Programma per l'Università degli Studi di Firenze

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1 1.DIRITTOALLOSTUDIOUNIVERSITARIO 4 a.Borsedistudio 4 b.Alloggi,studentatiecaro-affitti 5 c.Trasportiependolari 6 d.Mense 7 e.Tasse 8 2.DIDATTICA 9 a.Appelliesedutedilaurea 9 b.Bibliotecheecarolibri 10 c.Auleespazi 12 d.Accessoallacultura 13 e.Studentilavoratoriestudentipart-time 14 f.Tirocini 16 3.PNRRERICERCA 18 a.CosacambiacolPNRR 18 b.RapportoUniFi-Imprese 20 c.Accordiconl’industriadellaguerra 22 4.LAVOROINUNIVERSITA’ 24 a.Borsedicollaborazione(tutoraggio)elavoratoriUniFi 24 b.Serviziocivile 26 c.LavoratoriUniFieDSU 27 5.SALUTEFISICAEMENTALE 28 a.Accessoallasanitàperstudentifuorisede 28 b.Accessoallosport 29 c.Benesserepsicologico 30

PREMESSA

Le condizioni dell’università italiana, già prima della pandemia da Covid-19, erano decisamente negative. La tassazione universitaria è aumentata costantemente negli ultimi anni, mentre l’accesso a borse di studio ed alloggi si è fatto sempre più stringente,escludendomigliaiadigiovanidelleclassipopolaridall’accessoaigradipiù alti dell’istruzione. Le barriere economiche e sociali che già esistevano, all’indomani della guerra imperialista in Ucraina, si sono fatte ancora più evidenti ed opprimenti, conilcarovita,ilcarolibriedilcaroaffittichecolpisconoconmaggiorrecrudescenza proprio le famiglie popolari, costringendo un numero crescente di giovani ad abbandonare gli studi, a cercarsi un lavoro per sostenerli, oppure a non iscriversi mai all’universitàpericostieccessivi.Tuttociòèilprodottodi40anniepiùdiautonomia universitaria, dinamica fortemente promossa dall’Unione Europea a partire dalla sua nascita. Per le università italiane ed europee l’autonomia ha significato tagli lineari all’istruzione accompagnati da processi di privatizzazione e aziendalizzazione degli atenei: l’interesse primario diventa curare i bilanci interni cercando sempre di restare in attivo, risparmiando il più possibile su spese essenziali come quelle di strutture e contratti di chi lavora in università, per assicurarsi più finanziamenti dal Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), basato su un criterio premiale che promuove il classismo nell’ambiente universitario. L’attenzione è posta sull'assicurare entrate da privatiche,incambio,ottengonospazinellagestionedelladidattica,deitirociniedella ricerca: in queste condizioni, l’università cessa di essere luogo di cultura, diventando solo un bacino gratuito di riproduzione ideologica e formazione professionale per aziendeeimprese,incuilaprioritàèquelladigenerareutiliefornireforza-lavoronon retribuita.Inquestecondizioni,gliinteressideglistudentidelleclassipopolaripassano in secondo piano, divenendo semplici spese a passivo. A tutto ciò bisogna poi aggiungereipianipadronalidiinvestimentospecificonelsettoredell’istruzioneedella ricerca, come il PNRR, con tutte le sue conseguenze: ufficialmente esso dovrebbe portare nuovi finanziamenti almondo universitario,ma l’allocazionedei fondi ci dice che questi saranno impiegati, ancora una volta, per assecondare le necessità delle impreseprivate,cheavrannoancorapiùpoteredecisionalenellagestionedellerisorse, delladidatticaedellaricerca.Nell’attualemercatodellavoro,ciòsitraducenellamessa adisposizionedicentinaiadilaureati,modellatisulleesigenzepiùimmediatediquesti privati, che in virtù della precarizzazione dei contratti possono ricambiare continuamentelaforza-lavoroadisposizione,mettendolapoidapartequandounnuovo cicloproduttivohainizio.Èlaconferma,questa,chel’universitànonèunmondoasé stante,maparteintegrantedellecontraddizionidiquestosistema,all’internodelquale esprimetuttoilsuoclassismoetuttelesueesigenze,econtrocuibisognalottare.

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Difronteaquestarealtà,losqualloredelleattualirappresentanzestudenteschesidipana pienamente. Le varie liste ad associazioni si mascherano dietro nomi e colori “neutrali”, ma in realtà sono dirette da organizzazioni ultra-cattoliche come ComunioneeLiberazione,oppurepartitiesindacatiche,neglianni,hannoprodottole riforme che hanno piombato l’università italiana in queste condizioni. La loro è una rappresentanza intesa come trampolino di lancio, come strumento per il carrierismo politico. I loro programmi sono basati su proposte minimali che non mettono minimamente in discussione la radicesociale epoliticadei problemi. Dietrogli spritz auneuro,ifestoniuniversitarielemillealtreiniziativesimilic’èiltotaledisinteresse perlerealicondizionideglistudentiproletari.

Come comunisti, siamo fermamente convinti che questa realtà possa cambiare solo attraverso la lotta quotidiana ed organizzata, fianco a fianco con chi lavora in università. Non pensiamo che sia sufficiente una delega per cambiare questo stato di cose:siamoinfatticonsapevolichelestrutturedirappresentanza,dipersé,nonsaranno mai sufficienti a difendere i nostri diritti e portare avanti nuove rivendicazioni, ma dovranno affondare le loro radici nella mobilitazione e nella lotta a 360 gradi. Per questo motivo presentiamo un programma di lotta, e non di semplici promesse, che rimette al centro le necessità degli studenti, degli studenti-lavoratori e dei lavoratori dell’università. Per questo proponiamo un modello di rappresentanza che dia protagonismoaquestecategorie,chesiamegafonodellelororivendicazioni,sostegno e guidadellelorolotte,unicomezzoperriconquistareil protagonismonecessario.Un modello che non si esaurisce nel periodo elettorale, cheorganizza quotidianamente la lotta contro l’università di classe e l’autonomiauniversitaria,maanche contro tuttele altre contraddizioni di un sistema capitalista che è sempre più incapace di garantire benessereesviluppo.

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1.DIRITTOALLOSTUDIOUNIVERSITARIO

a. Borsedistudio

AdogginonèpossibilesaperenellospecificoilnumerodiborseerogatedalDSU,nonessendo disponibiligraduatoriepubblichetramitecuiconfrontareidati.Èperòpossibilefareunconfronto indirettoguardandoilbudgetperareasulsitodelDSU:vediamocometra2021e2022laspesain borseperFirenzefosseleggermenteincalodicirca100.000€,mentreperil2023siassisteadun aumentodiquasi6milioni.Unacrescitainterminiassoluti,chesispiegaconleiniezionidel PNRR,acuiperòfadacontraltareildefinanziamentoormaitotaledellaRegioneToscana,che quest'annohadimezzatoilsuocontributoedalprossimotireràtotalmenteiremiinbarca,echeva contestualizzatoconl'aumentodiiscrizionineivariistitutifiorentini.

Alnettodiciò,sidevonoevidenziareleinsufficienzeinterminidiquotedestinateaibeneficiari edi modalitàdiaccessoederogazione.Inprimisvediamocomelevarietranchessianoerogate"in differita"rispettoall'iniziodeicorsi,costringendoglistudentiadanticiparesoldiche,invirtùdella lorocondizioneeconomica,moltospessononpossiedonosenonalprezzodigrandisacrifici. Andandopoisull'entitàdellequote,cisirendebenecontochespezzonida1050€inunannoper l'ultimafasciaISEE,inunacittàdoveilcostodellavitavabenoltrei100€almese,siano totalmenteinsufficientidasoli.Inultimopoibisognamenzionareicriteridiconferma edaccesso alleborse:dabando,ènecessariorispondereatuttaunaseriediparametridimeritochesirendono serioargineall'ottenimentodeibenefici.Doverottenereuntotdicreditiogniannoperconfermare sostegnisenzacuinonsipotrebberoproseguiregli studinontienecontodiunaseriedifattori, primotratuttilanecessitàperglistudentigiàbeneficiaridilavorareperarrotondarelespeseingenti dilibri,materiali,trasportievitaquotidiana.Daun'inchiestacheabbiamosostenutoinautunnoè emersochecircail30%degliintervistatilavoraestudia,mentreunaltro30%eraincercadilavoro alladiffusionedelquestionario.Èevidenteche,inquestecondizioni,diventaprofondamente escludenteunparametrodimerito,peraltromeramentequantitativo,chemettedifronteaduna grandecontraddizione:studiareilminimoindispensabilesoloperassicurarsiicreditinecessari, senzaunveroritornoculturale,oppureprendersiipropritempiperassimilarealmeglioquantosi studia,macolrischiodirimanereesclusidall'erogazionedeiservizi.Nonc'èbisognodidireche unasimileeventualitàsitraduce,quasisempre,neldoverabbandonareglistudionelsostenerli continuandoalavorarealprezzodienormisacrifici.

Rivendichiamounaumentodegliimportiperleborseproporzionalmentealcostorealedellavita, unaloroerogazioneinbloccoall'iniziodell'annoaccademicoel'abolizionedeicriteridimeritoper l'accessoelaconfermadeibeneficimonetari.

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b. Alloggi,studentatiecaro-affitti

Il DSU mette a disposizione degli studenti iscritti negli istituti fiorentini un totale di 1561 posti alloggio (dati a.a. 2022/23) nelle residenze di sua diretta gestione. Una quota assolutamente insufficiente sesi considerache,dadichiarazionidell'assessoracomunaleCecilia delRe,ifuorisede a Firenze ammontanoa circa20.000, di cuialmeno3.000fannodomanda perun posto inresidenza. Sitrattadiundisavanzocheainizioannoaccademicolasciacirca1.500beneficiarifuoridaglialloggi, costringendoatrovaresistemazioniprovvisorieautonomamente,edattendendoanche9mesiavolte prima di essere convocati. È una situazione insostenibile, che costringe a spendere di tasca proprio somme vertiginose in una città come Firenze in cui regna la speculazione immobiliare, alimentata proprio da questa condizione che aumenta la domanda. A ben poco serve una misura come il bonus affitto,checoprepermassimo250euroafrontediaffittichetoccanoinmediai460,echeinpratica vaatrasferiredenaropubbliconelletaschediprivatichespeculanosuundirittobasilarecomequello all’abitare. Per altro, anche una volta entrati nelle residenze si ha garantito il soggiorno solo per 11 mesi all’anno, essendo la mensilità di agosto esclusa dal servizio nonostante rientri nel conteggio della quota forfettaria: in questo modo gli studenti che hanno necessità di rimanere a Firenze sono obbligati a pagare la stanza in cui, durante il resto dell’anno, soggiornano gratuitamente. Questa situazioneèpeggioratadallecondizionispessononottimalidellestrutture,specieperquantoriguarda serviziowifielavatrici/asciugatrici.AtuttoquestodobbiamoaggiungerelasituazionedegliStudent Hotel, strutture private che sorgono in pieno centro ma che di “student” hanno ben poco, dato che i prezzi delle stanze partono da 700 euro mensili. Negli ultimi anni ne abbiamo visti nascere tre, ma ora,con i finanziamenti del PNRR, nesorgeranno di nuovi percirca1200 posti letto,iltutto mentre glisforziperlacostruzionedinuovestrutturepubblicheèpariazerononostanteleesigenzesianoin crescita.Negliultimimesi,pergiunta,l’UniFihatentatodisopperireallemancanzedelDSUproprio prendendodeipostiinquestelussuosestruttureprivate,pagatetramitelatassazionestudentescacon costichesuperanoi1000europersingolastanza.

Rivendichiamo lo stop ad ogni finanziamento verso queste strutture,l’esproprio degli Student Hotel permetterliadisposizionedeglistudentibeneficiarielacostruzionedinuovistudentaticomemisura basilare per soddisfare le necessità degli studenti fuorisede beneficiari, oltre alla revisione di quelli già esistenti. Chiediamo ancora che la copertura per i beneficiari di posto alloggio sia su 12 mesi, abolendo la prassi del mese di agosto solo a pagamento. Inoltre, chiediamo un calmiere dei prezzi sugliaffittiprivatiperstudentisututtalacittàmetropolitanadiFirenze.

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c. Trasportiependolari

La maggior parte degli studenti per raggiungere gli spazi universitari deve servirsi dei mezzi di trasporto pubblico, cittadini ed extraurbani, affrontando una spesa ancora troppo salata per abbonamentiebiglietti.

Dopo il subentro di ATbus come società gestrice del trasporto pubblico è cambiato in peggio anche il contributo per accedere all’abbonamento del trasporto urbano a Firenze, che se nell’anno accademico 2021-2022 era volontario e di 48 euro adesso è diventato obbligatorio, con una cifra calcolatainbaseall’ISEEchevadai48ai75euroedunaduratadi 10mesi,invecedellaprecedente durataannuale.

L’abbonamentoinclusonellacartadellostudente,oltrearappresentareuncostoperglistudenti,non rappresentaunasoluzionepertuttiipendolaricheperarrivareaFirenzedevonoprenderealtrimezzi ditrasporticonrelativi(ecostosi)abbonamenti.

Rivendichiamo la totale gratuità dei trasporti per tutti gli studenti iscritti a UNIFI, una gratuità che comprenda le totalità delle linee di trasporto necessarie affinché uno studente si possa recare in qualsiasiplessouniversitario.

Nel novembre del 2022 abbiamo indetto un’assemblea di confronto studentesco che tra molte tematichehatoccatounimportantepuntoriguardanteipendolari.

L’universitàdiFirenzeritienependolarechiunqueabitientroi70chilometriinlinead’ariadallacittà, questa metodologia di classificazione non tiene conto però dell’effettiva distanza e tempo di percorrenzadeltragittocasa-universitàeffettuatoquotidianamentedallostudente.

La classificazione di pendolare adottata da UNIFI esclude la possibilità di accedere alle liste per gli studentati persone che pur dovendo affrontare ogni giorno un lungo viaggio (in alcuni casi anche 4 orediviaggiotraandataeritorno)vengonoconsideratipendolariperilcalcoloinlinead’aria. Richiediamounarivalutazionedelladefinizionedipendolare,chetengainconsiderazionel’effettiva distanzapercorsadallostudenteperarrivareallapropriasedeuniversitaria.

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d. Mense

AttualmenteilDSUgestisce,tra“ristorantiuniversitari”ecaffetterie,12strutturecomplessivamente. Per quanto la pagina online parli di “varietà, salute, qualità e ambiente” come parametri a cui viene data totale attenzione, chi frequenta abitualmente le mense sa che la realtà è ben diversa. Il sovraffollamento è sicuramente uno dei problemi più abituali, ma a questo si aggiunge una qualità del cibo che negli ultimi anni è andata gradualmente peggiorando. Quanto detto è tanto più vero in quelle mense che non sono di diretta gestione del DSU, ma vengono affidate tramite bando a dei privati. È il caso, a titolo esemplificativo, della mensa di Sant’Apollonia, che serve tutti i plessi del centro tra UniFi ed Accademie, oltre alle residenze: negli ultimi due anni abbiamo visto peggiorare drasticamentelaqualitàdelciboservito,conunavariazionedeipiattiofferti sempreminore,oltread unadiminuzionedellequantitàservite.

Riteniamo che queste problematiche dipendano dall’esternalizzazione del servizio a terzi prima di tutto, una prassi che permette al DSU di risparmiare ed anzi di rientrare nei costi, ma che offre un servizio scadente agli studenti. Chiediamo che tutti i ristoranti e le caffetterie universitarie tornino sotto ladiretta gestione del DSU, ma allo stesso tempo lottiamo affinchè non vengano amministrate in maniera aziendalistica secondo la logica della minima spesa, seguendo standard di qualità e quantitàdiscussiecondivisiconle rappresentanzestudentesche.Perfare ciòserviràun aumentodei fondi regionali e nazionali però. Per questo ci impegneremo dentro e fuori gli organi di ateneo rivendicandounserviziodignitoso,diqualitàedallaportataditutti.

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Le tasse universitarie costituiscono uno strumento per scaricare sulle famiglie i costi dell’istruzione, in un contesto di continui tagli ai fondi pubblici per l’istruzione e la ricerca. L’autonomia universitaria permette di scaricare i costi dell’istruzione sulle rettepagatedaglistudenti,portandoavantiuneffettivoprocessodiprivatizzazione.La lotta del Fronte della Gioventù Comunista per una totale gratuità e accessibilità dell’istruzione,controlaselezionediclassecheogniannoespellemigliaiadistudenti delle classi popolari dalle università di tutta Italia, è una battaglia necessaria da condurre ogni giorno e che non può trovare soluzione all’interno degli organi di rappresentanzastudenteschi.

Nonostantelapropagandauniversitariapresentil’UNIFIcomeunadelleuniversitàpiù accessibili e con la tassazione più progressiva, i costi da sostenere per gli studenti appartenenti alle classi subalterne ammontano a centinaia di euro ogni anno. Durante gli anni di pandemia non solo le tasse non sono state sospese o annullate ma sono addirittura aumentate. Non crediamo alla retorica dell’accessibilità allo studio portata avanti dall’ateneo ed allo stesso tempo non riteniamo che la lotta studentesca debba essereperl’innalzamentodellanotaxarea.Lanostralottaèperun’istruzionepubblica egratuita,perl’abolizionedelletasseuniversitarieelosmantellamentodelmodellodi università-azienda che porta alla competizione tra atenei pubblici e privati sulla pelle distudentielavoratori.

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2.DIDATTICA

a. Appelliesedutedilaurea

Solo in alcuni corsi di laurea dell’Ateneo sussiste la formula di un appello al mese attualmente,mentremoltialtricontinuanoaproporrelascansioneinsessioneinvernale (gennaio-febbraio) ed estiva (giugno-luglio e inizio settembre), per un totale, genericamente, di 7 appelli. Un numero spesso insufficiente soprattutto per via degli accavallamenti tra le date d’esame, che rende molto difficile organizzare adeguatamente una sessione. Inoltre, ancora sussistono casi di docenti che obbligano studenti al salto dell’appello. Siamo peraltro consapevoli che queste condizioni si verificanoinuncontestodicontrazionedelnumerodidocenti,checomedicelostesso Ateneonelbilanciounicoprevisionale2023hapersocircaunquartodelcorpodocente nel periodo 2009/2020. Avere pochi appelli porta inevitabilmente all’accumulazione di esami arretrati, con un ritardo che molte volte si concretizza nel finire fuoricorso, nella perdita dei benefici da borsista e nel vedere le proprie tasse universitarie alzarsi inmanieravertiginosa.

Richiediamo un adeguamento per un minimo di 10 appelli annui, così da garantire a tuttilapossibilitàdistudiareelaurearsiinserenità,maancheunmaggiorinvestimento per l’assunzione di nuovi docenti con contratti stabili e a tempo indeterminato, che garantiscanolacontinuitàdell’insegnamento

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b. Bibliotecheecarolibri

Unifimetteadisposizione2548posti,divisitra5bibliotechee20sedi,unnumero assolutamenteinadeguatorispettoaiquasi60.000studentiiscritti,datochela proporzioneèdisolamente4postiperogni100studenti,diminuitidurantela pandemiaa1700.

Questainaccettabilesituazionecolpisceinparticolarmodolestudentesseegli studentidelleclassipopolari,chenonsemprepossonostudiarenellaloroabitazione, chenonsempredispongonodiunaconnessioneinternetstabileochemagari necessitanodimaterialialoroaccessibilisoltantoinbibliotecacomeadesempiolibri ditesto.Aciòbisognaaggiungereilrischiochealcunebibliotechepiùpiccolee menofrequentate,comel’importanteBibliotecadistoriadell’arteinViadella Pergola,venganochiuse,colrischiodivedereridottounserviziofondamentaleedi mandareacasailavoratoridellebibliotechelìimpiegati.

ComeFrontedellaGioventùComunistarivendichiamo:

● Lariconversionedituttiglispazinonutilizzatiedadisposizionedell’Unifiin postistudio

● Lare-internalizzazionedituttiiserviziappaltati,inparticolarmodoi dipendentidellepulizieedelleaulestudio

● Lagaranziachetuttelebiblioteche,indipendentementedaltrafficodistudenti estudentesse,restinoapertepergarantireilservizioetuttilpostidilavoro

Ildirittoallostudioperglistudentidelleclassisubalterneèlimitatoanchee soprattuttodalcarolibri,problemaendemicodell’universitànonsolodiFirenzema italiana.

Nelcorsodiunalaureatriennalelastimadispeseminimaperisolitestièdi15002000euroapersona;consultandolepaginedeisingolicorsidilaureaumanisticisi puòvederechiaramentecomeunostudentepossaspenderedai40ai60europer manuale,cifrecheaumentanovertiginosamenteperlefacoltàdimedicinae professionisanitarie.

Perquestoglistudenticercanospessosoluzionialternative,comprandomanualiusati ostampe,iqualioltreadesseredifficilidareperirerappresentanoinognicasouna spesaingente.

Ipochimanualimessiadisposizionedallebibliotecheinoltrehannomodalitàdi prestitoscomodeoaddiritturaproibitivedatochesonopochissimiitestiprenotabili conscadenzamensile,arrivandoaddiritturaaprestitidipochigiorniosolamente notturni.

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Sononecessaripiùinvestimentibibliotecariperpermettereaglistudentidialleggerire ilcostodeimanualiditesto,costochesisommaallegiàproibitiveesemprecrescenti tasseuniversitarie;chiediamoquindil’aperturaalserviziodiprestitodiogni bibliotecainmanierapiùampiaelacreazionediunapiattaformadiAteneoonlinein cuisianomessiadisposizionetuttiilibriedimanualirichiestidaicorsi.

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c. Auleespazi

Come in molte altre università d’Italia, anche all’UniFi viviamo casi di sovraffollamento nelle aule, una condizione che potenzialmente può sfociare in casi tragicicomequellodelcrollodiun’aulaall’UniversitàdiCagliari.Aquestosisomma anche la divisione dei corsi in plessi tra loro spesso distanti, che creano problemi nel seguire puntualmente le lezioni, oltre che nel poter fare una pausa durante il pranzo. Inoltre, è molto problematica l’assenza di aule e posti studio dove potersi fermare tra unalezioneedun’altra,datochenontuttiiplessipossiedonoquestispazi,senzacontare lamancanzaquasiassolutadiluoghiperlosvagoelasocialità.

Chiediamo la conversione di una quota di spazi inutilizzati di UniFi in aule e posti studio, un’altra in aule al servizio delle lezioni ed un’ultima in spazi per svago e socialità tra studenti. Al contempo chiediamo di poter esercitare un controllo sulla disposizione delle lezioni nei vari plessi e sulla costruzione di nuove strutture, costruzione supervisionata da una commissione paritetica per il controllo sul rispetto deiparametridellasicurezza.

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d. Accessoallacultura

Come comunisti riteniamo che la cultura sia un bene da garantire universalmente e gratuitamente indipendentemente dalla propria condizione economica, sociale e di studio.Anch’essa,però,èresaoggettodiprofittoperl’interessedipochi,elovediamo nell’aumentovertiginosodeicostiperl’accessoneimoltimuseieteatridellacittà.Per questo,riteniamoinsufficienteconcederel’ingressogratuitoneipolimusealifiorentini per i soli studenti di Beni Culturali ed Architettura, perchè pensiamo che qualsiasi studente possa avereun’opportunità di approfondimento e crescitapersonale stando a contatto diretto con la cultura, anche fuori dal proprio corso di studio. Rigettiamo al contempounapropostadifacciatacomela“MuseiCivici-UniFiCard”,chealprezzo di10eurodàl’accessoadunapiccolapartedelpatrimonioculturalefiorentino.

Rivendichiamolapossibilitàpertuttiglistudentidell’università,delleaccademieedei conservatoridiaccederegratuitamentealpatrimonioculturaledellacittàmetropolitana diFirenze,oltreamaggioriagevolazioniperl’ingressoneicinemaeneiteatri.

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e. Studentilavoratoriestudentipart-time

L'università è diventata negli anni sempre più un’istituzione classista, un lusso per pochi, e in Italia circa la metà degli studenti universitari sono costretti a lavorare per potersi permettere gli studi. Solo nel nostro Ateneo se ne possono contare a migliaia: una condizione che incide inevitabilmente sul rendimento accademico, e così sul raggiungimento dei propri obiettivi e delle proprie aspirazioni, senza contare le ripercussioni sull’equilibrio tra lavoro e vita privata. I rincari sulle spese familiari dovuti alle conseguenze della guerra russo-ucraina hanno aumentato ulteriormente le difficoltà economiche per molti giovani proletari, costringendo sempre più studenti a cercare un lavoro per mantenere gli studi ed arrivare a fine mese. L'unico strumento messoadisposizionedagliateneiitalianichepermettadifacilitareilpercorsodistudi è il corso part-time, che ipocritamente viene destinato solo a quella esigua minoranza chepossiedeunregolarecontrattodilavoro,peraltrodietrocondizioniassaistringenti. Chi infatti si iscrive al corso part-time è costretto a completare il proprio percorso di studioinritardo,essendolimitatoilnumerodiCFUcheglièconsentitodiaccumulare annualmente (una laurea triennale per esempio può arrivare a đurare dai 4 ai 6 anni). Tenendo conto che gli studenti che usufruiscono del part-time si trovano solitamente tra le fasce di ISEE più basse, nonostante le agevolazioni che si applicano a partire dalla seconda rata, lo studente deve pagare un numero maggiore di tasse: in teoria si applicaunariduzionedel50%perchifrequentaal50%edel25%perchifrequentaal 75%, ma nei fatti andando a spalmare il tutto su un periodo di tempo più lungo che quindi, in proporzione, innalza i costi,soprattutto considerando le difficoltà oggettive che portano uno studente part-time a dover andare spesso anche oltre i 4/6 anni. Un meccanismo di classe, che impedisce nei fatti di sostenere un percorso di studi da lavoratore:ciòsirivelaanchenell’esclusionesistematicadeglistudentiiscrittiatempo parziale dai benefici del DSU Toscana, senza contare i requisiti minimi richiesti agli studentiautonomi(moltospessostudentilavoratori),altrettantocomplessidarispettare venendo richiesta la produzione di un reddito lordo derivante da lavoro dipendente (compresiiredditiassimilati)noninferioreai9.000euro. Inoltre,riteniamo inaccettabililecondizioni richieste perpotersi iscrivere aduncorso part-time. Uno studente dovrebbe dimostrare di avere un regolare contratto di lavoro delladurataminimadiseimesieunredditoannuodialmeno2840,51euro.Condizioni che non tengono minimamente conto dello stato del lavoro giovanile in Italia, caratterizzatoda un'ampiafascia dilavoronero,dicontratti achiamataoda 1-3mesi, echerendonoancorapiùinservibilequestoservizio.Inquestomodounelevatonumero di studenti, pur essendo nei fatti lavoratori, finiscono per diventare fuoricorso non potendo sostenere i ritmi di un profilo a tempo pieno, una condizione che non deriva dalla loro negligenza, ma da concrete condizioni economiche e sociali che, andando

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fuoricorso, verranno aggravate ulteriormente, costringendo molto spesso ad abbandonareglistudi.

Lottiamoper:

• libero accesso al corso di studi part-time per tutti gli studenti sotto i 40.000 euro di redditoISEE,cherappresentalafasciadoveèmaggiormenteprobabiledoversipagare glistudicolpropriolavoro

•abolizionedelrincarodelletasseperglistudentifuoricorso,iqualispessocoincidono con studenti-lavoratori che non possono permettersi di sostenere orari di studi conciliabilicollorolavoro;

•permettereatuttiglistudentilavoratoriche,perqualsiasimotivo,dovessero trovarsi disoccupati e perdere lo status di studenti a tempo parziale, di poter fare nuovamente richiesta della carriera a tempo parziale, qualora trovassero una nuova occupazione, essendo per regolamento limitato a una volta sola durante l’anno accademico la domanda

•compatibilitàdellacarrieraPart-TimecontuttiibeneficidelDSU

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Riconosciamo i tirocini come una forma di manodopera specializzata gratuita, a vantaggio esclusivamente di aziende private e pubbliche, nonché dell’Ateneo stesso, per coprire i buchi lasciati da anni di tagli sul personale. Lo vediamo bene nel campo delleprofessionisanitarie.AFirenzevisono2traipoliospedalieripřůcelebriditutta Italia,machegiàdalladenominazionestessadiAziendaOspedaliera Universitariane rivelano la propria natura: luoghi che in teoria dovrebbero formare futuri infermieri e mediciecheinvecesitrasformanoinsedidisfruttamentoindiscriminato.Lostudente si trova a dover svolgere ben 1800 ore di tirocinio obbligatorio per il conseguimento dellalaureatriennale,sottolineandolacompletamancanzadiruoloformativoelareale natura di sfruttamento. I tirocinanti sono costretti a svolgere turni massacranti, principalmente di notte (dalle ore 20.00 alle ore 7.00) e nei giomi festivi, come se svolgere tirocinio in questi giorni fosse più formativo rispetto ad altri, andando inevitabilmentea danneggiareglistudenti.Non èinfattipossibileriuscireaconciliare lezioni, studio e turni massacranti, specialmente per gli studenti fuori sede. Spesso e volentieri gli studenti si ritrovano a dover svolgere mansioni senza avere opportuno sostegno da parte del personale specializzato, che risulta essere sempre più carente a causadelprogressivosmantellamentodelsistemasanitariopubblico.Inpocotempoil tirocinante si ritrova così a dover sopperire alla carenza di personale nelle strutture ospedaliere,svolgendoatuttiglieffettiquellochedovrebbeessereunlavororetribuito. Inoltre, bisogna tener conto che per coloro che sono costretti a lavorare per studiare, questa tipologia di formazione è inaccettabile, infatti quest'ultimi saranno portati a doverconciliareiltirocinioeglistudi,conilproprioimpiego. Non è da meno la situazione di tutti gli altri tirocinanti però, che si ritrovano in difficoltàgiàsoloapartiredallafasediricercadiunenteconcuisvolgereleore:l’iter richiesto è un processo arduo e intricato, spesso i professori referenti sono assenti o irreperibili, e non esistono organi veri e propri deputati alla tutela degli studenti in tirocinio,nellamancanzatotaledistrumentiperverificarecasidiviolenza,mobbinge sfruttamento.Fontediulteriorepreoccupazionesonoitirocinieffettuatipressoaziende private i cui campi di ricerca e profitto sono affini, se non addirittura coincidenti, a quelli dell’industria bellica e dello sfruttamento dell’ambiente, come succede ad esempioconleaziendeLeonardo eThales,chesiarricchisconotramiteleguerreedil massacrodeipopoli.

Controquestostatodicose,rivendichiamo:

- La retribuzione dei tirocini tramite quanto stipulato dal CCNL del settore relativo.Illavorodeveesseresemprepagato!

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- Commissioniparitetichetrastudentieprofessoripervalutareognitipoditirocini per opporsi ai tirocini presso aziende belliche e per assicurare turni di lavoro conciliabilirealmentecongliimpegnidistudio

- Corsi per la sicurezza sul proprio posto di lavoro e formazione sindacale dei tirocinanti, per essere a conoscenza dei propri diritti e potersi organizzare sul proprioluogodilavoro

- Tirocinirealmenteformativi,inlineacolpercorsodistudidiognistudente

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3.PNRRERICERCA

a. CosacambiacolPNRR

L'università e la ricerca costituiscono un settore dell'istruzione particolarmente importantedagestireperleaziende.Daunlatoesisteperquestelapossibilitàdivedere soddisfatte le proprie richieste per volume di laureati "prodotti" aderenti ai profili professionalidesiderati,oltrechelapossibilitàdipremereperritagliareladidatticadei corsidistudiosumisuradeilorointeressi.Dall'altrolaricercapubblicaèfondamentale peremergerenellacompetizioneinternazionale,consentendodiesplorarenuovifiloni diricercaodisupportareipropri,scaricandoperòicostisullacollettivitàeaccedendo a strumentazioni, infrastrutture e professionisti che non sono alla portata di tutte le aziende.Questi aspetti dell'istruzione sono quindi costantemente soggetti a pressioni e indirizzi funzionali alle richieste delle imprese. Il mercato del lavoro italiano ha richiesto per anni per lo più lavoratori dequalificati e maggiormente ricattabili. Si è potuto quindi ridurreifondiperilfunzionamentoordinario degliateneiepergarantireildirittoallo studio,ecosìèstato.Nonsipotevaperòrinunciareallaformazionediuncertonumero, per quanto ridotto in proporzione, di tecnici altamente specializzati e professionisti della ricerca (specialmente in settori scientifici), motivo per cui sono stati indirizzati fondi in maniera prioritaria ai dipartimenti d'eccellenza e alle università più "produttive"conunaQuotaPremialedelFFOgonfiataadismisura(rispettoallaBase). Dopodiecianniilrisultatoèevidente:esclusioneeabbandonouniversitario,decinedi ateneiincondizionieconomichegravi,qualitàdidatticaesostegnoallostudiodibasso livello, pochi poli d'eccellenza sparsi soprattutto al nord. Questa dinamica, che subordina e svende l'università agli interessi delle imprese, non è tuttavia più sufficiente a soddisfarele richieste diqueste ultime.Nellospecifico,nell'ambitodella ricerca.Infattila crisi,accelerata dallapandemia,haresole aziende italianeancorpiù aggressivenellacompetizionenazionaleeinternazionale,spingendoperimplementare settori di Ricerca e Sviluppo utili ad accaparrarsi nuove fette di mercato. Fenomeno tantopiùfortequantopiùsonopesantieconomicamentegliambitidisviluppo,sututti quellilegatiallatransizioneecologica,digitaleedelletelecomunicazioni.Pergarantire risultatiinquesticampièstataimplementataunasezioneappositadelPNRR,chenon prova neanche a celare la sua funzionalità strutturale alle imprese italiane, e tra i cui obiettiviponepropriol’accelerazionedelprocessodiprivatizzazioneecontrollodella ricerca.Ilmeccanismo èbennoto:i costidella ricercaedell’innovazionedeiprocessi produttivi delle aziende private vengono scaricati sulle spalle dei lavoratori, che

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pagherannoildebitopubblicoaccumulatocolPNRRinterminiditassazioneedicosti sociali.

Tra gli effetti più visibili di questo processo, possiamo vedere la riforma dei contratti dipost-dottoratoconilDecretoPNRR2.IlgovernoDraghihadispostolaliquidazione degli assegni di ricerca, contratti a tempo determinato dal costo 1.500 euro al mese, sostituiti da un contratto di ricerca unico, della durata massima di 5 anni (2+2+un eventualequintoannoperprogettidiparticolareinteressenazionaleedinternazionale) edall’importodeterminatoinsededicontrattazionecollettiva,pariquindia1.600euro netti. Una misura sbandierata come la fine del precariato nel mondo della ricerca, ma che nasconde un grande problema: un assegno di ricerca costa all’università circa 24.000euro,mentreuncontrattoarrivaa37-38.000,iltuttosottol’obbligoimpostodal Mefdinonspenderecomplessivamentepiùdiquantononsifacessepergliassegni. Una misura, allora, che si traduce nell’epulsione di quasi 5.000 ricercatori dall’universitàitaliana.

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b. RapportoUniFi-Imprese

L'autonomia universitaria e il definanziamento spingono sempre di più gli atenei pubblici a stipulare accordi di varia natura con imprese private, tramite partnership, progettiealtretipologiediconvenzioni.Unacommistionediinteressitraleuniversitå pubbliche stesse e le aziende private, rappresentanti di multinazionali, che entrano in tutto e per tutto a fare parte dell'università, spesso facendo parte degli organismi di Ateneo,avendoinfluenzasulladidattica,sullaricercaesullagestione amministrativa, piegate in toto ai loro interessi. L'influenza maggiore spesso viene riscontrata in tutte quelle facoltà legate più strettamente ai processi produttivi - seppur rappresenti una tendenza generale di tutta l'università italiana - che porta le grandi imprese a vedere negli studenti universitari delle nuove figure professionali da plasmare a loro piacimento e necessità, nel sempre più flessibile nuovo mercato di lavoro, spesso con conoscenze settorializzate e nozionistiche, generando un impoverimento della didattica. Tutto ciò crea una dinamica pericolosissima per noi studenti, futuri lavoratori:costrettiastudiaresviluppandoconoscenzechesonoutili,inunacertafase, ad un determinato ciclo produttivo, usciamo dall’università con conoscenze iperspecifiche tramite cui i privati scaricano sugli atenei i costi della formazione; con un mondo del lavoro fatto di contratti precari, a chiamata ed a progetto, le aziende che dirigono i corsi di studio possono usufruire di un’immensa massa di neo-laureati facilmente ricambiabili abbattendo i costi, mentre ciò si traduce in un vortice di incertezzaeprecarietà.

Lestessedinamichesiriscontranopienamenteall'internodell'UniversitàdiFirenze:si organizzano giornate, Digital Career Lab, in cui alcune tra le più importanti multinazionali, italiane e non (ENI, Lidl, Banca Mediolanum, Akka Italia, Generali Italia, Balance Spa, Esselunga....), si presentano con la possibilità di selezionare personaletraglistudentiuniversitaridainserirenelproprioorganico,illudendocicosì di poter avere un posto di lavoro immediato, mentre si nascondono le dinamiche che ne stanno alla base. Corsi di laurea, principalmente in settori scientifici, finanziati interamente da aziende in cui i rappresentanti delle stesse sono presenti anche poi nei consiglidiscuola(comenelcasodelcorsoAhancedMolecularSciences,creatograzie alcontributodiaziendecomeGSK,P&G,ENI,EliLilly...).

Un altro esempio che testimonia il vero volto dell'università azienda è rappresentato dai TEST TECO: test che fanno parte del programma di autovalutazione degli atenei, istituiti dall'ANVUR, tramite cui si valutano efficacia ed efficienza dell'attività su quattroindicatori(literacy,numeracy,civics,problemsolving).Matuttociòèpartedel più ampio progetto di individuazione dei "Dipartimenti di Eccellenza". Per questi è

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stato istituito un apposito fondo di finanziamento, che dal 2018 pesa ben 271 milioni di euro all'interno del Fondo di Finanziamento Ordinario, ovvero il principale strumento di finanziamento delle università pubbliche. In questo modo, con la compilazionediquesti test,gli studenti influenzano in modo decisivo la distribuzione difondiaivaridipartimentidellelorouniversitàperquantoriguardalaquotapremiale, con iprimi 350 dipartimenti classificati che possono accedereaquesto finanziamento straordinario. Un chiaro esempio del risultato dell'autonomia universitaria in cui l'universitàstessaplasmalapropriaoffertaformativasucriterinecessariadassicurarsi dei fondi, mentre lo Stato tira i remi in barca per quanto riguarda il finanziamento dell'istruzione pubblica. L'UNIFI conta ben 7 dipartimenti di eccellenza; una vetrina attraentepertuttequelleimpreseedaziendechedecidonodiinvestireiproprisoldiin tali dipartimentidi eccellenzaandando a generarecosìsempredi più divariinternitra scuole diverse,nascondendo dietro la logicadella meritocrazia un modo perpremiare tutte quelle università che si spendono nell’appiattimento dell'offerta formativa su questi indicatori. È necessario spezzare la logica della competitività tra i vari atenei, della differenziazione dell'offerta formativa tra università di serie A e di serie B, tra dipartimentiescuole.

II Fronte della Gioventù Comunista lotta affinché gli interessi privati restino fuori da UniFi.Ilcapitalismovuoleun'universitàalserviziodelleimpreseedelloroprofitto,e a questa concezione di università noi contrapponiamo la lotta per un'istruzione universitariacherispondaagliinteressidistudentielavoratori,chegarantiscaildiritto allostudioelapossibilitàdiesprimereapienolepropriecapacità.

Rivendichiamo:

-L'espulsione di ogni rappresentante privato dagli organismi di Ateneo a qualsiasi livello cessazione della partecipazione da qualsiasi altra forma di comitato di cui faccianoparte.

-L'interruzione di ogni rapporto di collaborazione di UNIFI con aziende, imprese e multinazionali.

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c. Accordiconl’industriadellaguerra

Daun’inchiestaportataavantinegliultimimesi,nelsolcodell’opposizionedellanostra organizzazione alla guerra imperialista in Ucraina, abbiamo scoperto che l’UniFi ha dei regolari accordi con alcune tra le principali multinazionali del settore bellico. Parliamo di aziende come Leonardo, SkyEye, Thales e Avio Areo, responsabili della produzione di armi in alcuni tra i principali teatri di guerra in tutto il mondo, dalla PalestinaalloYemen,passandooggiperl’Ucraina.Sitrattadiprivatichebasanoiloro profitti sulla miseria dei popoli, sulla devastazione dei loro territori e dell’ambiente. Attualmente queste aziende detengonodei regolaritirocini con le facoltà STEM della nostrauniversità,manonmancanoanchedegliappositiambitidiricercaportatiavanti tramitedottoratieprogettidiricerca.Èilcasodiunassegnodiricercaperlefacoltàdi ingegneria industriale che prevede lo sviluppo di veicoli elettrici monoutente, portato avanti nel solco di un progetto dal nome “Leonardo” gestito da UniFi, al cui interno compare tra i maggiori partner l’Accademia - Università Militare di Tecnologia (wojsko-polskie.pl), un istituto che dichiara come suo obiettivo quello di “preparare laureatiprontiaservireleloroconoscenzealloStatopolacco-inaspettimilitariecivili ampiamente compresi”, e che nel settembre 2022 ha contribuito alla formazione di ufficiali ucraini per l’uso di alcuni sistemi militari, il tutto nel solco del programma NATO DEEP. Altro esempio è il laboratorio congiunto tra DIEF e Avio Areo (succursale della General Electric Aviation), azienda produttrice di componenti per motori aeronautici e motorista di riferimento delle forze armate italiane, azienda fondamentale nella produzione di mezzi come ad esempio gli F35, gli F16 e gli Eurofighter Typhoon, velivoli usati da decenni in tutti i teatri bellici in cui sono impegnatigliesercitioccidentalieresponsabilidiinnumerevolivittimecivili.

NonèdamenoilcasodiprogettidicollaborazioneconlaNATO,conloscopodifare svolgere agli studenti selezionati simulazioni integrate con il comando militare. Tali progetti costituiscono un'ulteriore dimostrazione del ruolo sempre maggiore assunto dalle multinazionali nella gestione della didattica universitaria: la NATO, braccio armato del capitalismo italiano, europeo e statunitense, viene presentata agli studenti come un'organizzazione di pace quando al contrario rappresenta la più violenta espressione dell'imperialismo che ogni giorno semina morte e distruzione nel mondo. ComeFrontedellaGioventùComunistaciopponiamocategoricamenteaqualsiasitipo đicollaborazionetraUniFielaNATO,alparidiqualsiasialtraorganizzazionemilitare nazionaleeinternazionale.

Tutto ciò testimonia chiaramente l’elevata responsabilità della nostra università nella prosecuzione della guerra imperialista in Ucraina. Come comunisti e internazionalisti non possiamo sostenere in alcun modo il massacro dei popoli per il profitto di pochi,

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motivopercuidenunciamoapertamentetuttiirapportidell’UniFiconsimiliistituzioni emultinazionali.

Ilbraccioarmatodell’imperialismononpuòaverespazioalcunoall’internodiunluogo di formazione come l’università per quanto ci riguarda. Al contempo riteniamo il nostroAteneocorresponsabiledella prosecuzionedellaguerra imperialistainUcraina edelmassacrodeipopolichenederiva.Perquestomotivolottiamofermamentecontro questecollaborazionieperlalorocessazione.Nell’immediato,però,rivendichiamola creazione di apposite commissioni paritetiche che vigilino sui rapporti di ricerca con qualsiasienteprivatoalfinediassicurarelasuatotaleestraneitàalsettorebellico.

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4.LAVOROINUNIVERSITA’

a. Borsedicollaborazione(tutoraggio)elavoratoriUniFi

Alle pochissime borse di studio ed aibandi per ricevere rimborsi parziali delle tassesempreecomunquestrutturatiinmanierameritocraticaequasimaisubasereddituale - fanno da contraltare le cosiddette "attività a tempo parziale", mediante la quale vengono selezionati - pochi - studenti per svolgere tutta una serie di mansioni interne all’Ateneo: accoglienza, supporto didattico, sostegno, orientamento, assistenza all'internodibibliotecheemuseidell'università;iltuttovienefattopoiincondizionidi quasi totale assenza di formazione, con i tutor che si ritrovano spesso senza alcuna coordinazione e preparazione reale per i ruoli che gli competono. Tutti impieghi retribuiti per sommetra 7 e 10 euro l'oraper un totale di orelavorative tra 150 e 200, iltuttosenzavedersiriconoscereferie,contributiegiornidimalattiaesenzachequeste effettive prestazioni lavorative vengano percepite come tali in molti casi (quindi non direttamente "spendibili" come lavoro), senza considerare che il pagamento avviene soloaterminedelleoreprevistedalcontratto(edunquedoposvariatimesi).

È una soluzione, questa, applicata per sopperire ai continui tagli lineari sul personale che hanno segnato l’università italiananegli ultimi 30 anni, eche rappresenta uno dei dogmi dell’autonomia universitaria. È evidente quanto sia conveniente per l'Ateneo questa prassi, favorendo progressivamente la precarizzazione del lavoro e la sostituzionediformedilavorostabileconsoluzioniabrevetermine,svoltedastudenti universitari con mansioni che non hanno carattere realmente formativo, e che va a creare anche conflittualità tra i lavoratori, i quali possono essere facilmente sostituiti da tutor pagati a cifre più contenute e con molti meno oneri fiscali. Unasimile realtà, oltreadesserefuoridaqualsiasigaranziasindacaleoformadicontrattazionecollettiva, impedisce anche di avere un servizio stabile e continuativo, con tutti i danni che comportaperglistudentielestudentesse.

Perquestimotivi,rivendichiamo:

- Miglioramento della qualificazione e della formazione professionale dei dipendentidell'ateneopervenireincontroallenecessitàdeglistudenticonDSA o disabilità, fornendo supporto allo studio, alla mobilità ed alle questioni burocratiche

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- Sostituzionedelleattivitàatempoparzialeconunmiglioratosistemadiborsedi studio erogate direttamente dall'ateneo su base reddituale sia per quantità di denaro erogato, sia per numero di borse, per agevolare gli studenti nella piena realizzazionedelpropriopercorsoformativo

- Immediatareinternalizzazionedeiservizidatiinappaltomedianteilvergognoso ricorsoabandidiconcorsoalribasso

- Programma di assunzioni ordinario per una copertura totale delle necessità lavorative in ogni settore, assicurando un servizio continuativo e gestito da specialistidiciascunambito

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b. Serviziocivile

ÈormaidaannicheilServizioCivilevienedipintocomeun’importanteesperienzaper igiovani,tramitecuipotercontribuire“alserviziodidifesa,nonarmataenonviolenta, dellaPatria,all’educazione,allapacetraipopolieallapromozionedeivalorifondativi dellaRepubblicaitaliana,attraversoazioniperlecomunitàeperilterritorio”,secondo quanto riporta il sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.Larealtàdeifattièbendiversaperò:lecondizionidilavoroacuisiviene sottoposti parlano di stipendi da poco più di 4 euro l’ora per 25 ore lavorative settimanaliufficiali,cheperònellastragrandemaggioranzadeicasidiventanomoltedi più,ovviamentenonretribuite,senzaalcunatutelasindacaleedinassenzadipermessi dimalattiaeferie.

La formula dell’assunzione tramite Servizio Civile viene sfruttata anche dall’UniFi, chemetteadisposizionedeipostidilavoroprincipalmentenellesuebiblioteche.È

soluzionechecomecomunistinonpossiamoassolutamenteaccettare,inquanto,come perleborsedicollaborazione,contribuisceadavallarelapraticadidefinanziamentoe deresponsabilizzazionestatale,proseguendonelsolcodeitaglisulpersonale.

Come FGC rivendichiamo allora lo stop a qualsiasi forma di assunzione tramite Servizio Civile e, al contrario, un piano ordinario di assunzioni per il settore delle bibliotecheuniversitarie

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una

c. LavoratoriUniFieDSU

Uno dei portati principali dell’autonomia universitaria è rappresentato dall’esternalizzazionedeiserviziedaltagliodeipostidilavoroperrientrarenellespese fissedapartediogniateneo.Questadinamicasiinseriscenelpiùgeneralemeccanismo di definanziamento pubblico e taglio istituto ormai da più di 30 anni a partire dalla nascita dell’UnioneEuropea.Tuttiiservizichenonsiano amministrativiopuramente didattici sono affidati a lavoratori esternalizzati: dipendenti delle imprese di pulizia, della manutenzione, della sicurezza, lavoratori dei bar e delle mense universitarie. Si tratta di categorie tutte parimenti sottoposte al ricatto del rinnovo dei bandi, con la spadadiDamocledinonvedersirinnovatoilcontratto,edaquellodicontrattidilavoro da interinali, co.co.co e co.co.pro, al massimo della precarietà e della ricattabilità. La gestionedeibandièinfatticondottaalribassodapartedichivipartecipa,checercadi vincere proponendo spese più contenute possibili proprio tramite queste modalità contrattuali, oltre che tramite tagli su stipendi e personale. Una simile gestione si traduce in turni di lavoro estenuanti per i lavoratori, sovente costretti a stare sotto organico ed a fare turni lunghissimi, e parallelamente in servizi sempre più scadenti pernoistudenti.Lovediamoadesempioconlelunghecodefuoridallamensacentrale di Sant’Apollonia, la qualità sempre più bassa del cibo offerto e le quantità gradualmenteinferioredegliultimimesi,checicostringonoadaffidarcialocaliprivati esternipernonrischiarediperderelelezionieconsumareunpastodecente,mailtutto aspesenostre.Ilavoratorisonolaspinadorsalesenzacuiinuniversitànonsipotrebbe spostareunasedia:lottarepermiglioricondizionidilavoro,maggiorstabilitàe nuove assunzioni è una necessità da cui noi studenti non possiamo esimerci; solo unendo le forzepotremoavereun’universitàmigliore!

Pretendiamoalloral’internalizzazionedituttiiserviziaffidatiaprivati,apartiredalle mense ed i bar universitari. Rivendichiamo altresì l’internalizzazione di tutti i lavoratoriattualmenteassuntitramiteappaltiesterniel’abbattimentoditutteleformule contrattualiabrevetermine,co.co.coeco.co.pro,infavoredinuoveassunzionistabili, nellapienagaranziedellecondizionilavorativedeidipendentidiUniFiedelDSU.

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5.SALUTEFISICAEMENTALE

a. Accessoallasanitàperstudentifuorisede

L’accesso alla sanità è un diritto essenziale che dovrebbe essere garantito universalmente. Dopo tre anni di pandemia abbiamo visto chiaramente quali effetti abbianoavuto30anniditagliplurimiliardarieprivatizzazioniatuttospianosulsistema sanitario nazionale. La regionalizzazione fa parte di questa dinamica, impedendo a migliaia di studenti fuorisede di avere accesso alla più basilare assistenza medica, impossibilitaticomesonoadusufruiredelmedicodifamigliafuoridalpropriocomune diprovenienza.

Non pensiamo che la soluzione possa passare dall’assicurazione di questi servizi direttamente daparte dell’UniFi, se non in maniera discontinua e mediocre, come già accade con la casa di cura del Morgagni, dove il servizio viene per altro erogato da semplicispecializzandiinMedicina.

Rivendichiamo piuttosto un impegno da parte dell’università per assicurare ad ogni studente assistenza sanitaria adeguata tramite un accordo con le ASL, da cui deve passarel’assegnazionediunmedicodiriferimento.

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b. Accessoallosport

La vita universitaria non può esaurirsi esclusivamente tra lezioni ed esami, ma dovrebbecomprendereunasferapiùampia,checondizionipositivamenteilbenessere psicofisicodeglistudentioffrendolorospaziedattivitàtalidagarantirelorolasocialità e il diritto allo sport, inteso come parte fondamentale nella vita universitaria di ogni studenteedoccasionedicrescitapersonale,sociale,culturaleepolitica.Faresportper un giovane universitario spesso è impossibile per mancanza di tempo o per i costi troppo elevati: vogliamo che l’università promuova e sostenga lo sport popolare e gratuito in quanto parte integrante della formazione degli studenti e delle studentesse.

Attualmente l’UniFi, tramite il suo CentroUniversitario Sportivo (CUS) - separato in due impianti tra Novoli e Sesto Fiorentino- prevede tre formule di abbonamento per gli studenti - Studenti BASE, OPEN e Tessera Valdirose - di cui solo la prima ha un costo di 10 euro annui per il periodo 12/09/2022-01/07/2023, mentre le altre due partonorispettivamenteda100e50europerlostessoperiodo,calandosecisiiscrive per periodi inferiori.Pensiamo che lo sport sia un valore universale, ed in quanto tale debba essere gratuito, popolare ed accessibile a tutti e tutte: per questo il FGC si impegnaaffinchésiaaumentatoilnumerodeglispaziadisposizionedeglistudentiper realizzare eventi sportivi, culturali, sociali e aggregativi, caratterizzati da un vero protagonismostudentesco.

Riteniamo allora necessario ampliare, anche nelle sedi universitarie in provincia, la possibilitàdi frequentare centri sportivi epalestre dell’università o convenzionati con essa tramite accordi che permettano agli studenti e alle studentesse di frequentare gratuitamente. Sosteniamo per altro le esperienze di sport popolare e dal basso, verso cui ci impegniamo affinché l’università stabilisca dei rapporti che permettano a chiunquevogliadifaresportsenzacosti.

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c. Benesserepsicologico

Ormai pervasivo nel mondo del lavoro, la cultura della competizione, del merito e dell’eccellenza viene replicata nelle università con effetti distruttivi sulla salute mentaledimigliaiadistudentesseedistudenti.

Lapressionedifinirel’universitànelminortempopossibile,anchepervolontàdinon pagareulterioriegravosetasse,creaneglistudentiunsensodifallimentopernonessere inalcunicasiriuscitiaraggiungerestandardelevati espessononrealistici,schiacciati da una nociva propaganda meritocratica portata avanti anche da influenti quotidiani che periodicamente pubblicano articoli su studenti “record” che si laureano in tempi irrealisticiecolmassimodeivoti.

Questa cultura tossica ha ripercussioni in termini di diffusione di depressione, ansia e stresstraglistudenti,ripercussioniamplificateanchedallarecentepandemiaechenei casipiùgraviportaancheacasidiautolesionismoosuicidio.

La questione del benessere mentale, lungi dall’essere un problema individuale o una devianza ha cause sistemiche, che nessun governo o nessuna amministrazione universitaria ha affrontato con l’attenzione che merita, se non con toppe come il supportopsicologicouniversitario,soluzioneassolutamenteinsufficientearisolvereil problemaacausadellelunghissimelisted’attesa.

L’assistenza psicologica e psichiatrica privata inoltre ha prezzi che per molti studenti appartenenti alle classi subalterne sono proibitivi, costringendoli quindi a dover interrompere o a non iniziare il percorso di terapia, con conseguenze tragiche.

Rivendichiamoperciòche l’università si facciacaricodiassicurarsi il riconoscimento della figura dello psicologo di base, con un servizio gratuito per tutti e garantito dall’Ateneo,cosìdaavereassistenzadiqualitàecontinuativa.

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www.gioventucomunista.it
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