èitalia 45 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

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26-06-2007

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EDIZIONE MULTILINGUE

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 45 - E 6,19

ISSN 1972-2656

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

PARTNER EDITORIALE

ENIT

DISTRIBUITO IN ITALIA CON

Cielo & Terra Tra

Quando il genio italiano e il gusto del bello si combinano con la tecnologia, le produzioni italiane non hanno rivali

Between Sky and Earth WHEN ITALIAN TALENT AND AESTHETIC FEATURES MERGE WITH TECHNOLOGY, ITALIAN MANUFACTURING HAS NO EQUAL

èItalia

èItalia

èItalia

for USA

for RUSSIA

for BRASILE

In italiano/inglese

In italiano/russo

In italiano/portoghese

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SPECIALE USA-CANADA Pubblicato in abbinata con Economy


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SOMMARIO

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ANNO VIII – N.45 – MAGGIO GIUGNO 2007 MADE IN ITALY

EDIZIONE MULTILINGUE

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 45 - E 6,19

ISSN 1972-2656

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

PARTNER EDITORIALE

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DISTRIBUITO IN ITALIA CON

D

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ENI

Dall’ENI un “tesoretto” per l’erario italiano EXPOCTS

Cielo & Terra Tra

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Un nuovo futuro per le fiere milanesi

Quando il genio italiano e il gusto del bello si combinano con la tecnologia, le produzioni italiane non hanno rivali

BEL PAESE

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A Roma, creatività “in movimento” GEOPOLITICA ED ECONOMIA

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Ebrei e Occidente, obiettivo del negazionismo CAMERA DELLA MODA

Between Sky and Earth

èItalia

èItalia

for RUSSIA

for BRASILE

In italiano/russo

In italiano/portoghese

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WORLD TRADE CENTER

SPECIALE USA-CANADA

èItalia

for USA

Pubblicato in abbinata con Economy

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ARTE ITALIANA

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Nicola Salvatore: la libertà di essere se stesso

STORIA DI COPERTINA

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Canada, un mercato dove crescere ancora

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10

Occhi puntati sull’”altra America”! di Luciano Topi

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11

Mai più soli a New York! di Mark S. Jaffe

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12

Puntiamo al Nord America

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14 18

È in Italia il parco più bello d’Europa

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Il Toro si fa racing… Lamborghini Gallardo Superleggera

22

Nero, dolce e caldo come l’inferno: ecco il vero espresso CALCIO ITALIANO

24

Che trionfo, un anno fa! CINEMA & CULTURA

26

Cinecittà, 70 anni di sogni

ÈITALIA FOR ITALY Il Made in Italy piace anche in Qatar ASSOCAMERESTERO

27 30

Prossima fermata, Houston di Lucio Sacchetti UNIONCAMERE

Solo chi investe nel cambiamento potrà crescere

2

A fianco di SIMEST verso il Nord America Venite ad investire nel Lazio!

16

Fare politica in Canada, parlando italiano

ARTE DELLA TAVOLA

ÈITALIA FOR RUSSIA

SPECIALE USA-CANADA

06

Italo-Americani… da leggere!

MONDO MOTORI

84

50

“Mi piacciono le sfide”

BEL PAESE

Ecco come George Marshall diede un futuro all’Europa

Canada-Italia: una partita tutta da giocare di Corrado Paina

Pensioni italiane all’estero: ecco perchè serviva una riforma

L’ALTRA ITALIA

82

EVENTI

COMUNE DI MILANO

Il sistema Italia deve salire sul treno

L’ALTRA ITALIA

Prospettive economiche 2007-2008: ripresa o rimbalzo?

49

Vogliamo un’Italia sempre più globale

RIFLETTORI SULLE DONNE

81

AMCHAM

Partendo dal “Tavolo Canada” costruiamo il futuro

03

Tanti auguri, signor Presidente!

INPS

80

FINMECCANICA

A Milano, il caldo abbraccio della fredda Russia

04

ITALIANITÀ

78

Con lo IACE per amare l’Italia di Domenico Delli Carpini

48

Da www.italplanet.it

DALLA FARNESINA

Un’estate all’insegna dell’Italianità di Claudio Angelini

Il dollaro debole non è un freno di Angelo Di Stasi

Campioni del mondo… del business!

DAL QUIRINALE

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IIC NEW YORK

…Dagli Stati Uniti

Grazie a Fincantieri e Finmeccanica, l’Italia porta nel mondo due nuove eccellenze frutto della ricerca e della creatività delle sue aziende: la nuova ammiraglia di Costa Crociere, Serena, e il C27J Spartan.

NEWS

Università e aziende per costruire il domani

NEWS

Campioni del Made in Italy

EDITORIALE

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USA IN ITALIA

Goleada Finmeccanica negli Stati Uniti

WTCA, per guardarsi negli occhi e toccare con mano

Anche on line su www.italplanet.it

73

Italia-USA: relazioni eccellenti, che possono ancora migliorare di Giovanni Castellaneta

IACE

Forte, anzi fortissima, la moda italiana in Nord America

WHEN ITALIAN TALENT AND AESTHETIC FEATURES MERGE WITH TECHNOLOGY, ITALIAN MANUFACTURING HAS NO EQUAL

In italiano/inglese

ÈITALIA FOR USA

Maxi banche alla prova fuori dai confini

ENIT

32

Stati Uniti e Lazio lanciano la nuova sfida della ricerca Nord America: un must per Fincantieri Produrre in Lombardia pensando al mondo

90

Un “rapporto speciale” fra Milano e la Russia Intervista a Gianpietro Borghini REGOLI, MERANI & ASSOCIATI

91

Stringere accordi di joint venture

92

EVENTI

La Russia in festa a Bari, in nome di San Nicola di Rocky Malatesta

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NEWS

60 61 62 63

…Dalla Russia

ÈITALIA FOR BRASILE Il Brasile verso la stabilità economica di Michele Valensise

97 100

CCIE SAN PAOLO

Diffondiamo in Brasile una nuova immagine del Made in Italy

102

IIC SAN PAOLO

A San Paolo, il mito incontra il quotidiano

103

ITALIA LAVORO

Non ci sono solo le “tigri asiatiche”! di Giuseppe Tripoli

64

Italia Lavoro al servizio degli Italo-Brasiliani

65

NEWS

Design e innovazione conquistano il mondo Crediamo nelle energie pulite. E ve lo dimostriamo di Toni Volpe

66

In Nord America portiamo la nostra qualità di Bruno Ermolli

67

A caccia di “narcos” con l’A109 Power

68 69

Così rendiamo migliore la giornata di chi viaggia

87

104

…Dal Brasile PARTNER EDITORIALE Assocamerestero

èItalia for USA Media partner del progetto

“Partnership for Growth” promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia

Il gigante Impregilo progetta e costruisce il mondo

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In edicola negli USA con AMERICA OGGI

Con la qualità, conquisteremo il mercato americano

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èItalia pubblica gli articoli di


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EDITORIALE IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO Promoter Domenico Calabria

Direttore Responsabile Antonino Di Capizzi

Condirettori Rosario Alessandrello, Gaetano Lo Russo

Campioni del mondo… del business! I protagonisti della Corporate Italy nel mondo

di Domenico Calabria

Capo Redattore Centrale Francesco Fusco

Coordinamento Editoriale e Gestione Contenuti Web-Site Ghileana Galli

Direzione Sviluppo e Cultura Mauro Aprile

Redazione Valerio Alias, Leonora Barbiani, Silvana Genzone, Maurizio Marino, Gloriano Mazzè, Paola Rossi, Claudia Svampa, Lucy Tattoli, Franco Zuccalà

Senior Contributors Mario Boselli, Angelo Di Stasi, Gaetano Fausto Esposito, Silvana La Bella, Sergio Luciano, Giorgio Mulè, Giancarlo Elia Valori

Segreteria di Redazione Clara Biazzi

Art Director Federica Pensieri

Grafica Marco Marino

Traduzioni Studio MVM

Stampa IGL S.p.A. Industrie Grafiche Leardini Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Post. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie - Diffusione media n. 196.000 copie - Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

Editore, Pubblicità e Abbonamenti VOICES s.r.l. Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 Milano Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 eitalia@italplanet.it voices@italplanet.it Sezioni Paese IN COLLABORAZIONE CON AMBASCIATE, CONSOLATI, ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA E CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE

èItalia for USA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Berardo Paradiso berapara@aol.com CONDIRETTORI

Mauro Aprile, Umberto Mucci 71-08 51th Avenue Woodside NY 11377 Tel. +1 718 446 9098

èItalia for RUSSIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Rosario Alessandrello Camera di Commercio Italo-Russa Via Silvio Pellico, 8 - 20121 Milano Tel: +39 02 86995240 info.ccir@fondazione-italiarussia.it

èItalia for BRASILE DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Edoardo Pollastri Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di San Paolo Av. Paulista, 2073 - Conjunto Nacional - Horsa II 24° andar 01311-940 - San Paolo Tel: +55 11 31790130 eitalia@uol.com.br

A

un anno dal trionfo degli Azzurri a Germania 2006, l’Italia dimostra di continuare ad essere vincente, non solo sui campi da calcio, ma anche in un ambito fondamentale quale è quello economico. I “Campioni Italiani del business” sono tanti, e hanno saputo conquistare importanti posizioni sui mercati internazionali. È a fianco di questi campioni che si può e si deve costruire un sistema complessivo che ci restituisca a pieno diritto uno dei primissimi posti fra le nazioni più capaci di produrre valore per l’Italia e per la collettività internazionale. Con un occhio sempre attentamente rivolto a quella “globalità” invocata dal Ministro degli Esteri Massimo D’Alema nell’intervista esclusiva concessa a èItalia. Per fare un rapido excursus tra questi nostri “Campioni” del Made in Italy, non possiamo che cominciare citando l’Eni, con i suoi acquisti dalla Dominion nel Golfo del Messico e Texas, le partecipazioni in Russia e gli accordi con Gazprom, i nuovi oleodotti e gasdotti in costruzione, gli acquisti dei giacimenti in Congo, i campi di esplorazione in Alaska. Da parte sua, Enel, con l’acquisizione di Endesa, rafforza la presenza anche nel continente americano e diventa una compagnia globale, senza trascurare l’est Europeo, dove continua ad impossessarsi di centrali elettriche. E poi Finmeccanica, che con AgustaWestland ha impresso una svolta nel campo elicotteristico, e con Alenia Aeronautica si pone come assoluta protagonista in campo aeronautico sia civile che militare: Atr, C27J Spartan, per l’Airforce Usa e di altri Paesi, Boeing 787 Dreamliner, e l’accordo firmato con Sukhoj per la costruzione di jet civili a medio raggio. Un successo dietro l’altro e una disponibilità liquida di 3,5 miliardi ce la fanno immaginare pronta ad acquisire altre aziende del settore. E, ancora, Fincantieri, leader assoluto nelle navi da crociera, continua a rastrellare ordini su ordini, e si pone come protagonista anche in tutti gli altri campi della cantieristica navale: da quella dei traghetti a quella militare, con i sottomarini silenziosi, le fregate Frem, i traghetti, i maxi yachts, e infine il refitting: E, dopo la partecipazione in un cantiere tedesco, intende acquistare altri cantieri alle Bahamas e in Usa per servire al meglio l’area dei grandi traffici. Quando avrà il via libera dal Tesoro, potrà incrementare con l’ingresso in Borsa il suo potenziale. Tra i successi più recenti, quello di Luxottica, il “campione dell’occhialeria”, che ha acquisito l’americana Oakley: un affare da 2,1 miliar-

di di dollari, pagati in contanti senza che le casse del gruppo ne soffrano, tant’è vero che la Borsa di Milano ha premiato il titolo con un +7,51%. Infine – ma non per importanza – le banche. Dopo l’aggregazione con la tedesca Vereinsbank, che l’aveva portata fra le maggiori banche europee, Unicredit, fondendosi con Capitalia, dà la scalata ai vertici della classifica mondiale; mentre Intesa SanPaolo, dopo l’aggregazione, ha aperto filiali nell’Europa dell’est e in Russia, proiettandosi verso il Medio Oriente. E il mondo se ne accorge di questo vento di orgoglioso risveglio italiano. Non è stata solo una visita di cortesia quella del Presidente americano Bush a Roma, non era rivolta soltanto al mondo politico, ma un riconoscimento a un Paese che quando vuole – superando vincoli e barriere poste dalla burocrazia e dalla concorrenza internazionale – sa esprimere a livello industriale ed economico dei campioni di altissimo livello.

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NEWS

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Roma in festa per i 45 anni di Valentino al 6 all’8 luglio, Roma festeggerà i 45 anni di attività della “maison” Valentino con una serie di ecceDRoma: zionali eventi. Tra questi, l’inaugurazione, presso il Museo dell’Ara Pacis, della mostra “Valentino a 45 years of style”, retrospettiva con circa 300 abiti e rari materiali d’archivio, che raccontano un’intera carriera spesa a vestire dive e teste coronate, da Jackie Kennedy a Farah Diba, da Gwyneth Paltrow a Liz Taylor. Perfetta sintesi di classicismo e modernità, il Museo, recentemente ristrutturato e ampliato dall’architetto Richard Meier, è stato giudicato il luogo ottimale per esporre il lavoro del couturier che più di ogni altro rappresenta l’unione tra un ideale eterno di bellezza e le forme che questo ideale prende con il passare del tempo e delle stagioni, della nostra vita e della moda. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 ottobre 2007.

Rome celebrates 45 years of the House of Valentino From 6th to 8th July, Rome will be celebrating 45 years of the House of Valentino with a series of special events. Among these is the exhibition “Valentino a Roma: 45 years of style” at the Ara Pacis Museum, a retrospective featuring 300 dresses and rare archive material, to mark an entire career dedicated to dressing celebrities, movie stars and royalty, from Jackie Kennedy to Farah Diba, Gwyneth Paltrow and Liz Taylor. The Museum, a perfect synthesis of classicism and modernity, recently converted and extended by the architect Richard Meier, was considered to be the ideal place to exhibit the work of a couturier who, above all others, brings together the eternal ideal of beauty and the forms it takes with the passage of time and the seasons, our life and fashion. The exhibition will remain open to the public until 28 October 2007.

Indesit Company cresce in Polonia

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l Presidente di Indesit Company, Vittorio Merloni, ha firmato a Varsavia con il Ministro dell’Economia Piotr Grzegorz Wozniak un accordo d’intesa relativo al finanziamento di circa 3 milioni di euro per il nuovo investimento di Indesit Company a Radomsko. “Sono molto soddisfatto che il governo polacco apprezzi e supporti i nostri investimenti”, ha dichiarato Vittorio Merloni. “La volontà e l’impegno di creare una piattaforma per lo scambio di esperienze sono la chiave per una collaborazione proficua tra il governo e gli investitori”. Indesit Company investirà a Radomsko circa 80 milioni di euro. La produzione dei due nuovi stabilimenti di lavabiancheria e lavastoviglie – che impiegheranno 1500 persone – sarà avviata nella primavera 2008. Indesit Company è stata tra le prime aziende ad investire in Polonia ed è oggi uno dei maggiori produttori nel distretto industriale di Lódz.

INDESIT COMPANY GROWS IN POLAND The President of Indesit Company, Vittorio Merloni, has signed a preliminary agreement in Warsaw with the Finance Minister, Piotr Grzegorz Wozniak, undertarking to invest approximately 3 million Euros in new Indesit Company plants at Radomsko. “I am very pleased that the Polish government appreciates and supports our investment efforts”, declared Vittorio Merloni. “The will and commitment to create a platform for the exchange of experiences are the keys to a profitable collaboration between the government and investors”. Indesit Company will invest about 80 million Euros in Radomsko. Production at the two new plants manufacturing washing machines and dishwashers – which will employ 1,500 people – will be under way in the Spring of 2008. Indesit Company was one of the first companies to invest in Poland and is today one of the main manufacturers in the Lódz industrial district.

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Grazie alle Utl, aiutiamo il resto del mondo a Cooperazione italiana rafforza la propria rete di Unità tecniche locali (Utl), vere e proprie “antenne” nei Paesi di intervento degli aiuti allo sviluppo promossi dall’Italia nel mondo. Con una particolare attenzione ad aree “sensibili” come l’Afghanistan, il Libano e il Sudan, dove gli impegni della cooperazione sono di cruciale importanza non soltanto dal punto di vista umanitario ma anche per sostenere i processi di democratizzazione e di pace in atto. È in questa logica che il Comitato direzionale della cooperazione allo sviluppo del 14 giugno ha chiamato sei Esperti a dirigere le Utl di La Paz (Bolivia), Hanoi (Vietnam), Tegucigalpa (Honduras), Kabul (Afghanistan), Khartum (Sudan) e Beirut (Libano). Le Utl sono in tutto venticinque e coprono una sessantina di Paesi. Il Comitato direzionale ha anche approvato 21 progetti di sviluppo in vari settori di Ong per un totale di 13.400.000 euro.

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Thanks to Utl, we are helping the rest of the world Italian cooperation is strengthening its own network of “Local technical units” (Utl), real “antennae” within the countries to which it provides aid for development. With particular attention to “sensitive” areas such as Afghanistan, Sudan and the Lebanon, where the commitment to cooperation is of crucial importance not only for humanitarian reasons, but also to support the ongoing efforts for democracy and peace. That is why the Committee for Development Cooperation of 14 June called upon six Experts to direct the Utl in La Paz (Bolivia), Hanoi (Vietnam), Tegucigalpa (Honduras), Kabul (Afghanistan), Khartoum (Sudan) and Beirut (Lebanon). There are a total of twenty-five Utl in all, covering sixty countries. The Committee has also approved 21 development projects in various NGOs for a total of 13,400,000 Euros.


04-05 News

26-06-2007

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Aspettando le Giornate Europee del Patrimonio …

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nche quest’anno, aderendo all’impegno assunto fin dal 1991 dal Consiglio d’Europa di incentivare e rafforzare il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali promuoverà, il 29 e 30 settembre, le Giornate Europee del Patrimonio, una serie di iniziative su tutto il territorio iniziative, con accesso gratuito in tutti i suoi luoghi della cultura: musei, gallerie, monumenti, aree archeologiche. Attraverso il Ministero per gli Affari Esteri saranno coinvolti anche gli Istituti Italiani di Cultura. Lo slogan scelto dall’Italia è “Le grandi strade della Cultura: un valore per l’Europa”, tema con cui si intende sollecitare l’organizzazione di attività di collaborazione con quei Paesi europei che abbiano avuto una influenza importante nella formazione culturale del nostro paese, o presso i quali il ruolo delle tradizioni, dei movimenti, degli artisti italiani sia stato significativo.

Cultura e commercio tra passato e futuro

Waiting for the European Heritage Days… This year the Ministry of Culture will again promote, on 29 and 30 September, the European Heritage Days, as part of the commitment made in 1991 by the Council of Europe to inspire and strengthen cultural dialogue and exchange between European countries. A series of initiatives will take place throughout the country, with free access to all cultural centres: museums, galleries, monuments and archaeological areas. The Italian Institutes of Culture will also be involved through the Ministry for Foreign Affairs. The slogan chosen by Italy is “Le grandi strade della Cultura: un valore per l’Europa” (“The great routes of Culture: a European asset”), a theme on which it is intended to seek the collaboration of all European countries which have had an important influence on our country’s culture or in which Italian artists or Italian artistic traditions and movements have had an important influence, in order to organize and stage further events.

Al via il progetto “Amiche Oltre Oceano”

Con Impresalive, gli imprenditori fanno la loro TV

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i chiama Impresalive.tv e intende soprattutto rivolgersi agli imprenditori e parlare degli imprenditori. A idearla, sono state la Camera di Commercio di Milano e Telecom Italia, che hanno così creato il primo servizio realizzato in Italia di Tv via Internet (IPTV) dedicata alle imprese. Impresalive.tv offre una vasta scelta di contenuti, curati da La7, tra notiziari, interviste, commenti e servizi su tematiche legate alla vita economica italiana e internazionale, con particolare riguardo alla città e alla provincia di Milano e alle attività della Camera di Commercio. Viene dato ampio spazio alle imprese, per le quali sono stati creati contenuti ad hoc, ma alle quali viene anche offerta la possibilità di lanciare un’idea, raccontare un’esperienza o promuovere le proprie attività in sezioni dedicate.

BUSINESSMEN CREATE THEIR OWN TV WITH IMPRESALIVE It is called Impresalive.tvand is aimed mainly at businessmen and talks about businessmen. It was masterminded by the Milan Chamber of Commerce and Telecom Italia, who have thus created the first service produced in Italy of TV via Internet (IPTV) dedicated to businesses. Impresalive.tv offers a vast range of contents, edited by La7, which include news, interviews, comments and cover stories that relate both to Italian and International economic matters, with special focus on the city and province of Milan and the activities of the Chamber of Commerce. Ample space is given to businesses for which have been created customized contents, and which are also given the chance to launch an idea, talk about an experience or promote their activities in specially designated sections.

a creazione di un grande network dedicato a professioniste, imprenditrici e manager di origine italiana, per la promozione delle professionalità femminili in tutto il mondo. Questo l’obiettivo che si propone il multiprogetto denominato Italian Women in the World-Amiche Oltre Oceano, presentato in occasione della 19ª edizione del Premio Marisa Bellisario. Il progetto di propone di collegare, attraverso un apposito sito, le risorse femminili di origine italiana che vivono e operano nel mondo: le donne imprenditrici sono molto numerose e poter raccogliere i loro nominativi risulta di straordinaria importanza per sviluppare progetti futuri di collaborazione.

L

Launch of the “Amiche Oltre Oceano” project The creation of a large network dedicated to businesswomen, female professionals and managers of Italian origin, in order to promote female professionalism throughout the world. This is the objective of the multi-faceted project Italian Women in the World-Amiche Oltre Oceano, unveiled on the occasion of the 19th edition of the Premio Marisa Bellisario. The project aims to bring together through its website the expertise of women of Italian origin who live and work all over the world: there is a great number of businesswomen and the compilation of a list of their names is of great importance for the development of collaboration in the future.

l Master in Pubblicità Istituzionale, Comunicazione Multimediale e Creazione di eventi, giunto quest’anno alla quarta edizione, organizza il convegno “Cultura e commercio tra passato e futuro” per esaminare il ruolo delle manifestazioni artistiche nella presentazione di prodotti e servizi delle aziende italiane. In particolare, il convegno si rivolge tanto ad aziende e istituzioni che fanno della promozione della propria tradizione un punto di forza, che agli studenti che desiderano conoscere le competenze richieste dal mercato. Il convegno si svolgerà in due giornate, il 17 e 18 ottobre, la prima delle quali prevede l’intervento di aziende e istituzioni all’interno delle sedi dell’Università di Firenze. La seconda giornata sarà invece ospitata dalla sede fiorentina della New York University.

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Culture and commerce between past and future The Master in Institutional Advertising, Multimedia Communication and Events staging, organizes the 4th edition of the convention titled “Culture and commerce between past and future” to examine the role that artistic faires have in showcasing products and services of Italian companies abroad. Particularly, the convention will address the needs of companies and institutions that stress the promotion of one’s tradition as an intrical force and a point of reference for students that are interested in knowing the skills that a competitive market requires. The convention will last two days and will take place October 17 and 18. The schedule is as follows: during the first day there will be seminars and discussions given by members of companies and institutions within the University of Florence; where as the second day events will be hosted by the New York University, Florence Centre.

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06-09 Quirin_farnes

25-06-2007

DAL QUIRINALE

14:42

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DODICI MESI ALL’INSEGNA DEL CONFRONTO E DEL DIALOGO

Lo scorso 10 maggio, Giorgio Napolitano ha festeggiato il suo primo anno da Capo dello Stato di Gaetano Lo Russo

Tanti auguri, signor Presidente! U

n combattente tenace, fervente europeista, impegnato in prima linea a sostegno delle tematiche più “scottanti” del momento, a partire dalla lotta contro le morti bianche sul lavoro, o dall’invito a una maggiore collaborazione tra opposte forze politiche. È questa l’immagine che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha trasmesso di sé in questi dodici mesi al Colle: un ruolo impegnativo, e che l’ha confermato un vero uomo politico, fervente propugnatore del dialogo, sempre pronto ad intervenire da protagonista nell’attualità, italia-

na e non, seppur nel rispetto e nei termini della sua carica. In questo primo anno in veste di Capo dello Stato, Napolitano ha dialogato con il Governo e con l’opposizione, ribadendo che “solo rafforzando la comune identità e l’effettiva coesione del Paese, l’Italia può mettere a frutto le sue potenzialità”; ma ha anche risollevato questioni di primo piano come la necessità di lavorare a fianco dei giovani, “forza motrice del Paese”; di investire nella ricerca, ambito in cui “ci si gioca il futuro del Paese”; di sostenere il diritto al lavoro e la tutela del lavoro, che “hanno rappresentato e rap-

presentano i due pilastri del nostro impianto costituzionale”; di affrontare con efficacia le sfide della competitività internazionale, “che richiedono intelligenza, innovazione, capacità di penetrazione”, ma anche “regole nazionali europee ed internazionali, che garantiscano certezze e trasparenza”. In più di un’occasione, il Presidente Napolitano ha omaggiato il valore dei nostri uomini delle Forze dell’Ordine, che ogni giorno si distinguono “per il meritorio servizio reso nella difesa delle libertà e della legalità in Italia e all’estero”, ribadendo che le nostre missioni all’estero che fanno capo all’Unione Europea, alla NATO, all’ONU, sono “missioni militari ma non di guerra”. Di grande portata anche l’udienza con Papa Benedetto XVI, nel cui ambito è stato ribadito il “principio laico di distinzione tra Stato e Chiesa”, ma anche la necessità di un “libero confronto delle idee e delle posizioni”. Nell’anno delle celebrazioni per il 50° anniversario dei Trattati di Roma, il Presidente Napolitano ha dimostrato inoltre di avere molto a cuore il futuro dell’Unione, insistendo sull’importanza “di un’Europa che parli con una sola voce sul piano internazionale e che abbia strumenti adeguati, anche militari, per contribuire a garantire sicurezza e stabilità fuori dai propri confini”, così come sull’urgenza di un “Testo fondamentale in grado di riaffermare valori comuni quali la pace, la solidarietà, la democrazia, l’eguaglianza, il rispetto dei diritti, ma soprattutto capace di riunire quasi 490 milioni di cittadini”. In conclusione, non possiamo quindi che richiamare le parole che, lo scorso 10 maggio, sono state rivolte a Giorgio Napolitano dal Presidente del Consiglio, Romano Prodi: “Auguri ancora, signor Presidente, di buon lavoro nell’interesse della nostra Italia”.

TWELVE MONTHS AMID DIALOGUE AND CONFRONTATION

Congratulations, Mr. President! Last May 10th Giorgio Napolitano celebrated his first year as the Head of State

e is a tenacious fighter, fervent pro-European, frontline supporter of “hot topics” of the moment. Beginning with the fight against accidental death at the workplace, to the request for increased collaboration between political oppositions. This is the image that the President of the Republic Giorgio Napolitano put forth during those twelve months upon the Seven Hills of Rome. It is a challenging role that emphasized him as true politician and champion of dialogue, constantly ready to intervene as a leader in current affairs be it Italian or not, always with respect and regard to his office. In his first year as the Head of State, Napolitano constructed the venues of dialogue between the Government and the opposition, stressing that “Italy can reap the fruit of its potential only by reinforcing common identity and the effective consistency of the country”. He also raised important questions of close collaboration with youth as the “driving force of the country”, investment in research which “plays a part in the future of the country”, support of rights and security of employment, which “are and have always been two pillars of our constitutional framework”. He also converged on discourses pertaining to

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the effective consensus as to the challenges within international competition, which “requires intelligence, innovation and insight”, as well as “European and international regulations in order to guarantee certainty and clearness”. On more than one occasion President Napolitano honoured the value Law Enforcement forces who, on a daily basis distinguish themselves in “virtuous service of defending the liberty and law in Italy and abroad”. He stressed that our foreign operations as leader of the European Union, NATO and UNO forces are purely “military, not war operations”. During his noteworthy audience with the Pope Benedict XVI, he discussed the matters of the “laic principle of separation between the Church and the State” and the necessity of “free encounter of ideas and standpoints”. In the year of the 50th anniversary of the Rome Treatise, President Napolitano asserted the importance of “Europe that speaks with one voice on the international forum and has all the means, also military, in order to guarantee stability and safety, also outside of its frontiers”. He stressed the urgency of devising the “fundamental Declaration capable to reassert common values of peace, solidarity, democracy, equality, respect for rights, but most of all, to unite almost 490 million citizens”. In conclusion we quote the words spoken last May 10th by the Prime Minister Romano Prodi to Giorgio Napolitano: “Mister President, congratulations once again for all the work in the interest of our Italy”.


06-09 Quirin_farnes

26-06-2007

16:00

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INTERVISTA ESCLUSIVA AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI, MASSIMO D’ALEMA

DALLA FARNESINA

Vogliamo un’Italia sempre più globale di Mauro Aprile

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Consideriamo gli Stati Uniti un alleato fondamentale, con il Canada condividiamo valori e obiettivi, e una Europa senza frontiere rappresenta un’occasione unica per i nostri giovani. Mediterraneo, Medio Oriente e Asia sono altrettante priorità

inistro D’Alema, in quest’ultimo anno, con lei a capo del Ministero degli Esteri, la politica internazionale dell’Italia si è distinta per determinazione, scelte coraggiose e mai scontate, in Europa ma anche sul versante Atlantico, nel Mediterraneo, in Medio-Oriente. Come vede le ultime elezioni presidenziali in Francia che hanno visto Sarkozy vincitore, e la quasi parallela uscita di scena del premier inglese Tony Blair dalla politica? Con la vittoria di Sarkozy ed il suo annuncio di voler porre l’Europa tra le priorità della propria agenda politica, Parigi rientra pienamente nel gioco politico continentale, dopo la bocciatura del referendum sulla Costituzione Europea. Ne è riprova la determinazione con cui il neoeletto Presidente francese ha sostenuto di voler affrontare la necessaria riforma istituzionale dell’UE, attraverso un “Trattato semplificato”. La nuova conferenza intergovernativa istituita dal Consiglio Europeo il 21 e 22 giugno rappresenta il banco di prova di questa rinnovata volontà a procedere alle riforme necessarie e non più rinviabili. Al contempo, salutiamo l’uscita di scena del Premier Tony Blair, che nel corso del suo lungo mandato ha dimostrato la volontà di presentare ai propri cittadini una visione più corretta del cammino di integrazione europea e scevra da pregiudizi, pur senza riuscire a trarne le necessarie conseguenze in tutte le occasioni. Quanto al versante Atlantico, non ho dubbi, anche perché i miei interlocutori me lo hanno detto più volte: gli Stati Uniti, ma an-

che il Canada, apprezzano quanto l’Italia ha fatto e continua a fare in aree sensibili, sia in termini di nostro contributo alla stabilizzazione e sicurezza globale, sia in riferimento all’azione di ricostruzione e di aiuto alle popolazioni in difficoltà. La riunione del Council Italia-USA a Venezia ha riecheggiato questo apprezzamento; una conferma ben più importante è avvenuta con la recente visita del Presidente Bush. Nei rapporti Italia-USA, cosa è cambiato nella sostanza, oltre che nella forma? E sempre sul fronte atlantico, riferendomi nello specifico al Tavolo Canada che lei stesso ha ospitato da poco in Farnesina, cosa ci può anticipare su questo fronte di relazioni? Questo Governo ha confermato la tradizionale e solida amicizia con gli USA, ma ha anche rappresentato, in modo trasparente e costruttivo, opinioni talvolta divergenti, avendo sempre come riferimento fondamentale gli interessi ed i valori del nostro Paese. E gli Americani apprezzano molto posizioni leali, aperte, motivate; capiscono che un alleato è anzitutto un partner, un interlocutore alla pari. Da parte nostra continuiamo a ritenere gli Stati Uniti un alleato fondamentale e un attore indispensabile nella soluzione delle sfide globali. Nel contesto europeo, ci adoperiamo affinché l’Unione Europea cresca e affermi la propria identità non in contrapposizione agli Stati Uniti ma nel comune interesse, come elemento attivo di un rapporto transatlantico paritario ed efficace.

EXCLUSIVE ÈITALIA INTERVIEW WITH MINISTER OF FOREIGN AFFAIRS MASSIMO D’ALEMA

We would like a more global Italy We consider the United States to be a fundamental ally; we share values and objectives with Canada and a Europe without frontiers represent a unique opportunity for our youngsters. The Mediterranean, Middle East and Asia are also high priorities. inister D’Alema, this last year, with yourself as head of the Foreign Ministry, international Italian politics has stood out in its determination and courageous choices, in Europe, but also on the Atlantic front, in the Mediterranean and in the Middle East. How do you view the results of Sarkozy’s victory in the French elections and the practically parallel exit from politics of the British Prime Minister Tony Blair? Sarkozy’s victory and his announcement wishing to place Europe high on the priority list of his political agenda, means that Paris now renters the continental political scene after the flop of the referendum of the European Constitution. It is confirmation of the determination with which the newly elected French president has declared to want to affront the necessary institutional reform of the UE, by means of a “simplified Treaty”. The new intergovernmental conference founded by the European Council from the 21st to the 22nd of June is a testing ground for this renewed will to carry out

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all the necessary reforms that can no longer be postponed. At the same time, we honour the exit of Tony Blair, who in the course of his long term has shown the ability to present his citizens with a more correct vision of the way to European integration devoid of prejudice, even if he wasn’t always successful in obtaining the necessary results. As far as the Atlantic front is concerned, I have no doubts, also because my advisers have already told me many times; the Unites States and Canada appreciate how much Italy has done, and continues to do, in sensitive areas, in terms of our contribution to the stabilisation and global security and also with reference to the action of reconstruction and help to certain populations in difficulty. The meeting of the Council Italy-USA in Venice consolidated this appreciation; another important acknowledgement was the recent visit by President Bush. In the relationship between Italy and USA, what has changed in the substance, as well as the form? And continuing on the Atlantic front, with particular reference to the Canadian Round Table that you yourself were host of a short time ago in the Farnesina, what can you tell us about developments in the relations? This government has confirmed the solid and traditional friendship with the USA, but has also put foreword, in a transparent and constructive way, opinions that were sometimes diverging, having as always a basic reference to the interests and values of our country. The Americans always appraise openness, loyalty and motivation; they understand that an ally is, above all, a partner, an equal interlocutor. For our part, we continue to believe that the United States is a fundamental ally and an indispensable player in the solution to global challenges. In the

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Con il Canada condividiamo valori e numerose priorità di politica estera. Dobbiamo comunque alimentare la relazione, soprattutto sul versante economico, con una maggiore conoscenza reciproca, mostrando gli aspetti più avanzati dei due Paesi, e con un più intenso scambio di contatti e di informazioni. Il Tavolo alla Farnesina è stato un importante momento di riflessione del Sistema Italia, ma anche un messaggio di attenzione rivolto al Governo canadese sulle opportunità esistenti di rafforzare la collaborazione bilaterale, messaggio che è stato pienamente colto e condiviso. A 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma, quali strategie – anche di comunicazione – la Farnesina ha messo in atto per fare realizzare concretamente, almeno ai giovani italiani e non, che l’Europa non è un altrove astratto, ma che di fatto e di diritto siamo noi? Le celebrazioni in occasione del 50° anniversario dei Trattati di Roma, che hanno avuto il loro momento culminante intorno al 25 marzo con la proclamazione della Dichiarazione di Berlino, sono state un momento importante per celebrare con giusta soddisfazione i successi di 50 anni di integrazione europea e per sensibilizzare i cittadini sull’appartenenza all’Europa. Ma le celebrazioni sono state anche l’occasione per celebrare il ventennale del programma Erasmus, uno dei più riusciti esempi dell’opportunità che un’Europa senza frontiere può rappresentare per i giovani. Vorrei anche ricordare che per l’occasione il Dipartimento per le Politiche Comunitarie ha lanciato una campagna di comunicazione a largo raggio, che, trainata dal motto “vivi italiano cresci europeo”, intende illustrare ai cittadini i vantaggi concreti che derivano dall’appartenenza all’Unione Europea. Crediamo inoltre fortemente nell’importanza di informare i giovani, soprattutto con i mezzi di comunicazione che sono loro più vicini: proprio per questo il nostro obiettivo è di valorizzare al massimo internet come strumento per avvicinare i giovani all’Europa.

In vista del completamento del Processo di Barcellona sull’area di libero scambio nel Mediterraneo per il 2010, l’Italia può realmente ritagliarsi ancora un ruolo da protagonista (culturale ed economico) e di ausilio nel complesso conflitto medio-orientale in corso? L’Italia ha sempre considerato la regione del Mediterraneo e Medio Oriente un’area prioritaria e vitale per gli interessi nazionali e dell’intera Europa. Con lungimiranza siamo stati uno dei principali promotori, in un contesto regionale meno complesso di quello odierno, del processo euro-mediterraneo, con la finalità di creare un partenariato comprensivo del dialogo politico e della cooperazione economica e socio-culturale fra gli Stati membri dell’Unione Europea e i Paesi della sponda sud. A 12 anni dal suo avvio, appare chiaro che questo processo di dialogo è ancora in fieri e deve esplicare molte delle sue potenzialità, avendo incontrato non pochi ostacoli, in primo luogo il difficile confronto fra le parti coinvolte nel Processo di pace in Medio Oriente. La stessa scadenza

European context, we will go ahead until the EU grows and consolidates its own identity, not in contraposition to the USA, but with common interests, as an active element of this equal and efficient transatlantic relationship. With Canada we share the same values and numerous priorities in foreign politics. We have to maintain good relations, especially on the economic front, with improved reciprocal knowledge, demonstrating the highly advanced capabilities of the two nations, and with a more concentrated exchange of contacts and information. The round table at the Farnesina was an important moment of reflection for the Italian System, but also a pointed message addressed to the Canadian government on the existing opportunities that reinforce the bilateral collaboration, a message that was fully received and shared. Fifty years on from the signing of the Treaty of Rome, which strategies-also of communication-has the Farnesina put into place to convince, at least the young Italians, that Europe is not vaguely “somewhere else” but is in fact us? The celebrations in occasion of the 50th anniversary of the Treaty of Rome, which took place around the 25th of March with the proclamation of the Declaration of Berlin, were an important moment to celebrate the success of 50 years of integrated Europe, and to make the citizens aware of the affiliation with Europe. It was also an occasion to celebrate the 20 year old Erasmus programme, one of the best examples that a Europe without frontiers can offer to youngsters. I would also like to point out that for the occasion the Department for the Political Communities launched a widespread communications campaign (with the motto “live in Italy, grow in Europe”), that demonstrated the concrete advantages to be gained from the European Union. We also strongly believe in the importance of giving

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del 2010 per la creazione di una zona di libero scambio euro-mediterranea (rispetto alla quale temo siamo in un certo ritardo) rappresenta un traguardo cruciale che cercheremo di conseguire in un orizzonte temporale ragionevole. Il Partenariato Euro-Mediterraneo, arricchito dalla nuova Politica di Vicinato, continua a rivestire quindi un ruolo fondamentale quale quadro di cooperazione prioritario dell’Europa con i Paesi della sponda sud. Dobbiamo ricercare assieme risposte condivise alle sfide che ci accomunano, a partire da migrazioni, energia, terrorismo e dialogo interculturale. Il Partenariato permane inoltre l’unico foro regionale in cui Israele siede accanto a Paesi che ancora non lo riconoscono e con cui non intrattiene normali relazioni diplomatiche. La nostra azione, che trae impulso dalle nostre riconosciute eccellenze in numerosi settori di cooperazione, viene concertata con i Partner europei e con i Paesi che, per motivi geografici o storici, hanno una più forte proiezione nello scacchiere mediterraneo. Siamo impegnati a sviluppare ul-

information to youngsters with tools of communication like internet that they widely use. In view of the completion of the Process of Barcelona on the subject of free trade in the Mediterranean for 2010, can Italy really gain the role as main player (both culturally and economically) and as mediator in the complex ongoing Middle-Eastern conflict? Italy has always considered the region of the Mediterranean and Middle-East as a vital and priority area for national interest and for the good of the whole of Europe. We were one of the principal promoters of the Euro-Mediterranean process, with the aim of creating a partnership of political dialogue and an economic and social-cultural cooperation between members of the EU and the countries of the south shore. 12 years on, it is clear that the dialogue continues despite many obstacles and the difficult confrontations between the sides involved in the Peace Process in the Middle-East. The same expiry date of 2010 for the creation of an area of Euro-Mediterranean free trade (we are actually behind time) represents a crucial target that we are trying to achieve in reasonable time. The Euro-Mediterranean Partnership, upgraded by the new Neighborhood Policy, continues to play a fundamental role in the cooperation between Europe and the southern shore countries. Immigration, energy, terrorism and intercultural dialogue are shared objectives. The Partnership is the only regional forum in which Israel sits alongside a country that it does not officially recognise and with whom it does not normally have any diplomatic relations. Our cooperation is agreed upon with other European countries that for historical or geographical reasons have a more important role on the Mediterranean chess board. We would like to develop and support investment in the smaller and medium Southern countries, adding cultural cooperation and inter-university communication. We


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teriori iniziative per il sostegno agli investiquello della difesa, oltre che naturalmente a menti e alle piccole e medie industrie nei Paequello più economico-commerciale. A dimosi della sponda sud e nell’ambito della coostrazione dello sforzo coordinato che il Goperazione culturale, in particolare inter-univerno sta realizzando su tale fronte, altre viversitaria. Il tessuto delle medie e piccole imsite sono in programma per i prossimi mesi prese diffonde l’occupazione e lo sviluppo, ed io stesso mi recherò in India in ottobre. promuove la stabilità sociale e la crescita delI risultati di questa intensificazione di raple società civili. È un’operazione ambiziosa. porti sono già visibili, ad esempio, nella noAbbiamo inoltre in cantiere il progetto di tevole crescita registrata dall’interscambio un’Università Euro-mediterranea basata commerciale, che nel 2006 ha superato i cinsulla collaborazione fra i centri di eccellenza que miliardi di euro, con una crescita di oltre e sul concetto di mobilità della conoscenza. il 30% rispetto al 2005. Per parte nostra, inSe riuscissimo a realizzarla, costituirebbe uno strumento nuovo, in grado di contribuire allo sviluppo di percorsi Il nuovo Presidente condivisi nell’istruzione superiore e francese Nicolas Sarkozy quindi al consolidamento dei valori comuni fra i giovani delle due sponde. Il 2007 è l’anno ufficiale dell’Italia in India. Quali sono le iniziative della Farnesina in programmazione per questo anno al fine di migliorare le relazioni, la conoscenza reciproca e l’interscambio culturale ed economico fra i due Paesi? Il 2007 è un anno di forte rilancio delle relazioni bilaterali italo-indiane. Abbiamo programmato un ampio ventaglio di iniziative nel campo della promozione economico-commerciale e culturale che il Governo ha deciso di concentrare nel 2007 in India. La visita del Presidente del Consiglio in India lo scorso febbraio, ha sancito inoltre l’avvio di un vero e proprio partenariato strategico tra i due Paesi anche in campo politico. Si sta quindi registrando una frequenza ed intensità di contatti inimmaginatendiamo sfruttare appieno le complemenbile solo fino a pochi anni fa. Vari colleghi di tarietà esistenti tra i progetti di sviluppo inGoverno (tra cui il Vice-Presidente del Condiani e la struttura del sistema produttivo itasiglio Rutelli, i Ministri Bonino, Parisi e Genliano, puntando su settori quali le infrastruttiloni) si sono recati in visita a New Delhi neture, l’agroalimentare, le alte tecnologie, il gli scorsi mesi per approndire la cooperazioturismo, nonché la cooperazione tra le rine bilaterale negli ambiti più vari, dal settore spettive piccole e medie imprese, centri di riculturale, scientifico e del cinema, fino a cerca ed università.

would like to promote social stability and the growth of civilised societies. It’s an ambitious operation. We also have an on going project of a Euro-Mediterranean University, with collaboration between centres of excellence and based on the concept of the mobility of knowledge. If we manage to produce this, it would constitute a new instrument able to contribute to the development of University instruction and in the consolidation of values between two young generations. 2007 is the official year of Italy in India. What initiatives does the Farnesina have on its programme to promote improved relations, reciprocal knowledge and cultural and economic exchange between the two countries? 2007 is a year of a strong relaunch in the bilateral Italian-Indian relations. We have programmed a vast amount of initiatives in the cultural and economic-commercial fields. The visit by the Prime Minister in February has sanctioned the start of a true strategic partnership between the two countries, also in the political field. We are recording a frequency and intensity of contacts that would have been un thinkable a few years ago. Various governmental colleagues (including the Vice-Prime Minister Rutelli, and the Ministers Bonino, Parisi and Gentiloni) visited New Delhi a few months ago to set up a bilateral cooperation in various sectors, cinematic, cultural and scientific as well as defence and naturally in the commercial-economic field. To demonstrate the coordinated effort that the Government is making on this front, other visits are programmed for the next few months, and I myself will be going to India in October. The results of this intensified relationship are already visible, for example, in the noteworthy registered growth of commercial exchange, that in 2006 exceeded five billion euro, with a growth of over 30% with respect to 2005. For our part, we fully intend

Proprio lo scorso mese di aprile è stata avviata un’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri insieme a Unioncamere, ICE, Camere di Commercio, nove prestigiosi atenei italiani ed imprese, che mira ad attrarre in Italia i più meritevoli studenti indiani nei settori dell’informatica, della gestione aziendale e del design. L’iniziativa, che si chiama “Invest Your Talent in Italy”, prevede la concessione di borse di studio e tirocini aziendali per un ammontare di quasi un milione di euro. Il pacchetto formativo verrà presentato agli studenti indiani nel corso di un Roadshow che si terrà a dicembre, in collaborazione con la Camera di Commercio Indo-Italiana, attraverso alcune delle principali città dell’India (Bangalore, Chennai, Mumbai, New Delhi). Quanto al versante politico, l’Italia guarda ovviamente con grande interesse al ruolo dell’India come potenza globale emergente e vuole rafforzare la cooperazione operativa con New Delhi per contribuire, sulla base dei comuni valori democratici, alla pace, alla stabilità ed alla lotta contro il terrorismo. Il confronto con New Delhi riguarda numerosi temi dell’attualità internazionale e regionale, sui quali i nostri Paesi sono attivamente impegnati. Se l’Italia, infatti, gioca un ruolo di primo piano in cruciali aree di crisi quali il Libano e l’Afghanistan, l’India, dal canto suo, può sempre di più offrire un contributo decisivo in altre aree di crescente interesse per l’Italia e l’UE. È il caso, per esempio, dell’Asia Meridionale e Centrale, alla quale l’Italia guarda con particolare attenzione, sia per l’evidente collegamento con lo scenario afgano, sia in relazione ad altri contesti (Sri Lanka, Bangladesh, Nepal, oltre che gli stessi rapporti indo-pakistani) nei quali possiamo offrire, anche in ambito UE, un contributo rilevante.

to make use of the already existing alternatives between the Indian development and the structure of the Italian productive system, aiming at the sectors of infrastructure, agricultural and food industry, high technology, tourism and also the cooperation between small and medium ventures, research centres and universities. Last april, the Italian Ministry of Foreign Affairs promoted the “Invest your Talent in Italy” project, sponsored by Unioncamere (Union of Italian Chambers of Commerce), Chambers of Commerce, nine prestigious Italian universities and Italian companies. The project offers to the best Indian students the opportunity to come in Italy and specialise through a range of Master’s and postgraduate degree courses in ICT, Management and Design. Next December the program will be presented to Indian students through a roadshow in the biggest Indian cities (Bangalore, Chennai, Mumbai, New Delhi). The road-show will be promoted in collaboration with the Indo-Italian Chamber of Commerce. As far as politics is concerned, Italy is actually cooperating with New Delhi to contribute, on the basis of common democratic values, to peace, stability and the fight against terrorism.The discussion with New Delhi considers various important themes, both international and regional, on which our country is actively involved. If Italy, in actual fact, plays an important role in the crucial crisis areas of the Lebanon and Afghanistan, India, for its part, can always offer a decisive contribution in other areas of growing interest for Italy and the EU. This is the case , for example, in southern and central Asia, which Italy is following with particular attention, both for the obvious connection with the Afghan scene, as in relation to other contexts (Sri Lanka, Bangladesh, Nepal as well as the Indian-Pakistani relationship) in which we can offer, in the competence of the EU, a relevant contribution.

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LA FUSIONE UNICREDIT-CAPITALIA PUÒ FARE DA LOCOMOTIVA

Il sistema Italia deve salire sul treno Abbandonare la visione localistica e proiettarsi verso quella dei campioni internazionali, è l’unica strategia che possa produrre quelle aggregazioni di imprese necessarie per affrontare l’agguerrito mondo globale della concorrenza THE UNICREDIT-CAPITALIA AMALGAMATION CAN PLAY A PART OF THE LOCOMOTIVE

The Italian system needs to get on the train The only strategy that can result in business aggregation necessary to confront tough world of the global competition is to abandon the local-policy attitudes and turn towards international system models

ecent amalgamation between two big Italian banks (Unicredit and Capitalia) got many Italians to swell with pride. The new giant is the forerunner of main global credit institutions and it placed itself among the first ten on the planet. Certainly a reason for satisfaction. It shows great energy, entrepreneurial spirit and a lot of courage on the part of top management of both institutions. We have said it more than once: the world, especially the one of finance, is increasingly oriented towards the globalisation. Thus, those who wish to compete within the scenario have to adjust to meet the requirements. Italy, so far, has been more of a pray than a hunter. And not only in the banking environment, but also on the energy front, just to give an example. By now it is so far to think of “national economy champions” as safe moorings to anchor our securities as regards to competitiveness. To evolve with the economy it is necessary to reason in terms of “international champions”. The Unicredit-Capitalia is the example. Heaven help though, if they were to remain isolated and if there were no other, comparable manoeuvres in other domains. Also considering the business abroad, the theme recurring each time this periodical lands in your hands. We have insisted on and spoke many times about the “country system” able to be transferred and implemented abroad. We often quarrel over the fragmentation of the present system that, more or less deliberately has a tendency to separate rather than unite. We are at risk of arriving late; we risk missing the train (to put it shortly and simply) as a consequence of our shortsighted egoism. Too shortsighted. It is time to leap forward, to once and for all gather around the table so that, finally, one and only interlocutor may present the “system” of this country abroad.

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Sopra, l’AD di Unicredit, Alessandro Profumo. A lato, Cesare Geronzi, Presidente di Capitalia.

di Giorgio Mulé, Direttore di Videonews (Mediaset)

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a recente fusione tra due grandi banche italiane (Unicredit e Capitalia) ha fatto gonfiare il petto a molti italiani. Il nuovo colosso, infatti, si è collocato in testa ai principali gruppi mondiali del credito andandosi a collocare tra i primi dieci del pianeta. Un motivo d’orgoglio, certamente. Che dimostra grande vitalità, spirito imprenditoriale e molto coraggio da parte dei vertici dei due istituti. Ce lo siamo detti più volte: il mondo, soprattutto quello legato alla finanza, va sempre più verso la globalizzazione. Per questo motivo le dimensioni di chi vuole competere in questo scenario si devono adeguare alla platea da raggiungere. Finora l’Italia, più che cacciatore, era stata preda. E non solo in ambito bancario ma anche sul versante dell’energia, tanto per fare un esempio. È oramai fuori dal tempo, in pratica, pensare ai “campioni nazionali” dell’economia come a un sicuro ormeggio dove ancorare le nostre sicurezze rispetto alla competitività. Il naturale evolversi dell’economia ci deve far ragionare oramai nei termini di “campioni internazionali”. Quello di UnicreditCapitalia è un esempio. Guai, però, se rimanesse isolato e se, alla stessa maniera, non ci fossero operazioni simili in altri campi. Anche in quello delle imprese all’estero, tema ribadito ogni volta che questo periodico arriva nello vostre mani. Abbiamo più volte parlato e insistito su un “sistema Paese” in grado di esportare e affermarsi all’estero. E più volte ci siamo scontrati con le mille frammentazioni di un sistema – quello attuale – che, più o meno consapevolmente, molte volte disaggrega invece di aggregare. Rischiamo di arrivare tardi, rischiamo di perdere un treno (per dirla in termini semplicistici ma concreti) a causa di egoismi dal respiro corto. Troppo corto. È arrivato il momento di dare un colpo di reni, di ritrovarsi una volta per tutte attorno a un tavolo affinché – finalmente – un solo interlocutore possa presentare il “sistema” di questo Paese all’estero.


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PARLA IL DIRETTORE GENERALE VITTORIO CRECCO

INPS

Pensioni italiane all’estero: perchè serviva una riforma di Stefano Caviglia, da Economy n. 23 del 6 giugno 2007

È

bastato spedire un modulo con una semplice richiesta di informazioni per far saltare fuori centinaia di nominativi di persone che ogni mese percepivano la pensione, pur essendo decedute. È il primo risultato della riorganizzazione dei pagamenti all’estero messa in atto dall’INPS. “Su 180 mila moduli esaminati – rivela a Economy il direttore generale dell’Istituto, Vittorio Crecco – risultano già più di 500 casi di questo tipo, ed è facile immaginare che siano molti di più. Alla fine, con la verifica annuale dell’esistenza in vita dei percettori prevista dalla nuova convenzione per le pensioni all’estero, potrebbero risultare anche 6 o 7 mila pensioni non dovute. Con un risparmio di 5 o 6 milioni ogni anno”. Una cifra non enorme per un soggetto che paga ogni anno 162,9 miliardi, ma neppure trascurabile, se si pensa che l’intero ammontare delle pensioni degli emigrati supera di poco gli 85 milioni. A far scattare il dubbio era stata l’incredibile (e presunta) longevità dei nostri pensionati all’estero. Possibile, ci si chiedeva all’INPS, che su una popolazione di poco più di 400 mila persone ci siano 20 mila ultranovantenni e addirittura 600 ultracentenari? In realtà a spiegare questa e altre stranezze è soprattutto il modo poco efficiente con cui i pagamenti all’estero sono stati gestiti in passato dall’Istituto: il mondo era diviso in quattro quadranti, ciascuno dei quali affidato a una banca diversa (Bnl, Intesa, Popolare di Sondrio e Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane), che si rivolgeva agli istituti dei vari Paesi, senza alcun ritorno di informazioni all’INPS. Una situazione che ora dovrebbe cambiare profondamente, assicura Crecco, grazie alla convenzione unica per tutto il mondo stipulata, in seguito a gara pubblica, con l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. “La novità più importante da cui discendono tutte le altre – prosegue il direttore dell’INPS – è che d’ora in poi conosceremo i nostri pensionati uno a uno. Sapere chi sono ci aiuterà a offrire loro un servizio più soddisfacente”. IL VECCHIO SISTEMA. Fra le magagne del vecchio sistema, infatti, c’erano anche le condizioni svantaggiose imposte dagli intermediari locali. Questi ultimi chiedevano commissioni onerose, accreditavano le somme a fine mese pur avendole a disposizione dai primi giorni e cambiavano gli euro in dollari prima di convertirli in valuta locale, introducendo così un rischio valutario in più per i percettori. Il nuovo sistema prevede il pagamento all’inizio del mese, la conversione direttamente dall’euro e soprattutto l’assenza di commissioni per i pensionati. Tutte condizioni che dovrebbero essere assicurate dal 1° maggio, data di avvio della convenzione, anche se il primo mese ha dato origine a non pochi disservizi (dal ritardo nei pagamenti alla richiesta di commissioni non dovute), denunciati dal deputato della Margherita Franco Narducci, eletto all’estero nella circoscrizione Europa. “Si è trattato di un problema dovuto al rodaggio delle nuove regole – conclude Crecco – di cui ci scusiamo con i nostri pensionati. Le commissioni versate il mese scorso saranno restituite con i prossimi pagamenti. Da giugno o al massimo da luglio tutto funzionerà a dovere”. E allora, forse, cominceremo a risparmiare.

Un’attenta analisi dei pagamenti ha portato in luce numerosi casi di “anomali” centenari, e non solo. Il risultato finale? Un risparmio tra i 5 e i 6 milioni all’anno SPEAKS THE GENERAL DIRECTOR VITTORIO CRECCO

Italian pensions abroad: that is why we needed a reform by Stefano Caviglia, from Economy nr. 23 - June 6, 2007 t was enough to send out the form with a simple request for information, just to find out that there are hundreds of people who, practically deceased, are still collecting their pensions. Such is the first result of the external pension payments reform undertaken by the INPS (National Social Security Institute). “Out of 180 thousand forms we examined there are already more than 500 of such cases, and it is easy to deduce there are many more”, tells to Economy Vittorio Crecco, General Director of the Institute. Thanks to the annual verification of the living recipients specified by the new, external pension agreement there could be as many as 6 or 7 thousand ineligible recipients, with yearly savings of 6-7 million. It is not an exaggerated number for the agency that pays out 162,9 bn every year, but it is neither negligible, since the sum of all immigrant pensions amounts to a little more than 85 million. To blow the whistle was the presumed and incredible longevity of our recipients abroad. Is it possible, the Institute wondered, that out of a little more than 400 thousand people there are 20 thousand people above 90 and actually 600 above 100 years of age? The explanation for this and other strange occurrences lies within the inefficient way the Institute was managing foreign pension payments in the past. The territory was divided into four zones, each entrusted to a different bank (BNL, Intesa, Popolare di SonCareful analysis drio and the Central Institute of Italian Banks), that has brought into addressed organizations in various countries withlight numerous out any return information to INPS. Crecco assures centenarian that situation should now change completely anomalies, but not thanks to the sole agreement pertaining to the only. Final result? whole world, stipulated with the participation of Savings between Central Institute of Italian Banks following the pub5-6 million per year lic bidding. “The most important news, between others, is that now we will get to know all our recipients on the one-on-one basis and knowing who they are will help us offer them more satisfying service”, says the director. THE OLD SYSTEM. Among flaws of the old system there were many disadvantageous conditions imposed by the local intermediaries. They required heavy commissions, credited sums at the end of the month though having them at their disposal at the beginning, changed euros into dollars before exchanging them into local currency, thus creating extra monetary risk for the drawer of pension. The new system guarantees payments at the beginning of the month, direct conversion from euro and, most of all, no commissions for the recipients. New regulations should be secured since the day of issue e.g. May 1st, even though at first there was much disorganization (from payment tardiness to requests for illegal commissions), which were all reported by the Margherita Party Deputy Franco Narducci elected abroad for the European constituency. “We were dealing with the period of adjustment for which we apologize. The commissions received last month will be reimbursed with subsequent payments. Since June, or July at the latest, everything will go smoothly”, Crecco concludes. Well then, perhaps, we’ll at last begin to save.

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Vittorio Crecco

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RIFLETTORI SULLE DONNE PARLA ANNA GERVASONI, DOCENTE PRESSO L’UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO E DIRETTORE

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“Mi piacciono le sfide” Tra i fondatori dell’AIFI e tra i fautori dell’Università di Castellanza, dove tutt’oggi ricopre importanti ruoli, è una protagonista di primo piano in un settore – quello economico-finanziario – in cui le donne sono una minoranza. Un problema? Niente affatto!

Anna Gervasoni

di Lucy Tattoli

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ata e cresciuta a Milano, 45 anni, due figli, Anna Gervasoni è un personaggio di primo piano a livello nazionale, al punto che una recente classifica stilata dal Corriere Economia ha inserito il suo nome nell’elenco delle trenta donne più influenti dell’economia italiana. Con lei abbiamo parlato della sua carriera universitaria, del suo ruolo all’interno dell’AIFI, l’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, e del ruolo delle donne nella vita politica ed economica del nostro Paese. Professoressa Gervasoni, se dovesse riassumere in poche parole la sua carriera professionale, gli obiettivi fino ad oggi raggiunti, cosa direbbe? Il mio è stato un percorso su due binari. Da una parte, la carriera accademico-universitaria, prima in Bocconi – per ben 15 anni –, oggi presso l’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (LIUC), dove sono Professore Associato di “Economia e Gestione delle Imprese”, e dove ricopro l’incarico di Direttore del Master universitario in Merchant Banking; inoltre, sempre presso la LIUC, dirigo il Centro di Ricerca sui Trasporti e le Infrastrutture. In particolare, questa seconda “esperienza universitaria” mi ha dato particolari soddisfazioni, dal momento che, ormai 15 anni fa, ho collaborato attivamente allo start-up di questa nuova università, con crescenti responsabilità ma anche soddisfazioni. Il secondo cammino che ho percorso è stato quello che mi ha portato a ricoprire oggi l’incarico di Direttore Generale dell’AIFI. Anche in questo caso, sono stata protagonista di un percorso di crescita: dal 1986, anno di nascita di AIFI, con 7 soci fondatori, ad oggi con 250 associati e uno staff di dieci persone. Da quanto mi ha detto, presumo che le piacciano le sfide… Si, ma mi piacciono più che altro i progetti in cui credere, a cui fornire il mio contributo. E poi mi piace vederli crescere, e partecipare attivamente a questa loro crescita. AN INTERVIEW WITH ANNA GERVASONI,

“I love challenges” nna Gervasoni was born and raised in Milan. She is 45 years old, has two children and is considered such a major public figure on the national arena, that the recent list formulated by Corriere Economia has quoted her name in an index of thirty most influential women of Italian economy. We spoke with her about her university carrier, her role inside the AIFI (Italian Association of Private Equity and Venture Capital), and about women’s share in the political and economic life of our country. Professor Gervasoni, if you could briefly summarise your professional carrier and the goals attained up until now, what would you say? It followed two routes. On one hand, I’ve had my academic and university carrier initially at the Bocconi for good 15 years, and presently at the Carlo Cattaneo University in Castellanza (LIUC), where I am now Associate Professor of “Economy and Enterprise Management” and hold the title of Director of Master in Merchant Banking. Furthermore, always at the LIUC, I manage the Transport and Infrastructure Research Centre. It is the second of my “university carriers” that has given me unique fulfilment, with ever growing responsibilities but also ample satisfaction, ever since that moment 15 years ago when I began to collaborate actively on the establishment of this new university. Another path I followed has brought me today to become General Director of the AIFI. Also in this case I have played a leading role in the process of growth: beginning with the

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GENERALE DELL’AIFI Sempre in tema di “sfide”, scorrendo l’elenco dei membri del Consiglio Direttivo dell’AIFI, salta all’occhio che lei è l’unica donna che ne fa parte. Come giudica questo fatto? Sinceramente, sono ormai così abituata a lavorare quotidianamente a fianco degli uomini, che non ci faccio neanche più caso. E, forse, questo mi ha anche in un certo senso aiutata. Non credo infatti che lavorare all’interno di staff interamente “al maschile” rappresenti un problema o un limite, così come non costituisce – come qualcuno può erroneamente credere – un’opportunità. Ammetto che non è la prima volta che altre persone mettono in luce questo fatto, ma, sinceramente, per me rappresenta ormai una cosa del tutto naturale. C’è una figura femminile, nel campo politico o economico, che le è stata particolarmente d’esempio, o che comunque ammira in maniera particolare? Non penso di aver mai avuto dei modelli, dei riferimenti, dal momento che ho sempre preferito guardare alla situazione in cui mi trovavo, alle possibilità che mi venivano offerte, alle opportunità che avevo di fronte. Non nascondo però che ci sono delle donne per cui provo particolare ammirazione, come Anna Maria Tarantola, Direttore Centrale per la Vigilanza Creditizia e Finanziaria di Banca d’Italia: una donna che ricopre sì un ruolo di primo piano, ma che ha soprattutto sempre dimostrato un alto livello di umanità, con cui è molto piacevole rapportarsi. Anche Diana Bracco è una donna che ammiro molto. La situazione politica europea ci mostra le donne in ruoli sempre più di primo piano: penso ad Angela Merkel in Germania, a Ségolène Royal in Francia, ma anche, sempre in Francia, alle sette donne ministro che Nicolas Sarkozy ha voluto nel suo Governo; in Italia, invece, ci si è “arenati” sul tema delle quote rosa. Qual è la sua riflessione in merito? Personalmente, sono contraria alle quote rosa: a mio parere, infatti, le donne devono avere i mezzi e le possibilità per affermarsi, ma la loro posizione, il loro ruolo, non deve essere imposto solo perché fanno parte di una “categoria protetta”. Il fatto che nella realtà economica e politica italiana troviamo poche donne è, secondo me, ricollegabile al fatto che, rispetto ad altri Paesi – come la Francia – in Italia esistono modelli organizzativi diversi, minori forme di tutela della famiglia, realtà professionali pensate “al maschile”. Bisogna quindi analizzare la questione alla radice, non serve un’imposizione dall’alto.

Parlando di donne e politica, ma riallacciandoci anche al suo ambito professionale, come giudica l’operato del Ministro Emma Bonino? Ritengo Emma Bonino uno dei migliori ministri del nostro governo, oltre che uno dei personaggi più acuti e significativi dell’attuale scena politica italiana. È una persona molto competente, che conosce da vicino la realtà politica ed economica internazionale, e che porta avanti posizioni attente ed oculate. Quali saranno i suoi prossimi impegni? Di sicuro proseguirò nella mia collaborazione con l’American Chamber of Commerce in Italy, con la quale di recente ho organizzato a Milano un convegno sul private equity. Proprio in forza di questo nostro rapporto – giovane, ma destinato, a mio parere, ad avere esiti molto interessanti – stiamo lavorando alla realizzazione di un rapporto su “come facilitare gli investimenti tra Stati Uniti-Italia e Italia-Stati Uniti”, da presentare al Governo italiano. Del resto, possiamo contare anche sulla collaborazione dell’Ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, un uomo che giudico veramente eccezionale. Per quanto riguarda gli altri impegni, di sicuro a giugno sarò a fianco del Ministro Padoa-Schioppa a Tokyo, parte di una più ampia delegazione imprenditoriale e finanziaria in cui, oltre a prendere contatti con la realtà economica giapponese, presenteremo le opportunità offerte dal nostro Paese in termini di investimenti. E poi… un meritato periodo di vacanza!

LECTURER AT THE CARLO CATTANEO UNIVERSITY AND GENERAL MANAGER OF AIFI birthday of AIFI in 1986 with 7 founding partners, and ways preferred to asses the situation I was in, the now with 250 associates and the team of ten people. prospects coming my way or the opportunities I had From what you have told me, I presume you in front of me. There are women I particularly admire though, like Anna Maria Tarantola, Director for Credthrive on challenges… Yes, but what I enjoy the most are the projects in it and Financial Security of the Bank of Italy for exwhich I believe and can play a part. Further on, I like ample, the woman who is not only a leader, but to see them expand and to participate actively in above all is characterised by an elevated level of kindness and who is most delightful in interpersonsuch growth. Going back to the point of “challenges”. Glanc- al relations. Diana Bracco is also one of the women ing through the list of the Board of Directors’ mem- I admire a lot. European political situation features more and bers it becomes evident that you are the only woman here. What is your opinion on this matter? more women in high rank positions. I am referring to Angela Merkel in GerTo tell you the truth I am so Among the founders of AIFI and many and Ségolène Royal used to the fact of working with advocates of the Castellanza in France as well as to sevmen on a daily basis, that I am University where she carries out en female ministers Niconot concerned with it any longer. tasks of paramount importance, las Sarkozy chose for his Perhaps it has also helped me in she is a high profile player of the Government. What are some way. Actually I do not believe that working with the en- economic-financial sector where your thoughts considering women are still a minority. Does a standstill we came to in tirely masculine staff creates any it pose a problem? Not at all Italy concerning women kind of a problem or drawback. percentage (“quote rosa”)? Just as well it does not signify an Personally, I am opposed to “quote rosa”. In my opportunity, as some may erroneously believe. It is not the first time that other people shed light on this par- opinion women should have the means and opporticular aspect, I admit. Sincerely though, for me it has tunity to assert themselves, their role and status cannot actually be imposed as though they were a became absolutely natural by now. In domains of politics or economics, is there part of the “protected species”. In my opinion the inany feminine public figure that has been of a note- stance of so few women in Italian economic and poworthy example to you, or that you admire in a litical scenery can be traced back to our government models diverse from those of other countries, like unique way? I do not think I have ever had role models or any France for example, our minor family protection points of reference for that matter, since I have al- laws and male oriented professional solutions.

We need to analyse the root cause of the problem, not to enforce the solutions from above. Speaking of women and politics but referring back to your professional environment. How would you assess the conduct of Minister Emma Bonino? I consider Emma Bonino one of the best ministers our government has, besides, she is one of the most keen and noteworthy players of the Italian political scene. She is highly competent, has an astute view into the international economy and politics, and takes methodical and shrewd positions. What are your future commitments? I will certainly continue my collaboration with the American Chamber of Commerce in Italy, with whom we have recently organised a convention on private equity in Milan. Our young business relationship is very promising and destined to generate some very interesting outcome. We are working with all our strength in order to complete a report on facilitation of investments between the United States and Italy, which is to be presented to the Italian Government. Besides, we can also count on the help of the American Ambassador for Italy, Mr. Ronald Spogli, whom I think truly exceptional. Taking into account other arrangements, in June I am definitely accompanying Minister PadoaSchioppa on a visit to Tokyo, as a part of larger entrepreneurial and financial delegation. Our aim is to investigate Japanese economic situation and to present investment opportunities offered by our country. An then... a well deserved holiday!

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OGGI LA COSIDDETTA “LETTERATURA D’EMIGRAZIONE” STA RISCUOTENDO SEMPRE MAGGIOR

Italo-americani… da leggere! Dal più noto John Fante ai romanzi (molti autobiografici) della collana “Radici”: così un importante pezzo di storia si racconta attraverso le vicende personali dei suoi protagonisti di Ghileana Galli

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olto spesso parliamo di emigrazione affrontandone le cause, analizzando il periodo storico in cui il fenomeno si è acuito, le zone geografiche più coinvolte. Ma, come tutti i passaggi della storia, anche la grande emigrazione è la somma di tante storie personali: individui diversi, con alle spalle eventi diversi, che per vari motivi hanno deciso di cambiare vita mutando prima di tutto luogo. Parlare di tutti è, naturalmente, impossibile, eppure, grazie alla sempre maggiore attenzione che sta riscuotendo anche in Italia la cosiddetta “letteratura d’emigrazione”, oggi è più semplice avvicinarsi alle storie dei singoli. E proprio la comunità italoamericana ci ha fornito numerose testimonianze in questo senso. Forse il caso più noto è quello di John Fante, nato all’inizio del Novecento a Denver, Colorado da una famiglia di immigrati italiani, che, negli ultimi anni, è stato “scoperto” anche da parte delle case editrici italiane. Nei suoi romanzi (tra i più noti possiamo citare “La strada per Los Angeles” del ’36, “Dago Red” del ’40, “La confraternita dell’uva” del ’77, ma soprattutto “Chiedi alla polvere” del ’39, da cui è stato tratto l’omonimo film), Fante fa trasparire (soprattutto attraverso la saga del suo alter ego letterario Arturo Bandini) le difficoltà di “vivere a metà”, con la volontà di essere americano a tutti gli effetti, ma l’incapacità di mettere da parte le proprie origini italiane. Come Fante, sono tantissimi gli scrittori che hanno cercato di dar voce a questa “complessità d’essere”, a questa dualità. Una testimonianza di quanto detto ci viene fornita dall’OSIA (Order Sons of Italy in America) che dal 2003 sta portando avanti il Sons of Italy

Book Club: ogni stagione segnala infatti tre o quattro libri a firma di altrettanti autori italo-americani che abbiano raccontato la loro storia famigliare, o che comunque abbiano cercato di aprire un nuovo “spiraglio” verso la comprensione della cultura delle loro origini. Grazie a questa iniziativa, vengono così riscoperti ogni anno tra i dodici e i sedici titoli che vengono “reclamizzati” nelle varie sedi dell’associazione, e ai quali si cerca di fornire i mezzi per una più ampia diffusione (tutti i libri segnalati sono del resto acquistabili on line sul sito di Amazon). Una delle autrici spesso segnalate è Adriana Trigiani, che, in quella che è considerata la sua opera più nota e apprezzata, la trilogia “Big Stone Gap”, racconta la storia di Ave Maria Mulligan, una donna italo-americana degli anni Settanta che, da un piccolo paesino della Virginia (Big Stone Gap, appunto, dove è nata e cresciuta la stessa autrice) va alla ricerca della sua storia famigliare e delle sue origini italiane. Di recente è stata data alle stampe in Italia anche “Una moglie in vacanza” (Editore Sperling & Kupfer), in cui la protagonista, Maria, in crisi dopo la morte del piccolo Joe, decide di prendersi una vacanza con la figlia in Italia, l’amato paese d’origine, dove cerca di ritrovare se stessa coccolata dalla numerosa famiglia. Ma sono soprattutto le piccole case editrici ad aver riscoperto da tempo la letteratura d’emigrazione. È il caso delle Edizioni Il Grappolo che, attraverso la collana “Radici”, dal 1998 mira a far conoscere ad un pubblico sempre più vasto poeti e scrittori “formatisi” all’interno di quell’amalgama che è la comunità italiana emigrata all’estero. Tra i titoli pubblicati nel corso degli anni – oggi 25 – particolare successo riscosse “Son of Italy” dello scrittore abruzzese

Sopra, una scena del film “Chiedi alla polvere”, tratto dall’omonimo libro di John Fante. A lato, una selezione di libri di autori italoamericani, alcuni dei quali pubblicati in Italia. HOME TO BIG STONE GAP: A NOVEL di Adriana Trigiani Random House (disponibile su Amazon.it)

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L'ANIMA DI UN EMIGRANTE di Costantino M. Panunzio Edizioni Il Grappolo euro 16,00

MADRE CABRINI - LA SANTA DEGLI EMIGRANTI di Pietro Di Donato Edizioni Il Grappolo euro 16,00

SON OF ITALY di Pascal D’Angelo Edizioni Il Grappolo euro 12,91

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ATTENZIONE, SIA DA PARTE DELLE CASE EDITRICI CHE DEI LETTORI NEGLI USA (E NON SOLO) SI LEGGE… A TAVOLA I protagonisti dei volumi de “Il Grappolo” (www.ilgrappolo.it) “ritornano” oltreoceano. La casa editrice di Mercato San Severino (Salerno), da anni al lavoro per rivalutare la cultura italoamericana, sarà impegnata dal prossimo autunno in un tour che toccherà gli Stati Uniti, ma anche il Canada, l’Argentina e il Venezuela. Ad affiancarla in questa iniziativa, enti ed aziende del settore agroalimentare, che coglieranno l’occasione per presentare sapori, valori e tradizioni spesso dimenticati. Come spiega il direttore de “Il Grappolo”, Antonio Corbisiero, “questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo nel nostro progetto di esplorare e far conoscere, così come abbiamo fatto finora con successo, una galassia poco nota di poeti, scrittori, personaggi emigrati fortemente legati alle proprie origini. Allo stesso tempo, però, attraverso il felice connubio di cibo e cultura, aiuteremo a diffondere i nostri prodotti più tipici e genuini anche all’estero, presso le comunità italiane e non solo”. Reading in the USA (but not only)… at the table The main characters from Il Grappolo’s (www.ilgrappolo.it) books return across the ocean. The Mercato San Severino (Salerno) based publishing house, after years working to add importance to Italian-American culture, is making a tour next autumn not only in the United States but also Canada, Argentina and Venezuela. In collaboration with the project, companies and organizations from the agricultural and food industries are taking advantage of the occasion to present often forgotten flavours, specialities and traditions. The manager of Il Grappolo Publishers, Antonio Corbisiero, explains that “this venture symbolizes a step a forward in our attempt to increase awareness of little-known poets and writers who have strong connections to their roots. At the same time, however, an apt union between food and culture will help to promote our local and natural products abroad and not only in Italian communities”.

(ma emigrato negli USA) Pascal D’Angelo, autobiografia di eccezionale intensità, diventata nel giro di pochi mesi un vero caso letterario, più volte ridata alle stampe. Grande attenzione ha riscosso anche un altro scrittore italo-americano, Pietro Di Donato, del quale nella collana “Radici” sono stati pubblicati due volumi: “Cristo tra i muratori” (originariamente un racconto pubblicato per la prima volta nel 1937 in un numero di Esquire, poi ampliato fino a diventare un romanzo di grande successo, tanto da venir scelto come libro-evento del 1939 dal Club del libro, che lo preferì a “The Grapes of Wrath” di John Steinbeek) e “Madre Cabrini - La santa degli emigranti” (il suo libro più venduto e forse più importante negli Stati Uniti). Ultimi volumi in ordine di pubblicazione – e presentati ufficialmente in occasione dell’ultima edizione della Fiera Internazionale del Libro di Torino – sono “L’odore del mare” di Pietro Corsi, autore prolifero che vive tra il Molise, il Messico e la California, e “L’anima di un emigrante” di Costantino M. Panunzio, un’autobiografia in cui emerge ancora una volta la volontà di far “colloquiare” la terra delle origini (in questo caso, la natia Molfetta) e il Paese di cui si è ormai parte, quell’America in cui la molteplicità etnica e culturale è la vera protagonista.

LA CONFRATERNITA DELL'UVA di John Fante Editore Einaudi euro 9,80 FULL OF LIFE di John Fante Black Sparrow Books (disponibile su Amazon.it)

EMIGRATION LITERATURE IS DRAWING MORE ATTENTION TODAY, BOTH FROM PUBLISHERS AND READERS

Italian-American… a must read! uite often when we speak of emigration, the focus is primarily on its causes, the historical period when it intensified and the geographic areas it affected most. However, like all important historical events, widespread emigration is also defined by the personal stories of many unique individuals with different backgrounds that for various reasons decided to change their lives and leave their countries. Naturally, it is impossible to include all the stories, but, thanks to an increasing focus on emigration literature in Italy, today it is easier to get a closer view of these experiences. In fact, the Italian-American community that has provided a major contribution to this field. Perhaps the most well-known of these authors is John Fante, born at the beginning of the twentieth century in Denver, Colorado to an Italian immigrant family; his works have recently been discovered by Italian publishers as well. In his novels (the most famous being “The Road to Los Angeles” in 1936, “Dago Red” in 1940, “The Brotherhood of the Grape” in 1977 but most importantly “Ask the Dust” in 1939 which inspired a film of same name), From the most Fante reveals, primarily through his literary famous of John alter ego Arturo Bandini, the difficulty of liv- Fante’s works to ing halfway, with a desire to be completely the (mostly American but incapable of laying aside his autobiographical) “Radici” collection, Italian origins. Many other authors, like Fante, have de- important pieces of scribed the complexity and “duality” of this history are revealed life. An experience given voice by the OSIA through personal (Order Sons of Italy in America) that since experiences 2003 has been responsible for the Sons of Italy Book Club, recommending three or four books by Italian-American authors every season, relating family stories and attempting to open a small possibility for greater understanding of their culture and origin. Thanks to this project, every year 12 to 16 titles are “advertised” in the society’s various branches in an attempt to encourage more widespread distribution (all the books are also available online at Amazon). Adriana Trigiani is one of the writers most often recommended. Her most famous and treasured work, the “Big Stone Gap” trilogy, tells the story of the Italian-American Ave Maria Mulligan, who lives in a small town in Virginia during the 70s (Big Stone Gap, where the author was born and raised) and goes in search of her family history and Italian origins. Recently, another work published in Italy by Sperling&Kupfer “Big Cherry Holler”, recounts the tale of Maria who, in crisis after the death of her child Joe, takes a vacation in Italy, her beloved country of origin, where she tries to find herself again while being pampered by her large family. Small publishing houses were the first to pay more attention to emigration literature. Since 1998, the “Il Grappolo” publishing house, with the “Radici” (“Roots”) collection, has focused on introducing to the public an increasing number of poets and writers from the Italian emigrant community. Of the 25 works that have been published so far, one of the most successful was “Son of Italy” by the Abruzzian writer (now an emigrant in the US) Pascal D’Angelo. An extraordinarily intense autobiography, it became a respected literary work after only a few months and was reprinted many times. A great deal of attention has also been paid to another Italian-American writer, Pietro Di Donato whose works “Christ in Concrete” (first published in 1937 for an edition of Esquire and later expanded into an extremely successful novel that was chosen over John Steinbeck’s “The Grapes of Wraith” for the 1939 Book Club) and “Immigrant Saint: The Life of Mother Cabrini” (perhaps his most important and well-sold book in the United States) were included in the “Radici” collection. The most recent volumes, officially presented at the latest edition of the Turin International Book Fair, in order of publishing date are “L’odore del mare” (“The smell of the sea”) by Pietro Corsi, a prolific author who lives in Molise, Mexico and California and Costantino M. Panunzio’s “The Soul of an Immigrant”, an autobiography that presents a dialogue between his place of origin (Molfetta, Italy) and his new home, America, whose ethnic and cultural diversity becomes the true star.

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DA PIETRO RIZZATO A MAURIZIO BEVILACQUA, ALLA SCOPERTA DI COLORO CHE HANNO GUIDATO

Fare politica in Canada, parlando italiano Fin dagli anni Trenta, sono numerosi i sindaci, i ministri, i senatori italo-canadesi che si sono avvicendati. E anche la Corte Suprema ha potuto contare sul contributo italiano di Ghileana Galli

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oe Volpe, Judy Sgro, Massimo Pacetti, Maurizio Bevilacqua, Joe Comuzzi, Albina Guarnieri, Consiglio Di Nino: solo scorrendo velocemente l’elenco dei Senatori e dei Deputati dell’attuale Governo del Canada, i nomi italiani – o, comunque, di chiara derivazione italiana – non mancano. Se poi ci si sofferma su alcuni di questi nomi, il riferimento all’Italia è netto: Maurizio Bevilacqua, per esempio, è nato nel 1960 a Sulmona, e, tra i numerosi riconoscimenti ricevuti per il suo impegno nella vita politica e comunitaria, c’è anche il “Premio Italia nel Mondo”; di Faeto, in Puglia, è invece originaria Albina Guarnieri, mentre il Senatore Consiglio Di Nino è arrivato in Canada dall’Italia quando aveva 13 anni, e da allora è sempre stato strettamente legato alla sua comunità d’origine, avendo guidato, tra le altre, istituzioni di primo piano quali la Canadian Italian Business and Professional Asso-

ciation ed il Columbus Centre di Toronto. Anche a livello locale – soprattutto in province “italianissime” come l’Ontario – la presenza di esponenti della comunità italo-canadese è assolutamente degna di nota: in occasione delle ultime elezioni, lo scorso 13 novembre, se due storici sindaci di origine italiana come Michael Di Biase (a Vaughan) e Larry Di Ianni (a Hamilton) non ce l’hanno fatta, sono in molti coloro che hanno avuto una riconferma: è, questo, per esempio il caso di Ted Salci a Niagara Falls (dove sono stati eletti anche quattro consiglieri italocanadesi, tra i quali Vince Kerrio, ex ministro provinciale negli anni ’80), mentre Annamarie De Cicco è stata confermata sindaco di London, battendo l’ex Ministro del Lavoro Joe Fontana. Prima elezioni, invece, per Frank Scarpitti, neosindaco di Markham – ma già consigliere e vicesindaco della città. E se Vaughan, come accennato, ha “bocciato” l’ex sindaco Di Biase, ha del resto ricon-

fermato tutti i consiglieri, quasi tutti italocanadesi. Degno di nota anche il caso di Toronto, dove il vicesindaco Joe Pantalone ha ottenuto il massimo assoluto di voti della città con 8.524 preferenze. Di sicuro, questo rapido excursus non vuole essere esaustivo, ma intende dimostrare il peso che la comunità italo-canadese ha avuto e continua oggi ad avere nella vita politica del Paese. Se andiamo infatti indietro negli anni, ecco Bruno Le Rose, che nel 1930 divenne il primo sindaco di origine italiana di una città canadese (nel suo caso, di Trail). Ebbe invece meno successo Carlo Lamberti, il primo politico di origine italiana che nel 1935 concorse a Toronto per un seggio alla Camera dei Comuni di Ottawa: riscosse infatti solo il 5,3% delle preferenze. Un importante traguardo fu invece raggiunto nel 1976: Pietro Rizzato, il promotore del Congresso nazionale degli Italo-Canadesi, divenne infatti il primo senatore cana-

I CICCOLINI, I CHIODO, I PILLITTERI: TRE STORIE DI SUCCESSO DI CORRADO PAINA

Made in Canada: The Italian Way Dall’incontro tra lo spirito lavoratore tipico dei migranti (che proprio inseguendo il sogno di una vita migliore lasciarono il proprio paese nel dopoguerra) e un paese ricco di opportunità e risorse come il Canada, hanno avuto origine tante storie di successo imprenditoriale. È il caso dei Ciccolini, dei Chiodo e dei Pillitteri – leader rispettivamente nel settore assicurativo, automobilistico e vinicolo con le società Master Insurance, Automotive Green and Ross e Pillitteri Wine Estates – le tre famiglie italo-canadesi di successo protagoniste del documentario “Made in Canada: The Italian Way”, nato da un’idea di Corrado Paina, segretario generale della Camera di Commercio Italiana di Toronto. Le loro storie hanno molto in comune: si tratta infatti di famiglie emigrate dall’Italia negli anni ’50, che grazie all’abilità, alla creatività, al forte senso degli affari, alla volontà di arrivare a quel successo solamente sognato in un’Italia devastata dalla guerra e soprattutto ad un sentimento di forte unità familiare, sono riuscite ad imporsi come personalità di spicco nella comunità imprenditoriale dell’Ontario. Il documentario ne racconta le vicissitudini, soffermandosi in particolare sulle modalità di gestione di questi imperi economici che, ciascuno nel suo specifico campo, riescono a coniugare un elevato grado di innovatività con una gestione quasi patriarcale delle relazioni, sia interne, tra i capi e con i dipendenti, sia esterne, con i clienti. In ciascuno di questi tre business, nonostante la supervisione costante dei “padri fondatori”, la gestione è passata in mano ai figli che, grazie ad un livello di educazione superiore, hanno apportato e continuano ad apportare elementi di innovazione e modernità; nessuno di loro si è mai sentito obbli-

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gato a continuare l’attività di famiglia: per tutti si è trattato di un percorso quasi naturale. Dalle testimonianze raccolte si evince che il fattore decisivo del successo raggiunto sia, oltre ad una forte dedizione al lavoro e alla voglia di farcela, il forte senso della famiglia che è stato trasmesso all’interno delle imprese. Lo dimostra Sam Ciccolini, fondatore della Master Insurance, che, guardando i suoi nipotini, ha affermato che sicuramente un giorno lavoreranno nella società di famiglia. Nessuno può sapere se sarà così; ma sicuramente si tratta di famiglie che avranno una marcia in più rispetto ai concorrenti se sapranno gestire il problema della successione con lo stesso spirito vincente dimostrato fino ad oggi.

Made in Canada: The Italian Way The Ciccolini, the Chiodo and the Pillitteri families: three success stories Many success stories sprang from the blend between the working spirit typical for the immigrants (who during the post-war period left their country in search for the dream of a better life) and the country typically rich in resources and opportunities like Canada. Such is the case of the Ciccolini, the Chiodo and the Pillitteri who are leaders in the automotive insurance and wine industry sectors with their corresponding businesses:

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IL PAESE NELL’ULTIMO SECOLO

FROM PIETRO RIZZATO TO MAURIZIO BEVILACQUA – IN DISCOVERY OF COUNTRY’S LEADERS OF THE LAST CENTURY

Italian speaking politics in Canada We have seen numerous mayors, ministers and Italian-Canadian parliamentarians since 1930’s. The Supreme Court can count on the Italian contribution oe Volpe, Judy Sgro, Massimo Pacetti, Maurizio Bevilacqua, Joe Comuzzi, Albina Guarnieri, Consiglio Di Nino; scrolling down the list of Senators and Deputies of current Canadian Government many names strike as Italian or of Italian origin. Lingering over some of these names the Italian connection becomes clear. Maurizio Bevilacqua, for example, was born in 1960 in Sulmona and among numerous acknowledgments for his work on the political and community arenas he received the “Italy in the World Award”. Albina Guarnieri is native to Faeto in Apulia, while Senator Consiglio Di Nino arrived in Canada at the age of 13 and has been very close to his native community ever since. He governed organizations such as the Canadian Italian Business and Professional Association and the Columbus Centre in Toronto. Also on the local level, especially an exceedingly “Italian” provinces like Ontario, contains a noteworthy number of the Italian-Canadian community representatives. During the last elections of 13 November two memorable mayors of Italian origin, Michael Di Biase (in Vaughan) and Larry Di Ianni (in Hamilton) did not make it. There are others though, that have been re-elected. Such is the case of Ted Salci from Niagara Falls (where four Italian- Canadian council members were elected, with Vince Kerrio, the Province Minister in the 80’s among them), and Annamarie De Cicco, who prevailed over ex Labour minister Joe Fontana, and was re-elected Mayor of London. First elections for Frank Scarpitti, new Mayor of Markham, previously the City Council member and Vice Mayor. And even though Vaughan let go its ex Mayor Di Biase, almost all re-elected Council members are ItalianCanadian. Noteworthy is the fact that Vice Mayor of Toronto Joe Pantalone obtained the absolute maximum number of the city votes with 8,524 in favour. Certainly this rapid excursus is not intended to be thorough, but it demonstrates the impact Italian-Canadian community had and still has on the political image of the country. Reaching back into the past, Bruno Le Rose became the first City Mayor of Italian origin in Canada (in his case in Trail) during 1930’s. A little less lucky was the first politician of Italian origin Carlo Lamberti, who ran for a seat in the Municipality Chamber in Ottawa in 1935 obtaining, however, only 5,3% in favour. Important target was reached in 1976, though. Pietro Rizzato, the organizer of the national Congress of Italian-Canadians, became the first Canadian Senator of Italian origin, just like in 1981 “Milanese” Charles Caccia made it into the history books becoming the first federal minister of Italian origin. He was first appointed Minister of Labour and, subsequently, Minister of the Environment. Caccia has, therefore, the honour of “clearing the way” for his “colleagues” such as Sergio Marchi (born in Argentina in an Italian family then immigrated to Canada) elected Minister of Citizenship and Immigration, later of the Environment, and in 1997 he governed the Department of International Commerce, Alfonso Gagliano from Sicily former Minister of Public Works, Maurizio Bevilacqua Head of the Ministry of Science or Maria Minna Minister of International Cooperation between 1999 and 2002. Last but not the least to remember is the name of Frank Iacobucci, former Dean of the University of Toronto, who was appointed Judge of the Supreme Court of Canada in 1991 and held the position until 2004, when he retired.

J dese di origine italiana; lo stesso si può dire per il 1981, anno in cui il “milanese” Charles Caccia entrò nella storia come il primo ministro federale di origine italiana, ricoprendo prima l’incarico di Ministro del Lavoro, e poi quello di Ministro dell’Ambiente. A Caccia spetta quindi l’onore di aver “aperto” la strada a “colleghi” come Sergio Marchi (nato in Argentina da una famiglia italiana, e successivamente emigrato in Canada), che è stato eletto Ministro all’Immigrazione, e, successivamente, all’Ambiente, fino a guidare, nel 1997, il dicastero del Commercio Internazionale; o il siciliano Alfonso Gagliano, già Ministro dei Lavori pubblici; o, ancora, Maurizio Bevilacqua, a capo del Ministero della Scienza; o Maria Minna, dal 1999 al 2002 Ministro per la Cooperazione Internazionale. Un ultimo – seppur non per importanza – nome da ricordare è quello di Frank Iacobucci, già Rettore dell’Università di Toronto, che nel 1991 venne nominato Giudice della Corte Suprema del Canada, ricoprendo la prestigiosa carica fino al 2004, anno in cui si è ritirato a vita privata.

In alto a sin., la Little Italy di Toronto. Sopra, foto di emigranti.

Master Insurance, Automotive Green and Ross, and Pillitteri Wine Estates. The three successful Italian-Canadian families are protagonists of a new documentary “Made in Canada: The Italian Way” ideated by Corrado Paina, Secretary-General of the Italian Chamber of Commerce in Toronto. Their stories have a lot in common. Three families immigrated from Italy in the 50’s who thanks to their abilities, creativity, strong business sense, and the motivation for success they could only dream of in the war ravaged Italy and, most of all, owing to the strong feeling of family unity were able to assert themselves as prominent figures among the entrepreneurial community of Ontario. The documentary talks about their ups and downs and it dwells particularly on the management methods implemented by these economic empires. Each in its field is able to blend high innovation with an almost patriarchal management style of the internal relations between bosses and employees as well as the external relations with clients. Despite the “fathers and founders” constant supervision, the sons took over running of all three businesses from their fathers. Thanks to their superior education they have implemented and continue to make use of modern and innovative techniques. None of them felt obliged to continue in the family business but it seemed more like a natural progression to them. From verbal testimonies it becomes evident that save the commitment to labour and the strong will to succeed it was the powerful sense of family unity that proved to be the winning factor. It has been passed also into the heart of the business. Sam Ciccolini, founder of the Master Insurance, is the walking evidence of this fact when musing over his grandchildren he claims that one day they will also work for the family business. No one knows if it will come to be. However, we are talking about the families who will definitely have a cut above with respects to the competition if they manage to handle the issue of succession with the same winning attitude they have demonstrated until today.

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UNA GIURIA INTERNAZIONALE FORMATA DA NOTI BOTANICI, ARCHITETTI PAESAGGISTI, STORICI

È in Italia il parco più bello d’Europa di Gloriano Mazzè

Si tratta di Villa d’Este, modello più volte emulato nei giardini europei del Manierismo e del Barocco, da sempre ammirato per la perizia ingegneristica che ha guidato la sua realizzazione 18

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E GIORNALISTI, HA SCELTO, ANCORA UNA VOLTA, LE BELLEZZE ITALIANE

Un po’ di storia

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l riconoscimento a Villa d’Este come giardino più bello d’Europa premia il lavoro meraviglioso fatto dalla soprintendenza, dai nostri tecnici e l’amore del pubblico che in questi luoghi vuole ritrovare pace, serenità e i cammini della storia e della forza della cultura italiana”. Con queste parole il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, ha commentato l’italianissima vittoria di Villa d’Este a Tivoli della prima edizione del Premio Internazionale di Parchi e Giardini, decretata da una giuria internazionale formata da noti botanici, architetti paesaggisti, storici e giornalisti. Il Concorso “Il Parco Più Bello” è nato negli Stati Uniti negli anni Novanta per promuovere al grande pubblico le aree verdi, ed è stato “importato” in Europa nel 2003, grazie alla sponsorizzazione di Briggs & Stratton. I giardini di Villa d’Este, uno dei capolavori del giardino formale italiano, tra l’altro inseriti nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento poiché si sono distinti per accessibilità, stato di manutenzione, singolarità, qualità del giardino, nonché la possibilità di accedere facilmente ad esaurienti informazioni, la visibilità e la proposta di servizi moderni ed efficienti. Il recente intervento di restauro, che ha riportato in auge le Fontane dell’Organo e del Canto degli Uccelli, ha inoltre rappresentato motivo di lode ed è significativo degli ambizioni programmi di rivalutazione e di mantenimento dell’intero complesso, iniziati dallo Stato Italiano già negli anni Venti e poi nel dopoguerra. Grazie all’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche, Villa d’Este costituisce un modello più volte emulato. Il giardino va inoltre considerato nello straordinario contesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli, che presenta sia i resti prestigiosi di ville antiche come Villa Adriana, sia un territorio ricco di forre, caverne e cascate, simbolo di una guerra millenaria tra pietra e acqua.

Capolavoro del giardino “all’italiana” ideato da Pirro Ligorio per il cardinale Ippolito II d’Este, Villa d’Este ha rappresentato una novità assoluta nel panorama delle ville del XVI secolo. Mai prima di allora, ad eccezione dei modelli antichi, la natura e l’orografia del luogo erano state così massicciamente rimodellate né si erano concentrati in un solo complesso, esteso poco più di quattro ettari, un numero così stupefacente di fontane, grotte e ninfei. Per alimentare le 51 fontane e ninfei, con 398 zampilli, 364 getti, 64 cascate e cascatelle, 220 bacini e vasche, 875 metri lineari di catene d’acqua e canali, l’intero giardino è percorso da un’intricata rete di cunicoli, canali e tubazioni sotterranee che compongono una raffinatissima e complessa “macchina idraulica” mossa esclusivamente dalla forza di gravità. L’idea fu suggerita a Pirro Ligorio dalla particolare conformazione del suolo, rinomato fin dall’epoca romana per la straordinaria abbondanza delle acque. Proprio riallacciandosi a questa tradizione fu concepito un progetto di derivazione delle acque dell’Aniene per alimentare la villa, immaginata come una montagna artificiale traforata da molteplici vene sotterranee. L’impianto idrico, fondato sulla conoscenza delle tecnologie romane illustrate nei trattati di Vitruvio e Frontino, costituisce nel suo insieme un capolavoro di ingegneria idraulica, non solo per i molteplici e fantasiosi giochi d’acqua, ma anche per la concezione generale della distribuzione delle acque. Per la grandiosità dell’impresa, la ricchezza delle decorazioni e la straordinaria varietà dei giochi d’acqua, Villa d’Este riscosse immediata celebrità tra i contemporanei e costituì un modello più volte emulato in Europa fino all’affermarsi del “giardino francese” di Versailles e Vaux-Le-Vicomte. Molti furono i motivi desunti da Villa d’Este che continuarono ad essere riproposti e sviluppati nei giardini del Manierismo e del Barocco: i “teatri delle acque” (le fontane maggiori), le “scale d’acqua” (scala dei Bollari e catene d’acqua) e la prima cascata artificiale (grotta della Sibilla).

AN INTERNATIONAL JURY MADE UP OF FAMOUS BOTANISTS, LANDSCAPE ARCHITECTS, HISTORIANS AND JOURNALISTS, HAS CHOSEN ITALIAN BEAUTY ONCE AGAIN

The most beautiful park in Europe is in Italy he acknowledgement of Villa d’Este as the most beautiful garden in Europe rewards the outstanding work carried out by the superintendence, Italian technicians and the love of the public that wants to find peace and quiet, serenity, paths steeped in history and the power of Italian culture.” With these words, the Minister for Culture, Francesco Rutelli, commented on the very Italian victory of the Villa d’Este at Tivoli in the very first InternaIt is Villa d’Este, tional Parks and Garthe model most dens prize awarded by often emulated in an international jury European made up of famous Mannerism and botanists, landscape Baroque style architects, historian and gardens, always journalists. admired for the “The Most Beautiful engineering skill Park” was born in the involved in its United States in the creation Nineties to promote the green areas to the public at large and it was “imported” into Europe in 2003 thanks to the sponsorship of Briggs & Stratton. The Villa d’Este gardens, one of the masterpieces of the formal Italian gardens, amongst other things included on UNESCO world heritage site list, won the prestigious award be-

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cause they were deemed to be outstanding for their accessibility, state of maintenance, uniqueness, type of garden and the possibility to access exhaustive information easily, the visibility and the availability of modern and efficient services. The recent restoration work that has made the Organ and Birdsong fountains must-sees once again, was also a reason for the acclaim and it is significant for ambitious auditing and maintenance work over the whole site, started by the Italian government in the Twenties and then in the post-war years. Thanks to the impressive concentration of fountains, lily ponds, grottoes, plays of water and hydraulic music, Villa d’Este is a much copied model. The garden must also be considered in the extraordinary artistic, historical landscaping context of Tivoli, with the prestigious remains of the ancient villas like Villa Adriana, and a territory with a wealth of gorges, caverns and waterfalls, symbol of an ancient battle between stone and water.

A little history Masterpiece of the Italian garden designed by Pirro Ligorio for Cardinal Ippolito II d’Este, Villa d’Este was quite unique among the villas of the seventeenth century. Never before, with exception of the ancient models, had nature been so thoroughly remodelled nor had such an amazing number of fountains, grottoes and lily ponds been concentrated in a single complex measuring just over four

hectares. To supply the 51 fountains and lily ponds, with 398 springs, 364 jets of water, 64 waterfalls of different sizes, 220 basins and tanks, 875 metres of water chains and channels, the whole garden is criss-crossed by an intricate network of underground tunnels, channels and pipes that make up a very refined and complex “hydraulic machine” moved exclusively by the force of gravity. The idea was suggested to Pirro Ligorio by the unusual formation of the soil, famous since Roman times for extraordinary amounts of water. Latching on to this tradition a plan to divert the waters of the Aniene was conceived to supply the villa, imagined as a man-made mountain perforated by myriad underground veins. The water installation based on knowledge of Roman technologies shown in the Vitruvio and Frontino stretches, constitute, in its entirety, a masterpiece of hydraulic engineering. Not just for the many and highly imaginative plays of water but also for the general concentration in the distribution of the waters. For the grandiose nature of the undertaking, the richness of the decorations and the extraordinary variety of the water plays, Villa d’Este gained instant fame among its contemporaries and it constituted a model copied many times though Europe until the “French Garden” at Versailles and Vaux-Le-Vicomte established itself. Many were the motifs taken from Villa d’Este that continued to used again and developed in the gardens of the Mannerism and Baroque periods: “water theatres” (the biggest fountains), “water steps” (Bollari steps and water chain) and the first manmade waterfall (Sybil’s grotto).

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LE NOVITÀ “MADE IN ITALY” DI CASA LAMBORGHINI E PIAGGIO

Il Toro si fa racing... Lamborghini Gallardo Superleggera di Valerio Alias

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l recente salone di Givevra e nelle foto ufficiali abbiamo ammirato la nuova Lamborghini Gallardo Superleggera in livrea grigia scura. Un abbinamento notevole con le strisce nere ed il carbonio a vista, ma la cartella colori permette anche accostamenti più coraggiosi. Adesso, effettivamente, l’aggettivo di “piccola” della gamma alla Gallardo sta un po’ stretto. La baby Lambo si presenta infatti in un allestimento, se possibile, ancora più estremo, grazie ad un motore potenziato e ad una diffusa cura dimagrante. L’ago della bilancia scende di 100 kg tondi, fermandosi a quota 1.430, per merito dei molti particolari in carbonio. A partire dal cofano, passando per il diffusore posteriore ed il fondo piatto, mentre molti vetri lasciano il posto ad elementi in policarbonato trasparente. In fibra di carbonio sono anche gli specchietti, i pannelli porta, il tunnel centrale ed il guscio monoscocca dei sedili sportivi rivestiti in Alcantara. Il rapporto peso/potenza della Lamborghini Gallardo Superleggera è di appena 2,5 kg/CV, un valore che la colloca inequivocabilmente al top delle auto nella sua classe. La potenza è oltre ogni immaginazione, grazie ad un ulteriore sprint: per passare da 0 a 100 km/h le occorrono soli 3,8 secondi, 0,2 secondi in meno rispetto al modello base. Velocità e grinta sono esaltate anche nelle altre condizioni di guida. Il motore della Lamborghini Gallardo Superleggera è la massima evoluzione del noto V-10 di 4.961 cm3 Lamborghini.

La baby Lamborghini si toglie l’abito da sera, indossa una tuta da corsa e si fregia di una netta definizione evocativa La potenza è ora di 530 CV e viene raggiunta a 8000 min-1. Ulteriori riduzioni di peso sono state ottenute intervenendo su alcune superfici vetrate sostituite dal policarbonato trasparente. Per gli interni sono stati scelti sedili sportivi da corsa con guscio monoscocca in fibra di carbonio rivestiti in Alcantara in modo da garantire il trattenimento di pilota e passeggero nelle forti accelerazioni laterali che la Gallardo Superleggera riesce a sviluppare in curva. Di serie, la Lamborghini Gallardo Superleggera viene fornita con cambio meccanico robotizzato e.gear, pacchetto

sport per gli ammortizzatori e volante speciale in pelle scamosciata. Il carattere della Lamborghini Gallardo Superleggera è sottolineato dai pneumatici Pirelli P Zero Corsa (di serie) montati su nuovi cerchi forgiati “Scorpius”. Alcuni optional che possono essere richiesti sono il sistema multimediale con navigatore e CD-changer, la videocamera posteriore per facilitare le manovre di parcheggio (solo con alettone optional), un pacchetto di allestimenti interni “Carbonio”, un alettone posteriore fisso, la cintura di sicurezza a quattro punti, tubular Rear Fram, o relativa predisposizione, freni in carboceramica. La Lamborghini Gallardo è un’auto dalle elevatissime prestazioni. Per questo, la Superleggera monta di serie il cambio meccanico robotizzato che garantisce velocità di cambiata senza far staccare le mani del pilota dal volante.

“MADE IN ITALY” NEWS FROM LAMBORGHINI AND PIAGGIO

Toro joins the racing fraternity... Lamborghini Gallardo Superleggera The baby Lamborghini sheds its dinner jacket and puts on racing overalls to sports an unmistakable image

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e have been able to treat our eyes to the new Lamborghini Gallardo Superleggera in its grey livery, at the recent Geneva motor show and in official photographs. A remarkable combination with black stripes and visible carbon but the colour chart allows for even more courageous combinations. As a matter of fact, the adjective “small” applied to the Gallardo is beginning to be a bit of a stretch. The baby Lambo has come to town in a version that is, if possible, even more extreme thanks to a more powerful engine and the care lavished on a flagship featured throughout the model. The needle on the scales has fallen by a round 100 kg, to stop at 1,430, thanks to the many carbon parts. Starting from the bonnet, through the rear diffuser and the flat bottom while many glass elements have given way to transparent polycarbonate. The door mirrors, door panels, the central tunnel and the monocoque shell of the Alcantara-covered sporting seats are all made of carbon fibre too. The

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GOLOSA NOVITÀ PER IL SEGMENTO DEGLI SCOOTER GT

Comodità e stile tutti italiani per il nuovo Piaggio XEvo Disponibile nelle versioni 400, 250 e 125 cc, XEvo mescola linee eleganti, finiture senza compromessi e una seduta comoda ed ergonomica per un comfort di marcia degno di una ammiraglia. Parlando di estetica, il nuovo scooterone riprende il family feeling dei grandi scooter GT di casa Piaggio. Troviamo così un gruppo ottico composto da doppi fari e rivestito da plastica fumé, indicatori di direzione dotati di comando doppie frecce ‘’hazard’’ che emergono lateralmente da fregi cromati e i maniglioni che si estendono verso il retro accogliendo un comodo schienale. Lo spazio è abbondante per guidatore e passeggero: il sottosella è di ben 56 litri, per contenere due caschi integrali e oggetti lunghi fino a 80 cm, ed è accessibile anche dal “portellone” posteriore. Interessante è poi il telecomando di serie per l’apertura della sella e del baule posteriore. Passando alla strumentazione, di chiaro stile automobilistico, questa comprende, oltre a tachimetro e contagiri, una completissima serie di spie e il “trip computer” per tenere sempre sotto controllo ogni funzione di Piaggio XEvo. Novità assoluta di XEvo è invece l’integrazione del parafango anteriore nello scudo: alto e fisso, il parafango migliora l’aerodinamica del veicolo. Le caratteristiche tecniche di questo scooter Gt ci parlano di un veicolo dal telaio in tubi di acciaio con una forcella anteriore con steli da 35 mm. Al posteriore la sospensione è affidata a due ammortizzatori idraulici a doppio effetto con precario regolabile su ben 4 posizioni. Per quanto riguarda la frenata, XEvo monta un disco da 240 mm sulla ruota motrice; da 260 mm invece il disco anteriore per le versioni 125 cc e 250 cc, mentre due dischi da 240 mm garantiscono la frenata sulla versione 400 cc. La ruota anteriore è in tutte le versioni da 14’’ e privilegia la stabilità e la tenuta di strada. Al posteriore il cerchio è da 12’’ nelle versioni 125 e 250, generosamente gommato (130/70), e cresce nella versione 400 (da 14’’ gommato 140/70) per garantire una eccellente tenuta di strada. I motori, come detto, sono tre, tutti rispondenti alle più rigorose normative antiemissioni Euro3. Piaggio XEvo 400 ie monta un motore 4 tempi, 4 valvole, raffreddato a liquido e dotato di iniezione elettronica. Capace di 34 CV/25 kW di potenza, si distingue anche per i consumi ridotti (oltre 37 km/l a 60 km/h). Per Piaggio XEvo 250 ie, l’unità è tra le più moderne e tecnologicamente avanzate: 4 valvole, raffreddamento a liquido, iniezione elettronica e ben 22 CV/16,2 kW di potenza massima. Infine, Piaggio XEvo 125 è spinto da un 4 valvole da 125 cc che, con i suoi 14,9 CV/11 kW, si pone al massimo livello di potenza consentito dalla normativa per guidare con la sola patente auto. Disponibile nei colori Grigio Sirio, Nero Grafite e Blue Midnight, Piaggio XEvo è sul mercato da metà giugno 2007.

Lamborghini Gallardo Superleggera weight/power output ratio is just 2.5 kg/hp, putting it in the upper echelons of the cars in class. The power output goes beyond the imagination thanks to extra sprint: just 3.8 seconds to go from a standstill to 100 km/h, 0.2 seconds less than the basic model. Speed and guts are also highlighted under other driving conditions. The Lamborghini Gallardo Superleggera’s engine is the ultimate evolution of the famous Lamborghini 4.961 c.c. V-10. The maximum power output is now 530 hp and is reached at 8000 min-1. Further weight reduction has been obtained by modifying some glazed surfaces which are replaced by transparent polycarbonate. Racing monocoque seats with a sporty appearance have been chosen. They are upholstered in Alcantara covered carbon fibre in such a way as to give great support to the driver and passenger during the strong lateral acceleration the Gallardo Superleggera is able to develop on bends. As standard, the Lam-

A TASTY INNOVATION FOR THE GT SCOOTER SEGMENT

Full Italian comfort and style for the new Piaggio XEvo Available in 400, 250 and 125 cc versions, XEvo blends three elegant lines, finishes with no short cuts taken and comfortable and ergonomic seating for driving comfort worthy of a flagship model. Then there is the appearance, the new giant scooter fits like a glove into the Piaggio range of large GT scooters. So we have a double-headlight smoked-plastic-covered lighting cluster, direction indicators fitted with a command for the dual hazard warning lights protruding at the sides from the chromium decoration and the large handles that reach backwards embracing a comfortable seat back. There is plenty of room for driver and passenger: the under saddle stowing space is a good 56 litres, to contain two full helmets and articles up to 80 cm long. It can also be accessed from the rear “hatchback”. Another interesting feature is the standard remote control for opening the saddle and the rear luggage compartment. Moving on to the instruments, that have a markedly automobile style, in addition to the speedometer and rev counter they include a very comprehensive series of LEDs and the “trip computer” so as to always keep all the Piaggio XEvo’s functions under control . One feature that is brand new on the XEvo is however the integration of the mudguard in the cowl: high and fixed, the mudguard improves the vehicle’s streamlining. The technical characteristics of this GT scooter talk to us of a vehicle with a tubular frame with a front fork with 35 mm stems. At the rear, suspension is provided by two hydraulic double-action dampers with a four- position adjustable preload. With regard to braking, the XEvo has a 240 mm disc on the drive wheel; the front wheel disc is however 260 mm for the 125 cc and 250 cc versions, while two 240 mm discs provide the braking on the 400 cc version. On all versions, the front wheel is 14’’ and is great for stability and road holding. At the back there is a 12’’ rim on the 125 and 250 versions, generously equipped with tires (130/70), and it is even bigger in the 400 version (with 14’’ 140/70) to guarantee excellent road holding. As already said, there are three engines and they all meet the most stringent Euro3 emissions standard. Piaggio XEvo 400 ie has a four-stroke, fourvalve engine that is liquid cooled and fitted with electronic emission. It has a power output of up to 34 bhp/25 kW and has remarkably low fuel consumption too (more than 37 km/l at 60 km/h). For the Piaggio XEvo 250 ie, the power pack is one of the most modern and technologically advanced: 4 valves, liquid cooling, electronic injection and a highly satisfactory 22 bhp/16.2 kW of power output. In conclusion, the Piaggio XEvo 125 is propelled by four valves, 125 cc engine, with its 14.9 bhp/11 kW; it provides the maximum level of power allowed by law for car-licence-only holders. Available in Sirius Grey, Graphite Black and Midnight Blue, the Piaggio XEvo is arrived on the market in mid June 2007.

borghini Gallardo Superleggera comes with a mechanical robotised e.gear gearbox, a sport pack for the dampers and special steering wheel in chamois leather. The character of the Lamborghini Gallardo Superleggera is highlighted by the (standard) Pirelli P Zero Racing tyres on the new forged “Scorpius” rims. A number of optional extras that can be ordered are the multimedia system with navigator and CD-changer, the rear videocamera to help with parking (only with the optional deflector), the “Carbonio” package of interior features, a fixed rear deflector, the four point seat belt, the tubular Rear Frame, or space for it to be fitted, carboceramic brakes. The Lamborghini Gallardo is a car that gives great performance. For this reason the Superleggera has a standard mechanical robotised gearbox providing speed without the driver needing to take his or her hands off the steering wheels.

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ARTE DELLA TAVOLA UNA TRADIZIONE TUTTA ITALIANA, E DIVENTATA, GRAZIE AI NOSTRI TORREFATTORI E AI COSTRUTTORI DI MACCH

Nero, dolce e caldo come ecco il vero espresso di Silvana Genzone

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ra un anarchico rivoluzionario, Michael Bakunin, ma della bevanda per eccellenza degli Italiani se ne intendeva. Per lui “il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l’amore e caldo come l’inferno”. Per quasi tutti, il caffè si identifica soltanto con l’espresso, consumato al bar o a casa, ma comunque realizzato con una macchina che, “in piccolo”, assomiglia a quella del bar. Per altri, il migliore espresso si ottiene con l’acqua di Napoli. Chi segue la dieta dimentica la parte che lo vuole dolce come l’amore, ed evita di zuccherarlo, o lo addolcisce usando dei surrogati dolcificanti. Comunque sia, assieme alla pizza e agli spaghetti, l’espresso e il suo derivato più noto, il cappuccino, è rappresentativo del gusto italiano in tutto il mondo. Il primo a descrivere il caffè, in un libro pubblicato nel 1583, era stato il botanico tedesco Léonard Rauwolf, ma Venezia, per i suoi rapporti commerciali con il Medio Oriente, fu la prima a far uso del caffè, forse fin dal XVII secolo, e proprio in Italia sorsero, nel 1645, le prime botteghe da caffè, mentre il medico e letterato Francesco Redi ne cantava le lodi nel suo Bacco in Toscana. Una tradizione antica di qualche secolo, come la leggenda che attribuisce la sua scoperta a un pastore chiamato Kaldi che portava a pascolare le capre in Etiopia. Un giorno queste, imbattendosi in una pianta di caffè, cominciarono a mangiarne le bacche e a masticarne le foglie. Arrivata la notte gli animali, anziché dormire, si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo, il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, li macinò e, dopo averne fatta un’infusione, scoprì il caffè. Le capacità eccitanti della bevanda furono presto sfruttate in ambito religioso per le veglie notturne, e la bevanda fu grandemente apprezzata dai mistici sufi. Comunque sia, l’abitudine al caffè divenne sempre più diffusa nel secolo XVII, oltre che a Venezia, anche a Parigi e Londra, per passare poi a Berlino e Vienna. Commercianti e farmers inglesi e olandesi ne iniziarono la coltivazione nelle loro colonie, mentre in Brasile, complice la schiavitù, veniva introdotto nel 1727. Ma cos’è che fa dell’espresso italiano qualcosa di speciale, che poco a poco sta conquistando il mondo, sostituendo tutti gli altri tipi di preparazione (dal “lunghissimo” caffè americano, a quello più leggero francese)? Si tratta di una sapienza cresciuta negli anni, che ha inizio con la scelta del tipo di caffè, poi con la sua miscelatura (secondo proporzioni

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spesso mantenute segrete), con la tostatura (dalla quale ottenere l’aroma giusto), e infine con la preparazione. E in questo eccellono gli Italiani, capaci di scegliere le qualità migliori, miscelandole assieme per ottenere, attraverso un torrefazione lenta, sapori ed aromi inarrivabili. Tanto da diffondere in tutte le parti del mondo l’“espresso”, una parola divenuta ormai d’uso comune in tutte le lingue, che letteralmente significa “fatto appositamente”. Ma chi sono questi “autori” eccezionali, che sono stati capaci di imporre un gusto tutto italiano, tanto da far aprire in diverse parti del mondo dei locali specializzati nel servire l’espresso nostrano? Sono in molti, ma fra questi spiccano i nome di Illy, Kimbo, Mauro, Vergnano, Lavazza, Molinari, ognuno con un insediamento diverso in Italia, da Trieste a Napoli, da Reggio Calabria a Torino, ma che in comune hanno lunghe storie, spesso avventurose, e il fatto di essere stati capaci di

andare per il mondo a diffondere non solo i loro prodotti, ma la voglia e il gusto peculiare dell’espresso. Vi è per esempio chi, come Illy, si reca ogni anno in Brasile a premiare i migliori produttori, ed esporta le sue raffinate confezioni in tutto il mondo; o Kimbo, che con i suoi macinati sottovuoto ha clienti in Francia, Germania, Benelux, Svezia e Grecia, ma anche negli Stati Uniti, in Canada, Australia, Giappone e Israele. Vergnano, con una storia che risale al 1882, viene dal Piemonte, e da qui si è proiettato in quasi tutta Europa, aprendo propri negozi dai quali consente agli intenditori di gustare un vero espresso. Lavazza, l’altra grande azienda torinese, persegue l’obiettivo dell’eccellenza promuovendo la cultura dell’espresso italiano, educando quotidianamente con il proprio Training Centre i consumatori e, soprattutto, i professionisti di tutto il mondo. Qui arrivano da tutte le parti per imparare dal vivo cosa significa “espresso” nella sua vera ac-

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TTORI DI MACCHINE PER LA SUA PREPARAZIONE, UN FENOMENO UNIVERSALE

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l’inferno: La descrizione si deve all’anarchico rivoluzionario Michael Bakunin, ma illustra con efficacia la bevanda che, insieme agli spaghetti e alla pizza, rappresenta il gusto del Bel Paese in tutto il mondo

cezione. L’obiettivo è chiaro: diffondere un consumo di qualità ed esportare nel mondo non solo i suoi prodotti ma il gusto del vero espresso italiano. Da sorbire quasi con raccoglimento purché sia “nero come la notte, dolce come l’amore, e caldo come l’inferno”. Tuttavia avere a disposizione un buon caffè non basta. Occorre lo strumento adatto per trasformarlo in un espresso. Ecco allora gli specialisti in macchine per il bar o la casa, nelle quali la polvere piena di aroma si trasforma in una bevanda unica: si chiamano Cimbali, Faema o Gaggia. I primi due sono specializzati in macchine per bar e coffee-shops, mentre Gaggia rivolge maggiore attenzione alle macchine da abitazione e da ufficio. Ma tutte e tre le aziende sono presenti con distributori, centri assistenza, specialisti capaci di insegnare come preparare un buon espresso, in tutto il mondo. Perché ormai “espresso” è un modo universale di avvicinare il caffè.

ALL ITALIAN TRADITION BECAME THE UNIVERSAL PHENOMENON THANKS TO OUR ROASTING EXPERTS AND COFFEE MACHINE MAKERS

Black, sweet and hot as hell. Here you are, real espresso ichael Bakunin was a revolutionary anarchist, but he understood this pre-eminently Italian beverage. According to him “coffee to be good needs to be black as night, sweet as love and hot as hell”. For almost everyone coffee is identified only with espresso consumed at the bar or at home, obtained in any case from the smaller version of the machine like the one at the bar. Others think that the best espresso is obtained with the water of Naples. Those on a diet better forget the “sweet as love” part and not putting sugar in it become content with sweeteners. In any case, together with pizza and spaghetti, the espresso and its most noteworthy spin-off, the cappuccino, represent Italian taste all over the world. Although a German botanist Léonard Rauwolf was first to describe coffee in his book published in 1583, the city of Venice however, thanks to its commercial relations with Far East, began the use of coffee around the 17th century. It was in Italy where first coffee shops sprang up This description comes from a in 1645, as Francesco Redi, a physician and a wellrevolutionary anarchist, cultured man, kept praising coffee in his Bacco in Michael Bakunin, but it Toscana. efficiently illustrates the drink It is a centuries old custom, just like the legend which, together with spaghetti that attributes the discovery of coffee to a shepherd and pizza represents the taste of called Kaldi, who lead his goats to graze on the pasLovely Italy to the whole world tures of Ethiopia. One day the animals stumbling upon the coffee plant began to eat its berries and to chew on the leaves. At night, instead of sleeping, they began to roam around with the extraordinary energy and liveliness. Noticing this, the shepherd singled out the explanation and roasted the seeds his flock had been eating. He had grinded them and after making the brew he discovered coffee. Stimulant properties of the beverage were soon taken advantage of in the religious circles during the nightly vigils, and gradually the potion began to be highly regarded by Sufi masters. In any case in the 17th century the custom of coffee became more widespread beyond Venice, to Paris and London, to finally reach Berlin and Vienna. Dutch and English merchants and farmers began its cultivation in their colonies, whereas in the slave society Brazil it was introduced in 1727. What exactly makes the Italian espresso so special, what makes it slowly conquer the world replacing other styles of the brew; from a very watered-down American coffee to the lighter, French kind? It is the matter of knowledge accumulated with years, starting with the choice of the type of coffee, then the blend (according to proportions which are often kept secret), roasting (to obtain perfect aroma) and, at last, the preparation. This is where the Italians excel. They choose and blend the best qualities and, through the lengthy roasting process obtain unparalleled and unattainable flavours and aromas. The word “espresso” is by now so diffused that it became commonly used in every language, and it literally means “specially made”. Who are the makers behind the institution of the Italian flavour in specialized bars serving homemade espresso around the world? Well, there are many, but the names of Illy, Kimbo, Mauro, Vergnano, Lavazza and Molinari definitively stand out. Every one of them has a different settling: from Trieste to Naples, From Reggio Calabria to Turin. All share long, often adventurous histories, and their common denominator is the journey around the world propagating not only the product, but also the craving of this exceptional taste of espresso. Illy brand, for example, unites every year in Brazil to award the best producer and exports its refined packages all over the world. Kimbo with its vacuum packed ground coffee rules the markets of France, Germany, Benelux, Sweden, and Greece, as well as the United States, Canada, Australia, Japan and Israel. Vergnano, the brand from Piedmont with the history dating back to 1882, is now famous in entire Europe from its espresso tasting shops. Lavazza, another celebrated Turin brand, excels in promotion of the Italian espresso culture by educating consumers, but most of all professionals from all over the world in its Training Centre. They come from everywhere to learn the true meaning of espresso. The objective is obvious: to propagate quality consumption and to export not only the product, but also the real Italian flavour to all parts of the world. To be sipped with meditation provided that it is “black as night, sweet as love and hot as hell”. Having good coffee around is, nevertheless, not enough. The proper tool is needed to transform it into espresso. Here come into play the coffee machine makers for a bar or home use, who make possible the transformation of this aromatic powder into a unique beverage. They are Cimbali, Faema and Gaggia. First two specialize in machines for bars and coffee shops, while Gaggia pays its undivided attention to the office and home coffee machines. All three companies provide world distributors, assistance centres as well as specialist advice on how to prepare great espresso. By now the “espresso” is the universal way of approaching coffee.

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CALCIO ITALIANO

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AL CAPITANO AZZURRO CANNAVARO IL PALLONE D’ORO, ALL’INTER LO SCUDETTO E ALLA ROMA

Il successo del Milan in Champions ha confermato la supremazia del nostro calcio nelle competizioni di club

Che trionfo, un anno fa! di Franco Zuccalà

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icordate il trionfo di Berlino, un anno fa? Sembra così lontano… L’Italia di Lippi portò a casa una Coppa del Mondo che mancava dai tempi di “Spagna ‘82”, quando era stato Enzo Bearzot a sollevare il trofeo, il terzo dopo i due successi di Vittorio Pozzo prima della guerra. La quarta Coppa del mondo del calcio azzurro è stata costruita calcio dopo calcio, gol dopo gol, da una squadra non molto accreditata. Dopo il successo sul Ghana nella prima partita (gol di Pirlo e Iaquinta), trovò difficoltà con gli USA per l’espulsione di De Rossi al 28’ dopo il gol di Gilardino e la disgraziata autorete di Zaccardo, che diede il pareggio agli Americani. A questo punto, la fortuna si dimostrò benevola. Contro la Repubblica Ceca, l’avversario più ostico del girone, un gol di Materazzi, l’espulsione di Polak, le grandi parate di Buffon sui tiri di Nedved e il gol di Inzaghi, schiusero le porte degli ottavi agli Azzurri. Contro l’Australia, un discusso rigore di Totti al 90’ diede il successo alla squadra di Lippi, in dieci per l’espulsione di Materazzi. E nei quarti gli Azzurri cominciarono a marciare speditamente surclassando l’Ucraina con un 3-0 confezionato con i gol di Zambrotta e Toni (doppietta). Il destino ci mise davanti la Germania padrona di casa, favorita dal pronostico, quella Germania che con noi non ha fatto quasi

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mai niente (ricordate il 4-3 di Città del Messico, il 3-1 della finale di Madrid?). Ebbene, dopo due pali di Gilardino e Zambrotta alla fine dei tempi regolamentari, Grosso segnò un gol fantastico al 119’ e Del Piero mise completamente ko i tedeschi al 120’. Un trionfo e la certezza di poter vincere il titolo. Quindi in finale la Francia, che ci aveva strappato di mano il titolo europeo nel 2000 a Rotterdam pareggiando a pochi secondi della fine e poi segnando il “golden gol”. Avversario difficile, ricco di giocatori dei nostri club: gli juventini Thuram, Vieira, Trezeguet, e gli ex bianconeri Zidane ed Henry. Fu proprio Zinedine Zidane a segnare su rigore dopo soli sette minuti. Pareggiò Materazzi e la partita filò sul piano dell’equilibrio sino ai tempi supplementari, quando a

A destra, Filippo Inzaghi, autore dei due goal che hanno fatto vincere al Milan la Champions League. Nella pagina accanto, Franco Zuccalà con Marcello Lippi

Zidane saltò in mente di mettere ko Materazzi con una testata: espulso. Fu il segno del destino. Ai rigori gli Azzurri furono impeccabili, Trezeguet invece colpì la traversa, stregato dal suo compagno di squadra juventino Buffon. E quando Grosso (ancora lui!) segnò il penalty decisivo, l’Italia esplose in un urlo di gioia. Cannavaro (poi Pallone d’Oro) sollevò la Coppa che il presidente FIFA Blatter non volle consegnare forse a causa degli scandali che avevano infestato il nostro calcio a ridosso dei Mondiali. Ho voluto ricordare il cammino dei Mondiali perchè l’ho vissuto giorno dopo giorno. E non avrei mai creduto che il calcio italiano potesse sopravvivere agli scandali. E invece, dieci mesi dopo quel trionfo, è arrivato quello del Milan in Champions League. Partita in sordina, la squadra di Ancelotti ha infilato una serie di vittorie esaltanti. Ha infatti eliminato, uno dopo l’altro, Bayern, Manchester United e Liverpool: successi meritati che hanno portato il club rossonero sul trono d’Euro-

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LA COPPA ITALIA FRANCO ZUCCALÀ

THE CAPTAIN OF THE ITALIAN NATIONAL TEAM CANNAVARO IS AWARDED THE GOLDEN BALL, INTER WINS THE CHAMPIONSHIP LEAGUE AND ROME GETS THE ITALIAN CUP

What a triumph, a year ago! o you remember the triumph of Berlin a year ago? It seems so far off now … The Italy of Lippi brought home the World Cup that had resided elsewhere since “Spain ’82” when it was Enzo Bearzot who raised the trophy high, the third after the two successes of Vittorio Pozzi before the war. The fourth World Cup that Italian football constructed kick by kick, goal by goal, from a team that was not given much credence. After trouncing Ghana in the first match (goals by Pirlo and Iaquinta), they came up against it in the match against the U.S.A. due to the expulsion of De Rossi in the 28th after the goal of Gilardino and the tragic own goal by Zaccardo, that allowed the Americans to draw even. At this point, fortune smiled. Against the Czech Republic, the stiffest adversary of the round, a goal by Materazzi, the expulsion of Polak, the great save by Buffon of the shelling by Nedved and the goal by Inzaghi, opened the door to the Italians and allowed them to go into the next round. Against Australia a controversial penalty by Totti in the 90th minute gave Lippi’s team the success they need. Ten men due to Materazzi being sent off. And in the quarter finals the Italians shifted up into superdrive and outshone the Ukraine 3-0 with the goals by Zambrotta and The success of Milan Toni (he got two). in the Champions once Destiny fielded us against Germany, the host nation, again emphasised the tipped to win, that Germany that up to then had supremacy of our done virtually nothing with us (you must remember football in the club the 4-3 in Mexico City, the 3-1 of the final in competitions Madrid?). Well, after Gilardino and Zambrotta found the goalposts rather than the net at the end of normal time, Grosso scored a beauty of goal in the 119th minute and Del Piero finished the Germans off completely in the 120th. A triumph and the certainty of being able to win the trophy. Then it was time for the final and France, who had snatched the European Title away from us in 2000 in Rotterdam by scoring the tying goal just before the end and then they scored the “golden goal”. Tough opponent full of players from our clubs: Juventus players Thuram, Vieira, Trezeguet, and the ex-Juventus Zidane and Henry. And it was Zinedine Zidane who scored from a penalty kick just seven minutes into the match. Materazzi drew even and the match was a picture of balance until extra time, then Zidane got the bright idea of knocking out Materazzi with a head butt: and off he went. Destiny had shown us a sign. The National Team went into the shoot out and did not put a foot wrong. Trezeguet on the other hand hit the cross bar placed under a spell by his team mate: Juventus’s Buffon, And then Grosso (yes, him again!) scored the decisive penalty, Italy offered up a collective roar of joy. Cannavaro (later Golden Ball) lifted the cup that the FIFA President did not want to give him because of the scandals that had invaded our football round about the time of the world cup. I chose to remember this path to the World cup because I lived it day by day. And I would never have believed that Italian football could have survived scandals like those. And instead, ten months after that triumph the Champion League was scooped up by Milan. Leaving without much fanfare, the team of Ancelotti pulled off a string of brilliant victories. In fact it eliminated Bayern, Manchester United and Liverpool one after the other: successes deserved that took the club to Europe’s throne and that of the world having won more than every one else, even Real Madrid. And the Maldini family (Cesare one trophy, Paolo five) at the top of world football. Amazing. The sweeping race by Inter (22 ahead of Roma) in pursuit of the Italian Championship, the Coppa Italia of Spalletti team, the return to series A by Juventus, were other results to remember about our football that in the space of a year has won back positions of prestige in the world. And Trapattoni, who won the Austrian league championship after those in Italy (seven), German and Portuguese (ten in all), but has never said in a TV interview: “They all envy us abroad because, even though we are like we are... we always manage to win something”. But we will never forget the exploit of Lippi’s lads. Their names will remain in our hearts forever. Finalists Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso, Pirlo, Gattuso, Camoranesi, Perrotta, Totti, Toni, and then De Rossi, Iaquinta and Del Piero that have come in as replacements, Nesta that does not play because he has been injured but also those on the bench Peruzzi, Amelia, Zaccardo, Barzagli, Oddo, Barone, Gilardino and Inzaghi. They all deserve to be remembered because they gave us a day of great joy. For a whole month, Italy was a happy country: all under the same flag which does not happen very often…

D Da questo numero prende il via la collaborazione tra èItalia e Franco Zuccalà, noto soprattutto al pubblico televisivo appassionato di sport. Redattore in quotidiani come La Gazzetta dello Sport, Tuttosport, Il Giornale, La Sicilia, Telestar, ha inoltre lavorato in RAI come inviato sportivo del TG1 e della Testata Giornalistica Sportiva, e in programmi quali La Domenica Sportiva, Novantesimo minuto, Il processo del lunedì. Per 11 anni ha condotto “I temi del calcio”, in onda nel Continente Americano il venerdì e la domenica. Collaboratore per l’Agenzia Italpress e per la Televisione della Svizzera Italiana, ha curato numerosi “speciali” sul calcio italiano. Ha partecipato ad alcune trasmissioni della BBC per i Mondiali del 2006. Oltre cento testate nazionali e internazionali hanno ospitato i suoi commenti. Ha seguito Olimpiadi, Campionati Mondiali, Europei, Coppa d’Africa, Champions League e le maggiori manifestazioni calcistiche.

FRANCO ZUCCALÀ From this issue on begins the collaboration between èItalia and Franco Zuccalà for the most part famous with the sport TV viewers. As a member of the editorial staff of La Gazzetta dello Sport, Tuttosport, Il Giornale, La Sicillia and Telestar magazines, he also worked with the RAI as a sport correspondent of TG1 and Testata Giornalistica Sportiva and in programs such as La Domenica Sportiva, Novantesimo minuto and Il processo del lunedì. For 11 years he conducted “I temi del calcio” broadcast in America on Fridays and Sundays. As a collaborator of the Agenzia Italpress and Televisione della Svizzera Italiana, he looked after numerous specials about the Italian soccer. He participated in a few broadcasts for the BBC and 2006 World Cup. He monitored the Olympics, World and European Championships, African Cup, Champions League and all major soccer events.

pa e del Mondo, avendo vinto più di tutti, persino del Real Madrid. E la famiglia Maldini (Cesare un trofeo, Paolo cinque) al vertice del calcio mondiale. Incredibile. La travolgente galoppata dell’Inter (22 punti di distacco sulla Roma) nella corsa per lo scudetto, la Coppa Italia della squadra di Spalletti, il ritorno in serie A della Juventus, sono stati altri risultati da ricordare del nostro calcio che, nel giro di un anno, ha riconquistato posizioni di prestigio nel mondo. E Trapattoni, che ha vinto lo scudetto austriaco, dopo quelli italiani (sette), tedeschi e portoghesi (dieci in tutto), mi ha detto in una intervista tv: “Ci invidiano tutti all’estero, perchè, nonostante siamo fatti… così, vinciamo sempre qualcosa”. Dulcis in fundo la vittoria di Fabio Capello con il suo Real Madrid della Liga spagnola. Ma l’impresa dei ragazzi di Lippi non la dimenticheremo mai. I loro nomi resteranno per sempre scolpiti nel nostro cuore. I finalisti Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso, Pirlo, Gattuso, Camoranesi, Perrotta, Totti, Toni, e poi De Rossi, Iaquinta e Del Piero che sono subentrati, Nesta che non giocò perché infortunato, ma anche i panchinari Peruzzi, Amelia, Zaccardo, Barzagli, Oddo, Barone, Gilardino e Inzaghi. Tutti meritano di essere ricordati perché ci hanno dato una gran gioia. Per un mese l’Italia fu un Paese felice: tutti sotto la stessa bandiera, cosa che non accade spesso…

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RUTELLI: “UN GRANDE ORGOGLIO ITALIANO, UN MIRACOLO CHE SI RIPETE DA SETTANT’ANNI”

Nacque nel 1937 per volere del Duce, e da allora ha accolto i più grandi nomi del cinema italiano e internazionale, e ha fatto da set a film indimenticabili di Mauro Aprile

A sinistra, Fellini sul set con Mastroianni e Sophia Loren. A destra, un centurione in Vespa a Cinecittà.

Cinecittà, 70 anni di sogni N

egli anni Cinquanta era conosciuta come la “Hollywood sul Tevere”, e da qui sono passati i grandi nomi del cinema mondiale: passeggiando per i suoi set, ecco Federico Fellini, Sergio Leone, Pier Paolo Pasolini, Sophia Loren, così come Liz Taylor, bellissima in “Cleopatra”, Charlton Heston alle prese con “Ben-Hur”, o Anita Ekberg indimenticabile Sylvia ne “La Dolce Vita”. Oggi Cinecittà festeggia settant’anni, e dimostra che, anche se i “tempi d’oro” del cinema italiano sono passati, continua a portare con sé una sorta di “magia” che rende questi studios tutti italiani qualcosa di veramente unico. Lo confessava Fellini quando dichiarava che, per lui, Cinecittà era, allo stesso tempo, “la fabbrica dei sogni” e “il posto ideale per vivere: ancora più vago, provvisorio e neutro d’un albergo”; e lo riconoscono oggi i registi e i produttori americani che prediligono i suoi set alla loro Hollywood: basti pensare a Martin Scorsese, che

ha voluto girare qui “Gangs of New York”; ma sono “romane” anche le ambientazioni prescelte da Mel Gibson per “The Passion”, da Wes Anderson per “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”, da Steven Soderbergh per “Ocean’s Twelve”. È lo stesso Ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, a definire Cinecittà “un grande orgoglio italiano, un miracolo che si ripete da settant’anni”. “Cinecittà è ancora un mito – concorda il Presidente di Cinecittà Holding, Alessandro Battisti – ma vogliamo che prosegua negli anni”. Un commento che risolleva l’annosa questione del sostegno pubblico all’industria cinematografica. Un’industria, del resto, sui generis, che produce business ma che crea anche cultura, diffondendo l’immagine dell’Italia nel mondo, raccontando e facendo amare ancora di più il nostro Paese a chi si avvicina al Made in Italy anche attraverso le sale cinematografiche.

Del resto, a settant’anni di distanza, fa oggi impressione pensare che Cinecittà nacque nel 1937 per volere di Benito Mussolini, che prescelse un’area di circa 500.000 m.q. lungo la via Tuscolana, in piena campagna romana, per la realizzazione della nuova città del cinema. I lavori ebbero inizio il 26 gennaio 1936 con la posa della prima pietra e dopo soli quindici mesi, il 28 aprile 1937, avvenne l’inaugurazione dei nuovi stabilimenti ideati dall’architetto Gino Peressuti: sedici teatri di posa, una piscina per le riprese in acqua, ristoranti e bar, camerini, laboratori di pittura, scultura, scenografia, ma anche un centro industriale cinematografico integrato che comprendeva stabilimenti di sviluppo, stampa e montaggio, la nuova sede dell’Istituto Luce e quella del Centro Sperimentale di Cinematografia. Insomma, seppur con riluttanza, così come l’ha ricordato il Ministro Rutelli, non possiamo che ammetterlo: “in questo caso, il Duce ebbe una grande intuizione…”.

RUTELLI: “GREAT ITALIAN PRIDE, THE MIRACLE THAT RECURS FOR SEVENTY YEARS”

Cinecittà, 70 years of dreams t was known in the 50’s as the “Hollywood of the Tiber” and great names dent of the Cinecittà Holding Alessandro Battisti. The comment brings up of the world cinema walked through its sets: Federico Fellini, Sergio again an age-old problem of public support for the film industry. It is an inLeone, Pier Paolo Pasolini, Sophia Loren, as well as, gorgeous in dustry that generally creates business, but also creates culture, promotes “Cleopatra” Liz Taylor, Charlton Heston during the takes for “Ben Hur”, or Italian image around the world, and while telling the story it makes the people who come close to the “Made in Italy” in movie theatres fall in love with Anita Ekberg as the unforgettable Sylvia in “La Dolce Vita”. Today Cinecittà celebrates its 70th anniversary and, although “the golden our country. It makes an impression to think that seventy years ago Cinecittà was born in 1937 as an idea of Benito Mussolini, who years” of the Italian cinema are over, it still evokes the kind chose the area of 500,000 sq. m. along Via Tuscolana in of magic that renders these all-Italian studios truly unique. Born in 1937 of the will of the middle of the Roman countryside to erect new “cinFellini used to say that at the same time it was “the dream Duce and since then it has ema city”. The works started on January 26 1936 with factory” and “the ideal place to live: much more vague, ad gathered the most prominent the laying down of the first stone, and after only fifteen interim and dispassionate than a hotel”. American direcnames of the Italian and months on April 28 1937 the inauguration of new structors and producers appreciate it and prefer its sets to international cinema with tures designed by Gino Peressuti took place. There those of Hollywood, enough to mention Martin Scorsese the set that gave life to were sixteen studios, a pool for water scenes, bars and who wished to direct “Gangs of New York” here. The unforgettable films restaurants, dressing rooms, painting, sculpture and set “Roman” settings were also chosen by Mel Gibson for his designing ateliers, as well as an integrated industrialized “Passions”, Wes Anderson for “The Life Aquatic with film centre with developing, printing and editing facilities, new quarters for Steve Zissou” and Stephen Soderbergh for “Ocean’s Twelve”. Minister of Cultural Heritage Francesco Rutelli defined Cinecittà as “the the Istituto Luce and the Experimental Film Centre. Although with certain reluctance, but we have to admit, as Minister Rutelli recalled, that “in this case great Italian pride, the miracle that recurs for seventy years”. “Cinecittà is still a myth but we want it to go on for years”, agrees the Presi- Duce had a great vision…”.

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PROMOSSO DA IL MINISTRO BONINO A DOHA, IN VISTA DELLA MISSIONE DEL PRESIDENTE NAPOLITANO A NOVEMBRE

Ritolo Il Made in Italy Il Made in Italy nel Golfo Persico arola piace anche in Qatar EDITORIALE

Sommario

ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero

La missione in Qatarsommario del nostro dinamico ed efficiente Ministro del Commercio Estero Emma qualche parola diche Bonino ci porta a riflettere sulle opportunità si presentano alle imprese italiane in questo di Nome e cognome autore emirato affacciato sul Golfo Persico. Trattandosi di un’area in cui insistono Paesi come Kuwait, Iran, Arabia Saudita, Bahrain, Qatar ed Emirati Arabi Uniti (E.A.U.) ritengo che valga la pena trattarli in varie puntate, e partendo dagli E.A.U., che sono limitrofi al Qatar e sono reciprocamente influenzati nel loro sviluppo economico. Gli E.A.U. sono una confederazione di 7 emirati (Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Ras al-Khaimah, Fujairah e Umm al-Qwain) – Abu Dhabi è sia la capitale che la sede del governo – hanno una popolazione di 4,3 milioni (5 volte quella del Qatar) di cui solo il 25% sono locali e tutti gli altri sono asiatici, arabi ed europei. Gli E.A.U. si sono costituiti in Stato nel 1971 e sono l’unico Paese del mondo arabo ad avere un sistema di Governo federale. L’economia degli E.A.U. è sempre meno dipendente dal settore petrolifero (1/3 del PIL), se paragonata agli altri Paesi del Golfo; mentre il settore dei servizi pesa il 55% del PIL. Questa crescente diversificazione dell’economia rispetto al settore “oil” ha determinato uno sviluppo particolarmente marcato dei settori delle costruzioni, infrastrutture e turismo, nonché ad Abu Dhabi uno sviluppo industriale nei settori siderurgico, metallurgico e petrolchimico. Gli E.A.U. sono uno stato membro dell’OMC dal 1996 e della Greater Arab Free Trade Zone (GAFTA) dal 1998, e hanno sviluppato una dinamica politica commerciale bilaterale e multilaterale. Il mercato finanziario degli E.A.U. si caratterizza per l’esistenza del Dubai International Financial Center (DIFC), zona franca (“onshore”) che mira a far diventare Dubai il centro regionale della finanza internazionale sul modello di Londra, Hong Kong e Singapore. L’interscambio complessivo tra Italia ed E.A.U. ha continuato a far registrare incrementi anche nel 2006. Gli E.A.U. si confermano dunque tra i principali mercati di sbocco delle esportazioni italiane in Medio Oriente e Nord Africa. I dati incoraggianti sulle esportazioni italiane negli E.A.U., che si accompagnano ad un saldo positivo della bilancia commerciale italiana in ragione della scarse importazioni italiane da questo Paese, non devono far trarre conclusioni trionfalistiche sul successo dei nostri prodotti in questo mercato, visto che in termini relativi l’interscambio commerciale italo-emiratino era più consistente nella prima metà degli anni ’90. In conclusione la presenza imprenditoriale italiana negli E.A.U., che è altamente qualificata, non rappresenta quantitativamente le potenzialità che detto Paese sta manifestando con il suo elevato reddito pro-capite, di una crescita economica sostenuta e di una ricchezza petrolifera che durerà almeno per i prossimi dieci anni, pur tenendo conto delle principali barriere agli investimenti stranieri che provengono dalla Federal Companies Law e dalla Commercial Agencies Law, i cui effetti di rigidità sono stati attenuati nel 2006 con una legge federale.

Il piccolo emirato affacciato sul Golfo Persico sta vivendo una fase di crescita, e offre numerose opportunità di investimento, anche per le aziende italiane

Alcuni momenti della visita del Ministro Bonino in Qatar. In alto a sinistra, è con gli imprenditori italiani riuniti presso l’Ambasciata d’Italia. Sopra, il Ministro visita gli stabilimenti della Fisia Italimpianti.

A cura del Ministero del Commercio Internazionale

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i tratta di un Paese piccolo (poco più di 11mila chilometri quadrati) e che, solo qualche anno fa, era semplicemente considerato uno sbocco al mare per il suo grande e potente vicino, l’Arabia Saudita. Oggi, però, il Qatar si presenta come un Paese protagonista di importanti cambiamenti, che ha dato il via a grandi trasformazioni, e che può contare su un’economia in costante ascesa, registrando un tasso di crescita del PIL tra i più alti al mondo. In sostanza, quindi, un Paese sui cui anche l’Italia è chiamata a scommettere, come ha tenuto a sottolineare il Ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee Emma Bonino, che alla fine di maggio, accompagnata da un gruppo di aziende, si è recata a Doha per impostare un nuovo programma di investimenti, anche in vista della visita, programmata per il prossimo mese di novembre, del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I rapporti economici tra il nostro Paese e il Qatar si sono dimostrati, negli ultimi anni, sempre più prolifici, al punto che siamo passati dal quinto al secondo posto tra i Paesi fornitori del piccolo emirato. Ma, come ribadito dal Ministro Bonino, ci sono ancora molti settori in cui l’Italia può ritagliarsi un ruolo importante nell’economia del Paese: “Il Qatar – ha spiegato – si è mostrato molto interessato a sviluppare la cooperazione tecnologica e biomedica, ma anche i rapporti in materia di aviazione civile, il che significa un incremento dei voli tra i nostri due Paesi. Sono state avanzate numerose richieste per quanto riguarda la collaborazione sportiva, anche in termini di fornitura di macchinari. Senza dimenticare che il Paese ha avviato un importante piano di sviluppo delle infrastrutture, che prevede la costruzione di fognature, ospedali, ma anche strutture sportive, nuovi hotel di lusso, villaggi turistici. Insomma, c’è tanto da fare!”. Per ora, sono le grandi aziende ad essersi rivolte a questo mercato. È il caso della Fisia Italimpianti, società del gruppo Impregilo attiva nel settore dell’impiantistica e dei servizi ambientali, di cui il Ministro Bonino ha visitato gli impianti. Nel Paese, ha finalizzato con la Qatar Electricity and Water Authority un contratto per la realizzazione di un impianto di dissalazione di acqua di mare del valore complessivo di 457 milioni di dollari. Grazie ad esso, il Paese potrà contare su una produzione di oltre 200 milioni di litri di acqua potabile al giorno. Ma non solo: tra le principali società italiane presenti in Qatar troviamo anche Belleli, Enereco, Enel Power, Saipem, Grandi Lavori Fincosit, Rizzani De Eccher, Nuovo Pignone, Socotherm, Swissboring, Snamprogetti, Technital Consulting. Il Qatar ha inoltre già premiato la nostra creatività: è stata infatti un’azienda italiana, il Gruppo Poltrona Frau con il marchio Cassina, ad essere stata incaricata dei lavori per la realizzazione del più grande museo islamico del mondo e del terminal dell’Emiro a Doha.

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FOR ITALY MINISTER BONINO IN DOHA. COMING UP PRESIDENT NAPOLITANO’S VISIT IN NOVEMBER

They like “Made in Italy” also in Qatar by Ministry for International Trade Altri momenti della visita del Ministro in Qatar. In alto, durante il suo intervento alla Fisia Italimpianti. In centro, il Ministro con alcuni imprenditori italiani. Sotto, in visita alla Qatar Plastic Production Company.

few years ago this small country (little more than 11 thousand sq. km.) was considered as a mere sea access by Saudi Arabia, its big and powerful neighbour. Today Qatar represents leadership and change. It also paved the road to significant transformation and it can rely on continuous economic growth registering its GDP tax increase among the highest in the world. As a matter of fact, Italy can also bet on Qatar, according to the Minister of International Commerce and European Policies Emma Bonino who, in the end of May together with a group of businesses paid a visit to Doha in order to present new programme of investments. President of the Republic Giorgio Napolitano has Small emirate facing scheduled his visit for November. During the last few years our the Persian Gulf business relations with Qatar have become increasingly prolifexperiences the ic to the point of our climbing from the fifth to the second place period of growth and on the list of countries supplying this small emirate. There are, offers numerous however, numerous areas where Italy can play more significant investment role in the Qatar’s economy. “Qatar was very interested in esopportunities also for tablishing close cooperation in technological and biomedical Italian businesses areas. Closer relations in domain of civil aviation signify the increase of the number of flights between our two countries” explained Minister Bonino. “Numerous requests for collaboration in the field of sport an machinery supply were put forth. The nation set in motion the plan of infrastructure development, which anticipates the creation of sewerage system and hospitals, new sport facilities, deluxe hotels and tourist villages. Well, there is a lot to be done!” Among big businesses that presently address this market is Fisia Italimpianti visited by Minister Bonino. They are part of the Impregilo group and the association involved in the environmental plant engineering. Together with Qatar Electricity and Water Authority they completed a seawater desalination plant of overall value of 457 million dollars. Now the country can count on the production of 200 million litres of water a day. Among the major Italian companies there are also Belleli, Enereco, Enel Power, Saipem, Grandi Lavori Fincosit, Rizzani De Eccher, Nuovo Pignone, Socotherm, Swissboring, Snamprogetti and Technital Consulting. Qatar has already rewarded our creativity as well. The Poltrona Frau Group with its Cassina brand has been appointed to carry out the construction of the largest Islamic museum in the world, as well as the Emiro passenger terminal in Doha.

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“Made in Italy” in the Persian Gulf he Qatar mission of our dynamic and efficient Foreign Commerce Minister Emma Bonino reflects on the opportunities presented to the Italian business by this Persian Gulf emirate. While dealing with the area subtended by countries like Kuwait, Iran, Saudi Arabia, Bahrain, Qatar and United Arab Emirates (U.A.E.), I think it is better to cover them in separate parts starting with the U.A.E. since they are Qatar’s neighbours and both countries are economically interdependent. The U.A.E. are the confederation of 7 emirates (Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Ras alKhaimah, Fujairah, and Umm al-Qwain). Abu Dhabi is the capital and the seat of the Government. It has a population of 4,5 million (5 times that of Qatar) where 25% are local and the rest are Asian, Arab and European. The U.A.E. became State in 1971 and are the only Arab country in the world to have the federal government system. Their economy is in-

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creasingly less dependent on oil industry (1/3 of GDP) if compared to other countries of the Gulf while the services sector amounts to 55% of GDP. Such growing economic differentiation in respects to oil has determined the particular development in areas of construction, infrastructure and tourism as well as the development of Abu Dhabi in iron, steel, metallurgic and petrochemical industries. The U.A.E. became the WTO member in 1996 and the Greater Arab Free Trade Zone (GAFTA) in 1998. Since then they have developed active bilateral and multilateral commercial politics. The U.A.E. financial market is characterized by the existence of the Dubai International Financial Centre (DIFC), the free-trade area that makes of Dubai the regional centre of international finance modelled after London, Hong Kong and Singapore. Total exchange between Italy and U.A.E. has registered an increase in 2006. The U.A.E. continue to be the main mar-

ket outlet for Italian export to the Middle East and Africa. Encouraging Italian export figures to the U.A.E. jointly with a positive balance on the Italian commercial scale in terms of scarce Italian import from the U.A.E. should not draw overly optimistic conclusions as to the success of our product on this market. Especially given that in relative terms the commercial exchange between Italy and the Emirates was much more consistent in the first half of the 1990’s. In conclusion, the entrepreneurial Italian presence in the U.A.E. although highly qualified, does not reflect the potential, which the U.A.E. represents with its high income per capita, and the oil resources which are going to last for at least ten years. There is also an issue of the effect of laws obstructing foreign investment, devised by the Federal Companies Law and the Commercial Agencies Law, which were lessened in 2006 thanks to a federal law.


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Artigianato e Servizi Handicraft and Services

SPRING

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Favorire la cultura dell’internazionalizzazione delle imprese

To encourage a culture of internationalization among craft enterprises

Il progetto pilota SPRING, gestito da CESTEC e promosso da Regione Lombardia – DG Artigianato e Servizi – è finalizzato a sostenere ed incentivare le strategie di internazionalizzazione delle imprese artigiane interessate ad avviare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri, facendo leva sul “fattore umano” per mantenere la competitività e la volontà di operare sui mercati esteri.

The SPRING pilot project, managed by CESTEC and backed by the Lombardy Region’s Directorate for Crafts and Services, aims to encourage internationalization strategies among those craft enterprises interested in entering or consolidating their presence in a foreign market. Emphasis is placed on the ‘human factor’ to ensure competitiveness and the desire to operate in a foreign market.

Le imprese ammesse a SPRING, a seguito della valutazione del loro progetto, beneficiano di servizi di accompagnamento:

The enterprises that participate in SPRING, following evaluations of their projects, will benefit from the following:

• formazione sui temi dell’internazionalizzazione; • presenza all’interno dell’impresa di un Temporary Export Manager; • supporto al progetto di internazionalizzazione.

• •

Durante il progetto l’impresa artigiana è supportata nello sviluppo e nell’attuazione del programma di internazionalizzazione.

Throughout the project, the craft enterprise will receive support to develop and implement the internationalization project.

per informazioni: fax +39 02 67655710 internazionalizzazione_artigianato@regione.lombardia.it www.artigianato.regione.lombardia.it

for information: fax +39 02 67655710 internazionalizzazione_artigianato@regione.lombardia.it www.artigianato.regione.lombardia.it

fraining on aspects related to internationalization; a Temporary Export Manager to work for the enterprise; support for the internationalization project.


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ASSOCAMERESTERO UNA REALTÀ CHE VALE LA PENA DI RISCOPRIRE, COME HA DIMOSTRATO LA RIUNIONE DELLE DIECI

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Prossima fermata, H

di Lucio Sacchetti, Rappresentante CCIE Area NAFTA

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e performances economiche di Paesi come la Cina e l’India, che disegnano un futuro pieno di opportunità per le imprese italiane che vogliono estendere la propria attività oltreoceano, rischiano di farci perdere di vista una realtà altrettanto importante e strategica, nonché a noi più familiare per tradizione, cultura e radicamento della presenza italiana. Parliamo dell’Area Nafta, un mercato maturo ma che continua a produrre ricchezza per sé e per gli altri Paesi e che assorbe circa il 9,2% delle esportazioni italiane; un continente che ospita centinaia di milioni di consumatori che hanno imparato ad apprezzare la qualità e la creatività che incorporano i prodotti italiani e che richiedono servizi sempre più

Il Texas può rappresentare un’importante opportunità per le aziende italiane in diversi settori: dall’aerospazio all’energia, senza tralasciare le nanotecnologie

sofisticati; un’area geo-economica dove sperimentazione e ricerca sono il pane quotidiano di imprese tecnologicamente all’avanguardia mondiale in settori trainanti e dalle ottime prospettive di crescita. All’interno di quest’Area vasta ed eterogenea si collocano territori scarsamente esplorati dalla nostra pur dinamica imprenditoria, che in questi anni si è maggiormente orientata a presidiare le fasce costiere dell’East e del West, tralasciando o in qualche modo ignorando le opportunità che la cosiddetta “provincia americana” è in grado di offrire. Il Texas è un esempio assai significativo di quanto le opportunità americane abbiano vasti orizzonti: secondo per popolazione, con un tasso di crescita del 4,4%, questo Stato rappresenta una frontiera

EVIDENTLY, THE BUSINESS WORLD WORTH DISCOVERING, ACCORDING TO THE GATHERING OF THE TEN conomic performance of countries such as China and India draw the future full of opportunities for Italian business willing to extend its activity overseas. However, there is another world as strategically important, long established and culturally familiar, with rooted Italian input, the NAFTA sector. It consists of mature market that generates wealth within, and in other countries, absorbs 9,2% of the Italian export and is home to hundreds of millions of consumers who learned to appreciate the quality and creativity of Italian products and require increasingly more sophisticated services. It is a geographical and economic area with leading research and experimentation businesses, which are the driving engine of global technological avant-garde as well as constitute the areas of first-rate growth potential. Inside this vast and heterogeneous region there are territories scarcely explored by our entrepreneurship, which, however dynamic, during the last few years mainly concentrated on guarding of the East and West Coast areas, skipping or ignoring in some ways the advantages that this, so called “American province”, has to offer. Texas is a noteworthy example of vast American business horizons. In the second place considering population, with the growth rate of 4.4% the State is the cinematographic legend, but considering its economical profile it is largely unknown to the Italian business. It is the business world that merits our discovery, according to the gathering of the ten Chambers of Italian Commerce of the NAFTA Area with the seminar theme: “Next stop, Houston: business forecasts on hi tech and consumption cutbacks. Strategic sectors”. The choice was deliberate. The economic world of Texas, or Houston in particular, is prosperous and stimulating, as it was closely examined during the two-day seminar. Affluent not only in oil, Texas is also home to

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Next stop, Houston Texas may become an important opportunity for the Italian business in domains of aerospace, energy and nanotechnology

L’astronauta Paolo Nespoli

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CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE DELL’AREA NAFTA

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ampiamente mitizzata nella cinematografia, ma in gran parte ancora sconosciuta alle nostre imprese sotto il profilo economico. Una realtà che vale la pena di riscoprire, come ha dimostrato la riunione delle dieci Camere di Commercio Italiane dell’Area Nafta, al centro del Seminario “Prossima fermata Houston: potenzialità di business dall’high tech ai ridotti di consumo. I settori strategici”. Non è stata una scelta casuale ma mirata. Vista da vicino, come si è avuto modo di fare nei due giorni di riunione, la realtà economica del Texas, e di Houston in particolare, è ricca e stimolante. Non c’è soltanto il petrolio nel Texas: c’è ed è molto importante l’industria aerospaziale – come hanno testimoniato l’intervento di Alenia Spazio, FinCHAMBERS OF ITALIAN COMMERCE OF THE NAFTA AREA the aerospace industry as attested by the involvement of the Alenia Spazio and Finmeccanica, as well as by the presence of our astronaut Paolo Nespoli, who will join the next space mission in October. Energy sector prospers and Shell gives ample evidence to the fact. The sector registered positive impact on the advanced mechanics area, the Houston harbour lists increasing efficiency and the nanotechnology sector continues to expand. Prominent is the Italian presence through Prof. Mauro Ferrari from the UT Health Science Centre highlighting progress in the nanotechnology application in treating tumours. The Italian Chambers of NAFTA Area are the essential reference point for the experience in the field that in 2007 brought about 50 projects aimed precisely to encourage strategic alliances and industrial partnerships between Italian and North American businesses. The Chambers of Commerce for the Area are located in Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Montreal, Toronto, Vancouver, Winnipeg and Mexico City. For a few years now they have been working on the most noteworthy project of the Made in Italy to promote the distribution of the Italian gourmet quality products through big international food distributors and to test the recognition of local consumers. Two specific bio and nanotechnology projects gathered and created the support network of various agencies, businesses, Italian and foreign research centres operating in the field with greater added value. The Chambers of Commerce of the Area consists of very important interlocutors essential in defining the processes of strategy and promotion of the Made in Italy in North America, owing to their excellent knowledge of foreign markets and entrepreneurial activities within. They supervise public and private initiative, concentrate on mutual support for the international projection of Italian businesses and make the entire Sistema Italia more competitive.

meccanica, ma anche del nostro astronauta Paolo Nespoli che parteciperà alla prossima missione spaziale in ottobre. Prospera la filiera dell’energia – e la Shell ne ha illustrato le prospettive ampiamente – che ha fatto registrare una positiva ricaduta su tutto il settore della meccanica avanzata; c’è, ed è efficientissimo, il porto di Houston; c’è, ed è in grande espansione, il settore delle nanotecnologie, anche qui con una presenza italiana di grande rilievo, attraverso il Prof. Mauro Ferrari, dello UT Health Science Center, che ha evidenziato i progressi fatti nell’applicazione di queste tecnologie nella cura dei tumori. Le Camere Italiane nell’area Nafta costituiscono un punto di riferimento essenziale, grazie soprattutto all’esperienza maturata sul campo, che ha prodotto per il 2007 ben 50 progetti orientati appunto a favorire alleanze strategiche e collaborazioni industriali tra le imprese italiane e quelle nordamericane. Le Camere di Commercio di quest’Area – presenti a Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Montreal, Toronto, Vancouver, Winnipeg e Città del Messico – lavorano infatti già da qualche anno soprattutto sui settori del Made in Italy più noto, con un progetto volto a favorire la diffusione delle produzioni agroalimentari italiane di qualità presso le grandi catene di distribuzione internazionali, testandone la conoscenza da parte del consumatore locale, e sui settori delle bio e nanotecnologie, attraverso due progetti specifici che nel tempo sono riusciti a creare e consolidare un network di enti, imprese, istituzioni e poli di ricerca universitaria italiani ed esteri operanti in questi comparti a maggior valore aggiunto. Grazie alla profonda conoscenza dei mercati esteri e del loro tessuto imprenditoriale, le Camere di Commercio di quest’Area costituiscono, dunque, degli interlocutori essenziali nel processo di definizione delle strategie di promozione del Made in Italy nel Nord America, che devono vedere tutti i soggetti, pubblici e privati, impegnati nel comune intento di favorire una più ampia proiezione internazionale delle imprese italiane e rendere maggiormente competitivo l’intero Sistema Paese.

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UNIONCAMERE PRESENTATO IL “RAPPORTO UNIONCAMERE 2007: TEMI CHIAVE E SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI”,

Puntando su ricerca e innovazione, e facendo rete, le imprese italiane potranno superare la fase di “transizione” in cui si trova oggi l’economia italiana. Parola di Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere

Solo chi investe nel cambiamento potrà crescere

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n incremento del PIL pari a quasi il 2%, quindi in linea con la media europea, seppur inferiore rispetto ai nostri partner dell’UE (Francia, Germania, Spagna); un tasso di crescita del numero delle imprese pari all’1,21%, inferiore a quello dell’anno precedente; tra le regioni, saldi positivi soltanto nel Lazio (+1.820 imprese) e in Lombardia (+59), ma la regione del Centro Italia deve tutto alla performance di Roma che, da sola, ha registrato 2.455 imprese in più. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dal Rapporto 2007 curato dal Centro Studi Unioncamere, che si sono stati presentati dal Segretario Generale Giuseppe Tripoli. Come dobbiamo guardare a questo Rapporto? La ripresa non sembra essere molto vicina… Dobbiamo guardare con attenzione a questi dati, e non fermarci alla superficie; soprattutto, dobbiamo cercare di cogliere gli elementi più importanti di novità. L’economia italiana sta infatti attraversando un lungo periodo di transizione, che non deve però essere letto in chiave negativa. Riconoscere nella situazione economica attuale i tratti di una transizione, per quanto possa essere complicata e difficile, significa in primo luogo che si è dissolto, almeno così ci auguriamo, lo spettro del declino. Ora, quindi, dobbiamo concentrarci ad esaminare le luci e le ombre della nostra economia, e lavorare su queste. Al saldo annuale positivo del numero delle imprese corrisponde tuttavia un incremento delle

Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere

di Domenico Calabria cessazioni e una dinamica meno accentuata nella nascita di nuove unità. Come dobbiamo leggere questo dato? Anche in questo caso dobbiamo capire che ci troviamo di fronte ad un profondo fenomeno di ristrutturazione, che investe soprattutto i grandi settori tradizionali, a partire dall’agricoltura; allo stesso modo diminuiscono, seppur in modo contenuto, le imprese manifatturiere. Rimane invece stabile il settore del commercio, mentre crescono il settore delle costruzioni e, soprattutto, quello relativo ai servizi alle imprese e alle persone. In sostanza, si sta creando una sorta di dualismo… Che cosa intende? La struttura produttiva italiana tende a dividersi in due direzioni: da un lato le imprese che si fanno contaminare dalla tecnologia e dall’innovazione, che investono nella logistica, nel copyright di prodotto; che puntano sul marchio, sulla creatività. Sono le imprese che si internazionalizzano, che si misurano sui mercati. Dall’altro lato, ci sono invece le imprese che subiscono la tecnologia, operando in settori maturi senza spirito innovativo, prive della capacità, o semplicemente delle opportunità, di reinventarsi. E che quindi avvertono duramente la concorrenza dei nuovi competitors. Dunque, chi non investe nel cambiamento, è fuori gioco? Effettivamente sì. Le aziende italiane, soprattutto quelle di media dimensione, stanno percor-

THE “UNIONCAMERE REPORT 2007: KEY THEMES AND SUMMARY OF PRINCIPAL OUTCOMES” PRESENTED BY

Only those who invest in change can truly grow Focusing on research, innovation and networking, Italian industries can recover from the “transitional” period the Italian economy is passing through today. A word from Giuseppe Tripoli, Secretary General of Unioncamere

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n increase of almost 2% in the PIL, in line with the European average, but still below our partner countries in the EU (France, Germany, Spain); a rate of growth in the number of companies equal to 1.21%, less than last year; positive numbers only in Lazio (+1,820 companies) and Lombardia (+59), but the region of central Italy owes its success to Rome with 2,455 new businesses. These are some of the results from the 2007 Report by Centro Studi Unioncamere (Union of Italian Chambers of Commerce, Industry, Craft and Agriculture), presented by Secretary General Giuseppe Tripoli. How should we look at this Report? An economic recovery doesn’t seem very near… We should examine this data carefully, and not only superficially. In particular, we should try to gather together the most important new developments. The Italian economy is going through a

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long period of transition that shouldn’t, however, been seen in a negative light. Our ability to recognize the transitory quality that defines the current economic situation, even if complicated and difficult, shows that the economy is in fact improving. At least we hope so; it is only a ghost of the past decline. Now, we should concentrate on examining and improving the lights and shadows in our economy. However, the year-end results show an increase in business closings and less emphasis on industry cohesiveness. How should we read this data? In this case as well, we should understand that we find ourselves in front of a deep-rooted project of restructuring that is dealing chiefly with large traditional sectors beginning with agriculture. At the same time, manufacturing companies are decreasing, but slowly. The trade sector has remained stable, however, and the construction sector and especially service providers for companies and people are growing. Essentially, a sort of duality is being created… What do you mean? The productive organization in Italy tends to divide itself in two directions: on one hand busi-

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A CURA DEL CENTRO STUDI UNIONCAMERE rendo diverse strade per reagire alla concorrenza internazionale. Da una parte, si procede a fusioni e aggregazioni; altre puntano sulla qualità e sull’unicità del prodotto, che le “salva” dallo spettro dell’emulazione da parte della produzione in serie. Il continuo sviluppo dei servizi è, del resto, un tratto caratteristico dei cambiamenti in atto. E, insieme, c’è la grande turbolenza dei settori più vicini alla tecnologia, al software, alla società della conoscenza. Quale può essere il ruolo della politica in questo momento così delicato? Alla politica spetta un compito fondamentale, ossia mettere mano alle riforme necessarie per adeguare il Paese ai nuovi compiti. La nostra prima necessità è, soprattutto, una legge semplice, perché la semplicità è la prima dote dell’efficacia. Chiediamo grandi reti, infrastrutture, tutte le dotazioni materiali e immateriali che rendono possibile l’operatività imprenditoriale. Allo stesso tempo, chiediamo che il settore pubblico non costituisca un peso, un costo, bensì una risorsa, che si muova di pari passo con il Paese stesso. Persiste poi ancora il divario tra Nord e Sud del Paese. Nel vostro Rapporto, questa distanza tra le “due Italie” affiora in molte parti. Purtroppo anche nel 2007, così come è avvenuto nel 2006, l’Italia meridionale è partecipe della ripresa economica sotto numerosi aspetti (dall’occupazione alle esportazioni, alla spesa per consumi delle famiglie), ma in maniera ancora insufficiente a garantire uno sviluppo in linea con il resto del Paese. Solo il 26% delle imprese meridionali ha visto crescere il fatturato nel 2006, contro il 22% che ha registrato flessioni, con un saldo positivo pari, in questo modo, a soli 4 punti percentuali, contro l’aumento di 14 punti del Centro-Nord. Alla luce di quanto detto, quale ruolo ritiene che debbano ricoprire le Camere di Commercio in questo particolare momento della nostra vita economica? La forza delle Camere di Commercio risiede nel fatto che costituiscono un sistema, una rete distribuita sul territorio e vicina alle imprese, quindi

La più grande crescita di aziende all’estero si è registrata nel settore dell’edilizia

consapevole dei problemi che esse incontrano. La struttura camerale è già abituata a lavorare a fianco delle imprese per quanto riguarda l’internazionalizzazione, l’accesso al credito, la formazione, l’innovazione, la giustizia alternativa, la creazione di nuove imprese. Ma può fare ancora molto. Basti solo pensare alle opportunità che si presentano sul piano del turismo, una risorsa ancora largamente inesplorata. Va da sé che per esercitare questa azione noi ci candidiamo a diventare interfaccia del governo al fine di favorire la crescita dei territori e lo sviluppo delle risorse in essi presenti.

THE CENTRO STUDI UNIONCAMERE nesses that embrace technology and innovation, invest in logistics, in the copywriting of products and focus on the brand and creativity. They are businesses that internationalise and are competitive in markets. On the other side, there are businesses that suffer technology and work in mature sectors, lacking an innovative spirit and the ability or simply the opportunity to reinvent themselves. And thus, it is less likely for them to be aware of new competitors. So, are the companies that don’t invest in change, out of the game? Actually yes. Italian companies, especially medium-sized ones, use different methods to deal with international competition. On one hand, they move ahead with mergers and aggregation. Others focus on the quality and uniqueness of their products “saving” themselves from the great fear of imitation in mass production. Continual development of services, for that matter, is a characteristic trait of these changes in action. In addition,

there is great agitation in the sectors closest to technology, software and community knowledge. What is the role of politics in this delicate moment? The fundamental task lying in the hands of politicians is to start on the reforms needed to help the country adapt to its new roles. The first thing we need is a simple law, because simplicity is the key to efficiency. We are asking for large networks, infrastructures, all the materials and support that make an entrepreneurial activity possible. At the same time, we are asking that the public not become a weight or cost but instead a resource that moves in step with the country. The gap between the North and South still exists. In your Report, this distance between the “two Italys” crops up in many parts. Unfortunately, also in 2007, like in 2006, Southern Italy took part in the economic upswing in many ways (from employment to exportation, and

family spending), but it was still insufficient to guarantee development in step with the rest of the country. Only 26% of Southern businesses saw a turnover increase in 2006 while 22% recorded a decrease, arriving at almost equal numbers with an increase of only 4 percentage points against the 14 in Centre-North. In light of what has been said, what role should the Chambers of Commerce play in this distinctive moment of our economic life? The strength of the Chambers of Commerce lies in the fact that they make up a system, a distributive network in the region and are close to businesses, thus being acquainted with any problems they encounter. The chamber organization is already trained to work alongside businesses in internationalisation, credit access, training, innovation, alternative law and the creation of new businesses. But there’s till much they can do. It is enough to think of all the opportunities present in the area of tourism, a resource still widely unexplored. We propose interfacing with the government in order to promote the growth of the regions and develop their resources.

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INTESA SANPAOLO E GRUPPO UNICREDIT: DUE “PESI MASSIMI” CHE CREANO ALTE ASPETTATIVE

di Martino Cavalli, Caporedattore di Economy

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desso gli imprenditori, che spesso si trovano a viaggiare da soli verso l’avventura internazionale, potranno contare su uno strumento fondamentale, un poderoso meccanismo di controllo dei mercati internazionali, utile anche a sprovincializzarli”. Parole di Cesare Geronzi, banchiere di lungo corso, che ha commentato così le positive ricadute per le imprese della fusione tra la sua Capitalia e Unicredit. La speranza è che sia davvero così. Le aspettative sono molto alte, ora che – grazie a una rivoluzione consumata in pochi mesi – l’Italia si trova inaspettatamente a presentarsi con due pesi massimi sullo scenario mondiale: Intesa Sanpaolo e il gruppo Unicredit. Per il Paese delle piccole e medie imprese non è poco, perché – come appunto sottolinea Geronzi – per loro l’appoggio di un istituto di credito del proprio Paese è importante per muovere i primi passi all’estero e poi per consolidare la propria presenza, magari con una vera e propria struttura produttiva oltreconfine. Adesso le banche, almeno le maggiori, non hanno più scuse. Anche perché dall’inizio del 2007 è stata introdotta un’altra novità, che è stata molto meno pubblicizzata perché riguarda gli addetti ai lavori, ma non è affatto meno importante. Per le operazioni all’estero, infatti, non è più in vigore il regime di rettifica prudenziale della Banca d’Italia che imponeva, a secondo del rischio che la stessa Banca centrale valutava, degli accantonamenti prudenziali. Il livello di rischio di un Paese, insomma, ora viene stabilito autonomamente dallo stesso istituto di credito che decide di operarvi, accantonando eventuali riserve a fronte di finanziamenti solo se e nella misura in cui le sue procedure interne di rating indicano un rischio. Come prevedono, d’altronde, le nuove procedure che vanno sotto il nome di “Basilea 2”. Insomma, direttamente e indirettamente, la Banca d’Italia di Mario Draghi ha insegnato a nuotare e poi si è ripresa il salvagente. Adesso tocca alle banche, senza scuse. Altrimenti

Maxi banche alla prova fuori dai confini vorrà dire che la voglia di gigantismo si è tradotta in nulla più di un provinciale gioco di potere. L’espansione all’estero ha già portato a ottimi risultati nell’Europa dell’Est e in alcuni Paesi del bacino del Mediterraneo, dove lo shopping di banche locali ha portato in qualche caso addirittura a posizioni di leadership sul mercato locale. Ma bisogna andare anche più in là. Nel Far East, per esempio, e perché no verso il Sud America, dove brilla la totale assenza di operatività delle banche italiane, quando invece le nostre imprese hanno ripreso a pieno ritmo le loro attività, dopo gli anni difficili che sono ormai fortunatamente passati.

Ora che le dimensioni non sono più un handicap, i nuovi “campioni nazionali” devono accompagnare le aziende italiane sulla strada dell’internazionalizzazione

INTESA SANPAOLO AND THE UNICREDIT GROUP: THE TWO HEAVYWEIGHTS CAUSE HIGH EXPECTATIONS

Maxi banks in the foreign test ow the entrepreneurs who often travel alone towards the international adventure can count on an essential tool, a powerful mechanism of the international market control, positive also to make them less provincial”. In such words Cesare Geronzi, a long time banker commented on the positive effect on the business by the amalgamation between his Capitalia and the Unicredit. Let us hope that it is going to be just so. The expectations are now high thanks to the revolution concluded within a few months, Italy finds itself unexpectedly presenting two heavyweights on the global arena: the Intesa Sanpaolo and the Unicredit. For the country of small and medium business it is not of little consequence because, as Geronzi stresses, for them the support of the credit institution from the country of origin is important to make the first steps and then to consolidate the existence, perhaps with a real and proper productive structure across the border. Now the banks, at least the big ones do not have an excuse. Also because from the beginning of 2007 another news was introduced, much less publicized since it concerns the operators, but no less important. For foreign operations no longer effective is the system of pre-

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Now when the dimensions are no longer a handicap, new “national champions” have to escort Italian business on the road to internationalisation vious amendment, which the Banca d’Italia imposed prudential allocation according to the country risk estimated by the said bank. The level of country risk is now established autonomously by the credit institution, which decides to manage the funds allocating eventual reserves on the financial front only if the measures of the internal rating procedures indicate a risk. However, new procedures schedule operates under the name “Basilea 2”. In conclusion, the Banca d’Italia of Mario Draghi directly and indirectly first taught how to swim only to pick up a life jacket. Now it is up to the banks, with no excuses. Otherwise it will mean that the desire for gigantism turned into nothing more than the provincial power struggle. Foreign expansion already brought great results in the Eastern Europe and several countries of the Mediterranean, where shopping of the local banks in some cases brought about the leadership on the local market. It is necessary though to go even further. Far East, for example, or not in South America, where the absence of Italian banks’ operations is painfully evident while our businesses resumed their full pace after difficult years, which are fortunately over.


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PROSEGUE L’ACQUISIZIONE DI RISERVE PETROLIFERE IN TUTTO IL MONDO

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di Francesco Fusco

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a chiuso il bilancio 2006 con tanti utili da distribuire ai suoi azionisti, primo fra tutti lo Stato. Nelle casse del Tesoro è arrivato un assegno di 3 miliardi di euro, un vero e proprio “tesoretto”, per abusare di un termine in voga, che per Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, può essere giusto motivo di vanto, e che per il Ministro Padoa Schioppa costituisce una forte iniezione di liquidità. Un’Eni in ottima salute, che aiuta l’Erario ad abbattere il debito nazionale, una azienda – come ha affermato Paolo Scaroni – che “non si sta mangiando il futuro” e con il suo 135% di ritorno sul titolo negli ultimi 5 anni ha battuto concorrenti come Total, rimasta al 63%, e British Petroleum, con solo il 27%. Dopo la Russia, dove ha acquistato diversi asset, l’azienda energetica italiana espande la sua presenza in USA e Congo. Qui attualmente detiene partecipazioni in 242 licenze nel Golfo del Messico e in 151 licenze in Alaska. A fine aprile ha acquisito le attività upstream nel Golfo del Messico della Dominion, una delle maggiori compagnie americane quotata a Wall Street. L’operazione include asset di produzione, sviluppo ed esplorazione situati nelle acque e nella parte continentale del Golfo del Messico, nelle acque texane e della Louisiana. Il tutto per 4,757 miliardi di dollari, ammontare che include 680 milioni di dollari di asset esplorativi e avrà efficacia dal 1° luglio 2007, consentendo a Eni di incrementare nel secondo semestre del 2007 la produzione nel Golfo del Messico dagli attuali 36 mila barili al giorno a oltre 110 mila, e di accrescere la propria quota di riserve di 222 milioni di barili. Il tutto si aggiunge alle attività esplorative in Alaska, nonché al rigassificatore Cameron in Louisiana. Con la sua controllata Saipem si è inoltre aggiudicata tre nuovi contratti in Canada e Arabia Saudita, per un importo complessivo di 425 milioni di dollari. Scaroni è stato di recente in Libia dove ha incontrato il numero uno della Noc, la compa-

Dall’Eni un “tesoretto” per l’Erario italiano Un assegno di tre miliardi consegnato al Ministro Padoa Schioppa. Nel frattempo, espande la sua presenza in Congo e negli USA, comprando le attività della Dominion

Paolo Scaroni, AD di Eni

gnia petrolifera libica. “In Libia vogliamo continuare a crescere nel campo degli idrocarburi, in particolare nel gas”, ha dichiarato. A fine maggio, con l’acquisto degli asset di Maurel & Prom nella Repubblica del Congo, il gruppo di San Donato ha ottenuto il ruolo di operatore nelle concessione M’Boundi e Kouakoula “A” e nel permesso esplorativo Le Kouilou. Con lo sviluppo del giacimento di M’Boundi, la produzione Eni in Congo passerà dai 67.000 barili al giorno del 2006 a circa 100.000 nel 2010. Quattro giorni dopo, il 1° giugno, l’Eni ha firmato a Mosca il Gas Sale Agreement tra il consorzio Karachaganak Petroleum Operating BV, di cui Eni è socio con il 32,5%, e la joint venture KazRosGaz, formata da KazMunaiGaz e Gazprom. Il Gas Sale Agreement prevede il conferimento da parte del consorzio KPO, a partire dal 2012, di circa 16 miliardi di metri cubi all’anno di gas grezzo, da raffinare poi presso l’impianto di Orenburg, in Russia. L’accordo riguarda lo sviluppo del giacimento Karachaganak, uno dei più grandi del mondo, con oltre 5 miliardi di barili di riserve, creando le condizioni per consentire al consorzio di cui Eni è socio lo sfruttamento di oltre 2 miliardi di barili di olio equivalente (BOE) di riserve aggiuntive di gas e petrolio.

CONTINUES THE ACQUISITION OF WORLD OIL RESERVES

A “barely treasure” from Eni for the Italian Treasury

assets and will take effect from July 1st 2007. It will consent Eni to boost the production in the Gulf of Mexico from actual 36 thousand barrels a day to 110 thousand barrels a day in the second semester of 2007, at the same time to increase the reserve quota by 222 million barrels. It all adds to the explorative measures in Alaska and also the new gas piping Cameron in Louisiana. With the Saipem as subsidiary it was awarded three new contracts in Canada and Saudi Arabia for the total amount of 425 million dollars. Scaroni has recently visited Libya where he met with the Head of NOC, the Libyan oil company. “In he 2006 asset and liability statement closed with many profits for the Libya we want to grow in the field of hydrocarbons, namely gas”, he declared. shareholders, first of all for the State. The Treasury has received a At the end of May, with the acquisition of the Maurel & Prom assets, the group cheque for 3 billion euros, a real little “treasure”, which can be the reafrom San Donato became broker in the M’Boundi and Kouakoula “A” licence son for pride for Paolo Scaroni, Managing Director of Eni, and for Minister and in the explorative permit Le Kouilou. With the development of the M’BounPadoa Schioppa means a big injection of cash. Eni is doing very well and it di oilfield the Eni production in Congo will rise from 67,000 barrels a day in 2006 helps the Treasury to reduce national debt. “We are not wasting our future”, reto about 100,000 in 2010. Four days later, on June 1st Eni signed the Gas Sale marked Paolo Scaroni. With 135% returns on capital in the last 5 years it outclassed the competition like Total, which remained at 63%, and British PetroAgreement in Moscow between the Karachaganak Petroleum Operating BV leum with only 27%. The Italian energy company is expanding its presence in (Eni being its partner with 32,5%) and the joint venture KazRosGas formed by Congo and USA, right behind Russia who also acquired diverse assets. It the KazMunaiGaz and Gazprom. The Gas Sale Agreement stipulates the conpresently holds 242 participation licences to the Gulf of Mexico and 151 litribution of 16 bn. cubic metres of unrefined gas per year on the part of the KPO cences to Alaska. At the end of April it acquired upstream activities in the Gulf consortium, starting from 2012, which is to be subsequently refined at the of Mexico of the Dominion, which is one of the biggest Orenburg plant in Russia. The agreement contemplates American concerns quoted on Wall Street. the development of the Karachaganak oilfield, which is Minister Padoa Schioppa The operation consist of assets and production, deone of the biggest in the world with more than 5 billion barreceives a cheque for three velopment and exploration in the waters and the contirels of reserves. It also creates the conditions that allow billion euros. In the meantime nental area of the gulf of Mexico as well as in the waters Eni presence expands in Congo Eni (who is a partner in the consortium) further advantage of Texas and Louisiana for the prize of 4,757 bn. dollars. of more than 2 billion barrels of equivalent oil (BOE) of adand in USA, while it purchases The sum includes 680 million dollars in the exploratory ditional gas and petrol reserves. the Dominion industry

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I PROGETTI DEL NUOVO AD CORRADO PERABONI

Grazie a manifestazioni come HOST e BIT, così come alle rassegne dedicate a settori quali l’antiquariato e la moda, dobbiamo acquisire il potere di insegnare agli stranieri il gusto e la qualità presenti nelle nostre eccellenze produttive

Nuovo futuro

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n’oculata riorganizzazione dell’attività; una politica di internazionalizzazione che permetta l’incontro tra le esigenze dell’imprenditore e quelle del cliente globale; ma, soprattutto, il forte rilancio di EXPOCTS come leader internazionale nel comparto delle manifestazioni. Sono questi i primi obiettivi a cui mira il nuovo Amministratore Delegato della società milanese, Corrado Peraboni. Un ruolo importante in una società importante. Come intende affrontare questo compito? Innanzitutto, partendo dalla consapevolezza della forza di questa azienda: un potentissimo propulsore dell’attività fieristica, che organizza manifestazioni in più settori economici, per quasi 300.000 metri espositivi netti totali. EXPOCTS è un’azienda specializzata in fiere, capace di connotarsi in maniera differente a seconda delle specifiche esigenze delle varie manifestazioni, con un’attività che varia dalla moda all’antiquariato, dal turismo al commercio, e due marchi dal prestigio internazionale come BIT e HOST tra le manifestazioni nel suo ricco portfolio. Da questi presupposti parte il percorso che intendo compiere come AD. Tra i miei progetti vi è la conferma forte di EXPOCTS come leader nel comparto delle manifestazioni legate al turismo e al commercio internazionale, proiettata all’estero grazie alla sua attività. Attraverso le sue fiere, essa consente alle piccole e medie imprese, come alle grandi realtà aziendali, di confrontarsi con i mercati stranieri con sempre maggiore consapevolezza. Ad aziende come la nostra spetta il compito di trasferire questa consapevolezza agli imprenditori e di supportarli per confronto fruttuoso con le esigenze del cliente globale. Su quali fronti, in concreto, si concentrerà l’attività di EXPOCTS nei prossimi mesi?

Corrado Peraboni

THE PLANS OF NEW CEO CORRADO PERABONI

A new future for Milan’s fairs Thanks to events such as HOST and BIT, as well as the fairs devoted to sectors like antiques and fashion, we have gained the power to teach foreigners about the taste and quality inherent in our outstanding products

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hrewd reorganisation of the activities; a policy of internationalisation that enables the requirements of the business man to meet the those of global customers; but, above all, the strong reaffirmation of EXPOCTS as an international leader in the field of fairs and exhibitions. These are the priorities of the new CEO of the Milan-based company, Corrado Peraboni.

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An important role in an important company. How do you intend to approach this task? First of all, starting from the awareness of the strength of this company: a very powerful power house for fairs that organises exhibitions in various economic sectors, for almost 300,000 total net exhibition square meters. EXPOCTS is a company specialising in fairs, able to adapt to the various needs of the different exhibitions and fairs, with operations ranging from fashion to antiques, tourism and commerce as well as two internationally prestigious trademarks like BIT and HOST among the events in its extensive portfolio. These are the assumptions that lie at the start of the

road that I intend to travel as C.E.O. My plans include the strong establishment of EXPOCTS as leader in the sector of events linked to international tourism and commerce, projected outwards through its operations. Through its fairs, it allows small and medium size companies just as larger companies to exchange views with foreign markets with ever greater awareness. It is up to companies like ours to transfer this awareness to entrepreneurs and support them to ensure they are fruitful in their encounters with needs of the global client. In concrete terms, what front will EXPOCTS devote its efforts on in the coming months? Prominent among the up and coming events is HOST, that is the fair benchmark for presenting the Italian and international hotel and catering industry to the whole world in the best way possible. Occasions such as this put the “chemistry” between knowledge already acquired, new goals to achieve and resources available to the organising company to the test. What is happening with HOST is very encouraging: enthusiasm accompanying the build up to this exhibition scheduled for October 19 to 23, led

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Alcune delle manifestazioni promosse da EXPOCTS. Da sin., BIT, MilanoVendeModa, Host e Antiquaria.

per le fiere milanesi Tra i prossimi appuntamenti spicca HOST, che rappresenta il momento fieristico di riferimento per presentare al meglio il settore dell’offerta della ospitalità italiana e internazionale a tutto il mondo. Occasioni come questa mettono alla prova la “chimica” tra conoscenze già acquisite, nuovi obiettivi da raggiungere e risorse a disposizione nell’azienda organizzatrice. Quanto sta succedendo con HOST è assai incoraggiante: l’entusiasmo che sta accompagnando l’attesa di questa manifestazione, in programma dal 19 al 23 ottobre, ha già portato a fine maggio oltre 1500 domande di partecipazione tra gli espositori, per circa 90.000 metri di spazio espositivo. Questo ci consente di porre con fiducia l’obiettivo del superamento dei 100.000 metri quadrati raggiunti nella passata edizione. Gli operatori cercano mezzi per raggiungere il mercato globale affermando le loro singole realtà imprenditoriali, ma non tutti sono in grado di affacciarsi da soli sulla piazza mondiale. Manifestazioni come quelle che organizziamo devono essere in grado di creare un unico marchio riconoscibile all’estero, ma anche di valorizzare le singole realtà imprenditoriali, e in fattispecie quelle in cui esse operano. Per questo, sotto il brand di HOST proporremo saloni differenti per l’impiantistica dei bar, dei ristoranti, della panificazione della pasticceria e dell’hotellerie. Identità diverse ma un’unica filosofia legata alla fiducia nel ruolo di mediatore al business che ricoprono le fiere. Senza dimenticare la vocazione all’internazionalizzazione con cui EXPOCTS intende caratterizzare le proprie manifestazioni. Parallelamente a HOST, EXPOCTS guarda già alla nuova BIT e alle manifestazioni legate alla moda per consolidare sempre di più il proprio portfolio storico di manifestazioni. L’internazionalizzazione è oggi indispensabile per essere veramente competitivi sul mercato. Come guarda a questo obiettivo?

at the end of May to more than 1500 applications to be among the exhibitors on around 90,000 square metres of exhibition space. This permits us to confidently set ourselves the aim of passing the 100,000 square meter mark achieved in the past edition. The potential exhibitors are looking for means for reaching the global market while consolidating their individual entrepreneurial backgrounds, but not all of them are able to face the world marketplace themselves. Exhibitions and fairs like the ones we organise must be able to create a single brand that can be recognised abroad, but also to bring the best out of the individual entrepreneurial situations and in this case the ones they operate in. For this, we will propose under the HOST brand different salons for bar installations, restaurants, confectionery shop and hotel design. Different identities for a single philosophy linked by confidence in the role of mediator to business that cover fairs. Without forgetting the internationalisation vocation that EXPOCTS intends to be the stamp on its exhibitions and fairs.

Le manifestazioni fieristiche sono luogo di interscambio. Compito di un’azienda come EXPOCTS è di riuscire a rendere questo tramite effettivamente funzionale, a livello globale, ai fini degli imprenditori che si servono di esse. Questo significa due cose: organizzare manifestazioni che sappiano uscire dal territorio con proposte strutturate per rappresentare un settore presso tutti i buyers internazionali, interpretando al meglio le loro richieste specifiche. Tuttavia – ed è il secondo aspetto – dobbiamo anche essere in grado di attirare gli stranieri da noi, affermando, attraverso le manifestazioni che organizziamo, la nostra connotazione di impresa italiana. Del resto, EXPOCTS non è solo BIT o HOST, dal riconosciuto respiro internazionale, ma anche rassegne legate all’antiquariato o alla moda, dove più forte è la connotazione nazionale e territoriale. Rassegne di questo tipo, che propongono prodotti tipicamente italiani, devono acquisire il potere di insegnare agli stranieri il gusto e la qualità presenti nelle nostre eccellenze produttive. Dimenticare chi siamo, a favore di una internazionalità plastificata e fittizia, sarebbe altrettanto deleterio che chiudersi dentro i confini nazionali. È dalla nostra identità di impresa italiana che deve nascere lo spirito di internazionalizzazione più autentico. A quali interlocutori guarda per realizzare i progetti dell’azienda? Indispensabile è per EXPOCTS una stretta collaborazione con la capogruppo Fiera Milano e con il Socio Unione del Commercio di Milano-Confcommercio. Non possiamo accumulare altro knowhow se non sfruttiamo efficacemente quello di cui già disponiamo. La differenziazione tra le consociate e la definizione delle rispettive aree di interesse consentono di sfruttare al meglio le sinergie nel gruppo e permetteranno di guardare con maggior efficienza ai mercati mondiali.

In parallel with HOST, EXPOCTS is already looking at the new BIT and at the exhibitions linked to fashion to consolidate its historical fair and exhibition portfolio even further. Internationalisation essential today for being really competitive in the market. How do you view this aim? Fairs and exhibitions are the place for interchange. The job of a company like EXPOCTS is to manage to make this effectively functional, at a global level for the purposes of the entrepreneurs that use them. This means two things: organising fairs and exhibitions that manage to foray out of the territory with structural proposals to represent an industry to all the international buyers, by interpreting their specific requirements as effectively as possible. Nevertheless – and this is the second aspect – we must also be able to attract foreigners to come here by proving our characteristics of an Italian company through the fairs and exhibitions that we organize. When it comes down to it, EXPOCTS is not just BIT or HOST, with an acknowledged international appeal but it is also events linked to antiques or fash-

ion where the national and territorial characteristics are strong. Events of this type that propose typically Italian products, must learn how to teach foreigners the taste and quality characterising our excellent products. Forgetting who we are in favour of a plastic-coated and false internationality would be just as detrimental as closing ourselves within our national boundaries. It is from our identity as an Italian company that a more authentic spirit of internationalisation must be born. Which contacts are you looking at to achieve the aims of the company? A close relationship with the Group holding company Fiera Milano and with our partner Unione di Commercio di Milano-Confcommercio is essential to EXPOCTS We cannot accumulate other know-how if we do not effectively exploit what we already have. Differentiation between the associated companies and the definition of the relative areas of interest make it possible to make the most of the synergies in the group and then to look with greater efficiency at world markets.

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INTERVISTA A UMBERTO CROPPI, DIRETTORE GENERALE DELLA FONDAZIONE VALORE ITALIA

A Roma, creatività “in movimento” Forte del successo della mostra “Made in Italy Files”, la Fondazione Valore Italia prosegue nel suo obiettivo: raccogliere, valorizzare e mettere in rete il patrimonio concettuale e il sapere diffuso sul nostro territorio di Clara Biazzi

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i è conclusa a Roma la mostra “Made in Italy Files” con cui la Fondazione Valore Italia ha presentato il percorso di progettazione della Esposizione Permanente del Made in Italy, istituita dalla legge finanziaria 2004 e che ora comincia a prendere forma. Abbiamo chiesto al Direttore Generale della Fondazione, Umberto Croppi, di parlarci di questo evento e dell’istituzione che l’ha ideato. Prima di tutto, qual è il bilancio della mostra? Estremamente positivo. In venti giorni abbiamo avuto quasi diecimila visitatori ma, soprattutto, è stata l’occasione per incontrare i vertici delle organizzazioni che operano nel Made in Italy, gli operatori e i rappresentanti delle istituzioni pubbliche. Alla mostra sono infatti intervenute personalità di primo piano come il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli, il Presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma Silvio Di Francia, il Presidente dell’ICE Umberto Vattani. Quale era il contenuto dell’evento? Nell’attività preliminare alla progettazione vera e propria dell’esposizione, che avrà sede nel Palazzo della Civiltà Italiana, nel quartiere Eur di Roma, abbiamo coinvolto alcune università e istituti superiori di formazione per la realizzazione di master ed esercitazioni internazionali che hanno prodotto una grande quantità di idee e materiali che serviranno da stimolo a chi dovrà cimentarsi con questo progetto. Ci pare di capire che state dedicando una particolare cura ai preliminari. Quando un’attività espositiva si lega ad una materia sconfinata e in continua evoluzione come la produzione di beni materiali e immateriali, non è facilissimo definire indicazioni chiare. Aggiungiamo ancora che il compito che ci è stato affidato non consiste solo nel raccontare una storia con l’uso di immagini e oggetti, come in un comune museo, ma nel creare un organismo vivente, che sia vetrina ma anche laboratorio, luogo di incontro e di ricerca. La questione che si pone al committente nel momento in cui deve affidare la progettazione di una macchina così complessa è dunque, innanzitutto, nell’organizzazione delle informazioni oltre che nella loro mole: la forma in cui queste verranno trasmesse avrà una conseguenza diretta e tangibile sulla qualità del lavoro di chi dovrà utilizzarle. La struttura del briefing, il suo design, è quindi, essa stessa, una fase fondamentale della progettazione. E poi? Abbiamo raccolto tutta la documentazione necessaria ad avviare una gara per l’allestimento, e abbiamo definito il business plan. In attesa che il relativo iter sia compiuto, ci dedicheremo a due attività: la costruzione degli aspetti immateriali (come la banca dati e un archivio ipertestuale, aperto

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Alcune immagini relative alla mostra "Made in Italy Files". 1 - Il Presidente della Fondazione Valore Italia Massimo Arlechino con l’Ambasciatore Vattani, Umberto Croppi e l’Assessore Silvio Di Francia 2 – L’allestimento della mostra 3 - Il Ministro Rutelli e Umberto Croppi in visita alla mostra 4 - Il Presidente Massimo Arlechino all’inaugurazione

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a tutte le realtà informatiche già esistenti) e il consolidamento del network di collaborazioni, con istituzioni, categorie, università. Ci dica qualcosa in più sulla natura della Fondazione. La Fondazione è lo strumento voluto dal Governo per realizzare l’Esposizione Permanente, è 100% a capitale pubblico e ha come socio unico il Ministero per lo Sviluppo Economico, anche se il suo statuto prevede comunque un organo che consenta anche la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati. E l’Esposizione? L’Esposizione, come si diceva, non sarà un semplice museo ma un organismo vivo, dinamico, complesso, che organizzerà e ospiterà in continuazione eventi di varia natura, aiuterà le imprese nella promozione e nella ricerca, svolgerà attività formative. Naturalmente, sebbene fisicamente impiantata in Italia, non è un’istituzione rivolta solo al territorio nazionale: dovrà infatti costituire una interfac-


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INTERVIEW WITH UMBERTO CROPPI, GENERAL DIRECTOR OF THE “VALORE ITALIA” FOUNDATION cia tra il nostro Paese e il mondo. Un luogo in cui accogliere visitatori stranieri (turisti, operatori, delegazioni) e una struttura in grado di produrre eventi da esportare all’estero. Ma in Italia non ci sono già molti organismi preposti all’internazionalizzazione? Si, molti. Ma l’Esposizione non duplicherà nessuna delle funzioni di altri enti, la sua attività non potrà che essere complementare con le attività già esistenti. Semmai è strano che un Paese che vanta un primato indiscusso nel campo della creatività produttiva non avesse ancora una istituzione preposta alla sua valorizzazione. Ci sono enti e organismi di natura giuridica, commerciale, culturale, ma ancora non c’era una struttura che raccogliesse il patrimonio concettuale, valorizzasse e mettesse in rete il sapere diffuso sul nostro territorio e rispondesse alla domanda di informazione che giunge su questo da tutto il mondo. Quando potremo visitare l’Esposizione? Quella definitiva, nel Palazzo della Civiltà Italiana, intorno al 2011. Nel frattempo, però, essa comincerà ad esistere attraverso iniziative specifiche e i servizi on line che saranno disponibili per tutti molto presto, anche attraverso interfaccia innovative, come una vasta area in Second Life (“Experience Italy”) che a breve sarà aperta al pubblico.

Creativity in Rome “on the move” Strongly encouraged by the success of the “Made in Italy Files” exhibit, “Valore Italia” Foundation carries on cultivating its objectives of gathering, evaluating and setting up on the internet its conceptual heritage and knowledge widespread throughout our land mid currently concluded “Made in Italy Files” exposition, the “Valore Italia” Foundation presented the plans for the Permanent Made in Italy Expo, instituted by the financial law of 2004 and presently taking shape. We asked Umberto Croppi, General Director of the Foundation to speak with us about the event and about the body behind it. First of all, how would you describe the outcome of the exhibit? As extremely positive. In twenty days we enjoyed almost ten thousand visitors, but most of all it was an occasion to meet top management of the organizations operating within “Made in Italy”, dealers and the public institutions’ representatives. Prominent figures like Minister for Culture Francesco Rutelli, the President of the Province of Rome Enrico Gasbarra, the Councillor of Culture of the Municipality of Rome Silvio Di Francia and the President of ICE (Italian Trade Commission) Umberto Vattani were also present at the exposition. What was the content of the exposition? During preliminary proceedings regarding organization of the actual exhibit which will take place in the Palazzo della Civiltà, district Eur, we engaged some of the universities and post secondary institutions to carry out the master and the international training programmes. They generated a lot of ideas and materials to motivate whoever wishes to embark upon this project. It seems you are paying special attention to the preparations. When exposition tasks are linked with boundless and ever evolving topic such as the assets and virtual assembly, it is not easy to define clear indications. Moreover, the task entrusted to us consists not only of the story narrative expressed with the aid of images and objects in museumlike setting, but also in the creation of a living organism, like a display, workshop, meeting or research surroundings. First of all, the issue facing the buyer at the moment he entrusts with the design of such complex framework is the order of information in the manner other than bulk. The manner in which it is conveyed, therefore, will have direct and tangible effect on the quality of work and on the individual who utilizes it. The structure of briefing, its intend, and the composition itself is, therefore, a fundamental stage of planning. What is next? We have prepared a business plan and gathered all necessary documentation in order to begin the mounting competition. While waiting to conclude the appropriate procedures we will carry on with the assembly of virtual aspects (data bank and hypertext archive accessible to all existing users) as well as with the consolidation of associates network including all institutions, categories and universities. And the Exposition? The exhibit, as I said, will not simply resemble a museum, but a living, dynamic and complex organism. It will organize and host events of a variety of nature. It will aid businesses in research, promotion and training. Although actually set up in Italy, it will not be a strictly national organization, but it will naturally have to act rather as the interface between Italy and the world, as a place to welcome foreign visitors (tourists, dealers, lobby groups) and as an organization creating events possible to be conveyed abroad. When may we visit the Exposition? The final one will take place at the Palazzo della Civiltà Italiana around 2011. In the meantime it will come to exist shortly through specific projects and on line services accessible to every one, as well as through innovative vast interfaces, like the section of the Second Life (“Experience Italy”), which will be opened to the public very soon.

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GEOPOLITICA ED ECONOMIA UN SAGGIO DI GIANCARLO ELIA VALORI

Ebrei e Occidente, obiettivo del negazionismo Un brutto passato che ritorna attraverso quello che da molti viene considerato un paradosso storico, e che invece riflette una realtà assurda quanto minacciosa

UN SAGGIO DI GIANCARLO ELIA VALORI

Hebrews and the West, targets of negationism An ugly past that comes back through what many consider a historical paradox, but what in fact reflects on the reality as absurd as menacing

Sopra, la copertina del saggio “Negazionismo e Sionismo oggi”, pubblicato da Edizioni Voices. Sotto, Giancarlo Elia Valori

o draw attention to what Hegel translated from Machiavelli as “wirklichkeit”, the “actual essence of things” is what Giancarlo Elia Valori suggests to the readers of his interesting essay titled “Negationism and Zionism today”, in which he describes how the disregard and lack of reaction towards the negationist theories towards the Shoah (The Holocaust) constitutes danger not only to Israel or the Hebrews in general, but to the entire West. Going back to the documents and declarations of various exponents of the most anti Hebrew Islam, the author points out to the quaedist plan of “war of minds and hearts” through which to accomplish slow conquest of the West. Valori in his close scrutiny fears that “negationism is still expanding in order to justify violent actions towards Israel and new wave of terrorist attacks in the West”. He further explains that “negationism wants to rule out us, westerners together with the State of Israel, and also the Hebrew community of the Diaspora, and it does not differentiate between this or other objectives”. “It is the past revisited”, Valori explains in his essay referring back to the disciples of Goebbels, first followers of Nasser’s anti Zionism in the post war period. This time, however, with a wider spectrum of action towards all the “corrupted” West, “unworthy to guide the world” transforming negationism into the spear of polemics against the West intended as “crusader” and “slave to the Hebrew lobby” and fighting against any form of Hebraism outside and in Israel. He places the readers in front of “two tragedies, the immense one already occurred, the other still to take place that we have to avoid” fighting the ideological war which became the instrument of psywar of the jihad “of the sword” as well as Islamic extremist countries. We should ban the propaganda that “unites the enemies of Israel and Hebrew world on the inside and out of the Islamic Middle East” making politics and geopolitical global plan. The logical conclusion is that “the negationism of the Shoah is one of the greatest political dangers to the survival of Israel and to the life (and possessions) of the Hebrews of Diaspora”. Because, Valori confirms, the threats arriving from Iran and the other part “are not only a historical paradox, or clamorous way Islamic extremist countries do foreign politics”.

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(Full text on the site www.italplanet.it – section Geopolitics and Economy)

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ornare a quella che Hegel, traducendo da Machiavelli, chiamava “wirklichkeit”, la “verità effettuale della cosa”, è il suggerimento che Giancarlo Elia Valori propone ai lettori di un suo interessante saggio dal titolo “Negazionismo e sionismo oggi”, nel quale spiega come lasciar passare senza reagire le teorie negazioniste della Shoah costituisca un pericolo non solo per Israele, o per gli ebrei in generale, ma per tutto l’Occidente. Rifacendosi ai documenti e alle dichiarazioni dei vari esponenti dell’Islam più antiebraico, il nostro fa rilevare come il progetto quaedista sia quello di “una guerra per le menti e i cuori” attraverso il quale giungere alla conquista lenta dell’Occidente. Valori, nella sua disamina, paventa il pericolo “che il negazionismo si espanda ancora per giustificare una azione violenta contro Israele e una nuova ondata di attentati in Occidente”. Perché, spiega, “il negazionismo vuole negare noi occidentali insieme allo Stato di Israele e alla stessa comunità ebraica della Diaspora, e non fa differenza tra questo e quell’obiettivo”. “È il passato che ritorna”, spiega Valori nel suo saggio, rifacendosi anche ai discepoli di Goebbels, primi fautori dell’antisionismo nasseriano nell’immediato dopoguerra; ma questa volta con uno spettro di azione più vasto, perché rivolto contro l’intero occidente “corrotto” e “indegno ormai di guidare il mondo”, trasformando il negazionismo in una punta di lancia di una polemica contro l’Occidente inteso sia come “crociato” sia come “succube della lobby ebraica”, lottando contro ogni forma di ebraismo sia fuori che dentro Israele. E pone i suoi lettori di fronte a “due tragedie, l’una immensa e avvenuta, l’altra che deve ancora avvenire, e che dobbiamo evitare” combattendo l’arma ideologica, divenuta lo strumento di psywar sia del jihad “della spada” che dei Paesi islamici estremisti. Una propaganda da bandire che “unifica i tanti nemici di Israele e del Mondo Ebraico, fuori e dentro il Medioriente islamico”, facendosi politica e progetto geopolitico globale. La conclusione logica porta alla conclusione che “il negazionismo della Shoah è uno dei più gravi pericoli politici alla sopravvivenza di Israele e alla vita (e ai beni) degli Ebrei della Diaspora”. Perché, afferma Valori, le minacce che arrivano dall’Iran e da altre parti “non sono solo un paradosso storico, o il modo clamoroso di fare politica estera di alcuni Paesi islamisti radicali”. Il testo integrale nel sito www.italplanet.it, sezione Geopolitica ed Economia


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INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA NAZIONALE DELLA MODA, MARIO BOSELLI

CAMERA DELLA MODA

Forte, anzi fortissima, la moda italiana in Nord America Il cambio euro-dollaro penalizza in parte le nostre esportazioni, ma la cosa non desta preoccupazioni nella fascia alta, che continua ad apprezzare sempre di più il nostro stile di Francesco Fusco

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e non vi fosse un euro così forte, la moda italiana negli Stati Uniti e in Canada continuerebbe a crescere ad una velocità ben diversa. Con un cambio euro contro dollaro a 1,35, tutti i prodotti italiani vengono penalizzati, soprattutto quelli dedicati al consumo personale destinati al mercato medio (fortunatamente o per scelta si tratta dei quantitativi minori), che naturalmente rallenta di fronte ad un progressivo aumento dei prezzi”. Così Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, spiega il trend di mercato nordamericano. “Un mercato che tuttavia f it were not for the strength of the euro, Italian fashion in the Unitper la nostra produzione, quella di fascia alta, del cosiddetto ed States and Canada would continue to expand in very different lusso, non desta preoccupazioni, anzi”. pace. With the euro to dollar exchange rate of 1,35 all Italian Lo dimostra Giorgio Armani, che sta per sbarcare sulla Fifth products are penalized, especially the ones intended for personal use and Avenue a New York, con un nuovo negozio poliedrico, un “flagmedium market (fortunately or by choice we are talking about minor ship concept store”. La Giorgio Armani Corporation ha firmaquantities) which is decelerating faced with constant increase of prices”. to un contratto di locazione a lungo termine nella celebre straThat is how Mario Boselli, President of the Nada, dove nell’autunno 2008 verrà aperto The euro-dollar tional Chamber for Italian Fashion, describes lo spazio. Vi sarà di tutto, ma, come per le exchange rate the trends of the North American market. “The altre aziende del lusso italiane, sarà la penalizes our market for our high-level production or so called griffe ad attrarre i portafogli ben forniti export, but the luxury, however, is not a cause for concern. Quite dei ricchi newyorkesi, per i quali il livello matter does the opposite, in fact”. di cambio è poco influente. concern high The evidence is Giorgio Armani who is about to Anche il mondo finanziario internazioprofile segment inaugurate his new versatile “flagship concept nale è attratto dalla moda italiana: il fondo of the population, store” on the Fifth Avenue in New York. The Gioringlese Permira lancerà un’offerta volonwhich continues gio Armani Corporation signed a long-term contaria su Valentino Fashion Group a 35 to appreciate tract in the renowned avenue, where the space will euro per azione e intende promuovere our flair open in the autumn of 2008. Just like it is for other un’Opa anche sul 100% di Hugo Boss. L’offinest Italian companies, with every item in sight it ferta, tramite Red & Black Lux sarl, sarà will be the brand name to attract well furnished wallets of rich New Yorkers, avviata entro il mese di luglio per chiuderfor whom the exchange rate is of little importance. Mario Boselli si entro settembre. International financial world is interested in Italian fashion as well. The “La buona salute della moda italiana – Permira fund from England will launch a voluntary offer for the Valentino chiarisce Boselli – viene dimostrata anche Fashion Group at 35 euros per action and it intends to propose a dalla crescita per linee esterne di alcune case”. Boselli non ama far takeover bid for 100% of Hugo Boss. The offer by the Red & Black Lux nomi, ma proprio a inizio giugno Mariella Burani, con la sua holsarl will be put forth in July and it will close in September. ding olandese Burani Designer, ha acquistato il 90% del capitale “Good condition of Italian fashion shows through the expansion of exdella Arcte, società di biancheria e costumi da bagno, portandosi ternal lines of some fashion houses”, remarks Boselli. He does not proin casa l’intimo di Argentovivo, Baci Rubati, Julipet ed Allen Cox. vide names, but just in the beginning of June Mariella Burani with her “L’attenzione verso la moda italiana, anche da parte del monDutch holding Burani Designer acquired 90% of the capital of the Arcte, do finanziario internazionale e di prestigiose università come il lingerie and bathing suit producer, bringing with her Argentovivo, Baci RuMIT, è un indicatore di cui tener conto”, aggiunge Boselli. bati, Julipet and Allen Cox. “In sintesi, quello che qui esportiamo – discorso valido in tutto “The interest of the international financial world and il mondo, ma forse nel Nord America ancor prestigious universities like MIT in Italian fashion is an più vero – è lo stile di vita italiano, fatto di eleCAMERA NAZIONALE important indicator”, ads Boselli. “What we are exportganza, armonia e bellezza. È facile distingueDELLA MODA ITALIANA ing is the Italian lifestyle that constitutes of elegance, re una donna o un uomo italiani rispetto al harmony and beauty. It is easy thanks to these very variegato mondo nelle strade di Manhattan characteristics to distinguish an Italian woman or a man proprio per quelle caratteristiche di stile ed in the midst of the multicoloured world of the streets of eleganza sopraccitate. La Camera Nazionale Manhattan. Thus, while the National Chamber for Italian della Moda Italiana rappresenta con i suoi soFashion and its partners export our life style overseas, it Via Gerolamo Morone, 6 - 20121 Milano ci i più alti valori della moda italiana nel monalso symbolizes to the world the power of image and tel. 02/777108.1 - fax 02/777108.50 do, e ne potenzia l’immagine esportando il the highest standards of the Italian fashion”. www.cameramoda.it - info@cameramoda.it nostro stile di vita all’estero”.

THE INTERVIEW WITH MARIO BOSELLI, PRESIDENT OF THE NATIONAL CHAMBER FOR ITALIAN FASHION

Italian fashion does well or, better still, extremely well in North America

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WORLD TRADE OLTRE 300 INSEDIAMENTI IN 87 PAESI. SOLO IN ITALIA ESISTONO OGGI 11 WORLD TRADE CENTERS CENTER

WTCA, per guardarsi negli occhi e toccare con mano di Francesco Fusco

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TC, una sigla che, dopo sei anni, desta ancora emozioni, ridestando l’orrore dell’11 settembre 2001. Ne parliamo con Piero Piccardi, Membro del Board del World Trade Centers Association, l’organizzazione di tutti i centri del commercio mondiale, con, al momento, oltre 300 insediamenti in 87 Paesi, che di questa comunità diffusa per il mondo è anche il coordinatore per l’Italia. Piccardi se ne occupa da vent’anni, disponendo così di un osservatorio speciale, che gli consente di assistere e guidare gli 80 WTCs che, nel mondo, si dedicano ad attività fieristiche. “Quel centro, le Due Torri, era nato per ospitare, sotto un unico tetto di un milione di metri quadri, le imprese che, a vario titolo, sono impegnate negli scambi con l’estero: non solo esportatori, ma anche banche, spedizionieri, agenti di dogana, assicuratori, certificatori di qualità, tutto un mondo complesso, un sistema completo insomma”, spiega Piccardi, rievocando l’intuizione di Guy Tozzoli, che aveva tracciato il programma del WTC, innestando così il meccanismo di crescita di numerosi centri analoghi, anche se di minori dimensioni, nel mondo. “Si figuri che nel 1970, quando era stata appena completata la prima delle due torri a New York, erano già in costruzione o in progetto altri 15 WTC nel mondo. A Tozzoli si deve l’idea di collegare in maniera permanente questi complessi, dando vita all’Associazione fra tutti i centri con il principio della reciprocità, mettendo a di-

Piero Piccardi

sposizione spazi e servizi fra tutti gli inquilini di questi insediamenti”. Si è creata così una rete globale a vantaggio di chi, per ragioni di interscambio, viaggia per il mondo, trovando ovunque un punto di appoggio attrezzato e informato. In Italia esistono al momento 11 World Trade Centers. A New York, lo troviamo al 420 di Lexington Avenue, nel centro di Manhattan, in attesa che le nuove torri prendano il posto di quelle distrutte dall’attentato. In un mondo dove l’elettronica la fa da padrone con la sua virtualità, ecco un luogo fisico, che Piccardi, da 20 anni responsabile dell’area Fiere della WTCA, difende usando le parole dell’ormai famoso architetto Norman Foster: “perché comunque la gente ha bisogno del contatto interpersonale, un’esigenza imprescindibile che il progresso tecnologico fortunatamente non riuscirà a cancellare”. Già, guardarsi negli occhi, o toccare con mano sono cosa diversa dell’immagine virtuale. O no?

THERE ARE OVER 300 LOCATIONS IN 87 COUNTRIES. TODAY, ONLY ITALY HAS 11 WORLD TRADE CENTRES

WTCA, so we can look at each other in the eyes and see for ourselves TC, initials that even after six years, still evoke emotions, and arouse the horror of September 11th, 2001. We talk about this with Piero Piccardi, member of the board of the World Trade Centers Association, the organizer for all trade centres worldwide, a widespread community including at the moment 300 locations in 87 countries, and also coordinator for Italy. Piccardi has been working in the field for 20 years, giving him a special perspective that allows him run the 80 WTCs worldwide that are dedicated to the fair business. “The Two Towers, were built to house, under one roof in a space of thousands of square metres, various businesses involved in international trade, not only exporters but also banks, shipping agents, customs agents, ensuring agencies and bodies for quality certifications. It is a complex world, a complete system”, says Piccardi, recalling the insight of GuyTozzoli, who lay out the WTC blueprint, inspiring the creation of many similar centres, even if somewhat smaller, all over the world. “If you think that in 1970, when the first of the two towers had just been completed in New York, 15 more WTC were already being designed or were under con-

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struction in other places in the world. We owe to Tozzoli the plan for building WTCs, as he started the growth process of numerous similar centres, even if smaller, in the world, creating the Association between them based on the principle of reciprocity and providing spaces and services to all its members”. A global network was formed to provide bases worldwide where those travelling on business in foreign trade, could find facilities and information. At the moment, there are 11 World Trade Centers in Italy. Until the new towers take the place of those destroyed by the terrorist attacks, the centre in New York is located at 420 Lexington Avenue in the centre of Manhattan. In a world where electronic virtuality is master, here is a physical place, that Piccardi, in charge of the WTCA fairs for 20 years, defends with words from the now famous architect Norman Foster: “It is because people need interpersonal contact, an unavoidable need that technological progress fortunately will not be able to wipe out”. Looking in at one another in the eyes and seeing something through our own are quite different things from a virtual image. Isn’t it?


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ARTE ITALIANA

UN ARTISTA ECLETTICO CHE SI RACCONTA ATTRAVERSO LE SUE OPERE

Nicola Salvatore: la libertà di essere se stesso di Paola Rossi

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crivere in poche righe di Nicola Salvatore è alquanto riduttivo perché è un artista in continua evoluzione, che dà prova di possedere un grande talento in qualsiasi direzione vada la sua scelta espressiva. Nato a Salerno e studente di Belle Arti a Napoli, un giorno rimane colpito dalla immensa struttura della balena. La “magnitudo” e la potenza del grande cetaceo divennero da quel momento una specie di ossessione iconografica e costituirono la tematica dominante del suo esordio pittorico. La sua voglia di esprimersi e la sua capacità di dominare lo spazio lo indussero a disegnare sui muri della città immense balene, e il suo imponente e impegnativo lavoro vennero apprezzati al punto da fargli aprire le porte di spazi pubblici e privati. Fu allora che si rese conto di aver trovato la sua strada e che tale scelta lo avrebbe condotto molto lontano. Il voler emergere dal “profondo blu” del sud lo spinse al nord, cogliendo l’occasione di un concorso a Como. Lo vinse e si trasferì definitivamente sulle rive del Lario, dove ebbe i suoi primi contatti con il mondo della moda, che attivò una pronta reazione nella sua immaginifica fantasia. Una nuova dimensione esistenziale dalla quale scaturirono bellissime figure femminili fasciate in preziosi abiti di seta oggetto di dipinti che, con il successo, gli spalancarono le porte di importanti gallerie milanesi. Il grande impegno e una attività incessante lo portarono a cimentarsi con la scultura. Ispirato dalla semplice vita del passato, e utilizzando materiali poveri ma elaborati con tecniche sofisticate mediante le quali operava assemblaggi con oggetti arcaici, diede vita a monumentali opere richieste da fondazioni e musei in tutta Italia. Nicola Salvatore comincia così a viaggiare al di fuori di se stesso, gira il mondo e raccoglie sabbie, terre da mescolare a colori e collanti, dando vita ad essenziali tele monocromatiche. Spariscono le gigantesche balene e le donne affascinanti, gli oggetti riaffiorati dal passato, per far posto a colori naturali e dipinti “minimali” su alcuni dei quali egli poggia piccolissime sculture. È il momento della sintesi, il percorso pittorico è quali annullato, quello scultoreo è presente ma non incombente. Ma il soggetto della scultura torna ad essere la balena. Ora però è marginale. È stato il suo punto di partenza ed è ancora presente in queste opere che dovrebbero rappresentare il suo punto d’arrivo, ma… conoscendolo, penso che sia soltanto la “fine del primo tempo”. Nicola Salvatore è docente all’Accademia di Belle Arti di Milano dal ’95, ha esposto in centinaia di gallerie italiane, nonché in Germania, Belgio, Francia, Stati Uniti e, più di recente, in Turchia e in Cina. Da pochi giorni si è chiusa una sua grande mostra alla Fondazione Stelline di Milano.

Le sue prime opere subiscono il fascino delle balene; poi vennero le sue bellissime figure femminili; poi materiali poveri e arcaici… e poi?

L’allestimento della mostra dedicata a Nicola Salvatore presso la Fondazione Stelline di Milano

AN ECLECTIC ARTIST NARRATES THROUGH HIS WORKS

Nicola Salvatore: free to be himself o write a few lines about Nicola Salvatore is considerably restrictive, since he is a constantly evolving artist and gives evidence of an immense talent in whichever direction his expressive choice points. Born in Salerno, he studied Visual Arts in Naples where one day he became impressed with an immense shape His first works are of a whale. The power and magnitude of the gisubjected to the ant cetacean from this fascination with moment became sort of whales. Then the iconographic obsescame beautiful sion and constituted the feminine figures, dominant theme of his then simple and pictorial debut. His desire antique for expression and camaterials… pacity to dominate the and then? space induced him to paint immense whales on the city walls. His imposing and demanding work became appreciated and opened doors to private and public spaces. It was then when he realized that he had found his true route and that it would carry him very far. The desire to emerge from the “deep blue” of the south has propelled him towards the north where he seized upon the competition in Como. He won and moved definitely to the banks of the Lario where he had first contact with the world of fashion, which evoked ready reaction in his luscious imagination. New existential dimension from which emerged beautiful feminine figures wrapped in fine silks, which as an ob-

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ject of paintings and their success flung open the doors to important galleries of Milan. Great commitment and incessant work made him venture into sculpture. Inspired by the simple life of the past and utilizing meagre materials elaborated with sophisticated techniques by means of assemblage with archaic objects he gave life to the monumental works requested by foundations and museums in all Italy. This way Nicola Salvatore begins the voyage outside himself, tours the world gathering sands, soils to mix with dyes and adhesives to give life to the essential monochromatic canvas. Giant whales, magnificent women and objects re-emerging from the past disappear giving room to natural hues and minimalist paintings, some of them with tiny sculptures placed within. It is time for the synthesis with the pictorial path almost withdrawn and the sculpting one still present but not imminent. The whale reappears as an object of sculpture, but it is now marginal. It was his starting point and it is still present in his works that should represent the point of arrival but knowing him I think it is only the “conclusion of part one”. Nicola Salvatore has been a lecturer in the Academy of Fine Arts in Milan since '95, he has been featured in hundreds of Italian galleries as well as in Germany, Belgium, France, the United States and, recently, in Turkey and China. Few days ago closed his big exhibit in the Fondazione Stelline in Milan.

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INFORMARE per COMPETERE

Uniti

per portare l’ECCELLENZA ITALIANA nel Mondo èItalia, Economy ed Assocamerestero proseguono nella attività di informazione a sostegno del Made in Italy. Dopo gli Speciali Paese pubblicati dal 2005 ad oggi in abbinata nelle due riviste e sostenuti con successo dai relativi convegni nei Paesi interessati, seguono nel 2007 gli Speciali Paese:

Germania e Inghilterra (Luglio - Agosto) convegni a Monaco e Londra: Ottobre India e Cina (Settembre - Ottobre) convegni a Mumbai e Pechino: Novembre-Dicembre Australia e Francia (Novembre - Dicembre) convegni a Sydney e Parigi: Gennaio-Febbraio 2008

Nel prossimo numero Speciale

GERMANIA INGHILTERRA

Gli Speciali Paese, promossi da Assocamerestero e realizzati in collaborazione con i Ministeri degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale, con le Ambasciate, i Consolati e le Istituzioni italiane preposte all’internazionalizzazione, offrono un’informazione macro-economica sulle opportunità di affari che le Camere di Commercio Italiane individuano nei vari Paesi per la creazione di partnership di tipo commerciale e tecnologico. Gli Speciali PAESE di èItalia permettono un’occasione importante di visibilità all’estero grazie alla capillare diffusione nel mondo di èItalia, definita la bandiera dell’informazione italiana nel mondo e all’abbinamento con Panorama Economy, il settimanale che per autorevolezza e diffusione, raggiunge il mondo della finanza e delle piccole e medie imprese ed è riconosciuto come un canale informativo serio e affidabile dalle grandi aziende italiane.

La partecipazione allo Speciale Paese prevede la pubblicazione di: 1 pagina su èItalia, 1 pagina su Economy, e la partecipazione al relativo Convegno-Workshop Per Informazioni:

VOICeS

Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 Milano - Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 - www.italplanet.it - voices@italplanet.it


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SPECIALE USA-CANADA

IL GRANDE NORD

Stati Uniti e Canada: un mercato dalle enormi opportunità, dove il Made in Italy può crescere ancora

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SPECIALE USA-CANADA MERCATI DI IMPORTANZA STRATEGICA PER IL MADE IN ITALY

IL DOLLARO DEBOLE NON È UN FRENO

bolezza del dollaro, abbiamo assistito ad un rallentamento del settore della moda, che, se dimostra ancora vitalità per quanto riguarda i prodotti ad alto valore aggiunto in termini di design e qualità (come l’occhialeria o la pelletteria), ha meno fortuna per quanto riguarda l’abbigliamento, o il settore casaarredo, colpiti da un “Made in China” di miSe settori come la moda accusano il colpo, altri, nor qualità ma più competitivo per prezzo. come la meccanica e i beni industriali, registrano Anche per quanto riguarda l’alta tecnologia, dati positivi. E ciò può riservare nuove l’Italia sconta un grosso ostacolo: se infatti il nostro Paese è riconosciuto come leader nel opportunità per le nostre aziende design e nella moda, non è altrettanto presente nelle produzioni di alta tecnologia. Rino aumentate del 12%, mentre le importa- sulta quindi necessaria una politica di inforggi come non mai, il mercato zioni sono rimaste stazionarie. L’Italia è il mazione volta a promuovere l’immagine nordamericano riveste per l’Ita- 10° Paese fornitore, con una quota del 2,2% dell’Italia quale Paese significativo nel panolia un’importanza strategica per ed il 10° cliente (0,4%). rama internazionale del settore. dimensioni, centralità nel sistema economiE per quanto riguarda i settori? Cosa Cosa consiglierebbe alle aziende italiane co globalizzato e capacità di traino nei mo- esportiamo maggiormente? interessate al mercato nordamericano? delli di consumo rispetto al resto del mondo. Risultano positivi gli sviluppi del mercato Prima di tutto, la strategia di orientamenAlla stessa maniera, la relativa debolezza del dei beni industriali e della meccanica (con to sia degli investimenti, sia della promoziodollaro rispetto all’euro può aprire nuove op- oltre 6,5 miliardi di dollari di macchinari ne commerciale dei prodotti italiani, deve teportunità di investimento anche da parte dei venduti nel 2006 nei soli USA). In nere conto della vastità del territorio nostri piccoli e medi imprenditori”. Parola di particolare, molto buoni sono i dache si ha di fronte. Sia in Canada che Angelo Di Stasi, Direttore Generale per le ti relativi alle nostre esportazioni negli Stati Uniti, infatti, le diverse Politiche di Internazionalizzazione del Mini- di autoveicoli: in Canada, abbiaprovince presentano performance, stero del Commercio Internazionale. mo infatti registrato addirittura caratteristiche ed esigenze in certi Come ci poniamo, in termini di interscam- +75%, e ci sono giunti segnali molcasi anche molto differenti tra loro. bio, con il mercato nordamericano? to positivi anche dagli USA, al Occorre inoltre prendere in considePer quanto riguarda gli Stati Uniti, l’Italia si punto che, se ad oggi sono dirazione le opportunità offerte da un pone all’11°posto tra i Paesi fornitori ed al 16° stribuiti solo i marchi Ferrari migliore radicamento sul mercato, tra i clienti. Benché nell’ultimo anno le nostre e Maserati, è stata annunciata creando in loco, come primo passo, Angelo Di Stasi esportazioni siano cresciute del 5,3% e le im- l’intenzione di ritornare, nel strutture di commercializzazione, portazioni dell’1,2%, la quota italiana sul medio termine, anche con il marper poi considerare l’investimento mercato USA è diminuita (dall’1,9% del 2004 chio Alfa Romeo. Buona anche la perfor- con proprie unità di assemblaggio e produtall’1,7% del 2006). Un trend negativo che tut- mance dell’agroalimentare, specie per l’ex- tive. Leva decisiva per l’aumento dell’intertavia l’Italia condivide con gli altri Paesi eu- port di vini, olio d’oliva e formaggi. scambio è infine una accresciuta collaboraropei a causa dello sfavorevole tasso di camIn quali settori, invece, riscontriamo più zione tecnico-scientifica e culturale, che posbio dollaro-euro. Per quanto riguarda invece difficoltà? sa non solo creare legami economici, ma anil Canada, nel 2006 le nostre esportazioni soNegli ultimi tempi, soprattutto per la de- che visioni strategiche condivise.

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MARKETS OF STRATEGIC IMPORTANCE FOR ITALIAN MADE GOODS

The weak dollar must not stop us If industries like fashion are feeling under siege, others like engineering and industrial goods are showing a healthy return. And this could hold new opportunities for Italian companies oday as never before, the North American market in the eyes of Italy is one of great strategic importance because of its size, centrality of the globalized economic system and its better capacity to drive in consumer markets than the rest of the world. In the same way, the relative weakness of the dollar compared with the Euro could open up new investment opportunities even on the part of our small and medium sized entrepreneurs”. Angelo Di Stasi, Director General for Internationalisation Policies of the Ministry of International Trade gives his word. How do we present ourselves to the north American market in terms of interchange? With regards to the United States, Italy is stands at number 11 among the supplier countries and 16 among the customers. Although, in the last year our exports have grown by 5.3% and imports by 1.2%, the Italian share of the US market has fallen (from 1.9% in 2004 to 1.7% in 2006). A negative trend that, nevertheless, Italy shares with other European countries because of the penalising dollar-euro exchange rate. As for Canada, on the other hand, our exports rose by 12% in 2006,while imports remained stationary. There, Italy is the tenth largest supplier country with a 2.2% share and the tenth largest customer (0.4%). And industry by industry? What do we mainly export?

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The market for industrial and engineering goods is growing strongly (with more than 6.5 billion dollars of machinery sold in 2006 just in the USA). In particular, car sales are very robust: in Canada, we have in fact even managed to register +75%, and we have had very encouraging signs from the USA, too, to the extent that, if up until now we have only sold Ferraris and Maseratis, the intention has been expressed bring back the Alfa Romeo brand as well, in the medium term. Sales in the agricultural and food processing sectors are up, too, especially for the exports of wine, olive oil and cheeses. What sectors, on the other hand, are you encountering most difficulty in? Recently, especially because of the weakness of the dollar, we have been witnessing a slowdown in the fashion sector that is still showing vitality with regards to products with a high added value in terms of design and quality (such as glasses or leather goods), the clothing or house-furnishing sectors struck by Chinese made goods of lower quality but more competitive in price, have not been so lucky. In the hi-tech field, as well, Italy is up against a big obstacle: if, in fact, Italy is acknowledged as a leader in design and fashion, it does not enjoy the same fame for hi-tech products. An information campaign is therefore required that aims to promote Italy’s image as a country that is important in the hitech industry's international scenario. What would you advise Italian companies interested in the North American market? First of all, the orientation strategy of both investments, and marketing promotion of Italian products must take into account the enormity of the territory involved. As a matter of fact, both in Canada and the United States, the different states and provinces have often very different performance, characteristics and needs from each other. It is therefore necessary to take into consideration the opportunities offered by being better rooted in the market and to create locally as a first step marketing facilities to then consider investment with their own assembly and production units. A decisive lever for the increase of the interchange is, in conclusion, increased co-operation on the technical, scientific and cultural levels, that will not only create economic links but also shared strategic visions.


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INTERVISTA AL SOTTOSEGRETARIO AGLI ESTERI E AL COMMERCIO CANADESE STEWART BECK

PARTENDO DAL “TAVOLO CANADA” COSTRUIAMO IL FUTURO

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l Ministro degli esteri Massimo D’Alema, inaugurando alla Farnesina il primo “Tavolo di coordinamento sul Canada”, ha definito fin da subito “ottimi” i rapporti con “il Canada, paese amico”. In rappresentanza del governo di Ottawa, il Sottosegretario agli esteri e al commercio canadese, Stewart Beck, ha sottolineato quanto siano “eccellenti le fondamenta gettate e sulle quali costruire insieme”. Tanto che i “cantieri” di rafforzamento nella cooperazione tra i due Paesi spazieranno ora dalla collaborazione economico-commerciale a quella scientifico-tecnologica. Sottosegretario Beck, è soddisfatto di questo primo “Tavolo Canada” ? Sono stato molto colpito dal livello degli interlocutori che hanno partecipato, e dall’interesse manifestato. Vedo sicuramente con ottica positiva il futuro nelle relazioni tra Italia e Canada. Naturalmente sarà importante il seguito che si darà a questo tavolo di oggi. L’interesse c’è, ed è tangibile, quindi da una parte il nostro ambasciatore e il suo staff qui a Roma, dall’altra io e il mio staff in Canada, dovremo costruire sulle eccellenti fondamenta che sono state gettate in questa occasione. Tra le aree di sviluppo comune di cui avete parlato – dai settori commerciali a quelli scientifici, tecnologici e culturali – su cosa pensate di puntare maggiormente? Ciò che io ho menzionato durante il Stewart Beck nostro incontro è l’eccellente lavoro che è stato fatto con i cluster, ovvero “Sarà importante la grande importanza che rivestono i rapporti tra i distretti delle regioni itail seguito liane e i cluster canadesi nell’ambito che si darà a delle tecnologie avanzate. Due sopratquesta iniziativa. tutto sono i settori specifici: le Life Sciences e l’aerospaziale. Sono enL’interesse c’è, trambi settori di eccellenza, dove già ed è tangibile” esiste un rapporto di collaborazione bilaterale e dove possiamo sviluppare un’ulteriore intesa a livello universitario e imprenditoriale. Ci sono inoltre altri settori, come quello dell’energia rinnovabile, verso i quali ci stiamo muovendo. Ma indubbiamente ritengo che i due precedenti siano quelli di principale interesse per i nostri due Paesi. D’Alema ha sottolineato come le potenzialità transatlantiche non saranno messe a rischio dai crescenti mercati asiatici giacché “le opportunità si moltiplicano e non si elidono”. Lei è dello stesso avviso? Dal punto di vista geografico, se la terra fosse piatta, noi saremmo al centro tra l’Europa e l’Asia, confinando a sud con gli Stati Uniti: una centralità ideale per condurre il commercio. Storicamente parlando, invece, abbiamo sempre sviluppato una relazione con l’Europa, tanto che i nostri rapporti hanno un passato storico. Adesso stiamo sviluppando rapporti con l’Asia, visto che il nostro Oceano Pacifico dà verso questo continente, e lì stiamo investendo in infrastrutture. Capiamo però che, dal punto di vista logistico, investire verso il Pacifico comporta il dover fare altrettanto anche verso l’Atlantico. In conclusione, potrei dire che stiamo costruendo sulle relazioni passate, guardando però verso il futuro.

INTERVIEW WITH THE VICE SECRETARY OF CANADIAN FOREIGN AFFAIRS AND COMMERCE, STEWART BECK

Opening the “Canada Negotiation Table” to construct the future pon inauguration of the “Canada Negotiation Table” at the Farnesina, Foreign Office Minister Massimo D’Alema at once defined the relations with “our friend Canada” as “the best”. Representative of the Government from Ottawa, Vice Secretary of Canadian Foreign Affairs “The follow-up will and Commerce, Stewart Beck be the important part underlined the fact of “excellent of the enterprise. foundations that have been laid There is interest, and upon which to begin construcand it is tangible” tion”. Now the areas to “reinforce” by the two partners range from trade and industry business to the scientific and technological collaboration. Vice Secretary Beck, are you satisfied with the first “Canada Table”? I was very impressed by the level of interlocutors who participated and by the general interest. I can certainly see the future relations between Italy and Canada in a positive light. Naturally, the follow up to the current event will be very important. There is interest, and it is tangible, therefore, on one side our Ambassador and his staff here in Rome and on the other I and my staff in Canada have to build upon the excellent foundations we have laid on this occasion. Among the areas of development you discussed, from commercial to scientific, technology and cultural sectors, at which ones are you aiming most? What I mentioned during our assembly was an excellent work that has been done on clusters, or rather great care with which we covered the advanced technology relations between the Italian regional districts and Canadian clusters. There are two sectors of great importance: the Life Sciences and aerospace industry. Both are renowned for excellence with already existing bilateral collaboration and we can develop further academic and entrepreneurial partnerships. There are also other sectors we aim at, like renewable energy. However, I consider the two former ones of prime interest to our countries. D’Alema underlined that the overseas potential is not at risk through growing Asian markets since “the possibilities multiply and do not cancel each other out”. Do you share his opinion? Geographically speaking, if the Earth were flat we would be in the centre between Europe and Asia, bordering with the United States to the south, which positioning is ideal for commerce. Historically speaking we have always maintained relations with Europe. Now we are expanding our relations with Asia. Given that our Pacific Ocean faces this continent we are investing there in infrastructure. We understand that from the logistics point of view, while investing beyond the Pacific we need to do the same for the Atlantic. In conclusion I would like to say that building upon past relations we are looking into the future.

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SPECIALE USA-CANADA GRAZIE A DIVERSI FATTORI, L’ECONOMIA CANADESE SI PRESENTA VERAMENTE VINCENTE

CANADA-ITALIA: UNA PARTITA TUTTA DA GIOCARE di Corrado Paina, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Toronto

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el panorama economico mondiale il Canada rappresenta una delle zone più appetibili per le opportunità di investimento che offre, e ciò per vari motivi: ad esempio, gode di una collocazione geografica strategica, ed è dotato di ottime infrastrutture e telecomunicazioni; inoltre, sia il fattore istituzionale sia quello culturale fungono da humus per una situazione economica stabile, solida e aperta agli scambi con l’estero. È proprio questa stabilità che rende il sistema Canada una delle zone più attraenti da un punto di vista economico. Dando una rapida scorsa ai dati OCSE, ci si può rendere conto dell’enorme mole di ricchezza prodotta dal sistema economico canadese. Qui basta accennare al Prodotto Interno Lordo, che risulta essere tra i più alti dei maggiori paesi industrializzati, con un ammontare di circa 1.089.000.000.000.000.000 CAN$ (dati aggiornati al 2006). Inoltre, nonostante una fase di stallo registrata a partire dal Maggio 2006, verso la fine dell’anno l’economia canadese ha ripreso a crescere, e questa tendenza positiva è proseguita nei primi mesi del 2007. Ma, in concreto, quali sono i fattori chiave (economici e non) che rendono il sistema canadese così vincente? Innanzitutto, come accennato in apertura, l’economia in questione si distingue per una struttura economica davvero solida, ragion per cui shock esogeni ed endogeni vengono facilmente assorbiti dal mercato interno, rendendo piuttosto stabile l’attività economica. In secondo luogo, il livello di fiducia e il “tasso di onestà” degli operatori economici è tra i più elevati al mondo, motivo che rende ancora più solida l’economia del Paese. Inoltre, tra i vari settori operanti nel sistema canadese, si sono sviluppate delle reti sinergiche che rendono il sistema estremamente efficiente e funzionante, sfruttando trasversalmente tutte quelle economie d’esperienza che il Canada incentiva massicciamente attraverso ingenti investimenti nelle conoscenze. Quest’ultimo punto ci porta ad uno degli

THANKS TO A VARIETY OF FACTORS, THE CANADIAN ECONOMY HAS GAINED TRUE SUCCESS

Canada-Italy: a game that should be played n the worldwide economic scene, Canada is one of the most attractive zones for investiment opportunities; this comes as a result of various reasons: for example, it enjoys a strategic geographic location and is provided with the best infrastructures and telecommunication systems. In addition, both the government and cultural attitude serve as fertile ground for the creation of a stable, reliable economic situation that is open to foreign trade. It is precisely this stability that makes the Canadian system one of the most attractive from an economic point of view. A quick glance at the data from the OCSE, displays the huge quantity of wealth pro-

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duced from the Canadian system. It is enough to point out that the gross domestic product amounts to approximately 1,089,000,000,000,000,000 CAN$ (2006). Furthermore, in spite of a stagnation phase beginning in May 2006, the Canadian economy began to grow again toward the end of the year, and this positive trend was continued in the first months of 2007. But concretely, which are the key factors (economic or non) that make the Canadian system so successful? First of all, as mentioned above, the economy is distinguished by a truly solid framework, which enables the domestic market to easily absorb shocks, originating both internally and ex-

ternally, and create a relatively stable economic activity. In second place, the level of trust and “price of trust” of economic operators is among the highest in the world, increasing the countries economic stability. In addition, synergetic networks have been developed between the various sectors of the Canadian system, making the system extremely efficient and functional and taking advantage of previous experience that provides great stimulation for Canada through an investiment in knowledge. This final point brings us to one of the most relevant factors, which serve as powerful stimuli in the Canadian system: investments in research and development. The resources employed for this cause are truly substantial, making Canada one of the countries most on the cutting edge of research. There is also another successful element in


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Ecco perché le aziende italiane devono investire in questo mercato, anche servendosi delle competenze che offrono le quattro Camere di Commercio Italiane che qui operano elementi di maggior rilevanza, un elemento che funge da locomotiva all’imponente sistema economico canadese: gli investimenti in Ricerca & Sviluppo. A riguardo c’è da dire che l’impiego di risorse è davvero massiccio, motivo che porta il Canada ad essere uno dei Paesi più all’avanguardia per quanto riguarda la ricerca. C’è poi un altro aspetto vincente del sistema canadese che merita di essere menzionato: il sistema fiscale e il sistema di incentivi all’attività imprenditoriale. Il Canada presenta infatti una pressione fiscale sotto la media rispetto ai maggiori Paesi dell’area OCSE; inoltre, a differenza dei sistemi di matrice continentale, viene favorito un sistema basato effettivamente sull’idea di “libero mercato”, perciò gli investimenti stranieri godono di ampie libertà di azione (per esempio, non ci sono controlli eccessivi sugli scambi con l’estero, non vengono applicate particolari restrizioni sul reimpatrio dei capitali, non vengono richiesti particolari conti correnti agli investitori stranieri, non ci sono particolari restrizioni riguardo dividendi, profitti, interessi, etc.). Inoltre, le istituzioni presenti sul territorio sono attivamente impegnate a garantire il corretto funzionamento del sistema descritto, mostrando particolare attenzione proprio verso gli investimenti stranieri. Infine c’è la questione della qualità della vita, che in Canada risulta essere tra le più alte dei Paesi industrializzati, andando così a consolidare quel clima di fiducia nel sistema che è uno di quei pre-requisiti fondamentali per un’intensa ma sostenibile attività economica.

the Canadian system that should be mentioned: the fiscal system and system of incentives for entrepreneurial activity. Canada uses a pressure of taxation lower than the average of the most important countries in the OCSE. In addition, effectively the system based on the free market is favoured, allowing foreign investments great freedom of action (for example, there are not too many controls on foreign trade, there are no specific regulations on repatriation of wealth, there are no particular requests for foreign investors’ bank accounts, and there are no specific restrictions on dividends, profits, interest etc.). Furthermore, the country’s organizations work actively to ensure the correct functioning of the system, placing special attention on foreign investments. Finally, there is the question of the quality of life, which in Canada is among the highest in industrialized countries, strengthening further trust in the system, one of the fundamental prerequisites for intense and sustainable economic activity.

Le Camere di Commercio Italiane in Canada Camera di Commercio in Canada (Montreal, Quebec) Fondata nel 1964 ha ricevuto il suo riconoscimento nel 1987. Tra gli accordi giova ricordare quelli realizzati con: Fiera Milano, Regione Lombardia, Promec Modena, CCIAA Modena, Promos Milano, CCIAA Milano, CCIAA Bologna, SMAU, Provincia di Benevento, Centro Estero Veneto. È una delle camere più quotate tra quelle che fanno parte di Assocamerestero e dispone di 4 uffici, di cui due in Italia che agevolano l’attività ed i servizi offerti. Da sottolineare, l’intesa con la HEC di Montréal (École des hautes études commerciales), che prevede la messa in opera di un programma d’introduzione all’Italia, che comprende corsi di economia, storia, lingua e cultura italiane. Chamber of Commerce in Canada (Montreal, Quebec) Established in 1964, it was recognized in 1987. Among the most notable agreements were with: Fiera Milano, Regione Lombardia, Promec Modena, CCIAA Modena, Promos Milano, CCIAA Milano, CCIAA Bologna, SMAU, Province of Benevento, Centro Estero Veneto. It is one of the most highly respected chambers among those that make up the Assocamerestero and has 4 offices, two of which are in Italy facilitating the activity and services offered. The agreement with HEC of Montreal (Ecole des hautes études commerciales) that is planning new program in Italy, including courses in business, history, languages and Italian culture.

Camera di Commercio Italiana di Toronto Fondata nel 1961, ha ricevuto il suo riconoscimento nel 1987. Presenta accordi con: CIBPA (Canadian Italian Business and Professional Association), Toronto Board of Trade, Ontario Chamber of Commerce, Fiera Milano, Promos Milano, Promec Modena, Città di Milano. Pubblicazioni: rivista trimestrale “Partners” (inviata a oltre 7000 imprenditori dell’ Ontario); i libri “Celebration” e “Made in Canada”; il documentario “Made in Canada: the Italian Way”. La Camera fornisce attività di consulenza a: Guelph, Vaughan, Toronto. Italian Chamber of Commerce in Toronto Established in 1961, it was recognized in 1987. Produced agreements with: CIBPA (Canadian Italian Business and Professional Association), Toronto Board o f Tr a d e , O n t a r i o C h a m b e r o f Commerce, Fiera Milano, Promos Milano, Promec Modena, City of Milano. Pubblications: quarterly magazine “Partners” (sent to over 7000 entrepreneurs in Ontario); the books “Celebration” and “Made in Canada”; the documentary “Made in Canada: the Italian Way”. The Chamber provides consulting services to Guelph, Vaughan and Toronto.

In Canada le Camere presenti sono quattro:

Camera di Commercio Italiana nel Manitoba Fondata nel 1999 ha ricevuto il suo riconoscimento nel 2002. Tra gli accordi, si ricordano quelli realizzati con: Governo della Provincia del Manitoba, Chamber of Commerce of Manitoba, CCIAA Parma, Laboratorio di Microbiologia Nazionale Canadese, Regione Calabria, Osservatorio ITENETS. Italian Chamber of Commerce in Manitoba Established in 1999, it was recognized in 2002. Its agreements have been made with: the government of the Province of Manitoba, Chamber of Commerce of Manitoba, CCIAA Parma, National Canadian Microbiology Laboratory, Region Calabria, ITENETS Observatory Italian Chamber of Commerce i n C a n a d a – V a n c o u v e r, Edmonton, Calgary Fondata nel 1991, ha ricevuto il suo riconoscimento nel 1996. Tra gli accordi, giova ricordare quelli realizzati con: CER Piemonte, CER Abruzzo, CCIAA Parma, CCIAA Torino, Veronafiere, Vicenza Qualità, BC Ministry of Small Business & Economy Development. Attualmente è in corso il “Progetto Itaca” che coinvolge, oltre a questa camera, quella di Montreal e le regioni Campania e Veneto, ed è sovvenzionato dall’Unione Europea. Il progetto vuole supportare il processo di internazionalizzazione dei distretti industriali presenti nelle due regioni italiane. Italian Chamber of Commerce in Canada Vancouver, Edmonton, Calgary Established in 1991, it was recognized in 1996. The most important agreements were achieved with: CER Piemonte, CER Abruzzo, CCIAA Parma, CCIAA Torino, Veronafiere, Vicenza Qualità, BC Ministry of Small Business & Economy Development. The “Itaca Project” is currently in progress, involving in addition to this chamber, these of Montreal and the Campania and Veneto regions; it is subsidized by the European Union. The project hopes to support the process of internationalisation of the industrial districts in the two Italian regions.

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SPECIALE USA-CANADA INTERVISTA ALL’AMBASCIATORE D’ITALIA IN CANADA, GABRIELE SARDO

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ono relazioni eccellenti quelle che legano da tempo i nostri due Paesi. Ma ancora molto si può fare per incrementare i rapporti, e per permettere alle aziende italiane di consolidare le quote già acquisite, e aprirsi nuovi spazi in questo ricco mercato. La conferma arriva dall’Ambasciatore d’Italia in Canada, Gabriele Sardo. Signor Ambasciatore, cosa vuol dire oggi Canada per il Sistema Italia? Quali opportunità sul fronte dell’internazionalizzazione tra i due Paesi? Il momento scelto da èItalia per pubblicare un numero speciale dedicato al Canada non poteva essere, a mio avviso, dei migliori. I rapporti tra Italia e Canada sono sempre stati caratterizzati da un sentimento di amicizia e di stima reciproca, ma spesso lo stato eccellente delle relazioni bilaterali non si è riflesso in un pieno sviluppo delle potenzialità presenti sul campo economico. Una serie di eventi recenti (intensificazione degli incontri tra i vertici politici, inaugurazione di un “Tavolo Canada” alla Farnesina qualche settimana fa) lasciano tuttavia presagire un futuro assai promettente nei rapporti tra i due Paesi, soprattutto per quel che riguarda le ricadute nel settore della collaborazione economico-industriale. Come si presenta il mercato canadese oggi, nella fattispecie per il Made in Italy? Il mercato canadese è fatto di consumatori maturi ed esigenti, e rappresenta un importante sbocco per le nostre esportazioni. L’Italia gioca un ruolo da leader in questo Paese nella meccanica di precisione e in quei comparti del Made in Italy che portano con sé un valore aggiunto che li rende di per sé inimitabili, ed in quanto tali impermeabili alla concorrenza proveniente dalle economie emergenti. Siamo inoltre in grado di fornire ampie complementarietà in settori industriali ad alto tasso di innovazione (come l’aerospazio, le biotecnologie, le life sciences, e le innovazioni legate all’ambiente), e proprio in ta-

CANADA, UN MERCATO DOVE CRESCERE ANCORA li settori cominciano a delinearsi le più interessanti opportunità di collaborazione tra Italia e Canada. Si tratta in sintesi di un mercato dove possiamo ancora crescere e dove bisogna agire attraverso il consolidamento delle quote acquisite; con la difesa del Made in Italysoprattutto nel settore agroalimentare; mediante il rilancio di tutti quei settori (meccanica strumentale in primis) che rappresentano la prima voce di esportazione in questo Paese; con il sostegno dei comparti più innovativi e più promettenti nel quadro della collaborazione industriale. Occorre inoltre guardare con maggiore attenzione alle aree più periferiche del Canada (come la Provincia dell’Alberta, con una economia trainata dall’industria estrattiva delle sabbie bituminose), dove l’export italiano è ancora poco conosciuto, pur in presenza di alti redditi e di un potere d’acquisto tra i più elevati dell’intero Paese. Signor Ambasciatore, cosa sostanzia il legame nei rapporti bilaterali fra i due Paesi? Innanzitutto sono confortato dalla maggiore attenzione istituzionale con cui dall’Italia si guarda al Canada. Nonostante la lontananza geografica, sono molte le complementarietà che legano questi due Paesi, e proprio su tali complementarietà va perseguita una visione strategica di dialogo e cooperazione. È questa la strada che abbiamo intrapreso, ed intendiamo percorrerla con impegno e decisione.

Agroalimentare, ma anche meccanica strumentale, aerospazio, life sciences: questi i settori su cui deve puntare il Made in Italy

L’Ambasciatore Gabriele Sardo

INTERVIEW WITH THE AMBASSADOR OF ITALY IN CANADA, GABRIELE SARDO

Canada, a market with growth potential he relations that bind our two countries for a long time are excellent. We can still do more, however, to increment relations and to permit the Italian businesses to consolidate already acquired quotas as well as to open new venues within this rich market. The acknowledgement comes from the Italian Ambassador in Canada, Gabriele Sardo.

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Mr Ambassador, what does Canada mean today to the Italian industry? What are the possibilities of the internationalisation between the two countries? Agricultural and In my opinion the moment to publish the issue dedifood products as cated to Canada by èItalia could not be better. The rewell as tool lationship between Canada and Italy were always that mechanics, of friendship and mutual high regard but often the exaerospace and life cellent state of bilateral relations was not reflected in full sciences are the development of potential of the economic field. The sesectors where the ries of recent events (intensification of meetings beMade in Italy aims tween leaders, the “Canadian Table” inauguration at the Farnesina few weeks ago) have a presentiment of a very promising future in the relations between the two countries, especially considering the by-products of the collaboration in the economics and industrial sectors.

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How is the Canadian market today, in this case for the Made in Italy? The Canadian market is made up of mature and demanding consumers and it is an important outlet for our export. In Canada Italy is the leader in precision mechanics and these departments of the Made in Italy that represent added value because they are inimitable and therefore impervious to the competition generated by the emerging economies. We are also able to provide complementarities in the sectors with high innovation rate (like aerospace, biotechnology, life sciences and environmental innovations). These sectors begin to outline more interesting prospects of collaboration between Italy and Canada. We are talking about the market synthesis where we can still grow and where we need to consolidate already acquired quotas, defend the Made in Italyespecially in the agricultural and food sector also by means of re-launching the areas (tool mechanics most of all) that stand for main export to this country as well as to sustain the areas most promising and innovative in the field of industrial collaboration. It is also necessary to pay more attention to the “suburban” areas of Canada such as the province of Alberta where the economy is driven by the bituminous sand extraction industry. Here Italian export is little known but the revenues are high and the acquisition power is the highest in the country. Mr Ambassador, what characterizes the link in bilateral relations between the two countries? First of all I am happy about the institutional attention with which Italy looks upon Canada. Despite the geographical gap there are many complementarities that bind the two countries and based on them we have to pursue our strategic vision of dialogue and cooperation. Such is the route we have chosen and we intend to go along decisively and with commitment.


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SPECIALE USA-CANADA ECCO DOVE IL MADE IN ITALY PUÒ PUNTARE AD UNA NUOVA CRESCITA

OCCHI PUNTATI SULL’“ALTRA AMERICA”! di Luciano Topi, Presidente della Camera di Commercio Italo Americana in Texas

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uando si parla di Stati Uniti, il pensiero dei più corre subito a città come New York, o alle opportunità offerte dalla Silicon Valley. Ma – come ha voluto evidenziare il recente Convegno delle Camere di Commercio Italo-Americane dell’Area NAFTA, svoltosi a Houston, in Texas – esiste un’altra faccia dell’America, meno conosciuta, meno popolare, ma certamente più ricca di potenzialità delle altre aree pure vitali degli Stati Uniti. Il meeting di Houston ha voluto costituire soprattutto una chiamata per gli imprenditori italiani ad avere più coraggio nelle loro scelte, e non ripercorrere solamente le vetrine tradizionali del mercato, le fasce costiere dell’East e del West, o il Canada: aree dove si è facilitati dalla presenza di vaste comunità di italiani, ma dove si deve anche combattere per spazi di crescita reali, dove la competitività internazionale è senza remissione e le nostre imprese operano spesso in concorrenza ed in esclusione fra loro. In Texas i prodotti italiani, sia quelli tradizionali del Made in Italy sia quelli più sofisticati della nostra tecnologia, sostenuti da una politica promozionale e di marketing adeguata, potrebbero ricevere uno spazio più rilevante. Basterà ricordare come il Texas sia già oggi il secondo stato per popolazione, con oltre 23 milioni di abitanti; ha avuto un tasso di crescita intorno al +5% negli ultimi 3 anni (superiore a quello dell’America del Nord) e, se fosse uno stato, la sua economia sarebbe la decima al mondo; a Houston, inoltre, il costo di “fare business” è tra i più bassi dell’America del Nord. Ben lontana da essere – come in passato – solo la città dei petrolieri, Houston oggi registra

Se il Nord America è da tempo un mercato di riferimento per le aziende italiane, esistono aree ancora poco conosciute, ma ricchissime in termini di opportunità. Un esempio? Il Texas

Luciano Topi

una crescita vertiginosa nei consumi e nei servizi, e può contare sulla presenza di settori di punta dell’economia, dall’aerospazio (NASA e Alenia – finalmente un’azienda italiana!) alla filiera dell’energia, con la sua ricaduta su tutta l’area della meccanica avanzata, dell’high tech (nanotecnologie e biotecnologie), con i tanti ricercatori italiani ormai inseriti nel cuore dei laboratori locali. Di non minore importanza è l’efficientissimo porto di Houston, secondo in America e primo per il commercio internazionale, da cui parte una rete di autostrade che sta ridisegnando il sistema di distribuzione. Una Houston recentemente apertesi ai consumi internazionale, e che richiede prodotti di qualità che il Made in Italy può agevolmente offrire. E così, mentre le importazioni europee al porto di Houston sono aumentate nel 2005 del 17%, quelle italiane sono cresciute solo del 9%: ben poco a fronte di quelle francesi (+21%), spagnole (+31%) e inglesi (addirittura +55%). Ecco perché il Texas dovrebbe essere presente nell’agenda degli imprenditori italiani, ed ecco perchè dovrebbe essere oggetto di un’attenzione più mirata da parte delle organizzazioni economiche che vogliono partecipare in maniere nuova al processo di internazionalizzazione del nostro Paese.

HERE IS WHERE THE ‘MADE IN ITALY’ SHOULD ASPIRE FOR NEW EXPANSION

Eyes on “another America”! If North America is the market of reference for the Italian business, there are also less recognized, but affluent areas in terms of opportunity. Texas is one of them hen thinking of the United States, the first thought is that of New York City or the business prospects of the Silicone Valley. However, as it became evident during the recent Conference of the Italian-American Chambers of Commerce of the NAFTA Area in Houston, Texas, there exists another side of America, less known and popular, but decidedly more potentially affluent within other vital areas of the United States. The Houston conference principally intended to act as the summons for the Italian entrepreneurs to give rise to their courage of choice and not to go through the solely conventional market channels in the East and West Coast or in Canada. These areas are simplified by the presence of immense Italian communities, but where it is necessary to struggle for the true development space, where the international competition rules without pardon and our businesses often operate in opposition and rule one another out. Traditional Made in Italy products or those technologically more sophisticated, when sustained by the adequate marketing and

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promotion could attain more significant exposure in Texas. It is good to keep in mind that Texas is today in the second place considering the population with more than 23 million, has registered the growth rate of +5% during the last 3 years (highest in North America), and if it were a country, it would boast the tenth economy in the world. Moreover, the cost of “doing business” in Texas is among the lowest in North America. Far-off the times of the “city of oil”, Houston of today reports staggering increase in consumption and service industries and it can rely on the sectors of economic peak such as the aerospace industry (NASA and Alenia – finally Italian business!), energy industry and its impact on advanced mechanics, high-tech industry (nano and biotechnology) and numerous Italian researchers already busy in the core of local laboratories. The highly efficient Houston harbour is second in America, the first considering international commerce and it boasts the highway network reorganizing the distribution system. Houston has recently opened to the international expenditure and requires quality goods, which request the Made in Italy can easily accommodate. And when the European import at the Houston harbour increased by 17%, the Italian one by only 9%. By very little, compared with the French (+21%), Spanish (+31%) or British (downright +55%). This is why Texas should be present on the Italian Business agenda, and why it should be subject to direct consideration for the trade and industry organizations who wish to participate in an innovative manner in the internationalisation route of our country.

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L’INTERNATIONAL COMMUNITY PARTNER PROGRAM PER LE AZIENDE DI TUTTO IL MONDO di Mark S. Jaffe, Presidente & CEO della Greater New York Chamber of Commerce

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a Greater New York Chamber of Commerce (o semplicemente “la Camera”) è molto rinomata per l’aiuto offerto agli imprenditori, alle piccole aziende, alle società per azioni e ai gruppi cittadini di qualsiasi estrazione sociale per crescere e prosperare. Ciò è possibile grazie all’offerta di servizi commerciali validi e di informazioni pertinenti per condurre un’attività di successo a New York. Oggi, siamo orgogliosi di offrire i nostri servizi ai lettori di èItalia e Economy. Ora, le aziende che desiderano espandersi a livello mondiale possono approfittare del rinomato International Community Partner Program della Camera. Fin dal suo avvio, il Programma ha funzionato perfettamente, aiutando imprenditori provenienti da Unione Europea, America Latina, Caraibi, Nord America, Asia, Medio Oriente e Africa, ad avere successo sul mercato newyorchese. Questo sforzo per incrementare il commercio internazionale è cominciato quando la Camera ha ospitato per la prima volta a New York missioni commerciali provenienti da tutto il mondo. Oggi, il senatore statunitense Charles Schumer sa che il Partner Program della Camera “ha stabilito un legame importante tra New York e le altre comunità commerciali di tutto il mondo”, dimostrandosi in grado di trasformare altre aziende in leader influenti di commercio e business. Nel 2004, la Camera ha ospitato l’Accession Ball ufficiale dell’Unione Europea al Waldorf Astoria di New York. Nel 2005, è stata riconosciuta dal Congresso degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. Nel 2006, abbiamo ospitato il nostro nono Ricevimento Internazionale Annuale presso il NYC Hall, e nel 2007 siamo stati definiti dal Consiglio di New York “un servizio eccezionale e un esempio di virtù civica al suo massimo livello”.

MAI PIÙ SOLI A NEW YORK! Grazie alla Greater New York Chamber of Commerce, informazioni, assistenza e contatti per avere successo nella Grande Mela

Mark S. Jaffe

Oggi, l’eccezionale servizio che ha permesso agli associati della Camera di essere elogiati perfino dal sindaco Rudy Giuliani è a disposizione dei nostri amici di tutto il mondo. Se la vostra azienda è pronta a espandere le proprie vendite a livello mondiale, potete entrare anche voi a far parte della Greater New York Chamber. Diventando un International Community Partner, potrete ottenere una consulenza locale sulla cultura, il marketing, la conformità legislativa, la corretta modalità di compilazione dei registri contabili e i contratti immobiliari newyorchesi, che vi permetteranno di approfittare di tutto ciò che la città di New York e la regione hanno da offrire. Possiamo aiutarvi anche nell’organizzazione di una visita a New York, individuando hotel, ristoranti, negozi, attività ricreative e culturali perfettamente adatte al vostro soggiorno, programma e budget. Il nostro staff locale e altamente professionale può consigliarvi alcuni contatti, aiutarvi con i contratti, le assunzioni e le sedi dei vostri uffici, fornirvi orientamento e offrirvi tutto il supporto necessario per avere successo a New York. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito internet della Camera all’indirizzo www.chamber.com o contattare la sede di New York al numero 212 686 7220.

INTERNATIONAL COMMUNITY PARTNER PROGRAM IS AVAILABLE FOR COMPANIES ALL OVER THE WORLD

You are never alone in New York! he Greater New York Chamber of Commerce (“the Chamber”) is well known for helping entrepreneurs, small businesses, corporations and civic groups from all walks of life to grow and prosper. We do this by providing valuable business services and to pertanent information aboout running a successful business in New York. Today, we are proud to offer our services to the readers of èltalia and Economy. Now businesses that want to expand globally can take advantage of the Chamber’s renonwed International Community Partner Program. Since its inception, the Program has worked successfully to help business people from the European Union, Latin America, the Carribbean, North American, Asian, the Middle East and African to succeed in the New York marketplace. This effort to increase international trade to began when the Chamber first started hosting trade missions to around the world in New York City. Today, United States Senator Charles Schumer knows that the the Chamber’s Partner Program has “established an important connection between the New York and other business communities around the world”. So too do other influential business & trade leaders.

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In 2004, the Chamber hosted the official European Union Accession Ball at NY’s Waldorf Astoria. In 2005 the Chamber was recognized by the United States Congress at the United Nations. In 2006 we hosted our 9th Annual International Reception at NYC Hall in 2007, we were proclaimed by the Council of NYC as “an exceptional service and an example of civic virtue at its finast”. Today the exceptional service that has led to tall those associated with the Chamber being commended by America’s Mayor, Rudy Guiliani, is availble to our friends world wide. If your business is ready to expand its global sales, you can join forces with the Greater New York Chamber. By becoming an International Community Partner; you can get great local advice and on NYC culture, marketing, compliance, proper record keeping and real estate deals that will allow you to take advantage of all that New York City and the region has to offer. We can also help you with visiting New York by identifying hotels, restaurants, shopping, entertainment and cultural activities that will fit your accommodate your schedule and budget. Our professional, local staff can advise you with contacts, help with contracts, employment, office space, guidance, and provide all the support that anyone may need to succeed in New York. For more information, please feel free to visit the Chamber’s web site at www.chamber.com, or call their NYC office at 212 686 7220.

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SPECIALE USA-CANADA È IL MERCATO CANADESE AD OFFRIRE BUONE OPPORTUNITÀ PER IL MADE IN ITALY

PUNTIAMO AL NORD AMERICA

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li Stati Uniti d’America da soli sfiorano il 20% del PIL mondiale e rappresentano un canale molto importante di domanda estera per il resto del mondo: nel 2006 il valore totale dell’import americano ha superato i 2.200 miliardi di dollari, più dell’intero PIL italiano. Nonostante il rallentamento della loro corsa, gli USA restano il terzo mercato di sbocco per il Made in Italy, dopo Germania e Francia. Ce ne parla Emanuele Baldacci, Chief Economist di SACE, la società che assicura il business italiano nel mondo e che accompagna le imprese sui mercati esteri. Il rallentamento dell’economia americana si fa sentire anche sul nostro export? Sì, nel 2006 l’export italiano verso gli USA è aumentato solo del 3% e nel primo trimestre del 2007 ha registrato un calo del 7%. Un settore a rischio è quello della meccanica strumentale, che da solo ha rappresentato il 20% dell’export italiano verso gli USA nel 2006. Ma anche settori del Made in Italy tradizionale, come la moda o l’alimentare, potrebbero risentire del deprezzamento del dollaro rispetto all’euro. Una ragione in più per continuare a incentrare le strategie competitive delle imprese sulla qualità delle merci. Quali dunque le previsioni di SACE per il futuro? Secondo le nostre analisi, gli Stati Uniti dovrebbero crescere nel 2007 del 2% circa in termini reali; dopo una battuta d’arresto nel primo trimestre del 2007, vi sono segnali migliori per il trimestre in corso che dovrebbero consolidarsi nella seconda metà dell’anno.

Questa la formula di Emanuele Baldacci, Chief Economist di SACE, per difendere l’export italiano dal rallentamento dell’economia USA

Questo potrebbe tradursi in una crescita in valore dell’export di beni italiani superiore al 3%. Quali le prospettive per il Canada, uno dei principali partner USA? Il Canada si è mostrato finora immune al rallentamento USA. Nel primo trimestre 2007, il PIL è aumentato del 3,7%, superando notevolmente la crescita statunitense. Tuttavia il dollaro canadese si sta apprezzando e la competitività dell’export del Paese potrà risentirne con impatti negativi sulla crescita. Nonostante questo, però, le opportunità per gli imprenditori italiani restano molto buone, soprattutto nei settori della meccanica strumentale, alimentari e bevande, chimica e fibre.

Emanuele Baldacci

CANADIAN MARKET PRESENTS GOOD PROSPECTS FOR THE “MADE IN ITALY”

We head for North America Chief Economist of SACE Emanuele Baldacci presents the formula to defend Italian export from deceleration of the USA economy he United States alone generate 20% of the world GDP and represent a very important channel for the global import demand. In 2006 the total value of the American import surpassed 2,200 bn. dollars, more than the entire Italian GDP. Despite economy deceleration the USA remain the third market venue for the Made in Italy, right after Germany, and France. Emanuele Baldacci, Chief Economist of SACE, the organization that secures Italian business around the world and conducts them on the foreign markets. Does our export feel the impact of the American economy deceleration? Yes. In 2006 Italian export to the USA increased only by 3% and in the first trimester of 2007 we registered a 7% de-

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crease. The area at risk is that of production of machinery, which alone accounts for 20% of the Italian export to the USA in 2006. Also more traditional sectors of the Made in Italy, like fashion and alimentary could feel the depreciation of a dollar versus euro. This is the additional reason to continue our efforts to concentrate our competitive business strategies the quality of merchandise. What are the SACEs’s forecasts for the future? According to our analyses in 2007 the United States should raise about 2% in real terms. After the standstill of the first trimester of 2007 there are optimistic signs for the current trimester, which should to become consolidated in the second half of the year. This could mean the increase of the export value of Italian goods by more than 3%. What are the forecasts for Canada, one of the main partners of the USA? Until today Canada seems immune to the economical deceleration of the USA. In the first trimester the GDP increased by 3.7%, considerably exceeding the USA growth. The Canadian dollar increases in value and the country’s export competition may experience the after-effects with negative impact on development. Despite all this the prospects for the Italian entrepreneurs are still good, most of all in the production of machinery, alimentary, beverage and chemistry and fibre areas.


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NON SOLO MODA E AGROALIMENTARE: C’È SPAZIO ANCHE PER LA MECCANICA E L’ENERGIA

A FIANCO DI SIMEST VERSO IL NORD AMERICA

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el mese di maggio si è svolto a Roma il “Canada Day”, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e da Confindustria. Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato il Ministro del Commercio Internazionale Emma Bonino, si è parlato delle opportunità che questo mercato può offrire alle imprese italiane, e degli strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione a disposizione delle aziende in questo Paese. Il Canada rappresenta infatti un interessante mercato di sbocco per i prodotti italiani, anche se non è certamente un mercato “facile”, sia perché altamente competitivo, sia perché l’Italia risente qui della sua struttura imprenditoriale costituita prevalentemente da PMI. In Canada c’è una forte presenza italiana, con una comunità molto ben integrata, e questo può favorire lo sviluppo ulteriore delle relazioni e degli scambi tra i due Paesi. Dal punto di vista degli investimenti, le imprese italiane possono cogliere delle interessanti opportunità, soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico. Anche gli Stati Uniti, come il Canada, rappresentano un mercato di non facile penetrazione per le nostre imprese ma, nonostante ciò, sono una meta importante per le esportazioni. Il settore della meccanica, e in particolare le macchine strumentali, rappresentano un business molto “ricco”. Si pensi che nei primi 6 mesi del 2006 è stato importato negli Stati Uniti oltre 1 miliardo di dollari di macchine strumentali italiane, nonostante la concorrenza di Paesi quali la Cina e la Corea del Sud. Le aziende italiane, infatti, sono specializzate nei macchinari di piccola dimensione e sanno adattarli con grande capacità alle esigenze del cliente. Molte aziende italiane, quindi, stanno investendo negli Stati Uniti in nuove strutture per la distribuzione, l’assistenza al cliente finale, ma

Soprattutto negli ultimi 5 anni, la finanziaria pubblico-privata ha sostenuto numerosi progetti in Canada e negli Stati Uniti. E le possibilità, per le aziende italiane, non mancano

Massimo D’Aiuto

anche per la produzione. “Questo dimostra – come sostiene Massimo D’Aiuto, Amministratore Delegato di SIMEST – che esistono ancora ampi spazi per le nostre imprese in questi due Paesi, anche per quanto riguarda la collaborazione nello sviluppo delle tecnologie destinate sia ai mercati interni, che ad aree terze”. SIMEST, la finanziaria pubblico-privata che dal 1991 accompagna le imprese italiane sui mercati internazionali, ha sostenuto numerosi progetti in Canada e negli Stati Uniti, soprattutto negli ultimi 5 anni, attraverso la partecipazione diretta e gli altri strumenti per l’internazionalizzazione che gestisce, quali l’export credit, lo sviluppo commerciale e gli studi di fattibilità. “In Canada – ha proseguito D’Aiuto – abbiamo affiancato 31 imprese italiane con finanziamenti e partecipazioni per oltre 400 milioni di euro; negli Stati Uniti, oltre 530 imprese per oltre due miliardi e mezzo di euro. I settori interessati sono soprattutto la meccanica, l’agro-alimentare, il legno-arredamento, il tessile-abbigliamento e la pelletteria”. “SIMEST rivolge una attenzione particolare a questi due mercati”, ha concluso Massimo D’Aiuto. “Sia in Canada che negli Stati Uniti, infatti, le aziende italiane hanno ampi margini di crescita non solo nei settori tradizionali del Made in Italy, quali la moda, l’arredamento e l’agro-alimentare, ma anche in quelli altamente tecnologici, legati all’energia e al comparto e delle bionanotecnologie”.

NOT ONLY FASHION AND AGRICULTURAL AND FOOD PRODUCTS, BUT ALSO THE ENERGY AND MECHANICS

Alongside SIMEST headed for North America n the month of May the Ministry of Foreign Affairs and Confederation of Italian Industry organized the “Canada Day” in Rome. During the meeting with the participation of the Minister of International Commerce Emma Bonino the talk was about the opportunities that this market has to offer to the Italian business and the tools available to those businesses to sustain their internationalisation in Canada. Even though not “easy”, Canada is an interesting outlet market for the Italian product, since it is highly competitive and possesses the entrepreneurial structure already in place thanks to the SME. Italian component in Canada is strong owing to well-integrated community, which can favour further development of relations and exchange between the two countries. From the investment point of view Italian business can come across interesting prospects, most of all in the high technology content sectors. Just like Canada the United States are the market not easy for our business to penetrate even though both are important export destinations. The mechanics sector, mainly tool mechanics, stands for very prosperous business opportunity. Think that during the first 6 months of the 2006 the United States imported more than 1 billion dollars worth of Italian precision tools machines, even though faced with the competition of China and South Korea. Italian manufacturers specialize in small dimensions machines and they know very well how to adapt them to the exigencies of the client. Many Italian businesses are investing in the United States in

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Public and private financial companies have sustained numerous projects in Canada and the United States, especially during last 5 years. There are many possibilities for the Italian business

new distribution networks and after sale assistance as well as production. “This demonstrates that there is still ample space for our business in those countries, also considering the collaboration in the development of technology intended for internal market, or for the third parties”, maintains Massimo D’Aiuto, Managing Director of SIMEST. SIMEST is a public-private financial company that accompanies Italian business on the international markets forum since 1991. It sustained numerous ventures in Canada and the United States during the last 5 years. It participates directly, or with the implementation of internationalisation tools such as export credit, commercial development and feasibility studies. “We assisted 31 Italian businesses in Canada with financial support and participation for more than 400 million euros, and more than 530 ventures in the United States for the amount exceeding two and a half billion euros. The key sectors are mechanics, agricultural and food products, wood furniture, textile, apparel and leather industries”, says D’Aiuto. “SIMEST pays particular attention to those two markets. Italian business has ample margin for growth in Canada and the United States not only in the traditional sectors of Made in Italy such as fashion, décor and agricultural and food products, but also in highly technological sectors, connected with energy, nano and biotechnology”, concluded Massimo D’Aiuto.

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SPECIALE USA-CANADA SONO OLTRE 200 LE IMPRESE NORDAMERICANE GIÀ ATTIVE SUL TERRITORIO

VENITE AD INVESTIRE NEL LAZIO!

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e imprese provenienti da Stati Uniti e Canada rappresentano per l’economia del Lazio un importante volano per lo sviluppo del territorio. Sono infatti oltre 200 e coprono circa il 33% del totale degli investimenti diretti esteri produttivi nella regione. Operano principalmente nei settori dell’ICT e TLC, del chimico-farmaceutico, dei servizi. È quindi in base a questi numeri ed a questi settori strategici che la Regione, tramite l’assistenza tecnica di Sviluppo Lazio, guarda con particolare attenzione sia agli investimenti statunitensi e canadesi già presenti sul territorio regionale, sia alle evoluzioni del mercato internazionale per proporsi come luogo privilegiato per ulteriori investimenti. “La Regione segue attentamente, anche attraverso ricerche mirate, l’evoluzione del mercato degli investimenti diretti esteri”, commenta a tal proposito l’Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo Raffaele Ranucci, che segue in prima persona la regia politica e strategica del progetto. “In particolare, stiamo seguendo con attenzione l’affacciarsi in modo significativo sul mercato internazionale di nuovi grandi investitori provenienti dai cosiddetti Paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina): sono realtà interessantissime, di cui dobbiamo tenere necessariamente conto. Tuttavia non dobbiamo mai perdere di vista – sia per legami storici e di amicizia che ci legano a USA e Canada, sia per l’alto valore aggiunto che i loro investimenti creano sul nostro territorio – che una parte significativa del progetto di marketing territoriale, e della sua nuova riprogrammazione, deve avere il mer-

Un’attenzione costante all’evoluzione dei mercati e alle esigenze delle aziende sono al centro degli interessi della Regione. Con un occhio di riguardo agli investitori “storici”: USA e Canada

L’Assessore Raffaele Ranucci

cato nordamericano come riferimento primario”. Vi sono ormai, del resto, alcuni punti fermi imprescindibili sia per l’Assessorato presieduto da Raffaele Ranucci, sia per il Governo regionale: la comune propensione alla ricerca e sviluppo, all’innovazione; l’effettiva possibilità di integrare in modo ottimale le rispettive risorse finanziarie pubbliche in una filiera virtuosa che, partendo dall’idea di progetto, giunga alla sua brevettazione, allo start up di impresa; il permanente dialogo con i più qualificati centri di ricerca ed università; un costante contatto diretto con le grandi aziende già presenti sul territorio. È lo stesso Assessore Ranucci a ribadire che “l’ascolto, il confronto, la ricerca comune di soluzioni che, adottate localmente, abbiano in uscita una necessaria ripercussione globale, costituisce una di quelle sfide che abbiamo accettato e posto formalmente ad un tavolo in cui la componente USA-Canada rappresenta un elemento di assoluta rilevanza. La nostra Regio-ne è quindi non solo pronta ad accogliere e ad aiutare nelle fasi di insediamento, ma anche a recepire le successive eventuali esigenze, ben consapevole del valore della crescita comune”.

THERE ARE ALREADY MORE THAN 200 ACTIVE NORTH AMERICAN BUSINESSES IN THE REGION.

Come and invest in Lazio! Constant attention to the evolution of markets and exigencies of the businesses are in the centre of the interests of the Region. A look at the “memorable” investors: USA and Canada usinesses that originate in the United States and Canada represent driving force in the development of the economy of the Lazio region. There are in fact 200 of them and they make 33% of the total foreign profit-yielding investments of the region. They operate mainly in the ICT, TLC, chemical and pharmaceutical, and services sectors. With technical assistance of the Sviluppo Lazio we analyse the figures, crucial sectors and market transformations with special attention to the American and Canadian investments already present in the territory, all in order to present the region of Lazio as ideal for further investments. “The region carefully follows market development of foreign investments through targeted research”, remarks on the matter Councillor for the Economic Development, Research, Innovation and Tourism, Raffaele Ranucci, who personally monitors political and strategic organization of the project. “We are particularly interested in becoming considerably visible on the international market of new,

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big investors from so called BRIC Countries (Brazil, Russia, India and China). These are very interesting possibilities that we must take into account. We cannot loose sight of the North American market as our primary reference, and that it remains the significant part of our provincial marketing programme. We have strong historical and friendship bonds with the USA and Canada, be it through high added value or the investment, which takes place throughout our territory. There are, of course, many steady guidelines not to be ignored by the Council, chaired by Raffaele Ranucci and the provincial Government. Among them are the issues of research and development propensity, innovation, permanent dialogue with the most qualified research centres and universities, and regular, direct contact with big businesses already current in the area. We also need the effective possibility to optimally implement all public and financial resources respectively in the process that in expert manner starts out with an idea, reaches the patent stage and finally results in an enterprise. “The art of listening, evaluation, and locally adapted mutual search for solutions which in the outcome have global repercussions represent some of the challenges that we have accepted and presented at the table where the USA-Canada component is the factor of absolute relevance. Thus, our Region being well aware of the significance of mutual advance is ready not only to receive and assist with the settlement phase, but also to accept eventual successive requirements”, stressed Councillor Ranucci in conclusion.


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DE ANGELIS E VALORI: UN PROGETTO CHE CONIUGA SALUTE E SVILUPPO

STATI UNITI E LAZIO LANCIANO LA NUOVA SFIDA DELLA RICERCA

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harma Finance 2007. È questo il titolo del primo conDE ANGELIS AND VALORI: THE PROJECT gresso internazionale su farmaco-biotecnologie, impreUNITING HEALTH AND DEVELOPMENT se e finanza, tenutosi nelle scorse settimane a Roma. L’evento, promosso da Sviluppo Lazio S.p.A., in collaborazione con la Zangani Investor Community, si inserisce nel programma di azioni attuate dalla Regione Lazio per promuovere e sviluppare politiche di internazionalizzazione industriale nel settore della salute. Oltre alle imprese italiane, hanno parteciirst international congress on pharmacy and biotechnology took place in Rome during previous weeks under the name Pharma Fipato centri di ricerca, università, enti pubblici, laboratori e nance 2007. grandi aziende statunitensi, per mettere a punto progetti di riThe Sviluppo Lazio S.p.A.with the collaboration of the Zangani Investor cerca ed avviare accordi e reti commerciali tra il Lazio e gli StaCommunity promoted the event and as a part of the action plan devised ti Uniti. by the Lazio Region to endorse and develop policies of the international “Si tratta di un appuntamento di grande valore – ha affermahealth industry. Apart from Italian companies, other research centres, to il Presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori – che universities, public institutions, laboratories and big American compasi concretizza in un momento di aggregazione di sinergie, spenies participated as well. The objective was to so nella convinzione che la prepare research projects, stipulate agree- The International salute sia il collante insostiA Roma il congresso ments and establish commercial network be- Congress on tuibile tra lo sviluppo e il beinternazionale Pharmacy, tween Lazio and the United States. nessere sociale, e avendo co“We are talking about a very important con- Biotechnology and me fine ultimo quello di ottisu farmacoference that takes shape at the time of aggre- Finance in Rome mizzare i rapporti fra monbiotecnologie gation of synergies and convictions that it is do delle imprese, mondo e finanza heath that invaluably bonds the development and social well being. The della finanza e mondo della goal is to optimise relations between the worlds of enterprise, finance and ricerca, sempre più votati alresearch, which increasingly turn to the internationalisation”, declared l’internazionalizzazione”. Giancarlo Elia Valori, President of Sviluppo Lazio. Come ha spiegato l’Assessore regionale alla piccola e media As Francesco De Angelis, Regional Councillor for Small and Mediimpresa, commercio e artigianato, Francesco De Angelis, “il um-sized Enterprise, Artisans and Commerce addressed the matter, “the Congresso Pharma Finance è la seconda tappa di un progetto Pharma Finance Congress is the second phase of the project initiated avviato nel dicembre scorso a New York, teso a creare sistemi last December in New York, which aspires to create network systems, to di rete, sostenere i progetti delle PMI laziali con quelle strasustain small and medium-sized enterprise of Lazio and foreign venniere, rafforzare lo scambio di know-how e l’export. Un protures, and to reinforce the know-how exchange and export. The project getto destinato a migliorare la produzione di farmaci sotto il is destined to improve the production of pharmaceuticals considering profilo della qualità e dell’innovazione, ad abbattere l’impatto quality and innovation, to reduce environmental impact of manufacturambientale delle aziende produttrici, a generare spin-off di ing companies, to generate development offshoots by facilitating an efsviluppo, favorendo il dialogo operativo tra imprese, Univerfective dialogue between companies, universities, laboratories and resità, centri e laboratori di ricerca. In questo sta la competitisearch centres. Our competitive edge is to perform as a netvità – ha sottolineato De Angelis – nella capacità di lavowork”, stressed De Angelis. rare in rete”. Lazio is in the first place in Italy in biotechnology and comes Il Lazio è al primo posto in Italia nelle biotecnologie ed right after Lombardy in view of the entire sector. The region is al secondo posto per l’intero settore, alle spalle della Lomlaunching a technology zone, which is an outstanding rebardia. La Regione sta inoltre lanciando il distretto delle gional system to stimulate and coordinate public and private tecnologie, quale sistema di eccellenza regionale per stisynergy. molare e coordinare le sinergie tra pubblico e privato. In the chemical and pharmaceutical sector Lazio positively Il settore chimico-farmaceutico del Lazio costituiexcels within the production milieu of central Italy. It stands for sce un elemento di assoluta eccellenza nel panorama 20 % of manufacturing industry, which is exceedingly superiproduttivo del centro Italia. Rappresenta infatti il 20% Francesco or to the national quota of 9%. Big concentration of busidell’industria manifatturiera laziale, una quota largaDe Angelis nesses on Lazio territory brought about the recognition of the mente superiore a quella che si riscontra nel panorama inter-district production system, which includes Rome, Latina and Frosinazionale (9%). none provinces. They create an industrial district with 70 medium and big La forte concentrazione di imprese sul suolo laziale ha porinternational businesses with the total of 13 thousand people. The phartato al riconoscimento di un sistema produttivo locale intermaceutical core is the second in Italy considering its size and in 2006 alprovinciale (che interessa le province di Roma, Latina e Frosimost 40% of regional export derived from this sector. none), un distretto industriale dove operano oltre 70 tra medie “The goal set by the province is to make of Lazio the focal point of ree grandi imprese multinazionali, per un totale di oltre 13 mila search, new pharmaceuticals production, clinical and biotechnological addetti: il polo farmaceutico laziale è il secondo in Italia per ditrials and waste disposal systems for the pharmaceutical industry in the mensioni. Nel 2006, quasi il 40% delle esportazioni regionali Mediterranean”, stated Councilderivavano da questo comparto. lor De Angelis. In order to sustain “L’obiettivo che si è posta la Regione – rilancia l’Assessore De the development of the sector Angelis – è fare del Lazio il punto di riferimento del Mediterrawhich needs constant instrucneo per la ricerca, la produzione di nuovi farmaci, la speriREGIONE LAZIO Assessorato alle Pmi, tion and new qualified personnel, mentazione preclinica e biotecnologica e di sistemi di smaltiCommercio e Artigianato Sviluppo Lazio and the Province mento dei rifiuti derivanti dall’industria farmaceutica”. of Rome are launching a compeA sostegno del processo di sviluppo del settore, che necessitition to mobilize graduates of ta di continua formazione e di nuove esperienze professionali, biotechnology and pharmacy. Sviluppo Lazio e la Provincia di Roma stanno lanciando un Within the end of the year the bando finalizzato alla mobilità di neolaureati nel campo delle winners will leave for work in the biotecnologie farmaceutiche. Coloro che vinceranno, andranUnited States. no a lavorare negli Stati Uniti entro la fine dell’anno.

USA and Lazio unveil new challenges in research

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SPECIALE USA-CANADA LEADER MONDIALE PER LE NAVI DA CROCIERA, VUOLE DUE SITI STRATEGICI OLTREOCEANO Giuseppe Bono AD di Fincantieri

NORD AMERICA: UN MUST PER FINCANTIERI di Francesco Fusco

In joint-venture con Lockheed Martin intende entrare nel militare USA, e nei Caraibi vuole un cantiere per il refitting delle navi mercantili WORLD CRUISE SHIP MONGER WANTS STRATEGIC SITES OVERSEAS

North America: a must for Fincantieri In joint venture with the Lockheed Martin, Fincantieri seeks the USA military and wants a shipyard for trading vessels refitting in the Caribbean ocal, national and international is the blend of Fincantieri, world leader in the liner construction, controlling dealer of large ferryboats, and defence industries business partner. The Group, which is run by Giuseppe Bono renowned for the Italian industrial excellence, is also a global player thanks to the resources of the clients as well as the expansion opportunities it pursues overseas. In Italy there are nine establishments for six business areas such as liners, transport ships, military, ship conversion and repairs, naval systems and components and mega yacht. Every enterprise has a long history and experience of tradition and innovation, and the ships built here are complex and loaded with innovative technology. As the ambassador of the “Italian Style” all over the world, the Fincantieri significantly contributes to the balance of trade, and its soundness is evident from the 2006 balance sheet, when it distributed the dividends to stockholders in the third consecutive year. The bases are all positive: 58,7 million profit, financial situation of 173 million net credit, 2,431.8 million euros in production value and asset portfolio of 11 billion euros. The Group is the world leader in the liner industry with the market quota since 1995 never below 25%, and occasional peaks of more than 60%. Fincantieri’s North American market benefits from the consolidated partnership with the Carnival Group, to which it delivered 39 liners. The two significant orders from the American Oceania Cruises and Italian Siversea Cruises offer new perspectives in the small-medium liner sector. Among the Group’s ferryboat Italian clients there are Grimaldi, Moby, Tirrenia, Finnlines, Tallink, Neptune, P&O Ferries, SNCM, and Minoan. In the military sector Fincantieri operates also abroad. As a supplier for the Italian Navy it takes part in the important transactional programs. It carried out the realization of the “Rinascimento” class frigate as result of collaboration with the subsidiary Orizzonte Sistemi Navali and the French Armaris. Furthermore, it secured the acquisition of important contracts in India, Malta, Peru, Iraq and Turkey. In the USA Fincantieri has an important strategic mission in the military milieu. Partnered with Lockheed Martin it wishes to participate in the US Navy program of 56 Littoral Combat Ships construction. In order to take part in this and other programs the company is evaluating the acquisition of a shipyard in the United States, where it is already present with the Fincantieri Marine Systems North America and where it takes care of supply and maintenance of the Isotta Fraschini engines, as well as sales its company products such as turbines and stabilizers. Other development opportunity came with the acquisition of quota in the Lloyd Werft in Germany for ship conversions and repairs. At present, Fincantieri is conducting talks to secure its participation in the Grand Bahamas shipyard in Freeport, thus establishing the presence in the major traffic area for trading vessels.

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ocale, nazionale, internazionale: ecco in sintesi Fincantieri, leader mondiale nella costruzione di navi da crociera, operatore di riferimento per i grandi traghetti e tra le industrie della difesa. Eccellenza industriale italiana, il Gruppo guidato da Giuseppe Bono è un attore globale grazie al portafoglio clienti e agli orizzonti di crescita che sta perseguendo all’estero. Nove stabilimenti in Italia per sei aree di business: navi da crociera, da trasporto, militari, riparazioni e trasformazioni navali, sistemi e componenti navali e mega-yacht. Ogni stabilimento ha una lunga storia e un’esperienza fatta di tradizione e innovazione; qui vengono realizzate navi complesse e ricche di contenuti innovativi. Ambasciatore dell’Italian Style nel mondo, Fincantieri contribuisce in modo notevole alla bilancia commerciale, e la sua solidità è confermata dal bilancio 2006: per il terzo anno consecutivo ha distribuito dividendi al suo azionista. I fondamentali sono tutti positivi: utile netto di 58,7 milioni, posizione finanziaria netta a credito di 173 milioni, valore della produzione per 2.431,8 milioni di euro e un portafoglio ordini che ha superato la cifra record di 11 miliardi di euro. Il mercato nordamericano di Fincantieri nel comparto crocieristico, dove il Gruppo è leader mondiale (con quote di mercato che dal 1995 non sono mai scese al di sotto del 25% con picchi oltre il 60%), registra una collaborazione consolidata con il Gruppo Carnival, al quale dal 1990 ha consegnato 39 navi da crociera. Due importanti ordini per la statunitense Oceania Cruises e per l’italiana Siversea Cruises, aprono nuove prospettive nel settore delle unità da crociera medio-piccole, mentre nei traghetti il Gruppo ha clienti italiani ed esteri come Grimaldi, Moby, Tirrenia, Finnlines, Tallink, Neptune, P&O Ferries, SNCM e Minoan. Nel militare, Fincantieri opera anche all’estero. Fornitore della Marina Militare italiana, partecipa con i principali costruttori europei del settore a importanti programmi transnazionali, tra cui quello per la realizzazione delle fregate classe “Rinascimento” (FREMM) risultato della collaborazione fra la controllata Orizzonte Sistemi Navali e la francese Armaris. Inoltre, ha concretizzato l’acquisizione di importanti contratti in India, Malta, Perù, Iraq e Turchia. Negli USA Fincantieri ha un importante obiettivo strategico nel militare: essere protagonista con Lockheed Martin nel programma US Navy per la costruzione di 56 Littoral Combact Ship. Per partecipare a questo e altri programmi, la società sta valutando l’acquisizione di un cantiere negli Stati Uniti, dove oggi è già presente con Fincantieri Marine Systems North America, che si occupa della fornitura e manutenzione dei motori Isotta Fraschini e della commercializzazione dei prodotti meccanici dell’azienda, fra cui turbine e stabilizzatori. Per le riparazioni e trasformazioni navali, altro orizzonte di crescita, dopo l’acquisizione di una quota nel cantiere Lloyd Werft in Germania, Fincantieri sta trattando per assicurarsi una partecipazione nel cantiere di Grand Bahama a Freeport, consolidando così la propria presenza nelle aree con maggior traffico di navi mercantili.

La Costa Serena in navigazione nel Mediterraneo


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DI RITORNO DA NEW YORK

PRODURRE IN LOMBARDIA PENSANDO AL MONDO

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hink global and act local”: è partendo da questo slogan che la Regione Lombardia, tramite il suo Assessore all’Artigianato e Servizi Domenico Zambetti, si è proiettata nel mese di maggio negli Stati Uniti. Come spiega lo stesso Zambetti di ritorno dall’importante appuntamento, obiettivo della missione era quello di “proporre oltreoceano, mediante la partecipazione ad un evento importante come la IFCC, ovvero la Fiera del mobile contemporaneo di New York, quanto di bello viene prodotto dal nostro artigianato”. E il risultato finale è stato un successo, “replica” di quello già riscosso a Montreal con la “Mostra del lighting design lombardo”. “Nell’economia italiana il peso dell’artigianato è estremamente importante”, tiene a sottolineare ancora l’Assessore lombardo. “Basta guardare ai numeri: su 800mila imprese regionali, ben 260mila sono attività artigiane. Si tratta di piccole imprese, spesso a conduzione familiare, ma con una capacità creativa, con una cura della qualità del prodotto, inarrivabili per altri. Purtroppo, però, è proprio la loro dimensione a penalizzarle, a rendere difficile il loro accesso in un mercato sempre più globale”. Ed è allora che interviene la Regione Lombardia, “per fornire il necessario supporto per la loro aggregazione”, aiutandole a presentarsi – anche quando sono “isolate” nel territorio perché non appartenenti a distretti – sul mercato internazionale, in modo che il frutto del loro ingegno trovi il giusto apprezzamento e riconoscimento. A New York, oltre alla partecipazione alla più importante fiera dell’arredamento con uno stand espositivo di 120 metri quadrati allestito presso il Jacob K. Javits Convention Center di Manhattan, l’Assessorato si è fatto promotore di iniziative collaterali, come un apposito Convegno; ma anche di iniziative “fuori salone”, promosse all’interno di importanti showroom del settore arredamento o di locali trendy nel

È questo il leit motiv dell’Assessore all’Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, che ha guidato le imprese lombarde nella Grande Mela perché trovino la chiave di accesso a un mercato sempre più globale quartiere di Soho. E il successo non è mancato, visto che questi appuntamenti non solo hanno rappresentato un richiamo per designer, architetti e buyer del settore, ma si sono trasformati in un vero e proprio evento mediatico di grande rilevanza. “Il successo di questa iniziativa – tiene a sottolineare in conclusione Domenico Zambetti – ha dimostrato che è necessario creare tutta una serie di contatti sempre più estesa, dando alle imprese artigiane della Lombardia una chiave di accesso al mercato globale. La cultura d’impresa dell’artigiano deve modellarsi, ripensarsi ed evolvere fino a considerare mercati quali gli Stati Uniti, il Canada, la Russia, gli Emirati Arabi e altri, come propaggini naturali del mercato locale”.

Sopra, pubblico e relatori al Convegno “New York – Milano Made in Italy Design”, promosso dalla Regione Lombardia. In alto, l’Assessore Domenico Zambetti in visita agli stand degli artigiani lombardi all’ICFF di New York.

UPON RETURN FROM NEW YORK necessary help in order to facilitate their admission, presentation, and talent recognition on the international markets, even though they tend to be isolated since they do not belong to any particular district. While in New York, by participating in the most important furniture trade show with the exposition of 120 Such is the motto of Domenico sq. m. at the Jacob K. Javits Zambetti, Councillor for Crafts Convention Centre in Manhat- and Services, who guided the n May, commencing with the slogan: “Think global and act local”, the tan, the Council promoted not Lombardy enterprise into the Lombardy Region owing to its Councillor for Crafts and Services, only artisan initiatives, but also Big Apple to find access into Domenico Zambetti, has set off for the United States. undertook his secondary mis- the increasingly global market The mission was “to introduce the beauty of our craftwork overseas by sion as the side events’ particiour participation in an important event like the IFCC, namely in the New pant and advocate of the matter within the important furniture showrooms York Fair of Contemporary Furniture”, explains Zambetti upon his return and chic, fashionable spots of Soho. Success was immediate. Not only did from the event. The final result was a success, just like the one at the “Lomit mean a call for the designers, architects and buyers of the sector, but albardy Lighting Design” exhibition in Montreal. so it turned out to be a true media event of great importance. “Artisan activity is extremely important to the Italian economy”, the “The success of this initiative has shown that it is necessary Councillor emphasizes once more. “It is enough to consult to create constantly expanding network of contacts in order the numbers: 260 out of 800 thousand regional businesses to provide artisan businesses of Lombardy with an access are based on artisan enterprise. We are talking about small, key to the global market. In order to reach markets in the Unitoften family owned business, but with creative capacity and ed States, Canada, Russia, Arab Emirates and others, our arproduct quality unattainable to others. Unfortunately though, tisan business culture has to mould, think and evolve as a natit is their size what penalizes them and makes their access to ural offspring of the local market”, emphasized Zambetti in the global market all the more difficult”. Direzione Generale conclusion. The reason for the Region’s intervention is to give them all Artigianato e Servizi

Producing in Lombardy thinking of the world.

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SPECIALE USA-CANADA IL RUOLO DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE IN NORD AMERICA

NON CI SONO SOLO LE “TIGRI ASIATICHE”! Le nostre aziende non devono trascurare mercati tradizionali come il Canada e gli USA, ma anzi mirare a stabilire più solide partnership con la realtà economica nordamericana di Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere

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egli ultimi anni la crescita sostenuta delle economie delle cosiddette “tigri asiatiche” si è imposta come elemento centrale dello sviluppo economico mondiale e, di conseguenza, delle strategie di promozione all’estero del nostro Paese, rischiando di mettere in secondo piano quelli che per l’Italia rappresentano tradizionali mercati di sbocco e principali partner commerciali, come Stati Uniti e Canada. Questi Paesi, che fanno registrare tassi di aumento medio del PIL pari rispettivamente al 2,2% e al 2,4%, hanno ancora un ruolo trainante, e hanno rappresentato, e continuano a rappresentare, un’importante frontiera per il nostro Paese. Fin dal secolo scorso, infatti, il Nord America costituisce una delle aree dove più forte e radicata è la presenza italiana e dove i nostri connazionali hanno contribuito in maniera determinante a formare il tessuto sociale ed economico e a consentirne lo sviluppo. Perché questi tradizionali legami possano acquisire nuova linfa vitale è però necessario fare ricorso a strategie promozionali che arricchiscano di nuovi contenuti le azioni messe in campo dai soggetti, pubblici e privati, preposti a favorire l’internazionalizzazione del Sistema Italia. I presupposti perché le realtà produttive italiane acquisiscano un più forte peso specifico all’interno dell’economia dell’America del Nord ci sono già. Basti pensare che il Made in Italy rappresenta uno dei settori più importanti per l’export italiano negli Stati Uniti e in Canada. Nonostante la continua ascesa dell’euro sul dollaro, infatti, le esportazioni di prodotti del settore sono continuate ad aumentare, arrivando a comprendere anche prodotti a più alto conte-

nuto innovativo e tecnologico. Si tratta ora di individuare e realizzare forme di collaborazione imprenditoriale più strutturate tra il tessuto produttivo nordamericano ed italiano. Forte è l’impegno da sempre profuso dalla rete delle Camere di Commercio italiane, in sinergia con tutti i soggetti della promotion, per il raggiungimento di questo obiettivo. Del resto il sistema camerale italiano, ormai da molti anni, assiste soprattutto le piccole e medie imprese, cercando di creare sul territorio circoli virtuosi che mettano insieme servizi, competenze, knowhow, innovazione, finanza e produzione, e favorendo una più ampia proiezione del tessuto produttivo italiano sui mercati esteri. Forti di un’azione pluriennale svolta a sostegno delle imprese italiane impegnate a stabilire più solide partnership con la realtà economica nordamericana, le Camere di Commercio partecipano attivamente allo sforzo di dare ulteriore slancio al nostro Sistema Paese, moltiplicando le iniziative volte a favorire contatti diretti tra operatori economici, grazie, ad esempio, all’organizzazione di manifestazioni fieristiche, che offrono l’opportunità di presentare i prodotti italiani ai retailer americani. Grazie a queste occasioni, il sistema camerale italiano costruisce un effettivo e proficuo dialogo tra imprenditori italiani ed esteri, capace di consentire una maggiore conoscenza comune ed un aperto scambio di esperienze e conoscenze, così da rendere operativo un network che dia la possibilità non soltanto alla singola impresa, ma all’intero sistema produttivo, di proseguire lungo il cammino di un’efficace internazionalizzazione.

THE ROLE OF THE ITALIAN CHAMBERS OF COMMERCE IN NORTH AMERICA

Not only “Asian tigers”! Our businesses should not neglect customary markets such as Canada and the USA, but to form even stronger partnerships with the North American economic world teady growth of so-called “Asian tiger” economies in recent years has become the focal point for the global economic development. As a consequence, the promotional strategies of our country abroad risk putting the traditional outlet business markets of our partners such as the United States and Canada in the second place. These countries register medium GDP rate of 2.2% and 2.4% respectively. They played and continue to play the leading role as the significant frontiers for our country. Since last century North America has constituted the area with the strongest and firmly rooted Italian presence where our fellow countrymen have contributed in the determining manner to the creation and development of the social and economic fabric. In order for these traditional bonds to acquire vital “new blood” it is necessary to resort to promotional strategies and actions of the private and public parties in charge of international promotion of the Italian industry. The conditions for the Italian businesses to acquire a stronger position on the inside of the North American economy are already in place. Enough to mention that the Made in Italy is one of the most important Italian export areas in the United

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States and Canada. Despite the continuous rise of the euro over dollar, overall quantity of export is on the increase, including the products of high innovative and technological content. Now it is necessary to individuate and realize the forms of entrepreneurial collaboration further woven into the production fabric of Italy and North America. The commitment of synergies between the Italian Chambers of Commerce and the promotional body in order to achieve these objectives is very prolific. The Italian chamber system has assisted most of all small and medium business for many years creating support networks around the territory, which put together services, expertise, know how, innovation, finance and production as well as offer ample visibility for Italian products abroad. The Chambers of Commerce actively participate in the efforts to give new momentum to the Italian industry and they take up longterm actions to sustain Italian businesses and to establish stronger partnership with the North American economy. There are numerous projects aimed to favour direct contacts between sales agents, thanks to the organization of trade shows, which provide the opportunity to present Italian products to American retailers, for example. Owing to such events the Italian Chamber system builds up effective and fruitful dialogue between the Italian and foreign entrepreneurs, which consents to major mutual exchange of knowledge and experience. Such operative network supports not only a single business, but also the entire production system on the way to its proficient internationalisation.


060-065 speciale 02

23-06-2007

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DA MIAMI A PARIGI, IL GRUPPO ITALIANO LEADER NEGLI ELETTRODOMESTICI FA PARLARE DI SÉ

DESIGN E INNOVAZIONE CONQUISTANO IL MONDO

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bbiamo iniziato il 2007 con risul- no ad oggi esclusivo appannaggio della tati molto positivi. I ricavi sono creatività anglosassone. Ad aggiudicresciuti significativamente in carselo è stato lo spot “Mondo Somtutti i Paesi e la redditività è ulteriormente merso” di Aqualtis, realizzato da Leo migliorata. L’ottimo andamento del titolo di Burnett Italia. Un progetto importante, quest’ultimo periodo è la testimonianza per il lancio del quale Indesit Company ha della fiducia che il mercato ripone nella no- investito 30 milioni di euro in comunicaziostra Azienda”. Con queste parole l’Ammini- ne tv e stampa, ma che ha contribuito al stratore Delegato di Indesit Company, crescente successo commerciale di AqualMarco Milani, ha comtis in Europa, e, naturalmentato i dati relativi al mente, all’immagine del primo trimestre di attiGruppo. Due importanti vità del Gruppo. E come Del resto, Aqualtis ha riconoscimenti non parlare di “risultati ricevuto importanti preinternazionali e un molto positivi” dal momi non solo per lo spot: mento che il fatturato ha fatturato in aumento: prima l’Award Ecohitech toccato i 759 milioni di quale migliore prodotto così Indesit Company euro (+9% rispetto allo all’interno della categopunta a crescere stesso periodo del ria prodotti environ2006), e l’utile ha ragmental friendly; poi le giunto i 23 milioni. cinque stelle degli AuMa, al di là dei numeri, sono numerosi i se- stralian Standard Tests nella categoria Water gnali che portano a sperare, per il prossimo Rating, riservata ai prodotti di nuova genefuturo, in dati ancora più positivi. Negli ulti- razione e uso domestico, capaci di conciliami mesi, infatti, Indesit Company ha portato re alta qualità di servizio, riduzione dei conin Italia due importanti riconoscimenti in- sumi e compatibilità ambientale. ternazionali, che premiano naturalmente la L’altro riconoscimento internazionale è insocietà, la sua capacità comunicativa, ma so- vece arrivato, a pochi giorni di distanza, da prattutto la sua creatività e la costante ricer- Parigi: Indesit Company, infatti, grazie alla ca di innovazione tecnologica: veri e propri lavabiancheria Moon disegnata da Giugiapunti di eccellenza del Gruppo, che investe ro, ha vinto la quarta edizione del Grand Prix ogni anno crescenti risorse nello sviluppo di de l’Innovation. La giuria parigina, componuovi materiali e tecnologie. sta da esperti e giornalisti specializzati, ha Il primo riconoscimento è stato ritirato a decretato Moon il migliore prodotto nella caMiami Beach, dove si è svolta la cerimonia tegoria Design: in grado di combinare al medi premiazione del Clio Awards, il premio glio bellezza e utilità, e di rispondere signifipiù conteso tra le agenzie internazionali, fi- cativamente ai cambiamenti sociologici.

Marco Milani, AD di Indesit Company

INDESIT COMPANY Indesit Company è il secondo produttore di elettrodomestici in Europa per quote di mercato, e il quinto nel mondo. Il fatturato del Gruppo, fondato nel 1975 e quotato dal 1987 alla Borsa di Milano, nel 2006 è stato di oltre 3 miliardi di euro con una produzione di 15 milioni di elettrodomestici. Indesit Company è presente nel mondo attraverso 18 stabilimenti e 24 sedi commerciali, e occupa oltre 17.000 persone.

FROM MIAMI TO PARIS, THE ITALIAN GROUP LEADER IN APPLIANCES STEALS THE SHOW

Design and innovation to conquer global markets Indesit Company aims at growth with two important e started 2007 with very positive results. The revinternational awards and increasing sales enues have increased significantly in all the countries and the profitability improved even more. Excellent day exclusively Anglo-Saxon appanage. To win it was the Aqualtis performance of the stock in the last period is the evidence of trust put commercial “The World Submerged” directed by Leo Burnett Italia. by the market in our company”. In order to launch this important project the Indesit Company investSuch is the commentary of Marco Milani, Managing Director of the ed 30 million euros in the TV transmission and press, but it brought Indesit Company about data relative to the first trimester of the about growing success of the Aqualtis in Europe and, of course, of Group’s activity. the Group’s image. The results are positive, indeed with the sales The Aqualtis has received other premiincreased to 759 million euros (9% increase ums not only for the commercials. First the compared with the same period of 2006), and Ecohitech Award for the best product in the profits that reached 23 million. environmentally friendly category, then five Apart from the numbers there are other stars in the Australian Standard Tests in the signs of even mire positive future. In the last Indesit Company is the second Water Rating category reserved for new few months the Indesit Company has earned appliance maker in Europe and generation appliances able to reconcile two international awards of recognition confifth in the world considering high service quality, expenditure of energy cerning of course the company itself, its exmarket quota. The Group was reduction and environmental compatibility. pansive potential, but most of all creativity an founded in 1975 and quoted on Thanks to the Moon washing machine on going research into technical innovation. the Milan Stock Exchange in designed by Giugiaro the Indesit Company All are precise and true points of strength of 1987. Sales for 2006 exceeded won the 4th Grand Prix de l’Innovation. the group that every year invests growing re3 billion euros with the producsources into the development of new materials tion of 15 million appliances. Parisian jury composed of experts and and technology. Indesit Company has 18 plants qualified journalists voted Moon the best First award was received in Miami Beach all over the world with 24 sales product in the Design category to best during the ceremony of Clio Awards, the most headquarters and it employs combine beauty and functionality and to internationally sought after award and, until tomore than 17,000 people. address sociological change.

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SPECIALE USA-CANADA ENEL NORTH AMERICA NELLO SCENARIO DI SVILUPPO RINNOVABILE GLOBALE DI ENEL di Toni Volpe, Country Manager Enel North Americ

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cqua, sole, vento e calore della terra: sono le parole d’ordine di un bagaglio di conoscenze che Enel ha accumulato negli anni adeguando le proprie strutture produttive alla realtà del clima e dei territori, che si traduce oggi in circa 20.000 MW installati di potenza idroelettrica, geotermica, eolica, fotovoltaica e da biomasse. Ma non basta. Enel, con un investimento di 4,1 miliardi di euro in Italia e all’estero, da qui al 2011, intende contribuire ulteriormente allo sviluppo di tecnologie amiche dell’ambiente e delle fonti rinnovabili per ricavarne oltre il 30% di tutta l’energia prodotta. In questo contesto si inserisce Enel North America (ENA), dedicata unicamente alle fonti di energia rinnovabile e presente nei settori eolico, idroelettrico, geotermico e biomasse, con oltre 410 MW installati in 20 Stati degli USA e in 3 province canadesi, ed importanti progetti di ulteriore sviluppo. Nella geotermia, grazie alla recente acquisizione di AMP Resources, con un progetto geotermico già operativo e quattro in fase avanzata di sviluppo per una capacità a tendere di circa 150 MW, Enel si appresta a prendere una posizione di rilievo in uno dei mercati geotermici più grandi al mondo, consolidando l’eccellenza raggiunta grazie a tecniche innovative di esplorazione e di ottimizzazione della capacità produttiva, oggi complessivamente superiore a 700 MW tra Italia, America Latina e Nord America. Nel settore idroelettrico, ENA gestisce impianti in ben 13 Stati USA e continua nella ricerca di maggiore efficienza produttiva (recente è l’incremento in tal senso nell’impianto di La Chute, Stato di New York), e di riduzione dell’impatto sull’ambiente. L’impianto di Lawrence (Massachusetts) ad esempio, collocato all’inizio della zona di migrazione dei pesci dall’Oceano, è dotato di un vero e proprio ascensore per i pesci, con annessa stanza di osservazione per i visitatori. Dall’accordo con Tradewind Energy e da altri progetti in sviluppo, arriveranno invece altri

CREDIAMO NELLE ENERGIE PULITE. E VE LO DIMOSTRIAMO Un progetto geotermico già operativo e quattro in fase avanzata di sviluppo, impianti in 13 Stati per quanto riguarda il settore idroelettrico, e progetti di crescita nel settore dell’eolico e delle biomasse: così Enel North America pensa anche al futuro

Toni Volpe

1000 MW di eolico. Già oggi ENA possiede e gestisce 66 MW di generazione dal vento negli Stati del Minnesota e di New York. Altri 63 MW sono in via di realizzazione nel progetto Snyder nel Texas occidentale, 27 MW in Newfoundland (Canada) e ulteriori sviluppi sono previsti in Alberta (Canada). È inoltre in costruzione l’impianto eolico di Smoky Hills (Kansas) che con i suoi 101 MW sarà il più grande al mondo di Enel. Nel settore della biomasse, va segnalata l’esperienza positiva dell’impianto canadese di cogenerazione di Saint Félicien (Québec), che brucia principalmente residui di segheria, come corteccia e frammenti inutilizzabili di legno. La cenere prodotta non va sprecata, ma riutilizzata come fertilizzante o per la manutenzione di strade agricole. E il ciclo della vita continua…

ENEL NORTH AMERICA - ENEL’S PLANS FOR GLOBAL RENEWABLE DEVELOPMENT

We believe in clean energy. And we show it With an already operating geothermal project and further four in the advance stage of development, hydroelectric power stations in 13 States, expansion plans for the aeolian and biomass sectors Enel North America is looking into the future he water, the sun, the wind and the heat of the earth are the motto phrases of the Enel’s wealth of knowledge accumulated during the years gearing the energy production structures towards the climate and environment. It translates today into approximately 20 MW of hydro electrical power, geothermal, aeolian, photovoltaic and biomass nature. But this is not enough. Between today and 2011 Enel with its investment of 4,1 bn of euros in Italy and abroad intends to further contribute towards the development of the environment friendly technology and renewable energy sources in order to extract more than 30% of the total energy produced. Within this framework the Enel North America (ENA) is solely committed to renewable energy sources of aeolian, hydroelectric, geothermal and biomass fields with more than 410 MW electric power in 20 States of the USA, 3 Canadian Provinces and other projects for further development. In the geothermal field with the recent acquisition of the AMP Resources with a geothermal project already in place and four others in an advanced stage of completion and with the output capacity of 150 MW, Enel is

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preparing to take a prominent position within one of the biggest geothermal markets in the world. Thanks to the innovative exploration techniques and the optimisation of the production capacity presently superior to 700 MW between Italy, Latin America and North America, Enel’s excellence is becoming reputable. In the hydro electrical sector Enel manages installations in 13 USA States and it continues the research towards increased production efficiency (recently such increase relates to the La Chute plant in the State of New York) an environmental impact reduction. The Lawrence plant (Massachusetts) for example, located at the threshold of the Ocean fish migration zone, is equipped with a proper fish haul up device and an observation lounge for the visitors. From a trade agreement with the Tradewind Energy and other developing projects there will result additional 1000 MW of aeolian energy. Even now Enel owns and runs 66 MW generated by the wind in the States of Minnesota and New York. Other 63 MW are in the accomplishment stage of the Snyder project in western Texas, 27MW in Newfoundland (Canada) and further developments are foreseen for Alberta (Canada). Furthermore, the Smoky Hills (Kansas) aeolian installation is presently under construction and with 101MW will be the Enel’s biggest in the world. The Canadian biomass sector registers noteworthy success with the cogeneration plant in Saint Félicien (Quebec). It burns principally the sawmill by-products like bark and unusable parts of wood. The resulting ash does not go to waste, but it is utilized as fertilizer or to maintain rural roads. And the life cycle continues…


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UN UFFICIO A NEW YORK E DUE DESK IN CANADA: COSÌ PROMOS OPERA “IN PRIMA LINEA” di Bruno Ermolli, Presidente di Promos, Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali

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l Nord America è da sempre uno dei nostri principali partner commerciali per giro d’affari e presenza delle nostre imprese. Del resto, se gli Stati Uniti sono un mercato che per l’export delle imprese italiane vale circa 24 miliardi e mezzo di euro, nel 2006 la Lombardia si è posizionata in testa tra le regioni italiane che esportano di più, rappresentando il 25,4% del totale nazionale, con 6,2 miliardi di euro; lo stesso vale per l’import, dove la Lombardia, ancora prima in classifica, copre il 33,2% del totale. Di non minore valore è la presenza della nostra regione in Canada: è infatti ancora una volta la Lombardia a guidare la “corsa delle italiane” a questo mercato, con un export in ascesa di circa il 13,7%. Il Nord America continua così a dimostrare di apprezzare il nostro impegno: nelle maggiori città di Canada e Stati Uniti abbiamo infatti guidato diverse missioni, così come costante è il supporto dato ai nostri imprenditori dall’Ufficio Promos operativo a New York, e dai Desk Promos presenti presso la Camera di Commercio Italiana di Montreal, e presso l’Italian Chamber of Commerce di Toronto. Il loro ruolo primario è infatti quello di offrire alle aziende milanesi e lombarde servizi di informazione e assistenza in questi Paesi, in modo da indirizzare gli imprenditori, far loro conoscere questi mercati, e sondare le opportunità da essi offerte, anche cercando partner e vagliando concrete possibilità di presenza in loco. Se i macchinari ed il materiale da trasporto sono i prodotti italiani più esportati in Nord America, non possiamo dimenticare l’importanza che certi settori specifici, come la moda ed il design, rivestono per l’export lombardo. Lo dimostra il recente successo della missione che abbiamo organizzato nello scorso mese di maggio con Ministero del Commercio Internazionale, Regione Lombardia e ICE, nell’ambito della quale abbiamo guidato a New York 40 aziende con oltre 200 oggetti esclusivi ideati da

IN NORD AMERICA PORTIAMO LA NOSTRA QUALITÀ La Lombardia è la prima regione per export sia in Canada che negli Stati Uniti. E, attraverso le sue eccellenze, tiene alto il nome del Made in Italy anche oltreoceano

Bruno Ermolli

70 designer, in occasione di “Invito a tavola: table dressing and furnishing all’italiana”, mostra-vetrina delle produzione Made in Italy legate al mondo della tavola, che ha aperto la Fiera Internazionale del Mobile Contemporaneo. Un’iniziativa che ha permesso di far meglio conoscere al mercato americano questo particolare aspetto del nostro design, capace di innovare senza perdere le proprie tradizioni, di proporsi al mondo accogliendone gli stimoli, di costruire sul gusto, la bellezza e l’eleganza il proprio successo internazionale. Ma questo evento ha dimostrato ancora una volta come, in una realtà sempre più internazionale, la competizione tra imprese si gioca in modo crescente sulla loro capacità di essere portatrici di innovazione e di qualità, ma anche di fare rete, sia in Italia che all’estero. Per Promos e per la Camera di Commercio di Milano è quindi importante sostenere progetti come questi, che mirano a promuovere e a sostenere le nostre eccellenze imprenditoriali ed artigiane su un mercato-chiave come quello nordamericano.

NEW YORK OFFICE AND TWO DESKS IN CANADA: PROMOS OPERATES IN THE FRONT LINE

We bring in our quality to North America

neurs, market awareness, possibilities and offers survey as well as partner search and business and location feasibility screening. Predominantly the machines and transport materials are in the lead of the Italian export to North America, but we cannot ignore other specific sectors such as design and fashion involved in the Lombard export as well. Recent success of the last month’s undertaking “Inviorth America has always been one our main commercial to a tavola: table dressing and furnishing all’Italiana”, organized with business partners for our turnover and the presence of our the help of the Ministry for International Commerce, Lombardy Rebusinesses. The United States market is worth 24,5 bn of gion and ICE (Italian Trade Commission) is the evidence. We introeuros to Italian business and in 2006 Lombardy became the leader duced to New York 40 businesses with 200 exclusive items created of Italian export amounting to 25.4% of the national total with 6,2 bn by 70 designers in the display window for the Made in Italy producof euros. tion that opened the International Trade Show of Similar situation concerns the import, where Lombardy is in the first Contemporary Furniture. The project facilitated Lombardy is also at the top of the list with 33.2% place considering export better acquaintance between the aspects of our of the total. Not to be neglected is our presence in to Canada and the United innovative but still traditional design and the AmerCanada where the province of Lombardy also States. Thanks to the ican market. It was also the venue for the internaleads the “Italian race” with the export increase of excellence it holds high tional success constructed on the stimulating about 13.7%. the Made in Italy world of taste, beauty and elegance. North America continues to appreciate our input. name overseas Once again the event demonstrated the imporIn big cities of Canada and the United States we tance of not only the increase in international comundertook diverse measures with the assistance petition in innovation and quality, but also the creation of the Italian of our entrepreneurs from the Promos Operative Office in New York and foreign network on the increasingly international arena. It is imand the Promos Desks in the Italian Chamber of Commerce in Monportant for the Promos and the Milan Chamber of Commerce to sustreal and in the Italian Chamber of Commerce in Toronto. tain such projects aimed at the promotion and mainTheir primary purpose is to offer information and astenance of our entrepreneurial an artisan excellence sistance services to Milanese and Lombard busion key markets such as North America. nesses in those countries as to addressing entrepre-

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SPECIALE USA-CANADA AGUSTAWESTLAND: UNA STORIA DI SUCCESSI IN NORD AMERICA

A CACCIA DI “NARCOS” CON L’A109 POWER

L’azienda elicotteristica di Finmeccanica è presente in forze in USA e in Canada

di Francesco Fusco

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AGUSTA WESTLAND: SUCCESS STORY IN NORTH AMERICA

Hunting for “narcos” with an A109 Power Finmeccanica helicopter builder powerfully present in the United States and Canada hen in January 2005 AgustaWestland won the bidding to furnish 23 helicopters US101 (the modified version of the EH101) for the Marines Division that ensures the carrying of the President of the United States, many were to comment that “the quality prevailed over the United States industry protectionism”. For the Finmeccanica this new-concept helicopter capable of the highest level performance spells not only American, but global success for the Italian industry. Already in the past the aircraft designed by the Cascina Costa joint venture with the British Westland landed in North America when the Canadian Government chose it as new helicopter for the search and rescue operations. From that moment on other than 15 EH101 that joined the service during the following years, 29 helicopters of all types for commercial use were sold in Canada. AgustaWestland began in 1988 in Philadelphia with the commercial and product support services. At present the production and civil branch has an indoor industrial complex of more than 21 thousand sq.m., which includes the final assembly hangar, avionics assembly stations, spare parts warehouse and the office area. Here, apart from the production of the A119 Koala and AW139 helicopters, takes place also all the work related to the completion and personalization of other two twin-engined choppers: the A109 Power and the Grand. Within the end of 2007 Philadelphia will be able to deliver about a hundred helicopters a year. With the complete client service in mind it is building the training centre equipped with the flight simulator for the AW139. This important centre supports the fleet and constructional repairs of more than 300 civil helicopters utilized by the Americas, including about one third of Central and South America. The AgustaWestland North America with the headquarters in Reston, Virginia, oversees the USA military market. The first success in this complex field was achieved at the beginning of 2000 when the US Coast Guard opted for the A109 Power as the new aircraft to impede drug trafficking in the Gulf of Mexico. Big success achieved by 8 helicopters in service (from the beginning of the operations in 2003 thanks to the speed of the aircraft 122,5 tons of cocaine and 9,23 tons of marijuana for the total value of 7,73 bn dollars were seized) encouraged the Coast Guard to set up the second detachment on the East coast of the United States. American military market accounts for a half of the total production, but it is destined to increase.

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L’AD di AgustaWestland, Giuseppe Orsi, con Tony Blair

llorché nel gennaio del 2005 AgustaWestland vinse la gara per la fornitura di 23 elicotteri US101 (la versione dell’EH101 modificata) per il reparto dei Marines dedicato al trasporto del Presidente degli Stati Uniti, furono in molti a commentare che “contro il protezionismo dell’industria statunitense aveva prevalso la qualità”. Un successo mondiale per l’industria italiana di Finmeccanica – e non solo negli Stati Uniti – per questo elicottero di nuovissima concezione, capace di prestazioni di altissimo livello. Già in precedenza il velivolo, concepito a Cascina Costa in joint venture con l’inglese Westland, era sbarcato in Nord America, quando era stato scelto dal Governo canadese quale nuovo elicottero per la ricerca e soccorso. Dal quel momento, oltre ai 15 EH101 entrati in servizio negli anni successivi, in Canada sono stati venduti altri 29 elicotteri di tutti i modelli per impieghi commerciali. AgustaWestland iniziò nel 1988 l’attività commerciale e di supporto prodotto a Philadelphia, dove ora è localizzato il “braccio” produttivo e civile con un complesso industriale di oltre 21 mila metri quadrati coperti, che comprende hangar con aree per l’assemblaggio finale, stazioni di montaggio e d’assemblaggio avionico, un magazzino per le parti di ricambio ed una zona uffici. Qui, oltre alla produzione dell’elicottero A119 Koala e del AW139, vengono anche svolte tutte le attività relative al completamento ed alla personalizzazione di altri due modelli di elicotteri, entrambi bimotore: l’A109 Power ed il Grand. Entro la fine del 2007, Philadelphia sarà in grado di consegnare un centinaio di elicotteri l’anno e, al fine di offrire un completo servizio al cliente, vi si sta realizzando un centro addestramento completo, dotato anche di un simulatore di volo per l’AW139. In questo importante centro viene supportata una flotta di oltre 300 elicotteri civili in uso nelle Americhe, di cui un terzo circa nel Centro-Sud, comprese tutte le riparazioni strutturali. Il mercato militare USA è invece seguito dall’AgustaWestland North America, con sede a Reston, in Virginia. Il primo successo in questo difficile settore è stato ottenuto all’inizio degli anni 2000, quando la Guardia Costiera americana scelse l’A109 Power quale nuovo elicottero per il contrasto del narcotraffico nel Golfo del Messico. Il grande successo ottenuto dagli 8 elicotteri in servizio (dall’inizio delle operazioni, nel 2003, grazie a questo velocissimo elicottero sono state sequestrate 122,5 tonnellate di cocaina e 9,23 di marijuana, per un valore totale di 7,73 miliardi di dollari) ha convinto la Guardia Costiera a formare un secondo reparto sulla costa orientale degli Stati Uniti. Il mercato militare americano rappresenta circa la metà di quello totale, ma è destinato a crescere.


068-069 Agusta autogrill

25-06-2007

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PARLA ELIE MAALOUF, AMMINISTRATORE DELEGATO DI HMSHOST CORP

COSÌ RENDIAMO MIGLIORE LA GIORNATA DI CHI VIAGGIA

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lie Maalouf, 42 anni, amministratore deAzienda leader nella ristorazione e nel retail ai viaggiatori, legato di HmsHost Corp., controllata (100%) da Autogrilldal 1999, ha il suo ufnel 2006 la controllata di Autogrill ha aperto nuovi locali in ficio a Bethesda, vicino a Washington, ma alla Nord Europa e in Asia. Ma il Nord America rimane centrale scrivania ci resta ben poco. Anche perché deve dirigere un impero fatto di oltre 2 mila punti venper i programmi di sviluppo della società dita sparsi in tutto il Nord America, nord Europa e Asia. I marchi delle insegne di HmsHost, un paio di centinaia, sia food che no food, campegWE TALK TO ELIE MAALOUG, CEO OF HMSHOST CORP. giano in circa 100 aeroporti e in 14 autostrade a pagamento degli Stati Uniti e del Canada. La maggior parte, 350, sono Starbucks Coffee, la famosa catena di coffeshop di cui HmsHost ha la licenza esclusiva negli aeroporti e lungo le autostrade statunitensi: “Ne apriamo uno a settimana”, spiega a Economy Maalouf. “Ma ci sono anche moltissime insegne che hanno una forte tralie Maalouf, 42, is the Chief Executive Officer of HmsHost Corp., which has been dizione locale. Siamo l’azienda leader nella rifully owned by Autogrill In 2006, HmsHost Corps, a storazione e nel retail ai viaggiatori nel Nord since 1999. The CEO’s office is leading company in the field of America. Con alle spalle un Gruppo italiano che in Bethesda, near Washington, dining and shopping facilities for ci permette di essere associati a un paese al top but he spends very little time at travelers, opened new outlets in nel settore food. Il nostro motto è ‘To make the his desk; after all, he runs an Northern Europe and Asia. North travellers day better’ (rendere migliore la giornaempire of over 2000 outlets America, however, remains ta del viaggiatore, ndr) e io, come ognuno dei noscattered all over North Ameri- central to the company’s stri 26 mila dipendenti, ho questo obiettivo ben ca, Northern Europe and Asia. development plans chiaro in testa”. Some two hundred brand HmsHost lo scorso anno ha registrato un ginames, covering both dining and shopping services, feature on ro d’affari di oltre 2 miliardi di dollari in Usa, HmsHost’s signboards and can be found in about 100 airports and 170 milioni in Canada e 120 milioni in Europa 14 toll highways in the United States and Canada. The majority (350) e Asia. La crescita complessiva del fatturato è are Starbucks Coffee stores, the famous coffee shop chain for which arrivata al 7,5%, con punte del 21% sul mercaHmsHost holds the exclusive license in airports and along motorto canadese. Dati ancora più significativi se conways in the United States. “We open a new one every week”, frontati con quelli che registrano il sostanziale Maalouf explains to Economy. “But there are also a great many outstallo del numero dei passeggeri negli aeroporlets with strong local traditions. We are the leading company providti e la diminuzione del numero di viaggiatori ing dining and shopping facilities for travelers in North America, with sulle autostrade a causa dell’aumento del prezan Italian Group behind us to certify out link with one of the top gaszo dei carburanti. “Siamo un’azienda in crescitronomical countries in the world. Our motto is ‘To make the travelta”, racconta Maalouf, da dieci anni in HmsHoer’s day better’, and I am well aware of this goal, as are all of our st, “e possiamo farlo seguendo tre strade: am26,000 employees”. Last year, HmsHost had a turnover of over 2 bilpliando la nostra presenza in location dove già lion dollars in the US, 170 million in Canada and 120 miloperiamo; vincendo gare per entrare lion in Europe and Asia. The total growth in turnover was in nuove location – seguendo questa 7.5%, peaking at 21% in the Canadian market. These via, lo scorso anno siamo arrivati ad figures are even more significant when compared to the aprire a Oakland, El Paso, Nashville e considerable lull in the number of passengers in airports Denver – oppure facendo acquisizioand the reduction in the number of travelers on motorni, come quando lo scorso anno abways due to the increase in fuel prices. biamo rilevato da Cara, principale “We are a growing company", declares Maalouf, who has operatore di ristorazione integrata been with HmsHost for ten years, “and we can achieve this del Canada, la divisione Airport Tergrowth in three ways: by increasing our presence in locaminal Restaurants”. Un punto di tions where we already operate, by winning tenders to start Nel 2006 la controllata di Autoristorazione up in new locations (this is how we came to open outlets in Oakland, El grill ha aperto nuovi locali in ScandiHmsHost presso Paso, Nashville and Denver last year) or through acquisitions, such as navia e in Irlanda, mentre in Asia è l’aeroporto di Seattle. our take-over, last year, of the Airport Terminal Restaurants division from presente sia a Bangalore che a Kuala Cara, Canada’s main integrated restaurant operator”. Lumpur, e ha un ufficio a Singapore per In 2006, this subsidiary company of Autogrill opened new outlets in capire quali siano gli spazi di mercato a Oriente. Scandinavia and Ireland. In Asia, it operates in Bangalore and Kuala Ma il Nord America rimane centrale per i proLumpur and has offices in Singapore to investigate the new opportugrammi di sviluppo: “Da una parte l’accordo nities offered by the Eastern market. North America, however, reOpen Sky tra Stati Uniti e Unione Europea domains central to the company’s development plans: “The ‘Open Sky’ vrebbe ridurre le restrizioni per i viaggi transaagreement between the United States and the European Union tlantici e incrementare in maniera significativa should reduce the restrictions on transatlantic travel and significantly il traffico tra i due continenti. Dall’altra, puntiaincrease passenger traffic between the two continents. We are also mo molto sui duty free, anche grazie al contrifocusing our attention on duty free products with the help of Aldeasa, buto di Aldeasa, il quarto operatore al mondo nel the world’s fourth largest operator in the field, acquired by Autogrill in settore, acquisito da Autogrill nel 2005 in joint2005 in an equal joint venture with Altadis. Thanks to newly develventure paritetica con Altadis. Grazie alle sineroped synergies and capabilities within the Group, we have already gie attivate all’interno del Gruppo, siamo riuscisucceeded in winning the contract for the management of the Vanti già ad aggiudicarci la gestione del duty free di couver duty free shopping centre, the biggest in the world”. Vancouver, il più grande del mondo”.

Making the traveler’s day better

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SPECIALE USA-CANADA UN GRUPPO CON OLTRE DIECIMILA DIPENDENTI DOTATO DI UNO STRAORDINARIO KNOW-HOW

IL GIGANTE IMPREGILO PROGETTA E COSTRUISCE IL MONDO

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igante. È forse l’aggettivo più indicato per definire Impregilo, l’azienda italiana per eccellenza nel campo della costruzione e gestione di grandi infrastrutture, così come nel settore dell’impiantistica e dei servizi ambientali. Il gruppo Impregilo è presente in tutto il mondo come protagonista nella progettazione e nell’esecuzione di grandi opere (autostrade, ferrovie, metropolitane, gallerie, dighe, centrali idroelettriche, ponti e viadotti) e di impianti di dissalazione, di trattamento fumi e trattamento dei rifiuti urbani con recupero energetico. Si va dalla colossale diga sul Fiume Giallo in Cina, al più recente potenziamento del sistema fognario di Portland, nell’Oregon, ai grandi impianti di dissalazione realizzati in oltre trent’anni di attività nell’area del Golfo. Opere che richiedono macchinari complessi, ma soprattutto una capacità ingegneristica e una tecnica di altissimo livello, risorse umane con elevate competenze e ricche di esperienze maturate in anni di lavoro, in condizioni spesso anche avverse. Uomini che hanno lavorato in tutte le parti del pianeta, passando dal caldo umido della Cina, a quello desertico del Golfo Arabico, al freddo glaciale dell’Islanda. Un Gruppo con oltre diecimila dipendenti dotato di uno straordinario know-how. Un patrimonio incommensurabile che non appare nei bilanci della società (il 2006 ha chiuso con ricavi per 2,6 miliardi di euro). Un patrimonio coltivato nei cento anni di attività delle varie aziende che, aggregandosi progressivamente negli anni ‘90, hanno dato vi-

E con l’impiantistica pone l’attenzione al problema più attuale: la salvaguardia dell’ambiente

ta all’attuale Gruppo Impregilo. Primo General Contractor in Italia, l’azienda, quotata alla Borsa Valori, è considerata tra i più importanti gruppi di costruzioni generali a livello internazionale. Scorrere l’elenco delle opere realizzate e di quelle in fase di costruzione equivale a sfogliare un volume come un elenco telefonico. In Italia, fra quelle in corso, meritano una citazione l’Alta Velocità ferroviaria TorinoNovara-Milano e Bologna-Firenze, il Passante Autostradale di Mestre, l’ammodernamento della autostrada Salerno-Reggio Calabria. All’estero, in particolare, i progetti per la realizzazione delle principali linee ferroviarie in Venezuela, il progetto idroelettrico di Karahnjukar in Islanda, le metropolitane di Atene e di Salonicco in Grecia. Nell’ambito delle attività legate alla impiantistica e ai servizi ambientali, sono nu-

Lo stabilimento di Fisia Italimpianti di Jebel Ali (Dubai).

merosi gli impianti di dissalazione delle acque disseminati fra Abu Dhabi, Qatar e Dubai, che fanno di Fisia Italimpianti, società del gruppo Impregilo, leader di mercato in questo settore. Ma Fisia, insieme alla sua controllata tedesca Fisia Babcock Environment, opera con successo in tutto il mercato dei prodotti e delle tecnologie per la protezione dell’ambiente, coprendo tutti gli elementi naturali: acqua, attraverso la dissalazione e la potabilizzazione; aria, attraverso il disinquinamento dei fumi di impianti industriali; terra, attraverso la bonifica dei terreni inquinati; fuoco, attraverso la realizzazione di impianti di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani (con oltre 630 impianti di trattamento dei rifiuti già realizzati in tutto il mondo). Una attività ed un impegno sempre volto alla risoluzione dei problemi di maggiore attualità nel mondo: la difesa dell’ambiente.

IT IS A GROUP OF OVER TEN THOUSAND TALENTED EMPLOYEES WITH EXTRAORDINARY KNOW-HOW

The giant Impregilo is planning and building the world igantic. Perhaps it is the best adjective to describe Impregilo, the Italian company that specializes in the construction and management of large infrastructures in the fields of plant-engineering and environmental services. The Impregilo group is present worldwide as a key player in the planning and execution of large-scale works (motorways, railways, undergrounds, tunnels, dams, hydroelectric power stations, bridges and viaducts) and energy saving systems for desalination, and river and urban waste treatment. Its projects range from the colossal dam on the Yellow River in China to the more recent strengthening of the sewerage system in Portland, Oregon, to the large desalination plants constructed during more than thirty years of work in the Gulf area. The projects require complex machinery, but especially engineering skills and top-level technology and highly competent human resources with years of experience in the field working in conditions that are often unfavourable. These men have worked all over the globe, from the humid heat of China to the desert of the Arabian Gulf to the bitter cold of Iceland. It is a group of over ten thousand talented employees with extraordinary know-how. The company’s inestimable value is not found only in its balance sheet (it finished 2006 with 2.6 million Euros in profits). Its rise to success took place during the hundred years of activity of the various companies that progressively joined together during the 90’s to create the current Impregilo group. The first General Contractor in

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Italy, the company, now listed on the stock exchange, is considered among the most important general construction companies worldwide. Leafing through its list of completed works and those still under construction is like browsing a book the size of a telephone directory. In Italy, among those in progress that deserve a With plant engineering, mention are, the high-speed railway Turin-No- it is focusing on the most vara-Milan and Bologna-Florence, the bypass pressing problem: motorway in Mestre and the modernization of preservation of the the motorway Salerno-Reggio Calabria. environment Of note abroad are plans for the central railway lines in Venezuela, the hydroelectric project in Karahnjukar, Iceland, and the undergrounds in Athens and Salonica in Greece. As far as plant-engineering and environmental services, there are numerous water desalination plants scattered across the globe from Abu Dhabi to Qatar to Dubai, making Fisia Italimpianti, company of the Impregilo group, a market leader in the sector. Fisia, together with its German subsidiary Fisia Babcock Environment, has gained success in the entire market of products and technologies for environmental protection, including all of our natural resources: water, through desalination and purification; air, by cleaning up pollution from industrial plants; earth, with the reclamation of polluted areas; fire, through thermal treatment of solid urban wastes (with already over 630 waste treatment plants worldwide). It is a business with a commitment to solving the most pressing current problem worldwide: protection of the environment.


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IL PRESIDENTE EMILIO DE PIAZZA HA ILLUSTRATO I PROSSIMI OBIETTIVI DELLA SOCIETÀ

CON LA QUALITÀ, CONQUISTEREMO IL MERCATO AMERICANO

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a cultura enogastronomica è un tratto distintivo del nostro Paese. Per questo, è di fondamentale importanza mantenere elevato il valore dell’agroalimentare italiano, aumentandone la capacità competitiva e favorendo la crescita delle quote di export. In questa ottica, gli Stati Uniti sono per noi un obiettivo primario”. È questo l’imperativo di Emilio De Piazza, Presidente di Buonitalia S.p.A., la società nata con il compito di internazionalizzare, promuovere e tutelare il patrimonio agroalimentare italiano nel mondo. Presidente De Piazza, perché considerate gli Stati Uniti il vostro obiettivo primario? Nel Programma di attività che è in fase di avvio, il nostro primo proposito è quello di recuperare le quote di mercato che fenomeni come l’Italian sounding sottraggono ai veri prodotti italiani. Per questo, gli Stati Uniti, uno dei più colpiti dal fenomeno, saranno il primo Paese in cui opereremo. Si tratta del resto di un mercato in cui il valore dell’export italiano si aggira oggi intorno ai 2 miliardi di euro: una cifra che puntiamo a raddoppiare. Un grosso impegno. Come pensa di riuscirci? Prima di tutto, intendiamo potenziare le piattaforme logistico-distributive, e per farlo, attiveremo una serie di azioni promozionali sia sulla grande distribuzione, sia sulla ristorazione. Per questo, stiamo anche lavorando, insieme ad un’autorevole guida americana, alla realizzazione della prima guida dei mille ristoranti italiani più importanti degli USA: un itinerario che toccherà 45 città americane, e in cui “qualità” sarà la parola d’ordine! La lotta all’imitazione del “Made in Italy” agroalimentare sarà un’altra delle nostre prerogative, e per questo organizzeremo eventi di

L’obiettivo? Raddoppiare le quote di export agroalimentare, puntando su iniziative mirate, sulla lotta all’italian sounding e su una maggiore attività di informazione, rivolta a consumatori e operatori di Ghileana Galli

Emilio De Piazza

vario tipo, rivolti sia ai consumatori che agli operatori, che saranno sempre accompagnati da un’attività di informazione sui valori qualitativi e distintivi dei nostri prodotti. Avrete dei partner nella realizzazione di questi progetti? Naturalmente sì. Siamo infatti convinti che, per competere in un mercato globale come quello che si prospetta oggi, il modo migliore è attivare tutte le possibili sinergie. Per questo, ci muoveremo a fianco dell’ICE, del Ministero del Commercio Internazionale, di Unioncamere, delle Regioni, dei Consorzi e delle Associazioni di produttori, ma anche dell’AICIG, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche. Stiamo inoltre lavorando per coinvolgere ulteriori soggetti. Oltre agli Stati Uniti, ci sono altri mercati a cui dedicherete particolare attenzione? Il nostro operato si rivolge in due direzioni: da una parte, i mercati tradizionali, verso cui viene già rivolto l’80% del nostro export – quindi, oltre agli Stati Uniti, anche l’Europa e il Giappone; dall’altra, i mercati innovativi, dove troviamo, in primo luogo, la Cina e l’India. Si tratta, naturalmente, di mercati dalle esigenze molto diverse, ma il principio di fondo nella progettazione e definizione delle nostre iniziative è che siano misurabili, quindi ripetibili, ossia un modello riproducibile in realtà tra loro differenti, e migliorabili.

PRESIDENT EMILIO DE PIAZZA EXPLAINS FUTURE OBJECTIVES OF THE ASSOCIATION

We will conquest the American market thanks to quality The objective is to double the agricultural and food export quota, to aim at the projects of fight against the ‘Italian sounding’ counterfeits and to strive for major information campaign targeting consumers and buyers. ourmet culture is a distinct feature of our Country. That is why to maintain high Italian agricultural and food value and to increase the competitiveness and increase of export quota have fundamental importance. From this viewpoint the United States is our primary objective”. Such are the crucial reflections of Emilio De Piazza, President of Buonitalia S.p.A. The association has been established in order to internationalise, promote and protect Italian agricultural and food heritage all over the world. Why do you consider the United States as your primary target? The programme at start up specifies as our first intention as the recovery of the market quota subtracted from genuine Italian products by the ‘Italian sounding’ counterfeit products phenomena. The United States is most affected by the phenomena; therefore it is going to be the first arena for our operations. We are talking about today’s difference in the Italian export market of roughly 2 billion euros. We intend to double this number. It is a huge undertaking. How do you intend to succeed? First of all we intend to boost our logistic and distribution platforms and in order to do it we will set in motion a series of promotional actions aimed at big distributors and caterers. Together with an authoritative American guide we are work-

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ing on the first guidebook of the thousand most important Italian restaurants in the USA. This listing regards 45 American cities and the word “quality” will be our motto. The fight against agricultural and food “Made in Italy” counterfeits is another of our prerogatives. For this reason we will organize various informative events targeting consumers and dealers in order to promote distinct quality merits of our products. Will you receive any collaboration in carrying out this mission? Of course. We are convinced that in order to compete in a global market such as this it is best to activate all possible synergies. We will act with the help of ICE (Italian Trade Commission), the Ministry of the International Trade, Union of Italian Chambers of Commerce, Region Departments, Consortia and Associations of Producers, and AICIG (Italian Association of Consortia of Geographical Origin). Are there other markets that you wish to pay special attention to, apart from the United States? Our actions focus on two venues. One of them involves traditional markets, towards which we point 80% of our export, so apart from the United States also Europe and Japan. On the other hand we have new markets, mainly China and India. Of course we are talking about markets with very different demands, but principal rules of defining strategies have to act as a model feasible to be imitated in different settings. Strategies have to be measurable, repeatable and susceptible of improvement.

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USA EDITORIALE

Italia, un alleato fondamentale

DALL’AMBASCIATA ALL’IIC, PASSANDO PER LE AZIENDE: UN IMPEGNO COMUNE PER OPERARE IN MANIERA SINERGICA, A TUTTI I LIVELLI, NEGLI STATI UNITI

Italia-USA: relazioni eccellenti, che possono ancora migliorare

BERARDO PARADISO Componente Comitato Business Community di Assocamerestero

In questo numero di èItalia, l’attenzione per il versante transatlantico – e, in fatto di attualità, politica, di internazionalizzazione, di di Nome e cognome autore progetti in programmazione sul fronte delle relazioni bilaterali, e dell’interscambio economicoculturale con l’Italia – si fregia di autorevolissimi ed esclusivi contributi editoriali, non solo nella sezione specifica per gli USA e all’interno dello Speciale Paese dedicato a Stati Uniti e Canada. Leggendo quanto affermato da questi autori di eccellenza, emerge che il bilancio reale delle relazioni transatlantiche è ottimo, con eccellenti ripercussioni multilaterali, che producono segnali, reazioni e effetti molto positivi, sia sul versante politico, sia su quello delle imprese. A partire dall’intervista a 360 gradi sulla politica internazionale italiana, che il Vice Premier e Ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha rilasciato, in esclusiva per èItalia, al nostro Condirettore di èItalia for USA, Mauro Aprile, apprendiamo che gli USA e il Canada vedono nell’Italia un partner di lunga tradizione e solida amicizia, capendo bene che “un alleato è anzitutto un partner, un interlocutore alla pari”, apprezzando molto le “posizioni leali, aperte, motivate”. Dunque un partner affidabile, ma anche strategico, soprattutto per quello che sta facendo in aree sensibili quali il Mediterraneo e il Medio Oriente e per “la stabilizzazione e la sicurezza globale”; ma anche per il suo ruolo diplomatico nelle relazioni con il Vecchio Continente. Proprio alla nuova Europa allargata le Edizioni Voices e la Farnesina hanno dedicato l’ultimo dossier in occasione del 50° Anniversario dei Trattati di Roma, in un’elegante, utile e agile edizione bilingue. L’Italia da parte sua – seguendo sempre l’intervista del Ministro D’Alema – continua “a ritenere gli Stati Uniti un alleato fondamentale e un attore indispensabile nella soluzione delle sfide globali”. E, conclude D’Alema, “una conferma ben importante è avvenuta con la recente visita in Italia del Presidente Bush”. Proprio da questa visita parte l’intervento di SE l’Ambasciatore Castellaneta per ricordare che “l’eccellenza delle relazioni bilaterali si ripercuote nel lavoro

La profondità dei rapporti tra i nostri due Paesi è stata testimoniata dalla recente visita del Presidente Bush in Italia; ma è quotidianamente messa in luce anche dallo stato delle nostre relazioni culturali ed economiche. Esistono tuttavia ancora forti margini di miglioramento di Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington

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a recente visita del Presidente Bush in Italia, la quinta dall’inizio del suo mandato, è stata coronata da pieno successo, a conferma di come le nostre relazioni con gli Stati Uniti siano eccellenti. È stata l’occasione per riaffermare la profondità dei rapporti transatlantici e gli stretti legami fra i due Paesi, forgiatisi in una lunga storia di relazioni umane, politiche ed economiche. L’eccellenza delle relazioni bilaterali si ripercuote nel lavoro quotidiano dell’Ambasciata e degli Uffici Consolari, dell’ICE, degli Istituti Italiani di Cultura, dell’ENIT e delle Camere di Commercio, tutti tenuti a contribuire e a dare contenuti sempre più intensi ai rapporti italo-americani in campo politico, economico, culturale, scientifico e sociale. L’impegno è quello di far agire in maniera coesa e sinergica tutte le diverse realtà del Sistema Italia presenti negli USA anche tramite una azione di capillare public diplomacy. Con la public diplomacy, l’Ambasciata punta a cogliere un aspetto qualificante delle relazioni bilaterali: il crescente interesse americano per i valori espressi dal nostro Paese. L’integrazione degli oltre 16 milioni di ItaloAmericani è ormai consacrata dalla nomina di Nancy Pelosi alla terza carica istituzionale degli USA, e non è casuale che “Madam Speaker” abbia scelto proprio l’Ambasciata per festeggiare la sua elezione la sera prima dell’insediamento. Particolarmente promettenti sono poi le iniziative avviate per attrarre studenti americani in Italia (25.000 nel 2005), per promuovere lo studio della lingua e cultura italiana, e per organizzare una rete di proficuo contatto tra i circa 10.000 ricercatori italiani negli USA. Su di un piano culturale, tra i più recenti eventi promossi dall’Ambasciata ricordiamo la mostra di pittura presso il Museo delle Donne, “Italian Women artists from the Renaissance to Baroque”; la mostra di scultura “Spirit into shape”, a cura del professor Renato Miracco, che ha visto l’esposizione delle opere di diversi scultori italiani, e la mostra di pittura del maestro Lorenzo Fonda, inaugurata

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dell’Ambasciata e degli Uffici Consolari, dell’ICE, degli Istituti Italiani di Cultura, dell’Enit e delle Camere di Commercio”. Complessivamente, mentre le imprese italiane riescono con successo a fare internazionalizzazione nell’area Nafta (si veda anche l’intervista a SE l’Ambasciatore in Canada, Gabriele Sardo), l’unico anello debole dell’interscambio transatlantico rimane l’annoso fronte delle attrazioni degli investimenti verso l’Italia. Le ragioni, sappiamo bene, sono tante, ma principalmente restano di ordine burocratico e legislativo. L’Ambasciatore Spogli e l’AmCham Italia, guidata dal Presidente di Nome e cognome autore Paolucci e dall’AD Catalfamo, hanno ben messo a fuoco da tempo la questione, dedicandovi importanti convegni internazionali sul Private Equity, e di recente presentando anche in collaborazione con UPS (United Parcel Service Inc.), i dati dello Europe Business Monitor. I numeri dicono che non c’è aria di rimbalzo, bensì di ripresa. Non ci resta che aspettare che la politica esca dalla crisi, perché servono gli uomini.

Bush: “L’Italia è un forte alleato, lo apprezzo molto”

EDITORIAL – ITALY, A PRIMARY ALLY n this issue of èItalia all the attention is on the transatlantic front of news, politics, internationalisation, bilateral relations programmes and projects, economic and cultural exchange with Italy. We boast most authoritative and exclusive editorial contribution in the USA section as well as on the inside of the Country Special dedicated to the United States and Canada. According to what the outstanding authors are saying, the factual results of transatlantic relations are very good, have an excellent multilateral outcome and give positive and encouraging signs of political and business feedback. We begin with the 360° exclusive èItalia interview with the Vice Premier and Minister of Foreign Affairs Massimo D’Alema given to our Co-director of èItalia for USA Mauro Aprile on the Italian international politics. Here we find out that the United States and Canada both perceive Italy as a long tradition and solid friendship partner, “an ally and a collaborator, an equal interlocutor”, and they both appreciate our “loyal, open and motivated attitudes”. Well, a trustworthy but also strategic partner most of all, considering the activities in sensible areas of the Mediterranean and the Middle East aimed at the “global stability and security” as well as the diplomatic role in the relations with the Old Continent. Precisely to this new, expanded Europe the Edizioni Voices and the Farnesina dedicated their last elegant, useful and lively bilingual dossier on the occasion of the 50th anniversary of the Treaty of Rome.

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Italy on its part, according to Minister D’Alema, will continue “to consider the United States the primary ally and the indispensable component in resolving the global challenges”. “A very important confirmation came with the President Bush’s visit to Italy”, concludes D’Alema. And it is precisely to this visit that pertains the remark of the Ambassador Castellaneta reminding that “the excellence of bilateral relations is influenced by the efforts of the Embassy and Consular Offices, ICE (the Italian Trade Commission), Institutes of Italian Culture, the ENIT (Italian State Tourist Board) and the Chambers of Commerce. Generally speaking, while Italian businesses proceed with internationalisation in the NAFTA Area (spoken of also in the interview with the Ambassador in Canada Gabriele Sardo), ageold question of the attractiveness of Italy for American investment remains one weak link of the transatlantic exchange. The reasons are numerous, as we are well aware, but mainly continue the issues of the bureaucratic and legislative systems. The Ambassador Spogli and the American Chamber of Commerce in Italy led by the President Paolucci and the Managing Director Catalfamo put this burning question forth during important international conventions on Private Equity and recently they have also presented the statistics of the Europe Business Monitor in collaboration with UPS (United Parcel Service Inc.). The figures demonstrate that there are no signs of a bounce, but only of recovery. We have no choice but to wait for the politics to exit the crisis, because we need our crew.


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in coincidenza con la Festa della Repubblica del 2 giugno. Se sul piano politico le relazioni bilaterali sono eccellenti, sul piano economico l’interscambio commerciale annuo con gli Stati Uniti è di ben 45 miliardi di dollari, con un surplus in favore dell’Italia di 20 miliardi. Sono numeri di assoluto rispetto, ma, con l’impegno di tutti, si può fare ancora meglio. La collaborazione industriale in un settore tecnologicamente avanzato come quello aerospaziale è, ad esempio, destinata a rafforzarsi per effetto di programmi di primaria importanza. Penso al Programma JCA (Joint Cargo Aricraft, assegnato dalle Forze Armate americane al velivolo C27J di Alenia) e al Programma Boeing 787 Dreamliner, aeroplano nella cui costruzione l’industria italiana ha una ruolo di rilievo. Vari sono stati gli investimenti italiani negli Usa negli ultimi tempi: ENI, Italcementi, Luxottica, ecc. A tale impegno italiano al momento non corrisponde tuttavia un’analoga tendenza di investimenti americani in Italia. Margini di miglioramento esistono infine anche in svariati altri settori – dall’alta tecnologia alle biotecnologie, dall’agroalimentare alla lotta alla contraffazione – e questo è l’impegno della nostra Ambasciata.

FROM THE EMBASSY TO THE IIC, INCLUDING ALL BUSINESSES: A COMMUNAL COMMITMENT TO WORKING TOGETHER IN SINERGY AT ALL LEVELS IN THE USA

Italy-USA: excellent relations, with still room for improvement he recent visit of President Bush to Italy – his fifth one since the beginning of his mandate – has been highly successful, which confirms the excellent relations existing between our Country and the United States. It provided an opportunity to reaffirm the strong transatlantic relations as well as the close ties between the two Countries, which have developed through a long history of human, political end economical relations. The extent of the excellent bilateral relations is reflected every day in the work carried out by our Embassy and Consular Offices, by the Italian Trade Commission, the Italian Cultural Institutes, the Italian Tourist Board and the Chambers of Commerce: they all are to make more and more meaningful contributions to Italian-American relations in the political, economic, cultural, scientific and social fields. It is our commitment to reach a coherent and synergic action from all the various entities of “Sistema Italia” in the USA, also through a widespread public diplomacy effort. Through public diplomacy our Embassy aims at taking advantage of a qualifying aspect in our bilateral relations,

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the growing interest in America in our Country’s values. The integration of over 16 million ItalianAmericans has now been consecrated by the election of Nancy Pelosi to the third institutional position in the USA. Significantly, “Madam Speaker” chose our Embassy to celebrate her election the night before she took office. Some particularly promising efforts have been made to attract American students in Italy (25,000 in 2005), to promote the study of the Italian language and culture, and to establish an effective communication network among approximately 10,000 Italian researchers in the USA. As for the cultural field, I would like to mention the latest events promoted by our Embassy: the painting exhibition at the Museum of Women in the Arts, “Italian Women Artists from the Renaissance to Baroque”; the sculpture exhibition “Spirit into Shape”, curated by Professor Renato Miracco and exhibiting works by various Italian sculptors, and the painting exhibition by Maestro Lorenzo Fonda, which was inaugurated in conjunction with the Italian National Holiday, on June 2nd. Along with excellent bilate-

ral relations in the political field, in the economic field import-export trade with the United States totals as much as 45 billion dollars, with a 20 billion dollar surplus in favor of Italy. While these are great numbers, it is still possible to reach better results if we all work towards that goal. For example, industrial cooperation in the tecnologically advanced aerospace sector will be strengthened thanks to major programs such as the JCA Program (the Joint Cargo Aircraft which the U.S. Armed Forces assigned to Alenia’s C27J aircraft) and the Boeing 787 Dreamliner Program, with the Italian industry having a major role in building this airplane. There have been many Italian investment ventures in the USA lately: ENI, Italcementi, Luxottica, etc. However, the Italian commitment has not been matched by a similar trend as far as American investments in Italy are concerned. Finally, there is room for improvement in many other areas – from high technology to biotechnologies, from the agroindustrial sector to the fight against counterfeiting – and this is our Embassy’s commitment.

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ROMA, 8 MAGGIO 2007 - “L’UNIVERSITÀ, L’INNOVAZIONE ED IL NOSTRO FUTURO”

Università e aziende per costruire il domani “L

e idee e le tecnologie innovative prodotte dalle università americane hanno giocato un ruolo essenziale nella rapida crescita economica che si è verificata in America durante questi ultimi anni. Sono certo che le università italiane possano avere lo stesso ruolo per l’economia italiana, e quindi produrre tecnologie innovative e commercializzarle attraverso l’impegno congiunto di studenti, docenti, società private, non solo a beneficio dei diretti interessati, ma anche e soprattutto a vantaggio di un’economia ed una società più vaste”. Così si è espresso l’Ambasciatore Ronald P. Spogli in occasione del seminario dedicato a “L’Università, l’Innovazione ed il nostro Futuro”, organizzato a Roma dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in collaborazione con la U.S.-Italy Fulbright Commission e lo Studio Legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher LLP. Alla tavola rotonda, moderata da Stefano Balsamo, amministratore delegato di JP Morgan Chase Bank, sono intervenuti, oltre all’Ambasciatore Spogli, il Presidente dell’Università di Stanford John Hennessy, il Sottosegretario all’Università e alla Ricerca Luciano Modica, il Direttore dell’Area Ricerca e Innovazione di Confindustria Paolo Annunziato, ed il Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova Roberto Cingolani. Il seminario è stato l’occasione per fare il punto sul livello della ricerca italiana, che, come sottolineato da più parti, nonostante la scarsità degli investimenti pubblici e privati, è elevato; tuttavia, ciò che ancora manca è un più stretto rapporto con i sistemi industriali ma soprattutto del mercato dei capitali di rischio. Ben diverso il caso della prestigiosa università di Stanford, uno degli atenei più attivi al mondo come numero di brevetti registrati e spin-off avviati. Come infatti sottolineato dal professor John Hennessy, “docenti e ricercatori devono essere ‘esploratori’ che aspirano alla ‘rivoluzione e non all’evoluzione’ delle tecnologie”, potendo

L’Ambasciatore Ronald P. Spogli con John Hennessy, Presidente della Stanford University

Come negli USA, anche le università italiane possono avere un ruolo di primo piano per la nostra economia di Mauro Aprile “sviluppare le proprie idee anche senza conoscerne il risultato finale, aiutati da un ambiente accademico ed imprenditoriale che li incoraggia”. Da qui, il parallelismo tracciato dall’Ambasciatore Spogli tra la “Stanford Challenge” – un programma che mira ad applicare le risorse universitarie alle sfide globali nei campi della sanità, della pace e della sicurezza internazionali, e dell’ambiente – e Partnership for Growth, l’ambiziosa iniziativa promossa dall’Ambasciata USA in Italia per stimolare la competizione e l’imprenditorialità, e sostenere la crescita economica. “Vedo la Stanford Challenge – ha affermato l’Ambasciatore Spogli – come la nostra Partnership for Growth, ma portata ad un livello ancora superiore. Tale programma sarà senza dubbio uno degli aspetti più significativi dell’eredità che il professor Hennessy lascerà a Stanford, un programma che, insieme al ruolo attivo dell’università stessa nella rivoluzione della tecnologia informatica, ha contribuito a migliorare in maniera sostanziale la vita di milioni di persone”.

ROME, MAY 8, 2007 – “UNIVERSITY, INNOVATION AND OUR FUTURE”

Universities and businesses building our tomorrow the personages such as John Hennessy, Presinnovative ideas and technologies dedent of Stanford University, Luciano Modica, vised by American universities played an Vice Secretary of the University and Research, essential role in the rapid economic Paolo Annunziato, Director of Research and Ingrowth America experienced in the last years. I novation Area of the Confederation of Italian Inam certain that Italian universities can have the dustry, and Roberto Cingolani, Science Director same impact on the Italian economy, conseof the Italian Institute of Technology in Genoa. quently devising innovative technology and The seminar was an occasion commercialising it through mututo define the level of Italian real commitment from the students, Just like in America, search, which, as stressed by the academic staff and private Italian universities some participants, despite enterprise not only to benefit the play a leading role scarce private and public investinterested parties, but also the in our economy ments, is nonetheless high. Howeconomy and broad society”. ever, what is still needed is closer relations with Such message was conveyed by the Ambasindustrial systems and, moreover, with venture sador Ronald P. Spogli during the seminar dedicapital markets. cated to “University, Innovation and our Future” Things in the prestigious Stanford run very organized in Rome by the United States Emdifferently. It is one of the most active universibassy with collaboration of the US-Italy Fulbright ties in the world in view of patents and spin offs Commission and the Delfino & Associates Willkie in the making. As indeed stressed by professor Farr & Gallagher LLP Legal Studio. John Hennessy, “the university and research The “round table” chaired by Stefano Balsamo, staff have to be the ‘explorers’ aspiring to the Managing Director of the JP Morgan Chase ‘revolution’ and not ‘evolution’ of technology” Bank gathered, other than Ambassador Spogli,

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and be able to “develop their ideas also without knowing the final result with the help of the academic and entrepreneurial environments to encourage them”. Ambassador Spogli traced here an analogy between the “Stanford Challenge”, the program aimed at the university resources application in global challenges such as health, peace, international security and environment and the “Partnership for Growth”, which is an ambitious initiative promoted by the USA Embassy in Italy to stimulate entrepreneurial spirit and competition and to sustain economic growth. “I see the Stanford Challenge as our Partnership for Growth brought to a higher level”, said Ambassador Spogli. “Such program will undoubtedly become one of the most significant aspects of the heritage professor Hennessy will leave at Stanford. The program, which as a result of the proactive and revolutionary role in the informatics technology also contributed to the substantial improvement of life conditions for millions of people”.


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TRA I PROTAGONISTI DI QUESTI ULTIMI MESI, ROBERTO BOLLE E L’ARTE DI PELLIZZA DA VOLPEDO

IIC NEW YORK

Un’estate all’insegna dell’Italianità Tra mostre, presentazioni di libri e appuntamenti musicali, l’Istituto promette settimane ricche di incontri di Claudio Angelini, Direttore dell’IIC di New York

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i avviamo alle vacanze estive tra concerti, balletti, presentazioni di libri, festival cinematografici e mostre d’arte che coinvolgono i più importanti musei di New York. Al Guggenheim abbiamo portato i divisionisti e i macchiaioli, mostrando ai newyorkesi il fascino di quella nostra avanguardia che seppe unire una rivoluzione estetica (la scomposizione del tratto) ad un impegno sociale mirabilmente sintetizzato da Pellizza da Volpedo. E all’opera di questo grande artista è dedicato un approfondimento all’Istituto. Contemporaneamente si è aperta al Metropolitan un’altra mostra molto importante, cui ha dato il suo contributo l’IIC, quella su Venezia e l’Islam, un lungo excursus artistico e storico che prova come ci sia stata in passato una fruttuosa convivenza tra la cultura occidentale e quella mediorientale. Degna di nota anche la mostra su Federico da Montefeltro alla Morgan Library, con un simposio che ha analizzato il Rinascimento di Urbino, da Piero della Francesca a Raffaello e Castiglione. Anche a questo evento ha dato il suo contributo il nostro Istituto, che ospita una parte della rassegna. Si parlava di balletti e non possiamo non menzionare la presenza del primo ballerino della Scala Roberto Bolle, il quale non solo si è esibito alla Metropolitan Opera, ma con la stessa classe ha tenuto nella sede dell’IIC una conferenza stampa in cui non ha ignorato la sua recente polemica con la Fracci. In sostanza, ha detto “largo ai giovani, ma nel pieno rispetto dei diritti di chi giovane non è più”. Tra i concerti, come non ricordare (sempre all’Istituto) quelli dei Solisti della Scala, quello degli Archi di Verona, e di Giovanni Allevi, ormai affermatosi come un grandissimo talento anche in America, mentre si annuncia l’arrivo di Renzo Arbore con i virtuosi del jazz della regione italiana che più ama questo genere musicale, l’Umbria, la quale ci ha portato per qualche giorno un dono prezioso, un Pinturicchio che per ragioni di sicurezza abbiamo affidato al Consolato Generale. E passiamo al cinema, soffermandoci su “Open Roads, New Italian Cinema”. Per ragioni di brevità citerò soltanto due film di questa rassegna, “Le rose del deserto” di Mario Monicelli e “Caravaggio” di Angelo Longoni, con la fotografia di Vittorio Storaro, cui dedicheremo un approfondimento a settembre durante la settimana che stiamo organizzando per Rai Fiction. Come potevano mancare infine i libri? Ne abbiamo presentati tanti e per citarne qualcuno ricordiamo “I segreti di Roma” di Corrado Augias, i romanzi “noir” di Carlo Lucarelli e Massimo Carlotto, in stretto collegamento con il Pen Festival, i documentari letterari di Giorgio Montefoschi e Alain Elkann, la “Via Veneto” di Giovanni Russo, l’ultima opera di Maria Pia Ammirati. Abbiamo inoltre ricevuto la visita graditissima del Premio Grinzane Cavour assegnato al grande Philip Roth, con il quale abbiamo trascorso una piacevolissima serata all’Italian Accademy della Columbia University. Ci avviamo ora verso le vacanze estive, ma l’Istituto non chiuderà neppure ad agosto: fervono infatti già i preparativi per la settimana della lingua italiana.

Sopra, una scena da “In memoria di me” di Saverio Costanzo, presentato nella rassegna “Open Roads, New Italian Cinema”. A sin., “Ritratto di Federico da Montefeltro” di Piero della Francesca. A ds., Roberto Bolle.

ROBERTO BOLLE AND THE ART OF PELLIZZA DA VOLPEDO ARE AMONG THE PROTAGONISTS OF LAST MONTHS

Summer under the Italian emblem

e begin our summer holidays with concerts, ballet, book presentations, film festivals and art exhibits that draw in the most important museums of New Among exhibitions, book releases and York. To the residents at the Guggenconcerts the Institute promises weeks full heim we present the pointillists and of encounters the Florentine impressionist painters who had infringed the allure of our avant-garde which blends the aesthetic revolution (decomposition of trait) with social pledge, marvellously synthesized by Pellizza da Volpedo. To the accomplishments of this great artist the Institute has dedicated its in-depth analysis. Simultaneously and with the contribution of the IIC another important exhibit opened at the Metropolitan. This long artistic and historical excursus talking about Venice and Islam provides evidence of fruitful and peaceful coexistence between cultures of the Middle East and West. An other important event is the Morgan Library exhibit on Federico da Montefeltro accompanied by lectures on the Renaissance of Urbino, stretching from Piero della Francesca to Raffaello and Castiglione. This event is also supported by our Institute, which hosts a portion of the exhibit. Speaking of ballet we must bring up Roberto Bolle, the first dancer of the La Claudio Angelini Scala, who danced not only at the Metropolitan Opera, but also with equal elegance held a press conference on the premises of the IIC, where he did not ignore his recent exchange with Mrs. Fracci. “Make room for the young, but with full respect and tribute for whom young is no longer”, he essentially declared. Among concerts to remember (always at the Institute) there is La Scala soloists, the Strings from Verona and a grand talent, acclaimed also in America, Giovanni Allevi. Renzo Arbore announced his arrival with jazz virtuosos from Umbria, the region of Italy that most celebrates this genre of music. Umbria has also regaled us for a few days with a presence of a precious Pinturicchio painting, which we entrusted to the General Consulate for security reasons. Moving on to the cinematography let’s make a brief pause at the “Open Roads, New Italian Cinema”. For the reasons of space I am going to mention only two films in this review: “Le rose del deserto” by Mario Monicelli and “Caravaggio” by Angelo Longoni with the photography by Vittorio Storaro, whom we will examine more closely in September during the Rai Fiction Week. Where books are concerned, amongst many we have already presented let’s cite just a few: “I segreti di Roma” by Corrado Augias and Gothic novels by Carlo Lucarelli and Massimo Carlotto. In close connection with the Pen Festival there are literary documents of Giorgio Montefoschi and Alan Elkann, “Via Veneto” by Giovanni Russo and the last work of Maria Pia Ammirati. We also had a most welcome occasion to host the event of Grinzane Cavour Prize awarded to the great Philip Roth, with whom we spent a most charming evening at the Italian Academy of Columbia University. We begin our summer holiday, but the Institute remains open also in August. The preparations for the Italian Language Week are in full swing.

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INTERVISTA AL NUOVO PRESIDENTE DELL’ITALIAN AMERICAN COMMITTEE ON EDUCATION

mprenditore di successo, il direttore editoriale di èItalia for Usa, Berardo Paradiso ha di recente aggiunto un altro tassello di prestigio al suo mosaico culturale. Dal maggio scorso è stato nominato Presidente dello IACE (Italian American Committee on Education), l’ente che, in collaborazione con il Consolato italiano di New York, supervisiona e dirige i corsi scolastici per l’insegnamento della lingua italiana rivolti ai circa 40 mila studenti negli Stati di New York, New Jersey e Connecticut. Da quando tempo esiste lo IACE? Lo IACE (www.iacelanguage.org) è stato fondato nel 1975. È un’organizzazione culturale non a scopo di lucro ed è attivo principalmente nell’area del Tri-State (New York, New Jersey, Connecticut). Riesce a gestirsi grazie ai contributi del Governo Italiano e opera sotto la supervisione del Consolato generale di New York. Cosa fa lo IACE ? Lo IACE segue gli sviluppi dei programmi di lingua e cultura italiane di circa 40 mila studenti negli Stati di New York, New Jersey e Connecticut, i tre Stati “polmoni” della cultura italiana negli USA. È un territorio vastissimo e complesso, ma è anche la “culla” rinascimentale della nostra lingua. In termini strutturali e tecnici, lo IACE supervisiona amministratori e insegnanti di 28 scuole e 23 distretti scolastici, e altre 310 scuole assistite indirettamente. Mette a disposizione coordinatori e insegnanti di 18 centri e effettua consulenza con le nuove scuole pronte ad inserire corsi d’italiano nel loro programma scolastico e extra scolastico. È chiaro che in questo contesto la partecipazione della comunità è di vitale importanza. I dirigenti dello IACE si occupano anche di visitare ed assistere i provveditori locali, valutando con gli insegnanti la qualità dei corsi e le prospettive di crescita. Non solo, ma con loro definiscono accordi per l’ammontare dei contributi per il sostentamento e il prosieguo dei corsi. Lo IACE come assiste i docenti d’italiano? Lo IACE, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Consolare, cura l’articolazione dei programmi e l’organizzazione dei corsi di formazione per i docenti, e organizza aggiornamenti ministeriali, conferenze nazionali e regionali. Eroga inoltre borse di studio per gli studenti liceali e prepara workshop per tenere alta la qualità dell’insegnamento dell’italiano. Ci illustra il suo programma per i prossimi tre anni? Il mio primo obiettivo è raggiungere un minimo di 60.000 studenti. Ora siamo, dopo lo spagnolo, la seconda lingua straniera più studiata negli USA; ma per mantenere la nostra posizione, e non essere superati dal francese, dobbiamo prima di tutto penetrare nei comuni e quartieri ad alta concentrazione italo-americana, individuare le scuole che non offrono l’italiano e convincerle ad avviare il nostro programma. Quindi, chiedere ai genitori italo-americani di spingere i propri figli ad apprendere l’italiano, e implementare una campagna mediatica attraverso giornali e radio di lingua italiana per incentivare la scelta della lingua madre. Solo questo? Nient’affatto. Intendiamo raddoppiare il numero dei soci IACE con nuovi affiliati, professori, assistenti, e professioni vicine all’insegnamento; soci ordinari, fra coloro che vogliono sostenere la cultura e la lingua italiana; onorari, i Vip che rappresentano la cultura italiana nella Tri-State area; e infine sostenitori fra le istituzioni, associazioni e imprese che vogliono aiutare a mantenere la nostra lingua nelle famiglie e nelle scuole.

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Con lo IACE per amare l’Italia Berardo Paradiso illustra i programmi dell’organismo che promuove l’insegnamento della nostra lingua negli Stati di New York, New Jersey e Connecticut attraverso 310 scuole americane di Domenico Delli Carpini


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INTERVIEW WITH THE NEW PRESIDENT OF THE ITALIAN AMERICAN COMMITTEE ON EDUCATION

Nella foto, alcune attività promosse dallo IACE a favore dei bambini e dei giovani.

Love Italy with IACE Berardo Paradiso demonstrates programmes of the new organisation that promotes our language teaching in the States of New York, New Jersey and Connecticut through 310 schools uccessful entrepreneur and Editor in Chief of èItalia for USA Berardo Paradiso has recently added another prestigious value to his cultural mosaic. Last may he was appointed President of IACE (Italian American Committee on Education), the institution that together with the Italian Consulate in New York manages and supervises formal courses of the Italian language targeting about 40 thousand students in New York, New Jersey and Connecticut. For how long has IACE existed? IACE (www.iacelanguage.org) was founded in 1975. It is a cultural and non-profit body active mainly on the territories of the Tri-State (New York, New Jersey and Connecticut). It is able to exist thanks to the Italian Government’s contributions and it operates under the Consulate General in New York. What does IACE do? IACE follows the development of the Italian language and culture programmes of about 40 thousand students in the States of New York, New Jersey and Connecticut, the three core states of the Italian culture in the United States. It is a vast and complex territory, but also the Renaissance “cradle” of our language. In structural and technical terms IACE supervises the teachers and administrators of 28 schools in 23 scholastic districts, as well as it indirectly assists to 310 schools. It provides teachers and coordinators for 18 centres, carries out tasks of consulting for new schools ready to implement Italian programmes into their scholastic and supplementary curricula. It is clear that in such context the participation of the community is of vital importance. The IACE managers also visit and assist local education superintendents and with the help of teachers evaluate the courses quality and expansion perspectives. They also define arrangements to augment the contributions in order to maintain the continuance of courses. How does IACE look after the teachers of Italian? IACE with a collaboration of the Consulate Scholastic Office takes care of the programmes articulation and organisation of training courses for the teachers as well as it arranges ministerial updates and national and regional conferences. It provides bursaries to high school students and prepares workshops in order to maintain high level of the Italian language teaching. Tell us something about your plans for the next three years. My first objective is to reach a minimum of 60,000 students. Presently, after Spanish we are the second most studied language in the USA but, to maintain our position and not to be outpaced by French, we need to enter communities and neighbourhoods with high Italian American concentration, to individuate schools that do not offer Italian and to convince them to start off with our programme. It means asking the Italian American parents to push their children to study Italian and to implement the media campaign in Italian magazines and radio to boost the choice of the mother tongue. Only this? Not at all. We intend to double the number of the IACE associates with new affiliates, professors, assistants, professionals close to teaching, full partners among those who wish to sustain the Italian language and culture, honorary members among the VIPs representing the Italian culture in the Tri-State area and, finally, supporters among businesses and associations wishing to help maintain our language in families and schools. We are not stopping here. We plan to extend and improve our informatics system, to make it more interactive and accessible to students and teachers. We wish to expand exchange programmes between Italy and the USA with the Italian students in American families and the Americans in Italian families. At the same time we want to promote the exchange of Italian teachers native to America with Italian schools and universities and, finally organize internships for freshly graduated Italians in our offices for a period of 6 months. What about the publishing field? We wish to institute Italian Corners in libraries and towns with big Italian-American affluence. In order to succeed we must ask Italian publishers to provide books and also extend our linguistic and cultural initiatives with the opera, theatre, music and songs in Italian. And tourism? We will hold the IACE Travel programme in collaboration with the Italian regions and universities that offer the material to circulate at schools. Moreover we intend to contact airlines in order to obtain discounts and privileges for the IACE students and teachers. We will do the same with the hotel chains in different regions and cities until we will reach our goal. Who is on the IACE Board of Directors? There are seven of us. Alongside me there is the Chairman Angelo Gimondo, Vice President Vincenzo Pascale, Executive Director Nunziata Rella, Treasurer Gaspare Pipitone and the Secretary Maria Calandri.

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Ma non ci fermiamo qui. Intendiamo infatti estendere e perfezionare il nostro sistema informatico, renderlo interattivo e accessibile sia agli alunni che agli insegnanti, così come promuovere ulteriori progetti di scambio tra Italia e USA di studenti italiani presso famiglie americane e americani presso famiglie italiane; allo stesso tempo, vogliamo promuovere scambi di insegnanti americani di italiano con scuole ed atenei italiani. E infine stages di neo-laureati italiani presso i nostri uffici per un periodo di 6 mesi. E nel campo dell’editoria? Vogliamo istituire degli Italian Corner presso le biblioteche nei quartieri e nei paesi dove c’è una grande affluenza di italo-americani. Per fare ciò, intendiamo chiedere i libri alle case editrici italiane e quindi estendere le iniziative linguisticoculturali con opera, teatro, musica e canzoni in italiano. E in quello turistico? Daremo luogo a un programma IACE Travel, collaborando con regioni ed enti italiani che offrono del materiale da diffondere presso le scuole; inoltre, vogliamo contattare linee aeree per avere degli sconti e vantaggi per gli studenti e insegnanti dello IACE. Faremo lo stesso con catene di alberghi nelle varie regioni e città, affinché offrano sconti e vantaggi per gli studenti e insegnanti dello IACE. Da chi è composto il direttivo dello IACE? Siamo in sette: ad affiancarmi ci sono infatti il Chairman Angelo Gimondo, il Vice Presidente Vincenzo Pascale, il Direttore Esecutivo Nunziata Rella, il Tesoriere Gaspare Pipitone, e, come Segretario, Maria Calandri.

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FINMECCANICA DOPO US101 E BOEING 787 DREAMLINER

Con l’acquisizione del contratto per il C-27J Spartan, il gruppo guidato da Guarguaglini segna un’altra rete

Goleada Finmeccanica negli Stati Uniti

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e fosse una partita di calcio, con la “rete” – passateci il termine sportivo – segnata il 13 giugno da Aleniacon il C-27J Spartan, quella del Gruppo Finmeccanica potrebbe essere definita una vera e propria “goleada”. Una partita che si gioca nel campo dove dominano l’alta tecnologia, la qualità e affidabilità assoluta del prodotto, e il rapporto costo-efficacia. Tutti elementi che giocano ruoli primari quando si tratta di velivoli destinati al trasporto di persone, materiali, e di operare in scenari particolari. Qui il gruppo guidato da Pier Francesco Guarguagliniha battuto con Alenia Aeronautica e Agusta-Westlandil meglio delle aziende aerospaziali europee e americane, confermando ancora una volta le capacità progettuali, organizzative e produttive dell’Italia. Vediamo gli ultimi tre goals segnati, cominciando dal più recente, quello del C-27J, un aereo da trasporto a medio raggio destinato alle forze armate USA. Alenia, unitamente a Boeing e L-3, ha vinto una commessa per la fornitura di 145 aerei, 75 destinati all’esercito e 70 all’aeronautica, numero che si prevede arriverà a 207 unità. Il valore della commessa sarà di 6,5 miliardi di dollari (4,5 miliardi di euro). La parte americana sarà prodotta a Waco, in Texas e a Jacksonville, in Florida, mentre in Italia gli aerei saranno fabbricati negli stabilimenti Alenia Aeronautica di Pomigliano e Torino-Caselle. Battendo i concorrenti del consorzio EADS- Casa-Raytheon, Alenia viene a confermare la bontà della strategia internazionale scelta da Guarguaglini di puntare “sul paese con il più alto budget del mondo per la difesa”. La vittoria di questi giorni avrà come effetto la scelta di questo velivolo anche da parte di altri Paesi, come Canada e Australia, dove sono aperte le gare per altri 38 velivoli in totale. Il secondo goal era stato segnato con la scelta dell’EH101, l’elicottero dell’Agusta Westland, come mezzo di trasporto del Presidente americano. L’elicottero denominato per gli Stati Uniti US101, che entrerà in servizio come Marine One, aveva sbaragliato la potente concorrenza locale capeggiata da Sikorsky. E con il Tiltrotor, assieme a Bell, si prepara a lanciare il velivolo del futuro. In campo civile, Alenia Aeronautica – e questo è stato un gol a livello delle più avanzate tecnologie dei materiali e della tecnica progettuale – ha vinto una importantissima fetta della costruzione del Boeing B-787 Dreamliner. Un colosso del trasporto aereo alla cui progettazione e costruzione Alenia Aeronautica partecipa come independent prime partner della grande azienda di Seattle. Una nuova tecnologia, che fa uso della fibra di carbonio per costruire le fusoliere del nuovo gigante dei cieli. Alenia ha finanziato, progettato e realizzato le componenti strutturali dell’aereo, nonché, a tempi di record, le infrastrutture e i processi tecnologici necessari alla loro produzione. A Grottaglie, in Puglia, in meno di due anni è stato costruito uno stabilimento di 70mila metri quadrati, piste aeroportuali, equipaggiamenti e sistemi avanzatissimi per far fronte alla produzione con la nuova tecnologia. E le prime parti del corpo del nuovo gigante dei cieli sono già partite per gli Stati Uniti.

AFTER US101AND BOEING 787 DREAMLINER f it were a soccer match, in sport terms, with the “goal” scored by the Alenia with the C-27J Spartan on June 13, the Finmeccanica Group could celebrate a real “goal feast”. The game takes place in the field ruled by superior technology, absolute product quality, reliability and the cost-efficacy relation. Such are the considered elements while dealing with passenger aircrafts, materials and particular operating scenarios. The group governed by Pier Francesco Guarguaglini battled with Alenia Aeronautica and Agusta-Westland, the best of European and American aerospace agencies, once more asserts the project, organization and productive capacities of Italy. Lets do the replay of the three last scored “goals” commencing with the most recent, the C-27J medium range transport aircraft intended for the USA Armed Forces. The Alenia along with Boeing and L-3 won the bidding for the supply of 145 aircraft,

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Finmeccanica’s “goal feast” in the US With the acquisition of the contract for the C-27J Spartan, the Guarguaglini Group scores another goal 75 for the army and 70 for the civil aviation. The predicted number should reach 207 units. The bid is worth 6,5 bn dollars (4,5 bn euros). American portion will be constructed by Waco in Texas and Jacksonville in Florida, while in Italy the aircraft will be produced by the Alenia Aeronautica establishments in Pomigliano and Turin-Caselle. Winning over the competition from the EADS-Casa-Raytheon consortium, the Alenia confirms the sound international strategy of the employed by Guarguaglini to aim at “the country with the highest defence budget in the world”. Recent victory will have an impact on

the aircraft choice on the part of other countries, such as Canada and Australia who opened their bidding for 38 aircraft in total. The second “goal” was scored with the choice of EH101, the Agusta-Westland helicopter as the transport means for the United States President. The helicopter called US101 in the United States will join the service as Marine One and it put the powerful local competition led by Sikorsky to rout. Together with Tiltrotor and Bell it is getting ready to launch the aircraft of the future. In the civil field the Alenia Aeronautica’s “big score” is about advanced technology of materials and design technique. It

won an extremely important chunk of the Boeing B-787 Dreamliner construction. The Alenia Aeronautica participates in the construction of this air transport giant as an independent prime partner of a large agency in Seattle. New technology utilizes carbon fibre in the fuselage construction for the new sky giant. The Alenia financed, designed and produced structural components of the aircraft in the record time, let alone all the necessary infrastructure and production technology processes. In Grottaglie, Apulia, in less than two years the manufacturing works of 70 thousand sq. m. have been constructed, with airport runways and all the equipment and advanced systems for the production with the new technology. First pieces of the sky giant’s body are ready for the United States shipment and assembly.


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A MILANO, LO SCORSO 10 MAGGIO, IL CONVEGNO UPS-AMCHAM ITALIA

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Prospettive economiche 2007-2008: ripresa o rimbalzo? O

Il Direttore Commerciale per l’Area Sud Europa, Davide Rosetti ha illustrato gli argomenti di maggior rilievo dello studio presentato a Milano

di Mauro Aprile

Davide Rosetti

rganizzato da UPS e American Chamber of Commerce in Italy per il secondo anno consecutivo, il convegno dedicato a “Prospettive economiche 2007-2008: ripresa o rimbalzo?” ha presentato i dati dell’UPS Europe Business Monitor, uno studio commissionato da UPS e giunto quest’anno alla sua XVI edizione. Sede dell’evento, la Sala Conferenze di Palazzo Turati a Milano, dove lo scorso 10 maggio economisti, rappresentanti di istituzioni e dirigenti del mondo dell’industria si sono confrontati in due tavole rotonde sulle prospettive economiche 2007-2008. Fra i temi più importanti della ricerca UPS, le prospettive economiche delle aziende italiane e di altri Paesi europei per il futuro e l’impatto sulle imprese multinazionali dello spostamento del baricentro economico ad Est. Umberto Paolucci, Presidente di AmCham Italia, ha aperto il convegno sottolineando come uno dei temi critici emersi della ricerca – la globalizzazione e il rapporto ambivalente con la Cina – sia anche uno dei temi su cui AmCham si è già attivata da tempo. Davide Rosetti, Direttore Commerciale, UPS South Europe District, ha illustrato gli argomenti di maggiore rilievo. Ripresa o rimbalzo? Cosa è emerso dal XVI UPS Europe Business Monitor? Indubbiamente si tratta di ripresa. Il 55% dei manager intervistati in Italia ritiene che la posizione della propria azienda sia migliorata nell’ultimo anno (+13% rispetto all’indagine dell’anno precedente) e migliorano anche le aspettative che la situazione continui a migliorare nel futuro, con un 57% di manager ottimisti riguardo alle prospettive della propria azienda. Inoltre, per la prima volta dal 2000, è maggiore il numero di dirigenti che prevede di incrementare la forza lavoro della propria azienda, rispetto a quelli che programmano di ridurla. Quali sono le conseguenze pratiche di questa ricerca? L’indagine UPS Europe Business Monitor è un valido indicatore nel breve e medio termine. Vi do un esempio. Parecchi anni fa, c’era il feeling che la Polonia sarebbe diventata un mercato su cui puntare. L’UPS Europe Business Monitor rifletteva già questo dato. Infatti, due anni fa abbiamo acquistato l’azienda polacca Stolica per rafforzare il nostro business in questo mercato. Sicuramente il dato dell’Europe Business Monitor ha aiutato a prendere la decisione. Ebbene, da allora in questo paese la crescita è stata esplosiva. Questo è il secondo anno in cui UPS, in partnership con l’AmCham, organizza la presentazione dei risultati dell’EBM. Può spiegarci le ragioni? Sulla scia del successo dello scorso anno abbiamo deciso di ripetere l’evento che vorremmo diventasse un appuntamento annuale, in cui la business community italiana si riunisca per discutere le prospettive economiche del Paese. UPS è orgogliosa di promuovere, in partnership con l’American Chamber of Commerce questo evento, in cui le personalità più influenti del mondo accademico, dell’industria e del commercio in Italia hanno esposto le loro preziose idee sulla situazione attuale e futura delle imprese italiane in un’economia sempre più globalizzata.

THE UPS-AMCHAM ITALIA CONFERENCE IN MILAN ON MAY 10 The Commercial Director for the South Europe District Davide Rosetti showed the topics of greatest importance about the study illustrated in Milan

Economic outlic 2007-2008: recovery or rebound?

rganised by UPS and the American Chamber of Commerce in Italy fo the second year running, the conference devoted to the “Economic outlook 2007-2008: recovery or rebound?” presented the data acquired by UPS Europe Business Monitor, a study commissioned by UPS and had the distinction of celebrating entry to its sixteenth year. The site of the event Milan, more exactly the Conference Room in Palazzo Turati, where economists, representatives of the measures and executives from the world of industry met in two round table sessions dealing with the economic outlook in 2007-2008, on May 10. Among the most important themes in UPS’s research, the economic outlook for Italian companies and those of other European nations for the future and impact on the multinational companies of a movement of the economic centre of gravity eastwards. Umberto Paolucci, AmCham Italia chairman, started the ball rolling by underlying how one of the critical themes to

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come out of the research – globalisation and the ambivalent relationship with China was also one of themes on which AmCham has already been busy for some time. Davide Rosetti, Commercial Director of UPS South Europe District, showed the topics of greatest importance. Recovery or rebound? What came out of this year’s UPS Europe Business Monitor? Undoubtedly we are talking about a recovery. 55% of senior managers interviewed in Italy think that the position of their companies has improved over the last year (+13% compared with the survey a year ago) and the expectations that the situation will continue to improve in the future has improved as well, with 57% of senior managers optimistic regarding their companies’ outlooks. Furthermore, for the first time since the year 2000, the number of executives foreseeing an increase in the workforce in their companies, is greater than those planning to reduce it. What are the practical consequences of this research? I believe that the UPS Europe Business Monitor is a valid indicator in the short and medium term. I will give

you an example. Many years ago there was the feeling that Poland would become the market to bet on UPS Europe Business Monitor thought about this fact. In fact two years down the line we purchased the Polish company Stolica to reinforce our operations in this market. Certainly the Europe Business Monitor figures helped to make the decision. And from then on growth in Poland has been explosive. This is the second year in which UPS, in partnership with the American Chamber of Commerce in Italy, is organising the presentation of the results of the EBM. Can you tell us why? In the wake of the success of last year we decided to repeat the event that we would like to become a yearly event where the Italian business community comes together to discus the economic outlook for the country. In partnership with the American Chamber of Commerce, UPS is proud to promote this event where the most influential people from the academic world, industry and commerce have laid out their precious ideas regarding the current and future situation of Italian businesses in an economy that is ever more globalized.

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5 GIUGNO 1947 - 5 GIUGNO 2007: 60° ANNIVERSARIO DEL PIANO MARSHALL

Ecco come George Marshall d

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essant’anni fa, il 5 giugno del 1947, il Segretario di Stato George Marshall annunciò informalmente ad alcuni neolaureati di Harvard l’idea di aiutare le popolazioni europee appena uscite dalla guerra mediante un piano straordinario di aiuti economici destinati, in particolare, a quei Paesi al di qua di quella che Winston Churchill un anno prima aveva definito “cortina di ferro”. L’European Ricovery Program (ERP) previde alla fine uno stanziamento di poco più di 17 miliardi di dollari (1,204 per l’Italia e Trieste) per un periodo di quattro anni (dal 1948 al 1951). Ad alcuni scettici congressmen statunitensi il Segretario di Stato spiegò come aiutare le popolazioni europee disastrate da anni di guerra avrebbe costituito un’ottima mossa da più punti di vista. L’economia degli Stati Uniti avrebbe sicuramente ottenuto vantaggi da una più rapida rinascita di economie già allora essenziali al business americano. Geopoliticamente, gli aiuti avrebbero fornito ottimi argomenti in favore del posizionamento tra le democrazie favorevoli all’economia di mercato a Paesi nei quali la guerra aveva lasciato enormi conflitti irrisolti, costituendo un fattore di convincimento avverso all’Unione Sovietica e alla rete comunista che si stava costituendo e che rischiava di insinuarsi più di quanto non avesse già fatto anche nei Paesi più occidentali del nostro continente. Furono anche le numerose comunità formatesi in America ma di provenienza europea, con gli Italiani in prima fila, a convincere i loro rappresentanti a Washington della bontà dell’idea di Marshall. I dollari provenienti dal Piano Marshall, in realtà, non servirono affatto a colonizzare economicamente l’Europa, come affermano alcuni maldestri ipercritici di tutto ciò che è a stelle e strisce. La ricostruzione di infrastrutture e le nuove possibilità di sviluppo economico incrociarono certamente una società che, nel nostro Paese, era (e negli anni successivi sarebbe stata ancor di più) culturalmente divisa in due; ma i destinatari della generosità americana non furono i lavoratori che votavano comunista, perché non era questo lo spirito con il quale George Marshall aveva ideato il suo piano. Si trattava – e si trattò – piuttosto, di diffondere la speranza di risollevarsi da un momento molto difficile, di far riemergere la consapevolezza del diritto a sviluppare la proprietà privata, di difendere la conferma di poter contare sull’amicizia degli alleati al di là dell’oceano per far crescere i propri desideri, le proprie idee, i propri legittimi sogni. Oggi il sessantesimo anniversario di questo importante avvenimento cade in un delicato momento delle relazioni tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. Molti ritengono che l’esistenza di motivazioni vantaggiose per gli USA, a fianco del sentimento di vicinanza transatlantica che aveva appena portato decine di migliaia di ragazzi americani a morire per la libertà dell’Europa, sia sufficiente a rifiutare (o a ridimensionare enormemente) la gratitudine che si dovrebbe invece sempre manifestare agli Stati Uniti per il loro supporto di ogni tipo relativo a quegli anni. La Storia, maestra di vita, ha dimostrato che

Nel 1947, gli oltre 17 miliardi di dollari stanziati permisero la ricostruzione e nuove possibilità di sviluppo economico. Sessant’anni dopo, gli (Italo) Americani dimostrano di non essere meno generosi di Umberto Mucci

essi avevano e continuano ad avere torto: l’Index of Global Philanthropy pubblicato alla fine dello scorso maggio dal Center for Global Prosperity presso lo Hudson Institute rivela come, anche oggi come allora, siano gli Stati Uniti d’America il Paese di gran lunga in testa alla lista di chi dona per aiuti economici all’estero. Nel 2005 gli Americani hanno donato 122,8 miliardi di dollari, di cui ben il 79% proveniente da privati: diversamente dall’approccio del Piano Marshall, quando fu il Governo americano a stanziare fondi, oggi negli USA

5 JUNE 1947 - 5 JUNE 2007: 60TH ANNIVERSARY OF THE MARSHALL PLAN

Thus George Marshall gave a future to post-war Europe In 1947, the more than seventeen billion dollars allocated prepared the ground for rebuilding infrastructures and new possibilities of economic growth. Sixty years on the (Italian) Americans are proving to be no less generous

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ixty years ago, on June 5, 1947, Secretary of State George Marshall informally told a few new Harvard graduates about the idea of helping the European populations that had just emerged from the war through an extraordinary plan of economic aid intended, in particular, for those countries over here that Winston Churchill a year before had defined as “iron curtain”. The European Recovery Program (ERP) was eventually to amount to seventeen billion dollars (1,204 for Italy and Trieste) for a four-year period (from 1948 to 1951). The Secretary of State explained to sceptical United States Congressmen how helping the European populations devastated by years of war would be an excellent move from many points of view. The United States economy would have certainly reaped the advantages of a faster revival of economies that were at the time already essential to American businesses.

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Geo-politically the aid would have provided great arguments to countries within which the war had left enormous unresolved conflicts that they should join the democracies favourable to the market economy and thus firmly set them against the Soviet Union and the communist network that was growing up and that risked spreading even further than had already happened in the most westernised countries in Europe. There were also many communities that had sprung up in America of European origin with the Italians in the vanguard, to convince their representatives in Washington of the soundness of Marshall’s idea. The dollars coming from the Marshall Plan, in reality, were not to colonise Europe economically as some clumsy hypercritics of all things stars and stripes claimed. The reconstruction of infrastructures and new possibilities of economic growth certainly met with a society that, in Italy, was (and in the subsequent years would have been even more so) split in two cul-


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all diede un futuro all’Europa

L’AMBASCIATA USA COMMEMORA IL PIANO MARSHALL

Nella foto, il Generale Marshall accolto ad Harvard, dove annuncerà la realizzazione dell’ERP. Sopra, alcuni poster propagandistici dell’epoca. Nel box, il logo realizzato per il 60° anniversario del Piano Marshall.

sono per lo più singoli cittadini, associazioni di beneficenza, istituzioni nate con lo scopo di sostenere il prossimo in difficoltà a costituire un inesauribile serbatoio di aiuto, che supera la gran parte delle cifre che i Governi di altri Paesi niente affatto in via di sviluppo destinano a questo scopo per via statale. Ci piace pensare, in conclusione, che l’eccezionale numero di eventi di charity che ogni settimana vede meritoriamente impegnate le migliaia di associazioni italiane presenti in America, dalle più grandi alle più piccole, non sia dovuto solamente alla grande generosità dei nostri connazionali emigrati al di là dell’Atlantico. Ci piace pensare che gli Italiani d’America diano ogni giorno di più, e con il sorriso sulle labbra, sapendo di vivere in un Paese che li ha accolti ma che ha saputo dimostrare anche a noi Italiani rimasti in patria la straordinaria attitudine americana ad aiutare chi ne ha bisogno, con generosità e lungimiranza. Di questo, siamo e saremo sempre grati, anche quando gli anniversari non saranno più a cifra tonda.

turally; but the recipients of the American generosity were not the workers that voted communist because this was not the spirit with which George Marshall had conceived his plan. It was – and would be – rather to spread the hope of re-emerging from a very difficult situation, to rekindle the knowledge of the right to amass private property, to defend the statement of being able to count on the friendship of the allies on the other side of the ocean, and to entertain wishes, ideas and legitimate dreams. Today the sixtieth anniversary of this important occasion falls at a delicate time in the relations between our Italy and the United States. Many believe that the existence of motivations that are advantageous for the USA alongside the feeling of transatlantic closeness that had just bought thousands of young American men to die for Europe’s freedom are enough to reject (or at least drastically reduce)

er commemorare il 5 giugno 2007, 60° Anniversario del lancio del Piano Marshall, l’Ufficio Affari Pubblici dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia ha invitato il 30 maggio scorso gli studenti di due licei romani ad una conferenza durante la quale sono intervenuti, con l’Ambasciatore Ronald P. Spogli, il Sen. Giulio Andreotti, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’On. Enrico Letta e Paola Casaburi, Presidente dell’Associazione “Amerigo”, co-sponsor dell’evento. Di fronte a circa ottanta studenti, i relatori hanno ricordato l’importanza del programma di aiuti assicurati dal Piano per la ricostruzione dell’Europa da parte degli Stati Uniti negli anni della ricostruzione post-bellica. Particolare interesse ha riscontrato l’intervento del Sen. Andreotti, che ha portato la sua esperienza diretta vissuta negli anni dell’immediato dopoguerra. Gli interventi degli altri relatori hanno messo in evidenza l’importanza della costante collaborazione tra Italia e Stati Uniti, cominciata proprio con l’attuazione del Piano Marshall, soprattutto nell’ambito degli scambi culturali.

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The USA Embassy commemorates the Marshall Plan o commemorate the 60th anniversary of the Marshall Plan launch on June 5th 2007 the Public Affaires Office of the USA Embassy in Italy invited students of two high schools in Rome to the conference, which took place on May 30th. Among attending guests were the Ambassador Ronald P. Spogli, the Senator Giulio Andreotti, Prime Minister’s Vice Secretary, the Honourable Enrico Letta, the Honourable Paola Casaburi, President of the “Amerigo” Association and co-sponsor of the event. In the presence of about 80 students the speakers recalled the importance of the aid programme on the part of the United States of America assured by the Plan and directed towards rebuilding of Europe during the post war restoration. The speech of Senator Andreotti evoked particular interest, since it brought forth first hand, life experiences during the post war years. Other speakers emphasized the importance of constant collaboration between the United states and Italy, which commenced precisely with the implementation of the Marshall Plan, especially in the cultural exchange field.

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the gratitude that should be always be shown to the United States for their support of any type associated with those years. History, life’s teacher, has shown that they were and continue to be wrong: The Index of Global Philanthropy published at the end of May by the Centre for Global Prosperity at the Hudson Institute shows, even today as before the United States are the country streets ahead of anyone else on the list of donors of overseas economic aid. In 2005 the Americans donated $ 122.8 billion and of this no less than 79% came from private parties: unlike the approach of the Marshall plan, when it was the American government that allocated funds, today in the U.S.A. it is mainly individuals, charitable associations, institutions that have been established with the aim of supporting their neighbours in times of difficulty to establish a bottomless tank of aid that exceeds most of the

money that the government of other countries, far from being underdeveloped, destine for this purpose in state form. We would like to think, in conclusion that the exceptional number of charity events that week after week see the thousands of Italian associations engaged, from the largest right down the smallest, are not due exclusively to the great generosity of our compatriots who have emigrated to the other side of the Atlantic. We would like to think that the Italians in America give more every day and with a smile on their faces aware that they in a country that has taken them in but that has been able to show to us Italians who have stayed at home the extraordinary American aptitude to help the needy with generosity and farsightedness. Hence we are and will always be grateful even when the anniversaries will no longer be in nice round numbers.

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Un nuovo ordine per Fincantieri

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l Gruppo Carnival ha ordinato a Fincantieri una nuova nave da crociera da 86.000 tonnellate del valore di 425 milioni di euro, destinata alla Holland America Line. La nave, che sarà realizzata nel cantiere di Marghera, sarà dotata di 1.050 cabine, potendo ospitare fino a 2.100 passeggeri. Con la gemella “Eurodam”, attualmente in costruzione e destinata a entrare in servizio nell’estate 2008, sarà l’ammiraglia della flotta di Holland America Line. Le due unità inaugurano la nuova classe “Signature of Excellence”, con cabine spaziose e dotate di ogni confort, ristoranti e spazi pubblici riccamente decorati, centri benessere e vasche idromassaggio ancora più grandi.

A NEW ORDER FOR FINCANTIERI The Carnival Group has placed an order with Fincantieri for a new 86,000 tonne cruise ship worth 435 million euros for the Holland American Line. The ship, to be constructed in the Marghera shipyards will have 1050 cabins accommodating up to 2100 passengers. It will be the flagship of the Holland America Line fleet together with its twin ship, “Eurodam”, currently under construction and scheduled to set sail in summer 2008. These two ships are the first of the new “Signature of Excellence” class, with spacious cabins equipped with every comfort, sumptuously decorated restaurants and public areas, wellbeing centers and larger hydro massage tubs than ever before.

Eataly sbarca negli USA ato da un’idea dell’imprenditore piemontese Oscar Farinetti, Eataly rappresentava una vera scommessa: vendere prodotti di qualità a prezzi convenienti – che non vuol dire economici ma giusti e corretti. Oggi, il supermercato della gastronomia d’eccellenza nato a febbraio al Lingotto, ha dimostrato di aver centrato appieno l’obiettivo, e punta a crescere anche ben fuori da Torino. A partire da febbraio 2008, infatti, approderà anche a New York per occupare il piano terra di un grattacelo a due passi dalla Rockefeller Plaza, dove sorgeranno – fedeli all’originale – ristoranti e gastronomie “take away”. Il progetto prevede poi l’espansione in altre metropoli: da Boston a Chicago, da Los Angeles a San Francisco. Ma si guarda anche oltre: l’idea è quella di sbarcare a Londra, Mosca e persino in Cina.

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È l’Italia il sogno del turista americano!

stato quest’anno assegnato al Direttore Generale dell’ENIT, Eugenio Magnani, il “Business and Culture Award”, il premio annuale promosso dall’Italy-America Chamber of Commerce di New York a coloro che si sono particolarmente distinti per il loro contributo al miglioramento dei rapporti tra Italia e Stati Uniti. Come affermato dallo stesso Magnani nel corso della cerimonia di premiazione, l’Italia costituisce una delle mete più amate e ricercate dai turisti americani. “L’America sogna di viaggiare in Italia. Lo disse anche l’ex-Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton che l’Italia è la destinazione europea scelta da chi vuole sognare ed essere felice”. Tuttavia, non dobbiamo “riposare sugli allori”, bensì impegnarci per offrire “un’offerta non solo ricca di cataloghi turistici e di proposte variegate, ma servizi di qualità, offerti a un ottimo prezzo”.

Italy, the American tourist’s dream! The “Business and Culture Award” is presented each year by the Italy-America Chamber of Commerce in New York to individuals who have made an outstanding contribution to improving relations between Italy and the US. This year, it was awarded to Eugenio Magnani, Director General of ENIT, the Italian State Tourist Board. As Mr Magnani himself confirmed during the prize-giving ceremony, Italy is one of the best loved and most sought-after destinations for American tourists. “Americans dream of traveling to Italy. Indeed, former President Bill Clinton described Italy as the European destination chosen by those who wish to dream and be happy”. However, rather than rest on our laurels, we at ENIT must strive to offer “not only a wide range of tourist brochures with a good variety of options, but also quality services at very competitive prices”.

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EATALY GOES TO THE USA Eataly, a gourmet supermarket conceived by Piedmont businessman Oscar Farinetti, set itself a real challenge: selling high-quality products at reasonable prices – which do not necessarily cheap but fair and honest prices. Today, the supermarket, which opened in February in Lingotto, Turin, has fully achieved this goal and is now looking to expand to other areas far beyond Turin. Indeed, from February 2008, Eataly will be opening in New York, where it will occupy the ground floor of a skyscraper a stone’s throw away from Rockefeller Plaza, with restaurants and take-away eateries faithful to the original concept. The project also has plans for expansion to other cities, which include Boston, Chicago, Los Angeles and San Francisco. This is just the beginning, however, and the aim is to spread as far as London, Moscow and even China.

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Donnafugata negli USA con Folio

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azienda vitivinicola Donnafugata ha firmato un accordo con Folio Fine Wine Partners, la prestigiosa società di importazione fondata nel 2004 a Napa (California) da Michael Mondavi, erede di una famiglia sinonimo dell’eccellenza enologica americana. Folio – già impegnata con successo nella distribuzione di prestigiose etichette di California, Argentina, Austria, Spagna e Nuova Zelanda – ha scelto Donnafugata come unica azienda siciliana presente nel proprio portfolio. “Siamo convinti – spiega Antonio Rallo di Donnafugata – di avere avviato una proficua ed importante collaborazione. Per la profonda esperienza produttiva e distributiva di Michael Mondavi e della sua famiglia, siamo sicuri che Folio sarà per noi un eccellente partner, con il quale poter rafforzare la nostra presenza in un mercato strategico per il vino di qualità”.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

A New York, l’ICE combatte la contraffazione prodotti delle PMI italiane perdono quotidianamente quote di mercato, sia sul mercato interno sia sui mercati internazionali, a causa della contraffazione. Per ovviare a questo fenomeno, l’Italia, attraverso l’Istituto nazionale per il Commercio Estero, terrà a breve a battesimo a New York uno dei desk anticontraffazione voluti a livello ministeriale negli Stati extra-Ue più colpiti dal fenomeno – oltre che in USA, in Cina, in Russia, a Taiwan, in India, in Corea del Sud, in Turchia, in Vietnam, negli Emirati Arabi Uniti e in Brasile. I desk anticontraffazione avranno il compito di orientamento e assistenza tecnica-legale alle imprese, nella registrazione di marchi e di brevetti e nel contrasto alla contraffazione e alla concorrenza sleale.

I

A Massimo Sarmi il GEI Award

assimo Sarmi, amministratore delegato di Poste Italiane, ha ricevuto il GEI Award, il prestigioso premio conferito dal Gruppo Esponenti Italiani (GEI), l’associazione newyorchese composta dai rappresentanti delle maggiori aziende e istituzioni italiane presenti negli Stati Uniti. Il GEI Award è stato assegnato a Massimo Sarmi per “la sua straordinaria capacità di aver trasformato Poste Italiane in un’infrastruttura di primissimo piano per la modernizzazione del Paese contribuendo a sviluppare le relazioni economiche internazionali Italia-Stati Uniti, con notevoli e positivi riflessi per l’immagine dell’Italia all’estero”.

Un pugile siciliano sul tetto del mondo

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THE ICE FIGHTS FORGERY IN NEW YORK Goods produced by Italian SMEs are losing market shares every day, both on the Italian market and in the international markets, due to the growing counterfeiting industry. To combat this problem, Italy will very soon be opening an anti-forgery desk in New York through Italian Institute for Foreign Trade (ICE). The introduction of these desks was called for at ministerial level for the non-European States worst affected by the phenomenon which, as well as the USA, include China, Russia, Taiwan, India, South Korea, Turkey, Vietnam, United Arab Emirates and Brazil. The anti-forgery desks will be tasked with providing guidance and technical and legal assistance on registering brand names and patents and on fighting forgery and unfair competition.

Donnafugata wines join Folio in the USA The Sicilian wine estate Donnafugata has signed an agreement with the prestigious US importing company Folio Fine Wine Partners, established in 2004 in Napa, California, by Michael Mondavi, heir of a family whose name is synonymous with American wine-making excellence. Folio, already a successful distributor of prestigious Californian, Argentinian, Austrian, Spanish and New Zealand wines, has chosen Donnafugata as the only Sicilian company to be included in its portfolio. “We are certain”, explains Antonio Rallo of Donnafugata, “that this is the beginning of an important and commercially successfully collaboration. Given the wealth of production and distribution experience that Michael and his family possess, we are confident that Folio will be an excellent partner for us and will help us to consolidate our presence in a strategic market for premium wines”.

The GEI Award goes to Massimo Sarmi Massimo Sarmi, Chief Executive Officer of Poste Italiane, Italy’s national postal service, has received the prestigious GEI Award from the Group of Italian Representatives (GEI). This New York association is made of representatives from the major Italian companies and institutions operating in the US. Massimo Sarmi earned the GEI Award for “his extraordinary success in transforming Poste Italiane into a backbone service industry which is second to none, modernizing the country and contributing to the development of international economic relations between Italy and the US, with a significant and positive effect on Italy’s image abroad”.

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alla Sicilia… sul tetto del mondo. Il pugile Paulie “Paolo” Malignaggi, siculo-statunitense, ha conquistato lo scorso 17 giugno, nell’Arena Convention del Mohegan Sun di Uncasville, l’International Boxing Federation junior welterweight title, la corona mondiale dei superleggeri, battendo il sudafricano Lovemore N’Dou. Gran festa è stata fatta per il neo-campione a Brooklin, il quartiere newyorkese dove il ventiseienne italo-americano è cresciuto e dove tutt’oggi vive, ma anche a Palazzolo Acreide (Siracusa), sua città d’origine, così come in tutta la Sicilia.

A Sicilian boxer is champion of the world Yesterday Sicily, today the world! On 17th June in the Mohegan Sun Arena in Uncasville, Connecticut, Sicilian American boxer Paulie “Paolo” Malignaggi won the International Boxing Federation junior welterweight title, defeating the South African fighter Lovemore N’Dou. There was great rejoicing for the newly crowned champion in Brooklyn, where the twenty-six year-old Italian American grew up and still lives today, but also at Palazzolo Acreide, Siracusa, his native town in Sicily.

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

The èItalia magazine, defined by the foreign press as “the flag carrier of Italian information to the world”, was launched in 1999 to promote Italy’s economic, tourism and cultural heritage and to enable the international community to have an ongoing and general picture of System Italy. 10:40

2-05-2007

44 pag 01 COPERTINA

La rivista èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel mondo”, nasce nel 1999 per promuovere il patrimonio economico, turistico e culturale italiano, permettendo alla comunità internazionale di avere costantemente una visione generale del Sistema Italia.

Pagina 1

GUE EDIZIONE MULTILIN

TA O D E L L’ I

MONDO LIA NEL PARTNER EDITORIALE

www.italplanet.i

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PERIODIC IL PRIMO

E 6,00 VIII - N. 44 - Milano - ANNO 20/b Legge 662/96 art. 2 comma Postale - 45% - Sped. Abb. n. 739 del 26/11/1999 Aut. Trib. Milano

Distribuito in Italia con

Sulle ali so del succes primato ista un nuovo L’Italia conqu aeronautica ria nell’ingegne

L’apprezzamento del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi (con un messaggio appositamente scritto per il primo numero), l’interesse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero del Commercio Internazionale e delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, confermano il prezioso ruolo della distribuzione mirata della rivista, che raggiunge direttamente nei loro Paesi gli Italiani residenti all’estero, le nostre Istituzioni e la business community rappresentata primariamente dalle aziende socie delle Camere di Commercio Italiane, a cui si offre, attraverso i contenuti generali della rivista, un’informazione aggiornata del nostro Sistema Paese.

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Da questo e la nuova seziono in italiano/russ

Caratteristiche e diffusione: Bimestrale a colori, la rivista è diffusa in 200.000 copie in Italia ed all’estero a: Ministeri, Regioni, Province e ai Comuni capoluogo, Associazioni di categoria, CCIAA, Biblioteche, Tour operators e Agenzie di viaggio, Ambasciate e Consolati, Camere di Commercio Italiane all’Estero e loro Soci, uffici ENIT e ICE, Aziende leaders. La rivista, da edizione bilingue (italiano-inglese) si arricchirà progressivamente di sezioni in russo, portoghese e tedesco. In edicola: negli USA èItalia viene diffusa con il quotidiano America Oggi, e in Italia con il settimanale Panorama Economy. La scelta di Economy permette di ampliare ancora di più il bacino di utenza garantito da èItalia con un settimanale che per autorevolezza e diffusione raggiunge il mondo delle piccole e medie imprese, oltre a essere riconosciuto come interlocutore serio e affidabile dalle grandi aziende. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it

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The appreciation of President Emeritus Carlo Azeglio Ciampi – who penned a special message for the debut issue of èItalia – the interest expressed by the Ministry for Foreign Affairs, the Ministry for Foreign Trade and the Italian Chambers of Commerce Abroad confirm the valuable role played by the magazine and its targeted distribution in the countries with resident Italian communities, our institutions and the business community, primarily made up of the member companies of our Chambers of Commerce, to whom our publication provides a general content that highlights the latest developments and news in the sphere of System Italy. Features and Circulation data: Full-colour, two-monthly magazine of which 200,000 copies are distributed both abroad and in Italy, to the government Ministries, the Regions, Provinces and Capital Cities, Industry Associations, Chambers of Commerce (CCIAA), Libraries, Tour Operators and Travel Agencies, Embassies and Consulates, the Italian Chambers of Commerce Abroad and their members, the offices and branches of ENIT and ICE as well as to the major corporates. The magazine is currently published in Italian and English and there are plans to progressively enrich it with sections in Russian, Portuguese and German. Distribution: èItalia magazine is distributed in U.S. newsstands as a supplement to America Oggi and in Italy as a supplement to Panorama Economy. The choice of Panorama Economy enables us to further broaden the èItalia guaranteed reader base, thanks to the distribution of this authoritative weekly business magazine to the world of small and medium enterprise as well as its role as a serious and reliable channel for the larger companies. You can also visit the online edition of èItalia at the website: www.italplanet.it.


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Ritolo Italia-Russia: arola a Milano un EDITORIALE

utile confronto Sommario sommario qualche parola di ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa

L’incontro a Milano fra il Ministro delle Finanze

di russo NomeKudrin e cognome e quelloautore dell’Economia e Finanze italiano Padoa Schioppa è stata la premessa per far decollare un forte interscambio fra il nostro Paese e la Federazione Russa. L’interscambio nel 2006 si è attestato su 21 miliardi di euro, ma può facilmente raddoppiare nel breve periodo se si sa mettere a frutto quel legame fisico sostanziale che si è creato fra i due Paesi. Sono significative le presenze in Russia di Eni, Enel, Finmeccanica e delle due maggiori banche italiane, Intesa SanPaolo e Unicredit Group; ma hanno peso anche gli insediamenti industriali di aziende manifatturiere come Indesit, Marazzi, Concorde e altri. L’incontro fra chi è riuscito a risanare la finanza russa e creare le premesse per un’industria competitiva, e chi detiene il pacchetto di riferimento delle due grandi imprese energetiche italiane e del gruppo Finmeccanica, costituisce un’opportunitĂ che va colta senza indugio.

TRA I PRESENTI, IL MINISTRO DELLE FINANZE RUSSO KUDRIN, E QUELLO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE ITALIANO, PADOA-SCHIOPPA

A Milano, il caldo abbraccio della fredda Russia Un quadro ricco di programmi di collaborazione fra i due Paesi, che coinvolge Governi, imprese e banche, in un’assise organizzata dalla Fondazione Italia Russia presieduta da Rosario Alessandrello di Leonora Barbiani

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Da sinistra, il Presidente Formigoni, il Ministro Padoa-Schioppa, il Ministro Kudrin ed il Presidente Alessandrello

I

l tema era di estremo interesse e non ci si poteva sottrarre. La presenza di Aleksej Leonidovich Kudrin, Ministro delle Finanze della Federazione Russa, e di Tommaso Padoa-Schioppa, Ministro dell’Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana, costituiva da sola un polo di attrazione di prim’ordine. Il fatto che si cimentassero sul tema “Produrre e vendere in Russiaâ€?, ha trasformato la Conferenza organizzata dalla Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€?, presieduta da Rosario Alessandrello, in un’assise di particolare importanza, attraendo lo scorso 30 aprile a Milano, presso Palazzo Marino, numerosi operatori di primo livello del mondo politico, industriale e creditizio. E rivelando come fra il nostro Paese e quello governato da Putin esistano dei rapporti sempre piĂš intensi. Un “caldo abbraccioâ€? fra il Paese del sole e quello del freddo siberiano. Oltre a un folto pubblico di imprenditori, erano presenti personaggi di primo piano quali il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l’Assessore alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano del Comune di Milano Luigi Rossi Bernardi, che ha dato il benvenuto della cittĂ , il Direttore Generale del Comune di Milano Gianpietro Borghini. Le due grandi banche che hanno interessi cospicui in Russia erano presenti con l’Amministratore Delegato del Gruppo Unicredit, Alessandro Profumo, e Gaetano Miccichè, Direttore della Divisione Corporate di Intesa SanPaolo. Non mancavano inoltre i rappresentanti di aziende che con la Russia hanno intensi rapporti, come Indesit Company, Eni, Finmeccanica, Magneti Marelli.

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FOR RUSSIA

I lavori, condotti dal Presidente della Fondazione, Rosario Alessandrello, sono stati aperti dal Ministro Padoa-Schioppa, che si è soffermato sulla necessitĂ di investimenti in ambedue i Paesi: investimenti necessari allo sviluppo in Italia, e in Russia per creare quella struttura industriale indispensabile per una crescita diversificata e indipendente dal petrolio. L’interscambio fra i due Paesi continua a crescere al ritmo del 31%, e anche se la bilancia commerciale al momento è sfavorevole per l’Italia per quanto riguarda l’importazione degli idrocarburi, tuttavia l’export nell’ultimo anno è cresciuto con un incremento record del 19%. Dopo aver ricordato come la Russia sia uscita dalla crisi del 1998 incrementando il proprio PIL del 7% all’anno, Padoa-Schioppa ha confermato l’impegno del governo italiano “per rendere piĂš efficiente l’export, aiutando la Russia a creare dei propri distretti produttivi sull’esempio italianoâ€?. Dal canto suo, il Ministro Kudrin ha tenuto a sottolineare come “l’Italia possa diventare uno dei partner piĂš importanti della Russia, viste le promettenti prospettive derivanti dalla presenza in Russia di aziende come Tecnimont, Fiat, Indesit, Marazzi, Concorde, Eni, Enel e Finmeccanica, e di banche come Unicredit e Intesa SanPaoloâ€?. Naturalmente si è parlato dell’interesse di Aeroflot per Alitalia, il cui esito dipenderĂ dalla gara nella quale le linee aeree russe sono assistite appunto da Unicredit. L’ingresso di Aeroflot farĂ da corollario all’alleanza tra Finmeccanica e Suckoj per la produzione di jet a medio raggio. La banca milanese giĂ opera in Russia attraverso il controllo della International Moscow Bank, con 50 filiali e 2000 dipendenti, e intende arrivare nel breve periodo a 108 filiali e 4500 impiegati. Alessandro Profumo ha approfittato dell’occasione per chiedere al Ministro delle Finanze russo rassicurazioni su maggiori aperture agli investitori stranieri, in particolare nei confronti delle banche. Da parte sua, Gaetano Miccichè, Responsabile della Divisione Corporate di Intesa SanPaolo, ha dichiarato che il 90% delle aziende italiane che operano in Russia sono clienti della banca guidata da Giovanni Bazoli, che si pone quindi come partner strategico dello sviluppo delle relazioni commerciali fra i due Paesi. Rispondendo ai due banchieri, Kudrin ha garantito che “la libertĂ di circolazione dei capitali, iniziata dopo la crisi finanziaria del 1998, non solo verrĂ mantenuta, ma che la partecipazione nel capitale delle banche russe potrĂ essere incrementata progressivamente passando dall’attuale partecipazione dell’11-15% al 25%â€?. Il Ministro Kudrin si è detto inoltre sicuro che ciò possa avvenire con l’ingresso entro l’anno della Russia nel WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, i cui negoziati sono in corso. “Vi sono degli ostacoli, è vero – ha affermato – ma tutti superabili, anche grazie all’aiuto e al sostegno dell’Italiaâ€?. Inflazione stabile, investimenti nel programma di modernizzazione sostenuti dai profitti derivanti dall’export di greggio e gas, e un tasso di crescita destinato ad attestarsi sul 6% annuo, costituiscono dei segnali assolutamente positivi, grazie ai quali si prospetta che gli investimenti esteri possano aumentare dai 26 miliardi di euro del 2006 ai 30 miliardi di quest’anno. Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, dopo aver enunciato i dati piĂš che soddisfacenti delle esportazioni in Russia delle aziende lombarde, ha annunciato che guiderĂ personalmente una delegazione rappresentativa di tutto il sistema lombardo, coinvolgendo imprese, sistema fieristico, istituzioni scientifiche e culturali. ƕǑdžDžlj Ç?ǑljǒǔǓǒǓǃǔÇ&#x;ǚljǖ ² Ç‘Ç?ǒǒljNJǒNjljNJ Ç?ljǎljǒǓǑ Ç•Ç‰ÇŽÇ ÇŽÇ’Ç?ǃ ƎǔDžǑljǎ lj Ç?ljǎljǒǓǑ ǞNjÇ?ÇŽÇ?Ç?ljNjlj lj Ç•Ç‰ÇŽÇ ÇŽÇ’Ç?ǃ ĆŒÇ“Ç ÇŒÇ‰Ç‰ Ć“Ç Ç…Ç?Ç Ć•Ç‹Ç‰Ç?Ç?Ç?Ç

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Alcuni momenti del convegno “Produrre e vendere in Russia”. A lato, da sinistra, il Ministro Kudrin, il Presidente Alessandrello, il Ministro Padoa-Schioppa e l’Assessore Rossi Bernardi. Sopra, gli interventi del Ministro Kudrin e del Ministro Padoa-Schioppa.

L’assise milanese, promossa in concomitanza con le celebrazioni del 40° anniversario del gemellaggio fra Milano e San Pietroburgo, è stata chiusa dal Presidente della Fondazione, Rosario Alessandrello, il quale, come personaggio chiave dell’imprenditoria milanese, è stato uno dei pionieri dei rapporti fra il nostro Paese e il grande mercato russo, e che ancora oggi, anche come Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, sollecita la creazione di imprese che realizzino il downstream dell’industria petrolifera, oggi appannaggio di Paesi terzi.

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90borghini

23-06-2007

COMUNE DI MILANO

17:46

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A COLLOQUIO CON IL DIRETTORE GENERALE, GIANPIETRO BORGHINI

Un “rapporto speciale� fra Milano e la Russia di Domenico Calabria

La relazione risale ai tempi difficili attraversati da Mosca. Oggi si raccolgono i frutti di questa decennale amicizia con gli accordi AEM-Gazprom e con le intenzioni di Aeroflot per Malpensa

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siste un rapporto speciale fra Milano e la Russia, una relazione e una comunitĂ di interessi che non è di oggi, ma risale nel tempo, agli anni in cui le relazioni con quella che era ancora Unione Sovietica erano guardate con sospetto. Non fu un caso che Gorbaciov per la prima volta in Italia volle incontrare a Milano, nel Castello Sforzesco, gli imprenditori lombardi, per chiedere loro di aiutare il suo Paese a costruire quel tessuto di piccole e medie imprese che fanno “sistemaâ€? in Italia. “Questi rapporti fra la nostra cittĂ e la Russia si sono consolidati sempre di piĂš – ricorda Gianpietro Borghini, Direttore Generale del Comune di Milano – e la recente visita a Milano del Ministro delle Finanze russo, Alexei Kudrin, ne è un’ulterio-

re riprova. Ăˆ stato un momento particolarmente importante perchĂŠ in quell’occasione si è rinnovato una sorta di patto di collaborazione fra la nostra cittĂ , che quel giorno era rappresentata da tanti nostri imprenditori, e un grande Paese che guarda con sempre maggiore interesse al nostro sistema d’imprese e ai suoi prodottiâ€?. D’altro canto, proprio a Milano, e non in altre cittĂ , esistono le due principali istituzioni di collegamento con quel Paese: la Camera di Commercio Italo-Russa e la Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€?. “Due entità – tiene a ricordare Borghini – nate e sviluppatesi nel momento piĂš difficile per la Russia, allorchĂŠ il Paese si trovava a confrontarsi con il default del debito nei confronti della Banca mondiale. Milano ha dato fiducia alla Russia, e, ora che la finanza è stata risanata, ne raccoglie i frutti con un rapporto che potremmo definire privilegiato. Gli accordi AEMGazprom sono un valido esempio. CosĂŹ come l’interessamento di Aeroflot all’acquisizione di Alitalia, che mirerebbe al potenziamento dell’aeroporto lombardo di Malpensaâ€?. Che in questo caso – non è difficile intuirlo – diventerebbe il principale hub dei voli fra l’Italia e l’Europa orientale, contribuendo a scambi sempre piĂš intensi fra le economie dei due Paesi. “Il rapporto speciale che esiste fra Milano e la Russia non è tuttavia solo di carattere economicoâ€?, conclude Borghini. “Vi è anche un aspetto culturale che non va trascurato. I russi amano tutto ciò che, anche in questo campo, l’Italia produce. E noi ricambiamo di pari passo questo amore. Musica, arti figurative, letteratura, sono veicoli importanti che Milano ha sempre valorizzatoâ€?.

Gianpietro Borghini, Direttore Generale del Comune di Milano

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91Avvocato

26-06-2007

18:18

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“NON CONSIGLIO DI NEGOZIARE E CHIUDERE UN ACCORDO DI JV IN UNA SETTIMANA�

Stringere accordi di joint venture in Russia A

vvocato Regoli, le tendenze evolutive dell’economia e del sistema giuridico della Federazione Russa non sono una novitĂ per chi da tempo affianca il business nelle sfide internazionali. Come le appare la Russia di oggi? Ăˆ molto ricca sotto il profilo delle risorse economiche e naturali, oltre che dal punto di vista culturale. Rispetto ad altri Paesi non appartenenti all’Unione Europea tradizionale, la mentalitĂ degli imprenditori russi è operativamente piĂš vicina alla nostra. Si presentano distinte la Russia di Mosca e la Russia delle Regioni all’avanguardia, le quali attirano investimenti stranieri anche grazie alla legislazione locale piĂš o meno favorevole, oltre che alla creazione di alcune zone economiche speciali. Una realtĂ economica e normativa ancora diversa è rappresentata dai Paesi dell’ex URSS, quali, ad esempio, l’Ucraina, l’Azerbaijan, il Kazakistan. Come può essere negoziata una joint venture con dei partner russi? Ferme restando le solite procedure di attenta verifica sui partner, i rischi di insuccesso sono quelli tipici di una JV; ma ci sono strumenti giuridici per gestirli. PiĂš è efficiente la fase di negoziazione e prima vengono coinvolti gli esperti ed i consulenti che abbiano una comprovata esperienza nei rapporti con la Russia, meglio si evidenziano i punti critici anche futuri. In questo modo, minore sarĂ il rischio di malintesi e delusioni, in particolare in relazione agli aspetti legali, fiscali, finanziari e valutari collegati agli aspetti operativi della JV (finanziamenti iniziali e del working capital, start up, funzionamento e gestione della JV e quindi del business, distribuzione gli utili e disciplina delle ritenute alla fonte, uscita dalla joint venture, gestione del dead lock). Quali sono gli elementi che richiedono particolare attenzione? Occorrono accurate analisi della struttura giuridica, patrimoniale e finanziaria delle parti coinvolte (l’analisi di bilancio di per sĂŠ potrebbe essere insufficiente), verifiche della consistenza del patrimonio netto e di cassa di eventuali societĂ target, individuazione degli scopi effettivi della JV, accurata predisposizione di un business plan almeno triennale con una precisa pianificazione degli investimenti. PiĂš le parti si limitano ad occuparsi del solo business immediato in risposta ad esigenze momentanee, cosĂŹ trascurando aspetti strutturali e prospettici (anche disciplinando ipotesi di conflitto), maggiori saranno i rischi e le probabilitĂ di insuccesso della JV. Ăˆ sconsigliabile sottovalutare non solo i rischi di natura economica, ma anche quelle sorprese che può riservare qualunque sistema giuridico straniero sotto i profili del diritto interno inderogabile per volontĂ delle parti, tra cui norme di diritto societario, fiscale (penso al trattamento dei dividendi, delle royalities ed alle ritenute alla fonte), amministrativo, diritto del lavoro, proprietĂ intellettuale (tecnologia, brevetti, marchi, know how, etc.), è chiaro che qualsiasi contratto può contenere clausole valide, vincolanti, e viceversa. Tra gli accordi suggeribili nella prima fase della negoziazione, oltre alla lettera di intenti, possono essere menzionati l’accordo di confidenzialitĂ , l’esclusiva nelle trattative, il diritto di first refusal, la clausola del foro competente o arbitrato. E per quanto riguarda i tempi? I tempi della negoziazione possono dipendere, in particolare, dal tipo della JV, contrattuale o societaria, dalle finalitĂ del progetto (i.e. produzione e/o distribuzione), dalle leve finanziarie appropriate, da una serie di scelte strategiche per strutturare una JV con una o piĂš societĂ giĂ esistenti o anche tramite la costituzione di una o piĂš societĂ nuove sotto una giurisdizione che attualmente riconosca la validitĂ dei patti parasociali: ma pianificare in pochi giorni una attivitĂ che dovrebbe durare anni rischia di condurre a sorprese assai amare. In ogni caso, stipulando un accordo importante con i partner dei Paesi dell’ex URSS è necessario andare ben oltre le informazioni superficiali.

Intervista all’avvocato Fabio Alberto Regoli, fondatore e managing partner dello Studio legale “Regoli, Merani e Associatiâ€? (Torino-Milano), esperto di diritto commerciale e corporate, private equity e M&A a livello internazionale ŠĆ‘dž ǑdžNjÇ?Ç?džǎDžǔÇ&#x; Ç?Ç‘Ç?ǃÇ?DžljǓÇ? Ç?džǑdžDŽÇ?ǃÇ?Ç‘Çœ lj ÇˆÇ Ç‹ÇŒÇ&#x;Ç˜Ç Ç“Ç? Ç’Ç?Ç„ÇŒÇ Ç™Ç†ÇŽÇ‰Ç€ Ç? Ç’Ç?ǃÇ?džǒǓǎÇ?Ç? Ç?ǑdžDžÇ?ǑljǀǓljlj ÇˆÇ Ç?Ç…ÇŽÇ” ǎdžDždžnjÇ&#x;ÂŞ

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92-93 Festival russo2

EVENTI

23-06-2007

17:47

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IL COMUNE DI BARI, L’ASSO APULIAN E LA FONDAZIONE RUSSA DELLA CULTURA HANNO PROMOSSO

La Russia in festa a Bari, in nome di San Nicola Grazie al Primo Festival dell’Arte Russa, per cinque giorni il capoluogo pugliese ha dato voce alla magia, alla suggestione e alla spiritualità di questo grande Paese. Un primo passo verso un più ampio scambio interculturale, e non solo… di Rocky Malatesta, Direttore dell’Asso Apulian

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a Russia ha donato una parte del suo cuore artistico alla Città di Bari. La Città di Bari ha risposto con emozionato calore e costante partecipazione alla serie di manifestazioni di pregevole valore promosse nell’ambito del Primo Festival dell’Arte Russa, che si è svolto dal 19 al 23 maggio scorso nel capoluogo pugliese. Tale importante iniziativa socio-culturale e religiosa si è armonicamente inserita nel percorso di valorizzazione dei rapporti esistenti tra la città e la Russia, già avviato da tempo e ratificato dalla visita del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, nello scorso mese di marzo, in occasione del “Vertice Italo-Russo”. Sostenuta dal Comune di Bari, l’organizzazione delle manifestazioni è stata curata e fortemente voluta dall’Asso Apulian, associazione di Bari che promuove l’internazionalizzazione delle aziende del “Sistema Puglia”, e dalla Fondazione Russa della Cultura, che ha come scopo il compito di conservare, diffondere e incrementare i valori culturali della Federazione Russa. Un desiderio che si realizza, dunque, come ha sottolineato il Sindaco della città adriatica, Michele Emiliano, nel corso dell’affollata conferenza stampa di sabato 19 maggio: “Non è un caso che la manifestazione si tenga in occasione delle festività ortodosse per San Nicola. Vogliamo che Bari sia la città più russa d’Italia: sentiamo che la Russia fa parte di noi”. Grande soddisfazione per la riuscita delle iniziative è stata espressa anche da Tatjana Shumova, Vicepresidente della Fondazione Russa della Cultura: “Siamo felici – ha dichiarato – perché, con questo evento, si realizza un sogno. In Russia, un proverbio afferma: ‘Le cose che sono state promesse si aspettano per tre anni’. Noi abbiamo aspettato sette anni per riuscire a realizzare questa manifestazione, e ci auguriamo possa essere proposta in entrambe le direzioni: Mosca-Bari e Bari-Mosca”. Emozionante la cerimonia di inaugurazione, domenica 20 maggio, della Mostra di Merletti della regione di Vologda e dei Manufatti d’Arte Ortodossa dell’Oreficeria “Sofiyskaya Naberezhnaya” presso il Portico dei Pellegrini nel suggestivo Piazzale della Basilica di San Nicola. Infatti, nell’antica arte del ricamo (le cui prime testimonianze, a Vologda, risalgono al XVII sec.) è racchiuso un ricco universo simbolico, i cui disegni si ispirano spesso ad opere letterarie e a motivi folcloristici; mentre, nella preziosa arte orafa, gli artisti esperti di iconografia e delle tradizioni nazionali dell’arte religiosa russa, riescono a realizzare gioielli nei quali la bellezza stessa dell’oggetto si identifica con la ricchezza spirituale di chi lo indossa. Ha poi suscitato ammirato stupore, la stessa sera di domenica, il concerto del Coro ortodosso del Monastero di San Danilo nell’Auditorium Vallisa di Bari: le polifoniche voci dei monaci, diretti dal maestro Georgiy Safronov, si sono esibite in canti religiosi, canzoni storiche e militari russe, romanze e canti popolari, entusiasmando il numeroso pubblico intervenuto al concerto. La notevole esibizione musicale dei solisti dell’Opera del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ha deliziato, la sera di lunedì 21 mag-

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Sopra, la conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla presenza del Sindaco di Bari, Michele Emiliano. A destra, Tatjana Shumova. Sotto, il concerto del Coro ortodosso del Monastero di San Danilo.

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23-06-2007

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DAL 19 AL 23 MAGGIO, IL PRIMO FESTIVAL DELL’ARTE RUSSA gio, gli appassionati di lirica, riempiendo ancora una volta il suggestivo Auditorium Vallisa: i quattro giovani cantanti, dotati di straordinario talento – accompagnati al pianoforte dal concertista Anatoliy Kuznetsov – hanno intonato celebri arie liriche e romantiche sonate. Gran finale e successo di pubblico, martedì 22 maggio, presso il Terminal Crociere del Porto di Bari, con lo spettacolo del Gruppo folcloristico del Collegio regionale di musica di Vologda “Severnaya Raduga”, diretto da Galina Gizatulina, e del Duetto di musicisti dell’armonica a mantice “Master-Klass” – Ruslan Lebedev e Alexandr Sultanshin – solisti della Filarmonica Statale Regionale di Vologda: indossando pittoreschi abiti etnici, i giovani artisti si sono esibiti in canti e danze che rappresentavano scene di vita popolare russa, rispettandone la tradizione drammaturgica e coreografica e facendo amare agli spettatori baresi di tutte le età il brio ed il trasporto dell’armonica a mantice. Le iniziative del Festival dell’Arte Russa hanno quindi rappresentato per Bari una nuova e grande opportunità di far conoscere la propria calorosa ospitalità al popolo russo, presente in quei giorni nel capoluogo pugliese con migliaia di persone – tra cui anche importanti personalità, come la signora Irina Abramovich, moglie del famoso imprenditore russo – per celebrare la Festa ortodossa di San Nicola. Come ha dichiarato con amabile ironia il Rettore della Chiesa Ortodossa Russa di Bari, padre Vladimir Kuchumov, “a Bari sembra esserci la teocrazia: San Nicola regna su questa bella città e sul popolo barese. Tutto quello che succede a Bari è per la gloria di San Nicola. La Sua persona sta al centro dei rapporti tra l’Italia e la Russia: grazie a lui, i nostri popoli sono tra i più vicini al mondo”. La Città adriatica del Santo Nicola ha accolto così, per la prima volta, la magia e la suggestione dell’arte e della spiritualità orientale, avvicinando ancor più la Terra d’Oriente e la Puglia, e creando un ponte di autentica concordia tra le genti. Per questo, il nostro auspicio è che il Festival dell’Arte Russa a Bari costituisca solo il primo passo di un più ampio e autentico scambio interculturale tra la città e la Russia, tra gli uomini d’Oriente e d’Occidente, e tra le idee, le arti, le emozioni e la fede che hanno diritto di cittadinanza universale.

A lato, Vito Giordano Cardone, Presidente di Asso Apulian. Sotto, la Basilica di S. Nicola a Bari.

“…perché non dovrei osare, quando tutti dicono tutto quel che salta loro in testa e quando anche l’idea più assurda ha diritto di cittadinanza da noi?” Fedor Michajlovic Dostoevskij

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27-06-2007

NEWS

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RUSSIA

La Lombardia punta sul mercato russo una missione fatta per consolidare e rilanciare l’attività di relazioni intessute in questi anni, caratterizzati da 7 missioni istituzionali, 7 protocolli di intesa, numerose opportunità di collaborazione�. In questi termini il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha parlato della missione di aziende ed istituzioni regionali da lui guidata, nello scorso mese di giugno, alla volta del grande mercato russo. Numerosi i campi coinvolti: l’impresa e l’economia, la sanità , la cultura, la ricerca e l’università , il turismo.

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La CCIR ha nominato le nuove cariche sociali i è tenuta il 18 giugno a Milano l’AssemS blea Generale dei Soci della Camera di Commercio Italo-Russa: un appuntamento di particolare importanza, in quanto ha visto il rinnovo delle cariche sociali, che, come da Statuto, hanno deciso le linee direttive della CCIR negli ultimi tre anni. L’Assemblea dei Soci ha approvato la composizione del Consiglio di Amministrazione della Camera per il prossimo triennio e nominato il Presidente, che è, in maniera proficua e continuativa dal 1995, il Cav. Lav. Rosario Alessandrello (dal maggio del 2007 Presidente di Fisia Impianti Gruppo Impregilo, dopo un ventennio circa di Presidenza alla Tecnimont S.p.A. e Maire Tecnimont S.p.A.), riconfermato all’unanimitĂ e con plauso generale anche per i prossimi tre anni. “La Camera di Commercio Italo-Russa è ed è sempre stata una struttura bilaterale di primo piano nello scenario di relazioni istituzionali, economiche e commerciali tra l’Italia e l’Unione Sovietica prima e la Federazione Russa oggiâ€?, ha dichiarato il neo eletto Presidente Alessandrello. “Nei suoi 43 anni di attivitĂ , ha sempre dimostrato di essere uno strumento importante di collaborazione commerciale tra l’imprenditoria russa e quella italiana, riconosciuto a pari livello da entrambe le parti. Questo suo costante impegno le ha permesso di rafforzare in maniera evidente la propria base associativa, arrivando ad annoverare tra i propri soci circa 120 aziende italiane ed un centinaio di aziende russe, fra cui nomi degni di nota come Fiat, Eni, Merloni, Intesa Sanpaolo, Aeroflot, Expocentr, ZAO Gasprom, Agrokhimbankâ€?. Ai lavori ha preso parte anche una delegazione di Soci russi, capeggiata dai Vice Presidenti della CCIR Yurij Agapov e Alexey Yashechkin, anch’essi riconfermati nella medesima carica insieme al Vice Presidente della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa Sergej Katyrin.

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Vinitaly con Cibus a Mosca e San Pietroburgo l grande successo del vino e del food italiani in Russia, ha portato Vinitaly e Veronafiere a riproporre la sua presenza insieme a Fiere di Parma con il prestigioso marchio di Cibus. A Mosca e a San Pietroburgo erano cosĂŹ presenti oltre 2000 operatori specializzati russi, il doppio rispetto al 2006, e un centinaio di imprese italiane. In programma, incontri specializzati e degustazioni professionali secondo un percorso organizzato. In occasione dell’inaugurazione, Buonitalia ha inoltre presentato la nuova iniziativa “Insieme per il made in Italyâ€?, finalizzata a permettere la penetrazione dei prodotti italiani di qualitĂ presso i canali della grande distribuzione russa.

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94-95 NewsRussia

27-06-2007

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Capolavori d’Abruzzo, dall’Ermitage all’Italia

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opo due secoli, sono rientrate in patria le preziose ceramiche abruzzesi acquistate dagli zar tra il XVI ed il XVIII secolo. L’occasione è stata offerta dalla mostra “Le maioliche di Castelli – Capolavori d’Abruzzo dalle collezioni dell’Ermitageâ€?, allestita fino all’8 luglio a Roma, presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia. In tutto, 77 opere d’arte – vasi, piatti, albarelli, mattonelle, coppe, brocche e salsiere – realizzati dai piĂš eminenti maestri tra il XVI ed il XVIII secolo. Successivamente, la mostra farĂ tappa al Museo delle Ceramiche di Castelli (14 luglio - 9 settembre) e a Teramo (13 settembre - 31 ottobre).

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Tutta la Russia con un clic! ormai in piena attivitĂ www.regionirusse.it, il primo portale italiano dedicato alle Regioni della Federazione Russa, realizzato da Informest con la collaborazione dell’ICE. Grazie a questo progetto, imprenditori e investitori italiani hanno a disposizione una banca-dati completa e aggiornata tesa a fornire una valutazione oggettiva dei fattori di attrattivitĂ degli investimenti e delle opportunitĂ di collaborazione commerciale presentate da ciascuna delle Regioni russe censite. Il portale si propone cosĂŹ di moltiplicare le opportunitĂ di cooperazione economica e commerciale tra le aziende russe e quelle italiane, il cui interesse si è concentrato finora prevalentemente su Mosca e San Pietroburgo.

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Enel cresce ancora in Russia

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nel porta avanti con successo la sua “campagna russaâ€?. La societĂ guidata da Fulvio Conti ha infatti acquisito una quota del 25,03% del capitale della Genco (Generation Company) numero 5, “OGK-5â€?, che dispone di quattro centrali termoelettriche in diverse regioni del Paese con una potenza complessiva di circa 8.700 MW. L’offerta vincente di Enel è stata di 1.516 milioni di dollari statunitensi. “Oggi è un gran giorno per le buone relazioni tra Italia e Russia – ha commentato l’AD Conti – per la prima volta una societĂ italiana fa il suo ingresso come partner strategico in una delle principali societĂ di produzione di energia elettrica della Russiaâ€?.

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26-06-2007

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Ci siamo fatti in sei per portare l’informazione italiana nel mondo

èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel Mondo”,

Partner editoriale ASSOCAMERESTERO

ha attivato al suo interno le nuove Sezioni Paese

negli USA con America OGGI

dedicate a USA – RUSSIA – BRASILE [CANADA – GERMANIA - AUSTRALIA]* *In progress entro il 2007

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LA CRESCITA ECONOMICA MODESTA NON DEMOTIVA IL PAESE

EDITORIALE

Le riforme: elemento propedeutico allo sviluppo del Brasile Sen. EDOARDO POLLASTRI Presidente della Camera di Commercio Italo-Brasiliana di San Paolo

I dati che sono stati recentemente divulgati sulla crescita del Brasile dall’IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística), hanno ancora una volta dato fiato alle leadership degli imprenditori che esigono dal Governo una politica di sviluppo che favorisca il settore industriale, quello attualmente più penalizzato dalle condizioni economiche che il cambio ha creato. I dati che sono stati divulgati confermano che l’industria manifatturiera, che adopera una maggior quantità di mano d’opera rispetto all’industria estrattiva e agroalimentare, è cresciuta nel trimestre solo del 2,8%, valore percentuale quasi analogo a quello dell’anno scorso, e che rappresenta un valore ben inferiore al 4,3% relativo all’espansione del PIL. Tutti i leader imprenditoriali sono concordi nell’affermare che il Brasile ha oggi le condizioni per crescere in maniera sostenuta e sostenibile senza compromettere l’equilibrio macroeconomico, e che è necessaria una coraggiosa decisione politica che risolva i problemi che al momento rendono difficile la vita degli imprenditori. I principali problemi che vengono citati sono quelli che conosciamo come endemici, e che, purtroppo, richiedono un profondo consenso politico, perché le soluzioni possono rappresentare la fine di privilegi e consuetudini di difficile sradicamento. Ad una disanima delle riforme necessarie, il primo posto lo attribuiamo sicuramente alla riforma fiscale. L’organizzazione stessa della società brasiliana nelle sue tre sfere – la federale, la statale e la municipale – e l’immenso numero di imposte, tasse e balzelli, che asfissiano il cittadino comune come l’imprenditore, rendono al tempo stesso necessaria la massima urgenza, e la massima semplificazione del sistema fiscale, per facilitare la vita delle imprese, e diminuendo il carico contributivo, far affiorare una buona parte dell’economia sommersa che oggi è valutata in oltre il 50% dell’economia apparente. Al secondo posto andrebbe posta la riforma delle leggi sul lavoro, che in Brasile sono riunite nella C.L.T. (Consolidação das Leis Trabalhistas).

Il Brasile verso la stabilità economica Già avviati – e con successo – vari programmi e iniziative di rilancio della crescita del Paese. E non mancano opportunità anche per le aziende italiane di Michele Valensise, Ambasciatore d’Italia in Brasile

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l Brasile ha registrato negli ultimi anni livelli di crescita medi del 2,7%, da più parti giudicati troppo modesti a fronte dei più elevati tassi di crescita riscontrati da altre economie emergenti (Cina, India). Anche per questo, sin dall’inzio del secondo mandato del Governo Lula (gennaio 2007) l’orientamento dei responsabili politici brasiliani è stato contrassegnato da una più marcata attenzione per le esigenze della crescita e dello sviluppo, e quindi per mete di espansione economica più sostenuta. In effetti, il primo obiettivo del Governo brasiliano negli anni scorsi era stato quello di creare un clima di stabilità economica e di rigore fiscale con le condizioni per una crescita più ambiziosa, sfruttando anche il contesto internazionale favorevole. Le alte quotazioni delle materie prime industriali e dei prodotti di base agricoli, esportazioni rilevanti per il Brasile, avevano rappresentato infatti un consistente vantaggio per l’economia brasiliana. Ora il Piano di Accelerazione della Crescita (Pac) istituzionalizza e coordina in un certo senso i vari programmi e iniziative di rilancio della crescita del Paese, con un forte impulso politico del Presidente Lula e, collegialmente, dell’intero Governo. Alla luce dell’eccellente andamento delle relazioni complessive italo-brasiliane, rafforzato da una serie di contatti al più alto livello negli ultimi mesi, possono essere senz’altro segnalati alcuni settori di particolare interesse per le prospettive di inserimento di imprese e gruppi italiani in questa nuova fase di sviluppo. Il settore energetico, nel quale è stata avviata una collaborazione Eni-Petrobras anche in Paesi terzi per la produzione di biodiesel; il settore elettrico, dove sono in programma numerose gare per la generazione e la trasmissione di energia alle quali sono interessate alcune nostre qualificate imprese, già operanti sul mercato brasiliano; il settore agroalimentare, con un importante know-how italiano in un mercato i cui consumi sono in crescita e la richiesta di prodotti con maggior livello di sofisticazione è destinato ad aumentare. Tutti settori promettenti, che meritano di essere seguiti e verificati con attenzione da parte italiana. Ma è soprattutto nel campo delle opere infrastrutturali che potranno delinearsi opportunità interessanti per contribuire attraverso l’impegno italiano ai programmi in via di approntamento e di licitazione. Strade, porti, collegamenti ferroviari, costituiscono priorità d’intervento per il Governo brasiliano, alle quali da parte italiana potremo dare una risposta operativa e sollecita, attraverso le nostre imprese, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la collaborazione tra Italia e Brasile nell’interesse dei due Paesi.

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L’attuale legge sul lavoro è stata resa antiquata dai grandi cambiamenti delle condizioni del lavoro, che in Brasile come nel resto del mondo sono, negli ultimi anni, profondamente mutate. Il lavoro a distanza, il lavoro a tempo determinato, la necessità di rotatività di funzioni, mansioni, di localizzazione geografica, la terziarizzazione, tutti fattori determinati dal diffondersi di imprese multinazionali e/o con grandi reti nazionali, hanno reso imprescindibile la flessibilità dei contratti di lavoro. In Brasile come altrove non è raro incontrare forme di lavoro nero, quale maniera di difendersi dall’eccessiva rigidità delle leggi sull’assunzione e sul licenziamento, e dall’eccessivo carico fiscale che grava sulle imprese e sui salariati. Ulteriori riforme che il Paese si attende sono quelle della Giustizia, del Sistema Politico e della Sicurezza Pubblica. di Nome e cognome autore In ordine: il Codice di Procedura Penale risale agli anni ’40 e non risponde più alle esigenze della società attuale, nella quale sono profondamente cambiati il tipo, ed il numero dei reati che vengono commessi. Il sistema giudiziario è estremamente corporativo, e si integra parzialmente con il resto della società civile e con la legislazione, che a sua volta non ha incorporato regole, oggi diffuse nella maggior parte delle nazioni democratiche. Ci riferiamo alla proliferazione nel Parlamento brasiliano di oltre 20 partiti, della nominatività dei mandati che permette un continuo cambio d’appartenenza partitica, ed al decadimento di regole etiche e di trasparenza economica. L’ultima riforma si riferisce al problema che oggi è considerato dal cittadino comune brasiliano il più urgente nella vita sociale del Paese: la sicurezza pubblica. Lo stato ha declinato per troppo tempo le sue funzioni ed ha abbandonato territori interi delle grandi periferie urbane al degrado ed alla speculazione. Oggi esistono territori, normalmente associati a “favelas”, in mano alla criminalità ed al narcotraffico, territori in cui la legge è assente, ed in molti casi frange corrotte della polizia, sia civile che militare, hanno creato connivenze e favoreggiamenti. Senza dubbio il problema della sicurezza pubblica contribuisce a spaventare investitori e società straniere, che si astengono da nuove attività. Questo nodo si potrà risolvere solo con una profonda trasformazione organizzativa che regoli le attività delle tre polizie, oggi presenti sul territorio, che lavorano spesso senza coesione, coordinamento o addirittura in conflitto: la Polizia Federale, la Polizia Civile e la Polizia Militare. Per concludere questa analisi, che è partita dalle problematiche che limitano lo sviluppo del Paese e dell’industria manifatturiera, non possiamo evitare di fare cenno agli altri fattori che lo frenano: la spesa pubblica che ancora il Governo non è riuscito a mettere sotto controllo, il valore degli interessi, sicuramente tra i più alti del mondo, e che distoglie dal sistema produttivo ingenti capitali che potrebbero alimentare il circolo virtuoso della produzione e l’eccessiva valorizzazione del Real che questi interessi determinano, favorendo l’ingresso nel Paese di capitali speculativi. Alla luce di quanto esposto, potrebbe sembrare che il Paese viva un momento di stagnazione. Tutt’altro. Il Paese vive un momento di grande ripresa, sia internamente che a livello internazionale, ed ha raggiunto interessanti quotazioni di rating nelle agenzie mondiali che determinano il rischio Paese. Ciò che inoltre ci lascia ottimisti – e che ci fa credere che si sia alle soglie delle sospirate riforme – è che è nata una nuova coscienza popolare, una nuova partecipazione sociale alla vita politica, e che questi auspicati cambiamenti e riforme sono un desiderio di tutte le forze politiche, sia quelle al potere che quelle all’opposizione.

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Já iniciados - e com sucesso - vários programas e iniciativas de relançamento do crescimento do país. E não faltam oportunidades também para as empresas italianas

As reformas: elemento s dados sobre o crescimento do Brasil, que foram recentemente divulgados pelo IBGE, o Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística, mais uma vez concordaram com as lideranças dos empresários, que exigem do Governo uma política de desenvolvimento que favoreça o setor industrial, o mais penalizado pelas condições econômicas criadas pelo câmbio. Os dados que foram divulgados confirmam que a indústria manufatureira, que utiliza uma maior quantidade de mão de obra em relação à indústria extrativa e agroindustrial, cresceu no trimestre somente 2,8%, valor percentual quase análogo ao do ano passado, e que representa um valor bem inferior a 4,3% relativo à expansão do PIB. Todos os líderes empresariais concordam em afirmar que o Brasil possui hoje as condições para crescer de forma sustentável sem comprometer o equilíbrio macroeconômico, sendo necessária uma decisão política corajosa que resolva os problemas que no momento tornam difícil a vida dos empreendedores. Os principais problemas citados são os conhecidos como endêmicos, e que requerem um profundo consenso político, pois as soluções podem representar o fim dos privilégios e hábitos difíceis de serem desenraizados. Em primeiro lugar, em relação às reformas necessárias, está seguramente a reforma fiscal. A própria organização da sociedade brasileira, em suas três esferas, a federal, a estadual e a municipal, o imenso número de impostos, taxas e tributos, que asfixiam o cidadão comum como o empresário, tornam simultaneamente necessária a máxima urgência, e a máxima simplificação do sistema fiscal, para facilitar a vida das empresas, e diminuindo a carga tributária, fazer aflorar uma boa parte da economia submersa, que hoje é avaliada em mais de 50% da economia aparente.

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O CRESCIMENTO ECONÔMICO MODESTO NÃO DESMOTIVA O PAÍS

O Brasil rumo à estabilidade econômica

de Michele Valensise, Embaixador da Itália no Brasil

Brasil registrou nos últimos anos, níveis médios de crescimento de 2,7% que, pela grande maioria, são julgados como muito modestos diante das mais elevadas taxas de crescimento registradas por outras economias emergentes (China e Índia). Também por isso, desde o inicio do segundo mandato do Governo Lula (janeiro de 2007), a orientação dos responsáveis políticos brasileiros foi marcada por uma atenção mais voltada às exigências do crescimento e do desenvolvimento e, portanto, por metas de expansão econômica mais sustentada. Na verdade, o primeiro objetivo do Governo brasileiro nos anos passados foi o de criar um clima de estabilidade econômica e de rigor fiscal com as condições para um crescimento mais ambicioso, também desfrutando do contexto internacional favorável. As altas cotações das matérias-primas industriais e dos produtos básicos agrícolas, exportações importantes para o Brasil, de fato representaram uma consistente vantagem para a economia brasileira. Agora o Plano de Aceleração do Crescimento (Pac) institucionaliza e coordena, em um certo sentido, os vários programas e iniciativas de relançamento do crescimento do país, com um forte impulso político do Presidente Lula e, juntamente de todo o Governo. Baseado no excelente andamento das relações ítalo-brasileiras globais, reforçado por uma série de contatos do mais alto nível nos últimos meses, podem ser, sem dúvida, marcados alguns setores de interesse particular para as perspectivas de inserção de empresas e grupos italianos nesta nova fase de desenvolvimento. O setor energético, no qual foi iniciada uma colaboração Eni-Petrobrás também em países em desenvolvimento para a produção de biodiesel; o setor elétrico, onde estão em programação várias ofertas para a geração e transmissão de energia nas quais estão interessadas algumas qualificadas empresas italianas que já atuam no mercado brasileiro; o setor agro-alimentar, com um importante know-how italiano em um mercado cujos consumos estão em crescimento e a demanda de produtos com um nível maior de sofisticação está destinada a aumentar. Todos setores promissores que merecem ser acompanhados e verificados com atenção pela Itália. Mas é, sobretudo, no campo das obras de infra-estrutura que poderão se delinear oportunidades interessantes para contribuir, através do envolvimento italiano nos programas em via de realização e de licitação. Estradas, portos e conexões ferroviárias constituem prioridades de intervenção para o Governo brasileiro, nas quais, da parte italiana, poderemos dar uma resposta operacional e rápida, através de nossas empresas, com o objetivo de futuramente desenvolver a colaboração entre Itália e Brasil de interesse dos dois países.

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Brasilia, Camera dei Deputati

propedeutico para o desenvolvimento do Brasil Ocupando o segundo lugar está a reforma das leis trabalhistas, que no Brasil estão reunidas na C.L.T. (Consolidação das Leis Trabalhistas). A atual lei trabalhista foi considerada antiquada pelas profundas mudanças das condições de trabalho, que no Brasil, assim como no resto do mundo, ocorreram nos últimos anos. O trabalho à distância, o trabalho por tempo determinado, a necessidade de rotatividade de funções, tarefas, de localização geográfica, a terceirização, todos fatores determinados pela difusão das empresas multinacionais e/ou com grandes redes nacionais, tornou imprescindível a flexibilidade dos contratos de trabalho. No Brasil, como em qualquer outro lugar, não é raro encontrar formas de trabalho informal, como forma de se defender da excessiva rigidez das leis admissionais, demissionais e da carga fiscal excessiva que pesa sobre as empresas e sobre os assalariados. Outras reformas que o país espera são aquelas do Poder Judiciário, do Sistema Político e da Segurança Pública. Pela ordem: o Código Penal remonta aos anos ’40 e não responde às exigências da sociedade atual, na qual ocorreram mudanças quanto ao tipo, e o número dos delitos que são cometidos. O sistema jurídico é extremamente corporativo, e se integra parcialmente com o resto da sociedade civil e com o Legislativo, que por sua vez, não incorporou regras, hoje divulgadas na maior parte das nações democráticas. Nos referimos à proliferação no Parlamento brasileiro de mais de 20 partidos, da nomeação dos mandatos que permite ao parlamentar uma contínua troca de partidos, a decadência de regras éticas e de transparência econômica. A última reforma se refere ao problema, que é atualmente considerado pelo cidadão comum brasileiro o mais urgente na vida social do país: a segurança pública. O Estado esqueceu por muito tempo as suas funções e abandonou territó-

rios inteiros das grandes periferias urbanas à degradação e à especulação. Hoje existem territórios, normalmente associados às “favelas” em mãos de criminosos e narcotraficantes, territórios em que a lei é ausente, e em muitos casos grupos corruptos da polícia, seja civil que militar, criaram conivências e favorecimentos. Indubitavelmente o problema da segurança pública, contribui para espantar investidores, e sociedades estrangeiras que se abstém de expandir novas atividades. Este impasse somente será resolvido com uma profunda transformação organizacional, que regule as atividades das três polícias, presentes no território, que trabalham freqüentemente sem coesão, coordenação ou mesmo em conflito: a Polícia Federal, a Polícia Civil e a Polícia Militar. Para concluir esta análise, que partiu das problemáticas que limitam o desenvolvimento do país e da indústria manufatureira, não podemos esquecer de mencionar os outros fatores que o freiam: a despesa pública que o Governo ainda não conseguiu controlar, o valor dos juros, seguramente entre os mais altos do mundo, e que extrai do sistema produtivo grandes capitais, que poderiam alimentar o círculo virtuoso da produção e a excessiva valorização do Real determinada por estes juros, favorecendo o ingresso no país de capitais especulativos. Considerando o quanto exposto, pode parecer que o país viva um momento de estagnação. Não se trata disto. O país vive um momento de grande retomada, seja internamente que internacionalmente, atingindo boas cotações de rating nas agências internacionais, que determinam o risco país. O que nos deixa otimistas e nos faz acreditar que estejamos no limiar das reformas ansiadas é o fato de ter nascido uma nova consciência popular, uma nova participação social na vida política, e que estas almejadas mudanças e reformas são um desejo de todas as forças políticas, seja as do governo que da oposição.

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L’INNOVAZIONE PROGETTUALE ALLA CAMERA ITALO-BRASILIANA

Diffondiamo in Brasile una nuova immagine del Made in Italy

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e Camere italiane nel mondo, come è noto, sono delle associazioni che raccolgono imprenditori, imprese, liberi professionisti, ma anche istituzioni pubbliche e private, associazioni di categoria, rappresentanze di enti, fondazioni, organizzazioni non governative. Questo universo così variegato crea, all’interno delle stesse, una molteplicità di interessi, di settori industriali commerciali e di servizi a cui riferirsi. Per consuetudine i progetti camerali, che rispondevano alle linee programmatiche dettate dai Ministeri italiani competenti o di riferimento, erano riferiti a settori con grande riscontro economico, quali l’agroindustria, il settore metalmeccanico, i settori legati al design, alla moda, all’abbigliamento in genere. Per il 2007 abbiamo previsto un incremento della nostra attività e abbiamo cercato di incorporare nuovi metodi di lavoro, che prevedono la terziarizzazione di servizi. Abbiamo continuato, naturalmente, l’attività ordinaria: missioni, fiere, intermediazione d’affari, promozione del Made in Italy e dell’Italia in genere, tutte quelle attività cioè che fanno parte tradizionalmente dei programmi di lavoro delle CCIE. Questa attività ha un peso importante, sia come volume di lavoro svolto che come entità di costi e ricavi. Abbiamo però maturato la consapevolezza che, per crescere, era necessario diversificare le aree di attività, innovare nelle metodologie di lavoro e occupare uno spazio sempre maggiore nel contesto economico, politico, culturale e sociale nel quale operiamo. Ci siamo posti quindi un programma ambizioso e un impegno arduo, sia nell’aspetto organizzativo che finanziario. D’altra parte, aumentare il nostro livello di autofinanziamento è stata la condizione per crescere. Nel 2007, abbiamo voluto realizzare attività in nuove aree, proponendo progetti specifici, all’interno della progettazione ordinaria, che avessero per oggetto “prodotti” che normalmente non sono trattati nella routine, come ad esempio i sistemi di software RFID, le tecnologie ambientali, i prodotti multimediali e cinematografici, le tecnologie di avanguardia quali le nanotecnologie e le bioenergie. Come metodologie di lavoro abbiamo desiderato innovare coinvolgendo sistematicamente i nostri comitati. Questi gruppi di lavoro, formalmente costituiti, che godono di una certa autonomia, e di cui fan parte associati specialisti, operano in determinati settori specifici (Giuridico, Tecnologico, Eco Ambientale, Investimenti, Logistica, Turismo), appoggiano i nostri progetti e forniscono conoscenze e suggerimenti alle attività camerali. Abbiamo dedicato molta attenzione e ricercato opportunità per partecipare a progetti indetti e finanziati dalla Comunità Europea, dal Banco Interamericano di Sviluppo o da entità similari. Nel 2007 abbiamo intensificato l’impegno nella gestione dei “desk” – presenze permanenti di entità italiane, quali l’ENIT, la Camera di Commercio di Torino, di Milano, di Bologna, del Centro Estero Veneto, di Vercelli, ed altri – poiché è soprattutto attraverso queste presenze che si possono moltiplicare le opportunità di affari per le imprese italiane. Dallo scorso gennaio abbiamo inaugurato presso la Camera un importante Desk, legato al Ministero del Lavoro ed alla sua struttura operativa Italia Lavoro S.p.a. Questo Desk sta monitorando le esigenze formative degli Italiani in Brasile e fornirà le indicazioni propedeutiche ai prossimi Bandi che il Ministero italiano pubblicherà nei prossimi mesi. In attesa che venga istituito lo Sportello Italia, consapevoli che il coordinamento delle attività promozionali italiane in Brasile può senza dubbio migliorare i risultati dei singoli attori del Sistema, abbiamo confermato nel 2007 il nostro pieno appoggio alle iniziative del Governo italiano per la costituzione dello stesso ed abbiamo operato in perfetta sintonia con Ambasciata, Consolato, ICE, e Istituto Italiano di Cultura. Nella progettazione caratteristica, la nostra capacità di innovazione progettuale si é focalizzata più che su settori, su nuove tipologie di azioni, come nel progetto Dieta Mediterranea, che prevede la realizzazione di uno “Spazio Italia Itinerante” che coinvolgerà oltre 1.5 milioni di persone, in fiere, eventi, feste popolari di ogni tipo. Il nostro autosnodato offrirà i prodotti dei nostri sponsor e mostrerà per mezzo di audiovisivi i vantaggi e la salubrità, della nostra dieta. Il settore commerciale ribadirà l’innovazione rappresentata da un progetto che vede Associazioni di categoria italiane quali nostri partner e porterà oltre 20 buyers del settore dei marmi e graniti ad acquistare in Italia macchine, tecnologie e servizi.

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A INOVAÇÃO PROJETUAL NA s Câmaras italianas no mundo, como é sabido, são associações que organizam seja empresas, empresários, profissionais liberais, como instituições públicas e privadas, associações de categoria, representações de entidades, fundações, organizações não governamentais. Este universo tão variado, cria no interior das mesmas, uma multiplicidade de interesses, de setores industriais comerciais e de serviços aos quais se referir. Normalmente os projetos realizados pela Câmara, que respondiam às linhas programáticas ditadas pelos Ministérios italianos competentes ou de referência, eram relativos a setores com grande retorno econômico, como a agroindústria, o setor metal-mecânico, os setores ligados ao design, à moda, às confecções em geral. Para 2007 prevemos um incremento da nossa atividade e procuramos incorporar novos métodos de trabalho, que prevêem a terceirização dos serviços. Continuamos, naturalmente, a atividade ordinária: missões, feiras, intermediações de negócios, promoção do Made in Italy e da Itália em geral, todas as atividades que fazem parte tradicionalmente dos programas de trabalho das CCIE. Esta atividade possui um peso importante em relação às nossas atividades, seja como volume de atividade desenvolvida, que como entidade de custos e receitas. Estivemos, porém, cientes de que para crescer era necessário diversificar as áreas de atividades, inovar as metodologias de trabalho e ocupar um espaço sempre maior no contesto econômico, político, cultural e social, no qual atuamos. Nos propusemos, portanto, um programa ambicioso e um empenho árduo, seja no aspecto organizacional, que no financeiro. Por outro lado, aumentar o nosso

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Camara ItaloBrasileira de Comercio e Industria Av. Paulista, 2073 - Conjunto Nacional - Horsa II – 24° andar 01311-940 San Paolo Tel. +55.11.31790130 Fax +55.11.31790131 e-mail: italcam@italcam.com.br www.italcam.com.br

Infine il nostro Centro formativo si sta cimentando in un progetto intitolato AISLAAuto imprenditorialità per lo sviluppo Locale, diretto a neo imprenditori locali di passaporto italiano, a cui verrà insegnato ad evitare di incorrere negli sbagli che portano ad avere nel paese una mortalità di nuove imprese che raggiunge l’esorbitante valore di oltre il 60% nei primi due anni. Ma la vera e più profonda innovazione si realizzerà nei nuovi progetti di contenuto innovativo che la CCIE di San Paolo realizzerà nel secondo semestre dell’anno: • CARBONTRADE: intende mettere in relazione istituzioni ed imprese italiane, gestire ed intermediare certificati di crediti di carbonio. L’obiettivo del progetto è quindi di realizzare una approfondita attività seminariale ed inforNon solo moda e mativa, e di creare due uffici con sedi a Milano agroalimentare, ma anche ed a San Paolo che possano analizzare le esigenze delle aziende sui mercati internazionali. progetti dedicati alle tecnologie, • TECNOLOGIA ITALIANA PER IL TRATTAall’ambiente, all’energia: così la MENTO TERMICO E RIUTILIZZAZIONE DEI CCIE di San Paolo risponde alle RESIDUI INDUSTRIALI: prevede la creazione di opportunità commerciali e industriali nel diverse esigenze delle aziende settore ambientale attraverso ricerche di merche rappresenta cato, workshop, seminari e sviluppo di piattaforma di prove. I settori di riferimento sono: smaltimento di rifiuti solidi, trattamento termico e riutilizzazione dei residui industriali. • NANO-NET: l’obiettivo prioritario del progetto è quello di allargare il network internazionale costruito tra enti/imprese/istituzioni italiani operanti nel campo delle nanotecnologie ed i corrispettivi soggetti operanti all’estero attraverso l’ampliamento di un database di contatti selezionati condiviso tra le CCIE partecipanti, l’organizzazione di business meeting tra centri di eccellenza e strutture accademiche, agenzie nazionali ed organizzazioni pubbliche di supporto alla ricerca e alle aziende, nonché tra aziende stesse.

CÂMARA ÍTALO-BRASILEIRA

Divulgamos no Brasil uma nova imagem do Made in Italy nível de auto-financiamento foi a condição para crescer. Em 2007, quisemos realizar atividades em novas áreas, propondo projetos específicos, dentro da elaboração dos projetos ordinários, que tivessem por objeto “produtos” que normalmente não são tratados na rotina, como por exemplo os sistemas de software RFID, as tecnologias ambientais, os produtos multimídia e cinematográficos, as tecnologias de vanguarda, como as nanotecnologias e as bio-energias. Como metodologias de trabalho desejamos inovar, envolvendo sistematicamente os nossos comitês. Estes grupos de trabalho, formalmente constituídos, que gozam de uma certa autonomia, e dos quais fazem associados especializados, atuando em determinados setores específicos (Jurídico, Tecnológico, Eco-Ambiental, Investimentos, Logística, Turismo), apóiam os nossos projetos e fornecem conhecimentos e sugestões às atividades da Câmara. Atentamente buscamos oportunidades para participar de projetos sugeridos e financiados pela Comunidade Européia, pelo Banco Interamericano de desenvolvimento ou por entidades similares. Em 2007 intensificamos o empenho na gestão dos “desk” – presenças permanentes de entidades italianas, como a ENIT, a Câmara de Comércio de Turim, de Milão, de Bolonha, do “Centro Estero Veneto”, de Vercelli, e outros – uma vez que é sobretudo através destas presenças que podem ser multiplicadas as oportunidades de negócios para as empresas italianas. Em janeiro deste ano inauguramos na Câmara um importante Desk, ligado ao Ministério do Trabalho e a sua estrutura operacional Italia La-

voro S.p.A. Este Desk está monitorando as exigências de formação dos Italianos no Brasil e fornecerá as indicações propedêuticas para os próximos editais que o Ministério Italiano publicará nos próximos meses. Esperando que seja instituído o Sportello Itália, cientes de que a coordenação das atividades promocionais italianas no Brasil pode sem dúvida melhorar os resultados de cada ator do Sistema, confirmamos em 2007 o nosso pleno apoio às iniciativas do Governo Italiano para a constituição do mesmo e atuamos em perfeita sintonia com a Embaixada, o Consulado, ICE, e Instituto Italiano de Cultura. Na elaboração característica do projeto, a nossa capacidade de inovação projetual se focalizou sobretudo em novos tipos de ações, como no projeto Dieta Mediterrânea, com a realização de um “Espaço Itália Itinerante” que envolverá mais de 1.5 milhões de pessoas, em feiras, eventos, festas populares de vários tipos. O nosso “caminhão-trailler” oferecerá os produtos dos nossos patrocinadores e mostrará por meios audiovisuais as vantagens e a forma salutar da nossa dieta. O setor comercial, reforçará a inovação representada por um projeto que agrega Associações de categoria italianas como nossos parceiros, e levará à Itália mais de 20 buyers do setor de mármores e granitos para adquirir máquinas, tecnologias e serviços. Enfim o nosso Centro formativo está desenvolvendo um projeto intitulado AISLA-Autoempreendedorismo para o desenvolvimento Local, voltado a novos empresários locais, com cidadania italiana, aos quais será ensinado como evitar de incorrer nos erros que levam a uma mortalidade de novas empresas

no país, atingindo o valor exorbitante de mais de 60% nos primeiros dois anos. Mas a verdadeira e mais profunda inovação será através dos projetos de conteúdo inovador, que a CCIE de São Paulo realizará no segundo semestre do ano: • CARBONTRADE: pretende colocar em contato instituições e empresas italianas, administrar e intermediar certificados de créditos de carbono. O objetivo do projeto é, portanto, realizar numerosos seminários com informações específicas, e criar dois escritórios, sediados em Milão e em São Paulo, que possam analisar as exigências das PME para enfrentar os mercados internacionais. • TECNOLOGIA ITALIANA PARA O TRATAMENTO TÉRMICO E REUTILIZAÇÃO DOS RESÍDUOS INDUSTRIAIS: prevê a criação de oportunidades comerciais e industriais no setor ambiental através de pesquisas de mercado, workshops, seminários e desenvolvimento de plataforma de provas. Os setores de referência são: escoamento de resíduos sólidos, tratamento térmico e reutilização dos resíduos industriais. • NANO-NET: o objetivo prioritário do projeto é alargar o network internacional construído entre as entidades/empresas/instituições italianas atuantes no campo das nanotecnologias e os respectivos sujeitos atuantes no exterior, através da ampliação de um banco de dados de contatos selecionados compartilhado entre as CCIE participantes, a organização de encontros de negócios entre os centros de excelência e estruturas acadêmicas, agências nacionais e organizações públicas de suporte à pesquisa e às empresas, e entre as próprias empresas.

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PROGRAMMA BIMESTRALE LUGLIO/AGOSTO

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A San Paolo, il mito incontra il quotidiano

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n tuffo nel mito che diventa quotidiano, la genialità di professionisti che diventano mitici eroi transoceanici della storia, del design e dell’industria, il rigore della tradizione che irrompe con forme e interpretazioni innovative nell’arte, l’arte di comunicare, di trasmettere i saperi, di confrontarsi con il passato per affrontare le sfide del futuro, la ricerca di dialogo con il territorio che lo ospita e le sue genti. È questa la chiave di lettura del programma offerto dall’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo per il i mesi di luglio agosto. Il mito di Garibaldi sarà celebrato presso il busto in bronzo dell’artista italiano Gallore con una cerimonia ufficiale, e diventa quotidiano attraverso le pagine e le immagini del

Giorgio Galli

Musica, cinema, teatro, arte, industria, design, editoria: é l’Italia proposta dall’IIC di San Paolo libro a lui dedicato. Poi, il mito di Enzo Ferrari, che ha saputo trasformare la passione per il bello in design e il suo sogno in una fiorente industria. Questo sogno, che rincorre la fantasia di milioni di persone nel mondo da sessant’anni, é raccontato in un film come in una favola, attraverso la sfida quotidiana vissuta come arte: buon compleanno, Ferrari! Ma cosa succedeva nel modo dell’arte in quegli anni? Proprio sessant’anni fa, Lucio Fontana, dopo l’esperienza sudamericana, pubblica il “Manifesto spazialista”, ossia la rottura con gli schemi tradizionali dell’arte figurativa, e creava le famose 14 stazioni della

Lucio Fontana

“Via Crucis”. Il poeta Mario Luzi, con la sua “Passione”, interpretava questa rottura con una trasfigurazione tutta umana della stessa “Via Crucis”, nella inedita dicotomia PadreFiglio; mentre Luigi Nono compone, poco più avanti, il “Canto sospeso” secondo la scala dodecafonica, lasciandosi alle spalle la tradizionale scala tonale. Il mese di luglio inizia così: queste tre diverse interpretazioni dell’arte saranno comparate e analizzate nella fucina delle giovani promesse del Brasile, attraverso il polivalente centro culturale universitario Maria Antonia, propulsore di studi e ricerche universitarie nel campo del cinema, del teatro delle arti applicate in genere. E nel quotidiano, come é interpretata la realtà dagli artisti contemporanei? Giorgio Galli, Melchiorre Napolitano e Franco Dell’Erba ce lo sveleranno attraverso le loro personali esposizioni organizzate dall’Istituto. Ancora mito nel cinema, perché primitivo ma geniale quello intriso di tragica comicità di Totó e la sua filosofia traslata nel quotidiano, la stessa drammatica ilarità della gente che si incontra per le strade del Brasile. Mito e genialità si intrecciano nella tradizione verista attraverso le liriche di fine Ottocento presentate dal grande regista Zeffirelli. Infine, a compendio dell’arte di trasmettere i saperi, é attraverso il cinema che gli allievi del corso di specializzazione postuniversitaria “Manager per lo sviluppo sostenibile”, organizzato in collaborazione con Formambiente, avranno un primo incontro guidato con la città di Napoli e i temi trattati.

PROGRAMA BIMESTRAL JULHO/AGOSTO m mergulho no mito que se torna habitual, a genialidade dos profissionais que se tornam míticos heróis transoceânicos da história, do design e da indústria, o rigor da tradição que surge com formas e interpretações inovadoras na arte, a arte de comunicar, de transmitir conhecimentos, de se confrontar com o passado para enfrentar os desafios do futuro, a busca pelo diálogo com o território que o hóspeda e as suas gentes, é a chave de leitura do programa oferecido pelo Instituto Italiano de Cultura de São Paulo para o bimestre de julho / agosto. O mito de Garibaldi será celebrado no busto de bronze do artista italiano Gallore com uma cerimônia oficial e se torna quotidiano através das páginas e das imagens do livro a ele dedicado. O mito de Enzo Ferrari que soube transformar a paixão pelo belo em design e o seu sonho em uma florescente indústria. Este sonho, que persegue a fantasia de milhões de pessoas no mundo inteiro desde os anos 60, é contado em um filme como em uma fábula, através do desafio contínuo vivido como arte: feliz aniversário Ferrari! Mas, o que acontecia no modo da arte naqueles anos? Exatamente há 60 anos atrás, Lucio Fontana, depois da experiência sul-americana, publica o “Manifesto spazialista”, ou seja, a ruptura com os esquemas tradicionais da arte figurativa e cria as famosas 14 estações da “Via Crucis”. O poeta Mario Luzi, com sua “Paixão” interpreta esta ruptura com uma transfiguração totalmente humana da mesma “Via Crucis”, na inédita dicotomia Pai-Filho; enquanto Luigi Nono compõe, pouco mais adiante, o “Canto suspenso” seguindo a escala dodecafônica, deixando para trás a tradicional escala tonal. O mês de julho começa assim: estas três diferentes interpretações

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Em São Paulo o mito se torna habitual Música, cinema, teatro, arte, indústria, design, editoria: é a Itália proposta pelo IIC de São Paulo da arte serão comparadas e analisadas no centro das jovens promessas do Brasil, através do polivalente centro cultural universitário Maria Antonia, propulsor de estudos e pesquisas universitárias no ramo do cinema, do teatro e das artes aplicadas em geral. E no quotidiano, como é interpretada a realidade pelos artistas contemporâneos? Giorgio Galli, Melchiorre Napolitano e Franco Dell’Erba nos revelarão através de suas exposições pessoais organizadas pelo Instituto. Ainda mito no cinema, porque primitivo, mas genial aquele impregnado da trágica comicidade de Totó e a sua filosofia metafórica do quotidiano, a mesma dramática hilaridade da gente que se encontra pelas estradas do Brasil. Mito e genialidade se entrelaçam na tradição verista, através das líricas do final do século XIX apresentadas pelo diretor Zeffirelli. Enfim, a compêndio da arte de transmitir os conhecimentos é, através do cinema, que os alunos do curso de especialização de pós-graduação “Empreendedor para o Desenvolvimento Sustentável”, organizado em colaboração com a Formambiente, terão um primeiro encontro guiado na cidade de Nápoles e para os temas tratados.


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25-06-2007

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A SAN PAOLO, L’AD NATALE FORLANI È STATO PROTAGONISTA DI ALCUNI IMPORTANTI APPUNTAMENTI

ITALIA LAVORO

luppare una borsa telematica del lavoro, per facilitare l’incontro tra domanda ed offerta con il supporto di una rete di info-point distribuiti nella città. Natale Forlani ha infine incontrato gli operatori di Italia Lavoro presenti a San Paolo ed una rappresentanza dei partner locali, espressione dell’associazionismo, che partecipano al programma. La partecipazione attiva delle organizzazioni della comunità, ha ricordato Forlani, è il presupposto dell’azione di Italia Lavoro, che si è impegnata a promuovere una rete locale di servizi e, dunque, a fornire strumenti per far crescere in Brasile un più alto grado di soddisfacimento delle aspettative e delle attese nei confronti del lavoro e dello sviluppo professionale.

di Domenico Calabria

Italia Lavoro a serviço da comunidade ítalo-brasileira

Italia Lavoro “A al servizio degli italo-brasiliani “L

conjuntura do trabalho na Itália e no Brasil” foi o tema central da convenção internacional organizada em São Paulo em 14 de junho, de Obiettivo Lavoro, que, de grande agência privada italiana para o emprego que, em poucos meses consolidou a própria presença no Brasil. Na convenção tomou parte também o administrador responsável de Italia Lavoro, Natale Forlani, personagem de uma intensa “visita de dois dias”. Forlani contribuiu ao debate ilustrando experiência desta Agência técnica na criação de novas ocupações e na sustentação e reforço aos serviços para o Trabalho. a congiuntura del lavoro in Italia e Brasile” è stato il tema al Na sua participação Forlani deu evidência à grande sintonia aos obcentro del convengo internazionale organizzato a San Paojetivos e modelos operativos entre as organizações italianas, públilo, il 14 giugno scorso, da Obiettivo Lavoro, che, da più grancas e privadas, que operam no Mercado de Trabalho, e da necessidade agenzia privata italiana per il lavoro qual è, in pochi mesi ha consode de desenvolver todas as sinergias possíveis também no Brasil à lidato la propria presenza in Brasile. Al convegno ha preso parte anche sustentação do processo de transformação que está ocorrendo. Taml’amministratore delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani, protagobém, da necessidade de fornecer aos Italianos e Ítalo-Brasileiros prenista di una intensa “due-giorni” brasiliana. sentes um sistema de serviços sempre mais qualificado e eficaz. Forlani ha contribuito al dibattito illustrando l’esperienza dell’agenA presença de milhões de descendentes de Italianos num país emerzia tecnica nella creazione di nuova occupazione e nel sostegno al gente e de grande potencial de crescimento nos estimula à melhorar rafforzamento dei sevizi per l’impiego. Nel suo intervento al convengo, a qualidade dos investimentos e formação e dos serviços italianos Forlani ha messo in luce la larga sintonia di obiettivi e modelli operaque visam melhorar a oportunidade de crescimento profissional e de tivi tra le organizzazioni italiane, pubbliche e private, che operano nel trabalho sobretudo, entre os jovens. Não excluindo que estas opormercato del lavoro, e la necessità di sviluppare tutte le sinergie possitunidades venham de experiências formativas e de trabalho na Itália. bili anche in Brasile a sostegno del processo di trasformazione in corAlém da Convenção, foram numerosos os encontros em São Paulo so. Non ultima, la necessità di fornire agli Italiani e agli Italo-Brasiliaque tiveram como personagem Natale Forlani, dentre estes, digno de ni un sistema di servizi sempre più qualificati ed efficaci. La presenza nota foi o encontro mantido com o Cônsul Geral da Itália em São di milioni di connazionali in un Paese emergente e di grande potenPaulo, Marco Marsilli, durante o qual foi confirmado o interesse e zialità di crescita stimola Italia Lavoro a migliorare la qualità degli inatenção deste Consulado Italiano à esta iniciativa de Italia Lavoro de vestimenti formativi e dei servizi italiani per migliorare le opportunità aprofundar as modalidades de colaboração com a administração lodi crescita professionale e di lavoro soprattutto dei giovani. Non esclucal. Marsilli assegurou o empenho do Consulado em apoiar o projeto dendo affatto che queste opportunità siano offerte da que segue pessoalmente, com particular atenção, ao seu deesperienze formative e di lavoro in Italia. senvolvimento. Forlani também encontrou Geraldo Vinholi, Al di là del convegno, sono stati numerosi gli incontri Secretário do Trabalho do Município de São Paulo, Cidade che hanno visto protagonista Natale Forlani a San Paolo. que é o centro produtivo do país e que possui uma numerosa Tra questi, degno di nota è stato il colloquio con il Consoe ativa comunidade italiana. Durante o encontro, Forlani le Generale d’Italia, Marco Marsilli, durante il quale è staapresentou os objetivos e as linhas de ação do programa que to confermato l’interesse e l’attenzione del Consolato itaItalia Lavoro, iniciado junto à Comunidade Italiana no Brasil. liano nei confronti dell’iniziativa intrapresa da Italia LaFoi evidenciado que a ação de Italia Lavoro, promovida pelo voro per approfondire le modalità di collaborazione con Ministério do Trabalho Italiano, pretende facilitar as capacil’amministrazione locale. Marsilli, infatti, ha assicurato dades das organizações, presentes em São Paulo, ao fornecer l’impegno del Consolato a sostenere il progetto di cui seNatale Forlani serviços em rede para o melhoramento de qualificação dos jogue personalmente, con particolare attenzione, gli svilupvens, aumentar o intercâmbio com a Itália para melhorar as pi. Forlani ha inoltre incontrato Geraldo Vinholi, Assescompetências profissionais de jovens ítalo-brasileiros. O Sesore al lavoro della Municipalità di San Paolo, città che costituisce il cencretário Vinholi, lembrando aos presentes que lhe foi entregue a cidatro produttivo del Paese e che vede la presenza di una numerosa ed atdania honorária da Cidade de Mantova por mérito das relações de tiva comunità di italiani. Nel corso dell’incontro, Forlani ha presentato amizade e colaborações entre as duas Cidades, ilustrou também o gli obiettivi e le linee di azione del programma che Italia Lavoro ha avempenho do Município no tema de criação de serviços para o empreviato per la comunità degli Italiani in Brasile. In particolare, è stato evigo através seis centros alocados nas áreas mais críticas da Cidade, e denziato che l’azione di Italia Lavoro, promossa dal Ministero del Lano esforço de desenvolver uma bolsa virtual de emprego, para facilivoro italiano, intende facilitare la capacità delle organizzazioni presentar o encontro demanda e oferta com o apoio com uma rede de infoti a San Paolo nel fornire servizi in rete per migliorare le qualifiche dei point distribuídas pela cidade. giovani, aumentare le opportunità di incontro ed inserimento al lavoro Natale Forlani, finalmente encontrou os operadores de Italia Ladei figli degli Italiani e favorire processi di mobilità verso l’Italia per auvoro presentes em São Paulo e uma representação de parceiros lomentare le competenze professionali dei giovani italo-brasiliani. cais, do associativismo, que participam do programa. A particiL’Assessore Vinholi, ricordando ai presenti di essere stato insignito pação ativa das organizações da comunidade, lembrou Forlani é della cittadinanza onoraria di Mantova a testimonianza um pressuposto da atuação de Italia Lavoro que se empendei rapporti di amicizia e collaborazione tra i due Paesi, ha ha a promover uma rede local de serviços, e portanto, insillustrato a sua volta l’impegno della municipalità in tema trumentos para o crescimento, no Brasil de um grau maior di creazione di servizi per il lavoro, attraverso 6 centri dide satisfação das expectativas em relação ao emprego e deslocati nella aree più critiche della città, e lo sforzo di svisenvolvimento profissional. www.italialavoro.it

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NEWS

23-06-2007

18:59

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BRASILE

Verso nuove sfide tecnologiche, tra San Paolo e la Bicocca ilano e San Paolo, più unite grazie alle Università. È infatti stato stretto un importante accordo di collaborazione internazionale tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università di San Paolo, promosso dal Centro di Ricerca CSAI (Complex Systems & Artificial Intelligence). Obiettivo dell’intesa, sviluppare progetti che diano una risposta alle nuove sfide tecnologiche, contribuendo alla crescita di un patrimonio di conoscenza condivisa e globale. Grazie all’intesa, sarà offerta l’opportunità ai giovani italiani di fare un’esperienza di grande spessore culturale in Brasile; senza contare che questo tipo di cooperazione, oltre a favorire la ricerca e il progresso tecnologico nei due Paesi, fornirà solide basi per migliorare i già ottimi rapporti che da sempre mantengono Italia e Brasile, favorendo anche la grande collettività italiana nel Paese sudamericano.

M

RUMO A NOVOS DESAFIOS TECNOLÓGICOS, ENTRE SÃO PAULO E A BICOCCA Milão e São Paulo mais unidas, graças às Universidades. Foi firmado um importante acordo de colaboração internacional entre a Universidade de Estudos de Milão-Bicocca e a Universidade de São Paulo, promovido pelo Centro de Pesquisa CSAI (Complex Systems & Artificial Intelligence). O objetivo do acordo é desenvolver projetos que dêem uma resposta aos novos desafios tecnológicos, contribuindo para o crescimento de um patrimônio de conhecimento compartilhado e global. Graças ao acordo, será oferecida a oportunidade aos jovens italianos de fazer uma experiência de grande caráter cultural no Brasil, sem contar que, este tipo de cooperação, além de favorecer a pesquisa e o progresso tecnológico nos dois países, fornecerá bases sólidas para melhorar as ótimas relações já existentes entre a Itália e o Brasil, também favorecendo a grande coletividade italiana no país sul-americano.

Un nuovo volo quotidiano TAM unisce Milano a San Paolo

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al 31 marzo scorso, è più semplice raggiungere il Brasile dall’Italia. TAM ha infatti inaugurato la sua terza rotta internazionale sull’Europa dal Paese sudamericano, che unisce Milano a San Paolo. L’aeromobile decolla ogni giorno dall’aeroporto di Milano Malpensa alle 13.30 e atterra al Guarulhos di San Paolo alle 20.25, per ripartire alle 19.00 (ora locale) e giungere a Malpensa alle 11,40. Questo volo è stato possibile grazie all’aumento delle frequenze concordato nel novembre dello scorso anno nell’intesa bilaterale tra il governo brasiliano e quello italiano. Grazie una nuova importante destinazione come Milano, la TAM rafforza il suo network internazionale e crea un’ altra porta di entrata in Europa; con l’aspettativa che l’Italia porti traffico sia business che leisure.

Um novo vôo diário da TAM une Milão a São Paulo Desde 31 de março passado, ficou mais fácil para a Itália chegar ao Brasil. A TAM inaugurau a sua terceira rota internacional na Europa para o país sul-americano, que conecta Milão a São Paulo. A aeronave decola diariamente do Aeroporto Malpensa, em Milão, às 13h30 e aterrissa no Aeroporto de Guarulhos, em São Paulo às 20h25, para retornar às 19h00 (horário local) e chegar em Malpensa às 11h40. Este vôo foi possível, graças ao aumento das freqüências concordado em novembro de 2005 no acordo bilateral entre o governo brasileiro e o italiano. Graças a um novo e importante destino como Milão, a TAM reforça a sua network internacional e cria uma outra porta de entrada na Europa, com a expectativa de que a Itália intensifique o tráfego, seja para business que para leisures.

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Da Roma, una mano a Salvador de Bahia ontribuirà alla costruzione di un Cine-teatro a San Salvador de Bahia il concerto svoltosi giovedì 21 giugno a Roma, presso il Linux Club. L’iniziativa in favore dell’Instituto de cultura Brasil Italia Europa (ICBIE), si poneva infatti l’obiettivo di raccogliere fondi per permettere la costruzione su di uno spazio già esistente di proprietà dell’Istituto, un Cine-teatro nella zona più povera di Salvador de Bahia, la Città bassa, che ospita circa 160 mila abitanti. L’Instituto de cultura Brasil Italia Europa è un’associazione senza fini di lucro operativa in Brasile da maggio 2005, la cui attività è indirizzata sugli aspetti della cultura, dell’arte, dell’insegnamento, della comunicazione, delle lingue, delle nuove tecnologie e della cooperazione. L’ICBIE ha già reso operativo il Progetto D’Artagnan di una scuola di Arti e lingue che finora ha formato, aiutato e orientato circa duecento giovani e adulti.

C

DE ROMA, “UMA MÃO” PARA SALVADOR NA BAHIA O concerto realizado no dia 21 de junho em Roma, no Linux Club contribuiu para a construção de um Cine-teatro em Salvador, na Bahia. A iniciativa a favor do Instituto de Cultura Brasil Itália Europa (ICBIE), dedica-se ao objetivo de recolher fundos para permitir a construção de um espaço já existente de propriedade do Instituto, um Cine-teatro na zona mais pobre de Salvador, a Cidade Baixa, com cerca de 160 mil habitantes. O Instituto de Cultura Brasil Itália Europa é uma associação sem fins lucrativos que atua no Brasil desde maio de 2005, cuja atividade é voltada aos aspectos da cultura, da arte, do ensino, da comunicação, das línguas, das novas tecnologias e da cooperação. O ICBIE já colocou em prática o Projeto D’Artagnan de uma escola de Artes e Línguas que até o momento formou, ajudou e orientou cerca de duzentos jovens e adultos.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Generosità italobrasiliana a Taubatè Lotto alla conquista degli sportivi brasiliani

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otto Sport Italia, leader italiano nella produzione e distribuzione di calzature e abbigliamento per lo sport, ha di recente siglato un accordo di partnership con la brasiliana Filon Confecções Ltda, che produrrà e commercializzerà i prodotti Lotto nel territorio brasiliano fino al 31 dicembre 2009, con un’opzione che le permetta di rinnovare il contratto per altri 3 anni. Il presidente di Lotto Sport Italia, Andrea Tomat, ha spiegato che l’obiettivo da raggiungere consiste nel diventare il primo marchio italiano nel settore dello sportswear e terzo assoluto sul mercato brasiliano per quanto riguarda la disciplina del calcio. L’obiettivo di fatturato da raggiungere entro il primo triennio della partnership prevede vendite al dettaglio complessive per 20 milioni di dollari USA.

Lotto na conquista dos esportivos brasileiros A Lotto Sport Italia, líder italiana na produção e distribuição de calçados e roupas para o esporte, recentemente assinou um acordo de parceria com a brasileira Filon Confecções Ltda, que produzirá e comercializará os produtos Lotto em território brasileiro até 31 de dezembro de 2009, com a opção de renovar o contrato para mais três anos. O presidente da Lotto Sport Italia, Andrea Tomat, explicou que tem como objetivo se tornar a primeira marca italiana no setor do sportswear, e a terceira absoluta no mercado brasileiro no que se refere ao futebol. O objetivo de faturamento a ser atingido até o primeiro triênio da parceria prevê vendas no varejo num total de 20 milhões de dólares americanos.

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ntra finalmente nella fase operativa il progetto di Cooperazione “Adotta un quartiere”, finanziato dal Ciscos Centro Internazionale Sindacale per la Cooperazione e lo Sviluppo, organizzazione non governativa promossa dall’Ugl. Dopo la donazione del terreno alla Diocesi di Taubatè, con lo sforzo dell’Associazione Graça e la collaborazione del Patronato Enas Brasile, si è infatti passati alla costruzione del muro di cinta del futuro complesso multifunzionale destinato ad attività formative, culturali e socio/sanitarie. “Lo sforzo compiuto in questi mesi – ha dichiarato Mario Antonio Turnaturi Presidente del Patronato Enas Brasile, partner del progetto – è stato incentrato nella definizione delle attività prioritarie e nello sviluppo pratico del progetto. In questa fase di realizzazione è comunque sempre molto importante l’appoggio istituzionale e l’attenzione che la comunità italo-brasiliana rivolge a questa importante iniziativa”.

GENEROSIDADE ÍTALO-BRASILEIRA EM TAUBATÉ

E

ntra finalmente na fase operacional o projeto de Cooperação “Adote um bairro”, financiado pelo Ciscos Centro Internazionale Sindacale per la Cooperazione e lo Sviluppo, organização não governamental promovida pela Ugl. Após a doação do terreno à Diocese de Taubaté, com o empenho da Associação Graça e a colaboração do Patronato Enas Brasil, passou-se à construção do muro que contorna o futuro complexo multifuncional destinado às atividades de formação, cultural e sócial-sanitária. “O esforço realizado nestes meses – declarou Mario Antonio Turnaturi, Presidente do Patronato Enas Brasil, parceiro do projeto – foi centralizado na definição das atividades prioritárias e no desenvolvimento prático do projeto. Nesta fase de realização é, de qualquer modo, sempre muito importante o apoio institucional e a atenção que a comunidade ítalo-brasileira reverte a esta importante iniciativa”.

Besenzoni celebra i 40 anni al servizio della nautica sbarcando in Brasile esenzoni SpA, azienda leader nel mondo nella progettazione e costruzione di accessori per imbarcazioni, festegB gia i 40 anni: un traguardo importante, che sancisce una storia fatta di successi, ottenuti attraverso il continuo impegno verso il miglioramento dei prodotti e dei processi aziendali. Sempre attenta ad assecondare, ed in molti casi precorrere, i cambiamenti del mercato nautico, celebra il proprio anniversario potenziando ulteriormente la propria struttura, dal punto di vista commerciale, produttivo e di assistenza post-vendita. Primo passo di questa strategia di sviluppo è l’incremento della propria rete distributiva ad Olbia e in Costa Azzurra, ed oltre oceano con una nuovo punto vendita a San Paolo in Brasile, che si aggiunge alle 165 unità operative Besenzoni già esistenti in tutto il mondo.

BESENZONI COMEMORA OS 40 ANOS A SERVIÇO DO SETOR NÁUTICO INSERINDO-SE NO BRASIL

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Besenzoni SpA, empresa líder mundial no planejamento e construção de acessórios para embarcações festeja seus 40 anos: uma meta importante de uma história feita de sucessos obtidos através do contínuo empenho para o melhoramento dos produtos e dos processos empresariais. Sempre atenta em satisfazer e, em muitos casos, atualizando-se em relação às mudanças do mercado náutico, comemora o próprio aniversário incrementando posteriormente a sua estrutura, do ponto de vista comercial, produtivo e de assistência pós-venda. O primeiro passo desta estratégia de desenvolvimento é o aumento da própria rede de distribuição em Olbia e na Costa Azzurra e, atravessando o oceano, com uma nova loja em São Paolo, no Brasil, que se une às 165 unidades operacionais Besenzoni já existentes em todo o mundo.

Insieme per il cinema

ell’ambito del progetto “Cinema contemporâneo italo-brasileiro” promosso dalla Camera di Commercio Italobrasiliana, è stato firmato l’accordo tra la Camera di San Paolo e l’Ambasciata del Brasile in Italia per la collaborazione tra le due istituzioni, al fine di rafforzare i rapporti commerciali, tecnologici e culturali del settore cinematografico tra i due Paesi. L’accordo, firmato a Roma dall’Ambasciatore Adhemar Gabriel Bahadian e dal Senatore Edoardo Pollastri, Presidente della Camera di Commercio Italo-brasiliana e di Assocamerestero, ha come principali obiettivi la promozione del cinema e dell’industria cinematografica brasiliane in Italia e italiane in Brasile, nonché il supporto di altri eventi culturali nei due Paesi. “Con questo accordo – ha dichiarato il Senatore Pollastri – dimostriamo ancora una volta che, attraverso la collaborazione tra l’Italia e il Brasile, si può diffondere la cultura e rafforzare i rapporti commerciali tra i due Paesi”.

N

UNIDOS PELO CINEMA No âmbito do “Cinema Contemporâneo Ítalo-Brasileiro” promovido pela Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio e Indústria, foi assinado o acordo entre a Câmara de São Paulo e a Embaixada do Brasil na Itália para a colaboração entre as duas instituições, a fim de reforçar as relações comerciais, tecnológicas e culturais do setor cinematográfico entre Brasil e Itália. O acordo, assinado em Roma pelo Embaixador Adhemar Gabriel Bahadian e pelo Senador Edoardo Pollastri, Presidente da Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio e Indústria e da Assocamerestero, tem como principais objetivos a promoção do cinema e da indústria cinematográfica brasileiras na Itália e italianas no Brasil, e também o apoio a outros eventos culturais nos dois países. “Com este acordo – declarou o Senador Pollastri – demonstramos, mais uma vez que, através da colaboração entre a Itália e o Brasil, se pode difundir a cultura e reforçar as relações entre os dois países”.

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CALENDARIO MANIFESTAZIONI NEW

22-25 FEBBRAIO 2007

21-24 SETTEMBRE 2007

19-23 OTTOBRE 2007

BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO

MUSIC, EVENTS AND ENTERTAINMENT TECHNOLOGY

www.bit.expocts.it bit@expocts.it

www.meetmilano.expocts.it meetmilano@expocts.it

SALONE INTERNAZIONALE DELL’OSPITALITÀ PROFESSIONALE www.host.expocts.it host@expocts.it

IN CONTEMPORANEA IN CONTEMPORANEA

BUYITALY - WORKSHOP DELL’OFFERTA TURISTICA ITALIANA www.buyitaly.expocts.it buyitaly@expocts.it

SIC - SALONE INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ

27-30 SETTEMBRE 2007

www.sic.expocts.it sic@expocts.it

MILANOVENDEMODA PRÊT À PORTER DONNA Primavera/Estate www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

NEW

SALONE DELL'OPEN AIR, CAMPER, CARAVAN, CAMPEGGIO E ATTREZZATURE www.travelmotion.expocts.it travelmotion@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

HOTEL EMOTION SALONE DELL’INDUSTRIA ALBERGHIERA

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE

www.hotelemotion.expocts.it hotelemotion@expocts.it

www.milanovendemoda.expocts.it plusize@expocts.it IN CONTEMPORANEA

NEW BOAT VILLAGE SALONE DEL NATANTE DA DIPORTO

NEW

www.boatvillage.expocts.it boatvillage@expocts.it

11-14 OTTOBRE 2007

MILANO - SALONE PANE PIZZA PASTA www.mippp.expocts.it mippp@expocts.it

MOSTRA MERCATO ANTIQUARI MILANESI www.mamantiquaria.expocts.it art@expocts.it

23-26 FEBBRAIO 2007 MILANOVENDEMODA PRÊT À PORTER DONNA Autunno/Inverno www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE www.milanovendemoda.expocts.it plusize@expocts.it

19-22 OTTOBRE 2007

8-11 NOVEMBRE 2007

SALONE INTERNAZIONALE DEL FRANCHISING E DEL COMMERCIO

MOSTRA MERCATO DI BROCANTAGE, ANTICHITÀ MODERNARIATO, VINTAGE E COLLEZIONISMO

www.franchising.expocts.it franchising@expocts.it

www.lapiazzadeimercanti.expocts.it lapiazzadeimercanti@expocts.it

NEW

22-25 GIUGNO 2007

19-22 OTTOBRE 2007

22-25 NOVEMBRE 2007

PRESENTAZIONE INTERNAZIONALE DI ABITI DA SPOSA E CERIMONIA

IL SALONE DELL'INDUSTRIA DEL BENESSERE

SALONE DELLE QUALITÀ ITALIANE - FIERA EVENTO DELLA SOFT ECONOMY

www.sposaitaliacollezioni.expocts.it sposaitaliacollezioni@expocts.it

www.wellness.expocts.it wellness@expocts.it

www.lacampionaria.expocts.it lacampionaria@expocts.it

w w w . e x p o c t s . i t EXPOCTS S.p.A. MANIFESTAZIONI • EXHIBITIONS

Via Generale G.Govone, 66 - 20155 Milano - Italy Tel. +39 02 34984.1 - Fax +39 02 33600493


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