Puglia in ottobre 2011

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Primo piano L'Europa unita per uscire dalla crisi

E in Italia?

In Puglia delicato momento, ma il nostro appeal è reale

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The world

Turismo

Bitonto-Buenos Aires, settemila chilometri ma la distanza non c'è

L'estate sta finendo... o no? 20

Low-cost per il ponte di Ognissanti

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Tante ricette per uscire da un momento difficile 16 Rimbocchiamoci le maniche e proviamo a... vendere 18 Energy-tribe, progetto giovane per scovare nuove idee e abilità

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Comuni

Ambiente

Asili nido convenzionati, dopo un mese il bilancio è positivo 26

Ecco la città del futuro...

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Legambiente a congresso

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Dopo 51 anni tornano a suonare le campane di San Severino Abate

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Agroalimentare

Cultura

Spettacoli

Agrilevante 2011, anno in grande stile

Quel filo rosso "Levantino" dello storico innamorato alla sua Bari

Yes Mario

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Sangue pugliese sulle strade dell'Unità

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Il Risorgimento nelle locandine

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Gianni il Bravò

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La Cina è a Lecce

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Il postmodernismo di Masiello ha conquistato il Mondo

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Il Made in Italy secondo Basile 31

Torna J Ax a Bari

Wayne Shorter e la sua band in concerto

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Sport Resisti Bari

Francesca Ceo è l'ultimo talento della Portoghese

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Un'altra chance per la Payton 45

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Puglia in fiera Anno IV n. 8

Ottobre 2011

di Fabio Paparella

Periodico free press

Registrato c/o Tribunale di Bari al n. 3 dell’1 febbraio 2008 Direttore responsabile Fabio Paparella Collaboratori

Antonio Verardi, Osvaldo Negro,

Egidio Franco, Vincenzo Madaro,

Daniela De sario, Roberto Mastrangelo,

Mariangela Sgaramella, Isabella Battista, Giovanni Moebi, Annalisa Tatarella,

Enrico Ciccarelli, Ivano Stelluto Immagini

Osvaldo Negro (Ricerca immagini) Stock.xchng Redazione pif@publimediasud.it

Via Abate Giacinto Gimma, 163 I-70122 Bari

----------------------------------------Editore Publimediasud S.r.l.

info@publimediasud.it www.publimeidasud.it Pubblicità Publimediasud S.r.l.

Responsabile Ufficio Commerciale Maria Carella

Graphic Design ed Editing Publimediasud S.r.l. Stampa Stampa Sud Spa

Via Borsellino, 7/9 71017 Mottola (TA)

DISTRIBUZIONE Per esporre Pif nel tuo esercizio commerciale telefona al numero 080.521.33.60 oppure scrivi a info@publimediasud.it PUBBLICITA’ Per la tua inserzione pubblicitaria o redazionale telefona al numero 080.521.33.60 oppure scrivi a commerciale@publimediasud.it

Forza e coraggio, insieme ce la possiamo fare

L

o diciamo da tempo, la crisi c'è ed è cosa seria, ma "piangersi addosso" non serve. la situazione è drammaticamente seria per molti. I nostri dirimpetai greci sono sull'orlo del fallimento, l'Europa è tutta in ansia per ogni minimo sussulto delle borse e persino la superpotenza americana fibrilla e l'Italia... be' siappiamo benissimo in che situazione ci troviamo e proprio perchè la situazione è triste per tutti è inutile attendere; questa volta dovremo cavalcerla da soli. Già, ma come? Nessuno ha la ricetta magica per uscire da questa crisi ma sicuramente dobbiamo far ricorso ad astuzia e coraggio. Non è affatto facile ma nelle condizioni più difficili si deve e si può fare sempre qualcosa in più. Certo le aziende sono soffocate dai debiti, hanno difficoltà a mantenere il proprio personale, i lavoratori guadagnano poco e spesso in condizioni complicate ma dobbiamo avere coraggio di osare. Il coraggio lo devono trovare le aziende che dovranno essere pronte a mettersi in discussione reinventandosi in nuovi settori commercialmente più remunerativi e lo stesso dovranno esser disposti a fare i lavoratori. Le Istituzioni dovranno legiferare di più e meglio. Questa situazione di instabilità politica non ci agevola. Lo sforzo chiesto alla politica è epocale: cambiare sul serio, dare un segnale ai cittadini che si vogliono cambiare le cose. ma questo è un altro discorso... Nonstante tutto c'è una Puglia che lavora e già reagisce alle turbolenze economiche dei giorni nostri. Qualche segnale incorragiante lo abbiamo il rapporto svimez con una ripresa dell'attività produttiva. É di questi giorni il significativo dato sull'export.Cresce al Sud come nel resto d'Italia, raggiungendo il volume del primo trimestre del 2008. Il tacco d'Italia è al terzo posto con una percentuale del 22%, mentre fa registrare le maggiori vendite verso i paesi europei, con un incremento del 23,4%. La strada è quella giusta ma adesso impegnamoci. Su questo numero vogliamo aprire un dibattito per costruire una nuova Puglia. Forza e coraggio, insieme ce la possiamo fare!


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SOS Villaggi dei Bambini Via Durazzo, 5 20134 Milano Tel. 02 55231564 www.sosvillaggideibambini.it adozioniadistanza@sositalia.it


Be’ basta...

Orientarsi non è mai stato così semplice! Ecco perché, per quei pochi che avessero la bizzarra e malsana abitudine di affidarsi alla guida dei cartelli stradali, c’è la bella sorpresa di un “senso unico” che poi tanto unico non è! Sarà per questo che al volante i baresi sono così creativi e scatenati nell’inventarsi originali sensi di marcia???

Basta proprio!

Foto di Puglia

Castel del Monte non avrebbe bisogno di alcuna presentazione... Il Castello di Federico II, costruito nel XIII secolo è stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996.

La ricetta del mese

Olive nere fritte Lavate e asciugate le olive, ponetele in un tegame con l'olio, l'aglio intero e i pomodorini, salate e lasciate cuocere per circa 10 minuti a tegame coperto. Questo piatto è molto usato in Puglia sopratutto quando si raccolgono le olive. Il tipo di olive adatto a questa preparazione sono le cosidette "olive dolci" Il retrogusto un pò amarognolo si corregge aggiungendo un pò di sale in più.

Ingredienti 100 g di olive fresche nere 1 spicchio di aglio 3 pomodorini Sale q.b. 2 cucchiai di olio di oliva


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Storie di Popoli e di individui nei Paesi dove sorge il Sole "Un differente punto di vista sull'Asia". Con questo volume, l'Autore, Francesco Tortora, giornalista, photoreporter, saggista pone diversi quesiti: perché dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004 la comunità internazionale è intervenuta con grande quantità di denaro e mezzi mentre nel terremoto dell'8 ottobre 2005 in Kashmir (90.000 morti, 75.000 feriti, tre milioni di sfollati) sono giunte solo delle lamiere ondulate in zone dove la temperatura d’inverno scende abbondantemente sotto lo zero? Asian Diary è un volume che cerca di proporre una visione “laterale” su questa tipologia di argomenti, discostandosi dai circuiti mediatici dettati dalle agenzie stampa internazionali. Si propone come un vero e proprio libro bianco sullo stato della comunicazione in ambito internazionale e sullo stato dell’arte in ambito specificamente mediatico, oltre che essere una raccolta di reportages realizzati viaggiando in una parte del Pianeta sempre più trainante. "Asian Diary. Storie di Popoli e di individui nei Paesi dove sorge il Sole" di Francesco Tortora

Lettera a Lèontine La trafila di questo libro è iniziata nelle librerie baresi nel 2008, nelle quali questo romanzo ha iniziato pian piano a farsi conoscere, conquistando il pubblico pugliese al punto da finire in classifica tra i libri più venduti insieme a mostri sacri e sforna-best sellers come J.K. Rowling e Carlos Luiz Zafon; è stato poi pubblicato anche da una casa editrice milanese, diventando il successo a scala nazionale che è attualmente. Stiamo parlando di “Lettera a Lèontine”, romanzo di Raffaello Mastrolonardo, in cui prima Bari e poi via via tutti gli scenari scelti dal pittore De Nittis (Lèontine fu infatti la sua musa ispiratrice, nonché colei che alla morte dell’artista permise ai suoi quadri di diventare noti e apprezzati anche all’estero) diventano lo sfondo sul quale si svolge la crisi esistenziale di Piergiorgio, affermato medico quarantenne che ha ormai rinunciato non solo a tutte le sue velleità artistiche di quando era ragazzo ma anche a tutti i suoi sogni. Almeno fino a quando non incontra Lèontine, una donna sensuale, libera, intellettuale e che pare incarnare tutto ciò da cui Piergiorgio si è faticosamente staccato per realizzarsi concretamente nella vita: è la storia delicata e sensibile di come l’ingresso di una persona (o forse di un’idea?) e il suo successivo abbandono possano sconvolgere i nostri piani e farci riconsiderare le nostre scelte. "Lettera a Léontine" di Raffaello Mastrolonardo; Tea Libri, 10 euro

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primo piano

L'

Europa unita per

uscire

CRISI dalla

In ballo ci sono Euro ed Unione Europea. Il Vecchio contniente deve fare fronte comune per uscire dalla crisi Il panorama è sconfortante, ma chiarissimo. Il mondo è sull’orlo di una lunga stagnazione. O, forse, anche di una recessione. Le Borse sbandano e non sanno più da che parte andare, se non in basso, tra sbalzi e rimbalzi paurosi che fanno venire i capelli bianchi agli addetti ai lavori e fanno perdere il sonno ai tanti risparmiatori che hanno creduto nei mercati e lì hanno investito i propri risparmi. Intanto ogni giorno si bruciano centinaia di miliardi di euro, mentre qualcuno ne approfitta per arricchirsi come non mai (come sempre accade in questi casi). 12

L'INIZIO DELLA CRISI Il vero problema è che questa crisi, partita ormai 4 anni fa da una bolla finanziaria e dall'uso spregiudicato (e a volte criminale) di prodotti finanziari ad altissimo rischio, ha portato diverse economia europee sull'orlo del collasso. Ci sono almeno quattro Stati (tra cui anche l'Italia, va detto), sotto i riflettori degli analisti economici internazionali, mentre la Grecia è sulla graticola: per lei continue trasfusioni di denaro straniero o la bancarotta è dietro l'angolo. In ballo per l'Europa c'è tantissimo, e

gli Stati non stanno certamente fermi. Anche quelli che più degli altri hanno mugugnato sulla necessità di grossi sforzi economici per aiutare i paesi in difficoltà, hanno approvato (paesi scandinavi e Germania prima degli altri) impegni per migliaia di miliardi di euro per salvaguardare non soltanto la tenuta degli altri Stati europei, ma soprattutto il futuro dell'Euro. LA MONETA UNICA Sul piatto, infatti, c'è la nostra moneta unica, e perfino lo stesso futuro dell'Unione Europea. Servono sforzi comuni per non tornare indietro puglia in fiera


primo piano

E in Italia?

Una manovra "lacrime e sangue" per scongiurare il peggio Il testo della manovra finanziaria 2011, dopo il doppio passaggio con fiducia nei due rami del Parlamento, è stato approvato Vediamo insieme cosa cambia. Compito della manovra 2011 è quello di recuperare 53,3 miliardi di euro entro il 2013. Dal punto di vista delle entrate i cui maggiori contributi saranno erogati dall’aumento dell’Iva (4,2 miliardi all’anno), per poi passare agli aumenti sui giochi e sulle accise dei tabacchi (1,5 miliardi), sulle rendite finanziarie (3 mliardi 2012-13, 1,9 miliardi 2014), alla riduzione delle agevolazioni fiscali e alle nuovo norme destinate a dare una stretta sull’evasione fiscale, vero e proprio cancro del nostro paese.

Lotta all'evasione: manette per chi evade oltre 3 milioni di euro

Cooperative:

ridotte le agevolazioni fiscali

Uno dei punti centrali del provvedimento è l’incremento di un punto percentuale dell’Iva, L'Iva: che è passata dal 20% al 21% su è aumentata dal 20% gran parte dei beni di consumo al 21% per l'aliquota (con l’eccezione di alcuni beni ordinaria agroalimentari di prima necessità, per i quali l’iva è invariata). Inserito anche il contributo di solidarietà. Interesserà soltanto chi dichiara al di sopra dei 300.000 euro, con una aliquota del 3%. Per quanto riguarda le pensioni, argomento da sempre molto a cuore agli italiani, c’è da segnalare l’aumento dell’età di pensionamento delle donne nel settore privato. Il graduale aumento partirà dal 2014 (e non dal 2018) e si completerà nel 2026, oltre ad una serie di restrizioni sugli assegni di vecchiaia e di anzianità ed un maggiore (stimato) introito dalla lotta all’evasione fiscale. Sul piano dei tagli, invece, molto è stato lasciato al livello di dichiarazione di principio o di intento (come la riduzione del numero dei Parlamentari, ad esempio, che è stata rimandata ad apposita legge di natura costituzionale) e poco a tagli effettivi, se si eccettua la certezza della riduzione dei trasferimenti agli Enti locali (cosa che ha scatenato le ire di Sindaci e Governatori). Una manovra di lacrime e sudore per tutti, dunque, ma che ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione, non soltanto per l’innalzamento di tasse indirette, che colpiscono tutti indifferentemente, ma anche perché troppo poco è stato fatto sul piano della tassazione diretta, ed alla fine chi dovrà davvero tirare la cinghia sono i meno abbienti, mentre sconti e strizzate d’occhio (una riduzione dal 10% al 3% del contributo di solidarietà per esempio) sono stati indirizzati ai più facoltosi. Roberto Mastrangelo

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di 20 anni, per non bruciare una moneta che nel giro di un decennio è diventata una delle principali sui mercati mondiali, e soprattutto è necessaria una politica comune per non restare ulteriormente tagliati fuori dalle dinamiche globali del mercato del terzo millennio. Ci sono paesi che bussano alla nostra porta. E non possiamo permetterci di essere impreparati e bruciano centinaia di miliardi ogni giorno. In Europa ci sono tre o quattro paesi (fra cui l’Italia) seriamente nei guai. Roberto Mastrangelo

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primo piano

In Puglia delicato momento, ma il nostro appeal è reale Ecco la Puglia “radiografata” dalla Banca d’Italia. Luci e ombre, ma in sostanza e per fortuna, la regione dimostra d’avere un’economia viva, un buon appeal sui mercati esteri e resta una delle grandi mete del turismo nazionale e internazionale. Secondo le ricerche della Banca d’Italia, elaborate nel corso del primo semestre di quest’anno e rese note a fine giugno del 2011, lo scorso anni, l'attività economica internazionale è tornata a una crescita robusta, intorno al 5 per cento, più rapida nei paesi emergenti. In Italia il prodotto è cresciuto meno che nel resto del mondo e dell'area dell'euro. Sulla base delle stime preliminari della Svimez il prodotto interno regionale ha ristagnato, come nel resto del Mezzogiorno. Si sono avuti alcuni segnali di miglioramento, ma il recupero dei livelli pre-crisi appare lontano, soprattutto sul fronte occupazionale, e condizionato da diffusi elementi di incertezza. Pur tuttavia, in Puglia si è registrata una ripresa dell'attività produttiva, sostenuta dalla domanda estera. Nell'industria il fatturato, rilevato dall'indagine della Banca d'Italia presso un campione di imprese con almeno 20 addetti, è aumentato del 4 per cento in termini nominali. L'aumento ha riguardato, in particolare, alcuni comparti del manifatturiero (alimentare, tessile e mobile). Mentre sono proseguite le difficoltà dei distretti industriali regionali, caratterizzati da scarsa proiezione internazionale e limitate dimensioni aziendali. La situazione reddituale delle imprese ha registrato un miglioramento. Tuttavia, il basso grado di utilizzo degli impianti e le incertezze sulla situazione economica hanno condizionato gli investimenti, che hanno accusato un'ulteriore caduta. Le vendite all'estero di beni hanno registrato un incremento di circa il 20% ai prezzi correnti. È rimasto debole il posizionamento dei prodotti regionali nelle economie più dinamiche dei paesi emergenti. La quota di export regionale destinata ai paesi del sud del Mediterraneo, 14

Una immagine panoramica dello splendido porto di Molfetta

recentemente interessati da fenomeni di instabilità politica, è rimasta modesta. Le incertezze che condizionano la domanda interna si sono ripercosse anche nel settore delle costruzioni, che ha ristagnato dopo due anni di contrazione dell'attività. La produzione è cresciuta debolmente solo presso le imprese di maggiori dimensioni, sostenuta dal comparto delle opere pubbliche. L'edilizia privata si è confermata in flessione e si è registrata una riduzione del

numero di compravendite di immobili. Un dato che viene confermato dalle associazioni degli intermediari della compravendita immobiliare: se fino a due anni fa un immobile veniva venduta in circa 3 mesi, oggi ne occorrono dai sei agli otto, con una flessione del circa il dieci per cento in media dei prezzi di vendita “trattabili”. Si sono ulteriormente ridotte le vendite al dettaglio per gli esercizi di piccola e media dimensione e quelle

Manovra economica in pillole Inps: Manovra mangia pensioni Con la manovra di austerity del 2010, i nuovi assegni di pensione sono diminuiti del 19,3%. È quanto è emerso dai dati dell'Inps, secondo i quali, dopo l'entrata in vigore della “finestra mobile” e l'aumento di un anno per l'età minima per la pensione di anzianità, nei primi otto mesi del 2011 le pensioni erogate sono scese da 257.940 a 208.134. Il crollo dei nuovi assegni è stato consistente soprattutto per le pensioni di vecchiaia, passate in un anno dalle 115.812 a 87.894 (-24,1%). A restare bloccati dalla misura sulla «finestra mobile» sono stati soprattutto i lavoratori dipendenti. Nei primi otto mesi dell'anno, sono usciti dal lavoro con una pensione di vecchiaia solo in 43.221, a fronte dei 68.070 dei primi otto mesi del 2010.

puglia in fiera


primo piano

In Europa c'è chi pensa alla "Tobin-tax"... da mezzo secolo se ne parla ma nessuno l'ha mai applicata Quando c'è aria di crisi spesso la soluzione per rimpinguare le casse di uno Stato è semplice, oltre che forzata. Tasse. Tasse di ogni genere, sul reddito o sul patrimonio. Dirette e indirette. A pioggia o mirate. Purchè possano portare entrate sicure che spesso rappresentano delle verie e proprie ancora di salvezza. Con "novità" che ciclicamente ritornano in auge e idee che, riciclate e scopiazzate, sono sempre quelle. Soprattutto in Francia e in Germania si è fatta avanti l'idea della la famosa Tobin Tax. Famosa perché circola da più di mezzo secolo, ma nessuno l’ha mai applicata. E c’è un perché. Si tratta di mettere una tassa sulle transazioni finanziarie (non sui guadagni o sulle perdite, ma sulle transazioni). E’ evidente che, se l’Europa dovesse decidere di mettere questa tassa da sola, andrebbe incontro a un piccolo disastro. Le transazioni finanziarie si sposterebbero semplicemente in quei posti in cui la tassa non c’è: Inghilterra, America, Hong Kong, ecc. Sarebbe la soluzione del problema?

di beni non alimentari. Le vendite nella grande distribuzione sono invece aumentate, associate alla rapida espansione della superficie media degli esercizi commerciali nell'ultimo quinquennio. Nello scorso anno il settore turistico regionale ha confermato un andamento positivo per effetto soprattutto del contributo della componente internazionale: gli arrivi sono aumentati del 4 per cento circa, del 10 tra gli stranieri. Negli anni duemila la crescita delle presenze turistiche in regione è stata superiore alla media del Paese; contestualmente si è avuta un'espansione delle strutture ricettive. La debolezza dell'attività economica si è riflessa in un quadro occupazionale ancora preoccupante: le condizioni del mercato del lavoro appaiono simili a quelle delle altre regioni meridionali, ma più gravi rispetto al resto del Paese, e ritardano la ripresa della domanda interna. Nel 2010 gli occupati sono diminuiti in Puglia di altre 15.000 unità, portando la perdita complessiva dall'inizio della crisi a circa 64.000 posti di lavoro. La riduzione della Cassa integrazione ottobre 2011

ordinaria è stata più che compensata dal forte incremento di quella straordinaria e in deroga, indicando il protrarsi di alcune crisi aziendali e il loro estendersi a settori non coperti dalle prestazioni ordinarie. Il tasso di disoccupazione è aumentato al 13,5 per cento; in una famiglia su cinque nessuno dei componenti in età lavorativa ha un'occupazione. Anche nel 2010 la congiuntura economica ha colpito con minore intensità l'occupazione femminile, e più gravemente le fasce giovani. Il numero dei giovani che non lavorano e non studiano è aumentato; questa condizione riguarda oggi circa un giovane pugliese su tre. Lo scorso anno il credito bancario a residenti in regione è tornato a crescere, grazie al buon andamento della domanda; l'intonazione delle politiche di offerta delle banche è rimasta improntata alla prudenza, anche per effetto dell'incertezza relativa alle prospettive dell'attività economica e alle dinamiche del costo della raccolta. Il credito bancario alle imprese è aumentato soprattutto nelle scadenze a medio e a lungo termine; in presenza di un'attività di investimento ancora debole, vi ha contribuito principalmente la domanda di operazioni di ristrutturazione del debito. Nella seconda parte dell'anno sono tornati a crescere anche i finanziamenti alle piccole imprese, che si contraevano dalla metà del 2009, ed è aumentato il credito erogato alle imprese dai maggiori gruppi bancari nazionali, che aveva rallentato in misura più marcata nella fase più acuta della crisi. I tassi di interesse a breve termine praticati alle imprese sono rimasti su livelli bassi nel confronto storico; è rimasto stabile il differenziale rispetto alle imprese del Centro Nord,

che riflette la maggiore rischiosità della clientela residente. Le banche hanno continuato a differenziare marcatamente le condizioni praticate sulla base del grado di rischio delle imprese affidate, una tendenza accentuatasi dall'insorgere della crisi. Il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti alle imprese ha rallentato, allineandosi al valore medio nazionale; si è tuttavia avuta una crescita delle posizioni in temporanea difficoltà (incagli), che potrebbe anticipare un nuovo peggioramento nei prossimi mesi di rimborso. La qualità del credito è peggiorata, in particolare, nei sistemi locali del lavoro distrettuali. I finanziamenti bancari alle famiglie sono cresciuti, sospinti dalla domanda di mutui per la casa. In una fase di ristagno del mercato degli immobili la domanda di mutui ha beneficiato del basso livello dei tassi. La quota di nuovi mutui a tasso indicizzato è cresciuta; si sono ulteriormente diffusi strumenti di protezione contro i rialzi dei tassi di interesse. La qualità del credito alle famiglie pugliesi è rimasta elevata. La spesa pubblica delle Amministrazioni locali della Puglia è cresciuta nel 2007 09 in misura maggiore di quella delle altre regioni a statuto ordinario (RSO). Non dimentichiamo che lo scorso anno la Regione ha sottoscritto un piano di rientro finalizzato al riequilibrio del bilancio del servizio sanitario. La spesa pro capite rimane inferiore alla media delle RSO principalmente per effetto della spesa per il personale degli enti territoriali. Fortunata Dell'Orzo

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Fonte: Banca d’Italia rapporto sulle regioni, giugno 2011.

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Tante ricette per uscire da un momento

difficile

Abbiamo chiesto a sei addetti ai lavori qual'è la strada migliore per uscire dalla crisi e come la Puglia e la aziende pugliesi devono muoversi per farsi trovare pronte alla sfida competitiva globale

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Peppino Longo

Consigliere Regionale Puglia (Unione di Centro)

Non si può continuare su questa strada. La rinascita del Paese passa inevitabilmente da una riduzione degli sprechi della politica, da una riforma fiscale che miri a perseguire l’evasione e ad una redistribuzione equa del reddito. Problematiche da noi sollecitate da tempo, ma rimaste finora inascoltate. Occorre rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono, nel settore, l’esercizio della contrattazione ed avviare a soluzione i problemi del precariato. Come non pensare che una seria e profonda riforma della Pubblica Amministrazione non sia necessaria per modernizzare e rendere più efficienti i servizi ai cittadini? La UIL di Puglia è pronta a dare un segnale forte nei confronti di una manovra che, invece di promuovere un nuovo processo di crescita in Italia e nel Sud in particolare, colpisce i lavoratori e i pensionati. Una finanziaria che è lo specchio di una politica antimeridionalista e priva di lungimiranza.

Luca Pozzoli

Presidente nazionale di Univendita

Non riusciamo più a capire a che gioco stiamo giocando. La politica dica subito, in modo chiaro che cosa intende fare per mettere il Paese nella condizione di poter riprendere a camminare. Perché gli ennesimi dati Istat sono lapidari: il potere d'acquisto delle famiglie italiane nel primo semestre del 2011 è calato ancora dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Anche i risparmi, che ci hanno permesso di reggere fino a oggi all'urto della crisi, si stanno volatilizzando. Sempre l'Istat ha certificato che i risparmi degli italiani sono calati ancora dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e non sono mai stati così bassi da 11 anni a questa parte. Cos'altro deve accadere perché ci si renda conto che stiamo camminando nelle sabbie mobili? Gli interventi per la crescita vanno fatti subito, trovando risorse nei tagli ai costi della politica e della pubblica amministrazione.

Prosegue senza soluzione di continuità lo stillicidio occupazionale nella nostra regione. Nel settore costruzioni, secondo gli ultimi dati forniti dall’Ance, si sono persi altri 14 mila posti di lavoro, e il guaio è che per il prossimo anno non si prevedono segnali, sia pure minimi, di ripresa; dunque può configurarsi un ulteriore calo nel numero degli addetti. D’altra parte, è molto difficile ipotizzare uno scenario di sviluppo per il nostro Meridione, quando solo negli ultimi 3 anni si sono volatilizzati qualcosa come 15 miliardi di euro di fondi Fas. Altri fattori che si riverberano negativamente sulla Puglia possono dirsi l’irresponsabile perdita per quasi mezzo miliardo di euro di finanziamenti europei, unitamente al cronico ritardo della Pubblica Amministrazione nei pagamenti, spesso causa di fallimenti persino per azienda sane e virtuose. Come uscire dalla crisi, allora? Se ne esce solo e soltanto con una comune visione collegiale moderna, dinamica, aperta all’innovazione e alla creatività. A patto che si diano per scontati il rispetto per la sicurezza nei cantieri, la necessaria formazione per il personale, la considerazione dei criteri di sostenibilità per ambiente e territorio.

Aldo Pugliese

Segretario Generale della Uil di Puglia e di Bari puglia in fiera


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Michele Losappio

Consigliere Regionale Puglia (Sinistra Ecologia e Libertà) ottobre 2011

Massimo Mezzina Direttore Compagnia delle Opere di Foggia

Stretta tra una manovra nazionale che non contiene alcun intervento utile alla crescita del Paese e politiche regionali che non entrano in reale sintonia con il mercato del lavoro, l’occupazione perde sempre più terreno lasciando giovani e meno giovani fermi al palo di una esistenza intollerabilmente precaria. Se nonostante progetti e milioni di euro investiti in favore del lavoro, i risultati si riducono comunque ad una profonda discrasia tra impegno profuso – anche finanziario – ed effettiva ricaduta positiva sul tasso di occupazione, forse sarebbe il caso di ripensare strategia e modelli, senza perseverare caparbiamente in tentativi quantomeno inefficaci. Una caparbietà figlia più della voglia di alimentare le fabbriche del consenso che di una ferma volontà a trovare soluzioni concrete. E sono ben 117mila su 600mila le offerte di posti di lavoro che restano senza risposta. Mancano idraulici, estetisti, parrucchieri, ma anche medici, infermieri, farmacisti. Cosa si può fare? Occorre incidere sul corto circuito ormai evidente tra mercato del lavoro e percorso formativo e orientare ogni sforzo progettuale e finanziario a risanare i pozzi avvelenati dalla mancanza di prospettiva. Occorre parlare di lavoro in modo responsabile. Proponiamo un tavolo aperto al mondo formativo a 360 gradi, dall’Università alla scuola secondaria agli Enti di formazione, per impedire che il cane continui a mordersi inutilmente la coda.

Con questa manovra con una mano il Governo apre al patto di stabilità, con l’altra affonda sforbiciate ai trasferimenti destinati alle Regioni. Sarebbe stato paradossale per la Regione Puglia aver accantonato risorse per cofinanziare i fondi europei e non poterle utilizzare. Un lungo percorso di diplomazia politica tra il Ministro Raffaele Fitto e il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha finalmente posto fine a questa assurdità, che poneva la Regione Puglia, in un momento di crisi generale in cui le imprese sono in sofferenza, le famiglie stentano ad arrivare a fine mese, di possedere le risorse e di non poterle liberare nel sistema produttivo e sociale. Ma resta il fatto che il governo persino con la fiducia ha approvato una manovra inaccettabile per le regioni, che affonderà i ceti più poveri. Dove gli errori più gravi? Le risorse avrebbero dovuto trovarle altrove, nei Ministeri per esempio, sui grandi redditi patrimoniali e finanziari. E invece hanno preferito aggredire i più deboli, aumentando l’iva che deprimerà i consumi, i trasferimenti regionali, che si ribalteranno sui ceti più deboli trasformandosi in aumenti di tariffe o riduzione dei servizi, degli aiuti alle famiglie, del fondo affitti, dei trasporti pubblici locali.

Il tessuto produttivo delle imprese di Capitanata reagisce bene alla sfida con il mercato estero, come testimoniano i recenti dati diffusi dall’Ufficio Statistica della Camera di Commercio. Una crescita delle esportazioni pari al 39,8% rispetto all’anno precedente è un dato che senza dubbio entusiasma, ma che deve far riflettere, perché va analizzato guardando i settori. Infatti a crescere in maniera vistosa nel volume delle esportazioni sono i settori riguardanti i prodotti alimentari, gli autoveicoli e i mezzi di trasporto. I dati sulle esportazioni risentono anche della presenza di poche grandi aziende nel nostro territorio, che ci regalano l’immagine di un tessuto produttivo squilibrato, che non tiene conto della presenza di un indotto locale. Quest’ultimo non va schiacciato sulle esigenze della grande impresa, ma favorito nello sviluppo di relazioni tra la grande impresa e la media-piccola realtà locale. Cosa possono fare le istituzioni locali per aiutare lo sviluppo? Il ruolo delle istituzioni locali e di categoria può divenire fondamentale. Dobbiamo pensare e realizzare al più presto delle azioni di sistema volte a veicolare l’incremento del volume dell’export da parte delle nostre medio-piccole imprese attraverso l’inizio di un’era di collaborazioni fattive tra realtà presenti nel nostro tessuto economico ma che ad oggi tra loro non comunicano. Le istituzioni non perdano tempo nello stimolare la crescita economica con scelte politiche e di programmazione obsolete; le reali potenzialità di ciascun ente devono essere utilizzate al fine di creare delle reti d’impresa che possano rapportarsi con qualità e intelligenza rispetto ai mercati esteri. Tocca alle istituzioni stimolare l’intero tessuto a guardare oltre il proprio giardino.

Giammarco Surico

Consigliere Regionale Puglia (Futuro e Libertà) 17


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Rimbocchiamoci le maniche

e

.. proviamo a.

vendere

Il mercato chiede concretezza, umiltà, flessibilità, retribuzioni legate alla produttività e al merito. Sfogliando le offerte di lavoro anche solo al Sud ci sono migliaia e migliaia di aziende che offrono lavoro a cominciare dall'area meglio conosciuta come "vendita". Basta volersi mettere alla prova Crisi, crisi, crisi e ancora crisi… non c’è lavoro… il futuro è incerto, le aziende, ormai, non assumono!” I termini che ultimamente vanno di moda sono “licenziare” “mobilità” e “cassa integrazione”, sembra di stare in un qualunque bar o luogo dove le persone si incontrano, e con l’orecchio teso e un po’ invadente nei loro discorsi non si può che sentire argomentazioni del genere. Eppure anche in questo periodo tempestoso se si sfogliano i giornali di annunci di ricerca del personale o consultiamo i siti specializzati, il mondo del lavoro non è poi così nero come in molti lo dipingono. Allora perché tanta paura, perché tanta prudenza, o, peggio ancora, in alcuni casi disinformazione pura. Ragionevolmente possiamo dire che l’economia nazionale e mondiale ha vissuto momenti migliori, certo, ma davvero al di fuori delle nostre sognanti aspettative non c’è nulla

di buono? Non è forse questo il momento di rivedere le nostre aspettative e ridimensionare le manie di grandezza alimentate spesso da istituzioni scolastiche che con le loro teorie hanno portato i giovani fuori dalla realtà terrestre? La risposta è sì, svegliamoci e scendiamo sulla terra, parliamo del lavoro possibile, di quello che realmente chiedono le aziende italiane, piccola e media impresa soprattutto, poiché sono loro la forza dell’economia e del sistema produttivo Italia. Il mercato chiede concretezza, umiltà, flessibilità, retribuzioni legate alla produttività e al merito. A questo punto verrebbe da chiedersi: “le offerte di lavoro e le opportunità dove sono?” Sfogliate attentamente i giornali, leggete gli annunci anche in web o in qualunque altro formato, prestando maggiore attenzione vi accorgerete che anche solo al sud

Italia ci sono migliaia e migliaia di aziende per altrettante migliaia di offerte di lavoro a cominciare dall’area meglio conosciuta come “vendita”. Adesso non fate il solito errore di farvi condizionare dalla parola “vendita” celandovi dietro il solito alibi :”non è per me, grazie!”. L’arte del vendere, nel senso più puro del termine, nasce con l’uomo, la comunicazione, il marketing, sono diventati sempre più, in questi anni, strumenti indispensabili per chiunque voglia intraprendere una professione che, a dispetto della crisi più acuta, non si è ancora fermata totalmente, per fortuna! Lavorare nel mondo delle vendite vuol dire mettere in gioco le proprie abilità, farsi retribuire per quello che è il proprio valore. Quindi, pensiamo di valere? Bene, questo è il modo e l’occasione per dimostrarlo! Le opportunità nel settore delle vendite sono molte e anche quelle davvero di valore, con incentivi, premi di carriera, retribuzioni che ancora oggi, con piccoli accorgimenti di approccio e metodologia, in un anno consentono di guadagnare, anche, dai 30.000 ai 70.000 €. Allora perché perdere una delle migliori opportunità del momento? Perché almeno non provare? Come recita un antico proverbio del saggio: “per avere cose che non avete mai avuto dovete fare cose che non avete mai fatto”. E allora giovani diamoci dentro!

Enzo Ielpo

Direttore generale BancaMente

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Energy-Tribe, progetto giovane per scovare nuove idee e abilità L'idea di una classe dell'IstitutoTecnico Economico per l’Informatica e per il Turismo "Costa" di Lecce. Per costruire il futuro e superare la crisi bisogna investire sui giovani. A cominciare dai più giovani Era circa un mese, dall’inizio dell’anno scolastico, che gli studenti di quarto anno di una scuola leccese si stavano spremendo le meningi sulla natura del progetto da affrontare nei prossimi due anni, senza però giungere ad una idea che fosse davvero “buona” finché la prematura scomparsa del fondatore della Apple, con i suoi messaggi di incoraggiamento ai giovani, non ha iniziato a stuzzicare una nuova ispirazione relativa alla difficile (o impossibile) possibilità che in Italia

possano crescere degli “Steve Jobs” nostrani. Poi, l’appello di Mario Draghi di venerdì scorso «Bisogna aiutare i giovani, senza di loro non c’è crescita. L’Italia sta sprecando risorse umane mettendo a rischio il futuro» è risultato decisivo ed ecco che l’idea è venuta fuori, chiara, precisa e determinata: ad aiutare i giovani dobbiamo contribuire noi, i giovani. Nasce così da parte degli studenti della 4A dell’Istituto Costa di Lecce il progetto denominato “Energy Tribe – la tribù dei giovani positivi”, uno strumento che ha le finalità di individuare, dare visibilità e diffondere le capacità, le abilità ed i talenti troppo spesso ignorati di tutti quei giovani italiani che hanno e sanno usare il cervello. Energy Tribe si esplicherà attraverso un sito web e l’ausilio dei social network, sarà un non luogo dove saranno pubblicati nomi, idee ed esperienze dei giovani under 20 che, contrariamente al luogo comune che li vuole vedere tutti totalmente senza

interessi e fannulloni, si impegnano fattivamente e si prodigano con creatività nei settori più svariati, in politica, nel sociale, nelle scienze, nel web, nell’imprenditoria, sport, musica, etc. Ma c’è anche un aspetto ancora più ambizioso e importante, per quanto concerne le idee imprenditoriali e le “invenzioni” di nuovi prodotti e servizi, i giovani salentini innalzeranno il limite d’età agli under 30 e creeranno una vera e propria vetrina delle idee per offrire una sorta di catalogo a quelle imprese e a quegli imprenditori privati che volessero finanziare o supportare nuove imprese. "E’ un’emerita baggianata la considerazione diffusa secondo cui tutti i giovani di oggi sono solo degli sfaticati, senza ambizioni e senza sogni, e noi siamo pronti a dimostrarlo. – spiegano gli studenti – Con il nostro progetto metteremo in luce tutti i nostri coetanei che con creatività e determinazione sono degli “impegnati”, in tutti i settori". Un appello aperto a tutti i giovani della penisola. C'è posto per tutti. Gli studenti del Costa hanno fatto loro, adattandola e facendola diventare lo slogan del progetto, una tipica esortazione di Steve Jobs, ossia Forever hungry, forever foolish (per sempre affamati, per sempre folli).

Enzo Ielpo, Direttore Generale BancaMente (azienda specializzata in risorse umane), componente del Consiglio Direttivo AIDP (Associazione Italiana Direttori del Personale), Docente in diversi Master H.R. di Gestione Risorse Umane e metodologie innovative di Recruiting, Ideatore del programma radiofonico RadioJob, creatore del progetto “Direzione HR in Outsourcing” applicato oggi in italia da molte aziende in settori diversi. ottobre 2011

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The world

Bitonto-Buenos Aires, settemila chilometri ma la distanza non c'è Una lettera dell'Amministrazione comunale per rinsaldare e rinvigorire i rapporti tra una comunità e i concittadini che da anni vivono al di là dell'Oceano Atlantico nel nome dei Santi Patroni Quando oltre settemila chilometri (in linea d'aria) non sono sufficienti a spezzare il legame solido, solidissimo, che unisce un emigrante alla sua terra. Non sempre è possibile accollarsi lunghi voli transoceanici per raggiungere il proprio paese d'origine, e spesso soltanto un pensiero può ricondurre lì dove si è nati. Oltre naturalmente alle nuove tecnologie e al web. Ecco allora che un segnale, una lettera di una amministrazione può rinsaldare legami mai spezzati, anzi, saldi più che mai. Dall’ Amministrazione comunale di Bitonto un messaggio per rinsaldare i legami con i fedeli di origini bitontine, che in Argentina (quartiere della Boca di Buenos Aires) celebrano l’80ma edizione della Processione dei Santi Medici.Lo hanno inviato, in occasione della festività dei Santi Medici Cosma e Damiano, il Sindaco di Bitonto, Raffaele Valla, l’Assessore alla cultura, Sara Achille e il consigliere comunale Salvatore Tassari, al quale si deve lo scambio culturale con i bitontini che venerano i Santi Medici oltreoceano. Nel messaggio si sottolinea l’importanza di un culto, che supera i confini della religiosità, contribuendo ad annullare l’enorme distanza tra la terra d’origine e l’Argentina e permette a Bitonto di essere una grande città diffusa in tutto il globo. Di seguito il testo integrale (in italiano) della lettera recapitata ai fedeli dei Santi Medici di Buenos Aires. “Carissimi Amici, è con orgoglio, stima ed affetto che ci rivolgiamo a voi in occasione dell’annuale Processione dei Santi Medici, che colora ulteriormente 20

il quartiere della Boca di Buenos Aires. Quest’anno la vostra Festa religiosa assume ulteriore importanza, poiché ricorre l’80mo anniversario della prima processione dei santi Medici Cosma e Damiano, il cui centro di venerazione è qui nella nostra, nella vostra Bitonto. Bitonto è uno dei numerosi comuni della nostra penisola che, come tanti altri, in passato, ha vissuto il dramma dell’emigrazione. Tante persone, soprattutto giovani, partivano da una Terra avara di speranze alla ricerca del sogno e del riscatto sociale. Ovunque approdassero, e proprio la Boca rappresenta uno dei punti di approdo più importanti che aggregava le Comunità di Italiani emigrati, i Bitontini non hanno mai smesso di amare la terra dei padri dandole lustro attraverso le loro doti migliori: operosità, laboriosità, inventiva. Sono passati gli anni e con il trascorrere del tempo i ragazzi di allora sono stati capaci di farsi strada nei più svariati campi di lavoro e delle professioni. È grazie a voi e alle altre migliaia di Nostri connazionali che oggi il nome d’Italia è pronunciato con rispetto ed ammirazione in tutto il mondo. È anche grazie a voi che lo “stile” italiano ha potuto imporsi ovunque come paradigma del bello. E quell’italianità è oggi evidente nella festa religiosa, in questa Processione che vedrà i Santi Medici per le strade della capitale argentina e unirà una Comunità religiosa, la cui lingua principale in questo giorno è il dialetto pugliese. E quell’italianità è anche nella perfetta integrazione sociale, politica, economica e culturale di voi tutti nel

I Santi Medici tessuto variegato del Paese che vi accoglie. Cari amici sappiamo già che siete fieri di essere bitontini, pugliesi ed italiani. Sappiamo che siete orgogliosi di diffondere il messaggio religioso dei Santi Medici, in una manifestazione religiosa che vi vede impegnati con passione, sacrificio, dedizione e umiltà da 80 anni. Sappiamo bene che continuerete il vostro impegno nella diffusione del culto dei Santi Medici. Un culto che annulla l’enorme distanza geografica tra Italia e Argentina. Un culto che permette alla nostra Bitonto di essere una grande Città diffusa in tutto il globo. Nelle prossime settimane sarà nostra cura inviarvi un gagliardetto che raffigura lo stemma cittadino che potrà campeggiare nella vostra Parrocchia, a ricordo della vicinanza della nostra Amministrazione comunale e dell’intera Comunità bitontina in occasione dell’80ma edizione della processione dei Santi Medici nelle strade della Boca, in Buenos Aires. Sappiamo bene che siete fieri di essere italiani tanto quanto lo siete di essere argentini; non c’è contraddizione in questo. Si deve amare il Paese che vi ha ospitato nel bisogno e che vi permette di realizzarvi. Auspichiamo che nel Futuro la grande Passione con cui avete organizzato la cerimonia quest’anno possa continuare ad alimentare la devozione, che vi lega alla straordinaria figura dei Santi Medici. Abbracciamo tutti voi con simpatia e riconoscenza. Dio benedica la Vostra Comunità Parrocchiale. Viva l’Italia, viva l’Argentina.” puglia in fiera


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Turismo

L'estate sta finendo... o no?

L'offerta turistica pugliese può proporsi come elemento davvero vincente per 365 giorni l'anno

“L’estate sta finendo…” Iniziava così uno scanzonato e un po’ melanconico motivetto che spopolava oltre vent’anni fa lungo tutte le spiagge dello Stivale. Quando terminato il mese di agosto la mente ed il fisico si preparavano – ahinoi – a ritornare nella melensa quotidianità delle nostre vite: scuola, lavoro, palestra, televisione… in previsione di un autunno a fare da trampolino verso il periodo natalizio, come un intervallo tra feste e spensieratezza. E poi arriva settembre. Con i suoi caldi, le sue piogge, un mare ancora tutto da godere ma troppo freddo per i bagni… e poi ottobre, con gli ultimi virgulti dell’estate mentre la natura si prepara ad andare a dormire. Tutto questo nelle intenzioni o forse semplicemente nella normalità. Quest’anno, per la gioia degli amanti del mare e dei gestori degli stabilimenti balneari la stagione si è allungata a dismisura, oltre ogni previsione e a dispetto dei Righeira e della loro stagionata canzone. Un settembre turistico fatto non soltanto di vacanzieri dell’ultimo minuto, di famiglie che scelgono di lavorare a ferragosto (per chi può) e di godersi un po’ di meritato riposo quando i prezzi sono più ragionevoli, di anziani alle terme, di piccole gite sulla spiaggia in maglietta e bermuda (sempre con l’immabcabile tavolino per il pranzo a seguito, naturalmente…). Sole, belle giornate, caldo oltre le medie sono stati il leit-motiv della parte finale di un’estate che non si ricordava così bella da tempo. E la fisionomia delle città si è dovuta, gioco forza, piegare alle logiche di quanti non hanno voluto rinunciare ad un richiamo di tintarella, ad un bagno in mare durante la pausa pranzo dal lavoro, a chi zaino in spalla ha voluto passare qualche ora del suo dopo-scuola steso su una sdraio e sotto un ombrellone. 22

In alto Torrechianca vicino Lecce. A destra i trulli di Alberobello e sopra Lecce.

La Puglia, come al solito, offre molto, moltissimo! Gli stabilimenti balneari hanno ottenuto in un primo momento una deroga per poter restare aperti fino alla fine di settembre, e successivamente anche fino a metà e fine ottobre (a seconda dei luoghi), e soprattutto nei fine settimana sono pieni di bagnanti. Una vera e propria manna dal cielo che fa da ciliegina sulla torta di una stagione che, nonostante tutti i problemi congiunturali, non può che essere definita positiva per quantità e qualità. Ma la stagione “lunga” è solo balneare? Certamente no. La Puglia offre tantissimo da questo punto di vista durante tutto l’arco dell’anno. Bellezze architettoniche e monumenti, mostre e sagre, eventi di piazza e concerti, fiere e tradizioni riempiono il tacco d’Italia da nord a sud. Basta sfogliarle agende dei Comuni per vedere che i maggiori investimenti in sagre ed attrattive turistiche e promozionali per i nostri prodotti vengono effettuate proprio in questo periodo, tra la seconda

metà di settembre e la fine di ottobre. Noci, Alberobello, Lecce, il Gargano, Monopoli, Margherita di Savoia, Ostuni, Torre Canne… sono soltanto alcuni esempi di luoghi ricchi di attrattive nuove e tradizionali per un turismo che in Puglia non può essere solo stagionale e solo balneare. Siamo una Regione ricca di peculiarità e di carte da spendere nei saloni internazionali del turismo (a cui però bisognerebbe partecipare n.d.r.). Possiamo rispondere ad una domanda di turismo qualificata e specifica. Abbiamo la bellezza del territorio, abbiamo le capacità imprenditoriali, abbiamo un background culturale e fisico che non è secondo a nessuno. Dobbiamo mettere in moto un volano che, se ben sviluppato, può davvero rappresentare una marcia in più per tutta la Regione. E allora… finisca pure l’estate… la Puglia può essere pronta 365 giorni l’anno con la sua offerta turistica e culturare a tempo pieno. Roberto Mastrangelo

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Turismo

Low-cost per il ponte di Ognissanti In Salento si ripete anche quest'anno la Formula 30-20-10 Da giovedì 27 ottobre a domenica 6 novembre 2011, compreso il ponte di ognissanti, a Lecce e nel Salento ci sarà la settimana (lunga) dedicata ai turisti. Una offerta complessiva che ha nel capoluogo salentino il suo punto forte e che punta sul low-cost per aggirare la crisi con offerte e pacchetti davvero molto interessanti. Dopo il buon successo degli scorsi anni anche nel 2011 verrà riproposta da una serie di albergatori salentini la “Formula 30-20-10” con cui diventa davvero conveniente e stimolante visitare la città barocca per eccellenza (Lecce) e conoscere un territorio affascinante ancora tutto da scoprire e con un irresistibile appeal (il Salento), partecipando nel frattempo ad alcuni degli eventi più belli ed interessanti di questo autunno. Saranno undici giorni in cui il turista potrà dormire con soli 30 euro in uno dei tantissimi bed & breakfast e hotel disseminati in città, sulla litoranea, in campagna e nei comuni dell'entroterra salentino, potrà pranzare e cenare con le pietanze tipiche del territorio a 20 euro e potrà, infine, acquistare prodotti tipici e pezzi di artigianato locale con 10 euro. Nè mancheranno gli eventi. Oltre alla nuova e importante iniziativa “BenvenOlio – Diamo il benvenuto all’Olio Nuovo”, sono già in programma infatti alcune feste popolari (San Vito, San Quintino), sagre paesane, concerti, balletti, e mostre d’arte. Non mancano inoltre proposte di trekking ed escursioni su tutto il territorio e alle grotte marine di Santa Maria di Leuca. Per informazioni www.repubblicasalentina.it/302010. R.M.

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estate

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Comuni

Asili nido convenzionati, dopo un mese il bilancio è positivo Tutte le richieste presentate sono state accolte e rispetto allo scorso anno è diminuita la retta. Parla l'assessore: "Ringraziamo i gestori che ancora una volta hanno voluto avere fiducia in noi" FOGGIA Ad un mese dall’avvio delle attività negli asili nido convenzionati e con la definizione delle famiglie assegnatarie dei bonus l’assessorato all’Istruzione del comune di Foggia ha potuto fare un quadro più preciso della situazione da cui emerge subito un dato: sono state soddisfatte tutte le richieste presentate, ben 236. Altro elemento importante è che le rette sono state sensibilmente ridotte, rispetto allo scorso anno. Ad esempio, una famiglia con un reddito Ise di 41.636,00 euro con due figli ha avuto una riduzione della retta da 269,00euro a 157,00euro mensili. Una modalità di calcolo determinata anche con il contributo del Forum delle famiglie e ritenuto innovativo in Italia (con Foggia anche Parma attua lo stesso sistema). Questo metodo di calcolo delle rette è stato esteso dal Comune a tutti i servizi forniti nell’area scolastica come, ad esempio, le mense ed il trasporto. C’è da precisare che nelle famiglie che hanno più figli in asilo nido (anche tre figli in alcuni casi) per il primo figlio pagheranno la tariffa intera, per il secondo il 50%, mentre il terzo sarà gratuito. Quindi una famiglia con tre bambini pagherà complessivamente 120 euro, cioè 40 euro a bambino al mese. Il 45% delle famiglie verserà agli asili una retta da 0 a 100euro, mentre il 75% sotto i 200,00euro. “Nonostante i tagli del governo nazionale e la precaria situazione finanziaria del comune di Foggia che ha avuto un trasferimento di circa 7,5 milioni di euro in meno siamo riusciti a determinare un vantaggio per le famiglie foggiane, ha sottolineato l’assessore all’Istruzione Matteo Morlino, che da certi punti di vista bilancia altre pressioni fiscali”. Dall’avvio del servizio non sono stati riscontrati problemi o disagi, molte famiglie hanno anche attestato il loro consenso alla riduzione delle rette. “Questa Amministrazione non ha tagliato i servizi rivolti alle famiglie, in modo particolare a quelle più numerose e disagiate, continua Morlino, ed è un chiaro segno della volontà 26

Rigenerazione urbana, incontri con la città FASANO Mercoledì 28 settembre si è tenuta la riunione fra l’Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Lello Di Bari, la “Ecosfera” - società romana affidataria del servizio di supporto tecnico afferente la cosiddetta “Rigenerazione Urbana”- e i dirigenti comunali ai Lavori pubblici e Urbanistica. Tema dell’incontro è stato lo sviluppo complessivo del territorio, alla luce delle possibilità offerte dalla Legge regionale sulla Rigenerazione Urbana e nell’occasione è stato definito un calendario di date e luoghi in cui tenere degli incontri aperti a cittadini, tecnici e associazioni interessate al fine di mettere a punto idee progettuali che, una volta realizzate nel concreto, trasformeranno ambiti del nostro territorio oggi degradati sul piano urbanistico e socio-economico. Un’operazione complessa e articolata, con lo scopo di predisporre una serie di progetti per «trasformare pezzi di territorio degradati in zone vivibili secondo standard di qualità». politica di affrontare le problematiche finanziare cercando di mantenere uno standard qualitativo elevato. Si tratta di un risultato di buon governo”. Il servizio viene fornito da gestori privati rientranti nell’elenco regionale degli autorizzati, questo è indice di qualità e affidabilità, garanzia per ottenere un servizio funzionale alle esigenze delle famiglie e a costi contenuti. “Devo rivolgere un particolare ringraziamento ai gestori degli asili con-

venzionati perché ancora una volta hanno voluto dare fiducia all’Amministrazione comunale, conclude Matteo Morlino. L’impegno del comune è determinato. Garantiamo un sostegno economico importante, tenuto conto che il costo fissato per ogni bambino è di 650,00euro al mese, e quasi mille euro per i portatori di handicap. E anche con 1.370.00,00euro siamo riusciti a garantire una copertura totale delle richieste”.

Dopo 51 anni tornano a suonare le campane di San Severino Abate SAN SEVERO Dopo un lungo e laborioso restauro si è tenuta domenica 9 ottobre, in occasione delle celebrazioni del Santo Patrono San Severino Abate, l'inaugurazione e la benedizione del concerto campanario restaurato della Chiesa di San Severino. L’iniziativa è arrivata a conclusione del giubileo diocesano per i 1600 anni dalla nascita del santo patrono del Comune dauno. La Parrocchia di San Severino ha deciso di ridare voce alla millenaria torre campanaria, che taceva tristemente dal 1960, anno in cui la chiesa fu chiusa per restauri. Le campane di San Severino sono un patrimonio di storia e di cultura inestimabile. Non sono soltanto, infatti, le

campane di una chiesa come le altre, ma quelle della chiesa madre della città, il cui campanile aveva per di più funzione di torre civica e delle ore: i rintocchi e le sonate di San Severino, oltre a chiamare i fedeli alla messa o a piangere i morti, segnavano ufficialmente il tempo di San Severo, chiamavano il popolo a difesa, annunciavano vittorie e lutti cittadini; sono state per secoli la voce ufficiale della nostra storia. La Parrocchia ha dunque affidato a una ditta specializzata il ripristino delle cinque campane esistenti: le due dell’antico orologio civico, risalenti al 1494 e al 1543, la campana maggiore, rifusa l’ultima volta nel 1766, e la mezzana e la piccola, rifuse nel 1957. puglia in fiera


Comuni

Comunità Rom, il tavolo tecnico per accogliere le venti famiglie ORTA NOVA Il 28 settembre l’amministrazione comunale di Orta Nova e Opera Nomadi hanno attivato un tavolo tecnico per individuare la soluzione più idonea a risolvere i problemi posti dalla presenza di una piccola comunità Rom, che si è insediata nell’area di un vecchio silos a qualche chilometro dalla città. Successivamente è stato effettuato un sopralluogo per verificare sul campo quale fosse la situazione e le condizioni di vita della piccola comunità: accompagnati da un rappresentante delle famiglie di etnia Rom, si è constatato che una buona parte di quanti vivono nell’area è costituita da lavoratori stagionali ormai prossimi a lasciare l’agro ortese. Sono una ventina, invece, i nuclei familiari che intendono risiedere stabilmente. Il confronto ha fatto emergere la possibilità di realizzare un’area di sosta, dotata di servizi igienici e di colonni-

ne per l’acqua e la corrente elettrica, per la quale si dovrebbe poter attingere a fondi statali stanziati per questo genere di azioni in territori con più di 30.000 residenti. “ E’ ferma volontà dell’Amministrazione comunale trovare una soluzione capace di contemperare il sacrosanto principio dell’accoglienza e dell’integrazione civica e sociale di chi arriva da terre lontane e vuole vivere nella nostra comunità con la necessità di garantire alla nostra città decoro e ordine” - ha affermato il Sindaco Calvio – “tutti noi, italiani e stranieri, siamo vittime del taglio feroce ai trasferimenti dello Stato verso i Comuni per interventi di carattere sociale e ciò deve rafforzare le reti

Il Campo Rom di Orta Nova. fotografia tratta dal portale di informazione locale "Il Megafono"

di solidarietà, formali e informali, che innervano di opere concrete la cultura dell’accoglienza, ma non ci sottrarremo alle nostre responsabilità di amministratori, qualunque sia la decisione da assumere”.

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Ambiente

Ecco la città del futuro Rigenerazione urbana e sostenibilità sono i due concetti principali verso cui dovrebbero indirizzarsi i maggiori sforzi delle Amministrazioni Pubbliche nella costruzione della città in cui vivranno le nuove generazioni. Con una nuova coscienza collettiva che esprima l'esigenza di condivisione del futuro progetto cittadino insieme a tutti i soggetti locali.

“Come saranno le nostre città tra 50 anni? E tra un secolo? L’urbanistica sarà riuscita a renderle compatibili con il nuovo panorama di risorse scarse? Quali misure di adattamento e mitigazione alle nuove condizioni ambientali entreranno a far parte della pianificazione e gestione delle aree urbane?” esordisce così nel suo Rigenerazione urbana e sostenibilità l’architetto e accademico Francesco Mesto. Ma quando parliamo di rigenerazione urbana cosa intendiamo? Una parola che contiene in sé tante azioni, visioni, idee che hanno un comune denominatore, l’origine dal basso, ovvero dall’azione proattiva dei cittadini. Esiste una consapevolezza condivisa sulla necessità che in tema di rigenerazione urbana le Pubbliche Amministrazioni debbano concentrare i propri sforzi sul risparmio energetico, la lotta alle ineguaglianze sociali, la partecipazione popolare alle scelte comuni. Una nuova coscienza collettiva che esprime l’esigenza di condividere con i soggetti locali il futuro della propria città. Il processo di rapida urbanizzazione, infatti, ha acuito una serie di problemi che incidono sulla qualità di vita degli abitanti: la diminuzione degli spazi pubblici, il deterioramento delle infrastrutture, la difficoltà ad organizzare il trasporto pubblico. Per questo motivo la partecipazione pubblica risulta di fondamentale importanza; partecipazione che si estrinseca attraverso azioni concrete che coinvolgono tutte le fasce di età, da studenti a professionisti, pensionati, mamme e commercianti. Nell’ultimo anno si è potuto assistere alla nascita di tante realtà in diverse città italiane che sono state protagoniste di azioni come il giardinaggio d’assalto o la creazione di orti urbani, andando a recuperare zone della città come giardini o piazze abbandonate e mal 28

Riciclo, utilizzo di materiali biocompatibili e ad alta sostenibilità ambientale e rigenerazione dei luoghi nell'esempio del recente progetto LABCittà di Trani.

ridotte, rendendo tali luoghi puliti, fruibili. Si tratta di azioni spontanee che trovano linfa in questa nuova coscienza. Non più cittadini passivi in attesa di risposte dal soggetto pubblico ma protagonisti ed attivi della vita del proprio quartiere, quindi della propria città. Non solo consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo ma anche di un’idea altra di benessere non più legata al pil o al livello economico personale ma un benessere frutto della qualità della vita circostante, legato ai servizi, agli spazi pubblici fruibili per attività culturali e sportive, a servizi di trasporto ben mirati e cuciti su misura. Il mese scorso, a Trani, un gruppo di giovani ed intraprendenti professionisti ha dato vita al progetto LABCittà che propone un’opportunità di rigenerazione del luogo, attraverso interventi pratico-partecipativi in situ come: attività, workshop e laboratori di autocostruzione per l’arredo urbano, la realizzazione di un ‘urban

village’ con la creazione di elementi di design effimeri che animeranno la piazza per tutta la durata del festival, la possibilità di creare elementi di design permanenti (complementari al progetto urbano del Comune), una “tavola all’aperto” dove si incontrano competenze tecnico architettoniche, workshop di costruzione con materiali di riuso. Una piazza ripensata, nuova sede di confronto e creazione, di vita e partecipazione alla crescita della propria comunità, un nuovo modo per indurre verso stili di vita più armoniosi e compatibili. L’aspetto educativo è di notevole rilievo soprattutto per i più giovani, ancora aspiranti uomini, e le nostre speranze vengono riposte nelle loro mani e menti con l’auspicio di poter cavalcare questa nuova ondata di partecipazione umana e dal basso, un nuovo umanesimo come ricetta per il superamento della crisi economica, l’arte e la creatività come leve per trovare soluzioni per una nuova armonia cittadina. Vincenzo Madaro

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Ambiente

Legambiente a Congresso

Sarà il Centro Universitario Sportivo di Bari ad ospitare dal 2 al 4 dicembre 2011 il nono congresso nazionale di Legambiente. Un premio per l'impegno della Puglia verso le politiche ambientali, l'edilizia sostenibile, le fonti rinnovabili e la messa al bando dell'inquinamento industriale. Intanto il 23 ottobre a Bari si terrà il Congresso regionale. Dal 2 al 4 dicembre 2011 presso il Centro Universitario Sportivo di Bari si svolgerà il IX Congresso nazionale di Legambiente, la principale associazione ambientalistica italiana. La scelta di Bari non è certo casuale, infatti Legambiente vuole così premiare l’impegno della Regione Puglia verso le politiche inerenti i parchi, le fonti rinnovabili, la messa al bando dell’inquinamento industriale, l’organizzazione della protezione civile e l’edilizia sostenibile. A questo vanno aggiunti i grandi risultati fin qui registrati dal comune di Bari sul fronte dalla mobilità sostenibile. Così commenta la scelta il Presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini: “La Puglia è senza dubbio una storia di successo del Meridione. E’ una regione trainante in un percor-

so virtuoso che l’ha vista sposare le ragioni ambientali, dalle fonti rinnovabili al distretto dell’edilizia sostenibile. Si è opposta con fermezza al ritorno del nucleare, ha approvato un piano energetico ed è diventata la prima regione per l’energia del sole e quella del vento. Ma ha svolto anche un buon lavoro sulle politiche inerenti le aree protette, la lotta all’inquinamento industriale e alle ecomafie, la protezione civile, l’edilizia a basso impatto e la mobilità sostenibile. Molto, inutile dirlo, rimane da fare. Le basi su cui progredire però esistono e anche la nostra associazione, con il radicamento territoriale che ci ha sempre caratterizzato, ha contribuito a crearle tenendo insieme il coinvolgimento dei cittadini e una lettura avanzata, in tempi non sospetti, per

l’economia della regione.” Il Convegno sarà anticipato da degli appuntamenti che hanno l’obiettivo di tracciare il profilo di alcune riflessioni su cui l’associazione vuole continuare a impegnarsi nei prossimi anni, oltre al preliminare congresso regionale che si terrà in tutte le regioni italiane e che in Puglia avrà luogo il 23 ottobre a Bari. L’incontro sarà anche l’occasione per illustrare i risultati ottenuti da Legambiente in oltre trent’anni di attività attraverso l’impegno costante degli oltre 115.000 tra soci e sostenitori. Attraverso argomenti, proposte, esperienze e stili di vita Legambiente ha stimolato l’opinione pubblica nella salvaguardia dell’ambiente e della salute. Isabella Battista

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Agroalimentare

Agrilevante 2011, anno in grande stile La rassegna organizzata da Unacona Service e dalla Fiera del Levante raggiungerà quest'anno i 45mila metri quadrati di superficie complessiva lorda, dei quali 30mila al coperto e 230 espositori complessivi

I numero dell'adizione 2011 di Agrilevante sono promettenti, e parlano di una esposizione che dovrebbe finalmente far registrare numeri soddisfacenti. L'edizione 2011, presso la Fiera del Levante di Bari dal 13 al 16 ottobre, infatti, ha fatto registrare una crescita sia dell’area espositiva e del numero degli espositori. Ancora una volta si è confermato il carattere internazionale della manifestazione che, malgrado le crisi politiche che hanno investito alcuni Paesi, ha puntato fortemente su una attrazione di visitatori da tutta l'area mediterranea. Ma non solo grandi numeri. Anche sui contenuti si è lavorato, e tutto fa supporre un alto livello per la rassegna internazionale delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per l’agricoltura. Organizzata da Unacona Service e dall’Ente fieristico barese, la rassegna raggiungerà quest’anno i 45 mila metri quadrati di superficie complessiva lorda, dei quali 30 mila al coperto e 15 mila nelle aree esterne, con un numero di 230 espositori - in crescita rispetto ai circa 200 dell’edizione 2009 – e un totale di 5.000 modelli esposti tra macchine, attrezzature e componenti. Un risultato di prestigio per una manifestazione dal carattere specialistico, focalizzata sulle produzioni e sulle esigenze agricole specifiche dell’area mediterranea. Molto elevato il livello tecnologico, per la partecipazione delle maggiori industrie costruttrici di macchine e attrezzature, e per lo spazio riservato all’innovazione tecnologica con il concorso Novità Tecniche che premierà le soluzioni più avanzate tra quelle presentate in anteprima dalle aziende espositrici. La rassegna punta ad offrire tecnologie per le intere filiere 30

produttive, quelle cerealicola, energetica, delle colture non-food, vitivinicola– enologica, ortofrutticola ed olivicoloolearia, ed offre la novità del “MiA”, il salone specializzato per l’agricoltura multifunzionale. Guardando alle tipologie di macchine, la più rappresentata è quella delle trattrici, che impegneranno il 23% della superficie espositiva complessiva, seguite dalle macchine per la lavorazione del terreno (18% della superficie), dalle macchine per l’olivicoltura e le colture specializzate (14%) da quelle per la raccolta (13%), per l’irrigazione (6%), il giardinaggio e i piccoli attrezzi motorizzati a mano (6%), la componentistica (4%). Con una gamma di tecnologie adatte alle esigenze produttive tipiche del Mediterraneo, la rassegna si prepara dunque ad accogliere una vasta platea di agricoltori, contoterzisti e operatori economici, provenienti dalle regioni del Mezzogiorno, dai Paesi dell’area balcanica, del Medioriente, e dell’Africa settentrionale. “La caratterizzazione internazionale della rassegna è un elemento molto qualificante – spiega l’amministratore delegato di Unacoma Service Guglielmo Gandino – e stiamo lavorando intensamente perché venga pienamente confermata anche nell’edizione di quest’anno, malgrado

il quadro politico sia ancora incerto in alcuni Paesi con conseguenze evidenti sul piano organizzativo e del business”. “Rispetto alla situazione della primavera scorsa, quando abbiamo dovuto annullare la nostra Fiera EIMA Gulf di Abu Dhabi a causa delle crisi politiche e militari che erano esplose in molti Paesi del mediterraneo e nella stessa penisola arabica – aggiunge Gandino – la situazione appare complessivamente migliore, e confidiamo che molti operatori di questi Paesi possano essere presenti a Bari anche come segno di un progressivo ritorno alla pace e allo sviluppo economico”. La crescita del settore primario e soprattutto i modelli di gestione delle imprese agricole delle aree mediterranee sono, del resto, il tema di fondo della rassegna di Agrilevante, che propone un calendario di convegni e incontri anche di carattere tecnico-economico. Fra questi si segnalano senz'altro il convegno promosso dall’Unacoma in collaborazione con l’Università di Bari sul tema “Le olivicolture del Mezzogiorno - Stato dell’arte e prospettive”, e gli incontri dedicati alla gestione economica delle filiere e agli strumenti di carattere finanziaro per il potenziamento e lo sviluppo delle aziende agricole. puglia in fiera


Agroalimentare

Il Made in Italy secondo Basile

Nel Libro "Olio & Vino, eccellenze d'Italia prima e dopo la crisi" il giornalista e scrittore compie un viaggio all'interno delle imprese produttrici e studia come è cambiato il mondo del consumo di questi due prodotti di punta della nostra regione, dentro e fuori la crisi. La crisi economica che sta attraversando la nostra epoca, ha colpito tutti i settori produttivi ed in particolar modo quello alimentare. Le tipicità locali, da sempre volano dell’economia pugliese stanno risentendo pesantemente di questa situazione, pur essendo quello alimentare un settore primario. Si pensi ad esempio che il settore tecnologico sembra risentire parzialmente della crisi economica: sempre più gente acquista un nuovo telefono cellulare, una tv di ultima generazione e tanti altri beni che, in tempi di crisi dovrebbero risultare superflui o quasi. Dati alla mano, la domanda dei prodotti alimentari, negli ultimi 3 anni, è calata del 2% ogni anno. Di questo e di molto altro si è parlato ad Andria, durante la presentazione del libro “Olio & Vino, eccellenze d’Italia prima e dopo la crisi”, scritto dal giornalista e scrittore Nicola Dante Basile ed edito da Dalai Editore. Durante l’incontro/dibattito si è fatto il punto sul Made in Italy e soprattutto sullo stato in cui versano due prodotti tipicamente italiani come il vino e l’olio appunto. La domanda interna di questi due prodotti ha avuto un calo del 3% nel 2010. Le esportazioni invece, quindi la domanda esterna, hanno avuto un incremento del 14% sia in termini di valore e sia in termini di qualità. Nel suo libro, Nicola Dante Basile compie un viaggio all’interno delle imprese produttrici di vino e olio e come è cambiato il mondo del consumo di questi due prodotti. Da un lato quindi un’analisi prettamente aziendale per capire come la crisi ha colpito i bilanci delle imprese produttrici di olio e vino e come le stesse hanno reagito alla netta caduta delle vendite. Dall’altra parte l’autore ha analizzato come è cambiato il consumo di questi due prodotti e come ed in quale misura i consumatori hanno reagito alla perdita del potere d’acquisto di due ottobre 2011

prodotti che, da sempre rappresentano la base della tradizione alimentare di tutto il Mediterraneo. L’autore entra quindi nel sistema produttivo e di vendite dell’olio e del vino per comprendere gli umori dei

protagonisti e soprattutto traccia una quadro chiaro su quelle che potranno essere le azioni rigeneratrici per il rilancio di questi prodotti sul mercato nazionale. Mariangela Sgaramella

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Chi è Nicola Dante Basile Nicola Dante Basile, giornalista e scrittore, da oltre trent’anni racconta sulle pagine del «Sole 24 Ore» l’Italia che produce e vende la cucina italiana nel mondo. Autore di numerosi libri, ha pubblicato 'Mercati a termine e borse merci', 'Il vino in Italia tra mercato e immagine', 'Il vino in Italia tra passato e futuro', 'Il marchio a una svolta', 'Commercio e grande distribuzione', 'Eurotavola', 'Profumo di vino', tutti per i tipi del «Sole 24 Ore». Nel 2006 sono usciti 'La storia della Cirio. All’origine del made in Italy', 'I primi 150 anni della Cirio' e 'I cavalieri della tavola'. Storie di uomini e aziende del buongusto italiano, giunto alla terza edizione. Nel 2009 ha pubblicato per BCDe 'New menu Italia'. La rivoluzione che ha cambiato la tavola degli italiani.

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cultura

quel o

ll de

"Levantino"

innamorato della sua Bari

Il 15 ottobre ricorre il primo anniversario della scomparsa di Vito Antonio Melchiorre, funzionario del Comune di Bari con la grande passione per la tradizione popolare barese Assiduo frequentatore dell’Archivio Storico di Bari e di quello di San Nicola, Vito Antonio Melchiorre si è dedicato per gran parte della sua vita alla storia di Bari, attingendo notizie quasi esclusivamente da codici molto antichi. Attraverso questi testi Melchiorre è riuscito a delineare in maniera molto precisa e a volte unica la storia della città, abbinando i fatti di cronaca a documenti di vario genere, fotografie molto rare e un po’ di memoria personale. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Storie e patorie, ovvero cenni sul folklore barese - M. Adda editore (2007); Il Comune di Bari: cronologia delle amministrazioni e dell'attività dal 1806 al 1989 – Levante editore (1989); Il tesoro della Basilica di S. Nicola di Bari Centro studi nicolaiani, Archivio della Basilica di San Nicola di Bari (1993); Bari – M.Adda editore (1980) e Storie baresi – Levante editore (2010). A un anno dalla sua scomparsa, abbiamo chiesto a Giovanni Cavalli, amministratore delegato della Levante Editori, di parlarci del suo rapporto con lo storico barese. La casa editrice Levante ha pubblicato negli anni diverse opere legate all’amata città di Bari, edite da autori del calibro di Vito Maurogiovanni e di Vito Antonio Melchiorre. Da quanti anni vi conoscevate? Che rapporto c’era? «Ritengo che l’amicizia tra Vito Antonio Melchiorre e mio padre, Mario, risalga a metà degli anni ’60 quando lo storico, giovane funzionario del 32

Comune di Bari, iniziò ad avere rapporti lavorativi con la nostra azienda, che era fiduciaria del Comune di Bari per tutto ciò che aveva attinenza con giornali, libri e pubblicazioni, mentre probabilmente la mia conoscenza personale risale ai tempi in cui era capo di Gabinetto del sindaco Nicola Vernola». C’è un aneddoto particolare che le ricorda il vostro primo incontro? «Un giorno fui incaricato da mio padre di presentare a mano entro le 12.00 una busta contenente un’offerta per una gara al Comune di Bari; la consegnai senza problemi e fui invitato ad assistere all’apertura della stessa; Melchiorre però mi bloccò perchè minorenne e fu l’allora sindaco Vernola che mi fece entrare, chiedendo però ai vari rappresentanti delle aziende se avessero nulla in contrario alla mia presenza. Alla fine dell’incontro il dottor Melchiorre mi raggiunse nel corridoio per spiegarmi i motivi del suo veto, che conoscevo benissimo, ossia che in caso di offerte uguali vi sarebbe stata creata una nuova gara tra le ditte ed io essendo minorenne, non avrei potuto partecipare». Che tipo era? «Melchiorre era innamorato di Bari, ma della città della sua infanzia, ordinata e pulita, non chiassosa .Tutti coloro che hanno lavorato con lui lo ricordano gentile ma fermo nel pretendere il massimo dai suoi collaboratori. Era molto contento quando amici e conoscenti si rivolgevano

a lui per chiarimenti inerenti la vita cittadina del secolo scorso ma era molto geloso dei suoi libri: non li prestava mai, tuttavia provvedeva a mettere sul dischetto le notizie richieste per il beneficiario di turno. Negli ultimi dieci anni della sua vita lo si poteva trovare, tutte le mattine, nella biblioteca dei Padri Domenicani presso la Basilica di San Nicola, dove consultando tanti libri, trascorreva le sue giornate e ogni tanto si concedeva un caffè in compagnia di padre Gerardo Cioffari». Negli anni la collaborazione è proseguita, fino all’ultima pubblicazione, “Storie Baresi”. «L'ho visto qualche settimana prima di morire, quando andai a trovarlo perché, avendo ricevuto le copie del suo libro “Storie Baresi”, voleva testimoniarmi la sua riconoscenza. Prima mi disse di essere contentissimo di essersi impuntato sulla necessità di realizzare un solo volume e poi mi disse: “Forse neanche voi potete immaginare quanta gratitudine vi deve questa città, senza il vostro impegno moltissime opere non sarebbero state mai pubblicate”. Prese dalla sua ordinatissima e magnifica biblioteca una nostra pubblicazione del 1947 e disse di possedere tutta la nostra produzione. Aggiunse: “Gianni credimi, non ho mai visto un uomo lavorare più di tuo padre, forse si fermava solo a Natale”». Isabella Battista

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puglia in fiera


cultura

L'ultimo regalo ai baresi Nel suo ultimo lavoro "Storie baresi" un vero e proprio trattato su Bari attraverso fatti storici, tradizioni e usanza A pochi mesi dalla scomparsa dello storico Vito Antonio Melchiorre la Levante editori ha pubblicato "Storie baresi" una raccolta di 1520 articoli apparsi nel corso degli anni sulla Gazzetta del Mezzogiorno sulla storia del capoluogo barese. Un vero e proprio tesoro culturale di anni passati da parte dello studioso nell’Archivio di Stato e negli Archivi della Cattedrale e della Basilica di San Nicola. Articoli, note e foto sui temi più disparati, dalla Bari antica alle consuetudini popolari, passando ovviamente per i fatti che riguardano la Basilica barese e il Santo Patrono. Melchiorre ha sempre parlato di Bari con un taglio particolare, andando oltre le storie in sé per indagare sull’identità culturale attuale dei cittadini, in bilico- in realtà- sulla dimenti. La pubblicazione è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio Puglia, e con il patrocinio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Osvaldo Negro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi è Vito Antonio Melchiorre Nato a Bari il 9 luglio 1922 è scomparso il 15 ottobre 2010, ha lavorato per 40 anni al Comune di Bari ricoprendo l’incarico di segretario comunale. Non bastatagli la laurea in Giurisprudenza decise di laurearsi una seconda volta, in Lettere. Successivamente, divenne capo di Gabinetto quando era primo cittadino Nicola Vernola. É stato, inoltre, docente universitario in Scienze Giuridiche e si è anche occupato di storia locale sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno. Ormai in pensione, non ha mai abbandonato la passione per la ricerca e lo studio: ha curato numerose pubblicazioni presso rinomate case editrici, quali Adda, Adriatica, Electa, Newton Compton e Levante, che ha pubblicato il suo ultimo lavoro “Storie baresi”.

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IL TEATRO DEGLI IMBROGLI

Gli intrighi, i retroscena, le inchieste, i fatti e gli atti nella vicenda della ricostruzione del Petruzzelli. Il primo libro che ha raccontato il “metodo” della “Cricca” nei grandi appalti pubblici. Primo premio assoluto “Il Convivio” Anguillarino di bronzo per la saggistica Premio speciale della giuria del concorso internazionale “Associazione chiese storiche” di Palermo

«Un libro che sembra un giallo». Alberto Statera Repubblica

ottobre 2011

«Un caso scivoloso, il tormento di una storia non chiusa, senza risposte definitive, che Cantoro ricostruisce puntualmente». Carmine Festa Corriere del Mezzogiorno 33


cultura

pugliese Speciale

Unità d’Italia

dell'Unità

Il patriota pugliese Emanuele De Deo

In un proclama pronunciato ad Ancona il 1 ottobre 1860, Vittorio Emanuele II indirizzò parole di lode e gratitudine a tutti i popoli meridionali che avevano contribuito all’Unità d’Italia e rese particolare omaggio ai patrioti pugliesi morti per la patria. Tra i martiri delle prime rivoluzioni anti borboniche vanno citati l’illuminista Emanuele De Deo di Minervino Murge e i giovanissimi Vincenzo Vitaliano e Vincenzo Galiani, tra i primi a svegliare l’Italia, indirizzandola all’azione. Nei decenni successivi, contadini, artigiani e operai presero coscienza delle nuove idee e il Cilento diventò fulcro della rivoluzione risorgimentale. Qui, nel 1828, i fratelli Patrizio, Domenico e Donato Capozzoli si sacrificarono per la libertà: le loro teste mozze saranno esposte nella piazza principale di Valle del Cilento, fino all’arrivo dei garibaldini, nel 1860. 34

L’eco delle repressioni spinse molti cittadini pugliesi a partecipare alle lotte per l’indipendenza nel biennio 1848-49. Nella provincia di Bari si faranno notare tre patrioti, definiti nei rapporti di polizia “demoni, nemici del re e fomentatori d’ogni tumulto”. Francesco Cirielli, Francesco Raffaele Curzio di Turi e Giulio Cesare Luciani saranno i promotori della “questione agraria” per il diritto del contadino a possedere la terra che lavora, contro lo sfruttamento dei proprietari. Tra i momenti di maggior entusiasmo risorgimentale pugliese, si ricorda quello della “Dieta di Bari” del luglio 1848, anche se non ebbe lo sperato successo e re Ferdinando II attuò una dura repressione nei confronti di chi vi aveva partecipato. Cadono in quest’occasione: Nunzio Piemonte di Lucera; Spiridione Perisano di Foggia; Savino Acquaviva di Canosa e Giovan Battista Olivo di San Severo. Molti furono processati e imprigionati, o costretti a fuggire all’estero e in altri Stati italiani per continuare la lotta contro la tirannia borbonica, spinti dai programmi di Cavour o dalle idee di Mazzini. Tra i repubblicani: il salentino Giuseppe Libertini, Giuseppe Fanelli di Martina Franca (TA) e Nicola Mignogna di Taranto (gli ultimi due partiranno con i Mille il 6 maggio 1860); cavouriano convinto era invece Giuseppe Massari. Di famiglia barese, ma tarantino di nascita, fu segretario di Stato del Regno di Sardegna e visse da protagonista gli anni dell’Unità. Nel decennio successivo, sorse in Puglia il Partito d’Azione, che legò

il suo programma alle imprese di Garibaldi. Del resto, il focoso generale conosceva perfettamente il sentimento di libertà dei pugliesi e ne veniva costantemente aggiornato da suo fratello Felice, che dal ‘35 al ‘52 soggiornò a Bari, svolgendo una redditizia attività commerciale nel mercato dell’olio d’oliva. Così, tra i 1000 che partirono da Quarto, vi furono anche dei patrioti pugliesi; e quando, nel 1862, il Sud fu teatro del tragico scontro tra le truppe del Regio Esercito Italiano, appena costituito, e i garibaldini diretti alla liberazione di Roma, vi partecipano anche dei pugliesi, alcuni dei quali persero valorosamente la vita. L’aver scelto Bari e Barletta, insieme a Como, Varese e Bergamo, come sedi di arruolamento dei Volontari, costituì, da parte di Garibaldi, un giusto riconoscimento alla Terra di Puglia e ai suoi figli. I pugliesi, in segno di sincera gratitudine lo elessero deputato nel collegio elettorale di Andria (BA) e, inoltre, la città di Lucera assegnò al generale una rendita vitalizia di trecento lire. Nel 1866, il sangue pugliese è ancora protagonista della III Guerra di Indipendenza: tra i caduti in quella Campagna, si contano molti volontari della nostra regione. Il discorso del re ad Ancona si fermava al 1860, ma il sangue pugliese ha continuato a lasciare una traccia indelebile nella storia della nostra Unità. Antonio Verardi

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cultura

il

Risorgimento nelle

locandine Una mostra organizzata dall'Ufficio Attività culturali e audiovisivi della Regione Puglia che in tre mesi toccherà tutte le sei province Una mostra per ricordare i 150 anni dell'Unità d'Italia anche in maniera trasversale e indiretta. In esposizione, infatti, ci saranno i manifesti, spesso vere e proprie opere d'arte dei più grandi ritrattisti del novecento, dei film che nel corso della centenaria storia del cinema italiano, si sono soffermati sulle storie del nostro Risorgimento. L'evento, organizzato e curato

dall’Ufficio Attività culturali e audiovisivi, afferente al Servizio Cultura e Spettacolo della Regione Puglia, è stato allestito in maniera stabile presso la Mediateca Regionale, in via Zanardelli 30, a Bari. La mostra è visitabile, previa prenotazione. Intanto, con il chiaro intento di rendere fruibile la stessa mostra sull’intero territorio regionale, è

stata allestita in contemporanea una mostra itinerante sul territorio regionale, con le fedeli riproduzioni degli stessi manifesti. Tre mesi in cui la mostra toccherà tutte le provincie pugliesi (il programma dettagliato è pubblicato in basso n.d.r.). L’ingresso in tutte le sedi è libero e i visitatori ricevono in omaggio il catalogo fotografico della mostra.

CALENDARIO MOSTRA ITINERANTE Accesso libero Periodo

Sede

Informazioni

22 e 24 settembre 2011

Lecce, Teatro Paisiello, nell’ambito della Dalle 15 alle 19 manifestazione ArtLab 11, organizzata dalla Fondazione Fitzcarraldo

27 settembre – 9 ottobre

Cavallino (LE) – Palazzo Ducale, in Dalle 18.00 alle 20.00 collaborazione con il Comune di Cavallino e l’Università del Salento – Dip. di studi Solo nei giorni 6-7-8 ottobre storici dal Medioevo all’età contemporanea anche dalle 9.00 alle 13.00

12– 23 ottobre

Brindisi – Teatro comunale Verdi

Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato: dalle 10.00 alle 13.00 Martedì e venerdì dalle 17.00 alle 20.00

ottobre 2011

25 ottobre – 1 novembre

Castello di Barletta, in collaborazione con Dalle 9.00 – 13.00 Teatro dei Borgia e il Comune di Barletta Dalle 15.00 – 20.00

4 – 16 novembre

Dal lunedì al giovedì Foggia – Facoltà di Scienze della formazione – via Arpi 155, in collaborazione con l’Università degli Studi Dalle 10.00 alle 12.00 di Foggia. Dalle 15.00 alle 17.00

18 – 29 novembre

Castello di Mola (BA), in collaborazione con la Fondazione Pino Pascali di Polignano a mare

2 – 13 dicembre

Taranto – convento di San Francesco (ex caserma Rossarol)in collaborazione con il Comune di Taranto.

15 – 22 Dicembre

Bari – quartiere San Pio, presso la scuola Dalle ore 9,00 alle ore 12,00, elementare IQBAL – Piazzetta Eleonora, in escluso la domenica. collaborazione con la Coop. sociale Get – Accademia di Enziteto

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cultura

Il Premio Pascali a Bertozzi & Casoni Il 23 ottobre si inaugura la mostra al Museo di Polignano a Mare Dal 23 ottobre al 15 gennaio, in occasione della XVI edizione del Premio Pino Pascali, verrà inaugurata una mostra con le opere dell’artista vincitore al Museo Fondazione Pino Pascali di Polignano a mare. Dopo l’irriverente coppia inglese dei fratelli Champman (di cui vi abbiamo già scritto l'anno scorso n.d.r.), vincitrice dell’edizione 2010, è il turno degli italianissimi Bertozzi & Casoni. Il duo, nato a Faenza ai tempi dell’università, già dagli Novanta realizzano opere che dimostrano una importante complessità strutturale e decorativa. Iniziano inoltre a collaborare con artisti e designers tra i quali Arman, grazie al quale si avvicinano agli oggetti dell’universo quotidiano che ricreano in ceramica in maniera identica al reale. La commissione del Premio, composta da Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali, Giusy Caroppo critico d’arte, Carlo Berardi, curatore indipendente, Annalisa Milella, giornalista, ha assegnato il riconoscimento agli artisti motivando così la scelta: ”Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, introducono nella storia della scultura occidentale segnali di discontinuità rinnovando la ricerca formale della ceramica in chiave concettuale e iper-realistica. Dosando sapientemente artificio, mimesi ed ironia gli artisti rappresentano una realtà post-consumistica logorata e imprigionata nell’universo della simulazione.” Caratteristica del linguaggio del duo è infatti quella di condurre lo spettatore nel reame dell’iperreale, dove tutto è falsificato, una sorta di mondo disneyano ma crudele, a sottolineare il fatto che tutto quello che ci circonda è solo un accumulo dei nostri scarti. La contrapposizione tra l’estetica del bello e del brutto emerge con forza: sculture forti, scomode, giocate su temi attuali, realizzate con l’antica tecnica della ceramica attualizzata da personali e incredibili sperimentazioni che rafforzano le classiche categorie filosofiche dell’artificio e della mimesi a cui Bertozzi & Casoni si ispirano. Isabella Battista

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Per un mese "Di scena a Fasano" Dal 7 al 29 ottobre presso il teatro Sociale di Fasano si terrà la terza edizione del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale “Di Scena a Fasano” che si terrà nel teatro Sociale dal 7 al 29 ottobre. L’iniziativa è organizzata dal locale gruppo di attività teatrali “Peppino Mancini” in collaborazione col Comune di Fasano. In scena si alterneranno sei compagnie, che verranno giudicate da una giuria tecnica presieduta dall’attore Gianni Ciardo (e con la presidenza onoraria di Antonietta Mancini, figlia di Peppino Mancini, l’attore al quale è intitolato il gruppo teatrale organizzatore del Festival) e composta dal regista Mimmo Mongelli, dal direttore artistico del Festival, Mimmo Capozzi, dall’organizzatore di eventi, Sante Schiavone, dal produttore teatrale, Michele Ido. Il 29 la serata conclusiva con Ettore Bassi e Raffaele Nigro. 36

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cultura

Gianni

Spettacoli in abbonamento

il

Bravò

L'inaugurazione del nuovo contenitore culturale è tra i più attesi appuntamenti della città di Bari, inizialmente incredula per le recenti e dolorose chiusure del Piccinni e del Kursaal La crisi che il nostro Paese sta vivendo non ferma la cultura nel capoluogo pugliese: dal tre novembre tutti gli appassionati di Teatro ne avranno uno tutto nuovo. Da cinema a luci rosse a teatro; da luogo per soli adulti a luogo anche per bambini, da “Il Salottino” al “Bravò”, che a breve aprirà il sipario per la stagione 2011-2012. A due anni dalla chiusura del cinema hard, situato in Via Stoppelli n.10, il nuovo contenitore culturale è tra i più attesi appuntamenti della città, inizialmente incredula nella riuscita del progetto per le recenti chiusure dei Teatri Piccinni e Kursaal. Una scommessa vinta, dunque, nata dalla collaborazione del Teatro Apulia e Nikolaus Productions che hanno affidato la direzione artistica del Bravò a chi di palchi se ne intende: Gianni Ciardo, garante di cultura, qualità e divertimento che, anche questa volta, “ci mette la faccia”. L’instancabile attore barese stupisce ancora, regalando un’occasione d’oro per la crescita della sua città; il “Bravò”, infatti, non è un Teatro come tutti gli altri, ma ha l’intento, come ha affermato Ciardo in conferenza stampa, “di avvicinare al teatro tutti, specialmente i più giovani e abituarli a frequentarlo non solo nei week end”. Un piccolo teatro, dunque, dai grandi obiettivi e a prezzi bassissimi: con il tesseramento tutta la stagione teatrale costa ottobre 2011

solo 38 euro. Dal martedì al venerdì, si replicheranno sei spettacoli di teatro d’autore, da Checov a Wilde, mentre il sabato e la domenica saranno destinati ai fuori programma firmati e interpretati da Gianni Ciardo, ad un prezzo ridotto per i tesserati. Una bella e coraggiosa sfida, quella di Ciardo, che restituisce dignità anche ad un piccolo teatro e incoraggia i giovanissimi ad abbandonare la noia per incontrare la cultura, tutti i giorni. Annalisa Tatarella

Un giardino di aranci fatto in casa di Neil Simon L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde Zona paradiso di Franco Ferrante Una domanda di matrimonio di Cecov con Gianni Ciardo Luna di Fausto Costantini La figlia di Maso di Antonio Maselli Fuori Programma Successo con Gianni Ciardo Gianni e Pinocchio con Gianni Ciardo Per info e prenotazioni Teatro Bravò, via Stoppelli 10 info h. 10.00 - 13.00 e 17.00 - 20.00. Tel. 080/572.21.26 - 331/64.73.886

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cultura

La

Cina èa Lecce

In questo numero vi raccontiamo del museo missionario cinese di Lecce, fondato da Padre Egidio Santoro e ancora oggi gestito dai Frati Minori in un Centro Culturale Polifunzionale

Il dialogo con la Natura caro a San Francesco d’Assisi sembra rivivere nel Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale, gestito a Lecce dai Frati Minori. Chi visita il Museo si meraviglia delle bellezze che l’esistenza miope dell’uomo trascura o, nel peggiore dei casi, elimina; vi accorrono in tanti e spesso non si ha neppure l’impressione di trovarsi in un edificio gestito da religiosi, se non fosse per l’inconfondibile abbigliamento medioevale del direttore. Eppure alla figura di un missionario francescano, Padre Egidio Santoro, è legata la storia del Museo. Originario di Massafra, durante i quarant’anni della sua permanenza nella Cina continentale, acquistò e conservò alcuni oggetti interessanti (arazzi, amuleti, armi, statuette, monete, vasi, ecc) con l’intento di portarli poi in Italia e creare una piccola raccolta etnografica che facesse conoscere la grande civiltà cinese alla sua gente. Padre Santoro morì nel dicembre del 1962, ma Padre Egidio De Tommaso, allora ministro Provinciale dei Frati Minori del Salento, ne portò a termine il sogno, collocando tutto il materiale che questi aveva portato dalla Cina nell’ammezzato cinquecentesco del palazzo Della Monica adiacente il Convento S. Antonio a Lecce. 38

Contemporaneamente lo stesso Padre De Tommaso, ottimo naturalista, aggiunse la sua collezione malacologica (coleotteri, lepidotteri, conchigli). In vent’anni di vita si sono verificate trasformazioni e aggiunte sia nei locali, sia nelle collezioni. Il Museo oggi è distribuito su dodici sale e comprende la sezione di Cultura Cinese e quella di Storia Naturale, a sua volta, così divisa: fauna marina (crostacei, pesci, madrepore, coralli, echinodermi, poriferi, conchiglie), fauna terrestre (coleotteri, lepidotteri, rettili, mammife-ri, uccelli), minerali, fossili, erbario. Oggi si può parlare di un vero e proprio Centro Culturale polifunzionale, poiché è inserito in un complesso che ospita anche un cinema, una biblioteca, una sala conferenze, un centro anziani e una pinacoteca.

L'Estrema umiliazione (tempera ad uovo su legno, cm 30 x 40) L’icona rappresenta il Cristo dopo la sua Passione: Egli è morto, con la croce alle spalle, e la tomba dinanzi. Accanto a Lui la Madre (immagine della Chiesa) che accoglie il suo sacrificio

Antonio Verardi

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Il postmodernismo di Masiello ha conquistato il

mondo

Originario di Palo del Colle, il pittore ha conquistato da autodidatta uno spazio importante nel panorama italiano ed europeo, fino ad essere riconosciuto come maestro del "postmoderno" La pittura permette spesso la possibilità di esprimere, tramite il colore, sensazioni altrimenti soffocate, rendendole vivide e concrete. É così per Matteo Masiello, la cui arte filtra le emozioni e le tensioni trasmesse alla sua coscienza dalla realtà esterna. Originario di Palo del Colle, ha conquistato da autodidatta uno spazio importante nel panorama italiano ed europeo, fino ad essere riconosciuto come maestro del “postmoderno”. Le sue tele colgono realtà profonde, che rimandano alla dimensione spirituale e “sovrannaturale” dell’uomo, interrogano la natura delle passioni che sconvolgono l’umanità e sconfinano, sovente, in una realtà “simbolica”. Un’allegoria medioevaleggiante è, per esempio, la tela Il tempo, dipinta nel 1994: la figura di una donna allude all’alternarsi ciclico della vita e della morte e la presenza dello scheletro di un pulcino, appena uscito dall’uovo, suggerisce l’idea della resurrezione e quella induista della reincarnazione delle anime, temi evidenti anche in un quadro più recente, Il tempo ottobre 2011

della fenice (2000). A sottolineare il carattere quasi mistico della ricerca di Masiello intervengono, del resto, altri elementi presenti nei suoi dipinti: la conchiglia e il tritone, simboli dell’ utero femminile, la chiocciola espressione delle ciclicità della vita e l’albero, chiaro riferimento a quello edenico del bene e del male. Allegorica è anche la comunicazione

di atteggiamenti morali dell’uomo come il rigore, reso dalla fissità dei corpi e dalla ieraticità dei volti e la tolleranza, manifestata dalla nudità dei seni e dai sorrisi ammiccanti che

invitano a rinunziare alle maschere e alle costrizioni delle convenienze. Masiello sconfina, a volte, anche nel grottesco: è ciò che traspare in alcuni quadri etico-sociali, dominati da una visione talvolta pessimistica e sconsolata, talvolta ironica e divertita, della società contemporanea, popolata da persone prive di scrupoli e nella quale l’uomo appare vittima della violenza del potere. Questo universo così drammatico viene superato dall’illusione del pittore di poter aspirare ad una vita ricca di emozioni semplici e spontanee, come sembrano suggerirci le sue coinvolgenti scene di vita familiare. Nel complesso, i lavori di Masiello hanno il merito di catturare qualsiasi tipo di pubblico, grazie anche ad una tecnica pittorica che, con la minuziosa resa dei dettagli e il sapiente uso dei colori, trasmette alle immagini il nitore, la levigatezza e lo spessore della grande arte rinascimentale. Antonio Verardi

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spettacoli

yes

Mario

Continua il successo del catanese Mario Ranno, al secolo Mario Biondi, ormai consacrato come il "Barry White" italiano che conclude il suo Tour a Bari il prossimo 31 ottobre. Tra le novità di quest'anno l'inedito "Mother Earth", una cover di Amy Winehouse e una mega band da quaranta componenti per festeggiare il suo compleanno Pensare che fino a soli sette anni fa Mario Biondi, all’anagrafe Mario Ranno non fosse altro che un catanese con una viscerale passione per la musica sembra davvero assurdo: ad oggi, dopo un tour che l’ha portato in giro in tutta l’Italia registrando sold out in ognuna delle tappe è considerato la voce più “black” del panorama musicale italiano e dal suo primo singolo di successo This is what you are non si è più fermato. Reduce anche dal doppiaggio del cartone animato Disney Rio, nel quale appunto donava la sua suadente e calda voce ad uno dei personaggi, Mario fa tappa il 31 ottobre al Teatro Petruzzelli alle ore 21:00, facendo sognare i suoi più accaniti fans e

non solo; sul palco si esibirà nei suoi più noti successi (molti dei quali tratti dal suo ultimo album, intitolato If e premiato da Itunes Italia come il miglior album dell’anno) fedelmente accompagnato dalla Big Orchestra, un’orchestra composta di 40 elementi proprio per celebrare il 40° compleanno dell’artista. È uno spettacolo totalmente innovativo, prodotto da F&P Group e Tattica (i quali sono stati anche i produttori di Yes You, il doppio cd live che ha raccolto consenso e successi per tutto il corso dell’estate) con la partnership di Radio 2 e in cui la splendida voce del cantante catanese viene costantemente messa in risalto dai nuovi arrangiamenti marcatamente

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BARI TEATRO PETRUZZELLI H. 21,00 - Ingresso da € 34,50 a 97,75

info www.deltaconcerti.it

Torna J Ax a Bari Non è un caso se il più ribelle dei rapper ha scelto per firmare i suoi lavori spesso dai toni polemici e anticonformisti il nome J-Ax: J infatti sta per Joker, il più perfido tra i nemici di Batman, e soprattutto quello più allergico alle regole e alle convenzioni della società moderna. Ed è esattamente su questa falsa riga che si sviluppa il tour omonimo dell’ultimo album Meglio Prima (?) , una domanda che è anche un’affermazione e che segna il ritorno alla carriera da solista di J-Ax dopo la breve parentesi, durata solo cinque mesi, del duo Due Di Picche in collaborazione con Neffa. La tappa pugliese del tour, che si terrà l’8 ottobre alle ore 21:00 al New Demodè a Modugno (in origine avrebbe dovuto tenersi a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, ma è stato effettuato uno spostamento. I biglietti acquistati per il concerto al Cromie saranno comunque validi e sarà sufficiente convertirli la sera stessa alla biglietteria del New Demodè) vedrà sul palco lo scatenato J-Ax accompagnato dall’ Accademia delle Teste Dure, poco noti ma certamente molto conosciuti sul web. I biglietti sono acquistabili sui circuiti online ticketone.it e booking show. com al prezzo di 20 euro più 3 euro di diritti di prevendita. Certo non mancheranno gli sfegatati fans ad affollare il concerto, anche considerato il gran numero di affezionati di J-Ax (e dei mai dimenticati Articolo 31) che ha invaso la Feltrinelli di Bari alla presentazione dello stesso album il 31 agosto 2011. Daniela De Sario

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spettacoli

jazz. Novità e sorpresa del tour sono anhe quattro tracce contenute nell’ep unicamente in versione digitale dal titolo Gambling Man, ossia il già citato cavallo di battaglia “Yes You”, l’inedito Mother Earth e due cover di brani già noti al pubblico, what’s Happening Brother? di Marvin Gaye e Love Is A Losing Game della tristemente nota cantante Amy Winehouse, scomparsa quest’estate in circostanze misteriose all’età di 27

Le arti di Vinella in mostra a Barletta Sabato 15 ottobre alle ore 19,30 in Via Nazareth 12 a Barletta si è inaugurata presso l'atelier e showroom Art Rurò la Mostra retrospettiva "Biagio Vinella, il sorriso di un pittore che amava... Barletta", un omaggio nel centenario della nascita (1911-2011), evento speciale per la XXXIII edizione del Premio Via Nazareth. Fra le altre iniziative collegate alla Mostra mercato di Belle Arti promossa da Arte Poesia del giornalista Franco Lamonaca nella elegante ed antica "Strada del Pesce", l'emissione di un annullo filatelico celebrativo a carattere straordinario da parte di Poste Italiane dedicato al centenario del 1911, ugualmente anno di morte del pittore barlettano Raffaele Girondi a Parigi, e che sarà distribuito dallo sportello filatelico distaccato in funzione nella giornata dalle ore 18 alle 24.

da ascoltare "Yes You live" di Mario Biondi etichetta Indipendente Mente

anni. La tappa al teatro Petruzzelli di Bari, l’ultima prevista, è quindi la degna conclusione di un tour che ancor più ha consacrato Mario Biondi come il Barry White della penisola, ormai celeberrimo interprete di un soul jazz caldo e passionale ma mai stucchevole che nulla ha da invidiare ai più grandi interpreti mondiali del genere. Daniela De Sario

L’inaugurazione della mostra ha aperto il ciclo delle iniziative di attualità culturale dal titolo “UNO… AL MESE”, nove appuntamenti in galleria da metà ottobre 2011 a metà ottobre 2012 presso Art Rurò della pittrice Rosa Ruscino, con un articolato calendario curato in collaborazione con il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia quale Organizzazione di Volontariato operante nei Beni Culturali dal 1953 e composto da varie tematiche (giornalismo, teatro, abbigliamento storico con sfilate di capi sartoriali, narrativa e quant’altro, con preannuncio di fuoriprogramma a sorpresa) che sarà presentato alla Stampa ed al Pubblico nella circostanza.

chi era Biagio Vinella (1911 - 1965) Cresciuto giovanissimo alla scuola di Vincenzo De Stefano, Biagio Vinella seppe ben presto sviluppare altre doti di creatività e di gusto artistico, rielaborando nel disegno figurativo tutto il senso della propria personale visione di una realtà colta in ogni minimo dettaglio, quasi fotografico ma sempre denso di vita e di profonda carica narrativa. nFu apprezzato disegnatore di pergamene e grafico ante litteram, esperto di cartellonistica, ideatore di marchi, caricaturista, creatore di costumi.

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Wayne Shorter e la sua band in concerto Un nome, quello di Wayne Shorter, che dirà poco a molti, ma i veri e profondi conoscitori del jazz certamente non si sognerebbero di perdere la sua esibizione live fissata per il 13 ottobre alle ore 21:00 presso il multisala Showville, in quanto tappa di un tour che prevede solo tre date in Italia e che ha già toccato la California, New York, la Turchia e Parigi, dandoci l’idea del successo planetario di questo sassofonista. Il quartetto composto da Danilo Perez al pianoforte, John Patitucci al contrabbasso e Brian Blade alla batteria oltre a Shorter, si esibirà nell’ambito della rassegna Bari In Jazz che sotto la direzione di Roberto Ottaviano è giunta alla sua settima edizione. D.D.S. ottobre 2011

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Resisti

Bari

Tra risultati altalenanti e una situazione societaria difficile, il Bari si appresta a vivere un periodo veramente difficile. Dopo il disimpegno dei Matarrese tutti in città auspicano l'arrivo di un nuovo proprietario che salvi la società dal fallimento, non escludendo l'azionariato popolare in stile Barça

Quando le cose girano male, non c’è nulla da fare. Non per i risultati sportivi. Per quelli i tifosi del Bari sono abituati da sempre ad alti e bassi, e dopo l’anno della grande libidine di Ventura sono arrivati i tempi della retrocessione e della ricostruzione. A Bari lo sanno tutti che funziona così e che non ci si può far molto. Eppure quest’anno, tra qualche sconfitta di troppo (soprattutto al San Nicola) ed un rendimento altalenante che non è dissimile da quello di quasi tutte le altre squadre della serie B (Torino con il mai abbastanza rimpianto mister Ventura a parte) che mantiene il Bari a galla nel centro classifica in attesa che arrivi primavera e parta la volata decisiva per le zone che contano davvero della classifica, i presupposti per venire fuori da un anno orribile come quello passato c’erano tutti. Una squadra giovane, un allenatore giovane, la voglia di sfondare nel 42

grande calcio di molti protagonisti, un attacco che in serie B sono in molti ad invidiare, un mix tra esperienza e spregiudicatezza, un tasso tecnico assolutamente sopra la media di una buona serie B. Il Bari di Vincenzo Torrente è anche questo. Una formazione in grado di dire la sua per tutta la stagione e di lottare per qualcosa anche di molto importante. Anche da subito. Quello che però a Bari e nel Bari preoccupa di più è il futuro. Non il presente. Dato per scontato che i due punti di penalizzazione arriveranno (e non può essere diversamente, ma ne parliamo in un articolo a parte), e preso atto del disimpegno da quest’anno anche formale della famiglia Matarrese, che da oltre trent’anni ha in mani le sorti della squadra cittadina, è chiaro che bisogna trovare la strada giusta per incamminarsi sui binari che portano ai prossimi anni.

Bari è una grande città e il Bari è una società dal passato glorioso e dal bacino di utenza più che interessante, anche televisivamente parlando (non a caso fu tra le prime squadre a ricevere una sponsorizzazione diretta da parte della tv satellitare). Ma si trova in un momento drammaticamente difficile dal punto di vista societario. Non ci sono soldi per pagare gli stipendi arretrati, non sono stati pagati i contributi previdenziali per alcuni trimestri e per i giocatori la vita a Bari sicuramente non è tutta rose e fiori. La società, che pure vanta dei crediti pluriennali, non ha raggiunto l’accordo con le banche per l’affidamento dei debiti in corso per questa stagione, ed è stata costretta ad arrendersi all’evidenza di una penalizzazione che, se sul piano sportivo potrebbe puglia in fiera


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anche non pesare più di tanto alla lunga, su quello dell’immagine e della solidità rappresentano un macigno difficilmente digeribile. E non è nemmeno questo il problema principale. IL DOPO MATARRESE In ballo adesso c’è il futuro stesso della A.S. Bari e la permanenza del capoluogo pugliese nel calcio professionistico. Messi da parte i sogni texani di Burtoniana memoria, e in attesa che lo sceicco o il magnate del petrolio russo di turno si accorgano di Bari e del Bari le strade realisticamente e seriamente percorribili sono davvero molto poche. Un nuovo proprietario che abbia voglia di investire nel calcio, che abbia voglia e possibilità di ripianare i debiti della società e di pianificare un pluriennale piano di rientro delle esposizioni bancarie dell’A.S. Bari, ottobre 2011

oltre che a una risalita sportiva. IPOTESI CORDATA Una cordata di imprenditori pronti a rilevare società (con crediti futuri e debiti attuali) dai Matarrese, che possano riportare la società barese al centro della vita sportiva della città. I TIFOSI AZIONISTI Un azionariato popolare, con i tifosi chiamati a diventare piccoli azionisti e proprietari del Bari. Un pezzettino di società per poter continuare a tifare Bari tutti insieme, come anche auspicato dal sindaco di Bari Michele Emiliano (che al tempo stesso è anche uno dei grandi creditori dell’A.S. Bari, considerando gli oneri per l’affitto dello Stadio in capo alla società nei confronti del Comune proprietario dell’immobile). IL FALLIMENTO E poi c’è la quarta via: quella del

fallimento: con la società che viene messa in liquidazione, il patrimonio umano utilizzato per pagare i creditori e un titolo sportivo che verrà ceduto al miglior offerente, con la possibilità eventualmente di ripartire dai bordi del calcio professionistico con il blasone e i colori della società biancorossa. Di sicuro allo stato attuale c’è soltanto il disimpegno della proprietà. I Matarrese intendono vendere la società, non intendono proseguire nella loro esposizione debitoria per l’A.S. Bari (e al tempo stesso non intendono più avvalersi dell’A.S. Bari come garanzia patrimoniale), e cercano acquirenti. Puntuale sorge la domanda: adesso cosa succederà? Garzelli ha lanciato un appello alle istituzioni politiche ed economiche affinchè divengano parte dirigente in questa spinosa vicenda. Roberto Mastrangelo

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I protagonisti Ad esprimere tutto il rammarico per l’arrivo della penalizzazione di due punti è il tecnico del Bari Torrente, in Puglia da pochi mesi ed al lavoro insieme ai suoi ragazzi per far risalire il Bari nel minor tempo possibile verso quei vertici appena toccati in un recente passato.“Sapevo che ci fossero alcune difficoltà – ha sottolineato l’allenatore del Bari Vincenzo Torrente -, ma non pensavo di così grande natura. Ad ogni modo, noi dobbiamo pensare al campo, a vincere e a fare più punti possibili. Nella speranza che nel frattempo cambi qualcosa e la situazione torni nella normalità. Io farò il meglio per tener uniti i ragazzi e spronarli a proseguire sulla strada intrapresa. Confesso che mi fa un po' rabbia soprattutto la penalizzazione in arrivo: siamo ad appena una lunghezza dalla zona play off...”. Chi invece è stato tassativo sulle difficoltà della società è Claudio Garzelli, Amministratore Unico del Club. "Devo dire che la società non è stata in grado di ottemperare agli obblighi previsti a carico delle società a proposito del pagamento degli stipendi". Parole che pesano come macigni. “Secondo le norme il Bari dovrebbe prendere due punti di penalizzazione uno per gli stipendi e uno per il mancato pagamento dei contributi”. Ma quale futuro per il Bari? E i Matarrese? Anche su questo Garzelli è stato chiaro. “Questo episodio fa avvertire con maggiore esigenza un avvicendamento societario. La società fa fatica ad assolvere a tutti gli impegni. Chi ha a cuore questa società e lo dico anche alle istituzioni si faccia parte dirigente per individuare potenziali finanziatori, partner o acquirenti. In questo momento non siamo riusciti da soli a risolvere il problema finanziario. Già da tempo la famiglia ha espresso il pensiero di vendere la società e anche recentemente si era ulteriormente esposta. Non stiamo dicendo nulla di nuovo”. Più chiaro di così! L’A.S. Bari cerca compratori. Chi vuole e può si faccia avanti. Sempre che non preferisca avanzare le proprie offerte dopo il fallimento sportivo, naturalmente. R.M.

Sopra Vincenzo Torrente allenatore del Bari; Sotto l'amministratore unico Claudio Garzelli.

Francesca Ceo è l'ultimo talento della Portoghese La storica palestra di puglilato barese sforna ancora una volta un baby talento. 0Rammarico per Eva Magno seconda per il titolo Assoluto Ancora un titolo per la gloriosa palestra Portoghese. A Roseto degli Abruzzi la Juniores Francesca Ceo ha conquistato il titolo Italiano di pugilato, cat. 48 kg, battendo in semifinale la piemontese Francesca Cavallaro ed in finale la siciliana Vanessa Ferlick. Entrambi i combattimenti la Ceo se li è aggiudicati con largo margine di punti destando grande sorpresa da parte dei tecnici per la sua abilità sul ring e meritandosi il premio come miglior pugile del Torneo. Francesca Ceo, 15 anni, frequenta il secondo anno presso il Liceo Artistico Pino Pascali e tanti sogni da raggiungere. Fiamme Oro ed Olimpiadi i suoi obiettivi. Insomma una ragazza tutta da scoprire negli anni a venire! Titolo italiano più prestigioso quello svanito per un soffio 44

ad Eva Magno che sul ring di Barge in provincia di Cuneo, questa volta il titolo era quello Assoluto, dove, la Magno conquista i quarti contro la piemontese Martina Mercinelli. La semifinale si vede difficoltosa ma vincente contro la friulana Annabella Blanchini. In finale contro la laziale Althea Ciminiello vede la Magno, già Campionessa Universitaria 2011

a Torino nel maggio scorso, in una forma splendida sia fisica che mentale, un match tutto da vedere dice il Tecnico al suo angolo Antonio Portoghese, al termine del terzo round, dove la vede vincente, la Magno arriva all’angolo per il minuto di riposo con un fastidioso dolore lombare, che finisce di comprometterle il round e la vittoria concludendo il match con poco margine (11 a 8). Grande rammarico perché il titolo era Eva Magno, sicuro. Ci saranno altre occasioni seconda a Barge (Cn) per dimostrare la propria supremazia nella categoria dei 54 kg Elite. Ora largo al pugilato maschile che fino alla prima decade di dicembre li vedrà impegnati nei vari Campionati di categoria uno di questi a Bari il 12 e 13 novembre prossimo nella Palestra Portoghese. Egidio Franco

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Un'altra chance per la Payton Ripescata in serie A dopo la retrocessione degli scorsi play out Era il 1976 quando è nata la Payton Nuoto un associacione sportiva il cui spirito principale era quello di diffondere il nuoto e la pallanuoto nella città di Bari, uno dei primi a credere in questa nuova avventura fu il mister Mario Casabona ligure di Camogli una delle in cui la pallanuoto la fa da padrona, approda a Bari nel 1971 e con lui arriva la vera pallanuoto e nel 1982 addirittura a Bari nasce una delle prime squadre femminili d'Italia che risulta essere una delle protagoniste nel campionato di serie A intorno alla meta' degli anni ottanta. Sono passati tanti anni, tanta esperienza accumulata, tanto amore per questo sport ed una passione portata avanti dal presidente Alfonso Rossi che ha permesso alla Payton di essere la prima squadra pugliese ad arrivare in serie A nel campionato 2010-2011 e nonostante la retrocessione ai play out grazie al ripescaggio anche per quest'anno si ritenta l'avventura con altri obiettivi. Importanti anche i piazzamentii della rappresentativa under 17 settima alle finali nazionali di categoria. A tutto questo si aggiunge il nuovo

progetto che vede la Payton Bari con il patrocinio del Comune di Bari e della Federazione Italiana Nuoto avviare questa nuova scuola di campioni presso lo Stadio del Nuoto di Bari,una fucina di nuovi sportivieducati con le sane regole dello sport e come dice il presidente della Payton Alfonso Rossi "il primo vero tentativo di investire nel futuro di questa disciplina nella nostra città" con tre corsi riservati a ragazzi e ragazze dai 3 a 9 anni KIDS,da 10 a 13 TEEN e over 14 JUNIOR. La speranza è che dopo Francesco Attolico qualche altro campione possa nascere in questa citta' e magari giocare in serie A propio in una delle due squadre cittadine un sogno che puo' diventare realta',i corsi affidati lla direzione tecnica di Giovanni Tau allenatore della prima squadra e responsabile del settore giovanile,si terranno negli splendidi impianti dello Stadio del Nuoto,tra i gesti pallanuotistici fondamentali verranno particolarmente curati gli aspetti del galleggiamento verticale,degli spostamenti in ogni posizione del corpo e delle nuotate della pallanuoto in questo modo si impara a stare in acqua con

Alla Bari calcistica il ripescaggio portò bene Pugliesi ripescate? C'è un precedente nella stagione '03 - '04 che fa ben sperare. All'epoca si trattò della "Bari calcistica" oggi invece parliamo di basket e pallanuoto. Nel 2004 il Bari si classifcò al quart'ultimo posto e fu costretto ad un drammatico spareggio salvezza col Venezia. I biancorossi, all'epoca allenati da xxx, perserò lo spareggio e scesero in serie C1, degna conclusione di un campionato sciagurato. Fortuna vollè che, a causa del contemporaneo fallimento del Napoli e dell’Ancona, a due mesi dalla retrocessione, i biancorossi vennero ripescati in B. Quel ripescaggio fu provvidenziale e permise poi al Bari di porre le basi per conquistare, qualche stagione più tardi, una entusiasmante promozione con Antonio Conte in panchina.

ottobre 2011

sicurezza,requisito fondamentale per poter pensare al gioco di squadra sviluppando capacita' cognitive e fisiche. Egidio Franco

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Cento volte Taranto Una mostra allestita nella Galleria del Castello Aragonese di Taranto, "100 battiti di cuore, storia e passione", ha da poco celebrato il calcio tarantino nei suoi cento anni di storia. Nel 1911 nacque, infatti, l'Audace Foot Ball Club e nel ‘27, dalla fusione con la U.S. Pro Italia, nacque l’A.S. Taranto. L'8 dicembre 1965 fu inaugurato lo Stadio “Salinella”, capace di oltre 25.000 posti; il 6 febbraio 1978, nel corso di un memorabile campionato di serie B, morì in un incidente stradale il calciatore Erasmo Iacovone e lo stadio fu intitolato alla sua memoria. In seguito ad una serie di fallimenti, la squadra assunse nomi diversi: Taranto Football Club S.p.A., A.S. Taranto 1906 ed infine, dal settembre 2009, di nuovo AS Taranto. Nella loro storia i rossoblu hanno disputato 32 campionati in Serie B (l'ultimo, nella stagione 92-93), 38 in C, 5 in D, più diversi campionati nelle varie leghe regionali istituite prima della guerra. I migliori risultati raggiunti sono stati il quinto posto della stagione 197374, il titolo di Campione d'Italia di Serie D, conseguito nel 1994/95 e i 12 anni consecutivi di permanenza nella serie cadetta (dal 1969/70 al 1980/81). Avvincente anche il campionato di B 1977/78, durante il quale la città sognò la A: spinti dai gol di Erasmo Iacovone, il Taranto fece 20 punti nel girone d’andata; con la morte del calciatore, la squadra perse il suo trascinatore e totalizzò, nel ritorno, solo 18 punti, mancando la promozione. A parte Bari e Lecce, non ci sono in Puglia molte altre società così longeve, ma val la pena citare il Bisceglie che, fondato nel 1913 è una delle società più antiche d'Italia. A.V. 45


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