Annuario del Servizio Civile 2011-2012

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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

ESPERIENZE SERVIZIO CIVILE

IL SERVIZIO CIVILE IN PROVINCIA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Ufficio Servizio Civile via Gilli, 3 - Trento uff.serviziocivile@provincia.tn.it www.serviziocivile.provincia.tn.it

IL SERVIZIO CIVILE IN PROVINCIA DI TRENTO - 2011/2012

2011/2012



SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

ESPERIENZE SERVIZIO CIVILE

IL SERVIZIO CIVILE IN PROVINCIA PROVINCIA DI TRENTO

2011/2012



In un’epoca dominata dall’incertezza ad ogni livello, dai modelli di convivenza alle logiche finanziarie e di mercato, i giovani devono sapersi attrezzare in modo adeguato sia in termini di “dotazioni” personali che di competenze professionali. Nel primo caso, l’intento è quello di reagire positivamente alla pervasiva centralità di un presente avaro di prospettive e di speranze. Nel secondo la partita è da giocare investendo nelle conoscenze e nelle capacità professionali necessarie per reggere l’impatto con un mondo complesso ed esasperatamente competitivo. In questo contesto già di per sé problematico si sono innestati gli effetti dirompenti di una crisi globale, dalla quale non siamo ancora usciti, che mette ulteriormente in discussione equilibri e stili di vita che pensavamo acquisiti una volta per sempre. Quindi nulla potrà essere più come prima. Una consapevolezza che non va vissuta come un cupo presagio che toglie fiato al futuro, ma come il punto di partenza di un viaggio nuovo e ricco di opportunità. Se da un lato non si può ignorare la problematicità del momento che stiamo attraversando, dall’altro questa problematicità non ci può annichilire, sprofondare in un demotivante navigare a vista. Bisogna trovare le motivazioni e le condizioni per guardare lontano, per porsi mete che abbiano senso e prospettive di riuscita. È questo il viaggio che soprattutto i giovani devono intraprendere. Un viaggio che va affrontato con il giusto equipaggiamento, cioè con i riferimenti indispensabili per non smarrire la rotta, e con strumenti adeguati ad un cammino impegnativo e spesso insidioso. Questa è quindi la sfida che i giovani sono chiamati a vincere. Una sfida difficile ma non impossibile, che ha bisogno di energia - e ai giovani non manca - ma anche delle condizioni perché la attrezzatura personale e professionale di cui dispongono sia idonea allo scopo. E sono, appunto, queste condizioni che trovano nel Servizio Civile una occasione straordinaria proprio per la sua vocazione a combinare i fondamenti che danno senso alla vita e quel riscontro “esperienziale”, senza il quale le attitudini e le competenze rimangono espressioni astratte. Una ragione in più per sostenere, come Provincia autonoma di Trento, un istituto nato dalle istanze civili dell’obiezione di coscienza e confluito, dopo l’abolizione della leva obbligatoria, nel fitto e prezioso reticolo di opportunità che interfacciano la risposta ai bisogni sociali, sempre in crescita, e la formazione alla vita attiva dei giovani, che non può prescindere dall’esperienza sul campo. In questo spirito il tradizionale appuntamento con l’Annuario del Servizio Civile, che è ormai alla sua sesta edizione, rinnova la proposta editoriale aggiornandone il format, ma soprattutto i valori e i significati di un istituto che ha bisogno di uno strumento efficace e aggiornato per mettere in relazione le opportunità di servizio civile offerte dagli enti accreditati e le motivazioni che affiorano sempre più dal “vissuto” delle nuove generazioni. L’augurio è che la responsabilità sociale e quella individuale trovino nel Servizio civile un punto di incontro virtuoso che faccia della disponibilità, dell’impegno e della generosità dei giovani una risorsa utile sia alla crescita della società che alla loro formazione umana e professionale. Il Presidente

Lorenzo Dellai

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il servizio civile

Che cos’è il Servizio Civile? Se vuoi sapere che cos’è il Servizio Civile sarebbe importante sapere che tipo di risposta vuoi. Vuoi conoscerne l’origine e l’evoluzione storica? Vuoi conoscere il riferimento legislativo e la disciplina di un istituto previsto dall’ordinamento italiano? Vuoi comprendere se il Servizio Civile fa per te? Sono questioni molto diverse tra loro e di conseguenza sono molte le risposte. Cerca quella che più t’interessa e, anche solo per tua conoscenza personale, leggi le altre.

Origine ed evoluzione storica Il Servizio Civile nasce dall’obiezione di coscienza, ossia l’atteggiamento di chi, considerando “ingiuste alcune leggi” e “negativa l’obbedienza a esse” viola “apertamente (cioè non di nascosto) e civilmente” le stesse, sopportando con “pazienza la punizione che gli viene inflitta per tale violazione”. L’obiezione di coscienza era dichiarata in opposizione al servizio militare e all’uso delle armi. In particolare l’obbligo della coscrizione militare fu introdotto nel 1861 con l’Unità d’Italia, ma qui ci limitiamo ad alcuni cenni successivi all’adozione della Costituzione (1948). Il caso di Pietro Pinna arrivò a scuotere l’opinione pubblica italiana e internazionale. Pinna era un non violento ed alcuni mesi dopo l’inizio del servizio militare rifiutò di proseguire perché “nel servizio militare si tradisce costantemente la propria coscienza e si comprime la propria responsabilità”. Questa decisione gli costò sette mesi di prigione prima del processo, svolto nell’estate del 1949, e una condanna di dieci mesi di reclusione per reato continuato di disobbedienza. Liberato, fu nuovamente condannato e ritornò in carcere finché fu prosciolto dal dovere del servizio militare. Questo perché il periodo trascorso scontando la pena non era calcolato ai fini dell’assolvimento degli obblighi di leva: si innescava quindi una perversa spirale che ad una condanna faceva seguire un nuovo processo con un’ulteriore condanna, aggravata dalla recidiva, e ciò fino al raggiungimento dei limiti d’età che ne consentiva il congedo. Quella dell’obiezione di coscienza continuò a essere una scelta coraggiosa, intrapresa da pochi che contrapponevano alla coscrizione obbligatoria, la propria fede religiosa o i propri convincimenti etici sopportando un susseguirsi estenuante di processi e di carcere militare. L’obiettore cattolico Giuseppe Gozzini, che nel 1962 dichiarò “ho rifiutato di indossare la divisa militare perché il servizio militare contrasta con la mia coscienza di cattolico”, venne condannato. Così come furono condannati per apologia di reato (cioè l’esaltazione e la difesa pubblica di un’azione riconosciuta reato dalla legge) Padre Balducci, per il suo intervento in difesa di Gozzini e dell’obiezione di coscienza, e don Milani, che scrisse l’opuscolo “L’obbedienza non è più una virtù”. Le contestazioni giovanili del 1968 diedero nuovo impulso all’obiezione di coscienza in Italia e nel mondo. Erano gli anni in cui le immagini e le testimonianze dei reduci della guerra del Vietnam accendevano la protesta negli stati Uniti d’America. I giovani che rifiutavano di svolgere il servizio militare si organizzarono fino a costruire un vero e proprio movimento d’opinione. Presero il via le “obiezioni di coscienza collettive” con le quali diversi giovani annunciavano contemporaneamente e pubblicamente la loro intenzione e dunque, il loro reato. Questi avvenimenti richiamarono l’attenzione degli organi d’informazione e provocò la nascita di manifestazioni in occasione dei processi. La legge Marcora, la numero 772 del 1972, che disciplinò l’obiezione di coscienza dal 1977, si caratterizzò per un’imposta-

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zione rigida e punitiva nei confronti degli obiettori: la domanda di servizio sostitutivo doveva essere presentata al Ministero della Difesa che la sottoponeva al parere di una Commissione (detta poi “Tribunale delle coscienze”) in merito alla “fondatezza e sincerità dei motivi addotti”. Pur essendo giuridicamente riconosciuta l’obiezione di coscienza, erano introdotti ostacoli e condizioni importanti: l’attesa del parere del Tribunale delle coscienze poteva essere di anni e la durata del servizio era molto più lunga di quella del servizio militare. Ciononostante nel 1989 le domande arrivarono a 80.000. Finalmente nel 1998, la legge 230 riconobbe come diritto soggettivo non più sindacabile lo svolgimento del Servizio Civile in alternativa a quello militare. Questa legge segna il passaggio epocale, introducendo nell’ordinamento giuridico il concetto di difesa civile e non armata e disciplinando il Servizio Civile in maniera autonoma al servizio militare. La riforma del sistema delle forze armate con l’istituzione del “Servizio militare professionale” (L.331/2000) prevedendone l’accesso esclusivamente su base volontaria e quindi la fine della leva obbligatoria, ha comportato la necessità di riorganizzare il Servizio Civile e nel 2001 fu adottata la legge 64/01 che istituisce il “Servizio Civile nazionale”.

Riferimenti legislativi e della disciplina dell’istituto Il “Servizio Civile nazionale” è introdotto nell’ordinamento giuridico dalla legge 64 del 2001. La legge indica come finalità del Servizio Civile nazionale: a) concorrere, (…) alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari; b) favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale; c) promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alla tu tela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace fra i popoli; d) partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale, anche sotto l’aspetto dell’agricoltura in zona di montagna, forestale, storico-artistico, culturale e della protezione civile; e) contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attività svolte anche in enti ed amministrazioni operanti all’estero. Se le finalità della legge si richiamano al “dovere” di difesa della patria, di cui all’articolo 52 della Costituzione, è anche vero che la norma recupera i concetti espressi da molteplici sentenze della Corte Costituzionale a tutela dei giovani obiettori, equiparando il servizio di valore sociale a beneficio della collettività ad attività di difesa non armata della patria. Significativo è che, nella medesima legge che pone come prioritaria la difesa della patria, si collochi la dimensione internazionale degli interventi di solidarietà e che allarghi gli orizzonti oltre il confine nazionale. Si tratta di una legge delega, che rinvia la disciplina a successivi decreti. Il decreto che dà forma e sostanza al Servizio Civile nazionale è il decreto legislativo 77 del 2002. Esso disciplina l’ambito di applicazione della legge; attribuisce la responsabilità gestionale del Servizio Civile nazionale all’Ufficio nazionale per il Servizio Civile; definisce i requisiti di ammissione e durata del servizio; descrive la natura e la composizione del fondo nazionale per il Servizio Civile; disciplina l’istituzione ed il funzionamento degli albi degli enti; definisce le modalità di presentazione e di valutazione dei progetti presentati; definisce il contingente dei giovani da avviare annualmente al Servizio Civile nazionale; disciplina il rapporto contrattuale del giovane in Servizio Civile nazionale, il trattamento economico e giuridico, i diritti e i doveri; stabilisce le caratteristiche della formazione al Servizio Civile; prevede le condizioni per la realizzazione di progetti di Servizio Civile all’estero; infine indica i possibili riconoscimenti del Servizio Civile nazionale come crediti formativi o per l’inserimento nel mercato del lavoro.

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I dettagli operativi sono disciplinati da circolari e decreti. Ti può forse interessare sapere che la Corte Costituzionale (sen. 431/2005) è intervenuta, a seguito di un ricorso sulla legittimità della legge 64/01, confermando che il Servizio Civile, pur non essendo propriamente una “materia”, rientra tra le competenze esclusive dello Stato poiché tratta di “difesa” della patria. Tale sentenza è molto importante perché, se da un lato riconosce l’istituto del Servizio Civile nazionale come difesa non armata della patria, e imita le Regioni e Province autonome a concorrere secondo il principio di sussidiarietà e di leale collaborazione dall’altro stabilisce che il Servizio Civile regionale è riconducibile all’ambito del principio di solidarietà di cui all’articolo 2 della Costituzione italiana. Con questo spirito la Provincia autonoma di Trento ha istituito il Servizio Civile provinciale (l.p. 5/2007). Le principali differenze introdotte dal Servizio Civile provinciale, noto ormai con il brand ES.SER.CI. esperienze di servizio civile, riguardano la durata delle proposte di partecipazione progettuale e la possibilità d’accesso agli stranieri in regola con il permesso di soggiorno e residenti in provincia di Trento da almeno 2 anni. 2 mesi per ES.SER.CI.

Rivolto ai più giovani (18/21 anni) per avvicinarsi al Servizio civile, per comprendere l’impegno richiesto e mettere alla prova i propri interessi e le proprie abilità in previsione di un’esperienza successiva.

1 anno per ES.SER.CI.

La possibilità concreta per ragazzi italiani e stranieri di partecipare attivamente alla realizzazione di un progetto di Servizio Civile Provinciale. 12 mesi in cui si impara facendo e si vive un percorso di formazione civica, culturale, sociale e professionale connesso alle attività progettuali

6 mesi in più per ES.SER.CI.

Il progetto nasce da una proposta dei giovani, alla fine del percorso di 12 mesi di Servizio Civile. I ragazzi interessati possono proporre, in accordo con il proprio ente, un progetto personalizzato da realizzare in 6 mesi, in cui valorizzare la propria autonomia e le conoscenze acquisite. Un salto di qualità ulteriore per il giovane, il suo talento e i suoi interessi che offre all’ente il valore aggiunto di una proposta personale e originale.

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Se il Servizio Civile fa per te Questa è di certo la questione che t’interessa di più e più direttamente. Se hai letto le parti precedenti ti sorgerà il quesito: “E io? Cosa c’entro con l’obiezione di coscienza? E con la difesa della patria?”. Dubbi più che legittimi. Proviamo a vedere la cosa da un’altra prospettiva. Proviamo a partire da te. Non è possibile prevedere in anticipo tutte le caratteristiche individuali di chi legge questo paragrafo, ma con un po’ d’immaginazione, se stai scorrendo tra le righe di queste pagine, è probabile che tu sia un giovane non del tutto orientato al Servizio Civile, ma che cerca di informarsi per capire se ne vale la pena. È probabile anche che qualcuno te ne abbia parlato. Se sono amici, probabilmente ti fidi del loro parere: se loro stessi hanno fatto quest’esperienza è un giudizio che consideri importante. Se te ne hanno parlato genitori, parenti, insegnanti, vicini di casa, genitori degli amici, insomma adulti, è ragionevole che tu abbia il sospetto che ci sia la fregatura da qualche parte. Sgombriamo subito il campo: nessuno qui ti vuole convincere a fare un’esperienza che non vuoi. Sta a te decidere, se e quando. E sta a te anche decidere in quale ambito: nell’assistenza con i bambini o con gli anziani, o con chi ha un disagio, oppure in una biblioteca, o forse nell’ambiente. Puoi scegliere autonomamente il settore in cui impegnarti. Perché d’impegno si tratta: nessuno ti regala nulla. Sono giorni e mesi che ti consentono di conoscere e sperimentare, di metterti alla prova e di scoprire capacità e inclinazioni. Potrai scoprire di avere dei limiti (e chi non li ha?) ma anche di essere accolto, guidato e sorretto nella realizzazione di un progetto che, se servirà a te per crescere in consapevolezza, sarà anche utile alla comunità in cui vivi. Per rispondere in modo efficace alla tua domanda iniziale, non è possibile non porti un quesito e la risposta la sai solo tu: “Voglio davvero mettermi in gioco come persona?”. Se è affermativa, vai avanti, chiedi informazioni all’Ufficio della Provincia, fatti raccontare le esperienze di chi il Servizio Civile l’ha fatto, leggi le autobiografie che trovi sul sito, sfoglia questa pubblicazione e curiosa tra i progetti. Se hai voglia di metterti in gioco, di fare qualcosa per te e per gli altri, il progetto giusto c’è. E lo troverai.

Francesca e Giuseppe sono più grandi perché hanno scelto di impegnarsi a favore della Comunità in un Progetto che ha permesso loro di avere un minimo di autonomia economica ca e pensare al proprio futuro. Se hai tra 18 e 28 anni puoi diventare più grande anche tu. www. serviziocivile.provincia.tn.it

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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“Progetto” è una delle parole chiave del Servizio Civile. Gli enti di Servizio Civile propongono di realizzare un progetto coinvolgendo i giovani interessati e disponibili. Nonostante la chiarezza della frase, non sono evidenti l’impegno ed il lavoro che precedono l’attivazione del progetto e ne accompagnano la realizzazione. Proporre la realizzazione di un progetto di Servizio Civile vuole innanzitutto avere ben presenti gli elementi essenziali che distinguono un progetto da un’altra tipologia di attività o intervento e declinarli in coerenza con i principi ed i valori del Servizio Civile. In primo luogo è necessario aver presente che l’utilità sociale, che giustifica la realizzazione di un progetto di Servizio Civile, deriva da un bisogno della collettività. Proporre un miglioramento o la soluzione del problema è l’obiettivo del progetto, che deve essere espresso, non solo come ipotesi desiderata o desiderabile, ma con indicatori di risultato certi e misurabili. È evidente che non è facile, ma anche un piccolo cambiamento, a volte, può essere apprezzato e può influire molto sulla vita di una comunità. Il progetto di Servizio Civile deve individuare un obiettivo perseguibile concretamente con le risorse a disposizione (e per risorse si intendono quelle finanziarie, tecniche e umane) e nel limite temporale di un anno che vincola la durata massima dei progetti di Servizio Civile. Una volta definito l’obiettivo raggiungibile in dodici mesi e con le risorse a disposizione, il progetto deve individuare le azioni da mettere in campo. Questo richiede la definizione di tappe intermedie e di attività specifiche. Nelle fasi attuative sono coinvolti i giovani in Servizio Civile che, sotto la guida di esperti, imparano facendo. L’accompagnamento dei giovani in questo percorso è un investimento sociale per favorire, da un lato l’acquisizione di competenze trasversali e specifiche nella realizzazione delle attività progettuali, dall’altro per favorire la consapevolezza di quanto il contributo individuale, come cittadino, sia importante per favorire il miglioramento delle condizioni di vita di una comunità. Le competenze e la consapevolezza acquisite sono utili a ciascun giovane sia per il proprio futuro professionale sia per la sua più responsabile partecipazione alla vita della comunità. Realizzare un progetto, significa anche- come in un viaggio- controllare se si è sulla strada giusta, se è opportuno cambiare sentiero o mezzo di trasporto… Le riunioni di monitoraggio servono proprio a questo: per confrontarsi sul dove si sta andando e se è opportuno cambiare qualcosa, potenziare delle componenti, alleggerirne altre. Ed i giovani in servizio, da protagonisti possono dire la loro, chiedere supporto, formazione e strumenti, fare proposte e suggerimenti. In chiusura del progetto, come alla fine di un viaggio, è il momento di guardare da dove si è partiti e quali tappe e

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avventure e difficoltà e successi si sono vissuti. È il momento di verificare se l’obiettivo è raggiunto o se comunque, i risultati sono apprezzabili. È un momento importante per tutti quelli che hanno vissuto il progetto da protagonisti; e ci sono percorsi che si sono condivisi, ma anche quelli più intimi e personali che offrono spunti importanti per rileggere l’esperienza come percorso individuale. Crescere come persone e aver sostenuto un cambiamento a favore di altri è il valore aggiunto delle esperienze di Servizio Civile.

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i numeri del servizio civile

Gli enti Risale al 2009 l’ultima possibilità di iscrizione all’albo degli enti di Servizio Civile, nonostante molte decine siano le richieste di altrettanti enti che attendono di entrare nel sistema del Servizio Civile. La decisione di non riaprire i termini per l’iscrizione all’Albo è legata a due ragioni fondamentali: la prima, di natura generale, ritiene opportuno rivedere l’intero impianto normativo ed organizzativo del Servizio Civile a livello nazionale; la seconda, strettamente connessa alla riduzione drastica delle risorse a disposizione, consiglia di non allargare la compagine degli enti concorrenti. In attesa di decisioni a livello romano, la Provincia autonoma di Trento ha mantenuto il numero di enti iscritti al proprio Albo a 138 enti. Solo per memoria, poiché nulla è cambiato, si ricorda che poco più dei tre quarti degli iscritti sono enti di rilevanza provinciale, ovvero che hanno la sede legale e l’operatività in provincia di Trento. Un terzo di enti iscritti è invece composto dalle sedi operative di enti di rilevanza nazionale cioè che hanno sede legale fuori provincia e che hanno sedi operative in più di 5 regioni. La distinzione è abbastanza importante perché per quanto riguarda il Servizio Civile nazionale gli enti a rilevanza nazionale presentano i progetti con la loro rispettiva organizzazione centrale direttamente all’Ufficio romano e da esso sono valutati. Al contrario, gli enti di rilevanza provinciale presentano la documentazione alla struttura provinciale Natura giuridica competente che provvede alla valutazione dei progetti e successivamente di formazione dei giovani ed al controllo del corretto svolgimento dei progetti. Per quanto riguarda il Servizio Civile provinciale, ovvero le iniziative ed i progetti caratterizzati dal brand ES.SER.CI. (ESperienze di SERvizio CIvile) il riferimento è per tutti la struttura provinciale. Restando invariata la composizione dell’Albo costante resta la distribuzione per natura giuridica e per ambito di impegno Con riferimento al primo aspetto vale la pena evidenziare che la consistente quota di soggetti pubblici (41%) è dovuta all’elevato numero di aziende provinciale di servizio alla persona, che hanno preso il posto delle case di riposo, che per tradizione sono sempre state molto attente al Servizio Civile ed alla possibilità di coinvolgere i giovani nelle loro attività.

Ambiti di intervento

La medesima considerazione vale per la lettura della distribuzione percentuale degli ambiti di intervento in cui si impegnano gli enti iscritti all’Albo. Il settore dell’assistenza infatti è maggiormente rappresentato: da ricordare però che in tale ambito operano enti a favore di disabili, anziani, minori, famiglie e persone con disagio. Seguono l’ambito dell’educazione e promozione culturale, della tutela ambientale, della valorizzazione del patrimonio culturale e il Servizio Civile all’estero; nessun ente attualmente iscritto all’Albo provinciale si propone come soggetto di intervento nell’ambito della protezione civile.

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I giovani Nel periodo giugno 2011 giugno 2012 i giovani coinvolti in progetti annuali di Servizio Civile sono stati complessivamente 274. Di questi 223 in progetti di ES.SER.CI. e 51 in progetti di Servizio Civile nazionale. Sesso Con riferimento ai progetti di ES.SER.CI. 57 hanno vissuto l’esperienza di 6 mesi in più per ES.SER.CI. e 72 hanno partecipato alla formula “propedeutica” del 2 mesi per ES.SER.CI.. I giovani che partecipano ai progetti di Servizio Civile sia nazionali che provinciali in Trentino sono prevalentemente donne, anche se negli ultimi anni si sta riequilibrando il valore con una crescente partecipazione maschile. I giovani maschi infatti, con la fine dell’obbligo della leva riscoprono che il Servizio Civile può essere interessante, sia come strumento di crescita che come occasione per conquistare una minima autonomia. Prevalentemente trentini, i giovani in servizio vedono un 10% di giovani provenienti da altre realtà regionali. Di questi un terzo proviene dal Veneto mentre i rimanenti due terzi sono equamente suddivisi su tutto il territorio nazionale. Sono in particolare studenti Giovani per ambito dell’Università di Trento che conciliano lo studio con un’attività progettuale di Servizio Civile. Limitatamente al Servizio Civile provinciale piace ricordare che la partecipazione è estesa anche ai giovani stranieri con residenza in provincia da almeno due anni. Questo ha consentito a 13 giovani stranieri di partecipare a “Un anno per ES.SER.CI.”. La distribuzione dei giovani per ambito di intervento evidenzia infatti una prevalenza nel settore assistenza (60%). Nello specifico il 40% a persone disabili e anziani, il 30% a donne e minori, il 20% ad adulti con disagio e il 10% a immigrati. Segue poi il settore dell’educazione e promozione culturale, scelto dal 24% dei giovani in servizio civile; a distanza si posizionano la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico (14%) e la tutela dell’ambiente (2%). La distribuzione per titolo di studio corrisponde al crescere dell’età. I più giovani aderiscono al Servizio Civile con un titolo di studio più basso e da questa esperienza spesso si attendono di comprendere se un settore di intervento può corrispondere alle proprie aspettative professionali; altri, in attesa di individuare il percorso di studi o professionaTitolo di studio le, si sperimentano in un ambito di interesse. La scelta Età del progetto assume una valenza diversa: o di approfondimento e sperimentazione degli apprendimenti teorici o, al contrario in un settore che nulla abbia a che fare con il percorso di studio, in una sorta di ricerca altra, di stimoli e conoscenze. I più adulti, che solitamente hanno già acquisito una laurea, sono orientati alla valorizzazione del proprio percorso personale e intendono mettersi alla prova in previsione di un ingresso nel mercato del lavoro.

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la rappresentanza

Degli enti La Legge Provinciale sui giovani prevede l’istituzione della Consulta provinciale per il servizio civile, uno strumento di partecipazione democratica e di effettiva partecipazione alla programmazione e gestione del Servizio Civile trentino. La Consulta infatti, costituisce il riferimento della Provincia per attività di consultazione e confronto per la definizione degli indirizzi e della programmazione del Servizio Civile provinciale. In raccordo con la struttura provinciale competente, opera per la costruzione di un sistema orientato alla qualità, può proporre iniziative di rilevanza provinciale a favore dello sviluppo e del potenziamento del Servizio Civile e cura i rapporti con organismi regionali e nazionali. La Consulta è composta da 15 membri, di cui 11 rappresentanti degli enti di rilevanza provinciale e 4 rappresentanti degli enti di rilevanza nazionale. Istituita per la prima volta nel dicembre 2010, la Consulta provinciale evidenzia una equilibrata ripartizione tra gli enti operanti nel settore pubblico e gli enti ed associazioni privati e una adeguata rappresentanza di tutti gli ambiti di intervento attualmente attivi sul territorio. Dalla sua costituzione, la Consulta si è riunita 8 volte, a dimostrazione dell’interesse degli enti di servizio civile a partecipare concretamente alla programmazione e alla gestione di tutti gli aspetti concernenti il Servizio Civile. La Consulta è stata costantemente aggiornata e resa protagonista delle attività dell’Ufficio Servizio Civile instaurando momenti di confronto costruttivo per un miglioramento progressivo e costante del servizio civile provinciale.

Gli Enti nella Consulta Provinciale del Servizio Civile a rilevanza provinciale A.D.A. Associazione per i diritti degli anziani A.P.P.M. Associazione provinciale per i minori A.P.S.S. Azienda provinciale per i servizi sanitari ANFFAS Trentino onlus Comune di Borgo Valsugana Comune di Trento Con.Solida Museo Tridentino di Scienze naturali Opera Universitaria di Trento Oratorio di Mezzocorona Villa S. Ignazio

a rilevanza nazionale A.C.L.I. associazioni cristiane lavoratori italiani Cittadinanza attiva onlus Patronato ACAI UNPLI unione nazionale pro loco d’Italia

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Dei giovani “L’entusiasmo che mi ha accompagnato durante la mia esperienza di Servizio Civile mi ha portato a candidarmi quale rappresentante dei giovani in Servizio Civile per la provincia autonoma di Trento. Un incarico che, per quanto simbolico, è pur sempre importante poiché offre la possibilità ai giovani di avere un loro collega che possa farsi interprete e sostenitore di idee, esigenze, problemi, proposte, ed essere così intermediario sia con l’ufficio provinciale sia con i rappresentanti nazionali. È stato purtroppo un anno davvero difficile per il Servizio Civile a causa della grave crisi economica che ha investito il nostro Paese, mettendo in discussione il futuro del Servizio Civile Nazionale; come rappresentante ho cercato, insieme ai miei colleghi delle altre regioni, di individuare e sviluppare delle strategie di dibattito che potessero tenere accesi i riflettori sul tema; per tale ragione abbiamo interpellato diverse autorità per invitarle a sostenere la nostra battaglia di difesa del Servizio Civile. Sperando che non sia mai negata a nessuno l’opportunità di impegnarsi per un anno nel Servizio Civile, auguro a tutti i giovani di poter vivere sempre con entusiasmo questa unica ed irripetibile esperienza, ciascuno nella peculiarità dei propri progetti, accomunati però da un alto senso di altruismo e di cittadinanza attiva.”

LINO CRIASIA Rappresentante dei giovani in Servizio Civile Nazionale per la Provincia di Trento

La rappresentanza dei giovani è così articolata: Annualmente, tra i giovani in servizio sono eletti, in proporzione al numero dei giovani presenti sul territorio, i delegati regionali o di Provincia autonoma che hanno proposto la propria candidatura on-line. I Delegati regionali hanno a loro volta il compito di: - eleggere nel corso di un’apposita “Assemblea nazionale” 2 Rappresentanti nazionali; - svolgere attività di raccordo tra volontari e Rappresentanti regionali; - organizzare, unitamente ai Rappresentanti regionali e previo assenso delle Regioni e degli Enti, riunioni locali alle quali possono partecipare i volontari di SCN che operano nel territorio; Rappresentanti regionali o di Provincia autonoma (1 per ogni Regione o Provincia autonoma), restano in carica per 1 anno. Riferiscono del proprio operato ai Delegati regionali, ai Rappresentanti nazionali e all’Assemblea nazionale attraverso l’invio di periodiche relazioni. Possono essere convocati dal Capo dell’UNSC per esaminare particolari problematiche che incidono nei loro rispettivi territori. Il Rappresentante regionale uscente affianca il neoeletto e lo sostituisce in caso dell’impossibilità dello stesso.

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es.ser.ci. e comunicare

La comunicazione con i giovani non può non tener conto degli strumenti, dei linguaggi e dei canali che essi privilegiano. In questa prospettiva, particolare attenzione è dedicata alla comunicazione tramite il web e i social network, essendo questi le nuove frontiere per lo scambio di informazioni tra i giovani. Inoltre si sono scelte anche altre modalità per trasmettere ai giovani informazioni riguardanti ES.SER.CI., come gli incontri nelle scuole superiori di secondo grado e una trasmissione radiofonica avviata grazie alla collaborazione con SwitchRadio di Radio Italia Trentino, trasmessa via web.

www.essercionline.it Su www.essercionline.it si trovano novità ed aggiornamenti, iniziative, proposte, ma anche spazio per approfondire i temi di attualità. Inoltre sono presenti interviste, video e foto, tutto a distanza di un clic. Puoi scoprire con piacere una foto che ritrae le iniziative proposte, oppure commentare un articolo riguardante l’esperienza particolare che un giovane ha deciso di condividere con gli altri. Il sito fa riferimento ad una piccola redazione gestita dai giovani da sempre disponibile ad accogliere nuovi contributi.

Facebook La pagina Facebook è stata rinnovata per mantenere un contatto più diretto ed efficace, per stimolare i giovani all’approfondimento delle notizie che vengono dal mondo del servizio civile, ma anche dei temi di attualità. Caratteristica fondamentale è la possibilità di esprimere opinioni e suggerimenti in un contesto di piena libertà d’espressione, senza tralasciare un pizzico di umorismo e divertimento. Video, link, post e molto altro per stare in contatto con un mondo che corre veloce e che è sempre alla ricerca della novità e della curiosità, senza perdere l’occasione per riflettere. Es.Ser.Ci. Esperienze Servizio Civile Trento. Cliccando “Mi piace” è possibile restare aggiornati con le news che provengono dal mondo del Servizio Civile e non solo: link, video e post per tutti i gusti e aggiornamenti continui sulle opportunità per i giovani e l’uscita di nuovi bandi.

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Da FB agli incontri Face To Face È ormai entrata a far parte delle attività tradizionali la comunicazione ai neo-maggiorenni. In occasione del compimento dei 18 anni infatti, viene inviata congiuntamente agli auguri per il traguardo della maggiore età, una breve informativa sul Servizio Civile, opportunità di crescita personale e di espressione della propria partecipazione civica. Considerando importanti i contenuti da trasmettere e l’efficacia della peer education, l’associazione culturale L’isola Dei Feaci, costituita da giovani che hanno vissuto l’esperienza del Servizio Civile, si è impegnata ad organizzare e condurre una serie di incontri con gli studenti delle scuole superiori di secondo grado. L’isola dei Feaci ha incontrato circa 270 studenti di 12 istituti superiori, per lo più studenti degli ultimi anni, coinvolgendoli in attività partecipative. Attraverso le proposte hanno sviluppato riflessioni, anche originali, su importanti temi quali la responsabilità, l’autonomia, la cittadinanza attiva e su valori troppo spesso dati per scontati quali la solidarietà e la partecipazione. Attenzione particolare negli incontri è stato il confronto e la riflessione sulla responsabilità individuale nei confronti dell’altro, sia come individuo che come collettività. Spontaneamente poi sono nate le domande e le curiosità sul funzionamento del Servizio Civile e molti dei giovani hanno cominciato a considerarlo come possibile esperienza del proprio percorso di vita. In occasione della festa annuale che il Piano Giovani di Zona Bassa Val di Non organizza per i neodiciottenni, i giovani de L’isola dei Feaci ha incontrato i protagonisti della serata, non solo per festeggiare il loro “ingresso nella società degli adulti” ma soprattutto per condividere, rappresentare e raccontare le molte sfaccettature che le esperienze del Servizio Civile possono offrire. Inoltre l’associazione ha partecipato con un stand informativo all’evento “Giovani Creattivi” organizzato a Palù di Giovo dal Gruppo Giovani della Val di Cembra. Infine, L’isola dei Feaci ha svolto un intervento anche durante la consulta provinciale degli studenti, chiedendo a questi ultimi di farsi portavoce all’interno dei loro istituti sulla questione Servizio Civile e invitandoli a fissare degli eventuali incontri direttamente con gruppi di studenti interessati alla tematica. “Un caloroso ringraziamento per gli interventi che sono stati effettuati nei giorni scorsi che sono stati particolarmente apprezzati dagli studenti.” I docenti dell’Istituto d’istruzione Marie Curie di Pergine Valsugana “Ciao ragazzi, il Piano Giovani di Zona è stato molto contento di quest’incontro, ed ha apprezzato la modalità di coinvolgimento dei giovani che avete proposto. Anche i ragazzi che abbiamo sentito sono rimasti contenti: un’ esperienza da ripetere!” Piano Giovani di Zona Bassa Val di Non “Prima di quest’incontro io non sapevo cos’era il Servizio Civile, ma ora lo so e mi piace un casino l’idea di poterlo fare in futuro!” Ragazza del Liceo Rosmini di Trento.

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L’accento Sulla I Con la collaborazione della web-radio SwitchRadio (Radio Italia Trentino) è nata l’esperienza di “L’accento sulla i”, un percorso formativo laboratoriale che ha consentito ai giovani partecipanti di apprendere e sperimentare il linguaggio radiofonico: dalla raccolta di testimonianze alla redazione di un intervento, dalla gestione di un’intervista alla messa in onda. “L’accento sulla i” si è rivelato uno strumento formativo importante per favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze, ma è stato al tempo stesso occasione per realizzare una trasmissione, articolata in dieci puntate, per raccontare il Servizio Civile, per evidenziarne le proposte, i valori e i percorsi. E’ stato dato spazio direttamente ai protagonisti e, in un’ottica formativa, è stato permesso loro di conoscere e sperimentare le modalità di comunicazione proprie del mezzo radiofonico. Hanno quindi dovuto affrontare l’iniziale paura del microfono, superare la scorciatoia dell’improvvisazione, e cimentarsi con un linguaggio chiaro, diretto e sintetico, per esprimere pareri, raccontare esperienze, emozioni e ricordi. Sono stati affrontati i temi più diversi, dalle motivazioni di impegnarsi per un anno, ai vari laboratori proposti dall’Ufficio Servizio Civile, dalla formazione generale ai viaggi intrapresi dai ragazzi che hanno partecipato ad Es.Ser.Ci nel Mondo. Tutti gli sono stati occasione per ragionare sul modo più efficace di gestire la comunicazione e per trasferire informazioni, tutti sono stati occasione per coinvolgere o far arrivare i messaggi dei giovani ai loro coetanei. È stato un nuovo modo per conoscere il sistema radiofonico, le sue regole e linguaggi, un’occasione per ragionare sulla comunicazione, ma anche per dare voce a chi si è messo in gioco come giovane in Servizio Civile e come speaker.

L’isola dei Feaci L’isola dei Feaci è un’associazione culturale nata nel novembre 2011, da un gruppo di ragazzi che hanno condiviso l’esperienza di Servizio Civile in Trentino. L’isola de dei Feaci crede che il civismo, la responsabilità sociale e la solidarietà, siano valori importanti per promuovere azioni concrete e coinv coinvolgere attivamente la popolazione giovane. Quando ci si rende conto che la frenesia del nostro tempo porta sempre più spesso spess ad accantonare le relazioni sociali, senza le quali si rischia il mondo rischia l’asfissia, l’unica soluzione risulta quella di rimboccarsi le maniche e provare a realizzare qualcosa che possa avvicinare le persone. L’isola dei Feaci organizza momenti di riflessione, studio e approfondimento, ma anche di pratica e concreta operatività, che favoriscano la buona contaminazione tra i giovani e che stimoli in loro momenti di crescita civica, sociale e personale.

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Fa’ La Cosa Giusta La tradizionale partecipazione di ES.SER.CI. a “Fa’ la cosa giusta”, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, ha proposto nell’ottobre 2011 una formula innovativa: ha affidato il coordinamento delle attività di informazione e promozione del Servizio Civile direttamente agli enti iscritti all’Albo. 20 gli enti che hanno accolto la proposta: le tre giornate hanno registrato la partecipazione di 50 giovani che hanno proposto oltre alle attività di sensibilizzazione anche giochi e percorsi creativi. Tra le iniziative di coinvolgimento, i giovani hanno “distribuito abbracci” ai visitatori della fiera e raccolto interviste e opinioni tra i presenti. Due i laboratori organizzati per i più piccoli che si sono cimentati nella produzione di portachiavi in pelle, guidati dai ragazzi in Servizio Civile presso Villa Sant’Ignazio e la Cooperativa Samuele; divertimento garantito inoltre in occasione del laboratorio “tatto e pittura al buio” coordinato dai giovani in servizio civile presso l’Unione Italiana Ciechi.

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Es.Ser.Ci. e Musica D’autore La collaborazione con il Centro Culturale Santa Chiara ha permesso di aprire un nuovo canale di comunicazione tra i giovani e alcuni artisti consentendo un confronto su temi d’attualità, ma anche sui valori portanti del Servizio Civile. Questo ha fatto scoprire che si possono condividere con l’artista non solo le sue canzoni ma anche un modo di interpretare la realtà e di attribuire senso ad alcune parole. Gli incontri hanno consentito ai giovani, che si sono proposti di conoscere gli artisti chiamati dal Centro Santa Chiara, di intervistarli e, a volte, di togliersi qualche curiosità personale coltivata da tempo. Con ES.SER.CI. e Musica d’Autore, Dolcenera, Maria Devigili, Vinicio Capossela, Antonella Ruggiero, Raphael Gualazzi, Daniele Silvestri, Elio e le Storie tese, Angelo Branduardi, Samuele Bersani e Giovanni Allevi hanno condiviso opinioni, emozioni ed esperienze. Un’occasione speciale per tutti i protagonisti, giovani e artisti, che hanno potuto, emozionandosi a volte, entrare in relazione fuori dagli schemi e dalle appartenenze per sentirsi uniti in un unico modo di concepire la partecipazione ed il senso di responsabilità. Che a volte si riescono ad esprimere anche attraverso l’arte.

Dolcenera Dolcenera è arrivata a Trento con il suo primo tour teatrale per presentare “Evoluzione della specie”. Una donna minuta ma dal temperamento che non dissimula il sorriso aperto e sincero. Al pianoforte canta la propria esperienza di donna e di artista. Con suggestioni ci conduce dalla fiaba alla vita quotidiana e poi giorno per giorno, lungo il percorso di un’evoluzione personale. Racconta di cambiamento, vissuto con curiosità, come arricchimento e crescita. Anche gli altri sono da guardare con occhi nuovi, per trovarne i colori ed i dolori, per capire l’essenza delle persone al di là della loro specificità. Solo evolvendosi e stando insieme, con profondità e sentimento, possiamo veramente incontrarci. Ci piace questa interpretazione di Dolcenera! Ci siamo fatti prendere e accompagnare lungo uno spettacolo che ci ha regalato emozioni, suggestioni e tanta buona musica. Accogliente e disponibile ha ascoltato la nostra presentazione di ES.SER.CI., l’abbiamo sentita vicina e ci piace e condividiamo la sua interpretazione: “Esserci significa essere protagonisti della propria esistenza, con le proprie scelte, ma soprattutto non avere un pensiero individualista”.

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Maria Devigili Sul palco del teatro sociale l’apertura del concerto di Dolcenera è stato affidato a Maria Devigili, la giovane cantautrice trentina che conosce bene il Servizio Civile: lei stessa infatti, ha partecipato nel 2003 ad un progetto presso l’Associazione Prodigio. Inoltre, in occasione di quel primo appuntamento di ES.SER.CI. al Parco della Predara si esibì con l’immancabile chitarra in “un appuntamento musicale per far conoscere nuovi modi per essere solidale, per conoscersi e riconoscersi in un’umanità fatta di persone che cercano di migliorare un po’ il mondo che le circonda e lo fanno con gli strumenti che hanno. A volte una chitarra http://www.essercionline.it può migliorare il mondo e anche ciascuno di noi”. Maria è rimasta una grande sostenitrice del Servizio Civile di cui conserva un piacevole ricordo personale e la ritiene “una grande esperienza che tutti dovrebbero fare”.

Vinicio Capossela Era proprio come ce lo aspettavamo! Lui, Vinicio Capossela, in tour con “Marinai, profeti e balene” ci ha affascinato con atmosfere immaginifiche, storie e metafore prese a prestito, dal mare. Racconta del destino, del fato, di quello che ci accompagna lungo le rotte sconosciute della nostra esistenza. Tante le tracce d’ispirazione da Omero, Dante, Melville e Conrad che, dentro una scenografia essenziale trovano la forza dell’evocazione. E così siamo nel ventre della balena, in un veliero, nell’abisso sottomarino, o nell’antro del Ciclope. Racconta Francesca, la ragazza che ha avuto l’opportunità di incontrarlo: “L’incontro con Vinicio è stata una piacevole conversazione. E piacevole è stata la sua dichiarazione di stima per la scelta di dedicare un anno della nostra vita al Servizio Civile, che ritiene decisione importante e più consapevole oggi che in passato. A testimonianza della voglia che noi giovani abbiamo di partecipare attivamente alla costruzione della realtà in cui viviamo.” http://www.essercionline.it

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Antonella Ruggiero Antonella Ruggiero con la sua inimitabile voce capace di interpretare in maniera assolutamente raffinata musicalità ricercate, ha proposto il suo lavoro “I regali di Natale”, una raccolta di canzoni completamente dedicate all’interpretazione dei canti della tradizione nazionale e internazionale, in una suggestione di sonorità quasi mistiche, rarefatte che ripropongono una nuova interpretazione dei canti di Natale. Con Antonella Ruggiero è stato piacevole comprendere le ragioni per mettersi in gioco, per spaziare oltre i confini delle formule e dei linguaggi musicali tradizionali, di andare oltre il successo raggiunto, per continuare a “curiosare” tra le note. Il messaggio che ci lascia: “È giusto far parte proprio del territorio, sapere cosa accade, quali sono le comunità che hanno bisogno di un aiuto, far parte alla radice della vita della città, per non essere solo degli ospiti”. http://www.essercionline.it

Daniele Silvestri Il suo debutto risale al 1994 e da allora moltissimi i brani presentati, le collaborazioni con altri artisti, i premi ricevuti ed il successo di pubblico. A Trento ha presentato il suo nuovo spettacolo “Teatro canzone”. Momenti intensi e situazioni comiche, dialoghi e improvvisazioni teatrali accompagnati da un ricco repertorio musicale dentro una cornice di note sempre ricca e coinvolgente. Daniele conosce bene il Servizio Civile: è stato obiettore di coscienza e questo ci ha permesso di sentirlo più vicino: “Es.Ser.Ci. evoca anche la mia esperienza, avendo fatto obiezione di coscienza; è bello sapere, vedere, che una scelta del genere può dare un senso a un anno: un periodo importante in cui il proprio tempo e la propria energia sono messi a servizio della collettività. Ho lavorato nell’ufficio centrale dell’associazione “Italia Nostra”, e ci ho messo dentro la passione di un ragazzetto che voleva cambiare il mondo. Credo che sia una delle poche cose da rivendicare: il diritto di spendere così un anno della propria vita. Dobbiamo prendere coscienza dei nostri doveri, delle nostre responsabilità, che il nostro comportamento può migliorare il mondo in cui viviamo, e dovremmo essere noi come cittadini i primi a mettere in atto questo cambiamento.” http://www.essercionline.it

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Raphael Gualazzi “Reality and fantasy” è il titolo dello spettacolo di Raphael Gualazzi. Classe 1981 è uno di noi, ma ha già toccato con mano il successo, è stato infatti rappresentante per l’Italia all’Eurovision Song Contest 2011 a Düsserdorf. La sua musica fonde la Rag-time dei primi del ‘900 con la liricità del Blues, del Soul e del Jazz. Notoriamente timido e disinteressato alle chiacchiere, è la dimostrazione che la musica va oltre le parole ed è un mezzo potente per emozionare. Bravo e creativo, audace e fantasioso, non si è montato la testa e ammira il nostro impegno. ES.SER.CI. per lui che ha un animo poetico significa “superare le differenze ed unire le persone in un unico armonioso abbraccio musicale”. http://www.essercionline.it

Elio e le storie tese Elio e le storie tese, nasce come gruppo musicale nel 1980. Apprezzato dal pubblico giovanile, utilizza espressioni gergali, umorismo di scuola milanese e nonsense, passando dal calembour a sfondo sessuale e la scurrilità “gratuita”, senza dimenticare la satira politica e di costume. L’originalità del messaggio musicale rende perciò difficile da definire la musica del gruppo. L’interazione con gli spettatori, l’umore e l’ispirazione dei componenti della band, condizionano e variano le scalette dei concerti, originando una partecipazione attiva del pubblico che diventa parte integrante dello show. Elio e le storie tese avevano già incontrato ES.SER.CI. alcuni anni fa a Tione. Ed Elio conferma la propria opinione: “Es.Ser.Ci. significa fare un buonissimo uso del proprio tempo in un età in cui è molto facile farne un cattivissimo uso. In questa età, prima di intraprendere il proprio cammino, un annetto si può anche dare a tutti gli altri. La cittadinanza attiva parte quando uno si rende conto di non essere solo un pezzo di carne; quindi si rende conto automaticamente che deve anche fare qualcosa e innanzitutto cerca di migliorare quello che ha attorno a sé.” http://www.essercionline.it

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Angelo Branduardi Una vita di canzoni ed emozioni. Una musica, quella di Angelo Branduardi, di ricerca nel campo musicale popolare, barocco e rinascimentale. A Trento per una tappa del suo tour europeo, ha presentato brani storici e dal nuovo album. I ragazzi di Es.Ser.CI. all’incontro con il cantautore organizzato presso l’Ufficio Servizio Civile, hanno avuto l’occasione di confrontarsi con lui. Branduardi ha raccontato della sua esperienza personale come socio fondatore del Servizio Civile Internazionale e di alcune esperienze di campi di lavoro in giro per l’Europa. Ha sorpreso per le risposte e per la sua genuina semplicità. Alla proposta di trovare un collegamento tra la sua esperienza di Servizio Civile e la canzone “Camminando camminando”, l’artista ha risposto: “Il cammino non deve avere una meta ma è la meta stessa. Raggiungerla conta solo se ci si pone subito un altro obiettivo”. http://www.essercionline.it

Samuele Bersani Ironico e poetico, moderno e sentimentale Samuele Bersani ha saputo conquistare uno spazio ben preciso nel mondo della musica italiana. Nei suoi testi, sono presenti molti temi “critici” della società italiana, della quotidianità: precariato, politica, partecipazione attiva dei cittadini, incertezze del privato, pacifismo, contraddizioni esistenziali. Moltissimi i riconoscimenti ottenuti: Premio Lunezia, Premio Tenco, Disco d’oro Premio Amnesty Italia e all’ultima edizione Festival di Sanremo il brano “Un pallone” ha vinto il premio della critica Mia Martini. Ai giovani di ES.SER.CI. ha presentato così l’importanza del Servizio Civile: “La crisi non è solo economica, credo che la colpa sia anche del cambiamento della società. Viviamo in un mondo di social network e le persone non si incontrano più: preferiscono stare in casa davanti a un monitor. Quindi è importante che ci sia un modo di aggregazione dei giovani, come il Servizio Civile, che vada oltre la politica e la religione. Faccio un lavoro che va molto in quella direzione, perché con le mie canzoni unisco le persone. Grazie ad un concerto, le persone si uniscono, si ritrovano. Grazie alla musica puoi trasmettere agli altri dei concetti che stanno nel cervello di chi li ascolta, ma magari non è capace di metterli su carta.” http://www.essercionline.it

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Giovanni Allevi Le partiture orchestrali di Giovanni Allevi, il suo pianoforte, la sua musica, applaudita e popolare nonostante la radice colta, trova consensi ed entusiasmo anche tra le giovani generazioni. Laureato in filosofia contemporanea, è un artista suggestivo: compositore, direttore d’orchestra e pianista, ha pubblicato sei album di proprie composizioni originali. I suoi concerti internazionali, dagli Stati Uniti alla Russia, dai Balcani alla Cina, registrano ovunque il tutto esaurito. Allevi ha mostrato un grande entusiasmo riguardo al Servizio Civile e ad ES.SER.CI.: “Riuscire a vivere la vita pienamente ed essere presenti in ogni situazione: solo così si svela il vero significato dell’essere. Un concetto che può essere filosofico, però ha anche dei risvolti immediati ed umani. Il mio impegno consiste fondamentalmente nell’attività musicale, poi questa va inevitabilmente a generare delle conseguenze straordinarie nelle altre persone, quindi sì, si può dire che ha anche un impegno civile. Un messaggio a tutti i ragazzi che fanno il servizio civile: che bello che ci siete, io sono un vostro fan!” http://www.essercionline.it

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essercittadini

Incontrarsi, discutere. Creare, progettare e stare insieme. Uno spazio autogestito di formazione, creazione, organizzazione e fruizione culturale. Incontri, eventi artistici, musicali, letterari ispirati alla “cittadinanza attiva”, strumento di crescita, consapevolezza e contaminazione tra le diverse identità che popolano il nostro tempo. “Dalle 19.00 ES.SER.CI.” si è proposto come una serie di appuntamenti a cadenza periodica ma in realtà è molto di più: una collezione di incontri ed occasioni formative, di riflessione e confronto organizzati in collaborazione con TSM - Trentino School of Management, presso il caffè letterario Bookique. L’iniziativa è nata dall’idea di fornire ai giovani uno spazio formativo permanente e di aggregazione, per incontrarsi, dare vita a nuove proposte, in modo informale e autogestito. Uno spazio fisico, ma anche culturale, che diventa luogo di condivisione e di scambio di esperienze, un luogo dove costruire e mantenere relazioni sia all’interno del contesto del Servizio Civile, sia con gli altri coetanei del territorio. L’iniziativa punta inoltre sulla musica live, prevedendo per ogni serata l’esibizione di un gruppo musicale, sempre formato da giovani ragazzi del territorio. Quindi incontri artistici, musicali, letterari, dedicati ad una cittadinanza attiva, consapevole e responsabile, per riaffermare l’importanza del mettersi in gioco, scoprire i propri talenti, sperimentare il confronto e capire il valore dell’essere protagonista della vita della comunità.

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14 ottobre 2011 Il primo incontro è stata una festa: in occasione del bando 2011 del Servizio Civile, i giovani che hanno deciso di vivere questa esperienza, gli enti che elaborano e realizzano i progetti e l’ufficio provinciale si sono incontrati per illustrare le molteplici iniziative e per condividere le esperienze di Servizio Civile. La festa è stata quindi un’occasione di ritrovo tra chi ha già vissuto l’esperienza di Servizio Civile e chi è desideroso di entrare a far parte dei nuovi progetti. Inoltre la presenza degli enti ha permesso ai ragazzi di dialogare con essi e interrogarli in merito ai dettagli organizzativi dei progetti a bando.

18 Aprile 2012 Chiacchiere e nuove amicizie con il gruppo “LIM lettropop” di Rovereto.

2 Maggio 2012 Occasione di incontro e conoscenza con il duo “Bob e Mat”: un acustic rock davvero notevole.

23 Maggio 2012 La “Serata Haiku, poesia giapponese che in-carta”, è stata presentata dai giovani in Servizio Civile presso il Mart. I partecipanti hanno avuto l’occasione di avvicinare e interpretare l’haiku, uno stile di poesia di 17 sillabe. Attraverso il semplice esercizio di origami, si è costruito un piccolo libro sul quale si è intervenuti con la tecnica del chigiri-e (collage giapponese), utilizzando carte colorate strappate a mano. In seguito la serata è stata animata dal gruppo “Creedence Clearwater Remake”, che ha portato sul palco l’energia live del gruppo di Fogerty & Co., riproponendo i cavalli di battaglia della mitica band americana.

Con la collaborazione del Centro di Salute Mentale è stato presentato il libro “Psichiatria mia bella” (Edizioni Erikson) di Renzo De Stefani, in collaborazione con Jacopo Tomasi: raccoglie 13 storie di chi ha dovuto fare i conti, direttamente o indirettamente, con il disagio psichico. Il libro contiene inoltre una ricca galleria fotografica realizzata da Alessio Coser. Le testimonianze dirette di alcuni protagonisti hanno reso la presentazione del libro emotivamente carica. A seguire, “Animali Strani”, una band decisamente originale composta da alcuni utenti del Centro di salute mentale di Trento appassionati di musica, ha proposto una serie di brani inediti realizzati interamente da loro.

Bookique - Caffè letterario Predara

Bookique - Caffè letterario Predara

via Torre d’Augusto 29 Quartiere San Martino - Trento

via Torre d’Augusto 29 Quartiere San Martino - Trento

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A più di trent·anni dalla rivoluzione della Legge 180, il libro racconta storie di «matti» affatto speciali, persone capaci non solo di ritrovare la voglia di vivere grazie alla loro forza di volontà e all·aiuto di familiari, amici, operatori ma anche di cooperare con un Servizio di salute mentale, quello trentino, creativamente organizzato secondo l·approccio emergente del fareassieme. Protagonisti di questo libro sono gli UFE (Utenti Familiari Esperti), Àgure nuove nel panorama della sanità mondiale, essi afÀancano gli operatori, offrendo agli utenti e ai familiari ancora in difÀcoltà il valore della propria esperienza, lo specchio di un percorso di cura riuscito, la Àducia e la speranza della guarigione.

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Ufficio Servizio Civile Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Via Gilli 3 - 38121 TRENTO tel. 0461-493100 email: esserci@provincia.tn.it

www.serviziocivile.provincia.tn.it www.essercionline.it

Caffè letterario Predara - Bookique via Torre d’Augusto 29 - Quartiere San Martino - 38122 Trento email: bookique@gmail.com - facebook: Bookique Trento web: www.bookique.org

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0 dalle 19.0 ES.SER.CI.

mercoledì 23 maggio 2012

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I partecipanti hanno l’occasione di avvicinare e interpretare l’haiku, un stile di poesia giapponese di diciassette sillabe, una descrizione della natura, delle stagioni o dell’emozione umana, che fa comprendere gli aspetti straordinari che si incontrano nella vita quotidiana. Attraverso un semplice esercizio di origami, si costruisce un piccolo libro sul quale si interviene con la tecnica del chigiri-e (collage giapponese), utilizzando carte colorate strappate a mano. La rappresentazione dell’immagine suggerita dall’haiku risveglia la sensibilità e avvicina i partecipanti ad un mondo di valori semplici, puri, meditativi e creativi.

Ufficio Servizio Civile Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Via Gilli 3 - 38121 TRENTO tel. 0461-493100 email: esserci@provincia.tn.it www.serviziocivile.provincia.tn.it www.essercionline.it

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06 Giugno 2012

Incontrarsi, discutere. Creare, progettare e stare insieme. Uno spazio autogestito di formazione, creazione, Organizzazione e fruizione culturale. Incontri, eventi artistici, musicali, letterari ispirati alla “cittadinanza attiva”, strumento di crescita, Consapevolezza e contaminazione tra le diverse identità che popolano il nostro tempo.

Incontrarsi, discutere. Creare, progettare e stare insieme. Uno spazio autogestito di formazione, creazione, Organizzazione e fruizione culturale. Incontri, eventi artistici, musicali, letterari ispirati alla “cittadinanza attiva”, strumento di crescita, Consapevolezza e contaminazione tra le diverse identità che popolano il nostro tempo.


11 Giugno 2012 La pubblicazione “BalcaniA8Mani”, nata come parte integrante del progetto di Servizio Civile all’estero “Dialogo interetnico e cittadinanza attiva attraverso la cooperazione tra comunità”, svoltosi nelle municipalità di Prijedor (Bosnia Erzegovina) e Peja/Pec (Kossovo), è stata oggetto di questo incontro. La Provincia Autonoma di Trento è infatti presente dal 1996 nella municipalità di Prijedor e dal 1999 nella municipalità di Peja/Peć con programmi di cooperazione decentrata promossi rispettivamente da Associazione Progetto Prijedor e Associazione Trentino con il Kossovo. Le due organizzazioni operano con modalità analoghe in contesti che, pur diversi fra loro, hanno entrambi vissuto in situazioni di conflitto interetnico negli anni ‘90 che hanno lasciato, oltre alla distruzione fisica del territorio e all’elevato numero di vittime, anche una forte tensione sociale e una situazione economica molto compromessa. Da ottobre 2010 a fine agosto 2011, i volontari Maddalena Alberti, Elena Pagni, Silvia Passerini e Francesco Mongera, vivendo sul territorio, hanno sviluppato legami fra le due città balcaniche e il Trentino e hanno fornito sostegno per iniziative di coesione sociale e dialogo interetnico, principalmente nell’ambito dell’associazionismo giovanile e nell’ambito scolastico. È possibile leggere l’esperienza dei quattro giovani sul blog che hanno tenuto nei loro dodici mesi di servizio all’indirizzo http://sguardibalcanici.wordpress.com. A conclusione dell’incontro si è esibito il gruppo rock “mitrovice/kos Mitrovika-kosovo”.

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Questo appuntamento di mezza estate è stato l’occasione per presentare i risultati dei laboratori di ES.SER.CI. organizzati dall’Ufficio provinciale. I ragazzi hanno potuto leggere le storie autobiografiche di alcuni giovani che hanno svolto il Servizio Civile e che si sono cimentati nel raccontare la loro esperienza nel laboratorio “ES.SER.CI. e raccontarsiâ€?. Successo ha riscosso l’esibizione del coro. I giovani che si sono messi alla prova con le proprie capacitĂ canore durante il laboratorio di “canto coraleâ€?, hanno vinto la timidezza di fronte ad un pubblico attento ed accogliente che ha premiato il coraggio e l’impegno con applausi sinceri e convinti. L’esposizione degli scatti fotografici realizzati dai ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di fotografia è stata testimonianza del lavoro svolto e della passione di scrivere il mondo attraverso l’immagine. Dedicato interamente laboratorio Straccio&Rifaccio uno stand ricco di reinventati capi di abbigliamento che coniugano stile e fantasia contro lo spreco. In questa cornice è nata la proposta di “fare qualcosaâ€? per le popolazioni colpite dal sisma di maggio, per poi essere concretamente solidali e vicini alla popolazione emiliana. Ăˆ nata cosi dalla condivisione e dalla voglia di esserci l’iniziativa “ES.SER.CI. per l’Emiliaâ€?.

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SERATALABORATORI 19.00 dalle .CI. R E ES.S

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mercoledĂŹ 11 luglio 2012 Suoneranno i

WERE PANDAS Saper rivivere i ricordi. Possedere la consapevolezza di avere una storia da proporre e condividere. Saper “accordareâ€? la propria voce con il canto degli altri. Capire che nessuno è davvero stonato. Recuperare le potenzialitĂ dell¡oggetto dismesso, valorizzare il fascino del “fuori modaâ€?. Saper dare forza all¡immagine come appunti del proprio vivere. Imparare ad utilizzare le potenzialitĂ dei software liberi. ES.SER.CI e raccontarsi, Canto corale, Straccio & Rifaccio FotograĂ€a Software free/Open Source. Questi i laboratori proposti da ES.SER.CI. nella stagione appena trascorsa. Protagonisti di questi percorsi formativi i giovani del Servizio Civile che in quest¡occasione propongono i loro lavori, confrontano idee e proposte per nuovi appuntamenti creativi.

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11 Luglio 2012


4 settembre 2012

19.00 dalle .CI. ES.SER PROVINCIAČąAUTONOMAČąDIČąTRENTOČą

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In c Ma ontro c H e a d u r o B e r r uo n to coach It a li a v o ll e y

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*... la scacchiera aveva attirato la nostra attenzione. I pezzi erano tutti leggermente differenti ... restituzione di individualità ... Avevamo realizzato che i pezzi degli scacchi, bianchi contro neri, anche se in competizione hanno senso solo insieme, non potrebbero esistere gli uni senza gli altri ... Ma c¡era qualcosa in piÚ. Ogni pezzo aveva una propria personalità ..

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* Andiamo a Vera Cruz con quattro acca. di Mauro Berruto

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mercoledĂŹ 12 3 ottobre 20 ore 17.30

.CI. ES.SER

Mauro Berruto, allenatore della Nazionale maschile di pallavolo, il 3 ottobre 2012 ha incontrato i giovani di ES.SER.CI. Reduce dal bronzo olimpico di Londra 2012, il coach ha portato ai ragazzi del SC la propria testimonianza di sportivo e di cittadino attivo. Berruto ha evidenziato come le regole dello sport molto spesso coincidano con quelle di un corretto stile di vita. Disciplina, spirito di sacrificio, sviluppo delle proprie capacitĂ individuali delle quali beneficiano di conseguenza la propria squadra ola comunitĂ di appartenenza, rappresentano denominatori comuni tra attivitĂ sportiva e vita quotidiana. In questi termini lo sport di squadra, spiega Berruto, richiede un quid pluris a chi lo vive; il potenziale del singolo non deve rimanere un fattore isolato, fine a se stesso, ma deve essere messo al servizio del gruppo per vincere. Questo concetto si sposa perfettamente con lo stile di vita sostenuto da ES.SER.CI., cioè quello di non rimanere isolati nello sviluppo e fruizione delle proprie abilitĂ , ma riuscire a coniugarle in chiave positiva con quelle altrui. La risposta dei ragazzi di ES.SER.CI. è stata molto piĂš che positiva, alimentata dalla passione e dall’entusiasmo di Mauro Berruto. Priya Castrini - Ufficio Servizio Civile

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mercoledĂŹ 10 ottobre 201 2 ore re 20.3 20.30

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Trento

incontro con Nives Meroi Io sono le montagne che non ho scalato. Esplorare se stessi per conquistare valori di convivenza e solidarietĂ ! "& # % # # ! ! # ! ! $$$ # % # # ! ! $$$ !

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via Malpaga, 3 -

Presso la sede della Sosat di Trento i ragazzi di ES.SER.CI. hanno incontrato una sportiva d’eccezione: Nives Meroi. Alpinista e donna di grande valore, ha conquistato dodici vette sopra gli ottomila, aggiudicandosi cosĂŹ il primato italiano e un ruolo di rilievo a livello mondiale. Questi risultati sono ancora piĂš straordinari se si pensa che sono stati raggiunti senza l’ausilio di ossigeno supplementare nĂŠ di sherpa (in gergo tecnico identifica i portatori e le guide d’alta quota nelle spedizioni himalayane). La nostra ospite si è soffermata a lungo su come la montagna rappresenti una vera e propria palestra di vita. La frequentazione di questo habitat straordinario non smette mai di insegnare ed emozionare, ma richiede impegno, determinazione e umiltĂ ; proprio come la quotidianitĂ . I presenti hanno partecipato attivamente all’incontro, coinvolti da una personalitĂ cosĂŹ carismatica come quella della Meroi; ella infatti non è solo una straordinaria alpinista , ma anche una donna che ha saputo applicare gli insegnamenti della montagna alla vita di tutti i giorni. Priya Castrini Ufficio Servizio Civile.

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Il 24 ottobre 2012 presso Bookique, caffè letterario sito in quartiere San Martino, i ragazzi di ES.SER.CI. hanno incontrato Felice Garofano e Vania Facchinelli, esponenti dell’associazione Emergency, e il gruppo Emergency di Trento. Gli ospiti hanno presentato le principali attivitĂ dell’associazione di Gino Strada, una delle organizzazioni umanitarie piĂš note al mondo, che persegue la finalitĂ di alleviare le sofferenze causate da povertĂ e guerra nei paesi economicamente svantaggiati. Medici e volontari si occupano di fornire soccorso e sostegno alle popolazioni tra cui operano, non solo da un punto di vista sanitario, ma soprattutto umano e psicologico. L’incontro è stato vissuto in modo partecipato dai giovani del S.C.; gli spunti di riflessione lasciati dagli ospiti sono stati molteplici e profondi. Senza dubbio è stata un’ulteriore occasione per ricordare e ricordarci che esistono molte realtĂ , non tutte fortunate come la nostra, ma che è anche possibile fare concretamente qualcosa di utile, come testimoniano i racconti di vita dei nostri ospiti. Priya Castrini - Ufficio Servizio Civile

20 novembre 2012 I giovani del S.C. hanno avuto la possibilitĂ di conoscere Luca Mercalli, meteorologo e climatologo di fama internazionale. L’incontro è avvenuto martedĂŹ 13 novembre presso il Palazzo della Conoscenza . Le tematiche affrontate sono state molteplici e tutte estremamente attuali; cementificazione del suolo e surriscaldamento terrestre quelle principali. Il nostro ospite ha evidenziato come lo stile di vita degli ultimi decenni abbia giĂ causato profondi cambiamenti climatici, alcuni dei quali irreversibili. E’ dunque indispensabile adottare da subito abitudini piĂš corrette, che permettano di non aggravare la situazione globale. Mercalli è riuscito a fornire testimonianza attiva di quanto appena detto, poichĂŠ in prima persona ha modificato giĂ da anni il proprio stile di vita, per renderlo maggiormente sostenibile; ad esempio, praticando una raccolta differenziata dei rifiuti molto rigida e guidando una macchina ibrida. I ragazzi di ES.SER.CI. hanno potuto maturare, grazie a questo incontro, una diversa consapevolezza circa i pericoli imminenti che incombono sul nostro pianeta e degli strumenti utili per cercare di porre rimedio ad una situazione ambientale difficile, ma non totalmente compromessa. DipenderĂ dall’impegno di ognuno migliorarla. Priya Castrini - Ufficio Servizio Civile

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Bookique - Caffè letterario Predara via Torre d’Augusto 29 Quartiere San Martino - Trento

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PROVINCIAČąAUTONOMAČąDIČąTRENTOČą

a Bookiqu e mercole 24 ottobr dĂŹ e 20 ore 20.3 12 0

ESSERCI con EMERGENCY intervengono: Felice Garofalo, responsabile Servizio Civile per Emergency Vania Facchinelli, volontaria in Servizio Civile presso Emergency Il gruppo di Emergency Trento

Emergency è un’associazione italiana, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualitĂ alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertĂ .

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24 ottobre 2012


i laboratori di es.ser.ci.

I Laboratori di ES.SER.CI. Esperienze di Servizio Civile. Come non pensare ad attività laboratoriali in cui, mettendosi in gioco, si apprendono conoscenze e competenze? Attività durante le quali si ritrova il piacere di stare insieme, di condividere saperi e conoscenze, di trasmettere esperienze. Perché un laboratorio è un “fare insieme”, sperimentando oltre i propri limiti, la bellezza di creare qualcosa di nuovo. Un modo creativo di crescere e imparare insieme, di avvicinarsi a linguaggi non consueti per cogliere la molteplicità di forme e occasioni ed essere realmente cittadini responsabili capaci di apprendere, elaborare e restituire alla comunità. Prendono cosi forma e sostanza percorsi innovativi o già sperimentati che si rinnovano di anno in anno con nuove risorse giovani, nuovi entusiasmi, emozioni, aspettative, timori e soddisfazioni. Nuovi interessanti laboratori, per chi cerca di scoprire il proprio talento, per tutti coloro che non sono appagati di quanto fatto, ma che sono ancora alla ricerca di quel qualcosa che è ancora in divenire dentro di sé. Percorsi divertenti e interessanti, impegnativi ma anche intriganti al punto giusto, con un corredo di informazioni teoriche e pratiche, proposte da “pazienti e coraggiosi” formatori, poiché riuscire a trasmettere il proprio sapere è sempre una grande sfida. Il laboratorio diviene quindi una proposta concreta che offre a tutti i partecipanti il giusto mix fra pratica e teoria, appagando il piacere della scoperta delle proprie potenzialità.

Teatro Il laboratorio di teatro è stato un lungo percorso in cui alcuni ragazzi hanno potuto provare ad essere attori, prendendo coscienza del proprio corpo e della propria voce. Uscire da se stessi e dai propri schemi abituali per scoprire, o riscoprire le proprie potenzialità. Il percorso di quest’anno si è concluso con uno spettacolo pensato e scritto direttamente dai protagonisti, che prendendo spunto dal viaggio di Ulisse nell’Odissea e ispirandosi alla loro vita quotidiana, al proprio pensare, alla propria analisi della realtà, hanno cercato di tradurre in testi e gestualità le loro personali esperienze. Una commedia che illumina con le parole che la costruiscono. Con l’aiuto di Spazio14 e grazie all’impegnativo lavoro di avvicinamento al teatro, e di alfabetizzazione alle tecniche espressive e di comunicazione è nato “Appartamento italiano. Un’odissea”, uno spettacolo che presenta in modo coinvolgente e divertente le differenti situazioni di cinque giovani coinquilini, che devono fare i conti con le loro crisi esistenziali nel bel mezzo della crisi italiana. Dentro lo spazio, vitale e rischioso, di un appartamento si raccontano vita comune, idee, progetti, speranze, dubbi, paure di questo gruppo di ragazzi. È in scena il giovane d’oggi, impegnato nella scoperta delle proprie potenzialità, proteso nella realizzazione dei propri sogni, con la consapevolezza che a volte per realizzarli bisogna anche accettare dei compromessi. Un giovane che sta compiendo un difficile e tumultuoso viaggio per scoprire e

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prendere consapevolezza della vita e dei suoi veri valori, una prova faticosa per raggiungere la consapevolezza che , dentro se stessi, gioca a nascondino un favoloso, personale, progetto di vita. Francesca H., Francesca C., Giuseppe, Martina e Chiara hanno raccontato la loro “navigazione” con presenza scenica e l’entusiasmo di chi vive i propri sogni. “Il laboratorio di teatro mi ha permesso di lanciarmi in un’esperienza che altrimenti difficilmente avrei intrapreso: salire sul palco e poter trasmettere qualcosa di me, le esperienze fatte attraverso i miei viaggi, è stato sorprendente!” Chiara “Una grande esperienza di crescita personale e raggiungimento dei limiti…mi ha segnata molto.” Martina

ES.SER.CI. E RACCONTARSI “ES.SER.CI. e raccontarsi” è un laboratorio di racconto e raccolta di biografie dei giovani in Servizio Civile che ha già riscosso notevole successo in occasione della pubblicazione delle prime 6 storie e che quindi è stato riproposto per la terza edizione. I racconti sono nati dalla consapevolezza che è importante apprendere, diventare consci del proprio vivere e poi trasmetterlo. Raccontare la propria storia ad un altro, anche coetaneo, significa in primo luogo scegliere come trasformare riflessioni e ragionamenti in pensieri compiuti e parole. Raccontare, anche solo un breve pezzo della propria vita, significa inoltre raggiungere la consapevolezza del proprio cammino, dei propri errori e successi, e valorizzare talento e attitudini. Piccoli lavori che impegnano fortemente gli autori e gli permettono di scoprire che ognuno di noi è protagonista di una storia da raccontare. Racconti che donano al lettore stralci di vita vera, che

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gli permettono di trovare e cogliere somiglianze e differenze con questi percorsi di vita che parlano di scelte, di momenti spensierati, ma anche di paure e incertezze dei giovani di oggi. Il laboratorio fornisce inoltre competenze e importanti strumenti per conoscersi più a fondo, crea uno spazio dove il giudizio è completamento sospeso permettendo di superare la paura che molto spesso non permette di mostrarci completamente all’altro, inoltre è anche un’ottima occasione di socializzazione e un altro modo per mettersi in gioco fuori dal contesto di Servizio Civile. “Ho trovato molta libertà. Riuscire ad aprirmi, a raccontarmi, è sempre stata dura per me, ma in questo laboratorio l’ho trovato naturale!!” Martina “Con ogni frase usciva un mondo interiore che finora era rimasto nascosto e sconosciuto” Eleonora “Rileggere il mio racconto è stato strano ma piacevole…l’autobiografia è un buon metodo per vedere se stessi dall’esterno ed aiuta a fare maggior chiarezza su chi siamo.” Chiara

Chiara Deysi Vieni con

L’impossibile si fa più facile: la paura di cadere non ha fermato la voglia di realizzare i miei sogni

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Canto Corale Da una parte è un esperimento pratico di conoscenza dello strumento musicale più potente e articolato che conosciamo: la voce. Tutti cantano: c’è chi canta da solo, di nascosto, sperando che nessuno lo senta, chi dice “sono stonato” e chi non ha il coraggio di farsi ascoltare. Il canto è un modo per sentirsi liberi, alcuni di noi sono più esercitati nel farlo bene, altri hanno bisogno di un’occasione per ascoltarsi. Dall’altra parte, il cantare in coro, quindi in gruppo, punta alla presa di coscienza delle difficoltà dell’agire uniti e dell’ascoltare il proprio vicino per cercare di seguirlo, insegnando l’importanza dell’unire le forze poiché tutte le voci sono indispensabili per la riuscita del pezzo. Cantare insieme mette in comune disponibilità a mettersi in gioco e accoglienza. In un contesto privo di giudizio e di valutazione, ogni espressione è meritevole di ascolto. Accordarsi con la voce degli altri è occasione per ascoltare se stessi e gli altri, per trovare modi di valorizzare le proprie caratteristiche espressive, per armonizzarsi con gli altri grazie al supporto della musica. Un laboratorio nuovo che ha consentito ai partecipanti di emozionarsi ed emozionare. Con la guida di Joel Aldrighettoni, i ragazzi in 15 incontri, hanno scoperto vocalità proprie ed altrui, hanno vinto la paura di stonare e hanno messo a punto un piccolo repertorio tutto loro. “Mi ha insegnato a valorizzare il suono della voce, a porre attenzione più critica nei confronti della musica, mi ha insegnato quanto può essere divertente cantare in gruppo, ma anche da sola. Sfrutto i momenti morti, magari mentre mi vesto, mentre vado da qualche parte, mentre mi asciugo i capelli per canticchiare qualcosa, e ciò mi mette di buon umore.” Annalisa “Mi piace l’unione di un piccolo gruppo che fa uscire le proprie emozioni attraverso il canto.” Federica “Ho imparato a stare con gli altri in un coro, riesco ad ascoltare anche gli altri elementi del coro mentre esprimo la mia voce.” Diego

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Straccio E Rifaccio È un laboratorio in linea con un tema di grande attualità:la sostenibilità. Suggerisce le potenzialità dell’oggetto dimesso, offre indicazioni per rielaborare cose che corrono il rischio di essere buttate, di abiti e accessori dimenticati in fondo all’armadio solo perché fuori moda, quindi inutilizzati e considerati ormai inutili. Insegna che attraverso una nuova e fresca interpretazione si può dare nuova vita anche alla più logora t-shirt, che attraverso l’utilizzo di ago e filo, ma anche di colori e passamanerie si può rivoluzionare ogni capo, con la soddisfazione poi di indossare qualcosa prodotto con le proprie mani. Tutto si può trasformare: la camicia diventa una borsa, i jeans un cappello, un ritaglio un gilè, senza nessun limite all’immaginazione e alla fantasia. Si scopre cosi di possedere un estro creativo, a cui non avevamo mai permesso di venire a galla. Si affinano tecniche e manualità fino ad ora sopite. Con il supporto di Francesca Costanzo i 15 incontri sono stati occasione di produzione ma anche di confronto, scambio di competenze e suggerimenti, un circolo di racconti in un allegro atelier creativo e stravagante. “Mi ispirano la creatività e la passione per “l’arte del riciclaggio”, quindi con questo laboratorio volevo mettermi alla prova.” Arianna “Ho imparato ad usare la macchina da cucire mentre prima non osavo neanche sfiorarla!” Federica “Ho imparato tante cose, sia sul pratico che della relazione con gli altri: abbiamo creato un bel gruppo!” Alessia

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Fotografia La fotografia, un mondo cosi abituale e quotidiano, che a volte riserva ancora perplessità e problemi. Cosi questo laboratorio nasce per affrontare i concetti più tecnici della macchina fotografica: apertura, velocità, lenti, filtri, nozioni base su flash, iso. Inoltre da quando il digitale è entrato nel mondo della fotografia, ha trasformato il nostro approccio con la macchina fotografica. Se uno scatto prima era operazione ponderata, studiata e spesso costruita, ora si fotografa a raffica nella consapevolezza che scatti gratuiti mal riusciti possono essere cestinati senza costose conseguenze. Tutto questo però non giova alla qualità del fotografare, al pensiero della fotografia, alla voglia di comunicare attraverso l’immagine. Il laboratorio di fotografia è servito anche a riflettere su tutti questi nuovi aspetti, per fare in modo che lo strumento sia al servizio del fotografo e della sua intenzione comunicativa e non si sostituisca ad esso con gli automatismi tecnologici che appiattiscono, standardizzano ed uniformano il risultato tradendo lo spirito dell’autore. Durante i 10 incontri guidati da Milena Sgarbi e Lella Savorelli, sono stati discussi e spiegati i modi per fotografare la città e gli esterni in generale, sono state fornite informazioni per produrre ritratti e autoritratti. Come risultato del laboratorio sono stati prodotti lavori fotografici a tema, sia in aula sia in esterna, che hanno dimostrato le capacità dei ragazzi, permettendo a questi ultimi si sentirsi dei grandi fotografi. “Non mi aspettavo le grandi potenzialità dell’uso manuale della macchina fotografica, che ho sempre reputato difficile, e che di conseguenza non adoperavo. Invece sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua semplicità.” Lorenzo “Grazie a questo corso ho potuto imparare finalmente cosa davvero vuol dire fare delle fotografie, tanto è vero che sono passata ad una macchina Reflex. Questo dimostra come il corso per me è stato utile e mi abbia appassionato.” Silvia

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Open Source Scaricare e utilizzare programmi: perché non utilizzare software liberi, alternativi a costosi programmi e nel pieno rispetto delle norme e della legalità? Considerato l’interesse sempre maggiore dei giovani per l’informatica, è nato il laboratorio Open Source, un modo concreto per affrontare il problema dell’indipendenza informatica, un’introduzione teorica e pratica per saper abbozzare un lavoro con tre software liberi dedicati alla grafica: SCRIBUS per l’impaginazione di lavori cartacei, GIMP per il fotoritocco e il fotomontaggio, INKSCAPE per il disegno vettoriale. Un laboratorio rivolto a chi non aveva mai utilizzato applicativi liberi, ma allo stesso tempo anche a chi ne aveva informazioni minime e ne desiderava approfondire la conoscenza. Il laboratorio è stato articolato in 10 incontri, al termine del quale è stata riscontrata una grande soddisfazione tra i partecipanti. “E’ stato utilissimo, ho scoperto l’esistenza di programmi gratuiti e anche facili da usare!” Elisa “Con un po’ di pratica, sono riuscita a migliorare le mie capacità nell’uso di questi programmi che già avevo installato ma dei quali ancora sapevo così poco” . Lorendana http://inhscape.org http://www.scribus.net http://www.gimp.org

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2011 - base Conoscere e comprendere significa anche guardare a realtà diverse dalle proprie. “ES.SER.CI. nel mondo” è la proposta di avvicinamento ai temi della solidarietà internazionale proposta in collaborazione con il Centro per la formazione alla Solidarietà Internazionale di Trento. Il percorso ha coinvolto 22 giovani e si è articolato in tre fasi: la prima di natura teorica che ha affrontato i temi della “nuova cooperazione”, del territorio e delle relazioni e delle caratteristiche e competenze dell’operatore internazionale; la seconda ha previsto una breve esperienza sul campo, presso associazioni con progetti solidarietà internazionale attivi; l’ultima dedicata alla rielaborazione dell’esperienza ed alla sua comunicazione. Al rientro ciascun gruppo ha rielaborato la propria esperienza ed ha individuato la forma comunicativa che potesse meglio rappresentare il progetto realizzato ed il contesto in cui opera l’associazione, ma anche le emozioni vissute e le riflessioni che l’esperienza ha fatto maturare in termini di consapevolezza e responsabilità. Per concludere il percorso è stato organizzato un incontro con tutti i partecipanti e le associazioni che hanno ospitato i giovani all’estero, durante il quale sono stati presentati i lavori prodotti al ritorno dalla loro esperienza, per condividere ciò che ognuno si è portato a casa dall’esperienza sul campo. Si è inoltre discusso circa le modalità di realizzazione del laboratorio, con l’idea che conoscere i punti negativi, qualora si decidesse di riproporlo in futuro. I ragazzi sono stati molto sinceri e critici, e ciò ha permesso all’ufficio di cogliere i punti sui quali eventualmente lavorare per rendere il tutto sempre migliore. Tutti i ragazzi hanno altresì detto di essere contenti di aver potuto partecipare a questo laboratorio, che li ha fatti crescere, fornendoli di nuove informazioni e conoscenze, ma soprattutto arricchendoli sul piano personale. “Es.ser.ci nel Mondo. Indagare, conoscere, conoscersi, scoprire, sperimentare. Analizzare come vediamo il mondo e gli altri, sfatare alcuni miti. Conoscere la cooperazione internazionale dal Trentino al mondo. E poi...scegliere, decidere la meta di un viaggio alla scoperta di com’è la cooperazione sul campo. E I partecipanti e le destinazioni partire! Es.ser.ci nel Mondo è stato un corso intenso, vissuto Kossovo e Albania: Serena Vecchietti, Rocio Soledad Perotto, con persone con interessi, curiosità e obiettivi simili, con cui Alessia Giuliani e Nicole Valentini, con le associazioni Papa potersi confrontare e con cui poi intraprendere cinque viagGiovanni XXIII e al Tavolo Trentino per il Kossovo. gi nel mondo. Uno vissuto in prima persona, quattro tramite Brasile del Sud: Marta Faccio, Lisa Piovani, Anna Bertolaso, i racconti e le rielaborazioni degli altri esploratori. Un modo Daniele Saguto, con l’Associazione Villa Sant’Ignazio. decisamente valido per avere un assaggio di come funziona Togo: Valentina Bertolini, Silvia Panizza, Francesca Bottari e la solidarietà internazionale. Non solo sui libri, ma attraverso Valeria Lorenzi, con l’associazione Casa Accoglienza Padre un percorso teorico appreso, ma anche costruito assieme, una Angelo. serie di testimonianze di chi già opera nel mondo della coopeBrasile del Nord: Luciana Cincelli, Erika Bruschetti, Diego Lenzi razione, una ricerca attiva di informazioni di territori lontani e e Francesca Costanzo, con l’associazione Tremembè. un vero e proprio tuffo in realtà esotiche! E personalmente, un Vietnam: Alice Micheli, Anna Brian, Noelia Alejandra Jakimdolce assaggio di Kossovo e Albania!” Serena czyk e Ghennet Semere Ghebremeskel, con l’associazione GTV.

“A distanza di un anno ogni volta che ripenso a questa esperienza non posso che tenere saudade, questo strano senti-

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mento che solo avvicinandosi al mondo portoghese e brasiliano si puó capire, apprezzare e soffrire. Ogni tanto mi tornano alla mente le lezioni e quello che ci veniva detto in classe, ma molto piú spesso ripenso all’esperienza sul campo, quella che mi ha permesso di andare a São Leopoldo, nel Sud del Brasile, conoscere Marcelo e la sua famiglia, quella vera e quella che con lui lavora presso i centri dell’Associazione AMMEP e vivere due settimane molto intense. Mi sono sembrate mesi per quanto quelle giornate sono state piene di emozioni e incontri. Dagli educatori ai bambini che ogni giorno frequentavano i centri, da Marcelo alla sua famiglia che ci ha accolto nella propria quotidianità permettendoci di farne parte, dagli indios che vivono ai margini della cittá al sindaco e alla sua giunta che per la comunità lavora. Questa esperienza l’hanno fatta, nel senso di costruita e creata, le persone che durante questo percorso ho potuto incontrare. Senza di loro le lezioni sarebbero state vuote di contenuti. Il viaggio senza questi incontri non sarebbe potuto dirsi tale. In definitiva non posso che continuare a provare saudade, questo sentimento che Tabucchi spiega come un senso di nostalgia tanto legato al ricordo del passato quanto alla speranza verso il futuro, nei confronti dell’esperienza vissuta grazie a ES.SER.CI. nel mondo.” Anna

Giovani risorsa preziosa L’associazionismo e il volontariato in generale stanno vivendo un momento di profonda difficoltà per mancanza di ricambio generazionale. I giovani stanno incontrando grandissime difficoltà a trovare un lavoro stabile e programmare la propria vita. E’ difficile dedicarsi agli altri se non si sono risolte alcune istanze di base. Come ne usciamo da questo circolo vizioso? Il progetto Es.Ser.Ci. nel Mondo è per i giovani una bella e rilevante risposta/proposta di avvicinamento al mondo associazionistico. Grazie per ESSERCI ! Armando Stefani presidente dell’Associazione Tremembè Onlus

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2011 - plus

I partecipanti e i video realizzati

Il viaggio della vita e della conoscenza è fatto di tappe. “Es. Brasile con l’Associazione Gruppo 78 Ser.Ci nel mondo PLUS” si è rivolto ai giovani che avendo “Ritmo e inclusione”: le difficoltà incontrate dai ragazzi disabili di Dias D’Avila, cittadina della cinta metropolitana di già vissuto l’esperienza di avvicinamento alla solidarietà Salvador de Bahia, in Brasile, e l’impegno dei loro genitori internazionale hanno ritenuto di completare il percorso e della rete di volontariato che li appoggia. Raccontate da riflettendo sulle modalità di comunicazione dell’esperienManuel Marrese, Marco Oberosler e Barbara Vintrici. za vissuta. Complesso e delicato è infatti raccontare e doEcuador con l’Associazione cumentare un progetto di solidarietà internazionale. Con Padre Silvio Broseghini l’intenzione di conoscere e con la responsabilità di essere “Mujer Suhar”: la storia di un gruppo di donne di Macas, chiamati a testimoniare una realtà hanno accolto la sfida di cittadina ecuadoriana e del loro impegno nel portare avanti un’attività artigianale di sostegno alle loro famiglie. Racraccontare alcune realtà progettuali dell’America del sud. contata da Tiziano Gregory Perugini, Monica Betti e Chiara Hanno studiato così l’evoluzione storico sociale e culturale Tomasi. dei paesi dell’America Latina, hanno conosciuto le realtà Nicaragua con l’Associazione associative attive sui territori, approfondendo la lettura e Italia-Nicaragua l’analisi dei contesti e dei relativi progetti, hanno affrontato “Dove inizia il futuro di Waslala?”: la storia e le difficoltà ingli elementi essenziali della narrazione e delle componenti contrate dalla comunità di questa piccola cittadina, capitale nicaraguense del cacao. Raccontate da Francesca Heidarinia, necessarie per la produzione videoamatoriale. Con questo Aaron Runggaldier e Federico Zappini. bagaglio hanno affrontato l’esperienza all’estero mirata alla raccolta del materiale documentale e al rientro sono interPerù con l’Associazione Il Canale “Una historia bonita”: la storia di “La Esperanca”, quartiere di venuti sulle attività di montaggio e la post produzione dei Huancapo, popolosa città peruviana e le difficoltà incontrate video in collaborazione con Wasabi. Completata la produdalla comunità di questo quartiere per darsi a poco a poco zione dei video hanno sviluppato una riflessione sull’intera un futuro. Raccontata da Angela Coslop, Giuseppe Marino e esperienza e approntato le attività di restituzione alla coAgnese Sega. munità trentina. “Con ES.SER.CI. NEL MONDO PLUS un gruppo di dodici giovani, di cui io faccio parte, dopo un percorso di formazione teorica e pratica, ha sperimentato la solidarietà e la cooperazione internazionale in quattro Paesi dell’America Latina: Nicaragua, Ecuador, Perù e Brasile. Siamo partiti con un bagaglio pieno di interrogativi e posso dire che non siamo tornati con molte risposte, se non con ulteriori domande. Abbiamo osservato una realtà lontana con occhi attenti e rispettosi. Abbiamo raccolto le storie di vita delle persone del luogo che a loro volta ci hanno accolti nelle loro case, nelle loro vite, con tutto il nostro essere occidentali. Abbiamo realizzato quattro video, abbiamo tentato di raccontare quattro storie, pur avendone vissute dodici, ognuno con la propria sensibilità, in maniera diversa. Questo è stato possibile anche grazie all’impegno e alla disponibilità delle associazioni trentine e locali che ci hanno ospitati. La restituzione alla cittadinanza trentina di quel che si fa e di quel che si riceve è un altro importante obiettivo di questo progetto.

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Vogliamo condividere le storie di quattro paesi, parte di un continente che sembra unitario, ma con moltissime differenze, identità, prospettive. Abbiamo cercato di raccontare, in pochi minuti, quattro frammenti di quattro realtà, consapevoli di non poter raccontare tutto. Molto di quello che abbiamo visto e sentito è parte di questi video, molto altro rimarrà dentro di noi, nei nostri ricordi e nei nostri cuori. Questi video sono anche il racconto delle relazioni, degli sguardi, delle persone, dei bambini, del lavoro, del futuro. Questi video sono la testimonianza che per ESSERCI NEL MONDO bisogna dimostrarsi disponibili, aperti, accoglienti e disposti anche ad imparare umilmente.” Agnese “Raccontare la storia di qualcun altro significa assumersi la responsabilità di un punto di vista.” Marco “Sono entrato in più di 30 case e conosciuto più di 30 famiglie fatte di uno, cinque, dieci persone. Ho allenato i miei occhi a sospendere il giudizio. Non ho potuto dare una mano concreta, ma ho teso volentieri il mio orecchio. Ho ascoltato tante storie di umiltà e serenità conquistata. Storie di riscatto, dove per riscatto non si intendeva conquista del primo gradino della scala sociale ma libertà dalla povertà, dalle pressioni, dalla discriminazione. Un viaggio di scoperta e di crescita che non dimenticherò mai.” Giuseppe

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formazione generale

Componente fondamentale del Servizio Civile è la formazione, che costituisce un diritto-dovere per i giovani ed un obbligo per gli enti. Se ne distinguono tre tipologie che intervengono in modo complementare per rendere realmente formativa tutta l’esperienza del Servizio Civile. La prima, la formazione generale, costituisce la base conoscitiva condivisa tra tutti i giovani in Servizio Civile. I contenuti sono previsti dalle linee guida della formazione generale e riguardano: la vision e la mission del Servizio Civile, i diritti e i doveri dei giovani in servizio, lavorare per progetto, la comunicazione e la costruzione di relazioni positive, la gestione del conflitto, il primo soccorso e la gestione dell’emergenza. Gestita unitariamente dall’ufficio provinciale per il Servizio Civile è proposta per tutti in forma residenziale: tre giorni di full immersion e convivenza per conoscersi e per costruire relazioni con altri giovani impegnati in altri progetti, condividendo le esperienze è occasione e costruendo le reti di ES.SER.CI.. La seconda è la formazione specifica che affronta e fornisce gli elementi conoscitivi propri e di dettaglio del progetto per garantire saperi necessari ed utili alla sua realizzazione. Gestita direttamente dall’ente che realizza il progetto, si avvale sia di esperti e professionisti interni all’ente stesso sia di consulenti esterni. Infine, la terza, la formazione operativa, caratteristica del servizio civile, che segue lo spirito dell’“imparare facendo”: ogni giovane infatti è accompagnato nella sua esperienza dall’ operatore locale di progetto (OLP) che svolge la funzione di “maestro” e tutor. Due le edizioni di formazione generale realizzate: una a novembre-dicembre 2011 e l’altra a giugno 2012, la località prescelta è stata Vason sul Monte Bondone. In una cornice accogliente le lezioni si sono susseguite in un buon clima, favorendo le riflessioni, la condivisione di idee e la conoscenza personale. Sono state, come sempre, giornate intense, che hanno tuttavia lasciato anche il tempo allo svago ed al divertimento. Tra i temi affrontati: • Introduzione e presentazione del Servizio Civile • Diritti e Doveri in Servizio Civile • Lavorare per progetto • I valori del S.C. e della Costituzione • Costruire relazioni positive • Pronto Soccorso – Pratica di BLS • La solidarietà Internazionale • I laboratori di ES.SER.CI.

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“Un’opportunità per potersi confrontare con altri ragazzi che contemporaneamente a me fanno quest’esperienza e per capire cosa realmente fanno nei rispettivi progetti. Sono contenta di ESSERCI stata.” “Nonostante in partenza non fossi entusiasta, mi sono ricreduta e sono molto contenta di ciò che ho imparato e su cui mi sono confrontata in questi giorni.” “Questa formazione generale pur essendo stata molto breve è riuscita a darmi tanto. Abbiamo trattato delle tematiche molto interessanti che al giorno d’oggi ci affliggono, mi sono piaciute molto le attività di socializzazione. Non mi dispiacerebbe tornarci!” “È un ambiente molto bello con giovani che scambiano idee, opinioni e esperienze. Secondo me è la base per una formazione personale.” “All’inizio ero un po’ pensieroso per questi tre giorni, dopo, momento per momento, mi sono ricreduto e ho fatto nuove conoscenze e ho passato una bellissima esperienza. Grazie!” “È stata un’esperienza molto interessante, ci ha permesso di approfondire molti temi interessanti di conoscere nuove persone che come noi partecipano ad esserci e di confrontarci con loro. Avrei voluto durasse qualche giorno di più. La ripeterei subito.” “L’esperienza mi è piaciuta molto, il posto ha anche favorito l’entusiasmo nel parteciparvi. Penso che gli argomenti trattati mi siano stati utili, sono ansiosa ora di sperimentarmi sul piano pratico. Spero di esserne all’altezza.” “È stata un’esperienza che ha lasciato il segno e che ha fatto percepire la presenza di molti giovani impegnati sul territorio e molto attenti e sensibili alle tematiche che ci riguardano più da vicino.” “Questa esperienza sulla formazione del servizio civile è stata positiva perché ha creato gruppo. Dopo questi tre giorni posso tornare al centro consapevole di esserci e con qualcosa in più nel mio bagaglio personale. Grazie!”

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progetti speciali

Emergenza Accoglienza “Emergenza Accoglienza” è il progetto ad iniziativa diretta messo in campo dall’Ufficio Servizio Civile con la collaborazione di Cinformi, ATAS e Croce Rossa Italiana per dare una risposta di accoglienza ai profughi provenienti dall’Africa del Nord a seguito della “Primavera araba” e dei recenti conflitti. La Provincia autonoma di Trento, che in via ordinaria accoglie una trentina di richiedenti asilo all’anno, è stata chiamata dall’emergenza umanitaria a dare risposte a più di un centinaio di rifugiati, prevalentemente giovani maschi. Le difficoltà maggiori hanno riguardato la capacità di comunicazione, sia per differenze linguistiche sia culturali, ma anche il loro inserimento nella comunità trentina. In più, ciascuno di loro viveva un forte spaesamento culturale, territoriale e ambientale, oltre a vivere con disagio la lontananza dalle famiglie; qualcuno riportava problemi di salute connessi alla diaspora in mare. “Emergenza Accoglienza” è stato pensato e realizzato per offrire ai richiedenti asilo un programma di integrazione e di avvicinamento alla lingua italiana, facilitato da giovani come loro che potessero essere interessati anche a conoscere la loro cultura di origine Con la collaborazione dei giovani disponibili ad impegnarsi nel progetto, è stato possibile offrire l’accompagnamento dei rifugiati nelle procedure amministrative per la domanda di asilo e presso i servizi socio-sanitari. Inoltre particolare attenzione è stata data alla fase di inserimento negli alloggi di prima accoglienza, facilitando l’integrazione dei profughi nel territorio e favorendo la costruzione di reti relazionali positive con le istituzioni, con il mondo dell’associazionismo e del volontariato. Un progetto per favorire la conoscenza, la comprensione e il rispetto di culture diverse al fine di giungere alla valorizzazione delle differenze. Il nostro servizio civile è un po’ diverso perchè è stato attivato in seguito alla dichiarazione d’emergenza umanitaria con DPCM 12 febbraio 2011 si parla di una situazione di accoglienza di 223 richiedenti asilo, quando fino ad ora il Trentino ha accolto 30 richiedenti asilo all’anno. In collaborazione con operatori Cinformi, Atas, Astalli e Città Aperta cerchiamo di fornire supporto e favorire l’l’integrazione di questi richiedenti asilo. Amo molto tutte le attività che svolgiamo; dal supporto nelle fasi giuridiche al contatto con le singole comunità che ospitano i ragazzi. Il favorire l’integrazione dei ragazzi non è per niente semplice; la disinformazione provocata dai media sull’emergenza provaco serie difficoltà e diffidenza da parte della popolazione, è proprio per questo che abbiamo organizzato degli incontri nelle scuole per far comprendere ai giovani la sitazione dei richedenti asilo. Questo servizio civile mi ha calato nella realtà del sociale ed ho compreso che non è tutto così semplice come appare nei libri universitari. Maria Francesca Cardin

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Vengo dal Ciad e ho 27 anni. Le attività che mi coinvolgono di più sono sicuramente quelle che mi mettono in contatto diretto con l’utenza. Questo impegno nel Servizio Civile provinciale mi sta dando molti spunti su come relezionarsi tanto con gli operatori quanto con i coordinatori. E’ veramente una esperienza molto positiva. Nestor Noudjimbonrea Le attività che mi coinvolgono di più sono quelle che concernono il rapporto con l’utenza e l’organizzazione di eventi di tipo aggregativo-culturale. Il servizio civile mi sta insegnando cose importanti per un futuro inserimento nel mondo del lavoro: i rapporti con i superiori, con i colleghi e con l’utenza. Lacchè Alessandro Il continuo confronto e dialogo con persone sospese tra documenti e volontà di sentirsi parte di una comunità, il condividere interessi personali per reinventarli insieme ai destinatari del progetto di accoglienza sono attività che ci coinvolgono moltissimo. E’ importante valorizzare le potenzialità di ogni persona, condividere ogni aspetto del lavoro per coordinarsi al meglio, imparare a chiedere e fidarsi dei consigli. Revolti Susanna - Serangeli Irene - Merlo Valentina - Brugnara Valentina Mi piace confrontarmi quotidianamente con i colleghi e con le persone con cui opero, realizzare progetti e vederne i risultati. Mi piace vedere che il nostro lavoro dà dei frutti e le persone a cui rivolgiamo il nostro tempo sono soddisfatti. Ho imparato a relazionare con colleghi ed utenti, rispettare e considerare opinioni e metodologie che non condivido, a lasciare spazio alle idee degli altri, ad ascoltare di più. Simonetti Elena Svolgo il servizio civile organizzando tornei di vario tipo per i ragazzi profughi e quindi sto imparando a relazionarmi con colleghi in una certa maniera. Sono contento di questa eperienza. Berisa Gani

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progetti speciali

PROGETTO URL.O. URL.O. è acronimo di “universo ragazzi liberi oggi” ed è un progetto che parte direttamente dai banchi del liceo, dalla proposta di quattro studentesse. Nel 2011, un gruppo di giovani del Liceo A. Rosmini di Trento, sotto la guida dell’Ufficio Servizio Civile, si è impegnato nel percorso “Dall’idea al progetto”, nel quale hanno condiviso un’idea progettuale per poi svilupparla in un vero e proprio progetto di Servizio Civile. L’idea principale, parte dalla considerazione di come i giovani abbiano bisogno di essere stimolati, per non finire preda dell’asfissia del mondo in cui vivono, quindi l’obiettivo primario del progetto è quello di cercare di sensibilizzare gli studenti tra i 14 e i 18 anni, coinvolgendoli attivamente nella comunità, per favorire la loro formazione e conseguentemente la loro crescita personale. Creare luoghi, spazi non solo fisici, di aggregazione giovanile in grado di offrire ai giovani la possibilità di esprimersi liberamente, crescere e sperimentare le proprie potenzialità in scrupolosa autonomia. Un secondo obiettivo, cerca di proporre un modello di scuola che sia accogliente e dialogante, andando oltre il luogo di studio, per riproporla, arricchita di entusiasmo ed interesse, come luogo di maturazione non solo personale, ma collettiva secondo il principio che anche divertendosi è possibile crescere ed imparare. Le modalità con cui sono stati messi in atto questi obiettivi, sono proposte direttamente dai giovani, attraverso attività ricreative, gestione di laboratori artistico-musicali, volontariato ed impegno civile, senza dimenticare i canali propri del mondo giovanile (internet e i social network), che divengono così fonte di informazione ma allo tempo stesso occasione di socializzazione. Il progetto ha coinvolto il Liceo Rosmini di Trento in qualità di capofila, l’Associazione Provinciale Per Minori e il Comune di Trento oltre allo stesso Ufficio provinciale per il Servizio Civile.

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Il nostro progetto non è facile da descrivere e le attività che svolgiamo sono tutte molto varie. Siamo noi a doverle creare dal nulla, cosa che spesso risulta difficile ma che, per fortuna, spesso dà molte soddisfazioni. Nelle occasioni che ho di mettermi a confronto con l’utenza, i ragazzi della scuola superiore, sono sempre entusiasta e felice di quello che faccio. La cosa più bella è vedere come, le attività pensate direttamente da noi, possono veramente piacere ai ragazzi e dar loro non solo elementi di divertimento ma anche occasione di crescita e riflessione. Essendo anche molto vicina all’età di ragazzi, il rapporto risulta facile e disteso: loro mi hanno dato molto e credo di aver, anch’io, dato loro tanto. I rapporti sono sicuramente il punto di forza del nostro progetto: tra colleghe ci sono sicuramente alti e bassi, come in ogni gruppo, ma cerchiamo di accordarci e di andare avanti in armonia, interpretando le nostre diversità come un arricchimento per il gruppo e non come un ostacolo. Ognuna può fornire il suo contributo e diciamo, la diversità, anche se può essere complicata da gestire, serve e arricchisce. I superiori hanno sempre mostrato grande rispetto nei miei confronti e hanno dato valore alla mia voce e alle mie idee e proposte, posso sicuramente dire di essere soddisfatta ma soprattutto di essere contenta del come sto imparando a relazionarmi con professionisti, superiori e colleghi. Stefani Martina Il nostro progetto è ancora sperimentale e non prevede delle attività precise, perciò le stiamo costruendo autonomamente giorno per giorno. Questo ci ha messo molto alla prova ma la soddisfazione, nell’ottenere risultati positivo è molta. L’attività più difficoltosa è stata proprio quella di creare qualcosa dal nulla, spesso abbiamo sbagliato e abbiamo dovuto ricominciare dall’inizio, ma molte volte siamo anche riuscite nei nostri intenti. Creare un progetto è di sicuro un attività difficile ma se ci si impegna si possono raggiungere risultati molto soddisfacenti. Questo progetto mi ha permesso di avere molti rapporti sia con le mie colleghe che con superiori. Nel rapporto con i superiori non ho trovato molte difficoltà, l’unica cosa a cui bisogna prestare attenzione è il linguaggio e il modo di rapportarsi con gli altri. Il rapporto con le colleghe procede per alti e bassi, il carattere di ciascuna di noi spesso va a scontrarsi con quello delle altre. Ma queste difficoltà si riescono sempre o quasi sempre a superare. Con gli utenti risulta tutto più facile dato che ci rivolgiamo ai ragazzi dai 14 anni, ed è molto facile coinvolgerli nelle attività. Ischia Sara Le attività che stiamo svolgendo sono molteplici. Il nostro progetto si differenzia molto dagli altri in quanto, essendo sperimentale e completamente “inventato”. Gran parte del tempo è riservato all’ organizzazione. Quest’attività ci

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piace perchè possiamo partecipare attivamente ed in prima persona alla creazione di qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo consideriamo quel tempo momenti tolti all’ interazione e al rapporto con i ragazzi. Per quanto riguarda le decisioni in campo organizzativo abbiamo riscontrato una certa difficoltà nel trovare un punto d’ incontro o nel giungere a conclusioni di comune accordo perchè ognuno ha il proprio modo di lavorare e esperienze diverse, rendendoci conto della complessità, nonchè del piacere, di lavorare assieme a colleghi o/e superiori. Il rapporto con i superiori risulta talvolta confuso, in quanto il progetto prevede più enti; gli educatori che ci affiancano e con cui abbiamo avuto modo di interagire sono tutti molto disponibili e hanno permesso di ricrederci sul mondo lavorativo. Bassetti Federica - Zanella Annalisa

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ES.SER.CI. non solo scuola. Liceo Rosmini assemblea diffusa. “ES.SER.CI. non solo scuola. Liceo Rosmini assemblea diffusa” è frutto di un lavoro capillare, in cui scuole, enti e associazioni di tutto il territorio trentino sono state chiamate a raccolta con l’obbiettivo di coinvolgere sensibilizzare i giovani sui temi quali volontariato e l’impegno civile. Il 9 e il 10 maggio 2012 è stata organizzata un’assemblea d’istituto diversa, diffusa come propone lo slogan della manifestazione, in cui sono stati coinvolti 400 giovani delle classi terze e quarte delle scuole superiori del Trentino che, insieme ad insegnanti, assistenti educatori e formatori, hanno potuto mettersi alla prova. Il risultato è stato due giorni in cui, i ragazzi hanno potuto partecipare concretamente nelle attività degli enti ospitanti, dando a tutti possibilità di conoscere quanto si può e si deve fare per esprimersi, per essere protagonisti, e di diventare consapevoli delle proprie potenzialità. Un modo per valorizzare il protagonismo giovanile promuovendo al tempo stesso la sensibilizzazione sociale in un contesto di apprendimento che oltrepassi la noia della quotidianità scolastica. Gli enti che hanno partecipato sono: ASPS Civica Trento, AUSER, Ass. Famiglie tossicodipendenti Ass., Periscopio, Ass. Prodigio, Ass. Valle Aperta Faver, CARITAS, Centro Giovani Comune di Lavis, Punto d’Approdo, Scuola Bresadola, Servizio Ambiente Comune Trento, APPM, ANFFAS, PER LA, La Rete, Ancora Artigianelli, Biblioteca Cognola, Biblioteca Trento, Dip. Storia e Filosofia Università di Trento, Mart, MUCGT, Museo di Scienze Naturali, Politiche Giovanili Comune di Trento, Opera Universitaria, Casa del Sole (+CSM), ATAS – accoglienza stranieri, COOPI, Mandacarù e 41 scuole dell’infanzia.

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progetti speciali

Es.Ser.Ci. Ancora L’esperienza di Servizio Civile è come un tatuaggio che resta, non solo visibile, ma indelebile del proprio percorso individuale: una consapevolezza di poter fare per sé e per gli altri che è fonte sia di crescita civica sia di valorizzazione personale. Quando si sperimenta l’impegno per la comunità, ci si rende conto che l’unica soluzione è rimboccarsi le maniche e provare a realizzare qualcosa che possa avvicinare le persone, far circolare idee e pensieri, creare momenti di svago, incontro e riflessione, coinvolgendo soprattutto quelli che spesso, erroneamente, vengono definiti “cittadini di domani”, pur essendo la colonna portante della società di oggi: i giovani. Quando si comprende che l’esperienza vissuta e la sua pienezza si fondano sull’essenza qualificante della vita di ciascuno, sulla costruzione di relazioni sociali rispettose dell’altro, consapevoli e responsabili, viene spontaneo voler diffondere e farsi promotori di questa opportunità di “fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose”, che troppo spesso i giovani cercano lontano dalla vita quotidiana e dal contesto abituale. È da questo condiviso desiderio di “contaminare” e di mantenere vivo lo spirito di partecipazione che nasce la proposta di “ES.SER.CI. ANCORA”, nello spirito e nella testimonianza dei valori di ES.SER.CI.

I protagonisti “L’isola dei Feaci” è un’associazione culturale composta da un gruppo di giovani: alcuni hanno vissuto l’esperienza del Servizio Civile in Trentino, altri invece hanno conosciuto le esperienze di chi è stato coinvolto e hanno deciso di condividere lo stesso impegno nella promozione dei valori del Servizio Civile pur non avendone fatto parte. Un’associazione che si propone di condividere i valori del civismo, della responsabilità sociale e della solidarietà, di promuovere azioni concrete e di contaminare la popolazione giovane. Un gruppo che ha voglia e disponibilità ad esserci ancora, a riconoscersi nel quotidiano nei principi e nella pratica di una cittadinanza attiva e responsabile e ad impegnarsi per alimentare questa prospettiva di crescita civica, sociale e personale che troppo spesso i giovani non avvicinano. Questa isola dei Feaci è come quella descritta da Omero: “Mai nessuno che arrivi al nostro palazzo rimane a

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lungo qui a piangere per il suo ritorno. E noi, come per il passato, gli prepariamo la scorta per il viaggio”: un’isola che non trattiene, non obbliga, ma accoglie e si propone al confronto, coniugando il necessario impegno con la gaiezza necessaria all’esistenza. “L’isola dei Feaci” si è fatta protagonista operando in sinergia con l’Ufficio Servizio Civile per diffondere, promuovere e sensibilizzare i giovani sui temi del Servizio Civile. É entrata in contatto altri giovani e ha offerto occasioni di riflessione e confronto privilegiando piccoli gruppi, classi, compagnie, associazioni e piani giovani di zona. Ha condotto e supportato i laboratori di “ES.SER.CI. e RACCONTARSI” organizzando la formazione per i biografi e il tutoraggio per la costruzione della storia; di “Straccio&Rifaccio” fondato sull’idea della sostenibilità dei consumi e dei costumi; di canto corale, che punta alla presa di coscienza delle difficoltà dell’agire uniti, del fare gruppo e di ascoltare il proprio vicino per cercare di seguirlo. Ha favorito la comunicazione e il confronto sui temi della partecipazione civica responsabile attraverso i social network e ha circuitati attraverso l’web le informazioni relative alle attività di ES.SER.CI. e del Servizio Civile a livello nazionale.

L’isola dei Feaci

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Servizio Civile, un cammino per condividere esperienze ed entusiasmi

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ei Feaci studiati a scuola ricordiamo vagamente (ma non è di Marco Potrich obbligatorio) che erano il mitico popolo greco di navigatori che diede ospitalità ad Ulisse. Di cultura diversa dagli altri popoli del Peloponneso erano noti per l’ospitalità, la propensione alla pace, il rispetto per l’altro e il rapporto privilegiato con gli dei. Vivevano in un mondo ideale, lontani da ogni infelicità. Ricordi scolastici: Alcinoo, Poseidone, la bella Nausicaa, Demodoco e ovviamente Ulisse. Di Scherìa, l’isola dei Feaci, si sono perse le tracce. Forse corrisponde all’attuale Corfù o ad altri posti in Calabria o in Sardegna. Ma dei Feaci qualcosa è certamente rimasto. Degli emuli di quei predecessori letterari, consapevoli che anche oggi senza le relazioni sociali il mondo rischia di rimanere senza fiato. E forse non occorre neanche imbarcarsi per terre lontane con mezzi di fortuna per raggiungerli. Forse basta navigare nel proprio quartiere, nella propria città. I Feaci sono quelli che dai molti vengono chiamati “i cittadini di domani”, pur essendo la colonna portante della società di oggi: i giovani. Quei giovani che sanno che per evitare l’asfissia, bisogna “armarsi” solo di buona volontà, stimolare la nascita e la circolazione delle buone idee, di pensieri sani, creando momenti di incontro, riflessione e svago. E si propongono proprio come i Feaci dell’oggi i componenti dell’associazione “L’Isola dei Feaci”: non vaghi ricordi d’esami passati, ma persone con nomi e

cognomi e tanto entusiasmo; quelli che conosciamo tutti noi, che frequentiamo magari inconsciamente al bar all’angolo (perché non è mica detto che si debbano frequentare porti o agorà per far sorgere idee olimpiche). Alcuni hanno vissuto l’esperienza del Servizio Civile in Trentino, altri invece hanno conosciuto indirettamente le esperienze di chi è stato coinvolto in progetti di assistenza, promozione ed educazione culturale, tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico. Sono giovani che hanno deciso, comunemente, di condividere lo stesso impegno nella promozione dei valori della solidarietà, del bene comune, della partecipazione responsabile, di partecipare attivamente alla realizzazione dell’idea di cittadinanza attiva e consapevole. Nello scrutare l’orizzonte del presente e di un futuro migliore, nelle loro lunghe riflessioni e nei pensieri che navigano dentro mari di altri pensieri, hanno scelto di promuovere con azioni concrete un’idea, di divulgare i valori del civismo, della respon-

sabilità sociale e della solidarietà. L’isola è diventata così importante riferimento organizzativo per il mondo giovanile, nel quale ritrovarsi per ripartire, per contaminare altri giovani, quel consistente numero di giovani che ha voglia e disponibilità, di riconoscersi quotidianamente nei principi e nella pratica di una cittadinanza attiva e responsabile. Isola come approdo dunque, luogo dove rigenerarsi per poi ripartire. Da esploratori di nuove realtà. Al gruppo dei naviganti dell’oggi è venuto naturale allora pensare a “L’isola dei Feaci” come un’associazione, mutevole e dinamica nei membri, come strumento giusto per arricchire ogni anno la proposta di contributo dei giovani ad un’istituzione nata per i giovani. Nella mitologia greca il popolo dei Feaci era dedito alla navigazione, amava il canto, la danza, l’atletica. Tutte manifestazioni artistiche “aperte” e socializzanti. Anche “L’isola dei Feaci” è un’associazione che ha come obiettivo il massimo coinvolgimento del maggior numero di giovani che hanno maturato l’esperienza o accarezzato l’idea del Servizio Civile, disponibili a mettere a disposizione le proprie capacità e competenze, per sostenere la crescita di una comunità giovane più consapevole e attiva. E forse però è bene ricordare che questi Feaci non sono invincibili. Per nulla. A volte subiscono l’inclemenza del tempo, le ire degli dei o, meno letterariamente, le tristezze di qualche situazione quotidiana, la pesantezza di incontri difficili. Ma ciò che davvero conta è lo sguardo, ciò che traspare, la profondità e la limpidezza ne-

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gli occhi. Perché quando si torna dalle proprie peregrinatio, quando ci si sente “quasi” eroi senza macchia e senza peccato, quando si è vissuta un’esperienza importante, quando si è intravisto un orizzonte nuovo, come nel viaggio della scoperta di sé, testando i propri limiti e le proprie capacità, si vorrebbe raccontare, entusiasmare gli altri, coinvolgerli, per far vivere anche a loro un’avventura importante. Diventare comunità, condividerne lo sviluppo e la crescita. Quando si comprende che l’esperienza vissuta e la sua pienezza si fondano sull’essenza qualificante della vita di ciascuno, sulla costruzione di relazioni sociali rispettose dell’altro, consapevoli e responsabili, si sente l’imperativo di diffondere, facendosi promotori di questa opportunità di “fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose” che troppo spesso i giovani cercano lontano dalla vita quotidiana e dal contesto abituale. Diviene così obiettivo primario dell’associazione “L’Isola dei Feaci” entrare in contatto con gruppi di giovani (scuole, centri di aggregazione) per costruire insieme, attenti e rispettosi delle identità e delle sensibilità di ognuno ma uniti nell’identificazione di qualcosa di più nuovo e più grande. I Feaci di Omero vivevano in una dimensione mitica, separati dal mondo reale, i nuovi Feaci, pur conservando e recuperando quelle purità che appartengono per diritto divino a tutti i giovani (anche se qualcuno se ne dimentica e smarrisce il proprio esser divino), non vogliono separarsi dal mondo ma coinvolgerlo nella condivisione per sperimentare, appassio-

nare, partecipare. E allora non importa più se i Feaci erano quelli dell’antichità che vivevano a Scherìa, se essa sia stata un’isola o altra terra, importa invece coltivare l’idea e credere che gioia, felicità e prosperità, anche dentro le caotiche vie contemporanee, possono essere ancora realizzabili.

È da questo condiviso desiderio di “contaminare” e di mantenere vivo lo spirito di partecipazione che nasce la proposta di “ES.SER.CI. ANCORA”. III

L’ALBERO CHE CADE, LA FORESTA CHE CRESCE «Mai nessuno che arrivi al nostro palazzo rimane a lungo qui a piangere per il suo ritorno. E noi, come per il passato, gli prepariamo la scorta per il viaggio». È un passaggio dell’Odissea, ma anche la mission de L’Isola dei Feaci, un’associazione culturale giovanile nata lo scorso ottobre da un’iniziativa di alcuni giovani accomunati dall’esperienza di Servizio Civile. Punto d’approdo e di ripartenza. Un punto di raccolta in cui tutti si possono sentire sia ospiti che a casa. Un’isola che non trattiene, non obbliga, ma accoglie e si propone di fare da laboratorio di idee nuove e fresche per i giovani, in Trentino e non solo. Laboratori, incontri formativi, momenti di scambio e riflessione sui temi della cittadinanza attiva e responsabile, del volontariato e dell’impegno civile verso la comunità sono solo alcune delle iniziative proposte e realizzate dai giovani per i giovani in collaborazione con l’Ufficio Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento in questi primi mesi di vita. E l’orizzonte ne lascia intravedere già delle altre. ES.SER.CI. e Raccontarsi. Un laboratorio di racconto e raccolta di storie e di esperienze vissute. Un esercizio per imparare a scrivere di sé e della propria scelta di entrare nel mondo di Servizio Civile, inserita ovviamente in un contesto di vita personale in cui altri giovani possono identificarsi. A posteriori, un’analisi di un percorso, utile a chi, leggendola, può apprezzare e condividere i valori alla base del Servizio Civile. Straccio&Rifaccio. Un laboratorio per abituarsi all’idea del riciclo e del riuso di oggetti che spesso finiscono in soffitta, scoprendo una valida alternativa all’acquisto compulsivo. Laboratorio di creatività che si concluderà con una mostra. CantiamoInsieme. Un percorso di avvicinamento al canto corale per imparare ad essere sincronici, in armonia e a mettere alla prova le qualità di un gruppo eterogeneo, nell’ascolto dell’altro. L’IsoladeiFeaci condivide l’idea che la comunicazione peer to peer sia la più efficace e, in collaborazione con le scuole, organizza incontri per parlare di Servizio Civile e di impegno civile agli studenti delle superiori e alle altre associazioni giovanili sparse sul territorio provinciale, anche attraverso la radio e i quotidiani. «Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce». lisoladeifeaci@gmail.it


progetti speciali

ES.SER.CI. per l’Emilia Nel maggio del 2012, un terremoto ha colpito gravemente la popolazione emiliana, che si è ritrovata a fronteggiare uno stato di emergenza. Da questo terribile evento, nasce “Es.Ser.Ci. per l’Emilia”, un’iniziativa che ha coinvolto più di 150 bambini di Mirandola e Concordia, i paesi maggiormente colpiti dal sisma. In tre giornate, 1 e 6 agosto e 7 settembre, i bambini emiliani hanno trascorso momenti di piacevole svago in Trentino, in compagnia dei giovani del Servizio Civile. Teatro di queste molteplici e svariate attività, giochi e percorsi didattici dedicati, sono state le sale ed i laboratori del MART di Rovereto, il Museo degli Usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige, l’oratorio di Mezzocorona, i prati e i boschi che circondano i laghi di Lamar. Gli appuntamenti di accoglienza che i bambini hanno vissuto con l’entusiasmo della gita sono il risultato, carico di allegria e soddisfazione, di un impegnativo lavoro di coordinamento e di coinvolgimento: attività commerciali, enti e consorzi che in varie forme e con varie modalità sono state sollecitate a far propria l’iniziativa, partecipando concretamente alla realizzazione del progetto. La preparazione di pasti, spuntini, l’ospitalità e i trasporti, hanno travato così senso e ruolo nella voglia di tradurre in realtà lo spirito solidale. Lungo è infatti l’elenco di chi ha partecipato al progetto, di chi si è fatto felicemente coinvolgere: le persone che in piazza hanno risposto alla raccolta fondi, le realtà economiche trentine quali il Trentingrana Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini s.c.a., il Consorzio Melinda s.c.a. e l’Associazione Apicoltori Trentini Markas s.r.l., la Menù Service di Trento, il Consorzio Trentino Autonoleggiatori, l’Oratorio di Mezzocorona, il comune di Terlago, la Cooperativa Risto3 di Trento, il negozio Vini Cioccolato e Sapori - Exquisita di Rovereto. L’iniziativa stata possibile grazie all’impegno e all’entusiasmo dei giovani in Servizio Civile, ma anche alla disponibilità ed alla partecipazione dei cittadini che hanno risposto alla raccolta fondi organizzata nel mese di giugno, in occasione dei concerti di Joan Baez, Noemi e dello spettacolo di Ale e Franz,. “Accogliere questi bambini è stato un momento per capire che ES.SER:CI. È davvero importante.” Cristina “Nei loro sorrisi la certezza che offrire un dono all’altro, anche un gesto semplice, è importante per vivere tutti meglio. Ciò che ci siamo proposti è stare vicino ai bambini, c’è bisogno di animarli e farli giocare per recuperare un senso di normalità e tranquillità.” Silvia

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“Non sono io che ho dato a loro ma sono i bambini che hanno donato qualcosa a me.” Davide “Abbiamo voluto semplicemente aiutare quanti vivono nel bisogno, facendo tesoro del valore dell’amicizia, lo spirito d’unione e la forza dell’empatia, attraverso l’ES.SER.CI. si può attribuire un valore alla solidarietà.” Francesca “I bambini non hanno bisogno di idee elaborate per divertirsi, così come la solidarietà non necessità di enormi quantità di tempo e denaro per arrivare a chi ne ha bisogno davvero. Due piccole verità che sono state la chiave del successo di queste giornate di accoglienza. Non abbiamo ricostruito case, eppure il contributo di chi voleva semplicemente ES.SER.CI. ha raggiunto il suo scopo: portare la serenità e un sorriso a questi bambini. La dimostrazione che essere giovani non significa non volersi impegnare per la propria comunità e che la solidarietà si può esprimere anche attraverso gesti semplici.” Deysi Raccolta fondi - Es.Ser.Ci. Per l'Emilia -

tot. € 1350,01

Piazza Fiera 5-6-7 luglio 2012

Gita al M A R T di Rovereto mercoledì 1 agosto 2012

Trasporto

Ditta Liberty Bus

Ospitalità

Offerta dal M A R T

€ 500,00

€ 0,00

Attività e materiale didattico

Offerti dal M A R T

Spuntino

Supermercato - Rovereto

€ 110,91

Pranzo

Offerto dalla Ditta Risto 3

€ 0,00

€ 0,00

Merenda

Budino - Offerto da Exquisita - Rovereto

€ 0,00

Gita al Museo degli Usi e Costumi di S.Michele lunedì 6 agosto 2012 Trasporto

Ditta Liberty Bus

Ospitalità

Offerta dal Museo degli usi e Costumi della Gente Trentina

€ 0,00

Attività e materiale didattico

Offerta dal Museo degli usi e Costumi della Gente Trentina

€ 500,00

€ 0,00

Spuntino

Offerto dal Consorzio Melinda, Trentingrana-Consorzio, Markas

€ 0,00

Pranzo

Offerto dall'Oratorio di Mezzocorona

Merenda

Supermercato - S.Michele A/A

Trasporto

Offerto dal Consorzio Trentino Autotrasportatori

€ 0,00 € 59,13

Gita ai Laghi di Lamar venerdì 7 settembre 2012 € 0,00

Ospitalità

Colonia Laghi di Lamar offerta dal Comune di Terlago

Attività e materiale didattico

Offerta dai giovani in Servizio Civile

Spuntino

Mele - Famiglia Coop. Terlago Bondone sconto 15%

€ 0,00

Pranzo

Offerto dalla Ditta Menù Service

Merenda

Bevande, pane e cioccolata, doce - Panificio Sosi sconto 30%

€ 0,00 € 29,12 € 0,00

€ 1.318,15

RIMANENZA

€ 31,86

Versamento 0054793 del 18/10/12 PAT fondo di solidarietà sisma 2012

TOTALE

o a Silvia Bonuzzi, Cristina D'Angelo, Ilaria Zomer, Davide Filippi, Silvia Turri, Jessica Zen, Desy Austudillo, Nicola Zamboni, Nadia Cadrobbi, Brunella,Ornella, Davide Filippi, Francesca Nardin, Alice Boschetti, Francesca Costanzo, France

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€ 118,95

totale

€ 31,86

€ 0,00


I colori dei progetti di ES.SER.CI. Assistenza I progetti si riferiscono alla tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona; ad esempio possono riguardare anziani, minori, immigrati, disabili, minoranze, detenuti, dipendenze e situazioni di disagio.

Educazione e promozione culturale I progetti possono ad esempio gestire iniziative di animazione, tutoraggio scolastico, sportelli informativi, centri di aggregazione e di educazione ai diritti del cittadino.

Patrimonio artistico e culturale I progetti possono promuovere, ad esempio, la tutela, la valorizzazione delle tradizioni locali, dei centri storici minori, del sistema museale, del patrimonio librario e archivistico, eccetera.

Ambiente I progetti in questo settore possono riguardare, ad esempio, la salvaguardia del patrimonio forestale, la prevenzione e il monitoraggio dell’inquinamento, la tutela di parchi e oasi naturalistiche.

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Progetti Un anno per ES.SER.CI. avviati a novembre 2011 da pag. 58 a pag. 117 Progetti Un anno per ES.SER.CI. avviati a maggio 2012 da pag. 118 a pag. 131 Progetti Servizio Civile Nazionale avviati da gennaio a giugno 2012 da pag. 132 a pag. 161

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Associazione Ubalda Bettini Girella onlus

Via Benacense, 33 - 38068 Rovereto tel. 0464/423958 Referente comunicazione: Massimo Zampieri info@associazionegirella.it - massimo.zampieri@associazionegirella.it www: associazionegirella.it

L’Associazione Ubalda Bettini Girella onlus opera dal 1990 nella città di Rovereto, in collaborazione con il Comune di Rovereto, il Comprensorio della Vallagarina, la Provincia autonoma di Trento, gli Istituti scolastici e i Centri di Formazione Professionale del territorio, l’Agenzia del Lavoro, le Aziende di produzione e di servizi della zona, gli Enti e le Cooperative del privato sociale. L’Associazione, apartitica e senza scopo di lucro, si propone di gestire attività di natura socio-assistenziale e socio-sanitaria, di formazione e di istruzione, rivolte a minori, adolescenti e giovani in situazione di disagio e disabilità e di realizzare e gestire attività di formazione, sensibilizzazione, aggiornamento e consulenza per promuovere professionalità in grado di intervenire nel settore socio-assistenziale, anche realizzando proprie pubblicazioni. I principali ambiti d’intervento dell’Associazione riguardano la progettazione e la gestione di percorsi individualizzati di alternanza formazione/lavoro e di percorsi individualizzati di sostegno educativo/scolastico per adolescenti e giovani che versano in situazioni di difficoltà; inoltre l’Associazione gestisce sul territorio di Rovereto i “Laboratori del fare”, luoghi di incontro e di aggregazione per adolescenti con la presenza di educatori e di esperti volontari. Attualmente sono attivi i Laboratori di: multimedialità, cucina, look e immagine, arte e bricolage, manutenzione motorini e biciclette; interventi di educativa domiciliare rivolto a bambini/ragazzi/adolescenti e/o giovani adulti che non hanno abbandonato il nucleo familiare e che vivono in un contesto multiproblematico; attività di consulenza per progettazione, attivazione, gestione, verifica e valutazione di percorsi formativi; attività di consulenza con genitori, insegnanti, volontari, educatori, come supporto a interventi di carattere educativo; la promozione e realizzazione di incontri, dibattiti, conferenze, convegni, corsi di formazione con esperti di problemi relativi al mondo giovanile, anche in collaborazione con altri soggetti del territorio. Progetto

Il mio tempo ai Laboratori del fare

Settore Educazione e Promozione culturale. Obiettivi I giovani in Servizio Civile sono impegnati soprattutto nelle seguenti attività al fine di ottenere i seguenti obiettivi: 1. Progetto murales per la città di Rovereto Eseguire altri 3 murales con un progetto di riqualificazione e abbellimento urbano: i bagni pubblici dei giardini Perlasca, 1 sottopasso della pista ciclabile, la corte interna del pub Zero 2 di via Garibaldi, coinvolgendo 15 ragazzi nel progetto; ripetere annualmente il corso di writing con una partecipazione di almeno 8-10 giovani. 2. Progetto Stay Alternative – No alcol generation Coinvolgere un totale di 40 tra ragazzi e ragazze nel progetto; confermare le uscite sul territorio (feste, eventi, manifestazioni, locali, bar) realizzate in passato ed implementarle di 3-4 interventi in più durante l’anno, soprattutto nei locali e nei bar di Rovereto; realizzare 2 interventi di sensibilizzazione all’anno in tutte le classi terze delle scuole medie cittadine. 3. Lo sportello studio-compiti Dare risposta a 8 ragazzi/e con difficoltà in alcune discipline scolastiche affiancandoli nello studio e nei compiti e ottenendo miglioramenti nel tempo in termini di rendimento. Attività Centro aperto è rivolto agli adolescenti dai 13 ai 20 anni. Le attività prevedono l’affiancamento degli educatori nelle seguenti aree: 1. Le attività quotidiane All’interno dei Laboratori si svolgono attività formative progettate, programmate, gestite e monitorate dall’equipe degli educatori, anche su proposta dei ragazzi e si organizzano eventi per la città (come ad esempio i concerti e gli

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eventi artistici). In alcuni casi ai Laboratori vengono assegnate commesse da soggetti esterni (preparazione di piccoli rinfreschi, volantini, locandine, manifesti, striscioni, etc.). I 5 Laboratori costantemente attivi sono: cucina, multimedialità, look-immagine, arte e creatività, pensiero riflessivo e costruttivo denominato passaggi. 2. Gli eventi pubblici Nel tempo i Laboratori hanno guardato con interesse sempre maggiore al territorio organizzando eventi musicali ed artistici per la città: SoloMusicAlBar, Concerti al Palazzetto dello sport, Murales e ManifestaGiovane. 3. I nuovi progetti I bisogni che sono emersi con evidenza dalla nostra analisi e anche in modo esplicito dagli stessi giovani frequentanti il centro riguardano in particolare l’ampliamento dell’offerta di attività e di servizi, nonché l’apertura di nuovi Laboratori. A fronte di questo, le attività che si intendono portare avanti sono: ManifestaGiovane 2011 e successive edizioni, Progetto murales per la città di Rovereto, Progetto Stay Alternative – No alcol generation: comunità e scuola, Il nuovo Laboratorio Passaggi, Il Laboratorio di Musica, Lo sportello studio-compiti.

Giorgio Sannicolò

Le attività più coinvolgenti che mi hanno coinvolto sono stati i progetti con i ragazzi soprattutto nel creare e gestire i principali eventi organizzati dai Laboratori. Tramite il rapporto con i miei compagni di lavoro ho imparato a prendere più sul serio determinati atteggiamenti dei ragazzi che possono nascondere problemi e a prendere più sul serio i problemi che i ragazzi portano ai laboratori. Un’ultima cosa importante che ho compreso in questo periodo passato qui è che i laboratori sono una fonte di ispirazione e di ritrovo per i ragazzi ed è quindi giusto motivare i loro interessi tramite questa associazione che per loro è un punto di riferimento insieme agli educatori.

Francesca Mozzi

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Associazione Ubalda Bettini Girella onlus

Via Benacense, 33 - 38068 Rovereto tel. 0464 423958 Referente comunicazione: Massimo Zampieri info@associazionegirella.it - massimo.zampieri@associazionegirella.it www: associazionegirella.it

L’Associazione Ubalda Bettini Girella onlus opera dal 1990 nella città di Rovereto, in collaborazione con il Comune di Rovereto, il Comprensorio della Vallagarina, la Provincia autonoma di Trento, gli Istituti scolastici e i Centri di Formazione Professionale del territorio, l’Agenzia del Lavoro, le Aziende di produzione e di servizi della zona, gli Enti e le Cooperative del privato sociale. L’Associazione, apartitica e senza scopo di lucro, si propone di gestire attività di natura socio-assistenziale e socio-sanitaria, di formazione e di istruzione, rivolte a minori, adolescenti e giovani in situazione di disagio e disabilità e di realizzare e gestire attività di formazione, sensibilizzazione, aggiornamento e consulenza per promuovere professionalità in grado di intervenire nel settore socio-assistenziale, anche realizzando proprie pubblicazioni. I principali ambiti d’intervento dell’Associazione riguardano la progettazione e la gestione di percorsi individualizzati di alternanza formazione/lavoro e di percorsi individualizzati di sostegno educativo/scolastico per adolescenti e giovani che versano in situazioni di difficoltà; inoltre l’Associazione gestisce sul territorio di Rovereto i “Laboratori del Fare”, luoghi di incontro e di aggregazione per adolescenti con la presenza di educatori e di esperti volontari. Attualmente sono attivi i Laboratori di: multimedialità, cucina, look e immagine, arte e bricolage, manutenzione motorini e biciclette; interventi di educativa domiciliare rivolto a bambini/ragazzi/adolescenti e/o giovani adulti che non hanno abbandonato il nucleo familiare e che vivono in un contesto multiproblematico; attività di consulenza per progettazione, attivazione, gestione, verifica e valutazione di percorsi formativi; attività di consulenza con genitori, insegnanti, volontari, educatori, come supporto a interventi di carattere educativo; la promozione e realizzazione di incontri, dibattiti, conferenze, convegni, corsi di formazione con esperti di problemi relativi al mondo giovanile, anche in collaborazione con altri soggetti del territorio. Progetto

Il mio tempo all’Intercity Ramblers

Settore Educazione e Promozione culturale. Educazione ai diritti del cittadino, attività di tutoraggio scolastico. Obiettivi Gli obiettivi specifici del progetto prevedono da un lato la continuità delle attività già in essere e, dall’altro, un loro ampliamento e potenziamento ed in particolare intende: 1. aumentare l’affiancamento a bambini e ragazzi nell’attività quotidiana dello studio-compiti (circa 10) e nei laboratori (circa 20) grazie all’ampliamento della sede, al conseguente aumento degli spazi e delle risorse disponibili; 2. ampliare quantitativamente e qualitativamente le uscite culturali, ricreative e formative sul territorio, prevedendone una a settimana e diversificando l’offerta; 3. costituire il nuovo Laboratorio Passaggi organizzando incontri periodici: 2 al mese. Attività Il Centro aperto è rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni e le attività di affiancamento degli educatori si realizzano nelle seguenti aree: 1. Attività laboratoriali quotidiane Laboratorio di cucina - laboratorio di multimedialità - laboratorio di arte e creatività. 2. Altre attività Attività di studio – compiti - uscite formative, culturali e ludico-ricreative sul territorio - riunioni del gruppo di coordinamento - supporto personalizzato all’apprendimento della lingua italiana - corsi di lingua straniera - visione di video, filmati o film - compiti estivi - consulenza psicologica a minori e famiglie - mediazione familiare - consulenza di orientamento e riorientamento scolastico e professionale - incontri a carattere interculturale tra donne - sportelli informativi. 3. Le novità Laboratorio “Passaggi”. 60


Fabrizio D’Angella

Mi occupo di seguire ragazzi sia nei compiti che nello svago, nei giochi e nelle attività di manutenzione della struttura cercando di coinvolgerli nell’educazione, stando assieme e seguendo le regole. Ci impegniamo molto nell’ambito educativo, cercando di offrire loro un centro in cui è possibile stare insieme. Un’alternativa valida alla strada. Le situazioni sono talvolta difficili e non è facile affrontarle. Di certo, la collaborazione, il dialogo e il confronto tra noi e con gli operatori e il rappresentante dell’associazione sono un ottimo strumento di lavoro. Partecipiamo una volta a settimana all’équipe per individuare strategie educative efficaci, tentando di costruire relazioni positive e scambiandoci impressioni e pareri. È un impegno intenso ma proficuo e trasparente che mi fa dire che sono molto contento di aver scelto questo progetto.

Silvia Plotegher

Clelia Lorandi

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Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Centro di Salute Mentale Via Degasperi, 79 – 38100 Trento tel. 0461 902886 Referente comunicazione: Biasi Stefania urp@apss.tn.it www. apss.tn.it

L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari è un ente di diritto pubblico strumentale della Provincia Autonoma di Trento, a cui è affidata in via principale la tutela della salute. Più in particolare, ha il compito di gestire in modo coordinato i servizi e le attività sanitarie pubbliche per l’intero territorio provinciale secondo quanto previsto dalla legge, dal Piano Sanitario provinciale e dalle direttive della Giunta provinciale. Le prestazioni offerte comprendono l’assistenza medico-generica, specialistica, infermieristica, ospedaliera e farmaceutica e sono erogate, a seconda della tipologia di prestazione, in forma ambulatoriale, domiciliare o di ricovero. L’Azienda è articolata in una direzione generale e 7 direzioni centrali, 13 Distretti sanitari (con o senza presidio ospedaliero) e 2 ospedali: quello di Trento e quello di Rovereto. In base alla “visione” delineata nel Programma di sviluppo strategico, l’Azienda è una rete integrata di persone, strutture, tecnologie e processi che soddisfa le parti interessate al più alto livello possibile. Il Servizio di Salute Mentale di Trento cura la sofferenza psichica e si adopera per prevenirla. Lavora per migliorare la qualità della vita di quanti vi si rivolgono e delle loro famiglie attraverso l’accoglienza e l’ascolto, interventi programmati o a carattere di urgenza, continuità di cura tra le diverse aree del Servizio, l’attenzione alla famiglia, al contesto di vita e al “fare assieme”. Progetto

Madonna Bianca, 14 Torri, Una Casa Del Sole. Contaminazione È Bello !

Settore Assistenza – Salute Obiettivi Il progetto si inserisce in continuità, al fine di strutturarle meglio e di potenziarle, con iniziative di sensibilizzazione già in essere all’interno della Casa del Sole e da alcuni anni presso il SSM di Trento. I principali obiettivi del progetto sono la sensibilizzazione del quartiere sulle tematiche del disagio psichico e sulla promozione della Casa del Sole e della pluralità di offerte di coinvolgimento con attività ed iniziative in modo che la Casa del Sole, ed altri luoghi di aggregazione del quartiere possano essere occasioni di contaminazione e di buon vicinato. La situazione di arrivo a cui il progetto ambisce è radicare nel territorio attorno alla residenza Casa del Sole, in particolare le 14 Torri, le attività della stessa e strutturale in maniera visibile e organizzata. In questo modo le attività in questione godranno di uno statuto di evidente/maggiore certezza e potranno essere intercettati un maggior numero di cittadini del quartiere; di conseguenza risultano di maggior efficacia rispetto al dato di partenza e a quanto posto in essere sino a d’ora. Attività Per i giovani sono previste attività di promozione a carattere generale, attività organizzative e partecipate con utenti, familiari, operatori e cittadini del quartiere delle 14 Torri. In particolare si prevede il coinvolgimento di due giovani in attività di mappatura di Associazioni, Enti, Cooperative che potrebbero collaborare con la Casa della Sole nelle attività e di registrazione delle iniziative all’interno del progetto; di supporto agli operatori nella ideazione e realizzazione grafica del materiale cartaceo (pieghevoli, depliant, locandine) riguardanti le attività svolte nella Casa del Sole; la diffusione del materiale informativo “Liberalmente” che riguarda tutte le attività della Casa del Sole; di organizzazione degli incontri di sensibilizzazione (“serate di sensibilizzazione”) anche con la redazione di articoli per i media locali; organizzazione di due corsi strutturati e specifici sui temi dello stigma e del pregiudizio; di coinvolgimento in attività interne alla Casa del Sole e nel quartiere, già esistenti o attivate ad hoc, finalizzate a contaminare il più possibile i 2 mondi; infine è prevista l’organizzazione di una “festa” di quartiere capace di interessare e coinvolgere i residenti per riflettere sui temi del disagio psichico.

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Arianna Cavalletti

Il mio progetto è sulla sensibilizzazione e l’integrazione della Casa all’interno del quartiere di Madonna Bianca. E’ un obiettivo molto ambizioso e complesso, ma nello stesso momento realistico e bello. Una meta in cui credo molto. Già nella mia quotidianità, con piccoli gesti, cercavo di abbattere lo stigma e i pregiudizi nei confronti delle persone in generale; quindi ora poterlo mettere in pratica in grande è una fantastica sfida! Alla Casa, oltre che conoscere e incontrare persone del vicinato con cui creare delle collaborazioni, cerco di ritagliare più tempo possibile per stare con gli utenti, gli ospiti della Casa, la mia seconda casa. Creare una relazione con loro è una novità che mi riempie di felicità e di soddisfazione. Mi sento utile per qualcuno, è venuto fuori la vera Arianna, cosa che prima di questa esperienza non riuscivo a fare. Vedere in loro i sorrisi quando arrivo la mattina, riuscire a portarli a una maccheronata, ballare con loro alla festa di carnevale, sentirli raccontare le loro storie perché si fidano, perché ti vedono come amica è la cosa più bella. Sto imparando molto da loro e dai miei colleghi, sto crescendo grazie a questa parentesi stupenda della mia vita. Sto anche vincendo la timidezza a parlare ad un pubblico, obiettivo già grande! Siamo diventati una grande famiglia, con pregi e difetti. Cerco di cogliere il più possibile dagli operatori: come relazionarsi con gli ospiti, quali sono le cose da non fare, l’essere professionali nei momenti opportuni, oltre che sul piano della psichiatria, mondo che mi ha sempre particolarmente interessata. Dagli utenti invece sto cercando di imparare che la vita è unica e che rendersi utile per gli altri, per chi ha più bisogno, è una delle cose più gratificanti e non smetterò mai di farlo. Spesso da noi si sente dire: “UN RAMO DI FOLLIA RENDE PIU’ BELLO L’ALBERO DELLA VITA”. Ci credo pienamente e vorrei condividere questo valore con il mondo! La scelta che ho fatto a novembre, d’iscrivermi al bando, tornassi indietro la rifarei altre 100 volte!!

Francesca de Pretis

La mia esperienza di ES.SER.CI. mi fa sentire veramente utile e nel posto giusto, sono proprio diventata “grande”, ho le mie responsabilità, i miei doveri e coltivo la mia passione. L’ obiettivo di quest’anno è trasmettere la mia sensibilità e la mia energia agli altri, far conoscere luoghi e ambienti spesso nascosti dalla paura delle persone. Sono orgogliosa di parlare di questo progetto, sperando di poter lasciare una parte di me a tutti coloro che affronteranno questo percorso. Stare a contatto con le persone che convivono con un disagio psichico mi sta facendo diventare una rete in cui io contamino loro e loro me, e ne sono felicissima! La Casa del Sole dove passo le giornate è un luogo accogliente e fatto di persone di cuore. Sto imparando che non sempre il lavoro è come lo si vede nei film o come ne parlano i “grandi”, ma può essere anche un luogo da cui prendere, non solo dare, le energie. Quello che è certo è che, alla fine di quest’anno, avrò imparato a mettermi nei panni degli altri e a provare sempre a capire il punto di vista delle persone che mi circondano prima di giudicare!

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Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Centro di Salute Mentale Via Degasperi, 79 – 38100 Trento tel. 0461 902886 Referente comunicazione: Biasi Stefania urp@apss.tn.it www. apss.tn.it

L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari è un ente di diritto pubblico strumentale della Provincia Autonoma di Trento, a cui è affidata in via principale la tutela della salute. Più in particolare, ha il compito di gestire in modo coordinato i servizi e le attività sanitarie pubbliche per l’intero territorio provinciale secondo quanto previsto dalla legge, dal Piano Sanitario provinciale e dalle direttive della Giunta provinciale. Le prestazioni offerte comprendono l’assistenza medico-generica, specialistica, infermieristica, ospedaliera e farmaceutica e sono erogate, a seconda della tipologia di prestazione, in forma ambulatoriale, domiciliare o di ricovero. L’Azienda è articolata in una direzione generale e 7 direzioni centrali, 13 Distretti sanitari (con o senza presidio ospedaliero) e 2 ospedali: quello di Trento e quello di Rovereto. In base alla “visione” delineata nel Programma di sviluppo strategico, l’Azienda è una rete integrata di persone, strutture, tecnologie e processi che soddisfa le parti interessate al più alto livello possibile. Il Servizio di Salute Mentale di Trento cura la sofferenza psichica e si adopera per prevenirla. Lavora per migliorare la qualità della vita di quanti vi si rivolgono e delle loro famiglie attraverso l’accoglienza e l’ascolto, interventi programmati o a carattere di urgenza, continuità di cura tra le diverse aree del Servizio, l’attenzione alla famiglia, al contesto di vita e al “fare assieme”. Progetto

Tutti pazzi per la musica ... al servizio di salute mentale di Trento !

Settore Assistenza – Salute Obiettivi Nel contesto delle attività riabilitative del centro diurno del Servizio di Salute Mentale di Via Petrarca verranno proposti 2 nuovi gruppi riabilitativi a utenti e familiari ed in particolare: un gruppo musicale, una band, che intercetti soprattutto un’utenza giovane con competenze già presenti o desiderosa di apprenderle e che acquisisca un repertorio di musica pop/rock; e un coro che intercetti un’utenza di tutte le fasce d’età sia con competenze già presenti o desiderosa di apprenderle e che si dedichi ad un repertorio di musica popolare e di montagna. Attività Per i due giovani sono previste attività di promozione a carattere generale, attività organizzative e partecipate con utenti, familiari del centro diurno, in particolare con chi sarà coinvolto nelle attività musicali. Si tratta in particolare di predisporre e distribuire materiale depliant informativo , di informare e sensibilizzare tutti gli operatori del SSM perché si facciano parte attiva verso utenti e familiari nel far conoscere il progetto, di individuare e contattate per eventuali coinvolgimenti associazioni musicali, gruppi e cori del territorio; di raccogliere le adesioni e di predisporne il registro. Ai giovani è richiesto di partecipare e favorire l’organizzazione degli incontri informativi per tutti gli utenti, familiari e operatori che hanno aderito al progetto, di supportare l’operatore di riferimento nel contattare gli utenti costituenti dei due gruppi, ricordando gli appuntamenti e accompagnandoli alle prove ed infine di organizzare almeno 2 eventi pubblici, uno per ciascun gruppo, a cui invitare tutti i fruitori del Servizio di Salute Mentale di Trento e che sia aperto anche alla popolazione.

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Emanuele Girardi

Visto il progetto, quello che mi coinvolge di più e che mi soddisfa di più, è quando assieme alla band del Centro di Salute Mentale componiamo nuovi inediti. Ascoltare cosa queste splendide persone riescono a tirare fuori è veramente coinvolgente! Da questa esperienza sto imparando che la figura del ragazzo in Servizio Civile è sempre vista in maniera un po’ strana. Non vado d’accordo con tutti i colleghi, molti mi considerano meno di niente. Ma l’importante è cercare un contatto positivo con gli utenti e in questo mi sembra di riuscirci più che bene! Ad ogni modo, il rispetto e la stima sono convinto siano i presupposti per ogni tipo di rapporto.

Paola Merli

Suono nella band che abbiamo creato con utenti e operatori del Centro di Salute Mentale e mi piace tutto ciò che riguarda il gruppo, come ad esempio la parte organizzativa, sistemare la sala prove, ecc. Trovo interessante parlare con loro delle loro esperienze personali, dalle quali cerco di cogliere il più possibile per maturare e imparare cos’è la vita. Sto imparando a non avere pregiudizi, a non giudicare, ad essere sempre il più possibile chiara in tutte le cose e a non avere paura degli altri. Dagli utenti in particolare sto imparando a prendere in maniera positiva la vita e soprattutto il fatto che a qualsiasi disastro ci capiti nel nostro percorso c’è sempre una soluzione e una speranza.

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Comune di Lavis

Via G. Matteotti, 45 tel. 0461/248111/ 248164/248141 Referenti comunicazione: Luigi Mario Mafezzoli, Antonella Magotti info@comunelavis.it www.comunelavis.it

Lavis è un Comune del Trentino, situato nella Valle dell’Adige, sviluppatosi attorno al torrente Avisio, che segna il confine con il vicino Comune di Trento. Dal nucleo centrale a ridosso della collina del “Paion”, l’abitato si è progressivamente esteso verso la statale del Brennero e, superata questa, nella piana agricola ad ovest. Il boom edilizio degli anni ‘60 con la creazione di nuovi quartieri residenziali ha comportato un conseguente aumento della popolazione, che oggi ammonta ad 8.000 abitanti circa. Progetto

Incontro fra culture al centro giovani

Settore Assistenza Obiettivi Favorire il confronto fra le diverse culture dei giovani che frequentano il Centro LavisPOINT Attività I giovani sono coinvolti nelle attività di • apertura del Centro Giovani POINT, in affiancamento all’educatore professionale. I giovani in Servizio Civile seguiranno i ragazzi nelle attività ludico-ricreative, nella duplice veste di “partecipanti” ed “osservatori”. Faciliteranno le attività di mediazione nella relazione tra i giovani locali e quelli extracomunitari, anche attraverso la gestione del sito web del centro. • organizzazione di eventi specifici e di iniziative a favore dello scambio intercultura le (“Cucine del Mondo”, concerti e spettacoli, tornei sportivi) • collaborazione all’organizzazione delle attività inerenti un progetto di avvicinamento dei giovani alle Istituzioni Europee, che viene proposto ogni anno dal Comune di Lavis in collaborazione con la Regione Trentino-Alto Adige. • organizzazione di laboratori di creatività e animazione giovanile. I giovani parteciperanno agli incontri progettuali preparatori, contribuendo progressivamente all’organizzazione logistica in collegamento con le agenzie territoriali. È data grande autonomia sia nell’ambito delle attività di organizzazione delle varie iniziative sia nella gestione dei rapporti interpersonali presso il Centro POINT con il procedere del progetto e contestualmente all’acquisizione di abilità e competenze.

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Arianna Panzolato

Luana Perli

Partecipazione attiva alla quotidianità del Centro, organizzazione eventi (concerti, tornei calcetto, proiezione film), gestione pagina facebook e sito internet del centro giovani, lavoro d’ufficio in Comune. È quello che faccio, quello che sto imparando a fare. Sto imparando anche a non programmare qualsiasi cosa perché l’improvvisazione a volte serve. Sto scoprendo cosa significa avere un’amicizia disinteressata che va al di là del rapporto di lavoro, sto capendo che non per tutti è facile ammettere di aver bisogno di un aiuto, ma soprattutto quanto sia importante andare oltre l’apparenza perché anche le azioni più incomprensibili nascondo sempre un significato. “Jung la chiamava Sincronicità”. Citazione del nostro Olp che descrive il rapporto tra me e Luana (la mia collega di servizio civile).

Sono molto contenta del rapporto che si è instaurato con Gigi, il mio Olp, e Arianna la mia collega, perché formiamo un trio perfetto, c’è molta complicità tra di noi e quando c’è bisogno di qualcosa siamo sempre tutti pronti ad aiutarci l’uno con l’altro. In particolare sono felice perché tra me e Arianna, oltre ad un rapporto di impegno professionale e civile, è nata una forte amicizia che ci lega anche fuori dal centro Point di Lavis, e questa è una marcia in più per collaborare con successo. Cosa mi coinvolge di più? L’organizzazione di vari eventi come concerti, partite di calcetto, piccole festicciole con piatti internazionali e ogni tanto gioco di animazione per i bimbi più piccoli.

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Comune di Dro

Via Torre, 1 - 38074 Dro – Via Gramsci, 13 - 38074 Dro tel. 0464 504444 (biblioteca comunale) 0464 504700 (Il Gaviale soc. coop) Referenti comunicazione: Dino Sommadossi, Chiara Fava dro@biblio.infotn.it www. comunedidro.it

Tratto della Valle del Sarca, situato tra Toblino e Riva del Garda abitato sin dall’antichità. Stazione romana, la mitica città di Kas è oggetto della leggenda che la vide sepolta sotto la frana delle Marocche. Nel Medioevo Dro vide la dominazione dei Sejani (discendenti da Carlo Magno) che costruirono il loro castello su un dosso poco fuori l’abitato ed estesero il loro dominio sulla Valle di Cavedine fino al 1273, quando subentrarono i Conti d’Arco. Venne risparmiata dall’incendio conseguente alla passata del generale Vendome grazie alla devozione a S.Antonio, al quale è dedicata una delle chiese del paese. Grazie alla bonifica dell’800, Dro diventa famosa per il clima mite, per i vini e per la coltivazione dell’ulivo e delle susine. La sua natura giuridica è Ente territoriale - autonomo con finalità proprie e delegate. Progetto

Energia della cultura – centrale aperta

Settore Patrimonio artistico e culturale. Valorizzazione storie e cultura locale. Obiettivi Sostenere soprattutto giovani artisti e compagnie teatrali italiane, promuovere una politica di residenze creative non necessariamente finalizzate alla produzione, produrre spettacoli, in proprio e in collaborazione con altri soggetti, e veicolarli nei circuiti nazionali e internazionali con un preciso “marchio d’origine”. Apertura della centrale: da un lato museo aperto di un area di archeologia industriale, dall’altro centro di produzione di teatro arte performativa inserito nei più aggiornati circuiti dello spettacolo, dell’ arte e della cultura. Attività I due giovani coinvolti si occupano di: • organizzazione di un Archivio e messa a disposizione al pubblico del materiale di documentazione raccolto (foto, progetti, documenti tecnici e storici). • pubblicazione sul web della documentazione raccolta in collaborazione con il responsabile del sito internet di Fies • raccolta delle richieste di visita e della loro organizzazione • predisposizione del calendario delle residenze creative, accoglienza e organizzazione di artisti e compagnie. Inoltre ai giovani è chiesta l’assistenza al tecnico di ciascuna compagnia di artisti nella predisposizione degli spazi per le residenze creative, i laboratori e le produzioni (logistica, fonica, illuminotecnica).

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Giovanni Marocco

La gestione tecnica della centrale di Fies è cosa molto ardua, lo spazio è sterminato, e quindi ogni giorno mi si presentano molteplici e variegate mansioni, dalle più stimolanti alle più stancanti. L’inverno passa lento e la centrale è come in un quieto letargo. Al suo interno fervono però manutenzioni di ogni genere e organizzazioni per quello che sarà alla riapertura della stagione con un ripopolamento di artisti e gente degli uffici tutti intenzionati a fare di questo posto anche un sol momento indimenticabile per ogni spettatore del festival che sarà nell’estate alle porte. Cosa più bella, lo stimolo di poter aiutare ed essere partecipe alla creazione di una compagnia o di un artista. Da qui nascono confronti che integrano la mente e le abilità. Sicuramente, la pazienza è una virtù che si impara presto a coltivare da queste parti.

Michaela Von Der Heyde

Ho scelto di fare Servizio Civile quando ho saputo che c’era la possibilità di farlo in Centrale proprio perché è l’ambiente nel quale mi interessa fare esperienza. Il poter operare in diversi ambiti mi permette di acquisire svariate competenze, al di là delle mie attitudini. Forse i trasporti personali mi portano ad apprezzare maggiormente lavori di tipo pratico. Sto imparando tutto quello che riguarda la gestione di uno spazio così grande, di come i vari settori dialoghino tra loro e di come cambi il mio personale rapporto con il lavoro (e di conseguenza lo svegliarmi di buon umore nonostante il compenso irrisorio) nel momento in cui si ha la possibilità di stare in un luogo che ci interessa davvero.

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Comune di Dro

Via Torre, 1 - 38074 Dro tel. 0464/504444 (Biblioteca) 0464/545521 (Segreteria) Referenti comunicazione: Dino Sommadossi, Mariella Brugnolli dro@biblio.infotn.it www. comunedidro.it

Tratto della Valle del Sarca, situato tra Toblino e Riva del Garda abitato sin dall’antichità. Stazione romana, la mitica città di Kas è oggetto della leggenda che la vide sepolta sotto la frana delle Marocche. Nel Medioevo Dro vide la dominazione dei Sejani (discendenti da Carlo Magno) che costruirono il loro castello su un dosso poco fuori l’abitato ed estesero il loro dominio sulla Valle di Cavedine fino al 1273, quando subentrarono i Conti d’Arco. Venne risparmiata dall’incendio conseguente alla passata del generale Vendome grazie alla devozione a S.Antonio, al quale è dedicata una delle chiese del paese. Grazie alla bonifica dell’800, Dro diventa famosa per il clima mite, per i vini e per la coltivazione dell’ulivo e delle susine. La sua natura giuridica è Ente territoriale - autonomo con finalità proprie e delegate. Progetto

Lettura e memoria

Settore Patrimonio artistico e culturale. Obiettivi Promuovere il patrimonio documentario e tutti i servizi della Biblioteca, potenziando le attività di promozione del libro e della lettura Nùanche presso il punto informativo di Drena; aggiornamento Archivio Immagine. Attività Le specifiche attività che i volontari si trovano a svolgere nell’ambito del progetto sono: • ideazione e realizzazione di strumenti di informazione sulle novità librarie, cinematografiche e musicali con eventuali approfondimenti su percorsi tematici dedicati; • assistenza degli utenti nell’uso del pc e di altre risorse tecnologiche materiali offerte dalla biblioteca; • ideazione di iniziative per sensibilizzare la popolazione a partecipare attivamente all’incremento dell’ Archivio Immagine; • raccolta, scansione, indicizzazione e archiviazione di immagini e interviste; • realizzazione interviste ai possessori delle foto e a testimoni locali.

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Florencia Martino

Silvia Cancellieri

Le attività più coinvolgenti che caratterizzano i nostri progetti sono i laboratori creativi per bambini da noi organizzati, pensati e gestiti in piena autonomia. Il filo conduttore di tali incontri è il riuso di materiali che ci permette di affrontare la delicata tematica del riciclaggio con gli utenti più piccoli. Il confronto/incontro/scontro con i colleghi e gli utenti spesso nasce da una necessità e il più delle volte si sviluppa in una fruttuosa collaborazione e in una “pentolaccia” di nuove idee. Quest’esperienza ci offre inoltre la possibilità di affinare tecniche informatiche dandoci così l’occasione di ideare e creare effettivamente nuovi personali progetti.

Valentina Perini

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Comune di Trento Servizio Ambiente

Via Del Maso Smalz, 3 (Via Ghiaie) – 38122 Trento tel. 0461 884561 Referenti comunicazione: Silvio Fedrizzi, Imelda Nicolussi ufficio_politichegiovanili@comune.trento.it www.comune.trento.it

Il Comune di Trento, capoluogo di Provincia è situato nel comprensorio della Valle dell’Adige e conta circa 100.000 abitanti. Coerentemente con le sue finalità di promozione della pace, dei diritti civili e umani, di ricerca, di educazione, di informazione e di formazione dei giovani, è iscritto come ente per il Servizio Civile ed ha attivato progetti già dal 2003. In particolare i servizi dell’Amministrazione che possono elaborare progetti di Servizio Civile sono: • PROGETTO POLITICHE GIOVANILI • SERVIZIO AMBIENTE • SERVIZIO ATTIVITA’ SOCIALI • SERVIZIO BIBLIOTECHE • SERVIZIO CULTURA Progetto

“Cittadini di oggi e cittadini di domani” cercasi volontari per sensibilizzare i cittadini ed i giovani della scuola dell’obbligo del Comune di Trento su rifiuti, educazione civica e ambientale

Settore Ambiente. Interventi di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti, della raccolta differenziata e dell’educazione civica. Obiettivi L’obiettivo generale di sensibilizzazione e di informazione dei cittadini trentini, si pone i seguenti obiettivi specifici: • incentivare una cultura della partecipazione attiva alle iniziative ed ai progetti messi in atto dall’Amministrazione, con la consapevolezza che molte piccole azioni responsabili, adottate da molte persone, possono fare veramente la differenza; • avviare un percorso “consapevole” di miglioramento della qualità dell’ambiente e dello sviluppo; • stimolare, in particolare nei ragazzi della scuola dell’obbligo, lo sviluppo di una spiccata “sensibilità ambientale e civica”; • promuovere in tal modo una cultura della cittadinanza consapevole e responsabile; • ottenere una quantità ed una qualità sempre maggiore di raccolta differenziata dei rifiuti; • prevenire i sempre più diffusi casi di degrado ambientale; • favorire la crescita personale dei giovani volontari, attraverso le relazioni, l’osservazione e la conoscenza del contesto cittadino, dove potranno sperimentare competenze organizzative, progettuali, di autonomia operativa, di responsabilità diretta, di confronto e creatività; • arricchire l’Amministrazione di risorse nuove e giovani; • contribuire alla creazione di nuove figure professionali. Attività • allestimento di sportelli informativi sul sistema di raccolta “porta a porta” • iniziative di sensibilizzazione legate al progetto dell’Amministrazione di riduzione dei rifiuti (punti informativi nei supermercati; rapporti con Università, l’Opera Universitaria ed istituti scolastici per diffusione della raccolta differenziata; promozione della diffusione delle stoviglie lavabili in occasione di sagre e feste; promozione dell’uso dei pannolini lavabili, incentivazione al compostaggio domestico ecc.); • allestimento di punti informativi e di sensibilizzazione presso fiere, congressi, festival ed eventi e altri momenti di aggregazione cittadina; • partecipazione a manifestazioni; • monitoraggio della raccolta differenziata ed elaborazione dati per la divulgazione;

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• partecipazione e organizzazione delle “giornate del Riuso”; • collaborazione e supporto al coordinamento del gruppo di cittadini Ecovolontari; • predisposizione, di nuovo materiale divulgativo e di sensibilizzazione; • collaborazione con il personale di Dolomiti Energia S.p.A. per la conoscenza puntuale delle problematiche della raccolta differenziata, organizzazione di punti informativi comuni ; • interventi di sensibilizzazione ambientale sui rifiuti e di educazione civica nelle scuole dell’obbligo cittadine.

Chiara Iacobacci

Le attività che mi coinvolgono sono molteplici, ma tutte riguardano la sensibilizzazione sulla tematica ambientale, nelle cooperative sociali, nel centro anziani e con gli stranieri. L’attività che mi vede più partecipe è quella di campo durante la quale svolgo controlli diretti della corretta gestione della raccolta differenziata. Lavorare con gli stranieri resta comunque il mio progetto preferito! L’autonomia e nello stesso tempo lavorare in gruppo, la necessità di confrontarsi e di scambiarsi le idee consentono il miglioramento del proprio lavoro e il raggiungimento degli obiettivi preposti. Il vivere quotidianamente con gli utenti quali bambini, stranieri, commercianti e con chiunque si ferma a parlare con noi anche per due chiacchiere arricchisce il mio sapere, permettendomi di imparare dalle diversità e di aprire sempre di più la mia mente!

Francesca Nardin

Sto svolgendo, con grande entusiasmo, attività che coinvolgono soprattutto i bambini della scuola primaria e delle medie...mi lascia sbalordita la loro fantasia e spontaneità! Con loro affronto temi diversi riguardanti il rispetto dell’ambiente e del bene comune, il risparmio energetico e i rifiuti. Credo sia importante che i piccoli cittadini di oggi e di domani conoscano e sentano proprie le responsabilità legate al tema della tutela dell’ambiente. Le nuove relazioni instaurate in questi primi mesi di Servizio Civile mi stanno insegnando che i rapporti di lavoro sono una realtà nuova tutta da scoprire, con molto da imparare ma anche da offrire. Mentre con gli utenti, le persone che andiamo a sensibilizzare sui temi ambientali, si instaura un rapporto di ricchissimo reciproco scambio, dove tutti crescono e imparano dal confronto con l’altro.

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Comune di Trento Servizio Biblioteca e archivio storico Via Roma, 55 – 38122 Trento tel. 0461 275521 Referente comunicazione: Barbara Frinolli Puzzilli ufficio_politichegiovanili@comune.trento.it www.comune.trento.it

Il Comune di Trento, capoluogo di Provincia è situato nel comprensorio della Valle dell’Adige e conta circa 100.000 abitanti. Coerentemente con le sue finalità di promozione della pace, dei diritti civili e umani, di ricerca, di educazione, di informazione e di formazione dei giovani, è iscritto come ente per il Servizio Civile ed ha attivato progetti già dal 2003. In particolare i servizi dell’Amministrazione che possono elaborare progetti di Servizio Civile sono: • PROGETTO POLITICHE GIOVANILI • SERVIZIO AMBIENTE • SERVIZIO ATTIVITA’ SOCIALI • SERVIZIO BIBLIOTECHE • SERVIZIO CULTURA Progetto

Biblioteca ponte tra generazioni: progetto per la promozione della lettura

Settore Educazione e Promozione culturale. Animazione culturale verso i minori. Obiettivi • Garantire, con il coinvolgimento di risorse umane, giovani, motivate e formate, il miglioramento della qualità e quantità dei servizi resi in particolare ai bambini e ragazzi; • trasferire ai volontari competenze in ambito biblioteconomico e per quanto concerne l’ideazione, organizzazione e gestione di eventi ed iniziative di promozione del patrimonio della biblioteca, del libro e della lettura. Si prevede l’acquisizione di dette competenze, di capacità di relazionare con l’utenza, di lavoro di gruppo, di abilità di problem solving; • consolidare la rete dei lettori volontari; • favorire il radicamento sul territorio delle biblioteche, come servizi rivolti alla città. Attività • Organizzare, promuovere e realizzare letture ad alta voce nelle sezioni bambini e ragazzi delle biblioteche, del bibliobus e nei punti di prestito; • collaborare con i Centri servizi anziani, le associazioni, animatori e i lettori volontari; • pubblicizzare le attività della biblioteca nei nidi, nelle scuole materne ed elementari , negli studi pediatrici; • predisporre e diffondere materiale promozionale cartaceo (volantini, locandine, piccole pubblicazioni…) con una veste grafica accattivante; • aderire ad attività a livello cittadino o nazionale che aumentino la visibilità della biblioteca; • collaborare all’implementazione delle pagine web delle Sezioni ragazzi con l’inserimento dei materiali e delle bibliografie realizzate; • curare insieme a bibliotecari la redazione di articoli sui notiziari bibliografici della biblioteca BIB e ATuttoBiB!; • Ideare e realizzare materiali informativi-promozionali per la partecipazione ad eventi (seminari, convegni, mostre, visite) legati alla libro e alla lettura.

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Deysi Astudillo

Ogni classe, ogni bambino, ogni libro è diverso. Il nostro progetto prevede l’avvicinamento di bambini e ragazzi al mondo dei libri attraverso la lettura ad alta voce. Detta così sembra una cosa fredda e asettica, molto diversa da quello che è davvero. Noi siamo le signorine delle storie. Quelle che arrivano con il pentolone, il sacchetto della spazzatura e altri stratagemmi per creare un’atmosfera insieme rilassata e divertente nella quale affondare in mille libri e storie diverse.

Martina Folena

Leggere ad alta voce a bambini e ragazzi è bellissimo. È questo il cuore del nostro progetto, oltre ad essere il mio, di cuore. Dare la voce ai libri, mettere la voce nelle parole, diventare il tramite di un mondo meraviglioso per il nostro pubblico. C’è la magia nella voce: questo lo sapevano gli aedi e i cantastorie che incantavano il mondo e, nel nostro piccolo, lo sappiamo oggi noi lettori. Sarebbe un grosso errore sottovalutare l’importanza di quest’arte. Mi sento di definirla tale. Per capirlo, basta guardare gli occhi di chi ti ascolta. Sto imparando ad accettare gli altri così come sono, senza cercare di cambiarli. E sto anche scoprendo quanto sia importante mostrare un sorriso anche a chi di sorriderti non si sogna neanche. Ma i migliori insegnanti sono il nostro pubblico di bambini: sono stati loro a farmi capire che un po’ bambina lo sarò per sempre, e quanto sia preziosa questa parte di me.

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Consiglio Provinciale di Trento Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Galleria Garbari 12 – 38122 Trento tel. 0461 213176 Referente comunicazione: Francesca Zeni, francesca.zeni@forumpace.it - forum.pace@consiglio.provincia.tn.it www. forumpace.it

Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani è un organo permanente di cui il Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha deciso di dotarsi nel 1991, per promuovere e diffondere continuativamente la “cultura della pace”, riconoscendo nella pace un diritto fondamentale di uomini, culture e territori. Il Forum è costituito da diversi organi: l’Assemblea del Forum, composta da rappresentanti delle molte associazioni che fanno parte del Forum e da rappresentanti del Consiglio Provinciale e del mondo istituzionale (università, musei, ecc.); il Consiglio per la pace e il presidente del Forum. Il Forum lavora a contatto con le scuole, con gli enti locali, con le associazioni, rendendosi ponte tra i diversi mondi. Progetto

Q.B.: la cultura del limite. Stili di vita e fantasia

Settore Educazione alla pace Obiettivi Il progetto prevede di sviluppare attività adeguate e coerenti al raggiungimento dei seguenti obiettivi: • documentare le attività del Forum Trentino per la Pace e i diritti umani valorizzando diversi canali informativi già predisposti dall’ente (Abitare la terra, Trentino solidale, Osservatorio Balcani e Caucaso, ecc.) potenziando le azioni d’informazione e promozione delle attività del Forum e delle opportunità per la cittadinanza attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare attraverso l’aggiornamento e un’organizzazione più accattivante del sito web www. forumpace.it , la redazione e spedizione di newsletter informatiche e della loro promozione, la collaborazione alla gestione e promozione del forum on line legato al sito, la creazione e diffusione – anche sul web e in social networks di materiali multimediali promozionali (video, cd, …); • creare maggiore consapevolezza nella cittadinanza sulle sfide che a livello globale si devono affrontare affinché il nostro pianeta e il nostro territorio non vadano irrimediabilmente compromessi. Questo obiettivo sarà conseguito attraverso l’organizzazione di convegni, conferenze e dibattiti sulle tematiche prese in esame, in coordinamento con gli enti partner e con i Comuni trentini; con interviste agli esperti che prenderanno parte agli eventi organizzati, con redazione di articoli e materiali di approfondimento; attraverso la sensibilizzazione della cittadinanza sulle varie modalità per tutelare l’ambiente e il territorio, promuovendo stili di vita sostenibili e maggiore consapevolezza delle limitate risorse del pianeta, attraverso la conoscenza di associazioni ed enti che sul territorio trentino possono fornire informazioni e indirizzare i cittadini verso uno stile di vita responsabile; con l’esperienza di brevi laboratori teatrali sulle tecniche di animazione sociale, a cui prenderanno parte i ragazzi del SC, che caratterizzeranno i laboratori didattici proposti alle scuole e ai gruppi di pari; • portare la tematica della cultura del limite e delle buone prassi alternative all’interno degli istituti scolastici attraverso laboratori nelle classi gestiti dallo staff del Forum e dai ragazzi del SCN; incontri con le classi strutturati sulla base dei principi della peer education; kit didattici elaborati in collaborazione con il Centro Studi del Forum e forniti agli insegnanti. Attività Il progetto prevede l’attivazione di due giovani in Servizio Civile coerentemente con gli obiettivi di cui sopra, per: • sostenere la creatività giovanile attraverso l’ideazione e l’attuazione di iniziative; • promuovere la cittadinanza attiva; • far conoscere la situazione di crisi ambientale ed etica che stiamo vivendo, con uno sguardo attento alle diverse misure di azione che sia l’ONU sia l’UE sia la nostra Provincia attuano per contrastare il deterioramento dell’ambiente nelle sue molteplici forme e per promuovere stili di vita realmente sostenibili; • rendere consapevoli delle responsabilità e potenzialità che ogni cittadino ha nei confronti dell’ambiente, promuovendo la conoscenza delle diverse modalità per migliorare e non danneggiare ulteriormente le risorse del pianeta. 76


Anna Frattin

Ciò che mi piace di più della mia esperienza di Servizio Civile è il coinvolgimento attivo in una realtà che è sì di lavoro, ma allo stesso tempo – proprio per il tipo di lavoro che è in atto – è di comunicazione, relazione, confronto e scambio. Ogni giorno, che ci siano molte cose da fare o meno, sento il piacere di svolgere un servizio per l’appunto civile, cioè per la comunità, per la cittadinanza e per la cultura generale e mi accorgo di avere uno spirito diverso, costruttivo e comunitario, nel modo in cui mi rivolgo o discuto con i miei collaboratori o con le persone interessate e di cogliere la stessa spinta in loro.

Francesco Iorio

Ciò che mi coinvolge di più nel lavoro che sto svolgendo da operatore di Servizio Civile risiede nella cura della comunicazione e delle informazioni rispetto alle persone che gravitano intorno all’organizzazione che mi ospita. Le relazioni e la persona sono al centro di tutto. Imparo ogni giorno dai miei colleghi e collaboratori (ad ogni fine giornata torno a casa soddisfatto ed arricchito interiormente) e, a loro volta, loro imparano da me in una dimensione di reciprocità e di mutuo aiuto nel bisogno. Il clima è sereno e volto alla qualità. In poche parole: un ambiente in cui posso scoprire non solo cose nuove, ma riscoprire me stesso negli altri.

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Con.Solida s.c.s.

Via Brennero, 246 - 38121 Trento tel. 0461 235723 Referente comunicazione: Andrea Ferrandi consolida@cosolida.it www.consolida.coop

Il sistema delle cooperative sociali Federsolidarietà/Confcooperative riconosce come sua finalità il benessere della comunità, ovvero di tutti gli individui che ne fanno parte. Individui caratterizzati da una propria storia, da capacità specifiche, da aspettative e bisogni diversi. Ognuno, dunque, può contribuire al benessere della collettività portando la ricchezza della propria identità e della propria esperienza. Perseguire il benessere della comunità significa non solo organizzare servizi laddove è presente una domanda, ma soprattutto creare e sostenere le condizioni affinché la comunità stessa ricerchi le soluzioni ai bisogni che in essa emergono, attraverso uno scambio paritario fra i cittadini. Con.Solida. assicura alle cooperative aderenti al consorzio i servizi necessari per la partecipazione al Servizio Civile come: progettazione, formazione, selezione, tutoraggio, comunicazione, monitoraggio. Progetto

Grandangolo

Settore Educazione e promozione culturale Obiettivi Per favorire il protagonismo dei giovani, in particolare svantaggiati, deboli e vulnerabili, nel raccontare se stessi e il mondo che li circonda attraverso la dotazione di strumenti, luoghi e percorsi educativi che gli permettano la partecipazione attiva alla costruzione della cultura mediatica, gli obbiettivi specifici del progetto sono: • educare e animare almeno 15 giovani (sino ad un massimo di 20), in particolare svantaggiati, deboli e vulnerabili provenienti dalle cooperative sociali della rete consortile sui temi e l’utilizzo degli strumenti di comunicazione; • progettare e organizzare l’ufficio stampa e comunicazione permanente “Grangangolo”; • realizzare almeno 3 prodotti di comunicazione e di narrazione su temi sociali e del mondo giovani; Attività • presentazione del progetto ai giovani delle cooperative sociali: elaborazione del materiale di presentazione del progetto e organizzazione incontri presso le cooperative (primo e secondo mese); • selezione e costituzione del gruppo di Grandangolo • realizzazione di tre incontri di presentazione con gli Uffici stampa e comunicazione di: Federazione Trentina della Cooperazione, Provincia autonoma di Trento, CGM (Consorzio Gino Mattarelli) • project work con i ragazzi per la progettazione e organizzazione dell’ufficio stampa e comunicazione permanente di Grandangolo: • selezione e progettazione di gruppo di tre prodotti di comunicazione e di narrazione su temi sociali e del mondo giovani • evento finale di presentazione di Grandangolo - Ufficio stampa e comunicazione dei giovani per i giovani

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Alessandra Cattani

Progettazione partecipata vuol dire sentirsi parte di qualcosa. Nel mio progetto, la progettazione partecipata del progetto-servizio è ciò che più mi coinvolge. Questa fase, che ha visto la partecipazione di persone che operano in ambiti diversi (formazione, educazione, comunicazione, ecc), mi ha permesso di capire quale lavoro precede l’attivazione di un servizio e tutti gli aspetti che devono essere considerati e credo che a conclusione del progetto mi permetterà di avere una visione complessiva più chiara di quanto si è fatto. Credo poi che le relazioni siano uno degli aspetti più importanti per la crescita personale, perché penso che ogni persona possa lasciarci qualcosa. In particolare sto imparando che il “team working” esiste davvero e che collaborare in vista di un obiettivo comune dà una forza maggiore e produce risultati migliori.

Laxmi Fumanelli

L’attività che più mi rende partecipe di questo progetto di Servizio Civile è la progettazione di Grandangolo, il laboratorio di comunicazione sociale e culturale rivolto ai giovani e finalizzato alla promozione del protagonismo giovanile e alla prevenzione del disagio sociale. Questa fase è come un’officina di idee, è il luogo del “tutto è possibile”, dove le proposte vengono discusse insieme, rielaborate e trasformate in azioni concrete. È una fase lunga e faticosa che alterna momenti di piena attività a momenti di impasse. Il momento cruciale è proprio il passaggio dall’idea all’azione, dove si testa l’effettiva tenuta del progetto ed emergono le criticità impreviste. L’importante è “tener botta”, non farsi scoraggiare, perché i buoni risultati arrivano! Questa esperienza non può prescindere dal rapporto con gli altri che – indipendentemente da chi si ha di fronte – implica molte cose: riconoscere l’“altro”, accogliere punti di vista differenti come preziose risorse, essere disposti allo scambio reciproco di idee e conoscenze e quindi aprire la mente, mettersi in gioco accettando i propri limiti e allo stesso tempo scoprendo risorse personali sconosciute. Dall’ esperienza di Servizio Civile sto imparando questo, è faticoso ma so che mi servirà nel lavoro e anche nella vita.

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Fondazione Famiglia Materna Via Saibanti 6 - 38068 Rovereto tel. 0464 435200 Referente comunicazione: Giorgia Pecchini serviziocivile@famigliamaterna.it www. famigliamaterna.it

La Fondazione “Famiglia Materna” è nata all’inizio del Novecento per accogliere le ragazze che affrontavano il dramma di una gravidanza illegittima. Nel tempo, essa ha rinnovato la fisionomia dei propri servizi, adeguandoli ai cambiamenti dei bisogni sociali, ma restando fedele allo scopo originario di offrire aiuto alle donne sole o con figli che si trovano in situazione di difficoltà. La struttura dispone di: una Casa di Accoglienza protetta; 20 alloggi in semiautonomia e 7 di foresteria; un servizio emergenze e un centro diurno per minori da 0 a 11 anni (Centro Freeway), aperto tutti i giorni. Le forme di accoglienza sono flessibili e personalizzate e i nuclei familiari ospitati possono seguire percorsi di reinserimento familiare sociale e lavorativo, a seconda delle loro esigenze, fino al recupero di una situazione di sufficiente autonomia e serenità. Progetto

Bambini del mondo

Settore Assistenza Minori Obiettivi Il progetto ha come obiettivo generale quello di favorire l’integrazione e la socializzazione dei bambini stranieri della fascia 0-6 anni e delle loro famiglie. Si cercherà di raggiungerlo attraverso la realizzazione dei seguenti obiettivi specifici: • favorire l’accoglienza dei bambini stranieri nella fase di ambientamento; • favorire la fruizione delle attività di laboratorio; • migliorare l’interazione tra il centro educativo e la famiglia; • facilitare l’interazione tra famiglie straniere e italiane; • migliorare la relazione famiglie-comunità. Attività I due giovani saranno coinvolti in attività finalizzate al raggiungimento dei singoli specifici obiettivi, mediante le seguenti attività: • organizzazione di incontri con i genitori; • osservazione delle modalità di accoglienza dei bambini; • supporto a tutte le attività didattiche laboratoriali; • predisposizione di un progetto su un’area di attività specifica; • programmazione di incontri formativi e di confronto con le famiglie; • organizzazione di momenti di festa, attraverso il coinvolgimento delle famiglie; • supporto nella relazione centro educativo/famiglia; • supporto nell’organizzazione di momenti di aggregazione e formazione; • realizzazione di momenti di aggregazione in cui le famiglie saranno membri attivi nella realizzazione dell’evento; • supporto nell’organizzazione dei momenti di incontro tra famiglie (feste, uscite, ecc.).

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Malvina Morandi

Adoro il contatto vero con i bambini: il gioco, il cambio, il pasto, la nanna! Mi piace poter contribuire al loro equilibrio quotidiano e alla loro crescita psico-motoria! Questa esperienza mi ha permesso di entrare a far parte del mondo degli adulti oltre a quello del lavoro. Dovermi confrontare ogni giorno con persone più grandi mi fa sentire responsabile, autonoma e mi insegna soprattutto a rispettare le “scale gerarchiche”. Rispetto, gentilezza e sopportazione sono le parole che riassumono il mio rapporto con gli adulti. Oltre alla mia crescita personale, sento che sto aiutando le mie colleghe nel lavoro e, forse, aiuto a crescere anche i bambini. Mi sento parte della società più attivamente. Ne sono davvero contenta!

Valentina Pecere

Il Servizio Civile è un’esperienza che auguro di fare a tutti, perché ti dà l’opportunità di aiutare gli altri e conoscere un tipo di lavoro. Io sono in un asilo nido, mi trovo bene con le mie colleghe, e svolgo attività in cui mi piacerebbe impegnarmi anche in un futuro! Con la OLP si è instaurato un buon rapporto di fiducia e complicità: chiedo aiuto a lei quando ho qualche dubbio, incertezza e per chiedere spiegazioni di ogni tipo!

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Fondazione Famiglia Materna Via Saibanti 6 - 38068 Rovereto tel. 0464 435200 Referente comunicazione: Simoncelli Marta serviziocivile@famigliamaterna.it www. famigliamaterna.it

La Fondazione “Famiglia Materna” è nata all’inizio del Novecento per accogliere le ragazze che affrontavano il dramma di una gravidanza illegittima. Nel tempo, essa ha rinnovato la fisionomia dei propri servizi, adeguandoli ai cambiamenti dei bisogni sociali, ma restando fedele allo scopo originario di offrire aiuto alle donne sole o con figli che si trovano in situazione di difficoltà. La struttura dispone di: una Casa di Accoglienza protetta; 20 alloggi in semiautonomia e 7 di foresteria; un servizio emergenze e un centro diurno per minori da 0 a 11 anni (Centro Freeway), aperto tutti i giorni. Le forme di accoglienza sono flessibili e personalizzate e i nuclei familiari ospitati possono seguire percorsi di reinserimento familiare sociale e lavorativo, a seconda delle loro esigenze, fino al recupero di una situazione di sufficiente autonomia e serenità. Progetto

Con.te.sto

Settore Assistenza Donne con minori a carico e donne in difficoltà Obbiettivi Favorire la socializzazione delle donne e dei bambini accolti nonché l’inserimento nella comunità territoriale attraverso relazioni informali complementari al supporto educativo offerto dagli operatori, incrementando il sostegno scolastico dei minori sia in termini quantitativi che qualitativi, aumentando le iniziative di animazione, le attività ludico-ricreative ed i laboratori offerti, promuovendo l’integrazione col territorio, promuovendo iniziative di integrazione che coinvolgano anche altre realtà socio-culturali presenti sul territorio, sostenendo la conoscenza del territorio e l’accesso ai servizi da parte di persone svantaggiate, incoraggiando la formazione e la partecipazione a gruppi di alfabetizzazione, migliorando le possibilità di inserimento lavorativo delle donne accolte, facilitando il superamento di pregiudizi culturali e sociali nei confronti di persone straniere e/o svantaggiate in cerca di alloggio. Attività Dopo un’iniziale fase di accoglienza e formazione specifica dei quattro giovani le attività progettuali consistono: - per quanto riguarda i minori • organizzazione di attività ludiche e ricreative; • gestione dei percorsi di sostegno scolastico e di alcuni laboratori sotto la supervisione della coordinatrice del Servizio; • organizzazione e partecipazione a momenti di festa nei fine settimana (sab. pomeriggio); • conduzione di piccoli gruppi di lavoro in attività adeguate all’età dei partecipanti; - per quanto riguarda le donne • segretariato sociale (informazioni sul territorio ed i servizi); • organizzazione di momenti di incontro comunitario (riunioni e feste); • visite domiciliari per compagnia e sostegno alle beneficiarie; • uscite sul territorio; • sostegno alle beneficiarie nella ricerca attiva del lavoro e della casa; • progettazione e partecipazione a laboratori socio - occupazionali • con cadenze concordate, visite presso le abitazioni di ex ospiti della struttura per favorire l’integrazione nel quartiere e con il vicinato.

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Letizia Vanacore

Le attività che mi coinvolgono di più sono i laboratori del centro occupazionale per donne, presso cui lavoro (biodanza, laboratori artigianali, gite). Da questa esperienza sto imparando a mettermi in gioco.

Claudia Ferrari

La mia esperienza in Famiglia Materna si è svolta all’interno del progetto “Le Formichine” rivolto a donne in situazioni di disagio. In particolare sono stata coinvolta nel Centro Occupazionale che mira a sviluppare, in un contesto relazionale positivo, risorse e capacità personali inespresse, rafforzando l’identità e l’autostima. Le attività nelle quali ho avuto l’opportunità di misurarmi sono svariate, dai laboratori di cucina, alle attività espressive come danza, musica, fotografia e all’orto terapia.

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Dario Falsitta

Cerco di mettere insieme il vissuto dei vari utenti tentando di valorizzare quelle che sono le capacità e le potenzialità che possono essere messe in pratica nelle varie attività. Il punto per me focale dell’esperienza che sto vivendo è quello di cercare di avere uno scambio relazionale (di aiuto, di crescita reciproco) con gli utenti. Nel rapporto con lo staff mi sono sentito e mi sento accolto ma ho imparato in questo periodo che è meglio aspettare a fare delle valutazioni perché più elementi si hanno meglio è.


Girasole - Società cooperativa sociale – Onlus via Cartiera, 9 - 38068 Rovereto tel. 0464 438914 Referente comunicazione: Rutigliano Gianfranco com.residenziale@coopgirasole.org www. coopgirasole.org

La Cooperativa Girasole, Società Cooperativa Sociale onlus, è nata nel 1985 grazie all’impegno di un gruppo di persone nell’intento di dare una risposta ai bisogni del territorio, in particolare al disagio giovanile. Nasce la Comunità di accoglienza temporanea (1987) alla quale nel 1995 si aggiungono gli Alloggi in autonomia ed il Laboratorio di restauro mobili per i prerequisiti lavorativi nel 1997. La Cooperativa si occupa di emarginazione maschile adulta con apertura a presenze femminili solo in Laboratorio e negli Alloggi. L’obiettivo è quello di aiutare le persone a superare il disagio che vivono affinché possano sviluppare le proprie risorse e capacità personali tali da permettere di affrontare il reinserimento sociale e lavorativo, possibilmente nell’ambiente di origine. I soggetti accolti possono provenire dall’intero territorio provinciale. La Cooperativa accoglie, per periodi limitati e con specifico accompagnamento, persone adulte con problemi di disagio sociale, difficoltà relazionali, lievi disturbi psichiatrici. La Cooperativa realizza i progetti riabilitativi in tre diverse strutture: • la Comunità Residenziale ha lo scopo di accrescere le capacità ed abilità di base e nel contempo di migliorare le capacità relazionali; • l’attività del laboratorio di restauro mobili e falegnameria è finalizzata all’apprendimento dei prerequisiti lavorativi; • gli alloggi in autonomia sono 5, in uno dei quali le persone accolte possono sperimentare e consolidare le proprie capacità di autonomia. L’accoglienza è aperta a nuclei familiari con donne e bambini. I tre servizi cercano di coinvolgere la famiglia dell’ospite, parenti o persone significative sia nella fase di conoscenza che in quella di realizzazione del progetto (presenza e partecipazione ai vari incontri, sostegno al percorso, eventuale accompagnamento al Club per Alcolisti in Trattamento ...). Progetto

Montagna di benessere

Settore Assistenza disagio adulto Obiettivi Gli obiettivi del progetto si possono così sintetizzare: 1. Conoscere la complessità e l’organizzazione di servizi residenziali e diurni della Cooperativa Girasole ed acquisire le modalità operative e di funzionamento, rafforzare il senso di appartenenza, sviluppare lo spirito di responsabilità sociale, sperimentare l’impegno individuale e quello di equipe; 2. Migliorare l’intervento riabilitativo diversificando le risposte ai bisogni espressi da ciascun ospite; 3. Individuare e calendarizzare in forma sistematica le varie opportunità di uscite nel territorio montano provinciale al fine di modulare i vari interventi; 4. Individuare possibili contatti e agganci con realtà associative che promuovono attività similari/parallele al fine di favorire esperienze comuni. Attività Ai giovani in Servizio Civile è proposto di: 1. fornire sostegno relazionale a soggetti in stato di difficoltà, offrendo occasioni di intrattenimento, comunicazione ed espressione di sé, attraverso la collaborazione nella gestione della comunità o nel corso delle uscite programmate; 2. sostenere le persone con problemi di alcoldipendenza nel percorso di astinenza partecipando ad iniziative formative, ricreative e di socializzazione promosse dallo stesso Club o dal Servizio di Alcologia; 3. aiutare gli ospiti a sviluppare autonomie personali e competenze sociali sulla base dei programmi riabilitativi individualizzati; 4. sostenere gli ospiti nella riorganizzazione della propria vita secondo criteri di comportamenti adeguati sia per

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quanto riguarda la cura di sé, dei propri spazi, degli effetti personali e delle risorse economiche a disposizione; 5. favorire i rapporti familiari o parentali degli ospiti in un clima di maggior serenità e comprensione (affiancamento/accompagnamento a visite …) 6. partecipare ad iniziative ricreative e di intrattenimento (feste di compleanno, uscite domenicali, gite estive, incontri …); 7. collaborare nel definire un programma di possibili uscite in montagna, prendendo contatti con realtà già esistenti nel territorio, individuando possibili partner, consultando riviste e siti internet specifici; 8. individuare e promuovere possibili incontri di tipo in/formativo e divulgativo per permettere l’aumento di conoscenze e competenze (serate con diapositive, incontri con esperti della montagna, alpinisti) integrare il programma di uscite con proposte di visite a carattere culturale, storico e ricreativo (musei, siti di particolare interesse, cinema ...).

Federica Robol

All’interno della Cooperativa Girasole a Rovereto svolgo attività insieme agli ospiti della comunità. La preparazione del pranzo, le pulizie, le uscite, ecc. Sono momenti che aiutano molto a relazionarsi con l’ospite soprattutto se quest’ultimo ha un carattere un po’ chiuso e presenta qualche difficoltà nell’instaurare rapporti con persone esterne alla comunità. Ci sono anche momenti in cui l’operatore non è presente e rimane solamente un ragazzo del Servizio Civile in comunità, gli ospiti in quelle circostanze vedono il ragazzo come un punto di riferimento in caso di bisogno, o semplicemente è un’ottima occasione per stare tutti insieme magari guardando un film o facendo altre attività. Sto imparando ma soprattutto rafforzando le competenze acquisite nelle mie esperienze personali vissute di recente tramite stage. I ragazzi che hanno fatto Servizio Civile gli anni scorsi sono per me di importanza fondamentale poiché hanno una maggior esperienza rispetto a me, riguardo al funzionamento della “vita in comunità”, quindi conoscono ogni particolare che la riguarda e sanno affrontare al meglio ogni tipo di problematica ad essa collegata. Gli OLP mi hanno sempre aiutata nei momenti di difficoltà o di conflitto con gli ospiti, ho imparato ad affrontare nel migliore del modi certe situazioni che mi si sono presentate, ed ho allacciato un ottimo rapporto con tutta l’équipe. Anche con gli utenti ho instaurato un bel rapporto, con alcuni a volte si creano dei conflitti ma cerco sempre di arrivare ad un accordo in modo da risolvere le problematiche che nascono. Può capitare che essi vedano la figura del ragazzo in Servizio Civile o del tirocinante come una persona inutile, che non ha importanza; è fondamentale far capire loro che ogni ragazzo merita lo stesso rispetto dell’operatore, in qualunque situazione esso si trovi.

Francesco Zandonati

Le attività che bisogna svolgere all’interno del Girasole sono nella loro varietà molto interessanti, ma direi che le più soddisfacenti sono quelle inerenti al progetto che mi sono impegnato a portare a termine e a realizzazione: la riscoperta della natura e del benessere. Interfacciandomi con questa nuova realtà fatta di rapporti così intensi e queste nuove esperienze non si può non imparare molto sia dagli altri che da se stessi.

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GSH-ONLUS - Gruppo Sensibilizzazione Handicap Via Lorenzoni, 21 - 38023 Cles tel. 0463 424634 Referente comunicazione: Mosna Giuditta info@gsh.it - serviziocivile@gsh.it www.gsh.it

GSH è una Cooperativa Sociale che dal 1990 opera nelle Valli di Non e di Sole al servizio delle persone disabili. Nata da un’esperienza di volontariato di matrice cristiana, la Cooperativa si è nel tempo strutturata in una pluralità di servizi professionali rivolti a persone con disabilità psicofisica e sensoriale. La base sociale di GSH è composta da circa quaranta soci volontari, fruitori e lavoratori. In essa operano anche più di cinquanta lavoratori dipendenti, una decina di collaboratori autonomi e diversi volontari. Grazie a questa dimensione, GSH è in grado di gestire un pacchetto completo di servizi socio-assistenziali ed educativi, di promuovere e coordinare diversi programmi di intervento e di animazione nel territorio, nonché di essere attore significativo nelle locali politiche sociali a favore dei disabili. Progetto

Il coraggio di scegliere

Settore Assistenza Obiettivi Favorire l’integrazione della persona disabile sul territorio, affinché possa sperimentarsi in contesti diversi, stimolare l’autonomia personale approfondendo il mondo della domotica. Supportare lo sviluppo dei legami sociali degli utenti del servizio. Attività • Approfondire il mondo della disabilità attraverso la conoscenza diretta dei problemi, dei limiti e delle diverse possibilità per superarli; • accogliere la persona attraverso la vicinanza, il contatto, la relazione e il sostegno emotivo nei diversi momenti della giornata e supportarli nelle diverse attività del centro, nelle attività ricreative ed affiancando l’operatore in supporto alle attività educative; • sostenere la persona attraverso la cura di sé e del proprio ambiente, supportarne l’autonomia e le loro potenzialità in attività motorie e fino-motorie, aiutandoli nell’ organizzazione della giornata, collaborando nello svolgere commissioni, faccende domestiche, nel cucinare, nella cura di sè (tenere in ordine i propri oggetti personali, gestire i contatti con amici e parenti, organizzare il tempo libero…); • incentivare le iniziative di socializzazione attraverso la partecipazione degli utenti ad iniziative promosse dalla comunità locale, a gite ed uscite, collaborando alla realizzazione di feste e scambi sociali, organizzando attività di animazione e svago; • collaborare insieme agli altri giovani alla creazione del libro fotografico sul Servizio Civile in GSH ed alla realizzazione della festa del Servizio Civile. Inoltre, i diversi contesti operativi distinguono le attività proposte ai giovani in servizio: - Presso CSE La Casa rosa, COE Arcobaleno e CAO Lidia, ai giovani è chiesto di prendere contatti con le associazione del paese e creare occasioni di inserimento e coinvolgimento del centro in iniziative del paese anche attraverso la conoscenza delle associazioni di volontariato presenti in Valle di Non e Valle di Sole, per favorire e sviluppare l’inserimento degli ospiti all’interno di alcune associazioni durante il tempo libero. Sviluppare i rapporti con alcune associazioni per far sì che nasca una collaborazione solida e costante con il tempo con il centro e indirettamente con GSH. - Presso CSE Il Quadrifoglio, è chiesto ai giovani di partecipare all’attività del centro di teatro terapia ed inoltre approfondire il progetto e il materiale prodotto negli anni durante i laboratori e i vari spettacoli per creare un dossier operativo che evidenzi l’attività educativa nel teatro, per far sì che diventi uno strumento applicabile nell’attività educativa individualizzata e in altre situazioni come le attività di sensibilizzazione nelle scuole.

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- Inoltre al CAO Lidia, potranno approfondire il mondo della domotica per persone disabili e creare un report sull’argomento; - Al COE Arcobaleno, collaboreranno nel reperimento, realizzazione e consegna delle lavorazioni e dei diversi oggetti prodotti dagli utenti. Collaborare nell’organizzazione, nell’allestimento degli stand e nella vendita presso i vari mercatini e nella realizzazione del materiale pubblicitario dei prodotti del centro (volantini, catalogo…).

Chiara Gentilini

Il mio Servizio Civile è una mescolanza di attività tra le più varie: arte curativa; autonomia domestica, pasticceria, attività individualizzate, creativo, trekking, passeggiate, piscina, altri sport, ecc. Alla base di ognuna di queste, però, c’è quello che più mi dà soddisfazione: la relazione con gli utenti. Mi trovo molto bene, a mio agio. E questo grazie anche agli educatori che mi sono molto vicini e mi aiutano in ogni mia difficoltà o ogni mio piccolo dubbio. Sto imparando molto, soprattutto a condividere la mia diversità con quella degli altri, ho imparato a comunicare in modo differente da come ero abituata prima, comunicando con il linguaggio dei segni. Mi piace molto questa esperienza perché imparo a crescere dentro e ad aprire il mio cuore a un mondo fatto di piccoli sorrisi con gli occhi.

Federico Artuso

Mi occupo prevalentemente di fare lavoretti con i ragazzi del centro: lavoriamo col feltro e altri materiali e sperimentiamo la manualità. Mi rendo conto di essere un aiuto per loro, riesco a dargli consigli e aiutarli a migliorare. Inoltre aiuto anche me stesso nel cercare la giusta relazione con i ragazzi. Li chiamo ragazzi ma hanno dai 19 ai 70 anni e mi trovo bene con ognuno di loro. C’è una persona speciale che un po’ riassume la mia esperienza di Servizio Civile: un ragazzo anziano. Quando arrivo da lui comincia a raccontarmi della sua giornata, di cosa ha fatto e di cosa vorrebbe fare. Parliamo di quotidianità, ma a volte anche di grandi discorsi. Mi fa compagnia. Purtroppo i miei compagni di esperienza operano in centri diversi dal mio, quindi non ci vediamo molto. Svolgiamo delle attività di formazione insieme, a volte ci vediamo a pranzo. Non è facilissimo stare in contatto tra noi ma ci proviamo. Abbiamo un buon rapporto e questo è un buon traguardo.

Sara Gorini

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Il Bucaneve - Società Cooperativa Sociale Via Calcine, 5 - 38089 Storo tel. 0465 296884 Referenti comunicazione: Antonella Lonati, Nicola Lombardi il_bucaneve@consolida.it www.lancora.it

Il Bucaneve è una Cooperativa Sociale nata nel 1987 che gestisce due Centri Socio Educativi per persone disabili a Storo e Larido (Bleggio Superiore), un Centro diurno ed una Comunità Residenziale per persone con disagio psichico o che vivono in condizioni di emarginazione a Bersone. La Cooperativa opera nell’intero territorio delle Valli Giudicarie e collabora attivamente con altre organizzazioni del Privato Sociale operanti sul territorio, in particolare con le Cooperative Sociali Ancora e Lavori in Corso e con l’Associazione Comunità Handicap, con le quali ha dato vita al Consorzio Sociale “Impresa Solidale”. Progetto

Vengo anch’io

Settore Assitenza disabili Obiettivi Il progetto si pone l’obiettivo si mettere in relazione i due centri diurni della Cooperativa (il Centro Socio educativo di Storo e il Centro Socio Occupazionale di Bersone) con le Associazioni del territorio, sviluppando iniziative che favoriscano la collaborazione. Attività Poiché è fondamentale che i giovani in Servizio Civile abbiano una buona conoscenza del Centro e dell’utenza, è previsto un primo periodo di inserimento e coinvolgimento alle ordinarie attività dei centri. In questa fase i giovani sono coinvolti nell’analisi del territorio con particolare riferimento alle realtà che vi operano sul piano sociale. Prima di attivare i gruppi sarà inoltre necessario fare una lettura qualitativa delle informazioni raccolte durante il progetto Nuove Trame (2010). Nella fase più propriamente operativa, invece, sono coinvolti nell’individuazione delle Associazioni idonee a collaborare in iniziative che coinvolgano anche persone diversamente abili, nel monitorare il lavoro dei gruppi “misti” di discussione e nell’organizzazione delle attività messe in campo. Con un’indagine qualitativa i giovani potranno rilevare la reale ricaduta dei progetti attivati.

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Jessica Zocchi

Le attività che svolgo durante le mie giornate sono molto stimolanti: in particolare il lunedì mattina nel laboratorio di cucina, dove con due ragazze cuciniamo il minestrone puntando alla loro autonomia fuori e all’interno del centro, utilizzando i prodotti dell’orto; inoltre il Bucaneve organizza molte uscite fuori dal centro e vi assicuro che è divertentissimo soprattutto nel momento in cui la giornata si è conclusa e ti trovi in allegria a riguardare e creare video con le foto scattate durante la fantastica gita. La cosa che sto imparando e sviluppando sempre più è il fatto di fare gruppo all’interno dell’équipe per poter lavorare in maniera positiva con gli utenti. Del resto è un’esperienza fantastica che grazie ai miei colleghi, superiori e utenti vorrei continuare; per questo mi piacerebbe iscrivermi all’università per diventare educatrice professionale, sperando in un futuro di lavorare presso il centro in cui sto facendo Servizio Civile.

Silvia Bodio Issam Ben Abdallah

Le attività che ci coinvolgono di più sono i vari laboratori che ci sono nel nostro centro (Centro Diurno di Bersone, utenza malati psichici e alcolisti): i laboratorio dell’Artigianato (carteggio oggetti di legno, ad esempio taglieri strudel, taglieri polenta, bomboniere, ecc), il laboratorio bancali e le pulizie varie in sala mensa e cucina (dopo pranzo, con l’aiuto degli utenti). Cosa stiamo imparando? Con i colleghi: si impara a conoscersi meglio , confrontarsi, aiutarsi nei momenti di bisogno. Con i superiori: dalle loro esperienze notiamo come la loro organizzazione fa si che l’utente porti a buon fine il suo progetto (notiamo questo e altro perché ci fanno partecipare alle loro équipe). Con gli utenti: solo avendo uno stretto contatto con essi riusciamo a comprendere il loro malessere e i loro problemi.

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Istituto Comprensivo Trento 5

Piazza Raffaello Sanzio 2 - 38122 Trento tel. 0461 233896 Referente comunicazione: Mara Buccella segr.ic.tn5@scuole.provincia.it - marabuccella2010@gmail.com www.istitutotrento5.it

L’istituto comprensivo di scuola primaria e secondaria Trento 5 comprende 3 plessi di scuola primaria (scuole R.Sanzio, F.Crispi e A. Gorfer), 2 plessi di scuola secondaria di primo grado (scuole G. Bresadola e Bonporti, la scuola in ospedale e il centro di educazione per adulti. Le finalità didattico-educative si esplicano in una pluralità di interventi che richiedono particolare attenzione per i soggetti con bisogni educativi speciali (handicap e disagio), e per gli stranieri non scolarizzati o con insufficiente competenza linguistica. Sono stati attivati laboratori per la didattica inclusiva per alunni in situazione di disagio e laboratori di rinforzo linguistico per alunni di recente immigrazione. Nel plesso di scuola primaria “R.Sanzio” è in atto una sperimentazione dell’insegnamento veicolare della lingua straniera che coinvolge 258 alunni, con l’impiego di insegnanti madrelingua o bilingui che operano su tutte le classi del plesso con lezioni in lingua inglese per un minimo di 7 ore ad un massimo di 20 ore settimanali per classe. Progetto

Strada facendo: fatti guidare nei laboratori orientativi!

Settore Assistenza minori - immigrati Obiettivi Il progetto si propone di attivare, grazie all’intervento dei giovani del Servizio Civile, una sperimentazione che consenta di mettere in atto innovative metodologie e strategie didattiche attraverso percorsi laboratoriali per classi aperte. Si prevede di attivare due tipi di percorsi: i laboratori ad indirizzo operativo e laboratori ad indirizzo teorico. Attività I giovani del progetto sono coinvolti nella realizzazione dei laboratori di didattica inclusiva sia con ragazzi con bisogni educativi speciali sia con alunni di altra cultura con specifiche criticità non legate esclusivamente agli aspetti linguistici ma in particolare alla sfera affettivo-relazionale. Nello specifico le tappe della realizzazione dei laboratori si articolano in: • conoscere gli alunni e pianificare i gruppi di lavoro degli alunni, in modo da coinvolgere gli studenti con caratteristiche affini e complementari; • costruire il setting didattico e produrre il materiale necessario alle attività individuando spazi, tempi e strumenti idonei; • sperimentare l’attività didattica elaborata e affiancare i ragazzi nello studio e nell’attività laboratoriale individualmente o in piccolo gruppo, e nelle varie attività didattico-educative del tempo scuola; • sviluppare competenze gestionali, organizzative e relazionali, individuali e di gruppo da condividere con i docenti e i compagni di classe in un’ottica di governance partecipativa con l’assunzione di specifiche responsabilità; • monitorare costantemente le fasi di lavoro e le metodologie sperimentate per coglierne le criticità e riformulare il percorso in modo da garantire la formazione dei giovani del Servizio Civile e l’efficacia del percorso in un’ottica metacognitiva; • documentare l’attività svolta e darne visibilità.

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Silvia Piancastelli

Lucia Segnana

Alessia Degregori

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Istituto Antonio Rosmini Trento Via Malfatti, 2 - 38122 TRENTO tel. 0461 914400 Referenti comunicazione: Mariavittoria Reda istituto@rosmini.tn.it www. rosmini.eu

L’Istituto Antonio Rosmini di Trento ha una lunga tradizione nel campo educativo e dell’insegnamento; è nato nel 1870 come Istituto magistrale. L’Istituto, dal 1998, ha partecipa al “progetto autonomia”, sperimentazione dell’autonomia organizzativa e didattica avviata dal Ministero, Direzione Classica, con 22 scuole italiane scelte tra quelle di consolidata tradizione nella ricerca didattica. L’Istituto offre tre indirizzi liceali: Liceo Socio-Psico-Padagogico; Liceo Linguistico; Liceo delle Scienze Sociali. Ciascuno ha una sua specificità disciplinare, che si avvale di una didattica innovativa e dell’introduzione di materie opzionali che consentono la personalizzazione del percorso di studi. Offre importanti progetti formativi. Prioritario fra tutti il “Progetto Accoglienza” in funzione orientativa e ri-orientativa con particolare attenzione alla motivazione attraverso percorsi di studio guidati nei primi mesi di scuola. Promuove iniziative di studio-lavoro con esperienze e relazioni con il territorio attraverso stage in Italia e all’estero nell’ambito del sociale, dell’educazione, della cultura. Progetto

COSMOS costruire metodi operativi di studio

Settore Educazione e promozione culturale Obiettivi L’obiettivo principale del progetto è creare un centro di ricerca e approfondimento che motivi gli studenti alla costruzione di percorsi di approfondimento delle tematiche svolte in classe, valorizzando il loro ruolo di protagonisti del loro apprendimento. Attività La funzione prevalente svolta dai due giovani in Servizio Civile nell’ambito del progetto è quella di tutor: nel concreto infatti avranno il compito di costruire un contesto favorevole all’attività di ricerca – anche nel caso di attività per le quali sarà necessario ricorrere alle risorse del territorio - di guidare gli studenti nelle attività e di seguirli nella realizzazione di un prodotto spendibile durante le lezioni. Tutto ciò ovviamente in un clima accogliente in cui la relazione e la comunicazione diventino strumenti di costruzione del sapere in grado di attivare riflessioni a carattere meta cognitivo. Nello specifico l’azione del tutor è particolarmente importante per supportare lo studente nell’inquadrare l’argomento scelto e nel suggerire indicazioni o modelli interpretativi. Il compito del giovani in Servizio Civile in questo progetto è quindi quello di fornire un aiuto concreto a cogliere i rapporti tra i vari aspetti del problema, a seguire uno schema logico, a raccogliere materiali, selezionarli e rielaborarli in modo autonomo e originale, oltre che efficace da un punto di vista comunicativo. Il livello di interfaccia privilegiato dei tutor sarà con i docenti di riferimento degli studenti che sono coinvolti nelle attività e con i membri della CDR, per quanto attiene alla funzione di monitoraggio, controllo e verifica del buon funzionamento del progetto.

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Sara Lubich

Aiuto nei compiti, nello studio e nella motivazione alcuni ragazzi del Liceo Rosmini che presentano uno scarso rendimento scolastico. È un attività che mi piace, perché quando si vedono i frutti del lavoro fatto dà qualche soddisfazione, perché ho la possibilità di riprendere in mano i programmi che anni fa anch’io ho studiato al liceo o che sto approfondendo all’università (il mio supporto riguarda prevalentemente le materie umanistiche). E poi credo fortemente in questo progetto, in un aiuto gratuito e supervisionato dai docenti degli alunni stessi e organizzato dalla scuola. Ritengo sia un innovativo approccio allo studio. Solidale e moderno. I ragazzi poi sono diversi da come ero io qualche anno fa e mi incuriosisce osservarli. Dall’altro lato sono contenta di potermi avvalere della disponibilità e dell’umiltà dei professori che, ognuno a suo modo, credono nel loro lavoro e nel mio, nonostante tutto.

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Kaleidoscopio s.c.s.

Via don Dallafior, 2 – 38123 Povo (Trento) tel. 0461 816036 Referente comunicazione: Francesca Bianchetti kaledidoscopio@consolida.it www. kaledidoscopio.coop

Kaleidoscopio è un’impresa sociale nata alla fine del 1996. Opera per “perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana ed alla integrazione dei cittadini” attenendosi ai principi di partecipazione, democraticità, responsabilità e proprietà diffusa attraverso la progettazione e la realizzazione di servizi alle persone e alle comunità. Kaleidoscopio può essere definita atipica, perché non specializzata in un’unica tipologia di utenza. Progetta ed eroga servizi per minori, giovani, adulti e anziani, anche appartenenti ad altre culture (in particolare quella sinta), sia in condizioni di svantaggio o ridotta autonomia che non, in diversi territori della provincia (Valle dell’Adige, Valle di Non, Alta Valsuagana, Vallagarina e Alto Garda). La molteplicità di utenti e la diversificazione dei servizi (centri aperti, centri diurni, servizi residenziali, servizi educativi e animativi, servizi di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, servizio di accompagnamento su trasporti, servizi di igiene e cura, servizi di mediazione per inquilini, servizi domiciliari, servizi scolastici ed extrascolastici, servizi consulenziali) sono caratteristiche proprie di Kaleidoscopio. Progetto

ATTIVA-MENTE, modi e stili dell’apprendere

Settore Educazione e promozione culturale Obiettivi Attività Le attività che coinvolgono i giovani in Servizio Civile si articolano in: • tutoring e accompagnamento allo studio con ragazzi preadolescenti e adolescenti; • co-progettazione e partecipazione attiva a nuovi spazi di conciliazione e di sostegno alle famiglie, pensati e strutturati nell’ottica dei vari modi dell’apprendere; • partecipazione attiva a laboratori del fare come metodologia specifica e privilegiata di apprendimento per bambini e ragazzi; • progettazione di ambienti di apprendimento e di cura adeguati a seconda delle fasce d’età di bambini e ragazzi del territorio; • attivazione di laboratori di educazione alimentare che a diverso titolo si integrino con le attività del progetto: cura della spesa, scoperta di nuovi cibi, laboratori di cucina; • progettazione di percorsi sull’approccio biologico e sulla conoscenza e la cura di sé dei diversi gusti alimentari; • attivazione di laboratori creativi, momenti di sport, uscite sul territorio, concerti; • promozione e partecipazione all’esperienza del Treno della Memoria con un gruppo di ragazzi del territorio; • attenzione e valorizzazione degli interessi culturali dei ragazzi e co-progettazione di esperienze di approfondimento a partire dagli stessi; • attivazione di corsi di formazione specifici all’acquisizione delle strumentalità di base per ragazzi e giovani che volessero sperimentarsi come volontari.

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Muslim Bassetti

L’approccio diretto che ho con i bambini nonché con i pre-adolescenti mi permette di capire com’è strutturato il loro pensiero oltre che il loro modo di relazionarsi con il mondo esterno per poi entrare nel nocciolo della questione e capire quali sono i bisogni e le necessità di cui sono carenti per poterli meglio affrontare, assieme a loro, e migliorare lo status in cui vivono. Credo che l’esperienza sul campo, a contatto con i bambini e i ragazzini, valga più di mille nozioni di teoria che trovi nei libri perché ti aiuta a vedere con occhi diversi la realtà in cui sono circondati. Questa esperienza e i rapporti che inevitabilmente nascono mi stanno aiutando a capire meglio come funziona il mondo del lavoro e come potrebbe essere il mio rapporto con i futuri colleghi o superiori. Sto inoltre imparando che per rendersi utili alla vita sociale nonché socio-educativa è preferibile avere un approccio attivo e di stimolo con i colleghi. Dovrebbe essere così un po’ in tutti gli ambiti per avere così la possibilità di un confronto alla pari attraverso idee nuove e fresche rispetto al solito interfacciarsi. È indispensabile per affrontare meglio eventuali problemi e risolverli grazie alla curiosità di fare e non avendo paura che quello che pensi possa non contare perché sei meno qualificato degli altri. Le idee non seguono queste gerarchie. Ci vuole un confronto alla pari perché ci sia una crescita collettiva; un confronto bilaterale di idee e di accettazione e curiosità.

Michele Parzian

Mi coinvolgono molto le attività musicali e i progetti con i ragazzi delle scuole medie. Sto imparando ad avere un comportamento professionale sul campo di lavoro, anche perché questo è il lavoro che mi piacerebbe fare da “grande”.

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Coop. Soc. La Rete

Via Taramelli, 8/10 – 38122 Trento tel. 0461 987269 Referente comunicazione: Alberto Zandonati mail@cooplarete.org - alberto@cooplarete.org www. cooplarete.org

La Rete nasce nel 1988 ad opera di un gruppo di operatori e genitori impegnati nel mondo del lavoro sociale. E’ una Cooperativa sociale che offre servizi diversificati di sostegno alle persone disabili e alle famiglie e promuove azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità, allo scopo di migliorare il benessere e la qualità della vita del nucleo familiare. La Cooperativa intende realizzare due obiettivi principali: - sostegno e aumento della forza del nucleo della persona disabile; - attività di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità. Progetto

Esperienze in Rete

Settore Assistenza disabili Obiettivi Favorire l’integrazione della persona con disabilità sul territorio, attraverso la partecipazione alle diverse attività, nelle quali la persona possa sperimentarsi in diversi contesti sociali in un’ottica di normalizzazione, utilizzando le strutture a disposizione di tutta la comunità. Come? • incentivando le opportunità di socializzazione attraverso la partecipazione degli utenti ad iniziative promosse sul territorio; • favorendo le occasioni di integrazione sociale delle persone con disabilità; • affiancando le persone con disabilità nelle attività frequentate e l’operatore nelle attività educative, assistenziali, riabilitative e di socializzazione; • incentivando le uscite individuali delle persone con disabilità e gli scambi sociali; • affiancando la singola persona con disabilità nelle attività serali integrate e nell’uso dei trasporti pubblici e nelle attività del Progetto Integrazione Sociale. Attività Per la realizzazione del progetto è previsto un coinvolgimento graduale dei giovani in Servizio Civile tale da consentire da un lato una progressiva acquisizione di informazioni e competenze e la contestuale realizzazione di un adeguato clima di fiducia e conoscenza reciproche, dall’altro la possibilità di verificare le attività specifiche nelle quali il suo apporto potrà essere valorizzato al meglio. La conoscenza del contesto della Cooperativa avviene sia attraverso il percorso di formazione specifica sia con la partecipazione agli incontri d’equipe e da colloqui mirati. Viene quindi evidenziata la necessità del rispetto assoluto della privacy, nel momento in cui si approfondiscono aspetti personali relativi all’utenza. In seguito i giovani operano con una programmazione mensile condivisa con l’ OLP in base alle attività previste nel periodo dell’anno ed ai relativi bisogni, nonché in base al livello di autonomia dal giovane stesso.

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Greta Kaisermann

La Casa è uno spazio vissuto e condiviso, in cui si mira al calore, all’affetto, alla condivisione e collaborazione interne a una famiglia. La quotidianità è rappresentata dal sostegno ai ragazzi nelle loro attività: un ottimo canale di comunicazione con i ragazzi, strumento facilitante per la relazione. Il contesto di Prove di Volo, non solo è espressione del contatto diretto e quotidiano con le persone, ma ne è anche positivamente ed inevitabilmente impregnato. È per queste ragioni, e per il mio personale bisogno di relazionarmi in modo ravvicinato, che i momenti che preferisco sono rappresentati da un contatto di vicinanza con le persone accolte. In particolare, provo gratificazione a svolgere attività che mi vedano di supporto per la persona e come presenza che dà sostegno per ciò che invece può “spaventare” un po’. Questo clima mi sta permettendo di crescere, assecondando il mio naturale modo di essere, agevolandomi nel lasciarmi maggiormente andare, accettandomi per come sono, mettendomi in discussione da un punto di vista personale e professionale, riconoscendomi alcune qualità, dandomi l’occasione di lavorare sulle mie difficoltà.

Chiara Amistadi

Io assisto i disabili nella loro quotidianità, quindi in generale assistendoli nell’igiene, aiutandoli nella preparazione dei pasti o nel riordino delle loro cose (essendo un progetto a carattere residenziale). Mi piace ascoltare la loro giornata e scambiare due chiacchiere come in una grande famiglia. Il fatto che abbia cambiato corso di studi all’università dimostra che stare a contatto con queste persone mi ha aperto gli occhi su quello che sarà il mio futuro, sulle scelte che farò. Mi stanno dando tantissimo.

Michele Salin

Il sabato pomeriggio ci si divide in quattro gruppi e ogni gruppo svolge ogni volta una cosa diversa (dai laboratori del Mart, i giri lungo il Fersina, ogni tanto un po’ di sport, musei, teatro e tanto altro). È l’attività che mi piace di più. Rapportarsi con tanta gente nuova insegna sicuramente il sapersi mettere in gioco in prima persona, il saper lavorare insieme come una vera équipe, la pazienza di saper ascoltare e il relazionarsi in modo adeguato

Dallapiccola Veronica Maura Baldessari

Potrei dire che ci sono parecchie attività che mi coinvolgono durante la settimana. Tutte diverse tra loro, sia per le persone che la “vivono” e la “costruiscono” sia per le attività di per sé. Sforzandomi però per trovare la migliore in assoluto potrei dire che il martedì è la giornata più bella: la mattina c’è il gruppo “ginny” cioè un gruppo composto prevalentemente da donne che si trovano per fare ginnastica, balli e soprattutto tante chiacchiere. Da questa esperienza sto imparando ad essere paziente. Paziente nell’aspettare che i rapporti si costruiscano a poco a poco e che le relazioni abbiano tempo di solidificarsi, aspettando e rispettando i tempi di tutti. Sto imparando anche il valore della collaborazione, perché senza l’aiuto degli altri non si va molto lontano. E poi l’umiltà.

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L’attività del sabato è quella che mi arricchisce di più: si lavora con più di trenta persone diversamente abili e altrettanti volontari. Il lavoro di squadra è la caratteristica principale della mia esperienza. Le parole chiave del mio Servizio Civile sono: condivisione, confronto, dialogo, pazienza, punti di vista differenti, calore, passione, empatia.... tante parole ognuna con un proprio significato e con un emozione relativa. Credo sia un esperienza formativa e professionale (per quanto riguarda il mio percorso di studi), oltre che un esperienza di crescita personale, in quanto il mettersi in gioco è fondamentale per questo percorso.


Museo delle Scienze

Via Calepina, 14 - 38122 Trento tel. 0461 270320 Referente comunicazione: Lisa Nicolussi Poiarach servizio.civile@mtsn.tn.it www. mtsn.tn.it

Istituzione pubblica che da oltre un secolo documenta la storia naturale della regione alpina grazie a ricerche naturalistiche di alto profilo, importanti collezioni ed esposizioni permanenti. A partire dal 1992 il Museo Tridentino di Scienze Naturali inizia a farsi conoscere anche per le nuove mostre caratterizzate dalla interattività e dallo sguardo multidisciplinare su temi di interesse generale. Dal 1994 il Museo offre il proprio patrimonio di conoscenze e competenze comunicative al mondo della scuola a supporto dell’attività didattica tradizionale, con un forte impegno educativo che si è andato via-via rafforzando nella convinzione che le proposte divulgative, realizzando la crescita culturale e sociale, promuovono l’educazione scientifica collettiva. Il Museo Tridentino di Scienze Naturali è una rete di istituzioni museali, centri di ricerca e di divulgazione scientifica diffusi sul territorio trentino: Museo Tridentino di Scienze Naturali - Museo G. Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione - Giardino Botanico Alpino e Terrazza delle Stelle delle Viotte di Monte Bondone – Museo delle palafitte del Lago di Ledro – Ledrolab – Arboreto di Arco – la Stazione limnologica del Lago di Tovel – Tenno. Progetto

Biodiversità in rete: banche dati biologiche al servizio della conservazione dell’ambiente

Settore Ambiente Obiettivi Promuovere tra i giovani in Servizio Civile l’importanza e rilevanza sociale del tema della conservazione della biodiversità. Contribuire a realizzare la missione museale di servizio alla società civile per la tutela ambientale tramite l’interpretazione e la divulgazione delle informazioni scientifiche. Attività Le attività si articolano secondo due linee coordinate tra loro per il raggiungimento degli obiettivi comuni: Linea 1 - Zoologia Le sezioni di Zoologia dei Vertebrati e di Biodiversità tropicale dispongono di una cospicua mole di dati, derivanti da collezioni, osservazioni di campo e da indagini faunistiche. Si prevedono attività di sistemazione dei reperti delle collezioni e di archiviazione informatizzata dei dati ad essi associati. Si provvederà inoltre all’analisi di standard internazionali per la condivisione dei dati biologici e al conseguente adeguamento delle banche dati per la diffusione e la condivisione in rete, anche attraverso la creazione di atlanti on line della fauna vertebrata del Trentino e dell’Africa orientale. Le fasi tecnico-informatiche sono realizzate con il supporto del settore informatico e tecnologico del Museo. La riorganizzazione e la sistemazione dei dati consentiranno di realizzare pubblicazioni scientifiche e divulgative, volte a sensibilizzare e responsabilizzare la società civile sui temi della conservazione della natura e a fornire gli strumenti per promuovere la conservazione da parte degli enti portatori d’interesse a livello locale (amministrazioni locali, enti parco, associazioni interessate alle tematiche naturalistiche) e a livello globale (segretariato della Convezione sulla Diversità Biologica, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, Global Biodiversity Information Facility, agenzie globali di conservazione, ecc..). Linea 2 - Botanica La sezione Botanica si occupa della cura e della tutela di un vasto patrimonio collezionistico, comprendente 150.000 campioni d’erbario principalmente provenienti dall’area trentina e raccolti a partire dall’inizio del secolo XIX. Le attività previste sono volte a far progredire la catalogazione informatizzata e a promuovere la valorizzazione e la fruibilità delle collezioni botaniche, attraverso la scansione ad alta risoluzione dei campioni e la realizzazione di progetto pilota di erbario digitale on-line.

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Nel corso del progetto i giovani in Servizio Civile hanno la possibilità di affrontare tutti gli aspetti della gestione delle collezioni botaniche, apprendendone le metodologie. Si provvede al montaggio dei campioni, per migliorarne le condizioni di conservazione, e alla registrazione delle informazioni associate agli esemplari tramite il software per la catalogazione. Si procede poi alla fase di barcoding, generando un codice a barre bidimensionale contenente i principali dati del campione, che verrà applicato al foglio d’erbario per ottimizzare la gestione dei beni conservati. Si passa infine alla scansione ad alta risoluzione; l’immagine generata viene associata alla scheda di catalogo dell’oggetto. La fase di pubblicazione dei dati in rete, unitamente a quella prevista per la linea 1, deve essere preliminarmente studiata analizzando i progetti già realizzati in campo internazionale, per massimizzare la fruibilità dei dati grazie all’adeguamento a standard condivisi. La realizzazione del progetto pilota di un erbario digitale on-line è attuata con la collaborazione con il settore informatico del museo. Presso il Giardino Botanico Alpino delle Viotte si provvede ad aggiornare le schede relative alle piante in coltivazione e vengono preparate le etichette esplicative da inserire nel percorso di visita. A coronamento delle attività sopra descritte, i giovani collaborano alla realizzazione di pubblicazioni scientifiche e divulgative, per la diffusione di conoscenze e di dati utili all’interpretazione e alla conservazione della biodiversità.

Aaron Iemma

Helen Wiesinger

L’attività che mi coinvolge di più è quella della digitalizzazione delle collezioni degli erbari museali. Si tratta di un’attività molto ripetitiva e meccanica; eppure, il piacere di toccare con mano il frutto di raccolte e ricerche fatte dai botanici nel 1800 spesso è impareggiabile e non serve essere appassionati del mondo vegetale per emozionarsi davanti ad un fiore, per esempio, che conserva ancora il suo originario blu profondo della corolla. La possibilità di rendere disponibile on line, e quindi di prolungare nel tempo queste preziose collezioni, rappresenta sicuramente un’azione gratificante e piacevole. Il Servizio Civile al Museo delle Scienze mi sta permettendo di sviluppare una maggiore elasticità e capacità di adattamento nei rapporti con i vari lavoratori al suo interno. La varietà di persone e ruoli, infatti, consentono di mettersi alla prova sotto differenti profili e di migliorarsi progressivamente.

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Il piacere del lavoro al Museo di Scienze è fatto di esperienze variegate, i contorni delle quali spesso sfumano dal divertimento nell’apprendimento di nuove conoscenze, all’angoscia delle rapide scadenze entro cui assimilarle. Ma anche i compiti più laboriosi e apparentemente archivistici diventano solida realtà, nel momento in cui si scende in campo per sperimentarli fuori dalle quattro mura dell’ufficio. E’ quindi l’occasione di guardare alla fauna, alla flora e alle loro interazioni con occhi nuovi, carichi di una maggiore comprensione ed attenzione, il momento più coinvolgente. Mi capita più spesso adesso, la mattina presto, appena fuori dalla porta di casa: i dettagli sfuggono meno, e anche il volo di un merlo diventa uno spettacolo dal quale si percepisce il piacere di essere spettatori. Senza l’entusiasmo che il personale del Museo trasmette riuscirei a coglierne poca cosa. Rapportarsi con tale entusiasmo, riuscendo contemporaneamente a mantenere le giuste proporzioni tra i ruoli, le doverose gerarchie e gli obblighi è qualcosa che solo ora sto iniziando ad imparare. Riuscire ad “inciampare” di meno nell’intrico dei rapporti di subordinazione è d’altronde solo una parte della sensazione di “crescita” che questa fortunatamente ancora molto lunga esperienza di Servizio Civile mi trasmette.


Museo delle Scienze

Via Calepina, 14 - 38122 Trento tel. 0461 270320 Referente comunicazione: Lisa Nicolussi Poiarach servizio.civile@mtsn.tn.it www. mtsn.tn.it

Istituzione pubblica che da oltre un secolo documenta la storia naturale della regione alpina grazie a ricerche naturalistiche di alto profilo, importanti collezioni ed esposizioni permanenti. A partire dal 1992 il Museo Tridentino di Scienze Naturali inizia a farsi conoscere anche per le nuove mostre caratterizzate dalla interattività e dallo sguardo multidisciplinare su temi di interesse generale. Dal 1994 il Museo offre il proprio patrimonio di conoscenze e competenze comunicative al mondo della scuola a supporto dell’attività didattica tradizionale, con un forte impegno educativo che si è andato via-via rafforzando nella convinzione che le proposte divulgative, realizzando la crescita culturale e sociale, promuovono l’educazione scientifica collettiva. Il Museo Tridentino di Scienze Naturali è una rete di istituzioni museali, centri di ricerca e di divulgazione scientifica diffusi sul territorio trentino: Museo Tridentino di Scienze Naturali - Museo G. Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione - Giardino Botanico Alpino e Terrazza delle Stelle delle Viotte di Monte Bondone – Museo delle palafitte del Lago di Ledro – Ledrolab – Arboreto di Arco – la Stazione limnologica del Lago di Tovel – Tenno. Progetto

Intercultura al Museo di Scienze: un viaggio “glocal” fra biodiversità e territori in trasformazione

Settore Educazione e promozione culturale - Attività culturali Obiettivi Potenziare il raccordo scuola-territorio consolidando la rete di rapporti collaborativi fra scuole ed enti impegnati in progetti di intercultura e integrazione. Implementare la percentuale di studenti di scuola primaria e secondaria di 1° grado che frequenta le attività educative del Museo. Favorire le relazioni interculturali fra studenti basate sulla conoscenza e confronto di realtà geografiche e ambientali diverse. Attività I ragazzi in Servizio civile affiancano gli Operatori didattici museali nello svolgimento di varie tipologie di offerte educative per le scuole, ne apprendono le tecniche di comunicazione e le metodologie didattiche, sperimentandole direttamente. È prevista una parte di ricerca e selezione nel web di esempi di buone pratiche a livello nazionale nel campo dell’intercultura scolastica. Dopo la formazione specifica e lo studio della realtà museale attuale e delle realtà scolastiche, ai giovani è affidata la progettazione di due nuovi percorsi educativi. Nella fase di ideazione e progettazione del nuovo percorso di intercultura i ragazzi in Servizio Civile sono affiancati dai responsabili dei Servizi educativi, sia per la stesura del progetto che per l’individuazione delle strategie comunicative e didattiche ottimali da utilizzare per facilitare il processo di integrazione culturale. Nella fase di realizzazione, i Servizi educativi provvedono a garantire le eventuali risorse tecniche e strumentali necessarie per la realizzazione del percorso educativo.

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Lucia Ruggera Mi occupo di un argomento molto interessante che tocca tutta l’umanità: il cambiamento climatico. E sto imparando che le relazioni sociali sono più complicate e faticose di quattro tesi universitarie specialistiche da 400 e lode!

Chiara Steffanini Cosa faccio? Mi occupo della progettazione di attività didattiche coadiuvate da metodologia IBSE (inquiry based scientific education) per le classi Sto imparando che è fondamentale mantenere un atteggiamento positivo e propositivo con tutti, non bisogna mostrarsi abbattuti anche se spesso lo si è. Mi rapporto ogni giorno con persone che ammiro profondamente per la carriera lavorativa che hanno avuto la possibilità di fare, a volte le guardo con un pizzico d’invidia (in senso buono), ma so, e spero, che se sono lì è perché si sono impegnate a lungo per raggiungere degli obiettivi. Noto nei giovani, in particolare qui in Museo, una mancanza di umiltà senza pari, un pretendere smodato, un aspettarsi tutto dalla vita senza dare nulla. C’è grande competitività, i posti sono pochi e la gente che ci vuole lavorare troppa, alcuni vedono nel Museo l’unica possibilità lavorativa che hanno, ignorando il fatto che c’è un mondo fuori. Ci sono persone che nemmeno si pongono il problema di trovarsi un lavoro diverso da quello in Museo (lavoro che dagli stessi viene definito umile, “perchè cercare un lavoro in un supermercato, sono laureato io!”), preferiscono piuttosto stare a casa mesi e mesi facendosi mantenere dai genitori e aspettando la fatidica “chiamata” dal Museo, accettare un contratto a progetto di due mesi, stare a casa altri due aspettando di nuovo e così via. Sono davvero questi i miei coetanei? Queste cose mi lasciano perplessa, sarà che ho ricevuto un’educazione diversa dai miei genitori, ma so che per ottenere le cose e costruirsi basi solide bisogna partire dal basso. Io ci sto provando, molti altri no. Se si hanno le possibilità (di farsi mantenere da altri a quasi 30 anni), perché sbattersi?

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Museo delle Scienze Via Calepina, 14 - 38122 Trento tel. 0461 270320 Referente comunicazione: Lisa Nicolussi Poiarach servizio.civile@mtsn.tn.it www. mtsn.tn.it

Istituzione pubblica che da oltre un secolo documenta la storia naturale della regione alpina grazie a ricerche naturalistiche di alto profilo, importanti collezioni ed esposizioni permanenti. A partire dal 1992 il Museo Tridentino di Scienze Naturali inizia a farsi conoscere anche per le nuove mostre caratterizzate dalla interattività e dallo sguardo multidisciplinare su temi di interesse generale. Dal 1994 il Museo offre il proprio patrimonio di conoscenze e competenze comunicative al mondo della scuola a supporto dell’attività didattica tradizionale, con un forte impegno educativo che si è andato via-via rafforzando nella convinzione che le proposte divulgative, realizzando la crescita culturale e sociale, promuovono l’educazione scientifica collettiva. Il Museo Tridentino di Scienze Naturali è una rete di istituzioni museali, centri di ricerca e di divulgazione scientifica diffusi sul territorio trentino: Museo Tridentino di Scienze Naturali - Museo G. Caproni. Aeronautica, scienza e innovazione - Giardino Botanico Alpino e Terrazza delle Stelle delle Viotte di Monte Bondone – Museo delle palafitte del Lago di Ledro – Ledrolab – Arboreto di Arco – la Stazione limnologica del Lago di Tovel – Tenno. Progetto

V.I.R.U.S. positivo: Volontari In Rete Uniti per la Scienza

Settore Patrimonio artistico e culturale. Valorizzazione sistema museale pubblico e privato Obiettivi Ideazione e realizzazione di un programma organico di coinvolgimento dei volontari culturali all’interno della Sezione Eventi e Attività per il pubblico valorizzando la disponibilità dei cittadini coinvolti grazie alla presenza di un interlocutore disponibile e attento. Attività Raggiunto un livello significativo di consapevolezza, autonomia e preparazione specifica, e avvalendosi del supporto dello staff museale, i giovani in Servizio Civile possono dare voce alla propria creatività ed esperienza nell’ideazione di una proposta di programma dedicato al coinvolgimento dei cittadini come volontari culturali presso il Museo delle Scienze. In questa fase, che si protrae fino alla fine del progetto, i giovani in servizio possono contare anche sul supporto dello staff della sezione Eventi e Attività per il pubblico per l’ideazione, progettazione e realizzazione della proposta ai cittadini.

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Michael Perini Le attività che mi coinvolgono di più essendo un patito di grafica sono appunto la creazioni di loghi, grafiche di volantini e disegni a mano libera. Questa sezione del museo è quella che si occupa di queste cose quindi sono estremamente soddisfatto. Mi coinvolgono molto anche la creazione di laboratori creativi, essendo sempre legati alla grafica e alla fantasia. Dai rapporti con i miei nuovi colleghi, sono riuscito a capire molte cose importanti. La prima è che la collaborazione tra colleghi è fondamentale e che se si ha bisogno di una mano bisogna essere sempre disponibili a dargliela, questa cosa deve essere reciproca. La seconda è che se una cosa si deve fare, se la si fa, la si fa bene, se no non la si fa. La terza e ultima è che ci vuole professionalità nel svolgere il proprio lavoro, mai prendere un compito alla leggera.

Colpo Giulia Sono coinvolta da tutte le attività che svolgo al museo, dalla cura dei pulcini all’ideazione di laboratori didattici all’organizzazione degli eventi per il pubblico più importanti allo sviluppo del mio progetto di Servizio Civile. Tutto ciò che sto facendo mi piace e mi appassiona! Sto soprattutto imparando a capire fino a dove posso arrivare autonomamente nel mio lavoro e dove invece devo chiedere la mediazione dei colleghi o del mio superiore, qual è la gerarchia da rispettare.

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Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina Via E. Mach, 2 – 38010 San Michele all’Adige tel. 0461 650314 Referente comunicazione: Daniela Finardi info@museosanmichele.it www. museosanmichele.it

Nato nel 1968 nella suggestiva cornice dell’antico convento agostiniano di San Michele all’Adige grazie alla felice intuizione museografica di Giuseppe Sebesta, ente strumentale della Provincia Autonoma di Trento dal 1972, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina presenta un ricco percorso espositivo di ben 43 sale, articolandosi in 25 diverse sezioni. Con più di 12.000 oggetti, tra i quali spiccano le grandi macchine ad acqua, mulino, fucina e segheria veneziana, il Museo si distingue per l’attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore. Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina è anche il luogo ideale in cui avvicinarsi alla memoria e alle radici del territorio. All’esposizione permanente il Museo affianca infatti un’intensa attività didattica, editoriale e di ricerca, ospitando una biblioteca e una mediateca specializzata e fungendo da centro di studi etnografici per l’intero arco alpino. Progetto

Avvicinarsi alle tradizioni locali attraverso i Servizi Educativi del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

Settore Patrimonio artistico e culturale Obiettivi I Servizi Educativi del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina propongono percorsi a tema incentrati sull’apprendimento delle pratiche e della ritualità caratteristiche del mondo rurale di montagna, attraverso il contatto diretto con gli oggetti esposti nelle sale. I percorsi sono approfondimenti monotematici studiati e preparati ai fini della comunicazione didattica, in un’ottica di costruzione attiva del sapere e di consolidamento delle conoscenze acquisite. Obiettivo del progetto è arricchire il servizio didattico proposto dal Museo e implementare l’operato dei Servizi educativi ed in particolare: - valorizzare il territorio locale e gli usi e costumi della gente trentina; - contribuire alla diffusione della conoscenza del patrimonio legato alla cultura del sistema agrosilvopastorale della montagna trentina attraverso una maggiore offerta dei Servizi educativi del Museo; - promuovere l’arricchimento culturale e la crescita professionale dei volontari, in particolare nel settore educativo di un’istituzione museale; - offrire una maggiore qualità delle attività didattiche proposte dal Museo, grazie a un’azione di supporto e di arricchimento dei percorsi proposti; - potenziare l’organizzazione e la formazione degli operatori didattici con un archivio ragionato e completo, sia cartaceo che informatico, di materiale relativo ai singoli percorsi didattici, sia nella parte teorica che per la gestione dei laboratori pratici; - aggiornare la proposta educativa con la revisione di alcuni laboratori didattici. Attività Per il raggiungimento degli obiettivi del progetto sopra descritti, è prevista la collaborazione dei giovani in Servizio Civile con le operatrici dei Servizi educativi del Museo e con i collaboratori esterni. Questo permette loro di rendersi autonomi nella conduzione dei percorsi e di valutare i necessari aggiornamenti dei laboratori, nonché di reperire i materiali necessari per la realizzazione dell’archivio dei percorsi didattici. I giovani, nell’ambito dei Servizi educativi del Museo, sono impegnati a: - acquisire conoscenze specifiche sul Museo degli Usi e Costumi delle Gente Trentina, le collezioni e le funzioni caratterizzanti l’ente nei settori didattico, editoriale e di ricerca; - gestire in autonomia alcune attività didattiche appartenenti alle proposte educative del Museo e visite guidate agli

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spazi espositivi; - realizzare un archivio ragionato di materiale fotografico e di documentazione relativo alle attività didattiche e delle iniziative del Museo - realizzare un archivio ragionato di materiale documentario relativo ai singoli percorsi didattici, sia cartaceo che informatico, comprensivo dei materiali utili per i laboratori pratici; - collaborare nel fornire informazioni sui percorsi didattici del Museo; - coadiuvare le operatrici dei Sevizi educativi nella preparazione dei materiali per l’esecuzione delle attività didattiche; - collaborare alla revisione e alla progettazione dei supporti ai vari percorsi didattici; - collaborare nell’allestimento e nella gestione delle attività organizzate in occasioni di manifestazioni o iniziative particolari alle quali partecipano i Servizi educativi, presso il Museo o fuori sede; - collaborare nell’aggiornamento di alcuni laboratori didattici; - realizzare, insieme alla consulenza delle operatrici dei Servizi educativi, nuovi percorsi per i bambini della scuola materna e per i ragazzi delle scuole secondarie, o coadiuvare le operatrici didattiche nell’adattare alcuni percorsi già consolidati; - collaborare nell’allestimento e nella gestione delle attività organizzate in occasioni di manifestazioni o iniziative particolari alle quali partecipano i Servizi educativi, presso il Museo o fuori sede; - realizzare, insieme alla consulenza delle operatrici dei Servizi educativi, nuovi percorsi per i bambini della scuola materna e per i ragazzi delle scuole secondarie, o coadiuvare le operatrici didattiche nell’adattare alcuni percorsi già consolidati.

Elena Mendini

Ci dedichiamo ai percorsi didattici sia per quanto riguarda la realizzazione e il rapporto con le classi sia per il lavoro preparativo che essi richiedono. L’offerta che i Servizi Educativi del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina propone alle scuole è, infatti, molto ampia e affronta tutte le tematiche inerenti al mondo agrosilvopastorale del Trentino determinando un notevole afflusso di bambini e ragazzi. Questa esperienza di Servizio Civile ci ha permesso di conoscere molte persone in gamba, di approfondire la nostra conoscenza su diversi aspetti della cultura etnografica trentina e, in particolare, di avvicinarci ai preziosi contenuti presenti all’interno del Museo, definito dal suo fondatore come la “cassaforte” dei trentini dove ognuno di noi può ritrovare il proprio passato, le proprie radici, i propri valori.

Eleonora Dolzani

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Cooperativa Oltre S.C.S. Onlus Via Latemar 1/a – 38030 Castello Molina di Fiemme tel. 0462 235298 Referente comunicazione: Bonomi Laura masotoffa@oltre.coop www.oltre.coop

Oltre è una Cooperativa sociale, nata sul territorio di Fiemme e Fassa nel 2003. La Cooperativa ha iniziato la propria attività gestendo Maso Toffa, un centro destinato ad adulti in condizione di disagio psichico e di marginalità con bisogni di accoglienza temporanea e di sostegno per il loro reinserimento sia sociale che lavorativo. Ma già con il proprio nome “Oltre” i soci tracciarono il futuro della Cooperativa, ovvero, andare oltre significa occuparsi non più solo di disagio psichico. La Cooperativa ha quindi avviato negli anni nuovi progetti per rispondere ai bisogni della comunità locale puntando sulla valorizzazione delle risorse del territorio, in particolare il volontariato e creando connessioni culturalmente vitali come quelle con il mondo della scuola. Progetto

Integriamoci con gli altri

Settore Assistenza - Disagio Adulto Obiettivi Il progetto mira ad integrare socialmente e attivamente gli ospiti della nostra struttura con le organizzazioni di volontariato presenti sul territorio e creare importanti reti con la comunità locale. • coinvolgendo i giovani in Servizio Civile nella quotidianità della comunità residenziale di Maso Toffa; • analizzando le organizzazioni presenti sul territorio della nostra comunità che per mission non si raffrontano col disagio ma che nelle loro attività possono accogliere delle persone in difficoltà; • indagando insieme alle associazioni di volontariato, di promozione sociale, circoli, polisportive del territorio di attività di socializzazione e tempo libero proponibili a persone con disagio psichico; • attivando un’attività di socializzazione dove l’obiettivo primario è il tempo libero e la sua gestione consapevole; • rilevando gli interessi, le risorse e le abilità dei nostri utenti; • affiancando e mediando inizialmente tra gli utenti ed i volontari dell’associazione che accoglie. Attività I giovani coinvolti nel progetto sono impegnati in: • incontri, colloqui e visite guidate alla struttura; • incontro e conoscenza delle persone che sono presenti in struttura (ospiti, dipendenti, collaboratori, volontari); • percorso informativo/formativo di conoscenza della struttura (mission, storia, vision, organizzazione, funzioni); • affiancamento nella quotidianità del servizio e nelle attività da svolgere; • conoscenza approfondita del funzionamento della struttura (progetti educativi, filosofia di lavoro, interlocutori istituzionali, utenza, organizzazione del lavoro, ecc.); • partecipazione agli incontri di equipe e alle supervisioni per la rielaborazione dell’esperienza; • mappatura delle associazioni presenti sul territorio su cui opera la nostra Cooperativa; • Individuazione di attività di socializzazione e tempo libero proponibili agli ospiti all’interno delle organizzazioni presenti sul territorio; • attivazione di queste attività di socializzazione esterne alla nostra struttura, con l’affiancamento e la mediazione dei nostri ospiti con l’associazione ospitante; • affiancamento nella quotidianità del servizio e nelle attività da svolgere; • partecipazione agli incontri di equipe e alle supervisioni per la rielaborazione dell’esperienza; • partecipazione alla attività in autonomia; • partecipazione agli incontri di equipe e alle supervisioni per la rielaborazione dell’esperienza; • rielaborazione delle proposte, metodi, suggerimenti fatte dai giovani in Servizio Civile.

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Valentina Varesco

Francesca Calderaro

Le attività che più preferisco sono due: la passeggiata con le capre e il momento del pranzo. Sto facendo il Servizio Civile presso il Maso Toffa, un maso frequentato da persone che hanno disagi psichici e sociali. Ogni martedì pomeriggio facciamo la passeggiata con le 8 caprette che accudiamo ed è un momento di particolare tranquillità, in mezzo alla natura e in cui osserviamo insieme i comportamenti di questi animali. L’altro momento che più mi piace è quello del pranzo. Ogni mattina facciamo i lavori di casa e cuciniamo quindi quando arriva il momento di sederci tutti insieme intorno al tavolo a mangiare è sempre un grande piacere. Questo momento semplice ma importante diventa l’occasione ideale per rilassarsi, farsi quattro chiacchiere e quattro risate. In questi mesi di Servizio Civile ho imparato che per gli operatori è essenziale lavorare in gruppo sia per il bene di loro stessi che per quello degli utenti. È importantissimo per l’operatore potersi confrontare e confidare con i propri colleghi su tutto ciò che riguarda la vita al Maso per continuare a lavorare sereni e in armonia. È di uguale importanza poi, sempre per l’operatore, comunicare le proprie riflessioni e punti di vista (diverse o no da quelle dei colleghi) per ottenere un obiettivo comune finalizzato al benessere dell’ospite. Dal rapporto con gli utenti sto imparando a non dare niente per scontato; dove una persona è limitata in un campo è dotata in un altro. Ognuno ha qualcosa che può stupire l’altro. Ogni utente è unico, con tratti personali ben definiti, con debolezze e abilità. Ognuno di loro si esprime diversamente ma autenticamente. Dal rapporto con loro ho imparato ancora di più l’importanza dell’autenticità. Facendo il Servizio Civile con un’altra ragazza ho capito quanto sia di grande aiuto avere qualcuno con cui condividere dubbi, preoccupazioni ma anche risate e gratificazioni.

L’attività che più mi coinvolge è la preparazione del pranzo perché è un momento in cui gli ospiti danno il meglio di loro stessi, cercando di mantenere la loro concentrazione sull’attività che è stata assegnata loro nonostante le difficoltà. Da quest’esperienza in generale sto imparando il valore della spontaneità e il mettersi in gioco in qualsiasi situazione. Vivere con delle persone meno fortunate di me, gli utenti in particolar modo, mi serve ad essere migliore, testando spesso la mia pazienza.

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APS Oratorio di Mezzocorona Via San Giovanni Bosco, 10 - 38016 Mezzocorona tel. 0461 601386 Referente comunicazione: Ghezzer Giovanni info@oratoriodimezzocorona.it www.oratoriodimezzocorona.it

L’Oratorio di Mezzocorona è un’associazione di promozione sociale associata alla NOI Associazione (Ente Nazionale con finalità assistenziali riconosciute dal Ministero dell’Interno) e al registro provinciale delle Associazioni di Promozione Sociale. L’attuale Associazione, fondata nel 2005, deriva da una ristrutturazione societaria della precedente associazione operante dal 1986. L’Associazione non ha fini di lucro e persegue finalità di solidarietà civile, culturale e sociale. In particolare, favorisce la crescita e la formazione delle persone, promuovendo i valori umani e cristiani; dà impulso al dialogo e alla collaborazione con le famiglie, con le realtà ecclesiali, con le altre associazioni locali, con le istituzioni civili; realizza esperienze di animazione culturale e di servizio sociale; organizza eventi culturali, sportivi, artistici e musicali; pone attenzione alle istanze delle fasce sociali più deboli curando iniziative e attivando strutture idonee alla prevenzione e al superamento delle situazioni di disagio. Dispone di una sala polifunzionale con annessa cucina, un teatro, una sala giochi, numerose salette per incontri e attività varie, campi esterni di pallavolo, calcio e pallacanestro, usufruibili anche per altre attività all’aperto. Progetto

LAB-ORATORIO: per crescere insieme

Settore Educazione e promozione culturale. Obiettivi Mantenere e rafforzare l’Oratorio quale luogo privilegiato di incontro, dialogo, ascolto e sostegno in particolare dei bambini, ragazzi, preadolescenti e giovani arricchendo il progetto educativo. Attività Dare continuità all’ampliamento quantitativo e qualitativo delle attività di animazione iniziato negli scorsi anni. I giovani in servizio civile sono coinvolti già dalla fase progettuale, per favorire una presenza attiva e responsabile e per offrire un’esperienza qualificante non solo in senso strettamente operativo. Si intende in particolare consolidare l’attività ludico-sportiva, valorizzando le abilità possedute e/o acquisite dagli stessi giovani, mirando a garantire stabilità ai periodi di apertura delle strutture oratoriali e una continuità nelle proposte di attività programmate (es. allenamenti, laboratori creativi, attività teatrali, campeggi, feste e incontri, ecc...). Favorire la collaborazione con le altre realtà associative giovanili presenti sul territorio comunale e su quello più ampio della Piana Rotaliana (Piano Giovani in particolare): associazioni sportive, realtà del tempo libero, gruppi musicali, ecc ... Sostenere gli interventi educativi realizzati all’Oratorio attraverso la presenza dei volontari del Servizio Civile. Si intendono attivare in particolare percorsi individualizzati a favore di bambini/ragazzi in difficoltà, per facilitare i processi di socializzazione (avere cura di ragazzi che si trovano in una situazione di svantaggio socio-culturale). Favorire e promuovere l’inserimento di bambini e ragazzi di diversa cultura attivando, con il contributo dei volontari, momenti di conoscenza delle tradizioni culturali coinvolgendo dove possibile le famiglie di origine.

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Valentina Dallago In questi primi mesi di Servizio Civile presso l’Oratorio di Mezzocorona ho compreso quanto sia importante ascoltare, appoggiare e seguire sia i bambini che i ragazzi e quanto sia per loro importante trovare figure educative pronte a sostenerli.

Arnold Nuri Le attività che mi coinvolgono di piÚ sono quelle all’aria aperta con vari giochi, soprattutto il calcio. In questo modo riesco ad entrare maggiormente in contatto con gli utenti, visto che sono quasi tutti ragazzi giovani. Sto imparando a relazionarmi meglio con il prossimo e a capire che il rispetto si guadagna lavorando molto per ottenerlo. Questo vale sia per gli utenti che per i colleghi come per i superiori.

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Istituto Comprensivo di Scuola Primaria e Secondaria di Primiero Via delle Fonti, 10 - 38054 Transacqua tel. 0439 62435 Referente comunicazione: Alban Antonella segr.icprimiero@scuole.provincia.tn.it www.scuoleprimiero.it

L’Istituto Comprensivo di Primiero è una Istituzione scolastica autonoma statale, gestita dall’Amministrazione della Provincia Autonoma di Trento. Si colloca nel territorio del Primiero, in provincia di Trento, al confine con la provincia veneta di Belluno. La competenza territoriale dell’Istituto coincide con il territorio degli otto comuni trentini di Canal San Bovo, Imer, Mezzano, Transacqua, Fiera di Primiero, Tonadico, Siror, Sagron-Mis. Le finalità dell’Ente sono la formazione e l’educazione, tramite l’erogazione del servizio di istruzione per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, nonché l’offerta di istruzione superiore per il conseguimento di un diploma. Si rivolge a circa 1000 studenti. Scuola primaria – Canal San Bovo, Imer, Mezzano, Siror, S. Martino di Castrozza, Tonadico; Scuola Secondaria di primo grado – Canal San Bovo e “Luigi Negrelli” di Transacqua; Istituto di Istruzione di Fiera di Primiero – Liceo Scientifico, Liceo Economico e Corso Tecnico per le costruzioni, l’ambiente ed il territorio con biennio I.T.I.; progetto IGEA; progetto ERICA; progetto CINQUE. Progetto

“Progetto IDEA SCUOLA 2011” - Integrated Didactic and Educational Activities

Settore Educazione e promozione culturale. Obiettivi Attività di tutoraggio scolastico. Attività • agevolare il sorgere di iniziative centrate sulla presenza pomeridiana nella scuola; • offrire agli alunni delle diverse età tempi di riflessione sugli apprendimenti; • garantire un affiancamento nel lavoro autonomo per alunni che ne hanno bisogno; • favorire momenti di confronto per alunni con difficoltà organizzative personali; • aprire spazi di dialogo in relazione alle scelte orientative e ad eventuali difficoltà; • promuovere l’integrazione di studenti migranti; • animare progetti di scuola aperta; • accompagnare gli alunni nell’organizzazione di eventi; • accreditare figure intermedie di promozione del benessere degli studenti; • rendere possibili momenti di socializzazione nella Scuola; • favorire la crescita di iniziative propositive da parte degli studenti; • affiancare gli studenti nell’elaborazione di progetti; • garantire il presidio di attività semistrutturate negli spazi consentiti dagli orari scolastici.

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Sabrina Arruzza Il progetto “idea scuola 2011” al quale ho scelto di partecipare mi sta dando tantissimo! Mi trovo in un bell’ambiente, quello scolastico, dove c’è molta collaborazione fra i colleghi. Ho avuto la possibilità di stringere legami profondi, sia con i collaboratori che con i bambini. Mi è stato affidato un bambino al quale dedico le mie 30 ore settimanali, sostenendolo nelle varie attività, e mi rendo conto che lui è il motivo per cui da qualche mese mi sveglio al mattino. È un’esperienza bellissima che porterò nel cuore, perché mi ha segnata.

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Cooperativa Sociale Villa Maria P.zza San Martino, 2 - 38060 Lenzima di Isera (Rovereto) tel. 0464 486769 Referente comunicazione: Maurizio Passerini segreteria@coopvillamaria.it www.cocpvillamaria.it

La Cooperativa nasce nel 1995 con l’intento di gestire un servizio residenziale e si è specializzata negli anni nell’ambito dell’handicap mentale. Attiva nel trentino della Vallagarina, si propone come servizio a multicompetenza nell’ambito della disabilità psicofisica, nell’ottica della realizzazione del benessere psicofisico dell’individuo e dell’attenzione ai suoi bisogni. Il servizio si articola sul territorio in maniera diversificata. In primo luogo, il centro residenziale sito a Lenzima si occupa oltre che della cura sanitaria e assistenziale anche di attività di riabilitazione, di attività occupazionali e di animazione. Vi sono poi, le cinque Comunità Alloggio di Rovereto che consentono di disporre di spazi e numeri contenuti che favoriscono il senso di appartenenza, la corresponsabilizzazione nella gestione della quotidianità domestica e l’integrazione nel territorio. Ciascuna comunità dispone di un’alta autonomia e consente alle persone che la abitano (attualmente due) di seguire un percorso di ampliamento dell’autonomia personale, attraverso una parziale presenza degli operatori, integrata da una forte presenza di volontari e da un sistema domotico che garantisce la sicurezza degli utenti. Ai servizi residenziali la Cooperativa affianca il Centro Socio Educativo di Volano, che, nella fascia diurna, integra la presa in carico proponendo attività a carattere educativo, riabilitativo ed occupazionale in una dimensione di gruppo. Progetto

Volontari-InAzione

Settore Assitenza - Disabili Obiettivi Il progetto si propone in generale di offrire maggiori e nuove opportunità di integrazione delle persone disabili grazie alla valorizzazione del volontariato capace di portare “spontaneismo e normalizzazione” nelle relazioni. Contestualmente vuole offrire ai giovani di Servizio Civile impegnati nel progetto opportunità di apprendimento, nuove conoscenze e competenze. Attività Le attività di coinvolgimento dei giovani si articolano su due livelli. Il primo, di partecipazione alle attività con persone disabili, ed in particolare alle attività proposte da Macramè per il tempo libero (attività di piscina, gruppi creativi, attività di movimento/sport, uscite serali, gite di una giornata nel fine settimana,vacanze estive); all’ affiancamento e accompagnamento delle persone con disabilità nello svolgimento delle attività ordinarie ed al sostegno sia relazionale, motivazionale che operativo (es: avere informazioni sull’utente) ai volontari che partecipano alle attività. Il secondo livello prevede attività di ricerca, reclutamento e attivazione di nuovi volontari. I giovani hanno l’occasione di sperimentarsi con l’analisi dei contesti territoriali dove sono collocate le strutture (comunità alloggio, centro residenziale) e mappatura delle possibili persone (singoli e gruppi, associazioni) da coinvolgere per ricercare nuovi volontari; la ricerca di strategie e metodi di contatto dei possibili volontari; il reclutamento e l’inserimento in attività già avviate e nuove attività da svolgere con i volontari; l’affiancamento nelle attività dei nuovi volontari.

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Eleonora Dalpiaz

Ho sempre avuto qualche difficoltà a rapportarmi nei lavori di gruppo ma nonostante questo il Servizio Civile mi aiuta a stringere rapporti con i miei colleghi con i quali mi confronto e mi “scontro”. I responsabili, invece, mi aiutano inconsapevolmente a monitorare la situazione dell’ambiente di lavoro e quindi a cercare delle possibili soluzioni. Tutto questo è anche motivo di crescita personale visto e considerato il frequente confronto che vivo all’interno del progetto. Apprezzo molto il rapporto che ho con gli utenti anche se ogni tanto non è facile. Da quest’ultimo sto imparando a vivere giorno per giorno, ad apprezzare i piccoli sforzi e le piccole (GRANDI!!!) gioie che raggiungono di cui mi rendono partecipe. Svolgo varie attività. In particolare mi sento molto coinvolta in quelle in cui sono a contatto diretto con gli utenti e nella rassegna stampa che svolgo per l’ufficio.

Alberto Graziola

In un momento di dubbi e incertezze riguardanti il mio futuro, ho deciso di intraprendere questa strada che mi ha offerto la possibilità di mettermi in gioco e di conoscere molte realtà e persone diverse. L’ambito sociale ha saputo offrirmi una gran preparazione per potermi relazionare con gli utenti in maniera adeguata e una ricchezza affettiva.

Manuel Nardon

Un ragazzo di quasi trent’anni che ha avuto un incidente in moto qualche anno fa e ha riportato alcuni danni. Io passo molto tempo con lui il pomeriggio: lavoriamo, ci facciamo compagnia, chiacchieriamo, riusciamo a trovare mille modi per comunicare che non pensavo nemmeno esistessero. È un’esperienza nuova per me. Le altre attività le vivo in maniera più normale, ci sono laboratori di animazione e l’utenza è varia. Per ogni difficoltà che ci si presenta, tentiamo di risolverla parlando.

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Thomas Dorigotti

L’attività principale che svolgo presso Villa Maria è quella motoria in palestra (esercizi con parallele, scalette, percorsi ad ostacoli, giochi con la palla, ecc.) oppure andiamo nella piscina terapeutica della struttura e svolgiamo esercizi di rilassamento e scioglimento degli arti nell’acqua. La struttura in cui svolgo il mio progetto di Servizio Civile è complessa e i giovani impegnati come me sono tanti e svolgono diverse attività: musicoterapia, pet terapy, animazione. Ci confrontiamo molto, soprattutto per capire quali dinamiche ci siano tra gli utenti. Con loro il rapporto varia molto: con i più gravi faccio fatica ad essere sciolto, provo pena a volte e questo è un limite. Vederli stare male mi fa pensare a quando avevo 10 anni e ho vissuto in casa con mio padre che ha sofferto molto male prima di mancare; con gli altri, soprattutto quelli fissi, il rapporto è migliore. La loro felicità corrisponde alla mia.


Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto Corso Bettini, 43 – 38068 Rovereto tel. 0464/454119 - 0464/454151 Referente comunicazione: Carlo Tamanini amministrazione@mart.trento.it www. mart.trento.it

Il MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, è una grande istituzione dedicata all’arte moderna e contemporanea e serve ad integrare e gestire il vasto patrimonio artistico e le attività nel campo dell’arte della Provincia autonoma di Trento. La collezione permanente del MART include circa 15.000 opere: dipinti, disegni, incisioni e sculture, con nuclei importanti soprattutto per quanto riguarda le avanguardie del Novecento. Per soddisfare le molteplici esigenze, conservative, espositive e didattiche, il Museo è articolato in diverse sedi: - il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto è la sede centrale, ospita gran parte dell’attività espositiva, i servizi e gli uffici, oltre a custodire le collezioni di arte moderna e contemporanea, le opere di Fortunato Depero e il ricco fondo dell’archivio del ‘900. - il Palazzo delle Albere, a Trento, è la sede delle collezioni di arte italiana dell’800; - la Casa Museo Depero a Rovereto. Progetto

Dentro e fuori dal MART: museo e pubblico diffuso

Settore Patrimonio artistico e culturale Obiettivi Indagare e analizzare le motivazioni che limitano l’accessibilità e la frequentazione del Museo per mettere a disposizione di tutti il MART, inteso come luogo di incontro con forme e linguaggi dell’arte, di educazione, di costruzione, di competenze e di riflessione sulla cultura del contemporaneo e dell’arte moderna e contemporanea. Alimentare e potenziare il rapporto con altri agenti e istituzioni che promuovono la cultura, l’educazione e la formazione nell’ambito del territorio trentino e contribuire a rafforzare il ruolo del museo nell’ambito dell’educazione e della formazione rivolta ai giovani anche progettando nuove offerte didattiche anche realizzando nuovi materiali di supporto. Attività Sostenere concretamente le iniziative educative offerte dal Museo, conducendo attività, percorsi e laboratori in relazione alle collezioni permanenti e alle esposizioni temporanee; partecipando a gruppi di ricerca per la realizzazione di attività educative in relazione a esigenze specifiche di circoli culturali, associazioni, realtà aggregative di vario tipo, docenti, istituti comprensivi; collaborando alla progettazione di iniziative educative e di progetti; concorrendo allo sviluppo dei servizi educativi, con la possibilità di proporre nuove iniziative. Predisporre gli spazi e la strumentazione necessari allo svolgimento delle attività; occupandosi della realizzazione degli strumenti per la documentazione, per l’accertamento del gradimento di tutti i target di utenti, per la verifica e la valutazione delle attività educative realizzate.

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Cristina D’Angelo

Gli utenti del MART sono diversi per aspettative che bisogni e il contatto con loro che avviene tramite i laboratori è l’attività che più mi coinvolge. Relazionarsi con gli altri, soprattutto se diversi da te e diversi tra loro, è uno stimolo a cercare sempre il modo giusto di comunicare. Ogni giorno si propone una situazione diversa alla quale ho imparato a reagire con elasticità, ascoltando e rispettando l’altro. Sia con i responsabili del mio progetto che con i miei compagni sto partecipando alla costruzione di un ambiente di lavoro professionale che permette un libero scambio di opinioni, aperto a nuove proposte e pronto a sostenerti.

Silvia Turri

Ho un rapporto con l’OLP molto positivo, propositivo e utile. L’entusiasmo e l’attenzione di chi mi accompagna sono i motivi che mi convincono che la scelta che ho fatto sia quella giusta. È un’esperienza positiva, variegata, in cui non mi annoio, soprattutto nei laboratori didattici con i bambini. Condivisione di esperienze e scambio di idee sono alla base del mio progetto.

Ilaria Zomer

Tra i compiti che ci troviamo a svolgere trovo che i laboratori didattici con le scuole e con gli utenti diversamente abili siano i più interessanti. Sono laboratori allo stesso tempo ludici e formativi, anche per noi. Sto imparando l’intero percorso di realizzazione di un laboratorio didattico, dall’ideazione al giorno in cui sei di fronte ai ragazzi. Il fattore in più è nei progetti speciali, soprattutto sul piano emotivo, perché gli utenti sono una fonte di ricchezza inesauribile. Sto acquisendo una certa sicurezza e sento che questo è il modo migliore per progredire.

Davide Filippi

Ogni giorno imparo una cosa nuova e mi sento sempre messo alla prova, ma positivamente. Mi devo confrontare con classi di età diversa, partecipando alla progettazione e alla realizzazione dei laboratori didattici. Mi sento parte di uno staff disponibile e pronto a dare aiuto e consigli. Vedo che c’è interesse per quello che faccio e mi sento stimolato. Il mio bagaglio culturale e personale sta crescendo e lo scambio continuo di informazioni è un aspetto stimolante di questa esperienza.

Silvia Bonuzzi

Lavorare in un ambiente coinvolgente come l’area educazione del Mart è già di per sé un’esperienza molto stimolante. Ogni attività svolta: i laboratori con le scuole, le visite guidate, lo svolgimento dei progetti con persone con disagi fisici o mentali, rappresenta il perfetto connubio tra arte,creatività e rapporto umano; ambiti in cui credo molto e in cui vorrei continuare ad operare in futuro.


Associazione Trentina Accoglienza Stranieri Via Madruzzo, 21 - 38122 Trento tel. 0461 263330 Referente comunicazione: Valentina Iseppi info@atas.tn.it /valentina.iseppi@atas.tn.it www.atas.it

L’Associazione, nata nel 1989, è una onlus, apartitica, aconfessionale e senza fini di lucro, si rivolge a tutti coloro che credono nell’importanza di una società disposta a conoscere le “diversità” e a dialogare con esse, per crescere e migliorarsi. ATAS collabora con le Istituzioni pubbliche e gli Enti del privato sociale ed opera per promuovere, negli stranieri immigrati in Trentino, la conoscenza dei propri diritti e doveri in un percorso di legalità, sostenendoli nei rapporti con lo Stato, nell’accesso ai servizi pubblici, nella ricerca del lavoro e dell’abitazione, nel processo di integrazione sociale e culturale nel territorio; Le attività definite nello Statuto dell’Associazione sono molteplici: ascolto, informazioni e orientamento, consulenza sociale e legale, orientamento al lavoro e segretariato sociale, sostegno nel contatto con i servizi attraverso propri sportelli aperti al pubblico dislocati sul territorio; gestione di alloggi per stranieri, singoli e famiglie; progetti di formazione e formazione agli stranieri; la promozione di rapporti con enti, istituti, università; attività in carcere, corsi, scambi. Progetto

Il pianerottolo della discordia. Azioni di comunicazione e di mediazione sociale per l’integrazione socio-abitativa dei migranti

Settore Assistenza. Immigrati, profughi Obiettivi L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire all’integrazione sociale e culturale della popolazione migrante che risiede nel territorio della provincia di Trento. Due gli obiettivi generali con obiettivi specifici, che fanno riferimento alle due macroaree delle quali si compone il progetto: migliorare la convivenza negli ambiti abitativi degli immigrati, promuovere lo sviluppo di relazioni positive degli utenti dell’associaizone all’interno dei propri alloggi, nel vicinato e nella comunità locale. Sviluppare nell’opinione pubblica un clima favorevole allo sviluppo di una società disposta a conoscere le “diversità” e dialogare con esse, crescendo e migliorandosi, rendere pubbliche le problematiche presenti nella realtà, le riflessioni in merito e le possibili soluzioni. Si intende inoltre informare dettagliatamente la propria utenza effettiva o potenziale sulle opportunità offerte. Attività Nella realizzazione delle attività proposte nelle aree progettuali, il volontario accompagnerà l’utente nell’alloggio o eventualmente in sede, e sarà coinvolto nella trasmissione di informazioni e indicazioni rispetto a temi specifici. La partecipazione e il coinvolgimento del volontario in servizio civile è importante in quanto si tratta di attività che gettano i fondamenti in termini di conoscenza reciproca e condivisione delle informazioni e regole di base rispetto a tutte le attività successive. I volontari in Servizio Civile incontrano gli utenti nella quotidianità delle persone (ad esempio mangiando con loro, accompagnando al supermercato), raccolgono le storie di vita delle persone, condividono le esperienze di integrazione degli ospiti. I volontari in Servizio Civile organizzeranno attività di promozione della socializzazione tra gli ospiti, cene comunitarie, visione film con dibattito, scambi di storie di vita e approcci culturali scambio di esperienze sulle relazioni la popolazione locale, momenti conviviali ed incontri nei diversi alloggi. Verranno organizzate inoltre attività non istituzionali quali la visita alla città, la visita a musei, conoscenza del territorio trentino a livello geografico, economico e culturale. Attraverso azioni di comunicazione rivolte alla comunità locale si intende rafforzare ed intensificare i rapporti con i media locali: il volontario in servizio civile opererà a supporto del referente comunicazione espletando le seguenti attività: • rivedere e mantenere costantemente aggiornato il data base con i contatti dei soggetti che operano con i media; • redigere – sotto la supervisione del referente comunicazione – regolari comunicati stampa sulle attività ed iniziative

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che ATAS onlus propone; • collaborare nell’organizzazione di conferenze stampa per dare rilievo a iniziative di particolare interesse; • curare la rassegna stampa e darne rilievo sul sito Internet dell’associazione. Il volontario promuoverà e curerà degli incontri nelle scuole sui temi della società “multiculturale”. Il giovane volontario sarà coinvolto nella revisione e sviluppo del materiale informativo (brochure, volantini, pieghevoli, depliant), in parte già esistente, che dia informazioni utili allo straniero che vive il territorio trentino. Il volontario in servizio civile opererà a supporto del referente comunicazione espletando le seguenti attività: • implementare e sistematizzare l’aggiornamento di un indirizzario, curare, in affiancamento, la scelta delle informazioni da divulgare tramite la newsletter, curare il sito internet in modo da renderlo accessibile e di agevole consultazione; • mantenere il sito internet, o parti di esso, in inglese (e/o altra lingua veicolare) in modo tale da renderlo accessibile a tutti. Verrà elaborato un profilo Facebook, twitter ed altri sistemi on-line dell’associazione con lo scopo di coinvolgere maggiormente i giovani stranieri e creare un punto di incontro anche con i giovani italiani. Saranno infine organizzati, a sostegno del coordinatore generale di ATAS onlus, focus group incentrati su problematiche specifiche che emergono dalle due attività principali di ATAS onlus e cioè l’inserimento lavorativo e l’accesso al mercato immobiliare.

Rosina Cavallo

Mi occupo della gestione degli alloggi femminili, accompagnamento servizi, ricerca lavoro e gestione convivenza. Questo progetto mi piace. Molte le attività a cui partecipo: comunicazione, organizzo eventi, interviste con ospiti ex ospiti, organizzo buffet e presentazione delle attività dell’ente. Ho un buon rapporto con le donne che vivono negli alloggi. L’ inizio è difficile, sono tutte straniere, bisogna farsi conoscere e prendere un po’ di fiducia, poi piano piano si riesce a costruire buoni rapporti di fiducia. Lavoro a stretto contatto con l’Olp che è un’operatrice della casa. Nella pianificazione del lavoro ci confrontiamo, ci ritroviamo e discutiamo dei progetti.

Elena Bresolin

La mia esperienza di servizio civile: palestra di relazioni umane e fucina di nuovi progetti.

Federico Vitti

Credo che il Servizio Civile sia un’opportunità unica per un giovane che voglia impegnarsi a fare quello in cui più crede, che gli piace o quello per cui si sente portato. E’ un anno in cui si cresce molto, sia umanamente che professionalmente. Per quanto mi riguarda, sono soddisfatto e contento.

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Associazione “SI Minore” o.n.l.u.s. Via F.lli Perini, 66 - Trento tel. 0461 922055 Referente comunicazione: Mocellini Marianna progetti@siminore.it www.siminore.it

L’associazione SI Minore opera, dal 1994, a favore di giovani in difficoltà. Grazie all’esperienza maturata “SI Minore” ha acquisito specifiche competenze nell’area stranieri in particolare di minori non accompagnati pur rimanendo aperta a tutti senza distinzione di genere o nazionalità. L’associazione è dotata di strutture di tipo familiare con gruppi appartamento seguiti 24 ore su 24 da figure educative specializzate. Offre anche un servizio educativo domiciliare mirato al sostegno dei minori in ogni fase della vita (scolastica, professionale e sociale) e/o al potenziamento delle competenze genitoriali. Infine, pone grande attenzione sui processi sociali legati ai fenomeni migratori ed è impegnata nella promozione della conoscenza interculturale. Nel 2008 ha aperto a Trento il centro aperto “GEC”: uno spazio libero e gratuito, gestito da due educatori e aperto tre pomeriggi a settimana, in cui vengono proposte attività ludico ricreative tra le quali educazione espressiva, educazione al dialogo/confronto, mediazione interculturale e con sportello di ascolto per giovani, centro didattico laboratori di creatività manuale, gite, tornei sportivi, ecc. Il GEC accoglie quotidianamente circa 30 minori divisi in gruppi su diverse attività. Progetto

G.E.C. 2.0

Settore Educazione e Promozione culturale Obiettivi Gli obiettivi di progetto sui quali si vuole coinvolgere i giovani di Servizio Civile provinciale sono: 1. implementare le attività già in atto; 2. potenziare l’organizzazione operativa e gestionale interna; 3. allargare la rete di collaborazioni con il territorio; 4. supportare e seguire gli iscritti nello studio e nell’apprendimento scolastico. Attività Le attività riferite all’obiettivo 1. occasioni di incontro individuale con i ragazzi per favorire e cogliere le dinamiche di gruppo e tra gruppi all’interno del centro, per individuare leadership positive (o negative), punti comuni di interesse, spontanee compatibilità caratteriali e culturali; dedicare momenti alla programmazione e realizzazione del cineforum; programmare e effettuare delle gite (in provincia di Trento) con il coinvolgimento dei ragazzi in tutte le fasi organizzative; coinvolgere maggiormente i ragazzi nella stesura del “GEC-mese”, giornalino informativo bimestrale; stabilizzare i “tradizionali” tornei di calcetto, pallavolo, orienteering, scacchi, etc., aperti al quartiere e alla Circoscrizione; 2. attività gestionali ed operative legate all’organizzazione pratica delle iniziative oltre alla relativa promozione e sensibilizzazione; disciplinare l’attività interna anche con la ridefinizione di regole e procedure d’impiego delle risorse tecniche e metodologiche di valutazione dei risultati delle attività svolte; 3. attività di conoscenza del contesto di collaborazione con il territorio, al fine partecipare attivamente ai tavoli territoriali promossi dal Comune di Trento di cui Si Minore fa parte; di supporto alla realizzazione di uno spettacolo del GEC alla festa annuale “Oltrefersina insieme”; ideazione e progettazione di nuove attività e iniziative rivolte all’utenza femminile; 4. attività: conoscenza del contesto educativo del GEC, per affiancare individualmente i ragazzi iscritti nello studio pomeridiano e nello svolgimento dei compiti di casa; l’applicazione di nuove metodologie didattiche,per favorire la prima comprensione della lingua italiana; work in progress della situazione scolastica dei ragazzi seguiti tramite riunioni periodiche.

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Stefano Scali

Marcella Saldutti

Ho iniziato a fare l’anno di Servizio Civile presso l’Associazione Si Minore Onlus lavorando al centro aperto G.E.C. (giovani educazione contatto). In sostanza il centro in cui lavoro è un luogo ricreativo dove i ragazzi dai 13ai 20 anni si ritrovano per stare insieme, giocare e instaurare nuove amicizie, ma non solo. Infatti al GEC c’è anche un’attività dedicata al doposcuola dove, gli educatori e noi del Servizio Civile, seguiamo e aiutiamo i ragazzi nello studio e nello svolgimento dei compiti. L’esperienza di S.C. si sta rivelando stupenda, molto formativa e un’opportunità irripetibile. con gli educatori c’è un rapporto di collaborazione forte e il loro aiuto nel gestire, capire, coordinare determinate situazioni e attività legate ai ragazzi che frequentano il posto e alle attività che proponiamo all’interno del centro mi sta aiutando notevolmente nella mia esperienza. Dalla condivisione di idee con la mia collega è nato il progetto di cineforum nel quale proponiamo in orario serale la proiezione di film proprio nel centro in cui lavoriamo e aperto a tutti coloro che vogliono partecipare. Ho anche creato nel mio percorso di S.C., le olimpiadi del G.E.C. durante il periodo estivo; ho aiutato un’educatrice del centro insieme alla mia collega a realizzare un calendario 2013 in collaborazione con le case di riposo del Trentino con all’interno le poesie scritte dagli anziani; ho iniziato a costruire con l’educatore che lavora con me un progetto sul calcio… Essendo questo uno sport di gruppo è molto formativo. La cosa più bella è vedere i ragazzi dimostrare impegno, serietà e felicità nel praticarlo. Vorrei aggiungere che questa esperienza mi sta facendo capire quanto sia bello lavorare in una realtà come quella in cui mi sto facendo le ossa (associazione, centro aperto, educazione) quanto sia importante essere precisi e attivi sul lavoro; ribadisco la mia voglia di continuare a lavorare in futuro nell’ambiente in cui ora mi sto cimentando.

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Associazione “SI Minore” o.n.l.u.s. Via F.lli Perini, 66 - Trento tel. 0461 922055 Referente comunicazione: Stefano Bleggi progetti@siminore.it www.siminore.it

L’associazione SI Minore opera, dal 1994, a favore di giovani in difficoltà. Grazie all’esperienza maturata “SI Minore” ha acquisito specifiche competenze nell’area stranieri in particolare di minori non accompagnati pur rimanendo aperta a tutti senza distinzione di genere o nazionalità. L’associazione è dotata di strutture di tipo familiare con gruppi appartamento seguiti 24 ore su 24 da figure educative specializzate. Offre anche un servizio educativo domiciliare mirato al sostegno dei minori in ogni fase della vita (scolastica, professionale e sociale) e/o al potenziamento delle competenze genitoriali. Infine, pone grande attenzione sui processi sociali legati ai fenomeni migratori ed è impegnata nella promozione della conoscenza interculturale. Nel 2008 ha aperto a Trento il centro aperto “GEC”: uno spazio libero e gratuito, gestito da due educatori e aperto tre pomeriggi a settimana, in cui vengono proposte attività ludico ricreative tra le quali educazione espressiva, educazione al dialogo/confronto, mediazione interculturale e con sportello di ascolto per giovani, centro didattico laboratori di creatività manuale, gite, tornei sportivi, ecc. Il GEC accoglie quotidianamente circa 30 minori divisi in gruppi su diverse attività. Progetto

Passepartout

Settore Assistenza minori Obiettivi Gli obiettivi di progetto sui quali si vuole coinvolgere i giovani in Servizio Civile provinciale sono: • promuovere interventi per agevolare la piena integrazione sociale, scolastica, lavorativa secondo i principi della non-discriminazione e del concreto inserimento; • essere un osservatorio privilegiato di situazioni a rischio e fenomeni critici per quanto riguarda l’età giovanile; potenziare e migliorare gli interventi miranti all’acquisizione di sempre maggiore autonomia, in accordo con il progetto pedagogico dell’associazione e con i progetti educativi del gruppo appartamento; • avviare e mantenere attività di socializzazione, integrazione e di tempo libero, favorendo il pieno sviluppo delle competenze interpersonali e sociali; • sviluppare e mantenere reti sociali con associazioni ed altre realtà del territorio; • portare negli appartamenti l’esempio di giovani che vogliono contare, progettare ed ES.SER.CI. Attività Le attività di coinvolgimento dei giovani in Servizio Civile provinciale sono: • partecipare, in termini di supporto attivo all’equipe e ai ragazzi, alle attività di accoglienza di nuovi utenti nella realtà dell’appartamento e nella realtà cittadina; • condividere e collaborare con l’équipe nella gestione della vita domestica di appartamento (gestione turni pulizie) e nell’implementazione delle attività quotidiane (economia domestica), favorendo l’acquisizione e il consolidamento delle autonomie relative alla gestione della quotidianità e ad una adeguata gestione degli spazi privati e comuni; • sulla base degli strumenti progettuali già a disposizione del gruppo educativo, offrire supporto scolastico, anche mediante sostegni individuali o in piccoli gruppi; • partecipare alla creazione, promozione e gestione di attività specifiche interne all’appartamento (culturali o ludicoricreative), puntando al rafforzamento delle capacità relazionali nel gruppo degli utenti; • creare iniziative di aggregazione dei ragazzi ed occasioni di uscita (anche di più giorni) verso contesti esterni all’appartamento che permettano ai ragazzi di sperimentare nuove relazioni, rinforzare e acquisire competenze (gite culturali o partecipazione a iniziative esterne); • collaborare nell’implementazione di attività già progettate in sinergia con enti pubblici (Comune di Trento, Comune di Rovereto, ecc.) e realtà associative del privato sociale facendo attenzione che risposte ed iniziative siano coerenti con i bisogni, stimolando il protagonismo giovanile nella ideazione, progettazione e realizzazione delle nuove iniziative. 120


Agnese Banelli

Paola Spagnoli

Nadia Cadrobbi

La mia esperienza di Servizio Civile mi sta dando molte soddisfazioni. Sicuramente la cosa che più mi arricchisce è condividere la quotidianità con ragazzi con lingue e culture molto diverse dalla mia. La maggior parte del tempo sto con gli ospiti del gruppo appartamento nel quale sono inserita. Aiuto nella gestione della quotidianità e nell’apprendere sempre meglio la lingua italiana. La cosa bella del lavorare con ragazzi stranieri è come si possano conoscere tante peculiarità di culture geograficamente così lontane. Insieme condividiamo modi di fare e di dire, ci insegniamo a vicenda come si preparano i cibi etnici, ascoltiamo musiche tipiche e mi hanno insegnato pure qualche danza tipica!

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APSP Giovanni Endrizzi Lavis Via Orti n. 50 – 38015 Lavis tel. 0461 246308 Referente comunicazione: Dominga Rossi info@rsalavis.it www.rsalavis.it

La casa di Riposo RSA di Lavis nasce nel 1925 con funzione di ricovero-ospedale. L’Ente ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è una “Azienda Pubblica di Servizi alla Persona” (APSP), ai sensi della Legge Regionale 21 settembre 2005 n. 7, che recepisce il D.Lgs. 4 maggio 2001 n. 207. La Casa di Riposo è una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) che presta assistenza sanitaria di base, prestazioni socio-assistenziali e riabilitative ad anziani affetti da patologie cronico-degenerative. E’ anche Casa Soggiorno per anziani autosufficienti o parzialmente tali. I servizi della Casa di Riposo sono arricchiti dalla presenza assidua di familiari e volontari. Numerosi, inoltre, sono i legami con associazioni appartenenti alla comunità locale. Progetto

Per stare bene così come a casa

Settore Obiettivi

Assitenza anziani 1. favorire, assieme alle persone residenti: la costruzione delle relazioni che valorizzino (o mantengano) le loro capacità residue nel rispetto della personalità e del vissuto; la socialità, l’espressione di emozioni e l’integrazione secondo la valutazione dell’équipe multi professionale, in sede di progettazione del piano individuale. Tenendo in considerazione che nel gruppo di residenti si distinguono le due tipologie di utenti diretti illustrate nel paragrafo precedente. 2. contribuire alla normalizzazione delle relazioni che l’anziano di “giovane” ingresso vive all’interno di una struttura organizzata, poiché le regole, norme e procedure che sussistono in un contesto di comunità non sono quelle che si vivono nella vita famigliare. Il giovane in Servizio Civile svolge il suo servizio con la supervisione degli operatori responsabili. Partecipa nella costruzione delle relazioni con la famiglia e nei rapporti con l’esterno, soprattutto con le numerose associazioni con le quali la casa intrattiene fitti rapporti di collaborazione. Le attività previste dal progetto riguardano gli ambiti dell’animazione, dell’assistenza e della riabilitazione. 1. Area del servizio di animazione - Attività culturale e ricreativa: partecipare ad un insieme di interventi a carattere comunicativo e relazionale atti a realizzare una serie di risposte e di bisogni espressi dall’anziano o provocati dall’iniziativa e creatività del giovane. Collaborare nel momento dell’ingresso in RSA e nell’attuazione degli obiettivi previsti per ogni utente, partecipare ad attività di lettura, gite, feste, passeggiate, visite culturali ecc.. Possibile partecipazione al soggiorno estivo presso un albergo in zona turistica del Trentino. - Relazione umano-psicologica: creare un rapporto di conoscenza e di ascolto personale del volontario con ogni anziano, stimolare la persona utente nella relazione con l’Altro. Partecipare alla comunicazione fra la APSP e la Comunità esterna. - Attività di supporto e supervisione: il giovane sarà costantemente affiancato da un responsabile affinché il suo percorso all’interno della RSA di Lavis sia un processo di continua riflessione e apprendimento nell’operare quotidiano. 2. Area dell’assistenza Il giovane in SCN sarà impegnato in un insieme di interventi non strettamente istituzionali che potrebbero essere svolti da un famigliare della persona residente. Accompagnamento di persone in carrozzina, svolgimento di commissioni, accompagnamento degli ospiti con i mezzi dell’ente ecc. Il giovane sarà coinvolto in visite ai residenti ricoverati nei presidi ospedalieri al fine di combattere la solitudine che possono vivere in questo tipo di ambienti. Il pasto, ad esempio, rappresenta un momento centrale che scandisce la giornata dell’anziano. Esso diviene ancor

Attività

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più preminente dal momento che allo stesso si accompagna una difficoltà. Centrale è dunque aiutare il residente in questo momento, imboccandolo, stimolando le sue capacità, e creando una relazione nella quale il giovane interpreta e percepisce i gusti del residente. Il giovane SCN svolgerà un insieme di attività a supporto del servizio di coordinamento o infermieristico anche utilizzando strumenti informatici e con la supervisione del coordinatore dei servizi socio sanitari. Tali attività, nel caso in cui il giovane esprima il proprio interesse ed attitudine, potranno diventare piccoli progetti ad hoc. 3. Area della riabilitazione Fornire supporto all’attività di fisioterapia al fine di favorire la riattivazione ed il mantenimento del potenziale psico-fisico personale, secondo piani di intervento concordati fra il medico della APSP ed i fisioterapisti.

Josè Tamanini

Il ruolo che svolgo all’interno del progetto di S.C. è molto vario: curo le attività di animazione, accompagno le persone durante le visite mediche e in occasione di eventuali gite. Ho instaurato rapporti umani profondi, basati sul rispetto e la fiducia. Questa esperienza sta rafforzando la mia volontà di continuare a lavorare nel medesimo ambito.

Monica Cennamo

Sto svolgendo il Servizio Civile in casa di riposo. Questa opportunità è stata per me molto importante, mi ha dato la possibilità di indirizzarmi verso un ambito a me prima sconosciuto e che ho scoperto piacermi molto! Lavorare a stretto contatto con gli anziani mi arricchisce ogni giorno di più, mi emoziona, mi sprona, mi appaga: sono gli anziani stessi che riconoscono le mie qualità, apprezzano la mia compagnia e richiedono la mia presenza. Questa è la più grande ricompensa che si possa avere ed è tutto ciò che voglio portarmi a casa in seguito all’esperienza che sto vivendo. La possibilità di lavorare in equipe, di poter progettare in autonomia e libertà attività da proporre agli utenti mi sta dando anch’essa una notevole crescita personale: da un lato la responsabilità di proporre qualcosa di mio, dall’altro il piacere di condividere ed essere sostenuta dal mio gruppo di lavoro, arricchiscono maggiormente questo “1 anno per ES.SER. CI.”, nel quale posso dire: “IO CI SONO!”.

Gianni Paris

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Francesca Roccabruna


Comune di Romallo

Via Bertolini 11 - 38028 Romallo tel. 0463 432137 Referente comunicazione: Covi Luciano c.romallo@comuni.infotn.it www.comuneromallo.it

Il Comune di Romallo è un ente pubblico territoriale con circa 600 abitanti situato in Valle di Non nella zona della “Terza Sponda”. La realtà economica e sociale in cui opera è prevalentemente agricola anche se negli ultimi anni, sia per merito dell’attività di programmazione svolta dal Comune che per esigenze di carattere contingente, si stanno progressivamente affermando altre attività economiche integrative basate sul turismo sostenibile. Al fine di sviluppare e aumentare tali attività, l’amministrazione comunale si è attivata, in collaborazione con altri enti pubblici, per realizzare un parco fluviale e sta programmando varie altre iniziative che possano diversificare l’attività economica limitando la pericolosa dipendenza dalla monocoltura della mela. Progetto

Educazione ambientale e sviluppo nel Parco fluviale del Novella

Settore Salvaguardia e tutela di parchi e oasi naturalistiche Obiettivo Agevolare la crescita personale dei giovani in Servizio Civile, in termini di conoscenze, capacità operative, abilità pratiche , capacità relazionali, esperienze di orientamento e di sperimentazione di lavoro innovativo particolarmente in campo ambientale, educativo e turistico con la partecipazione all’organizzazione di visite guidate per alunni delle scuole elementari e medie, e per turisti al parco fluviale Attività L’attività di coinvolgimento del giovane sarà realizzata nella fase di accoglienza con momenti di intrattenimento informale e conviviale al fine di creare un clima idoneo e collaborativo, nella fase della formazione da parte dei formatori e nella fase di attuazione coinvolgendo il giovane nelle varie iniziative formative, ricreative e culturali organizzate nel Parco Fluviale del Novella a favore degli utenti del parco e particolarmente degli studenti

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Marika Rossetto

Con il Servizio Civile presso il Parco Fluviale Novella sto avendo la possibilità di confrontarmi ogni giorno con persone diverse. Infatti, sia durante le escursioni all’interno del Parco sia nell’ambito dell’ufficio si ha la possibilità di interagire con i turisti i quali, ognuno con le proprie curiosità e le proprie aspettative, ti fanno vivere ogni uscita in modo diverso. Abbiamo, inoltre, responsabilità e spesso autonomia nella gestione dell’ufficio e delle attività che si svolgono. Ciò permette di farsi un’esperienza importante e di avere un rapporto paritario con i colleghi, pur avendo tanto da imparare da loro.

Youssef Elachchab

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Gruppo OASI di Cadine

Via del Molin, 34 – 38123 Trento 0461 865481 Referenti comunicazione: Cappelletti Rosangela/Samuela Turchet info@oasi.tn.it www-oasi.tn.it

Il Gruppo OASI di Cadine è un’organizzazione di volontariato, con personalità giuridica, iscritta all’albo provinciale delle onlus, che opera nell’ambito della promozione dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza. Si propone di dare risposta ai bisogni dei giovani, favorendo l’educazione al tempo libero e realizzando percorsi di animazione, laboratori, eventi e quant’altro possa sviluppare opportunità di aggregazione e di espressione creativa. Sono due le tipologie di intervento dell’associazione: la gestione del Centro Contrasto di aggregazione giovanile di Cadine e l’ideazione di specifici progetti culturali a ricaduta provinciale, regionale e talvolta nazionale Progetto

Volontari allo specchio: giovani per i giovani

Settore Obiettivi

Educazione e promozione culturale Gli obiettivi specifici del progetto nell’ambito dell’educazione – animazione sono: - essere al servizio della comunità e del territorio per garantire un concreto lavoro per il miglioramento delle relazioni intergenerazionali, in un clima stimolante di collaborazione; - favorire prevenzione del disagio attraverso la socializzazione e il protagonismo dei ragazzi stessi; - potenziare le attività extra – scolastiche nella direzione di un sostentamento del processo di crescita di bambini e giovani; - promuovere attività per un utilizzo positivo del tempo libero, permettendo ai minori di riscoprire il senso educativo del gioco e dei laboratori manuali, attraverso la condivisione e la conduzione di alcune attività di animazione. Nello specifico, le attività previste per i volontari del progetto sono: 1. Animazione presso il “Centro Contrasto” di Cadine, centro espressivo e di aggregazione giovanile: collaborazione con l’equipe di lavoro del Gruppo OASI per la programmazione settimanale delle attività dei Centri e la realizzazione delle iniziative; saranno essenziali le doti di flessibilità nell’approccio, competenze e capacità di modulare risposte adeguate in funzione dell’utenza. Co-progettazione di attività ludiche per i minori, come giochi di società, giochi di ruolo, prove di abilità e sportive, giochi per stimolare l’apprendimento e lo stare insieme. Sempre all’interno del “Centro Contrasto”: supporto ai compiti scolastici per bambini di scuola elementare e media; animazione durante feste a tema, in particolari periodi dell’anno (Carnevale, Halloween, Natale) o in concomitanza con consolidate ricorrenze durante le quali gli operatori dell’ente organizzano pomeriggi a tema (Festa della Befana, Caccia alle uova pasquali, festa di chiusura estiva del “Centro Contrasto”, festa di apertura a settembre…); attività di supporto nella programmazione ed organizzazione di uscite, passeggiate, visite guidate nel territorio trentino. 2. Attività di promozione ed organizzazione di laboratori creativi tematici: i giovani sono chiamati ad elaborare microprogetti, occupandosi anche della programmazione degli stessi, dal contenuto alla promozione e alla realizzazione finale. Inoltre, sono di supporto a specifici laboratori musicali, teatrali o artistici che si realizzano nel corso dei 12 mesi di Servizio Civile, andando ad affiancare l’esperto che condurrà il laboratorio. 3. Partecipazione a progetti speciali rivolti a giovani e adolescenti: condivisione e accompagnamento nelle fasi di ideazione, realizzazione e valutazione dei progetti dedicati a particolari target di età; partecipazione attiva ad un percorso culturale per adolescenti, in qualità di tutor esperto e di animatore. 4. Animazione territoriale per incrementare i servizi dedicati ai minori: sviluppo di attività ed iniziative dislocate nei sobborghi del Bondone (prevalentemente Sopramonte, Cadine, Vigolo Baselga e Baselga del Bondone) che incentivino la conoscenza e la mobilità dei minori e dei giovani residenti; partecipazione alla colonia estiva diurna “Formula 3”, dedicata ai minori dai 5 ai 14 anni che vedrà il giovane in Servizio Civile impegnato in attività di pro-

Attività

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grammazione, realizzazione e animazione di giochi di gruppo espressivi e sportivi, laboratori creativi, supporto ai compiti, accompagnamento durante le uscite in piscina e le gite; partecipazione in qualità di animatore alla “Nanna al Museo” presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali (Trento), supportando l’operato dell’equipe del Gruppo Oasi e dei volontari che ne prendono parte. 5. Animazione durante momenti formativi con e per i volontari dell’Ente: affiancamento e supporto agli operatori del Gruppo Oasi durante il percorso di reclutamento e formazioni di nuovi volontari; progettazione e preparazione, sotto la supervisione dello staff dell’Ente, di un importante momento di festa dedicato ai volontari dell’Associazione. 6. Affiancamento nella gestione del sito web dell’Associazione e del profilo dell’Ente nei più comuni social network; aiuto nella stesura e promozione della newsletter settimanale del Gruppo OASI; affiancamento nella gestione e valorizzazione del Punto di Prestito di Cadine, anche attraverso attività ad hoc (incontri letterari, pomeriggi a tema, coinvolgimento di genitori ed adolescenti, letture animate per bambini). 7. Rafforzamento della rete di partner finalizzata ad una maggiore partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità; partecipazione ad attività di relazione e coinvolgimento con l’esterno, comprendente l’utenza di adulti, le famiglie, altri attori locali presenti sul territorio.

Cristopher Merz

Claudio Angelino

Francesca Dalpiaz

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Gruppo U.C.T. - Uomo Città Territorio Via Dietro le Mura B, 5 - 38122 TRENTO tel: 0461 1822595 Referente comunicazione: Sergio Bernardi gruppo.uct@tin.it / gruppo.uct@gmail.com www.edizioniuct.it

Il Gruppo culturale UCT è attivo da più di trent’anni, da quando nel 1976 fondò l’omonima rivista, il cui campo di indagine è la ricerca culturale e sociale. Gli oggetti dell’analisi spaziano dalla letteratura al teatro, dall’arte alla musica, dalla fotografia al cinema e anche a temi quali l’emarginazione (giovani, anziani, e donne), il disadattamento, la sanità, la pace, l’ambiente e la scuola. Il Gruppo culturale UCT non è a fine di lucro e il suo statuto prevede che esso abbia finalità di pubblica utilità. Il titolo della testata Uomo, Città, Territorio si propone oggi più che mai emblematico e propositivo, in quanto coniuga, in un rapporto di reciproco rispetto, tre dimensioni: quella individuale, quella collettiva della comunità cittadina e quella dell’ambiente territoriale circostante. L’impegno dell’Associazione si è profuso anche nell’organizzazione di conferenze, incontri culturali, convegni, e nell’istituzione del premio “Il Trentino dell’anno” (dal 1988). Il Gruppo UCT fa inoltre parte del “Forum Permanente Trentino del Terzo Settore” e del “Forum Trentino della Pace”. Progetto

Il sistema trentino e le riforme che la “cultura” può proporre alla società

Settore Patrimonio artistico e culturale Obiettivo L’obiettivo del progetto proposto dall’ente UCT ai giovani in Servizio Civile è quello di svolgere un’attività di formazione ed informazione sulla realtà culturale locale e nazionale. Il fine è quello di favorire una lettura critica sulla realtà che ci circonda e la possibilità di leggere la società da diverse angolazioni: quella ambientale, quella sociale, quella culturale. Attvità Le attività previste per la realizzazione del piano d’attuazione sono innanzitutto attività interne di formazione sulle varie tematiche d’interesse: da quelle tecniche riguardanti i programmi computerizzati per la pratica realizzazione della rivista e delle pubblicazioni librarie, passando dalle lezioni di tecniche giornalistiche e arrivando fino agli approfondimenti riguardanti la realtà nazionale e la nostra realtà culturale e sociale dai più vari punti di vista, non ultimo quello di una rivisitazione storica attraverso i quotidiani - a partire dall’ ‘800 - in Trentino. Successivamente e/o parallelamente, il giovane impara a scrivere articoli nei settori socio-culturale-ambientale, a montare la rivista, si occupa della ricerca archivistica, libraria e di immagini a fini editoriali. In tal modo acquista competenze informatiche avanzate, utilizzando programmi software specifici per l’editoria e mantiene contatti con la tipografia. Inoltre, dovendo approfondire gli argomenti dei quali poi scriverà, il giovane entrerà in contatto profondo con i più diversi tipi di realtà. Il giovane si trova poi a dover gestire il comparto amministrativo del gruppo culturale, occupandosi della contabilità e della segreteria.

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Valentina Bortolamedi

Lidia Sajia Partecipare al Servizio civile ci ha dato la possibilità di entrare a far parte di un gruppo di giovani ragazzi propositivi ed entusiasti. Grazie alla rete di contatti creatasi anche attraverso le occasioni di incontro promosse dall’Ufficio Servizio Civile, questo gruppo è riuscito a stringere rapporti che permettono di organizzare iniziative importanti concretamente al servizio della comunità, primo tra tutti il progetto relativo al supporto delle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna.

Marianna Calovi

Michele Manzana

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Associazione Murialdo T.A.A. Onlus Via M.C. Endrici, 20 - 38122 TRENTO tel. 0461 231320 Referente comunicazione: Flavia Favero associazione@murialdo.taa.it www.murialdo.taa.it

L’Associazione Murialdo del Trentino Alto Adige ONLUS crede fermamente che bambini, giovani e famiglia costituiscano il futuro di ogni comunità e che ad essi vadano sempre offerte adeguate opportunità di sviluppare relazioni significative per crescere in modo armonioso e superare le fragilità che la vita talvolta può presentare. Condividendo con la Comunità Murialdo del Trentino Alto Adige valori e cultura ispirati al carisma di San Leonardo Murialdo, l’Associazione si propone come luogo di aggregazione e crescita per volontari che credono in una società più accogliente. Collabora con la Comunità Murialdo ed altre organizzazioni che ne condividono i principi di solidarietà e condivisione, promuovendo iniziative locali o nel resto del mondo a favore del mondo giovanile e delle famiglie. Progetto

Residenzial-mente

Settore Assistenza minori e giovani Obiettivo - in un contesto familiare si intende far trovare al minore un supporto e un accompagnamento stabile e significativo per la sua crescita come persona con un particolare riguardo agli ambiti della relazione con i coetanei; - si intende offrire ai ragazzi e ai giovani modelli di riferimento validi e autorevoli che siano di supporto e di accompagnamento al loro processo di crescita aiutandoli a gestire e/o a superare situazioni di disagio e solitudine che stanno vivendo; - promuovere nel territorio la cultura dell’accoglienza e della solidarietà nella logica della condivisione. Attività Nell’ambito della Casa Famiglia si svolgono con i minori ospiti attività quotidiane: dalla condivisione di alcuni lavori domestici all’organizzazione di momenti di gioco, dall’accompagnamento nei compiti scolastici al sostegno per il raggiungimento di obiettivi specifici (sfera emozionale, cura e igiene personale, alimentazione, ecc). Inoltre, fuori dalla Casa Famiglia il giovane in Servizio Civile condivide con il minore tempi e spazi: dalle occasioni di gita ed escursioni alle attività sportive, ricreative, da occasioni scolastiche agli incontri e visite con la famiglia d’origine. Le attività pratiche sono il risultato di una programmazione di tipo pedagogico che prevede un lavoro d’equipe tra gli adulti che si prendono cura del minore accolto. I volontari affiancheranno e collaboreranno con gli operatori nella gestione quotidiana delle attività proposte. Al giovane in Servizio Civile è proposto di partecipare alla programmazione pedagogica (equipe, coordinamento, spazi di consulenza) oltre che di sperimentare strumenti pedagogici specifici e (progetto educativo individualizzato, griglie d’osservazione, diario di bordo). Può inoltre partecipare ad incontri interdisciplinari con il servizio sociale, la famiglia d’origine e le agenzie di cura (sanitarie, scolastiche).

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Arianna Pezzini

Trovo questa esperienza di Servizio Civile molto stimolante, in quanto svolgo un’attività che non avevo mai fatto prima (lavorare in una Casa-famiglia). Questo mi permette di sperimentarmi ogni giorno, perché mi vengono richieste cose che magari prima non avevo mai fatto. Così sto imparando a conoscere le mie risorse ed i miei limiti, e in un certo senso ho sempre più sicurezza in me stessa. Ritengo che a volte rimettersi in discussione con qualcosa di nuovo aiuti a crescere.

Margerita Jozefa Szot

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A.D.A. Associazione Diritti degli Anziani Via S. Pio X, 85 - 38122 Trento tel. 0461 933773 Referente comunicazione: Gottardi Paolina ada.tn@tiscali.it www.ada-tn.it

Nata nel novembre del 1998, l’Associazione per i Diritti degli Anziani, è riconosciuta come Ente Nazionale avente finalità assistenziali. A.D.A., in tutte le attività di cui si fa promotrice, mette al centro delle sue azioni la persona, ovvero l’anziano bisognoso di cura ed assistenza, mediando l’incontro tra anziano e badante, favorendone le attività sociali le quali aggiungono anni e qualità di vita. L’associazione svolge inoltre un’importante opera di sensibilità e sensibilizzazione attraverso la realizzazione e la programmazione di corsi di formazione, come il care giver, informatica, inglese, attività motoria, convegni ed incontri informativi sulle principali problematiche che interessano del vivere quotidiano dell’anziano. A.D.A. offre inoltre il servizio di sportello di ascolto, segretariato sociale e accoglienza sia per badanti che per anziani, tutti i giorni. L’associazione ADA ha già fatto l’esperienza di avvalersi degli obiettori di coscienza in passato e dei volontari del Servizio Civile con un progetto nazionale. Con i partecipanti sono stati attuati dei progetti riguardanti la sicurezza nei diversi momenti della vita dell’anziano e il progetto che verrà realizzato prossimamente sarà quello dell’integrazione della badante nella famiglia e nell’ambiente di vita dell’anziano. A tale scopo ADA provvederà ad effettuare dei corsi care giver appositamente studiati per formare le badanti secondo le necessità richieste dall’anziano. Inoltre gli anziani vengono aiutati nella distribuzione di pacchi alimentari che pervengono dall’Agea e dal Banco Alimentare. Attualmente vengono distribuiti pacchi a 150 famiglie e a tale proposito saranno sensibilizzati i volontari mettendoli a contatto con realtà disagiate presenti sul territorio trentino. Progetto

Anziani del Trentino: “Facciamo Rete Con La Comunity”

Settore Obiettivi

Assistenza – Anziani • Creazione di una community: favorire l’alfabetizzazione informatica presso la popolazione anziana e l’utilizzo dei social network per stabilire e mantenere relazioni a distanza: organizzazione corso informatica. • Gestire lo sportello ascolto e le attività relative alla distribuzione dei pacchi alimentari per chi è in condizioni di povertà. • Garantire adeguata formazione a chi si prende cura (volontari e operatori) di persone non autosufficienti. 1. Creazione di una community per raggiungere l’obiettivo, si prevede di creare un gruppo di lavoro, pubblicizzare l’iniziativa, individuare un gruppo di frequentanti del corso base e proporre loro la partecipazione attiva anche alla gestione del sito, realizzare incontri e corsi formativi di livelli progressivamente più elevati, proseguire con momenti condivisi di incontro sul web, rilevare difficoltà, aspettative ed interessi dei partecipanti alla creazione della community visite sul territorio qualora si rendano necessarie. Ai giovani in Servizio Civile è chiesta la partecipazione al percorso formativo sul programma eldy, la progettazione del corso di informatica, la preparazione materiale didattico e di promozione la partecipazione alla raccolta dati nella fase di monitoraggio dei corsi, accompagnamento in qualità di tutor e ascolto dei bisogni espressi e delle necessità degli anziani coinvolti. E’ previsto inoltre l’aggiornamento del sito A.D.A. e la creazione di una sezione per favorire la comunicazione tra i componenti del corso in modo da creare in modo guidato una community autonoma. 2. Gestire lo sportello ascolto e le attività relative alla distribuzione dei pacchi alimentari per chi è in condizioni di povertà. L’attività di segretariato sociale prevede nello specifico l’accoglienza, l’analisi, l’eventuale ridefinizione della domanda di informazione, l’eventuale mediazione professionale che verrà svolta dall’operatore locale di progetto o da altro personale presente in sede; l’orientamento e l’eventuale accompagnamento. Prevede inoltre l’accoglimento e valutazione delle richieste di aiuto pervenute su segnalazione di assistenti sociali ed enti territoriali (comuni, parrocchie). Altra attività prevista per il raggiungimento dell’obiettivo è la gestione di tutte le fasi relative alla distri-

Attività

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buzione dei pacchi alimentari, dai contatti con il banco alimentare di Trento all’organizzazione del lavoro dei volontari per il ritiro dei prodotti, dalla gestione del magazzino alla gestione del lavoro dei volontari nella preparazione del pacco viveri; partecipazione attiva alla registrazione dei prodotti, alla preparazione dei pacchi viveri in collaborazione con i volontari dell’associazione e all’attività di consegna dei pacchi alimentari. 3. Per garantire adeguata formazione a chi si prende cura (volontari e operatori) di persone non autosufficienti, è previsto che i giovani in Servizio Civile partecipino alle attività di progettazione dei corsi care giver, gestione dei contatti con i docenti e preparazione del materiale didattico e di promozione; avviamento dell’offerta formativa, monitoraggio, attraverso la somministrazione di questionari ai partecipanti. Saranno inoltre previste le attività di accoglienza badanti/familiari anziani e presa in carico delle richieste di aiuto. Partecipazione alla creazione delle linee guida per i familiari di anziani bisognosi di assistenza.

Pensiamo che il Servizio Civile ponga ai giovani la possibilità di rendersi protagonisti all’interno del proprio Ente sperimentando le proprie attitudini, migliorandosi. Un percorso non sempre facile, ma molto utile e costruttivo, che ci ha riempite di gioie e soddisfazioni inaspettate facendoci instaurare bellissimi rapporti amichevoli con gli utenti. Ci siamo sentite partecipi delle loro vite e questo ci ha insegnato che il saper ascoltare è una dote preziosa. Con il passare del tempo ci siamo rese conto che sono i piccoli gesti che contano e che troppo spesso ci dimentichiamo. Porgere un sorriso, scambiare una parola, offrire aiuto. Può sembrare tutto banale ma sono azioni che nascondono un tesoro prezioso. Per quanto riguarda gli “insegnamenti” quest’esperienza ci ha senz’altro aiutato a collaborare in modo sereno e produttivo con i colleghi, instaurando delle buone amicizie, spesso ricavandone positivi scambi di idee. Grazie all’aiuto della nostra OLP, siamo cresciute a livello personale, mettendoci in gioco e imparando ad essere più responsabili, sapendo che ciò che svolgevamo non era sempre una cosa da considerare banale o scontata, ma che con la passione e la voglia di fare tutto avrebbe reso più luminoso e vivibile il nostro cammino.

Margherita Ferrari

Katia Ferrari

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Casa Accoglienza alla Vita “Padre Angelo” - onlus Viale Bolognini, 28 – 38122 TRENTO tel. 0461 925751 Referenti comunicazione: Silvio Toniolli, Carlo Pasolli info@casapadreangelo.it www.casapadreangelo.it

L’Associazione Casa Accoglienza alla Vita Padre Angelo – onlus di diritto – è un’organizzazione di volontariato nata come risposta di tipo residenziale alle donne in difficoltà per una gravidanza o una maternità difficile. Si propone quindi di favorire la maternità responsabile nel rispetto della vita, accettando la vita del proprio bambino concepito o già nato, offrendo ospitalità, affetto, ambiente familiare, nonché attività di tipo educativo e formativo. La struttura residenziale principale, può ospitare fin ad un massimo di 12 mamme e 16 bambini. Di recente è stato inaugurato un altro centro diurno di aggregazione “Mamma bambino, per crescere insieme”. A Sarche è stata creata “Casa Verde”, con sei appartamenti destinati a famiglie, monoparentali e non, in regime di semiautonomia. A Trento ci sono altri 5 appartamenti di estrema utilità per il passaggio in semiautonomia delle mamme ospiti della struttura residenziale principale. Progetto

Tukula Fenna – seconda edizione

Settore Assistenza, donne con minori a carico e donne (gestanti) in difficoltà Obiettivi Con il progetto si vuole intensificare l’offerta di alcuni servizi e attività specifiche, che ben si prestano a poter diventare un “esclusiva” dei giovani in Servizio Civile; servizi e attività che con l’apporto dei giovani potranno anche essere modificate migliorandone la qualità e l’efficacia. Attività Dopo una prima fase di conoscenza e di affiancamento, le attività principali svolte dai giovani in Servizio Civile, in affiancamento, saranno: la programmazione e gestione delle attività ludico\ricreative e creative per i minori dello Spazio Bimbo; gli accompagnamenti con supporto esplicativo (Questura, Cinformi, Apss) o di controllo e sostegno morale (Sert, Tribunale, Questura); il servizio di ricerca attiva lavoro: curriculum, annunci, accompagnamento colloquio assunzione; l’organizzazione e partecipazione attiva a momenti per la condivisione di gruppo (serate a tema, feste ricorrenze\eventi, momenti di discussione facilitata). Il ruolo sarà quello di Operatore Sociale\Educativo di sostegno e supporto, a seconda delle inclinazioni, di eventuali esperienze già maturate; se c’è un interesse espresso in capacità relazionali effettive, potrà anche impegnarsi come Operatore di sostegno\supporto Individuale su una situazione specifica (gestione dell’alloggio, cura del bimbo, organizzazione dei “tempi” nel rapporto madre\figlio, ecc.). Ci saranno poi momenti importanti di specializzazione della propria attività attraverso l’affiancamento alle due Educatrici che seguono le semi autonomie, nella gestione del Centro diurno d’aggregazione e seguendo i progetti che l’Associazione svolge nell’ambito della Cooperazione Internazionale.

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Alice Bernardin

Giulia Pigagnelli Noi giovani del servizio civile presso la Casa Accoglienza alla Vita Padre Angelo siamo molto soddisfatte dell’opportunità che ci è stata data. Stiamo cogliendo questa occasione per cercare di crescere sia personalmente che professionalmente. Ogni giorno affrontiamo situazioni che ci permettono di riflettere su temi della solidarietà e dell’incontro con l’altro.

Maria Laura Niccolini

Valentina Pastorino

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Comune di Trento Via Roma, 56 - 38122 Trento tel. 0461 - 884841 Referente comunicazione: Riccardo Santoni ufficio_politichegiovanili@comune.trento.it www.trentogiovani.it - www.comune.trento.it

Il Comune di Trento, capoluogo di Provincia è situato nel comprensorio della Valle dell’Adige e conta circa 100.000 abitanti. Coerentemente con le sue finalità di promozione della pace, dei diritti civili e umani, di ricerca, di educazione, di informazione e di formazione dei giovani, è iscritto come ente per il Servizio Civile ed ha attivato progetti già dal 2003. In particolare i servizi dell’Amministrazione che possono elaborare progetti di Servizio Civile sono: - PROGETTO POLITICHE GIOVANILI - SERVIZIO AMBIENTE - SERVIZIO ATTIVITA’ SOCIALI - SERVIZIO BIBLIOTECHE - SERVIZIO CULTURA Progetto

Sensibilizzazione e animazione a misura di bambin@: creatività e riflessione in gioco

Settore Obiettivi

Educazione e promozione culturale Il presente progetto di Servizio Civile Nazionale vuole contribuire - alla sensibilizzazione dei bambini sulla mobilità sostenibile e sulla cittadinanza attiva attraverso la collaborazione al progetto “A piedi sicuri” e al progetto “Bambini cittadini attivi”; - alla gestione creativa ed innovativa di progetti di animazione per bambini e ragazzi sui territori della città, creando rete con l’organizzazione ed i progetti di altri soggetti; 1) Sensibilizzazione sul progetto “Bambini a piedi sicuri per una mobilità sostenibile” e sulla sperimentazione “Bambini cittadini attivi” nello specifico: − progettare e aggiornare i moduli di sensibilizzazione sul progetto APS e sul progetto Bambini cittadini attivi da proporre ai gruppi classe nelle scuole elementari coinvolte; − realizzare interventi di sensibilizzazione nelle classi delle scuole elementari coinvolte; − ideare e predisporre materiali didattici per gli incontri in classe e per eventi e mostre, incontri di sensibilizzazione, riunioni di verifica; − documentare le attività svolte, contribuendo alla raccolta e all’elaborazione dei dati statistici sulle sperimentazioni; − progettare, organizzare e partecipare ad eventi nella scuola e/o sui territori (cortei, Feste APS…); − partecipare agli incontri informativi, di approfondimento e di verifica con i genitori e con la cittadinanza. 2) Animazione per bambini e ragazzi sul territorio cittadino: − ideare, programmare e realizzare azioni di supporto e integrazione all’attività di centri aggregativi attraverso i laboratori di gioco e di movimento, i laboratori di creatività-espressività (attività manuali, grafico-pittoriche, teatro, danza, giocoleria, ) e gli interventi di supporto allo studio; − partecipare ad incontri di coordinamento operativo con le equipe dei centri di aggregazione e ad incontri di progettazione/coordinamento operativo con operatori e volontari di altri soggetti del territorio che collaborano alla realizzazione di interventi animativi da proporre in spazi pubblici; − ideare, programmare e realizzare interventi animativi da proporre in spazi pubblici (laboratori di gioco, di movimento – sport, di creatività-espressività ).

Attività

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Gianluigi Giordani Carmine Recchia Il mio progetto di S.C. si chiama “A piedi sicuri” e consiste nel seguire ragazzi delle scuole elementari e medie in alcune attività: sostegno allo studio, gioco e varie attività pedagogico-ricreative. Sono rimasto molto colpito da come questa esperienza permetta di instaurare legami di fiducia e solidarietà in tempi relativamente brevi, sia con i ragazzi che con i superiori. Dunque lo ritengo un’ottima occasione di arricchimento umano.

Monica Simoncelli Seguo ragazzi di età differenti, frequentanti le scuole elementari e medie. Le attività che preparo per loro sono molteplici: animazione, laboratori di giochi e attività di sostegno allo studio. Interessante e costruttivo, a mio avviso, il rapporto che si è instaurato con i colleghi; ci consigliamo, ci confrontiamo e tutto questo mi sta facendo maturare, anche a livello individuale. Il bilancio della mia esperienza di S.C. ad oggi è molto positiva.

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Andrea Miorandi


Comune di Trento Via Roma, 56 - 38122 Trento tel. 0461 - 884841 Referente comunicazione: Riccardo Santoni ufficio_politichegiovanili@comune.trento.it www.trentogiovani.it - www.comune.trento.it

Il Comune di Trento, capoluogo di Provincia è situato nel comprensorio della Valle dell’Adige e conta circa 100.000 abitanti. Coerentemente con le sue finalità di promozione della pace, dei diritti civili e umani, di ricerca, di educazione, di informazione e di formazione dei giovani, è iscritto come ente per il Servizio Civile ed ha attivato progetti già dal 2003. In particolare i servizi dell’Amministrazione che possono elaborare progetti di Servizio Civile sono: - PROGETTO POLITICHE GIOVANILI - SERVIZIO AMBIENTE - SERVIZIO ATTIVITA’ SOCIALI - SERVIZIO BIBLIOTECHE - SERVIZIO CULTURA Progetto

Giovani per comunicare. Documentare e promuovere opportunità per giovani, infanzia e famiglie.

Settore Obiettivi Attività

Educazione e promozione culturale Documentare, raccogliere, sistematizzare e comunicare. Documentare, raccogliere, sistematizzare. 2 giovani in Servizio Civile collaborano con il servizio Politiche Giovanili per raccogliere, aggiornare e sistematizzare i materiali per costruire la newsletter elettronica settimanale trentogiovani.it; costruire un database di associazioni territoriali utili per la raccolta di informazioni; costruire database tematici di siti utili per la raccolta di informazioni; documentare eventi/iniziative/attività svolte anche attraverso strumenti multimediali (audio, video, fotografica, cartacea …). Un giovane in Servizio Civile collabora con il Servizio “Servizi all’Infanzia, Istruzione e Sport” per: aggiornare il catalogo cartaceo e multimediale riguardante la documentazione educativa realizzato dal volontario di SCN nell’anno 2010; stendere un’ipotesi progettuale per la creazione di un Centro di documentazione per la prima infanzia; raccogliere e selezionare le informazioni sulle Associazioni sportive attive sul territorio comunale; organizzare e sistematizzare le informazioni raccolte; collaborare nella realizzazione di un database aggiornato di tutte le Associazioni sportive. Un giovane in Servizio Civile collabora con il Servizio Attività Sociali per: censire e sistematizzare materiali e informazioni sulle attività, iniziative, progetti realizzati dal Servizio Attività Sociali; censire e verificare iniziative e progetti realizzati dell’Amministrazione comunale a favore di anziani, famiglie, etc.. I quattro giovani in Servizio Civile insieme hanno il compito di ideare e realizzare eventuali microprogetti di documentazione trasversali alle sedi operative. Comunicare: I due giovani in Servizio Civile alle Politiche Giovanili: aggiornano e riorganizzano il sito web www.trentogiovani.it; costruiscono ed inviano la newsletter elettronica Trentogiovani.it; promuovono l’esistenza della newsletter settimanale e del sito quali strumenti di informazione; creano e diffondono – anche sul web ed eventualmente attraverso social networks - materiali multimediali promozionali (video, cd, …); collaborano all’organizzazione di conferenze stampa, redigono comunicati stampa, tengono i contatti con l’Ufficio Stampa, seguono la rassegna stampa; predispongono e diffondono materiale promozionale cartaceo o on-line con una veste grafica accattivante; collaborano all’attivazione e/o mantenimento di contatti con il mondo della scuola, dell’università e dell’associazionismo; collaborano in una prima informazione ai giovani che accedono agli uffici delle Politiche giovanili. 138


Il giovane in Servizio Civile che collabora con il Servizio all’Infanzia, Istruzione e Sport redige i comunicati stampa destinati ai media locali, predispone e diffonde materiale informativo e promozionale cartaceo e/o informatico; collabora all’ideazione e alla realizzazione di una newsletter elettronica per l’infanzia e all’aggiornamento dell’area tematica dedicata all’Infanzia nel sito del Comune di Trento; collabora alla predisposizione dei contenuti per la creazione dell’area tematica dedicata allo Sport nel sito del comune di Trento; idea e realizza materiali informativi-promozionali per la partecipazione ad eventi legati al mondo dell’infanzia (eventualmente partecipando agli eventi stessi); realizza una guida informativa aggiornata di tutte le associazioni sportive attive nel Comune di Trento; cura il coordinamento pedagogico e la redazione di articoli su giornali e riviste specializzate; collabora all’organizzazione e realizzazione di incontri informativi e/o eventi con i soggetti interessati. Il giovane in Servizio Civile che collabora con il Servizio Attività Sociali organizza i materiali raccolti in documenti di rendicontazione interna; organizza i materiali raccolti per realizzare materiali informativi destinati ad alcuni target di cittadini; predispone e diffonde il materiale promozionale cartaceo e/o informatico, collabora nell’aggiornamento e nella riorganizzazione dell’area tematica dedicata alle politiche sociali del sito web del Comune di Trento. I quattro giovani insieme hanno il compito di ideare e realizzare microprogetti trasversali alle sedi operative.

Filippo Bonadiman

Tania Morelli

Elisabetta Walzl

Alessia Tasin

Durante questi 8 mesi di S.C. le attività che ho svolto mi hanno permesso di imparare a lavorare in autonomia e di sviluppare la mia creatività attraverso la realizzazione di materiale informativo promozionale legato al mondo dell’infanzia e dello sport. Il rapporto con i miei colleghi e i superiori è ottimo, collaboro con loro nelle varie attività del servizio. Sto imparando a relazionarmi e a comunicare in maniera adeguata con i vari soggetti all’interno del servizio e a lavorare in gruppo.

Riuscire a spiegare cos’è il S.C. in poche parole non è semplice, però credo che un termine che possa rappresentarlo sia “Kaleidoscopio”, poiché cambia prospettiva molto spesso ed è pieno di colori. Infatti io, per esempio, nel corso di questi mesi ho imparato un sacco di cose come relazionarmi meglio con gli estranei, sperimentarmi un po’ con la grafica e i bambini, familiarizzare maggiormente con i computer. Ma il S.C. non è solo imparare, è anche sperimentare e creare, attraverso collaborazioni con gli altri enti, proponendo progetti e partecipando ai laboratori di Es.Ser.Ci.

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Istituto Comprensivo Trento 5 P.zza Raffaello Sanzio 2 - 38122 Trento tel. 0461 233896 Referente comunicazione: Giovanna Broli segr.ic.te5@scuole.provincia.it www.istitutotrento5.it

L’istituto comprensivo di scuola primaria e secondaria Trento 5 comprende 3 plessi di scuola primaria (scuole R.Sanzio, F.Crispi e A. Gorfer), 2 plessi di scuola secondaria di primo grado (scuole G. Bresadola e Bonporti, la scuola in ospedale e il centro di educazione per adulti. Le finalità didattico-educative si esplicano in una pluralità di interventi che richiedono particolare attenzione per i soggetti con bisogni educativi speciali (handicap e disagio), e per gli stranieri non scolarizzati o con insufficiente competenza linguistica. Sono stati attivati laboratori per la didattica inclusiva per alunni in situazione di disagio e laboratori di rinforzo linguistico per alunni di recente immigrazione. Nel plesso di scuola primaria “R.Sanzio” è in atto una sperimentazione dell’insegnamento veicolare della lingua straniera che coinvolge 258 alunni, con l’impiego di insegnanti madrelingua o bilingui che operano su tutte le classi del plesso con lezioni in lingua inglese per un minimo di 7 ore ad un massimo di 20 ore settimanali per classe. Progetto

“NON UNO DI MENO” Laboratori di Didattica Inclusiva per il Diritto allo Studio

Settore Obiettivi

Assistenza Minori, Immigrati Il progetto di Servizio Civile intende dare risposta a due importanti bisogni sociali: 1. potenziare l’istruzione di base rivolta ai bambini immigrati; 2. garantire percorsi scolastici adeguati ai bambini con BES (bisogni educativi speciali). Per l’area accoglienza e istruzione degli alunni stranieri non italofoni: la partecipazione a riunioni con i docenti e con il Referente Alunni Stranieri per definire gli obiettivi da raggiungere e la pratica metodologica da adottare; la conduzione di una ricerca in biblioteche multiculturali e la produzione di materiali didattici aggiornati; l’affiancamento degli alunni nell’apprendimento dell’italiano attraverso momenti di conversazione e brevi drammatizzazioni, sostenerli nello svolgimento di esercizi al computer, costruire mappe concettuali che semplifichino lo studio delle discipline dell’area antropologica e delle scienze, utilizzare la lavagna multimediale per l’esposizione dei contenuti, sostenere gli alunni nello studio e nell’esposizione dei contenuti, affiancarli nello svolgimento dei compiti e accompagnarli nelle uscite sul territorio per visite a musei e a strutture didattico-educative; nel mese di giugno, dopo la fine delle lezioni, e in settembre, prima dell’inizio della scuola, l’affiancamento degli alunni in esercizi di rinforzo, in continuità con il lavoro svolto durante l’anno scolastico. per l’area Metodologie individualizzate per l’apprendimento nei bambini BES, i giovani sono coinvolti a - partecipare a riunioni con i docenti e con l’equipe sociopsico-pedagogica per stabilire gli obiettivi da raggiungere e la pratica metodologica opportuna, cercando il più possibile di collegare i percorsi ai contenuti disciplinari condotti in classe; - condurre una ricerca utilizzando i testi della biblioteca BES della scuola e produrre materiale didattico aggiornato e funzionale; - affiancare l’alunno nel percorso didattico-educativo stabilito, attraverso sostegno individuale o in piccolo gruppo (redazione del giornalino della scuola, bricolage, cucina, orto, attività correlate alla videoscrittura e alla videolettura, utilizzo di mappe concettuali per l’interiorizzazione dei contenuti…) , accompagnamento nelle uscite sul territorio per visite a musei e a strutture didattico-educative e affiancamento nell’esecuzione dei compiti; - organizzazione di uno schedario dei materiali didattici prodotti; - nel mese di giugno, dopo la fine delle lezioni, e in settembre, prima dell’inizio della scuola, affiancamento degli alunni in esercizi di rinforzo.

Attività

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Claudia Alfieri

Cristina Ochner

Linda Divina

Lorenzo Cologna Servizio Civile è… … tornare a scuola … riscoprirsi piccoli … pasticciare in laboratorio con i bambini … le riunioni con gli insegnanti … sapere sempre cosa fare … mangiare sempre in mensa … il caffè alle macchinette … il thè durante la programmazione … la scuola estiva … le chiacchiere con la Manu … il divertirsi un sacco”

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Punto d’Approdo società cooperativa sociale onlus Via Valbusa Grande,48 - 38068 Rovereto tel. 0464 422049 Referente comunicazione: Giuseppe Piamarta puntodapprodo@virgilio.it www.puntodapprodo.it

La Cooperativa opera ispirandosi ai principi di solidarietà e mutualità, perseguendo l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale della donna, con particolare riferimento ai soggetti socialmente svantaggiati. Punto d’Approdo nasce come associazione nel 1986, grazie all’impegno di un gruppo di volontari e di due religiose il cui intento era quello di dare adeguate risposte a situazioni di disagio femminile. Nel 1994 l’Associazione si trasforma in Cooperativa Sociale. Destinatarie dell’intervento sono donne con problemi familiari, con difficoltà nella relazione o con limitate risorse personali o parentali. Donne maggiorenni, alcune sole, altre con figli, italiane e straniere. La Cooperativa opera da anni con il Servizio Sociale o specialistico realizzando specifici progetti. Nel luglio 2002 Approdo ha aperto una nuova struttura, Casa Fiordaliso, specificamente pensata ed adibita all’accoglienza di gestanti e di madri che risponde sia all’accoglienza sull’urgenza, sia a seguito della strutturazione di un progetto educativo specifico. Nel corso del 2003 la Cooperativa ha avviato un altro servizio residenziale che prevede un “percorso sociale” a favore di donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento. Progetto

Al tuo fianco

Settore Obiettivi

Assistenza – Donne con minori a carico e donne in difficoltà Il titolo del progetto “Al tuo fianco” rappresenta la filosofia della cooperativa che è quella di operare nell’ottica della promozione della persona verso la propria autonomia, con l’attenzione ad essere vicini alle persone senza sostituirsi ad esse in quello che sono in grado di fare. Gli obiettivi specifici del progetto sono pertanto: - attività occupazionali di accompagnamento in laboratorio di ospiti; - attività di animazione della convivenza nelle comunità di accoglienza; - attività di analisi e scoperta del territorio. I giovani sono impiegati in varie attività di supporto agli educatori nel sostegno alle ospiti delle strutture di accoglienza, mediante la partecipazione alle equipe con gli operatori e al coinvolgimento diretto nella vita delle strutture e nei progetti educativi; sono a conoscenza delle storie e delle esperienze delle ospiti e sono coinvolti nel progetto di sostegno in quegli ambiti che non prevedono mansioni tipicamente professionali. I giovani in Servizio Civile partecipano anche alla supervisione, ambito di rielaborazione di vissuti nel quale possono mettere in gioco anche i loro aspetti emotivi e le dinamiche relazionali. Sono inoltre stimolati ad assumersi iniziative personali e attività commisurate alle loro capacità ed interessi.

Attività

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Nicole Andreolli

Eleonora Mutinelli

Cè ire Vettori

Irene Giardina

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Associazione Murialdo T.A.A. onlus Via M.C. Endrici, 20 - 38122 - TRENTO tel. 0461 231320 Referente comunicazione: Flavia Favero associazione@murialdo.taa.it www.murialdo.taa.it

L’Associazione Murialdo del Trentino Alto Adige ONLUS crede fermamente che bambini, giovani e famiglia costituiscano il futuro di ogni comunità e che ad essi vadano sempre offerte adeguate opportunità di sviluppare relazioni significative per crescere in modo armonioso e superare le fragilità che la vita talvolta può presentare. Condividendo con la Comunità Murialdo del Trentino Alto Adige valori e cultura ispirati al carisma di San Leonardo Murialdo, l’Associazione si propone come luogo di aggregazione e crescita per volontari che credono in una società più accogliente. Collabora con la Comunità Murialdo ed altre organizzazioni che ne condividono i principi di solidarietà e condivisione, promuovendo iniziative locali o nel resto del mondo a favore del mondo giovanile e delle famiglie. Progetto

Oratoriamo

Settore Obiettivi

Assistenza Minori Casa Famiglia: - in un contesto familiare si intende far trovare al minore un supporto e un accompagnamento stabile e significativo per la sua crescita come persona con un particolare riguardo agli ambiti della relazione, dell’apprendimento e dell’affettività; - si intende accompagnare e sostenere i bambini e i giovani a rischio di esclusione sociale in percorsi di promozione e crescita valorizzandone le potenzialità e favorendo la disponibilità delle risorse delle famiglie e dei territori per promuovere percorsi di crescita e di superamento delle difficoltà; - promuove nel territorio la cultura dell’accoglienza e della solidarietà nella logica della condivisione; Oratorio Rosmini - attivare iniziative e opportunità a favore della popolazione giovanile di Rovereto (preadolescenti, adolescenti e giovani della città) anche favorendo la fruibilità di uno spazio significativo e storicamente riconosciuto come quello dell’oratorio; - coinvolgere adolescenti e giovani in percorsi di crescita e di responsabilizzazione rispettosi di ogni cultura e di ogni realtà; Casa Famiglia: I giovani in Servizio Civile affiancano e collaborano con la coppia genitoriale nella gestione quotidiana della casafamiglia, in interventi su aree problematiche proprie del bambino accolto in relazione ai bisogni del bambini stesso. Oratorio Rosmini: I giovani in Servizio Civile affiancano e collaborano con gli educatori dell’oratorio Rosmini nella gestione delle attività proposte: dalle iniziative di animazione nel tempo libero alle attività culturali sul territorio anche con la gestione di compiti in piena autonomia.

Attività

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Sara Sgarlata

Maddalena Sommadossi

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Associazione Murialdo T.A.A. onlus Via M.C. Endrici, 20 - 38122 - TRENTO tel. 0461 231320 Referente comunicazione: Flavia Favero associazione@murialdo.taa.it www.murialdo.taa.it

L’Associazione Murialdo del Trentino Alto Adige ONLUS crede fermamente che bambini, giovani e famiglia costituiscano il futuro di ogni comunità e che ad essi vadano sempre offerte adeguate opportunità di sviluppare relazioni significative per crescere in modo armonioso e superare le fragilità che la vita talvolta può presentare. Condividendo con la Comunità Murialdo del Trentino Alto Adige valori e cultura ispirati al carisma di San Leonardo Murialdo, l’Associazione si propone come luogo di aggregazione e crescita per volontari che credono in una società più accogliente. Collabora con la Comunità Murialdo ed altre organizzazioni che ne condividono i principi di solidarietà e condivisione, promuovendo iniziative locali o nel resto del mondo a favore del mondo giovanile e delle famiglie. Progetto

Giovaninsieme Storo

Settore Obiettivo

Assistenza Minori e Giovani. Obiettivo prioritario è offrire, ai ragazzi che frequentano, il centro modelli di riferimento e di supporto al loro processo di crescita; in un ambiente familiare ed accogliente si mira ad offrire opportunità di socializzazione, confronto e condivisione per valorizzare le potenzialità e per promuovere percorsi di crescita e di superamento delle difficoltà. Centro Diurno/Aperto, Progetto Giovani, Progetti di integrazione: i giovani in Servizio Civile affiancano e collaborano con gli operatori nella gestione quotidiana delle attività di Murialdo. In particolare sono impegnati in interventi su aree problematiche proprie del ragazzo ospite, in relazione ai bisogni culturali, didattici e di socializzazione; sono coinvolti in attività di animazione nel tempo libero e in attività culturali sul territorio anche con compiti e ruoli da svolgere in autonomia. I giovani in Servizio Civile affiancano l’equipe educativa e il Referente Tecnico del Piano Giovani di Zona nella programmazione e realizzazione di progetti rivolti a ragazzi di età compresa fra 11 e 29 anni, per la prevenzione dell’ uso e abuso di sostanze.

Attività

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Debora Stagnoli

Massimo Bertoni

L’ente presso il quale sto svolgendo il S.C. è l’Azienda Pubblica dei Servizi alle Persone. Mi impegnano attività estremamente diverse, ma prevedono tutte un contatto diretto con i ragazzi. Cerco di ascoltare i loro problemi e di comprenderne le aspettative. Un’esperienza di questo tipo mi permette di ricevere sempre nuovi stimoli e apre la mente. Credo proprio che chiederò di poter prolungare il progetto per altri sei mesi, in modo da completare la mia formazione.

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Università degli Studi di Trento

Via Belenzani, 12 - 38122 Trento tel. 0461 881126 Referente comunicazione: Lisa Nicolussi Poiarach lisa_nicolussi@yahoo.it - GabinettoRettorato@unitn.it www.unitn.it

L’Università di Trento, fondata nel 1962, è organizzata in 7 facoltà, 14 dipartimenti di ricerca, cui afferiscono più di 500 docenti e ricercatori e conta quasi 15.000 studenti. Il campus si trova nel centro di Trento, città rinomata per il suo patrimonio di arte e di storia ed è situata proprio nel punto di incontro tra la cultura italiana e quella europea. La caratteristica che contraddistingue questa giovane e dinamica università è la particolare attenzione rivolta alle relazioni internazionali. Attraverso diversi progetti comuni realizzati con università europee, Trento sta sviluppando la sua rete di collaborazione per quanto riguarda sia l’insegnamento sia la ricerca, allo scopo di offrire un’architettura didattica e di ricerca a livello internazionale e di creare opportunità di formazione professionale e di carriera. L’Università di Trento ha di recente introdotto nuovi programmi di studio e di ricerca nelle aree emergenti, quali le scienze cognitive, le neuroscienze e gli studi internazionali e la biologia. Progetto

Riparo Gaban: laboratorio di archeologia a cielo aperto

Settore Patrimonio artistico e culturale - Valorizzazione storie e culture locali Obiettivi Valorizzare il Riparo Gaban, come laboratorio di archeologia a cielo aperto, attraverso il recupero di vecchi dati di scavo raccolti da B.Bagolini, lo studio dei materiali archeologici e la promozione di questo patrimonio archeologico nelle scuole. In particolare si prevede la revisione e digitalizzazione di planimetrie e sezioni di vecchie campagne di scavo; il recupero, il disegno e la fotografia del materiale archeologico (ceramica, litica); l’inserimento dei dati ottenuti con lo studio dei materiali nel database Webgis (Apsat), in modo tale da permettere la condivisione delle informazioni con gli specialisti interessati; attività di scavo archeologico per almeni 60 giornate di scavo; aprire l’area archeologica del Riparo Gaban al mondo della scuola attraverso lezioni frontali e visite guidate. Attività I giovani sono impegnati nelle seguenti attività: - Accoglienza e orientamento alle attività del laboratorio - Recupero della documentazione originale degli scavi diretti da B. Bagolini - Digitalizzare attraverso il programma ArcMap di tutte le planimetrie e sezioni stratigrafiche - Confrontare la documentazione di scavo delle campagne dirette da B. Bagolini con la situazione attuale - Realizzare i fotopiani ed elaborare graficamente le sezioni - Recupero dei materiali archeologici conservati presso il Museo Tridentino Scienze Naturali - Lavaggio dei reperti - Siglatura e sistemazione in apposite buste di plastica - Disegno dei reperti - Fotografia dei reperti - Inserimento dei dati nel database (Apsat) - Pulizia e disegno di sezioni stratigrafiche - Scavo stratigrafico - Setacciatura e lavaggio - Archiviazione delle varie categorie di reperti archeologici - Prendere i contatti con le scuole locali - Organizzare lezioni frontali di preistoria - Migliorare i percorsi di viste guidate - Realizzare le attività programmate 148


Simone Barbieri

Benché quest’anno sia stato piuttosto duro per i civilisti dell’università, causa trasloco del dipartimento di Lettere e Filosofia nella nuova sede, non sono mancate occasioni per imparare a gestire meglio i propri spazi e imparare cose nuove. Utili per la mia crescita sono stati i giorni passati allo scavo archeologico, dove abbiamo approfondito la metodologia di scavo, l’organizzazione della strumentazione e la digitalizzazione dei dati acquisiti. Spero che si inizi a parlare dei nostri progetti personali previsti nel bando che purtroppo per ora non siamo riusciti ancora ad avviare.

Michele Mazzurana sicuramente l’attività che più mi entusiasma è quella legata al mese di scavo archeologico a Riparo Gaban (Martignano), inoltre trovo molto utile l’attività di laboratorio che comprende mansioni gestionali degli spazi e degli utenti e attività tecniche di ricerca archeologica e studio dei materiali. Con i diretti superiori esiste un buon rapporto, anche con gli studenti che frequentano il laboratorio. Da questa esperienza si impara la pazienza e il metodo di lavoro.

Silvia Bandera

Ilaria Trentini

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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Sezione Provinciale di Trento Via della Malvasia, 15 - 38122 Trento Tel 0461 915990 Referente comunicazione: Sara Zomer e Irene Girardi uictn@uiciechi.it - info@uictrento.it www.uictrento.it

Tutto nacque più di ottant’anni fa, subito dopo la Grande Guerra, con un’Italia sconvolta dai disordini sociali e le piazze che ribollivano di reduci, resi grandi invalidi dal terribile primo conflitto mondiale della storia. Un trentino fondò l’Unione Italiana dei Ciechi. Quel trentino era Aurelio Nicolodi, convinto della necessità di cambiare la storia. Da quei giorni di strada ne è stata fatta tanta. I ciechi sono approdati all’istruzione, si sono specializzati nel massaggio, nella musica, ecc… Poi, con lo sviluppo delle tecnologie, ecco i centralinisti e gli operatori informatici. Oggi, senza voler dimenticare le difficoltà oggettive che derivano dalla mancanza della vista, al disabile visivo sono precluse poche strade dimostrando che con il coraggio e con la consapevolezza delle proprie capacità si può arrivare lontano. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è la principale delle Associazioni di categoria ed ha sostenuto i suoi soci e i disabili visivi in generale nelle battaglie per la conquista dei diritti civili. La Sezione provinciale di Trento lavora per l’integrazione dei ciechi ed degli ipovedenti nella scuola, nel mondo del lavoro e nell’intera società, per un futuro senza ostacoli: per fare questo ha bisogno anche del tuo personale contributo. Progetto

Ciascuno vede ciò che si porta nel cuore

Settore Assistenza disabili Obiettivi Il progetto si pone i seguenti obiettivi: − Offrire aiuto e supporto agli associati nella gestione di specifiche attività quotidiane. − Sostenere gli interventi educativi e riabilitativi realizzati all’interno della Sezione attraverso la presenza dei giovani in servizio civile. − Favorire e promuovere la partecipazione dei non vedenti ad attività aggregative promosse sia dalla Sezione sia dal territorio di riferimento. Attività I giovani in Servizio Civile sono coinvolti nelle seguenti attività: − servizio di accompagnamento; − servizio di lettorato; − collaborazione con il personale sezionale; − attività di supporto alla programmazione ed alla progettazione di attività aggregative; − attività di sostegno alla frequenza di corsi di educativi e riabilitativi destinati a persone con disabilità visiva; − organizzazione di attività ludico-ricreative per minori in situazione di disabilità visiva; − diffusione di informazioni sul fronte della disabilità visiva; − formazione.; − momenti di confronto; − monitoraggio.

Marco Greco

Sabrina Dantone Filippi

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Martina Tomasi

Laura Chistè

Alice Pontalti

Alice Boschetti

Karen Stenico

L’esperienza di Servizio Civile la consiglierei a tutti i ragazzi. Innanzitutto perché uno può scegliere l’ambito che più gli si addice, che più lo incuriosisce; in secondo luogo è una opportunità che uno può fare solo una volta nella vita e a livello di crescita personale ed emotiva quest’ anno può dare molto. All’ inizio bisogna prendere un po’ di coraggio, ambientarsi, però, una volta “ingranato” ti rendi conto di quanto può essere importante il tuo contributo per l’ente, e il grazie o un sorriso di un utente possono ripagarti di tutte le fatiche. Il rapporto che finora ho avuto con i non vedenti o ipovedenti è dall’inizio stato molto positivo con tutti quelli con i quali mi son relazionata, quelli a cui ho dato una mano e soprattutto con gli utenti fissi di cui personalmente ci prendiamo carico. All’inizio sembra tutto strano, accompagnarli in giro diventa un vero compito di responsabilità, bisogna avere delle accortezze e adottare una sensibilità tutta nuova perché si entra nella sfera di un mondo ai più sconosciuto. La cosa però che mi ha colpito di più degli utenti, soprattutto nel mio caso quando si tratta di persone non-vedenti, è la profonda fiducia che possono darti, una fiducia vera, sincera che si può vedere nelle piccole cose. Per esempio la tranquillità con cui vengono con me in giro per strada, il chiederti di occuparsi di alcune mansioni le quali risultato difficoltose da svolgere per loro. Al di là del rapporto molto bello di fiducia, complicità e anche amicizia che si può creare tra un volontario di servizio civile e l’utente a mio avviso risulta molto importante creare un buon rapporto anche con gli altri volontari, con colleghi e superiori. Tra noi il clima molto piacevole e produttivo. Anche con l’ OLP è necessario creare un buon rapporto, è importante soprattutto nel primo periodo che ti guidi, che ti segua passo dopo passo nel tuo percorso, ma poco dopo qualche mese non c ‘è soddisfazione più grande nel vedere che ha stima di te e fiducia nelle tue capacità. Questo posso dirlo per esperienza personale. Per concludere una cosa che consiglio a tutti i futuri volontari del servizio civile dei prossimi anni è di non lasciarsi intimorire, vivere appieno quest’ anno e sperimentarsi su vari fronti, non avere paura di osare anche un pochino e di buttarsi in tutto ciò che ti viene proposto e sopratutto di dare il 100%!

Giulia Paternoster

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ASSOCIAZIONE VALLE APERTA

Località Ponciach - 38030 Faver tel. 0461 683318 Referenti comunicazione: Mario Holler e Paola Dellai info@associazionevalleaperta.it - amministrazione@associazionevalleaperta.it www.associazionevalleaperta.it

Valle Aperta è un’associazione, nata vent’anni fa, che offre soggiorni di vacanza per persone che soffrono nelle relazioni e nella psiche. Opera grazie a volontari e operatori, in una casetta immersa fra i prati e i boschi di Ponciach (sopra a Faver, in Valle di Cembra). Ospita gruppi di cinque-otto persone per volta, provenienti da tutto il territorio della Provincia di Trento. Nel periodo di soggiorno propone attività che promuovono il contatto e la condivisione tra i vari soggetti, in un clima di solidarietà e partecipazione. L’approccio metodologico privilegia momenti ludici basati su attività-stimolo e relazioni-stimolo. Progetto

Con il cuore con i sensi con la mente. Crescere assieme alla comunità nell’interazione con le persone che soffrono nella psiche 2011.

Settore Assistenza – Area di intervento: Disagio adulto Obiettivi Il progetto vuole creare le condizioni per costruire una rete di relazioni tra i giovani in Servizio Civile, gli ospiti dell’Associazione ed il territorio attraverso la realizzazione di eventi ed attività di contatto e conoscenza. Gli obiettivi di questo progetto sono quindi rivolti sia alla crescita ed all’arricchimento di chi partecipa all’esperienza, sia all’opportunità per l’Associazione Valle Aperta, per gli ospiti e per la comunità, di beneficiare di nuove attività di sensibilizzazione e di partecipare ad eventi sul territorio. Attività Il giovane in Servizio Civile viene inserito gradualmente nelle attività ordinarie di Valle Aperta fino ad acquisire dimestichezza per realizzare ed aiutare gli ospiti nelle attività ludiche, rispettando i momenti di silenzio e di scansione della giornata, animando il pranzo o la cena, partecipando alle riunioni d’equipe e alle riunioni ed alle attività del gruppo di sensibilizzazione. Nella seconda fase progettuale il giovane amplia la partecipazione all’attività dell’associazione ed iniziando a ritagliarsi qualche piccolo spazio per agire in autonomia. Propone attività ludiche e amplia la propria partecipazione all’attività dell’associazione: stimola e sostiene l’ospite, mettendosi completamente in gioco anche nella relazione interpersonale, partecipa alla costruzione di eventi che coinvolgono la comunità e organizza almeno un ciclo di incontri con le scuole dei paesi della Valle. Cura la prima accoglienza degli ospiti ed il saluto a fine della permanenza, dedicando particolare attenzione a seguire gli ospiti nel distacco dalla famiglia o da chi li segue; a monitorare la qualità delle relazioni affrontando e tentando di risolvere le criticità. Propone iniziative rivolte a volontari, dipendenti e ospiti, partendo dalla valorizzazione delle proprie competenze e dalle osservazioni effettuate nel corso del servizio. Si sperimenta come conduttore e responsabile di un turno dei fine settimana. Il giovane partecipa all’ evento “il concerto degli ospiti” sia come organizzatore sia come testimone del servizio che sta svolgendo, facendosi promotore del Servizio Civile, del volontariato e della necessità di essere cittadini attivi e responsabili. Il giovane continua a partecipare attivamente alle riunioni d’equipe per terminare con la rielaborazione e la chiusura del percorso.

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Serena Brugnara

Attraverso questa esperienza di Servizio Civile ho scoperto una realtà nuova e appagante, un’esperienza che mi ha aperto gli “orizzonti” e che mi sta aiutando a crescere ogni giorno che passa! Il lavoro che svolgo mi stimola e mi rende molto soddisfatta . Mi sento serena e veramente orgogliosa di ciò che sto facendo e del modo in cui lo sto facendo!! Consiglio a tutti di svolgere un anno di servizio civile presso la struttura di Valle Aperta a Ponciach … è veramente una realtà tutta da scoprire e da vivere!! Vorrei concludere con una frase che rispecchia quello che vuol dire per me fare la volontaria presso Valle Aperta: “Essere volontario a Valle Aperta non è soltanto donare una parte del proprio tempo, ma è condividere con gli ospiti la quotidianità: non essere servitori o maestri, ma semplicemente amici. È un volontariato che ti costringe a guardarti dentro, è molto gratificante e ti aiuta ad apprezzare le persone, permettendoti di incontrare tanti nuovi amici”.

Vittoria Paolazzi

Francesco Padovano

Quest’anno ho scelto di prestare Servizio civile presso Valle Aperta. Mi piacciono molto le attività manuali che qui si propongono agli ospiti, come: decorazione del telo con le riflessioni, la pittura su maglietta, la lavorazione della creta. Apprezzo molto anche le passeggiate, fare equitazione ed andare in piscina. Praticamente apprezzo ogni cosa che mi dia modo di divertirmi e mettermi in gioco assieme agli ospiti. Ho scelto di svolgere il servizio civile per il mio grande desiderio di stare vicino alle persone. Imparare a farlo anche nei momenti difficili, e qui sento che lentamente ci sto riuscendo. Ad aiutarmi in questo mio percorso c’è stato il sostegno delle persone che qui ci lavorano, mi hanno trasmesso la loro visione delle problematiche che mi si presentavano davanti. Considero Valle aperta una grande famiglia, dove ci si aiuta reciprocamente e ci si vuole bene.

Silvia Plotegher

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Viviana Zanot

Questa esperienza nella realtà di Valle Aperta mi sta arricchendo e soddisfacendo giorno per giorno! Non ho preferenze nelle attività che si svolgono qui. Tutto ha il suo significato; dalle attività all’aria aperta alle attività “da tavolo”, al semplice silenzio vicino agli ospiti. Sembra una frase fatta, ma ricevo più di quanto sia in grado di dare. È davvero gratificante vedere come gli ospiti si affezionano, si fidano, contano su di te. E vedere il sorriso sul loro viso lo è ancora di più.


Associazione Provinciale Per i Minori – A.P.P.M. onlus Via Zambra 11 – 38121 TRENTO Tel. 0461 829896 Referente comunicazione: Enrico Capuano associazioneminori@appm.it www.appm.it

L’Associazione Provinciale per i Minori – APPM onlus è una realtà nata nel 1976 come realizzazione di un “sogno”: quello di creare strutture di accoglienza per i minori in difficoltà personale e/o familiare il più possibile rispondenti ad un modello di tipo familiare, al fine di garantire al minore la possibilità di sviluppare legami, sostenere la sua crescita fisica e psichica, supportarlo nello studio, promuovere la sua partecipazione alla vita del territorio. Dagli iniziali gruppi famiglia, l’APPM sperimenta e realizza, con l’emergere di nuove esigenze sociali, altri servizi, come i centri diurni, i centri aperti e i centri di aggregazione giovanile: sono punti di incontro per il sostegno relazionale, lo svolgimento dei compiti, per offrire opportunità culturali varie, oltre che luoghi di svago e divertimento. Nel 1998 è stato avviato un centro di pronta accoglienza; dall’anno 2001 è attivo un centro sperimentale per minori a rischio psicologico/comportamentale. I centri che hanno sede nel territorio della Provincia di Trento sono: Trento (Gruppi Residenziali: Melta, Povo, Tigli, Palazzo Onda, CPA, Campotrentino; Centri di Aggregazione giovanile L’Area); Pergine (Gruppo Residenziale e Centro Diurno); Levico (Centro Aperto); Lavis (Centro Diurno); Mezzolombardo (Centro Diurno); Dimaro (Progetto Giovani); Canal San Bovo (Centro Diurno) e Tierno di Mori (Centro Diurno).

Progetto Lascia un segno! Settore Assistenza ai minori Obiettivi Gli obiettivi specifici del progetto riguardano nel dettaglio: 1: Accompagnamento nel mondo del lavoro rivolto ai ragazzi che sono prossimi alla maggiore età o che hanno abbandonato precocemente gli studi. 2. Attività di sensibilizzazione rivolte ai ragazzi e agli adulti rispetto alle tematiche emergenti relative alle nuove tecnologie. 3. Sostenere l’inserimento dei minori nei diversi contesti di vita come scuola, quartiere, associazioni. 4. Programmazione, realizzazione di attività di animazione, ludico-artistiche, musicali e sportive di gruppo. 5. Sostegno ed incentivazione delle domande di partecipazione e autonomia di adolescenti e giovani, attraverso percorsi di impegno, riconoscimento dei diritti e dei doveri, assunzione di responsabilità. Attività Per raggiungere l’obiettivo 1 si prevede di effettuare la mappatura delle realtà economiche, la predisposizione di materiali formativi, la ricerca di strumenti per la gestione dei colloqui e la stesura di un calendario operativo degli incontri. Si prevede inoltre la partecipazione alle attività di formazione e di tutoraggio ed è richiesta la disponibilità all’incontro e alla simulazione con i giovani beneficiari. Le attività riguardanti l’obiettivo 2 saranno la partecipazione attiva alla progettazione dei percorsi di sensibilizzazione, alle serate e alle riunioni con i testimoni privilegiati. La stesura di una relazione finale sull’andamento degli incontri servirà per la presentazione dei risultati nelle scuole interessate. L’obiettivo 3 sarà perseguito mediante la condivisione delle azioni con l’equipe educativa e la partecipazione agli incontri sul territorio. I giovani daranno supporto alla gestione dei laboratori di animazione e alle relazioni interpersonali con i giovani, partecipando ai campeggi e alle attività ludico educative. Daranno inoltre supporto nell’organizzazione di eventi e cureranno gli aspetti di informazione. Per raggiungere l’obiettivo 4 si prevede la partecipazione attiva nella dimensione del “fare”: laboratori, giochi, attività sportive, accompagnamenti, condivisione della quotidianità anche in occasioni di residenzialità con la cura degli spazi individuali e comuni, supportando la stesura e ed eventuale gestione dei calendari delle attività. L’obiettivo 5 sarà attuato attraverso il supporto dato dai giovani in Servizio Civile nella gestione quotidiana dei rapporti con i minori mediante l’organizzazione di iniziative e la predisposizione di materiali informativi, nonché nella gestione di incontri di sensibilizzazione ed educazione.

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Nicola Tonini

Seguo ragazzi di età diverse come insegnante di musica. Dall’ente ho ricevuto molto sostegno e il consiglio di seguire i giovani soprattutto da un punto di vista umano. Con i miei colleghi ho potuto invece apprezzare il lavoro di squadra e i suoi benefici: solidarietà e punti di vista differenti che si mescolano sono solo alcuni degli aspetti positivi emersi, dei quali fruiscono anche i ragazzi, stando poi a contatto con noi. Tra una generazione e l’altra c’è molta disparità e per questo serve un approccio “ad hoc” con ognuno di loro. Sicuramente la considero un’esperienza positiva.

Simoncelli Debora

Sono laureata in scienze dell’educazione e mi piacerebbe poter lavorare in questo ambito. Il S.C rappresenta un’ottima opportunità per completare la propria formazione universitaria, notoriamente più teorica, con un’esperienza diretta, più pratica. Ho iniziato a giugno e nel corso dei mesi si è creato un bellissimo clima con i ragazzi, che seguo nello studio e in alcune gite in montagna e al lago. Mi sento già soddisfatta da un punto di vista umano, poiché si sono creati rapporti basati sulla stima e sulla fiducia reciproca.

Riccardo Meneghini

Leveghi Viviana

La mia esperienza di S.C. è estremamente positiva; la sto vivendo come un’occasione continua di arricchimento, su più fronti. Da un punto di vista professionale mi sta fornendo strumenti validi che spero mi permettano di continuare ad operare in questo ambito; per quanto riguarda invece l’ambito umano mi dà modo di relazionarmi con varie persone, ricevendo sempre nuovi input.

Davide De Cristofano

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Paola Scarnato

Stefania Marchiori


APSP San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia - Redenta Floriani Strigno Via per Telve, 7 – 38051 Borgo Valsugana Tel. 0461 754123 Referente comunicazione: Ropelato Rodolfo upipa@mail.infotn.it www.apspborgo.it

L’APSP “San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia” trae origine dalla “Casa di Riposo San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia”, denominazione che risale al 1984, anno fino al quale l’Ente fu gestito e amministrato dall’Ente Comunale di Assistenza – ECA. L’Azienda ha sede a Borgo Valsugana esplica la propria attività principalmente nell’ambito territoriale del Comune di Borgo Valsugana e dei Comuni del Comprensorio C3 Bassa Valsugana e Tesino. L’APSP eroga servizi di assistenza in forma di Residenza Sanitaria Assistenziale, agli utenti non autosufficienti, ai disabili che si trovino in condizione di disagio, agli utenti ad alto fabbisogno assistenziale, o in stato vegetativo od a minima responsività; in forma di Casa di Soggiorno a utenti autosufficienti. Progetto GenerAzioni! Settore Assistenza Anziani Obiettivi Promozione di attività di incontro volte alla creazione di relazioni significative con i residenti delle strutture. Organizzazione di occasioni di incontro con il territorio di riferimento per la facilitazione di contatti con l’esterno. Promozione di attività di scambio tra anziani e giovani del territorio. Collaborazione nella stesura di progetti educativi individualizzati (raccolta di storie di vita, individuazione di bisogni, analisi su progetti di vita ...). Attività Le aree di intervento sono principalmente 4 e prevedono le seguenti attività specifiche: 1. area della relazione con gli anziani: - partecipazione alle attività di animazione - momenti di incontro con i residenti - stesura di articoli per il giornalino della struttura - gestione questionari - partecipazione alle attività con il cane della struttura 2. area della relazione con il territorio: - creazione di contatti con Associazioni operanti sul territorio di riferimento - organizzazione di eventi i collaborazione con le associazioni del territorio - organizzazione di momenti di incontro con la comunità locale 3. area della relazione con i giovani: - promozione e documentazione di incontri con i giovani del territorio - organizzazione di eventi in luoghi di incontro giovanile esterni alla struttura, per promuovere una nuova visione del “mondo-anziani” - gestione e aggiornamento del profilo su social network 4. area progettulità in ambito educativo: - acquisizione di strumenti operativi per la raccolta di dati - raccolta di storie di vita - rielaborazione dei dati raccolti e compilazione di strumenti operativi utilizzati dall’equipe - partecipazione ai lavori di equipe di stesura dei progetti educativi individualizzati - parte attiva nella realizzazione pratica dei progetti definiti - partecipazione nella fase di verifica e revisione dei progetti

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Claudio Baldini

Bruno Fiori

Lorenzon Marika

Siamo attivi presso l’Ospedale ricovero S.Lorenzo e S.Maria della Misericordia. Svolgiamo attività differenti con l’utenza: lavoretti con materiali malleabili (creta, das,..) giochiamo a carte e sono previste attività di cineforum il giovedì pomeriggio. Tutte queste esperienze coinvolgono direttamente anche noi da un punto di vista umano; ascoltando le testimonianze di vita degli anziani ci arricchiamo interiormente. Con i superiori il rapporto è di stima e collaborazione. A tutti piacerebbe continuare a lavorare in questo ambito.

Francesca Bastiani

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Acli – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Via Roma 57 - 38122 Trento tel. 0461 277277 Referente comunicazione: Fausto Gardumi segreteria@aclitrentine.it www:aclitrentine.it

Le ACLI, Associazioni cristiane lavoratori italiani, sono un’associazione di laici cristiani che, attraverso una rete di circoli, servizi, imprese, progetti ed associazioni specifiche, contribuisce da più di 60 anni a tessere i legami della società, favorendo forme di partecipazione e di democrazia. Le ACLI si presentano come una “associazione di promozione sociale”: un sistema diffuso e organizzato sul territorio che promuove il lavoro e i lavoratori, educa ed incoraggia alla cittadinanza attiva, difende, aiuta e sostiene i cittadini, in particolare quanti si trovano in condizione di emarginazione o a rischio di esclusione sociale. Come soggetto autorevole della società civile organizzata, le ACLI sono protagoniste nel mondo del cosiddetto “terzo settore”: il volontariato, il non profit, l’impresa sociale. In provincia di Trento le ACLI sono presenti con dieci sedi proprie e in partenariato che coprono tutti i settori d’intervento quali: ACLI Anziani CONSAT, ENAIP (Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale), Giovani delle ACLI, Patronato ACLI Trento, Unione Sportiva ACLI Trento, ACLI Terra Trento, Centro Turistico ACLI Trento. Da 60 anni le ACLI Trentine operano per allargare i confini della solidarietà, della pace e dei diritti umani. Fedeli a questo mandato l’associazione ha organizzato una diffusa rete di difesa, aiuto e promozione dei lavoratori, delle famiglie e di quanti si trovano in situazioni di emarginazione. Le ACLI Trentine si propongono di perfezionare e consolidare una linea di esperienza associativa che parte dal presupposto secondo cui dietro ogni pratica sociale c’è un pensiero e un progetto. Da qui l’idea di un lavoro sul territorio capace di coniugare saperi e mestieri al servizio dei cittadini e delle famiglie. 1 La solitudine dei numeri primi Progetto teso a ridurre l’emarginazione sociale e culturale delle persone anziane 2 Una strada sotto il mare Progetto teso a favorire l’elaborazione di strategie di integrazione dei migranti in Italia che ne tutelino i diritti e la dignità e favoriscano processi di socializzazione 3 Turisti non per caso Progetto teso a promuovere, valorizzare il turismo sociale in quanto turismo culturale; di un turismo in grado di connettere dimensioni rilevanti della nostra esistenza e di conciliare lo sviluppo turistico, la protezione dell’ambiente, del patrimonio artistico e culturale, la valorizzazione e la conservazione delle storie e delle culture locali e di generare benefici economici, sociali e culturali.

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Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Centro di Salute Mentale Via Degasperi, 79 – 38100 Trento tel. 0461 902886 Referente comunicazione: Biasi Stefania urp@apss.tn.it www. apss.tn.it

L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari è un ente di diritto pubblico strumentale della Provincia Autonoma di Trento, a cui è affidata in via principale la tutela della salute. Più in particolare, ha il compito di gestire in modo coordinato i servizi e le attività sanitarie pubbliche per l’intero territorio provinciale secondo quanto previsto dalla legge, dal Piano Sanitario provinciale e dalle direttive della Giunta provinciale. Le prestazioni offerte comprendono l’assistenza medico-generica, specialistica, infermieristica, ospedaliera e farmaceutica e sono erogate, a seconda della tipologia di prestazione, in forma ambulatoriale, domiciliare o di ricovero. L’Azienda è articolata in una direzione generale e 7 direzioni centrali, 13 Distretti sanitari (con o senza presidio ospedaliero) e 2 ospedali: quello di Trento e quello di Rovereto. In base alla “visione” delineata nel Programma di sviluppo strategico, l’Azienda è una rete integrata di persone, strutture, tecnologie e processi che soddisfa le parti interessate al più alto livello possibile. Il Servizio di Salute Mentale di Trento cura la sofferenza psichica e si adopera per prevenirla. Lavora per migliorare la qualità della vita di quanti vi si rivolgono e delle loro famiglie attraverso l’accoglienza e l’ascolto, interventi programmati o a carattere di urgenza, continuità di cura tra le diverse aree del Servizio, l’attenzione alla famiglia, al contesto di vita e al “fare assieme”. Progetto

Liberalamente. Il giornale piú pazzo del mondo. Giovani giornalisti cercasi!

Settore Assistenza – Salute Obiettivi Il progetto vuole rafforzare Liberalmente, la rivista edita dal Servizio di Salute Mentale, importante sia per chi vi partecipa come redattore sia per chi ne fruisce come lettore. Il redattore, sia esso utente familiare, operatore, cittadino trae dallo scrivere stimoli importanti per la sua consapevolezza e per il suo percorso di vita e per il suo percorso di cura, se utente.Il lettore conosce sempre meglio le attività del Servizio di Salute Mentale (SSM) e può prendere così attivamente parte. Sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici: • costruzione di una redazione stabile per il consolidamento della rivista da trimestrale a mensile; • promuovere iniziative del SSM per il coinvolgimento attivo di nuovi operatori, utenti familiari e cittadini nella stesura di articoli; • favorire il possibile contributo di altri SSM presenti sul territorio provinciale e nazionale, nonché di altre realtà legate al mondo della salute mentale; • rendere la rivista più fruibile alla cittadinanza e ad un più vasto pubblico di lettori. Attività Per i giovani sono previste attività di promozione a carattere generale, attività organizzative e partecipate con utenti, familiari, operatori. In particolare i giovani in Servizio Civile sono coinvolti in attività di partecipazione alle riunioni di redazione e alla stesura di articoli; di predisposizione- con supporto progettuale e grafico, e di distribuzione di depliant informativi in tutti i luoghi del SSM sulla proposta di ampliare la redazione di Liberalmente; organizzazione di 3 incontri informativi per tutti gli utenti, familiari e operatori per l’adesione al progetto e per far parte della redazione o per partecipare con contributi scritti; di distribuzione della rivista ad Associazioni, Enti, Cooperative previa mappatura; di costituzione di una segreteria di redazione che si occuperà della calendarizzazione degli incontri di redazione, dei verbali delle riunioni, dell’impaginazione della rivista (recupero articoli e creazione archivio fotografico, gestione degli abbonamenti); di organizzazione di 3 incontri di formazione (laboratori di scrittura) per il sostegno nella redazione di articoli; di sostegno alla redazione (es: correzione di bozze, aiuto nella stesura degli articoli); di organizzazione di un evento cittadino in cui presentare in una piazza della città il giornale e il suo significato al fine di farlo conoscere e di coinvolgere nuovi cittadini disponibili a collaborare.

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Camilla Cadenazzi

Valentina Paoli

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Si ringraziano gli Enti e le organizzazioni del Servizio Civile per la collaborazione fornita, scusandoci per gli eventuali tagli e rielaborazioni, necessari per esigenze di natura grafica. Un ringraziamento particolare ai giovani in Servizio Civile per la disponibilità a condividere pensieri ed emozioni di un’ esperienza importante.

Grafica ed impaginazione Ufficio Servizio Civile Marco Potrich Stampato da: Centro Duplicazioni della Provincia autonoma di Trento Finito di stampare dicembre 2012 progetto ideato da Sara Guelmi per : ES.SER.CI. Esperienze Servizio Civile - Trento Provincia autonoma di Trento Volume non destinato alla vendita


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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

ESPERIENZE SERVIZIO CIVILE

IL SERVIZIO CIVILE IN PROVINCIA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Ufficio Servizio Civile via Gilli, 3 - Trento uff.serviziocivile@provincia.tn.it www.serviziocivile.provincia.tn.it

IL SERVIZIO CIVILE IN PROVINCIA DI TRENTO - 2011/2012

2011/2012


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