Outdoor Magazine #05-2023

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FOCUS SHOP Sporting San Lorenzo DATI E STATISTICHE Viaggiare in Italia responsabilmente? Si può! OBERALP SUMMIT Metaverso e montagna: il report della convention INTERVISTE Laura Rogora Stefano Ruzza Climate Partner Anno 16 - Num. 5 - 2023 Periodico mensile Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 Conv. in Legge 46/2004 Art.1 Comma LO/MI In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa @outdoormag_

Anno 16 - Numero 5 - 2023

PUNTO IOG

10 I Italian Village a OutDoor by ISPO

DATI & STATISTICHE

12 I Lo sviluppo sostenibile del turismo italiano

# MONTURAPEOPLE

14 I I festival musicali in quota del 2023

FOCUS SHOP

16 I Sporting San Lorenzo, Milano

FOCUS CLIMBING

18 I Laura Rogora, la donna del 9b/+

20 I La ripartenza del Melloblocco

#INSIDETHERACE

22 I Gli azzurri ai Mondiali di Trail e Mountain Running

FOCUS TRAIL RUNNING

24 I Vibram: dall'UTMB alla Western States

26 I L’AthLet’s Meet di SCARPA

RESPONSABILMENTE

28 I Climate Partner: come funzionano i crediti di carbonio?

OBERALP CONVENTION

30 I Il Metaverso e la montagna sono compatibili?

A TU PER TU

32 I Richard Collier, ceo di Jack Wolfskin

PREVIEW SS 24

34 I Ternua una collezione monomaterica

36 I Climbing Technology: per gli scalatori moderni

38 I C.A.M.P, H-Dry x Dynafit, Lizard, Platypus

COLLEZIONE SS 23

40 I Climbing On The Moon con La Sportiva

42 I Vaude elimina gli PFAS dai suoi tessuti

VETRINE

44 I Montura, Mountain Equipment, MSR, Petzl

45 I Ande

46 I Alpenplus, Camelbak, CMP, X-Bionic, P.A.C

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ATTRAZIONE E CONDIVISIONE

Molti di voi avranno notato che da qualche settimana il nostro gruppo ha cambiato nome e da “Sport Press” si è trasformato in MagNet. Ci pare giusto e doveroso dedicare questo editoriale per spiegare il perché. È presto detto: già da un po’ di tempo il nome Sport Press, al quale ovviamente eravamo molto affezionati, ci andava stretto. Siamo effettivamente nati 20 anni fa come gruppo editoriale specializzato nell’editoria sportiva. Il nome era quindi perfettamente calzante. Ma negli anni abbiamo deciso di diversificare i settori nei quali operiamo: oltre ad action sport, outdoor, sci winter sport, bici, running, e a tutti gli sport in generale, ecco l’ingresso in nuovi settori, nel mondo della mobilità elettrica, del turismo attivo e poi in quello della moda. Oggi l’azienda conta su ben nove testate verticali e di riferimento nei vari settori: Outdoor Magazine, Snowbusiness Magazine, Running Magazine, Bikefortrade, Emoving Magazine, Bike Hotel Guide, Sportbusiness, Padelbiz e HUB Style

Da sempre, inoltre, il gruppo è attivo nel settore degli eventi. Prima con partnership strategiche e progetti condivisi. Poi con una divisione totalmente di proprietà e interna, che negli anni ha ideato e consolidato format di grande successo. Ultimo in ordine di tempo quello dei Winter Business Days, lanciati proprio a inizio 2023 a Ponte di Legno - Tonale, ai quali molti di voi hanno partecipato. Così come gli Emoving Days, giunti quest’anno alla terza edizione (a fine marzo, a Milano) e già diventati un punto di riferimento nell’ambito della nuove forme di mobilità. Un appuntamento sempre più partecipato da parte di pubblico e operatori. Composto da un mix di elementi che lo rendono appetibile e moderno: presentazioni, incontri, workshop, test prodotto, experience.

La stessa formula, quella di cui sopra, che negli anni ha decretato la crescita inarrestabile degli

Outdoor & Running Business Days: giunti quest’anno alla nona edizione, sono attesissimi da tutta la community del mondo outdoor e running. E si apprestano a battere nuovi record in termini di partecipazione, con oltre 3.000 operatori previsti tra il 9-10 luglio nella splendida cornice di Riva del Garda, tra i quali oltre 1.000 retailer in rappresentanza di più di 500 insegne, 130 espositori e oltre 250 marchi rappresentati. Qualora non vi siate ancora pre-iscritti, ovviamente, il consiglio spassionato è di farlo quanto prima perché il programma quest’anno sarai quanto mai ricco, stimolante, attrattivo. Prima di soffermarci un attimo proprio su quest’ultimo termine, vale la pena sottolineare la nascita di una terza divisione del gruppo, denominata “Talent”. Attiva nella consulenza e nella formazione, oltre che nella valorizzazione e ricerca di figure professionali. Un’area della quale vi parleremo più ampiamente e che troverà spazio anche sui nostri media.

MagNet Media, MagNet Events, MagNet Talent: tre aree strategiche e complementari quindi, con le quali il nostro gruppo si presenta con rinnovata energia e visione. All’insegna dell’innovazione e della trasversalità, ma senza dimenticare le nostre origini “giornalistiche”. E qui è presto spiegato il significato del nome: “Mag” che richiama il concetto di magazine, sia esso cartaceo che digitale (due mondi che si ibridano e completano sempre di più). “Net” che evoca il tema della rete e delle connessioni, create e agevolate quotidianamente dalle nostre attività. Insieme vanno a comporre la parola MagNet, appunto, che significa letteralmente “magnete” in inglese: il punto di partenza e l’obiettivo che muove quotidianamente tutto il nostro lavoro è proprio quello di attrarre persone, storie, idee, opportunità, talenti e progetti. Per poi ovviamente condividerli con tutti voi, in un arricchimento costante e reciproco.

Benedetto Sironi benedetto.sironi@mag-net.it

Editore: MagNet Srl SB

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Contributors: SUSANNA MARCHINI, PIETRO ASSERETO, FRANCESCA CASSI, SARA CANALI, TATIANA BERTERA, MAURIZIO TORRI, ELIANA CODEGA

Art Director: ROSANGELA BARNI

Redazione: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 Milano Tel. 02.87245180 - Fax 02.87245182 redazione@outdoormag.it - www.outdoormag.it

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Ingraph - Seregno (MB) - Anno 16 - N. 5 - 2023 Periodico mensile. Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007

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MagNet Srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi

Chiuso in redazione il 24 maggio 2023

EDITORIALE 4
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SPRINT COMMERCE ACQUISISCE LA DISTRIBUZIONE DI CEP SPORTS

Sprint Commerce Srl ha annunciato una nuova partnership con l’azienda tedesca CEP Sports, diventandone distributore esclusivo per il mercato italiano. A partire dal primo giugno 2023, l’azienda italiana gestirà la distribuzione di CEP grazie a una consolidata rete vendite e a un costante lavoro per implementare il servizio nei confronti dei propri clienti, punta a consolidare la presenza di CEP sul mercato come marchio premium per qualità e affidabilità. Il brand tedesco propone una vasta gamma di prodotti di per vari segmenti tra cui il running, il training, l’outdoor e lo sci, che aiutano ogni atleta a raggiungere un perfetto equilibrio tra salute e prestazioni.

SPRINT COMMERCE BECOMES

THE DISTRIBUTOR OF CEP SPORTS

Sprint Commerce Srl announced a new partnership with the German brand CEP Sports, by becoming its exclusive distributor for the Italian market. From June 1st, the Italian organization will manage the distribution of CEP thanks to a consolidated sales network and to a constant commitment to implement the service for its clients and by aiming at reinforcing the presence of CEP on the market as a premium brand in terms of quality and reliability. The German brand proposes a great selection of products for different activities: running, training, outdoor and skiing, which help each athlete to reach a perfect balance between health and performance.

SALEWA ENTRA NEL MONDO DELL’ABBIGLIAMENTO MTB

Per la stagione 2023, Salewa ha deciso di sviluppare la sua prima collezione MTB, mettendo a frutto l’esperienza e la competenza in fatto di abbigliamento tecnico e protezione anti-intemperie. La linea Vento è stata studiata per avere un’impronta ambientale minima, grazie all’utilizzo di tessuti naturali come Alpine Hemp e la lana Alpine Merino. Tutti i prodotti riportano l’etichetta Salewa Committed, che certifica il rispetto di stringenti criteri di responsabilità sociale e ambientale. La collezione è composta da sei modelli da uomo e sei da donna: capi tecnici studiati appositamente per rispondere alle esigenze ciclistiche.

For the 2023 season, Salewa has decided to develop its first MTB collection, by applying the know-how and the expertise in technical outdoor clothes. The new collection Vento was studied to have a minimal environmental footprint, thanks to the use of natural fabrics like Alpine Hemp and Alpine Merino wool. Every new product is labeled Salewa Committed, which certifies the strict criteria of social and environmental responsibility during its production. The collection includes six pieces, both menswear and women's: technical items studied to answer the need of every cyclist.

Il leggendario alpinista Reinhold Messner e la moglie Diane diventano consulenti del nuovo Jack Wolfskin Brand Council e membri del Discovery Team. Il consiglio promuoverà iniziative regionali e locali, occupandosi dello sviluppo di concetti di sostenibilità strategica e di progetti di rewilding a lungo termine, per chi desidera riconciliarsi con la natura e condividere le conoscenze in materia. L’obiettivo è quello di ricostruire la natura e gli ecosistemi e Jack Wolfskin si impegna a realizzarlo, a difenderne i valori e ad agire di conseguenza.

Membro del team di leadership EMEA dal 2019, Hajikhanian vive il marchio attraverso la sua passione per l’outdoor e la fiducia in un’industria che può diventare responsabile e inclusiva. “Siamo a un punto cruciale del nostro percorso in Europa e, in collaborazione con l’eccezionale gruppo di persone che lavora in Patagonia EMEA, non vedo l’ora di metterci alla prova e di stabilire obiettivi sempre più elevati per tutto il settore commerciale e in tutte le nostre azioni. In Hajikhanian, Patagonia trova una leader dinamica, che può unire le comunità interne ed esterne dietro a una sola vision.

The legendary mountaineer Reinhold Messner and his wife Diane become consultants of the new Jack Wolfskin Brand Council and members of the Discovery Team. The council will promote local and regional initatives, by taking care of the development of strategic sustainability and long-term rewilding projects, for whoever wants to reconcile with nature and share their knowledge in the matter. The goal is to reconstruct nature and ecosystems, and Jack Wolfskin will put an effort in realizing it, defend its values and act consequently.

THE NORTH FACE TRAINA

IL QUARTO TRIMESTRE DI VF CORP

VF Corp ha concluso un discreto quarto trimestre fiscale nel segmento outdoor, che include le aziende The North Face, Timberland, Icebreaker, Smartwool e Altra. Il gruppo ha registrato una crescita costante aumentando del 3,6% a 1,32 miliardi di dollari nel periodo di 13 settimane terminato il primo aprile 2023. Tali risultati sono dovuti principalmente all’andamento positivo di The North Face, che ha registrato una crescita del 12%. Il brand ha contribuito con 859,5 milioni di dollari ai ricavi totali nel quarto trimestre: le entrate dell’azienda americana sono cresciute del 4% nelle Americhe, del 24% nella regione EMEA e del 35% nella regione APAC.

Part of the EMEA leadership team since 2019, Hajikhanian experiences the brand through her enthusiasm for the outdoors and her trust in an industry that has the possibility to become inclusive and responsible.

“We are at a crucial phase of our path in Europe and, collaborating with the incredible team of people working for Patagonia EMEA, I can’t wait to challenge us into attending new ambitious goals for the sales area.” In Hajikhanian, Patagonia saw a dynamic leader, with the ability to unite the community under a unique vision.

THE FOURTH TRIMESTER OF VF CORP: GREAT RESULTS THANKS TO THE NORTH FACE

VF Corp closed a fair fourth financial trimester in the outdoor segment, which includes the companies The North Face, Timberland, Icebreaker and Altra. The group registered a steady growth in the period, by increasing 3,6% to $1,32 billion in the 13-week period ended April 1st, 2023. These results come mainly from The North Face’s positive trend, which registered a growth of 12%. The brand contributed with $859,5 million to the total earnings of VF Corp’s fourth trimester: the incomes of the American company rose by 4% in the Americas, by 24% in the EMEA region and by 35% in the APAC region.

6 NEWS - MARKET
JACK WOLFSKIN INSIEME ALLA LEGGENDA REINHOLD MESSNER NINA HAJIKHANIAN NUOVA GENERAL MANAGER EMEA DI PATAGONIA JACK WOLFSKIN PARTNERS UP WITH THE LEGEND REINHOLD MESSNER NINA HAJIKHANIAN NEW PATAGONIA GENERAL MANAGER EMEA SALEWA ENTERS THE WORLD OF MTB’S CLOTHING
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NUOVA AMBASSADOR OSPREY

Osprey annuncia l’ingresso di Laura Dahlmeier nel suo team ambassador. Campionessa olimpica di biathlon, ha vinto due medaglie d’oro, oltre a numerosi campionati, stabilendo record durante tutta la sua carriera. Nel 2019, a soli 25 anni, ha preso la decisione di lasciare la carriera da atleta professionista e lanciarsi in nuove avventure. Rimane devota alla sua passione per la montagna, è una guida alpina e ha compiuto ascensioni in alta quota da record e continua a prefissarsi obiettivi notevoli. Si dedica anche a trail running, alpinismo e scialpinismo.

KÄSTLE DIVENTA SPONSOR DI JASMINE FLURY

Il brand di sci austriaco Kästle firma un accordo di sponsorship con la campionessa del mondo di discesa libera in carica, l’atleta svizzera Jasmine Flury. Il marchio si presenterà all’inizio della prossima stagione di Coppa del Mondo con un forte team di velocità. Oltre ai risultati portati a casa in Coppa del Mondo da Ilka Štuhec, il brand ne assicura futuri firmando un contratto di sponsorship con Jasmine Flury. L'atleta andrà a completare la già forte squadra di velocità insieme alla due volte campionessa del mondo Ilka Štuhec, e alla campionessa olimpica Ester Ledecká, già sotto contratto con Kästle dallo scorso inverno.

Osprey announces a new ambassador to its team: Laura Dahlmeier, the biathlon olimpic champion, who won two gold medals and numerous championships, and established many records during her whole career. In 2019 when she was only 25, she decided to quit her professional career, in order to focus on other adventures. She is still faithful to her passion for the mountains, she is a mountain guide and she made many high altitude ascents and she keeps pursuing more remarkable goals. She is also dedicated to trail running, mountaneering and ski mountaneering.

The Austrian brand Kästle signs a sponsorship deal with the current world champion of downhill skiing, the Swiss athlete Jasmine Flury. The brand will begin the next World Cup season with a strong team. Other than the results achieved by Ilka Štuhec, the company ensures future results by signing the contract with Jasmine Flury. The athlete completes an already strong team composed by the two times world champion Ilka Štuhec, and by the olimpic champion Ester Ledecká, who have been working with Kästle since last winter.

7 7 NEWS - AMBASSADOR
KÄSTLE BECOMES THE NEW SPONSOR OF JASMINE FLURY
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COURMAYEUR CLIMATE HUB: UNA COMUNITÀ CHE ENTRA NEL FUTURO

Courmayeur diventa un cantiere creativo e strategico per far fronte alle conseguenze dell’impatto del cambiamento climatico. Nasce il Courmayeur Climate Hub: un polo dove specialisti, scienziati e tecnici si confrontano e dove si incontrano gli operatori locali, si formano i professionisti e i cittadini di domani. L’ex Hotel Ange si rinnova, trasformandosi in un hub dedicato alla rigenerazione e alla comunità. L’hub sarà finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

CIRCULAR FASHION INDEX 2023: SPICCANO PATAGONIA E THE NORTH FACE

Secondo il Kearney Circular Fashion Index 2023, Gucci è il luxury brand più responsabile. La classifica, giunta alla sua terza edizione, è redatta dall’omonima società di consulenza strategica. L’impegno della moda verso la sostenibilità cresce, anche se c’è ancora molto da fare. Lo studio parte dall’analisi di 200 marchi internazionali attivi in sei categorie: sport & outdoor, lingerie, lusso, lusso premium, mass market e fast fashion. In vetta alla classifica outdoor spiccano Patagonia e The North Face. Il primo ottiene un punteggio di 8,65 su 10 (molto superiore alla media di 2,97); e The North Face si classifica al terzo posto, con 7,90 punti.

COURMAYEUR CLIMATE HUB: A COMMUNITY STEPPING INTO THE FUTURE

Courmayeur becomes a think tank, a strategic centre to face the consequences of climate change. The Courmayeur Climate Hub is born: a hub where experts, scientists and technicians can lead an open discussion and where local operators can meet, along with the citizens of the future. The Ange Hotel gets renovated and becomes the headquarters of the Climate Hub, a place dedicated to regeneration and community. The Hub is financed by the European Union – Next Generation EU as part of the Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS) ha confermato in via ufficiale il suo impegno nel vietare i prodotti fluorati utilizzati per la preparazione degli sci. Il divieto sarà applicato all’inizio della stagione invernale 2023/2024. La decisione arriva dopo gli estesi test che la Federazione ha condotto a Falun e Tallin. I test sono stati svolti in collaborazione con Bruker e con l’IBU, l’International Biathlon Union. Test futuri verranno condotti per assicurarsi che le regolamentazioni vengano applicate, dalle Gare di Coppa del Mondo a eventi minori.

PER UNA MONTAGNA SEMPRE PIÙ PULITA

La community outdoor deve molto al suo ambiente, e quale miglior modo di dimostrare gratitudine se non con l’impegno per la pulizia e la cura dell’ambiente stesso? Dopo la Clean Up Hike di The North Face, arriva la prima edizione di Hike&Clean, il programma di Karpos che ha visto un gruppo di più di 60 persone raccogliere ben 400 kg di rifiuti tra il porto di Genova Nervi e il Monte Moro. L’iniziativa si è ispirata alla Climb&Clean ideata e realizzata da Matteo della Bordella e Massimo Faletti. Il messaggio è semplice: vivere la passione per l’outdoor, ricordandosi di lasciare i luoghi ancora meglio di come sono stati trovati.

SLOW FIBER: LA RIVOLUZIONE TESSILE MADE IN ITALY

Nasce Slow Fiber: una nuova rete creatasi dall’incontro tra Slow Food e sedici aziende del tessile italiano. La cultura dello spreco nella quale siamo immersi ci porta a comprare e consumare più che mai: non solo in campo alimentare, ma anche nel settore dell’abbigliamento. Così, come Slow Food propone da anni un cibo buono e giusto, anche Slow Fiber propone gli stessi valori nell’ambito del tessile. Le aziende, autoregolamentate attraverso il Manifesto di Slow Fiber, sono le seguenti: Oscalito, l’Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Manifattura Tessile Di Nole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico.

CIRCULAR FASHION INDEX 2023: PATAGONIA AND THE NORTH FACE STAND OUT

According to the Kearney Circular Fashion Index 2023, Gucci is the most responsible luxury brand. The ranking, now in its third edition, is drawn up by the named strategic consulting firm. The fashion industry is more and more incline to climate action, even if there is still a lot of work to do. The study analysed 200 international brands, working in six categories: sport & outdoor, lingerie, luxury, premium luxury, mass market and fast fashion. Leaders of the outdoor rank are Patagonia and The North Face. Patagonia gets a 8,65/10 score, way better that the average (2,97); The North Face follows with a 7,90/10 score.

FIS TO FULLY IMPLEMENT FLOUR WAX BAN AT START OF 2023-2024 WINTER SEASON

The International Ski and Snowboard Federation (FIS) has announced that the fluor wax ban will be fully implemented at the start of the upcoming winter season. Working with Bruker, a leading manufacturer of high-performance scientific instruments, while maintaining a close collaboration with the International Biathlon Union (IBU), through a joint working group, an effective and accurate testing method was implemented. FIS will carry out testing to ensure that skis are fluor-free at top-tier events, including the FIS World Ski Championship. Testing at lower-level events will be carried out on a random basis to ensure those events are also regulated.

FOR A CLEANER OUTDOOR

The outdoor community owes a lot to the environment – and which better way to show gratitude if not engaging in cleaning and respecting the environment itself? After The North Face’s Clean Up Hike, in Genova Nervi took place the first edition of Hike&Clean by Karpos. More than sixty people climbed to Monte Moro collecting more that 400 kg of rubbish. The initiative was inspired by Matteo della Bordella and Massimo Faletti’s Climb&Clean. The message is really simple: to live the passion for the outdoor while remembering to take care of the environment.

SLOW FIBER: TEXTILE REVOLUTION MADE IN ITALY

Slow Fiber is here: a brand-new network born from the meeting between Slow Food and sixteen Italian textile companies. We are living in the era of loss and waste, and everything pushes us to buy and consume like never before – not only food, but also clothing. So, just as Slow Food proposes fair, healthy food, Slow Fiber does the same in the textile area. The companies, self-regulated through the Slow Fiber Manifesto, are the following: Oscalito, l’Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Manifattura Tessile Di Nole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico.

8 NEWS - RESPONSABILMENTE
LA FIS ANNUNCIA IL BAN DELLE SCIOLINE FLUORATE PER LA STAGIONE 23/24
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RUN. LONGER.

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INSIEME PER UN MERCATO OUTDOOR UNITO

Si chiama Italian Village ed è il nuovo progetto proposto da IOG di Assposport che vedrà luce nella Hall 3 di OutDoor by ISPO

“Come passa il tempo”, una tipica frase fatta. Eppure sembra ieri che abbiamo ricominciato a presenziare alle fiere, dopo il Covid-19: esattamente un anno fa a Monaco di Baviera, in occasione della presentazione della stagione SS 23. Oggi siamo nuovamente alla vigilia di un appuntamento importante per il mondo outdoor, quello con l’edizione 2023 di OutDoor by ISPO il momento della presentazione ufficiale, agli operatori specializzati, di tutte le novità del settore previste sul mercato nella stagione SS 24

Come sempre, a pochi giorni dall’inizio di un evento di questo tipo, ma soprattutto in questo anno così complesso per numerosi fattori, ci si interroga su cosa succederà, su chi ci sarà e su chi invece avrà deciso di non partecipare o di presenziare in forma non abituale.

Quest’anno, ancora più del solito, l’aprirsi della campagna vendite si caratterizza per le molte domande e le poche risposte. Viviamo tempi di maggiore incertezza, dovuti a fattori macro e micro economici post pandemia, anch’essi in parte imprevedibili oppure non ben valutati. Ciò che è certo è che, come ci insegna la saggezza dei tempi antichi, nelle stagioni “fredde” occorre seminare e quindi ci aspettiamo di vedere novità, idee, progettazione. Sappiamo da diverso tempo che le fiere non rappresentano più il posto in cui si effettuano gli ordini, poiché quasi tutte le aziende hanno già presentato i campionari alla propria forza vendite e dato avvio alla campagna. Tuttavia, al contrario di quanto vediamo in altre aree del mondo, molti appuntamenti in Europa, tra cui le fiere outdoor, sono tornati a essere una vetrina, ma soprattutto un “luogo di incontro” per gli operatori dove ritrovare quella socialità che ci era mancata e che rappresenta il valore aggiunto di questi eventi.

Con questo spirito, un gruppo di otto aziende italiane, (AKU Calceus, Naglev, Crispi Sport, Garmont, La Sportiva, MGMKayland e Trezeta, Montura, Vibram) ha deciso di aderire al

progetto “Italian Village”, che vedrà la sua prima manifestazione proprio a OutDoor by ISPO. Si tratta di un progetto proposto dal tavolo di lavoro IOG, che ha trovato sostegno in alcune aziende aderenti all’Italian Outdoor Group di Assosport.

Cosa sarà l’Italian Village?

Un punto fisico all’interno della Hall 3 in cui le aziende aderenti, ognuna con il proprio stand e la propria individualità, condivideranno l’area Italian Bar per favorire gli incontri, il networking, la convivialità. Sarà un “luogo” del pensiero, che fa spazio a un’idea di collaborazione, condivisione, apertura. Un pensiero che, lungi dall’indebolire l’individualità e il singolo marchio, rafforza il concetto di unione di aziende che, pur nella diversità e nella sana concorrenza, hanno l’obiettivo di partecipare a un mercato outdoor unito, che sta attraendo un numero sempre più ampio di praticanti, amatori e atleti, con un ampliamento delle attività e delle potenzialità. È l’espressione di un associazionismo che non si limita alle formalità, ma crea rapporti, alleanze, supporto, una modalità per offrire ai visitatori un colpo d’occhio unico sulle eccellenze manifatturiere del settore di cui il nostro paese può farsi vanto. È, ci auguriamo, l’inizio di un progetto che si pone l’obiettivo di diventare sempre più grande, per rappresentare un successo. Significativamente, proprio in questo anno complicato e pieno di incertezze e problematiche, ci si ritrova nel “villaggio” per condividere impressioni, idee e cercare nuova spinta e motivazione. Perché se su molti fattori esterni contingenti l’influenza del singolo è certamente ridotta, è anche vero che la sopravvivenza è questione di forza e intelligenza, non dell’una senza l’altra e, come recita un proverbio indiano “se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante”.

E allora non resta che augurare un buon OutDoor by ISPO a tutti. Ci vediamo all’Italian Village!

THE ITALIAN VILLAGE IS THE NEW PROJECT PROPOSED BY THE ITALIAN OUTDOOR GROUP. IT WILL BE PRESENTED FOR THE FIRST TIME IN THE HALL 3 AT OUTDOOR BY ISPO (4-6 OF JUNE)

italianoutdoorgroup.it

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PUNTO IOG
a cura di Nicoletta Di Vita, global sales director Vibram Nicoletta Di Vita

VIAGGIARE NEL BELPAESE RESPONSABILMENTE? SI PUÒ!

“Obiettivo sostenibilità: nuove traiettorie di sviluppo per il turismo italiano” è il report realizzato da AICEO e Deloitte che esprime una posizione chiara rispetto al futuro: un altro mo(n)do è possibile

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a una crescita straordinaria dei flussi turistici che all’inizio del 2013 hanno superato il miliardo di unità all’anno, rendendo così il turismo uno dei principali settori economici a livello mondiale e, contemporaneamente, attraverso le sue attività, anche uno dei principali contribuenti al cambiamento climatico. Di fronte a questi mutamenti, è utile riflettere sull’evoluzione del settore attraverso la comprensione di come gli operatori stiano affrontando le sfide della sostenibilità e di come i turisti percepiscono e applicano pratiche responsabili. Dopo lo stop nel biennio 20/21 il turismo è in ripresa. A livello globale, sulla base dei dati disponibili più recenti, gli arrivi turistici internazionali sono più che raddoppiati (+130%) nei primi cinque mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, e i 18 milioni di visitatori in più registrati in tutto il mondo nel primo mese di quest’anno equivalgono all’aumento totale di tutto il 2021 rispetto al 2020. Ma quello di oggi è un settore turistico profondamente cambiato. È cambiata la domanda, con nuove priorità da parte dei turisti e il loro nuovo modo di viaggiare più consapevole, così come è cambiata l’offerta, con player sempre più innovativi e attenti alle esigenze dei propri clienti e dell’impatto generato dalle proprie attività.

TURISMO SOSTENIBILE - Viaggiare sostenibile è un trend in costante crescita, soprattutto a seguito del cambiamento valoriale in atto tra i consumatori che prestano sempre più attenzione a tematiche di natura ambientale. A oggi, il 64% dei cittadini italiani dichiara che siano proprio gli evidenti effetti del cambiamento climatico ad aver influito sulla considerazione di viaggiare in maniera più sostenibile – percentuale che sale al 71% quando si parla della Gen Z, i consumatori più giovani. In particolare, stando al dichiarato, il turismo sostenibile è fortemente associato da un lato alla tematica della tutela del territorio (60%), con l’obiettivo di preservare l’ambiente e la cultura di un luogo, e dall’altro alla riduzione dell’impatto ambientale scegliendo mezzi di trasporto ecologici (52%). (Figura 1). Il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia un ele-

mento chiave per la svolta del nostro Paese verso una transizione ecologica strutturata e diffusa capillarmente sul territorio, tramite lo sviluppo di infrastrutture a supporto di soluzioni verdi nei trasporti, nella produzione di energia, nei rifiuti e nei servizi per i turisti.

SÌ, MA COME? - Sebbene il turismo sostenibile sia un tema la cui visibilità è aumentata solo recentemente, un italiano su tre è convinto che non si tratti di una moda passeggera, ma di un nuovo approccio al viaggio e alla vacanza che è destinato a sostituire in toto le abitudini sinora consolidate. In linea con l’adozione di comportamenti virtuosi nella sfera della quotidianità, anche nell’ambito delle vacanze sette italiani su dieci dichiarano di riuscire facilmente a seguire comportamenti consapevoli, adottando misure pratiche per ridurre il proprio impatto nella località in cui soggiornano. Si tratta di comportamenti spesso mutuati dalle abitudini sviluppate in casa, come la riduzione degli sprechi tramite il riutilizzo delle bottiglie di plastica (46%), la riduzione del consumo di acqua (40%) ed elettricità (39%). Oppure l’attenzione verso la scelta di mezzi di trasporto poco inquinanti sia per raggiungere la propria destinazione (44%), sia durante il soggiorno, per esempio scegliendo la bicicletta o i mezzi pubblici per spostamenti locali quando possibile (37%). Ancora poco praticata invece è la compensazione delle proprie emissioni di carbonio tramite l’acquisto di carbon credits (13%). Infine, un’ulteriore modalità che permette di essere sostenibili è la predilezione per mete nazionali ed esperienze locali: il 63% degli intervistati ha dichiarato di prediligere mete turistiche locali per incentivare il turismo di prossimità e rivalutare i borghi del proprio Paese. Viaggiare “like a local” infatti è senz’altro un modo efficace per supportare l’economia locale, ad esempio scegliendo ristoranti che offrono prodotti a chilometro zero (45%) o affidandosi a tour operator del posto per le proprie escursioni, prestando attenzione a dare priorità ad attività organizzate che non siano una minaccia per gli habitat naturali e la fauna selvatica locale (41%).

Rispetto e tutela dell’ambiente e delle comunità locali, mantenendo integro il paesaggio, i valori culturali e l’attrattività del territorio

Utilizzare mezzi di trasporto adeguati per ridurre l’impatto ambientale (auto elettriche, e-bike…)

Consumo di prodotti locali e a km zero

Viaggiare adottando un comportamento rispettoso

Consumo responsabile delle risorse

Attenzione all’ecologia

Generare attività che contribuiscono allo sviluppo socio-economico della destinazione

Evitare il turismo di massa

PIANIFICAZIONE - Valutare con un certo anticipo non solo la scelta della propria destinazione, ma anche il mezzo di trasporto, l’alloggio, i pasti e i servizi di cui può beneficiare in loco, aiuta a innescare un circolo virtuoso che tende a mitigare i propri impatti e a consentire che i soldi spesi vengano investiti nel territorio e nelle comunità locali. Tuttavia, la ricerca di informazioni riguardanti temi sociali e ambientali sulla località di arrivo è attivata sempre solo dal 12% dei rispondenti, mentre la maggior parte dei viaggiatori non la effettua sistematicamente (43%). Le informazioni vengono solitamente ricercate in due momenti distinti: nella fase di selezione della destinazione (37%) o in fase di prenotazione della struttura e del mezzo di trasporto (36%). La tecnologia, in entrambe le fasi, fornisce un supporto essenziale al reperimento delle informazioni: la prima fonte informativa sono i blog di viaggio e i siti di viaggio specializzati (46%), seguiti dal sito internet della struttura prescelta (41%). Nonostante ciò, solo il 30% dei turisti dichiara di trovare facilmente informazioni sulle pratiche sostenibili delle strutture alberghiere o dei mezzi di trasporto e il 68% dichiara di desiderare maggiori informazioni su come poter viaggiare in maniera più sostenibile. A tale scopo viene considerata estremamente utile la creazione di un vademecum contenente suggerimenti di viaggio chiari, precisi e condivisi da tutti gli

12 DATI & STATISTICHE
Figura 1. Caratteristiche del turismo sostenibile secondo gli italiani

attori della filiera del turismo. Per questo obiettivo, i turisti identificano nel Governo e nelle istituzioni gli attori più indicati (46%), seguiti dalle agenzie di viaggio e dai tour operator (32%) e le strutture ricettive stesse (13%).

QUANTO MI COSTI! - Il 74% dei turisti intervistati è convinto che la lotta al cambiamento climatico passi anche attraverso la scelta di alloggiare in strutture sostenibili, anche se risulta essere un’operazione costosa per il 34% dei partecipanti allo studio. Se il costo complessivo di una vacanza sostenibile potrebbe essere una barriera per molti, la maggioranza degli italiani sembra essere invece propensa a pagare un premium price pur di potere usufruire di servizi e operatori che lavorano in maniera più responsabile. Circa la metà dichiara infatti di essere disposta ad investire un added value del 5-10%, mentre circa il 20% si spingerebbe fino al 15-20% in più. Naturalmente, come si è visto, questo maggiore investimento è giustificato da motivazioni etiche ma deve anche essere avallato da informazioni accurate e affidabili in merito alle attività e iniziative dei vari operatori. (Figura 2). In generale, si potrebbe dire che i consumatori utilizzino il proprio spending power per guidare il cambiamento che desiderano vedere nella società e nell’economia, premiando quelle realtà che operano in modalità più sostenibile.

IL POV DELLE AZIENDE - Le iniziative che possono essere attivate per migliorare la performance in termini di sostenibilità delle strutture ricettive e degli operatori coinvolti, e per andare incontro alle aspettative di sostenibilità dei turisti, sono molteplici. Ma non è solo la domanda proveniente dai turisti l’unica leva che può stimolare l’innovazione e l’adozione di pratiche sostenibili per gli operatori del settore. L’attuale contesto geopolitico ed economico, nonostante la forte incertezza che lo caratterizza, può rappresentare un acceleratore della trasformazione del settore sotto vari punti di vista, inclusa l’adozione di pratiche maggiormente sostenibili.

• ENERGY MANAGEMENT

Sfruttare la crisi energetica come opportunità per velocizzare la transizione verso fonti rinnovabili tramite anche l’utilizzo di sovvenzioni pubbliche o fondi privati

• OBIETTIVO ZERO SPRECHI

Ridurre l’utilizzo di plastica e di materiali non riciclabili e promuovere il cambiamento culturale con percorsi formativi diretti a cambiare le abitudini di consumo

• LE PERSONE AL CENTRO

Migliorare la gestione del personale e l’attrattività del settore turistico, creando un ambiente lavorativo che promuova buone pratiche quali l’upskilling e il reskilling

ENGLISH VERSION

NEW ROUTES FOR THE SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF ITALIAN TOURISM

After the pause in the years 20/21, tourism is on the rebound. Globally, international tourist arrivals have doubled (+130%) in the first 5 months of 2022 compared to the same period in 2021 18 million more visitors recorded worldwide in the first month of this year equals the total increase for all of 2021 compared to 2020. But today tourism sector has profoundly changed, with new priorities from tourists and their new, more conscious way of traveling. 64% of Italians say it is the obvious effects of climate change that have influenced their consideration of traveling in a new way. Sustainable tourism is strongly associated with the issue of protecting the environment and the culture of a territory (60%) and, on the other hand, with reducing environmental impact by choosing environmentally friendly means of transportation (52%).

• IMPATTO SOCIALE

Contribuire alla creazione e al rafforzamento del legame con la comunità locale, rendendo visibile la responsabilità di integrare il turista e le comunità ospitanti e rispettando l’autenticità socio-culturale del luogo

• CERTIFICAZIONI E METRICHE ESG

Attivare percorsi di certificazione ambientale o sociale che attestino, attraverso l’attenta verifica di requisiti, la rispondenza dei processi operativi alle migliori pratiche di riferimento.

UNA MARCIA IN PIÙ - Oltre ai provvedimenti e alle azioni del Governo, al Piano Nazionale di Transizione Ecologica e ad azioni di Corporate Social Responsibility realizzabili a livello aziendale, il Next Generation EU e la sua declinazione italiana del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono un ulteriore strumento che contribuisce a guidare un cambiamento strutturale dell’ecosistema del nostro Paese – e quindi anche del turismo. (Figura 3).

A oggi, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono presenti quattro tipologie di opportunità, attive o da attivare, orientate ad aumentare la competitività delle aziende che possono risultare di interesse per gli operatori del settore hospitality:

• FONDO ROTATIVO IMPRESE

Contributi diretti alla spesa - Mission 1 Componente 3, Investimento 4.2.5

• CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI

Missione 1, Componente 2, Investimento 1

• ENERGY EFFICIENCY

Missione 2, Componente 3, Investimento 2.1

• FONDO DI GARANZIA PMI

Sezione Speciale Turismo – Missione 1, Componente 2

13 DATI & STATISTICHE
Figura 2. Disponibilità a investire un premium price per usufruire di soluzioni green
Alloggiare
Figura 3. Fondi del PNRR del Ministero del Turismo (milioni di euro) spenderei il 5-10% in più spenderei il 15-20% in più spenderei fino al 30% in più spenderei fino al 50% in più
Sono disposto a pagare di più per… in strutture sostenibili con chiare politiche ESG e/o che minimizzano le proprie emissioni di CO2 Viaggiare con mezzi di trasporto che minimizzano le proprie emissioni di CO2 Mangiare in un ristorante che minimizza le proprie emissioni di CO2 Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche Digital Tourism Hub Caput Mundi Next Generation EU per grandi eventi turistici

UN’ESTATE CAMMINANDO A RITMO DI MUSICA

Il rispetto e la valorizzazione del territorio sono virtù importanti per Montura. In particolare, i festival musicali in “quota” che hanno acquistato notorietà con un numero di partecipanti in costante aumento a cura della redazione

Da maggio a settembre sono molte le iniziative di questo genere sostenute dal marchio italiano, dove la musica si fa tutt’uno con il paesaggio, fra rocce e pascoli, guglie e laghi. La montagna diventa di conseguenza il palcoscenico naturale ideale per assistere, nella sua piena osservanza, a concerti e spettacoli, in cui il luogo si raggiunge, volente o nolente, proprio camminando!

Anche quest’anno la magia delle note sale sulle Alpi piemontesi con il festival Musica in Quota: dal 28 maggio al 24 settembre dieci appuntamenti gratuiti per raggiungere, a passo lento, alcuni tra gli alpeggi più affascinanti dell'arco alpino. Info su musicainquota.it.

Il Festival Musica sulle Apuane, in Toscana, organizzato dalla sezione del Club Alpino Italiano di Massa, è giunto all’undicesima edizione, improntata sulle contaminazioni musicali tra il genere classico e quello contemporaneo. Dal 10 giugno al 27 agosto è possibile partecipare a diversi eventi, sempre gratuiti, sulle Alpi Apuane. Maggiori info sul sito musicasulleapuane.it.

Infine, dal 23 agosto al 1° ottobre musica e natura si incontrano di nuovo sui palcoscenici naturali del Trentino per la 28° edizione de “I Suoni delle Dolomiti”, di cui Montura è main sponsor da diversi anni. Oltre un mese di eventi e attività, con artisti e musicisti inter-

nazionali, tra cui Edgar Moreau, Paolo Fresu, Carmen Consoli e il direttore artistico Mario Brunello.

I luoghi si raggiungono a piedi in autonomia oppure accompagnati da guide alpine ed esperti, in totale sicurezza. Il programma della manifestazione si può trovare online visitando il sito web visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti. Che dire, non resta che partecipare!

MIGLIOR FILM DI ALPINISMO

Premio per "L’ultima via di Riccardo Bee" al Trento Film Festival

A Trento, al Film Festival di montagna più importante al mondo, la pellicola "L’ultima via di Riccardo Bee”, del regista veneto Emanuele Confortin, ha vinto il Premio del Pubblico per il miglior film di alpinismo, arrampicata e avventura. Si tratta di un’opera che non intende celebrare la grandeur di uno scalatore, ma si propone di cogliere il lascito di un marito, di un padre, di un amico costretto da una sorta di incantesimo a cercare un confronto sempre più profondo con sé stesso. Un progetto sostenuto da Montura, nato dalla passione di Confortin per la montagna e per la scoperta di una delle pareti più imponenti delle Dolomiti e delle Alpi intere, la Nord sul Monte Agner (una cima del gruppo delle Pale di San Martino), che è stata il battesimo da un punto di vista alpinistico e la montagna di una vita per il bellunese Bee.

Il festival culturale in quota Musica sulle Apuane

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#MONTURAPEOPLE
Il regista Emanuele Confortin
tevafootwear.it
Original sets us apart. Universal brings us together.

L'IMPORTANZA DEL SERVIZIO

Nel 1979 apre Sporting San Lorenzo in centro a Milano. Quarant’anni dopo, cambia location continuando a essere un punto di riferimento nella vendita di prodotti per la montagna, grazie soprattutto alla passione dei gestori di Eliana Codega

Quando Davide Brancaglion, guidato dalla sua passione, prende le redini del negozio di montagna Sporting San Lorenzo nel 1998, riesce a renderlo shop un punto di riferimento per gli appassionati di montagna milanesi, puntando particolarmente sul servizio e l’assistenza al cliente. Abbiamo parlato con lui per farci raccontare la storia del negozio e la sua evoluzione.

Come nasce il punto vendita? Qual è la sua storia?

Il negozio si chiama Sporting San Lorenzo perché la prima sede, istituita nel 1979, era alle Colonne di San Lorenzo (zona storica del centro di Milano, ndr). Io sono entrato a fare parte dell’attività nel 1998, conoscevo già i gestori del negozio e ho rilevato le quote insieme ad un altro socio. Abbiamo cambiato tre volte la sede qui a Milano; nel 2005 ci siamo spostati in Via Carroccio, di fronte alla sede attuale, dove ci siamo trasferiti l’anno scorso. Il nostro desiderio è rimanere una bottega: vogliamo essere un negozio medio che dà un servizio da negozio piccolo, che è quello che storicamente fanno negli Stati Uniti. Siamo già un punto di riferimento sia nello sci da discesa che nello scialpinismo su Milano e non intendiamo spostarci da questo mercato. Negozi come noi a Milano non ce ne sono più, hanno chiuso quasi tutti.

Quanti siete nel team?

Siamo in cinque. Robi è il responsabile di tutto quello che ruota intorno al laboratorio e ha iniziato molto prima di me, siamo insieme dal 1998. Marco si occupa di sci e scarponi da discesa. Emiliano è il responsabile dell'abbigliamento. E poi c'è il “Terra” che sta finendo il corso guide e segue tutto quello che è scialpinismo e freeride.

Oltre alla vendita, che servizi offrite in negozio?

La nostra idea è fornire più servizi possibili, soprattutto ora che ab -

biamo uno spazio più grande. Abbiamo assunto un meccanico che viene su appuntamento per assemblare i prodotti (i pezzi vengono portati da lui o dai clienti stessi). Abbiamo poi una sala con uno scanner che usiamo per gli scarponi, un magazzino per gli attacchi e le pelli di foca e un piccolo laboratorio bici per il meccanico. Infine, affittiamo anche le bici. All’anno facciamo generalmente un migliaio di noleggi: indicativamente abbiamo 600 noleggi stagionali e 400 che “girano un po’ di più”. Abbiamo anche una collaborazione con le Guide Alpine Milano: sono tre ragazzi, una guida, un aspirante e un coordinatore, che sta facendo il corso e che è un mio dipendente. Stiamo piano piano implementando un servizio di uscite per portare i nostri clienti, ad un prezzo calmierato, a fare scialpinismo; un’uscita a novembre in ghiacciaio e una a fine stagione. Quest’anno, purtroppo, con le condizioni della neve, è stato quasi impossibile.

Con che aziende collaborate per questi eventi?

In particolare, abbiamo stipulato delle partnership con Black Crows e con Salomon. L’anno prossimo, collaboreremo con Rossignol e Dynastar. Uscite a parte, una volta abbiamo brandizzato il negozio Blizzard in occasione di un evento in cui l’azienda ha distribuito un nuovo modello di sci ai suoi venti ambassador più famosi.

Com’è andata la stagione FW 22/23?

Per noi è stata un’ottima stagione, la sola difficoltà è stata nell’approvvigionamento del materiale. Però, nonostante la poca neve, i clienti avevano voglia di sciare, quindi non abbiamo avuto problemi a livello di vendite nel settore sci alpino. L’abbigliamento, il noleggio e i servizi non hanno subito perdite. La mancanza di neve ha impattato sul freeride e sullo scialpinismo.

16 FOCUS SHOP
Davide Brancaglion, titolare © Simone Comi © Simone Comi

Avete preoccupazioni per le stagioni future, visto la costante mancanza di neve?

In trent’anni abbiamo imparato a vivere quasi alla giornata, in questo mestiere è sempre stato così, la neve è sempre determinante. La mia clientela ha la casa in montagna e in montagna ci va sempre. Il cambiamento climatico c’è e si vede, spero che le stazioni si adeguino di conseguenza. Siamo però abituati ad affrontare stagione per stagione, e programmare è difficile. Non è la prima volta che abbiamo vissuto anni con poca neve.

Gli sci che avete ordinato sono arrivati tutti?

Tutti i prodotti del mondo neve che abbiamo ordinato sono arrivati, in stagione è arrivato il 50/60%. Noi con i nostri fornitori abbiamo relazioni importanti che vanno avanti da trent’anni, quest’anno abbiamo pagato in anticipo prima ancora di ricevere la merce. L’unico problema è stato che a dicembre avevamo ordinato altre cose in più, e poi sono arrivati i saldi: per fortuna è stato un anno buono e i nostri clienti avevano voglia di acquistare. Se non fosse stato così sarebbe stato un problema. Quest’anno è stato facile, perché avevamo molti clienti e non abbiamo avuto paura di fare acquisti importanti. Questa scelta ci ha ripagato.

I prodotti più prettamente estivi, li avete sempre tenuti in negozio? Abbiamo tenuto sempre e solo prodotto invernale, questa è la prima stagione estiva intera che facciamo. Dopo il trasloco, abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta outdoor. Nella vecchia sede a maggio chiudevamo e riaprivamo a settembre, da quest’anno staremo aperti anche d’estate. Come marchi teniamo Arc’teryx, Norrøna, Salomon, AKU, San Marco e Ferrino. Norrøna e Arc’teryx sono i marchi di riferimento invernale e da adesso lo sono anche per l’estivo. Gli agenti di The North Face e Patagonia ci hanno proposto di dedicare le vetrine per esporre i brand nel negozio, perché nei loro monomarca vendono solo streetwear e non tecnico. Ma nel nostro negozio non ci sono corner di nessun brand, la scelta di non accettarli è stata un po’ controcorrente.

Qual è il vostro target?

Il nostro target è abbastanza identificato e lo definirei di alta gamma. Generalmente, il nostro cliente tipo corre, va in bici, fa scialpinismo e scia. Le nostre località di riferimento sono Saint Moritz, Verbier, Courmayeur e Cortina d’Ampezzo. In generale, lavoriamo sul passaparola e sugli eventi, non abbiamo agenzie che curano la nostra immagine e non abbiamo budget per campagne pubblicitarie.

È cambiato il vostro target negli ultimi tre/cinque anni?

Negli ultimi anni il target è rimasto sempre quello, è solo cambiata l'attitudine alla spesa. I prezzi sono aumentati molto e quindi i nostri clienti decidono o di non comprare o di comprare senza farsi influenzare dal prezzo. C’è una differenza tra prodotti estivi e invernali: i clienti spendono di più per i prodotti invernali rispetto a quelli estivi. Un altro problema riguarda il fatto che a Milano il mondo dell’outdoor è decisamente diverso dall’invernale: è l’unica città europea che non ha negozi monomarca in questo ambito a causa degli scarsi investimenti. Noi abbiamo avuto anche questa fortuna, alimentata secondo me anche dalla nostra bravura, per il fatto che siamo verticali nei prodotti e nel mondo della montagna e dello sci abbiamo preso tutto. I nostri clienti hanno imparato che quando c’è la neve si comprano sci da pista o da fuori pista, mentre quando c’è la neve sparata si acquistano gli sci per lo slalom speciale. Durante il Covid siamo riusciti a fare il 50% del nostro fatturato, siamo stati aiutati anche dal fatto che gli impianti in Svizzera erano aperti. Quest’anno lo scialpinismo è un po’ fermo, però abbiamo arrotondato con lo sci alpino.

Fiere, eventi, formazione: andate sempre a ISPO, agli eventi e alle fiere? Come vi tenete aggiornati?

Come negozio partecipiamo a tutte le fiere che si svolgono in zona. ISPO è da sempre una fiera di riferimento anche se sta un po’ scemando e sta diventando un po’ anacronistico, anche perché le aziende non ci investono più. I prodotti neve iniziamo ad acquistarli a gennaio perché i negozi hanno paura di non avere prodotti, quindi tutti anticipano gli acquisti. Per quanto riguarda l’abbigliamento, i nostri marchi da tanti anni ci propongono uno sconto, se decidiamo di acquistare i prodotti prima di ISPO. Personalmente penso che sarebbe meglio spostare le campagne vendite o spostare la fiera stessa. Il problema sta nelle grosse aziende che devono decidere come comportarsi ed eventualmente organizzare fiere più piccole. In più manca la formazione: una volta come negozio venivamo invitati dalle aziende a testare gli sci e a visitare la fabbrica. Infine, il budget è sempre meno e gli agenti non ci sono più.

Qual è il vostro valore aggiunto? Dove pensate di poter migliorare?

A Milano questo è l’unico posto dove puoi entrare per comprare degli sci. Oltre a questo, i marchi sia di sci che di abbigliamento che abbiamo sono i migliori: sono queste caratteristiche che fanno la differenza. A Milano tutti sciano e vanno in montagna d’estate. I milanesi erano abituati a comprare sempre nei negozi in montagna, perché è più comodo. Però questi negozi preferiscono il noleggio alla vendita, perché hanno più margine affittando i prodotti che non vendendoli. Il nostro valore aggiunto è che ci informiamo e cerchiamo di essere sempre aggiornati. È importante capire in che situazione siano i negozi e quale sia la situazione generale del mercato: prima lo sci si vendeva a novembre, adesso si comincerà a settembre. Come negozianti siamo riusciti a far capire al cliente che se viene a settembre in negozio, riusciamo a fornirgli un servizio migliore e lo aiutiamo a prepararsi meglio alla stagione.

SCHEDA TECNICA

Nome: Sporting San Lorenzo

Indirizzo: Via Carroccio, 3, 20123 Milano

Telefono/fax: 06.72631664

E-mail: info@sportingsanlorenzo.it

Sito: sportingsanlorenzo.it

E-commerce: in allestimento

FB: @Sporting San Lorenzo

Instagram: @sportingsanlorenzo

Titolare: Davide Brancaglion

Nascita dello shop: 1979

Vetrine: 6

Personale: 5

Mq totali: 400

Discipline trattate: sci alpino, freeride, skitouring, scialpinismo, ciclismo, outdoor Noleggio: sì

MARCHI OUTDOOR

Abbigliamento:

Arc’teryx, Norrøna, Peak Performance

Calzature: AKU, Salomon, San Marco

Attrezzatura: Ferrino, Grivel, Mammut, Poc

Mondo neve: Atomic, ATK Bindings, Black Crows, Blizzard, Dalbello, Dynastar, K2, Lange, Rossignol, Salomon, Stöckli, Tecnica, Van Deer

Altri servizi: laboratorio (sci e bici), assistenza, bootfitting

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© Simone Comi
Simone Comi
Simone Comi

SULLA STRADA PER PARIGI

Classe 2001, un'Olimpiade all’attivo. Una su cui puntare gli occhi con una grande passione per l’outdoor. Sette domande a Laura Rogora di Francesca Cassi

La giovane climber romana, primo 9b+ femminile al mondo, affronta con energia un inizio di stagione complicato. Trasferitasi ad Arco seguendo la sua più grande passione, tanti i progetti, sia in gara che su roccia, e tanto l’entusiasmo nonostante gli infortuni durante l’inverno.

Ciao Laura, come sta andando la stagione?

Purtroppo non è iniziata nel migliore dei modi! Ho subito alcuni infortuni durante l’inverno che mi hanno dato molta noia. Tanto per cominciare, avevo un tendine infiammato, anche se poi fortunatamente è passato. Poi ha seguito la rottura del polso, e di conseguenza la riinfiammazione del tendine. Sono rimasta ferma quasi un mese e ho posticipato molto l’allenamento. Solo a marzo ho potuto iniziare ad allenarmi senza grande dolore. Ho fatto le prime gare in Coppa del Mondo di blocchi: in Giappone la prima, che è andata abbastanza male perché mi sono piazzata trentanovesima; e la seconda a Seoul, un po’ meglio, sono quasi arrivata in semifinale. Questo mese mi alleno per il lead, per il Campionato Italiano a Milano a fine maggio. Poi, per la prima gara internazionale di lead che sarà a Innsbruck.

Oltre a queste gare, hai progetti personali per i prossimi mesi? Con la bella stagione tornerai in falesia?

Di progetti su roccia al momento non ne ho, la stagione è lunga e finisce a ottobre con la qualifica olimpica. Quella è sicuramente il mio obiettivo principale. Mi manca la falesia, ma tornerò su roccia relativamente tardi, verso novembre o dicembre. Ovviamente, se il mio tendine sarà a posto.

Com’è il tuo rapporto con l’outdoor al di là della falesia? Lo vivi anche attraverso altre attività?

Mi è sempre piaciuto fare attività all’aria aperta, fin da quando sono piccola. Questo lo devo ai miei genitori, che mi hanno sempre portata in montagna: già da quando avevo sei anni ho sempre fatto delle vere passeggiatone, anche da otto ore.

All’inizio, in realtà, non amavo molto arrampicare su roccia. Le falesie da Roma sono molto lontane, e quindi scalavo solo in palestra dove facevo anche le gare, che non sono molte per gli under 14. Poi, visto che mia sorella, per le gare di speed, ha dovuto iniziare ad allenarsi ad Arco, ho iniziato ad andare in falesia più spesso. È in quel periodo che mi sono accorta che mi piaceva tantissimo: lì soddisfavo la mia voglia di sfide, e ne trovavo lungo tutto l’anno. Adesso purtroppo non mi sto godendo molto l’outdoor, tra le trasferte, le gare e tutto. Ma quando sono più libera, ogni weekend ne approfitto per andare su roccia con gli amici e togliermi qualche soddisfazione, ma anche per fare qualche bel trekking.

Una delle tue ultime grandi salite è stata quella di Alì Hulk sit extension total (9b), a Rodellar, in Spagna. Ce la racconti?

Sì, era il 2020 – un periodo molto particolare per tutti e anche per noi atleti. È stato un periodo strano perché per la prima volta dopo anni non c’erano gare! L’ultima è stata la Coppa del Mondo a Briançon. A casa, durante la quarantena, mi sono sempre allenata, anche senza le competizioni. Una volta finita la quarantena, ho sentito il bisogno di alzare l’asticella, di andare al di là delle gare e riprendere a dedicarmi a progetti come questo. Ho scelto Alì Hulk perché secondo me era la via giusta per il mio stile: tanti movimenti, abbastanza di resistenza. Così mi sono organizzata con un mio amico per andare a provare il

tiro una settimana. L’idea era di vedere come fosse la via, tornare in Italia per allenarmi specificatamente e poi ritentare. Sono progetti che si lavorano molto, di solito. Però, sono incredibilmente riuscita a chiuderlo in una settimana! A tre giorni dalla partenza l’ho quasi chiuso ed è stato in quel momento che mi sono resa conto che poteva succedere davvero.

Com’è invece il tuo rapporto con gli sponsor? Come li hai scelti e come collabori con loro?

I miei sponsor principali sono Montura, Wildclimb, Edelrid e Monkey Hands. Per quanto riguarda Wildclimb, il mio rapporto con loro risale ai miei primi risultati. All’inizio senza una vera e propria collaborazione, solo magari con del materiale; poi piano piano il legame si è più strutturato. Ho scelto Wildclimb per le scarpette, perché ho bisogno di gear molto tecnico e lo scelgo in base a quello con cui mi trovo meglio. Mi sono sempre trovata bene con le loro scarpette e soprattutto apprezzo il rapporto diretto che ho con loro. Si tratta di un’azienda relativamente piccola e sono contenta che mi conoscano bene. Inoltre, questo mi permette di collaborare con loro per la concezione e il test di prototipi particolari, di nuove gomme, ecc. Per esempio, la mia prossima scarpetta da gara la stiamo studiando proprio in questo periodo. Con Montura invece sono entrata in contatto grazie a un negozio di Roma. Anche con loro parlo molto direttamente e mi piace il fatto di avere un rapporto così stretto. Con Edelrid e Monkey Hands la collaborazione è più recente, ma mi ci trovo molto bene.

Parliamo di sostenibilità, sia a livello di sponsor che a livello personale. Cosa ne pensi? La community climber è ricettiva su questi temi? Dunque, i miei sponsor sono tutti molto attivi sul lato responsabilità ambientale, ed è un valore che condivido e che discuto spesso con loro. Si parlava per esempio con Montura anche di farmi partecipare attivamente a molti dei loro progetti impegnati sia nel sociale che a livello ambientale. Purtroppo non ho mai tempo, ma stiamo facendo il possibile! Per quanto riguarda la community, la trovo molto attiva. C’è questa sensazione e questo bisogno di curarsi dell’ambiente che utilizziamo e che ci permette di svolgere la nostra disciplina. Ci si sente ospiti in un luogo naturale che siamo tenuti a rispettare. Adesso si parla molto di questi temi rispetto alla roccia. Prima non se ne parlava molto, ma adesso quasi tutti se vanno in falesia o a fare blocchi portano particolare attenzione anche solo a pulire tutto dalla magnesite. Personalmente, vedo molto impegno da parte della community.

Infine, qual è la scarpetta perfetta per te?

A differenza di molti climber professionisti, che preferiscono una scarpa tendenzialmente asimmetrica, per me dev’essere simmetrica e dritta. Dev’essere anche molto buona sugli agganci di tallone perché tallono davvero tanto. In questo momento, la scarpetta che uso è la Pantera di WildClimb.

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FOCUS CLIMBING
© Marco Iacono
Laura Rogora in falesia

You wouldn’t look so fresh either.

Some might say that racing two hundred miles across Sierra Nevada and around Mont Blanc is taking product testing a wee bit too far, but hey, at least we know they are great.

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IL MELLOBLOCCO

METTE D’ACCORDO TUTTA LA VALLE

2.500 iscritti e 5.000 presenze in totale. Gli organizzatori, gli operatori e i brand presenti concordano sul fatto che l’evento possa ripartire. Forse, addirittura, meglio di prima

i siamo trovati di fronte a una nuova generazione di arrampicatori, estremamente educati e sensibili sui temi dell’ambiente e del rispetto del territorio e di chi ci vive”. Queste le parole del sindaco di Val Masino, Pietro Taeggi, che ha assistito con piacere al ritorno di Melloblocco. “Ci aspettavamo un numero elevato di presenze e così è stato. Certo, la presenza di tutte queste persone limitata all’area della frazione di San Martino aveva destato qualche comprensibile preoccupazione, sia a livello di amministrazione che di gruppo operatori. Invece si è assistito a una edizione all’insegna del rispetto. C’era la paura che l’evento sportivo acquisisse i connotati di un party non controllato. Invece, anche grazie alle precauzioni prese in accordo con gli operatori (tra queste la chiusura dei locali e quindi lo stop alla distribuzione di bibite all’una di notte), è rimasto il bell’evento che doveva essere. Anche gli operatori, i bar e i locali sono stati entusiasti di questa edizione e si sono complimentati con l’amministrazione”.

Quindi? Melloblocco promosso? Pare proprio di sì, visto che: “Fino a

BRAZZ - RAFFAELE MATTII

co-fondatore

“Produciamo crash pad oltre ad accessori come cappelli, calzini e cuffie. Tutto fatto a mano nelle Marche. Siamo qui perché il Melloblocco è un evento centrale, importantissimo, diventato leggenda nel corso degli anni e come boulderisti doc non potevamo mancare. Non pensavamo a un ritorno di Melloblocco, bruscamente bloccato prima che noi (come azienda) nascessimo e quindi essere qui è una grande emozione. Riteniamo sia importante sostenere e far conoscere questi eventi, valorizzarli affinchè possano continuare a vivere”

DECATHLON - MATTEO CARNELLI

referente prodotto Simond e Sport Leader Montagna

" Siamo qui con il marchio Simond, nome storico dell’alpinismo e dell’arrampicata. Il brand ha l’idea di rendere lo sport accessibile a tutti, con prodotti adatti per chi si approccia alla disciplina. Tuttavia ci stiamo evolvendo per dare supporto anche al climber e all’alpinista esperto, con articoli più tecnici e performanti. Melloblocco è il posto giusto per presentare tutto ciò perché il pubblico è molto in target”

che io sarò sindaco, Melloblocco troverà spazio in Valle”. Ad affermarlo è, naturalmente, sempre Taeggi. Alla domanda sulla location, che quest’anno è stata trasferita dall’iconico Polifunzionale (chiuso da diversi anni) alla frazione di San Martino, sembra esserci però un cambio di rotta. “L’intento è quello di riportare già dal prossimo anno l’evento al Centro della Montagna di Filorera, frazione centrale tra Cataeggio e San Martino, e quindi ideale per ospitare Melloblocco”.

Ma veniamo ai numeri: 5.000 gli arrampicatori arrivati in questo affascinante angolo di Valtellina per festeggiare il ritorno dell'appuntamento nel weekend dal 4 al 7 maggio. Per la precisione sono stati 2.500 gli iscritti alla manifestazione sportiva, ma le presenze raddoppiano se si considera anche il pubblico e chi, anche solo per curiosità, è salito per “esserci”. Come i brand presenti nel Village, con lo stand oppure con attività mirate a coinvolgere top atleti e arrampicatori. Fin dall’annuncio del suo ritorno, sono stati tanti i marchi di settore che si sono organizzati per essere presenti. Ecco di seguito alcune interviste.

LAZY GHOST - ELIS BONINI

co-fondatore

Nasciamo due anni fa dalla necessità di trovare una magnesite liquida performante ma nel contempo realizzata con materie prime di grande qualità, avente come ingredienti solo alcol e carbonato di magnesio, quindi sostanze che non fanno male. La nostra è una magnesite di sintesi, quindi 100% pure e prodotta dallo scarto del sale da cucina. La nostra azienda di Latina è completamente sostenibile, con tanto di certificazioni. Ne abbiamo di tre tipi: liquida, in polvere e crunchy (cioè a pezzi). Melloblocco è per noi una formidabile vetrina”

C.A.M.P. - MASSIMO BRINI

sales manager outdoor

" Era tanta la voglia di essere presenti in questo luogo meraviglioso che fa parte della storia del boulder e dell’arrampicata in generale. Melloblocco ci ha sempre visti protagonisti, fin dalle primissime edizioni. Si spera davvero che sia una nuova ripartenza”

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FOCUS CLIMBING
“C
© D. Ferrari
© Klaus Dell'Orto ©
LA PAROLA AI BRAND
Klaus Dell'Orto

“Siamo una start up di Saronno. Stiamo creando un laboratorio sartoriale che studia, progetta e realizza i capi artigianalmente. Siamo nati con i “felponi” caldi e comodi da indossare in falesia. La nostra punta di diamante è costituita dai materiali di alta qualità, che se lavati e tenuti correttamente possono arrivare a durare 30 anni, proprio come i capi di un tempo. La stessa filosofia di Patagonia se vogliamo, che è per noi un brand di grande ispirazione. In questo momento facciamo tutto a mano, ci stiamo espandendo coinvolgendo altri laboratori sartoriali italiani.

L’unica cosa che avviene in maniera 'industriale' è il taglio della stoffa, che poi viene passata alla sarta che, con la macchina da cucire, realizza il capo”

PETZL ITALIA - ALESSANDRO CALILLI

marketing & communication Coordinator Country

Dinamiche Verticali srl - Petzl agency Italy

“Il Melloblocco è storia e noi siamo saliti a bordo fin dalla prima edizione. Fin dall’inizio il supporto all'evento è stato duplice, sia a livello economico che di atleti. Adesso siamo ritornati perché era ovvio, da tempo in azienda non sin parlava di altro. L’intenzione è continuare la collaborazione fino a che Melloblocco ci sarà e dare ogni volta un valore aggiunto. Quest’anno abbiamo chiamato i nostri atleti, tra questi Camilla Moroni, Giovanni Placci, Giorgia Tesio e David Graham, a tenere delle vere e proprie 'classi di arrampicata' con sessioni mattutine e pomeridiane”

GRIVEL - LUCA SCHIERA

atleta

" Grivel è partner di Melloblocco da tantissimi anni. Ci abbiamo sempre creduto e tenuto a esserci. Anche quest’anno, con la ripartenza, siamo stati tra i primi a volerne far parte. L’entusiasmo è quello degli inizi, anzi forse quest’anno ce ne era ancora di più, e siamo contenti di esserci stati”

" La nostra passione è fare spazzole per l’arrampicata recuperate dal legno delle varie segherie con cui siamo in contatto (principalmente in Brianza e in provincia di Bergamo). Portiamo a casa il legno di scarto e lo lavoriamo a mano. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani a mantenere pulito l’ambiente e la roccia, nel rispetto di chi sta scalando e di chi scalerà dopo di noi”

MELLOBLOCCO: BRINGING VAL DI MELLO TOGETHER

Melloblocco passed with flying colors. A record 5000 people took part to the climbing event in Val di Mello, organized again after more that five years since the last edition. The international boulder meeting took place from the 4th to the 7th of May: four days of climbing, meetings, explorations and nature in one of the most interesting and evocative places in the Alps. We met a new generation of climbers, polite, environmentally conscious and respectful of a living territory: a real community. The event took place under the sign of respect and optimism, despite the rain.

“We expected a high number of participants, and so it was. Of course, everyone was a little worried - San Martino is a very small village. But everything worked out for the best” said Pietro Taeggi, mayor of San Martino. “As long as I will be mayor, Melloblocco will have its place in the Valley.” Melloblocco was sponsored by Petzl, La Sportiva, Rupe, C.A.M.P. and Grivel.

ROCK EXPERIENCE - MADDALENA BOSISIO marketing communications assistant

“Il ritorno di Melloblocco è stato una bella sorpresa. Per noi è importante essere qui per essere vicini alla nostra community, soprattutto dopo il periodo del Covid che ha creato lontananza e disgregazione. Qua abbiamo portato la nuova capsule collection Spaghetti Boulder, pensata per l’arrampicata ma di ispirazione lifestyle”

LA SPORTIVA - FABIO PARISI athletes and sponsorship specialist, climbing & mountaineering

“Essere presenti al Melloblocco è per noi motivo di orgoglio nel riconfermare la vicinanza alla climbing community. L'evento ha visto la partecipazione di moltissimi scalatori e atleti di livello nazionale, grazie anche al richiamo di una valle stupenda, tra le più amate dagli appassionati di boulder nel nostro Paese. Siamo soddisfatti dall'ottima organizzazione e dalla sinergia creata con le località vicine che ci hanno accolto e regalato un weekend da ricordare”

FOCUS CLIMBING
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ENGLISH VERSION
© Klaus Dell'Orto © Klaus Dell'Orto © Klaus Dell'Orto

MONDIALI DI TRAIL & MOUNTAIN RUNNING: L’ITALIA C’È

Saranno 43 gli Azzurri in gara dal 6 al 10 giugno a Innsbruck – Stubai. E con gli ultimi innesti di Davide Magnini e Martina Valmassoi, la selezione si presenta competitiva in ogni settore testo e foto di Maurizio Torri

MAURIZIO TORRI Giornalista freelance, fondatore del sito sportdimontagna.com, fotoreporter e consulente di comunicazione per alcuni degli eventi più iconici settore trail, skyrunning, scialpinismo.

Nuove divise e nuovi obiettivi per i 43 azzurri (20 donne e 23 uomini) di Paolo Germanetto, Fulvio Massa e Tito Tiberti che il prossimo mese saranno impegnati nella rassegna iridata austriaca. Tradizionalmente fortissima nella corsa in montagna classica, ovvero nelle prove di sola salita e salita – discesa, ora l’Italia appare invece completa e competitiva anche nelle medie e lunghe distanze. Anzi verrebbe da dire che le probabilità di una medaglia individuale siano maggiori nel trail che nel mountain running. Per quanto riguarda invece la classifica a squadre, mai come quest’anno possiamo vantare compagini solide e ben assortite. Insomma, le premesse per un mondiale ricco di soddisfazioni vi sono tutte.

COME SIAMO CRESCIUTI“La corsa in montagna ha una grande tradizione in Italia. Ciò ci ha permesso, negli ultimi decenni, di collezionare ottimi risultati nelle rassegne europee e mondiali” ha confermato Fulvio Massa, Tecnico Federale di riferimento per il Trail. "Le società sportive hanno coltivato giovani talenti e contribuito al costante ricambio generazionale. Sul trail, invece, eravamo meno preparati. Per colmare il gap con le nazioni dove questa disciplina è più radicata, abbiamo cominciato a coltivare una cultura del trail con una programmazione a lungo termine che mancava agli atleti italiani. Una cultura della consapevolezza legata al fatto che non basta andare lontano e fare tanta strada, ma correre forte e a lungo. Abbiamo creato diversi raduni negli ultimi anni che hanno portato a una rivalutazione delle prestazioni oggettive”.

LE NOSTRE PUNTE DI DIAMANTE - Premesso che la forza di questa Italia sta nel collettivo con compagini competitive e coriacee in qualsiasi specialità, va comunque detto che non mancano individualità di livello. Se nella corsa in montagna classica al femminile il nome nuovo da tenere in considerazione e quello dell’orobica Vivien Bonzi, al maschile la nostra punta di diamante resta il trentino Cesare Maestri, un capitano di nome e di fatto. Nel trail corto Davide Magnini, anche se reduce da una intensa e lunghissima stagione invernale, è un innesto che fa tremare gli avversari. Menzione d’obbligo per Cristian Minoggio; la sua esperienza nel gestire gare tirate sarà preziosa. Al femminile, Fabiola Conti ha gambe e cuore per fare qualcosa di grande. Sulla long distance, storicamente il nostro Tallone d’Achille, avremo diverse frecce da scagliare: Andreas Reiterer, Martina Valmassoi e Giuditta Turini.

LE VOCI DEL TEAM - “Innanzitutto mi fa molto piacere che i tecnici abbiano creduto in me contattandomi e dandomi la possibilità di essere parte di questo gruppo” ha dichiarato il trentino Davide Magnini. “Arrivo da una lunga e intensa stagione di scialpinismo. Subito dopo il Trofeo Mezzalama ho iniziato a correre con continuità e, nella consapevolezza di non essere al top della condizione a inizio giugno, darò il massimo per onorare questa maglia”.

“Sto abbastanza bene” ci ha confidato Cesare Maestri. “Anche se non è stato un avvicinamento perfetto, agli italiani a Limana ho visto che la condizione era buona. Non dovrò quindi focalizzarmi troppo su quello che ho fatto, ma dovrò correre carico e convinto del mio potenziale. A Innsbruck saremo a due passi da casa. Mi aspetto tanto pubblico e una grande visibilità per il nostro sport. Come andrà? A livello individuale penso che avremo più chance sulle medie e lunghe distanze, per il ranking di squadra in ogni disciplina abbiamo elementi validi che combatteranno punto su punto per tenere alto i colori azzurri”. “Inizialmente tra i miei obiettivi vi era un pettorale per le gare di settembre all’UTMB e i mondiali erano davvero troppo vicini alla successiva gara di selezione” ha ammesso Martina Valmassoi. “Alla luce del successo ottenuto alla Transvulcania, con quel primo posto che mi ha garantito un accesso diretto, i miei programmi sono ovviamente cambiati. Che dire, so di non essere al top, ma so anche di avere l’occasione di rappresentare il mio paese in un vero trail di montagna al fianco di un bel gruppo di amiche. Sono motivata, orgogliosa di vestire una maglia azzurra e motivata a dare il massimo”.

QUATTRO GIORNI ALL’INSEGNA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILEIl comitato organizzatore tirolese proporrà quattro sfide (Vertical Uphill, Trail Short, Trail Long, Mountain Classic) su percorsi che si preannunciano impegnativi e iconici. Per quanto riguarda il pubblico, è già stato studiato un sistema di trasporti che limiteranno al massimo l’impiego di autovetture. I bus navetta saranno parte integrante di questo progetto e faranno regolarmente scalo in punti selezionati lungo i percorsi gara. In questo modo gli spettatori potranno spostarsi da un punto all'altro in modo flessibile. Il programma prevede per la serata di martedì 6 giugno la cerimonia di apertura con la ormai classica sfilata delle nazioni. Il giorno successivo, alle porte di Innsbruck, ad aprire le danze sarà gara vertical. Giovedì e venerdì andranno in scena le gare più attese e seguite: short e long trail, mentre sabato 10 a calare il sipario saranno la prova di corsa in montagna up&down e cerimonia di chiusura.

Accedi alla lista completi degli atleti azzurri che parteciperanno ai Mondiali inquadrando il QR code

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Martina Valmassoi e Davide Magnini, vincitori all’ultima Dolomyths Run Cesare Maestri agli ultimi Mondiali (@ Marco Gilberti)
#INSIDETHERACE

Dalle pareti agli strapiombi, dai buchi alle canne, dal grigio compatto alle concrezioni ocra: la roccia di Manikia (Grecia) non smette di stupire con le sue vie mozzafiato. Qui Federica Mingolla esprime tutta la grazia e la fluidità della sua arrampicata... ovviamente equipaggiata con un casco SIROCCO, un’imbracatura HIRUNDOS e i nuovi rinvii rapidi SPIRIT EXPRESS della gamma PERFORMANCE.

© 2022 - Petzl Distribution - Marc Daviet

ALLA CONQUISTA DEL TRAIL

Dall’UTMB alla Western States, Vibram è sempre presente alle gare più sfidanti, ai piedi di atleti come Stefano Ruzza di Francesca Cassi

Con l’annuncio della collaborazione tra UTMB World Series e Vibram, estesa a tutti e 35 gli eventi del circuito – incluso l’UTMB Mont Blanc – l’azienda italiana è l’official soles technology supplier delle gare per il triennio 2023-2025. La partnership è supportata dal Vibram Sole Factor Mobile Lab, presso il quale è possibile risuolare le proprie scarpe in diverse tappe del circuito. In questo modo, l’azienda è sempre più disponibile per aiutare gli atleti a scegliere tra una vasta gamma di progettate per il trail running e ispirate alle migliori prestazioni sui sentieri del circuito UTMB. Ma com’è fare parte del Team Vibram? Ce l’ha raccontato Stefano Ruzza.

Ciao Stefano. Quando e come ti sei avvicinato al running?

Ho iniziato a correre intorno al 2004. All’inizio per rimettermi in forma e per perdere qualche chilo: avevo scommesso che avrei corso la Stramilano. L’ho corsa bene, ed è partita la passione: ho fatto per anni gare su strada, fino alla maratona. Perché hai scelto di passare al trail running? Cosa ti appassiona di questa disciplina?

Di corsa in montagna fino al 2007 non ne ho fatta molta, solo brevi gare. Dal 2010 ho iniziato le vere competizioni, e mi sono scoperto molto portato per le lunghe distanze, le discese e in generale i dislivelli, nonostante io sia cresciuto in pianura. Ho amato fin da subito anche l’ambiente, e la filosofia di questo sport. Mi spostavo per allenarmi, tendenzialmente a Varese e nella Valle del Ticino.

Come mai hai scelto di fare il trail coach? Di cosa si occupa questa figura?

Mi è sempre piaciuto capire e studiare come allenarmi: ho letto tanto e ho imparato molto come autodidatta. Nel frattempo, qualche amico ha anche iniziato a chiedermi consigli e ho allenato per anni la mia compagna, che ha raggiunto notevoli risultati. Nel momento in cui le persone che mi chiedevano consigli sono diventate sempre di più, l’ho reso un vero e proprio lavoro, tra il 2018 e il 2019. Seguo molti atleti con obiettivi differenti – alcuni su distanze brevi, altri su distanze lunghe. Mi piace anche variare la metodologia, andare al di là della tabella – spiegare come affrontare psicologicamente l’allenamento, come equilibrare le gare, dare il giusto equilibrio senza mettere troppa pressione. Cerco di essere tranquillo e alla mano.

Ti definisci “empirista scettico”: cosa significa?

È una sorta di provocazione: i miei allenamenti sono basati su studi scientifici, così come il mio approccio in generale, ma al tempo stesso l’esperienza sul campo è fondamentale. La scienza è la base di tutto, ma ogni atleta è diverso e quindi il vivere l’allenamento è altrettanto importante. Puoi parlarci della tua esperienza in Alsazia del 19 maggio?

Ho deciso di correre questa gara qualche mese fa – forse non l’ho preparata come avrebbe meritato, ma mi sentivo in forma ed ero fiducioso. Purtroppo, patisco spesso le gare in notturna e non sono stato bene dopo 4/5 ore di gara. Già l’anno scorso mi ero detto che non avrei più partecipato a gare con partenza in notturna (alle 20, ndr), ma pensavo di aver finalmente trovato un compromesso. Mi spiace, ma non è grave. Come evolvono quindi i tuoi obiettivi della stagione?

Ci sarebbe stata la possibilità di qualificarmi direttamente per l’UTMB.

Al momento ho il calendario bianco: aspetto qualche giorno per scegliere una gara lunga per settembre o concentrarmi sulla TDS di Chamonix, visto che non richiede gare di qualifiche. Vedrò come starò a livello fisico. Non c’è più tempo per qualificarsi all’UTMB quindi poco male – c’è sempre quella dell’anno prossimo. Un possibile obiettivo è la Western States: proverò alcune gare qualificanti. Sono in lista d’attesa

CONQUERING THE TRAIL WORLD

From the UTMB to the Western States, the Italian firm born in Albizzate is always present on the most challenging trail running paths, at the feet of its athletes. With the announcement of the partnership with UTMB World Series, Vibram became the official soles technology supplier of all the 35 UTMB circuit races. The collaboration is backed up by the Vibram Sole Factor Mobile Lab, at which athletes can have their shoes resoled. This partnership will help athletes choosing from a vast range of shoes specifically conceived for trail running and inspired by the best performances on the UTMB circuit. We had a chat with Stefano Ruzza, member of the Team Vibram. Being part of the team means being constantly supported by the Tester Team; giving feedbacks to the company; and share fundamental values like performance and safety.

quest’anno, ma non posso aspettare di venire chiamato per allenarmi. Quali sono i risultati di cui vai più fiero?

Di sicuro il mio settimo posto all’UTMB del 2018. È stata davvero la giornata perfetta. Mi chiedo come ho fatto a non avere problemi. Poi, ho dei bellissimi ricordi della Diagonale des Fous. In generale, mi dà molta soddisfazione l’essere ancora competitivo dopo tredici anni di gare e davanti a giovani atleti molto forti.

Come sono i tuoi rapporti con gli avversari?

Ho buoni rapporti con tutti gli altri, sono amico con pochi perché raramente c’è occasione di allenarsi insieme – soprattutto perché amo allenarmi da solo. Di alcuni invidio molto le potenzialità, ed è sempre un piacere sentirli.

Com’è nata la partnership con Vibram? Quali valori avete in comune?

Ho conosciuto i ragazzi del tester team nel 2012, durante una gara. Erano ancora alla fase iniziale e visto che vivo non lontano da Albizzate mi hanno contattato per alcuni test. È stato molto naturale continuare con loro, l’azienda è vicino a casa quindi il rapporto è molto diretto. Come gare, il team Vibram spinge molto ovviamente su quelle sponsorizzate dall’azienda, ma io preferisco farne poche e ben preparate. Quando sono presenti sul percorso, è una cosa che aiuta tantissimo! Per quanto riguarda i valori, entrambi puntiamo molto su sicurezza e performance. Ci tengo, sia da atleta che da coach, a trovare il perfetto equilibrio – migliorare il più possibile salvaguardando il fisico, riducendo al massimo i rischi.

Qual è la tua suola Vibram preferita?

Quella con tecnologia Vibram Litebase, che permette di avere una suola più leggera senza intaccare le performance di grip e durata. È stato un ulteriore step che ha fatto ancora migliorare le prestazioni del brand e degli atleti. A livello di scarpa, al momento quella che preferisco, soprattutto per le gare lunghe, è la HOKA Speedgoat. È tra le più polivalenti e mi permette di non avere problemi ai piedi. La suola è in gomma Vibram Megagrip, perfetta per i terreni bagnati, sconnessi e scivolosi e con Vibram Traction Lug, piccoli inserti nei tasselli che aumentano la trazione su terreni sconnessi, una combinazione perfetta.

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ENGLISH VERSION
TRAIL RUNNING
Stefano Ruzza © Nicola Cardone © Nicola Cardone © Ale Beltrame

OVUNQUE TU VADA, ABBIAMO IL SANDALO PERFETTO PER OGNI TIPO DI AVVENTURA.

lizardfootwear.com
PHOTO: Michael Müller SUPER TREK SANDAL

SOLE, MARE, ROCCIA

L’AthLet’s Meet, il raduno annuale degli atleti SCARPA, si è trasferito in Sardegna per un incontro in una location mozzafiato di Susanna

Un paesaggio diverso dal solito quello che ha accolto gli atleti SCARPA per il meeting annuale del marchio. Siamo a Cala Gonone, in provincia di Nuoro, lontani dall’ambiente alpino e dai classici circuiti di trail running, dove una montagna inusuale la fa da padrona. Qui, dal 4 al 7 aprile, 32 runner si sono ritrovati per l’AthLet’s Meet, quattro giorni da spendere tra test prodotto, allenamenti, sessioni di brainstorming e un workshop verticale sull’uso dei social network per promuovere al meglio la propria immagine. Un evento originale, informale, ma molto costruttivo e specifico su cosa serve a un atleta. A supervisionare il lavoro del team, il brand manager di SCARPA Marco De Gasperi che ha rilasciato qualche dichiarazione in merito al raduno. “Per il mio ruolo, questo evento è di fondamentale importanza: grazie ai test con gli atleti, posso aggiungere i loro feedback ai miei per fornire all’azienda un parere a largo spettro su cosa migliorare nei prodotti. Attraverso i loro utili suggerimenti, riesco a direzionare meglio il mio lavoro di implementazione”.

GLI ATLETI - Una partecipazione molto sentita quella degli atleti selezionati. Uomini e donne provenienti da tutta Europa che si sono distinti per i loro (a volte sorprendenti) meriti sportivi. Spiccano infatti nomi di campioni come Manuel Merillas e Antonio Martinez Perez, autori nel 2022 di una storica doppietta sul podio dell’UTMB a Chamonix, Anna Comet Pascua, atleta entrata nella leggenda della corsa vincendo per la prima volta la Matrathon des Sables, e le giovani promesse Peter Frano e Hillary Gerardi. “Abbiamo un team sempre più riconosciuto a livello europeo” ha dichiarato De Gasperi. “Nel prossimo futuro ci concentreremo anche sui talenti americani. Questo incontro d'inizio stagione, ha visto la partecipazione di quelli che consideriamo i migliori esponenti del nostro team, tenendo con-

ENGLISH VERSION

SCARPA ATHLET’S MEET

Cala Gonone, Sardinia. Far from the alpine environment and the usual trail running circuits. Here, from the 4th to the 7th of April, 32 runners from the team SCARPA gathered for the AthLet's Meet, in a four days retreat to spend among product testing, training, brainstorming sessions and a workshop about social networks for personal branding. An event unlike any other; informal, but very constructive and specific about the needs of the athlete. The Supervisor of the team was Marco De Gasperi, runner and SCARPA brand manager. He supported through out the activities an increasingly international team made of runners who stood out for their (sometimes surprising) sport merits, including Manuel Merillas, Antonio Martinez Perez, Anna Comet Pascua, Peter Frano and Hillary Gerardi.

to dei risultati conseguiti nella scorsa stagione. Credo che questo progetto sia uno stimolo anche per coloro che non sono stati inclusi quest'anno, che faranno del loro meglio nelle competizioni per avere la possibilità di esserci nel 2024”.

UNA DISCIPLINA SU CUI INVESTIRE - “Questo evento anno dopo anno assume un valore sempre più strategico per la nostra azienda” ha dichiarato il Presidente di SCARPA Sandro Parisotto. “Il trail running è una disciplina in fortissima crescita, e la nostra realtà collabora con gli atleti più importanti del settore”. L’impegno del brand, infatti, non si limita a eventi come l’AthLet’s Meet. Solo quest’anno, il celebre calzaturificio sponsorizzerà più di 80 competizioni anche in territorio internazionale, tra cui il celebre Tor des Géants, con cui il brand ha una partnership triennale, la Skyrace des Matheysins, appena conclusa in territorio francese, e parte della Skyrunner World Series e la K42 Anaga Marathon di Tenerife, che si correrà a dicembre. Gli atleti SCARPA saranno poi presenti ai campionati mondiali di trail running, dove ognuno rappresenterà ovviamente la propria nazione, ma correndo con le calzature del brand ai piedi, così come alla LUT e all’UTMB.

“Noi di SCARPA investiamo sia in eventi di ultra trail che nelle gare di skyrunning e mountain running più corte. Questo per la varietà e la tecnicità del prodotto che presentiamo in collezione. La tendenza è focalizzarsi maggiormente sulle gare di ultra trail più blasonate (TOR, UTMB...), dove si ha una maggior esposizione mediatica. Non vogliamo però forzare i nostri atleti a orientarsi verso una distanza piuttosto che un'altra; ognuno deve seguire il proprio istinto e dedicarsi alla specialità che ritiene più adatta alle proprie caratteristiche”.

Andre Rodrigues (POR)

Anna Comet Pascua (SPA)

Antonio Martinez (SPA)

Aurelien Dunand Pallaz FRA)

Baptiste Ellmenreich (FRA)

Carmine De Grandis (UK)

Daniel Antonioli (ITA)

Daniel Jung (ITA)

Elisa Desco (ITA)

Emanuele Manzi (ITA)

Gabe Joyes (USA)

Helio Fumo (POR)

Hillary Gerardi (USA)

Ingrid Mutter (ROM)

Jon Shield (UK)

Jules Henri Gabioud (SUI)

Julien Rancon (FRA)

Lorenzo Beltrami (ITA)

Luca Del Pero (ITA)

Lucie Saclova (CZE)

Manuel Merillas (SPA)

Marcello Ugazio (ITA)

Marina Cugnetto (ITA)

Mario Olmedo (SPA)

Mojca Koligar (SLO)

Pablo Criado (SPA)

Peter Frano (SVK)

Philipp Ausserhofer (AUT)

Silvia Trigueros (SPA)

Stephanie Kroell (AUT)

Gyorgy Szabolcs (ROM)

Tim Pigott (UK)

TOMAIA / realizzata con filati Engineered Recycled Mesh e Recycled Microfiber 100%

High Compression Foam in EVA riciclata % con volumi maggiorati

BATTISTRADA / in gomma riciclata al 30% con disegno esclusivo SCARPA in mescola ATR GUM

SUOLA / PresaTRN-06 realizzata con un'alta percentuale di materiale di scarto. Tassellatura ampia e aperture sulla gomma per una miglior flessione e adattabilità

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ATLETI
Performance sulle lunghe distanze SPIN PLANET GLI
TRAIL RUNNING
© Maurizio Torri
© Jose Miguel Muñoz
T.Corti,viaSegantini,Arco(Italy)E.Veronese-ClimbingTechnology
ANTHEA

IL FUTURO DELLA CLIMATE ACTION

È già qui: Climate Partner sarà collaboratore della nona edizione degli ORBDAYS, il 9 e 10 luglio a Riva del Garda. La società si occuperà di calcolare e compensare le emissioni dell’evento di

Definire un piano solido e concreto di riduzione delle emissioni e contribuire finanziariamente ai progetti globali per il clima: così Climate Partner, società tedesca attiva dal 2006, nata a Monaco di Baviera, affianca le aziende nel loro percorso verso l’impegno sociale e ambientale, ormai imprescindibile in un mondo che ogni giorno deve fare i conti con le conseguenze del cambiamento climatico. La società offre progetti di neutralità ambientale che rispettano standard riconosciuti, come il Gold Standard o il Verified Carbon Standard. Questi progetti sono orientati verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Nel contesto di un insieme di valori in comune e del percorso di responsabilità climatica intrapreso da MagNet, la società tedesca sarà partner degli ORBDAYS 2023 a Riva del Garda. Ma come funzionano il calcolo, la riduzione e la compensazione delle emissioni? Cosa assicura la trasparenza di queste azioni? Ne abbiamo parlato con Francesca Milani e Lisa Mazzon, commercial sustainability managers di Climate Partner Italia.

Cos’è Climate Partner e di cosa si occupa?

FM: Climate Partner che è rimasta una start-up finché la tematica ambientale non ha preso piede, per poi crescere fino a diventare una realtà internazionale, con sedi in tutta Europa e America e un team di più di 500 persone. Seguiamo aziende del calibro di Volkswagen e Nestlé, ma anche piccole e medie imprese, cuore del tessuto imprenditoriale italiano. Il network di realtà è molto eterogeneo: alcune aziende vanno sensibilizzate, altre prestano già una certa attenzione alla sostenibilità senza però valorizzarla.

Con quante aziende lavorate?

FM: in Italia, lavoriamo con più di 180 aziende. A livello globale, invece, siamo a più di 6.000

Qual è il vostro obiettivo principale?

FM: misurare l’impronta carbonica e aiutare le aziende a ridurre le loro emissioni. La misurazione avviene attraverso lo studio di una serie di voci regolate dal Greenhouse Gas Protocol (GHG Protocol), che fornisce standard e strumenti per aiutare realtà ed enti diversi a tracciare i progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ci sono diversi tipi di emissioni, classificate come Scope 1 (emissioni dirette), Scope 2 (emissioni indirette) e Scope 3 (emissioni indirette della catena del valore). Classificare le proprie emissioni all’interno di queste categorie può essere difficile, ma è un passo fondamentale per

ridurre l’impatto climatico della propria azienda. Una volta raccolte tutte le voci, vengono trasformate in CO2 usando gli Emission Factors – database internazionali dove per ogni materia prima viene definita una quantità precisa di anidride carbonica. Con questo report serve a capire dove si può andare a ridurre. Ovviamente non si può fare in modo casuale: bisogna essere sicuri che le strategie di riduzione apportate avranno un impatto decisivo.

Ci parlate meglio dei differenti Scope?

LM: le emissioni Scope 1 sono quelle dirette, delle fonti di proprietà o controllate dall’azienda. Vi rientrano quindi il riscaldamento, l’aria condizionata, la flotta aziendale (auto, furgoni, camion) ma anche quelle rilasciate durante i processi industriali e la produzione in loco. Le emissioni Scope 2 sono quelle indirette, di gas a effetto serra derivanti dall’energia acquistata o acquisita. Generalmente, si tratta di un impatto relativamente basso. Le emissioni più impattanti sono lo Scope 3: viaggi di lavoro, spostamenti dei dipendenti, materie prime, logistica in entrata e in uscita, scarti di produzione. Si tratta in media del 7090% delle emissioni totali dell’azienda, molto spesso a causa delle materie prime. È difficile ridurle, a meno che uno non si produca la propria materia prima o abbia degli studi molto precisi sulla sua provenienza. Per questo, molto spesso occorre coinvolgere la propria filiera a monte e a valle.

Come funziona la riduzione?

LM: si tratta di definire degli obiettivi e le misure per raggiungerli. Possono essere le azioni più semplici – come rimborsare ai dipendenti l’abbonamento ai mezzi pubblici, come incentivo, oppure utilizzare energia “green” – oppure strategie complesse, science-based target, in allineamento con la commissione di Parigi e con l’obiettivo di tagliare il 90% delle emissioni entro il 2030. Aiutiamo l’azienda a definire i loro target, supportandoli attraverso workshop con i diversi dipartimenti.

La riduzione è un processo intrapreso da molte aziende?

LM: sempre di più e per vari motivi. Primo, perché l’IPCC e gli scienziati ci stanno chiedendo di ridurre l’impronta carbonica in tutti i modi, per limitare l’innalzamento delle temperature globali. Poi, in risposta alle accuse di greenwashing che sovente sono state mosse contro le aziende che compensano solamente, senza ridurre, perché la compensazione è come lavarsi la coscienza. Infine, per i prezzi dei crediti che stanno crescendo: conviene prima di tutto ridurre per risparmiare sulla compensazione.

28 RESPONSABILMENTE
Francesca Cassi Il team italiano Lisa Mazzon, commercial sustainability manager Francesca Milani, commercial sustainability manager

THE FUTURE OF CLIMATE ACTION

Defining a solid and concrete plan to reduce emission and financially contribute to global environmental projects: that’s how Climate Partner, a German company active in Munich since 2006, helps international companies in their path towards social and environmental commitment. Climate Partner offers carbon neutrality projects that meet standards like the Gold Standard or the Verified Carbon Standard. Thanks to the values we share and coherently with MagNet’s journey towards environmental sustainability, the company will

Come avviene invece la compensazione?

FM: l'idea è nata dal protocollo di Kyoto: ovvero, quella di sostenere i Paesi in via di sviluppo per far sì che prendessero già la strada più sostenibile possibile. Successivamente si sono sviluppati il Gold Standard e il VCS Standard, che attestano che i progetti da loro certificati evitano ed eliminano CO2 dall’atmosfera: energie rinnovabili (impianti fotovoltaici o eolici); progetti nature-based (riforestazione, piantumazione); progetti sociali per la protezione della comunità sociale (fornelli con gas “pulito”, fonti di energie sane, pozzi, ec.). L’idea alla base di questi progetti è che le emissioni sono nell’atmosfera e non importa da dove arrivino: se emetto x a Parigi, possono togliere x da un’altra parte.

Come funzionano i crediti carbonio?

LM: ogni credito ti dà diritto a una tonnellata di CO2. I crediti ovviamente sono disponibili solo un certo periodo di tempo dopo l’avvio del progetto: se pianto un albero, non inizio immediatamente a togliere CO2. Tutte le aziende con cui lavoriamo si impegnano sia nella riduzione che nella compensazione: ciò che non si riesce a ridurre, si compensa.

Come funziona il “mercato” dei crediti? Rimane iniziativa di ogni singola azienda?

FM: è un mercato di base volontario. Quello obbligatorio è gestito dalla Comunità Comunità Europea che ha imposto alle aziende più energivore (petrolifero, acciaio) di acquistare dei crediti.

Veniamo, invece, agli eventi: come funziona in questo caso?

LM: per gli eventi si misurano le emissioni generate durante lo svolgimento di ogni anno. Per esempio, si calcola l’energia elettrica utilizzata (luci, installazioni, ecc.); il catering (a minor impatto se vegano o vegetariano); spostamenti dell’organizzazione e degli sponsor e eventualmente dei partecipanti; materiale in generale (gadget, bottiglie di plastica, altri imballaggi). Il calcolo viene fatto inizialmente a priori, per capire dove si può già ridurre, che attività si possono evitare o modificare, così da avere un minore impatto. Poi, si ricalcola post evento per conferma. Con il totale, si acquistano i crediti per compensare l’inquinamento provocato per rendere l’evento il più sostenibile possibile.

be partner of the ORBDAYS 2023 in Riva del Garda. But how do the two processes of calculation and compensation work? We had a chat with Francesca Milani and Lisa Mazzon, commercial sustainability manager e sales manager di Climate Partner Italy. Calculating, reducing and compensating carbon emissions is a voluntary initiative that every firm

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ENGLISH VERSION Same performance, less CO ₂ emissions DRAGONTAIL TECH GEO -28,8% GARMONT.COM

LA MONTAGNA NEL MONDO VIRTUALE

Durante l’Oberalp Summit 2023 è stato trattato il tema del Metaverso per poter capire se questa tecnologia può convivere e supportare anche il mondo dell’outdoor

“ Il tema del metaverso ci ha appassionati fin da subito, perché porta con sé più domande che risposte. La montagna diventerà un’esperienza che si potrà vivere anche nel mondo virtuale? Nasceranno comunità e appassionati di sport alpini nel Metaverso? Ancora non lo sappiamo, ma è importante scoprirlo adesso per stare al passo con i tempi e per capire quali sfide e quali opportunità ci attendono come Gruppo Oberalp” Christoph Engl, ceo del Gruppo Oberalp

Il 9 e il 10 maggio si è svolto a Venezia, sulla splendida isola di San Servolo, l’Oberalp Summit, l’incontro annuale organizzato dal gruppo altoatesino. Un programma come sempre ricco di spunti dove il tema del metaverso ha fatto da padrone. La giornata del 9 maggio infatti è stata caratterizzata da due eventi principali: la presentazione del report di sostenibilità “Contribute” e la conferenza dal titolo “La montagna e il Metaverso: sinergia o contraddizione?”. Il tutto con la possibilità di accedere continuamente a una Virtual Reality Room e una Secret Room. In occasione dell’evento, è stata anche condotta una ricerca con l’obiettivo di analizzare e approfondire le opportunità e i limiti di questo mondo virtuale per le aziende specializzate negli sport di montagna. Lo studio è stato condotto su oltre 2.500 intervistati di cui il 55% era over 50, il 27% donne e l’8% aveva già familiarità con il tema. Dall’analisi, è emerso come sia ancora prematuro presentare i prodotti in formato esclusivamente virtuale, la tecnologia può essere però usata per supportare presentazioni di programmi didattici per spiegare il migliore utilizzo degli articoli sportivi e creare consapevolezza nel loro utilizzo. A riprova di questo, il brand ha organizzato un’esuberante sfilata per presentare gli highlight delle collezioni SS 24 dei suoi brand con l’aiuto di modelli e ballerini. La giornata del 10 maggio, invece, si è svolta a Montebelluna, cittadina da sempre considerata centro di eccellenza dell’industria calzaturiera.

Nel 2005, il Gruppo Oberalp ha aperto una filiale proprio lì, con l’obiettivo di sviluppare la prima collezione di calzature per il marchio Salewa lanciata successivamente nel 2006. Oggi, a Montebelluna, lavorano 70 persone che si occupano di ricerca e sviluppo, controllo qualità, processi di produzione e distribuzione, e testing e prototipazione. Nella sede vengono prodotti: calzature, attrezzatura ed equipaggiamento tecnico.

LE OPPORTUNITÀ

“Cos’è il Metaverso? Questa è una domanda a cui non è facile rispondere solo con una frase. Il Metaverso non è un’app, non è un software, è un mondo virtuale, che però sta diventando realtà”.

Nel 2022, gli investimenti in aziende e start-up che operano nel Metaverso sono stati pari a 120 miliardi di dollari. Secondo le stime della società

di consulenza tedesca, Dr. Wieselhuber & Partner GmbH, questo mercato nel 2030 varrà tra uno e otto trilioni di dollari: il Metaverso rappresenta quindi oggi un’opportunità di investimento per le aziende di ogni settore.

“L’idea di parlare di Metaverso è nata dall’esigenza di capire quale sarebbe stata la prossima fase di sviluppo per il nostro business online, sia in un’ottica di vendite che a livello strategico di brand building e comunicazione. Abbiamo lanciato il primo sito e-commerce nel 2015 con il marchio Salewa. Da allora, l’acquisto dei nostri prodotti è diventata un’esperienza multicanale, dove coesistono negozio fisico ed e-commerce. È doveroso quindi interrogarci sulla vita dei nostri marchi anche nel Metaverso”

Ruth Oberrauch, membro del cda del Gruppo Oberalp

L’azienda vuole cogliere le potenzialità del Metaverso annunciando lo sviluppo, nel breve periodo, di esperienze virtuali per gli appassionati di montagna, ma anche per chi muove i primi passi (che siano “virtuali” o fisici) sulle montagne. Per interagire al meglio con partner e clienti, Oberalp si occuperà di sviluppare degli showroom virtuali e degli altri servizi digitali per un’esperienza di prodotto unica per i suoi sei marchi di montagna: Salewa, Dynafit, Wild Country, Pomoca, Evolv e LaMunt. A questo proposito, Salewa ha sviluppato di recente una soluzione innovativa per visualizzare le proprie tende grazie all’uso della realtà aumentata, che non è ancora stata applicata nei punti vendita.

In più, il Metaverso rappresenta una grande opportunità per i marchi che vogliono costruire la propria reputazione sulle future generazioni tramite iniziative mirate alla Gen Z, con l’obiettivo di costruire relazioni solide e durature anche per i futuri frequentatori della montagna. Un’altra caratteristica del Metaverso, ritenuta interessante da Oberalp, è la possibilità di integrare piattaforme di formazione: poter sviluppare presentazioni approfondite e dettagliate su piattaforme digitali porterà notevoli vantaggi.

LO STUDIO “LA MONTAGNA E IL METAVERSO”

Dallo studio sono emersi quattro punti cardine:

1. coniugare l’esperienza outdoor con la realtà virtuale è di interesse degli amanti della montagna

2. un’esperienza di shopping virtuale per esprimere sé stessi che rafforza il legame con i consumatori

3. e-commerce nel Metaverso: un beneficio per consumatori, aziende e per l’ambiente

4. l’impatto dei mondi virtuali sulla catena di valore dei prodotti di montagna

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EVENTI

La montagna va vissuta tramite tutti i cinque sensi, il Metaverso non si può sostituire a questo, ma può essere uno strumento per attività e iniziative virtuali rivolte a chi pratica sport in montagna. Nonostante gli amanti della montagna preferiscano stare all’aperto, il Metaverso può aiutarli ad aprire nuovi orizzonti su nuovi sport.

Anche le aziende potrebbero usufruire di questo servizio, realizzando degli store virtuali, in modo da trasformare lo shopping in un’esperienza immersiva. Legato a questo, nel medio-lungo termine, le aziende nel Metaverso potranno presentare i propri prodotti in modo più approfondito e dettagliato: gli utenti avranno così la possibilità di scegliere con maggiore attenzione e cura cosa acquistare online. Questo porterebbe ad un beneficio ai consumatori, alle aziende e all’ambiente, in quanto i resi sugli acquisti si ridurranno e di conseguenza diminuiranno anche le emissioni di carbonio dovute al trasporto di merci e rifiuti.

Queste potenzialità del Metaverso toccano non solo l’azienda e l’utente finale, ma anche l’intera catena di valore. La realtà virtuale può contribuire al miglioramento della collaborazione con i fornitori tramite la creazione di una visualizzazione con l’aiuto di Multiuser VR, che offre supporto a livello linguistico, riducendo così i costi per le trasferte e, di conseguenza, l’impatto ambientale; oltre che possibilità di training da remoto garantendo una maggiore flessibilità dei processi.

THE MOUNTAINS IN THE VIRTUAL WORLD

The Oberalp Summit, organized by the Oberalp Group, took place in Venice. The main topic discussed was the Metaverse and its relationship with the outdoor world. For the occasion, the firm presented the results of a study conducted on this topic, which showed that outdoor enthusiasts are interested in this relationship and that the use of this technology could be profitable for companies and for the environment. During the evening of the first day of the event, the brand Salewa presented a new collection of clothes created by using a different method than usual, since the needs and the habits of the customers are in constant evolution. If a firm wants to keep up with this, it needs to change inside in terms of new products and approach.

The second day of the event took place in Montebelluna (TV) where there is a Salewa subsidiary, and where in 2006, the first collection of Salewa’s shoes was launched. Today, the employees working there are 70 and they are specialized in R&D, quality control, testing and processes of production and distribution.

Come dicevamo, l’evento ha compreso una sfilata con le nuove collezioni dei marchi del gruppo Oberalp. Nello specifico, la collezione Salewa è nata da un approccio diverso rispetto al solito: le abitudini, i bisogni e il muoversi in natura sono in continua evoluzione e, stare al passo con questo cambiamento, presuppone anche una trasformazione in termini sia di approccio alla produzione di nuovi prodotti che di comportamento interno all’azienda. Abbiamo fatto due chiacchiere con Sofia Bertolini, junior product manager del brand, per approfondire questo cambio di vision.

Il concetto di outfit multifunzionale è abbastanza rivoluzionario. Come vi è venuta l’idea e come pensate si possa sviluppare in futuro?

Abbiamo iniziato la pianificazione e lo sviluppo di questa collezione con un approccio diverso dal nostro normale modus operandi, in quanto ci rivolgiamo a un ampio spettro di consumatori: da quello che già pratica con regolarità l’attività di montagna, a chi si sta avvicinando ora all’outdoor. Ci siamo quindi basati su una consumer journey map, un’analisi dove al centro abbiamo messo il consumatore nel setting di un’attività di trekking, prendendo in considerazione quelli che sono i suoi bisogni e i suoi pain point prima, durante e dopo l’attività. Questo ci ha permesso di avere una visione a 360 gradi e di rilevare quelli che sono gli aspetti per lui cruciali e più rilevanti. Due sono i concetti chiave che sono emersi dall’analisi: il concetto di funzionalità, ossia la ricerca di un prodotto funzionale e performante, e il concetto di adattabilità, ossia la ricerca di un capo facilmente adattabile e regolabile alle diverse circostanze (metereologiche e di contesto) e ai possibili diversi utilizzi. Per lo sviluppo di questa collezione ci siamo quindi concentrati su questi due punti. Vivere un’esperienza di trekking, vuol dire anche vivere un’esperienza con il prodotto. Per questo motivo abbiamo creato outfit con dei dettagli e lavorazioni che creano la differenza favorendo e migliorando sia la performance che l’esperienza. Il concetto di outfit multifunzionale nasce proprio da qui: dall’andare incontro alle richieste di adattabilità e

funzionalità. Il consumatore contemporaneo ha bisogno di un significato alla base di un prodotto, per questo la nostra direzione sarà sempre di più a supporto del concetto di multifunzionalità offrendo prodotti versatili senza perdere gli standard tecnici e di performance.

La fibra Alpine Hemp è, ancora una volta, protagonista. Quanto è importante per voi realizzare capi performanti e, allo stesso tempo, responsabili?

Da diverse stagioni, il connubio performance-sostenibilità sta alla base dei nostri sviluppi. L’obiettivo è proprio la realizzazione di prodotti performanti che durino nel tempo ma allo stesso tempo che abbiano un minor impatto ambientale. A volte lo sviluppo di un tessuto, la ricerca di fibre alternative o di novità tecnologiche richiede molto più tempo prima che un prodotto diventi realtà. Nonostante ciò, Salewa crede fermamente nell’utilizzo di fibre naturali avendo a cuore le tematiche di sostenibilità e circolarità. Per questo motivo ricerchiamo e utilizziamo le risorse con attenzione, con un’accurata consapevolezza del nostro impatto e un profondo desiderio di preservare l’ambiente oggi e per le generazioni future, senza ovviamente compromettere la performance dei prodotti. In questa nuova collezione trekking viene utilizzato un tessuto composto al 60% da canapa e al 40% da Sorona poliestere vegetale, un'innovativa fibra di poliestere composta da politrimetilentereftalato (PTT), un polimero ottenuto dalla fermentazione del glucosio e dalla lavorazione dei semi di mais. La canapa è un materiale dalle numerose qualità sostenibili: la sua coltivazione richiede meno acqua e in particolare quella alpina può crescere in condizioni climatiche difficili senza l'uso di pesticidi o fertilizzanti chimici. Inoltre, è biodegradabile, quindi il suo impatto ambientale a fine ciclo vita è ridotto. Questo blend di canapa e Sorona permette la realizzazione di capi morbidi e confortevoli, grazie all’elevata elasticità meccanica della fibra di poliestere, e allo stesso tempo performanti grazie alle proprietà intrinseche dei materiali selezionati. Si è creato un tessuto tecnico, piacevole al contatto con la pelle e allo stesso tempo performante e funzionale.

31 EVENTI
“Vivere un’esperienza di trekking, vuol dire anche vivere un’esperienza con il prodotto”
ENGLISH VERSION SOFIA BERTOLINI, JUNIOR PRODUCT MANAGER

LIVE TO DISCOVER

È questo il grande credo che muove

Jack Wolfskin: fin dal 1981, il brand tedesco ha cercato soluzioni sostenibili per permettere a tutti di godersi la natura.

Ne abbiamo parlato con il ceo, Richard Collier di Pietro Assereto

Dopo ben 17 anni passati in Norvegia, nel ruolo di chief product officer per Helly Hansen, Richard Collier è stato nominato ceo di Jack Wolfskin il 1° dicembre 2020. Si è posto l’obbiettivo di migliorare il posizionamento strategico del brand e di renderlo più internazionale, senza mai dimenticare però le radici outdoor dell’azienda. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare due parole insieme sulle sfide che lo attendono, le sue motivazioni, la responsabilità ambientale e molto altro.

Come si è evoluto il posizionamento del brand da quando sei stato nominato ceo?

È cambiato parecchio. Quando sono arrivato, infatti, Il brand era molto concentrato sul lato fashion e avevo la sensazione che si stesse perdendo la sua vera identità: l’outdoor vero e puro.

Quando Ulrich Dausien fondò Jack Wolfskin nel 1981 lo fece davanti a un falò in Canada, con la consapevolezza che stava provando freddo perché non aveva l’attrezzatura adatta. Sulla base di questa esperienza, iniziò a ricercare i materiali idonei per realizzare prodotti per l’outdoor. Ecco, io sono molto legato a questa filosofia dell’azienda e secondo me è importante ricordarsi le nostre origini. Vogliamo arricchire e intensificare le esperienze in mezzo alla natura e, soprattutto, dare a tutti la possibilità di farlo. Ci impegniamo per sviluppare innovazioni avanguardistiche e teniamo molto a cuore gli aspetti ambientali, avvalendoci dei punti di forza dell’essere tedeschi: ingegneria, tecnologia e design.

Come si è concluso il 2022 e come è iniziato invece questo 2023?

Nel 2022 abbiamo registrato una grande crescita a due cifre, è stato un anno fantastico sotto questo punto di vista. Certo, non senza ostacoli: avevamo, infatti, 13 negozi in Russia che, per ovvi motivi, abbiamo dovuto chiudere. A Shanghai invece, dove abbiamo 15 negozi, è stato un anno difficile per via della pandemia. Questi primi mesi del 2023 sono partiti un po’ a rilento soprattutto in Europa (precisamente con la vendita all’ingrosso) mentre il nostro business in Cina – che è molto importante – sta letteralmente volando.

Quali passi avanti avete fatto nel processo di internazionalizzazione del brand?

Quando sono arrivato uno dei focus principali era proprio questo. La prima cosa che abbiamo fatto è stato suddividere il mercato europeo in diverse regioni. Il nostro mercato principale era e rimane DACH, l’area composta da Germania, Austria e Svizzera. A questa abbiamo aggiunto il Nord Europa (Regno Unito, Benelux, Scandinavia), l’Est Europa – in Polo-

nia avevamo un distributore mentre ora abbiamo aperto la filiale – e poi il Sud Europa (Italia, Spagna, Francia, Grecia), affidata a Massimo Carnelli. Puntiamo molto, per motivi diversi, sul mercato italiano e spagnolo.

Che differenze riscontrate tra il mercato italiano e quello europeo?

Vi è una concezione diversa del vivere la montagna e l’outdoor, e questo si riflette ovviamente sui prodotti utilizzati. Di recente, in stretta collaborazione con il team del Sud Europa, abbiamo sviluppato la linea Light Hiking: una collezione ideata per le temperature che si registrano in estate in Italia. C’è stato uno studio approfondito sui materiali, con una costante ricerca di tessuti leggeri.

Sono ormai tre anni che ricopri questa posizione. Qual è la tua motivazione nel far sì che i valori del brand vengano messi in atto?

È ovviamente tanta. Noi in Jack Wolfskin vogliamo che la gente torni a esplorare e a scoprire la natura nella sua forma più pura perché siamo sicuri che se viene capita, verrà anche più rispettata e protetta. Stiamo svolgendo un bel lavoro sotto questo punto di vista, così come sul concetto di conservazione del territorio: vogliamo rendere il consumatore consapevole e responsabile.

Lato sostenibilità, come vi state muovendo oggi e cosa prevedete per il futuro?

Fare parte dell’industria tessile e, allo stesso tempo, essere sostenibile è una bella sfida. Una cosa che mi ha impressionato quando sono entrato nell’azienda è stato vedere quanto fossero avanti lato sostenibilità: non è infatti un qualcosa che puoi cambiare da un giorno all’altro, ma necessita di tempo e duro lavoro. Jack Wolfskin ha iniziato a lavorarci all’inizio degli Anni 2000. A partire dal 2009 il PFOA è stato completamente abbandonato, dal 2012 l’utilizzo del PFC è stato ridotto per essere totalmente rimosso nel 2020 per le linee abbigliamento ed equipment. Facciamo, inoltre, sempre una ricerca meticolosa sulle materie prime naturali, dal cotone organico alla piuma per le nostre giacche, certificate RDS. Senza menzionare tutti i prodotti certificati bluesign e il processo di riciclo che facciamo. A ogni modo, questo secondo me è solo la base: se vuoi essere un brand di successo nel settore outdoor, devi come minimo garantire questi standard.

Il processo di R&D all’interno dell’azienda segue questa linea?

L’intero dipartimento ha come unico credo quello di essere responsabile e sono costantemente alla ricerca di un modo di diminuire la nostra impronta ecologica. In futuro ci saranno tanti materiali e tessuti naturali,

32 INTERVISTE
Richard Collier, ceo Jack Wolfskin

IT’S TIME TO REWILD

We had the chance to meet with Richard Collier, ceo of Jack Wolfskin. Since his appointment, he has focused on the development of the strategic positioning and the further internationalization of the brand. “Ulrich Dausien founded Jack Wolfskin in 1981, around a campfire in Canada, feeling cold because he did not have the right gear for his trip. Based on this experience, he began researching suitable materials to make true outdoor products. I wanted to go back to that, to the roots

DURABLE RELIABLE ADAPTABLE

INTERVISTE
UP FOR ANYTHING
INTENSE SHOES

CAPI TECNICI DAL DESIGN ECOLOGICO

Ternua ha progettato, per la prossima stagione primavera-estate, una linea trekking che unisce multifunzionalità, tecnologia monomateria

Se si dovesse scegliere una parola per definire la nuova collezione del brand basco sarebbe eco-design. Non certo un modus operandi nuovo per Ternua che, fin dal 1994, sceglie tessuti e trattamenti di qualità e altamente tecnologici ma anche sostenibili e realizzati nel rispetto dell’ambiente. Da sottolineare il lavoro svolto dal dipartimento di ricerca e sviluppo nell'impegno per la monomateria, promuovendo l'uso di un unico materiale nei capi di abbigliamento in modo che possano essere completamente riciclati alla fine del loro ciclo di vita.

Pur avendo introdotto nuovi capi, come le giacche Teslin e Valdur, o i pantaloni Kusofit Lite o Felkin (anche in versione bermuda), va segnalato il restyling dei pezzi forti della gamma: prodotti già presenti nelle passate stagioni che sono stati “confermati” grazie al feedback ricevuto da parte di negozi e consumatori, come le giacche Kars, il Kimo o il Verkom, per uomo e donna.

Tre modelli con funzionalità diverse, realizzati con tessuti eco molto versatili, oltre che abbinabili ad altri capi di altre gamme.

KARS JKT - con tecnologia Sheltec Active Flex, è progettata per proteggere dalla pioggia.

KIMO JKT - ha un tessuto interno Warmshell Breathe e uno esterno Microshell, è più incentrato sull'isolamento, come giacca a vento.

VERKOM JKT - realizzato in Stormfleece Pro, ha la triplice funzione di proteggere dal vento, dal freddo e dalla pioggia.

Tutti i modelli sono leggeri, traspiranti e compatti, ideali per essere trasportati nello zaino e occupare pochissimo spazi.

Per quanto riguarda i pantaloni, vi sono i Rotor Pant (uomo e donna) e i Vaxlar Pant (uomo), realizzati con tessuto proveniente dal progetto Redcycle: reti da pesca riciclate provenienti dal Nord della Spagna. Entrambi sono disponibili in versione lunga e corta. Sono capi molto resistenti, traspiranti e ad asciugatura rapida che confermano come tecnicità e sostenibilità possano andare di pari passo.

Le t-shirt di Ternua godono del trattamento antibatterico Polygiene, che impedisce la crescita di funghi e batteri che possono causare cattivi odori. Questo grazie alla bassa concentrazione di sali d'argento (cloruro d'argento), riciclati da bobine, raggi X, ecc., che hanno proprietà antimicrobiche.

INFO: Ternua - infor@ternua.com

34 ANTICIPAZIONI SS 24
In foto, Aftira Tank Top per lei e Skeld PL per lui: maglie da trekking con trattamento antibatterico Polygiene
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www.paragonshop.it

UNIVERSO CLIMBING TECHNOLOGY

Le nuove linee di imbraghi, caschi e rinvii portano notevoli vantaggi grazie a un'attenta progettazione e a una produzione che ha visto negli ultimi due anni importanti investimenti nello stabilimento di Cisano Bergamasco

COSMO & IRIS

Un imbrago a tre fibbie tecnico, leggero ed ergonomico. Sviluppato per l’arrampicata tecnica in montagna, le grandi pareti, le vie di ghiaccio e misto, garantisce vestibilità e libertà di movimento. L’innovativo anello di assicurazione senza cuciture è di ingombro ridotto, mentre la geometria e la dimensione dei cosciali permette un’eccellente ripartizione dei carichi durante le attese in sosta e in calata in doppia. I punti di legatura sono rinforzati e provvisti di indicatore di usura; i porta-materiali mantengono l’attrezzatura accessibile anche durante i passaggi più difficili. I porta-materiali posteriori sono più rigidi per accogliere l’attrezzatura addizionale; ed è presente un anello posteriore più morbido per accessori di servizio. Morbido e flessibile, è possibile ripiegarlo e porlo comodamente nello zaino. L’imbrago è disponibile nei modelli uomo e donna.

MORFO SET NY PRO

Un rinvio ergonomico, performante e robusto. Provvisto di moschettoni forgiati a caldo con fettuccia rastremata in UHMWPE (polietilene ad altissimo peso molecolare). È ideale per lavorare vie al proprio grado limite. È uno dei più leggeri della categoria. La forma snag free del becco è studiata per avere massima libertà di moschettonaggio; la curva del dorso facilita l’impugnatura. Il moschettone superiore presenta una leva dritta, quello inferiore una sagoma forgiata per il perfetto inserimento della corda anche in situazioni difficili. La fettuccia è ultraleggera, con larghezza variabile (16/25 mm). Disponibile nelle lunghezze da 12 17 e 22 cm.

GALAXY & ECLIPSE

Morfo è anche il nuovo moschettone ergonomico dal design dinamico e moderno, realizzato in lega leggera e forgiato a caldo, disponibile nella versione con leva dritta, sagomata o ghiera a vite. La sezione di Morfo è variabile per conferirgli un eccellente rapporto peso / resistenza e può sopportare elevati carichi di tenuta. La versione S di Morfo è provvista di leva dritta con intaglio diagonale ergonomico per migliorarne l’apertura; la B è provvista di leva sagomata forgiata a caldo che permette un perfetto inserimento della corda anche nelle situazioni più difficili, mentre la SG presenta una ghiera di chiusura che permette di creare soste e collegamenti in qualsiasi situazione.

Due modelli ventilati e polivalenti studiati per una maggiore protezione della testa. Ideali per l’alpinismo, le cascate di ghiaccio, l’arrampicata, il canyoning e le vie ferrate. La struttura è ibrida: la calotta esterna è in ABS, a prova di urti e rigature; il guscio interno è in EPS, che garantisce una protezione supplementare. Il profilo inferiore è sagomato per aumentare l’area di protezione dagli impatti. Entrambi sono stabili sulla testa e, grazie alla loro forma avvolgente, riducono l’ingombro durante l’uso; inoltre, la superficie di ventilazione è tra le più ampie della categoria. Il sistema di regolazione del girotesta è simmetrico e permette un’immediata regolazione della taglia. L’imbottitura interna è assorbente e lavabile. I due modelli possono essere indossati comodamente anche con i capelli raccolti in una coda di cavallo.

36 ANTICIPAZIONI SS 24
INFO: climbingtechnology.com
325
325
TAGLIE / da 48 a 56 cm PESO / 285 g PESO / 107 g nella lunghezza da 12 cm PESO / SG – 50 g TAGLIE / da 54 a 62 cm PESO / 330 g Cosmo Iris Eclipse Galaxy
PESO /
g (in taglia M) PESO /
g (in taglia M)

DR. DUFFEL

Una borsa come nessun’altra. Ampia apertura con meccanismo autoportante ispirato alla pratica borsa da dottore, la DR. DUFFEL è perfetta per trasportare tutto il necessario in modo comodo e ben organizzato.

+ Disponibile nelle misure 20, 30, 40, 70, 110 L

+ Costruita in resistente CORDURA N/1000D

+ Spallacci estraibili per passare da borsa a zaino

+ Rapido accesso laterale allo scomparto principale

Meccanismo autoportante.

B A C H - E Q U IP M E N T C O M

IMBRAGATURA C.A.M.P. ESCAPE: LEGGERA, TRASPIRANTE E COMODA

Un’imbragatura polivalente, leggera, traspirante, comoda e compattabile. L'innovativa Smart Webbing Technology è composta da fettuccia in poliestere e fibra in tessuti monofilamento contemporanea e garantisce un’uniforme distribuzione del peso sull’intera superficie di cintura e cosciali, oltre a un'efficace traspirabilità. Gli anelli portamateriale sono quattro: quelli anteriori sono preformati per facilitare l’aggancio e lo sgancio dell’attrezzatura, quelli posteriori sono più flessibili e compatti. Non mancano un anello supplementare posteriore in cordino semirigido per non intralciare se inutilizzato, due slot per i moschettoni Hub e l’asola per il sacchetto portamagnesite.

IDRATAZIONE PULITA E RAPIDA CON

PLATYPUS DAYCAP

CARATTERISTICHE

• Per alpinismo, arrampicata, vie sportive multipitch

• Fibbie rapide autobloccanti in acciaio inox su cintura e cosciali

• Elastici di collegamento dei cosciali con fibbie in plastica a sgancio rapido

• Anello di servizio in contrasto colore e punti d’attacco rinforzati

• Mesh 3D traspirante, comodo e leggero

TAGLIE / dalla S alla XL

PESO / 305 g (taglia M)

INFO: C.A.M.P - 0341.890117 - contact@camp.it

Il filtro DayCap è stato progettato per adattarsi alla maggior parte delle borracce, tra cui le bottiglie wide-mouth Nalgene, HydroFlask, e la Yeti Yonder. Include un beccuccio ottimizzato per far passare l'acqua attraverso il filtro e che richiede il minimo sforzo da parte dell'utente. È, infatti, sufficiente sollevare la bottiglia come di consueto e bere. Il DayCap, che comprende la stessa struttura a fibre cave degli altri famosi filtri Platypus, rimuove il 99,99% di batteri e protozoi dalla fonte d'acqua e filtra fino a 1 litro d'acqua al minuto.

ADERENZA ASSICURATA

CON IL SANDALO SUPER TREK DI LIZARD

Il sandalo Super Trek è creato per avventure di più giorni su terreni misti. Grazie ai cinturini regolabili, il sandalo è comodo e traspirante. L’intersuola e il plantare garantiscono una sensibilità reattiva, un fit di supporto e una superficie testurizzata per un’aderenza extra, anche su terreni accidentati. Disponibile sia per uomo che per donna.

PESO /

72 g

HDRY X DYNAFIT, PER ANDARE ANCORA PIÙ VELOCE

TOMAIA / con imbottitura traspirante in mesh spacer

PLANTARE / EVA sagomata

INTERSUOLA / TREK EVA con drop progressivo di 8 mm

SUOLA / Vibram ECO Step

INFO: SCOTT SPORTS Italia - 035.756000infosport@scott-sports.it

a Elevation WP è una scarpa da alpinismo ramponabile molto leggera (400 g), totalmente impermeabile grazie alla tecnologia HDry. Creata attraverso una stretta collaborazione tra i due brand, fissa nuovi standard nel segmento delle scarpe da alpinismo leggero. Il team di designer ha unito agilità e stabilità per una scarpa di questa classe di peso. L’Elevation WP è compatibile con tutti i ramponi semiautomatici. Per aumentare la rigidezza e la durezza, la scarpa presenta una piastra in Pebax integrata all’interno che è più spessa sul tallone, in modo da assicurare che il gancio dei ramponi si chiuda in modo sicuro e non eserciti pressione. La ghetta esterna dell’Elevation WP è in materiale impermeabile, altamente resistente e durevole. La calzatura è comoda e facile da indossare grazie alla zip. Sui terreni tecnici si fa apprezzare il grip suola Vibram Megagrip.Sulla prossima uscita della Guida Prodotti SS24, dedicheremo due pagine per approfondire le caratteristiche di questo modello innovativo

38 ANTICIPAZIONI SS 24
INFO : Outback ‘97 - 035.361103 - info@outback.it MISURE / 10.6 cm x 7 cm x 10 cm
L
INFO : Oberalp - 0471.242900

piuma migliore

Non lasciarti ingannare dall’aspetto giocoso e retrò. Ogni Fuego™ Jacket è fatta con materiali di qualità, tra cui una piuma impermeabile 800-fill di provenienza eticamente certificata. Capi performanti che ti terranno al caldo nel pieno di una burrasca invernale come in una passeggiata in città.

Fuego Collection www.cotopaxi.com/fuego
La
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Scopri di più sul nostro impegno per la sostenibilità etica e la missione di combattere la povertà estrema su cotopaxi.com.

BLAST FROM THE PAST

La Sportiva presenta la collezione Climbing On The Moon. Felpe, t-shirt e la TX4 R che omaggiano gli Anni '80, l’età dell’oro per l’arrampicata

La capsule collection presenta grafiche e colori legati alla storia del brand, con un chiaro rimando agli Anni ’80, periodo in cui il focus produttivo dell’azienda si sposta nel settore dell’arrampicata. Felpe e t-shirt in tre colorazioni: azzurro, fucsia, grigio.

Completa la linea la nuova TX4 R, una riedizione speciale del modello TX4, rinnovato solo nel look. Pensata per l’avvicinamento, le vie ferrate e l’escursionismo, rappresenta un tributo alle origini del marchio, grazie all’applicazione dei loghi classici e l’utilizzo dei colori storici.

FODERA / mesh interna realizzata con materiale riciclato

PLANTARE / Ortholite Hybrid Approach 4 mm

INTERSUOLA / EVA a iniezione ammortizzante

SUOLA / Vibram MegaGrip con IBS e Climbing Zone nella parte anteriore

RESPONSABILITÀ / Il tessuto della linguella e i bordi della scarpa sono realizzati con materiali riciclati; laccio & passalaccio e intersuola lo sono rispettivamente al 100% e 7%

TOMAIA / pelle scamosciata con concia Metal Free bordo di protezione PU-Tech Lite 1,5 mm e puntale in gomma protettiva

ALLACCIATURA / sistema di derivazione climbing dal modello Mythos

CARATTERISTICHE

• Componenti in TPU sul tallone per ottimizzare la stabilità della calzatura anche sui terreni più irregolari

• Tessuto protettivo applicato sulla parte mediale anteriore della zeppa per proteggerla dall'abrasione

• Resole Platform: il pacchetto suola è concepito per una facile e rapida risuolatura attraverso la sostituzione del battistrada

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INFO: La Sportiva - 0462.57080 - lasportiva.com COLLEZIONI SS 23
uomo donna

Perchè rinunciare al Comfort durante le tue camminate?

Goditi appieno il tempo libero!

La comodità prima di tutto. È facile pensare che per camminare vada bene qualsiasi pantalone che abbiamo nell’armadio, ma la realtà è ben diversa e lo scopriamo solo dopo aver percorso lunghe camminate, portandoci a casa i fastidi causati dall’abbigliamento non corretto. Redelk crea ogni suo prodotto per garantire momenti speciali a chi lo indossa, con focus specifico al comfort del camminatore. Sono l’amore per la natura e la voglia di esplorarla e ammirarla senza distrazioni che ci invitano a non perdere mai di vista il

comfort in ogni cammino. L’esperienza trentennale nella produzione di abbigliamento, unita alla nostra passione per l’outdoor, ci guidano nella scelta dei tessuti sempre più morbidi e confortevoli, nel perfezionamento della vestibilità più adatta per camminare, e nel creare prodotti che durino nel tempo. L’alce rossa simboleggia e rispecchia il carattere del brand: forza, coraggio e perseveranza ci motivano ogni giorno per migliorare.

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ADVANCED COMFORT APPAREL FOR HIKERS

LA STRADA DI VAUDE

Il brand tedesco ha eliminato i prodotti chimici PFAS da tutti i suoi tessuti per abbigliamento, zaini e scarpe. Una sfida enorme che ha richiesto innovazione e collaborazione

Per anni i prodotti chimici PFAS, sostanze alchiliche per- e polifluorurate, sono stati considerati miracolosi: rendevano innumerevoli prodotti idrorepellenti, antiaderenti e resistenti alle macchie – non solo materiale outdoor, anche padelle, cosmetici, imballaggi, filo interdentale e molto altro. Presenti costantemente nella nostra vita quotidiana, si sono rivelati non solo non biodegradabili, ma anche cancerogeni. Possono accumularsi nel suolo, nell’acqua, nelle piante, negli animali e nell’uomo.

Sebbene questo sia noto da anni, sono pochissimi i protagonisti dell’industria che hanno fatto uno sforzo per trovare delle alternative. Tuttavia il governo tedesco insieme ad altri quattro Paesi vuole porre dei limiti alle sostanze PFAS nell’Unione Europea entro il 2025

VAUDE: L’IMPEGNO DAL 2010

"In VAUDE, ci siamo impegnati volontariamente e a lungo su questo tema e abbiamo dimostrato che l'attrezzatura e l'abbigliamento outdoor rispettosi dell'ambiente e privi di PFAS sono possibili!”

Antje von Dewitz, ceo di VAUDE

L’azienda tedesca è attiva dal 2010 su questo fronte, quando ha iniziato a eliminare l’uso di PFC, sostanze appartenenti al gruppo PFAS, dalle sue membrane impermeabili. Il percorso è stato lungo: nel 2016 Vaude ha firmato il rigoroso Greenpeace Detox Commitment, impegnandosi volontariamente a eliminare tutte le sostanze nocive dall’intero processo produttivo. Nel 2016, è stata la volta dei sacchi a pelo; nel 2020, delle calzature e degli zaini; nel 2021 di tutti i tessuti per abbigliamento. La dimostrazione che è possibile creare prodotti funzionali per le avventure outdoor senza PFAS.

“Questa è stata una sfida enorme. Abbiamo dovuto coinvolgere tutti i nostri partner dell’industria chimica e i nostri fornitori di materiali nel lavorare intensamente sulle soluzioni. Per utilizzare sostanze alternative, abbiamo dovuto modificare complessi processi di produzione e sviluppare nuovi test metodi”

Bettina Roth, responsabile della gestione della qualità Vaude

NEYLAND E LUMINUM II: IMPERMEABILITÀ RESPONSABILE

Questi due modelli fanno parte delle collezioni con etichetta Vaude Green Shape - sinonimo di prodotti ecologici e funzionali, realizzati con materiali sostenibili e certificati bluesign. Entrambi disponibili in versione uomo e donna

Una giacca antipioggia leggera per l’escursionismo, il trekking o la vita di tutti i giorni. Antivento, traspirante e impermeabile, oltre che piccola e compatta. Il guscio esterno leggero e resistente è realizzato al 100% in poliestere riciclato, così come quello interno. La membrana è in CeplexActive e l’Eco-Finish è privo di PFC. I polsini e il cappuccio sono elasticizzati e regolabili. L’intera giacca può essere piegata e riposta comodamente in borsa o nello zaino.

ESTERNO / 100% poliestere riciclato MEMBRANA / 100% poliuretano

FODERA IN RETE / 100% poliestere riciclato FODERA / 100% poliammide

ESTERNO / 100% poliestere MEMBRANA / 100% poliuretano

Giacca antipioggia con inserti riflettenti che aumentano la visibilità notturna per una maggiore sicurezza, certificata TÜV “Warnkleidung”, ovvero come abbigliamento di avvertimento. Luminum II protegge dalla pioggia a lungo con i suoi due strati e la sottile fodera in rete, traspirante e protettiva grazie alla membrana Ceplex-Active. Grazie a quest’ultima, il calore è mantenuto all’interno e l’umidità all’esterno. Resiste a una colonna d’acqua di almeno 10.000 mm. La cerniera frontale a due vie, i polsini regolabili e le due tasche frontali con cerniera completano il prodotto, realizzato con Eco-Finish resistente all’acqua e privo di PFC.

FODERA IN RETE / 100 % poliestere (riciclato al 56%) FODERA / 100% poliammide

42 COLLEZIONE SS 23
LUMINUM II RAIN JACKET NEYLAND RAIN JACKET
Panorama - 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it TUTTI I MARCHI DISTRIBUITI snow safety equipment

AVVENTURA SU DUE RUOTE CON LA HUBBA HUBBA BIKEPACK TENT DI MSR

Questa tenda è disegnata specificatamente per ciclisti avventurosi che pedalano sullo sterrato o sull’asfalto, anche grazie ad una sacca senza cuciture che si integra con qualsiasi manubrio. È un must-have per i ciclisti grazie al grande spazio per poter appendere i vestiti tramite i cordini per stendere, sia interni che esterni, e trasportare l’attrezzatura. Il pavimento della tenda è rettangolare, perfetto per due sacchi a pelo grandi e ha un grande spazio interiore. Caratteristiche come i paletti DAC molto resistenti e corti e il tessuto della tenda in DuraShield rendono la tenda perfetta anche in cattive condizioni meteorologiche.

CARATTERISTICHE

PER IL MODELLO DUE PERSONE

PESO TOTALE / 1,83 kg

ALTEZZA INTERNA / 1,07 m

PALI: due DAC NSL da 8,5 mm

TESSUTI

• COPRI TENDA IMPERMEABILE: 20D nylon ripstop 1200 mm Durashield poliuretano e senza siliconi FR

• TETTOIA: 10D micromesh poliestere / 20D nylon ripstop e DWR

• PAVIMENTO: 20D nylon ripstop 1200 mm poliuretano DuraShield e DWR

INFO : Outback ‘97 - 035.361103 - info@outback.it

LUMINOSITÀ RICARICABILE CON TIKKA CORE DI PETZL

Si chiama Tikka Core ed è la novità in casa Petzl per quanto riguarda le lampade frontali. Dotata di batteria ricaricabile, garantisce una potenza di 450 lumen e dispone di un’illuminazione omogenea e confortevole per le attività outdoor notturne, in escursionismo, in campeggio o in viaggio. Facile da utilizzare, è anche compatta e s’infila nella tasca del giubbetto o dello zaino. Un riflettore fosforescente integrato alla lampada consente di ritrovarla facilmente nell’oscurità. Dispone di un’illuminazione rossa per evitare l’abbagliamento dell’ambiente circostante e di una fascia elastica riflettente per segnalare la presenza notturna di chi la indossa. Grazie alla costruzione Hybrid Concept, questa lampada è anche compatibile con tre pile stilo. Il fascio luminoso ampio permette di vedere comodamente a distanza e, grazie al supporto che consente di orientare la lampada facilmente, si può illuminare nella direzione desiderata. Inoltre, la Tikka rileva automaticamente la sorgente di energia e regola le sue prestazioni.

INFO: Dinamiche Verticali - 011.2732500 - info@petzl.it

IL COMFORT AL PRIMO POSTO CON MONTURA:

IL TOTAL LOOK PER LEI

KRISTALL

Felpa da donna con cappuccio full-zip, elastica, leggera e traspirante, parzialmente foderata in tessuto rete. Assicura elevata protezione UV, vestibilità e termoregolazione. Principalmente per l’arrampicata, ma fruibile in ogni contesto outdoor e durante il tempo libero.

TESSUTO / pile termico 4-way stretch con struttura "waffel grid" 3D sul rovescio

MATERIALI / 96% PL e 4% EA

CERVINIA

Pantalone da donna lungo per attività outdoor e tempo libero con vita elastica con baschina traspirante. Polivalente e comodo, convertibile in bermuda grazie alle gambe staccabili tramite zip.

TESSUTO / nylon stretch

MATERIALE / 95% PA e 5% EA Wicking

TASCHE / sul fianco, aperte

INFO: Montura - 0445.318911 - montura@montura.it - montura.it

NOTTE SOTTO LE STELLE CON HELIUM DI MOUNTAIN EQUIPMENT

Il sacco a pelo Helium è da tempo uno dei prodotti di maggior successo di Mountain Equipment. È caratterizzato da un elevato rapporto calore/peso/spazio occupato.

Il tessuto esterno antivento Helium 20 è realizzato in nylon riciclato ed è particolarmente leggero (34 g/m2). L'imbottitura in piuma d'oca di alta qualità con 700+ cuin può essere compressa in maniera ottimale per occupare poco spazio nello zaino. Il materiale interno, anch'esso riciclato, è leggero e morbido, e completamente privo di PFC .

Helium 250 da 660 g è ideale per le escursioni estive in rifugio, mentre per le notti più fredde vi è l'Helium 800. I modelli da donna hanno una costruzione specifica con cuciture elastiche nella zona dei fianchi e una maggiore densità di piumino nella parte dei piedi. Le varianti della serie Helium GT con taglio più ampio offrono un po' di spazio in più senza compromettere le prestazioni: ciò sarà particolarmente gradito a chi dorme sul fianco o sulla pancia.

INFO: Outdoor & Sports Company GmbH +49 (0)8179.997830 - info@mountain-equipment.de

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VETRINA PRODOTTI
SS24

DALLE ALPI AD ANDE

Tre prodotti nel pieno stile del brand: versatili e adatti a ogni difficoltà, efficaci per ogni sentiero e massiccio; da quelli dietro casa a quelli più remoti

BOÉ

Boé è una new entry da trekking caratterizzata da un look moderno e aggressivo. La maschera in PU gommato trasparente che la avvolge, collegata ai vertici del sistema di allacciatura, fascia il piede alla perfezione sia sul lato esterno che su quello interno, fornendo tutto il supporto necessario in fase di camminata. La suola è dotata di un battistrada che garantisce grip eccezionale in ogni condizione. Disponibile anche nella versione Mid.

ADAMELLO 30

L’Adamello è uno zaino adatto per escursionismo e trekking. Presenta uno scomparto principale (chiusura a clip), due ampie tasche laterali e una sul cappuccio. È dotato di fibbie di compressione laterali e fibbie porta materassino; ganci per piccozza o altri accessori. Il basto ACS (Air Circle System), garantisce un’ottima aerazione favorendo il circolo di aria tra zaino e schiena, grazie a una struttura realizzata con rete distanziatrice e pretensionata. Il coprizaino è integrato. Compatibile con Hydro-Bag.

TESSUTO / SHIELD in poliestere laminato garantisce maggior resistenza e impermeabilità

SEGANTINI JKT

Giacca multifunzionale, ideale per ogni attività outdoor estiva. Realizzata in tessuto antivento, idrorepellente e traspirante è ottimale da avere sempre con sé nello zaino. Libertà di movimento assicurata grazie al tessuto elasticizzato. Disponibile nelle versioni da uomo e donna, in due colorazioni ciascuna.

TOMAIA / nylon

INTERSUOLA / EVA ad azione ammortizzante

SOTTOPIEDE / Air Comfort in EVA traspirante

PESO / 750 g la coppia (42)

PESO / 1.360 g MISURE / 30 l, 40 l, 50 l

INFO: Avantgarde - 0341.288573 - customer@ande.it

TESSUTO / poliestere elasticizzato (90% PL + 10% EA)

CAPPUCCIO / fisso

BORDATURE / LYCRA

INSPIRED BY NATURE

PERFECTED BY WOOL

Comfort avvolgente – la serie di zaini PEAK è la prima al mondo ad avere inserti SWISSWOOL su tutti i punti di contatto. Massimo comfort per le tue avventure ad alta quota.

NATURALE | COMODO | FUNZIONALE

VETRINA PRODOTTI

FENNEC 4.0 DI X-BIONIC PER AFFRONTARE LE TEMPERATURE ESTREME

La tecnologia della linea Fennec 4.0 prende ispirazione dall’omonimo animale, conosciuto anche come ‘volpe del deserto’ e dotato di una pelliccia che riflette i raggi solari. Partendo da questo concetto, e grazie all’utilizzo del filato Xitanit che gli conferisce il colore argentato, i capi di questa linea respingono le radiazioni solari e ridistribuiscono in maniera uniforme il sudore prodotto dallo sportivo, creando un effetto termoregolatore e isolando dal calore esterno. Sulla maglia da corsa Fennec 4.0 in più, è inserito nei punti di maggior sudorazione il sistema brevettato 3D Bionic Sphere con la tecnologia ThermoSyphon, che ottimizza costantemente la regolazione della temperatura corporea rendendola stabile a 37° grazie alle sue complesse strutture tridimensionali: queste contribuiscono a prolungare la prestazione atletica, rinfrescando in caso di attività intensa e isolando nei momenti di riposo. A completare le funzioni di termoregolazione, sotto le ascelle sono posizionate le Sweat Traps, strutture che premettono maggiore traspirabilità e impediscono al sudore di propagarsi.

INFO: MANIFATTURA MARIO COLOMBO & C. - 039.39431 - colmar.com

Vest realizzato in tessuto riciclato ripstop con trattamento idrorepellente e in 3D Vent Mesh che assicura massima traspirabilità e ventilazione. Con una capacità totale di 7 litri, di cui uno di riserva idrica, fornita da due Quick Stow Flask da 500 ml poste frontalmente sugli spallacci ma può ospitare anche un Reservoir con cannuccia. Pesa soltanto 190 grammi e offre tasca frontale zippata, tasche espandibili, scomparti per snack e accessori, attacco per bastoni, inserti retroriflettenti e fischietto. Ottimo per una giornata di escursione. In taglia unica e anche con fit femminile con trattamento antibatterico Polygiene.

INFO: Nov.Ita - 011.6467743 - info@nov-ita.com

Giacca ibrida versatile e adatta alla mezza stagione, è caratterizzata da un pile stretch e da un inserto in nylon idrorepellente che protegge il corpo dall'umidità e dal freddo. In primavera e autunno diventa un secondo strato, indossato con sotto una t-shirt oabbinato a un softshell. In inverno, grazie all'assenza del cappuccio e alla vestibilità slim, la si può indossare sotto a capi più pesanti. Dotata di due tasche richiudibili con cerniera, nella parte anteriore presenta una fodera proteggi mento. Il tessuto morbido e stretch con costruzione interna a wafer, lascia ampia libertà di movimento. Ideale per temperature a partire dai 4/5 gradi sopra lo zero per attività come running, nordic walking e attività outdoor.

INFO: Alpenplus Wear - 0437.931708 - info@alpenplus.it

Èil cappello da outdoor più rappresentativo della filosofia di P.A.C.: realizzato al 100% in poliestere riciclato, gode dell’impermeabilità di Gore-Tex che assicura anche un'ottima traspirabilità grazie alla fascia interna assorbi-sudore. Il trattamento Anti-Mosquito, privo di Permetrina e DEET, protegge da tutti gli insetti e dalle zecche con un raggio di azione di 40 cm. La protezione dal sole, garantita 50UPF, è massimizzata dalla sahariana staccabile. Il logo è retroriflettente per quando scende il sole. Circonferenza regolabile. Ripiegabile nella tasca apposita. Made in Germany.

INFO: WHITE Distribution - info@whitedst.com

IL CALORE TATTICO DEL GILET IBRIDO DI CMP

Un gilet per le attività outdoor estive, ideale anche in caso di pioggia grazie al trattamento idrorepellente senza PFC. Realizzato in tessuto ripstop leggero con inserti in nylon e dotato di imbottitura in Prima Loft (60 g) riciclato all'80% sulla parte frontale. Caratterizzato da un partico lare disegno che ricorda i profili delle montagne, il gilet è disponibile in due varianti colore: fard-plum e cielo-blue. Ideale per trekking, hiking e alpinismo, grazie alla vestibilità ergonomica stu diata per migliorare le performance. Completano il capo due tasche laterali e una tasca interna con zip per riporre tutto l'indispensabile, mentre l’elastico sul fondo assicura una migliore ade renza al corpo. Può essere utilizzato come strato intermedio quando le temperature sono più rigide, o come ultimo strato se il meteo lo consente.

INFO: CMP - cmpsport.com

Versione colore fard-plum

46 VETRINA PRODOTTI
NESSUNA PAURA DEL SOLE CON IL DESERT HAT DI P.A.C. TRAIL RUN VEST, IL LATO RESPONSABILE DI CAMELBAK PROTETTI TUTTO L'ANNO CON IL SOFTSHELL ALPENPLUS
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