Minoranze 6 2016

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MINORANZE  MANJINE No./Br. 6 - Fiume/Rijeka - dicembre/prosinac 2016.

Laura Boldrini

I populisti guardano al passato perché odiano il mondo Tugomir Majdak

La Croazia deve trasformarsi dall’importatore in esportatore di alimenti e derivati Marco Žiljak

Se ci sono idee, le possibilità esistono... anche in Croazia L’Avvento a Zagabria

La meravigliosa storia di Natale della capitale croata

ISSN 1848-7254

Laura Boldrini

Populisti gledaju u prošlost jer mrze svijet Tugomir Majdak

Iz uvoznika Hrvatska se treba pretvoriti u izvoznika hrane i prerađevina Marco Žiljak

Ako ima ideja, mogućnosti postoje… pa i u Hrvatskoj Advent u Zagrebu

Hrvatska prijestolnica s divnom božićnom pričom


Manjine

contenuto/sadržaj Andrew Spannaus L’Europa e l’effetto Trump Laura Boldrini I populisti guardano al passato perché odiano il mondo

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Andrew Spannaus Europa i učinak Trump Laura Boldrini Populisti gledaju u prošlost jer mrze svijet

Tugomir Majdak: La Croazia deve trasformarsi da importatore in esportatore di alimenti e derivati

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Tugomir Majdak: Iz uvoznika Hrvatska se treba pretvoriti u izvoznika hrane i prerađevina

Si può vivere di agricoltura in Croazia I giovani lo ritengono un lavoro troppo pesante

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Može li se u Hrvatskoj živjeti od poljoprivrede Mladima se taj posao čini preteškim

In Italia i giovani iniziano a lavorare la terra L’agricoltura si può fare in giacca e cravatta

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Mladi u Italiji počinju obrađivati zemlju Poljoprivredom se moguće baviti u odijelu i kravati

Marco Žiljak Se ci sono idee, le possibilità esistono... anche in Croazia

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Marco Žiljak Ako ima ideja, mogućnosti postoje… pa i u Hrvatskoj

“Ortotica”, una start-up con l’ambizioso obiettivo Creare un orto domestico che si possa controllare tramite un’app

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“Ortotica”, start-up s ambicioznim ciljem Kućni povrtnjak kojeg je moguće nadzirati putem aplikacije

Francesco Rizzo, fondatore di Clementime: I fondi europei, statali e regionali sono cruciali per le start-up agricole

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Francesco Rizzo osnivač tvrtke Clementime: Europski, državni i regionalni fondovi ključni su za poljoprivredne start-upove

Il progetto Wadis-Mar Desertificazione e siccità si possono combattere

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Projekt Wadis-Mar Opustinjavanje i sušu moguće je zaustaviti

Programma di cooperazione Italia-Croazia 2014-2020: I film, i libri e le opere d’arte croati per un pubblico culturale italiano

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Program suradnje Italija-Hrvatska 2014-2020: Hrvatski Filmovi, Knjige I Umjetnine Za Talijansku Kulturnu Publiku

Zagabria La meravigliosa storia di Natale della capitale croata

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Zagreb Hrvatska prijestolnica s divnom božićnom pričom

L’Avvento Musica, canzoni, danze... I cortili della Città alta in… abiti invernali

Advent Glazba, pjesma, ples... Gornjogradska dvorišta u zimskome ruhu

Guarnerijeva violina u Zagrebu - priča o Kingu

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L’unica minoranza croata storica non vicino alla frontiera in Italia Conoscere ed amare le proprie origini

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Jedina povijesna hrvatska manjina u Italiji koja nije u blizini granice: Poznavati i voljeti vlastite korijene

Francesco Drenig, intellettuale, scrittore, traduttore, fotografo La cultura come mezzo per unire

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Francesco Drenig, intelektualac, pisac, prevoditelj, fotograf Kultura kao sredstvo ujedinjavanja

Targa d’oro “Stemma della Città Di Fiume” ad Amleto Ballarini Il dialogo: un valore europeo

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Zlatna plaketa “Grb Grada Rijeke” Amletu Ballariniju Dijalog je europska vrijednost

Un viaggio tra Ancona e Sebenico nel 1921 Eco la Sambenico che in collina arassomillia Ancona dal di fori 300 godina vina Chianti Classico

IMPRESSUM

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Guarnerijeva violina u Zagrebu - priča o Kingu

Putovanje između Ancone i Šibenika 1921. Evo Šibenika na brdašcu kako nalikuje Anconi izvana 300 godina vina Chianti Classico

MM (Minoranze-Manjine) Periodico bilingue italiano-croato per l’economia e la cultura/Dvojezični hrvatsko-talijanski časopis za ekonomiju i kulturu

Caporedattore/Glavna urednica: Vesna Fabris Redazione/Redakcija: Zagabria/Zagreb mob: +385 91 1778787 Roma/ Rim tel: +39 3356189306 e-mail: minoranze.manjine@ar-news.net

Editore/Izdavač: AR, Agencija Roma d.o.o. 5100 Rijeka, 1. Maja 34 Direttore/Direktor: Silvije Tomašević www.ar-news.net e-mail: info@ar-news.net

Slike/Fotografie: agencija AR Grafica/Grafika: atlantis Stampa/Tiskara: Radin grupa Sveta Nedelja

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L’Europa e l’effetto Trump

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’esito delle elezioni americane ha provocato grande sorpresa in tutta l’Europa. Considerando l’analisi superficiale di molti commentatori e anche gli errori dei sondaggi, ci si aspettava una vittoria facile di Hillary Clinton. Invece, ora bisognerà fare i conti con Donald Trump, uomo imprevedibile e senza esperienza politica. La prima cosa da capire è che il successo di Trump, come anche di Bernie Sanders nelle primarie democratiche, è dovuto ad alcuni problemi profondi che sono comuni a quasi tutto il mondo occidentale, principalmente le difficoltà della classe media e lavoratrice a causa delle politiche che hanno privilegiato la grande finanza e penalizzato l’economia reale. Qualcuno vede in questo risultato la rivincita degli uomini bianchi contro la società multiculturale e liberale. Ma pur essendo presenti problemi come il razzismo e il sessismo, non sono sufficienti a garantire una vittoria elettorale; Donald Trump è stato eletto – seppur di stretta misura – perché molti elettori hanno voluto mandare un forte messaggio di protesta all’establishment, che per troppi anni ha ignorato i problemi della gente comune. In economia, l’arrivo di Trump sembra promettere un atteggiamento più protezionistico da parte degli Stati Uniti. Si tratta però di una paura strumentale promossa da chi mira a continuare con la politica dei grandi trattati commerciali che favoriscono principalmente le grosse società multinazionali e finanziarie. Le necessità dell’America sono quelle anche dei Paesi europei: investimenti produttivi, infrastrutture, innovazione. La promozione dell’economia reale negli Stati Uniti non rappresenta una minaccia per l’Europa; anzi, potrà essere di aiuto nel provocare una revisione della stessa politica europea, per troppi anni concentrata sull’austerità e sui rigidi parametri monetari. Tuttavia, la direzione che prenderà effettivamente l’amministrazione Trump non è chiara: gli istinti del nuovo presidente sono di ridurre il potere di Wall Street e di favorire l’industria, ma sono concetti non facili da tradurre in pratica, che saranno contrastati duramente proprio dai repubblicani al Congresso, di cui Trump ha bisogno per poter legiferare.

Andrew Spannaus, giornalista e analista economico americano, nato a New York, vive e lavora a Milano e si occupa principalmente di analisi dei rapporti strategici globali e del ruolo degli Stati Uniti in essi. Nel luglio del 2016 ha pubblicato in Italia il libro “Perché vince Trump”, diventato in pratica un manuale obbligatorio per politici e giornalisti. È intervenuto al Seminario della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati il 15 novembre scorso proprio per parlare di Trump dopo la sua vittoria alle presidenziali americane. Nel 2003 ha avviato un blog sul quale pubblica analisi e consigli di carattere economico e geopolitico.

In politica estera la distinzione tra Trump e Hillary Clinton è molto netta: l’ex segretaria di Stato ha un atteggiamento più aggressivo di Trump e anche del presidente Obama su temi come l’intervento in Siria e i rapporti con la Russia. Nel corso della campagna elettorale il candidato repubblicano ha detto che piuttosto che spendere trilioni di dollari in guerre inutili sarebbe stato meglio investire per ricostruire gli Stati Uniti. Qualcuno lo considera un atteggiamento “isolazionista”, ma di nuovo si tratta di un’esagerazione. Abbandonare la politica interventista del “cambiamento di regime”, con i suoi effetti disastrosi in Iraq, Libia e Siria, non significa ritirarsi dal mondo; e per l’Europa la distensione con la Russia potrà portare dei benefici evidenti. Il cambiamento verso la stabilità e la collaborazione era già iniziato negli ultimi anni dell’amministrazione Obama. Come in politica economica, però, per il nuovo presidente non sarà facile controllare l’orientamento delle istituzioni in breve tempo. Ci si aspetta che le provocazioni e gli atteggiamenti problematici della campagna elettorale rimangano nel passato e che le istituzioni siano in grado di bloccare eventuali tentativi di deviare dalle norme costituzionali. Rimane il grande punto interrogativo per tutto il mondo occidentale: inizierà davvero un cambiamento in grado di ristabilire la fiducia tra cittadini e istituzioni politiche? Andrew Spannaus (in esclusiva per MM)

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Europa i učinak Trump ezultati američkih izbora izazvali su veliko iznenađenje u cijeloj Europi. Kad se uzmu u obzir površne analize mnogih komentatora i greške agencija za ispitivanje javnog mnijenja, očekivala se laka pobjeda Hillary Clinton. Međutim dogodilo se da treba raditi posao s Donaldom Trumpom, nepredvidljivim čovjekom bez ikakva političkog iskustva. Prva stvar koju treba shvatiti jest da je Trumpov uspjeh, kao i onaj Berniea Sandersa u kampanji za demokratskog kandidata, došao zbog nekih dubokih problema koji su zajednički gotovo cijelom zapadnom svijetu, a prvenstveno pogađaju srednju klasu i radništvo i na politike koje su privilegirale velike financije i penalizirale realnu ekonomiju. Netko u izbornom rezultatu vidi pobjedu bijelaca protiv multietničkog i liberalnog društva. No premda postoje problemi kao što su rasizam i skesizam, oni nisu bili dovoljni za jamčenje izborne pobjede. Donald Trump je izabran, iako s malom prednošću, jer su mnogi birači htjeli poslati snažnu protestnu poruku establišmentu koji je predugo ignorirao probleme običih ljudi. U ekonomiji dolazak Trumpa, čini se, obećava više protekcionističko držanje Sjedinjenih Američkih Država. Riječ je međutim o instrumentaliziranom strahu koji su promaknuli oni koji žele nastaviti s politikom velikih trgovinskih sporazuma koji uglavnom favoriziraju velika multinacionalna i financijska društva. Američke potrebe su i one europskih zemalja, a to su produktivna ulaganja, infrastruktura, inovacije. Promicanje realne ekonomije u Sjedinjenim Državama ne predstavlja prijetnju Europi, dapače može biti od pomoći za izazivanje revizije same europske politike koja je predugo bila koncentrirana na štednju i na rigidne monetarne parametre. Ipak, smjer kojim će stvarno krenuti Trumpova administracije nije jasan. Namjere novog predsjednika su da smanji moć Wall Streetu i da podupre industriju, ali to su koncepti koje je teško provesti u praksi i protiv kojih će oštri biti upravo republikanci u Kongresu koje Trump treba kako bi mogao predlagati zakone. U vanjskoj politici razlika između

Andrew Spannaus američki je novinar i ekonomski analitičar rođen u New Yorku, živi i radi u Milanu i bavi se analizom globalnih strateških odnosa i ulogom SAD-a u njima. U srpnju 2016. godine objavio je u Italiji knjigu „Zašto pobjeđuje Trump“ koja je postala obveznim štivom za političare i novinare. Pozvan je i u talijanski Parlament (15. studenog 2016.) da govori o Trumpu nakon njegove pobjede na američkim predsjedničkim izborima. Pokrenuo je 2013. blog u kojem objavljuje ekonomske i geopolitičke analize i savjete.

Trumpa i Clinton vrlo je jasna. Bivša državna tajnica ima agresivnije držanje od Trumpa, pa i od predsjednika Obame kada su u pitanju teme kao što je intervencija u Siriji ili odnosi s Rusijom. Tijekom predizborne kampanje republikanski kandidat je kazao da bi bilo bolje umjesto za nepotrebne ratove trilijune dolara investirati u obnovu Sjedinjenih Država. Netko takvo držanje smatra “izolacionističkim”, ali ponovno se radi o pretjerivanju. Napustiti intervencionističku politiku “promjena režima”, koja je imala strašne posljedice u Iraku, Libiji i Siriji ne znači povući se iz svijeta, a Europi popuštanje napetosti s Rusijom može donijeti znatne koristi. Promjena u pravcu stabilnosti i suradnje započela je posljednjih godina Obamine administracije. Kao ni ekonomsku politiku, međutim, novom predsjedniku neće biti lako kontrolirati niti smjer institucija u kratkom vremenu. Očekuje se da provokacije i problematična držanja u predizbornoj kampanji ostanu u prošlosti i da institucije budu u stanju blokirati pokušaje skretanja od ustavnih normi. Ostaje veliki upitnik za cijeli zapadni svijet: hoće li stvarno započeti promjena koja će biti u stanju povratiti povjerenje građana u političke institucije? Andrew Spannaus (ekskluzivo za MM)

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LAURA BOLDRINI, PREDSJEDNICA ZASTUPNIČKOG DOMA TALIJANSKOG PARLAMENTA

P LAURA BOLDRINI, PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DEL PARLAMENTO ITALIANO

I populisti guardano al passato perché odiano il mondo

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a presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha presentato i risultati della consultazione pubblica sul tema “Lo Stato e le prospettive dell’Unione europea”. Si tratta di un sondaggio dell’opinione pubblica italiana organizzato sul sito Internet della Camera, al quale hanno partecipato più di 10.000 persone, alle quali era stato chiesto di rispondere a sette domande. Cosa potremmo concludere dalle risposte ottenute? Coloro i quali utilizzano la retorica contro l’Unione europea, sono privi di idee. Chi parla dell’uscita dall’euro o dall’EU, ha vedute antiquate. Vorrei proprio capire come pensano affrontare questioni come la lotta contro il terrorismo o la gestione dei flussi migratori. Quelli che vogliono disgregare l’UE sono molto attivi, ma dovrebbero esserlo pure quelli che la vogliono salvare e rinnovare. A dispetto della presunta diffusione dell’euroscetticismo, gli italiani hanno

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dimostrato un grande attaccamento alle idee europee? Sì, è vero! Addirittura l’83,2% degli interpellati ritiene necessario rafforzare la cittadinanza europea. Vogliono un’Europa più forte, per la quale si è espresso il 56% degli interpellati. Il 77%, inoltre, ritiene che l’UE abbia portato finora più vantaggi che svantaggi, ma allo stesso tempo il 68% di quelli che hanno aderito alla consultazione è dell’avviso che l’UE dovrebbe avere un sistema istituzionale diverso, più unitario e più forte, ossia avere politica estera e difesa comuni. Soltanto il 10% pensa che bisognerebbe ridurre gli interventi delle istituzioni europee. Allo stesso tempo gli italiani ritengono che l’UE dovrebbe essere più incisiva nella gestione della crisi migratoria (il 69%), nel settore occupazionale (il 49%) e nella crescita economica (il 43%). Cosa s’intende, tra l’altro, per cittadinanza dell’Unione europea? Rafforzare la cittadinanza europea significa pure introdurre un reddito minimo per tut>8

Populisti gledaju u prošlost jer mrze svijet redsjednica Zastupničkog doma talijanskog parlamenta Laura Boldrini predstavila je rezultate nedavnog ispitivanja domaće javnosti na temu „Stanje i perspektive Europske unije“ provedenog na internetskoj stranici donjeg doma Parlamenta u kojemu je sudjelovalo više 10.000 osoba koje su odgovarale na sedam pitanja. Anketa je dala zanimljive, dijelom i neočekivane rezultate.

Što se podrazumijeva pod europskim državljanstvom? Osnažiti europsko državljanstvo znači i uvesti minimalni dohodak za sve, ali na osnovi rezultata ispitivanja razaznaje se prije svega pomanjkanje osjećaja europskog građanstva. Kad sam u parlamentu najavila održavanje online konzultacija mnogi su me odgovarali,

Što se može zaključiti iz odgovora dobivenih u ispitivanju talijanskog javnog mnijenja? Vidljivo je da pojedinci koji upotrebljavaju retoriku protiv Europe zapravo nemaju svježih ideja. Oni koji govore o izlasku iz eurozone ili iz Europske unije imaju neku staru viziju. Pokušavam shvatiti što misle učiniti u suočavanju s pitanjima poput borbe protiv terorizma ili upravljanja migracijskim valovima. Jako su aktivni oni koji žele uništiti EU, pa držim da takvi moraju biti i oni koji je žele spasiti i obnoviti. Nasuprot navodnom širenju euroskepticizma o kojem pišu mediji, Talijani su pokazali veliku privrženost europskim idejama? Da, čak je 83,2 posto ispitanika odgovorilo kako je potrebno ojačati europsko državljanstvo, a za snažniju Europu izjasnilo se njih 65 posto. Većina od 77 posto smatra kako im je EU do sada donio više prednosti nego

Osnažiti europsko državljanstvo znači i uvesti minimalni dohodak za sve nedostataka. Istodobno ocjenjuju (68 posto) kako EU treba imati drugačiji, jedinstveniji i snažniji institucionalni sustav odnosno zajedničku vanjsku politiku, obranu itd., dok samo 10 posto ispitanika smatra da treba smanjiti intervencije europskih institucija. Također smatraju da EU treba biti odlučniji u upravljanju izbjegličkom krizom (69 posto), u zapošljavanju (49 posto) i u ekonomskom razvitku (43 posto). >9

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ali sad sam zadovoljna jer se vidi da ljutnju, koja postoji i opravdana je, treba pretvoriti u prijedloge. Ne treba se plašiti izravnog konzultiranja. Ovo je pokazalo kako dvije trećine sudionika u ispitivanju drži da je Europa donijela prednosti, posebno u sektorima koje smatramo temljenima, odnosno u slobodi kretanja ljudi. Ne u slobodi kretanja kapitala, već osoba. Zatim u kulturnoj razmjeni, u programu Erasmus. Mir i stabilnost su također istaknuti. Mislim da je to odgovor onima koji kažu kako se nakon Brexita trebamo zaustaviti i koncentrirati samo na ekonomska pitanja.

Il Sabor in Croazia non ha avviato ancora quest’iniziativa I presidenti dei Parlamenti di quattro Paesi (Laura Boldrini per l’Italia, Norbert Lammert per la Germania, Mars Di Bartolomeo per il Lussemburgo e Claude Bartolone per la Francia) hanno firmato il 14 settembre del 2015 la dichiarazione “Più integrazione Europea: la strada da percorrere”. Successivamente, questa stessa dichiarazione è stata sottoscritta dai presidente delle assemblee nazionali di altri nove Paesi (Austria, Belgio, Cipro, Grecia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Spagna e Slovenia), dopo di che è stato avviato un sondaggio dell’opinione pubblica. In Italia la consultazione è stata effettuata e i risultati sono noti, mentre in Francia e Cipro il sondaggio è ancora in corso. Si presume che in futuro consultazioni simili verranno organizzate anche negli altri Paesi firmatari dell’iniziativa. Il Sabor in Croazia non ha avviato ancora quest’iniziativa. È vero, la Croazia non ha firmato la Dichiarazione, ma forse non ne ha avuto nemmeno il tempo – ci ha detto Laura Boldrini –, avendo dovuto gli elettori uscire due volte alle urne, nell’arco di un anno, per il rinnovo del Parlamento. ti, ma in primo luogo si percepisce, in base ai risultati della consultazione pubblica, una mancanza di senso di appartenenza all’Unione europea. Quando avevo annunciato in Parlamento la mia intenzione di promuovere una consultazione pubblica on line, molti avevano cercato di dissuadermi, ma adesso posso dichiararmi soddisfatta, perché vediamo che la rabbia, che esiste ed è giustificata, va trasformata in proposte concrete. Non dobbiamo temere le consultazioni dirette. Quest’ultima ci ha fatto capire come i due terzi dei parte-

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cipanti ritiene che l’Europa abbia portato dei vantaggi, in special modo nei settori che riteniamo fondamentali, ossia la libertà di circolazione delle persone e la pace in Europa. Non la libera circolazione dei capitali, ma delle persone, nell’ambito degli scambi culturali, della mobilità studentesca tramite il programma Erasmus. Un accento particolare è stato posto anche sulla pace e la stabilità. Penso che questa sia una risposta a tutti quelli che affermano che dopo il Brexit avremmo dovuto fermarci e concentrarci esclusivamente sulle questioni economiche.

Ima i onih koji predlažu podizanje zidova u Europi? Ova konzultacija pokazuje kako ljudi ne žele zidove. Istina, ima onih koji misle da Europa treba biti slijed barijera, zid poslije zida. Gradnjom zidova se međutim uništava Europa. Iz rezultata ispitivanja proizlazi jasno „ne“ podizanju zidova. Proizlazi također da nakon što se neke odluke donesu ne može ih se premostiti referendumima, jer se na taj način uvodi načelo veta i tako pada u vodu europsko zdanje. Ako prihvatimo takvu praksu, mogu nastati uvjeti za rascjep. Ako se pridržavanje europskih pravila izbjegava davanjem pravorijeka građanima, pitam se što bi bilo da smo sazivali referendum među građanima zapadne Europe za proširenje na istok, kakvi bi bili rezultati? Nisam sigurna

da bi naši građani rekli „da, proširimo se na istok“. Rekli smo to i mnogi iz bivših istočnih zemalja su se naljutili, ali postavljanje tog pitanja dolazi spontano. Kada se neka odluka donese na osnovi zajednički usvojenih pravila, ne može je se izokrenuti nekom vrstom nacionalne vizije. Točno je da je među građanima „stare“ EU ozračje bilo protiv primanja novih članica i da se među njima održao referendum žele li ulazak na primjer Poljske ili Mađarske u zajednicu, vjerojatno bi odgovorili negativno. No EU se, čini se, ipak nije prilagodio novim vremenima? Srce stvaranja EU-a nije odnosno ne smije biti samo ekonomija. EU nije funkcionirao glede imigracije, jer je bilo država koje su odbile preuzeti na sebe odgovornost bez obzira na odluke donesene u Europskom vijeću i Vijeću ministara, a to je stvorilo teškoće i u drugim državama članicama, onima koje su prihvatile obveze, među kojima su Grčka, Njemačka, Švedska, Italija, Austrija, da spomenem samo neke. Kriza je nastala jer nisu sve države provele obvezu koju su preuzele. Građani primjećuju taj nesklad. Drugo pitanje koje građani uviđaju je nedovoljni ekonomski rast i nedovoljni rast broja zaposlenih.

Jedini način da se bude konkurentnim u svijetu, da se ima budućnost, jest osnažiti, na novim temeljima, europsku kuću

Zašto EU, koji se počeo graditi na ekonomskoj zajednici, sada proživljava ekonomsku krizu?

In Europa ci sono anche quelli che vorrebbero erigere muri? Questa consultazione ci fa capire che la gente non vuole muri. Sì, ci sono anche quelli secondo i quali l’Europa dovrebbe essere una sequenza di barriere, un muro dietro l’altro. Erigendo muri, però, non facciamo altro che distruggere l’Europa. Dalla consultazione emerge un “no” deciso ai muri. Il sondaggio ci fa capire pure che le decisioni non possono venir aggirate con l’arma del referendum, perché in questa maniera viene introdotto il principio del veto, che fa crollare la casa euro-

Quando viene presa una decisione sulla base di regole comuni e condivise, non possiamo ribaltarla tramite una sorta di espressione nazionale > 10

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L’unico modo per essere concorrenziali nel mondo, per avere un futuro, è quello di rafforzare, su nuove fondamenta, la casa europea

pea. Accettando questa prassi, allora sì che si possono verificare crepe. Se in questa maniera cerchiamo di eludere le regole europee, dando la parola ai cittadini, mi chiedo cosa sarebbe successo se avessimo indetto una consultazione referendaria tra i cittadini dell’Europa occidentale sull’allargamento verso est. Quali sarebbero stati i risultati? Non sono proprio certa che i cittadini avrebbero detto “sì, allarghiamoci a est”. Noi lo abbiamo detto, e molti nei Paesi dell’est si sono arrabbiati, ma porre questa domanda viene spontaneo. Quando viene presa una decisione sulla base di regole comuni e condivise, non possiamo ribaltarla tramite una sorta di espressione nazionale. Diciamo che tra i cittadini della cosiddetta “vecchia EU” c’era un clima tale che se fosse stato indetto un referendum per

chiedere loro se volessero, ad esempio, l’ingresso di Polonia o Ungheria nell’Unione europea, la risposta sarebbe stata molto probabilmente “no”. Non le sembra, però, che l’UE non abbia saputo adattarsi ai cambiamenti? Il cuore della creazione dell’UE non è e non deve essere soltanto l’economia. Sulla questione dell’immigrazione l’UE non ha funzionato perché ci sono stati dei Paesi che non hanno voluto assumersi alcuna responsabilità, nonostante le decisioni prese a livello di Consiglio europeo e Consiglio dei ministri. In questo modo hanno generato difficoltà agli altri Paesi membri, a quelli che queste responsabilità se le sono assunte, tra cui Grecia, Germania, Svezia, Italia, Austria... La crisi è scoppiata nel momento in cui non tutti i Paesi hanno voluto mettere in atto gli obblighi che si erano assunti. I cittadini hanno osservato questa discrepanza. Un’altra questione è quella relativa all’insufficiente crescita economica e dell’occupazione.

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Ekonomski razvoj zaustavio se ne samo zato što sve države nisu provele preuzete obveze (misli se tu na parametre, stukturne reforme itd.), već što ekonomsko zdanje nije završeno, proces nije proveden do kraja. Europski projekt bio je pokrenut, dostigao je određeni razvoj, ali se onda zaustavio. Nedostaju dijelovi za njegovo funkcioniranje pa tako mi danas imamo projekt koji je stao na pola puta, koji nije dovršen. Koji nedovršeni projekt može funkcionirati? Nijedan - ako ga se ne razvije do konca. Imamo parlament koji samo polovično donosi zakone. Nema europske vlade. U 19 zemalja postoji jedinstvena moneta, ali nedostaje jedinstvena ekonomska europska politika. Da ne govorimo o europskoj bilanci. Samo jedan posto BDP-a država EU-a ide u europski proračun, a u SAD-u u savezni proračun ide 25 posto BDP-a država članica. Kako može EU reagirati, dati odgovore, kad nema instrumenata za to? Organizacijska struktura vladanja kakva je bila do sada, odnosno međuvladavina, pokazala se nedostatnom jer svaki predsjednik vlade želi istaknuti u vlastitoj državi svoje liderstvo zanemarujući europski pogled i sustav. Ali moramo shvatiti da, ako želimo ostvariti nacionalne interese, moramo potaknuti proces političke integracije. Jedini način da se bude konkurentnim u svijetu, da se ima budućnost, jest osnažiti, na novim temeljima, europsku kuću. Sada na sastanke Europskog

Hrvatski sabor još nije pokrenuo tu inicijativu Četvoro predsjednika nacionalnih parlamenata (Laura Boldrini iz Italije, Norbert Lammert iz Njemačke, Mars Di Bartolomeo iz Luksemburga i Claude Bartolone iz Francuske) potpisali su 14. rujna 2015. izjavu pod nazivom „Više europske integracije: put kojim treba ići“. Nakon toga su izjavu potpisali predsjednici parlamenata još devet zemalja (Austrije, Belgije, Cipra, Grčke, Portugala, Češke, Rumunjske, Španjolske i Slovenije) i pokrenuta je inicijativa ispitivanja raspoloženja javnosti. U Italiji je ispitivanje okončano i znaju se rezultati, a u Francuskoj i na Cipru je u tijeku. Naknadno će vjerojatno biti provedeno i u drugim zemljama potpisnicama inicijative. Hrvatski sabor nije pokrenuo inicijativu. Istina Hrvatska nije potpisnica izjave, ali kako je rekla Boldrini, možda nije ni bilo vremena za to zbog parlamentarnih izbora odnosno dva izborna izjašnjavanja u godinu dana.

Perché l’UE, cresciuta sulle basi di una comunità economica, sta vivendo ora una crisi economica? La crescita economica ha subito un arresto perché non tutti gli Stati hanno messo in atto quello che si erano assunti come obbligo (qui pensiamo ai parametri, alle riforme strutturali, ecc.), ma anche perché la costruzione della casa europea non è stata mai completata. Il progetto europeo era stato avviato, aveva raggiunto determinati progressi, ma poi si è fermato. Mancano alcune parti perché possa

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funzionare. Oggi abbiamo pertanto un progetto fermo a metà, incompiuto. Quale progetto incompiuto potrebbe funzionare? Nessuno, se non si provvede al suo completamento. Abbiamo un parlamento che promulga leggi soltanto parzialmente. Non abbiamo un governo europeo. In 19 Paesi circola la moneta unica, però manca una politica economica europea unica. Per non parlare di un bilancio europeo... Soltanto l’un per cento del pil degli Stati dell’UE va indirizzato verso il bilancio europeo. Nel bilancio federale degli Stati Uniti, invece, va il 25% del pil di ogni singolo stato membro. In che modo l’UE potrebbe reagire, dare risposte, se non ha gli strumenti per farlo? L’organizzazione della struttura di governo, ossia quella che abbiamo avuto finora, si è dimostrata insufficiente in quanto ogni capo di governo desidera mettere in risalto la propria leadership nel proprio Paese, trascurando allo stesso tempo il punto di vista e il sistema europei. Dobbiamo renderci conto del fatto che per attuare gli interessi nazionali è necessario stimolare il processo di integrazione politica. L’unico modo per essere concorrenziali nel mondo, per avere un futuro, è quello di rafforzare, su nuove fondamenta, la casa europea. Adesso, invece, alle riunioni del Consiglio d’Europa ciscuno va con le proprie priorità, dopo di che, una volta giunto a casa, si chiede chi abbia vinto. Nessuno! Ma ad aver perso è certamente l’Europa.

in grado di affrontare le sfide che incontrano. A questa gente dobbiamo rispondere lanciando nuovamente il progetto europeo. Dobbiamo pensare al nostro futuro e non soltanto all’esito delle prossime elezioni. E come lanciare nuovamente il progetto europeo? Ci sono tante cose che andrebbero cambiate. Anzitutto bisognerebbe favorire lo sviluppo e non soltanto il risparmio, che è necessario, sì, ma non basta. È proprio la mancata crescita economica a dare vigore al populismo. Tutti i Paesi europei hanno bisogno di una casa europea comune, perché ciascun Paese separatamente rischia di diventare irrilevante. Dobbiamo dare vita a un’Europa politica, federata, capace di affrontare le sfide della globalizzazione. Nell’era della globalizzazione, tutti quelli che desiderano isolarsi sono destinati a scomparire. Le sfide attuali non possono essere risolte con risposte a livello nazionale. L’Europa è come una vecchia automobile, che ormai ha dato quello che aveva da dare e che ora va restaurata. Silvije Tomašević

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vijeća svatko odlazi s vlastitim prioritetima, nakon toga se vraća kući s pitanjem tko je pobjedio. Nitko! A Europa je zasigurno izgubila. Što bi trebalo učiniti? Potrebno je izmijeniti sadašnji sustav kako bi se stvorila zajednička kuća. I to moramo učiniti odmah, jer oni koji žele rastočiti Europu jako su aktivni. Populisti i nacionalisti vode predizborne kampanje i nemojmo upasti u zamku zaustavljanja procesa europske integracije do vremena poslije izbora u nekoj državi, jer se oni koji žele rascijep Europe upravo tijekom nacionalnih predizbornih kampanja usredotočuju na takve aktivnosti. Prema tome, oni koji žele spasiti Europu, obnoviti je, jer kakva je sada nije u redu, ne mogu odgađati tu temu za vrijeme poslije izbora. Upravo suprotno: budućnost Europe mora biti argument nacionalnih predizbornih kampanja. Oni koji vjeruju u europski projekt moraju biti odlučniji, jer su oni koji ga ne žele glasni i provociraju. Držim da su recepti koje nude populisti i nacionalisti potpuno promašeni. Oni gledaju samo na prošlost, nude sta-

re recepte, nemaju viziju za budućnost. Ne znaju što predložiti pa kažu: učinimo samo jedno, zatvorimo granice i rješili smo problem. Možete li zamisliti da je to rješenje u vrijeme globalizacije? Populisti mrze svijet, podižu zidove jer se ne znaju suočiti s izazovima koje imaju pred sobom. Takvima treba odgovoriti novim lansiranjem europskog projekta. Mora se misliti na daljnju budućnost, a ne samo na rezultate sljedećih izbora.

Gradnjom zidova se međutim uništava Europa

Kako ponovno lansirati europski projekt? Potrebno je izmijeniti mnogo toga, prije svega pokrenuti razvoj a ne samo savjetovati štednju koja je potrebna, ali nije dovoljna. Upravo zbog izostanka ekonomskog razvoja raste populizam. Sve europske države imaju potrebu za zajedničkom kućom, jer svaka država zasebno postat će irelevantna. Moramo stvoriti političku Europu, federativnu, sposobnu sučeliti se s izazovima globalizacije. U eri globalizacije oni koji se žele izolirati osuđeni su na nestajanje. Izazovi današnjice ne rješavaju se nacionalnim odgovorima. Silvije Tomašević

Cosa bisognerebbe fare, allora? È necessario modificare l’attuale sistema per creare una casa comune. E dobbiamo farlo in tempi brevissimi, perché quelli che vorrebbero disgregare l’Europa sono particolarmente attivi. Le campagne elettorali vengono condotte da populisti e nazionalisti e noi dobbiamo evitare di cadere in questa trappola e arrestare i processi di integrazione europea fino a dopo le elezioni in un determinato Paese, perché è proprio nel corso di queste campagne che i detrattori dell’Europa unita si concentrano su questi obiettivi. Chiunque voglia salvare l’Europa, rinnovarla perché così com’è non va bene, non può rinviare tutto ciò a dopo le elezioni. Il futuro dell’Europa deve essere l’argomento chiave delle campagne elettorali nazionali. Quelli che credono nel progetto europeo, devono essere più determinati, perché quelli che non vogliono l’Europa sono sempre rumorosi e provocatori. Sono dell’avviso che le ricette offerte da populisti e nazionalisti siano assolutamente fallimentari. Essi guardano soltanto al passato e offrono ricette vecchie semplicemente perché non hanno una chiara visione del futuro. Non sanno che cosa proporre per il futuro e allora propongono di chiudere i confini, pensando di risolvere in questo modo tutti i problemi. Voi pensate che questa sia la soluzione giusta nell’era della globalizzazione? I populisti odiano il mondo, erigono i muri perché non sono

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TUGOMIR MAJDAK, VICEMINISTRO DELL’AGRICOLTURA

TUGOMIR MAJDAK, ZAMJENIK MINISTRA POLJOPRIVREDE

La Croazia deve trasformarsi da importatore in esportatore di alimenti e derivati

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Nell’ambito della bozza proposta della nuova Legge prevediamo anche la vendita come modello che alle piccole e medie aziende garantisce la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo, mentre concede all’autogestione locale e regionale maggiori diritti nella gestione dell’utilizzo di terreni come base naturale

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l Programma di sviluppo rurale della Croazia nel periodo 2014-2020 è stato approvato da parte della CE a metà 2015 e adottato dal Governo croato, per cui la Croazia potrć disporre entro il 2020 di circa 2,4 miliardi di euro. Entro il giugno scorso erano stati utilizzati soltanto circa 130 milioni di euro, con la previsione di soltanto 200 milioni entro la fine del 2016. Anche se nel Programma di sviluppo rurale fino al 2020 fossero state introdotte 16 misure ovvero 60 operazioni, la situazione nell’utilizzo dei fondi è pessima. Perché? La cattiva gestione dello sviluppo rurale negli ultimi anni ha lasciato un segno profondo, ma stiamo lavorando in modo intenso sulla virata delle tendenze negative e sull’elaborazione di un sistema più efficace. Il nostro obiettivo è utilizzare tutti i fondi disponibili attraverso il Programma. L’area rurale della Croazia ha una quantità sufficiente di progetti competitivi e di qualità e altrettanti utenti che vanno supportati e indirizzati in maniera migliore. Questo è possibile con professionisti in gamba che occupino adeguate posizioni. Dobbiamo insistere sulla celerità e sulla qualità dell’implementazione per non perdere i fondi utilizzabili. Nell’attuazione delle misure del Programma, pensiamo di coinvolgere i dipendenti che dispongono di tutti i requisiti e competenze necessari per un lavoro così impegnativo. Il Ministero dell’Agricoltura, come creatore della politica, dovrebbe stabilire la collocazione della Croazia rurale nel 2020 e la direzione da prendere. Ha qualche idea e proposta in tal senso? Noi aspiriamo a incrementare l’autosufficienza della produzione agricola e a una gestione sicura e competitiva da parte dei nostri agricoltori. Le misure chiave che intendiamo attuare sono la messa in funzione delle aree coltivabili attraverso la nuova Legge sui terreni agricoli, l’incremento delle superfici con i sistemi d’irrigazione e l’utilizzo efficace dei fondi europei nell’agricoltura e nello sviluppo rurale. Inoltre, desideriamo attivare i giovani agricoltori quali titolari della produzione agricola in misura superiore a quella attuale, vogliamo cooperative agricole di alto livello e la

possibilità di operare attraverso le organizzazioni di produttori e centri produttivi, nonché il sostegno finanziario attraverso le istituzioni, quali parti integranti del piano di sviluppo dell’agricoltura e delle aree rurali nei tempi a venire. Vogliamo invertire nella maggior misura possibile la tendenza, ossia passare da importatori a esportatore di alimenti e prodotti. Nella parte che riguarda le modifiche delle discipline esistenti per le misure di sviluppo rurale e l’attuazione dei futuri bandi di concorso, la nostra intenzione è realizzare il modello di approccio settoriale, indirizzato a quegli investimenti nell’area rurale che corrispondano alle necessità sul terreno. I bandi di concorso saranno più frequenti e la loro elaborazione più veloce. Gli agricoltori si lamentano per il fatto che nel Programma vengono limitati i costi degli esperti e consulenti fino al 10% dei costi complessivamente accettabili. Non crede che sia difficile investire in un progetto per il quale non si sa se sarà approvato e non pensa che bisognerebbe garantire un’accesso più rapido ai fondi per il prefinanziamento? Creeremo e utilizzeremo gli strumenti finanziari per gli investimenti nello sviluppo dell’agricoltura e un’implementazione di qualità dei progetti contrattuali (programmi di finanziamento, garanzie, fideiussione bancaria). È indispensabile pure provvedere all’organizzazione e all’utilizzo dei sistemi di sostegno al servizio dello sviluppo rurale, dai consulenti e agenzie di sviluppo attraverso il servizio di consulenza nell’agricoltura e nel settore forestale e i Gruppi d’azione locali, tutto in funzione di un più facile ottenimento dei fondi accessibili dal Programma di sviluppo rurale, ma anche da altri programmi e fondi come quello realtivo all’“Etichettatura dei vini” oppure il Programma nazionale per lo sviluppo dell’apicoltura. Dalla Rete croata per lo sviluppo rurale propongono di accelerare l’approvazione di varie misure per lo sviluppo. Lei è d’accordo con tutto ciò? Siamo favorevoli alle proposte che ha elencato, ma anche quelle di altre reti che operano in funzione dello sviluppo dell’agricoltura e dell’area rurale e quelle dei rappresentanti dei settori > 16

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Iz uvoznika Hrvatska se treba pretvoriti u izvoznika hrane i prerađevina rogram ruralnog razvoja Hrvatske 2014. - 2020. odobrila je Europska komisija sredinom 2015. i usvojila Vlada RH, te je Hrvatskoj do 2020. na raspolaganju oko 2,4 milijarde eura. Do lipnja ove godine utrošeno je samo oko 130 milijuna eura, dok se do kraja 2016. očekuje tek oko 200 milijuna eura. Iako je u tom Programu do 2020. godine uvršteno 16 mjera tj. 60 operacija, stanje u korištenju sredstava je jako loše. Zašto? Loše upravljanje ruralnim razvojem posljednjih nekoliko godina ostavilo je duboki trag, ali intenzivno radimo na okretanju negativnih trendova te izgradnji uspješnijeg sustava. Cilj nam je iskoristiti svu financijsku alokaciju dostupnu putem Programa ruralnog razvoja. Ruralni prostor Hrvatske ima dostatan fond kvalitetnih i konkurentnih projekata te korisnika koje treba podržati i bolje usmjeriti. No to je moguće uz kvalitetne i stručne ljude na odgovarajućim mjestima. Moramo inzistirati na brzini i kvaliteti provedbe kako ne bismo izgubili dostupna sredstva. U provedbi mjera unutar Programa, planiramo uključiti zaposlenike koje imaju sve potrebne reference,

znanja i vještine za ovaj zahtjevan posao. Ministarstvo poljoprivrede kao kreator politike trebalo bi odlučiti gdje se ruralna Hrvatska vidi 2020. i u kom smjeru želi ići. Imate li ideja i prijedloga? Povećanje samodostatnosti poljoprivredne proizvodnje te sigurno i konkurentno poslovanje naših poljoprivrednika doseg je kojem težimo. Ključne mjere koje planiramo provesti su stavljanje u funkciju poljoprivrednog zemljišta putem novog Zakona o poljoprivrednom zemljištu, povećanje površina pod sustavima navodnjavanja te učinkovito korištenje sredstava EU fondova u poljoprivredi i ruralnom razvoju. Nadalje, aktivacija mladih poljoprivrednika kao nositelja poljoprivredne proizvodnje u većoj mjeri nego do sada, kvalitetno udruživanje poljoprivrednika i djelovanje preko proizvođačkih organizacija i proizvodnih centara te osiguranje financijske podrške kroz institucije sastavni je dio plana razvoja poljoprivrede i ruralnog prostora u budućem razdoblju. U što većoj mjeri izmijeniti trend iz neto uvoznika u neto izvoznika hrane i prerađevina. U dijelu izmjene postojećih pravilnika za mjere ruralnog razvoja te provedbe budućih natječaja planiramo realizirati model koji će imati sektorski pristup, usmjeravanje prema onim ulaganjima u ruralni prostor koji odgovaraju potrebama na terenu. Natječaji će biti učestaliji, a obrada brža.

Ključne mjere koje planiramo provesti su stavljanje u funkciju poljoprivrednog zemljišta putem novog Zakona o poljoprivrednom zemljištu, povećanje površina pod sustavima navodnjavanja te učinkovito korištenje sredstava EU fondova u poljoprivredi i ruralnom razvoju

Poljoprivrednici se žale da se u Programu ograničavaju troškovi stručnjaka i konzultanata i to do 10% ukupno prihvatljivih troškova. Nije li teško investirati u projekt za koji se ne zna hoće li biti odobren i ne bi li trebalo osigurati brži pristup sredstvima za predfinanciranje? Kreirat ćemo i koristiti financijske instrumente za ulaganja u razvoj poljoprivrede i kvalitetnu provedbu ugovorenih projekata (programi financiranja, garancije, bankovna jamstva). Također je nužno organizirati i educirati sustav podrške, odnosno servisa ruralnom razvoju, od postojećih konzultanata i razvojnih agencija preko savjetodavne službe u poljoprivredi i šumarstvu i LAGova (Lokalnih akcijskih grupa) u funkciji boljeg povlačenja dostupnih sredstava iz Programa ru> 17

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Occorre e come motivare le cooperative di piccoli agricoltori? Il Ministero dell’Agricoltura offre un deciso sostegno allo sviluppo delle cooperative nella produzione, lavorazione e marketing dei piccoli produttori e appoggia catene commerciali corte, aiutando la produzione e commercio dei prodotti tipici locali e il sistema dell’acquisto garantito. La forza degli agricoltori si trova proprio nelle associazioni attraverso organizzazioni produttive e centri agricoli, tra di loro e con gli esperti che li aiuteranno nel miglioramento dei prodotti e delle tecnologie. I fondi accessibili, nazionali e dell’UE per l’associazione degli agricoltori finalmente inizieranno a essere utilizzati inu na misura maggiore.. economico e pubblico. La maggior parte delle proposte sono soluzioni che noi stessi offrivamo negli anni passati ai protagonisti della politica di sviluppo rurale dell’epoca, ma che non venivano accolte. È necessaria una maggiore responsabilità da parte di tutti i membri della Commissione per il monitoraggio del Programma, perché negli ultimi anni sono state prese decisioni che hanno avuto un impatto negativo sullo sviluppo dell’agricoltura e delle aree rurali.

Nel settore degli allevamenti di suini vi sono tre organizzazioni produttive in fase di registrazione che dovrebbero rafforzare la posizione dei produttori suini sul mercato nazionale e creare i presupposti per l’esportazione di derivati di qualità e di marchio con un maggiore valore aggiunto sui mercati esteri

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Ci saranno cambiamenti sul piano delle concessioni dei terreni agricoli statali? Entro un tempo più breve possibile verrà emanata la nuova Legge sui terreni agricoli che darà priorità alle aziende agricole familiari, ai giovani e a quelli che lavorano la terra con qualità. Nell’ambito della bozza proposta della nuova Legge prevediamo anche la vendita come modello che alle piccole e medie imprese garantisca la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo, concedendo alle unità di autogoverno locale e regionale maggiori diritti nella gestione dell’utilizzo di terreni come base naturale. È prevista pure la possibilità di maggiori concessioni per gli enti di competenza in base alla priorità (Direzione catastale dello Stato, Avvocatura di Stato), ma anche il modello con i terreni attualmente trascurati e non coltivati, modello di donazione ai giovani imprenditori e di successione di terreni agricoli. La Croazia vuole che i giovani restino nelle zone rurali. Perché i giovani nei paesi dell’Europa occidentale (in Italia, per esempio) vanno a lavorare la terra e riescono a vendere i prodotti alle fiere e attraverso il commercio via Internet, cosa che in Croazia è più difficile? I giovani agricoltori riusciranno a ottenere una posizione di priorità nelle strategie, nei programmi e nelle misure che riguardano l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Il nostro obiettivo è incrementare il numero di titolari di aziende agricole a conduzione familiare che abbiano meno di 40 anni perché il potenziale in tal senso esiste. Soprattutto nella politica relativa ai terreni e al settore rurale prevediamo misure che in primo luogo aiutino i giovani agricoltori e non deve succedere che vengano imposti i criteri che non siano definiti dalla Politica agricola congiunta dell’UE, che siano limitativi per il lavoro dei giovani agricoltori. Inoltre,

rendendo più semplici le modalità di adesione ai bandi europei e con un sostegno finanziario mirato al candidato richiedente, cercheremo di fermare la fuga dei giovani dalla campagna. Il Ministero e le istituzioni devono aprirsi verso gli operatori nelle aree rurali ed essere a disposizione dei giovani e altri imprenditori del settore agricolo nel superamento di barriere amministrative nell’attuazione dei progetti UE. Siamo testimoni del malfunzionamento del sistema di controllo della qualità, per cui vengono importati prodotti di dubbia qualità che non vengono sottoposti a controlli rigorosi come quelli di produzione nazionale. Ci saranno cambiamenti in questo senso? La Croazia non deve permettere che alimenti scaduti e di scarsa qualità, provenienti dall’estero, vengano venduti a prezzi bassissimi mettendo a repentaglio la salute dei consumatori, ma anche la sana competizione del mercato. I servizi tecnici del Ministero stanno attuando controlli a tappeto della qualità di alimenti. Vorrei sottolineare che non siamo contrari all’importazione di alimenti, ma la qualità igienico-sanitaria degli alimenti importati deve essere auguale a quella degli articoli croati. Gli allevamenti suini in Croazia sono dimezzati, ma l’UE ha dato luce verde agli allevatori croati affinché possano esportare animali vivi. È una buona notizia? I nostri produttori hanno aspettato a lungo questa decisione che li posizionerà in una situazione di maggior competizione rispetto agli allevatori europei, ma nella produzione agricola in Croazia in generale, così anche per quanto riguarda gli allevamenti di suini, tendiamo a un più alto livello di finalizzazione dei prodotti. In quel settore vi sono tre organizzazioni produttive in fase di registrazione, che dovrebbero rafforzare la posizione dei produttori suini sul mercato nazionale e creare i presupposti per l’esportazione di prodotti di qualità e di marchio con un maggiore valore aggiunto sui mercati esteri. Ciò favorirà sicuramente un utilizzo migliore dei fondi accessibili attraverso le misure del Programma. A incontrare difficoltà sono i produttori e acquirenti di latte. Come risolverlo? La soluzione di queste difficoltà richiede un’approccio coordinato. Alle riunioni del Consiglio per il latte è stata richiesta la proposta da parte degli allevatori e degli acquirenti di quote latte, e questi le hanno fornite. Il Ministero analizzerà in tempi brevi le proposte e attuerà il processo nell’ambito del quale saranno concordate le proposte da entrambe le parti e le implementerà negli atti legislativi e amministrativi che sono già in fase di preparazione. Vorrei sottolineare la Legge sulla prevenzione della prassi commerciale non corretta nella catena di distribuzione alimentare e l’introduzione della misura Benessere degli animali nel Programma. Vesna Fabris

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ralnog razvoja, ali i drugih dostupnih programa i fondova poput „Vinske omotnice“ ili Nacionalnog programa za razvoj pčelarstva. Iz Hrvatske mreže za ruralni razvoj (HMRR) predlažu da se ubrza donošenje raznih mjera koje će dovesti do razvoja, izbjegnu stalna mijenjanja Pravilnika itd. Slažete li se s time? Pozdravljamo te prijedloge, ali i one drugih mreža koje djeluju u funkciji razvoja poljoprivrede i ruralnog prostora te predstavnika gospodarskog i javnog sektora, većina prijedloga su rješenja koja smo i sami nudili proteklih godina tadašnjim akterima politike ruralnog razvoja, ali tada nisu bila prihvaćena. Potrebna je daleko veća odgovornost svih članova Odbora za praćenje Programa, jer su posljednjih nekoliko godina donesene odluke koje su negativno utjecale na razvoj poljoprivrede i ruralnih prostora RH. Hoće li biti promjena u oblasti zakupa državnog poljoprivrednog zemljišta? U najkraćem mogućem roku donijet će se novi Zakon o poljoprivrednom zemljištu koji će prioritet dati obiteljskim poljoprivrednim gospodarstvima, mladima, odnosno onima koji kvalitetno obrađuju zemlju. Unutar predloženog nacrta novog Zakona predviđamo i prodaju kao model raspolaganja koji malim i srednjim gospodarstvima osigurava opstanak, rast i razvoj, a lokalnoj i regionalnoj samoupravi daje veće ovlasti u upravljanju korištenjem zemljišta kao prirodne osnove. Također je predviđeno dopuštenje većeg zauzeća za nadležna tijela prema načelu prioriteta (Državna geodetska uprava, gruntovnica i Državno odvjetništvo), ali i model s trenutno zapuštenim i neobrađenim zemljištem, model darivanja za mlade poljoprivrednike te okrupnjavanje i nasljeđivanje poljoprivrednog zemljišta. Želi li Hrvatska ostanak mladih u ruralnim područjima. Zašto mladi u zapadnoeuropskim zemljama (npr. u Italiji) odlaze raditi na zemlji i uspijevaju proizvode prodati na sajmovima i putem internet trgovina, a što je u Hrvatskoj teže? Mladi poljoprivrednici će ostvariti prioritetan položaj u strategijama, programima i mjerama u poljoprivredi i ruralnom razvoju. Naš cilj je povećati broj nositelja OPG-a koji su mlađi od 40 godina, jer potencijali za to postoje. Poglavito u zemljišnoj i ruralnoj politici planiramo mjere koje trebaju prioritetno pomagati mladog poljoprivrednika te se nikako ne smije događati da se postavljaju kriteriji koji nisu definirani Zajedničkom poljoprivrednom politikom EU, a ograničavajući su za poslovanje mladih poljoprivrednika u poljoprivredi. Nadalje, pojednostavljenjem načina prijave projekata na EU natječaje i kvalitetnim financijskim praćenjem prijavitelja planiramo zaustaviti odljev mladih iz ruralnog prostora. Ministarstvo i povezane institucije moraju se otvoriti prema dionicima ruralnog prostora te biti na usluzi mladim i ostalim poduzetnicima u

svladavanju administrativnih barijera u provedbi EU projekata. Svjedoci smo nefunkcioniranje sustava kontrole kvalitete proizvoda pa se uvozi loša roba. Hoće li se to promijeniti? Hrvatska ne smije biti država u kojoj će stara i nekvalitetna hrana iz inozemstva biti prodavana po izrazito niskim cijenama i narušavati zdravlje potrošača i tržišnu utakmicu. Stručne službe Ministarstva su na terenu i provode intenzivnu kontrolu ispravnosti hrane. Napominjem kako nismo protiv uvoza hrane iz drugih zemalja, ali zdravstvena ispravnost uvozne i hrvatske hrane mora biti na jednakoj razini. Svinjogojska proizvodnja u Hrvatskoj se prepolovila, no sad je EU dao zeleno svjetlo i hrvatski svinjogojci mogu izvoziti žive svinje. Je li to dobra vijest? Naši proizvođači su dugo čekali ovo zeleno svijetlo za izvoz živih svinja i ta će ih dozvola staviti u konkurentniji položaj u odnosu na farmere iz EU, ali u hrvatskoj poljoprivrednoj proizvodnji općenito, pa tako i u svinjogojstvu, težimo većem stupnju finalizacije i proizvodnji prerađevina. U sektoru svinjogojstva u postupku registracije trenutno su tri proizvođačke organizacije koje bi trebale osnažiti položaj proizvođača svinja na domaćem tržištu i stvoriti preduvjete za izvoz kvalitetnih brendiranih mesnih prerađevina veće dodane vrijednosti na strana tržišta. Tome će sigurno pripomoći pojačano korištenje sredstava dostupnih putem mjera Programa ruralnog razvoja. S poteškoćama se suočavaju proizvođači i otkupljivači mlijeka. Kako to riješiti? Rješavanje poteškoća s kojima se suočavaju proizvođači mlijeka i otkupljivači zahtijeva krajnje koordiniran pristup. Na nedavnim sastancima Savjeta za mlijeko od dionika na tržištu mlijeka zatraženo je dostavljanje prijedloga, što su i učinili. Ministarstvo će promptno analizirati dostavljene prijedloge i u najkraćem vremenu provesti proces usuglašavanja predloženih rješenja s obje strane te ih implementirati u zakonske i podzakonske dokumente koji se već nalaze u fazi nacrta. Ovdje svakako ističem donošenje Zakona o sprječavanju nepoštene trgovačke prakse u lancu opskrbe hranom i uvođenje mjere Dobrobit životinja u Program ruralnog razvoja RH. Vesna Fabris

Unutar predloženog nacrta novog Zakona predviđamo i prodaju kao model raspolaganja koji malim i srednjim gospodarstvima osigurava opstanak, rast i razvoj, a lokalnoj i regionalnoj samoupravi daje veće ovlasti u upravljanju korištenjem zemljišta kao prirodne osnove

Treba li i kako motivirati udruživanje malih poljoprivrednika? Ministarstvo poljoprivrede daje snažnu podršku razvitku kooperacije u proizvodnji, preradi i marketingu malih proizvođača te podupire kratke tržne lance i pomaže proizvodnju i trženje lokalnih i tradicijskih proizvoda te uspostavu sustava zajamčenog otkupa. Snaga poljoprivrednika je u udruživanju kroz proizvođačke organizacije i poljoprivredne centre, međusobno i sa znanstvenicima i drugim stručnjacima koji će im pomoći u unaprjeđenju proizvoda i tehnologija. Dostupna nacionalna i EU sredstva za udruživanje poljoprivrednika napokon će se u većoj mjeri početi koristiti.

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SI PUÒ VIVERE DI AGRICOLTURA IN CROAZIA

MOŽE LI SE U HRVATSKOJ ŽIVJETI OD POLJOPRIVREDE

I giovani lo ritengono un lavoro troppo pesante

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In Croazia sono registrate 192mila aziende agricole a conduzione familiare, delle quali circa il 10 per cento viene gestito da giovani agricoltori, di età inferiore ai 40 anni

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l calo delle nascite ha portato la Croazia a perdere nel 2015 una città della grandezza di Traù (Trogir), il che significa 13.000 abitanti. Andando avanti di questo passo, negli anni a seguire potrebbe scomparire una città come Đakovo (28.000 abitanti). Negli ultimi tre anni hanno lasciato il Paese attorno alle 130mila persone, prevalentemente dalla Slavonia, che per decenni, anzi secoli è stata il granaio del Paese, un’area piena di validi e facoltosi agricoltori. Adesso ce ne sono veramente pochi. Nel valutare questa situazione a dir poco catastrofica e le conseguenze dello spopolamento della campagna, in Croazia si trovano tutti d’accordo, ma gran parte dell’energia e del tempo viene utilizzata per analizzare gli errori del passato e nella ricerca (inutile) dei responsabili, invece di indirizzare le risorse nella pianificazione del futuro. Sempre meno persone si dedicano all’agricoltura. I giovani specialmente lo ritengono un lavoro troppo pesante e non sufficientemente remunerativo. Tale situazione non dovrebbe sorprenderci, se dai giornali apprendiamo che un litro d’acqua costa più di un litro di latte, che per produrre il prosciutto istriano nel Paese non c’è un numero sufficiente di maiali di qualità, che la quantità dei mandarini raccolti nella valle della Narenta (Neretva) è tale che non possono trovare il percorso giusto verso gli acquirenti in quanto il prezzo di acquisto all’ingrosso è vergognosamente basso, che le catene di distribuzione alimentare sono sature di mele (costose) provenienti dalla Polonia, mentre le varietà locali, adattate a questo clima, stanno scomparendo, e via di seguito. D’altra parte lo Stato, che da anni sta cercando di definire una strategia nazionale nel settore agricolo, ritiene di aver fatto un grande lavoro se riesce a far giungere agli utilizzatori finali non più del 20 per cento delle risorse complessive a titolo di incentivi per l’agricoltura derivanti dai Fondi europei, perché nessuno insegna agli agricoltori in che modo candidare i propri progetti ai Fondi, e gli agricoltori stessi non dispongono dei soldi e del tempo necessari per elaborare la documentazione progettuale. La situazione è allarmante, anche se ci sono sempre degli esempi luminosi per i quali si spera riescano a trainare pure gli altri. In Croazia sono registrate 192mila aziende agricole a conduzione familiare, delle quali circa il 10 per cento viene gestito da giovani agricoltori, di età inferiore ai 40 anni. Loro sono convinti che in Croazia si possa vivere di agricoltura. Uno di questi è Ivan Veselić, 23.enne, di Novo Selo Palanječko, nella

U Regione di Sisak e della Moslavina, studente di agraria, nominato nel 2015 miglior agricoltore della Croazia. Questo successo gli ha consentito di accedere direttamente al concorso per la scelta del miglior giovane agricoltore dell’Unione europea. La catena tedesca Dm-Drogerie markt, inoltre, gli ha aperto le porte dei suoi negozi in Croazia per poter piazzare i prodotti della sua azienda agricola a conduzione familiare, che Ivan ha cominciato a gestire fin dal 2010. Lui e la sua famiglia di quattro membri coltivano più di 40 varietà di ortaggi e frutta, producono marmellate, succhi, ajvar (salsa di peperoni) e altri prodotti. “La vita in campagna è dura – afferma Ivan –, ma alla fine, dopo alcuni anni i conti tornano e hai tutti i motivi per essere felice di essere rimasto in Croazia. Molti affermano di lasciare il Paese in cerca di un guadagno migliore. Non posso loro dare tutte le colpe, perché effettivamente non c’è lavoro per tutti. È pur sempre meglio andare da qualche parte che starsene a casa con le mani in mano. La coltivazione della terra non è un’attività per tutti, intendiamoci. Ci vogliono sia sapere che lavoro di squadra, perché nessuno avrà risultati lavorando da solo”. Ivan ci ha confermato, inoltre, che le ragazze preferiscono i ragazzi di città a quelli di campagna... In Croazia opera un associazione di giovani agricoltori “Agro”, costituita nel 2011 e che oggi conta 130 affiliati, prevalentemente in Slavonia. Loro considerano l’istruzione uno dei punti chiave per poter praticare l’agricoltura in futuro e ritengono che la forza del settore sia subordinata alla creazione di associazioni di produttori che potrebbero affrontare uniti i grossisti e i commercianti, partendo da una posizione negoziale migliore e migliorando il livello di concorrenzialità. Allo stesso tempo potrebbero creare dei propri marchi, avere un servizio marketing comune, come succede in Italia, in Francia e in altri Paesi europei. Forse ci sono dei cambiamenti all’orizzonte?

Mladima se taj posao čini preteškim slijed smanjenog nataliteta Hrvatska je samo 2015. izgubila grad veličine Trogira, što znači 13.000 stanovnika, a sljedećih godina očekuje se gubitak naselja velikog kao Đakovo, grada u hrvatskoj regiji Slavoniji. U protekle tri godine iz zemlje se iselilo oko 130 tisuća ljudi, najviše iz Slavonije koja je desetljećima i stoljećima bila znana kao žitnica, prostor pun vrijednih i imućnih poljoprivrednika, seoskih gospodara. Sada ih je jako malo. Oko katastrofalnog stanja i posljedicama umiranja hrvatskog sela i depopulacije svi se u Hrvatskoj slažu, ali se većina snage i vremena troši na analizu prošlih promašaja i (uzaludno) traženje krivca umjesto na planiranje budućnosti. Poljoprivredom se bavi sve manje ljudi, a pogotovo se mladima taj posao čini preteškim ili nedovoljno isplativim. Pa kako i ne bi kad iz medija svakodnevno vrište pitanja poput onih kako je moguće da litra vode košta više od litre mlijeka, da se za istarski pršut u cijeloj zemlji ne mogu naći dovoljno kvalitetne svinje, da su neretvanske mandarine rodile kao nikad ali ne mogu naći put do kupca jer je otkupna cijena uvredljivo niska, da su prodajni lanci puni preskupih jabuka iz Poljske dok domaće tradicionalne i podneblju prilagođene sorte odumiru, i tako dalje i tako redom. S druge strane država, koja već godinama pokušava definirati nacionalnu strategiju u poljoprivredi, smatra da je napravila vrhunski posao ako uspije do krajnjih krisnika dovesti jedva 20 posto od ukupnih sredstava za poticaje u poljoprivredi iz EU fondova, jer nitko poljoprivrednike ne uči kako ispunjavati aplikacije, a oni sami nemaju znanja, vremena ili novaca za izradu projektne dokumentacije. Stanje je alarmantno, ali uvijek ima i svijetlih primjera za koje se nadamo da će postati uzorom i nekako povući ostale. U Hrvatskoj je registrirano 192 tisuće obiteljskih poljoprivrednih gospodarstva (OPG) od kojih je oko 10 posto u posjedu mladih poljoprivrednika u dobi do 40 godina. Oni vjeruju da se može proizvoditi, raditi i od poljoprivrede živjeti u Hrvatskoj. Jedan od njih je 23-godišnji student poljoprivrede Ivan Veselić iz Novog Sela Palanječkog u Sisačko-moslavačkoj županiji koji je izabran za najboljeg mladog poljoprivrednika u Hrvatskoj za 2015. godinu. Ovom pobjedom Veselić je stekao pravo sudjelovanja u izboru za najboljeg mladog poljopri-

vrednika Europske unije. Usto, dm-drogerie markt otvorio je svoje police za plasman proizvoda s njegova OPG-a. Obiteljsko gospodarstvo počeo je voditi 2010., a Ivan i njegova četveročlana obitelj uzgajaju više od 40 vrsta povrća i voća, izrađuju džemove, sokove, ajvare, prodaju gotove proizvode. On kaže da je ”život na selu težak, no sve to dođe na svoje za par godina, a onda si sretan što si ostao u Hrvatskoj. Ljudi u mom kraju masovno napuštaju i selo i grad. Kažu kako odlaze trbuhom za kruhom. Ne krivim ih, posla stvarno nema za sve, bolje da idu negdje raditi nego da sjede doma. Nije ni poljoprivreda za svakoga, tu je potrebno i znanje i timski

rad, ako si sam u tome teško ćeš uspjeti”. I potvrđuje predodžbu da djevojke radije idu s gradskim dečkima nego s poljoprivrednicima. U Hrvatskoj udruzi mladih poljoprivrednika Agro osnovanoj 2011. trenutno djeluje 130 mladih poljoprivrednika, većinom iz Slavonije. Obrazovanje smatraju jednim od glavnih aduta za bavljenje poljoprivredom u budućnosti, a snagu vide u udruživanju kroz stvaranje strojnih prstenova, udruživanje u proizvođačke organizacije kako bi zajednički nastupili prema otkupljivačima i trgovcima te imali bolju pregovaračku poziciju i povećali konkurentnost, ali i stvarali vlastite brandove, imali zajednički marketing kao što to rade i udruge u Italiji, Francuskoj i drugim europskim zemljama. Možda su to naznake skorih pozitivnih promjena?

U Hrvatskoj je registrirano 192 tisuće obiteljskih poljoprivrednih gospodarstva (OPG) od kojih je oko 10 posto u posjedu mladih poljoprivrednika u dobi do 40 godina

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IN ITALIA I GIOVANI INIZIANO A LAVORARE LA TERRA

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L’agricoltura si può fare in giacca e cravatta ’agricoltura torna di moda tra i giovani italiani. Sembra impossibile, eppure è così. In nove mesi, da gennaio a settembre 2016, ben 7.569 start-up sono state registrate da una persona sotto i 35 anni. Tutte, nel settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare, l’“agrifood”, come viene chiamato dagli addetti ai lavori. Un boom sorprendente, ma che i protagonisti, i giovani imprenditori, sanno spiegare con sicurezza: “l’agricoltura è il futuro”, ripetono da Padova, Salerno o Catania. Non si riferiscono certo al trattore o alla zappa, ma a un’“agricoltura 2.0”, che non soltanto sfrutta le tecnologie più moderne, ma che si fonda spesso su esigenze ambientali, alimentari e – perché no – morali, di grande attualità. Dalla produzione biologica al consumo a chilometri zero, passando per il controllo informatico dei campi che serve a prevenire le malattie ed evitare il ricorso alla chimica: sono queste alcune delle idee che ribollono nell’agitato mondo dell’imprenditoria agrifood. Un settore in fermento e che si iscrive in un contesto più ampio di grande vitalità delle start-up italiane. Il Belpaese conta 600mila imprese condotte da under 35, un primato europeo che viaggia, negli ultimi nove mesi, al ritmo di 325 aperture al giorno. Certo, è un ambiente in cui la volatilità è alta e se 90mila aziende hanno aperto in nove mesi, altre 40mila hanno chiuso e a contattare i timonieri di queste avventure del business, capita a volte di imbattersi in un “scusate, ci siamo presi una pausa di riflessione”. Poco importa, i dati, pubblicati dalla Coldiretti, riescono innanzitutto a sfatare un mito, quello dei giovani italiani a casa con mamma e papà e spiaggiati sul divano. A cominciare dal titolo dello studio Coldiretti: “Bamboccioni a chi? I giovani italiani che fanno l’impresa”, come a dire che sarà anche vero che il 67% degli under 34 vive ancora nella casa natale, ma non se ne sta con le mani in mano. La famiglia diventa “una palestra e un trampolino di lancio”, spiega su Repubblica il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. Un punto di partenza da cui iniziare la propria piccola o piccolissima impresa (l’Italia ne conta 3,8 milioni, un altro primato europeo), al nord come al sud, anzi con quest’ultima

L’Italia conta 600mila imprese condotte da under 35, un primato europeo che viaggia, negli ultimi nove mesi, al ritmo di 325 aperture al giorno

Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina fotografa con interesse l’innovazione in agricoltura

area del Paese che costituisce quasi il 40% delle aziende registrate negli ultimi nove mesi. Insomma, la giovane imprenditoria italiana gode di buona salute e le storie che abbiamo raccolto, con un focus particolare sull’agricoltura (il settore più attivo dopo il commercio al dettaglio), lo confermano. Gli agricoltori 2.0, molto spesso laureati e promotori di innovazione, sono orgogliosi del proprio lavoro (al 74%, secondo di dati Coldiretti) e più contenti di prima (78%). Rispetto ai colleghi tradizionali fatturano il 75% in più, controllano estensioni più grandi di terreno e assumono il 50% in più di personale. “L’agricoltura non è più trattore e zappa, la si può fare anche in giacca e cravatta e facendo cose meno inquinanti di prima”, assicura Vittorio Arenella, il cofondatore di Ortotica, una delle start-up che vi presenteremo.

MLADI U ITALIJI POČINJU OBRAĐIVATI ZEMLJU

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Poljoprivredom se moguće baviti u odijelu i kravati oljoprivreda se među talijanskim mladim ljudima vraća u modu. Čini se nevjerojatnim, no doista je tako. U devet mjeseci, od siječnja do rujna 2016., čak su 7.569 start-up poduzeća registrirale osobe mlađe od 35 godina. I to svi u poljoprivrednom i poljoprivredno-prehrambenom području, “agrifood”, kako ga danas operateri u tom sektoru nazivaju. Iznenađujuće nagli porast, koji međutim protagonisti, mladi poduzetnici, s uvjerenjem objašnjavaju: “Poljoprivreda je budućnost”, čut ćete u Padovi, Salernu ili Cataniji. Naravno da ne govore o traktorima ili motici, već o “poljoprivredi 2.0”, koja ne samo da se koristi najsuvremenijim tehnologijama, već se često temelji na potrebama vezanima uz okoliš, prehranu i, zašto ne, moralnim vrijednostima, što postaje vrlo aktualno. Od biološke proizvodnje do potrošnje na udaljenosti od nula kilometara, preko informatičkog ispitivanja obradive površine koje služi za sprječavanje bolesti i nepribjegavanje kemijskim

Italija broji 600 tisuća poduzeća na čelu s osobama ispod 35 godina po čemu je prva u Europi, a u posljednjih devet mjeseci taj se trend nastavlja ritmom od 325 otvorenih tvrtki dnevno

Ministar poljoprivrede Maurizio Martina sa zanimanjem slika inovaciju u poljoprivredi

tvarima - to su neke od ideja koje obilježavaju uzburkani svijet agrifood poduzetništva. Sektor je to u snažnom previranju koji ima svoje mjesto u širem kontekstu velike vitalnosti talijanskih novopokrenutih poduzetničkih projekata. Italija broji 600 tisuća poduzeća na čelu s osobama ispod 35 godina po čemu je prva u Europi, a u posljednjih devet mjeseci taj se trend nastavlja ritmom od 325 otvorenih tvrtki dnevno. Naravno u tom je ambijentu nestalnost visoka tako da, ako je u devet mjeseci osnovano 90 tisuća novih poduzeća, drugih 40 tisuća se zatvorilo, pa ako o tome pitate kormilare tih poslovnih avantura zna se dogoditi da dobijete odgovor “ispričavamo se, ali uzeli smo stanku za razmišljanje”. No to je nebitno, jer podaci koje objavljuje talijanska Udruga poljoprivrednika Coldiretti ako ništa drugo uspješno ruše mit o talijanskoj mladeži koja živi s mamom i tatom ljenčareći na kauču. Vidi se to već iz slogana: “Ma koji bamboccioni (izraz za osobe koje se iz komocije ne odvajaju od roditelja)? Talijanski mladi osnivaju poduzeća”, čime se želi reći kako je možda istina da 67 posto mlađih od 34 godine još uvijek živi s roditeljima, no da nipošto nisu besposleni i bez inicijative. Obitelj na taj način postaje “vježbaonica i odskočna daska” objašnjava za dnevni list “La Repubblica” predsjednik Udruge Coldiretti Roberto Moncalvo. Ona je polazna točka s koje se započinje vlastito malo ili mikro-poduzeće (u Italiji ih je 3,8 milijuna, što je još jedan europski rekord) bilo gdje u Italiji – čak više na jugu gdje je pokrenuto 40 posto ukupnih poduzeća registriranih tijekom posljednjih devet mjeseci. Sve u svemu talijansko mlado poduzetništvo izvrsnog je zdravlja, što potvrđuju priče koje smo zabilježili, s posebnim naglaskom na poljoprivredu koja je najaktivniji sektor nakon trgovine na malo. Poljoprivrednici 2.0, često s fakultetskim diplomama i promicatelji inovacija, ponosni su na vlastiti posao (takvih je 74 posto prema podacima udruge Coldiretti) i zadovoljniji nego prije (njih je 78 posto). U odnosu na tradicionalne kolege fakturiraju 75 posto više, uspijevaju imati pod kontrolom veće površine zemljišta i zapošljavaju 50 posto više radne snage. “Poljoprivreda više nije traktor i motika, moguće je njome se baviti u odijelu i kravati i na način koji zagađuje manje nego prije”, uvjerava Vittorio Arenella, suosnivač start-up poduzeća Ortotica, jednog od onih koje ćemo vam predstaviti.

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MARCO ŽILJAK, PRODOTTE DALLA COOPERATIVA CALAFATA

Se ci sono idee, le possibilità esistono... anche in Croazia

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“L’obiettivo a lungo termine è la cassetta componibile, che i clienti personalizzano sulla base dei prodotti disponibili in una determinata stagione”, immagina Marco Žiljak

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a un forte accento toscano Marco Žiljak (31 anni), uno dei fondatori della start-up “P’Orto”, che consegna a domicilio le verdure biologiche prodotte dalla cooperativa Calafata. Il suo cognome, però, tradisce senza appello le sue origini. “Mia mamma è di Fiume ed è arrivata in Italia più di 40 anni fa. Anche mio papà è croato”, racconta. La sua storia è simile a quella dei tanti agricoltori 2.0 che inseguono un’idea, inventandosi un mestiere e un mercato. “Ho sempre avuto la passione della terra”, ricorda Marco, che dopo la maturità si è iscritto alla facoltà di Agraria. Comincia a interessarsi alla consegna di prodotti agricoli durante il servizio civile, anche se “in maniera fantozziana”, scherza. Poi incontra quelli di Calafata, la cooperativa sociale fondata nel 2009 a Lucca con lo scopo di aiutare il reinserimento sociale di persone in condizioni di marginalità o di svantaggio. Richiedenti asilo ed ex carcerati, ad esempio, vi trovano condizioni di lavoro eque e una produzione di qualità. Dal vino e dall’olio, tradizionali prodotti della cooperativa, si aggiungono allora le verdure, mentre nel 2015 viene dato via al progetto P’Orto. “Le persone possono chiamarci o ordinare direttamente sul sito tre tipi di cassette: piccola, media o grande – spiega Marco –. In ognuna ci mettiamo quattro o cinque tipi di verdura a seconda della stagione e della nostra produzione e le consegniamo a domicilio una volta a settimana”. Il sistema è semplice, ma efficace. Dieci ettari sono coltivati con 25 diverse varietà tra cui finocchi, patate, cappucci, cavoli, radicchio o ancora insalata e niente resta invenduto. “Consegnamo 110 cassette a settimana ad altrettante famiglie. Se ci rimane qualcosa, lo diamo alla Caritas che lo distribuisce gratuitamente a chi ne ha bisogno”, prosegue Marco. Una media di 500 kg di verdura ogni sette giorni, senza passare per la grande distribuzione e ottenendo così un prezzo più giusto, che permette di retribuire correttamente chi lavora nei campi. “Volevamo evitare i grandi distributori perché fissano il prezzo, ribassano, non valutano il biologico e costringono a sottopagare i dipendenti. Con la conseguenza che anche in Toscana esistono il caporalato e i braccianti pagati 3€ all’ora”, aggiunge. Grazie a P’Orto e Calafata sono impiegate 15 persone e “ogni anno si assume qualcuno”. Chi compra, paga 11€ per la

cassetta da 4 kg di verdura, 16,5€ per quella da 6 kg e 22€ per quella da 8, a seconda della grandezza della famiglia. Ed esistono dei carnet più convenienti da 5 o 10 consegne. Col prossimo anno, Calafata comprerà altri quattro ettari di terra e ha già in programma di acquistare delle galline per includere le uova nel proprio paniere. “L’obiettivo a lungo termine è la cassetta componibile, che i clienti personalizzano sulla base dei prodotti disponibili in una determinata stagione”, immagina Marco Žiljak. Per il momento, tuttavia, gli abitanti di Lucca e dintorni sembrano comunque apprezzare il mix ideato dalla cooperativa. Che dire allora ai compaesani di Marco, ai suoi cugini rimasti in Croazia e alle prese con una situazione che lui stesso definisce “difficile”? “Non partite, mettetevi in gioco, investite – risponde il giovane di Viareggio –. Se ci sono idee, le possibilità esistono, anche in Croazia”. “L’agricoltura – prosegue Marco – non è più quella di 50 anni fa e i giovani sono il futuro di un Paese: se partono non c’è più futuro”. “Anche in Italia c’è una fuga di cervelli e anch’io volevo partire – conclude – ma poi ho trovato Calafata e sono rimasto”. Giovanni Vale

MARCO ŽILJAK I PROIZVODI ZADRUGE CALAFATA

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Ako ima ideja, mogućnosti postoje… pa i u Hrvatskoj arco Žiljak (31), izrazito toskanskog naglaska, jedan je od osnivača start-up poduzeća “P’Orto” koje na kućnu adresu dostavlja biološko povrće proizvedeno u zadruzi Calafata. Marcovo prezime međutim nepogrešivo otkriva njegove korijene. “Moja je mama iz Rijeke, a u Italiju je došla prije više od 40 godina. I tata mi je Hrvat”. Njegova je priča slična onima brojnih poljoprivrednika 2.0 koji slijede svoju zamisao i kreiraju sebi radno mjesto i tržište. “Uvijek sam volio zemlju”, prisjeća se Marco koji je nakon srednje škole upisao agronomski fakultet. Tijekom služenja civilnog vojnog roka počeo se zanimati za dostavu poljprivrednih proizvoda, “nezgrapno poput Fantozzija”, kaže u šali. Nakon toga upoznaje djelatnike Calafate, društvene zadruge osnovane 2009. u gradu Lucca s ciljem pomaganja ponovnog uključivanja u društvo marginaliziranih osoba i onih koji dolaze iz manje povoljnih situacija. Podnositelji zahtjeva za azil ili bivši zatvorenici, primjerice, u zadruzi pronalaze pravedne radne uvjete i kvalitetnu proizvodnju. Osim vina i ulja, tradicionalnih proizvoda zadruge, tu je i povrće, dok je 2015. godine pokrenut projekt P’Orto. “Klijenti nas mogu nazvati ili naručiti preko mrežne stranice proizvode u jednoj od tri veličine pakiranja: malog, sred-

njeg ili velikog, objašnjava Marco. U svako od njih stavljamo četiri ili pet vrsta povrća ovisno o sezoni i našoj proizvodnji i dostavljamo ih na kućnu adresu jednom tjedno”. Radi se o jednostavnoj, ali efikasnoj metodi. Na deset hektara zemljišta uzgaja se 25 različitih sorti među kojima su koromač, krumpir, kelj, zelje, radič, salata i drugo, a ništa od toga ne ostaje neprodano. “Dostavljamo 110 paketa tjedno za isto toliko obitelji. Ako nam nešto i ostane, doniramo to Caritasu koji proizvode distribuira onima kojima je potrebno”, nastavlja Marco. Radi se o prosječnoj količini od 500 kg svakih sedam dana, bez posredovanja velikih distributivnih lanaca, čime se postiže pravednija cijena koja istodobno omogućava korektnu naknadu onima koji rade izravno na zemlji. “Želja nam je bila izbjeći veliku distribuciju jer ona određuje cijene pretjerano ih smanjujući, ne poštuje biološku proizvodnju i prisiljava proizvođača da nedovoljno plaća svoje radnike. Posljedično i u Toscani postoji poljoprivredna radna snaga plaćena 3 eura po satu”, dodaje. Zahvaljujući projektu P’Orto i zadruzi Calafata zaposleno je 15 osoba i svake godine se zapošljava još poneka. Kupci plaćaju 11 eura za kašetu od 4 kg povrća, 16,5 eura za onu od 6 kg i 22 eura za onu od 8 kg, ovisno o broju članova domaćinstva. Postoje također karneti po povoljnijoj cijeni za 5 ili 10 dostava. Iduće će godine Calafata kupiti dodatna četiri hektara zemlje i već ima u planu kupnju kokoši kako bi uključila i jaja u svoju ponudu. “Dugoročni cilj je paket u kojem kupci mogu sami birati komponente na osnovi proizvoda koje imamo u pojedinim sezonama”, povjerava nam svoj san Marco Žiljak. Za sada se stanovnici grada i okolice čine u svakom slučaju vrlo zadovoljnima kombinacijom koju određuje zadruga. Što možemo poručiti Marcovim sunarodnjacima, njegovim rođacima koji žive u Hrvatskoj i koji se nose sa situacijom koju i on sam definira “teškom”? Nemojte otići, odvažite se i uložite, odgovara ovaj mladić iz Viareggia. Ako ima ideja, mogućnosti postoje, pa i u Hrvatskoj”. “Poljoprivreda nije više ona od prije 50 godina, a mladi su budućnost svake zemlje: ako oni odu, budućnosti više nema”, kaže Marco. “Iz Italije brojni mladi obrazovani i sposobni ljudi također odlaze, i ja sam htio otići, ali onda sam pronašao Calafatu i - ostao”. Giovanni Vale

“Dugoročni cilj je paket u kojem kupci mogu sami birati komponente na osnovi proizvoda koje imamo u pojedinim sezonama”, povjerava nam svoj san Marco Žiljak

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“ORTOTICA”, UNA START-UP CON L’AMBIZIOSO OBIETTIVO

ORTOTICA, START-UP S AMBICIOZNIM CILJEM

Creare un orto domestico che si possa controllare tramite un’app

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l lavoro che vorrei fare non esiste. La costante, alla base di ogni progetto e di ogni idea, è questa: la necessità di inventarsi un profilo, un’azienda, un prodotto che segua le proprie aspirazioni e convinzioni. È un punto di partenza che rimane valido per qualsiasi avventura imprenditoriale, ma che è particolarmente vero per chi si lancia nel campo dell’agricoltura, un settore a prima vista immutabile e tradizionale, ma dove in realtà le novità tecnologiche e manageriali entrano in

modo dirompente. Il cambiamento, certo, non è facile, ma quando riesce diventa entusiasmante. Ne è un esempio “Ortotica”, una start-up nata nel 2014 tra Roma e Salerno, con l’ambizioso obiettivo di creare un orto domestico che si possa controllare, anche a distanza, tramite un’app, un’applicazione mobile. Una serra da un metro quadrato da mettere in cucina o in terrazza e nella quale sensori, lampade e pompe irrigano, fertilizzano e seguono passo per passo la crescita degli ortaggi. Dopo un periodo di ricerca, l’idea diventa un prodotto, ma commercializzarlo è un’altra cosa. “Abbiamo passato un anno a cercare dei fondi, in Italia e all’estero – racconta il 38.enne Vittorio Arenella, laureato in disegno industriale e uno dei cinque iniziatori del progetto –. Tutti ci facevano i complimenti, ma nessuno ci finanziava”. I creatori di Ortotica, tuttavia, non demordono, decidono di pagarsi da soli la fase di ricerca e svilup-

Approvato dal ministero, il progetto ha ricevuto un finanziamento da 650mila euro e coinvolgerà anche altri istituti superiori e università della zona po e di affinare il prodotto, fino a renderlo impeccabile. Poi, lo presentano a chi una coltivazione ce l’ha già, ovvero ai grandi produttori agricoli, spiegando loro i benefici del monitoraggio con precisione, che permette ad esempio di scoprire in anticipo l’esistenza di un parassita, limitando l’utilizzo della chimica. A Battipaglia, in provincia di Salerno, l’amministratore della Rago Group, Rosario Rago, acconsente e concede un lotto agli esperimenti di Ortotica. Iniziano gli incontri con gli agronomi del gruppo e il lavoro comune per rendere i sensori e il software ancora più performanti. “L’agricoltura del futuro non può esistere senza i numeri e senza la possibilità di mani-

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Kućni povrtnjak kojeg je moguće nadzirati putem aplikacije temeljima svakog projekta i svake zamisli konstanta je ovo: potreba za osmišljavanjem vlastitog profila, kreiranje tvrtke ili proizvoda koji slijede aspiracije i uvjerenja. To je polazna točka koja vrijedi za svaku poduzetničku avanturu, a posebno je istinita za one koji se žele iskušati u području poljoprivrede, sektora na prvi pogled neizmjenjivog i tradicionalnog, ali u koji tehnološke i poslovne novosti zapravo nezadrživo prodiru. Promjena dakako nije jednostavna, no kada uspije izaziva entuzijazam. Kao primjer može poslužiti Ortotica, smještena zmeđu Rima i Salerna, start-up tvrtka osnovana 2014. s ambicioznim ciljem kreiranja kućnog povrtnjaka kojeg je moguće nadzirati na daljinu putem mobilne aplikacije. Plastenik je to površine jednog kvadratnog metra postavljen u ku-

direktor grupacije Rago Rosario Rago pristaje na prijedlog i daje jedan dio terena za eksperimente koje izvodi Ortotica. Započinju zatim susreti s agronomima grupacije i zajednički rad u cilju dodatnog poboljšavanja senzora i softvera. “Poljoprivreda budućnosti ne može postojati bez brojki i bez mogućnosti njihove manipulacije”, rekao je jednog dana agronom Maurizio Verderame Vittoriju Arenelli. “Brojke omogućavaju poznavanje onoga što se događa na terenu uz

Odobren od strane Ministarstva, projekt je financiran sa 650 tisuća eura, a uključit će i srednje škole i sveučilišta na tom području hinji ili na balkonu u kojem senzori, lampe i pumpe navodnjavaju, obogaćuju tlo i prate korak po korak napredovanje povrća. Nakon prve faze istraživanja zamisao postaje proizvod, no njegovo plasiranje na tržište druga je priča. “Proveli smo godinu dana u potrazi za fodovima, kontrolnim mehanizmom kvalitete i sigurnosti, u Italiji i u inozemstvu”, otkriva nam tridesetosmogodišnji Vittorio Arenella, diplomirani industrijski dizajner i jedan od pet začetnika projekta i dodaje: “Svi su nam dijelili komplimente, ali nitko nas nije želio financirati”. Kreatori start-upa Ortotica međutim ne odustaju, odlučuju sami platiti fazu istraživanja i razvoja i dotjerati proizvod do savršenstva. Zatim ga predstavljaju onima koji se već bave uzgojem, odnosno velikim poljoprivrednim proizvođačima, objašnjavajući im koristi preciznog nadgledanja koje omogućuje, primjerice, pravodobno zamjećivanje parazita i ograničavanje uporabe kemijskih tvari. U Battipagli, u pokrajini Salerno, > 27

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Abbiamo passato un anno a cercare dei fondi, in Italia e all’estero - racconta il 38enne Vittorio Arenella, laureato in disegno industriale e uno dei cinque iniziatori del progetto - Tutti ci facevano i complimenti, ma nessuno ci finanziava

Poi, lo presentano a chi una coltivazione ce l’ha già, ovvero ai grandi produttori agricoli, spiegando loro i benefici del monitoraggio con precisione, che permette ad esempio di scoprire in anticipo l’esistenza di un parassita, limitando l’utilizzo della chimica

polarli”, dice un giorno l’agronomo Maurizio Verderame a Vittorio Arenella. “I numeri – spiega quest’ultimo – permettono di sapere quello che succede nel campo limitando il ricorso alla chimica, che non può più essere una soluzione”. Mentre l’applicazione industriale di Ortotica viene ultimata, il progetto iniziale, quello domestico, rimane però in disparte, per mancanza di fondi. “Capisco chi lascia le proprie terre per andare a lavorare all’estero, non li biasimo, perché senza un aiuto è difficile iniziare”, spiega Arenella, che comunque ha trovato un modo per far passare il messaggio che il suo “orto domestico” propone: “nelle case del futuro ci sarà, accanto al frigo, un orto domestico, che non servirà tanto a sfamarci, quanto a cambiarci la testa, a educarci”. Per riuscire in quest’operazione di educazione sul lungo termine, Vittorio Arenella ha presentato un progetto al ministero dell’Educazione assieme al liceo scientifico locale “B. Rescigno” di Roccapiemonte (SA), lo stesso in cui lui ha studiato da bambino. Con la costruzione di due serre tecnologiche nel palazzo del comune e l’organizzazione di un percorso di formazione, i ragazzi verranno avvicinati a tre “mestieri del futuro”: l’enogastronomo 2.0, il coltivatore 2.0 e l’esperto informatico applicato all’agricoltura. Approvato dal ministero, il progetto ha ricevuto un finanziamento da 650mila euro e coinvolgerà anche altri istituti superiori e università della zona. “Oggi, il ragazzo scappa dalle terre fertili perché ha in mente il lavoro che faceva suo nonno e, anche se si iscrive ad

Agraria, studierà comunque un modo “poco rispettoso” di coltivare – conclude Vittorio Arenella – ma la verità è che l’agricoltura non è più solo trattore e zappa, diventa ecosostenibile, può essere idroponica, la si può fare insomma anche in giacca e cravatta e senza inquinare”. Il ruolo degli incubatori e dello Stato Affinché un’idea diventi un’impresa, i giovani imprenditori passano spesso attraverso un “incubatore”, come il Parco tecnologico padano (Ptp), specializzato nell’accompagnamento di start-up legate all’agrifood, alla bio-economia e alle scienze della vita. Dal 2007, il Ptp ha un programma di incubazione e accelerazione d’impresa chiamato “Alimenta”, attraverso cui sono passate 48 aziende. “Quella del cibo è la nuova rivoluzione digitale”, assicura Fabrizio Trigila, responsabile del progetto al Ptp. “Anche se una parte dell’interesse per l’agricoltura o l’agroalimentare dovesse rivelarsi solo un effetto passeggero, una sorta di bolla speculativa dovuta all’Expo, sono convinto che il rapporto col cibo e con la nutrizione stia davvero cambiando e in modo non banale”, prosegue Trigila, secondo cui la preoccupazione sempre maggiore dei cittadini per la qualità e il modo di produzione di ciò che mangiano avrà un impatto sulle aziende. Ma il boom delle start-up agricole non è dovuto solo al cambio di mentalità nei consumatori italiani. “Il ministero delle Politiche agricole sta facendo un lavoro immane e anche quello per lo Sviluppo economico”, sostiene Trigila, che ricorda “i contributi statali, gli sgravi fiscali e le agevolazioni” che accompagnano chi si vuole lanciare in un business innovativo e legato all’agricoltura. “In Italia, poi, il marchio “made in Italy” dà una spinta in più a chi vuole vendere un prodotto della terra, ma penso che questo fenomeno si possa traslare in tutti i Paesi”, conclude il responsabile di Alimenta. Giovanni Vale

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Zatim ga predstavljaju onima koji se već bave uzgojem, odnosno velikim poljoprivrednim proizvođačima, objašnjavajući im koristi preciznog nadgledanja koje omogućuje, primjerice, pravodobno zamjećivanje parazita i ograničavanje uporabe kemijskih tvari ograničavanje uporabe kemijskih tvari koje više ne mogu biti solucija”, pojašnjava Arenella. Dok Ortotica usavršava industrijsku aplikaciju početni projekt kućnog povrtnjaka ostaje po strani zbog nedostatka fondova. “Razumijem one koji odlaze iz svoje zemlje u potrazi za poslom u inozemstvu, ne krivim ih, jer bez pomoći je teško započeti”, kaže Arenella koji je u svakom slučaju pronašao način kako bi odaslao poruku o svom kućnom povrtnjaku: “U domovima će u budućnosti pokraj hladnjaka biti i kućni povrtnjak koji neće služiti toliko da bi nas nahranio već kako bi promijenio naš način razmišljanja i kako bi nas educirao”. Da bi operacija dugoročne edukacije uspjela, Vittorio Arenella je predstavio projekt Ministarstvu obrazovanja u suradnji s lokalnom znanstvenom gimnazijom “B. Rescigno” u mjestu Roccapiemonte u pokrajini Salerno, koju je i sam pohađao. Uz realizaciju dva tehnološka plastenika u općinskoj zgradi i organizaciju tečaja, učenici će se moći približiti trima “profesijama budućnosti”: enogastronom 2.0, uzgajivač 2.0 i informatički stručnjak za poljoprivredu. Odobren od strane Ministarstva, projekt je financiran sa 650 tisuća eura, a uključit će i srednje škole i sveučilišta na tom području. “Danas mladi ljudi bježe od plodne zemlje jer imaju na umu rad kakvim su se bavili njihovi djedovi, a i ako upisuju agronomski fakultet svejedno studiraju s premalo poštovanja spram uzgajanja”, zaključuje Vittorio Arenella, “no istina je da poljoprivreda ne znači više samo traktor i motiku, postaje ekološki održiva, može biti hidroponska, znači da ju je moguće prakticirati u odijelu i kravati i bez zagađivanja”. U tijeku je nova digitalna revolucija, ona vezana za hranu Kako bi se zamisao pretvorila u poduzeće, mladi poduzetnici često prolaze kroz neki od inkubatora kao što je Tehnološki padanski park (Ptp), specijaliziran za potporu start-upovima vezanima za agrifood, biogospodarstvo i znanosti života. Od 2007. Ptp provodi program inkubacije i ubrzavanja osnivanja poduzeća pod nazivom Alimenta, kroz koji je prošlo 48 tvrtki. “U tijeku je nova

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digitalna revolucija, ona vezana za hranu”, uvjerava nas Fabrizio Trigila, odgovoran za projekte u Ptp-u. “Čak i ako bi se dio interesa za poljoprivredu i poljoprivredno-prehrambene djelatnosti pokazao samo prolaznim efektom, nekom vrstom špekulacijskog balona uzrokovanog Expo-om, uvjeren sam da se odnos između hrane i prehrane doista mijenja i to nipošto ne na banalan način”, nastavlja Trigila koji smatra da će sve veća pažnja građana kvaliteti i načinima proizvodnje onoga što jedemo imati utjecaja na proizvođače. No veliki interes za poljoprivredna start-up poduzeća nije rezultat samo promjene mentaliteta talijanskih potrošača. “Ministarstvo poljoprivrednih politika radi ogroman posao, kao i Ministarstvo gospodarskog razvoja”, tvrdi Trigila i podsjeća na državne doprinose, porezne i druge olakšice koje na raspolaganju imaju oni koji žele započeti inovativan posao vezan uz poljoprivredu. “U Italiji zatim oznaka ‘made in Italy’ pruža dodatni zamah onima koji žele prodavati poljoprivredne proizvode, ali mislim da se ovaj fenomen može prenijeti na sve zemlje”, zaključuje ključni čovjek Alimente. Giovanni Vale

“Proveli smo godinu dana u potrazi za fodovima, kontrolnim mehanizmom kvalitete i sigurnosti, u Italiji i u inozemstvu”, otkriva nam tridesetosmogodišnji Vittorio Arenella, diplomirani industrijski dizajner i jedan od pet začetnika projekta i dodaje: “Svi su nam dijelili komplimente, ali nitko nas nije želio financirati”

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FRANCESCO RIZZO, CLASSE 1986, FONDATORE DI CLEMENTIME

I fondi europei, statali e regionali sono cruciali per le start-up agricole

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Giuseppe Spallina è rientrato a casa, a Catania, dopo una lunga esperienza lavorativa altrove e più precisamente a Milano, dove era impiegato come ingegnere telematico. A 36 anni, Giuseppe è ora uno dei fondatori di Heli-Lab, un’azienda che offre agli agricoltori dei servizi di monitoraggio dei campi tramite l’utilizzo di droni

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siste il richiamo della terra? La volontà di tornare nel proprio paese natale per mettere in pratica quanto si è appreso altrove? Per alcuni dei giovani imprenditori italiani è così. Si lascia la propria terra per studiare o per lavorare, si va magari anche all’estero, ma poi, quando si tratta di lanciare il proprio progetto, si torna a casa, dove ci si sente a proprio agio e dove si conosce bene l’ambiente circostante. È il caso di Francesco Rizzo, classe 1986, fondatore assieme ad Antonio Braico di ClemenTime, la start-up che vuol fare delle clementine uno snack da portare in tutti i distributori d’Italia. Francesco studia cinema, prima a Cinecittà e poi a Vancouver in Canada, si occupa di social network e di sigarette elettroniche, poi torna in Calabria, dove la sua famiglia ha un’impresa agricola nella piana di Sibari. Una sera, parlando con Antonio, l’amico d’infanzia, nasce l’idea e nel 2015 aprono ClemenTime. “In Italia ci sono 2,5 milioni di distributori automatici, nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici. Ogni secondo, vengono consumati 500 snacks”, spiega Francesco Rizzo, il quale aggiunge che “la coscienza alimentare è cambiata, non solo da quando ero bambino io, ma anche semplicemente negli ultimi 3 anni: oggi, nessuna mamma di 30 anni nutri-

rebbe il figlio a suon di merendine”. Ecco che attorno alle clementine i due giovani immaginano un packaging semplice e un sistema di distribuzione rapido dal produttore al gestore dei distributori automatici, facendo arrivare la frutta nelle scuole e negli ospedali. “Non è più pensabile che le macchinette servano solo cibo spazzatura, culturalmente non è più accettabile”, prosegue Francesco, assicurando che “il tempo del junk food, esploso negli anni Ottanta e Novanta, sta finendo: anche Mc Donald’s si è messa a servire frutta e insalate!”. “È questa – dice – la rivoluzione culturale in corso” e chi non la vede sbaglia. “Quando fai cinema devi guardanti intorno con una certa sensibilità e raccontare le storie che vedi, ora nel business faccio la stessa cosa”, azzarda il giovane imprenditore, che lancia: “chi abbandona un terreno fertile oggi, sta guardando male il mondo, perché è lì che si trova il futuro”. Come Francesco Rizzo, anche Giuseppe Spallina è rientrato a casa, a Catania, dopo una lunga esperienza lavorativa altrove e più precisamente a Milano, dove era impiegato come ingegnere telematico. A 36 anni, Giuseppe è ora uno dei fondatori di Heli-Lab, un’azienda che offre agli agricoltori dei servizi di monitoraggio dei campi tramite l’utilizzo di

FRANCESCO RIZZO, OSNIVAČ TVRTKE CLEMENTIME

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Europski, državni i regionalni fondovi ključni su za poljoprivredne start-upove ostoji li zov zemlje? Želja za povratkom u rodno mjesto kako bi se u praksi primijenilo ono što se naučilo negdje drugdje? Za neke od mladih talijanskih poduzetnika baš je tako. Napuštaju zavičaj kako bi studirali ili radili, idu i u inozemstvo, ali kad žele lansirati projekt vraćaju se u svoje krajeve gdje se osjećaju ugodno i gdje poznaju sredinu koja ih okružuje. Tako je i u slučaju Francesca Rizza, rođenog 1986., zajedno s Antoniom Braicom osnivača start-up tvrtke ClemenTime kojoj je namjera da klementine postanu snack kojeg bi imali svi distributivni aparati u Italiji. Francesco je studirao kinematografiju, isprva u Rimu a potom u Vancouveru u Kanadi, radi u području društvenih mreža i elektronskih cigareta, a potom se vraća u Kalabriju gdje njegova

obitelj ima poljoprivredno imanje u ravnici Sibari. Jedne večeri u razgovoru s prijateljem iz djetinjstva Antoniom rađa se ideja i 2015. osnivaju ClemenTime. “U Italiji postoji 2,5 milijuna automata za distribuciju hrane u školama, bolnicama, javnim uredima. Svake sekunde konzumira se 500 proizvoda”, objašnjava Francesco Rizzo i dodaje “prehrambena svijest se međutim mijenja, ne samo otkad sam ja bio dijete, već jednostavno u posljednje 3 godine: danas nijedna tridesetogodišnja majka ne bi hranila svoje dijete slatkišima”. Za klementine dva mladića zamišljaju jednostavno pakiranje i sustav brze distribucije od proizvođača do vlasnika automata za hranu, tako da voće dolazi do škola i bolnica. “Nezamislivo je da distributivni > 31

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Non è più pensabile che le macchinette servano solo cibo spazzatura, culturalmente non è più accettabile

droni (ma che lavora anche con i produttori cinematografici e con la Protezione civile). “Dall’alto si può capire ad esempio quali parti della piantagione abbiano bisogno di acqua o di fertilizzante”, spiega Giuseppe. I dati ottenuti dai sensori installati sui droni sono stoccati in un server (è il sistema “cloud”) e utilizzabili in tempo reale dagli agronomi. “È possibile raccogliere delle informazioni che l’occhio nudo non vedrebbe nemmeno”, prosegue Giuseppe Spallina, che immagina il momento in cui il database centralizzato potrà comunicare direttamente con le grandi macchine a terra: irrigatori o concimatori di precisione. “Il 90% delle grandi o medie aziende agricole italiane potrebbe già beneficiare di servizi simili, ma convincere i clienti non è

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In Italia ci sono 2,5 milioni di distributori automatici, nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici. Ogni secondo, vengono consumati 500 snacks facile, perché manca uno storico conosciuto del progetto, un’esperienza su cui basarsi”, racconta il giovane, che dice di capire quei coetanei che scelgono di emigrare. “Anch’io dalla Sicilia sono andato a Milano, che è un po’ come andare all’estero!”, scherza. “Di per sé, avere un terreno fertile a disposizione non basta, servono capitali, investimenti, delle politiche da parte dello Stato, altrimenti un’unità, da sola, non può cambiare il sistema”, conclude. Giovanni Boschin, 29 anni, è dello stesso avviso. “I fondi europei, statali e regionali sono cruciali per le start-up agricole”, sostiene questo laureato in Scienze agro-ambientali, oggi impiegato all’Acqua & Sole, un’impresa che produce fertilizzanti a chilometri zero a partire dai rifiuti organici del territorio. “C’è però una maggiore sensibilità verso cosa si mangia ed un interesse verso i prodotti di qualità, biologici e biodinamici in primis”, prosegue Giovanni, che aggiunge “l’agricoltura va verso una riduzione del proprio impatto ambientale”. Qualcosa si muove, insomma, anche se la strada del cambiamento rimane – come sempre – in salita. “Anch’io ho pensato di partire all’estero”, ammette Giovanni, che ricorda come i propri compagni di corso siano per metà ancora alla ricerca di un lavoro. Non è quindi tutto rosa il mondo delle start-up agricole italiane, ma quando mai lo è stato? Quel che è certo, è che se i consumatori continueranno a chiedere dei prodotti più sani e coltivati in modi più sostenibili, i progetti lanciati dai “cervelli non fuggiti” saranno sempre più numerosi. Giovanni Vale

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aparati služe samo samo za nezdravu hranu, kulturološki to više nije prihvatljivo”, nastavlja Francesco i uvjerava “vrijeme junk fooda, koje je bilo na svom vrhuncu osamdesetih i devedesetih, završilo je: čak je i Mc Donald’s počeo servirati voće i salate!” “Radi se o kulturološkoj revoluciji koja je u tijeku”, kaže, a oni koji to ne uočavaju griješe. “Kada se baviš kinematografijom moraš oko sebe gledati s određenim senzibilitetom da bi ispričao ono što vidiš, a sada u poslu u biti činim isto”, govori mladi poduzetnik i dodaje: “Tko danas napušta plodnu zemlju, na pogrešan način interpretira svijet, jer se upravo na njoj nalazi budućnost”. Kao Francesco Rizzo i Giuseppe Spallina vratio se u rodni grad Cataniju nakon dugogodišnjeg radnog iskustva u Milanu, gdje je radio kao telematički inžinjer. Sa 36 godina Giuseppe je sada jedan od osnivača Heli-Laba, poduzeća koje poljoprivrednicima nudi usluge monitoriranja obrađenog zemljišta korištenjem drona (ista tvrtka radi također za filmske producente i civilnu zaštitu). “Iz visine se na primjer može vidjeti kojim dijelovima plantaže treba vode ili gnojiva”, objašnjava Giuseppe. Podaci koje odašilju senzori instalirani na dronove čuvaju se na serveru (u sustavu clouda), a agronomi ga mogu koristiti u trenutnom vremenu. “Moguće je prikupiti informacije koje golim okom nisu vidljive”, nastavlja Giuseppe Spallina koji zamišlja trenutak u kojem će centralizirana baza podataka moći izravno komunicirati s velikim strojevima na zemlji, sustavima navodnjavanja ili preciznog obogaćivanja tla. “Već bi se 90 posto velikih i srednjih talijanskih poljoprivrednih tvrtki moglo koristiti sličnim uslugama, no uvjeriti klijente nije jednostavno jer nedostaje iskustvo u efikasnosti projekta kao referentna točka”, napominje i kaže kako razumije svoje vršnjake koji se opredjeljuju za odlazak iz zemlje. “I ja sam sa Sicilije otišao u Milano, što je pomalo kao otići u inozemstvo!”, našalio se. “Samo po sebi, imati plodno zemljište

Tko danas napušta plodnu zemlju, na pogrešan način interpretira svijet, jer se upravo na njoj nalazi budućnost

Iz visine se na primjer može vidjeti kojim dijelovima plantaže treba vode ili gnojiva. Podaci koje odašilju senzori instalirani na dronove čuvaju se na serveru (u sustavu clouda), a agronomi ga mogu koristiti u trenutnom vremenu. Moguće je prikupiti informacije koje golim okom nisu vidljive

na raspolaganju nije dovoljno, potreban je kapital, investicije, državne politike, inače jedinka ne može sama promijeniti sustav”, zaključuje. Giovanni Boschin (29) ima isto mišljenje. “Europski, državni i regionalni fondovi ključni su za start-up u pooljoprivredi”, drži taj mladić koji je diplomirao agro-ambijentalne znanosti, a danas radi u tvrtki Acqua & Sole koja proizvodi gnojiva od organskog otpada s lokalnog prostora, dakle udaljenost od proizvođača do potrošača je nula kilometara. “Postoji sve veći senzibilitet prema onome što se jede i prema kvalitetnim proizvodima, prvenstveno prema biološkim i biodinamičnima”, nastavlja Giovanni i dodaje da “agrikultura ide prema smanjenju svog utjecaja na okoliš”. Nešto se očito miče, premda još treba hodati putem promijena koji, kao i uvijek, vodi uzbrdo. “I ja sam pomišljao otići u inozemstvo”, priznaje Giovanni koji se prisjeća kako su njegovi kolege sa studija još uvijek, barem njih polovica, u potrazi za poslom. Nije dakle sve ružičasto u svijetu start-upova talijanske agrikulture, ali kad je uopće bilo? Sigurno je jedno, a to je da ako potrošači nastave tražiti zdrave proizvode i uzgajane na što je više moguće održivi način, onda će sve brojniji biti projekti koje lansiraju “mozgovi u bijegu”. Giovanni Vale

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IL PROGETTO WADIS-MAR

PROJEKT WADIS-MAR

Desertificazione e siccità si possono combattere

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Le terre aride ricoprono il 39,7% della superficie terrestre, in cui vive più del 34% della popolazione del Pianeta

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ombattere la siccità e desertificazione con l’agricoltura è possibile, in quanto è proprio l’agricoltura, ossia l’attività antropica (eccesso di pascolo, ad esempio) una delle cause principali della desertificazione. Questo processo può venir arrestato con un approccio diverso dell’uomo verso la terra. I media dedicano grande attenzione soltanto alle previsioni catastrofiche, su quanti anni, ad esempio, dovranno trascorrere prima che l’Italia, ossia l’Europa meridionale, si trasformi in un’area desertica. Poco spazio, però, viene dedicato alle ricerche in questo campo e ancor meno alle proposte per combattere il fenomeno. In Africa più della metà delle aree coltivabili sono inaridite e la loro superficie aumenta proporzionalmente all’incremento delle aree desertiche. Più di un quarto del Pianeta è a rischio di desertificazione. Le terre aride ricoprono il 39,7% della superficie terrestre, in cui vive più del 34% della popolazione del Pianeta. Un’area particolarmente sensibile è il margine meridionale del Sahara, ma il rischio di desertificazione si estende anche all’altra sponda del Mediterraneo. A Sassari, in Sardegna, si è tenuto un convegno internazionale durante il quale l’attenzione dei partecipanti è stata incentrata sulla necessità

Opustinjavanje i sušu moguće je zaustaviti

di sfruttare in maniera più razionale le risorse idriche per arginare la desertificazione del Pianeta. In questa circostanza è stato presentato il progetto “Wadis-Mar – water harvesting and agricultural techniques in dry lands: an integrated and sustainable model in Maghreb regions”, che per il Maghreb è stato avviato dalla Commissione europea. Fatto sta che se le aree desertiche diventeranno nuovamente fertili, l’emigrazione degli africani verso l’Europa dovrebbe diminuire. Il progetto, avviato più di quattro anni fa, è frutto di un’intuizione di Giuseppea Enne, presidente del comitato scientifico dell’NRD (Nucleo Ricerca Desertificazione), che si propone di sottrarre al deserto e all’evaporazione milioni di metri cubi di acqua che in modo tumultuoso, violento e repentino alimentano nel corso di due o tre settimane i wadi, corsi d’acqua periodici ed effimeri, tipici delle zone aride. Questo è possibile con la ricarica artificiale delle falde acquifere. Obiettivo era arrivare a un modello integrato, sostenibile e partecipato di raccolta dell’acqua e della sua gestione in agricoltura nelle due regioni maghrebine di Oued Biskra, in Algeria, e di Oum Zessar, in Tunisia, caratterizzate da scarsità

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oguće je i poljoprivrednom proizvodnjom zaustaviti opustinjavanje odnosno desertifikaciju prostora ugroženih širenjem pustinje. Jedan od glavnih uzroka opustinjavanja upravo je poljoprivreda (pretjeranom ispašom, na primjer) tj. ljudsko djelovanje, a taj proces moguće je zaustaviti drugačijim pristupom zemljanoj površini. Mediji posvećuju veliku pozornost jedino katastrofičnim prognozama i predviđanjima da će se za određeni broj godina Italija, odnosno južna Europa, pretvoriti u pustinjski prostor, a malo se pažnje posvećuje kako istraživanju te pojave, tako i prijedlozima za njezino suzbijanje. Četvrtina Zemlje u opasnosti je od opustinjavanja. U Africi je već više od polovine obradivih površina postalo neplodno, a sama se pustinja širi progresivno. Vrući prostori čine 39,7 posto zemljane površine tog kontinenta na kojem živi 34 posto ukupnog stanovništva Zemlje. Posebno je osjetljiv južni rub Sahare, ali opustinjavanje prijeti i drugoj obali Mediterana. U Sassariju na Sardiniji održano je svjetsko savjetovanje znanstvenika o obrazovanju, vrednovanju znanstvenog istraživanja, stvaranju partnerstva i ostalim elementima za bolje korištenje voda s kojeg je upućen poziv

političarima, ekspertima u poljoprivredi i sustavu obrazovanja da pokrenu bitku za suzbijanje desertifikacije. Predstavljen je projekt Wadis-Mar (Water Harvesting and Agricultural Techniques in Dry Lands: an Integrated and Sustainable Model in Maghreb Regions) o mogućem korištenju voda iz suhih korita. Inače vadi (u engleskoj inačici wadi) arapski

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je izraz koji se odnosi na dolinu, suho riječno korito. Taj projekt za zemlje Magreba pokrenula je Europska komisija. Ako pustinjski prostor ponovno postane plodno tlo, zasigurno će se smanjiti iseljavanje afričkih žitelja prema Europi. Projekt pokrenut prije više od četiri godine načinjen je prema ideji Giuseppea Ennea, predsjednika znanstvenog odbora NRD-a (Jezgra istraživača opustinjavanja) o „zaustavljanju“ isparavanja milijuna prostornih metara vode koja u dva do tri tjedna godišnje kao kiša padne u bivša korita rijeka, vadije. Bilo je potrebno svu tu količinu vode prikupiti i upotrijebiti je za navodnjavanje u poljprivredi na dva prostora: u regiji Oued Biskra u

della risorsa idrica, sovrasfruttamento delle acque sotterranee e un’elevata vulnerabilità ai rischi legati ai cambiamenti climatici, insegnando agli agricoltori come sfruttare in maniera più razionale le risorse idriche. Nelle due Regioni suindicate è stato attuato un approccio molto approfondito, studiano tutto, dalle tradizioni ed esperienze locali, fino alla situazione geologica e idrologica.

Alžiru i regiji Oum Zessar u Tunisu. Na užarenim prostorima ima vode i neophodno je naučiti poljoprivredne proizvođače da je koriste na najbolji način. U spomenutim dvjema regijama izučavalo se sve: od lokalnih tradicija i iskustava do geološke i hidrološke situacije. Otkrivena su tako dva podzemna prirodna spremišta vode, pa se izučilo i kako u njih „umjetno“, odnosno ljudskom intervencijom, spremati vodu. Voda koja je padala u vadije „ulovljena“ je prije isparavanja te usmjerena u prirodna podzemna spremišta, a posebno se radilo na obrazovanju pučanstva za korištenje tih voda. Ovo je mali ali značajan korak koji bi mogao značiti zaustavljanje opustinjavanja.

Sono state scoperte in questa maniera due falde acquifere ed è stato trovato il modo come attuare, con l’intervento dell’uomo, una loro ricarica artificiale. Un’attenzione particolare è stata dedicata nell’insegnare alla popolazione le tecniche di sfruttamento di queste risorse idriche. Compiere anche un piccolo passo in questo senso, significherebbe fermare la desertificazione.

Anche i giornalisti fanno gli agricoltori Nicola Porro, vice-direttore vicario de Il Giornale e da settembre 2016 conduttore del programma televisivo di attualità e approfondimento giornalistico “Matrix” su Canale 5 – recentemente ha pubblicato il libro “La disuguaglianza fa bene. Manuale di sopravvivenza per un liberista” –, è anche un produttore agricolo. A dirla giusta, i Porro in Puglia hanno oltre 400 anni di storia familiare in campagna. “Sì, la famiglia Porro lavora questa meravigliosa terra dal 1600 – ci ha rivelato Nicola Porro –. Io ero andato all’università e poi ho cominciato a fare il giornalista, ma sempre, specialmente per la raccolta delle olive, faccio ritorno alla tenuta, che attualmente viene gestita, oltre che dal padre, da mio fratello”. La Tenuta Rasciatano si estende su circa 300 ettari di terra nello splendido territorio compreso tra Andria, Barletta e Canosa da cui si ottengono un olio extravergine e un vino di assoluta qualità. Molto conosciuto e apprezzato il vino Nero di Troia. L’azienda ha appena vinto un appalto per la fornitura di 500mila bottiglie di questo vino alla compagnia aerea americana “Jetblu Airways”, oltre a fornire già gli aerei della compagnia britannica “Easyjet”. “Da quando abbiamo iniziato quest’anno a vendere tramite Amazon, non abbiamo più problemi di distribuzione nella rete commerciale”, ha aggiunto Porro, sottolineando che la sua è una famiglia di produttori e che ha avuto sempre problemi con la rete commerciale. Quando la produzione agricola si collega direttamente con Internet, c’è la possibilità di scavalcare tutta una serie di intermediari.

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I novinari se bave poljoprivredom Nicola Porro, zamjenik glavnog urednika lista Il Giornale i voditelj političke emisije Matrix na tvleviziji Canale 5 koji je upravo objavio knjigu „Nejednakost čini dobro. Priručnik preživljavanja za jednog liberalistu“, bavi se i poljoprivredom. Više od 400 godina duga je povijest njegove poljoprivredne obitelji u regiji Pugliji. „Da, obitelj Porro od 1600. godine obrađuje divnu zemlju. Ja sam otišao na studije i bavim se novinarstvom, ali se uvijek, posebno u vrijeme berbe maslina, vraćam na imanje kojim sada, osim oca, upravlja moj brat“, priča nam Porro. Imanje Tenuta Rasciatano ima oko 300 hektara zemlje na kojoj rastu masline i vinova loza. Posjed se nalazi na prekrasnom prostoru između mjesta Andria, Barletta i Canosa. Proizvode maslinovo ulje i vino Nero di Troia i upravo su dogovorili prodaju oko 500.000 boca toga crnog vina američkoj zrakoplovnoj kompaniji Jetblu Airways, a snabdijevaju i britansku kompaniju Easyjet. Porro naglašava kako je njegova obitelj proizvođača uvijek imala problema s prodajnom mrežom. No kad se poljoprivreda poveže s internetom, preskače se cijeli niz posrednika. „Otkad smo ove godine počeli prodavati preko mrežne stranice Amazon riješili smo probleme s distribucijom i trgovinama“, objašnjava Porro.

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PROGRAMMA DI COOPERAZIONE ITALIACROAZIA 2014-2020

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I film, i libri e le opere d’arte croati l programma esecutivo di collaborazione nel campo della cultura e dell’istruzione firmato a Roma nel 2015, ha dato nel corso di quest’anno un ulteriore slancio alla collaborazione istituzionale tra Croazia e Italia. I colloqui avvenuti presso prestigiosi enti e istituzioni romani, come ad esempio il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e l’Auditorium Parco della Musica, che hanno dimostrato grande interesse e sensibilità per l’arte contemporanea croata, dovrebbero sortire risultati concreti nel 2017, dando agli artisti croati l’opportunità di presentarsi davanti a un pubblico esigente come quello romano. Nel settembre dell’anno prossimo, infatti, al MAXXI dovrebbe venir inaugurata una mostra dell’artista croata Jagoda Bujić, mentre il pubblico dell’Auditorium potrebbe conoscere la musica croata contemporanea. Questa intensa collaborazione con gli istituti culturali che a Roma operano nell’ambito dell’EUNIC (Istituti di cultura nazionali dell’Unione europea), hanno offerto quest’anno alla cultura e all’arte croate l’opportunità di presentarsi anche come parte integrante del ricco patrimonio culturale comune europeo, passato, attuale e futuro. In questo senso, nella Giornata mondiale della poesia è stata presentata una poetessa croata, nell’ambito delle celebrazioni in occasione della Giornata mondiale del libro è stata presentata la traduzione di un classico della letteratura croata, “Le ballate di Petrica Kerempuh”, raccolta di poesie dello scrittore e poeta croato Miroslav Krleža, mentre il “Festival Nuovo Cinema Europa” si è dimostrato come il luogo ideale per la presentazione della più recente produzione cinematografica croata, con il film “Kauboji” (“I cowboy”) di Tomislav Mršić, che ha suscitato ampi consensi da parte del pubblico. La collaborazione diretta tra artisti croati e italiani è stata particolarmente intensa nel corso del 2016. Svjetlan Junaković si è presentato con successo con una mostra personale a Firenze, Damir Očko a Napoli, Damir Maljković a Roma, mentre Igor Grubić, con il suo film “Monuments”, ha rappresentato la Croazia in occasione della Giornata del Contemporaneo a Napoli. In questo contesto va senz’altro menzionata anche la collaborazione tra il Teatro nazionale croato di Zagabria e l’ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione, il teatro stabile dell’EmiliaRomagna) nella realizzazione di un progetto

Nel settembre dell’anno prossimo al MAXXI dovrebbe venir inaugurata una mostra dell’artista croata Jagoda Bujić, mentre il pubblico dell’Auditorium potrebbe conoscere la musica croata contemporanea

d’autore, “Vangelo”, opera contemporanea del carismatico artista italiano Pippo Delbono, andata in scena al prestigioso Teatro Argentina di Roma, per poi continuare la tournée italiana a Modena, Bologna, Trento e Milano. Le edizioni italiane dei romanzi di tre scrittrici croate consolidate – “Mirna ulica, drvored” (“Un tranquillo viale alberato”) di Nada Gašić (traduzione italiana di Zdravka Krpina), “Dabogda te majka rodila” (“Odore di madre”) di Vedrana Rudan (traduzione di Dubravka Brozović) e “Božanska dječica” (“Creature di Dio”) di Tatjana Gromača (traduzione di Laura Marchig) –, tutti redatti da Diego Zandel per i tipi della casa editrice Oltre edizioni, apriranno in un certo senso una fruttuosa stagione editoriale per gli scrittori croati in Italia. La sola Oltre edizioni pubblicherà nel 2017 le opere di altri tre autori croati. È prossima pure l’uscita dei romanzi “Adio Kauboju” (“Addio cowboy”) di Olja Savičević Ivančević (L’Asino d’oro edizioni) e “Izborna šutnja” (“Silenzio elettorale”) di Drago Hedl (Marsilio Editori). La stampa di tutti questi romanzi ha avuto il sostegno finanziario del Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia, mentre la promozione dei romanzi editi dalla Oltre edizioni avverrà il 9 dicembre a Roma nell’ambito della fiera “Più libri, più liberi”, alla presenza delle scrittrici Nada Gašić e Vedrana Rudan, che si avvalgono del sostegno delle città di Zagabria e di Fiume. Nell’ambito della manifestazione TourismA, Salone Internazionale dell’Archeologia a Firenze, senza dubbio una delle più visitate manifestazioni di questo tipo, nel febbraio del 2017 è prevista una presentazione del Museo dell’Apoxyómenos (l’Atleta di Lussino) di Lussinpiccolo (Mali Lošinj). Considerati i risultati dei sondaggi in base ai quali per i turisti italiani la cultura e il patrimonio culturale sono un valido motivo per venire in Croazia, la partecipazione alla manifestazione fiorentina rappresenterà un’occasione eccezionale per promuovere il turismo culturale in Croazia e la Città di Lussinpiccolo. Nel corso del 2017, un importante sostegno finanziario ai progetti comuni di restauro del patrimoni oculturale dovrebbe venir dato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera “Italia-Croazia 2014-2020”, per il quale c’è grande interesse su entrambe le sponde dell’Adriatico. Tamara Perišić

PROGRAM SURADNJE ITALIJA-HRVATSKA 2014-2020

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Hrvatski filmovi, knjige i umjetnine zvršni program suradnje u području kulture i obrazovanja potpisan u Rimu 2015. godine dao je tijekom ove godine novi impuls institucionalnoj suradnji između Hrvatske i Italije. Razgovori u značajnim rimskim kulturnim institucijama poput muzeja MAXXI i koncertne dvorane Auditorium, koje su pokazale izniman interes i senzibilitet za suvremenu hrvatsku umjetnost, trebali bi tijekom 2017. godine donijeti i konkretne rezultate, odnosno hrvatskim umjetnicima dati priliku da se predstave zahtjevnoj rimskoj publici. Tako bi u MAXXI-ju u rujnu sljedeće godine trebala biti otvorena izložba hrvatske likovne umjetnice Jagode Bujić, a publika u Auditorimu mogla bi dobiti uvid u suvremenu hrvatsku glazbu. Intenzivna suradnja s kulturnim institutima koji u Rimu djeluju u okviru EUNIC-a (klaster kulturnih instituta) ove je godine pružila mogućnost da se hrvatska kultura i umjetnost predstave i kao dio bogate zajedničke europske kulturne prošlosti, sadašnjosti i budućnosti. Tako je u okviru Međunarodnog dana poezije predstavljena hrvatska pjesnikinja, povodom obilježavanja Međunarodnog dana knjige talijanski prijevod klasika hrvatske književnosti Balada Petrice Kerempuha Miroslava Krleže, a festival „Il nuovo cinema europeo“ pokazao se kao odlična platforma za predstavljanje recentne hrvatske kinematografije te je film Kauboji Tomislava Mršića publika izvrsno primila. Izravna suradnja hrvatskih umjetnika s talijanskim domaćinima bila je tijekom 2016. iznimno aktivna. Svjetlan Junaković zapaženo se predstavio samostalnom izložbom u Firenci, Damir Očko u Napulju, Damir Maljković u Rimu, a Igor Grubić je svojim filmom Monuments predstavljao Hrvatsku na Danu suvremenosti u Napulju. U ovom kontekstu vrijedi istaknuti i suradnju Hrvatskog narodnog kazališta u Zagrebu i Emilia Romagna Teatro Fondazione na autorskom projektu/suvremenoj operi karizmatičnog talijanskog umjetnika Pippa Delbona Evanđelje, koja je sa zapaženim uspjehom gostovala u prestižnom rimskom kazalištu Teatro Argentina da bi talijansku turneju nastavila u Modeni, Bologni, Trentu i Milanu. Talijanska izdanja romana triju etabliranih hrvatskih autorica Mirna ulica, drvored Nade Gašić (talijanski prijevod potpisuje Zdravka Krpina), Dabogda te majka rodila Vedrane Rudan (prijevod Dubravka Brozović) i Božanska

dječica Tatjane Gromača (u prijevodu Laure Marchig), sva tri pod uredničkom palicom Diega Zandela za Oltre edizioni na neki će način otvoriti plodnu izdavačku godinu za hrvatske autore u Italiji. Samo će Oltre edizioni tijekom 2017. godine objaviti još tri hrvatska autora, a predstoji i izlazak romana Olje Savičević Ivančević Adio Kauboju (L’Asino d’oro edizioni) te Izborna šutnja Drage Hedla (Marsilio Editori). Objavljivanju svih romana financijsku potporu pružilo je i Ministarstvo kulture RH, a promocija romana u izdanju Oltre edizioni održat će se u okviru sajma Più libri, più liberi 9. prosinca 2016. u Rimu, uz prisustvo autorica N. Gašić i V. Rudan čije su gostovanje financijski pomogli Zagreb i Rijeka. U okviru manifestacije TourismA, međunarodnog salona arheologije, koja se već niz godina održava u Firenci te je jedan od najposjećenijih događanja tog tipa u Italiji, trebao bi se u veljači 2017. predstaviti lošinjski Muzej Apoksiomena. Budući da sve analize pokazuju da su za talijanske turiste kultura i kulturna baština veliki motiv putovanja i u Hrvatsku, nastup na ovoj manifestaciji bit će iznimna prigoda za promociju kulturnog turizma u Hrvatskoj i grada Malog Lošinja. Tijekom 2017. veliki financijski poticaj zajedničkim projektima obnove kulturne baštine trebao bi pružiti i prekogranični program ItalyCroatia 2014-2020 za koji s obje strane Jadrana postoji veliki interes. Tamara Perišić

U MAXXI-ju u rujnu sljedeće godine bi trebala biti otvorena izložba hrvatske likovne umjetnice Jagode Bujić, a publika u Auditorimu mogla bi dobiti uvid u suvremenu hrvatsku glazbu

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L’AVVENTO A ZAGABRIA

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La meravigliosa storia di Natale della capitale croata agabria, in quanto detentrice del titolo di “Best Christmas Market 2016”, ossia di città con il più bel Mercatino di Natale in Europa, si sta prodigando per non deludere neppure nel 2016 quelli che avevano espresso giudizi così lusinghieri sul suo conto, ma anche per sorprendere ed entusiasmare i cittadini e i visitatori che si apprestano a vivere la magica atmosfera festiva nella capitale della Croazia. L’asticella è stata posta molto in alto, i criteri sono rigorosi, le aspettative grandi, perché Natale è anche un’ondata di vibrazioni positive, buona volontà ed edonismo che ci cattura inevitabilmente. Per la gioia di tutte le generazioni, in piazza Re Tomislav, una delle piazze principali della città, si svolgerà nuovamente un idillio invernale sul ghiaccio. Con un degno accompagnamento musicale, il pattinaggio all’aperto può essere arricchito da numerosi altri contenuti culturali per bambini e adulti, ma anche dagli aromi e dai sapori di varie delizie gastronomiche: dal goulash americano e dagli hot dog, passando per i canederli fatti in casa, le baklave turche, i falafel mediorientali, il punch britannico, la raclette svizzera, il panettone italiano, lo champagne francese, fino alla torta arbesana, i formaggi dalmati e i prosciutti. Nell’ambito del parco ghiacciato è stato predisposto pure un belvedere dove i visitatori potranno rilassarsi bevendo un bicchiere di spumante o di punch, occhieggiando la pista di pattinaggio. A pochi passi dalla pista di pattinaggio, nel parco Zrinjevac, caratteristico per l’antico padiglione musicale nel bel mezzo, l’Avvento diventa tutto ciò che la tradizione gli conferisce: aromi, suoni e atmosfera tipici dei raduni familiari attorno all’albero di Natale, ascoltando melodie natalizie e gustando le specialità della nonna. Oltre a dilettarsi con addobbi originali e souvenir creati da artisti, ai visitatori viene offerta l’opportunità di gustare le vecchie specialità zagabresi un po’ dimenticate, come i maltagliati al cavolo cappuccio, preparati secondo le antiche ricette delle nostre nonne, gli struccoli, saporitissimi goulash, sarme, porchetta, ma anche sushi

L’Avvento diventa tutto ciò che la tradizione gli conferisce: aromi, suoni e atmosfera tipici dei raduni familiari attorno all’albero di Natale, ascoltando melodie natalizie e gustando le specialità della nonna

e rotolini primaverili. Non mancheranno neppure i vari strudel, Germknödel, pan di zenzero e altri prelibatezze. Nelle casette allestite per l’occasione, i visitatori potranno acquistare prodotti croati e farne dei perfetti regali di Natale per i propri cari. La zona pedonale di piazza Europa, in pieno centro a Zagabria, durante il periodo dell’Avvento è diventata il ritrovo preferito dai giovani. I concerti, le varie attrazioni, le mostre e una ricca offerta delle citta europee fanno di questo posto un ineludibile centro cosmopolita di Zagabria per tutti quelli che vogliono divertirsi. I DJ scendono in campo il lunedì, il mercoledì e il venerdì a partire dalle 20, mentre i concerti delle band sono in programma il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica, sempre dalle 20 in poi. Eppoi, la centralissima piazza del Bano Jelačić offre in ogni momento della giornata contenuti per tutti i gusti, anche quelli più sofisticati. La grande Corona dell’Avvento attorno al Manduševac entusiasma tutti quelli che ogni anno assistono all’accensione delle candele. Le “specialità” musicali, quelle culinarie e l’immancabile vin brulé aiuteranno tutti i visitatori a immergersi nell’atmosfera festiva. Nelle vie e nelle piazze del centro si alternano le casette di legno piene di souvenir fatti a mano, articoli da regalo e addobbi natalizi e quelle da cui si diffonde il profumo di salsicce, caldarroste, dolci e vin brulé. Sono desiderosi di essere venduti anche sciarpe, berretti e guanti ai ferri, pronti a riscaldarvi nelle fredde giornate invernali. L’atmosfera più coinvolgente è senza dubbio quella che si crea col calar delle tenebre, quando le luci delle luminarie natalizie illuminano tutti questi lavori fatti a mano. A quel punto potete permettervi anche una chiacchierata con i commercianti i quali, magari dopo qualche tazza di vin brulé, riescono a mettervi di buon umore raccontandovi qualche storia o con qualche battuta di spirito. Tutto ciò accade dal 26 novembre all’8 gennaio nelle vie Bogovićeva, Gajeva, Petrićeva e Varšavska. Martina Bienenfeld (direttore dell’Ufficio del Turismo di Zagabria)

ADVENT U ZAGREBU

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Hrvatska prijestolnica s divnom božićnom pričom ao nositelj laskave titule najbolje adventske destinacije u Europi 2015. u konkurenciji pedeset gradova, Zagreb daje sve od sebe da ni ove 2016. ne razočara one koji su ga tako već ocijenili i doživjeli, a iznenadi i oduševi svoje stanovnike i posjetitelje koji tek planiraju uživati u blagdanskom ozračju glavnoga grada Hrvatske. Ljestvica je postavljena visoko, kriteriji su strogi, očekivanja ustreptala jer – ipak je Božić i val pozitivnih vibracija, dobre volje i hedonizma sve nas obuzima. Opet i ponovo, na oduševljenje svih generacija, na jednom od središnjih gradskih trgovaTomislavcu i ove se zime odvija zimska idila na ledu. Uz zvukove dobre glazbe, klizanje na otvorenom može se obogatiti brojnim kulturnim sadržajima za djecu i odrasle, ali i mirisima i okusima raznih gastronomskih delicija - od američkog gulaša i hot-dogova, preko domaćih knedli, turske baklave, blisko-istočnih falafela, britanskog puncha, švicarskog raclettea, talijanskog panettonea, francuskih šampanjaca, pa sve do rapske torte i dalmatinskih sireva i pršuta. Na Ledenom parku smješten je i vidikovac na kojem se posjetitelji mogu opustiti uz čašu šampanjca ili puncha te ućivati u pogledu na klizačku vrevu. Odmah tu, na korak od klizališta u parku Zrinjevac sa starim glazbenim paviljonom u središtu, Advent postaje ono što mu tradicija daje: mirise, zvuke i atmosferu obiteljskih okupljanja oko božićnog drvca, božićne glazbe i bakinih specijaliteta. Osim u unikatnim ukrasima i suvenirima odabranih umjetnika, uživati se može i u zaboravljenim zagrebačkim specijalitetima kao što su krpice sa zeljem kakve su zagrebačke bake pripremale, u štruklima, slasnim gulašima, sarmi, buncekima ali i sushiju i proljetnim rolicama. Tu su i savijače, germ knedli, medenjaci i najfinija domaća peciva. Posjetitelji će u prodajnim kućicama moći pronaći hrvatske proizvode koji mogu biti i idealan božićni poklon za najmilije. U samom centru Zagreba, u pješačkoj zoni Europskog trga vrijeme Adventa postaje omiljeno okupljalište mladih. Koncerti, atrakcije, izložbe i bogata ponuda europskih gradova čini ovo mjesto nezaobilaznom kozmopolitskom zagrebačkom točkom za sve željne dobre zabave. Nastupi DJ-a održavaju se ponedjeljkom, srijedom i petkom od 20h, a koncerti i gostovanja bendova utorkom, četvrtkom, subotom i nedjeljom od 20h.

I naposljetku – središnji gradski Trg bana Jelačića koji u svako doba dana pruža sadržaj za svačiji ukus, čak i najsofisticiraniji. Veliki adventski vijenac oko Manduševca svake godine oduševljava brojne posjetitelje koji prisustvuju paljenju svijeća. Glazbene poslastice, dobra hrana i nezaobilazno kuhano vino pomoći će svakom posjetitelju da uživa u blagdanskom ozračju. Smjenjuju se središtem grada drvene kućice prepune ručno izrađenih suvenira i prigodnih božićnih poklona i ukrasa s onima iz kojih se širi miris kuhanih kobasica, pečenih kestena, kolača i kuhanog vina. Svoje nove vlasnike nestrpljivo čekaju pleteni šalovi, kape i rukavice koje će ih grijati za hladnih dana. Najljepši ugođaj Božićnog sajma doživjet ćete kad padne mrak i sve rukotvorine obasja sjaj božićnih žaruljica. Dozvolite si razgovor s veselim trgovcima kojima poneka šalica kuhanog vina pomogne da i vas udobrovolje ugodnom pričom i duhovitošću. U Bogovićevoj, Gajevoj, Petrićevoj, Varšavskoj ulici, od 26. studenoga 2016. do 8. siječnja 2017. Martina Bienenfeld (direktorica Turističkog ureda TZGZ)

Advent postaje ono što mu tradicija daje: mirise, zvuke i atmosferu obiteljskih okupljanja oko božićnog drvca, božićne glazbe i bakinih specijaliteta

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L’AVVENTO A ZAGABRIA

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ADVENT U ZAGREBU

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Minoranze Musica, canzoni, danze... Le vostre orecchie vengono raggiunte dalle note di Bach, Händel, Clarke, dalle marce di Ivan de Zajc e dal suono dei classici di questo periodo festivo? No, non siete in un film! Vi trovate, invece, a Zagabria ed è il periodo dell’Avvento. Dai più bei balconi di Zagabria si diffondo i suoni delle melodie “create” dai sei membri del complesso di ottoni Ad gloriam brass, composto dai membri dell’Orchestra dell’Opera del Teatro Nazionale Croato di Zagabria e della Filarmonica zagabrese, che introducono lo spirito gioioso della festa nelle vie variopinte della città. Ascoltando le note dei brani che vi stanno particolarmente a cuore, ogni momento diventa una storia, quella stessa che ci riporta ai tempi della nostra infanzia serena, piena di avvenimenti, calda e... fiabesca. “Dai balconi natalizi

Al suono delle campane, il presepe vivente sul Kaptol ricreerà l’atmosfera di quegli eventi che hanno cambiato la storia dell’umanità. Ragazzi e ragazze, assistiti della comunità Cenacolo, che fino a non molto tempo fa camminavano pericolosamente sull’orlo del baratro della vita, vivono la nascita di Gesù come una propria rinascita, per cui non deve sorprendere l’energia particolare che immettono in questa rappresentazione, trasmettendo conforto e pace a quelli che li guardano. Il presepe, la stalla, i cittadini di Betlemme, gli animali domestici, i saggi d’Oriente e i pastori vi faranno compiere un viaggio nel tempo fino alla nascita di Gesù, conferendo all’Avvento un’atmosfera veramente particolare. Il misticismo che si prova passando sotto le meravigliosa cupola di vetro dell’Ottagono (Oktogon) fa rivivivere sempre in ciascuno di noi delle emozioni particolare, ma nei giorni di festa questa galleria iconica ci trasporta in un’epoca decisamente diversa. L’ensemble Strauss risveglierà il vecchio spirito di Zagabria, farà rivivere le vecchie tradizioni creando un’atmosfera fiabesca. Musiche da salotto, valzer, polke e tipiche canzoni di Natale si diffonderanno lungo questa galleria, romantica e un po’ misteriosa.

I cortili della Città alta in… abiti invernali

di Zagabria” è il titolo di un ciclo di quattro concerti che si terrà tutte le domeniche, con inizio alle 19, sul balcone del civico 31 della Tkalčićeva e dal balcone del Teatro Nazionale Croato di Zagabria, a cominciare dal 27 novembre. Da questi balconi potrete sentire alcuni brani classici che certamente conoscete: la Musica sull’acqua e la Musica per i reali fuochi d’artificio di Händel, balli rinascimentali, valzer, polke, canzoni natalizie, colonne sonore di film e musica leggera. Gli zagabresi, purtroppo, raramente sollevano lo sguardo per studiare l’architettura urbana, mentre Zagabria ha tanto da mostrare in questo senso. Per questo motivo i nostri musicisti suoneranno dall’alto, dai balconi, che rappresentano una scenografia unica. Il suono degli strumenti a fiato è tipico per questo periodo natalizio, ci associa simbolicamente all’annunciazione e alla gioia, e il suono della fanfara contribuisce ad amplificare questa sensazione.

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Da dicembre, il nucleo storico di Zagabria, la Città alta, rivivrà in un’atmosfera festiva. Nei cortili delle case, infatti, verrà fatto entrare l’incantesimo dell’Avvento. Per ben tre settimane, da sabato 3 dicembre a venerdì 23 dicembre, tra le 17 e le 23 (il sabato anche dalle 10 alle 13), i numerosi amici dei Cortili verranno ospitati in ben cinque siti, dal cortile del Museo civico di Zagabria al civico 20 della Opatička fino all’atrio di Palazzo Amadé (Demetrova 1), ma anche in due luoghi completamente nuovi, nel Museo nazionale di scienze naturali e al Museo civico di Zagabria. I cortili in versione Avvento offrono una visione completamente diversa dell’Avvento. Nascosti nell’idillio invernale della Città alta, addobbati per l’occasione, diffondono un calore particolare, intimo e romantico. I cortili sono pervasi dagli aromi e profumi dell’inverno, quelli della cannella e dei chiodi di garofani utilizzati per il vin brulé, delle grappe e dei dolcetti, mentre nell’aria si diffondono melodie natalizie e non, trasmettendo auguri e allegria. L’Avvento a Zagabria offre anche qualcosa di nuovo e inedito: la fiaba di Natale in galleria. Installazioni tridimensionali, musica scelta in un ambiente dall’acustica eccellente e proiezioni video creano un’atmosfera eccezionale, in un intrigante ambiente in cui regna l’atemporalità. Ma non è tutto: ci sono ancora la Storia di > 44

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Glazba, pjesma, ples... Do vas dopiru zvuci Bacha, Händela, Clarkea, koračnice Ivana pl. Zajca i tradicionalni blagdanski klasici? Ne, niste u filmu! Vi ste u Zagrebu i vrijeme je Adventa. S ponajljepših zagrebačkih balkona čuju se melodije u izvedbi šesteročlanog limeno-puhačkog sastava Ad gloriam brass kojeg čine članovi orkestra Opere HNK u Zagrebu i Zagrebačke filharmonije, unoseći blagdansku radost na šarene gradske ulice. Uz zvukove dragih pjesama, svaki trenutak u blagdansko vrijeme postaje priča, ista ona koja nas vraća u dane bezbrižnog djetinjstva - sadržajna, topla i bajkovita. „S božićnih balkona Zagrebu“ ciklus je od četiriju koncerata koji će se održavati svake nedjelje u 19 sati s balkona u Tkalčićevoj ulici 31 i balkona Hrvatskog narodnog kazališta u Zagrebu počevši od 27. studenog. Sa balkona će se čuti poznate klasične melodije: Händlove Muzike na vodi i Muzike za kraljevski vatromet, renesansni plesovi, valceri, polke, božićne pjesme te ponešto filmske i zabavne glazbe. Zagrepčani nažalost rijetko podižu glave istražujući urbanu arhitekturu, a Zagreb doista u tome smislu ima što pokazati. Stoga će se zasvirati iz visine, sa balkona koji su jedinstvena koncertna scenografija. Zvuk limeno puhačkih instrumenata tradicionalno je vezan uz Božić, simbolički uz objavu božićne vijesti i radosti, a zvuk fanfara pridonosi tome dojmu. Kad cinkuš zazvoni, žive jaslice na Kaptolu uprizorit će atmosferu događaja koji su promijenili ljudsku povijest. Djevojke i mladići, štićenici zajednice Cenacolo koji su nekoć hodali rubom života, rođenje Isusa doživljavaju kao vlastito ponovno rođenje. Stoga ne čudi što u predstavu unose posebnu snagu te prenose utjehu i mir svim promatračima. Jaslice, štalica, građani Betlehema, domaće životinje, mudraci s Istoka i pastiri, odvest će vas u vrijeme Isusova rođenja i pružiti Adventu posebno ozračje. Mističnost prolaska ispod divne staklene kupole prolaza Oktogon doživljaj je koji uvijek budi

emocije, no u blagdanske dane kultni zagrebački prolaz odvodi u sasvim drugo vrijeme. Ansambl Strauss probudit će duh starog Zagreba, oživjeti stare običaje i pokrenuti istinsku bajku. Salonska glazba, valceri, polke te tradicionalne božićne pjesme, odjekivat će romantičnim, pomalo tajanstvenim pasažem.

Gornjogradska dvorišta u zimskome ruhu Od ovog prosinca starom jezgrom Zagreba, Gornjim gradom, širi se prisna blagdanska atmosfera – i u gornjogradska Dvorišta unosi se čarolija Adventa. Čak tri tjedna - od subote 3.12. do petka 23.12. od 17:00 do 23:00 (a subotom još i od 10:00 do 13:00) brojni prijatelji Dvorišta ugošćuju se na čak pet lokacija, od dvorišta Muzeja grada Zagreba u Opatičkoj 20 do atrija palače Amadé u Demetrovoj 1 i na dvije potpuno nove lokacije u Hrvatskom prirodoslovnom muzeju i Muzeju grada Zagreba. Skrivena u zimskoj idili Gornjega grada, adventski ukrašena, topla, intimna i romantična, natopljena mirisima i okusima zime, cimetom,

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Grič, l’Avvento in Campo Vranyczany, dove ogni ospite troverà qualcosa di suo gradimento, la Fiaba natalizia di Zagabria con specialità gastronomiche eccelse, l’Avvento da Rodolfo, dedicato ai più giovani, l’Avvento in passeggiata Strossmayer, per un divertimento senza obblighi, quasi di passaggio…

klinčićima i kuhanim vinom, rakijama i malim slatkim zalogajima, ispunjena zvucima božićnih napjeva i svakodnevnim živim svirkama, s puno zabave, dobrih želja i veselja - Dvorišta u adventskom izdanju nude sasvim poseban doživljaj Adventa. Zagreb je dobio i jednu novu adventsku atrakciju - Božićnu bajku u tunelu. 3D instalacije na stropu, birana glazba u veličanstvenoj akustici prostora i video projekcije stvaraju zaista vrhunsku atmosferu ovog intrigantnog ambijenta bezvremenosti. Ima toga još: Priča s Griča - Advent na Vranicanijevoj poljani u kojem će za svakog gosta naći ponešto, Zagrebačka božićna bajka s vrhunskom gastronomijom, Advent Kod Rudolfa namijenjena najmlađima, Advent na Štrosu za neobavezan, usputni provod...

Pista di pattinaggio senza ghiaccio, fotografie sotto la neve

L’Avvento nei Klovićevi dvori, nell’ambiente idilliaco della Città alta, ospiterà ogni fine settimana le band e i cantanti più popolari. L’Avvento nei Klovićevi dvori offrirà – oltre ai concerti gratuiti, alle esibizioni dei cori e a una ricca e originale offerta gastronomica – divertimenti per tutta la famiglia. Nell’atrio della Galleria “Klovićevi dvori” è stata allestita una pista di pattinaggio… senza ghiaccio, che entusiasmerà certamente i più giovani e tutti quelli che amano praticare questo sport invernale. Costruita con speciali materiali rigorosamente ecologici, la pista garantirà tanto divertimento durante tutto il periodo dell’Avvento, a prescindere dalle condizioni meteorologiche. A rendere felici i più giovani ci penserà anche il Laboratorio del divertimento, che organizzerà tutta una serie di rappresentazioni e laboratori per bambini, che in modo spassoso potranno apprendere nozioni di arte e cultura. Un’attrazione particolare è stata preparata per tutti gli amanti della fotografia che vorranno immortalare i propri momenti speciali sul “tetto” della città. Per consentire a tutti di scattare la foto più bella con vista sulla Cattedrale, verrà installata una cornice molto speciale dalla quale, nel momento in cui lo vorrete, comincerà pure a nevicare… La Galleria “Klovićevi dvori” ha preparato per dicembre una mostra retrospettiva del pitto-

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Advent u Design Districtu i u Novom Zagrebu

Il fascino della galleria Grič

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hladnoće, baš kao što ljeti pruža predah od žege, vreve i stresa. Tunel je projektiran 1943. godine kada su počela saveznička bombardiranja, a dovršen 1945. godine. Ranih devedesetih godina za vrijeme uzbuna tunel je predstavljao sklonište, a nakon rata u njemu je održano nekoliko partyja, prezentacija i izložbi pa ga se drži kolijevkom zagrebačke rave i elektronske scene. Ako se realiziraju planovi i osigura potpora europskih fondova, bit će to uskoro i Muzej osjeta.

Galerija Klovićevi dvori za prosinac je pripremila retrospektivnu izložbu slikara Ignjata Joba, jedne od najznačajnijih figura hrvatske moderne umjetnosti, koja će se moći pogledati i tijekom Adventa kao i izložba najboljih diplomskih radova studenata Akademije likovnih umjetnosti. Kultura, umjetnost, dječje radosti, zabava i koncerti te bogata gastronomska ponuda razveselit će sve koji tijekom prosinca posjete Advent u Klovićevim dvorima.

re Ignjat Job – è uno dei rappresentanti più importanti dell’arte moderna in Croazia –, che potrà essere visitata anche durante il periodo dell’Avvento, come pure la mostra dei lavori migliori degli studenti dell’Accademia di arti figurative. Cultura, arte, divertimenti per bambini, concerti e una ricca offerta gastronomica renderanno felici tutti coloro i quali vorranno prendere parte all’Avvento nei Klovićevi dvori.

I turisti zagabresi hanno la possibilità, da mezzo anno a questa parte, di visitare un tesoro nascosto nelle viscere della città: la galleria Grič. Si tratta di un passaggio nel cuore della città che unisce le vie Mesnička e Radićeva. Per gran parte dei suoi 350 metri di lunghezza, è largo 3,2 metri, che diventano 5,5 nella sua parte centrale, per una superficie totale di 2.100 metri quadrati. La galleria ha quattro uscite, è completamente illuminata e al suo interno si diffonde una musica piacevole e discreta. Durante il periodo dell’Avvento, anche questo punto della città sarà una fermata ineludibile per i numerosi visitatori, oltre a rappresentare forse un rifugio dal freddo, allo stesso modo in cui d’estate è una via di fuga dal caldo torrido, dalla folla e dallo stress. Questa galleria è stata progettata nel 1943, in concomitanza con l’inizio dei bombardamenti alleati, per essere ultimata nel 1945. Nei primi anni ’90 del secolo scorso, durante gli allarmi aerei, il tunnel rappresentava un rifugio sicuro. Dopo la guerra ha ospitato diversi party, presentazioni e mostre e in un certo senso viene considerato la culla della scena rave ed elettronica zagabrese. Qualora i progetti che lo riguardano venissero realizzati, con il sostegno dei Fondi europei, potrebbe divenire un Museo dei sensi.

Atrakcija tunela Grič Zagrebački turisti već pola godine mogu posjetiti i skriveni biser utrobe grada - tunel Grič. To je prolaz u središtu grada koji spaja Mesničku i Radićevu ulicu dugačak 350 metara, većim dijelom širok 3,2 metra a u središnjem dijelu 5,5 metara, ukupne površine 2.100 m2. Tunel ima četiri izlaza, osvjetljen je cijelim dijelom, a unutra svira diskretna muzika. I taj će objekt ovog Adventa također predstavljati nezaobilaznu atrakciju brojnim posjetiteljima, a možda i privremeno sklonište od

Klizalište bez leda, fotografije pod snijegom Advent u Klovićevim dvorima u idiličnom okruženju Gornjeg Grada svakog će vikenda u prosincu ugostiti popularne bendove i izvođače. Osim besplatnih koncerata, nastupa glazbenih zborova, te bogate i jedinstvene gastronomske ponude, Advent u Klovićevim dvorima ponudit će zabavu za cijelu obitelj. U atriju Galerije Klovićevi dvori, najmlađe i sve koji vole ovaj zimski sport, oduševit će dosad u Zagrebu neviđeno klizalište izgrađeno bez leda. Napravljeno od potpuno ekološkog specijalnog materijala, ovo će klizalište garantirati dobru zabavu tijekom cijelog Adventa bez obzira na vremenske uvjete. Najmlađe će također razveseliti i Laboratorij zabave, koji će održati niz predstava i radionica za djecu koja će na zabavan način i kroz igru učiti o kulturi i umjetnosti. Još jedna adventska atrakcija veselit će sve ljubitelje lijepe fotografije i one koji žele zabilježiti svoj poseban zimski trenutak na samom krovu grada. Za najljepšu adventsku fotografiju s pogledom na Zagrebačku katedralu bit će postavljen poseban okvir – mjesto za fotografiranje i to ne bilo kakvo. Iz okvira će za najljepšu fotografiju, kad to poželite, padati snijeg.

Novost Adventa 2016. je i Market u Martićevoj ulici, žili kucavice zagrebačke kreativne zone – Design Districta. Kreativci i ljubitelji umjetnosti te svi ponosni vlasnici istančanog ukusa, ali i okusa, dobit će svoje šarmantno adventsko okupljalište. Bit će tu svih kombinacija: vafla i domaćeg roštilja, palačinki, hot doga s najluđim umacima, samoborskih kremšnita i štrukli, ali i ajngemahtec na bakin način te iznenađenja iz mistične Istre. Uz bogat kulturni i eno-gastro

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Minoranze Avvento al Design District e a Novi Zagreb (Nuova Zagabria) Una novità dell’Avvento 2016 è rappresentata pure dal Mercatino in via Martić, l’arteria principale della zona creativa di Zagabria, il Design District, che diventerà un affascinante ritrovo per tutte le persone creative, per gli amanti dell’arte e per tutti i “detentori” del buon gusto, in tutte le accezioni del termine. Sono previste tantissime combinazioni: dai wafel alle grigliate, dalle crepes agli hot dog con le salse più pazzesche, dalle Cremeschnitte di Samobor agli struccoli, dallo stufato della nonna (Eingemachtes) alle sorprese della mistica Istria. Un repertorio musicale molto interessante completerà l’atmosfera festiva creata con un ricco programma culturale ed enogastronomico. Non dimentichiamo gli interni, il Croatian Design Superstore, nel quale si terranno tutti i

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Zagabria nuova avrà pertanto una sua storia dell’Avvento: per tutto il mese di dicembre sul piazzale antistante il Museo di arte contemporanea verranno presentati artisti un po’… diversi, con allestimenti inconsueti e spiriti creativi più rilassati. Il palco musicale sarà affidato tutti i giorni dalle 18 alle 23 ai migliori DJ, mentre il venerdì saliranno sul grande palco musicale saliranno band più o meno conosciute, ma con un unico obiettivo, quello di creare un’atmosfera degna della miglior vita notturna, incatenata nei ritmi urbani. Questo nuovo Avvento rappresenta un’opportunità imperdibile per i giovani designer croati, per tutti gli spiriti creativi, per dimostrare quanto veramente valgono e perché è importante acquistare prodotti croati. I visitatori non dovranno cercare l’albero di Natale ideale, perché lo potranno trovare nell’offerta di questa manifestazione nella parte nuova di Zagabria.

ArtOmat – il Mercatino degli oggetti d’arte non convenzionali

giorni dei laboratori per bambini e adulti, ma con lo spirito infantile, per apprendere come preparare un Masala Chai (tè indiano speziato) o un succo naturale, ma anche come confezionare i regali in modo originale, come decorare il vetro oppure creare sequenze video e fotografiche, magari aiutando qualcuno a prendere decisioni da… Capodanno. Quest’anno l’Avvento è passato anche sull’altra sponda della Sava, nel rione di Novi Zagreb (Nuova Zagabria). Il piazzale del Museo di arte contemporanea “respirerà” a pieni polmoni, mentre il museo allestirà una “mostra” particolare. La “fuga” sull’altra sponda della Sava, vicino al lago Bundek, per raccontare la propria storia dell’Avvento sul piazzale del Museo di arte contemporanea ha rappresentato una sfida speciale per gli organizzatori del Nuovo Avvento, i quali non hanno esitato ad affrontarla. Convinti di poter offrire dei contenuti di qualità, alla pari di tutti gli eventi nel centro di Zagabria, hanno preparato un programma che offrirà ogni giorno qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, sempre sul tema dell’Avvento. Anche la

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Durante il periodo dell’Avvento, piazza Martiri antifascisti (Trg žrtava fašizma) diventa il luogo in cui si svolgono numerosi laboratori educativi, performance e oggetti d’arte molto fantasiosi. Ogni visitatore potrà apprendere qualcosa di interessante nel campo dell’arte e carpire il pensiero degli artisti, impresa non sempre semplice. ArtOmat è per questo motivo il luogo in cui l’arte non convenzionale riesce a fondersi perfettamente con lo spirito del Natale e con l’incantesimo natalizio. È il luogo ideale per trovare un bel regalo per i propri cari, mentre tutti gli altri amanti dell’arte avranno modo di scoprire oggetti d’arte inconsueti. ArtOmat – il Mercatino degli oggetti d’arte non convenzionali, si terrà quest’anno dal 16 al 23 dicembre presso la Casa degli artisti figurativi croati. La settima edizione di ArtOmat contrassegnerà in modo unico e originale l’offerta zagabrese nel periodo dell’Avvento. Per tutta la durata di ArtOmat, in un unico posto una settantina di artisti esporrà le proprie ultime creazioni e manufatti. Per sette giorni, il padiglione Meštrović sarà il punto chiave per l’acquisto di oggetti d’arte originali e regali di Natale. Oltre al mercatino, sono in fase di preparazione numerosi laboratori, nonché un interessante programma musicale e artistico.

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program, jedinstvenu blagdansku atmosferu upotpunit će i atraktivan glazbeni repertoar. Tu je i interijerski prostor, Croatian Design Superstore, u kojem će se svakodnevno održavati radionice za djecu i odrasle s dječjim duhom kako bi se naučilo spravljati masala čaj i zdravi sokovi ili personalizirani omoti za darove, vitraje, video sekvence i fotografije, ali i donošenje novogodišnjih odluka. Advent se ove godine preselio i preko Save – u Novi Zagreb. Plato Muzeja suvremene umjetnosti živjet će punim plućima, a muzej imati jedinstvenu „izložbu“. Pobjeći na drugu obalu Save, blizu jezera Bundek, i ispričati svoju adventsku priču na platou Muzeja suvremene umjetnosti, bio je izazov koji organizatori Novog Adventa nisu željeli propustiti. Uvjereni da mogu ponuditi jednako kvalitetno sadržaj, baš poput svih adventskih događanja u središtu Zagreba, pripremili su program koji će svakim danom nuditi nešto novo, nešto drugačije i nešto adventsko. I Novi Zagreb doživjet će svoju adventsku priču, stoga će od 1. do 31. prosinca plato ispred Muzeja suvremene umjetnosti predstaviti neke drugačije umjetnike, malo neuobičajene postave i nešto opuštenije kreativce. Svaki dan od 18 do 23 sata glazbena pozornica biti povjerena vrhunskim DJ-ima, svaki petak na veliku glazbenu pozornicu penjat će se poznati i manje poznati glazbeni sastavi, a samo s jednim ciljem: napraviti atmosferu najboljih noćnih provoda, zarobljenih u urbanim ritmovima. Novi Advent dat će priliku i mladim hrvatskim dizajnerima, kreativcima s pokrićem da pokažu koliko su uistinu dobri i zašto je važno da kupujemo hrvatsko. Posjetitelji neće morati tražiti svoje savršeno božićno drvce, jer će i to biti u ponudi ove novozagrebačke manifestacije.

ArtOmat - sajam nekonvencionalnih umjetničkih predmeta Trg žrtava fašizma u vrijeme Adventa postaje mjestom brojnih edukativnih radionica, performansa i uživanja uz maštovita umjetnička djela. Tako svi zainteresirani posjetitelji mogu naučiti ponešto zanimljivo iz područja umjetnosti te steći uvid u razmišljanja umjetnika, što nije uvijek lako. Upravo je Artomat mjesto na kojem se nekonvencionalna umjetnost u vrijeme Adventa savršeno uklapa u duh Božića i božićnu čaroliju. Idealno je to mjesto za pronalazak poklona za najmilije, a ostali zaljubljenici u umjetnost doći će uživati u istraživanju nesvakidašnjih umjetnina. ArtOmat - sajam nekonvencionalnih umjetničkih predmeta ove se godine održava od 16. do 23. prosinca u Domu hrvatskih likovnih umjetnika. Sedmo izdanje artOmat-a ponovo će na jedinstveni način obilježiti adventsku ponudu u Zagrebu. Tijekom trajanja artOmat će na jednom mjestu prezentirati čak 70 izlagača, njihovu recentnu umjetničku i dizajnersku produkciju te proizvode manufaktura. Meštrovićev paviljon tako će na sedam dana postati ključna lokacija za kupovinu originalnih umjetničkih predmeta i božićnih darova. Uz sajamski program u pripremi su radionice, glazbeni i umjetnički program.

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Fuliranje, jedno od najoriginalnijih adventskih događanja slavi svoj peti rođendan

Il Quinto compleanno del “Fuliranje”, uno dei programmi più originali dell’Avvento Avete mai desiderato di trovarvi con un gruppo di persone che la pensano come voi, con le quali potrete parlare, cantare, ballare e condividere il senso di appartenenza? Se nel periodo dell’Avvento farete una passeggiata fino alle vie Tomić e Kurelac, il vostro sogno si potrà avverare. Date libero sfogo al vostro “fuliranje” (detto di persona infingarda, falsa, un po’ sorniona…)! All’Uspinjača (funicolare), la cultura e il divertimento vanno a braccetto e ci saranno tanti innovatori ad aspettarvi con tanti contenuti per le vostre orecchie, i vostri occhi e il vostro palato, accuratamente scelti. Vi sentirete come se steste compiendo un giro del mondo… Questa sensazione vi verrà data dai negozi e dai ristoratori delle principali metropoli mondiali. Siate preparati, quindi, a venir conquistati dall’ambiente e a venir trasportati dall’atmosfera in maniera tale da parlarne poi fino al prossimo Avvento! Il “Fuliranje”, uno dei primi e più originali eventi del programma natalizio, quest’inverno festeggia il suo quinto compleanno. In questo periodo è stato frequentato da oltre un milione di visitatori, i quali hanno potuto assistere a oltre 500 tra concerti e programmi messi in scena da musicisti, DJ, performer e artisti vari. Il “Fuliranje” è il primo progetto che ha portato in strada i più prestigiosi ristoratori e vitivinicoltori croati, oltre a tanti altri espositori creativi.

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Jeste li se ikada poželjeli pronaći među grupom istomišljenika s kojima ćete pričati, pjevati, plesati i dijeliti osjećaj pripadnosti? Ako u vrijeme Adventa prošećete do Tomićeve i Kurelčeve ulice, vaš će san postati stvarnost. Ma samo fulirajte, možete vi to! Kod Uspinjače, kultura i zabava idu ruku pod ruku, a mnoštvo inovatora ovdje dočekuje s pomno biranim sadržajima za uši, oči, ali i nepce. Da, osjećat ćete se kao da ste na putu oko svijeta. U to će vas raspoloženje uvesti trgovine i ugostitelji svjetskih metropola. Stoga, budite spremni da vas ambijent osvoji i atmosfera ponese toliko da ćete o tome pričati do sljedećeg Adventa! Fuliranje, jedno od prvih i najoriginalnijih adventskih događanja ove zime slavi svoj peti rođendan. Do sada ga je posjetilo preko 1.000.000 posjetitelja koji su uživali u više od 500 koncerata i nastupa glazbenika, DJ-a, performera, izložbi. Fuliranje je prvi projekt koji je na ulici predstavio vrhunske hrvatske restoratere, vinare i mnoge druge kreativne izlagače. Ove zime osmišljena su dva različita atraktivna koncepta: CHEF STREET

u Tomićevoj u suradnji s poznatim chefovima Andrejom Barbieriem i Marinom Medakom predstavljaju se najbolji i najatraktivniji hrvatski kuhari Dino Galvagno, Braco Sanjin, Tvrtko Šakota i Hrvoje Zirojević, njihova filozofija i pristup kuharstvu. Drugi je koncept DISCO STREET u Kurelčevoj koja ove zime postaje veliki disko na otvorenom. Ideja je presjekom Disko kulture od njenih začetaka s početka 70.-ih, pa sve do danas, rasplesati i ugrijati posjetitelje u hladne, zimske dane. Disko kultura je glazbeno obilježila drugu polovicu 20. stoljeća i na mnoge načine utjecala na zabavu i glazbu koju uživamo danas. Donna Summer, Marvin Gaye, Bee Gees, Kulušić, Saloon i Studio 54, samo su neki od glazbenika i Disko ikona kojima će se ovim putem odati priznanje. Osim bogatog audio-vizualnog dojma, u ulici će biti odlična ponuda hrane i pića koja neće ostaviti ravnodušnima ni najzahtjevnije posjetitelje. Plesnjaci, DJ-i, tematske večeri, plesne i glazbene radionice, samo su dio programa kojim se dočekuje fuliranje. (facebook.com/Fuliranje)

Per quest’inverno sono stati ideati due concetti diversi, ma altrettanto interessanti e attraenti. Il primo, CHEF STREET, si svolgerà in via Tomić dove, in collaborazione con i noti chef Andrej Barbieri e Marino Medak, i più spettacolari cuochi croati Dino Galvagno, Braco Sanjin, Tvrtko Šakota e Hrvoje Zirojević avranno modo di presentare la propria filosofia e il proprio approccio alla cucina. Il secondo si chiama DISCO STREET e si terrà in via Kurelac, che quest’inverno diventerà una grande discoteca all’aperto. Il proposito è quello di “riscaldare” i visitatori nelle fredde giornate invernali con uno spaccato della cultura Disco dai suoi albori, agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, e fino al giorno d’oggi. Il fenomeno culturale dell’era disco ha caratterizzato la seconda metà del XX secolo e per molti versi ha condizionato la musica che ascoltiamo oggi e il nostro modo di divertirci. Donna Summer, Marvin Gaye, i Bee Gees, Kulušić, il Saloon e lo Studio 54 sono soltanto alcuni degli artisti e delle icone dell’era disco che verranno ricordati in questa circostanza. Oltre all’impatto audio-visivo, una ricca offerta gastronomica non potrà lasciare indifferenti neppure i visitatori più esigenti. I trattenimenti danzanti, i DJ, le serate tematiche e i laboratori musicali sono soltanto una parte di quello che si potranno aspettare i visitatori del “Fuliranje”. (facebook. com/Fuliranje)

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Il violino di Guarneri a Zagabria – la storia di King

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l violino di Giuseppe (II) Guarneri del Gesù (1698–1744), noto come King Guarneri, é l’autentica opera d’arte del celebre costruttore di violini di Cremona, custodito all’Accademia Croata delle Scienze e delle Belle Arti a Zagabria. Si tratta di una rarità di massimo valore liutario, culturale e storico, strumento di eccezionale ricchezza sonora costruito nel 1735 da Giuseppe Guarneri del Gesù (il soprannome del Gesù gli é stato attribuito per

mostre e ha rappresentato oggetto d’interesse di maggiori esperti. Infine, sotto il nome del proprietario Eric A. Rose fù inserito nel libro sulla famiglia Guarneri e incluso tra i nove maggiori capolavori di del Gesù. Il violino fù acquistato da Rose da parte di Zlatko Baloković (21.3.1895 – 29.3.1965), grandissimo violinista croato. La moglie di Zlatko Baloković, Joyce Borden Baloković, nel rispetto del desiderio del suo defunto marito, ha consegnato il violino

V Dal 1857 il violino King ha cambiato alcuni proprietari e case d’asta, ha ornato diverse mostre e ha rappresentato oggetto d’interesse di maggiori esperti

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le croci che usava incidere all’interno di ogni suo strumento musicale), membro più noto della celebre famiglia di costruttori di violini che trovava i rivali nella sua città natale nella famiglia altrettanto rinomata di costruttori dei violini Stradivari. Dei 25 violini di Guarneri noti finora, per la sua celebrita’, stato di conservazione ed eccezionali caratteristiche artistiche, il violino King e’ stato catalogato tra i nove più importanti opere del maestro italiano, e gli esperti hanno persino valutato il violino custodito in Croazia, insieme al violino usato da Niccolò Paganini custodito a Genova, come il migliore strumento mai costruito da Guarneri. Dal 1857 il violino King ha cambiato alcuni proprietari e case d’asta, ha ornato diverse

King il 6 aprile 1968 all’Accademia Jugoslava delle Scienze e delle Belle Arti dell’epoca, e il violino in seguito, come da testamento, fù depositato all’Accademia a Zagabria. Il violino King viene custodito in un tesoriere protetto, una vetrina speciale dotata del proprio sistema d’allarme, con i dispositivi autonomi per il regime del microclima e ulteriore meccanismo per l’illuminazione fredda. Nel 1994 questo regale violino di valore inestimabile é stato esposto al Metropolitan Museum di New York nel’ambito della mostra dei 25 migliori violini di Guarneri allestita in occasione del 250° anniversario della morte del loro costruttore, maestro Guarneri del Gesù. (fonte: http://info.hazu.hr/hr/o-akademiji/osnutak_ akademije/).

Guarnerijeva violina u Zagrebu - priča o Kingu iolina Giuseppea (II.) Guarnerija del Gesùa (1698.–1744.), poznata kao King Guarneri, originalan je umjetnički rad slavnog graditelja violina iz Cremone, pohranjen u Hrvatskoj akademiji znanosti i umjetnosti u Zagrebu. Raritet je to najveće lutnjarske i kulturnopovijesne vrijednosti, glazbalo izvanrednog zvukovnog bogatstva kojeg je 1735. izradio Giuseppe Guarneri del Gesù (nadimak del Gesù – od Isusa – dobio je zbog križeva koje bi izrezbario u unutrašnjost svakog od svojih glazbala), najpoznatiji član glasovite obitelji graditelja violina koja je rivale imala u svome gradu u jednako poznatoj obitelji graditelja violina Stradivari. Od Guarnerijevih 25 do danas poznatih violina, zbog svoje glasovitosti, očuvanosti i iznimnih umjetničkih karakteristika violina King svrstana je među devet najznačajnijih uradaka talijanskog majstora, a stručnjaci su ak procijenili da je violina iz Hrvatske, uz violinu kojom se služio Niccolò Paganini i koja se čuva u Genovi, zapravo najbolje glazbalo koje je Guarneri ikad izradio. Od 1857. violina King promijenila je nekolicinu vlasnika i aukcijskih kuća, ukrašavala

izložbe i bila predmetom interesa vrhunskih znalaca. Naposljetku je pod imenom vlasnika Erica A. Rosea uvedena u knjigu o obitelji Guarneri i uvrštena među devet najvećih remekdjela del Gesùa, a od Rosea ju je kupio Zlatko Baloković (21.3.1895. – 29.3.1965.) glasoviti hrvatski violinist. Supruga Zlatka Balokovića Joyce Borden Baloković je, poštujući želju svog pokojnog supruga, uručila violinu King 6. travnja 1968. tadašnjoj Jugoslavenskoj akademiji znanosti i umjetnosti, da bi potom, u skladu s oporukom, ona bila pohranjena u Akademiji u Zagrebu. Violina King čuva se u zaštićenom trezoru, u specijalnoj vitrini koja je opremljena vlastitim alarmnim sustavom, s autonomnim uređajima za režim mikroklime i dodatnom opremom za hladnu rasvjetu. Godine 1994. ova je kraljevska violina neprocjenjive vrijednosti tri tjedna bila izložena u Metropolitan Museumu u New Yorku na izložbi 25 najboljih Guarnerijevih violina priređenoj u povodu 250. obljetnice smrti njihova graditelja, majstora Guarnerija del Gesùa. (Izvor: http://info.hazu.hr/hr/o-akademiji/osnutak_akademije/)

Od 1857. violina King promijenila je nekolicinu vlasnika i aukcijskih kuća, ukrašavala izložbe i bila predmetom interesa vrhunskih znalaca

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L’UNICA MINORANZA CROATA STORICA IN ITALIA NON VICINA ALLA FRONTIERA

Conoscere ed amare le proprie origini

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Ponte tra la Croazia e il Molise, invisibile dal punto di vista strutturale, ma molto intenso e ricco di emozioni, ci aiuta dopo tanti secoli a conoscere da dove siamo venuti e dove andremo

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iamo presenti in Molise da più di cinque secoli e siamo riusciti a conservare la nostra bella lingua, gli usi e le tradizioni della nostra Patria al di là del Mare. Ognuno di noi ha le proprie radici; sa dove andare quando decide di tornare. I nostri avi non hanno reso nota la nostra provenienza, sicuramente per tutelare chi era rimasto a proteggere la Patria dall’invasione dei Turchi, mentre chi è fuggito sperava di tornare. Un sogno che si è realizzato tanti secoli dopo. I croati del Molise, (MOLI-SE = PREGARE) una volta accolti non hanno mai dimenticato le loro origini, tramandando di generazione in generazione detti, usi e costumi, canzoni, poesie e proverbi per mantenere vivo il ricordo di una terra che hanno dovuto lasciare per cause di forza maggiore. Custodiamo la lingua da generazioni, con diversità linguistiche tra un paese e l’altro, dove spesso il campanilismo ci rende vivi e partecipi. Per esempio a Kruc si dice “NA NASU” a Montemitro “NA NASO”. Oppure a Kruc si dice “KORKO JE” a San Felice si diceva “VELA JE”. Queste piccole diversità alla fine ci fanno comprendere il senso perché parole completamente diverse ci uniscono ancora di più. Da noi si parla il “Na Nasu “inteso alla nostra”, perché vinta la diffidenza iniziale ogni persona che viene dall’altra parte del mare diventa, tramite la comunicazione linguistica, nostro fratello e nostra sorella, stringendo un legame che va oltre ogni immaginazione. La nostra Comunità e viva anche se vi è stato uno spopolamento dovuto all’immigrazione in America del Nord e del Sud e in Europa. I nostri connazionali di seconda generazione parlano la nostra lingua e la lingua del paese in cui si sono trasferiti. La maggior parte di loro non conosce l’italiano. Abbiamo una numerosa rappresentanza di nostri connazionali in Australia che ogni anno, chi più chi meno, ci vengono a trovare. Forti del testamento e del desiderio del nostro concittadino Nicola Neri, medico fisiologo martire per la liberta della Repubblica Partenopea, il quale prima di essere impiccato, alla richiesta di quale fosse il suo ultimo desiderio, chiese ai suoi concittadini di Kruc “nemojte zabite nas lipi jezik”. Chi parla la nostra lingua dalla nascita sa il valore dell’emozione che ogni parola trasmette. La Costituzione Italiana nell’art. 6 e la legge regionale ci dovrebbero tutelare e valorizzare come l’unica minoranza croata storica in Italia che non sia

vicina alla frontiera, e siamo candidati per entrare nell’elenco del patrimonio immateriale dell’Umanità. Purtroppo, con la scomparsa degli anziani, le nuove generazioni perdono una biblioteca di memoria. Le fatiche per salvare la nostra identità, non deve essere vista come una diversità bensì come un valore aggiunto per un popolo fiero e orgoglioso che ha saputo conservare nei secoli la sua identità. Per preservare l’identità, sono impegnate diverse associazioni culturali, che promuovono la lingua, gli usi e le tradizioni attraverso lo sport, la musica e il folklore. Tra queste ci sono Nas Zivot, isola Croata del Molise, Na Naso, Jedna Musika, Fondazione Agostina Piccoli, Associazione Luigi Zara, che ogni anno organizzano manifestazioni come Il maggio, la Plocka, Torneo dell’amicizia, Molizaiko ecc. La repubblica di Croazia, attraverso l’insegnante di lingua croata Morana Papucci, ci insegna la lingua croata standard e i nostri bambini sono entusiasti per il metodo di insegnamento creativo della loro insegnante, un modello che anche in Italia bisognerebbe copiare. La Croazia finanzia, inoltre, i progetti delle associazioni culturali in ambito della cultura, dello sport e degli scambi con la Madrepatria. La Repubblica Italiana finanzia con la legge 482 gli sportellisti dei caffè linguistico letterari (due per ognugno di tre paesi) e i corsi di Na nasu con il professore del posto e tutor (30 ore) mentre la Regione Molise ha dato un piccolo contributo per tutti e tre i comuni per l’esibizione dei gruppi folkloristici. Questo ponte tra la Croazia e il Molise, invisibile dal punto di vista strutturale, ma molto intenso e ricco di emozioni, ci aiuta dopo tanti secoli a conoscere da dove siamo venuti e dove andremo, con la piena consapevolezza di non essere diversi, bensì portatori di un’identità tramandata di generazione in generazione con la visione di un futuro nel quale la nostra identità sia sempre presente e le nuove generazioni siano consapevoli di quello che i nostri avi hanno lasciato ai posteri, ossia un tesoro immenso che va custodito con amore e passione. Conoscere e amare le proprie origini rende l’uomo libero dal giudicare, ma soprattutto gli permette di amare il suo prossimo con una visione e una prospettiva più ampie, fiducioso in un futuro migliore. Antonella D’Antuono (rappresentante dei croati molisali presso il consiglio del Governo della Repubblica di Croazia e presidente di Jedna Musika in Molise)

JEDINA POVIJESNA HRVATSKA MANJINA U ITALIJI KOJA NIJE U BLIZINI GRANICE

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Poznavati i voljeti vlastite korijene eć više od pet stoljeća prisutni smo u regiji Molise čuvajući naš lijepi jezik, kao i običaje i tradiciju naše Domovine s druge strane mora. Svatko od nas ima svoje korijene, zna kamo poći kada se odluči vratiti. Naši preci nisu otkrivali odakle potječemo kako bi zaštitili one koji su ostali braniti domovinu od turske invazije, dok su oni koji su pobjegli živjeli u nadi u povratak, san koji se ostvario tek nakon više stoljeća. Hrvati u regiji Molise (MOLI-SE) nisu nikada zaboravili odakle potječu te su iz generacije u generaciju prenosili uzrečice, običaje, tradiciju i poeziju kako bi održavali živim sjećanje na zemlju koju su bili prisiljeni napustiti. Čuvamo naš jezik generacijama, uz jezične različitosti između jednog i drugog mjesta u kojima je upravo kampanilizam ono što nas čini aktivnima; primjerice u Kruču se kaže “NA NAŠU”, a u Mundimitru “NA NAŠO”, ili pak u Kruču se kaže “KORKO JE”, a u Štifiliću “VELA JE”, a te male razlike koje pomažu razumjeti smisao dodatno nas povezuju. Kod nas se govori “na našu” u smislu na naš način, jer nakon početne nepovjerljivosti svaka osoba koja stiže s druge strane mora postaje putem jezične komunikacije naš brat i naša sestra s kojima se zbližavamo na jedinstven način. Naša je zajednica aktivna iako je jedan dio stanovništva emigrirao u Sjevernu i Južnu Ameriku i u druge zemlje Europe. Naši sunarodnjaci druge generacije govore naš jezik i jezik zemlje u koju su se odselili, dok većina njih ne poznaje talijanski jezik. Imamo brojne predstavnike naših sunarodnjaka u Australiji, od kojih nas mnogi posjećuju jednom godišnje. Držimo do nasljeđa i želje našeg sugrađanina Nicole Nerija, liječnika fiziologa koji je pao kao žrtva za slobodu i koji je prije vješanja kao svoju posljednju želju zatražio od stanovnika Kruča “nemojte zabiti naš lipi jezik”. Tkogod govori naš jezik od rođenja, svjestan je vrijednosti emocija koje se svakom rječju prenose. Talijanski Ustav u čl.6. i regionalni zakon predviđaju da budemo zaštićeni i vrednovani kao jedina povijesna hrvatska manjina u Italiji koja nije u blizini granice, a kandidati smo i za uvrštavanje u svjetsku nematerijalnu kul-

turnu baštinu. Nažalost, svaki odlazak starijih osoba uzrokuje novim generacijama gubitak cijele jedne biblioteke sjećanja. Napori za očuvanjem identiteta moliških Hrvata ne smiju biti viđeni kao različitost, već kao dodana vrijednost ponosnog naroda koji je umio kroz stoljeća očuvati svoje korijene. U tom cilju djeluju različite kulturne udruge koje promiču jezik, običaje i tradiciju putem sporta, glazbe i folklora. Među njima su Naš život, Hrvatski otok u Moliseu, Na našo, Jedna Musika, Fondacija Agostina Piccoli, Udruga Luigi Zara, i one svake godine organiziraju proslave i manifestacije kao što su Maja, Pločka, Turnir prijateljstva, Molizaiko itd. Republika Hrvatska nam pomaže da uz pomoć hrvatske učiteljice Morane Papucci učimo standardni hrvatski jezik, a naša su djeca puna entuzijazma za njezinu kreativnu metodu podučavanja, model koji bi trebalo primjenjivati i u Italiji. Hrvatska također financira projekte kulturnih udruga u području kulture, sporta i razmjene s domovinom. Talijanska Republika putem zakona 482. financira djelatnike koji pružaju informacije i usluge u književno-jezičnim kafeima (po dvoje u svakom od tri mjesta), kao i tečajeve jezika Na našu s lokalnim profesorom i tutorom (30 sati), dok je Regija Molise dala svoj doprinos svim trima općinama za nastupe folklornih grupa. Ovaj most između Hrvatske i Molisea, nevidljiv sa strukturalne točke gledišta no vrlo intenzivan i pun emocija, pomaže nam da nakon više stoljeća spoznamo odakle dolazimo i kamo idemo, uz punu svijest o tome da nismo različiti već da smo nositelji jednog identiteta koji se prenosi s generacije na generaciju uz viziju budućnosti. U njoj će naš identitet biti uvijek prisutan, a nove generacije svjesne onoga što su preci ostavili potomcima: neizmjerno bogatstvo koje treba čuvati s ljubavlju i strašću. Poznavati i voljeti vlastite korijene čini čovjeka slobodnim od predrasuda, a iznad svega mu omogućuje da voli svoga bližnjega uz šire poglede i perspektive, s vjerom u bolju budućnost. Antonella D ‘Antuono (predstavnica moliških Hrvata pri Vijeću vlade RH i predsjednica udruge Jedna Musika u Moliseu)

Most između Hrvatske i Molisea, nevidljiv sa strukturalne točke gledišta no vrlo intenzivan i pun emocija, pomaže nam da nakon više stoljeća spoznamo odakle dolazimo i kamo idemo

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FRANCESCO DRENIG, INTELLETTUALE, SCRITTORE, TRADUTTORE, FOTOGRAFO

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FRANCESCO DRENIG, INTELEKTUALAC, PISAC, PREVODITELJ, FOTOGRAF

La cultura come mezzo per unire er Francesco Drenig avvicinare l’Italia e la Croazia era un obiettivo imprescindibile. Negli anni Venti del Novecento, con Fiume contesa tra Italia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, si era creato al confine orientale uno stato di tensione insostenibile. Fu il periodo dell’impresa dannunziana, dell’effimero Stato Libero di Fiume e altri avvenimenti di cui ancora oggi rimane l’eco storica. In questa temperie infuocata Francesco Drenig, pur avendo militato nelle file dell’irredentismo, lottava per trovare un pensiero comune, una sintonia di aspirazioni ed esigenze, un terreno di scambio tra i due Paesi. Alla figura di questo dimenticato intellettuale fiumano viene dedicata a Roma la mostra-convegno (14 ottobre 2016) “Drenig – contatti italo-croati 1900-1950”, organizzata e curata dal Museo Civico di Fiume (patrocinata dall’Ambasciata di Croazia, dal Ministero della cultura croato e dal Senato della Repubblica Italiana) con la collaborazione della Società di Studi Fiumani. L’evento si è tenuto in occasione del ventennale del Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Croazia sui diritti delle minoranze. Il senatore Aldo Di Biagio ha moderato l’incontro evidenziando come la manifestazione rappresenti uno straordinario caso di dialogo europeo e che grazie alla sua storia e alla sua gente, Fiume sia stata scelta come “Capitale europea della cultura” per il 2020. Durante la mostra è stata ricordata la firma del trattato tra Italia e Croazia sulle minoranze avvenuta nel 1996. A tale scopo l’ambasciatore croato a Roma, prof. Damir Grubiša, ha illustrato l’importanza dell’accordo bilaterale e ha ricordato l’importante presenza di croati o cittadini di origini croate perfettamente inseriti nella società italiana e le migliaia di italiani autoctoni che vivono in Croazia organizzati dall’Unione Italiana. Inoltre ha sottolineato come in ben cinque atenei (nelle

Drenig crederà sempre nel dialogo anche se gli sconvolgimenti del secondo conflitto mondiale colpiranno a morte la sua città

città di Pola, Fiume, Spalato, Zagabria e Zara) si studia la lingua e cultura italiana. Grubiša ha fatto pure riferimento alla targa d’Oro ad Amleto Ballarini e all’importante memoria custodita a Roma nell’Archivio Museo di Fiume dove più volte si sono organizzati in questi ultimi tre anni incontri interculturali in occasione delle pubblicazioni relative alla rivista italocroata “Minoranze-Manjine” di Zagabria e diretta da Silvije Tomasević, che ha più volte pubblicizzato la struttura archivistica e culturale delle Società di Studi Fiumani. Amleto Ballarini, presidente della società di studi fiumani, ha sottolineato come Drenig sia stato simbolo di una fiumanità aperta e civile, capace di mantenere la propria identità senza rinunciare a riconoscere i valori altrui e di essere sempre attenta ai nuovi fermenti culturali. Drenig era un patriota intriso di ideali mazziniani, forieri quindi di un messaggio di fratellanza fra popoli oppressi, che visse da vicino l’esperienza della Reggenza Italiana del Carnaro. Ballarini ha anche ricordato il cammino di Fiume, una città dal grande importante porto che ha sofferto i grandi avvenimenti del Novecento in maniera drammatica, ma che ha saputo per prima aprire, dopo il crollo della Jugoslavia Federale nel 1991, la porta agli esuli fiumani. Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume, ha ricordato la figura del figlio di Drenig il signor Neri e la sua generosità nel fornire all’Archivio Museo storico di Fiume molti documenti e fascicoli sul padre che possono essere utili agli studiosi. Il fondo fotografico di Drenig è stato poi donato dalla Società di Studi Fiumani al Museo Civico di Fiume in occasione della prima mostra tenutasi nel 2014. Inoltre, Micich ha evidenziato l’importanza delle oltre sessanta opere di artisti fiumani conservate nell’Archivio Museo storico di Fiume di Roma e che potrebbero essere esposte in futuro nella città di Fiume. > 56

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Kultura kao sredstvo ujedinjavanja ribližiti Italiju i Hrvatsku za Francesca Dreniga bio je osnovni cilj. Dvadesetih godina XX. stoljeća, kad je Rijeka bila predmetom spora između Italije i Kraljevine Slovenaca, Hrvata i Srba, na istočnoj talijanskoj granici stvorena je neizdrživa napetost. Bilo je to i razdoblje D’Annunzijeva upada u kratkotrajnu Slobodnu Državu Rijeku i drugih događaja čija se povijesna jeka i danas čuje. U to se vruće vrijeme Francesco Drenig, premda je bio među iredentistima, borio za postizanje zajedničkog mišljenja, za sklad između težnji i potreba, za mjesta razmjene među dvama državama. Liku tog zaboravljenog riječkog intelektualca bila je posvećena izložba i savjetovanje “Drenig: talijansko-hrvatski kontakti 1900-1950”, koju su 14. listopada 2016. u Rimu organizirali Gradski muzej Rijeke (uz pokroviteljstvo Ministarstva vanjskih i europskih poslova, Veleposlanstva RH i Senata Talijanske Republike) i Društvo za izučavanje Rijeke u Rimu. Moderator susreta senator Aldo Di Biagio naglasio je kako manifestacija predstavlja izvanredni primjer europskog dijaloga što je, zahvaljujući njezinoj povijesti i ljudima, Rijeci pripomoglo da bude izabrana za Europski grad kulture za 2020. godinu. Podsjetilo se i dvadesetu obljetnicu potpisivanja sporazuma između Italije i Hrvatske o uzajamnoj zaštiti manjina. Hrvatski veleposlanik u Rimu Damir Grubiša izložio je važnost bilateralnog sporazuma i podsjetio na značaj prisutnosti Hrvata i građana hrvatskog podrijetla koji su se izvrsno uključili u talijansko društvo, kao i na tisuće autohtonih Talijana koji žive u Hrvatskoj organizirani u Talijansku uniju. Naglasio je i kako se u pet škola (u Puli, Rijeci, Splitu, Zagrebu i Zadru) uči talijanski jezik i kultura. Grubiša je također podsjetio kako je Zlatnu plaketu “Grb Grada Rijeke” dobio predsjednik Društva za izučavanje

Drenig je uvijek vjerovao u dijalog premda će strahote Drugog svjetskog rata smrtno pogoditi njegov grad

Rijeke Amleto Ballarini, kao i na važno sjećanje pohranjeno u rimskome Arhivu muzeja Rijeke gdje je više puta u posljednje tri godine organizirano predstavljanje hrvatsko-talijanskog časopisa “MinoranzeManjine” u kojem se pisalo o arhivskoj i kulturnoj potki Društva za izučavanje Rijeke. Amleto Ballarini je naglasio kako je Drenig bio simbolom riječke otvorenosti i civiliziranosti, sposobne sačuvati vlastiti identitet bez odustajanja od priznavanja tuđih vrijednosti, koja je s pažnjom pratila nova kulturna previranja. Drenig je bio domoljub natopljen idealima Giuseppea Mazzinija, glasnik, dakle, bratstva među potlačenim narodima, koji je izbliza živio vrijeme talijanskog namjesništva nad Kvarnerom. Ballarini je također podsjetio na put Rijeke, grada važne luke, kroz sve dramatične događaje 20. stoljeća, ali koji se znao među prvima, poslije pada SFRJ 1991., otvoriti riječkim ezulima. Direktor Arhiva povijesnog muzeja Rijeke Marino Micich govorio je o Drenigovu sinu Neriju i njegovoj darežljivosti prema Riječkom arhivu u Rimu kojem je dao brojne dokumente i bilješke o svom ocu koji mogu biti od koristi izučavateljima. Drenigov fotografski arhiv je zatim Arhiv povijesnog muzeja Rijeke darovao Gradskom muzeju Rijeke u povodu prve izložbe koja je održana 2014. godine. Micich je naglasio važnost više od 60 djela riječkih umjetnika pohranjenih u Arhivu povijesnog muzeja Rijeke u Rimu koja bi u budućnosti mogla biti izložena u Rijeci. Direktor Gradskog muzeja Rijeke Ervin Dubrović, idejni začetnik izložbe i autor važne knjige o riječkom intelektualcu, predstavio je zanimljiv dokument o Drenigovu životu i radu podsjetivši i na višegodišnju suradnju sa Društvom za izučavanje Rijeke. Dubrović je govorio o značajnoj akivnosti Dreniga kao prevoditelja dvadesetih godina 20. stoljeća posvećenog prevođenju > 57

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Il direttore del Museo Civico di Fiume, Ervin Dubrović, ideatore della mostra e autore di un importante libro sull’intellettuale fiumano, ha presentato un interessante documentario sulla vita e l’opera di Drenig ricordando la pluriennale collaborazione con la Società di Studi Fiumani. Dubrović ha poi ricordato la notevole attività di Drenig traduttore negli anni Venti del Novecento, il quale si dedicò in maniera preminente alla traduzione di poeti croati, ma anche serbi e sloveni. La vocazione di Fiume a imporsi quale centro di scambio culturale trova il suo correlativo nella pubblicazione, nei primi anni del Novecento, di importanti riviste letterarie. Soprattutto si impongono, per la loro predisposizione a essere punto di incontro fra la letteratura italiana e le letterature dei vicini stati europei, le riviste “La Fiumanella” e “Delta”; in entrambe le riviste Francesco Drenig era membro autorevole della redazione. “La Fiumanella” uscì per breve tempo durante l’esistenza dello Stato libero fiumano e si propose di diffondere la cultura italiana in Jugoslavia, Ungheria, Cecoslovacchia, Austria e Germania e favorire la conoscenza delle letterature di questi paesi sorti dopo la dissoluzione dell’Impero austrounagrico. La pubblicazione più influente di quel periodo divenne, però, “Delta” che dal 1923 al 1925 svolse un’opera fondamentale nello sviluppo di uno scambio reciproco tra le letterature italiane, tedesche, magiare e slave. L’obiettivo del mensile è dichiarato fin dalla scelta del nome “Delta”, termine che indica la foce in cui si incontrano due o più ramificazioni del fiume Rjecina (Fiumara), qui inteso quale luogo di incrocio di varie civiltà. A undici anni dalla fine dell’esperienza con “Delta”, Drenig torna a dedicarsi al giornalismo con la rivista mensile “Termini” (1936). Anche questo interessante mensile letterario

Dubrović ha ricordato la notevole attività di Drenig traduttore negli anni Venti del Novecento, il quale si dedicò alla traduzione di poeti croati

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La vocazione di Fiume a imporsi quale centro di scambio culturale trova il suo correlativo nella pubblicazione, nei primi anni del Novecento, di importanti riviste letterarie nato sotto il regime fascista ripropone gli obiettivi che si erano poste le due precedenti riviste ovvero quello di far conoscere reciprocamente le culture e le letterature del bacino sub danubiano e del mondo balcanico. Drenig collabora con le sue traduzioni in un numero speciale di “Termini” dedicato alle letterature jugoslave, mettendo in luce scrittori e poeti croati, ma anche bosniaci e serbi di grande livello. Un grande interesse per l’immagine e la comunicazione visiva portano Drenig ad approdare a una nuova passione che dagli anni Trenta occupa gran parte del suo tempo: la fotografia. La sua opera fotografica ruota in prevalenza attorno a tre tematiche fondamentali quali l’interesse per i dettagli naturalistici, l’attenzione nei confronti della combinazione di luci e di ombre e infine lo studio delle atmosfere confidenziali e familiari con la resa accurata dei dettagli. Drenig crederà sempre nel dialogo anche se gli sconvolgimenti del secondo conflitto mondiale colpiranno a morte la sua città. Nel 1947, dopo l’annessione ufficiale di Fiume alla Repubblica Popolare Federativa di Jugoslavia, Drenig decide di mantenere la cittadinanza italiana e affronta la via dell’esilio insieme agli altri connazionali. Morì nel 1950 a Fabriano, lasciando un ricordo positivo tra gli intellettuali fiumani italiani e croati che a Roma ne hanno riproposto l’opera e il messaggio lungimirante europeo. Fabio Massimo Penna

Poziv da se Rijeka postavi u središte kulturne razmjene nalazi svoju korelaciju u objavljivanju, početkom 20. stoljeća, važnih književnih časopisa hrvatskih, ali i slovenskih i srpskih pjesnika. Poziv da se Rijeka postavi u središte kulturne razmjene nalazi svoju korelaciju u objavljivanju, početkom 20. stoljeća, važnih književnih časopisa koji se posebno ističu kao točke susreta između talijanske književnosti i književnosti susjednih europskih država. U časopisima La Fiumanella i Delta Francesco Drenig bio je važan član redakcije. La Fiumanella je izlazila kratko vrijeme, odnosno za vrijeme Slobodne Države Rijeke i cilj joj je bio predstavljati talijansku kulturu u Jugoslaviji, Mađarskoj, Čehoslovačkoj, Austriji i Njemačkoj te upoznavanje književnosti tih zemalja nastalih poslije rascijepa Austrougarskog carstva. Najutjecajniji časopis toga vremena bio je međutim Delta koji je od 1923. do 1925. predstavljao temelj razmjene između talijanske, njemačke, mađarske i slavenske književnosti. Cilj toga mjesečnika pokazuje već i sam njegov naziv koji naznačava ušće u kojem se susreće više tokova rijeke Riječine, shvaćene tu kao mjesto susreta više civili-

zacija. Nakon jedanaest godina suradnje s tim časopisom Drenig se vraća novinarstvu s mjesečnikom Termini (1936.). I taj zanimljiv književni list, rođen pod fašističkim režimom, ponovno želi predstaviti ono što su htjele i prethodne dvije revije, odnosno omogućiti recipročno upoznavanje kulture i književnosti na prostoru južno od Dunava i Balkanskom poluotoku. Drenig objavljuje svoje prijevode u posebnom broju časopisa Termini posvećenom jugoslavenskim književnostima naglašavajući hrvatske pisce i pjesnike, ali i one bosanske i srpske koji su visoke razine. Veliko zanimanje za slike i vizualnu komunikaciju navode Dreniga da se oda novoj strasti koja od tridesetih godina prošloga stoljeća zaokuplja veliki dio njegova vremena - fotografiji. Drenigova fotografska djela okreću se uglavnom oko tri temeljne teme: zainteresiranost za detalje u prirodi, pažnja prema kombinaciji svjetla i sjena i izučavanje intimne obiteljske atmosfere s naglašavanjem detalja. Drenig je uvijek vjerovao u dijalog premda će strahote Drugog svjetskog rata smrtno pogoditi njegov grad. Poslije službene aneksije Rijeke FNRJ-u 1947., Drenig odlučuje zadržati talijansko državljanstvo i odlazi u egzil s ostalim sunarodnjacima. Umro je 1950. u mjestu Fabrianu ostavivši pozitivno sjećanje među talijanskim i hrvatskim intelektualcima koji su u Rimu ponovno predstavili njegovo djelo i dugovječnu europsku poruku. Fabio Massimo Penna

Dubrović je govorio o značajnoj akivnosti Dreniga kao prevoditelja dvadesetih godina 20. stoljeća posvećenog prevođenju hrvatskih pjesnika

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TARGA D’ORO “STEMMA DELLA CITTÀ DI FIUME” AD AMLETO BALLARINI

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Il dialogo: un valore europeo mleto Vittorio Ballarini, presidente della Società studi fiumani di Roma, è stato insignito quest’anno, in occasione di San Vito, della Targa d’oro “Stemma della Città di Fiume” ed è la prima volta che la municipalità di Fiume assegna un riconoscimento di questo calibro a un fiumano esule. A proporlo per questo riconoscimento era stata la Comunità degli Italiani di Fiume “per i grandi sforzi compiuti in tutti questi anni nella promozione del dialogo e dell’immagine di Fiume, sua città natale”. “È un riconoscimento storico – aveva detto in quella circostanza Amleto Ballarini – che va oltre il privato delle persone. È stato premiato il dialogo con la città natale. Noi esuli e rimasti fiumani, abbiamo saputo ricomporre un popolo. Siamo stati i primi a farlo e grazie a noi a Fiume oggi si respira partecipazione e convivenza”. Con questo riconoscimento si aprono certamente nuove prospettive di collaborazione tra le culture italiana e croata. Il 14 giugno 2016, al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, il sindaco Vojko Obersnel, coadiuvato dalla presidente del Consiglio municipale Dorotea PešićBukovac, ha consegnato il tradizionale Premio Città di Fiume ai vincitori nelle varie categorie. Un teatro gremito in ogni ordine di posti con un pubblico che ha applaudito calorosamente il discorso d’apertura pronunciato alla cerimonia di premiazione dalla presidente della Repubblica Kolinda Grabar-Kitarović.

Il nuovo corso politico iniziato in Croazia dopo il crollo dell’ex federazione jugoslava, ha preparato in un certo senso anche la strada al conferimento ad Amleto Ballarini, dopo settant’anni dall’esodo

È stato un intervento molto importante, sobrio e di sincera apertura europea, attraverso il quale il capo dello Stato si è vivamente complimentato con tutti coloro che hanno dato un valido contributo al progresso civile, culturale ed economico di Fiume, una città di grande importanza dove i croati sono maggioranza, ma in cui vive, assieme ad altre minoranze, una minoranza italiana autoctona attiva e operosa. “Per le sue antiche tradizioni, il suo multiculturalismo e la sua peculiarità storica – ha continuato la presidente –, Fiume è stata eletta Capitale europea della cultura per il 2020”. Il nuovo corso politico iniziato in Croazia, dopo il crollo dell’ex Federazione jugoslava, ha preparato in un certo senso anche la strada al conferimento ad Amleto Ballarini, dopo settant’anni dall’esodo. Si tratta indubbiamente di un importante e straordinario riconoscimento che giunge ad Amleto Ballarini dopo lunghi anni di onesta attività intellettuale, di ricerca storica e di sagge relazioni instaurate con le autorità croate e di pari passo con le istituzioni della minoranza italiana presenti a Fiume. Proprio dalla Comunità italiana locale, presieduta da Orietta Marot, è scaturita nel mese di febbraio di quest’anno la proposta di candidare Amleto Ballarini al premio Città di Fiume, che ha poi ottenuto il pieno sostegno di noti studiosi croati, primo fra tutti il direttore del Museo Civico di Fiume, Ervin Dubrović. La convergenza della candidatura di Amleto Ballarini è stata, si può ben dire, una dimostrazione di consolidata amicizia e collaborazione tra il sodalizio fiumano con sede a Roma e la Comunità italiana di Fiume, che ha ottenuto oltretutto il sostegno e il plauso della maggioranza croata della città. “Le giornate di San Vito quest’anno sono state molto particolari per voi – ha dichiarato il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, all’incontro con gli esuli fiumani, avvenu> 60

ZLATNA PLAKETA “GRB GRADA RIJEKE” AMLETU BALLARINIJU

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Dijalog je europska vrijednost mleto Vittorio Ballarini, predsjednik Društva za izučavanje Rijeke u Rimu, ovogodišnjim je dobitnikom Zlatne plakete “Grb Grada Rijeke” dodijeljene u povodu obilježavanja blagdana Svetog Vida. To je prvi puta da je grad Rijeka priznanje takvog značaja dodjelio jednom riječkom ezulu. Prijedlog za dodjelu tog priznanja iznijela je Zajednica Talijana Rijeka “za velike napore učinjene proteklih godina u promicanju dijaloga i slike Rijeke, njegova rodnog grada”. “To je povijesno priznanje čiji smisao nadilazi pojedinačnu osobu. Nagrađen je dijalog s gradom rođenja. Mi ezuli, i oni koji su ostali u Rijeci, znali smo ponovno spojiti jedan narod. Učinili smo to prvi i zahvaljujući nama u Rijeci se danas diše suživot i sudjelovanje”, kazao je ovom prilikom Amleto Ballarini. Uručenim priznanjem otvaraju se zasigurno nove perspektive suradnje između talijanske i hrvatske kulture. No Ballarini nije jedini ovim povodom dobio odličje. U Hrvatskom narodnom kazalištu “Ivan pl. Zajc” u Rijeci 14. lipnja 2016. godine gradonačelnik Vojko Obersnel je, zajedno s predsjednicom Gradskog vijeća Doroteom Pešić-Bukovac, predao priznanje Grada Rijeke dobitnicima u više kategorija. Kazalište je bilo prepuno publike koja je toplo pljeskala uvodnom govoru na svečanosti dodjela nagrada predsjednici

Republike Hrvatske Kolindi Grabar-Kitarović. Bio je to važan govor, jezgrovit i iskren prema europskom otvaranju, preko kojeg je predsjednica države izrazila zahvalnost svima koji su pridonijeli građanskom, kulturnom i ekonomskom napretku Rijeke, grada velike važnosti, u kojem su Hrvati većina, ali u kojem, zajedno s ostalim manjinama, živi i talijanska autohtona manjina, aktivna i radišna. “Zbog svojih starih tradicija, njezina multikulturalizma i povijesne osebujnosti Rijeka je izabrana za europski grad kulture 2020.”, kazala je predsjednica Grabar-Kitarović. Novi politički hod Hrvatske, koji je započeo padom bivše jugoslavenske federacije, pripremio je u određenom smislu put do dodjele priznanja Amletu Ballariniju sedamdeset godina poslije egzodusa. Nedvojbeno je riječ o važnom i izvanrednom priznanju Ballariniju nakon dugogodišnjeg poštenog intelektualnog rada, povijesnog istraživanja i mudrih odnosa uvedenih s novom vlašću i ukorak s institucijama talijanske manjine u Rijeci. Upravo je Talijanska zajednica, kojom predsjeda Orietta Marot, pokrenula u veljači 2016. godine kandidaturu Amleta Ballarina za nagradu Grada Rijeke koja mu je zatim dodijeljena uz punu potporu poznatih hrvatskih znanstvenika predvođenih direktorom Gradskog muzeja Rijeke Ervinom Dubrovićem. Suglasje oko kandidature Ballarinija izraz je učvršćenog prijateljstva i suradnje između riječkog sjedišta u Rimu i Talijanske zajednice u Rijeci, koje je dobilo potporu i pljesak hrvatske većine grada. “Dani sv. Vida su ove godine bili posebni za

Grad Rijeka pozitivno je odgovorio na dijalog s riječkim ezulima pokrenut 1991. zahvaljujući upravo Ballariniju. Taj dijalog jedinstven je i svjetao primjer u Europi poslije pada Berlinskog zida

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to in municipio il giorno dopo la consegna della Targa d’Oro –, visto che il Consiglio cittadino ha deciso di conferire il premio al presidente della Società di Studi Fiumani Amleto Ballarini. È stato un gesto con il quale abbiamo voluto dimostrare il nostro desiderio di convivenza e soprattutto il rispetto nei confronti della minoranza italiana. Dopo essere stata nominata Capitale europea della Cultura 2020 la nostra città si appresta ad affrontare una vera e propria sfida e sono convinto che anche voi troverete il modo di dare un ulteriore contributo” (La Voce del Popolo, p. 2, 16/7/2016).

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La Città di Fiume ha risposto positivamente al dialogo degli esuli fiumani sorto nel 1991 grazie proprio ad Amleto Ballarini. Un dialogo unico nel suo genere in Europa dopo il crollo simbolico del Muro di Berlino Il sindaco Obersnel ha confidando in una collaborazione della Società di Studi Fiumani con il Museo Civico di Fiume e l’Archivio storico per i progetti culturali relativi al porto, al lavoro e alle migrazioni da svolgere nell’ottica di valorizzazione europea comunemente intesa della città quarnerina. In tal senso, ha concluso Obersnel, il ricco Archivio museo fiumano con sede a Roma rappresenta una preziosa miniera dove attingere. Il premio ad Amleto Ballarini è stato definito dalla stampa locale fiumana “un grande gesto di convivenza”. Con questo riconoscimento, unico nel suo genere, si aprono nuove prospettive di collaborazione tra la cultura italiana e la cultura croata. Durante l’incontro al municipio, Amleto Ballarini ha voluto ricordare al sindaco Vojko Obersnel che altre collaborazioni assai proficue erano avvenute in passato con la città di Fiume, tra cui il grande convegno internazionale dal titolo “Fiume nel secolo dei grandi mutamenti”, tenutosi nel 1999 nel Palazzo municipale, preceduto dalla presentazione del Manifesto Culturale Fiumano (parte integrante dello Statuto della Società di Studi Fiumani) firmato dall’allora sindaco Slavko Linić e a seguire le varie collaborazioni con la Moderna Galerija, con il Museo Civico e l’Archivio di Stato, ma anche con il dipartimento di studi archeologici dell’Università degli studi di Fiume. Sempre e in ogni caso tali collaborazioni hanno condotto con reciproca soddisfazione a buoni risultati. Amleto Ballarini, ha ricordato, infine, il progetto di ricerca sulle vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni durante e dopo la seconda guerra mondiale, curato da lui stesso con il prof. Mihalel Sobolevski, conclusosi nel 2002 in collaborazione con l’Istituto Croato per la Storia di Zagabria. La Città di Fiume ha risposto quindi positivamente al dialogo degli esuli fiumani sorto nel 1991 grazie proprio ad Amleto Ballarini. Un dialogo unico nel suo genere in Europa dopo il crollo simbolico del Muro di Berlino. La Targa d’Oro costituisce oramai un punto culturale importante per tutti i fiumani di oggi che vogliono approfondire aspetti poco noti della storia cittadina, come ha più volte dichiarato l’ambasciatore di Croazia a Roma, prof. Damir Grubiša, nei vari convegni tenutisi nella capitale italiana dedicati a Fiume e alla sua propensione europea. Marino Micich

vas budući da je Gradsko vijeće donijelo odluku o dodjeli nagrade predsjedniku Društva za izučavanje Rijeke Amletu Ballariniju”, kazao je riječki gradonačelnik Vojko Obersnel na susretu s riječkim ezulima nakon dodjele Zlatne plakete. “Bila je to gesta s kojom smo htjeli pokazati našu želju za suživotom i prije svega poštovanje talijanske manjine. Nakon što je proglašen Europskim gradom kulture 2020., naš se grad priprema sučeliti se s pravim izazovom i uvjeren sam da ćete i vi pronaći načina za davanje svog doprinosa”, (La Voce del Popolo, str. 2, 16.07.2016). Izrazio je uvjerenje u daljnju suradnju Društva za izučavanje Rijeke s Gradskim muzejom Rijeke i Povijesnim arhivom na kulturnim projektima vezanima za luku, rad i migracije koje treba provesti kroz optiku europskog vrednovanja kvarnerskog grada. U tom smislu bogati riječki arhiv-muzej u Rimu, rekao je Obersnel, predstavlja pravi bogati rudnik podataka koje treba istražiti. Nagradu Ballariniju riječki tisak definirao je kao “veliku gestu suživota”. S tim jedinstvenim priznanjem otvaraju se nove perspektive suradnje između talijanske i hrvatske kulture. Tijekom sastanka s Vojkom Obersnelom u Gradskoj vijećnici Amleto Ballarini je podsjetio kako je plodna suradnja s gradom Rijekom započela još ranije, na međunarodnom savjetovanju “Rijeka u stoljeću velikih promjena” održanom 1999. Godine. Prije toga predstavljen je Riječki kulturni manifest (integralni dio izučavanja Društva za riječka

izučavanja) koji je potpisao tadašnji gradonačelnik Slavko Linić. Uslijedila je suradnja s Modernom galerijom, Gradskim muzejom i Državnim arhivom, kao i s odjelom za arheološka istraživanja Sveučilišta u Rijeci. Suradnja je pridonijela ostvarenju zadovoljavajućih rezultata. Amleto Ballarini je ukazao i na projekt istraživanja o žrtvama talijanske nacionalnosti u Rijeci i okolici za vrijeme i poslije Drugog svjetskog rata koji je pripremio prof. Mihael Sobolevski i koji je zaključen 2002. godine u suradnji s Hrvatskim institutom za povijest u Zagrebu. Može se zaključiti da je Grad Rijeka pozitivno odgovorio na dijalog s riječkim ezulima pokrenut 1991. zahvaljujući upravo Ballariniju. Taj dijalog jedinstven je i svjetao primjer u Europi poslije pada Berlinskog zida. Zlatna plaketa satisfakcija je važnoj kulturnoj točki za sve Riječane današnjice koji žele osvijetliti slabo znane aspekte gradske povijesti, kako je to više puta naglasio i hrvatski veleposlanik u Rimu Damir Grubiša na savjetovanjima posvećenima Rijeci i njezinoj europskoj sklonosti. Marino Micich

Novi politički hod Hrvatske, koji je započeo padom bivše jugoslavenske federacije, pripremio je u određenom smislu put do dodjele priznanja Amletu Ballariniju sedamdeset godina poslije egzodusa

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UN VIAGGIO TRA ANCONA E SEBENICO NEL 1921

Eco la Sambenico che in collina arassomillia Ancona dal di fori

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n Italia esiste un’abbondante produzione di letteratura, soprattutto poesia, dialettale e vernacolare. Spesso il suo valore estetico è molto scarso, limitandosi a glorificare le caratteristiche del proprio paese e nulla più. Talvolta, però, questa produzione poetica trascende questi limiti e diventa documento vivo e utile per rivivere usi, vicende e tradizioni che non esistono più. A mio parere “L’Anconetano chic in Dalmazia” appartiene a questa categoria. Si tratta di un volumetto di 56 pagine composto da una prefazione del prof. Pariset e da 41 sonetti di Alberto Rondanini. Questo volume, con sottotitolo “Poesie semidialettali anconetane”, fu stampato nel 1921 dalla libreria editrice G. Fogola di Ancona, che ancora apre le sue porte sotto i portici di piazza Cavour. I Fogola erano parte di quella stirpe di librai che da Pontremoli in Lunigiana si erano sparsi in varie città italiane: per esempio a Torino e Pisa esistono librerie Fogola. Ad Ancona Fogola alterna da sempre l’attività di libreria a quella di editore, specialmente su tematiche locali di letteratura e saggistica. Nell’antologia a cura di Manlio Baleani, dal titolo “La Grande Guerra nella letteratura dialettale delle Marche”, pubblicata nel 2015 dalla Deputazione di Storia Patria per le Marche, trovo alcune informazioni biografiche sull’autore. Alberto Rondanini era nato ad Ancona il 10 ottobre 1873 e vi era morto il 22 giugno 1942. Laureato in Lettere e diplomato al Liceo musicale Rossini di Pesaro, fu compositore e direttore di complessi bandistici. Svolse la professione di commerciante di latte e derivati. Fu corrispondente de “Il Giornale d’Italia” e de “Il Becco giallo”, nonché collaboratore del “Rigoletto”. Fu redattore del “Rigoletto dorico” tra il 1918 e il 1922. Gli sono state attribuite 21 poesie e 106 prose, anche se nel tempo utilizzò spesso degli pseudonimi. Proprio sul “Rigoletto” sono apparse le liriche di “L’Anconetano chic in Dalmazia” nelle quali un commerciante anconetano che viaggia spesso tra Ancona e Sebenico “s’imbatte sul piroscafo Brioni con un ufficiale che non

ha mai visto il mare e gli fa la descrizione del viaggio, dei costumi dalmati, ecc. ecc.” (Dalla prefazione di Camillo Pariset al volume). Il libro è composto da 41 sonetti. Il protagonista, l’Anconetano chic, si rivolge all’ufficiale illustrandogli la rotta lungo la costa di Ancona fino al Trave a Portonovo. Il linguaggio che usa l’Anconetano è fintamente ricercato: è tipico di molta letteratura vernacolare anconetana prendere in giro i personaggi delle poesie o delle prose per il loro tentativo di parlare un italiano corretto, quando invece il loro linguaggio si rivela pieno di errori o di approssimazioni dialettali di parole italiane. In questo caso l’Anconetano non solo fa sfoggio di un italiano forbito quanto improbabile, ma si professa anche poliglotta e conoscitore delle lingue francese, tedesca e ciciliana (sic), oltre che dell’inglese. Gli esempi che vengono dati però, ci fanno capire che più che altro si tratta di francesizzare e inglesizzare parole italiane. L’Anconetano passa poi a illustrare la vita di bordo con particolare rilievo alla cucina della nave, considerata eccellente. Non manca un accenno alla politica: l’azione si svolge infatti a pochi anni dalla fine della prima guerra mondiale, con le polemiche per la cosiddetta “vittoria mutilata” e le rivendicazione italiane sulla Dalmazia. Curioso l’accenno al carattere di donne e uomini dalmati: “la dona è fadigona, mentre lui, sarebbe il vuomo, fano il vagabondo/la donna è lavoratrice, mentre l’uomo è vagabondo”. Si arriva infine in vista del Canale di Sebenico (dall’Anconetano detta Sambenico) e si citano i paesi di Provichio (Prvi), Slari (Zlarin) e la fortezza di San Nicola, poi Madalena (Mandalina) e infine la città di Scardona (Skradin) sul fiume Cherca (Krka). Infine “Eco la Sambenico che in collina arassomilia Ancona dal di fori/Ecco la Sebenico che in collina assomiglia ad Ancona dal di fuori”. “C’è un bel domo a stile l’o di Giotto/ c’è un bel duomo a stile dell’o di Giotto”. E poi il commerciante comincia a fare il suo lavoro: “Dobra iuta, signora, riverita/Buongiorno, signora riverita” “Ossan curuna al metro, è regalato/otto corone al metro, è regalato”, “Corame schieto, nema nist cartone/cuoio vero, non è cartone”. “Ci siamo intesi? … sbogon… compli> 64

PUTOVANJE IZMEĐU ANCONE I ŠIBENIKA 1921.

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Evo Šibenika na brdašcu kako nalikuje Anconi izvana Italiji postoji velika književna produkcija, posebno poezije, u dijalektu i domaćem narječju. Njezina estetska vrijednost često je vrlo upitna, ograničava se na puko glorificiranje karakteristika vlastitog mjesta, sela, i ne daje ništa više. Pokoji puta međutim poetsko stvaralaštvo nadilazi ta ograničenja i postaje živim i korisnim dokumentom za oživljavanje običaja, događaja i tradicija koje više ne postoje. “Šik Ankonanjin u Dalmaciji” pripada toj kategoriji. Riječ je o knjizi od samo 56 stranica sastavljenoj od 41 soneta Alberta Rondaninija i predgovora prof. Camilla Pariseta. Knjiga podnaslova “Ankonska poludijalektalna poezija” tiskana je 1921. u izdanju knjižarske kuće G. Fogola u Anconi, koja još uvijek otvara svoja vrata ispod galerija sa stupovima trga Cavour. Fogola je pleme knjižara koji su se iz mjesta Pontremoli in Lunigiana proširili u razne talijanske gradove. U Torinu i Pisi na primjer postoje knjižare Fogola, a u Anconi Fogola je oduvijek naizmjenice bila knjižara i izdavač i posebno njegovala lokalnu tematiku u literaturi. U antologiji koju je pripremio Manlio Baleani

pod naslovom “Prvi svjetski rat u dijalektalnoj literaturi regije Marche”, a koju je 2015. objavio Odbor za nacionalnu povijest regije Marche, nalaze se neke biografske informacije o autoru. Alberto Rondanini rođen je u Anconi 10. listopada 1873. i tu je umro 22. lipnja 1942. Diplomirao je književnost i završio muzičku gimnaziju Rossini u Pesaru, bio je skladatelj i ravnatelj orkestra limene glazbe, radio kao trgovac mlijekom i mliječnim proizvodima. Ali, bio je i dopisnik listova “Il Giornale d’Italia” i “Il Becco giallo” te suradnik lista “Rigoletto”. Između 1918. i 1922. uređivao je list “Rigoletto dorico”. Pripisuje mu se 21 djelo poezije i 106 proznih, premda je u to vrijeme koristio i pseudonime pa je broj nepouzdan. Upravo su u listu “Rigoletto” osvanuli lirski tekstovi “Šik Ankonanjin u Dalmaciji” u kojima se ankonski trgovac koji često putuje između Ancone i Šibenika “susretne na parobrodu Brioni s časnikom koji nije nikada vidio more i opisuje mu put, dalmatinske običaje itd.itd”. (Iz predgovora prof. Pariseta). Protagonist, taj šik Ankonanjin, obraća se časniku oslikavajući mu put duž obale Ancone do mjesta Trave u Portonovu. Jezik kojim se izražava Ankonanjin istančan je, tipičan u velikom dijelu ankonske žargonske literature i utemeljen na zafrkavanju osoba zbog njihova nastojanja da govore korektnim talijanskim jezikom ili kad približavaju riječi dijalekta talijanskim riječima, da bi se njihovo izricanje pokazalo punim grešaka. U ovom slučaju Ankonanjin se ne samo razmeće kićenim ali nemogućim talijanskim jezikom, već predstavlja i kao poliglot i poznavatelj francuskog, njemačkog i “ciciljanskog” (sic) (umjesto sicilijanskog), ali ne i engleskog jezika. Primjeri koji se spominju međutim daju nam do znanja kako je zapravo riječ u galicizmima i anglicizmima (“francuziranju” i “engleziranju”) talijanskih riječi. Ankonanjin zatim dočarava život na brodu s posebnim isticanjem brodske kuhinje koju smatra izvrsnom. Ne nedostaje ni spominjanje politike budući da se događaj odvija nekoliko godina nakon Prvog svjetskog rata s polemikama oko takozvane “osakaćene pobjede” i talijanskim teritorijalnim pretenzijama nad Dalmacijom. Zanimljiva je natuknica o dalmatinskim ženama i muškarcima: “Žena radi, dok muškarac luta” (ili “žena je radnica, dok je muškarac lutalica”, a na ankonskom narječju: “la dona è fadigona, mentre lui, sa> 65

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menti!/Ci siamo capiti? …addio… complimenti!”. L’azione prosegue poi ad Ancona dopo il ritorno da Sebenico : “Ma che brutto dialeto c’hano il slavo! Non parla come noi che si capisce dicene nema, ima, dobro, pravo; e i nomi? Tutti in ciccia te finisce/ Ma che brutto dialetto hanno gli slavi! Non parlano come noi che si capisce; dicono nema, ima, dobro, pravo; e i nomi? Tutti in “ic” finiscono”. E poi narra un aneddoto che gli è capitato a Sebenico: “T’incontro ‘na ragaza… un figurino! La fermo, la saluto e dopo anzi gli dico due parole propio in fino di quele che si lege i nei romanzi. Non me risponde ‘cago’ sta sgualdrina! E propio qui ‘ie digo’ in facia mia?... per esse che ce fa la signorina … Me dice ‘mus’ ridendo e po va via. Già m’era salso il zangue al cerveleto… voleo pichiarla, quando dopo imparo da queli che conosciono il dialeto, che ‘cago’ vo dir come e ‘mus’ somaro. Che pezo d’imbecila! I, senta, essendo c’ho fatto a scola il primo corso solo, sarò gnorante, scusi se l’ofendo, ma a me quel ‘cago’ non me va a fagiolo!”/“Incontro una ragazza… un figurino. La fermo, e poi le dico due parole proprio come quelle che si leggono nei romanzi. Non mi risponde ‘cago’ questa sgualdrina! E proprio qui le dico in faccia a me? Eppure si comporta da signorina. Mi dice ‘mus’ ridendo e poi va via. Mi era già salito il sangue al cervello… volevo picchiarla, quando poi apprendo da quelli che conoscono il dialetto, che ‘cago’ vuol dire come e ‘mus’ somaro. Che pezzo di stupida! Senta, dato che io ho fatto solo il primo corso a scuola, sarò ignorante, mi scusi se l’offendo, ma a me quel ‘cago’ non mi piace”. Il libretto si conclude con alcune note e spiegazioni dell’autore, soprattutto per individuare i luoghi ad Ancona e Sebenico dove si svolge l’azione. Segue poi un glossario delle parole dialettali e di quelle slave che, come abbiamo visto, sono riportate con una grafia molto italianizzata. Il libretto di Alberto Rondanini costituisce

un sapido affresco di un mondo adriatico che non c’è più, ma che anche attraverso il progetto della Macroregione Adriatico-Ionica deve tornare a esistere e riconnettere quella koinè adriatica quanto mai necessaria per lo sviluppo culturale delle popolazione rivierasche. Davide Amicucci

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nell’atto di bandire il Giubileo del 1300, fosse alla ricerca di un artista a cui commissionare il proprio ritratto, e che gli fosse stato suggerito il nome di Giotto di Bondone, il quale si era già distinto per l’affresco Storie del vecchio e nuovo testamento, realizzato nella basilica di S.Francesco di Assisi, e per il Crocifisso di S.Maria Novella a Firenze. Durante l’incontro con il fiduciario del papa, Giotto, per dar prova delle proprie abilità, disegnò un cerchio su una tela. La semplice, ma perfetta, opera bastò a Bonifacio VIII per

rebbe il vuomo, fano il vagabondo”). Dolazi se na koncu priče do mjesta s kojeg se prostire Šibenski kanal (na ankonskom narječju kaže se Sambenico, što bi se možda moglo prevesti u Šambenik) i nabrajaju mjesta koja se usput vide: Prvić (Provichio), Zlarin (Slari) i tvrđava Svetog Nikole (San Nicola), zatim Mandalina (Madalena) i na koncu grad Skradin (Scardona) na rijeci Krki (Cherca). Konačno “evo Šibenika kako na brdašcu nalikuje Anconi izvana” (na ankonskom narječju “Eco la Sambenico che in collina arassomilia Ancona dal di fori”). “Ima jedna lijepa katedrala u stilu Giottova “O” (na ankonski “C’è un bel domo a stile l’o di Giotto”). A onda trgovac započne raditi svoj posao: “Dobro jutro, poštovana gospođo (izgovara ovako: “Dobra iuta, signora, riverita”), osam kruna po metru, poklonjeno je (izgovara ovako: “Ossan curuna al metro, è regalato”), prava koža, nije karton (izgovoreno: “Corame schieto, nema nist cartone”). I zatim “jesmo li se razumijeli?” (“Ci siamo intesi?”) pa nastavlja “... sbogon… complimenti!”(Ci siamo capiti? …addio… complimenti!”). Po povratku iz Šibenika u Ankonu priča se nastavlja: “Ma kako ružan dijelekt imaju Slaveni! Ne govore kao mi, da se razumije; govore nema, ima, dobro, pravo. A imena? Sva završavaju na “ić”. (napisano je ovako: “Ma che brutto dialeto c’hano il slavo! Non parla come noi che si capisce dicene nema, ima, dobro, pravo. E i nomi? Tutti in ciccia te finisce”). Potom je glavni junak ispričao anegdotu koja mu se dogodila u Šibeniku: “Susretoh jednu djevojku...kako je zgodna. Zaustavih je i zatim joj kazah dvije riječi baš kao one što se čitaju u romanima. Odgovori mi ‘kago’, ta drolja! I upravo tu meni u lice? A ipak se ponaša kao gospodična. Smijući se kaže mi ‘mus’ i ode. Navrla mi je krv u mozak... htio sam je udariti, a onda sam od onih koji razumiju dijalekt doznao da “kago” znači kako, a “mus” magarac. Koja glupost! Čujte, pošto sam ja završio samo prvi razred škole vjerojatno sam neznalica, oprostite ako se uvrijedim,

ali onaj “kago” mi se ne sviđa”. (Ankonjanin je čuo “kago” i napiso “cago”, što bi u prijevodu bilo “serem”. Evo kako je u knjizi napisano: “T’incontro ‘na ragaza… un figurino! La fermo, la saluto e dopo anzi gli dico due parole propio in fino di quele che si lege i nei romanzi. Non me risponde ‘cago’ sta sgualdrina! E propio qui ‘ie digo’ in facia mia?... per esse che ce fa la signorina … Me dice ‘mus’ ridendo e po va via. Già m’era salso il zangue al cerveleto… voleo pichiarla, quando dopo imparo da queli che conosciono il dialeto, che ‘cago’ vo dir come e ‘mus’ somaro. Che pezo d’imbecila! I, senta, essendo c’ho fatto a scola il primo corso solo, sarò gnorante, scusi se l’ofendo, ma a me quel ‘cago’ non me va a fagiolo!”). Knjižica se zaključuje nekim bilješkama i objašnjenjima autora, prije svega za utvrđivanje mjesta od Ancone do Šibenika na kojima se odvija radnja. Slijedi rječnik dijelektalnih riječi i onih slavenskih koje su, kako smo vidjeli, prenesene na vrlo talijanizirani način pisanja. Knjižica Alberta Rondaninija pohranjuje prilično autentičnu sliku jadranskog svijeta kojeg više nema, ali bi se trebao vratiti i ponovo oživjeti onaj jadranski koinè (zajednički dijelekt), tako potreban za kulturni razvoj stanovnika obalnih krajeva s obje strane Jadrana. Davide Amicucci

Giorgio da Sebenico / Juraj Dalmatinac

Giorgio da Sebenico/Juraj Dalmatinac Parlando di Ancona e Sebenico è impossibile non citare il grande artista che unisce con le sue opere le due sponde adriatiche. Lo scultore chiamato in Italia anche Giorgio Orsini o Giorgio di Matteo operò ad Ancona e Sebenico. Dopo aver lavorato a Venezia alla Porta della Carta del Palazzo Ducale, nella città dalmata crea il suo capolavoro: la cattedrale di San Giacomo, il duomo che, come abbiamo letto, l’Anconetano chic decanta come una “o” di Giotto per la sua bellezza. (Si narra che papa Bonifacio VIII,

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comprendere le qualità dell’artista.). Ad Ancona inizia con il palazzo della famiglia nobile Benincasa, poi lavora alla facciata della Loggia dei Mercanti, al portale della chiesa di San Francesco alle Scale e della chiesa di Sant’Agostino. Egli è il più importante rappresentante di quel momento dell’arte chiamato Rinascimento Adriatico che si muove tra Venezia, Ancona e la Dalmazia. Ho voluto usare delle cartoline d’epoca che sono più o meno coeve al viaggio dell’Anconetano chic in Dalmazia.

Kada se govori o Anconi i Šibeniku nemoguće je ne spomenuti velikog umjetnika koji svojim djelima ujedinjuje dvije Jadranske obale. Kipar koga su u Italiju pozvali Giorgio Orsini i Giorgio di Matteo radio je i u Anconi i u Šibeniku. Nakon što je radio u Veneciji na Papirnatim vratima Duždeve palače (Porta della Carta del Palazzo Ducale), u dalmatinskom gradu ostvario je svoje remekdjelo - katedralu sv. Jakova koju, kako se vidi u djelu “Šik Ankonanjin u Dalmaciji”, Ankonanjin

zbog ljepote opjeva kao “O” od Giotta. (Priča se da je papa Bonifacije VIII. uoči proglašenja Jubileja 1300. godine tražio umjetnika kojem bi mogao povjeriti slikanje portreta te mu je navodno preporučeno ime Giotto iz mjesta Bondone, koji se već proslavio freskama o Starom i Novom testamentu koje je ostvario u bazilici sv. Franje Asiškog, kao i zbog raspela u crkvi S.Maria Novella u Firenci. Za vrijeme susreta s papinim povjerenikom, Giotto je, kako bi pokazao svoje umjeće, na-

crtao pravilan krug na platnu. Jednostavno ali perfektno djelo bilo je dovoljno da Bonifacije VII. shvati kvalitetu umjetnika.) U Anconi je Juraj Dalmatinac započeo s palačom plemićke obitelji Benincasa, radio je na fasadi zgrade Loggia dei Mercanti, na crkvi San Francesco i na stubama crkve Sant’Agostino. U ono doba bio je najvažniji predstavnik umjetnosti zvane Jadranska renesansa koja se kretala između Venecije, Ancone i Dalmacije.

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Minoranze

Trecento anni di Chianti Classico Il Consorzio del Gallo Nero ha festeggiato a Firenze i suoi trecento anni di storia da quel 24 settembre 1716, quando il Granduca Cosimo III de’ Medici decise di delimitare con un bando, per la prima volta nella storia, alcuni territori particolarmente vocati per la produzione di vini di alta qualità. Negli ultimi cinque anni il Chianti Classico ha continuato a crescere, facendo segnare un +35% nelle vendite a livello globale e conquistando oltre 100 mercati nel mondo, con un fatturato annuo da circa 700 milioni di euro. “Dobbiamo vivere questo anniversario con lo sguardo rivolto al futuro – ha dichiarato nell’occasione il Presidente del Consiglio Matteo Renzi – perché l’industria del vino produce oggi 5,5 miliardi di euro di fatturato l’anno e si stima che nel 2020 possa arrivare a 7,5 miliardi. L’Italia – ha sottolineato Renzi – deve smettere di aver paura della globalizzazione e tornare a essere leader, a partire da turismo ed enogastronomia e il Chianti Classico rappresenta uno straordinario strumento di successo per il nostro Paese”.

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300 godina vina Chianti Classico Konzorcij Gallo Nero proslavio je 300. obljetnicu svog postojanja od kada je 24. rujna 1716. godine Veliki vojvoda Cosimo III de’ Medici odredio, po prvi puta u povijesti, teritorije koji su posebno pogodni za proizvodnju vina visoke kvalitete. U posljednjih pet godina prodaja vina Chianti Classico neprekidno je rasla tako da je zabilježila povećanje od 35 posto na globalnoj razini, na više od 100 svjetskih tržišta, s dohotkom od oko 700 milijuna eura. „Moramo živjeti tu godišnjicu s pogledom na budućnost“, kazao je prigodom slavlja talijanski premijer Matteo Renzi i dodao kako „industrija vina proizvodi danas 5,5 milijarda eura dohotka godišnje, a procjenjuje se da 2020. može doći do 7,5 milijarda eura. Italija se treba prestati plašiti globalizacije“, nastavio je Renzi „i mora ponovo biti liderom počevši od turizma i enogastronomije, a Chianti Classico predstavlja izvanredni instrument uspjeha za našu zemlju“.



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