Azimut n.3, 2012

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FORMAZIONE

Conosciamo gli istituti per Geometri della provincia di Ancona

EDILIZIA

Il Terremoto: realtà o fatalità 2^ parte

NORMATIVA Ristrutturazioni Edilizie e Riqualificazione Energetica: le novità sulle Detrazioni



Azimut

PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE Reg. Trib. Ancona 8 Luglio 1975 Comitato di Redazione PressCom-Comunicazione Integrata Piazza Ciabotti, 8 - 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.215278 - Fax 0731.213352 info@presscom.it DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Bartolucci COORDINAMENTO EDITORIALE Davide Amicucci d.amicucci@presscom.it REDAZIONE PressCom srl Riccardo Collamati Diego Sbaffi Roberto Ceccarelli Tonino Ortolani HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Massimiliano Giorgi, Piercarlo Banci, Stefano Sandroni, Emanuele Anselmi, Luigi Morra CONSULENTI PER LA COMUNICAZIONE Gianni Moreschi (g.moreschi@presscom.it) IMPAGINAZIONE Studio FLORIO - Via Aldo Moro, 38 62010 Sambucheto di Montecassiano (MC) STAMPA Industria Grafica Bieffe srl Via M. Guzzini - 62019 Recanati (MC) www.bieffesrl.com - info@bieffesrl.com CREDITI FOTOGRAFICI Archivio AZIMUT PUBBLICITÁ CONCESSIONARIA AZIMUT PressCom - Piazza Ciabotti, 8 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.215278 - Fax 0731.213352 Emanuele Anselmi e.anselmi@presscom.it Azimut viene inviato gratuitamente agli iscritti agli Albi Professionali del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona, agli uffici decentrati del Genio Civile, agli uffici tecnici dei Comuni e delle Province, a tutti gli enti pubblici e a tutti coloro che hanno rapporti con la categoria. La collaborazione è aperta a tutti i singoli professionisti e agli organi rappresentativi di categoria. Manoscritti, dattiloscritti, elaborati, disegni, fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Ogni autore risponde direttamente delle proprie affermazioni che non impegnano nè la redazione nè il Collegio. Gli scritti possono essere pubblicati anche siglati o anonimi, per desiderio degli autori i cui nomi restano comunque reperibili presso la redazione.

Inserzionisti: a Alseo...................................... 2 di Cop. MA.PA. Cannelloni................. Pag. 2 Pavoni Rossano..................... Pag. 8 Microsoftware........................ Pag. 11 a Subissati................................ 3 di Cop. a Sicap...................................... 4 di Cop.

Azimut

Periodico regionale a cura del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona Corso Garibaldi 91/a - 60123 Ancona (AN) info@geometrian.it - www.geometrian.it Anno XXXVI - N. 3/2012 Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 Comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Ancona

Sommario

2 Editoriale 3 Formazione

Conosciamo gli istituti per Geometri della provincia di Ancona

9 Fiere Cersaie: l'edizione 2012 conferma

l'internazionalità della manifestazione

12 Normativa

Annotazione negli atti catastali delle sentenze tributarie

14 Edilizia

Il Terremoto: realtà o fatalità (2^ parte)

18 Edilizia

Indagine semestrale sul settore delle Costruzioni

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Normativa

Ristrutturazioni Edilizie e Riqualificazione Energetica: le novità sulle Detrazioni

24 Condominio

Approvazione a maggioranza della modifica delle tabelle millesimali SETTEMBRE 2012

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Azimut Editoriale

Editoriale In questo numero di Azimut abbiamo voluto dare voce agli Istituti per Geometri della provincia di Ancona: Ancona, Fabriano, Jesi, Osimo e Senigallia. 5 scuole che formano i professionisti del domani. Continua l'articolo sulle tamponature dell'Ing. Piercarlo Banci che nella sua premessa lancia la proposta di allargare la discussione su queste tematiche a tutti i lettori di Azimut. Dallo scorso marzo il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati ha una pagina facebook www.facebook.com/Collegiogeometriancona che vi invitiamo a visitare e cliccare mi piace. Crediamo che questa pagina sia proprio il luogo ideale per aprire una discussione sulla tematica proposta o su qualsiasi altro argomento che può interessare la categoria e il mondo dell'edilizia. Azimut ospita poi un intervento del Dott. Geom. Stefano Sandroni sulle detrazioni del 55% e la consueta analisi semestrale sulle costruzioni curata da Ance Marche. Completano la rivista il testo della circolare dell'Agenzia del Territorio sull'annotazione negli atti catastali delle sentenze tributarie e la rubrica Condominio. Buona lettura

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Formazione

Conosciamo gli istituti per Geometri della provincia di Ancona Massimiliano Giorgi

Istituto d'Istruzione Superiore “Vanvitelli Angelini - Stracca” – Ancona Il Vanvitelli–Stracca – Angelini di Ancona è un caso unico nella provincia, segnando quest'anno una crescita nel numero di iscritti: addirittura 52 nel primo anno, che fa sì che si abbiano due classi prime. Non nega la soddisfazione Paola GuiProf. Paola Guidi, Dirigente Scolastico di, dirigente dell'istituto dorico, e non nasconde che non è stato il frutto di un colpo di fortuna: un'attenta politica di collaborazioni e promozione della “professione del geometra” nelle scuole medie e qualche investimento che ha dato un vero valore aggiunto. Il pezzo forte è il laboratorio “Prove & Materiali”, un percorso laboratoriale completo, realizzato appena 12mila euro utilizzando i fondi dell'investimento annuale e con i proventi della ristorazione interna. “Il nostro laboratorio è costituito da una serie di macchinari e attrezzature che consentono la preparazione di miscele di calcestruzzi, il confezionamento dei provini, la successiva maturazione e infine lo schiacciamento degli stessi”, spiega la professoressa Guidi: “Così è possibile verificare l’influenza del diverso dosaggio dei componenti, delle metodologie di confezionamento del calcestruzzo, della granulometria degli inerti e della maturazione in condizioni diverse di temperatura e umidità, nella resistenza finale del calcestruzzo”. Pezzo forte del laboratorio è la pressa per le prove di compressione dei provini di calcestruzzo, costituita da una macchina automatica con forza fino a 2000 kN, per lo schiacciamento di provini cubici o cilindrici. Il ciclo di prova è totalmente automatico

e un display grafico touch screen visualizza in tempo reale il diagramma carico/tempo e il gradiente di carico, con memorizzazione fino a 100.000 dati di prova, oppure, tramite l’interfacciamento ad un Pc. C'è una betoniera a bicchiere rovesciabile per la preparazione degli impasti di prova, mentre abbiamo delle cubiere in plastica con coperchio per la realizzazione dei provini, che possono maturare in vasca di stagionatura da 650 litri. La granulometria degli aggregati viene testata tramite l’analisi effettuata con 10 setacci ISO DN 200, associati al tavolo vibrante da 60 x 40 cm. munito di temporizzatore e alla bilancia digitale con portata 15.000 g., risoluzione 0.2g., predisposta per taratura idrostatica. Completano le dotazione un cono di Abrams con bacinella in lamiera, pestello, righello e sessola, per la prova di abbassamento al cono secondo la UNI EN 12350-2 (SLUMP TEST), per la determinazione della lavorabilità del calcestruzzo fresco. Al laboratorio Prove e Materiali si aggiungono i laboratori tecnici standard Cad, informatica e di lingue. Vale la pena di sottolineare i progetti come “Abitare lo spazio”, realizzato in collaborazione con Ikea e Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della Provincia di Ancona, rivolto a ragazzi di 2° e 3° media, dove gli studenti si cimentano in un progetto di arredamento attraverso lo specifico software Ikea. Si ha così la duplice funzione, sia formativa, sia di promozione nelle scuole medie inferiori della professione del progettista. Gli stage di formazione e tirocinio del 4° anno sono realizzati in collaborazione con i comuni di Ancona e Falconara, la Politecnica delle Marche, l'Asur, l'Erap, il Provveditorato e ovviamente gli studi professionali.

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Formazione

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Istituto per Geometri Morea Vivarelli – Fabriano L'Istituto Morea Vivarelli di Fabriano vanta un programma di orientamento che comincia già dal terzo anno. Come spiega Fabio Anderlini, docente di topografia e referente dell'area tecnica del corso geometri, nel terzo anno di corso si inizia con il Prof. Fabio Anderlini, referente area tecnica progetto “Educare corso Geometri, docente Topografia alla legalità”, un corso di orientamento in collaborazione con studi legali volto ad orientare lo studente su tutti gli aspetti normativi e di tutela delle regole. “Al quarto anno – spiega Anderlini – ci sono 21 giorni di interazione scuola/lavoro: gli alunni vengono indirizzati a collaborare con aziende, studi tecnici ed enti pubblici territoriali, esperienza che possono prolungare al termine dell'anno. Ci sono poi corsi di orientamento con incontri con le Università del territorio, in tutti gli indirizzi di studio e, a partire dall'anno scolastico 2011/2012 abbiamo dato il via ad un progetto in collaborazione con l'Associazione degli industriali di Ancona e Pesaro e il Libero Istituto Universitario “Carlo Cattaneo” (sorto in provincia di Varese per iniziativa della locale Confindustria), con l'obbiettivo della didattica laboratoriale, secondo il principio dell'imparare facendo. Con questo progetto è stato realizzato un dizionario enciclopedico sulle resine, che riporta più di 700 prodotti di 14 aziende”. Pur non essendo stata calcolata con esattezza, Ander-

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lini riporta un calo della redeption occupazionale a seguito del diploma: “Prima della crisi del settore – dice Anderlini – circa l'80% dei nostri diplomati trovava un lavoro nell'ambito edile entro un anno dal diploma, al netto di quel 20-25% che sceglievano di proseguire il percorso con l'università. Percentuale, questa, che comunque mediamente si mantiene ancora oggi”. Per i progetti futuri, Anderlini riporta che c'è allo studio una collaborazione con il Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati di Ancona: “Una serie di incontri con i professionisti nel campo della certificazione energetica. Con le associazioni ambientalistiche è invece in preparazione una serie di progetti relativi alla programmazione ambientale, al catasto, ai materiali in bioarchitettura e alla sicurezza. Con questi progetti si punta a dare un nuovo impulso alla professione di geometra e nuovi sbocchi professionali al neodiplomato”. Da ultimo, un progetto che Anderlini definisce “quasi spontaneo”, data l'ubicazione del Morea Vivarelli: “Considerata la tradizione dell'industria cartaria del fabrianese, col Comune di Fabriano infatti stiamo avviando un progetto di riqualificazione di alcuni tratti del lungofiume, da cui dovrebbe nascere il Parco fluviale del Giano”.


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Formazione

ITCG “Pietro Cuppari” - Jesi Il “Cuppari” di Jesi è un pezzo di storia della città stessa. Attraverso le sue evoluzioni, ha da poco compiuto i 150 anni, fondato appena un anno prima Prof. Giovanna Rinaldini - Preside dell'Unità d'Italia, nel 1860, come Regio Istituto Tecnico Agrario. Dal 1862 divenne un Istituto Tecnico con sezione Amministrativo-Commerciale (con due soli studenti!), che nel 1911 verrà rifondata come "Ragioneria". Il corso viene sdoppiato nel 1876 in quelli di Agronomia e Agrimensura, dal quale deriverà il corso "Geometri". Nell'ottobre del 1933 la scuola assume il nome di Regio Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Pietro Cuppari". “I corsi del nostro istituto – spiega Giovanna Rinaldini, preside del “Cuppari” - così come sono organizzati dai nuovi ordinamenti, sono più propedeutici alla professione, sia per i metodi, sempre più operativi, sia per il collegamento diretto col mondo del lavoro, sempre più sistematico, un approccio tradizionale del Cuppari”. Infatti, spiega la preside, “come in tutti gli istituto per geometri, al 4° anno c'è una forte alternanza scuola/lavoro: una settimana di stage in studi tecnici o aziende e altre due settimane a febbraio. C'è un'ottima risposta da parte dei ragazzi, che spesso proseguono la collaborazione anche durante l'estate o al 5° anno. È una verifica sul campo di ciò che stu-

diano, guidati da tutor aziendali. È un impegno del tutto volontario, ma vanno quasi tutti, data l'importanza di queste esperienze”. Dal prossimo anno al Cuppari di Jesi sarà operativo un comitato tecnico-scientifico, costituito da rappresentanti della scuola (3 docenti, il preside e il presidente del consiglio d'istituto), uno dall'Università di Macerata, 3 da Collegio dei Geometri, Gruppo Loccioni e ConfArtigianato). Circa il 50% degli allievi proseguono poi col percorso universitario, “com'è ovvio, principalmente nei corsi di Ingegneria o Architettura”, spiega la preside, “ma le iscrizioni, anche da noi, non aumentano negli ultimi anni. Questo perché è difficile far capire tutti i filoni di applicazione del nostro diploma: materie come la sicurezza, il risparmio energetico, le costruzioni compatibili, il restauro sono un'offerta formativa che rendono il diploma versatile, con applicazioni e potenzialità poliedriche. Potenzialità che, però, bisognerebbe comunicare e far comprendere già a partire dagli alunni delle scuole medie”.

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Istituto d'istruzione superiore “Corridoni - Campana” - Osimo Due sezioni che si mantengono stabili nel numero di iscritti per il CorridoniCampana di Osimo,“La popolazione scolastica – rileva la Fiorini – oggi si orienta molPaola Fiorini - Dirigente scolastico to verso i licei e di conseguenza le iscrizioni agli istituti tecnici ne risentono a livello nazionale. In tempi di forte disoccupazione, il diploma tecnico, come quello del geometra, è sicuramente più spendibile sul mercato del lavoro. L'indirizzo per geometri può offrire sicuramente molto. E i genitori spingono i figli verso i licei leggeri, un processo in atto ormai da più di vent'an-

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ni, un'onda lunga che non sappiamo ancora quanto perdurerà e che ha portato al ridimensionamento anche di istituti storici, che hanno chiuso diverse sezioni. Sono in ripresa gli ITIS, ma gli istituti tecnici in genere soffrono per le iscrizioni, nonostante ci sia una grande mancanza di tecnici”. L'impostazione didattica del Corridoni-Campana punta molto sul connubio scuola/lavoro, con molti liberi professionisti che si dedicano all'insegnamento nell'istituto osimano, preparando i ragazzi ad affrontare la professione, sia sotto il profilo degli esami, sia nella pratica presso gli studi. L'attività di orientamento viene svolta nelle scuole medie inferiori in collaborazione col Collegio dei Geometri, con lo scopo di far comprendere da subito l'importanza della figura del progettista: “Sul nostro territorio, e non solo, c'è molto bisogno di geometri, anche in una prospettiva universitaria, architettura o ingegneria – spiega la Dirigente Fiorini.


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Formazione

ITCG “Enzo Ferruccio Corinaldesi” – Senigallia Fondato nel 1945, l'Istituto "Enzo Ferruccio Corinaldesi" fin da subito ha rivolto una particolare attenzione ai bisogni del territorio di Senigallia. Negli anni Prof. Daniele Sordoni - Dirigente Scolastico successivi vedell'ITCG "Enzo Ferruccio Corinaldesi" niva istituito un Istituto Tecnico libero per i geometri, poi una scuola parificata e infine, nel 1953, dopo essere stato sezione staccata dell'Istituto "Cuppari" di Jesi, veniva riconosciuta l'autonomia amministrativa dell'Istituto Tecnico per Geometri di Senigallia. Nel 1958, il corso commerciale, nato come sezione staccata dell'Istituto Tecnico "Stracca" di Ancona, viene unificato al corso per geometri. Oggi conta circa 300 iscritti al corso geometri, che però, riporta il Dirigente Scolastico, “per la prima volta registra una lieve flessione, a fronte di un aumento degli iscritti al corso di ragioneria, questo”, continua ancora Sordoni, “è conseguenza sia della crisi del settore edile (le iscrizioni al corso geometri sono sempre state influenzate dall'andamento del mercato dell'edilizia) che del mutato ordinamento degli istituti tecnici”. In controtendenza, nell' Istituto, l’andamento dei corsi serali: il progetto Sirio, che in altre situazioni, sembra destinato a sparire, qui mantiene ancora, ben vivo, il triennio finale sia per i Ragionieri che per i Geometri. Per quel che riguarda l'offerta formativa, il corso per geometri del “Corinaldesi” indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" punta a rendere l'allievo in grado di collaborare nella progettazione, valutazione e realizzazione di organismi complessi e ad operare in autonomia nei casi di modesta entità, gestire autonomamente gli organismi edilizi e organizzazione

cantieri mobili, relativamente ai fabbricati. “Deve essere inoltre in grado – spiega Sordoni – di intervenire nei processi di conversione dell'energia, prevedere le soluzioni opportune per il risparmio energetico, nel rispetto delle normative sulla tutela dell'ambiente e redigere la valutazione di impatto ambientale”. Nell’articolazione “Geotecnico”, il Diplomato ha competenze specifiche nella ricerca e sfruttamento degli idrocarburi, dei minerali di prima e seconda categoria, delle risorse idriche. Interviene, in particolare, nell'assistenza tecnica e nella direzione lavori per le operazioni di coltivazione e perforazione. Il corso di studi consente l'accesso a qualunque facoltà universitaria e a corsi di specializzazione. Al termine del quinquennio, l'allievo è in grado di applicare le norme del disegno tecnico, utilizzare il CAD, definire i caratteri distributivi degli edifici e partecipare al processo progettuale, oltre a poter gestire gli aspetti relativi all'ambito normativo e burocratico.

Indirizzi di studio dell'ITCG Corinaldesi: Settore ECONOMICO - Corso Amministrazione, Finanza e Marketing: Biennio - Triennio: Articolazioni "Relazioni internazionali e per il Marketing" e "Sistemi informativi aziendali" Corso Commerciale: Triennio IGEA - Triennio Mercurio Settore TECNOLOGICO - Corso Costruzioni, Ambiente e Territorio: Biennio - Triennio: Articolazione "Geotecnico" Corso Geometri: Sperimentale Brocca ad Indirizzo Costruzioni Corso Sirio: Sirio Ragionieri - Sirio Geometri SETTEMBRE 2012

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Fiere

Cersaie: l'edizione 2012 conferma l'internazionalità della manifestazione Emanuele Anselmi “Oggi celebriamo i 30 anni di Cersaie, 30 anni di una storia straordinaria in cui il settore ceramico italiano si conferma leader qualitativo mondiale e in cui si testimonia l’importanza del ruolo delle fiere nella politica industriale del Paese e nell’industrializzazione delle imprese”. Con queste parole il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha inaugurato la trentesima edizione del Salone internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, tenutosi presso il quartiere fieristico di Bologna dal 25 al 29 ottobre 2012. La manifestazione si è aperta con il convegno economico “Ripartire dal Made in Italy” nel Palazzo dei Congressi della Fiera, un evento promosso da Confindustria Ceramica in collaborazione con The European House – Ambrosetti e organizzato da Edi.Cer Spa. Di primo piano i relatori del convegno, a partire dal Ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione Filippo Patroni Griffi, il Presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini, il Presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli, l’Assessore alle Attività Produttive dell'Emilia-Romagna Gian Franco Muzzarelli e Irene Tinagli, Professore di Economia delle imprese all’Università Carlos III Madrid. Al centro della discussione, moderata dal direttore di Class CNBC Italia Andrea Cabrini, le difficoltà dell’industria italiana e la sua voglia di ripartire, la crisi che continua a mordere e il terremoto che ha colpito l’Emilia dando un durissimo colpo a distretti produttivi che rappresentano un fiore all’occhiello dell’economia italiana. Un forte applauso si è infatti alzato dalla platea per le imprese danneggiate dal sisma e agli imprendito-

ri che hanno vissuto il dramma, che comunque non hanno voluto mancare all’appuntamento con Cersaie, con più di 900 espositori presenti, di cui oltre 600 italiani e un numero complessivo di presenze superiore alle 100.000 persone, di cui il 32% provenienti dall’estero, Cersaie conferma nei numeri la propria vocazione ad essere la fiera di riferimento a livello internazionale per i settori della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. Significative la componente di visitatori internazionali che, toccando il 32%, rappresenta il nuovo record per la manifestazione e la presenza dei giornalisti che ha raggiunto il numero di 675, dei quali 258 esteri, registrando un +4% della passata edizione.

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Particolare successo hanno avuto gli eventi culturali di ‘Costruire Abitare Pensare’, dove la Lectio Magistralis del Premio Pritzker Eduardo Souto de Moura ha registrato oltre 1.300 presenze, e le nuove iniziative appositamente pensate per l’edizione 2012: ‘la Città della Posa’, evento che ha visto lavorare assieme il campione del mondo dei posatori e ad alcune scuole edili italiane, e “Cersaie disegna la tua casa”, l’iniziativa organizzata da Edi.Cer. spa, in collaborazione con una quindicina di primarie riviste di interior design italiane, finalizzata ad offrire ai consumatori privati una consulenza gratuita nella ristrutturazione del proprio appartamento e nella scelta dei materiali. Molte iniziative hanno animato quest’anno il Dopo

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Salone, come l’inaugurazione di una mostra dei lavori di Souto de Moura alla Pinacoteca di Bologna e l’iniziativa ‘Bologna Water Design’, che dal proprio quartier generale all’ex Ospedale dei Bastardini, è stata in grado, per ciascuno dei giorni della fiera, di attirare visitatori del salone e cittadini di Bologna agli eventi culturali, tra cui le installazioni di designer quali Michele de Lucchi e Diego Grandi, oltre alla forte partecipazione alla conferenza di Philippe Daverio. Anche le Marche hanno risposto presente in fiera con 20 aziende presenti provenienti da tutta la regione: Brandoni Srl e Faber Chimica Srl per la provincia di Ancona; Baden Haus Spa, Emme Uno Srl, Falegnameria Adriatica Srl, Iside Srl, Mobilduenne Srl, Mobiltesino Srl, Progetto Idea Stella Srl, Seba Arredo Bagno Spa per la provincia di Ascoli Piceno; Ferbox Srl per la provincia di Fermo; Eban Srl per la provincia di Macerata; Arvex Italstyle Srl, Bagno Più Srl, Berloni Bagno Srl, BMT Srl, GB Group Srl, Maticad Srl, Nea Italia Srl per la provincia di Pesaro e Urbino. La prossima edizione si terrà, sempre a Bologna, dal 24 al 28 settembre 2013.


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Normativa

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Provvedimento 17 luglio 2012

Annotazione negli atti catastali delle sentenze tributarie Il Direttore dell'Agenzia del Territorio Visto il testo unico delle leggi sul nuovo catasto, approvato con regio decreto 8 ottobre 1931, n. 1572; Visto il regio decreto legge 4 aprile 1939, n. 589, concernente la revisione generale degli estimi dei terreni; Visto il regolamento per la conservazione del nuovo catasto terreni, approvato con regio decreto 8 dicembre 1938, n. 2153; Visto il regio decreto legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, come modificato dal decreto legislativo 8 aprile 1948, n. 514, concernente l'accertamento generale dei fabbricati urbani, la rivalutazione del relativo reddito e la formazione del nuovo catasto edilizio urbano; Visto il regolamento per la formazione del nuovo catasto edilizio urbano, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 1° dicembre 1949, n. 1142; Vista l’istruzione XIV per la conservazione del nuovo catasto terreni, approvata con decreto del Ministro delle finanze 1° marzo 1949; Vista la legge 1° ottobre 1969, n. 679, concernente la semplificazione delle procedure catastali; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26

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ottobre 1972, n. 650, concernente il perfezionamento e la revisione del sistema catastale; Visto il decreto 19 aprile 1994, n. 701, del Ministro delle finanze, che disciplina l'automazione delle procedure di aggiornamento degli archivi catastali e delle conservatorie dei registri immobiliari; Visto il decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 280, riportante norme di attuazione dello statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige in materia di catasto terreni e urbano; Visto il decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, recante disposizioni sul processo tributario in attuazione della delega al Governo contenuta nell'art. 30 della legge 30 dicembre 1991, n. 413, ed in particolare l’art. 69-bis, concernente l’aggiornamento degli atti catastali; Visto il decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento, ed in particolare l’art. 12, concernente il contenzioso in materia tributaria e la riscossione; Considerata l’esigenza di emanare il provvedimento previsto dall’art. 12, comma 4, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, al fine di stabilire le modalità di annotazione negli atti catastali delle sentenze, non


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costituenti titolo esecutivo, emanate nei giudizi proposti avverso gli atti relativi alle operazioni catastali indicate nell'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546; Acquisito il parere favorevole delle Province autonome di Trento e Bolzano; Visto l'art. 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che prevede che la pubblicazione dei provvedimenti dei direttori di agenzie fiscali sui rispettivi siti internet tiene luogo della pubblicazione dei medesimi documenti nella Gazzetta Ufficiale; Dispone: Art. 1 (Ambito di applicazione) 1. Il presente provvedimento disciplina le modalità di annotazione negli atti catastali delle sentenze delle commissioni tributarie che decidono le controversie indicate nell'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, concernenti l'intestazione, la delimitazione, la figura, l'estensione, il classamento dei terreni e la ripartizione dell'estimo fra i compossessori a titolo di promiscuità di una stessa particella, nonché la consistenza, il classamento delle singole unità immobiliari urbane e l'attribuzione della rendita catastale. 2. L’aggiornamento degli atti catastali è effettuato al passaggio in giudicato delle sentenze che accolgono totalmente o parzialmente il ricorso del contribuente. Art. 2 (Modalità di annotazione delle sentenze) 1. Le sentenze delle commissioni tributarie, non costituenti titolo esecutivo, che accolgono totalmente o parzialmente il ricorso del contribuente, vengono annotate negli atti del catasto, relativamente ad ogni unità immobiliare interessata, con indicazione dell’esito del giudizio. 2. L’Ufficio provinciale territorialmente competente procede all’annotazione delle sentenze di cui al comma 1 entro trenta giorni dalla notificazione dell’impugnazione.

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Normativa

3. Con le medesime modalità di cui al comma 2, in quanto compatibili, si procede all’annotazione delle sentenze della Corte di Cassazione, che rinviano la causa innanzi alle Commissioni tributarie. 4. Negli atti catastali viene fatta altresì menzione, entro trenta giorni dal relativo passaggio in giudicato, delle sentenze da cui deriva la conferma dell’atto impugnato, nonché dei provvedimenti giurisdizionali dai quali comunque deriva la definitività dell’atto stesso, ovvero l’estinzione dell’intero processo. Art. 3 (Modalità di aggiornamento degli atti del catasto) 1. L’Ufficio provinciale territorialmente competente provvede all’aggiornamento degli atti del catasto, ai sensi dell’articolo 69-bis del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, entro trenta giorni dalla presentazione di copia della sentenza, rilasciata dalla segreteria della Commissione tributaria, munita dell’attestazione di passaggio in giudicato, ovvero entro novanta giorni dalla data in cui ha avuto conoscenza della definitività della decisione. 2. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano, in quanto compatibili, alle conciliazioni giudiziali, previste dall’articolo 48 del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, con cui viene definita una controversia relativa alle operazioni catastali. Art. 4 (Disposizioni finali) 1. Le disposizioni del presente provvedimento si applicano anche nei territori ove le funzioni catastali sono gestite dalle Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 280. 2. Il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito internet dell’Agenzia del Territorio, ai sensi dell’articolo 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ed entra in vigore il 15 settembre 2012. Roma, 17 luglio 2012 IL DIRETTORE DELL’AGENZIA Gabriella Alemanno SETTEMBRE 2012

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Edilizia Incipiente ribaltamento verso l’esterno della tamponatura (by G. Della Corte, B. Faggiano)

Il Terremoto: realtà o fatalità Impariamo a conviverci e a prevenirlo. Spunti di riflessione Ing. Piercarlo Banci Continua dal numero precedente

Premessa Approfitto della cortese ospitalità che mi offre Azimut, per riprendere la nostra chiacchierata sulle tamponature, con la speranza di non annoiare, ma di offrire un pretesto per conoscere e approfondire le problematiche trattate. Con un po’ di coraggio mi spingo oltre e chiedo a Voi che avete la pazienza di leggermi e alla redazione di Azimut di prendere in considerazione l’eventualità di aprire un confronto, un forum, su cui discutere e portare ognuno le proprie esperienze. Magari allargato anche ad altre interessanti problematiche del costruire. Rafforzamento di tamponature e partizioni Abbiamo già visto come possano interferire con il funzionamento della struttura e come possano costituire un pericolo per le cose e l’incolumità delle persone, anche quando danno un contributo positivo alla resistenza nei confronti del sisma. Vediamo ora come possiamo intervenire su quelle danneggiate o eseguite senza i dovuti accorgimenti. Ci riferiamo in particolare alle tamponature non collaboranti, cioè a quelle generalmente realizzate dopo la maturazione della struttura, in contatto con questa, ma senza connessioni. Come brevemente riportato nella “Parte prima” di queste riflessioni, la normativa si preoccupa della salvaguardia degli elementi non strutturali, ponendo dei limiti agli spostamenti di interpiano o suggerendo di adottare particolari provvedimenti in caso contrario. Se questo è di più o meno facile soluzione negli edifici di nuova costruzione, grazie ai software sempre più sofisticati che permettono di indagare anche

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questo fenomeno, è praticamente impossibile che si verifichi nella quasi totalità degli edifici esistenti. Ecco quindi la necessità di adottare accorgimenti atti quanto meno a salvaguardare l’incolumità di cose e persone, quindi l’agibilità della costruzione. Ritengo opportuno riportare una situazione paradossale riscontrata nel mio lavoro a L’Aquila: la provvista e posa in opera dei presidi relativi alle tamponature danneggiate sono finanziate, quelle relative alle tamponature rimaste integre dopo il sisma o ricostruite perché crollate, no! Infatti vengono finanziati la riparazione dei danni causati dal sisma ed il miglioramento sismico fino al 60% dell’adeguamento, purchè entro un tetto prefissato di spesa. Sarà pur vero che la situazione finanziaria del paese è quella che è, ma lasciare edifici con potenziali pericolosità, mi sembra una politica che non paga. Ho letto da qualche parte che le somme spese per riparare gli edifici danneggiati dai vari sismi che hanno interessato l’Italia negli ultimi cento anni, equivalgono quelle che sarebbero servite per mettere gli stessi in sicurezza. Chiaramente con risparmio di vite umane e di ripercussioni negative sulla psiche di chi vive il dramma del terremoto. Accorgimenti esecutivi Le tamponature e tramezzature hanno effetti dannosi quando non sono connessi con la cornice strutturale o lo sono in modo scarso, particolarmente lungo il bordo superiore ed i bordi laterali, a causa delle tipiche modalità esecutive dei pannelli murari che avviene successivamente al completamento della struttura in c.a.


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Azimut

Crolli parziale della fodera esterna: (by I.Iervolino, A.Prota, P.Ricci, G.M. Verderame)

Se è assente il collegamento lungo il bordo superiore, non avviene il trasferimento della forza resistente della tamponatura lungo la trave superiore con l’inevitabile concentrazione di sforzi taglianti all'estremità superiore dei pilastri. È dunque importantissimo realizzare efficaci collegamenti dei pannelli di tamponatura alla cornice strutturale in modo da prevenirne il crollo fuori del piano, migliorare la collaborazione con la struttura in c.a., limitare ed eliminare sfavorevoli effetti locali. Vediamo come ciò si possa tecnicamente realizzare. Prima però vorrei illustrare le differenze tra l’intervento di ancoraggio e quello di graffaggio. Per ancoraggi si intendono quei sistemi di fissaggio che svolgono non solo una funzione di tenuta del paramento esterno, ma anche una funzione portante dello stesso, garantendogli una resistenza maggiore ai carichi verticali e orizzontali in quanto fissati alle parti strutturali dell’edificio (travi e pilastri in cemento armato, ad esempio). Per graffaggi si intendono quei sistemi di fissaggio che permettono esclusivamente di evitare il ribaltamento della cortina faccia a vista, senza svolgere alcun compito di carattere strutturale nei confronti delle azioni verticali, esercitando una minima azione rispetto a quelle orizzontali. L’impiego o meno di tali sistemi appare assai rilevante nel momento in cui si verifica un sisma, in quanto le oscillazioni orizzontali portano le murature di tamponamento a subire spostamenti non solo nel loro piano ma anche fuori dallo stesso, con le evidenti conseguenze che ciò comporta. Ancoraggi: i sistemi di ancoraggio si sono affermati negli ultimi anni, sia per ridurre o eliminare il problema dell’inserimento dei pannelli termoisolanti, sia per realizzare dei paramenti “appesi”. Gli ancoraggi, rispetto ai graffaggi, sono in numero minore e non vengono disposti su tutta la facciata ma, solitamente, in prossimità degli elementi resistenti (pilastri, travi e cordoli). Sono sistemi tecnologicamente più sofisticati, ma anch’essi non particolarmente ingegnerizzati. Hanno la possibilità, oltre che di sostenere/fissare il paramento faccia a vista, anche di facilitarne la messa

in opera, permettendo regolazioni del piano su tutti e tre gli assi cartesiani, garantendo risultati estetici migliori (soprattutto per facciate di una certa altezza) ed evitando lo “svergolamento del giunto” (le regolazioni in altezza sono generalmente ell’ordine di ± 3,5 cm. Graffaggi: il compito principale dei graffaggi è quello di legare le due pareti di una muratura a doppio strato, in modo da creare un insieme più stabile e di scaricare le azioni applicate alla parete faccia a vista sulla parete retrostante. Le graffe (o zanche), collocate con maggiore frequenza alla quota di circa 120 cm dal piano di calpestio, assicurano la resistenza alle spinte sul paramento faccia a vista nella direzione verso la parete interna, oppure collaborano, nel caso di azioni verso l’esterno (per esempio, provocate dalla pressione idraulica di eventuale materiale granulare di isolamento termico posto all’interno dell’intercapedine). TAMPONATURE EDIFICI ESISTENTI Qui ci occupiamo della riparazione locale di tamponature danneggiate e di interventi su tamponature e paramenti esterni non danneggiati, volti a prevenire crolli pericolosi per l’incolumità delle persone. Ritengo a questo punto interessante riportare le indicazioni relative alle tamponature e alle ripartizioni, contenute nelle “Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e ripartizioni” predisposte da ReLUIS (Rete Laboratori Università di Ingegneria Sismica) per conto della Protezione Civile. In esse è particolarmente curata la descrizione delle modalità applicative di interventi che fanno uso di tecnologie innovative basate sull'utilizzazione di fibre e compositi, nei confronti delle quali i tecnici progettisti hanno una minore confidenza e la cui buona esecuzione è elemento essenziale per la loro piena efficacia. TAMPONATURE I collegamenti tra pannelli murari di tamponamento e cornice strutturale possono essere effettuati con tecnologie diverse, essenzialmente riconducibili all'uso di materiali fibrorinforzati o di piatti e angolari metallici. SETTEMBRE 2012

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Lavorazioni esecutive per intervento di collegamento perimetrale a pilastri e travi emergenti

L’intervento si articola secondo le seguenti fasi di lavorazione: 1) Rimozione dell'intonaco esistente lungo le fasce perimetrali di ancoraggio di bordo in gui sa da conformare una sezione di intaglio di lato 50 cm a cavallo tra la tamponatura e la trave. Rimozione dell'intonaco esistente lungo le fasce di connessione d'angolo. Depolverizzazione delle superfici di inta glio e lavaggio con acqua a bassa pressione in guisa di avere le superfici umide prima dell'e secuzione delle fasi successive (vedi Figura 106)*

Rimozione dell'intonaco esistente lungo le fasce perimetrali di ancoraggio

Applicazione di primo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità e di rete a maglie quadrate bilanciata (0°, 90°) in fibra di vetro di qualità alcaliresistente Figura 106. Rimozione dell'intonaco esistente lungo le fasce perimetrali di ancoraggio

2) (a) Foratura del tompagno per l'intero spessore nella sezione d'incasso tra tamponatura e trave, con utensile non battente (diametro foro non infe riore a 14 mm). Eseguire fori con interasse non supe riore a 150 cm avendo cura di realizzare i fori di estre mità nelle sezioni di gola all'attacco pilastro trave; (b) Occlusione temporanea del foro realizza to, con apposito segnalino removibile, per impedi re alla malta cementizia (di successiva applicazio ne) di penetrarvi e consentirne la successiva indi viduazione (vedi Figura 107)

delle strutture in calcestruzzo: definizioni, re quisiti, controllo di qualità e valutazione del la conformità. Principio generali per l'uso dei pro dotti e sistemi") e dovrà recare la marcatura CE in conformità ai requisiti prestazionali richiesti dalla norma europea armonizzata EN 1504-03 ("Ri parazione strutturale e non strutturale") per le malte strutturali di classe R2 ed ai requisiti presta zionali richiesti dalla norma europea armonizzata EN 1504-02 rivestimento (C) secondo i prin cipi MC - IR ("Sistemi di protezione della super ficie di calcestruzzo"); (b) Applicazione di rete a maglie quadrate bilancia ta (0°, 90°) in fibra di vetro di qualità alcali-re sistente (vetro A.R.), apprettata allo scopo di mi gliorare la capacità fisicomeccaniche di aggrappo ed ingranamento con la matrice (malta). La rete sarà applicata sull'intera area trattata avendo cura di far penetrare la malta già ap plicata all'interno delle maglie della rete. Po sizionare la rete in modo da consentire il pas saggio dei segnalini all'interno delle maglie della rete (senza intagliare la maglia) (vedi Figura 108)

Figura 107. Foratura della tamponatura ed occlusione temporanea del foro

3) (a) Applicazione di primo strato di malta ce mentizia bicomponente ad elevata duttilità sulla intera superficie d'intaglio per uno spessore di circa 6 mm. Al di sopra del suddetto strato sarà applicata, in sequenza continua la rete di cui alla successiva fase (b). La malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità deve essere rispondente ai principi definiti nella EN 1504-9 ("Pro dotti e sistemi per la protezione e la riparazione

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Figura 108. Applicazione di primo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità e di rete a maglie quadrate bilanciata (0°, 90°) in fibra di vetro di qualità alcaliresistente * I numeri delle figure si riferiscono alle “Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e ripartizioni”


Azimut 4) Applicazione di un secondo strato di mal ta cementizia bicomponente per uno spessore di circa 6 mm sulla intera superficie sulla qua le è stata applicata la rete in fibra di vetro. Nell'applicare la malta si avrà cura di lascia re a vista una superficie di rete di dimensio ni 20x20 cm (tasca) centrata rispetto ciascuno dei fori realizzati precedentemente (vedi Figura 109)

Figura 109. Applicazione di un secondo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità

3 Edilizia 2012 epossidico. Propedeuticamente all' esecuzione delle successive fasi procedere al taglio a misura del fiocco-connettore e all'impregnazione con stucco epossidico in pasta del tratto centra le del fiocco (di lunghezza pari allo spessore del tompagno) e spolvero di sabbia di quarzo fina e asciutta, al fine di ottenere un elemento impregnato e rigido. Il fiocco avrà lunghezza pari a 30 cm + spessore tompagno + 30 cm. La par te centrale impregnata in questa fase sarà di circa 2 cm più corta rispetto lo spessore del tompagno per permettere la corretta sagomatura (attonda tura) delle fibre di acciaio in fase di apertura del fiocco; (b) Primerizzazione del foro per il fissaggio delle polveri con scavolino. Spalmatura dell'in terno del foro con stucco epossidico. Inserimen to del fiocco così realizzato avendo cura di lascia re il tratto rigido interno alla muratura e succes siva impregnazione con stucco epossidica delle parti terminali sfioccate (apertura a raggera dei fili); (c) Applicazione di un fazzoletto di tessuto in ac ciaio unidirezionale di dimensione 25 x 25 cm con stucco epossidico avendo cura di orientare i fili in di rezione ortogonale rispetto quelli del tes suto analogo applicato precedentemen te. Ricopertura con stucco epossidico. A stuc co ancora fresco spaglio di sabbia di quarzo fine asciutta per ottimizzare i successivi strati di fi nitura (intonaco, pittura, ecc.) (vedi Figura 110)

Applicazione di primo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità e di rete a maglie quadrate bilanciata (0°,90°) in fibra di vetro di qualità alcaliresistente Figura 110. Applicazione di fazzoletto in tessuto unidirezionale in fibre di acciaio e primerizzazione del foro

Applicazione di un secondo strato di malta cementizia bicomponente ad elevata duttilità

5)

(a) Ad asciugamento degli strati di malta precedentemente applicati, applicazione di fazzoletto in tessuto unidirezionale in fibre di acciaio ad alta resistenza di dimensioni 20x20 cm in corrispondenza della tasca per l'alloggiamento del fiocco. L'inghisaggio del fazzoletto in tessuto di acciaio sarà eseguito previa spalmatura di stucco

Taglio a misura del fiocco-connettore (L= 30 cm + spessore Tamponatura + 30 cm).

Continua nel prossimo numero...

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Indagine semestrale sul settore delle Costruzioni Primo Semestre 2012 Centro Studi Confindustria Marche in collaborazione con Ance Marche - Consulta Regionale Costruttori Edili Il Quadro Nazionale Secondo l’Ance, gli investimenti in costruzioni registreranno nel 2012 una nuova flessione (-6%), più consistente di quella rilevata nel 2011 (-5,3%). In cinque anni, dal 2008 al 2012, il settore delle costruzioni avrà perso più di un quarto (-25,8%) degli investimenti, riportandosi ai livelli della metà degli anni ‘70. In forte difficoltà tutti i comparti: la produzione di nuove abitazioni nel quinquennio avrà perso il 44,4%, l’edilizia non residenziale privata il 27,9%, i lavori pubblici il 37,5%. In questo comparto la contrazione è iniziata nel 2005 e complessivamente raggiunge il -44,7%. Le stime dell’Ance trovano conferma negli indicatori statistici disponibili che evidenziano, nei primi mesi dell’anno in corso, forti flessioni sia della produzione nelle costruzioni e nelle attività collegate, sia dei livelli occupazionali settoriali. L’Istat, per il primo trimestre 2012, segnala una flessione quantitativa degli investimenti in costruzioni pari al 6,4% nei confronti dello stesso periodo del 2011. La contrazione del 6%, stimata dall’Ance per l’intero 2012, è frutto di una flessione generalizzata degli investimenti nei principali comparti ad eccezione del recupero abitativo. Gli investimenti in abitazioni si ridurranno del 4,5%, in termini reali, a causa della flessione del 12,3% di quelli in nuove abitazioni e del leggero incremento (+0,8%) di quelli nel recupero abitativo. I livelli produttivi del comparto del recupero abitativo, secondo l’Ance, saranno sostenuti, nella seconda metà dell’anno, dalla estensione delle agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia prevista dal decreto legge “Misure urgenti per la

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crescita del Paese” di recente approvazione (limite delle detrazioni IRPEF aumentato dal 36% al 50% della spesa sostenuta con un massimale di 96.000 euro per unità immobiliare in luogo di 48.000 euro). Il mercato degli immobili residenziali, invece, ha accentuato il suo ridimensionamento nel primo trimestre dell’anno in corso: il numero delle compravendite di abitazioni si è ridotto del 19,6% rispetto all’analogo periodo del 2011. In consistente flessione, nel 2012, sia gli investimenti privati in costruzioni non residenziali (-7,1% in termini reali) sia gli investimenti in costruzioni non residenziali pubbliche (-8,5%). Gli effetti della crisi sul settore risultano evidenti sia dai dati relativi alla sua struttura produttiva, che nel biennio 2009-2010 ha perso circa 27.000 imprese (-4,3%), che occupazionale: dall’inizio della crisi si stima che si siano persi 325.000 posti di lavoro nelle costruzioni, che salgono a 500.000 unità, considerando anche i settori collegati. Nel primo trimestre del 2012, secondo le Casse Edili, si assiste ad un ulteriore ridimensionamento dell’offerta produttiva: le imprese diminuiscono del 9,6%, rispetto allo stesso periodo del 2011, il numero degli occupati del 10,4% ed il numero delle ore lavorate si contrae del 14,3%. Un ulteriore indicatore delle difficoltà del settore è il numero crescente di imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare: alle 7.552 imprese che hanno avviato tale procedura nel triennio 2009-2011 (pari al 23% dei fallimenti avvenuti nell’insieme di tutti i settori economici), nel primo trimestre 2012 se ne aggiungono altre 750 (+8,4% rispetto al primo


Azimut trimestre 2011). Continua ad ampliarsi il ricorso alla Cassa Integrazioni Guadagni (+23,1%): l’incremento registrato nel primo semestre 2012 è attribuibile all’incremento del 12,2% della componente ordinaria, del 44,3% della componente straordinaria e del 76,6% di quella in deroga. Secondo le stime Ance, nel 2013 gli investimenti in costruzioni dovrebbero arrestare la loro caduta (+0,1% in termini reali rispetto al 2012) per effetto dei provvedimenti di incentivazione ed in particolare, di quelli di immediato impatto sui livelli produttivi dell'anno riconducibili alle detrazioni per interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

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Edilizia PRODUZIONE Edilizia abitativa Pubblica Privata - c/proprio - c/terzi - convenzionata Edilizia non abitativa Lavori pubblici Altro Totale

II semestre 2011 -5,5 -3,1 -5,7 -12,7 1,2 -3,3

I semestre 2012 -7,2 -12,7 -3,8 0,2 -6,6 -18,6

-5,6

-22,1

-14,6 -14,1 -8,1

-14,1 -7,2 -10,7

Fonte: Confindustria Marche

Tab.1 - Settore delle Costruzioni nelle Marche - Valore della produzione realizzata Tassi di variazione percentuale sullo stesso semestre dell'anno precedente.

(*) Investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà (°) Stime Ance Fonte: Elaborazioni Ance su dati ISTAT

Fig. 1 – Investimenti* in Costruzioni per comparto in Italia Variazioni percentuali in quantità rispetto all'anno precedente.

Il Quadro Regionale Primo semestre 2012 in marcato calo per le costruzioni marchigiane, con livelli di produzione in forte rallentamento in tutti i comparti. Secondo i risultati dell'Indagine semestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche su un campione di aziende associate, la produzione complessiva nel primo semestre 2012 è diminuita di circa il 10,7% in termini reali rispetto al primo semestre del 2011. Il risultato negativo, che conferma l’accentuarsi di un clima congiunturale particolarmente difficile, è sostenuto dalle dichiarazioni degli operatori intervistati. Rimane bassa, infatti, la quota interessata dal miglioramento dei livelli produttivi (14% contro 15% della precedente rilevazione), mentre tende ancora a salire la quota di aziende interessate dalla contrazione dell'attività (76% contro 74% della precedente rilevazione). Nella tavola seguente sono riportati i tassi di variazione percentuale della produzione nei principali comparti del settore: Ampiamente diffuse le variazioni negative tra i

principali comparti. Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2012 registra un calo della produzione di circa il 7,2% rispetto al semestre gennaiogiugno 2011. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l’intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e occupazione. Scende al 18% (20% nella precedente rilevazione) la quota di operatori interessata da variazioni positive della produzione, mentre sale la frazione di operatori con variazioni in calo (72% contro 69% della rilevazione del secondo semestre 2011). La flessione dell’edilizia abitativa riflette l’andamento particolarmente debole della componente pubblica (-12,7%), che prosegue la fase di rallentamento sperimentata in chiusura di 2010. Anche la componente privata ha registrato un ulteriore calo (-3,8%), trainato in particolare dalla componente convenzionata (-18,6%) e di conto terzi (-6,6%), nonostante il contributo degli incentivi fiscali e degli interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente. Stabile la componente in conto proprio.

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Fonte: Confindustria Marche

Fig. 2 – Investimenti in Costruzioni per comparto nelle Marche Variazioni percentuali in quantità rispetto all'anno precedente.

Ulteriore forte contrazione dell’attività produttiva per l’edilizia non abitativa, che registra una marcata flessione nel primo semestre del 2012 (-22,1%). Il calo, che si aggiunge al dato negativo registrato nel secondo semestre dello scorso anno, conferma il permanere di un elevato profilo di incertezza nei piani di espansione di molte imprese manifatturiere, particolarmente colpite nelle decisioni di medio e lungo periodo dalla stagnazione della domanda domestica e internazionale. In ulteriore forte calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari al 14,1% rispetto al primo semestre 2011. La flessione, in linea con quella rilevata nel semestre precedente, riflette un peggioramento generalizzato dell’attività delle imprese impegnate nei lavori pubblici: risulta in ulteriore flessione, infatti, la quota di operatori con variazioni positive dei livelli produttivi (11% contro 13% della precedente rilevazione), anche se rimane stabile la frazione di operatori con attività produttiva in calo (75%).

Fonte: InfoCamere-Movimprese

Fig. 3 - Imprese attive nel settore delle Costruzioni nelle Marche.

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Azimut Occupazione Il debole andamento congiunturale del settore osservato nel semestre si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di Confindustria Marche, l'occupazione è diminuita sia per gli operai (-0,6%), sia – in maniera più contenuta - per gli impiegati (-0,2%). Alla flessione dei livelli occupazionali, contenuta peraltro dalla politica aziendale di mantenimento delle professionalità anche in fasi congiunturali difficili, è corrisposto un ulteriore marcato calo del monte ore lavorate sia rispetto al primo semestre 2011 (-22,9%), sia rispetto al secondo 2011 (-8,4%). Nel primo semestre 2012, i ricorsi alla CIG sono risultati in aumento del 57,5% rispetto al primo semestre 2011, risultato attribuibile all’incremento del 37,6% della componente ordinaria, del 334,7% della componente straordinaria e del 126,3% di quella in deroga.

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria Marche su dati INPS

Fig. 4 - Cassa Integrazione Guadagni – Interventi ordinari, straordinari e in deroga – Marche.

Le opinioni degli operatori del settore Le opinioni degli operatori confermano il permanere di un clima congiunturale molto difficile. Rispetto al secondo semestre 2011, rimane pressoché pari a zero la quota di imprese che ritiene elevato il livello della domanda, mentre sale ancora marginalmente la quota di operatori che ha sperimentato condizioni di domanda debole (95%). In calo la quota di imprese per le quali le condizioni di domanda sono ritenute normali (4% contro 7% della precedente rilevazione). Il permanere di un tono congiunturale debole si riflette sul mercato del lavoro, che non mostra tensioni evidenti sul fronte del rapporto tra domanda e offerta. Scende ulteriormente, anche nel periodo gennaiogiugno 2012, la quota di imprese con difficoltà nel reperimento di manodopera (11% delle aziende intervistate contro 15% della precedente rilevazione). Seppur con differenze anche notevoli tra le imprese, nel primo semestre 2012 le condizioni del mercato del credito mostrano ancora una situazione difficile, in particolare sul fronte della disponibilità di credito. Rimane elevata, infatti, la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (84%


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contro 86% della rilevazione del secondo semestre 2011), così come la quota di operatori che ritiene elevato il costo del credito (87%, come nella precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia il permanere di un livello molto elevato dei ritardi nei tempi medi di pagamento (138 giorni contro 146 giorni nella precedente rilevazione). Riguardo alle tendenze dell'attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano per i prossimi mesi il permanere di condizioni difficili. Rimane estremamente bassa la quota di operatori per i quali l’attività produttiva sarà in aumento (1%), mentre sale la quota di operatori che prevedono attività stazionaria (33% contro 30% della precedente rilevazione). La dinamica di medio periodo

delle condizioni di domanda resta, dunque, fortemente condizionata dalla rapida attivazione di due fattori: la definizione delle iniziative riguardanti progetti e programmi di intervento proposti dalle imprese; la riattivazione del comparto delle opere pubbliche attraverso nuovi appalti di lavori e opere infrastrutturali per il territorio. Sul fronte dell’organizzazione dei lavori, rimane elevata la quota di lavori svolti in forma diretta (62%) e aumenta la quota svolta in subappalto (36%). A livello territoriale, l’attività delle imprese resta ancora concentrata all’interno del territorio regionale, con un livello in aumento rispetto al secondo semestre 2011 (72% contro 68%).

Domanda

Debole

95

Normale

4

Sostenuta

1

Reperimento manodopera

Facile

37

Normale

52

Difficile

11

Ricorso al credito

Facile

1

Normale

14

Difficile

84

Costo del denaro

Facile

2

Normale

11

Elevato

87

Tab. 2 - Le opinioni degli operatori – Primo semestre 2012 • Valori percentuali sul totale degli intervistati

II semestre 2011

I semestre 2012

• nella Regione

68

72

• fuori Regione

32

28

• diretta

63

62

• in associazione

5

2

• in subappalto

32

36

• in aumento

1

1

• stazionaria

30

33

• in diminuizione

69

66

Ritardi nei tempi di pagamento (gg. medi)

146

138

Tempi di rilascio concessioni (gg. medi)

171

168

Localizzazione lavori:

Modalità di esecuzione:

Tendenze dell'attività produttiva:

Tab. 3 - Riepilogo risultati dell'Indagine.

Fig. 5 – Condizioni della domanda (a) e tendenze dell’attività produttiva (b) nelle Costruzioni - Marche.

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Normativa

Ristrutturazioni Edilizie e Riqualificazione Energetica: le novità sulle Detrazioni Stefano Sandroni, Geometra- Dottore Commercialista

Il 26 giugno è entrato in vigore con la pubblicazione nella G.U. il D.L. 83/2012, (detto Decreto Sviluppo) convertito nella legge 134/2012 pubblicata sulla G.U. n. 187 dell'11 agosto, che ha introdotto un incremento significativo della detrazione Irpef per le ristrutturazioni edilizie e ha prorogato il termine per l’applicazione della detrazione per gli interventi di risparmio energetico. Le detrazioni fiscali sono state infatti inserite nel “pacchetto” come stimolo allo sblocco del settore: si stima che le minori entrate dello Stato, saranno compensate dal maggior gettito d’imposte, conseguenza diretta della maggiore incentivazione a realizzare lavori edilizi volti alla ristrutturazione e al risparmio energetico. Lavori che dovrebbero crescere in numero e probabilmente, incentivando ora in maniera più incisiva la richiesta della fattura, diventano uno strumento utile anche per ridurre il “sommerso” tra imprese. Agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie Il D.L. 83/2012 ha incrementato la percentuale di detrazione Irpef per le ristrutturazioni edilizie dal 36 al 50% su un importo massimo che passa da 48mila a 96mila euro per unità immobiliare. L’estensione degli incentivi fiscali ha però durata limitata, riguarderà solo le spese di ristrutturazione documentate e sostenute nel periodo compreso tra l’entrata in vigore del D.L. ed il 30 giugno 2013, dopo tale data si ritornerà al 36%, incentivo strutturale inserito all’art. 16 bis del TUIR. Sono ammessi a fruire della detrazione tutti coloro che sono assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, residenti o meno nel territorio dello stato e per fruire dell’agevolazione la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi, mentre non sono più previste le riduzioni a tre e cinque anni per i contribuenti che hanno oltre 75 e 80 anni di età.

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Si precisa che possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari degli immobili, ma anche tutti coloro che sono titolari di diritti reali sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese. Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e e fatture e i bonifici siano a lui intestati. Inoltre ha diritto alla detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, per le sole spese di acquisto dei materiali utilizzati. I lavori per i quali spettano le agevolazioni fiscali sono principalmente gli interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento conservativo e i lavori di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, mentre, per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria, sono ammessi all’agevolazione Irpef solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali e la detrazione spetterà ad ogni condomino in base alla quota millesimale. La nuova percentuale di detrazione per le ristrutturazioni edilizie si applica anche ai lavori in corso se le spese sono sostenute dopo l’entrata in vigore del D. L. Occorre far riferimento al criterio di cassa e, quindi, alla data di effettivo pagamento, indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui i pagamenti si riferiscono. Nel periodo d’imposta 2012, le spese sostenute fino al 25 giugno 2012 rientrano nella vecchia normativa e usufruiscono della detrazione del 36%, con un tetto di spesa di 48mila euro. Le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, sono agevolate con una detrazione fiscale del 50% fino a un tetto di spesa di 96 mila euro. Da questo nuovo totale vanno però detratte le spese già sostenute in precedenza, che sono state agevolate col regime del


Azimut 36%; da ciò deriva che se i lavori si svolgono a cavallo dei due periodi 2012 e 2013, e sempre che si tratti di “mera prosecuzione”, nel caso in cui le spese sostenute nel 2012 superino il limite di 96.000 euro, nel 2013 non si potrà beneficiare di alcuna detrazione. Gli adempimenti previsti per richiedere la detrazione sulle spese di ristrutturazione sono stati recentemente semplificati e ridotti. Le uniche cose da fare sono: I. inviare all’ASL competente per territorio, prima di iniziare i lavori, una comunicazione con raccomandata A.R. (tranne nei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare all’ASL); II. pagare le spese detraibili tramite bonifico bancario o postale, su apposito modulo della banca, da cui devono risultare la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento. Il bonifico sarà assoggettato a ritenuta fiscale del 4% a carico dell'impresa da parte della banca. Detrazione per gli interventi di risparmio energetico La questione che riguarda gli incentivi per gli interventi di risparmio energetico è stata abbastanza articolata. Il nuovo emendamento ha fatto slittare dal 31 dicembre 2012 al 30 giugno 2013 il termine per usufruire delle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Dopo tale termine e quindi a partire dal 1° luglio 2013 l’aliquota di detrazione scenderà al 36% come previsto per le spese di ristrutturazione edilizia. In questo modo sono state accolte le richieste degli operatori del settore che in un primo momento erano state respinte poiché il bonus fiscale per il risparmio energetico doveva scendere al 50% a partire dal 1° gennaio 2013, seguendo quello sulle ristrutturazioni. L’agevolazione consiste in una riduzione dell’Irpef e dell’Ires concessa per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare le spese sostenute per: riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive d’infissi, coibentazioni, pavimenti), installazione di pannelli solari, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. L’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi, pertanto la somma eventualmente eccedente non può essere chiesta a rimborso. Inoltre sono previsti limiti massimi diversi per le spese agevolabili, in funzione del tipo d’intervento realizzato e per gli interventi del 2011 e 2012 sarà obbligatorio ripartire la detrazione in dieci rate annuali. Condizione indispensabile è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) residenziali già esistenti, di qualunque categoria catastale. Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto d’intervento. Va comunque precisato che i benefici per la riqualificazione energetica degli immobili spettano solo a chi li utilizza. La detrazione d’imposta del 55% non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni di legge nazionali (quale, ad esempio, la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio). Nel caso in cui gli interventi realizzati rientrino sia

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Normativa nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico, sia in quelle previste per le ristrutturazioni edilizie, il contribuente potrà fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio fiscale, rispettando gli adempimenti previsti per l’agevolazione prescelta. Il limite massimo di detrazione deve intendersi riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e, pertanto, andrà suddiviso tra i soggetti detentori o possessori dell’immobile che partecipano alla spesa, in ragione dell’onere da ciascuno effettivamente sostenuto. Per ottenere la detrazione sono necessari i seguenti adempimenti: I. l’asseverazione di un tecnico abilitato o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori; II. il pagamento delle spese detraibili deve essere effettuato mediante bonifico bancario o postale; III. per la riqualificazione di edifici esistenti è necessario acquisire la certificazione energetica dell’immobile; IV. bisogna trasmettere all’Enea, entro 90 giorni dal termine dei lavori e con modalità telematiche, la scheda informativa degli interventi realizzati e copia dell’attestato di qualificazione energetica. L’iva sulle ristrutturazioni edilizie Il regime agevolato prevede l’applicazione dell’Iva ridotta al 10% per le prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzata su immobili residenziali. L’Iva al 10% si applica, in particolare, alle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera relativi alla realizzazione degli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione e all’acquisto di beni, con esclusione di materie prime e semilavorati, forniti per la realizzazione degli stessi interventi. L’aliquota agevolata si applica, inoltre, alle forniture dei cosiddetti beni finiti, ossia a quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità (ad esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera). L’agevolazione spetta, infine, sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori, sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue. In conclusione appare evidente che un soggetto, che esegue un intervento su un edificio residenziale che per la natura delle opere rientri sia nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico che in quelle per le ristrutturazioni edilizie e, come prevede la normativa, può scegliere di quale detrazione usufruire, potrebbe essere ragionevolmente più orientato all’applicazione dell’incentivo per le ristrutturazioni in quanto sarà più conveniente detrarre 5 punti percentuali in meno piuttosto che dover rispettare i molteplici e senz’altro più onerosi adempimenti previsti per la detrazione sugli interventi di riqualificazione energetica. Un discorso diverso può invece essere fatto per il non residenziale: qui non esiste la detrazione del 50%, e quindi la proroga del 55% sarà sfruttata pienamente.

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Condominio

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Approvazione a maggioranza della modifica delle tabelle millesimali Commento alla sentenza delle S.S.U.U. della Corte di Cassazione n. 18477 del 9 agosto 2010 Luigi Morra, Presidente ALAC Marche Per lungo tempo la Corte di Cassazione ha ritenuto che, per l'approvazione o la revisione delle tabelle millesimali, fosse necessario il consenso di tutti i condomini e che, in mancanza di accordo, avrebbe dovuto provvedere il Giudice su istanza degli interessati, in contraddittorio con tutti i condomini (cfr. ex plurimis Cass. 5 giugno 2008 n°14951; Cass. 19 ottobre 1988 n°5686; Cass. 17 ottobre 1980 n°5593). Il sopra richiamato orientamento fondava la propria ratio sul fatto che la deliberazione di approvazione delle tabelle millesimali costituiva un negozio di accertamento del diritto di proprietà sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni. La prassi, però, faceva emergere tutta la criticità di tale indirizzo: la revisione delle tabelle millesimali diveniva estremamente difficoltosa sia a causa dell'unanimità dei consensi per l'approvazione con delibera, sia a causa dei costi elevati e dei tempi lunghi per ottenere il passaggio in giudicato di una sentenza costitutiva, qualora ci si fosse rivolti con istanza all'organo giudicante. La sentenza delle Sezioni Unite n°18477 del 9 agosto 2010, modifica e ribalta totalmente l'orientamento giurisprudenziale sopra evidenziato, stabilendo il principio secondo cui “in tema di condominio, l'atto di approvazione delle tabelle millesimali, al pari di quello di revisione delle stesse, non ha natura negoziale; ne consegue che il medesimo non deve essere approvato con il consenso unanime dei condomini, essendo a tal fine sufficiente la maggioranza qualificata di cui all'art. 1136 co. 2 Cod. Civ.”. Non è pertanto più necessaria l'unanimità dei consensi per l'approvazione delle tabelle millesimali, bensì la maggioranza qualificata di almeno cinquecento millesimi del valore dell'edificio, oltre la mag-

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gioranza degli intervenuti all'assemblea deliberante ex art. 1136 co. 2 e 4 Cod. Civ. La Suprema Corte, con motivazioni fondate e articolate, confuta espressamente il precedente orientamento giurisprudenziale secondo il quale la delibera di approvazione delle tabelle millesimali costituirebbe un negozio di accertamento del diritto di proprietà sulle unità immobiliari e sulle parti comuni, sancendo il principio in forza del quale la funzione delle tabelle è esclusivamente diretta a garantire il funzionamento dell’assemblea e la ripartizione delle spese, cioè questioni attinenti alla gestione del condominio. La Consulta pone a fondamento di tale tesi la norma di legge. Ed infatti il legislatore all'interno dell'art. 68 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile che tratta delle tabelle millesimali, richiama solamente gli artt. 1123, 1124, 1126 e 1136, norme che disciplinano aspetti riguardanti la gestione del condominio e non il diritto di proprietà. Al condomino dissenziente, evidenzia la Corte, è dato il mezzo di tutela di cui all'art. 69 Disp. Att. Cod. Civ. e cioè la revisione della tabella quando risulta che sia conseguenza di un errore ovvero quando per le mutate condizioni di una parte dell'edificio, in conseguenza della sopraelevazione di nuovi piani, di espropriazione parziale o di innovazioni di vasta portata, è notevolmente alterato il rapporto originario tra i valori dei singoli piani o porzioni di piano tra i valori dei singoli piani o porzioni di piano. Per la Consulta, in buona sostanza, non viene leso alcun diritto del singolo, garantendo così la possibilità di evitare le lungaggini di un contenzioso per ottenere giudizialmente l'accertamento dei millesimi di proprietà.


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