta si estende anche oltre l’abbigliamento, includendo un tappetino da yoga impreziosito da una tracolla fucsia e una borraccia in vetro protetta da una custodia isolante. Infine, per i momenti di relax, una coperta avvolgente dall’effetto acquoso.

O LT R E I C O N F I N I

Quella tra Dr. Martens e Rick Owens è una collaborazione all’insegna della creatività. L’ultima collezione si basa su un’innovazione rappresentata dall’incubatore di design, 14XX. Da qui prende vita la nuova capsule, partendo dallo stivale 1460 DMXL Megalace. Suola e tomaia dello stivale, realizzato in pelle Lunar, giocano su altezze esagerate. Passanti in argento, fascetta Dr. Martens, inconfondibili cuciture gialle sono solo alcuni dei dettagli che caratterizzano questa nuova silhouette.

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N E W S ,

C O L L A B O

&

C A P S U L E

HOME’S LOVE

I due marchi di Los Angeles Mother e Clare V uniscono le forze in un progetto charity dedicato alle donne senza casa. Una donazione in favore del Downtown Women’s Center, che contribuirà a sostenere la sensibilità e l’impegno dell’associazione verso questo tema. I due brand celebrano l’iniziativa benefica con il lancio di una capsule in edizione limitata, omaggio alla loro città natale e all’artigianato locale.

U N D I A L O G O C O N L’A I

Un viaggio omerico, che conferma la voglia dell’umanità di esplorare: caratteristica intrinseca fin dagli albori. Nowhere è il concept che ha ispirato la SS 24 di Etro. Cieli stellati e mappe astrali diventano ambienti chiusi, luoghi immaginari creati dalla sinergia uomo-macchina, che creano un racconto in cui una misteriosa civiltà familiare e aliena vive in un non luogo e un non tempo, pronti a materioalizzarsi.

THE DRAGON COLLECTION

La nuova collaborazione Puma x Staple celebra il Capodanno Lunare e l’Anno del Drago 2024. La collezione combina gli elementi classici degli archivi STAPLE, il logo originale del drago “S” e la tipica palette di colori nero, grigio e rosa, con una grafica tradizionale ispirata all’artigianato e alle tradizioni del Capodanno Lunare.

UN OMAGGIO ALLE DONNE

Skills & Genes presenta la nuova capsule WOMEN 4 WOMEN. Un’iniziativa tutta al femminile che rende la moda un veicolo di sostegno. Sono tre le t-shirt realizzate interamente da tre designer, artiste d’eccezione: Clara Bona, Ilaria Franza e Marzia Dainelli. Il progetto le vede interpretare, attraverso il proprio tratto distintivo, tre diverse forme di femminilità in un’unica capsule. Il 30% del ricavato della vendita delle t-shirt, acquistate tramite i canali diretti del brand a partire dall’8 marzo, sarà devoluto all’associazione Edela.

L’ E S P R E S S I O N E D E L L’ E L E G A N Z A

M O B I L I TÀ U R B A N A

Essenziale e versatile, la nuova ballerina Ferragamo è la perfetta espressione dell’heritage del marchio. Due modelli: una ballerina a punta, versatile e raffinata, proposta in nero, mascarpone e azzurro. Oppure la Mary Jane, caratterizzata dalla suola in gomma e dalla tipica costruzione a sacchetto che le garantiscono extra comfort e vestibilità, proposta in nero, rosa e in pelle satinata silver.

Silhoutte essenziali e orientate alla performance. Metropolis Series è la nuova spring-summer 2024 firmata C.P. Company. Una linea altamente tecnica, in cui convivono funzionalità, innovazione tecnologica e un design d’avanguardia. Pensati per adattarsi a qualsiasi sistema urbano, i capi sono caratterizzati dall’iconico marchio laser o gommato tono su tono.

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R E T A I L

ELEVENTY VOLA A MIAMI

Eleventy inaugura il primo store a Miami, situato presso il rinomato Bal Harbour Shops. Materiali pregiati come il legno di rovere sbiancato, il travertino Navona e l’acciaio conferiscono eleganza allo spazio. Elementi di arredo distintivi arricchiscono l’ambiente creando un’atmosfera accogliente e di classe. La boutique, firmata dallo studio di architettura Parisotto+Formenton Architetti, si distingue per un design raffinato e uno stile monocromatico.

B OT T E GA V E N E TA E N T RA IN GALLERIA VITTORIO EMANUELE

La maison di Kering, Bottega Veneta, entra nella storica Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Uno spazio ideato dal direttore creativo Matthieu Blazy, che si estende su due piani. Vetro, legno di noce italiano e marmo Verde Saint Denis: la combinazione di questi materiali riprende l’estetica del flagship di Avenue Montaigne a Parigi, coniugando materiali tipicamente italiani con un richiamo all’architettura modernista.

I L N E G OZ I O PA R I G I N O D I I SS E Y M I YA K E

Nel febbraio 2024 Issey Miyake aprirà il suo nuovo flagship store parigino, situato al 28 di rue François 1er, il cuore del Triangle d‘or. Il nuovo store incarnerà lo spirito gioioso del brand attraverso una vibrante creatività. Lo spazio si sviluppa su due piani per una superficie di circa 360 mq. Gli interni, disegnati da Tokujin Yoshioka, sono caratterizzati da un’estetica moderna e raffinata. Uno spazio futuristico che evoca un senso di energia, combinando tradizione e futuro.

IL NUOVO FLAGSHIP STORE MILANESE DI MALO

Uno spazio di 190 metri quadri suddiviso su due piani. La nuova boutique firmata Malo, l’icona del cashmere, rappresenta una fusione di culture, un connubio tra Oriente e Occidente. Nel suo nuovo flagship store milanese, in Via della Spiga, la maison ha voluto evitare l’abbattimento di alberi e ha optato per una pavimentazione e arredi in bambù, pianta di origine orientale, versatile, resistente e sostenibile.

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claq.it


C O V E R

S T O R Y

ARTIGIANALITÀ E DETTAGLI Qualità, fattura impeccabile e stile contemporaneo. Kangra, con i suoi filati d’eccellenza, unisce consapevolmente tradizione e innovazione di Valeria Oneto

È

il nome della valle Tibetana dove ha origine il cashmere più nobile: Kangra. Ma anche del marchio, dalle solide radici, che si tramanda da tre generazioni. E che nasce a Reggio Emilia nel 1967, cuore del distretto produttivo della maglieria italiana, ad opera di Paolo Montermini e della Hadam’s Creazioni. Un successo made in Italy, fatto di persone, stile e costante impegno nella realizzazione della maglieria più pregiata. L’universo Kangra è riconosciuto per la mentalità orientata alla qualità, ma anche per il “valore umano” che questa azienda esprime. L’aspetto esclusivo del brand è che tutte le fasi del processo produttivo di ogni capo esprimono perfettamente la tecnica e il sapere artigianale del territorio di appartenenza, grazie anche alle sapienti mani artigiane, che sono il valore aggiunto, da sempre, di Kangra. Con oltre 50 anni di storia, grazie alla conoscenza e alla capacità di scelta della materia prima, l’azienda oggi propone filati unici ed esclusivi, interamente testati e certificati dalle collaborazioni con le più importanti filature nazionali. Ciascun capo, una volta realizzato, viene controllato meticolosamente a mano per confezione, misure, resa colore e resistenza al pilling. Il marchio sceglie e lavora i filati d’eccellenza: dal cashmere, passando per le lane più pregiate proposte nelle collezioni invernali, fino

ad arrivare ai cotoni, sete e lini per la stagione estiva, sviluppati dalla finezza 3 alla 18. Le collezioni si distinguono non solo per l’accurata selezione dei materiali ma anche per le lavorazioni, attente ai minimi dettagli. Ma la filosofia del brand va oltre il prodotto: una rete vendita capillare, servizi offerti dall’azienda, hanno permesso di consolidare nel tempo i rapporti con le migliori boutique multimarca, in Italia come all’estero. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Gionata Reverberi, amministratore delegato, che ci ha raccontato passato, presente e futuro di Kangra. Come nasce Kangra? Che valori racchiude? Nasce all’inizio degli Anni 2000, frutto della visione di Paolo Montermini di dare vita a un marchio unico nel settore della moda, specializzato nella maglieria di alta qualità. Questo progetto si radica in una profonda esperienza di oltre 50 anni nella lavorazione di filati pregiati, testimoniando un legame indissolubile con l’artigianalità. I valori che incarna sono la passione per il dettaglio, l’amore per i materiali di qualità e un impegno costante verso l’innovazione. L’universo di Kangra è riconosciuto per la mentalità orientata alla qualità e per il valore umano che questa azienda esprime da sempre.

Cura del dettaglio e amore per i materiali di alta qualità caratterizzano i capi del brand emiliano

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C O V E R

S T O R Y

Alcune immagini della collezione FW 24/25 di Kangra

Cosa caratterizza un capo Kangra? Quali sono i best-seller? Ogni capo è il risultato di un accurato processo che parte dalla selezione delle fibre per arrivare alle tecniche di lavorazione che combinano tradizione e innovazione. La vestibilità, il comfort e la durata sono aspetti chiave, con design che spaziano dal classico al contemporaneo, per adattarsi a diversi stili e occasioni. I best-seller di Kangra sono i maglioni in cashmere, apprezzati per la loro morbidezza, leggerezza e capacità di offrire calore senza ingombro. A che tipologia di cliente parla il brand? Il brand Kangra si rivolge a una clientela che apprezza la qualità superiore, il design raffinato e l’artigianalità italiana. Questo pubblico cerca non solo capi di moda, ma pezzi durevoli che rappresentino un investimento nel tempo, combinando eleganza e praticità. I clienti di Kangra sono persone consapevoli, che danno valore all’etica della produzione e che sono alla ricerca di una moda responsabile, che non sacrifichi lo stile. E desiderano esprimere la propria personalità attraverso capi di alta qualità, confortevoli e versatili, che si adattano a diverse occasioni, dalla vita quotidiana agli eventi più formali. Kangra parla quindi a chi considera l’abbigliamento un’espressione di sé stessi e del

proprio stile di vita, prediligendo l’eleganza discreta e senza tempo del vero made in Italy. Che peso ha la collezione uomo rispetto a quella donna? Inizialmente conosciuto e apprezzato principalmente per la sua collezione uomo, Kangra ha saputo evolversi nel tempo, ampliando e arricchendo la sua offerta con una linea donna che oggi si posiziona al pari di quella maschile. Continua ricerca, passione per i filati e tecnologie all’avanguardia. Come coniugate tutti questi elementi nell’ottica della sostenibilità? La passione per i filati si traduce nella selezione di fibre naturali, rinnovabili e tracciabili, privilegiando quelle che rispettano elevati standard di benessere animale e riducono al minimo l’uso di risorse naturali.

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C O V E R

S T O R Y

La vostra filiera è completamente italiana? La nostra filiera è principalmente radicata nel territorio italiano, riflettendo l’impegno del brand verso l’eccellenza e l’autenticità del made in Italy. Quanto è importante per voi ricerca e sviluppo? Per Kangra, la ricerca e lo sviluppo rappresentano un pilastro fondamentale, essenziale per innovare e mantenere elevati standard di qualità e sostenibilità. Questo impegno si manifesta concretamente nella nostra ultima iniziativa: nel 2024, presenteremo la collezione “Art Couture”, frutto di una collaborazione unica con l’artista Enrico Magnani. Questo progetto, che sarà svelato con un tour di vernissage che attraverserà l’Italia, simboleggia l’unione tra arte e moda. In quali mercati siete presenti e quali, invece, vorreste approcciare? Il brand ha consolidato la sua presenza in diversi mercati internazionali. Siamo attivi principalmente in Italia e in Europa. Ultimamente abbiamo iniziato a espanderci in Paesi selezionati al di fuori dell’Europa. Qual è la vostra distribuzione? La nostra strategia si colloca su una fascia premium del mercato attraverso una distribuzione capillare ed esclusiva di multimarca. Inoltre, possiamo vantare quattro negozi monomarca: Courmayeur, Ortisei, Bormio e Bologna. Qual è il rapporto di vendita tra Italia ed estero? Kangra vanta l’85% del suo fatturato in Italia, dimostrando un forte legame con il mercato domestico e un fedele seguito di clientela. Tuttavia, il 15% delle vendite deriva dall’estero, con una presenza consolidata da 15 anni, soprattutto in Russia. Attualmente stiamo espandendo attivamente nei mercati USA e Far East, identificando ampi margini di crescita. Recentemente, abbiamo rafforzato la nostra strategia di internazionalizzazione approdando in uno showroom di New York, segnando così un passo importante verso l’espansione del nostro brand a livello globale.

Come avete chiuso il 2023 in termini di fatturato? Previsioni per il 2024? Il 2023 è stato un anno di significativo successo il brand, segnando una crescita in termini di fatturato. Questo risultato è un incoraggiamento che ci stimola a migliorare ancora di più. La risposta positiva da parte dei nostri clienti, sia in Italia che all’estero, ha consolidato la nostra posizione nel mercato della moda di lusso. Dal punto di vista strategico, stilistico e commerciale, il 2024 si presenta come un anno pieno di novità e di rilevanti investimenti per la nostra azienda, con un focus particolare sull’espansione delle competenze interne e sulla valorizzazione del talento. In linea con gli accordi presi nel 2023, stiamo rafforzando le nostre collaborazioni con partner, collaboratori, agenti e professionisti di spicco, al fine di portare avanti le iniziative strategiche nel nuovo anno. Un elemento centrale di questa strategia è il progetto “Art Couture”, che consideriamo fondamentale per la nostra penetrazione in nuovi mercati.

Degli scatti della campagna SS 24 di Kangra

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N E W

T A L E N T

R E A LT À ( E V E R ) G R E E N Contemporaneo, minimale e responsabile. Queste sono le tre key words che ci accompagneranno nella scoperta di due nuovi brand di borse consapevoli e dallo stile senza tempo di Sara Fumagallo

ATOMY Attraverso una filosofia sostenibile, che rispetta il lavoro umano e l’ambiente con un metodo di gestione razionale della produzione, nasce Atomy: brand di borse geometriche dalle linee minimali e moderne. Tutto prese vita nel 2017 a Danzica, una città portuale sulla costa baltica della Polonia, dalla volontà di Monika Szymańska e Ula Skłodowska di realizzare bag dalle forme ben studiate, funzionali e belle. L’intera produzione si basa sull’artigianato locale e i servizi utilizzati sono quelli di produttori e fornitori regionali, cercando di ispirare i propri clienti a prendere decisioni d’acquisto consapevoli, investendo nei classici timeless. Tutte qualità presenti nella collezione invernale 23/24 che si ispira alla malinconica fine dell’estate e all’aura nostalgica dell’autunno. Tra fiori, foglie e colori. Instagram. atomy_studios atomy-studios.com

CAHU Per Clémence Cahu il lusso è uno stato d’animo e un gesto quotidiano. Ma è anche artigianato di alto livello e forte estetica, sempre nel rispetto dell’ambiente. Così la stilista e direttrice creativa dell’omonima etichetta, nata nel 2018 a Parigi, ha creato una linea di borse e accessori high-level pensata per accompagnare ogni persona nel quotidiano attraverso delle bag di design e dall’eleganza sofisticata, mai banale. Caratterizzate da linee contemporanee, colori audaci, materiali luxury, tecniche artigianali e durevolezza, grazie anche all’utilizzo del pvc. Un materiale che la founder vide per la prima volta nella fabbrica di castelli gonfiabili della sua famiglia, in Normandia, declinabile in prodotti facili da indossare, adatti per il giorno e la sera, per il lavoro e il tempo libero. Diventato oggi il suo tratto distintivo. Instagram. cahuparis en.cahuparis.com

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C I Ò

CHE

R E T A I L

S T O R Y

NO N

TI

ASPETTI

Soddisfare al meglio le richieste di una clientela esigente e attenta è uno dei valori condivisi dalla famiglia Moretti, proprietaria della Moretti Boutique, una realtà poliedrica in cui sviluppare il proprio stile di Maria Pina Ciuffreda

D

a quasi 50 anni, in provincia di Bergamo, sorge un ambiente accogliente e coinvolgente in continua evoluzione. La famiglia Moretti, stagione dopo stagione, supporta i clienti dell’omonima boutique, attraverso la ricerca

di uno stile contemporaneo e la professionalità dei collaboratori, parte integrante della fashion experience. Un retail di 400 mq in cui presenzia la selezione di 60 brand tra i più prestigiosi ed esclu-

va struttura: un ambiente di 400 mq disposto su due livelli, dove trovano spazio le proposte dei brand più esclusivi, che si rinnovano di stagione in stagione, in una continua ricerca di ispirazioni per soddisfare ed emozionare la propria clientela. La nuova generazione fa ingresso in boutique negli Anni 2000. Francesca e Maria Chiara sono presenti sia nell’attività di vendita che di buying, innovando la storia della boutique.

sivi, da sempre punto di riferimento di una clientela attenta, ricercata ed elegante.

Ne abbiamo parlato con Stefania Natali, titolare di Moretti Boutique. Ci racconta in breve la storia di Moretti Boutique? Quando e dove nasce? Tutto ebbe inizio nel 1977, con la prima boutique, inaugurata a Spirano, in provincia di Bergamo e la mia volontà, e quella di Gianluigi, di proporre ai propri clienti collezioni esclusive, facendo attenzione alla qualità dei materiali e alla ricerca di uno stile contemporaneo. Cercando di offrire una proposta di capi versatili per le varie occasioni. Nel 1998 nasce la nuo-

S CH E DA

TE C N I C A

Nome: Moretti Boutique Titolare: Stefania Natali Indirizzo: via Tricolore, 1 (24050) – Spirano (BG) Mq: 400 Sito Web: morettiboutique.it Marchi più venduti: Alberta Ferretti, FAY, Fabiana Filippi, Hogan, Kangra, Missoni, Moorer, Peserico, Polo Ralph Lauren, ’S MaxMara, Stone Island

Quali sono le sue mission e vision? La nostra mission è la continua ricerca di capi e accessori che possano soddisfare al meglio le richieste della clientela, creando una proposta contemporanea senza dimenticare la qualità e lo stile, caratteristica che ci contraddistingue da sempre, con l’obiettivo di generare uno spazio dove moda e creatività si fondono. Come descriverebbe il cliente tipo della boutique? Quali sono le sue caratteristiche? Il nostro cliente tipo è fidelizzato alla boutique e si lascia consigliare dai nostri collaboratori che cercano di interpretare con professionalità ogni richiesta. L’acquisto diventa un mix tra ciò che si richiede e l’emozione. La clientela è sempre più attenta alla qualità dei materiali ed è alla ricerca di capi “unici” per le varie occasioni. La boutique diventa un luogo dove trascorrere piacevolmente del tempo libero, in un ambiente accogliente e familiare. Progetti futuri? Nel futuro abbiamo come obiettivo ampliare l’innovazione digitale. Il mondo social è un partner fondamentale per lo sviluppo del canale vendita, offrendo una “vetrina” digitale di ciò che proponiamo ogni stagione, cercando di attrarre nuova clientela.

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F O C U S

O N

F ILATO

K N I T W E A R

A

MAGLIA

Tra ricerca e tradizione la maglieria vive un momento di grande popolarità, con un occhio attento all’innovazione e alla responsabilità, che la rende una delle categorie più apprezzate del fashion made in Italy di Valeria Oneto

I

l knitwear continua la sua corsa. Il nuovo lusso responsabile trova in questo settore la sua massima espressione, lanciando un messaggio importante: comprare meno e comprare meglio. Tendenza d'elezione per collezioni gender-fluid, inclusive e sostenibili, tra craftcore e sapienti lavorazioni artigiane, la maglieria è l'emblema della contemporaneità. Ed è per sempre. Secondo uno studio portato avanti dalla società di ricerca e consulenza Maximize Market Research, il mercato globale della maglieria ha registrato una crescita costante negli ultimi anni e si prevede che manterrà questa progressione positiva fino al 2030. Secondo il rapporto infatti il segmento potrà passare dai 105,4 miliardi di dollari (circa 95,3 miliardi di euro) messi a segno nel 2022 ai 156,8 miliardi di dollari previsti nel 2029, ovvero 141,8 miliardi di euro. Registrando così una crescita costante del 5,8% nel periodo in esame. Diversi i fattori che traineranno la performance: in primis l’aumento del reddito disponibile dei consumatori, poi quello della domanda di prodotti realizzati in fibre naturali, utilizzati anche per le attività sportive come outdoor, yoga e corsa. Infine anche grazie alla sempre

maggiore influenza dei social media legata alla Gen Z. Che si impegna in modo significativo, soprattutto con acquisti online, a preferire stili di vita responsabili. Anche la maglieria a base naturale sta guadagnando popolarità, man mano che aumenta la consapevolezza dei consumatori riguardo l’uso di tessuti biodegradabili e di altri materiali più sostenibili. La ricerca ha poi evidenziato che è l’offerta maschile di knitwear a detenere la maggior fetta, si prevede che aumenterà del 6,7%. A livello geografico, sarà l’Asia Pacific, che abbraccia Cina, Giappone, India, Australia e Corea del Sud, a detenere la più ampia quota, con un incremento stimato del 7,2% durante il periodo di analisi. Al secondo posto il Nord America, anche per la stagione invernale prolungata. Il settore potrà guardare verso un futuro brillante nei Paesi in via di sviluppo, sostenuto dall’aumento del reddito pro capite e da una più profonda conoscenza della moda da parte dei clienti. Anche in Italia il knitwear riveste un ruolo importante nel settore fashion. Ce lo confermano le dichiarazioni e i numeri, sempre crescenti in termini di fatturato, di nove tra le migliori aziende che producono maglieria.

INCHIESTA SUL MERCATO DEL KNITWEAR

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Le nostre collezioni sono 100% made in Italy: la nostra sede è situata a Genova, centro operativo in cui i nostri artigiani fanno avverare la magia di Avant Toi. In aggiunta, ci avvaliamo rigorosamente di fornitori certificati, che garantiscono un lavoro artigianale di alta qualità, incentivando la forza produttiva presente sul territorio nazionale.

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Come si è evoluta la maglieria negli ultimi anni?

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Quali trend sono protagonisti delle prossime proposte?

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Dove vengono prodotte le vostre collezioni?

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Ricerca e innovazione quanto contano nel knitwear?

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La maglieria evoluta, che mixa filati a tessuti hi-tech, prenderà il posto dei tradizionali capospalla?

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Qual è il vostro impegno riguardo la responsabilità, ambientale e sociale?

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Quanto vale, in percentuale, il mercato italiano rispetto a quello estero?

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Come avete chiuso, in termini di fatturato, il 2023? Previsioni per l’anno in corso?

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Per noi contano molto. La ricerca è essenziale sia a livello stilistico, per continuare a innovare e migliorare, sia per soluzioni capaci di ridurre gli sprechi, minimizzare i consumi, trovare nuovi materiali e creare prodotti sempre inediti, bellissimi e anche sostenibili.

FIORELLA GHIGNONE

ceo AVANT TOI

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L’evoluzione della maglieria è sempre guidata dalle tendenze dettate dai valori delle persone e dalla moda. Negli ultimi anni c'è stata sicuramente una crescente attenzione alla sostenibilità che ha portato a un rinnovato focus sul prodotto, una rinascita delle tecniche di maglieria artigianali e dei pezzi fatti a mano, per dei prodotti di lusso e duraturi.

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Le collezioni Avant Toi si ispirano sempre a qualcosa che possa suscitare stupore e meraviglia in chi le indossa. Il forte legame col mondo dell’arte, in particolare dell’action painting, influenza molto le nostre creazioni, che si legano anche a elementi naturali come i colori di un bosco o alle fantasie del manto degli animali. La nuova collezione FW 24/25 si ispira alla natura primitiva.

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La maglieria è diventata più versatile e sfuma i confini tra i capi tradizionali in maglia e altri tipi di abbigliamento, complice anche l’innovazione tecnologica, sia nei materiali che nei processi produttivi. In ogni caso, la maglieria tradizionale e i filati naturali manterranno sempre un ruolo decisivo nel mercato del knitwear.

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La nostra è un’azienda artigiana, utilizziamo manodopera locale e investiamo in tecnologia e formazione per creare un prodotto di lusso, sempre nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Siamo stati tra i primi ad adottare misure per favorire una produzione circolare, che limiti al massimo gli sprechi e consenta il riciclo dei materiali: nella nostra collezione Home, per esempio, fondiamo fashion e interior design utilizzando materiali recuperati dai nostri processi produttivi.

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Il nostro prodotto viene distribuito in un network di circa 300 tra le migliori boutique multibrand, in più di 30 Paesi in tutto il mondo. L’Italia, che ha sempre per noi un valore fondamentale, conta poco meno del 20% del nostro fatturato.

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Abbiamo chiuso il 2023 consolidando abbondantemente il traguardo dei 10 milioni di fatturato, che avevamo sfiorato l’anno scorso. Prevediamo che cresca ancora per l’anno 2024, anche grazie a nuove partnership commerciali, segnando un nuovo record in concomitanza del nostro 30° anniversario.


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Le nostre collezioni sono completamente realizzate in Italia, principalmente nel territorio piemontese. Essendo un'azienda completamente verticalizzata, ci piace avere il controllo in ogni processo, dalla fibra alla realizzazione del prodotto finito.

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VASILIY PIACENZA

co-amministratore delegato & brand manager director PIACENZA 1733

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Negli ultimi anni, si è assistito a un notevole sviluppo nel campo della maglieria contemporanea, caratterizzata da innovazioni nei volumi, pesi e finiture. Inoltre, la maglia ha conquistato un ruolo di rilievo grazie all'interpretazione delle over-shirt e delle giacche in maglia.

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Un ruolo crescente è attribuito all'impiego dei colori naturali delle fibre uniti a quelli presenti nella natura. Stiamo adottando filati più leggeri per climi più caldi e in stagioni più brevi di freddo.

Molto. Proseguiamo nel dedicare il nostro impegno all'innovazione dei filati, esplorando nuove tipologie, conducendo ricerche per creare nuove miste, nuovi colori e trattamenti, oltre a studiare volumi che conferiscano un tratto distintivo alla nostra collezione.

Poniamo grande attenzione a ogni aspetto ambientale della nostra attività, come testimoniato dai recenti investimenti che abbiamo effettuato, tra cui la modernizzazione delle caldaie e degli orditoi. Inoltre, entro la fine del 2024, miriamo a ottenere la certificazione SFA per il cashmere sostenibile. La nostra dedizione alla responsabilità sociale nei confronti dei nostri dipendenti, considerati il vero valore aggiunto della nostra attività, costituisce il fondamento del nostro motto "Gardening the Future". Questo mantra guida e

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Negli ultimi anni, il settore della maglieria ha sperimentato cambiamenti sostanziali, con un notevole aumento della domanda di capi sostenibili, riciclati o biologici. E si è registrato un crescente interesse verso prodotti di alta qualità, apprezzati per la loro longevità. Grazie all’e-commerce i consumatori possono accedere a un'ampia varietà di opzioni, confrontando prezzi e caratteristiche dei prodotti. Che ha acuito la competizione nel settore, incentivando l'innovazione e il miglioramento degli standard qualitativi. L'attenzione dei consumatori verso prodotti responsabili ha influito sulla strategia aziendale, evidenziando l'importanza di adottare approcci più etici e orientati al rispetto dell'ambiente.

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Minimalismo, con linee chiare e tonalità neutre. Texture ricercate e pattern jacquard aggiungono una dimensione visiva affascinante.

Abbiamo chiuso con una crescita del 25% e per il 2024 prevediamo una crescita del 17%.

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Tutte le nostre collezioni sono realizzate in Italia, direttamente nei nostri stabilimenti situati in Abruzzo.

GRAN SASSO

Il mercato italiano vale il 30% del totale.

Non credo, ma potrà ritagliarsi una sua fetta di mercato e ci saranno delle contaminazioni di prodotto.

3 GUIDO DI STEFANO

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Tonalità vivaci, come l'arancione e il verde catturano l'attenzione, con motivi vintage Anni '70 e '80. Le fibre sono organiche e riciclate e i tessuti traspiranti e termoregolanti. Un'estetica sofisticata e consapevole, anche personalizzabile, che sposa stile e sostenibilità.

brand manager

motiva le nostre scelte in materia di sostenibilità da diversi anni.

Rivestono un ruolo vitale: guidano lo sviluppo di nuovi materiali e tecniche di lavorazione, per migliorare la qualità e le prestazioni dei capi. Rispondono alle esigenze del momento dei consumatori, promuovendo l'adozione di processi produttivi eco-compatibili. Investire in questa direzione favorisce la crescita dell'industria, ma anche la creazione di capi maglieria all'avanguardia, sostenibili e desiderabili per i consumatori consapevoli.

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La maglieria avanzata arricchisce l'offerta nel settore dell'abbigliamento, ma difficilmente sostituirà i tradizionali capispalla. I capi di maglieria evoluti garantiscono leggerezza, traspirabilità e adattabilità, in molteplici condizioni climatiche e occasioni informali. Pur promuovendo la versatilità e il comfort, la maglieria evoluta non può sostituire l'iconica funzionalità dei

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capispalla tradizionali, che rimangono una scelta privilegiata in molte circostanze e mantengono un legame stretto con stili e contesti specifici.

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La nostra azienda si impegna profondamente in tal senso: riducendo l'impatto ambientale tramite processi produttivi sostenibili, l'utilizzo di risorse rinnovabili e la gestione responsabile dei rifiuti. Ci adoperiamo per garantire condizioni di lavoro eque e sicure per i nostri dipendenti, rispettando i diritti umani e promuovendo la diversità e l'inclusione sul luogo di lavoro. La trasparenza nelle nostre operazioni aziendali e il rispetto degli standard etici e legali rappresentano pilastri fondamentali, insieme a un impegno costante verso l'innovazione, al fine di promuovere la sostenibilità e l'equità. La nostra visione abbraccia un futuro in cui le imprese saranno non solo motori economici, ma anche agenti di cambiamento positivo nella comunità e nell’ambiente globale.

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Il mercato italiano vale circa la metà dell'intero fatturato aziendale.

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Abbiamo chiuso il 2023 con un fatturato di 75 milioni di euro nel 2023, rispetto ai 62 milioni del 2022 e ai 47,6 milioni del 2021. C'è un forte ottimismo per il 2024, segno di un ritorno alla crescita e alla fiducia nel nostro settore.


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La ricerca e l’innovazione sono fondamentali per guardare al futuro. Il nostro primo passo in questa direzione è stato acquistare macchine rettilinee di ultima generazione, che ci permettono di realizzare nuove tecniche di lavorazione. La decisione successiva è stata utilizzare materiali avanzati, prediligendo l’utilizzo di fibre ecologiche, e per finire proporre design innovativi. Tutti questi elementi ci hanno consentito di creare capi più performanti, ben congegnati, strutturati, confortevoli e dinamici. Vogliamo realizzare capi “desiderabili”, connubio perfetto tra tecnologia e artigianalità.

ELISA LORENZONI

ceo, design & product management

ANDREA LORENZONI

ceo & head of sales MAGLIFICIO LILIANA

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Ha subito un’evoluzione significativa, con una crescente attenzione alla sostenibilità e all’ innovazione dei materiali. Oggi il mercato da soddisfare è sempre più attento all’etica e alla moda. La fusione di stili classici e moderni ha contribuito a creare capi di maglieria versatili e in linea con le tendenze, mantenendo la stessa cura per ogni singolo dettaglio.

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Le nuove tendenze hanno come protagonista l’ambiente in tutte le sue sfaccettature. Le palette evocano i paesaggi naturali, come riconferma della nuova consapevolezza che l’uomo fa parte della natura e deve vivere in armonia con essa. I materiali proposti saranno sempre più performanti, termoregolanti nonché sostenibili. La qualità dei prodotti, da sempre elemento imprescindibile per la nostra azienda, sarà sempre più importante in un mercato orientato sempre più alla riduzione degli sprechi.

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Le nostre collezioni di maglieria vengono prodotte in Italia, il “made in Italy” rappresenta per noi un valore di pregio che riflette la qualità artigianale e uno stile distintivo che caratterizza i prodotti italiani.

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Purtroppo, il cambiamento climatico ha portato le temperature a un costante aumento riducendo l’utilizzo del capospalla ma non crediamo che questo scomparirà completamente, piuttosto ci sarà un’evoluzione. Noi abbiamo proposto in collezione giubbini che rappresentano una nuova frontiera dell’outerwear: capi ibridi in cui viene mixata la maglia con tessuti tech. Il valore aggiunto sono le maniche staccabili, che permettono al capo di diventare un gilet, per un uso versatile.

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Abbiamo un approccio globale ai temi della sostenibilità, con linee guida aziendali dedicate a una serie di iniziative per la cura dell’ambiente e alla valorizzazione del capitale umano. Prediligiamo l’utilizzo di fibre naturali e biodegradabili, filati riciclati e biologici. La ricerca passa anche attraverso il continuo aggiornamento del nostro parco macchine, che sono di ultima generazione, che contribuiscono a un minore consumo energetico e di conseguenza a un minore impatto ambientale. Il nostro modello produttivo punta sulla qualità anziché sulla quantità dei capi prodotti, aumentandone la durabilità e allungando il ciclo di vita. Con l’obiettivo di risparmio delle materie prime, di risorse energetiche e di acqua. Inoltre, il polo produttivo e logistico di Montichiari è alimentato interamente da energia rinnovabile prodotta da impianti fotovoltaici. A livello sociale abbiamo aderito a un progetto, organizzato in collaborazione con le scuole superiori di secondo grado, che coinvolge i giovani studenti nel mondo del lavoro vivendo l’esperien-

Per questo lavoriamo costantemente per introdurre innovative credenziali high-tech volte al benessere e alla protezione avanzata della persona.

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MARIO SOMMA

ceo & creative director SVEVO

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L’evoluzione della maglieria risiede nella continuità e nell’innovazione. Noi produttori italiani da una parte preserviamo modalità che potrebbero scomparire e le tramandiamo nel tempo, dall’altra scommettiamo, senza nessun azzardo, nella ricerca e nell’innovazione, mettendo sempre al primo posto la creatività. Oggi non è più un tabù, né un traguardo fantasioso, unire, per esempio, il cashmere al carbonio. Nella maglieria oggi si cercano prestazioni che possano rispecchiare pienamente uno stile contemporaneo e versatile.

La leggerezza, la prestazione, la versatilità.

Nello stabilimento di proprietà a Fidenza, la Somma & C, giunta alla quarta generazione, produce sia il nostro brand Svevo sia la maglieria di Kiton. Disponiamo di macchinari Bentley e Rene Bordier risalenti agli Anni ‘50, unici al mondo, in grado di gestire filati con finezze estreme, come il carbonio, la seta e il cashmere di massima qualità.

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Rovescerei la domanda: quanto potrebbe evolversi l’offerta della moda se nel knitwear si smettesse di investire in ricerca e innovazione? I produttori di maglieria e di tessuto sono da sempre a monte della filiera. È qui che si pensa (e si fa) il futuro.

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Non si tratta di pensare a una contrapposizione tra due mondi, ma di una naturale evoluzione, in cui il knitwear

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za dal vivo nella nostra azienda. Inoltre supportiamo economicamente, e non solo, una splendida iniziativa portata avanti da un’associazione di famiglie con bambini autistici, L’ABAF a.p.s..

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Per il Maglificio Liliana, con Lorenzoni, Impulso e Montechiaro, l’export gioca un ruolo fondamentale. Ma stiamo crescendo molto anche in Italia e le nostre vendite nazionali rappresentano ora il 35% del fatturato totale. Per l’estero, l’Europa rappresenta il 45% delle vendite, in diminuzione rispetto al 49% del 2022, per le forti difficoltà che sta attraversando l’economia tedesca. Ma stiamo aumentando in Oriente, in Giappone in particolare, e in America del nord, sia in Canada che negli Stati Uniti.

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Chiudiamo l’anno 2023 con un leggero aumento del fatturato, 7-10% rispetto al 2022, anno da record per noi, essendo cresciuti di oltre il 20% rispetto al precedente. Per il 2024 la situazione resta abbastanza instabile ed è più difficile fare previsioni. Il cambiamento climatico tende a contrarre le vendite della giubbotteria. Per questo abbiamo scelto di ampliare la nostra proposta, potenziando la capsule di maglie tridimensionali della collezione Lorenzoni.

si contaminerà di prerogative della manifattura tessile e viceversa. Alla base c’è una forte domanda di personalizzazione, di offerte uniche e originali, tutte nell’alveo dell’eccellenza.

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Oltre alla recente ristrutturazione che ha isolato lo stabilimento a livello termico e acustico, garantendo ai lavoratori, in massima parte donne, un ambiente confortevole, molte innovazioni riguardano la produzione. In lavanderia le macchine di ultima generazione riducono di 1/3 il consumo di acqua, mentre nei processi di lavaggio a secco il percloro viene rigenerato e riutilizzato più volte prima di essere smaltito. La produzione di maglieria in generale produce vapore e, con i nuovi macchinari, è anche possibile dimezzare i consumi energetici.

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Il mercato italiano vale il 30%.

Abbiamo chiuso il 2023 superando i 7 milioni di fatturato. Per il 2024 siamo in piena stagione di vendita e non è facile fare previsioni.


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zionano. Una catena di piccoli e preziosi passaggi che compongono un lavoro costante. È grazie alle nostre maestranze se il nostro prodotto è così amato nel mondo

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NANCY MARCHINI

marketing & communication specialist MALO

Contano tantissimo e non solo nel knitwear. Viviamo in un’epoca mai vissuta prima, che ha esigenze e problematiche uniche, la ricerca e la sperimentazione possono offrire “combinazioni” utili a risolvere i problemi attuali. In particolare, l’innovazione deve contribuire al risparmio energetico e alla sostenibilità. Temi sempre più cari alla nostra azienda. Non abbiamo un Pianeta B e dobbiamo lavorare tutti per salvaguardare e proteggere il posto in cui viviamo, anche per le generazioni future.

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La maglieria ha una storia antica che scorre nelle epoche, adattandosi agli usi e costumi del tempo. Può essere un indumento coprente contro il freddo, oppure un capo glamour che si sviluppa in forme e confezioni virtuose. Oggi, la maglieria è soprattutto espressione di sé, del proprio lifestyle che collima con la scelta del prodotto stesso.

Il nostro “Quiet luxury” estivo propone capi di ispirazione marina. “Le Club Malo” è frequentato da persone che amano vivere la naturalezza delle cose, a piedi scalzi, baciati dal sole, con il vento tra i capelli, assaporando la perfezione del momento. Non è importante dove ci si trovi, l’importante è il momento da vivere al meglio.

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Esclusivamente in Italia. La maglieria è realizzata da noi; la chiamiamo Made in Malo per avvalorare il lavoro quotidiano delle tante maestranze altamente qualificate che tessono, rimagliano, lavano e stirano i maglioni e li confe-

Il mix filati e tessuti hi-tech è un prodotto interessante e fa parte di quella sperimentazione che segue le necessità del momento. La vita più “casual” porta a scegliere un abbigliamento più confortevole. Da questo mix nascono capi innovativi, dalle diverse funzioni d’uso. Il capospalla però, a mio avviso, farà sempre parte del guardaroba emozionale di una persona.

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L’Italia è il nostro paese principale, i nostri clienti sono specialmente italiani, anche nel mondo. Circa il 60% delle nostre vendite sono riferite al nostro mercato, un po’ per storicità aziendale, un po’ per fidelizzazione.

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Il 2023 ha chiuso con un fatturato di circa 15 milioni di euro. Stiamo migliorando alcune fasi distributive, con cambiamenti continui su prodotto, stile e marketing. Abbiamo molto potenziale in Malo, un prodotto pregiato amato dai veri intenditori delle cose ben fatte e, per quest’anno, ci proponiamo un incremento del 20%.

Sotto la voce “impegno aziendale” ci sono molti argomenti. Malo è un’azienda di medie dimensioni, che produce interamente in Italia, in cui la maggior parte dei lavoratori sono donne. La produzione è volutamente limitata, per non incappare nell’over-production e i filati rimanenti dalle lavorazioni vengono impiegati nuovamente per creare accessori, come i cappellini Monsai o la linea MOG di maglioncini per cani, o ancora capi rigenerati grazie al Re-cashmere. L’ambiente per noi è vitale, perché parte del benessere dell’uomo, come lo sono gli animali. Le nostre lane sono cruelty free e il cashmere arriva da piccoli allevamenti locali in Mongolia, dove gli animali sono trattati con cura.

che parte dal greggio fino ad arrivare al prodotto finito.

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Sono fondamentali per rendere i filati performanti e facili nella cura e nel trattamento. Esempio ne sono il nostro filato IceCotton, la cui estrema torsione del filo lo rende indistruttibile; è stato inoltre esposto, tra i filati più innovaztivi, nel 2005 al Museo della Scienza e

PIERO BRAGA

ceo ZANONE (GRUPPO SLOWEAR)

della Tecnologia di Milano; oppure il Flexwool, pregiatissima lana merinos abbinata ad una guaina di nylon indistruttibile. Brevetti che confermano che la ricerca è fondamentale per garantire performance e qualità elevatissime.

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Sicuramente il guardaroba sta evolvendo. Ci sarà un nuovo bilanciamento su forme non tipiche della maglieria, come blazer e outerwear. I filati andranno quindi a sostituire i tessuti dei capispalla e, grazie alla ricerca, acquisiranno caratteristiche di alta performance. Resteranno comunque sempre anche quelli della tradizione, come la lana e le mischie di cashmere e seta, con funzioni specifiche.

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Il gruppo Slowear, come società benefit, conferma l’impegno responsabile dell’impresa. In particolare sulla maglieria, dove negli ultimi due anni tutti i prodotti sono diventati mulesing free, certificazione che si concentra sul benessere degli animali. Oltre ad aver aderito ai protocolli ZDHC (filato prodotto riducendo al minimo le sostanze chimiche) e RWS (filato prodotto garantendo il benessere degli animali e della terra su cui pascolano). E sui cotoni c’è una progressiva sostituzione con cotoni organici, con priorità verso i cotoni GOTS.

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La sua evoluzione è andata verso l’utilizzo di lane tecniche performanti, che il consumatore può trattare facilmente. Le tecniche produttive sulla lana l’hanno portata a un livello di easy care molto elevato. Esempio sono i nostri Technowool e il filato Flexwool, che si possono lavare tranquillamente a casa.

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Il consumatore sta tornando ad apprezzare la maglieria di qualità, che si eleva con filati come il cashmere, la seta e la lana dalla mano sempre più morbida e setosa. L’evoluzione si sposta anche sui modelli, non più soltanto classici, come il girocollo o il dolcevita, ma si trasformano diventando anche outerwear e blazer.

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Abbiamo attivato una collaborazione con Treedom, piantumando 1000 alberi in aree sensibili e lo facciamo continuamente tramite l’online. Verificabile costantemente dai nostri clienti. Utilizziamo packaging che provengono dal riciclo di materie prime e ci impegniamo per aumentare il nostro sostegno sociale.

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Ad oggi il mercato italiano pesa il 30% e quello estero il 70%.

Abbiamo avuto una crescita a doppia cifra nel 2023, chiudendo a poco meno di 50 milioni di euro, e prevediamo un’ulteriore crescita a doppia cifra anche sul 2024.

Vengono prodotte principalmente in Italia con una filiera molto corta e controllata

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patto visivo è davvero unico. Complice di uno stile inconfondibile è il lavoro sui pesi leggeri, che porta l’attenzione sulla sottigliezza e traspirabilità dei tessuti, offrendo dunque capi perfetti per ogni stagione e occasione.

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La nostra produzione è interamente made in Italy, un punto chiave che garantisce la qualità e l'attenzione ai dettagli. La scelta di mantenere la produzione localizzata in Italia è anche una testimonianza del nostro impegno nel sostenere l'industria nazionale.

DONATO SEMERARO

ceo BRAMANTE

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Sono parte integrante dei nostri piani strategici. Investiamo costantemente in nuove tecnologie e materiali all’avanguardia con l’obiet-

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Negli ultimi anni, la maglieria ha vissuto una continua evoluzione, abbracciando nuove tecnologie, design innovativi e materiali di ultima generazione. Questa trasformazione è stata guidata dalla crescente domanda di capi versatili, confortevoli e stilisticamente accattivanti. La maglieria ha saputo adattarsi alle esigenze del consumatore, oggi attento, competente e alla ricerca di capi funzionali e al tempo stesso espressione di un’estetica contemporanea.

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Tra i trend chiave ci sarà l’utilizzo di nuove modellistiche con filati tecnici e riciclati che offrono una sensazione morbida ed elasticizzata e permettono di creare capi aperti e versatili. La maglieria diventa poi un’alternativa moderna ai tradizionali capispalla, grazie a filati impermeabili e trattamenti water-resistant. Capi funzionali, più flessibili e adattabili, capaci di rispondere alle diverse condizioni climatiche e agli stili di vita dinamici.

La nostra azienda è fortemente impegnata nella responsabilità ambientale e sociale. Stiamo cercando attivamente materiali green e rigenerati per ridurre l'impatto ambientale della produzione. Allo stesso tempo, sosteniamo pratiche etiche e scegliamo con grande attenzione i nostri fornitori.

Nel 2023 abbiamo chiuso positivamente, raggiungendo gli obiettivi prefissati. Le previsioni per l’anno in corso sono promettenti, basate sulla continua crescita della domanda di prodotti di alta qualità e sostenibili, insieme alla nostra costante ricerca di nuove opportunità di mercato.

Le collezioni sono prodotte in diverse località a livello globale. L’Italia gioca un ruolo centrale, sfruttando la storica competenza ed eccellenza nel settore moda e tessile. Collaboriamo poi con altri paesi, selezionando con cura i luoghi di produzione per garantire la massima qualità e rispettare gli standard richiesti dal nostro brand. Questo approccio internazionale ci permette di combinare le migliori pratiche e tecniche di maglieria da diverse culture e tradizioni, con un mix di influenze e competenze uniche.

Negli ultimi anni la maglieria ha visto una forte inclinazione verso il comfort, l’innovazione, la ricerca e la sostenibilità. La tendenza dominante è quella dei filati leggeri e confortevoli, che hanno gradualmente sostituito le maglie più pesanti, riflettendo una ricerca di versatilità e praticità. Le tecnologie avanzate hanno portato a significative innovazioni nel campo: l’introduzione di filati tecnici con proprietà elasticizzate, riciclati e nuovi metodi di lavorazione. Particolarmente rilevante è l’uso di tecniche di produzione senza cuciture, cosidetto “wool garment”, che migliorano l’esperienza di indossare questi capi.

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Non credo che la maglieria evoluta possa sostituire completamente i tradizionali capospalla, ma senza dubbio ha un potenziale che la porterà a posizionarsi come un'alternativa moderna e versatile. La nostra filosofia e anche la nostra forza è quella di mantenere un equilibrio tra innovazione e tradizione, offrendo ai consumatori opzioni diversificate che si adattino alle loro esigenze.

Attualmente, il 90% delle nostre vendite è rappresentato dal mercato italiano, mentre il restante 10% proviene da mercati esteri. Questo ci conferma la solidità del nostro posizionamento sul mercato nazionale, ma stiamo esplorando strategie per incrementare la presenza a livello internazionale.

Con la prossima collezione puntiamo sul colore e sui pesi leggeri: il colore è stato utilizzato in modo audace e innovativo, introducendo tonalità vivaci e combinazioni sorprendenti, l’im-

MASSIMO BOSSO

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ceo CLAQ (AIRON MODA)

tivo di garantire ai capi una proposta qualitativa sinonimo dell’eccellenza che vogliamo raccontare.

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Investiamo tanto in ricerca e innovazione. La sperimentazione continua è fondamentale per comprendere le prestazioni dei filati. Abbiamo studiato un tessuto a maglia tecnico di nuova generazione, che utilizziamo anche nella giubbotteria, realizzato con un filato di poliestere riciclato, che dona al capo resistenza. Ogni maglia deve essere valutata prima sotto l’aspetto tecnico e funzionale e successivamente sotto quello stilistico.

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La maglieria evoluta sta emergendo come una possibile alternativa ai tradizionali capispalla, soprattutto nei paesi con climi più caldi. Offre versatilità e può essere utilizzata anche sotto giacche più leggere. Il potenziale di questi capi innovativi è notevole ma la loro popolarità e diffusione dipenderanno dalle preferenze e dalle esigenze dei consumatori.

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A livello ambientale, utilizziamo fonti energetiche rinnovabili per alimentare il nostro reparto di smacchinatura e lavanderia. Questo include l’uso di pannelli solari per convertire l’energia solare in elettricità, con impianti installati che ci permettono di immagazzinare energia elettrica per l’uso in diverse fasi produttive. Inoltre, adottiamo prodotti di lavanderia biologici e ricicliamo l’acqua derivante dai lavaggi. Sul fronte sociale, ci impegniamo a fornire ai nostri

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dipendenti diverse facilitazioni, cercando di coinvolgerli attivamente nelle decisioni aziendali e premiandoli per il loro contributo a fine anno.

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Nel contesto del nostro business, il mercato italiano rappresenta circa il 70% del nostro fatturato, mentre il 30% proviene dall’estero.

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Abbiamo chiuso l’anno 2023 con un fatturato di circa 40 milioni di euro. Guardando al futuro, abbiamo elaborato piani di crescita quinquennali, con l’obiettivo di raggiungere circa 70 milioni. Queste previsioni riflettono la nostra fiducia nel potenziale di crescita e sviluppo nel settore della maglieria, supportati da un continuo impegno nell’innovazione e nell’espansione, sia a livello nazionale che internazionale.


lotto.it


A N A LY T I C

LA MODA CORRE A DUE VELOCITÀ Si cresce fino a doppia cifra o si cala leggermente a causa dell’instabilità geopolitica. Ecco le due anime del fashion system internazionale. Tra dubbi sul futuro e nuove strategie di Angelo Ruggeri

C’

è chi cresce perfino a doppia cifra e chi registra una leggera decrescita a causa dell’instabilità geopolitica che il mercato globale ha vissuto negli ultimi mesi. Il mondo del fashion system internazionale svela le sue due anime che hanno però un punto in comune: l’ottimismo per l’anno 2024, appena iniziato. Ecco l’analisi delle performance economiche dei principali gruppi del lusso. Dati registrati a fine 2023 Partiamo con il colosso del lusso. Il Gruppo LVMH guidato da Bernard Arnault ha chiuso il 2023 a quota 86,2 miliardi di euro, registrando una crescita organica del 13% rispetto al full-year 2022. Nell’esercizio gli utili da operazioni ricorrenti sono stati pari a 22,8 miliardi di euro, in crescita dell’8%. Il numero uno del lusso progredisce ma rallenta la corsa, nel 2022 infatti sia il turnover che gli utili erano cresciuti del 23%. Il margine operativo è rimasto stabile rispetto al 2022. La quota dell’utile netto del Gruppo ammonta a 15,2 miliardi di euro, in aumento dell’8%. Nel solo quarto trimestre 2023 l’incremento organico dei ricavi è stato pari al 10%. Tutti i segmenti aziendali hanno riportato una forte crescita organica dei ricavi, a eccezione di Wines & Spirits (-7%), che ha dovuto far fronte a un’elevata base di confronto e a elevati livelli di inventario. Europa, Giappone e il resto dell’Asia hanno registrato una crescita organica a doppia cifra. L’area Fashion & Leather Goods, invece, ha totalizzato 42,1 miliardi di euro, in crescita del 9%, l’utile derivante da operazioni ricorrenti è aumentato del 7%. Il Gruppo Tod’s ha chiuso il 2023 con ottimi risultati di vendita e tutti i marchi hanno registrato una crescita a doppia cifra dei loro ricavi, a cambi costanti.

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Il finale dello show menswear di Louis Vuitton FW 24/25



A N A LY T I C

Sopra: il finale dello show di Moncler Grenoble a Saint Moritz A fianco: il finale dello show di Zegna FW 24/25

Il fatturato consolidato vale 1,12 miliardi di euro, in crescita dell’11,9% rispetto al 2022, grazie alla spinta della regione chiave della Greater China. Nel solo quarto trimestre il fatturato è salito del 7,5% a cambi costanti. I risultati positivi sono trainati dai due marchi ammiragli del Gruppo, Tod’s e Roger Vivier. Il primo ha sperimentato un aumento delle vendite del 10,4% toccando quota 562,9 milioni di euro. Anche il Gruppo Ermenegildo Zegna conferma i suoi obiettivi di crescita, archiviando il 2023 con un incremento sostenuto delle vendite anche nell’ultimo trimestre dell’anno, grazie anche alla performance positiva del mercato nordamericano. Nell’ultimo esercizio fiscale, il Gruppo ha annunciato ricavi preliminari pari a 1,9 miliardi, in aumento del 27,6% su base annua. Nel quarto trimestre dell’anno, i ricavi sono stati pari a 570 milioni di euro, in aumento del 40,1% su base annua, con una crescita organica del 19,6%. Dati registrati nei primi 9 mesi del 2023 Il Gruppo Kering conferma il rallentamento nel settore del lusso. Ha registrato un fatturato a -3% a tassi correnti nei primi nove mesi che totalizza vendite per 14,6 miliardi di euro. Nel solo terzo trimestre (luglio-settembre 2023) il giro d’affari è diminuito del 13% raggiungendo i 4,5 miliardi di euro. Le vendite retail (pari al 78% del totale vendite, incluso l’online) sono calate del 6%, quelle wholesale del

20%. Nel Nord America le vendite sono calate del 21%, in Europa del 10% mentre in Asia, escludendo il Giappone (con vendite in aumento del 28%), c’è stato incremento dell’1%. Sono stati nove mesi da quasi 2 miliardi di euro, invece, quelli del Gruppo Moncler. Un risultato, arrivato a contare 1,8 miliardi, che segna una crescita del 16% a valuta corrente, contro gli 1,55 miliardi registrati nel medesimo periodo dell’anno precedente. Nel terzo trimestre, i ricavi del player del lusso hanno raggiunto quota 669,7 milioni di euro, in aumento del 7% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda i singoli marchi, invece, il brand Moncler ha registrato entrate da 1,49 miliardi di euro nei nove mesi, in crescita del 19% a cambi correnti, mentre Stone Island ha generato ricavi per 310,1 milioni, in crescita del 2%. Guardando al terzo trimestre, Moncler ha visto ammontare il proprio fatturato a 561,2 milioni di euro (+9%), mentre Stone Island si è attestato a 108,5 milioni, allineato al risultato conseguito nel 2022.

Fonti: Gruppo LVMH, Gruppo Tod’s, Gruppo Ermenegildo Zegna, Gruppo Kering, Gruppo Moncler

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Z O O M

PIONIERE

DEL

MON DO

MODERNO

Una storia unica, quella di Jeanne Baret, raccontata dall’omonimo brand che anche per la prossima FW 24 si propone d’ispirare e supportare le donne nell’esplorazione di se stesse e della Terra, con stile e determinazione

J

eanne Baret è per donne indipendenti e “daily explorer” che vivono la quotidianità come un viaggio fisico e culturale. E sulla scia della prima collezione estiva, anche per la FW 24, il brand esprime la sua potenzialità nel comprendere le loro ambizioni ed esigenze in ogni momento: dalla routine ai viaggi più avvincenti. Ispirandosi sempre all’omonima esploratrice e botanica francese, nonché prima donna nella storia a circumnavigare il globo, per la prossima stagione invernale il marchio ha realizzato una collezione dallo spirito moderno e coraggioso per donne contemporanee, attive, dinamiche e sportive. La proposta, infatti, si basa sulla ricerca di materiali pratici, versatili, multifunzionali e di design in cui esplorazione, natura, tempo libero e quotidianità sono le parole chiave che riflettono la vita di Jeanne Baret, oggi. Una linea di abbigliamento che non solo trasmette un’idea di stile abbinata al comfort ma anche un’esperienza completa che celebra la femminilità, la dinamicità e il viaggio in tutte le sue forme.

La maglia con cappuccio in pile melange “Rochefort Hooded Sweater” e il pantalone oversize “Punta Arenas Over Pant”

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Z O O M

Il poncho trapuntato e la gonna “Tahiti” sono realizzati in nylon micro-ripstop 20D ultralight con trattamento water repellent. La maglia oversize “Wallis Sweater” è realizzata in morbido pile di lana

Anorak e Cargo Pant “Samoa Stretch”: giacca con classica tasca a marsupio frontale e zip invisibile e pantaloni cargo dalla linea oversize e in tessuto tecnico dall’aspetto matte e morbido al tatto

I colori della natura Progettati coinvolgendo le donne in prima linea nell’ideazione e nello sviluppo della collezione, i capi della nuova proposta sono stati studiati per diverse occasioni d’uso, garantendo a ogni donna di sentirsi a proprio agio in qualsiasi contesto. Infatti, tutti i prodotti della FW 24 sono stati pensati per garantire comfort e performance e per essere abbinati a più temi colore, permettendo così di creare ogni giorno nuovi look femminili e contemporanei ma al tempo stesso funzionali. Le palette principali su cui si sviluppa la collezione riflettono il viaggio di Jeanne, tra le nuance della natura: verdi intensi, blu profondi, caldi marroni e tinte ghiaccio. Il nero, infine, si aggiunge ai diversi temi colore e completa la gamma, donando carattere e profondità ai diversi temi colore. La nuova collezione invernale è un viaggio che spazia nelle forme, da quelle più slim agli ampi volumi, e nelle funzioni, rendendo i capi adatti a qualsiasi condizione meteo. Le giacche, per esempio, sono impermeabili e traspiranti. Le maglie sono realizzate in lana di pile e tessuti tecnici, per garantire calore e comfort, e sono arricchite dalla presenza di colli voluminosi lavorati con importanti coste o ibridate da materiali diversi. Infine le gonne e i pantaloni, slim, over e cargo, concepiti in tessuti tecnici o pile, che definiscono e caratterizzato gli outfit.

“Rochefort Jacket e Pant”, giacca trapuntata e pantaloni jogger entrambi in pile

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La tuta intera in Superroubaix, tessuto termico altamente performante, “Reunion Tracksuit” e il berretto “Trelew Rain Baseball Hat”


M A R K E T

SALDI, TRA PRESENTE E FUTURO Lo shopping scontato, per la stagione fredda, parte in sordina ma inverte la curva e torna in positivo già a fine gennaio di Valeria Oneto

U

n inizio un po’ a rilento per i saldi invernali, che hanno registrato un calo medio a gennaio del 4,5%, ma che poi hanno ottenuto dei segnali di ripresa nella parte finale del mese. È quanto emerge dal monitoraggio di Federazione Moda Italia - Confcommercio sull’andamento delle vendite scontate. In particolare, il 55% delle imprese associate, che ha risposto al questionario, ha rilevato una perdita di fatturato, mentre il restante 45% ha dichiarato una crescita (26%) o una stabilità delle vendite (19%). Lo start per i saldi invernali lo ha dato il 3 gennaio la Valle d’Aosta, per poi proseguire dal 5 in tutte le altre regioni italiane. Secondo la stima saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno a questo tipo di shopping e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi. Saldi: la sfida di domani è un progetto di filiera Come è emerso dall'indagine dell’Ufficio Studi sulle città e demografia d'impresa, negli ultimi 10 anni la moda ha perso il 25,5% dei negozi nei nostri centri, vie e piazze. “Una situazione molto complicata, per i negozi di prossimità e, di conseguenza, un grave disagio per la vivibilità delle città e dei centri storici” sottolinea il presidente di Federmoda. Che continua: ”Il recupero nella seconda parte del mese è stato fondamentale per riportare un po’ più di fiducia tra gli operatori commerciali, considerando che i saldi stanno proseguendo anche a febbraio con percentuali di sconto sicuramente attrattive. Questo recupero ha permesso di alleggerire i magazzini ed è servito a far fronte agli impegni e alle scadenze con i fornitori, rinunciando a una redditività che si è sempre più assottigliata e che mette in difficoltà l’intero comparto”. Lo scorso 6 febbraio, negli incontri al Ministero della Cultura e al Tavolo della Moda del Ministero dell’Imprese e del made in Italy sulla valorizzazione, promozione e tutela di quest’ultimo, la Federazione ha sottolineato il ruolo fondamentale dei negozi di moda in cui convivono, in modo virtuoso, professionalità, qualità e anche ricerca nel fare commercio in modo innovativo.

“LA SFIDA PER IL FUTURO È QUELLA DI COINVOLGERE ISTITUZIONI, FORNITORI E NEGOZI RETAIL IN UN PROGETTO DI FILIERA. ABBIAMO COSÌ AVANZATO LE NOSTRE PROPOSTE PER UNA DETRAZIONE D’IMPOSTA SULLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI SULL’ACQUISTO DI PRODOTTI DI MODA MADE IN ITALY E SOSTENIBILI. UN BONUS MODA PER INCENTIVARE LA CONSEGNA DI UN CAPO USATO NEI NEGOZI DI PROSSIMITÀ PER L’ACQUISTO DI UNO NUOVO. L’INTRODUZIONE DELLA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI COMMERCIALI CONDIZIONATA ALL’OBBLIGO DI UNA CONGRUA RIDUZIONE DEI CANONI DI AFFITTO A SEGUITO DI SPECIFICO ACCORDO TRA LOCATORE E CONDUTTORE. UN SOSTEGNO AL PASSAGGIO GENERAZIONALE NEI FASHION STORE. L’INSERIMENTO DEI NEGOZI E BOTTEGHE STORICI DELLA MODA NELL’ALBO DELLE IMPRESE CULTURALI E CREATIVE” GIULIO FELLONI, PRESIDENTE DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO

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mou-online.com


I N S I D E

A.Bocca

S H O W R O O M

Del Carlo

Lella Baldi

DARE SPAZIO ALLE IDEE 999 Showroom non è solo un luogo espositivo ma anche una realtà che punta a valorizzare e internazionalizzare i propri brand, contribuendo a consolidarne la crescita attraverso un'immagine tailor-made di Sara Fumagallo

N

el cuore di Milano, in via Archimede 10, sorge uno spazio di ricerca che negli anni è riuscito a diventare un punto di riferimento del sistema moda, sviluppando e commercializzando collezioni di calzature e accessori italiani e internazionali. Showroom 999 nasce da un progetto ambizioso dei co-founder Angelo Dall'Osso e Tiziana Stancich che, dopo una lunga esperienza trentennale, nel 2017 decidono di aprire un vero e proprio hub in cui offrire ai propri

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“FIN DA SUBITO IL NOSTRO OBIETTIVO NON ERA SOLO QUELLO DI DISTRIBUIRE I MARCHI MA DI INVESTIRE SULLO SHOWROOM A 360 GRADI, DANDO GRANDE SPAZIO A TUTTI I NOSTRI BRAND E PARTNER. QUESTA STRATEGIA CI STA PREMIANDO SEMPRE DI PIÙ” ANGELO DALL’OSSO, CO-FOUNDER


I N S I D E

Paloma Barcelò

S H O W R O O M

Pomme d’Or

Via Roma 15

“DA QUALCHE SETTIMANA ABBIAMO INIZIATO LA CAMPAGNA VENDITA AUTUNNO-INVERNO E PER ORA CI RITENIAMO DAVVERO MOLTO SODDISFATTI DEI RISULTATI. L’ANDAMENTO È IN LINEA CON LE NOSTRE ASPETTATIVE” TIZIANA STANCICH, CO-FOUNDER I

BRAN D

A.Bocca Alohas Del Carlo Lella Baldi NCUB Paloma Barcelò Pomme d’Or Relac Silvano Sassetti Trulyp Via Roma 15

clienti un servizio a 360 gradi attraverso strategie ottimizzate studiate ad hoc per ognuno di loro. Non è solo l’expertise dei due founder ad aver reso 999 una realtà importante del settore, ma anche la sinergia con un team giovane e affiatato in collaborazione con i reparti creativi dei partner. Questo lungo know-how ha portato la realtà meneghina a essere una meta di grande interesse per i buyer provenienti da tutto il mondo tra boutique, department store ed e-commerce. Non a caso la zona scelta come headquarter è Risorgimento-Cinque Giornate, la sede dei più importanti spazi espositivi di marchi prestigiosi: una superficie di 1.000 mq totali suddivisa in quattro ambienti con atmosfere diverse. Per 999 Showroom è importante non solo distribuire ma anche valorizzare e internazionalizzare i marchi presenti nello spazio, portandoli a posizionamenti sempre più di rilievo. E ci riesce focalizzandosi in maniera globale su tutti i suoi clienti, donandogli un’immagine più alta, fresca e contemporanea. Trasmettendo un’emozione unica.

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F R O M

F A S H I O N

LA RIVINCITA DEL GENDER-FLUID Dal guardaroba di lui a quello di lei. E viceversa. Lo stile fluido continua a essere protagonista della moda internazionale. Sempre di più, tra lusso e streetwear di Angelo Ruggeri

N

on si dovrebbe più parlare di menswear e womenswear, ma solo di “wear”. Niente più distinzioni tra guardaroba maschile e femminile, perché bisogna andare oltre. Lo stile “gender-fluid” - evoluzione intelligente e sofisticata dello stile “genderless” - continua a essere protagonista delle passerelle internazionali più famose e delle collezioni create dai brand di streetwear più cool del momento. Ad oggi, chiedersi se l’uomo possa indossare una felpa o una canotta di lei o se la donna possa indossare il cappotto del suo lui è obsoleto, perché non c’è distinzione tra indumenti. Essi infatti hanno lo stesso obiettivo: coprire il corpo e renderlo unico. Il re di questo stile è senza dubbi Sabato De Sarno, direttore creativo di Gucci. Il primo look della sfilata dedicata al womenswear primavera-estate 2024 lo si ritrova pressoché identico nel primo look della sfilata dedicata al menswear autunno-inverno 24/25. Un bel cappotto sartoriale con l’iconico web proposto nello spacco dietro, la cintura con logo timeless, una canotta basic, una collana tridimensionale, un paio di mocassini e la famosa borsa Jackie proposta in bordeaux (o ancor meglio, in “rosso Gucci”). Niente di più, niente di meno. Due outfit perfetti che collegano le due sfilate quasi come se avvenissero nello stesso momento, ma in due mondi paralleli. Due meta-universi più concreti che mai, uniti da due storytelling unici. Anche Fendi parla di gender-fluid, di intercambiabilità, di interconnessioni evolute. Nell’ultima sfilata uomo per il prossimo autunno-inverno, il marchio veste i suoi modelli di un sartoriale upgraded, con alcuni look prettamente menswear e molti senza distinzione. Troviamo silhouette rivisitate, accessori deluxe grandi e piccoli e dettagli mozzafiato. Da tenere d’occhio nel mondo dello streetwear, c’è anche

Spendthrift. Il marchio di Foligno propone per l’autunnoinverno 24/25 una collezione che urla libertà. Sia in fatto di stile (con delle stampe molto interessanti), sia in fatto di comodità (grazie all’universo dell’oversize). A tutto questo, si aggiunge un ottimo dialogo tra maschile e femminile, che rende il tutto moderno e vincente, anche senza strafare.

In alto, un look menswear FW 24/25 di Fendi, un look womenswear SS 24 e un look menswear FW 24/25 entrambi di Gucci In basso, la nuova collezione FW 23/24 di Spendthrift

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CANADIANCLASSICS.IT


I N C H I E S T A

E S C L U S I V A

100 PUN TI DI V ISTA Arrivata alla terza edizione, Hub Style propone l’inchiesta esclusiva volta ad analizzare l’andamento delle vendite nel 2023 e le previsioni sul 2024. Parola ai retailer di Sara Fumagallo

L

a nostra rivista, attenta e sensibile al negoziante e alle sue necessità, anche quest’anno ha indagato il punto di vista dei retailer in merito all’anno appena concluso. Sono proprio loro l’anello fondamentale della filiera distributiva e, nonostante siamo soliti dar loro voce tutto l’anno, abbiamo voluto condurre con l’inchiesta “100 Punti di vista”, uno studio di mercato a 360 gradi. Anche in questa terza edizione sono 100 le realtà intervistate per analizzare il bilancio degli ultimi 365 giorni e le prospettive per il 2024, le novità e i trend, le problematiche e le opportunità. Archiviato il 2023, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco le prime 50 analisi, con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del settore.

LE DOMANDE PRIMA PUNTATA

BULLA – PIACENZA (PC) Filippo Bulla, amministratore

1. BILANCIO DI FINE ANNO E PREVISIONI 2024

a. Nel 2023 qual è stato l’andamento delle vendite in store? In crescita In calo Stabile b. Qual è stata la percentuale di crescita/calo nel 2023? c. Quali sono state le principali problematiche riscontrate e quali, invece, gli aspetti positivi? d. In termini di vendite, quali sono le previsioni per il 2024?

2. VENDITE ONLINE

a. Nel 2023, quanto hanno inciso le vostre vendite online sul totale del fatturato? (valore in %) Meno del 10% Tra il 10% e il 30% Tra il 30% e il 50% Più del 50% Non abbiamo un e-commerce b. Secondo alcune analisi, l’e-commerce si conferma una vetrina fondamentale per i multibrand italiani, anche se i punti vendita fisici stanno riscoprendo una “golden age”. È così anche per voi? Quali sono i requisiti/servizi fondamentali per una buona presenza online? c. Utilizzate i social media come canale di vendita o di promozione? Se sì, quale/i? Instagram Facebook TikTok LinkedIn Altro Non usiamo social media

3. SHOPPING EXPERIENCE

a. Come sono cambiate l’esperienza e la dinamica d’acquisto da parte dei vostri clienti in questi ultimi 12 mesi? b. Una delle principali criticità di cui si è sentito parlare quest’anno è il “bracketing”, ovvero il “reso compulsivo”. Per ovviare a questo problema molte realtà stanno ponendo delle condizioni. Come state agendo a riguardo? c. Il sentiment generale è quello di un ritorno all’esperienza d’acquisto in store da parte dei consumatori? d. Siete favorevoli a un possibile posticipo dell’inizio dei saldi?

4. CONSUMATORE

a. L’attenzione ai prodotti realizzati in materiali ecologici/responsabili è sempre più elevata. Riscontrate questo trend anche nei vostri clienti? b. I consumatori sono disposti a pagare di più per un prodotto “green” o continuano a preferire altre variabili (prezzo, marchio, estetica ecc…)?

5. TREND

Quali sono state le principali tendenze moda della stagione invernale 23/24?

6. MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2023

Elencate i top brand più venduti (max 3) nelle categorie: a. Abbigliamento donna b. Abbigliamento uomo c. Accessori uomo e donna d. Calzature uomo e donna

7. BRAND RIVELAZIONE 2023 8. ALTRE OSSERVAZIONI

1a. In crescita. 1b. +25%. 1c. Sicuramente le problematiche relative all'andamento climatico dell'anno 2023 hanno inciso parecchio sull'andamento delle vendite: l'autunno che tarda sempre di più ad arrivare non aiuta nella vendita delle FW. 1d. Siamo positivi. Prevediamo un aumento grazie al continuo inserimento di brand storici e novità. Siamo disposti ad un incremento del volume acquisti più o meno del 20%. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. Abbiamo avuto un incremento del fatturato molto importante (oltre i 20 punti percentuale) grazie anche ai punti vendita che, dopo un breve periodo di stallo, stanno vivendo un momento molto positivo. Ho quasi la certezza che il corretto brand mix che va a posizionarsi nella fascia di "lusso accessibile" sia stata la causa di questo incremento online e fisico. Che la faccia digitale di aziende come la nostra sia essenziale è indiscutibile: ovviamente il suo ruolo si identifica come piattaforma d'acquisto, ma non è da sottovalutarne il fatto che essa funga da importantissima vetrina. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Nessun particolare cambiamento. 3b. Abbiamo posto condizioni di reso più restrittive, applicando oltretutto dei tag colorati in modo da rendere inutilizzabile l'oggetto se non staccati. Ovviamente, se tolti dal capo, il reso non è più possibile. 3c. Sinceramente penso che ci sarà sempre quella parte di clientela (giovane e non) che alla necessità di acquisto di un capo di abbigliamento preferisca toccare con mano una moltitudine di articoli prima di effettuarne l'acquisto. Sta al

negoziante essere in linea con i prezzi applicati online. 3d. Non penso che la nostra opinione possa cambiare qualcosa. Le regole del gioco sono queste e come tali ci adattiamo, modificando le nostre strategie di acquisto e vendita. 4a. Abbastanza stabile da un paio d'anni, la percentuale dei nostri clienti che si preoccupa dell'impatto green dei capi si attesta attorno al 10%. 4b. Difficilmente pagherebbero di più per un prodotto green. L'occhio cade, in ordine di importanza, sull'estetica per poi arrivare al brand e in ultimo al prezzo. Ciò è assolutamente variabile da cliente a cliente, ma con certezza in pochissimi pagherebbero di più per un prodotto green. 5. Per quanto riguarda le sneaker, si riconferma la tendenza della calzatura simil trekking. L'abbigliamento vede un enorme richiesta di overshirt, utilizzate sia come capospalla che non. Mentre, facendo un ragionamento più generico, la richiesta di capi iconici e quasi storici è in aumento. 6a. RRD – Roberto Ricci Designs (=), Colmar (=), Peuterey (=) 6b. Mc2 Saint Barth (+), Lacoste (+), The North Face (=) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Premiata (=), New Balance (+), On (+) 7. Mc2 Saint Barth

PETER CI COMO – COMO (CO) Marco Cassina, titolare e buyer 1a. Stabile. 1c. I clienti premiamo l'esperienza d’acquisto, la selezione e soprattutto l'accoglienza in store. C'è, a mio avviso, una speculazione dei brand sul territorio nazionale per cercare di accaparrarsi sia il mercato fisico che quello online e, non ultimo, quello degli outlet (che ormai si prendono una bella fetta anche dello shopping tourism). La continua rincorsa alle offerte da parte di alcuni grandi player (La Rinascente ad esempio) svilisce il valore del prodotto e dei marchi. 1d. Ci aspettiamo una buona stagione turistica ma un calo del mercato interno. 2a. Più del 50%. 2b. Il nostro online significa vendere "fuori" dal negozio ma sempre in presenza, attraverso Trunk Show in Italia, ma soprattutto all'estero per prodotti su misura e consulenze di immagine per clienti vip e stranieri. 2c. Instagram. 3a. Le visite in negozio sono legate più alla voglia di vivere un momento di svago che dal bene stesso. Nel nostro caso, non c'è un’ossessione dal brand, ma una ricerca di appagamento e accoglienza sempre maggiore. Cerchiamo di intercettare il turismo con una presenza all'interno degli hotel di fascia alta (pop up e/o vetrine), per favorire shopping experience che non per forza debbano avvenire in negozio. Investiamo anche in personale con esperienza che possa

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trasmettere tutto questo valore in persona e mai attraverso algoritmi. 3b. Non investiamo nell’online, dunque le nostre percentuali di reso non sono superiori all'1%. 3c. Ci crediamo fortemente e investiamo tutto nel rapporto diretto e fisico con la nostra clientela. 3d. Credo che i saldi abbiano perso totalmente il loro valore a causa dell'abuso delle promozioni continue delle piattaforme online e della GDO. Il commercio al dettaglio di valore deve allontanarsi anche dall'uso del termine saldi bisogna proporre trattamenti mirati e speciali per i propri clienti che inducano la visita in negozio tutto l'anno. 4a. Molto meno di quanto si scrive sui giornali. 4b. Continuano a preferire altre variabili. 5. Affordable luxury, qualità reale e meno ossessione da brand. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Eleventy (+), Canali (=), Corneliani (=) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Corvari (+), Henderson Baracco (=) 7. Mandelli


I N C H I E S T A

E S C L U S I V A

BILLI 1926 – TORTONA (AL) Pierluigi Billi, titolare

BE WILD STORE – COURMAYEUR (AO) Cinzia Ducourtil, legale rappresentante 1a. In crescita. 1b. +10%. 1c. Non penso che il mercato al dettaglio abbia più aspetti positivi. Nell’ultimo anno abbiamo riscontrato una continua richiesta di sconti. 1d. Le previsioni di vendita del 2024 sono di una chiusura dell’anno in calo. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. No, per noi non è così. 2c. Instagram. 3a. Negli ultimi 12 mesi i clienti ricercano pezzi unici, particolari e di qualità. 3b. Non abbiamo avuto questo problema. 3c. Penso di sì. 3d. Certo, e anche ridurne il periodo. Sembra non finiscano mai i saldi.

5. Maglieria di qualità, ritorno della pelliccia e della pelle. 6a. The Extreme Collection (+), Goldbergh (=), ReHash (+) 6b. Rakkì (=), ReHash (=), Devore (=) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Satorisan (-) 7. The Extreme Collection 8. Non è possibile vivere con un negozio al dettaglio di questi anni, chi afferma il contrario non dice la verità. Bisogna avere per forza altre entrate o le spalle coperte.

4a. Sì. 4b. La qualità continua ad essere la prima caratteristica ricercata.

1a. In calo. 1b. -15%. 1c. La maggiore problematica riscontrata è l’effetto catastrofico del clima. Le temperature registrate sono state troppo alte, oltre la media, fino a novembre. 1d. Le previsioni di questo 2024 sono di una chiusura in stabilità. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Sì, e i requisiti fondamentali sono la presenza costante e la serietà. Senza queste non puoi andare avanti. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Non sono particolarmente cambiate. 3b. Ne ho sentito parlare ma in questo momento non ho un vero e proprio e-commerce, quindi non riscontro questa problematica. 3c. Me lo auguro, anche se per giovani lo vedo complicato. 3d. Certo, sono favorevole perchè da diversi anni,

BOUTIQUE CANEPPELE – TRENTO (TN) Mario Caneppele, proprietario 1a. In crescita. 1b. +10%. 1c. Il 2023 è stato caratterizzato dall’incertezza: sia a livello economico che a livello di scenari internazionali. 1d. Prevediamo una chiusura in moderata crescita. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. È fondamentale l’attendibilità e la comunicazione con il cliente. 2c. Instagram. 3a. Maggiore attenzione al costo del prodotto. 3b. Noi forniamo un corriere per il ritiro del reso, che è a carico del cliente. 3c. Sì. L'esperienza diretta, il toccare il prodotto con mano e la fiducia in chi te lo vende sono in crescita. 3d. Noi cerchiamo sempre di posticipare i saldi, per rispetto ai clienti che acquistano tutto l'anno.

4a. Riscontriamo un moderato interesse. 4b. Nonostante l’interesse nei confronti della sostenibilità, i clienti continuano a preferire prezzo, estetica e qualità. 5. Sneakers e pantaloni cargo. 6a. Herno (+), Barbour (=) 6b. Barbour (=), Collina Strada (=) 6c. Manikomio Dsgn (=) 6d. Autry (+), Mon Piz (+) 7. Autry

2a. Tra il 30% e il 50%. 2b. Per noi l'e-commerce è fondamentale in quanto al centro della strategia aziendale. I requisiti fondamentali per una buona presenza online sono legati al credere fortemente nel progetto, affiancarsi a persone appassionate e competenti, investire in personale dedicato e in tecnologia e pubblicità. 2c. Instagram, Facebook e TikTok. 3a. Sempre di più i nostri clienti, prima di finalizzare l'acquisto, consultano i nostri canali digitali, social ed e-commerce, per poi arrivare nella boutique con le idee già chiare su cosa vogliono provare ed eventualmente acquistare. Si lasciano ispirare dalle nostre proposte viste soprattutto su Instagram. 3b. Per il momento non siamo intervenuti a riguardo. Vendiamo soprattutto in Italia, dove per il momento il tasso di reso è inferiore ad altri Paesi europei, brand che hanno un pubblico fidelizzato e che nella maggior parte dei casi conosce la vestibilità dei prodotti. Tutto ciò contribuisce a non avere un tasso di reso così alto da dover prendere provvedimenti. 3c. Il sentiment per l'esperienza in store attualmente per noi non ha segnali di ripresa. Ci auguriamo che possa tornare a essere l'esperienza preferita dai nostri clienti, anche se credo si stabilizzerà in una via di mezzo tra l'allontanamento vissuto durante il Covid e il periodo pre-pandemia. 3d. La mia idea è più favorevole a una libera-

7. Gran Sasso

2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. Sì, è così anche per noi ma per avere una buona presenza online servono grossi investimenti. 2c. Instagram.

5. Non abbiamo riscontrato trend particolari. Questo è un periodo di transizione, ma sembra che l’attenzione sia rivolta maggiormente all’acquisto di un prodotto al giusto prezzo.

3a. Non abbiamo riscontrato alcun cambiamento. 3b. Purtroppo questa è una grande criticità ed è giusto porre delle condizioni in merito. Noi stiamo ancora pensando a come ovviare questo problema, intanto tutti i nostri resi sono a pagamento. 3c. Speriamo di sì. 3d. Sì, per aumentare il periodo vendita a prezzo pieno.

6a. Dolce & Gabbana (+), Balmain (+) 6b. Stone Island (+), Selected (+) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Golden Goose (+), Autry (+) 7. Autry 8. Stiamo notando che il consumatore pone particolare attenzione al prezzo. Il resto passa quasi in secondo piano.

LES ARCS – CHIAVARI (GE) Loredana Spanò, titolare

4a. Attualmente la nostra clientela è contenta se sa di acquistare un prodotto eco-sostenibile, ma non è il principale motivo di scelta. Per il momento ci sono altri fattori predominanti come il look del prodotto e il rapporto qualità prezzo. 4b. Come scritto prima sembra non ci sia questa attitudine. Estetica, marchio e prezzo sono ancora in primo piano.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. È importante lavorare sulla visibilità e la costanza nel postare sempre contenuti aggiornati. 2c. Instagram e Facebook.

7. Moon Boot

6a. Non commercializziamo la categoria. 6b. Gran Sasso (+), The Jack Leathers (+), Fay (-) 6c. Mancino (+), Burlington (+), VipFlap (-) 6d. Munich (+), Papu (=)

4a. Non stiamo ancora riscontrando questa attenzione. 4b. Nel nostro punto vendita non è una qualità fondamentale quindi i consumatori continuano a preferire altre variabili.

1a. Stabile. 1c. I contro sono stati sicuramente il clima anomalo, con il conseguente slittamento delle stagioni, i saldi troppo anticipati e la preferenza di acquisti per viaggi e ristoranti, non per l’abbigliamento. Il pro è stato il maggiore interesse dell'acquisto in store, non online. 1d. Prevediamo un anno piuttosto stabile.

6a. Dondup (=), Liviana Conti (=), Jucca (=) 6b. Non commercializziamo la categoria 6c. Mc2 Saint Barth (+) 6d. Autry (+), Moon Boot (+), Vic Matiè (=)

5. Capi iconici particolari e in pelle.

1a. In crescita. 1b. +25%. 1c. In generale, notiamo un aumento dei prezzi troppo elevato e un crollo improvviso dei brand. 1d. Prevediamo un netto calo, minimo del -25%.

lizzazione dei saldi, in quanto vietarli prima di un’ipotetica data favorirebbe i grandi Gruppi, soprattutto esteri, che sono molto presenti online e che effettuano politiche di sconto svincolate dai saldi. In questo modo ognuno potrebbe dedicarsi alla propria politica di sconto funzionale all'equilibrio della propria realtà.

5. Abbiamo notato che ci sono molte micro tendenze e ogni cliente segue a proprio piacimento la strada che preferisce personalmente. In linea di massima abbiamo notato essere tra i più richiesti: pantaloni cargo e con volumi ampi, jeans non troppo slim, cappotti lunghi, giacche sartoriali e destrutturate, elementi maschili nella moda femminile quali gilet e cravatte.

4a. Sì. 4b. Il cliente è molto attento alla sostenibilità ma al momento dell’acquisto guarda tutto l’insieme di variabili.

COLOGNESE 1882 – MONTEBELLUNA (TV) Paolo Colognese, titolare

COMME TOI – TORINO (TO) Paolo Evoluzionista, titolare 1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. Le problematiche maggiori sono state legate da una parte al cambiamento climatico, con un inverno particolarmente caldo e una stagione estiva con poche temperature, che favoriscono l'acquisto di capi da mezza stagione e dall'altra all'aumento dei prezzi causati dall'inflazione. Gli aspetti positivi sono legati al maggior utilizzo da parte dei clienti del nostro e-commerce. 1d. Previsioni di crescita, non esorbitanti ma costanti.

con la partenza in ritardo della stagione invernale, i capispalla sono penalizzati. La gente aspetta i saldi a ridosso di Natale.

3a. C’è molta più attenzione al prodotto e al prezzo. 3b. Accettiamo i resi ma con attenzione. 3c. Sì, decisamente. 3d. Ovviamente sì, sia in inverno che in estate lo slittamento delle stagioni coincide con la data del saldo

che quindi inizia con il vero e proprio avvio delle vendite. 4a. Sì, sono molto attenti all'eco-green ma non in maniera maniacale. 4b. Il prezzo incide sempre ma c'è comunque molta attenzione all'ambiente. 5. Ritorno dei colori blu e grigio, linee leggermente più asciutte, preferenza ai cappotti rispetto ai piumini (anche se si vendono sempre molto bene). In generale, notiamo il ritorno al bel vestire. 6a. Herno (=), Le Tricot Perugia (+), Alberta Ferretti (+) 6b. Herno (=), Jacob Cohën (=), Pt Torino (=) 6c. Faliero Sarti (=), Orciani (+), Mc2 Saint Barth (+) 6d. Ash (+), Via Roma (+), Premiata (+) 7. Nessuno

OLD COMPANY – TRIESTE (TS) Sandro Bordone, buyer, socio e amministratore 1a. In crescita. 1b. +15%. 1c. Sicuramente è stato un grande problema il clima. 1d. Positive. Puntiamo a chiudere l’anno con il segno più.

3d. Per noi va bene così perché posticipare significa accorciare la stagione di vendita.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Sì è così anche per noi. I requisiti da avere assolutamente sono qualità e puntualità nella consegna. 2c. Instagram e LinkedIn.

5. Sportswear e colore.

3a. Non è cambiata molto perchè abbiamo una clientela fidelizzata che si fida molto dei nostri brand e consigli. 3b. È una criticità che non ci riguarda al momento. 3c. Sì, perchè online l’abbigliamento e le scarpe sono molto approssimativi.

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4a. Sì e lo trovo vantaggioso sia per i clienti che per il commerciante. 4b. No, preferiscono le altre variabili.

6a. Geox (+) 6b. AT.P.CO. (+) 6c. Old Company (+) 6d. Moma Shoes (=), Geox (=) 7. Ash 8. Quest’anno abbiamo notato una vendita del prodotto uomo più lenta rispetto alla donna.


I N C H I E S T A

E S C L U S I V A

PORRINI MODA – BESOZZO (VA) Andrea Porrini, rappresentante legale

DITTA GUENZATI – MILANO (MI) Luigi Ragno, titolare 1a. Stabile. 1c. I lati negativi del 2024 sono: i tempi di produzione, consegna e sdoganamento. 1d. Prevediamo stabilità. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. No, per noi è così, e non avendo un e-commerce non sappiamo dire quali sono i requisiti fondamentali. 2c. Instagram e Facebook (che usiamo molto raramente). 3a. Nessun cambiamento. 3b. Non abbiamo riscontrato alcun tipo di bracketing. 3c. Sì. 3d. Assolutamente sì.

4a. No, il nostro cliente non è attento a questa tematica. 4b. Non saprei, non sembra essere una variabile fondamentale per la nostra clientela. 5. Trattiamo il classico, non risentiamo dell’andamento della moda. 6a. Moon (+), O’Neil (+), William Lockie (+) 6b. William Lockie (=), Stetson (=), Dalmard (=) 6c. Stetson (=), William Lockie (=), Lawrence J. Smith (=) 6d. Non commercializziamo la categoria 7. Steinbock 8. Negli ultimi anni stiamo riscontrando una crescente attenzione al prodotto di qualità.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non avendo un e-commerce non saprei dire. 2c. Instagram e Facebook.

JACK&JACK – LIVIGNO (SO) Maurilio Giacomelli, titolare 1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. Le principali problematiche si sono riscontrate nel periodo estivo: minor capacità di spesa da parte della clientela italiana e un'importante difficoltà nella vendita dei capi invernali viste le alte temperature. Inoltre, le scarse reperibilità e competenze del personale hanno influito sulla qualità di vendita. La stagione invernale ha avuto fin da subito un riscontro positivo. Essendo Livigno una località turistica sciistica, quest'anno c'è stato un importante afflusso di clienti dall'estero. I nostri prodotti hanno un appeal migliore verso il consumer estero e questo ha aiutato le vendite. 1d. Prevediamo che le vendite seguiranno il trend di crescita del 2023. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non avendo un e-commerce non saprei. 2c. Instagram, Facebook, TikTok e LinkedIn.

3a. Il cliente è portato ad acquistare in negozio nel momento in cui vive un'esperienza di acquisto unica. La vendita emozionale è il punto di forza che ci contraddistingue rispetto alla vendita online. Riscontriamo che il cliente ha più interesse ad acquistare prodotti unici, che non troverebbe altrove. Inoltre, il nostro consumatore ha sempre più fretta: bisogna essere bravi a capire subito le sue esigenze. 3b. Non abbiamo riscontrato questa problematica, essendo una zona extradoganale i costi di spedizione sono un deterrente alla pratica di reso. 3c. Sì, confermiamo. Il cliente vuole emozionarsi e vivere un'esperienza di shopping nel momento in cui acquista. Quindi si sta tornando all'esperienza in negozio. 3d. No, l'inizio dei saldi invernali coincide con la fine delle vacanze di Natale quindi non abbiamo riscontrato grosse differenze di vendita. 4a. Sì, riscontriamo un particolare inte-

resse da parte dei nostri clienti. Questo si rispecchia poi nei nuovi brand inseriti che sono sempre più eco-sostenibili e spesso anche B-Corp. 4b. Purtroppo il prodotto green spesso ha un prezzo più elevato. Solo i clienti più attenti sono disposti a spendere la differenza. Fortunatamente sono sempre di più i clienti attenti. 5. Nell'abbigliamento la tendenza è sempre più pulita e minimale. Il capospalla ha dei volumi più over. 6a. Calvin Klein (+), Tommy Hilfiger (+), RRD – Roberto Ricci Designs (+) 6b. RRD – Roberto Ricci Designs (+), Tommy Hilfiger (+), Sun68 (=) 6c. Tommy Hilfiger (=), Secrid (=), La Boucle (=) 6d. On (=) 7. Rifò

MICLÒ – BORGO SAN DALMAZZO (CN) Oliva Claudia, socio 1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. La problematica più grande è stata il clima (primavera fredda e autunno caldo), mentre l’aspetto positivo è stata la soddisfazione nella vendita che ci ha dato il Natale. 1d. Speriamo stabili come il 2023. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non avendo un e-commerce non saprei. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Noto che i consumer per fare un acquisto devono essere emozionati dal capo proposto più che per l'esigenza in sé. Questo succede più con una clientela donna che entra in negozio quasi sempre per necessità. 3b. Noi non vendiamo online quindi abbiamo meno problemi in merito. 3c. Sì, mi sembra di respirare un po' di questa voglia. Purtroppo è presente ancora una percentuale di clientela che entra, misura e poi compra online. 3d. No, non siamo favorevoli ai saldi posticipati, per noi gennaio va

bene, ma siamo contrarie al Black Friday perchè fa muovere una parte della clientela che comprerebbe con i saldi e purtroppo non vediamo più nel mese di gennaio. 4a. Acquistiamo dei capi più responsabili nella produzione ma non noto una particolare sensibilità nel cliente finale. Innanzitutto deve piacere quello che acquista. 4b. I capi green normalmente hanno un prezzo più elevato e il nostro consumatore non è molto felice di doverli pagare di più. 5. Eco-montoni ed eco-pellicce reversibili, soprattutto nelle tonalità panna. 6a. Liu Jo (=), Twinset (=), Kaos (=) 6b. Blauer U.S.A. (+), Roy Roger’s (=), Manuel Ritz (=) 6c. Liu Jo (=), Twinset (=) 6d. Non commercializziamo la categoria. 7. Blauer U.S.A.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Il nostro store online è una vetrina dove il cliente può farsi una panoramica delle nostre proposte e prendere anche spunti su ipotetici look in base alle sue esigenze. Non abbiamo mai investito nell'e-commerce perchè crediamo fortemente nella vendita persona-

lizzata e nel dialogo con chi si interfaccia alla nostra realtà. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Il cliente, da una parte è sempre più esigente per quanto riguarda i feedback immediati (per esempio richiede la disponibilità di un capo specifico attraverso i social), dall'altra, invece, soddisfa il suo piacere nell'essere servito in negozio, meglio se la domenica pomeriggio, affidandosi alla nostra esperienza e selezione di un prodotto ad hoc, dove tendenzialmente ci viene proprio richiesta la creazione di look e mix ready-to-wear. 3b. Poniamo dei termini di tempo per il cambio merce. 3c. Direi proprio di sì. 3d. Assolutamente sì. Il saldo è

3a. I clienti sono sempre più informati ed esigenti. Per noi, che da 100 anni facciamo del servizio e assistenza un nostro vanto, non è cambiato nulla.

3b. Nessuna condizione. Questo è un argomento che non ci riguarda in quanto non vendiamo online. 3c. Condivido, ma a piccoli passi. 3d. Assolutamente sì, perchè anticipando sempre più le svendite e le offerte si diminuisce drasticamente la marginalità. 4a. Non in particolar modo. 4b. No, continuano a preferire altre variabili. 5. Un ritorno alla semplicità e maggiore attenzione ai prodotti ecologici. 6a. Moncler (+), Herno (+), Fay (+) 6b. Moncler (+), Stone Island (+), Roy Roger's (+) 6c. Non commercializziamo la categoria. 6d. Autry (+), Premiata (=), Birkenstock (=) 7. Nessuno

QUEEN'S – PORDENONE (PN) Elda Pagotto, titolare 1a. In crescita. 1b. +10%. 1c. Le principali problematiche sono state i ritardi nelle consegne e il clima. Soprattutto in autunno, la stagione (troppo calda) ha fatto fatica a partire. Una tendenza, questa, a cui dovremmo abituarci. L'aspetto positivo è che il consumatore finale ha ricominciato a fare attenzione alla qualità dei capi. 1d. Da qualche stagione, diciamo dopo il Covid, le campagne acquisti sono molto più attente. Per il 2024 l'obiettivo è eguagliare il 2023, anche nella crescita. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. È vero, il punto vendita sta tornando ad avere un ruolo importante. La vetrina stessa è un ottimo biglietto da visita che viene nuovamente notato. Nel nostro caso, probabilmente perchè ricerchiamo dei brand non troppo conosciuti, è importante essere presenti sui social. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Pur apprezzando la qualità delle proposte, l'argomento prezzo è molto sentito. E salvaguardare la qualità a un prezzo accettabile, per la maggior parte della clientela, è la vera sfida. 3b. Condizioni per i resi non ne mettiamo perché li riteniamo parte del servizio, che poi è ciò che differenzia dall'online. Ammettiamo però che ne vengono fatti veramente pochi. 3c. Certo. Ecco perchè ben volentieri ci leghiamo a eventi sul territorio, soprattutto nel centro storico. Penso alla Design Week organizzata in collaborazione con l'Università di Porde-

none, a Pordenonelegge organizzato dal comune come anche al Cinema muto. Sono tutte sinergie che servono a farsi conoscere e ad allargare la propria clientela. Senza sottolineare che investire in cultura è sempre positivo. 3d. Sì. Per esempio i saldi invernali potrebbero tranquillamente iniziare i primi di febbraio. Questo probabilmente porterebbe noi negozi a riassortire anche a gennaio per l’AI. Penso ai capispalla, il cui grosso utilizzo viene fatto proprio in questo mese. 4a. È un aspetto apprezzato ma non ancora vincolante in modo assoluto ai fini dell'acquisto. 4b. Il nostro cliente preferisce ancora il prodotto di qualità, esteticamente piacevole e dal prezzo giusto. 5. Il ritorno del cappotto. 6a. Herno (+), Corinna Caon (=), Care Label (=) 6b. Non commercializziamo la categoria. 6c. Gaynor Bongard (-), Hervè Chapelier (-), Botto Giuseppe (+) 6d. Virreina (-) 7. Arovescio 8. Troviamo che sia importante sottolineare l'importanza della collaborazione tra aziende e negozi. Non solo a inizio stagione ma anche durante. Penso ai cambi merce, ai riassortimenti, ai reciproci suggerimenti. E infine, all'importanza del rapporto umano che rende il lavoro più piacevole.

SOLFERINO – SESTO SAN GIOVANNI (MI) Marco Brambilla, titolare

OLIVARI MODA – BAGNOLO MELLA (BS) Federica Olivari, buyer/seller 1a. In calo. 1b. -2%. 1c. Clima e temperature sono state le principali problematiche relative alla stagione FW 23, dove il cliente finale focalizza l'attenzione dell'acquisto sul capo speciale-emozionale, ma non sul capo d'utilizzo veloce. Capsule speciali hanno attirato l'attenzione performando molto bene. 1d. Si prospetta un trend stabile.

1a. Stabile. 1c. Abbiamo riscontrato pochi aspetti positivi ma abbiamo notato comunque un ritorno della fiducia del cliente nei confronti dei negozi storici. Le problematiche, invece, sono state sicuramente le consegne tardive e tutti gli eventi di vendite scontate (es. Black Friday). 1d. Prevediamo un calo delle vendite a chiusura 2024 anche se tutto dipenderà dai problemi legati al crollo del parallelo e alle vendite online che si ripercuoteranno anche sul piano fisico delle vendite.

una vendita di fine stagione per un periodo limitato, quindi andrebbe posizionata a fine febbraio per la FW e a fine agosto per la SS. 4a. Non è un interesse ancora recepito. 4b. Il prodotto green non rientra nelle variabili di preferenza. 5. Quiet luxury ed effortless chic. 6a. Weekend By MaxMara (+), Dondup (+), MaxMara Studio (+) 6b. Fay (+), Stone Island (=), Incotex Blue Division (+) 6c. Orciani (+) 6d. Doucal's (+), Philippe Model (-) 7. Fay Archive

1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. Sicuramente il clima non ci ha favorito ma nonostante ciò riteniamo di aver concluso bene l'anno felici delle nostre proposte. 1d. Prevediamo una leggera crescita. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Crediamo fortemente che il nostro lavoro si debba svolgere in negozio, accogliendo i clienti raccontandogli le nostre proposte, toccando con mano i prodotti e seguendo i nostri consigli per avere un look personalizzato. 2c. Instagram. 3a. I clienti comprano più vo-

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lentieri un total look piuttosto che i singoli prodotti. C'è maggiore attenzione alle proposte che facciamo in negozio che cercano di essere sempre sia attuali che funzionali. 3b. Noi speriamo che i nostri clienti comprino per sognare o per esigenza, non certo per impulsività con conseguente pentimento e reso. 3c. Per quanto riguarda i nostri prodotti direi certamente di sì. 3d. Siamo favorevoli al posticipo dei saldi soprattutto per la stagione invernale, sono troppo a ridosso del Natale e ancora nel pieno della stagione. Ci piacerebbe una stagione più lunga e saldi più brevi ma più efficaci con percentuali più alte di sconto.

4a. Sì assolutamente, soprattutto per quanto riguarda i capispalla. 4b. Vince sempre l'estetica e poi il prezzo. Se il prodotto è anche sostenibile meglio ancora. 5. Tanti cappotti da donna, anche colorati, poi pellicce ecologiche e pantaloni in ecopelle. Mentre per l'uomo pantaloni chiari e dolcevita. 6a. Skills & Genes (+), iBlues (+), Save The Duck (=) 6b. Wool & Co. (+), Solferino (+), Briglia 1949 (=) 6c. In The Box (+), Colorful Standard (+) 6d. Saucony Originals (=) 7. iBlues


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E S C L U S I V A

DAVICO SPORT – TORTONA (AL) Valerio Davico, titolare

DODOSPORT – PERCOTO (UD) Tobia D'Odorico, titolare 1a. In crescita. 1b. +3%. 1c. Il meteo non ha giocato a nostro favore nei momenti clou delle due stagioni (PE e AI). Gli aspetti positivi, invece, sono stati l’aumento e turnover di clientela. 1d. Tra un -10% fino a eguagliare il 2023.

sempre fatto pagare al cliente il costo della spedizione per il reso. 3c. Secondo me sì ma con grandi differenze rispetto al passato. 3d. Sì, siamo favorevoli perché bisogna cercare di ritornare alle tempistiche di 25 anni fa per preservare la marginalità del lavoro.

2a. Meno del 10%. 2b. Sì, concordo con l'affermazione. Per la presenza online ci deve essere una mutlicanalità in modo che l'esperienza del cliente non sia solo per il sito. 2c. Instagram e Facebook.

4a. Per il momento il nostro cliente non è ancora sensibile a queste dinamiche. 4b. Altre variabili.

3a. Il nostro cliente guarda le proposte del negozio sui supporti digitali che utilizziamo e quando vengono in negozio sono già indirizzati verso i prodotti che hanno selezionato online. Poi una volta che il cliente è all'interno del punto vendita normalmente acquista più prodotti fra quelli che il personale propone. 3b. Avendo vendite limitate online non ho riscontrato problemi. Come scelta aziendale abbiamo

5. Uso del tessuto tecnico e attenzione alla filiera (green) del prodotto. 6a. Penny Black (=), Peuterey (+), Emme Marella (+) 6b. Harmont & Blaine (=), Colmar Originals (-), Peuterey (+) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Cafè Noir (+), Colmar Originals (-)

1a. In crescita. 1b. +20%. 1c. La situazione climatica è stato un aspetto critico, ma dall’altra parte c’è stato il ritorno ad apprezzare il negozio fisico. 1d. Prevediamo delle vendite stazionarie. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Confermiamo una golden age mentre per la presenza online ci vogliono ampi spazi e investimenti maggiori. 2c. Instagram, Facebook e LinkedIn. 3a. Più ponderata ma con una propensione a capi importanti e di qualità. 3b. Nessuna condizione, lo affrontiamo come va fatto.

1a. In crescita. 1b. +9%. 1c. Sicuramente la nota positiva è stata la fidelizzazione della clientela. I problemi, invece, sono stati principalmente quelli legati all’aumento dei costi del prodotto e, per la stazione invernale, quelli legati al clima. 1d. Ci aspettiamo un anno problematico. 2a. Meno del 10%. 2b. L’e-commerce è una vetrina per poter incuriosire e attirare la clientela nel punto vendita. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Non abbiamo riscontrato differenze particolari 3b. Non abbiamo particolari problemi di "bracketing". 3c. Anche noi condividiamo il sentiment. 3d. Sì, sia per problemi legati al clima che per un allungamento della stagione di vendita. 4a. Sensibilità aumentata da parte del consumatore. 4b. Non sempre c'è disponibilità. 5. Ritorno a un "quiet luxury".

6a. Herno (=), Max Mara (-), Kiltie (=) 6b. Herno (+), Barbour (+), Pt Torino (+) 6c. Avenue 67 (+), Alberto Luti (+) 6d. Autry (+), Flower Mountain (+), Premiata (+) 7. Autry

prodotti, godendo di consigli veri, professionali e personalizzati. 3d. Sì, l'eccessiva corsa ad anticipare i tempi non fa vivere bene nessuno. Non godiamo le stagioni e dal punto di vista commerciale non creiamo desiderio per il prodotto.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non avendo un e-commerce non saprei. 2c. Instagram e Facebook.

5. Linee morbide e vestibilità over sono state scelte con più serenità. Il colore ha attirato molto, ma il nero è tornato in primo piano.

3a. Non percepiamo particolari variazioni. Continua una giusta attenzione alla qualità e alla funzionalità di ogni capo con il fattore emotivo sempre in primo piano. 3b. Solo se il prodotto è in perfette condizioni e i tempi sono adeguati, provvediamo a una sostituzione. 3c. L'e-commerce continuerà a essere importante per la vendita ma alcuni consumatori, per loro affermazione, sottolineano il piacere dell'acquisto in negozio. L'augurio è che siano sempre di più le persone curiose di avere ragguagli su qualità e dettagli tecnici dei

6a. High (=), Masnada (+), Cividini (+) 6b. Masnada (=), Avant Toi (+), Montecore (+) 6c. D'Aniello (+), High (=), Avant Toi (+) 6d. Shoto (+), High (=), Masnada (=)

4a. Sì. 4b. La scelta ricade in un mix di fattori. Diciamo che "green" è un valore aggiunto.

7. Don The Fuller

ZEUS ABBIGLIAMENTO – BUSTO ARSIZIO (VA) Davide Usuelli, amministratore

7. Nessuno

1a. In calo. 1b. -2%. 1c. Cambio d’interesse da parte del consumatore medio e capacità di spesa ridotta. 1d. Speriamo in incremento ma credo stabili.

EREDI CHIARINI – FIRENZE (FI) Carlotta Chiarini, titolare

3a. Meno frequenti ma più attenti alla qualità e al made in Italy. 3b. Non abbiamo questo tipo di criticità. 3c. Sì, è così anche per noi. 3d. I saldi devono tornare a essere a fine stagione: marzo per l'autunno-inverno e settembre per la primavera-estate.

5. Volumi più ampi sia per uomo che donna.

1a. Stabile. 1c. La principale problematica che ci riguarda, essendo in una località a vocazione prevalentemente turistica, è l'impatto negativo sui prodotti continuativi o sulle nuove collezioni durante i periodi dei saldi. L'aspetto positivo che più ci gratifica è l'attenzione alla creatività e alla qualità dei brand proposti. 1d. Considerando alcune incertezze a livello internazionale, confidiamo di rimanere in linea con la stagione precedente.

6a. Brunello Cucinelli (=), Max Mara (+), Moorer (+) 6b. Brunello Cucinelli (=), Moncler (=), Lardini (=) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Santoni (-), D.A.T.E. (-)

2a. Meno del 10%. 2b. Confermo, è così anche per noi. 2c. Instagram e Facebook.

4a. Abbiamo notato un maggiore interesse nei confronti della sostenibilità. 4b. Sicuramente c'è più interesse ma estetica e marchio sono ancora molto forti.

TATTOO LAZISE – LAZISE SUL GARDA (VR) Loris Giuliari, titolare

7. Nessuno

ISELLA MODA – MEDA (MB) Angelo Isella, socio titolare

1a. Stabile. 1c. Le problematiche principali sono state le promozioni partite sempre prima e il clima caldo fino a dicembre. 1d. Spero stabili.

3c. Sì. 3d. Certamente.

4a. Non è un trend che riscontriamo nel nostro punto vendita. 4b. No, continuano a preferire altre variabili. 5. Fit confortevole, qualità dei dettagli e tessuti morbidi. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Tagliatore (+), Pt Torino (+), Lardini (+) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Barrett (+), Ortigni (+), Paraboot 7. Colombo

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Il raporto fisico rimane fondamentale nel negozio medio-alto. 2c. Instagram. 3a. Si acquista più per necessità che per piacersi. 3b. Non vendiamo online. 3c. Con calma ma crediamo in questo. 3d. Assolutamente sì, visto il cambiamento climatico. Sarebbe perfetto far partire a settembre i saldi estivi mentre quelli invernali da metà febbraio con una durata massima di un mese.

5. Principalmente la maglieria. Notiamo una crisi del capospalla. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. RRD – Roberto Ricci Designs (+), Mc2 Saint Barth (+) 6c. Manikomio Dsgn (=), Luti (=), Mc2 Saint Barth (+) 6d. Seboy’s (=), D.A.T.E. (=), Hey Dude (+) 7. RRD – Roberto Ricci Designs

4a. Non c’è ancora molta coscienza del green. Il valore aggiunto è raccontato da noi. 4b. Ancora poco ma non vedo un grande interesse.

SIR ANDREW'S – CARPI (MO) Marco Solieri, titolare 1a. Stabile. 1c. Tra i principali problemi del settore troviamo gli sconti selvaggi dei parallelisti e non (quattro solo in Emilia-Romagna) e la richiesta continua di sconti in store. Tra le cose positive, invece, ci sono i tanti nuovi clienti, giovani e che fanno chilometri per venire da noi in store. 1d. Ci auguriamo vendite stabili. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. E-commerce e social sono indispensabili. È fondamentale una continua cura e una presenza assidua con post e stories. 2c. Instagram, Facebook, TikTok, X e Threads. 3a. Acquisti sempre più mirati ed essenziali: meno cose ma di qualità, belle e durature.

3b. Sarà indispensabile far pagare il reso al cliente (anche se non sarà facile). 3c. Assolutamente sì. L’online è importante ma la presenza e l'acquisto dal vivo sono in netto aumento. Tante persone vogliono provare, toccare ed essere consigliati. 3d. Assolutamente d'accordo. È pura follia iniziare i saldi a luglio e a gennaio, ormai il tempo per vendere a prezzo pieno è risicato a pochissimi mesi e la marginalità bassa non consente di poter guadagnare. 4a. Non in maniera rilevante. 4b. Se cercano un determinato brand non importa se è green o meno. 5. Maglieria, sneaker, jeans e felpe.

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6a. Non commercializziamo la categoria 6b. C.P. Company (+), After Label (+), Cancelletto 65 (+) 6c. The Jack (=), Paolo Pecora (=), Forconi (=) 6d. Autry (+), Premiata (+), Philippe Model (+) 7. Autry 8. La nostra attività è sempre più soggetta al clima, alle ripercussioni degli aumenti dei prezzi e così via. È un'attivita non tutelata dalle associazioni di categoria e dai media, che sono sempre pronti ad attaccarla, e dagli stessi brand che non tutelano i commercianti onesti dai "colleghi" disonesti. La situazione è complicata.


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MAGI BOUTIQUE – FALERONE (FM) Leonardo Santucci, socio ammistratore

BIONDI – CASTELLEONE DI SUASA (AN) Simonetta Biondi, titolare 1a. Stabile. 1c. L’andamento delle vendite nella prima parte dell'anno, fino al 30 settembre, ha registrato un +10% rispetto al 2022. A partire da ottobre fino al 31 dicembre, invece, c’è stato un calo del 20%. La stagione invernale non è andata benissimo per via delle temperature alte ma anche per i numerosi fattori economici che incidono sul consumo di abbigliamento. 1d. Riuscire a mantenere lo stesso fatturato del 2023. 2a. Meno del 10%. 2b. Confermo. L'e-commerce è una vetrina indispensabile da avere anche se non ci porta fatturato in quanto ci sono i colossi del web che la fanno da padroni. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Il cliente è molto interessato agli sconti: aspetta i periodi in cui trova la merce scontata per acquistare. 3b. Il reso si ha principalmente nella vendita online rispetto a quella fisica. Per mettere argine a questo comportamento facciamo pagare le spese di trasporto. 3c. Non abbiamo ancora registrato questo modo di

comportarsi da parte della nostra clientela. 3d. Non credo sia utile perchè sul web le promozioni ci sono in continuazione. Posticipare i saldi ci serve solo a vendere di meno. 4a. No. 4b. Continuano a preferire altre variabili, sopratutto il prezzo. 5. Una maggiore richiesta di capi in tessuto (cappotti e giacche) rispetto agli imbottiti. Maggiore richiesta di abiti per le donne. 6a. Pinko (-), Weekend Max Mara (-), Elisabetta Franchi (-) 6b. Woolrich (=), AX Armani Exchange (-), C.P. Company (-) 6c. Pinko (-), Elisabetta Franchi (-), Weekend Max Mara (-) 6d. AX Armani Exchange (+), Flower Mountain (+) 7. Nessuno

1a. In crescita. 1b. +4%. 1c. Troppi sconti promossi da negozi fisici e online già da inizio stagione. Un certo ritorno al negozio fisico c'è stato ma era prevedibile dopo l'era Covid. 1d. Incerte.

forti associazioni di settore non permette di ottenere risultati in tal senso.

2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. L'online a conti (ben)fatti dà una redditività pari a zero o quasi. Può essere utile solo per mantenere/ sopportare certi volumi che le aziende continuano a chiedere. 2c. Instagram e Facebook.

5. Maglieria sulle finezze leggere, pantaloni e calzature.

3a. Cercano capi di qualità, soprattutto per le occasioni speciali. Il prezzo è importante altrimenti si rischia di tagliare fuori gran parte dei potenziali consumatori. 3b. In negozio non ci sono particolari problemi. Per l'online è il caso di far pagare i resi. 3c. Si nota questa tendenza ma a mio avviso dopo il periodo Covid era naturale ed inevitabile. 3d. Sarebbe un toccasana. Ma la mancanza di serie e

GUARINO – ROMA (RM) Alessandro Guarino, titolare 1a. In crescita. 1b. +10%. 1c. Abbiamo notato molti aspetti positivi: crescita nei social con aumento di fatturato dell’e-commerce e ingressi aumentati nei negozi fisici. 1d. Credo ancora leggermente positivo. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. I nostri negozi fisici hanno riscoperto una golden age anche grazie al nostro e-commerce e ai nostri social. 2c. Instagram e TikTok. 3a. Il nostro cliente cerca sempre di più esclusività e qualità (possibilmente made in Italy). 3b. Contattiamo quasi sempre i clienti prima di spedire. 3c. È senz’altro così per quelli che possono raggiungerci facilmente. 3d. Per quelli invernali decisamente sì. È ormai ovvio che i mesi freddi sono gennaio e febbraio, perciò non ha senso cominciare i saldi il 5 gennaio. Piuttosto aboliamoli definitivamente.

4a. I clienti stranieri sì, mentre gli italiani ancora no. 4b. Per il momento continuano a preferire altre variabili. 5. Overshirt, pantaloni comfy e capi esclusivi. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Fedeli (+), Kired (+), Marco Pescarolo (+) 6c. Orciani (+) 6d. Andrea Ventura (=), Barrett (+), Pellettieri di Parma (+) 7. 4FF 8. Nella sezione dell’abbigliamento uomo non abbiamo marchi che spiccano in maniera particolare più di altri. Abbiamo 10/12 main brand che vendiamo molto bene che sono: Fedeli, Kired, Marco Pescarolo, PT, Myths, Drumohr, Kiton, Boglioli, Canali, Mandelli, Moorer (non in ordine di vendita).

MINCIARELLI – TODI (PG) Federico Minciarelli, proprietario 1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. Il caldo ha un po' ostacolato le prime due settimane di ottobre, mentre novembre e dicembre sono andati molto bene. La stagione estiva è stata in linea con gli anni precedenti. 1d. Voglio pensare che si crescerà a un ritmo sostenibile e non folle, spero inoltre di consolidare il pacchetto clienti proveniente da altre realtà cittadine intorno a Todi. 2a. Meno del 10%. 2b. L'accuratezza e la selezione della proposta. Magari non inserire ogni articolo presente in assortimento, ma cercare di andare a far vedere i capi iconici e/o più importanti della stagione in corso. 2c. Instagram e Facebook.

3a. Magari sono più attenti a selezionare ciò di cui hanno necessità. Si fanno convincere difficilmente a comprare il superfluo. 3b. Reso e-commerce a carico del cliente. 3c. Assolutamente. La professionalità di chi ti sta davanti è ben diversa da quella di uno schermo freddo e inespressivo. 3d. Certo che sì. Le date dovrebbero essere: 10 agosto perché l'estate va ormai avanti fino a fine settembre inoltrato e 10 febbraio per evitare figure barbine con la clientela nel dopo Natale. 4a. Soprattutto nella clientela straniera. Gli italiani sono più distratti e meno consapevoli. 4b. Le variabili legate alla "tradizione" sono ancora quelle trainanti.

Le persone ancora sono molto focalizzate sul brand e l'immagine di qualità (o no) di un'azienda. Il criterio estetico talvolta non viene considerato se il brand è trainante o di diffusione, infatti talvolta il cliente acquista sull'onda di condizionamenti esterni (tv, amici, social). 5. Ancora molta maglieria, capi in tessuto tecnico. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Tagliatore (+), RRD – Roberto Ricci Designs (+), Barbour (=) 6c. Altea (=), Barbour (+) 6d. Doucal's (-) 7. Tagliatore

4a. Non necessariamente. 4b. Non riscontriamo in maniera forte questa tendenza.

6a. Pinko (=), Dondup (=), Semicouture (+) 6b. Dondup (-), Jacob Cohën (=), Barbour (=) 6c. Pinko (-) 6d. Ugg (+), Autry (=), New Balance (=) 7. Ugg 8. Rimane un contesto difficile per il mondo del retail in generale. Attività che generano utili risibili rispetto ai capitali investiti. Finché non si prenderà coscienza di tale situazione, questa non migliorerà e la platea dei negozi fisici è destinata ad assottigliarsi.

Q STORE – MACERATA (MC) Massimo Quatrini, titolare 1a. In crescita. 1b. +12%. 1c. Ci sono due problematiche. Una riguarda il clima, quindi valuteremo gli acquisti in modo diverso, mentre l’altra prende in considerazione i colleghi che inventano ristrutturazioni e spostamenti vari per fare svendite in stagione, magari tirando fuori capi vecchi di magazzino come specchietti per le allodole. 1d. +20%. 2a. Meno del 10%. 2b. Sì, anche per noi è cosi. Cerchiamo di servire il cliente in modo di fargli vivere un'esperienza che l'online difficilmente può dare. Gli raccontiamo la storia di ogni capo. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Si affidano più a noi, chiedendo consigli perché cercano più sicurezza. 3b. Noi, avendo un piccolo e-commerce, non abbiamo questo problema. Per adesso non facciamo pagare il reso. 3c. Sì assolutamente. L'acquisto in negozio sarà sem-

pre un’esperienza viva circondata da tanti eventi in collaborazione con brand nazionali e internazionali. 3d. Sì, perchè ora il clima è cambiato, ma bisognerebbe regolarlo anche online. 4a. Sì, le pelliccie sono quasi sparite e si cercano materiali in alternativa alla piuma. 4b. Il prodotto green deve avere anche lui il giusto rapporto qualità prezzo altrimenti non ha riscontro sul mercato. 5. Piumini luck (vernice), velluti e cappotti, pantaloni e giacche morbide. 6a. Save The Duck (+), Duno (+), Alessia Santi (+) 6b. Woolrich (+), Duno (+), Circolo 1901 (+) 6c. Sox In The Box (=), Gallo (+) 6d. New Balance (=), Adidas (+) 7. Duno

ROBERTO – SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) Paolo Polini, titolare 1a. Stabile. 1c. C’è stata una frenata dei consumi e il meteo sfavorevole. Come aspetto positivo, invece, è rimasta solo la passione per questo lavoro. 1d. Stabili. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non siamo presenti online perchè crediamo fermamente nei punti vendita fisici. 2c. Non usiamo social media. 3a. C'è più attenzione al prodotto e al servizio del punto vendita. 3b. È un problema che non abbiamo. 3c. Sì. 3d. Abbiamo un'idea diversa del saldo: noi non li facciamo e cerchiamo di accontentare sempre il cliente. 4a. Sì, c'è sempre più attenzione.

4b. In parte sì ma sempre con attenzione all'estetica e al prodotto. 5. Linee pulite e raffinate e colori naturali. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Montecore (=), Alpha Studio (=), Kb Napoli (=) 6c. Fefè Napoli (=), Manifatture Rosi (=), Calabrese Napoli (+) 6d. Non commercializziamo la categoria 7. Montecore 8. Il rapporto con i fornitori deve essere ristrutturato. Pensare a nuovi termini di consegna, a nuove tipologie di pagamento al contenimento dei prezzi e soprattutto che i fornitori non siano i nostri primi competitor.

ROSSI&ROSSI – POGGIBONSI (SI) Marco Rossi, titolare 1a. In crescita. 1b. +3%. 1c. Notiamo poca propensione da parte dei clienti a spendere in abbigliamento. I bisogni primari delle famiglie si stanno orientando verso altre priorità come il food di alto livello, i viaggi, i centri benessere e le attività sportive. Le stagioni temporali sono tutte sfasate: assistiamo a estati che si prolungano fino a ottobre e inverni che iniziano tardi e si prolungano fino ad aprile. Mentre le tempistiche di vendita non coincidono ai reali bisogni dei consumatori. Assistiamo inoltre a un susseguirsi di offerte e sconti durante tutto il corso dell'anno, senza alcuna regola, questo genera un meccanismo per il quale il cliente è disorientato e non percepisce il reale valore del capo. Inoltre, ormai i clienti cercano solo l'offerta e lo sconto, perdendo di vista il valore e la qualità del capo. I saldi

in questo modo sono sempre più anticipati e i negozi non riescono più ad avere un sufficiente margine per la sostenibilità stessa della propria attività. Infatti, negli ultimi anni assistiamo a un lento ma costante stillicidio di chiusure, specialmente nei centri storici, dove i costi di esercizio sono molto alti. Le aziende fornitrici, con la scorretta vendita online, sono le prime concorrenti che mettono in difficoltà i negozi fisici. Sono proprio i fornitori a dover decidere se vendere il loro prodotto online oppure con la tradizionale catena distributiva. Le due cose non sono compatibili. 1d. Stabili. 2a. Meno del 10%. 2b. Noi siamo contrari all'e-commerce. Così come oggi è strutturato, favorisce solo le grandi catene che godono di una

tassazione super agevolata, avendo sede all'estero. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Ormai sono cambiati da tempo: il cliente che si reca in un punto vendita fisico richiede sempre più diligenza e vuole sentirsi al centro dell'attenzione. Oltre alla buona accoglienza e cortesia, dobbiamo saper mettere in campo tutta la nostra competenza e professionalità nel saper consigliare il giusto acquisto magari proponendo vari outfit da far scegliere al cliente in modo da soddisfarlo completamente. È proprio per questi motivi che i consumer si recano in store, altrimenti preferiscono l'online. 3b. Non saprei. 3c. Sì, ma solo a determinate condizioni. 3d. Siamo favorevoli, sarebbe sicuramen-

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te una buona cosa per i negozi tradizionali, anche se riteniamo questo di difficile attuazione. Il consumatore è talmente abituato a queste tempistiche che qualsiasi variazione indurrebbe lo stesso a rivolgersi alla vendita online dove non esiste nessuna regola per gli sconti. Riteniamo, quindi, che a questo punto l'unica soluzione sarebbe togliere proprio i saldi, liberalizzando il tutto, in modo che ogni negozio possa organizzare e gestire le proprie offerte come e quando vuole. 4a. Sì, più che altro nelle nuove generazioni, ma a oggi non è determinante per l'acquisto. 4b. Continuano decisamente a preferire altre variabili. 5. Il ritorno ai capi tradizionali, giacconi

in lana, cappotti, giacche doppio petto. C'è inoltre la ricerca del capo più comodo e pratico: specialmente in inverno si privilegia la maglieria. Inoltre, c’è una particolare attenzione alle calzature che devono essere ben integrate con l’outfit. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Manuel Ritz (+), Roy Roger’s (+), Bomboogie (+) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Ama-Brand (=), W6YZ (=), Antony Morato (=) 7. Nessuno


I N C H I E S T A

E S C L U S I V A

VOGLINO ABBIGLIAMENTO – LIONI (AV) Gaetano Voglino, socio amministratore

TORELLO LAB – ALTOPASCIO (LU) Andrea Luporini, titolare 1a. In crescita. 1b. +15%. 1c. L’aspetto positivo è che i nostri clienti hanno riconosciuto il nostro format, gli acquisti e il nostro gusto ritornando nello store. L’aspetto negativo è questa globalizzazione che rovina il lavoro dell’acquisto programmato e la ricerca del prodotto. 1d. Speriamo di fare come quest’anno.

3a. Questa globalizzazione fa cambiare idea troppo facilmente ai nostri clienti, soprattutto nei giovani. 3b. Per fortuna non facciamo tante sostituzioni. 3c. Lo spero, anche perché la nostra forza è dare un consiglio ai clienti grazie alla nostra esperienza lavorativa in boutique. 3d. Sì, sono favorevole a posticipare i saldi ad agosto e a febbraio.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non avendo un e-commerce non saprei. 2c. Instagram e Facebook.

4a. Chi cerca questo tipo di prodotto è attento all’ecologia. Mentre tanti ancora non ci fanno caso. 4b. Io sono dell’idea che un prodotto green non debba costare di

più di un prodotto con materiali nobili. E lo stesso lo pensano i miei clienti. 5. C’è stata tanta richiesta di tessuto nei capispalla e abbiamo riscontrato un calo nell’acquisto delle sneaker. 6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Paolo Pecora (+), Qb24 (+), Dondup (+) 6c. Orciani (=) 6d. Sebago (+), D.A.T.E. (-) Philippe Model (=) 7. QB24

MICHELE INZERILLO – PALERMO (PA) Marco Inzerillo, ceo 1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. Il clima ha sicuramente influenzato, ma anche gli aumenti dei prezzi accompagnato dallo scarso potere di acquisto dei consumatori. Di positivo ho trovato l’aumento delle persone in store, abbandonando l’online. 1d. Stabili.

do inondati da informazioni, però il tutto è ugualmente stimolante. 3b. Il reso senza giusta causa da noi è sempre a pagamento. 3c. Sì. 3d. Assolutamente sì. Il clima ha subito uno spostamento in avanti e la moda deve seguire questa necessità.

6a. Dondup (=), Kujten (+), Aspesi (=) 6b. Herno (=), Ami Paris (=), Carhartt(+) 6c. A.P.C. (-), Paul Smith (-), Ami Paris (+) 6d. Autry (+), Levantesi (+), Giaborghini (-)

3a. I clienti vengono più preparati e informati, essen-

7. Carhartt

1a. Stabile. 1c. Il fattore climatico sicuramente ha inciso negativamente sulle vendite, così come le date dei saldi. Di positivo nulla di nuovo. 1d. Speriamo che sia un anno florido.

3a. La clientela acquista nel momento di bisogno. 3b. Non è il nostro caso. 3c. Sicuramente sì. 3d. Certo. I periodi di vendita regolare sono brevi.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Il negozio fisico ha una sua clientela abituale, in particolar modo i clienti di una fascia di età che va dai 40 anni in su. 2c. Instagram, Facebook e TikTok.

4a. No. 4b. No. 5. Maglie e pantaloni.

7. Eskimo

SECONDOMARINO – FOGGIA (FG) Francesca Tagarelli, titolare chevole, un luogo in cui incontrarsi, bere un caffe (rigorosamente con la moka) o un aperitivo, senza necessariamente effettuare acquisti. 3d. Certamente sì, se fosse rigorosamente rispettato e regolamentato nelle stesse date da tutta Italia. 4a. Purtroppo il cliente ancora non ha questa sensibilità. 4b. Continuano a preferire brand e prezzi competitivi, a prescindere dall'aspetto ecologico e sostenibile. 5. Sicuramente le sneaker, i comfy boot e i capispalla. 6a. Ralph Lauren (+), After Label (+), Roy Roger’s (+) 6b. After Label (+), Amaranto (+), Iceberg (=) 6c. Sprayground (=), Mc2 Saint Barth (=), Autry (=) 6d. Ugg (+), Autry (+), D.A.T.E (=) 7. Ugg

perpetuate dalla maggior parte dei marketplace e dei siti, sono sempre più distratti e abituati all'acquisto facile e veloce. 3b. Per adesso non abbiamo adottato nessuna misura a riguardo. 3c. Crediamo di sì e ci sforziamo ogni giorno per offrire un’esperienza di shopping sempre più piacevole e rilassante. Come anticipato in precedenza il consumatore ha sempre più bisogno di essere accolto da figure competenti che indirizzano gli acquisti con professionalità e consapevolezza. 3d. Non crediamo sia questo il vero problema, bisognerebbe calmierare le promozioni anticipate spesso praticate già nei periodi normali di vendita. 4a. Non in maniera molto massiva. 4b. Per adesso preferiscono altre variabili. 5. Le proposte dei capispalla con gusto classico e retrò, il ritorno al cappotto in lana/cashmere in formati leggermente over e in colori naturali come il beige e il grigio chiaro. Anche il graduale cambio di vestibilità dei pantaloni che passano da fit asciutti a quelli più morbidi e comodi. 6a. Elisabetta Franchi (=), Twinset (+), Marella (+) 6b. K-Way (=), People of Shibuya (=), Manuel Ritz (=) 6c. Gianni Chiarini (+), K-Way (=), Ecoalf (=) 6d. Premiata (=), D.A.T.E. (+), Philippe Model (=) 7. Ecoalf

NUGNES – TRANI (BT) Giuseppe Nugnes, ceo Nugnes 1a. In crescita. 1b. +10%. 1c. La principale problematica è stata sicuramente il clima, soprattutto durante la FW 23. Gli aspetti positivi, invece, sono stati la crescita della fidelizzazione dei nostri clienti e l'acquisizione di nuovi clienti grazie a eventi sul territorio. 1d. Prevediamo un’ulteriore crescita.

la categoria 6b. Camouflage (=), Gran Sasso (=), RRD – Roberto Ricci Designs (=), 6c. Alexander Smith (=), RRD – Roberto Ricci Designs (=), L.B.M. 1911 (=) 6d. Rossi (=), Alexander Smith (=)

6a. Non commercializziamo

3a. I clienti sono sempre più esigenti e preparati, e spesso hanno delle richieste mirate. 3b. Abbiamo cambiato da tempo la politica dei resi relativi alle vendite online con pagamento del trasporto. 3c. È quello che ci auspichiamo ed è il nostro cavallo di battaglia. Il nostro shop è stato concepito con un angolo bar gratuito per i nostri clienti. Nei nostri 25 anni di attività hanno sempre trovato un ambiente ami-

3a. Il cliente fisico ha sempre più bisogno di un approccio professionale, serio e incoraggiante all'acquisto. Il prodotto deve essere raccontato per le sue prerogative più importanti. Di contro la clientela online, viste le politiche di reso incoraggianti e sempre più agevolanti

5. No logo, semplicità e stile workwear.

STEFANO BOUTIQUE – CERIGNOLA (FG) Michele Petrarolo, amministratore

2a. Meno del 10%. 2b. Certamente, il contatto umano è vincente. Il cliente ha bisogno di sentirsi consigliato da esperti, magari sorseggiando un buon caffè. Cosa che, ovviamente, online non trovano. 2c. Instagram e Facebook.

2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. L'online diventa un punto di forza se visto come un valore aggiunto ai punti vendita fisici e non come attività prevalente. Una "costola" dell'attività principale che deve essere gestita con la stessa attenzione profusa nel negozio fisico. Una buona presenza online si ottiene con investimenti periodici e mirati anche se la forza commerciale dei brand a disposizione è l'elemento sempre più premiante. 2c. Instagram e Facebook.

4a. Sì ma ormai sono quasi tutti i brand allineati quindi è diventata la routine. 4b. Pagano di più per un prodotto di qualità.

2a. Più del 50%. 2b. Il catalogo online viene utilizzato sia dai clienti locali che da quelli lontani. Lo store fisico, dove il servizio fa sicuramente la differenza, sta effettivamente riscoprendo una nuova vita anche se nel nostro caso i clienti non ci hanno mai abbandonato visto che la customer experience è uno dei fiori all'occhiello della nostra realtà. 2c. Instagram, Facebook e LinkedIn.

1a. Stabile. 1b. +3%. 1c. Sicuramente il clima ha condizionato in maniera negativa gli acquisti, insieme alla concorrenza sleale online. Il lato positivo, invece, è che i nostri brand sono appetibili e di tendenza. Inoltre, il rapporto umano nei nostri store ha aiutato a superare queste oggettive difficoltà. 1d. Si spera in un incremento delle vendite fisiche per tornare a creare entusiasmo nel nostro lavoro.

1a. In crescita. 1b. +9%. 1c. È stato difficile riuscire ad avere l'esclusività dei prodotti acquistati quantomeno per un bacino di utenza sufficiente a guidare una domanda adeguata all'offerta. E abbiamo avuto criticità ad avere un approccio fidelizzante con il cliente visti gli sconti a volte esagerati e immotivati applicati dalla concorrenza. Invece, per quanto riguarda gli aspetti positivi, abbiamo riscontrato la volontà della clientela ad avvicinarsi sempre più a prodotti di qualità e a farsi guidare negli acquisti. 1d. Prevediamo di rimanere stabili per quanto riguarda le vendite in negozio e in leggero calo per quelle online.

2a. Tra il 30% e il 50%. 2b. Sì è così anche per noi. Sicuramente i requisiti fondamentali per una buona presenza online sono: un catalogo accattivante, un sito web che permetta un'ottima user experience e dei contenuti coinvolgenti. 2c. Instagram, Facebook e LinkedIn. 3a. Il cliente acquista sempre più capi “transitional” nei passaggi di collezione. 3b. In boutique non abbiamo riscontrato molto questo problema, anzi, anche nel mese in cui di solito il "reso compulsivo" è più frequente, ovvero dicembre, il fenomeno è diminuito grazie a degli acquisti più attenti: ovviamente ci sono delle condizioni. 3c. I nostri clienti non hanno mai perso la voglia di

acquistare in boutique. L'esperienza d'acquisto in boutique è sempre stata in crescita e in questo momento in modo ancora più importante. 3d. Sì, siamo favorevoli ma il sistema moda non lo permette per le delivery. 4a. Sì, riscontriamo questo trend anche nei nostri clienti e di conseguenza anche noi siamo sempre più attenti a queste tematiche. Stiamo lavorando per avere in futuro un bilancio sostenibile. 4b. Il green è un valore aggiunto ma sostenuto da uno storytelling da parte del client advisor in store. 5. Ritorno alla qualità del prodotto, al mondo del classico, dei tessuti d'archivio/cultura del new formal/quiet luxury. 6a. Max Mara (+), Gucci (=), Moncler (+) 6b. Stone Island (+), Moncler (+), Burberry (-) 6c. Fendi (+), Salvatore Ferragamo (-), Saint Laurent (=) 6d. Gucci (=), Alexander McQueen (-), Golden Goose (=) 7. The Row

SCIBETTA ABBIGLIAMENTO – TERMINI IMERESE (PA) Calogero Scibetta, titolare 1a. In calo. 1b. -15%. 1c. L’inflazione, i conflitti e in più anche il clima. Se le primavere sono fredde e gli autunni caldi, cominciamo a vendere settimane dopo e si perde la parte più importante perché è a prezzo pieno. Le condizioni climatiche anomale, con temperature medie più alte del normale, hanno condizionato negativamente il lancio delle collezioni facendo coincidere la vendita sotto i saldi (periodo che dovrebbero essere slittati di un mese per far sì di recuperare parte dei profitti). Con queste date dei saldi non c’è tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno. 1d. L'incertezza è il sentimento più diffuso in questo momento e per questo il fattore importante sarà quello di tenere sotto controllo i costi e le scorte di magazzino. Ma anche tenere una gestione dei prezzi più precisa. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. A mio avviso i requisiti fondamentali per una buona presenza online sono due: il sito web e la presenza sui social network. Entrambe le piattaforme devono necessariamente essere sempre aggiornate e contenere prodotti pensati appositamente per quel tipo di segmento utenti possibilmente interessati ai tuoi prodotti. Quindi

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essere pronti alle esigenze nel modo e nel momento giusto. 2c. Instagram, Facebook e TikTok. 3a. La pandemia ha creato un cambiamento immenso nell'esperienza d'acquisto dei nostri clienti e in questi tempi d’incertezza desiderano che le aziende soddisfino le loro esigenze con un'esperienza personalizzata, che li faccia sentire importanti e rispettati. È chiaro quanto sia importante per i clienti avere un percorso d’acquisto guidato e senza stress: vogliono sentirsi liberi di acquistare senza avere il fiato sul collo. 3b. Ancora non ci abbiamo pensato ma sarebbe il caso di dare una regolamentazione al "reso facile" che diventa troppo comodo per il cliente ma scomodo e oneroso per noi. 3c. Sì, abbiamo notato anche questo ritorno in store e riallacciandomi alla risposta data precedentemente, vogliono essere seguiti rispettati e importanti. Oltre che avere un "contatto" con la persona, cosa che non succede con l'online. 3d. Gli attuali saldi non fanno altro che far perdere i nostri veri profitti in quanto il tempo per vendere a prezzo pieno è molto ridotto. Pertanto, visto che anche le condizioni metereologiche sono cambiate, i saldi dovrebbero essere slittati di un mese.

4a. Nel nostro caso ancora no, o meglio solo in una pochissima percentuale. 4b. Confermo nelle altre variabili dove, appunto, il prezzo o il brand la fanno ancora da padrona. 5. Le tonalità della terra, come il marrone, il terracotta e l'ocra, insieme a colori come il verde bosco e il blu scuro, sono i protagonisti delle tendenze moda autunno/inverno 23/24. Mentre in termini di tessuti c’è un ritorno del velluto, del tweed e del tecnico: scelte ideali per camicie, giacche e pantaloni. 6a. Blauer U.S.A. (+), RefrigiWear (=), Suns Board (=) 6b. Harmont & Blaine (+), Blauer U.S.A. (+), RefrigiWear (=) 6c. Momo Design (+) 6d. EA7 (-) 7. Distretto12 8. Vedo un 2024 come un anno davvero difficile per il nostro settore: da un lato c’è la costante inflazione che non fa altro che diminuire i risparmi del consumatore e ne pregiudica il margine di acquisto, dall’altro la situazione geopolitica e la crisi climatica a rivelarsi le variabili imprevedibili che più di tutte ci minacciano.


I N C H I E S T A

E S C L U S I V A

GIORDANO BOUTIQUE – POMPEI (NA) Anna Giordano, titolare 1a. In calo. 1b. -10%. 1c. Il 2023 si è caratterizzato da molteplici lati negativi: clima, guerre e propaganda dei mass media di allarmismo e crisi. 1d. Acquisti stabili/calo. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. Si avverte un grande ritorno al negozio fisico per vivere meglio l'esperienza d'acquisto. L'e-commerce rappresenta un'importante vetrina e per avere una buona presenza cerchiamo di rispettare le stesse promozioni sia per il fisico che per l'online. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Abbiamo riscontrato la voglia di tornare a fare acquisti in boutique e cerchiamo di offrire servizi pre e post vendita volti a migliorare la customer experience e la fidealizzazione del cliente. 3b. Siamo sempre stati molto attenti al fenomeno del bracketing, inserendo da subito il reso a carico del cliente sia a tutela dell'ambiente che dello stock in boutique e magazzino. 3c. Sì. 3d. Sì, siamo favorevoli a posticipare la data di inizio saldi anche perché, causa il cambiamento climatico,

BOUTIQUE MACCIOCU – SASSARI (SS) Riccardo Macciocu, proprietario

l'andamento delle vendite è determinato in modo sostanziale. 4a. La nostra clientela da sempre pone molta attenzione sia alla fase di produzione che ai materiali e tessuti utilizzati. 4b. Sì. 5. La nostra clientela ha preferito orientare i suoi acquisti su "capi senza tempo" che possono essere versatili in diverse occasioni, abbandonando l'idea dello streetwear e ritornando a un gusto minimal chic. 6a. Ermanno Scervino (+), Marni (+), Alexander Wang (+) 6b. Lardini (+), JW Anderson (+), Zegna (+) 6c. JW Anderson (+), Borsalino (+), Msgm (+) 6d. JW Anderson (+), Tory Burch (+), Msgm (+)

8. Maggiore attenzione alle "promozioni selvagge” che stanno spingendo il cliente ad acquistare solo se in promo, danneggiando le vendite pre e post promozioni.

3d. Io sono favorevole ma c’è un problema di fondo: il consumatore è stato “abituato male” e attende sempre il periodo dei saldi per acquistare. Farli slittare a febbraio, quindi, sarebbe solo un massacro.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Assolutamente sì. 2c. Instagram e Facebook.

5. Ritorno all’acquisto di giacche, maglie leggere, camicie, pantaloni di cotone e velluto.

4a. Ho qualche azienda che produce questo tipo di prodotti. Direi che è un 50 e un 50 circa. 4b. Prevale sempre un fattore estetico: se il prodotto sostenibile piace il cliente lo acquista, altrimenti compra altro. Non è particolarmente attento a questa tematica.

6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Canali (+), Pal Zileri (+), Tagliatore (+) 6c. Principe di Milano (+) 6d. Marechiaro (+), Doucal's (+), Harmont&Blaine (+) 7. RPL Roberto P Luxury

GIAMAR – PARABITA (LE) Biagio Giannelli, amministratore e socio

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Non avendo un e-commerce non sappiamo. 2c. Instagram, Facebook e TikTok. 3a. Invariate, ci scelgono per la qualità e la cortesia per la quale ci siamo distinti nei nostri 30 anni di attività. 3b. Spero che sia sempre a carico del cliente finale

3c. Per alcuni prodotti sì, per altri come le sneaker direi proprio di no. 3d. Certo che si. 4a. Sinceramente no. 4b. No. 5. Gusto sartoriale. 6a. Brunello Cucinelli (+), Herno (+), Circolo 1901 (+) 6b. Brunello Cucinelli (+), Moorer (+), Macciocu (+) 6c. Brunello Cucinelli (+), Orciani (+), Zanellato (+) 6d. Autry (+), Santoni (+), Church’s (+) 7. Nessuna rivelazione nel 2023 per noi, solo conferme.

7. La DoubleJ

1a. In crescita. 1b. +9%. 1c. La PE è andata molto bene e abbiamo avuto degli incrementi anche nella sezione cerimonia ed eventi. Per la FW, invece, settembre e ottobre hanno performato bene (nonostante le temperature calde) poi con il Black Friday e le temperature alte è andato peggiorando. Per esempio, un tempo vendevo 100 cappotti mentre adesso 15 proprio per il troppo caldo. 1d. Spero di fare come il 2023 ma vedendo l’andamento dei primi giorni dell’anno ho qualche dubbio.

1a. In calo. 1b. -20%. 1c. Come lato negativo abbiamo notato che ogni occasione è buona (anche Halloween) per fare gli sconti. E come se tutto ciò non bastasse, il Black Friday dura sempre un mese o più. Per questo motivo anche i saldi hanno perso di interesse. Le vendite online sono fuori controllo con la contraffazione sugli articoli più richiesti che la fa da padrone. A tutto ciò aggiungiamo il clima impazzito e le aziende fornitrici che con i loro siti son diventati i primi competitor, e il quadro è completo. Purtroppo non trovo aspetti positivi in questa stagione. 1d. In linea con il 2023.

2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. Confermo, il ns ecommerce è in continua crescita ma ancora oggi le boutique fisiche tengono in piedi tutto. 2c. Instagram, Facebook e LinkedIn. 3a. Non molto. 3b. Da noi il reso è sempre stato a pagamento.

FLORAMO ALTA MODA BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) Tindaro Floramo, titolare

3a. Il cliente che viene da noi è abituato a essere seguito e consigliato, mentre su un prodotto più economico preferisce fare in modo autonomo. 3b. È un grande problema ma non ci riguarda, per fortuna. 3c. Sì.

1a. In crescita. 1b. +15%. 1c. L’aspetto negativo è che da un po’ di stagioni è diventata insostenibile l’asincronia delle stagioni del nostro settore con quelle reali: i saldi arriva troppo presto, andrebbe spostata a fine stagione (fine febbraio e fine settembre). Oggi abbiamo l’invernale in negozio da giugno e i clienti iniziano a comprarlo a ottobre, siamo fuori rotta. 1d. Moderata crescita.

BRANCACCIO – POGGIOMARINO (NA) Violetta Brancaccio, owner e buyer 1a. Stabile. 1c. La problematica principale riguarda le condizioni metereologiche come il caldo eccessivo durante il mese di ottobre. 1d. Abbiamo buone prospettive di crescita nel negozio fisico.

mento, noi siamo sempre alla ricerca di un bel prodotto green che possegga un buon rapporto qualità-design. 4b. No, il consumatore finale preferisce altro. Più di tutto, cerca un prodotto di qualità a un prezzo accessibile.

2a. Meno del 10%. 2b. Purtroppo per essere presenti e forti nell'e-commerce bisogna investire in campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni sui canali social o affidarsi a piattaforme che trattengono grosse percentuali su ogni vendita e canoni mensili. Abbiamo fortunatamente riscontrato un ritorno allo store fisico, e questo è un bene per i negozi storici come il nostro. 2c. Instagram e Facebook.

5. C'è un grande ritorno all'eleganza e ai tessuti italiani. Ma anche alla maglieria in cashmere e al cappotto.

3a. Per gli adulti non è cambiato nulla, le nuove generazioni utilizzano social e siti online per richiedere prodotti. 3b. Siamo perfettamente pro a far pagare i resi, sia per limitare gli acquisti insensati che per l'ambiente. 3c. Sì e per fortuna. Da noi l'esperienza d’acquisto è un momento di conoscenza del prodotto, di socializzazione, di sperimentazione, di accoglienza. I nostri clienti vengono seguiti con attenzione e una gentilezza che ci contraddistingue da oltre 100 anni. 3d. Certo, le stagioni si sono spostate di un mese, quindi, per ragionamento logico, anche i saldi dovrebbero slittare: a febbraio in inverno e ad agosto in estate.

8. L'auspicio è che la moda e tutta la sua filiera possa essere guardata con maggiore attenzione, anche a livello politico, che bisogna ricordare essere il settore più importante nel nostro Paese dopo il turismo. Solo in questo modo si possono risolvere le problematiche, fare cambiamenti, aprire un dialogo, ascoltare proposte di chi è immerso in questa realtà.

6a. Lorena Antoniazzi (+), D-Exterior (+), Duno (=) 6b. Lardini (=), Ralph Lauren (+), K-Way (+) 6c. Borsalino (+), La Milanesa (=), Missoni (+) 6d. Orciani (+), Borsalino (=), K-Way (+) 7. Hevò

4a. Il pubblico finale non conosce ancora l'argo-

per responsabilizzare l'acquisto. 3c. Per ora no ma lo spero. 3d. Sì, soprattutto per quelli estivi dato che iniziano quando parte la stagione. Sarebbe logico un posticipo almeno per tutto luglio si possono vendere i prodotti a prezzo pieno per procedere con i saldi ad agosto e i primi giorni di settembre. Quelli invernali, invece, basterebbe spostarli anche solo di un 15/20 giorni. 4a. Poco. 4b. La crisi generale porta tanti a guardare prima l’estetica e poi il prezzo. Per ultimo il fattore green. 5. Lurex e paillettes nella donna e maglieria non basic nell'uomo. 6a. iBlues (=), Souvenir (=), Même Road (=) 6b. Bsettecento (=), Officina36 (=), Canadian (=) 6c. Non commercializziamo la categoria 6d. Adidas (=), Lacoste (=) 7. Iblues

FABIAN – CAMPOBASSO (CB) Giovanni Siano, socio amministratore 1a. In crescita. 1b. +5%. 1c. I saldi dovrebbero essere spostati di almeno un mese sia sull'invernale che l'estivo. L'aspetto positivo è l’evidente ritorno al negozio fisico. 1d. Stabili.

3c. Sì. 3d. Sì, perchè le stagioni a livello di clima si sono spostate in avanti.

2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. Noi non abbiamo un e-commerce (gestione e costi ingestibili per una buona offerta), ma ci appoggiamo a primari marketplace. 2c. Instagram.

5. Giacche con vestibilità confortevole, cappotti a discapito di giacconi e giubbini.

3a. Notiamo un ritorno alla ricerca della qualità. 3b. Appoggiandoci a marketplace non possiamo prendere le iniziative.

4a. Sì, abbastanza. 4b. C'è una ricerca di maggior qualità.

6a. Fay (=), Liviana Conti (+), Alessia Santi (+) 6b. Tagliatore (+), Fay (+), C.P. Company (=) 6c. Emporio Armani (=), Hogan (=) 6d. Hogan (=), Doucal's (=) 7. Drumhor

GRUTTADAURIA MICHELE – CALTANISSETTA (CL) Michele Gruttadauria, titolare 1a. In crescita. 1b. 10%. 1c. Nel nostro punto vendita le principali problematiche riscontrate sono stati gli sconti anticipati. 1d. Stabilità. 2a. Meno del 10%. 2b. Sì anche per noi è così. Soprattutto dopo la pandemia, l’e-commerce è diventato fondamentale ma i multibrand continuano a detenere una fetta importante,

soprattutto negli ultimi mesi. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Abbiamo notato che i nostri clienti sono maggiormente attratti dalla qualità del prodotto, di conseguenza prediligono acquistare capi high-level in termini di materiali. 3b. Non abbiamo avuto particolari problemi. 3c. Sì. 3d. Sì.

4a. Riscontriamo principalmente una particolare attenzione alla qualità che molto spesso è legata anche alla questione sostenibilità. In ogni caso, il cliente è sempre più focalizzato su questo tema. 4b. Sì, i miei clienti sono disposti a pagare di più per acquistare un prodotto green. 5. Classico rinnovato. 6a. Non commercializziamo la categoria.

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6b. Duno (+), Save The Duck (=), Briglia 1949 (+) 6c. Paolo Da Ponte 6d. Valsport (=), Sun 68 (+) 7. Duno


I N C H I E S T A

E S C L U S I V A

KLEID – BARI (BA) Valerio Frezza, amministratore

LEONE STORE PALERMO – PALERMO (PA) Mauro Leone, titolare

1a. In crescita. 1b. +30%. 1c. Il lato negativo sono stati sicuramente i saldi anticipati e le svendite dei colleghi prima del periodo stabilito. C’è stato però un clima favorevole a Natale che ci ha permesso di vendere bene i prodotti. 1d. Prevediamo una leggera crescita.

Addirittura quelli di luglio precludono anche la vendita di giugno.

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Sicuramente non si può improvvisare in questo lavoro. Bisogna essere persone competenti nel settore. 2c. Instagram e Facebook.

6a. Suns Board (+), Uptobe (+) 6b. Suns Board (+) 6c. Uptobe (+) 6d. 4b12 (=), 2Star (=), pitas (+)

3a. Non mi sembra siano cambiate. 3b. Non faccio vendita online proprio per questo motivo. 3c. Dipende dal prodotto perché non tutto è apprezzabile online. Comunque basta avere il prezzo giusto confrontabile con l’e-commerce. 3d. Certo, i saldi a gennaio e a luglio sono ridicoli perché la stagione inizia proprio in quei mesi.

4a. Non credo sia particolarmente importante per loro. 4b. Non saprei, sicuro non vogliono pagare di più. 5. Non saprei.

1a. In crescita. 1b. +3%. 1c. In primis il clima troppo caldo per la stagione invernale. Poi ci sono anche le due guerre in atto che incidono soprattutto sul morale. L’aspetto positivo, invece, è stato il turismo che ha influito anche sulle vendite fisiche nel punto vendita. 1d. Per il 2024 prevediamo una contrazione del fast fashion e un graduale incremento per i prodotti di media e alta qualità. 2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Per il tipo di prodotto che vendiamo, i nostri acquirenti preferiscono venire in negozio. Vendevamo online anche su piattaforme terze ma abbiamo deciso di uscirne fuori da due stagioni e i numeri ci hanno dato ragione. 2c. Instagram e TikTok.

7. Uptobe 8. Mancano aziende con inventiva: i marchi vendono più che altro il proprio nome e niente di più. Inoltre, chi produce in Cina dovrebbe abbassare un po’ i prezzi.

3a. Abbiamo riscontrato un forte ritorno all'acquisto in store e si preferisce l’acquisto del total look anzichè del singolo capo. 3b. A noi per fortuna non è successo anche perchè ritengo sia un fenomeno legato all'online. 3c. Sì. 3d. Sì, siamo anche favorevoli a togliere qualsiasi altro giorno di promozione ai saldi prima delle date stabilite. 4a. Sì certo e dovrebbe aumentare nel tempo. 4b. Sono disposti a pagare in più basta che sia un prodotto di qualità. 5. Volumi più larghi, specialmente sui pantaloni. 6a. Non commercializziamo la categoria. 6b. Sartoria Latorre (+), L.B.M. 1911 (+), Montecore (+) 6c. Herschell (=), Secrid (=), Stetson (+) 6d. Marechiaro (+), Diadora Heritage (=), Nike (=)

LOI 1926 – CAGLIARI (CA) Simone Loi, buyer

7. Montecore

1a. In crescita. 1b. +10%. 1c. Le problematiche sono principalmente legate alla coda del periodo Covid mentre l'aspetto positivo è sicuramente quello di aver mantenuto l'assortimento necessario. 1d. +10%.

MARCELLO UOMO – BENEVENTO (BN) Antonio Errico, proprietario

2a. Non abbiamo un e-commerce. 2b. Sì, stiamo progettando anche la vendita online. 2c. Instagram e Facebook.

1a. In crescita. 1b. +15%. 1c. La nota negativa sono i saldi mascherati dal Black Friday/Single Day di novembre da parte dei colleghi, poco professionali. 1d. Prevediamo stabilità.

3a. C'è più sicurezza nelle richieste dei clienti, sono più diretti. 3b. Non abbiamo riscontrato questo problema. 3c. In generale sì. 3d. Assolutamente sì, di almeno un mese. È cambiata la stagionalità, non possiamo più permetterci di investire su alcuni articoli che sappiamo vendersi soprattutto in saldo. 4a. Non come ci saremmo aspettati. 4b. Altre variabili, purtroppo.

2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. Sito di semplice lettura e investimenti in ads. 2c. Instagram e Facebook.

5. T-shirt, pantaloni comodi e giubbotti leggeri.

3a. Più attenta alla qualità e più sobria nel gusto. 3b. Spedizioni e resi sono totalmente a carico del cliente. 3c. Sì. 3d. Sì ma è inattuabile per colpa delle piattaforme e dei siti dei colleghi.

6a. Circolo (+), Jacob Cohën (=), Kangra (+) 6b. Jacob Cohën (=), Tagliatore (+), Circolo 1901 (=) 6c. Orciani (+), Alberto Luti (=), Gavazzeni (-) 6d. Doucal's (=), Philippe Model (=), Elena Iachi (=) 7. Kangra

6a. Non commercializziamo la categoria 6b. Tagliatore (+), RRD – Roberto Ricci Designs (+), Peuterey (+) 6c. Emporio Armani (+) 6d. Autry (+), Emporio Armani (=) 7. Amaranto 8. È necessaria una precisa legislazione sull'e-commerce perchè non può slegarsi dalle disposizioni di legge in merito agli sconti rispetto al canale fisico.

4a. No. 4b. Il green non fa presa: conta sicuramente un prezzo accattivante su un prodotto di qualità.

MARKETSTORE – AUGUSTA (SR) Raffaele Marazia, ceo

5. Cappotti e maglie.

1a. In calo. 1b. -20%. 1c. Sicuramente stiamo attraversando una crisi sociale, le famiglie medie hanno perso potere d'acquisto e tutto questo si ripercuote sui consumi. Sicuramente tutto questo porterà a una selezione naturale, premiando le realtà più solide e fidelizzate. 1d. Speriamo di invertire il trend con acquisti più mirati alle nostre necessità e meno ai budget delle aziende, che in molti casi sono diventate nostri competitor. 2a. Tra il 10% e il 30%. 2b. I requisiti fondamentali sono quasi gli stessi di un negozio fisico: presenza, competenza, assistenza e assortimento. 2c. Instagram, Facebook e TikTok. 3a. Nessun cambiamento radicale ma sicuramente c’è una maggiore attenzione al prodotto senza farsi influenzare dal brand del momento. 3b. Il nostro e-commerce forse è una piccola eccezione. Abbiamo una percentuale di resi pari quasi a zero e cerchiamo di dare più informazioni possibili al momento dell'acquisto, evitando così di avere costi supplementari per la gestione dei resi. 3c. Sì sicuramente, penso che oggi si ricorre all'online soprattutto per le offerte. Il cliente preferisce andare dal negoziante di fiducia che conosce da tempo e farsi consigliare e coccolare. 3d. Assolutamente, i saldi di fine stagione dovrebbero iniziare a fine stagione, appunto, non durante o addirittura all’inizio. E soprattutto devono essere regolamentati perchè ormai ci sono grosse strutture che applicano sconti tutto l'anno a discapito di piccole botteghe. 4a. Più che prodotti ecologici, il cliente desidera il capo fatto in Italia. 4b. Sicuramente il prezzo determina la vendita ma i più attenti preferiscono la qualità. 5. Le over-shirt in tutte le varianti - dalle lane ai velluti fino alle eco-pelli - i pantaloni low crotch e i dolcevita continua a essere molto richiesti. Notiamo anche un ritorno della scarpa Beatles e dei mocassini.

MAX1980 – CONVERSANO (BA) Marcello Magista, titolare 1a. In calo. 1b. -10%. 1c. Abbiamo riscontrato solo problematiche ovvero: redditività scarsa, saldi troppo presto, troppa concorrenza. 1d. Prevediamo di chiudere l’anno ancora in calo. 2a. Tra il 30% e il 50%. 2b. Sì, bisogna investire molto in pubblicità (sopprattutto su google e i social) ma molto spesso non c’è un ritorno dell'investimento. Sicuramente non si puo' fare a meno ma bisogna stare attenti ai conti e a scegliere l'agenzia di comunicazione giusta. Comunque vendere in negozio resta più redditizio. 2c. Instagram e Facebook. 3a. Notiamo un elevato tasso di reclami nel post vendita. 3b. Facciamo pagare il reso. 3c. Non saprei. 3d. Sì, perchè le stagioni si sono allungate e soprattutto il freddo arriva molto tardi: non ha senso fare i saldi subito dopo natale. C'è anche un problema nella gestione dei cambi dei regali. 4a. No, noi non riscontriamo questo trend. 4b. Continuano a preferire altre variabili. 5. Calzature fluffy come Ugg e Moonboot.

6a. Vicolo (+), K-Way (+), Dixie (=) 6b. K-Way (+), Roy Roger’s (+), Sun68 (-) 6c. Gallo (+), Sox In The Box (+), Sprayground (+) 6d. Autry (+), Sebago (=), Philippe Model (=)

6a. Ralph Lauren (+), Max Mara (-), Fay (=) 6b. C.P. Company (+), Fay (+), Stone Island (-) 6c. Pinko (-), Sprayground (=), N°21 (-) 6d. Ugg (+), Philippe Model (-), Premiata (-)

7. Barbour

7. Moonboot

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U N I N N O V AT I V O M A D E I N I TA LY Una nuova tela, il denim, caratterizza la proposta invernale di YC, brand dall’attitude etica ed esclusiva, che dona da sempre eleganza e raffinatezza a ogni donna che lo indossa

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ondato a Gallarate nel 2013, il marchio di womenswear YC, proprietà della società LT.BO, nasce da una profonda conoscenza delle materie prime. La qualità dei tessuti utilizzati come seta, lana, cashmere, lino e cotone rende ogni capo morbido e confortevole. Fibre purissime e non trattate, arricchite di volta in volta di nuovi particolari, come stampe e ricami, frutto dell’esperienza artigianale che arricchisce i territori dello Stivale. Un gusto classico e senza tempo, adatto a chi si vuole sentire a proprio agio in qualsiasi occasione.

La novità dell’inverno: il denim La collezione YC è in continua evoluzione. La ricerca dei materiali ha portato ad ampliare la collezione nel mondo del denim, mantenendo il dna del brand con una freschezza e un savoir faire sartoriale. La collezione denim si integra perfettamente con i capispalla, la maglieria e la collezione di camicie. La donna YC è una donna contemporanea, ama l’eleganza, ama sentirsi sicura di sé nella sua quotidianità e non solo nelle occasioni speciali. Le proposte vedono protagonista la tela sia in versione tinta unita che in versione stampata: una serigrafia hand made realizzata in Italia, disponibile in due varianti colore. Il denim utilizzato nella collezione è un tessuto di altissima qualità, completamente made in Italy e certificato GOTS. Una stoffa ricercata, con caratteristiche luxury che conferiscono al prodotto una mano morbida e un grande comfort. Capi timeless caratterizzati da volumi che esaltano la silhoutte di ogni corpo. La capsule è composta da diverse tipologie merceologiche: due modelli di camicia, una polo, un abito, due pantaloni e una gonna.

Alcune immagini della collezione FW 24/25 di YC

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W A R M

H U G

INNOVATIVE NORMALITY Una palette colori che evoca nuance naturali. Le vibrazioni cromatiche dei fiori, le sfumature di un crepuscolo o il luccichio delle stelle si esprimono in tecniche di produzione sempre più attente e contemporanee. Con un focus speciale sulla maglieria, declinata in abbigliamento e accessori di alta qualità. Una coccola per il corpo, avvolto dalla morbidezza e dal comfort inconfondibile del knitwear

RITORNO ALLE ORIGINI

AUTENTICO ED ESSENZIALE

Avant Toi racconta una natura primitiva, fatta di gesti spontanei e inaspettati. Leggerezza e tridimensionalità

Un ritorno alla bellezza primordiale. Alberto

caratterizzano i capi dal volume ristrutturato, grazie

Audenino

all’utilizzo di tessuti infeltriti, filati in cashmere e seta,

racconta

il

suo

“Dreaming

of

Beauty” attraverso la ricerca di tessuti, forme

cashmere riciclato e lurex brillante. Le colorazioni a

e gradazioni. Un processo di sottrazione del

mano, eseguite a pennello o ad aerografo, diventano

superfluo che crea una storia fatta di sfumature

espressione del forte legame con la natura.

diverse che mutano a seconda dell’identità della persona che li indossa.

ALCHIMIA

Saloni, fedele alle origini del suo nome, nasce dalla bellezza, dall’amore per i tessuti e dalla sua intuizione del vestire quotidiano. Look trasversali che si adattano a ogni occasione. Un

viaggio

meditativo,

che

trae

ispirazione dall’infanzia trascorsa in India dall’omonima founder e da una vita nomade vissuta tra Honk Kong, Seul, Londra e Italia.

CON LA LENTE DEL PASSATO IMMAGINO IL FUTURO

PER IL BENESSERE DELLA TERRA

Il progetto etico di TheMoirè continua per questa fredda stagione. Tra i must-have la Clutch bag Gea

Materiali performanti,

Palma Silver, il cui tessuto è sviluppato utilizzando i

volumi morbidi, lavaggi

residui di potatura della palma di Alicante, evitando

e colori che rievocano il

l’incenerimento dei rifiuti e riducendo oltre 1,5 milioni

passato e lo proiettano

di chili di emissioni di CO2.

in una nuova dimensione. Jeckerson adotta un approccio stilistico che delinea versatilità e completezza, rivolto a una nuova generazione di consumatori attenti allo stile e all’espressione contemporanea.

TAILORING D’ECCELLENZA

Attento scrupolosamente ai dettami della tradizione artigianale, Gianluca Saitto pone al centro delle sue creazioni uno stile sofisticato e senza tempo. Come il lungo abito in tulle ricamato con paillettes dalle tonalità cobalto, smeraldo e nere, caratterizzato da una profonda scollatura sulla schiena.

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T O N

S U R

T O N

IN VIAGGIO CON TE

Invicta soddisfa le esigenze di uno stile di vita dinamico e outdoor. Piumini comfort, caratterizzati dall’utilizzo di poliestere/nylon con mano cotoniera, fino a giacche realizzate in tessuto tecnico waterproof e traspirante, che reinterpretano in chiave funzionale il classico antipioggia.

UN RICORDO DI PAESI LONTANI

ATTIMO FUGGENTE

Cycle Jeans, brand interamente “made

La suggestione magica tra luce e buio è

in Italy”, tesse la sua idea sul senso del

espressa nella collezione tra Oblique

gusto unito al “luxury”, ma in una chiave

Creations, che circonda l’anima e il cor-

più discreta e sussurrata, lavorando sul-

po femminile attraverso tessuti morbidi e

la qualità dei tessuti, sui loro tagli e sulle

sinuosi. Una matericità performante de-

loro proporzioni e volumi. Per la donna la

clinata in palette di colori naturali, scon-

maglieria è in misto cachemire, proposta

finando sui classici nero, rosso, beige,

nella versione corta con maniche svasate.

AMORE A PRIMA VISTA

Ispirato dai movimenti artistici e dalle linee organiche dei paesaggi brasiliani, Lapima esprime la sua essenza accostando lusso e attitudine in montature scolpite a mano in acetato Italiano. Un invito a manifestare la propria individualità, segno distintivo di stile.

verde military, blu, azzurro e grigio.

PER UN CAPO “INTELLIGENTE”

Un’offerta eclettica che si sviluppa attraverso diverse linee distintive. Blauer U.S.A. presenta la nuova collezione, incarnazione della propria crescita. Una palette di colori neutri, che cattura l’atmosfera invernale, svelando l’autentica identità del brand.

UN MONDO DI DONNE

Godere dell’atmosfera rilassata e immersiva della natura, coniugando comfort e stile, è uno degli obiettivi di LaMunt, la label di abbigliamento premium da montagna, trekking e sportivo che supporta le donne a beneficiare del proprio tempo libero.

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H E R I TA G E

IN CONTINUA EVOLUZIONE

INTIMI IN NATURA

I rarefatti scatti del fotografo Ingar Krauss ispirano la poesia della natura nella nuova collezio-

Duno introduce anche per donna il nuovo

ne di Drumohr. Un’armonia del quotidiano che

progetto Attic: la luxury capsule composta

celebra la semplicità di un guardaroba femmi-

da due capispalla, dove estetica, stile e per-

nile declinato in chiave minimal e senza tempo.

formance coesistono in un mix vincente.

Forme lineari, ma rinnovate nei volumi.

Realizzati con tessuto Luxury made in Italy, dove il cashmere e la lana più pregiata si

GROW UP TOGETHER

La linea Lotto Autograph trae ispirazione dalla prima calzatura

combinano tra loro, conferendo al capo una mano estremamente morbida.

realizzata da Lotto. Dedicato ai grandi campioni che hanno fatto la storia del tennis insieme al brand, il nuovo modello attinge dal suo patrimonio, che affonda le sue origini negli anni ’70.

UNIFORME CONTEMPORANEA

MORDENTE

Noskra, un universo distopico che si crea

Il must have di Unity per questa stagione è il

da una profonda esperienza sensoriale. La

piumino Helena con cappuccio staccabile. Rea-

vestibilità oversize e le applicazioni di maxi

lizzato in un tessuto a maglia ingegnerizzato. L’i-

tasche si rifanno ai palazzi di Le Corbusier,

conica tela è composta da una fibra in poliestere riciclato mechanical stretch di nuova generazione, accoppiato con una speciale membrana che garantisce traspirabilità e impermeabilità.

caratterizzati da tagli impeccabili, e da una palette neutra, interrotta da un’unica

ON DEMAND

Prodotte artigianalmente nella regione costiera di Alicante, le creazioni di Alohas sono sinonimo di qualità e responsabilità. Un approccio di produzione etico che mira a evitare gli sprechi da sovrapproduzione abbracciando una visione contemporanea: un modello di business “su richiesta”.

WALK CONSCIOUSLY

Chacrona Metta Premium è il nuovo modello firmato Satorisan. Nuovi disegni e abbinamenti enfatizzano uno stile raffinato fondendo pelli, camosci, trame e pellicce, che esaltano lo spessore dei materiali. Dettagli che conferiscono alla sneaker carattere e robustezza.

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stampa di ispirazione brutalista.


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G R E Y

OUTERWEAR IN BACKPACK

UNA SENSAZIONE AVVOLGENTE

Capi tecnici e impermeabili che traggono

Vestibilità più ampie e destrutturate, dove maxi

ispirazione dai volumi oversize e dalla

volumi si alternano a fit più sagomati. Ahirain

struttura del tipico kimono giapponese.

propone una selezione di circa 30 modelli che

Kimonorain, nato dalla creativa di Elisa

compongono l’ampia struttura della collezione,

Soldini e Lucia Padrini si distingue per la sua

concretizzata grazie all’impiego di tre tessuti

autenticità e riconoscibilità, con un prodotto

water repellent e antivento: Light Microfiber,

disegnato e prodotto interamente in Italia. E

Monofilament Gloss e Pearly Nylon.

si trasforma in uno zaino funzionale.

RESISTENZA

Montecore è sinonimo di un design timeless, prezioso e sartoriale, arricchito da lavorazioni e dettagli che elevano i capi verso una nuova dimensione del lusso: più sobria ed essenziale. Una rappresentazione estetica di vivere e vedere il mondo, in modo più autentico e puro.

FORME DI ESPRESSIONE

Articoli innovativi sovvertono le regole tradizionali della produzione della maglieria. Settefili Cashmere investe importanti risorse nella ricerca miscelando tra loro filati concettualmente opposti e trattandoli per ottenere esclusivi bland ed effetti che attingono dal mondo floreale.

SPIRITO SCANDINAVO

La nuova estetica minimale enfatizza l’eccitante sartorialità di Marc O’Polo con un abbigliamento d’impronta maschile e stratificazione in maglia femminile. Un gioco di silhouette, sfumature e fantasie, per una decelerazione senza compromessi.

SOLE D’ORIENTE

Visione precisa e passione sono i motori di Aru Eyewear. Il nome “Aru” evoca il sole, la luce brillante, la primavera e le belle giornate. Con un chiaro richiamo all’Oriente, gli occhiali sono pensati, progettati e realizzati in ogni minimo dettaglio con acetato di cellulosa a ridotto contenuto di solventi e metalli con galvaniche nickel free accuratamente selezionati.

VISIONARY TOMORROW

Autentico esempio di artigianalità, il brand italiano di borse Gava è un perfetto connubio tra il savoir faire made in Italy e innovazione. Un dialogo tra arte e moda, scandito da una visione fluida, inclusiva e contemporanea; rivolto a un target non convenzionale e attento allo scorrere delle tendenze.

AMICI DELL’AMBIENTE

Il modello Foy Flatform Micro del brand con sede a Geelong, EMU Australia, è una reinterpretazione contemporanea dello stivaletto corto “Stinger” grazie alla suola platform. Realizzato in pelle di pecora double-face resistente all’acqua.

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RIVOLUZIONARE IL VISSUTO

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S O F T

T O U C H

LA FRAGILITÀ: UN PUNTO DI FORZA

LA DONNA DI CASA MOLINO

La collezione FW 24 di ottod’Ame è un

Un’idea di guardaroba curato e dall’estetica definita in

Una lettura trasversale e intimista di una

viaggio attraverso immaginari illusivi.

un’ottica low key luxury. Protagonisti della fredda stagione di

delle personalità più influenti del secolo

Cinque proposte diverse unite dalla stessa

gentryportofino: capispalla in cashmere garzato a mano, abiti

scorso: Carlo Mollino. La collezione

anima, che raccontano un inverno caldo,

dalle linee scultoree e la stampa kintsugi, che va in scena su

FW 24 di Des_Phemmes nasce da qui.

accogliente e dal gusto retrò. Suscitando

abiti longuette realizzati in velluto di viscosa di seta.

Chiari rimandi al guardaroba maschile

il ricordo e l’emozione lontani di un

acquisiscono

un

nuovo

significato

semplice abbraccio.

attraverso giochi di volumi oversized su silhouette femminili.

IT’S RAINING COLOURS

Un arcobaleno di colori vibranti, neutri e pastello definisce la nuova proposta invernale di Colorush. Forme rilassate incontrano stili distintivi per creare look versatili e trasversali. Una selezione curata

CONFINI ILLIMITATI

Un viaggio tra tradizione e maestria, quello di Masq, che ha inizio nel cuore degli antichi borghi di Assisi. Femail, la nuova collezione, è un viaggio alla scoperta della femminilità. Il girocollo, il dolcevita e il modello a scollo a V, si affiancano a modelli di tendenza come capispalla, giacche e abiti caratterizzati da volumi morbidi che enfatizzano le forme e la silhouette.

CAMBIARE IL MONDO, INSIEME

di nuovi filati, miscele e texture, che con-

Trasparenza radicale, autenticità e narrazione

ferisce ricchezza e diversità alla collezione.

genuina: sono questi gli ingredienti di Made For A Woman. Un progetto di puro artigianato che ha inizio in Madagascar e che ha abbracciato le idee creative di donne provenienti da tutto il mondo, conferendo al prodotto la stessa autenticità delle persone che lo realizzano.

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W E A V I N G

SENZA COMPROMESSI

SEAMLESS

Bomboogie continua a sviluppare, nel-

L’alta tecnologia si fonde con l’impronta artigianale

distintiva

di

Arovescio.

Un

la sua Knitwear collection, il mondo

knitwear di alta qualità pensato per uno stile

Seamless. Il comfort di capi totalmente

di vita dinamico, informale e contemporaneo,

privi di cuciture, non si limita più a capi

regalando il piacere di indossare un’eccellenza

per il tempo libero, ma diventa un punto

italiana che dura nel tempo.

fermo per il “daily wear”. Capi essenziali per esaltare la silhouette femminile attraverso il comfort.

23

UN TOCCO DI NOSTALGIA

Texture ricercate e motivi vintage caratterizzano la fredda stagione di Gran Sasso. Un processo che utilizza fibre organiche e riciclate per creare prodotti dal tratto distintivo, che celebrano la diversità e la versatilità, abbracciando una visione della moda più ecologica e inclusiva.

CONTEMPORARY VOLUMES

SENSAZIONI TATTILI

Attualizzare un pensiero attraverso collezioni equilibrate e contemporanee è la mission di Filippo de Laurentiis, che individua i propri limiti e li trasformai in risorse. Forme e colori

Alpha Studio, pietra miliare nel mondo della maglieria da ormai 35 anni, è un progetto aziendale basato sull’amore per la qualità e il rispetto delle materie prime, in una profonda fusione col territorio circostante, per riscoprire il piacere di avvolgersi in uno stile unico.

si trasformano in un messaggio da veicolare, per diffondere con essenzialità il fascino di un gusto senza tempo.

EQUILIBRIO TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

Innovazione e ricerca sono al centro della filosofia del marchio Diktat. Una maglieria di alta fattura pensata e creata nel pieno rispetto sostenibile. Con attenzione al minimo impatto ambientale. Tra le proposte un cardigan oversize realizzato con pregiate lane in mischia di alpaca e cashmere, che si fondono con i colori caldi dell’autunno.

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R E D

PA S S I O N

ACCESSORI DI STILE

UN DESIDERIO DI SEMPLICITÀ

Il Bisonte, un laboratorio artigianale specializzato nella produzione di borse e accessori di pellet-

La FW 24 di Annamariapaletti è una

teria. Per questa stagione realizza un secchiello

collezione “total look” che sfida gli

medium in pelle conciata al vegetale color ama-

stereotipi del linguaggio comune. Una

rena, sfoderato e con chiusura a coulisse caratte-

slow couture studiata per raccontare

rizzata da preziosi anelli intrecciati a mano.

un lifestyle cosmopolita e inclusivo. Un equilibrio tra essenzialità e matericità, tra linee ben definite e materiali.

NOMADISMO

Un’avventura dall’inesauribile ispirazione, in cui il concetto

LEGAMI INDELEBILI

del viaggio è sempre presente e narra di incontri con estetiche lontane. Amotea propone un ready to wear che riflette l’arte

Capi versatili con dettagli distintivi come

tradizionale, con spunti creativi fatti di vivaci motivi geometrici

spalle pronunciate e decorazioni al fine di

e di colori caldi della terra.

trasformare lo stile delle donne dal giorno alla notte. Rinomato per una miscela unica di ispirazioni gotiche e barocche Raisa Vanessa è un simbolo di emancipazione, lusso e stile avanguardista nella moda femminile.

RETRO-FUTURISMO

Forme fluide dal sapore futuristico si fondono allo stereotipo rassicurante del classico, per accendere una visione positiva anche per il presente. Del Carlo propone una palette colori dai toni caldi come il borgogna e il cuoio, che dialogano con pellami verniciati che rendono i volumi lucidi come gli interior design degli Anni ’60.

INTERCONNESSIONE

Partendo dalla natura come fonte di ispirazione, Oscar Mamooi dà vita a una collezione di occhiali in cui vengono utilizzate tecnologie avanzate, come lo stampaggio a caldo. Rappresentative le forme irregolari che ricordano il legame tra uomo e natura, cornici asimmetriche che esaltano l’imprevedibilità.

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MOUNTAIN ME-TIME Abbigliamento da montagna premium creato da donne per donne

LaMunt.com


S N E A K E R

T R E N D

PRONTI PER IL PROSSIMO PASSO Rob Griffiths ha ben chiaro il futuro che vuole per Saucony: performance e lifestyle in simbiosi, tra innovazione e creatività

O

di Marco Rizzi

spiti della “House of Saucony”, quartier generale parigino del marchio americano durante l’intensa Fashion Week, abbiamo avuto modo di fare qualche domanda a Rob Griffiths e parlare un po’ del suo ruolo, dei successi riscossi negli ultimi anni e di cosa dovremmo aspettarci dal futuro del brand.

mente che penso sia soltanto l’inizio. Da ragazzo ho giocato a calcio e mio padre mi ripeteva che ero forte solo dopo averlo dimostrato nell’ultima partita giocata. Questo è il mio mantra per Saucony: il nostro punto di partenza è sempre la nostra ultima scarpa, la nostra ultima collezione. Dobbiamo continuare a lavorare e costruire partendo dal livello che abbiamo raggiunto.

Com’è stato assumere il ruolo di global brand president di Saucony proprio nel bel mezzo di un momento così importante come le celebrazioni per i 125 anni dell’azienda? Ho certamente beneficiato del fatto che facevo già parte di Wolverine, la nostra parent company, da circa dieci anni con altri ruoli, oltre alle mie precedenti esperienze nell’industria. Avevo già avuto la possibilità di lavorare con Saucony nel mio precedente ruolo di managing director EMEA per Wolverine. Essendo il brand importante per noi in quell’area ho avuto l’opportunità di trascorrere molto tempo con quello che sarebbe poi diventato il mio team. Quando il nostro presidente mi ha proposto di trasferirmi a Boston e prendere l’incarico di global president di Saucony non ho avuto esitazioni. Io per primo provengo dall’ambito sportswear e ho successivamente avuto modo di lavorare nel mondo del fashion, quindi la nuova posizione mi sembrava un ottimo punto d’incontro tra i due settori. Il mio primo vero test “in campo” è stata la Paris Fashion Week in cui abbiamo ufficialmente celebrato i nostri 125 anni, durante quella che penso fosse la mia prima settimana di lavoro. L’impatto con il nuovo ruolo non è stato uno shock. È stato importante poter fare da subito affidamento sul mio team e in breve tempo abbiamo cominciato ad abbattere le barriere che idealmente dividevano i dipartimenti performance e lifestyle, che credo siano rimasti separati per troppo tempo. Le due squadre hanno iniziato immediatamente a lavorare in sinergia dando ottimi risultati. Il 2023 è stato molto importante per Saucony e la sua divisione Originals, in cui anni di duro lavoro hanno finalmente ricevuto il giusto apprezzamento. Ti aspettavi una così grande crescita o hai dovuto affrontare questa “nuova esposizione mainstream” un po’ all’improvviso? Assolutamente mi aspettavo i risultati che abbiamo raggiunto. Quando lavori quello deve essere il tuo obiettivo, è ciò a cui miri, e te lo vuoi aspettare. Sono conscio di quale sia il processo necessario per raggiungere certi livelli, ma la mia fiducia deriva dalle precedenti esperienze che ho avuto. Quando ho iniziato a lavorare per Saucony ho subito visto ottime persone nei giusti ruoli e un buon prodotto, il tutto al momento giusto. Non mi sorprende il riconoscimento che stiamo ricevendo: ho grande fiducia nei nostri mezzi ed è giusto che anche l’industria stia iniziando a prendere coscienza di ciò che stiamo facendo. Vincere il premio per la collaborazione dell’anno con Jae Tips ai Footwear News Awards è stato splendido, ma so che è soltanto l’inizio. Conoscendo quali sono i progetti sul tavolo dei designer in questo momento posso dirti sincera-

Come si rende una storia così ricca e importante come quella di Saucony una spinta a sperimentare e fare cose nuove e non una ragione per crogiolarsi nella nostalgia? L’obiettivo è sempre quello di scrivere nuove pagine di questa grande storia. Per 125 anni Saucony è stato un brand all’avanguardia, lavorando a nuovi materiali, nuove linee e nuovi brevetti. Come dicevo prima, innovazione è anche saper costruire nuove collezioni, tempismo nel riproporre modelli importanti e capacità nello scegliere i partner con cui lavorare. La grande storia di Saucony ci offre senza dubbio un’eccitante opportunità. A questo punto, qual è il prossimo passo per Saucony? Non ti posso ancora dire molto, ma nel 2025 lanceremo sul mercato un nuovo prodotto a livello tecnologico molto interessante dal punto di vista performance. Lavoreremo molto sulla comunicazione così da dargli la giusta rilevanza per un pubblico più ampio possibile. Il lancio di nuovi prodotti e tecnologie ci consentirà di lavorare anche a nuovi progetti sul fronte lifestyle; è un processo che stimola e influenza ogni ambito dell’azienda. Posso dirti che avendo visto cosa c’è in lavorazione in questo momento sono molto eccitato per il futuro. In passato ci sono stati momenti in cui eravamo ad alto livello con performance mentre la parte lifestyle era penalizzata, o viceversa. Ora che Saucony è gestita come un’unica azienda sono convinto non capiterà più. Abbiamo molto da offrire e tutto sarà al meglio delle nostre possibilità.

In alto: Rob Griffiths, dallo scorso maggio global brand president di Saucony Sopra: le nuove Grid NXT, esempio di fusione tra performance e lifestyle

L’intervista completa su hubstyle.it

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S N E A K E R

N E W S

UNDER ARMOUR NOMINA YASSINE SAIDI COME CHIEF PRODUCT OFFICER

A metà gennaio Under Armour ha annunciato la nomina di Yassine Saidi a nuovo chief product officer dell’azienda. L’approdo al marchio statunitense segna il ritorno di Saidi in una posizione apicale nel mondo dello sportswear dopo una pausa seguita a quasi 20 anni trascorsi tra adidas e Puma, brand in cui ha concluso la sua esperienza nel 2020 ricoprendo il ruolo di global senior head of sportstyle footwear, partnership and collaboration. Questa nomina è un importante segnale riguardo le intenzioni di Under Armour per il futuro: oltre a una grande esperienza, Saidi porta con sé capacità organizzative e di lettura dei trend, oltre a un approccio in ambito lifestyle che all’azienda è mancato negli ultimi anni, necessario se si vuole fare lo step successivo fuori dal mondo dello sport.

NAKED CPH INAUGURA U N O S TO R E A PA R I G I

Durante l’ultima Paris Fashion Week, Naked, negozio danese con sede a Copenhagen noto per essere tra i pochissimi sneaker store interamente dedicati al prodotto femminile, ha inaugurato il suo primo punto vendita nella capitale francese. Il nuovo spazio ha aperto i battenti al numero 38 di Rue Sainte-Croix de la Bretonnerie, nel cuore del quartiere del Marais. Fondato nel 2004, Naked ha saputo ritagliarsi uno spazio nel mondo delle sneaker proprio grazie alla sua proposta costruita specificamente per il pubblico femminile, spesso trascurato da aziende e negozi. Dal 2021 fa parte del gruppo francese Courir e questa apertura a Parigi può solo contribuire alla crescita del progetto.

RECORD PER MICHAEL JORDAN E SOTHEBY’S

Nelle scorse settimane la sede newyorkese della rinomata casa d’aste Sotheby’s ha ospitato l’esposizione della “Dinasty Collection”, un lotto unico nel suo genere che comprende sei scarpe provenienti da ogni singolo paio indossato da Michael Jordan durante le sei partite che hanno sancito la vittoria di tutti i suoi titoli di campione NBA con i Chicago Bulls tra il 1991 e il 1998. Il lotto è stato successivamente venduto all’asta per 8 milioni di dollari: un nuovo record assoluto per quanto riguarda la vendita di scarpe sportive indossate in partita e la seconda cifra più alta raggiunta all’asta da memorabilia legato a Michael Jordan.

KITH PREMIA I SUOI CLIENTI PIÙ FEDELI

Da sempre KITH ha voluto costruire un rapporto privilegiato con i suoi fan più affezionati, cercando di privilegiare e premiare i clienti di lunga data dando loro l’opportunità di acquistare gli ultimi prodotti realizzati. Il primo step è stato l’istituzione del Monday Program, il “contenitore digitale” per le release più esclusive firmate da Ronnie Fieg, fondatore e direttore creativo del negozio newyorkese. Da qualche settimana è attivo anche il KITH Loyalty Program, che permette a tutti i clienti di creare un profilo per accumulare su delle carte digitali punti derivanti dagli acquisti, che consentiranno di “sbloccare” diversi privilegi e prodotti esclusivi. Associando le diverse mail utilizzate sarà possibile riscattare i punti relativi a ordini e acquisti effettuati durante tutti i 12 anni di attività di KITH, premiando così chi ha supportato il negozio nel corso del tempo.

UNA NUOVA CASA PER SOTF A FIRENZE

Il negozio fiorentino SOTF ha scelto l’impegnativa settimana di Pitti per presentare al pubblico il suo nuovo negozio da 300 metri quadri disposti su due piani in via De’ Tosinghi 52R, a pochi metri dal Battistero e da Piazza del Duomo. Questo spazio non sostituirà l’ormai iconico store di via de’ Tornabuoni 17, ma lo affiancherà offrendo maggiore spazio per mostrare al pubblico un’offerta di abbigliamento, sneaker e accessori selezionata e curata in ogni dettaglio. La nuova apertura è arrivata a pochi giorni dall’annuncio dell’acquisizione, da parte di Luisa ViaRoma, di Holding IT che controlla oltre ai negozi SOTF anche Playground e FFW, creando così un nuovo gruppo da 400 milioni di euro di vendite nel 2023.

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S N E A K E R

S H O W C A S E

IL 2024 SEGNA IL RITORNO DELLA PUMA MOSTRO

Con una serie di eventi organizzati in tutto il mondo a inizio anno, Puma ha annunciato il rilancio della Mostro: particolare modello capace di raggiungere vette di enorme popolarità a inizio Anni 2000, in un periodo di forte contaminazione tra Street Culture e alta moda. Ancora oggi la Mostro viene ricordata come un esempio di estro e design che ha saputo conquistare il grande pubblico e, proprio facendo leva sulla nostalgia e sulla ciclicità dei trend, Puma ha deciso di riproporre quest’anno il modello inserendolo in un segmento di distribuzione molto alto e scegliendo una serie di partner particolari con cui lavorare a partnership in ambito fashion. Per il momento la Mostro classica è disponibile nei negozi in sole tre colorway, oltre a una speciale collezione collaborativa realizzata con il brand berlinese Ottolinger.

LORENZ.OG AL DEBUTTO UFFICIALE CON NIKE

Da sempre la customizzazione delle scarpe è parte integrante della Sneaker Culture, espressione creativa di artisti che propongono alternative a ciò che l’industria offre attraverso i suoi canali ufficiali. Tra i principali esponenti del settore a essere saliti alla ribalta negli ultimi anni c’è Lorenz.og, nome d’arte del britannico di origini italiane Lorenzo Federici, che ha riscosso grande successo ai suoi “Patented Color Schemes”, sfumature di colori caldi e freddi ottenute attraverso un complicato processo di tintura. Il suo lavoro ha attirato l’attenzione di molti e, dopo una prima collaborazione con Salomon lo scorso anno, è arrivata per lui anche l’occasione per lavorare con Nike, principale “tela” scelta per le sue opere. Il risultato sono cento paia di Air Max ’95 nelle colorway “Dusk” e “Volcano”, vendute in un esclusivo pop-up a Londra al prezzo speciale di 110 sterline attraverso un sistema di “golden ticket” nascosti in barrette di cioccolato, proprio come ne “La Fabbrica di Cioccolato”.

PA P E R B O Y, B E A M S E A S I C S I N S I E M E P E R L A FA S H I O N W E E K

Tra le release protagoniste dell’ultima Paris Fashion Week c’è quella di una particolare “collaborazione a tre” che ha visto la consolidata coppia composta dal negozio di Tokyo Beams e dai Parigini di Paper Boy lavorare con ASICS. Il risultato è una particolare GT-2160 con tomaia in mesh bianco e pelle sintetica argentata decorata con dei pois rilasciata sotto la label Paper Girl, una sorta di linea femminile di Paper Boy. La prima uscita ufficiale è stata gestita da Beams a inizio anno, nel suo store di Harajuku. A seguire è stato il turno di Paper Boy, che ha visto la sua tavola calda presa d’assalto nella mattina del 19 gennaio e le poche paia disponibili rapidamente sold out. Una terza release è stata gestita da Bodega a Boston, unico negozio a vendere il paio tanto desiderato negli Stati Uniti.

SECONDA COLLEZIONE PER ON E POST A R C H I V E FACT I O N Post Archive Faction, il brand sudcoreano fondato e guidato dal designer classe 1992 Dongjoon Lim, ha scelto il suo showroom parigino per presentare la seconda capsule collection collaborativa realizzata con gli svizzeri di ON. La capsule collection, che prende il nome di “7.0”, comprende abbigliamento e calzature tra cui alcuni modelli sviluppati da ON in esclusiva per la partnership con PAF, già mostrati lo scorso anno all’interno della precedente collezione “Current Form 1.0”. Tra questi alcuni esperimenti basati sulla Cloud Monster modificati con una particolare allacciatura laterale. L’uscita della collezione “7.0” di ON e Post Archive Faction pare sia in programma per la seconda metà del 2024, ma al momento non sono disponibili ulteriori informazioni a riguardo.

N U O V A PA R T N E R S H I P TRA ADIDAS E BRAIN DEAD

Nel 2024 il brand californiano Brain Dead compie dieci anni e l’importante traguardo non porterà soltanto grandi celebrazioni ma anche l’inizio di una nuova partnership con adidas Originals, marchio con cui collaborerà per la prima volta durante l’anno. Per festeggiare il primo decennio di attività e la nascita della joint-venture, adidas ha realizzato per Brain Dead due versioni Friends & Family dell’adidas Bowling in colorway invertite: bianca con dettagli neri e nera con dettagli bianchi. Su entrambe il branding e i dettagli in oro, proprio come sulla versione originale Anni ’70 conservata nell’archivio del marchio tedesco a Herzogenaurach. Le due adidas Bowling x Brain Dead non sono purtroppo destinate alla vendita e per il primo prodotto ufficiale realizzato a quattro mani servirà ancora un po’ di pazienza.

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S N E A K E R

S H O W C A S E

LA TOR LOW DI HOKA SI RINNOVA

HOKA inserisce una nuova proposta a catalogo e lo fa nel modo forse più inaspettato: il marchio con sede in California ha deciso infatti di rinnovare il look di uno dei suoi modelli di punta, la Tor Ultra Low, presentando la Tor Summit 2. La caratteristica sole unit oversize resta la stessa, ma la tomaia è stata modificata per rendere ancor più chiara l’ispirazione outdoor del modello. Paneling in pelle scamosciata e occhielli di metallo per i lacci, il tutto proposto in due diverse colorazioni di lancio: “Oat Milk” con dettagli tono su tono e “Black” con lacci gialli a contrasto. Già nella versione precedente la Tor è tra i modelli più legati al trekking e al trail running nel catalogo HOKA, con una struttura più massiccia e l’utilizzo di tomaie tradizionali al posto delle nuove combinazioni di mesh a differenti densità. Vedremo se la nuova versione saprà replicare il successo dell’originale.

IN ARRIVO DUE 990V4 PER AURALEE E NEW BALANCE?

Da qualche anno Auralee e New Balance hanno stretto un importante rapporto lavorativo che ha visto il marchio del New England fornire tutte le sneaker indossate in passerella dai modelli durante le sfilate organizzate dal brand giapponese. Non ha fatto eccezione quella a calendario per l’ultima FW parigina, dove i più attenti hanno visto sfilare due colorway inedite della New Balance 990v4 made in USA. Le foto scattate da Luca Strano hanno aiutato a capire come una abbia una base in suede beige, mentre la seconda vede l’utilizzo di una particolare sfumatura di blu e verde, tinta in maniera non uniforme. Al momento non è dato sapere se e quando il frutto della collaborazione tra Auralee e New Balance arriverà sugli scaffali dei negozi, ma è importante notare come il marchio americano stia valorizzando la 990v4 dopo il “reintegro” in collezione da parte di Teddy Santis.

RELEASE ESCLUSIVA PER KEEN E GRAMICCI

Tra le novità più interessanti viste tra Pitti Uomo e Welcome Edition c’è sicuramente il ricco catalogo delle collaborazioni di Keen, marchio outdoor fondato a Portland, Oregon nel 2003. Ad attirare l’attenzione di molti è stato il progetto realizzato con Gramicci, mostrato in anticipo da Proper Mag: due diverse colorazioni della classica Jasper, al debutto in una nuova versione che sarà tra i modelli di punta del brand per la FW 24. Tra le altre uscite collaborative in programma per il 2024 anche il magazine tedesco Highsnobiety, che ha lavorato a due colorway della Jasper nella sua versione originale, e Engineered Garment, il cui head designer e fondatore Daiki Suzuki ha potuto cimentarsi con la WK 400 proposta, anche in questo caso, in due diverse varianti di colore.

KA R H U E N O R B I T P R E S E N TA N O “HAVE A NICE HIKE”

Dopo una lunga attesa è finalmente disponibile la collezione collaborativa realizzata da Karhu con Norbit, label giapponese d’ispirazione outdoor fondata e curata da Hiroshi Nozawa. La “Have a nice hike” collection comprende due outfit completi composti da guscio e pantalone curati da Norbit e due paia di Karhu Fusion XC abbinate. Le due palette colori si inseriscono alla perfezione nell’immaginario creato da Norbit con i suoi capi, con una combinazione di ardesia, grigio chiaro e dettagli viola per una delle Fusion XC e sabbia, verde oliva e arancione per l’altra, entrambe con tuta abbinata. La prima collezione collaborativa di Karhu e Norbit è già disponibile presso retailer selezionati in tutto il mondo, online e nei concept stores Karhu di Tokyo, Helsinki e Verona.

CLARKS: LA FW 24 F I R M ATA M A RT I N E R O S E

La nomina di Martine Rose come prima guest designer di Clarks lo scorso anno è stata accolta molto positivamente e la partnership tra lo storico marchio del Somerset e la designer britannica prosegue con la seconda collezione congiunta, in programma per la prossima fall-winter. In “Coming up Roses” le forme stravaganti della SS 23 fanno il loro ritorno, accompagnate da una serie di modelli classici da uomo e da donna “gonfiati” con delle sacche di piuma d’oca per esagerarne le linee e creare un look oversize. In collezione è stata anche aggiunta la Torhill Hi, recentemente inserita a catalogo e già uno dei best seller di Clarks, proposta da Martine Rose in quattro diversi colori tra pattern esotici e cavallino.

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I N S I D E

B I NA RIO

09:

T H E

S T O R E

CRES CER E

IN SIEME

Maurizio Persico ci racconta il negozio napoletano tra nuovi eventi e un ritorno alle origini di Marco Rizzi Dall’ultima volta in cui abbiamo chiacchierato sulle pagine di HUB, ormai quasi tre anni fa, il mondo del retail è cambiato completamente. Come si è trasformata la situazione in questo lasso di tempo? Se devo essere onesto non sono sicuro ci sia stato un cambio effettivo nel mondo del retail. Ciò che posso dirti è che ho notato nella nostra clientela, in particolare nella fascia d’età sopra i 25 anni, maggiore voglia di ascoltare, imparare, fidarsi di chi c’è in negozio. Magari chiedere un consiglio, affidarsi ai pareri e alle opinioni di chi conosce il prodotto e può dare una mano sotto quel punto di vista, o semplicemente cercare qualità e storia nei prodotti che acquista. I più giovani, che sono stati parte integrante della nostra clientela nelle prime fasi di Binario 09, mi danno la sensazione di essersi come disabituati all’esperienza del retail, non hanno più la voglia o la necessità di fare shopping e preferiscono le piattaforme online, forse ci sono anche meno interesse e pretese riguardo il prodotto da parte di questa generazione. È un po’ come se la nostra clientela originale fosse cresciuta insieme a noi, seguendo anche i cambiamenti del negozio e della proposta. Marchi come Sebago e Paraboot stanno avendo un’esposizione più ampia che fino a questo momento abbiamo maggiormente associato al mondo delle sneaker, da cui hanno “preso in prestito” alcuni metodi e chiavi di linguaggio, come le collaborazioni ed edizioni speciali. Pensi che questa “contaminazione” possa funzionare? Sinceramente non penso possa funzionare. Senza dubbio ci sono stati degli avvicinamenti, forse anche qualche tentativo di mischiare i due mondi. Personalmente sono convinto che il prodotto di certi brand, tu hai citato Sebago e Paraboot ma ci metterei anche Red Wing, Alden e Blundstone, che potrebbero creare appeal anche fuori dal loro pubblico più canonico debbano rimanere originali a sé stessi e mantenere solida l’identità del proprio prodotto soprattutto per quanto riguarda i vari modelli di punta. Sono prodotti che richiedono impegno e un certo sforzo economico da parte del cliente, che con un look pulito e classico possono essere utilizzati in ogni contesto e accompagnarti per anni. Le eccezioni ovviamente esistono, possono avere senso special make-up per negozi o brand che sposino al meglio il marchio, ma meglio su piccole quantità. L’esempio perfetto che mi viene in mente è il rapporto tra Paraboot e Daiki Suzuki di Engineered Garments: è una partnership per cui personalmente ho un debole, penso funzioni bene e l’ho anche acquistata e venduta in negozio, con le dovute cautele. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un forte ritorno delle sneakers Anni ’70 e ’80, modelli con volumi completamente diversi rispetto alle “chunky” degli anni precedenti. Quale pensi possa essere il prossimo step? Mi aspetto di vedere un ritorno a linee classiche ed essenziali, look puliti ma sportivi che di conseguenza funzionano meglio con un look più tradizionale. Si tornerà al fondo vulcanizzato, alle vecchie scarpe sportive in tela o pelle con palette semplici: massimo due colori, a contrasto meglio se su base bianca. In parallelo penso potrà funzionare anche un ritorno ai modelli classici del running Anni ’70 e inizio ’80, più colorati con inserti sintetici e in nylon

come Mizuno, Reebok, Saucony, ma anche pezzi d’archivio di Nike o adidas. Insomma, vere “Dad Shoes” intese come le scarpe dei nostri papà. A inizio anno avete organizzato in negozio il primo Trunk Show in Italia dedicato interamente al denim ospitando il marchio giapponese Resolute, un’autentica istituzione nel settore. Com’è andata? I trunk show sono eventi solitamente riservati ad ambiti come l’alta moda o la sartoria, in cui si ha la possibilità di incontrare direttamente gli artigiani che lavorano a un capo per sviluppare insieme prodotti esclusivi o su misura. Posso dirti che avere la possibilità di organizzare un evento del genere, interamente dedicato al denim, è stata un’esperienza pazzesca. Il tutto è nato da una chiacchierata durante una fiera nel giugno 2023 e si è sviluppato abbastanza rapidamente: uno scambio di mail a settembre, la decisione della data a novembre e il 6 gennaio è stato il grande giorno. Da appassionato prima di tutto vederli in negozio, vederli a Napoli, vederli all’opera con i nostri clienti è stato indescrivibile. Hayashi, Tanaka e tutto il loro staff sono davvero persone splendide, genuine e disponibili con tutti. Loro sono stati entusiasti del risultato, così come noi. Il sell-out è stato ottimo, abbiamo avuto una grande risposta di pubblico da tutta Italia e tanta gratitudine, oltre a ottimi feedback in giro per le varie Fashion Week tra Firenze, Milano e Parigi. Sono orgoglioso di aver organizzato un evento del genere e di averlo fatto con un brand come Resolute e due figure così importanti per la cultura del denim.

In alto: Mr. Hayashi, fondatore di Resolute, e Maurizio Persico davanti alla vetrina di Binario 09 Sopra: alcuni scatti del negozio napoletano

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ELLESSE SINCE 1959

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