Special Cafe #20 Matchless preview

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CAFE STYLE MATCHLESS

PERFECT DAY Evadere dalla città per farsi incantare dalla bellezza della montagna e lanciarsi in una galoppata in odore di libertà. Assieme a una compagna ideale. Per una giornata speciale Testo Jeffrey Zani Foto Roberto Brodolini

lla fine è tutta una questione di pelle. La moto che scegli come base per la tua creazione, il luogo nel quale la scomponi, l’annusi, la progetti. Le persone che incontri nella caccia ai ricambi, ai carter lucidati, ai cerchi cromati. Il loro carattere lo riconosci a pelle, perché è li che si palesa la vostra passione. Nelle virgole d’olio che vi attraversano le guance, nelle righe di grasso che si infilano sotto le unghie, nei solchi neri delle impronte digitali. Le stesse che lasci sul serbatoio e porti via con un colpo di strac-

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cio alla vigilia del grande giorno: la prima uscita dopo mesi di mano d’opera e officina. Finalmente. La mattina dopo ti alzi all’alba senza bisogno di sistemare la sveglia, la frenesia viaggia nell’elettricità che ti scompiglia i capelli e ti accompagna giù per le scale, fino al garage, fino a lei, e ti aiuta a spingerla sul cassone del pick up ed osare. L’altra lei ancora non sa che stai per suonare al campanello di casa sua mentre dorme con le lenzuola intrecciate alle ginocchia, non sa che dirà

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“sì” senza ben capire cosa le hai appena proposto, non sa che il tuo impeto è improvvisato e sincero. Si ritroverà con te a viaggiare verso l’Abruzzo, con il gomito fuori dal finestrino e la testa fra le nuvole, dove le montagne si fanno sempre più alte, dove l’aria sembra più pulita e sincera. Quattro tornanti, un affittacamere abbandonato e poi bam, eccolo li’, appena si scollina: l’altopiano che ti toglie il fiato. Lo senti sulla pelle. E’ il posto giusto. Andiamo.


Originariamente la moto è una Bullet Classic alleggerita di 46 Kg, telaio a vista, scarico di peso e dimensioni ridotte color nero satinato. La verniciatura del serbatoio è ispirata ad un vecchio modello del ’56, telaio e parafango posteriori rifatti artigianalmente. Manubrio sostituito con un Rise motocross style, mentre la sella è artigianale.

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Domenico indossa un “Silverstone”, classico giubbotto da moto con tasche a bottoni singoli, ricoperti di pelle per non graffiare la preziosa vernice del serbatoio.

Per Silvana un giubbotto da moto modello “Soho” in produzione negli anni ’50 e ’60. Sistema di ventilazione a zip e protezioni per spalle e gomiti.

Giù la moto, su gli occhiali, ed entrambi vi accorgete che lì sopra si starà un po’ stretti, perché di sellino ce n’è uno solo, e per guidare ti dovrai sacrificare sul serbatoio, con la manetta aperta e il vento che fischia sul canto aperto del motore impedendovi di parlare, ma non di ridere. Un giro, poi un altro e un altro ancora. Attorno c’è l’abbraccio delle montagne, sopra c’è un sole da battesimo, e sotto la pelle, quello spirito libero che solo lei - la tua moto - riesce a scatenare.

Si ringraziano Union Jack Roma e Alberto In Moto Roma

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