Speciale Carnevale 2014

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Inizio recitato e finale con campane a morte, la prima sfilata soddisfa per la bellezza dei carri ma delude per le musiche

Il carnevale si riscopre spettacolo teatrale “Volete ridere? E io invece vi faccio piangere”, usa queste parole uno degli attori che apre la sfilata del nostro amato carnevale. Si inizia con una recita e si finisce con un funerale. Nel mezzo due ore di spettacolo. Un bellissimo spettacolo di teatro. Una parata armoniosa e colorata degna di un’opera d’arte. E per opera intendiamo proprio quella con lirica e orchestra. Peccato per il carnevale, che alla prima uscita pubblica di Farinella nella sua 620ª edizione, si è visto poco. Carnevale dovrebbe essere follia, spontaneità, improvvisazione, spirito goliardico puro e semplice, satira, voglia di fare baccano e di ridere e far ridere. Quello no, domenica scorsa, 23 febbraio 2014, l’abbiamo cercato senza trovarlo. In compenso i cultori del “bel canto” e dell’alta cultura teatrale hanno avuto esauditi i loro desideri, senza nemmeno la fatica di acquistare il biglietto e di trovar posto in un teatro tradizionale con poltroncine numerate, al buio e con l’invito a far silenzio. Domenica scorsa dalla tri-

buna su cui erano confinati i giornalisti, abbiamo assistito ad uno spettacolo teatrale: attori ad aprire la sfilata che da palchi trainati da cavalli hanno interpretato un copione dedicato a Verdi; statuette

umane coloratissime e armoniose nei gruppi mascherati; corpi di ballo ben preparati a fare strada ad ogni carro. E i pagliacci e le pochissime maschere libere, quasi spaesate, erano alla ricerca di quella

che fino a pochi giorni prima erano convinti fosse la loro festa. A proposito: tanti Verdi in ogni salsa sfilavano sul percorso, Farinella invece, qualcuno l’ha visto? Eppure que-

sto 2014 oltre a segnare i 201 anni dalla nascita del compositore italiano, a casa nostra è soprattutto il 60° anniversario della creazione della maschera di Farinella. Una parentesi a parte meritano le musiche: da alcuni ballerini, per la gran parte forestieri, coreografati da Giorgio Rossi con Elisa Barucchieri, sono state definite “imballabili”. Infondo parliamo di musiche d’Opera che nonostante siano state riarrangiate – si era detto in chiave moderna- da un altro consulente esterno, Giovanni Tamborrino con la classe di Sound Design del Conservatorio di Milano, restano pur sempre musiche da camera. Una soluzione in perfetto stile carnascialesco l’ha trovata Vito Cervellera che, come sempre in abiti da “re carnevale”, sul percorso rapiva lo sguardo dei presenti con il suo ballo scatenato. Il suo segreto? Cuffie audio sintonizzate sul giusto ritmo del divertimento. Domenica prossima quindi tutti al carnevale, ma con le cuffie. Rossana Paolillo



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La sfilata inizia intorno alle ore 11,30 e si conclude dopo tre ore di parata. In tribuna i soliti ritardi

Carri e gruppi conquistano il pubblico

Sfilano i gruppi mascherati: si brinda al carnevale

Un momento della sfilata, un corpo di ballo precede ogni carro Alle ore 10,30 i carri non sono ancora allineati in partenza in piazza Principe di Piemonte ma arrivano in tempo per far iniziare la sfilata con poco più di mezz’ora di ritardo. Apre la parata la compagnia teatrale ArmaMaxa con Fratres che presenta “Opera povera: Cabaret verdiano per una compagnia di artisti girovaghi”; poi uno dopo l’altro sfilano i dodici gruppi mascherati, tutti in stile Giuseppe Verdi ma coloratissimi e allegri come ad ogni carnevale. Ad intermezzare i gruppi, ecco le belle maschere di carattere dei cartapestai del domani. La seconda parte della sfilata invece è dedicata ai carri che sfilano uno ad uno, preceduti da corpi di ballo ben preparati e dal sicuro effetto scenico.

Si distribuisce carta per pulire le poltroncine

Dolce leoncino in tribuna

La presentatrice Anita Gentile

Nella tribuna d’onore, come ogni anno, il pubblico arriva con un’oretta di ritardo rispetto al programma e vengono accolti con il programma della sfilata offerto dai di-

pendenti del Comune, e da un rotolo di carta per pulire le poltroncine. Una risata ci sta sempre bene, e lo spettacolo può cominciare. r.p.

In tribuna si puliscono le poltrone, e gli alberi impacchettati



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Alcuni fermo-immagine della parata inaugurale del carnevale più lungo e antico d’Italia

Facce da carnevale, lo spirito è quello giusto

Lo sketch teatrale che apre la sfilata di carnevale

Politici con famiglia

Giuseppe Verdi fa il baciamano

Famiglia al carnevale

Circa 500 pesone dell’Unitalsi assistono alla sfilata da piazza Moro, accanto il gruppo dei volontari di Putignano



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Più e meno giovani danno energia e colore, fra i gruppi mascherati, sui carri e pure dietro alle transenne

Divertimento dentro e fuori dal percorso

Balli a terra… … e sui carri: pochi ma buoni

Chiede l’elemosina dal carro? Boh

A cavaluccio si vede meglio

“Quando si parte?”

Impedovo fa l’auto-stop

Papà scatenati e mascherati

Lo scherzetto della sorellina



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Grandi e piccini sfilano nel “Ballo in maschera” de La Palextra e con “Da-Da-AIDA” del Coriandolo

Belli e colorati, sono i gruppi mascherati

“Ballo in maschera” de La Palextra

“Da-Da-AIDA” dell’associazione Il Coriandolo



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Carnevale fa rima con impegno sociale, sfilano anche educatori e pazienti del centro di salute mentale

Nobili veneziani, orchestre e spazzacamini

“E’ scherzo ed è follia, l’amore è un gioco di fantasia”

“Un ballo in maschera” e “La musica dei sentieri” di Addolorata Papparella

“La banda dei tempi di Verdi” dell’associazione La Valigia del Sapere

“Lo spazzacamino” di Marilena Loperfido



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Alunni, insegnanti e genitori compongono il variopinto serpentone che sulle note di Verdi inneggia alla libertà

Il più numeroso è il gruppo della De Gasperi

Il mega gruppo “Va’ pensiero... e ritorna” di alunni, insegnanti e genitori dell’Istituto comprensivo De Gasperi



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Come ogni anno curati e originali il gruppo dell’Upte e quello della Compagnia Stabile di Alberobello

Nonni sempre “verdi” e brindisi umani

“Verdi e le sue creature” dell’Ute di Rutigliano

“I nonni sempre verdi... e non sai ciò che ti perdi” dell’Upte di Putignano

“Verdi più che mai” della Compagnia Stabile di Alberobello



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L’interpretazione super trendy al ritmo e con lo stile di “gangnam style”. La Zizzania sfila con la Lira

Liberi e sognatori ma sempre al verde

“Va’ pensiero, libero e sognatore” di Chiara Labalestra

“Viva V.E.R.D.I.” dell’associazione La Zizzania

L’associazione danza Odile di Noci


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I ballerini precedono e impreziosiscono il carro del gruppo Decataldo e quello di Franco Giotta

Danzatori tricolore e ballo in maschera

Il corpo di ballo di Artinscena di Annalisa Bellini accompagna il carro di Decataldo “La tavagliata”

I ballerini di Adelfia, Palo del Colle, Molfetta e Bari coreografati da Sara Accettura accompagnano il carro di Giotta “Un ballo in maschera”


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I ballerini della scuola di danza putignanese fanno da cornice armoniosa al carro “Ride ben chi ride la risata final”

Il gruppo di Olimpia Pascale per Bianco

Il corpo di ballo della scuola Olimpia Pascale di Putignano accompagna il carro di Bianco “Ride ben chi ride la risata final”


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Sono arrivati dal nord barese i ballerini che hanno danzato per il carro di Impedovo e quello di Loperfido

Giullari coloratissimi e mummie umane

I ballerini di Santeramo coreografati da Giulio De Leo precedono il carro di Impedovo “Rigoletto, il PORTAvoce A PORTA della notizia”, e c’è pure re carnevale

I ballerini giunti da Bari e Acquaviva delle Fonti, coreografati da Simona De Tullio, animano il carro di Loperfido “LAida dinastia”


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Le coreografie preparate per il carro “Va’, sull’ali dorate” di Mastrangelo e per il “Va’ pensiero” di Nardelli&Co

C’è chi balla al funerale e chi fa il can-can

I ballerini di Bitritto e Conversano coreografati da Vito Lupelli per il carro “Va’, sull’ali dorate” di Mastrangelo

I ballerini di Bari coreografati da Domenico Stranieri impreziosiscono

il carro “Va’ pensiero” di Nardelli-Galluzzi-Mezzapesa


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Spettatori di ogni etĂ e famiglie al completo con maschere, parrucche e costume intero

Anche il pubblico fa parte della sfilata


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Non seguono copioni nè regie ma con spontaneità colorano la sfilata e divertono il pubblico

Il vero carnevale sono le maschere libere


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Obbligatorio per i gruppi mascherati il tema verdiano e allora tutti alla sfilata con cilindro e papapillon

Giuseppe Verdi spunta in tutte le

Sfilano i sosia di Verdi

Verdi sui trampoli, non sarĂ troppo pericoloso?

Guarnieri sprint

Fotografi amatoriali dalle tribune

E fotografi di professione ma pagliacci per imposizione


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Dietro alle transenne o sul percorso, sono i più piccoli il volto più bello e naturale del carnevale

Per i bambini c’è il posto in prima fila


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Da segnalare solo qualche lieve caduta a rovinare la spensieratezza della prima domenica di carnevale

Lungo il percorso l’esercito della sicurezza

Il plotone dei carabinieri guidato dal Capitano Dibenedetto con il Luog. Nucci Quaranta uomini della compagnia dei Carabinieri di Gioia del Colle, al comando del capitano Fabio Di Benedetto, coadiuvati dai militari della Guardia di Finanza e dagli agenti della Forestale hanno presidiato l’intero percorso e le zone limitrofe per vigilare sul corretto e sicuro svolgimento del corso mascherato e scoraggiare eventuali atti criminosi nelle zone periferiche. La viabilità nelle arterie principali di accesso al paese, prese d’assalto dalle migliaia di visitatori giunti da tutta Italia, è stata invece garantita dalla presenza del corpo di Polizia Municipale. Una macchina perfetta che si è potuta mettere in azione anche grazie alla presenza di un presidio provvisorio dei vigili del fuoco, pronti a intervenire in caso di incendi. A supporto delle forze dell’ordine anche il folto gruppo dei volontari della associazioni di protezione civile che hanno presidiato in maniera capillare tutto il territorio pronti ad affrontare qualunque tipo di

La postazione dei vigili del fuoco lungo il percorso

Alcuni rappresentanti della protezione civile Rangers emergenza, anche sanitaria grazie alla presenza sul posto di diverse auto mediche. Una quindicina sono stati in tutto gli interventi sanitari richiesti. Nella maggior parte dei casi si è trattato di piccole cadute e scivoloni sulle “chianche” rese viscide dalla pioggia. Ma ci sono stati anche due interventi più delicati, per i quali è stato necessario la collaborazione di tutte le forze impegnate sul territorio. Tra questi anche

un soccorso a disabile, nei pressi del municipio. L’uomo stava attraversando la strada, quando la sua carrozzina è rimasta incagliata nel canaletto di scolo che costeggia il marciapiede. L’uomo è così finito per terra, ma il rapido intervento dei soccorsi ha fatto sì che tutto si risolvesse per il meglio. Nessun intoppo tecnico, dunque. Nemmeno per gli straordinari carri. Mentre ne-

Il soccorso della Croce Rossa al disabile caduto dalla carrozzina gli anni scorsi, pochi minuti prima dalla sfilata era facile vedere i maestri cartapestai alle prese con piccoli ritocchi, questa volta tutto è filato

liscio e senza alcun intoppo. I “giganti di carta” erano già pronti a sfilare, rubando l’attenzione di grandi e piccini. Teresita Gugliemi


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Le opinioni sulla prima sfilata dei visitatori forestieri e dei putignanesi a spasso: prevalgono i commenti positivi

Gli spettatori danno i voti al carnevale Tempo incerto ma fortunatamente non ha piovuto. Finalmente la tanto attesa prima parata di maschere e giganti ha invaso Putignano. Eccezionalmente, già a partire dal primo corso mascherato il nostro paese era gremito di gente curiosa di assistere alla manifestazione che quest’anno omaggia Giuseppe Verdi. Camminando per le vie di Corso Umberto I, abbiamo chiesto ad alcuni spettatori cosa ne pensano della nostra storica tradizione. La prima “vittima” che abbiamo intervistato è Mimmo, nostro concittadino. Cosa ne pensa

Nelle foto in pagina gli spettatori intervistati da Fax del nostro Carnevale? Ha risposto: “Anche quest’anno ci siamo superati in modo positivo come gli altri anni. Sono contentissimo poiché i miei bambini si divertono”. Grazia Toma e Antonio Anastasia, provenienti da Lecce, hanno espresso la loro gioia di esse-

di essere contenti di visitare ogni anno il fiore all’occhiello del nostro paese. Il papà di Giada e Sofia, putignanese: “Questi giorni abbiamo visto l’atmosfera ancora un po’ fredda, rispetto agli altri anni, non siamo ancora entrati nel vivo della manifestazione! Lo

re qui a Putignano: “siamo contentissimi di ammirare questa meravigliosa sfilata! Siamo però dispiaciuti di essere gli unici ad esserci vestiti a maschera”. Pamela e Francesco, sono giunti per vedere il nostro Carnevale da Castellaneta: “E’ da parecchi anni che seguiamo il Carnevale! E’ davvero bellissimo e ci stupisce sempre di più!”. Andrea, Nico, Alessio e Francesco originari di Bisceglie hanno anche loro dimostrato

scorso giovedì non ha visto una grandissima partecipazione popolare”. Sebastiano, Anna, Martina, Debora, Leo, i più loquaci del gruppo che abbiamo fotografato, provengono da Bisceglie e ci hanno confermato quanto detto dalla maggior parte dei visitatori intervistati: “Il Carnevale di Putignano è bellissimo!”. Mary, Filomena, Rosy, Marilena e Valentina, originari di Cosenza hanno risposto all’unisono: “ci piace tantissimo

questo evento!” Tiziana e Terry, sono partite da Bari per svagarsi un po’: “E’ sempre bello il vostro Carnevale” ci hanno detto. Gabriella, Ilaria, Claudio, Daniele, Gianni (nostri concittadini) hanno rivelato: “Lo stiamo perdendo il nostro Carnevale, ma è solo la prima sfilata, valuteremo dopo aver seguito le altre”. Sebastiano, putignanese: “Quest’anno è un po’ mogio, non solo per il tema, ma anche per il paese”. Mimmo, som-

merso da bambini, ha rivelato che la cosa più importante del Carnevale è che i bambini si divertano. Antonella e Vito, coniugi che vivono Castellana, hanno fatto un’analisi più attenta sull’attuale situazione: “Il tema di quest’anno è un po’ pesante. Le musiche che accompagnano i carri non

danno proprio la grinta per ballare come si dovrebbe fare. Ma, dall’altra parte è anche bello apprezzare la diversità rispetto agli altri anni. E’ comunque il nostro Carnevale e quando si entra nel vivo rimane sempre bello ed entusiasmante”. Graziana Intini



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E’ partita la terza edizione del concorso indetto dal nostro portale di informazione. Si può votare fino al 9 marzo

Vota il tuo carro preferito su Faxonline.it Niente giuria popolare quest’anno per la valutazione dei carri da cui emergerà la classifica ufficiale del Carnevale di Putignano. A valutare le opere per conto della Fondazione sarà una giuria di esperti. I putignanesi e quanti amano il carnevale avranno però comunque un’occasione preziosa per poter esprimere il proprio parere sui carri, consentendo al preferito di vincere un concorso. L’occasione è offerta dal nostro sito www.faxonline.it che per il terzo anno consecutivo ha indetto un concorso per premiare il carro più bello secondo i nostri lettori. “Vota il tuo carro preferito”, questo il nome del concorso promosso da Fax nella sua vetrina digitale. Il concorso dà la possibilità a tutti gli utenti dei social network di votare quella che si ritiene la migliore opera di questo carnevale. Il sistema di voto è semplicissimo, basta collegarsi al nostro sito e tramite il proprio profilo Facebook esprimere la preferenza cliccando “Mi Piace” in corrispondenza del carro prescelto. Ad ogni carro è abbinata una foto e la spiegazione dell’allegoria. E' possibile votare anche più di un carro, ma il sistema di gestione digitale non consente più voti per il medesimo carro dallo stesso account Facebook. Il carro vincitore sarà quello che, alla scadenza del concorso (domenica 9 Marzo ore 24.00), avrà totalizzato il maggior numero di "Mi Piace". L'ordine di comparsa dei carri sulla schermata di Faxonline.it è del tutto casuale e varia ad ogni caricamento della

pagina. Il concorso è stato aperto lunedì 24 febbraio e sarà chiuso alla mezzanotte di domenica 9 marzo, giorno dell’ultima sfilata del carnevale. Gli autori del carro che avrà ottenuto il maggior numero di “Mi piace” saranno premiati dalla nostra redazione con una targa ricordo. Le due edizioni precedenti di “Vota il tuo carro preferito” sono state vinte dai carri del gruppo capitanato da Vito e Paolo Mastrangelo, eterni secondi nel concorso ufficiale, ma vincenti secondo gli utenti di Fax. La scorsa edizione del nostro concorso ha registrato quasi 6mila contatti totali e 1777 voti singoli. 513 sono stati i voti ottenuti dall’opera dei maestri Mastrangelo aggiudicandosi l’edizione 2013 del concorso. La sfida per la terza edizione quindi è lanciata. Nel momento in cui andiamo in stampa è in testa con il maggior numero di “Mi piace” il carro “Un ballo in maschera” di Franco Giotta e l’associazione Farinella, a distanza seguono “Va’, sull’ali dorate” di Mastrangelo, e “Ride ben chi ride la risata final” di Deni Bianco. La sfida a sette è lanciata. Sul nostro portale di informazione www.faxonline.it sono disponibili anche molti altri contributi sul carnevale: una nutrita fotogallery ed il servizio video della prima sfilata di carnevale aperta dallo sketch teatrale e concluso con una marcia funebre particolarmente intensa. Per scoprire di più, basta collegarsi a www.faxonline.it e scegliere la sezione desiderata.


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La satira è sulle maschere di carattere Tra differenziata e rottamazione il cavaliere puntuale si ripropone di Francesco Sportelli e Gabriele Delfine A livello locale siamo alle prese con la raccolta differenziata; anche a livello nazionale stiamo tentando la rottamazione di una classe vecchia e obsoleta. Riusciranno gli italiani a liberarsi di questo marciume? Intanto continuiamo a essere sommersi dai rifiuti!

Destra, sinistra e centro! Tutti uguali

Di Paolo Mastrangelo e Vanni Detomaso La maschera rappresenta un’Italia ormai in crisi governata da politici

La musica dei sentimenti

di Addolorata Paparella La maschera rappresenta un pianoforte con violini e legio. Vuole essere un inno alla musica dei sentimenti



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Le opere dei grandi cartapestai del futuro Polli e politici

di Marino Guarnieri Il pollo politico è simbolo della politica attuale che attira a sè l’attenzione dei potenziali elettori, tanto confusi da non riconoscere che quella è soltanto l’ennesima marionetta manovrata dall’astuta volpe, pronta ad abusare nuovamente della fiducia dei poveri polli italiani.

Un uccello in gabbia se non canta per gioia, canta per rabbia

del Gruppo To.Sa.Li. Il noto politico italiano dopo aver “cantato” per lungo tempo sul palcoscenico della politica, oggi si ritrova nella morsa della giustizia.



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Viabilità intensa ma scorrevole ai varchi di accesso, qualche tensione al rientro con i bus navetta

Boom di arrivi da Puglia, Campania e Lazio Situazione sostanzialmente tranquilla ai varchi di ingresso al paese domenica scorsa, in occasione del primo corso mascherato. Regolare il traffico delle automobili e dei pullman in prossimità dei punti nevralgici di deflusso verso i parcheggi, presidiati dalla Polizia Municipale e dalle squadre delle associazioni di protezione civile: dalla provinciale per Castellana con deviazione delle auto all’altezza del supermercato “Eurospin” e posteggi in zona Cimitero; al rondò nei pressi del quartiere S. Pietro Piturno con snodi su via Turi (zona Grotte) e via Gioia, nell’area a ridosso della CAP; traffico altrettanto sostenuto nel bacino della zona industriale e ai varchi di via Alberobello (con posti auto su viale Cristoforo Colombo) e via Conversano, all’altezza del campo sportivo, dove è stata allestita un’ulteriore area parcheggio. Tanti i forestieri, giunti in città per non mancare all’apertura del Carnevale: ben 200 ingressi da via Castellana intorno a mezzogiorno, circa 70 pullman e un numero considerevole di camper hanno trovato posto nei parcheggi predisposti nella zo-

Nella zona industriale si lascia l’auto e si prende il bus navetta per raggiungere il centro del paese

Gli addetti della Virtus al varco di via Santa Caterina da Siena na Grotte. Boom di turisti dalla Puglia con spettatori provenienti dal nord barese, dal foggiano e dal Salento, mentre consueta grande partecipazio-

ne dalla Campania (zona Salerno, Napoli e Caserta) con arrivi anche da Roma, Lanciano, Chieti e dall’Umbria. Altrettanto positivo il bilancio del servizio

navetta con viaggi frequenti nella fascia oraria 9,00-18,00 per il trasporto dei visitatori dalla zona industriale sino al tribunale. Numeri forse inattesi per la prima sfilata ma che confermano quanto l’attrattiva del Carnevale sia notevole e la crisi non smorzi la voglia di divertirsi. Qualche malumore però resta per i fatidici ingressi a pagamento, la cui gestione è stata affidata dalla Fondazione al personale della Virtus Putignano. Alcuni avventori hanno lamentato scarsa informazione proprio sul biglietto d’accesso al Carnevale, altri si spingono a commentare laconici ma netti: «È una truffa!», anche perché sono costretti a fare chilometri a

piedi per raggiungere il centro. Immancabili quelli che non accettano il “sistema” e preferiscono imprecare con il personale preposto, peraltro neanche tenuto a chiedere documenti e verificarne la provenienza. C’è il furbetto di turno che fa inversione e schizza via, magari in cerca di improbabili accessi al Carnevale rigorosamente gratis. Si segnala qualche tensione in più al rientro, dopo la sfilata, per la ressa che si è creata in via Roma in attesa del bus navetta per la zona industriale. Un nervosismo motivato anche dalla pioggia che dalle 14,30 ha iniziato a cadere sul paese. Francesco Russo



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Una panoramica delle manifestazioni collaterali più significative di questa 620ª edizione

Carnevale non è solo carri e maschere Il carnevale di Putignano non è solo sfilate e carri. La 620° edizione della manifestazione è iniziato ufficialmente il 28 dicembre scorso, con le tradizionali Propaggini, vinte dal gruppo Giugno ‘87. In realtà la consueta manifestazione si svolge da buona tradizione il giorno 26 dicembre, ma quest’anno è stata rinviata a causa del maltempo. Altro appuntamento fisso è quello del 2 febbraio, giorno della Candelora, in cui gli abitanti di Putignano hanno festeggiano la Festa dell’Orso, oracolo meteorologico che determina la prosecuzione o la fine del freddo invernale. Pizza Plebiscito grazie alla maestria del gruppo Hybris. Il carnevale vero e proprio è però partito con le acrobazie aeree di motocross freestyle a cura di Ciccio White e dei piloti della Dangerfarm che il 16 febbraio hanno presentato uno spettacolo entusiasmante. Uno spazio a parte meritano i giovedì di carnevale, un’istituzione nella tradizione del carnevale di Putignano. Il primo giovedì festeggiato in questa edizione è stato il giovedì “delle donne sposate”, che ha previsto una serie di eventi tra cui mostre presso “Casa Farinella” in bi-

La suggestiva Festa dell’Orso a cura del gruppo teatrale Hybris

Lo spettacolo di danza aerea domenica 23 a Porta Barsento

Una delle meraviglie in mostra a “Casa Farinella”

Piazza Plebiscito durante il pranzo dei Cavalieri di Malta

blioteca (segnaliamo le esposizione dedicate al carnevale e alle propaggini, e a Stefano Caldi “U’ Baresìdd”), e la galleria Spazio Bianco (la mostra “Signori in carrozza!”), e ancora: mercatini di esposizione di prodotti artigianali, concerti ed animazione in piazza Plebiscito. Analoghi eventi si sono svolti nel sabato

in paese animazione con teatrini, mostre, punti di incontro all’insegna della musica e dello spettacolo. Da segnalare, fra i numerosi eventi del dopo sfilata, lo spettacolo di danza aereacontemporanea in corrispondenza di Porta Barsento, oltre ad artisti di strada e DJ Set. Uno dei tanto attesi eventi di

del Carnevale: mercatino di artigianato, visite guidate gratuite nel Palazzo del Principe, e ancora mostre fotografiche. Domenica 23 febbraio, si è svolta la tanto attesa prima parata di Maschere e Giganti, "Omaggio a Giuseppe Verdi e le sue opere" , ma la nostra manifestazione, come detto, non è solo una sfilata:

Carnevale è il giovedì dei cornuti: in collaborazione con l'Accademia delle Corna si svolge presso piazza Plebiscito il simpatico rituale per cancellare i segni del tradimento! Dal richiamo mattutino al taglio serale delle corna: a partire dal mattino si procede per le vie cittadine per la chiamata, l'ammasso ed il

cornèo. In serata invece c’è il taglio delle corna e la sagra del maiale, e di seguito si esibiscono gruppi musicali con i loro concerti. Domenica 2 marzo, nel dopo sfilata, l’evento principe è “A tavola con i Cavalieri di Malta” a cura dell’associazione La Chiancata che nel cuore del borgo antico ricrea le atmosfere medievali e offre ai visitatori ristoro a base di bontà della tradizione e occasioni di intrattenimento. Uno degli appuntamenti conclusivi del nostro Carnevale è quello del Martedì Grasso, che vedrà esibirsi per la terza volta i giganti di carta e i gruppi mascherati a partire dalle ore 19,00. L’ultima sfilata quest’anno cade nella prima domenica di Quaresima, e segue il sabato della Pentolaccia. Alle ore 19 in largo Porta Nuova ci sarà la premiazione di carri e maschere, e l’addio al carnevale sarà scandito dal concerto, alle ore 21, dei “Dirotta su Cuba”, spettacolo a cura della Provincia di Bari. Il carnevale di Putignano quest’anno rientra fra le eccellenze sostenute dal programma strategico I.C.E. (Innovation, Culture and Creativity for a new Economy) programma di Cooperazione territoriale Grecia Italia 2007-13 della Regione Puglia. Graziana Intini



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Alla scoperta del grande lavoro che anticipa la parata di carnevale: nelle scuole e nei laboratori artigianali

La sfilata si prepara con balli, cucito e pittura

Gli alunni della De Gasperi provano le coreografie nella palestra esterna della scuola Cosa avviene prima della sfilata dei carri e dei gruppi? Siamo andati a curiosare nei laboratori improvvisati dove nascono alcune realizzazioni in cartapesta dei gruppi mascherati, dove lavorano le sarte e dove nascono le coreografie. Insomma nel backstage della grande parata, con lo scopo di mostrare quanto impegno richiede organizzare un evento come questo. Alla vigilia della prima sfilata “paparazziamo” nei locali della scuola di via Eroi del Mare i preparativi del gruppo mascherato del plesso De-Gasperi. Sono 200 le persone che hanno aderito all’iniziativa, tra genitori, bambini ed insegnanti. E’ dal mese di ottobre, che la scuola ha abbozzato l’idea che si è trasformata in seguito in un progetto concreto. Il tema “verdiano” pensato dal gruppo è “Va’ pensiero e … ritorna”. I simboli del gruppo sono i cuori ( l’amore), i quadrifogli (la fortuna), le nuvolette (la spensieratezza), il sole (la luce) ed infine un tappeto di fiori che rappresenta la libertà che balla e aleggia intorno al gruppo. Mara, responsabile della produzione dei vestiti, ha raccontato: “A partire da Novembre c’è stata la realizzazione dei modelli e degli abiti e subito dopo il rientro dalle vacanze natalizie siamo partiti immediatamente con taglio e cucito. Tante mamme hanno collaborato per la realizzazione dei vestiti e la programmazione dei capi da assegnare”. Manca appena un’ora alla sfilata e abbiamo curiosato fra i partecipanti al gruppo “Un ballo in maschera” patrocinato dalla ASL e dal Centro Salute Mentale di Putignano, in collaborazione con la Cooperativa Controcampo e l’IISS Agherbino, che si prepara a sfilare. Gli abiti sono stati disegnati dalla sezione 5° del settore moda ed in seguito sono

La scuola di via Eroi del Mare laboratorio di cartapesta e cucito

La sarta Grazia Sportelli e sua nipote Miriam

stati realizzati in laboratorio, da volontari. La sarta che ha realizzato i costumi ha lavorato per 2 mesi interi, impiegando per ogni vestito dalle 8 alle 10 ore. L’idea di creare il gruppo mascherato è stata motivata dal voler dare ai ragazzi del CSM una maggiore cultura riguardo al tema del Carnevale di quest’anno ed aiutarli a socializzare e a stare in mezzo alla gente divertendosi. Manca davvero poco alla prima uscita pubblica di Farinella e ci spostiamo nella scuola di danza di Olimpia Pascale di Putignano, dove i ragazzi sono alle prese con le ultime prove, poi il trucco, l’acconciatura e i vestiti. I ballerini putignanesi hanno iniziato a preparare le coreografie per la sfilata, già dal 27 gennaio. Olimpia, ci dice la sua opinione sul carnevale di quest’anno: “Quella del tema unico è stata una bella idea. Per noi rappresenta un modo per coinvolgere i ragazzi e farli appassionare di più al Carnevale”. Preparativi frenetici acnhe per i ragazzi di Artinscena di Castellana Grotte che già da 30 giorni prepara le coreogra-

fie per il carnevale. Il quartier generale delle altre scuole di danza che si preparano a sfilare al carnevale è l’ex macello. Fra le tante, abbiamo intervistato i ragazzi del “Centro Studi Musical” di Conversano. I ballerini hanno impiegato solo due settimane per imparare i passi ed hanno rivelato il loro entusiasmo nel partecipare alla sfilata: “E’ davvero bellissima l’idea”. E per qualcuno “finalmente sono state messe da parte le satire politiche”. Infine per rappresentare l’intera categoria degli artigiani che si muove prima e durante attorno al carnevale, abbiamo incontrato una sarta: Grazia Sportelli. Prima i bozzetti dei costumi e poi la realizzazione degli abiti. Un lavoro minuzioso e portato avanti fino all’ultimo minuti prima della sfilata. I suoi abiti sono stati indossati dai ballerini delle scuole di danza che hanno partecipato alla sfilata. Grazia, presa dal suo irrefrenabile hobby creativo, ha iniziato il suo lavoro a partire dal 10 gennaio, quando il Teatro Pubblico Pugliese ha accettato i suoi bozzetti. Il TpP le ha affiancato Rosa Lorusso, esperta in campo di costumistica teatrale. Quanti costumi ha realizzato? Ci ha risposto: “In appena 20 giorni ho realizzato circa 300 costumi, chiaramente con l’aiuto di una ventina di persone e di mia nipote Miriam. Questa non è la mia professione ma una passione che coltivo durante il tempo libero”. Quale sono stati le fasi del lavoro? “Abbiamo presentato i bozzetti, fatto i modelli, siamo andati ad acquistare tutto il materiale e gli ultimi due passi per completare l'opera sono stati il cucito e lo stiro”. Il conto alla rovescia è finito, dopo gran lavoro, il carnevale può sfilare. Graziana Intini



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1 marzo 2014

I ballerini si ritrovano sul parquet di casa per le ultime prove, il trucco e l’acconciatura prima della sfilata

Curiosando nel back-stage del carnevale

I ballerini di Olimpia Pascale sul parquet della scuola di danza prima del via

Ci si prepara con trucco e acconciature

I ballerini di Annalisa Bellini prima della sfilata

Prima della sfilata, prova d’abiti davanti allo specchio

I ballerini arrivati da Bari per il Carnevale sono pronti a sfilare



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1 marzo 2014

Vengono dal capoluogo di provincia e tutto il nord barese i danzatori che poi accompagneranno i carri

I ballerini si radunano nell’ex macello

Prima e dopo il mascheramento

Le ballerine nel quartier generale dell’ex macello



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1 marzo 2014

Dall’ideazione del bozzetto alla realizzazione della cartapesta, i maestri ci svelano i loro segreti

Ecco come nascono i carri allegorici

Si manipola l’argilla per creare forme di ogni tipo, la creazione dello stampo in gesso che si riempie di strati e strati di carta inzuppata nella colla Veri e propri giganti di carta che incantano ancora per la maestosità, per l’equilibrio delle forme, per la cura e la maestria nel plasmare la cartapesta, per il formidabile intreccio di colori, per la sincronia dei movimenti: i carri allegorici restano senza dubbio l’attrattiva maggiore del Carnevale di Putignano, contraddistinti da una qualità in costante crescita ed evoluzione, tanto da essere un “marchio di fabbrica” per la città e da far meritare ai maestri cartapestai il titolo di “artisti”. Ma cosa si nasconde dietro un prodotto finale che lambisce la perfezione? Come si realizza un carro allegorico? Siamo andati in giro per i capannoni, le “fabbriche di carta”, per osservare le fasi di un lavoro certosino e magari carpire qualche segreto del mestiere: tutto comincia dall’individuazione del tema e del soggetto da rappresentare, tradotto su carta per un primo schizzo grossolano, poi rielaborato con matite e colori per realizzarne il celebre bozzetto. Ini-

La forma inizia a prendere vita ricoperta di carta e la pennellata del maestro dà il tocco finale zia allora lo studio delle dimensioni e delle proporzioni, mediante la creazione della miniatura del carro allegorico: un modellino in scala da riprodurre fedelmente “a grandezza naturale”. Si passa poi alle fasi di lavorazione effettiva: lo staff di esperti procede alla modellatura dell’argilla per la realizzazione di volti, mani, forme, mentre altri si dedicano allo smantellamento della vecchia base del carro e alla

ricostruzione della nuova; ma è la colata di gesso a fornire i calchi che danno forma alla scultura definitiva e che consentono la realizzazione dell’anima in cartapesta: si tratta di fogli di giornale sovrapposti con colla naturale, ottenuta dalla bollitura di acqua e farina, e ridotti a brandelli incollati con minuzia nei solchi e negli interstizi del calco in gesso. Lo strato di carta, appena ascutto si stacca dal gesso e così cor-

pi e figure prendono vita, assemblati e issati quindi su strutture in ferro che forniscono lo scheletro interno e che permettono i fondamentali movimenti di braccia, gambe, occhi, prodotti dall’ingegno di maestri d’arte meccanica. A completamento del lavoro, i pupi sono rivestiti da “carta cemento” che rende le superfici maggiormente impermeabili. È il momento del colore: si parte da un primo strato di tinteg-

giatura bianca per dare uniformità e mascherare le imperfezioni, seguito dalla coloritura vera e propria con l’uso di acrilici; cromie e sfumature restano poi “impresse” nella carta con un fissativo protettivo, che infonde ulteriore lucentezza. Ultime fasi il montaggio, non senza l’uso di carrucole e gru, e il collaudo generale: il gioco è fatto, l’arte è pronta per sfilare! Francesco Russo



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1 marzo 2014

Quattro mesi di lavoro, anche di notte, nei capannoni animati dai maestri cartapestai a dai giovani apprendisti

Dall’argilla al colore, e l’arte prende vita

Il Papa Francesco quando era solo argilla, poi ricoperto di carta e infine colorato pronto ad essere issato sulla vetta più alta del carro Quattro mesi di lavoro. Tonnellate e tonnellate di giornali, colla, gesso e colore. Così nascono i giganti di carta protagonisti indiscussi del carnevale di Putignano. Da fine ottobre a febbraio nei capannoni si lavora molto soprattutto la notte. In queste foto alcune fasi della lavorazione: la preparazione della forma con l’argilla, il calco in gesso da riempie di strati e strati di piccoli pezzi di carta inumidita con la colla, e infine la colorazione.

Mani sapienti riepiono il calco in gesso con la carta e infine si colora



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1 marzo 2014

Intervista a Mimmo Castellano, oggi ottantenne, che nel 1954 creò la maschera ufficiale del carnevale di Putignano

Farinella, sessanta ma non li dimostra Nel 2014 ricorrono i sessant’anni dalla prima apparizione di Farinella, la maschera identificativa del Carnevale di Putignano, disegnata nel 1954 da Mimmo (diminutivo di Giacinto e non di Domenico, come erroneamente scritto anche dagli organi ufficiali) Castellano, uno dei grafici della Tipografia Favia, tra le migliori del territorio, su commissione del Commendator Elefante. Castellano, originario di Gioia del Colle, oggi ha oltrepassato gli 80 anni e risiede nei pressi di Milano: per l’occasione, abbiamo avuto accesso per gentile concessione dell’Associazione “Putignanonelmondo” all’intervista esclusiva a Mimmo Castellano, realizzata nell’ottobre 2013 da Dino Parrotta, tra gli ultimi interpreti nonché studiosi della maschera putignanese: «Il bozzetto realizzato aveva ben 23 colori – racconta Castellano – ma c’era ancora la quadricromia per gli impianti di stampa del tempo. Realizzai un mixage di Arlecchino e di un jolly delle carte da gioco con il naso rubizzo dell’ubriacone e le sopracciglia folte: da un pezzente era venuto fuori un personaggio elegante». Il riferimento di Castellano è ad un personaggio putignanese soprannominato “A’ Far’nodd”, da cui avrebbe desunto il soggetto per la maschera: si trattava di un barbone avvinazzato, abituato a produrre rime, la cui identità non confermata è sovrapponibile a quella del propagginante Pietro Calisi (attivo però negli anni Sessanta e dunque cronologicamente improbabile). Il tratto di Castellano è fortemente geometrico poiché in quegli anni si affacciava il concetto di grafica, captato nelle esperienze milanesi a contatto con i grafici svizzeri: il disegno di Farinella fu innovativo proprio perché segno dell’avvento della grafica per la pubblicità. «Le riproduzioni successive – rileva Castellano, con un giudizio netto – sono difformi dall’originale», apprezzando invece l’interpretazione della maschera che ne fece in cartapesta il maestro Armando Genco. Da anni Farinella è “diventata di carne” e si è prestata ad avere una resa teatrale con Mino Decataldo e lo stesso Dino Parrotta: «È una maniera per far vivere una cosa inerte come un disegno», nota Castellano; la più recente si avvale della maschera, simile a quelle della “commedia dell’arte” per la carica identificativa, ideata da Parrotta e realizzata dal mascheraio Andrea Cavarra; in cantiere

Mimmo Castellano e la sua creazione: Farinella

1966 - Armando Genco e il suo staff durante la realizzazione del carro “Saluti da Farinella” (foto tratta da “Omaggio a Armando Genco e alla sua arte di carta fra satira e ironia” a cura di Piero Sisto e Nicola Genco) comunque una ancora più precisa. «Farinella è stata finora longevo – conclude Castellano, sollecitato a formulare un augurio per il sessantesimo anniversario – ma il domani è in grembo agli dei: non sappiamo se lo butteranno via o lo riutilizzeranno attraverso altri mezzi che gli forniranno le nuove tecnologie» e lancia una proposta per le sfilate: «Far chiudere il corteo con Farinella a bordo di un monopattino». Non si può dimenticare tuttavia che la maschera di Farinella è legata indissolubilmente al cibo povero

della tradizione putignanese: “a far’nedd”, piatto principale dei contadini, ottenuto dalla macinazione di orzo e ceci e mescolata ad acqua, olio e sugo; il nome dovrebbe derivare dal latino “farrum”, l’orzo macinato che i soldati romani utilizzavano come alimento per rifocillarsi prima di affrontare le battaglie. Probabilmente nei tempi antichi il mascheramento avveniva proprio cospargendosi il volto con la “farinella” all’origine della maschera ufficiale. Francesco Russo

Uno degli elementi fondamentali del nostro storico Carnevale è il coriandolo. Inseparabile amico di grandi e piccini, questo accessorio non manca mai nella tradizionale manifestazione. Inonda con i suoi colori le nostre strade, rallegrando gli umori di tutti i passanti. Per valorizzare questo prezioso e meraviglioso simbolo, siamo andati a trovare Vincenzo Lombardi, di professione coriandolaio, che lavora nel suo laboratorio situato in via Bruni. Da quanto tempo svolge questo lavoro? “In realtà questo non è un lavoro, ma una passione. E’ da 9 anni circa che mi dedico a produrre coriandoli: per me è un vero e proprio hobby”. Quale altro lavoro svolge o ha svolto stabilmente in passato? “ In passato ho lavorato in una ditta di calzature. In seguito, dopo il fallimento dell’attività e avendo a disposizione questo laboratorio, mi sono dedicato a coltivare questa mia passione”. Come produce i coriandoli? “Ora produco i coriandoli con un macchinario apposito che mi ha venduto un mio collega, prima invece utilizzavo un metodo più lento: ‘i penzoni’”. Lavora solo 4 settimane l’anno? “In realtà anticipo il mio lavoro a circa 5 mesi prima, ma la vendita chiaramente avviene solo durante il periodo del Carnevale”. Chi sono i suoi clienti? “Produco coriandoli maggiormente per i carristi e per le bancarelle presenti nel paese durante le sfilate”. Cosa ne pensa del Carnevale degli ultimi tempi? “Purtroppo non c’è una buona organizzazione in grado di sviluppare al meglio la nostra antica e bellissima tradizione. Il carnevale sta cambiando: in passato si trattavano temi di politica vari, ora invece vengono imposti temi unici incentrati su Verdi o film di Fellini. La gente resta spettatrice, perde così l’entusiasmo e non avverte la giusta atmosfera del carnevale”. Cosa si aspetta da questo e dai prossimi Carnevali? “Spero che qualcosa migliori! Che questo nostro tesoro venga strutturato diversamente per attirare di più e regalare sani divertimenti ai più giovani”. Quale messaggio vuole dare ai suoi concittadini e ai turisti? “Lasciate perdere le bombolette! I coriandoli sono migliori e non rovinano nulla. I miei, sono privi di polvere poiché li passo nel ‘farnaio’ (setaccio)”. Graziana Intini



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1 marzo 2014

La manifestazione ha subito numerose trasformazioni, le testimonianze di alcuni protagonisti

Il carnevale dagli anni ‘50 fino ad oggi Nel corso degli anni, in particolare durante l’avanzare del XX secolo, il Carnevale ha subito lente e inesorabili modificazioni per mettersi al passo con i tempi e farsi manifestazione interprete dell’evoluzione dei costumi, della musica, del sentire comune dei putignanesi fino a cavalcare l’onda della spettacolarità, sfilacciando progressivamente quei legami che tenevano saldo il Carnevale alla semplicità delle origini e perdendone forse il senso. Per tentare di recuperare quelle pagine della manifestazione che apparentemente sanno di vecchio e di polveroso, ma incredibilmente intatte nella memoria di molti cittadini, abbiamo sfogliato l’album dei ricordi insieme ad alcuni protagonisti della città per comprendere le radici del Carnevale di ieri, cogliere aspetti per interpretare quello di oggi e magari progettare quello di domani.

1953 - Sfilata di carnevale (foto archivio Paolo Vinella)

1966 - Marco Delfine in un mascheramento (foto archivio privato)

PINUCCIO COSACCO Facciamo un balzo negli anni Sessanta con Pinuccio Cosacco, da decenni attivista del Carnevale e attuale presidente della Pro Loco: « Nel 1967-68 il Festival di Sanremo ispirava molto per i temi e i soggetti dei carri e per il mascheramento dei ragazzi: quello era il momento delle maschere di carattere – rileva – intonate non solo agli eventi cittadini, ma anche a quelli nazionali e internazionali. Allora il Comitato, presieduto da un impiegato comunale, la domenica precedente alla prima delle 2 sfilate previste, invitava a partecipare e selezionava le migliori proposte – continua Cosacco, con i primi passi da cartapestaio – Il primo carro allegorico nel 1974 fu realizzato nell’attuale sede dei Vigili urbani in fase di costruzione: non c’erano spazi»; di qui la collaborazione con Marco Delfine e l’esperienza sotto Armando Genco: «siamo cresciuti sotto di lui, lui ci faceva da padre». Cosacco ricorda il presentatore Gianni Roman, le sfilate fatte con qualsiasi condizione meteo e rispolvera la celebre “Banda CAF” «costituita da ragazzi putignanesi per difendere la città dalle incursioni dei giovani forestieri

1968 - La maschera di carattere “L’educazione sessuale nella scuola” con, tra gli altri, Marco Delfine, Pinuccio Cosacco e Stefano Totaro (foto archivio privato)

1991 - Il testone di Paolo Villaggio realizzato da Delfine per la trasmissione televisiva “Alta Classe. Voglio vivere così” condotta da Gianni Minà (foto archivio privato) che raggiungevano Putignano per divertirsi, conoscere le ragazze e alcuni anche per creare disordini».

MARCO DELFINE Pioniere del Carnevale è Marco Delfine, storico mae-

stro cartapestaio attivo dal 1969: «Il Carnevale si viveva con spontaneità, non c’era la necessità di apparire in un contesto di benessere: la spontaneità nasceva dall’umiltà della gente. Era un’occasione – racconta – per po-

1969 - Il carro “Il treno va...” realizzato dal gruppo di Marco Delfine (foto archivio privato)

tersi sfrenare in libertà, visto che negli altri giorni non era consentito e non c’erano i soldi. Sembrava come festeggiare il compleanno di una persona». Fondamentale il suo apporto quando il Carnevale andò in crisi, protago-

nista di un’evoluzione verso quell’«ordine della grandezza che fece perdere il particolare, il dettaglio» e la genesi di una manifestazione nelle grinfie del business economico. continua



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1 marzo 2014

I ricordi e gli aneddoti sul carnevale di Remino Romanazzi, storico propagginante e musicista

In origine la sfilata era nel centro storico

1936 - L’elefante di F. M. Pugliese (archivio P. Sisto) 1950 - Ragazzi davanti al carro “Due ragazze e un marinaio” (foto tratta da “Omaggio a Armando Genco e alla sua arte di carta fra satira e ironia” a cura di Piero Sisto e Nicola Genco)

2000 - Remino Romanazzi con Pietro Campanella Canto al Carnevale Tutt l’ann asp’ttam chedda deje d v’daje u carn’val quann o’sseje i appr’zzà u lavor d’i carrest ca riesc’n a cumb’nà cu a cartapest. Però mò u quadr ste cambiesc sapem ggià da prem ciò n’à fa, u ded’cam e grànn du passat, a fandaseje nost n’am scurdat. Rit. Pov’r Carn’val, ce fèn ca va fa, c sciam cu stu pass d te na ma scurdà; tu stiv iend e ven di putignanes mò tu si nu suggett p pr’curà t’rnes.

1954 - Il carro “Arriva il dottore” (foto tratta da “Omaggio a Armando Genco e alla sua arte di carta fra satira e ironia” a cura di Piero Sisto e Nicola Genco)

REMINO ROMANAZZI Un decano della manifestazione di un tempo è Remino Romanazzi, per tutti “Zenna Zenn”, classe 1929, storico propagginante e musicista putignanese con l’allegria e i coriandoli nel sangue: «Negli anni Trenta – inizia a raccontarci – la sfilata si svolgeva nel centro storico, intorno alla Chiancata, poiché il Corso e l’Estramurale non erano ancora asfaltati: a 7 anni ho partecipato per la prima volta ad una maschera di carat-

tere – continua, ricordando figure che richiamavano la guerra d’Etiopia – allestita su di un carro trainato da cavalli. Poi si passò ai primi carri in cartapesta contraddistinti dall’allegria: c’era la musica dal vivo prodotta dalle orchestrine – a cui anche Remino prese parte prima da chitarrista e dal 1948 da fisarmonicista – e sui carri sfilavano delle modelle con indosso abiti per promuovere le aziende tessili putignanesi. Non posso dimenticare il divertimento negli

jos’r (i bassi del centro storico, ndr) in cui si ballava vestiti a maschera: le famiglie con i bambini andavano a sentire un po’ di musica, mentre già nascevano i primi attriti tra i musicisti. L’allegria ti rimaneva impressa» sottolinea Remino, ricordando anche alcuni personaggi di un tempo, tra cui Giuseppe Polo “U’ Sp’nidd”, “U’ Bar’sidd” o la “famiglia Brambilla” che sfilava sul corso a bordo di «nu sciarabball». Francesco Russo

A c nìe ca ng’vin stu p’nzir ca ‘ttè ton’a cambià i connotat, chess’a tradizion i semb a nost mòn chian chian n’sciàm a cost. Chìe p nou i na vera cultor ca l’on trasmess i g’n’tor; c i canzon nost a ma candà a diffusion mprist amà sciacchià. Rit. Sò passat quas s’ttandann c’agg’rav u carn’val ndà chiangàt: sì ca tann er cchiù pov’ridd, s d’v’rtev por u v’cchiaridd. S sc’ttav’n de balcon i mandaren, por i fafòdd i li lupen. Jer accussè tand l’all’greje ca ta purtiv appirs p tre deje. Rit.

Remino Romanazzi



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1 marzo 2014

1973 - L’affollata tribuna durante la sfilata di carnevale (foto archivio privato)

1968 - Il carro “Facciamo l’amore e non la guerra” (foto tratta da “Omaggio a Armando Genco e alla sua arte di carta fra satira e ironia” a cura di Piero Sisto e Nicola Genco)

Fine anni ‘90 - Carri e mascheramenti tratti dal volume “‘U sceraball” di Giusi Landi e Paola Zito (Vito Radio Editore)


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1966 - Il gruppo “dei biricchini” sfila al carnevale di Putignano (foto archivio privato)

I travestimenti di Stefano Caldi “U’ bbaresidde” (foto tratte da “Stefano Caldi u bbaresidde al carnevale di Putignano” a cura di Pietro Sisto)

La copertina del giornale “La voce pugliese” in edicola il 5 marzo 1973 dedicata alle sfilate del carnevale di Putignano. “Quella di quest’anno è stata per Putignano l’edizione forse più significativa dell’antico carnevale” si legge nell’articolo a firma di Vincenzo Magistà; e ancora: “E’ bastato iniettare un po’ d’antico per ricevere l’abituale e massiccia partecipazione popolare”.

Foto storica tratta dal volume “‘U sceraball” di Giusi Landi e Paola Zito (Vito Radio Editore)





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