Bikefortrade #06-2023

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ANNO 11 - NUMERO 6 - 2023 bikefortrade Foto: Scott Periodico mensile Registrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. DATI&STATISTICHE ITALIA E CICLOTURISMO, COSA CI MANCA? SCHWALBE TACKY CHAN E REBRANDING SPECIALE GRAVITY I SEGRETI DEI TRAIL BUILDERS FLYER ANIMA SVIZZERA, CUORE ELETTRICO FOCUS SHOP MOTTOLINO SHOP&RENT INCHIESTA DOPO I NEGOZI E LE AZIENDE, PARLANO I DISTRIBUTORI

DI BENEDETTO SIRONI

benedetto.sironi@mag-net.it

COSTRUENDO OPPORTUNITÀ

Apensarci bene, oltre che un oggetto amato e utilizzato da miliardi di persone in tutto il mondo, la bicicletta è anche una fantastica costruttrice di nuove opportunità. Ci piace usare questo termine, che peraltro ritroviamo in un’accezione molto concreta proprio in questo numero, nel forse insolito ma certo interessante articolo dedicato ai “trail builders”, protagonisti nascosti ma fondamentali. Ai quali, in rappresentanza di tre località di riferimento del panorama italiano (Mottolino, Kronplatz e Paganella), abbiamo chiesto come si progetta un bike park ideale, quali sono i processi che portano alla definizione e alla realizzazione di nuovi trail e come li si mantengono adatti a essere percorsi da tutti i biker amanti dell’adrenalina.

Un contenuto che apre lo speciale gravity di questo numero. Un segmento che potrebbe essere considerato di nicchia ma che, in realtà, coinvolge una cifra crescente di appassionati. E in generale rappresenta un’importante modalità di promuovere e valorizzare il territorio. Qui entra in campo un settore certamente più ampio e trasversale, nel quale il nostro Paese ha fatto passi avanti importanti negli ultimi anni, ma dove il potenziale di miglioramento è ancora alto. Si tratta del cicloturismo, argomento che abbiamo già analizzato con dovizia di dati e particolari sullo scorso numero. Ma torniamo volentieri a parlarne anche nelle prossime pagine, sottolineando come sia ormai un movimento che attraversa tutta Europa, generando un volume di affari notevole. Molto utile per un’analisi approfondita la terza puntata

dell’indagine Isnart e Legambiente, dalla quale si evince che l’offerta di mercato si è concentrata soprattutto in alcune regioni del Nord, mentre larga parte del sud Italia rappresenta ancora una zona inesplorata. Tre regioni come Veneto (19,0%), Trentino-Alto Adige (16,5%) e Toscana (11,4%) hanno da sole attratto il 47% del flusso di cicloturisti nell’ultimo anno. Certo, la concorrenza di alcune località estere che da anni hanno investito nel settore è da considerare. Ma molti territori del Sud a livello di caratteristiche e clima hanno poco da invidiare rispetto alle isole della Spagna, per esempio, pure in periodo invernale.

Abbiamo quindi cercato di circoscrivere i punti di forza e quelli di debolezza del cicloturismo in Italia. Tra i primi: percezione, panorami, storia, clima, strutture, varietà dei percorsi, offerta enogastronomica. Tra i secondi poca visibilità dell’offerta, mancanza di una rete di itinerari integrata, scarsa sicurezza delle strade, pochi servizi premium, trasporto pubblico intermodale deficitario, scarsa integrazione dei pacchetti turistici. Le opportunità sono numerose: segmento in continua crescita, aumento dell’interesse a livello collettivo, coinvolgimento sempre maggiore delle amministrazioni, istituzione continua di nuovi percorsi, aree interne di particolare pregio, presenza di imprese dedicate e associazioni coinvolte. Ecco perché, anche qui, dovremmo imparare dai trail builders. La cui attività richiede grande dedizione, passione, competenza, continua cura dei dettagli. E soprattutto, un ottimo affiatamento tra tutti i componenti del team.

Editore MagNet Srl SB - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Direttore editoriale: Benedetto Sironi

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Anno 11 - Numero 6 - 2023 - Periodico mensile

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Chiuso in redazione il 13 luglio 2023

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EDITORIALE
MagNet srl SB @bikefortrade

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6 NEWS 8 MERCATO 9 INIZIATIVE 10 PARTNERSHIP, POLTRONE 11 EVENTI DATI&STATISTICHE 12 UN VIAGGIO APPENA INIZIATO INCHIESTA ESCLUSIVA
DOPO I NEGOZI E LE AZIENDE, PARLANO I DISTRIBUTORI EVENTI
FLYER: ANIMA SVIZZERA, CUORE ELETTRICO
PRODUCT 20 SCHWALBE TACKY CHAN: CINTURA NERA DI MEDAGLIE
DEL MESE
FSA GRADIENT: THE GRAVITY LINE
GRAVITY 24 WORK IN PROGRESS 25 TREK, TRANSITION, SCOTT, EXEPT 26 BELL, GIRO, BLUEGRASS, LEATT, ENDURA
EVOLUTION 28 SHIMANO LINKGLIDE, CAMPIONE DI PRATICITÀ REBRANDING 29 A BRAND NEW SCHWALBE FOCUS PRODOTTO 30 LUPINE, TSG 31 VAUDE, L’OUTFIT COMODO PER IL BIKE PARK 32 LA GAMMA DI PRODOTTI DR.BIKE 34 BH BIKES, MAXXIS 35 CLASSIFIED, MOUSTACHE RESPONSABILMENTE 36 OCEANUS, SMUOVERE MARI E MONTI SOTTO LA LENTE 37 PERCHÉ IL TUNING NON CONVIENE? FOCUS SHOP 38 MOTTOLINO SHOP&RENT DI LIVIGNO INTERNATIONAL BIKE SERVICE 40 IL SERVICE ITALIANO UFFICIALE DI DT SWISS BIKE HOTEL GUIDE 42 BIKE NIGHT, OLTRE IL CICLISMO ORDINARIO 20 12 ANNO 11 - NUMERO 6 - 2023 18 42
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BRAND

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MERCATO

L CATTERTON VENDE IL MARCHIO PINARELLO A UN PRIVATE FAMILY OFFICE

Il proprietario di maggioranza di Pinarello, la società di private equity L Catterton, ha venduto il marchio a un private family office. I termini della transazione e il nome del nuovo acquirente non sono stati resi noti. Fausto Pinarello manterrà una partecipazione del 19,7% così come la carica di presidente, e continuerà a lavorare nei reparti di produzione, ricerca e sviluppo. La vendita di Pinarello non è una sorpresa: rapporti non confermati del Financial Times già affermavano Ivan Glassenberg, investitore nel marchio Q36.5, vicino a un accordo per l’acquisizione. Fausto Pinarello ha ringraziato L Catterton, ma si è anche detto pronto a “elevare ulteriormente l’azienda”.

TRAC3, marchio di eBike a tre ruote di Pulsar Engineering, ha siglato un accordo con la sanmarinese OSME Group, che ne diventa distributore ufficiale. Sarà dunque possibile provare e acquistare il trike mediante il circuito OSME. TRAC3, equipaggiata con motore E-P3+ di Polini, si distingue per la presenza di due ruote sterzanti nell’avantreno, con movimento a parallelogramma articolato brevettato e ammortizzatore regolabile in base al carico. La meccanica del trike è inserita all’interno dello spazio compreso tra gli pneumatici anteriori e consente una carreggiata molto stretta. Le leve e i bracci dell’avantreno offrono un baricentro basso, un’elevata guidabilità e uno sterzo leggero e preciso.

Il nuovo marchio italiano ABike si è lanciato nel mercato delle eMtb, debuttando con due modelli: la ABK P23 e la ABK P23 PRO. Il brand nasce dal know how di Ordeo Vitali, noto costruttore di moto da corsa (Moto 3 e 125 cross). Gli stessi telai, in lega di alluminio e saldati a mano, sono esteticamente ideati e curati da Lopodesign, attivo nel mondo della MotoGP. La ABK P23 Pro si colloca a metà tra enduro e downhill, è biammortizzata e rivolta a chi cerca avventure impegnative e tecnicamente esigenti. La ABK P23 è la versione front del marchio, e si propone come una bici agile ma anche abbastanza rigida da assorbire le vibrazioni. Inoltre, tutta la produzione di ABike è certificata TÜV.

Il family office indipendente UTurn Investments ha acquisito il 20% di Dinamo, start up italiana specializzata in integratori alimentari per atleti nata dall’idea di Luca Spada, già fondatore di Eolo. L’imprenditore, contestualmente, investe in una quota di minoranza del Club Deal del marchio 3T, acquisito da UTurn alla fine del 2022. L’operazione vuole consolidare il posizionamento di 3T nel settore bike tramite una partnership strategica con Dinamo. Il progetto nasce proprio dall’idea di soddisfare le esigenze nutrizionali degli atleti attraverso prodotti quanto più naturali possibile. Come prima di tante attività, i nuovi acquirenti 3T potranno ricevere un welcome kit Dinamo-3T.

ACCELL GROUP SPOSTA LA PRODUZIONE DEI TELAI CARGO DALL’ASIA AI PAESI BASSI

Accell Group ha trasferito la sede di fornitura dei telai per le cargo bike dall’Asia ai Paesi Bassi tramite un accordo a lungo termine con la vicina Metalis, entrambi con sede a Heerenveen. L’azienda prevede di costruire più di 100.000 telai nel corso dei prossimi sei anni per Babboe e Batavus. A tal proposito, Metalis sta investendo in un robot per la saldatura extra, macchine piegatrici e ulteriori ottimizzazioni del processo. La nuova collaborazione consentirà di trasportare i telai a zero emissioni fino al sito di assemblaggio e porterà tempi di consegna più brevi. Questo sarà possibile anche grazie a una più facile automatizzazione di questi telai rispetto a quelli delle bici regolari.

FIVE SI UNISCE AD

ARMONY E "INGLOBA" GARELLI

La bolognese FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) ha annunciato la joint venture con Armony. Dall’unione delle due società nasce un polo industriale a maggioranza FIVE che punta ad acquisire la leadership produttiva nazionale nell’ambito della pedalata assistita. Fulcro del progetto è quindi lo stabilimento di Bologna del gruppo FIVE, autonomo dal punto di vista energetico, già in grado di produrre più di 10 mila eBike l’anno. L’unione con Armony porta con sé anche l’acquisizione del marchio lombardo Garelli, rilanciato come brand premium di fascia alta. Infine, la bolognese ha annunciato l’ampliamento dei canali distributivi e della rete di vendita.

Nel primo trimestre di quest’anno, Merida ha riportato un totale di vendite consolidate a € 252.93 milioni, con un leggero aumento del 2,8% rispetto al 2022. Il Q1 ha generato un profitto di € 18.92 milioni, non al passo però con i € 36.48 milioni raggiunti nello stesso periodo dell’anno scorso: ne consegue che i profitti si siano quasi dimezzati. Merida prevede che le vendite arriveranno a € 903.84 milioni sull’interno anno. Un dato da paragonare con le vendite annuali totali di € 1.12 miliardi nel 2022.

8 NEWS
OSME GROUP DIVENTA DISTRIBUTORE UFFICIALE TRAC3 BIKE DOPO L’ACQUISIZIONE DI 3T, UTURN INVESTMENTS “ENTRA” NELLA START UP DINAMO MERIDA SEGNA VENDITE STABILI NEL Q1, MA CON PROFITTI QUASI DIMEZZATI NASCE ABIKE, NUOVO BRAND ITALIANO DI MTB ELETTRICHE Tuttavia, guardando al totale delle vendite consolidate dei primi quattro mesi del 2023, ci si attesta a € 324.40 milioni, solo uno 0,94% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Nella foto da sinistra: Fabio Giatti, amministratore delegato di FIVE, Andrea Casadei e Giacomo Galeazzi di Armony

MAREMMA CHALLENGE BIKEPACKING: LE NOVITÀ DEL 2024

Gli organizzatori di Maremma Challenge

Bikepacking hanno annunciato che per il 2024 il percorso diventerà permanente. La prima edizione ha dimostrato la potenzialità promozionale del formato “slow” per il territorio. Per questo gli organizzatori sono al lavoro per far sì che la traccia possa essere percorsa tutto l’anno. Su gravel, ma anche mtb ed eBike. Il progetto ha visto la collaborazione di negozianti, operatori turistici e istituzioni. Saranno quindi a disposizione una traccia digitale gratuita e un elenco di strutture bike friendly. Seguirà una tabellazione con informazioni base su percorso, chilometraggio e luoghi di interesse. L’evento si terrà comunque due volte all’anno, una in versione Bikepacking e una Plus (quest’anno 8-12 ottobre).

INIZIATIVE

CONEBI SARÀ CO-PRESIDENTE DEL TAVOLO EUROPEO SULL’INDUSTRIA CICLISTICA

Conebi è stata scelta dalla Commissione Europea come co-presidente nella tavola rotonda che gestirà il percorso di transizione alla mobilità dell’UE e la crescita della bike industry. Verranno trattate anche questioni come il rafforzamento della produzione e della ricerca e sviluppo in Europa, le normative sulle bici elettriche, l’importanza di un ecosistema di batterie adeguatamente sviluppato e il ruolo dell’UE e dei governi nel supportare il settore. L’annuncio riguardante Conebi arriva dopo una recente risoluzione approvata dal Parlamento Europeo sulla mobilità leggera in UE, che aveva richiamato l’attenzione sugli Stati membri e sulla Commissione Europea nel lavorare insieme a una strategia comune per l’industria del ciclo.

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CAMPUS BIKE CONVENTION:

PERFORMANCE E NUTRIZIONE NEL CICLISMO

Il 2 e il 3 dicembre, a Bologna, si terrà il primo evento internazionale dedicato al rapporto tra ciclismo e prestazione: Campus Bike Convention, ospitato negli spazi di FICO Eataly, sui temi dell’allenamento, della biomeccanica, della performance e della nutrizione. Al progetto parteciperà un comitato di esperti riuniti da Bikenomist con il supporto di Colnago e il patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana. È quindi un evento pensato sia per professionisti che lavorano nel settore, che per tutti coloro che possono trovarci un’occasione di formazione e networking. Le iscrizioni sono già disponibili, mentre sarà possibile seguire gli interventi della plenaria online o partecipare a eventi e workshop in presenza.

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PARTNERSHIP

PININFARINA DISEGNA

IL SUO PRIMO CASCO DA CICLISMO CON EKOÏ

Ekoï ha presentato il suo nuovo casco Aerodinamica in occasione del giorno della partenza del Tour de France 2023. Il brand francese lo ha sviluppato insieme a Pininfarina, che ha realizzato per la prima volta in 87 anni di storia un casco da bicicletta. Ekoï Aerodinamica è stato progettato per consentire ai corridori più esplosivi, veloci e rapidi di guadagnare watt preziosi nei momenti decisivi. Aerodinamica integra quattro inserti della tecnologia Koroyd, che Ekoï è l’unico a proporre tra le formazioni dell’UCI World e Pro Tour. Durante il Tour è stato indossato dalle squadre Israël-Premier Tech, Lotto-Dstny, Arkéa-Samsic e Cofidis.

FEDERCICLISMO CONFERMA LA FORNITURA DI TRASMISSIONI DA MICHE

La Federciclismo e Miche hanno rinnovato la propria partnership che ha già portato a numerosi successi della nazionale italiana, culminati con la vittoria della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020, i campionati del mondo di Roubaix nel 2021 e i campionati europei di Grenchen nel 2023. L’azienda di produzione di componenti sarà quindi al fianco della nazionale azzurra anche ai prossimi Mondiali di Glasgow su strada ad agosto e nei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il contributo si concretizzerà nella fornitura di tutto il sistema di trasmissione. Gli atleti utilizzeranno quindi anche i pignoni Pistard Oro lavorati a CNC e rifiniti con trattamento superficiale WC/C.

CANNONDALE FACTORY RACING SCEGLIE COCKPIT E RUOTE DI FSA

Cannondale Factory Racing, nei rappresentanti di Alan Hatherly, Simnon Andreassen, Mona Mittwewallner e Charles Aldridge, ha “svelato” il segreto della velocità del suo team nella componentistica di FSA. La squadra ha quindi scelto ruote, manubri e attacchi KFX a completamento dei cuscinetti della serie sterzo di FSA, arricchendo il pacchetto da corsa delle loro Scalpel HT e bici FS. David Meredith e Edoardo Girardi, marketing manager mtb per le Americhe e general manager EU di FSA, si sono detti entusiasti della scelta del team circa i loro componenti. Anche Manuel Fumic, team manager Cannondale, ha espresso ottimismo nel contributo del produttore sulle richieste dei loro rider.

FEDERALBERGHI UMBRIA INTRODUCE I SERVIZI DI CAMBIOBIKE PRO

Sfruttando l’onda del fenomeno in costante crescita del cicloturismo, la Federalberghi Umbria ha stretto una partnership strategica con Cambiobike, punto di riferimento per la vendita online di biciclette elettriche. La collaborazione tra le due realtà è volta a offrire ai cicloturisti in viaggio nella regione la bicicletta elettrica più adatta a ogni esigenza. Il servizio di noleggio eBike Cambiobike PRO risponde alle necessità del turismo offrendo agli hotel e alle strutture ricettive la possibilità di incrementare il proprio ventaglio di servizi, che potranno quindi mettere a disposizione della propria clientela un parco eBike di alta gamma con la sicurezza di un servizio all inclusive.

WE-POINT: IL PROGETTO DI FSA CON RMS E CICLOPROMO DEDICATO AI NEGOZI

FSA, in collaborazione con i propri distributori nazionali RMS e Ciclopromo, ha lanciato un’iniziativa dedicata ai negozi legata al nuovo gruppo road WE12s, scelto per la stagione 2023 dal Team Burgos-BH. Il gruppo nasce proprio dalla volontà di proporre un’alternativa costruita sulle basi del know-how FSA, promotrice di innovazioni e prodotti altamente tecnologici sul mercato. Coloro che faranno parte del progetto potranno ottenere molteplici vantaggi, tra i quali: accesso a scontistiche e listino dedicati per l’acquisto; un piano di comunicazione allo scopo di promuovere la rete WE-POINT attraverso attivazioni sui canali social/online e articoli sui principali media di settore; seminario tecnico ad-hoc dedicato presso il negozio volto ai dealer e ai diretti clienti; test bike aperto a tutti i clienti dello store.

POLTRONE

DANIEL MARTÍNEZ CEO DI ORBEA DOPO LE DIMISSIONI DI JON FERNANDEZ

Dopo 12 anni come ceo di Orbea, Jon Fernandez ha annunciato le dimissioni. Assumerà la posizione vacante a partire dal prossimo ottobre Daniel Martínez, presente in azienda dal 1998. Nei mesi rimanenti al passaggio di consegne, Daniel e Jon lavoreranno insieme. Negli ultimi sette anni, il produttore spagnolo ha confermato una notevole crescita delle vendite che ha raggiunto il picco nel 2022. Il marchio iberico ha realizzato un aumento del fatturato del 42%, passando da 282 milioni di euro nel 2021 a 400 milioni l’anno scorso. Jon si dice sicuro che “Daniel sia la persona migliore per proporre le sfide future che Orbea affronterà con entusiasmo”.

OLIVER COXHEAD PROMOSSO A DIRETTORE VENDITE EMEA DI POC

Oliver Coxhead, attuale country manager di Poc per il Regno Unito e ad interim per la Scandinavia, è stato promosso a direttore vendite Emea. Il suo nuovo ruolo sarà incentrato sul rafforzamento della presenza dei negozi e del brand, e allo stesso tempo sul miglioramento della struttura del team vendite. Tali cambiamenti sono diventati effettivi a giugno 2023 e andranno verso “la valorizzazione dell’esperienza di alta qualità che i rivenditori di Poc, sia online che fisici, hanno imparato ad apprezzare e aspettarsi”. Le operazioni giornaliere di UK e Scandinavia continueranno a essere gestite da Oliver, supportato dai rispettivi team vendita.

L’italiana 3T ha annunciato la nomina del “veterano” Julian Green come sales representative per l’Australia. Nel nuovo ruolo, Julian sarà responsabile di costruire e supportare la rete dei distributori, guidare la crescita delle vendite ed espandere la presenza dell’azienda nella regione australiana. Julian Green porta i suoi 15 anni di esperienza nella bike industry e la specializzazione in sales & business development. La sua vasta conoscenza e la competenza nel mercato australiano lo rendono un’aggiunta inestimabile al crescente team di 3T. Julian ha comprovata esperienza nella definizione di strategie di successo per brand come Shimano, Kask e Poc.

10 NEWS
3T NOMINA JULIAN GREEN COME SALES REPRESENTATIVE AUSTRALIA

A OTTOBRE TORNANO IN PAGANELLA GLI MTB TALKS

Inaugurata con successo la stagione di Dolomiti Paganella Bike è iniziato anche il conto alla rovescia per la versione 2023 di MTB Talks, il primo convegno internazionale sul turismo mountainbike in Italia. Il 7 e l’8 ottobre Andalo ospiterà dunque questa nuova edizione incentrata sul tema “Riding through change”, esplorando grazie ai numerosi relatori internazionali e italiani come l’industria del turismo in mtb si stia evolvendo per far fronte alle numerose sfide emerse negli ultimi anni. Tra coloro che interverranno e terranno dei veri e propri clinic alla platea di addetti ai lavori ci saranno Darren Kinnaird (Crankworx, Whistler, BC, Canada) e Luca Ladinetti (Bologna Mountain Bike Area, BOM.BA).

RED BULL MOTTARONE: SUCCESSO PER LA SFIDA CON LE BICI PIEGHEVOLI

Sabato 10 giugno si è disputata la seconda edizione di Red Bull Mottarone, in cui i partecipanti hanno affrontato una dura salita da Omegna fino alla cima del monte incastonato fra i laghi Maggiore e d’Orta (1.491 m) a bordo di una qualunque bici pieghevole. Una manifestazione in grado di coinvolgere oltre 300 partecipanti per affrontare i 22 km di percorso, con pendenze che arrivano fino al 21% con oltre 1.000 m di dislivello. Menzione particolare per Marcello Ugazio che, nella categoria Fixed Gear, ha chiuso con il tempo record di 01:09:00. Dopo la festa sulla vetta del Mottarone, nel pomeriggio i partecipanti hanno coronato la propria performance con il salto nel lago d’Orta grazie a una rampa allestita appositamente per l’occasione.

LA NONA EDIZIONE DI BAM ! SUPERA I NUMERI DEL 2022

Il BAM!, tenutosi a Mantova dal 9 all’11 giugno, si conferma come una grande festa, una sorta di “Woodstock delle biciclette”, registrando un altro episodio da record. L’evento ha consolidato la sua posizione come punto di riferimento per un settore in costante crescita. La maggior parte dei viaggiatori ha raggiungo il BAM! pedalando, sia dall’Italia che dall’estero: complessivamente sono stati percorsi, si stima, più di 300.000 km per raggiungere Mantova. Tra le tante novità di quest’anno molti eventi in inglese e anche vari workshop tecnici. Per il 2024, in occasione del decimo compleanno, si parla di ulteriori rinnovamenti. Forse addirittura due edizioni: quella classica e il BAM! Campfire, quest’ultimo su un’isola del Mediterraneo.

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EVENTI
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NEWS

UN VIAGGIO APPENA INIZIATO

Siamo alle prime armi e ne siamo consapevoli. Rispetto alle mete consolidate del turismo in bici, l’Italia deve fare ancora molto, ma ha tante frecce al proprio arco e un’arma segreta: la potenzialità ancora inespressa delle regioni meridionali

L’estate è il periodo dei viaggi, delle vacanze e delle nuove avventure. Cose che si possono facilmente riunire all’interno di quella che è una tendenza sempre più crescente: il cicloturismo. Al contempo, l’Italia è il Paese del sole, dei panorami, della diversità, dove mare e montagna spesso si incontrano, e non si trovano poi così lontani. Anche queste cose si possono riunire all’interno di una tendenza in forte crescita. Quale? Sempre il cicloturismo. Detto ciò, sembrerebbe che il nostro Belpaese durante la stagione calda sia il posto ideale dove viaggiare in bicicletta. Ma non è così, o almeno, non proprio. Il problema risiede spesso nella scarsa cultura ciclistica che rende chi va in bici poco simpatico agli altri utilizzatori della strada; ma anche nella scarsità di infrastrutture, collegamenti, vie ciclabili, bike hotel attrezzati ecc… Non tutto però è da buttare, e in molti stanno scoprendo che il cicloturismo non è solo un passatempo per pochi avventurieri solitari, bensì un movimento che attraversa tutta Europa e che muove un volume d’affari tutt’altro che irrilevante. Lo abbiamo visto anche sullo scorso numero di Bikefortrade (05/2023).

Analizziamo più approfonditamente l’evoluzione di questo fenomeno che, grazie alla continuità dell’indagine Isnart e Legambiente “Terzo rapporto italiano sul cicloturismo”, può contare ora su uno storico interessante da osservare. L’offerta di mercato si è concentrata prima in alcune regioni del nord, e larga parte del sud Italia rappresenta ancora una zona inesplorata.

TERRITORI, INDUSTRIA E ISTITUZIONI. L’UNIONE FA LA FORZA

Tre regioni come Veneto (19,0% di cicloturisti), Trentino-Alto Adige (16,5%) e Toscana (11,4%) hanno da sole attratto il 47% del flusso di cicloturisti nell’ultimo anno. Tuttavia, se andiamo a ricalcolare questi stessi dati in termini di specializzazione turistica regionale (ossia rapportando la percentuale di cicloturisti sul totale dei turisti attratti), la situazione è per certi aspetti sorprendente in termini di diffusione oltre le "rotte classiche" del cicloturismo italiano. Ed emerge un dato su tutti: l’enorme potenzialità (ancora in parte inespressa) delle regioni del sud. Se calcoliamo inoltre che nel solo 2021 l’Italia ha prodotto poco meno di 3 milioni di biciclette (+16% tra il 2018 ed il 2021) e la filiera produttiva italiana è un’eccellenza a livello continentale che vede 3.418 imprese registrate, mentre sono poco meno di 5,000 le agenzie e gli operatori con pacchetti dedicati al cicloturismo e oltre 4.500 gli alberghi con servizi specifici, si può facilmente comprendere perché l’economia nazionale e le istituzioni dovrebbero supportare un settore troppo spesso poco considerato. Un esempio che pare virtuoso è il Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana e extraurbana 2022-2024, pubblicato a fine 2021 dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (MIMS) in cui si sono definite le linee programmatiche della mobilità ciclistica sia urbana sia turistica.

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DATI&STATISTICHE
REGIONI DI DESTINAZIONE DEI TURISTI E DEI CICLOTURISTI (% SUL TOTALE)

SFRUTTARE LUOGHI E CLIMA CREANDO OSPITALITÀ

Tornando al tema del sud Italia, il meridione rappresenta il vero potenziale inespresso delle vacanze e dei viaggi in bicicletta, non solo al livello nazionale, ma anche europeo. Alcune regioni peculiari con una lunga stagionalità paragonabile a quella di Puglia o Sicilia, infatti, hanno saputo costruirsi un nome solido nel cuore degli appassionati, basti vedere il caso di Girona o delle Isole Baleari. Le temperature nelle regioni del sud permettono di pedalare molti mesi, lontani dai picchi di affluenza e dal traffico. In particolare, non va sottovalutato che i cicloturisti internazionali conoscono i periodi di vacanza degli italiani e scelgono di pedalare in bassa stagione. La grande capacità attrattiva del Paese e la sua bellezza, tuttavia, si scontrano con il dato reale di competitor internazionali sempre più agguerriti, pronti a diversificare l’offerta e a fare concorrenza al ribasso. Il lavoro da fare nei prossimi anni è quindi quello di promozione del "prodotto cicloturismo" al sud, valorizzando le migliori prassi già avviatesi sul lato dell’offerta. È il caso della Basilicata, dove l’Agenzia di Promozione Territoriale da alcuni anni ha promosso plurime attività, tra le quali l’applicazione interattiva per smartphone e tablet “Basilicata free to move” che geolocalizza e permette di conoscere ventuno itinerari cicloturistici per 1.729 km complessivi. Tali iniziative hanno anche il risvolto diretto di dare importanza non solo alle mete turistiche più conosciute e consolidate, ma anche a territori interni o spesso visti solo come luoghi di passaggio. Queste località possono inserirsi nelle reti ciclabili e porsi come nuovi punti di riferimento di un turismo alternativo che sta crescendo, spesso fatto anche da attori “high spender”, che ricercano qualità e autenticità dell’offerta.

PUNTI DI FORZA

+ Percezione

+ Panorama

+ Storia

+ Clima

+ Strutture

+ Strade

MINACCE

* Poca consapevolezza del valore economico

* Crescente concorrenza internazionale più consapevole

* Poca tolleranza nei confronti dei ciclisti

* Esigenza di maggiore coordinamento degli investimenti

* Tempi lunghi degli interventi

* Mancanza di personale qualificato e competente

PUNTI

DEBOLI

- Poca visibilità dell’offerta

- Mancanza di una rete di itinerari integrata

- Scarsa sicurezza delle strade

- Pochi servizi premium

- Trasporto pubblico intermodale deficitario

- Scarsa integrazione dei pacchetti turistici

OPPORTUNITÀ

# Segmento in continua crescita

# Aumento dell’interesse a livello collettivo

# Coinvolgimento sempre maggiore delle amministrazioni

# Istituzione continua di nuovi percorsi

# Aree interne di particolare pregio

# Presenza di imprese dedicate

# Presenza di associazioni coinvolte

# Potenzialità ancora tutte da sfruttare

LE PROPOSTE DEL RAPPORTO 2023 ISNART E LEGAMBIENTE

1. Valutare la possibilità di una nuova politica fiscale per la filiera del ciclo italiana

2. Intraprendere una strategia promozionale di sistema per valorizzare il cicloturismo italiano sui principali mercati internazionali

3. Migliorare la qualità media dell’offerta specifica per renderla coerente con le esigenze di una domanda che sta aumentando ed è più segmentata

4. Aumento degli investimenti che assicuri un livello adeguato di qualità e sicurezza del complesso del sistema viario nazionale

5. Sviluppo di nuovi percorsi adeguati alla capillare rete di infrastrutture italiana che collegano piccoli centri delle aree interne, che custodiscono vere e proprie eccellenze turistiche

13 DATI&STATISTICHE
CICLOTURISTI "PURI" - GIUDIZIO MEDIO SUL SOGGIORNO (DOVE 1 È IL MINIMO E 10 IL MASSIMO) IL CICLOTURISMO IN ITALIA IN PILLOLE

LA PAROLA AI DISTRIBUTORI

La nostra inchiesta di mercato prosegue con le aziende che rappresentano l’anello di congiunzione tra produttori e negozianti. Come stanno affrontando le incertezze del presente?

Quali sono le principali sfide del futuro?

LE DOMANDE

1. È stato un anno contraddistinto da difficoltà globali che hanno coinvolto tutta la piramide, compresa anche la logistica. Quali strategie avete attuato per affrontare queste situazioni nel migliore dei modi?

2. Circa la metà dei negozianti intervistati ha fatto registrare vendite in calo rispetto al 2021, lamentando problemi di magazzino e di sell out, spesso rimanendo comunque su livelli di fatturato superiori al pre-Covid. Quali strategie avete intrapreso per supportare i retailer?

3. Come sono andati i primi mesi del 2023? Che feedback avete avuto dai negozianti?

4. Su quali tipologie di prodotti avete riscontrato un rallentamento e quali invece continuano a funzionare? Come sono cambiate le richieste dei vostri clienti in questi ultimi anni?

5. Quali iniziative avete attuato per rimanere competitivi nel mondo della distribuzione negli ultimi anni? E quali sono le principali sfide del prossimo futuro?

6. Altre eventuali considerazioni.

MANDELLI

1. Il 2022 ha rappresentato il culmine delle problematiche che si sono accumulate nei tre anni precedenti (inflazione, crisi energetica, inefficienze logistiche) ma che non si erano palesate in quanto nascoste dietro la continua crescita della domanda. Nello scorso esercizio non abbiamo avuti particolari contraccolpi nello svolgimento della nostra attività, ci saranno sicuramente più problemi nel 2023.

2. Era più che prevedibile uno “sgonfiamento” della bolla economica che si era creata in questo settore nel post-pandemia ma probabilmente usciremo da questo periodo di “alti e bassi” con volumi maggiorati rispetto al 2019. Le azioni attuate a supporto della nostra rete vendita si sono maggiormente concentrate in aiuti finanziari, sostenendo i nostri clienti nella gestione del loro circolante.

3. Il 2023 metterà in luce tutti le problematiche accumulate nei tre anni precedenti e,

seppur in maniera diversa, colpirà tutta la catena distributiva. I negozianti rappresentano la parte terminale di questa catena per cui è doveroso da parte di tutta la filiera cercare di supportarli. Pensare di obbligarli, oltre le loro capacità, in impegni presi precedentemente è poco lungimirante.

4. Possiamo rispondere solo per il tipo di prodotti che trattiamo, fra cui certamente le biciclette per lo più destinate a un utilizzo urbano, che rappresentano la tipologia maggiormente bloccata: erano state le prime a incrementare le vendite subito dopo il lockdown e per prime registrano fatturati in discesa. Seguiranno comunque anche tutti gli altri prodotti del settore che, come detto, nel triennio precedente hanno registrato aumenti della domanda considerevoli.

5. La ricetta è sempre e solo una: continuare a investire. Siamo probabilmente una delle poche aziende (se non l’unica) ad aver sempre reinvestito il 100% degli utili negli ultimi 15 anni: nuove strutture logistiche, nuovi macchinari ma soprattutto nuovi prodotti. Le novità per il prossimo triennio saranno notevoli e seguiranno una nuova filosofia volta a cambiare radicalmente la nostra natura e ruolo di distributore.

14
di Davide L. Bertagna e Daniele Pansardi
INCHIESTA ESCLUSIVA
Marco Biollo, ceo

4GUIMP

1. Abbiamo cercato di applicare la massima flessibilità in diversi settori per adattarci alla situazione.

2. Stiamo provando ad andare incontro ai dealer il più possibile, ottimizzando le consegne in funzione della richiesta di mercato e delle condizioni particolari dei singoli negozi.

3. I primi mesi del 2023 sono stati molto duri, il mercato era fermo per tutti. I negozi lamentavano un sell out molto basso e si sono trovati con un’altissima giacenza di magazzino dalla fine del 2022.

4. Il settore ha rallentato moltissimo per via di diversi fattori. Gli incentivi hanno drogato il mercato e la corsa alla bici nel periodo Covid (anche da parte di soggetti poco interessati ma attirati dagli incentivi) ha creato una saturazione mai vista in precedenza. Poi

BELTRAMI TSA

1. Nello scenario globale presente e futuro, marketing e logistica saranno sicuramente alcune delle chiavi del successo o insuccesso delle aziende. Essere capaci di gestire la logistica in modo efficiente e soprattutto performante è, e sarà sempre più, un requisito fondamentale sia dal punto di vista della soddisfazione del cliente sia per il contenimento dei costi, in un mercato in cui le marginalità si abbassano anno dopo anno. Si tratta di un bilanciamento difficile ma fondamentale nella determinazione della performance aziendale. Il post-Covid ha portato il costo del trasporto a prezzi altissimi e i lead time delle forniture a dei tempi che avevano raggiunto anche i 18-24 mesi. Oggi la situazione è migliorata anche se non tornerà più realisticamente ai livelli pre-Covid. I lead time si sono ridotti e tornati alla normalità per quasi tutte le aziende con cui collaboriamo. Rimane però il problema di una domanda fluttuante e in continua variazione che obbliga a rivedere costantemente, quasi su base settimanale, molte scelte gestionali e molte di queste proprio relative al comparto logistico. Rispetto al passato, è necessaria una capacità dell’azienda di adattarsi in modo veloce ai cambiamenti, per cui flessibilità e dinamismo sono caratteristiche fondamentali per chi fa il nostro lavoro.

2. Il 2021 e il 2022 hanno prodotto un boom che non corrispondeva alla realtà. Questo si è tradotto per molti rivenditori, e anche per molte aziende, in una sovrastima della domanda reale con conseguenti errori negli acquisti. Ci sono state dunque delle valutazioni errate, unite a un rallentamento della richiesta globale, dovute non solo a fattori legati alla domanda in sé, ma a un mix di elementi alcuni dei quali indipendenti dall’industria del ciclo stessa, ovvero: guerra in Ucraina, euro/dollaro sotto la parità dopo 20 anni, rincari energia, inflazione che è arrivata a toccare quasi il 13% (dato storico che non si verificava da oltre un ventennio), con conseguente erosione del potere di acquisto delle famiglie e grande instabilità socio-politica. Tutti elementi che in modo negativo si sono sommati a una situazione già complessa, che ha generato una grande disponibilità di prodotto non adeguata alla domanda per alcune categorie. A causa di tutto questo, l’industria negli ultimi 8-12 mesi è stata (e in molti casi è ancora) sotto pressione finanziaria, con pesanti problematiche di cash flow per produttori e rivenditori. Abbiamo cercato di dare una mano ai negozianti meritevoli dove possibile, sia sul fronte della correzione di eventuali errori sugli acquisti sia dal punto di vista finanziario. Riteniamo che il dialogo e la collaborazione sia fondamentale per uscire insieme da un periodo storicamente ed economicamente così complesso. La nostra fortuna e la nostra forza, nonostante la complessità del mercato, è di lavorare su componenti di fascia molto alta con brand forti dal punto di vista del marketing. Ciò ci permette di andare avanti anche in un momento così complesso. Alcuni dei prodotti che abbiamo sul catalogo sono molto richiesti, in alcuni casi in maniera maggiore rispetto ai dati del 2022.

l’aumento inspiegabile e scellerato dei prezzi ha fatto il resto.

5. Il lavoro dei distributori sta mutando molto velocemente negli ultimi anni. Bisogna essere sempre molto aggiornati sui prodotti e sul mercato, ascoltare le richieste sia dei dealer che dei clienti finali. È necessario porre molta attenzione nella scelta dei fornitori e possibilmente collaborare con brand che abbiano un certo rispetto commerciale per il distributore.

6. Il mondo della bici si è trovato a fronteggiare una situazione che nessuno aveva previsto, che purtroppo ha portato a galla i limiti di molte aziende che non hanno mai avuto un approccio molto professionale. In altri campi dell’industria la crisi ha impattato meno grazie a un livello più alto di competenze e conoscenze del mercato. La bike industry si è sempre focalizzata troppo sul prodotto ed è sempre stata troppo guidata dall’emozione, tralasciando programmazione e organizzazione. Aspetti che fino al 2020 non sono stati tanto importanti nel nostro mondo, ma che adesso sono imprescindibili e molti sono rimasti spiazzati. E non parlo solo di brand considerati “minori”.

3. Come detto, il 2023 per noi è in linea con il ridimensionamento delle vendite per alcuni dei marchi che trattiamo. Cerchiamo di fare delle previsioni oneste, e riteniamo che gli obiettivi, per essere stimolanti, debbano anche essere raggiungibili. Crescere in modo obbligato, anche quando non ci sono le condizioni, è solo una forzatura controproducente. Alcuni dei brand del nostro catalogo, grazie al nostro lavoro ma anche e soprattutto alla grande capacità di innovare costantemente e di comunicare con il mercato in modo dinamico e moderno, sono addirittura in crescita rispetto al 2022. Tra i negozianti, invece, la situazione non è così omogenea. Ci sono realtà in estrema sofferenza e altre che stanno lavorando decisamente bene. Non pensiamo però che questo scenario sia del tutto casuale. L’identikit del negoziante ideale, anche in questo mercato complicatissimo, è sempre lo stesso: realtà moderne, che hanno investito negli anni scorsi in modo strutturato, hanno accesso ai brand importanti e sono capaci di presentare al meglio il prodotto, oltre che generare servizi a supporto del pre e post vendita. In sintesi, parliamo di attività all'avanguardia e adeguate a quello che oggi vuole il consumatore finale.

4. Beltrami TSA è nota per essere un distributore di brand molto tecnici e di prodotti di alta gamma. È il nostro dna ed è l’immagine che i nostri clienti hanno di noi. Quando facciamo delle scelte dobbiamo sempre tenerlo a mente. È la “promessa” che abbiamo fatto ai nostri clienti e ogni scelta deve essere coerente. Abbiamo notato che i brand capaci di produrre prodotti veramente innovativi continuano a crescere, e questo rafforza la nostra strategia di focalizzazione su determinate tipologie di marchi/prodotti. È da quasi un decennio, inoltre, che organizziamo in maniera costante corsi di formazione a rivenditori e meccanici. Quest’ultima attività è stata anche potenziata di recente con la creazione della SRAM Tech Academy in collaborazione con uno dei nostri fornitori principali. Abbiamo notato che c’è sempre più richiesta di formazione sui prodotti più tecnici da parte dei nostri rivenditori e questo si sposa in pieno con la nostra mentalità e la aziendale.

5. La nostra strategia non riguarda sicuramente solo il prezzo o quella della condizione di pagamento più lunga. Siamo e vogliamo rimanere un’azienda competitiva, senza basare le proprie azioni su queste leve ma sulla capacità di garantire un servizio. Il prezzo è una delle variabili, ma non è quella preponderante. Portare avanti questo piano richiede grande capacità, sia in termini di tempo sia economica, di generare e strutturare attività complesse e costose, che richiedono investimenti costanti spesso non semplici da realizzare in un mercato in cui, a causa di tutta una serie di fattori, i costi visibili e invisibili (vedi il costo della burocrazia per esempio) si alzano sempre di più e le marginalità invece si abbassano. Se vogliamo continuare ad avere un ruolo primario nella supply chain, l'abilità di creare valore è indispensabile per avere un ruolo attivo nel processo distributivo. Crediamo che la direzione presa sia quella corretta per cui andremo avanti sviluppando questo progetto insieme alle aziende fornitrici e ai clienti che vorranno seguirci in questo percorso oramai iniziato più di un decennio fa.

15 INCHIESTA ESCLUSIVA
Salvatore Miceli, direttore generale

CICLO PROMO COMPONENTS

1. Non abbiamo adottato nessuna strategia particolare. Abbiamo semplicemente messo in atto maggiori controlli, anche giornalieri, sulle giacenze di magazzino, sulla gestione di nuovi prodotti e soprattutto abbiamo ascoltato le esigenze dei clienti, cercando di anticipare, dove possibile, le rispettive necessità. L’idea è stata quella di non fare passi azzardati, di rimanere cauti e senza pretese.

2. Con magazzini pieni e un ricircolo dei prodotti nei punti vendita non elevato, per noi non è stato semplice supportare i negozianti in questo momento. Da parte nostra, abbiamo aiutato e stiamo aiutando, dove possibile, con pagamenti più lunghi, senza obbligare ad acquisti pesanti, creando molte offerte dedicate e cercando di essere sempre pronti e veloci nelle consegne, soprattutto nei prodotti per l’officina. In questo senso abbiamo implementato le visite del nostro promoter ai negozianti di tutta Italia, in modo da supportarli sotto il profilo informativo, tecnico e - perché no - anche morale.

3. Durante i primi mesi del 2023 c’è stata una leggera e controllata diminuzione del fat-

turato, dovuta ai problemi sopracitati legati al magazzino e al sellout. Non possiamo far altro che condividere la preoccupazione dei negozianti cercando di sostenerli il più possibile e nel migliore dei modi.

4. In realtà non c’è una tipologia di prodotto che sta soffrendo di più rispetto a un’altra. Abbiamo notato un calo abbastanza generalizzato. Nonostante ciò, non ci siamo persi d’animo e abbiamo introdotto alcune linee che ci stanno dando molta soddisfazione. I clienti apprezzano soprattutto i prodotti per il bikepacking e per la sicurezza su strada.

5. Siamo sempre alla ricerca di aziende innovative da distribuire e di prodotti che possano aiutare le necessità dei ciclisti. Cerchiamo, inoltre, di anticipare, introdurre e sensibilizzare gli utenti su prodotti tecnologici e avveniristici che possano aiutare sotto il profilo della salute e della sicurezza stradale. Da sempre Ciclo Promo è alla ricerca di prodotti di altissimo livello e qualità senza compromessi. Ci riteniamo all’altezza di ciò che vendiamo, non solo sotto il profilo tecnico e di servizio, ma anche come supporto postvendita che da sempre consideriamo basilare per una collaborazione ai massimi livelli. Le principali sfide? La prima in assoluto è la costruzione della nuova Ciclo Promo, tre volte più grande dell’attuale, sempre nella visione del massimo servizio e della massima disponibilità, sia nei confronti dei fornitori ma soprattutto nei confronti dei nostri clienti.

RMS

1. Indubbiamente il 2022 ha portato tutti ad affrontare un tema quasi dimenticato: quello dello "stock". Dopo due anni in cui la disponibilità era la chiave per il successo, ora è diventata necessaria la gestione del magazzino e dei prezzi di tutti quei prodotti abbondantemente "stoccati" nei mesi precedenti. Tutti i produttori per due anni hanno dettato la loro legge, con MOQ (minimun order quantity) sempre più alte e costi di trasporto e produzione alle stelle, ma ora si trovano a fronteggiare una domanda decisamente in calo. Anche lato nostro, abbiamo ridotto i quantitativi in acquisto, e infine, arrivate le prevedibili diminuzioni di listino da parte dei produttori, abbiamo rivisitato i nostri prezzi. Per agevolare il sell out non è solamente necessario un prezzo competitivo, servono strategie di de-stocking che siano efficaci e incentivanti. Fortunatamente RMS ha “le spalle larghe” ed è stata in grado dapprima di assorbire gran parte degli aumenti ricevuti senza riversarli in vendita, e ora a non correre dietro alle “svendite” cui stiamo assistendo tutti, che portano solo speculazioni da parte degli affaristi. Piuttosto stiamo lavorando per fornire dei servizi che aiutino e agevolino il nostro cliente nel suo lavoro, in modo da favorire una rotazione dei prodotti più veloce.

2. Sicuramente l’ordine medio ha subito dei forti ridimensionamenti a causa dei magazzini dei rivenditori, ancora pieni di merce. Il rallentamento del sell out ha causato questa situazione di “stand by” da cui, come RMS, abbiamo cercato di uscire con diverse strategie. La prima, nonché più importante, è stata quella di sostenere a livello finanziario il nostro cliente, permettendo l'accesso a modalità di pagamento dilazionato e supporto creditizio uniche nel settore. Tutto ciò ha permesso di far fronte alla più grande difficoltà riscontrata dai consumatori in questo momento, vale a dire la mancanza di liquidità. Abbiamo, poi, abbassato le richieste minime per accedere alle iniziative promozionali, cercando di far collimare le nostre esigenze di budget con l’effettiva capacità e disponibilità dei dealer. Dopodiché di che abbiamo puntato a spostare il focus dall’ordine fisico di prodotto al servizio. Tra le iniziative che abbiamo messo in pista “il supporto 100%”, mirata a sostenere i rivenditori nell’esecuzione dei loro eventi, e “una mano in officina”, volta ad aiutarli nell'allestimento degli spazi lavorativi, sono quelle che hanno ottenuto maggiore successo.

3. Il 2023 per i primi mesi si è trascinato dietro i problemi dell’anno precedente: stock elevati e scarso sell out. Oggi vediamo i primi segnali di ripresa. La stagione estiva poi ha tardato ad arrivare purtroppo, e il nostro settore dipende strettamente da questo fattore.

In ogni caso restiamo positivi per il secondo semestre, soprattutto per quanto riguarda l'ampia offerta di prodotti generalisti a nostro marchio WAG, che sta incontrando sempre più i favori dei negozianti.

4. I prodotti strettamente connessi all'utilizzo e usura delle componenti delle biciclette hanno continuato ad avere una domanda più stabile rispetto ad altre categorie merceologiche che hanno risentito maggiormente del momento storico. Ed è proprio per l'unicità del periodo che le richieste dei clienti si sono modificate, mettendoci spesso di fronte a situazioni nuove, in evoluzione continua e spesso relativamente prevedibili. La strategia deve essere mirata sempre più alla tutela del margine dei negozianti, aiutandoli a lavorare non solo con i prodotti, ma anche con i servizi accessori: selezionare brand che li aiutino a trovare il prodotto con il miglior rapporto qualità-prezzo, offrire una formazione professionale, dare supporto nelle attività dei negozi. Queste sono secondo RMS le chiavi per continuare a essere competitivi e al fianco dei negozianti nel 2023.

5. Per essere competitivi oggigiorno non è più possibile essere legati alla logica che ha descritto la figura del distributore nell'ultimo decennio. È cambiato il mercato, sono cambiate le richieste dei clienti e quindi anche l'offerta si è modellata. È necessario supportare il cliente nel suo lavoro con un'offerta a 360°. RMS sta lavorando su più fronti, difficile riportarli tutti in poche righe, sicuramente però possiamo elencare quattro strade principali:

• lo sviluppo di WAG, brand di nostra proprietà. Grazie al lavoro sinergico di tutto il team RMS, è in grado di offrire un ampio ventaglio di prodotti con ottimi margini di guadagno, aspetti fondamentali per i negozianti.

• aiutare il negoziante a promuovere la sua presenza nel mercato attraverso differenti attività di supporto: sia all'interno del negozio con allestimenti e prodotti dedicati, sia all'esterno attraverso iniziative mirate a sostenere i suoi eventi. Non per ultimo, l'aumento della loro visibilità attraverso i canali online e sfruttando strategie social media.

• permettere ai clienti di formarsi e aggiornarsi tramite la nuova Academy di RMS, un progetto partito nel 2022 che oggi sta portando grandi risultati.

• un catalogo sempre più completo e volto alla riparazione, in cui un negoziante possa trovare tutto quello che serve per aggiustare una bici.

Infine, a corollario di quanto detto, RMS attiverà due progetti nel breve termine: rilascerà una nuova piattaforma b2b in grado di semplificare, velocizzare e migliorare l'esperienza di acquisto del cliente e rilancerà "Ammiraglia", l'evento che ha aperto RMS ai suoi clienti e che ha trovato un pubblico entusiasta nelle sue precedenti versioni. Il prossimo evento non sarà da meno, abbiamo già previsto un calendario denso di novità e iniziative.

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Roberto Campagnolo, socio titolare
INCHIESTA ESCLUSIVA

FLYER: ANIMA SVIZZERA, CUORE ELETTRICO

In occasione del press camp in Engadina, abbiamo testato le nuove eBike del brand elvetico. Scopriamo le caratteristiche di questi due modelli disegnati e creati da chi sviluppa bici a pedalata assistita sin dagli Anni ‘90 di Davide L. Bertagna

Il proverbio “Guardare ma non toccare” è un motto sicuramente non coniato da un appassionato di bici. Chiunque nel nostro settore davanti a un mezzo interessante e dalle grandi potenzialità sente la necessità di entrare in contatto con telaio, forcella, ruote e componentistica. E chiunque desidera salire in sella per valutare tutte le particolarità di una determinata bici o eBike, perché solo provandole attivamente si possono capire a grandi linee punti di forza o di debolezza.

A inizio giugno abbiamo avuto la possibilità di testare lungo i sentieri mozzafiato dell’Engadina, in Svizzera, i due nuovi modelli di Flyer in occasione del press camp 2023 a Bever. Un’opportunità unica per conoscere da vicino le novità prodotto, ma soprattutto parlare con chi tutti i giorni sta dietro le quinte di uno dei marchi più conosciuti in ambito eBike. Fondata agli inizi degli Anni ’90, l’azienda elvetica ha avuto un ruolo decisivo nell’evoluzione delle bici a pedalata assistita (la prima prodotta in piccola serie, la Classic, risale al 1995) e ancora oggi rappresenta un "unicum" nel settore. Nel corso del press camp, il team Flyer al gran completo (con l’intervento anche del ceo Andreas Kessler) ha organizzato alcune ride guidate che ci hanno permesso di capire le caratteristiche peculiari dei due nuovi modelli (poi presentati al grande pubblico a Eurobike), l’eEnduro Uproc EVO:X e la crossover Goroc TR:X.

ENDURO (R)EVOLUTION

UPROC EVO:X

Nello sviluppo di questa eMtb (evoluzione dei modelli precedenti) è stata data particolare importanza alla dinamica e al piacere di guida. Un baricentro basso e una curva progressiva dell’ammortizzatore sono stati punti cruciali nel periodo di progettazione. Il modello offre un’escursione di 170 mm davanti e di 165 mm dietro e il concetto Mixed-Wheel, con ruota anteriore da 29 pollici e posteriore da 27,5, garantisce la stabilità in discesa senza compromettere il dinamismo e l’agilità. Il telaio è costituito da fibre di carbonio ad alta resistenza, laminate per ottenere un frame dalla forma accattivante e dalle linee pulite. In questo modo il tubo inferiore è chiuso, che si traduce in una maggiore rigidità del telaio e una riduzione del peso di 700 g rispetto al modello precedente. La bici è equipaggiata con motore Performance Line CX di Bosch da 85 Nm e batteria da 750 Wh che può essere estratta dal telaio verso il basso. Il flip chip consente di adattare facilmente l'assetto in base allo stile di guida e al terreno. Uproc EVO:X è disponibile in quattro varianti e nelle due colorazioni Curcuma Gloss e Black Metallic Gloss.

SCHEDA TECNICA - 4.10

Telaio: carbon

Forcella: RockShox Domain RC, 170mm

Ammortizzatore: RockShox Deluxe Select, 230×65mm

Cambio: Shimano Deore, 11 rapporti, 11-51t

Freni: Shimano MT520, 203/203mm

Ruote: Alexrims MD30, 30mm

Gomme: Onza Aquila GRC 29 × 2.50 (ant), Onza Aquila GRC 27.5 × 2.50 (post)

Motore: Bosch Smart System Performance

Line CX 85 Nm

Batteria: Bosch PowerTube 625 (625Wh/16.7

Ah / 36V)

Display: Bosch System Controller & Mini Remote

Colori: Curcuma Gloss, Black Metallic Gloss

Livelli di assistenza: Eco, Sport, eMtb, Turbo/ Race (9.50)

PER I SENTIERI PIÙ INSIDIOSI

La cinematica del telaio in carbonio e i 165 mm di escursione posteriore trasmettono sicurezza e consentono di padroneggiare anche i terreni più difficili.

MASSIMA STABILITÀ

Il carbonio ad alta resistenza garantisce un telaio rigido che si traduce in una sensazione di controllo di guida immediata.

CONTROLLER INTEGRATO

L’unità controller/display integrata nel tubo superiore è direttamente collegata al manubrio grazie al Remote wireless. In tal modo è possibile avere il pieno controllo dell’eBike senza ulteriori dispositivi né distrazioni.

CONFIGURAZIONE MULLET

La combinazione della ruota anteriore da 29 pollici e della ruota posteriore da 27,5 unisce i vantaggi di entrambe le dimensioni delle gomme: l’anteriore più grande garantisce un eccellente comportamento e un'ottima tenuta, mentre la posteriore più compatta consente di avere una guida agile e dinamica.

18 EVENTI

SISTEMA INTEGRATO

Il motore e il cambio formano un tutt’uno e sono integrati in modo compatto nella parte centrale dell’eBike. Protetta dagli agenti atmosferici, grazie alla trasmissione a cinghia di elevata qualità, questa novità tecnologica non richiede praticamente alcuna manutenzione. L’unità di propulsione di Pinion è dotata di un potente motore e di una trasmissione elettronica a 12 marce.

SPAZIO DI CARICO EXTRA

L’eBike è ottimizzata per le borse laterali. Grazie al design dinamico del Flyer Side Rail è possibile portare molti bagagli durante le escursioni.

POTENZA AGGIUNTIVA

Grazie alla capacità della batteria aggiuntiva di 535 Wh del Range Extender opzionale, è possibile programmare senza problemi anche lunghe uscite.

VIAGGIARE IN SICUREZZA

Grazie alla luce intensa con un ampio cono luminoso, si può guidare con la migliore visibilità anche di notte. Il modello dispone di un’interfaccia magnetica che consente di agganciare in modo semplice e veloce le luci anteriori MonkeyLink.

AVVENTURIERA INNOVATIVA

GOROC TR:X

Per un viaggio di più giorni alla scoperta di luoghi remoti o nel traffico cittadino, Goroc TR:X è una bici che è nata per non avere limiti. Un’eBike, definita da Flyer come crossover, alimentata dall’innovativa unità motore-trasmissione di Pinion. La perfetta sintonia tra motore e cambio assicura la migliore trasmissione della potenza e una sensazione di guida fluida sia in salita sia nei tratti in discesa. Poiché questa eBike è azionata da una cinghia e il cambio si trova all’interno dell’alloggiamento del motore, necessita di poca manutenzione. Grazie a luci anteriori, portapacchi e parafanghi integrati, si viaggia in sicurezza e ben equipaggiati in qualsiasi condizione atmosferica sia di giorno sia di notte. Non importa quanto sconnesso sia il percorso: con il telaio biammortizzato, 130 mm di escursione e cinque livelli di assistenza (Eco, Flow, Flex, Fly) è possibile raggiungere qualsiasi destinazione in tutto relax. Inoltre, per i tour particolarmente lunghi è disponibile il Range Extender. Goroc TR:X è disponibile in quattro varianti (4.63, 8.63, 8.63 XC e 8.63 HS) e nelle due colorazioni Curcuma Gloss, Enzian Blue Gloss.

SCHEDA TECNICA - 4.63

Telaio: carbon/aluminium

Forcella: SR Suntour Aion, 130mm

Ammortizzatore: X-Fusion O2 Pro RLX, 210× 50mm

Cambio: Pinion 12 rapporti; Gates Carbon Drive CDX Freni: TRP C2.3 203/203mm

Ruote: DT Swiss H 552, 30mm

Gomme: Schwalbe Johnny Watts E-50 29 × 2.35 (60-622)

Motore: Pinion MGU E1.12, 600W 85 Nm

Batteria: TP 700 48V FIT (700 Wh / 15 Ah / 48 V), compatibile con Range Extender

Display: FIT DSP1-M

Colori: Curcuma Gloss, Enzian Blue Gloss

Livelli di assistenza: Eco, Flow, Flex, Fly

19 EVENTI
Diverse sono state le ride organizzate dal team di Flyer con partenza dall’hotel Bever Lodge. Un’occasione per provare sui trail dell’Engadina i nuovi modelli del marchio svizzero Nella nuova Uproc EVO:X geometria, cinematica, design del telaio e dotazione sono stati tutti concepiti per l’impiego su terreni difficili. Il risultato è una eMtb senza compromessi

TACKY CHAN, CINTURA NERA DI MEDAGLIE

Schwalbe mette a punto questo nuovo pneumatico gravity race insieme ad alcuni tra i più forti downhiller del mondo. Un intenso lavoro di sviluppo ne fa un alleato per scalare le classifiche della Coppa del Mondo, dimostrandosi un fedele compagno per i rider più evoluti di Gabriele Vazzola

Per la presentazione del suo nuovo pneumatico gravity race, Schwalbe non poteva scegliere luogo più adatto. Siamo stati invitati infatti dalla filiale italiana del brand tedesco alla tappa di Coppa del Mondo di Leogang, una location che ha visto molte battaglie consumarsi tra i più forti discesisti del mondo. Una pista selettiva, in cui convergono tutte le anime di questa disciplina, che ha fatto in parte la storia di questo spettacolare sport. Per vincere qui servono velocità tra le paraboliche e i salti (si raggiungono valori prossimi ai 60 km/h), controllo e tecnica tra le radici e i rock garden di un bosco che non risparmia settori con grande pendenza, in pratica un banco di prova unico per una gara che tutti i professionisti (e costruttori di bici e componenti) vogliono avere nel proprio palmares. Nel resort, facente parte del territorio di Saalbach-Hinterglemm, in realtà non si è parlato solamente di downhill ed enduro nei giorni tra il 15 e il 18 giugno. Infatti, nel weekend di gare, si sono svolte anche le manches delle discipline xco (cross country olimpico) e xcc (cross country short track); il che ci ha dato modo anche di valutare le novità di quest’anno nelle massime competizioni mondiali, dal massiccio sforzo organizzativo all’ingente copertura mediatica, da quest’anno affidata a Warner Bros. Discovery, sta ospitando sui propri canali tv e streaming tutte le gare di tutte le discipline fino al 2030.

Ciò ci ha permesso di vivere e respirare l’atmosfera della Coppa del Mondo, nonché di poter parlare con i diretti interessati dello sviluppo di questa gomma. Sia il team che ha disegnato e permesso la realizzazione di questo pneumatico da gara che i rider coinvolti fin dal primo istante nei test, che con i loro feedback hanno permesso di affinare ed evolverne il progetto in ogni dettaglio. Lo scopo dichiarato fin da subito da Schwalbe era quello di dotare i team professionistici di un prodotto appositamente pensato per essere veloce sui più sfidanti tracciati di Coppa del Mondo, per portare i rider alla vittoria finale nelle discipline gravity. Qui spesso si gioca sul filo dei secondi e la ricerca del marginal gain può facilmente fare la differenza tra la medaglia d’oro e quella di legno. Vanno in

questa direzione anche le parole di Thibaut Dapréla, giovane promessa della downhill francese, classe 2001 e secondo overall nella classifica World Cup 2021, in forze al team Commencal-Muc Off, che dice: “Avevamo la necessità di un nuovo pneumatico diverso da quelli già in gamma, che fosse più veloce anche sul pedalato e più preciso, qualcosa di diverso dal Magic Mary per avere un’altra scelta in tracciati e condizioni specifiche e diverse. Stiamo sviluppando questa gomma dalla gara di Maribor nel 2021, è stato un processo lungo partendo dai primi prototipi. Abbiamo testato queste gomme in molti differenti percorsi, con differenti configurazioni di mescole e disegni, che sono stati affinati fino a raggiungere l’eccellente risultato odierno”. La sua compagna di squadra, la campionessa del mondo Myriam Nicole ha dichiarato: ”Tacky Chan mi dà una sensazione molto diretta. Sono entusiasta di poter usare in gara uno pneumatico di cui ci si può veramente fidare quando si è al limite, ma che guadagna anche velocità e rotola così bene". Rendere felici i riders di Coppa del Mondo è semplice: "Basta fornire loro uno pneumatico che li renda più veloci. Penso che Tacky Chan sia utile a tutti coloro che vogliono accelerare e testare i propri limiti con la massima potenza”, dice Carl Kämper, Product Manager Schwalbe.

Secondo il team di sviluppo prodotto di Schwalbe, l’intento esplicito era quello di progettare lo pneumatico più veloce sul mercato, assecondando anche quello che è lo stile di riding della nuova generazione di gravity racer, sicuramente più aggressivo che in passato. Un punto nodale è stata la ricerca di un miglior cornering che permettesse un controllo maggiore in curva, per questo è stata creata una spalla che fosse più stabile e introdotti alcuni accorgimenti che potessero migliorare anche la qualità della frenata e permettere così staccate al limite. Gli ingegneri della casa tedesca hanno lavorato su ben 12 diverse combinazioni al fine di ottenere la migliore configurazione dei tasselli laterali, allungando quelli centrali. La particolare spaziatura e il disegno specifico rendono migliore il grip anche sui terreni poco stabili.

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NEW PRODUCT
Thibaut Dapréla con la nuova gomma Tacky Chan, di cui è stato tra i tester e sviluppatori principali Un meccanico lavora sulla nuova Schwalbe nel paddock del team mondiale Commencal-Muc Off

SOTTO LA LENTE

Una gomma che paga la guida aggressiva e il corretto posizionamento in sella, soprattutto in curva, che dà il meglio di sè quando viene caricata, per sfruttare al massimo la consistenza dei fianchi e l’aumentata progressività in tenuta della tassellatura laterale. Abbiamo potuto renderci conto di quanto detto nelle sessioni di test sui tracciati del bike park di Leogang, e i concetti espressi durante la presentazione ci sono apparsi subito chiari. La bici quando “veste” Tacky Chan va guidata in maniera aggressiva per ottenerne il meglio. Come per tutti i prodotti specifici da gara occorre un minimo di adattamento, ma quando si impara a fidarsi, permette di ottenere velocità di percorrenza in curva e sullo spaccato di livello superiore. Ne abbiamo apprezzato anche la scorrevolezza e la capacità di accelerazione quando si “pompa” sul tracciato. Inoltre ci permettiamo di aggiungere una nota: oltre ai test effettuati su una dh pura nei nostri percorsi abituali e nel bike park di Leogang, abbiamo avuto la possibilità di provare Tacky Chan anche montato su una eMtb da enduro e ci ha stupito la trazione, il che rende questo modello adatto anche all’enduro più spinto e al trail riding aggressivo per i rider più evoluti. La pedalabilità, infatti, ci è sembrata un altro punto di forza insieme alla scelta di non esagerare con la sezione che si ferma a 2.4” con tassellatura laterale non troppo sporgente oltre le spalle. A una prima vista la

gomma può sembrare “stretta” rispetto ad altre opzioni utilizzate nel mondo gravity, ma alla prova dei fatti ciò la trasforma in una lama affilata che dà il meglio di sé nelle mani dei rider esperti alla ricerca di un prodotto specifico che se, maneggiato nel giusto modo, permette prestazioni ai massimi livelli. Tacky Chan è disponibile sul mercato in diverse configurazioni specificamente pensate per downhill ed enduro.

TACKY CHAN TIMELINE

2020

Il percorso verso la definizione di questo nuovo pneumatico è stato lungo e tortuoso come una gara di Coppa del Mondo. Durato quasi tre anni, ha permesso la realizzazione di una gomma che setta un nuovo standard nel catalogo Schwalbe. Vediamo qual è stato il processo che ha permesso a questo prodotto di arrivare sulle bici dei campioni e nei negozi di bici a disposizione di tutti i rider.

Schwalbe avvia il progetto di un nuovo pneumatico per le gare gravity. Gli obiettivi sono chiari, servono più velocità, controllo e precisione. Coinvolti anche i rider del team Commencal/Muc-Off, composto da Myriam Nicole, Thibaut Dapréla e Amaury Pierron. Il concept iniziale nasce da un modello 3D avanzato che permette di sviluppare i primi disegni del battistrada, con le piccole rampe sui tasselli centrali per migliorare le caratteristiche di rotolamento, quelli della spalla più stabili del 10% rispetto al Magic Mary e più supporto laterale. Profili a “elle” per bordi di frenata più lunghi e il 10% in più di distanza tra i tasselli centrali che concorrono anche alla riduzione del peso. Tacky Chan raggiunge subito velocità maggiori e la trazione in frenata è ancora più elevata.

2021

Il prototipo parte nelle prime gare e Thibaut Daprela lo sceglie per il mondiale del 2021. In gara cade due volte, sembra un insuccesso, ma questo importante test nella massima competizione permette di ottenere feedback preziosissimi: i tasselli sono un po' troppo rigidi, troppo cedevoli. E si lavora quindi per avere un supporto più progressivo in curva.

2021/2022

Inizia un lavoro di dettaglio a livello millimetrico: i tasselli della spalla vengono leggermente ridotti, mentre quelli di frenata allungati di un millimetro. Vengono introdotte delle incisioni che consentono una migliore superficie di contatto con il terreno. Tacky Chan è pronto per la prova del fuoco e porta Amaury Pierron a vincere la classifica generale della Coppa del Mondo 2022, mentre Myriam Nicole a vincere la gara sulla famigerata Black Snake in Val di Sole. Il risultato è uno pneumatico che permette grande aderenza e controllo senza compromettere velocità e rolling.

21 NEW PRODUCT
Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it

GRADIENT: THE GRAVITY LINE

La gamma di FSA dedicata alle discipline più adrenaliniche della mtb, sin dall'introduzione nel 2013, ha elevato gli standard di robustezza per resistere alle alte sollecitazioni e offrire ottime prestazioni su ogni superficie offroad

La gamma Gradient nasce nel 2013 con la volontà di sfruttare tutto il know-how di FSA e applicarlo alle discipline offroad più orientate verso il gravity. Tutti i prodotti sono sviluppati grazie al contributo di pro-team di primo livello, come la famiglia Atherton, per unire grandi prestazioni di resistenza a un peso contenuto, oltre che doti dinamiche senza eguali.

La gamma è composta da manubri e ruote sia in carbonio che alluminio, oltre che di attacchi manubri, sia per forcelle tradizionali che direct mount per i modelli a doppia piastra. Proprio in virtù delle doti dei prodotti e per il fatto di essere stati sviluppati per resistere alle più alte sollecitazioni, sono perfetti anche per essere montati sulle eMtb più estreme.

• Lavorato 100% a macchina CNC

• Frontalino a CNC

• No Gap design

• Viteria Cr-Mo

• 0° rise, L32, 40, 50mm

SCHEDA TECNICA

• Diametro del morsetto Ø35mm

• Altezza dell'attacco: 35mm

• Superficie "Oil slick"

•123 grammi (L35mm), 157 grammi (L50mm)

ATTACCO MANUBRIO GRADIENT TEAM LTD 35

Lo Stem Gradient Team LTD 35 è una scelta eccellente per i biker che cercano un attacco manubrio che offra prestazioni superiori, durata e un'estetica sorprendente. Il processo di lavorazione in CNC garantisce una costruzione precisa e di alta qualità, assicurando grande resistenza e durata. Il design senza spazi elimina eventuali fessure tra manubrio e attacco, garantendo una connessione solida e una sensazione uniforme durante la guida. L'angolazione piatta di 0° offre una posizione di guida neutra, ideale per coloro che preferiscono una postura più aggressiva e orientata alla performance. La superficie "Oil slick" aggiunge un tocco di stile unico all'attacco manubrio, rendendolo un vero oggetto di desiderio per gli appassionati di design e per coloro che cercano un componente distintivo per la propria bici. Inoltre, con un peso di 123 grammi per la versione da 35 mm e 157 grammi per quella da 50 mm, questo attacco manubrio è in grado di offrire una leggerezza sorprendente.

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LINEA DEL MESE

MANUBRIO GRADIENT ALLOY

Il manubrio Gradient Alloy, progettato per resistere ai percorsi impegnativi, incarna una solida robustezza grazie alla sua costruzione in alluminio serie 7000. Con un peso che varia tra i 290 e i 330 grammi in base al modello scelto, offre un'esperienza di guida estremamente agile e leggera senza sacrificare la resistenza. Il design curato e le finiture impeccabili riflettono l’impegno di FSA nel realizzare prodotti che non solo offrano ottime prestazioni, ma che siano anche belli da vedere, elemento apprezzato anche dai professionisti di enduro e downhill più esigenti come quelli del team Atherton. Disponibile nelle versioni con riser da 25mm o da 40 mm per consentire al rider di trovare la giusta altezza del manubrio e adattarla alle proprie preferenze e stili di guida. La gamma comprende anche quattro modelli in carbonio.

SCHEDA TECNICA

Ø35 Riser 40

• Ø35 x 40 mm rise x 800 mm di larghezza

• 8° back sweep x 5° up sweep x 10 mm

setback

• Peso: 335 grammi

Ø35 Riser 25

• Ø35 x 25 mm rise x 800 mm di larghezza

• 8° back sweep x 5° up sweep x 10 mm

setback

• Peso: 330 grammi

Riser 40

• Ø31.8 x 40 mm rise x 800 mm di larghezza

• 9° back sweep x 6° up sweep x 15mm

setback

• Peso: 315 grammi

Riser 25

• Ø31.8 x 25 mm rise x 760 o 800 mm di larghezza

• 9° back sweep x 6° up sweep x 15 mm setback

• Peso: 290 grammi (25 mm x 760 mm) o 295 grammi (25 mm x 800 mm)

RUOTA GRADIENT I29

Gradient i29 è una ruota di alta gamma, utilizzata dai migliori campioni nel circuito Enduro World Series, progettata per eccellere nelle discipline estreme dell'offroad. Grazie alla competenza di FSA nella lavorazione del carbonio e al profilo asimmetrico del cerchio tubeless ready, queste ruote dal design elegante e moderno offrono una combinazione perfetta di leggerezza e rigidità. I mozzi di alta gamma Boost con sistema di riduzione del precarico dei cuscinetti P.R.A. garantiscono una struttura estremamente resistente senza compromettere la leggerezza complessiva, che si attesta a 1.676 grammi per la versione da 27.5" e 1.736 grammi per la quella da 29". Il canale interno da 29 pollici "hookless" offre un miglior contatto tra la ruota e il pneumatico, garantendo un maggiore grip sul terreno.

• Cerchio asimmetrico hookless in carbonio

• Compatibile tubeless

• Altezza cerchio – 30 mm

• Canale esterno – 35 mm

• Canale interno – 29 mm

• Disponibile in 650B (27,5”) e 700C (29”)

• Mozzi in alluminio P.R.A. per raggi a testa dritta

• Montaggio rotore ISO sei fori

• Mozzo anteriore compatibile TA-15 x 110 mm

• Mozzo posteriore compatibile TA-12 x148mm

• Sei cuscinetti a cartuccia

• Corpetto ruota libera a sei cricchetti in alluminio per SMN 9-11 velocità o SRAM XD a 10-12 velocità

• Include valvole per pneumatici tubeless (coppia), nastro tubeless FSA e proteggi raggi

FSA - 039.6885265 - fullspeedahead.com

23 LINEA DEL MESE
SCHEDA TECNICA

WORK IN PROGRESS

Lo speciale gravity quest’anno si apre dando voce ai protagonisti nascosti dei bike park: i trail builders. Mentre nelle pagine a seguire presentiamo una carrellata di prodotti selezionati per affrontare giornate all'insegna del divertimento in discesa a cura della redazione

Quante persone fanno parte del tuo team? Che macchinari utilizzate? Ogni quanto viene effettuata la manutenzione?

Come si progetta il bike park ideale? Quali sono i punti di forza del tuo bike park?

Penso che la cosa principale da prendere in considerazione sia la topografia del luogo. Il terreno deve essere variabile e quindi dare a noi builder una certa quantità di situazioni su cui poter lavorare, è necessario però che non sia troppo ripido. Nel bike park ideale dovrebbero esserci percorsi per tutti i livelli di rider, in modo da non scontentare nessuno e permettere a chiunque di migliorarsi con percorsi sempre più sfidanti, proprio come da noi a Plan de Corones. Dalle tracce più facili fino a quelle più impegnative per i rider più esperti, qui trovi di tutto e su tutti i sentieri facciamo in modo di eseguire una manutenzione costante per mantenerli sempre nelle migliori condizioni di sicurezza. Gli impianti inoltre sono moderni e superveloci, e non fanno perdere tempo.

Noi siamo in due, ci occupiamo della versante verso Riscone (BZ). In più, ci avvaliamo anche di un escavatore da due tonnellate con autista dedicato ed esperto nel movimento terra che ci segue circa due mesi all'anno. La manutenzione viene eseguita molto spesso anche a mano, ma in alcuni casi approfittiamo anche di questo mezzo meccanico molto utile.

Quale è il processo che porta alla definizione e alla realizzazione di un nuovo trail?

Per prima cosa occorre conoscere bene il versante su cui si intende intervenire e avere in mente che tipologia di traccia si vuole realizzare, ma poi si ha bisogno soprattutto dei permessi, anche dei proprietari se si tratta di terreni privati, il che non è sempre scontato. Ma non è finita qui: a questo punto serve anche un parere positivo della Forestale e dal Comune. Quindi, possiamo dire che l’iter per la realizzazione di un nuovo trail non è semplice. Ci vuole tempo e pazienza, perché non dipende solo dalla volontà di chi gestisce il bike park, ma anche da un mix tra privati e pubblica amministrazione.

Come si progetta il bike park ideale? Quali sono i punti di forza del tuo bike park?

Un bike park ideale si progetta avendo tutti i tipi di linee e dando la possibilità a tutta l’utenza generale, dal neofita al professionista, di poter girare. I punti di forza del nostro bike park sono la varietà delle linee e dei salti, dal più piccolo al più grande.

Quante persone fanno parte del tuo team? Che macchinari utilizzate? Ogni quanto viene effettuata la manutenzione?

Il team è composto da nove persone tra i quali troviamo i mezzisti, cioè coloro che utilizzano i mezzi meccanici, e i trailbuilder. Inoltre, è presente anche un soccorritore. La manu-

tenzione è ciclica: tutte le settimane vengono puliti tutti i tipi di sentieri, dal sasso fino al più piccolo intervento fatto a mano, poi tramite i mezzi meccanici facciamo una manutenzione straordinaria compresa di modifiche in caso di accorgimenti o piuttosto sistemiamo i trail. Ogni settimana, indifferentemente dalla tipologia di pista, usciamo con una novità. Quale è il processo che porta alla definizione e alla realizzazione di un nuovo trail?

Innanzitutto, la scelta del trail da fare proviene dalla richiesta della clientela o dall’esigenza del bike park di avere un certo tipo di tracciato, dopodiché la realizzazione inizia con l’ispezione del terreno tenendo conto delle pendenze, delle falde, della roccia presente. Successivamente viene disegnato un abbozzo di trail. Se al suo interno devono esserci delle strutture, come salti, si inizia a pensare nello specifico alla tipologia, alle sue dimensioni e allo spazio da utilizzare. Dopo aver definito tutto, si comincia con il progetto e durante la costruzione vengono fatte delle prove per capire se devono essere apportate delle modifiche.

Come si progetta il bike park ideale? Quali sono i punti di forza del tuo bike park?

Il bike park ideale tiene presente una serie di connotazioni che vanno dal bacino d’utenza, passando per collocazione geografica, morfologia del terreno, fino agli obiettivi e al budget. Deve essere collocato in un’area con un buon bacino d’utenza, con “facili” vie di collegamento posto a una quota altimetrica moderata (per poter fruire di una stagione lunga), avere un’area su cui sviluppare con un terreno adatto. Gli investimenti sono importanti, dato che i costi di realizzazione dei tracciati più moderni non hanno nulla a che vedere con quelli di 5-10 anni fa e deve poter soddisfare utenze molto diverse. Importanti sono anche le strutture come: impianti moderni ed efficienti, infrastrutture e servizi collegati alle bici (noleggi-bike hotel). I punti di forza del Dolomiti Paganella Bike sono la gestione coordinata del progetto tra i vari soggetti pubblici e privati, la collocazione geografica, l’altimetria (rappresentiamo uno dei bike park con il maggior numero di giornate d’apertura), la varietà di percorsi, da quelli old school, passando per i più moderni flow, fino a pump track, skills park e impianti molto moderni ed efficienti.

Quante persone fanno parte del tuo team? Che macchinari utilizzate? Ogni quanto viene effettuata la manutenzione?

Nel team lavorano circa 15 persone, con picchi di 18. Sono quasi tutti appassionati di

mtb. Siamo l’azienda (trail building e trail care), che in Europa vanta il più vasto parco macchine anche molto specifiche e customizzate per il tipo d’utilizzo. Partiamo dai sette escavatori dotati di rototwist e di altri accessori, passando per robot radiocomandati con attrezzature tipo spaccasassi, a trincia forestale, verricelli forestali, cippatrici, trinciatrici, macchinari per idrosemina, motocarriole, minidumper, minipale gommate, mini skid, skid loader, trattori con gru, segheria mobile. La manutenzione è un’operazione continua. Si parte a inizio stagione con manutenzione, allestimento e re-shape, per poi proseguire durante la stagione con interventi che spaziano da quelli giornalieri (pulizia e controllo), a quelli periodici (ogni 3-4 giorni) sistemazione di braking bump, a occasionali su chiamata. Un trail ad alta percorrenza necessita di un rimodellamento totale almeno una volta all’anno.

Quale è il processo che porta alla definizione e alla realizzazione di un nuovo trail?

Si parte dall’individuazione delle necessità di collegare il punto A con il punto B, definendo un livello di difficoltà, il tipo di finitura, la larghezza, la tipologia e le caratteristiche del percorso, le esigenze e aspettative dei biker. Va considerato anche il costo di realizzazione e la natura ambientale. Vengono definiti i budget di realizzazione e si passa all’individuazione del percorso, valutando le varie problematiche legate alle proprietà dei terreni, con i vincoli forestali, geologici e ambientali, e si identifica il corridoio che meglio si presta alla realizzazione. Vengono poi realizzati i progetti, la cui documentazione varia a seconda dell’area in cui si opera (Regione-Provincia). Una volta approvato il progetto, si passa alla realizzazione, con interventi diversi a seconda dell’area e del tipo di percorso. Nella maggior parte dei casi, dai primi sopralluoghi di valutazione alla realizzazione dei trail passano parecchi anni.

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FOCUS GRAVITY
Markus Irschara, trail builder Federico Bisotti, capo team dei trail builders di Mottolino Kronplatz Bike Park - Brunico (Bz) - Alto Adige - kronplatz.com Mottolino Bike Park - Livigno (So) - Lombardia - mottolino.com Ezio Cattani, responsabile attività trail building e trail maintenance Paganella Bike Park - Fai della Paganella - Andalo, Molveno (Trentino) - dolomitipaganellabike.com

TREK SESSION 9

FOCUS GRAVITY BICI

TRANSITION

SENTINEL CARBON GX

Una mountainbike da downhill dotata di un robusto telaio in lega con una sospensione a fulcro alto che permette di essere agili, ben piantati e veloci anche nelle sezioni più difficili. Il design a perno rialzato della Session consente alla ruota posteriore di muoversi assecondando gli urti, non contrastandoli: ciò si traduce in una sospensione più fluida che garantisce ottima trazione. Un modello disponibile con ruote da 29”, ma per i più esigenti è possibile montare un set con un posteriore da 27,5” o anche una coppia da 27,5”. Grazie al sistema di regolazione della geometria e della sospensione Mino Link, è possibile effettuare semplici cambiamenti in modo da ottenere una sensazione progressiva per le giornate di gara o eseguire una messa a punto per i pomeriggi nei bike park. Inoltre, la tecnologia Active Braking Pivot ha permesso di ottimizzare il comportamento della sospensione quando reagisce in modo indipendente alle forze di accelerazione e frenata. Grazie al nuovo design del telaio e ai 200mm di escursione dell'ammortizzatore RockShox Super Deluxe Ultimate DH, Session permette di trovare il percorso più veloce anche sui trail impossibili.

Trek Italia - 035.302502 - trekbikes.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: alluminio Alpha Platinum

Forcella: RockShox Boxxer Ultimate, escursione 200mm

Ammortizzatore: RockShox Super Deluxe

Ultimate DH RC2

Gruppo: SRAM X01 DH, 7 velocità

Freni: SRAM Code RSC a disco idraulico a 4 pistoncini

Ruote: Bontrager Line DH 30

Gomme: Bontrager G5 Team Issue, 29x2.50"

Componentistica: Bontrager

SCOTT

GAMBLER 900 TUNED

È la bici full suspension più polivalente di casa Transition, che la presenta come un’ideale compromesso tra performance in discesa e pedalabilità per chi vuole alternare la giornata di shuttle o bike park alla gara di enduro o all'uscita in montagna. Una bici votata al gravity, con 160 millimetri di escursione all’anteriore e 150 al posteriore e ruote da 29 pollici. La Sentinel si basa sulla Speed Balanced Geometry e sulla piattaforma Giddy Up, marchi di fabbrica del brand statunitense. La SBG permette alla bici di mantenere agilità a bassa velocità, la trazione della ruota anteriore e il corretto bilanciamento del peso del rider, aumentando al tempo stesso la confidenza su terreni scoscesi e ad alte velocità. Il sistema GiddyUp, invece, è progettato per consentire alla sospensione posteriore di rispondere in modo intuitivo a un’ampia gamma di configurazioni.

Distribuita da Tribe Distribution - 0174.330152 - info@tribedistribution.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: Sentinel Carbon GX 150mm

Forcella: Fox Float 36 Grip 2 Performance

Elite (160mm)

Ammortizzatore: Fox Float X Performance

Elite (205x62.5mm)

Gruppo: SRAM GX Eagle, cassetta 10-52

Freni: TRP DH-R-Evo, rotori 203 mm

Ruote: RaceFace Aeffect R

Gomme: Maxxis, Assegai 3C EXO+ 2.5 (ant.), Minion DHRII 3C EXO+ 2.4 (post.)

Componentistica: FSA, ANVL

EXEPT

BASE NATO

Gambler Tuned è una mountainbike da downhill con telaio in carbonio progettata per ricercare la velocità pura. È stata sviluppata dai tecnici Scott per provare ad affrontare ogni possibile percorso. Con anni di gare alle spalle, questa mtb è la risposta alle necessità dei discesisti. Il modello è equipaggiato con una forcella Fox 40 Factory Float, ammortizzatore Fox Float X2 Factory e pneumatici Maxxis Assegai 2.5" DH. La Gambler 900 Tuned, molto precisa grazie ai potenti freni a disco Shimano XT M8120, si adatta ai tracciati, alle condizioni del tempo e alla scelta di ammortizzatore (ad aria o molla elicoidale). Un elemento eccentrico a quattro posizioni inserito dai tecnici Scott permette una regolazione dell’altezza del movimento centrale relativa al diametro delle ruote, ma anche offre regolazioni alla cinematica a seconda del tracciato, dell’ammortizzatore o delle preferenze dell’atleta. Le opzioni di geometria contribuiscono a mantenere il baricentro del biker nel punto perfetto tra le ruote, per dare equilibrio e trazione ottimali. Scott Italia - 035.756000 - marketing@scott-sports.it

SCHEDA TECNICA

Telaio: Gambler Carbon / IMP Technology / HMX

Forcella: FOX 40 Factory GRIP2

Ammortizzatore: Fox Float X2 Factory

Freni: Shimano XT M8120 4 pistoni Disc

Gruppo: SRAM XO1 DH

Ruote: Race Face Atlas

Gomme: Maxxis Assegai 29x2.5" / 2x60TPI /

DH / TR / 3C Maxx Grip

Componentistica: Syncros

La nuova mtb in alluminio di Exept è frutto della collaborazione con il brand italiano MDE Bikes, che ha realizzato un telaio studiato per esaltare i biker su ogni tipologia di sentiero. A partire dal "Damper", frame tra i più venduti da MDE, è nata Base Nato, una bici da enduro con un'escursione anteriore da 170 mm, posteriore da 165 mm, e sospensioni I-link 2.0. L'eredità del Damper si ritrova nella curva di compressione progressiva che assicura una sensazione di travel posteriore maggiore rispetto ai 165 mm effettivi. Le novità principali del modello si possono osservare nel tubo orizzontale lungo, nell'attacco manubrio corto, che favorisce una migliore guidabilità e nelle geometrie: con un angolo sterzo di 63,5° in configurazione 29"/29" o 63° in quella mullet, che garantisce una maggiore stabilità sul terreno sconnesso. Base Nato è in vendita sia come bici completa sia come kit telaio: è disponibile in quattro taglie standard o con telaio su misura. Il passaggio cavi è interno, ma con possibilità di montaggio esterno per un assetto più race. Il montaggio prevede due varianti di listino (4 Pro e 4 Fun).

Exept - 019.681057 - info@exept.cc

SCHEDA TECNICA

Freni: Shimano XT

Telaio: alluminio

Forcella: Fox Factory 38

Ammortizzatore: Fox Factory DHX2 230x65 mm

Gruppo: Shimano SLX/XT 12V

Ruote: DRC for Exept

Gomme: Vittoria Mazza Race 29 x 2.4, Vittoria Mazza 27.5 x 2.4

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BELL SANCTION

2

Sanction 2 e Sanction 2 DLX sono caschi progettati per i più giovani, per chi si approccia al mondo dei bike park o per gli atleti bmx. Entrambi i modelli sono disegnati partendo dal dna del Full-10, lanciato a inizio del 2023 e dotato di Spherical Technology. Il Sanction 2 presenta molte caratteristiche simili al Full 10, al quale si ispira specialmente nel design, nello stile e nell’ampia ventilazione. Il DLX, dal peso di 1.080 nella taglia M, è fornito di serie con il sistema Mips essential che aiuta a ridurre le forze d’impatto rotazionale. È dotato di imbottiture antibatteriche Ionic+ TM, che utilizzano fili d’argento per combattere i cattivi odori, di una fibbia Fidlock allacciabile con una sola mano e un frontino regolabile. Sanction 2 pesa 1.040 grammi (taglia M) e offre la stessa scocca esterna in ABS con rivestimento interno in EPS del DLX, ma è prodotto di serie senza il sistema Mips essential.

GIRO

LATCH

Per la scarpa da mountainbike Latch, i tecnici di Giro sono partiti pensando a una nuova calzata che avvicinasse il piede al pedale e appiattisse il profilo della suola. Progettata insieme a un team di ingegneri è stata sviluppata Tack Rubber, una mescola altamente elastica che abbina aderenza e durata. Disponibile in versione low-top, la scarpa Latch dal peso di 334 grammi (taglia 43) si rivolge principalmente alle discipline più adrenaliniche della mtb. Il modello, con lacci facilmente sostituibili e personalizzabili in base alle proprie esigenze e gusti, è equipaggiato con un rinforzo Rockprint lungo la punta e sul tallone che offre resistenza all'abrasione e maggiore durata. Inoltre, il modello presenta nell’intersuola la tecnologia Mute Foam, una schiuma brevettata con caratteristiche di rimbalzo lento che aiutano a smorzare urti e vibrazioni, per aiutare a mantenere i piedi comodamente piantati sui pedali anche nei percorsi più impegnativi.

BLUEGRASS

VANGUARD CORE

Vanguard Core, dal peso di 725 grammi nella taglia media, è un casco integrale leggero progettato per i biker più esigenti. Tutti i prodotti Bluegrass sono sviluppati e testati con biker professionisti: il Vanguard Core include la protezione Mips ed è stato valutato con cinque stelle dal Virginia Tech Helmet Lab. Il modello è equipaggiato con fibbia magnetica Fidlock, scocca in policarbonato In-mould con rivestimento in EPS e griglia anti fango rimovibile che si aggancia facilmente alla mentoniera, proteggendo dagli schizzi. Grazie al sistema Safe-T Heta, il Vanguard Core è stabile sulla testa, senza fastidi e offre una perfetta integrazione con qualsiasi maschera si scelga. Grazie alle 24 prese d'aria e agli ampi canali interni, il Vanguard Core lascia che i flussi si muovano liberamente verso i fori di scarico, quando si pedala sia a bassa che ad alta velocità.

met-helmets.com

LEATT

8.0

Il casco da mtb in fibre composite 8.0 è caratterizzato da una calotta regolabile su tre dimensioni e da una schiuma anti impatto a quattro densità ideale per garantire protezione al biker. Il modello offre un’ottima areazione anche a basse velocità grazie ai canali di ventilazione. Inoltre, la fodera interna Pro-FitM è traspirante, anti odore e lavabile. Questo casco è dotato di una visiera separata, che riduce la rotazione in caso di impatto, e in caso di emergenza, offre la possibilità di rimuovere facilmente i guanciali interni. La 360° Turbine Technology è in grado di ridurre fino al 30% il rischio di commozione cerebrale e fino al 40% quello di accelerazione rotazionale di testa e cervello. Il modello contiene turbine realizzate in Armourgel, un materiale modellato in 3D che assorbe energia. Il vantaggio sta nel non dover usare una seconda calotta aumentando quindi il comfort generale della calzata.

ENDURA

MT500 BURNER LITE LS

Ispirata al design della MT500 Burner Jersey, la nuova maglia Endura a manica lunga è pensata per tutte le discipline di mtb ed è stata ridimensionata per essere più leggera e aerata, rendendola il capo ideale per le uscite anche nelle giornate più calde. Il modello presenta perforazioni tagliate al laser per migliorare il flusso d'aria. Nelle aree chiave dei pannelli delle maniche sono stati utilizzati materiali elasticizzati resistenti per garantire la durata a lungo termine delle maglie.

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FOCUS GRAVITY ACCESSORI
Cicli Bonin - 049.8702080 - info@ciclibonin.it Cicli Bonin - 049.8702080 - info@ciclibonin.it Athena - (0)444.727272 - athena@athena.eu - athena.eu B-Factory - 039.9193830 - info@b-factory.it

LINKGLIDE, CAMPIONE DI PRATICITÀ

Shimano Cues si avvarrà di questa tecnologia di cambiata, che alla prestazione pura e alla velocità predilige durata, fluidità e bassa manutenzione.

L’ideale per chi vuole approcciare il mondo della bici in modo semplice di Gabriele Vazzola

Sullo scorso numero di Bikefortrade, abbiamo parlato della prossima mossa di mercato di Shimano, ovvero della presentazione del gruppo che è destinato a rivoluzionare il catalogo del marchio giapponese. Perlomeno nella fascia media o, come ci tengono a precisare dalla filiale italiana, non destinata alla performance pura. Cues infatti nasce con una filosofia diversa. Mentre i gruppi destinati alle bici più sportive usufruiscono di tecnologie sviluppate per le fasce high end per poi migrare su tutta la gamma, Cues si caratterizza per una serie di soluzioni appositamente create per incarnare quella che è la natura di questo nuovo gruppo, ovvero la robustezza, unita alla

facilità di uso e manutenzione. A tal proposito, andiamo ad analizzare ora quella che è sicuramente la tecnologia di cambiata senza la quale lo sviluppo del gruppo, destinato a soppiantare (per ora) i vari Deore a esclusione della variante a 12 velocità, Alivio, Acera e Altus, non sarebbe stato possibile. Parliamo di Linkglide e di ciò che la differenzia da quelle che sono le sue controparti performance, ovvero Hyperglide e Hyperglide+. In questi casi, non si tratta di un singolo componente specifico, ma di un sistema di trasmissione (cassetta, catena e corone) studiato di volta in volta per ottenere specifiche interazioni tra parti con un design peculiare e pensate per lavorare tra di loro in sintonia.

HYPERGLIDE E HYPERGLIDE+

Sono le tecnologie di cambiata sviluppate per i gruppi più performanti, e sono un metro di paragone per comprendere le diversità rispetto al sistema Linkglide, presente invece su Cues. Hyperglide ha pignoni dotati di speciali rampe che garantiscono un maggior controllo della catena durante la cambiata. Ne risulta una cambiata indicizzata, veloce e precisa. La cassetta pignoni HG è stata ottimizzata per garantire un'azione efficiente e rapida. Per quanto riguarda invece Hyperglide+, le cassette pignoni sono predisposte per migliorare velocità, efficienza del cambio e fluidità su qualsiasi terreno. Il miglior innesto della catena, una maggiore ritenzione e la pedalata più fluida forniscono una maggiore potenza e sicurezza su tutte le tipologie di terreno. La trasmissione è così più efficiente, con un trasferimento di potenza fluido e un maggiore comfort che riduce l'affaticamento e aumenta il marginal gain a favore del ciclista sportivo. Tutte caratteristiche che esaltano le prestazioni delle bici su cui sono montate, ma che necessitano di maggiore attenzione e manutenzione per poter mantenere costante la loro performance.

LINKGLIDE

A dispetto delle tecnologie precedentemente analizzate, Cues si avvale di un sistema studiato per ottenere prestazioni di lunga durata e per stabilire un nuovo standard per una cambiata che garantisca un comportamento fluido e affidabile. Tutto questo è ottenuto grazie a un nuovo design, che ne aumenta la solidità diminuendo la necessità di manutenzione. La durata della trasmissione è stata aumentata anche per uso sulle eBike e per coloro che usano la bici anche tutti i giorni nel traffico urbano. La stessa Shimano calcola una durata della trasmissione Linkglide tre volte superiore ai modelli Hyperglide.

I denti della nuova cassetta hanno infatti una base più spessa e una smussatura che migliora la resistenza all’usura. Anche il design dei denti dei pignoni è stato modificato per offrire a loro volta una durata eccellente nel tempo. Secondo Shimano, questo passaggio è stato importante in quanto i ciclisti destinatari di Linkglide effettuano poche cambiate, e ancor meno interventi di manutenzione anche ordinari della trasmissione. Mentre per i gruppi sportivi le caratteristiche più importanti sono velocità e precisione, Linkglide garantisce invece una cambiata fluida per restituire un’esperienza costante e sicura, riducendo notevolmente gli urti e migliorando lo scorrimento della catena tra gli ingranaggi. Tali vantaggi si traducono in una cambiata meno diretta e più lenta, ma sicuramente più funzionale allo scopo preposto e al target di mercato cui è indirizzata.

bike.shimano.com

SHIMANO HA SVILUPPATO LA TRASMISSIONE CON SPECIFICHE CARATTERISTICHE, BASANDOSI SU DIFFERENTI STILI DI GUIDA

28 BRAND EVOLUTION
Scorrevolezza del cambio
12-velocità Progettato per le
11/10 velocità Sviluppato per un utilizzo vario e continuativo Leggerezza Durabilità Uso quotidiano Uso in gara
competizioni

A BRAND NEW SCHWALBE

Un nuovo logo e una nuova identità: l’azienda tedesca ha ridefinito la propria immagine in occasione dei suoi primi 50 anni, mettendo al centro la gioia dell’avventura in bici e lo sviluppo ecologico dei suoi prodotti di Daniele

La fiducia nel cambiamento è uno dei valori fondanti che ha guidato l’evoluzione di Schwalbe nel corso della sua storia. Ed è ciò che il brand tedesco vuole continuare a trasmettere con la qualità dei suoi pneumatici. Proprio attorno a questi due concetti basilari, Schwalbe ha trovato il fulcro del proprio successo e l‘ha trasferito nel suo rebranding, svelato in occasione di Eurobike 2023 a Francoforte. Un nuovo logo, un nuovo colore e una nuova identità hanno ridefinito l’immagine del marchio, che ha festeggiato così i primi 50 anni di un’attività che ha portato l’azienda a diventare una delle leader nel proprio settore, con un fatturato record di 335 milioni di euro nel 2022 e 200 dipendenti nella sede centrale di Reichshof. Tutto è riassunto in maniera efficace dal motto scelto per rappresentare questa svolta: “Get there”. Un pay off che vuole essere allo stesso tempo un impegno e una spinta motivazionale a partire e a raggiungere l'obiettivo, ovunque esso sia. La stessa spinta che ha portato negli anni il brand di Ralf Bohle a dare origine al Marathon e ad altri pneumatici della casa produttrice tedesca. Nelle intenzioni di Schwalbe, la rinnovata identità del brand deve rendere visibile e tangibile le promesse dichiarate dall’azienda. Ecco che il nuovo logo, dunque, raffigura proprio una rondine ("Schwalbe" in tedesco, per l’appunto) che vuole simboleggiare i valori aziendali: libertà, gioia della scoperta e fiducia. Il colore è diventato invece una tonalità di blu molto più chiara rispetto alla precedente: è lo “Schwalbe Skyblue”, con cui il brand vuole rappresentare il cielo del mattino e l‘inizio di un viaggio in sella alla propria bici. Il nuovo corso dell’azienda ha preso forma nello stand di Eurobike, altrettanto rinnovato e accompagnato da un’ampia campagna di comunicazione analogica e digitale, oltre che dalle novità legate agli pneumatici.

UNO SVILUPPO ECOLOGICO

Oltre al Tacky Chan, di cui abbiamo parlato in maniera approfondita nelle pagine precedenti, il rebranding è stato accompagnato anche dalla presentazione del nuovo Green Marathon. Un’evoluzione ecologica del copertone più noto e diffuso di Schwalbe sin dal 1983, capace di diventare un riferimento tra gli pneumatici destinati all’utilizzo quotidiano della bici. Il Green Marathon è il primo al mondo a essere realizzato con pneumatici riciclati, che compongono il 70% del totale del materiale. Inoltre, il 100% della gomma rispetta i criteri della certificazione Fair Rubber, che si basa sul commercio equo e solidale, mentre le emissioni inquinanti e la carbon footprint sono state ridotte rispettivamente del 98% e del 34%. “Stiamo portando avanti il progetto di responsabilità ecologica come pionieri nel riciclo di camere d’aria e pneumatici, e il Green Marathon rappresenta un’altra pietra miliare in questo percorso”, ha dichiarato Philipp Jahn, brand manager di Schwalbe. “Allo stesso tempo, è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutti per rafforzare la cultura della bicicletta per una mobilità più ecologica”. L’obiettivo di Schwalbe, dunque, è ridefinire gli standard di rispetto dell’ambiente nello sviluppo degli pneumatici e in questo senso il Green Marathon rappresenta il punto di partenza per l’ottimizzazione sostenibile di tutti i prodotti del marchio. Essere responsabili, del resto, non è uno sprint: è una maratona. Parola di Schwalbe.

“Schwalbe vuole essere una forza trainante di questo movimento ecologico, nella convinzione che possiamo davvero fare la differenza”

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REBRANDING
Philipp Jahn, brand manager Il nuovo Green Marathon Il nuovo logo di Schwalbe che raffigura una rondine

PIKO: UN LAMPO NEL BUIO

La lampada dell’azienda tedesca Lupine è l’ideale per i ciclisti che vogliono anticipare le luci dell’alba. Fornisce un’illuminazione fino a 2100 lumen e può essere facilmente fissata al casco o sul manubrio

Il marchio tedesco Lupine Lighting Systems è attivo da vent’anni nel campo delle luci per bici e appassionati di outdoor. Tra i prodotti di punta dell’azienda c’è la lampada frontale Piko, che riesce a combinare leggerezza e robustezza e a garantire un’adeguata luminosità anche nelle situazioni più estreme. È utilizzata in diversi servizi di soccorso alpino ed è diventata popolare anche tra i ciclisti, visto il suo ottimo rapporto tra dimensioni (soli 60 grammi di peso) e prestazioni. Può essere impiegata come lampada frontale, fissata sul casco oppure sul manubrio.

La terza generazione di Piko fornisce un’illuminazione da 2100 lumen. È dotata di un pulsante al centro della lampada, più facile da trovare soprattutto se si usano dei guanti,

ma è controllabile anche tramite Bluetooth attraverso il telecomando dedicato o l’app. Con quest’ultima è possibile regolare e personalizzare le impostazioni della propria Piko. Lupine ha lavorato anche sulla sua gestione termica, riuscendo a ottimizzare la dissipazione del calore prodotto e a garantire un’efficace illuminazione anche quando la lampada si è già riscaldata. Il sistema FrontClick, inoltre, permette di montarla facilmente o di spostarla da un casco all’altro in pochi secondi, senza l’utilizzo di altri strumenti. Piko è disponibile in tre versioni differenti: con batteria Hardcase FastClick da 3,5 Ah senza display; con SmartCore FastClick da 3,5 Ah e display integrato o con SmartCore da 6,9 Ah e display integrato, ottimale per chi ha bisogno di una durata extra e che può essere inserita in uno zaino o in tasca.

L'ENDURO NON SI IMPROVVISA

Le ginocchiere Knee-Sleeve Dermis A e il casco Scope Solid Color sono tra le soluzioni di TSG per affrontare i trail più impegnativi senza compromessi

Le Knee-Sleeve Dermis A di TSG sono delle ginocchiere leggere e sottili che proteggono dagli urti e dai graffi dentro e fuori dai sentieri. La costruzione in elastan, con inserti in PU per una maggiore compressione, permette ai biker di indossarle con facilità, mentre i tagli dietro le ginocchia garantiscono un’adeguata ventilazione e migliore flessibilità e comfort. Il tessuto softshell con rivestimento Tough Stretch e un’imbottitura in schiuma ACF forniscono le protezioni necessarie quando si è in sella lungo i trail. Sono disponibili nelle taglie XXS/XS, S/M, L/XL.

Lo Scope Solid Color è il top di gamma dei caschi TSG da enduro. Garantisce un’aumentata copertura della testa, una maggiore adattabilità, un look e una costruzione nuovi di zecca. Il design prevede anche un punto di fissaggio sicuro di luci o action camera, un sistema di ventilazione integrato nella calotta e uno spazio per riporre gli occhiali quando non sono indossati. La costruzione del casco è In-Mold, la tecnica per cui la calotta esterna in policarbonato viene saldata direttamente con uno strato interno in polistirolo espanso per assorbire i colpi.

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IL KNEE-SLEEVE DERMIS A SCOPE SOLID COLOR

L’OUTFIT COMODO PER IL BIKE PARK

Un completo da mtb per le giornate da trascorrere sui trail: è la proposta del marchio tedesco Vaude, che punta su materiali leggeri e resistenti senza tralasciare l’ecologia

MEN'S MOAB LS PRO SHIRT

La Moab LS Pro è una maglia da uomo a maniche lunghe elastica, traspirante e ad asciugatura rapida, pensata per le giornate da passare sui trail dei bike park. Le parti su spalle, schiena e maniche sono realizzate in poliammide riciclata molto resistente, l’ideale per preservare il capo da eventuali abrasioni. Il morbido materiale jacquard in poliestere riciclato nella parte anteriore e i tagli al laser nella parte posteriore e nelle maniche garantiscono invece un'eccellente ventilazione. La maglia ha una stampa allover e un morbido collo rotondo. Per il suo tessuto in poliammide leggero e traspirante è stato utilizzato un processo certificato in cui l'olio di pirolisi estratto da pneumatici fuori uso viene immesso in un processo di produzione di poliammidi convenzionali. Un recupero che riduce le emissioni di CO2 fino al 60%. Nel rispetto dei propri impegni ecologici, la maglia di Vaude è a impatto ambientale zero, poiché le emissioni attualmente inevitabili sono state compensate grazie alla collaborazione con l'organizzazione indipendente senza scopo di lucro myclimate.

MEN'S MOAB PRO PANTS

La Moab LS PRO Shirt si abbina ai Moab PRO Pants da enduro del marchio tedesco, che garantiscono grande comfort e protezione da fango, cadute e ostacoli vari delle escursioni in mtb. Sono dotati di una cintura facile da regolare e senza cerniera, dunque comoda da indossare. Quest’ultima è più alta sul retro e la sua elasticità permette ai pantaloni di adattarsi sempre meglio al biker. Il taglio sulle ginocchia consente di indossare protezioni leggere, mentre le perforazioni nella parte posteriore forniscono un’eccellente ventilazione. Il capo è completato da due profonde tasche con zip. Come per la maglia, anche per i pantaloni viene utilizzato l’olio di pirolisi per la produzione di poliammidi convenzionali, destinati alla realizzazione del tessuto ad alta elasticità leggero e resistente alle abrasioni. I Moab PRO Pants sono inoltre trattati con una finitura ecologica priva di PFC, resistente all’acqua e allo sporco.

ETICHETTA GREEN SHAPE

L'etichetta Green Shape è sinonimo di prodotti ecologici e funzionali, realizzati con materiali sostenibili e certificati bluesign. In qualità di membro dell'organizzazione indipendente Fair Wear con status di leader, Vaude si impegna a garantire condizioni di lavoro e salari equi. Nei prodotti a impatto ambientale zero, sono state analizzate e ridotte sistematicamente tutte le emissioni derivanti da materiali, produzione e spedizione. Quelle attualmente inevitabili sono state compensate dall'organizzazione indipendente senza scopo di lucro myclimate.

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IL DOTTORE PER OGNI NECESSITÀ

La gamma di prodotti Dr.Bike si amplia per soddisfare tutte le esigenze di manutenzione: dalla riparazione di forature con i sigillanti per i pneumatici tubeless alle operazioni ordinarie di pulizia e lubrificazione di ogni componente o accessorio

Dr.Bike è la linea di ricambi e accessori pensata dal team di Mandelli con un’attenzione particolare alla qualità dei materiali, in linea con le richieste sempre più esigenti degli utilizzatori, ma al giusto prezzo. Il caratteristico design dei prodotti è facilmente riconoscibile dal logo Dr.Bike in 3D, e presenta colori accesi e vividi, diversi a seconda del tipo di modello da identificare (sigillante, lubrificante,

olio freni, detergente), lasciando spazio alla scritta, sul fronte, che mette in risalto il prodotto. Gli articoli chimici del marchio si dividono in otto aree, per garantire un’offerta completa che va dalla lubrificazione delle parti meccaniche alla riparazione delle forature, dalla manutenzione fino alla pulizia di ogni componente della propria bici, sia da strada che mtb.

DETERGENTI

La gamma dei prodotti Dr.Bike prevede quelli destinati alla cura estetica della bicicletta, detergenti per bici a base “bio”, anche nel formato officina da 10 l, shampoo e cera protettiva per far brillare sempre il proprio telaio.

GRASSI

La gamma grassi vanta differenti tipi di prodotti: da quelli al litio, sia in aerosol che in vasetto, passando per quelli al ptfe fino a quello per preservare gli steli forcella, anche questo in due differenti soluzioni, aerosol e vasetto.

SIGILLANTI

Per quanto riguarda l’ambito riparazione forature, si segnala il sigillante Ready Plus ad alta viscosità che, grazie a una nuova formula, è in grado di agire fino a due volte più rapidamente dei normali prodotti in commercio. La gamma “gonfia e ripara” si allarga a quattro differenti formati: 75, 100, 125 e 200 ml, anche con attacco rapido, per ogni esigenza.

LUBRIFICANTI

Tra i lubrificanti, spicca, oltre ai due best seller dedicati alla lubrificazione delle parti in movimento per bici corsa o mtb/eBike, un super-lube ad alta viscosità, a base ceramica, ideale per preservare la componentistica dagli agenti atmosferici, senza rinunciare alle prestazioni di massima scorrevolezza su catene/pacchi pignone. L’offerta dei fluidi per gli impianti frenanti, lascia spazio a due formati per il minerale, ormai “padrone” della maggior parte dei sistemi presenti sul mercato. A questo si affiancano i classici oli sintetici D.O.T, oltre a quelli per forcelle, a differente indice di viscosità.

Dr.Bike ha pensato anche a chi lavora nelle officine, con una serie di prodotti per la pulizia personale, come crema pasta lavamani e salviette detergenti, nonché ad articoli utili per i lavori quotidiani, come il frenafiletti o il detergente per vasche a ultrasuoni.

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INFO: Mandelli srl - 0362.1797888 - info@mandelli.net - mandelli.net
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DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE

BH Bikes ha svelato i nuovi aggiornamenti della Lynx Race, sviluppata grazie alla collaborazione con il BH Coloma Team. Maggiore rigidità e geometrie rivisitate per ambire ai piani alti delle classifiche mondiali

Fra le tante migliorie e gli accorgimenti apportati nel corso del tempo, il sistema Split Pivot resta la base portante anche dell’ultima versione della Lynx Race lanciata dal marchio spagnolo. Se la versione precedente ruotava attorno a una sospensione da 100 mm di escursione con la predisposizione per i 120 mm, la nuova BH Lynx Race ribalta l’approccio. La geometria e la cinematica sono studiate per un’escursione di 120 mm, ma garantiscono un funzionamento adeguato anche per chi sceglie l’opzione da 100 mm. Lo Split Pivot consente di guidare con la sospensione completamente aperta, senza che la pedalata venga compromessa. Il collegamento tra il triangolo anteriore e la forcella, inoltre, è più rigido del 35%, grazie alla nuova configurazione dell’asse del linkage che influisce direttamente sulla resa della pedalata. . Per quanto riguarda le geometrie, il tubo di sterzo è stato ribassato per compensare l’altezza necessaria per l’ingresso dei cavi. L’angolo di sterzo è leggermente più ampio (67 ° nella versione da 120 mm di escursione), mentre il reggisella è più verticale (76 ° ) e il reach è stato aumentato in tutte le taglie. In aggiunta alle novità tecniche, la BH Lynx Race vanta nuove finiture verniciate dal carattere spettacolare che, in diverse combinazioni di colori, lasciano visibili porzioni del telaio in fibra di carbonio. Oltre ai cinque colori di serie, è possibile creare un design personalizzato grazie al programma BH Unique.

SCHEDA TECNICA

Telaio: Lynx Race Carbon, EC Layup

Forcella: Fox 34SC Factory Push to Lock

Kabolt 120mm

Ammortizzatore: Fox DPS Evol Factory , 190x45mm

Gruppo: SRAM XX1 AXS Eagle 10-52

Freni: Shimano XTR 180/160 mm

Ruote: BH Evo Carbon Tubeless 30 mm

Gomme: Pirelli Scorpion 2.4 XC

Componentistica: BH, Prologo

BH - 335 6442523 - g.orsi@bhbikes.com

CROSS COUNTRY ALLA MASSIMA VELOCITÀ

Le ultime evoluzioni di Maxxis per l'XC si chiamano MaxxSpeed e Severe: una nuova mescola studiata con Nino Schurter e un copertone progettato nello specifico per giornate bagnate e fangose

LA MESCOLA MAXXSPEED

Una nuova tecnologia che utilizza il silica in aggiunta al polimero di gomma, che migliora le performance su tutta la linea rispetto alla precedente 3C MaxxSpeed. Maxxis ha lavorato a stretto contatto con il campione olimpico Nino Schurter e il team Scott-SRAM nel suo sviluppo. Gli ingegneri hanno sfruttato le conoscenze acquisite per la mescola road completamente in silica e hanno iniziato a provare delle formule performanti anche per l’uso offroad. Nei test di laboratorio, la MaxxSpeed ha dimostrato una resistenza al rotolamento inferiore di oltre il 30% rispetto alla versione precedente e una migliore trazione sul bagnato. Inoltre, è stato stimato che le coperture con la nuova mescola possono far guadagnare ai biker fino a un minuto nel corso di una gara XC di 90 minuti, un vantaggio notevole nell’era moderna del cross country. Maxxis offre la nuova mescola per i più noti battistrada XC (Aspen, Rekon Race, Ikon e Severe), sia da 29” sia da 27,5”.

IL COPERTONE SEVERE

Il nuovo battistrada da XC per le giornate bagnate e fangose. Già testato in Coppa del Mondo da Schurter, Ben McConnell e Anne Terpstra, è dotato del classico basso profilo da 2,25 " . Presenta una fila di tasselli regolari nella parte centrale e due file più alte e irregolari nella parte laterale, dove trovano posto anche dei piccoli rilievi studiati per liberare il più possibile il copertone dal fango. La carcassa è da 120 tpi Tubeless Ready ed è stata progettata con la nuova mescola MaxxSpeed. È disponibile nella misura 2 9x 2.25.

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UNA MARCIA IN PIÙ PER LE MTB

Classified lancia il sistema Powershift con ingranaggi interni al mozzo posteriore e un moltiplicatore di rapporti, che permette di avere una scala di cambiate che va ben oltre quella offerta dalla cassetta

Il marchio belga Classified ha scelto di proporre sul mercato delle ruote grasse Powershift, un sistema di cambiata che lavora in maniera combinata con la trasmissione della propria mtb, con una comunicazione wireless che interagisce attraverso un sensore che riceve e moltiplica il rapporto in maniera elettronica. Tramite un comando remoto senza fili è possibile attivare una serie d’ingranaggi all'interno del mozzo posteriore che apportano una variazione alla velocità di rotazione della cassetta pignoni rispetto al mozzo. Il risultato è un mozzo posteriore con un rapporto integrato che simula il funzionamento della doppia corona anteriore.

PERCHÉ SCEGLIERE LA TECNOLOGIA POWERSHIFT?

• Mantiene un momento d’inerzia prezioso durante le salite e i cambi di ritmo. Cambia tra i due rapporti del mozzo Powershift istantaneamente, a pieno carico e anche senza pedalare. Con una marcia ridotta dello 0.7 (seconda corona virtuale) si cambierà meno

COME FUNZIONA?

1. Ringshifter

Il nuovo Classified Ringshifter sul manubrio attiva la cambiata inviando un segnale wireless.

2. Smart Thru Axle

Lo Smart Thru Axle riceve il segnale e attiva la cambiata all’interno del mozzo usando un trasferimento di energia senza contatto.

con il deragliatore posteriore, ottenendo una linea catena più dritta ed efficiente.

• Powershift aumenta il range della cassetta compatta 11-40 al 530% e consente di combinare la più grande rapportatura disponibile oggi con piccoli salti tra i rapporti per incrementare l’efficienza durante la pedalata. Questo riduce la difficoltà di alcune cambiate e permette di trovare la cadenza più efficiente in ogni situazione.

• Combinando una cassetta in acciaio a pezzo unico con una corona più grande del 10%, Classified permette di migliorare la durata della trasmissione. La cassetta 11-40 permette di utilizzare un cambio a gabbia corta meno esposto a urti e rotture.

• Il design del sistema modulare protegge il mozzo e la tecnologia al suo interno dagli elementi assicurando che la terra e gli schizzi d’acqua stiano fuori.

• Compatibile con la precisione della cambiata elettronica o con la semplicità di quella meccanica. La cassetta proprietaria crea una rapportatura cucita su a ogni bisogno dell’utente e ogni terreno per ottenere la massima efficienza e prestazione.

3. Powershift hub

Il mozzo cambia tra i 2 rapporti in 150 millisecondi, un rapporto 1/1 accoppia la cassetta direttamente alla ruota, oppure il rapporto ridotto dello 0.7 fa sì che la cassetta ruoti più velocemente della ruota aumentando il range totale della cassetta.

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MOUSTACHE: SMILING MACHINE

Samedi 29 Game è una eMtb progettata dal brand transalpino per sfrecciare su tutti i tipi di terreno, da quelli rocciosi al fango. L’escursione da 170 mm, il telaio in alluminio e le geometrie scelte vanno verso un’unica direzione: controllo e divertimento in ogni momento

Samedi 29 Game è il risultato di anni d’esperienza del marchio transalpino nel mondo offroad. Il modello è equipaggiato con telaio in alluminio 6061 T6 con linee fluide, che permettono di avere un bilanciamento tra rigidità e robustezza. La sospensione Magic Grip Control consente di affrontare le condizioni e i terreni più impegnativi in tutta sicurezza, grazie all'escursione da 170 mm. Il modello è supportato dal motore Bosch Performance Line CX, dotato di una coppia fino a 85 Nm. I freni a quattro pistoncini Shimano con dischi da 203 mm permettono di mantenere sempre aderenza e controllo. Le forcelle Fox, RockShox o Marzocchi sulle bici Game sono personalizzate per lavorare di concerto con gli ammortizzatori posteriori e mantenere le ruote (con cerchi asimmetrici) incollate al suolo. Sono stati riprogettati dai tecnici Moustache gli attacchi di batteria (da 625 o 750 Wh) e del motore per risparmiare spazio e peso. Inoltre, la nuova applicazione eBike Flow vanta quattro modalità di assistenza personalizzabili che si amalgamano con la bici.

SCHEDA TECNICA

Telaio: Game, alluminio 6061 T4-T6

Forcella: Fox Float 38 Factory, GRIP2

Ammortizzatore: Moustache Magic Grip

Control

Gruppo: Shimano, XT, CS-M8100, 12 velocità

Freni: Shimano, XT, BR-M8120 a disco idraulico, 4 pistoni

moustachebikes.com

Ruote: Moustache Just Carbon 28 fori, 29"

Gomme: Maxxis Assegai, 29x2,50

Motore: Bosch, Performance Line CX, 250W, 85 Nm

Batteria: Bosch PowerTube 625 Wh/750 Wh

Display: Bosch Kiox 300, Smart System

35 FOCUS PRODOTTO

SMUOVERE MARI E MONTI

Oceanus è un progetto di conservazione dell’ecosistema nato in barca, ma poi ha messo le ruote per avere risonanza anche sulla terraferma. Ora macina chilometri sui pedali per la promozione di una mobilità sostenibile

Un filo conduttore che accomuna mare e terra: la sostenibilità e la salute del Pianeta. È su queste premesse che Oceanus, Ente di ricerca riconosciuto che si impegna in campagne di sensibilizzazione ecologiche e socio-economiche, negli anni ha portato avanti l’iniziativa “Pedalando verso il Futuro”. Il cui obbiettivo è quello di porre sempre più all’attenzione delle amministrazioni pubbliche un uso ragionato e strutturale della bicicletta, con i benefici che comporta – economici, fisici e ambientali. Promuovendo, allo stesso tempo, un turismo su due ruote alternativo ed ecosostenibile alla riscoperta di luoghi poco battuti, ma non per questo meno suggestivi. Le tracce e i percorsi che ne derivano sono da affrontare con i propri tempi, e trovano nel legame con il territorio italiano, le sue tradizioni e la sua identità il caposaldo di questa campagna. A

spingere sui pedali è quindi la voglia di valorizzare e preservare scenari spesso dimenticati, città e borghi a rischio spopolamento che, attraverso una una promozione volta alla loro tutela, potrebbero vivere una vera e propria rinascita.

È in quest’ottica che si inserisce la pedalata di gruppo Milano-Loreto-Napoli che hanno organizzato Fabio Siniscalchi e Ivan Negretti, con partenza il 27 maggio e arrivo il 3 giugno seguendo il cammino di San Francesco Caracciolo, il santo protettore dei cuochi in Italia. A testimonianza di come il fattore tradizione sia fondamentale, soprattutto per valorizzare e dare nuova voce a “perle” che, altrimenti, rischiano di perdersi nei meandri della modernità. Abbiamo parlato con Ivan Negretti e gli abbiamo chiesto com’è stato questo viaggio.

spesso mete di consumo finale. Il nostro obiettivo è proprio quello di creare maggiore consapevolezza sui benefici che può portare in queste aree, invitando le amministrazioni ad adottare scopi facilmente raggiungibili che agevolino, per esempio, il completamento di ciclovie incomplete, costringendo chi le frequenta a uscire dai percorsi e imboccare le statali – come la Costa dei Trabocchi. Dall’altra parte, il negativo di essere ancora in fase embrionale è che la cultura italiana non è pronta per la convivenza tra il cicloturista e l’automobilista, e le pubbliche amministrazioni stesse non si mettono nelle condizioni di favorire l’attraversamento di determinati luoghi. Le strade non sono sicure, non vengono mantenute e quelle che si presterebbero bene al cicloturismo non presentano la cartellonistica adeguata. La cultura dell’utente “debole” della strada, come può essere il ciclista, deve essere promossa maggiormente a livello nazionale per far sì che nasca un rispetto reciproco tra questo e l’automobilista. È molto importante per noi perseguire questo aspetto e seguire l’esempio di altri Paesi virtuosi come la Spagna.

Secondo voi, cosa manca ancora perché iniziative come questa e gli argomenti che ne conseguono possano avere la risonanza che meritano?

Che risultati cercare di ottenere con questi tour in termini di partecipanti e consapevolezza sulle tematiche sollevate?

L’iniziativa è nata nel 2019 con un primo viaggio per gli Appennini da Reggio Calabria a Milano: oggi formiamo piccoli gruppi di massimo 10 persone che portiamo a scoprire località considerate “secondarie”, meno note dal punto di vista turistico ma fortemente legate a tradizione, storia, cultura ed enogastronomia in Italia, soprattutto nella zona centromeridionale. L’obiettivo è quello di dare risalto a luoghi poco frequentati attraverso un tipo di turismo più lento e immersivo, coinvolgendo i privati e le realtà amministrative locali per “istruirle” a una corretta pratica di questo tipo di viaggio. Un riscontro molto interessante è che le strutture, che avvisiamo per tempo, sono poi in grado di offrire un’accoglienza adeguata al cicloturista. Questo dimostra che, anche con piccoli consigli da parte nostra, è piuttosto facile fornire servizi legati alle esigenze del cicloturista.

Quali punti critici e di forza avete riscontrato circa l’utilizzo della bici nelle diverse località?

Un punto di forza risiede proprio nella potenzialità del cicloturismo, che favorisce le economie piccole e rurali e invita a visitare siti meno convenzionali fuori dai centri cittadini,

Ci vuole una maggiore promozione dal punto di vista del territorio ma anche da quello mediatico. Inoltre, è fondamentale che le campagne sappiano comunicare bene che il cicloturismo può essere fatto da chiunque, sia in termini di utenti che di strutture organizzate che anche solo con piccoli accorgimenti di ridotto valore economico possono generare un ritorno importante. Soprattutto in ottica di un utilizzo sempre più massiccio di bici a pedalata assistita che rendono il cicloturismo ancora più accessibile.

Cosa avete in programma per il futuro?

Ogni anno svolgiamo un Italy Bike Tour per promuovere il cicloturismo a livello nazionale. Il prossimo anno si conferma su otto tappe e sarà da Roma a Napoli. Passeremo l’Appennino fino alle Marche, a Loreto e Rieti, poi in Abruzzo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, il Parco Nazionale dell’Abruzzo, la Majella, e infine torneremo nella costa adriatica attraversando i Trabocchi e poi da lì tutto il Molise fino al Parco del Maltese per terminare poi a Napoli dopo circa 1.000 km e 13.000 m di dislivello positivo. Per la prima volta avremo anche un’ammiraglia che ci seguirà nel tour e che ci potrà dare supporto durante il percorso.

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RESPONSABILMENTE
oceanus.it
Ivan Negretti, socio Oceanus

PERCHÉ IL TUNING NON CONVIENE?

Con Ancma vogliamo portare l’attenzione su una problematica che sembra essere sempre più rilevante. Parliamo del fenomeno di elaborazione dei motori o “tampering” e di come, in realtà, porti con sé più problemi che vantaggi di Gabriele Vazzola

Parlando di manomissione delle eBike, l’industria si è mossa prima degli enti normatori. Ancma come associazione fece le prime denunce già 12 anni fa di casi eclatanti in cui erano stati segnalati degli interventi importanti in tal senso. Come primi provvedimenti in merito, ebbero un bell’effetto perché in quegli anni perseverava un discorso di ignoranza completa nei confronti della materia. Pertanto, si viveva in una specie di far west, anche prescrittivo. La scarsa conoscenza delle regole e dei prodotti fece sì che quelle denunce servirono anche per sensibilizzare produttori e importatori. Oggi sembra difficile che un negoziante possa imbarcarsi nell’avventura di manomettere o truccare una bici elettrica, perché sa benissimo che alle spalle ci sono aziende che non gli riconoscerebbero nulla in termini di garanzia. Senza parlare della figura poco professionale che farebbe anche con il proprio cliente. In caso si presentasse una situazione di questo tipo, molto probabilmente parleremmo di casi in cui vi è una totale connivenza con chi acquista la bici. Anche in una circostanza del genere il negoziante non sarebbe comunque scusato, ma necessariamente si sarà premurato di avvertire il cliente delle problematiche inerenti a un comportamento di questo tipo, compreso il decadere di ogni garanzia.

Quando negli anni passati si usava truccare i motorini, la situazione era pressappoco la stessa. Tutti sapevano di star facendo una cosa contro la legge, ma si trattava comunque di ciclomotori e non di bici. Questa situazione si prospetta ora in modo preoccupante ad esempio con i rider che consegnano il cibo a domicilio: la quasi totalità di questi non pedalano e vanno fortissimo con delle eBike completamente fuori controllo e

oltre la legge. Il tampering viene fatto per aumentare le prestazioni, o per introdurre un acceleratore manuale che permetta di utilizzare la bici anche senza pedalare, trasformandola di fatto in un ciclomotore. Con queste modifiche si possono raggiungere velocità molto rilevanti, anche intorno ai 60 km/h. La manomissione è elettronica, avviene tramite dei software che si collegano al display della bici che agisce poi sull’hardware del motore e ne modifica i dati limite di velocità e di potenza.

Queste manovre compromettono il funzionamento delle eBike, che sono studiate e progettate per lavorare (con la dovuta ridondanza) all’interno delle disposizioni di legge. Pertanto, il mezzo elaborato avrà presumibilmente freni, ruote e componentistica in generale sottodimensionati rispetto alle prestazioni che raggiungono post modifiche. Inoltre, le batterie saranno tra le componenti più in sofferenza, visto il grande afflusso d’energia. Esse sicuramente dureranno meno in termine di chilometraggio e resilienza nel tempo dei cicli di ricarica e saranno sottoposte a stress che potrebbero inficiare le caratteristiche di sicurezza.

Per contrastare queste problematiche, le associazioni di categoria (Ancma e Conebi) sono fra i promotori di una modifica alla norma tecnica, valida in tutta Europa, N° 15-194 sul tampering di una bici a pedalata assistita. Un controllo di questo tipo, prima non era previsto: sono state sempre le case produttrici a chiedere, con le armi a loro disposizione, che le norme fossero rispettate. I brand si sono impegnati inoltre a “blindare” i software, in modo che la bici smetta di funzionare in caso di manomissione.

... E I PRODUTTORI COSA DICONO?

Ma vediamo cosa ne pensano i principali produttori sui mercati internazionali. Secondo Shimano, la manomissione può causare danni all'unità di trasmissione e ad altri componenti. Gli atti di tampering rendono invalida qualsiasi richiesta di garanzia, poiché la bicicletta e la sua componentistica sono utilizzate in modo improprio e in condizioni che esulano dalle specifiche progettuali. Shimano si impegna a garantire che i prodotti siano utilizzati in modo sicuro richiedendo alle case produttrici di montare un'unità di trasmissione conforme agli standard di qualità nazionali e regionali. Gli atti di manomissione ed eventuali usi impropri possono violare tali standard e invalidare la garanzia sui componenti e la bicicletta stessa. Se viene rilevata una manomissione del sistema, la riparazione di eventuali danni causati e i relativi costi considerevoli sono a carico dell'utente. In alcuni casi potrebbe non essere possibile riparare i danni causati dal tampering. I sistemi Shimano Steps dispongono di un sensore che individua eventuali atti di

manomissione e visualizza il codice di errore E295 in caso di rilevamento.

Per Bosch eBike System, dal punto di vista legale, le pedelec (o ePac) con un supporto fino a 25 km/h e una potenza continua nominale del motore massima di 250 Watt vengono trattate come una bicicletta. I proprietari non necessitano né di un'assicurazione aggiuntiva, né di una targa o di una patente, e possono percorrere le piste ciclabili e i sentieri nei boschi. Mantenere questo stato giova a tutti, poiché si può godere degli stessi diritti e delle stesse libertà dei proprietari di bici classiche. Il tuning delle elettriche mette in pericolo questa situazione: i kit di tuning o altre manipolazioni possono infatti danneggiare il sistema di trazione e le ruote. In caso di incidenti riconducibili al tampering vi è il rischio di dover corrispondere risarcimenti elevati e di eventuale perseguibilità penale. Inoltre, sussiste il pericolo di perdere il diritto alla garanzia.

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SOTTO LA LENTE

UNA MONTAGNA DI NOVITÀ A LIVIGNO

Mottolino Shop&Rent offre tanti servizi nel contesto del nuovo headquarter della società che gestisce impianti, bike park e non solo. Un approccio innovativo e integrato che mette al centro il cliente in un’atmosfera “friendly”

Matteo Bongiolatti, responsabile headquarter Mottolino, ci ha raccontato cosa è cambiato in questi anni nel noto bike park (e ski resort) lombardo. Il rent è ora diventato un grande shop completo di tutti i servizi, con un’officina preparata e prodotti per ogni tipo di utenza. Il tutto al piano terra di una nuova struttura omnicomprensiva, un luogo di fruizione e incontro, dove i clienti di Mottolino possono trovare tutto ciò di cui necessitano per la loro vacanza a due ruote: dal pezzo di ricambio, all’assistenza, fino alla possibilità di prenotare una postazione per lo smart working.

park e negozio Mottolino Shop&Rent. Importante è stato l’apporto di Trek: un brand così autorevole come compagno di viaggio ci stimola a fare sempre di più. Ogni anno miglioriamo i numeri, ma pensiamo che ci sia ancora tanto da fare.

Quali sono i prossimi passi per crescere ancora nel settore bici?

Come e quando nasce l’idea di questa avveniristica struttura?

Siamo nel 2020, l’anno dei lockdown. Mentre tutti avevano paura per il futuro noi abbiamo deciso di investire, creando la prima struttura con capitale privato costruita anche pensando alle Olimpiadi invernali 2026. L’idea si è poi concretizzata nel 2021 e per la realizzazione ci sono voluti solo sei mesi, un tempo record. Siamo stati tutti coinvolti nella progettazione e sono stati mesi molto intensi, ma siamo riusciti a fare ciò che volevamo. La mission era quella di dare un’accoglienza famigliare, gestita con una logica aziendale, quindi un approccio amichevole nonostante la grandezza. La struttura comprende vari servizi che abbiamo voluto portare tutti nello stesso edificio per dare un’esperienza invernale ed estiva totale ai nostri clienti. Qui abbiamo il noleggio bici, il negozio, le guide, l’officina; in più siamo forti di un un accordo con Trek, uno dei brand leader del settore, e siamo diventati loro rivenditori ufficiali allargando la nostra offerta a tutta la gamma, non solo gravity quindi, ma anche eBike, strada e gravel.

Parliamo un po’ di numeri… quanto è grande lo spazio dedicato alle bici?

Abbiamo a disposizione una superficie di 1.500 metri quadri al piano terreno, in cui vi sono però anche gli armadi che utilizziamo in inverno per lo stoccaggio degli sci. Il solo negozio bike ha una superficie di 250 metri quadri dedicati alla parte puramente di vendita. Poi ci sono il noleggio e l’officina. Abbiamo sviluppato molto la parte rent toccando tutti i segmenti, con risposte molto positive da parte dei nostri clienti e da chi decide di passare le vacanze a Livigno. Abbiamo implementato molto anche l’officina: una volta era solo per la manutenzione delle nostre bici a noleggio, ora invece è aperta anche ai clienti esterni e a chi non le ha acquistate da noi. È un servizio sempre più richiesto, e diamo così la possibilità anche a chi incappa in problematiche sul proprio mezzo di proseguire a utilizzare la propria bici. Lo spazio del negozio al piano terra è disposto intorno a un desk centrale che funge da hub informazioni, biglietteria per il bike park e cassa noleggio. Ciò che abbiamo voluto ricercare è una simbiosi tra bike

La nostra volontà ora è quella di destagionalizzare completamente, cercando di dare continuità alle nostre attività durante tutto l’anno. I nostri clienti sono abituati al fatto che qui c’è un cambio dall’estate all’inverno ma vogliamo trasformare quest’ottica. Non vorremmo più passare dall’invernale all’estivo chiudendo ad aprile e riaprendo a giungo. In questa nuova struttura stiamo cercando di rimanere aperti tutto l’anno senza fermarci mai. Il mese di maggio per i negozi di bici consolidati di Livigno è già un periodo in cui il business si muove parecchio e anche noi stiamo andando in questa direzione. Perciò, ora chiudiamo l’inverno (con lo sci) l’ultimo giorno di aprile e apriamo l’estate (con la bici) il primo giorno di maggio. Stiamo pubblicizzando molto questa novità e vorremmo che anche i nostri clienti ci seguissero in questo processo. Per fare il cambio negozio completo ci servono solo due giorni, lo scorso anno ad esempio abbiamo chiuso il primo maggio e riaperto il quattro.

Che fine fanno le bici durante l’inverno?

Restano in negozio, esposte anche in inverno. C’è un cambio nel negozio, ma le bici sono comunque disponibili e si possono acquistare sempre. Le stesse persone del nostro staff che si occupano noleggio bici in inverno gestiscono la parte sci. Sono tutti molto preparati e stiamo investendo anche su di loro cercando di fidelizzarli proponendogli delle condizioni di lavoro ideali. I nostri dipendenti hanno due giorni liberi alla settimana e possono usufruire delle nostre bici: vogliamo che ci sia un ambiente friendly e stimolante anche tra chi lavora per noi, non solo tra la nostra clientela. Uno dei principi basilari su cui formiamo l’organico è l’attenzione alle persone e alle loro esigenze; questo perché in una struttura grande come la nostra potrebbe essere percepita una carenza da questo punto di vista, ma qui non è così. Quello che cerchiamo di fare è dedicare una persona a ogni cliente e spostare tutto sulla qualità. Stessa logica che usiamo anche sulla scelta del prodotto, proponendo il meglio disponibile sul mercato. Chi lavora per noi ed è responsabile di vendite e negozio è spinto a prendersi tutto il tempo necessario per consegnare la bici, o effettuare una vendita. Ci teniamo che queste operazioni siano effettuate nel migliore dei modi.

Parlaci un po’ del noleggio e dei vostri servizi ai neofiti. In un weekend di alta stagione escono dal negozio dalle 100 alle 150 bici al giorno. Il 90% sono noleggi giornalieri e per soddisfare questa ingente domanda abbiamo circa 230 modelli di cui 150 da downhill ed enduro, poi vi sono le eMtb e le road. Chi noleggia può richiedere anche una guida, tant’è che a Livigno ci sono due scuole convenzionate con noi che si gestiscono in maniera autonoma: a una di queste abbiamo dedicato un

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Matteo Bongiolatti responsabile headquarter Mottolino La hall di ingresso dell'headquarter di Mottolino, che funge da snodo tra le varie funzioni della struttura, sulla sinistra l'ingresso del negozio bike

desk nel negozio e tramite il nostro sito si può prenotare la lezione collegata con i nostri pacchetti. Di fatto lavoriamo però con tutti coloro che promuovono servizi sul territorio perché fortunatamente d’estate siamo un po’ il punto di riferimento in quest’area. Per chi inizia o vuole solo provare, offriamo anche un pacchetto dinamico di tre ore che si chiama “Try to Ride”, che interessa tutti i neofiti che vogliono fare questa esperienza, ma non se la sentono di spendere cifre ingenti. Il tempo scatta da quando si passa la prima volta al tornello e, se poi si vuole allungare, lo si può fare pagando la differenza all’arrivo.

Sappiamo di una vostra iniziativa interessante per l’acquisto delle bici a noleggio. Certo, noi puntiamo molto sulla flessibilità dell’offerta, che applichiamo in ogni processo, vendita compresa. Si possono acquistare le bici in ogni momento della stagione. Ogni articolo è schedato nel nostro software tramite un algoritmo che calcola il prezzo del prodotto in base all’utilizzo che ha avuto, a quante volte è uscito, e a quanti pezzi sono stati sostituiti. Può capitare che lo stesso modello di bici abbia cinque prezzi diversi a seconda del suo stato di usura. In pratica si può acquistare ogni prodotto a noleggio e lo si paga a seconda del suo utilizzo, uno nuovo e senza segni avrà un costo superiore a uno più usato. Un cliente potrebbe scegliere una bici graffiata e pagarla meno di una con il telaio in perfetto stato di conservazione. L’officina è comunque aperta anche in inverno e facciamo una manutenzione costante. Soprattutto in una stagione per la bici molto calma, abbiamo il tempo per effettuare delle revisioni complete.

Indirizzo: via Bondi 473, Livigno (So) 23041

Sito: mottolino.com

Telefono: 0342.1926469

Tipologie di prodotto: downhill, enduro, trail, xc, eMtb, corsa, gravel, seggiolini e carrelli per trasporto bambini

N° dipendenti: 12 a pieno regime, più due persone nella biglietteria del bike park

Instagram: @mottolino, @mottolinoshop&rent

Come comunicate il mondo di Mottolino Shop&Rent?

Per noi è molto importante comunicare tramite i social. Abbiamo le pagine di Mottolino, che hanno diversi contenuti anche dipendenti dalla diversa stagionalità, e da poco abbiamo anche aperto una pagina dedicata espressamente al negozio che punta per la maggior parte dei contenuti al mondo bike. Ci siamo resi conto che c’è bisogno di comunicare in questo spessore specifico.

In passato il bike park ha ospitato grandi eventi riferiti al mondo bike. Per promuovere al meglio Mottolino Shop&Rent e l’intero resort, state pensando di ospitarne altri?

Gli eventi che gestiamo vengono fatti del nostro park e tutto viene organizzato nell’headquarter. Abbiamo un modello gestionale stile americano con un servizio completo: la sede, il noleggio, il negozio e anche gli impianti e la ristorazione. Abbiamo quindi le possibilità e le capacità organizzative per un grosso evento a livello internazionale. Ora però siamo concentrati molto sulle Olimpiadi. Per questo non abbiamo pianificato nessuna iniziativa, ma conserviamo dei sogni nel cassetto. Vorremmo presto portare qui dei grossi eventi, anche se ci sono da fare ingenti investimenti. In passato abbiamo avuto belle esperienze, ma anche alcune brutte (come il tentativo poi naufragato di organizzare il Red Bull Wide Open). Il nostro obiettivo ora sarebbe quello di ospitare una tappa dei Crankworks.

Brand bike: Trek, 3T

Brand eBike: Trek, 3T

Noleggio: Trek, Commencal

Abbigliamento: Mottolino brand, linea bike e casual

Accessori: Leatt, 100%, Oakley

Scarpe: Fizik, Crankbrothers

Componentistica: SRAM, Shimano, Fox Factory Point autorizzato, Spank, Bontrager, Garmin

MOTTOLINO HEADQUARTER

Il negozio si trova in una nuova struttura, che è anche il primo intervento privato realizzato in vista delle Olimpiadi. Costruito nella stagione di chiusura dei lockdown, ha lo scopo di essere parte di un rinnovamento completo che sarà poi ampliato a tutto il resort. Una facility che nasce per accentrare tutti i servizi e aumentare il comfort degli utenti rispetto a quanto offerto nella vecchia struttura che fornisce ora un accesso comodo agli impianti. Coinvolti nella sua progettazione proprietà e dipendenti, in un processo di “brain storming” per sviluppare un edificio polifunzionale. Al piano terra sono presenti i servizi di accoglienza, biglietteria e il negozio. Salendo sulle scale mobili, prima dell’accesso alle piste c’è uno spazio caffetteria e anche, molto importante, una zona di co-working, che può essere

utilizzata dai clienti su prenotazione e da aziende per presentazioni o progetti di r&d integrati con il bike park. Un luogo molto accogliente con l’aspetto di una baita, molto calda, isolata e realizzata con un confort a 360 ° . Ai piani superiori anche gli uffici di Mottolino s.p.a., che si basano sul medesimo presupposto di offrire un ambiente di lavoro confortevole, con sale riunioni informali, una cucina, il cosiddetto “ufficio pensante”. All’ultimo piano, raggiungibile anche direttamente dagli impianti, la zona ristorazione con bar e ristoranti con un’offerta varia. Il progetto dell’opera è firmato dallo studio CMR di Milano. La struttura nel suo complesso è grande circa 3.000 metri quadrati, e integra l’arrivo dell’ovovia, che presto verrà ulteriormente migliorata con la sostituzione delle cabine.

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SCHEDA NEGOZIO Mottolino Shop&Rent L'innovativa area co-working, a disposizione di clienti, aziende, media. Uno spazio che coniuga vacanza e lavoro e offre un servizio di sicuro interesse alla struttura Una vista d'insieme del nuovo headquarter di Mottolino s.p.a. come appare guardando dal centro di Livigno

IL SERVICE ITALIANO UFFICIALE DI DT SWISS

International Bike Service è il centro servizi esclusivo del brand elvetico nel nostro Paese. Scopriamo come funziona il post vendita e l’assistenza cliente per ogni specifico prodotto

DT Swiss è una delle aziende più importanti al mondo nello sviluppo di componenti di alto livello. Negli anni lo sviluppo di nuove tecnologie e standard ha reso il marchio svizzero uno dei punti di riferimento nella produzione di ruote. Questa specificità ha reso necessaria la creazione di centri di servizio nazionali che possano supportare l’estrema varietà di articoli che vengono immessi sul mercato. Ogni Paese infatti ha un centro dedicato che si occupa di tutte le questioni relative al post vendita: per il mercato italiano il service ufficiale è IBS (International Bike Service).

Andando indietro nella storia del service nel 2009 Lorenzo Oldrati, sotto la spinta di DT stessa, decise di aprire un centro servizi indipendente per seguire l’assistenza dei prodotti. In quegli anni, infatti, venivano introdotte sul mercato le prime forcelle DT ed era necessario poter fornire un supporto post vendita di livello. Lorenzo era già conosciuto in quei tempi per la sua esperienza nel campo delle sospensioni e questo rese possibile la nascita del centro servizi IBS.

UNA STRETTA COLLABORAZIONE

Attualmente il servizio tecnico DT Swiss esclusivo per il mercato italiano è ancora International Bike Service, che attraverso una struttura organizzata soddisfa tutte le esigenze inerenti le problematiche di prodotto. Il service è in grado di supportare i rivenditori e gli utenti finali attraverso consulenze tecniche, fornire ricambi a supporto di tali assistenze e soprattutto gestire tutte le garanzie e riparazioni degli articoli immessi nel mercato. Nulla è lasciato al caso, ogni prodotto inviato al service viene analizzato dal punto di vista tecnico per capire la base della problematica riscontrata ed elaborare la soluzione più appropriata al ripristino dello stesso. Una stretta collaborazione tra il service e i reparti di sviluppo prodotto permette di implementare costantemente la qualità produttiva di ogni singolo componente.

COME FUNZIONA IL SERVIZIO?

Tutto il processo inizia mettendosi in contatto con il service attraverso l’indirizzo mail dtswiss@internationalbikeservice.com.

Una volta registrata la richiesta, il service invia un codice di autorizzazione al reso che permette al cliente (rivenditore o utilizzatore finale) di spedire il prodotto in assistenza. In fase iniziale vengono richieste poche informazioni in quanto la ricerca della problematica e delle eventuali anomalie è compito del service attraverso un’analisi capillare dell’articolo: ricevere infatti troppe informazioni riguardo la problematica potrebbe far concentrare le analisi “solo” su una parte, mentre è necessario analizzare sempre il prodotto nella sua interezza. Una volta ricevuta al service, il modello viene analizzato e testato in modo da verificare le eventuali anomalie o rotture e registrare tutti dati in un sistema appositamente concepito per la gestione dei service tecnici del settore ciclo.

Qui tutti dati del prodotto vengono archiviati e un tecnico procede poi alla creazione della scheda di lavorazione. Il reparto successivo a quello di registrazione, che si occuperà poi del ripristino del modello negli standard dettati dall’azienda con ulteriore attenzione ai dettagli in quanto si tratta di un prodotto che ha già presentato una problematica e quindi va trattato con la massima attenzione. Per eseguire la lavorazione vi è la necessità di avere disponibilità dei ricambi necessari e per tale motivo IBS ha un ampio magazzino che spazia dai cerchi in carbonio fino ad arrivare agli oltre 40.000 raggi disponibili nelle varie lunghezze, tipologie e colori.

Terminata la lavorazione, una terza postazione verifica la coerenza dei dati inviati dal cliente con quelli della riparazione eseguita dal tecnico in modo da avere un terzo controllo che annulli la possibilità di errore (tre persone differenti devono verificare gli stessi dati di prodotto sotto diversi aspetti).

Attualmente IBS ha una struttura di più di 300 metri quadri con sette postazioni tecniche dedicate alle specifiche esigenze di ogni prodotto.

I processi sviluppati nel corso dei 15 anni di storia dell’azienda permettono di essere il partner ideale per le aziende che vogliono poter gestire in maniera professionale i propri rivenditori e clienti. dtswiss@internationalbikeservice.com

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OLTRE IL CICLISMO ORDINARIO

Le Bike Night organizzate da Witoor sono il primo evento italiano in bici di lunga durata, non competitivo, a disputarsi interamente su ciclabile e di notte. Per 100 km, da mezzanotte all’alba, migliaia di appassionati celebrano la bellezza di pedalare insieme

Un raduno fuori dal comune, a cui insolitamente partecipa un gruppo trasversale e molto variegato di persone: questa è l’essenza delle Bike Night organizzate da Witoor, delle ride notturne dedicate a tutti i ciclisti, dai neofiti ai professionisti, per esaltare la “festa” che è il pedalare in compagnia. Il progetto quest’anno è giunto alla sua nona edizione e si è sviluppato in tre diversi momenti tra Ferrara, Milano e Udine. Le caratteristiche che lo rendono diverso: si percorre su 100 km, da mezzanotte all’alba, sulle ciclabili più celebri dei territori, con l’obbiettivo principale di fuggire dalle città verso percorsi che si pensano irraggiungibili. Perché con Bike Night, Witoor (società organizzatrice di eventi in bicicletta) vuole dimostrare che anche sulle due ruote è possibile raggiungere posti in cui di solito non crediamo, vogliamo o ci immaginiamo in grado di arrivare.

I numeri in effetti danno ragione al format: nel 2022 ha visto coinvolti 3.000 partecipanti in tutta Italia, e le cifre generali sono in crescita (si registrano 20.000 persone dal 2014, anno della fondazione) così come è elevato il grado di soddisfazione (85%) e la percentuale di presenza femminile che l’anno scorso si attestava al 25%, un dato più alto della media per eventi simili di cicloturismo. Un appuntamento che rievoca il fascino della pedalata d’epoca ma con un approccio moderno e trasversale, unendo tipologie di appassionati diversi: chi si cimenta per la prima volta su lunga distanza, come anche chi è già allenato ma è stimolato dalla sfida notturna. Durante il percorso, Witoor si preoccupa dei ristori (ne sono previsti tre, uno ogni 25 km) e della colazione all’arrivo, ma anche della sicurezza delle bici e dei biker, con un’estesa collaborazione con gli enti locali aderenti

all’iniziativa. Sono inoltre garantiti servizi di noleggio bici e casco, e rientri in pullman con trasporto mezzi.

Le tre tappe del 2023 sono già ben consolidate, presenti dai primi anni del tour: la Bike Night Emilia-Romagna, da Ferrara al mare Adriatico (1.000 partecipanti nel 2022), la Milano-Lago Maggiore, con arrivo ad Arona, che ha fatto il record di 1.300 iscritti l’anno scorso, per concludersi con la Bike Night Alpe Adria da Udine a Ugovizza attraversando le Alpi del Friuli. In ogni caso è una festa a cui tutti possono prendere parte e dove tutti ce la possono fare, tanto che in media solo l’1% si ritira. Nei percorsi senza dislivello è possibile usare ogni mezzo a due ruote senza motore: bici da città, da corsa, gravel, mtb, tandem, footbike, bici reclinabili. Sono utilizzabili anche le eBike e l’accesso è consentito ugualmente alle persone con disabilità. Durante la notte sono la forza del gruppo, i ristori e l’energia dell’alba a dare tutte le forze necessarie.

La base di partenza è quella espressa da Simone Dovigo, presidente di Witoor: “la bici è uno strumento prima di tutto democratico e sociale: chiunque può viaggiare in bici, e non ci sono mai piaciuti mode e steccati. La bici è di tutti, sempre, a tutte le ore”. E tutte le ore, effettivamente, sia.

Quest’anno, per offrire supporto in seguito all’alluvione che a maggio ha colpito l’EmiliaRomagna, in occasione della tappa nella regione, sono stati donati due euro per ogni iscrizione.

witoor.com/bike-night

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