demenziali

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Tipi psicologici L’essere umano, per tentare di capire qualcosa del mondo, deve ricorrere ad un ordine. Ordine per uno schema, ordine per il caos, ordine mentale, ordine sistematico… Senza ordinamento, schematizzazioni, confronti, comprendere il mondo è quasi impossibile per la nostra limitata capacità intellettiva. Figuriamoci poi comprendere qualcosa della pam, dove il caos si somma al caos, dove istinti aviti si mescolano alla moderna tecnologia per tentare una sublimazione esistenzialista alle pulsioni orfiche del complesso di Edipo. Va bene, la prossima volta berrò meno. Ecco comunque un tentativo di descrizione delle principali psicologie riscontrabili nel mondo pam.

Roberto Messori

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on sono pochi a rimanere sconvolti dalle stranezze del mondo pam. Gli ultimi sono due commercianti che credevano di avere buone idee e buoni materiali: hanno cambiato mestiere, ma non posso dirvi cosa stanno facendo ora e come vanno in giro vestiti. E soprattutto cosa vendono. Data la complessità delle menti dei pescatori a mosca e le fissazioni cui inevitabilmente la disciplina conduce (mio padre scappò di casa nel ‘52, mia madre nel ‘74, ma io continuo a pescare), esiste la teoria che nel nostro ambiente possano celarsi pericolosi psicopatici capaci di ogni efferatezza. Per rendere più facile il lavoro alla moderna criminologia indagativa, ho pensato di elaborare i seguente studio relativo alla psicologia dinamica della mente pam, esso cerca di schematizzare le personalità più comuni descrivendone i principali aspetti comportamentali e relazionali. Ho anche cercato di affrontare la seconda, inevitabile parte: quella relativa alla psicologia del profondo, ma i terrificanti aspetti ancestrali che ne stavano uscendo mi hanno costretto a sospendere la ricerca. Meglio andare a pescare...

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in superficie. Buona lettura. Il purista - Partiamo dal purista assoluto, quello prossimo alla totalità contemplativa. Applica il no kill sempre, pesca solo a secca ed in schiusa, passa il

98% del tempo lungo i fiumi a camminare facendo di tutto fuorché pescare in attesa delle condizioni perfette per le sue necessità. Inevitabilmente considera essere inferiore chi non agisce così. Di re-

gola non si chiede da dove vengono le trote che insidia, rigorosamente senza pinne e con chiazze di saprolegnosi. Questi tende all’estrema raffinatezza, a complicarsi la vita nella ricerca di soddisfazioni celestiali, spesso scordando quelle terrene. Se non volete farvi un nemico non mostrategli mai una mosca con l’ardiglione sano, e neppure schiacciato. Il purista è pervaso da pura ideologia, è un invasato, ma sa mostrare grande comprensione con chi la pensa esattamente come lui, che considera persona comunque inferiore, ma di buon senso. Non accetta compromessi, i dressings sono dogmi e modificare un materiale originale è sacrilegio. Ma se è lui ad apportare la modifica allora è rivelazione. Ha pochi amici, tra i non puristi, e nessuno pesca a mosca. Il disegno è stato eseguito da un purista in una toilettes del vecchio Hotel Gacka su carta igienica, raccolta poi da un nostro incaricato. É evidente lo sfogo schizoide realizzato su carta destinata all’”impurità”, chiara pulsione compensativa del suo stato morboso.


Predator - Passiamo subito al predatore assoluto, quello che annoccherebbe anche il compagno di pesca se agganciato per errore, ammesso che di errore si tratti. Quello che, spiegandovi la sua pulsione predatoria, è lì lì per convincervi che una preda è una preda e la natura non può funzionare che così. La preda occorre rincorrerla, afferrarla, sbranarla, divorarla e berne il sangue. È il vero predatore, il cacciatore, l’incarnazione dell’aggressività cieca e totale. Non ha scrupoli morali, è freddo, cinico e astuto: è un vincente. Non passategli mai alle spalle mentre lancia. La sua arma segreta è rasare una mosca ed infilare nell’amo un verme, che è abilissimo a trovare. Nei confronti del no kill presenta lo stesso comportamento dei baresi nei confronti dei semafori.

Disegno realizzato da un predator durante una seduta di ipnosi volontaria. É evidente la fissazione sull’arma alieutica. Il compagnone - Poi abbiamo il compagnone, quello che vi chiede incazzatissimo come mai venerdì scorso non eravate alla serata del club, quello che si muove solo dopo aver riempito un pullman di pam e prenotato il ristorante prima dei permessi. Guai a lasciarlo solo. Del resto non ci riuscireste. L’istinto gregario è potente in lui. Pesca solo temoli, dove si sta tutti in fila come i pesci. Passa il tempo a organizzare, a tampinare, a prenotare e vi coinvolge in tutto. Sul fiume non sopporta la solitudine e dopo pochi minuti armeggia col cellulare per prenotare un tavolo, al quale vi trascina dopo mezz’ora di pesca.

Il solitario - Ecco il solitario. Di lui non si può dire molto. Va a pescare per i fatti suoi, non frequenta clubs, non racconta nulla, non lo conoscete neanche e neppure sua moglie sa dove va, quando dice che va a pescare, se lo dice. Detto tra noi, è quello che preferisco, ma non vorrei essere così. Forse non esiste. Il tecnologico - E’ il fanatico dell’attrezzatura. Uno dei primi a entrare in internet a saccheggiare i siti web per pam, il primo a portare i cellulari a pesca distribuendoli agli amici per scambiare opinioni lungo il fiume. Goretex, carbonio, alto modulo, tecnologia AST, fluoro carbonio, riciclaggio continuo degli attrezzi ed abbigliamento tecnico adatto ad ogni ambiente, dal torrente estivo agli anelli di Saturno, sono le sue priorità. È l’adoratore delle plastiche di sintesi, se anziché il foam usate il sughero per i terrestrials, per lui è come se ascoltaste ancora una radio a galena. La tecnologia è tutto, è un adoratore delle novità e, privato delle ultime proposte degli operatori del settore, si deprime pericolosamente. È il tipo psicologico più amato dai negozianti. Il competitore - Lo conosciamo bene. Deve prendere sempre più trote di tutti, a costo di agganciarle per la schiena, tecnica che gli riesce benissimo. È impossibile che in un’uscita dichiari catture inferiori a un’altro, o più corte, o meno pese. È quello che vi caccia le dita sotto il naso per farvi sentire la puzza di pesce e voi vi chiedete schifati dove diavolo se le è ficcate, dato che il fiume v’è parso morto. Se cattura più di voi dirà agli amici che come pescatore siete un poveretto, se cattura di meno non lo vedrete più, ma agli amici dirà la stessa cosa, ma con maggiore disprezzo. Il riflessivo – Lungo il fiume vi ricorda “il pensatore”. Passa il suo tempo cambiando mosche, ma prima di sceglierla riflette a lungo, osserva a lungo, inciampa spesso e spesso cade in acqua, sempre con la Nikon al collo. La vostra. Riflette se trattenere un pesce e quando lo libera è ormai morto soffocato. Riflette anche per venire a bere un caffè e nel cambiare posto di pesca, e lo beve amaro dopo amare riflessioni. È quello che

Invitato a rappresentarsi con un disegno, ecco come lo ha fatto un solitario presentatosi spontaneamente in redazione: noi non eravamo riusciti a trovarne uno. Lasciamo a voi le ipotesi, espresse dallo schizzo, sui motivi inconsci della solitudine.

al mattino, mentre si fa la barba, nei primi dieci minuti non appare nello specchio: come il suo padrone, lo specchio si è preso una pausa di riflessione. Il notturno – Quando all’imbrunire non ne potete più, siete stanco, il braccio vi salta via, avete fame e sete, non vedete più la mosca e neanche il nylon, non avete un’abboccata da almeno due ore e soprattutto state morendo di freddo, mentre il panico inizia a fare capolino a fronte di un ipotetico ritorno al buio, se il vostro compagno è scomparso come al solito, con le chiavi dell’auto e l’unica torcia elettrica e sapete che non molla il fiume fino a notte fonda o finchè non lo trovate – cosa difficilissima - siete il compagno di pesca di un “notturno”. Sono numerose e controverse le teorie che tentano di motivare le cause genetiche che portano alla struttura psichica di un notturno, dalle sublimazioni freudiane della sfera sessuale alla licantropite parietale, dalla fuga dal quotidiano alla sindrome del ladro di polli, ma una cosa è certa: il notturno, di notte, non deve aver molto di meglio da

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fare. Nei suoi racconti di pesca è sempre presente la luna piena e nelle sue teorie il pesce si ciba solo di notte. Considerando quello che voi prendete di giorno, potrebbe anche avere ragione. Pension Wutte, A - 9123 St. Primus Vesielach 1 - tel. 0043 4239 2869 fax 0043 4239 28694 - e-mail: alpe-adria-fischerei@wutte-milan.at siti web: www.kleinsee.at www.wutte-milan.at Lo splendido fiume Vellach

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ossibilità di pesca in ambienti diversificati: torrente, fiume e lago, per insidiare salmonidi e grossi predatori.

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peciale bimbi: cucina baby, forni a microonde ed elettrici, bagnetto, fasciatoio, lavatrice ed asciuga biancheria con ferri da stiro, tutto a disposizione.

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olo di bici, barche, belly boat, cavalli irlandesi per escursioni con bambini. Tennis, minigolf, bagni di sole, strutture per pescatori.

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circa 96 Km dalla frontiera di Tarvisio, in posizione panoramica con ampio giardino e parco giochi per bimbi, offre ogni comfort ed eccellente cucina con prodotti propri di coltivazioni ed allevamenti biologici. Ideale per pescatori con famiglia al seguito, per le numerose e salutari possibilità di svago. I pescatori a mosca potranno agire su 29 Km di riserva sulla Vellach, tra intense schiuse di effimere, tricotteri e grandi perle. La Vellach è ricca di fario, iridee e temoli di buona taglia, comprende 3 Km di no kill ed è tutta “only fly”. Altre riserve esclusive sono il lago Kleinsee, a 2 Km, con sponde incontaminate ed acqua potabile, ricco di lucci, sandre, persici ed altre specie: offre spesso catture record. A 5 Km si possono catturare lucci, sandre, siluri, carpe e cavedani sulla Drau. Si può pescare inoltre nei laghi Freiback (iridee, salmerini, fario lacustri di dimensioni medie 40/60 cm) e Turnersee per grossi lucci con pesca solo dalla barca. I pescatori usufruiscono inoltre di deposito attrezzi, cestino per i pasti, surgelatore e stanza per asciugare il vestiario. RICHIEDETE IL DEPLIANT IN ITALIANO

L’invadente – Tranne quando si arriva ad una piana chiaramente improduttiva o in un tratto impescabile, dove vi concederà bonariamente la precedenza, vi starà sempre davanti. Se lo supererete con un ampio giro lasciandogli un lungo tratto per agire indisturbato, lo ritroverete sul fiume davanti a voi nel giro di un istante. Superarlo al momento è impossibile, come vi muoverete lui vi anticiperà, le sue soste per cambiare artificiale sono rapidissime, i suoi rilasci di pesce istantanei. Non si capisce come faccia. Stategli dietro: prenderete poco, ma non vi rovinerete il fegato più di tanto. Oppure tornate a casa, giocate con vostro figlio, mangiate un po’ di Nutella, fate una sauna, andate in crociera, portate a spasso il cane, ma cambiate compagno di pesca. Il bugiardo – Nel simposio di Roncole Verdi del ‘38 una commissione di pescatori d’ogni parte del mondo stabilì che questo tipo psicologico non esiste, rientrando, questa presunta patologia, nella più assoluta normalità. Lo scroccone – Non riuscirete mai ad usare la sua macchina, non si offre mai di dividere le spese di viaggio, se non la prima volta, che commettendo un tragico errore, un precedente suicida, avete rifiutato. Accenna ad offrire una bevuta, ma si ritrae alla vostra prima insistenza, poi, in futuro, non accenna neanche più, ma non per rispettare la vostra generosità. Non dimentica quasi mai di pagare i pasti, la camera o i permessi: è un vero professionista e sa che l’esagerazione lo danneggerebbe. Nei bar, se nessuno offre, lo vedrete pagare per sé con aria quasi cospirativa, lontano da voi e dagli altri. Rarissime volte paga lui e la cosa è talmente sorprendente che resta impressa nella memoria. Sa che ricorderete bene quell’episodio e ci vivrà sopra a lungo. Accetta tutto, mosche, piccoli favori, insegnamenti, caffè, bevute e qualunque cosa vi vada di offrire, ma quasi mai farà altrettanto e quelle rare volte non


Sotto shock dopo una seduta di lanci radenti, ecco come un TLT-ista ha rappresentato al suo psicanalista l’incubo ricorrente.

Le degenerazioni Esistono alcune degenerazioni note dei tipi precedenti, delle vere e proprie combinazioni, come il riflessivo psicosarà per ricambiare, ma per garantirsi successive forniture. Parla poco e mai di propria iniziativa, se non per chiedere, di regola adulando o buttando lì una confidenza malefica alla quale vi sa sensibile. Risponde sempre con un accenno di sorriso e lo guardo basso e sfuggente, con frasi brevi per non tradirsi, è come l’edera: non estrae una sola radice se non per assorbire qualcosa. Fate un esperimento: in un lungo viaggio di pesca state zitto per tutto il tragitto: vedrete che non spiaccicherà parola, a meno che non gli proibiate di fumare: chiederà una sosta ad ogni autogrill fino a consentirglierlo. Avete mai visto una zecca chiacchierare spontaneamente con i peli? Il TLTista – Il TLTista è l’unico tipo psicologico che presenta due personalità. La prima lo vede come pam cosciente la cui scelta consapevolelo lo ha portato all’utilizzo di attrezzi leggeri per ambienti adeguati, la seconda lo trasforma in fanatico religioso dove l’ultraleggero non è una scelta, ma un dogma, con tutte le implicazioni religiose del caso. Al momento non esistono strumenti per distinguere le due personalità. L’intern…ato – È quello internato in Internet, ma non se ne rende conto. Lì scatena le proprie frustazioni e diventa presto “padrone” dei Forum. Critica canne senza saper lanciare, critica fiumi senza saper pescare, si scatena contro i propri difetti solo dopo averli attribuiti agli altri. Esiste un sistema facile per individuare il tipo: osservate se ha mai fatto qualcosa di meglio di ciò che distrugge. Chi danneggia? Ma quelli che in internet entrano in modo sano. L’unico

Questo disegno di Carlotta Messori (due anni), rappresenta il dolore inflitto da un amo conficcato nel labbro superiore. La bambina si è sottoposta, più o meno volontariamente, al doloroso esperimento di ricerca sulle reazioni artistiche dell’Io primordiale al dolore labiale.

vero vantaggio che offre l’intern…ato è all’antropologo. L’antropologo può verificare facilmente le teorie che vogliono la massa gretta, meschina, psichicamente involuta, pulsionale ed incapace di riflessione. L’intern…ato infatti, entrando on line, abbandona inconsciamente il proprio io per fondersi psichicamente con la folla, quella di internati come lui. L’insettivoro – Sa tutto sugli insetti e voi non potete distinguere il vero da quello che inventa, non essendo entomologi. Le infinite, insensate, stupide discussioni da bar non sono nulla in confronto alle sue deduzioni. È capace di fare un Km di corsa per raggiungervi, poi esclama “Monta una Great Red Spinner! Ho trovato un Ecdyonurus elveticus sopra quel sasso”, e vi strappa il finale per farvi risparmiare tempo nel cambiare mosca. È meglio assecondarlo, tornerà rapidamente al suo posto e durante la seconda corsa chissà, potrebbe rompersi una gamba e lasciarvi in pace per un po’.

patico. Se ne è studiato uno nel ’63 presso Borghetto sul Mincio, l’unico catturato vivo. Dopo una giornata di riflessione su una bollata ripetuta senza mai lanciare la mosca, improvvisamente uccise il compagno di pesca colpendolo alla nuca con un profilattico riempito di ninfe appesantite. Una pericolosissima degenerazione è il purista invadente, che a volte porta a modifiche nel DNA tali da trasformarlo in competitore invadente. È noto infatti l’elevato fattore di instabilità della prima combinazione. Sono noti due casi con analogo epilogo: il compagno di pesca si è suicidato. A Lugo di Romagna venne studiato nel ’75 l’unico caso noto di purista intern…ato, ora si trova all’universià di Padova, in un’ampolla inviata per e-mail. Ma il massimo della combinazione degenerativa è lo scroccone ossessivo. Ne esiste un solo caso al mondo, poi la natura stessa ha posto un limite e la combinazione non si è più ripetuta. Qualunque riferimento vi salti in mente di fare, sappiate che è puramente casuale.

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