Special Cafe #06

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Anno II - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/03/2012

ROCK & ROCKERS MOTÖRHEAD IL SOGNO DIVENTA UN INCUBO BRIGO IL BRIGANTE IN DIVISA ON-OFF ROAD GUZZI VS GUZZI MARCO GIALLINI A TU PER TU CON IL POLIZIOTTO DI A.C.A.B. DESERT SLED LA BONNIE ULTRALIGHT

CVMMFU SHE’S GOT THE

LOOK

N.6 - 3,90 € MARZO APRILE 2012 Bimestrale AUSTRIA 7,70 € BELGIO 7,30 € SPAGNA 6,50 €

Gestione rete di vendita e logistica Press-Di Diffusione C.D.M. Roma




BLACK LIST #6

CULT GARAGE 06 VITA DA ROCKER SHOP 08 CLOTHES & ACCESSORIES BLOG ON 14 YAMAHA XJ 600 STRISCIA NERA TRIP 16 BICILINDRICI FRONTEMARCIA FLASH 18 TRIUMPH SPEED TRIPLE BY ITALIAN FACTORY BIKE HOT WHEELS 20 ROYAL ENFIELD BULLET CLASSIC DESERT 30 TRIUMPH BONNEVILLE BY FUGAR METAL WORKER 38 DUE MOTO GUZZI VERAMENTE “SPECIALI” 50 “ALMA PURA” BY VERTIGO 70 56 GARELLI MOSQUITO VISION 62 ROADKILL, GLI SCATTI DEI MOTÖRHEAD DI PEP BONET MEAT&BONES 70 MARCO GIALLINI ROCKERS 74 GIUSEPPE BRIGANTI EXTRA 80 OFFICINE CULINARIE SHOOTING 84 DELICIOUS PIN-UP COLLATERAL 88 ANDY’S GARAGE EVENT 92 MOTOR BIKE EXPÒ 2012


EDITORIALE IL

BRODO

TRASVERSALITÀ Se immaginiamo chiusi in una stanza tre personaggi: un ormai celebre attore italiano, un pilota Comandante elicotterista della Polizia, e un famoso fotogiornalista spagnolo,

chi scommetterebbe un soldo bucato di ritrovarli a parlare di moto? Certo, io non li ho chiusi in una stanza. Li ho incontrati in tempi e luoghi diversi, mentre ronzavano attorno a una moto. Tutto ciò che potevo fare era presentarveli su Special Cafe. Novità A partire da questo numero ci saranno due nuove rubriche: “Blog on” e “Rockers”. La prima è stata creata per dare l’opportunità ai bloggers italiani di esprimersi su carta; la seconda, ideale per il nostro giornale, è dedicata a quei personaggi del panorama culturale Cafe che hanno l’istinto per la bellezza e il “buon gusto”. Oggi lo stile dei Rockers torna prepotentemente alla ribalta con la sua eleganza tipicamente “british”, condizionando moda e modi di vivere, in contrasto con lo stile trash del biker americano. Nessuno dei personaggi che vi presenterò vi deluderà. È una promessa!

SPECIAL CAFE è una pubblicazione edita dalla EUROSPORT EDITORIALE S.R.L. - REDAZIONE DI SPECIAL: Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma INFOLINE: Tel. 06.45.23.15.00 - Fax 06.45.23.15.99 - redazione@specialmag.it Stampata con carta BURGO R4 da 90 gr. MATT SATIN prodotta in Italia, stampata su Rotooffset KBA modello 018 da 48pp con velocità massima pari a 30.000 copie all’ora. La tiratura di questo numero è pari a 38.000 copie

DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Brodolini - roberto.brodolini@specialmag.it

Gardini, Anna Francesca Mannai, Monica Marrocco, Marco Montanari

ART DIRECTOR Giovanni Morelli

PUBBLICITÀ Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma Tel. 06.45.23.15.00 - Fax 06.45.23.15.99 adv@eurosporteditoriale.com

COORDINAMENTO REDAZIONE Riccardo Panzironi - Tel. 06.45.23.15.20 FOTOGRAFI Bicilindrici Frontemarcia, Andrea Bonaga, Pep Bonet, Roberto Brodolini, Gianni Brucculeri, Mario Buscemi, Igor Gentili, inazumacafe.blogspot.com, Cristian Iotti, Simone Romeo, rocket-garage.blogspot.com, Leonardo Ruberto HANNO COLLABORATO Fernando Felli, Mauro Di Giovanni, Ascanio “Asky1:43”

ADVERTISING MANAGER Rossella Nicoletti - Tel. 06.45.23.15.08 PRODUZIONE Claudio e Ettore Broussard broussard@eurosporteditoriale.com Carmine Papa - papa@agenziapapa.com DIFFUSIONE E ARRETRATI Tel. +39 06.45.23.15.00 - Fax +39 06.45.23.15.99 diffusione@specialmag.it

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STAMPA Tiber S.p.A. Via della Volta, 179 - 25124 Brescia

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L’editore garantisce la riservatezza dei dati forniti, per i quali è possibile esercitare i diritti di cui all’Articolo 13 L. 675/96. Finito di stampare nel mese di marzo 2012

Testata Registrata al Tribunale Civile di Roma

ARRETRATI Versamento di 10,00 € su c.c. postale 91850008 intestato: Eurosport Editoriale S.r.l. Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma


CULT GARAGE VITA DA ROKER

IL SELVAGGIO Hollister, California, 4 luglio 1947. John Heton, un ragazzo di origine irlandese all’epoca aveva sedici anni. Viveva in una piccola casa con la madre e due sorelle. Dalla finestra vedeva la piazza, l’edicola, il bar, l’emporio, e capannelli di gente che parlavano di tutto, forse troppo Testo Fernando Felli

Quella mattina, scandita dai rintocchi della campana, tutto pareva normale. Era stata organizzata una gara di motociclette in un campo improvvisato, tanto per rompere la calma a volte irritante della cittadina. John uscì di casa e raggiunse i suoi amici vicino al tavolo dove erano stati messi in mostra i trofei della gara. Da est vide arrivare un gruppo di biker dall’aria strafottente tipica dei guastafeste. Lo sceriffo David Sceltown, un uomo sulla cinquantina aveva inquadrato il gruppo con uno sguardo. La banda dei biker si chiamava “Black Rebel Motorcycle Club”, il loro capo Johnny, un tipo taciturno, carismatico e con indole innata verso la provocazione, scese da una Triumph Thunderbird

6T del ‘50. Nel suo gruppo gran parte delle moto erano BSA, Norton, Triumph, il massimo della libidine per i giovani di allora. Posteggiate le moto davanti il bar del vecchio Bleekers, cominciarono a tracannare birra e whisky. I loro jeans

avevano addosso la polvere del deserto e vistose macchie d’olio sputato fuori dai carter dei motori.

Dal jukebox usciva rock‘n’roll, blues, jazz a ritmo continuo. Johnny, con un gruppo di biker, si diresse verso il tavolo dei trofei e ne prese uno come se niente fosse. Gli organizzatori non dissero nulla, preferivano far passare la cosa. Johnny, con aria da stronzo, legò con uno spago quel trofeo sul faro della sua Triumph, visibilmente contento della bravata. Dalla via principale si udirono arrivare altri biker, un gruppo di balordi che si facevano chiamare “The Beetles”, tutti su vecchie Harley spompate, residuati bellici, con motori luridi di olio e torridi come la caldaia di una locomotiva. Le poche cromature facevano una fatica della madonna a splendere sotto il sole californiano. Il capo dei Beetles si chiamava Chino, un ragazzo alto e biondo con gli occhi di ghiaccio. Tra Johnny e Chino, una volta amici, c’era una forte rivalità che nel migliore dei casi sfociava in una scazzottata. I loro sguardi si incrociarono e fu subito rissa tra le bande. Andarono in frantumi alcune vetrine dei negozi e furono danneggiate le auto in sosta. I cittadini, offesi e irati, identificarono in Johnny il capro espiatorio. Lui provò a scappare con la moto, ma venne colpito da un attrezzo scagliato dalla folla: inevitabilmente la moto sbandò e investì un cittadino, uccidendolo. Arrivata sul posto la polizia, si alzò un muro di omertà e la causa di quella morte fu attribuita a Johnny. A salvarlo fu Kathie, la figlia di Bleekers, il barista, che riferì come erano andati realmente i fatti. Johnny venne liberato e con molta fatica e imbarazzo ringraziò la ragazza. La notte stessa le due bande, percorrendo direzioni diverse, lasciarono la cittadina.

John Heton, oggi ottantenne e forse unico testimone di quella giornata di Hollister, ricorda che nel ‘53 il regista Làzló Benedek ne realizzò un film dal titolo “Il Selvaggio”, con attori protagonisti Marlon Brando (Johnny) e Lee Marvin (Chino). Il film fu il primo di un lungo filone dedicato alle bande motocicliste outlaw, da cui nacquero gli Hells Angels, i temuti angeli dell’inferno, oggi radicati in vari paesi del mondo. All’uscita del film sia Triumph sia Harley-Davidson si incazzarono di brutto poiché non volevano vedere associati i loro marchi a quella ciurma maledetta di biker.

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SHOP

CLOTHES & ACCESSORIES di Riccardo Panzironi

THE ART OF THE ROCKERS JACKET Dopo il successo di “Or Glory 21st Century Rockers”, Horst A. Friedrichs cattura lo spirito dei moderni Rockers. Simbolo della ribellione giovanile fin dal 1950, la giacca in pelle affascina per la sua bellezza e la sua storia. Questo libro presenta immagini esclusive della collezione Lewis Leathers: giacche d’epoca mai viste e creazioni contemporanee. Contiene l'intervista al Prof. Colin Fallows ed un approfondito colloquio con Derek Harris, titolare di Lewis Leathers. In vendita dall’estate 2012 a 95,00 euro per l’Edizione Std (400 pagine) e 950,00 euro per la Limited Edition (stampa originale e custodia in pelle con borchie e fasce). www.daab-media.com

IL VALORE DEL TEMPO

La nuova giacca femminile “Venice” di Clover è realizzata in pelle bovina da 0,9 mm di spessore, con un trattamento idrorepellente. È provvista di due tasche esterne e di un taschino interno. Sia la chiusura dei polsi che la regolazione del volume sui fianchi è a zip. Il corpetto termico interno è removibile. “Venice” è provvista di protezioni CE estraibili e registrabili su spalle e gomiti ed è predisposta per la protezione dorsale. La sua linea avvitata le conferisce una grande femminilità che non passerà di certo inosservata alle motocicliste più esigenti. Le taglie vanno dalla 38 alla 52 e i colori proposti sono nero/testa di moro, nero/ghiaccio e nero/nero.

Benelli ha deciso di realizzare un orologio celebrativo dei suoi 100 anni di storia, in collaborazione con Officina del Tempo - Spazio 24. Ha la cassa in acciaio, con un’elegante finitura che ne esalta le forme ricercate e la solidità, il cinturino in pelle, un aspetto raffinato e una grande qualità costruttiva. Le cifre in metallo sono applicate sul quadrante, sul quale troviamo il logo Benelli che nasconde il movimento calibro OS21 al quarzo, con datario tra il 4 e il 5. È impermeabilità fino a 10 atmosfere. È realizzato in serie limitata di 100 esemplari. Anche la cassa è unica, perché riporta inciso il logo del centenario e il numero seriale di ciascun esemplare. L’orologio sarà in vendita presso le concessionarie ufficiali a 307,00 euro + IVA.

www.clover.it

www.officinadeltempo.com

VINTAGE STYLE Premier ha inserito nella propria collezione 2012 il modello Vintage, avvolgente e con grafiche classiche. La versione di punta è la Lux Titanium, la cui calotta esterna è realizzata in TVC (Titanium-VectranCarbon): un tessuto estremamente leggero e resistente che solo Premier può utilizzare in esclusiva mondiale sui caschi protettivi per moto. Quella interna è in eps a densità differenziata. Vintage dispone di un visierino scuro a scomparsa. Le taglie vanno dalla XS alla XL. La versione Lux Titanium costa 351,00 euro, la Carbon (tutto carbonio a vista) 257,00 euro, quelle graficizzate 220,00 euro e le due versioni monocolore 200,00 euro. I prezzi si intendono IVA inclusa. www.premier.it

UNA LINEA INVIDIABILE

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LEWIS LEATHERS: NUOVI STILI Riscoprire capacità di produzione andate perse e una maniacale attenzione ai dettagli sono i tratti distintivi della Lewis Leathers, da quando il marchio è stato rilevato dal proprietario Derek Harris, quasi una decina di anni fa. La sua è una lenta e metodica crescita, uno stile che parte da Steve McQueen e le gare sul circuito di Brooklands e continua ininterrottamente... giacca dopo giacca! www.lewisleathers.com

RISCOPRIRE IL PASSATO

VIAGGI DI CLASSE

La Dukes Artisan è un’azienda specializzata in cinture in pelle vintage, decorate a mano, con pazienza e passione, ma realizza anche altri accessori sempre rigorosamente in pelle. La parola d’ordine è certamente “vintage”: infatti le cinture provengono quasi tutte da giacenze di vecchi magazzini militari, che vengono ricondizionate e poi minuziosamente decorate a mano. Tutto ciò rende ogni accessorio Dukes molto particolare e quindi unico.

Globe-Trotter produce valigie dall’estetica senza tempo, realizzate in un particolare materiale, inventato in Gran Bretagna nel 1850, costituito da più strati di carta incollata. Le maniglie e gli spigoli sono in pelle. La Globe-Trotter Leather Company è una nuova divisione che produce tutte le nuove valigie Globe-Trotter completamente in pelle, realizzate a mano. Inoltre gestisce un servizio su misura, in grado di realizzare qualsiasi richiesta del cliente.

www.dukes-artisan.com

www.globetrotter1897.com

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SHOP

CLOTHES & ACCESSORIES

AMERICAN WAY OF LIFE

BICICLETTE BIANCHI BY GUCCI Gucci e Bianchi sono orgogliose di presentare le esclusive biciclette Bianchi by Gucci, personalizzate dal Direttore Creativo di Gucci, Frida Giannini. Si tratta di due modelli, entrambi con l’iconico nastro Gucci verde-rosso-verde. Un modello più “hi tech” urban/off-road in carbonio ed una bici single-speed bianca in acciaio che ha attratto subito la nostra attenzione. È personalizzata con manopole e sellino in pelle, oltre ad altri dettagli iconici di Gucci e particolari vintage, quali le gabbiette puntapiedi rivestite in parte in cuoio, con tanto di cinturini. Un tocco di classe è la catena bianca. La personalizzazione di Frida Giannini è completata dall’esclusiva selezione di accessori, che include casco, guanti e borraccia. www.gucci.com

“Brando” e “Gasoline” sono due giacche maschili per chi ama indossare stile e sicurezza! I fan dei capi più vintage preferiranno “Gasoline”, con il suo aspetto vissuto, impreziosito da dettagli e inserti a contrasto. Immancabili per entrambe le protezioni omologate su spalle e gomiti, la predisposizione per la protezione dorsale e il trapuntino removibile, per essere indossate in tutte le stagioni. Per entrambe le giacche il prezzo è di 349,00 euro. www.axosport.com

IL MEGLIO DI OGNI EPOCA

COLLEZIONE DUCATI ALL’ASTA

Due nuove borse da Silent People. “Ferla” è realizzata con un montone americano del 1970 e i manici sono delle cinture svizzere degli anni ‘40-‘60. Per ogni borsa viene effettuato uno studio per la posizione delle tasche. “Motika” viene prodotta con dei “Barbour” del 1980. Il fondo è realizzato con un giaccone della polizia tedesca del 1970-‘80. La patta di chiusura è formata da due ghette svedesi del 1940. La tracolla è una cintura militare svizzera degli anni ‘40-‘60.

Un’importante collezione di 100 moto Ducati di proprietà di un singolo collezionista sarà messa all’asta, senza prezzo di riserva, a maggio a Monaco, presso il Grimaldi Forum. Carlo Saltarelli è stato pilota e collaudatore Ducati, oltre che concessionario, ed ha raccolto negli ultimi 30 anni la sua formidabile collezione. Il modello più importante è la 450 Desmo Corsa. Per ogni informazione sull’asta della RM Auctions contattate l’ufficio di Londra al numero +44 20 7851 7070 oppure visitate il sito www.rmauctions.com.

www.silentpeople.it

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SHOP

CLOTHES & ACCESSORIES

TESORI NASCOSTI

TUTTO MADE IN ITALY

EL'MET

Per la sua linea di abbigliamento dal gusto biker Alberto Fasciani ha realizzato un nuovo giubbino di pelle tinta in capo, dallo stile essenziale ma con una maniacale attenzione ai dettagli. Oltre che i giubbini, Fasciani propone anche pantaloni in pelle, stivali e accessori, il tutto made in Italy. Inoltre ha dato vita a un Team nei Campionati Italiani di Flat Trak e produce sia le moto da competizione che la corrispettiva versione stradale. www.albertofasciani.it

Da Tucano Urbano i nuovi caschi EL'MET in stile Cafe Racer, in ben 12 varianti. Sono omologati e realizzati in fibra di vetro, con interni in ecopelle e poliestere, removibili e lavabili, e inserti imbottiti per la microregolazione della taglie. Sono utilizzabili anche senza visiera e come optional sono disponibili delle cover aggiuntive per tale eventualità. In dotazione anche la visiera lunga. Prezzo: 179,00 euro IVA inclusa.

Dopo un inverno passato in garage a tagliare, saldare e molare pezzi di ferro, è ora di prendere una boccata d’aria. È quello che Anvil Motociclette ha fatto sabato 18 febbraio, durante l'immancabile mostra scambio di Novegro (Milano). I ragazzi dell'azienda piemontese hanno girato in lungo e largo alla ricerca di vere “occasioni”, oramai sempre più rare. Alla fine il bottino è stato soddisfacente e presto ne vedrete i frutti...

www.tucanourbano.it

www.anvilmotociclette.com

FARI PISTONS

LAMBRETTA PRESENTA DUE NUOVI PROTOTIPI Torna sul mercato lo scooter italiano che molti nostalgici aspettavano da tempo. E si tratta di un ritorno in grande stile. Lo stesso team che ha dato alla luce il modello LN 125 e 151, composto da tecnici italiani e guidato dal designer Alessandro Tartarini, presenta i prototipi dei nuovi modelli LJ e LT 50. Lambretta LJ sarà dotata di un motore monocilindrico a 4 tempi con tre valvole e raffreddamento a liquido. Il modello LT avrà un motore a 2 tempi con raffreddamento ad aria. Grande novità di quest’anno è l’apertura in primavera dello stabilimento di Lambretta a Ghisalba, in provincia di Bergamo. www.lambrettaweb.com

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La Omniaracing presenta il suo nuovo kit gruppo fari Pistons universale, nato in collaborazione con un giovane designer, A. Dinuzzo: è costituito da una coppia di pistoni in Ergal ricavati dal pieno, con incastonati due fari poliellissoidali omologati. I due pistoni sono inseriti su un supporto di acciaio Inox satinato. Misure: altezza 21,0 cm, larghezza 10,2 cm, profondità: 21,5 cm. Prezzo: 250,00 euro + IVA. www.omniaracing.it


DISCHI FRIZIONE PER TRIUMPH La Surflex ha realizzato un nuovo kit dischi frizione specifico per le Triumph Bonneville, Speedmaster, Scrambler bicilindrico. I dischi guarniti hanno supporto metallico in alluminio e la guarnitura con mescola contenente fibre e resine organiche, che offrono un’ottima resistenza alla temperatura e all’abrasione e una migliore resa della frizione, in quanto la trasmissione della coppia risulta costante anche sotto gravose sollecitazioni. Il kit è composto da sette guarniti ed è perfettamente intercambiabile con i dischi originali. Prezzo indicativo di vendita al pubblico: 62,00 euro +IVA. www.surflex.it

L’ALTA MODA INCONTRA IL MONDO DELLA MOTO Ha debuttato al Motor Bike Expo 2012 il progetto “Norton (+) People”. Da un’idea sviluppata dall'Agenzia di Comunicazione di Alberto Narduzzi, dalla Pier spa di Treviso, azienda leader nell’abbigliamento di alta sartoria, e dallo stilista Luca Bucari scaturiranno tre Norton 961 Commando veramente special, che gireranno le vetrine di tutta Europa. In gioco ci sono materiali come il jeans o il velluto, usati in modo innovativo, o anche semplici tocchi creativi che rendono ogni moto un pezzo unico. Il tutto in collaborazione con Motocicli Speciali di Cremona, importatore ufficiale della Norton in Italia, presso la cui officina avverrà la personalizzazione dei primi 3 prototipi. I creatori del progetto si lasciano sfuggire solo un riferimento ad un certo old style. Sicura è invece l’intenzione di realizzare, su richiesta, una miniserie di Norton (+) People, che ciascun cliente potrà ulteriormente adattare al proprio gusto. www.nortonmotorcycles.com - www.peoplejeanswear.it

PIÙ POTENZA IN FRENATA

6° ETNA DAY TRIUMPH

Il nuovo kit frenante Free Spirits per modelli Harley-Davidson XR 1200X offre maggiore modulabilità e potenza di frenata, meno usura e snervamento. Include due adattatori ricavati dal pieno, anodizzati neri, bulloneria per ricollocare le pinze originali e due dischi di ultima genenerazione da 320 mm: la fascia frenante è in acciaio speciale al carbonio trattato termicamente sull’intero spessore e ricavata con taglio laser, il mozzetto e i nottolini di flottanza sono in Ergal. Particolare cura viene data alla finitura finale del prodotto, per garantire il parallelismo della fascia frenante dalla tolleranza molto ristretta. Il prezzo del kit è di 507,00 euro + IVA.

È un evento di tre giorni, che quest’anno la Sezione Catania Triumph organizza nel primo fine settimana di giugno, per far conoscere le bellezze delle provincie di Catania e Siracusa. La domenica prevede il vero e proprio “Etna Day”, con un motogiro attraverso gli spettacolari scenari dell’Etna. Nella stessa giornata si svolgerà anche il contest riservato alle special Triumph nelle categorie “modern classic” e “urban sport” e l’estrazione di molti premi offerti dagli sponsor. Lo staff è a disposizione degli interessati tramite la mail info@etnadaytriumph.it e la pagina facebook http://www.facebook.com/EtnaDayTriumph.

www.freespirits.it

www.etnadaytriumph.net

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BLOG ON YAMAHA XJ 600 STRISCIA NERA AMICI BLOGGERS QUESTO SPAZIO È A VOSTRA DISPOSIZIONE. MANDATECI I VOSTRI POST CON NOTIZIE, FOTO E ARGOMENTI IN TEMA CAFE

LESS IS MORE Una moto che ti colpisce per il suo fascino tremendamente rude e sportivo. Non consideratela brutta o disarmonica: lei è solamente “cattiva”, con il suo stile minimalista e 53 cavalli scalpitanti Testo Inazuma Luke Foto Leonardo Ruberto

La Yamaha XJ 600 è una tourer degli anni Ottanta a cui vanno riconosciute numerose qualità… Ma non la bellezza, né la leggerezza. Quando questo esemplare del 1984 è entrato nell'officina dell’“Emporio”, Andrea, Giuliano e Leo hanno accettato la sfida: creare qualcosa di leggero e veloce partendo da una vecchia e negletta turistica carenata, con, in più, un telaio dal disegno particolare, su cui è difficile adattare una nuova carrozzeria. Anche qui la ricetta è stata quella del “less is more”:

spogliare la moto della carenatura, della coda e del brutto serbatoio squadrato. In tre mesi di lavoro, pur mantenendo la ciclistica originale, la Yamaha è stata stravolta nella linea e nelle prestazioni. Con una cura dimagrante di circa 25 chili, i 53 cavalli a soli 6.500 giri/min rendono il mezzo scattante, maneggevole e aggressivo. E, con la sua linea apparentemente disarmonica, ma dannatamente sportiva, questa moto su strada ha un fascino “cafe” che sembra arrivare direttamente dagli anni Sessanta.

ESTETICA Tachimetro minimal incernierato al posto del blocchetto di accensione, spostato sul lato destro e installato su apposito fazzoletto in lamiera saldato Telaietto reggisella spostato, accorciato e modificato Pedane in alluminio riposizionate Faro cromato ridotto, con lampada H4 e attacchi artigianali Serbatoio in vetroresina replica Honda CB750 gara Verniciatura metallescente rosso fuoco con banda nera superiore Sella artigianale autocostruita replica Norton Manx Portatarga in alluminio autocostruito CICLISTICA Semimanubri Peso in ordine di marcia ridotto a circa 180 kg MECCANICA Kit carburazione getti e spilli, rimozione air-box, nuovi filtri conici Collettori 2in1 originali con nuovi terminali aperti cono e controcono tipo Megaton

http://inazumacafe.blogspot.com/

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TRIP BICILINDRICI FRONTEMARCIA

GOING TO THE ISLE 9 amici, sparpagliati a macchia di leopardo sullo stivale, dopo aver già percorso negli anni addietro tanta strada assieme, si sono ritrovati per attraversare tutta l’Europa in sella alle loro Bonneville e inseguire un sogno: andare ad assistere al TT sull’Isola di Man in sella ai loro “cancelli” inglesi Testo Marco Montanari Foto Bicilindrici Frontemarcia

Gianni “Mr. Noisy”, Chiara “Tinapica”, Federico “Morpheus”, Marco “Bebo.4”, Eleno “Bonny76”, Daniele “Dr. Gonzo”, Christian “Struxton”, Salvatore “Salvatorx”, Marco “Pacho”: sono il Wunderbar Crew, tutti accomunati dalla passione per i bicilindrici inglesi. Lo scorso giugno attraversano il continente alla volta dell’Isola di Man, per poter seguire il Tourist Trophy e assaporare le emozioni che solo un luogo magico come questo può offrire. La loro avventura è documentatata dal blog di Gianni e Marco, http://bicilindricifrontemarcia.blogspot.com. Il primo passo consiste nel trovare i biglietti per il traghetto che collega Liverpool a Douglas prima che vadano esauriti, stabilendo tappe e percorsi. Si incontrano a Como, seduti in sella alle loro moto, tutte così simili eppure così diverse. Attraversano Svizzera, Germania, Olanda, Inghilterra, prima di raggiungere il molo dove è accostata la loro nave. È bianca e sul fianco reca il simbolo con le tre gambe: ci siamo, la meta è ormai vicina! Sull’Isola di

Man l’aria è densa di motori, di asfalto che ne ha viste tante, di adrenalina e di gente veloce. Le strade sembrano diceva che sulla montaquelle di tutti i giorni, circolano auto e si attraversano allegri paeselli; i gna non bisogna sapere bambini li salutano festosi dal giardino della scuola e nella testa ognu- dove aprire il gas, ma no di loro ricostruisce il proprio archivio di video e foto viste tante dove chiuderlo. La strada è volte. Si riconoscono le decompressioni, le curve veloci, gli angoli di una corsa centenaria. Si sente battere il cuore dei piloti che l’hanno attraversata, la loro paura e la loro grinta. A Ramsey si sale sulla “montagna”, inizia la Mountain Road, la parte di percorso che dà il nome a tutto il circuito. La strada sale ed è a senso unico, il polso ha libertà d’azione. Qualcuno che conosceva bene l’isola

velocissima, completamente aperta alla vista, nessuna curva decisa. Al Creg Ny Baa, alla fine della Mountain Road, questa compagnia allegra e rumorosa di “pazzi italiani in sella a cancelli

http://bicilindricifrontemarcia.blogspot.com

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inglesi” è coperta di attenzioni e di domande. Le loro moto attirano gli sguardi e la curiosità di tutti. Nel frattempo rombano i motori: Guy Martin, McGuinness e gli altri sfrecciano veloci. Corrono per correre, per sentirsi vivi, per guadagnarsi un angolo di gloria a fianco alla statua di Joey Dunlop. In questi ultimi giorni i nostri eroi hanno guardato a lungo la striscia bianca sull’asfalto, si sono riempiti le orecchie del rombo di nove moto lanciate verso nord, hanno regalato agli occhi la gioia di riconoscere le strade, i salti, le curve e i muretti dell’Isola di Man. “Ora ho solo voglia di stare solo con la mia compagna di viaggio -ci confida Gianni, il narratore di questa grande avventura- Avere il tempo di rivedere le immagini di questi giorni e godere dell’amarezza che segue la fine di un’esperienza appassionante”.



FLASH TRIUMPH SPEED TRIPLE BY ITALIAN FACTORY BIKE

ALI & RUOTE Un aereo ad elica e una moto tre cilindri, un solo spirito, quello della forza della velocità. Volare tra le nuvole come tra le curve di una strada di montagna: la stessa emozione incomparabile! Testo Pier Paolo Fraddosio Foto Cristian Iotti

La giovane azienda di Correggio, la Italian Factory Bike, presenta una nuova moto: è una potente cafe racer dal cuore inglese, ma dal particolare animo artistico italiano. Questa grintosissima special, che proviene direttamente dalla terra dei motori, apre le porte al 2012 e al ricordo delle storiche moto nate dal movimento cafe racer, iniziato alla fine degli anni Cinquanta e tornato di moda alla grande in questi ultimi anni. Il nome che Italian Factory Bike ha deciso di dare alla sua ultima clamorosa creazione su base Speed Triple è “T301-PC6”. In barba alla fisica, nasce dal connubio tra

una moto e un aereo, tra una Triumph T301 e un Pilatus Turbo Porter PC6, un aereo turbo elica da ben 900 CV. La grafica della special, infatti, riprende decisamente

i colori di questo interessante mezzo dell’aviazione civile, impiegato

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attualmente dalla scuola di paracadutismo Body Fly University (BFU) di Reggio Emilia. Così, tutti coloro che gravitano intorno a questi due mondi, quello delle due ruote e quello delle ali, sono accomunati dalla totale dipendenza dalla velocità e dall’aria, quell’aria che si avverte, prepotente, pilotando la Triumph by IFB. TRA RACING E CAFE Nella progettazione di questo sensazionale “unicum”, la base di partenza è una Triumph Speed Triple T301 del 1995. L’unico suo organo ad essere stato mantenuto è il motore da 885 cc. Senza alcun dubbio l’intervento più laborioso è stato quello relativo all’alloggiamento dello scarico in una posizione decisamente curiosa. Il monoammortizzatore centrale è stato rimosso, insieme a


tutti i suoi leveraggi e supporti, per permettere il passaggio dei collettori fino al codone, ora di derivazione Thruxton Cup. In esso alloggia un corto silenziatore in titanio e carbonio. È stato, inoltre, ridisegnato totalmente il telaio nella sua parte posteriore: ciò ha permesso il fissaggio di due ammortizzatori laterali FG Gubellini in stile “modern classic”, in sintonia con l’armonia della moto. L’avantreno, invece, appartiene ad una Triumph Speed Triple 1050 ed è stato montato grazie a piastre di sterzo realizzate appositamente. Non è un elemento tipicamente classico per questa tipologia di moto, ma la Italian Factory Bike ha voluto propendere per un elemento performante e massiccio. Le pinze freno radiali e i dischi wave donano chiaramente un tocco “racing”, che ben si sposa con tutta la fisionomia della T301-PC6. Sono stati inoltre

sostituiti i cerchi in lega originali a tre razze con una coppia a raggi proveniente da una Ducati Paul Smart, un dettaglio classico assolutamente non trascurabile. La parte inferiore del serbatoio è stata ritoccata con dei fazzoletti di lamiera saldati. Montando in sella al bolide saltano prepotentemente agli occhi gli sportivissimi semimanubri 4-Racing, l’assenza della strumentazione, la pompa frizione idraulica e la pompa freno posteriore a pollice Discacciati. La moto è stata caricata molto sull’anteriore, ma non poteva che esser così proprio per rimanere in stile “cafe”. Una cosa

accomuna, oggi come in passato, un aereo ad elica e una moto: la velocità. Questa permette a entrambi di volare: al primo nelle aerovie del cielo, alla seconda sulle strade tortuose di una statale panoramica.

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VIAGGIO IDEALE NEGLI ANNI CINQUANTA A BORDO DI UNA ROYAL ENFIELD IN PURO STILE COLONIALE INGLESE, ABBIGLIAMENTO OLD GLORY ISPIRATO AGLI AVIATORI AMERICANI E UNA MODERNA PIN-UP CHE NON HA NIENTE DA INVIDIARE A JAMES DEAN Testo Ascanio “Asky 1:43” Gardini Foto Roberto Brodolini

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ebita premessa: andare in giro con una Royal Enfield rappresenta una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, non solo per la sua piacevolezza e facilità di guida, ma, soprattutto, perché si è investiti da una quantità di emozioni difficilmente avvertibili su altre moto. Infatti, a parte i necessari adeguamenti imposti dalle varie normative in tema di emissioni inquinanti e sonore, mantiene intatte le prerogative che ne hanno sempre caratterizzato il glorioso marchio. Motore semplice e robusto all'inverosimile, linea delle moto inglesi anni Cinquanta, gestione del mezzo poco onerosa. Sentendola in movimento, con il suo monocilindrico del quale è possibile contare gli scoppi, viene da pensare di trovarsi vicino ad una moto storica, messa in strada occasionalmente da qualche appassionato.

Hmj!Booj!DjorVBouB joepttBop!mB njnfujdB La versione Desert rappresenta un allestimento particolare del modello Classic, con una verniciatura marrone chiaro opaca per telaio e carrozzeria e bulloneria antiriflesso. Sia sulla Desert che sulla Army (che si distingue per la colorazione militare), avremmo preferito non avere cromature di alcun tipo, sostituite, magari, da inserti neri opachi. Discorso analogo per il motore, che ha il coperchio del cilindro cromato, così come quelli dei carter. A parte le varianti cromatiche indicate, rispetto alla Classic nulla cambia. Le linee sono quelle anni Cinquanta: serbatoio panciuto, dotato di guance paraginocchia in gomma, ruote di sezione ridotta, sella singola con molle (la sella doppia su tutti gli allestimenti Classic è optional), doppi ammortizza-

tori posteriori. Bellissimo

il coprifaro anteriore, in puro stile inglese: una vera e propria opera d'arte. Degni di nota i contenitori laterali all'interno dei quali vengono alloggiati il filtro dell'aria (a destra) e la scatola dei fusibili (a sinistra). Qualche pecca risiede nei numerosi cavi a vista e nell'impianto di iniezione non abilmente celato. Non ci piacciono gli indicatori di direzione e il faro posteriore, che appesantiscono la linea della moto, così come la marmitta di serie (che pesa oltre dodici chili). Globalmente della Desert si può dire che è molto ben costruita, che unisce lo stile inglese retrò alla filosofia indiana. Fin dai primi sguardi si percepisce immediatamente che è una moto semplice, ma non povera. continua a pag. 27

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Roberta Mancino, una ragazza con le “palle”, che passa più tempo tra le nuvole che con i piedi per terra, non a caso ha scelto un completo ispirato ai giubbotti della U.S. Air Force degli anni ‘50 e ‘60 Testo Anna Francesca Mannai Foto Roberto Brodolini

In un armadio ci possono essere tante giacche, che cambiano da una stagione all’altra, passano di moda e si dimenticano. In un armadio, però, c’è posto per una sola giacca di pelle, la “tua” giacca di pelle. Quella che hai cercato per anni, quella che, poi, finalmente... eccola qua, “è lei”! Quella su cui hai scritto la tua vita: il primo viaggio in moto con il tuo migliore amico, un concerto dei Clash a Milano, un bacio insperato dalla ragazza più bella che tu avessi mai visto, tutti i giri possibili e immaginabili intorno a casa, e poi sempre più lontano. Le giacche di

pelle possono accompagnarci per anni, ci proteggono, ci sfiorano, si incollano ai nostri gesti. Resistono all’acqua, al vento, al sole, allo sporco e al tempo, ogni piega è un ricordo di “quella volta che...”, ogni ruga racconta. Stewart Old Glory Roberta Mancino, modella scavezzacollo e primatista mondiale di paracadutismo freestyle, indossa una giacca super vintage che sembra, quasi, custodire il segreto della sua vita, vissuta, di certo, intensamente. Non a caso, così come i pantaloni, anche questo capo fa parte della collezione Stewart Old Glory. Entrambi sono realizzati in pelle d’agnello conciata al vegetale, una tecnica artigianale che i maestri conciatori toscani si tramandano di generazione in generazione, tra antiche ricette e tecnologia sempre più avanzata. Si tratta di un lento processo di lavorazione che porta le pelli grezze a

divenire cuoio, nel totale rispetto della natura. Lo stesso processo veniva utilizzato per confezionare i giubbotti della U.S. Air Force che, negli anni ’50 e ’60, vestivano anche i riders americani. “Quelli, però, erano in capra, cavallo o vitello, pelli più dure -ci ha spiegato Carlo Fossi, Responsabile dei pellami Stewart- Noi, ispirandoci anche alle giacche degli anni ‘20, abbiamo scelto di usare l’agnello, una pelle più raffinata e preziosa”. L’ispirazione super vintage è garantita proprio dal fatto che l’azienda toscana possiede uno degli archivi di garments storici più importanti del mondo. Si tratta di una raccolta unica ed esclusiva che rappresenta una fonte di ispirazione inesauribile. Una collezione di giacche di cuoio che oggi, dopo 30 anni, conta quasi 11.000 pezzi originali, raccolti con pazienza ai quattro angoli del mondo. Tutti i capi Stewart vengono interamente e orgogliosamente prodotti in Italia, da mani di artigiani di grandissimo talento e di rara esperienza, come Carlo, appunto, che ci ha raccontato come la giacca e il pantalone “Old Glory” siano stati trattati in modo da ottenere un effetto “sporco” e

una curvatura, “come se fossero già stati indossati da un rider”, mentre le cuciture in filo di cotone sono state realizzate con vecchie macchine da cucire a triplice trasporto. Sono capi fatti di semplicità, qualità e carattere, che non rincorrono mode o trend del momento, ma nascono per durare e invecchiare con noi, con la grazia e la bellezza che solo un prodotto autentico possiede.

OLD G LORY ALAIN Giacca in pelle di agnello vegetale super vintage. Fodera del dorso in cotone. Zip antigraffio grana 5 in nichel vecchio e chiusura del collo con automatico OLD G LORY G ILLES Pantalone in pelle di agnello vegetale super vintage. Zip grana 5 antigraffio in nikel vecchio. Bottone in corozo

www.stewart.it

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CASCO DAVIDA “JET” NERO E GIALLO IN FIBRA DI VETRO

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continua da pag. 22

USBorvjmmB f!qBsdB ofj!dpotVnj Il propulsore è un monocilindrico verticale di 500 cc a corsa lunga, raffreddato ad aria, dotato di due valvole, distribuzione ad aste e bilancieri e di un rapporto di compressione estremamente basso (8,5:1). Queste caratteristiche indicano che si tratta di un'unità estremamente tranquilla e robusta, che predilige i bassi regimi. La potenza massima, infatti, si aggira intorno ai 30 CV a circa 5.500 giri al minuto. L'iniezione elettronica, inoltre,

contribuisce a rendere il mono indiano

estremamente garbato e lineare nell'erogazione. Si tratta di un motore molto parco nei consumi: durante la nostra prova in città non siamo mai scesi sotto i 20 km/l, per una media che si aggira attorno ai 25 km/l nel centro abitato. Rispetto alla precedente unità omologata Euro2, questo motore è stato totalmente riprogettato. Tra le prerogative, oltre all’impianto di iniezione e la testa in alluminio, si deve citare il cambio inserito nel blocco motore e non più separato da questo.

TECHNICAL DATA PREZZO: 6.400,00 EURO IVA INCLUSA (MESSA SU STRADA ESCLUSA) CICLISTICA Sospensioni: ant. forcella teleidraulica, post. due ammortizzatori a gas Impianto frenante: ant. a disco singolo, post. a tamburo Ruote: ant. 90/90 18” - 51V, post. 110/80 18” - 58V Capacità serbatoio carburante: 14,5 lt. (di cui 1,25 lt. riserva) Lunghezza: 2.160 mm Larghezza: 800 mm Altezza: 1.050 mm Altezza sella: 800 mm Peso a secco: 187 kg MECCANICA Motore: monocilindrico a 4 tempi Distribuzione: aste e bilancieri Alesaggio x corsa: 84 x 90 mm Cilindrata: 499 cc Rapporto di compressione: 8,5:1 Potenza max: 27,6 CV (20,3 kW) a 5.500 giri/min Frizione: multidisco in bagno d'olio Cambio: a 5 rapporti

SI RINGRAZIA DOMENICO FERRI, TITOLARE DELLA UNION JACK ROMA, PER AVERCI GENTILMENTE MESSO A DISPOSIZIONE LA ROYAL ENFIELD BULLET CLASSIC DESERT PER TUTTO IL PERIODO DI REALIZZAZIONE DI QUESTO SERVIZIO

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SPCFSUB!NBODJOP

Nasce ad Anzio (Roma) il 3 agosto del 1980. È una modella internazionale e paracadutista specializzata nel freestyle, è cintura nera di kickboxing, full contact e pratica anche le immersioni. Ama lanciarsi con la tuta alare e fare “base jumping”. Ha partecipato a più di 7.000 lanci, ha vinto diversi premi e firmato vari record del mondo. In quattro dei suoi lanci ha saltato completamente nuda e in cinque occasioni il suo paracadute principale non si è aperto, obbligandola a ricorrere a quello di emergenza. Nel 2009 è stata la protagonista del calendario di “Max” e nel 2010 è stata nominata atleta femminile più sexy del mondo dalla rivista “Men's Fitness”.

Come ti sei avvicinata al paracadutismo? “A 17 anni ho visto un video di paracadutismo e nel 2000, tramite un mio amico paracadutista, sono andata a Latina per iniziare il corso. Poi ho frequentato il corso AFF a Nettuno, dove ti lanci subito da 4.000 metri, e all'inizio del 2001

ho preso la licenza di paracadutista. Da lì non ho mai smesso, totalizzando oltre 7.000 lanci”. In particolare la tua specialità è il freestyle. Di cosa si tratta? “Il freestyle è una delle discipline artistiche del paracadutismo. Il team è composto da un performer e un videoman. Le coreografie sono un mix di danza, ginnastica artistica e pattinaggio. Ci sono competizioni nazionali e internazionali e la coreografia in aria deve durare 45 secondi ed è filmata da un videoman che si lancia con il performar. La giuria giudica l'esecuzione, considerando il lato artistico della coreografia e la qualità del video, e assegna dei punteggi. Poi ci sono anche dei lanci in cui bisogna eseguire delle figure obbligatorie estratte dai giudici. Vince chi ottiene la somma più alta tra il punteggio della coreografia libera e delle figure obbligatorie”. Cosa provi quando sei in aria? “È molto difficile da descrivere, è una sensazione bellissima di libertà: guardare il mondo da 4.000 metri è tutta un altra cosa. A volte mi piace lanciarmi da sola e godermi il panorama.

dimenticare tutti i problemi e ti concentri solo su quello che stai facendo. Il momento prima di saltare hai tanta paura, ma appena si staccano i piedi dall'aereo tutto diventa calmo e silenzioso e pensi solo a volare!”. Ci sono dei lanci che ricordi con particolare emozione? “Il record di freefly in 108 persone a Chicago, dove ho volato con tutti i miei amici. I lanci di base jump con la tuta alare sulle Dolomiti e in Cina, posti con panorami spettacolari”. Puoi raccontarci qualcosa dei tuoi lanci senza tuta? Nascono con motivazioni di spettacolo, ma rappresentano anche un'impresa estrema sotto il profilo sportivo? “Lanciarsi nudi è la cosa più facile del mondo se si è paracadutisti, non è assolutamente un'impresa estrema e se ti lanci d'estate non fa neanche tanto freddo. Io l'ho fatto solo per le riviste, perché mi hanno pagata bene!”. Quando un'atleta posa per un servizio fotografico c'è sempre chi storce il naso, quasi fosse un'offesa al mondo delle sportive. Invece alle “Iene” hai detto che hai fatto il calendario anche per rendere un servizio al tuo sport... “Certo; soprattutto nel mio sport ci sono pochi eventi e sponsor, si vede poco in televisione, quindi è stato necessario. Se un'atleta è

La sensazione non è di precipitare, bella, perché non fare servizi fotoma di galleggiare. Nel base jump ci sono grafici? Credo sia più interessante la storia di momenti pieni di emozioni forti, con la tuta alare ti sembra di volare come un uccello e puoi spostarti dove vuoi. In questi momenti riesci a

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una sportiva con dei record e vincitrice di molte gare, piuttosto che una semplice modella che ha investito tutto solo sulla bellezza”. (R.P.)


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