Alba Siciliana - 2014.07.14 (n. 10)

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Note dell’Osservatorio per la trasparenza amministrativa a Mineo (I)

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Alba Siciliana 2014, luglio, lunedì 14 (n. 10)

elle celebrazioni per l’Anno Capuaniano l’Osservatorio aveva avuto modo di rilevare una curiosa mancanza di comunicazione, unita alle notizie non incoraggianti che erano trapelate ufficiosamente dalle prime due riunioni tenute dai soggetti incaricati dall’amministrazione di occuparsi dell’evento. Sarebbe doveroso seguire la prassi che in casi del genere impone una conferenza stampa, durante la quale si espongono i progetti e ci si espone alle domande della libera stampa, piuttosto che tenere tutto nascosto per arrivare furtivamente ai fatti compiuti e che possono soltanto lasciare l’amaro in bocca delle occasioni perdute. A quanto pare – al riguardo si attendono smentite e delucidazioni ufficiali – la sovranità sulle decisioni già prese e su quelle ancora da prendere sarebbe stata deportata altrove, all’università di Catania. Alle realtà locali in questo modo si lascia un ruolo del tutto subalterno, in un progetto complessivo che ha molto dell’accademico e riservato agli addetti ai lavori, ben poco di coinvolgente per tutti gli altri, per le persone comuni e soprattutto per i giovani di Mineo. In passato le cose erano state fatte diversamente, lo stesso Receputo, come ci sarà modo di dire anche in seguito, non manca nelle sue memorie di descrivere almeno due occasioni commemorative e celebrative organizzate in onore di Luigi Capuana dal Comune di Mineo e con un certo buon senso, che forse allora c’era più di oggi, si erano creati momenti di partecipazione condivisa, di espressione della cultura popolare con gare di poesia, di pittura e simili iniziative che avvicinano la cultura alla gente, invece di rinchiudersi in piccole cerchie interessate solo a coltivare la propria vanità, miranti a collocare se stessi su alti piedistalli e monumenti, attraverso l’uso improprio e strumentale di queste occasioni pubbliche dedicate a personalità insigni, occasioni che tra l’altro vale la pena ricordare che vengono realizzate non con soldi privati ma grazie alle risorse economiche di tutti. Altro tema riguarda i lavori in corso in alcune strade di Mineo. Il cantiere nelle scorse settimane è stato operativo in alcune parti di Piazza Buglio e ora si è spostato in Via Luigi Capuana all’altezza dell’abside di San Pietro. Chi volesse conoscere il piano complessivo dei lavori avrebbe non poche difficoltà, perché non vi è stata comunicazione ai cittadini anche per conoscere i disagi alla viabilità e la data prevista per il completamento del progetto. Non poche perplessità del resto si sono espresse anche attraverso i social network sulla reale priorità e necessità dell’intervento, trattandosi di strade nelle quali il lastricato di pietra è già presente e in buone condizioni, tanto è vero che si sta intervenendo soltanto a grattare gli spazi tra una pietra e l’altra e a riempirli di nuovo, con un impasto cementizio che dà un risultato estetico finale abbastanza discutibile e che si vedrà quanto dura nel tempo prima di sbriciolarsi e venir dilavato dalla pioggia. Inoltre a proposito delle priorità, la condizione generale del centro storico appare sempre più degradata e tanti sarebbero gli interventi anche importanti per la sicurezza e l’incolumità di chi si trova a passare sotto edifici pericolanti, laddove la legge prevede che il Comune può intervenire con lavori urgenti in proprietà private, riservandosi poi di presentare il conto per far pagare il costo ai proprietari. Le case crollano e intanto allevano ogni genere di vita animale, però quei pochi soldi che ci sono vengono spesi così, a lisciare i pavimenti. Che poi ci siano anche conflitti di interessi tra assessori e assegnatari di appalti per conto del Comune, è cosa che non fa più notizia, perché finché nessuno solleva simili argomenti all’interno di sedi come il Consiglio comunale, tutto procede nella più totale tranquillità: una mano lava l’altra e insieme lavano la faccia, al limite si fa dimettere l’assessore a scopo preventivo e si redistribuiscono le deleghe, se non altro questo è un piccolo risparmio per l’ente ma non è chiaro se gli assessori rimasti riusciranno a far fronte a tutto quanto. Infine, è arrivata all’Osservatorio per la trasparenza a Mineo una segnalazione piuttosto grave, intorno a controversie per versamenti non dovuti al Comune a seguito dei quali sono stati richiesti dei rimborsi, anche confermati da sentenza di organismi superiori. La richiesta di rimborso deve essere fatta entro cinque anni, oltre i quali scatta la prescrizione che assolve l’ente da ogni obbligo, ma se il cittadino utente ha fatto ricorso, il termine dei cinque anni va contato a partire dalla sentenza e non dall’originaria data di emissione dell’addebito, eppure in certi casi l’Ente ha risposto con un rifiuto per presunta prescrizione. In altri casi il rifiuto al rimborso conteneva riferimenti a una legge, e la cosa è davvero strana per la citazione di una legge che dice tutt’altro: in una lettera di risposta dell’Ente viene richiamato l’art. 3 comma 10 del DL 16/2012 con le seguenti parole: «Per ciascun credito o debito di importo pari o inferiore a euro 30 per ciascun periodo di imposte, non si procede all’accertamento e o al rimborso». Invece, il vero testo di quella legge dice: «A decorrere dal 1° luglio 2012, non si procede all’accertamento, all’iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali, regionali e locali, qualora l’ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superi, per ciascun credito, l’importo di euro 30, con riferimento ad ogni periodo d’imposta.» Come si può chiaramente vedere, il testo della legge non consente affatto di tralasciare un debito verso il contribuente, sia pure di entità unitaria contenuta al di sotto dei trenta euro. A questo punto, il comune cittadino cosa dovrebbe fare? È pensabile che per simili casi si vada a intentare causa, con tutti i costi che ne derivano? È da augurarsi che si arrivi a un chiarimento quanto più celere per tutti i contribuenti e che i rapporti con la fiscalità locale diventino meno vessatori e più affidabili, l’Osservatorio continuerà a vigilare sulla materia e in una prossima occasione si darà conto degli sviluppi, si spera positivi.


Matteo Salvini (Lega Nord - Autonomie) in visita al Cara di Mineo Alba Siciliana: «inaccettabili gli insulti dell’assessore comunale»

Dalle memorie di F. Receputo – Mineo sessanta anni fa

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on si placa la scia di commenti e polemiche seguite alla visita della delegazione Lega Nord – Autonomie guidata dal segretario Matteo Salvini al Cara di Mineo sabato 12 luglio. Tra le tante voci dei cittadini comuni e dei militanti di varie posizioni, non si fa attendere anche una dichiarazione scritta da parte dell’assessore del Comune di Mineo dott. agr. Anna Blangiforti, che critica duramente il leader leghista e entra nel dibattito con toni molto accesi, decisamente inadatti alla carica istituzionale che ricopre. Così scrive l’assessore, dr. agr. Anna Blangiforti: «Il Razzista per eccellenza visita il C.A.R.A. e Mineo descrivendolo come un centro troppo degno per essere vissuto da gente di colore o meglio da rifugiati politici, lo stesso personaggio che ha detto peste e corna contro i meridionali e i FORESTALI ( vedi Domenica IN), il personaggio della lega che pensa che i meridionali sono la palla al piede per l’Italia. Ma quello che mi schifa di più, è, che gli stessi pseudo politici di Mineo e dintorni che scrivevano che il C.A.R.A. non era vivibile perché mancava tutto o perché non avevano beni di prima necessità, oggi ne condividono lo stato…….ti ricordo che quando si ha una condivisione è sinonimo che TU la pensi come LUI…..qualcuno ci va a braccetto o si fa la foto….che vergogna! Mi sento umiliata come meridionale ma soprattutto come essere umano, ma cosa si aspettava? La capanna, le catene, il fuoco a terra, i segnali di fumo, gli archi e le frecce? Ma ha idea che le persone che vivono al C.A.R.A. sono rifugiati politici? Ma sa cosa significa? Ha idea che tra i rifugiati c’è chi ha 3 lauree o conosce 4 lingue, più vivo più mi rendo conto che c’è il vuoto, l’ignoranza e la superficialità. Oggi mi aspettavo che la camicia verde postava il bisogno di accelerare l’iter per il permesso di soggiorno o la possibilità di avere alternative con l’aiuto dell’intera Europa, mi aspettavo parole nobili e degne di uomini che hanno visto la morte con gli occhi, mi aspettavo di sentire parole di solidarietà. Sono felice di essere di Mineo di vivere al SUD e di colore verde uso solo la cartaigienica!!!! VERGOGNA». «Che sia o no questa la linea dell’amministrazione comunale di Mineo e del suo sindaco, è assolutamente necessario un chiarimento da parte del Primo cittadino, che – dichiara il movimento politico Alba Siciliana, Unità Territoriale di Mineo – dovrà valutare se esistono ancora le condizioni perché l’assessore continui a ricoprire un ruolo di responsabilità, che ha dimostrato di non saper gestire con adeguato senso delle istituzioni. La rissa da bar non può diventare regola nei rapporti tra centro e periferia della Nazione e tra parti politiche chiamate a gestire il bene comune, trasformando le diverse visioni in uno scontro armato fatto di insulti e indegne cadute di stile. L’assessore rettifichi o si dimetta, il sindaco chiarisca ai cittadini e all’opinione pubblica, anche in virtù del proprio ruolo di Presidente del Consorzio dei Comuni “Calatino terra d’accoglienza” che è soggetto attuatore per la gestione del Cara di Mineo».

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