Azimut n4 2014

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Ciao Presidente



Azimut

PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE Reg. Trib. Ancona 8 Luglio 1975 Comitato di Redazione PressCom-Comunicazione Integrata Piazza Ciabotti, 8 - 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.215278 - Fax 0731.213352 info@presscom.it DIRETTORE RESPONSABILE Diego Sbaffi COORDINAMENTO EDITORIALE Davide Amicucci d.amicucci@presscom.it REDAZIONE PressCom srl Riccardo Collamati Diego Sbaffi Roberto Ceccarelli Tonino Ortolani HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Cosimo Marinosci, Matteo Terzoni, Luigi Morra CONSULENTI PER LA COMUNICAZIONE Gianni Moreschi (g.moreschi@presscom.it) IMPAGINAZIONE Studio FLORIO - Via Aldo Moro, 38 62010 Sambucheto di Montecassiano (MC) STAMPA TIPOLUCE srl Via delle Querce - 60027 OSIMO (An) Tel. 071.717401 - Fax 071.7236307 www.tipoluce.com CREDITI FOTOGRAFICI Archivio AZIMUT PUBBLICITÁ CONCESSIONARIA AZIMUT PressCom - Piazza Ciabotti, 8 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.215278 - Fax 0731.213352 Emanuele Anselmi e.anselmi@presscom.it Azimut viene inviato gratuitamente agli iscritti agli Albi Professionali del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona, agli uffici decentrati del Genio Civile, agli uffici tecnici dei Comuni e delle Province, a tutti gli enti pubblici e a tutti coloro che hanno rapporti con la categoria. La collaborazione è aperta a tutti i singoli professionisti e agli organi rappresentativi di categoria. Manoscritti, dattiloscritti, elaborati, disegni, fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Ogni autore risponde direttamente delle proprie affermazioni che non impegnano nè la redazione nè il Collegio. Gli scritti possono essere pubblicati anche siglati o anonimi, per desiderio degli autori i cui nomi restano comunque reperibili presso la redazione.

Inserzionisti: a Alseo...................................... 2 di Cop. a Subissati................................ 3 di Cop. a Namirial................................. 4 di Cop.

Azimut

Periodico regionale a cura del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona Corso Garibaldi 91/a - 60123 Ancona (AN) info@geometrian.it - www.geometrian.it Anno XXXVIII - N. 4/2014 Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 Comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Ancona

Sommario

2 Per Fabio...

Immagini e pensieri per Fabio Bartolucci dai suoi colleghi e amici

7 Normativa

Nuove UNI/TS 11300:2014 parte 1 e 2: analisi e confronti

13 Finanziamenti europei I fondi Europei per i professionisti 15 Edilizia Indagine semestrale sul settore delle costruzioni

18 Formazione Consiglio Nazionale dei Geometri e

Geometri Laureati - Regolamento sul professionista affidatario di più di tre tirocinanti e sui corsi di formazione professionale alternativi al tirocinio

24 Condominio Decreto Legge N. 140

del 13.08.2014 del Ministero di Grazia e Giustizia pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24.09.2014 DICEMBRE 2014

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PER FABIO...

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Essendo l'attuale Vice Presidente, e il referente della Commissione Urbanistica oramai da diversi anni, ho avuto l'opportunità di confrontarmi spesso con Fabio, abbiamo partecipato spesso, insieme, alle riunioni in Regione, in rappresentanza del nostro ordine professionale, per proporre modifi che e suggerimenti a nuove Leggi e Regolamenti Regionali, ho sempre apprezzato la sua concretezza nel saper criticare e nel saper proporre soluzioni alle varie problematiche, tanto che, alla fi ne, le sue osservazioni erano quelle che venivano sempre tenute in maggiore considerazione. Festeggiamenti per il 100° Consiglio Anche dei viaggi a Roma, per le riunioni nazionali, Ricordare Fabio in poche righe non è facile, nella ho uno splendido ricordo, si iniziava a parlare di nostra vita lavorativa presso il Collegio abbiamo coedilizia, di problemi di categoria, poi si passava alla nosciuto più presidenti, ognuno di loro ha lasciato musica, allo sport e così via, si arrivava a destinain noi un ricordo ben defi nito, piacevole, autorizione senza accorgersi della strada fatta. tario, di stima, di competenza e chissà quant'altro Il suo ultimo viaggio, purtroppo, è stato troppo breancora, poi è arrivato Fabio, diverso dai precedenve, ci eravamo sentiti il lunedì e il sabato ho riti, un istintivo, fuori dalle righe, uno che si faceva cevuto la brutta notizia, mi spiace, soprattutto, di notare per il suo temperamento, il suo carattere non avergli potuto far capire quale guida sia stato deciso, a volte scontroso, ma è bastato conoscerlo per me. meglio per capire che dietro quella facciata c'era la Grazie di tutto, Fabio. vera persona che abbiamo sempre stimato, genero- Alberto Pandolfi sa, goliardica e competente, molto competente, le sue conoscenze ci davano sicurezza, certezza che Un affettuoso pensiero va al nostro Presidente Fapotevi chiedergli qualunque chiarimento e avresti bio Bartolucci, membro del Consiglio dei Geometri di Ancona, recentemente venuto a mancare. La avuto sempre una risposta, quella giusta. Quando abbiamo saputo dell'aggravamento della sua fi gura professionale ed umana sarà sempre visua malattia ci siamo sentite perse, non eravamo vida e presente nel nostro pensiero e nel nostro pronte e, come noi credo tutti, all'eventualità che cuore. Io personalmente, ho un caro ricordo della accadesse quello che irrimediabilmente è successo sua pacata amicizia e della sua esperienza, di cui ho avuto modo di apprezzare i suggerimenti ed i in tempi così brevi, ci ricordiamo ancora il suo ulticonsigli professionali sempre di ottimo ed elevato mo saluto che resterà per sempre nei nostri cuori. livello. Quando poi ci hanno comunicato la notizia e abbia- Mi fa piacere scrivere queste poche parole in memo realizzato che Fabio non era più con noi abbia- moria di una persona limpida ed amico sincero. mo sentito un vuoto immenso, avevamo perso non Un grazie di cuore il presidente, ma il nostro amico presidente. Geom. Andrea Di Renzo È scontato parlare bene di chi ci ha lasciato, ma il nostro ricordo per Fabio è a senso unico, di lui Beh! Che dire di Fabio, l’ho conosciuto che era già ricorderemo sempre tutto quello che ha fatto per presidente nel 1996, poi sono entrata a far parte la categoria, il suo amore per lo sport e la musica, del consiglio direttivo, da prima come coadiutrice il suo grande orgoglio di padre e di nonno e il suo e poi consigliera dal 2001 ad oggi, credo che per i primi, ahimè, 12-13 anni non ho capito un granché volerci bene. Grazie Fabio per quello che ci hai dato, per i sorrisi della persona di Fabio, poi in quest’ultimo anno per una serie di vicissitudini ho avuto il grande piacee per gli scontri, perché questo ti ha reso unico. re di capire e conoscere Fabio. All’inizio credevo Speriamo che queste poche, inutili, ma sincere rifosse solo una persona estremamente testarda e ghe arrivino al cuore di Carla, Ilo ed Elia ai quali autoritaria, poi grazie a due viaggi fatti in auto fi no siamo sempre vicine con il pensiero. a Roma per impegni di collegio, ho avuto il piace-

Paola e Maria

Sono entrato a far parte del Consiglio del Collegio dei Geometri di Ancona nell'anno 2003, da allora la mia ammirazione per il nostro Presidente, è sempre cresciuta; anche quando la pensavamo in maniera diversa, il nostro rapporto è stato sempre sincero e schietto, nel massimo rispetto reciproco.

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re di parlare con lui, non solo di categoria, ma di tutto, dal cibo, alla storia di Roma e del suo amato Baseball. La notizia della sua scomparsa per me è stato un fulmine a ciel sereno e lo ringrazio per non avermi detto niente, perché sicuramente non sarei riuscita a passare a trovarlo in uffi cio poco dopo la Festa dell’Uva per salutarlo e fare due chiacchiere. Fabio è la persona più disponibile che io abbia mai


Azimut conosciuto e nonostante abbiamo fatto delle brutte litigate in consiglio lui, e del resto neanche io, mi ha mai portato rancore e poche persone sono in grado di farlo. La sua scomparsa ha lasciato un grande segno, come del resto succede quando ci lasciano persone estremamente forti di carattere autoritarie e buone, sono proprio quelle che a me hanno lasciato un segno importante nella mente e nel cuore, mi sembra “strano” ma non c’è giorno che il mio pensiero non vada a lui. Un grazie anche da parte mia alla famiglia di Fabio che ho visto nel frangente della scomparsa unita, solida e di grandissima dignità e forza come del resto era Fabio.

Manuela Palmieri

FABIO è veramente difficile scrivere di te al passato, la tua scomparsa così veloce ed improvvisa è stata un fulmine a ciel sereno che ci ha lasciato senza parole o meglio con troppe parole ancora da dire. Non credo sia possibile raccogliere in poche righe la tua lunga e intesa vita professionale ne tanto meno quella di Consigliere prima e Presidente poi del nostro Collegio e comunque anche se si potesse, non sarebbe che una parte delle innumerevoli attività ed interessi a cui ti sei avvicinato con tanta passione nel corso della tua vita. Molti sono gli aneddoti e le esperienze fatte insieme che ci lasci, ma quelle che personalmente voglio fissare in queste poche righe e nel ricordo sono la forza d’animo, non comune, con cui hai saputo affrontare la malattia e il tenero abbraccio, di un’intera squadra di ragazzi stretti attorno al loro “padre sportivo” che affrontava il suo ultimo giro del diamante. Questi momenti li ho voluti fermare nella memoria perché mi hanno restituito un lato di te che non conoscevo, ma che unito a tutto quello che ho potuto vedere negli anni passati insieme in Consiglio mi hanno dato la vera misura dell’uomo che sei stato. Grazie

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Fabio Bartolucci ria, sinceramente non credo ci sia un geometra della provincia, dall’ultimo degli inscritti al più anziano ormai in pensione, che non gli debba qualcosa. Certo sarà difficile sostituirlo, forse impossibile, ma una promessa mi sento di fargli, anche a nome degli altri consiglieri ancora in carica, ogni qual volta dovremmo prendere una decisione, ci fermeremo per qualche secondo a pensare a ciò che avrebbe fatto Fabio in quel frangente, sono sicuro che prenderemo la decisione più giusta. Infine un ringraziamento particolare e un abbraccio a Carla, Ilo ed Elia per avermi permesso di poterlo salutare un'ultima volta e stringergli la mano, per potergli dire solo e semplicemente Grazie. Ciao Fa’

Diego Sbaffi

Geometra Consigliere del Collegio dei Geometri della Provincia di Ancona

Marco Pandolfi

Dal punto di vista professionale gli devo tutto, ho iniziato ad apprendere questa professione nel suo studio, come tirocinante, nel 1989, quando l’ho conosciuto; in quegli anni lui era Consigliere del Collegio dei Geometri della Provincia di Ancona e ne è diventato Presidente nel 1997, fu lui a spronarmi a seguire le sue orme per diventare anche io Consigliere nel 2001, e con lui ho condiviso l’esperienza del Collegio fino ad oggi. Lavorando insieme ne ho potuta apprezzare la sua estrema professionalità e grandissima competenza nei più svariati ambiti dell’attività, mi affascinava il suo spirito battagliero, da vero comandante, e gli invidiavo quella sua infinita voglia di conoscere le cose e approfondirle e la passione che ci metteva in ogni cosa che faceva anche a sostegno della categoDICEMBRE 2014

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Fabio Bartolucci

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Con Carla sua moglie

Con il nipote Zaccaria Con il nipote Vinicio

Che dire di Fabio? Per natura sono contrario alle beatificazioni post-mortem, quindi dirò che Fabio era uno di noi, con tutti i suoi pregi e difetti, e, se gli eri amico e gli volevi bene tendevi a vedere più gli uni che gli altri. Posso dire che lo conoscevo da sempre, e questo è normale in un paese; avevamo anche la stessa età; anche i nostri figli avevano la stessa età – dico avevano perché il mio purtroppo non c’è più -. Sono cresciuti, i figli, insieme nel baseball e in questa società pure noi genitori ci siamo ritrovati dopo che ognuno da giovane aveva intrapreso una strada professionale diversa. Nel 1982 è iniziata questa piccola grande avventura: nasce il baseball a Cupramontana. Fabio ne è stato l’anima fino agli ultimi istanti della sua vita. Io e molti altri gli abbiamo dato una mano, ma senza togliere nulla a nessuno, se siamo onesti, dobbiamo riconoscere che senza di lui questa bella realtà oggi non ci sarebbe. Racconto questa storia per dare un po’ una idea di cosa potesse essere questo sport nell’82. Si giocava nel vecchio campo sportivo sotto il viale: i ragazzini usavano la mazza come un piccone, prendevano la pallina a mani nude, a volte con la testa (memori del pallone), portavamo nel piccolo presidio sanitario uno o due bambini feriti per allenamento suscitando la curiosità della suora che li medicava “ma che sport fate?” ci diceva. Oggi in un campo da baseball meraviglioso arrivano i figli di questi pionieri, sanno già tutto, parlano di strike, di fuori campo, di innings come se lo avessero sempre praticato. Ho tanti altri ricordi di Fabio: le nostre idee, le nostre discussioni, anche i nostri contrasti perché no, ma questi voglio lasciarli per me, custodirli nel cuore perché i sentimenti se li spargi in giro si sciupano.

Alberto Cimarelli

"Salire in macchina, la tua macchina, dopo 3 settimane dopo qualche minuto accendere la radio e sentire Pinball wizard degli Who nel cd caricato manda la mia mente immediatamente a quanto sei rock, a quanto non lo sei voluto essere, a quanto lo sei realmente stato, a quanto lo sarai per sempre, a quanto mi ci hai fatto essere, a quanto cercherò di farci essere tutti quelli che mi circondano. Un visionario con i piedi per terra, un eterno entusiasta, assolutamente onesto intellettualmente e quotidianamente, senza mai compromessi, mi hai insegnato in ultimo l'estremo coraggio, un uomo con le palle, un uomo con la U maiuscola, un padre con la P immensa. Se riuscirò a trasmettere almeno una parte di te sarò un padre perfetto, un amico leale, una persona da stimare, un uomo vero, una persona da amare. Cazzo mi manchi Siete tanti, siete tutti, vorrei ringraziarvi uno ad uno per l'attestato di stima ed amore nei confronti di Fabio, il mio Fabio, il nostro Fabio, il di tutti per sempre e solo Fabio grazie"

Ilo Bartolucci

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Fabio a Cuba

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Fabio Bartolucci

Con i ragazzini del Cuprabaseball

Vengo a sapere della morte di Fabio una domenica mattina quando, uscendo dalla messa, noto un gruppetto di persone che discutevano, mestamente di fronte al cartellone delle affissioni pubbliche: mi avvicino ed apprendo quello che non avrei mai voluto leggere: la scomparsa di Fabio. Una folata di ricordi e di pensieri pervadono, la mia mente: iniziano dalla circostanza in cui ci siamo conosciuti, vanno alle occasioni di lavoro tra noi intercorse, agli insegnamenti che ho tratto da lui, fino all’ultimo lavoro fatto insieme. Ricordo di lui la grande cordialità, disponibilità e profonda competenza nel lavoro, umanità nei rapporti interpersonali. Con lui non si parlava soltanto di lavoro, ma di famiglia, di politica di sport, (sue grandi passioni). Il ricordo di Fabio resterà indelebile in me ed in tutti coloro che l’hanno conosciuto e frequentato.

Ing. Alberto Cimarelli Non è passato molto tempo da quando Fabio ci ha lasciato e, proprio mentre ciò accadeva, eravamo a cena con la squadra giovanile. Gli sarebbe piaciuto partecipare perché era sempre contento di stare con nuovi giovani atleti. Nonostante la notizia ci avesse tramortito non abbiamo detto nulla ai ragazzi, abbiamo continuato la festa, abbiamo visto delle foto, e mentre i ragazzi ridevano felici vedendo le azioni di gioco e le loro espressioni curiose, noi avevamo le lacrime agli occhi. Fabio avrebbe voluto che quel momento non fosse rovinato da nulla. Ecco cosa era importante per lui: si va sempre avanti, al massimo si fa un minuto di silenzio all’inizio della partita, perché il momento sportivo e il movimento del baseball softball sono più importanti di tutto. Ha passato una vita in campo, sempre accompagnato da Carla, aiutato da tanti genitori, allenatori, atleti e ha fatto battaglie continue per creare un campo da baseball che tante società sportive vorrebbero avere. C’era da vederlo quando passava con il trattorino la terra rossa del campo da baseball, tra una partita e un’altra, finché non era un tappeto perfetto o il trattorino non rimaneva a secco di benzina... che risate. Ma non gli bastava, la Società Cuprabaseball doveva essere conosciuta e stimata nell’ambiente del baseball, e allora via con eventi nazionali e internazionali, sempre a lavorare, donne e uomini, per fare bella figura. Questo modo di gestire la Società si è consolidato nel tempo e se anche Fabio ci mancherà tantissimo, ognuno di noi tenterà di continuare questo cammino iniziato 35 anni fa con tanti sacrifici e lavoro, con l’unico obbiettivo di far giocare più giovani possibile a baseball e a softball: gli sports più belli del mondo.

Paolo Pierangeli

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Fabio Bartolucci

Con Munoz campione del baseball Cubano

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Con Tonino Ortolani

Una personalità forte e coinvolgente, un uomo schietto e appassionato, un collega preparato e generoso. Ho avuto il dono di incontrare il geometra Fabio Bartolucci oltre trent’anni fa, eravamo giovani e alle prese con un lavoro complesso che insieme siamo riusciti a completare. L’ho sempre apprezzato per il suo impegno e servizio nel Collegio dei Geometri della Provincia di Ancona: sicuramente avremmo potuto sostenerlo di più ma le sue intuizioni e la sua capacità di promuovere iniziative erano un po’ più avanti di tutti noi. Riusciva a tenere incredibili ritmi di lavoro e sapeva incastrare la sua passione per lo sport con la vita professionale e familiare che erano mirabilmente intrecciate da quando i figli Ilo ed Elia si erano uniti a Fabio e a sua moglie Carla nello studio tecnico. Un bellissimo esempio della sua maestria nel coinvolgere le persone, a partire dai familiari, e nel trasmettere la passione per la professione del geometra. Abbiamo condiviso alcune esperienze come le commissioni per l’esame di Abilitazione dei Geometri Liberi Professionisti ed eravamo spesso in sintonia di giudizi e di opinioni. Da lui ho ricevuto la medaglia per il 35° di iscrizione all’Albo. Negli anni Novanta abbiamo svolto con amichevole collaborazione un incarico per un notevole lavoro relativo all’inventario catastale e di valutazione dei manufatti in muratura e degli impianti degli acquedotti nei Comuni della Vallesina. Lo ricordo con affetto e con gratitudine per i tanti incontri che abbiamo avuto e per la fiducia che sempre mi ha dimostrato. Un grande Presidente che sapeva incoraggiare e gratificare e che ha saputo affrontare con serietà e leggerezza tutte le sfide della vita.

Geom. Giuseppe Testadiferro

UN VERO AMICO Non voglio assolutamente musealizzare il ricordo di un carissimo amico, ma c'è un tempo nel quale è inevitabile ricordare le prove di amicizia e di affetto di quelle persone che ci hanno lasciato e ci lasceranno un segno per sempre. Fabio è stato e rimarrà un grande vero amico. Quando Carla mi ha comunicato la notizia fra le lacrime ho detto subito " Addio Fabio!". Non si dice così quando si perde un amico? Addio Fabio, la tua eredità non farà litigare nessuno perché è racchiusa in uno stile di vita: bontà, entusiasmo, impegno. La tua è stata una vita di straordinaria ricchezza umana e sociale. La tua competenza, la tua onestà, la tua sensibilità ti hanno permesso di creare e seguire con il tuo inconfondibile stile passioni e impegni: il lavoro, la Presidenza del tuo Ordine Professionale, il baseball, la musica, la vela... Quando ripenso a te non posso non ricordare le gite in barca con i nostri compagni di vita, al viaggio nella tua amata Cuba, a te che suoni la chitarra e canti con quella voce singolare e a quella stupenda notte di ferragosto di alcuni anni fa. Si, anche se ad alcuni può sembrare una frase di altri tempi lo voglio dire con forza: eri un galantuomo, una bella persona piena di dignità e priva di malizia. Sei stato il grande vero amico mio e di tutta la mia famiglia a cui abbiamo voluto bene e continueremo a volerne. Non ricordo chi lo ha scritto, ma penso che ti sarebbe piaciuta: "L'uomo vede la fine e un inizio, ma non è così. Siamo sulla ruota della vita. La fine è l'inizio. L'inizio è la fine."

Lilli (Liliana Uncini)

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Normativa

NUOVE UNI/TS 11300:2014 parte 1 e 2: analisi e confronti Cosimo Marinosci Introduzione Con la pubblicazione, in data 2 ottobre 2014, delle norme tecniche UNI/TS 11300:2014 parte 1 e 2 sono state introdotti degli aggiornamenti significativi relativi al metodo di calcolo del fabbisogno energetico per gli edifici. La UNI/TS 11300-1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1 riguarda la "Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale" mentre la UNI/TS 11300-2 riguarda la "Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione in edifici non residenziali". Gli aggiornamenti incidono sui calcoli per il rispetto dei Dlgs 192/2005, 311/2006, del DPR 59/2009 e per l’attività di certificazione energetica per gli edifici di nuova costruzione ed esistenti in tutte Regioni che richiamano le norme UNI/TS 11300 per tali calcoli. Rispetto alla versione del 2008 e al momentaneo aggiornamento del 2010 (errata corrige del 22 luglio 2010 per la UNI/TS 11300-1:2008 e del 25 novembre 2010 per la UNI/TS 11300-2:2008), non solo sono stati introdotti nuovi importanti elementi per il calcolo del fabbisogno energetico globale dell’edificio, ma sono stati anche modificati buona parte di quelli precedenti. Si riporta in quest’articolo una breve sintesi sulle novità introdotte e sui temi modificati aggiungendo, dove pertinente, un’analisi dettagliata della variazioni. Le principali novità introdotte nella UNI/ TS 11300-1:2014 sono: Defi nizioni È stata introdotta la definizione di “Fabbricato”

come: “sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito e dalle strutture interne che ripartiscono detto volume. Sono esclusi gli impianti e i dispositivi tecnologici che si trovano al suo interno.” Inoltre si afferma che la prestazione termica del Fabbricato si riferisce al fabbisogno utile, mentre la prestazione energetica dell’Edificio si riferisce al fabbisogno di energia primaria. In altre parole il “Fabbricato” può essere rappresentato come l’Edificio privo di tutti gli impianti tecnologi. Fabbisogno energetico di umidifi cazione e deumidifi cazione Nella precedente UNI/TS 11300-1:2008 non era presente un metodo di calcolo del fabbisogno di energia latente. Qualche riferimento si trova nell’UNI/TS 11300-3:2010 nel calcolo del fabbisogno di energia termica per il trattamento dell’aria per la climatizzazione estiva. Con le modifiche introdotte dalla normativa invece il fabbisogno di energia latente può essere ottenuto dalla differenza tra l’entalpia della quantità di vapore prodotta all’interno degli ambienti (occupanti, processi o altre sorgenti) e l’entalpia della quantità di vapore aggiunta o sottratta attraverso gli scambi d’aria. Tali quantità possono essere ricavate dalla conoscenza delle condizioni climatiche esterne e interne (temperatura e umidità dell’aria) assieme al tipo di attività degli ambienti (produzione di vapore). Fabbisogno di energia primaria per l’illuminazione degli ambienti Il fabbisogno energetico per l’illuminazione degli ambienti, raccomandato con la Direttiva Europea DICEMBRE 2014

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Normativa 2002/91/CE, è riportato nell’appendice della UNI/ TS 11300-2:2014 ed è rivolto solo agli edifici non residenziali. Il calcolo si basa sul metodo riportato nella norma UNI EN 15193:2008 più volte menzionata nel testo ed elemento essenziale di riferimento, allo scopo di determinare un indice di prestazione energetica annuale (indicato con LENI nella UNI EN 15193:2008 ) per il servizio di illuminazione (compresa anche quella di emergenza) sia interna che esterna (solo per valutazioni di tipo A3, valutazione reale) dell’edificio. Il fabbisogno dipende dalla potenza elettrica installata e dal numero degli apparecchi di illuminazione, da eventuali sistemi di controllo, dalla presenza di persone, dalla luce naturale presente in ambiente e dal tempo di accensione delle lampade sia durante il giorno che durante la notte. I calcoli devono essere eseguiti in accordo alla norma UNI EN 15193:2008 tenendo in considerazione le tabelle riportate nella UNI/TS 11300-2:2014; i valori riportati nelle tabelle dipendono principalmente dalla superficie utile del pavimento che può essere maggiore rispetto a quella climatizzata. Apporti solari sui componenti opachi Lo scambio di energia termica dovuto agli apporti della radiazione solare incidente sulle chiusure opache viene considerato come una riduzione dello scambio di energia per trasmissione invece che come apporti termici. Nello specifico, con la versione precedente (per la climatizzazione invernale), gli apporti solari delle chiusure opache erano prima corretti con il fattore di utilizzazione e poi detratti dalle dispersioni, adesso sono detratti senza subire la correzione del fattore di utilizzazione. È stato introdotto il parametro che definisce la trasmittanza termica equivalente della chiusura opaca al fine di determinare l’area di captazione solare effettiva. Tale parametro non è nuovo poiché era già riportato nella UNI 10375:2011 (Metodo di calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti) e nella UNI EN ISO 13792:2012 (Prestazione termica degli edifici - Calcolo della temperatura interna estiva di un locale in assenza di impianti di climatizzazione - Metodi semplificati). La trasmittanza termica equivalente è valutata anche per chiusure con intercapedini d’aria non ventilate e per quelle con intercapedine ventilate con aria esterna. Nel caso specifico il metodo di calcolo tiene conto della riduzione degli apporti solari in presenza di una intercapedine d’aria ventilata nell’involucro edilizio esterno. Mentre gli apporti di una chiusura con un’intercapedine d’aria non ventilata (chiusa) sono considerati allo stesso modo di una chiusura priva di intercapedini. Apporti termici solari (serre) Sono stati introdotti gli apporti di energia termica dovuti alla radiazione solare entrante nella zona climatizzata da un’eventuale serra adiacente. Il calcolo è riportato anche nella norma UNI EN ISO

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Azimut 13790:2008. In presenza di una serra adiacente all’ambiente riscaldato (con chiusure opache e finestrate), e utilizzando tale metodo, i contributi solari possono essere: a) apporti solari diretti entranti nello spazio riscaldato (attraverso la serra e la chiusura finestrata); b) apporti solari diretti entranti nella serra e c) apporti solari entranti dalla serra allo spazio riscaldato indirettamente attraverso la chiusura opaca che separa la serra dall’ambiente riscaldato. In sostanza l’elemento di separazione tra l’ambiente climatizzato e la serra sarà quindi interessato dal contributo diretto attraverso le partizioni trasparenti (apporti solari trasparenti) mentre il contributo diretto attraverso le partizioni opache e il contributo di energia termica indiretta sono invece considerati nella determinazione degli apporti solari sugli elementi opachi. Extra flusso termico per radiazione infrarossa verso la volta celeste Il metodo di calcolo è rimasto lo stesso della norma passata, ma sono cambiate alcune formule. In particolare il coefficiente di scambio termico esterno per irraggiamento non è più costante come riportato nella vecchia normativa, ma assume un valore variabile dipendente dalla temperatura della volta celeste. Al fine di determinare tale parametro è stata introdotta la formulazione per determinare la temperatura della volta celeste in funzione della pressione parziale del vapore d’acqua del mese considerato. In questo modo la differenza tra la temperatura superficiale della chiusura e quella della volta celeste non è più costante (11 K) ma differente per ogni mese (o altro periodo) di calcolo. Inoltre sono considerati anche gli scambi termici dovuti all’extra flusso dai componenti edilizi degli ambienti non climatizzati. Volume netto dell’ambiente climatizzato In assenza di informazioni più precise e solo per gli edifici esistenti, nella vecchia normativa era possibile determinare il volume netto a partire dal volume lordo utilizzando opportuni coefficienti riduttivi in funzione dalla destinazione d’uso dell’edificio e dallo spessore medio delle pareti. Nella nuova normativa è possibile determinare il volume netto valutando la superficie utile netta a partire dalla superficie lorda dell’edificio utilizzando una formula dipendente dallo spessore medio della pareti. Il volume netto è possibile ricavarlo moltiplicando la superficie netta così calcolata per l’altezza netta interna. La differenza rispetto alla precedente normativa risiede nel fatto che ora è necessario conoscere anche l’altezza interna dell’edificio, mentre prima non era necessaria per valutare il volume netto. Temperatura e umidità relativa interna La temperatura interna per il calcolo del fabbisogno energetico, in funzione della destinazione d’uso dell’edificio, non è cambiata rispetto alla vecchia


Azimut normativa. È stata però eliminata la possibilità di valutare la temperatura interna per gli appartamenti confinanti non abitati continuamente (es. case per le vacanze) in accordo alla UNI EN 12831:2006 “Impianti di riscaldamento negli edifici - Metodo di calcolo del carico termico di progetto”, senza specificare quale criterio utilizzare. È stato introdotto come parametro di calcolo l’umidità relativa interna pari al 50% per tutte le categorie di edificio sia per la climatizzazione invernale che per quella estiva. Stagione di riscaldamento e raffrescamento Al fine di determinare il periodo di calcolo per la stagione di raffrescamento è stata modificata la formula che tiene conto degli apporti interni e delle dispersioni medie giornalieri. Per la stagione di riscaldamento è introdotta una formula analoga a quella per il raffrescamento specificando che è possibile usarla per una valutazione reale (tipo A3). Per una valutazione di progetto o standard la norma specifica che il periodo è comunque limitato a quello riportato nel DPR 74/2013 (es. zona climatica E dal 15 ottobre al 15 aprile) in funzione della zona climatica, facendo intendere che il periodo di calcolo potrebbe essere inferiore ai limiti riportati nella norma. Parametri di trasmissione termica Per il calcolo della trasmittanza termica di progetto, la norma afferma in maniera evidente che le proprietà termiche degli strati edilizi che costituiscono l’involucro opaco devono essere opportunamente corretti per tener conto delle condizioni in cui si opera citando la norma UNI EN ISO 10456 e la UNI 10351 (relativamente ai materiali con struttura piana omogenea e isotropa). Inoltre, nel caso di edifici esistenti e in mancanza di informazioni più precise, la norma propone di utilizzare i parametri per ottenere il valore della trasmittanza termica riportati nella UNI/TR 11552:2014 “Abaco delle strutture costituenti l’involucro opaco degli edifici – Parametri termofisici”. In questa norma sono riportati gli abachi della vecchia UNI/TS 11300-1:2008 e diversi componenti opachi ricorrenti per gli edifici esistenti divisi per posizione geografica e per anno di costruzione. Le novità per i componenti trasparenti riguardano soprattutto i valori di trasmittanza termica dei telai riportati in appendice B. Sono presenti telai in PVC con cinque e sei camere cave rispettivamente aventi trasmittanze pari a 1.2 e 1.0 W/m2K. Tali valori di trasmittanza termica molto basse sono raggiungibili anche con telai in metallo con taglio termico riportati nella stessa tabella. Ponti termici La modifica che ha fatto sicuramente più discutere è stata quella inerente i ponti termici. Con la vecchia UNI/TS 11300-1:2008 era possibile per gli edifici esistenti e in mancanza di informazioni più precise usare il metodo forfettario per tener conto della presenza dei ponti termici. Il metodo forfet-

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Normativa tario prevedeva una percentuale di maggiorazione, variabile dal 5% al 30%, da applicare alle dispersioni dell’involucro opaco verticale. Tale metodo era di facile applicazione soprattutto quando non si conosceva dettagliatamente come era costituito l’involucro in prossimità del ponte termico. Con la nuova UNI/TS 11300-1:2014 è venuta meno tale possibilità. I ponti termici degli edifici esistenti devono essere calcolati con gli stessi metodi inerenti le nuove costruzioni. In particolare si possono usare gli atlanti dei ponti termici conformi alla UNI EN ISO 14683:2008 oppure in alternativa utilizzare il metodo di calcolo analitico in conformità alla UNI EN ISO 10211. L’utilizzo del primo e del secondo metodo presuppone comunque una buona conoscenza della stratigrafia della parete e soprattutto della zona in prossimità del ponte termico. Nella norma si specifica anche che in nessun caso è possibile utilizzare i valori riportati nella UNI EN ISO 14683. Tale modifica richiede una maggiore accuratezza sulle dispersioni termiche dei ponti termici in tutti quei casi in cui non si hanno informazioni precise. L’uso di atlanti conformi o addirittura di software agli elementi finiti per il metodo analitico aumenta la complessità di calcolo in tutti quei casi dove non è assolutamente necessario. Ventilazione La ventilazione è in assoluto il settore oggetto di modifiche e rappresenta la vera novità rispetto alla normativa precedente. Considerando la definizione di “Fabbricato” data dalla norma e le relative associazioni di Fabbisogno energetico utile e primario rispettivamente al Fabbricato e all’Edificio, la norma stabilisce che è necessario prevedere due tipi di ventilazione per la valutazione degli scambi di energia termica dovuti ai ricambi d’aria negli ambienti: 1) Ventilazione di riferimento, basata sull’areazione naturale (anche in presenza di un impianto di ven tilazione meccanica) riferita al Fabbricato al fine di calcolare il fabbisogno di energia utile per il riscal damento e per il raffrescamento. 2) Ventilazione effettiva, basata sull’effettiva mo dalità di ventilazione (naturale, meccanica o ibri da) riferita all’Edificio al fine di calcolare il fab bisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale e estiva. Il metodo prevede differenti modalità di calcolo per la valutazione della portata di ventilazione “minima” necessaria per garantire le condizioni di qualità dell’aria in ambiente riferendosi (come nella precedente versione della UNI/TS 11300-1:2008) alla norma UNI 10339. La portata di ventilazione minima dipende dalla destinazione d’uso della zona termica, dalla superficie utile e dal numero degli occupanti. Per determinare la portata nelle “condizioni di riferimento” (aerazione naturale) occorre correggere la DICEMBRE 2014

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Normativa portata minima attraverso un opportuno coefficiente di riduzione in funzione della frazione di tempo in cui si attua il flusso d’aria tenendo conto anche dell’effettivo profilo di utilizzo. Per le categorie di edifici E.1 (abitazioni civili) e E.8 (attività industriali) è possibile utilizzare una forma semplificata per la determinazione della portata minima di ventilazione dipendente dal volume netto e dal numero di ricambi orari di ventilazione fissato a 0.5 m3h/m3. Considerando la versione 2014 della UNI/TS 11300-1, il numero di ricambi orari di ventilazione sembrerebbe aumentato passando da 0.3 a 0.5. In realtà la portata minima di ventilazione deve essere corretta attraverso un coefficiente di riduzione dipendente dal tipo di destinazione d’uso dell’edificio. Per le categorie E.1, abitazioni civili il coefficiente di riduzione vale 0.6 riportando il numero di ricambi orari da 0.5 a 0.3 come era prevista nella vecchia normativa. È interessante notare come il coefficiente appena descritto tiene conto anche dell’eventuale estrazione meccanica dei bagni. Per gli edifici E.8 il coefficiente di riduzione vale 0.51 che riduce il numeri di ricambi orari da 0.5 a 0.255. Nella vecchia versione della norma per tali edifici, in presenza di aerazione naturale il numero di ricambi previsto era pari a 0.3. La portata di ventilazione effettiva, utilizzata per il calcolo del fabbisogno energetico primario dell’edificio, è invece calcolata tenendo in considerazione l’effettiva modalità di ventilazione. È possibile valutare diverse casistiche: - edifici con solo ventilazione naturale: in questo caso la portata di riferimento coincide con quella effettiva; - edifici con impianto di ventilazione meccanica: in questo caso, oltre alla portata nominale inerente la ventilazione meccanica, per alcune categorie di edifici, è necessario valutare la portata d’aria aggiuntiva dovuta agli effetti del vento nel periodo di non funzionamento dell’impianto di ventilazione meccanica; - edifici con ventilazione ibrida: in questo caso si è in presenza sia di ventilazione meccanica che quella naturale ottenuta tramite sistemi automatici di aperture collaboranti con l’impianto di ventilazione meccanica; - edifici con impianto di climatizzazione che fornisce anche una ventilazione meccanica: in questo caso il calcolo della ventilazione deve essere riferito ai periodi in cui non è attivo l’impianto di climatizzazione; - edifici ventilati con la tecnica del free-cooling: in questo caso si sfrutta l’impianto di ventilazione meccanica anche per la ventilazione notturna durante il periodo di raffrescamento dell’edificio. Apporti interni Per gli edifici di categoria E.1(1) e E.1(2) è variata la formula per la determinazione della potenza termica relativa agli apporti interni. Per queste categorie,

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Azimut sia con la precedente che con la nuova versione della norma, gli apporti interni dipendono esclusivamente dalla superficie utile della zona termica di calcolo. Il cambiamento introdotto dalla nuova norma comporta un aumento degli apporti interni oltre il 40% (edifici con superficie utile meno di 50 m2) rispetto alla passata normativa.

Figura 1: Confronto degli apporti interni valutati sia con la UNI/ TS 11300:2008 (vecchia versione) e la UNI/TS 11300-1:2014 (nuova versione); la variazione in % è fatta rispetto alla vecchia versione del 2008.

In figura 1 è possibile notare le differenze tra il valore degli apporti termici (espresso in Watt) in funzione della superficie utile (in questo caso tra 30 m2 e 200 m2) valutate con le due versioni della norma. Come si può notare, con la nuova versione sia ha sempre un aumento degli apporti variabili tra il 44% (30 m2) e l’1% (150 m2); per superfici superiori a 170 m2 le variazioni sono nulle. Con questa modifica il fabbisogno di energia utile dell’edificio senza dubbio subisce una riduzione che diventa rilevante per superfici inferiori ai 100 m2. Le principali novità introdotte nella UNI/TS 11300-2:2014 sono di seguito indicate: Suddivisione dei sistemi per gli impianti La suddivisione dei sistemi per gli impianti è fatta nella medesima modalità riportata nella UNI/TS 11300-4. Gli impianti (climatizzazione invernale, produzione ACS e ventilazione) sono suddivisi in due sistemi principali: sistema di utilizzazione e sistema di generazione. Il sistema di utilizzazione comprende tutti i vari sottosistemi degli impianti tranne la generazione (emissione, regolazione, distribuzione, erogazione dell’ACS, distribuzione dell’ACS ed eventuale accumulo). Il sistema di generazione è la parte che comprende uno o più sottosistemi di generazione (generatore a combustione, pompa di calore, solare termico, cogeneratore, generatore elettrico, generatore a biomassa e teleriscaldamento). Sottosistema di emissione I rendimenti dei radiatori su parete esterna sono diminuiti di 3 punti percentuali, ma anziché riferiti ad una temperatura di 85 °C come per la vecchia versione, adesso sono riferiti ad una temperatura di 55 °C. Per temperature comprese tra 55 °C e 85 °C è necessario procedere con una interpolazione lineare.


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Normativa

In generale le modifiche introdotte non comportano grandi variazioni, in tabella 1 è possibile notare le differenze per i rendimenti di emissione dei radiatori su parete esterna con le due versioni delle norme messe a confronto. Le differenze sostanziali riguardano soprattutto i radiatori con una temperatura di mandata di 85 °C (nella nuova versione della norma c’è un aumento di 1%) e quelle per 65 °C (calo di circa 1% rispetto alla vecchia versione della norma). Tabella 1: confronto del rendimento di emissione dei radiatori su parete esterna (edifici con altezza interna minore di 4 m) tra la vecchia versione della norma UNI/TS 11300-1 (2008) con quella nuova (2014).

Temperatura di mandata dell’acqua (°C)

≤4

50 55 60 65 70 75 80 85

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2008 0.980 0.980 0.980 0.980

2014 0.980 0.980 0.977 0.973 0.970 0.967 0.963 0.950 0.960

4-10 2008 0.970 0.970 0.970 0.970

2014 0.970 0.970 0.967 0.963 0.960 0.957 0.953 0.940 0.950

2008 0.950 0.950 0.950 0.950

2014 0.950 0.950 0.947 0.943 0.940 0.937 0.933 0.920 0.930

Per gli edifici con altezza interna minore di 4 m, sono stati inseriti i “riscaldatori a infrarossi” aventi gli stessi rendimenti dei pannelli radianti annegati nel pavimento. Per gli edifici con altezza superiore ai 4 m sono presenti anche tipologie terminali non presenti nella precedente versione come radiatori, ventilconvettori e bocchette in sistemi ad aria calda. È presente un metodo per la correzione del rendimento di emissione dei pannelli radianti che confinano con un ambiente disperdente (terreno, ambiente esterno, ambiente non riscaldato o a temperatura fissata inferiore degli ambienti climatizzati). Tale correzione è molto penalizzante (30-35% in meno) qualora i pannelli radianti abbiano scarso isolamento termico o addirittura ne sono sprovvisti (per esempio nei casi di ristrutturazione di edifici con altezze interne al limite per l’installazione dei pannelli radianti). Sottosistema di regolazione I valori dei rendimenti non sono mutati, ma c’è stata una correzione formale notevole. Nella passata versione della norma i rendimenti riferiti alla modalità “solo ambiente con regolatore” erano più bassi ri-

spetto a quelli “solo zona con regolatore” (in generale una regolazione realizzata “ambiente per ambiente” è migliore rispetto ad una “regolazione di zona”). Nella versione attuale invece sono state invertite le due modalità di regolazione (i valori dell’uno sono stati attribuiti all’altro) rispristinando una incoerenza di non facile interpretazione. Sottosistemi di distribuzione La prima importante variazione è che, rispetto alla passata versione, i valori tabulati dei rendimenti di distribuzione possono essere usati anche per le valutazioni di progetto (tipo A1), per esempio le nuove costruzioni. La norma ribadisce con fermezza che i valori tabulati possono essere usati solo nel caso in cui vengono rispettate tutte le condizioni al contorno per la quale le tabelle sono state create. I valori di rendimento delle tabelle si riferiscono a nuovi livelli di isolamento delle tubazioni, descritti efficacemente rispetto alla vecchia versione tranne qualche incongruenza nei casi in l’isolamento è scarso o e assente. In linea generale, nella nuova versione è possibile trovare una casistica più ampia di sottosistemi di distribuzione, i cui valori dei rendimenti variano in maniera sensibile. È opportuno rilevare che, nel caso di impianti unifamiliari a zone in edificio condominiale, le dispersioni termiche del montante verticale (installato in genere nel vano scale) devono essere calcolate analiticamente e poi ripartite in proporzione al fabbisogno di ogni zona servita. In altre parole, in questo caso il metodo tabellare non è sufficiente poiché è necessario ricorrere al metodo analitico per considerare tutte le perdite della rete di distribuzione. Altra importante novità riguarda la correzione dei rendimenti nel caso in cui le temperature di mandata e ritorno di progetto sono diverse da quelle usate per la determinazione di tali rendimenti (80/60 °C). I fattori di correzioni sono forniti in funzione della differenza tra la temperatura di progetto del radiatore (media aritmetica tra mandata e ritorno) e la temperatura ambiente, e della temperatura media stagionale, aumentando quindi il livello di precisione rispetto alla versione del 2008. Sottosistema di generazione Il sottosistema di generazione ha subito poche variazioni. La più significativa è che rispetto alla vecchia versione, ove era possibile utilizzare il metodo tabellare, per una valutazione di progetto (tipo A1) adesso è necessario utilizzare il metodo di calcolo analitico. In linea generale, rendimenti delle tabelle non sono cambiati tranne alcuni (generatori di aria calda a gas o gasolio con bruciatore ad aria soffiata o premiscelato) che sono stati sostituiti con quelli già presenti (rendimenti convenzionali per generatori ad aria calda). È stato introdotto un metodo di calcolo per deterDICEMBRE 2014

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Normativa minare le perdite di generazione dei generatori di acqua calda alimentati da energia elettrica (caldaie elettriche), in funzione di alcuni dati dichiarati dal fabbricante (fattore di perdita) e le condizioni di utilizzo (temperatura media effettiva, temperatura dell’ambiente di installazione in condizioni di prova e la temperatura del locale di installazione del generatore elettrico). Acqua calda sanitaria Le novità introdotte per il calcolo del fabbisogno energetico utile dell’ACS sono principalmente 2: la temperatura dell’acqua fredda e la portata d’acqua richiesta. La temperatura di calcolo dell’acqua fredda con la vecchia versione della norma era ipotizzata a 15 °C (nel caso in cui non si conoscevano ulteriori dati dall’ente erogatore); adesso la stessa temperatura dipende dalla località dove è posizionato l’edificio poiché è ottenuta dalla media annuale delle temperature medie mensili dell’aria esterna (in accordo alla UNI 10349). La portata d’acqua richiesta per gli edifici residenziali era ottenuta da una formula in funzione della superficie utile della zona termica. Con la nuova versione è cambiata la formula (non più di tipo esponenziale ma con variazione lineare) considerando in maniera appropriata anche zone con superfici inferiori a 35 m2. Sono da rilevare anche modifiche nel caso di edifici non residenziali che coprono una casistica più ampia per le categorie di edifici rispetto alla versione precedente.

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dell’aria inferiore ai 13-14 °C) si ha un aumento di tali valori. Sono da riportare anche alcune modifiche ai rendimenti dei vari sottosistemi dell’impianto per la produzione di ACS. Il rendimento di erogazione passa da 0.95 (UNI/TS 11300-2:2008) a 1.00 (UNI/TS 113002:2014) perché si trascurano le perdite di massa (per erogazione di acqua) e le perdite termiche nella rete di distribuzione che si considerano comprese nel calcolo del sottosistema di distribuzione. Per le perdite di distribuzione, nel caso di impianti esistenti privi di ricircolo, è ancora possibile usare i dati tabellati per determinare il fattore di perdita ed il fattore di recupero. Rispetto alla vecchia versione è stato aggiunto il caso in cui la rete di distribuzione corrente è installata completamente nell’ambiente climatizzato. Per il rendimento di generazione sono previsti gli stessi casi della precedente versione della norma fornendo una procedura più ricca rispetto alla precedente. La novità più rilevante riguarda l’uso del metodo analitico per la maggior parte dei casi (tranne gli scaldaacqua autonomi) per la determinazione delle perdite del sottosistema di generazione. Commenti finali In conclusione le novità introdotte dalle norme UNI/ TS 11300:2014 parte 1 e 2 modificano profondamente la procedura di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici migliorando per certi versi alcune parti della vecchia versione (per esempio gli scambi per ventilazione, parametri di trasmissione termica e solare), ma rendendo difficile il calcolo in altri settori (per esempio i ponti termici, le perdite di generazione per l’impianto di ACS). La modifica che ha una forte influenza nella professione dei tecnici è senz’altro quella dell’eliminazione del metodo forfettario dei ponti termici per gli edifici esistenti. Tale eliminazione aggrava il calcolo poiché non è facile reperire informazioni precise come richiesto Figura 2: variazione del fabbisogno di energia utile per la produ- dall’attuale norma per l’utilizzo di atlanti conformi zione di ACS rispetto alla UNI/TS 11300-2:2008 (nelle parentesi o del metodo analitico. delle località è riportata la temperatura media annuale dell’aria Le modifiche invece che incidono in maniera quanesterna) titativa rispetto alla passata versione, sulla prestaIn figura 2 è riportata la variazione del fabbisogno di zione energetica dell’edificio sono due: gli apporti energia utile per la produzione di ACS rispetto alla interni e il fabbisogno energetico utile dell’ACS. Con vecchia versione del 2008. Il calcolo è stato fatto per il primo si ha senza dubbio una riduzione del fabbisuperfici comprese tra 50 e 150 m2 e solo per alcu- sogno utile per la climatizzazione invernale poiché ne località italiane. La scelta delle località è stata sono aumentati gli apporti interni, e al contrario un fatta in modo da coprire tutte le temperature medie aumento del fabbisogno energetico per la climatizannuali dell’aria esterna; si va da 10.4 °C per Aosta zazione estiva; con il secondo la modifica comporta fino a 18.6 °C per Messina. Si nota in figura come la delle riduzioni in termini energetici per gli edifici variazione rispetto alla versione del 2008 passa da situati nelle località con una temperatura media un -19.4% per Messina a un +18.3% per Aosta. In linea annuale dell’aria esterna superiore a 14 °C circa, e generale le modifiche introdotte dalla nuova UNI/TS degli aumenti nel caso contrario. 11300-2:2014 riguardo l’ACS comportano dei minori valori del fabbisogno di energia per le località in cui la temperatura media annuale dell’aria supera i 14 °C, mentre per le restanti località (temperatura media

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Finanziamenti europei

I fondi Europei per i professionisti Matteo Terzoni Quando parliamo di fondi europei occorre innanzitutto effettuare una prima grande suddivisione tra fondi a gestione diretta e indiretta. I primi sono quelli gestiti a livello di Commissione Europea, o da organismi da questa designati, i secondi quelli gestiti dagli Stati membri e, nel caso dell’Italia, prevalentemente dalle Regioni. Tra i più importanti Programmi a gestione diretta (tra parentesi abbiamo le risorse complessive in milioni di euro per i prossimi 7 anni) vi sono Horizon 2020, che finanzia soprattutto le politiche a supporto dell’innovazione e della ricerca (77.000), COSME, che riguarda le imprese e l’imprenditorialità (2.500), Erasmus Plus, il lavoro, l’istruzione, la formazione e lo sport (920), EASI, le politiche sociali (920), Europa Creativa, la cultura (1.460). Tra i fondi a gestione indiretta abbiamo i fondi strutturali (tra parentesi le risorse per la Regione Marche, sempre espresse in milioni di euro): FESR: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (338), Feasr: Fondo Europeo di Sviluppo Agricolo Regionale (538); FSE: Fondo Sociale Europeo (288); FEAMP Fondo Europeo per le Attività Marittime e la Pesca (40). Vi sono poi i Programmi di cooperazione territoriale che, pur se cofinanziati dal FESR, seguono le modalità di utilizzo dei programmi a gestione diretta. Sono multidisciplinari e riguardano specifiche aree territoriali e i Programmi in cui è compresa la Regione Marche sono (sempre espressi in milioni di euro): Interreg Europe (budget 359), Med, (224), AdriaticoIonico (118) e il transfrontaliero Italia-Croazia (230).

Tutti i fondi europei sono attuati per cicli settennali di programmazione, per cui abbiamo il periodo 2007/2013 (i cui effetti si protraggono a tutto il 2015) e il 2014/2020. Ci occuperemo ovviamente del periodo 2014/2020. Per i liberi professionisti i fondi di maggiore interesse risultano essere quelli a gestione indiretta, mentre per i Programmi a gestione diretta e la Cooperazione Territoriale Europea le tipologie di progetti e le loro modalità di presentazione risultano essere quasi sempre un ostacolo alla partecipazione a meno che non ci troviamo di fronte a studi associati fortemente strutturati e specializzati in tale tipo di progettazione. La progettazione richiede competenze specialistiche e linguistiche (tutti i progetti vanno presentati in lingua inglese) e la costruzione di partenariati internazionali. Inoltre le tematiche trattate da questi Programmi raramente sono di diretto interesse dei professionisti, così come delle imprese, riguardando soprattutto politiche di sviluppo territoriali che richiedono essenzialmente partenariati di livello istituzionale o gruppi organizzati di portatori di interesse; in tal senso potrebbero essere maggiormente coinvolte le associazioni di categoria che non i singoli professionisti o studi associati. Se nei Programmi a gestione diretta i professionisti difficilmente potranno essere partner istituzionali dei progetti, potranno invece essere beneficiari, diretti o indiretti, delle azioni che si svilupperanno con tali progetti. Si pensi ad esempio a programmi quali Erasmus Plus, dove una importante linea di attività è rappresentata da azioni di mobilità transnazionale a fini formativi e professionali che può coinDICEMBRE 2014

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Finanziamenti europei volgere anche i professionisti, o i programmi che riguardano politiche territoriali (praticamente tutti) che prevedono la realizzazione di studi, analisi e ricerche nei quali i professionisti possono dare il loro apporto specialistico quali fornitori dei servizi. Ma veniamo ai Fondi a gestione indiretta: FESR, FSE e FEASR. Anche in tale caso occorre distinguere i casi in cui i professionisti potranno essere beneficiari diretti delle azioni, da quelli in cui lo saranno indirettamente attraverso la loro consulenza specialistica a favore dei beneficiari delle azioni, siano essi imprese o pubbliche amministrazioni. In particolare per il primo aspetto, va detto che le recenti aperture della Commissione Europea a considerare i professionisti assimilati alle imprese nelle opportunità di accesso ai fondi, non hanno ancora trovato piena legittimazione nella normativa (si pensi ad esempio alla disciplina sugli aiuti di stato che ad oggi parla solamente di imprese); ciononostante vi è l’impegno della Regione Marche ad assimilare, qualora ciò sia compatibile con la natura dell’intervento, i liberi professionisti (più facile laddove siamo in presenza di studi associati) alle imprese, con una maggiore apertura rispetto a quanto avvenuto in passato. Per ciò che concerne il FESR, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il POR, Programma Operativo Regionale, della Regione Marche prevede questi Assi (tra parentesi l’allocazione percentuale delle risorse che ricordo, ammontano a complessive 338 milioni di euro): 1. Innovazione e Ricerca (34%); 2. ICT e Agenda digitale (7%); 3. Competitività PMI (20%); 4. Efficienza energetica e mobilità urbana sostenibile (20%); 5. Rischio idrogeologico, fiumi e erosione costiera (6,5%); 6. Cultura e Turismo (9,50%); 7. Assistenza tecnica (3%). Gli assi nei quali i professionisti, in quanto assimilati alle imprese, potranno trovare bandi cui partecipare quali beneficiari diretti di contributi o sovvenzioni, sono essenzialmente l’1 e il 3, mentre negli altri Assi, in particolare il 4, il 5 e il 6, trattandosi per la maggior parte di interventi che riguardano lavori pubblici, il coinvolgimenti dei professionisti sarà a supporto dei potenziali beneficiari (per la maggior parte enti locali) sia per la predisposizione dei progetti che per la loro realizzazione. Venendo al FSE – Fondo Sociale Europeo, gli Assi in cui si suddivide il POR della Regione Marche sono: 1.Occupabilità (63,5%), 2.Inclusione (18%); 3.Istruzione (11,5%), 4.Capacità Amministrativa (3,7%); 5. Assistenza Tecnica (3,3%). In riferimento a tale Programma invece, le azioni riguarderanno i professionisti essenzialmente in modo diretto, quali potenziali beneficiari degli in-

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Azimut terventi: si pensi alle attività formative, nelle quali potranno essere inseriti i professionisti e i loro collaboratori quali partecipanti, o alle cosiddette work experiences (tirocini, borse lavoro, borse di ricerca) laddove potranno essere finanziati periodi di stage formativo/professionale di giovani presso gli studi professionali, sia singoli che associati, o ancora agli interventi per la creazione di impresa, che potranno finanziare anche la nascita di studi professionali, cosi come gli incentivi per le stabilizzazioni o l’assunzione di personale presso gli studi. Va detto a tal proposito che la Regione Marche – Assessorato al lavoro e formazione – ha stipulato nel 2012 apposita convenzione con FondoProfessioni, proprio per agevolare l’attivazione di tali misure nei confronti dei professionisti. Come beneficiari indiretti degli interventi del Fondo Sociale Europeo va ricordata soprattutto la possibilità per i professionisti di apportare le loro competenze specialistiche e qualificate nel settore della formazione professionale, quali docenti nei corsi. Per ciò che concerne il FEASR, l’allocazione indicativa delle risorse del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014/2020 è la seguente: competitività delle piccole e medie imprese (36%); cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi (29%); transizione ad un’economia a basse emissioni di carbonio (8%); inclusione sociale (11%); banda larga, diversificazione e occupazione (4%); innovazione e ricerca (8%). Valgono qui analoghe considerazioni fatte in precedenza, in particolare con riferimento al FESR, circa il possibile coinvolgimento dei professionisti, ovviamente riferite ai settori di competenza del Programma (essenzialmente Agricoltura e Ambiente). Da ultimo un riferimento alla tempistica di avvio delle azioni della programmazione dei fondi europei per il ciclo 2014/2020. I principali Programmi a gestione diretta della Commissione Europea (Horizon 2020, Erasmus Plus ecc..) sono già operativi da alcuni mesi; quelli della Cooperazione territoriale Europea lo saranno tra Febbraio (Interreg Europe, Med) e Giugno 2015. Per ciò che concerne i fondi a gestione indiretta il FESR e il FSE saranno approvati dalla Commissione Europea entro Gennaio 2015 (le Marche sono nel primo gruppo di regioni italiane che avranno approvati i programmi), mentre il FEASR, pur essendo stato approvato dalla Regione a luglio 2014 come gli altri due, sconta una fase di negoziato più lunga a livello europeo per cui si ipotizza la sua approvazione, come per le altre regioni italiane, non prima di Giugno 2015.


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Edilizia

Indagine semestrale sul settore delle costruzioni I Semestre 2014 - gennaio – giugno L’Indagine semestrale sul settore delle Costruzioni è realizzata dal Centro Studi di Confindustria Marche in collaborazione con Ance Marche - Consulta Regionale Costruttori Edili e con il patrocinio di Banca Marche Spa. La presente pubblicazione contiene i risultati della rilevazione, su un campione di imprese edili marchigiane, relativa al I semestre 2014. IL QUADRO NAZIONALE Dopo la flessione del 6,9% degli investimenti in costruzioni stimata dall’Ance nel 2013, nel 2014 prosegue la riduzione con una variazione del 2,5%. Il 2014 rappresenta il settimo anno consecutivo di crisi e, dal 2008, il settore delle costruzioni avrà perduto il 31,7% degli investimenti (circa 58.800 milioni di euro) per la fine dell’anno. Secondo le stime Ance, gli investimenti in costruzioni nel 2014 si collocano su un livello particolarmente basso, e in flessione rispetto agli anni precedenti. Il calo stimato per il 2014, più contenuto di quello registrato nel 2013, è attribuibile alla proroga e al temporaneo potenziamento degli incentivi fiscali relativi agli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica (Legge di Stabilità 2014), oltreché ad alcune misure di rilancio del mercato dei mutui. La fase recessiva interessa tutti i principali comparti di attività dell’industria delle costruzioni, ad eccezione degli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo per i quali la dinamica si mantiene su livelli soddisfacenti. Questi interventi, che nel 2014 rappresentano circa il 40% del valore degli investimenti in costruzioni, sono dall’Ance previsti in crescita del 3% in termini reali rispetto al 2013. In flessione i livelli produttivi della nuova edilizia residenziale (-9,2% nel 2014) e gli investimenti privati in costruzioni non residenziali (-4,3% in quantità), a causa anche del significativo razionamento del credito per il loro finanziamento. Per gli investimenti in costruzioni non residenziali pubblici, l’Ance stima nel 2014 una flessione del 5,1% in quantità. Riguardo al patrimonio abitativo, gli investimenti presentano, negli ultimi anni, andamenti molto differenziati. Tra il 2008 ed il 2014 gli interventi di riqualificazione del patrimonio abitativo saranno aumentati del 20% in termini reali, mentre per la nuova edilizia abitativa la flessione nello stesso periodo raggiungerà il 58,1%. Nel complesso, gli investimenti in abitazioni si saranno ridotti del 21,8% in termini reali (fonte: Ance). Tale situazione si riflette pesantemente sul mercato del lavoro: secondo i dati Istat, nei primi tre mesi del 2014 il numero di occupati si è ridotto del 4,8% su base annua. Secondo le stime Ance, i posti di lavoro persi nelle costruzioni dal 2008 sono 522.000 (-25,9%), che raggiungono le

790.000 unità considerando anche i settori collegati. La contrazione del numero di occupati nelle costruzioni è accompagnata da un ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni sempre molto elevato: tra il 2008 e il 2013 le ore autorizzate nel settore delle costruzioni sono quadruplicate, passando da poco più di 40 milioni a quasi 163 milioni nello scorso anno. Nei primi sei mesi dell’anno in corso si rileva un ulteriore incremento del 4% rispetto ai già elevati livelli dello stesso periodo del 2013. I dati delle Casse Edili confermano, nei primi quattro mesi del 2014 il trend di contrazione rispetto al primo quadrimestre 2013 sia delle ore lavorate (-8,8%) sia degli operai iscritti (-10,3%) che delle imprese iscritte (-9,7%). Nel quinquennio 2009-2013 la perdita complessiva ha raggiunto il 42,8% per le ore lavorate, il 39,3% per gli operai e il 33,6% per le imprese

IL QUADRO REGIONALE Apertura di 2014 in ulteriore forte calo per le costruzioni marchigiane, con livelli di produzione in consistente rallentamento in tutti i comparti. Secondo i risultati dell'Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche su un campione di aziende associate, la produzione complessiva nel primo semestre 2014 è diminuita di circa il 6,1% in termini reali rispetto al primo semestre 2013. Il risultato rilevato, che conferma il permaDICEMBRE 2014

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4 2014 Edilizia nere di un clima congiunturale particolarmente negativo, è sostenuto dalle dichiarazioni degli operatori intervistati. Rimane bassa, infatti, la quota interessata dal miglioramento dei livelli produttivi (10% contro 12% della precedente rilevazione), mentre si mantiene su livelli molto elevati la quota di aziende interessate dalla contrazione dell'attività (83% contro 79% della precedente rilevazione). Nella tavola seguente sono riportati i tassi di variazione percentuale della produzione nei principali comparti del settore:

Ampiamente diffuse le variazioni negative tra i principali comparti. Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2014 registra un calo della produzione di circa il 3,3% rispetto al semestre gennaio-giugno 2013. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l’intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e occupazione. Scende ancora (13% contro 15% della precedente rilevazione) la quota di operatori interessata da variazioni positive della produzione, mentre si mantiene su livelli elevati la frazione di operatori con variazioni in calo (73% contro 75% della rilevazione del secondo semestre 2013). La flessione dell’edilizia abitativa riflette l’andamento molto debole della componente privata (-12,9%), che registra una flessione particolarmente significativa della componente in conto terzi (-14,5%) e cali consistenti nell’edilizia convenzionata (-8,6%) e nel conto proprio (-9,6%). Anche la componente pubblica (-3,0%) prosegue la fase di rallentamento sperimentata nell’ultimo biennio.

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Azimut Ulteriore marcata flessione dell’attività produttiva per l’edilizia non abitativa nel primo semestre del 2014 (-5,6%). Il calo, che si aggiunge al dato negativo registrato nello scorso anno, conferma il permanere di un marcato profilo di incertezza nei piani di espansione di molte imprese manifatturiere, particolarmente colpite dalla stagnazione della domanda domestica. In ulteriore forte calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari all’11,8% rispetto al primo semestre 2013. La flessione, più ampia di quella rilevata negli ultimi due semestri, riflette un peggioramento generalizzato dell’attività delle imprese impegnate nei lavori pubblici: scende ulteriormente la quota di operatori con variazioni positive dei livelli produttivi (6% contro 10% della precedente rilevazione), mentre rimane stabile la frazione di operatori con attività produttiva in calo (78% contro 78% della precedente rilevazione).

OCCUPAZIONE Il debole andamento congiunturale del settore osservato nel primo semestre si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di Confindustria Marche, l'occupazione è diminuita sia per gli operai (-3,8%), sia per gli impiegati (-3,5%). Alla flessione dei livelli occupazionali, è corrisposto un marcato calo del monte ore lavorate, sia rispetto al primo 2013 (-29,4%), sia rispetto al secondo semestre 2013 (-32,2%). Nel primo semestre 2014, le ore di CIG autorizzate hanno raggiunto 1,3 milioni registrando un aumento del 36,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. In crescita sono risultate le componenti straordinaria (+315,6%) e in deroga (+112%), mentre la componente ordinaria ha registrato una flessione del 27,6%.


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Edilizia torio. Sul fronte dell’organizzazione dei lavori, scende la quota di lavori svolti in forma diretta (61%), mentre risale la quota svolta in subappalto (32%). A livello territoriale, l’attività delle imprese resta ancora concentrata all’interno del territorio regionale, anche senza evidenti variazioni rispetto al secondo semestre 2013 (76% contro 74%).

LE OPINIONI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE Le opinioni degli operatori confermano il permanere di un clima congiunturale molto difficile. Rispetto al secondo semestre 2013, rimane trascurabile la quota di imprese che ritiene accettabile il livello della domanda, mentre rimane su valori elevati la quota di operatori che ha sperimentato condizioni di domanda debole (95%). Il permanere di un tono congiunturale debole si riflette sul mercato del lavoro, che non mostra tensioni apparenti sul fronte del rapporto tra domanda e offerta. Sale marginalmente, nel periodo gennaio-giugno 2014, la quota di imprese con difficoltà nel reperimento di manodopera (9% delle aziende intervistate contro 7% della precedente rilevazione). Seppur con differenze anche notevoli tra le imprese, nel primo semestre 2014 le condizioni del mercato del credito mostrano ancora una situazione difficile, in particolare sul fronte della disponibilità di credito. Rimane elevata, infatti, la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (94% contro 93% della rilevazione del secondo semestre 2014). Analoga tendenza per il costo del credito, che è ritenuto elevato per l’84% degli operatori (88% nella precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato e crescente dei ritardi nei tempi medi di pagamento (198 contro 178 e 141 giorni della precedenti due rilevazioni). Riguardo alle tendenze dell'attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano, per i prossimi mesi, il permanere di condizioni difficili. Resta al 3% la quota di operatori per i quali l’attività produttiva sarà in aumento e al 22% la quota che prevede attività stazionaria. In lieve diminuzione la quota di operatori che prevedono attività in calo (75% contro 77% della precedente rilevazione). La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta, dunque, fortemente condizionata dalla rapida attivazione di due fattori: la definizione delle iniziative riguardanti progetti e programmi di intervento proposti dalle imprese; la riattivazione del comparto delle opere pubbliche attraverso nuovi appalti di lavori e opere infrastrutturali per il terriDICEMBRE 2014

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Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati - Regolamento sul professionista affidatario di più di tre tirocinanti e sui corsi di formazione professionale alternativi al tirocinio (con allegato A). (Delibera del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati n. 7 del 22 luglio 2014) Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati: Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati: - Visto l'articolo 2, comma 2, della legge 7 marzo 1985, n. 75, recante "Modifi che all'ordinamento professionale dei Geometri" e s.m.i.; - Visto l'articolo 6, commi 3 e 10, del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, recante riforma degli ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, converti to, con modifi cazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148; - Visto il parere favorevole, ai sensi dell'articolo 6, commi 3 e 10, del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, espresso dal Signor Ministro della Giustizia il 19 giugno 2014 protocollo mdg.GAS .19/06/2014 .0021684.U.; Adotta il seguente regolamento: PARTE PRIMA DEL TIROCINIO DEL GEOMETRA Articolo 1 (Autorizzazione all'assunzione della funzione di professionista affidatario per più di tre tirocinanti) 1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 6, comma 3, del D.P.R. n. 137 del 7 agosto 2012, i Consigli dei Collegi territoriali dei Geometri e Geometri Laureati possono rilasciare motivata autorizzazione all'assunzione della funzione di professionista affidatario per un numero superiore a tre e fino ad un massimo di cinque tirocinanti, contemporaneamente, a favore di: - associazioni professionali, con almeno tre associati e la presenza tra questi di un iscritto all'albo professionale dei Geometri e Geometri Laureati da almeno cinque anni; - società tra professionisti, costituite a norma dell'articolo 10 della legge 12 novembre 2011, n. 183 (e conseguente decreto interministeriale n. 34/2013), con la presenza tra i soci professionisti di almeno un iscritto all'albo professionale dei Geometri e Geometri Laureati da almeno cinque anni. 2. La richiesta di autorizzazione, rivolta al Consiglio del Collegio territoriale nel cui registro dovranno iscriversi i tirocinanti, deve riportare: a) la struttura organizzativa dell'associazione e/o società (con allegato il relativo statuto); b) il programma del tirocinio, coerente con i contenuti formativi di cui all'allegato A, che assicuri lo svolgimento dello stesso in modo funzionale alla sua finalità; c) il nominativo dell'iscritto all'albo professionale designato quale professionista affidatario. 3. I criteri per il rilascio dell'autorizzazione sono: a) la struttura organizzativa dell'associazione e/o società deve essere tale da giustificare la possibilità della fruttuosa presenza contemporanea del numero di tirocinanti richiesti; b) l'attività professionale dell'associazione e/o società deve essere tale da ricoprire costantemente l'intero ambito delle attività di competenza del geometra ed in particolare quelle dell'edilizia, della topografia e dell'estimo. 4. In caso di decorso infruttuoso del termine di legge per l'adozione di un provvedimento espresso in ordine all'istanza di autorizzazione si applicano gli artt. 2 e 20 della legge n. 241/ 1990. PARTE SECONDA DEI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Articolo 2 (Presupposti generali) 1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 6, camma 9, del D.P.R. n.137 del 7 agosto 2012, la frequenza con

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profitto di uno specifico corso di formazione professionale, della durata di sei mesi, costituisce una moda lità alternativa all'espletamento del periodo complessivo obbligatorio di tirocinio, come previsto dal com ma 1 del medesimo art. 6. 2. L'iscrizione al corso di formazione professionale è consentita a tutti gli iscritti nel registro dei tirocinanti di qualsiasi Collegio territoriale, compresi coloro che abbiano precedentemente optato per il tirocinio di Geometra, senza tuttavia completarne il percorso. L'iscrizione al registro suddetto è condizione necessa ria per la frequenza al corso. 3. Il Ministro della Giustizia dichiara la data a decorrere dalla quale la disposizione di cui al comma 1 è applicabile al tirocinio, previa verifica, su indicazione del CNGeGL, dell'idoneità dei corsi organizzati sul territorio nazionale a norma dell'articolo 3 del presente regolamento. Articolo 3 (Istituzione dei corsi) 1. I corsi di formazione professionale possono essere organizzati dai Collegi territoriali dei Geometri e Geometri Laureati, e possono essere strutturati su livello regionale o interregionale, previo accordo spe cifico tra i Consigli dei Collegi territoriali interessati. 2. I corsi possono essere organizzati — a livello territoriale, regionale o interregionale - anche da associazio ni e da altri soggetti, autorizzati dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL). Il CNGeGL delibera sulla domanda di autorizzazione di cui al presente comma. 3. La domanda di autorizzazione, con la relativa proposta di delibera motivata del CNGeGL, viene immedia tamente trasmessa al Ministro della Giustizia per l'emissione del parere vincolante dandone comunica zione ai richiedenti. Sulla base del parere vincolante rilasciato dal Ministro, il CNGeGL autorizza o rigetta la richiesta, con delibera motivata. L'elenco delle istanze accolte viene pubblicato sul sito internet del CNGeGL. Articolo 4 (Durata, contenuti formativi e requisiti didattici) 1. I contenuti formativi essenziali di ogni corso di formazione professionale, che non può superare i 40 corsisti, sono indicati nell'allegato A. Essi comportano un carico didattico di almeno 308 ore, di cui almeno 100 ore consistenti in attività tecnico-pratiche, per un periodo complessivo di 6 mesi, anche non conse cutivi, suddivisi in due trimestri con portata e impegno formativo equivalente. 2. Le lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, finalizzate al conseguimento delle capacità necessarie per l'esercizio e la gestione organizzativa della Professione, da svolgersi preferibilmente presso le sedi degli Istituti tecnici o dei Collegi territoriali, hanno inizio non oltre il 31 gennaio e devono concludersi con la verifica finale di profitto entro il successivo 30 settembre. 3. Il mancato superamento della verifica finale di profitto consente la prosecuzione, fino al completamento del periodo previsto, del tirocinio professionale presso un professionista affidatario, se non già indicato nel registro dei tirocinanti, da individuare entro 30 giorni dalla data di fine corso. Articolo 5 (Docenti e Commissione verificatrice) 1. Entro il mese di dicembre di ogni anno i Consigli dei Collegi territoriali designano, scegliendoli preferibil mente tra i professionisti aderenti ad associazioni di categoria riconosciute dal CNGeGL, i docenti esperti per materia di insegnamento, nonché il coordinatore del corso, chiamato a sovrintendere il rispetto del calendario e la frequenza delle lezioni. Entro il medesimo termine i Consigli dei Collegi stabiliscono al tresì il calendario delle lezioni teoriche e delle esercitazioni pratiche. Tali dati vengono pubblicati sui siti internet dei Collegi e comunicati al CNGeGL tempestivamente. 2. Entro il 31 marzo di ogni anno i Consigli dei Collegi territoriali nominano una Commissione di due membri, composta da un professionista geometra e da un docente universitario, e presieduta da quest'ultimo, cui è affidata la verifica di profitto intermedia e finale, ai sensi dell'articolo seguente. Articolo 6 (Verifica intermedia e finale di profitto) 1. Alla fine del 1° trimestre è effettuata una verifica intermedia di profitto. Il passaggio dal primo al secondo trimestre del corso è subordinato al giudizio favorevole della Commis sione di cui all'articolo precedente, espresso sulla base della valutazione complessiva dell'esito della stessa verifica, sulle diverse attività didattiche e sulla frequenza. 2. La verifica intermedia consiste anche nella discussione di casi pratici comunque concernenti le materie che siano state trattate durante il primo trimestre del corso. 3. Alle verifiche di profitto sono ammessi i corsisti che abbiano frequentato almeno il 90% delle lezioni teo riche e il 90% delle esercitazioni pratiche. 4. Il Collegio, l'associazione o altro soggetto organizzatore del corso di formazione, a norma dell'articolo 3, comunicano senza indugio al Consiglio del Collegio territoriale nel cui registro dei tirocinanti i corsisti risultano iscritti, i nominativi di coloro che abbiano superato la verifica finale di profitto.

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Articolo 7 (Certificazione) 1. A seguito del superamento del corso di formazione professionale, il Consiglio del Collegio territoriale, nel cui registro dei tirocinanti il soggetto è iscritto, rilascia apposito certificato di compimento con esito positivo del tirocinio, quale titolo per l'ammissione all'esame di Stato. 2. Il certificato di cui al comma 1 perde efficacia decorsi cinque anni senza che segua il superamento dell'e same di Stato. 3. Quando il certificato perde efficacia, il Consiglio del Collegio territoriale provvede alla cancellazione del soggetto dal registro dei tirocinanti. Allegato A CONTENUTI FORMATIVI ESSENZIALI PER I CORSI DI FORMAZIONE ALTERNATIVI AL TIROCINIO (Regolamento - Delibera del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati n. 7 del 22 luglio 2014) Modulo A ore 144 compresa verifica finale Progettazione edilizia - Direzione lavori Tutela ambientale - sicurezza sui luoghi di lavoro Durata minima docenze 1) Norme urbanistiche ed edilizie e norme tecniche per le costruzioni. Possibilità di erogazione e-learning Ore 4 2) Elementi di ergonomia. Redazione di progetto edilizio di fabbricati di civile abitazione, con fruibilità ampliata ed ecocompati bilità, a due piani fuori terra in muratura e muratura armata. Calcolo delle strutture orizzontali e verticali anche con utilizzo di cemento armato. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 3) Prova pratica di progetto edilizio di fabbricati di civile abitazione muratura con elementi in c.a. Ore 8 Esame collettivo della prova svolta con attribuzione di valutazione.

Ore 4

4) Redazione di progetto di fabbricato ad uso artigianale o terziario in muratura, muratura armata. Utilizzo di strutture prefabbricate in c.a. o metallo. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 5) Prova pratica di progetto edilizio di fabbricato ad uso artigianale o terziario anche con utilizzo di strutture prefabbricate in c.a. o metallo. Ore 8 Esame collettivo della prova pratica con attribuzione di valutazione

Ore 4

6) Redazione di progetto manutenzione ordinaria e straordinaria di unità immobiliari e di edifici esistenti. Ristrutturazione, risanamento conservativo ed adeguamento sismico. Allegati al progetto. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 7) Prova Pratica di progetto di adeguamento energetico e sismico di un edificio di abitazione con almeno due piani fuori terra. Stesura della relazione tecnica e degli allegati. Ore 8 Esame collettivo della prova pratica svolta con attribuzione di valutazione.

Ore 4

8) Certificazione energetica degli edifici di nuova costruzione caratteristiche degli impianti tecnologici e dei materiali costituenti l'involucro. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 9) Prova pratica di certificazione energetica di un edificio di civile abitazione.

Ore 4

Esame collettivo della prova pratica con assegnazione di valutazione.

Ore 4

10) Procedure amministrative e burocratiche per l'ottenimento dei titoli autorizzativi (permesso di costrui re — DIA— SCIA). Valutazione dell'impatto ambientale. Relazione paesaggistica— Relazione delle strutture di calcolo. Come presentare un progetto. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8

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11) Il computo metrico ed estimativo delle opere da eseguire: procedure e scelta dei materiali da utiliz zare. Procedure per l'appalto delle opere. Stesura del capitolato di appalto. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 12) Prova pratica di redazione di un computo metrico estimativo di fabbricati di civile abitazione a due piani fuori terra con due unità immobiliari. Ore 4 Esame collettivo della prova pratica con attribuzione di valutazione.

Ore 4

13) Norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento ai cantieri edili. Valutazione dei rischi connessi ad ogni singola lavorazione. Redazione del Piano di sicurezza. Responsabilità e compiti del coordinatore in fase di progettazione ed esecuzione. Procedure burocratiche obbligatorie. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 14) Impianto del cantiere edile, accettazione dei materiali e loro prove di corrispondenza con le norme di capitolato. Organizzazione delle fasi di lavorazione e direzione dei lavori. Accertamento del rispetto delle norme di sicurezza. Responsabilità del direttore lavori. Procedure amministrative e burocratiche. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 Visita ad un cantiere edile in fase di esecuzione delle opere di scavo e di realizzazione delle fondazioni. Ore 4 Visita ad un cantiere edile in fase di esecuzione delle opere in elevazione in muratura e c.a.

Ore 4

Visita ad un cantiere edile in fase di esecuzione delle opere di finitura.

Ore 4

15) La contabilità delle opere eseguite per committenti privati e per la pubblica amministrazione. Procedure amministrative e burocratiche per la fine dei lavori. Richiesta di certificati di conformità dei materiali e degli impianti. Collaudo delle opere e delle strutture - Relazione di fine lavori. Richiesta del certificato di agibilità. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 16) Colloquio intermedio di verifica di apprendimento alla presenza del Direttore del Corso e della Commissione esaminatrice svolto anche per sezioni funzionali (8 candidati). Ore 4 Modulo B ore 164 compresa verifica finale Attività topografiche - Geomatica Aggiornamenti degli archivi e della cartografia catastale. Attività peritale di valutazioni immobiliari Consulenza tecnica - Mediazione e conciliazione Successioni e divisioni patrimoniali Amministrazione di beni e di patrimoni immobiliari Durata minima docenze 17) Rilevazioni planoaltimetriche di aree con strumentazione tradizionale, determinazione di distanze e dati angolari. Calcolo e restituzione grafica con produzione di cartografia relativa. Metodi di rilievo. Calcolo delle coordinate. Caratteristiche degli strumenti di rilievo. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 Prova pratica di rilievo di un'area a forma irregolare con presenza di un fabbricato previa determinazione dei confini. Ore 8 Calcolo e restituzione grafica di quanto rilevato. Calcolo della superficie. Planimetrie, curve di livello e profili longitudinali. Esame collettivo del prodotto cartografico del rilievo e del calcolo. Ore 6 DICEMBRE 2014

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18) Determinazione di confini di area di proprietà pubblica e/o privata. Procedure, ricerca dei dati cartografici e degli elementi probatori e di diritto delle titolarità. Apposizione di termini, verbali di accordi con le proprietà confinanti. Determinazione delle coordinate dei punti. Servitù, usi civici e diritti reali. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 Prova pratica in campagna, riconfinazione e stesura di relazione.

Ore 8

19) Sistemi di riferimento. Strumentazioni e procedure per il rilievo satellitare. Determinazione delle coordinate secondo le caratteristiche delle strumentazioni utilizzate. Caratteristiche delle stazioni e delle apparecchiature. Ore 8 Prova pratica di rilievo di un'area effettuata con strumentazione GNSS.

Ore 8

Trasformazione delle coordinate con esame collettivo dei risultati numerici conseguenti alle dovute verifiche e redazione dei relativi grafici. Ore 4 20) Elementi di diritto. Il Codice civile. La proprietà. I contratti. I diritti reali e diritti di godimento. Le servitù. Gli usi civici. Distacchi e distanze. I regolamenti edilizi. Le norme igienico sanitarie. Le barriere architettoniche. Possibilità di erogazione e-learning

Ore 8

Prova pratica di redazione di un preliminare di acquisto/vendita di una unità immobiliare urbana. Ore 4 21) Archivi e cartografia catastale. Catasto terreni - catasto urbano. L'aggiornamento e la variazione dei dati catastali. Regole e procedure. Il frazionamento, il tipo mappale ed il tipo particellare. Lo standard Pregeo. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 Prova pratica in campagna, frazionamento di aree con dividenti interessanti una o più particelle o per tipo mappale. Utilizzo di strumentazione tradizionale e/o di ricevitori GNSS. Ore 8 Tipologia per approvazione automatica, casi particolari e trasmissione telematica. Esame congiunto dei risultati della rilevazione in campagna.

Ore 6

22) Catasto edilizio urbano. Sezioni censuarie e unità tipo. Categorie catastali (residenziali, ordinarie e speciali). Titoli di proprietà. Diritti reali di godimento. Concetto di unità immobiliare. La denuncia di nuovo fabbricato con suddivisione delle unità, beni comuni censibili e non censibili. La procedura Docfa. La variazione di consistenza ed il frazionamento di unità. Regole e procedure da seguire, la notifica degli atti catastali e termini di impugnazione. Il rilievo dell'unità immobiliare, la restituzione e la stesura della planimetria catastale. Classificazione e determinazione della rendita. Inoltro telematico del Docfa Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 Prova pratica di rilievo di unità abitativa con redazione della planimetria catastale e compilazione Docfa e determinazione della rendita. Simulazione di inoltro telematico. Ore 6

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23) Il mercato immobiliare. Il processo di segmentazione. Standard nazionali ed internazionali di valutazione. I procedimenti di stima (confronto di mercato, dei costi, finanziario). Il rapporto di valutazione.

Ore 8

Prova pratica di redazione di un rapporto di valutazione con il metodo del confronto di mercato di un immobile in garanzia delle esposizioni creditizie. Ore 8 Prova pratica di redazione di una valutazione di un immobile speciale compreso in un mercato limitato. Ore 4 Prova pratica di redazione di una valutazione di un immobile mediante il criterio finanziario (capitalizzazione diretta). Ore 4 24) Denuncia di successione. Individuazione e descrizione dell'asse ereditario e sua valutazione ai fini della divisione tra eredi. Progetto di divisione di beni urbani e di terreni tra più eredi. Determinazione delle quote di spettanze e degli eventuali conguagli. Esempio pratico di denuncia di successione e di progetto divisionale. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 25) L'attività peritale. Ruolo, compiti e responsabilità del geometra (CTU, ausiliario,consulente di parte, perito) nel processo civile (cognizione, cautelativo, esecutivo) e penale. La relazione peritale. Ruolo compiti e responsabilità dell'arbitro. Il lodo arbitrale. La perizia contrattuale. Mediazione delegata, profili generali, compiti e attività del mediatore. Casi di studio. Possibilità di erogazione e-learning Ore 8 26) Amministrazione di beni immobili. Amministrazione di proprietà e di condominio. Ripartizione spese e tabelle millesimali. Parti comuni, parti comuni in uso esclusivo, parti condominiali, impianti comuni. Il regolamento di condominio. L'assemblea di condominio, il bilancio annuale preventivo e consuntivo. Redazione del verbale di assemblea. L'amministratore: rappresentanze, attribuzioni, responsabilità ed obblighi. Possibilità di erogazione e-learning

Ore 8

27) Regole per l'iscrizione all'Albo. Il regolamento professionale. Regole deontologiche e di comportamento. Norme sul tirocinio e sulla formazione permanente. I consigli di disciplina. Le sanzioni disciplinari. L'organizzazione e la gestione del Collegio Territoriale. Il Consiglio Nazionale: compiti e regole. Regole ed obblighi fiscali e previdenziali. Standard di qualità delle prestazioni. Rapporti con il committente. Lettera d' incarico. Possibilità di erogazione e-learning

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28) Colloquio finale di verifica di quanto appreso alla presenza del Direttore del Corso e della Commissione esaminatrice, svolto anche per sessioni funzionali singolarmente (8 candidati). Assegnazione della valutazione complessiva. Ore 4

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Condominio

Azimut

Decreto Legge N. 140 del 13.08.2014 del Ministero di Grazia e Giustizia pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24.09.2014 Luigi Morra Lo scorso 24 settembre 2014 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il “Decreto Formazione” n. 140 del 13.08.2014 che regolamenta l'attività di formazione "base" e di "aggiornamento" in capo all'Amministratore professionista, prevista come noto, nell'ambito della recente riforma dell'Istituto del Condominio negli edifici al nuovo articolo 71 bis del codice civile. Dall’esamina fatta dal Centro Studi A.L.A.C. Marche possiamo affermare che quanto previsto in termini di requisiti qualitativi e quantitativi è, da anni, alla base dei nostri eventi formativi. Adesso un po’ più di chiarezza è stata fatta sulla questione della formazione e dell’aggiornamento professionale per gli Amministratori di Condominio. Il Decreto 140, emanato dal Ministero di Grazia e Giustizia, ha come finalità la regolamentazione della formazione e dell’aggiornamento professionale affinché siano migliorate le competenze tecniche, scientifiche e giuridiche degli Amministratori Condominiali. Promuovendo inoltre, con l’aggiornamento professionale, il mantenimento delle competenze professionali da parte degli Amministratori di Condominio in ragione dell’evoluzione normativa, giurisprudenziale, scientifica e dell’innovazione tecnologica, accrescendo così l’individualità professionale di ognuno, presupposto indispensabile per l’esercizio della professione. All’interno del Decreto, all’art. 3 vengono individuati anche i requisiti dei docenti formatori che devono rispettare criteri di onorabilità e professionalità. Tutto questo alla luce di una miglior tutela per coloro che intraprenderanno la professione di Amministratore

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Condominiale; All’art. 4 il Decreto stabilisce che sia individuata una figura di “responsabile scientifico” per i corsi e gli aggiornamenti; All’art. 5 il Decreto stabilisce lo svolgimento dei contenuti e delle attività di formazione e di aggiornamento, individuando un minimo di 72 ore per i corsi di formazione e di 15 ore per gli aggiornamenti professionali; Il citato Decreto risulta scritto con l’intento di alzare la qualità professionale dell’amministratore di Condominio e dare una regolamentazione al confuso e caotico mondo della formazione in questo ambito. Una formazione spesso rilegata solo al mero business e molto poco alla qualità formativa. Concludendo, l’avvento della nuova Riforma dell’istituto del Condominio entrata in vigore il 13/06/2013 e il Decreto n. 140 del Ministero della Giustizia, unitamente all’art. 71 bis del c.c., è iniziata una nuova era per la specializzazione professionale degli Amministratori di Condominio. Per questo l’A.L.A.C. Marche propone una formazione e un’associazione dedita solo al merito e non alla commercializzazione di servizi. Il merito oggi è l’unica via d’uscita da questo inferno di società. Pertanto chiunque voglia ricevere informazioni per la formazione e per la gestione del proprio condominio contatti la segreteria o al cell 324.5423900, oppure all’e-mail segreteria@alac.marche.it


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