Outdoor Speciale Trekking-2023

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SPECIALE TREKKING

Allegato redazionale di Outdoor Magazine n. 5anno 16maggio 2023 @outdoormag_

SPECIALE TREKKING

Editore: MagNet Srl SB - Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO - Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI

Contributors: SUSANNA MARCHINI, PIETRO ASSERETO, FRANCESCA CASSI, SARA CANALI, TATIANA BERTERA, ELIANA CODEGA

Redazione: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Via Tertulliano, 68 - 20137 - Milano

Tel: 02.87245180 Fax: 02.87245182 - redazione@outdoormag.it - www.outdoormag.it

Allegato redazionale di Outdoor Magazine n. 5 – anno 16 – maggio 2023

Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali.

In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003 i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: MagNet Srl SB

Responsabile dati: Benedetto Sironi

Chiuso in redazione il 24 maggio 2023

Outdoor Magazine @outdoormag_ Sport Press Srl SB

2 SOMMARIO
DATI & STATISTICHE TURISMO OPEN AIR, PREVISIONI DA RECORD 6 FOCUS TECH LE APP PER L’OUTDOOR 8 EXPERIENCE VA’ SENTIERO RIPARTE DAL CENTRO 7 ALLA SCOPERTA DEL SENTIERO CALABRIA 12 SULLE PREALPI OROBIE CON SUUNTO 14 INTERVISTE RAYON VERT: ETICA & TECH-NICA 10 IL RESHAPE DELLA FILOSOFIA DI GARMONT 19 HANWAG E LA PRODUZIONE 100% EUROPEA 20 STRATEGIA AKU: IL BILANCIO DEL PROGETTO CONERO 30 16 RESPONSABILITÀ SOCIALE FERRINO ANCORA AL FIANCO DI CAMMINAUTISMO 18 PREVIEW SS 24 IL PROGETTO NIBELIA DI DOLOMITE 22 LO SCARPONE RESPONSABILE DI SALEWA 24 VETRINE PRODOTTI AKU, COLUMBIA, TREZETA, ZAMBERLAN 25 GARMONT, HANWAG, KAYLAND, SCARPA, TECNICA 26 MILLET, REDELK 28 BACH, FERRINO, LAMUNT, ORTOVOX 30 12 22
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Germania Westweg Trail

Dal 1900, è il cammino più lungo della Germania. Si estende su 285 chilometri, partendo da Pforzheim e arrivando a Basel. Attraverso castelli, fortificazioni medievali, fattorie e piccole cittadine. Come suggerisce il nome, il tratto si espande maggiormente sulla parte ovest delle montagne e si snoda su 12 tappe da 15/25 chilometri. Per le distanze e i dislivelli, è considerato un percorso per camminatori esperti. È parte dell’European Long Distance Hiking Trail E1.

PortoGallo Rota Vicentina

È un cammino che si snoda nella parte meridionale del Portogallo, attraversando le regioni dell’Alentejo e dell’Algarve. L’itinerario è diviso in due percorsi principali: il Cammino Storico e il Cammino dei Pescatori, ai quali si aggiungono dei percorsi minori, per un totale di circa 450 chilometri. Il primo inizia da Santiago do Cacém e termina a Cabo de São Vicente, è lungo circa 260 chilometri ed è diviso in 13 tappe tra i 12 e i 25 chilometri ciascuna. Il secondo invece parte da Porto Covo e arriva a Odeceixe ed è lungo 227 chilometri. È più corto del primo ma è più impegnativo, in quanto parte del percorso si svolge tra dune di sabbia. A questi due tratti, si aggiungono 24 anelli che si discostano dal cammino classico e che permettono di esplorare altri territori aggiungendo fino a 263 chilometri all’itinerario. Tra questi ci sono: l’anello della spiaggia di Odeceixe, quello della spiaggia di Amoreira, di Ponta da Atalaia, di Portal da Carrapateira e l’anello della spiaggia di Telheiro.

Scozia West Highland Way

Dichiarato il cammino più lungo scozzese, il percorso attraversa brughiere, costeggia laghi e montagne scoscese e permette di percorrere a piedi ben 154 chilometri della Scozia in un’escursione di sette giorni. Il cammino, ben segnalato, parte da Milngavie a nord di Glasgow, e arriva a Fort William, per un totale di sette/otto tappe da 15/25 chilometri l’una. Il periodo migliore per questa esperienza è la primavera inoltrata o l’inizio dell’autunno. Il pregio di questo itinerario è dato dall’incredibile varietà dei territori attraversati e dai numerosi panorami di grande fascino.

Slovenia - croazia - BoSnia-erzeGovina - monteneGro - KoSovo - SerBia - alBania

Via Dinarica

La Via Dinarica è un percorso di 1.200 chilometri che si snoda tra i sentieri di montagna di sette diversi Paesi. Attraversa le Alpi Dinariche e i monti dei Balcani occidentali, custodi di antiche comunità con tradizioni pastorali e di natura primordiale. La Via attraversa Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Serbia e Albania. Il sentiero, inaugurato nel 2015, è una rete di tracciati che collega le comunità locali e mostra la cultura, la storia e le bellezze dei Balcani. Il percorso è suddiviso in tre sezioni principali: il Sentiero bianco, il Sentiero blu e il Sentiero verde. Il primo è quello principale che segue il flusso naturale delle cime e comprende tutte le vette più alte dei rispettivi Paesi, adatto agli escursionisti esperti. Il secondo è adatto a escursionisti di ogni livello e segue la costa dell’Adriatico attraversando villaggi pittoreschi e città storiche. L’ultimo è ancora in via di sviluppo, ma l’obiettivo è quello di dimostrare la ricca biodiversità della regione e di promuovere un turismo sostenibile.

Grecia Via Cretese

La “I Strata Tizs Kritis”, in greco, è un cammino di oltre 500 chilometri, riesumato dallo storico E4, che attraversa l’isola di Creta in Grecia, tra paesaggi naturali, discese di ulivi e chiese bizantine. Il percorso nasce grazie al lavoro dei volontari provenienti da tutto il mondo che, insieme alla Compagnia dei Cammini, hanno rimesso in sesto l’area adibita poi al cammino. I lavori sono iniziati nel 2010 con la tracciatura dei sentieri, delle segnaletiche e delle tracce GPS, fino alla ricognizione dei rifugi e dei luoghi per passare la notte, e continuano tutt’ora, ogni estate nei campi di lavoro organizzati dall’associazione di turismo responsabile. Il percorso, diviso in 28 tappe, parte dal punto più a est dell’isola, ovvero dalla spiaggia di Kato Zakros, salendo poi fino a 2.000 metri di altezza al monte Dikti, per raggiungere una meta unica: il Monastero di Chrisoskalitissa.

turchia Via Licia

Questa via è stata creata da Kate Clow, appassionata di storia e archeologia, che all’inizio degli Anni 90 si trasferì in Turchia. All’inglese venne l’idea di creare un percorso a piedi nella penisola che duemila anni prima aveva visto la civiltà Licia protagonista dello sviluppo commerciale e politico della zona. Grazie al supporto di enti regionali, pubblici e privati, e all’aiuto di volontari, nel 1999, inizia la perlustrazione, la segnalazione e la redazione di una guida per la promozione del percorso. Il cammino, che ha aperto nel 2000, si sviluppa lungo 509 chilometri di sentieri, strade bianche, antiche mulattiere, che uniscono le città di Fethiye e Antalya. La Via Licia è diventata il caposaldo dei cammini turchi, per la sua importanza storica e culturale e per la spinta che ha dato allo sviluppo del turismo lento e dei viaggi a piedi nella penisola anatolica.

4 SPECIALE TREKKING I CAMMINI D’EUROPA

Svezia Kungsleden

Il Kungsleden, Sentiero del Re in italiano, con i suoi 440 chilometri è il più famoso dei lunghi trekking scandinavi. Connette i due estremi della Lapponia svedese, dal villaggio Abisko nel nord, a quello di Hemavan a sud. Il percorso è diviso in cinque sezioni, ognuna tra i 70 e i 100 chilometri, facilmente completabili in tre/sette giorni. Ogni sezione inizia e finisce presso un centro abitato raggiungibile tramite mezzi pubblici. Questo percorso a lunga percorrenza è ideale per qualunque escursionista mediamente esperto, che voglia godersi i paesaggi, la natura incontaminata, i parchi nazionali, i laghi e la fauna selvatica. Il sentiero è sicuro grazie a numerosi hut e alla segnaletica.

Francia (corSica)

GR20

La Grande Randonnée 20 si presenta come un’esperienza selvaggia, che si snoda su un sentiero di ghiaia, pietrisco e rocce, immersa tra il Mar Mediterraneo e il Mar Tirreno. Si tratta di un cammino di oltre due settimane che prevede un dislivello positivo medio di circa 900 metri, tramite sentieri selvaggi, senza ferrate o supporti artificiali. Il percorso taglia la Corsica da nord-ovest a sud-est seguendo la principale catena montuosa dell’isola, per un totale di 180 chilometri. Una particolarità di questo percorso è il mix tra sentieri e scrambling.

italia (SardeGna) Selvaggio Blu

Questo trekking è considerato il più difficile percorso italiano per lunghezza, isolamento e difficoltà tecniche. Si tratta di cinque giorni di cammino tra arrampicate e calate in corda doppia lungo la costa sarda. È una traversata senza punti di appoggio, dove è necessaria la completa autonomia alimentare e idrica del gruppo. Non ci sono dislivelli eccessivi, ma l’asperità del terreno e le difficoltà dell’orientamento rendono il trekking impegnativo. È un cammino originale, sospeso tra il Mar Mediterraneo e le alte pareti rocciose, e offre paesaggi e situazioni introvabili altrove.

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SPECIALE TREKKING I CAMMINI D’EUROPA

ESTATE 2023: PREVISIONI DA RECORD

Il turismo open air attira sempre più appassionati: boom di ricerche online per gli articoli da campeggio, come tende e sacchi a pelo, e per il trekking, come scarpe e bastoncini

Nonostante la bella stagione si stia facendo aspettare, quest’anno, tra campeggi e villaggi turistici, si stimano nel nostro Paese 56,6 milioni di presenze, di cui oltre il 50 % di stranieri. Sono questi i principali dati che emergono dell’Osservatorio del turismo outdoor firmato da Human Company, azienda storica e punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, in collaborazione con Thrends, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality.

WELCOME BACK!

L’estate 2023 rappresenterà una delle migliori degli ultimi 10 anni, seconda solo all’estate 2017 (57,9 milioni). Saranno gli stranieri i turisti più promettenti: si stima che raggiungeranno il 51 % del mercato, mostrando così la voglia di viaggiare e di muoversi fuori confine verso il Mediterraneo e, in particolare, verso l’Italia. Insomma, la stagione estiva 2023 del turismo all’aria aperta si prospetta molto positiva e, con un aumento del 2 % rispetto al 2022 (55,5 milioni) e dell’ 1 % rispetto al 2019 (55,9 milioni). Il mercato italiano, che rappresenta il restante 49 %, è stabile e in linea con il 2021 e il 2022 ; in particolare però, seppur si registri una propensione alle vacanze fuori dai confini nazionali, le esigenze economiche quali l’aumento delle spese, l’inflazione e l’incremento dei costi dei trasporti potrebbero far propendere per un rimanere nei confini nazionali.

“La crisi economica e l’instabile situazione geopolitica incidono sulle abitudini dei turisti nella scelta della vacanza ideale” ha commentato Dario Rigamonti, Direttore Generale di 7Pixel, società titolare del comparatore Trovaprezzi.it. “Da un lato la crescita dei prezzi al consumo, di ogni categoria, impatta sulla spesa dei viaggiatori ma non sulla loro propensione al viaggio. Dall’altro il sentiment rispetto al contesto pandemico, estremamente diverso dalla scorsa estate grazie all’assenza quasi totale delle restrizioni, permette ai viaggiatori di programmare liberamente le proprie vacanze senza limitazioni”.

LE PREVISIONI DI MERCATO

L’Osservatorio Trovaprezzi.it ha registrato un numero di ricerche incalzanti - circa 125 mila - nel primo quadrimestre del 2023 nella categoria Trekking e Campeggio. Nel 2022 , sono state 510 mila su tutto l’anno. L’attenzione per questa tipologia di prodotti è prevalente nei mesi estivi a partire da maggio, raggiungendo poi il picco a luglio. Per i prossimi mesi sono previste oltre 232 mila ricerche, con il massimo nel luglio 2023 (circa 68 mila ricerche). Il trekking e il campeggio si fanno largo tra le passioni degli italiani, che si scoprono desiderosi di stare all’aria aperta immersi nella natura e con un pizzico di avventura e adrenalina. Dall’analisi delle 25 top ricerche in categoria emergono principalmente articoli per il campeggio, come la bombola del gas, i materassi gonfiabili, le tende,

il sacco a pelo e il wc chimico portatile. Per il trekking, invece, le calze riscaldate e i bastoni da trekking fanno da padrone.

I NUOVI HIKER

Stando alla ricerca, nel periodo gennaio 2022 - aprile 2023 i prodotti hanno riscontrato un interesse maggiore nella popolazione femminile, che ha raggiunto il 58,4 % del totale delle ricerche. La fascia di popolazione maggiormente impegnata in queste ricerche ha tra i 18 e i 44 anni (60,2 %). Anche gli over 45 si interessano a questi sport (39,8%), chi per salute e benessere e chi per stare più a stretto contatto con la natura.

REGIONE CHE VAI

La Lombardia è in testa alle ricerche online (30,7 %), seguita da Lazio (12 %), Emilia-Romagna (7,6%), Veneto (7,5%) e Liguria (7 %). Scarso interesse, invece, in Valle d’Aosta, Molise e Basilicata (0 %), Umbria (0,8%), Abruzzo (1,1 %), Calabria (1,2 %), Sardegna e Trentino-Alto Adige (1,4 %). La vacanza all’aria aperta, dunque, riacquista protagonismo, riportando ottimismo a livello settoriale e ossigeno alla filiera dell’industria travel nel Belpaese. Camping, villaggi turistici, agriturismi e rifugi in Italia saranno presi d’assalto quest’anno, tendenza in aumento rispetto al 2022

fonte: ADNKronos

ENGLISH VERSION

SUMMER 2023: RECORD FORECASTS

According to the research conducted by Human company and Thrends, the Italian summer 2023 will represent one of the best in the last 10 years. On one hand, 56.6 million presences are estimated in our country among campsites and resorts. More than 50% will be foreign tourists. On the other, a pressing number of searches - about 125 thousand - were recorded in the first four months of 2023 in the Trekking and Camping category. More than 232 thousand searches are expected during the SS period, with a peak in July (about 68 thousand searches). In addition, in the period from January 2022 to April 2023, the products researched have found more interest in the female population, which reached 58.4% of total searches. The population group most engaged in these searches is between 18 and 44 years old (60.2%). As geographical areas, Lombardy leads in online searches (30.7%).

6 SPECIALE TREKKING DATI & STATISTICHE

SI RIPARTE DAL CENTRO

Iragazzi di Va’ Sentiero non si fermano e, in collaborazione con l’ente Parchi Lazio, hanno lanciato un nuovo progetto: un viaggio collettivo e partecipato sul Cammino Naturale dei Parchi (CNP). Un modo di viaggiare a piedi e con lentezza, per entrare in contatto con le aree protette, i borghi e le comunità montane dell’entroterra laziale. Aperto a tutti coloro che hanno voluto unirsi, in pieno stile Forrest Gump per una o più tappe della settimana. L’appuntamento ha preso il via domenica

7 maggio da Livata, nel Parco dei Monti Simbruini, per giungere sabato

13 al borgo di Corvaro, nel cuore della Riserva Naturale Montagne della Duchessa. Oltre al team di Va’ Sentiero, ad accompagnare la carovana di camminanti sono stati i guardiaparco delle aree protette attraversate, che hanno fornito supporto e “fatto da ciceroni” per spiegare i luoghi di interesse naturale e storico-culturale intercettati dal percorso: il Parco dei Monti Simbruini, la Riserva Naturale Montagne della Duchessa, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco dei Monti Lucretili e la Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, ma anche i borghi

di Camerata Nuova, Cineto Romano, Orvinio, Castel di Tora, Marcetelli, Pescorocchiano e Corvaro. Quella andata in scena sul confine tra Lazio e Abruzzo è stata la seconda delle tre spedizioni organizzate da Parchi Lazio insieme a Va’ Sentiero per promuovere questo itinerario: la prima, che interessava il tratto da Roma a Livata, si è svolta nell’autunno 2022 attirando decine di camminatori da tutta Italia, coinvolgendo attivamente i parchi e le amministrazioni locali, che si sono impegnate nell’accoglienza del gruppo in cammino per promuovere le proprie tipicità e contribuire alla sensibilizzazione del pubblico verso il viaggio lento e temi ambientali. Il terzo e ultimo appuntamento avrà luogo dal 4 giugno con partenza dal borgo di Corvaro, ai piedi della Riserva Naturale Montagne della Duchessa, per concludersi domenica 11 giugno alla città di L’Aquila, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Per informazioni e dettagli è possibile contattare Va’ Sentiero all’indirizzo info@vasentiero.org oppure tramite i canali social FB e IG

Get some sleep. Tomorrow is a big day. For your alpine adventures. Helium down sleeping bags. SPECIALE TREKKING EXPERIENCE
Va’ Sentiero lancia, insieme all’Ente Parchi Lazio, un progetto partecipativo in stile Forrest Gump per scoprire il Cammino Naturale dei Parchi di Sara Canali

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEGLI ESCURSIONISTI

Numerose località montane scelgono la via dell’innovazione: nascono le app per semplificare la scoperta del territorio e per rendere le esperienze outdoor più interattive di Eliana Codega

Sono sempre di più le destinazioni in montagna che possono essere visitate grazie al supporto di applicazioni create ad hoc per i turisti e le loro avventure. Le mappe geografiche non sono più abbastanza, grazie alle app che si possono scaricare direttamente sui cellulari, si hanno a disposizione tutte le informazioni necessarie per potersi orientare anche in luoghi sconosciuti, personalizzare i percorsi scelti, mettersi in contatto con la community e documentare le proprie avventure. L’utilizzo delle app durante la presenza in un territorio rende l’esperienza più semplice e interattiva.

VAL GARDENA

Val Gardena, una valle immersa nelle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Una meta per escursionisti, hiker e mountain biker d’estate, e per sciatori e snowboarder in inverno, caratterizzata da 600 km di sentieri curati e segnalati, 600 km di trail per mountain bike, vie di arrampicata e 60 baite.

Con l’applicazione ufficiale Val Gardena Guestinfo, ogni turista potrà avere informazioni dettagliate sulle vie d’arrampicata, le piste e gli impianti sciistici. Per quanto riguarda i sentieri, sull’app sono indicati la traccia, il dislivello, la durata, la lunghezza, il grado di difficoltà, l’arrivo e la partenza di ogni percorso. Ma ci sono anche delle sezioni dedicate al meteo, alle webcam, ai trasporti, agli eventi, allo shopping, alla ricerca di alloggi e alla gastronomia. La particolarità dell’app risiede in due sezioni: la sezione “Four Seasons” dove i turisti possono consultare delle proposte di attività per ogni stagione; e la sezione “Social Wall” che contiene una raccolta di tweet e recensioni di utenti. Infine, ci sono due sezioni dedicate alle esperienze imperdibili della valle: “Top Dolomites Experiences” e “Secret Dolomites”, avventure che possono essere vissute in autonomia oppure accompagnati da guide. L’app è disponibile in italiano, tedesco e inglese.

L’applicazione Val Gardena – Gröden Outdoor è una guida completa di tutte le esperienze, dalle escursioni, allo scialpinismo, alle ferrate, alle gite in mountain bike. L’app fornisce una mappa topografica con zoom in scala 1:25.00, consultabile in modalità online e offline con due configurazioni diverse, estate o inverno. Tutti i percorsi possono essere scelti in base a diversi criteri: ordine alfabetico, distanza, attività sportiva, qualità (in base alla valutazione del tour). Infine, è presente una funzione d’emergenza che permette di contattare il soccorso alpino e un toolbox con un altimetro, un misuratore d’inclinazione e una bussola.

COURMAYEUR MONT BLANC

Un piccolo tesoro in Valle d’Aosta ai piedi del Monte Bianco, la montagna più alta d’Europa. Sono numerosi i sentieri che permettono di godersi i paesaggi e la natura. La Val Vény con i ghiacciai del Miage e del Brenva, i laghetti glaciali, il fiume Dora, il bosco del Peutery, il Col de la Seigne, e la Val Ferret con i rifugi Bertone ed Elena per poter scoprire il lato gourmet di Courmayeur. Grazie all’applicazione Courmayeur Mont Blanc, che può essere impostata in base alla stagione in cui si visita, si può avere accesso a tutte le informazioni necessarie per pianificare e potersi godere al meglio l’esperienza prima, durante e dopo il viaggio. Sono disponibili le mappe dei sentieri, il meteo, le webcam live e i ristoranti. In più, è presente una sezione con le tariffe degli impianti sia d’estate che d’inverno, ed è possibile acquistare i biglietti direttamente dall’app. Infine, è presente una sezione “assistenza” dove poter chiamare i soccorsi. L’app non è solo per il cellulare, e può essere collegata anche ad Apple Watch.

8 SPECIALE TREKKING FOCUS TECH
Scarica l’app Courmayeur Mont Blanc Scarica l’app Val Gardena Guestinfo Scarica l’app Val Gardena Gröden Outdoor

MYLIVIGNO

Un’ampia valle, circondata da cime oltre i 3.000 metri che, insieme agli abeti rossi, alle betulle, ai pini e ai larici creano la cornice perfetta di Livigno. I sentieri di quello che viene chiamato il Piccolo Tibet si estendono per ben 3.200 km nel cuore delle Alpi e offrono percorsi per accontentare i gusti e le esigenze di tutti, come la serie di tracciati dedicati alle famiglie con bambini, che permettono anche ai più piccoli di poter apprezzare i paesaggi e la natura. Numerosi laghi caratterizzano il territorio livignasco: in primavera, con lo sciogliersi della neve, si riempiono di acqua dai colori dal turchese al verde più scuro. Livigno si caratterizza anche per la sua cucina valtellinese, tutta a base di prodotti locali e naturali, che può essere gustata nei rifugi e nelle malghe presenti lungo i sentieri. In ultimo, sono numerosi i percorsi che portano fino a quota 3.000 metri per godersi la vista della valle, parte del Parco Nazionale dello Stelvio. Nonostante il fatto che Livigno e i suoi abitanti siano strettamente legati alla tradizione, cercano sempre di essere innovativi, all’avanguardia e al passo coi tempi. Questo si rispecchia anche nella creazione dell’app MyLivigno che racchiude tutte le informazioni necessarie per poter percorrere i sentieri in tranquillità: la mappa GPX, la durata, il dislivello, il grado di difficoltà, la lunghezza, l’arrivo e la partenza di ogni percorso. In più, offre informazioni aggiornate su attività, eventi, ristoranti e negozi. Le particolarità di questa app sono due. La prima è il Virtual Trip Planner, una guida personale per la creazione di una vacanza su misura. I turisti, rispondendo ad alcune domande e indicando gli interessi, potranno accedere a una home interamente personalizzata con attività, escursioni ed eventi adatti alle proprie esigenze. La seconda è la funzione Check&Go, un modo semplice e intuitivo per scegliere il sentiero migliore ancora prima della partenza. All’ingresso dei sentieri più frequentati sono inoltre presenti dei pannelli con un QRcode che, inquadrato, permetterà all’escursionista di effettuare il check-in nel sentiero. Questo permetterà di verificare in tempo reale, tramite l’applicazione stessa, l’affluenza ai diversi percorsi e scegliere quello con meno affluenza e quello più adatto all’escursione.

FATMAP E OUTDOORACTIVE

Due applicazioni dedicate agli appassionati di outdoor, sia per sport invernali che per sport estivi. Fatmap è nata grazie a una collaborazione tra abitanti delle località e professionisti qualificati. Sull’app si possono trovare mappe 3D e interattive di sentieri e piste da sci, disponibili anche offline; c’è la possibilità di tracciare le proprie avventure e di pianificarle tramite a una sezione dedicata all’analisi del terreno, dei dislivelli e delle valanghe.

Outdooractive permette di avere sempre a disposizione mappe, di pianificare le passeggiate, di tracciare le attività, di controllare il meteo e le webcam. In più, si può utilizzare come navigatore, e mostra rifugi, ristoranti, impianti sciistici e hotel. Entrambe le app hanno una sezione dedicata alla community dove ognuno può condividere le sue avventure, i suoi consigli e le sue foto.

KOMOOT

Komoot propone percorsi già preparati, ma permette anche di pianificare passeggiate personalizzate in base all’avventura che si vuole affrontare, tramite la funzione Tour Planner. L’app genera percorsi specifici indipendentemente dalla destinazione prescelta, proponendo quello migliore, che può essere ulteriormente modificato in base ai propri desideri. I percorsi sono inoltre filtrabili per distanza, difficoltà e collegamenti con i trasporti pubblici. L’app funziona anche offline: basta scaricare le mappe intere o gli itinerari per stare sempre sul tracciato anche in assenza di segnale. La navigazione è estremamente intuitiva: grazie al sistema turn-by-turn, l’app indica sempre la rotta giusta. Infine, si possono condividere fotografie e consigliare posti alla community. È disponibile per iOS e Android, ma è fruibile anche da desktop. Inoltre è integrabile su dispositivi Suunto e Garmin.

SUMMITLYNX

Per tutti gli amanti della montagna, diverse località mettono a disposizione un pass escursionistico, sotto forma di libretto cartaceo, sul quale verranno posti dei timbri per ogni meta raggiunta. L’app SummitLynx porta avanti questa tradizione creando un libro digitale che porta gli escursionisti in vetta (medaglia d’oro), sui rifugi (medaglia d’argento) e sui siti naturalistici. Sono disponibili tre percorsi differenti, oro, argento e bronzo, a seconda delle capacità dell’escursionista. È disponibile in tutto il mondo: contiene quasi 300.000 destinazioni montane. Ogni volta che si raggiunge la destinazione, basta aprire l’app, registrarsi nel luogo (anche senza collegamento internet), scattare una foto e annotare tutto sul libro delle cime. SummitLynx registra le mete raggiunte e “consegna” automaticamente la medaglia guadagnata.

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ETICA & TECH-NICA

Sensibilità ambientale, ideali esplorativi e un peculiare set di skill.

Così Rayon Vert ha concepito e adattato un proprio sistema di produzione open-manufactured contro il ritmo frenetico della catena produttiva di Francesca Cassi

Esplorare un territorio, poi un’idea e infine una maniera di vivere, consumare e produrre. Dal 2017, Rayon Vert disegna e produce capi e attrezzatura per l’outdoor in piccole quantità, richiedendo al consumatore una parte attiva nel processo. Una realtà milanese che si lascia ispirare delle esperienze outdoor che vive per produrre oggetti che rispondano a necessità specifiche. Una scelta radicale che s’impone come tale all’individuo che vuole rivedere e ridurre il proprio impatto ambientale, adattando il sistema di produzione per rendere il consumer un prosumer – un individuo che acquisisce le capacità per produrre quello di cui ha bisogno e per ripararlo. L’obiettivo è quello di creare un terreno fertile che permetta a tutti di produrre i propri capi – un goal a lungo termine che si ramifica nel rendere obsolete le produzioni di scarsa qualità; nel solidificare il rapporto tra il consumatore e i suoi capi, trasmettendo conoscenze pratiche; e nel ridurre l’impatto della produzione di massa. Infine, anche nel ristudiare un ciclo produttivo che vada a favore dell’utilizzatore e dell’ambiente in cui vive. Il loro ultimo progetto, “Wisdom of the third wave”, in collaborazione con Slam Jam, è esposto all’ADI Design Museum di Milano nel contesto della mostra “Italy: A New Collective Landscape”. Abbiamo fatto qualche domanda a Yuri Kaban, designer e co-founder di Rayon Vert.

Com’è nato Rayon Vert? Cosa vi ha ispirato?

Rayon Vert è nato nel 2017. Abbiamo sentito l’esigenza di gestire il tempo che passavamo all’epoca davanti al computer: volevamo stare più fuori. Abbiamo iniziato con camminate in montagna e lunghi cammini, sia in Italia che all’estero. Tramite quel drive lì, ci siamo a mano a mano approcciati più alla montagna. Anche su internet: facendo ricerca di abbigliamento ed equipaggiamento abbiamo capito che potevamo farcelo da soli. Le due cose sono evolute di pari passo: abbiamo iniziato a farci i nostri zaini, i nostri vestiti. Poi, gli amici hanno iniziato a chiederci se potevamo farne anche a loro – e la nostra risposta è sempre stata la stessa: “Vieni a fartelo, te lo insegniamo noi”. Così, tutta una serie di persone si sono avvicinate a noi e hanno imparato, iniziando a fare parte del no-

stro mondo in prima persona, specialmente i primi tempi. All’inizio, alcuni prototipi sono venuti un disastro – durante il GR20 uno zaino si è praticamente sfaldato e abbiamo dovuto ripararlo sul campo. Poi, diventando più bravi, abbiamo ridotto drasticamente il numero di inconvenienti. Quali sono i valori di Rayon Vert?

Direi che si esprimono nella parte che deriva dalla volontà di rendere il nostro brand uno strumento di ricerca. Per questo il consumer diventa una parte integrante della scelta del design e del prodotto in sé. Diametralmente al nostro piacere per l’outdoor, l’obiettivo è di organizzare dei workshop per insegnare alle persone a fare quello che facciamo noi –qualsiasi sia il loro ambiente, e nel modo meno impattante possibile.

Quali sono i vostri meccanismi di collaborazione? Come funziona un progetto corale a più mani?

Il nucleo di RV è abbastanza ristretto: non siamo tanti e facciamo tutti un po’ di tutto, soprattutto le persone che sono coinvolte 24/7. Poi, abbiamo una rete di collaboratori che ci aiuta su determinati progetti in base a quello di cui abbiamo bisogno.

Ormai è noto quanto l’industria tessile sia una delle più inquinanti al mondo. Quali sono, secondo te, le dinamiche collettive da adottare per eliminare o, per lo meno, diminuire il suo impatto ambientale?

Ci siamo interrogati molto su questo argomento. Intanto, esistono diverse scale, e noi siamo una realtà molto piccola. Comincerei con il dire che il riciclo è un sistema che può avere molti risultati positivi, ma al tempo stesso impone costi molto alti rispetto a un vero consumo dei materiali. Oltre a ciò, è ancora un argomento molto grigio – non si capisce mai da chi e come viene fatto realmente. Quello che ognuno di noi può fare nel proprio piccolo è – visto che abbiamo comunque bisogno di vestiti – comprarne il meno possibile e parallelamente farli durare il più a lungo possibile. Quindi acquistare vestiti di qualità e che abbiano una durata molto più lunga, con un prezzo giusto che non sia troppo basso. Uno dei grandi problemi è ovviamente il fast fashion – con i prodotti di qualità molto bassa e una durata di vita ancora peggiore. L’immagine che ho in

10 SPECIALE TREKKING INTERVISTE
© Sofia Blu Cremaschi © Sofia Blu Cremaschi

mente è quella delle nonne che riparano i calzini. Non lo facciamo più, e dovremmo.

Vi rivolgete a un pubblico di prosumer e non di consumer. Questo passaggio richiede impegno, tempo e sensibilità – oltre a delle skills che non tutti gli individui possiedono. Come pensate di assecondare questo processo di nuovo apprendimento?

Diciamo che il prosumer è un target che ci siamo inventati noi. Per quanto riguarda il passaggio, ispirare e coinvolgere sono la chiave di tutto, ma non è sempre facile. Stiamo lentamente creando il nostro target, cosa che non è immediata. L’idea è quella di fare quello che ci piace e di coinvolgere più gente possibile mentre lo facciamo.

Qual è il vostro rapporto con i “big brand” dell’outdoor, che portano avanti una strategia diametralmente opposta alla vostra che ricalca perlopiù un modello consumistico di acquisto?

I big brand esistono e per forza si muovono su questo modello – e c’è un grosso dibattito adesso su tutto ciò che è greenwashing e su quello che non lo è. Per delle realtà più piccole, lavorare con o per i big brand è praticamente inevitabile. Speriamo però che quello che consideriamo come greenwashing in questa fase storica venga poi diciamo “rivalutato’’ come una transizione ecologica. Quello che vediamo negativo dall’interno e attualmente, potrebbe essere considerato in modo estremamente positivo in futuro. Dopotutto, ogni grossa transizione ha delle contraddizioni. Questa è una di quelle più evidenti. Ciò di più positivo dei grandi canali è la possibilità che danno di capillarizzare delle informazioni.

A proposito di Wisdom of the third wave - la vostra collaborazione con Slam Jam. Com’è nata? Perché sono il partner giusto per voi?

In questo caso specifico, Slam Jam è stato il partner giusto perché è da sempre la realtà italiana dell’ambiente street che si sta più avvicinando alla moda. Soprattutto negli ultimi anni, i due ambienti sono diventati estremamente intercambiabili. Lavorare con loro ci ha dato l’opportunità di creare un caso studio che veicolasse una riflessione sui comportamenti dell’industria della monda. Il nostro progetto – Wisdom of the third wave – era una collezione venduta in un negozio come un capo normale, che tuttavia doveva essere assemblato dall’utente. Il pacchetto forniva tutto: cartellini, etichette, zip, ecc., tutto il necessario che fa parte di una collezione classica, solo non ancora messo insieme. Si è trattato di richiedere al consumatore una parte attiva all’interno del processo. Questa collaborazione è stata interessante perché siamo entrati in contatto con determinati brand e ci ha dato l’occasione di essere messi sulla stessa rella, nello stesso negozio, portando avanti una critica importante.

Immaginario outdoor, realtà puramente milanese. Qual è il vostro rapporto con la montagna? Come si sposa con la città?

In città ci lavoriamo, ma appena abbiamo un momento libero cerchiamo di scappare in montagna – sia a piedi, che in bici. Molti di noi non hanno neppure la patente. È un po’ la cosa a cui pensiamo tutto il tempo. Diciamo che Rayon Vert di per sé potrebbe esistere anche senza questa componente, ma la montagna è quella che caratterizza il brand stesso. Che tipo di esperienza outdoor ricercate? Pensate di coinvolgere la vostra community in queste uscite?

Ricerchiamo la montagna a 360 gradi, e ci siamo dedicati soprattutto

ETHIC & TECH-NIQUE

High environmental standards, explorative drives, and a peculiar set of skills. That’s how Rayon Vert, a research clothing line founded in Milan in 2017, conceived and adapted its own productive system, open-manufactured, against the unsustainable rhythm of the modern production chain.

A radical choice to minimize the consumer’ s impact on the environment and to strengthen the connection between the users and their garments: making your own clothes and outdoor gear. We had a chat with Yuri Kaban, designer and co-founder of Rayon Vert, who shared with us the story of the brand. The RV team shares an outdoor passion: they explore the Alps and engage in long-distance hiking and, with the knowledge gained during these experiences, they started designing and producing gear, backpacks and garments in small batches. The idea is to help consumers become prosumers, individuals with an active role in the production process of their apparel. Their last project – Wisdom of the third wave – in collaboration with Slam Jam, is now exhibited at the ADI Design Museum of Milano, as part of the “Italy: A New Collective Landscape”.

alle Alpi per una questione di comodità geografica: sono le uniche aree davvero wild italiane. Potenzialmente, se avessimo un’altra ubicazione spaziale, potremmo anche dedicarci al deserto. Vogliamo un’esperienza profondamente immersiva, l’opposto di quello che viviamo in città, non appena possiamo farlo. Per quanto riguarda l’inclusione della community, è complicato. Siamo molto inclusivi ma in modo non ufficiale. Nel nostro giro abbiamo aperto le strade a molti nostri amici, e cerchiamo sempre di andare tutti insieme. Tuttavia, estendere l’esperienza alla community non è facile: soprattutto per una questione di responsabilità. Anche perché finora nessuno si è fatto niente, ma non si sa mai. Tra tutte le esperienze che avete fatto fuori città, qual è stata quella che vi ha entusiasmato di più?

Per quanto mi riguarda il giro che ho amato di più è stato il GR20 in Corsica, anche se considera che non ho mai camminato né in Asia né in USA – che sono progetti futuri. La Corsica per noi è un ambiente molto interessante: è a due passi da qui e tuttavia sembra di essere su un altro pianeta, a volte estremamente inospitale. Da menzionare anche il nostro viaggio in Lapponia, sul Kungsleden, il Sentiero del Re. Si tratta di un percorso sempre di trekking che arriva fino a sopra il circolo polare artico.

Conoscete o siete in contatto con realtà simili alla vostra?

Conosciamo alcune realtà simili per certi punti di vista. Ce ne sono da un lato che si occupano solo del prodotto – cucito, tintoria, materiali, ecc, senza la parte dell’esperienza outdoor; e dall’altro ce ne sono di gente che va solo in montagna e che non si occupa della parte produttiva. Ma come la nostra, dove le due cose vanno di pari passo, non ne abbiamo ancora incontrate.

Dove sarà Rayon Vert nel futuro?

Semplice: il più in montagna possibile, il più capillare possibile!

ENGLISH VERSION
11 SPECIALE TREKKING INTERVISTE
© Sofia Blu Cremaschi

UN CAMMINO CHIAMATO SOGNO

Si chiama Sentiero Calabria e si sviluppa su un itinerario di 654 km che percorre tutta la dorsale della regione unendo, per la prima volta, i suoi quattro Parchi Naturali di Sara Canali

Un filo rosso lungo 654 chilometri. Il Sentiero Calabria nasce dall’ambizione di unire, in un unico tracciato, tutte le aree protette della regione in un itinerario alla scoperta di tradizioni, natura e storia di una terra che urla il suo riscatto al mondo. Perché la Calabria ha tanto da offrire con i suoi parchi dotati ognuno di personalità e peculiarità uniche, ma anche con i suoi borghi antichi, la sua cucina mediterranea ricca e generosa e la sua variegata flora e fauna. E lo fa proponendo un percorso che attraversa l’altopiano più esteso d’Europa, tra montagne aspre e selvagge e canyon scavati dai torrenti. Il Sentiero Calabria, che unisce i Parchi Nazionali di Aspromonte, Sila, Pollino e il Parco Regionale delle Serre, è stato completato nel 50esimo anniversario della Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Unesco, ed è composto da 35 tappe. L’idea è quella di coprire in gran parte il tratto calabrese del Sentiero Italia CAI, che collega le terre alte della Penisola, cui è stato aggiunto un pettine di percorsi e piste interne, denominati sentieri di avvicinamento, che tocca i piccoli borghi incastonati tra le montagne. Il percorso sul crinale è selvaggio e richiede una buona preparazione fisica, ma anche tecnica poiché le tappe hanno una lunghezza che varia tra i 10 e i 27 chilometri e spesso la sosta richiede la predisposizione di un bivacco. La creazione di varianti e sentieri di collegamento permette all’escursionista di uscire dal tracciato alto per ridiscendere verso centri abitati alla scoperta degli aspetti più culturali e gastronomici della regione. I quattro parchi coinvolti hanno così disegnato una rete sentieristica funzionale alle diverse esigenze, riprogettando la cartellonistica e dando vita a un cammino che rappresenta, idealmente, la prima tappa di un progetto ancora più ambizioso, che punta a identificare tutti i percorsi calabresi, anche minori, per unirli in una mappa sentieristica che raggiungerebbe i 1.600 km di sviluppo, da percorrere rigorosamente a piedi.

PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE - Siamo andati alla scoperta di questo progetto che, per la prima volta, ha visto collaborare fianco a fianco i Parchi Nazionali di Aspromonte, Sila, Pollino e il Parco Regionale delle Serre. Ad accoglierci un maggio che non si convince a essere primavera mitigato dal calore di Giorgio Cotroneo e Sabrina Scalera, responsabili del Parco dell’Aspromonte, l’area protetta che si trova nella punta estrema dello stivale e si pone a cavallo tra Ionio e Tirreno, nonché capofila del progetto “Sentiero Calabria”. Un territorio che si caratterizza per la presenza di grandi blocchi monolitici tra i quali Pietra Cappa, la più grande d’Europa nel suo genere. La prima tappa del Sentiero Calabria e del nostro viaggio unisce Reggio Calabria a Gambarie d’Aspromonte, importante stazione turistica estiva, ma anche invernale grazie ai nuovi impianti di risalita, da dove hanno inizio alcuni percorsi di trekking. A cena con noi, due imprenditori quarantenni che hanno fortemente creduto nello sviluppo del territorio: Giuseppe con la

sua coltivazione di fragole e Daniele che ha messo al centro grano e olio. Per loro l’Aspromonte è casa e, credendo fortemente nel territorio, hanno deciso di investirci per iniziare a fare sistema, obiettivo condiviso con l’idea del Sentiero Calabria. Il giorno seguente prevede una salita al Monte Misafumera, così chiamato perché spesso avvolto dai fumi, dalle nebbie: anche in questa occasione non si è smentito, accogliendoci in un mare di nuvole che ha conferito un aspetto mistico al bosco che ci ha accolti. Qui il Sentiero Calabria segue solo in parte il Sentiero Italia, per proseguire su itinerari nuovi che collegano 37 piccoli e storici borghi del Parco.

PARCO REGIONALE DELLE SERRE - Il tempo di ridiscendere dalla nostra cima e si riparte alla scoperta del Parco Regionale delle Serre con tappa a Mongiana, centro abitato fondato l’8 marzo 1771 sul colle Cima come residenza per operai, artigiani, impiegati, dirigenti e guarnigioni militari impegnati a svolgere attività produttiva nelle Reali Ferriere e Fabbrica d’Armi impiantatavi dai Borbone, che occupava fino a 2.700-2.800 persone provenienti dal Nord Italia. La nostra escursione ci porta alla scoperta di Serra San Bruno, parte conclusiva di una delle tre tappe del Sentiero Calabria che si trovano in questo territorio e che parte proprio dall’ex villaggio operaio. In mezzo, un bosco ricco di corsi d’acqua e grande biodiversità dall’atmosfera fiabesca dove il vero protagonista è l’abete bianco che trova la sua massima espressione nell’albero delle fate, un esemplare di più di 200 anni di età, alto circa 35 metri, per un diametro di due e una circonferenza di sei. Qui abbiamo avuto anche l’occasione di incontrare Bruno, uno degli ultimi carbonai, che ci ha raccontato come il suo mestiere sia da considerare arte, perché ha a che fare con il fuoco, con la trasformazione del legno in carbone. Volto nero, coperto di fuliggine e due occhi chiarissimi come il mare, Bruno rappresenta la crasi di una territorio attaccato alla terra, ma che guarda verso il Mediterraneo.

PARCO NAZIONALE DELLA SILA - La giornata si conclude a Villaggio Racise, nel cuore del Parco Nazionale della Sila dove abbiamo passato la notte ristoratrice, senza perdere l’occasione di assaggiare le specialità silane, su cui capeggia la provola. Il giorno dopo l’itinerario del viaggio ci ha portato a villaggio Mancuso dove abbiamo visitato l’orto botanico, i recinti faunistici e il Museo del Centro Visite Antonio Garcea insieme ad Alberto, la nostra guida. Un momento di approfondimento sul lupo, simbolo del parco, la sua importanza per il territorio, la sua incredibile intelligenza e la consapevolezza di come anche l’uomo abbia cambiato la sua percezione rispetto a questo animale. Un viaggio immersivo nel cuore della Calabria e sul più elevato Altopiano d’Europa soprannominato anche Gran Bosco d’Italia che mescola la dolcezza dei suoi pendii a un’elevata biodiversità. Sila Piccola, Sila Grande e Sila Greca sono le tre parti che costituiscono il grande Parco Nazionale e che il Sentiero

Parco Nazionale dell’Aspromonte, Misafumera
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Bruno, uno degli ultimi carbonai nel Parco Regionale delle Serre
SPECIALE TREKKING EXPERIENCE
Scorcio del Parco Regionale delle Serre

Calabria attraversa in sei tappe. In occasione del nostro viaggio, il tempo non è stato clemente e ci ha impedito di affrontare una parte del percorso, ma ci ha dato la possibilità di scoprire Lorica, borgo di 31 abitanti, situato a 1.314 msl sul lago Arvo. Qui abbiamo avuto l’occasione di conoscere Noemi, trentaduenne imprenditrice che ha dato vita a una serie di attività ricettive e di servizi escursionistici per i numerosi turisti che frequentano la località nelle diverse stagioni dell’anno. Un esempio di resilienza e volontà di far crescere il suo territorio con una visione proiettata al futuro.

PARCO NAZIONALE DEL POLLINO – L’ultima tappa del nostro viaggio ci ha portati ad Altomonte, uno dei Borghi più belli d’Italia in provincia di Cosenza a 455 metri d’altezza e inserito nel Parco del Pollino, forse il più variegato a livello di complessità geologica. In compagnia del funzionario del Parco Carmelo Pizzuti, siamo andati alla scoperta della grotta di San Michele Arcangelo e Madonna dell’Angelo a San Donato di Ninea che, nel sesto secolo dopo Cristo, veniva usata dal Longobardi come luogo di culto. Qui, all’interno di uno spazio calcareo rappresentato da stalattiti e stalagmiti, si trovano due altari: nel primo è raffigurato proprio San Michele Arcangelo che sconfigge Lucifero nel culto introdotto dai Longobardi, mentre nel secondo si trova la Madonna dell’Angelo, onorata dai monaci Bizantini che resero questa grotta luogo di eremitaggio. San Donato di Ninea è un bellissimo borgo arrampicato sul dorso del Cozzo del Pellegrino, la cima più alta del territorio e da qui parte una

SENTIERO CALABRIA, A DREAMY ITINERARY

The Calabria region and the Park Authorities have decided to set up the “Sentiero Calabria” project. Aimed at enhancing areas of high naturalistic value by promoting eco-sustainable tourism that is compatible with territory and accessible to all. A 654 km walk through nature and spectacular geosites reveals dens forests and wild animals. The itinerary of the Sentiero Calabria consists of the Calabrian section of the Sentiero Italia and of the stretches, or internal tracks, called approach paths, and is provided for the naturalistic and environmental usage of the protected areas. The route, which crosses the Aspromonte, Sila and Pollino National Parks and the Serre Regional Park, is the main hiking route for the enjoyment of the natural, landscape and historical cultural heritage of the inland areas of Calabria. This path was born from the idea of connecting the entire territory with a single path consisting of 35 stages, while attempting to offer a structured way to integrate services in the territory.

stito da due giovani ragazzi, Sabrina e Patrizio, ritornati dalla Germania dove erano emigrati per cercare fortuna. Tappa obbligata per chiunque si trovi da queste parti e che, a breve, avrà anche delle stanze dove poter trascorrere la notte, non senza aver assaggiato la cucina dello chef Patrizio, patrimonio dell’Umanità così come il Parco in cui è inserito.

INFINE – Alla fine della nostra breve ma intensa permanenza in terra calabra abbiamo capito che, prima di essere un progetto vero e proprio, quello del Sentiero Calabria è un’idea, un sogno. Ovvero creare sistema, porre le basi per un dialogo continuo e fluente tra i protagonisti naturali di un territorio carico di bellezza nella volontà di ridare visibilità a comunità dimenticate, piccoli borghi che, per troppo tempo, hanno subito un processo di abbandono e a imprenditori che credono fortemente nella loro regione. Un seme, insomma, che ha l’ambizione di diventare radici che abbracciano la terra e rami che si proiettano verso l’alto.

I tipici zafarani cruschi fritti
SPECIALE TREKKING EXPERIENCE QUESTIONE DI EQUILIBRIO LECCO CREMENO MORBEGNO CLUSONE NEMBRO CALALZO DI CADORE ANDE.IT
Grotta di San Michele Arcangelo e Madonna dell’Angelo

DOVE INIZIA L’AVVENTURA

Con il suo nuovo sportwatch Vertical, Suunto fa un lungo passo avanti, migliorando potenzialità e prestazioni. Siamo andati a provarlo

Il clima che ci accoglie sull’altopiano di Aviatico, poco sotto la cima del monte Poieto in Val Seriana (BG), sembra pensato apposta per testare le qualità tecniche di un prodotto. Una temperatura più fredda rispetto a quella che ci si aspetta in questa stagione e una pioggia leggera che crea un sottile strato di nebbia che avvolge le montagne. Si potrebbe immaginare di essere immersi proprio in quel paesaggio scandinavo dove Tuomas Vohlonen, esploratore finlandese, ha fondato Suunto ormai 80 anni fa. Invece oggi, 12 maggio, ci troviamo sulle Prealpi Orobie per il lancio ufficiale di Vertical, il nuovo sportwatch del brand. Un prodotto pensato per le esplorazioni e gli allenamenti quotidiani e che presenta delle migliorie significative dedicate a tutti noi appassionati di avventura. È bastato un facile giro ad anello attorno alla cima del monte, per realizzarlo: questa novità è una vera e propria rivoluzione rispetto ai suoi predecessori. Appena indossato, già si percepisce la prima interessante qualità. È leggero, con un design minimale unisex, ma il display da 1,4 pollici (più grande dei modelli precedenti come il 9 Peak Pro) consente di seguire i dati metrici con estrema chiarezza. La grande novità del brand sono le mappe, gratuite e consultabili anche offline, che possiedono il miglior livello di dettaglio attualmente disponibile sul mercato dato dalle curve isometriche, dallo zoom e dalla precisione con cui vengono visualizzati gli elementi circostanti (corsi d’acqua, cambi di vegetazione, costruzioni…). Vertical è agganciato contemporaneamente a cinque sistemi satellitari (GPS, GLONASS, Galileo, BeiDou, QZSS) e a un massimo di 32 singoli satelliti evitando i rimbalzi e fornendo sempre la posizione in maniera accurata. Altra funzione interessante: la modalità bread crumb (briciole di pane, come la fiaba di Pollicino, ndr) è in grado di riportare al punto di partenza, ritracciando il percorso al contrario e avvisando l’utente quando mancano meno di 100m all’arrivo. La nostra attività può essere considerata un’uscita di escursionismo senza grandi difficoltà tecniche. Tuttavia, l’orologio contiene 95 modalità sportive diverse già inserite nel database, suddivise anche per intensità. Con la possibilità di creare delle attività personalizzate tramite la Suunto app, oltre che a generare le proprie rotte.

Durante la giornata, non è mancato un successivo momento di spiegazione da parte dei rappresentanti del brand per dare un tocco più tecnico a quello che avevamo appena vissuto sulla nostra pelle. Sarà un anno ricco di novità per il brand finlandese, a partire proprio da questo prodotto dedicato alle spedizioni. “La caratteristica che contraddistingue questo prodotto è l’affidabilità” ha dichiarato Carlo Scarlata, tester di Suunto. “Vertical non è un nice-to-have, è lo strumento principale con cui raggiungere la vetta in condizioni anche estreme e che ti riporta a casa”. Il contenuto del software, infatti, è stato appositamente selezionato, testato e caricato da Suunto per far sì che l’utente non si debba preoccupare di niente, neanche del meteo. Altra sfida centrata dal

brand, quella della batteria. Monitoraggio continuo dell’attività fisica con l’impostazione gps più precisa: 60 ore di durata, che arrivano fino a 85 nella variante solare in titanio. Questa infatti presenta sul quadrante un pannello solare che capta i raggi con un’angolazione anche molto bassa e permette di aumentarne la durata del 30%. La ricarica solare viene visualizzata con un istogramma diviso per giorni della settimana. Ultimo ma non per importanza, la misurazione accurata di più parametri vitali, dalla frequenza cardiaca alla saturazione dell’ossigeno, fino ad arrivare al completo monitoraggio del ciclo del sonno. “La precisione del prodotto è tale che è in grado di prevedere le settimane di scarico negli allenamenti” ha spiegato Carlo. “Ero scettico sulla funzione Personal Coach, ma ha un livello di accuratezza veramente impressionante”.

Suunto da sempre si impegna a progettare prodotti durevoli e riparabili per ridurre al minimo gli sprechi e l’impatto ambientale. Vertical è realizzato interamente in Finlandia nell’headquarter del brand con il 100% di energia rinnovabile e un’impronta di carbonio calcolata, verificata e compensata con le Verified Carbon Units.

CARATTERISTICHE

MAPPE / dettagliate, gratuite e consultabili offline

VARIETÀ / 95 attività già sincronizzate

SCHERMO / display da 1,4” pollici

BATTERIA / 60 / 85 ore (titanio) di monitoraggio continuo con la massima precisione gps impostata

PESO / 86 g / 74 g (titanio)

ENGLISH VERSION

WHERE THE ADVENTURE BEGINS

ertical is not a nice-to-have, it is the main tool to reach every peak even in extreme conditions and to be brought back home.” We are on the Italian Alps for the official launch of Vertical, the new sportwatch from Suunto. A product designed for daily exploration and training that features significant improvements dedicated to all adventure enthusiasts. An easy loop around the summit of the mountain was all it took to discover its detailed, free maps that can be consulted offline, the 1.4-inch display for clearer data visualization, the connection to five satellite systems, up to 85 hours of battery life also supported by a solar panel, 95 tracking activities already uploaded. All made in Finland with 100% renewable energy and a calculated carbon footprint.

14 SPECIALE TREKKING EXPERIENCE
“V

THE ECO EXPLORER.

Scarpa da trekking confortevole e affidabile, pensata per coloro che vogliono vivere la natura e fare scelte consapevoli. Il 45% della tomaia è composto da filato riciclato, la membrana Gore-Tex Bluesign contiene tessuti riciclati al 98% e il battistrada Vibram Ecostep Evo utilizza fino al 30% di gomma riciclata.

MESCALITO TRK PLANET GTX
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OPERAZIONE CONERO 30, UNA STORIA DI SUCCESSO

Per i 30 anni della Conero GTX, è stata realizzata da AKU una serie limitata composta da tre modelli. In sostegno, una campagna che ha coinvolto oltre 37 punti vendita, in Italia e all’estero di Pietro Assereto

Esistono prodotti che sono destinati inevitabilmente a lasciare il segno, grazie alla tradizione manifatturiera e alla continua ricerca e innovazione. Questo è il caso di Conero GTX. Come già ampiamente raccontato all’interno di Outdoor Magazine 11, si tratta di una storica calzatura da trekking AKU che nel 2022 ha compiuto trent’anni.

Nata, infatti, nei primi Anni ’90 quando il designer Pier Callegarini ebbe occasione di conoscere il fondatore dell’azienda Galliano Bordin. Dall’incontro di queste due grandi menti nacque la Conero, che, insieme a molti altri modelli, ha contribuito ad affermare AKU sul mercato italiano e internazionale. L’azienda ha raggiunto questo obiettivo anche grazie a un partner tecnico fondamentale, Vibram, leader nella produzione di suole in gomma ad alte prestazioni.

La storia di questa calzatura rappresenta un esempio del vero successo di un prodotto che non si misura solo dalla quantità distribuita sul mercato, ma dal sentimento e dall’emozione che a distanza di anni ancora suscita nel pubblico.

In occasione di questo anniversario, AKU ha deciso di realizzare, insieme a Vibram, una serie speciale e limitata composta da tre modelli made in Italy in tre varianti di colore, ciascuna legata a uno specifico concetto: la competenza tecnica nella collaborazione con Vibram (variante full yellow), la salvaguardia della tradizione manifatturiera (variante marrone bruciato) e il rispetto per l’ambiente (variante blu-arancio).

L’operazione Conero 30 ha preso ufficialmente il via al Vibram Connection Lab a Milano, durante un evento al quale hanno presenziato giornalisti (tra cui noi di Outdoor Magazine), opinion leader e influencer per un momento d’incontro che ha generato un notevole riscontro sulla stampa specializzata e sui social. Sebbene l’operazione sia ancora in corso (e dunque i tempi sono prematuri per un bilancio vero e proprio), AKU è soddisfatta di quanto fin

qui ottenuto. Come ci ha raccontato infatti Vittorio Forato, marketing manager AKU, sono stati coinvolti 22 punti vendita in Italia e 15 all’estero, tra Grecia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Inghilterra, Norvegia, Polonia e Cina. Tutti store specializzati, alcuni dei quali in

location prestigiose dal punto di vista del turismo montano e mondano come Garmisch Partenkirchen, Courmayeur, Cortina d’Ampezzo, La Villa e Corvara (Alta Badia), Canazei e altri in importanti città come Roma, Firenze, Monaco di Baviera, Amsterdam, Oslo, Cracovia. In tutte queste location è stata allestita una vetrina ad hoc per presentare il progetto Conero 30 e in alcuni casi, come presso il punto vendita Schuster a Monaco di Baviera, WN Alpin a Garmisch o Nomaden a Oslo, è stato organizzato un evento dedicato per celebrare questo speciale anniversario.

Sul piano della comunicazione l’operazione è stata supportata da un consistente apparato multimediale, con strumenti online e offline. Importante sotto questo punto di vista la sinergia con Vibram: i team creativi dei due brand hanno scattato foto e realizzato video che hanno costituito la base per la realizzazione di tutti gli asset di comunicazione a supporto del progetto.

16 SPECIALE TREKKING STRATEGIA
A sinistra, Werner e Claudia Niedermaier, titolari del negozio WN Alpin di Garmisch. A destra, l’allestimento presso Schuster a Monaco di Baviera

CAMMINAUTISMO

ALLA CONQUISTA DI SANTIAGO

Il progetto che accompagna i ragazzi autistici lungo uno dei più importanti sentieri di pellegrinaggio al mondo, presenta la seconda edizione. Con al suo fianco anche Ferrino

Ancora una volta insieme, in un gesto bellissimo e semplice, come camminare. Si rinnova così la collaborazione tra Ferrino e i ragazzi, le famiglie e gli educatori dell’associazione Mulino Sambuy di San Mauro Torinese in un progetto che arriva quest’anno alla seconda edizione, ovvero CamminAutismo. Grazie a questa iniziativa, lo scorso anno 13 ragazzi affetti da autismo con diversi livelli di supporto hanno affrontato gli ultimi 114 chilometri del celebre Cammino di Santiago, dopo un lungo training di preparazione. Ferrino ha messo a disposizione le migliori attrezzature da trekking e hiking a supporto dei ragazzi che hanno avuto l’occasione di vivere un’esperienza nuova che ha avuto risultati ben al di sopra delle più rosee aspettative. L’esperienza era nata con l’obiettivo di creare occasioni di generalizzazione e “apprendimento in situazione” di autonomie essenziali dei ragazzi coinvolti. Proprio in virtù di questi esiti, il progetto CamminAutismo viene riproposto anche nel corso del 2023 con il coinvolgimento di 10 ragazzi e ragazze adolescenti nello spettro autistico, tutti del territorio torinese e afferenti alla Neuropsichiatria Infantile della ASL Città di Torino, che dal 25 agosto al 2 settembre, percorreranno gli ultimi 113 chilometri del cammino portoghese da Tui a Santiago. Assieme al team di accompagnatori ed educatori, ci saranno anche tre dei ragazzi che hanno partecipato all’esperienza del precedente cammino, per mettere in atto un approccio basato sulla metodologia della peer education, così da fornire un modello e un supporto tra pari per i nuovi partecipanti.

Parla Graziano Lomagistro, educatore professionale sanitario della ASL Città di Torino, uno degli ideatori del progetto CamminAutismo.

Com’è nato CamminAutismo?

L’idea è nata nel 2015 quando sono stato invitato dall’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici di La Spezia come esperto scientifico per un progetto dedicato a loro figli. Si trattava di accompagnarli duranti gli ultimi 113 chilometri del Cammino di Santiago e questa esperienza mi ha talmente colpito in termini di risultati, che ho deciso di proporla anche alla ASL di Torino, dove sono educatore professionale in neuropsichiatria infantile, con cui ho dato vita al progetto “Autonomie”. Da qui è nato anche Mulino Sanbuy Onlus, un polo dove si permette a persone con difficoltà e autismo di andare verso un processo di inclusione e lavoro e si sensibilizza sul tema dell’autismo.

In cosa consiste questo progetto?

Si tratta di un progetto riabilitativo che permette la generalizzazione degli apprendimenti in ambienti esterni, diventando abilitativo. Quando i ragazzi autistici diventano adolescenti è necessario che facciano esperienze vere sul territorio. I cammini, in particolare, portano con sé la possibilità a costo zero di sperimentare: dall’orientamento allo stare con gli altri rispettando le regole per potersi integrare all’interno della società. Oltre a far bene fisicamente.

Come avviene la selezione dei ragazzi?

Per la prima edizione, la selezione dei ragazzi è avvenuta unendo più realtà sanitarie che hanno aderito. Ognuna di loro ha individuato due o tre ragazzi sul territorio di Torino e provincia più uno dalla Liguria e abbiamo creato un gruppo eterogeno di età compresa tra gli 8 e i 30 anni. Quest’anno invece, la maggior parte dei ragazzi arriva dalla ASL di Torino e dal progetto Autonomie a cui si aggiungono tre ragazzi dell’anno scorso che avranno il compito di “essere d’aiuto” per i nuovi.

Come ci si prepara?

Abbiamo iniziato ad allenarci dall’aprile, che vuol dire trovarsi in gruppo e fare diversi chilometri assieme su terreni diversi e strutturando sezioni di training e simulazioni del cammino. Viene loro spiegato come comportarsi in caso di emergenza, come creare il gruppo con un apri fila e un chiudi fila. Ma soprattutto si allenano a stare insieme. L’integrazione dei ragazzi autistici avviene attraverso i luoghi e le persone che incontrano, facendo un’esperienza che altrimenti non farebbero mai. È stato importante poi coinvolgere le famiglie che hanno verificato sul campo il miglioramento. La costanza è stata fondamentale e, man mano che allenamenti si mettevano in atto, vedevo il cambiamento sia dei ragazzi che dei genitori.

Che supporto avete trovato in Ferrino?

Ferrino è un’azienda straordinaria fatta da persone sensibili e attente oltra a essere del nostro territorio. Sono state subito pronte a supportarci sia lo scorso che quest’anno con materiali di qualità che danno valore e al contempo alleggeriscono i costi ai ragazzi.

18 SPECIALE TREKKING RESPONSABILITÀ SOCIALE
A destra, Graziano Lomagistro, uno degli ideatori del progetto CamminAutismo

UN OUTDOOR ALLA PORTATA DI TUTTI

Garmont accoglie tutti coloro che vogliono godersi l’attività all’aria aperta, indipendentemente dalla performance. Ne abbiamo parlato con Paolo Martignon, product marketing manager di Pietro Assereto

Da quasi sessant’anni il brand spinge le persone a esplorare il mondo e conoscere nuovi ambienti. Perché non è importante raggiungere la vetta più alta del pianeta o correre una gara nel minor tempo possibile: il focus in Garmont è stare all’aria aperta, senza distinzione tra utenti più e meno esperti. Paolo Martignon, product marketing manager, ci ha raccontato il credo che sta dietro a questa campagna.

Avete organizzato delle iniziative a supporto?

Collaboriamo da diversi anni con persone, associazioni ed enti del mondo outdoor che condividono con noi l’obiettivo di promuovere la vita all’aperto.

Spaziamo da associazioni quali AEVF – Associazione Europea delle Vie Francigene – con la quale vogliamo dare risalto a tutto il mondo dei Cammini e al loro spirito tipico che porta a riscoprire l’essenziale, fino a Hikers Italia, un collettivo di promozione sociale che mira a far conoscere e valorizzare i sentieri naturalistici italiani attraverso attività come il trekking, l’escursionismo e il turismo slow. Numerose sono anche le attività a carattere di inclusività sociale, come il supporto a Diego Bedeschi nelle sue imprese di sensibilizzazione sul rapporto tra attività outdoor e malattia, o a eventi come “Klick’s on ways”, che è un cammino di 10 viaggiatori, di cui otto a mobilità ridotta, che hanno attraversato il Veneto per raccontare l’esperienza del viaggio lento e valorizzare i territori e la loro accessibilità, portando un messaggio di forte impatto che in Garmont è da sempre presente: il cammino è un’esperienza per tutti.

Come questa filosofia ha cambiato il design e la produzione?

Le esigenze del consumatore sono cambiate rapidamente nel corso degli ultimi anni e in Garmont tentiamo sempre di proporre prodotti in linea con le nuove aspettative. Sicuramente il concetto di “leggerezza” è un comune denominatore per gli escursionisti moderni, siano essi dei pro della montagna, o dei neofiti alle prese con le prime escursioni. E la “leggerezza” è il fil rouge di tutti i prodotti della nostra SS 23 e che accomunerà le future collezioni, declinandola sia dal punto di vista tecnico per ridurre il peso della calzatura quando la salita si fa più impegnativa, sia abbinandola al concetto di comfort quando si affrontano lunghe escursioni.

È cambiato il vostro target di riferimento?

Garmont è sempre stato percepito come marchio di riferimento per il segmento più tecnico e continua ad avere prodotti che rispondono alle esigenze di questa fetta di mercato. Ma l’obiettivo è portare il maggior numero di persone a uscire all’aria aperta, senza fare distinzioni tra utenti più o meno esperti o tra utenti più orientati alla performance e quelli più propensi a esperienze light. Per tale motivo abbiamo allargato, nel corso delle ultime stagioni, la gamma di prodotti. La ragione è quella di soddisfare le esigenze di tutti coloro che si identificano nella nostra mission e che non hanno velleità tecniche o di performance particolari. A loro Garmont dedica una parte di collezione, ideale per godersi l’outdoor, consapevoli che qualora volessero mettersi alla

prova con qualche sfida più impegnativa il brand è in grado di offrire loro le calzature più adatte.

Il termine sostenibilità è molto popolare al giorno d’oggi. Voi di concreto che azioni fate? E quali sono i vostri progetti futuri a riguardo?

La sostenibilità è ormai da molto tempo un pilastro per Garmont. A oggi ci siamo concentrati soprattutto a livello di prodotto e con iniziative spot, come quella con Treedom, grazie alla quale abbiamo potuto piantare alberi in diverse parti del pianeta per compensare in parte il nostro impatto di CO2. Dallo scorso anno stiamo lavorando in maniera più strutturata per poter arrivare alla fine del 2024 a redigere un primo bilancio di sostenibilità aziendale. A livello di prodotto, dalla collezione SS 24 implementeremo un nuovo standard, che presenteremo in occasione di Outdoor by ISPO e di cui siamo molto orgogliosi. Vantiamo la collaborazione con ACBC, l’unica azienda footwear italiana certificata B-Corp.

Tra i vostri ambassador figura Omar Martinello, in arte Omero, youtuber di montagna. Com’è cambiata oggi la vostra strategia comunicativa? Il nostro modo di comunicare sta cambiando e ciò è dovuto all’adattamento alle nuove tendenze di mercato e ai comportamenti dei consumatori. L’obiettivo è rafforzare e ampliare la conoscenza di Garmont, senza distaccarci dalla storia e dalla sua essenza originale. In particolare, vogliamo riuscire a coinvolgere i consumatori più giovani, che sempre più si stanno approcciando al mondo dell’outdoor e che potrebbero non essere ancora familiari con il nostro brand. Con la nostra comunicazione non vogliamo solo promuovere i prodotti, ma anche ispirare le persone a uscire all’aria aperta, spronando chiunque a uscire dalla propria “comfort zone” e a sperimentare l’outdoor come una pratica quotidiana di vita. In questo contesto, Omero si inserisce perfettamente come ambassador perché è in grado di trasmettere i nostri valori in maniera autentica e coinvolgente, soprattutto la passione per la natura e la scoperta, attraverso la narrazione dei suoi viaggi e delle sue esperienze. Si tratta sicuramente di un ottimo alleato per coinvolgere i più giovani e spingerli a infrangere le barriere virtuali, invogliandoli ad avvicinarsi alla natura.

Com’è nata la vostra collaborazione con Movimento Lento?

La collaborazione nasce da una serie di elementi che ci accomunano: dalla sostenibilità al rispetto, dall’accessibilità alla condivisione. Questo ci ha portato a promuovere la cultura dello “slow travel”, un modo di viaggiare che fa dei valori appena elencati i propri elementi chiave. Con Alberto Conte, fondatore di Movimento Lento, abbiamo intrapreso un percorso di confronto continuo anche per lo sviluppo del suo progetto “Itineraria”, che si propone di sostenere a livello digitale e tecnico piccole e grandi realtà locali, creando per esempio tracce gps o sviluppando app, e che ci ha portato ad avere altri punti in comune come la collaborazione citata in precedenza con l’Associazione Europea delle Vie Francigene.

ph: SviluppumbriaFabrizio Ardito
19 SPECIALE TREKKING INTERVISTE
Paolo Martignon, product marketing manager

SEMPRE DIVERSI, SEMPRE GLI STESSI

Qualità e tradizione sono alla base della filosofia di Hanwag fin dal 1921. Christian Wittig, international marketing director, ci racconta come il brand è cambiato senza mai perdere la propria identità

Come nasce una grande scarpa outdoor? È questa la domanda che guida, da oltre un secolo, lo sviluppo del marchio Hanwag, nato nel 1921 in un piccolo paesino a nord-ovest di Monaco e oggi conosciuto e indossato in tutto il mondo. L’azienda ha alle spalle lunghi decenni di tradizione calzaturiera e, grazie al suo processo di crescita mai esasperato e per questo sempre solido e costante, ha saputo restare ancorata ai suoi valori di origine. Ne abbiamo parlato con Christian Wittig (in foto), international marketing director di Hanwag, che ci ha raccontato la filosofia che si cela dietro a questo brand.

Nel 2021 avete compiuto 100 anni di storia - un secolo in cui la calzatura da montagna è cambiata moltissimo. Eppure siete riusciti a restare fedeli a voi stessi, sia in termini di filosofia del brand sia nella qualità di prodotto. Qual è il bilancio e quali sono le previsioni future?

Dal 1921 il mondo è sicuramente cambiato tantissimo e con esso anche il mercato della calzatura da montagna. Ai tempi non c’erano cataloghi da poter sfogliare, né tanto meno collezioni estive o invernali. Vi era però un calzolaio molto abile, Hans Wagner, in grado di realizzare scarponi su misura. Una novità per l’epoca che attirò subito l’attenzione degli alpinisti di Monaco e dintorni, che iniziarono a recarsi nella sua bottega. Comprare delle calzature da montagna voleva dire spendere tanti soldi, l’investimento di una vita quasi e, per questo motivo, dovevano essere resistenti, stabili e performanti. Per più di 100 anni questo aspetto non è cambiato: la qualità e la durata degli scarponi sono da sempre fondamentali per Hanwag. L’obiettivo per il futuro è di continuare su questa strada, tenendo conto sempre che il mondo cambia molto in fretta: mi viene in mente, per esempio, la questione dell’utilizzo del cuoio nella realizzazione delle calzature, sempre più dibattuta. La pelle per noi rappresenta la materia prima per eccellenza nella produzione di scarpe, sia in termini di proprietà che di performance, rientrando peraltro in un concetto di upcycling delle risorse, in quanto materiale di scarto dell’industria alimentare. Ma dobbiamo restare aperti alle possibili evoluzioni del mercato e pronti ad adattarci di conseguenza.

Riconoscete differenze particolari tra la cultura hiking dell’Italia rispetto a quella del resto d’Europa, o addirittura dei Paesi del Nord (molto più abituati di noi, ad esempio, ai trekking di lunga distanza)? Certamente, anche in virtù delle bellissime montagne che avete nel vostro Paese. Per esempio, siete soliti fare gite di due giorni con una notte passata in rifugio per raggiungere la vetta. A questo modo di vivere la montagna deve sicuramente corrispondere un equipaggiamento adeguato: più leggero, più versatile, più performante. Noi stiamo cercando di assecondare queste necessità: gli scarponi a taglio basso, per esempio, sono molto richiesti nel mercato italiano e ci stiamo adeguando.

Hanwag dichiara di produrre calzature totalmente made in Europe. Perché questa scelta, nonostante non esistano leggi europee che vi obbligano a dichiarare l’esatta provenienza del prodotto?

Vi è in vigore una legislazione europea che stabilisce che un prodotto realizzato almeno il 45% in Europa può essere considerato made in Europe. Questo a noi non sembra una cosa corretta: noi vogliamo essere trasparenti con i nostri clienti, vogliamo educarli e renderli consapevoli. Noi davvero produciamo per intero in Europa – Vierkirchen (Baviera), Croazia e Ungheria – e siamo molto fieri di questo. Produrre al 100% in Europa ci permette di essere più responsabili, di avere più controllo sulla produzione e di evitare i grandi ritardi che hanno subito i brand che producono in Asia. Vi sono poi dei metodi di produzione che possono essere realizzati

solo in Europa, come la doppia cucitura e la cosiddetta cemented construcion. Si tratta di una scelta certamente più costosa, che in parte si riflette sul punto prezzo della nostra offerta. Ma i vantaggi che il marchio ne trae, specialmente in termini di soddisfazione da parte dell’utente finale value and quality-driven, confermano giorno dopo giorno che la strada intrapresa è quella giusta.

A proposito di cemented construction, la maggior parte dei modelli Hanwag viene prodotta secondo questa tecnica. In cosa si differenzia dalle altre tecniche costruttive?

La cemented construction (letteralmente montaggio incollato/ cementato, ndr) è una tecnica complessa e lunga in cui la tomaia viene modellata e allungata sulla forma e attaccata (lasted) alla soletta per formare un’unità. La tomaia e la soletta vengono poi cementate con adesivo ad alta pressione. Successivamente, vengono aggiunte l’intersuola e la suola. Questo metodo offre la migliore combinazione di durata, prestazioni elevate e convenienza economica. I principali vantaggi delle calzature cementate sono l’eccezionale capacità di mantenere la forma e l’incollaggio superiore, a condizione che siano curate correttamente. L’unico svantaggio di questa tecnica è che il complesso processo di produzione rende le calzature leggermente più costose e pesanti. Tuttavia, se la suola si usura, la calzatura può essere facilmente risuolata e questo rappresenta un enorme punto di forza in termini di durata e sostenibilità del prodotto.

A proposito di sostenibilità: come vi state muovendo e quali piani avete per il futuro?

Ci sono vari aspetti da tenere in considerazione. Uno di questi è dove e come vengono realizzati i prodotti. Ecco, noi diamo quasi per scontato il fatto di essere responsabili: produciamo al 100% in Europa e la pelle che utilizziamo è un prodotto secondario dell’industria della carne. Essere responsabili però vuol dire durabilità; è inutile realizzare un prodotto totalmente green se poi dopo un anno si rompe e si è costretti a comprarne uno nuovo. Fortunatamente, questo non succede con Hanwag. Fin dal 1921, infatti, era chiaro che bisognava avere un approccio attento e coscienzioso ai materiali e alla loro alta qualità e che si poteva avere successo solo se si creava un prodotto durevole e affidabile. È importante poi comunicare con il cliente, renderlo responsabile, consapevole e fornirgli le informazioni necessarie per la manutenzione e la cura corretta dello scarpone.

ENGLISH VERSION

FAITHFUL TO ITS TRADITION

In 1921, when Hans Wagner, a skilled shoemaker, founded in a small village northwest of Munich Hanwag, he only had one objective in mind: make good boots that would last during the years. During the decades – 102 years – the brand has always remained faithful to its traditions and philosophy, although growing steadily. “The quality of our boots is still essential for us: they might not be lightweight but they are durable” Christian Wittig, international marketing director, tells us “We produce 100% in Europe and we are so proud of this. By doing so we are more sustainable, we have more control of the production and we don’t have big delivery delays.”

20 SPECIALE TREKKING INTERVISTE
Christian Wittig, international marketing director di Hanwag
_di
Sede produttiva Donje Ladanje in Croazia
Your mountain me-time has never looked so good. LaMunt.com Reinventing the mountain code for women. Discover on

IL PROGETTO NIBELIA

Dolomite presenta una nuova collezione che rispecchia la gioia dell’esplorazione e la voglia di avventura di Eliana Codega

Il nuovo claim di Dolomite, “Fresh. Air. Fun.”, rappresenta l’irrefrenabile desiderio che spinge a connettersi con la natura e a godersi tutti i momenti all’aria aperta. Il termine Nibelia, nato da una latinizzazione rivista del nome del monte Nuvolau a Cortina d’Ampezzo, racchiude in sé il sentimento di questo progetto che vuole essere un modo per condividere con i nuovi hiker tutto il know-how centenario dell’azienda. Le calzature di questa collezione sono accomunate da un design innovativo e da un’attenzione particolare verso la performance, sono adatte sia alle camminate più tranquille che a quelle più impegnative.

Dolomite vanta di oltre un secolo di esperienza nell’ideazione, nello sviluppo e nella produzione di calzature per la montagna e di sportswear. Nasce nel 1897 come una bottega ai piedi delle Dolomiti. Nel 1954, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, componenti di una spedizione italiana, raggiungono per la prima volta il K2. Nel 1960, una spedizione svizzera conquista il Dhaulagiri, e sei anni dopo il gruppo d’alpinismo di Carate Brianza insieme al Gruppo Ragni di Lecco organizzano un’avventura in Groenlandia, oltre il 71° parallelo. Queste spedizioni, tutte attrezzate Dolomite, hanno aiutato ad aumentare sempre di più la visibilità internazionale del brand.

Questa scarpa è la punta di diamante del progetto Nibelia. Si tratta di un prodotto dal look sportivo e accattivante, per i fast hiker e per tutti gli amanti della natura. È un modello che rispecchia i parametri essenziali di una scarpa da trekking: la forma dedicata, il drop di 12 mm e una suola studiata appositamente. L’intersuola dona un look originale e accattivante alla scarpa, grazie alle soluzioni cromatiche a contrasto. Disponibile in quattro colori uomo e tre donna.

TOMAIA / mesh elasticizzato e protezioni TPU

ALLACCIATURA / Dolomite Wrapping System che fornisce comfort e protezione

MEMBRANA / in Gore-Tex Invisible Fit assicura impermeabilità, leggerezza e traspirabilità

DROP / 12 mm

SUOLA / Traction Lug Design di Vibram e mescola Megagrip che assicurano flessibilità e grip

Questo modello è pensato per coloro che cercano una soluzione più protettiva e stabile sui terreni più impervi. La scarpa ha le stesse caratteristiche del modello basso, a cui sono integrati una struttura rinforzata e un collare realizzato in mesh morbido che avvolge comodamente la caviglia, garantendo protezione senza pregiudicare flessione e libertà di movimento. È disponibile in quattro colori uomo e tre donna.

IL BRAND NIBELIA GTX
SPECIALE TREKKING PREVIEW SS 24
NIBELIA HIGH GTX
22

CRISTALLO ANORAK 2.5 L

La giacca 2.5-layer è versatile e funzionale ed è caratterizzata da linee sportive e da un’accurata selezione di materiali. Grazie alla sua elevata impermeabilità e le cuciture termosaldate, è ideale per non farsi mai trovare impreparati e godersi appieno una giornata fuori porta immersi nella natura. È pratica e confortevole ed è dotata di una grande tasca frontale e di numerosi elementi che arricchiscono la sua funzionalità, come vita e polsini regolabili e un pratico cappuccio che assicura una protezione totale.

RESPONSABILE / impermeabilizzata con trattamento privo di PFC

IMPERMEABILITÀ / colonna d’acqua di 20.000 mm

NIBELIA

ALLACCIATURA / fast-lacing con knit elastico e collarino morbido

SUOLA / Traction Lug Design di Vibram e mescola XS-Trek che garantiscono flessibilità e grip

È la calzatura più leggera di tutto il progetto, nata per accompagnare ogni giorno chi la indossa. Per offrire alla scarpa più leggerezza e traspirabilità, sono state studiate soluzioni costruttive e sono stati ricercati materiali come il mesh tessuto in maglia, che la rendono adatta durante le giornate più calde. È pratica e facile da indossare. L’intersuola dona un look originale e accattivante, grazie alle soluzioni cromatiche a contrasto. Disponibile in quattro colori uomo e quattro donna.

CARATTERISTICHE COMUNI

VERSIONE DONNA / calzature progettate e realizzate appositamente per offrire una calzata confortevole e specificatamente studiata per i piedi delle donne

INTERSUOLA / ammortizza e supporta la camminata

SUOLA / Traction Lug Design di Vibram

ALTRE CARATTERISTICHE / leggerezza e traspirabilità

SPECIALE TREKKING PREVIEW SS 24
23 INFO: Dolomite - 0422.884488 - info@dolomite.it

LO SCARPONE RESPONSABILE

I Puez Knit Mid Ptx Boot, realizzati per la prima volta in Alpine Hemp, sono stati progettati da Salewa per garantire una piacevole sensazione di morbidezza e un comfort prolungato di Pietro

La scarpa – la prima in Alpine Hemp – è realizzata con una tomaia in nylon lavorato a maglia resistente all’abrasione e poliestere ripstop. A protezione del piede ci sono un puntale esterno, un giretto in gomma e una membrana Powertex impermeabile e traspirante senza PFC. La speciale forma da trekking e la doppia intersuola in EVA con rigidità calibrata e ammortizzazione del tallone garantiscono il massimo comfort. Puez Knit Mid Powertex presenta una suola Pomoca Alpine Trekker che garantisce aderenza e trazione sui terreni tecnici. Il fulcro della costruzione è rappresentato dalla nuova Salewa Edging Plate II integrata nella soletta, una struttura in TPU appositamente sviluppata che si estende per tutta la lunghezza della scarpa e che offre valori di rigidità e flessione calibrati in base alla posizione – dall’avampiede al tallone. Inoltre, garantisce una maggiore flessione e un effetto rebound migliorato, per un comfort prolungato durante le escursioni in montagna. Nel pieno rispetto del principio dell’economia circolare, l’intersuola è realizzata con un mix di scarti di canapa tessile riciclati, riducendo così la percentuale di EVA – e in definitiva di microplastica – necessaria per la sua produzione. La stessa idea è applicata anche ai lacci che, in questo modello sostenibile, combinano la canapa tessile con il poliestere riciclato.

Come siete arrivati a realizzare il primo scarponcino in Alpine Hemp e cosa cambia a livello prestazionale?

Negli ultimi anni, Salewa ha fatto passi da gigante nella ricerca di materiali innovativi e sostenibili. L’Alpine Hemp è uno di questi, una fibra che offre una serie di vantaggi sia dal punto di vista prestazionale che ambientale. Ma come si è arrivati a sviluppare questo scarponcino innovativo? Prima di tutto la canapa si distingue per la sua resistenza, leggerezza e durata, rendendola un materiale ideale da integrare anche per calzature outdoor. Abbiamo quindi deciso di fare ricerca e sviluppo per integrarla in due importanti componenti del prodotto: l’intersuola e i lacci. Almeno il 15% di entrambi i componenti utilizza Alpine Hemp, riducendo l’utilizzo di microplastiche vergini e sostituendolo con un materiale naturale. Dal punto di vista ambientale, l’impiego dell’Alpine Hemp rappresenta un enorme passo avanti verso la sostenibilità e circolarità. Per questa collezione abbiamo deciso di utilizzare sia canapa vergine che eventuali scarti di tessuto derivanti dai nostri capi di abbigliamento in Alpine Hemp. La sua coltivazione richiede meno acqua rispetto ad altre piante o tessuti e la canapa alpina in particolare è in grado di crescere in condizioni climatiche difficili senza l’uso di pesticidi o fertilizzanti chimici. Inoltre, la canapa è biodegradabile, riducendo l’impatto ambientale a fine del ciclo di vita. Quando si tratta delle prestazioni, i nostri ingegneri hanno lavorato per mantenere le performance del prodotto oltre gli standard. La nuova collezione Puez Knit che utilizza intersuola in Alpine Hemp in è comparabile in termini di comfort di camminata, leggerezza e durabilità ai prodotti che utilizzano EVA (etil vinil acetato) vergine. La resistenza dell’Alpine Hemp è paragonabile a quella di altri materiali utilizzati per gli scarponcini da trekking, offrendo una protezione affidabile contro terreni accidentati e abrasioni. Inoltre, la canapa alpina ha una notevole capacità di assorbimento degli urti, garantendo un’ammortizzazione efficace.

Il fulcro della costruzione è rappresentato dalla nuova Salewa Edging Plate II. Di cosa si tratta?

È l’ultima innovazione nel campo delle scarpe da trekking e alpinismo da parte di Salewa. Questa nuova tecnologia si basa sull’introduzione di un monoscocca in TPU (poliuretano termoplastico) “nascosto” tra le due interusole, conferendo alle scarpe una serie di vantaggi prestazionali unici. È stata progettata con diverse funzioni che migliorano l’esperienza dell’escursionista. Partendo dalla parte posteriore il monoscocca in TPU agisce come uno stabilizzatore sul tallone, fornendo una base solida e resistente che riduce il rischio di sbandamenti del piede o torsioni durante le attività. Ciò garantisce una maggiore sicurezza e stabilità su terreni irregolari o accidentati. Nella parte mediale, grazie a una maggiore densità del materiale e specifiche nervature si riduce l’effetto di torsione del piede. Questo è particolarmente vantaggioso quando si cammina su superfici scivolose o instabili, dove il rischio di lesioni da torsione è maggiore. L’anti-torsione fornita dalla tecnologia aiuta a mantenere il piede in una posizione stabile e non ruotare all’interno della scarpa, migliorando l’equilibrio e la sicurezza dell’escursionista. Un’altra caratteristica fondamentale della tecnologia Edging Plate II è la sua capacità di fornire un effetto push back in punta. Questo significa che la struttura in TPU restituisce energia all’escursionista durante la spinta del piede, migliorando l’efficienza di camminata e offrendo un sostegno extra durante le salite impegnative. Grazie a questa caratteristica, si possono affrontare terreni ripidi con maggiore facilità e minor affaticamento. Infine, è importante sottolineare che la tecnologia non compromette il comfort delle scarpe da trekking. Nonostante l’aggiunta del monoscocca in TPU, Salewa ha progettato le scarpe con incavi specifici nel monoscocca per beneficiare dell’ammortizzazione data dalle due intersuole in EVA così da garantire il massimo comfort anche durante lunghe camminate.

Oberalp - 0471.242900 - info@salewa.it

INFO:
SPECIALE TREKKING PREVIEW SS 24
PUEZ KNIT MID PTX
24
WILLIAM STARKA SENIOR PRODUCT MANAGER FOOTWEAR Prodotto Salewa Committed, realizzato secondo rigorosi standard ambientali e sociali, verificati da enti indipendenti

REACTIVE GTX DI AKU, GARANZIA DI SICUREZZA

Moderna calzatura da trekking per escursioni giornaliere di media durata, con carichi leggeri su terreni misti. Sistema di allacciatura asimmetrico e tiranti in TPU alla base del gambetto per garantire un’ideale registrazione della chiusura. Il tallone in EVA doppia densità combinato con battistrada Tenuta Grip in mescola e disegno esclusivi AKU offre un’eccellente risposta in termini di ammortizzazione e stabilità su ogni tipo di terreno.

CONTROLLO IN ALTA QUOTA CON LE AEQUILIBRIUM HIKE GTX DI LA SPORTIVA

Uno scarpone dal taglio mid, agile e leggero, traspirante e 100% impermeabile. La bordatura resistente all’abrasione nelle aree più esposte regala protezione e garanzia di durabilità. Il battistrada risuolabile fornisce grip e sicurezza su ogni tipo di terreno. La tecnologia 3D Flex System Evo assicura la naturale flessibilità e mobilità nella zona della caviglia e permette un miglior controllo dell’appoggio nonché protezione dalle storte. I tasselli con la tecnologia Impact Brake System garantiscono trazione e controllo durante la salita e la discesa. La camminabilità è garantita grazie alla costruzione del tallone Double Heel, una tecnologia con effetto frenante in discesa, volta a ridurre l’affaticamento muscolare.

INFO: AKU Italia - 0423.2939 - info@aku.it

TOMAIA / tessuto anti-abrasione e idrorepellente

INTERSUOLA / poliuretano espanso con TPU film antiabrasione

SUOLA / battistrada in gomma Vibram e PU espanso interno

BREVETTI / 3D Flex System Evo e Impact Brake System

INFO: La Sportiva - 0462.57080 - lasportiva.com

Questa calzatura dal design accattivante e si distingue come la più leggera nella sua categoria tra le scarpe del brand, vantando un blocco suola che privilegia sia il comfort che la versatilità. La tomaia è in tessuto microfibra e il sottopiede è in propilene 2 mm fustellato.

Questa scarpa è disponibile sia per gli adulti, in varianti con taglio medio e basso, sia per più piccoli.

THUNDER WP DI TREZET A: COMFORT E LEGGEREZZA DRAGONTAIL TECH GEO DI GARMONT, SOSTENIBILITÀ PREMIATA

COSTRUZIONE / lasted

FODERA / mesh + Trezeta water stopper

PLANTARE / EVA + fabric

INTERSUOLA / moulded EVA

INFO: M.G.M. S.p.A. - 0423.489310 - info@kayland.com

Ideale per attività di hiking, approach e vie ferrate, la nuova Dragontail Tech Geo è realizzata con il 28,8% in meno di emissioni di CO2. La tomaia è in ACBC FreeBio Microfiber, un materiale responsabile certificato che unisce filati riciclati a materiali naturali, ottenendo come risultato una microfibra sostenibile al 79%. Questa scarpa dal taglio basso è rinforzata lateralmente con bande protettive realizzate in poliamide, anch’esso riciclato al 30%. A questi elementi si aggiungono il sistema Heel Lock, ulteriormente migliorato, l’allacciatura asimmetrica per un migliore adattamento alla conformazione del piede e un maggiore spazio in punta, per assicurare un elevato livello di comfort anche negli usi più prolungati.

La soletta interna è la Ortholite Recycled, realizzata con il 98% di materiale riciclato, che assicura durabilità e ammortizzazione. L’intersuola in EVA a doppia densità, con il 50% di materiale bio-based derivante dalla canna da zucchero, dona supporto e comodità. La suola realizzata in esclusiva per Garmont, utilizza una mescola Hybrid con il 37,5% di gomma riciclata.

DA UN TEAM DI DONNE PER LE DONNE: LA CIRCE GTX LOW DI ZAMBERLAN

Dal nome che riporta alla maga della mitologia greca, questa calzatura della linea Epic Women disponibile anche in versione mid, è studiata appositamente per il piede femminile. Dedicata alle donne che cercano il mix perfetto tra una calzatura da hiking e una da trail running, offre versatilità, ma con maggior supporto e protezione. Circe promette una soluzione sostenibile senza rinunciare all’estetica di pregio, grazie alla tomaia in microfibra di ultima generazione lavorata a effetto “suede”. Idrorepellente e traspirante grazie alla fodera Gore-Tex, è dotata di inserti protettivi in PU. La calzata anatomica X-Active Fit di Zamberlan abbinata all’intersuola in EVA e alla suola Vibram Junko Megagrip, garantisce una zona di flessione del piede ampia, un’ottima avvolgenza e ammortizzazione per un comfort unico. Questo, sommato alla maggiore superficie di appoggio sulla zona del tallone, alla profondità della zeppa e all’innovativo design del battistrada in mescola Megagrip dona estrema stabilità, flessibilità e aderenza su diversi tipi di terreno.

TOMAIA / ACBC FreeBio Microfiber SOLETTA / Ortholite Recycled SUOLA / Michelin Off Road

INFO: Garmont - 0423.8726 - info@garmont.com

INTERSUOLA / in EVA

SUOLA / Vibram Junko Megagrip

INFO: Calzaturificio Zamberlan - 0445.660999 - zamberlan@zamberlan.com

25 SPECIALE TREKKING VETRINA CALZATURE
SS24 SS24 SS24 SS24

COASTRIDGE, LA CALZATURA

MULTIFUNZIONALE DI HANWAG

Design sportivo, costruzione leggera e materiali sostenibili. Una scarpa ideale per le uscite di giornata su terreni pianeggianti e sentieri battuti. Grazie alla sua membrana EcoShell impermeabile e completamente priva di PFC, i piedi rimangano asciutti tutto il giorno. Per garantire una perfetta connessione tra suola e tomaia, e una calzata particolarmente leggera e comoda, Hanwag si avvale della moderna tecnologia Direct Injection, attraverso la quale il materiale morbido della suola viene iniettato e collegato direttamente alla tomaia della scarpa. Realizzata interamente in Europa.

TRA COMFORT, DESIGN E STABILITÀ:

VISION GTX DI KAYLAND

Vision GTX è uno scarponcino da trekking strutturato e durevole che unisce la costruzione tradizionale della pedula a un design moderno attraverso l’uso di linee e tonalità che richiamano le origini dell’escursionismo. È ideale per un utilizzo tre stagioni anche su percorsi di media difficoltà e vie ferrate.

La membrana in Gore-Tex Extended Comfort è basata su un sistema progettato per mantenere i piedi asciut ti e protetti, rendendo la Vision GTX efficace sia in condizioni atmosferiche moderate o calde che per attività fisiche intense. La tomaia è in tessuto scamosciato, mentre il battistrada Vibram è progettato per garantire stabilità e reattività anche su terreni più imprevedibili.

IL NUOVO LOOK DELLA SCARPA FORGE 2.0 DI TECNICA

Modello, introdotto nella SS 23, riproposto con la nuova colorazione Camp Green-Yellow nella versione maschile. È la moderna interpretazione del classico scarponcino da trekking, con la tecnologia AST che combina schiume adattive e inserti termoplastici presagomati per ottenere una calzata anatomica confortevole. La suola versatile si adatta ai diversi terreni e il sottopiede di montaggio garantisce stabilità e protezione, grazie anche all’ampio bordo in gomma di protezione.

MESCALITO

Progettata per lunghe escursioni con zaino pesante, questo modello combina le migliori tecnologie e materiali sostenibili a comfort, supporto e stabilità. Questo scarpone è il nuovo punto di riferimento green nel mondo del trekking grazie all’innovativo tessuto Perspair che risulta resistente alle abrasioni, leggero e traspirante.

PESO / 650 g

SUOLA / Dynamis Trk Eco con intersuola in PU in grado di assicurare comfort, adattabilità sui terreni irregolari e assorbimento degli urti. Il battistrada Vibram Ecostep Evo, realizzato utilizzando fino al 30% di gomma riciclata, garantisce grip elevato su ogni tipo terreno

TOMAIA / pelle scamosciata Perwanger, tessuto MEMBRANA / Ecoshell

INTERSUOLA / I-PU

SUOLA / Hanwag “Hike Light”

PESO / 790 g

INFO: Fenix Outdoor Austria Italy GmbH - customerservice@fenixoutdoor.at

FODERA / Gore-Tex Extended Comfort Footwear

PLANTARE / PU Open Foam Moulded e tessuto

SOTTOPIEDE / Medium (Moulded Polypropylene)

INTERSUOLA / Moulded EVA Bi-Density

SUOLA / Vibram Multiverse Hike - XS Trek Compound

INFO: M.G.M. S.p.A. - 0423.489310 - info@kayland.com

TOMAIA / in pelle Nubuck da 1,9 mm

FODERA / Gore-Tex Extended Comfort

SOLETTA / Ortholite

SOTTOPIEDE / in propilene

SUOLA / Vibram XS Trek Evo

INFO: Tecnica Group - 0422.8841 - info@tecnicagroup.com

TOMAIA / i tessuti Perspair sono realizzati in modo da ottenere, all’interno della stessa tomaia, zone esteticamente e funzionalmente diverse, utilizzando filati di tipo diverso in vari colori o caratteristiche e proprietà. In questo caso, PU Tek per la resistenza all’abrasione. Il 45% della tomaia è riciclato

FODERA / Gore-Tex bluesign: contiene il 98% di tessuti riciclati, oltre ad assicurare la massima impermeabilità

ALLACCIATURA / composta da un sistema in metallo che redistribuisce uniformemente la pressione e permette di regolare agilmente la chiusura della tomaia

INFO: Calzaturificio S.C.A.R.P.A. - 0423.5284 - info@scarpa.net

26 SPECIALE TREKKING VETRINA CALZATURE
TRK PLANET GTX, LO SCARPONE PER ECO-ESPLORATORI SS24 SS24

PRONTI PER OGNI AVVENTURA

Traspiranti, elasticizzati e ad asciugatura rapida: sono le caratteristiche comuni dei capi Redelk per hiking e trekking

IL FLEECE OSWIN

Nuovo modello con cappuccio per la linea tre stagioni. Il tessuto, caratterizzato da una garzatura con struttura a nido d’ape, permette un’asciugatura rapida e un’alta traspirabilità e consente un’ottima termo regolazione.

TESSUTO / Red Fleece Bubble

PESO / 340 g

IL PANTALONE FLAME 2-DP

Pantalone slim con inserto gamba staccabile che si trasforma da lungo a bermuda. Cambio ultra rapido grazie ai cursori delle zip “on/off”. Realizzato con tessuto ad asciugatura rapida. Avvolgente cinturone in elastico personalizzato Redelk e cinque tasche con zip.

LA GIACCA ULTRA 2

Capo versatile, che garantisce comfort e stile, grazie alle nuove stampe. Realizzato con due tessuti: quello sul petto assicura una funzione protettiva da acqua e vento, mentre schiena, maniche e cappuccio sono realizzate con un tessuto ad asciugatura rapida. Diventa uno sma nicato grazie alle funzionali zip cam-lock che agevolano una rapida apertura delle maniche.

TESSUTI / petto: tre strati con lamina Premium shell schiena, maniche, cappuccio: 4 way stretch Scotchgard Moisture wicking 3M

PESO / 350 g

IL PANTALONE VELA 2

Pantalone lungo estivo, fresco e confortevole, realizzato in un tessuto che garantisce di restare sempre asciutti anche durante le attività più intense o in calde giornate estive. Comoda vita ergonomica con inserto elastico.

TESSUTO / nylon elasticizzato con finitura quick-dry PESO / 220 g

LASCIARE LA STRADA PER PRENDERE IL SENTIERO

Per affrontare i percorsi più impegnativi, non solo fast and light: la SS 24 di Millet parla anche di comfort e stabilità, con nuovi design e colori

WANAKA BOA

Scarpa fast and light per non perdere né un passo né il ritmo sui sentieri estivi. Il sistema BOA e i pannelli laterali avvolgono il piede e lo tengono fermo con una precisione millimetrica. Altamente traspirante, questo modello tecnico è disegnato per coloro che vogliono tenere i ritmi più sostenuti durante l’estate supportati dalla migliore tecnologia Millet. La suola tassellata Michelin garantisce un grip affidabile su qualsiasi terreno. Disponibile in versione uomo e donna in due colorazioni.

TOMAIA / TPU leggero e protettivo

FIT SYSTEM / BOA

SOTTOPIEDE / Top Comfort anatomico

INTERSUOLA / EVA

SUOLA /

Michelin Calenca

DROP / 6 mm

CIMAÏ COTTON PANT

Un compagno ideale per i sentieri più lunghi, ma anche per i momenti di relax prima e dopo l’attività sportiva. Questo pantalone presenta un taglio comodo che enfatizza e agevola il movimento delle anche, e la parte bassa della gamba è disegnata in modo da non intralciare il passo. La fascia elastica in vita ottimizza il comfort soprattutto quando lo si porta a lungo. Disponibile in tre colorazioni: denim, cinnamon, dorite.

WANAKA 10

La soluzione per portare solo l’essenziale durante i trekking più impegnativi. Questo piccolo zaino ultraleggero da 10l è dotato di uno scomparto principale accessibile tramite zip, di tasche supplementari aperte che permettono un accesso facilitato ai piccoli accessori e di porta bastoni.

INFO: Millet Mountain Group Italia - 04221500041 - italy@milletmountaingroup.com
INFO: Redelk Outdoor By Stecol Flex Srl - 02.9090202 - welcome@redelk.it TESSUTO / N1000D Diamon Robic 100% Nylon
28 SPECIALE TREKKING VETRINA PRODOTTI
TESSUTO / elasticizzato medium 4 way stretch PESO / 330 g SS24

CURIOUS BY NATURE

Ci immergiamo nella natura per riconneterci con noi stessi, cambiando la nostra prospettiva guardiamo il mondo con occhi nuovi.

AGILE BACKPACK

LA NUOVA FRONTIERA DELLA TRASPIRABILITÀ

Realizzato con tessuti riciclati e leggeri da altissime prestazioni, Agile offre un sistema di dorso completamente nuovo che rappresenta l’apice della nostra evoluzione dorsale per la categoria hiking.

Contemporary outdoor since 1870

PEAK LIGHT DI ORTOVOX, LO ZAINO CHE OTTIMIZZA IL PESO

Il Peak Light è uno zaino da alpinismo quattro stagioni che unisce un peso relativamente basso a robustezza e caratteristiche che soddisfano gli alpinisti e i professionisti più esigenti. Il design e la vestibilità specifica permettono di approcciare la parete con forte carico ma anche di scalare agevolmente. Il casco può essere posizionato, a scelta, sul dorso o sul cappuccio, il doppio porta picozze è molto pratico e fissa in modo stabile anche gli attrezzi più pesanti. Il porta sci diagonale è a scomparsa: sotto il cappuccio si fissa la corda con il suo loop dedicato, mentre l'apertura perimetrale permette un accesso rapido all'attrezzhatura sul fondo. Chi vuole ridurre ulteriormente il peso (del 30%) può rimuovere la cintura in vita, il cappuccio e il telaio dorsale, il porta piccozza e il D-Skifix. Un'altra particolarità è l'innovativo Swisswool Hybrid Back System: nelle zone a contatto particolarmente sollecitate, tre morbidi cuscinetti Swisswool garantiscono un piacevole comfort e un clima corporeo ottimale assorbendo una grande quantità di umidità senza la sensazione di bagnato. I due principali materiali esterni sono realizzati in poliammide riciclato al 100% e al 50%, privo di PFC e prodotto a impatto climatico zero. Disponibile nelle versioni 30S, 32, 38S, 40.

Ortovox ha da sempre come filosofia quella di portare avanti più possibile colori, prodot ti e collezioni permettendo ai punti vendita che investono sul marchio di avere prodotti di valore nel tempo. I piccoli miglioramenti sono frutto di un continuo monitoraggio del mercato, i grandi miglioramenti di una stretta collaborazione con i professionisti della montagna. Così è per questa linea Peak Light, la migliore di sempre, che abbina tre grandi punti di forza: la tecnicità dei dettagli pensati per l’efficienza nelle vere situazioni alpinistiche, la durabilità, grazie a nuovi materiali testati lungamente, la sostenibilità, grazie a materie riciclate e senza i dannosi PFC. Il peso è importante ma, dal nostro modo di vedere le cose, viene per ultimo.

INFO: Schwan Stabilo Outdoor Italia srl Ortovox - 035.008631 - info-it@ortovox.com

IN TUTTI I CONTESTI CON ALBERTA DI LAMUNT

Sostenibile e altamente funzionale, questa giacca combina materiali riciclati per offrire un mix di calore e traspirabilità. Si tratta di un capo versatile, progettato per le giornate attive in montagna a praticare trekking ed escursionismo, ma anche perfetto per un uso quotidiano in città, grazie al design contemporaneo e ad un’alta attenzione per i dettagli. Realizzata con imbottitura ReMOCA Pad, l'innovativo materiale ottenuto riciclando gli scampoli delle pelli da sci alpinismo del brand del Gruppo Oberalp, POMOCA, la giacca Alberta garantisce estremo comfort, grazie a dettagli preformati come il cappuccio preformato con orlo elasticizzato, la visiera e il colletto. Ha una fascia elastica sulla nuca e inserti elasticizzati in vita.

INFO : Oberalp spa - 0471.242900 -

MOLECULE BY BACH:

RESPONSABILE, FUNZIONALE E LEGGERO

Uno zaino leggero e confortevole adatto a passeggiate e trekking. Permette di avere a portata di mano tutto quello che può servire. Le cinghie dello zaino possono essere spostate davanti, dietro, sopra o sotto. È dotato di numerose tasche: due removibili sulla cintura, due laterali, una con cerniera sulla spalla e una in alto. Presenta anche un pannello sulla schiena per ottimizzare il centro di gravità grazie a un canale d’aria centrale e permette di gestire il sudore grazie a una maglia a rete.

DA UNA COLLABORAZIONE CONSOLIDATA

NASCE HIKEMASTER DI FERRINO

Hikemaster è un'intera linea di zaini nata dalla partnership triennale tra il team R&D Ferrino, il Comfort Lab a Città Studi Biella e lo Sport Technology Lab presso l’Università di Bologna. La collaborazione si pone l'obiettivo di sviluppare nuove tecnologie volte a migliorare il comfort e l’ergonomia dei compagni di viaggio di ogni appassionato di hiking e trekking. Caratterista principale dei modelli che compongono la collezione sono gli spallacci realizzati in un materiale auxetico innovativo, una vera e propria rivoluzione per questa categoria. Si tratta infatti di un materiale che si espande quando viene sottoposto a stress che permette di ottenere una serie di vantaggi importanti per chi pratica atti vità outdoor come aumentare la traspirazione e il comfort termico oltre che distribuire il carico in modo più uniforme, riducendo la pressione sui punti di contatto con le spalle. Inoltre, è possibile ottenere una maggiore efficienza nell'espellere il calore con un'evaporazione superiore del 10% rispetto agli spallacci tradizionali.

HIKEMASTER 26

Lo zaino con capacità di 26 litri presenta un dorso con sistema "Dry Net System": il bastino in acciaio flessibile, oltre a garantire una perfetta distribuzione del carico, permette di tensionare la rete che separa lo zaino dalla schiena dell’utilizzatore, garantendo un elevato livello di aerazione.

INFO : Ferrino & C. - 011.22300711 - info@ferrino.it

30S 38S 40 32
/ con cerniera CINGHIE / con compressione modulare
/ rinforzato in 500D cordura
riciclato 30 SPECIALE TREKKING VETRINA PRODOTTI INFO : SCOTT SPORTS Italia - 035.756000 - infosport@scott-sports.it
info@oberalp.it ROLL-TOP
FONDO
MATERIALE / 100% 210D robic nylon
SS24
SS24 SS24

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