L’emergenza Nordafrica, i profughi e l’accoglienza (segue)
Alba Siciliana 2015, settembre, lunedì 21 (n. 72)
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Gridare ONESTÁ Sabato è servito a rispondere al silenzio di chi è vittima di questo sistema nel quale, per lavorare, ti trovi costretto a sottostare ai diktat che arrivano dall'apice della bassezza di alcuni personaggi lugubri che vorrebbero imporci la propria volontà dittatoriale attraverso il ricatto o – peggio – la minaccia, l'insulto. Gridargli in faccia ONESTÁ serve a ricordarci che il lavoro, il voto, la libertà sono nostri diritti acquisiti dai nostri padri, dai nostri nonni, con il sudore della mente e il sangue delle vene, che dobbiamo pretendere a gran voce dalle istituzioni rese sorde – e sempre più spesso anche cieche e mute – dai rappresentanti eletti che preferiscono impoverirci per poi comprarci con una miseria. Gridare ONESTÁ serve a far svegliare i miei coetanei, i giovani, rassegnati e disinteressati, perché il futuro non è scappare o accontentarsi di quello che c'è, nè aspettare qualcuno pronto ad offrircelo in cambio di qualcosa, ma è inseguire i propri sogni, le proprie ambizioni, con la propria forza, il proprio impegno. Gridare ONESTÁ, oggi, in questo Paese, serve a mandare loro un messaggio forte, la nostra risposta, la risposta dei cittadini che vogliono essere liberi: noi non ci piegheremo mai, combatteremo sempre, fin quando esprimere la propria opinione, partecipare ad una manifestazione politica, sarà una possibilità di tutti, e non un privilegio di pochi.