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36151,98 REPETITA IUVANT ?

Massimo P.

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36151,98 REPETITA IUVANT? Da anni dico e ripeto più o meno le stesse cose sperando che qualcosa cambi. Ma non cambia niente. Da vent'anni i parametri per i benefici fiscali collegati al reddito sono immutati, come se non esistesse l'inflazione, come se non si fosse passati dalla lira all'euro. Sì, qualcosa è cambiato: quello che una volta erano settanta milioni di lire sono ora trentaseimilacentocinquantuneuro virgola novantototto euro, il risultato di 7000000/1936,27. Non un centesimo di più non un centesimo di meno. Cercando sul mio blog 36151,98 ho trovato quanto riporto. Non sempre "repetita iuvant". Criteri di progressività Ogni qual volta devo dichiarare il "reddito lordo famigliare" lo faccio con apprensione, temendo di incorrere in qualche errore involontario ma sanzionabile da un sistema che premia i furbi e penalizza gli ingenuamente onesti - e di superare senza accorgermi i limiti previsti. Molti anni fa ritenevo 70 milioni di lire una cifra del tutto irraggiungibile, ma col passare del tempo, mentre il tenore di vita diminuiva, sommando la mia pensione a quella di mia moglie 2


l'importo aumentava avvicinandoci sempre più agli equivalenti 36151,98 euro. Non credo che gli aumenti della pensione siano tali da pareggiare l'inflazione, ma prima o poi ci faranno superare la soglia oltre la quale si veniva (a ragione?) e si viene (a torto) considerati ricchi. I limiti sono iniqui se comportano grosse disparità di trattamento con minime differenze di reddito, se non sono aggiornati al valore corrente, se non considerano l'effetto delle imposte sul netto spendibile, se si riferiscono alla somma dei redditi senza tenere conto della somma delle spese. Anche se fossero stati equi, quelli fissati nel secolo scorso non possono esserlo ora: dopo 15 anni con inflazione all'1%, 2% o 3% dovrebbero essere rivalutati del 16%, 35% o 55%. Ma i nostri governanti, sempre pronti ad adeguare le loro indennità all'aumentato costo della vita, non si sognano nemmeno di rivederli. E' vero che la costituzione recita "Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.", ma io pensavo che la progressività fosse in relazione con l'aumento del reddito e non con il semplice passare del tempo, credevo che la tassazione dovesse aumentare con la capacità contributiva e non col numero degli anni. Scritto il 23/06/2008 Ticket Leggendo sul Giornale di Vicenza l'articolo "Ticket, truffa all'Ulss? Il processo è da rifare" ho ripensato a quello che segnalo da anni. Giusta o iniqua che sia c'è una tassa sulla salute, un contributo detto (chissà perché) ticket - da pagare per le prestazioni del Servizio Sanitario, con relative esenzioni collegate al reddito. È opinione corrente che molti non dichiarino il reddito reale, così di fatto spesso non si favoriscono i meno abbienti ma i più furbi 3


mentre i ricchi onesti il più delle volte non si avvalgono del servizio sanitario pubblico e non pagano ticket. Meglio sarebbe - a mio parere - non mettere tasse (pagate da chi usufruisce di un servizio), far pagare le giuste necessarie imposte (pagate dalla generlità dei cittadini), punire chi non le paga e chi abusa del Servizio Sanitario. Ma ammesso che sia giusto pagare la tassa e giusto collegare l'esenzioni al reddito, resta un'ingiustizia palese: il limite di reddito fissato. Questo non è 36 mila euro come scritto nell'articolo, ma 36151,98 euro. Il che dimostra evidentemente che tale importo è stato stabilito prima dell'euro e corrisponde a 70 milioni delle vecchie lire, tondi tondi. D'allora ne è passato del tempo: quello che pagavo 1000 lire ora pago 2 euro; politici, magistrati e tutti coloro che hanno potuto si sono adeguati il reddito; perfino la mia pensione è aumentata del 20% e sono certo che è aumentata meno del costo della vita. Però il limite di reddito familiare per beneficiare dell' esenzione dal ticket è tuttora fermo ai 70 milioni di lire lordi annui, cioé 36151,98 euro. Così mentre si è generosi con chiunque voglia curarsi in Italia purchè straniero e non lavori regolarmente non si trovano fondi per adeguare quel limite di reddito, che se era equo dieci anni fa non lo può essere ora e viceversa. Una coppia di pensionati ogni anno deve verificare che l' aumento inadeguato delle loro pensioni non le abbia portate a livello tale da superare il limite, un tempo ritenuto irraggiungibile ma sempre più vicino: più diventano poveri e più sono considerati ricchi indegni dell'esenzione. Sempre ammettendo che sia giusto porre un limite è ingiusto non usare criteri di gradualità: non dovrebbe verificarsi il caso che se uno ha un reddito superiore al limite finisca con averlo più basso. Una persona che guadagni 36152 euro lordi non è più ricca di una che guadagna 2 centesimi in meno e non dovrebbe pagare più di 2 4


centesimi di ticket. Altra peculiarità - se non sbaglio - sta nel fatto che il limite è quello sia che si tratti di famiglia di una, due o cinque persone: mentre una persona con 36 mila euro può star bene, altrettanto bene non sta se con quella somma devono vivere in due e meno ancora se in cinque. Con strana coerenza, mentre si deve sempre sommare al proprio il reddito del coniuge per stabilire il reddito familiare non è sempre detto che si possano sommare alle proprie spese quelle sostenute per il coniuge, nemmeno quando questi ha un reddito insufficiente per operare detrazioni fiscali. Naturalmente - in barba alla Costituzione - una coppia di fatto ha il limite di reddito che è il doppio di una coppia sposata. Non so se quei signori dell'articolo di cui parlavo all'inizio siano truffatori, ma so che sul prospetto che ti danno da firmare non è precisato come si debba calcolare il reddito, che ho chiesto precisazioni anche alla mia Regione senza avere risposta ed ho dovuto cercarle in Internet. Nel dubbio si dovrebbe rinunciare ai propri diritti, perché non vale "in dubio pro reo" ma "in dubio pro eo (Stato, Fisco)": se hai torto paghi tu, se hai ragione paghiamo tutti. Scritto il 04/12/2009 L'imposta matrimoniale. Fra le norme della Costituzione che anche i più accaniti sostenitori della sua immutabilità e rispetto sembrano ignorare trovo: "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio...... Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti 5


relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose......" In realtà non solo non esistono adeguate misure per rendere più equo il prelievo fiscale dalle famiglie numerose, ma esistono norme per penalizzare il matrimonio: le prime forse arriveranno pensando agli immigrati, le seconde non rimarranno pensando al matrimonio omosessuale. In una famiglia numerosa può capitare che lavori solo il coniuge con l'impiego più redditizio mentre l'altro si deve occupare dei figli: la tassazione per quell'unico reddito è maggiore di quella che sarebbe se a quello stesso reddito concorressero più familiari e ancor più di quella che sarebbe se si considerasse la capacità contributiva di ogni familiare dividendo fra tutti quell'unico reddito. Per potere beneficiare di esenzioni dal pagamento di alcune tasse (ticket) si considera il reddito famigliare lordo annuo che deve essere inferiore a certi limiti fissati decenni fa e mai aggiornati. Se il limite è, com'è, fissato a 36151,98 euro (non c'è da ridere, è l'equivalente di 70 milioni di lire, tondi tondi) per beneficiare dell'esenzioni uno non sposato può disporre anche di 36151 euro mentre due persone unite in matrimonio non ne beneficiano se dispongono di 18076 euro ciascuno. In pratica: • i componenti di una famiglia che "godono" di un certo reddito guadagnato da un genitore pagano più imposte dei componenti di una famiglia che "godono" dello stesso reddito guadagnato da due genitori e più ancora dei singoli individui che godono di eguale reddito guadagnato da loro stessi; • per beneficiare delle esenzione dai ticket le persone sposate devono godere della metà del reddito goduto da quelle non sposate. Per loro non vale la Costituzione che recita: 6


"Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." Scritto giovedì 23 settembre 2010 Sarò ricco L'anno prossimo quasi sicuramente sarò ricco. Mia moglie ed io saremo ricchi e potremo pagare tutte le tasse che i governanti hanno avuto il tic di mettere su medicinali, esami e visite mediche chiamandole graziosamente ticket. Il prossimo anno mia moglie ed io potremo dichiarare d'avere superato da un po' i 70 anni di età, da poco i 50 anni di matrimonio e finalmente i famosi 36151,98 euri di reddito familiare lordo: saremo ricchi. Quando quell'importo era 70 milioni di lire tondi, mai avrei potuto sperare di superarlo: il mio reddito lordo arrivava si e no a 2/3 della cifra, mi sembrava un importo altissimo e irraggiungibile. Poi anche mia moglie ha cominciato a percepire la sua pensione; era molto meno del famoso milione di lire mensile annunciato e i 70 milioni lordi annui rimanevano lontanissimi. Per fortuna che l'INPS ha pensato di aumentarci ogni anno un po' della pensione; non abbastanza per vanificare l'inflazione ma sufficiente per avvicinarci sempre di più a quel limite che nel frattempo era diventato 36151,98 euri, arrotondati al centesimo. Temevamo che superando i 65 anni di età non avremmo più potuto concorrere alle spese del Servizio Sanitario Nazionale sempre più impegnato a curare gente di tutto il mondo. Così è stato per qualche anno. Ma ora siamo più vecchi e più malati e stiamo per 7


superare quel limite: avremo l'occasione di rifarci abbondantemente. Paventavo che i nostri governanti quando decidevano di adeguare al maggior costo della vita e alle proprie esigenze le loro indennità avessero la malaugurata idea di adeguare un pochino anche quel limite di reddito oltre il quale la gente comune può avere la gioia di godere pienamente della bellezza di imposte e tasse, gioia spesso negata a chi solo da poco è qui e che mai hanno avuto i suoi avi. Ma questo non è successo e da 17 anni - mentre tutto cambiava, prezzi, stipendi, tariffe, imposte - esso rimaneva fermo come roccia cambiando solo il nome della valuta: 70 milioni di lire erano, 36151,98 euri sono, al cambio di 1936,27 lire per 1 euro, con arrotondamento al centesimo inferiore. Settantamilioni di lire annue lorde corrispondono a circa 1870 euri netti al mese per 13 volte: ma grazie a Dio noi siamo in due e bastano 1050 euri mensili a testa per poter superare comodamente quella cifra. Chi è solo (single, in lingua italiana) o non ufficialmente coniugato è molto meno fortunato, deve arrivare a 1870 euri netti al mese per 13 mensilità e potrebbe non farcela: non ha la tutela dell'art.31 della Costituzione. Scritto giovedì 10 febbraio 2011 Ridere e piangere Euro 36151,98 è il reddito massimo familiare per esenzione da tasse sanitarie (ticket). Riporto: "ESENZIONE DALLA PARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA PER PRESTAZIONI SPECIALISTICHE, FARMACEUTICHE E DI PRONTO SOCCORSO PER MOTIVI DI REDDITO" spetta a "SOGGETTO <6 ANNI O >65 IN NUCLEO 8


CON REDDITO <= 36151,98 EURO │ CODICE ESENZIONE E01". Euro 2840,51 è il reddito massimo per essere considerato "Soggetto fiscalmente a carico di altri". Euro 185,92 è il limite di reddito da "terreni" massimo per l'esonero dalla presentazione della dichiarzione dei redditi con pensione di 7500 euro. Euro 28158,28 è il limite massimo di reddito per compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche per l'esonero dalla dichiarazione dei redditi. Euro 9296.22 è il limite massimo per il non assoggettamento a IRPEF dei compensi erogati per lavori socialmente utili. Non mi meraviglia se uno Stato che usa simili parametri si becca all'estero qualche risolino, essendo inimmaginabile che i calcoli fatti per stabilire un discrimine tra chi può e chi non può avere diritto a un beneficio siano talmente scientificamente precisi da arrivare al centesimo di euro all'anno: a mio parere per quanto ben calibrati non potranno mai essere equi, al massimo sperabilmente meno iniqui. Vedendo quelle cifre, a chi è vissuto solo nell'era euro viene da ridere: le considera il frutto della fantasia di un buontempone in vena di scherzi. A chi invece è vissuto anche nell'era della lira viene da piangere, pensando che sono frutto della divisione per 1936,27 di importi tondi che se potevano essere equi nell'ultimo decennio del secolo scorso non lo possono certamente essere nel secondo decennio di questo secolo, ammesso e non concesso che il divisore fosse perfetto. Ora il governo Monti vuole distinguersi per sobrietà e equità, 9


quindi mai più parametri ridicoli e iniqui: staremo a vedere. Scritto martedì 29 novembre 2011 Austerità Non è come ai bei tempi quando alla mancanza di competività si rimediava con la svalutazione della lira e quando la corsa tra indennità di contingenza e costo della vita era senza fine in un circolo vizioso di causa ed effetto, l'inflazione non è ancora a due cifre annue ma c'è e col passare di pochi anni si arriva alle due cifre. I limiti di reddito per beneficiare delle detrazioni fiscali (familiari a carico, tasse sanitarie, eccetera) sono fermi da 19 anni e in 19 anni l'indice ISTAT del costo della vita per famiglie di operai e impiegati è aumentato del 60,2% (vedi Mar1993/Mar2012) Forse lo sa anche il Governo, ma con l'aria che tira non ci pensa nemmeno di adeguare quei limiti al costo della vita. Più soldi entrano e meno sconti si fanno e meglio è: la parola equità è stata messa lì nel discorso iniziale tanto perché suonava bene e il limite per l'esenzione dalle tasse sulla salute (ticket) rimane 36151,98 euro lordi annui o magari meno e sul sito del ministero della salute si continuerà a leggere "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Finora però l'INPS ha provveduto ad adeguare le pensioni considerando il costo della vita: sicuramente non sono aumentate del 60% ma qualcosa sono aumentate avvicinandosi sempre più a quel limite di 70milioni di lire annue lorde che nel 1993 mi pareva irraggiungibile. Naturalmente più sono le imposte sul lordo e meno 10


resta di netto, le imposte sono aumentate e la capacità d'acquisto ancor più diminuita: si diventa più poveri e si viene considerati più ricchi. Però il governo Monti qualcosa ha fatto per cercare di risolvere il problema: se le pensioni si avvicinano al limite e non possiamo alzare il limite, blocchiamo le pensioni e chi non l'ha già raggiunto non lo raggiungerà più. A limite bloccato pensioni bloccate, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato a dato. Ma resta un problema, forse un piccolo problema che non riguarda molte persone. Il limite di reddito si riferisce a quello familiare, alla somma dei redditi di marito e moglie: se sono due pensioni e ne blocco solo una perché l'altra è troppo bassa e non mi hanno permesso di bloccarla, col passare del tempo con l'aumento di questa aumenta anche il reddito considerato e alla fine la somma supererà i 36151.98 euro ed entrambi i coniugi non avranno diritto ad esenzioni. Tanto meglio, non è un problema ma un'opportunità. Non sarà un problema per Monti ma resta un problema per quei cittadini che si trovano in quella condizione e non capiscono perché una persona non sposata (single, per i giovani) possa beneficiare dell'esenzioni se ha un reddito lordo di 36151 annui mentre due sposati non ne beneficiano se ognuno dei due ha 18076 euro annui di reddito lordo. Pare un'ingiustizia ma non è pensabile che venga eliminata: se quelli che la subiscono sono troppi perché costa troppo, se sono pochi perché pur costando poco non ha rilevanza politica. Una cosa è ingiusta se riguarda molti ma non lo è più se riguarda pochi o magari un'unica persona: c'est la vie, en Italie. Scritto giovedì 19 aprile 2012

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Alleluia! Alleluia! Finalmente ce l'ho fatta, finalmente sono ricco! Quest'anno non mi è arrivato e non mi arriverà CUD 2013. Non so cosa significhi l'acronimo, ma è la certificazione della pensione corrisposta e dell'imposte trattenute dall'INPS nell'anno 2012. Quest'anno per averlo ho dovuto cercarmelo nel sito www.inps.it, scaricarlo e stamparlo: meno male che il computer funziona, che ho da poco sostituito la stampante e cartucce e che ho ancora un po' di carta, altrimenti avrei dovuto sopportare spese o code presso non so chi. Così ora dispongo dei CUD 2013 mio e di mia moglie e facendo la somma dei nostri redditi annui imponibili ho superato quota 36151,98 euri: siamo ricchi! In realtà la mia pensione lorda non è aumentata rispetto all'anno precedente e quella netta è diminuita essendo aumentate non di poco le ritenute, ma quella di mia moglie è aumentata anche se non tanto da avere imposta superiore alle detrazioni spettanti. Ma non disperiamo: prima o poi con gli euri che prenderà potrà comprare la metà del poco che può comprare ora ma avrà la soddisafazione di pagare Irpef. Sta di fatto che ora siamo più ricchi e più vecchi, avremo più bisogno di cure mediche ma non saremo più esenti da tasse sanitarie (ticket). Nominalmente più ricchi, in realtà più poveri: gli adeguamenti delle nostre pensioni sono stati inferiore all'aumento dell'indice del costo della vita che da gennaio 1993 a dicembre 2012 è stato 63,1% (VEDI) mentre i 70.000.000 di lire considerati equi 20 anni fa sono 12


diventati 36151,98 euri in base al cambio 1936,27Lit=1euro, applicato a pensioni e limiti ma non a frutta e verdura, carne e pesce, questo e quello. Pensando a queste cose m'irrita sentire un Monti parlare di "fedeltà fiscale", chiedere ai cittadini di essere onesti col fisco mentre il fisco è subdolamente disonesto con i cittadini: lo stesso importo non può essere congruo prima e dopo 20 anni di inflazione: o non lo era prima o non lo è dopo o non lo è mai. Rimane per me un mistero il criterio con cui vennero (vengono) fissati i limiti: magari perché il numero 7 è simpatico o perché qualcuno antipatico ha un reddito superiore o qualcuno simpatico l'ha inferiore, ma dispetto o favore lo si fa una tantum, poi il numero resta quello e chi è sopra paga e chi è sotto no e amen. Succede così che se la tassa fosse 100 euri, con un euro di reddito in più del limite il "ricco" la paga e il "povero" con un euro in meno no e così il povero sarà di 98 euri più ricco del ricco. Il bello è che il limite si applica al reddito famigliare, forse attribuendo il significato "ostacola" al verbo "agevola" usato nella Costituzione: "La Repubblica agevola con misure economiche [la famiglia .. fondata sul matrimonio]". Così mentre per un singolo o una coppia non unita in matrimonio si considera il reddito individuale, per le coppie regolarmente sposate si sommano i redditi di marito e moglie, cioè devono avere metà del reddito richiesto agli altri. Per questo mia moglie sta pensando di chiedere il divorzio, cosi almeno lei potrebbe beneficiare dell'esenzione dal ticket, visto che avendo un reddito troppo alto per essere a mio carico e troppo basso per essere capiente né io ne lei possiamo beneficiare di eventuali detrazioni per le sue spese mediche. Divorzio consensuale e spero solo formale. Scritto martedì 23 aprile 2013

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Coppie Ho letto che la Camera ha deciso di estendere l'assistenza sanitaria integrativa a "spose" di deputate e "sposi" di deputati. Ho sempre sentito dire che leggi ad personam e conflitto d'interessi sono cose abominevoli, ma forse non è così se riguardano un Ivan o una Paola e non un Silvio. Siamo in periodi di vacche grasse e come dice il proverbio "Melius abundare quam deficere", niente di male se si da a chi già ha, tanto ce n'è per tutti. Si dirà che l'assistenza integrativa i deputati se la pagano con i propri soldi, sorvolando sul fatto che i loro soldi sono soldi nostri che si sono graziosamente assegnati sicuramente anche considerando le ritenute da farci pagare loro tramite. Forse siamo i soli, ma mia moglie ed io non abbiamo alcuna assistenza sanitaria integrativa, anzi per le sue spese sanitarie non abbiamo nemmeno gli usuali sgravi fiscali perché ha reddito troppo alto per essere a mio carico sebbene troppo basso per avere imposta capiente per detrazioni. Pretendere lo stesso trattamente degli "eletti" forse sarebbe troppo, ma magari si potrebbe avere almeno l'assistenza ordinaria, quella che pare spetti a qualsiasi persona per il solo fatto di trovarsi anche casualmente sul suolo italico. Ma contrariamente a queste persone, noi - avendo pagato per decenni contributi e imposte come anche i nostri genitori avevano fatto abbiamo una pensione ciascuno e siamo tenuti a pagare la tassa sanitaria, il ticket, per due motivi: 1. Non siamo coppia di fatto ma legalmente sposati da oltre 50 anni e quindi il reddito familiare di riferimento è dato dalla somma dei nostri redditi. 2. La somma dei nostri redditi supera il limite di 36151,98€ lordi annui. 14


Se non fossimo sposati nessuno di noi due supererebbe il limite, mentre la somma - che nel secolo scorso era ben al di sotto di 70 milioni di lire lorde annue - ora supera gli equivalenti 36151,98€ (70000000/1936,27) per effetto dell'adeguamento al costo della vita, inferiore al reale aumento per le pensioni ma inesistente per il limite. Per quanto poco quelle salgono se questo resta fermo è inevitabile che prima o poi venga raggiunto. Considerato che tutti dicono di amare e osservare la Costituzione Italiana, nel testo in mio possesso devono esserci degli errori perché trovo: "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose." Evidentemente manca un "non" prima di "riconosce" e di "agevola", a meno che con "matrimonio" nel linguaggio dell'epoca s'intendesse "coppia di fatto" o magari "coppia di fatto omosessuale" che però forse contrasterebbe con "famiglie numerose". In questo caso "adempimento dei compiti" sarebbe un altro errore, perchè per le coppie unisex sento sempre parlare solo di "diritti". Chissà s'è impegno più gravoso e meritevole crescere tre figli o partecipare tutti gli anni alla sfilata gay: io non conosco il secondo. Scritto lunedì 20 maggio 2013

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L'esempio Se lo Stato è disonesto, come possono essere onesti i cittadini? L'esempio vien dall'alto. Nel 1994 due coniugi ultra65nni erano esenti da tasse sanitarie (ticket) se il reddito familiare lordo annuo non superava i 70 milioni di lire, cioè 1390(1) €/mese pro-capite per 13 mesi: una cifra ragguardevole. Nel 2014 due coniugi sono esenti se la somma dei loro redditi non supera i 36151,98 euri lordi annui, cioè 886(2) euri mensili procapite per 13 mesi a valore del 1994: una cifra non ragguardevole. Nel 1994 gli ultra65nni non sposati erano esenti da tasse sanitarie con 2780(3) €/mese lordi, nel 2014 lo sono con 1771(3) a valore del 1994: un reddito doppio di quello medio pro-capite del coniugati. Se un uomo e una donna hanno reddito lordo di 30000 € annui l'uno e di 6150 l'altra, sposati o non sposati beneficiano dell'esenzione. Se invece hanno 30000 l'uno e 6155 l'altra, entrambi pagano la tassa se sono sposati e nessuno dei due se invece non lo sono. Questo perchè si adempisse quanto detto dalla Costituzione italiana: "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia ..." Lasciando immutati i limiti di reddito per il tempo necessario, prima o poi tutti arrivano a superarli e così non solo lo stato incassa maggiori tasse mentre chi le paga diventa sempre più povero ma accusa chi diventando più povero non si rende conto di essere diventato più ricco di essere un evasore fiscale, di essere un furbetto da punire con sanzione, con un supplemento di tassa. 16


Questo perché si adempia quanto detto dalla Costituzione: "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva." E 20 anni sono un tempo sufficiente acché i prezzi al consumo aumentino del 57% e la somma con la quale si comprava 100 permetta solo di comprare meno di 64(4). Magari poi lo stato non é furbetto subdolo ambiguo come io per tanti motivi penso, magari aumenta le imposte perchè non vengano superati quei limiti immutabili dimenticando che sono lordi e non importa se diminuisce il netto. Magari proprio per lo stesso motivo blocca le pensioni, dimentico che se blocca la pensione da 30000 e non quella da 6150 basta che questa aumenti di 2 euro perchè entrambi superino il limite, quando sono marito e moglie. ------------------------------(1) 70000000/1936.27=36151,98 36151,98/2=18075,99 18975,99/13=1390,46 (2) Variazioni percentuali dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati da Gen.1994 a Nov.2013 = 57% 1390,46/1,57=885,64 (3) 1390,46*2=2780,92 2780,92/1,57=1771,28 (4) 100/1.57=63,69

Scritto martedi 31 dicembre 2013

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Matrimoni Sicuramente il testo della Costituzione della Repubblica Italiana in mio possesso contiene un errore. Trovo infatti "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.", "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia" Considerate le norme vigenti credo che il testo corretto sia: "Art. 29. La Repubblica NON riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." "Art. 31. La Repubblica NON agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia" oppure "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale NON fondata sul matrimonio.", "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia" Succede quanto segue. Gli ultrasessantacinquenni non sposati (nubili, celibi, vedovi, vedove o conviventi) sono esenti dalle tasse sulla salute (ticket) se hanno un reddito lordo annuo non superiore a 36151,98 euro. Gli ultrasessantacinquenni sposati sono esenti dalle tasse sulla salute (ticket) se la somma dei redditi lordi annui di marito e moglie non supera 36151,98, mediamente se non hanno più di 18075,99 euro lordi a testa (circa 1000 euro netti mensili). Se, poniamo, uno di questi coniugi ha reddito lordo annuo di 30000 euro e l'altro di 6152, quest'ultimo non paga Irpef e non è considerato a carico dell'altro, pertanto le sue spese detraibili non 18


possono essere detratte né dall'uno né dall'altro.(1) Ora si mette anche in discussione la pensione di reversibilità, magari giustamente se riferita ai casi attuali in cui entrambi i coniugi possono lavorare ma non se riferita ai casi passati quando - sia per mancanza di lavoro che di servizi sociali - molto spesso uno dei coniugi non ha potuto crearsi una propria pensione ma solo contare sull'onestà dello stato ad onorare gli impegni. Se a questo si aggiunge l'attuale assoluta indifferenza sociale alla convivenza extramatrimoniale e la possibilità per i credenti di contrarre matrimonio solo religioso, vorranno sposarsi solo i fessi, i masochisti, i ricchi (per questioni ereditarie, perchè possono affrontare le spese di divorzio, perché superano i limiti di reddito per le detrazioni fiscali, perché possono sostenere tutte le spese o affidarsi ad un bravo fiscalista per detrarle comunque) e i gay (perchè non possono e perché sono masochisti o ricchi: gli altri non sono fessi e quando potranno sposarsi non lo faranno). Nessuna meraviglia che i matrimoni siano in calo. -------(1) Il reddito dell'uno potrebbe essere tra poco meno di 28652 e 33312 e quello dell'altro tra poco più di 7500 e 2840 euro lordi annui Scritto giovedì 3 aprile 2014

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36151,98 Il ragazzo sembra sveglio, quindi se qualche cosa non la vede non è perchè gli sfugga ma proprio perché non la vuole vedere. Prendiamo per esempio il limite di reddito sotto il quale bambini fino a sei anni e anziani sopra i 65 sono esenti da tassa sulla salute (ticket sanitari). È sempre quello da oltre 20 anni, come se in questi ultimi 20 anni non ci fosse stata inflazione e quello che con quella cifra si comprava 20 anni fa lo si può comprare anche oggi. Si dirà che la sanità è di competenza regionale, ma a quanto ne so quel limite vale in diverse regioni. 70 milioni di lire lorde annue erano nel 1994 una cifra praticamente irraggiungibile con un reddito normale. Ma in 20 anni anche le pensioni INPS un po' sono aumentate per adeguarle al costo della vita: nessun aumento del tenore di vita, anzi, ma sono sempre meno i pensionati sposati che insieme non fanno 36151,98 euro lordi annui: una specie in via di estinzione. I non sposati stanno decisamente meglio: basta che il proprio reddito non arrivi a 36151,98 euro cioè il doppio di quello medio degli sposati, ma di questa anomalia se ne accorgeranno gli sposi gay e loro sapranno farsi valere. Tutti i nostri governanti fingono di non accorgersi di questa assurdità e fra trent'anni saranno esenti solo quelli che non potranno comprarsi un litro di latte in due, al mese. Addirittura denunciano come evasori fiscali due disgraziati che non avendo altri redditi oltre la loro pensione non si sono accorti di stare molto meglio di 20 anni fa, anzi tra costo delle cose e tasse sono certi di stare molto peggio, e non pensano nemmeno che invece secondo le loro pensioni nominali e il fisco sono diventati molto ricchi e usciti dalla fascia protetta. Li chiamano falsi poveri, quando in realtà sono falsi ricchi. Se vogliono tassare sempre di più e sempre più gente abbiano il coraggio di dirlo apertamente senza contare subdolamente 20


sull'inflazione che si augurano sempre maggiore: nessuno ha diritto all'esenzione dal ticket perchè la sanità costa e molti sono quelli che ci lucrano. Quando all'estero scoprono che in Italia il servizio sanitario è gratuito per gli invasori che non dichiarano né generalità né reddito e per i cittadini che hanno reddito familiare inferiore a trentaseimilacentocinquantuneuro e novantototto centesimi se non si mettono a ridere di sicuro non pensano che l'Italia sia in grado di fare riforme se non è nemmeno in grado di fissare un limite meno ridicolo. Se Renzi dice alla Merkel che il limite è sechsunddreißigtausend einhundert einundfünfzig Komma achtundneunzig euro (in due se sono sposati, ciascuno se non lo sono) e che è un limite sicuramente congruo visto che è sempre quello da decenni e che chi guadagna un centesimo in più deve pagare tutte le tasse sanitarie forse Frau Merkel si convince non che siamo un paese di precisione teutonica ma uno irrimediabilmente guasto. Scritto lunedì 11 agosto 2014

Agevolazioni Chissà se quelli che “la Costituzione più bella del mondo non si tocca”, chissà se quelli che l’agitano come fosse il libretto rosso di Mao, chissà se quella gente lì l’ha aperta e letto “Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. ” e “Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.” 21


Nemmeno i governanti succedutisi dal 1948 ci hanno badato molto, altrimenti le norme vigenti non sarebbero come sono. È indiscutibile che nel 1947 con “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” non s’intendesse qualcosa di diverso dall’unione uomo-donna (a quel tempo quello che chiamano “diritti civili” era detto obbrobrio) e quella famiglia è agevolata come segue. Esenzione dal ticket - A due sposi ultrasessantacinquenni (genitori di più figli) spetta solo se in due hanno reddito lordo inferiore a 36151,98 euro (cioè 70milioni di lire calcolato nel 1993 e corrispondenti a circa 56500 euro 2014), ossia lo stesso richiesto per una persona non sposata. In altri termini il reddito medio di una famiglia di due persone dev’essere la metà di quello di una singola. Familiari a carico - Anche il limite di reddito di un familiare per considerarlo fiscalmente a carico e usufruire delle detrazioni Irpef è storico e ridicolo: 2840,51 euro lordi annui, ossia 5,5milioni di lire calcolato nel 1993 e rimasto d'allora immutato mentre l'indice del costo della vita è aumentato di circa il 56%. 80 matteuro – Marito e moglie senza figli, lavorano entrambi. Reddito mensile netto 1450€ lui, 1450€ lei, totale reddito famiglia 2900€ netti. A entrambi spettano gli 80 m€, totale 3060 €/mese. Marito, moglie e due figli: lei lavora part-time per badare ai figli. Reddito mensile netto 450 lei, 1650 lui, totale 2100€/mese. A lei non spettano gli 80 m€ perchè incapiente, a lui non spettano perchè supera i 1500 €/mese: totale 2100 €/mese. Spese detraibili – Marito, moglie due figli di 3 e 5 anni: la moglie lavora part-time per poter badare ai figli. Reddito mensile 22


1800€ lui, 500€ lei. Il loro reddito complessivo lordo supera gli storici 36151,98€ lordi annui e non sono esenti da tasse saniarie. Lui ha sufficiente reddito e irpef e può detrarre il detraibile per spese mediche relative a lui e ai figli a carico. Lei ha reddito troppo basso per poter detrarre il suo detraibile e troppo alto per essere considerata a carico del marito: le spese mediche a lei relative restano a completo carico della famiglia. Spese di ristrutturazione – La Costituzione parla di “famiglia fondata sul matrimonio”, ma il matrimonio ha rilevanza solo per far pagare più tasse. Se per qualsiasi motivo marito e moglie hanno residenza in comuni diversi e lei non ha abbastanza reddito per detrarre il detraibile (è incapiente) nemmeno il marito capiente può farlo perché per il fisco “non è familiare convivente” ed è irrilevante che da più di 50 anni siano sposati vivendo sempre insieme . Capisco che governanti, politici, burocrati - abituati a ragionare in base ai loro stipendi - non badino a queste piccole cose: per loro si tratta di insignificanti spiccioli, ma non è così per molti di quelli che con le imposte quegli stipendi pagano. Scritto sabato 23 agosto 2014

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Tasse sanitarie Me l'aspettavo: per avere chiarimenti sulla tassa sanitaria (detta ticket, come si dice spending review, jobs act, Pàdoan, ecc.) da pagare all'ASL non ci si deve rivolgere all'ASL. Loro ti danno il modulo e ti mandano al CAF o al commercialista che decide per l'ASL cosa è giusto o sbagliato. Sono convinto che molte astrusità siano volute apposta per creare lavoro: quello di CAF, commercialisti, avvocati, magistrati. Lavori molto produttivi, di costi aggiuntivi. Nel sito dell'ASL 2 savonese/contatti trovo: Per informazioni, reclami, e segnalazioni scrivi a: urep@asl2.liguria.it È esattamente quello che cerco: l'ASL mi fornisce un servizio, vorrei dall'ASL informazioni circa l'obbligo o meno di pagare una tassa per il servizio che fornisce, reclamare per i criteri con cui viene stabilito quest'obbligo, segnalare incongruenze e anacronismi delle norme come le capisco. E scrivo. Riporto la corrispondenza. --------------A: Ufficio Relazioni Pubblico Oggetto: tassa sulle prestazioni sanitarie Da quanto ne so, è esente dal pagamento della tassa sulle prestazioni del servizio sanitario pubblico (detta ticket) chi ha più di 65 anni e reddito familiare non superiore a 36151,98 euro. Vorrei conferma che è tuttora valido un limite stabilito 20 anni 24


fa, nel secolo scorso ai tempi della lira. Evidentemente se in base a non so quali valutazioni era stato ritenuto equo allora non lo può più essere dopo che l'indice del costo della vita è aumentato di oltre il 50% : o era sbagliato allora o lo è adesso. A parte il fatto che è ridicolo un limite di 36151,98 euro a molti anni dalla scomparsa della lira di cui quell'importo deriva al cambio di 1 euro per 1936,27 lire, se si vuole far pagare la tassa a un numero maggiore di persone sarebbe onesto dirlo apertamente fissando un limite in euro 2014 e non in lire 1993. Si preferisce invece non fare niente e aspettare subdolamente che il limite venga superato per effetto della semplice rivalutazione nominale delle pensioni cresciute a causa dell'inflazione anche se sicuramente in misura inferiore di essa: persone diventate oggettivamente più povere, più vecchie e più soggette a malattia sono considerate più ricche e indegne di continuare a beneficiare dell'esenzione. Quel limite si riferisce a "reddito familiare" per cui, se non mi sbaglio, in una famiglia composta di marito e moglie nessuno dei due è esente se lo supera la somma dei loro redditi, cioè sono esentati dalla tassa solo se il loro reddito medio pro-capite è inferiore a 18075,99 euro mentre per una persona singola o non sposata può arrivare a 36161,98 euro, ossia il doppio. Da quello che ho capito il reddito suddetto è quello risultante dalla "denuncia dei redditi", la quale penso non comprenda redditi già assoggettati a ritenuta a titolo d'imposta, come credo siano gli interessi su depositi bancari e simili. Vorrei anche essere certo che il reddito familiare comprenda sempre anche quello del coniuge "non legalmente ed effettivamente separato" anche quando i due coniugi hanno residenza fiscale ed anagrafica diversa. È alquanto curioso che mentre non sono consentite detrazioni per spese sostenute dal coniuge considerato "non familiare convivente" in quanto con "residenza in Comune 25


diverso" venga invece considerato il suo reddito come "reddito familiare" dei due coniugi quando si tratta di superare il limite per beneficiare di esenzioni dalle tasse sanitarie. Dunque due persone che se non sposate sarebbero esenti da tasse sanitarie perchĂŠ nessuna delle due supera 36161,98 euro lordi annui, essendo marito e moglie le pagano entrambe e se una delle due non ha abbastanza reddito per beneficiare delle detrazioni ma abbastanza per non essere considerata a carico dell'altra le spese per lei sostenute non saranno detraibili da nessuno dei due. Nel mio caso specifico i dati sono i seguenti: CUD 2014 a me intestato: reddito lordo 30054,05 euro CUD 2014 intestato amia moglie: reddito lordo 6409,13 euro Residenza anagrafica e fiscale mia: Savona, Liguria Residenza anagrafica e fiscale di mia moglie: Piemonte Il reddito di mia moglie non le consente di detrarre il detraibile di spese sanitarie e non le consente di essere considerata a mio carico per cui non posso detrarre il detraibile delle sue spese sanitarie. Quanto sopra perchĂŠ "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societĂ naturale fondata sul matrimonio. " e "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi"? Ringrazio per una cortese ed esauriente risposta. --------------Egr. Sig. .........., le alleghiamo il modulo per autocertificazione dell'esenzione 26


dal pagamento ticket per etĂ e reddito contenente tutte le indicazioni utili, a carattare generale, che possono essere necessarie alla S.V. Invece nello specifico di argomenti a carattere puramente fiscale e personale, la rimandiamo alla consultazione di un CAF o del Suo commercialista, essendo materia non di competenza A.S.L. Cordiali saluti SEGRETERIA UREP - V. COLLODI -

SAVONA

All. modulo per autocertificazione dell'esenzione ------------a:

Ufficio Relazioni Pubblico

Strano che norme che riguardano ASL e pagamenti all'ASL non siano competenza dell'ASL ma di estranei. Saluti -------------------------------------------------------------------------------------PS - Sarò antiquato, ma se non so a quanto vende i bagigi Giovanni solitamente lo chiedo a Giovanni. Scritto martedÏ 26 agosto 2014

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I furbacchioni Non so se siamo amministrati da una manica di inadeguati o di furbacchioni: per gente normalmente dotata e normalmente onesta non sarebbe possibile approvare e imporre norme palesemente inique che vanno contro ogni logica e ogni buon senso o non cambiarle. Prendiamo, per esempio, le tasse sanitarie, italianamente dette ticket, come il biglietto dell'autobus e il tagliando tagliacode. Anche se potrebbe costare molto meno, la sanità costa. I soldi non bastano mai, magari anche per potere alimentare sprechi e clientele. Così non bastano le imposte, non basta la tassazione generalizzata e si ricorre alla tassa sulle prestazioni, al contributo correlato al servizio che si riceve. In principio si diceva che questa tassa aveva lo scopo di contrastare gli abusi di chi beneficia del servizio, ma ormai sembra avere solo lo scopo di consentire gli abusi a chi quel servizio fornisce. Ammesso per ipotesi che sia comunque indispensabile far pagare un contributo resta da decidere di quanto dev'essere e chi lo deve pagare. Nel secolo scorso, circa nel 1993, fu deciso di esentare dal pagamento della tassa le prestazioni a minori di 6 anni e ai maggiori di 65 con "reddito familiare" non superiore a 70 milioni di lire lorde annue, per criteri di equità. Solo che mentre si sommano i redditi dei componenti la famiglia non si tiene alcun conto del numero di essi. Così una famiglia composta di padre, madre e due figli con reddito complessivo di 70.000.001 lire lorde annue è considerata più abbiente e con più capacità contributiva di una famiglia composta di una sola persona con reddito di 70.000.000 e mentre la prima deve pagare la tassa sanitaria la seconda no. Questo è quanto capisco: ho chiesto all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ASL chiarimenti in 28


merito e mi è stato risposto di rivolgermi al commercialista o patronato o CAF che sia. Chissà se questi per avere quei chiarimenti si rivolgono a una chiromante, ma devono pur vivere anche loro e lo Stato fa il possibile per renderli indispensabili o quasi, sempre comunque a nostre spese, direttamente o indirettamente. Settanta milioni di lire erano allora (1993) una cifra assolutamente di riguardo, difficilmente raggiungibile anche sommando due redditi familiari. Ma da allora nulla è cambiato per quel che riguarda la tassa sanitaria, tranne che con l'adozione dell'euro lire 70.000.000 sono diventate euro 36151,98, cioè 70000000/1936.27. Secondo l'Istat nel frattempo l'indice dei prezzi al consumo è passato da 100 nel 1993 a circa 160 nel 2014, il che significa che - grosso modo - 70 milioni di lire del 1993 equivalgono a 57843 euro di oggi, mentre il limite di reddito per beneficiare delle esenzioni è rimasto il ridicolo 36151.98, nemmeno arrotondato. Da anni sul sito del Ministero della salute si trova scritto che "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." e ancora ci stanno pensando: non è un bell'esempio di efficienza dei governi che si sono succeduti in tutti questi anni. I casi sono due: o quel limite comunque calcolato - era esageratamente alto nel 1993 o è esageratamente basso nel 2014, non può essere che fosse equo nel XX secolo e lo sia anche nel XXI. Se i nostri governanti fossero minimamente capaci e onesti, periodicamente riesaminerebbero quel limite e lo adeguarebbero alla situazione, sia pure abassandolo per tenere conto del bilancio statale o alzandolo per tenere conto dei bilanci familiari. E invece no, fanno i furbacchioni: lo lasciano lì immutato contando sul fatto che bene o male il reddito familiare nominale può sempre aumentare anche se in misura inferiore all'inflazione e superare un limite fissato 20 o 30 anni addietro: 29


presto o tardi tutti saranno considerati ricchi e indegni di esenzioni anche se in realtà saranno più poveri di prima. Sono come i bracconieri: tendono la trappola e aspettano che qualche innocente vi finisca dentro, non avendo possibilità di evitarla. Non hanno il coraggio di dire che il limite dai 70 milioni nel 1993 è oggi ridotto a 43,75 mln e ogni anno viene silenziosamente, truffaldinamente, furbescamente abbassato senza parlarne. Ma anche ammettendo che 36151.98 sia un valore equo, congruo e scientificamente calcolato non può essere che possa valere sia per un singolo che per una famiglia di due o quattro persone: per avere lo stesso tenore di vita di un singolo con reddito 1000, una famiglia di quattro persone magari non dovrebbe disporre di 4000, magari tenendo conto delle economie di scala ne basterebbero 3500 o 3000 ma non bastano certo 1000. Eppure come già detto - per la tassa sanitaria il singolo e i componenti della famiglia di quattro sono considerati egualmente abbienti se hanno uguale reddito famigliare complessivo. Un singolo o una coppia non sposata ha diritto all'esenzione con reddito fino a 36151,98 euro procapite, una coppia sposata non ne ha diritto se la somma dei due redditi supera quella cifra (es. 30000+ 6151,99 euro). Pure considerando situazioni familiari completamente simili si hanno effetti completamente diversi superando di solo 0,01 euro il famoso limite di 36151,98 euro. Facciamo il caso di due coppie di coniugi ultra 65enni con stipendio di 18075,99 euro lordi per ciascun componente. Il reddito netto sarebbe 13710.85 euro ciascuno, cioè 27421,70 euro netti annui (2109 mensili) per famiglia, 1054.68 euro netti mensili procapite e nessuno paga tasse sanitarie. Se uno dei componenti queste famiglie un anno guadagna 0,01 euro in più il reddito della sua famiglia supera i fatidici 36151,98 e i suoi componenti devono pagare la tassa. Se - per ipotesi - tale tassa ammonta a 300 euro in 30


un anno, per 0,01 euro in più quella famiglia si troverà con 299,99 euro netti in meno rispetto all'altra: un bel guadagno. Solo pagando 0,01 euro di tassa la famiglia che ha avuto l'aumento non avrebbe meno soldi dell'altra, non avendo comunque niente di più. In pratica: la famiglia con reddito netto 27121.71 paga la tassa mentre quella con reddto netto 27421.70 non la paga. Non so se quando hanno approvato questa norma hanno considerato e ritenuto insignificante quanto sopra: con gli stipendi che si ritrovano 300, 3000 euro annui sono bruscolini. Non è così per chi deve vivere con 1054.68 euro mensili a testa o anche meno se a quei 36151,99 euro i due coniugi non concorrono in misura eguale. A parte il fatto che quelli del Ministero della Salute e del Governo tutto non dormono la notte per pensare al tormentoso problema dell'adeguamento dei limiti al costo della vita, credo che di questa cosa non ne parli e non se ne preoccupi nessuno. Il dubbio è se questo avviene perché fare una cosa meno iniqua e meno furbesca manderebbe a ramengo il traballante bilancio statale essendo tantissimi quelli che ne potrebbero benficiare o viceversa perchè sono pochissimi: non porterebbe tanti danni al bilancio statale ma nemmeno tanti voti a chi vi dedicasse un po' del suo preziosissimo tempo. Scritto martedì 7 ottobre 2014

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Caccia al Tesoro Caio ha quasi 77 anni e non s'è mai accorto di avere malattie importanti. Sì: un'appendicite a 20 anni, una clavicola rotta a 60 anni, un'ernia inguinale a 65 anni, dolori articolari che vanno e vengono, le solite malattie stagionali oltre a quelle infantili. Non prende medicine, dal medico va solo quando si sente male ma non capita spesso, con la bella stagione fa spesso senza fretta i suoi 30-50 km in bici, anche se nell'ultimo anno non molti in salita. Un brutto giorno si sente male, malissimo. La moglie chiama il 118, lo portano in ospedale: infarto. Lo salvano, gli liberano un paio di coronarie. E il cuore va, ma troppo veloce e con ritmo irregolare. Gli danno la scossa e lo fanno ripartire come si deve. All'ospedale rimane quindici giorni. Non è il posto più bello del mondo, ma è curato e tenuto sotto controllo costante: non deve far altro che sopportare sensori e flebo e prendere le pastiglie e i pasti che ai giusti orari gli portano. Poi lo dimettono e inizia una specie di caccia al tesoro tra ospedale, medico generico, distaccamento ASL. Ecco come ricorda le tappe, le prove di questa specie di Caccia alla Giusta Terapia. #1. Venerdì: primo passo. Sono circa le ore 15 e il medico generico sarà in ambulatorio lunedì alle 17. Gli telefona, gli dicono di richiamare qualche ora dopo, non lo fa. Nella lettera di dimissioni indirizzata al medico curante trova la terapia giornaliera consigliata ma ignora cosa gli hanno già somministrato quel giorno. Telefona all'ospedale e sa che quel giorno deve ancora assumere solo la medicina segnata con "dopo cena". #2. Sabato: secondo passo. Controlla le medicine avute dall'ospedale con la terapia consigliata: manca uno dei farmaci e ce n'è uno non indicato in 32


terapia ma presente nel contesto. Inoltre la dose di un farmaco (coumadin) va regolata in base alle analisi del sangue da fare il lunedì successivo mentre il prelievo risulta prenotato per il mercoledì. Così telefona all'ospedale segnalando le incongruenze: tornare al reparto per risolverle. #3. Sabato: terzo passo. La moglie va a quel reparto: le ritirano il farmaco "superfluo", le danno quello mancante, ritirano la prenotazione per il mercoledì e ne danno una per il lunedì. Siccome dalla terapia non risulta l'orario di assunzione di alcuni farmaci, a richiesta glielo scrivono a fianco di ciascuno. #4. Lunedì: quarto passo. Al mattino Caio va all'appuntamento per il prelievo del sangue nel reparto ospedaliero indicatogli. Gli dicono che per le dosi di "coumadin" dovrà essere seguito o dal suo medico (di base) o da un reparto dell'ospedale, di cui Caio non annota il nome confidando che il medico saprà tutta la procedura. Gli dicono anche dove può andare per i prelievi di sangue: o all'ospedale o presso un più comodo centro prelievi e il suo medico dovrà richiederne 8. #5. Lunedì: quinto passo. Al pomeriggio riceve per telefono i risultati dell'analisi, il giorno in cui dovrà ripeterla e le dosi del farmaco, scoprendo che la medicina assunta alle 10 secondo l'orario fornito dal reparto doveva essere presa alle 15 e in dose dimezzata. #6. Lunedì: sesto passo Telefona al medico per sapere quando potrà essere ricevuto, possibilmente senza dovere aspettare lungo tempo in ambulatorio. Risposta: martedì alle dodici, in altro ambulatorio. #7. Martedì: settimo passo. Alle 11:50 è con la moglie nella sala d'aspetto di quell'ambulatorio. Il medico arriva dopo più di mezz'ora e il turno di 33


Caio dopo tre persone. Caio informa il medico dell'accaduto, il medico esamina tutta la documentazione e compila le ricette in base alla terapia consigliaita e alle altre indicazioni del reparto. Poichè sommando la sua pensione lorda con quella ora, dopo 20 anni, si superano di qualche centinaio di euro i famosi 36151,98 euro, Caio non ha diritto all'esenzione per reddito ma il medico lo informa che può avere diritto all'esenzione per evento morboso presentando un certificato dello specialista ospedaliero. #8. Martedì: ottavo passo. Dovendo effettuare il prelievo giovedì, subito dopo essere stato dal suo medico Caio va al non lontano distaccamento ASL per sapere cosa deve fare. All'Informazioni gli dicono di salire al Centro Prelievi. Va e gli dicono e gli scrivonol'orario dei prelievi e di recarsi venerdì X (10 giorni dopo) al laboratorio analisi dell'ospedale e chiedere della dottoressa Tal dei Tali, ma non l'ora né il motivo. Gli dicono anche di presentare la richiesta del medico allo sportello delle prenotazioni. #9. Martedì: nono passo. Caio va dove indicato, prende il ticket (nel senso di tagliando tagliacode) e aspetta il suo turno. Quando finalmente arriva gli dicono di tornare dal medico perchè le richieste di "8 prelievi e 8 visite di sorveglianza" non andavano fatte su un unico modello ma su due modelli distinti: uno per i prelievi e uno per le visite. #10. Martedì: decimo passo. Mentre Caio è andato all'ASL la moglie torna all'ospedale per avere l'attestato necessario per l'esenzione e con qualche difficoltà riesce ad averlo, non in tempo per utilizzarlo quel giorno. #11. Mercoledì: undicesimo passo. La moglie va in ambulatorio del medico generico e fa presente quanto vuole l'ASL e chiede cosa fare con la dichiarazione ospedaliera. Consegna la richiesta errata, ne riceve due come vuole l'ASL e le viene detto di presentare là la dichiarazione per l'esenzione. 34


#12. Mercoledì: dodicesimo passo. Va quindi all'ASL, presenta la dichiarazione dello specialista, le danno la nuova tessera sanitaria di Caio con il codice esenzione, dicendole di portarla al medico per la registrazione. L'ambulatorio del medico è chiuso, deve prenotare per il giorno dopo, paga due "ticket". All'ASL sembra naturale non tenere conto dell'esenzione appena riconosciuta, a mia moglie no e mentre era convinta di dovere pagare solo per il prelievo del giorno deve pagare per tutte 8+8 le prestazioni. #13. Mercoledì: tredicesimo passo. Va anche all'ambulatorio prelievi per chiedere a che ora Caio deve essere dalla dottoressa Tal dei Tali e per quale motivo deve andarci. Le rispondono che diranno tutto a Caio quando effettueranno il prelievo. #14. Giovedì: quattordicesimo passo. Seguendo le indicazioni, ricevute Caio alle 7:30 si reca agli ambulatori ASL per il prelievo del sangue. Vi trova molte persone in attesa. Chiede come funziona la cosa e gli dicono che viene chiamato "il numero". Caio ha due richieste del medico, due ricevute di pagamento ma non ha nessun numero e chiede dove lo danno. #15. Giovedì: quindicesimo passo. Va dove gli dicono, ma non c'è nessuno. Fortunatamente passa una signora che sembra dell'ASL. Caio le chiede dove avere il numero e gentilmente la signora risponde che deve ritornare donde era ventuto e richiederlo là. #16. Giovedì: sedicesimo passo. Caio ritorna ai "prelievi", chiede permesso ai primi della fila davanti alla porta dell'ufficio, entra, dà le sue carte, riceve un cartoncino con il numero X, gli dicono di aspettare nella sala dove sono tutti gli altri ed entrare per il prelievo quando chiameranno "X giallo". 35


#17. Giovedì: diciasettesimo passo. Aspetta il suo turno. Quando appare un numero sopra la porta vi entra il paziente con quel numero e ogni tanto viene chiamato un numero giallo: 13, 14, 15, 3 giallo, 16, 17, 18, 4 giallo. Dopo relativamente non molto tempo chiamano "X giallo" e Caio entra. Gli fanno il prelievo di sangue, gli scrivono pro-memoria quando e dove ritirare i risultati e di fare il prossimo prelievo lo stesso giorno dell'appuntamento con la dottoressa Tal dei Tali, salvo diverso parere del suo medico. #18. Giovedì: diciottesimo passo h 13 circa - La moglie va all'ospedale e ritira i risultati delle analisi. h 16 circa - Caio telefona al medico per comunicare il risultato e avere il dosaggio del farmaco. h 18 circa, orario ambulatoriale, va dal medico, consegna il nuovo libretto sanitario, riceve le ricette con il nuovo codice esenzione in sostituzione di quelle precedentemente avute. Il medico ritiene di anticipare il prelievo al martedì e scrive richiesta in tal senso e chiede copia della lettera di dimissione e Caio promette di portarla il giorno dopo. #19. Venerdì: diciannovesimo passo. Caio ritorna all'ambulatorio per portare la richiesta del medico di anticipare il prelievo: la data del prelievo è anticipata, quella dell'incontro con la dott.ssa Tal dei Tali confermata precisando l'ora ma senza dire del motivo. #20. Venerdì: ventesimo passo. Caio porta all'ambulatorio copia della lettera di dimissioni, un po' ridendo di se stesso per non averlo fatto prima visto che la lettera era indirizzata all'attenzione del medico curante. Con l'occasione chiede di avere la richiesta per una prestazione che non era stata fatta appunto in attesa dell'esenzione: la ritirerà lunedì. 36


#21. Lunedì: ventunesimo passo. Caio va dal medico per ritirare la richiesta e per verificare la corrispondenza delle ricette già avute con la terapia consigliata. #22. Martedì: ventiduesimo passo. h 7:30 Prelievo sangue presso l'ambulatorio ASL #23. Martedì: ventitreesimo passo h 13 circa - Ospedale per ritiro analisi #24. Martedì: ventiquattresimo passo Ore 16 telefona al medico per comunicare i risultati dell'analisi e conoscere le dosi del farmaco, che vengono confermate nella misura precedente. #25. Venerdì: venticinquesimo passo Finalmente arriva il giorno dell'incontro con la dott.ssa Tal dei Tali, finalmente forse saprà il motivo dell'incontro. Caio va all'ospedale, al laboratorio analisi e dopo una non lunghissima attesa può parlare con la dott.ssa che svolge le stesse mansioni di Tal dei Tali. E così viene a sapere che quello era il reparto di cui non aveva annotato il nome al punto #4, che si tratta delle visite di sorveglianza per la corretta dosatura del "coumadin", che questo farmaco è necessario per via della fibrillazione avuta, che col farmaco interagiscono altri medicinali della terapia, che - chiedendolo sarebbe seguito da loro, che dopo ogni prelievo presso l'ASL dovrebbe recarsi all'ospedale per avere risultati e dosaggio. A quello che capisce non avrebbe più bisogno di sentire il suo medico generico. Solo che per fare tutto questo deve dare il suo consenso e il suo medico deve chiedere le 8 visite di sorveglianza. A Caio pare che tale richiesta sia stata fatta, ha le ricevute di pagamento, le mostra alla dott.ssa e le chiede di verificare, lei controlla e conferma: la richiesta non c'è. Scrive una lettera da consegnare lunedì (prima non c'è) al medico generico per fargli 37


presente la situazione, chiedendo di concordare con Caio il da farsi ed eventualmente compilare regolare richiesta di visite di sorveglianza. Fissa comunque il prossimo prelievo per martedì e l'eventuale visita per giovedì. #26. Venerdì: ventiseiesimo passo. Tornato a casa trova nella lettera per il suo medico "richiesta di 8 visite di sorveglianza": è certo che la prima richiesta fatta conteneva "8 prelievi e 8 visite di sorveglianza", ma non ha visto le due richieste sostitutive. Controlla le ricevute dei ticket versati: su una c'è "per prestazioni diagnostiche di laboratorio" sull'altra "prestazioni diagnostiche di altre prestazioni". Nessun riferimento a "visite di sorveglianza". Va all'ASL per chiedere chiarimenti e dopo un'ora è il suo turno e chiede: non risultano prenotate visite di sorveglianza. Dei due versamenti, forse non dovuti ma effettuati, uno è per i prelievi, l'altro pensava fosse magari per le analisi: ma se non è per le analisi e non è per "le visite di sorveglianza" per cosa mai è? Mistero, nessuno per ora lo sa. Chiedere lunedì mattina al Centro Prelievi E la caccia al tesoro continua. #27. Lunedì: ventisettesimo passo h 9 circa - Caio va al Centro Prelievi, aspetta il suo turno una decina di minuti. Fa presente quanto sopra: sembra che il disguido sia nato perché il suo medico ha anticipato al mercoledì il prelievo previsto per venerdì (v.punto 19). Non è stata fatta alcuna visita di sorveglianza ma solo un colloquio informativo. Gli restituiscono la richiesta del medico e gli dicono di presentarsi con quella all'appuntamento di mercoledì. Caio vorrebbe chiedere come mai un'esenzione fatta dall'ASL deve essere portata al medico perchè nella richiesta di prestazioni comunichi all'ASL quell'esenzione e se le tasse pagate venivano rimborsate se non dovute, ma pensa di farlo in altro momento per 38


non complicarsi la vita ora che sembra quasi tutto risolto. #28. Lunedì: ventottesimo passo ore 17:30 - Va dal suo medico, aspetta il suo turno (1h 20m), gli consegna la lettera avuta il venerdì (v.#25) informandolo che non è necessaria la richiesta di visite di sorveglianza perchè già fatta e consegnata al Centro Prelievi (v.#16). Concorda di affidarsi al centro TAO dell'ospedale. #29. Martedì: ventinovesimo passo Prelievo del sangue. Il referto può essere ritirato il giorno stesso in ospedale o il giorno dopo presso il Centro prelievi. Caio era convinto di avere risultati e dosaggio il giovedì in occasione della visita prenotata e confermata (v.#25). I risultati non saranno utilizzati che giovedì, decide per i l giorno dopo, mercoledì. #30. Mercoledì: trentesimo passo Ritira i risultati presso il Centro Prelievi. Vedendo che sono nella norma non telefona al centro TAO come pensava di fare se tali non fossero stati e continua con le dosi stabilite. #31. Giovedì: trentunesimo passo Trova subito la dottoressa che lo segue, fa presente che la richiesta di "visite di sorveglianza" era già stata fatta 15 giorni prima e consegnata al Centro Prelievi. Gli viene detto di riportarla al Centro prelievi con una sua lettera di accompagnamento, prenotare il "controllo" (prelievo) per lunedì mattino e presentarsi all'ospedale per ritirare risultati analisi e dosaggio e per eventuale visita. Riceve una lettera per il suo medico per una richiesta di esame e altri documenti da completare e consegnare al Centro prelievi e da riportare all'ospedale e finalmente avrà quel "libretto" di cui tutti parlano e che non ha mai visto. Forse la caccia al tesoro sarà finita #32. Giovedì: trentaduesimo passo. h 17:30 - Va dal medico e dopo breve attesa consegna la lettera e riceve la richiesta di esame. 39


#33. Venerdì: trentatreesimo passo. h 9 circa - Breve attesa, consegna lettera e richiesta (v.#31), prenota "controllo". A sua richiesta, lo informano che, fatto il prelievo, dovrà ritirare risultati all'ospedale e telefonare al Centro Prelievi la prossima data di controllo: l'ospedale la comunica a Caio e lui deve comunicarla a loro. Casualmente vedono la richiesta di esame che pensava di presentare al CUP e dicono che basta lasciarla lì e provvederanno ad unirla al prossimo prelievo: ottimamente. Forse davvero arriverà alla meta. Nota. Caio sa leggere e scrivere: non sarebbe stato meglio consegnargli un promemoria prestampato con scritto tutto quello che doveva fare? Un promemoria tipo: . Nel caso non sia già esente per reddito dalle tasse sanitarie (ticket) presenti l'allegata dichiarazione al CUP in Via tal dei tali , Città (o altre eventuali possibilità). Le verrà rilasciato un nuovo libretto sanitario da portare al suo medico per la registrazione del codice di esenzione e conseguente utilizzo. . Dovrà recarsi dal suo medico portando tutta la documentazione allegata ed il suo medico in base ad essa e al suo giudizio professionale provvederà a rilasciare le ricette per farmaci e le richieste di visite specialistiche necessarie. . ecc. Scritto sabato 18 ottobre 2014

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SSN – ASL minipensieri Pubbliche Relazioni ASL "Per informazioni,reclami, e segnalazioni scrivi a: urep@asl2.liguria.it". Ho scritto 25 giorni fa e non ho ancora avuto risposta: se non rispondono alle richieste di informazioni, reclami o segnalazioni, per fare cos'altro sono pagati? Equità Con 36151,98€ annui lordi Tizio (66 anni, scapolo) ne ha 21798 netti e non paga tasse sanitarie (ticket). Con 36151.99€ annui lordi Tazio (66 anni, scapolo) ne ha 21798 netti e paga 250 euro di tassa sanitaria. Risultato: con 0,01 euro in più lordo Tazio ne ha 250 netti meno di Tizio. Con 18075,99€ annui lordi Caio e 18075,99 Caia (66 anni, sposati) pro-capite ne hanno 13711 netti e non pagano tassa sanitaria Con 18076,00€ annui lordi Nino e 18076,00 Nina (66 anni, sposati) pro-capite ne hanno 13711 netti e pagano 250 euro di tassa sanitaria Risultato: Nino e Nina con 0,02 euro lordi in più di Caio e Caia ne hanno 500 netti meno e pro-capite con 8087 euro netti meno di Tizio ne pagano 250 di tassa in più. Congruità 100,0 = Indice Istat "costo vita" dicembre 1994 152,2 = " " " ottobre 2014 41


23752,54€ = 46002325£ annue lorde 01.01.1995 36151,98€ = 70000000£ " " 31.10.2014 36151,98€ = 70000000£ annue lorde 01.01.1995 55023,31€ =106539991£ " " 31.10.2014 venerdì 21 novembre 2014

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Miglioria peggiorativa In Veneto direbbero per analogia "pezo tacòn de sbrego". Capita che nel 2013 Nane abbia avuto una pensione di 29000€ lordi annui e sua moglie Nina una di 7150€. Nel 2014 per effetto della "perequazione" la pensione di Nane diventa 29261€ e quella di Nina 7236€ in totale 36496€. Nane e Nina si rallegrano un po' perché la pensione netta mensile di Nane passa da 1682€ a 1693€ e quella di Nina da 550€ a 557€: 18 euro in più al mese non sono molti ma sempre meglio di niente, mediamente 9€ euro su pensioni di 1116€ mensili netti a testa. In Veneto direbbero "piuttosto de gnente mejo piuttosto": hanno avuto una miglioria, un piccolo aumento delle pensioni, un molto parziale adeguamento all'aumento del costo della vita. A maggio arriva il tanto strombazzato bonus di 80 € netti/mese ma né Nane né Nina ne hanno beneficio alcuno. Loro sono pensionati e non rientrano tra i favoriti di Renzi, come non rientrerebbero anche se fossero entrambi lavoratori dipendenti: Nane perché troppo ricco (più di 26000€/anno), Nina perché troppo povera (meno di 8000€). Però Nane e Nina sono anziani e con l'età, si sa, arrivano i malanni. Mettiamo che nel gennaio 2015 Nina si ammali e necessiti di visite specialistiche e medicine. Prima per quelle poche volte che ne aveva avuto bisogno era esente dal pagare la tassa sanitaria (ticket) in quanto aveva più di 65 anni e la somma del suo reddito con quello del marito arrivava a 36150€ annui lordi e non superava i mitici 36151,98€, limite stabilito una volta per tutte 20 anni fa, nel 1994. Ma ora dovrà pagarla la tassa e facilmente l'ammontare per le varie prestazioni supererà i 360 euro: col minimo fisso di 10€ per 43


ricetta ne bastano 3 al mese. Non essendo Mina a carico di Nane (anche il limite di 2840,51€ è quello da vent'anni) sarebbero entrambi "esenti da ticket" se non fossero sposati, ma lo sono da oltre 50 anni: quindi entrambi dovranno pagarsi la tassa per le loro cure e le spese per Nina non potranno nemmeno essere portate in detrazione dall'Irpef: troppo povera per poterlo fare lei, troppo ricca per poterlo fare lui, una libera interpretazione dell'art. 31 della "più bella Costituzione del mondo." Tutto questo per equità, dicono. E poi mostrano meraviglia per il calo di votanti e matrimoni. Quello che Nane e Nina ritenevano un aumento di 234 euro netti all'anno si rivelerà una perdita netta di almeno 126 euro, ma sarà sicuramente molto di più: è quello che io chiamo "miglioria peggiorativa".

dolce)

Note: Nane = Giovanni pezo tacòn de sbrego = peggio il rattoppo dello strappo (z=s

piuttosto de gnente mejo piuttosto = piuttosto di niente meglio piuttosto Scritto giovedì 27 novembre 2014

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Legge di Stabilità minipensieri suolo.

Per la legge di gravità una mela che si stacca dal melo cade al

Per la legge di stabilità un limite di reddito una volta stabilito rimane quello per sempre, sine die, in secula seculorum. Amen. Esempio: per beneficiare dell'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket) di persone sotto i 6 anni o sopra i 65 il limite di reddito annuo lordo familiare, qualsiasi sia il numero dei componenti la famiglia, è stato calcolato una volta per tutte nel 1994 in lire 70.000.000 ossia 36151,98 euro, è tuttora 36151,98 euro, sarà sempre 36151,98 euro essendo la legge di stabilità più forte di qualsiasi altra legge economica, finanziaria, matematica e quindi detto limite non è soggetto a rivalutazione per inflazione. mercoledì 24 dicembre 2014

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Il peggio Non è bello pagare le tasse e tantomeno bellissimo come diceva il ministro, ma il peggio è pagarle per chi non le paga o per chi le spreca. Non è bello dopo una vita di lavoro avere nel 2014 una pensione di 499 euro al mese, ma il peggio è averla di 496 nel 2015. Non è bello avere una pensione misera, ma il peggio è sapere che chi non ha mai lavorato e pagato imposte nel nostro paese ne ha una più sostanziosa. Non è bello dovere pagare la tassa sanitaria (ticket), ma il peggio è che chi vive meglio non la paga. Non è bello pagare il canone Rai, ma il peggio è che mezza Italia non l'ha mai pagato e la Rai lo spreca. Non è bello essere esclusi dalla generosità di Matteo Ottantaeuro, ma il peggio è che è perché si guadagna troppo poco. lunedì 5 gennaio 2015 Cambiamenti Nel mondo le cose cambiano, in Italia cambiano nome: da legge di bilancio a legge finanziaria a legge di stabilità; da 70 mln di lire a 36151.98 euri, non cambia nulla tranne che valgono molto meno. lunedì 5 gennaio 2015 46


Progressività "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." Io capivo "più si è ricchi e più si paga", in misura più che proporzionale. In realtà capita anche che "più si è poveri e più si paga": per esempio le tasse sanitarie (vulgo ticket). Secondo la normativa vigente, per ragioni di reddito sono esentati dal pagamento della tassa i bambini fino a sei anni e gli anziani oltre i sessantacinque se il "reddito familiare non supera 36151,98 euro lordi annui". Sembrerebbe rispettare l'art.53 della "costituzione più bella del mondo", ma è una balla. In realtà se il reddito supera mettiamo di 100 euri quella cifra e si deve pagare 150 euri annui di tassa, chi ne aveva 100 lordi in più si trova con 150 netti in meno e quindi con minore capacità contributiva di chi ne aveva 100 in meno dei fatidici 36151,98. Non 36000 o 36152 euri: "36151,98 euro lordi annui". Sembra una cifra ridicola e lo è, solo che quella cifra ridicola conferma la progressività del "più si è poveri e più si paga". Nel 1994 quando furono stabiliti i limiti di reddito valevoli dal 1/1/1995 erano Lit. 70.000.000, settanta milioni di lire italiane. Quando fu adottato l'euro il cambio ufficale era 1 euro = 1936,27 lire e quindi 70000000/1936,27=36151,982936 euri, arrotondati (si fa per dire) a 36151,98. La famiglia che disponeva allora di 69.999.999 lire (una bella cifra per quel tempo) se ora dispone di 36152 euri è più povera di allora, ma deve pagare la tassa che allora non pagava: a conferma della regola "più si è poveri e più si paga". Regola ancora più evidente se si considera che 36151,98 valgono sia per famiglie composte da una sola persona che per quelle composte da 2 o più persone. Mi pare del tutto evidente che se la 47


famiglia dispone di quel reddito le sue capacità contributive sono diverse se è composta da una sola o da dieci persone. Nel primo caso una persona è esente dalla tassa con un reddito annuo lordo di 36151 euri, nel secondo solo se dispone di 3615 euri di reddito annuo lordo medio pro capite. Per il supero del limite di due conviventi non si sommano i redditi, di due sposati sempre. Naturalmente anche chi nel 1995 era molto lontano da quel limite, anche con adeguamenti di salario o pensione inferiori all'inflazione finisce prima o poi per superarlo pur diventando più povero. E se non pensa di essere diventato nominalmente più ricco, di averlo superato e di doverlo dichiarare viene considerato un delinquente che non paga il dovuto. Sono passati più di vent'anni da quando è stato calcolato quel valore: se era equo allora non lo può essere ora e viceversa. E fra vent'anni sarà peggio. A me pare un'indecente iniquità, ma nessuno se ne preoccupa: non so se perché interessa pochissimi votanti o perchè una norma più giusta riguarderebbe moltissimi beneficiari e costerebbe come qualche spreco pubblico che non si vuole eliminare. A dire il vero non è del tutto così: da molti anni si può leggere nel sito del Ministero della salute che "il problema dell'adeguamento dei limiti al costo della vita è da tempo all'attenzione di questo Ministero e del governo tutto". E chissà per quanti decenni dovranno pensarci prima di risolverlo. ----------Nota - Quanto citato tra virgolette è riportato a memoria sabato 7 febbraio 2015

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Equità fiscale Domanda - Se Aldo ha 70 anni, Berto 70 anni, Carla 70 anni e il reddito lordo annuo di Aldo è 18076€, di Berto 18076€, di Carla 18076€ (1054€ netti mensili), perchè esenti dalla tassa sanitaria (ticket) sono Aldo no, Berto sì, Carla no? Risposta - Perché Aldo e Carla sono marito e moglie. Domanda - Se sono sposati Dario con Franca e Gino con Lina e percepiscono netti mensili Dario 1054,35€, Franca 1054,35€, Gino 1054,40€, Lina 1054,40€, perchè devono pagare la tassa sanitaria Dario e Franca no, Gino e Lina sì? Risposta - Perché Gino e Lina percependo 1€ lordo annuo più di Dario e Franca sono molto più ricchi. Domanda - Se a dicembre 1994 percepivano lorde annue Gino 23.026.313£ e Lina 23.026.313£ e rivalutando il loro reddito secondo l'Indice Nazionale delle variazioni dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati ora percepiscono Gino 18077€ e Lina 18077€ perchè nel 1995 non dovevano pagare la tassa sanitaria e nel 2015 sì? Risposta - Perché nel 1995 la somma dei loro redditi era 46.052.626£ (34,21% sotto il limite 70.000.000£) e ora ora è 36154€ (0,005587% sopra il limite 36151,98€), essendo stati rivalutati i loro redditi sì e il limite no. lunedì 16 febbraio 2015

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Sillogismo minipensieri "Se potessi avere mille lire al mese .... ": se si cantava così evidentemente avere 1000 lire al mese era da ricchi, molto ricchi. Se avendo 1000 lire al mese allora si era molto ricchi, oggi ovviamente si è molto ricchi avendo 0,52€ al mese. Se nel 1994 due coniugi erano ricchi avendo ciascuno 2692308£ lorde al mese, oggi ovviamente sono ricchi avendo 1391€ lordi al mese ciascuno. Se due coniugi ultra65nni hanno ciascuno 1391€ lordi al mese, insieme hanno 36166€ lordi annui. Se insieme hanno 36166€ lordi all'anno non hanno diritto all'esenzione ticket che giustamente spetta invece all'ultra65enne povero che guadagna solo 36151€ lordi all'anno. Così ragiona Renzi e il governo tutto. domenica 12 aprile 2015

Obbrobrio Sono il solo a ritenere un obbrobrio indecente che nel 2015 siano in vigore limiti di reddito calcolati nel 1993 e da allora rimasti immutati? Sono il solo a considerare assurdo e ridicolo che nel 2015 il limite di reddito per essere considerato famigliare a carico sia 2840,51 euro lordi annui, cioè l'equivalente in euro delle 5.500.000 lire che era nel 1994? e che per essere esenti (sotto i 6 o sopra i 65 anni d'età) dalla 50


tassa sanitaria (ticket) sia 36151.98 euro cioè in euro i 70 milioni di lire che era nel 1994? Assurdo perché é come se in 20 anni il costo della vita sia rimasto immutato e quello che nel 1994 si comprava con 1000 lire oggi si compri con 0,52 euro, ridicolo perché in 15 anni non si è nemmeno provveduto ad arrotondare quei limiti. Da anni (vedi) segnalo questo fino alla noia e me ne scuso. Ma nessun altro ne parla. Anzi no, non proprio nessuno: nel sito del Ministero della Salute da anni si trova scritto "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo.". Chissà per quanti decenni dovranno ancora studiarlo prima di risolverlo, magari solo dopo che due coniugi con 37€ al giorno ciascuno (36151.98€ lordi annui in due) potranno comprarsi si e no un bicchiere di latte. Ma anche qualora il problema venisse risolto resterebbe l'assoluta inadeguatezza dei 2840,51 euro lordi annui (236 mensili, 7.8 giornalieri), resterebbe la discriminazione tra coniugati (limite 18075€ pro-capite) e no (limite 36151€), resterebbe l'impossibilità di detrarre le spese mediche di coniuge incapiente ma con reddito superiore ai 2840,51€. Pare proprio che a nessun politico importi se una norma sia equa o iniqua ma solo quanti voti in più o in meno comporti introdurla, modificarla o abolirla. martedì 21 aprile 2015

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Previsioni Anno 1995 16. A decorrere dal 1° gennaio 1995 sono esentati dalla partecipazione alla spesa sanitaria di cui ai commi 14 e 15 i cittadini di età inferiore a sei anni e di età superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo riferito all’anno precedente non superiore a lire 70 milioni. [indipendentemente dal numero dei componenti] Anno 2015 Presidente del Consiglio dei Ministri: Matteo Renzi Segretario PD: Matteo Renzi Persone di oltre 65 anni d'età, casa propria, spesa giornaliera: € 0.75 per ½ l di latte, € 0.80 per 2 hg di pane € 0.80 per 4 hg di frutta e verdura --------€ 2.35 = spese giornaliere pro-capite per vitto ------€ 4.70 = spese vitto di una coppia di sposi = 2.35 x 2 € 1.50 = spese per luce, gas, acqua € 0.80 = spese condominiali ----------€ 7.00 = totale spesa giornaliera del nucleo familiare € 2555 = reddito netto annuo necessario = 7.00 x 365 € 3406 = reddito lordo annuo necessario = 2555/[(100 lordo-25 ritenute)/100] 52


€ 36151.98 = Reddito massimo annuo lordo per esenzione dal ticket = lire 70 milioni/1936.27 (vedi anno 1995) € 3406 è inferiore a € 36151.98, pertando entrambi i coniugi sono esentati dal pagamento del "ticket" Anno 2095, previsioni Presidente del Consiglio dei Ministri: Matteo Renzi Presidente della Repubblica: Matteo Renzi Presidente dei Giovani Industriali: Matteo Renzi Segretario PDN: Matteo Renzi € 36249 = reddito lordo annuo necessario per spese come nel 2015 = € 3406 lordo 2015 * 1.03 indice annuo inflaz. ^ 80 anni € 36151.98 = Reddito massimo annuo lordo per esenzione dal ticket (vedi anno 2015) € 36249 è superiore a 36151.98, pertando entrambi i coniugi sono obbligati al pagamento del "ticket" mercoledì 13 maggio 2015 Due conti Marito e moglie guadagnano insieme ben 36152€ lordi annui, in pratica circa 1050 euro netti mensili ciascuno. Pur essendo entrambi oltre i 65 anni non hanno diritto all'esenzione dalla tassa detta "ticket": in base ad un calcolo fatto nel 1994 con l'equivalente in lire di 36151,98€ di reddito allora si era considerati straricchi, indegni di beneficiare dell'esenzione e siccome l'adeguamento del limite è da decenni "all'attenzione del Ministero della Sanità e del Governo tutto" 53


ma non è stato cambiato nemmeno di 0,02€ per arrotondarlo, oggi in due superano quel limite e devono pagare la tassa. Se fossero più giovani e avessero dei figli, con quel reddito non godrebbero dell'esenzione prevista per i minori di 6 anni (e sarebbe peggio). Non capisco come si riesca - per quanto accurati si sia - a trovare l'esatto limite sotto il quale sì e sopra il quale no; ancor meno capisco perché non ci sia una qualche gradualità in modo che chi ha un centesimo in più non si trovi alla fine ad avere un sacco di soldi meno di chi ha un centesimo in meno. Ma quello che trovo del tutto illogico è considerare esente un singolo che da solo guadagni 36151€ e non due sposi che in due guadagnino 36152€, cioè 18076€ ciascuno, la metà. Il fatto che il limite sia sempre quello fissato 20 anni fa, nel secolo scorso, ai tempi della lira, prima dell'avvento devastante dell'euro è semplicemente indecente: ma questo anche Renzi non lo sa o finge di non saperlo. Facendo poi due conti, quei coniugi trovano che un presunto profugo, senza avere mai lavorato, mai pagato contributi e tasse, mai contribuito in qualche modo al benessere del paese, tanto o poco che sia, guadagna (sia pure indirettamente) più di loro: 1085€ al mese e ha diritto gratuitamente a quelle prestazioni sanitarie per le quali a loro due viene richiesto di pagare la tassa. Se razzismo è atteggiamento discriminatorio a danno di gruppi di persone con caratteristiche comuni, per me questo è razzismo bell'e buono. venerdì 19 giugno 2015

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Equità italiana Equità Italiana 1 Una o un ultra65nne singolo è esente da tassa sanitaria (ticket) se il suo reddito non supera 36151,98€ lordi annui. Una e un ultra65nni sposati sono esenti da tassa sanitaria (ticket) se la somma dei loro redditi non supera 36151,98€ lordi annui. È equo? Equità Italiana 2 A e B coniugi ultra65nni. Reddito lordo annuo (rla): rlaA=6200€, rlaB=30000€. A paga tasse sanitaria (ticket) perché rlaA+rlaB supera 36151,98. A non può detrarre le spese sanitarie perché incapiente: rlaA non supera 8000€ e A non ha imposte da pagare. B non può detrarre le spese sanitarie di A perché rlaA supera 2840,51€ e A non può essere considerata a carico di B. Se A e B divorziano non pagano più tasse sanitarie (ticket) perché né rlaA né rlaB superano 36151,98€. È equo? lunedì 29 giugno 2015

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Se non fossi italiano minipensieri Se non fossi italiano, se non avessi mai pagato contributi e tasse, se non ci fosse stata inflazione negli ultimi 20 anni, se non avessi malattie, se non fossi sposato, se fossi ricco da evitare l'ASL, se fossi un evasore, se fossi clandestino, profugo, migrante o zingaro non solo non pagherei tasse sanitarie ma eviterei anche le lunghe attese per pagarle. Invece capita che sono italiano, che ho pagato per decenni contributi e imposte e tasse che continuo a pagare, che con 60% d'inflazione in 20 anni il mio "reddito familiare"(*) ora supera i limiti fissati nel 1994(**), ho più di 70 anni e più malattie. Per la regola "chi ha pagato può e deve continuare, più ha pagato più deve pagare, pagare è bellissimo e va pagato" capita che pago per una visita specialistica che ho dopo tre mesi, che lo specialista mi fa due ricette dicendomi di pagare i ticket e riportargliele, che vado agli appositi sportelli e dopo 90 minuti pago e gliele riporto: chissà se questi 90 minuti sono il prezzo per avere avuto il piacere di pagare quelle tasse. (*)Somma dei redditi mio e di mia moglie (**) Lire70mln allora = Euro36151,98€ ora) martedì 4 agosto 2015

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Per equità "Per rispetto della Costituzione le tasse devono essere eque e progressive: chi più ha più deve pagare. Per questo motivo un ultra65nne con reddito lordo di 36151 euro annui non paga le tasse sanitarie mentre due coniugi ultra65nni con un reddito di 36152 euro lordi annui in due le devono pagare: sono più ricchi" giovedì 10 settembre 2015 Domande Richiesta di chiarimenti al Ministero della Salute Oggetto: esenzione da tasse sanitarie (ticket) delle persone di età superiore a 65 anni. Gradirei avere risposta a quanto segue. È vero o no che l'esenzione in oggetto spetta solo se il reddito familiare non supera 36151,98€ lordi annui? È vero o no che spetta a persona sola con reddito lordo annuo di 36151€? È vero o no che invece non spetta ai coniugi con reddito lordo annuo di 18076€ ciascuno? o se comunque la somma dei loro redditi supera 36151,98€ lordi annui? E se è vero è questo equo o iniquo? E se è iniquo non è da cambiare? È vero o no che euro 36151.98 sono lire 70.000.000/1936,27? e che lire 1936.27 è il valore dell'euro al momento della sua adozione l/1/1999? e che il limite lire 70.000.000 è in vigore da 1/1/1995? 57


e che pertanto tale valore è immutato da più di 20 anni? e che secondo CCIAA Firenze il costo della vita da Dic1994 a Ago2015 è più 52,5%? e che l'equivalente di lire 70.000.000 del 1995 dovrebbe ora essere euro 55131? E se è vero é questo equo o iniquo? E se è iniquo non è da cambiare? Se quello che è iniquo non viene cambiato è perché costa troppo renderlo equo? o perchè interessa troppe poche persone (pochi voti) per essere considerato iniquo? È o no subdolo considerare non più esente chi impoverendo supera il limite del 1995? e non sarebbe più onesto aggiornare quel limite e abbassarlo palesemente? o abolire per tutti l'esenzione, con meno spesa e più equità? È vero o no che l'art.31 della Costituzione prevede agevolazioni per la famiglia? e che l'art.29 definisce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio? Se questo è vero è giusto discriminare a danno delle coppie sposate? Grazie per la risposta martedì 29 settembre 2015

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Unioni incivili Non so, ma pare che le nuove unioni civili aspirino alle stesse "tutele" costituzionali delle vecchie unioni incivili. E cosi scopriranno che se un membro della coppia ha mediamente ben 236,71 euri al mese (2840,52 annui) l'altro non potrà considerarlo a suo carico. Sicuramente lo Stato ritiene che con un reddito di 7,89€ giornalieri un italiano possa provvedere a tutte le sue necessità mentre per quelle di un allogeno non ne bastano 35, più di quattro volte tanto. Considerato che quel limite è in vigore da almeno 21 anni (era 5.500.000 lire nel 1995) è da ritenere che, inflazione o no, lo sarà anche nei prossimi trenta. E scopriranno che quando avranno più di 65 anni, mentre i non uniti sono esenti da ticket se hanno mediamente meno di 3012,67 euri lordi al mese (36151,98 annui), se un membro della coppia guadagna mensilmente 237 euri basta che l'altro ne guadagni 2276 lordi (33312 annui) e nessuno dei due sarà esente dal pagamento dei ticket, superando insieme 36151.98 euro lordi annui (2840+33312), stesso limite già in vigore 1995 (lire 70.000.000). Non essendo ciò abbastanza strano per il legislatore, scopriranno non solo di pagare tasse che altri con reddito doppio non pagano ("esenti per reddito") ma che eventuali spese sanitarie di quello che guadagna 237 euri al mese non potranno in alcun modo essere in parte recuperate: nè da lui perché non ha imposta irpef da cui detrarle né dall'unito perché non è fiscalmente a suo carico. E si accorgeranno che di questa assurda iniquità non si preoccupa nessuno: ma se la cosa riguarderà anche gli uniti civili sapranno sicuramente come fare perché tutti allora se ne occupino. venerdì 15 gennaio 2016 59


Coraggio Ci vuole coraggio o meglio faccia tosta a tassare senza vergogna la gente man mano che diventa più povera. Penso sia pacifico che se le pensioni aumentano per il solo effetto del parziale adeguamento al costo della vita in pratica hanno sì più valore nominale ma meno potere d'acquisto. In altre parole se dopo molti anni la somma delle pensioni di due coniugi ultra65enni alla fine supera i fatidici 36151,98 euro immutati da decenni, entrambi devono pagare il conttributo sanitario (ticket), cioè più tasse, non perchè sono diventati più ricchi ma perché sono diventati più poveri. E disponendo di 36161,99 euro in due si è molto più poveri del coetaneo che con 36161,97 euro deve badare solo a se stesso ed è esente dal ticket. Ci vuole proprio una faccia di tolla per non vergognarsi di questa palese iniquità. venerdì 22 gennaio 2016

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Euro A 16 anni dall'adozione dell'euro chissà in quale altro paese d'Europa i parametri economici per diritti e doveri sono ancora espressi dividendo il vecchio importo per il valore dell'Euro, senza alcun ritocco come in Italia: valore dell'Euro 1936,27 lire limite di reddito familiare per esenzione dal contributo sanitario (ticket) di chi ha meno di 6 anni o più di 65 nel 1995 era 70.000.000 lire, oggi è 36151,98 euro (70000000/1936,27) limite di reddito dei familiari per essere considerati fiscalmente a carico nel 1995 era 5.500.000 lire, oggi è 2840,51 euro (5500000/1936,27). Euro - A 16 anni dall'adozione dell'euro chissà in quale altro paese d'Europa i parametri economici per diritti e doveri sono ancora espressi dividendo il vecchio importo per il valore dell'Euro, senza alcun ritocco come in Italia: valore dell'Euro 1936,27 lire limite di reddito familiare per esenzione dal contributo sanitario (ticket) di chi ha meno di 6 anni o più di 65 nel 1995 era 70.000.000 lire, oggi è 36151,98 euro (70000000/1936,27) limite di reddito dei familiari per essere considerati fiscalmente a carico nel 1995 era 5.500.000 lire, oggi è 2840,51 euro (5500000/1936,27). venerdì 22 gennaio 2016

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Il dubbio Ho un dubbio che non so risolvere e non so a chi posso rivolgermi per risolverlo. Nelle istruzioni per la compilazione del modello 730 trovo: Sono considerati familiari a carico dal punto di vista fiscale: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; ecc. I familiari possono essere considerati a carico solo se non dispongono di un reddito proprio superiore 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili Nel modulo per la richiesta di "Esenzione partecipazione spesa sanitaria" (ticket) trovo: DICHIARA E01 □ di avere età superiore a 65 anni con reddito familiare lordo, riferito all’anno precedente, non superiore a Euro 36.151,98 Il reddito è’ dato dalla somma dei redditi riferiti all’anno precedente di tutti i componenti del nucleo familiare. Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia (familiari a carico).Si ribadisce che sono da considerarsi a carico i familiari per i quali .. spettano le detrazioni per carichi di famiglia, vale a dire quando non possiedano redditi propri di ammontare superiore a € 2840,51 al lordo degli oneri deducibili, i seguenti membri del nucleo familiare: - il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale - ecc. Nel caso di coniugi A e B non legalmente ed effettivamente separati con reddito lordo di 3151,99€ A e 33000.00€ B posso capire:

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1. A non è fiscalmente a carico di B per le detrazioni Irpef perché il reddito lordo di A supera 2840,81€ ma concorre al reddito familiare "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" e A e B non sono esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria in quanto il reddito familiare supera 36151,98€. 2 - Il reddito di A concorre al reddito familiare ma è a carico di B perché è " da considerarsi a carico" " il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale" 3 - A non concorre al reddito familiare perché "Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia (familiari a carico)" e per A non spettano le detrazioni perché il suo reddito lordo supera 2840.81. Considerata l'ingordigia e l'iniquità dello stato italiano ritengo che la risposta giusta sia la n. 1, cioè i coniugi sono un nucleo familiare quando ne hanno un danno e non lo sono quando ne avrebbero un beneficio. La n. 2 è valida se "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" è l'eccezione alla regola e si deve intendere che sono da considerarsi a carico i familiari con reddito non superiore a 2840,81€ e "il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale" La n. 3 è valida se "Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia" e per A non spettano se non vale "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" giovedì 21 gennaio 2016

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Indice analitico 36151,98...............................................................................20 Agevolazioni........................................................................21 Alleluia!................................................................................12 Austerità...............................................................................10 Caccia al Tesoro..................................................................32 Cambiamenti .......................................................................46 Coppie..................................................................................14 Coraggio ..............................................................................60 Criteri di progressività............................................................2 Domande..............................................................................57 Due conti..............................................................................53 Equità fiscale........................................................................49 Equità italiana.......................................................................55 Euro......................................................................................61 I furbacchioni.......................................................................28 Il dubbio...............................................................................62 Il peggio...............................................................................46 L'esempio.............................................................................16 L'imposta matrimoniale.........................................................5 Legge di Stabilità.................................................................45 Matrimoni.............................................................................18 Miglioria peggiorativa.........................................................43 64


Obbrobrio.............................................................................50 Per equità ............................................................................57 Previsioni..............................................................................52 Progressività.........................................................................47 Ridere e piangere....................................................................8 Sarò ricco..............................................................................7 Se non fossi italiano.............................................................56 Sillogismo............................................................................50 Tasse sanitarie.....................................................................24 Ticket......................................................................................3 Unioni incivili.....................................................................59 SSN – ASL..........................................................................41

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