èitalia 41 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

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14-11-2006

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Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VII - N. 41 - E 6,19

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

Edizione bilingue italiano/inglese

PARTNER EDITORIALE

Il primooro di Pechino

Per le prossime Olimpiadi, la polizia cinese ha scelto i suoi elicotteri

ALL’ITALIANA AGUSTA First gold from Beijing IS “MADE IN ITALY”

DAL QUIRINALE La fiducia europeista del Presidente Napolitano

SPECIALE INDIA

Pubblicato in abbinata con “Economy”

ITALIA-USA L’intervento dell’Ambasciatore Castellaneta

ENIT


02-03 Editoriale + Sommario

SOMMARIO

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ANNO VII - N.41 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2006 EVENTI IN MUSICA

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Novembre in musica, ricco di tonalità di Luca Damiani EXPOCTS NEWS

A “caccia” di regali a Milano BEL PAESE

Una vacanza... a tutto relax!

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Italia, dove l’ospitalità è di casa

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di Francesco Fusco LA NOSTRA ITALIA

Comprendere gli scenari dell’economia mondiale

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di Domenico Calabria INTERVISTA A MARIO BOSELLI

MADE IN ITALY

INFORMARE PER COMPETERE

EDITORIALE

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Immigrazione e nuova cittadinanza di Gaetano Lo Russo NEWS

Da www.italplanet.it DALLA FARNESINA

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India: la nuova sfida per il Made in Italy

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La Puglia non può aver paura della Cina BPM

di Sergio Luciano

di Francesco Fusco

DAL QUIRINALE

di Domenico Calabria

Una ricchezza da preservare

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ANCI

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di Rossano Soldini REGIONE PUGLIA

di Paola Rigotti

Intervista al Presidente Mazzotta

SPECIALE INDIA Affari con Brahma

38 ÈITALIA FOR USA

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di Giovanni Castellaneta DAL CONSOLATO DI NEW YORK

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di Francesco Fusco

di Antonio Bandini

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PROVINCIA DI BENEVENTO

di Gaetano Lo Russo L’ALTRA ITALIA

Italiani nel mondo: superano i 3 milioni

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L’ALTRA ITALIA

Sonia Gandhi, un’Italiana al governo indiano

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Gli Oscar si aprono alla “Golden Door” italiana

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Stefano Potorti, da Londra verso il futuro

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di Paola Rigotti BERE ITALIANO

Il vino italiano alla conquista dei mercati

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di Gloriano Mazzè COLORI E SAPORI

L’olio d’oliva, l’oro giallo d’Italia di Ghileana Galli

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di Antonio Armellini

41

di Narinder Nayar

Talento indiano, laurea italiana

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SACE: benvenuti nel cantiere più grande del mondo Sviluppo Lazio: la sfida del marketing territoriale Fincantieri vince sullo scacchiere indiano Eurosportello Napoli: lo stile napoletano conquista Bombay Il viaggio comincia con SIMEST Turismo indiano: Italiani, veri maharajah

46 47

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Benevento e New York più vicine... grazie a Colombo di Carmine Nardone IIC NEW YORK

di Mauro Aprile Zanetti

di Mauro Aprile Zanetti ITALIANI DI SUCCESSO

Roma chiama Delhi Benvenuti alla Festa Italiana!

di Ghileana Galli CINEMA & CULTURA

Infrastrutture e difesa, per iniziare di Angelo Di Stasi

di Domenico Calabria

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Italia-USA: un rapporto destinato a crescere

Grazie alle fiere il Made in Italy conquista gli USA

Islam, Fallaci, Benedetto XVI

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I Pugliesi si preparino a parlar bene il russo

Oriana Fallaci la forza della libertà FOCUS

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“I love Italian Shoes”

di Giorgio Mulè ITALIANITÀ

61

Al servizio dell’impresa

07

La fiducia europeista del Presidente Napolitano ITALIANITÀ

ASI PUGLIA

di Paola Rigotti

Dall’Italia una “seconda occasione” all’Europa unita

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Gioie italiane per la gioia delle donne cinesi di Francesco Fusco

di Gaetano Fausto Esposito REGIONE PUGLIA

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di Ghileana Galli

di Domenico Calabria ASSOCAMERESTERO

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Successi di oggi... ed eccellenze di ieri

MADE IN ITALY

Cina e India: è qui il futuro del Made in Italy

55

“Dobbiamo guardare lontano”

I convegni di Monaco e Londra

di Berardo Paradiso

ÈITALIA FOR ITALY

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Riforme “in concerto” per il Lazio del domani

di Francesco Fusco

di Paola Rigotti FEDERALBERGHI

DAL LAZIO

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A New York l’Italianità si racconta tra cibo e grande arte di Claudio Angelini FINMECCANICA

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Agusta-Westland anche nel cielo di Pechino ITALIANI DI SUCCESSO

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Quei bravi italo-americani: Paul Sorvino di Umberto Mucci

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ARTE ITALIANA

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di Paola Rossi

51 52

Quando il business incontra la generosità

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Getulio Alviani, gigante dell’optical COLUMBUS FOUNDATION

di Umberto Mucci

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02-03 Editoriale + Sommario

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Immigrazione e nuova cittadinanza

IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO Promoter Domenico Calabria Direttore Responsabile Antonino Di Capizzi Condirettore Gaetano Lo Russo Capo Redattore centrale Francesco Fusco Coordinamento Editoriale e Gestione Contenuti Web-Site Ghileana Galli Direzione Sviluppo e Cultura Mauro Aprile

di Gaetano Lo Russo

Redazione Luca Damiani, Gaetano Fausto Esposito, Silvana Genzone, Maurizio Marino, Gloriano Mazzè, Paola Rossi

Senior Contributor Giorgio Mulè

Direzione Marketing e Pubblicità Paola Rigotti Segreteria di Redazione Clara Biazzi Art Director Federica Pensieri Grafica Marco Marino Traduzioni Studio MVM Stampa IGL s.p.a. - Industrie Grafiche Leardini PARTNER EDITORIALE

Assocamerestero

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 Sped. Abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie Diffusione media n. 196.000 copie Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

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Berardo Paradiso berapara@aol.com CONDIRETTORE

Mauro Aprile, Umberto Mucci èItalia for USA

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l’Ambasciata USA in Italia, l’Ambasciata d’Italia negli USA, i Consolati, gli Istituti Italiani di Cultura, gli Uffici ICE ed ENIT, le Camere di Commercio e le Associazioni Italo-Americane

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gni giorno assistiamo allo sbarco Stato quando afferma: “Lo Stato e la Chiesa di immigrati clandestini. Ogni cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, giorno si ingrossano le fila di indipendenti e sovrani”. Ed anche se con coloro che chiedono di regola- questo ultimo articolo si afferma in certo qual rizzare la propria presenza in Italia. Ogni modo la presenza storica della Chiesa giorno sempre meno giovani italiani si Cattolica sul patrio suolo, non dovremmo dichiarano disponibili a lavori usuranti, che avere difficoltà se le controparti accetteranno invece vengono svolti da persone giunte dal che il loro diritto alla libertà religiosa è resto del mondo. Insomma, ogni giorno il garantito e certo. È oltremodo incoraggiante notare che la libertà religiosa è sancita anche nostro scenario sta lentamente mutando. Di recente abbiamo anche assistito alla dalla Dichiarazione Universale dei Diritti querelle che si è sollevata per il discorso del Papa a Ratisbona. E da più parti sorge la domanda se ci sarà dialogo, e quindi futuro di pace, per la nostra società. Non siamo indovini, ma occorre prefigurare delle soluzioni. Forse occorrerà pensare ad una “nuova” cittadinanza sia per chi arriva sia per chi è nato qui. La nuova cittadinanza dei cittadini italiani che dovranno abituarsi e adattarsi ad esigenze nuove di stretta convivenza con persone di altre culture. La nuova cittadinanza a cui vanno incontro tutti gli immigrati che decidono di Un gruppo di immigrati in attesa del permesso di soggiorno tentare la carta del loro futuro nel nostro Paese. Ma sorge un’altra domanda: come si diventa dell’Uomo nell’Islam (proclamata a Parigi il 19 nuovi cittadini? Gli Italiani d’Italia certamente settembre 1981 presso la sede dell’UNESCO) dovranno imparare a conoscere e a convivere quando all’Art. 3 dichiara: “Ogni individuo ha con gli ultimi arrivati. Quelli che invece piena libertà di fede e di pratica religiosa arrivando vorranno diventare cittadini conforme alla fede: «A voi la vostra religione, a d’Italia, dovranno accettare la nostra me la mia»” (Cor. 109, 6). Basteranno questi Articoli a conservare Costituzione, che fin dall’Art. 3 dei Principi Fondamentali recita: “Tutti i cittadini hanno salda la concordia tra le due massime culture pari dignità sociale e sono eguali davanti alla che da tempo si confrontano in Europa e da legge, senza distinzione di sesso, di razza, di oggi in Italia? Non lo sappiamo. Ma ogni lingua, di religione, di opinioni politiche, di dialogo è possibile solo dopo aver accettato le condizioni personali e sociali”. A cui segue regole alla base di ogni comportamento. l’Art. 7, che rafforza il concetto di laicità dello Speriamo bene, e che la pace sia con noi.

Media partner del progetto “Partnership for Growth” promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia

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04-05 News

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NEWS

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DA WWW.ITALPLANET.IT

Un’italiana tra le “Donne della Gastronomia” 2006 un’italiana l’”imprenditrice del cibo” 2006. A decretarlo, è stata l’Associazione delle Donne Imprenditrici di Navarra, che ha deciso di conferire il riconoscimento 2006, assegnato a Pamplona (Spagna) nell’ambito del Premio Internazionale EVA alle Donne della Gastronomia, alla marchigiana Carla Latini, dell’azienda Pasta Latini. Si tratta di un riconoscimento importante alla persona e all’azienda marchigiana, che ha seguito per il grano duro lo stesso percorso intrapreso dal vino, dimostrando che la pasta non è una sola, ma offre un panorama di veri e propri cru.

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Una panoramica di Budapest

Dal 1° gennaio 2007, UE a 27 con Romania e Bulgaria rande soddisfazione, ma soprattutto piena volontà di proseguire nelle riforme e contribuire alla stabilità e al rafforzamento dell’Unione Europea. Così Bulgaria e Romania hanno accolto il via libera di Strasburgo alla loro prossima entrata a pieno titolo tra i Paesi membri. L’adesione, ufficiale a partire dal 1°gennaio 2007, segnerà così il passaggio dell’UE da 25 a 27 Paesi.

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From January 1 2007, the EU will include 27 states with Romania and Bulgaria ulgaria and Romania have shown great satisfaction and most of all the will to continue in the reformation process, while also contributing to the EU’s stability and strength. Strasburg has given the green light to both countries to join the EU. The countries will officially become EU members on January 1 2007, thus brining the number of EU member states from 25 to 27.

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To an Italian woman the “Donne della Gastronomia” 2006 award

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n Italian woman has been elected “businesswoman of food” 2006 by the Association of Businesswomen of Navarra, which decided to confer the 2006 award to Carla Latini from the company Pasta Latini in Pamplona (Spain), as part of the International EVA Award to Women of Gastronomy. This is an important award for the businesswoman and her company from Marche, which undertook for hard wheat the same path followed by wine, showing that pasta is not one single product, offering instead a wide range of veritable cru.

Robert De Niro, Italiano doc!

Robert De Niro nel suo incontro con il Presidente Napolitano

“È un cerchio che si chiude, si compie il destino di una famiglia. Finalmente posso dire di essere tornato a casa”. È con queste parole che, nel corso della Festa del Cinema di Roma, l’attore Robert De Niro ha ricevuto dalle mani del sindaco Walter Veltroni, e del Vice Ministro agli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Franco Danieli, il passaporto italiano. Il soggiorno romano di De Niro è servito anche per concretizzare il gemellaggio tra la Festa del Cinema e il Tribeca Film Festival: un felice “matrimonio” nel mondo del cinema, che, come annunciato da Veltroni, sarà solo la prima delle tante iniziative che vedranno coinvolti i due festival.

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Robert De Niro, an Italian citizen through and through!

The circle is closing; the fate of a family is fulfilled. At last I can say I am back home”, said actor Robert De Niro at the Rome Film Festival, where the mayor, Mr Walter Veltroni, and the Deputy Minister of Foreign Affairs in charge of the association Italians in the World, Mr Franco Danieli, handed over to him an Italian passport. Mr De Niro’s stay in Rome actually strengthened the twinning between the Film Festival and the Tribeca Film Festival: a good “match” in the film industry that, as Mr Veltroni said, will only be the first one in a string of new projects involving both festivals.


04-05 News

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DA WWW.ITALPLANET.IT

Da F.lli Branca il nuovo Spumante Bellarco Brut

ANCHE IN ITALIA

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a oggi, gli amanti dell’aperitivo possono contare su una nuova alternativa: lo Spumante Bellarco Brut, l’esclusiva cuvée ideata da Fratelli Branca. Ricavato da uve Pinot e Chardonnay, e dal sapore fresco, leggero, versatile, il Bellarco Brut rafforza così la già ricca proposta commerciale di Branca, da oltre un secolo sinonimo di qualità in Italia, e da tempo presente anche sui mercati esteri, tra cui l’Argentina, dove la Società, con Fernet, è leader assoluta del mercato.

The new Spumante Bellarco Brut produced by F.lli Branca rom now on, lovers of aperitifs will be able to rely on a new alternative: Spumante Bellarco Brut, the exclusive cuvée produced by Fratelli Branca. Bellarco Brut is obtained from Pinot and Chardonnay grapes. It has a fresh, light and versatile flavour, representing one further addition to the already wide range of Branca products that have been synonymous with quality in Italy for over a century. The products have also been sold in foreign markets for quite some time now, including Argentina, where the company, together with Fernet, is an undisputed market leader.

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s of October 29, flying Air Dolomiti, an Italian regional company from the Lufthansa Group, means more comfort and privacy. The Company has in fact launched a new empty seat that is set next to the passenger seats that passengers flying Business Class can take advantage of. This small “revolution” is part of Air Dolomiti’s company policy, which considers hospitality aboard the aircraft as an opportunity to interact with passengers. For this reason the company has received many international awards.

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arrivato anche in Italia il tanto atteso passaporto elettronico. Dal 26 ottobre, infatti, è possibile richiederlo alle Questure e agli Uffici Consolari italiani all’estero. Il nuovo passaporto è dotato di particolari caratteristiche di stampa anticontraffazione e di un microprocessore che consente la registrazione dei dati riguardanti il titolare del documento e l’Autorità che lo ha rilasciato. Il costo, in ragione della sofisticata tecnologia utilizzata, è stato fissato in euro 44,66 per il libretto con 32 pagine ed in euro 45,62 per quello di 48. Rimane invece invariata la tassa annuale di concessione governativa.

The electronic passport is coming to Italy he electronic passport has now also come to Italy. As of October 26, the passport can be requested from police headquarters and Italian Consulates abroad. The new passport has special anticounterfeiting printed features and a microprocessor that allows recording the passport owner’s details and the Authority that released the document. The cost is of 44.66 Euro for a 32-page passport and 45.62 Euro for a 48-page document. The cost is due to the sophisticated technology used. The annual government tax remains instead unchanged.

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With Air Dolomites, more space, more relaxation and care

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Con Air Dolomiti, più spazio, più relax, più attenzione al 29 ottobre, volare con Air Dolomiti, Compagnia regionale italiana del Gruppo Lufthansa, significa maggiore confort e privacy. La Compagnia ha infatti lanciato una novità che coinvolge i passeggeri di Business Class, i quali potranno beneficiare di un sedile vuoto al loro fianco. Una piccola “rivoluzione”, che ben rientra nella politica azienda di Air Dolomiti, che considera da sempre l’ospitalità a bordo come il momento di contatto con i propri passeggeri, e per questo ha ottenuto anche numerosi riconoscimenti a livello mondiale.

Arriva il passaporto elettronico

“L’arte di Luchino Visconti” a Torino

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imarrà aperta al pubblico fino al prossimo 3 dicembre “L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti”, la mostra realizzata in occasione del centenario dalla nascita di Luchino Visconti (2 novembre 1906), e allestita all’interno della Mole Antonelliana di Torino, sede del Museo Nazionale del Cinema. In tutto, un centinaio di grandi fotografie in bianco e nero, scattate tra il 1943 al 1976 da grandi fotografi come Mario Tursi, Paul Ronald, Giovan Battista Paletto e Osvaldo Civirani. Si tratta di immagini per lo più “rubate” dai backstage, ma che offrono anche uno sguardo “alternativo” su momenti di lavoro del maestro, noto per il suo perfezionismo, sui diversi set.

“Luchino Visconti’s art” in Turin L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti” will run until December 3. The exhibition marks the hundredth anniversary of Luchino Visconti’s birth (November 2 1906). The exhibition is held at Mole Antonelliana in Turin that is home to the National Cinema Museum. Overall, one hundred black and white photographs were taken from 1943 to 1976 by famous photographers like Mario Tursi, Paul Ronald, Giovan Battista Paletto and Osvaldo Cirivani. The photographs are mostly “stolen” from the backstage, offering also “alternative” pictures of the master’s work, as he was particularly renowned for his perfectionism on different sets.

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DALLA FARNESINA

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1957-2007: L’UNIONE EUROPEA COMPIE 50 ANNI

Dall’Italia una “seconda occasione” all’Europa unita di Sergio Luciano*

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imettere in moto la macchina imballata delle istituzioni europee, cogliendo l’anniversario dei cinquant’anni dal Trattato di Roma – che ricorrerà nel marzo dell’anno prossimo – come uno stimolo per dare all’Europa unita una “seconda occasione”. È questo il progetto di cui Massimo D’Alema, Ministro degli Esteri, si sta rendendo forte promotore presso i Paesi partner e che sta fortemente qualificando la sua azione politica internazionale. Per D’Alema – come egli stesso ha ben scritto in un editoriale sul quotidiano La Repubblica(è pur sempre un giornalista professionista!) – è prioLe proposte ritario che l’anno venturo l’Unione Europea approvi un Trattato del Ministro fondamentale (“che si chiami o meno Costituzione europea non è rilevante”, sottolinea giustamente il Ministro) che “integri le D’Alema riforme essenziali su cui gli Stati membri avevano già raggiunper un rilancio to a Roma, nel 2004, un difficile accordo”. Riforme che sono: la di un Ministro degli Affari Esteri che presieda il Condell’Unione, creazione siglio dei Ministri degli Esteri e faccia pare della Commissione; all’insegna di la designazione di un presidente stabile del Consiglio europeo (le una maggiore presidenze “a turno”, attuali, sono intrinsecamente deboli); l’edel voto a maggioranza qualificata sulla base del prindemocrazia stensione cipio della doppia maggioranza; l’introduzione di meccanismi e di una di democrazia diretta e di un più chiaro sistema della ripartiziopiù chiara ne di competenze e delle fonti legislative; il conferimento di forza giuridica vincolante alla Carta dei Diritti. ripartizione delle “Avremmo così salvato – dice D’Alema – l’essenza del Trattato competenze costituzionale: sarebbe un ‘core treaty’, e non un mini-treaty”. Un risarcimento rispetto ai due “no”, francese e danese, che hanno affossato la Carta costituzionale europea. Questa ripresa del processo di riforme e strutturazioni istituzionale dell’Unione è anche la premessa, nel pensiero del Ministro, per poter procedere serenamente e costruttivamente nel percorso di allargamento dell’Unione stessa. Dopo l’inclusione di Bulgaria e Romania – che avverrà nel prossimo gennaio – “la porta dell’Europa democratica dovrà restare aperta ai Paesi dei Balcani occidentali e, in uno scenario più lungo e delicato, alla Turchia. Nelle altre direzioni, l’Europa dovrà invece sviluppare politiche di vicinato molto più credibili, anzitutto verso l’Ucraina, lo spazio ex-sovietico, il Mediterraneo settentrionale. Il rischio di una esclusione a priori della Turchia è chiaro: la tentazione di definire l’identità dell’Europa non su valori condivisi propri ma ‘contro’ qualcosa, in questo caso il mondo islamico”. *Direttore di Economy 1957-2007: THE EUROPEAN UNION CELEBRATES ITS 50TH ANNIVERSARY

From Italy comes a “second chance” for the EU distribution of professional skills and lawmaking sources; making the Charter estarting the wrapped up mechanism of European institutions, and of Fundamental Rights a binding lawful document. taking advantage of the 50th anniversary from the Treaty of Rome “In so doing, the core of the constitutional Treaty is preserved: it would be a (which will be celebrated in March next year), as an incentive to offer ‘core treaty’ rather than a mini-treaty”, Mr D’Alema goes on to say, representthe EU a “second chance”, is the project that Minister of Foreign Affairs ing compensation against the French and Danish unMassimo D’Alema is strongly promoting with member favourable vote, which shelved the European constitucountries and in sync with his international political proThe projects forwarded tional Charter. gramme. by Mr D’Alema to According to the Minister, the recovery of the instituMr D’Alema is of the opinion that next year the EU should relaunch the EU in the tional reformation and structural process of the EU also pass a fundamental Treaty, as he wrote in his editorial feature name of more forms the basis for the enlargement of the EU that must published in La Repubblica (he is after all a professional jourdemocracy and better be carried out in a positive and constructive way. Bulgarnalist!). The Minister emphasises that “whether it is called ia and Romania will join the EU in January next year, after European Constitution or something else is not relevant”. distribution of which “democratic Europe will have to be a gateway to The treaty should “integrate essential reforms that all memprofessional skills countries from the western Balkans, and to Turkey, as ber states had already agreed upon in Rome in 2004”. Repart of a long-term and tricky process. Europe will also forms include the creation of a Ministry of Foreign Affairs dehave to develop a more credible political strategy aimed at approaching othsigned to preside over the foreign Cabinet and to become a member of the er countries starting from Ukraine, the former Soviet space, and the area north Commission; the appointment of a permanent Chairman for the European of the Mediterranean. Turkey clearly risks to be excluded: the temptation is to Committee (current temporary assignments are intrinsically weak); the extendefine the identity of Europe ‘against’ something, Islam in particular, rather sion of the vote by qualified majority based on the principle of double majorithan based on shared values”. ty; the implementation of direct democratic systems and a more streamlined

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1957-2007: L’UNIONE EUROPEA COMPIE 50 ANNI

DAL QUIRINALE

La fiducia europeista del Presidente Napolitano di Domenico Calabria

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Unione Europea deve uscire “dall’impasse Le difficoltà non mancano, ma, politico e istituzionale” in cui si trova e per questo, “dobbiamo impegnarci in un’azio- per il Capo dello Stato, l’UE può trovare ne incisiva nelle sfera delle relazioni internazio- al suo interno la forza per superarle nali”, soprattutto ora, in un periodo storico “contrassegnato da crisi e minacce, che non possono essere fronteggiate attraverso politiche ristrette nell’orizzonte degli Stati Nazionali e dei loro poteri”. L’ha detto, forte e chiaro, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso tenuto recentemente all’Università Bocconi di Milano per inaugurarne l’anno accademico. Un discorso improntato dal più schietto spirito europeista, che non avrebbe stonato sulle labbra dello stesso ex Presidente Ciampi – che dell’Unione Europea è stato senz’altro tra i padri fondatori, oltre ad essere il principale artefice dell’adesione dell’Italia alla “fase uno” dell’euro. Ma Napolitano, fine politico oltre che uomo di Stato, non ha minimizzato i problemi che l’idea d’Europa sta incontrando, ammettendo di averli potuto lui stesso toccare con mano: “Sono difficoltà – ha sottolineato - ancora una volta emerse dai miei incontri per le posizioni e per l’atmosfera che ho colto in diverse capitali dell’Unione o attraverso altrui visite e varie discussioni in Italia. Il Trattato Costituzionale sottoscritto a Roma nell’ottobre del 2004 dai Capi di Governo di 27 Stati membri dell’Unione (compresi i due che stanno per entrare a farne parte) è stato ratificato in 18 Paesi, respinto in due, tenuto sospeso in sette”. Per questo l’Unione Europea deve ritrovare al proprio interno la forza per uscire dall’impasse e non ripiegare “solo su una ripresa di iniziative e di politiche europee, senza un complessivo adeguamento dei meccanismi decisionali dell’Unione”. Per Napolitano, accanto alle incognite che ancora soprattutto dalla Francia minacciano il suo futuro politico unitario, l’Europa può anche contare sui segnali di una consapevolezza dell’impossibilità per quel grande Paese sempre protagonista della vicenda storica europea, di restare in una posizione di sostanziale isolamento rispetto alla crisi del progetto di Costituzione europea”. E il ruolo internazionale dell’Italia può essere centrale, nei prossimi difficili mesi. Grazie anche al nuovo accreditamento giunto, per il nostro Paese, dall’ingresso nel consiglio di sicurezza dell’ONU, sia pure come membro non permanente. “È il coronamento degli sforzi tenacemente dispiegati dalla nostra diplomazia sotto la guida dei governi che si sono succeduti”.

1957-2007: THE EUROPEAN UNION CELEBRATES ITS 50TH ANNIVERSARY

President Napolitano’s pro-European trust October 2004 by the Heads of State of 27 EU member states (including he EU must break out of its present “political and institutional the two states that are about to join the EU), was ratified in 18 countries, impasse”, hence “we must work hard within the context of interrejected by two and still pending in seven nations”. national relations”, particularly now, at a time when “crises and This is the reason why the European Union must draw strength to threats cannot be tackled through limited political strategies in relation to break away from the impasse rather than falling National States and their power”. This was the back “solely on the resumption of projects and President of the Republic Giorgio Napolitano’s The President of the European policies, without adjusting the EU’s trenchant speech that the President held at Bocconi Republic is of the opinion decision-making process as a whole”. University in Milan on the day of the inauguration of Next to the uncertainties predominantly generthe new academic year. that the EU can draw ated by France that are still undermining the joint The speech was highly pro-European and would strength from within to political future of Europe, Mr Napolitano believes have suited the former President, Mr Ciampi, who overcome any difficulties it that Europe can also count on signs of awarewas undoubtedly one of the founders of the may come across ness connected with the fact that this huge European Union and the main promoter of Italy’s country, which has always been at the centre of support to “phase one” of the Euro membership history, cannot possibly remain isolated in the face of a crisis affecting process. But as a shrewd politician, Mr Napolitano did not play down the the project for a European Constitution.” difficulties connected with the concept of Europe, admitting that he had Italy’s international role might prove crucial within the next difficult directly experienced them: “The difficulties emerged during my meetmonths. Further confirmation of it is that Italy is now a new UN member, ings, where I was faced with different positions and moods that I noticed even though a non permanent member. “This is the climax of the firm in different capitals of the Union or through state visits from other nations diplomatic efforts made under the rule of different governments.” and talks held in Italy. The Constitutional Treaty signed in Rome in

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Dossier L’Italia e il dialogo Euromediterraneo

Il Dossier, introdotto da un intervento del Ministro degli Affari Esteri Massimo D’Alema, illustra gli obiettivi individuati dagli Stati firmatari della Dichiarazione di Barcellona in materia di cooperazione nei settori di politica e sicurezza, economia e finanza, società civile e cultura. Tutto ciò per costruire un’area euro-mediterranea di pace e stabilità favorendo, all’interno dei rispettivi sistemi, il rafforzamento della democrazia, dei diritti umani e del pluralismo. Lo studio offre inoltre una descrizione degli strumenti di intervento economico del Partenariato e ripercorre le principali tappe del processo Euromed. Sono inoltre evidenziati i finanziamenti europei ai singoli partner e presentate una serie di schede che consentono di meglio focalizzare le situazioni economico-finanziarie dei Paesi interessati e i settori in cui la presenza italiana è particolarmente significativa. Nel Dossier è inoltre contenuto un quadro completo delle iniziative italiane in ambito Euro-Mediterraneo. In particolare, viene messo in luce come il “made in Italy” abbia ormai acquisito un ruolo da protagonista negli scambi commerciali, con l’individuazione di quei settori di mercato che fino ad oggi non avevano trovato la loro giusta valorizzazione. La questione è trattata in un’ampia intervista al Direttore Generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente del MAE, Ambasciatore Riccardo Sessa, il quale analizza le prospettive attuali delle nostre relazioni con questa ampia area geografica. Il Governo italiano segue infatti con molta attenzione l’evoluzione delle economie di questi Paesi e cerca di incrementare la presenza economica e commerciale italiana con specifiche iniziative di sostegno. Il Dossier contiene anche un intervento del Presidente di Confindustria Lazio, Giancarlo Elia Valori, il quale sottolinea come la Conferenza di Barcellona del 1995 sia un punto di snodo di una lunga tradizione di sforzi, politiche bilaterali, relazioni speciali, collaborazioni tra le sponde del Mediterraneo. L’Italia e il dialogo Euromediterraneo. Quarto dossier di una apposita collana editoriale della Voices, con cui la Farnesina ha inaugurato una collaborazione per meglio diffondere, come supplemento speciale di èItalia, contenuti di elevato profilo, indispensabili alla comprensione del ruolo dell’Italia nel mondo e della sua politica estera. Il Dossier, che viene realizzato dal Servizio Stampa e Informazione della Farnesina con grafica ed editing della Voices, è pubblicato, oltre che in forma cartacea, anche sui rispettivi siti internet www.esteri.it e www.italplanet.it.

IL NUOVO DOSSIER DELLA FARNESINA, REALIZZATO DAL SERVIZIO STAMPA E INFORMAZIONE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI IN COLLABORAZIONE CON LE EDIZIONI VOICES, È DEDICATO AL DIALOGO TRA I PAESI CHE, NEL NOVEMBRE DEL 1995 A BARCELLONA, HANNO LANCIATO IL PARTENARIATO EURO-MEDITERRANEO

Ministero degli Affari Esteri

www.esteri.it Anche on-line: www. italplanet.it

THE NEW REPORT EDITED BY THE MINISTRY OF FOREIGN AFFAIRS FOCUSES ON RELATIONS BETWEEN THOSE COUNTRIES THAT BACK IN NOVEMBER 1995 IN BARCELONA LAUNCHED THE EUROMEDITERRANEAN PARTNERSHIP

The contents prefaced by the Foreign Minister, Mr Massimo d’Alema, detail the goals identified by the signatory countries of the Barcelona Declaration on the subject of cooperation in politics and in the security sector, in the economic and financial sector and in relation to society and culture. The purpose behind it is to form a EuroMediterranean area of peace and stability that is aimed at strengthening democracy, human rights and pluralism inside each individual system. The study also details the instruments used to boost the economy of member countries, while tracing the main stages of the Euromed process. European funds supplied to each single partner are also outlined, together with a number of tables focusing on the economic-financial circumstances of the countries involved and those sectors where Italy is key. The report also contains a complete overview of Italian projects implemented in the Euro-Mediterranean area. In particular, the concept of Italian manufacturing and products is emphasised as a leading sector as regards trade, next to the identification of those market sectors that up until recently had not been properly considered. The matter is amply dealt with in an interview to the Director General of Mediterranean countries and member countries from the Middle East, Ambassador Riccardo Sessa, who analyses the current prospects of our relations with that large geographic area. The Italian government follows in fact with a great deal of attention the evolution of the economy of those countries, trying to boost Italian economy and trade through a number of targeted back up projects. The Report also contains a speech by the Chairman of Confindustria Lazio, Mr Giancarlo Elia Valori, who emphasises that the 1995 Barcelona Conference represented the achievement of results after much hard work, bilateral policies, special relations and partnerships between the two sides of the Mediterranean. L’Italia e il dialogo Euromediterraneo. This is the fourth report of a series edited by Voices, with which Farnesina started cooperating to circulate and promote high profile contents as a special supplement of èItalia. The supplement is crucial to understanding the role of Italy and its foreign policy in the world. The report is edited by the Farnesina Press and Information Service. It is edited by Voices, which is also responsible for the artwork. It is published in a paper version and it is also available online on www.esteri.it and www.italplanet.it


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UN CONCETTO SU CUI (DOVREMMO) ESSERE TUTTI D’ACCORDO

ITALIANITÀ

Italianità, una ricchezza da preservare Non protezionismo, ma orgoglio di una nazione, che punta – unita! – verso un risultato di Giorgio Mulè*

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talianità. Oramai è un ritornello. Se ne parla a proposito di difesa dell’economia. Recentemente due aziende italiane si sono date battaglia a colpi di intere pagine di pubblicità sui giornali per contendersi lo scettro tra chi si meritava l’investitura di paladino del tricolore. Ma non solo. I nostri imprenditori insorgono quando, all’estero, assistiamo all’ennesimo tentativo di imitazione (forse sarebbe meglio dire contraffazione) di prodotti tipicamente italiani. L’elenco potrebbe continuare a lungo nel momento in cui trascendiamo nell’agone della politica. Quello che qui interessa è chiarire una volta per tutte il vero significato della parola: Italianità. Bisogna che tutti, dai rappresentanti delle istituzioni (governo, parlamento, regione e comuni) agli imprenditori, la smettano di ammantarsi con questa parola per giustificare la legittimità di atti più o meno condivisibili. L’italianità è, anzi dovrebbe essere, un valore: condiviso, accettato e soprattutto rispettato da tutti. Di più. Dovrebbe essere un marchio in grado di coagulare e unire, piuttosto che frammentarci e dividere. Dietro questa parola tutti, ma proprio tutti, dovrebbero ritrovarsi d’accordo. Difendere l’italianità in ogni settore (nell’economia ma anche nella cultura) significa rivendicare la nostra storia, puntellare il presente per investire sul futuro. Non si tratta di protezionismo, che è figlio di una pericolosa curva che degrada verso l’impasse. Si tratta dell’orgoglio di una nazione (spiace citarlo, ma l’esempio della Francia in materia di difesa degli interessi nazionali dovrebbe farci riflettere) che si muove coesa verso il raggiungimento di un risultato. E proprio perché viviamo in una società globale, il valore dell’italianità va a maggior ragione difeso. Perché rappresenta un valore aggiuntivo in un mondo che tende a essere sempre più omologato e troppo simile anche a migliaia di chilometri di distanza. Perché è la garanzia che più di ogni altra rappresenta il biglietto da visita del nostro Paese all’estero. Il nostro sistema produttivo è basato sull’italianità. E non solo per l’unicità (italiana, ovviamente) nel confezionare e commercializzare alcuni prodotti leader non a caso in ogni angolo del pianeta, quanto in maggior misura sulla capacità degli Italiani di inventare e affermarsi nel mondo. E questa, banalmente se volete, si chiama italianità. *Direttore di Videonews (Mediaset)

A CONCEPT THAT WE ALL (SHOULD) SHARE

Italian spirit, a quality to safeguard talian spirit. It is by now a refrain that is mentioned in connection with the protection of economy. Recently, two Italian companies fought a harsh magazine advertising battle for the crown and for the investiture of champion of the Italian flag. What’s more, our businessmen protest when witnessing yet another attempt to imitate (or we should say counterfeit) typical Italian products. The list could continue in the field of politics. What needs clarifying once and for all is the true meaning of the word Italian spirit. Everybody, including the representatives of different institutions like the government, Parliament, regions and municipalities and businessmen, must stop referring to themselves using that word to justify the legitimacy of actions that may be difficult to share. Italian spirit is first of all a value: a value shared, accepted and most of all respected by everybody. Furthermore, it should represent a mark of distinction designed to join rather than fragment and divide. Everybody, and I mean everybody, should be able to agree on that. Defending the Italian spirit (in the field of economy and culture) means reclaiming our history, focusing on the present to invest in the future. This is not protectionism, which stems from a dangerous curve leading to a gridlock. This is about the pride of a nation (in so much as we regret to mention it, the example provided by France on the subject of protection of national interests should be enough to make us ponder) working on a united front to achieve results. Italian spirit must be safeguarded even further in the face of a global society, since it represents added value in a world that is becoming increasingly standardized and too similar also at hundreds of thousands of kilometres away from here. Because certification rather than anything else is our country’s best presentation abroad. Our production system is based on the concept of Italian spirit, not only in terms of unique qualities (Italian, of course) relating to the packaging and marketing of some leading products in every corner of the planet, but also as regards the Italian ability to invent and impose itself worldwide. And this, if you like, is a trivial definition of Italian spirit. *Managing Director of Videonews (Mediaset)

I The pride of a united nation that is aiming towards the achievement of a goal, rather than protectionis

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IL NOSTRO ADDIO AD UNA GRANDE ITALIANA

Oriana Fallaci la forza della libertà di Francesco Fusco

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riana adesso è sepolta nel cimitero evangelico degli Allori, a Firenze, la città che le aveva dato i natali nel 1929, per la quale si era battuta da ragazzina, partigiana, e dove – rendendosi conto della fine ormai vicina – ha voluto tornare da quella New York che aveva eletto come sua seconda patria. Quella New York che aveva visto ferita profondamente nella carne di tante vittime e nell’orgoglio delle Torri Gemelle. E che l’aveva spinta a scrivere un articolo per il Corriere della Sera, un misto di “Rabbia e orgoglio”, come appunto recitava il titolo dello scritto divenuto poi un libro. Le polemiche e le invettive che hanno seguito la pubblicazione non hanno smorzato la forza della sua denuncia, e tre anni dopo, con “La forza della ragione” e successivamente con “Oriana Fallaci intervista se stessa”, ha voluto mettere a punto, sviscerare le ragioni di quella rabbia. Non ha risparmiato nessuno, neppure se stessa, mentre vibrava di amore per la sua terra, l’Italia, di considerazione per il luogo dove viveva, New York, e si ergeva a difesa di una civiltà millenaria minacciata. “Firenze e New York sono le mie due patrie” ha detto più volte, e nella loro “difesa” si è lasciata

BIDDING FAREWELL TO A GREAT ITALIAN LADY

Oriana Fallaci, the force of freedom She was often hated but also praised. Love was the driving force behind her books. Her love for Italy, for New York, for a threatened civilization going back thousands of years, and for freedom

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riana is now buried in the Allori evangelical cemetery, in Florence, where she was born in 1929. As a young girl she fought for her town as a partisan. That is the place where she returned to, leaving New York, which had become her other homeland, upon the realization that the end was approaching. In New York she had witnessed the suffering of the victims of the Twin Towers and the city’s hurt pride, prompting her to write an article for Corriere della Sera, a combination of “Anger and pride”, which was the title of the article that later became a book.

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The book generated much criticism and attacks, which nonetheless did not stifle her strong condemnation and three years later she analyzed the causes behind this anger in her books “The Force of Reason” and “Oriana Fallaci interviews herself”. She did not spare anyone, not even herself, while she proclaimed her love for Italy, her respect for the place where she lived, New York, defending a threatened civilization going back thousands of years. “Florence and New York are my two homelands”, she said many times, shedding “shreds of her soul” in her


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ORIANA, LE SUE PAROLE

Spesso odiata, altrettanto spesso elogiata. A guidare i suoi scritti, l’amore: per la sua Italia, per la sua New York, per una civiltà millenaria minacciata, per la libertà

andare “lasciando brandelli d’anima”, come soleva dire riferendosi alle sue interviste. Non era la prima volta che prendeva una posizione chiara, senza mezzi termini, tagliando i fatti con l’accetta di “una precisa scelta morale”. Una scelta morale che nasceva dalla sua esperienza come giornalista, inviato speciale del Corriere, corrispondente di guerra, in Vietnam, poi in India e Pakistan, in Sud America, in Medio Oriente. Segue gli avvenimenti più importanti, analizza i temi della cronaca più rilevanti, e intervista i protagonisti di quei tempi: da Henry Kissinger a Golda Meir, da Arafat a Re Hussein di Giodania, da Indira Gandhi ad Alì Butto, da Nenni ad Andreotti, da Gheddafi a Khomeini, e poi l’arcivescovo Makarios e Alekos Panagulis. Interviste nelle quali cercava di capire le ragioni dell’agire dell’interlocutore, scavando con coraggio nella loro personalità, e scrivendo le loro risposte annotandone i particolari salienti, criticandone i punti deboli, incapace di abbassare la testa dinanzi al potere. Scrive ciò che il cuore e la ragione “le dittano dentro”, come il desiderio di un figlio mai avuto del suo primo bestseller, “Lettera a un bambino mai nato”, o “Un uomo”, dedicato quattro anni dopo al suo compagno Alekos Panagulis, ucciso perché contro la dittatura dei colonnelli greci. Attende undici anni per scrivere “Insciallah”, romanzo sul Libano oppresso, delineando gli sforzi di uomini comuni alla ricerca di libertà. Come accade solo a chi sa esprimere forti passioni emergendo dal grigiore del conformismo, le sue opere vengono accolte sempre da applausi, critiche e contestazioni. E del resto, oggi, le sue parole ci restano solo attraverso queste opere. Da rileggere, con attenzione, perché celano un profondo amore, non solo per l’Italia e gli Stati Uniti, ma per l’umanità desiderosa di libertà.

battle to defend them, as she used to say when referring to her interviews. That was not the first time she had taken a clear stand, considering the facts from the point of view of “an accurate moral choice”. This choice originated from her experience as a journalist, as a special correspondent for Corriere della Sera, as a war correspondent in Vietnam, India and Pakistan, South America and the Middle East. She followed the most important events, analyzing the most relevant news items and interviewing the most prominent figures of the time like Henry Kissinger, Golda Meir, Arafat, King Hussein of Jordan, Indira Gandhi, Alì Butto,

1961

IL SESSO INUTILE: VIAGGIO INTORNO ALLA DONNA La sposa era arrivata, anche lei, ma subito l’avevano nascosta: così la capra augurava prosperità soltanto al marito

1962

PENELOPE ALLA GUERRA E poi, ricordalo; l’America non è esattamente un paese. È uno stato d’animo, un’epoca. Tutt’al più, l’espressione di un’epoca

1963

GLI ANTIPATICI Ingrid Bergman accetta le rughe con la serenità di chi capisce che la stagione delle avventure è finita e bisogna prepararsi a vestirsi di grigio.

1965

SE IL SOLE MUORE Gli uomini avranno sempre gli stessi problemi, sulla Terra come sulla Luna; saranno sempre malati e cattivi, sulla Terra come sulla Luna

1969

NIENTE E COSÌ SIA Nella mia esistenza, Saigon è affondata come un coltello. Forse dinanzi alla morte ogni ora, ogni oggetto, ogni sentimento diviene prezioso

1974

INTERVISTA CON LA STORIA Una cosa è certa: Arafat non è un uomo nato per piacere. E’ un uomo nato per irritare. Avvertire simpatia per lui è difficile

1975

LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO Se nascerai uomo, io sarò contenta lo stesso. E forse di più perché ti saranno risparmiate tante umiliazioni, tante servitù, tanti abusi

1979

UN UOMO Sognare i pesci era sempre stato per te un presagio di cattivo augurio, anche la notte del golpe avevi sognato i pesci. Gli squali

1990

INSCIALLAH Diventerai prima del tempo un adulto con le rughe sull’anima e perderai prima del tempo la tua gioventù

2001

LA RABBIA E L’ORGOGLIO Io non recito la parte della coraggiosa. Io sono coraggiosa. In pace e in guerra, a destra e a sinistra. Lo sono sempre stata

2004

LA FORZA DELLA RAGIONE Ogni nostro gesto è un atto di guerra, ogni nostra azione quotidiana è una forma di guerra che esercitiamo contro qualcuno o qualcosa

2004

L’APOCALISSE Vorrei sbagliarmi. Se mi sbagliassi, morirei in pace. Ma purtroppo non sbaglio. Ogni giorno i fatti mi danno ragione. Ogni giorno!

Nenni and Andreotti, Gheddafi and Khomeini, archbishop Makarios and Alekos Panagulis. During the interviews she tried to understand the reasons behind the interviewees’ behaviour, bravely digging into their personality, and noting down their most prominent features when writing their answers, criticising their weaknesses, as she was unable to stoop before power. She wrote what her heart and mind “dictated inside” her, like the desire for a child that she never had and that formed the subject of her first bestseller called “Letter to a child never born”, or “A Man”, dedicated four years later to her partner Alekos Panagulis, who was killed because he opposed the dictatorship of Greek

colonels. She waited eleven years before she wrote “Inshallah”, a novel on oppressed Lebanon, emphasizing the efforts of ordinary people hunting for freedom. Her works have always been greeted by ovations, criticism and disagreement. This happens to those people who are able to express strong feelings, breaking through the dullness of conventionality. After all, we now hear her words through her works, which are something that we should read again and pay much attention to, as they hide a deep feeling of love, which is not solely restricted to Italy and the States, but which is also extended to mankind hunting from freedom.

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UN TENTATIVO PER CAPIRE E CAPIRSI

Islam, Fallaci, Benedetto XVI di Gaetano Lo Russo

La necessità di percorrere la strada del dialogo e della pacifica convivenza. Nonostante tutto…

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media ci hanno inondato di immagini, news e commenti di tutti i tipi su due avvenimenti quasi contemporanei: la scomparsa della scrittrice Oriana Fallaci e l’attacco a Benedetto XVI dopo il discorso di Ratisbona. Tentiamo quindi qualche considerazione, spero nuova, nel marasma delle ragioni già esposte da autorevoli o passabili commentatori.

AN ATTEMPT TO UNDERSTAND AND TO ACQUIRE MUTUAL UNDERSTANDING

Islam, Fallaci, Benedict XVI he media flooded us with pictures, news and comments of all sorts about two almost parallel events: the death of writer Oriana Fallaci and the attack to Pope Benedict XVI after his speech at Regensburg University. We shall then endeavour to suggest some new observations (or so we hope), in the chaos of explanations already put forward by reliable or passable critics. We might start by saying that two markedly different civilizations from a religious and political point of view will never meet. Undoubtedly, they will have to live side by side and communicate, but none of the two will ever renounce its own identity and peculiar features. Hence, interaction is feasible, although we should realize that verses or chapters of the Gospel and the Koran will never be changed. We believe that our religion was revealed to us by God through Jesus. The Muslims think of us as heretical people as they assume we believe in a great big lie. However, if in the past we fought at Lepanto and before the gates of Vienna, we are now invited to live side by side. Mosques can now be found in parish areas. Hence, the attention should be The need to pursue drawn to one small detail in relation to coexistence. The mosque communication is no longer located within the parish, but in its own territory. and peaceful Hence the day will come when the construction of a parish in a coexistence, despite everything else… territory already “controlled” by a mosque will be questioned. This is to say that either deliberately or unintentionally, the Pope has opened a can of worms and we just do not know how to get out of this tricky situation, which is characterized by different, contrasting, integralist, moderate and revisionist conflicts. There is a bit of everything, and last but not least, Oriana Fallaci. Although an atheist, she was always very critical of religious motivations that, she believed, only fuel Islam’s antagonism against the West and Christianity. As far as we are concerned, we welcome the Pope’s speech at Regensburg University and we can only hope for the best. We agree with him when he states his “deep respect for important religions” and in particular, for the Muslims, who “adore the only God”. Together with them we are working to “defend and promote social justice, moral values, peace and freedom for all mankind”. These words have led us to conclude that basic integration between the two civilizations is feasible and it is something that we have to bear in mind, no matter how hard that may seem.

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Potremmo cominciare con il dire che due civiltà così fortemente diverse sul piano religioso e politico non si incontreranno mai. Sì, dovranno convivere e dialogare, ma è fuor di dubbio che nessuna delle due sponde vorrà rinunciare alla propria caratterizzazione e identità. Quindi dialogo sì, ma dimentichiamoci che si possano modificare versetti o capitoli di Vangeli o Corano. Noi crediamo che la nostra è la religione rivelata da Dio stesso per mezzo di Gesù. Loro, gli Islamici, ci considerano dei blasfemi per credere in quella che ritengono sia una grande menzogna. Tuttavia se fino a ieri ci siamo respinti sia a Lepanto che sotto le mura di Vienna, oggi siamo chiamati a vivere a “valle”, gomito a gomito. Nel territorio della parrocchia sorge oggi la moschea. E qui già interviene un dettaglio della convivenza a valle. La moschea non è più nel territorio della parrocchia, ma nel suo proprio territorio. Per cui potrà arrivare il giorno che si contesterà la presenza dell’erezione di una parrocchia in un territorio già “presidiato” da una moschea. Tutto questo per dire che il Papa, consapevolmente o inconsapevolmente, ha sollevato il coperchio di una pentola che comincia a bollire e dalla quale forse non sappiamo come uscircene. Una pentola in cui bollono tensioni diverse, contrapposte, contraddittorie, integraliste, moderate, revisioniste. C’è di tutto, e non in ultimo Oriana Fallaci che, anche se atea dichiarata, nei suoi libri è stata molto critica di fronte alle ragioni religiose che a suo giudizio alimentano la sfida del mondo musulmano all’Occidente e alla cristianità. Da parte nostra, oltre che accogliere le parole del Papa pronunciate a Ratisbona, non possiamo che augurarci il meglio, trovandoci d’accordo con lui quando ha affermato il suo “rispetto profondo per le grandi religioni” e, in particolare, per i Musulmani, che “adorano l’unico Dio” e con i quali siamo impegnati a “difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”. Parole che ci lasciano concludere che almeno a “valle” un’integrazione tra le due civiltà sia possibile e, per quanto estremamente difficile, dovrà restare in agenda di ognuno di noi.


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FONDAZIONE MIGRANTES - PRIMO “RAPPORTO SUGLI ITALIANI NEL MONDO”

Italiani nel mondo: superano i 3 milioni

MIGRANTES FOUNDATION – THE FIRST REPORT ON ITALIAN CITIZENS IN THE WORLD

E se si contano coloro che hanno origini italiane ma non la cittadinanza, si arriva a 60 milioni di Domenico Calabria

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opo vent’anni di attesa, ha visto finalmente la luce il primo “Rapporto sugli Italiani nel Mondo”, promosso dalla Fondazione Migrantes. Obiettivo della pubblicazione, far uscire gli Italiani all’estero dall’anonimato, e, come spiegato dal direttore generale della Migrantes, mons. Piergiorgio Saviola, “scongiurare nei loro confronti un’imperdonabile perdita di memoria e fare perno su di essi per accreditare nel mondo un’immagine più vera del nostro Paese”. Ma oggi quanti sono gli Italiani all’estero? In base ai dati presenti nel Rapporto, se ne contano più di 3 milioni (per essere precisi, 3.106.251); ma se si considerano tutte le persone di origine italiana, compresi i discendenti, si superano i 60 milioni di persone. Se si va più nel dettaglio, si scopre che il continente con il maggior numero di Italiani è l’Europa (1.864.579 persone, circa il 60% del totale); a seguire l’America (1.069.282 residenti; 34,4%, di cui il 24,3% nell’America centro-meridionale) e l’Oceania (110.305; 3,6%); sono invece molto distanziate Africa (41.040; 1,3%) e Asia (21.045; 0,7%). Ma se ci muniamo ancor più di “microscopio”, scopriamo che, in Europa, i Paesi più “italianizzati” sono la Germania (533.237 presenze) e la Svizzera (459.479), mentre Stati Uniti e Argentina sono le mete maggiormente prescelte da coloro che hanno varcato l’oceano. L’Argentina, con 404.330 presenze, è del resto il Paese extraeuropeo che ospita il maggior numero di cittadini italiani, senza contare che si stima che la popolazione locale sia per il 50% di origine italiana. Per quanto riguarda invece le aree di provenienza, il Sud Italia è quello che ha più emigrati (1.178.230 presenze), seguito dal Nord Italia (971.074), dalle Isole (638.454) e dal Centro (318.493). La prima regione con il maggior numero di emigrati è la Sicilia (554.491), mentre quella meno coinvolta dal fenomeno migratorio è stata la Valle d’Aosta (3.544). Nel Rapporto vengono anche ripercorse alcune storie di povertà che hanno visto tristemente protagonisti gli emigranti: è questo il caso dei “coleros”, costretti ad arrangiarsi facendo la fila davanti ai consolati per sbrigare le pratiche dei nostri connazionali, o dei “cartoneros”, che raccoglievano cartone in cambio di pochi spiccioli. Nello stesso tempo vengono registrate storie di successo, come i 359 parlamentari eletti all’estero, o i tanti professionisti e imprenditori, come i ristoratori italiani in Argentina (circa 25.000), i proprietari di calzaturifici in Venezuela, o i gelatai in Germania.

A total of over 3 million Italians live abroad he first “Report on Italian citizens in the World” promoted by the Migrantes Foundation has been produced after a twenty-year wait. The purpose of the report is to raise Italian citizens living abroad out of obscurity, and, as Monsignor Piergiorgio Saviola, the secretary of Migrantes, explained, “to ward off the unforgivable danger of forgetting them, focusing instead on them to give credit to a more genuine image of our country around the world”. Just how many Italians are living at present abroad? Based on the figures provided by the Report, over 3 million Italian citizens live abroad (in particular, 3,106,251). However, if taking into account all the people of Italian origin, including the descendants, the number exceeds a total of 60 Together with people of Italian million people. Specifically, most Italians live in Eu- origin, the rope (1,864,579 people, represent- number goes up ing approximately 60% of the total), to 60 million followed by America (1,069,282 res- people idents; 34.4%, with 24.3% living in Central and South America) and Oceania (110,305; 3.6%). Instead, Africa (41,040; 1.3%) and Asia (21,045; 0.7%) are left behind. But when viewing things through the “microscope”, we realize that Germany (533,237 residents) and Switzerland (459,479) are the most “Italianized” countries in Europe, while the States and Argentina are the countries chosen by people moving overseas. With 404,330 Italian residents, Argentina is after all the non-European country hosting the majority of Italian citizens, not to mention the fact that 50% of the local population is of Italian origin. Most emigrants come from Southern Italy (1,178,230 people), followed by Northern Italy (971,074), the Islands (638,454) and Central Italy (318,493). The first region with the highest number of emigrants is Sicily (554,491), while Valle d’Aosta (3,544) is the region least affected by emigration. The Report also recounts the story of poor emigrants, like the “coleros”, who were forced to queue outside the consulates to process the paperwork of our fellow citizens, or the “cartoneros”, who used to collect cardboard, receiving very little money in exchange. The Report also recounts some successful stories, like the 359 MPs elected abroad or the story of many professionals and businessmen, like the Italians working in the catering business in Argentina (approximately 25,000), shoe shop owners in Venezuela, or ice cream sellers in Germany.

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L’arrivo degli emigranti italiani

Aree continentali di residenza Asia 1%

Africa 1%

America 34% Europa 60%

Oceania 4%

Aree territoriali di partenza

Nord Ovest 15%

Nord Est 16%

Centro 10%

Sud 38%

Isole 21%

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L’ALTRA ITALIA

DA UNA FAMIGLIA OPERAIA DEL PIEMONTE, AD EREDE DELLA MASSIMA DINASTIA POLITICA DELL’INDIA

DALL’INDIA… AL CINEMA

Monica Bellucci impersonerà Sonia Gandhi? Si… no… forse… Negli scorsi mesi estivi sembrava un fatto ormai certo; poi le smentite. Ora, tutto tace. Stiamo parlando di “Sonia - A Biography”, il film diretto dal regista indiano Jag Mundhra che sarebbe dovuto uscire nel 2007 e che, girato tra Italia, India e Regno Unito, avrebbe dovuto raccontare la vita di Sonia Gandhi, dal suo primo incontro con il futuro premier Rajiv Gandhi fino alla sua – seppur combattuta – decisione di partecipare in prima linea al futuro politico del suo Paese. Il film avrebbe dovuto basarsi sull’omonimo libro (biografia non autorizzata) di Rasheed Kidwai, e, in base a quanto dichiarato dallo stesso regista, non avrebbe dovuto essere un resoconto della donna-politico, quanto piuttosto il racconto di una storia d’amore, appassionata quanto sofferta. Sembrava tutto pronto, e, soprattutto, sembrava ormai chiaro il nome dell’attrice che avrebbe portato sul grande schermo la storia di Sonia Gandhi: Monica Bellucci. E, da qui, le polemiche. Ad “insorgere” è stato infatti il Congress Party indiano, che ha chiesto di bloccare la produzione, ufficialmente perché questa non ha chiesto l’autorizzazione, in verità – o, almeno, questa è la tesi dei più – perché risultava poco “opportuno” che l’attrice che aveva impersonato Maria Maddalena nella “Passione” di Mel Gibson ora vestisse i panni dell’amata leader indiana. Il regista ha negato, la Bellucci ha fatto sapere di essere stata solo contattata per il ruolo in questione, ma di non aver mai accettato. Ora si aspetta la prossima puntata…

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Sonia Gandhi, un’Italiana al governo indiano Oggi alla guida di un Paese che conta un miliardo di abitanti, ha dovuto per anni lottare contro chi l’ha definita in maniera dispregiativa “la straniera” a causa delle sue origini italiane di Ghileana Galli

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onostante l’attenzione che, negli ultimi anni, viene rivolta alla penisola indiana soprattutto dal punto di vista economico – si tratta del resto di un Paese che, a fianco della Cina, sta crescendo in maniera esponenziale, e dove, a fianco della grande povertà, sta aumentando la percentuale di cittadini abbienti, e quindi inclini ai consumi – tuttavia il Paese non può essere di certo considerato meta di emigrazione, almeno non da parte dell’Italia. In base alle ultime stime, si parla infatti di una comunità italiana pari a soli 700 individui, la metà dei quali costituita da religiosi. Nonostante ciò, troviamo qui una delle donne italiane più potenti al mondo, almeno secondo

quanto sostiene la classifica redatta dal mensile americano Forbes, che la pone addirittura al 13° posto (ben più “in alto” di Hillary Clinton, di Laura Bush e della regina Elisabetta d’Inghilterra): si tratta di Sonia Gandhi. Se il cognome, così come del resto la sua intera vita, la legano strettamente alla sua India, Sonia Gandhi è in verità nativa di Lusitana (Vicenza), anche se poi è cresciuta in Piemonte, ad Orbassano; e tipicamente italiano è il cognome della sua famiglia, Maino. Poi, la favola che diventa realtà: lei, figlia di un operaio, in Inghilterra per un periodo di studio e lavoro, incontra Rajiv Gandhi, erede della massima dinastia indiana, in quel periodo studente all’Università di Cambridge. Ciò che accadde in seguito è la storia scrit-

SHE CAME FROM A FAMILY OF FACTORY WORKERS FROM PIEDMONT AND LATER

Sonia Gandhi, an Italian lady at the head of the Indian government lthough in recent years the Indian peninsula has been the focus of attention mostly from an economic point of view, the country cannot be possibly considered to be a land of emigrants, or at least of Italian emigrants.

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After all, hand in hand with China, India is registering an exponential growth where next to poverty the percentage of wealthy people and consumers is on the up. Based on the latest figures, the Italian community in India only in-

cludes 700 people, half of whom consists of religious people. And yet, one of the most powerful women in the world lives there, at least according to the list drawn up by American monthly magazine Forbes where she comes 13 (before Hillary Clinton, Laura Bush and queen Elizabeth II): her name is Sonia Gandhi. If her surname and her entire life are closely connected with India, Sonia Gandhi is actually from Lusitana (Vicenza), even though she later grew up at Orbassano, in Piedmont. Her Italian surname, Maino, is also typically Italian. And then the fairy tale turned into reality.

BECAM


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NDIA

LATER

FROM INDIA… TO THE CINEMA

Is Monica Bellucci going to play Sonia Gandhi? Yes… no… maybe… ta sui libri: il matrimonio, nel 1968; l’incarico di Primo Ministro affidato a Rajiv; la crisi del Paese, che porterà al drammatico assassinio dello stesso Rajiv nel 1991, e, di qui, l’ingresso di Sonia nel mondo della politica. Un percorso assolutamente non privo di difficoltà per lei, donna e, come se non bastasse, pur sempre considerata da molti “straniera”. Eppure Sonia, da sempre combattiva e desiderosa di aiutare quella che da tempo considerava la “sua” patria, non si è fermata, e ce l’ha fatta, riuscendo a sconfiggere i suoi oppositori, principalmente il partito di Bharatiya Janata, che ha sempre puntato il dito contro di lei per le sue origini, per il fatto che era cattolica e non parlava in modo fluente l’Hindi. Del resto, sono state proprio queste po-

lemiche che l’anno spinta, nel maggio 2004, a rifiutare l’incarico di primo ministro – che le sarebbe spettato di diritto, avendo vinto le elezioni legislative – e a proporre per questo incarico Manmohan Singh, considerato l’artefice delle riforme in India. Tuttavia dal 28 maggio 2005 è stata nominata Presidente dell’Indian National Congress, coalizione tuttora al Governo. A dicembre Sonia Gandhi compirà 60 anni, ma di lei si parla ormai come di un mito: la donna che è riuscita a far rivivere la dinastia politica dei Gandhi, ma, soprattutto, che è stata in grado di risollevare le sorti dell’India, Paese che, dopo anni di stagnazione economica, si è trasformato in ambita meta degli investitori, e si candida al ruolo di futura potenza mondiale.

BECAME THE HEIR TO THE MOST POWERFUL POLITICAL DYNASTY IN INDIA

She was the daughter of a factory worker. She travelled to England to study and work and there she met Rajiv Gandhi, the heir to the most powerful Indian dynasty. At the time, he was a student at Cambridge University. What happened next is written in history books. They married in 1968 and Rajiv later became Prime Minister. The crisis that affected the country in later years led to Rajiv’s tragic assassination in 1991. Hence, Sonia went into politics. That certainly was not an easy time for Sonia, as she was a woman and was still

largely considered a “foreigner”. And yet, Sonia was a fighter, wishing to help what she had by now long considered to be “her” homeland. She never stopped and she made it. She defeated her opponents, mainly Bharatiya Janata’s political party that always pointed the finger at her due to her origin and because she was a Catholic and did not speak fluent Hindi. After all, that sort of criticism led her to turn down the post of prime minister in May 2004 even though she was actually entitled to it by right, having won the elections.

She put forward Manmohan Singh for the post, as he was considered to have implemented a number of reforms in India. However, she was elected President of the Indian National Congress on May 28 2005 and the coalition is still currently in power. Sonia Gandhi will be 60 in December, but she is already considered a myth. She has breathed new life into the Gandhi dynasty, but most of all, she has been able to improve India’s situation, which after many years of economic stagnation is now attracting investors, making it a potential future world power.

It all seemed to be confirmed in the summer, only to be denied later on. Now it has all gone quiet. We are talking about “Sonia A Biography”, the film directed by Indian film director Jag Mundhra. The film should have been released in 2007 and would have been shot in Italy, India and the UK to talk about Sonia Gandhi’s life, from the time she first met future prime minister Rajiv Gandhi to her much agonized decision to fight in the front line for the political future of her country. The film should have been based on the like-named book (a non authorized biography) by Rasheed Kidwai and based on the film director’s declaration, it should have recounted a passionate and difficult love story rather than the recount of a woman-politician. Everything was set and most of all, the name of the actress chosen to play Sonia Gandhi was Monica Bellucci. This caused much criticism. The Indian Congress Party protested, requesting that the film production should be officially stopped as no authorization had been requested, or rather because it was not proper for the actress playing Mary Magdalene in Mel Gibson’s “The Passion” to play the beloved Indian leader. The film director denied it all and Monica Bellucci released a statement saying that she had only been contacted for the part, without accepting it. To be continued…

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CINEMA & CULTURA

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DALLA SICILIA ALL’AMERICA, DA VENEZIA A HOLLYWOOD

Gli Oscar si aprono alla “Golden Door” italiana di Mauro Aprile

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inizio di questo film – eccezionale nel doppio senso della parola, sia rispetto all’ordinaria produzione audiovisiva internazionale, sia per la pregiata e coraggiosa qualità estetica di cui si compone – risulta letteralmente come un’iniziazione antropologica per lo sguardo dello spettatore, circa un universo sempre inventivo e visionario, quale quello dei contadini, per quanto concerne pratiche taumaturgiche (il mal di pancia per un malocchio che prende la forma di un serpente) e gesti apotropaicoreligiosi (gli ex voto offerti al simulacro, in forma di sassi portati in bocca fin sulla cima di un monte) necessari per garantirsi la sopravvivenza su questa dura terra e per elaborare scelte sulla strada da seguire. Il mistero e lo spaesamento sono subito in ogni dove. Anche per il nitore formale, una certa antica eleganza, e l’asciuttezza del racconto viene in mente il gioco crudele di riflessioni che il vecchio Sileno fa con il fondo di una brocca e uno specchio al giovane iniziando, negli affreschi della Villa dei Misteri a Pompei. Quello che Emanuele Crialese ci mostra è infatti un universo che non ha tempo, né spazio – se si esclude, da una parte, la componente sonora e gestuale del dialetto siciliano e della lingua americana, spesso impastata di strani accenti British; e, dall’altra, i costumi e la scarna ma essenziale scenografia dei luoghi, per quello che denotano e connotano, poiché sono sempre e principalmente solo interni, in cui la parte da protagonista, infine, la fa un paesaggio cupo, folgorante e universale, quale quello offerto dall’effimero volto umano, osservato clinicamente al microscopio, sospeso nella luce fioca di una candela, sempre attentato dall’oscurità che lo estingue. Pertanto, si può dire che “Nuovomondo” è l’anatomia di un universo che non accade mai, in quanto è sempre; dunque non l’anatomia di una storia (l’ordine dell’accadere), ma – come si dice – l’anatomia di un mito (l’ordine dell’insistere e del persistere). Allora anche questo corpo è Sicilia e America insieme. Una Sicilia e un’America, però, che non cercano riparo sotto l’ombrello della favola del fattariello (così si migrava un tempo…), in un c’era una volta storiografico e geografico consolante (dall’antico al moderno, dal male al bene, dal buio alla luce…).

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“Nuovomondo”, il film di Emanuele Crialese già Leone d’Argento Rivelazione, è stato designato per l’Italia nella categoria miglior film in lingua straniera

Nelle foto, scene del film “Nuovomondo”. Sopra, il regista, Emanuele Crialese

Piuttosto due luoghi, sì (il vecchio e il nuovo mondo), che insistono su un eterno questo può sempre essere, finché ci sono corpi umani ridotti dal bisogno della fame ad animali; finché ci sono corpi umani afflitti in transumanza per abbisogno di sogni. In questo senso si può affermare, di diritto e di fatto, che questo film non racconta soltanto di come i Siciliani emigravano e di come gli Americani li accoglievano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Tutto ciò è solo un pretesto narrativo - cinematografico per raccontare, meglio ancora, come invece un corpo, stremato dalla durezza della terra di origine e di arrivo, e dall’indifferenza del cielo ovunque, possa pur sempre e tuttavia essere in grado di sognare il sogno (la terra aurea dagli alberi che stillano miele, e dai fiumi che scorrono latte), e di saper pertanto osare, spostandosi alla stessa maniera in cui le aragoste migrano nei mari a secondo delle loro esigenze, affrontando anche le tempeste delle peggiori umiliazioni: la vergogna di avere bisogno, la vergogna di essere un uomo, come ci ha insegnato Primo Levi. Per questo si può dire che Crialese ci regala un film che non ha simili nel panorama storico internazionale: un film che per direzione di tutti gli elementi che compongono l’opera audiovisiva (attori inclusi) risulta una prova di cinema all’ennesima potenza; un film che riduce tutto ad un’assoluta essenzialità, evitando ogni orpello banale e tentazione di mestiere (scenografia, costumi, dialogo, recitazione, fotografia, regia), che il cinema della mediocrità illustrativa, didascalica e olografica, è soli-


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FROM SICILY TO AMERICA, FROM VENICE TO HOLLYWOOD

The Oscar Awards are set to welcome the Italian “Golden Door” he beginning of the film is an anthropological initiation for the spectators, the visionary and inventive world of farmers, with their thaumaturgic practices (stomach ache caused by the evil eye that turns into a snake) and apotropaic-religious gestures (ex voto offered to the simulacrum, namely stones carried in the mouth to the mountain top) that are needed to survive and to work out which way to go. Emanuele Crialese depicts a timeless universe, apart from the Sicilian dialect and the American language, which is often mixed with odd British accents, and the bare settings, which are mainly interiors, and a gloomy, universal scenario offered by the ephemeral human face, which is clinically observed and suspended in the dim light of a candle. Hence, “Nuovomondo” is the anatomy of a universe that never happens and that is always the same. It is not the anatomy of a story but the anatomy of a myth. Then, this body is both Sicily and America at “Leone d’Argento” the same time. award winning The new world and the old world emphasise Nuovomondo, the concept of eternity, as long as hungry the film directed by people keep ending up living like animals and immigrants suffer for their dreams. Hence, Emanuele Crialese, this film does not solely show how people has been chosen emigrated from Sicily and how the Americans as best foreign film used to welcome them in the late 19th century and in the early 20th century. It is an excuse to show that people exhausted by their country of origin and by the new land and by indifference are still able to dream and dare, facing even the worst humiliations: the humiliation of people in need, the shame of being a human being. Therefore, Emanuele Crialese’s film is unique. The audiovisual work (including the actors) is an excellent film production example. The film is essential, as opposed to mediocre didactic and holographic film productions. Mr Crialese also directed another marvellous film production called Respiro, and we are enormously grateful to him for having eliminated cliché films that have been produced over the past twenty years. And brave America, the America of freedom and dreams, of adventure and sweat, of hardship and human dignity will not have to fear such a seemingly poor philanthropic film with no happy ending. This is a merciless film on America and on some surprising and modern methods that people use to carry out a human selection, considering ignorance for instance, or a language that they do not understand as a contagious illness that must be eliminated. This type of America will have to look itself in the anamorphic mirror of myth to identify some attitudes and to correct them. Hollywood is the product of emigration (fears, dreams and desires) and will give a standing ovation to this magnificent Italian film.

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to invece propinarci. A Crialese si deve un enorme grazie – già per quella sua precedente meraviglia cinematografica, “Respiro” – e ora anche per questa rigorosa pulizia dei sensi e gioia per gli occhi che ci offre, spazzando via tanto cinema finto meridionale-siciliano, che negli ultimi venti anni non ha fatto altro che riprodurre ancora clichè. L’America, dal canto suo – l’America del coraggio e della frontiera, della libertà e del sogno, dell’avventura e del sudore, della fatica e della dignità umana – l’America del diritto alla felicità non dovrà aver paura di un film così poco consolatorio, così poco apparentemente filantropico e senza lieto inizio né fine. Sì, un film critico, insieme affettuoso e spietato verso l’America, verso certi metodi sorprendenti e moderni (di noi umani di ieri e di oggi) con cui si pensa di fare selezione umana, considerando per esempio l’ignoranza, o più precisamente considerando un linguaggio che si ignora, un linguaggio ipso facto inutile, e che pertanto, alla stregua di una malattia infettiva, ha da essere eliminato in quanto contagioso. Questa America avrà il coraggio di guardarsi nello specchio anamorfico del mito, riconoscendosi finanche in alcune posture di oggi per correggerle, per ripensare il passato, il presente e il domani. E l’America di Hollywood, che è tutta figlia dell’emigrazione - paura, sogno e desiderio insieme – non potrà che salutare in piedi, in un gesto liberatorio, l’arrivo di questo splendido film italiano.

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ITALIANITÀ

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ITALIANI DI SUCCESSO

Stefano Potorti, da Londra verso il futuro di Paola Rigotti

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vederlo così, darsi da fare, correre da una parte all’altra, impartendo disposizioni, e quando occorre dando una mano egli stesso ai vari camerieri, non direste che si tratta di un docente del Master Stefano in Hotel & Resort, organizzato a Potorti Londra dalla SESEF. Ma Stefano Potorti è fatto così, ama la perfezione, vuole ad ogni costo Il suo credo è “sapere che il cliente sia contento, e che è potere”. Dirige si faccia veicolo di una reputazione eccellente del cibo italiaun ristorante divenuto no e della maniera in cui viene ormai famoso, servito. Perciò non si risparmia, sia che si trovi nell’Obika Mozzama insegna anche rella Bar, al secondo piano del Management grande magazzino Selfridges in di Hotel & Resort. Oxford Street, sia che si muova all’interno dell’Olympia Hall, Dando così l’esempio dove in occasione del “Viva Itaai suoi collaboratori lia Show” ha allestito un miniristorante dinanzi al quale la gente ha fatto la coda. Bruno di carnagione, capelli neri, un metro e ottanta circa con una corporatura snella, un inglese fluente, pronto al sorriso, ama il suo lavoro, e soprattutto si sente un ambasciatore dell’Italianità. Il suo credo è “sapere è potere”. Da ciò discende la sua affermazione che “non si può fare a meno di puntare sempre più sulla formazione di figure professionali altamente qualificate per creare un sistema di gestione moderno ed efficiente”. A chi gli chiede come pervenire a tale professionalità, anche utilizzando una formazione extra-scolastica, risponde che “parlare di formazione extrascolastica in generale è fuorviante. Esistono differenti tipologie di corsi e bisogna vagliare attentamente i contenuti e soprattutto il profilo dei docenti per capirne realmente il valore. Personalmente ritengo che l’impiego di professionisti giovani come docenti consenta ai fruitori del corso di assimilare meglio i contenuti di una realtà che si è molto evoluta negli ultimi anni, rompendo con le tradizionali metodologie di gestione”. E se gli obietti che in Italia vi sono scuole alberghiere, e quindi non si vede la ragione per cui si debba andare all’estero per imparare, con un sorriso ti risponde: “L’Italia presenta ancora molte lacune in ambito formativo, soprattutto nel settore turistico-alberghiero. Affrontare un’esperienza d’aula all’estero, a contatto con professionisti abituati all’utilizzo delle più moderne metodologie di lavoro a livello manageriale, consente di acquisire un bagaglio notevole in tempi ridotti”. Perché, per lui che lavora in un clima internazionale, in una grande metropoli, “i futuri manager non potrebbero percorrere strada migliore: apprendere il funzionamento di realtà internazionali per applicarle nel contesto italiano, sfruttando questo valore aggiunto per superare la concorrenza”. Idee chiare in un giovane, del quale sentiremo sicuramente parlare anche in futuro.

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SUCCESSFUL ITALIANS

Stefano Potorti, from London heading towards the future ou would hardly believe that he is a professor in Hotel & Resort Management, the Master course held in London at SESEF, when looking at him running around and giving orders or when helping waiters. But this is Stefano Potorti. He loves perfection; he wants his customers to be happy and to witness the excellent reputation of Italian food and food presentation. Hence, he works hard at the Obika Mozzarella Bar, which is located on the second floor of Selfridges in Oxford Street, or at the Olympia Hall, where he organized a mini restaurant during the “Viva Italia Show”, with long queues of people waiting outside. He has a dark complexion and black hair; he is approximately one metre eighty centimetres tall, with a slender body, he speaks fluent English and has a smiley face. He loves his job and most of all he is an ambassador of Italian culture. His motto is “knowledge is power”, and he His motto is “knowledge believes that “training highly skilled professionals in order to create a is power”. He manages a modern and efficient management by now famous system is now becoming of the utrestaurant, most importance”. When asked but he also teaches Hotel how to achieve such professional & Resort Management, skills, also based on post-high school training, he replies that “talkproviding an example to ing about post-high school training his colleagues is generally misleading. There are different types of training courses and one must carefully assess the contents and most of all teachers’ profiles to understand their true value. I personally believe that using young professionals as teachers will allow students to learn better the contents of a context that has largely evolved over the years, breaking away from traditional management methods”. And when protesting that Italy has training schools for the hotel trade and that there is no reason why one should go abroad to learn, he smiles at you and says: “Italy stills shows some gaps in the training sector, mostly in the tourist-hotel sector. Training abroad with professors used to the most modern managerial working tools, allows acquiring higher skills in less time”. He works within an international context and in a large city and believes that “future managers could not make a better choice: learning the way international contexts work in order to apply them to the Italian context, thus exploiting this added value to overcome competition”. This young man knows his own mind, and we are certainly going to hear from him in the future as well.

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AUTUNNO, TEMPO DI VENDEMMIA

BERE ITALIANO

Il vino italiano alla conquista dei mercati Buona parte dei 17 milioni di bottiglie consumate nel mondo provengono dai nostri vigneti, tre miliardi di euro il valore dell’export. E due miliardari hanno persino pagato 237mila euro per visitare alcune cantine italiane e gustare i loro prodotti… di Gloriano Mazzè

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utunno, tempo di vendemmia. Iniziata già in settembre al sud d’Italia, e poi, mano a mano trasferita verso nord, passando per la Sicilia, la Puglia, la Campania, il Lazio, la Toscana, il Piemonte, il Veneto. Uve pregiate, dal Nero d’Avola al Cirò, al Primitivo, ai Barbera e Nebbiolo, al Merlot, al Sauvignon, al Traminer, ai moscati disseminati per la penisola, ai Pinot dedicati agli spumanti di pregio. Giornate calde e notti fresche che assicurano un’annata di vini superiore a quelle, già notevoli, precedenti, e che confermeranno un primato che poco a poco i prodotti dei nostri enologi hanno saputo conquistare nel mondo. Dei 17 miliardi di bottiglie consumate nel mondo, una buona parte provengono dai nostri vigneti. Le nostre esportazioni nel primo semestre 2006 hanno registrato un incremento dell’8%, con un boom negli Stati Uniti pari all’11%: cifre assolutamente importanti che fanno degli USA il primo mercato di sbocco della nostra produzione vinicola, superando così il primato francese. Come affermano dalla Coldiretti, i risultati del 2005 dimostrano che il vino made in Italy ha registrato un fatturato di 9 miliardi di euro, 3 dei quali attraverso l’export. Ma non sono soltanto gli Stati Uniti a decretare il successo del frutto del sole che inonda le nostre colline, e della cura che i nostri enologi hanno saputo riversare nella scelta di vitigni e cru che hanno dato vita a 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute. Oltre ai mercati tradizionali, come USA, Germania e Inghilterra – nell’ordine i maggiori consumatori – ecco affacciarsi altri mercati con crescite esponenziali come la Cina, dove l’incremento di esportazioni è stato del 115%, e l’India, con un più 53%. Per non parlare della Russia, con un tasso di crescita annuo dell’8%. D’accordo, in termini assoluti si tratta ancora di risultati modesti, ma questi mercati emergenti rappresentano un terreno da coltivare, perché in questi Paesi il vino italiano è diventato uno status symbol per le classi emergenti che chiedono sempre più prodotti medio-alti. Ma anche i miliardari, pur di gustare buoni vini italiani e vedere come sono prodotti, non badano a spese: una coppia ha pagato alla “Dream Auction” di Londra, un’asta super-esclusiva di beneficenza, ben 160mila sterline, pari a 237mila euro, per visitare alcune cantine di alto livello della Toscana, e gustare assieme ai loro prodotti la cucina italiana. Scusate se è poco!

AUTUMN TIME, IT IS HARVEST TIM

Italian wine is conquering the markets utumn time, it is harvest time. It started back in September in the south of Italy, progressively moving up north, from Sicily, Puglia, Campania, Lazio, Tuscany, Piedmont and Veneto. Quality grapes like Nero d’Avola, Cirò, Primitivo, Barbera and Nebbiolo wine, Merlot, Sauvignon and Traminer, Muscat wine spread around the peninsula, together with top quality Pinot sparkling wine. Warm days and cool nights guarantee great vintage in contrast with the previous year, which was in any case rather excellent, confirming a supremacy that our oenologists’ products have progressively gained around the world. Out of 17 billion bottles of wine drunk around the world, many of them come from our vineyards. Our exports during the first six month period for the year 2006 registered an 8% increase, with a Out of 17 million bottles of wine booming 11% in the States. These important fig- drunk around the world, many of ures make the USA the first market for our wine them come from our vineyards. production, outperforming the French. The value of exports is of three According to Coldiretti, the results achieved in 2005 show that Italian wine registered a business billion euros. Two billionaires turnover of 9 billion euros, 3 of which depended on even paid 237,000 euros to see export activities. However, the United States are some Italian cellars and sample not the only country responsible for the success of their products… this product of the sun that shines over our hills or the care poured by our oenologists into the choice of vines and crus that originated 453 names of origin (Docg, Doc and Igt). Next to traditional markets like the USA, Germany and Britain (namely the major consumers), other markets are emerging with an exponential growth like China, where exports have increased by 115%, and India, with more than 53%. Not to mention Russia, with an annual 8% growth rate. These are still modest results, however these emerging countries have great potential, as there Italian wine has become a status symbol for the emerging classes that are increasingly asking for medium-high products. But billionaires also spend a lot of money to drink good Italian wine and see how it is produced. A couple paid £160,000 (237,000 euros) to “Dream Auction” in London, a very exclusive charity auction, to tour some top quality Tuscan cellars and enjoy Italian cuisine together with their products. Not bad, is it?

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UN PRODOTTO FONDAMENTALE PER LA DIETA MEDITERRANEA

L’olio d’oliva, l’oro giallo

Adatto agli usi più svariati, sia crudo che cotto, è presente quotidianamente sulle nostre tavole. E, dietro la “cultura dell’olio”, una storia lunga millenni…

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d’Italia di Ghileana Galli

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˙olio cantò, murmure sommesso / un acre odore vaporò per tutto”. Questa l’immagine che il poeta Giovanni Pascoli ci offre del cosiddetto “oro giallo” mentre sfrigola in una padella. Già, questo è uno dei tanti usi che si fa, nella vita di tutti i giorni, di quello che viene considerato il condimento per eccellenza, sia che si utilizzi crudo su una fetta di pane con aglio e pomodoro per fare una bruschetta, o su un’insalata, sia che lo si usi per preparare un battuto base per una minestra di fagioli o di ceci, per imbiondire la cipolla per un risotto, o sciogliere la stessa per un fegato alla veneta, o rosolare pezzi di coniglio o di faraona prima di farli cuocere nel vino bianco, o per dare l’ultimo tocco a una salsa di pomodoro e basilico. Modi di impiego infiniti, caratteristici della dieta mediterranea e non solo. Albero-tipo del clima mediterraneo, le sue origini sono del resto molto remote: tracce fossili dell’olivo spontaneo, nella zona mediterranea, portano la data di milioni di anni fa, prima della comparsa dell’uomo. Nel nostro Paese, è diffuso da migliaia di anni, come in Puglia, considerato il regno dell’olio, visto che nel Salento vi sono ulivi piantati dai Greci duemila anni fa e ancora in piena produttività. Alberi che il tempo non è riuscito a piegare, contorti, pieni di rughe, e ancora capaci di dare frutti ineguagliabili. Un ramoscello d’olivo, nel becco di una colomba annuncia a Noè la fine del diluvio. Ma la leggenda più nota è la sfida tra Atena e Poseidone: per decisione di Zeus, il possesso della città di Atene e della regione dell’Attica verrà aggiudicato al dio che fornirà il dono più utile. Poseidone fa sbucare dalla foresta un meraviglioso cavallo, mentre Atena fa nascere dalle viscere della terra un nuovo albero: l’olivo. Zeus giudica vincitrice la dea sua figlia, sostenendo che il cavallo è per la guerra, mentre l’olivo è per la pace. In Italia la cultura dell’olivo è stata introdotta dai Greci, ma i Romani si specializzarono nell’immagazzinamento e distribuzione dell’olio, e razionalizzarono la gestione delle grandi quantità ottenute dai popoli sottomessi. L’olivo veniva usato per cosmesi, medicina e illuminazione, ma il suo posto d’onore era già in cucina, in ricette che si avvicinavano molto a quelle della nostra attuale “dieta mediterranea”. Lo testimoniano i trattati di Apicus, uno dei primi gastronomi della storia, che già nel I secolo dopo Cristo rese l’olio onnipresente nelle sue ricette per conservare, condire, cuocere. In Italia abbiamo un patrimonio immenso ma non sapientemente valorizzato. Solamente nel nostro Paese possiamo contare ben 500 varietà di olive autoctone. Fra queste, vanno particolarmente segnalate quelle di origine siciliana, toscana, ligure e naturalmente pugliese, dalle quali si ricavano oli extravergine sopraffini. Ma che per una serie di ragioni non sono stati ancora giustamente valorizzati. C’è chi sostiene che ciò dipenda dai prezzi che occorrerebbe fissare per gli oli extravergine (il costo di raccolta delle olive necessarie supera quello che troviamo per una bottiglia nei supermercati). In ogni caso, l’olio è da tempo protagonista assoluto di appuntamenti fieristici di primo piano, a partire da SOL, il Salone internazionale dell’olio d'oliva vergine ed extravergine di Verona, promosso a fianco del più noto Vinitaly. E, a breve, la Puglia si prepara a “lanciare la sfida” alla manifestazione veneta promuovendo Olivita, che si propone come un appuntamento centrale per attirare sul territorio regionale espositori specializzati e buyer della grande distribuzione.

A CRUCIAL PRODUCT FOR THE MEDITERRANEAN DIET

Olive oil, the yellow gold of Italy It is used in countless different ways both fresh and warmed up and it is always present on the table. Behind it is “the culture of olive oil, with a history that goes back thousands of years… live oil sang, soft murmur/ a pungent smell spread everywhere”. This is how “yellow gold” is portrayed while sizzling in a pan by poet Giovanni Pascoli. This is one of countless daily uses of olive oil, which is considered to be the dressing par excellence, whether it is used on a slice of bread with garlic and tomato for a bruschetta, or with a salad. It can also be used to as a base for bean and chickpea soups, to brown onions for risotto, to cook liver Veneto style, to brown rabbit or a guinea-fowl before cooking them in white wine or to give the final touch to a tomato and basil sauce. It can be used in many different ways that are typical of the Mediterranean diet and more. Olive trees typically grow in areas characterized by Mediterranean weather conditions. Their origins go back a very long time. Fossil traces of wild olive trees growing in the Mediterranean date from millions of years ago, before the appearance of mankind. They have been growing in our country for thousands of years, like in Puglia, which is considered to be the land of olive oil, considering that in the Salento area olive trees were planted by the Greeks two thousands years ago and are still growing. These are trees that time has not been able to defeat. They are twisted, full of wrinkles, and they are still able to produce unique fruits. An olive twig carried by a dove announced the end of the deluge to Noah. But the most famous legend concerns the challenge between Athena and Poseidon: Zeus decided that Athens and the Attica region would be given to the god bringing the most useful gift. Poseidon made a wonderful horse come out of the forest, while Athena made a new tree grow from the bowels of the earth: the olive tree. Zeus decided that his daughter was the winner, saying that the horse was a symbol of war, while the olive tree was a symbol of peace. The Greeks brought olive trees to Italy, but the Romans became skilled at storing and selling olive oil, streamlining the handling of large quantities obtained from subject civilizations. Olive oil was used for cosmetic, healing and lighting purposes, however it was primarily used for cooking recipes that were very close to the current “Mediterranean diet”. Apicus was one of the first gastronomists in history that wrote a number of essays on olive oil. During the I century A.D. he used olive oil in all of his recipes to preserve, dress and cook food with. Italy has many assets that it is unable to promote. A total of 500 different qualities of autochthonous olives are produced in our country. Olives from Sicily, Tuscany, Liguria and Puglia are particularly excellent, as they are used to obtain top quality extra virgin olive oil that has not been duly promoted due to a number of different reasons. Some believe that this is down to pricing, as the cost of olives harvested and actually needed exceeds the price of a bottle of olive oil bought from a supermarket. In any event, olive oil has now long been the absolute protagonist of leading trade fair events, starting from SOL, the International virgin and extra virgin olive oil show held in Verona that is promoted next to the famous Vinitaly exhibition. Shortly Puglia will be challenging the Veneto based event by promoting Olivita, a key event aimed at attracting specialized exhibitors and large distribution buyers to the regional territory.

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EVENTI IN MUSICA

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DAL NORD AL SUD DELLA PENISOLA, TANTI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE

Qui sopra, Claudio Baglioni; a sinistra, Claudio Fasoli, tra l’altro Direttore Artistico del Padova Porsche Jazz Festival 2006.

Novembre in musica, ricco di tonalità Dopo Mozart, ecco Strauss, Beethoven e Prokofiev; e poi, una sorpresa di Claudio Baglioni, e il festival afro-americano di Luca Damiani

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on il 2006 finisce l’Anno di Mozart, occasione alla quale l’Italia ha contribuito in modo notevole con una quantità di festival e giornate di studi, concerti, tributi ai quali neanche la parte più meridionale della penisola si è sottratta. Per la musica dal vivo il carnet è praticamente infinito, dimostrando così che negli ultimi anni, nonostante le polemiche a proposito dei contributi negati, si è potuto assistere a un fiorire di impegni da parte delle istituzioni e di interesse da parte di un pubblico sempre attento e differenziato. Il primo novembre avremo una serata all’Auditorium Parco della Musica a Roma dove sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano con il soprano Renée Fleming in un repertorio di composizioni di Richard Strauss tra cui “Till Eulenspiegels, poema sinfonico op. 28”. Lo stesso giorno a Torino sarà di scena il pirotecnico talento di Lang Lang al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi”con un recital di pianoforte. Il 13 novembre l’Orchestra Filarmonica della Scala a Milano con Daniel Harding

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darà vita a un evento speciale in cui saranno eseguite la Sinfonia n.7 di Beethoven, e la Sinfonia n.2 di Brahms. Insomma, un mese ricco di appuntamenti e che si può idealmente concludere il 30 novembre, quando l’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado con Lorenza Borrani, Giuliano Carmignola e Danuta Waskiewic sarà al Teatro Comunale di Ferrara: nel programma il “Concerto per violino e orchestra n. 7 in re maggiore” e la “Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore”. A questo proposito, dello stesso autore è doveroso inoltre segnalare le repliche di “Don Giovanni” con la direzione di Gustavo Dudamel, regia e scene di Peter Mussbach, e di “Ascanio in Alba”, direzione di Giovanni Antonini e regia di Franco Ripa di Meana al Teatro alla Scala. Il 3 novembre al Teatro Verdi di Firenze sarà protagonista “Cenerentola”, il balletto di Sergej Prokofiev con l’Orchestra della Toscana, Alpaslan Ertüngealp e le coreografie di Alexander Vorotnikov o ancora Maurizio Pollini che


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FROM NORTH TO SOUTH, MANY EVENTS NOT TO BE MISSED

November is full of music and tonalities After Mozart, here is Strauss, Beethoven and Prokofiev; a surprise from Claudio Baglioni and the Afro-American festival by Luca Damiani he year 2006 ends celebrations of Mozart’s anniversary. Italy substantially contributed to the event through a number of festivals and workshops, concerts, representing tributes that not even the most southern tip of Italy refused to give. The live music programme is virtually endless, thus demonstrating that in recent years the institutions and increasingly attentive and varied people have shown their commitment to a number of projects notwithstanding criticism connected with the contributions denied. The Orchestra of Accademia Nazionale di Santa Cecilia directed by Antonio Pappano will perform at the Auditorium Parco della Musica in Rome on November 1. Soprano Reneé Fleming will sing a number of compositions by Richard Strauss such as “Till Eulenspiegels, a poetic symphony no. 28”. On the same day in Turin amazingly talented Lang Lang will perform at the piano at Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi”. On November 13 the Philharmonic Orchestra at the Scala Theatre in Milan will host a special event with Daniel Harding. During the event Beethoven’s Symphony no. 7 and Brahms’ Symphony no. 2 will be performed. In short, the month will be packed full with events ending on November 30, when the Mozart Orchestra conducted by Claudio Abbado, and with the participation of Lorenza Borrani, Giuliano Carmignola and Danuta Waskiewic will be performing at Teatro Comunale in Ferrara. The programme includes “Violin concerto and orchestra no. 7 in D major”, and “Sinfonia concertante in E flat major”. Still by the same author are the replicas of “Don Giovanni” conducted by Gustavo Dudamel and directed by Peter Mussbach, and “Ascanio in Alba”, conducted by Giovanni Antonini and directed by Franco Ripa di Meana at the Scala Theatre. “Cinderella” will be on show on November 3 at Teatro Verdi in Florence, next to Sergej Prokofiev’s ballet performing with Orchestra della Toscana, Alpaslan Ertüngealp with Alexander Vorotnikov’s choreography and Maurizio Pollini, who will be at Teatro Comunale “Amilcare Ponchielli” in Cremona on November 4. As to pop music, Claudio Baglioni is soon to release a cd called “Quelli degli altri tutti qui”. In the cd the singer will reinterpret twenty nine hits from the Fifties and Sixties. Some of them include evergreen hits like “Se non avessi più te” by Gianni Morandi, “Vedrai vedrai” by Luigi Tenco, “Amore che vieni amore che vai” by Fabrizio De Andrè, “Emozioni” by Lucio Battisti, “Il nostro concerto” by Umberto Bindi. The Crap, who call themselves a “terrible acrobatic jazz quartet with a tasty education”, include Roy Paci, who plays the trumpet, Edoardo Ricci who plays the sax, Jacopo Andreini who plays the drums and Helmut Cipriani who plays a 6 string bass. The band will produce a cd in November. As to Afro-American live music, the ninth edition of the Padova Porsche Jazz Festival 2006 will take place from November 19 to 26, performing in Padua, at Teatro Verdi, at the old Caffé Petrocchi and at the Conservatorio. Some leading names like Mino Cinelu, Dave Holland, the Ornette Coleman Quartet and Claudio Fasoli will be performing. Claudio Fasoli is also the art director of the Veneto based event. Also, still with reference to the same music genre, we must also remember the Bologna Jazz Festival that will run from November 6 to 8. The event will also show a number of films on that genre. Guests like Ray Mantilla and Cassandra Wilson will take it in turns to perform with Italian talents like Marcello Tonolo and Marco Tamburini. In short, a November filled with music with lots of events not to be missed. For further information please view www.teatroallascala.org or www.auditorium.com, next to www.promart.it, which provide full details of the programme around Italy.

T il 4 sarà al Teatro Comunale “Amilcare Ponchielli” di Cremona.

Non solo classica... Sul versante della musica popolare, si attende un disco di Claudio Baglioni, dal titolo “Quelli degli altri tutti qui”. Sarà un cd nel quale il cantautore reinterpreterà ventinove successi degli anni Cinquanta e Sessanta. Tra questi alcuni titoli intramontabili come, “Se non avessi più te” di Gianni Morandi, “Vedrai vedrai” di Luigi Tenco, “Amore che vieni amore che vai” di Fabrizio De André, “Emozioni” di Lucio Battisti, “Il nostro concerto” di Umberto Bindi. I Crap – che si definiscono “uno spaventoso quartetto di jazz acrobatico dalla gustosa formazione” – di cui fanno parte Roy Paci alla tromba, Edoardo Ricci al sax, Jacopo Andreini alla batteria ed Helmut Cipriani al basso a 6 corde, produrranno a novembre un cd.

A ritmo di Jazz Tornando alla musica dal vivo di matrice afro-americana, ecco la nona edizione del Padova Porsche Jazz Festival 2006, in programma dal 19 al 26 novembre sui diversi palcoscenici di Padova, dal Teatro Verdi allo storico Caffé Pedrocchi, al Conservatorio. Protagonisti alcuni grandi nomi come Mino Cinelu, Dave Holland, l’Ornette Coleman Quartet e Claudio Fasoli, che tra l’altro è direttore artistico della manifestazione veneta. E, ancora per lo stesso genere, non è da dimenticare il Festival Jazz di Bologna, dal 6 all’8 novembre, che tra l’altro offre una retrospettiva di film su quel genere musicale. Gli ospiti, da Ray Mantilla a Cassandra Wilson, si alternano e si esibiscono con talenti italiani come Marcello Tonolo e Marco Tamburini. Insomma un novembre in musica nel quale tutti troveranno occasioni da non perdere. Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai siti www.teatroallascala.org o www.auditorium.com, oltre a www.promart.it, per una visione completa della programmazione sul territorio italiano.

Il Teatro alla Scala di Milano

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CALENDARIO MANIFESTAZIONI 2006

NEW

NEW 4-5 OTTOBRE 2006

20-23 OTTOBRE 2006

INTERNATIONAL CONGRESS INCENTIVE & EVENTS MARKETPLACE

SALONE INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE E ARREDO PER PUNTI VENDITA

www.ici.expocts.it ici@expocts.it

www.shoproject.expocts.it shoproject@expocts.it

22-25 SETTEMBRE 2006

20-23 OTTOBRE 2006

9-12 NOVEMBRE 2006

MILANOVENDEMODA

SALONE DEL WELLNESS

MILANO ARTE ANTICA MODERNA

www.wellness.expocts.it wellness@expocts.it

www.mamantiquaria.expocts.it art@expocts.it

NEW

PRÊT À PORTER DONNA Primavera/Estate

www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

NEW

NEW

IN CONTEMPORANEA

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE www.plusize.expocts.it plusize@expocts.it

20-23 OTTOBRE 2006

9-12 NOVEMBRE 2006

SALONE INTERNAZIONALE DEL FRANCHISING E DEL COMMERCIO

SALONE DEL BROCANTAGE, MODERNARIATO E COLLEZIONISMO

www.franchising.expocts.it franchising@expocts.it

www.lapiazzadeimercanti.expocts.it lapiazzadeimercanti@expocts.it

2007

www.expocts.it 22-25 FEBBRAIO 2007

FEBBRAIO 2007

22-25 GIUGNO 2007

BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO

MILANOVENDEMODA

www.bit.expocts.it bit@expocts.it

www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

PRESENTAZIONE INTERNAZIONALE DI ABITI DA SPOSA E CERIMONIA

IN CONTEMPORANEA

PRÊT À PORTER DONNA Autunno/Inverno

NEW

IN CONTEMPORANEA

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE

BUYITALY - WORKSHOP DELL’OFFERTA TURISTICA ITALIANA www.buyitaly.expocts.it buyitaly@expocts.it

www.sposaitaliacollezioni.expocts.it sposaitaliacollezioni@expocts.it

www.plusize.expocts.it plusize@expocts.it

19-23 OTTOBRE 2007 SALONE INTERNAZIONALE DELL’OSPITALITÀ PROFESSIONALE

NEW

NEW

22-25 MARZO 2007

MOSTRA MERCATO PER IL VIAGGIATORE

www.host.expocts.it host@expocts.it

SALONE DELLE QUALITÀ ITALIANE - FIERA DELLA SOFT ECONOMY

www.bitdutyfree.expocts.it bitdutyfree@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

www.lacampionaria.expocts.it lacampionaria@expocts.it

SIC - SALONE INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ

NEW NEW

SALONE DELL'OPEN AIR, CAMPER, CARAVAN, CAMPEGGIO E ATTREZZATURE

19-22 APRILE 2007

NEW

BOAT VILLAGE SALONE DEL NATANTE DA DIPORTO

HOTEL EMOTION SALONE DELL’INDUSTRIA ALBERGHIERA

SALONE DEL BRICOLAGE E DELLA CREATIVITÀ HOBBISTICA E PROFESSIONALE

www.travelmotion.expocts.it travelmotion@expocts.it IN CONTEMPORANEA

www.sic.expocts.it sic@expocts.it

www.bricolare.expocts.it bricolare@expocts.it

NEW

NEW

www.boatvillage.expocts.it boatvillage@expocts.it

5-8 MAGGIO 2007 MUSIC, EVENTS AND ENTERTAINMENT TECHNOLOGY www.meetmilano.expocts.it meetmilano@expocts.it

EXPOCTS S.p.A. MANIFESTAZIONI • EXHIBITIONS Via Generale G.Govone, 66 - 20155 Milano - Italy Tel. +39 02 34984.1 - Fax +39 02 33600493

www.hotelemotion.expocts.it hotelemotion@expocts.it

MILANO - SALONE PANE PIZZA PASTA www.mippp.expocts.it mippp@expocts.it


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NEWS/APPUNTAMENTI DI NOVEMBRE

EXPOCTS

A “caccia” di regali a Milano A MAM Antiquaria, si affianca la novità de “La Piazza dei Mercanti”

Uno spazio espositivo

EXPOCTS

“Hunting” or presents in Milan “La Piazza dei Mercanti” on show with MAM Antiquaria n November EXPOCTS will bring a novelty to fieramilanocity. The event will be called “La Piazza dei Mercanti”, Brocantage, Modernism, Vintage and Collectibles Market Show. For Milan based trade fairs this is an absolute novelty, which is nonetheless becoming increasingly fashionable: collecting is in fact a passion and an investment for over 7 million Italians. The exhibition is an important tool for exhibitors that gathers big and small gift ideas. The event is held in sync with MAM Antiquaria, which is bound to attract more visitors, opportunities and business.

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Antiquarians meet in Milan MAM ANTIQUARIA IS BACK FROM NOVEMBER 9 TO 12 new formula, new dates and sectors. This is the innovative solution of MAM Antiquaria promoted by EXPOCTS at fieramilanocity from November 9 to 12. Now in its 44th edition, the event will be held for four days, displaying antiques, modern art galleries, photographic and design exhibitions. MAM will also open to the domestic market, becoming an event for all Italian merchants.

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“La Piazza dei Mercanti” is making its debut THERE IS MUCH ANTICIPATION FOR THE FIRST BROCANTAGE, MODERN ANTIQUE COLLECTING AND COLLECTING he exhibition will attract 400 exhibitors from Italy, Belgium, France, Britain and Germany; open to the public for 45 hours and a surface covering 14,000 sq m. in fieramilanocity. The event will be inaugurated on November 9. Toys and silverware, numismatics, scientific equipment, carpets and lamps, ceramic objects, glassware, books, prints, furniture, jewels, oriental art, comics and sports memorabilia will be on display. One area is devoted to vintage items, a “trend” adopted by Hollywood stars that the general public also appreciates.

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A

novembre, EXPOCTS porterà a fieramilanocity un’altra novità del proprio già ricco calendario: si tratta de “La Piazza dei Mercanti”, Salone del Brocantage, Modernariato e Collezionismo. Per la piazza fieristica milanese, si tratta di una prima assoluta in questo comparto, tra l’altro sempre più in voga: il collezionismo è infatti passione e motivo di investimento per oltre 7 milioni di Italiani. Se il salone milanese rappresenADALBERTO CORSI ta dunque per gli espositori uno Presidente EXPOCTS strumento di visibilità importante, per il pubblico significa trovare riuniti in un unico spazio, a distanza di un mese dal Natale, le piccole e grandi occasioni per il regalo. A questo si aggiunga la concomitanza con MAM Antiquaria, appuntamento già ben noto agli esperti del settore, ma ricco di novità. Evidenti i benefici di questa “accoppiata”: più visitatori, più opportunità, più business.

Il mondo dell’antiquariato si incontra a Milano Dal 9 al 12 novembre, torna MAM Antiquaria Nuova formula, nuove date, nuovi settori. Èun’edizione assolutamente innovativa quella che attende i visitatori di MAM Antiquaria - Milano Arte Antica e Moderna, la mostra mercato promossa da EXPOCTS, a fieramilanocity dal 9 al 12 novembre. MAM Antiquaria, quest’anno alla sua 44ª edizione, animerà il capoluogo lombardo per quattro giornate, e presenterà, accanto all’antiquariato di qualità, gallerie d’arte moderna e contemporanea, fotografiche e di design. Ma non solo. Pur puntando sulla forza di Milano e dei suoi antiquari, MAM si aprirà anche al mercato nazionale, proponendosi come evento per tutti i mercanti italiani.

A debutto “La Piazza dei Mercanti” Grande attesa per il 1° Salone del Brocantage, Modernariato e Collezionismo Oltre 400 espositori attesi, in gran parte italiani, ma anche provenienti da Belgio, Francia, Inghilterra e Germania; 45 ore di apertura al pubblico; 14.000 metri quadrati di spazio occupato a fieramilanocity. Sono solo alcune delle cifre che caratterizzeranno la prima edizione de “La Piazza dei Mercanti”, Salone del Brocantage, Modernariato e Collezionismo, al debutto il 9 novembre. In mostra, una tipologia di oggetti ricchissima: giocattoli e argenti, numismatica e strumenti scientifici, tappeti e lampade, ma anche ceramiche e vetri, libri, stampe, mobili, gioielli, arte orientale, fumetti e cimeli sportivi, solo per citarne alcuni. Un’area specifica è dedicata al vintage: ‘trend’ che, inaugurato dalle star di Hollywood, coinvolge ormai un pubblico sempre più vasto.

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IN ITALIA, TRA TRATTAMENTI DI BENESSERE... E NON SOLO!

Da nord a sud della penisola, alla scoperta di alcune delle beauty-farm e dei centri benessere più particolari e rilassanti di Paola Rigotti

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avoro, casa, famiglia. a volte, alla fine di una settimana o di un periodo particolarmente stressante, si vorrebbe scappare lontano da tutti e da tutto, e prendersi finalmente un momento per se stessi. Ma dove andare? La risposta la forniscono centri di benessere sempre più specializzati, in grado di offrire dal massaggio alla cena a lume di candela, oltre a trattamenti sempre più particolari, e di indubbio fascino! Incominciamo allora dal nord della penisola, nelle Valli di Tures e Aurina (Bolzano), che offrono la “Settimana Alpin Wellness” (Consorzio Turistico Valli di Tures e Aurina, www.tures-aurina.com): escursioni su montagne splendide e candide, dolci passeggiate in slitta e sport a volontà, si affiancano al piacere del benessere con trattamenti beauty secondo la tradizione alpina, senza tralasciare il palato, con le ghiotte ricette di montagna. Presso la Villa Eden Health Club di Parma (Tel. 0521.460117; www.villa-eden.com)è invece possibile dedicarsi alla novità del momento, il “waterpilates”, che abbina l’armonia e la dolcezza tipiche del Pilates al movimento in acqua. I particolari movimenti e l’ambiente acquatico contribuiscono così a sviluppare tonicità e fluidità del gesto, mentre la precisione da coordinare alla sospensione in acqua portano ad un movimento di tipo aerobico utile anche a chi voglia perdere qualche chilo. Sempre in zona, è possibile invece dedicarsi addirittura un trattamento di bellezza… preziosissimo! Presso l’Hotel Terme Salvarola di Sassuolo (Modena) (Tel. 0536.871788, Sito web: www.termesalvarola.it) viene infatti praticata la cristalloterapia con pietre semipreziose, una tecnica terapeutica che si ispira alla tradizione della me-

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Una vacanza… a tutto relax! dicina Ayurvedica. Si inizia con un’esfoliazione, fatta con un guanto di seta, per proseguire con il massaggio vero e proprio, praticato con oli essenziali personalizzati e con pietre semipreziose e cristalli, che, assorbendo o emettendo particolari energie sotto forma di vibrazioni, entrano in risonanza con alcuni organi vitali, agendo sul flusso dell’energia che scorre nel corpo e riequilibrandolo. Per chi invece vorrebbe tuffarsi nel Rio delle Amazzoni, ma ha solo qualche giorno a disposizione, la soluzione è in Umbria: il Centro benessere “Le Muse” del Romantik Hotel Villa di Monte Solare di Panicale (Perugia) (Tel. 075.832376;

www.villamontesolare.com) offre infatti un nuovissimo trattamento, dal nome che da solo evoca piacere e relax: “Sogni d’Amazzonia”. Il programma di benessere include un bagno amazzonico, un peeling alle noci di Macadamia finemente macinate, un dolce massaggio con bacchette di legno naturale, una maschera termo-attiva con terra dell’Amazzonia e una refrigerante e rigenerante “cascata” d’Amazzonia. Per chi invece predilige la collina toscana e non sa stare con le mani in mano, segnaliamo la proposta del Monsignor della Casa Country Resort di Borgo San Lorenzo (Firenze) (Tel. 055.840.821; www.monsigno-

IN ITALY, WITH FITNESS TREATMENTS… AND MUCH MORE!

An utterly relaxing holiday! ork, home and family… sometimes, at the end of a particularly stressful week or period, one would only wish to run away from everybody and everything and take care of oneself at last. But where can one go? The answer comes from increasingly specialized fitness centres, which offer massage treatments and candle-lit dinners, next to very special treatments that are undoubtedly fascinating! Let us then start from the north of the peninsula, in the Tures and Aurina Valleys (Bolzano), which offer the “Alpine Wellness Week” (Tourist Association Tures and Aurina Valleys - Tel. 0474.652081; www.tures-aurina.com): mountain excursions along wonderful mountains covered in snow, pleasant outings on a sleigh and sports activities galore, next to the feeling of well being provided by beauty treatments according to the Alpine tradition, not to mention the palate, with tasty mountain recipes. Villa Eden Health Club in Parma (Tel. 0521.460117; www.villa.eden.com) offers instead the latest treatment called “water Pilates”, which combines harmony and gentleness, which are typical features of water Pilates. Special movements and water help tone up the muscles, while adding fluidity to gestures, while precision, which is coordinated with floating in the water, is conceived to develop aerobic movements that are useful to people wishing to shed some weight. Still in the same area, one can also go for a precious… beauty treatment! Hotel Terme Salvarola in Sassuolo (Modena) (Tel. 0536.871788; www.termesalvarola.it) offers in fact crystal therapy, which uses semi precious stones. This therapeutic technique takes inspiration from the tradition of Ayurvedic medicine. The therapy starts with an exfoliation treatment, which is carried out using silk gloves, followed by the actual massage, which is performed using personalized essential oils and semi precious stones and crystals. By absorbing or releasing special vibrations, they resonate with some vital organs, influencing the en-

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STRESS: UN AIUTO DALLE “COSTELLAZIONI FAMILIARI” Il male dei mali si chiama stress. Ci colpisce tutti, indistintamente, e spesso aggredisce con più durezza chi più simula di esserne immune. A volte nasce dalla depressione, a volte conduce ad essa. Spesso, ci rende nemici di noi stessi. Per difendersi non basta accudire il proprio corpo: bisogna anche pensare a ciò che si ha dentro, al proprio umore, al proprio stato d’animo ovvero – per chi ci crede, e sono sempre di più - allo spirito. In quella zona di confine tra carattere, personalità e spirito si muove una tecnica psicoterapeutica recentissima, nata pochi decenni fa in Germania ad opera di Bert Hellinger ed importata in Italia, con una serie di importanti

correttivi, da Francesco Sala: la tecnica delle “costellazioni familiari”. Si tratta, all’apparenza, di una forma di psicoanalisi di gruppo, organizzata in seminari che radunano tra le 20 e le 30 persone in un salone, attorno ad un tappeto, dove il terapeuta chiama a caso, ma forse solo apparentemente a caso, vari personaggi a “rappresentare” le situazioni critiche, problematiche e da risolvere esposte di volta in volta da uno degli altri pazienti. Ebbene: la sorpresa è che i personaggi chiamati a interpretare queste scene si comportano esattamente come farebbero, o fanno, i reali protagonisti di quelle vicende, rivelandone le intenzioni, le idee, i comportamenti autentici. In una parola, evidenziando le energie in gioco. E aiutando i veri protagonisti di quei problemi a risolverli, quando è possibile, o almeno a viverli meglio. Con meno stress, con più consapevolezza. Un viaggio dentro se stessi e dentro la propria comunità affettiva e sociale – sia essa la propria famiglia, una squadra, un’azienda – che fa crescere, rende migliori e aiuta a vivere. Per informazioni e prenotazioni: segreteria@askos.org; infoline: 348.7385062.

STRESS: A LITTLE HELP FROM “FAMILY CONSTELLATIONS”

re.com): bastano infatti due notti di soggiorno per conoscere la decorazione ceramica, attraversando il percorso di vasai e decoratori: da Faenza al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze, passando per la visita al Museo della Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo. E chi vuole mettersi anche alla prova, avrà a disposizione una mattinata per dedicarsi alla decorazione a freddo di un pezzo in ceramica, naturalmente da portare a casa quale ricordo! Ma non solo: sono a disposizione dei clienti anche un campo da tennis, mountain bike e il centro benessere, che offre sauna, bagno turco, vasca jacuzzi e

palestra cardiofitness. Nella Puglia più intensa e vera, sorge infine Tenuta Cocevola (Tel. 0883.566945, www.tenutacocevola.it): molto più di una struttura alberghiera, comprende un’azienda agricola con oliveti DOP e vigne DOC, ma anche distese di orti e frutteti, e un ristorante la cui cucina fonde gli appetitosi sapori della tradizione con quelli allettanti dell’innovazione e della ricerca continua. Per gli ospiti, itinerari creati ad hoc, alla scoperta dei monumenti più belli e dei luoghi d’arte, ma anche un campo pratica per gli amanti del golf, le biciclette per escursioni sulla Murgia e passeggiate a cavallo.

ergy flowing through the body and restoring body balance. For people wishing to take a dive in the Amazon River and with only a few days spare, Umbria is the solution: the fitness centre “Le Muse” at the Romantik Hotel Villa di Monte Solare in Panicale (Perugia) (Tel. 075.832376; www.villamontesolare.com) offers in fact a brand new treatment whose name evokes pleasure and relaxation: “Amazonian Dreams”. The wellness programme includes an Amazonian bath, a peeling treatment using finely ground Macadamia walnuts, a gentle massage using natural wood sticks, a thermo-active mask made with earth from Amazonia and a cooling, regenerating Amazonian “waterfall”. For those who love instead the hills of Tuscany and just cannot remain idle, we should like to suggest the Monsignor della Casa Country Resort at Borgo San Lorenzo (Florence) (Tel. 055.840.821; www.monsignore.com). A two night stay is all it takes to discover ceramic decorations by following the itinerary of potters and decorators: from Faenza to Museo degli Argenti at Palazzo Pitti in Florence, or visiting Museo della Manifattura Chini at Borgo San Lorenzo. And anyone wishing to undertake ceramic decoration can devote an entire morning to cold ceramic painting and take it away as a souvenir! Moreover, the place also offers to hotel guests a tennis court, mountain bikes and a fitness centre, which is fitted with a sauna, a Turkish bath, a Jacuzzi and a cardio fitness gym. Finally, Tenuta Cocevola (Tel. 0883.566945; www.tenutacocevola.it) is located in the most genuine part of Puglia. The place is more than a hotel complex. It includes a farm with DOP (protected denomination of origin) olive trees and DOC (controlled denomination of origin) vineyards, as well as huge vegetable gardens and orchards, and a restaurant combining the appetizing flavours of traditional cuisine with appetizing new flavours that are the result of constant research. Special itineraries have been created for the guests. They include visits to the most beautiful monuments and to artistic places, but also a golf course for golf aficionados, bicycles for excursions in the Murgia area and horse riding.

The root of all evil is called stress. Stress affects us all, and often tends to hit harder those people who claim to be immune from it. It sometimes stems from depression, other times it leads to depression. We often become our own worst enemy. Taking care of the body is not enough to protect ourselves. We must also think of what is inside us, of our mood, namely of our soul (for those who believe that, and they are growing in numbers). A recent psychotherapeutic technique that was devised a few decades ago in Germany by Bert Hellinger and that was later brought to Italy through a number of important modifications made by Francesco Sala, deals with temperament, personality and the soul. This is the technique of “family constellations”. This apparently group psychoanalysis therapy consists of seminars gathering 20 to 30 people that sit in a circle on a carpet. The therapist calls out at random, but only seemingly so, different characters who are asked to “play” critical situations and problem areas illustrated by the patients. Well, the surprising thing about it is that the characters playing these roles behave exactly like the real protagonists of those experiences, revealing intentions, ideas and genuine behaviours. In short, they emphasize the energy at stake, helping the real protagonists to solve their problems whenever possible, or to face them in the best possible way, in a less stressful manner and with more awareness. It is an inner journey and a journey through personal social and emotional circles (family, team or company) that is designed to help people grow, improve and live. For information and bookings: segreteria@askos.org; infoline: 348.7385062

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FEDERALBERGHI INTERVISTA AL PRESIDENTE BERNABÒ BOCCA

Italia, dove l’ospitalità è di casa Il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca

Siamo secondi solo agli Stati Uniti per numero di alberghi, e siamo i soli a poter offrire una varietà di offerte turistiche tale da soddisfare qualsiasi interesse di Francesco Fusco

AN INTERVIEW WITH THE CHAIRMAN BERNABÒ BOCCA

Italy, hospitality is at hand taly offers most facilities to international tourism for a number of different reasons. For instance, it is the second country in the world after the States in terms of number of hotels, boasting over 33,000 structures and offering a wide and varied selection of facilities across the entire territory”, said Bernabò Bocca, the Chairman of Federalberghi, the domestic organization that best represents Italian hotel keepers. Tourists interested in our country We are only second after are therefore presented with a the States in terms of wide selection that, as Mr Bocca number of hotels and explained, “stems from our counours is the only country try’s tourist vocation. It takes into that offers a range of account potential customers’ tourist facilities that are taste, financial means and dedesigned sires, coupled with traditional Italto fulfil all sorts of ian hospitality and the profesdifferent needs sional approach of our hotel keepers. Indeed, the Managers of the most important hotels worldwide are Italian. The cult of hospitality is in our DNA!”, a touch of pride can be detected in his words. If we take a look at the map, we realize that he is right when he emphasises the unique features of Italy. “Our country is the only country that offers different types of tourist facilities within a few kilometres only. Suffice it to think of Tuscany, from Versilia to cities of art like Florence or Pisa. But there is more. Only a few kilometres separate ski runs in Courmayeur from Turin, skin slopes in the central Alps from Milan, or Milan from the Ligurian Riviera”, states the Chairman of Federalberghi. The wide selection of tourist facilities is also corroborated by a wide choice of structures for tourists travelling to Italy to spend their holidays. They include luxury hotels, holidays on the farm and structures available in cities and small places as well. The range caters for different pockets and needs, although quality is still paramount. “A great deal of help is provided by the Internet, which allows obtaining all the necessary information even before travelling”, Mr Bocca also points out. Finally, one should not forget the wide range of food and wine available to Italophiles: “Our hotels now offer international dishes as well as a menu that draws inspiration from local culinary traditions, using all the traditional flavours, without forgetting our superb wines”.

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Italia è il Paese che offre le maggiori possibilità al turismo internazionale, per innumerevoli ragioni. Per esempio, è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti per numero di alberghi, con oltre 33mila strutture, offrendo così una scelta molto varia, che copre l’intero territorio”. Esordisce così Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi, l’organizzazione nazionale maggiormente rappresentativa degli albergatori italiani. Il turista interessato al Bel Paese, quindi, si trova di fronte ad una scelta vastissima, che, come spiega Bocca, “deriva dalla vocazione turistica del nostro Paese, e tiene conto del gusto, delle possibilità economiche, dei desideri della potenziale clientela. Il tutto, condito con la tradizionale ospitalità caratteristica degli Italiani, oltre che dalla professionalità dei nostri albergatori. Non a caso – e nelle sue parole si percepisce un pizzico di orgoglio – i Direttori dei più grandi alberghi del mondo sono italiani. Il culto dell’accoglienza è nel nostro DNA!”. Se diamo uno sguardo alla carta geografica, ci accorgiamo che ha ragione quando sottolinea l’unicità dell’Italia. “Il nostro Paese – afferma ancora il Presidente di Federalberghi – è l’unico capace di offrire nello spazio di pochi chilometri diverse tipologie di turismo. Basti pensare alla Toscana: dal mare della Versilia a città d’arte come Firenze o Pisa. Ma non solo. Dalle piste da sci di Courmayeur a Torino, da quelle delle Alpi centrali a Milano, o dalla stessa Milano alla Riviera Ligure, sono pochi chilometri”. La varietà dell’offerta turistica è testimoniata anche dall’ampio ventaglio di possibilità offerte, in termini di strutture, a chi sceglie il nostro Paese come meta di vacanza: si va infatti dall’albergo di lusso all’agriturismo, con strutture presenti nelle grandi città come nelle località minori – offerte economicamente differenti ma sempre all’insegna della qualità, e in grado di rispondere alle esigenze più diverse. “E un ampio aiuto in questo senso viene anche da Internet – tiene ancora a sottolineare Bocca – che consente di avere tutte le informazioni necessarie ancora prima di mettersi in viaggio”. Da non dimenticare, infine, la vasta offerta enogastronomica che si presenta all’italofilo viaggiatore: “Oggi i nostri alberghi non solo offrono cucina internazionale, ma anche un menù ispirato alla tradizione culinaria del posto, con tutti i sapori tradizionali caratteristici, senza naturalmente dimenticare i nostri superbi vini”.


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QUATTRO FENOMENI DA NON SOTTOVALUTARE

LA NOSTRA ITALIA

Comprendere gli scenari dell’economia mondiale di Berardo Paradiso

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a grande maggioranza degli indicatori economici mondiali danno per certo che, nonostante la limitata decelerazione negli Stati Uniti e nel resto del mondo, l’economia mondiale in generale resti robusta. Da tutte e tre le grandi aree – NAFTA, Europa, Asia e resto del mondo – i segnali sono incoraggianti perché gli interscambi sono in aumento, e così le idee e le politiche che ne conseguono. Sul piano finanziario, tutto ciò lascia presagire che i mercati azionari, soprattutto nel lungo periodo, non dovrebbero registrare grandi movimenti al rialzo o al ribasso. Sono piuttosto i flussi del commercio tra le tre aree che potrebbero subire dei rallentamenti se non si contrastano quattro grandi fenomeni che rischiano di pregiudicare la ripresa. Il primo di questi è la questione della sicurezza legata sia all’aumento dell’instabilità in alcune aree calde del mondo sia all’incremento di atti terroristici che non restano più localizzati nelle aree calde (vedi 11 settembre, stazioni di Madrid, metro di Londra, etc.). In secondo luogo, risultano non ancora acquisiti i criteri per una corretta produzione dei beni, per cui il deleterio vizio dello spionaggio industriale è soppiantato da chiare violazioni dei marchi e del know how (è il caso della Ferrari o della Honda CRV interamente clonata in Cina). In terzo luogo, occorre forse riservare una maggiore attenzione ai Paesi in via di sviluppo, i cui mali endemici spesso esplodono in fermenti dai toni rivoluzionari. Infine non si può fare a meno dal considerare come punto nevralgico anche lo sviluppo di armi batteriologice o atomiche a cui stanno mettendo mano alcuni Paesi che fino ad oggi non si erano dotati di simili ordigni (pensiamo all’arricchimento dell’uranio in Iran e ai test nucleari in Corea del Nord). Queste quattro realtà non stanno certamente fermando l’economia perché Eurolandia è in crescita, la tendenza dei tassi d’interesse negli Stati Uniti è improntata al rialzo, il Giappone e la Cina procedono a buon ritmo, l’India e il Brasile aumentano la loro presenza nel commercio globale. Ma non possiamo concentrarci solo sull’andamento delle borse se al tempo stesso permangono delle situazioni che rischiano di neutralizzare o di modificare le buone performance riacquistate in questi ultimi anni. È giunto il momento che diplomazia ed economia trovino la maniera per affrontare in modo “globale” i reali problemi della globalizzazione. L’Italia dovrà offrire il proprio contributo grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo e alla sua decennale esperienza in campo diplomatico.

Cosa è importante sapere per gli operatori italiani nell’affrontare i problemi aperti della globalizzazione

FOUR PHENOMENA NOT TO BE OVERLOOKED

Understanding the scenarios of world economy Things that Italian operators should know when tackling globalization issues ost international economic indicators state that the global economy has remained steady overall, despite a limited slow-down process in the USA and in the rest of the world. Encouraging signals are coming from all three major areas – Nafta, Europe, Asia and the rest of the world – as interchange is growing, as well as ideas and policies ensuing from it. From a financial point of view only, everything goes to show that the stock markets, mostly in the long term, should not register any major increases or decreases. Trade flows are more likely to incur a slow down if four major phenomena are not countered, as they might jeopardize economic recovery. In the long run, they might even become dead wood and slow down further the development process. The first of these phenomena is the issue of safety connected with increased instability in some nervous countries around the world, and with more terrorist attacks that are no longer restricted to nervous areas (see for instance 9/11, Madrid railway station, the London underground, etc.). Secondly, criteria for the correct production of goods have not yet been acquired, whereby industrial espionage is replaced by patent brand and know how violations (see the case of the Ferrari or the Honda CRV entirely cloned in China). Thirdly, more attention should be paid to underdeveloped countrieswhose endemic problems often generate revolutionary turmoil. Finally, the development of bacteriological or atomic weapons that some countries that up until recently had never developed must also be considered as a sensitive issue (suffice it to think of uranium enrichment in Iran, or nuclear tests in North Korea). These four aspects are certainly not stopping the economy as Euroland is growing, the trend of interest rates in the US is on the up and Japan and China are progressing steadily. But we cannot merely focus on stock exchange trends if some circumstances that are likely to neutralize or change the good performance results achieved in recent years still persist. It is time for diplomatic relations and the economy to find a way of tackling actual globalization issues in a “global” manner. And Italy will also have to supply its input.

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INFORMARE per COMPETERE

Uniti

per portare l’ECCELLENZA ITALIANA nel Mondo Nel prossimo numero

Speciale

FRANCIA

Gli Speciali Paese di èItalia sono una grande opportunità per la promozione del Sistema Italia nel Mondo. Promossi da Assocamerestero, sono realizzati in collaborazione con le Camere di Commercio Italiane del Paese di riferimento, con l’Area Internazionalizzazione dei Ministeri degli Esteri e del Commercio Internazionale, con le Ambasciate e i Consolati.

Lo Speciale Francia prevede: 1 Pagina a colori su èItalia 1 Pagina a colori su Panorama Economy 1 Convegno-Workshop “Informare per Competere” Per Informazioni:

VOICeS Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 Milano - Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 - www.italplanet.it - voices@italplanet.it


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PROMOSSO DA

Ritolo India e Cina arola a confronto EDITORIALE

Sommario sommario ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero

L’Italia ha scoperto il modello di sviluppo delqualche parola di l’India solo negli ultimi anni anche se l’econoindiana è cresciuta al 6% annuo nel pedi mia Nome e cognome autore riodo 1980÷2002 e al 7.5% all’anno nel periodo 2002÷2006, mostrando di essere uno dei migliori “modelli” di sviluppo al mondo dell’ultimo quarto di secolo. Negli ultimi vent’anni la classe media (ca. 250 mln di persone) ha quadruplicato il proprio potere d’acquisto e il reddito procapite dal 1980 è passato da 1178 USD a 3015 USD. Il “modello” indiano è diverso da quello cinese poiché non si basa sull’esportazione di prodotti a basso costo e forte utilizzo di mano d’opera, ma sulla crescita del mercato domestico più che dell’esportazione, sui consumi interni più che sugli investimenti, sui servizi più che sull’industria e sull’high-tech più che sui manufatti low-skilled. Il 6% della popolazione è sotto i 25 anni e questo conferma lo sviluppo dei consumi. Il risultato di questo tipo di sviluppo ha diminuito la disuguaglianza dei redditi della popolazione più che in altri Paesi, infatti l’indice che misura la disuguaglianza su una scala da 1 a 100 è 33 per l’India da confrontare con 41 per gli USA, 45 per la Cina e 59 per il Brasile. L’India è un Paese democratico con un sistema giudiziario ispirato a quello inglese e garantisce la libertà di stampa al contrario della Cina. La popolazione è alfabetizzata al 65% in lingua inglese e in alcuni stati come Kerala al 91%, Mizoram all’88% e Delhi all’82%; non così per la Cina. L’India ha migliorato la propria competitività in maniera considerevole a partire dal 1991: si è assistito ad una rivoluzione nelle telecomunicazioni, sono diminuiti i tassi di interesse, il capitale è abbondante (benché i manager di banche statali, restii nei confronti del rischio, si rifiutino di concedere prestiti ai piccoli imprenditori), sono stati migliorati autostrade e porti e il mercato delle proprietà immobiliari sta diventando trasparente. Più di 100 società indiane hanno una capitalizzazione di mercato superiore a 1 bilione di dollari ed alcune di queste, comprese la Bharat Forge, Jet Airways, Infosys Technologies, Reliance Infocomm, Tata Motors e Wipro Technologies, stanno diventando brand competitivi a livello globale. In Borsa gli stranieri hanno fatto investimenti in più di 1.000 società indiane. Su 500 aziende, 125 hanno R&S Dept. in India, un monumento al loro capitale umano. L’industria high-tech è decollata e tutti questi mutamenti hanno regolamentato il settore bancario. I prestiti svantaggiosi ora rappresentano meno del 2% del totale dei prestiti (in Cina si raggiunge il 20%), anche se le mediocri banche

L’ECONOMIA ITALIANA GUARDA AD ORIENTE

Cina e India: è qui il futuro del Made in Italy Dopo il successo della missione cinese, l’attenzione di tutti è rivolta al 2007, dichiarato Anno dell’Italia in India di Domenico Calabria

Emma Bonino, Ministro per il Commercio Internazionale e le Politiche Europee

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ltre 700 imprenditori, 12 delegazioni regionali, esponenti di 20 banche e di 26 associazioni industriali. Sono, questi, solo alcuni dei numeri che hanno contraddistinto la grande missione italiana che, dal 13 al 18 settembre, si è recata in Cina, facendo tappa nella maggiori città del Paese. A guidare la delegazione, oltre al Presidente del Consiglio Romano Prodi, quattro Ministri, tra cui – immancabile – Emma Bonino, a capo del dicastero incaricato del Commercio Internazionale. E i risultati non sono mancati, come dimostrano gli oltre 5.000 incontri e contatti concreti promossi nell’ambito della Fiera di Canton. Ma, oltre che tra le aziende, la futura collaborazione tra Italia e Cina potrà contare su basi solide grazie ai numerosi accordi istituzionali firmati a Pechino alla presenza dei due Primi Ministri, a partire da un memorandum d’intensa relativo alle PMI, che prevede la collaborazione finanziaria a supporto dello sviluppo delle piccole e medie imprese, e la costituzione di un gruppo di lavoro bilaterale presieduto proprio dal Ministro Bonino. Grande valore, in questo ambito, ricoprono del resto anche l’accordo di cooperazione firmato dai Giovani Imprenditori di Confindustria e dalla Lega delle Federazioni Giovanili cinesi, così come quello sottoscritto da SIMEST e dalla China Development Bank. Un rapporto in crescita, quindi, quello tra Roma e Pechino, confermato anche dai dati, che, nello scorso mese di luglio,

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FOR ITALY hanno visto la Cina in testa ai nostri partner extra-europei, con una quota export che ha raggiunto un +18,6%: sette volte superiore rispetto al +2,6% del 2005. Ma protagoniste di questa missione sono state soprattutto le Regioni: 12 delegazioni, come si è accennato, alcune delle quali numerosissime, come il Lazio, la Campania, la Puglia. Quest’ultima, in particolare, si è presentata in Cina con venti consorzi che rappresentavano oltre 200 aziende locali, e ha puntato su alcuni settori-chiave, come l’agroalimentare, la logistica, l’innovazione industriale e la moda. Del resto, in questi ultimi mesi, sono state soprattutto le Regioni del Mezzogiorno a trainare l’export italiano, registrando ben un +20% medio, che diventa +96,7% verso la Cina. Ma non mancavano regioni già da tempo radicate in questo Paese: basti EMMA BONINO pensare che il Palazzo Lombardia - la sede che la Regione ha aperto a Shanghai per aiutare le aziende lombarde ad entrare nel ricco e vasto mercato cinese – ha festeggiato proprio in questi giorni i suoi primi dieci anni di attività, in “compagnia” delle 54 aziende e dei 140 dipendenti che qui hanno la loro sede operativa. Ora l’impegno di tutti – Governo, Regioni, imprenditori – è far sì che questa collaborazione tra i due Paesi continui e si rafforzi sempre più, anche dopo il 2006, decretato per l’appunto l’Anno dell’Italia in Cina. Anche perché il 2007 sarà dedicato ad un altro colosso asiatico, considerato una delle potenze emergenti nei nuovi equilibri geo-economici mondiali: l’India. Anche in questo caso, il Ministero del Commercio Internazionale realizzerà una serie di eventi promozionali e manifestazioni, in collaborazione con i soggetti del “Sistema Italia”. Al centro degli eventi, i settori suscettibili di opportunità per le nostre imprese, come le infrastrutture (il governo indiano è infatti impegnato a rimuovere le carenze infrastrutturali del Paese) e la difesa (con contatti già in atto nel settore aeronautico, navale, elettronico), ma anche quello automobilistico (che fa seguito alla recente intesa tra la FIAT e l’indiana TATA) e della componentistica auto; e, ancora, il settore della trasformazione e conservazione alimentare e l’industria cinematografica. Naturalmente non ultimi i tipici settori del “Made in Italy”, espressione distintiva di un concetto qualitativo dello stile di vita che nel Paese avanza di pari passo con la crescita di una vasta borghesia urbana.

INDIA E CINA A CONFRONTO statali sono lontane dall’essere state privatizzate. Attualmente la crescita, come abbiamo già detto, viene guidata dai servizi e dai consumi interni. I consumi contano per il 64% del PIL indiano, mentre per l’Europa si parla del 58%, per il Giappone del 55% e per la Cina del 42%. Per l’economista Stephen Roach, di Morgan Stanley: “In India l’approccio alla crescita ai consumi può essere meglio bilanciato rispetto al modello cinese basato sulla mobilizzazione delle risorse”. Il contrasto fra la crescita indiana guidata dall’imprenditore e il modello cinese statocentrico è notevole. Il successo cinese è ampiamente basato sull’export dei prodotti delle aziende statali o private. Pechino nutre sempre molta diffidenza nei confronti degli imprenditori; solo il 10% dei crediti in Cina è destinato al settore privato, benché questo dia impiego al 40% della forza lavoro cinese. In India agli imprenditori va più dell’80% del totale dei crediti. Mentre Jet Airways, in servizio dal 1993, è diventato leader indiscusso nei cieli indiani, la prima compagnia aerea cinese privata, la Okay Airways, ha iniziato ad operare solo nel febbraio del 2005. Ciò che ha caratterizzato lo sviluppo indiano è il fatto che esso non è stato accompagnato da una forte rivoluzione industriale sul piano del lavoro in grado di trasformare la vita dei 10 milioni di Indiani ancora confinati nella povertà rurale. Molti Indiani guardano ipnotizzati alla Cina, perché questo Paese sembra creare nell’industria un flusso senza fine di occupazioni di basso livello, grazie all’export di beni quali i giocattoli e l’abbigliamento, mentre i loro connazionali più istruiti esportano in tutto il mondo servizi basati sul “sapere”. Essi si chiedono con timore se l’India stia saltando completamente una rivoluzione industriale, passando direttamente da un’economia rurale ad una del terziario. Le restanti economie mondiali si sono trasformate da economie di tipo rurale a industriale, e quindi ad economie del terziario. L’India sembra avere un passaggio intermedio debole. Il settore dei servizi rappresenta attualmente più del 50% del PIL dell’India, mentre l’agricoltura il 22% e l’industria solo il 27% (contro il 46% della Cina). In ambito industriale la forza dell’India è rappresentata dall’high-tech, un comparto industriale altamente specializzato. L’India ha uno sviluppo imprenditoriale con imprese di tipo familiare più che di “public companies”, come l’Italia. Si tratta di un’economia non “completamente aperta” anche se negli ultimi 10 anni sono state rimosse restrizioni doganali per circa 3000 items. Le opportunità di settore maggiore sono: la farmaceutica, le biotecnologie, l’alimentare, l’auto e la sua componentistica, l’intrattenimento, la cura della salute, l’ICT e le infrastrutture come porti, aeroporti, strade, etc. L’Italia è presente sia in India che in Cina con la FIAT e alcune medie imprese; ma sicuramente non ha sfruttato tutte le sue possibili potenzialità per incrementare l’interscambio e crescere sia in India che in Cina.

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Dobbiamo recuperare il tempo perduto. Il nostro obiettivo è trasformare l’Italia nella porta dell’Oriente

Due particolari del quartiere italiano nella città cinese di Tianjin; a sinistra, Piazza Marco Polo


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ITALIAN ECONOMY IS LOOKING EAST

China and India: this is the future of Italian manufacturing L’Assessore Domenico Zambetti (il terzo da sinistra) incontra una rappresentanza cinese presso Palazzo Lombardia a Shanghai

EDITORIAL

A comparison between India and China Italy has only just recently discovered India’s development model, even though Indian economy grew by 6% during the 1980-2002 period and by 7.5% on a yearly basis from 2002 to 2006, thus showing to be one of the best development “models” in the world. The Indian model is different from the Chinese model because it is not based on the export of cheap products and on the massive use of labour. It is based instead on the growth of the domestic market and services. India is a democratic country based on the British system. Literacy in the English language covers 65% of the population, with some states like Kerala with a 91% literacy rate. This is not so for China. India improved competitiveness from 1991 onwards by way of a revolution in the telecommunications sector, next to lower interest rates, higher funds, better motorways and ports. Over 100 companies exceed 1 billion dollar market capitalization and some of them are becoming international competitive brands. The high-tech industry is developing and all such changes have regulated the bank sector. Services and internal consumption (which account for 64% of the country’s GDP in contrast with Europe with 58% and China with 42%) are responsible for growth. The gap between Indian growth and the Chinese model is remarkable. Indian growth has not been marked by a strong industrial revolution in labour terms and 10 million Indians are still living in poverty in rural areas. Rural world economies have changed into industrial and tertiary economies. The services sector accounts for over 50% of the GDP, while agriculture accounts for 22% and industry only covers 27%. The pharmaceutical industry, biotechnology, the food industry, the car industry and the components industry, entertainment, healthcare, ICT and infrastructure offer the best opportunities. Italy is based in India and China with FIAT and with medium sized firms but has yet to exploit its potential to expand in both countries.

Following the success of the Chinese mission, the focus is now on 2007, the Year of Italy in India ver 700 businessmen, 12 regional delegations, representatives from 20 banks and 26 industrial associations are some of the figures of the important Italian mission to China that took place from September 13 to 18. The delegation toured some of the country’s major cities. Prime Minister Mr Romano Prodi led the delegation together with four other Ministers including the ever present Emma Bonino, who leads the ministry in charge of International Trade. The outcome of the mission was soon demonstrated by over 5000 meetings and actual contacts promoted by the Canton Fair. However, next to cooperation among companies, future cooperation between Italy and China will rely on solid foundations thanks to several institutional agreements signed in Beijing before both Prime Ministers, starting from a memorandum of agreement relating to small and medium sized companies and the organization of a bilateral work team chaired by Emma Bonino. After all, the cooperation agreement signed by Young Entrepreneurs from the General Confederation of Italian Industry and by the All-China Youth Federation, as well as the agreement signed by SIMEST and by the China Development Bank, are also greatly important. Relations between Rome and Beijing are therefore strengthening, as figures for the month of July go to show, with China in the lead in relation to our non-European partners and with exports up by 18.6%, namely seven times more than +2.6% back in 2005. However, the Regions were the actual protagonists of the mission: as mentioned before, a total of 12 delegations, including some very large ones like Lazio, Campania and Puglia. In particular, Puglia travelled to China with twenty consortiums representing over 200 local companies, focusing on some crucial sectors like the agricultural and food industry, logistics, industrial innovation and fashion. Over the past few months, mostly the Regions from Southern Italy have been driving Italian exports, registering an average 20%, which is a +96.7% to China. However, the mission also included regions that are already well established in this country. Suffice it to say that Palazzo Lombardia (the region’s head office based in Shanghai that helps companies from Lombardy to penetrate the diverse and vast Chinese market) is currently celebrating its first ten years of activity, together with 54 companies and 140 employees based there. The Government, the Regions and businessmen are all endeavouring to guarantee that cooperation between the two countries will continue and will keep strengthening even after 2006, which has been declared the Year of Italy in China. This is also because the year 2007 will be devoted to another Asian giant that is considered to be an emerging power as regards the new world geo-economic situation. We are talking about India. The Ministry of International Trade will implement a number of promotional events in India in partnership with subjects from the “Italian System”. Sectors offering great opportunities to our companies such as infrastructure (the Indian government is in fact committed to removing lack of infrastructure in the country) and defence (with contacts already implemented in the aeronautic, maritime and electronic sector), but also the car industry (following the recent agreement between FIAT and Indian TATA) and the parts production industry, the food processing and preservation sector and the film industry will be the subjects of the events held. Last but not least of course are those typical “Made in Italy” sectors that clearly epitomize the concept of quality life style, which goes hand in hand with the growth of the urban middle classes.

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ASSOCAMERESTERO VERSO IL 2007, ANNO DELL’ITALIA IN INDIA

India: la nuova sfida per il Made in Italy

di Gaetano Fausto Esposito*

Un grande Paese, che offre enormi opportunità alle nostre PMI

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india: questo neologismo sta divenendo familiare negli ultimi tempi quando si parla degli orizzonti dello sviluppo mondiale, della nuova frontiera asiatica rappresentata dalla Cina e – più recentemente – dall’India. E proprio quest’ultimo subcontinente si segnala sempre più centrale per l’azione sul Made in Italy. È noto che l’India si avvia a diventare una delle maggiori potenze economiche globali. Il tasso di crescita annuo, secondo le stime della Banca Mondiale, è superiore al 7%, la popolazione è numerosa e giovane e la specializzazione produttiva tocca sia settori tradizionali e labour intensive, ma anche, e soprattutto, settori più promettenti e innovativi; si stima una forte crescita dei segmenti di popolazione a maggiore potere di acquisto. Per quanto riguarda i settori, l’India esprime punte di eccellenza mondiale nell’informatica, nell’elettronica, nell’ingegneria. Lo sviluppo infrastrutturale del Paese richiederà sempre maggiori investimenti esteri, ma anche un aumento delle esportazioni di macchinari e apparecchi per costruzione. In questo senso parlano anche i dati ISTAT, che vedono un aumento complessivo dell’export italiano in India nei primi 5 mesi del 2006 del 20%, con i valori più alti, oltre il 100%, proprio nel settore della meccanica strumentale. La vivacità dell’economia indiana si riflette anche nei campi dove trova diretta applicazione la qualificata manodopera indiana: ecco, dunque, l’aumento dell’export della meccanica di precisione e gli ampi margini di profitto previsti per le imprese interessate ad operare con l’India nell’ICT.


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La posizione di leadership dell’India nel quadro economico mondiale è stata colta dalle maggiori aziende italiane, che hanno saputo individuare nel Paese un prezioso partner d’affari. In effetti, sono molti i settori in cui le nostre imprese possono avere ampi margini di investimento in India: abbiamo ricordato quelli tipici dei paesi emergenti – infrastrutture, ma anche difesa, energia e ambiente, chimica e meccanica – accanto ai quali spiccano l’hi-tech, la meccanica di precisione e la componentistica. Non è tutto. La crescita costante del consumo pro-capite in India ha già fatto incrementare la spesa in prodotti farmaceutici e fa prevedere ampi margini di sviluppo per il settore dei cosmetici. Un ottimo ritorno in termini di opportunità è dato anche dall’industria dell’entertainment, ed in particolare dal settore cinematografico. Segmenti quindi in cui la forza delle economie di scala si coniuga con quella delle economie di “nicchia”, ad offerta specializzata. C’è poi la nuova frontiera dei beni di consumo, dove si giocherà nei prossimi anni la partita delle PMI in India. In questo settore persistono ancora elevate tasse e dazi all’entrata per i prodotti europei – è recente la polemica tra Delhi e l’UE sulle bevande alcoliche – ma anche segnali positivi, come l’aumento del nostro export nel comparto dei mobili, che dimostra quanto le principali voci del Made in Italy abbiano già iniziato a farsi strada in India. Guardando alla vastità e alle caratteristiche del Paese si comprende perché le opportunità che possono scaturire dallo stabilire una relazione economica più stretta e stabile con l’India sono molto più di semplici vantaggi di delocalizzazione produttiva. L’India è, di per sé, un mercato di diverse centinaia di milioni di persone ed un importantissimo mercato di sbocco per tutto il Sud Est asiatico, primo tra tutti la Cina. Le prospettive di una maggiore integrazione mondiale sono promettenti e le recenti discussioni sull’espansione degli accordi di commercio, ad esempio con Cina, Singapore, Thailandia e altri membri dell’ASEAN, testimoniano l’intenzione dell’India di raggiungere un maggiore accesso al commercio mondiale. La volontà di aprirsi progressivamente al mercato internazionale, d’altro canto, si desume anche da scelte recenti di governo, di carattere più interno: costituire delle Zone a Economia Speciale (SEZ), ossia dei distretti in cui le imprese straniere possono investire ottenendo facilitazioni e incentivi. Si ripone, quindi, anche in questo Paese, la questione di una più forte, capillare e raccordata azione di presenza, per fare in modo che queste opportunità siano “alla portata” anche del più vasto universo di imprese dell’eccellenza del Made in Italy, idoneamente organizzate. Segnale importante del rilievo strategico attribuito alle politiche di promozione è l’indicazione dell’India nel 2007 come Paese focus per le attività straordinarie di promozione del Sistema Italia. Si tratta di un segnale d’indirizzo politico importante. Occorre, però, che si organizzi anche una adeguata e innovativa capacità di lavoro tra i principali soggetti per la promozione. In realtà avere le chiavi di accesso alla complessità dei mercati locali rappresenta un fattore essenziale, perché, per radicarsi sui luoghi, occorre dimostrare una forte capacità di contaminazione tra gusti locali e valori di cui è portatore il Made in Italy. Ecco perché, accanto alle grandi azioni di promozione-paese, è utile e necessario consolidare lo specifico ruolo e l’operatività delle Camere di commercio italiane nel mondo, ed in particolare di quella Indo-Italiana, come attore di natura fiduciaria, capace di agire secondo i genuini principi di una “squadra promozionale” per cogliere e consolidare le grandi opportunità che si dischiudono. *Direttore Generale Assocamerestero

HEADING FOR 2007, THE YEAR OF ITALY IN INDIA

India: the new challenge for Italian manufacturing india: this is a familiar neologism when talking about the new Asian frontier of development represented by China and India. India is set to become one of the major world economic powers, with annual growth rates exceeding 7% according to the World Bank’s estimates. It has a large and young population and production extends to traditional and also promising and innovative sectors. India excels in the IT industry, in the electronics and engineering sector. The development of infrastructure will require increasingly higher foreign investments and exports of machinery and building equipment. The data provided by ISTAT show a 20% growth of Italian exports to India during the first 5 months in 2006. Development also extends to precision mechanics and ICT. India offers many sectors where Italian companies may invest: infra- A great country that structure, defence, energy and the offers huge environment, chemistry and me- opportunities to our chanics, high-tech, precision me- small and medium chanics and the components indus- sized companies try. Constant per capita consumption growth in India has already increased sales in the pharmaceutical sector, with ample margins for growth in the cosmetic industry too. The entertainment industry is also expanding. Over the next few years, small and medium sized companies will also focus on consumer goods, which are affected by high taxation and levies in relation to European goods. Some positive signals are coming from exports in the furniture sector, showing that leading Italian industries are penetrating India. This is also a market of millions of people, representing a new market for South East Asia, starting from China. India is set to be the focus of Italy’s promotional activities in 2007. Hence, the Indian-Italian Chamber of Commerce must act as a promotional team to identify and strengthen the great opportunities unfolding.

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PARLA DARIO STEFÀNO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

La Puglia non può aver paura della Cina Facendo sistema in maniera compatta, la Regione punta a diventare la “porta dell’Oriente” di Paola Rigotti

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uando si parla di Cina bisogna distinguere due piani sui quali muoversi, uno politico-istituzionale, il secondo relativo al business”. Di ritorno dal giro compiuto con Romano Prodi e gli esponenti di Confindustria in quello che una volta era il “regno di mezzo” e ora rischia di diventare la prima potenza economica del mondo, Dario Stefàno ha le idee chiare. Si è recato a Pechino, Shanghai, Tianjin, come ex-imprenditore prestato alla politica pugliese in veste di Presidente della Commissione regionale per le Attività produttive. Alla funzione e alle prospettive che si aprono per la Puglia in Paesi come la Cina, l’India e quelli che si affacciano sul Mediterraneo, Stefàno ci crede, anche se sa che occorre un lavoro e un sostegno di grande peso perché le intenzioni si traducano in realtà economicamente vantaggiose per la sua regione. “Ci muoviamo sul piano politico-istituzionale per far sì che la Puglia diventi la ‘porta dell’Oriente’, creando e potenziando le infrastrutture necessarie onde addivenire ad una piattaforma logistica di eccellenza per gli scambi. Come politici e istituzioni, dovremo quindi prodigarci perché porti, aeroporti, strade, ferrovie, possano offrire una facilità e una economia dei traffici”, dichiara Stefàno, in procinto di altri viaggi (a Mosca, e poi a Bombay) per promuovere la sua regione e comprendere come favorire gli scambi con quei Paesi . E poi sposta l’accento sul piano del business, dell’attività industriale della sua Regione. Al centro del suo programma, le tre “I” di Innovazione, Internazionalizzazione e Integrazione: elementi portanti del programma delle Attività Produttive. “Stiamo operando per dare alle imprese pugliesi una identità produttiva, per aiutarle a modificare l’approccio culturale di fronte ai cambiamenti ormai in essere, mettendo da parte così la paura di affrontare un mercato internazionale e globalizzato. L’obiettivo è creare un grande appeal per i prodotti della nostra industria manifatturiera e agroalimentare”. Il tutto, secondo Stefàno anche facendo della Puglia un “sistema” che si muove compatto, e non comune per comune, e inserito a sua volta in un Sistema Italia più forte e agguerrito. Una strada difficile da percorrere, ma meno in salita per chi, come lui, ha già una forte esperienza manageriale alle spalle.

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I due volti della Cina: sopra, un coltivatore di riso; a fianco, una strada di Shanghai

A SPEECH BY DARIO STEFÀNO, THE CHAIRMAN OF THE COMMITTEE FOR PRODUCTIVE ACTIVITIES

Puglia must not fear China hen you speak of China you need to distinguish two levels on which to stir, the first one political institutional, the second one that of the business.” Back from the tour with Romano Prodi and the exponents of Confindustria in what once was the “middle kingdom” and now risks to become the first economic power of the world, Dario Stefàno has clear ideas. He has been in Peking, Shanghai, Tianjin, as ex-entrepreneur lent to the apulian political activity as President of the regional Committee for the Productive Activities. He believes to the function and the perspectives that shall be opened for Puglia as entrance door of intense traffics with Countries as China, India and those that lean out on the Mediterranean, even if he knows that a work and a support of great weight it is needed because the inDario Stefàno tentions are economically transformed in advantageous reality for his region. “We move there on the institutional political plan to make Apulia the ‘door of the east’, creating and strengthening the necessary infrastructures so that to reach a logistic base of excellence for the exchanges: we must therefore as political and institutions to do so that harbours, airports, roads, railroads, shall offer a friendly and an economic way for the traffics – Dario Stefàno declares on his way for other journeys (to Moscow, and then to Bombay) to promote his Region and to understand in which way to favor the exchanges with those Countries. And then he moves the accent on the business plan, of the industrial activity of his Region. A plan made of the three “I” of Innovation, Internationalization and Integration to reach those optimal dimensions that constitute the goal of the Productive Activities. “We are acting in order to give to the apulian enterprises a productive identity, to help to modify its cultural approach in front of the actual changes, putting aside so the fear to face an international and global market. The objective is to create a great appeal for the products of our manufacturing and food industry.” “The aim is – according to Stefàno – also making of Puglia a “system” that moves at once, and not each town “per se”, and inserted in an Italian System stronger and combative. A difficult road to cross but less in slope for who already has the managerial experience as our interlocutor.

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INTERVISTA AL PRESIDENTE ROBERTO MAZZOTTA

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“La banca può far molto, ma non tutto” La sottocapitalizzazione delle imprese impone una nuova cultura e orizzonti più ampi. Per questo, la Banca Popolare di Milano si è attrezzata con partnership in Austria, Francia e Cina di Francesco Fusco

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on abbiamo le dimensioni per andare in giro per il mondo a fare shopping di banche, ma per aiutare validamente le aziende italiane nostre clienti nel loro processo di internazionalizzazione abbiamo fatto accordi importanti in Austria, Francia e Cina, con altre banche e finanziarie. È come se fossimo presenti in quei Paesi e in quelli in cui dette banche hanno filiali”. È questa la conclusione a cui giunge Roberto Mazzotta, Presidente della Banca Popolare di Milano, parlando del rapporto fra banche e imprese con una vocazione internazionale. Per capire cosa possono e devono fare le banche per far crescere le aziende medio-piccole afflitte da sottocapitalizzazione, e incapaci di affrontare ricerca e sviluppo e di creare le strutture necessarie per affrontare nuovi mercati senza far ricorso solo al debito. “Le imprese italiane sono troppo piccole – tiene a sottolineare Mazzotta – e nascono sempre nuove aziende con una vitalità più forte rispetto agli altri Paesi dell’Unione con i quali ci confrontiamo. Sono queste aziende che costituiscono l’ossatura del sistema italiano, ma anche un elemento di debolezza. La fine delle grandi imprese ha coinciso con il tramonto dell’impresa pubblica, e le privatizzazioni non hanno portato alla formazione di grandi imprese ad elevato capitale privato, ma scomposto, spezzettato, eliminando

la grande impresa”. Ma la banca cosa può fare per ovviare a tanto? “La banca può fare molto, ma non tutto. Si dice che la banca preferisce il prestito bancario. Molte volte il cliente non vuole la presenza estranea nel capitale, e questo è un ostacolo per il cambiamento di dimensione. Il rapporto è da sempre con imprese sottocapitalizzate con una forte propensione all’indebitamento. Il sistema ora è in grado di fornire sia supporti tecnici che finanziari per favorire la capitalizzazione, ma bisogna che l’impresa lo voglia”. L’IAS (International Accounting Standards, ossia il protocollo che fissa gli standard contabili internazionali in ambito comunitario europeo), con il nuovo sistema di rating, non penalizzerà le PMI? “Assolutamente no. Introdurrà una nuova Roberto cultura nel rapporto banca-impresa, favoMazzotta, rendone lo sviluppo, attraverso una conoPresidente scenza più approfondita delle aziende e dei di BPM loro progetti, che, se meritevoli, troveranno un orecchio attento da parte delle banche. Queste nel frattempo si sono attrezzate, alcune acquistando banche all’estero, altre, come la nostra, stringendo accordi di partnership, che consentano alla nostra clientela di operare all’estero nello stesso modo e con la stessa assistenza che trovano in patria”. Perché – e Mazzotta è d’accordo – l’orto di casa nostra è troppo piccolo per ospitare grandi alberi come vorremmo.

AN INTERVIEW WITH THE PRESIDENT ROBERTO MAZZOTTA

“Banks can do a lot, but not everything”

Undercapitalization of companies calls for a new culture and broader horizons. Hence, Banca Popolare di Milano has made arrangements through striking partnership deals in Austria, France and China

e are not large enough to shop for banks around the world. However, in order to help Italian companies, our clients, through the internationalization process we made a number of important agreements with other banks and financial enterprises in Austria, France and China. It is as though we were in those countries and wherever banks have branches”, concluded Roberto Mazzotta, the President of Banca Popolare di Milano when talking about the relationship between banks and companies with an international vocation. This helps understand what banks can and must do to help small and medium sized companies suffering from undercapitalization to grow, as they are unable to tackle research and development and to create the structures needed to face new markets without resorting to debt only. “Italian companies are too small – emphasizes Mr Mazzotta – and new and more dynamic companies are emerging in contrast with companies based in other EU countries. These companies are the backbone of the Italian system, as well as a weak point. The end of large companies coincided with the decline of public companies and privatization failed to produce large scale companies benefiting from large capital funds, causing instead the fragmentation and the end of large companies”.

But what can banks do to avoid this? “Banks can do a lot, but not everything. Banks are said to prefer bank loans. Often, customers reject foreign capital elements, representing a hindrance to size related changes. Relations have always been with undercapitalized companies that are strongly prone to borrowing. The system is by now able to supply technical and financial support to promote capitalization; however companies must also want that too”. Is IAS (International Accounting Standards, namely the protocol that sets international accounting standards in the EU) not going to penalize small and medium sized companies through the new rating system? “Absolutely not. It will implement a new culture with reference to a bank-company relationship, promoting development through a deeper understanding of companies and their projects, which will be considered by banks, if worth of note. In the meantime, banks have prepared themselves through the acquisition of banks from other countries, while other banks, like ours, have made agreements allowing our customers to operate abroad in the same way and with the same standards of assistance provided at home”. Because our domestic vegetable patch is too small to host the large trees that we would like to have. Mr Mazzotta agrees.

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SPECIALE INDIA

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PATTO A TRE PER IL SISTEMA PAESE: INFORMARE PER COMPETERE

Affari con Brahma

A SPEECH BY ANGELO DI STASI, THE DIRECTOR GENERAL OF THE INTERNATIONALIZATION POLICIES

We have to begin with infrastructures and defense

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ith a GPD of approximately 700 billion dollars, India is the fourth largest economy in the world, despite the country’s very low per capita income. The country’s trade balance with the rest of the world is negative: imports come to 135 billion dollars (they mostly concern oil and energy), while export activities are in the region of 98 billion dollars (it must be noted that the gap has doubled in value over the past two years). Bilateral Italy-India relations are satisfactory, even though they are well below their actual potential. Italy’s exports come to 1.7 billion dollars, while imports are in the region of 2.2 billions. Hence, Italy’s

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balance sheet is negative. Italian companies are scarcely active in the Indian market, apart from few large industrial groups. This limitation might prove irreparable in the future, when foreign companies, which are instead flowing into the country, will have acquired a major position. There are countless but almost virtually unexplored opportunities for bilateral cooperation between Italy and India. We must make up for lost time. This is the reason why substantial promotional activities planned for the year 2007 by the Ministry will be devoted to India. One particular programme concerns key sectors connected with domestic exports. The programme briefly consists of 6 points:

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Infrastrutture e difesa, per iniziare di Angelo Di Stasi *

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on un Pil di circa 700 miliardi di dollari, l’India è la quarta economia più grande del mondo, anche se con un reddito pro-capite molto basso. Il saldo commerciale con il resto del mondo è negativo: l’import tocca i 135 miliardi di dollari – e riguarda soprattutto petrolio ed energia – mentre l’export si attesta sui 98 miliardi di dollari (da notare che negli ultimi due anni il divario è raddoppiato in valore). I rapporti bilaterali Italia-India sono soddisfacenti, anche se al di sotto delle potenzialità. L’Italia esporta per 1,7 miliardi di dollari e importa per 2,2 miliardi. Il saldo commerciale è quindi negativo per l’Italia. Le aziende italiane sono poco attive sul mercato indiano a eccezione di pochi grandi gruppi industriali. Questo è un limite che potrebbe rivelarsi in futuro irreparabile, quando le società straniere, che invece stanno arrivando in massa, avranno acquisito posizioni preminenti. Le prospettive di cooperazione bilaterale ItaliaIndia sono numerose, ma quasi tutte inesplorate. Bisogna riguadagnare il tempo perduto. E proprio per questo la promozione straordi- Angelo Di Stasi naria 2007 del Ministero sarà dedicata all’India. C’è già un programma che interessa i settori-chiave del nostro export. Eccolo sintetizzato in 6 punti. Infrastrutture. Il Governo indiano è impegnato a rimuovere le carenze infrastrutturali (ferrovie, strade, segnalazioni e controllo, logistica aeroportuale) che limitano la crescita. E questo ha un impatto positivo sulle nostre aziende. Difesa. Ci sono già contatti con le aziende italiane del settore aeronautico, navale, elettronico. Componentistica Auto. L’India vuole diventare uno dei maggiori esportatori mondiali con un giro di affari stimato superiore a 20 miliardi di dollari entro il 2015. Una buona occasione per l’indotto auto italiano. Agroalimentare. Il settore è ancora poco sviluppato. Ma le tecnologie italiane nel “food” sono un valore importante. Industria cinematografica. Tre città del cinema, oltre 1.200 film l’anno prodotti. Le aspettative di sviluppo indicano una crescita annuale del 119% e una previsione di fatturato di 1,9 miliardi di dollari già nel 2007. E nel settore del cinema abbiamo molte cose da dire. Made in Italy. Dalla moda al lusso, i prodotti tradizionali del made in Italy conquistano settori sempre più ampi della borghesia indiana.

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2 3 OF THE MINISTRY OF INTERNATIONAL TRADE 1. Infrastructure. The Indian Government is committed to removing poor infrastructure (railways, road networks, signals and control systems, airport logistics) that are curbing growth. This is affecting positively our companies. 2. Defence. A number of contacts have been made with Italian companies working in the aeronautical, naval and electronic sector. 3. Car Components. India is set to become a leading international exporter with a business turnover of over 20 billion dollars by 2015. This is a good opportunity for the Italian car industry.

4. The agricultural and food industry. The sector is still underdeveloped. However, Italian technologies applied to the food industry are important. 5. The film industry. Over 1200 films are produced every year in three cities. Development expectations are showing an annual growth of 119%, with business projections of 1.9 billion dollars during the year 2007. We have plenty to offer in the film industry. 6. Made in Italy. From fashion to luxury goods, traditional Italian products are conquering increasingly wider sectors of the Indian middle classes.

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*Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione del Ministero del Commercio Internazionale

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DOSSIER INDIA

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L’INTERVENTO DI ANTONIO ARMELLINI, AMBASCIATORE D’ITALIA IN INDIA

Roma chiama Delhi

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o appreso con interesse e soddisfazione della decisione del settimanale Economy e del periodico èItalia, di dedicare uno speciale all’India alla vigilia di alcuni importanti eventi che dovrebbero marcare un ulteriore salto di qualità nei rapporti economici fra Italia e India. Lo svolgimento della XVII sessione della Commissione Mista Italo-Indiana, presieduta dal Ministro per il Commercio Internazionale On. Emma Bonino e dal Ministro del Commercio e dell’Industria indiano Kamal Nath, a Roma il 6 novembre prossimo, nonché l’importante evento promozionale “Destination India” che avrà luogo in tale circostanza, grazie al supporto organizzativo di Confindustria, costituiscono una concreta testimonianza dell’interesse con cui sia Roma che New Delhi guardano allo sviluppo di collaborazioni economiche a tutto campo. Da parte italiana, l’Ambasciata a New Delhi sta coordinando con l’ICE e con la Indo-Italian Chamber of Commerce una rassegna di eventi a carattere promozionale, sia nel settore economico e commerciale, che in quello culturale, che avrà luogo in tutte le principali città indiane tra la metà di novembre e la metà di dicembre, con il titolo di “Festa Italiana – Italian Festival”. Italia ed India condividono molte cose: una forte tradizione democratica, radici antiche ed una cultura ricca e multiforme. Anche sul piano economico, è interessante notare come i due Paesi abbiano attraversato processi di sviluppo per molti aspetti simili: iniziale intervento massiccio dello Stato nell’economia e nei settori chiave dello sviluppo industriale, progressiva privatizzazione del comparto pubblico, sviluppo di una imprenditoria su base familiare e di un sistema di piccole e medie imprese, spesso ad alto contenuto tecnologico. Il boom economico indiano costituisce dunque un’opportunità straordinaria anche per le nostre imprese. Chi deciderà oggi di investire su questo mercato, nonostante le difficoltà che ancora lo contraddistinguono, potrà sperare domani di raccogliere i dividendi del “miracolo indiano”. È una finestra di opportunità che riguarda praticamente tutti i settori: infrastrutture (l’XI Piano di Sviluppo dovrebbe comportare investimenti in tale settore per oltre 300 miliardi di euro nei prossimi cinque anni), automotive (si assiste ad un’impressionante proliferazione di aziende attive nel settore della componentistica auto), agro-industriale, IT, tessile, moda, design, turismo. Mi auguro dunque che le imprese italiane siano pronte a raccogliere questa sfida.

Tanti i settori aperti alla collaborazione tra i due Paesi. L’auspicio è che le imprese italiane siano pronte a raccogliere la “sfida indiana”

Antonio Armellini, Ambasciatore d’Italia in India

A SPEECH BY ANTONIO ARMELLINI, THE ITALIAN AMBASSADOR IN INDIA

Rome calls Delhi learnt with interest and much satisfaction about the decision made by Economy weekly magazine and èItalia to devote a special report on India on the eve of some important events that should improve relations between Italy and India even further. The 17th session of the Mixed Italian-Indian Committee chaired by the Minister of International Trade Emma Bonino and by the Indian Minister of Trade Kamal Nath will be held in Rome on November 6 in sync with the important promotional event “Destination India” that will be held during the same session thanks to the support provided by Confindustria (Italian Manufacturers’ Association). Both events represent tangible proof of the interest shown by Rome and New

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Delhi in the development of comprehensive business relations. As to Italy, the Embassy in New Delhi is coordinating a number of promotional events in the economic and trade sector in partnership with ICE and the Indo-Italian Chamber of Commerce. The events called “Festa Italiana - Italian Festival” will be held around all the main Indian cities from mid November to mid December. Italy and India share many things: a strong democratic tradition and ancient roots and a rich and multi-faceted culture. Also from a business point of view both countries have undergone some very similar development processes: substantial initial input by the State in the economy of the country and in key in-

A dustrial sectors, gradual privatisation of the public sector, the development of family businesses and of small and medium sized companies that often use high tech equipment. India’s economic boom represents an amazing opportunity for our companies as well. Anyone deciding to invest in this market can hope to profit from the proceeds of the “Indian miracle”, notwithstanding the difficulties still surrounding it. It is a source of opportunities for all sectors: infrastructure (the 11th Development Plan should entail investments in that sector for over 300 billion Euro over the next five years), the automotive sector (a large number of companies is mushrooming in the car parts sector), the agro industrial sector, the IT sector, the textile, fashion, design and tourist industry. I hope that Italian companies are ready to face the challenge.


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L’INTERVENTO DI NARINDER NAYAR, PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDO-ITALIANA

Benvenuti alla Festa Italiana!

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ono molto lieto che Economy ed èItalia abbiano deciso di dedicare uno speciale all’India. È impossibile oggigiorno tenere lontana l’India dai notiziari. Al secondo posto mondiale per la velocità del suo tasso di crescita economica, con una media che supera l’8% annuo (durante l’ultimo trimestre ha raggiunto l’8,9%) è diventata la quarta più grande economia al mondo, tale da costituire un polo d’attrazione per un numero sempre maggiore di investimenti diretti esteri e investimenti istituzionali. Le grandi aziende indiane conquistano le testate dei giornali grazie alla loro ricerca di una possibile espansione nei mercati occidentali, come testimonia la recente offerta di Tata per l’europea Corus nel settore acciaio, o la Videocon che è già presente in Italia con l’acquisizione dello stabilimento della Thompson di Agnani. Tutto questo interesse per l’India è alla base dell’attività svolta dalla Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, che può contare su un network di uffici estesi in tutto il subcontinente. Da quarant’anni stiamo partecipando attivamente nella promozione delle relazioni bi-laterali fra l’Italia e l’India. La più evidente e forse la più coinvolgente delle nostre manifestazioni è il festival che ogni anno, dal 2002, la Camera sta organizzando per presentare il Meglio dell’Italia: “Festa Italiana”.Con una classe media urbana in rapida e constante crescita, interessata ad innalzare i propri standard di vita, con prodotti e servizi che in occidente consideriamo scontati, c’è un grande gap di mercato che può essere colmato dall’industria italiana: dall’alta moda alle infrastrutture, senza tralasciare il turismo, la gastronomia, il settore assicurativo-bancario, l’automotive fino all’IT, al cinema, al settore tessile, all’educazione accademica, in pratica tutto ciò che viene proposto dalla Camera in questo appuntamento annuale. Già da due anni, Festa Italiana è stata organizzata in tutte e cinque le principali metropoli indiane: Bombay, Delhi, Calcutta, Madras e Bangalore, ricevendo una vasta copertura dai media a livello internazionale. Quest’anno, con la collaborazione dell’ICE e con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana e dei Consolati Generali in India, saremo presenti con uno sforzo comune come Italian Festival/Festa Italiana 2006. Attraverso questo evento congiunto avremo l’occasione di poter dare il benvenuto ad un numero ancora maggiore di ospiti italiani per prendere visione della nuova India. Con lo stesso sentimento auguro al lettore di questo speciale una stimolante riscoperta del subcontinente.

Già da due anni, questa iniziativa costituisce un’occasione per scoprire i tanti possibili punti di contatto tra Italia e India

Narinder Nayar, Presidente della Indo-Italian Chamber of Commerce & Industry

A SPEECH BY NARINDER NAYAR, PRESIDENT OF THE INDO-ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE & INDUSTRY

Welcome to Festa Italiana! am delighted that Economy and èItalia are devoting a special on India. There is no keeping India out of the news these days. It is the second fastest growing economy in the world at a searing pace of an average of more than 8 per cent a year (during the last quarter it reached 8.9 per cent) and has become the fourth largest in the world. As such, it attracts a considerable amount of foreign direct and institutional investment. It is also making headlines with Indian firms hunting for growth overseas, as evidenced by the recent bid from Tata for European steel maker Corus, while Videocon is already operating in Italy with its acquisition of the

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Thompson plant in Agnani. All this interest in India is what drives much of our activity at the Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, which has a network over the entire country. Founded now since 40 years, we have been participating actively in promotion of bi-lateral relations between India and Italy. The most visible and perhaps most attractive manifestation of this is the annual festival that the Chamber has been organising each year since 2002 to present the Best of Italy, in the form of Festa Italiana. With a fast growing urban middle class interested in raising its standard of living with the goods and services that the western world takes for granted, there

is a huge market to be tapped by Italian businesses and industry, from high fashion to infrastructure, from tourism, gastronomy, bancassurance and automotive components to IT, cinema, textiles and higher education – all of which are promoted by the Chamber at this annual event. Since the past two years, Festa Italiana has taken place in all the five principal metros of India: Bombay, Delhi, Calcutta, Madras and Bangalore and has received wide coverage in the international media. This year it teams up with ICE and, with the patronage of the Italian Emabassy and Consulates General in India, will be jointly presented as Italian Festival / Festa Italiana 2006. We shall be welcoming even more Italian guests to view the new India through this joint event and I similarly wish the readers of this India special an exciting re-discovery of India.

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FORMAZIONE

L’INIZIATIVA DI MINISTERO DEGLI ESTERI-UNIVERSITÀ-CONFINDUSTRIA

Talento indiano, laurea italiana di Mauro Aprile

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uest’anno accademico i master di alcune atenei d’eccellenza nel campo dell’information technology e dell’economia aziendale avranno una novità: ci saranno più giovani talenti dall’India. Stanno infatti arrivando in Italia i primi studenti selezionati grazie a una campagna di promozione realizzata a Mumbai, Chennai e Bangalore ad aprile, all’insegna del motto “Invest your Talent in Italy”. Saranno circa una cinquantina. Pochi per colmare il divario che ancora ci separa dai nostri concorrenti (in base ai dati OCSE, in Italia gli universitari stranieri sono meno del 2%, mentre in Gran Bretagna, Germania e Francia superano il 10%), ma per i promotori dell’iniziativa, Ministero degli Esteri in testa, si tratta solo di un (buon) inizio. Al punto da ripetere la promozione in India a dicembre, e mettere in cantiere iniziative simili anche per altri Paesi, a partire dal Brasile. “Abbiamo presentato l’Italia come Paese dell’eccellenza tecnologica e imprenditoriale, evidenziando le nostre realtà di punta”, racconta Mauro Battocchi, il giovane diplomatico che ha guidato la missione in India. L’Italia si è presentata con un pacchetto di prima qualità: master in lingua inglese di cinque università di prestigio (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Bocconi, Università di Trento, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa); un cospicuo numero di borse di studio offerte dalle Camere di Commercio delle città in cui si trovano gli atenei e dall’ICE, nel quadro di un’intesa sostenuta dal Ministero del Commercio Internazionale; tirocini aziendali in aziende del calibro di STMicroelectronics, Telecom, Banca Sella. “Le Camere di Commercio sono in prima fila nel favorire il legame tra alta formazione e ricerca applicata”, conferma Fabio Pizzino di Unioncamere. E le Università si stanno attrezzando per moltiplicare i corsi tenuti in inglese e permettere un adeguato inserimento degli studenti. Ai primi di dicembre, nell’ambito di Festa Italiana, la grande iniziativa promozionale organizzata dalla Camera di Commercio e dell’Industria Indo-Italiana, il Sistema Italia della tecnologia riparte alla volta dell’India, con due new entries: l’Università di Genova e la LUISS Guido Carli. Questa volta il Roadshow toccherà anche Delhi e vedrà la presenza del Sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti. “Si tratterà di un appuntamento senza dubbio di primo piano nel calendario di Festa Italiana – ha dichiarato Sergio Sgambato, Segretario Generale della Camera italo-indiana – anche perché costituisce un perfetto preludio al 2007, Anno dell’Italia in India”. Info: www.postgradinitaly.org/

La campagna “Invest your Talent in Italy”, promossa dalla Farnesina in collaborazione con i principali atenei e un gruppo di aziende e di Camere di Commercio, ha fatto arrivare cinquanta studenti asiatici nel nostro Paese. Che potranno imparare il meglio dell’eccellenza tricolore. Anche Delhi sarà raggiunta dal Roadshow

INVEST YOUR TALENT IN ITALY: THE PROJECT OF MINISTRY OF FOREIGN AFFAIRS-UNIVERSITIES-CONFINDUSTRIA

Indian brains for Italian universities by Mauro Aprile uring the current academic year, the master courses held in some leading universities in the field of information technology and business economics will also be attended by young talents from India. The first few students selected thanks to a promotional campaign that ran in Mumbai, Chennei and Bangalore in April this year, are coming to Italy. “Invest your Talent in Italy” is the motto of the project. Approximately fifty students will be attending the courses. They are still very few as they are insufficient to fill the gap distancing us from our competitors (based on OCSE figures, foreign students only account for 2% of the student population, while they exceed 10% in the UK, Germany and France). However, the promoters, starting from the Ministry of Foreign Affairs, view this as a promising start. So much so that the promotional campaign in India will restart in December, and similar projects are also in the pipeline for Brazil to start with. “We introduced Italy as a leading country in the sector of technology and business, highlighting our best activities”, says Mauro Battocchi, a young graduate that headed the mission to India. Italy is a first rate package: master courses in the English language held at five prestigious universities (Turin Polytechnic, Milan Polytechnic, Bocconi, Trento University, St Ann’s College in Pisa); a substantial number of bursaries granted by the Chambers of Commerce of the cities and towns hosting the universities and by ICE, as part of an agreement supported by the Ministry of International Trade; corporate training programmes held for instance at STMicroelectronics, Telecom and Banca Sella. “The Chambers of Commerce are in the front line, supporting the partnership between top level training programmes and applied research”, confirms Fabio Pizzino from Unioncamere. Universities are preparing to multiply English courses and to help students settle. Early in December, as part of Festa Italiana, the important promotional event organized by the Chamber of Commerce together with the Indo-Italian Industry, the Italian system of technology will travel back to India with two new entries: Genoa University and LUISS Guido Carli. This time, the Roadshow will also travel to Delhi together with Under-Secretary of state for Foreign Affairs Gianni Vernetti. “The event will be undoubtedly an important project of Festa Italiana, as it is also a prelude to the Year of Italy in India in 2007”, stated Sergio Sgambato, the Secretary General of the Indo-Italian Chamber.

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OCCASIONI DA NON PERDERE - NON SOLO EXPORT, MA ANCHE INVESTIMENTI DIRETTI COSA È LA SACE

Benvenuti nel cantiere più grande del mondo

SACE è la società italiana di assicurazione del commercio estero: un partner e un alleato per le imprese italiane che esportano il Made in Italy nel mondo e che si confrontano con un mercato sempre più dinamico e concorrenziale. La missione di SACE è quella di sostenere le imprese italiane nella loro attività di internazionalizzazione attraverso l’assicurazione e la riassicurazione dei rischi di carattere politico, economico e commerciale a cui sono esposte nelle loro transazioni internazionali. SACE offre alle imprese e alle banche che operano nel campo dell’export prodotti e servizi assicurativi sempre più articolati per soddisfare esigenze diverse, in linea con la crescente complessità del mercato globale. SACE coordina la propria attività con quella degli altri soggetti impegnati nel sostegno all’internazionalizzazione dell’economia nazionale. Partecipa, inoltre, agli Sportelli Italia presenti all’estero per affiancare le imprese italiane ovunque nel mondo.

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li ultimi dati sulla crescita del Pil indiano lo confermano: il ti sulle esportazioni italiane in India, cresciute del 24% nei primi sei Paese sta vivendo da tre anni un periodo di straordinaria mesi dell’anno grazie ancora una volta alla buona dinamica della espansione. Nel trimestre aprile-giugno 2006 il PIL è cre- meccanica strumentale. Le prospettive dell’economia indiana consciuto dell’8,9%, un tasso paragonabile a quello cinese e superiore tinuano ad essere positive, grazie anche all’impegno del governo di rispetto al tasso di crescita medio degli ultimi tre anni, pari New Delhi nel cercare di risolvere alcuni dei principali problemi all’8,1%. Con una popolazione di oltre un miliardo di abitanti, l’In- del Paese, tra i quali lo stato delle infrastrutture inadeguato a supdia è la quarta economia al mondo. Il successo del Paese è legato al- portare lo sviluppo economico del Paese. lo sviluppo del settore dei servizi inforSi prevede che nei prossimi anni gli inmatici, ma anche di settori più tradivestimenti nel settore delle infrastruttuNew Delhi deve rifare tutte le principali zionali, quali il tessile e l’industria mere aumenteranno a ritmi sostenuti e il infrastrutture del Paese, che ormai non tallurgica, sui quali l’India compete orruolo degli investitori privati sarà crumai a livello globale. Secondo i dati forciale, visti i vincoli del bilancio pubblico possono reggere il ritmo della crescita. niti dall’Ufficio studi di SACE, la soindiano. Per questo pensa a iniziative di project cietà di assicurazione del commercio Ciò costituisce un’opportunità anche estero, le imprese italiane stanno benefinancing che possono interessare molte per le imprese italiane. In questo conteficiando di questa eccezionale espanimprese italiane. Con l’aiuto della SACE sto, SACE può giocare un ruolo chiave sione: le esportazioni di beni italiani a supporto delle aziende italiane in Inverso l’India sono cresciute infatti di oldia, oltre che con i suoi prodotti traditre il 30% nel 2005, attestandosi a 1,7 miliardi di euro. I prodotti più zionali – come le Polizze Credito Acquirente e Credito Fornitore, le richiesti sono stati gli apparecchi meccanici ed elettrodomestici, i Polizze Investimenti e Lavori, specifiche per grandi progetti e infraprodotti dell’elettronica e dell’elettrotecnica, e i prodotti chimici. strutture – anche grazie ai nuovi prodotti assicurativi a contenuto Ancora più soddisfacente la performance degli investimenti diretti finanziario, come il Financial Credit Insurance, che facilita l’accesitaliani nel Paese, che lo scorso anno sono quasi triplicati, sfioran- so al credito per il capitale delle piccole e medie imprese che svoldo i 35 milioni di euro. E questo trend è confermato dagli ultimi da- gono attività internazionali.

OPPORTUNITIES NOT TO BE MISSED - NOT ONLY EXPORT ACTIVITIES, BUT DIRECT INVESTMENTS AS WELL

Welcome to the largest building yard in the world he latest data on the growth of Indian GDP confirm that the country has substantially developed over the past three years. During the April-June 2006 quarter period the GDP increased by 8.9%, representing a growth rate close to the Chinese one that is also higher than the average growth rate registered during the past three years (8.1%). With a population of over one billion citizens, India is the fourth largest world economy in terms of GDP growth. The success of this country depends on the development of the IT industry, which started back in the early Nineties, but it is al-

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so connected with more traditional sectors like the textile and the metallurgical industry, making India a world competitor. According to the data provided by SACE’s survey office, Italian companies are benefiting from this exceptional growth: exports of Italian goods to India grew by over 30% in 2005, for a total of 1.7 billion euros. Mechanical and domestic appliances are the products mostly on demand, together with electronic goods and with goods from the electrotechnics sectors and chemicals. The performance of direct Italian investments in the country is excellent. Last year investments almost trebled, reaching 35 million euros. This trend is confirmed by the latest data on Italian exports to India, which grew by 24% during the first six month period thanks to the development of instrumental mechanics. The prospects of Indian economy are still

looking positive, also thanks to the use of the authorities, in an attempt to solve some of the country’s main issues, like the state of infrastructure, which is unable to support the economic development of the country. It is anticipated that investments in the infrastructure sector over the next few years will increase at a constant rate and the role of private investors will be crucial. This also represents an opportunity for Italian companies as well. In this context, SACE may play a key role by supporting Italian companies in India using its traditional products like Buyer Credit Policies and Supplier Credit Policies, Investment and Work Policies, and through new financial insurance products like the Financial Credit Insurance, which provides easy access to the capital of small and medium sized companies involved in international activities.


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UNA REGIONE CHE CRESCE

SVILUPPO LAZIO

Il Lazio e la sfida del marketing territoriale Intervista a Matteo Caroli, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso la Facoltà di Economia della Luiss di Roma e consulente tecnico dell’Assessorato allo Sviluppo economico, ricerca e innovazione e turismo della Regione Lazio

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rofessor Caroli, di fronte alle sfide di un mercato ormai globale, viene sempre più posto l’accento sulla valorizzazione del territorio. Da che cosa è giustificata questa scelta?

Conoscere il territorio e valorizzarne le risorse, le competenze, è il punto di partenza per essere competitivi a livello globale, e quindi presenti su tutti i mercati. L’attuale amministrazione regionale ha avviato una riflessione su quelli che sono i punti di forza dell’economia laziale per favorire, da una parte, l’internazionalizzazione delle imprese del Lazio, e, dall’altra, gli investimenti esteri sul territorio della regione, anche attraverso lo strumento di Sviluppo Lazio, Ente attuatore del progetto di marketing territoriale cofinanziato dal Fondo Strutturale per le aree in Obiettivo.

Si, infatti. E può anche contare su un primato: è la prima regione italiana per quanto riguarda gli investimenti pubblici in innovazione e ricerca. Si tratta di uno sforzo notevole, sia in termini quantitativi che qualitativi, ma che risponde appieno a quelle che sono le richieste delle imprese operanti nel Lazio. Un dialogo, quello tra Regione e aziende, da tempo molto attivo…

Il Lazio può contare su una presenza internazionale molto radicata, sia per quanto riguarda l’export che gli investimenti produttivi di provenienza estera. Questo successo si è basato, e sempre di più lo sarà in futuro, sulla capacità che gli attori di governo, le istituzioni pubbliche, le imprese e le forze sociali hanIl Lazio ha sempre puntato molto sulla no di dialogare e lavorare insieme. MATTEO CAROLI centralità di Roma in quanto polo produtUn’integrazione finalizzata in partiProfessore ordinario tivo e logistico… colare al miglioramento della attratpresso la Luiss di Roma tività del Lazio quale sede di attività Effettivamente, Roma ha sempre produttive e alla realizzazione di rappresentato un fondamentale fattore trainante per tutta l’economia regionale e il suc- grandi progetti che siano motore di sviluppo ecocesso del “modello romano” di questi anni ha avuto nomico sostenibile. Su questa linea strategica, si riflessi positivi per tutto il Lazio. Tuttavia, in questi innesta, tra le altre, la recente iniziativa dell’Assesultimi anni lo sviluppo dell’area di Roma è affianca- sorato allo Sviluppo economico, ricerca, innovato sempre più al rilancio dell’intero territorio, per va- zione e turismo della Regione di creare un tavolo lorizzare le significative presenze industriali esisten- permanente di dialogo con le imprese estere preti nelle altre province: dall’agroindustria a Latina, Vi- senti nel Lazio: un mezzo importante per conterbo e Rieti, al farmaceutico e biotecnologie a Lati- frontarsi con queste realtà, per legarle ancora più na e Frosinone, all’elettronica ancora a Frosinone. strettamente al territorio, in un certo senso “fidelizzarle”, affinché siano sempre più un volano di Negli ultimi anni il Lazio ha investito molto anche nella ricerca… sviluppo per la regione.

Lazio and the challenge of territorial marketing

SVILUPPO LAZIO Sviluppo Lazio nasce nel 1999 come strumento di attuazione della programmazione regionale in materia economica e territoriale. Oggi rappresenta un indispensabile mezzo operativo per il potenziamento delle infrastrutture regionali e delle attività produttive, nonché per l’incremento dell’occupazione. L’impegno di Sviluppo Lazio si concretizza attraverso diverse forme d’intervento: promuove la cultura d’impresa, sostiene programmi di sviluppo territoriale, partecipa a progetti d’investimento nelle infrastrutture anche attraverso la promozione di partnership tra soggetti pubblici e privati. Per un reale sostegno alle attività produttive, Sviluppo Lazio opera per l’acquisizione e l’ottimizzazione di risorse finanziarie comunitarie, nazionali e private, favorendo al tempo stesso l’internazionalizzazione del sistema economico regionale e gli interscambi commerciali con l’estero. Sviluppo Lazio in questi anni ha contribuito alla straordinaria crescita socio-economica della regione anche attraverso studi, ricerche, analisi sul territorio e sul suo tessuto produttivo, fornendo un supporto di notevole efficacia alla Regione stessa e agli altri soggetti attivi in materia di sviluppo.

An interview with Matteo Caroli, professor of Economy and company management at the Faculty of Economics at Luiss in Rome. He is also a technical advisor working for the Council department for Business development, research, innovation and tourism for Lazio Region

rofessor Caroli, in the face of the challenges posed by the global market, the promotion of the territory is becoming increasingly crucial. What is the reason behind this choice? Knowing the territory and promoting its resources is the starting point for international competitiveness. The current regional council is analyzing the strengths of Lazio’s economy to promote the internationalization process of Lazio’s companies and foreign investments in the region, also using Sviluppo Lazio, which is implementing the marketing project co-funded by the Structural Fund for the areas targeted.

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Lazio has always focused on Rome’s crucial position as a production and logistics centre…

Indeed, Rome has always been a driving factor of Lazio’s economy and the success of the “Roman model” has registered a positive outcome for the region. However, in recent years the development of the Rome area has gone hand in hand with the promotion of the whole territory and of the most important industries: the agroindustry in Latina, Viterbo and Rieti, the pharmaceuti-

cal industry and biotechnologies in Latina and Frosinone and electronics in Frosinone. In recent years Lazio has also invested in research activities…

Absolutely. Lazio is also the first Italian region in terms of public investments in innovation and research. This is a remarkable effort, both in quantity and quality terms, and also fulfils the requests of companies. Region and companies have long been interacting…

Lazio can rely on international dealings as regards export activities and investments coming from abroad. This success is and will be based on the ability shown by the government, by companies and social organizations to interact and work together. This partnership is mostly geared to attract business to Lazio and to implement projects designed to support economic development. One strategic project promoted by the Council department for Business development, research, innovation and tourism for Lazio concerns the implementation of permanent interaction with foreign companies based in the region, so as to form even closer ties with them to boost development even further.

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IL SUCCESSO DELLA CANTIERISTICA

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i gioca tutto su chi possiede tecnologie più avanzate, progetti validi, tempi di realizzazione significativamente contenuti, flessibilità operativa e standard di servizio elevati anche per quanto riguarda l’assistenza e la fornitura di ingegneria. E la scacchiera è il subcontinente India. È qui che Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri sta muovendo alcune delle sue pedine, quelle della produzione militare – l’azienda sta già costruendo fregate, cacciatorpedinieri, sommergibili e una portaerei per l’Italia – dopo aver raggiunto e da tempo consolidato la posizione di assoluta leadership nel campo delle navi da crociera e dei grandi traghetti. Dal suo ufficio sul lungomare di Trieste muove i suoi alfieri, le sue torri, la sua regina, “seguendo con attenzione – afferma Bono – il rilevante programma di potenziamento e di rinnovamento della flotta della Marina Militare Indiana e lo sviluppo delle commesse in corso presso i cantieri di quel Paese”. Fincantieri ha già firmato con l’India nel 2004 due contratti relativi alla progettazione dell’apparato motore e all’ingegneria di dettaglio della propulsione convenzionale della portaerei Air Defense Ship, ed è molto probabile che possa diventare fornitore di altri materiali per i sistemi di bordo, come quelli realizzati per la portaerei italiana “Cavour”. Nel 2006 è diventato operativo il contratto (valore 37,5 milioni di euro) – vinto battendo i concorrenti coreani - per la costruzione di una nave oceanografica per il National Institute of Ocean Technology di Madras, la cui messa in cantiere a Riva Trigoso e a Muggiano è già iniziata nel mese di giugno. In luglio Fincantieri ha ospitato i responsabili del programma di nuove costruzioni della Marina Militare Indiana, nel corso di una visita appositamente organizzata alla sede della Direzione navi militari di Genova e ai cantieri di Riva Trigoso e Muggiano. Adesso Fincantieri è in gara per la costruzione di un “Fleet Tanker”, avendo come competitor il cantiere russo Admiralty Shipyard di San Pietroburgo e i coreani della Hyundai. Inoltre si prepara a costituire una joint venture con un’azienda indiana per la produzione e la commercializzazione in quel continente di vari componenti meccanici navali e turbine a vapore per uso industriale. Le procedure di qualifica presso la Marina Indiana per essere inseriti nelle “Vendor List”, e diventare così fornitore ufficiale, sono già in corso, mentre per poter seguire da vicino gli sviluppi della situazione, Fincantieri aprirà un ufficio di rappresentanza nella capitale New Delhi. Perché, come afferma Giuseppe Bono “siamo determinati a consolidare e ulteriormente sviluppare il ritorno all’export della nostra produzione militare. Per questa ragione siamo attualmente impegnati in un confronto commerciale con diversi interlocutori sui mercati esteri, dove proponiamo, come stiamo facendo in India, prodotti competitivi, progetti validi, tecnologie avanzate e tempi di realizzazione contenuti”. Viste le leadership di mercato ottenute in tutti gli altri campi, non ci rimane che aspettare per brindare a un altro successo della cantieristica italiana.

TECNOLOGIA ITALIANA

Fincantieri vince sullo scacchiere indiano Un contratto per costruire una nave oceanografica e un altro per gli apparatimotori di una portaerei. L’AD della società, Giuseppe Bono, spiega come è riuscito ad entrare nell’elenco dei principali fornitori della Indian Navy

Giuseppe Bono, AD di Fincantieri. Nella foto in alto, i cantieri di Muggiano, dove è in corso la costruzione della nave oceanografica della Marina Indiana.

ITALIAN TECHNOLOGY

Fincantieri wins on the Indian chess-board he focus is all on who owns the most advanced technology, valid projects and short time implementations. The chess-board is the Indian subcontinent. Here, Giuseppe Bono, the MD of Fincantieri, is moving some of its pawns, those connected with military production, for which the company is already building frigates for France and Italy, after becoming an absolute leader in the sector of cruise ships. From his office in Trieste he studies the next moves, “carefully following the substantial strengthening and renovation programme of the Indian Military Naval fleet, as well as the progress of job orders current underway in the yards of that country”. Back in 2004, Fincantieri signed two contracts with India relating to the project for engine systems and conventional propulsion detail engineering of Air Defence Ship aircraft carriers. The company is also highly likely to become the supplier of other materials for on-board systems, like those made for the Italian aircraft carrier “Cavour”. In 2006 the contract for the construction of an oceanographic ship for the National Institute of Ocean Technology based in Madras became operational for a total of 37.5 million Euro. The contract was secured defeating competitors from Korea. The dry docking started in June this year. The company is now tendering for the construction of a “Fleet Tanker”. Its competitors are the Russian Shipyard and Korean Hyundai. What’s more, it is preparing to start a joint venture with an Indian company for the production and marketing of different mechanical ship components and steam turbines for industrial use. Procedures to become the official supplier and to be included in the “Vendor List” are currently underway at the Indian Navy, while Fincantieri will open a branch in the capital New Delhi in order to follow any development closely. We are determined to strengthen and develop further exports connected with our military products. Hence, we are involved in a trade comparison with different foreign interlocutors to whom we are submitting competitive products like we are already doing in India, together with valid projects, advanced technologies and short term construction processes”, stated Giuseppe Bono. Based on the market leadership acquired in every other field, we are just waiting to celebrate another successful achievement in the Italian ship building industry.

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EUROSPORTELLO INTERNAZIONALIZZAZIONE NAPOLI

Lo stile napoletano conquista Bombay

Riccardo De Falco, Direttore di Eurosportello Napoli

I coralli di Torre del Greco, i gioielli fatti a mano, i capi sartoriali. E ancora: le conserve, il vino e la pizza. Il meglio del sistema economico della Campania per raccontare agli indiani che cos’è il made in Italy.

INTERNATIONALIZATION / THE PROJECTS OF EUROSPORTELLO NAPOLI

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ifestyle & Trends” and “Food Expo” are held respectively from November 22 to 24 and from November 23 to 25 during the Italian Festival 2006. The venue is old Bombay. Two workshops address respectively the textile and clothing industry, the accessories and jewellery sector and the art of goldsmithery; and companies working in the food and agricultural industry. Naples will also attend with specialized companies thanks Corals from Torre del Greco, to Eurosportello Napoli, which super- hand made jewels and vised space layout, the organization of sartorial garments, next to workshops with local business and insti- preserves, wine, mozzarella tutional operators and company tours in cheese and pizza. The best of partnership with the Indo-Italian Cham- Campania’s economic system ber of Commerce. Riccardo De Falco, invites Asians to explain what the manager or Eurosportello Napoli, ex- ‘Made in Italy’ is all about plained the reasons for this participation: “We are a special company from the Chamber of Commerce of Naples that was founded to promote the internationalization process of companies. The process is carried out in the same way as other 260 Euro Info Centres reporting to the European Commission. The Naples centre is one of 24 Centres located in the Chambers of Commerce of each Italian region”. From 2001 onwards, Eurosportello Napoli has become the provincial operational headquarters of SPRINT, the regional Info Point for the internationalization process of companies. “Our job is to promote companies based in the province of Naples, namely over 250,000 companies that represent 48 per cent of all companies operating in the region”, Mr De Falco pointed out. Hence, Italian Festival held in Mumbai will host “Lifestyle & Trends”, the Mondragone Foundation, a banner of ladies fashion, Bagra, Consorzio Napoli 2001, Consorzio Napoli Style, all of which are dedicated to textiles and clothing, and finally, Assocoral from Torre del Greco, the Association of goldsmiths that produce corals and cameos. As to the workshop “Food Expo” instead, Strianese Conserve and Villa Massacese will also attend, next to Consorzio Napoli Food. “These sectors are particularly important for their trade activities with Asia, with the food industry representing 35% of Eurosportello’s activities, while textiles and clothing account for 20% and jewellery accounts for 25%. The importance of our participation in India is evidenced by the fact that 50% of exports from the province of Naples target Asia”, concluded Mr De Falco.

ifestyle & Trends” e “Food Expo”, il primo dal 22 al 24 novembre, il secondo dal 23 al 25. Il tutto a Mumbai, la vecchia Bombay, nel corso della Festa Italiana 2006. Due workshop rivolti, uno alle aziende del settore tessile, abbigliamento, accessori e gioielleria, oreficeria; l’altro dedicato alle aziende dell’agroalimentare. E ci sarà anche Napoli con le sue aziende di settore, grazie a Eurosportello Napoli, che in collaborazione con la Camera di Commercio Indo-Italiana ha curato l’allestimento degli spazi, l’organizzazione dei workshop con gli operatori economici e istituzionali locali e le visite alle aziende. Riccardo De Falco, direttore di Eurosportello Napoli, spiega le ragioni di questa partecipazione: “Siamo un azienda speciale della Camera di Commercio di Napoli, creata per favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese. Un processo che avviene con le stesse modalità seguite dagli altri 260 Euro Info Centre che fanno capo alla Commissione Europea. Quello di Napoli è uno dei 24 Centre dislocati presso le Camere di Commercio in tutte le regioni italiane”. Dal 2001 Eurosportello Napoli è diventato sede operativa provinciale dello SPRINT, lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese. “Il nostro compito è quello di promuovere le imprese della provincia di Napoli – chiarisce De Falco – vale a dire oltre 250mila imprese, pari al 48 per cento di tutte le aziende della regione”. Da qui la partecipazione alla Festa Italiana di Mumbai, dove saranno presenti per il “Lyfestyle & Trends”, la Fondazione Mondragone, porta-insegne della moda femminile, la Bagra, il Consorzio Napoli 2001, il Consorzio Napoli Style, tutti dedicati al tessile e abbigliamento, e infine l’Assocoral di Torre del Greco, l’Associazione dei produttori orafi corallo e cammei. Per il workshop “Food Expo”, invece, oltre al Consorzio Napoli Food, ci saranno la Strianese Conserve e Villa Massacese. “Sono settori particolarmente importanti per la loro attività commerciale verso l’Asia”, conclude De Falco. “Le industrie alimentari rappresentano il 35% delle attività di Eurosportello, il tessile abbigliamento il 20% e la gioielleria e oreficeria il 25%. Se si pensa che le esportazioni della provincia di Napoli sono rivolte per il 50% verso l’Asia, allora si comprende quale importanza abbia la nostra partecipazione in India”.

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Neapolitan style conquers Bombay

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LA FINANZIARIA PUBBLICA AL FORUM DI CONFINDUSTRIA

Il viaggio comincia con SIMEST

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ono 120 le aziende indiane che, dal 6 all’8 novembre, hanno partecipato alla più grande missione imprenditoriale mai arrivata in Italia. La delegazione è stata guidata da Kamal Nath, il Ministro indiano per l’Industria e il Commercio. I rappresentanti delle aziende indiane, dopo il Forum economico a Roma, sono partiti per diverse città, a seconda della loro specializzazione: Parma per l’agro-alimentare, Torino per la meccanica e la componentistica auto, Firenze per il tessile-abbigliamento e la pelletteria, Vicenza per l’oreficeria. In queste città gli imprenditori indiani hanno visitato le aziende italiane ed hanno effettuato incontri con le controparti locali. SIMEST, la finanziaria pubblicoprivata controllata dal Ministero del Commercio Internazionale, che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero, è stata presente con un suo desk nel corso di questi incontri, per fornire supporto ed assistenza alle imprese italiane che intendono investire in India. SIMEST, infatti, rivolge da tempo una particolare attenzione all’India, che rappresenta una interessante meta per gli investimenti italiani, grazie al suo dinamico sistema imprenditoriale

Mentre 120 imprenditori indiani sciamavano nelle varie città italiane alla ricerca di partner e di affari, l’AD Massimo D’Aiuto metteva a punto gli strumenti per favorire le PMI interessate a crescere nell’area

Massimo D’Aiuto

250 milioni gli investimenti generati dai progetti delle aziende italiane in India

300 milioni I finanziamenti per la crescita all’estero alle imprese italiane in india

SIMEST

e al diffuso sistema finanziario e bancario. Ad oggi, SIMEST ha approvato progetti di imprese italiane in India che hanno generato investimenti complessivi per oltre 250 milioni di euro. I settori sono quelli più qualificanti del “made in Italy”: l’agro-alimentare, il tessile, il meccanico, l’automotive e il chimico. Recentemente è stata estesa all’India l’operatività dei Fondi di Venture Capital, gestiti da SIMEST, che rappresentano un ulteriore strumento finanziario per favorire gli investimenti delle aziende italiane. Il Fondo di Venture Capital consente una partecipazione complessiva (SIMEST + Fondo di Venture Capital) fino ad un massimo del 49% del capitale sociale dell’impresa estera. SIMEST gestisce inoltre, per conto dello Stato italiano, gli strumenti di incentivazione finanziaria a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane quali: export credit, studi di fattibilità, programmi di penetrazione commerciale. Ad oggi SIMEST ha finanziato le aziende italiane in India per oltre 300 milioni di euro. SIMEST ha avviato uno speciale programma promozionale insieme alla CCI, Confederation of India Industry, la Confindustria indiana con la quale ha rapporti di collaborazione dal 1995, per favorire ulteriormente la creazione di joint-ventures italo-indiane, e favorire il trasferimento di tecnologie dall’Italia. “L’India rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Massimo D’Aiuto – grazie anche alle sue grandi prospettive di crescita industriale per i prossimi anni. Noi ci siamo da oltre 10 anni e siamo in grado di trovare lì interessanti opportunità, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese. A tal fine stiamo realizzando uno studio di fattibilità per la creazione di una società di servizi finanziari che potrà essere di supporto alle PMI che decideranno di investire in India”.

THE PUBLIC FINANCING COMPANY AT THE CONFINDUSTRIA FORUM

The travel begins with SIMEST total of 120 Indian companies joined the largest business mission to Italy from November 6 to 8. Kamal Nath, the Indian Minister of Industry and Trade, headed the delegation. Following the business forum held in Rome, representatives from Indian companies travelled to different cities, according to their field of specialization: Parma for the agricultural and food industry, Turin for the mechanics industry and car components industry, Florence for the textile/clothing industry and leather goods and Vicenza for jewellery. In those cities, Indian businessmen toured Italian companies and met with the local counterpart. SIMEST, a subsidiary public-private holding company of the Ministry of International Trade that promotes the development of Italian companies abroad, attended with a desk during the meetings, to provide help and assistance to Italian companies planning to invest in that country. Indeed, SIMEST has now long focused on India, which represents an interesting destination for Italian investments, thanks to its dynamic entrepreneurial system and to a widespread financial and banking system. So far, SIMEST has passed projects submitted by Italian companies operating in India that generated overall investments for over 250 million Euro. The sectors are leading Italian manufacturing industries such as the agricultural and food industry, the textile industry, the mechanics sector, the automotive and chemical industry. Recently, Venture Capital Funds have also been extended to India. The

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While 120 Indian entrepreneurs are going in the Italian towns looking for partners and transactions, the CEO Massimo D’Aiuto is improving instruments to help the entreprises to grown in the area. funds are managed by SIMEST and they represent a further financial tool, which is designed to promote Italian companies’ investments in that country. The Venture Capital Fund accounts for an overall shareholding (SIMEST + Venture Capital Fund) of up to 49% of corporate capital of foreign companies. SIMEST also manages financial incentive tools on behalf of the Italian State in order to support the internationalization process of Italian companies like export credit, feasibility studies and trade penetration programmes. So far, SIMEST has funded the Italian companies based in India for over 300 million Euro. SIMEST has implemented a special promotional plan together with CCI, the Confederation of India Industry, with which it has been working since 1995, to promote further the creation of Italian-Indian joint-ventures, and to promote the transfer of technologies from Italy to India. “India certainly represents a great opportunity for Italian companies, thanks to its great future industrial development prospects. SIMEST has been operating in that country for the past 10 years and it is likely to find interesting opportunities in India, mostly as regards small and medium sized companies. To that end, we are developing a feasibility study for the creation of a new company designed to offer financial services and to support small and medium sized companies planning to invest in India”, stated the MD of SIMEST, Mr Massimo D’Aiuto.

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PARLA AMAR SINGH, DIRETTORE DELL’UFFICIO DI MILANO

TOURISM / A SPEECH BY AMAR SINGH, THE MANAGER OF THE MILAN OFFICE BRANCH

Italian people are veritable maharajahs o doubt, we are the most wanted. The very pleasant Director of the Indian tourist Board in Italy, Amar Singh, will tell you so with a big smile on his face while handing over to you a booklet from the Market Research Division of the Ministry of Tourism, in other words, from the statistics office, with a title-slogan that one can see advertised everywhere, in all official publications and on the visiting card “Incredible !ndia” (with an exclamation mark instead of an I). He will tell you with a smile, providing a number of statistic data listed in the booklet “FigVisitors spend more, ures 2005”, to support his double than the statement: “Last year, over Germans and four 60,000 Italians travelled to times more than the India for tourist or business Dutch. This is the purposes, but most of all, to reason why they are the tour Rajasthan and Kerala. most welcome guests. And we are very happy to A rich promotional host you, because the Italprogramme for the ians are keen travellers that year 2007 is currently love India and its culture, under preparation for they are generous tourists them, as next year will that spend double than the mark the 2550th Germans and four times anniversary of more than the Dutch”. In actual fact, the expenBuddha’s birth diture capacity of Italian tourists in India can be traced in the booklet “Figures 2005”, but there is no reason to doubt Mr Singh’s words. He manages the Indian tourist office in Milan and he is preparing for the small boom of Italia arrivals expected in 2007, the year marking the 2550th anniversary of Buddha’s birth. “We all know just how many ItalAmar Singh, a capo dell’Ufficio del ians have been captivated Turismo indiano by the spirituality of our a Milano faith”. In fact, growth is constant: we were 60,000 last year, 55,000 in 2004 and only 39,000 in 2003. Growth is measured by way of two figures: +12% in 2005; +40% in 2004 and +25% in 2003. This does not solely concern ingoing tourism from Italy. The flow of tourists from the whole western world (mostly the USA, the UK, Germany and France) is changing India into a so to speak “popular” destination. Last year we registered almost 4 million visitors, up 13% in contrast with 2004. This is good business for a country that registered a “tourist revenue” of 5.7 billion dollars last year, up one billion dollars in contrast with 2004. With approximately 6% in relation to the GDP and with over a total of 42 million employees (both direct and indirect). The government of New Delhi and the governments of other member states of the Indian federation are of course pushing “to increase India’s visibility and position as preferred destination” mostly towards the Italian market. Hence, Mr Singh has drawn up a rich promotional programme, ranging from media and internet travel website advertising campaigns to participation to the main trade fairs (Bit Milano, Bit Napoli, Ttg Rimini, Btc Firenze) and all those events connected with “Incredible !ndia” that can fascinate potential visitors.

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Italiani, veri maharajah Sono i visitatori che spendono di più, il doppio dei tedeschi e il quadruplo degli olandesi. Per questo sono gli ospiti più desiderati e per loro si stanno preparando intensi programmi di promozione per il 2007

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iamo i più desiderati, non c’è dubbio. Il simpaticissimo Direttore dell’Ente del turismo indiano in Italia, Amar Singh, te lo dice con il più bel sorriso della sua giornata di lavoro porgendoti un fascicoletto appena arrivato dal Ministero del Turismo, Market Research Division, insomma ufficio statistico, con quel titolo-slogan che vedi in tutte le campagne pubblicitarie e in tutte le pubblicazioni ufficiali e perfino sul biglietto da visita “Incredible !ndia” (proprio così, con il punto esclamativo al posto della I). Te lo dice con un sorriso e poi lo motiva con i dati statistici contenuti nel fascicoletto “Figures 2005”, dati statistici 2005: “L’anno scorso più di 60mila Italiani sono venuti in India per turismo e per affari, ma soprattutto per farsi un bel viaggio dal Rajasthan al Kerala. E noi siamo ben felici di ospitarvi perché gli Italiani sono viaggiatori appassionati, che amano l’India e la sua cultura, e sono turisti generosi, che spendono il doppio dei tedeschi e il quadruplo degli olandesi”. Per la verità questo dato sulla capacità di spesa del turista italiano in India non si rintraccia nel fascicoletto “Figures 2005”, ma non c’è nessuna ragione per dubitare delle parole del signor Singh che, da bravo gestore dell’ufficio del turismo indiano di Milano, si sta preparando al piccolo boom di arrivi italiano atteso per il 2007, anniversario numero 2550 della nascita di Buddha, e “tutti sappiamo - aggiunge - quanti Italiani siano stati conquistati dalla spiritualità della nostra religione”. In effetti, la crescita è continua: eravamo 60mila l’anno scorso, 55mila nel 2004, appena 39mila nel 2003. L’incremento si misura a due cifre: +12% nel 2005, + 40% nel 2004, + 25% nel 2003. E non riguarda solo il turismo ingoing dall’Italia. È da tutto il mondo occidentale (soprattutto Usa, UK, Germania e Francia) che i flussi turistici stanno trasformando l’India in una meta, diciamo così, “popolare”. L’anno scorso sono arrivati qui quasi 4 milioni di visitatori, il 13% in più di quelli che c’erano stati nel 2004. Dal punto di vista economico è un buon affare per un Paese che l’anno scorso ha potuto contabilizzare una “revenue turistica” di 5,7 miliardi di dollari, un miliardo in più rispetto al 2004. Con un peso percentuale rispetto al Pil vicino al 6% e una quota di occupati (diretti e indiretti) di oltre 42 milioni di persone. Il governo di New Delhi e i governi dei vari stati che compongono la federazione indiana naturalmente spingono “to increase India’s visibility and position as preferred destination” soprattutto verso il mercato italiano e così Mr. Singh ha messo in cantiere un intenso programma di promozione: dalle campagne pubblicitarie sui media e sui siti internet di viaggio alla partecipazione alle principali fiere (Bit Milano, Bit Napoli, Ttg Rimini, Btc Firenze) e a tutti quegli eventi in cui “Incredible !ndia” può affascinare i potenziali visitatori.


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UN MODELLO VINCENTE

Riforme “in concerto” per il Lazio del domani di Domenico Calabria

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Giancarlo Elia Valori Presidente di Confindustria Lazio e di Sviluppo Lazio

Tra le eccellenze regionali, il chimico-

l modello Lazio è quello che attual- farmaceutico, l’Itc, l’agroalimentare, mente sta funzio- la moda, il cinema, il turismo, l’audiovisivo, nando meglio in una fase storica di così come l’alta tecnologia e la ricerca congiuntura debole e di incertezza economica generalizzata. In questi anni c’è stata una grande creatività d’impresa, accompagnata da una crescita di PIL e occupazione, e sostenuta da un nuovo modello di relazioni industriali, da me battezzato ‘riformismo concertato’”. Si tratta, in altre parole, di “mettere in moto tutti i processi necessari per valorizzare le componenti territoriali dello sviluppo, attraverso la stesura di accordi e la realizzazione di nuovi organismi, alla base dei quali la flessibilità relazionale, del fare sistema, ha costituito il denominatore comune”. Sono parole di Giancarlo Elia Valori, Presidente di Confindustria Lazio e Sviluppo Lazio, a commento dei dati recentemente pubblicati da Unioncamere sui principali indicatori economici. Come ha illustrato in un’intervista rilasciata al quotidiano RomaOne, tante sono le eccellenze su cui può contare la regione: dal chimico-farmaceutico all’Itc, dall’agroalimentare alla moda, senza dimenticare il cinema, il turismo e l’audiovisivo i comparti più innovativi dell’artigianato, l’aerospaziale e l’emergente settore della nautica, per il quale Confindustria Lazio ha avanzato la richiesta di costituire un distretto regionale integrato, proposta accolta con favore dalla Giunta regionale. Bene anche il settore della costruzione di apparecchiature elettroniche, come pure l’alta tecnologia e soprattutto la ricerca (il 93% della ricerca fatta in Italia si concentra nel Lazio). A tal proposito, Valori ha ricordato che la Giunta regionale ha creato per il triennio 2006-2009 un fondo di 60 milioni per favorire il riordino e il potenziamento degli strumenti in materia di sviluppo economico, ricerca e innovazione, nonché per evitare la fuga di cervelli e attrarre nei centri di ricerca scienziati stranieri. “I nostri sforzi saranno concentrati anche sugli elementi di criticità delle altre filiere affinché l’imperativo ‘Innovare, innovare, innovare!’ diventi una costante non solo per le nostre imprese ma anche per le parti sociali e le istituzioni locali”. Cruciale, inoltre, il ruolo dell’internazionalizzazione: “La Cina – conclude il Presidente – per molti aspetti è il Paese del futuro, ed è favorevolmente aperto al modo di fare impresa e al nostro modo di agire e pensare. Lo è ancora di più oggi, dopo la nuova apertura scaturita dalla recente missione, capeggiata dal Presidente Marrazzo, che consentirà alle nostre imprese di giocare un ruolo di primo piano”.

LAZIO, A WINNING EXAMPLE

“I am optimistic for the future”

handicraft, the aerospace industry and the emerging naval sector, for which Confindustria Lazio forwarded the request to set up an integrated regional district. The regional Council welcomed the proposal. The construction of electronic equipment and the high tech industry, but most of the entire research sector (93% of research activities carried out in Italy are concentrated in Lazio), are also very important. he model provided by Lazio is currently the best successful With reference to that in particular, Mr Valori pointed out that the regionmodel within a weak historical trend and amidst an overall al Council has created a fund of 60 million Euro for the three year period feeling of economic uncertainty. In recent years companies 2006-2009 for the reorganization and strengthening of economic develhave proved to be very proactive and imaginative, next to GDP growth opment, research and innovation, in an effort to prevent a brain drain and higher employment figures, together with the support of new indusand to attract foreign scientists to the research trial relations that I called “concerted reformism”. centres. In other words, “all the processes needed to proLeading regional sectors include “Our efforts will concentrate on the critical asmote development over the territory through the the chemical-pharmaceutical pects of other sectors so that ‘Innovate, innovate, signing of new agreements and by establishing industry, Itc, the agricultural and innovate!’ will become a constant feature not only new bodies characterized by flexible relations food industry, fashion, for our companies, but for social organizations and teamwork should be implemented”. This is the film industry, tourism and the and local institutions as well”. how Giancarlo Elia Valori, the Chairman of audio visual sector, The internationalization process is also crucial: “In Confindustria Lazio and Sviluppo Lazio comnext to technology and many respects China is the country of the future mented the figures recently published by Unionscientific research and welcomes our business style, modus operancamere in relation to the main economic indicadi and mentality. tors. In an interview to RomaOne, he listed the Even more so now, following our recent mission headed by the Chairleading sectors that the region can rely upon: the chemical-pharmaceuman, Mr Marrazzo, allowing our companies to play a leading role”, contical industry, Itc, the agricultural and food industry, fashion, the film included the Chairman. dustry, tourism and the audio visual sector, the most innovative sectors of

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PARLA IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ITALIANA DELLA MODA

Per Mario Boselli, il nostro è il Paese degli “uomini grandi”, oltre che delle tre “F”. alorizziamo l’Italia attraverso queste eccellenze. Le risorse umane sono il capitale più importante

Dobbiamo guardare lontano di Francesco Fusco

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Mario Boselli, Presidente della Camera Italiana della Moda

lziamo la testa per guardare lontano, più lontano, verso nuovi mercati”. È questo l’incitamento di Mario Boselli, Presidente della Camera Italiana della Moda e dell’AIDAF, l’Associazione Italiana delle Aziende Familiari, a imprenditori e istituzioni. Guardare lontano per accompagnare gli sforzi delle imprese tradizionali italiane, e valorizzare le nostre tre “F”, cioè Food, Fashion and Furnishing, vale a dire enogastronomia, moda e oggetti di design. Ma anche “il turismo – afferma Boselli – fatto di accoglienza, per valorizzare un’Italia ‘museo a cielo aperto’, con il suo patrimonio archeologico e culturale unico al mondo, che può esercitare un grande richiamo a visitare l’Italia”. La moda infine, oltre ai valori propri, può avere un positivo e forte effetto di trascinamento per tutta una serie di prodotti Made in Italy. Rifacendosi a una ricerca compiuta in Russia, dove gli intervistati, interrogati su quale definizione dare dell’Italia, hanno risposto definendolo il “Paese degli uomini grandi, degli uomini forti”, citando Leonardo, Michelangelo, Cristoforo Colombo, ma anche Agnelli, Armani ed altri, Boselli afferma : “Questa è l’Italia: più somma di eccellenze che in grado di fare sistema. Più individualità, imprenditorialità, che collegialità, ma comunque una grandissima risorsa”. Come comportarsi quindi? “Le eccellenze, le valenze positive, i valori veri fondanti – risponde Boselli – hanno maggiori responsabilità ma anche le migliori possibilità, potenzialità, per attivare nuove iniziative, contribuire allo sviluppo del Paese”. Per Boselli, del resto, sono le risorse umane il capitale più importante del Paese, che oggi, nel tempo della globalizzazione, esportiamo come imprenditorialità, assieme ai prodotti dei settori legati alla persona, allo stile di vita, all’accoglienza. Strenuo difensore del Made in Italy, Boselli punta anche al riconoscimento ufficiale di questo “brand”. “Non possiamo restare come UE una delle aree del mondo ove non è obbligatorio indicare la provenienza dei prodotti – dice – è indispensabile che venga approvata la norma sulla marchiatura obbligatoria, e ciò non soltanto per i prodotti tessili, dell’abbigliamento, della moda, ma su tutto. E ciò a tutela dell’ingegno e del lavoro delle nostre imprese”.

A SPEECH BY THE CHAIRMAN OF THE ITALIAN CHAMBER OF FASHION

We must look forward

ing nonetheless a great resource”. What is the approach to adopt then? “Excellent achieveet us become farsighted, looking towards new markets”. This is ments, positive values and real Mario Boselli’s encouragement to businessmen and institubasic values are laden with tions alike. Mr Boselli is the chairman of the Italian Chamber of more responsibilities, but they Fashion and of AIDAF (the Italian Association of Family run Businesses). also carry the best opportuniCompanies must become farsighted to accompany the efforts made by ties and potential to start new traditional Italian companies and to promote our three “F”, namely Food, projects and to help develop the country”, answered Mr Boselli. Fashion and Furnishings. However, “tourism is also about hospitality, proAfter all, in the era of globalization, to Mr Boselli human moting Italy as an ‘open air museum’, with its quite resources are the most important investment of the unique archaeological and cultural heritage that may To Mario Boselli, our country country that we are currently exporting in the shape of become a great source of attraction to visitors travelis the country of “great entrepreneurial skills, together with body products, ling to Italy”, stated Mr Boselli. leaders” and of the three “F”. lifestyle and hospitality. Mr Boselli is a valorous deFinally, fashion goes beyond its own values, becomWe must promote Italy fender of Italian products, aiming to obtain the official ing a positive and strong driving force for a whole through excellent recognition of the Made in Italy “brand”. range of Italian products. With reference to a survey achievements. “As an EU country, we cannot afford to omit the councarried out in Russia, where the people interviewed Human resources represent try of origin of the products sold, as this regulation is were asked to define Italy, and where the answers givour most important capital still not compulsory in Italy. en were “the country of great and strong men”, referThe regulation on compulsory branding must be ring to Leonardo, Michelangelo, Christopher Columpassed not only with reference to textile products, clothing and fashion, but bus, but also Agnelli, Armani and others, Mr Boselli said: “This is Italy: it is with reference to every single product, thus protecting the creativity and more representative of excellent achievements rather than a system. More work of our companies”. individuality and entrepreneurial skills rather than collectiveness, represent-

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SUCCESSI DI OGGI…

Benetton, 40 anni di successi Grandi celebrazioni a Parigi per festeggiare l’importante traguardo raggiunto dal gruppo veneto Millequattrocento invitati, quaranta componenti della famiglia Benetton, cinquecento capi in passerella, centoquaranta modelli. Sono, questi, alcuni dei grandi numeri della sfilata organizzata dalla celebre griffe veneta presso il Centre Pompidou di Parigi per celebrare quarant’anni di attività e di successi. Il Gruppo – che conta anche i marchi Sisley, Playlife e Killer Loop – ha promosso per l’occasione, oltre ad una grande festa, anche una mostra, dal titolo “Fabrica: Les Yeux Ouverts”, aperta fino al 6 novembre, sempre presso il Centre Pompidou, che ripercorre la fiorente quanto originale attività del Centro di Ricerca sulla Comunicazione di Benetton, nato nel 1994 da un’idea di Luciano Benetton e Oliviero Toscani. È da qui che sono uscite le celebri campagne pubblicitarie all’insegna dell’innovazione, ma anche della sensibilizzazione, in un continuo incontro tra industria e cultura.

Benetton, forty years of successful achievements Celebrations were held in Paris to pay tribute to the group’s important achievements One thousand four hundred guests, forty members from the Benetton family, five hundred garments modelled on the catwalk, one hundred and forty models are some of the figures relating to the fashion show organized by the famous designer label from Veneto at the Centre Pompidou in Paris to celebrate forty years of work and successful achievements. The Group also includes brands like Sisley, Playlife and Killer Loop. Next to a big party, the group also promoted an exhibition called “Fabrica: Les Yeux Ouverts”, which will run until to November 6, at the Centre Pompidou. The exhibition traces the thriving and original work of the Communication Research Centre established in 1994, as a result of an idea developed by Luciano Benetton and Oliviero Toscani. That is where the famous advertising campaigns characterized by innovation and the purpose to develop awareness were conceived, constantly merging industry and culture.

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DAL PASSATO

Il metro, geniale intuizione di un bellunese Il problema del calcolo ha afflitto l’uomo sin dall’antichità: piedi, pollici, giornate, passi, sono solo alcune delle unità di misura utilizzate nel corso dei secoli. Tuttavia, si deve al bellunese Tito Livio Burattini la prima concreta formulazione della necessità di un sistema di misurazione che fosse unico, uniforme, accessibile e perenne. E di questo parlò nel volume da lui stesso redatto nel 1675 dal significativo titolo “Misura universale”, dove usò per la prima volta il termine di “metro” come unità di misura lineare, a cui affiancò l’aggettivo “cattolico” (nel senso di “universale”). La sua proposta non venne presa in considerazione, ma la sua intuizione ha indubbiamente posto le basi per il futuro delle misurazioni.

The measuring tape, a brilliant idea by a man from Belluno Calculations have always been a problem to human beings: feet, inches, days, steps are some of the units of measurement used over the centuries. However, Tito Livio Burattini from Belluno first realized that one single, standardized, accessible and constant measuring system was needed. That formed the subject of a book that he wrote in 1675 called “Misura universale” (Universal measurement), where, for the first time ever, he used the word “meter” as a linear unit of measurement, accompanied by the adjective “catholic” (i.e. “universal”). His idea was disregarded, but formed nonetheless the basis for future of units of measurement.

A Los Angeles, Cinema Italian Style

Cinema Italian Style in Los Angeles

Successo per la 3ª edizione della rassegna dedicata alle produzioni italiane più recenti “È motivo di orgoglio che il nostro migliore cinema più recente, dal Leone d’Argento rivelazione ‘Nuovomondo’ di Emanuele Crialese a ‘La stella che non c’è’ di Gianni Amelio, sia visto e apprezzato a Los Angeles dal pubblico e dagli addetti ai lavori americani”. Con queste parole il Presidente di Cinecittà Holding, Alessandro Battisti, ha espresso la propria soddisfazione per la 3ª edizione di Cinema Italian Style, la rassegna organizzata dal 3 al 9 ottobre scorso. Oltre alla proiezione delle pellicole, sono state proposte numerose occasioni di promozione del nostro cinema: meeting con produttori e distributori, appuntamenti con registi e attori italiani, incontri con gli studenti delle più prestigiose università di cinema a Los Angeles, la UCLA e la Pepperdine. In tale occasione, sono stati inoltre consegnati i premi “Cinema Italian Style” ad Anjelica Huston, Valeria Golino, Jo Champa, in riconoscimento del loro contributo per avvicinare le cinematografie dei nostri due Paesi.

The successful outcome of the 3rd edition of the event devoted to the most recent Italian productions “We are proud of the fact that our most recent and best film productions such as ‘Nuovomondo’ directed by Emanuele Crialese that was awarded the Leone d’Argento award and Gianni Amelio’s ‘La stella che non c’è’, were seen and appreciated in Los Angeles by the audience and by American experts working in the film industry”, said the Chairman of Cinecittà Holding, Alessandro Battisti, thus expressing his satisfaction for the 3rd edition of Cinema Italian Style. The event was held from October 3 to 9. The Italian film industry was heavily promoted throughout the event, next to the screening of Italian film productions. Promotional activities included meetings with producers and distributors, with Italian film directors and actors, with students from the most prestigious cinema universities based in Los Angeles, with UCLA and Pepperdine. The “Cinema Italian Style” awards were given to Anjelica Huston, Valeria Golino and Jo Champa in recognition for their effort to draw the film industries from both countries closer.


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…ED ECCELLENZE DI IERI

La pizza napoletana sbarca in Giappone

DAL PASSATO

A febbraio, Tokyo ospiterà una nuova sede dell’Associazione “Verace pizza napoletana” Anche in Giappone si potrà degustare la “verace pizza napoletana”, realizzata, cioè, seguendo il “Disciplinare della vera pizza napoletana”. A Napoli, in occasione del “Pizzafest”, è stato infatti siglato un protocollo d’intesa tra l’Associazione “Verace pizza napoletana” e una delegazione di pizzaioli giapponesi arrivati in città per partecipare al “Pizza Day”, la prima festa internazionale dei cultori della pizza. Il protocollo anticipa di poco l’apertura, a Tokyo, di una sede dell’Associazione, prevista nel prossimo mese di febbraio.

Gli occhiali, un’invenzione veneta

Neapolitan pizza lands in Japan Next February Tokyo will host the new headquarters of the Association “Verace pizza napoletana” In Japan people will also be able to eat “genuine Neapolitan pizza” made according to the “Rules of real Neapolitan pizza”. A protocol agreement was in fact signed in Naples at “Pizzafest” between the Association “Verace pizza napoletana” and a delegation of Japanese pizza makers that travelled to Naples to attend the “Pizza Day”, the first international celebration of pizza fans. The protocol agreement comes only a little before the inauguration of the new headquarters of the association next February in Tokyo.

Luxottica punta alla Cina Il Gruppo bellunese ha rilevato la catena Ming Long Optical per 29 milioni di euro La Cina è più vicina per Luxottica Group. L’azienda bellunese guidata da Leonardo Del Vecchio ha infatti annunciato l’acquisizione di Ming Long Optical, catena leader nel segmento vista di fascia alta nella provincia di Guangdong. Il Gruppo diventa quindi il principale retailer nel segmento di fascia alta, con un totale di 278 negozi in due dei tre principali mercati della Cina - Pechino e la provincia di Guangdong - e a Hong Kong, il più importante mercato asiatico per i beni di lusso. “Questo è un momento chiave nella storia del nostro Gruppo – ha dichiarato il Presidente di Luxottica – Riteniamo che la Cina sia il prossimo grande mercato per gli occhiali di fascia alta, da qui il nostro desiderio di creare una massa critica di negozi per essere leader fin dall’inizio”.

Luxottica is focusing on China The Group from Belluno has taken over the Ming Long Optical chain against a total of 29 million euros China is getting closer for the Luxottica Group. The company from Belluno managed by Leonardo Del Vecchio has in fact announced the acquisition of Ming Long Optical, a leading optical chain based in the Guangdong province. The Group has then become the main retailer in the sector of top quality spectacles with a total of 278 shops located in two out of three main Chinese markets, namely Beijing and the Guangdong province, and Hong Kong, which is the most important Asian market for luxury goods. “This is a watershed in the history of our Group”, stated the Chairman of Luxottica. “We believe that China is going to become the next large market for top quality spectacles. Hence, we should like to open several shops to become market leaders from the start”.

Sull’origine degli occhiali vigono posizioni contrastanti, tuttavia, fra le diverse ipotesi, sembra prevalere quella che ne attribuisce la paternità ad un anonimo italiano, probabilmente veneto, intorno alla metà del XIII secolo. I documenti più antichi che ne parlano esplicitamente sono infatti i Capitolari veneziani del 1300, che parlano di particolari “vitreos ab oculis ad legendum”. La più antica figura con occhiali esistente al mondo è quella di un frate domenicano, il vescovo Ugone da Provenza, dipinto da Tommaso da Modena nel 1252 nella chiesa di S. Nicolò a Treviso.

Spectacles are an invention from Veneto The origin of spectacles has produced a number of different and contrasting opinions. However, one opinion seems to prevail over the others, whereby spectacles were invented by an Italian, possibly from Veneto, in mid-13th century. Venetian Capitolari dating from 1300 clearly refer to “vitreos ab oculis ad legendum”. The most ancient picture of a man wearing glasses is that of a Dominican friar, Bishop Ugone da Provenza, painted by Tommaso da Modena in 1252 in the church of St. Nicholas in Treviso.

Pizza, passione italiana Anche la pizza può vantare una storia secolare, che, secondo alcuni, affonda le sue radici fin nella cucina etrusca. La vera pizza, con l’impasto soffice e gustoso come la conosciamo oggi, nasce però nel Seicento: si tratta della “mastunicola”, ossia un disco di pasta con strutto, formaggio, basilico e pepe. Sarà ovviamente l’arrivo dalle Americhe del pomodoro ad aprire la strada alla pizza moderna, mentre ancora una volta ad un Napoletano dobbiamo l’invenzione della pizza “per eccellenza”: la Margherita. Il pizzaiolo Raffaele Esposito, su richiesta della regina Margherita, moglie di Umberto I re d’Italia, preparò tre pizze, una delle quali con pomodoro, mozzarella e basilico, pensando al tricolore italiano. La regina gradì molto quest’ultima, ed il pizzaiolo decise di chiamarla col suo nome.

Pizza, an Italian passion The history of pizza also dates from a few centuries back. According to some, pizza is of Etrurian origin. However, real pizza made with the soft and tasty dough that we all appreciate, first appeared during the 17th century. It was called “mastunicola”, namely a disc of dough made using lard, cheese, basil and pepper. Modern pizza appeared when tomatoes were imported from America, while a Neapolitan invented pizza Margherita, the pizza par excellence. Queen Margherita, the wife of Umberto I, king of Italy, asked pizza maker Raffaele Esposito to make three pizzas. One of them was garnished with tomatoes, mozzarella cheese and basil, to pay tribute to the Italian flag. The queen greatly appreciated that pizza and the pizza maker decided to name it after her.

Rambaldi, il “papà” italiano di E.T. Se il suo nome è soprattutto legato al piccolo e tenero extraterrestre E.T., l’italiano Carlo Rambaldi è oggi considerato uno dei più famosi creatori di effetti speciali per il cinema a livello mondiale. Ferrarese di nascita ma americano d’adozione, Rambaldi è insieme artista e artigiano: un vero e proprio talento a cui dobbiamo gli “Incontri del terzo tipo” di Spielberg, il “King Kong” di Guillermin, l’“Alien” di Ridley Scott. Un lavoro eccezionale, che nel corso della sua ormai cinquantennale carriera gli è valsa ben tre premi Oscar: per la realizzazione del gorilla Kong nel 1975, per il mostro di “Alien” nel 1979; e, infine, nel 1982 per il suo piccolo extra-terrestre “firmato” Spielberg.

Rambaldi, E.T.’s Italian “dad” Although his name is mostly connected with E.T., the small and kind-hearted extraterrestrial, Carlo Rambaldi is now considered to be one of the most famous special effects designers for the film industry worldwide. He was born in Ferrara, but grew up in America. Mr Rambaldi is both an artist and a craftsman, a veritable talent that is linked to “Close encounters of the third kind” directed by Spielberg, “King Kong” by Guillermin and “Alien” by Ridley Scott. The exceptional work carried out over a period of fifty years won him three Oscar Awards: one for the gorilla Kong in 1975, one for the monster featured in the film “Alien” in 1979 and one in 1982 for Spielberg’s small extraterrestrial.

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INFORMARE PER

COMPETERE

I CONVEGNI PROMOSSI IN CONCOMITANZA CON GLI SPECIALI PAESE GERMANIA E INGHILTERRA

Made in Italy: più competitività per il mercato tedesco

di Ghileana Galli

IN SYNC WITH THE SPECIAL REPORT ON GERMANY

Made in Italy: more competitiveness for the German market t was more of an opportunity to exchange ideas rather than a conference, as it outlined the current situation and future prospects of Italian products in Germany”, commented Annamaria Andretta, the President of the Italian Chamber of Commerce in Munich, referring to the workshop “Informing to compete” organized on September 19 in sync with the publication of a Special Report on Germany of èItalia and Economy. Giuseppe Corsentino (Economy) chaired the conference that important industrial and business tycoons attended. They included Angelo Di The workshop Stasi (Director “Informing to General for the Incompete” was ternationalization held in Munich on Policies of the MinSeptember 19 i s t r y o f F o re i g n Trade), Marco Cimini (the Director of ICE), Adolfo Guzzini (the Chairman of iGuzzini Illuminazione SpA), Massimo Carraro (MD of Morellato SpA), Karl Heinz Kalbfel (MD of Maserati SpA), Gerhard Wöhrl (MD of Rudolf Wöhrl AG) and Hans Peter Dreiner (Purchase Manager of food products Kaufhof Warenhaus AG). The speakers highlighted the critical points of promotional and distribution

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strategies of Italian products in the German market, emphasising the need felt by the Italian System to become more competitive, so as to respond to the requirements vented by the international counterpart: too often Italian companies tend to be self-centred, showing to have poor knowledge of the foreign market in which they operate. After all, on site direct synergy with business partners is one of the factors responsible for the success of the iGuzzini brand in Germany, as Adolfo Guzzini explained. The speech by the MD of Morellato was also very important. Thanks to its urge for innovation, the company is able to identify the preferences of modern consumers, strengthening its position abroad with branches based in Germany, Spain and France. Small and medium sized Italian companies still find it hard to penetrate the market. On one hand they have the financial means to face global markets, while on the other hand they are far too fragmented, failing to invest sufficiently into consortiums, associations and chambers of commerce. The will to cooperate between different companies may in fact become a source of mutual inspiration. There is safety in numbers, as demonstrated by the success of the Munich conference.

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iù che di una conferenza, si è trattato di uno scambio di idee, volto a tracciare un bilancio sulla situazione attuale e sulle prospettive future dei prodotti italiani in Germania”. Così Annamaria Andretta, Presidente della Camera di Commercio Italiana di Monaco di Baviera, ha commentato l’appuntamento “Informare per competere”, organizzato lo scorso 19 settembre, in concomitanza con la pubblicazione dello Speciale Germania di èItalia ed Economy. Moderato da Giuseppe Corsentino di Economy, il convegno ha visto la partecipazione di importanti esponenti del mondo industriale ed imprenditoriale: Angelo Di Stasi (DG delle Politiche per l’internazionalizzazione del Ministero del Commercio Internazionale), Marco Cimini (Direttore dell’ICE), Adolfo Guzzini (Presidente iGuzzini Illuminazione SpA), Massimo Carraro (AD di Morrellato SpA), Karl Heinz Kalbfell (AD di Maserati SpA), Gerhard Wöhrl (AD di Rudolf Wöhrl AG) e Hans Peter Dreiner (Direttore acquisti generi alimentari Kaufhof Warenhaus AG). I relatori non hanno mancato di evidenziare i punti critici nelle strategie di promozione e distribuzione dei prodotti italiani sul mercato tedesco, mettendo in luce la necessità, per il Sistema Italia, di diventare più competitivo, reagendo alle esigenze delle controparti internazionali: troppo spesso le aziende italiane peccano di autoreferenzialità, dimostrando di conoscere poco il mercato estero nel quale operano. Del resto, la diretta sinergia con partner d’affari in loco è uno dei fattori che hanno contribuito al successo del marchio iGuzzini in Germania, come spiegato da Adolfo Guzzini. Molto significativo anche l’intervento dell’AD della Morellato, la cui azienda, grazie al proprio spirito innovativo, in grado di interpretare i gusti del consumatore moderno, ha consolidato la propria presenza all’estero con filiali in Germania, Spagna e Francia. Difficile rimane l’inserimento nel mercato tedesco delle piccole-medie imprese italiane, che, se da un lato non dispongono dei mezzi finanziari per affrontare i mercati globali, dall’altro peccano di eccessiva frammentazione, non investendo sufficientemente in consorzi, associazioni e camere di commercio: proprio la volontà di cooperazione tra le diverse imprese può infatti trasformarsi in fonte di ispirazione reciproca. L’unione fa la forza e il grande favore riscontrato dalla conferenza di Monaco ne è una degna dimostrazione.


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PUBBLICATI DA ÈITALIA IN ABBINATA AD ECONOMY

“Viva Italia Show”, un inno in onore del nostro Paese di Antonino Di Capizzi

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n inno all’Italia. Ecco il “Viva Italia Show”, una festa dedicata al nostro Paese, alle sue bellezze e ai suoi prodotti, che ha riempito per tre giorni, dal 22 al 24 settembre, il salone principale dell’Olympia Hall di Londra di cittadini della capitale inglese. Voluta dalla Camera di Commercio Italiana a Londra, questa kermesse, alla sua seconda edizione, ha visto momenti di ufficialità uniti a gusto, svago, curiosità, e sapori prettamente italiani. La quantità di visitatori in fila, pronti a pagare 10 sterline all’ingresso (l’equivalente di 16 euro) per avvicinare l’Italia nelle sue più disparate versioni, è stata un segno tangibile di quanto il nostro Paese sia apprezzato dai sudditi di Sua Maestà Elisabetta II. E nessuno è andato via deluso. La varietà degli espositori, la possibilità di toccare con mano, di ammirare oggetti, gustare sapori, la loro eterogeneità, che andava dalla degustazione del Parmigiano Reggiano alla sapidità dei prosciutti e dei salami nostrani, all’assaggio di vini prelibati, di pasta e caratteristici prodotti di pasticceria provenienti da diverse regioni italiane, costituivano un appeal per tutti. Mentre la meraviglia di fronte alle vetture Alfa Romeo di un tempo accostate alle ultime produzioni FIAT, o l’ammirazione per gli ultimi prodotti delle case motociclistiche, attraevano gli appassionati di motori, la serie di sfilate di moda che scandivano la giornata, alternandosi a esibizioni di musica sacra e di complessi pop, richiamavano l’attenzione dei più giovani. La manifestazione ha avuto la sua parte ufficiale con il taglio del nastro inaugurale e le parole di benvenuto dei rappresentanti istituzionali italiani – l’Ambasciatore d’Italia, Giancarlo Aragona; il Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione del Ministero del Commercio Internazionale, Angelo Di Stasi; il Presidente della Camera di Commercio Italiana a Londra, Leonardo Simonelli; unitamente all’Assessore alla Solidarietà e ai Flussi migratori della Puglia, Elena Gentile – che si sono alternati nell’esporre le finalità della manifestazione, moderati dal direttore di Economy, Sergio Luciano. La Puglia, che si distingueva per la numerosa rappresentanza del Governo regionale, ha dato ampio spazio alla presentazione del programma di “Casa Puglia”. L’iniziativa voluta da Elena Gentile e supportata dall’Assessorato allo Sviluppo Economico, rappresentato dal suo Direttore generale, Davide Pellegrino, intende raccogliere la voce di Pugliesi emigrati nel mondo e farla diventare uno strumento di promozione di quella terra. Oltre che dei visitatori inglesi, lo stand è diventato così meta anche di numerosi Italiani, molti di origine pugliese, intenzionati a riallacciare rapporti che ritenevano omai sfumati dalla distanza. A loro l’Assessore Gentile ha dedicato un workshop, nel corso del quale sono emerse non soltanto nostalgie, ma anche desideri, istanze e alla fine promesse di un rinnovato legame, da alimentare giorno per giorno.

Alla sua seconda edizione, la kermesse inaugurata dall’Ambasciatore Giancarlo Aragona, ha attratto per tre giorni decine di migliaia di sudditi di sua Maestà. Significativa la presenza della Regione Puglia

La nostra rivista tra le “Miss” del “Viva Italia Show” di Londra

AT THE OLYMPIA HALL IN LONDON

The “Viva Italia Show” pays tribute to our country

Now in its second edition, the show inaugurated by Ambassador Giancarlo Aragona attracted tens of thousands of her Majesty the Queen’s subjects across three days. Puglia was substantially represented during the event

he “Viva Italia Show” paid tribute to Italy. The event celebrated our country, its attractions and products. The show was crowded with citizens from the British capital for three days running, from September 22 to 24, at the Olympia Hall in London. The event was organized by the Italian Chamber of Commerce in London. Now in its second edition, the show hosted official events as well as Italian style, entertainment, curios and flavours. The number of visitors queuing to see the show paid a £10 entry ticket (the equivalent of 16 euros) to get a taste of different aspects of Italy, representing a tangible sign of just to what extent our country is appreciated by the subjects of her Majesty, Queen Elizabeth II. And nobody left disappointed. The different exhibitors attending, the chance to see and admire things directly, to sample flavours and a variety of different products like Parmigiano Reggiano cheese, tasty qualities of ham and salami, delicious wine, pasta and local cakes coming from different regions around Italy, appealed to everybody. Car and bike aficionados marvelled before the old Alfa Romeo and the latest FIAT cars and bikes from the motorcycle industry. Fashion shows were held during the event, alternating with sacred music concerts and pop music, which attracted youngsters. As customary, a ribbon cutting ceremony was held to celebrate the inauguration of the event, together with the opening speech by Italian representatives: the Italian Ambassador Giancarlo Aragona; the Director General for the Internationalization Policies of the Ministry of International Trade, Angelo Di Stasi; the President of the Italian Chamber of Commerce in London, Leonardo Simonelli; the Councillor for Solidarity and Migration Flows from Puglia, Elena Gentile. They all took it in turns to explain the purpose of the event chaired by the director of Economy, Sergio Luciano. Puglia was represented by a substantial delegation from the regional Government. In its own stand, was presented the “Casa Puglia”programme. The project promoted by Elena Gentile in partnership with the Council for Business Development represented by its general manager, Mr Davide Pellegrino, was designed to collect the opinions of people that emigrated from Puglia and settled all over the world, turning it into a promotional tool of that land. Next to British visitors, several Italian visitors also crowded the stand. Many of them were originally from Puglia and they intended to renew ties that they believed had by now faded as a result of the distance separating them from the region. Mrs Gentile devoted a workshop located inside the stand to them. The workshop highlighted a feeling of nostalgia, but also desires, issues and in the end, a promise of renewed ties that both sides were asked to nourish.

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LA STRATEGIA ESPANSIVA DI MARCO VALENTE

Gioie italiane per la gioia delle donne cinesi di Francesco Fusco

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re negozi monomarca nelle città di Pechino, Shanghai e Hong Kong, a cui si aggiungono sette “shop in shop”, come vengono indicati i punti vendita nei grandi magazzini. Sono questi i primi obiettivi dell’accordo tra la Valente Gioiellieri Spa e la grande catena di distribuzione cinese Shanghai Gracing Group Co., che diventa così distributore esclusivo del brand Valente Milano in Cina. Un accordo ventennale, che prevede grandi investimenti, e che fa di Marco Valente il secondo gioielliere italiano presente con proprie insegne in quell’enorme mercato dove tutto ciò che è italiano ha un grande appeal e costituisce uno status symbol sempre più importante. Il Gracing Group, che già rappresenta importanti e prestigiosi brand internazionali, ha scelto Valente Milano per arricchire il suo core business focalizzato sul lusso. Con grande soddisfazione di Marco Valente, titolare e creativo dell’azienda, e dei suoi più stretti collaboratori – Stefano Marazzato, direttore del Business Development, e Annamaria Barzan, direttore Marketing – che hanno attivamente collaborato alla conclusione dell’importante accordo. Il primo, Marazzato, con frequenti “incursioni” in Cina, mentre Barzan presidiava Milano. È stata la caratteristica, raffinata fattura dei gioielli, dovuti all’inventiva e al design di Marco Valente, la carta vincente che ha attratto l’attenzione della controparte cinese. Figlio d’arte, il gioielliere milanese ha saputo trasformare l’azienda di famiglia, già fornitrice di importanti gioiellieri italiani che apprezzavano la sua sapienza artigianale, ed entrare nel mercato con un suo marchio. “Mi sono reso conto che la donna moderna non viveva più il gioiello come status symbol ma come naturale complemento di moda”, ha tenuto a sottolineare Marco Valente illustrando la sua nuova linea di gioielli. “Da qui, la nostra intenzione di andare direttamente sul mercato, e creare una linea che fosse high fashion, affidandole un ruolo di protagonista, con una nuova e più forte personalità”. Nascono così gioielli multicolori, pieni della luce dei diamanti frammisti a zaffiri e rubini, ma quasi eterei nella struttura dalle linee sempre diverse. “Put more color in your life”, cioè metti più colore nella tua vita, diventa il motto della casa, per evolvere in “Contemporary couture jewelry”, cioè gioielleria di moda contemporanea. Due motti che le donne cinesi impareranno ad apprezzare, così come avviene nei Paesi dove Valente da anni distribuisce le sue “gioie”.

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La casa milanese aprirà tre negozi monomarca tra Pechino e Shanghai

A sinistra, Marco Valente, titolare della società. In alto, una delle sue creazioni

MARCO VALENTE’S EXPANSION STRATEGY

Italian jewels for Chinese women hree single brand shops will be inaugurated in Beijing, Shanghai and Hong Kong, in addition to seven “shop in shops”, as points of sale located inside large stores are called. These are the first goals of the agreement reached a few days ago by Valente Gioiellieri Spa with the Shanghai Gracing Group Co., a large Chinese distribution chain that has become the exclusive distributor of the Valente Milano brand in China. This twenty-year agreement will entail huge investments, making Marco Valente the second most important Italian jeweller displaying its own signs in that huge market, where Italian products are highly appealing, representing an increasingly important status symbol. The Gracing Group already represents important and prestigious international brands, and has chosen Valente Milano to improve its core business, which focuses on luxury, much to Marco Valente’s satisfaction, the company owner and a creative, and to his staff’s delight (Stefano Marazzato and Annamaria Barzan) that actively worked to finalize this important agreement. The characteristic and elegant shape of the jewels and Marco Valente’s creativity and design attracted the attention of the Chinese counterpart. This young jeweller from Milan follows in the family tradition, having changed the family business, which already supplies important Italian jewellers that appreciate the company’s skills. He has penetrated the market with his own brand. “I realized that modern women no longer consider jewels as a status symbol, but as a natural fashion accessory”, pointed out Marco Valente while showing his new range of jewels. “Hence, our purpose was to penetrate directly the market and to create a high fashion collection, giving to it a leading role that is characterized by a new and stronger personality”. Hence, the collection includes multi coloured jewels, with bright diamonds mixed with sapphires and rubies. They are however almost ethereal in their structure, which is characterized by constantly different lines. “Put more colour in your life” is the company’s motto, evolving into “Contemporary couture jewellery”. These are mottos that Chinese women will learn to appreciate, as it happens in those countries where Valente has been distributing its jewels.

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BARI-MOLFETTA-BITONTO: IL “TRIANGOLO MAGICO” DELLA PUGLIA

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Una catena di montaggio alla Bosch: la casa tedesca è tra le tante multinazionali presenti nell’Area industriale di Bari. In basso, il simbolo del Consorzio.

Al servizio dell’impresa

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embra facile. Ma dar vita ad un’area industriale è un compito gravoso, sia per gli ostacoli burocratici che ancora si incontrano in Italia, sia per quelli di carattere tecnico, dal momento che è necessario fornire agli insediamenti aziendali tutti i servizi e le strutture necessarie per il loro funzionamento. In quest’ottica l’Area Industriale di Bari, dopo un cinquantennio di attività, è probabilmente la migliore realtà industriale attrezzata del Mezzogiorno. In un mercato sempre più globale, dove, per contrastare la concorrenza, è necessario mettere in campo nuove competenze manageriali, risorse professionali, tecnologiche e finanziarie, talvolta estranee alle nostre piccole imprese, il compito dei Consorzi è dunque quello di porsi sia quali “volani”, per garantire la spinta iniziale alle nuove imprese, che come “ammortizzatori” nei momenti di difficoltà delle ditte insediate, pianificando lo sviluppo differenziato del territorio dal punto di vista insediativo ed infrastrutturale. Il Piano Regolatore Generale dell’Area Industriale di Bari, approvato nel 1970, ha articolato il territorio in tre agglomerati, per complessivi 2700 ettari, tutti situati, nel punto più lontano, ad appena 15 minuti dall’aeroporto di Bari-Palese, e ben collegati con i porti di Bari e Molfetta nonché con tutte le reti stradali e ferroviarie che li attra-

In tutto, tre agglomerati, per complessivi 2700 ettari, che costituiscono una realtà industriale vivace. E destinata a crescere ancora

versano. Ma ciò che rende vivace ed appetibile l’Area è la ricchissima articolazione delle 700 attività insediate, che vanno dalle piccole ditte locali, alle medio-grandi aziende multinazionali (Philips, FIAT, Osram, Bosch, Bridgestone-Firestone, Getrag, etc.), a diversi centri commerciali (Carrefour, Decathlon, Fashion District), oltre alla notevole presenza di infrastrutture nei circa 1900 ettari degli agglomerati di Bari-Modugno e Molfetta, che garantiscono una immediata messa in esercizio delle aziende e, soprattutto per le piccole imprese, la disponibilità di “nicchie di produzione” grazie all’indotto delle medio-grandi aziende presenti. In zona sono tra l’altro presenti Università, Politecnico e Centri di ricerca e per l’innovazione tecnologica. Il Consorzio ha inoltre avviato iniziative sperimentali in alcuni Paesi dell’Est europeo – in particolare nelle città di Sofia (Bulgaria) e Koplik (Albania) – d’intesa con le amministrazioni locali, per la realizzazione di “Aree attrezzate ad iniziativa pubblica per l’insediamento di attività produttive”: un utile mezzo per facilitare gli investimenti delle imprese italiane ed esportare un modello per la diffusione della cultura d’impresa. Il successo dell’iniziativa barese ha fatto sì che oggi, oltre a questi interventi esteri e al di là del recupero di alcuni vecchi insediamenti e di aree dismesse, le disponibilità di suoli vanno esaurendo-

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La sede barese di Getrag, produttrice di cambi per auto: qui ha 800 addetti.

si sia nell’agglomerato di Bari-Modugno che in quello di Molfetta. Pertanto l’obiettivo dei prossimi anni è la realizzazione dell’ultimo dei tre agglomerati (Bitonto-Giovinazzo), la cui realizzazione partirà nel 2007, con un investimento di oltre 200 milioni di euro. La nuova area si porrà come polo attrattivo a livello europeo grazie all’applicazione di nuovi criteri di pianificazione insediativa e alla realizzazione, a fianco delle tradizionali infrastrutture, delle più moderne tecnologie (alloggiamento delle reti tecnologiche, reti in fibra ottica e con tecnologia satellitare, telecontrollo dell’impiantistica, etc.). Inoltre il progetto prevede un centro direzionale ed una zona residenziale ad uso degli insediati, e la disponibilità di 75 MW di energia elettrica a prezzo rapportabile al solo costo industriale. Questo è l’ultimo “regalo” offerto dal Consorzio alle aziende che vorranno insediarsi in quel di Bari. Non è poco. E uno sforzo del genere andrebbe premiato.

BARI - MOLFETTA - BITONTO: PUGLIA’S “MAGICAL TRIANGLE”

To the service of the company In all, three urban concentrations for a total of 2700 hectares, which represent a dynamic industrial area that is bound to grow even further reating an industrial area is a difficult task, both in terms of bureaucratic problems that one still encounters in Italy and with reference to technical issues, as it is necessary to supply all the services and structures required to guarantee the smooth running of companies. Hence, after fifty years of activity Bari Industrial Area is probably the best possible industrial and fully equipped area in Southern Italy. In a growing globalized economy, where new managerial skills, professional resources, technologies and financial companies that small sized companies are sometimes not au fait with, are needed to counter competition, Consortiums must act both as “shuttlecocks” so as to encourage new companies and as “shock-absorbers” when companies are likely to experience some difficulties, planning the development of the territory in terms of settlement criteria and infrastructure. The General Development Planning for the Industrial Area of Bari that was passed in 1970 divides the territory into three areas covering a total surface

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Un’immagine dall’alto di Sofia

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of 2700 hectares that are located only 15 minutes away from Bari-Palese airport at the farthest end. They are also well linked to the port of Bari and Molfetta and to all the road and rail networks crossing them. But what makes the Area truly dynamic and attractive is the number of companies working there (700). They include small local firms, mediumlarge multinationals (Philips, FIAT, Osram, Bosch, Bridgestone-Firestone, Getrag, etc.) and several shopping centres (Carrefour, Decathlon, Fashion District), next to infrastructure covering an area of 1900 hectares of the BariModugno and Molfetta area that allow companies to be up and running in no time. Also, they allow small companies to have a number of “production niches” thanks to the allied activities of medium and large companies working there. Universities, a Polytechnic, research Centres and centres for technological innovation are also present in the area. The Consortium has also implemented a number of experimental projects in some Eastern European countries, in particular in Sofia (Bulgaria) and Koplik (Albania) in partnership with the local councils for the creation of “Public development equipped areas for the settlement of production activities”, which represent a useful way of encouraging investments by Italian companies, while also exporting a model for the promotion of company management. Next to other foreign projects and to the salvage of some old settlements and disused areas, the success of the project has reduced the availability of areas in the Bari-Modugno and in the Molfetta area. Hence, the creation of the last concentration (Bitonto-Giovinazzo), which will start in 2007 with investments of over 200 million euros, is the goal for the future. The new area will act as a European magnet thanks to the application of new settlement planning criteria and next to the creation of the most modern technologies (technological networks, fibre optic systems and satellite technology, remote-controlled equipment), in addition to traditional infrastructure. Furthermore, the project also extends to the construction of a managerial centre and to a residential area to be used by people settling there, together with 75 MW energy supply whose cost only relates to industrial costs. This is the latest “present” offered by the Consortium to companies wishing to settle in Bari. This is no small feat and such an effort should be rewarded.


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ALLA SCOPERTA DELL’AREA INDUSTRIALE DI BARI: REALTÀ E OPPORTUNITÀ

Dal Mezzogiorno, obiettivo mercati esteri

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lio Matera è il Commissario del Consorzio ASI (Area di Sviluppo Industriale) di Bari.Chiedere a lui quali siano i risultati operativi raggiunti e soprattutto verso quali obiettivi e con quali mezzi raggiungerli, è un must se si vuole dare un’immagine completa di una realtà in continuo divenire. L’area industriale di Bari è una realtà importante per l’economia del Mezzogiorno, ma non è abbastanza nota nel Paese, e fra i possibili investitori stranieri. Come mai? La presenza di importanti iniziative anche estere, nell’area industriale di Bari, conferma le sue potenzialità e smentisce una scarsa conoscenza all’esterno: dinamicità e vantaggi localizzativi sono fattori di attrazione per imprese italiane ed estere. Merita una citazione il gruppo Getrag, con i suoi ottocento addetti, leader mondiale nella produzione di sistemi di trasmissione con due aree di attività: centro di ricerca per nuove tecnologie e fabbricazione di cambi manuali per case automobilistiche come FIAT e General Motors. Di rilievo è l’insediamento Bosch, con due società (Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti) specializzate nella produzione di sistemi ad iniezione per motori diesel. Va segnalata anche l’intensa attività di ricerca e sviluppo, relativamente a progetti di innovazione dei componenti del sistema Common Rail, sviluppato e brevettato in tutto il mondo, proprio nell’area di Bari. Oggi nell’area hanno sede oltre 700 aziende: quali sono i settori merceologici prevalenti? Il settore automotive ha trovato qui una sua fertile collocazione, validata dalla sua rapida evoluzione e dalla sua articolata espansione. L’importanza di questo settore, con la presenza di aziende dell’industria meccanica e di quella di precisione in particolare, fanno di questa realtà una componente vivace e di alta specializzazione nel panorama industriale dell’intero Paese. L’area presenta una fascia imprenditoriale molto variegata, con una presenza di capitale locale ed un significativo legame con i fattori endogeni del territorio, soprattutto nel comparto terziario. I settori merceologici prevalenti spaziano dal tradizionale e metalmeccanico a quelli emergenti ed innovativi. Significativi sia per fatturato che per numero di aziende i comparti dell’alimentare, della carta e stampa, dei prodotti in metallo, delle macchine elettriche e del commercio. Il programma di ampliamento varato dal Consorzio è di rilevante entità. Avete trovato ostacoli per la sua realizzazione?

Intervista a Elio Matera, Commissario del Consorzio ASI di Bari I Consorzi stanno vivendo negli ultimi anni in Puglia, come nel resto del Paese, una fase di riflessione e discussione che dovrebbe portarli nell’immediato futuro ad un forte rilancio. Sia l’amministrazione regionale che il sistema delle autonomie locali sono impegnati in questa direzione, ma è evidente che la fase intermedia non aiuta né agevola il sistema di governo delle aree. Si sta decidendo, dopo circa mezzo secolo, se debbano continuare ad essere “organismi speciali” o se finalmente possano essere frutto di un processo di sviluppo che parta dal basso. Il varo della riforma del sistema potrà migliorare da un lato i meccanismi di incontro del-

Elio Matera, dall’agosto 2001 Commissario del Consorzio ASI di Bari

la domanda ed offerta di insediamento, e dall’altro l’efficienza dell’area industriale, specialmente in termini di riorganizzazione di servizi in favore delle imprese. I tagli agli enti locali della prossima finanziaria non dovrebbero influire sullo sviluppo del progetto di ampliamento, visto che il Consorzio ha una sua autonomia economica, ma potrebbero pesare sulle imprese desiderose di installarvisi e di creare nuovi insediamenti. Come pensate di ovviare a questo pericolo? Il sostegno alla competitività delle attività produttive, in una rinnovata politica industriale, spazia dal supporto alle situazioni di crisi, al sostegno della ricerca delle imprese.

L’allocazione delle risorse ha questi contorni e queste motivazioni, ed il successo non dipende tanto dalla quantità ma dalla qualità della spesa. Si parla sempre di tagli, ma si rinvia sempre il controllo della sua qualità; l’impiego passato e recente della spesa dei fondi comunitari che avrebbero dovuto portarci a situazioni di eccellenza – e tale traguardo, come noto, appare lontanissimo – ne sono una riprova. Certo anche l’area industriale di Bari è fortemente influenzata dalle difficoltà della finanza pubblica, ma avendo posto ordine nei conti che erano in rosso, raggiungendo un buon livello di gestione, ed un eccellente impiego delle risorse pubbliche, i benefici economici sono già all’incasso. Le situazioni di difficoltà responsabilizzano maggiormente e valorizzano convenienze ed opportunità presenti al proprio interno. Il Consorzio può fare da stimolo per le imprese a cercare la collaborazione delle Università locali, dei centri di ricerca, per innovarsi? La sfida per la competitività è ormai alla portata del Consorzio, avendo maturato la consapevolezza che l’innovazione è un fattore imprescindibile per la stessa sopravvivenza dell’area industriale di Bari. Il primo esempio di innovazione parte dal suo interno. Oltre ad avere messo a segno un risultato di buona gestione, ha migliorato la rapidità delle sue procedure portando ad una disponibilità immediata per i terreni acquisiti. Procedure, decreti di occupazione e di esproprio, in 6-10 mesi; assegnazione da parte del Consorzio entro i 2 mesi successivi, sono elementi innovativi in un panorama generale che certo non brilla per rapidità ed efficienza. Il Consorzio, inoltre, promuove la collaborazione tra imprese e centri di ricerca; all’interno del suo stesso edificio ospita un centro di orientamento e formazione per dirigenti e quadri delle imprese e per laureati in ingegneria ed economia; una società di servizi informatici di elaborazione dati; un centro di ricerca, istituzioni universitarie, professionali e sociali. Mentre a ridosso dell’area industriale di Bari esiste una larga offerta composta da competenze, reti di servizio, centri di innovazione tecnologica e strutture di formazione specializzata, di cui il Consorzio si fa anche promotore nei rapporti con l’imprenditoria. La presenza della Fiera del Levante costituisce una finestra aperta sul Mediterraneo.

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DISCOVERING BARI’S INDUSTRIAL AREA: FACTS AND OPPORTUNITIES

Targeting foreign markets from Southern Italy

An interview with Elio Matera, the Commissioner of Consorzio ASI in Bari

lio Matera is the Commissioner of Consorzio ASI (Area of Industrial Development) in Bari. We asked him what are the results achieved and future goals and means to attain them, so as to provide a comprehensive picture of a developing context.

I tre agglomerati dell’Area sviluppo industriale governata dal Consorzio ASI di Bari

Ma immaginiamo che uno dei vostri obiettivi più importanti sia l’attrazione di investimenti stranieri. Avete messo in moto un piano di comunicazione rivolto all’estero? La comunicazione è solo una delle vie che i policy-makers territoriali intraprendono per attuare lo sviluppo di un’area in chiave economica. Il marketing applicato al territorio sottolinea quanto sia importante possedere una visione globale del contesto in cui si opera. Analisi e valorizzazione degli elementi del territorio e soddisfazione dei clienti sono potenzialità che favoriscono la realizzazione di un benessere diffuso di cui la crescita economica rappresenta un aspetto. Lo sviluppo di un’area non ha confini amministrativi per la sua stessa natura evolutiva; ridurre le potenzialità di un’area industriale vasta come quella di Bari alla semplice logica del distretto industriale, significherebbe limitarne la sua portata al 20% del valore aggiunto complessivo. L’internazionalizzazione dell’area passa, pertanto, attraverso un riposizionamento dei sistemi produttivi esistenti che trasformi la competitività di costo in un’innovazione di prodotto e di mercato. Tutto ciò va oltre l’angusta logica del distretto industriale e proietta l’area, quasi fosse una sorta di mongolfiera, verso i mercati emergenti sia del sud-est Europa che del bacino del Mediterraneo, aree con cui andrebbero intensificati rapporti di cooperazione economica e rafforzati processi di internazionalizzazione delle imprese. Facendo così dell’area industriale un “tutt’uno” di cui vengano valorizzate contestualmente le risorse intrinseche.

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Bari’s industrial area is important for the economy of Southern Italy, but the country and potential foreign investors do not know much about it. Why?

Important projects, including foreign ones, in the Bari area confirm its potential. A dynamic approach and advantages attract Italian and foreign companies. The Getrag group is a leading manufacturer of transmission systems, with a research centre for new technologies and the production of manual gear changes for FIAT and General Motors. Bosch has two companies there (Diesel Technologies and Chassis Systems Brakes), which produce diesel engine injection systems. Research and development into the Common Rail system is also based in Bari. The area now hosts 700 companies: what are the main product sectors?

The automotive sector is substantially developing through the mechanic and precision industry. The area is characterized by different companies, coupled with local funds and remarkable ties with endogenic factors, mostly in the tertiary sector. The main product sectors include traditional industries, the steelwork industry and emerging sectors. The food and paper industry, metal products, electric equipment and trade are also crucial. The Consortium has implemented an important expansion programme. Did you encounter any problems?

Consortiums in Puglia and in the rest of the country are heading towards an important relaunch in the near future. Regional councils and local authorities are also involved in the process. A decision has to be made as to whether they should continue to be “special bodies” or the result of a development process. Reforming the system will improve demand and supply and the efficiency of the industrial area, mostly in terms of service reorganization for companies. Financial cuts to local organizations should not affect the development of the expansion project, as the Consortium is financially independent. However, it might affect companies wishing to settle there. How are you going to avoid this threat?

By supporting company research and providing assistance in critical situations, so as to boost competitiveness. The success of the resources allocated depends on their quality rather than on quantity. The past and recent use of European funds that should have boosted quality (which is still far from being achieved) actually goes to show lack of quality checks. Bari’s industrial area also suffers from the difficulties experienced by public funding; however economic benefits can be obtained once the balance sheet has been redressed, together with the excellent use of public resources. Difficult situations emphasize opportunities. Could the Consortium prompt companies to form partnerships with universities and research centres to upgrade?

The Consortium has realized that innovation is crucial to the survival of the industrial area of Bari, and competitiveness is at hand. Next to good management, the Consortium has sped up procedures and the immediate availability of areas acquired. Procedures, occupation and expropriation take 6-10 months, while allocation procedures are carried out by the Consortium over the next two months. It also promotes cooperation between companies and research centres. It hosts a training centre for managers, executive cadres, graduates in engineering and economics; a data processing company; a research centre, university, professional and social institutions. Bari also offers a wide range of skills, services, technological innovation centres and specialized training structures that the Consortium also promotes. Fiera del Levante is also a window on the Mediterranean. But let us imagine that attracting foreign investments is one of your most important goals. Have you implemented a communication plan targeting foreign countries?

Communication is one of the strategies used by policy-makers for the economic development of an area. Marketing applied to the territory shows the importance of a global vision of the context where one works. The analysis and promotion of local elements and customer satisfaction promote widespread well being. The development of an area has no administrative boundaries, due to its developing nature. Reducing the potential of Bari’s industrial area to the concept of industrial zone would reduce its overall added value to 20%. The internationalization process of the area is characterized by the repositioning of the production systems that transform cost related competitiveness into product and market innovation. This goes beyond the narrow concept of industrial zone, projecting the area towards emerging markets in South East Europe and in the Mediterranean, where economic cooperation and the internationalization process should be boosted. Hence, the industrial area is one single entity where its intrinsic resources are enhanced.

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PARLA IL PRESIDENTE ROSSANO SOLDINI

ANCI - A SPEECH BY THE CHAIRMAN, ROSSANO SOLDINI

“I Love Italian Shoes”

“I Love Italian Shoes” ur job is to inform Italian consumers that they must not be fooled, that they must be careful and that they should demand to know the country of origin of the shoes they buy, so as to choose in total awareness”. This is Rossano Soldini’s clear opinion. He is the Chairman of ANCI, the National Association of Italian Shoe Factories. The association has now long been trying to make Italian consumers aware in relation to the important issue of ‘Made in Italy’ productions and on the need to make the label of origin compulsory for non-European products. This is the reason beThe Association h i n d t h e c a m p a i g n launched in the most reiterates the need important dailies and for “Made in” national magazines in relation to Italian with the motto “I Love and European Italian Shoes”, the new products: why brand created by ANCI should EU citizens that is used by Italian member shoe factories, become second so as to demonstrate rate consumers? that production takes place in Italy. “Our position is based on some fundamental observations. First of all, ‘made in’ is crucial in establishing proper trade relations, while guaranteeing transparency to consumers and reducing fraudulent and misleading information. Very often in fact, products that are not manufactured in Italy are labelled as being made in Italy. These products should then cost much less. Furthermore, we are also trying to protect thousands of jobs, thus confirming our commitment”, explained Mr Soldini. After all, in Europe only consumers are denied the right to know the country of origin of their products, “which makes European citizens second rate consumers in contrast for instance with American, Chinese or Australian consumers”, Mr Soldini went on to explain. Hence, we are faced with a battle that must be fought in Italy and in Europe. On more than one occasion ANCI emphasised in fact the need to make the label of origin compulsory for the import of nonEuropean products. This appeal was reiterated on October 16 in the Financial Times Europe, which hosted the appeal to European Commissioner Peter Mandelson, who is urging for the “MADE IN label to be made compulsory for textile-clothing products, footwear, wood-furnishings, leatherleather goods-furs, jewellery and ceramic objects coming to Europe”. “We trust that we are heading towards a measure of that kind”, admitted Mr Soldini.

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L’Associazione ribadisce la necessità dei “Made in” sulle produzioni italiane ed europee: perché i cittadini UE dovrebbero essere consumatori di serie B?

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l nostro compito è di informare i consumatori italiani che non si devono fare ingannare, ma devono essere attenti ed esigere di conoscere la provenienza delle scarpe che acquistano, per poter scegliere con consapevolezza”. È un pensiero netto e chiaro quello espresso da Rossano Soldini, Presidente dell’ANCI, l’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani, da tempo in prima linea al fine di sensibilizzare i consumatori italiani sull’importante tema delle produzioni Made in Italy, così come sulla necessità di introdurre l’obbligatorietà del marchio di origine per i prodotti di importazione extraeuropea. In questo senso, si inserisce la campagna lanciata sui più importanti quotidiani e periodici nazionali al “grido” di “I Love Italian Shoes”, il nuovo marchio voluto da ANCI e utilizzato dai calzaturifici italiani associati che possono dimostrare che la propria produzione è realizzata nei confini nazionali. “La nostra posizione – ha spiegato Soldini – si basa su alcune fondamentali considerazioni. Prima di tutto, il ‘made in’ costituisce un elemento fondamentale per instaurare corretti rapporti commerciali, per garantire ai consumatori trasparenza, e per ridurre le indicazioni fraudolente e ingannevoli. Molto spesso, infatti, viene fatto passare per ‘fatto in Italia’ ciò che italiano non è, e che quindi dovrebbe costare anche molto meno. Ma non solo. Con azioni di questo tipo confermiamo il nostro impegno anche per la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro nel settore”. Del resto, poi, solo in Europa, ormai, è negato ai consumatori il diritto di conoscere l’esatta provenienza dei prodotti, “cosa che – come spiega ancora Soldini – rende i cittadini europei consumatori di serie B rispetto, ad esempio, a quelli americani, o cinesi, o australiani”. Ci troviamo quindi di fronte ad una battaglia che va combattuta non solo entro i confini nazionali, ma a livello europeo: in più occasioni, infatti, l’ANCI ha sollecitato la necessità di introdurre l’obbligatorietà del marchio di origine per i prodotti di importazione extraeuropea. Un appello ribadito anche lo scorso 16 ottobre dalle pagine del Financial Times Europe, che ha ospitato l’appello al Commissario Europeo Peter Mandelson che sollecita l’approvazione in tempi brevi del “MADE IN obbligatorio per i prodotti del tessile-abbigliamento, calzature, legnoarredo, cuoio-pelletteria-pellicceria, gioielleria, ceramica che entrano in Europa”. “Confidiamo – ci ha confessato il Presidente Soldini – che sia ormai vicino un provvedimento in questo senso”.

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LA TRE GIORNI MOSCOVITA DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

I Pugliesi si preparino a parlar bene il russo di Paola Rigotti

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chim Karasciò”. Si pronuncia così l’espressione russa che significa “molto bene”. Se la sono scambiata diverse volte Eugeny Poulektov, vice direttore generale della Moscow International Business Association, vale a dire l’Associazione Internazionale degli imprenditori di Mosca, e Dario Stefàno, Presidente della Commissione delle attività produttive della Regione Puglia, in occasione della missione svoltasi nella capitale russa dal 24 al 26 ottobre. Occasione che ha visto la Regione Puglia presente nella città del Cremlino con uno stand alla mostra internazionale delle calzature OBUV, svoltasi negli stessi giorni. Nel padiglione pugliese erano esposti i migliori manufatti realizzati dai distretti dedicati alle scarpe. Una tre-giorni molto intensa, che ha registrato per Stefàno tutta una serie di incontri ad alto livello, con l’obiettivo di promuovere nella capitale della CSI non solo i prodotti ma anche le iniziative imprenditoriali e tecnologiche della sua regione. Dopo l’Associazione degli imprenditori è stata la volta della Camera di Commercio della Federazione Russa, quindi l’Ambasciata Italiana e la Camera di Commercio Italo-Russa; poi la GIM, l’Unione degli imprenditori italiani a Mosca, la Società di venture capital Russian Investors, per finire con l’Unione Imprenditori e Industriali Russi e la Regione di Mosca. Lo scambio di tecnologie e informazioni tra imprese italiane e russe, e l’interesse per il settore delle macchine utensili, è stato l’argomento dell’incontro tra Stefàno e Poluektov, con il nostro che ha tenuto ad illustrare l’attività di ricerca che si svolge nei vari centri pugliesi, e in particolare nel laboratorio sulle nanotecnologie di Lecce. L’“ochim karasciò” ha concluso la proposta dei due interlocutori di creare un rapporto fra l’associazione (della quale fanno parte 200 grandi aziende di diverse nazioni) e l’Amministrazione Regionale, soprattutto sul trasferimento di innovazione tecnologica, coinvolgendo il Centro Estero Puglia. In particolare l’accordo prevede la collaborazione fra le parti sul trasferimento tecnologico, la possibilità di ospitare una delegazione dell’Associazione in Puglia, e infine di siglare tale accordo in occasione della emanazione della Legge Regionale sui distretti industriali, per la fine di quest’anno. Altro incontro, di simile rilievo, quello con Yury Morozov, Vice direttore del Dipartimento per le relazioni con l’estero della Camera di Commercio e Industria della federazione russa, che rappresenta le 180 Camere russe e 130mila imprese nella regione di Mosca. Qui l’interesse di ambedue gli interlocutori ha puntato sull’internazionalizzazione e l’innovazione tecnologica. Stefàno, visto l’interesse della Camera di Commercio Russa per i di-

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Dario Stefàno ha posto le basi per un’intensa collaborazione con diverse istituzioni russe. Adesso tocca ai suoi concittadini non lasciarsi sfuggire una grande opportunità. Dario Stefàno (a sinistra) nel corso di uno dei suoi appuntamenti moscoviti

GLI ALTRI APPUNTAMENTI All’Unione degli imprenditori e degli industriali della Russia, l’interlocutore di Stefàno è stato Aleksandr Marchenko, Direttore Generale centro marketing e sviluppo imprese, che ha illustrato le importanti relazioni che l’Associazione degli Industriali di Mosca ha con l’italiana Confindustria, con molte regioni e, in particolare con il Lazio. All’incontro erano presenti anche due aziende russe rappresentative del settore del parquet e della progettazione di stabilimenti industriali. Dario Stefàno ha avuto così modo di presentare il sistema imprenditoriale pugliese, le sue punte di eccellenza e gli obiettivi strategici dell’Amministrazione Regionale su infrastrutture e internazionalizzazione. Il punto di incontro è stato trovato sull’utilità di un clima favorevole alle imprese russe che operano in Puglia, a cui ha fatto seguito la proposta di Marchenko a Stefàno di farsi portavoce presso le aziende pugliesi di importanti progetti di investimento presenti nelle due regioni di Kirov e del Volga nel settore agroalimentare e quello del legno. Marchenko ha chiesto all’interlocutore italiano di creare un sistema informativo tra le aziende russe e italiane per uno scambio informativo, e un conseguente sviluppo di progetti di cooperazione internazionale. Alla Regione di Mosca è toccato al direttore delle relazioni esterne, Valeri Vladimirovic, illustrare le attività dell’Ente e le collaborazioni con molte Regioni Italiane, che hanno portato alla realizzazione dei distretti e alla nascita di 36 aziende con capitale italiano nella Regione moscovita. Valeri Vladimirovic ha chiarito che l’interscambio commerciale tra l’Italia e la Regione di Mosca si attesta su 400 milioni di dollari, di cui circa 360 riguardano l’importazione dall’Italia di mobili, calzature e sistemi di illuminazione. Le esportazioni russe, di contro, riguardano i metalli, i pellami e le conce. Da qui la proposta di Stefàno per la realizzazione di un protocollo tra le Amministrazioni Regionali dei due Paesi con allegato programma delle attività, che l’interlocutore ha accolto chiedendo che sia l’Amministrazione Regionale pugliese a predisporre la bozza del suddetto protocollo. Bari, Taranto, Brindisi, Foggia,Lecce, si preparino: non basta saper pronunciare “ochim karascio”, occorre saper “fare” molto bene. Il mercato russo è una grande opportunità: lasciarselo sfuggire sarebbe un errore imperdonabile.


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THE PRESIDENT OF THE COMMITTEE FOR PRODUCTIVE ACTIVITIES’ THREE-DAY TRIP TO MOSCOW stretti industriali e per le cinque zone speciali, nonché per la nanotecnologia, ha offerto la collaborazione della Regione Puglia e lo scambio di know-how per la realizzazione di tali distretti, proponendo di realizzare un unico protocollo d’intesa tra Amministrazione regionale, Camera di Commercio Russa e l’Associazione Internazionale delle imprese. All’Ambasciata d’Italia Stefàno ha incontrato il Direttore dell’Ufficio Commerciale, Simon Carta, accompagnato da Lorenzo Fanara per l’importanza che l’istituzione italiana a Mosca può e deve avere per l’impresa pugliese che punta sul mercato russo. Il Direttore Carta ha confermato l’interesse delle imprese locali verso il mercato italiano, ma ha suggerito all’Amministrazione Regionale pugliese non solo di coinvolgere le imprese pugliesi, ma di portarle concretamente a contatto con il sistema imprenditoriale russo, che poggia su una dimensione aziendale più grande di quella italiana.

People from Puglia should prepare to learn Russian Dario Stefàno has laid the foundations for close cooperation with different Russian institutions. It is now up to his fellow citizens not to miss a great opportunity

THE OTHER MEETINGS Mr Aleksandr Marchenko, the Director General of the marketing and company development centre, spoke with Mr Stefàno at the Union of Businessmen and Industrialists from Russia. Mr Marchenko spoke about important relations that the Industrialists Association in Moscow entertains with Italian Confindustria and with many regions, particularly with Lazio. Another two Russian companies from the parquet and industrial building development industry also attended the meeting. Dario Stefàno was then presented with an opportunity to illustrate Puglia’s entrepreneurial system, its leading activities and the strategic goals of the Regional Council in relation to infrastructure and internationalization. The parties agreed on the effectiveness of a positive atmosphere for Russian companies operating in Puglia, followed by Mr Marchenko’s suggestion to Mr Stefàno to support important investment projects with companies from Puglia in the Kirov and Volga regions in the food and agricultural industry and in the timber sector. Mr Marchenko asked the Italian businessman to set up an information network serving Russian and Italian companies to exchange information and to develop as a consequence a number of international cooperation projects. As to the Moscow Region, the director of foreign relations, Mr Valeri Vladimirovic, spoke about the activities carried out by the Organization and cooperation projects with many Italian Regions, which led to the creation of districts and 36 new companies using Italian funds in the Moscow region. Valeri Vladimirovic explained that trade between Italy and the Moscow Region comes to approximately 400 million dollars, of which, 36 million dollars concern imports of furniture, footwear and lighting systems from Italy. On the other hand, Russian exports concern metals, hides and tanned leather. Hence, Mr Stefàno suggested a protocol agreement to be signed by the Regional Councils of both countries together with a job schedule that the other party welcomed, requesting that the Regional Council for Puglia draws up a protocol draft. Bari, Taranto, Brindisi, Foggia and Lecce should then get ready, as pronouncing “ochim karasciò” is not enough. Being able “to do” things well is what it takes. The Russian market represents a great opportunity and missing it would be an unforgivable mistake.

chim karasciò” is the pronunciation of the Russian expression meaning “very well” that Eugeny Poulektov, the deputy director general of the Moscow International Business Association, and Dario Stèfano, the President of the Committee for productive activities for Puglia Region exchanged several times during the mission held in the Russian capital from October 24 to 26. Puglia attended the Moscow event with a stand at the international footwear exhibition OBUV, which took place at the same time. The pavilion displayed the best products made by footwear manufacturing districts. The three-day event was packed with top meetings, which were designed to promote products as well as business and entrepreneurial projects in the CIS capital regional. After the businessmen Association, meetings were also held with the Chamber of Commerce of the Russian Federation, with the Italian Embassy and with the Italian-Russian Chamber of Commerce, followed by the GIM, the Union of Italian Entrepreneurs in Moscow, the venture capital company Russian Investors, the Union of Russian Entrepreneurs and Industrialists and the Moscow Region. Italian and Russian companies exchanged technologies and information and there was a great deal of interest for machine tools, which represented the subject of the meeting held by Mr Stefàno with Mr Poluektov. Mr Stefàno illustrated the research activity carried out at different centres in Puglia, and in particular at the nanotechnology laboratory based in Lecce. “Ochim karasciò” closed the deal between the two businessmen for the creation of a relationship between the association (which gathers 200 large companies from different nations) and the Regional Council, mostly in relation to the transfer of technological innovation, by involving Centro Estero Puglia. In particular, the agreement is based on cooperation between the parties on the transfer of technologies, the opportunity to host a delegation from the Association in Puglia and the signing of the agreement in sync with the issuing of a Regional Law on industrial districts, which should take place by the end of the year. Another important meeting took place with Yury Morozov, the vice director of the Department of foreign relations of the Chamber of Commerce and Industry of the Russian Federation, which represents 180 Russian Chambers and 130,000 companies in the Moscow region. There, both representatives focused on the internationalization process and on technological innovation. Mr Stefàno offered Puglia’s cooperation and know-how for the creation of such districts, considering the interest shown by the Russian Chamber of Commerce for industrial districts and for five specialized areas, and for nanotechnology. The purpose behind it is to create one single protocol agreement between the regional Council, the Russian Chamber of Commerce and the International Association of companies. At the Italian Embassy, Mr Stefàno met the Director of the Trade Department, Mr Simon Carta, accompanied by Lorenzo Fanara, for the importance that the Italian institution may hold in Moscow for companies from Puglia wishing to target the Russian market. Mr. Carta confirmed the interest shown by local companies towards the Italian market, but suggested to Puglia’s Regional Council to involve companies from Puglia and to put them in touch. with the Russian entrepreneurial system, which is based on companies that are larger than Italian companies.

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Edizione bilingue italiano/inglese

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

L’obiettivo è quello di mantenere vivo il legame tra la Madrepatria e gli Italiani che vivono fuori dai suoi confini difendendo la lingua e la cultura italiana, promuovendo la capacità lavorativa e imprenditoriale degli Italiani nel mondo, attraverso uno strumento informativo in grado di offrire notizie, analisi e approfondimenti e un costante punto di vista sull’Italia. L’apprezzamento del Presidente della Repubblica Italiana con un messaggio appositamente scritto per il primo numero e l’interesse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri e delle Istituzioni Italiane all’estero, confermano il prezioso ruolo di èItalia presso le comunità dei nostri connazionali. èItalia è un bimestrale diffuso in Italia e all’estero presso: Istituzioni e loro Rappresentanti (Ambasciate, Consolati, Camere di Commercio, Istituti Italiani di Cultura, Uffici ICE e ENIT); Associazioni imprenditoriali e di categoria; esponenti del mondo dell’arte, della cultura e famiglie di origine italiana; Associazioni di Italiani. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it. èItalia for USA supplemento di èITALIA diffuso con èItalia viene editata in edizione locale negli USA con una sezione interamente dedicata alla promozione e all’informazione da parte delle istituzioni italiane pubbliche e private operanti in USA, nonché sugli aspetti socio-culturali riguardanti la numerosa comunità italo-americana, a cui si offre contemporaneamente, attraverso i contenuti generali della rivista, anche una percezione aggiornata del nostro Sistema Paese. èItalia for USA, coordinata e diretta da Berardo Paradiso (Past President della Camera di Commercio Italiana di New York), viene distribuita in abbinata ad America Oggi, l’unico e autorevole quotidiano in lingua italiana pubblicato negli Stati Uniti. Lo sviluppo del piano editoriale contiene delle rubriche fisse curate in collaborazione con l’Ambasciata Americana in Italia e con quella Italiana di Washington, con i Consolati, con l’Istituto Italiano di Cultura, con gli uffici dell’ICE e dell’ENIT, con le Camere di Commercio Italiane in USA, con la American Chamber of Commerce in Italia e con le associazioni italo-americane, come la NIAF e l’OSIA. Concludono il periodico importanti servizi redazionali in collaborazione con la redazione di Panorama Economy, che approfondiscono gli aspetti socio-economici e di interscambio tra i due Paesi, a testimonianza dell’obiettivo dell’iniziativa volta ad “…incrementare la conoscenza reciproca, la cultura e l’informazione tra le due sponde dell’Oceano”, come afferma l’Ambasciatore Spogli nel suo messaggio augurale su questa rivista.

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Its goal is to keep strong ties with the mother country and with Italian citizens living outside its boundaries, by defending Italian language and culture. It promotes Italian labour and business skills around the world through an information tool that offers news, analyses, further discussions and a constant point of view on Italy. The appreciation demonstrated by the President of the Italian Republic through a message written for the first magazine issue, and the interest shown by the Ministry of Foreign Affairs and Italian Institutions operating abroad, confirms the crucial role of èItalia for our compatriots directly in their countries. èItalia is a bimonthly magazine distributed in Italy and abroad to: Institutions and their Representatives (Embassies, Consulates, Chambers of Commerce, Italian Institutes of Culture, ICE’s and ENIT’s offices); business and trade associations; exponents from the art world, from culture and families of Italian origin; Associations of Italian citizens. It is also available online on www.italplanet.it. èItalia for USA èItalia supplement sold with AMERICA OGGI A local edition of èItalia is edited in the USA with a section entirely devoted to promotion and information provided by public and private Italian institutions working in the USA, next to the socio-cultural aspects concerning the large Italian-American community. The general contents of the magazine also offer an updated overview of our Country System. èItalia for USA is coordinated and directed by Berardo Paradiso (he is the Past President of the Italian Chamber of Commerce in New York). The magazine is distributed together with America Oggi, the only authoritative Italian daily edited in the United States. The editorial plan includes a number of regular columns that are edited in partnership with the American Embassy in Italy and with the Italian Embassy in Washington, with Consulates, with the Italian Institute of Culture, with ICE’s and ENIT’s offices, with Italian Chambers of Commerce in USA, with the American Chamber of Commerce in Italy and with ItalianAmerican associations as NIAF and OSIA. A number of important editorial features complete the magazine. They are edited in partnership with the editorial office of Panorama Economy. They deal with socioeconomic aspects and trade relations between the two countries, in an attempt to fulfil the goal of the project, which aims to “...promote mutual knowledge, culture and information on both sides of the Ocean”, said Ambassador Spogli in his message of good wishes featured in the first magazine issue.


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USA L’INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE ITALIANO NEGLI USA

EDITORIALE

Partner nella crescita BERARDO PARADISO Past President della Camera di Commercio Italiana di New York

Italia-USA: un rapporto destinato a crescere di Giovanni Castellaneta

È con vero piacere e grande onore che in questo numero ospitiamo il saluto dell’Ambasciatore italiano di Nome e cognome autore Giovanni negli Stati Uniti d’America, Castellaneta, dando così ufficialmente inizio ad una sua preziosa collaborazione editoriale con il nostro magazine, nella fattispecie per la promozione dell’interscambio culturale ed economico tra Italia e USA, e in generale per il sostegno all’internazionalizzazione del Sistema Italia. Partecipando al ricevimento annuale della NIAF, l’Ambasciatore Castellaneta, insieme all’amico e suo corrispettivo collega americano Ronald Spogli, ha confermato i profondi legami che intercorrono da lunga data tra i due Paesi, al di là delle contingenze politiche. Dal punto di vista economico, ha sostenuto anche, a forte ragione, che ci siano margini importanti di ulteriore crescita per l’export italiano in USA, e li ha coraggiosamente individuati in una politica di espansione territoriale verso il Mid-West ed il Sud degli Stati Uniti, finora poco sviluppata dalle imprese italiane. Parallelamente ha indicato la possibilità di una politica dinamica e di squadra per l’attrazione degli investimenti ed il trasferimento di tecnologia in Italia. Tutto ciò non può prescindere certamente dalla realizzazione di una piattaforma sistematica (cartacea e multimediale) di informazione e di comunicazione bilaterale, con cui si promuova innanzitutto la conoscenza reciproca e la percezione delle aree meno note dei due Paesi.

L

o scorso 20 ottobre ho incontrato, qui a Washington, il mio amico e collega Ronald Spogli, Ambasciatore americano a Roma, in occasione del ricevimento annuale della NIAF, la National Italian American Foundation. Si è trattato di un evento in grande stile, a cui hanno partecipato oltre 3000 persone ed in cui sono stati conferiti dei riconoscimenti ad alcuni americani di origine italiana che si sono fatti onore in vari campi, dall’economia alla pubblica amministrazione. Tra questi, i Giudici della Corte Suprema americana Anthony Scalia e Samuel Alito Jr. e l’Amministratore Delegato del Gruppo automobilistico Chrysler, Tom La Sorda. È di qui che – nel ringraziare èItalia per la sua iniziativa editoriale – vorrei iniziare una riflessione sulle relazioni tra Italia e Stati Uniti, e sul valore aggiunto che l’Ambasciata d’Italia a Washington, assieme alla rete consolare ed agli uffici ICE, può offrire. I legami tra i due Paesi sono molto profondi e di lunga data. Secondo il censimento del 2000, i cittadini americani nati in Italia sono ben 473 mila, mentre gli Americani “of Italian descent” sono oltre 16 milioni. Si tratta di una comunità perfettamente inserita nella società americana ed un serbatoio di crescita ulteriore delle relazioni bilaterali. Al di là delle contingenze politiche, le relazioni bilaterali sono ottime. L’Italia in America gode di un’ottima reputazione per la moda, la cucina, l’arte e la qualità della vita. Sono tutte cose in cui l’Italia eccelle e che ci fanno onore, ma l’Italia è anche molto, molto di più, e c’è spazio per migliorare ulteriormente la nostra immagine e le nostre relazioni. L’Italia è una delle principali 7 potenze industriali del mondo. In Italia si “produce tutto”: automobili, aerei, treni, navi, prodotti chimici, farmaci, macchine utensili, macchine agricole, impianti industriali. In campo industriale, l’Italia esporta negli USA alcuni prodotti di assoluta eccellenza come le auto Ferrari e Maserati, ma anche gli elicotteri US 101, già risultato vincente nella gara per la flotta presidenziale della Casa Bianca. Nel settore delle macchine agricole e movimento terra, il gruppo FIAT, con la sua controllata Case New Holland, ha una posizione di preminenza. Anche la Vespa, la motocicletta icona del boom economico italiano, sta conoscendo un rimarchevole successo commerciale negli Stati Uniti. In un’economia globalizzata anche la definizione di “investimento diretto” è molto difficile. In ogni caso, secondo il Department of Commerce, lo stock di investimenti diretti americani in Italia è di 26 miliardi di dollari. Certamente sono presenti in Italia tutte le principali multinazionali americane e molte di esse con impianti industriali: IBM, Exxon, General Electric, Hewlett Packard, Pfizer, Philip Morris, Dow Chemical, Procter & Gamble, Johnsons & Johnsons, Colgate-Palmolive, ecc. Nel 2005 sono stati registrati nuovi investimenti di aziende statunitensi in Italia. Tra questi, la Merck, multinazionale USA per il settore farmaceutico, ha acquisito l’italiana BioXell con un accordo valutato attorno ai 150 milioni di dollari. La Oblicore, azienda statunitense leader nel settore del software, ha aperto una sede a Roma. La General Motors ha inaugurato a Torino il quartier generale della General Motors Powertrain per la progettazione di nuovi motori con un investimento di circa 10 milioni di euro. Microsoft ha aperto un centro di eccellenza per la bio-informatica a Trento grazie anche ad un accordo con Governo, Enti Locali e Università. Sempre la Microsoft, insieme con Siemens, ha inaugurato a Genova un centro di eccellenza europeo per i controlli automatici e l’automazione

EDITORIAL

Partnership for Growth We are greatly honoured to feature the speech by the Italian Ambassador to the United States, Giovanni Castellaneta, in this magazine issue, officially marking the start of an important editorial partnership with our magazine, particularly with reference to the promotion of cultural and business interchange between Italy and the USA, and overall, in relation to the promotion of the internationalization process of Sistema Italia. Ambassador Castellaneta attended the annual reception held by NIAF together with his American colleague and friend Ronald Spogli, confirming the countries’ long standing and strong ties, regardless of their political circumstances.

From a business point of view, he also believes that there are substantial margins for growth for Italian exports in the USA that he bravely identified in a territorial expansion strategy addressing the Mid-West and the Southern States. This policy has been so far poorly developed by Italian companies. He also pointed out the prospect of a dynamic team-oriented policy designed to attract investments and the transfer of technologies to Italy. Clearly, this must go hand in hand with the creation of a systematic information and bilateral communication platform (both in the shape of written documents and multi media tools) that is designed to promote first of all mutual knowledge and the perception of less renowned areas in both countries.

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Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington

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industriale. Specularmente, lo stock di investimenti italiani in America ammonta, secondo la stessa fonte, a 8 miliardi di dollari e comprende: FIAT-Case New Holland, Pirelli, Finmeccanica, Bracco, De Longhi, Lottomatica, Segafredo Zanetti, Autogrill, ecc. Le società italiane quotate alla borsa di New York (NYSE) sono nove: Benetton, Ducati, ENEL, ENI, Fiat, Luxottica, Natuzzi, Sanpaolo IMI e Telecom Italia. In questo quadro, che riconferma la centralità degli Stati Uniti nell’economia globale – mentre vede in Asia il trasferimento di produzione da altri Paesi asiatici verso la Cina – la posizione relativa dell’Italia è costantemente esposta alla concorrenza. Nonostante la rivalutazione dell’Euro, le nostre esportazioni sono in costante crescita (25 miliardi di dollari nel 2003, 28 nel 2004 e 31 nel 2005), ma la nostra quota di mercato americana si riduce: 1,46% nel 2003, 1,31% nel 2004, 1,27% nel 2005. La nostra crescita è quindi inferiore all’espansione del mercato americano. Ci sono margini di ulteriore crescita del nostro export? Certamente. Nei settori tradizionali della moda e dell’agroalimentare la nostra presenza commerciale oggi è buona, ma ancora troppo limitata alla East Coast ed alla California. Essa può quindi essere migliorata tramite una espansione territoriale verso il Mid-West ed il Sud degli Stati Uniti. Questo vale a maggior ragione per il comparto industriale dove la penetrazione commerciale nel mercato americano e verso quegli stati in rapida crescita in cui la nostra presenza non è ancora al livello delle sue potenzialità, è legata ad una solida rete di presenza sul territorio per il servizio post vendita. Per sostenere le nostre imprese in questa espansione, l’Ambasciata punta a stimolare ogni possibile sinergia tra la rete consolare, la rete ICE e gli addetti scientifici, nonché ad una armonizzazione delle attività di tutte le altre presenze istituzionali italiane negli USA. In collaborazione con Sviluppo Italia, l’Ambasciata punta ad utilizzare questa rete Consolati-ICE-Camere di Commercio anche per l’attrazione degli investimenti ed il trasferimento di tecnologia.

Alle spalle, abbiamo basi solide, fornite anche dalla numerosa comunità di origine italiana e dai solidi rapporti tra le nostre imprese. Ma, per il futuro, esistono margini per un’ulteriore collaborazione

A SPEECH BY THE ITALIAN AMBASSADOR TO THE USA, MR GIOVANNI CASTELLANETA

Italy-USA: a relationship that is bound to grow

All the main American multinationals are also present in Italy and many of them have plants there, like IBM, Exxon, General Electric, Hewlett Packard, Pfizer, Philip Morris, Dow Chemical, Procter & Gamble, Johnsons & Johnsons, ColgatePalmolive, etc. New investments by US companies in Italy were registered in 2005. They included Merck, a US multinational in the pharmaceutical sector, which acquired the Italian BioXell through a 150 million dollar agreement. n October 20 I met my friend and colleague Ronald Spogli here in Oblicore, a leading US software company, has opened a branch in Rome. GenWashington at the annual reception held by NIAF, the National Italian eral Motors has inaugurated the headquarters of General Motors Powertrain in American Foundation. Mr Spogli is the American Ambassador in Turin for the planning of new vehicles, through an investment of approximately 10 Rome. Over 3000 people of Italian origin attended this important event, during million Euro. Microsoft has inaugurated a bioinformatics centre in Trento thanks which some American citizens of Italian origin that distinguished themselves in to an agreement drawn up with the Government, Local Bodies and Universities. different sectors such as economy and public administration, received a numTogether with Siemens, Microsoft has also inaugurated a European centre in ber of awards in recognition of their achievements. Some leading representaGenoa for automatic controls and industrial automation. At the same time, actives included Supreme Court Judge Anthony Scalia and Samuel Alito Jr. cording to the same source, the stock of Italian investments in America comes to and the Managing Director of Chrysler, Mr Tom La Sorda. I should like to thank 8 billion dollars and includes: FIAT-Case New Holland, èItalia for its editorial project, while starting an investiPirelli, Finmeccanica, Bracco, De Longhi, Lottomatgation on relations between Italy and the States, and We are supported by solid ica, Segafredo Zanetti, Autogrill, etc. Nine Italian comon the added value that the Italian Embassy in Washington can offer together with the consular network foundations, which are provided panies are quoted on the NYSE: Benetton, Ducati, by the large community of ENEL, ENI, Fiat, Luxottica, Natuzzi, Sanpaolo IMI and and ICE office branches. Relations between the two countries are deep and they go back a long way. AcItalian-Americans and by strong Telecom Italia. This scenario reconfirms the importance of the United States in global economy, with the relocacording to the year 2000 census data, a total of relations with our companies. tion of production in Asia from other Asian countries to 473,000 American citizens were born in Italy, with over But there is also scope for further China. Italy is then constantly exposed to competition. 16 million American citizens “of Italian descent”. This cooperation for the future Despite the revaluation of the Euro, our exports are concommunity is perfectly mixed with American society, stantly growing, however our American market shares is representing a further development reservoir for bilatreducing. Our growth is therefore lower than the expansion of the American mareral relations. Despite political circumstances, bilateral relations are excellent. ket. Is there scope for further growth in the export sector? Indeed there is. Our poItaly is highly reputed in America in the fashion and food industry, in the art field sition is good in traditional sectors like the fashion and agricultural and food inand with reference to the quality of life. These are all sectors where Italy excels dustry, although it is still far too restricted to the East Coast and California. It can and that do credit to us. However, Italy is much more than that, and there is then be improved through a territorial expansion in the Mid-West and in the scope for improvement in relation to our image and relations. Italy is one of the Southern United States. top 7 industrial world powers. Italy manufactures “everything”: cars, aircrafts, This is particularly relevant in relation to the manufacturing industry, where trade trains, ships, chemicals, drugs, machine tools, agricultural machines and inpenetration in the American market and in rapidly growing countries where Italy dustrial equipment. As to the manufacturing sector, Italy exports some excelhas not used its potential to the full, is connected with a well-established network lent products to the USA like Ferrari and Maserati cars, but also US 101 helof companies operating on the territory in the post sales service. In order to supicopters, representing a great result in relation to the bid for the presidential port the expansion process of our companies, the Embassy is trying to promote White House air force project. Together with its subsidiary Case New Holland, synergic relations between the consular network, the ICE network and scientific FIAT is a leader in the sector of agricultural machinery and vehicles. Vespa, an operators, while also balancing the activities of all the other Italian institutions opicon of the Italian economic boom, is proving rather successful in the States in erating in the USA. In partnership with Sviluppo Italia, the Embassy is aiming to terms of sales. The definition of “direct investment” is a difficult task within a use this Consulates-ICE-Chambers of Commerce network in order to attract inglobalized economy. In any event, according to the Department of Commerce, vestments and to transfer technologies. the stock of direct American investments in Italy amounts to 26 billion dollars.

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L’INTERVENTO DEL CONSOLE GENERALE A NEW YORK, ANTONIO BANDINI

DAL CONSOLATO

A SPEECH BY THE CONSUL GENERAL IN NEW YORK, MR ANTONIO BANDINI

Italian manufacturing conquers the USA thanks to trade fairs The American market is certainly not one of the easiest markets to tackle. However, trade fairs may well represent a good starting point, mostly for small and medium sized companies

Grazie alle fiere, il Made in Italy A conquista gli USA Il mercato mericano non è di certo uno dei più semplici da affrontare; ma le fiere possono costituire un buon punto di partenza, soprattutto per le PMI

L’

ingresso di un’azienda nel mercato americano è, come noto, momento da preparare con particolare cura ed attenzione. L’improvvisazione non è ammessa. In tal senso, le fiere rappresentano, sulla base dell’esperienza maturata in questi anni, lo strumento più utile – in particolare per le piccole e medie aziende – per presentare i propri prodotti agli operatori americani del settore prescelto. Tra le fiere più rappresentative del e per il Made in Italy che si tengono a New York, vanno annoverate la Fiera della gioielleria (in agosto), alla presenza, nell’ultimo anno, di circa 70 aziende italiane; la Fiera dell’abbigliamento uomo (due edizioni annuali, in gennaio e luglio); la Fiera dell’abbigliamento donna (due edizioni, in febbraio e settembre) e la fiera Première Vision (tessuti e pelli, con due edizioni in gennaio e luglio), entrambe organizzate dall’ufficio ICE di New York; le due fiere del settore calzaturiero, ovvero la Fashion Footwear Association of New York e The New York Shoe Expo (due edizioni, in dicembre e giugno); l’International Contemporary Furniture Fair (arredamento e design, in maggio). La 52ª ed ultima edizione dell’International Fancy Food and Confection Show, tenutasi dal 9 all’11 luglio scorso, ha rappresentato, in tale quadro, un evento esemplare. Nel padiglione organizzato dall’ICE erano infatti presenti circa 350 aziende del nostro Paese, che sono state visitate da oltre 24.500 operatori. Particolare interesse hanno destato i prodotti alimentari, specie naturali e biologici, ad

ulteriore conferma del primato del cibo di origine italiana nell’area di New York. Anche a questo evento le istituzioni italiane qui presenti (Consolato Generale, Ufficio ICE, Camera di Commercio ItaloAmericana) si sono presentate in maniera unitaria, organizzando un Seminario relativo a “L’Accesso e la Difesa dei Prodotti e dei Marchi italiani nel Mercato USA”: un tema di particolare interesse per le aziende italiane, come noto soggette ad una vera e propria “spoliazione” di marchi, e soprattutto di idee, da parte dei concorrenti di varie parti del mondo. Ad esso abbiamo accompagnato la distribuzione di una Guida Pratica (consultabile anche on line all’indirizzo www.italconsulnyc.org/commimprend.pdf), realizzata grazie alla collaborazione prestata dalla predetta Camera di Commercio ItaloAmericana e da due studi legali specializzati newyorchesi, in cui sono illustrati alcuni accorgimenti utili a prevenire contenziosi commerciali e difficoltà legate soprattutto alla scarsa conoscenza delle normative americane in materia doganale e societaria. Particolare interesse è stato dimostrato dai partecipanti al seminario in riferimento alla contrattualistica commerciale ed alla disciplina statunitense per il deposito e la registrazione dei marchi commerciali negli USA. Le istituzioni italiane qui presenti continuano a seguire con particolare attenzione la tematica in questione, a nostro parere fondamentale – forse la più importante, a parte, beninteso, la qualità ed il prezzo del prodotto – per il successo di un’iniziativa commerciale negli Stati Uniti.

company wishing to penetrate the American market must prepare carefully and trade fairs represent the most useful tool, particularly for small and medium sized companies, so as to enable them present their products to specific American market sectors. The jewellery show held in August in New York attracts approximately 70 Italian companies, next to the menswear show (January and July show); the ladies’ wear show (February and September show) and Première Vision (fabrics and leather – January and July), organized by ICE in New York; the Fashion Footwear Association of New Antonio Bandini, York and The New York Shoe ExConsole Generale po (December and June); the Ind’Italia a New York ternational Contemporary Furniture Fair (furniture and design – May). At the 52nd edition of the International Fancy Food and Confection Show held from July 9 to 11, approximately 350 Italian companies displayed their products at the pavilion organized by ICE, attracting over 24,500 operators. Natural and organic food products attracted most of the attention, confirming the primacy of food of Italian origin in the New York area. The Italian institutions attending (the Consulate General, ICE, the Italian-American Chamber of Commerce), organized a Seminar on “Access and Protection of Italian Products and Brands in the US Market”, which was particularly interesting for Italian companies damaged by brand “expropriation” carried out by international competitors. A Guida Pratica (www.itaconsulnyc,org/commimprend.pdf) was also distributed. The guide is the result of the work carried out by the ItalianAmerican Chamber of Commerce with two law firms from New York. The guide list a number of tips for preventing commercial litigation and difficulties connected with poor knowledge of American customs and corporate regulations. The participants showed great interest in commercial contracts and US regulations concerning the lodging and registration of trademarks in the USA.There, Italian institutions are focusing greatly on the matter, which we deem to be fundamental and perhaps the most important one apart from product quality and price, for the success of a trade project in the USA.

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PROVINCIA DI BENEVENTO SUCCESSO DELLA PARTECIPAZIONE ALLE CELEBRAZIONI PER IL COLUMBUS DAY

Benevento e New York più vicine... grazie a Colombo Oltre a rafforzare i rapporti con le locali comunità di corregionali, sono state poste le basi per future collaborazioni in ambito tecnologicoscientifico

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a Provincia di Benevento, celebrando il Columbus Day, ha rafforzato i rapporti preesistenti, e ne creati di nuovi, con le comunità italiane e le istituzioni economiche e scientifiche statunitensi. Di grande rilievo, infatti, sono stati gli incontri con Liam Gumley, dell’Università del Wisconsin, per la istituzione a Benevento della sede europea del Centro di Alta Formazione di quell’Ateneo nel settore del telerilevamento da satellite. L’accordo nasce da una collaudata collaborazione tra l’Università statunitense e il MARSec, l’agenzia di telerilevamento satellitare di proprietà della Provincia sannita, inserita nel progetto della NASA denominato “Earth Observing System”. Altra collaborazione è quella tra la Provincia e l’azienda californiana SeaSpace Corp.: dopo un incontro con il presidente David Collins e il vicepresidente Cary Badford, è stata infatti raggiunta l’intesa per nuove cooperazioni dopo il sistema di puntamento del MARSec. La Provincia, con il proprio Gonfalone, ha sfilato sulla Quinta Strada, celebrando l’orgoglio italo-americano

Il Presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone, mentre chiude la seduta del NASDAQ del 9 Ottobre 2006.

unitamente alla comunità sannita ed italiana negli Stati Uniti e con Louis Tallarini, presidente della Columbus Citizens Foudation; ma ha anche incontrato esponenti del mondo economico ed imprenditoriale, come il Presidente della Camera di Commercio di New York Berardo Paradiso, originario di Buonalbergo, ed altri illustri amici sanniti che si sono fatti onore negli States, come Vincent Marmorale, responsabile dell’Holocaust Memorial dell’Order Sons of Italy in America. Significativo l’onore concessoci di chiudere la seduta del NASDAQ del 9 ottobre 2006, insieme a Salvatore J. Zizza, presidente, e Joseph V. Del Raso, vice presidente esecutivo della NIAF. Infine, fondamentale è la sottoscrizione dell’accordo per le borse di studio sulla ricerca anticancro tra Ministero del Lavoro italiano, Provincia, Columbia University e New York University affidata alla direzione del prof. Antonio Iavarone, beneventano che lavora nella Grande Mela. On. Carmine Nardone Presidente della Provincia di Benevento

THE SUCCESSFUL PARTICIPATION OF THE PROVINCE TO THE COLUMBUS DAY CELEBRATIONS

Benevento and New York are drawing closer… thanks to Columbus Next to strengthening relations with local communities of people from the same region, the event also laid the foundations for future technological-scientific cooperation

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y celebrating the Columbus Day, the Province of Benevento strengthened existing relations while also establishing new ones with the Italian communities and with American economic and scientific institutions. Meetings with Liam Gumley, from Wisconsin University, for the creation in Benevento of the European headquarters of the Top Training Centre of that university in the sector of satellite remote sensing, proved to be very important. The agreement is the result of tested cooperation between the American University and MARSec, the satellite remote sensing agency owned by the Province of Benevento, as part of the NASA project called “Earth Observing System”. The Province has formed another partnership with SeaSpace Corp, a company based in California. A cooperation agreement following MARSec’s pointing system was reached as a result of a meeting held with the president, David Collins, and the vice president, Cary Badford. The Province paraded down Fifth Avenue with its Banner, celebrating Italian-American pride together with the community from Benevento and with the Italian community living in the States and with Louis Tallarini, the chairman of the Columbus Citizens Foundation. The Province also met business tycoons and entrepreneurs like the Chairman of the Chamber of Commerce in New York, Berardo Paradiso, who is originally from Buonalbergo, and other important and successful friends from the Samnite area such as Vincent Marmorale, the chairman of the Holocaust Memorial Committee of the Order Sons of Italy in America. We were also honoured to end the NASDAQ meeting held on October 9 2006, together with Salvatore J. Zizza, the chairman, and Joseph V. Del Raso, the executive vice president of NIAF. Finally, the agreement on cancer research bursaries reached by the Italian Department of Employment, the Province, Columbia University and New York University was chaired by Professor Antonio Iavarone, proving to be of the utmost importance. Mr Iavarone is from Benevento and works in the Big Apple. On. Carmine Nardone President of the Province of Benevento

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Perché costituire una società negli USA?

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Because the USA is the market! It is regulated by few norms that are clear and certain. It is large, mature and evolved, and appreciates quality in terms of products and precision. It is, in a word, consolidated. However, who is the average American buyer? It is certainly a costumer for the consumer goods that purchases the brand names such as Ferrari, Armani, Barilla, Ferragamo, Illy. Then, what strategy should a company apply to penetrate the USA market; a cutting prices tactic such as the one used by the Chinese or that of establishing a brand relaying on the fame of the Made in Italy? Can Italy with its labor cost think about applying a tactic of cutting prices? Clearly not! The solution is one but it is also the most rewarding. It is that of establishing a strategy that relays on the brand of the Made in Italy. In addition, in the USA there are approximately 25 million ItalianAmericans that are proud of their heritage and are predisposed to purchase Italian products. At this point, the problem is how to export to the USA. A company can assign distribution of its product to a local organization that represents more brands in the same sector, which is primarily concerned about its own interests, negotiates the purchase price and establishes the selling price, or establishing a corporation in the USA, exporting directly to your own company/subsidiary, increasing the presence of the brand on the market and therefore the amount of sales, handling your own interests while generating revenue directly in the USA where taxation is different, and most important in this process creating a long term relationship with the consumer. The last question is: How can I take the next step to establish my presence, my brand in the USA? Relaying on Advisor Abbate & Associates (AAA). Since 1987, Advisor Abbate has been handling internationalization, simplifying the process to enter the USA market. Abbate is able to establish a corporation in any of the 50 states in the Union within 48 hours, opening a checking account, creation and registration of brands, legal consultation, accounting, real estate consultation, web sites creations, research and development for the distribution of the product, and public relations. In addition the company makes available different types of virtual and real offices, all of this without the need of you having to leave your city. Moving forward and investing in your brand, is equivalent to an investment in your identity, in your future, in that of your families and our country. Waiting, procrastinating, will give more time to the emerging countries to become established. Rely on us; we are at work to improve your future.

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Perché gli USA sono il mercato! É regolato da poche norme chiare e certe, é tra i più numerosi, é maturo ed evoluto, apprezza la qualità in termini di prodotto e precisione. É in una parola, consolidato. Chi é, però, l'americano medio come acquirente? É certamente un “customer” per i beni di consumo perché compra il marchio. Basti citare Ferrari, Armani, Barilla, Ferragamo, Illy. Quindi, quale strategia deve mettere in atto un'azienda per penetrare il mercato USA? Una politica di prezzo come fanno i cinesi, o di marchio come può essere il “Made in Italy”? Può l'Italia, con il suo costo del lavoro, fare politiche di prezzo? Evidentemente no! La soluzione unica, ma anche la più premiante, é quindi mettere in atto una politica di qualità del Made in Italy. Inoltre negli USA ci sono circa 25 milioni di Italo-Americani che si vantano delle loro origini e sono anche predisposti a comprare prodotti italiani. A questo punto, però, si pone il problema di come esportare negli USA. Si può affidare la distribuzione ad un'organizzazione locale che rappresenta però più marchi dello stesso settore, la quale cura primariamente i propri interessi, concorda il prezzo all'origine e lo determina alla vendita o, costituendo una società negli USA, esportando direttamente alla propria società, aumentando la presenza del marchio sul mercato quindi la quota di vendita, gestendo i propri interessi con liquidità direttamente negli USA dove la tassazione é diversa, creando un rapporto diretto e duraturo con il consumatore. L'ultimo quesito é: come posso inoltrarmi negli USA per stabilire la mia presenza, il mio marchio? Affidandoti ad Advisor Abbate & Associati (AAA). Advisor Abbate dal 1987 si occupa di internazionalizzazione, semplificando i procedimenti per entrare nel mercato. É in grado di costituire in ognuno dei 50 Stati, una società entro 48 ore, aperture di conti correnti, creazione e registrazione di marchi, consulenza legale, contabilità, consulenza immobiliare, creazione di siti web, ricerche sullo sviluppo e la distribuzione del prodotto, pubbliche relazioni. Inoltre, mette a Vostra disposizione, diverse tipologie di uffici virtuali e reali, il tutto, senza muovervi dalla Vostra città. Investire sul marchio equivale ad un investimento sulla nostra identità, sul nostro futuro, quello delle nostre famiglie e del nostro Paese. Aspettare, procrastinare, darà più tempo ai Paesi emergenti di affermarsi. Affidatevi a noi; siamo al lavoro per migliorare il Vostro futuro.


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CALENDARIO SEMPRE RICCO PER L’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA

A New York, l’Italianità si racconta tra cibo e grande arte

di Claudio Angelini

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stata una settimana indimenticabile quella dedicata alla lingua italiana e in particolare, quest’anno, a “il cibo e le feste”. Tanti nomi, tante idee, tanti concetti “festosi”, per far capire agli Americani una filosofia che unisce cultura e gastronomia, bellezza e bontà. Ha cominciato Gigi Padovani a illustrare il suo libro sullo “Slow Food”, che è la via italiana alla cucina più saggia e salutare. Non a caso lo ha presentato un filosofo apprezzato, in Italia e in America, come Sebastiano Maffettone. Poi il responsabile delle pagine culturali del Corriere della Sera, Francesco Cevasco, ha spiegato la linea editoriale ed “estetica” del suo quotidiano a intellettuali e giornalisti americani. Quindi il Presidente dell’Accademia della Crusca, la più prestigiosa istituzione culturale italiana, Francesco Sabatini, ha ricordato che la “brigata dei cruscanti” era un simpatico gruppo di buontemponi che detestavano il mondo accademico vero e amavano la giocosità e le feste. Infine una superba cena letteraria, con letture di opere di Lorenzo il Magnifico e di Camilleri, e una conferenza tenuta da Luigi Ballerini su “food and Renaissance”. Con un’appendice a Miami, dove il poeta Giorgio Weiss e l’attore Duccio Faggella hanno letto liriche “gustose” su uno Yacht. Ma non è stata soltanto la nostra lingua la protagonista delle attività dell’Istituto di Cultura di New York. C’è stata - e c’è ancora - tanta arte ad arricchire il nostro programma. Eventi con la Frick Collection, dove abbiamo collaborato all’allestimento di due rassegne più o meno “fantastiche” come quelle dedicata a Cimabue e ad Angelo Tiepolo, e un evento che abbiamo condiviso con il Guggenheim Museum e la Casa Zerilli Marimò: la mostra di Lucio Fontana. L’11 ottobre il Guggenheim Museum di New York ha infatti inaugurato la mostra “Lucio Fontana: Venice/New York” (10 ottobre 2006 – 21 gennaio 2007), che rappresenta la prima grande esposizione dedicata a Lucio Fontana negli Stati Uniti dopo quella tenutasi nel 1977. La mostra raccoglie due gruppi di opere create dall’artista nel 1961: i lavori ispirati dalle città di Venezia e New York. “Lucio

AN INCREASINGLY DIVERSIFIED AGENDA FOR THE ITALIAN INSTITUTE OF CULTURE he week devoted to the Italian language and in particular to “food and celebrations”, which was held this year, was unforgettable. Many names, ideas and “convivial” concepts made American people understand a kind of philosophy that combines culture and gastronomy, beauty and good food. Giovanni Padovani illustrated his new book on “Slow Food”, which is the wisest and healthiest Italian approach to food. Indeed, Sebastiano The events promoted Maffettone, a philosopher that is appreciated during the Week of Italian both in Italy and America, presented him. Language in the World Francesco Cevasco, who edits the culture with a focus on the section of Corriere della Sera, explained the exhibition “Lucio Fontana: editorial and “aesthetic” philosophy of his daiVenice/New York” ly newspaper to American intellectuals and journalists. Hence, Francesco Sabatini, the Chairman of Accademia della Crusca, the most prestigious Italian cultural institution, said that the “Della Crusca brigade” was a group of pranksters that hated the academic world and loved merriness and parties instead. Finally, a superb dinner party was accompanied by readings of extracts from works

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In New York, Italian by Lorenzo il Magnifico and Camilleri, in addition to a conference held by Luigi Ballerini on “food and Renaissance”, with an addendum from Miami, where poet Giorgio Weiss and actor Duccio Faggella read “tasty” poems from a Yacht. However, the Italian language was not the only protagonist of the activities carried out at the Italian Institute of Culture in New York. There was and there still is a lot of art on the agenda, such as events with the Frick Collection, where we organized two more or less “fantastic” exhibitions respectively devoted to Cimabue and Angelo Tiepolo, as well as an event that we shared with the Guggenheim Museum and Casa Zerilli Marimò: the exhibition on Lucio Fontana. On October 11 the Guggenheim Museum in New York inaugurated in fact the exhibition “Lucio Fontana: Venice/New York” (October 10 2006 – January 21 2007), which represents the first large exhibition devoted to Lucio Fontana in the States, after the show held in 1977. The exhibition gathers two groups of works made by the artist in 1961: the works that take inspiration from Venice and New York. “Lucio Fontana:


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Fontana: Venice/New York” è stata concepita e curata da Luca Massimo Barbero, curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, dove la stessa mostra è stata presentata dal 4 giugno al 24 settembre scorso. L’esposizione sta riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico: tra gli altri, Grace Glueck ha infatti scritto sul The New York Times: “Questa mostra offre una completa e coinvolgente panoramica di un artista volto a superare le barriere della sua epoca”. Da anni l’Istituto Italiano di Cultura lavora e collabora con le più importanti istituzioni d’arte di New York, come il Metropolitan Museum, il MoMA e la Frick Collection, creando eventi collaterali di appoggio e di approfondimento al tema centrale delle grandi mostre presentate da queste istituzioni. L’esposizione “Lucio Fontana: Venice/New York” rappresenta il culmine di questa intensa cooperazione culturale e desidero ringraziare la nostra Rappresentanza presso l’ONU e l’ICE per il contributo determinante che ha fornito assieme alla Casa Italiana Zerilli-Marimò (NYU). L’11 ottobre l’ICE, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, ha organizzato la conferenza dal titolo “Lucio Fontana: Art and Interior Design” al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nel corso della quale hanno parlato Paolo Borsani, Amministratore delegato di Tecno; Aldo Colonetti, Direttore Scientifico IED e Direttore di Ottagono; l’architetto e designer Piero Lissoni. Con l’intento di approfondire un particolare aspetto della sua produzione artistica, cioè l’interesse per l’architettura e l’interior design, il 18 ottobre l’Istituto Italiano di Cultura ha inoltre inaugurato, con grande affluenza di pubblico, la mostra “Lucio Fontana: alle radici dello Spazialismo”. Il rinnovato interesse degli Stati Uniti per Lucio Fontana è del resto stato confermato da un evento che ha dell’incredibile: il 10 maggio Christie’s ha battuto all’asta un suo Concetto Spaziale per la cifra record di 2.400.000 dollari. In ogni caso, non è certo finita per quest’anno l’attività dell’Istituto, che ha in programma per novembre importanti eventi cinematografici, primo tra tutti l’omaggio a Roberto Rossellini, attraverso una retrospettiva al MoMA e una serie di conferenze nella sede di Madison Avenue.

Gli appuntamenti promossi in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Con un occhio di riguardo alla mostra “Lucio Fontana: Venice/New York” Claudio Angelini Direttore dell’IIC di New York

Nella pagina accanto, Concetto spaziale, Venezia era tutta d’oro, 1961 - Acrilico, olio e taglio su tela, giallo e oro © Museo ThyssnBornemissza, Madrid.

In questa pagina, in alto, Concetto spaziale, New York 10, 1962 - Rame con lacerazioni e graffiti (tre pannelli) © Fondazione Lucio Fontana, Milano. In basso, Concetto spaziale, 1965 Rame con squarci a buco, buchi e graffiti © Fondazione Lucio Fontana, Milano.

culture is recounted through food and great art Venice/New York” was conceived and supervised by Luca Massimo Barbero, a member administrator of the Peggy Guggenheim Collection in Venice, where the exhibition was held from June 4 to September 24. The exhibition is meeting with great success both with critics and visitors. For instance, Grace Glueck wrote in The New York Times: “This show gives an engrossing glimpse of an artist seeking to surmount the boundaries of his era”. For years now the Italian Institute of Culture has worked with the most important art organizations in New York, like the Metropolitan Museum, MoMA and the Frick Collection, organizing side events investigating the central theme of the large exhibitions presented by those organizations. The show “Lucio Fontana: Venice/New York” represents the apex of this busy cultural partnership and I should like to thank your UN and ICE Representatives for their key contribution, together with Casa Italiana Zerilli-Marimò (NYU). On October 11 the Italian Trade Commission organized the conference “Lucio Fontana: Art and Interior Design” in partnership with the Italian Institute of

Culture. The conference was held at the Solomon R. Guggenheim Museum in New York. Paolo Borsani (the MD of Tecno), Aldo Colonetti (the Scientific Director of IED and Director of Ottagono), and architect and designer Piero Lissoni spoke at the conference. On October 18, the Italian Institute of Culture also inaugurated the exhibition “Lucio Fontana: alle radici dello Spazialismo”, attracting many visitors. The purpose of the exhibition was to investigate further one specific aspect of his artistic production, namely his interest for architecture and interior design. Renewed interest in the States for Lucio Fontana is also confirmed by an incredible event: on May 10 Christie’s auctioned Fontana’ Space Concept for a record amount of 2.400.000. In any event, the work of the Institute is not over yet this year, as additional important film events are planned for November, starting from a tribute to Roberto Rossellini, through a retrospective show that will be held at MoMA and a number of conferences held at the Madison Avenue headquarters.

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PER LE OLIMPIADI LA POLIZIA CINESE HA SCELTO ELICOTTERI ITALIANI

AGUSTA

Agusta-Westland anche nel cielo di Pechino

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li atleti di tutto il mondo che converranno a Pechino per le prossime Olimpiadi, alzando gli occhi vedranno il cielo della capitale di quello che una volta era chiamato “l’impero di mezzo” solcato da elicotteri Agusta. Perché la polizia della capitale cinese ha acquistato un A139 e tre A109 per pattugliare dall’alto la città sede del grande evento. Un successo insperato tempo fa, e che si somma agli altri che l’industria elicotteristica italiana continua a riscuotere, uno dietro l’altro, proseguendo nel suo processo di internazionalizzazione e di integrazione dei prodotti. “Oggi l’Agusta-Westland – ci spiega Giuseppe Orsi, Amministratore Delegato della società – con il sostegno dell’azionista Finmeccanica, si ritrova ad essere non più solo un produttore di macchine sulle quali altri installavano i sistemi. Oggi l’Agusta fornisce prodotti integrati e propria tecnologia ad altri costruttori, ed è un’impresa internazionale con stabilimenti in Italia, Inghilterra e Stati Uniti, un’impresa dove ormai la lingua ufficiale è l’inglese. Sono passati i tempi in cui l’azienda costruiva su licenza”.

Agusta-Westland – è questa la nuova denominazione della società dopo aver acquistato l’azienda inglese da GKN – produce ben diciotto tipi di elicotteri, che vanno dal piccolo Koalaalle diverse versioni di A109 (la “Ferrari del cielo”), al 129 Mangusta, all’AW139 e 149, al super Links, passando per l’Apache, per arrivare all’NH90 e all’EH101 scelto dalla Casa Bianca per far volare il Presidente degli Stati Uniti. Le commesse arrivano da tutte le parti del mondo. Il fatturato 2005 ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro e i nuovi ordini sono stati 3,712 miliardi, portando il portafoglio ordini a 7,397 miliardi di euro. “La nostra azienda non ha più una limitazione nazionale – ha aggiunto l’AD Orsi – e lo dimostrano le varie joint-venture che abbiamo nel mondo: in Cina per l’A109, in Giappone per l’EH101, in Europa per l’NH90, in USA con Bell per il BA609 e US 101, con la CAF per i simulatori di volo, con la Lookeed Martin per US101, con Boeing per ATIL e Apache, e in SudAfrica per l’A119 e l’A109. Si tratta di tutti nostri prodotti”. A dimostrazione, ove ce ne fosse bisogno, che esistono anche nostri gioielli nazionali di cui essere orgogliosi.

Giuseppe Orsi, A.D. di Agusta

Con il sostegno dell’azionista Finmeccanica, l’azienda è cresciuta internazionalizzandosi. Oggi ha joint-venture in tutti i Continenti

THE CHINESE POLICE FORCE HAS CHOSEN ITALIAN AIRCRAFTS FOR THE OLYMPIC GAMES

Agusta-Westland will also be flying in Beijing’s sky thletes from all over the world travelling to Beijing at the next Olympics, will see the sky of the capital of what was once called the “middle empire”, filled with Agusta helicopters flying across the sky. The police patrolling the Chinese capital have bought an A139 and three A109 helicopters to patrol the city hosting this great event. This would have been an unexpected success in the past that can be added to other achievements that the Italian helicopter industry continues to collect one after the other, pursuing in its internationalization and product integration process. “Today, thanks to the support provided by the shareholder Finmeccanica, Agusta-Westland – explains Giuseppe Orsi, the CEO of the company – is not merely a machine manufacturer that others used to fix their systems onto. At pres-

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ent, Agusta supplies integrated products and its own technology to other manufacturers. It is an international company with plants in Italy, Britain and in the States. English is the official language of the company. Working with a manufacturing permission belongs to the past”. Agusta-Westland (this is the new company name following the acquisition of the British company from GKN) manufactures eighteen different types of helicopters, like the small Koala and different versions of the A109 (the “Ferrari of the sky”), the 129 Mangusta helicopter, the AW139 and the 149, the super Links, the Apache, the NH90 and the EH101 chosen by the White House to carry the President of the US. Orders come from all over the world. Business in 2005 came to 2.5 billion euros and new orders were worth a total of 3.712 billion euros, bringing

the order portfolio to 7.397 billion euros. “Our company has no national limitations any longer – added the CEO, Mr Orsi – as demonstrated by the j o i n t - v e n t u re s w e h a v e around the world: in China for With the support of the A109, in Japan for the EH101, in Europe for the Finmeccanica, the NH90, in the USA with Bell for company has the BA609 and the US101, developed an with the CAF for flight simula- internationalization tors, with Lookeed Martin for process. Now it has the US101, with Boeing for joint-ventures in the ATIL and the Apache, and in South Africa for the A119 every Continent and the A109. These are all our products”. This goes to show that we can also pride ourselves on national gems.

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ITALICI DI SUCCESSO

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QUEI BRAVI… ITALO-AMERICANI (PRIMA PUNTATA) - RAY LIOTTA, ROBERT DE NIRO, PAUL SORVINO E

GRANDI SUCCESSI

Filmografia The Cooler (attore) Wayne Kramer 2004 Mambo italiano (attore) Émile Gaudreault 2003 Streghe verso nord (attore) Giovanni Veronesi 2001

Paul Sorvino È

di Umberto Mucci

Harlem Aria (attore) William Jennings 1999 Bulworth - Il senatore (attore) Warren Beatty 1998 Hong Kong colpo su colpo (attore) Tsui Hark 1998 Romeo + Giulietta di William Shakespeare (attore) Baz Luhrmann 1996 Gli intrighi del potere - Nixon (attore) Oliver Stone 1995 Il socio (attore) Sydney Pollack 1993 Rocketeer (attore) Joe Johnston 1991 Dick Tracy (attore) Warren Beatty 1990 Quei bravi ragazzi (attore) Martin Scorsese 1990 Un bel pasticcio! (attore) Blake Edwards 1986 Stuff, il gelato che uccide (attore) Larry Cohen 1985 Sonno di ghiaccio (attore) Wes Craven 1985 Turk 182 (attore) Bob Clark 1985 Vita segreta di una madre (attore) Robert Markowitz 1984 Io, la giuria (attore) Richard T. Heffron 1982 Reds (attore) Warren Beatty 1981 Cruising (attore) William Friedkin 1980 Marito in prova (attore) Melvin Frank 1979 Il sordomuto (attore) Frank Perry 1979 Pollice da scasso (attore) William Friedkin 1978 Ballando lo slow nella grande città (attore) John G. Avildsen 1978 Una strada chiamata domani (attore) Robert Mulligan 1978 Bentornato Dio! (attore) Carl Reiner 1977 Sì, sì... per ora (attore) Norman Panama 1976 Donne (2) (attore) Paul Bogart 1974 40.000 dollari per non morire (attore) Karel Reisz 1974 Il giorno del delfino (attore) Mike Nichols 1973 Panico a Needle Park (attore) Jerry Schatzberg 1971 Senza un filo di classe (attore) Carl Reiner 1970

Il cast di “Quei bravi ragazzi”. Da sinistra, Ray Liotta, Robert De Niro, Paul Sorvino e Joe Pesci.

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uno di “Quei bravi ragazzi” che Martin Scorsese portò sullo schermo riunendo quattro attori accomunati dall’origine italiana: Robert De Niro, Joe Pesci, Roy Liotta, e appunto lui, Paul Sorvino. Ora è in Italia, per partecipare a una serie di show itineranti, trasmessi ogni giovedì sera dalla televisione italiana, su Rai Uno. Ma in un ruolo che non ha niente a che vedere con la sua professione di attore, anche se mette in evidenza la sua voce, ancora degna di essere ascoltata, e frutto di uno studio attento e faticoso a causa dei suoi problemi di asma allergica, superati con esercizi di respirazione. A fianco di Morandi, lo sentiamo così intonare “O sole mio”, perché, oltre ad avere un padre napoletano, quella canzone così famosa nel mondo è stata ispirata da una sua zia di nome Luisa. Paul Sorvino lo racconta, nel corso di Figlio di un napoletano un’intervista rilasciata via e di un’abruzzese, il padre telefono a Paola Jacobbi, dell’altrettanto famosa Mira della rivista Vanity Fair: “Era una bambina bellispartecipa alla trasmissione sima, con gli occhi azmusicale del giovedì sera “Non zurri e i capelli biondi. È il sole della canzone!”. facciamoci prendere dal panico” lei Una canzone che gli è rimasta nel cuore, e che, quando glielo si chiede, intona con piacere. Adesso, in Italia, partecipando alla trasmissione “Non facciamoci prendere dal panico”, in una tournèe partita da Bolzano e che tocca Forlì, Arezzo, Pesaro e Andria, lancia la sua voce di tenore in duetti con Gianni Morandi. Dopo “Torna a Surriento”, sicuramente gli sentiremo intonare anche quell’“Ave Maria” con la quale rese omaggio al matrimonio dell’altrettanto famosa figlia Mira, vincitrice dell’Oscar per “La dea dell’amore”, diretta da Woody Allen. Nato il 13 aprile del 1939, oggi Paul Sorvino ha 67 anni, ma lo spirito è ancora quello di un ragazzo, pieno di progetti e di entusiasmi. Le difficoltà di gioventù, effetto della separazione dei genitori, il napoletano Fortunato e l’abruzzese Marietta,


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JOE PESCI: A PARTIRE DA QUESTO NUMERO, RIPERCORREREMO I SUCCESSI DI CIASCUNO DI LORO

a fianco di Morandi, con Napoli nel cuore non gli hanno tolto la gioia di vivere, e non gli hanno impedito, dopo aver fatto mille mestieri pur di riuscire a vivere a New York e di frequentare scuole di canto e di recitazione, a diventare un attore di successo. E le sofferenze della gioventù – come dichiara spesso – gli hanno insegnato come interpretare sentimenti sia sullo schermo che in teatro. Per questo grandi registi come Oliver Stone o Martin Scorsese lo hanno scelto come protagonista dei loro film, il primo facendogli interpretare il ruolo di Henry Kissinger nel suo “Nixon”, il secondo quello del mafioso Paulie Cicero in “Quei bravi ragazzi”. Per anni, poi, è stato il sergente Phil Cerreta, il detective al centro delle investigazioni della serie televisiva “Law & Order”. Adesso, con oltre 100 interpretazioni al suo attivo, ancora una volta torna in Italia, e per chi è abituato a vederlo nei panni di un criminale o di un poliziotto, sentirlo duettare con Morandi è una sorpresa. Ma lui è felice di esserci, e magari di incontrare il terzo amore della sua vita. Ma questa volta – se dovrà avvenire – ha confessato ancora attraverso le pagine di Vanity Fair, “dovrà essere italiana, un’italiana d’Italia”.

Un nuovo amore? “Dovrà essere italiana dice - un’italiana d’Italia”

GOOD… ITALIAN-AMERICANS (PART ONE)

Paul Sorvino with Morandi, and Naples in his heart e is one of “GoodFellas” that Martin Scorsese wanted on his famous movie putting together four actors of Italian origin as himself: Robert De Niro, Joe Pesci, Roy Lotta, and, last but not least, Paul Sorvino. Now he is in Italy, to attend to a series of wandering shows, broadcasted by Rai Uno, the most seen channel of the Italian television. But in a role quiet different than his acting professional one, though if it puts in evidence his voice, still worthy of to be listened, and consequence of a careful and fatiguing study due to problems of allergic asthma overcome with breathing’s exercises. Paul Sorvino sings “O sole mio”, because further to have a Neapolitan father, that so famous song in the world has been inspired by an aunt named Luisa. Paul Sorvino tells it during an interview released by telephone to Paola Jacobbi of Vanity Fair: “She was a very beautiful child with blue eyes and blonde hair. She was the sun of the song!”. A song that has remained in his heart, and that, when asked, he tunes up with pleasure. Now he is in Italy, taking part in the TV show “Non facciamoci prendere dal panico”, in a tour departed from Bolzano and

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Son of a Neapolitan and an Abruzzese, the father of the famous Mira participates in the musical transmission of Thursday evening “Non facciamoci prendere dal panico” that touches Forlì, Arezzo, Pesaro and Andria, and that on Thursday evening is transmitted by Rai Uno, where he launches his voice in duets with Gianni Morandi. After “Torna a Surriento”, that has seen him singing with the Italian singer, surely we will hear him also tune up that “Ave Maria” with which he celebrated the marriage of the as much famous daughter Mira, winner of the Oscar for “Mighty Aphrodite” of Woody Allen. Born the 13 April of 1939, today Paul Sorvino is 67 years old, but the spirit is still that of a boy, full of projects and of enthusiasms. The difficulties of his youth, effect of the separation of his parents, the Neapolitan Fortunato and the Abruzzese Marietta, has not removed his joy to live, and they have not prevented him, after having also made thousand works to succeed in living in New York and to attend song and recitation schools, and to also overcome a serious handicap as the asthma, to become an ac-

tor of success. And the sufferings of the youth, as he often declares, have taught him whether to interpret feelings both on the screen and in the theatre. For this reason great directors as Oliver Stone or Martin Scorsese have chose him as protagonist of their movies, the first one making him interpret the role of Henry Kissinger in his “Nixon”, the second that of the Mafia member Paulie Cicero in “GoodFellas”. Then he has been the sergeant Phil Cerreta, the detective at the centre of the investigations in the television series “Law & Order”. Now, after over 100 interpretations, once more he returns in Italy, and for the one who has gotten used to see him as a criminal or a police officer, to hear him making duets with Morandi is a surprise. But he is happy to be here, and even to meet the third love of his life. But this time, if it should happen, as he confessed to Vanity Fair, “she must be an Italian of Italy”.

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ARTE ITALIANA

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LE SUE “TESTURE VIBRATILI” VIVONO CON LO SPETTATORE

Due opere di Alviani poste nell’atrio del nuovo Centro Servizi della Banca Popolare di Milano

Getulio Alviani, gigante dell’optical di Paola Rossi

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Wlliam Seitz volle le sue opere al MoMa di New York, poi lo chiamarono dal Venezuela per dirigere il Museo di Arte Moderna

ai sentito parlare di “arte cinetica” o di “optical art”? È una forma d’arte che necessita di luce e di un fruitore. Con il suo movimento egli fa vibrare l’opera che vive, e solo così coglie le sue infinite mutazioni. I quadri, le sculture, le installazioni, sono realizzate con materiali molto particolari, tecniche sofisticate e grande precisione da parte di un gruppo di artisti che lavorano da decenni alla ricerca di effetti ottici sempre più raffinati e apparentemente impercettibili, nonché di nuove tecnologie che rendono la “res” finale magicamente bella e sensibile a qualsiasi mutamento luminoso e a qualsivoglia spostamento intorno ad essa da parte dell’osservatore. La peculiarità dell’optical art è proprio questa: far assurgere a ruolo di co-protagonista il fruitore dell’opera, in un duplice intervento di azione-visione. Uno fra i maggiori creatori e promotori di questo movimento, Getulio Alviani non si ritiene un artista bensì un operatore visivo. Io preferisco definirlo “un gigante” nell’ambito dell’arte ottico-dinamica. Alviani nasce a Udine nel 1939, e negli anni ’50 si cimenta nel campo della pittura informale con influenze futuriste. Poi sente che quello non è il suo linguaggio espressivo. Intraprende collaborazioni con architetti ed ingegneri e in questa fase di ricerca ha inizio il suo lavoro astratto cinetico-spaziale. Un lavoro che potrebbe apparire sterile, freddo, mentre invece è seducente, nonché fautore di suggestioni forti e inattese, essendo le sue opere così levigate e mirabilmente eseguite nella loro perfezione tecnica. Hanno un nome questi capolavori: sono le “superfici a testura vibratile” su alluminio o acciaio. Vengono esposte per la prima volta nel 1961 alla Mala Galleria di Lubiana, poi nel ’62 a Venezia. Nel ’63 Alviani crea tessuti stampati per Germana Marucelli dando così inizio alla moda “op”: abiti plissettati che si trasformano in immagini mutanti. Sempre nel ’63 espone a Parigi da Denise René; nel ’64 è invitato alla XXXII Biennale di Venezia e nel ’65 al MoMA di New York, invitato da William Seitz per l’esposizione “The responsive eye” che consacrò definitivamente l’arte ottica in contrapposizione alla Popart. Nel ’67 è a Tokyo alla “Biennale internazionale delle Arti grafiche”. Nel 1981 il Ministero della cultura del Venezuela lo invita a dirigere il Museo d’arte moderna, che lui ha dedicato all’arte costruttiva. Dopo mostre in musei e gallerie fra le più prestigiose, oggi Alviani si interessa quasi esclusivamente di progetti di architettura e di attività culturali riguardanti le ricerche dei più importanti ideatori d’arte cinetico-visuale, opere “aperte” a un pubblico non più utente passivo, ma che partecipa così al fenomeno artistico sicuramente più impegnato e impegnativo del XX secolo.

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HIS “TWANGING TEXTURE” STIR WITH THE SPECTATOR

Getulio Alviani, optical “giant” ave you ever heard of “kinetic art” or of “optical art”? It is a form of art that requires light and an observer. With his movement he makes to wave the work that so it lives its endless mutations. The pictures, the sculptures, the installations, are realized with very peculiar material, sophisticated techniques and great precision by a group of artists who have been working for decades searching refined optic effects more and more apparently imperceptible, as well with new technologies that make the final “res” magically beautiful and sensitive to any bright change and to every move around it from the observer. The peculiarity of the optical-art it is really this: to rise to role of co-protagonist the work’s spectator, in a double intervention of action-vision. One among the greatest creators and promoters of this movement is Getulio Alviani, an artist who doesn’t like to be called “artist” but on the contrary a “visual operator”. I prefer to indicate him as “a giant” within the optic-dynamics art.. Alviani, born in Udine in 1939, in the years 50 ventures in the field of the informal painting with futurist influences. But he feels that this is not his expressive language. He undertakes Wlliam Seitz wanted his collaborations with architects and engineers works at the MoMa in and in this searching phase he begins his New York,Venezuela process of sharpening and he starts his kinetic-spatial abstract work. A work that could apGovernment called him pear sterile, cold, while instead it is seductive, to direct the Museum as well as promoter of strong and unexpected of Modern Art suggestions being his works so smooth and admirably performed in its technical perfection. These masterpieces have a name: they are the “twanging texture surfaces” on aluminum or steel. These works are exposed for the first time in 1961 to the Mala Gallery of Lubiana, then in the ’62 in Venice. In the ’63 Alviani creates printed fabrics for fashion stylist Germana Marucelli giving so beginning to the fashion “op”: “plissettati” dresses that turn into mutants images. Always in the ’63 he exposes in Paris at Denise René Gallery; in the ’64 he is invited to the XXXII Biennale in Venice and in the ’65 to the MoMA in New York called by William Seitz for the exposure “The responsive eye” that definitely consecrated the optic art in opposition to the Pop-art. In the ’67 he is in Tokyo to the “International of the graphic Arts”. In 1981 the Venezuelan Ministry of the culture invites him to direct the Modern art Museum. After exhibitions in museums and galleries the most prestigious, today Alviani almost exclusively interests are concerning projects of architecture and cultural activity related to the searches of the most important inventors of kinetic-viewing art, works “open” to a public not anymore passive consumer, but participating to an artistic phenomenon, surely the most bind and binding of the XX Century.

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COLUMBUS DAY 2006

COLUMBUS FOUNDATION

When business Quando il business meets generosity incontra la generosità O di Umberto Mucci

La Columbus Foundation ha premiato Joseph Perella, il leggendario funzionario di banche di investimento

JOHNN ABBOTT

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n occasione del Columbus Day 2006, si è tenuto lo scorso 7 ottobre il Gala Dinner della Columbus Citizens Foundation presso la Grand Ballroom del prestigioso Waldorf Astoria Hotel a New York. Nel corso della serata – durante la quale è stata tra l’altro messa all’asta la bellissima Lamborghini Gallardo Spyder 2006, i cui proventi andranno alle borse di studio della Fondazione intitolata a Cristoforo Colombo – alla presenza del Grand Marshall di quest’anno, il Generale Peter Pace, la comunità italoamericana ha premiato un importante esponente della nostra italianità negli Stati Uniti: Joseph Perella. Joseph Perella è nato nel distretto newyorchese di Brooklyn nel 1941. Laureatosi alla Lehigh University nel 1964, nel maggio 1972 ha conseguito un Master of Business Administration (MBA) presso la Harvard Business School ed ha successivamente svolto per più di trent’anni importanti incarichi in diverse istituzioni finanziarie, tra le quali l’International Bank for Reconstruction and Development (IBRD), costola della World Bank, e la Morgan Stanley, dove è stato Direttore Mondiale della Investment Banking Division, Presidente dell’Institutional Securities and Investment Banking e poi Vice Presidente della prestigiosa banca d’investimento fino al maggio del 2005. Nel giugno di quest’anno ha fondato la Perella Weinberg Partners, un’azienda leader mondiale nel campo dei servizi finanziari, che fornisce assistenza nell’asset management e nel corporate advisory, con clienti in tutto il mondo, sedi a New York e Londra, e investitori in diversi Paesi americani, europei, asiatici e mediorientali.

n Columbus Day 2006 the Gala Dinner of the Columbus Citizens Foundation was held at the Grand Ballroom of the prestigious Walford Astoria Hotel in New York on October 7. During the evening, the Italian-American community awarded Joseph Perella, an important representative of Italian culture in the States. General Peter Pace, this year's Grand Marshall, attended the award ceremony. During the event a wonderful Lamborghini Gallardo Spyder 2006 was auctioned. The proceeds will be destined to bursaries belonging to the Foundation, which is named after Christopher Columbus. Joseph Perella was born in Brooklyn in 1941. He graduated at Lehigh University in 1964 and in May 1972 he did a Master degree in Business Administration (MBA) at Harvard Business School. He then held important posts for over thirty years, working for different financial institutions, such as the International Bank for Reconstruction and Development (IBRD), a branch of the World Bank, and Morgan Stanley, where he was the World Director of the Investment Bank Division. He was the Chairman of the Institutional Securities and Investment Banking and Vice Chairman of the prestigious investment bank until May 2005. In June this year he founded the Perella Weinberg Partners, a world leader in the field of financial services that provides assistance in the asset management and corporate advisory sector, with customers from all over the world, and with offices in New York and London and investors in different American, European, Asian and Middle Eastern countries.

Not just business…

Joseph Perella

n 2004 Joseph Perella and his wife Amy donated 10 million dollars to Lehigh University for the foundation of the “Perella Department of Finance”. The donation is the largest amount of money ever received by Lehigh University. Furthermore, another substantial donation was also used to found “The Amy and Joseph Perella Professor of Medicine” at Yale University, representing an award given to university researchers for carrying out outstanding cancer research work. Joseph Perella is also a member of the Board of Directors of some important associations like the American Italian Cancer Foundation, the Atlantic Salmon Federation, the Boys & Girls Harbour, the Foundation for Italian Art and Culture and the Lincoln Centre for the Performing Arts. He is also a Trustee for Lehigh University and for the Intrepid Fallen Heroes Fund. He is the Advisory Director of the Metropolitan Opera Association Board and of the Yale Cancer Centre. Finally, he is the member of the Council on Foreign Relations.

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NON SOLO BUSINESS Nel 2004 Joseph Perella e sua moglie Amy hanno donato 10 milioni di dollari alla Lehigh University per l’istituzione del “Perella Department of Finance”: si è trattato della più alta donazione mai ricevuta dalla Lehigh, e, grazie ad essa, questo è l’unico dipartimento dell’Università a prendere il nome da un donatore. Inoltre, un’altra cospicua donazione ha permesso l’istituzione del “The Amy and Joseph Perella Professor of Medicine” presso la Yale University, un riconoscimento ai ricercatori accademici distintisi nella lotta contro il cancro prestando la propria opera nella prestigiosa università del New England. Joseph Perella è anche nel comitato direttivo di alcune importanti associazioni quali la American Italian Cancer Foundation, la Atlantic Salmon Federation, il Boys & Girls Harbor, la Foundation for Italian Art and Culture ed il Lincoln Center for the Performing Arts; ricopre la carica di Trustee della Lehigh University e dell’Intrepid Fallen Heroes Fund, è Advisory Director del Board della Metropolitan Opera Association e dello Yale Cancer Center. Infine, è membro del Council on Foreign Relations, uno dei più eminenti ed influenti think tank americani.

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