Il vero "bonus benzina" è in Alaska

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dal 4 al 17 ottobre 2011

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AlaSkandalo

Quando il “bonus” vale davvero I cittadini dell’Alaska riceveranno, il 6 ottobre prossimo, 1.174 dollari a testa, l’equivalente – al valore attuale – di quasi 860 euro. Quei soldi provengono dal petrolio. “A testa” significa non “a patentato” o “a famiglia”, ma proprio pro capite: per fare un esempio, una famiglia di quattro persone (papà, mamma e due figli piccoli, magari uno appena nato), otterrà 4.696 dollari, ossia circa 3.434 euro. Roba che ai lucani potrebbe fare venire anche una crisi di invidia. Chi mastica un po’ d’inglese e voglia verificare con i propri occhi, può andare all’indirizzo internet http://www. pfd.state.ak.us/ e leggere cosa sia l’Alaska Permanent Fund e come funzioni. Si tratta di un fondo costituito dallo stato dell’Alaska (lo stato più esteso degli Stati Uniti), costituito da una parte dei profitti delle estrazioni petrolifere, e da cui ogni anno viene staccato un assegno per ogni alaskano in vita. L’anno scorso il dividendo fu di 1.281 dollari, nel 2009 di 1.305. Non è certo un modo per arricchirsi – il fondo viene utilizzato anche per altro, ad esempio per programmi scolastici e ambientali – ma di sicuro ci si può pagare buona parte dei carburanti e combustibili che, a quelle latitudini, sono vitali. La Carta Bonus Carburanti che il governo elargirà ai lucani – se i giudizi amministrativi saranno favorevoli alla Basilicata, data la sospensiva del Tar Lazio e il giudizio pendente, vedi box – impallidisce al confronto. E’ vero che le royalty in Basilicata sono state utilizzate per programmi di sviluppo. Nessuno però sembra essersene accorto (tranne, forse, i cittadini di Viggiano). L’Alaska Permanente Fund è stato costituito nel 1976. Venne

RICEVIMENTI e RISTORANTE

stabilito che il 25 per cento di tutte le entrate del petrolio allo Stato nordamericano sarebbero state investite in questo fondo, per la gestione del quale fu creata una corporazione ad hoc. Dal 1982, anno di attivazione del fondo, a oggi, il fondo ha distribuito ai cittadini alaskani 17 miliardi e mezzo di dollari, ossia l’equivalente di 13 miliardi di euro. Non per niente il fondo – che scoppia di salute e, oculatamente gestito, non risente

dell’altalena delle borse mondiali – ha come slogan “Un rifugio per il futuro dell’Alaska”. Come a dire: quando non ci sarà più il petrolio, il popolo avrà ancora di che investire. L’ultima nota per sentire un ultimo travaso di bile come lucani: gli abitanti dell’Alaska sono circa 648.000 persone. Più o meno, quelli della Basilicata. Ma il loro bonus è decisamente un’altra cosa.

E la card lucana è in forse per il ricorso del Veneto al Tar Un “danno irreparabile”: è per evitarlo che i giudici del Tar del Lazio – Maddalena Filippi, presidente, Francesco Arzillo, consigliere e Stefano Toschei, consigliere ed estensore – hanno deciso di dare la sospensiva al decreto del ministero allo Sviluppo economico del 12 novembre 2010. L’atto istituiva il Fondo per la riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti nelle regioni interessate all’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi. In pratica, l’atto su cui si fonda il Bonus Carburanti di cui tanto si parla negli ultimi mesi (per chi voglia rinfrescarsi la memoria, trattasi dello sconto benzina che il governo ha accordato alle regioni sede di attività petrolifere, in primo luogo ovviamente la Basilicata). Dunque, il bonus è “congelato” in attesa della decisione dei giudici amministrativi. Chi voglia leggere il testo integrale dell’ordinanza del Tar del Lazio, decisa il 27 luglio scorso, può andare a questo indirizzo internet: http:// www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/ Roma/Sezione%202/2011/201102788/Provvedimenti/201102829_05.XML. Si legge nell’atto: “Allo stato degli atti ed all’esito di una valutazione sommaria della documentazione prodotta emergono elementi utili al fine dell’accoglimento dell’istanza cautelare proposta sotto il profilo della irreparabilità del danno, atteso che è dimostrata in atti la sussistenza del concreto pericolo che una quota rilevante del fondo possa essere distribuita nelle more della decisione di merito del presente giudizio senza alcuna possibilità di successivo ristoro e che deve essere mantenuta ferma la garanzia della integrità delle posizioni soggettive alla cui tutela è rivolto il presente giudizio”. Il ricorso è stato avanzato dalla Regione Veneto nei confronti del ministero allo Sviluppo economico e delle Regioni Basilicata (ovviamente, la più interessata) Emilia Romagna, Calabria, Puglia, Piemonte, Molise, Sicilia, Marche, Abruzzo e Liguria. L’obiettivo è far annullare il decreto del 2010 (con la motivazione che non assegna lo sconto sui carburanti anche alle regioni con rigassificatore, com’era previsto nella legge n. 99 del 23 luglio 2009, ma solo alle regioni interessate a estrazioni e ricerca di petrolio e gas). La sentenza è fissata per il 21 marzo del 2012.


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di Rocco Pezzano

Pdl, promesse a metà prezzo

La lettera del “grande successo”

I lucani hanno fatto la loro brava fila alle Poste per compilare l’apposito modello e ottenere i 90 euro di bonus benzina. E’ un fatto. Ma le promesse del Pdl, illo tempore, erano ben altre. E questo è un altro fatto. I parlamentari del Popolo delle libertà dichiaravano pubblicamente, e da tempo, che i lucani grazie al petrolio avrebbero pagato la benzina a metà prezzo. Lo slogan era proprio questo: “Per i lucani benzina a metà prezzo”. A dimostrazione, pubblichiamo il depliant che i lucani ricevettero nella cassetta postale, come propaganda elettorale. Fu forse anche questa spinta,

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nella primavera del 2008, più competitive, con una a spingere l’elezione dei decisiva spinta allo svilupparlamentari lucani che po, mentre le famiglie popromuovevano la legge per trebbero spendere quello che risparmiano per l’edimezzare il prezzo ducazione dei figli, o della benzina per comunque far gii lucani: Guido rare l’economia e Viceconte in o del puntare ad una primis, VinL’impegnra lucano t migliore qualicenzo Tads e d centro ezzare il costo tà della vita”. dei, Cosimo im d era di mpa per tutti i La Basilicata Latronico. alla po non è stato – sono sempre Ed ecco lucani: enuto sue parole – sacosa dicevamant rebbe diventata no gli espo“una piccola Sviznenti lucani zera nel cuore del del Pdl in una Mediterraneo”. conferenza stamLa Svizzera è rimasta salpa del 2007. Vincenzo Taddei, già senatore: “Le damente al suo posto, al di imprese otterrebbero au- là delle Alpi. Le promesse tomaticamente degli in- saldamente al loro posto, al centivi e potrebbero essere di là dei confini lucani.

Di “grande successo” si parla nella lettera che Guido Viceconte, sottosegretario di Stato (alla Pubblica istruzione), ha inviato ai lucani per far conoscere il “grande successo per tutti i cittadini lucani, ottenuto grazie all’impegno del Pdl di Basilicata”. Beh, grande successo sarebbe stato – magari – la benzina a metà prezzo, come promesso ufficialmente (vedi box a lato). Impegno non mantenuto. Anche se Viceconte dichiara: “Abbiamo così rispettato il patto d’onore assunto con ogni cittadino lucano”. Si riferirà a qualche altro patto di cui i cittadini lucani non sono a conoscenza.


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