Bikefortrade #07/08-2023

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DATI&STATISTICHE IL MERCATO EUROPEO FRA ALTI E BASSI PRODOTTO DEL MESE HAIBIKE LYKE: THE FREEDOM OF LIGHTNESS IN COVER LE NUOVE RUOTE VISION SC

COMPANY PROFILE

FIVE: FABBRICA ITALIANA DI VEICOLI ELETTRICI

BRAND EVOLUTION I SEGRETI DELLE GUARNITURE SHIMANO

ANNO 11 - NUMERO 7/8 - 2023 bikefortrade Periodico mensileRegistrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1LO/MIIn caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

ENHANCE YOUR PERFORMANCE

9 EVENTI

DATI&STATISTICHE

10 GETTARE IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO

FIERE

12 EUROBIKE… A MENTE FREDDA

14 UNA VENTATA DI NOVITÀ

15 GLI OSCAR DI FRANCOFORTE

COMPANY PROFILE

16 FIVE: FABBRICA ITALIANA DI VEICOLI ELETTRICI

BRAND EVOLUTION

18 RIGIDITÀ E LEGGEREZZA: I DUE FOCUS DELLA GUARNITURA SHIMANO

PRODOTTO DEL MESE

20 HAIBIKE LYKE, THE FREEDOM OF LIGHTNESS

BIKEFORTRADE X RMS

22 RMS E L'ITALIAN BIKE FESTIVAL 2023

FOCUS PRODOTTO

24 GOODYEAR EAGLE: NEW GENERATION

25 FACTOR, SUPERIOR

26 FSA, VISION

28 SMART SAM, IL TUTTOFARE DI SCHWALBE

29 LUPINE SL MINIMAX, LA LUCE GUIDA DEI CICLISTI

SOTTO LA LENTE

30 BRINKE XXR CARBON RACE, LA PROVA DEL NOVE

33 FANTIC RAMPAGE, NON CHIAMATELA (SOLO) CROSS COUNTRY

PARTNERSHIP

32 POLARTEC E MAAP: SENTIRSI GRAVEL RIDER A MILANO

ACCADEMIA MOUNTAIN BIKE

34 LASCIATE OGNI MAL DI SCHIENA, O VOI CHE PEDALATE

FOCUS SHOP

36 FONZI BIKE DI ALASSIO (SV)

BIKE HOTEL GUIDE

38 ECOSPAZIO, CONNESSI FINO ALLA META

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NEWS
MERCATO
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7 INIZIATIVE 8 PARTNERSHIP, PEOPLE
ANNO 11 - NUMERO 7/8 - 2023

COSTRUENDO IL PRODOTTO (DI) NUOVO AL CENTRO

Mai come in questo settembre si torna a parlare di prodotti, specialmente inediti o rinnovati, a cavallo di due appuntamenti di riferimento per la bike industry italiana (e non solo). Il primo è Eurobike (21-25 giugno 2023), del quale vi raccontiamo nel report delle prossime pagine. Senza lesinare anche osservazioni e critiche costruttive, raccolte proprio da molte delle aziende presenti. Prima di tutto la durata è apparsa un po’ eccessiva. Certo, la fiera è stata divisa tra le tre giornate riservate agli operatori e le due al pubblico, ma ciò ha rappresentato un impegno notevole per le aziende e, come ben sappiamo e abbiamo più volte sottolineato, non sempre è facile e vincente mescolare il b2b con il b2c, seppur in momenti differenziati. Già al termine della prima edizione, inoltre, erano state sollevate perplessità – che non sembrano tuttavia essere state accolte dall’organizzazione – circa la dimensione e la dislocazione dei vari padiglioni.

Detto questo, dobbiamo sottolineare che la fiera di Francoforte mette comunque in cantiere un’altra edizione tutto sommato positiva, preceduta dal buon esordio del 2022 nella nuova città tedesca, dopo ben 29 anni sul lago di Costanza. A giudicare anche dai numeri, con 34 mila visitatori trade e 1.900 espositori. Dati non troppo dissimili da quelli dello scorso anno e che si avvicinano a quelli dell’Eurobike a Friedrichshafen pre Covid del 2019 (che aveva registrato quasi 40 mila ingressi). Da sottolineare comunque che la fiera sembra aver spostato un po’ più il suo baricentro verso il nord est, dando l’impressione di essere sempre più focalizzata verso il mercato tedesco e i fornitori di terze parti del Far East.

L’altro appuntamento molto atteso è invece 100% italiano: parliamo dell' Italian Bike Festival. Guarda caso, anch’esso per il secondo anno sarà ospitato dal circuito di Misano Adriatico, dopo quattro edizioni che si erano svolte dal 2018 al 2021 presso il Parco Fellini di Rimini. Una nuova collocazione che già nel 2022 aveva cancellato gli eventuali dubbi o perplessità sulla location, rivelandosi un’ottima e funzionale cornice per un evento di queste dimensioni e caratteristiche. Indoor e outdoor, insomma, sembrano continuare a convivere incarnando le due anime degli show dedicati al mondo bike. Con un unico comune denominatore: il prodotto. Che in fin dei conti è sempre la ragione principale per la quale il pubblico (sia trade sia consumer) è attratto. In particolare se può anche essere testato.

Considerazioni che potrebbero sembrare scontate o banali. Ma special-

mente in un anno non facile come questo, anche allo scopo di trasmettere un rinnovato e necessario entusiasmo al mercato, è giusto e doveroso ribadire l’importanza da parte dei brand (e in seguito quindi anche da parte dei negozi) di proporre prodotti ben congegnati, posizionati, innovativi e funzionali ai mercati e target di riferimento. I quali ovviamente non sono statici ma mutevoli. Da qui l’esigenza di essere sempre “sul pezzo”, vivendo la scena bike da dentro, parlando e confrontandosi con i propri clienti (siano essi retailer, atleti o semplici amatori e appassionati). Senza rimanere, insomma, rinchiusi nelle proprie torri d’avorio o troppo ancorati alle scrivanie del proprio ufficio oltre che alle proprie certezze. Cosa non scontata per alcuni manager con un alto grado di supponenza inversamente proporzionale alla quantità di umiltà e buonsenso.

Detto questo e tornando all’argomento di cui sopra, richiamato anche dal titolo, il settore bike anche in un anno complicato come il 2023 non rinuncia a proporre interessanti novità. Molte delle quali le potrete trovare proprio sulle pagine di Bikefortrade, con alcuni focus dettagliati grazie alle nostre analisi e prove sul campo. È il caso delle eBike come la XXR Carbon di Brinke o come la Rampage di Fantic. Altri saranno in vetrina per la prima volta a Misano. Come nel caso della Lyke di Haibike, che conferma la tendenza delle case più attente all'innovazione verso il fenomeno delle eMtb leggere. Questa tipologia di prodotti segna definitivamente l'accettazione dell'elettrica anche da parte dei rider inizialmente più scettici e “puristi”. Proprio a loro sembrano essere dedicati questi modelli, che si guidano ormai quasi come una bici tradizionale.

Certo, il rinnovato focus sulle novità pare stridere con la situazione di mercato, con vendite in calo e un certo malcontento tra i negozianti e i produttori. Ma il tutto va contestualizzato e interpretato non solo sulla base della situazione contingente, di certo negativa. Bensì in un’ottica di medio e lungo termine. Nella quale il mercato bici dovrebbe in prospettiva recuperare con vigore la sua spinta propulsiva, in particolare grazie a tre fattori principali che lo caratterizzeranno sempre di più: lifestyle, turismo, ciclo-logistica (leggi alla voce cargo bike). A sottolinearlo nell’esclusiva e interessante intervista rilasciata a Bikefortrade è anche il direttore generale di Conebi, Manuel Marsilio. Il quale, tra le altre cose, rivela con una certa dose di soddisfazione come molti forecast e studi di settore dimostrino che, sempre più, la seconda “auto” in famiglia tenda a essere… un’eBike.

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Anno 11 - Numero 7/8 - 2023 - Periodico mensile

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EDITORIALE DI BENEDETTO SIRONI benedetto.sironi@mag-net.it
MagNet srl SB @bikefortrade
Vieni a trovarci a ITALIAN BIKE FESTIVAL - Misano World Circuit Stand Booth G54 15-16-17 Settembre 2023 www.italianbikefestival.net FRENI E FORCELLA GENERICI E SPECIFICI OLI GONFIA E RIPARA SIGILLANTI MANUTENZIONE LUBRIFICAZIONE PULIZIA E LUCIDATURA GOMME CATENA TELAIO

Il gruppo Pon.Bike ha annunciato l’acquisizione del marchio di scarpe italiano Nimbl. Fondato nel 2020 con sede a Porto Sant’Elpidio (FM), in pochi anni il brand è riuscito a espandersi sul mercato globale inserendosi anche nel settore delle gare e del ciclismo su pista. A oggi, infatti, Nimbl fornisce le scarpe al Team Jumbo-Visma di Jonas Vingegaard e Primoz Roglic. Tutte le calzature vengono realizzate a mano nello stabilimento di Porto Sant’Elpidio e sono destinate a una fascia alta di mercato. Tra le ambizioni del marchio c’è quello di allargare la propria distribuzione nel resto d’Europa e negli Stati Uniti: un obiettivo che con il gruppo Pon alle spalle potrà avere un’accelerazione degna di nota.

DSB NON SARÀ PIÙ DISTRIBUTORE DI MONDRAKER IN ITALIA

Tramite una nota pubblicata su Facebook, il titolare di DSB, Davide Bonandrini, ha annunciato la fine della collaborazione con Mondraker. La storia con la spagnola di Alicante andava avanti da 18 anni, quando DSB è diventato il suo primo distributore in Italia. Come svelato da Bondandrini stesso tramite una dichiarazione dal tono commosso, la decisione sembrerebbe provenire da Mondraker per via del rallentamento di mercato che ha colpito l’industria bici negli ultimi anni, causando un certo malcontento tra i dealer del settore. Il titolare si dice “sconfitto”, ma pronto ad accogliere la “sfida” e ricostruire DSB, di cui Mondraker copriva il 75% del fatturato.

Nei primi sei mesi di quest’anno, Merida ha riportato un calo a una cifra nelle vendite e a due cifre nei profitti. Le vendite di metà 2023, secondo la Borsa di Taiwan, sono state inferiori del 6,6% anno su anno, mentre i profitti sono scesi del 38,8%. L’azienda non ha dato ragioni per questa decrescita; un’ipotesi è che le riduzioni dei prezzi in tutta l’industria e gli elevati livelli di inventario abbiano gravato sulle condizioni del marchio. Tuttavia, il fatturato totale riportato dalla Borsa di Taipei è bilanciato da spese in calo dell’8,6%. Per via di questa diminuzione, i profitti lordi sono aumentati del 3,8% e le entrate (nette) operative sono cresciute del 45,6%.

Nella seconda parte del 2022, il valore dell’inventario di Accell Group è schizzato del 70% a € 936 milioni. Nel periodo pre-pandemico, si aggirava attorno a € 300 e 350 milioni. Il report finanziario contenente questi dati ha mostrato anche un calo dell’utile netto del brand per il 62%, risultato di spese finanziarie più elevate. Ciononostante, Accell prospetta che i livelli di giacenze in magazzino scenderanno già dalla seconda metà del 2023, basandosi sull’alta domanda di eBike riscontrata quest’anno. La quantità delle bici elettriche vendute è infatti aumentata del 2%, mentre quella delle bici muscolari è scesa del 4%. Il totale di biciclette ed eBike è comunque salito dell’1%, e il fatturato è cresciuto del 4,5%.

SHIMANO RESTA PROIETTATA AL FUTURO NONOSTANTE UN 2023 AL RIBASSO

L’azienda di selle taiwanese DDK ha annunciato l’inaugurazione di uno stabilimento in Romania. “Questo tipo di espansione era nei nostri piani da molto tempo”, ha dichiarato il global marketing director di DDK, Joy Sung. “Una fabbrica europea”, annuncia il brand, “è solo la prima parte di una strategia che alla fine porterà all’apertura di una vera e propria base produttiva in questo continente”. In questo modo, DDK aumenterà la propria presenza in Europa e le abilità dell’azienda di soddisfare le richieste dei clienti locali. Nella prima fase, la taiwanese aprirà un magazzino locale per supportare vendite e assistenza. Successivamente deciderà quando iniziare a tutti gli effetti la produzione.

Shimano ha rivisto al ribasso le sue previsioni per il 2023, dopo un calo del 13,3% nel fatturato e del 17,7% nella vendita dei componenti durante il primo semestre. Anche il reddito operativo aziendale ha subito una flessione del 33,4%. Tra le maggiori problematiche: la prolungata guerra in Ucraina, gli aumenti dei tassi di interesse e l’incertezza finanziaria negli USA. Ad ogni modo, secondo la società nipponica, sebbene la fase più vivace del mercato sia stata superata, l’interesse per le biciclette proseguirà sul lungo termine. Il gruppo ha sottolineato, inoltre, come ci sia una risposta più favorevole nei confronti dei prodotti di alta fascia e di componenti legati alle eBike.

TRIBE DISTRIBUTION COMPLETA LA SUA OFFERTA CON IL MARCHIO CECO SUPERIOR

Tribe Distribution nasce da un progetto di Andrea Bruno, noto atleta del settore gravity italiano, e il padre Gianfranco. Nato nel 2010, negli ultimi due anni Tribe ha investito su una nuova sede che vanta uno showroom in cui è possibile toccare con mano, visionare e testare i prodotti presenti. Con Superior si completa l’offerta commerciale Tribe, in sintonia con il motto “biciclette selezionate da riders per i riders”. Superior Bikes, fondato nel 1993 in Repubblica Ceca, si posiziona nel segmento di fascia media-alta e appartiene al gruppo Bike Fun International. Superior offre una gamma di modelli diversificata: dalle junior con ruote da 20 pollici, all’Enduro elettrica da 29, passando per una linea strada e gravel fino alle mtb.

6 NEWS
MERIDA: VENDITE E PROFITTI IN CALO MA ENTRATE IN AUMENTO NIMBL ENTRA A FAR PARTE DELLA FAMIGLIA PON.BIKE ACCELL GROUP: UN 2022 SEGNATO DA ALTI LIVELLI DI INVENTARIO LA TAIWANESE DDK APRE UNO STABILIMENTO IN EUROPA
MERCATO

L’Emilia-Romagna ha approvato e finanziato con nove milioni di euro (dal 2023 al 2025) il bando per sostenere, con un contributo non superiore al 50% del costo del mezzo, i residenti dei comuni firmatari del Piano aria, della pianura e dell’agglomerato di Bologna, che compreranno una bicicletta o una eCargo. Il contributo, da 500 a 1.000 euro, per chi ha rottamato la vecchia auto dal 1° gennaio 2023 può salire fino a 700 euro per le bici e 1.400 per le cargo, non superando il 70% del costo. Per chi vive in uno dei comuni alluvionati è inoltre previsto un incentivo di 200 euro, mentre è in elaborazione un bando per erogare un ulteriore aiuto a chi ha perso la propria auto o moto in queste condizioni.

BIGARACE: SCALARE LO STELVIO A BORDO DI UNA CARGO BIKE

Il 24 settembre 2023 si terrà l’edizione “zero” di un evento unico nel suo genere: la scalata del Passo dello Stelvio da Prato in cargo bike, nata dall’idea di Alessandro Ledda di Biga.Bike, insieme ad altri due biker: Alessandro Grisotto e Andrea Cancian. L’iniziativa vuole dimostrare che le bici a carico sono, o potrebbero essere, il mezzo ideale adatto a lunghi viaggi, prestandosi dunque anche a necessità legate al cicloturismo.

Ritrovo alle 9 in piazza a Prato allo Stelvio e partenza tutti insieme alle 10, inclusi gli organizzatori che si sfideranno su cargo bike muscolari e proveranno a realizzare il primo raduno/gara nazionale dedicato esclusivamente a questa tipologia di mezzo. Sono le benvenute anche le elettriche, a condizione che si utilizzi la singola batteria in dotazione.

UYN APRE UN NUOVO STORE E SI PREPARA ALL’ESPANSIONE

GLOBALE

UYN apre il suo dodicesimo store a Peschiera del Garda nel contesto del Padiglione degli Ufficiali, patrimonio dell’umanità UNESCO insieme alla Fortezza. Il negozio risponde al concetto di “bio-boutique” lanciato dal brand, che si caratterizza per un’esperienza d’acquisto fortemente personalizzata, ma anche per un’attenzione particolare alla sostenibilità e un percorso sensoriale alla scoperta dei biomateriali del marchio. L’inaugurazione si inserisce nel piano globale di espansione retail di UYN. Oltre agli store di Cambridge e Pechino aperti ad agosto e settembre, entro la fine dell’anno è prevista l’apertura di un flagship store a Boston. Inoltre, sono in programma progetti di nuovi store in Austria, a Salisburgo, e in Germania, a partire da Düsseldorf.

INTRODUCING THE 2023 02 VAM

La bici da salita più veloce al mondo.

Il telaio sotto i 700 g più aerodinamico disponibile in commercio, costruito con le tecniche più avanzate al mondo. Realizzato in uno stabilimento produttivo costruito ad hoc.

Storm Grey 2023 02 VAM (in foto)

DISTRIBUTORE UFFICIALE ITALIA BELTRAMITSA.COM

7 NEWS INIZIATIVE
AL VIA IL BANDO IN EMILIAROMAGNA PER L’ACQUISTO DI BICI ED ECARGO
THE PERFECT STORM.

PARTNERSHIP

Con un’esperienza di quattro anni alle spalle con la squadra Swiss Racing Academy, BMC ha annunciato il suo sostegno a Tudor Pro Cycling per altri sei stagioni. La squadra, entrata quest’anno nel mondo del ciclismo professionistico, è il risultato dell’unione di due partner con una visione chiara: sviluppare la squadra elvetica di maggior successo di sempre. L’obiettivo di BMC è quella di creare le biciclette più veloci al mondo e il Racing Program è fondamentale per questo. Con il supporto di Tudor e il coinvolgimento e la guida del ex campione mondiale e olimpico Fabian Cancellara dal 2021, il futuro del team si basa su buone premesse.

La passione per lo sport e l’amore per il territorio bergamasco sono i due elementi chiave della collezione che vede unire le forze di Santini Cycling Wear e Atalanta. Ciclismo e calcio: due sport così diversi che però, grazie alla linea di capi tecnici disegnati e realizzati da Santini, possono andare a braccetto, permettendo ai tifosi del club nerazzurro di sfoggiare i propri colori preferiti anche mentre pedalano. La collezione si compone di due maglie, dei calzoncini e accessori abbinati caratterizzati dai colori sociali del club, il nero e l’azzurro, e dal logo della squadra. Tutti gli elementi presentano un design minimal ma riconoscibile, e alcuni capi includono un fit aerodinamico e tessuti made in Italy e 100% riciclati.

Plastic Free Ride è un progetto nato nel 2019 con l’obiettivo di saltare in sella alle due ruote raccogliendo i rifiuti che si incontrano nel tragitto. “Riding to clean where we ride”: questo il claim di Sara e Raffaele, i due fondatori, che da allora percorrono strade e sentieri, sia nazionali che internazionali, ripulendoli da plastica e rifiuti. Bergamont con le bici e Scott con la parte apparel sono gli sponsor tecnici dell’iniziativa. Ma non si tratta solo di itinerari a lunga percorrenza: il 3 settembre Plastic Free Ride, con il supporto di Bergamont, ha organizzato una pedalata collettiva, la “Garbage Ride”, con partenza ad Arco di Trento su tracciati disegnati da Komoot. Dopo la ride c’è stato un ritrovo al Bike Farm per pesare e differenziare i rifiuti seguito da un aperitivo conclusivo offerto dall’officina The Lab di Riva del Garda, Bergamont e Bike Farm.

Il marchio italiano Brinke può godere di due testimonial d’eccezione per testare la sua ultima release: si tratta degli atleti Michela Moioli e Filippo della Vite. Snowboarder tra le più forti al mondo nella sua generazione, Moioli ha vinto l’oro ai Giochi Olimpici di Pyeongchang 2018 e un argento nella gara a squadre a Pechino 2022, mentre ai Mondiali di snowboardcross ha conquistato tre argenti e tre bronzi. Ha scelto la XXR Carbon di Brinke per le sue sessioni di allenamento a pedali o per ricaricarsi nel suo tempo libero. Filippo Della Vite, sciatore classe 2001, ha vinto una medaglia d’argento ai Mondiali juniores 2022 e nell’ultima stagione di Coppa del Mondo ha ottenuto i suoi primi piazzamenti in top 10 in slalom gigante.

In foto: Michela Moioli e Mirco Gualdi, Italy sales manager di Brinke

FSA E VISION

AL FIANCO DI GEOGRAVEL TUSCANY

FSA e Vision sono partner ufficiali della prima edizione del nuovo evento gravel in programma dal 22 al 24 settembre 2023 a Pomarance (PI): la Geogravel Tuscany. Si tratta di una gravel experience dedicata alla geotermia che porta i partecipanti a scoprire gli sterrati più affascinanti delle colline metallifere, conosciute anche come “strade grigie”. Nato da un’idea del campione olimpico e pluri-iridato Paolo Bettini, è un viaggio fra ulivi, macchia mediterranea e antiche fortezze, uniti dal borgo medievale di Pomarance. Sullo sfondo, il territorio ribollente della Val di Cecina, tra geyser e lagoni. I tragitti percorribili sono quattro: corto, da 46 km; medio, da 90 km; lungo, da 112 km, e ultra, che raggiunge la bellezza di 240 km. Lungo gli itinerari sono disponibili ristori e assistenza, ed è possibile segnalare la propria localizzazione tramite l’app Endu. Già dalla sera di venerdì 22, oltre alle iscrizioni e al ritiro delle goodie bags è possibile prendere parte agli eventi presenti al GeoVillage, con feste e musica dal vivo.

PEOPLE

SRAM ha annunciato che Tibor Gijssen è stato promosso a European aftermarket sales director e che riporterà a John Nedeau, global sales vice-president. Gijssen è entrato a far parte di SRAM nel 2010 come aftermarket account manager. Pur concentrandosi inizialmente sui clienti dell’Europa orientale, ha presto esteso il suo approccio di vendita alla regione DACH (Germania, Austria, Svizzera), che oggi si avvicina in termini di vendite annuali al Nord America. Nel 2021, Gijssen ha ampliato i suoi orizzonti all’interno di SRAM ed è entrato a far parte del continuous improvement team, fornendogli capacità strutturate di risoluzione dei problemi e metodologia di squadra per migliorare i processi e servire al meglio i clienti del brand.

Corratec ha rafforzato il suo team di management con un nuovo coo: Jochen Vogt, un esterno all’industria bici che vuole portare il marchio da una produzione con assemblaggio singolo attualmente svolto in Germania a una in serie con catena di montaggio. Il suo ruolo consisterà nella supervisione delle operazioni dell’azienda a conduzione familiare. Dall’apertura di uno stabilimento più grande l’anno scorso in Romania, Corratec si sta già indirizzando verso tale trasformazione, come testimonia la struttura a Timișoara dedicata alla produzione in linea e a stretto contatto col mercato. Nell’anno fiscale terminato a luglio 2023, il brand ha superato le 100.000 unità, mentre le vendite totali hanno raggiunto la barriera dei 100 milioni di euro.

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GARBAGE RIDE: L’INIZIATIVA DI PLASTIC FREE RIDE E BERGAMONT BMC SWITZERLAND E TUDOR PRO CYCLING PROSEGUONO LA COLLABORAZIONE BRINKE: MOIOLI E DELLA VITE TESTIMONIAL DELLA XXR CARBON SANTINI E ATALANTA INSIEME PER UNA CAPSULE COLLECTION DEDICATA ALLA DEA SRAM NOMINA TIBOR GIJSSEN EUROPEAN AFTERMARKET SALES DIRECTOR IL NUOVO COO DI CORRATEC VUOLE INTRODURRE LA PRODUZIONE IN SERIE
NEWS

MTB TALKS 2023, SVELATI NUOVI PARTNER E RELATORI

Alla fine dell'estate, ci si prepara per l'attesissima edizione 2023 di MTB Talks, prevista per il weekend 7-8 ottobre, con l’annuncio di due importanti partner come Crankbrothers e Merida. Entrambi sponsor di Dolomiti Paganella Bike, saranno presenti a MTB Talks con omaggi per tutti i partecipanti e, nel caso di Merida, con una flotta di eMtb a disposizione durante il workshop di domenica 8 ottobre sui sentieri di Andalo. Inoltre, è stato annunciato un nuovo relatore, Berrie van de Kolk dal bikepark di Leogang, che ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’Epic Bikepark Leogang e della Gravity Card, che mette a sistema strutture sportive, ricreative e ricettive di Leogang e Saalbach. Si aggiunge ai già comunicati Darren Kinnaird, Luca Ladinetti, Elmar Keineke e la Crew MOWI.

TORNA LA MIA WOMEN RIDE, IL VIAGGIO IN BICI PER SOLE DONNE

MIA Women Ride è il primo viaggio in bici solo per cicliste che, dopo il successo delle prime due edizioni, torna dal 22 al 24 settembre 2023. L’evento si snoda lungo 180 km divisi in tre tappe, da Verona a Forte Marghera (Venezia), e porta un messaggio chiaro e tondo: le donne in bici ci sono, vogliono esserci e vogliono farlo insieme. MIA si rivolge per questo a donne di tutte le età e a tutte le cicliste: a quelle che già scendono per strade sterrate, a chi non è mai partita ma ha voglia di mettersi alla prova. Le partecipanti percorreranno la ciclovia AIDA, con partenza venerdì 22 alle ore 14.00 in piazza San Zeno a Verona. L’evento è organizzato da Cicliste per caso, Witoor e la stessa ciclovia AIDA –Alta Italia da Attraversare.

RIASSEGNATI I MONDIALI

GRAVEL 2023: IL PUNTO

DI

PP SPORT EVENTS E FCI

A fine agosto l’UCI ha cancellato l’assegnazione dei mondiali Gravel 2023 a PP Sport Events, società dell’ex ciclista Pippo Pozzato, comunicando di fatto che l’evento non si terrà a Vicenza e Cittadella come lo scorso anno. A seguire, gli ispettori della Federciclismo hanno effettuato un sopralluogo nel Trevigiano, in particolare sulle Colline del Prosecco. Non sembrerebbero ancora chiari i motivi della scelta. Sia FCI che PP Sport Events hanno rilasciato una nota: la prima avrebbe dichiarato come “inventate” le ricostruzioni riguardo un intervento dell’FCI per destinare l’evento altrove, riportando anzi l’esatto contrario; la seconda invece ha precisato di aver accolto la decisione dell’UCI “con obiettività”, augurando al nuovo Ente la buona riuscita della manifestazione.

9 NEWS
EVENTI

GETTARE IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO

Qual è lo stato di salute del nostro settore? Sono anni di alti e bassi, in cui è difficile fare previsioni sulle fluttuazioni di mercato a breve termine.

Più facile risulta, però, pensare a un orizzonte temporale ad ampio raggio

Alcuni settori specifici del mondo bike risultano in calo, influenzati dalle vicende macro economiche internazionali, altri stanno meglio e hanno delle prospettive di crescita interessanti e solide. Il mondo della bici però continua a credere in se stesso, lo dimostrano i grandi investimenti profusi in questi anni, in innovazione, in strutture e in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Non solo, anche le istituzioni danno fiducia alla filiera della bici come parte fondamentale per ridisegnare la mobilità del futuro. Questo è certificato anche dai dati ufficiali dell’annuale rapporto di Conebi che vede in calo la bici muscolare, ma in crescita gli investimenti, i posti di lavoro e il volume d’affari (21,2 miliardi di euro, + 7,4% sul 2021 per la sola vendita di biciclette)

“Accanto al continuo successo della bici a pedalata assistita, appare evidente che quello del ciclo è un settore trainante di cui tener conto con maggiore lungimiranza, valorizzando la domanda sul mercato interno, soprattutto alla luce della leadership produttiva che il nostro Paese detiene nell’Eurozona. Siamo di fronte a un’industria con maggiori professionalità e nuove competenze rispetto al passato, che solo l’anno scorso ha generato in Italia

20.2

2021)

5.5 MILIONI DI EBIKE (+8.6% RISPETTO AL 2021)

I MAGGIORI MERCATI IN UE (+UK) NEL 2022

BIKE ED EBIKE

BICI TRADIZIONALI

un volume d’affari di 3,2 miliardi di euro, che offre occupazione e soluzioni concrete all’esigenza di mobilità che viene soprattutto dai contesti urbani”. È quanto ha dichiarato il presidente di Confindustria Ancma Paolo Magri a commento dei dati rilasciati da Conebi e che mette in luce come l’industria europea della bicicletta abbia continuato nel 2022 una curva di crescita con un aumento del fatturato e degli investimenti. Si è visto però un rallentamento delle vendite di bici, passate da 17,1 milioni di unità nel 2021 a 14,7 milioni, ma anche un continuo aumento della domanda di eBike, che hanno superato i 5,5 milioni di unità vendute nel 2022. Le vendite totali di muscolari ed elettriche hanno raggiunto un valore di 21,2 miliardi di euro, pari a un +7,4% rispetto al 2021. Per quanto riguarda i dati di produzione, nel 2022 sono state assemblate in Europa 15,2 milioni di biciclette, di cui 5,4 milioni eBike. Anche la produzione di parti e accessori ha registrato un aumento sostanziale nel 2022, che porta il suo valore a oltre 4,8 miliardi di euro dai 3,6 miliardi di euro del 2021. Nel 2022 gli investimenti dell'industria hanno raggiunto i 2 miliardi di euro, +14% rispetto agli 1,75 miliardi del 2021. I posti di lavoro diretti nel settore hanno registrato un aumento costante del 3% dal 2021, il che porta il totale dei posti di lavoro diretti/indiretti in Europa a circa 180.000.

VALORE DEL MERCATO BIKE ED EBIKE IN UE (+UK) NEL 2022

21.2 MILIARDI DI EURO

PRODUZIONE IN UE (+UK) NEL 2022

15.3 MILIONI DI PEZZI (-5% RISPETTO AL 2021)

DI CUI 5.4 EBIKE (+19% RISPETTO AL 2021)

INVESTIMENTI NELL’INDUSTRIA DELLA BICI IN UE (+UK) NEL 2022

2 MILIARDI DI EURO (+14,3% RISPETTO AL 2021)

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DATI&STATISTICHE
BIKE ED EBIKE IN UE (+UK) NEL
VENDITE DI
2022
MLIONI TOTALE (-9.1% RISPETTO AL
1. GERMANIA 2. FRANCIA 3. GRAN BRETAGNA EBIKE 1. GERMANIA 2. FRANCIA 3. OLANDA 1. GRAN BRETAGNA 2. GERMANIA 3. FRANCIA
MONDO
MILA IMPIEGATI DI CUI 89 MILA DIRETTAMENTE NELLA MANIFATTURA
IL
DEL LAVORO NELLA BIKE INDUSTRY IN UE (+UK) NEL 2022 180

A seguito della pubblicazione del paper annuale sulle vendite e sullo stato dell’arte del mercato europeo, abbiamo intervistato Manuel Marsilio, direttore generale di Conebi, la Confederazione dell'Industria Europea della Bici. Come avviene la raccolta dati? Quali sono le politiche messe in atto a livello europeo e quali sono le aspettative per il futuro del nostro settore? Scopriamolo insieme in questa intervista esclusiva.

hanno condizionato fortemente il mercato. A nostro vantaggio c’è però una decisione del consiglio dell’Unione Europea che spinge verso la riduzione dell’IVA per l’acquisto delle bici. Con l’introduzione di politiche di incentivazione fiscale, come avviene anche in Portogallo o in Lussemburgo, sull’acquisto di questi prodotti vedremo più gente in negozio. Ci stiamo lavorando anche a livello nazionale e la decisione europea è arrivata, speriamo che i paesi possano finalmente implementare questo processo ed effettuare scelte consapevoli in questa direzione.

Dai vostri dati risulta una diminuzione delle importazioni nel continente negli ultimi 10 anni. È dovuto alla diminuzione delle vendite, oppure a una fase di reshoring?

Questo processo sta continuando ad avvenire?

Come avviene la raccolta dei dati di mercato comunicati da Conebi? Cosa ne certifica l'attendibilità?

Conebi è l’associazione delle associazioni europee. Quindi raccogliamo i dati tramite le nostre affiliate nazionali di categoria. Per l’Italia c’è Ancma ad esempio. È un processo in cui ogni organo nazionale ha i suoi tempi e stiamo cercando sempre di trovare il modo per avere i dati il prima possibile, alcuni Paesi li hanno disponibili in fretta, altri sono un po’ più lenti. Alcuni stanno iniziando a dare dati semestrali e le cose stanno cambiando in meglio. L’obbiettivo è di pubblicare i dati sempre più anticipatamente per fornire un migliore servizio di analisi. L’attendibilità è data dal fatto che le varie associazioni nazionali hanno una capillarità rispetto al tessuto economico e industriale del Paese, ciò ci permette di avere la massima accuratezza possibile compatibilmente con le peculiarità del nostro settore. Nel mondo della bici le difficoltà stanno principalmente nel fatto che non parliamo di prodotti omologati, è difficile avere quindi i dati live, soprattutto è complesso categorizzare i vari prodotti venduti. Nel mondo automotive, ad esempio, questi dati sono istantanei e rispetto a loro paghiamo sicuramente in termini di tempestività.

Il calo del 2022 è visto da molti come fisiologico dopo anni di crescita spesso inaspettata quanto caotica. Come è vista questa situazione a livello europeo?

Il calo c’è e si registra soprattutto nella vendita della bici tradizionali, mentre nel mondo eBike si vede di meno. Fino a poco tempo fa si registravano grandi numeri di crescita sull’elettrico, ora risulta più lenta rispetto al passato. La prospettiva a lungo termine e le informazioni a nostra disposizione ci restituiscono però una visione di un mercato futuro che dovrebbe attestarsi su livelli migliori e raggiungere una certa stabilità.

Il calo delle vendite generale viene assorbito a livello industriale dall'aumento della vendita delle eBike, che concorre a mantenere fatturati più o meno stabili. Quali sono le previsioni per il futuro?

A farci ben sperare, oltre ai dati odierni, ci sono anche molti forecast e studi di settore che dimostrano come sempre più la seconda auto in famiglia tenda a essere una eBike. Secondo le nostre previsioni, le eBike arriveranno ad essere il 50% del mercato complessivo e questo sosterrà il mercato generale bici in maniera considerevole. Come dicevo l’eBike continua a crescere seppur meno del passato. Ciò va a braccetto con la grande attenzione che c’è verso il turismo su due ruote e l’eBike gioca un ruolo chiave come protagonista di questo ambito. Poi occorre anche tenere conto dello sviluppo che sta avendo la ciclo-logistica (cargo bike ecc…). In nord Europa si vede già forte questa tendenza, in Germania i numeri di venduto sono già molto alti, e si prevede che aumentino costantemente anche nel resto d’Europa. Turismo, lifestyle e logistica sono fattori chiave che permetteranno alle eBike di continuare a prosperare e aiutare tutta l’industria di settore.

Tra le problematiche sicuramente c'è un aumento dei listini, causati (in parte) dalla situazione internazionale e dall'aumento dell’inflazione e dei costi dell'energia. Quali strategie si potrebbero attuare per mitigare questa situazione? È così in tutta Europa oppure solo nella fascia mediterranea?

Diciamo che l’aumento del costo della vita ha avuto un grande impatto, calcolando anche il fatto che la bicicletta non è un bene di prima necessità. In un contesto di incertezza economica la bici non è il primo prodotto ad essere acquistato, l’aumento del costo dell’energia e l’inflazione hanno avuto grande impatto e sono elementi che

C’è un fenomeno di reshoring e lo vediamo sia dalle notizie riportate sui media che nelle discussioni che stanno avvenendo tra gli operatori nei vari contesti internazionali. La pandemia del resto ha dimostrato chiaramente una forte vulnerabilità su alcuni elementi chiave della catena di produzione e approvvigionamento. Vediamo anche che le aziende vorrebbero riportare la produzione in Europa, sia dei componenti che delle bici. É anche però una questione di tempistiche, ci vuole del tempo e ci vogliono degli investimenti ingenti. Le aziende non europee stanno arrivando anche a prevedere dei magazzini nel nostro continente per migliorare l’approvvigionamento ed evitare così i problemi nella supply chain del recente passato. Il Green Deal europeo, a quanto sembra, potrà portare a una specie di reindustrializzazione del territorio, ma ci vogliono aiuti e incentivi e supporto al tessuto industriale. Se pensiamo all’Asia, le aziende li hanno un grande supporto alla produzione e all’esportazione in generale da parte degli Stati, l’Europa deve fare anch’essa qualcosa in questo senso perché così paga molto in termini di competitività.

Si fa riferimento a investimenti per 2 miliardi di euro nel settore bici. Nella fattispecie, quali sono i comparti in cui sono stati effettuati?

Effettivamente è così. L’impegno maggiore profuso è stato su investimenti negli impianti produttivi, in ricerca e innovazione e in macchinari.

I negozianti dichiarano problematiche riguardo l'approvvigionamento delle tipologie di bici più vendute, mentre hanno problemi a smaltire altri prodotti meno richiesti. Cosa ne pensi della logica del model year? Non pensi sia poco lungimirante e non adatta ad ammortizzare gli umori di un mercato non sempre prevedibile?

Se facciamo un confronto con l’automotive, non c’è proprio ogni anno un modello diverso nel nostro mercato, per lo meno non per tutti i prodotti. In termini di tendenze se si dovesse passare a un modello un po’ diverso di business non penso sia per forza una cosa negativa. Ci sono settori assimilabili in parte al nostro in cui prevalgono dinamiche diverse, dunque gli esempi per poter ripensare alcune cose non mancano.

Cosa manca in Italia che non permette alle aziende del settore di trovare finalmente un modo di collaborare in modo costruttivo?

Parlerei di alcuni esempi a livello europeo. In Germania con la fiera di Francoforte le aziende tedesche fanno sistema e quando si decide una cosa si procede compatti. In Portogallo hanno un modello industriale fatto anche di aiuti e sussidi, certamente le necessità del tessuto produttivo sono diverse da quelle dell’Italia e così anche il suo sviluppo, sono riusciti a ottenere molti fondi europei di coesione e strutturali dati per progetti di reindustrializzazione. Questo ha gettato le basi per la creazione di un connubio tra pubblico e privato che da noi non c’è.

Parliamo della produzione di accessori e abbigliamento bici, come sta questo settore?

In Europa il punto critico è la produzione di componenti. Per l’abbigliamento la situazione sembra migliore, credo e vedo che ci sono sempre più aziende che stanno venendo fuori con business model interessanti e molto integrati con le vendite online e meno con il negozio tradizionale. Il numero di queste realtà sta crescendo, molte sono piccole imprese molto agili e attente alle ultime tendenze di mercato.

Per acquistare una copia completa dell'European Bicycle Industry and Market Profile 2023 con dati 2022, contattare Manuel Marsilio all'indirizzo manuel.marsilio@conebi.eu

11 DATI&STATISTICHE
Manuel Marsilio direttore generale di Conebi
“Presto la metà delle bici vendute saranno eBike”

EUROBIKE… A MENTE FREDDA

La seconda edizione della fiera di Francoforte ha soddisfatto le aspettative.

Si conferma lo show più importante dedicato al mondo della bici a livello mondiale.

Rimangono, tuttavia, alcune perplessità e possibili migliorie di

Inumeri parlano chiaro, per lo meno quelli diffusi dall’organizzazione. Secondo Eurobike sono stati più di 34 mila i visitatori professionali da 122 nazioni e quasi 32 mila gli appassionati accorsi durante i Festival Days. Anche il numero degli espositori è stato ragguardevole, raggiungendo la cifra di 1.900. La fiera è stata organizzata nella metropoli tedesca con il preciso scopo di essere riconosciuta come piattaforma leader per l'industria della bicicletta e della mobilità, affermandosi come luogo di scambio e networking tra gli attori dell’industria, del commercio, della politica e dei media. Anche le nuove date già anticipate sembrano aver funzionato e hanno evitato l’accavallarsi con altri eventi di respiro internazionale. Insomma: un buon successo dal punto di vista dell’organizzazione.

COSA SI PUÒ MIGLIORARE

Ogni iniziativa di queste dimensioni porta con sé però alcune criticità e dubbi che serpeggiano tra espositori e visitatori, se non altro tra quelli con cui abbiamo avuto modo di confrontarci in prima persona. Prima di tutto la durata è apparsa un po’ eccessiva. Certo, la fiera è stata divisa tra le giornate riservate agli operatori e quelle dedicate al pubblico, ma ciò ha rappresentato un impegno oneroso per le aziende e per coloro che erano presenti agli stand per tutta la durata dell’evento. Inoltre, sono emerse alcune problematiche riguardo alla location e alla distribuzione spaziale: già al termine della prima edizione erano state sollevate perplessità –che non sembrano tuttavia essere state accolte dall’organizzazione – circa la dimensione e la dislocazione dei vari padiglioni. È sembrato sempre un po’ eccessivo lo spazio da percorrere per inseguire i vari appuntamenti, così come per recarsi alla sala stampa, in una posizione troppo decentrata rispetto ai padiglioni. Inoltre, la segnaletica costringeva il visitatore ad attraversare qesti ultimi in maniera circolare, senza scorciatoie segnalate che avrebbero permesso di risparmiare molto tempo. Per spostarsi da una parte all’altra della fiera spesso occorrevano anche 20 minuti a piedi. In sostanza, il tutto è apparso relativamente dispersivo e poco funzionale, soprattutto per gli operatori costretti a percorrere chilometri per destreggiarsi tra presentazioni e appuntamenti. Siamo comunque di fronte alla conferma di una fiera di successo, che sembra però aver spostato sempre più il suo baricentro verso nordest, dando l’impressione di essere sempre più focalizzata verso il mercato tedesco e i fornitori di terze parti provenienti dal Far East.

Tanti anche gli aspetti positivi che hanno soddisfatto gli espositori, di cui a tal proposito riportiamo le parole di alcuni protagonisti che ci hanno raccontato i punti di forza della kermesse. Heiko Müller, fondatore e amministratore delegato di Riese & Müller, si è espresso così: “Consideriamo il nuovo concetto e la sede di Francoforte come l'ambiente ideale per sperimentare in prima persona la diversità e la rilevanza dell'industria della bicicletta. Abbiamo ricevuto nuovi stimoli e idee e avviato discussioni importanti e stimolanti con i nostri partner e clienti. Il risultato è un quadro aggiornato e completo del settore, che ci ha fatto capire che possiamo entrare nella nuova stagione con un senso di ottimismo”. Per Gaetan Vetois, responsabile sviluppo commercio al dettaglio europeo di SRAM: “La seconda edizione della fiera Eurobike a Francoforte è stata positiva. I giorni dedicati al business sono un importante piattaforma di settore con buone interazioni con i clienti, contatti di qualità in un'atmosfera professionale e amichevole”. La tedesca Schwalbe ha giocato in casa e ha deciso di presentare al mondo un importante rebranding. Nico Simons, direttore vendite, ha affermato: “Sebbene siamo consapevoli che il nostro settore si trovi attualmente in una fase molto impegnativa, vogliamo comunque gettare le basi per un futuro positivo. Per il nostro cinquantesimo anniversario abbiamo deciso di riprogettare completamente il nostro marchio, che è stato ben accolto dai nostri clienti a tutti i livelli. Con la nuova identità e la nostra comunicazione futura, vogliamo dimostrare che Schwalbe è molto più di un semplice produttore di pneumatici, ma un'azienda che è sinonimo di alte prestazioni e responsabilità ambientale e sociale. Una volta che il nostro settore avrà superato le sfide attuali, sarà fondamentale realizzare il pieno potenziale della bicicletta in tutti i segmenti”. Un intervento, quest’ultimo, che ci sentiamo di condividere appieno, perché tra gli alti e bassi del mercato rimane la consapevolezza di essere tornati a contare qualcosa come settore e che saremo tra i protagonisti di un futuro ancora tutto da costruire. In questo gli eventi e le fiere sono sempre degli attori fondamentali, perché luoghi privilegiati di dibattito e incontro. Da quelle più locali a quelle internazionali, è qui che nascono le intuizioni e che si forma la cultura, alimentate da due motori principali: il dibattito e lo scambio di idee. Da Eurobike 2023 esce sicuramente la fotografia più completa di un settore, quello della bici, che si muove compatto, tra sinergie e nuovi prodotti.

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I PROTAGONISTI PREMIANO IL CONFRONTO TRA OPERATORI
EUROBIKE - FIERE
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UNA VENTATA DI NOVITÀ

Eurobike è l’occasione per presentare le release dell’anno successivo.

Dall’abbigliamento agli accessori, passando per eBike e nuove tecnologie.

Ecco una selezione di prodotti che hanno catturato la nostra attenzione a Francoforte

SELLE ITALIA

Selle Italia ha presentato Watt 3D, la prima sella per il triathlon con cover stampata in 3D. Il modello presenta la stessa forma della Watt già in collezione, ma con un coprisella sviluppato con tecnologia Carbon DLSTM, che ha permesso la realizzazione di zone di cushioning differenziato, create in base alla posizione che si tiene su una bici da triathlon, e una struttura double padding con uno strato superficiale più morbido e uno sottostante più rigido. Dotata di inserto anti-slittamento è disponibile in due versioni: con rail in carbonio per la ricerca della massima performance, e con rail in TI316. Entrambe le selle hanno un foro centrale Superflow. La struttura della Watt presenta un rail più lungo di 10 millimetri rispetto a quelle tradizionali, così da consentire una regolazione più precisa della posizione da crono.

La novità presentata in anteprima allo scorso Eurobike dal marchio italiano è Pogi's, scarpa realizzata per omaggiare Tadej Pogačar. L’assoluta peculiarità del prodotto consiste nel dispositivo “salvavita” ICE-KEY TAG. Nella scarpa sinistra è infatti inserito un chip NFC che, in caso di emergenza, permette ai soccorritori di riconoscere immediatamente l’infortunato, apprenderne le generalità e i dati clinici (gruppo sanguigno, allergie, terapie in corso, malattie). Tramite app collegata, l’atleta può inserire tutte le sue informazioni anagrafiche, i dettagli medici e caricare eventuali documenti. Inoltre, è possibile memorizzare i numeri delle persone da contattare in caso di emergenza. La calzatura, indossata dal campione sloveno in occasione del Tour de France 2023, si distingue, oltre che per il pregio artigianale e la qualità, per la grafica accattivante, rievocante un colorato tracciato cardiaco: ogni curva è un tributo alle vittorie della sua carriera.

“Dimentica i cambi di luce” è il claim scelto dall’azienda italiana per questi nuovi occhiali quantomai innovativi. I Bot 2, infatti, sono in grado di schiarirsi e scurirsi in meno di un secondo, compensando i cambiamenti di luce rapidi grazie alla seconda generazione della pluripremiata tecnologia IRID, fotocromatica, elettronica, istantanea e senza batterie. Out Of li presenta come l’ideale sia per le condizioni di bassa luminosità, come le gallerie, sia per il sole pieno d’estate. I Bot 2 hanno un numero illimitato di gradazioni e coprono tutto il range che va dal filtro S1 a S3. La tecnologia di base è un piccolo pannello fotovoltaico che alimenta lo speciale film a cristalli liquidi che si adatta alla luce circostante in tempi rapidissimi. L’intero meccanismo, inoltre, è waterproof, testato per funzionare a temperature estreme e senza batteria. Come nei primi Bot, tutta questa tecnologia non influisce sul peso, che rimane di 29,5 grammi.

La prima eEnduro con telaio in fibra di carbonio di Ducati è un concentrato di tecnologia e componentistica avanzata. Le scelte sulla disposizione degli strati di carbonio e sulle tipologie di intreccio delle fibre sono il risultato dell’analisi FEM (Finite Element Analysis) che permette di individuare quali sono i punti soggetti a maggior sollecitazione che richiedono un rinforzo. La livrea disegnata da Aldo Drudi, ispirata alla Desmosedici GP23 del team ufficiale, esalta il carattere di questo modello prodotto in 230 esemplari numerati. Il motore Shimano EP801 con 85 Nm di coppia, le sospensioni Öhlins, e il cambio elettronico SRAM a 12 velocità, garantiscono il massimo livello di prestazioni. Sul telaio sono presenti tanti dettagli funzionali, come il passaggio dei cavi interno, protetto da un sistema di battuta di sterzo (T-Stopper), i cuscinetti sugli snodi, a diretto contatto con il carbonio senza l’utilizzo di boccole e il sistema di rimozione veloce della batteria integrata.

Il produttore francese ha svelato la nuova 795 Blade RS, destinata ai ciclisti del Team Cofidis impegnati nell’UCI World Tour. Look non è voluta scendere a compromessi né in termini di aerodinamica né in termini di peso, cercando di costruire la bici ideale per le gare di soli 7 kg. Il telaio è costruito con una miscela di fibre di carbonio, con una predominanza di quelle ad altissimo modulo per raggiungere un rapporto peso/rigidità di alto livello. Tutto questo si è tradotto nella bicicletta da corsa più veloce mai realizzata da Look, che ha testato i materiali in galleria del vento e ha potuto contare sull’appoggio proprio dei professionisti del Team Cofidis per il suo collaudo. L’azienda, inoltre, ha sviluppato anche reggisella, manubrio e attacco manubrio (questi ultimi due non sono integrati nel telaio). Nessun dettaglio è stato lasciato al caso: anche gli inserti dei portaborraccia hanno una posizione più bassa del solito, proprio per evitare di sporcare il flusso d’aria.

14 EUROBIKE - VISTI IN FIERA
OUT OF BOT 2 DUCATI POWERSTAGE RR LIMITED EDITION LOOK 795 BLADE RS
3D
POGI’S
WATT
DMT

GLI OSCAR DI FRANCOFORTE

Ogni anno gli Eurobike Award premiano i prodotti innovativi che vengono presentati in fiera. Una giuria composta da esperti del settore valuta i modelli in base a criteri prestabiliti. Scopriamo alcuni tra i vincitori dell’edizione 2023 di Davide L.

L'Eurobike Award è il prestigioso premio per prodotti innovativi e di alta qualità nel settore della bici e della mobilità elettrica. È stato presentato per la prima volta a Messe Frankfurt, con il German Design Council come partner competente al suo fianco, dopo un anno di pausa per il trasferimento della sede da Friedrichshafen alla capitale finanziaria tedesca. Come per le precedenti edizioni, una rinomata giuria di esperti di due ruote ed eMobility

ha valutato oltre 300 prodotti presentati in base al grado di innovazione, funzionalità, sostenibilità, design, qualità di lavorazione e selezione dei materiali. Sono stati in totale 45 i vincitori nel 2023, con nove candidature che hanno ricevuto l'Award Gold. Menzione d’onore per il Green Marathon di Schwalbe che ha conquistato il Green Award e per l’azienda svizzera MONoPOLE che è stata premiata come start-up dalla giuria.

I VINCITORI DELL’AWARD GOLD

PINION

E-DRIVE MGU

E-Drive MGU, acronimo di Motor Gearbox Unit, è l’unità motrice con cambio a ingranaggi integrato che il marchio tedesco Pinion ha presentato al pubblico a Francoforte. Una soluzione di integrazione fra cambio a ingranaggi (a 12 velocità) e motore elettrico (da 85 Nm e potenza di picco da 600 watt). Il sistema offre quattro livelli di supporto: "Eco" è progettato per la massima autono mia, "Fly" per sfruttare appieno la potenza, mentre le mappature "Flow" e "Flex" sono modalità sviluppate per essere progressive e adattare perfettamente il supporto a ogni situazione di guida e terreno.

BOSCH

Il sistema ABS per eBike sviluppato da Bosch colpisce per le sue dimensioni ridotte e il design compatto. Di conseguenza, non pesa molto e può essere facilmente integrato su vari modelli di bici a pedalata assistita. In caso di frenata brusca, il sistema riduce il rischio di ribaltamento e slittamento delle ruote, che possono portare a gravi incidenti. Inoltre, consente di fermarsi con maggiore sicurezza e confidenza con entrambi i freni contemporaneamente. La velocità viene monitorata dai sensori che calcolano il numero di giri delle ruote: quando in caso di frenata troppo brusca la gomma anteriore rischia di bloccarsi, l’ABS regola la pressione del freno, migliora la stabilità di marcia e la manovrabilità della bici; ciò è percepibile soprattutto su fondi stradali scivolosi.

THULE

Epos è il portabici da gancio traino completamente ripiegabile e reclinabile, dotato di un sistema di aggancio telescopico progettato per trasportare bici di qualsiasi tipo o dimensione. L’innovazione principale è rappresentata dal sistema di bracci telescopici, dotati di testa girevole e cinghie rinforzate, che lo rendono estremamente versatile e facile da utilizzare. Si possono trasportare due o tre bici dal peso complessivo di 60 kg, scegliendo se fissarle dal telaio o dalla ruota posteriore. Quando non ci sono modelli agganciati, i bracci telescopici possono essere facilmente ripiegati, rendendo il bagagliaio accessibile anche senza inclinare il portabici. Inoltre, quando non viene utilizzato, è completamente richiudibile, per agevolarne il trasporto.

SCOTT

LUMEN ERIDE 900 SL

La Lumen, con telaio in carbonio, ha una batteria da 360 Wh e la sua autonomia può essere estesa con il range extender da 160 Wh. Grazie all’esperienza di TQ, la batteria HPR50, se combinata con l’estensore di gamma, garantisce ottime prestazioni. L’ammortizzatore integrato permette di ricavare spazio sia per una batteria esterna sia per l’acqua. Lumen è dotata del sistema TwinLoc, che consente di scegliere tra tre modalità (Descend, Traction Control e Lockout) che permettono di cambiare la geometria della bici, lo smorzamento e la curva di progressione della molla simultaneamente.

“Not Just a bike, but a brand new day”. È stato questo il claim con cui il marchio transalpino ha presentato J, innovativa eBike full supended che non solo promette il massimo livello di comfort di guida, ma con il suo design dal telaio in alluminio finemente lavorato senza saldature visibili impressiona anche in termini estetici. Il modello si adatta a tutti gli usi e nasce da un duplice intento: produrre con una filiera corta direttamente in Francia e creare una bici a pedalata assistita semplice da utilizzare.

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EPOS
MOUSTACHE J
ABS EBIKE SYSTEM
EUROBIKE - AWARDS

FABBRICA ITALIANA DI VEICOLI ELETTRICI

O meglio conosciuta come FIVE: produttore di bici e batterie, distributore e soprattutto gruppo industriale che ha scelto di scommettere sul reshoring dalla Cina al nostro Paese.

L’ad Fabio Giatti ci ha guidato nello stabilimento bolognese, che rispecchia le ambizioni dell’azienda di Daniele Pansardi

La storia di FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) parte nel 2013, ma è con l’apertura dell’attuale stabilimento da 7.100 mq nel 2017 che la società compie un deciso salto in avanti nel futuro. È il 22 maggio, una data che segna un nuovo inizio per la realtà bolognese e che lancia un ambizioso progetto industriale, economico e ambientale. Tutto ruota attorno a un concetto in particolare: rilocalizzazione. Il Gruppo Termal, di cui FIVE fa parte, intuisce che il successo di un’azienda del genere passa dal reshoring della produzione dalla Cina all’Italia, in modo da poter sfruttare al meglio il marchio made in Italy. Nasce così una fabbrica per la realizzazione di bici e ciclomotori elettrici, dalla capacità produttiva di 35 mila veicoli all’anno, il cui tratto distintivo è l’autosufficienza energetica resa possibile da un doppio impianto fotovoltaico posto sul tetto in grado di garantire efficienza e riduzione dei consumi. FIVE, infatti, segue i principi della logica ZEB (Zero Energy Building), nei quali il bilancio tra l’energia prodotta e consumata è pari o prossimo allo zero.

NEL CUORE DELL'AZIENDA

La redazione di Bikefortrade ha visitato da vicino questo stabilimento progettato per essere ecologico, guidata dall’amministratore delegato Fabio Giatti fin dall’inizio pezzo fondamentale della parabola di FIVE. Abbiamo potuto vedere da vicino il lavoro di un gruppo italiano attivo a 360 gradi sulla mobilità elettrica come produttore, distributore e con eventuali collaborazioni da OEM, che si pone senza timore di smentite come un punto di riferimento per il mercato nel nostro Paese. Il percorso dell’azienda bolognese è iniziato con Wayel, marchio di bici e scooter con cui FIVE cerca di intercettare la fascia alta del mercato, a cui poi si è affiancata l’acquisizione di Italwin nel 2016 con mezzi di gamma media. Nel corso degli anni, il business di FIVE si è diversificato fino ad ampliarsi all’importazione di minicar (con il marchio statunitense Eli) e moto (con la cinese Tromox e la basca Torrot), mentre è recente la notizia della joint venture con Armony e Garelli che aumenterà la produzione della fabbrica portandola probabilmente alla sua saturazione. Oggi l’azienda bolognese può contare anche su una rete distributiva internazionale, che va oltre i confini europei fino in Canada, Stati Uniti e Australia. Passando dallo showroom all’area r&d in cui nascono le nuove idee per Wayel e Italwin, Giatti ci offfre anche alcune anticipazioni sulle tendenze che FIVE punta a seguire nei prossimi tempi, su tutte quelle delle suv eBike, bici da trekking/cicloturismo, front o full suspended, adatte sia per l'utilizzo su strada sia fuoristrada, fornito di parafanghi e portapacchi. Il reparto di ricerca e sviluppo è solo l'anteprima di quello che lo stesso Giatti ci presenta come "il cuore pulsante dell'azienda". Entriamo, infatti, nell'area del magazzino, ma soprattutto in quella dedicata alla produzione e all'assemblaggio delle bici. Una sezione è completamente rivolta al settore ciclo, con i telai che viaggiano su una linea aerea da una postazione all'altra (sono 20 in totale). "Al termine dell'assemblaggio, abbiamo una nostra procedura interna che prevede che le biciclette realizzate vengano provate non solo all'interno della fabbrica ma anche su strada", ci spiega Giatti. Mentre proseguiamo, l'ad sottolinea i vantaggi della politica scelta da FIVE di procedere in autonomia non solo con il montaggio della bici completa, ma anche con la verniciatura. "Possiamo permetterci una certa flessibilità produttiva rispetto

ad altre aziende. Per esempio, possiamo lavorare su piccoli lotti di telai grezzi oppure predisporre delle flotte complete in tempi relativamente brevi, come nel caso dei bandi pubblici. Non a caso, forniamo da tre anni le biciclette elettriche a marchio Italwin ai Carabinieri". La verniciatura (che è manuale, con una persona addetta a questo lavoro) gioca un ruolo chiave in questo processo. FIVE ne utilizza una ad acqua, che è anche più ecologica e rispettosa dell'ambiente.

"L'intera fabbrica è stata studiata per rendere i processi di produzione industriale del tutto automatizzati e interconnessi, secondo la logica dell'industria 4.0" Fabio Giatti, ad FIVE La nostra visita prosegue all'interno del magazzino, tra gli scaffali in cui trovano posto i ricambi per scooter ed eBike. È l'occasione per parlare anche del servizio di post vendita offerto da FIVE, e di come si sostengono i rivenditori. Questi ultimi possono aprire un ticket con la propria richiesta su un portale dedicato o su un’app per smartphone. L’azienda bolognese aiuta i dealer a effettuare la diagnostica del caso soprattutto sugli scooter, un ambito in cui possono esserci i casi più complessi. “In situazioni molto particolari, in cui il rivenditore ha bisogno di un appoggio ulteriore, possiamo riportare il veicolo qui in fabbrica nella nostra officina”. La parola chiave per Giatti, in questo senso, è programmazione: nell'organizzare uno stock di ricambi nulla può essere lasciato all'improvvisazione, soprattutto per un'azienda come FIVE che si occupa anche di importare e distribuire prodotti provenienti dall'estero.

LO SVILUPPO DELLE BATTERIE

La nostra ultima tappa è la zona riservata all'assemblaggio delle batterie, che rappresenta probabilmente una delle aree più interessanti dell'intero stabilimento. Realizzata nel 2018, anche in questo ambito FIVE ha voluto predisporre una linea che fosse il più "robotica" possibile. L’automatizzazione è fornita in particolare da una sorting machine, ovvero una selezionatrice di celle che vengono testate e poi raggruppate per avere dei pacchi batterie uniformati, e dalla saldatura delle batterie. Al termine della giornata, sulle batterie assemblate viene effettuata la prima caricascarica completa, in modo da controllarne l'effettiva capacità. La produzione delle batterie, come sottolinea Giatti, “non è un processo così scontato nel nostro Paese”. E non lo sono nemmeno le risorse che FIVE sta impiegando in questo settore nella ricerca. A Bologna, infatti, è in corso lo sviluppo di un bms (battery management system) nuovo, che all'interno ha un modulo Bluetooth e un bilanciamento attivo delle celle in caso di squilibri tra le stesse. “Sarà un sistema intelligente, che potrà essere in grado di parlare con l'utente finale per comunicargli lo stato della batteria e altri dettagli legati all’utilizzo di un’eBike”, ci spiega l’ad. I prototipi saranno disponibili entro la fine dell'anno. È una strada che FIVE ha imboccato per cercare di guadagnare maggiore autonomia strategica rispetto al Far East, a cui comunque la stessa azienda bolognese (come tutte le altre in quest’ambito) rimane legata per il reperimento delle celle.

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COMPANY PROFILE

Da dov'è nata l'esigenza di riportare in Italia una parte della produzione?

Siamo stati tra i primi a fare reshoring. Ci sono vari aspetti che ci hanno convinto a prendere questa decisione. Il primo è il controllo sulla qualità dei prodotti, che possiamo fare da vicino e che ci permette di innalzare i nostri standard. Un altro tema è quello dello sviluppo dei prodotti, perché se la produzione e la vendita avvengono nello stesso luogo c'è una connessione e una rapidità maggiore per l'immissione nel mercato. Dal punto di vista del marketing, il concetto del Made in Italy è altrettanto importante: non tanto per le vendite sul territorio, quanto per le esportazioni in Europa e nel resto del mondo e i vantaggi che ne derivano. In questo modo anche la logistica è più flessibile e la filiera più corta. Con le regole di anti dumping introdotte negli anni successivi, inoltre, è diventato quasi obbligatorio rivedere i processi produttivi aziendali se si vuole lavorare in modo serio.

Quali sono stati gli step che hanno portato all’attuale stabilimento?

Nella fase iniziale, avevamo solo un capannone per il montaggio. In seconda battuta, abbiamo realizzato questo stabilimento ZEB (Zero Energy Building, quasi a zero consumi e ad alte prestazioni energetiche, ndr) inaugurato nel 2017. Nell'anno seguente è invece partita la linea di assemblaggio delle batterie. Ci tengo a sottolineare, inoltre, che noi abbiam fatto tutto da soli, essendo stata una nostra scelta strategica.

Quale sarà il trend nei prossimi anni? È possibile che anche altre aziende possano decidere di rilocalizzare la produzione?

Lo Stato sta pensando a come incentivare questo processo. Ponendo determinati incentivi nello spostare la produzione da una parte o dall'altra, le aziende possono essere trainate e adeguarsi. Se ci fossero realmente delle politiche governative orientate al reshoring, secondo me in molti cambierebbero Paese e tornerebbero indietro. Io sono convinto che la globalizzazione abbia generato e generi ricchezza, ma gli equilibri su cui si regge l'intero sistema sviluppato negli anni è indubbiamente complesso. E lo abbiamo visto con i problemi causati dalla pandemia.

Quali sono i prossimi progetti nel futuro di FIVE?

Noi ci consideriamo una full electric mobility company. Ci siamo avvicinati al mondo

I MARCHI DI FIVE

WAYEL

Brand attivo dal 2007, specializzato in eBike da trekking e urban (anche pieghevoli) di fascia alta, a cui si sono affiancati negli anni anche gli scooter elettrici.

ITALWIN

Nata nel 2003 in Veneto e acquisita da FIVE nel 2016, propone eBike da cicloturismo, città e pieghevoli di fascia media.

ELI

Azienda statunitense con sede a Los Angeles, che nel 2017 ha lanciato la ZERO Plus, una minicar guidabile dai 14 anni ideale per i centri urbani in grado di offrire fino a 100 km di autonomia.

TROMOX

Brand cinese produttore di moto elettriche, tra cui spicca l’Ukko S come modello di punta. Ha un motore da 4.000 watt, con 8.000 di potenza di picco, per una velocità max di 90 km/h.

TORROT

Fondata a Vitoria, nei Paesi Baschi, nel 1948, ha una linea di motocross per bambini e ragazzi e lo scooter Muvi nelle versioni L1 e L3.

ARMONY

Azienda con sede a San Marino attiva nel mercato delle bici elettriche nel 2006. Offre una gamma che va dalle eMtb alle trekking, passando per le urban e le compact.

GARELLI

La nuova era del marchio lombardo, iniziata nel 2018, è all’insegna dell’elettrico. Oltre alla moto Ciclone, Garelli ha in catalogo delle eMtb front e full suspended, un’eGravel, trekking e city bike.

delle bici elettriche come produttori e a quello di moto, scooter e microcar come distributori, con l'obiettivo di offrire una gamma di veicoli elettrici completa. L'ultimo progetto più significativo che ci riguarda è quello legato alla joint venture con Armony, con cui avremo un unico stabilimento industriale, e l'acquisizione di Garelli. È una concentrazione industriale molto importante, e Armony nella fattispecie avrà anche autonomia gestionale visto che il management è stato confermato. L'unica centralizzazione sarà quella produttiva, nell'acquisto dei componenti, nell'aumento delle quantità e dei lotti.

Quali criteri avete adottato nella scelta dei marchi da distribuire?

Per le moto elettriche abbiamo optato per un costruttore cinese come Tromox che fa solo un determinato tipo di mezzo. Volevamo poi anche un prodotto con manifattura europea e ci siamo rivolti così alla basca Torrot, che ha lo scooter Muvi. Il progetto delle minicar è stato avviato, invece, con il marchio Eli, che è una startup statunitense con sede a Los Angeles. Si tratta di un prodotto di fascia alta nel suo segmento, con design pluripremiato, aria condizionata, sistema keyless, sedili in pelle e connessione Bluetooth.

Come scegliete, invece, i rivenditori a cui affidate i veicoli che producete o distribuite?

Il negoziante deve essere sicuramente specializzato, a seconda della tipologia di prodotto di cui parliamo. Il retailer è il nostro riferimento in una determinata area territoriale. Ritengo che in futuro (ma in parte già ora) ci sarà sempre più posto sul mercato per un rivenditore che tratti solo la mobilità elettrica leggera, vista l'ampiezza di un'offerta che va dalle eBike alle minicar. In Italia, invece, mancano quasi del tutto delle attività commerciali inserite in spazi ampi. In Germania, per esempio, solo per la parte di bici ci sono dei negozi a due piani di 700 mq, che da noi ancora non si vedono.

Uno dei temi più importanti legati alla mobilità elettrica è lo smaltimento delle batterie: quali sono le politiche aziendali di FIVE in merito?

FIVE è iscritta a un consorzio come produttrice di batterie che permette agli utenti finali di smaltire quelle esaurite in maniera autonoma. Sosteniamo quest'ente attraverso la nostra iscrizione e una quota da pagare in base a quanto è stato immesso sul mercato. È obbligatorio per chi produce e commercializza delle batterie.

FIVE - 051.0316272 - info@fivebikes.it

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COMPANY PROFILE
La sede centrale di FIVE L'area test per le batterie

RIGIDITÀ E LEGGEREZZA: I DUE FOCUS DELLA GUARNITURA

Quali

sono i segreti che rendono i crankset Shimano così efficienti e performanti?

Andiamo a conoscere le ultime e più avanzate tecnologie applicate a questo componente della trasmissione e come interagiscono tra di loro di Gabriele Vazzola

Continuiamo il nostro viaggio all’interno del mondo Shimano, in particolare delle sue tecnologie applicate alla trasmissione. In questo numero parleremo della guarnitura, un componente complesso in cui la tecnica di un produttore può esprimersi al meglio. Le caratteristiche principali di cui tenere conto in fase di design sono tre: leggerezza, rigidità e affidabilità. Tutte sono importanti allo stesso modo e i parametri dell’una influenzano direttamente quelli delle altre due, e per questo è così difficile trovare la proverbiale “quadratura del cerchio”. Shimano ha lavorato costantemente negli anni alla ricerca del giusto compromesso, avvalendosi di tecnologie sempre nuove che hanno portato all’evoluzione attuale dalle guarniture, da quelle dedicate alla performance pura fino a quelle adatte all’uso quotidiano.

HOLLOWTECH

Un progetto nato per cercare la massima leggerezza possibile dalle pedivelle in alluminio. I tecnici di Shimano sono perfettamente consapevoli che maggiore sarà la leggerezza di una guarnitura, maggiore sarà la riduzione del peso della bici e anche la massa in rotazione, facilitando così le accelerazioni. L’obbiettivo era però quello di ottenere un peso inferiore senza compromettere la rigidità, che concorre nel mantenere alti livelli di trasferimento della potenza. La soluzione arriva direttamente dall’innovativa tecnologia di forgiatura messa in campo da Shimano, che ha permesso la produzione di una pedivella cava che garantisce al contempo robustezza, rigidità e leggerezza.

HOLLOWGLIDE

Oltre alle pedivelle, Shimano pensa ad applicare il suo avanzato sistema di forgiatura anche alla corona esterna cui viene applicata una struttura cava ad alta rigidità che ne riduce il peso, mantenendone invariate le prestazioni e anzi garantendo un trasferimento di potenza più efficiente e un cambio di corona più immediato e preciso.

HOLLOWTECH II

Mentre la tecnologia Hollowtech consiste in una pedivella cava leggera che mantiene invariata la rigidità, Hollowtech II completa il progetto introducendo l’asse del movimento centrale integrato con la pedivella destra, garantendo ancora maggiore rigidità, una riduzione di peso e un’elevata stabilità dimensionale. Il sistema di cuscinetti assiali del movimento centrale assicura una migliore distribuzione dei pesi, che si traduce in un trasferimento di potenza più efficiente. Per il diametro dell'asse e dei cuscinetti la scelta è ricaduta sui 24 mm. Questo parametro ha avuto un'importanza primaria nella fase dello sviluppo, influenzando direttamente in maniera positiva i valori di rigidità, robustezza, peso ed efficienza nel rotolamento. Sulla maggior parte dei telai con corpo del movimento centrale da 68 mm, Hollowtech II consente di posizionare i cuscinetti esternamente al telaio per garantire una migliore distribuzione dei pesi e una maggiore stabilità.

DYNAMIC CHAIN ENGAGEMENT+

Ultimo componente della guarnitura, che concorre in modo significativo alle sue prestazioni, sono sicuramente le corone. In particolare, parliamo di un nuovo profilo della dentatura che è applicato da Shimano alle configurazioni a corona singola. Le ultime tendenze nel mondo della mtb vedono il predominare della configurazione 1x, che trova però applicazione anche in altri contesti, in cui semplicità e praticità la fanno da padrone. Proprio come i settori cui è rivolta l’ultima interessante novità di Shimano destinata a rivoluzionare il mondo delle trasmissioni della casa giapponese, ovvero il nuovo gruppo Cues. Rivolto a chi cerca robustezza, facilità di manutenzione e semplicità d’uso, abbraccia per questo uno spettro d’utenza molto vasto. Il sistema Dynamic Chain Engagment+ è perfettamente in linea con questa filosofia, aumentando la forza di ritenzione della catena ed evitandone la caduta, consentendo al contempo una pedalata più fluida anche su fondo sconnesso. La maggiore capacità di ritenzione della catena riduce inoltre l'abrasione e l'usura dei denti della corona.

bike.shimano.com

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BRAND EVOLUTION
Sezione della guarnitura con tecnologia Hollowtech e Hollowglide. In rosso evidenziate le sezioni cave che permettono un peso ridotto mantenendo costante la rigidità Perno passante Hollowtech II con sezione da 24 mm di diametro e collegamento solidale alla pedivella destra Corona con sistema Dynamic Chain Engagement+ per guarniture 1x

Design grintoso e distintivo.

www.brinkebike.com | @BrinkeBike PH: mirrormedia.art + + +
+ Telaio Full Carbon con escursione posteriore di 160mm. Nuovo Motore Shimano EP801 potente, compatto, silenzioso e compatibile con la Fine Tune Mode sull'app E-Tube Project. Batteria DARFON da 708Wh per un’autonomia mai provata.

LYKE, THE FREEDOM OF LIGHTNESS

La bici è da sempre sinonimo di libertà, ma la nuova eBike superleggera di Haibike prova a ridefinire questo concetto lavorando sul peso e aumentando versatilità e handling. Un prodotto potenzialmente adatto a molti biker, compresi i più riluttanti all’elettrico

Non vi è ombra di dubbio che le light eMtb siano sulla bocca di tutti gli appassionati in questi mesi. Un nuovo paradigma di prodotto sta cercando il proprio spazio in un mercato difficile ma sempre in ascesa. Le case più attente all’innovazione non si stanno certo facendo sfuggire l’occasione di mettere alla prova i propri team r&d. Essendosi guadagnata sul campo il titolo di pioniera e innovatrice nel campo dello sviluppo delle eMtb più performanti, Haibike non poteva certo tirarsi indietro da questa sfida proponendo a un pubblico sempre più esigente la nuova Lyke. Tra le prime light eBike sul mercato, basa tutto su un assunto intuitivo ma non scontato: leggerezza = libertà. Questo connubio ha dettato le fasi dello sviluppo fin dai primi bozzetti, che hanno portato a una bici elettrica che si spoglia del peso superfluo per regalare nuove doti di handling e la possibilità di aggredire i trail come se fossimo in sella a una muscolare. Il suo peso si attesta intorno ai 17 kg (circa come una bici muscolare da downhill). Detto ciò, è chiaro che la platea di possibili estimatori può essere davvero vasta: dal biker neofita che non necessita delle potenti e pesanti batterie da 900 kW per via del suo inferiore range d’azione, fino al rider più evoluto, che sarà portato a utilizzare il minimo dell’assistenza necessaria ad affrontare le salite, per poi sfogare tutta la sua creatività in discesa, nei single track, nei settori più impegnativi dei trail, per un’esperienza tutta prestazioni e divertimento. Sarà disponibile comunque un range extender, per affrontare le epic ride più lunghe (ancora più liberta!).

La bici elettrica più leggera nella storia di Haibike si presenta al pubblico in tre versioni, differenti per gli allestimenti ma che condividono lo stesso cuore pulsante, ovvero la nuova drive unit Fazua Ride60 con 250 W di potenza e 60 Nm di coppia, con batteria integrata Energy InTube da 430 Wh. A centro pagina troviamo il modello high end Lyke CF SE. Studiata per chi non vuole scendere a compromessi, è una eMtb all mountain con ruote da 29” leggera e agile con telaio in carbonio. Il Fazua Ride60 è compatto ed estremamente leggero, e offre il giusto supporto senza influenzare troppo il comportamento agile e reattivo della bici. Da non sottovalutare anche il lavoro fatto dai progettisti Haibike, che hanno previsto un tubo obliquo chiuso e l’esclusivo posizionamento del motore nel tubo sella consentendo di risparmiare ulteriore peso e di ottenere un design peculiare del telaio con una cinematica più efficiente. L’equipaggiamento di questa “special edition” Lyke CF SE è pensato per non scontentare nemmeno i più esigenti: il cambio e i freni sono Shimano XTR, le sospensioni Fox Factory da 140 mm e i componenti di qualità premium. Un mix esplosivo che fanno di questa eMtb un prodotto leggero e performante. Tra i punti di forza bisogna segnalare anche la trasmissione SRAM XX Eagle, un cambio elettronico wireless a 12 velocità recentemente presentato dalla casa americana, che grazie al nuovo deragliatore posteriore senza hanger offre un’esperienza di cambiata veloce e precisa con in più tanta robustezza.

Progettato per coniugare velocità di cambiata, precisione, robustezza e peso. Un “plus” che fa del modello CF SE una vera premium bike prestazionale in ogni suo aspetto

CF SE

LYKE

Telaio: Haibike Lyke in carbonio

Forcella: Fox 36 Float Factory, 140 mm

Ammortizzatore: Fox, Float X Factory, Air, M8x25

Gruppo: SRAM AXS XX T-Type, cassetta 10/52

Freni: Shimano XTR BR-M9120, quattro pistoni

Ruote: Mavic, E- Crossmax XL R Carbon

Gomme: Maxxis, Dissector MaxxTerra

EXO, 29" x 2.4"

Reggisella: Fox, Transfer Factory, 31.6 mm

Componentistica: RaceFace, Fizik, XLC

Specifiche eBike

Motore: Fazua, Ride60, 250 W, 60 Nm

Batteria: Fazua, Energy InTube, 430 Wh

Display: Fazua, Straight bar Ring control

Telaio: Haibike Lyke in carbonio

Forcella: RockShox, Lyrik Select, Air, 140 mm

Ammortizzatore: RockShox, Deluxe Select Plus, Air

Gruppo: SRAM Sram, NX/SX Eagle, cassetta 10/52

Freni: Shimano M6120, Hydraulic disc brakes

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GRUPPO SRAM AXS XX
PRODOTTO DEL MESE
Ruote: WTB, ST i30 TCS, Double Wall con LYKE
Haibike offre la possibilità di testare le prestazioni della light eMtb Lyke nella pista di prova

SOSPENSIONI FOX FLOAT FACTORY

Il meglio della casa americana con prestazioni riconosciute anche dai più forti atleti a livello mondiale, grazie all’idraulica migliorata e al trattamento degli steli Kashima Coat per aumentare la scorrevolezza

DRIVE UNIT FAZUA RIDE60

Sistema E-Light compatto e tecnologicamente avanzato con coppia da 60 Nm. Il peso del motore è di soli 1,96 kg, la batteria da 430 Wh, con possibilità di range extender di 210 Wh

LYKE CF 11

mozzo in allumino

Gomme: Schwalbe, Wicked Will Evo Super Trail, 29" x 2.4"

Reggisella: Dropper-Post Remote, 31.6 mm

Componentistica: XLC, Rotor, Selle Italia

Specifiche eBike

Motore: Fazua, Ride60, 250 W, 60 Nm

Batteria: Fazua, Energy InTube, 430 Wh

Display: Fazua, Straight bar Ring control

Telaio: Haibike Lyke in carbonio

Forcella: Fox, 36 Float Performance, Air, 140 mm

Ammortizzatore: Fox, Float Performance

DPS Evol, Air, M8x25

Gruppo: Shimano, Deore XT M8100 Shadow Plus cassetta 10/51

Freni: Shimano, Deore XT M8120

Ruote: Mavic, E- Crossmax XL S

Gomme: Maxxis, Dissector MaxxTerra EXO, 29" x 2.4"

Reggisella: Dropper-Post Remote, 31.6 mm

Componentistica: XLC, Rotor, Selle Italia

Specifiche eBike

CF 10 prova all’interno dell’autodromo di Misano durante l’edizione 2023 dell’Italian Bike Festival

Motore: Fazua, Ride60, 250 W, 60 Nm

Batteria: Fazua, Energy InTube, 430 Wh

Display: Fazua, Straight bar Ring control

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RMS E L'ITALIAN BIKE FESTIVAL 2023

Ci sono tanti motivi per cui un'azienda dovrebbe partecipare a una fiera di settore. A parer nostro, il più importante è sicuramente quello di avere qualcosa da comunicare.

Essere un'azienda di distribuzione al giorno d'oggi è molto diverso rispetto a qualche anno fa. È cambiato il mercato, sono mutate le richieste dei clienti, l'offerta si è modellata e anche il modo di comunicare si è evoluto.

"Il miglior partner per chi ripara le biciclette" non è solamente il claim di RMS. Non solo è scritto sulla copertina del catalogo, ma è soprattutto il modo di pensare, di lavorare e di scegliere quali prodotti e servizi mettere a disposizione dei clienti per essere al loro fianco a 360°.

Partecipare quindi a Italian Bike Festival dà l'opportunità di poter comunicare chi si è e cosa si fa. L'esposizione dei brand in distribuzione, dei marchi di proprietà come Wag e Myland, e il progetto di formazione Academy è studiata attorno al cliente: l’imprenditore del mondo della bike industry.

Entrando all'interno dello stand di RMS, ci si troverà in un ambiente familiare e allo stesso tempo stimolante, capace di trasmettere competenza e professionalità

grazie alla scelta dei prodotti e servizi messi a disposizione di chi delle due ruote ne ha fatto una ragione di vita, di passione e di lavoro.

L’esperienza che il visitatore vive quando visita uno stand è il risultato di un profondo studio di comunicazione basato su scelte strategiche o pratiche, derivate da obiettivi e valori che si vogliono trasmettere.

Per quel che riguarda RMS, tutto ruota attorno al cuore dello stand: l’officina è la scenografia perfetta per far vivere e spiegare la mission, ossia l’essere: "Il miglior partner per chi ripara le biciclette". Oltre all’ampia selezione di brand esposti e le novità di prodotto (come per esempio le nuove ruote DRC per downhill, gravel e strada o il reggisella telescopico wireless TranzX EDP01), è importante per la realtà italiana dar modo al visitatore di conoscere e toccare con mano le novità di nuovi brand in distribuzione (Unior Bike Tools, con la sua postazione da lavoro completa), i servizi dedicati al cliente (la nuova piattaforma b2b e la nuova offerta formativa proposta dalla bike Academy) e infine interagire direttamente con chi lavora in rappresentanza dei marchi (i tecnici Magura provenienti direttamente da casa madre mettono a disposizione le loro competenze e servizi di manutenzione).

Wag è il brand di RMS in grado di offrire un ampio ventaglio di prodotti e ottimi margini di guadagno, due aspetti fondamentali per i negozianti. Insieme a Myland, altro marchio di casa dedicato alle biciclette complete, hanno partecipato lo scorso giugno a Eurobike di Francoforte, la fiera più importante nel panorama europeo. Inoltre, saranno presenti per il secondo anno consecutivo a Festibike, kermesse internazionale che si terrà in Spagna (Las Rozas, Madrid) a settembre 2023.

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La fiera di Misano rappresenta una vera opportunità per un’azienda di distribuzione, perché permette di mostrare ai dealer chi è e cosa fa. Ecco i motivi
BIKEFORTRADE X RMS
Stand RMS - Italian Bike Festival 2022

GOODYEAR EAGLE: NEW GENERATION

La nuova gamma di copertoncini dell’azienda statunitense introduce la mescola Ultra High Performance che offre una maggiore durata e aderenza in ogni condizione atmosferica, con un peso ridotto

L’ultima gamma di pneumatici road Goodyear Eagle F1R, distribuita in Italia da Mandelli srl, nasce dalle pluripremiate caratteristiche qualitative dei modelli di prima generazione, con l’introduzione di una nuova mescola Ultra High

Performance (UHP) che garantisce un’inferiore resistenza al rotolamento e una maggiore aderenza e durata. Il tutto riducendo il peso del copertone a favore di una migliore maneggevolezza sia in condizioni di asciutto che di bagnato.

EAGLE

Un prodotto, dal peso di 280 grammi, dotato di tecnologie di alto livello, che punta a offrire prestazioni e affidabilità a tutto tondo e protezioni sia con configurazione per tubetype sia in una tubeless. Disponibile nelle misure 700 x 25-28-30 e 32, in colore nero e nero/para.

Il copertone più leggero (235 grammi) della linea UHP, dedicato alle competizioni su strada, sia per gare in linea sia per le cronometro, e per il triathlon. Utilizzando una carcassa a tele corte da 150 tpi abbinata alla mescola Dynamic:UHP, Eagle F1R SuperSport è la scelta ideale quando le frazioni di secondo contano. Disponibile nelle misure 700×25-28 e 30, in colore nero e nero/para.

Il top di gamma per il ciclismo professionistico, studiato con tecnologie all’avanguardia tra cui una carcassa a tele corte da 120 tpi, una nuova mescola del battistrada Dynamic:UHP e lo strato da tallone a tallone Tubeless Complete. Dal peso di 280 grammi, è lo pneumatico ideale per gli appassionati che cercano una bassa resistenza al rotolamento senza compromettere il grip sul bagnato e sull’asciutto. Disponibile nelle misure 700x25-28-30-32 e 34, in colore nero e nero/para.

24 INFO: Mandelli srl - 0362.1797888 - info@mandelli.net - mandelli.net
EAGLE F1 SUPERSPORT R EAGLE F1R
FOCUS PRODOTTO
RESISTENZA AL ROTOLAMENTO 19.0 17.0 15.0 13.0 11.0 9.0 7.0
ROAD-UHP: RESISTENZA AL ROTOLAMENTO EAGLE F1 BASELINE EAGLE F1 R PRESSIONE COEFFICIENTE DI RESISTENZA AL ROTOLAMENTO IN WATTS (PIÙ BASSO È, MEGLIO È) EAGLE F1 SUPERSPORT R
GOODYEAR ROAD-UHP:
GOODYEAR

L’X FACTOR DELLA O2 VAM

Sempre più leggera, ma senza perdere in aerodinamicità: l’azienda britannica ha presentato l’evoluzione del suo modello di punta, sviluppato insieme ai pro dell'Israel-Premier Tech e caratterizzato da un telaio del peso di 700 grammi

Factor ha lanciato la nuova O2 Vam, una bici che promette di combinare la leggerezza richiesta in salita e aerodinamicità come nessun altro modello sul mercato. Per il suo sviluppo, si è avvalsa della collaborazione dei pro della IsraelPremier Tech, che l'hanno utilizzata durante l’ultimo Tour de France. Ha un peso di 6,4 kg per una taglia 54 con Shimano Dura-Ace Di2, mentre il telaio già verniciato si ferma a 700 g ed è stato realizzato in uno stabilimento produttivo costruito ad hoc. La O2 Vam è rigida quanto il modello precedente, la Ostro, ma in base agli studi condotti in galleria del vento rispetto a quest’ultima riesce a far risparmiare 12 watt a 48 km/h. Si fa notare, inoltre, anche per l’assottigliamento progressivo del tubo orizzontale, che diventa quasi piatto man mano che si avvicina al punto di congiunzione con il tubo piantone. La O2 Vam è caratterizzata anche da un reggisella esterno semi integrato, che ha permesso di ridurre ulteriormente il peso vista l’eliminazione di eventuale materiale in eccesso. Insieme alla bici, Factor ha svelato anche una nuova coppia di ruote da 1.180 g, le Black Inc 28//33. L’incrocio dei raggi in carbonio è stato studiato per rendere la costruzione più robusta, mentre l’altezza differenziata del cerchio anteriore e posteriore ottimizza le prestazioni aerodinamiche e garantisce al contempo stabilità. Sono progettate per pneumatici tubeless 700C con una larghezza minima di 28 mm e massima di 32.

SCHEDA TECNICA

Telaio: in carbonio

Forcella: Factor O2 VAM Aero fork

Gruppo: disponibile sia con montaggi

SRAM AXS che Shimano Di2

Freni: Shimano Dura-Ace Di2 a disco idraulici

SUPERIOR-ITÀ GRAVEL

Ruote: Black Inc 28//33

Gomme: normalmente fornita con gomme Hutchinson

Componentistica: Black Inc, Selle Repente

X-Road Team Comp GR è una bici con telaio in carbonio e passaggio cavi completamente interno, nata per offrire il massimo del divertimento sia sull’asfalto sia sulla ghiaia

X-Road Team Comp Gr di Superior è un prodotto pensato per chi vuole passare del tempo immerso nella natura, dedicarsi al cicloturismo o anche affrontare il traffico cittadino. Il telaio in carbonio con elementi protettivi del tubo inferiore e del fodero orizzontale è messo a punto per garantire il massimo divertimento su asfalto, strade bianche e sterrati. Oltre alla forcella in carbonio, il comfort è assicurato dalle ruote DT Swiss G 1800 Spline e dalla sella Fizik Aliante R5. La bici del marchio ceco è dotata di pneumatici Schwalbe G-One Allround con una larghezza di 40 mm che permettono di utilizzarla in tutte le condizioni. In termini di design, X-Road ha delle linee e delle geometrie molto pulite: grazie alla tecnologia ICR (Internal Cable routing), Superior ha cercato di mantenere la migliore estetica possibile, integrando tutti i cavi. Il modello è disponibile nelle misure S (52 cm), M (54), L (56) e XL (58) e in due colorazioni: Gloss Olive Chrome e Matte Trooper Green.

SCHEDA TECNICA

Telaio: Carbon X-Road Race Mid Modulus

Forcella: X-Road Carbon

Gruppo: Shimano GRX RX600, 11 v

Freni: Shimano GRX RX600, hydraulic disc

Ruote: DT Swiss G 1800 Spline, CL, 12x100mm, tubeless ready

Gomme: Schwalbe G-One Allround, RaceGuard, TL-Easy, 40-622, Addix

25 Tribe Distribution - 017.4330152 - info@tribedistribution.com
Beltrami TSA - 0522.300523 - beltramitsa.it
FOCUS PRODOTTO

PRO-WING AGX: L’AVVENTURA INIZIA QUI

Realizzato partendo dagli input dei bikepacker e per rispondere alle loro esigenze, il nuovo manubrio FSA è caratterizzato dalla forma accentuata del flare e dalla presenza di estensioni ad arco integrate

Quando si tratta di affrontare nuove avventure, il gravel e il bike packing richiedono un equipaggiamento che sia in grado di soddisfare la sete dei veri esploratori. FSA ha deciso di mettere a disposizione il proprio knowhow per progettare il Pro Wing AGX. Il primo elemento che salta all'occhio è la forma accentuata del cosiddetto "flare", ovvero la direzione di curva della parte inferiore del manubrio. Questo design innovativo porta una serie di vantaggi: la curvatura verso l'esterno delle estremità fornisce una maggiore stabilità in discesa, consentendo di affrontare con fiducia le strade sterrate e i sentieri accidentati. Il controllo migliora notevolmente, permettendo di spingersi al limite, nella massima sicurezza. Una delle caratteristiche distintive è la presenza di estensioni ad arco integrate che offrono un punto di appoggio aggiuntivo durante le lunghe pedalate. Ciò non solo riduce la fatica nelle mani e nei polsi, ma contribuisce anche a migliorare il comfort.

Un altro punto di forza, che dimostra l'attenzione di FSA verso l'avventura, è la compatibilità con le borse anteriori. Gli appassionati di bike packing sanno quanto sia importante avere spazio sufficiente per trasportare l'equipaggiamento essenziale. Il Pro Wing AGX offre un'area di montaggio dedicata per l'installazione delle borse anteriori consentendo di portare con tutto il necessario.

INFORMAZIONI TECNICHE

Ø31.8 x W420, 440, 460 mm (c-c)

100 mm drop, 70 mm reach

Flare to 25° - Adjust the drop to 100 mm / Offset 50 mm

Peso: 380 g

VISION SC: VERE ALL-ROUND IN CARBONIO

La gamma “Service Course”, con altezze del cerchio 45 e 60, è sviluppata per chi ricerca ruote allo stesso tempo reattive e agili in salita, ma anche aerodinamiche per i percorsi pianeggianti

La gamma SC di Vision rappresenta il gradino d’ingresso nella linea di ruote in carbonio. L'acronimo "Service Course" denota dei prodotti che coniugano qualità e prezzo: sono, infatti, sviluppate con tecnologie direttamente derivate dalla serie Metron, in dotazione ai team World Tour EF Pro Cycling e Bahrain Victorious, con un prezzo competitivo. Le due nuove altezze del cerchio, 45 e 60, sono nate per rispondere alle diverse necessità: adatta a coloro che sono alla ricerca di una ruota altamente reattiva e agile in salita, sia aerodinamica nei percorsi pianeggianti, che richiedono un’ottima stabilità a velocità elevate. Il canale interno da 21 mm, dotato di hook, permette l'installazione di pneumatici tubeless con sezioni anche superiori a 28 mm. I mozzi con raggiatura 2:1 a 24 raggi sono studiati per garantire un’ottima rigidità anche alle forze laterali e per adattarsi a ogni stile di pedalata. Al posteriore è presente un freehub in alluminio a tre cricchetti, scelta classica ma estremamente affidabile. In sintesi, le SC costituiscono l’ideale per chi ricerca prodotti di altissima qualità a prezzi contenuti. Le caratteristiche tecniche le rendono delle vere all-round, ideali per accontentare sia chi si avvicina al mondo delle ruote in carbonio, sia i ciclisti più esperti che ricercano un prodotto senza avere degli eccessivi deficit di performance rispetto a modelli dai costi superiori.

Cerchio in carbonio

Profilo 45-60 mm

TA-12 e X-12

6 cuscinetti sigillati (2F + 4R)

Canale interno 21 mm

FSA - 039.6885265 - fullspeedahead.com

INFORMAZIONI TECNICHE

Costruzione artigianale, interamente a mano

Raggi aerodinamici

2:1 24F / 24R

1.690 gr/paio (SC60), 1.590 gr/paio (SC45)

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FOCUS PRODOTTO IN COVER
27 U PROC X IL PACCHETTO DI POTENZA ALL-MOUNTAIN Prova ora presso il tuo rivenditore FLYER di fiducia flyer-bikes.com/haendler-finden

SMART SAM, IL TUTTOFARE DI SCHWALBE

Lo Smart Sam è il modello tuttofare di Schwalbe, che nel tempo si è guadagnato il titolo di pneumatico da mtb di maggior successo per il marchio tedesco. La sua identità va comunque oltre l’utilizzo sull’uso fuoristrada non competitivo, perché si tratta di un copertone che, grazie alle sue peculiarità, riesce a garantire un buon compromesso anche quando viene usato su tutti i fondi stradali nelle gite fuori porta. Rinnovato e migliorato integralmente in vista dell’ultimo Eurobike 2023, Smart Sam non ha solo un look nuovo e moderno, ma è ottimizzato anche per l’utilizzo per le eMtb, un segmento in costante crescita sul mercato. Grazie allo stile del battistrada “a freccia” è più dinamico della versione precedente, mentre i tasselli di frenata più lunghi fanno sì che lo Smart Sam riesca a essere uno pneumatico efficiente sia per le suv bike sia per le mtb, oltre che particolarmente performante sulle biciclette elettriche. Le caratteristiche di guida sono state ulteriormente migliorate, e avvantaggiano i rider polivalenti che decidono di montare lo Smart Sam sulle proprie bici. Il copertone presenta la protezione combinata mtb-DD-Raceguard contro le forature. Il tessuto SnakeSkin che ricopre l’intero pneumatico e la RaceGuard sotto il battistrada offrono la massima sicurezza. La mescola, invece, è l’Addix Performance Compound, resistente e versatile che viene utilizzata dall’azienda tedesca per le gomme da mtb della linea Performance.

L’IMPEGNO CON FAIR RUBBER

Schwalbe, da anni al fianco dell’associazione Fair Rubber, sta aumentando la quantità di gomma usata per i propri copertoni proveniente dal commercio equo solidale. Oggi tutti quelli gravel della serie G-One, i tre modelli da strada Pro One e gli pneumatici da mountainbike Nobby Nic, Magic Mary e Big Betty sono prodotti rispettando delle linee guida con cui l’azienda tedesca si impegna a sostenere attivamente il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei raccoglitori di gomma. Per ogni chilo di caucciù naturale, Schwalbe paga 50 centesimi di euro in più direttamente ai piccoli agricoltori, cifra che corrisponde a circa un terzo del corrente prezzo di mercato. Al momento, l’azienda tedesca è l’unica produttrice di pneumatici che utilizza nei suoi prodotti caucciù proveniente da commercio equo solidale e che aiuta le persone direttamente attraverso un sostegno economico.

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La nuova versione del copertone da mtb di maggior successo dell’azienda tedesca è ottimizzata anche per le bici elettriche e mantiene intatta la sua polivalenza tra strada e off-road
FOCUS PRODOTTO
Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it

SL MINIMAX, LA LUCE GUIDA DEI CICLISTI

La nuova lampada anteriore di Lupine è stata premiata all’ultimo Eurobike, in particolare per la sua capacità di combinare un design compatto a prestazioni di alto livello, come già dimostrato in una gara di ultracycling negli USA

La SL MiniMax di Lupine è rientrata tra i vincitori dell’Eurobike Award 2023, riconoscimento conferito da un panel di esperti durante la fiera per premiare i prodotti innovativi e di alta qualità nel mondo del ciclismo (trovate una selezione degli Award assegnati a pagina 15 di questo numero). Il marchio tedesco, specializzato in lampade, faretti e frontalini per l’attività sportiva, ha pensato la SL MiniMax per l’uso in eBike, capace di offrire un’illuminazione fino a 2.100 lumen in modalità abbagliante.

Quest’ultima ha un raggio d’azione di 210 metri, che viene attivato automaticamente da un sensore integrato nella lampada. Il fascio di luce più basso, invece, raggiunge i 900 lumen. Il controller è montato direttamente accanto all'impugnatura destra del manubrio, mentre le luci corte e lunghe sono indicate dalla retroilluminazione verde e blu del pulsante. L’alloggiamento in cui è inserita la lampada è realizzatointeramente

in alluminio lavorato a CNC. Insieme alla lampada, Lupine include anche il sostegno per il montaggio sul manubrio. Il peso totale è di 100 grammi. Dal punto di vista estetico, la SL MiniMax riesce a mantenere dimensioni piccole e compatte. Inoltre, è stata progettata in modo da essere smontata facilmente nelle sue singole parti, così da ripararla senza troppi sforzi. Ciò ne prolunga la durata nel tempo, rendendo nelle intenzioni questo prodotto molto sostenibile. La SL MiniMax di Lupine è stata utilizzata anche nel corso della RAAM (Race Across America), una gara di ultraciclismo su strada corsa negli Stati Uniti lunga 4.888,7 chilometri nell’ultima edizione. A montare la lampada sulla propria bici è stato Fritz Geers, il più giovane tedesco ad aver concluso la maratona. Geers ha chiuso al settimo posto assoluto con il tempo di 10 giorni, 23 ore e 22 minuti ed è stato accompagnato giorno e notte dalla SL MiniMax.

“Il regolamento richiede anche l'illuminazione di giorno, motivo per cui abbiamo sempre caricato le batterie in auto durante il tragitto. Un grande vantaggio è che la batteria può essere rimossa dalla lampada per ricaricarla. I quasi 5.000 chilometri nel caldo del deserto, le vibrazioni causate dalla scarsa superficie stradale e la tanta pioggia verso la fine della gara non sono stati problemi per la lampada” Fritz Geers sulla sua esperienza con la SL MiniMax al RAAM

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FOCUS PRODOTTO

XXR CARBON RACE, LA PROVA DEL NOVE

Vista per la prima volta lo scorso anno a IBF, è finalmente disponibile sul mercato una delle trail elettriche più attese. Un progetto tutto italiano molto ambizioso, che sancisce l’ingresso di Brinke nel mondo delle eMtb più performanti

di Gabriele Vazzola

Si fa presto a dire “design”, ma quando questa parola diviene aggettivo e la si associa a un prodotto industriale o artigianale, spesso non tutti comprendono che nel suo significato più classico è un valore che va attribuito unicamente quando l’estetica va a braccetto con la funzione. Dopo averla vista da vicino e provata, possiamo dire che XXR Carbon le ha entrambe. L’avevamo già presentata sui nostri media e intervistato Mattia Bossoni, il product manager che ha seguito lo sviluppo della bici, ma ora abbiamo potuto anche provarla.

Per rendersi conto delle qualità di un mezzo trail senza compromessi non bastava una pedalata nei percorsi dietro casa, ma l’abbiamo portata con noi prima in bike park e poi sui sentieri di montagna, il suo habitat naturale. Qui abbiamo potuto renderci conto delle sue doti di instancabile arrampicatrice, dove il motore Shimano EP801 da 250 W e 85 Nm è ben supportato dal comportamento della sospensione posteriore, creando una combo che restituisce un’ottima trazione. In questo caso aiuta anche la configurazione mullet con ruota posteriore da 27,5”, che offre al contempo uno step di agilità in più quando si tratta di muoversi sullo stretto, e aggressività nella guida al limite, mitigando in parte quella che è la mole non indifferente di una eMtb fatta per affrontare i terreni più impegnativi ed essere stabile in velocità. Quando si punta la prua verso il basso, la nuova Brinke continua a non deludere le aspettative. Nelle varie situazioni tipiche dei sentieri in quota, tra rock garden e radici, si comporta in maniera intuitiva affrontando al meglio ogni situazione. Il muscoloso top tube è una presenza rassicurante e sembra spingere il rider a osare di più. In effetti, grazie anche alla massiccia e rigida Rock Shox Zeb Ultimate, la XXR Carbon sembra passare su tutto rimanendo ben piantata al terreno. Nello stretto, dove si predilige la guida dinamica, non siamo certo nel territorio in cui le eBike si comportano meglio, ma quando si impara a conoscerla un po’ questa bici non scontenta ed è in grado di restituire anche doti di agilità non richieste da questo tipo di mezzi. Il peso, infatti, complice anche la potenza della batteria, talvolta si fa sentire, ma è una caratteristica comune a tutte le eMtb di questo segmento, cui la Brinke è di fatto perfettamente allineata. Le geometrie ben bilanciate e l’angolo sterzo aperto ma non

estremo si apprezzano in salita, sule rampe più pendenti come sulle lunghe mulattiere dove si nota il lavoro di fino anche sulla scelta del giusto compromesso. Il risultato ottenuto dalla casa di Desenzano su questo modello è sicuramente riuscito per quanto riguarda le situazioni tipiche delle eMtb destinate al trail (ma che non disdegnano certo anche l’enduro più spinto), ma c’è un altro punto a favore di questa bici non del tutto scontato. Parliamo del suo comportamento nei tratti veloci e guidati. Quando si prende confidenza con il mezzo, e come si suol dire “si impara a dargli del tu”, stupisce come la massa e il peso sembrino in parte sparire e le differenze con le bici muscolari più aggressive si assottiglino. In questo tipo di percorsi, la bontà del reparto sospensioni permette di “pompare” i trail in maniera aggressiva e di lanciarsi a tutta velocità anche nei sentieri più tortuosi, sempre sicuri del comportamento degli ottimi freni a disco Shimano XTR, che aiutano nella guida al limite grazie alla loro potenza e intuitività. Non solo, nei repentini cambi di direzione si apprezzano anche rigidità, leggerezza e scorrevolezza delle ruote con cerchi in carbonio e degli ottimi mozzi, sempre Shimano XTR. Con la XXR Carbon, Brinke segna dunque un passo importante nella sua evoluzione come brand, sfidando i top player nel terreno più difficile e conteso. Le mtb elettriche, infatti, sono tra le più vendute e apprezzate dai biker italiani, che hanno ora una scelta confezionata in patria e in grado di soddisfare al pieno le aspettative anche dei rider più esigenti.

SCHEDA TECNICA

Telaio: XXR Carbon Full Suspended in carbonio

Forcella: Rock Shox ZEB Ultimate

Ammortizzatore: Rock Shox Super Deluxe Ultimate

Gruppo: Shimano XTR, 12 velocità

Freni: Shimano XTR BR-M9120, quattro pistoni rotori 220/203

Ruote: cerchi in carbonio, mozzo Shimano XTR

Brinke - 030.9144848 - info@brinkebike.com

Gomme: Schwalbe Magic Mary 29x2.6 (ant), Schwalbe Big Betty 27,5x2.6 (post)

Specifiche eBike

Motore: Shimano EP801, 250 Watt, 85 Nm

Batteria: Darfon 708 Wh

Display: Shimano SC – EN600

30 C M Y CM CY CMY K
SOTTO LA LENTE

NON È POI TANTO STRANO, SENTIRSI GRAVEL RIDER A MILANO

Grazie a un evento promosso e curato dall’agenzia di comunicazione Green Media Lab, Polartec e MAAP presentano alla stampa di settore il frutto della loro nuova collaborazione: i capi tecnici della linea Alt_Road di Gabriele Vazzola

Polartec, grazie alla costante ricerca nel campo dei tessuti performanti per la produzione di abbigliamento tecnico, è partner dei migliori brand di ciclismo, dai più tradizionali a quelli capaci di anticipare movimenti e tendenze, dettando il passo in termini di design e prestazioni. È il caso per esempio di MAAP, brand australiano che combina il meglio del vestiario funzionale coniugando stile e sostenibilità. Come i capi tecnici della collezione Alt_Road, realizzati in fabric con tecnologia Polartec Power Dry e Polartec Alpha. Le due aziende, grazie alla collaborazione con l’agenzia di comunicazione Green Media Lab di Milano, ci hanno dato la possibilità di provare

questi indumenti così versatili alla scoperta di quella che è la rete di strade bianche, sentieri e percorsi gravel intorno al capoluogo lombardo. Non sembra vero quando con poche pedalate la città lascia spazio alla campagna, il cui territorio, soprattutto verso sud, è un susseguirsi di campi, navigli, canali, piccoli e bucolici laghi, edifici rurali, fattorie… Insomma, quanto di più lontano si possa immaginare rispetto alla Milano da bere dei bar del centro, a Piazza Affari e alle fashion boutique del Quadrilatero della moda. Un vero e proprio parco giochi per chi ama la bici, soprattutto se in una delle sue forme più pure, semplici, se vogliamo bambinesche: il gravel.

MAAP X POLARTEC

Lasciamo alle spalle la città e lo stress in una calda sera d’estate, e ciò che indossiamo ricalca appieno l’essenza di questo mood. Parliamo della jersey MAAP x Polartec Alt_Road Ride Tee 3.0, che presenta alti livelli di traspirazione, un isolamento attivo e un’asciugatura rapida che diventa essenziale durante le stagioni più calde. Il tessuto Polartec Power Dry con cui è confezionata questa maglia è stato progettato per offrire una traspirazione meccanica superiore. Questa tecnologia di tessuto bi-componente è costruita con un interno idrofilo per allontanare l'umidità dalla pelle e trasferirla allo strato esterno. La superficie disperde e rilascia l'umidità per favorire tempi di asciugatura più efficienti. L'evaporazione continua, inoltre, impedisce la saturazione e regola la temperatura in condizioni di caldo e freddo. In pratica, si tratta di una t-shirt tecnica in grado di garantire prestazioni elevate con un look casual, adatta quindi a godersi in libertà il tempo in sella quanto quello dedicato al relax. Questo è possibile grazie anche alla vestibilità rinnovata, con nuovi pannelli laterali e un passo articolato delle maniche in un design a due pezzi, con una lunghezza maggiore per una migliore funzionalità in bici.

Quando la sera diventa più fresca, oppure nelle ride di mezza stagione, entra in gioco un altro dei must della linea Polartec, applicato questa volta a un gilet smanicato MAAP. Parliamo di Alpha, una tecnologia di isolamento in grado di far fronte a variazioni di temperatura e a condizioni di start-stop, grazie al sistema attivo progettato per mantenere una termoregolazione corporea rilasciando continuamente il sudore in eccesso, consentendo maggiore traspirabilità durante l'attività. Maap x Polartec Alt_Road Thermal Vest è un gilet con zip che offre una regolazione termica superiore grazie a un leggero strato esterno antivento abbinato alla fodera Polartec Alpha. I pannelli laterali traforati e quello posteriore elasticizzato offrono traspirabilità.

Le tasche posteriori in ripstop elasticizzato garantiscono elevata resistenza. Il gilet è dotato di marchio e toppa posteriori riflettenti per maggiore visibilità in condizioni di scarsa illuminazione, oltre a un rivestimento idrorepellente per condizioni di umidità leggera. Entrambi questi capi uniscono una vestibilità comoda a un design minimale e mai sfacciato, tanto che sono entrambi perfetti per un utilizzo “in” e “off” bike, adatte a non sfigurare durante le più lunghe ed epiche gravel ride, ma nemmeno nelle soste per gustare magari l’enogastronomia locale, o semplicemente un aperitivo con i compagni di uscita.

polartec.com - maap.cc

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ALT_ROAD RIDE TEE 3.0 ALT_ROAD THERMAL VEST
PARTNERSHIP

RAMPAGE, NON CHIAMATELA (SOLO) CROSS COUNTRY

Fantic entra nel segmento delle light eMtb con un prodotto nuovo e frutto di un grande sforzo di ricerca e sviluppo. Design e prestazioni si coniugano in una bici che alla prova dimostra grande versatilità: basta avere un po’ di gamba

Sul numero 05/2023 di Bikefortrade l’abbiamo presentata come Prodotto del Mese, sciorinando i freddi numeri e le sue caratteristiche peculiari. Nel frattempo però abbiamo anche potuto provarla e quindi possiamo anche raccontarvi come si comporta sul campo. Lo stato maggiore di Fantic, per presentare al meglio la nuova Rampage, ha chiamato a raccolta i media più autorevoli nel campo delle ruote grasse in un luogo speciale: le colline del Prosecco, dove nasce un prodotto italiano d’eccellenza, conosciuto e gradito in tutto il mondo. L’augurio è quello che anche la nuova Rampage possa essere riconosciuta e apprezzata allo stesso modo a livello internazionale. Fin da subito sono stati chiari l’impegno e la dedizione profusi nella sua realizzazione da parte di tutto il team di Fantic. Durante la fase preliminare di presentazione di questa nuova mtb, le figure coinvolte nel suo sviluppo hanno parlato del design personale e unico che dà vita a una bici in cui l’estetica si coniuga con le prestazioni di alto livello, grazie anche a una scelta attenta della componentistica che non delude. Il telaio è un full carbon, con un layout delle fibre appositamente studiato, e la riproposizione del toptube che si innesta nel tubo sterzo “a cobra”, come avviene anche nei modelli già a catalogo, creando di fatto una sorta di family feeling. Questo viene però riproposto sulla Rampage in maniera più raffinata ed esteticamente evoluta. Un dettaglio che, soprattutto nella colorazione rosso lucida, crea ombre e riflessi che non lasciano certo indifferenti. Nel telaio va sottolineato il linkage della sospensione che lavora anche grazie alla flessione dei foderi obliqui che, oltre al risparmio di peso per l’assenza di uno snodo, restituisce una certa reattività e progressività al suo comportamento. L’idea è quella di proporre un prodotto dal peso molto contenuto destinato ai biker che vogliono guidare l’eBike come una muscolare e in cui la drive unit venga percepita il meno possibile. La combo tra batteria integrata e il motore TQ assolvono a questa funzione in maniera egregia. La versione top di gamma con montaggio XC mantiene il peso a 15,5 kg e piacerà a chi vuole pedalare su percorsi misti (tipo XCO e marathon) e affrontarli mettendoci del proprio e a tutta velocità. Il motore da 50 Nm infatti dà la giusta assistenza, senza mai esagerare e senza essere troppo invasivo, ma spinge in maniera fluida e regala grande trazione anche sulle rampe più pendenti.

Servono però un po’ di tecnica e di gamba, perché Rampage si guida davvero come una bici senza motore. Non si può certo sperare di affidarsi al “turbo” come sulle eBike più convenzionali, ma scommettiamo che per la totalità dei biker più esperti la cosa verrà percepita come un plus. Nell’allestimento downcountry aumenta la corsa delle sospensioni (da 120 a 140 mm) e in parte anche la versatilità di un mezzo che strizza l’occhio anche a un utilizzo “aggressive trail”. I numeri non sono quelli di una trail pura o di una enduro, ma la leggerezza, la rigidità del telaio full carbon, le geometrie azzeccate e il funzionamento del carro posteriore (progressivo e reattivo) le permettono di essere guidata in maniera dinamica, di saltare, affrontare discese veloci e tecniche e di volare nei single track. Una doverosa nota di merito va al pacchetto di sospensioni Suntour, una scelta non convenzionale, ma che non sfigura rispetto a brand più blasonati. Il motore,

oltre che in salita, si fa apprezzare particolarmente nei rilanci, regalando un’esperienza alla guida appagante; un mix che prende il meglio delle bici tradizionali e il meglio delle eBike. Per entrambe le versioni la batteria ha una potenza di 360 Wh (la metà delle eBike con allestimenti più canonici) ma le caratteristiche della bici invitano a guidarla al minimo dell’assistenza, alzando i giri unicamente nei tratti più ripidi, oppure a motore spento nei percorsi pianeggianti o di trasferimento. Questo permette di salvaguardare l’autonomia che potrebbe sembrare il punto debole di questa configurazione light. Durante la nostra prova abbiamo percorso più di 30 chilometri tra saliscendi, rampe e single track, senza troppo pensare al risparmio, e non siamo arrivati nemmeno a metà “serbatoio”. Ciò significa che un biker dal peso medio, con un po’ di oculatezza e conoscenza della bici, può percorrere agevolmente distanze tra gli 80 e i 100 km a seconda del dislivello, il che non sembra affatto male.

Come detto, non siamo di fronte a una bici per tutti o per chi a una eMtb chiede di essere comodo e non fare fatica. Piuttosto, siamo davanti a quello che sembra essere l’anello di congiunzione tra i due mondi, il muscolare e l’elettrico, capace di regalare le emozioni di entrambi a chi saprà cogliere l’essenza di questa Rampage, scatenata di nome e di fatto.

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Fotocredit@alexluise
fantic.com
SOTTO LA LENTE

LASCIATE OGNI MAL DI SCHIENA, O VOI CHE PEDALATE

Che sia per motivi legati alla preparazione atletica o alle caratteristiche della bici, il tronco è sottoposto a sollecitazioni che alla lunga possono creare problematiche durature. Ma che con piccoli accorgimenti è possibile almeno prevenire e alleviare

Chi va spesso in bici lo sa che potrebbe essere soggetto a frequenti e spesso invalidanti mal di schiena, soprattutto se ha un assetto errato. Le aree più a rischio: quella lombare e quella cervicale. In questo articolo con l’Accademia Nazionale di Mountain Bike andiamo a scoprire alcune cause tecniche e fisiche (che non si sostituiscono ad alcun parere medico e non tengono conto di patologie preesistenti) e come, con alcuni accorgimenti sulla postura, sia possibile migliorare la propria condizione.

CAUSE FISICHE

Preparazione atletica

La preparazione del ciclista o dell’atleta può giocare un ruolo fondamentale nei dolori alla schiena, anche con la corretta componentistica. Per esempio, a fronte di un livello di allenamento non adeguato, uno sforzo più intenso del normale potrebbe causare problematiche. È quindi auspicabile qualche giorno di riposo seguito da una ripresa “a piccoli passi”, adatta al proprio fisico.

Migliorare la postura e la flessibilità muscolare

La posizione richiesta dalla bici da corsa non è esattamente comoda e naturale. Pedalare per tanto tempo e ad alta frequenza richiede un assetto “proteso” in avanti e spesso genera un accorciamento dei muscoli del bacino, con conseguente perdita di mobilità di tutta la zona. Chi ne paga le conseguenze, ovviamente, è la schiena, per cui servirebbe un allenamento indirizzato a ricreare una postura quanto più corretta e a favorire un’adeguata elasticità muscolare. L’inverno è il periodo perfetto per dedicarvisi, in quanto le uscite in bici sono meno frequenti e si potrà riprendere la stagione con più forze. Quando non è possibile mantenere una certa regolarità nell’allenamento, è sufficiente dedicare almeno 10 minuti al giorno a esercizi di allungamento e stretching.

Rafforzare i muscoli della schiena e gli addominali

Per raggiungere alte performance bisogna essere anche atleti preparati. Il gesto della pedalata interessa principalmente le gambe, ma riguarda catene cinetiche più complesse che quasi sempre includono anche i muscoli della schiena. Avere un tronco forte dunque aiuta a sostenere meglio la colonna, trovare una postura corretta e addirittura andare più forte. Per questo è necessario dedicare almeno una seduta alla settimana a un allenamento diverso dalla bici rivolto a muscolatura, tronco, addominali e braccia. Quindi in inverno, ma anche lontano dalle gare, è meglio privilegiare una preparazione di questo genere.

Reach e drop

CAUSE TECNICHE

Una delle motivazioni più frequenti è sicuramente la scorretta posizione in bici. In questo caso entrano in gioco il reach e il drop, rispettivamente la distanza e il dislivello sella-manubrio. Se il dolore riguarda la zona cervicale, con tutta probabilità reach e drop sono calibrati in maniera eccessiva: è possibile che la posizione sulla bici sia troppo allungata e il manubrio troppo basso. Questa condizione può mettere sotto sforzo anche la zona lombare, costretta a flettersi, ma in tal caso non è da escludere che vi sia il problema opposto: una posizione troppo eretta, infatti, è comoda per la cervicale, ma va a scaricare la maggior parte del peso sulla zona lombo-sacrale, creando dei sovraccarichi. La chiave risiede ovviamente nel giusto compromesso tra i due parametri.

Altezza, forma e posizione della sella Anche l’altezza della sella, la sua forma e la sua inclinazione, se non settate correttamente, possono avere un ruolo chiave nelle sollecitazioni sulla zona lombare. Se la sella è troppo alta, il ciclista si troverà a oscillare nel tentativo di raggiungere i pedali. Anche una punta eccessivamente rialzata può comportare problemi nella stessa area, poiché il bacino, costretto a ruotare all’indietro, soffrirà di maggiore tensione. È quindi preferibile posizionare la sella con la punta inclinata verso il basso, anche a beneficio della zona perineale. Persino la sua forma può limitare la rotazione del bacino, costringendo la zona lombare a flettersi in modo innaturale. Questa dovrebbe infatti adattarsi alla larghezza delle ossa ischiatiche e all’elasticità della schiena.

Geometria del telaio

Per posizionare adeguatamente la sella e trovare la condizione ottimale tra reach e drop è necessario sia trovare la misura corretta, sia la giusta tipologia di telaio. Per esempio, un frame endurance favorirà chi è solito soffrire di dolori alla schiena, a differenza di uno areo o racing. Il primo, infatti, presenta reach e drop limitati, permettendo una posizione di guida rialzata e più rilassata, e geometrie che assorbiscono gli urti, che vengono così trasmessi in modo più lieve a braccia, collo e schiena.

Scelta dei componenti

Anche questa decisione può aiutare a prevenire o alleviare i dolori alla schiena che derivano dalle sollecitazioni provenienti dal manto stradale, soprattutto quanto più il telaio è rigido e pensato per la corsa. Alcuni componenti consigliati:

• ruote con canale largo, per maggiore stabilità e comfort;

• gomme dalla sezione generosa che, abbinate a ruote con canale largo, permettono pressioni di gonfiaggio inferiori e quindi assorbono meglio le vibrazioni. I vantaggi sono amplificati se si sceglie il tubeless;

• altrimenti, gomme da almeno 25 o 28 mm (corsa) a pressioni basse, purché entro i limiti indicati dal costruttore;

• nastri manubrio imbottiti (corsa) con uno spessore adeguato, per assorbire meglio le vibrazioni;

• selle con l’adeguata imbottitura, che segue lo stesso discorso del manubrio.

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BIKEFORTRADE X ACCADEMIA MOUNTAIN BIKE
Per altre informazioni è possibile inviare una email a adriana.pirovano@scuoladimtb.eu oppure telefonare al numero 02/55211039 o inviare un fax al numero 02/55213793 È anche possibile andare in sede dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 18:00 concordando un incontro.

HAPPY RIDING DAYS CON FONZI BIKE

Nato

nel

2021 ad Alassio, quello di Marco Alessandro Fontana

punta a essere più di un semplice negozio. Sia per il tipo di esperienze offerte con i noleggi, sia per le ambizioni future all’interno di un territorio molto competitivo di

Fonzi Bike nasce nel maggio 2021 dalla passione trentennale per il ciclismo e per la riparazione di biciclette del meccanico Ottavio Nattero, oltre che dall’esperienza imprenditoriale di Marco Alessandro Fontana. Quest’ultimo, legato in precedenza al mondo Bosch Automotive, ha avuto la visione e l'intuizione di valorizzare nuove fasce di clientela, soprattutto con l’avvento dell’eBike. “Avevamo anche intenzione di far scoprire alle persone, specialmente allo straniero del nord Europa, un territorio di sentieri e strade strepitosi, sia da un punto di vista morfologico e climatico, ma anche panoramico, perfetto per gli appassionati di mtb e di bici da strada”, ci ha raccontato in quest’intervista.

Il nome del negozio da cosa deriva?

È un soprannome che mi porto dietro dai tempi dell’università a Torino. Da Fontana a Fonzi. Nei dintorni mi conoscono tutti così ed è stato naturale dare questo appellativo anche al negozio.

Com’è strutturato il negozio tra parte vendita ed espositiva e officina?

Ci sono tre ampissime vetrine di esposizione di bike ed eBike, un grande bancone, un’officina con le migliori attrezzature sia classiche, sia software per la diagnostica delle eBike dei principali sistemi elettrici. Non può mancare, naturalmente, un’area abbigliamento, caschi, scarpe, occhiali, ricambi e accessori.

Oltre alla vendita, quali servizi offrite in negozio per i ciclisti?

Il noleggio di bici sia muscolari sia elettriche di tutte le tipologie, i tour guidati, e le riparazioni in un’officina all’avanguardia. Puntiamo sulla nostra competenza e professionalità, oltre che su prodotti di alta qualità: caratteristiche che ci vengono riconosciute anche dal pubblico e dai feedback che riceviamo.

Come sono cambiati i clienti nel corso degli ultimi anni?

Il ciclista “storico” è diventato sempre più informato, competente ed esigente, grazie ai siti internet e alle riviste di settore, mentre con l’avvento delle eBike si sono affacciate due nuove fasce di clienti. Una totalmente digiuna di biciclette, quindi da formare e informare totalmente da zero, e l’altra di ex ciclisti che si sono rimessi in sella grazie proprio alla pedalata assistita.

Fonzi Bike si trova in una zona notoriamente molto frequentata da biker: come vi integrate nel territorio e cosa proponete a chi vuole scoprirlo in bici?

Offriamo un’ampia scelta di tour in eBike in zona, più una partnership per gli shuttle su Castelvecchio e il colle di Nava per chi vuole darsi all’enduro. Tra le opzioni abbiamo un aperitivo panoramico in eBike, un tour dei borghi, escursioni storicoculturali, giri al tramonto o in notturna offroad in eBike con pizzata conclusiva e l’enduro. I nostri servizi, al momento, sono rivolti perlopiù a chi è presente ad Alassio per i motivi canonici come mare, spiaggia e strutture ricettive. Parliamo quindi di offerte cicloturistiche relativamente “semplici” per la maggior parte. Per i tour ci appoggiamo a due guide locali e talvolta lo faccio anche io in prima persona, soprattutto per clienti un po’ più affezionati.

Cosa può riservare il futuro invece?

In futuro, vorremmo intercettare una parte della clientela che in genere va a Finale Ligure e biker altospendenti, a cui piace fare enduro e che cercano strutture ricettive di più alto livello. Anche qui ad Alassio e dintorni, del resto, abbiamo tanti trail tecnici adatti alle persone più esigenti.

Qual è il cliente tipo che entra in negozio? E qual è la provenienza delle persone che si rivolgono a Fonzi Bike?

Per le vendite di bici nuove il 30% è gente del posto, mentre il 70% sono abitanti di seconde case provenienti da Piemonte e Lombardia. Per l’officina è lo stesso.

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FOCUS SHOP

Il noleggio, invece, richiama un 50% di turisti statunitensi, francesi, tedeschi e olandesi, un 40% da Piemonte/Lombardia e 10% di locali, comunque piuttosto altospendenti.

Quanto pesa il noleggio nel fatturato complessivo del negozio?

Circa il 20%, una percentuale che vogliamo far salire al 50. L’obiettivo, per il futuro, è destagionalizzare il flusso turistico, perché il potenziale è molto importante. Se guardiamo all’economia di Finale Ligure, che è l’eccellenza nella nostra zona, notiamo che si lavora più d’inverno che d’estate. Attualmente lavoriamo circa cinque mesi, ma potremmo e dovremmo lavorarne dieci.

Quali criteri adottate per la scelta dei brand con cui collaborate?

Guardiamo il rapporto qualità/prezzo, la disponibilità e le tempistiche delle consegne. Quando parliamo di mtb da enduro o XC ci rivolgiamo perlopiù a brand stranieri: tedeschi, statunitensi o spagnoli.

Indirizzo: viale Guglielmo Marconi, 57, 17021, Alassio (SV)

Telefono: 320.2669660 - 018.2021725

Mail: info@fonzibike.com

Sito: fonzibike.com

Facebook: FonzieBike

Instagram: @fonzi_bike_alassio

Numero titolari: 1

Numero dipendenti: 1

Grandezza negozio mq: 85 mq

Grandezza officina mq: 25 mq

Servizi offerti: vendita, noleggio, officina, abbigliamento, ricambi e accessori

Bici: BH Bikes, Exept, Italwin

Abbigliamento: Gist, Ion, Leatt, Salice, Sidi, Xbionic

Accessori: Agu, Gist, Mvtek, Renthal, Race Face, Selle Italia, Skuad, Switch, Tucano Urbano, Wd-40

Componenti: Bosch, Galfer, Maxxis, Shimano, Technomousse

FOCUS SHOP
SCHEDA NEGOZIO Fonzi Bike

CONNESSI FINO ALLA META

La filosofia dietro ai servizi di Ecospazio è inclusa già nel suo nome: essere quanto più sostenibili e capillari. E così sono i prodotti che offre, una moltitudine di opzioni elettriche (e non) per supportare ogni forma di sharing mobility

Ben prima che il tema dell'eMobility assumesse il ruolo rilevante che ha negli ultimi tempi, Ecospazio, brand di Logiss Srl, si stava già adoperando per elettrificare la rete cicloturistica italiana. E l’ha fatto aprendosi a un’offerta onnicomprensiva, non incentrata su un singolo prodotto, bensì su una rete unificata di proposte che potesse dare risposte diverse allo stesso dilemma: come rendere più sostenibili e meno impattanti gli spostamenti, invitando nel frattempo la comunità ad adottare pratiche di rispetto degli spazi condivisi. Come la strada e i suoi frequentatori.

Ecospazio si occupa di progettazione, produzione e installazione di sistemi bike sharing e ricarica per veicoli elettrici, come ciclostazioni e colonnine di ricarica. Non solo: si avvale di partner tecnologici qualificati per coinvolgere quanti più stakeholder possibili e assicurare così una maggiore diffusione del servizio. Produzione italiana al servizio di una smart electric mobility: il progetto tutto nazionale propone un modo intelligente per “restare connessi”, senza limiti di alcuna sorta.

Tra i punti di forza rientrano le ciclostazioni online e offline, pensate per il bike sharing rispettivamente pubblico e privato: il primo inteso nel vero senso della parola, per la mobilità condivisa in quanto asset principale dello sviluppo delle

città a basso impatto ambientale; il secondo per offrire anche uno strumento di comunicazione per enti e aziende che vogliono promuovere le proprie scelte green. Entrambi possono avere funzioni di ricarica eBike automatica, ma nella versione online il sistema connesso alla rete web permette il monitoraggio in tempo reale di tutti i veicoli ed eventuali stazioni collegate. Il modello offline, invece, suggerisce che il primo passo verso il cambiamento può partire anche da una piccola comunità, come un’azienda che intende incentivare l’adozione di mezzi di trasporto alternativi. Per promuovere la sharing mobility, Ecospazio collabora anche con distributori di bici elettriche al fine di fornire un servizio completo e non lasciare né scoperti, né al caso, decisioni che possono avere un impatto positivo sul prossimo.

Queste iniziative e l’ampia gamma di prodotti che serve in modi differenti uno scopo virtuoso dimostrano la bontà della missione di Ecospazio, che può trovare una sua dimensione anche nei percorsi cicloturistici, hotel bike-friendly specializzati, iniziative di welfare aziendale, ma anche progetti pensati per le amministrazioni pubbliche a favore dei cittadini. È il caso del bike sharing gratuito presso L’Aquila, la velostazione a Modugno o a Crema, le colonnine di ricarica all’Università Ca’ Foscari di Venezia e le stazioni per eBike in tutta la provincia di Treviso. A riprova di come l’azienda voglia realizzare il suo obiettivo con qualsiasi mezzo. Basta che sia elettrico.

BIKE HOTEL GUIDE
ecospazio.it
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Colonnina di manutenzione biciclette autonoma “Ecospazio Stand” Stazione di ricarica eBike “Smart Hub” con pannelli fotovoltaici e sistema di videosorveglianza

A PLACE WHERE GREAT JOURNEYS START

Get there

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