èitalia 43 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

Page 1

pag 01 COPERTINA1

27-02-2007

15:17

Pagina 1

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 43 - E 6,19

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

Edizione bilingue italiano/inglese

PARTNER EDITORIALE

Distribuito in Italia con

Ripartire da Roma Il 50° anniversario del Trattato di Roma: un’occasione per guardare al futuro dell’UE

Starting up from Rome THE 50TH ANNIVERSARY OF THE TREATY OF ROME: AN OPPORTUNITY TO LOOK AHEAD TO THE FUTURE OF THE EU

DAL QUIRINALE

SPECIALE RUSSIA

ÈITALIA FOR USA

“È tempo per l’Europa di uscire dall’impasse”

Pubblicato in abbinata con “Economy”

L’intervento dell’Ambasciatore Ronald P. Spogli

(versione bilingue italiano/russo)

ENIT


27-02-2007

SOMMARIO

15:21

Pagina 2

ANNO VIII – N.43 – GENNAIO FEBBRAIO 2007

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

Ripartire da Roma

NEWS

Da www.italplanet.it

DAL QUIRINALE

“È tempo per l’Europa di uscire dall’impasse”

IN EUROPA

Ridare nuova forza all’Europa… 50 anni dopo di Gianni Pittella

EVENTI

Ricordare, per non ripetere gli errori di ieri di Giancarlo Elia Valori

09

L’ALTRA ITALIA

Alla scoperta dell’Hermitage, un museo… italiano!

BEL PAESE

I nostri tacchi a spillo fanno scuola anche in USA

MODA ITALIANA

Francesco Casile, lo “specialista delle curve”…

PROVINCIA CASERTA

Una Reggia e la seta per far ricca Caserta

PROVINCIA CASERTA

Bisogna volare in alto per cogliere l’Asprinio

ITALIANITÀ

F2007: una sigla per un sogno

ARTE DELLA TAVOLA

Acque minerali, un mondo tutto da scoprire Intervista a Giuseppe Amati

10 12 14 16 17 18 20

EVENTI IN MUSICA

Un anno con Arturo Toscanini

ANICA

Con l’ANICA, il cinema italiano punta al mondo Intervista a Roberto Stabile

22 24

PARTNER EDITORIALE

Distribuito in Italia con

Promoter Domenico Calabria

Direttore Responsabile Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 43 - E 6,19

03 04 06 08

EDITORIALE

IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO

Edizione bilingue italiano/inglese

Ripartire da Roma Il 50° anniversario del Trattato di Roma: un’occasione per guardare al futuro dell’UE

Starting up from Rome THE 50TH ANNIVERSARY OF THE TREATY OF ROME: AN OPPORTUNITY TO LOOK AHEAD TO THE FUTURE OF THE EU

DAL QUIRINALE

SPECIALE RUSSIA

ÈITALIA FOR USA

“È tempo per l’Europa di uscire dall’impasse”

Pubblicato in abbinata con “Economy” (versione bilingue italiano/russo)

L’intervento dell’Ambasciatore Ronald P. Spogli

ENIT

25

SISTEMA ITALIA

India e Italia: inizia il grande “gioco”

ASSOCAMERESTERO

2007, un anno speciale per Italia e India di Narinder Nayar

28 30

MADE IN ITALY

L’Italia s’è desta: esporta qualità

BUONITALIA

Il “bere italiano”? Piace anche agli Indiani!

EXPOCTS

30 anni di business, 30 anni di idee di Adalberto Corsi

SISTEMA ITALIA

Banche: i grandi attori ora parlano italiano

ENIT

Una cabina di regia rilancerà il turismo Intervista a Umberto Paolucci

EQUAL

Progetto Internazionale WOR.TH.S.

32 34 36 38 39 40

Un grande mercato a portata di mano Un gigante su cui puntare Intervista ad Angelo Di Stasi Uno spazio stellare per Italia e Russia di Vittorio Surdo Roma-Mosca: un rapporto di fiducia e collaborazione di Alexey Meshkov “In CSI tanta voglia di fare, e ricchezza che si moltiplica” Intervista a Massimo Mamberti

DAL CONSOLATO

Con l’Italia del Gusto si punta sulla qualità di Antonio Bandini

70

USA IN ITALIA

Giovani italiani “a scuola” nella Silicon Valley di Ronald P. Spogli

69

SACE: Russia, non solo oil&gas di Giorgio Tellini

DAL CONSOLATO

Con l’Italia del Gusto si punta sulla qualità di Antonio Bandini

70

IIC NEW YORK

Ennio Morricone, ospite d’eccezione dell’IIC di New York di Claudio Angelini

DAGLI IIC

Celluloid San Francisco di Onofrio Speciale Da Los Angeles alla scoperta dell’Italia di Francesca Valente

ITALICI DI SUCCESSO

“Valentino”, un angolo di Italia a Los Angeles

ITALICI DI SUCCESSO

“Con un minihotel torno a Bernalda”

ARTE ITALIANA

Lucio Del Pezzo, il “narratore tattile”

2

Clara Biazzi

Traduzioni

SPECIALE RUSSIA

Due ottimi “vicini” di Sergej Katyrin

Riflettori puntati su tecnologia e spettacolo di Paola Bellusci

Segreteria di Redazione

Marco Marino

69

ICE L.A.

Senior Contributors Mario Boselli, Angelo Di Stasi, Gaetano Fausto Esposito, Sergio Luciano, Silvana La Bella, Giorgio Mulè Giancarlo Elia Valori

Federica Pensieri

Giovani italiani “a scuola” nella Silicon Valley di Ronald P. Spogli

Los Angeles chiama Italia di Diego Brasioli

Redazione

Art Director

USA IN ITALIA

La nostra missione è la sicurezza

Mauro Aprile

Il Trattato di Roma compie 50 anni

I rapporti tra Italia e Russia, oggi di Rosario Alessandrello

CONSOLATO L.A.

Ghileana Galli

Direzione Sviluppo e Cultura

STORIA DI COPERTINA

67

FINMECCANICA

Francesco Fusco

Coordinamento Editoriale e Gestione Contenuti Web-Site

Luca Damiani, Silvana Genzone, Gloriano Mazzè, Paola Rossi

Italia-USA: agricoltura e commercio in primo piano di Giovanni Castellaneta

... Dagli Stati Uniti

Capo Redattore Centrale

Grafica

ÈITALIA FOR USA

NEWS

Condirettori Rosario Alessandrello, Gaetano Lo Russo

Le riflessioni dell’europarlamentare Gianni Pittella

Anche Bollywood è un’occasione di Emma Bonino

Business e turismo: questa l’Italia che cercano gli Americani Intervista a Paolo Catalfamo

Antonino Di Capizzi

Il Presidente Giorgio Napolitano è intervenuto al Parlamento Europeo

ÈITALIA FOR ITALY

AMCHAM

FOTO DI COPERTINA: © EUROPEAN COMMUNITY, 2007

02-03_Somm_edit

Studio MVM

46 47 48

Stampa IGL S.p.A. - Industrie Grafiche Leardini PARTNER EDITORIALE Assocamerestero

49

50 52

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 Sped. Abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie Diffusione media n. 196.000 copie Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

52

Editore, Pubblicità e Abbonamenti

55

VOICES s.r.l. Via F.lli Bronzetti, 21 20129 Milano Tel. 02.70003310 Fax 02.70003909 eitalia@italplanet.it voices@italplanet.it

Enel in prima fila nella cooperazione Italia-Russia

56

DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

71

Indesit Company: la Russia, una scommessa vinta

57

72

Arredamento e design, punto d’incontro tra Milano e Mosca di Domenico Zambetti

58

Shopping in Via Montenapoleone, parlando… russo! Intervista a Mario Boselli

59

74 76 77 78

79 80 81 82

SIMEST in Russia a sostegno delle PMI italiane di Massimo D’Aiuto

54

Sezione èItalia for USA

Un deciso sostegno al “made in Lazio” Intervista a Francesco De Angelis

60

Facciamo sistema, guardando al futuro Intervista a Brunetto Tini

61

Gruppo Cremonini:“Italian food” anche sulle tavole russe A Mosca, un’agenzia media russa… ma con tanto “gusto” made in Italy Intervista a Domenico Zambarelli Nel cuore di Mosca, alla scoperta di sapori tutti italiani Intervista a Antonella Rebuzzi

62

Berardo Paradiso berapara@aol.com CONDIRETTORI

Mauro Aprile, Umberto Mucci èItalia for USA

71-08 51th Avenue Woodside NY 11377 Tel. 718 446 9098 IN COLLABORAZIONE CON:

l’Ambasciata USA in Italia, l’Ambasciata d’Italia negli USA, i Consolati, gli Istituti Italiani di Cultura, gli Uffici ICE ed ENIT, le Camere di Commercio e le Associazioni Italo-Americane Media partner del progetto “Partnership for Growth” promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia

èItalia pubblica gli articoli di

63 64

In edicola negli Stati Uniti con AMERICA OGGI


02-03_Somm_edit

26-02-2007

13:42

Pagina 3

EDITORIALE

Ripartire da Roma L’Europa ha bisogno di ritrovarsi nella sua unità, se vuole affrontare con decisione le sfide del futuro di Gaetano Lo Russo © EUROPEAN COMMUNITY, 2007

A

lcuni giorni fa, in un articolo ripreso dal Corriere, BernardHenri Lévi spiegava, senza tanti indugi o perplessità, che in occasione delle elezioni presidenziali francesi avrebbe votato per il candidato che più di ogni altro si sarebbe dichiarato, o almeno mostrato, “europeista”. Al lucido filosofo francese sembra anacronistico che nelle varie esternazioni dei candidati il tema “Europa” sia quasi del tutto assente. Forse esiste anche una nemesi di sconfitta sulla quale meglio tacere dopo che Francia e Olanda, con un referendum, hanno spazzato via la tanto sofferta e controversa Costituzione Europea. In ordine di tempo, abbiamo poi accolto con grande apprezzamento le espressioni indirizzate al Parlamento Europeo dal nostro Presidente Napolitano il quale, oltre ad essere stato deputato europeo per due mandati ed aver presieduto la commissione affari costituzionali, è stato sempre un esempio di stile e di correttezza verso amici ed avversari. Il suo è risultato quindi un discorso forte e deciso che, partendo dall’occasione del 50° compleanno del Trattato firmato a Roma, ha eliminato le note retoriche e celebrazionistiche, puntando direttamente al cuore della questione. L’Europa ha bisogno di ritrovarsi nella sua unità, ha bisogno di se stessa, se vuole affrontare con decisione le diverse sfide che dovrà vivere nei prossimi decenni. Tra globalizzazione e negazionismo, localismi e multiculturalismo, conflitto medio-orientale e immigrazione, problemi ambientali ed energetici, gli scenari che si predispongono non lasciano spazi all’approssimazione degli interventi. L’appello lanciato da Napolitano si può riassumere in questa frase estratta dal suo discorso: “L’Europa potrà incidere sulle relazioni internazionali e sullo sviluppo globale, potrà ritrovare slancio e dinamismo e potrà contare nel mondo, solo se rafforzerà la propria coesione e unità, dotandosi rapidamente – come Unione – delle istituzioni e delle risorse necessarie. L’alternativa – dovremmo saperlo – è un drammatico declino del ruolo di tutti i nostri paesi, del ruolo storico del nostro continente”. Ed infatti, ogni qual volta i popoli e le nazioni europee non si sono sedute intorno ad un tavolo di concordia, guerre e tensioni non sono mai mancate. Nel cuore dell’Europa sono nati i germi dei più grandi conflitti mondiali che la storia dell’umanità abbia mai vissuto.

Questo semplice ragionamento, ben presente nelle menti e nei cuori dei padri fondatori dell’Europa, oggi è rimpiazzato dalla difesa delle logiche localiste e corporative in cui le quote latte o vino sono più importanti delle grandi visioni di futuro. Difendiamo i marchi d’origine, ma senza una Costituzione che ci garantisca da ogni deriva politica non solo non sarà possibile la costruzione di un’Europa politica ma, pur esistendo una moneta unica, crescita, integrazione, benessere, occupazione e sviluppo, resteranno traguardi lontani da raggiungere. Non ci resta che far nostre le parole pronunciate da Jean Monnet nel 1976 e riprese nel discorso di Giorgio Napolitano: “Non possiamo fermarci quando attorno a noi il mondo intero è in movimento”. Il Presidente con il suo intervento ha iniettato una giusta e salutare dose di entusiasmo per una ripresa dell’interesse verso la Costituzione. E, grazie a lui, oggi forse come Italiani abbiamo qualche punto in più di prestigio e di credibilità.

3


04-05 News

26-02-2007

NEWS

13:53

Pagina 4

DA WWW.ITALPLANET.IT

A Roma il 20° Congresso Mondiale dell’Energia opo le edizioni di Buenos Aires (2001) e Sidney (2004), sarà quest’anno Roma, per la prima volta in Italia, ad ospitare il 20° World Energy Congress, considerato il principale evento mondiale dedicato a tutte le fonti energetiche. In programma dall’11 al 15 novembre, Rome 2007 attrarrà migliaia di partecipanti, tra i quali i membri del World Energy Council, i leader dell’industria energetica, ministri, responsabili di organizzazioni internazionali, docenti e ricercatori universitari. Al centro dei dibattiti, il futuro dell’energia in un mondo “globale”: un’opportunità unica, quindi, per discutere del problema energetico non solo da un punto di vista puramente industriale, ma anche come opportunità di estendere il dibattito sullo sviluppo sostenibile a quei Paesi che si stanno affacciando sul mercato energetico internazionale.

D

Bisogna investire in ricerca isogna investire in ricerca. Devono investire gli enti pubblici e i privati. Il bilancio dello Stato deve più aprirsi a queste esigenze. Dobbiamo comprendere che ci si gioca il futuro del Paese”. L’appello arriva dal Presidente Napolitano, che ha visitato l’European Brain Research Institute (EBRI), presieduto dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini. “In questi laboratori – ha aggiunto il Capo dello Stato – ci sono presenze pubbliche e private, c’è sinergia, c’è multidisciplinarietà, ci sono ricerche molto avanzate. Ci sono tanti giovani, tante energie fresche. Per questo, bisogna investire di più nella ricerca”.

“B

We need to invest in research e need to invest in research. Both the public and the private sectors must invest. The State budget must open itself wider to these needs. We must understand that the future of the country is at risk”. This the appeal from President Napolitano, who visited the European Brain Research Institute (EBRI), chaired by Nobel Prize winner Rita Levi Montalcini. “These laboratories – added the Head of State – see the public sector work alongside private enterprise, they achieve synergies, take a multidisciplinary approach and carry out highly advanced research. They also have lots of youngsters, bags of fresh energy. And this is why we must invest more in research”.

“W

20th World Energy Congress in Rome fter the turn of Buenos Aires (2001) and then Sydney (2004), the 20th World Energy Congress will be held in Rome this year, a first for Italy. The event is considered the world’s most important dedicated to all energy sources. Slated for 11-15 November, Rome 2007 will attract thousands of participants, including the members of the World Energy Council, the leaders of the energy industry, government ministers, the managers of international organisations and university lecturers and researchers. The key theme will be the future of energy in a “global” world: a unique opportunity to discuss the energy issue not only from the purely industrial standpoint, but also as a way to extend the debate on sustainable energy to those countries that are breaking into the international energy market.

A

Benetton: nel 2007 si punta ad Est (e a crescere) acino del Mediterraneo, Est Europa, Cina e India: sono questi i Paesi su cui punta a crescere, per il 2007, il Gruppo Benetton, il colosso italiano dell’abbigliamento fondato nel 1965 a Ponzano Veneto (Treviso) dall’omonima famiglia. L’annuncio è stato fatto in occasione della presentazione dei dati preconsuntivi relativi all’esercizio 2006. E i numeri sono, ancora una volta, assolutamente degni di nota: i valori mostrano infatti una crescita dei ricavi consolidati dell’8,4%, attestandosi a ridosso dei 1.913 milioni di euro rispetto ai 1.765 milioni del 2005. Benetton è presente in 120 Paesi del mondo con una consolidata identità italiana di stile, qualità e passione che si riflettono nei marchi United Colors of Benetton, Sisley, Playlife e Killer Loop.

B

Benetton looks East (and to growth) in 2007 he Mediterranean basin, Eastern Europe, China and India are the countries targeted for growth in 2007 by Benetton Group, the enterprise that takes the family name founded in 1965 at Ponzano Veneto (Treviso) now a major apparel group. The news was revealed when the group’s management presented Benetton’s preliminary 2006 results, which also this year included some winning numbers: 8.4% growth in consolidated revenue to close to e1,913 million compared with e1,765 million in 2005. Benetton has a footprint in 120 countries worldwide and a consolidated Italian brand identity that denotes style, quality and passion, as reflected in the United Colours of Benetton, Sisley, Playlife and Killer Loop lines.

T

4


04-05 News

26-02-2007

13:53

Pagina 5

DA WWW.ITALPLANET.IT

Tintoretto grande protagonista a Madrid

È

stata inaugurata dal Re Juan Carlos di Spagna e dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la mostra dedicata a Tintoretto (1518-1594), allestita presso il Museo del Prado di Madrid. L’esposizione – che entrerà nella storia come la prima grande mostra antologica dedicata al pittore italiano dopo quella organizzata a Palazzo Pesaro di Venezia nel 1937 – comprende in tutto oltre 60 opere, e rappresenta un’opportunità eccezionale per conoscere questo straordinario pittore manierista che dominò la pittura veneziana del secondo Cinquecento e ispirò in maniera fondamentale lo sviluppo dell’arte barocca.

Autogrill “entra” al Louvre

Madrid spotlights Tintoretto ing Juan Carlos of Spain and the President of the Italian Republic, Giorgio Napolitano jointly opened the exhibition dedicated to Tintoretto (1518-1594) at the Museo del Prado of Madrid. The showing – which enters history as the first major anthological exhibition of the Italian painter after that organised in Venice’s Palazzo Pesaro in 1937 – will consist of more than 60 works and is an exceptional opportunity to get to know this remarkable Mannerist painter, who dominated Venetian painting of the latter half of the 16th century and provided the inspiration essential to the development of baroque art.

K

Enel e Harvard: un’alleanza per l’ambiente

L’

Amministratore Delegato di Enel, Fulvio Conti, ha firmato a Cambridge un protocollo di collaborazione con la Harvard University offrendo alla storica istituzione statunitense una donazione di 5 milioni di dollari destinata a finanziare la ricerca e a sviluppare programmi congiunti sui temi ambientali e la generazione pulita. Questa iniziativa si affianca alla recente firma di un Memorandum con il Massachusetts Institute of Technology per il “Future Energy Program”, che prevede lo sviluppo congiunto di tecnologie innovative per la produzione di energia elettrica a bassissimo impatto ambientale e senza emissione di CO2.

ENEL AND HARVARD FORGE AN ALLIANCE FOR THE ENVIRONMENT

E

nel’s MD, Fulvio Conti, has signed a cooperation agreement with Harvard University, offering the historical United States institution a $5 million donation that will fund joint research and development programmes on environmental and clean power-generation themes. The initiative bolsters the recent stipulation of a Memorandum with the Massachusetts Institute of Technology for the “Future Energy Program”, which envisages the joint development of innovative technologies for electrical power generation with a low environmental impact and free of CO2 emissions.

Da Toronto, omaggio all’“Albertone nazionale”

A

distanza di ormai mezzo secolo dai suoi primi film, l’“Albertone nazionale” continua a piacere. È per questo motivo che l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, in collaborazione con il Centro Scuola e Cultura Italiana/Columbus Centre, ha deciso di proporre una ricca retrospettiva che, tutti i giovedì sera fino al prossimo 29 marzo, porterà tra il pubblico canadese uno dei più importanti attori della storia del cinema italiano: Alberto Sordi. Tra i film in programma, “L’arte di arrangiarsi” (1954), “La Grande Guerra” (1959) “Nell’anno del Signore” (1969), “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata” (1972), “Un borghese piccolo piccolo” (1977) e “Polvere di stelle” (1973) diretto dallo stesso Sordi.

Toronto pays homage to “Albertone nazionale”

C

lose to fifty years after his first films “Albertone nazionale” is still a hit, leading the Italian Institute of Culture of Toronto, in collaboration with the Centro Scuola e Cultura Italiana/Columbus Centre, to propose a rich retrospective that will bring one of Italian cinema’s most important actors to the Canadian public: Alberto Sordi. Scheduled every Thursday evening through to March 29 next, the program will screen, among others, “L’arte di arrangiarsi” (1954), “La Grande Guerra” (1959) “Nell’anno del Signore” (1969), “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata” (1972), “Un borghese piccolo piccolo” (1977) and “Polvere di stelle” (1973), directed by Sordi himself.

l Gruppo Autogrill ha rilevato le attività di ristorazione del Carrousel du Louvre, la galleria commerciale all’interno del museo parigino, entrando per la prima volta in Francia nel canale “musei e centri commerciali”. “Il Carrousel du Louvre rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo del business di Autogrill in Francia”, ha dichiarato Roberto Colombo, Direttore Generale di Autogrill France. “Nella nuova food-court andremo a ritagliare un’offerta formulata su misura di uno spazio insieme commerciale, culturale e internazionale. D’altronde – ha proseguito – Autogrill in questo settore ha già un’esperienza consolidata in location come quella nell’Empire State Building di New York, nello Space Center di Houston, in Piazza Duomo a Milano e in via del Corso a Roma”.

I

Autogrill fuels the Louvre

G

ruppo Autogrill has won the food service concession for the Carrousel du Louvre, the shopping gallery located inside the Paris museum, the first time the group applies its expertise to France’s “museums and shopping centres” channel. Roberto Colombo, General Manager of Autogrill France, said “The Carrousel du Louvre is an extraordinary opportunity for Autogrill to develop its business in France. The new food court will be customised to offer a space that is a combination of the commercial, cultural and international. On the other hand, Autogrill has a consolidated track record in this segment, thanks to locations such as the Empire State Building in New York, the Space Center of Houston, Piazza Duomo in Milan and Via del Corso in Rome.”

5


06-07QuirinEU

26-02-2007

DAL QUIRINALE

14:00

Pagina 6

IL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO È INTERVENUTO A STRASBURGO AL PARLAMENTO EUROPEO

“È tempo per l’Europa di uscire d

Il Presidente Napolitano con Hans-Gert Poettering, Presidente del Parlamento Europeo

PRESIDENT GIORGIO NAPOLITANO’S SPEECH TO THE EUROPEAN PARLIAMENT IN STRASBURG

“It is time that Europe broke the deadlock” Once again the emphasis has been placed on “working on a constitutional project for Europe” and on a united European Union capable of playing a strong role in the international scenario

6

fter many years as an MEP (from 1989-1992 and from 1999-2004), last 14 February saw Giorgio Napolitano return to Strasburg to appear before the members of the European parliament in his new role as President of the Italian Republic. A return full of meaning, at a time when the debate on the future of Europe and the celebrations for the 50th anniversary of the Treaty of Rome should give fresh momentum to the EU’s constitutional process. Our Head of State enjoyed a cordial meeting with President Hans-Gert Poettering, who introduced him to the House, where Napolitano once more expressed his feelings of Europeanist confidence and, above all, his desire to again take in hand the temporarily abandoned constitutional treaty, after two of the six founding countries of the Community voted against its ratification. “That which unites us all – said President Napolitano during his speech – is the sense of belonging to Europe as a common heritage of values and ideas, of traditions and hopes and as a project to construct a new political and institutional subject, one who can face the challenges of

A

the times in which we live and the foreseeable future. The European Parliament can be proud of the driving role it plays”. For Napolitano, what Europe needs today is to “break the deadlock”, an admonition that he concretises in a “redefinition of the framework of its values and objectives and of a reform of its institutional assets. Working on the European constitutional project – the Italian Head of State reiterated – has not been a formalist exercise, it was not a whim or a luxury, but a response to Europe’s deep need in this current moment in history”. And to achieve this vital goal, Italy will also “do its part, will make its contribution as it has from the start of the integration process. A contribution that is symbolised by the numbers of a forward-looking statesman, Alcide de Gasperi, and of an enthusiastic prophet and advocate of the European idea, Altiero Spinelli, of whom we celebrate the 100th centenary of his birth this year. In recalling their examples, in reiterating Italy’s commitment to Europe, I know that I can speak for my country and for all of its political powers as well as the profound feelings of its citizens”.

T


06-07QuirinEU

26-02-2007

14:00

Pagina 7

EO

È stato posto l’accento sulla necessità di “lavorare a un progetto di Costituzione per l’Europa” e ad un’Unione Europea unita, in grado di giocare un ruolo forte nello scenario internazionale di Domenico Calabria

D

opo aver ricoperto per diversi anni il ruolo di eurodeputato (nei periodi 1989-1992 e 1999-2004), lo scorso 14 febbraio Giorgio Napolitano è ritornato a Strasburgo, dinanzi ai membri del Parlamento Europeo, questa volta però nella nuova veste di Presidente della Repubblica Italiana. Un ritorno denso di significati, in una fase in cui il dibattito sul futuro dell’Europa e le celebrazioni del 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma dovrebbero imprimere un nuovo impulso al processo costituzionale dell’UE. Qui il Capo dello Stato italiano ha avuto un cordiale colloquio con il Presidente Hans-Gert Poettering, il quale l’ha poi introdotto in Aula, dove Napolitano ha espresso ancora una volta i suoi sentimenti di fiducia europeista, e, soprattutto, la sua volontà di riprendere in mano quel Trattato costituzionale momentaneamente abbandonato, dopo il voto contrario alla sua ratifica da parte di due dei sei Paesi fondatori della Comunità. “Quel che unisce noi tutti – ha affermato il Presidente Napolitano in un passaggio della sua allocuzione – è il senso dell’appartenenza all’Europa come patrimonio comune di valori e di idee, di tradizioni e di speranze, e come progetto di costruzione di un nuovo soggetto politico e istituzionale che possa far fronte alle sfide dell’epoca in cui viviamo e del prevedibile futuro. Il Parlamento Europeo può essere fiero del ruolo propulsivo svolto”. Per Napolitano, ciò di cui oggi necessità l’Europa è “uscire dall’impasse”, un monito che si concretizza in una “ridefinizione del quadro d’insieme dei suoi valori e dei suoi obbiettivi e di una riforma dei suoi assetti istituzionali. Lavorare a un progetto di Costituzione per l’Europa – ha infatti tenuto a sottolineare ancora il Capo dello Stato italiano – non ha rappresentato un esercizio formalistico, non ha rappresentato un capriccio o un lusso: ha corrisposto a una profonda necessità dell’Europa nell’attuale momento storico”. E, per il raggiungimento di questo vitale obiettivo, anche l’Italia “farà la sua parte, darà, come ha dato fin dall’inizio del processo di integrazione, il suo contributo. Un contributo che è simboleggiato dalle figure di uno statista lungimirante, Alcide De Gasperi, e di un appassionato profeta e combattente dell’idea europea, Altiero Spinelli, di cui celebriamo quest’anno il centenario della nascita. E nel richiamarmi al loro esempio, nel ribadire l’impegno europeo dell’Italia, so di poter rappresentare il mio Paese nell’insieme delle sue forze politiche e nel sentire profondo dei suoi cittadini”.

THE EU FIFTY YEARS… 25 March 1957 Six countries Germany, France, Italy, the Netherlands, Belgium and Luxembourg - sign the Treaty of Rome, creating the European Economic Community (EEC). 1 July 1968 The six remove customs duties on goods imported from each other, allowing free cross-border trade for the first time. The world’s biggest trading group is born. 1 January 1973 The six become nine when Denmark, Ireland and the United Kingdom formally enter the EU. 7–10 June 1979 EU citizens directly elect the members of the European Parliament for the first time. 1 January 1981 Membership of the EU reaches double figures when Greece joins. 1 January 1986 Spain and Portugal enter the EU, bringing membership to 12. 7 February 1992 The Treaty on European Union is signed in Maastricht, setting clear rules for the future single currency as well as for foreign and

security policy and closer cooperation in justice and home affairs. Under the treaty, the name ‘European Union’ officially replaces ‘European Community’. 1 January 1995 Austria, Finland and Sweden join the EU, bringing membership to 15. Former East Germany became part of the EU. 26 March 1995 The Schengen Agreement takes effect in seven countries - Belgium, Germany, Spain, France, Luxembourg, the Netherlands and Portugal. Travellers of any nationality can travel between all these countries without any passport control at the frontiers. 1 January 1999 The euro is introduced in 11 countries for commercial and financial transactions only. The euro countries are Belgium, Germany, Greece, Spain, France, Ireland, Italy, Luxembourg, the Netherlands, Austria, Portugal and Finland. Greece will join in 2001.

1 January 2002 Euro notes and coins arrive. May 2004 Eight countries of central and eastern Europe the Czech Republic, Estonia, Latvia, Lithuania, Hungary, Poland, Slovenia and Slovakia - join the EU. Cyprus and Malta also become members. 29 October 2004 The 25 EU countries sign a Treaty establishing a European Constitution. It is designed to streamline democratic decisionmaking and management in an EU of 25 and more countries. It has to be ratified by all 25 countries before it can come into force. 1 February 2005 The Kyoto Protocol, to limit global warming and cut emissions of greenhouse gases, comes into force. 1 January 2007 Bulgaria and Romania now join the EU, brining the number of member states to 27 countries. Croatia, the Former Yugoslav Republic of Macedonia and Turkey are also candidates for future membership.

25 MARZO 1957 Sei Paesi – Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi – firmano il Trattato di Roma, che istituisce la Comunità Economica Europea (CEE). 1º LUGLIO 1968 I sei Paesi fondatori aboliscono i dazi doganali sulle merci d’importazione dagli stessi Paesi, consentendo per la prima volta la liberalizzazione degli scambi transfrontalieri. È la nascita del più grande raggruppamento commerciale al mondo. 1º GENNAIO 1973 I sei Paesi fondatori diventano ufficialmente nove con l’adesione di Danimarca, Irlanda e Regno Unito. 7-10 GIUGNO 1979 Per la prima volta i cittadini dell’UE eleggono direttamente i membri del Parlamento europeo. 1° GENNAIO 1981 La Grecia diventa il decimo Stato membro dell’UE. 1º GENNAIO 1986 Portogallo e Spagna aderiscono all’UE, portando a dodici il numero degli Stati membri. 7 FEBBRAIO 1992 A Maastricht viene firmato il trattato sull’Unione Europea, che definisce precise norme relative alla moneta unica, alla politica estera e di sicurezza e alla più stretta cooperazione in materia di giustizia e affari interni. In virtù del trattato di Maastricht la denominazione “Unione Europea” sostituisce ufficialmente quella di “Comunità Europea”. 1º GENNAIO 1995 Austria, Finlandia e Svezia aderiscono all’UE. Gli Stati membri sono ora quindici. L’ex Germania dell’Est entra a far parte dell’UE. 26 MARZO 1995 L’accordo di Schengen entra in vigore in sette Paesi: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Viaggiatori di qualsiasi nazionalità possono spostarsi in questi Paesi senza esibire il passaporto alle frontiere. 1º GENNAIO 1999 Viene introdotto l’euro in undici Paesi esclusivamente per le transazioni commerciali e finanziarie. I Paesi che hanno introdotto la nuova moneta sono: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna; a questi, si aggiungerà nel 2001 la Grecia. 1º GENNAIO 2002 Arrivano le banconote e le monete in euro. 1º MAGGIO 2004 Otto Paesi dell’Europa centrale e orientale – Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria – entrano a far parte dell’UE. Anche Cipro e Malta vi aderiscono. 29 OTTOBRE 2004 I 25 Paesi dell’UE firmano un trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa. L’obiettivo è di semplificare il processo democratico decisionale e la gestione in un’Unione di 25 e più Paesi. Prima di entrare in vigore, il trattato deve essere ratificato da tutti i 25 Paesi. 1° FEBBRAIO 2005 Entra in vigore il Protocollo di Kyoto, che mira a limitare il riscaldamento del pianeta e a ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra. 1º GENNAIO 2007 Bulgaria e Romania entrano a far parte dell’UE, facendo salire così il numero degli Stati membri a 27. I Paesi candidati all’adesione sono ora la Croazia, l’ex Repubblica Iugoslava di Macedonia e la Turchia. © EUROPEAN COMMUNITY, 2007

re dall’impasse”

50 ANNI DI UE

7


08-09 Valori

26-02-2007

IN EUROPA

14:03

Pagina 8

LE RIFLESSIONI DELL’ON. GIANNI PITTELLA, DEPUTATO AL PARLAMENTO EUROPEO

Ridare nuova forza all’Europa… 50 anni dopo

C

inquant’anni fa a Roma venivano firmati i Trattati che istituivano il Mercato Comune Europeo. Quella che spesso viene definita, sprezzantemente e miopemente, “l’Europa dei mercanti”, nasceva quale naturale evoluzione di una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, il cui valore simbolico andava ben oltre la lettura degli Accordi. Rispetto alla fondamentale esigenza di ottenere nel Vecchio Continente, dopo due sanguinose e distruttive guerre mondiali con milioni di morti, finalmente una lunga stagione di pace e prosperità, quei Trattati seppero dare una risposta che la storia giudicherà poi convincente e giusta. Non fu facile, allora. Non fu facile mettere in comune la gestione delle materie prime per il cui controllo si erano combattute due “guerre civili continentali”, e non fu facile favorire la nascita del Mercato Comune dopo il deludente fallimento della CED, nel 1954, che provocò disillusione e sfiducia nelle tante forze culturali, politiche e sociali più limpidamente europeiste. Il contesto internazionale era assai problematico: erano in corso le guerre antieuropee per la decolonizzazione in Algeria, Tunisia, Marocco, Indocina; vi fu la drammatica crisi di Suez nel 1956, la Guerra Fredda andava affermandosi con la divisione del mondo in sfere di influenza, l’Europa era ancora segnata dalle macerie materiali, economiche e produttive cagionate dal Conflitto. Eppure si trovò la forza di guardare avanti, di credere in un progetto di pace e cooperazione, di favorire la prima architettura sovra-nazionale della storia, di puntare ad una crescita economica condivisa e concertata tra popoli e governi. Ho ricordato, anche se solo per titoli, i passaggi storici più cruciali di quel contesto per di-

Il 25 marzo 1957 veniva firmato il Trattato di Roma che istituiva la CEE. Mezzo secolo dopo, si pensa a come fare dell’Unione Europea un attore solido e realmente mondiale re a noi tutti che spesso, dalle difficoltà e anche in una cornice complessiva non facile, è possibile ottenere risultati straordinari se solo lo si vuole. E noi vogliamo far ripartire il processo costituente, costruire l’Europa politica, fare dell’Unione un giocatore politico, economico e culturale globale capace di assumersi le proprie responsabilità di fronte alle drammatiche contraddizioni e ai districati conflitti di questo difficile mondo di oggi. Il Parlamento Europeo farà, come sempre, la sua parte anche per onorare la memoria, il ricordo, gli insegnamenti di quel Padre dell’europeismo militante, italiano, che risponde al nome di Altiero Spinelli e che del processo di integrazione fu, per una lunga stagione, il cuore e la mente.

A ROMA, IL 24 E 25 MARZO, IL VERTICE DELLA GIOVENTÙ DELL’UE

Insieme, per dare forma all’Europa di domani Il 50° anniversario del Trattato di Roma è senza dubbio un’opportunità per riflettere sugli ultimi cinquant’anni della cooperazione europea, ma anche un’occasione per guardare al futuro dell’UE. In questa prospettiva, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo, in stretta collaborazione con il Forum Europeo della Gioventù, stanno organizzando il primo Vertice della Gioventù dell’UE, che si terrà a Roma il 24 e 25 marzo 2007 e sarà dedicato al tema “La tua Europa – Il tuo futuro”. All’evento parteciperanno 200 giovani di tutti i paesi dell’UE, con formazioni e percorsi diversi, per discutere dell’Unione Europea che vorrebbero per i prossimi cinquant’anni.

A REFLECTION FROM THE HON. GIANNI PITTELLA, EUROPEAN PARLIAMENT DEPUTY

Giving new strength to Europe… 50 years later Indochina, the dramatic Suez crisis of 1956 and the entrenchifty years ago in Rome the Treaties estabment of the Cold War that divided the world into spheres of inlishing the Common European Market were fluence, Europe was still scared by the material, economic and signed. That which is often scornfully and production wreckage caused by the conflict. Yet it still found short-sightedly defined as the “Europe of merthe strength to look forward, to believe in a project of peace and chants” was born as the natural evolution of the cooperation, to promote the first supranational European Community of Carbon and Steel, the symbolic value of The Treaty of Rome architecture in history, to count on economic growth that was the shared and concerted effort which went far beyond the agreements. instituting the EEC of populations and governments. I have recalled, In terms of the indispensable need to finally was signed on 25 albeit only in headings, the most crucial historical achieve a long period of peace and prosperity March 1957. Fifty stages of that context as a way to say to everyin the Old Continent, after two bloody and deyears later, we are one that, despite the difficulties and in a complex structive World Wars to which millions lost their looking at how to lives, those Treaties were capable of providing make the European and not easy scenario, it is often possible to achieve remarkable results if there is only the will. a response that history would go on to judge Union a solid and And we want to re-launch the constituent convincing and right. But it was not easy at the truly global actor process, to build the political Europe, to make the time. It was not easy to share the management Union a global political, economic and cultural player capable of the raw materials for the control of which two “continental of shouldering its responsibilities in the face of the dramatic civil wars” had been fought; neither was it easy to promote the contradictions and the tangled conflicts of this difficult world founding of the Common Market after the disappointing failof today. The European Parliament, as always, will play its part, ure of the CED in 1954, which caused disillusionment and a also in honouring the memory and the teachings of that Italian loss of confidence in the many and more clearly Europeanist father of militant Europeanism who answers to the name of Alcultural, political and social forces. The international scenario tiero Spinelli and who was, for a long time, the heart and the was highly problematic: with the advent of the anti-European mind of the integration process. wars for the decolonisation of Algeria, Tunisia, Morocco and

F

8

The 50th anniversary of the Treaty of Rome provides a firm opportunity to reflect on the European cooperation of the last half century, but also to look ahead to the future of the EU. In this perspective, the European Commission and the European Parliament, in close collaboration with the European Youth Forum, is organising the first European Youth Summit for 24 and 25 March 2007 in Rome, the theme of which will be “Your Europe – Your Future”. The event will see 200 youngsters from all the EU countries take part in training courses and other initiatives to discuss what shape they want to see Europe take in the next 50 years.


08-09 Valori

26-02-2007

14:03

Pagina 9

27 GENNAIO 2007 – GIORNO DELLA MEMORIA

EVENTI

Ricordare, per non ripetere gli errori di ieri di Giancarlo Elia Valori

I

l 27 Gennaio 1945 fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. Molti Ebrei furono sterminati nei giorni e nei mesi successivi, nella torsione folle delle SS per eliminare le prove della Shoah e, insieme, per concludere la “soluzione finale del problema ebraico”, come era stata definita nella Conferenza di Wannsee del 20 Gennaio 1942. È per questo motivo che il Governo italiano ha stabilito per questa data, come è accaduto anche in altri Paesi europei, il “Giorno della Memoria”. Memoria di un genocidio efferato come mai è accaduto nella storia, motivato da una ideologia insieme economica, razziale, culturale, storica, nella quale sono raccolti, come in un terribile museo, tutti gli errori e ogni efferatezza della storia europea. Insomma: l’antisemitismo radicale del nazismo è l’antieuropa. Purtroppo, però, molti dei componenti dell’ideologia nazionalsocialista che hanno generato la Shoah sono ancora, come radicali liberi, presenti nel discorso politico contemporaneo. Dopo la Conferenza sull’Olocausto di Teheran (11-12 Dicembre 2006), il negazionismo dell’Olocausto, la banalizzazione o addirittura la folle negazione della Shoah, sono divenuti parte del discorso politico internazionale. La finalità di questa conferenza è evidente: togliere, tramite la banalizzazione della Shoah, ogni diritto dello Stato di Israele a permanere come tale. Ecco a che punto siamo arrivati, nell’epoca postmoderna dove le ideologie sem-

Di fronte all’insorgere di un nuovo antisionismo, il valore della Memoria è fondamentale, soprattutto per chi, come i giovani, non ha una reale cultura storica

Nelle foto, alcuni scorci dei tristemente noti campi di sterminio di Dachau e Auschwitz

plificate come slogan pubblicitari sono ormai prive di fondamenti storici, proprio come accadeva con l’ideologia nazionalsocialista prima della ascesa al potere di Hitler. Non a caso, proprio dopo la Guerra del Luglio 2006 tra Israele e l’organizzazione sciita Hezb’allah in Libano, sono aumentati in modo esponenziale gli atti di antisemitismo violento in Europa. Da Aprile a Agosto del 2006, in Austria sono stati registrati 83 atti di antisemitismo violento; nello stesso periodo in Francia ne sono avvenuti ben 61. In Italia e in Germania, Paesi nei quali si manifestarono il fascismo e il nazismo, le azioni contro persone e cose riferibili alle comunità ebraiche sono aumentate, secondo i dati raccolti dalle polizie, del 50% circa. Per questo, ci sentiamo di dire che il Giorno della Memoria serve, oggi, a creare o a ricostruire una coscienza storica e morale ormai in gran parte distrutta o messa in sordina. Se la Memoria verrà mantenuta e diffusa, e se si creerà nelle giovani generazioni, spesso del tutto digiune di cultura storica, una forte coscienza di quanto è accaduto con l’Olocausto, che questa è la verità assoluta e oggettiva, e che infine tutto questo potrebbe ripetersi, allora la Giornata della Memoria avrà compiuto la sua missione.

27 JANUARY 2007 – HOLOCAUST MEMORIAL DAY

Remembering, to save repeating the mistakes of yesterday Faced with a resurgence of a new anti-Zionism, the Holocaust Memorial Day acquires fundamental value, especially for those people, like our youngsters, who have no true historical culture

ference is clear: remove, by trivialisation, the Shoah, any right of the Israeli state to remain as such. This is the point we have reached, in this post-modern age where simplified ideologies, like advertising slogans, are now without historical foundations, just as it happened with national socialist ideology before the ascent of Hitler. n the day of 27 January 1945, the concentration camp of Auschwitz was It is no casual thing that, after the war of July 2006 between Isliberated. Many Jews were put to death in the days and rael and the Shiite organisation, Hezb’allah, in Lebanon, Europe months following, in a crazed retaliation of the SS to elimisaw an exponential increase in violent acts of anti-Semitism. nate the evidence of the Shoah and, at the same time, bring to a Indeed, between April and August 2006, Austria recorded 83 viconclusion “the final solution to the Jewish problem” as it was deolent acts of anti-Semitism, while France recorded 61. In counfined in the Wannsee Conference of 20 January 1942. tries such as Italy and Germany, the cradles of fascism and For this reason, along with other European countries, the Italian Nazism, the actions against persons and things referable to the government has established the “Holocaust Memorial Day”. Jewish community increased by some 50%, according to the daIn memory of a merciless genocide the likes of which have nevta collected by the local police forces. er before been seen, motivated by an economic, racial, cultural and These are the phenomena that today lead us to say that the historical ideology used to contain, like in some terrible museum, Holocaust Memorial Day serves to create or reconstruct an hisall the errors and cruelties of European history. In essence, the radProf. Giancarlo torical and moral awareness that has largely been destroyed or ical anti-Semitism of Nazism is anti-Europe. Elia Valori muffled. Sadly, however, many of the components of the national socialIf this Memorial is maintained and diffused, and if we can creist ideology that generated the Shoah can still be found, like free ate in the younger generations – often deprived of an historical culture – a strong radicals, in the modern political discourse. awareness of what happened with the Holocaust, that this is the full and obAfter the Holocaust Conference held in Teheran (11-12 December 2006), the jective truth and, ultimately, that all this could actually repeat itself, then the negation of the Holocaust, the trivialisation or even the fanatical negation of the Holocaust Memorial Day will have completed its mission. Shoah, have entered the international political discourse. The goal of this con-

O

9


10-11_Hermitage

26-02-2007

L’ALTRA ITALIA

14:08

Pagina 10

BARTOLOMEO RASTRELLI, IL CONTE LITTA…E LA PASSIONE DI CATERINA LA GRANDE

In questa pagina, un interno dell’Hermitage. Nella pagina accanto, da sinistra, il Matrimonio Mistico di Santa Caterina (1547-48) del Veronese; le Tre Grazie (1813) del Canova; il Suonatore di Liuto (1595 ca.) del Caravaggio; disegno della St. George Hall all’interno del Palazzo d’Inverno (1796) del Quarenghi

Alla scoperta dell’Hermitage, un museo… italiano! BARTOLOMEO RASTRELLI, COUNT LITTA… AND THE PASSION OF CATHERINE THE GREAT FOR THE RENAISSANCE

Discovering the Hermitage, a museum that hen talking about the Hermitage, it is undoubtedly the immense museum complex of Saint Petersburg of which we speak, universally famous for hosting one of the planet’s biggest art collections. Nevertheless, there is probably no other museum as Italian as this one. It is likely that only a few people know that the oldest of the five buildings that house the museum today, the Winter Palace, was actually the idea of an Italian. Originally the residence of the imperial family, it was commissioned in 1754 to Italian architect Bartolomeo Rastrelli by the Empress Elizabeth, who wanted a new palace in the baroque style to rival the beauty and splendour of the royal courts of Europe. The original structure was later enlarged and new buildings were added at the wish of Catherine the Great – who bought the art collections on which the present-day museum is founded. First, the Small Hermitage (1764-1775), then the Grand Hermitage (1771-1787) and after that the Theatre (1783), which was thought out by yet another Italian, Giacomo Quarenghi, appointed as architect to the royal

W

10

Architects, works of art, collectors: Saint Petersburg’s museum and the Italians that have made its history court in 1779. Catherine was again behind what remains the museum’s most sumptuous room even today, the Loggia of Raphael. A copy of the Vatican Loggia admired by the Empress on a visit to Rome, the loggia takes up the same allegorical and religious design with scenes from the Old and New Testaments, albeit with the addition of some more personal details, such as the golden eagle, the Romanov family symbol. In 1837, another building in the nineteenth century style was added and on 5 February 1852, the New Hermitage was officially declared the city’s first public museum. However, yet another Italian aided the further growth of the already rich Russian art collection. This was Count Litta, the owner of a private art gallery in Milan, who in 1865 offered his collection to the Hermitage, proposing a list of 44 paintings for sale. This sent the Director of the Imperial Museum, Stepan Gedeonov, to Milan, where he bought four paintings, including the “Madonna with Child” by

Leonardo da Vinci, also known as the “Litta Madonna”. This Italian acquisition campaign had a follow-up, however, when some paintings by Titian, part of a collection belonging to Venice’s Palazzo Barbarigo, and the “Madonna Conestabile”, purchased from Count Connestabile della Staffa of Perugia in 1871, were also bought and taken to Saint Petersburg. Yet these are not the only Italian masterpieces shown in the Hermitage. In fact the current Italian art collection fills 30 of the museum’s rooms and covers a temporal horizon that goes from the thirteenth century through to the early nineteenth century. The finest works are those signed by the great masters of the Italian Renaissance, from Leonardo da Vinci (in addition to the “Litta Madonna”, the painting known as the “Madonna Benois”) to Raphael (whose “Holy Family” of 1506 is conserved there) to Giorgione, Tiziano and Michelangelo. While the paintings by Caravaggio, Annibale


10-11_Hermitage

26-02-2007

14:08

Pagina 11

PER IL RINASCIMENTO

di Ghileana Galli

Q

uando si parla dell’Hermitage, è innegabile che si sta par- Fu lo stesso Direttore del Museo Imperiale, Stepan Gedeonov, a relando dell’immensa struttura museale di San Pietrobur- carsi a Milano, dove acquistò quattro dipinti, tra cui la celebre “Mago, universalmente nota per il fatto che ospita una delle donna col Bambino” di Leonardo da Vinci, nota anche come “Mapiù importanti collezioni d’arte del mondo. Eppure, for- donna Litta”. La “campagna d’acquisti” in Italia ebbe però anche un se nessun museo è tanto “italiano” come questo. seguito: vennero infatti portati a San Pietroburgo alcuni quadri di TiIn pochi forse lo sanno, ma è stato proprio un italiano ad ideare l’e- ziano facenti parte di una collezione del Palazzo Barbarigo di Venedificio più antico dei cinque che oggi ospitano il Museo, ossia il Pa- zia, e la “Madonna del Connestabile” di Raffaello, acquistata dal conlazzo d’Inverno. Originariamente residenza della famiglia imperia- te Connestabile della Staffa di Perugia nel 1871. Ma questi non sono le, fu infatti commissionato all’architetto Bartolomeo Rastrelli nel gli unici capolavori italiani presenti all’Hermitage. Oggi, infatti, la 1754 dall’imperatrice Elisabetta, che desiderava collezione di dipinti italiani occupa trenta un nuovo palazzo in stile barocco in grado di Architetti, opere, collezionisti: stanze del Museo, e copre un arco di tempo che “concorrere” con la bellezza e lo sfarzo delle corva dal XIII secolo agli inizi del XIX. Le opere gli Italiani che hanno fatto ti europee. La struttura originaria venne succespiù pregevoli sono quelle a firma dei grandi la storia del celebre museo sivamente ampliata, e, per volere di Caterina la Maestri del Rinascimento italiano, da LeonarGrande – che acquistò le collezioni d’arte alla bado da Vinci (oltre alla “Madonna Litta”, anche di San Pietroburgo se dell’odierno Museo – sorsero nuovi edifici: prila cosiddetta “Madonna Benois”), a Raffaello ma il Piccolo Ermitage (1764-1775), poi il Grande Hermitage (1771- (di cui è conservata anche la “Sacra Famiglia”del 1506), passando per 1787), e successivamente il Teatro (1783), che si deve ad un altro ita- Giorgione, Tiziano e Michelangelo. Dipinti di Caravaggio, Anniliano, Giacomo Quarenghi, nominato nel 1779 architetto di corte. bale Carracci, Luca Giordano, Salvatore Rosa, Gianmaria CreFu sempre Caterina a volere quella che ancora oggi viene considera- spi, Tiepolo e Francesco Guardi, offrono invece un ampio panorata la sala più sontuosa del Museo, la “Loggia di Raffaello”. Copia del- ma sullo sviluppo dell’arte italiana del XVII e XVIII secolo. Anche la la Loggia Vaticana ammirata dall’imperatrice durante una sua visita scultura italiana ha uno spazio, seppur più modesto, all’interno del a Roma, la Loggia riprende lo stesso disegno allegorico e religioso, Museo. Basti pensare ai rilievi in marmo del fiorentino Antonio Roscon scene dal Vecchio e Nuovo Testamento, pur con l’aggiunta di al- sellino, o a quelli del veneziano Antonio Lombardo; ma non mancuni particolari più “personali”, come l’Aquila reale, simbolo dei Ro- cano anche una scultura di Michelangelo, il “Giovane accosciato”, e manov. Nel 1837, fu infine aggiunto un altro edificio in classico stile “La morte di Adone”, mirabile gruppo marmoreo realizzato da Giuottocentesco, e il 5 febbraio 1852 questo Nuovo Hermitage venne uf- seppe Mazzuoli, “pupillo” del Bernini. Ben rappresentato è anche ficialmente dichiarato il primo museo pubblico della città. uno dei massimi scultori italiani, Antonio Canova, di cui l’HermitaUn altro italiano ha però contribuito a far crescere ulteriormente ge possiede una collezione di ben 15 opere, come “Le tre Grazie”, “Orla già ricca collezione russa. Si tratta del Conte Litta, proprietario di feo”, “La Maddalena Penitente”, “Amore e Psiche giacenti”. Non manuna galleria di dipinti privata a Milano, che nel 1865 offrì la sua col- cano infine opere di scultori contemporanei, come Francesco Meslezione all’Hermitage, proponendo una lista di 44 dipinti in vendita. sina, Emilio Greco, Giacomo Manzù e Venanzo Crocetti. L’HERMITAGE? LO TROVI A FERRARA!

NCE

is… Italian! Carracci, Luca Giordano, Salvatore Rosa, Gianmaria Crespi, Tiepolo and Francesco Guardi provide the visitor with a broad spectrum of the development of Italian art in the seventeenth and eighteenth centuries. Italian sculpture also claims a space, albeit smaller, in the museum. These include the marble relief works of Florence’s Antonio Rossellino and those of the Venetian sculptor Antonio Lombardo, just to mention a couple. In addition, it has a sculpture by Michelangelo called the “Crouching Boy” and a magnificent marble group by Giuseppe Mazzuoli, Bernini’s pupil, called “The Death of Adonis”. One of Italy’s greatest sculptors, Antonio Canova, is also represented, with the Hermitage collection of this artist totalling a good 15 works, notably “The Three Graces”, “Orpheus”, “The Repentant Mary Magdalene” and “Cupid and Psyche”. Neither does the museum lack in contemporary Italian sculptors, boasting works by Francesco Messina, Emilio Greco, Giacomo Manzù and Venanzo Crocetti.

“Trasferta ferrarese” per l’Hermitage. Nonostante la “concorrenza” di Mantova, Verona e Torino, il celebre museo russo ha infatti scelto la città estense come sede di Hermitage Italia. Qui sorgerann o a b re v e i l C e n t ro s t u d i r i n a s c i m e n t a l i dell’Hermitage, che dovrebbe essere collocato in alcuni spazi del Castello Estense, mentre il centro logistico potrebbe trovare ospitalità nella Palazzina Giglioli, o a Palazzo Melli. “Ora bisogna gestire bene questo importante successo”, ha dichiarato il primo cittadino ferrarese, Gaetano Sateriale. Il che non significa solo organizzare una sede all’altezza, ma un sistema stabile di relazioni di alta qualità in cui, accanto alle istituzioni, vengano coinvolti studiosi ed esperti, e siano creati rapporti stabili e proficui con le principali istituzioni culturali del Paese. Soddisfazione per la nomina è s t a t a e s p re s s a a n c h e d a l Ministro per i Beni Culturali, Francesco Rutelli, che ha parlato di un “giusto riconoscimento ad una città che ha molto accresciuto la sua capacità di valorizzare il suo patrimonio storico-artistico. Adesso si tratta di sostenere questa capacità di Ferrara di diventare una città di musei oltre che una città di grande architettura e di grandi pittori”.

BUT YOU CAN FIND THE HERMITAGE IN FERRARA TOO! The Hermitage goes to Ferrara. Despite the competition from Mantua, Verona and Turin, the famous Russian museum chose the city of the Este dynasty as the base for Hermitage Italia. Indeed, the town will soon see the opening of the Hermitage Renaissance Research Centre, which could find a home in the Castello Estense, while the logistics centre might be housed in Palazzina Giglioli or Palazzo Melli. “We now need to manage this important success effectively” said the Mayor of Ferrara, Gaetano Sateriale. Which means not only organising the right kind of premises, but also a stable network of top quality relations that sees the institutions working alongside scholars and experts and that builds stable and fruitful relations with the country’s main cultural institutions. Satisfaction on the Ferrara decision was also expressed by the Minister for Cultural Affairs, Francesco Rutelli, who said it was “due acknowledgement of a city that has significantly developed the ability to enhance its historical and artistic heritage. We now need to support Ferrara’s ability to become a city of museums as well as a city of great architecture and great painters”.

11


12-13_donne_politica

BEL PAESE

26-02-2007

14:14

Pagina 12

LA NUOVA SPEAKER NANCY PELOSI PORTA LA MODA ITALIANA IN PARLAMENTO

I nostri tacchi a spillo fanno scuola anche in USA Il New York Times apre il dibattito in America, da noi la Tv di Porta a Porta: le donne in politica devono rinunciare all’eleganza e alla bellezza? Sono le italiane le antesignane della nuova allure americana di Francesco Fusco

S

embra un problema frivolo. Ma non lo è affatto, anche se si parla di tacchi alti, o di cura dei capelli, di bellezza ed eleganza piuttosto che di pantaloni, di mises griffate Armani, o di anonimi abbigliamenti, fatti di grigi tailleur. Perché investe quella - ancora purtroppo – minoranza femminile in politica e nei luoghi dove si esercita il vero potere, come i vertici dei consigli di amministrazione. Sulla questione sta sorgendo un dibattito, ancora in maniera strisciante nei luoghi dove le questioni ottengono una rilevanza universale, vale a dire i grandi mezzi di comunicazione sia cartacei che televisivi. Il New York Times da una parte, che prende lo spunto dall’abbigliamento sempre più “in” della nuova speaker della Camera Nancy Pelosi, che sfoggia abiti di Armani; in Italia, della questione si dibatte nel

NANCY PELOSI, THE NEW SPEAKER OF THE HOUSE, TAKES ITALIAN FASHION TO THE PARLIAMENT

Italian stiletto heels also set the tone in the United States The New York Times opened the debate in America and the Italian TV programme “Porta a Porta” tackled the subject in Italy: should women in politics play down their elegance and beauty? Italian women politicians are the forerunners of the new American allure

12

t might seem a frivolous issue, but it isn’t, even when talking of high heels or hair styling, beauty and elegance, rather than pants, Armani outfits or anonymous attire made up of grey skirt suits. Because it affects what is still – sadly – a female minority both in politics and in those places where true power is wielded, such as boardrooms. The subject is raising a debate, as yet in a creeping way in those places where the issues achieve universal importance, which goes to say the major communication media, both the printed word and television. On the one side, the New York Times, which takes its cue from the increasingly “in” attire of the new speaker of the house, Nancy Pelosi, who dresses in Armani. On the other, Italy’s Rai1 programme “Porta a Porta”, where presenter Bruno Vespa gets the debate going by highlighting the heels and the braid worn by the Honourable Daniela Santaché of the AN party, or the hairstyle and heels worn by Alessandrina Lonardo Mastella, the Chairman of the Campania Regional Council. In France, meantime, the growing feminine allure of Ségolène Royal, the socialist candidate for the Eliseo, has become a topic of interest for the most popular newspapers. The question that is indirectly asked of the American, Italian and French pop-

I


12-13_donne_politica

26-02-2007

14:14

Pagina 13

programma di Rai1 “Porta a Porta”, dove sotto lo stimolo del conduttore Bruno Vespa, si mettono in evidenza i tacchi e la treccia della parlamentare di AN, Daniela Santanché, o la pettinatura e i tacchi di Alessandrina Lonardo Mastella, Presidente del Consiglio regionale della Campania. E in Francia l’allure sempre più femminile della candidata all’Eliseo, la socialista Ségolène Royal, diventa argomento per i giornali più impegnati. La domanda che viene indirettamente rivolta al pubblico americano, italiano e francese, è semplice: una donna che intende fare carriera, aziendale o politica, deve rinunciare a tutto quanto può esaltare la propria femminilità o la propria bellezza? Trucco, pettinatura, vestiti griffati, devono essere esclusi dalle austere sale dei Parlamenti o dei consigli di amministrazione? “No”, secondo la corsivista di costume del Corriere della Sera, Lina Sotis, alla quale, quando deve criticare qualcuno, non manca il pepe sulla lingua; “no”, secondo il critico d’arte e Assessore alla Cultura di Milano, Vittorio Sgarbi. E, soprattutto, dicono “no” gli stilisti che dettano la moda dappertutto. “Quando sono arrivata in Parlamento c’erano molti pregiudizi: sembrava che arrivasse la signora dei salotti, quella dei tacchi a spillo, quella che veniva qua a fare la passerella, lo show. Ma credo che ormai, dopo anni, questi pregiudizi siano stati smentiti...”, racconta Daniela Santanchè. Lei, nel Parlamento italiano e in altri luoghi di rappresentanza politica, si trova in buona compagnia di donne belle e dall’aspetto

reso ancora più gradevole da trucco, pettinatura, abbigliamento, compresi quei tacchi a spillo tanto “offensivi” per chi sa vedere la politica solo in grigio. I ministri Barbara Pollastrini, Linda Lanzillotta, Giovanna Melandri, l’ex-ministro Stefania Prestigiacomo alla Camera, Viviana Beccalossi, vice-presidente della Giunta della Regione Lombardia, la senatrice Anna Finocchiaro, Maria Teresa Armosino e Maria Rosa Carfagna, o Gabriella Carlucci alla Camera, e tante altre, che si recano a fare il loro dovere di parlamentare mostrando una cura di se stesse che non sminuisce l’impegno politico, sono alcuni esempi di un’Italia bella anche nei luoghi più seriosi. Questo ormai avviene da anni, e sta diventando un costume sempre più diffuso, anche fra le rappresentanti del gentil sesso che in passato sembravano più retrive a mostrare la loro femminilità, e preferivano tailleur castigati che le facevano assomigliare ai tanti uomini con i quali condividevano gli scanni di Camera e Senato. Cambia il look, e non è soltanto la 66enne Nancy Pelosi – con la quale il NYT prevede che i giorni dei tristi abbigliamenti femminili alla Camera americana sono contati – a dare il “la”. Hillary Clinton, preparandosi a candidarsi per sostituire G.W. Bush alla Casa Bianca, ha cambiato look e pettinatura, e da noi anche il Ministro della Politica per la famiglia, la serissima Rosy Bindi, ha aggiornato pettinatura e look, senza per questo sminuire il suo impegno politico. Una bella Italia, che anche gli altri imparano a seguire.

ulations is simple: should a woman who aspires to a corporate or political career give up everything that can enhance her femininity or beauty? Should makeup, hairstyling and designer label clothing be kept out of the austere parliamentary halls and corridors or the boardroom? The answer is “No”, according to Corriere della Sera’s society writer, Lina Sotis, whose tongue is razor sharp when it comes to criticising someone. “No”, says art critic and Milan’s Councillor for the Arts, Vittorio Sgarbi. But the loudest “No” comes from the Italian designers, who dictate fashion everywhere. “When I arrived in Parliament, there was a lot of prejudice. It was as if a socialite had arrived on the scene wearing stiletto heels, as if she was on the fashion catwalk, a show. However, now, several years later, these prejudices have been repudiated…”, says the Hon. Santanchè. Indeed, the lady, both in the Italian parliament and other political arenas, finds herself in the good company of other beautiful women, whose looks have been further enhanced with makeup, hairstyling, clothing and those stiletto heels judged so very “offensive” by those who see politics in solely one shade of grey. Also other ministers, such as Barbara Pollastrini, Linda Lanzillotta, Giovanna Melandri, the ex-minister of parlia-

In alto, da sinistra, Ségolène Royal, candidata alla presidenza della Repubblica Francese; Letizia Moratti, Sindaco di Milano; il Ministro Emma Bonino; il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice. Nella pagina accanto, Hillary Clinton.

ment Stefania Prestigiacomo, Viviana Beccalossi, the Vice-Chairman of the Lombardy Regional Council, Senator Anna Finocchiaro, Maria Teresa Armosino, and Maria Rosa Carfagna, or the Hon. Gabriella Carlucci, as well as many others, all go about their parliamentary duty showing a personal care that does not undermine their political commitment. These ladies are just a few examples of beautiful Italy, also in the most serious of places. And so it has been for many years, a custom that is steadily growing, also among those members of the fairer sex who, in the past, have appeared more conservative about showing their feminine side, preferring sober skirt suits that made them look like the many men with whom they shared the stalls of the House and the Senate. The look has changed and it is not only with 66-year old Nancy Pelosi that the NYT sees a countdown to the end of the sad days of women’s clothing in the American House. Indeed, Hillary Clinton, in getting ready to replace George W. Bush at the White House, has changed both her look and hairstyle, while Italy’s Minister for Family Policies, the ultra-serious Rosy Bindi, has updated not only her hairstyle but her look too, and without lowering her focus on politics. Beautiful Italy, which also others learn to follow.

13


14-15_Casile

27-02-2007

MODA ITALIANA

11:01

Pagina 14

IL MONDO È DELLE DONNE... FORMOSE

Due immagini dello show room di Milano

Francesco Casile, lo “specialista delle curve”… Grazie a lui, il mondo del prêt-à-porter ha subito una vera e propria rivoluzione, che ha preso il via da una semplice constatazione: il 58,4% delle donne nel mondo veste una taglia dalla 44 in su Francesco Casile

di Francesco Fusco THE WORLD BELONGS TO WOMEN. CURVY WOMEN

Francesco Casile, the “curves” specialist… Thanks to him, ready-to-wear has experienced a real revolution, sparked simply by the knowledge that 58.4% of women across the globe wear a size 44 or higher t is no casual thing this moniker of “curves specialist”, seeing that Francesco Casile, owner of the Casile & Casile Fashion Group, has dedicated a good part of his life to women with this feature. Not in an impudent sense, but by giving them the chance to dress, even if they cannot get into a size 38 or maximum a size 42 – as a certain fashion of recent years would have it – in an up-to-date, trendy and colourful way, discarding the greyness of many past fashions, which made women appear older or dated. Intuition, but more likely an awareness of the fact that the shape of most of the world’s women – a good 58.4% – fits into a size range that goes from 44 to 48! Young and not-so young women, often beautiful, with curves in all the right places, who once would have been considered Junoesque, if we want to borrow a term from the pictorial terms of the baroque era, destined – due

I

14

to an absurd designer trend – not to be able to wear clothing that would enhance both their beauty and their personality. “Let’s put a stop to all this greyness, let’s enhance this majority as it deserves”, Francesco Casile said to himself, leading him to gather around his apparel representative agency those manufacturers capable of interpreting this concept. A true “cultural revolution” that finally enables women to feel attractive and selfconfident, even if they cannot get into a size 42, a size limit adopted by many prêt-a-porter brands. Therefore, Francesco Casile looked to the companies with the flexibility needed to craft collections where the same size was expressed also in different shapes, a collection capable of marrying curves with a modern style imprint. At least 25 million European women wear a size 44 or higher – translating into a market worth e30 million and to which few have previously paid due attention – who today can dress with the same elegance as their more slender size 40 counterparts, now seen as an “anorexic” trend that many prêt labels have stated they are against. A view that led Casile to invent “46…52 PluSize”, eliminating the expression “outsize”, which made everything seem “old”, a review that he then sold – although he remains project manager – to EXPOCTS, while continuing to group together the collections that better interpret his perspective in his showroom in Milan’s Via Mascheroni. Here he represents from Missoni to Marly’s and his four collections; from Haute Marne, Ftc. and Salco to EXE and Ajay by Liu-Jo and where, with his daughter Alessia, who is the company’s future – as the website points out – he receives buyers from all corners of the globe. A firm believer that the “world belongs to women”. And curvy women at that.


14-15_Casile

27-02-2007

11:01

Pagina 15

Milano Fashion Event

Alessia Casile

N

on a caso lo chiamano lo “specialista delle curve”. Perché Francesco Casile, titolare della Casile & Casile Fashion Group, alle donne dotate di questa caratteristica ha dedicato e dedica buona parte della sua vita. Non nel senso che uno potrebbe malignamente interpretare, ma dando loro la possibilità, anche se non entrano in una taglia 38, o al massimo una 42 – come ha voluto una certa moda degli anni passati – di essere up to date, trendy, e smettere il grigiore di tanti abbigliamenti che le facevano sembrare anziane, o datate. Una intuizione, o meglio una presa di coscienza del fatto che la maggioranza delle donne nel mondo – un buon 58,4% – ha una conformazione che va da una taglia 44 a quelle superiori alla 48! Donne giovani, e non più giovani, spesso belle, con le loro curve al posto giusto, che una volta erano definite giunoniche prendendo a prestito il termine da definizioni pittoriche dell’epoca barocca, e destinate – per un’assurda tendenza degli stilisti – a non poter indossare un capo che ne valorizzasse, oltre che la bellezza, la personalità. “Via il grigiore, diamo a questa maggioranza la valorizzazione che merita”, si è detto Francesco Casile, e ha raggruppato attorno alla sua agenzia di rappresentanza dell’abbigliamento quelle case di manifattura capaci di interpretare questo concetto. Una vera e propria “rivoluzione culturale” che porta finalmente la donna a sentirsi attraente e sicura di sé anche se non riesce ad entrare nella famigerata taglia 42, limite massimo adottato da tante maison di prêt-à-porter. Francesco Casile si è quindi rivolto alle aziende dotate di quella flessibilità

per mettere a punto collezioni che, a parità di taglia, esprimessero differenti conformazioni, in grado di mettere d’accordo uno stile all’altezza dei tempi con le loro rotondità. Sono almeno 25 milioni le donne europee che hanno una taglia da 44 in su, un mercato di 30 miliardi di euro, al quale in precedenza pochi avevano prestato l’attenzione dovuta, e che oggi possono vestire con la stessa eleganza delle “anoressiche”, si fa per dire, taglie 40, contro le quali si sono ormai dichiarate anche molte case produttrici di prêt-à-porter. Casile inventa cosi “46…52 PluSize”, eliminando quella dicitura “taglie forti” che faceva tanto “vecchia”, una kermesse che poi ha ceduto – rimanendone responsabile di progetto – a EXPOCTS, mentre riunisce nel suo show-room di via Mascheroni a Milano, le collezioni che meglio interpretano il suo modo di vedere: da Missoni a Marly’s con le sue quattro collezioni, ad Haute Marne, a Ftc., a Salco, a EXE... ad Ajay by Liu-Jo. Qui, con la figlia Alessia, che rappresenta – come recita il suo sito – il futuro dell’azienda, accoglie i buyers di tutto il mondo. Convinto com’è che “il mondo è delle donne”. Formose, appunto. Via Mascheroni, 19 20145 Milano - Italia Tel. +39 02 466.299 - Fax +39 02 466.830 direzione@casileecasile.it www.@casileecasile.it

Oltre a MVM e 46…52 PluSize, arriva a luglio un nuovo evento-moda ispirato alla vitalità del settore Alla luce dell’esperienza di Fiera Milano-EXPOCTS Spa e Casile & Casile Fashion Group, già insieme ideatori e realizzatori di “46…52 PluSize”, originale salone delle taglie comode, nasce MFE-Milano Fashion Event, l’appuntamento che cambierà le regole del prêt-à-porter internazionale. In programma dal 10 al 12 luglio prossimo nel Padiglione 10 di fieramilanocity, MFE è stato concepito per favorire l’incontro tra domanda e offerta del prêt-à-porter: quasi 30mila aziende in Italia, in un momento “caldo”, quello di luglio, per gli operatori già impegnati nelle scelte della prossima stagione. Grazie alla presenza di 250 collezioni, MFE si propone come un’occasione qualificata per soddisfare le esigenze degli operatori di tutti i comparti del settore – dalla jeanseria alle taglie comode, dall’elegante all’informale. Si preannuncia, insomma, un appuntamento davvero speciale per il mercato del prêt-à-porter, chiamato a sfidare le tendenze, a raccoglierle e a rilanciarle da un evento unico per freschezza ed attualità.

MILANO FASHION EVENT Fiera Milano-EXPOCTS SpA and Casile & Casile Fashion Group, already the designers and producers of “46…52 PluSize”, the original trade fair for the larger sizes, have pooled their experience to craft the MFE-Milano Fashion Event, the review set to change the rules of international prêt-a-porter. Slated for 10-12 July 2007, in Pavilion 10 of fieramilanocity, MFE is based on a concept that favours the meeting of demand with supply in the ready-to-wear market – made up of almost 30,000 Italian companies – in what is a “hot” moment, July, for industry professionals, who are already busy deciding next season’s elements. MFE, thanks to the presence of 250 collections, will provide a qualified opportunity to meet the needs of professionals from all market segments – from jeans to the larger sizes, from elegant to informal. MFE is set to be a very special appointment for the prêt-a-porter market, which is called to take up the trends challenge and to capture and relaunch these through a unique event that pioneers a fresh and directional approach.

15


16-17 Caserta_Asprinio

PROVINCIA DI CASERTA

26-02-2007

14:16

Pagina 16

DOVEVA ESSERE LA NUOVA CAPITALE DEI BORBONE

Una Reggia e la seta per far ricca Caserta A trasformare il sontuoso edificio fu Carlo III, affidando il progetto a Vanvitelli; poi Ferdinando IV ci volle le prime industrie, che ancora oggi forniscono tessuti preziosi

“L

a provincia di Caserta vanta un patrimonio naturale e artistico che affonda le sue radici in una storia antica. Dai 42 chilometri di ininterrotta costa sabbiosa alle montagne del Matese, quella che un tempo era definita Terra di Lavoro è un territorio affascinante e ospitale. Oltre la maestosità della Reggia vanvitelliana, le ricchezze monumentali caratterizzano l’intera provincia, in un unicum suggestivo tra natura e cultura. Senza dimenticare che il casertano è anche la patria della mozzarella di bufala e di altri prodotti tipici, come il maialino nero, produzioni legate a riti e tradizioni che dal passato si tramandano fino ai nostri giorni”. Queste le parole che il Presidente della Provincia Sandro De Franciscis, usa per descrivere questa terra, geograficamente tagliata in due, da est a ovest, dal fiume Volturno, delimitata a oriente dall’Appennino e a occidente dal Litorale Domiziano, e attraversata da Nord a Sud dall’antica Via Consolare Appia e dall’Autostrada del Sole. Ricca di storia, tuttavia ha la maggiore at-

trazione nella magnifica reggia di Caserta. Le televisioni di tutto il mondo ne hanno trasmesso le immagini, specialmente quelle dello Scalone d’Onore, scenario suggestivo dell’ingresso dei Capi di Stato per il Vertice G7 e che immette nel Vestibolo, negli Appartamenti Reali e nella Cappella Palatina al piano superiore. Una grande rampa centrale che si sdoppia in due elementi paralleli, con 116 gradini composti da un unico blocco di “lumachella” di Trapani. Ma parlare di Caserta riferendosi solo all’edificio voluto da Carlo di Borbone sarebbe riduttivo. Anche se rivela una storia interessante. Nel 1750, il re delle Due Sicilie acquista dagli eredi Acquaviva il territorio ai piedi dei Monti Tifatini. Lo paga 489.343 ducati, spesa ritenuta necessaria per un progetto che non si limitava a costruire un edificio che competesse con Versailles, ma a dare al regno una nuova capitale, lontana dal mare e dalle minacce che da questo potevano venire. Per questo progetto così ambizioso, fu assunto l’architetto Luigi Vanvitelli, incaricato da Carlo III di Borbone di realizza-

re una costruzione monumentale al centro di un enorme parco articolato in tre aree. Nelle intenzioni di Vanvitelli, il Parco della Reggia doveva avere la stessa imponenza del Palazzo. Ma nella città, posta a solo 24 chilometri dall’aeroporto di Capodichino, sono presenti luoghi e spazi meno famosi della Reggia ma ugualmente interessanti, spesso dimenticati dai numerosi visitatori. Nel borgo medioevale, la Cattedrale del XII secolo domina la piazza, con la facciata, il campanile duecentesco e il grande tiburio che conservano ancora elementi architettonici e decorativi arabo-siculi e pugliesi. Il Palazzo Vecchio, sito nel centro storico, è oggi destinato ad uso pubblico. L’edificio di epoca angioina su commissione dei Signori De La Ratta, nel XVI secolo fu ampliato e modificato. Nel XVIII secolo Carlo III di Borbone incaricò Luigi Vanvitelli di trasformare il palazzo in sua dimora provvisoria. Uscendo dalla città, tuttavia, nell’area dell’antica Capua (oggi S. Maria Capua Vetere), così come in altre zone, vi sono le testimonianze più antiche della presenza umana. L’Anfiteatro Campano, il Mitreo, il Criptoportico, la Conocchia, rappresentano i maggiori riferimenti dell’antica Capua. Da non trascurare le rovine di Suessa, l’area archeologica di Sinuessa, di Teanum Sidicinum, di Cales e di Alife. E, infine, la colonia di San Leucio, esempio vivente di come i Borboni costruivano i nuovi borghi per creare impianti industriali. Nata da un capriccio di Ferdinando IV, la Real Colonia ha dato l’avvio ad una tradizione serica che oggi è ancora fortemente presente. Otto aziende operano oggi nel distretto, una nicchia di mercato protetta in continua crescita: 650 addetti, un fatturato annuo di 60 miliardi, tecnologie produttive all’avanguardia.

THE CITY THAT THE BOURBONS WANTED TO MAKE THE NEW CAPITAL aserta province boasts an artistic and natural heritage whose roots can be traced back to ancient times. From its 42 kilometres of uninterrupted sandy coastline to the Matese Mountains, what was once called the Land of Work is a fascinating and hospitable place. In addition to the majesty of the Royal Palace, or Reggio, built by Vanvitelli, the whole province is rich in monuments in a suggestive and singular coming together of nature and culture. Neither must we forget that the Caserta area is the home of bufala mozzarella and other typical products, such as the little black pig, productions whose past rites and traditions have been handed down to the present day”. Sandro De Franciscis, Chairman of the Caserta Province Administration, uses these words to describe this land. Split in two, from east to west, by the Volturno River, Caserta province is bordered by the Appennino Mountains to the east and by the Domiziano coast to the west. From north to south it is crossed by the ancient Roman road known as the ‘Via Consolare Appia’, which saw the Roman legions march along it, and by the Autostrada del Sole motorway. While steeped in history, the greatest attraction of Caserta is its magnificent Reggia, or Royal Palace. Televisions across the world have streamed its image, especially those of the ‘Scalone d’Onore’ (Staircase of Honour) and the suggestive scene of the entrance of the Heads of State to the G7 Summit, which leads to the Vestibule, the Royal Apartments and the Palatina Chapel on the upper floor. A large central ramp that splits into two parallel elements, with 116 steps carved into a single block of Trapani ‘lumachella’ stone. But it would be reductive to speak about Caserta and mention solely the building wanted by Carlo of Bourbon. Even though it can tell an interesting tale. In 1750, the King of the Two Sicilies bought the land at the foot of the Tifatini Hills from the Acquaviva heirs. He paid a total of 489,343 ducats for it, an expense believed necessary for a project that did not stop at constructing a building to compete with Versailles, but to give the kingdom a new capital, far from the sea and the threats that might arrive from it. This

“C

16

Caserta’s riches are its Royal Palace and silk ambitious project was mandated to the architect Luigi Vanvitelli, commissioned by Carlo III of Bourbon to create a monumental construction in the centre of a vast park split into three areas. Vanvitelli envisaged that the magnificence of the Reggia Park would be on a par with that of the Palace. But the city – just 24 km from Capodichino Airport – also harbours less well known places spaces that are just as compelling as the Reggia, but which many visitors often overlook. The Medieval town is home to a 12th century cathedral that dominates the town, of which the façade, the 13th century bell tower and the large dome still conserve Arabian-Sicilian and Puglia architectonic and decorative elements. The Old Palace found in the historical centre is now a public space. The building from Angevin times was enlarged and modified in the 16th century by the Lords De La Ratta. In the 18th century, Carlo III of Bourbon commissioned Luigi Vanvitelli to transform the palace into his temporary residence. However, as we leave the city for the area of Antica Capua (now S. Maria Capua Vetere) we come across the most ancient testimonies to human settlement, which also can be found in other areas. The Campano Amphitheatre, the Mitreo, the Cryptoporticus, the Conocchia are all important signs of ‘Ancient Capua’. Then, among the other sights, we find the Suessa ruins, the archaeological sites of Sinuessa, Teanum Sidicinum, Cales and Alife. Ultimately, the San Leucio Column is a living example of how the Bourbons built new towns to create industrial systems. Incepted as a whim of Ferdinand IV, the Real Colonia gave life to a silk-making tradition that continues to have a strong foothold even today. Indeed, eight companies operate in the district, a protected niche market favoured by ongoing growth with 650 employees, an annual business turnover of e60 billion and cutting-edge technologies.


16-17 Caserta_Asprinio

26-02-2007

14:16

Pagina 17

UN VINO RARO, DA SALVARE

A RARE WINE THAT NEEDS TO BE SAVED

Picking the Asprinio grapes means flying high

ow many people can say they know a wine called Asprinio? And how many have seen its vines clinging to the trees, making the grape pickers climb up high, risking their necks, to dizzy heights and stay up there keeping both hands free to pick the grapes destined to yield an extremely special wine? If you want to find out more, you need to go to Aversa in Caserta province, a little north of Naples, where this particular type of grape takes root, grown for thousands of years, and which has earned the DOC distinction since 1993. A mere 250 hectares, like a special discipline, as if acknowledging something unique. Some people want to associate this vine and the wine it produces with Etruscan origins, some reckon it goes further back to Greek domination, while some attribute its cultivation to Bourbon times. Plinio the Elder describes the vines that cling to the poplar trees in his “Natural History”, confirming their ancient origin. And says that, flying high at such a height, the grape pickers “expressly stipulated in their contract insurance for the cost of a funeral and a tomb”. According to the experts, these vines are made to “climb” the tree trunks, usually poplars, to get closer to the rays of the sun and the fresh night breeze that comes in from the sea. This enables the production of a light wine, genetically similar to the Greek. And it is precisely this type of cultivation that leads us back to the time of the Etruscans, a method that can be traced to the true origin of wine growing in the Western world. Given the nature of the soil, not even the phylloxera or vine louse could attack these plants, even though it destroyed many of Europe’s vines. Therefore, Asprinio keeps in tact the link with our remotest past, made up of Greek grapes and Etruscan wine producing methods.On seeing its pale colour and low alcohol content (from 10.5 to 11 degrees), one might think it a light, bland wine. But then the fragrance of jasmine and wild mint might suggest a generous wine, full of sugar. Instead, it surprises those who taste it when they discover a dry, slightly acidic wine, with a bitter almond aftertaste. A wine to drink with fish or the local bufala mozzarella in a tomato and basil salad or to counter the flavour of salami, Parma ham and fully flavoured mature cheeses. The sparkling version has the same taste, but is crisper, while its acidity is lemon flavoured as the bunches of grapes are picked just before those for the still wine. A rare nectar, which needs to be saved, not only because it is part of history, but for its surprising quality.

H Bisogna volare in alto per cogliere l’Asprinio Coltivato tra Aversa e Napoli, le sue origini risalgono ai Greci e agli Etruschi. E ha suscitato l’interesse anche del New York Times… di Gloriano Mazzè

Q

uanti sono coloro che conoscono un vino chiamato Asprinio? E in quanti hanno visto i suoi vitigni abbarbicati agli alberi, che costringono i vendemmiatori ad arrampicarsi, rischiando l’osso del collo, ad altezze vertiginose, e mantenersi a quell’altezza con ambedue le mani libere per poter cogliere i grappoli destinati a dare un vino tutto particolare? Per saperne di più occorre andare ad Aversa, in provincia di Caserta, e poco più a nord di Napoli, dove appunto alligna questo tipo particolare di vite, coltivata da migliaia di anni, e che dal 1993 può fregiarsi della distinzione DOC. Solo 250 ettari, con un disciplinare particolare, come si conviene a qualcosa di unico. C’è chi vuole dare a questo vitigno, e al vino che ne deriva, origini etrusche, chi lo fa risalire ai tempi della dominazione greca, chi invece ne attribuisce la coltivazione ai tempi dei Borboni. Plinio il Vecchio descrive questi vitigni abbarbicati ai pioppi nella sua “Storia naturale”, confermandone l’antica origine. E racconta che, volando in alto a tale altezza, i vendemmiatori “stipulassero espressamente nel loro contratto una assicurazione per il costo di un funerale ed una tomba”. Secondo gli esperti, questi vitigni vengono fatti “arrampicare” ai fusti degli alberi, solitamente dei pioppi, perché possano godere meglio dei raggi del sole e della fresca brezza notturna proveniente dal mare. Ne deriva così un vino leggero, geneticamente simile al greco. Ma è questo tipo di coltura che lo riconduce al tempo degli Etruschi, un metodo che risale alla vera origine della coltivazione dell’uva nel mondo occidentale. Neppure la filossera, vista la natura del terreno, poté attaccare queste piante allorché distrusse moltissimi vigneti in Europa, e quindi con l’asprinio si mantiene intatto il collegamento con il passato più remoto, fatto di uve greche e di viticoltura etrusca. Vedendone il colore pallido e la bassa gradazione (da 10,5 a 11 gradi), si pensa di trovarsi di fronte a un vino leggero, insipido. Poi il profumo di gelsomino e di menta selvaggia potrebbe suggerire un vino gagliardo, ricco di zuccheri. Invece, con sorpresa di chi lo assaggia, è un vino secco, leggermente acido, con un retrogusto di mandorle amare. Un vino da bere con il pesce, o con la locale mozzarella di bufala in insalata con pomodori e basilico, o per controbilanciare la sapidità di salame, prosciutto e saporiti formaggi stagionati. Anche la versione frizzante ha lo stesso gusto, solo che è più crespo, e ha una acidità che sa di limone, perché i grappoli vengono raccolti un poco prima di quelli destinati al vino fermo. Un nettare raro, da salvare: non solo perché fa storia, ma per la sua sorprendente qualità.

17


18-19 Ferrari

26-02-2007

ITALIANITÀ

14:23

Pagina 18

“IL NOSTRO OBIETTIVO PER IL 2007? VINCERE IL MONDIALE”

F2007: una sigla per Presentata a Maranello la vettura che quest’anno tenterà di riconquistare il titolo mondiale con i piloti Kimi Raikkonen e Felipe Massa di Clara Biazzi

F

errari. Un nome che per molti, con le sue berlinette, rappresenta un sogno irrealizzabile; per altri è sinonimo di successo; per gli sportivi una passione da inseguire nei vari autodromi del mondo nei quali si disputano le gare di Formula 1. Le vittorie di Michael Schumacher a bordo dei bolidi del Cavallino Rampante, hanno rappresentato per gli appassionati motivi di gioia; le poche sconfitte sono state causa di deprimente sconforto. Ma adesso si torna a sognare dinanzi alle immagini della nuova F2007, la vettura che verrà portata sulle piste dal finlandese Kimi Raikkonen e dal brasiliano Felipe Massa. Michael, il maggior campione di sempre, rimane da quest’anno dietro le quinte, a fornire ai piloti e alla squadra i consigli e i suggerimenti che nascono dalla sua lunga esperienza. “Abbiamo avversari forti e ambiziosi. Noi ambiziosi lo siamo da sempre, cercheremo anche di essere forti”, ha dichiarato ai giornalisti convenuti per il debutto in pista della nuova vettura a Fiorano l’amministratore delegato di Ferrari, Jean Todt. Kimi e Felipe dovranno mettercela tutta, perché, come

18

ha sostenuto nella stessa occasione il Presidente Luca Cordero di Montezemolo, “le gare e le pole si vinceranno sui decimi di secondo e sull’affidabilità”. E la dimostrazione che anche nel 2007 sarà ancora una volta la squadra Ferrari “quella da battere”, è venuta dai 39 giri che il 15 gennaio scorso Felipe Massa, malgrado una coltre di nebbia incombesse sulla pista di Fiorano, ha compiuto. Il giro più veloce: 58 secondi e 36 centesimi per coprire i 2,976 chilometri dell’anello. “Quest’anno festeggiamo i 60 anni di vita della Ferrari – ha ricordato ancora Montezemolo – e mi tornano in mente molti ricordi: il ’74, quando vincemmo la 50ª gara con la Ferrari, il ’91, quando rientrai a Maranello, e il ’93, quando arrivò Jean Todt, ad esempio. C’è tanta produzione, di macchine, tecnologie e uomini in questi anni. Abbiamo vinto il ‘Great place to work’, e questo significa qualità della vita in generale, non solo qualità dell’ambiente di lavoro. I successi commerciali della Ferrari sono da ripartire tra tutti coloro che vi lavorano: dagli operai ai tecnici, ai piloti. Batteremo nel 2007 tutti i record in fatto di vendita e manterremo la Scuderia ai vertici della Formula 1”.


18-19 Ferrari

26-02-2007

14:23

Pagina 19

“OUR GOAL IN 2007? WINNING THE WORLD CHAMPIONSHIP”

F2007: an acronym for a dream The car that also this year will try to win World Championship was introduced in Maranello with the drivers Kimi Raikkonen and Felipe Massa.

errari. A name that many people consider an unattainable dream, while for others is synonym of success. Sportsmen consider it a passion to be followed in the different worldwide motor racing tracks, where Formula 1 races take place. But, once more, we will dream in front of the image of new F2007, car that will be driven on tracks by Finnish Kimi Raikkonen and Brazilian Felipe Massa. Michael Schumacher, the top champion, will be this year in the backstage to give pilots and team advice and suggestions due to his long experience. “We have strong and ambitious opponents. And we have always been ambitious, thus we will try to be strong”, affirmed Ferrari managing director Jean Todt facing the journalists, who came to see the debut of the new car in Fiorano. Kimi and Felipe must do their best, as “races and pole positions will be won depending on tenths of second and reliability”, affirmed in the same occasion the Chairman Luca Cordero di Montezemolo. And 29 laps, which Felipe Massa made on last January 15, notwithstanding the fog covering Fiorano, show that also in 2007 Ferrari team is the most competitive one. The faster lap: 58 seconds and 36 hundreds to cover 2.976 km of the ring. “This year we celebrate Ferrari’s 60 years of activity”, said Montezemolo, “and I remember many events: for example, when we won the 50th race with a Ferrari car in 1974, when I came back to Maranello in 1991 and when Jean Todt arrived in 1993. Along these years we produced a lot, there were many cars, technologies and men. We won ‘Great place to work’ award and that means quality of life in general and not only quality of the job environment. Ferrari’s successes must be subdivided into people working for it: from labour to engineers and drivers. In 2007 we will break all records as regards sales and keep the Racing Stable at the top of Formula 1.”

F

un sogno

19


20-21 Acque

26-02-2007

14:19

Pagina 20

ARTE DELLA TAVOLA SONO CENTINAIA LE SORGENTI IN ITALIA, E DANNO VITA A UN BUSINESS IN CRESCITA

Acque minerali, un mondo tutto da scoprire

Solo leggendo attentamente l’etichetta possiamo capire veramente cosa stiamo bevendo…

di Ghileana Galli

L’

Italia sovrabbonda di acque minerali, vi sono 260 fonti disseminate in tutte le regioni. I consumi sempre più crescenti, vista la sfiducia instaurata nei confronti dell’acqua potabile, hanno fatto lievitare questo settore della nostra economia, facendogli registrare fatturati ragguardevoli e dando luogo a una competizione sfrenata. Ma tutto questo ci aiuta a conoscere l’acqua minerale? A sapere cosa stiamo bevendo? Inutile dire che si deve bere spesso e non aspettare di avere sete per rinnovare le perdite di liquidi che l’organismo subisce durante la giornata. E poi l’acqua, grazie al suo contenuto di minerali, serve a reintegrare e a fornire i sali di cui abbiamo bisogno. Ma non tutte le acque minerali sono uguali: ognuna ha caratteristiche specifiche che dipendono dal tipo di sali in essa disciolti. È quindi importante saper scegliere tra le acque in commercio quella più idonea ai propri gusti, bisogni e disturbi.

Cominciamo dalla definizione… Visto che tutte le acque potabili contengono sali, la legge considera “minerali”, una volta ottenuta l’Autorizzazione dal Ministero della Sanità, quelle che, originando da una falda sotterranea, hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute. Qualsiasi trattamento che ne alteri la composizione è vietato: esse devono essere imbottigliate così come sgorgano dalla sorgente. L’unico trattamento ammesso è l’aggiunta di anidride carbonica per renderle gassate. …e impariamo a leggere l’etichetta Per scegliere un’acqua, oltre che buona, anche adatta ai propri bisogni, è importante saper leggere l’etichetta. Scopriamo quindi il significato di alcuni dei termini più comuni: residuo fisso: indica il contenuto di sali minerali dopo l’evaporazione di 1 litro di acqua a 180°. Più è basso, più l’acqua è “leggera” PH: indica il grado di acidità e alcalinità dell’acqua. Il PH inferiore a 7 indica acqua acida, pari a 7 neutra, superiore a 7 alcalina. Le acque

acide sono utili per i problemi digestivi, mentre quelle alcaline servono a riequilibrare l’acidità dello stomaco. temperatura (in gradi centigradi C°): indica la temperatura di imbottigliamento. sostanze disciolte: vengono elencati i sali minerali presenti in un litro di acqua. l’acqua in bottiglia deve avere il minor quantitativo possibile di “nitrati” (sostanze inquinanti) (max 45/litro per gli adulti; max 10/litro per i bambini), mentre i “nitriti” dovrebbero essere assenti. La scritta “microbiologicamente pura” garantisce che l’acqua non contenga alcun microrganismo pericoloso.

Un’acqua per ogni esigenza Per chi vuol dimagrire e segue una dieta, è adatta un’acqua oligominerale, cioè un’acqua “leggera” che, favorendo la diuresi, favorisce la disintossicazione dell’organismo. Per chi soffre di calcoli renali, è indicata l’acqua poco mineralizzata, che previene così la formazione di calcoli. In caso di calcoli, può essere efficace il cosiddetto “colpo d’acqua”, ossia bere un litro e mezzo d’acqua rapidamente, perché faccia da spinta al calcolo facilitandone l’espulsione. Per chi fa sport, il consiglio è di consumarne da un litro e mezzo a tre litri al giorno. Le acque consigliate sono quelle ricche di calcio, ferro, magnesio e potassio, sodio e cloro. Per gli ipertesi è consigliata un’acqua oligominerale che favorisce l’eliminazione del sodio in eccesso, responsabile dell’aumento della pressione e dell’affaticamento cardiaco. Se si ha difficoltà a digerire, va scelta un’acqua ricca di solfatobicarbonato, che, stimolando il fegato e il pancreas, abbassa l’acidità dell’intestino favorendo l’azione degli enzimi digestivi. Per chi rischia l’osteoporosi, o si trova in particolari situazioni quali la gravidanza o l’allattamento, occorre un’acqua ricca di calcio biodisponibile, cioè che non venga eliminato ma assorbito dall’organismo. Si tratta di alcune acque minerali particolari riconoscibili dalla scritta “Calcio biodisponibile” presente sull’etichetta.

HUNDREDS OF SPRINGS IN ITALY ARE FUELLING A GROWING BUSINESS

Mineral water, a world to discover taly has plenty of mineral water springs, with 260 springs spread in every region. As a result of a feeling of distrust towards drinking water, increasing consumption has caused this sector of our economy to grow, registering a substantial turnover and originating unrestrained competition. But is all this enough to help us learn about mineral water or to know what we are drinking? It goes without saying that one should drink often without feeling the need to drink to replace the liquids lost by the body during the day. Also, thanks to its mineral content, natural mineral water also reintegrates and supplies the salts we need. However, not all types of mineral water are the same: each one of them has specific features that depend on the type of mineral salts dissolved in it. Hence, it is important to be able to choose from the different brands available, choosing the most appropriate one, according to personal taste, needs or illness. Let us start from the definition… Since all drinking water contains salts, by law, “mineral” water

I

20

identifies water springing from an underground source that has special hygienic features and beneficial health properties, once the Authorization from the Ministry of Health has been obtained. Any treatment that may alter its composition is forbidden: water must be bottled as it flows from the spring. The only treatment authorized is the addition of carbon dioxide to make it sparkling. … and let us learn how to read the label Learning how to read the label is important to choose a water that also fulfils personal needs. Let us find out the meaning of some of the commonest terms: Fixed residue: it shows the content of mineral salts after the evaporation of 1 litre of water at a temperature of 180°C. The lower the content, the “lighter” the water. PH: it shows the level of acidity and alkalinity of water. PH below 7 shows acid water, level with 7

means neutral, over 7, alkaline. Acid water is useful for digestive problems, while alkaline water rebalances acidity in the stomach. Temperature(in degrees centigrade C°): it shows the bottling temperature. Dissolved substances: a list of mineral salts contained in a litre of water. Bottled water must contain the lowest possible quantity of “nitrates” (polluting substances) (maximum 45/litre for adults; maximum 10/litre for children), while “nitrates” should be absent. The wording “microbiologically pure” guarantees that water is free from any dangerous micro organisms.


20-21 Acque

26-02-2007

14:19

Pagina 21

A ciascuno la sua acqua È questo il principio alla base della “filosofia” dell’Associazione Degustatori Acque Minerali, come spiega uno dei suoi soci fondatori, l’idro-sommelier Giuseppe Amati

C

hi distingue ancora l’acqua solo in termini di naturale o frizzante, si ricrederà visitando il sito internet dell’ADAM, l’Associazione Degustatori Acque Minerali (www.degustatoriacque.com). Scopo dell’Associazione è infatti quello di diffondere il principio che l’acqua non è tutta uguale, e che, ad ogni circostanza, è adatta una tipologia diversa, così come per il vino. Di questo abbiamo parlato con il Maître e idro-sommelier Giuseppe Amati, uno dei soci fondatori dell’ADAM. Come nasce l’Associazione Degustatori Acque Minerali? La nostra Associazione è nata ufficialmente a Bologna il 17 Gennaio 2002, in seguito ad una collaborazione con la Fiera di Rimini. All’inizio volevamo semplicemente organizzare alcuni incontri e convegni, con l’intervento di idrologi, geologi, esperti di acque termali, nutrizionisti, chimici. Poi, però, il nostro operato ha suscitato un interesse veramente inaspettato, non solo in Italia, ma anche all’estero. Siamo infatti stati contattati dalla Spagna, dal Belgio, dall’Argentina, di recente anche dal Messico, da persone interessate ad affiliarsi alla nostra Associazione, o ad avere informazioni sulla nostra attività. Anche i media internazionali, per esempio la BBC e la Reuters, ci hanno dedicato numerosi servizi. E la cosa non può che farci piacere, anche perché non eravamo assolutamente preparati per tutto ciò. Tuttavia ci troviamo di fronte a tantissimi impegni, spesso fin troppi rispetto ai nostri mezzi. In cosa consiste la vostra attività? Ci occupiamo soprattutto dell’organizzazione di corsi di formazione di vario livello. Inizialmente ci rivolgevamo agli operatori della ristorazione, al fine di fornire loro delle informazioni in più per consigliare i clienti. Col passare del tempo, però, sono state numerose le categorie che si sono rivolte a noi: nutrizionisti, dietisti, esperti di marketing, incaricati agli acquisti di grandi catene commerciali, ma anche semplici curiosi. Che cosa insegnate nei vostri corsi? In sostanza, cerchiamo di spiegare che l’acqua non è tutta uguale, perché presenta caratteristiche, parametri, micro-elementi, diversi. Con questo, non intendiamo dire che esistono acque migliori o peggiori, bensì che, per ogni circostanza, per ogni pietanza, esiste un’acqua più idonea rispetto ad un’altra. Può fare qualche esempio? Come spieghiamo anche nella nostra “Carta delle Acque Minerali” – che abbiamo realizzato grazie ad un rigoroso lavoro di ricerca svolto da una equipe di sommelier, chef, medici e nutrizionisti – come per il vino, anche per le acque minerali esistono semplici regole per esaltarne il gusto. Quelle non gasate, per esempio, non andrebbero mai bevute fredde; quelle frizzanti, al contrario, vanno gustate fredde, e sono molto adatte per accompagnare cibi conditi, dal momento che l’effervescenza favorisce la digestione; i piatti di pesce, invece, andrebbero sempre abbinati ad acque povere di sali . La “Carta” rappresenta quindi un’occasione per giungere in modo guidato all’utilizzo dell’acqua più idonea, non solo al nostro benessere, ma al piatto che abbiamo davanti. Different types of water for different people Water low in mineral contents is suitable for anyone wishing to loose weight and to go on a diet. This type of water is “light” water; it helps diuresis and also detoxicates the body. For people suffering from renal calculi, water low in mineral content is recommended so as to stop stones from forming. In case of calculi, the so called “water blow”, i.e., drinking one and a half litres of water quickly, so as to push the stone out the system, is recommended. People involved in sports activities should drink one and a half to three litres of water a day. The type of water recommended is rich in calcium, iron, magnesium and potassium, sodium and chlorine.

A mineral water for everyone hose who still distinguish water solely in terms of still or fizzy will change their mind after a visit to the ADAM - Associazione Degustatori Acque Minerali (www.degustatoriacque.com). Indeed, the objective of the association is to diffuse the principle that not all water is the same and that each situation merits a different type, just like wine. We spoke to maitre d’ and water-sommelier Giuseppe Amati, one of ADAM’s founding members. How did the ADAM (Italy’s mineral water-tasting association) come into being? Our association was formally founded in Bologna on 17 January 2002, following a collaboration with the Fiera di Rimini. At the beginning we simply wanted to organise a few meetings and conferences with talks by hydrologists, geologists, spa water experts, nutritionists and chemists. However, our work raised a great deal of unexpected interest, not only in Italy, but also abroad. We were contacted by people from Is the Spain, Belgium, Argentina and, more recently, Mex- principle on ico, who wanted to join the association or get more which the information on what we do. Even the international philosophy media, such as the BBC and Reuters, expressed in- of the ADAM, terest, dedicating numerous reports to us. This has is based, made us very happy, also because we were com- explains one pletely unprepared for it all. Nevertheless, we now of its find ourselves with a lot of commitments, some- founding members, times too many for our resources. Giuseppe How does ADAM operate? We mainly organise various levels of training Amati courses. Initially, we targeted restaurant and food service businesses to provide them with more information so that they could advise their customers. However, as time went by, many other categories turned to us: nutritionists, dieticians, marketing experts, the buyers for the large retail chains, but also people who were merely curious. What do you teach in your courses? In essence, we try to explain that not all water is the same because each kind possesses different characteristics, parameters, micro-elements. This does not mean we say that a water is better or worse, but that one water rather than another is suitable for each situation, each dish. Can you give us an example? Water, as we explain in our “Mineral Water List” – developed thanks to a rigorous work of research carried out by a team of sommeliers, chefs, doctors and nutritionists – like wine, also has some simple rules that enhance its taste. Still water, for example, should never be drunk cold, unlike fizzy water, which should be drunk cold and is a very good accompaniment for spicy foods, as the effervescence favours digestion; on the other hand, fish should always be accompanied by water with a low-sodium content. Therefore, the “List” is a guide to the use of the most suitable water not only for our wellbeing, but also for the dish we are about to eat.

T

Water low in mineral content is recommend to cure hypertension, as it eliminates excess sodium, which is responsible for high blood pressure and heart fatigue. Water rich in bicarbonate-sulphate is suitable for people suffering from digestive problems, stimulating the liver and the pancreas, lowering acidity of the intestine, while promoting the action of digestive enzymes. Water rich in bioavailable calcium is suitable for people affected by osteoporosis, pregnant women and breast-feeding women. This type of water is absorbed and not eliminated by the body. This category includes some special types of mineral water that are identified by the wording “Bioavailable calcium” written on the label.

21


22-23 Toscanini

26-02-2007

EVENTI IN MUSICA

15:11

Pagina 22

GRANDI APPUNTAMENTI, DA PARMA A NEW YORK

Un anno c Nel 50° anniversario della sua scomparsa, l’Italia e gli Stati Uniti ricordano il grande Maestro attraverso grandi concerti ed un’eccezionale mostra di Luca Damiani

GREAT EVENTS, FROM PARMA TO NEW YORK

A year with Arturo mong the events set to brighten next spring’s musical season, the anniversary of the death of Arturo Toscanini. Indeed, 50 years after the great orchestra conductor died on 16 January 1957 at the age of 90 in Riverdale, close to New York City, the world of music – and not only – can look forward to a number of events organised to honour his memory, his prodigious talent and his indomitable character, which gave rise to a flourishing anecdotage: his famous outbursts with the orchestral professors, his angry stubbornness, the flashes of pride, yet also the courage with which he pursued his ideas. A great figure whose personality has left its mark on the twentieth century celebrated with a string of events to mark 2007. One of the initiatives is the publication of a CD with the title “The Complete Philadelphia Orchestra Recordings”, encompassing all the great Maestro’s recordings with the orchestra of this Pennsylvania city between 1941-1942, with the music of Hector Berlioz, Claude Debussy, Felix Mendelssohn, Franz Schubert and others. In addition, his home town of Parma has inaugurated the Toscanini Museum (www.museotoscanini.it) in the house where he was born, which has been specially transformed and contains objects and documents that come from Toscanini’s

A

22

T


22-23 Toscanini

26-02-2007

15:11

Pagina 23

o con Arturo Toscanini

F

ra gli avvenimenti che illumineranno il panorama musicale della prossima primavera, si staglia l’anniversario della morte di Arturo Toscanini. A 50 anni dalla scomparsa del grande direttore d’orchestra, che il 16 gennaio 1957 moriva novantenne a Riverdale, nei pressi di New York, il mondo della musica – e non soltanto quello – ricorda, con una serie di avvenimenti, il suo prodigioso talento e il carattere indomito che ha dato origine alla fiorita aneddotica: celebri le sue sfuriate con i professori d’orchestra, le sue impuntature, gli scatti di orgoglio e anche il coraggio con cui ha perseguito le sue idee. Dunque, un grande personaggio che ha segnato il Novecento con la sua personalità. E, per questo, una lunga serie di eventi scandirà l’anno 2007. Tra le iniziative che vanno ricordate, la pubblicazione di un cd, “The Complete Philadelphia Orchestra Recordings”, con le registrazioni effettuate dal grande Maestro con l’Orchestra della città della Pennsylvania tra il 1941 e il 1942, con musiche di Hector Berlioz, Claude Debussy, Felix Mendelssohn, Franz Schubert, e altri. Inoltre a Parma si è inaugurato il Museo nella sua casa natale (www.museotoscanini.it) appositamente restaurata e in cui sono raccolti oggetti e documenti provenienti dalle varie dimore abitate da Toscanini. Il nucleo principale di questa esposizione, in Borgo Tanzi 13, è formato da documenti, immagini e altre testimonianze che la famiglia Toscanini donò al comune di Parma nel 1967, in occasione del centenario della nascita del musicista, arricchito poi da altri materiali raccolti in tutto il mondo. Inoltre l’Orchestra Symphonica Toscanini, sotto la direzione di Lorin Maazel, dall’11 gennaio è in tournée in tutto il mondo riproponendo, in parte, il repertorio di Toscanini. Ovviamente dedicata ad Arturo Toscanini è la stagione concertistica 2006-2007 del Teatro Regio di Parma, con un calendario con nomi prestigiosi come Yuri Temirkanov, Riccardo Muti, Esa-Pekka Sa-

lonen, Misha Maisky, Grigory Sokolov, Fazil Say, Olli Mustonen, e Anna Caterina Antonacci. Una grande esposizione, infine, presenta cinquanta opere collezionate dal grande direttore d’orchestra negli anni, a testimonianza della grande passione che nutriva per le arti plastiche e figurative: “La musica segreta del maestro. Le opere d’arte collezionate da Arturo Toscanini”. Tra gli artisti presenti, Vittore Grubicy de Dragon, Giovanni Boldini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gaetano Previati, Antonio Fontanesi, Gerolamo Induno, ma anche Umberto Boccioni, di cui in mostra sarà esposto un bellissimo Autoritratto del 1908. Ogni quadro è accompagnato da una storia, o una dedica, che il visitatore potrà leggere in mostra o sul catalogo edito Mazzotta, e racconta il legame con Toscanini. Da New York, nella sede della New Philarmonic Orchestra, la mostra si trasferirà a Livorno tra settembre e novembre con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno. Sono opere che per il Maestro custodivano emozioni e sensazioni riconducibili anche a musica e sinfonie; un rigore, quindi, tutto emotivo nella scelta di lavori che attraversano le correnti più all’avanguardia della seconda metà dell’Ottocento, dalla Scuola di Macchia, al Divisionismo, dalla Scapigliatura alla Scuola Napoletana. La mostra – organizzata da Renato Miracco, dall’Istituto Italiano di Cultura di New York e dalla Fondazione Mazzotta, in collaborazione con New York Philharmonic, FIAC Foundation, Fondazione Cassa di Risparmio in Livorno – si propone quindi di evidenziare questo aspetto della personalità del Maestro, e presenta circa cinquanta opere in gran parte ancora di proprietà della famiglia di Toscanini, ospitate per l’occasione presso la Avery Fisher Hall del Lincoln Center, con il contributo della Foundation for Italian Art and Culture, dal 16 gennaio al 15 marzo 2007, per poi trasferirsi a Livorno, e ritornare in America in altre sedi.

EW YORK

ro

Toscanini In the 50th year that marks his death, Italy and the United States remember the great Maestro with a string of major concerts and an exceptional exhibition

several homes. The focal point of this exhibition – located in Borgo Tanzi 13 – is made up of documents, images and other attestations donated by the Toscanini family to the City of Parma in 1967, the year of the 100th anniversary of the musician’s birth, and enriched with other material gathered from all parts of the world. Further, the Orchestra Symphonica Toscanini, conducted by Lorin Maazel, will embark on a world tour on 11 January, with a selected re-proposal of Toscanini’s repertoire. Naturally, the 2006-2007 concert season of Parma’s Teatro Regio is also dedicated to Arturo Toscanini, with a roll call of prestigious names such as Yuri Temirkanov, Riccardo Muti, Esa-Pekka Salonen, Misha Maisky, Grigory Sokolov, Fazil Say, Olli Mustonen and Anna Caterina Antonacci. And to round it all off the presentation of 50 of the art works collected by the great orchestra conductor during his life, attesting to his great love of the plastic and figurative arts, in an exhibition entitled: “Maestro’s Secret Music. The Artworks collected by Arturo Toscanini”. The artists shown include Vittore Grubicy de Dragon, Giovanni Boldini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gae-

tano Previati, Antonio Fontanesi, Gerolamo Induno as well as Umberto Boccioni, with the exhibit of a beautiful Self Portrait of 1908. Each painting is accompanied by a story or dedication – which the visitor can read either at the show or in the catalogue published by Mazzotta – and an explanation of its link with Toscanini. After showing at the New Philharmonic Orchestra in New York, the exhibition will travel to Livorno in September-November with the collaboration of the Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno. For the Maestro, these works encapsulated emotions and feelings also traceable to music and symphonies; therefore a wholly emotional rigour in the selection of works that transit the most avant-garde currents of the late nineteenth century – from the Macchia School to Divisionism, from the Scapigliatura movement to the Neapolitan School. The exhibition – organised by Renato Miracco, by New York’s Institute of Italian Culture and by the Fondazione Mazzotta, in collaboration with the New York Philharmonic, the FIAC Foundation and the Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno – seeks to highlight this aspect of the Maestro’s personality and presents about 50 works, most still owned by the Toscanini family, hosted for the occasion at the Avery Fisher Hall of Lincoln Center, with the contribution of the Foundation for Italian Art and Culture, from the 16 January 2007 to 15 March 2007, before arriving in Livorno and then returning to America, where the exhibition will be shown in a number of places.

23


24 Anica

26-02-2007

15:13

ANICA

Pagina 24

INTERVISTA A ROBERTO STABILE, RESPONSABILE DELL’UFFICIO RELAZIONI INTERNAZIONALI

Con l’ANICA, il cinema italiano punta al mondo Se i risultati del Sistema Cinema per il 2006 fanno ben sperare, ora si guarda al nuovo anno con fiducia. Ma gli investimenti sono pochi… di Mauro Aprile

Q

uarant’anni, laureato in Scienze Politiche indirizzo Politico Internazionale, sei lingue parlate fluentemente, da gennaio 2007 Roberto Stabile è il Responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali). In questo ruolo, si occupa dell’internazionalizzazione dell’Associazione e quindi dell’attività degli Associati, sia per sostenere la presenza italiana sui mercati esteri, sia per spingere i nostri imprenditori laddove sono richiesti. A lui abbiamo chiesto un’opinione sullo stato della nostra industria cinematografica, e sul suo futuro. In quali mercati esteri sarà presente l’ANICA nel 2007? Nel 2007 l’ANICA sarà impegnata, oltre che nei tradizionali Festival (Berlino, Cannes, Venezia, Mosca, Toronto, San Sebastian), anche nei mercati: MipTv, MipCom, Milia e American Film Market. Inoltre, l’ANICA ha elaborato, grazie al contributo della Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni Culturali, una serie di progetti in collaborazione con ICE, FilmItalia, Mini-

tenzione sarà dedicata alle nuove forme di sfruttamento di tutta una seria di diritti che vengono posti in essere dalle nuove tecnologie. Sono in fase di progettazione importanti iniziative anche in Spagna, Francia e Germania. Come si è chiuso il 2006 per il Sistema Cinema italiano? Il 2006 si è chiuso complessivamente con un segno lievemente positivo: dopo un primo semestre molto brillante e un secondo non altrettanto forte, il mercato è cresciuto complessivamente del 2% rispetto al 2005. È un risultato degno di nota, ma non ancora sufficiente per crescere.

stero Affari Esteri e Confindustria, in vari Paesi strategicamente importanti. A marzo Cosa consiglierebbe di fare per essere una delegazione di imprenditori italiani più competitivi? sarà a Buenos Aires, dove si confronterà su È indispensabile ampliare le dimensioni possibili progetti di collaboracomplessive del mercato – anzione alla luce del nuovo Accorche a livello nazionale – ma sodo di coproduzione cinematoprattutto occorre un radicale grafica firmato a Roma dal Miprocesso di internazionalizzanistro Rutelli con l’omologo Mizione. Bisogna inoltre tenere nistro argentino. presente che il Sistema Cinema Importante sarà anche la parItalia risente fortemente dell’utecipazione a Frames 2007 a so che tutti i mezzi di comuniMumbai, la più importante cazione fanno del prodotto Convention sull’audiovisivo di film, pur non contribuendo, se tutta l’Asia. E l’Italia è Paese non marginalmente, alla sua Partner di questa edizione. Semrealizzazione. pre in Asia si organizzerà una Il costo medio del film italiamissione esplorativa presso il no è in calo, e gli investimenti Roberto Stabile Mercato che affianca il Festival non sono lontanamente compadi Pousan in Corea, un’imporrabili a quelli europei, per non tante occasione per la commercializzazione parlare degli Stati Uniti. del prodotto audiovisivo nazionale in Asia. Il pubblico del film aumenta numericaE sul piano europeo? mente grazie a tutte le reti di distribuzione A marzo si terrà presso la sede dell’ANI- (pay tv, reti di telecomunicazione, etc.), ma CA la riunione dei produttori europei della i soggetti che sostengono e finanziano la FIAPF (Fédération Internationale des Asso- realizzazione sono rimasti i medesimi di ciations de Producteurs de Films), per discu- quando la platea era limitata alle sale cinetere di strategie co-produttive, e molta at- matografiche.

AN INTERVIEW WITH ROBERTO STABILE, HEAD OF INTERNATIONAL RELATIONS FOR ANICA orty years old, a degree in Political Sciences with a specialisation in International Politics and a fluent speaker of six languages, Roberto Stabile was appointed Head of International Relations of ANICA (National Association of Audiovisual and Multimedia Cinematographic Industries) in January 2007. A role that sees him responsible for the internationalisation of the Association and thus for the activities of its members, both to support the Italian presence in the foreign markets and to promote our entrepreneurs in the areas requested. We chatted to Roberto about what he thinks of the state of our film industry and its longer term outlook. Which foreign markets will ANICA tap into in 2007? In addition to the traditional festivals (Berlin, Cannes, Venice, Moscow, Toronto, San Sebastian), ANICA will also enter the following marThe results attained kets in 2007: MipTv, MipCom, Milia and the American Film by Italy’s Cinema Market. ANICA – thanks to the contribution of the General System in 2006 are Department for Cinema of the Cultural Heritage Ministry highly promising, and in collaboration with ICE, FilmItalia, the Ministry for Forleading us into the eign Affairs and Confindustria – has also prepared a numnew year with ber of projects in several countries of strategic importance. confidence. Yet, In March, a delegation of Italian business men will visit investment levels Buenos Aires to discuss the possibility of collaborative are low… projects, following the new cinematographic co-production agreement struck in Rome by the Hon. Rutelli with his counterpart from the Argentine Ministry. Our participation in Frames 2007 in Mumbai, Asia’s most important audiovisual event, is also a high point and Italy is the partner country for this edition. Remaining in Asia, we will organise an exploratory mission to the market that supports the Pousan Festival in Korea, an important occasion to commercialise the home audiovisual product in Asia. And in Europe?

F

24

ANICA helps Italian cinema target the world March will see ANICA host at its HQ the meeting of the European producers of FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films) to discuss co-production strategies, as well as to take a close look at the new ways to use a whole series of rights that have come on the scene with the advent of the new technologies. We are also planning some key initiatives in Spain, France and Germany. How did Italy’s Cinema System close 2006? The year just closing ended on a slightly brighter note, with a stellar first half followed by a more subdued second half, enabling the overall market to achieve 2% growth in 2006 on the year earlier. That is a worthy performance but not enough for true growth. What do you think should be done to heighten our competitive edge? It is essential that we increase the size and depth of the market, also in Italy itself, but above all, we need to drive forward a far-reaching internationalisation process. Further, we need to take into account that the Italian Cinema System suffers greatly from the use that all the communication media make of the film product, but without or only marginally contributing to its realisation. The average cost of an Italian film is falling and the investments made cannot be even remotely compared with those of Europe, not to mention the United States. The film audience is growing in number, thanks to all the distribution networks (payTV, telecommunication networks, etc.), but the people who support and finance production have remained the same as when the audience was limited to the cinema screens.


25-26_XItaly.qxd

26-02-2007

15:16

Pagina 25

PROMOSSO DA

Ritolo Anche Bollywood “Ancora INDIA” arola è un’occasione EDITORIALE

ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero

Sommario

La Confindustria nella 2a settimana di febbraio sommariodal Presidenè tornata in India accompagnata te del Consiglio Romano Prodi, aparola due annidi dalqualche l’altra missione al seguito dell’allora Presidendella e Repubblica Azeglio Ciampi (febdi te Nome cognomeCarlo autore braio 2005 ). Dopo due anni gli imprenditori italiani trovano un’India sempre più sotto l’attenzione di tanti Paesi del mondo, che, negli ultimi due anni, hanno continuato ad inviare delegazioni governative a centinaia – solo dall’inizio 2007: Ungheria, Germania, Francia, Inghilterra, Canada, Russia (con l’annuncio del Presidente V. Putin della fornitura di quattro nuovi reattori nucleari da 1000 Megawatt; di vari accordi di cooperazione nei settori dell’estrazione, raffinazione e distribuzione degli idrocarburi; un accordo nel campo aerospaziale, nonché la fornitura di 126 aerei da combattimento). Detto questo quale India ha trovato la delegazione italiana? Le statistiche possono descrivere un Paese, ma i numeri riguardanti l’economia e la società indiana danno solo qualche idea in superficie di quella che è una “miscela” di ricchezza e povertà, di alfabetizzazione in inglese e analfabetismo, di privilegi e schiavitù, di miseria e povertà, di religioni e di superstizioni, cioè un Paese non solo delle contraddizioni più evidenti ma degli opposti che convivono insieme in una grande democrazia sin dal 1950 (anno dell’indipendenza). Possiamo dividere lo sviluppo dell’economia indiana del XX secolo e inizio XXI secolo in quattro periodi: nel 1° periodo (1900-1950) l’economia si sviluppa mediamente allo 0,8% annuo e nella stessa percentuale cresce la popolazione; cioè non aumenta il reddito procapite. Nel 2° periodo (1950-1980) l’economia si sviluppa al 3,5% annuo e la popolazione accelera la crescita meno dell’economia così da avere una crescita procapite del reddito dell’1,3% medio; questi sono gli anni del “socialismo” di Nehru e Indira Gandhi. Nel 3° periodo (1980-2002) l’economia si sviluppa al 6% annuo e il reddito procapite cresce più del doppio; sono gli anni del Primo Ministro Rajiv Gandhi e del Ministro delle finanze Manmohan Singh, che oggi è il Primo Ministro. Il 4° periodo è quello attuale, con una crescita dell’8% nel 2006, che nel 2007 e nei tre anni successivi si stima resterà vicina all’8,5%, piazzando l’India al secondo posto al mondo dopo la Cina. Però in molti sono convinti che, ancora più che Shanghai o Hong Kong, il mercato del futuro sia tra Delhi e Mumbai e quindi sia qui che adesso conviene produrre o vendere. “Oggi l’India ha 200 milioni di giovani fra i 15 e i 24 anni di età, cioè più dell’intera popolazione del Brasile – dice il demografo dell’università di Harvard David Bloom – e il 70% dei suoi abitanti ha meno di 35 anni”. “Siamo esattamente complementari ai vostri Paesi ricchi – commenta il Presidente della Confindustria indiana Seshasayee – perché abbiamo la risorsa che a voi mancherà di più: una sovrabbon-

Tessile, siderurgia, chimica e automotive sono i settori nei quali le piccole e medie imprese italiane possono ottenere i migliori risultati dallo scambio con l’India. E poi non va sottovalutata l’industria cinematografica. Il Ministro Bonino con Kamal Nath, Ministro del Commercio e dell’Industria indiana

di Emma Bonino, Ministro per il Commercio Internazionale

I

nvestire in India significa investire in un Paese che si sta aprendo al mondo. Si tratta di un vasto mercato di consumo, con una popolazione in costante crescita e con una classe media, di circa 300 milioni di persone, che negli ultimi anni ha maturato un sempre maggiore potere di acquisto. Ma non dobbiamo nasconderci che, nonostante sia “la più grande democrazia del mondo”, l’India resta ancora oggi il Paese dalle mille contraddizioni: più di 1 miliardo di abitanti, 17 lingue ufficiali, 4 mila dialetti, 3 mila diverse caste sociali. In base a una ricerca pubblicata dal periodico americano Forbes, da una parte ci sono 350 milioni di analfabeti e dall’altra 60 milioni di studenti universitari; da una parte 250 milioni di Indiani che vivono sotto la soglia di povertà ma, dall’altra, ci si trova anche dinanzi ad un Paese al terzo posto al mondo per numero di beni patrimoniali. Un Paese, quindi, con le sue luci e le sue ombre. Se, infatti, l’India ha aperto agli investimenti dall’estero, soprattutto nello sviluppo delle tecnologie, dei servizi e delle infrastrutture, in altri settori resta ancora fortemente protezionista, con barriere tariffarie e non tariffarie che, nel caso degli alcolici, arrivano anche al 150%. Dobbiamo dunque essere consapevoli che investire in India significa anche confrontarsi con queste realtà. Eppure dobbiamo crederci. Ci devono credere soprattutto le piccole e medie imprese italiane, perché ci sono settori in cui la collaborazione tra i nostri Paesi può diventare determinante. Il ruolo trainante dell’industria – nel tessile, nella siderurgia, nell’automotive, nella chimica – per lo sviluppo dell’economia indiana offre infatti opportunità alle nostre industrie della meccanica e della componentistica, le cui eccellenze tecnologiche e di qualità sono riconosciute in tutto il mondo. Il deficit di infrastrutture può consentire alle nostre imprese di costruzione di ottenere progetti e di contribuire alla modernizzazione del Paese. Il boom dell’industria cinematografica – la cosiddetta Bollywood oramai al top delle graduatorie mondiali in termini di utenti e fatturato – può rappresentare un’utile occasione per sviluppare una cooperazione più forte e strutturata. Sono questi solo alcuni esempi, evidenti, di collaborazione economica e commerciale. Per questo abbiamo lanciato il 2007 come anno di straordinario sforzo del Made in Italy in India. Quello che mi auguro è che non si ripetano gli errori del passato. Che l’Italia, finalmente, sia capace di presentarsi unita, con il governo, gli enti attivi nel campo dell’internazionalizzazione, le Regioni e le associazioni di categoria. Perché c’è ancora molto da fare: il nostro interscambio commerciale equivale a quello che abbiamo con la Croazia, mentre con la Cina è cinque volte superiore. La sfida è quindi ardua, e al tempo stesso stimolante. L’Italia e il suo sistema imprenditoriale non possono mancare a questo appuntamento. Articolo tratto da Economy

25


25-26_XItaly.qxd

26-02-2007

È ITALIA

15:16

Pagina 26

FOR ITALY

ANCORA INDIA danza di giovani competitivi, motivati, entusiasti e pieni di fiducia nel futuro”. Per mezzo secolo l’India avrà il vantaggio di essere il colosso più giovane del pianeta. Naturalmente questa risorsa comporta anche responsabilità e rischi. Samuel Huntington, il teorico del “conflitto di civiltà”, ha osservato che le società con una elevata proporzione di giovani sono più facilmente soggette a conflitti sociali violenti. “La chiave – dice il Presidente della Confindustria indiana – è se riusciremo a offrire un’istruzione adeguata a tutti. La fama mondiale dei nostri Politecnici non deve illudere: le università d’eccellenza in India formano una élite straordinaria, ma è una minoranza. L’insieme del nostro sistema scolastico non è a quei livelli, tutt’altro. Gran parte delle scuole pubbliche sono mediocri, e solo il 10% dei ragazzi arriva alla media superiore”. Gli imprenditori italiani sono pronti ad affrontare questo mercato? Alcuni timidi tentativi sono stati fatti e in modo molto positivo; ma sono pochi se si pensa alle potenzialità delle imprese italiane e a quelle del Paese India. Gli imprenditori italiani possono trarre insegnamenti e incitamenti dal nostro dinamico Ministro del Commercio estero, alcuni dei quali sono espressi nell’articolo qui accanto. Mi piace concludere con il titolo di una recente relazione del manager indiano Kemal Kaya (C.E.O. Yapi ve Kredi Bankasi) a Milano: “abbandonare il pessimismo elegante e abbracciare l’ottimismo globale”.

Bollywood fosters opportunities too

by Emma Bonino, Minister for International Trade

nvesting in India means investing in a country that is opening up to the world. India fosters a vast consumer market, with a steadily growing population and a middle class – of almost 300 million people – who in recent years have progressively acquired higher spending power. Although we cannot hide the fact that, despite being “the largest democracy in the world”, India even today remains a country of a thousand contradictions. It has more than one billion inhabitants, 17 official languages, 4000 dialects and 3000 different social castes. According to a report published by the American magazine Forbes, while 350 million Indians are illiterate, 60 million are university students; and, although 250 million Indians live below the poverty threshold, the country ranks third in the world in terms of the highest number of private assets. It is a country with its own lights and shadows. However, while India has opened its doors to foreign investment, especially in the fields of technology development, services and infrastructures, in other areas it remains strongly protectionist, imposing both tariff and non-tariff barriers, which, in the case of alcohol, reach as high as 150%. Therefore, we need to be aware that investing in India enTextile, steel, chemical and tails dealing with these situations. Yet we must believe in the automotive are the industries country. Above all, Italy’s SMEs must believe in it, seeing that in which Italy’s small and there are sectors in which the collaboration between our two countries can become a determining factor. The driving role medium-sized enterprises can of industry – textiles, steel, auto, chemicals – in the growth achieve the best results from and development of the Indian economy offers opportunities trade with India. But neither to our engineering and components industries, whose techshould we underestimate its nological excellence and quality are acknowledged the film industry world over. In addition, the lack of infrastructures in India means that Italy’s construction companies can bid for projects and play a role in the country’s modernisation. The boom favouring the film industry – known as Bollywood, now a top billing across the planet in terms of users and sales – offers a further opportunity to develop a stronger and more structured cooperation between our countries. But these are just a few obvious examples of economic and trade collaboration that have led us to launch 2007 as the year of Made in Italy’s extraordinary effort in India. My hope is that we do not repeat our past mistakes and that Italy is finally able to present a united face together with the government, the internationalisation agencies, the Regions and the industry associations. This is because there is still much to do: the trade exchange level is the same as that with Croatia, while with China it is five times higher. The challenge is tough yet stimulating. But this is an appointment that Italy and its enterprise system cannot afford to miss.

I

ROSARIO ALESSANDRELLO – CHAIRMAN OF THE ASSOCAMERESTERO ADVISORY COMMITTEE

“INDIA – Return Visit” he second week of February 2007 saw Confindustria return to India accompanied by Italian Prime Minister Romano Prodi, two years after the February 2005 mission preceded by the then President of the Republic, Carlo Azeglio Ciampi. Two years on and the Italian businessmen find India targeted increasingly by many countries, which in that time have continued to send government delegations by the hundreds. Indeed, since the beginning of 2007, India has received delegations from Hungary, Germany, France, the United Kingdom, Canada and Russia – which latter, as announced by President V. Putin, will supply four new 1000Mw nuclear reactors and has taken home various cooperation agreements in the hydrocarbon extraction, refining and distribution segments; an aerospace agreement; and an order for 126 fighter planes. That said, how did the Italian delegation find India? Statistics can describe a country, but the data on India’s economics and society can only give an aerial view of what is a mix of wealth and poverty, of English-speaking people and people who are illiterate, of privileges and strife, of religions and castes, a country of clear contradictions and direct opposites where everyone lives side by side in a vast democracy since 1950, when India gained its independence. India’s economy between the 20th and the early 21st century can be historically divided into four periods: 1900-1950, when the economy grew at an average rate of 0.8% per year as did the population, therefore with no increase in per capita income; 1950-1980, when economic growth advanced 3.5% per year, but population growth was slower, thus lifting per capita income by an average of 1.3% - these were the years of the socialism of Nehru and Indira Gandhi; 1980-2002, which saw the Indian economy add on 6% per year, while per capita income rose twofold – this was the time of Prime Minister Rajiv Gandhi and Finance Minister Manmohan Singh, the current Prime Minister. The fourth period is that of the present day: India’s economy accelerated 8%

T

26

in 2006 and is forecast to grow by about 8.5% per year in 2007 and the following three years, a level that will rank the country second in the world after China. Many people believe that India – Delhi and Mumbai more than Shanghai or Hong Kong – will be the market of the future and that it is the best place to produce or distribute. “India today has 200 million youngsters aged between 15-24, which corresponds to the entire population of Brazil – says Harvard University’s demographic expert, David Bloom – while 70% of the population is aged 35 or below”. “We are the perfect complement for the rich countries – comments the Chairman of India’s Confindustria, Seshasayee – because we have the resources that you lack most – an over-abundance of competitive, motivated and enthusiastic young people, full of confidence in the future”. India will have the advantage of being the youngest major country on the planet for the next fifty years. Naturally, this resource translates into both responsibility and risk. Samuel Huntington, the “civilisation conflict” theoretician, has observed that those societies with a higher percentage of youngsters are more prone to violent social conflicts. “The key – says India’s Confindustria Chairman – is to be able to offer an adequate education to all. The global renown of our polytechnics should not deceive, the universities of excellence in India make up an extraordinary elite, but are a minority. India’s overall school system is not at these levels, it doesn’t even come close. Most state schools are mediocre and only 10% of the kids go on to senior high school”. Is Italian enterprise ready to face this market? Some timid yet highly positive attempts have already been made, but they remain few compared with the potential of both the Italian and the Indian companies. Italy’s businessmen and women should draw encouragement and learn from our dynamic Minister of Foreign Trade (see previous page). I would like to conclude by citing the title of a recent talk in Milan by India’s Kemal Kaya, the CEO of Yapi ve Kredi Bankasi: “Abandon elegant pessimism and embrace global optimism”.


27 regione lombardia

26-02-2007

15:07

Pagina 27

Artigianato e Servizi Handicraft and Services

SPRING

SPRING

Favorire la cultura dell’internazionalizzazione delle imprese

To encourage a culture of internationalization among craft enterprises

Il progetto pilota SPRING, gestito da CESTEC e promosso da Regione Lombardia - DG Artigianato e Servizi - è finalizzato a sostenere ed incentivare le strategie di internazionalizzazione delle imprese artigiane interessate ad avviare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri, facendo leva sul “fattore umano” per mantenere la competitività e la volontà di operare sui mercati esteri.

The SPRING pilot project, managed by CESTEC and backed by the Lombardy Region’s Directorate for Crafts and Services, aims to encourage internationalization strategies among those craft enterprises interested in entering or consolidating their presence in a foreign market. Emphasis is placed on the ‘human factor’ to ensure competitiveness and the desire to operate in a foreign market.

Le imprese ammesse a SPRING, a seguito della valutazione del loro progetto, beneficiano di servizi di accompagnamento:

The enterprises that participate in SPRING, following evaluations of their projects, will benefit from the following:

• formazione sui temi dell’internazionalizzazione; • presenza all’interno dell’impresa di un Temporary Export Manager; • supporto al progetto di internazionalizzazione.

• •

Durante il progetto l’impresa artigiana è supportata nello sviluppo e nell’attuazione del programma di internazionalizzazione.

Throughout the project, the craft enterprise will receive support to develop and implement the internationalization project.

per informazioni: fax +39 02 67655710 internazionalizzazione_artigianato@regione.lombardia.it www.artigianato.regione.lombardia.it

for information: fax +39 02 67655710 internazionalizzazione_artigianato@regione.lombardia.it www.artigianato.regione.lombardia.it

fraining on aspects related to internationalization; a Temporary Export Manager to work for the enterprise; support for the internationalization project.


28-29 Missione India.qxd

SISTEMA ITALIA

27-02-2007

11:04

Pagina 28

IL RISULTATO DELLA MISSIONE GOVERNATIVA A MUMBAI E NEW DELHI

India e Italia: inizia Gli undici grandi accordi siglati a Mumbai fra le aziende sono l’inizio di un cammino che può portare a importanti risultati di Domenico Calabria

A

i maharajah con le loro regge favolose e ai santoni capaci di attrarre in pellegrinaggio chi nel mistero cercava soluzioni dell’essere, si sono sostituiti i grandi imprenditori come Mittal e Tata e i politici indiani. Ai nostri turisti e ai cultori del metafisico, ha fatto posto una rappresentanza del Governo, guidata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e composta dai massimi rappresentanti della nostra economia. Sono, questi, alcuni degli effetti di quella globalizzazione che, tra le altre cose, ha reso l’India uno dei grandi protagonisti dello sviluppo mondiale, un Paese dove, al sistema sociale gerarchico delle caste, si affianca il milione di giovani che ogni anno escono dalle varie università – 200mila sono soltanto quelli laureati in ingegneria – e che stanno cambiando ad una velocità sorprendente il volto del subcontinente, secondo al mondo per popolazione. Un Paese che corre. E che l’Italia industriale e finanziaria non poteva né voleva trascurare. Quattrocento fra imprenditori e banchieri – accompagnati, tra gli altri dal Ministro Emma Bonino, dal Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, dal Presidente dell’ABI Corrado Faissola, e dal Presidente dell’ICE, Umberto Vattani – si sono recati in India per stringere accordi, esplorare possibilità, incontrare, oltre che i vertici governativi, anche le varie controparti che in pochi anni sono riuscite a fare dell’India una sede di nuovi più tangibili tesori. Il risultato immediatamente visibile dei migliaia di incontri che si sono succeduti in varie città del Paese, sono gli undici accordi siglati a Mumbai alla presenza del Ministro indiano del Commercio, Kamal Nath, fra aziende italiane e indiane. Altri – forse di minore dimensione, ma per questo non meno importanti – sono sfuggiti agli obiettivi televisivi, ma produrranno i loro effetti in seguito. Le porte dell’India si sono aperte, il linguaggio ha smesso i panni dell’esoterismo per indossare quelli, comuni ormai ad ambedue i Paesi, del pragmatismo economico e scientifico. Il grande “gioco” è appena cominciato, e c’è tanto spazio attorno ai tavoli. Basta sapere su cosa puntare.

FINMECCANICA L’accordo prevede la collaborazione fra l’azienda del gruppo italiano Selex Sistemi, specializzata nei sistemi elettronici di controllo e difesa, e l’indiana Bharat Heavy Electricals. La lettera d’intenti siglata prevede lo sviluppo di sistemi dedicati alla difesa. CARRARO Assieme al gruppo meccanico indiano Mahindra, l’azienda veneta prevede una joint-venture destinata a progettare e quindi a produrre un nuovo trattore agricolo, destinato a un settore che attualmente in quel Paese soffre di un grande THE RESULTS OF THE GOVERNMENTAL MISSION

Gli accordi siglati Ecco di seguito i vari programmi di lavoro che fanno parte del protocollo firmato alla presenza del Premier e del Ministro indiano del Commercio Kamal Nath. FIAT Con Tata Motors, con la quale da tempo intrattiene rapporti, e il cui presidente siede già nel Consiglio dell’azienda torinese, ha firmato l’accordo di progetto per la costruzione di una nuova vettura, un pick-up da fabbricare in un nuovo stabilimento in Argentina. IVECO L’azienda del gruppo FIAT ha siglato con Tata Motors un accordo che prevede la valutazione di una joint-venture nel settore dei veicoli commerciali, dai furgoni ai grandi mezzi di trasporto pesante. I rapporti fra i due gruppi si fanno ogni giorno più stretti. PIAGGIO Roberto Colaninno per l’industria di Pontedera e Corrado Passera per Intesa-Sanpaolo hanno firmato un accordo per investire nella realizzazione a Pune di uno stabilimento dedicato allo sviluppo e alla produzione di nuovi motori diesel. Banca e impresa assieme. ENI Il colosso italiano del settore energetico guidato da Paolo Scaroni si allea con la controparte petrolifera indiana Ongc per lo scambio di partecipazioni in due blocchi esplorativi off-shore, in acque profonde nei mari al largo di India e Congo.

28

India and Italy: the start of a great partnership he maharajahs with their fabulous royal palaces and the gurus with the power to attract a following of seekers of solutions shrouded in mystery have been replaced by major entrepreneurial luminaries such as Mittal and Tata and India’s political figures. While our tourists and metaphysical followers have made way for a Government delegation led by Prime Minister Romano Prodi and the captains at the helm of our economy. Effects of the globalisation that, among other things, has made India one of the major players in world eco- The 11 major nomic growth, a country where the hierarchal caste agreements struck system lives alongside the million youngsters who in Mumbai graduate from its various universities – 200,000 alone between the with engineering degrees – and which are changing companies paves the face of the subcontinent – the world’s second by the way to key population - at an amazing speed. A fast-paced coun- results try that industrial and financial Italy could not and does not want to ignore. A delegation of 400 businessmen and bankers – accompanied by Minister Emma Bonino, the Chairman of Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, and the Chairmen of ABI, Corrado Faissola, and ICE, Umberto Vattani, among others – travelled to India with the goal of stipulating agreements, exploring opportunities and meeting not only India’s heads of government, but also their own counterparts who, in the space of just a few years, have transformed India into a realm of new, more tangible riches.

T

TO


a

SION

28-29 Missione India.qxd

27-02-2007

11:04

Pagina 29

il grande “gioco” Nella foto grandea sinistra, il Ministro Rosy Bindi, il Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Ministro Emma Bonino, il Ministro Antonio Di Pietro A fianco, l’intervento del Ministro Bonino

deficit di meccanizzazione. STMICROELECTRONICS Si concentra presso gli istituti universitari di alta tecnologia di Pilani e Delhi l’attenzione della azienda partecipata da Finmeccanica, che già impiega anche in Italia diversi ingegneri elettronici provenienti dalle università indiane. Realizzerà due laboratori di ricerca in quegli atenei. PININFARINA L’obiettivo della casa torinese è sviluppare con il National Institute of Design (Nid) un’attività industriale collegate alla ricerca sul design per il settore automobilistico

nel quale l’azienda, una volta di soli carrozzieri, è considerata la prima nel mondo. ELETTRONICA SPA Assieme ad Alpha Technologies costituirà una nuova joint-venture per produrre sistemi di difesa elettronica contribuendo a rendere più sicuri i computer dagli attacchi degli hackers con un nuovo software. MAIRE TECNIMONT Una dichiarazione di intenti, quella siglata dall’azienda italiana con Engineers India, per sviluppare possibili sinergie in campo elettronico nei vari Paesi degli Emirati Arabi. UNICREDIT La gestione del risparmio, sempre crescente, in India, è l’obiettivo dell’intesa raggiunta fra Pioneer Global Asset Management della banca milanese e l’indiana Bank of Baroda. L’attuale legge indiana vieta infatti azionariati di controllo delle sue banche da parte di istituzioni straniere.

TO MUMBAI AND NEW DELHI The immediately visible results of thousands of meetings that took place in India’s various cities are the 11 agreements struck by Italian and Indian companies in Mumbai in the presence of the country’s Minister for Trade, Kamal Nath. Others – perhaps less significant in size, but no less important – escaped the TV cameras, but will reap rewards later. The doors of India have been thrown open, the language is no longer clad in esotericism but in the economic and scientific pragmatism now shared by both nations. This major partnership has only just begun and there is still lots of room around the table. You just need to hone your targets. THE NEW AGREEMENTS Following we outline the various work programmes making up the agreement stipulated in the presence of Romano Prodi and India’s Minister of Trade, Kamal Nath. FIAT Joins forces with Tata Motors, with which it has enjoyed relations for some time and whose chairman already has a seat on the Turin carmaker’s board, in a project agreement that calls for building a new pickup vehicle to be manufactured in a new factory in Argentina. IVECO This Fiat group company has signed an accord with Tata Motors to evaluate a joint venture in the commercial vehicles segment, from trucks to heavy goods vehicles. Relations between the two groups are getting stronger every day. PIAGGIO Roberto Colaninno for the Pontedera industrial company and Corrado Passera for the Intesa-Sanpaolo banking group underwrote an agreement to invest in the construction of a factory in Pune with a focus on developing and producing new diesel engines. Bank and enterprise together. ENI The Italian energy giant helmed by Paolo Scaroni has forged an alliance with its Indian oil counterpart, Ongc, for an exchange of shares in two deepwater off-shore exploration units in the seas of India and Congo. FINMECCANICA The agreement establishes the collaboration between the

Italian group’s Selex Sistemi division, specialised in electronic surveillance and defence systems, and India’s Bharat Heavy Electricals. The Letter of Intent revolves around the development of defence systems. CARRARO The Veneto company and India’s Mahindra plan to set up a joint venture for the design and successive production of a new farm tractor to be supplied to a sector of that nation that currently suffers a great lack of mechanisation. STMICROELECTRONICS The focus of this Finmeccanica-related company in India is on the high-tech university institutes. The company already employs a number of electronics engineers from Indian universities in its Italian operations and the microchip maker plans to create two research labs in Indian universities. PININFARINA The goal of the Turin company is to link up with the National Institute of Design (NID) to develop an industrial activity for automobile design research, for which the company that used to deal only in car bodies is considered the global leader. ELETTRONICA SPA Will create a new joint venture with Alpha Technologies to produce electronic defence systems to make computers safer from hacker attacks, thanks to a new software. MAIRE TECNIMONT A memorandum of intent has been underwritten by the Italian company with Engineers India to develop potential synergies in the electronics markets of the diverse companies of the United Arab Emirates. UNICREDIT Asset management is a growing business in India and the object of the agreement reached between the Pioneer Global Asset Management division of the Milan banking group and India’s Bank of Baroda. In fact, the Indian legislation in force prohibits the holding of controlling stakes in its banks by foreign institutions.

29


30-31_Assocameraestero

26-02-2007

15:19

Pagina 30

ASSOCAMERESTERO DOPO IL 2006, ANNO DELL’ITALIA IN CINA, L’ITALIA STA GUARDANDO ALL’ALTRO GIGANTE ASIATICO

2007, un anno speciale per

PE

I

di Narinder Nayar, Presidente della Indo-Italian Chamber of Commerce & Industry

C

ome è ormai noto, il 2007 è stato dichiarato l’Anno del- li risulta strategica una collaborazione pubblico-privata, in particol’Italia in India dal Governo Italiano. Dopo il 2006, Anno lare attraverso la formula BTO (Build-Transfer-Operate, ossia con il dell’Italia in Cina, l’Italia sta guardando all’altro gigante trasferimento della proprietà al governo nel momento in cui l’infraasiatico per incrementare il commercio e gli investimen- struttura viene completata), e che rappresentano una delle opportuti. Per dare risalto all’importanza dell’India per l’Italia, nità più interessanti per gli investimenti stranieri in India. Inoltre, l’anno ha già preso il via con due importanti delegazioni istituziona- questo processo può rappresentare un’occasione unica per i fornitoli: la prima guidata dal Ministro per il Commercio Internazionale ri e i consulenti di infrastrutture per fornire vantaggi sia all’India che Emma Bonino, la seconda dal Presidente della Regione Lombardia all’Italia. Roberto Formigoni. Il Vice Premier e Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Francesco Rutelli arriverà presto in India, e, ancor più LA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI ALIimportante, lo stesso Premier Romano Prodi ha guidato una missioMENTARI – L’India ha guadagnato una totale aune a febbraio, accompagnato da una delegazione di oltre 300 espotosufficienza per quanto riguarda il settore alinenti della business community italiana. mentare, ma può ancora sfruttare le proprie riTutto questo interesse per l’India è il risultato della vivace econosorse al pieno delle loro capacità. Benché due termia del Paese. Negli ultimi tre anni, il Pil è infatti cresciuto in media zi della popolazione sia attualmente impegnata in questo settore, esdell’8% circa, e i dati di Luglio-Settembre 2006 hanno toccato addi- so rappresenta solo il 25% del Pil. L’inadeguatezza delle tecniche di rittura il 9,2%. L’Italia è, tra i Paesi UE, il quarto più importante part- coltivazione, nell’imballaggio e nella conservazione degli alimenti, ner d’affari dell’India, e la bilancia commerciale è a favore dell’India provoca sprechi enormi. L’Italia, in quanto leader mondiale nel setfin dal 1988. Mentre l’ISTAT ha annoverato un incremento del 20,1% tore delle tecnologie agroalimentari, può delle esportazioni verso l’India negli ultimi cinrappresentare il perfetto partner per aiutare que mesi del 2006, le esportazioni indiane verso l’India in questo settore. Senza dubbio, la cuInfrastrutture, l’Italia hanno raggiunto, tra Aprile e Giugno cina italiana è quella straniera più apprezzatrasformazione 2006, un valore pari a 765,15 milioni di dollari, ta in India, anche se il suo successo è riservasuperando quelle dell’Italia verso l’India nello to solo alla classe più ricca della popolazione dei prodotti alimentari, stesso periodo di 541,72 milioni di dollari. Per indiana (che rappresenta comunque il dopindustria cinematografica quanto riguarda invece gli investimenti diretti, pio dell’intera popolazione italiana). Al fine e lifestyle: questi i settori l’Italia è 11ª tra i Paesi UE. Tra i settori segnalati di raggiungere una “fetta” ancora più ampia per incrementare gli investimenti e il commerdi consumatori di prodotti italiani, le problesu cui puntare per cio, ci sono le infrastrutture, la trasformazione matiche più critiche che devono essere afincrementare dei prodotti alimentari, l’industria cinematofrontate riguardano la debole rete di distrigrafica ed il lifestyle. buzione (il 99% è composta da piccoli negoi nostri rapporti zi, mentre in Occidente i grandi supermercaLE INFRASTRUTTURE – Le infrastrutture delti hanno raggiunto un livello di penetrazione l’India sono assolutamente obsolete se paragona- pari al 60%), e l’enorme e complicata regolamentazione burocratica. te ai bisogni del Paese. Colmare le carenze di in- Tuttavia, le prospettive future sono estremamente positive. Gli Infrastrutture rappresenta non solo una necessità diani spendono il 40% dei loro salari in prodotti agroalimentari, e la per lo sviluppo urbano e industriale, ma anche “middle class” indiana sta crescendo più velocemente che in tutti gli una priorità per incrementare gli investimenti stranieri. A tal scopo altri Paesi del mondo. Ciò sta portando ad un enorme miglioramenil Governo indiano sta avviando una serie di importanti progetti che to nella rete distributiva, e numerose catene di supermercati famose riguardano i porti, le strade, gli aeroporti e le aree urbane, per i qua- in tutto il mondo stanno attendendo di entrare in India. AFTER 2006, WHICH WAS THE YEAR OF ITALY IN CHINA, ITALY IS LOOKING TO THE OTHER ASIAN GIANT FOR

2007, a special year for Italy and India s is now widely known, 2007 has been designated the ‘Year of Italy in India’ by the Government of Italy. After 2006, which was the Year of Italy in China, Italy is looking to the other Asian giant for increased trade and investment. To emphasise the importance of India to Italy, the year has already begun with two important institutional delegations: by the Minister for International Trade, Emma Bonino, and by the President of Lombardy, Roberto Formigoni. Deputy Prime Minister and Minister of Tourism Francesco Rutelli will arrive shortly, and most importantly, Prime Minister Romano Prodi himself, accompanied by a delegation of more than 300 top business people, arrived in February. All this interest in India is the outcome of the surging economy of the country. India’s GDP has grown on average at 8 % p.a. for the past three years. The figures for the latest quarter (Jul–Sep 06) are some of the highest at 9.2%. Italy is India’s fourth largest trading partner from the EU, with the balance of trade is in favour of India since 1988. Although ISTAT declared a

A

30

attractive destinations for FDI in India. Moreover, this process would represent a unique opportunity for suppliers or consultants in infrastructure to the benefit of both India and Italy.

20.1% increase in exports to India during the first five months of 2006, India’s exports to Italy stood at US$ 765.15 m between April and June 2006, FOOD PROCESSING – India has gained total exceeding those of Italy to India of US$ 541.72 m food self-sufficiency but it still cannot exploit its reduring the same period. In terms of FDI, Italy is 11th sources to their full potential. Despite the fact that two thirds of the population is curfrom within the EU. Among the secInfrastructure, rently employed in this sector, it contors earmarked for increased investfood processing, stitutes only 25% of the GDP. The inment and trade are infrastructure, cinema and adequacy of cultivation techniques, food processing, cinema and lifestyle. lifestyle: these are food packaging and conservation rethe sectors sults in huge wastage. As world INFRASTRUCTURE – India’s inearmarked for leader in the agro-food tech sector, frastructure is completely obsolete increased Italy could become the perfect partcompared to the country’s needs. Fillinvestment ner to help India in this area. Italian ing the infrastructure gap is not only a and trade cuisine is, without doubt, the most necessity for industrial and urban deappreciated foreign cuisine in India. velopment but also a priority to draw Its success, however, is reserved to new foreign investments. To this end the government of India is setting up several ex- the richest part of the population (even though the tensive projects involving ports, roads, airports rich part of the Indian population is twice the entire and urban areas, for which it is strategically plan- Italian population). In order to provide a much largning Public Private Partnerships, mainly in Build- er consumer base for Italian food products, the Transfer-Operate form, which is one of the most most critical issues that need to be tackled are

IN


O

30-31_Assocameraestero

26-02-2007

15:19

Pagina 31

PER INCREMENTARE IL COMMERCIO E GLI INVESTIMENTI

Italia e India L’INDUSTRA CINEMATOGRAFICA – L’India ha l’industria cinematografica più grande del mondo, e il cinema in India è la più importante forma di intrattenimento. L’industria cinematografica in lingua Hindi, conosciuta come Bollywood, rappresenta una parte importante della cultura popolare non solo dell’India e del Pakistan, ma anche del resto dell’Asia meridionale, del Medio Oriente, di parte dell’Africa e del sud-est asiatico, così come tra i ricchi ed influenti emigrati presenti in tutto il mondo. L’industria cinematografica indiana rappresenta quindi un’importante occasione per le aziende italiane del settore per trovare nuove vantaggiose occasioni di affari. I registi indiani sono continuamente alla ricerca di nuove e attraenti location dove girare il loro prossimo successo, e l’Italia è una risorsa inesauribile di ambientazioni storiche e naturali; purtroppo le lungaggini legali, i costi e la burocrazia pongono l’Italia al terzo posto, dopo Svizzera e Repubblica Ceca, nella scelta delle location. In India l’industria cinematografica è strettamente collegata all’industria turistica. Proprio grazie all’influenza di Bollywood, la Svizzera è una meta molto ambita dai turisti indiani, che continuano a crescere numericamente. Per questo, risulta molto importante incrementare la conoscenza e la promozione delle regioni italiane attraverso il cinema. L’industria cinematografica indiana necessita inoltre di un miglioramento nelle tecniche di restauro e conservazione al fine di preservare le proprie origini. Dal momento che, in questo ambito, l’Italia è nota per le sue tecniche avanzate e per la sua esperienza, può giocare un significativo ruolo in termini di collaborazione con le relative controparti indiane. LIFESTYLE – L’India ha più consumatori per i beni di consumo e le merci di lusso, che la popolazione adulta di numerosi Paesi, ed il mercato dei beni di lusso in India conta oggi più di un milione di consumatori, un numero che si ritiene possa triplicare entro il 2010. Entro due o tre anni, il mercato di beni di lusso subirà una crescita enorme per quanto riguarda l’abbigliamento maschile, i gioielli, gli accessori e la cura del corpo. Quando si promuove l’Italian lifestyle in India, è però necessario prima di tutto promuovere la cultura su cui esso poggia, e ciò è alla base della promozione di ulteriori e diversificate attività. Ciò è precisamente quanto sta facendo la Camera di Commercio Indo-Italiana fin da 2002

attraverso il suo annuale evento, “Festa Italiana”, che si tiene nelle cinque principali città del Paese: Mumbai, Delhi, Calcutta, Madras e Bangalore. L’anno scorso la Camera ha collaborato con l’ICE per l’organizzazione degli eventi di “Italian Festival – Festa Italiana 2006”, e ha potuto contare sul supporto dell’ENIT e dell’Istituto Italiano di Cultura, e sul patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e dei Consolati Generali. Pur includendo numerosi eventi dedicati al lifestyle, il Festival ha dato in particolare valore al commercio e al business. Oggi la Camera, che ha festeggiato i 40 anni di attività, è una delle più grandi camere di commercio italiane operanti all’estero. Con la sua profonda esperienza e le sue capacità professionali, è a disposizione delle aziende italiane di ogni settore interessate a penetrare il mercato indiano. E attendiamo con impazienza di fare proprio questo – soprattutto durante questo Anno dell’Italia in India.

INCREASED TRADE AND INVESTMENT those related to the weak food distribution network (99% is composed of small shops, while in the West supermarkets have reached 60% penetration) and the huge and complicated amount of regulations and policies. Nevertheless, future prospects are extremely bright. Indians spend 40% of their salary on food products. The Indian middle class is growing faster than that of any other country in the world. This is encouraging a huge improvement in the food distribution network and many world famous supermarket chains are waiting to enter India. CINEMA – India has the world’s biggest movie industry, and cinema in India is the most important form of entertainment. The Hindi-language film industry, known as Bollywood, is a strong part of popular culture of not only India and Pakistan, but also of the rest of South Asia, the Middle East, parts of Africa, parts of South East Asia, and among the wealthy and influential South Asian diaspora worldwide. The Indian industry represents a major opportunity for Italian companies in order to find new profitable business opportunities for the Italian cinema industry. Indian film makers con-

tinuously look for new, attractive locations to shoot their next blockbuster. Italy is an inexhaustible resource of historic and natural environments; unfortunately, its ambiguous legal, bureaucratic and cost structures place it in third place after Switzerland and the Czech Republic, when it comes to choosing a location. In India cinema is very closely linked to tourism. Switzerland is a hot tourist spot for Indians mainly thanks to the Bollywood industry. As the number of Indian tourists continues to grow, it is very important to improve the knowledge and promotion of Italian regional tourism through cinema. Indian cinema also needs improvement in storage and restoration techniques in order to preserve and maintain its heritage. As the Italian film industry is well known for its advanced techniques and experience in these fields, it can play a significant part in helping its Indian counterpart. LIFESTYLE – India has more consumers for lifestyle and luxury goods than the adult population of several countries, and the Indian luxury market has over one million consumers, a number that is expected to treble by 2010. Within two to

three years the market for lifestyle and luxury goods will boom in men’s clothing, jewellery, accessories and personal care products. When promoting Italian lifestyle products in India, it is necessary, however, to carry out first an activity to promote the culture that Italian lifestyle has been built upon, as a basis for promoting further individual activities. This is precisely what the Indo-Italian Chamber of Commerce has been doing since 2002 with its annual festival, “Festa Italiana”, held in the five principal cities of Mumbai, Delhi, Calcutta, Madras and Bangalore. Last year, the Chamber joined hands with ICE to present the event as “Italian Festival – Festa Italiana 2006”, co-organised with ENIT and the Italian Cultural Institute and with the patronage of the Italian Embassy and Consulates General. Although including many lifestyle events, the festival focused especially on trade and business. Today, the Chamber, having completed 40 years, is one of the largest Italian chambers of commerce abroad. With its wide experience and professional expertise, it is admirably placed to help Italian companies in any sector coming to India. We look forward to doing just this – especially in this Year of Italy in India.

31


32-33 Made in Italy

MADE IN ITALY

26-02-2007

15:23

Pagina 32

CRESCE IL COMMERCIO ESTERO DELLE NOSTRE AZIENDE ANIMATE DA UNO SPIRITO NUOVO

L’Italia s’è desta: esporta qualità La globalizzazione si vince con l’alta tecnologia e con prodotti sempre più raffinati di Domenico Calabria

FOREIGN EXPORTS OF OUR ENTERPRISES ARE GROW Globalization can be won by means of high tech and increasingly refined products e export increasingly higher quality and technology. This is the result of the process of the data of many industrial products and trade exchanges supplied by the different sector surveys and statistics. Italy faces the challenge due to globalization and other Countries, as China, India, Indonesia and Taiwan, in short East Asian Countries, where labour timetable and costs, in addition to the lack of labour protection laws allow growing, while in Europe and in the west world, they caused a crisis of the entire sector with low-level technology and added value. Exports of Italian products grew in 2006 of 6.4% in value and 1.7% as regards amounts due to the strong acceleration of world trade. In short, that means that +1.7% of amount has higher value, not only as due to inflation or linked to the euro exchange rate compared with the dollar’s one, but also because Italian Companies not only lowered costs and reorganized the enterprise, but also have created and made innovative products, which are more advanced from a technological point of view, finding in quality the necessary parameter to offset higher prices compared with global competitors. Metallurgy, metal products, mechanical ma-

W

32


32-33 Made in Italy

26-02-2007

15:23

Pagina 33

E

sportiamo sempre di più qualità e alta tecnologia. È queL’Italia continua ad essere forte soprattutto nel mercato europeo, sto il risultato dell’esame dei tanti dati della produzione dove l’alto valore dell’euro non la penalizza, anche se questo mercaindustriale e degli scambi commerciali forniti dai vari to è caratterizzato da un trend di domanda meno dinamico rispetto studi di settore e dalle statistiche. L’Italia ha raccolto la al resto del mondo. L’euro invece ci penalizza nel mercato nord-amesfida che è arrivata dalla globalizzazione e da Paesi come ricano e in Sud America, riducendo la quota delle esportazioni, menCina, India, Indonesia, Taiwan, dell’est asiatico insomma, dove ora- tre il nostro export rimane stabile in Asia. Risulta in aumento solo la ri di lavoro, costo e mancanza di tutele della manodopera hanno pro- quota relativa all’Europa centro-orientale, mercato la cui dimensiodotto una crescita, mentre in Europa e nel mondo occidentale han- ne non è però comparabile a quelle dei mercati americani e asiatici. no causato la crisi di tutti quei settori a bassa tecnologia e basso va- Anche altri Paesi europei come Francia, Germania e Regno Unito, lore aggiunto. negli ultimi anni hanno perso quote su mercati importanti come gli Trainate dalla forte accelerazione del commercio mondiale, le Stati Uniti, sempre a causa della debolezza del dollaro rispetto alla esportazioni italiane di manufatti sono cresciute nel 2006 del 6,4% moneta europea. Puntare sulle tecnologie e sulla ricerca, distendere in valore e dell’1,7% in quantità. Questo, tradotto in parole povere, si- le filiere e la supply chain integrando nelle produzioni dell’industria gnifica che quell’1,7% di maggiore quantità ha un valore maggiore, anche funzioni terziarie e di servizi avanzati (ad esempio il branding, non per un derivato puramente inflattivo o legato al cambio dell’eu- il design, la qualità, la logistica, il marketing e così via), innovare proro rispetto al dollaro, ma perché le imprese italiane non si sono dedi- dotti e processi mettendo in discussione il modello tradizionale di cate soltanto a ridurre i costi, a ristrutturare le aziende, bensì a pen- specializzazione, far crescere le dimensioni di impresa anche con sare e realizzare prodotti innovativi, tecnologicamente più avanzati, strategie di acquisizioni e fusioni, far ricorso alla finanza innovativa ricercando nella qualità quel denominatore necessario per giustifi- e via di seguito, sono stati e sono i nuovi obiettivi delle nostre imprecare prezzi maggiori rispetto alla compese. Poi c’è quello che non si vede, perché o tizione globale. Metallurgia, prodotti in annegato nelle statistiche, o perché oggetmetallo, macchine e apparecchi meccanito di trattative lunghe e complesse, ma ci come robot o macchine tessili, mezzi di tuttavia di enorme importanza non solo trasporto, cuoio, pelli e calzature, tessileper le esportazioni ma anche per la ricerabbigliamento, prodotti in legno, sono i ca e l’indotto che genera. Protagoniste sosettori che tengono meglio le posizioni. no aziende come Finmeccanica, che con Tra le industrie di specializzazione, degne Alenia fa un accordo con la russa Sukoy di nota sono la meccanica strumentale e, per la costruzione di aerei a medio raggio, grazie alla persistente espansione dell’edie con Ansaldo Sistemi provvede al conlizia, l’industria dei minerali non metallitrollo del traffico ferroviario russo e della ci (in cui rientra una produzione per l’Itametropolitana di Mosca con Tetra; oppulia rilevante come quella delle piastrelle). re AgustaWestland, che fa joint-ventures E poi, il settore del lusso, dalla moda alla con cinesi e americani. Sono aziende coAlenia Aeronautica, linea di produzione del C-27J gioielleria, che si espande anche nei nuome Fincantieri, che oltre a detenere la vi mercati asiatici. Anche la dinamica deleadership mondiale nel settore delle navi gli ordinativi delle imprese è in linea con quella del fatturato (a no- da crociera, va in India per costruire una nave oceanografica, e parvembre +0,5% mensile destagionalizzato e +9,2% annuo), con un ul- tecipa alla costruzione di una portaerei, o si lancia nel settore degli teriore rafforzamento della domanda estera (+6,4%), che ha rag- yacht di alto mare. Sono aziende come Ferrari e Maserati, per non giunto livelli record. I dati calcolati a prezzi correnti (+8,9% le vendi- parlare del rilancio di FIAT a livello mondiale, che si imbarca con Tate e +11,5% gli ordini nei primi undici mesi del 2006) confermano, ta Motors in una nuova joint venture per produrre veicoli pesanti e inoltre, la tenuta della ripresa. L’indagine congiunturale di dicembre utilitarie a basso costo per il mercato indiano. Sono imprese come del Centro Studi Confindustria e le stime sul periodo gennaio-dicem- Luxottica, che si espande attraverso acquisizioni sempre più imbre 2006, ci danno un +2,3% di crescita media annua corretta, che re- portanti in tutto il mondo e adesso ha aggredito anche la Cina; o cocupera il calo del triennio 2003-2005 e riporta la produzione indu- me Piaggioe Ducati, che combattono ad armi pari con i colossi giapstriale sui livelli del 2002. ponesi. Insomma, l’Italia s’è desta!

RISES ARE GROWING THANKS TO A NEW MOOD

Italy is waking up: we export quality chines and devices, as robots or textile machinery, transport means, leather and skins, shoes, textileclothing and wooden products are the sector keeping their positioning in the best manner. One of the specialization industries to be mentioned are instrument mechanic enterprises, due to the constant expansion of the building sector; non-metal mineral enterprises (production in Italy is as relevant as the one of tiles). Then, the luxury sector: from clothing to jewels and this sector is expanding also on the new Asian markets. In addition, the trend of orders of the enterprises is in line with their turnover (in November: + 0.5% non-seasonal and +9.2 per year) with a further strengthening of foreign demand (+6.4%), which achieved record levels. Data at current prices confirms the establishment of recovery (+8.9% of sales and +11.5% of orders in the first 11 months of 2006). The survey on economical crisis made in December by Centro Studi Confindustria and the estimates for the period, including January-December 2006, register +2.3 of average growth per year and that recovers the slow down occurred in 2003-2005 and bring back the industrial production levels to 2002 data. Italy strength is still above all European market,

where the high exchange rate of euro does not affect sales, notwithstanding this marketplace is characterized by a less dynamic demand trend compared with the rest of the world. On the contrary, euro negatively affects Italy on North-American and South American markets lowering the share of exports, while our exports are still the same in Asia. We registered a growth only as regards centre-oriental Europe market, whose size is unfortunately not in line with American and Asian markets. In addition, also other European countries, as France, Germany and the United Kingdom, lost last years some important market shares, as the United States, due to the weakness of dollar compared with our European currency. The following were and still are the new goals of our enterprises: development of technology and research; expanding sector industries and supply chains by integrating big industry productions together with advanced service companies (for example, branding, design, quality, logistic, marketing and so on); innovative products and processes reopening the traditional specialization model; expanding the enterprise’s size also by means of acquisitions and merges; utilizing innovative financing and so on.

Then there are hidden concerns, as they are covered by statistics, or as they are subject to long and complex negotiations; however, they are of huge importance not only as regards exports, but also for the research and the linked industries that they generates. Enterprises as Finmeccanica, which has signed with Alenia an agreement with Russian Sukoy to build medium-distance airplanes and with Ansaldo Sistemi to provide Russian railway traffic monitoring and Moscow underground railway by Tetra; or AugustaWestland, which has made jointventures with China and America are the actual protagonists. As well as Fincantieri, which in addition to be the worldwide leader of cruiser sector, has gone to India to build an oceanographic ship and participates to the construction of an aircraft carrier, or operates in the sector of yachting. Companies like Ferrari and Maserati, as well as the new launch of FIAT at a worldwide level that sings a new joint venture with Tata Motors to produce heavy trucks and low-cost cars for the Indian market. In addition to Luxottica, which has expanded by means of increasingly important acquisitions all over the world and now also in China; or Piaggio and Ducati, which are at the same competition level as Japanese giants. In short, Italy is waking up!

33


34 Buonitalia

26-02-2007

BUONITALIA

15:38

Pagina 34

SUCCESSO A VINITALY INDIA (15-19 GENNAIO 2007)

Il “bere italiano”? Piace anche agli Indiani! di Ghileana Galli

“L

e attese non sono andate deluse”. Queste le parole usate da Giorgio Serra, Responsabile per Buonitalia del settore vitivinicolo, a commento della missione che l’ha visto impegnato a Nuova Delhi e Mumbai, in occasione della seconda edizione di Vinitaly India: cinque giornate durante le quali oltre 700 visitatori hanno potuto prendere parte a workshop, degustazioni ed eventi pensati per far conoscere nel Paese le “eccellenze” italiane dell’enologia. La manifestazione – organizzata da Veronafiere in collaborazione con Buonitalia – è stata pensata per gli importatori, per i buyer della distribuzione organizzata, ma anche per gli addetti alla ristorazione, per la stampa sia di settore sia di costume, nonché per gli opinion leader, e, come spiega ancora Serra, ha rappresentato “un’esperienza molto valida”, in grado soprattutto di confermare che “anche in India, tra le classi più abbienti, il vino fa cultura, è di moda, e nelle grandi catene alberghiere il vino italiano è ormai presente nei ristoranti di alto livello”. Ma non solo. Le numerose iniziative promosse hanno permesso anche una interessante sperimentazione: abbinare i nostri vini con i piatti della cucina indiana che, com’è noto, è carica di spezie e di sapori piccanti. Un esperimento che, come spiega ancora il Responsabile per Buonitalia del settore vitivinicolo, “ha dimostrato il felice connubio tra le due realtà, arrivando in alcuni casi ad un perfetto abbinamento. Si è trattato sicuramente di un primo passo, in attesa di esportare quelle eccellenze agroalimentari del nostro Paese che possono essere abbinate in maniera naturale alle tradizioni millenarie della cucina indiana, e anche, chiaramente, di esportare la cucina italiana nel suo complesso, avvalendosi del grande successo che riscuote nel mondo”. E la cosa non può che far piacere, visto che ci troviamo di fronte ad un Paese con una crescita economica dell’8% all’anno e un mercato interno di oltre un miliardo di abitanti, di cui almeno trecento milioni si possono definire benestanti. A far ben sperare, poi, i dati del settore: il consumo di vini negli ultimi anni è cresciuto in maniera massiccia, e, nei soli primi nove mesi del 2006, l’Italia ha esportato in India quasi 166.500 litri di vino, per un ammontare di poco inferiore a 1 milione di euro. Certamente gli ostacoli sono ancora molti: burocrazia, tasse d’importazione (si pensi che ogni produttore che esporta vino deve registrare l’etichetta in ciascuno degli stati in cui è presente), mancanza di infrastrutture. “Ma – conclude Serra – mantenendo nel prossimo futuro una presenza costante nel tempo, sarà possibile introdurre un numero maggiore di nostre imprese in questo mercato dalle ampie possibilità. Da non dimenticare, poi, l’opportunità di conoscenza del nostro ricchissimo patrimonio vitivinicolo che verrà offerta dalla delegazione indiana che sarà presente in Italia durante il Vinitaly”.

34

Workshop ed eventi hanno dimostrato che i vini del Bel Paese piacciono, e si abbinano in maniera spesso eccellente alla speziata cucina indiana

BUONITALIA REAPS SUCCESS AT VINITALY INDIA (15-19 JANUARY 2007)

India acquires a taste for Italian wine ur expectations were not disappointed”. These the words spoken by Giorgio Serra, Head of Buonitalia’s wine-growing division, commenting on the mission that saw him travel to New Delhi and Mumbai for the second edition of Vinitaly India. A five-day review that attracted more than 700 visitors, who took part in workshops, wine-tasting and events thought out to introduce India to the excellence of Italian wine and wine-making. The review – organised by Veronafiere in collaboration with Buonitalia – designed for the importers and the buyers of large-scale distribution as well as for food and restaurant professionals, the press, both trade and society, and the opinion leaders, as Serra again explains, was “a highly worthwhile experience”, especially as it confirmed that “also in India, among the more wealthy classes, wine is not only a culture but also fashionable and that Italian wines are already stocked by the top restaurants of the large hotel chains”. But that’s not all. The many initiatives promoted made it possible to carry out an interesting experiment, that of teaming our Italian wines with the dishes of Indian cuisine, which as everyone knows is full of hot spices and flavours. An experiment that, as the Buonitalia manager tells us, “has Workshops and events demonstrated the happy marriage between the two, even provhave attested to the ing the perfect accompaniment in some cases. This is definitely subcontinent’s liking for a first step in paving the way for the export of Italy’s excellent Italian wines, which often agro-food products - which make for a natural accompaniment perfectly complement to the millennial traditions of Indian cuisine – and, of course, the the spicy Indian cuisine export of Italian cuisine as a whole, especially on the crest of its worldwide success”. And this can only please us, given that we are talking about a country whose economy is growing at the pace of 8% per year and which has an internal market of more than one billion people, of which at least 300,000 million can be classed as well-off. The market data also is highly encouraging, indeed, wine consumption has grown substantially in recent years and the first six months of 2006 alone saw Italy export almost 166,500 litres of wine to India, the value of which was close to e1 million. Of course, many hurdles yet remain, such as bureaucracy, import duties (just think, each wineexporting producer must register their label in each of the Indian states in which it is sold) and the lack of infrastructures. “But – ends Serra – if we maintain a steady presence in the near future, safeguarding our market share and with the companies already present, it will be possible to introduce a higher number of our wine-producers into this market of huge potential. And let’s not forget the opportunity that will be offered by the Indian delegation due to arrive in Italy for Vinitaly”.

“O


CALENDARIO MANIFESTAZIONI 22-25 FEBBRAIO 2007

22-25 GIUGNO 2007

19-23 OTTOBRE 2007

BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO

PRESENTAZIONE INTERNAZIONALE DI ABITI DA SPOSA E CERIMONIA

SALONE INTERNAZIONALE DELL’OSPITALITÀ PROFESSIONALE

www.sposaitaliacollezioni.expocts.it sposaitaliacollezioni@expocts.it

www.host.expocts.it host@expocts.it

www.bit.expocts.it bit@expocts.it IN CONTEMPORANEA

IN CONTEMPORANEA

BUYITALY - WORKSHOP DELL’OFFERTA TURISTICA ITALIANA www.buyitaly.expocts.it buyitaly@expocts.it

NEW

SIC - SALONE INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ

NEW

www.sic.expocts.it sic@expocts.it

21-24 SETTEMBRE 2007 MUSIC, EVENTS AND ENTERTAINMENT TECHNOLOGY

SALONE DELL'OPEN AIR, CAMPER, CARAVAN, CAMPEGGIO E ATTREZZATURE

HOTEL EMOTION SALONE DELL’INDUSTRIA ALBERGHIERA

www.meetmilano.expocts.it meetmilano@expocts.it

www.travelmotion.expocts.it travelmotion@expocts.it

www.hotelemotion.expocts.it hotelemotion@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

NEW

BOAT VILLAGE SALONE DEL NATANTE DA DIPORTO www.boatvillage.expocts.it boatvillage@expocts.it

NEW

NEW SETTEMBRE 2007

MILANO - SALONE PANE PIZZA PASTA www.mippp.expocts.it mippp@expocts.it

MILANOVENDEMODA PRÊT À PORTER DONNA Primavera/Estate

www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it IN CONTEMPORANEA

MOSTRA MERCATO PER IL VIAGGIATORE

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE

NOVEMBRE 2007

www.plusize.expocts.it plusize@expocts.it

MILANO ARTE ANTICA MODERNA

23-26 FEBBRAIO 2007

OTTOBRE 2007

NOVEMBRE 2007

MILANOVENDEMODA PRÊT À PORTER DONNA Autunno/Inverno

INTERNATIONAL CONGRESS INCENTIVE & EVENTS MARKETPLACE

www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

SALONE DEL BROCANTAGE, MODERNARIATO E COLLEZIONISMO

www.ici.expocts.it ici@expocts.it

www.lapiazzadeimercanti.expocts.it lapiazzadeimercanti@expocts.it

www.bitdutyfree.expocts.it bitdutyfree@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE www.plusize.expocts.it plusize@expocts.it

www.mamantiquaria.expocts.it art@expocts.it

NEW 19-22 OTTOBRE 2007

22-25 NOVEMBRE 2007

SALONE INTERNAZIONALE DEL FRANCHISING E DEL COMMERCIO

SALONE DELLE QUALITÀ ITALIANE - FIERA DELLA SOFT ECONOMY

www.franchising.expocts.it franchising@expocts.it

www.lacampionaria.expocts.it lacampionaria@expocts.it

NEW 19-22 APRILE 2007

19-22 OTTOBRE 2007

SALONE DEL BRICOLAGE E DELLA CREATIVITÀ HOBBISTICA E PROFESSIONALE

SALONE DEL WELLNESS E DEL FITNESS

www.bricolare.expocts.it bricolare@expocts.it

EXPOCTS S.p.A. MANIFESTAZIONI • EXHIBITIONS

www.wellness.expocts.it wellness@expocts.it

Via Generale G.Govone, 66 - 20155 Milano - Italy Tel. +39 02 34984.1 - Fax +39 02 33600493

www.expocts.it


36-37 ExpoCorsi

26-02-2007

EXPOCTS

15:30

Pagina 36

CONFERME E SVILUPPI NELLO SCENARIO DEL SISTEMA FIERE

30 anni di business, Anche per il 2007, sono tante le novità che attendono i buyer e i frequentatori degli appuntamenti fieristici milanesi di Adalberto Corsi Presidente di EXPOCTS

46...52 PLUSIZE

Wellness World Exhibition

Wellness World Exhibition

36

E

XPOCTS da trent’anni organizza manifestazioni nei principali settori dell’economia: dal turismo alla moda, dall’ospitalità all’arte, dal commercio al tempo libero. Questa multi-settorialità rende la nostra società un caso assolutamente peculiare nel mondo fieristico. I nostri obiettivi trovano fondamento in due coordinate di sviluppo: rafforzare le manifestazioni storicamente in portafoglio e lanciare nuove fiere, recependo gli stimoli e i suggerimenti che giungono dal mercato. La situazione competitiva venutasi a sviluppare sia sul mercato domestico, con il recepimento delle normative europee che portano a una sostanziale “deregulation”, sia sul mercato mondiale con l’aumentato peso specifico di aree un tempo marginali, quale ad esempio l’Estremo Oriente, induce tutti gli operatori del settore fieristico a migliorare e innovare continuamente i propri prodotti e a dotarli di servizi sempre più avanzati, in grado quindi di soddisfare una domanda sempre più esigente. Secondo queste coordinate abbiamo operato in questi intensi ultimi quattro anni, con risultati che hanno gratificato l’amplia platea dei nostri espositori e visitatori. In termini di innovazione sulle fiere consolidate, mi piace portare tre esempi significativi: il nuovo modello della Bit, Borsa Internazionale del Turismo; il consolidamento di MilanoVendeModa; la definitiva affermazione, quale leader mondiale del settore, di Host, fiera di riferimento per il mondo dell’ospitalità professionale. Bit ha visto la sua ventisettesima edizione ampiamente rinnovata, grazie anche alle grandi potenzialità offerte dal nuovo polo di Fiera Milano, che ha consentito di costruire un evento di grandi dimensioni salvaguardando gli interessi di tutti gli elementi della filiera del turismo, dagli espositori, ai visitatori professionali, al pubblico dei viaggiatori. Il tutto, in una situazione competitiva che vede il sorgere di nuovi eventi che costringono l’intero sistema a un

3


36-37 ExpoCorsi

26-02-2007

15:30

Pagina 37

30 anni di idee utilizzo non razionale e coordinato del grande strumento di promozione del territorio e del business che una fiera internazionale rappresenta. Per quanto concerne il settore della moda, abbiamo arricchito Milano e la fiera con iniziative quali 46...52 PluSize e Milano Fashion Event, che si muovono nella direzione di dare alle aziende e ai buyer momenti dedicati di business. Per quanto concerne Host, abbiamo rafforzato la rappresentatività dei settori che compongono l’articolato comparto dell’ospitalità professionale lavorando in modo significativo sull’internazionalizzazione. Per l’edizione che andrà in svolgimento nel prossimo mese di ottobre, prevediamo di superare i 100.000 metri quadrati espositivi, con una percentuale di operatori internazionali superiore al 30%, e di migliorare ulteriormente i risultati di visita di compratori internazionali che nel 2005 sono stati 35.000 da 128 nazioni. Sul versante delle nuove manifestazioni, già nello scorso anno abbiamo varato Wellness World Exhibition dedicata al mondo del benessere, ICI per il turismo congressuale e incentive, Shop Project per l’arredo del punto vendita, e la Piazza dei Mercanti, mostra mercato del brocantage e del collezionismo. Anche il programma del 2007 è ricco e significativo, con il lancio, appena avvenuto, di Travel&Motion-Boat Village per il turismo all’aria aperta; di Bricolare, nuovo evento per l’hobbistica fai da te; di Meet Milano, indirizzata al sistema dell’entertainment e della musica; e infine della Campionaria delle qualità italiane, eventoracconto di un nuovo concetto di Made in Italy. Tutte queste iniziative, che nascono dall’ascolto dei mercati di riferimento e delle associazioni di categoria, vanno inquadrate in uno scenario più ampio teso a dare a Milano, attraverso la sua Fiera, ulteriore centralità non solo come polo di scambi internazionali, ma anche come laboratorio di idee e progetti.

Bit – Borsa Internazionale del Turismo

EXPOCTS CONSOLIDATES AND GROWS IN THE TRADE FAIR SYSTEM SCENARIO

30 years of business, 30 years of ideas XPOCTS has been organising trade shows in the main economic sectors for thirty years: from tourism to fashion, from hospitality to art, from business to leisure. This multi-sector approach makes our company absolutely exclusive in the trade fair universe. The goals of EXPOCTS are founded in two development guidelines: consolidate the historical trade fairs in the portfolio and launch new trade events by capturing the stimuli and suggestions that reach us from the market. The competitive scenario that has recently developed both in the home market – on the trail of the European directives that lead to a substantial deregulation – and the global market – where areas that once had a marginal presence, such as the Far East, now have a specifically higher weighting – induces all the trade fair organisers to improve and innovate their products on an ongoing basis and to complement these with increasingly advanced services to deliver results to a market that is getting more and more demanding. These guidelines have translated into four years of intense work that have produced satisfying results for the broad spec2007 will herald trum of exhibitors and visitors. yet another year On the innovation front of the consolidated trade of news for shows, I would like to indicate three significant exbuyers and amples: the new Bit - International Tourism Exvisitors to the change format; the consolidation of MilanoVenMilan trade fairs deModa; and the definitive affirmation of the benchmark trade review for the world of professional hospitality, Host, as the leader of its sector. The 27th edition of Bit was the result of a large-scale makeover, thanks also to the greater potential fostered by the new Fiera Milano expo centre, which enabled us to build an event of major size, while safeguarding the interests of all the elements of the tourism value chain – from the exhibitors to the professional visitors and the travelling public. The whole in a competitive scenario that sees the arrival of new events that force the entire system into an irrational use and coordinated by that big tool of local area and business promotion that an international trade fair represents. Turning to the fashion industry, we have enriched Milan and the fashion trade show with initiatives such as 46...52 PluSize and Milano Fashion Event, which are moving in a direction that gives both the companies and the buyers business-dedicated opportunities. In terms of Host, we have strengthened the representation of sectors that make up the articulated professional hospitality sector by working hard on the internationalisation aspect. Next October’s edition will be staged in a bigger expo space, estimated at more than 100,00 sq.m., favoured by a 30% increase in international exhibitors and the further increase expected in the international buyer visitor results, which in 2005 peaked at 35,000 visitors from 128 countries. As to the new trade reviews, last year saw us launch the Wellness World Exhibition, dedicated to the world of wellbeing; ICI, to meet the demands of the conference and incentive tourism market; Shop Project, a showcase for store outfitters; and the Piazza dei Mercanti, a marketplace-exhibition dedicated to vintage and collecting. The 2007 programme also offers a rich array of key events: the recent launch of Travel&Motion-Boat Village for outdoor tourism; Bricolare, the new hobby and DIY event; Meet Milano, for the entertainment and music industry and, last but not least, the Campionaria delle qualità italiane (Italian Quality Sample), a new-concept Made in Italy story-event. All these initiatives, which have been created after listening to the reference markets and the industry associations, fit into a broader scenario that aims to expand the scope and centrality of Milan, through its Fiera, by enhancing not only its role of international trade hub, but also that of an ideas and projects workshop.

E

37


38 Sist Italia

26-02-2007

SISTEMA ITALIA

15:33

Pagina 38

UNICREDIT HA DATO IL VIA, POI INTESA-SANPAOLO, QUINDI BPU-LOMBARDA E POPOLARE VERONA BPI

Banche: i grandi attori ora parlano italiano Saranno i nuovi motori di un’economia che conta sulla finanza intelligente per crescere dopo la ripresa ormai confermata di Francesco Fusco

O

sservare un Paese come “sistema” complessivo non significa soltanto trarre conclusioni sullo stato di salute della sua industria, del suo commercio interno e della sua capacità di esportare. Vi è un’altra di quelle che gli Americani classificano come “industry”, anche se dai luoghi dove svolgono la loro attività non escono manufatti, ma un “prodotto” essenziale per la crescita: il denaro. Ci riferiamo alle banche e alle istituzioni finanziarie, che con la loro attività possono esaltare o deprimere un’economia, a seconda se allargano o meno i cordoni della loro borsa, e se hanno le dimensioni necessarie ad affrontare un mercato sempre maggiormente aperto verso più ampi orizzonti, sia geografici che di investimento. Che qualcosa anche in questa industria sia cambiato, rendendola più forte, è ormai evidente. Il primo passo l’ha fatto l’Unicredit con Alessandro Profumo, con la fusione con la tedesca HVB, che ha avuto come corollario una espansione anche in Austria, Polonia, Russia e altri Paesi dell’est europeo. Poi a sorpresa – perché la notizia veniva sempre smentita allorché veniva messa in circolo – la fusione, voluta da Giovanni Bazoli ed Enrico Salza, di Intesa e Sanpaolo IMI, che crea un colosso tutto italiano ma con presenze importanti anche all’estero. Anche se di minori proporzioni, vanno registrati l’acquisto di Banca Lombarda da parte di BPU, e infine quello della Banca Popolare Italiana ex-Lodi da parte della Banca Popolare di Verona. Per ora, rimangono “single” solo Capitalia e MPS fra le banche di maggiore dimensione. Un altro indicatore della bontà complessiva del Sistema Italia come mercato viene dall’acquisto della Banca Nazionale del Lavoro da parte di Paribas, e quello della Antonveneta da parte del colosso olandese ABN-Amro – che mantiene nello stesso tempo una quota interessante di Capitalia – e il passaggio di Cariparma e 190 sportelli nelle mani di Crédit Agricole. Il mercato finanziario italiano – anche se con ritardo – si è così svegliato, ha compreso che non si poteva rimanere in ambiti ristretti, e che non poteva abdicare a favore delle grandi internazionali perché facessero da motore dell’economia. C’è voluto coraggio, non solo denaro da investire, ma ora il Sistema Italia può contare sulla presenza sul palcoscenico della finanza di grandi attori. Che parlano la nostra lingua.

38

UNICREDIT PAVED THE WAY, INTESA-SANPAOLO WAS FAST ON ITS TRAIL, FOLLOWED BY BPU-LOMBARDA AND POPOLARE VERONA BPI

Banks: the major players now speak Italian ooking at a country as an overall system does not mean drawing conclusions solely on the health of its industry, domestic trade and export output. There is another that the Americans call an industry, even though the places where these conduct their business deal not in manufactured goods, but a prod- The new drivers of an economy that looks to uct that is essential for growth: money. We are talking about the banks and financial institutions, whose intelligent finance to spur business can empower or depress an economy depending on growth after the how wide they open their purse strings, or not, and whether they now-confirmed recovery are of a size large enough to operate in a market that continues to broaden its horizons, in terms of both the geo-chart and investments. It is now clear that something in this industry has also changed and that it has made it stronger. Unicredit made the first move with Alessandro Profumo at the helm, by merging with Germany’s HVB and expanding its reach also to Austria, Poland, Russia and other Eastern European countries. Then the surprise merger – because the reports had always been denied – masterminded by Giovanni Bazoli and Enrico Salza of Banca Intesa and Sanpaolo IMI, respectively, who created an all-Italian giant, but also with a significant foreign presence. Albeit of smaller size, we also underscore the acquisition of Banca Lombarda by BPU and that of Banca Popolare Italiana (ex-Lodi) by Banca Popolare di Verona. The only remaining “singles” of a major size are the banks Capitalia and MPS. The acquisition of Banca Nazionale del Lavoro by Paribas, of Antonveneta by the Dutch heavyweight ABN-Amro – which at the same time has an important stake in Capitalia – and that of Cariparma and its 190 bank branches by Crédit Agricole provide another indicator of the overall excellence of the System Italy as a market. The Italian financial market has finally woken up – rather late – and has understood that as a driver of the economy it could neither remain a closed circle nor abdicate in favour of the large international banks. This has taken courage as well as money for investment, but System Italy can now take its place in the financial arena of major players. Players who speak our language.

L


39 Enit

26-02-2007

15:34

Pagina 39

L’INDUSTRIA DELLE VACANZE

Una cabina di regia rilancerà il turismo

A

ria nuova per il turismo italiano. L’Ente Nazionale per il Turismo (ENIT), che ha il compito di promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo e supportare le iniziative di commercializzazione del “prodotto Italia”, riparte da Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia, eletto presidente il 15 novembre. Lo aspetta un lavoro impegnativo: secondo l’Organizzazione mondiale del turismo nel 2005 l’Italia è stata l’unico Paese tra i primi dieci al mondo per movimento viaggiatori alle frontiere che ha visto una diminuzione degli arrivi e delle entrate valutarie. Tra le cause, cattiva gestione dell’offerta, eccessiva stagionalità, scarsa permanenza media, difficoltà di coordinare le strategie con le Regioni. La sua nomina ha suscitato grandi consensi, ma anche qualche critica. C’è chi dice che lei non sa nulla di turismo. È vero, provengo da un settore che nulla ha a che vedere col turismo. Rutelli ha volutamente scelto una persona estranea. Del resto, i manager non si dividono per categorie. Comunque ho viaggiato molto, e mi reputo un vero turista. Forse questa è la caratteristica più importante. Qual è il concetto-chiave per promuovere il Paese? Occorre dare a ciascuno ciò che si aspetta. Ci sono molti turismi da promuovere, non uno soltanto, da quello sportivo a quello enogastronomico, passando per il benessere e il business. È necessario segmentare l’offerta e attuare operazioni di marketing mirate. Uno stesso albergo può avere vari tipi di utenza, a seconda di come si sceglie di promuoverlo. L’ente promotore è la Regione, non l’ENIT, così come previsto dalla modifica alla Costituzione del 2001. Tuttavia, la Promozioni Regione si trova a promuovere un prodotto che non è efficaci e suo ma appartiene a privati. Insomma, la situazione è più attenzione complicata dalla presenza di molti protagonisti. per i mercati Questo rende le cose più difficili? No, preferisco pensare che le renda più divertenti. È asiatici. Puntando una sfida complessa. Lo Stato ha un ruolo concertatore, ma deve anche saper essere propositivo, in quan- su tour operator to deve muoversi in un mercato di cui non detiene il specializzati monopolio. Se lo Stato fa un buon lavoro, la Regione nell’incoming lo segue, altrimenti no. Ed è proprio quel che è suce reti alberghiere. cesso in questo 2006. Come si può uscire dallo stallo? Ecco il “corso di I responsabili della crisi sono diversi, ma i circoli vir- aggiornamento” tuosi possono essere rimessi in moto, cominciando da campagne promozionali che raggiungano una certa preparato da visibilità: una campagna da 10 euro è più dispendiosa Umberto Paolucci di una da 1 euro, ma la prima raggiunge il suo scopo, la seconda è denaro sprecato. Occorre inoltre puntare sulle reti alberghiere. La più grande in Italia è solo al 100° posto su scala mondiale. Naturalmente, tutto questo passa attraverso il rilancio dell’incoming: i tour operator che se ne occupano sono troppo pochi. Servono più accordi di partnership, più consorzi. È importante che si investa sul turismo, è l’opportunità più forte che il Paese possiede per il rilancio del Pil. Il governo la pensa allo stesso modo? Ci sono segnali positivi, come il no alla tassa di soggiorno, gradita ai sindaci delle città più affollate e attrattive. Non era un provvedimento equo. Qual è dunque il ritratto del “nuovo” ENIT? Èin analisi una profonda riorganizzazione dell’agenzia, anche alla luce dei possibili investimenti. L’obiettivo è farne un’impresa per le imprese, che lavori in armonia con le autonomie locali, il Ministero degli Esteri e gli altri enti governativi. Su quali Paesi si punterà maggiormente per l’incoming? Senza dubbio la Cina. Ma anche India, Giappone e Stati Uniti. Sviluppi interessanti sono possibili anche sul mercato russo e nell’Europa del Nord. Che voto darebbe all’Italia in tecniche turistiche? Debito formativo? L’Italia rimane una maestra, che ha perso un po’ di smalto. Diciamo che prepariamo un corso di aggiornamento. Articolo tratto da Economy n. 51 del 20 Dicembre 2006

ENIT

THE VACATION INDUSTRY

At the helm of the tourism relaunch talian tourism gets a breath of fresh air. ENIT, the Italian Government Tourist Board charged with promoting the image of Italy worldwide and supporting the trade and marketing initiatives of the Italian product, gets a new start with Umberto Paolucci, Chairman of Microsoft Italia, elected to the position of Chairman of ENIT on November 15, 2006. But a tough job awaits him, given that, according to the World Tourism Organisation, Italy was the only one of the top ten countries by traveller border movements to mark a shrinking in both tourist and currency inflows in 2005. Among the reasons for this is the poorly managed offering, excessive seasonality, low average stay and the difficulty of coordinating strategies with the Regions. Your appointment gathered a broad consensus, but also some criticism. Some people say that you know nothing about tourism. It’s true, I come from a sector that has nothing to do with tourism. Rutelli specifically wanted an Effective outsider. On the other hand, you can’t split man- promotions and a agers into categories. I have travelled a great deal sharper focus on and consider myself a real tourist. Which is per- the Asian markets, haps the most important thing. counting on the What is the conceptual key to promoting Italy? specialist incoming Well you need to give each person what they ex- tour operators and pect. There are many types of tourism to promote, the hotel networks. not just one – from sports to wine and food, from We ask Umberto wellbeing to business. We need to segment the of- Paolucci how he fering and implement targeted marketing strate- plans to steer the gies. The same hotel can cater to different kinds of tourism “upgrade user, depending on how you decide to promote it. course” The promoting agency is the Region, not ENIT, as called for by the Constitutional amendment of 2001. Nevertheless, the Regions find themselves promoting a non-proprietary product, one that belongs to the private sector. Basically, the situation is made more complicated by the large number of actors. And this makes things harder? No, I like to think it makes things more fun. It is a complex challenge. The State has a consultancy role, but must also be propositional in that it must move in a market where it doesn’t have a monopoly. If the State does a good job, the Region follows its lead, otherwise no. And this is precisely what happened in 2006. How can we get out of this rut? The crisis has been triggered by different things, but the virtuous circles can be put back on track, starting with promotional campaigns that achieve a certain level of visibility: a campaign costing E10 is more costly than one that costs E1, but the first achieves its goal, the second is money thrown away. In addition, we need to focus on the hotel network. Italy’s biggest hotel only ranks 100th on the global scale. Naturally, all this revolves around the relaunch of the incoming tourist flows: the tour operators who deal with this business are too few. We need to create more partnership agreements, more consortia. It is of the essence to invest in tourism, it is the strongest opportunity Italy has to relaunch its GDP. Is the government of the same mind? We are receiving positive signs, such as the negative response to the tourist tax wanted by the mayors of the most crowded and attractive cities. It was not a fair provision. What is the shape of the “new” ENIT? We are currently looking at an in-depth reorganisation of the agency, also in light of possible investments. The objective is to make it a company for companies, a structure that works in harmony with the local administrations, the Foreign Office and the other government agencies. Which countries will you focus on for incoming tourist business? Undoubtedly China, but also India, Japan and the United States. The Russian and Northern European markets also foster interesting development potential. How would you rate Italy on the scorecard of tourist techniques? A fail? Italy remains a maestro, it has just lost a bit of its lustre. Let’s say we’re going to take it on an upgrade course to give it back its polish.

I

39


40 equal

26-02-2007

EQUAL

15:35

Pagina 40

WORK THROUGH SOCIAL ECONOMY

Progetto Internazionale WOR.TH.S.

I progetti realizzati nell’ambito dell’iniziativa EQUAL appartengono al programma di finanziamento del Fondo Sociale Europeo e dal 2001 si impegnano nella “lotta” contro le discriminazioni e le ineguaglianze in ambito lavorativo

IL PROGETTO INTERNAZIONALE WOR.TH.S. (WORK THROUGH SOCIAL ECONOMY), finanziato attraverso i fondi dell’Unione Europea, è iniziato ad aprile 2003, e coinvolge i seguenti progetti nazionali: - Human Resources Development Interface – Repubblica Ceca - Croce Rossa Slovacca – Centri dedicati alle madri lavoratrici Slovacchia - ITINERA – Itinerari di adattabilità delle competenze sociali Italia - District Valley: rete di conoscenza e sviluppo imprenditoriale Italia Nello specifico le società italiane coinvolte sono: “District Valley: rete di conoscenza e sviluppo imprenditoriale”: - Intesa Formazione S.c.p.a. - Istituto Guglielmo Tagliacarne - Intesa Mediocredito S.p.A. - Voices S.r.l.

VOICeS “ITINERA - Itinerari di adattabilità delle competenze sociali”: - Università Degli Studi di Napoli – Dipartim. Teoria Economica e Applicazioni - GESCO Consorzio Cooperative Sociali Soc. Coop. Sociale a.r.l. - MC Consulting S.r.l. - Studio APS Studio di Analisi Psicosociologica Srl - Studio ERReSSE Soc. coop.a.r.l.

Spinti da interessi comuni, i partner di alcuni progetti Equal nazionali si sono uniti nel progetto WOR.TH.S. per trovare/scambiare metodologie e strumenti a supporto delle professionalità coinvolte nel settore sociale. Nel panorama contemporaneo le moderne organizzazioni operanti nel terzo settore necessitano di competenze sempre più approfondite e complesse per far fronte alle crescenti richieste del mondo del lavoro e dell’economia sociale. La strategia internazionale di WOR.TH.S. è focalizzata sullo scambio di informazioni ed esperienze. Inoltre, il progetto si propone di condividere la stesura di un quadro di condizioni per lo sviluppo del settore sociale in Europa, comparando i modelli individuali del settore sociale, imparando da altri modelli nazionali e analizzando modelli che possono essere adattati al fine di essere usati dai membri del parternariato così come da altri Stati membri UE. Attraverso incontri, tavole rotonde e visite studio è stato possibile arrivare ad uno scambio di know-how, esperienze e best practices. Il confronto su metodologie, strumenti e metodi nei singoli progetti nazionali ha inoltre permesso di sviluppare e migliorare competenze sociali e comportamentali; di identificare metodologie comuni per sviluppare linee guide rispetto a come il business individuale può usare e gestire le competenze chiave degli operatori; di sviluppare schemi di formazione per la forza lavoro nel settore sociale basata sulla definizione delle competenze.

www.districtvalley.it www.equal-worths.eu

The International Project WOR.TH.S. he international project known as WOR.TH.S. (Work Through Social Economy), funded by the European Union, commenced in April 2003 and involves the following national projects: Human Resources Development Interface – Czech Republic Croce Rossa Slovacca – Centres for Working Mothers – Slovakia ITINERA – Itineraries of Adaptability of Social Competences – Italy District Valley: Enterprise Knowledge and Development Network – Italy

T

Specifically, the project involves the following Italian companies: “District Valley: Enterprise Knowledge and Development Network”: Intesa Formazione S.c.p.a. – Istituto Guglielmo Tagliacarne – Intesa Mediocredito S.p.A. – Voices S.r.l.

40

“ITINERA - Itineraries of Adaptability of Social Competences”: Università Degli Studi di Napoli – Dipartim. Teoria Economica e Applicazioni – GESCO Consorzio Cooperative Sociali Soc. Coop. Sociale a.r.l. – MC Consulting S.r.l. – Studio APS Studio di Analisi Psicosociologica Srl– Studio ERReSSE Soc. coop.a.r.l. Given their common interests, the partners of the national EQUAL projects have joined forces under the roof of the WOR.TH.S project in the research/exchange of methodologies and tools to support the social sector. The present-day landscape of modern organisations operating in the no-profit sector needs to be able to draw on skills of increasing depth and complexity in order to face the growing demand of the job market and the social economy. WOR.TH.S. has an international strategy that focuses on the exchange of information and expe-

riences. In addition, the project proposes to share the drafting of a framework of conditions for the development of the social sector in Europe, comparing the individual models of the social sector, learning from other national models and analyzing models that can be adapted for use by the member-partners, as well as by other EU Member States. Meetings, round tables and study visits have made it possible to arrive at an exchange of know-how, experiences and best practices. The comparison of methodologies, tools and methods deployed by the individual national projects has also enabled the development and improvement of social and behavioural skills; the identification of common methodologies for developing guidelines on how an individual business can use and manage the key skills of the operators; and the development of training schedules for the social sector workforce, based on skills definition.


pagina 41 - è Italia 240x340 OK

24-01-2007

15:41

Pagina 1

Milanofil. Venite a trovare quello che vi manca.

Milanofil 2007, Evento Filatelico XX Edizione 16-18 Marzo, Fiera di Milano City Padiglione 17 [Porta Gattamelata 2], ingresso libero 16-17 marzo dalle 9.30 alle 18.30 - 18 marzo dalle 9.30 alle 14


pagina 42-43 - 480x340Stadio

29-09-2006

17:17

Pagina 1

www.poste.it

Gli italiani non collezionano solo Coppe del Mondo.

La passione per i Mondiali di calcio e quella per il collezionismo finalmen te si incontrano. Infatti, celebriamo la vittoria della Coppa del Mondo 2006 da parte dell'Italia con l’emissione di un franco bollo da non perdere, proprio come una finale. Per informazioni chiama il numero gratuito 803 160.


pagina 42-43 - 480x340Stadio

29-09-2006

17:17

Pagina 1

www.poste.it

Gli italiani non collezionano solo Coppe del Mondo.

La passione per i Mondiali di calcio e quella per il collezionismo finalmen te si incontrano. Infatti, celebriamo la vittoria della Coppa del Mondo 2006 da parte dell'Italia con l’emissione di un franco bollo da non perdere, proprio come una finale. Per informazioni chiama il numero gratuito 803 160.


44 Speciali paese brasile2

26-02-2007

15:47

Pagina 44

INFORMARE per COMPETERE

Uniti

per portare l’ECCELLENZA ITALIANA nel Mondo èItalia, Economy ed Assocamerestero proseguono nella attività di informazione a sostegno del Made in Italy. Dopo gli Speciali Paese pubblicati dal 2005 ad oggi in abbinata nelle due riviste e sostenuti con successo dai relativi convegni nei Paesi interessati, seguono nel 2007 gli Speciali Paese:

Brasile (Marzo - Aprile) convegno a San Paolo: Maggio Stati Uniti e Canada (Maggio - Giugno) convegni a New York eToronto: Luglio Germania e Inghilterra (Luglio - Agosto) convegni a Monaco e Londra: Ottobre India e Cina (Settembre - Ottobre) convegni a Mumbai e Pechino: Novembre-Dicembre Australia e Francia (Novembre - Dicembre) convegni a Sydney e Parigi: Gennaio-Febbraio 2008

Nel prossimo numero Speciale

BRASILE

Gli Speciali Paese, promossi da Assocamerestero e realizzati in collaborazione con i Ministeri degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale, con le Ambasciate, i Consolati e le Istituzioni italiane preposte all’internazionalizzazione, offrono un’informazione macro-economica sulle opportunità di affari che le Camere di Commercio Italiane individuano nei vari Paesi per la creazione di partnership di tipo commerciale e tecnologico. Gli Speciali PAESE di èItalia permettono un’occasione importante di visibilità all’estero grazie alla capillare diffusione nel mondo di èItalia, definita la bandiera dell’informazione italiana nel mondo e all’abbinamento con Panorama Economy, il settimanale che per autorevolezza e diffusione, raggiunge il mondo della finanza e delle piccole e medie imprese ed è riconosciuto come un canale informativo serio e affidabile dalle grandi aziende italiane.

La partecipazione allo Speciale Paese prevede la pubblicazione di: 1 pagina su èItalia, 1 pagina su Economy, e la partecipazione al relativo Convegno-Workshop Per Informazioni:

VOICeS

Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 Milano - Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 - www.italplanet.it - voices@italplanet.it


45-47_Speciale Russia1

27-02-2007

14:22

Pagina 45

FOTO: © ERNSTING / BILDERBERG

SPECIALE RUSSIA

Calor russo L’economia di Mosca cresce a ritmi travolgenti e l’interscambio con l’Italia galoppa. Come sfruttare tutte le opportunità di una relazione storicamente ottima

45


45-47_Speciale Russia1

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

16:33

Pagina 46

UNA META OBBLIGATA PER LE AZIENDE ITALIANE

Un grande mercato a portata di mano

S

e si considera la dimensione della Russia, le sue risorse naturali, il prodotto interno lordo che cresce al ritmo del 7% annuo, la sua popolazione, la volontĂ del suo Governo di incrementare lo sviluppo soprattutto delle piccole e medie industrie in modo da diffondere un benessere per troppo tempo negato da uno Stato padrone di tutte le attivitĂ produttive, e le previsioni fatte dalla banca d’investimenti Goldman Sachs, questo “quasi-continenteâ€? è da considerare una meta obbligata per l’Italia. Gli scambi commerciali nel 2006 sono aumentati rispetto all’anno precedente di circa il 40%, portandosi a circa 32 miliardi di dollari, ma è ancora poca cosa se si confronta con le dimensioni di questo mercato. Perciò le maggiori aziende, banche comprese, non hanno atteso oltre il necessario e vi hanno investito piĂš di un miliardo di dollari. Nei settori della chimica, della metallurgia e della produzione di elettrodomestici e delle piastrelle in ceramica, si sono distinti per rapiditĂ e volume di investimenti aziende come Technimont (l’antesignana assieme a FIAT), Indesit, Candy, Danieli, Marazzi Ceramiche, Mapei. Queste ultime hanno creato un distretto italiano della ceramica a Mosca. Hanno aperto stabilimenti, creato posti di lavoro, produzioni per quel mercato interno in continuo fermento. Ma si creano anche nuove joint venture, accordi industriali e commerciali nei campi energetico, dell’aviazione, dei trasporti, turistico, nell’organizzazione di fiere e mostre, nei settori finanziario e bancario. Si passa cosĂŹ dall’intensificazione della cooperazione tra l’azienda russa Aerei Civili Sukhoj e l’azienda italiana Alenia Aeronautica per la produzione e vendita di aerei regionali russi, mentre si stringono accordi con altre aziende di Finmeccanica come Selex, con il suo sistema Aretra. Va infine salutato il ritorno della FIAT in Russia con un impianto di assemblaggio di alcuni modelli a Yelabuga, in Tatarstan. La stipula nel novembre del 2006 dell’Accordo di partenariato strategico tra la russa Gazprom ed il consorzio energetico italiano ENI apre un’altra pagina importante per ambedue i Paesi. Nel comparto bancario e creditizio, Banca Intesa ha acquisito un Istituto di credito specializzato nel sostegno alle piccole imprese e ha allo studio la creazione di una Banca d’affari italo-russa con il compito di finanziare operazioni societarie in Russia, nonchĂŠ nei Paesi dell’Europa Orientale e della CSI. Un altro nostro Istituto di credito di primo piano, Unicredito, oltre a controllare l’ottava banca russa, l’International Moscow Bank, si sta affermando sul dinamico mercato del leasing. E i russi cominciano a investire anche in Italia. Le aziende russe Severstal Group ed Evrasgroup – per fare solo un esempio – hanno acquistato le aziende metallurgiche Lucchini e Palini e Bertoli per la somma di circa 500 milioni di Euro.

46

Crescono gli investimenti industriali e finanziari, con la creazione di veri e propri distretti specialistici, mentre si avviano accordi di cooperazione fra Eni e GazProm, e Finmeccanica e Sukhoj

Mosca, la Piazza Rossa

ĆšÇ†ÇŒÇ? Ç‰Ç“Ç ÇŒÇ?ǀǎǒNjljǖ Ç‹Ç?Ç?Ç?Ç ÇŽÇ‰ÇŠ

ǼȢȼȼČœČ“ Č•ȢČ&#x;ȰȏȢČ? ȤȯȥȢČž ȤČ“Č˜Č˘Č ČĽ ČĄČ”Č Čœ

ÇŚ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™Č ČĽČŁČ™ČŞČœČ”Č&#x;ČœČ›ČœȤȢȖȔȥȥȯȊ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ČĽČœČĽČŚČ™Č Č¤Č”ȼȌȧȌ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČ™ Čœ ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–ČŻČ™ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ țȔȞČ&#x;ȲȍČ”ȲȌȼČ“ ȼȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ“ Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č™ Č Č™ČšČ˜ȧ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č Čœ (QL Čœ Ç˜Č”Č›ČŁČ¤Č˘Č )LQPHFFDQLFD Čœ njȧȊȢČ? Ç—ČĽČŁČ˘Č ČĄČœČ Č¤Č”Č›Č Č™Ȥȯ ǼȢȼȼČœČœ șș ȣȤČœȤȢČ˜ČĄČŻČ™ ȤČ™ȼȧȤȼȯ ȥȔȼșČ&#x;Č™ČĄČœČ™ Ç—Ç—Ǥ ČžȢȌȢȤȯČ? ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČ–Č”Č™ČŚČĽČ“ ČžČ”ČšČ˜ČŻČ? Č—ȢČ˜ ČĄČ” ȣȤČœČ•Č”Č–ČœČ Čž ČąČŚČ˘Č Č§ ȚșČ&#x;Č”ČĄČœČ™ ȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Č” ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ČŚČ° ȼȌȤČ”ȥȧ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤČšČœČ–Č”ČŚČ° șș Č Č”Č&#x;ČŻČ? Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČœČ? Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽ ȧČ&#x;ȧȍȏȔȌȰ Č•Č&#x;ȔȗȢȼȢȼȌȢČ“ČĄČœČ™ ČĄČ”ȤȢČ˜Č” ČžȢȌȢȤȢČ™ Č– ČŚČ™ČŤČ™ČĄČœČ™ Č ČĄČ˘Č—ČœČŠ Č&#x;șȌ ČĄČ”ȊȢČ˜ČœČ&#x;ȢȼȰ ȣȢČ˜ ČžȢȥȌȤȢČ&#x;Č™Č Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌČ–Č” ȤȧČžȢČ–ȢČ˜ČœČ–ČŹČ™Č—Ȣ Č–ČĽČ™Č ČŁČ¤Č˘ČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČ ČŁČ¤Č˘ČŞČ™ČĽČĽČ˘Č Č– ȼȌȤȔȥș ǤȤȢČ—ȥȢČ› ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœȢȥȥȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ *ROGPDQ 6DFKV Č“ȼȥȢ Č—ȢČ–ȢȤČœČŚ Ȣ ČŚČ˘Č ČŤČŚČ˘ ȹȌČ” ȼȌȤȔȥȔ ȤČ”Č›Č Č™Č¤Č˘Č ČŁČ˘ČŤČŚČœ Č– ČŞČ™Č&#x;ČŻČ? ČžȢȥȌČœČĄČ™ČĄČŚ ČĄČ™ȣȤČ™Č Č™ȥȥȢ Č˜ȢČ&#x;ȚȥȔ Č›Č”ČœČĄČŚČ™ȤČ™ȼȢȖȔȌȰ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœȲ Ç— Č—ȢČ˜ȧ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČ? ȢČ•Č Č™ČĄ ČĽ ǼȢȼȼČœČ™Č? ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČ&#x;ČĽČ“ ȣȢ ȼȤČ”Č–ČĄČ™ČĄČœȲ ČĽ ȣȤČ™Č˜ČŻČ˜ȧȭČœČ Č—ȢČ˜Č˘Č ČŁČ˘ČŤČŚČœ ČĄČ” Čœ Č˜ȢȼȌČœČ— Č˘ČŚČ Č™ČŚČžČœ ȢČžȢČ&#x;Ȣ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– ȍȌȢ ȼȢČ–ČĽČ™Č ČĄČ™Č ČĄČ˘Č—Ȣ ȣȢ ȼȤČ”Č–ČĄČ™ČĄČœȲ ČĽ ȤșȔČ&#x;Č°ČĄČŻČ Čœ ȤČ”Č›Č Č™ȤČ”Č Čœ ȹȌȢČ—Ȣ ȤȯȥȞȔ Ç¤Č˘ČąČŚČ˘Č Č§ ČĽČ”Č ČŻČ™ ČžȤȧȣȥȯČ™ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČœ Č–ČžČ&#x;ȲȍȔȓ Č•Č”ČĄČžČœ ȕșț ČŁČ¤Č˘Č Č™Č˜Č&#x;Č™ČĄČœČ“ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœȤȢČ–Č”Č&#x;Čœ ČĄ Č•ȢČ&#x;șș Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– Ç&#x;Č˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ 7HFKQLPRQW ȢȼȥȢČ–ȢȣȢČ&#x;ȢČšČĄČœČž Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ ČĽ ),$7 ,QGHVLW &DQG\ 'DQLHOL 0DUD]]L &HUDPLFKH 0DSHL ȣȢČ•ČœČ&#x;Čœ Č–ČĽČ™ ȤșȞȢȤČ˜ČŻ ȣȢ ČŚČ™Č ČŁČ”Č Čœ ȢČ•ČŽČ™Č Č”Č ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Č– ČŚČ”ČžČœČ™ ȢȌȤȔȼČ&#x;Čœ ȞȔȞ ČŠČœČ ČœČ“ Č Č™ČŚČ”Č&#x;Č&#x;ȧȤČ—ČœČŤČ™ČĽČžČ”Č“ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌȰ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Ȣ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȣȤČœČ•ȢȤȢČ– Čœ ȞșȤČ”Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ČŁČ&#x;ČœČŚČžČœ Ç— ǥȢȼȞȖș ȢȌČžȤȯȌ ČŞČ™Č&#x;ČŻČ? ČžČ˘Č ČŁČ&#x;șȞȼ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ȞșȤČ”Č ČœČžČœ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČŻ ȤȔȕȢȍČœČ™ Č Č™ČĽČŚČ” ȢȌČžȤȯȌȯ țȔȖȢČ˜ČŻ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ ČžȢȌȢȤȯȊ ȣȢȼȌȢČ“ȥȥȢ ȤȔȼȌșȌ njȢČ›Č˜Č”ȲȌȼČ“ ȼȢČ–Č Č™ČĽČŚČĄČŻČ™ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ“ țȔȞČ&#x;ȲȍČ”ȲȌȼČ“ ȌȢȤČ—ȢČ–ČŻČ™ Čœ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯș ȼȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ“ Č– ȹȥČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ Č”Č–ČœČ”ČŞČœČœ ȌȤČ”ȥȼȣȢȤȌČ™ ȌȧȤČœČĽČŚČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ȼȨČ™ȤČ™ Č– ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČœ ȖȯȼȌȔȖȢČž Čœ Č“Č¤Č Č”ȤȢČž Č– ȕȔȥȞȢČ–ČĽČžČ˘Č Čœ ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–Č˘Č ČĽČ™ČžȌȢȤȔȊ ǨČžȤșȣČ&#x;ȓșȌȼȓ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Ȣ Č Č™ČšČ˜ȧ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ Čœ Čœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ Čœ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č Čœ ǢČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ ǘȤČ”ČšČ˜Č”ČĄČĽČžČœČ™ ČĽČ”Č Č˘Č&#x;șȌȯ njȧȊȢČ—Ȣ Čœ ČœČŚČ”Č&#x;ȰȓȥȼȞȔȓ $OHQLD $HURQDXWLFD Č˜ȢČ—ȢČ–ȢȤČœČ&#x;ČœČĽČ° Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č™ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ Čœ ȣȤȢČ˜Č”ČšČ™ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČŠ ČĽČ”Č Č˘Č&#x;Č™ȌȢČ– ȣȤȢČ“Č–Č&#x;șȥ ČœČĄČŚČ™Ȥșȼ Čž ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ 6HOH[ ȣȤČœČĄČ”Č˜Č&#x;șȚȔȭșČ? )LQPHFFDQLFD ČĽ șș ČĽČœČĽČŚČ™Č Č˘Č? $UHWUD Ç—Č™ȤȥȧČ&#x;ČĽČ“ Č– ǼȢȼȼČœȲ ),$7 ČĽČ•ȢȤȞȔ ȥșȞȢȌȢȤȯȊ șȗȢ Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Č™Č? Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ°ČĽČ“ Č– ÇšČ&#x;ȔȕȧČ—Č™ ȤČ™ȼȣȧČ•Č&#x;ČœČžČ” ǧȔȌȔȤȼȌȔȥ ǢȢČ–ȧȲ ȖȔȚȥȧȲ ȼȌȤČ”ČĄČœȪȧ Č– ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ČŠ Č Č™ČšČ˜ȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ǼȢȼȼČœČ™Č? ȢȌČžȤȯČ&#x;Ȣ ȣȢČ˜ČŁČœČĽČ”ȥȥȢČ™ Č– Č—ȢČ˜ȧ njȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ™ Č Č™ČšČ˜ȧ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ™Č? Ç˜Č”Č›ČŁČ¤Č˘Č Čœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČąČĄČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČ ČžȢȥȪČ™Č¤ČĄČ˘Č (1, Ç— ČžȤČ™Č˜ČœȌȥȢ ȕȔȥȞȢČ–ČĽČžȢČ? ȼȨČ™ȤČ™ ČĽČ&#x;Č™Č˜ȧșȌ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–ȧ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ %DQFD ,QWHVD ČžȢȌȢȤȯČ? ȣȤČœȢČ•ȤČ™Č&#x; ȕȔȥȞ ČĽČŁČ™ČŞČœČ”Č&#x;ČœČ›ČœȤȧȲȭČœČ?ČĽČ“ ČĄČ” ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞș Č Č”Č&#x;ȢČ—Ȣ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Č” Čœ ȤȔțȤȔȕȔȌȯȖȔșȌ ȣȤȢșȞȌ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ“ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ȢČ—Ȣ ČœČŚČ”Č&#x;Ȣ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ ǖȔȥȞȔ Ç— șȗȢ Č›Č”Č˜Č”ȍȧ Č–ȢČ?Č˜Č™ČŚ ȨČœČĄČ”ČĄČĽČœȤȢČ–Č”ČĄČœČ™ Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽČ” Č– ǼȢȼȼČœČœ ȼȌȤȔȥȔȊ Ç—ȢȼȌȢȍȥȢČ? ǚȖȤȢȣȯ Čœ njǢǘ Ç™ȤȧČ—ȢČ? ȥȔȏ ČžȤȧȣȥȯČ? ȕȔȥȞ 8QLFUHGLWR ČžČ¤Č˘Č Č™ ČžȢȥȌȤȢČ&#x;Č“ ČĄČ”Č˜ ÇĄČ™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČŻČ ÇĄČ˘ČĽČžȢČ–ČĽČžČœČ Ç–Č”ČĄČžČ˘Č Č–Č˘ČĽČ°Č ČŻČ ČŁČ˘ Č›ČĄČ”ČŤČ™ČĄČœȲ Č– ȼȌȤȔȥș ȧȼȣČ™ȏȥȢ țȔȤČ™ČžČ˘Č Č™ČĄČ˜ȢČ–Č”Č&#x; ȼșȕȓ ČĄČ” Č”ȤČ™ČĄČ˜ČĄČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ™ Ç—Č Č™ČĽČŚČ™ ČĽ ČŚČ™Č ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȍȌȢ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ™ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ȌȔȞȚș Č–ȥȢȼČ“ČŚ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœȲ ǧȔȞ ČĄČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ njșȖșȤȼȌČ”Č&#x;Č°Č—Ȥȧȣ Čœ ǚȖȤČ”Č›Ç˜Ȥȧȣ ȣȤČœȢČ•ȤČ™Č&#x;Čœ Č Č™ČŚČ”Č&#x;Č&#x;ȧȤČ—ČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ“ /XFFKLQL Čœ 3DOLQL H %HUWROL ČĄČ” ČĽČ§Č Č Č§ ȢČžȢČ&#x;Ȣ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥȢČ– ǚȖȤȢ


45-47_Speciale Russia1

26-02-2007

16:33

Pagina 47

INTERVISTA AD ANGELO DI STASI, DG PER LE POLITICHE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE – MINCOMES

“U

n quadro macroeconomico fortemente positivo, grazie al prezzo delle materie prime ed all’apprezzamento in termini reali del rublo, tanto che il PIL nel 2006 ha registrato una crescita del 6,9% rispetto all’anno precedente, dato che fa dell’economia russa una delle piĂš dinamiche a livello mondialeâ€?. Ăˆ cosĂŹ, in poche parole, che Angelo Di Stasi, Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione del Ministero del Commercio Internazionale, ritrae l’economia russa. Vi sono altri dati fondamentali? Tutti i principali indicatori hanno registrato andamento positivo: produzione industriale (4,4%), investimenti (10,8%), commercio al dettaglio (11,5%) e produzione agricola (+1,4%). L’inflazione è scesa sotto le due cifre. L’export ha raggiunto i 240 miliardi di dollari, contro un import di 97 miliardi, con un saldo positivo di 143 miliardi. In questo quadro come si pone il nostro Paese? Su un totale dell’export di 240 miliardi di dollari, l’Italia è il terzo Paese cliente dopo Olanda e Germania, con una quota del 8,6% sul totale (solo 10 anni fa era all’undicesimo posto) ed il settimo fornitore, con una quota del 4,6% (rimasta invece stabile negli anni). E quali sono i settori dell’export italiano maggiormente interessati? I settori piĂš forti sono l’abbigliamento (12%), le macchine e gli apparecchi meccanici (29%), i mobili (9%); le importazioni, come dicevo prima, si concentrano su petrolio greggio e gas naturale (71%) e prodotti della metallurgia (16%). Vi sono nostri prodotti che sono cresciuti in maniera particolare? Nel settore dei beni strumentali – i macchinari per la lavorazione del legno, della plastica e del materiale di imAngelo Di Stasi ballaggio per prodotti alimentari – l’Italia ha conquistato importanti quote di mercato, collocandosi saldamente al secondo posto, dopo la Germania. E il cosiddetto “Made in Italyâ€? fatto di stile, qualitĂ ed eleganza? Vantiamo ormai una radicata presenza nel comparto dei beni di consumo – mobili, calzature, tessile, abbigliamento, accessori, mobili, calzature, gioielli – grazie alla forte attrazione esercitata dal “marchio Italiaâ€? sui consumatori russi. Subiamo una concorrenza aggressiva soprattutto da Cina e India per i beni di consumo di basso livello, ma la nostra qualitĂ trionfa. Esistono dei nuovi strumenti per investire in Russia? Il Ministero del Commercio Internazionale mette a disposizione delle aziende italiane che intendano investire in Russia dei fondi pubblici di venture capital. Si tratta di un finanziamento aggiuntivo rispetto alla normale quota di partecipazione della SIMEST SpA alla costituzione della societĂ estere sulla base della legge 100/90. Grazie all’intervento dei Fondi di venture capital la partecipazione dello Stato può arrivare fino a un massimo del 49% delle imprese estere. Il Fondo Russia Ucraina, riservato ad investimenti anche in Moldavia, Armenia, Azerbajgian e Georgia, oltre che ovviamente alla Russia e all’Ucraina, dispone di 60 milioni di euro e si autofinanzia essendo rotativo.

Un gigante su cui puntare Ăˆ un Paese dinamico, in cui l’Italia continua a conquistare importanti quote di mercato

Mosca

ĆŒÇŽÇ“Ç†Ç‘ÇƒÇ?Ç&#x; Ç’ Ć„ÇŽÇ…Ç‡Ç†ÇŒÇ? ĆˆÇ‰ Ć•Ç“Ç ÇˆÇ‰ Ć‡Ç†ÇŽÇ†Ç‘Ç ÇŒÇ?ÇŽÇœÇ? ĆˆÇ‰Ç‘Ç†Ç‹Ç“Ç?Ç‘Ç?Ç? Ç?Ç? Ç‰ÇŽÇ“Ç†Ç‘ÇŽÇ Ç—Ç‰Ç?ÇŽÇ ÇŒÇ‰ÇˆÇ Ç—Ç‰Ç‰ Ć?Ç‰ÇŽÇ‰Ç’Ç“Ç†Ç‘Ç’Ç“ÇƒÇ ÇƒÇŽÇ†Ç™ÇŽÇ†ÇŠ Ç“Ç?Ç‘Ç„Ç?ǃnjlj

ǼȢȼȼČœČ“ ² Č—ČœČ—Č”ČĄČŚ ČĄČ” ČžȢȌȢȤȢČ—Ȣ Č Č˘ČšȥȢ Č˜Č™Č&#x;ȔȌȰ ȼȌȔȖȞȧ

DzȌȢ Č˜ČœČĄČ”Č ČœČŤČĄČ”Č“ ȼȌȤȔȥȔ Čœ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ȣȤȢČ˜ȢČ&#x;ȚȔșȌ țȔȖȢșȖȯȖȔȌȰ șș ȤȯȥȢČž ŠÇ— Č—ȢČ˜ȧ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȔȓ Č Č”ČžȤȢȹČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČ” Č•Č&#x;ȔȗȢČ˜Č”ȤČ“ Č–ȯȼȢČžČœČ ČŞČ™ČĄČ”Č ČĄČ” ȼȯȤȰČ™ Čœ ȣȤČœČ›ČĄČ”ČĄČœȲ ȤșȔČ&#x;ȰȥȢČ? ȼȌȢČœČ Č˘ČĽČŚČœ ȤȧČ•Č&#x;Č“ ȥȔȏČ&#x;Č” ČĽČ–ȢČ™ ȢȌȤČ”ČšČ™ČĄČœČ™ Č– ȤȢȼȌČ™ Ç—Ç—Ǥ ČĄČ” ȣȢ ȼȤČ”Č–ČĄČ™ČĄČœȲ ČĽ ȣȤȢȏČ&#x;ČŻČ Č—ȢČ˜Č˘Č ČŤČŚČ˘ Č˜Č™Č&#x;ȔșȌ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȧȲ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžȧ ȢČ˜ȥȢČ? ČœČ› ČĽČ”Č ČŻČŠ Č˜ČœČĄČ”Č ČœČŤČĄČŻČŠ Č– Č ČœȤșª Ç?Č Č™ȥȥȢ ȌȔȞ Č– ȥșȼȞȢČ&#x;Č°ČžČœČŠ ČĽČ&#x;ȢȖȔȊ Ç•ČĄČ˜ČšČ™Č&#x;Ȣ Ç™Čœ ÇŚČŚČ”Č›Čœ Ç˜Č™ČĄČ™ȤČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ? Ç™ČœȤșȞȌȢȤ ȣȢ ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ÇĄČœČĄČœČĽČŚČ™ȤȼȌČ–Č” ȖȥșȏȥșČ? ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ ȢȣČœČĽČ”Č&#x; ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȧȲ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžȧ ǥȢČ—Č&#x;Čœ Č•ČŻ Ç—ČŻ ȥȔțȖȔȌȰ Č˜ȤȧČ—ČœČ™ ȖȔȚȥȯș Č˜Č”ČĄČĄČŻČ™" Ç—ČĽČ™ ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČ™ ČœČĄČ˜Č™ČžČĽČŻ ȣȢȞȔțȯȖȔȲȌ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȧȲ ČŚČ™ČĄČ˜Č™ČĄČŞČœȲ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ™ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Ȣ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ ȤȢČ›ČĄČœČŤČĄČ”Č“ ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Č“ Čœ ČĽČ™Č&#x;Č°ČĽČžȢȊȢțȓČ?ČĽČŚČ–Č™ȥȥȢČ™ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Ȣ Ç?ȥȨČ&#x;Č“ČŞČœČ“ ȢȣȧȼȌČœČ&#x;ȔȼȰ ČĄČœČšČ™ ȣȤȢȪČ™ȥȌȢČ– DzČžȼȣȢȤȌ Č˜ȢȼȌČœČ— ČŞČœȨȤȯ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– Č” ČœČ ČŁČ˘Č¤ČŚ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– ȍȌȢ Č˜Č”Č™ČŚ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? ȤșțȧČ&#x;ȰȌȔȌ Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” Ç&#x;ȔȞ Č– ȹȌȧ ȞȔȤȌČœȥȧ Č–ČŁČœČĽČŻČ–Č”Č™ČŚČĽČ“ ȥȔȏȔ ȼȌȤȔȥȔ" Ç— ȢČ•Č­Č™Č? ČĽČ§Č Č Č™ ȹȞȼȣȢȤȌČ” Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ČĽ șș Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȌȤșȌȰșČ? ȼȌȤČ”ȥȢČ? ² ČžČ&#x;ČœČ™ČĄČŚČ˘Č ČŁČ˘ČĽČ&#x;Č™ ǘȢČ&#x;Č&#x;Č”ČĄČ˜ČœČœ Čœ Ç˜Č™Č¤Č Č”ČĄČœČœ Ç?Č ČŁČ˘Č¤ČŚ ČœČ› Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ȼȢȼȌȔȖČ&#x;ȓșȌ ȹȌČ” ČŞČœȨȤČ” ȣȤČ”ČžČŚČœČŤČ™ČĽČžČœ ČĄČ™ Č Č™ČĄČ“Č&#x;ȔȼȰ Č– ČŚČ™ČŤČ™ČĄČœČ™ ȥșȼȞȢČ&#x;Č°ČžČœČŠ Č&#x;șȌ ȍȌȢ ČĽČŚČ”Č–ČœČŚ ČĄČ”ȏȧ ȼȌȤČ”ȥȧ ČĄČ” ČĽČ™Č˜Č°Č Č˘Č™ Č Č™ȼȌȢ ȼȤČ™Č˜Čœ ȣȢȼȌČ”Č–Č­ČœČžȢČ– Ç— ȹȞȼȣȢȤȌČ™ ȞȔȞȢČ? ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ ČĄČ”ČœČ•ȢČ&#x;șș Č›Č”ČœČĄČŚČ™ȤČ™ȼȢȖȔȥȔ ǼȢȼȼČœČ“" ÇŚČ”Č ČŻČ Čœ ȣȢȣȧČ&#x;Č“Č¤ČĄČŻČ Čœ Č“Č–Č&#x;Č“ȲȌȼČ“ ȢČ˜Č™ČšČ˜Č” ȢČ•ȢȤȧČ˜ȢČ–Č”ČĄČœČ™ Čœ Č Č™ČŠČ”ČĄČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ ȣȤČœČ•ȢȤȯ Č Č™Č•Č™Č&#x;Č° Ç?Č ČŁČ˘Č¤ČŚ Č– ȢȼȥȢČ–ČĄČ˘Č ČĽČžȢȥȪČ™ȥȌȤČœȤȢȖȔȥ ČĄČ” ČĄČ™ȨȌČœ ȼȯȤȪČ™ Čœ ȣȤČœȤȢČ˜ČĄČ˘Č Č—Č”Č›Č™ Č” ȌȔȞȚș ČĄČ” ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ Č Č™ČŚČ”Č&#x;Č&#x;ȧȤČ—ČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌČœ Ç?Č ČŁČ˘Č¤ČŚ ȞȔȞȢČ? ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ Č–ȯȤȢȼ Č– ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ČĄČœČ™ Č—ȢČ˜ČŻ" Ç— ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ČĄČ™Č™ Č–ȤČ™Č Č“ Č ČŻ ȥȔȕČ&#x;ȲČ˜Č”Č™Č Č˘ČĽČ˘Č•Č™ȥȥȧȲ Č›Č”ČœČĄČŚČ™ȤČ™ȼȢČ–Č”ȥȥȢȼȌȰ Č– ČĄČ”ČŹČœČŠ ȼȤČ™Č˜ČĽČŚČ–Č”ČŠ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Č˜Č™ȤșȖȢȢČ•ȤȔȕȔȌȯȖȔȲȭČ™Č Č˘Č•ȢȤȧČ˜ȢČ–Č”ČĄČœČœ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ ČŁČ&#x;Č”ČĽČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ Č Č”ČŚČ™ȤČœČ”Č&#x;ȢČ– Čœ ȧȣȔȞȢČ–ČžČœ Č˜Č&#x;Č“ ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČŠ ȣȤȢČ˜ȧČžȌȢČ– Ç— ȹȌČœČŠ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȼȨČ™ȤȔȊ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ČĽČŚČ”Č•ČœČ&#x;ȰȥȢ Č›Č”ČĄČœČ Č”Č™ČŚ Č–ȌȢȤȢČ™ Č Č™ȼȌȢ ȣȢȼČ&#x;Č™ Ç˜Č™Č¤Č Č”ČĄČœČœ Ç• ȍȌȢ Ç—ČŻ Č Č˘ČšČ™ČŚČ™ ȼȞȔțȔȌȰ Ȣ ȌȔȞ ČĄČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č˘Č ÂŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞ ȼȢČ™Č˜ČœČĄČ™ČĄČœČœ ČĽČŚČœČ&#x;Č“ ȞȔȍșȼȌȖȔ Čœ ČąČ&#x;șȗȔȥȌȥȢȼȌČœ" ǤȢ ȣȤČ™Č˜Č Č™ČŚČ”Č ČŹČœȤȢČžȢČ—Ȣ ȣȢȌȤșȕČ&#x;Č™ČĄČœČ“ Č Č™Č•Č™Č&#x;Čœ ȢČ•ȧČ–Čœ ČŚČ™ČžČĽČŚČœČ&#x;Ȳ ȢČ˜Č™ČšČ˜Č™ ȔȞȼșȼȼȧČ”ȤČ”Č Č˜ȤȔȗȢȪČ™ȥȥȢȼȌČ“Č Č ČŻ ȣȢ ȣȤȔȖȧ Č“Č–Č&#x;Č“Č™Č ČĽČ“ Č&#x;ČœČ˜Č™Č¤Č˘Č Čœ ȌȢČ–Č”Ȥȯ ČĽČ˜Č™Č&#x;Ȕȥȥȯș Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ȣȢČ&#x;Č°Č›ȧȲȌȼČ“ ČĄČ™ČĽČ˘Č ČĄČ™ČĄČĄČŻČ Č§ČĽČŁČ™ČŠČ˘Č Č§ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č“ Ç•Č—ȤČ™ČĽČĽČœČ–ČĄČ”Č“ ČžȢȥČžȧȤČ™ČĄČŞČœČ“ Ç&#x;ČœČŚČ”Č“ Čœ Ç?ČĄČ˜ČœČœ ȢȌȥȢȼČœČŚČĽČ“ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ Čž ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ ČĄČœČ›ČžȢČ—Ȣ ȧȤȢČ–ČĄČ“ Č” ȥȔȏș ČĄČ™ȣȤșȖțȢČ?Č˜Č™ȥȥȢČ™ ȞȔȍșȼȌȖȢ Č–ČŻČœČ—ȤȯȖȔșȌ Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” njȧȭșȼȌȖȧȲȌ Č&#x;Čœ ȥȢČ–ČŻČ™ ȣȧȌČœ Č˜Č&#x;Č“ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Č– ǼȢȼȼČœČœ" ÇĄČœČĄČœČĽČŚČ™ȤȼȌČ–Ȣ ȖȥșȏȥșČ? ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ Č˜Č”Č™ČŚ Č– ȤČ”ȼȣȢȤČ“ČšČ™ČĄČœČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? ČĄČ”Č Č™ȤșȥȥȯȊ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœȤȢȖȔȌȰ Č– ǼȢȼȼČœČœ ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x; Ç—Č™ȥȍȧȤȥȢČ—Ȣ ȤČœČĽČžȢČ–ȢČ—Ȣ ȨȢȥČ˜Č” ǼșȍȰ ČœČ˜Č™ČŚ Ȣ ȨČœČĄČ”ČĄČĽČœȤȢČ–Č”ČĄČœČœ Č˜ȢȣȢČ&#x;ČĄČ“ȲȭČ™Č ČžČ–ȢȌȧ ȧȍČ”ČĽČŚČœČ“ 6,0(67 6S$ Čœ ČœČ˜ȧȭČ™Č ČĄČ” ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ™ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? țȔ Č—ȤČ”ČĄČœČŞČ™Č? Č– ȼȢȢȌČ–Č™ČŚČĽČŚČ–ČœČœ Č– Č›Č”ČžČ˘ČĄČ˘Č Ç–Č&#x;ȔȗȢČ˜Č”ȤČ“ Ç—Č™ČĄČŤČ§Č¤ČĄČ˘Č Č§ ȨȢȥČ˜ȧ ȧȍČ”ČĽČŚČœČ™ Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌČ–Č” Č– ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯȊ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ“ČŠ Č Č˘ČšČ™ČŚ Č˜ȢȊȢČ˜ČœČŚČ° Č Č”ČžČĽČœČ Č”Č&#x;ȰȥȢ Č˜Ȣ NJȢȥČ˜ ǼȢȼȼČœČ“ ǨČžȤČ”ČœČĄČ” ȤČ”ȼȣȤȢȼȌȤČ”ČĄČ“Č™Č ČŻČ? ȌȔȞȚș ČĄČ” ǥȢČ&#x;Č˜Č”Č–ČœȲ Ç•Č¤Č Č™ČĄČœȲ ǕțșȤČ•Č”Č?Č˜ČšČ”ČĄ Čœ ǘȤȧČ›ČœȲ ČœČ Č™Č™ČŚ Č– ČĽČ–ȢČ™Č Č¤Č”ȼȣȢȤČ“ČšČ™ČĄČœČœ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥȢČ– șȖȤȢ Čœ Č“Č–Č&#x;Č“Č“ČĽČ° ŠČžȤȧČ—ȢČ–ČŻČ ÂŞ Ȣȥ ČĽČ”Č Č˘Č¨ČœČĄČ”ČĄČĽČœȤȧșȌȼȓ

47


48-51_Speciale Russia2

SPECIALE RUSSIA

27-02-2007

11:10

Pagina 48

INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA A MOSCA, VITTORIO SURDO

Uno spazio stellare per Italia e Russia Ć‹Ç Ç?Ç‰Ç’Ç ÇŽÇ? Ç’Ç? Ç’ÇŒÇ?ǃ Ç„Ç?Ç’Ç?Ç?Ç…Ç‰ÇŽÇ Ć†Ç‰Ç“Ç“Ç?ǑljÇ? ƕǔǑDžÇ? Ç?Ç?Ç’ÇŒÇ ĆŒÇ“Ç ÇŒÇ‰Ç‰ ǃ Ć?Ç?ǒNjǃdž

ÇœČ–Č™Č›Č˜ȥȢČ™ ȥșȕȢ ČĄČ”Č˜ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ǼȢȼȼČœČ™Č?

ǤȤșȞȤȔȼȥȯș ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ ČĽČ&#x;ȢČšČœČ–ČŹČœČ™ČĽČ“ Č Č™ČšČ˜ȧ ČĄČ”ČŹČœČ Čœ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ Č˜Č”Č&#x;Čœ ČœČ ČŁČ§Č&#x;Č°ČĽ Č˜Č&#x;Č“ ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČ™ČĄČœČ“ Č–Č›Č”ČœČ Č˘Č˘Č•Č Č™ČĄČ” Čœ ȧČžȤșȣČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č” ȍȌȢ Č˜ȢČ&#x;ČšȥȢ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ ȢȌȤČ”Č›ČœČŚČ°ČĽČ“ ČĄČ” ȤȔȕȢȌČ™ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Ç•ČĄČ—Č&#x;ČœČ?ȼȞȔȓ ȣȢȼČ&#x;ȢČ–ČœČŞČ” Č—Č&#x;Č”ČĽČœČŚ ŠÇ— Č–ČŻČŹČœČĄČ™ Č˜ȢȼȌČ”ȌȢȍȥȢ ȣȤȢȼȌȤȔȥȼȌȖȔª Ç? ȧȚș ȥșȼȞȢČ&#x;Č°ČžȢ Č&#x;șȌ ČœČ Č™ȥȥȢ ȹȌȢ ȣȤȢČœȼȊȢČ˜ČœČŚ Č– ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ČŠ Č Č™ČšČ˜ȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ǼȢȼȼČœČ™Č? ČžČ˘Č Č Č™ȤȍșȼȞȔȓ ČœČĄČŚČ™Č—ȤČ”ČŞČœČ“ ȧȚș Č˜ȢȼȌČœČ—ČŹČ”Č“ Č–ȯȼȢȍČ”Č?ȏșȗȢ ȧȤȢČ–ČĄČ“ ȣȤȢČ˜ȢČ&#x;ȚȔșȌ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ČŚČ°ČĽČ“ Ç— Č—ȢČ˜ȧ Č–Č›Č”ČœČ Č˘Č˘Č•Č Č™ČĄ ȣȤČ™Č–ČŻČĽČœČ&#x; ȤșȞȢȤČ˜ȥȧȲ Č˘ČŚČ Č™ČŚČžȧ Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– șȖȤȢ ǧȢČ&#x;Č°ČžȢ țȔ ČŁČ™ȤČœȢČ˜ ČĽ Č“ČĄČ–Č”ȤČ“ ȣȢ ȥȢČ“Č•ȤȰ Č—ȢČ˜Č” ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ? ȹȞȼȣȢȤȌ ȣȢČ–ČŻČĽČœČ&#x;ČĽČ“ ČĄČ” ȥȢ Čœ ČœČ ČŁČ˘Č¤ČŚ Č– ČĄČ”ȏȧ ȼȌȤČ”ȥȧ ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČ&#x;ČĽČ“ Ç&#x;ȢČ—Č˜Č” Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ȼȌȢČ&#x;ČžȥȧČ&#x;ȔȼȰ ČĽ ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ČĽČŚČ°Č˛ Č–ȼȌȧȣČœČŚČ° Č– ČĽČ™ȤȰșțȥȧȲ ČžȢȥČžȧȤČ™ȥȌȥȧȲ Č•ȢȤȰČ•ȧ țȔ Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČŻČ? ȤȯȥȢČž ǼȢȼȼČœČ“ ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ČĄČ”ČŹČœČ Č–Č”ČšČĄČ™Č?ČŹČœČ ČŁČ”ȤȌȥČ™Č¤Č˘Č ČŁČ¤ČœȢČ•ȤșȌȔȓ ȌȢČ–Č”Ȥȯ ŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞ Čœ ČĄČ™ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ȌȤČ”Č˜ČœČŞČœȢȥȥȧȲ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȧȲ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœȲ ² ȢČ˜Č™ČšČ˜ȧ ȥȢ Čœ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ™ ȢČ•ȢȤȧČ˜ȢČ–Č”ČĄČœČ™ ČžȢȌȢȤȢČ™ Č›Č”ČĄČœČ Č”Č™ČŚ ČŁČ™ȤČ–ȢČ™ Č Č™ȼȌȢ Č– ČĄČ”ČŹČ™Č ČąČžȣȢȤȌČ™ ÇŚČœČ Č–ȢČ&#x;Č˘Č ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č” Č Č™ČšČ˜ȧ Č˜Č–Č§Č Č“ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ ČĽČŚČ”Č&#x;Ȣ ČĄČ™Č˜Č”Č–ȥȢ ȣȢČ˜ČŁČœČĽČ”ȥȥȢČ™ ȼȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ™ Č Č™ČšČ˜ȧ Ç&#x;ȢȥȪČ™Č¤ČĄČ˘Č Ç˛Ç˘Ç? Čœ Ç˜Č”Č›ČŁČ¤Č˘Č Č˘Č Ç˛ČŚČ˘ČŚ Č˜ȢČ—ȢČ–ȢȤ Č˜Č”Č&#x; ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ Č˜ȢȼȌȧȣ Čž ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ Č Č™ȼȌȢȤȢČšČ˜Č™ČĄČœČ“Č Č” ȤȢȼȼČœČ?ȼȞȔȓ ȼȌȢȤȢȥČ” Č– ČĽČ–ȢȲ ȢȍČ™ȤČ™Č˜Č° ȣȢČ&#x;ȧȍČœČ&#x;Č” ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ČŚČ™ČŠČĄČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ ČĄČ”Č–ČŻČžČœ ČŁČ™ȤČ™ȤȔȕȢȌČžČœ Čœ ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ“ ȹȥČ™ȤČ—ȢȤČ™ȼȧȤȼȢČ– Ç™ȢȼȌČœČ—ȥȧȌȯ ȼȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ“ Č–Ȣ Č ČĄČ˘Č—ČœČŠ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȓȊ Č– ȼșȞȌȢȤČ™ Č–ȯȼȢČžČœČŠ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ? ȹȥČ™ȤČ—ČœČœ Čœ ȕȔȥȞȢČ–ČĽČžČœČŠ ȧȼČ&#x;ȧČ— DzȌȢ ȣȢțȖȢČ&#x;ČœČ&#x;Ȣ Čœ Č˜ȤȧČ—ČœČ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č ČŚČ”ČžČœČ ČĄČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ ȞȔȞ )LQPHFFDQLFD (QHO 0HUORQL )LDW (QL 8QLFUHGLWR țȔȥȓȌȰ ȣȤȢȍȥȯČ™ ȣȢČ›ČœČŞČœČœ ČĄČ” Č˜ČœČĄČ”Č ČœČŤČĄČ˘Č Č¤Č˘ČĽČĽČœČ?ČĽČžČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ™ ȍȌȢ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȢČ–Č”Č&#x;Ȣ ȤȢȼȌȧ ȥȔȏșČ? ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČœ ǼȢȼȼČœČœ ȧČ˜Č™Č&#x;ȓșȌȼȓ ȢȼȢČ•ȢČ™ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ DzȌȢ Č™Č˜ČœČĄČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČ”Č“ ȼȌȤȔȥȔ Č– Č ČœȤČ™ ČžȢȌȢȤȢČ? Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȣȢȼČ–Č“Č­Č™ȥȢ Č˜Č–Č” ŠnjȣČ™ČŞČœČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČŠ Č–ȯȣȧȼȞȔª țȔ ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ČĄČœČ™ Č˜Č–Č”Č˜ČŞČ”ČŚČ° Č Č™ČĽČ“ČŞČ™Č– ÇŤČ™Č&#x;ȰȲ ȹȌȢČ—Ȣ ČšȧȤȥČ”Č&#x;Č” Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ Č˜Č”Č&#x;Č°ČĄČ™Č?ȏșș ȧČžȤșȣČ&#x;Č™ČĄČœČ™ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č” Č Č™ČšČ˜ȧ ČĄČ”ČŹČœČ Čœ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ

48

L’incremento degli scambi e le ottime relazioni fra i due Paesi lasciano prevedere rapporti economici in crescita esponenziale, favorendo posizioni di rilievo per le nostre imprese

Vittorio Surdo, Ambasciatore d’Italia a Mosca

“C’

è sempre spazio in altoâ€?, dice una massima inglese. Ed è ciò che si sta verificando da alcuni anni nelle relazioni economiche tra Italia e Russia: gli straordinari livelli di integrazione commerciale non cessano di aumentare. Nel 2006 l’interscambio dovrebbe aver superato il valore “recordâ€? dei venti miliardi di euro, mentre nel solo periodo gennaio-novembre 2006, le esportazioni italiane hanno segnato un incremento del 23,9% a fronte di una crescita quasi altrettanto sostenuta delle nostre importazioni (15,6%). In un periodo in cui l’Italia ha dovuto far fronte ad un’accresciuta concorrenza internazionale, la Russia si è rivelata dunque un importante sbocco per le nostre merci: non solo per i beni tradizionalmente associati nell’immaginario collettivo al Made in Italy, quali quelli di abbigliamento, ma anche per altri prodotti industriali come i macchinari, che costituiscono la prima voce del nostro export. Il consolidamento su livelli di progressiva interdipendenza economica può essere simbolizzato dal recente accordo di partenariato stipulato da Eni e Gazprom: esso assicura alla SocietĂ italiana l’accesso all’upstream russo dello sviluppo di giacimenti in cambio dell’ingresso della SocietĂ russa al downstream italiano della distribuzione. Varie intese nei settori industriali, dell’alta tecnologia, dell’energia e dei servizi bancari hanno permesso anche ad altre imprese italiane (Finmeccanica, Enel, Merloni, Fiat, Eni, Unicredito, per citarne solo alcune) di acquisire posizioni di rilievo nel mercato russo, il cui dinamismo arreca rilevanti benefici alla crescita della nostra economia. Rivolgendo particolare attenzione alla Russia, unico Paese al mondo al quale ha dedicato due “Specialiâ€? nell’arco degli ultimi venti mesi, anche questa rivista contribuisce ad accrescere il livello delle relazioni tra i due Paesi.


48-51_Speciale Russia2

26-02-2007

16:50

Pagina 49

L’INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE DELLA FEDERAZIONE RUSSA IN ITALIA, ALEXEY MESHKOV

Roma-Mosca: un rapporto di fiducia e collaborazione

S

enza timore di esagerare, si può dire che oggi l’Italia sia uno dei maggiori partner europei della Russia e i rapporti tra i due Paesi abbiano un carattere di vera partnership, siano fondati sulla fiducia e progrediscano in tutte le sfere, compresa la collaborazione economico-commerciale. L’incontro tra il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ed il Presidente del Consiglio Italiano, Romano Prodi, a Sochi il 23 gennaio 2007, ha dimostrato ancora una volta che tra i due Paesi si mantiene un dialogo altamente dinamico e costruttivo, il che a sua volta conferma il reciproco desiderio di sviluppare ulteriormente la nostra collaborazione in vari campi, dall’economia alla scienza, alla cultura. E le prossime consultazioni intergovernative allargate al vertice, che si svolgeranno a marzo in occasione della visita del Presidente Putin in Italia, permetteranno sicuramente di dare un ulteriore impulso alla reciproca collaborazione. Abbiamo esperienze positive e buone prospettive di lavorare a progetti comuni in settori quali l’alta tecnologia, l’energia, l’aerospaziale e l’automobilistico, le telecomunicazioni e i trasporti. Con soddisfazione constatiamo che anche nel 2006 è stata registrata una sostanziale crescita dell’interscambio bilaterale, aumentato del 28% e pari a circa 30 miliardi di dollari. La nostra cooperazione nel campo degli investimenti si è rafforzata considerevolmente e si è trasformata in una strada a doppio senso. I rapporti nel settore finanziariocreditizio si stanno sviluppando in modo dinamico. Infatti, quasi tutte le piĂš importanti banche italiane operano con la Russia, e le banche Intesa e Unicredito hanno giĂ proprie strutture nel nostro Paese. Inoltre, nuove opportunitĂ si aprono con il prossimo ingresso della Federazione Russa nel WTO. Attualmente la collaborazione nel settore finanziario è caratterizzata dall’avvenuto passaggio dalla fase della concessione dei crediti con le garanzie dello Stato a una normale cooperazione interbancaria. Sono operativi strumenti per il finanziamento sia dei grandi progetti, sia rivolti alle piccole e medie imprese. Vorrei rilevare l’ampliamento della “geografia dei rapporti interregionaliâ€? nell’ambito della realizzazione dei progetti di creazione in Russia dei distretti industriali su modello italiano. Diamo molta importanza allo sviluppo dei rapporti interregionali diretti e all’arrivo degli imprenditori italiani nelle regioni della Federazione Russa; inoltre, auspichiamo gli investimenti italiani in zone economiche speciali russe create per incorraggiare l’innovazione tecnologica. In questo contesto contiamo come sempre sull’importante contributo della Camera di Commercio Italo-Russa e salutiamo questa iniziativa editoriale mirata a dare agli uomini d’affari e agli esponenti dell’opinione pubblica italiana ulteriori informazioni sul potenziale dei rapporti economici e commerciali tra la Russia e l’Italia. Da parte loro l’Ambasciata della Federazione Russa a Roma, i Consolati Generali della Russia a Milano, Genova e Palermo, hanno prestato e presteranno anche in futuro la dovuta assistenza alle business comunity russe e italiane.

Alexey Meshkov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia

ƔljÇ? ² Ć?Ç?Ç’Ç‹ÇƒÇ Ç…Ç?ǃdžǑljdž lj Ç’Ç?ǓǑǔDžǎljǘdžǒǓǃÇ?

ÇœČ”ČŁČœČĽČ”ȥȢ ȼȢ ČĽČ&#x;ȢČ– Č—ȢȼȣȢČ˜ČœČĄČ” Ç•Č&#x;șȞȼșȓ ǥșȏȞȢČ–Č” ȣȢȼČ&#x;Č” ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ

ǥȢČšȥȢ ČĄČ™ ȣȤČ™ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČ–Č”Č“ ȼȞȔțȔȌȰ ȍȌȢ Č– ČĄČ”ȼȌȢČ“Č­ČœČ? Č Č˘Č Č™ČĄČŚ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȖȔȚȥșČ?ČŹČœČ Č™Č–ȤȢȣČ™Č?ČĽČžČœČ ČŁČ”ȤȌȥČ™Č¤Č˘Č ÇĽČ˘ČĽČĽČœČœ Čœ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ Č Č™ČšČ˜ȧ Č˜Č–Č§Č Č“ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ ȢȼȥȢȖȔȥȥȯș ČĄČ” Č–Č›Č”ČœČ ČĄČ˘Č Č˜ȢČ–Č™ȤČœČœ ȧȼȣČ™ȏȥȢ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ȲȌȼČ“ Č–Ȣ ȖȼșȊ ȼȨČ™ȤȔȊ Č–ČžČ&#x;ȲȍȔȓ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžȧ Čœ ČžČ˘Č Č Č™ȤȪČœȲ njȢȼȌȢȓȖȏȔȓȼȓ Č“ČĄČ–Č”ȤČ“ Č—ȢČ˜Č” Č– njȢȍČœ Č–ȼȌȤșȍȔ ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ” ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Ç—Č&#x;Č”Č˜ČœČ ČœȤČ” ǤȧȌČœČĄČ” ČĽ ǤȤČ™Č Č°Č™Ȥ Č ČœČĄČœČĽČŚČ¤Č˘Č Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ÇĽČ˘Č Č”ȥȢ ǤȤȢČ˜Čœ șȭș ȤȔț ȣȤȢČ˜Č™Č Č˘ČĄČĽČŚČ¤ČœȤȢČ–Č”Č&#x;Č” ȍȌȢ ČžȢȥȼȌȤȧČžČŚČœČ–ČĄČŻČ? Čœ Č˜ČœČĄČ”Č ČœČŤČĄČŻČ? Č˜ČœČ”Č&#x;ȢČ— Č Č™ČšČ˜ȧ ČĄČ”ČŹČœČ Čœ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȧșȌ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœȲ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č” Č– ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČ™ ČĄČ”ȧȞș ČžȧČ&#x;ȰȌȧȤČ™ Čœ Č˜ȤȧČ—ČœČŠ ȖȔȚȥȯȊ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȓȊ ǥșȚȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȼȌȖșȥȥȯș ČžȢȥȼȧČ&#x;Č°ČŚČ”ČŞČœČœ ČžȢȌȢȤȯČ™ ȣȤȢČ?Č˜ȧȌ Č– Č Č”ȤȌČ™ Č–Ȣ Č–ȤČ™Č Č“ Č–ČœČ›ČœČŚČ” ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ” ǤȧȌČœČĄČ” Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœȲ ȣȢțȖȢČ&#x;Č“ČŚ Č˜Č”ČŚČ° Č˜ȢȣȢČ&#x;ČĄČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? ČœČ ČŁČ§Č&#x;Č°ČĽ ČĄČ”ČŹČœČ Č˘ČŚČĄČ˘ČŹČ™ČĄČœČ“Č Ç˘Č”ČžȢȣČ&#x;șȥ Č•ȢČ&#x;ȰȏȢČ? ȢȣȯȌ Č– ȤșȔČ&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ȼȢČ–Č Č™ČĽČŚČĄČŻČŠ ȣȤȢșȞȌȢČ– Č– ČŚČ”ČžČœČŠ ȼșȞȌȢȤȔȊ ȞȔȞ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ“ ȹȥČ™ȤČ—ČœČ“ ČžČ˘ČĽČ ČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ ČœČĽČĽČ&#x;Č™Č˜ȢČ–Č”ČĄČœČ“ Č”Č–ČŚČ˘Č Č˘Č•ČœČ&#x;Č™ȼȌȤȢČ™ČĄČœČ™ ČŚČ™Č&#x;Č™ČžČ˘Č Č Č§ČĄČœČžČ”ČŞČœČœ ȌȤČ”ȥȼȣȢȤȌ ÇĄČŻ ČĽ ȧČ˜ȢČ–Č&#x;șȌȖȢȤČ™ČĄČœČ™Č Č˘ČŚČ Č™ČŤČ”Č™Č ČŤČŚČ˘ Č– Č—ȢČ˜ȧ Č•ČŻČ&#x; țȔȤČ™Č—ČœȼȌȤČœȤȢȖȔȥ ȤȢȼȌ Č–Č›Č”ČœČ Č˘Č˘Č•Č Č™ČĄČ” ČĄČ” ȍȌȢ ȼȢȼȌČ”Č–ČœČ&#x;Ȣ ȢČžȢČ&#x;Ȣ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– ǢȔȏș ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Ȣ Č– ȼȨČ™ȤČ™ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? ȧČžȤČ™ČŁČœČ&#x;ȢȼȰ Čœ ČĽČŚČ”Č&#x;Ȣ Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ Č˜Č–ȧȼȌȢȤȢȥȥČœČ Ç™ČœČĄČ”Č ČœȍȥȢ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ȲȌȼČ“ Čœ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ Č– ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–Ȣ ČžȤČ™Č˜ČœČŚČĄČ˘Č ČĽČ™ČžȌȢȤČ™ ǤȢȍȌČœ Č–ČĽČ™ ČžȤȧȣȥČ™Č?ČŹČœČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ Č•Č”ČĄČžČœ ȤȔȕȢȌČ”ȲȌ ČĽ ǼȢȼȼČœČ™Č? Č” ČŚČ”ČžČœČ™ Č•Č”ČĄČžČœ ȞȔȞ ,QWHVD Čœ 8QLFUHGLWR ȢȌČžȤȯČ&#x;Čœ ČĽČ–ȢČœ ȢȌČ˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ“ Č– ȥȔȏșČ? ȼȌȤȔȥș ǢȢ șȭș Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ ȢȌČžȤȢȲȌȼČ“ ȣȢȼČ&#x;Č™ ȌȢČ—Ȣ ȞȔȞ Č– Č•Č&#x;ČœČšČ”Č?ČŹČ™Č Č•ȧČ˜ȧȭČ™Č ÇĽČ˘ČĽČĽČœČ?ȼȞȔȓ ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČ“ Č–ȼȌȧȣČœČŚ Č– Ç—ǧǣ Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Ȣ Č– ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–Č˘Č ČĽČ™ČžȌȢȤČ™ ČŠČ”ȤȔȞȌșȤČœČ›ȧșȌȼȓ ČŁČ™ȤČ™ȊȢČ˜Č˘Č Č˘ČŚ ȨȔțȯ ȣȤČ™Č˜ȢȼȌȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ČžȤČ™Č˜ČœČŚČ” Č—Č”ȤČ”ČĄČŚČœȤȢČ–Č”ȥȥȢČ—Ȣ Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌČ–Č˘Č Čž ČĄČ˘Č¤Č Č”Č&#x;ȰȥȢČ? Č Č™ČšČ•Č”ČĄČžȢČ–ČĽČžȢČ? ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢČ? ȤȔȕȢȌČ™ ǨȚș ȤȔțȤȔȕȢȌȔȥȯ ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ ČŻČ™ Č Č™ȌȢČ˜ČŻ ȨČœČĄČ”ČĄČĽČœȤȢČ–Č”ČĄČœČ“ ȞȔȞ Č˜Č&#x;Č“ ȢȼȧȭșȼȌȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČŠ ȣȤȢșȞȌȢČ– ȌȔȞ Čœ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Č Č™Č&#x;ČžČœČŠ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČœČŠ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČŠ ȼȌȤȧČžȌȧȤ ǧȔȞȚș ȊȢȌČ™Č&#x;ȢȼȰ Č•ČŻ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȤČ”ČĽČŹČœȤČ™ČĄČœČ™ ŠČ—Č™ȢČ—ȤČ”ȨČœČœ Č Č™ČšȤČ™Č—ČœȢȥČ”Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č”ÂŞ Č– ȤČ”Č ČžČ”ČŠ ȣȤȢșȞȌȢČ– ȣȢ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœȲ Č– ǼȢȼȼČœČœ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȤČ”Č?ȢȥȢČ– ȣȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Čœ ÇĄČŻ ȧČ˜Č™Č&#x;Č“Č™Č Č˘ČĽČ˘Č•ȢČ™ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœȲ ȣȤČ“Č ČŻČŠ Č Č™ČšȤČ™Č—ČœȢȥČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČŠ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ? Čœ ȤȔȕȢȌČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Č– ȤȔțČ&#x;ČœČŤČĄČŻČŠ ȤČ”Č?ȢȥȔȊ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ȢȍșȥȰ ȖȔȚȥȯ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ ČžȢȌȢȤȯČ™ Č•ȧČ˜ȧȌ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ Č–ČĄČ™Č˜ȤČ™ČĄČœȲ ȥȢČ–ČŻČŠ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ? Č– ČĽČŁČ™ČŞČœČ”Č&#x;ȰȥȢ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČĄČŻČŠ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ Č›ȢȥȔȊ ǼȢȼȼČœČœ Ç— ȤșȔČ&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ČĄČ”ČŹČœČŠ ČŞČ™Č&#x;Č™Č? Č ČŻ ȞȔȞ Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” ȤČ”ČĽČĽČŤČœČŚČŻČ–Č”Č™Č ČĄČ” ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;Ȣ ² ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ǧȢȤČ—ȢČ–ȢČ? ČŁČ”Č&#x;ȔȌȯ Čœ ȣȤČœČ–Č™ČŚČĽČŚČ–ȧČ™Č Č–ČŻČšČĄČ™Č?ȏȧȲ ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–ȧ ȣȢ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœȲ ČšȧȤȥČ”Č&#x;Č” Č˜Č”ȲȭșȗȢ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ČŻČ Č&#x;ȲČ˜Č“Č Čœ ŠȢČ•Č­Č™ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČ˘Č Č§ Č ČĄČ™ČĄČœȲª ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č§Č˛ ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœȲ Ȣ ȣȢȌČ™ČĄČŞČœČ”Č&#x;Č™ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ Čœ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČŠ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ? Č Č™ČšČ˜ȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ǼȢȼȼČœČ™Č? ǤȢȼȢČ&#x;Č°ČĽČŚČ–Ȣ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Č– ÇĽČœČ Č™ Ç˜Č™ČĄČ™ȤČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ™ Ç&#x;ȢȥȼȧČ&#x;Č°ČĽČŚČ–Č” ǼȢȼȼČœČœ Č– ÇĄČœČ&#x;Ȕȥș Ç˜Č™ȥȧČ™ Čœ ǤČ”Č&#x;Č™Č¤Č Č˘ ȢȞȔțȯȖȔȲȌ Čœ Č•ȧČ˜ȧȌ ȢȞȔțȯȖȔȌȰ Č˜ȢČ&#x;ČšȥȢČ™ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœȲ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ČŻČŠ ȼȖȓțșČ?

49


48-51_Speciale Russia2

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

16:50

Pagina 50

INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DELL’ICE, MASSIMO MAMBERTI

“In CSI tanta voglia di fare, e ricchezza che si moltiplica”

“C

on 140 miliardi di dollari di riserve valutarie, oggi la Russia, anzi la Csi, è la seconda o terza potenza finanziaria mondiale ed è sostenuta, oltretutto, da un’enorme rendita energetica. Il Governo e il Presidente Vladimir Putin sono determinati a sostenere la crescita economica del Paese, e a farlo in modo molto più omogeneo di quanto sia accaduto finora. Un obiettivo ambizioso, un percorso difficile, perché l’epoca in cui tutta la struttura economico-sociale del Paese era centralizzata e burocratizzata è in realtà vicinissima, risale a nemmeno vent’anni fa. Per questo oggi i Russi hanno bisogno di tutto il supporto dell’Occidente. E per questo l’Occidente può trovare nella Csi straordinarie opportunità di business”. Massimo Mamberti, Direttore Generale dell’Istituto per il Commercio con l’Estero (ICE) parla di Russia con passione e competenza, perché vi ha trascorso quattro anni della sua vita professionale, prima di

50

essere chiamato a Roma nel suo nuovo ruolo dirigenziale. “Sono stato a Mosca dal 2002 all’anno scorso, quattro anni spettacolari, di boom economico e dinamismo sociale. Diciamo che mi hanno ricordato il periodo che ho vissuto a New York alla fine degli anni Novanta. Il feeling è lo stesso: voglia di fare, opportunità illimitate, ricchezza che si moltiplica…” Cos’è cambiato, durante il suo soggiorno in Russia? Molte cose. Una, per esempio, che balza agli occhi. Quando arrivai, nel centro di Mosca, nel 2002, c’erano ancora tanti spazi commerciali inutilizzati, diciamo il 3040%. Oggi direi che siamo ai livelli di Manhattan: tutto pieno. Quali possibilità ravvisa in questo straordinario boom per il prodotto italiano? Opportunità straordinarie. Vede, la storia dei rapporti e degli accordi commerciali tra Italia e Urss è fatta tutta di grandi scambi tecnologici. L’Italia è stata la grande, storica fornitrice di macchine utensili e di impian-


�

48-51_Speciale Russia2

26-02-2007

16:50

Pagina 51

“Recandosi a Mosca si ha la sensazione di trovarsi in una cittĂ italiana: la qualitĂ della vita, i modelli di comportamenti, il gusto‌ sono italiani. Ora dobbiamo educare il consumatore e avvicinarlo a brand italiani meno forti, ma molto competitivi per la loro qualitĂ â€? di Sergio Luciano, Direttore di Economy

tistica. Del resto, anche se non tutti lo ricordano, il 60% del nostro export è costituito da macchinari strumentali, mentre solo il 40% sono beni di consumo, le famose “quattro Aâ€? dell’export italiano: arredamento, abbigliamento, agroalimentare e accoglienza. E dunque? Chiunque oggi vada a Mosca ha la sensazione di trovarsi in una cittĂ italiana: la qualitĂ della vita, i modelli di comportamenti, il gusto‌ sono italiani. Naturalmente, la nostra offerta si è collocata ai livelli di vertice del consumo. Ăˆ stato considerato che controlliamo il 75% del mercato dell’alta gamma, mentre i francesi sono confinati al 25% e praticamente solo alla profumeria. Quindi? Quindi per il prodotto italiano il problema non è affermare la forza, la qualitĂ del nostro marchio, del Made in Italy. Il problema, che è anche la grande opportunitĂ , è allargare la base del consumo, oggi tutto costituito dai prodotti a forte brand, estendendolo anche ai prodotti intermedi e a brand meno prestigiosi. Dobbiamo far passare il concetto che il prodotto italiano è buono, qualitativamente superiore a tanta concorrenza, anche a prescindere dalla marca. Dobbiamo educare il gusto del consumatore e avvicinarlo a quella vasta fascia di prodotti italiani a brand meno forti che però sono molto competitivi qualitativamente rispetto a tanta concorrenza, per esempio cinese. Pensa a qualche settore in particolare? A tutti in genere, ma a uno in particolare: l’alimentare. L’alta ristorazione di riferimento, in Russia, è tutta italiana. Abbiamo ristoranti italiani in ogni quartiere, e tutti di alto livello, perchĂŠ in Russia non c’è mai stata l’immigrazione italiana di manodopera che altrove ha condotto poi al boom delle pizzerie. Su questa base dobbiamo far crescere l’export di prodotti agroalimentari italiani: è una grandissima opportunitĂ . Nell’insieme, però, l’andamento del nostro export in Russia è giĂ buono, giusto? Ottimo: cresciamo del 25% all’anno! Ma, ripeto, proprio per questo si può e si deve fare di piĂš: dobbiamo far capire al consumatore russo che il prodotto italiano è buono sempre, anche quando è intermedio, anche quando non ha un brand notissimo.

Qui sopra, il Direttore Generale dell’ICE, Massimo Mamberti. Nella pagina accanto, la Borsa di Mosca; sotto, guardie in Piazza Rossa

ĆŒÇŽÇ“Ç†Ç‘ÇƒÇ?Ç&#x; Ç’ Ć?Ç Ç’Ç’Ç‰Ç?Ç? Ć?Ç Ç?ǂdžǑǓlj Ć‡Ç†ÇŽÇ†Ç‘Ç ÇŒÇ?ÇŽÇœÇ? DžljǑdžNjǓÇ?Ç‘Ç?Ç? ĆŒÇŽÇ’Ç“Ç‰Ç“Ç”Ç“Ç ÇƒÇŽÇ†Ç™ÇŽÇ†ÇŠ Ç“Ç?Ç‘Ç„Ç?ǃnjlj ´,&(Âľ

´Ç— njǢǘ Č–ČĽČ™ ȣȢČ&#x;ČĄČŻ ȚșČ&#x;Č”ČĄČœČ“ Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ ȣȤČœČ§Č ČĄČ˘ČšČ”Č“ Č•Č&#x;ȔȗȢȼȢȼȌȢČ“ČĄČœČ™Âľ

´Ç&#x;ȢČ—Č˜Č” Č–ČŻ ȣȤČœČ™Č›ČšČ”Č™ČŚČ™ Č– ǥȢȼȞȖȧ ȧ ȖȔȼ ȼȢČ›Č˜Č”Č™ČŚČĽČ“ ȖȣșȍȔȌČ&#x;Č™ČĄČœČ™ ȍȌȢ Č–ČŻ Č– ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČ˘Č Č—ȢȤȢČ˜Č™ ČšČœČ›ČĄČ™ČĄČĄČŻČ? ȧȤȢȖșȥȰ ČĽČŚČœČ&#x;Č° ȣȢČ–Č™Č˜Č™ČĄČœČ“ Č–Čžȧȼȯ ² Č–ČĽČ™ Č›Č˜Č™ČĽČ° ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ™ ǧșȣșȤȰ ȥȔȼȌȔČ&#x;Č” ȣȢȤČ” ȣȤČ”Č–ČœČ&#x;ȰȥȢ ČĄČ”ȣȤČ”Č–ČœČŚČ° ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č“ Čœ ȣȤČœČ•Č&#x;ČœČ›ČœČŚČ° șȗȢ Čž Č Č™ČĄČ™Č™ ȔȗȤČ™ČĽČĽČœČ–ČĄČŻČ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ Č•ȤČ™ČĄČ˜Č”Č ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČŻČ ČĽČ–ȢČœČ Č–ȯȼȢČžČœČ ČžČ”ČŤČ™ČĽČŚČ–Č˘Č Âľ ´njșȗȢČ˜ČĄČ“ ǼȢȼȼČœČ“ Čœ Č–ČĽČ™ njǢǘ ȼȌȢČ“ČŚ ČĄČ” Č–ČŚČ˘Č¤Č˘Č ČœČ&#x;Čœ ȌȤČ™ČŚČ°Č™Č Č Č™ČĽČŚČ™ ȣȢ ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–ȢČ? Č Č˘Č­Čœ ČĽ Č–Č”Č&#x;Č˛ČŚČĄČŻČ Č¤Č™Č›Č™ȤČ–Č˘Č Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– Čž ČžČ˘ČŚČ˘Č¤ČŻČ ČĄČ”Č˜Ȣ Č˜ȢČ•Č”Č–ČœČŚČ° Č—Č¤Č˘Č Č”Č˜ČĄČŻČ™ ȹȥČ™ȤČ—ȢȤČ™ȼȧȤȼȯ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ™ ȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Ȣ Čœ ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚ Ç—Č&#x;Č”Č˜ČœČ ČœȤ ǤȧȌČœČĄ Č˜Č™Č&#x;Č”ȲȌ Č–ČĽČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢČ™ Č˜Č&#x;Č“ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ȤȢȼȌČ” ȼȌȤȔȥȯ Čœ ČĄČ”Č Č™Ȥșȥȯ ȣȤȢČ˜ȢČ&#x;ȚȔȌȰ ȧČžȤșȣČ&#x;Č™ČĄČœČ™ ČœČ›Č•ȤČ”ȥȥȢČ? ČœČ Čœ Č&#x;ČœČĄČœČœ DzȌȢ ČĽČ&#x;ȢȚȥȔȓ Č›Č”Č˜Č”ČŤČ” Čœ ȣȤČ™Č˜ȼȌȢČœČŚ ȣȤȢČ?ČŚČœ ČĄČ™Č&#x;Č™Č—ČžČœČ? ȣȧȌȰ ȌȔȞ ȞȔȞ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžȢ ȼȢȪČœČ”Č&#x;ȰȥȔȓ ȼȌȤȧČžȌȧȤČ” ȼȌȤȔȥȯ Č– ČĄČ™Č˜Č”Č–ČĄČ™Č ČŁČ¤Č˘ČŹČ&#x;Č˘Č Č Č™ČĄČ™Č™ Č&#x;șȌ ČŚČ˘Č Č§ ČĄČ”Č›Č”Č˜ Č•ČŻČ&#x;Č” Č•ȲȤȢČžȤČ”ČŚČœČŤČ™ČĽČžČœ ČŞČ™ȥȌȤČ”Č&#x;ČœČ›ȢČ–Č”ȥȥȢČ? Ç?Č Č™ȥȥȢ ČŁČ˘ČąČŚČ˘Č Č§ ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ ǼȢȼȼČœČœ ȥȧȚȥȔ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȔ Č›Č”ČŁČ”Č˜ČĄČŻČŠ Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌČ– Ç• ÇœČ”ČŁČ”Č˜ Č– ČĽČ–ȢȲ ȢȍČ™ȤČ™Č˜Č° Č Č˘ČšČ™ČŚ ČĄČ”Č?ČŚČœ Č– njǢǘ ȣȤșȞȤȔȼȥȯș Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ Č˜Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽČ”Âľ Ç— ȤČ™ČŤČœ Č—ȢȼȣȢČ˜ČœČĄČ” ÇĄČ”ČĽČĽČœČ Č˘ 0DČ Č•Č™ȤȌČœ Ç˜Č™ČĄČ™ȤČ”Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ Č˜ČœȤșȞȌȢȤČ” Ç?ČĄČĽČŚČœȌȧȌČ” ȖȥșȏȥșČ? ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ ´,&(Âľ ȍȧČ–ČĽČŚČ–ȧșȌȼȓ Č—Č&#x;ȧČ•ȢČžȢČ™ ȣȢȥČœČ Č”ČĄČœČ™ ȣȤȢČ•Č&#x;Č™Č ČŻ Č–Č™Č˜Č° ČŤČ™ȌȯȤČ™ Č—ȢČ˜Č” ČĽČ–ȢČ™Č? ȣȤȢȨČ™ČĽČĽČœȢȥČ”Č&#x;ȰȥȢČ? ȞȔȤȰČ™Ȥȯ Ȣȥ ȣȤȢČ–Č™Č&#x; Č– ǼȢȼȼČœČœ ȣȢȼČ&#x;Č™ ȍșȗȢ Č•ČŻČ&#x; ȢȌȢțȖȔȥ Č– ÇĽČœČ Čœ ȥȔțȥȔȍșȥ ČĄČ” ȥȢČ–ČŻČ? ȤȧČžȢČ–ȢČ˜Č“Č­ČœČ? ȣȢȼȌ ´Ǵ ČšČœČ&#x; Č– ǥȢȼȞȖș ČĽ ȣȢ ȣȤȢȏČ&#x;ČŻČ? Č—ȢČ˜ Ç´ ȣȤȢČ–Č™Č&#x; ČŚČ”Č ČŤČ™ȌȯȤČ™ ȣȤșȞȤȔȼȥȯȊ Č—ȢČ˜Č” ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ Č•Č§Č Č” Čœ Č˜ČœČĄČ”Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȼȢȪČœČ”Č&#x;ȰȥȢČ? ȼȨČ™Ȥȯ DzȌČœ Č—ȢČ˜ČŻ ČĄČ”ČŁČ˘Č ČœČĄČ”ȲȌ Č ČĄČ™ Č–ȤČ™Č Č“ ȣȤȢČ–Č™Č˜Č™ȥȥȢČ™ Č– ǢȰȲ ÇžȢȤȞș Č– ČžȢȥȪČ™ Č˜Č™Č–Č“ȥȢȼȌȯȊ Č—ȢČ˜ȢČ– ȍȧČ–ČĽČŚČ–Č” Č•ČŻČ&#x;Čœ ČŚČ™ Țș ȚșČ&#x;Č”ČĄČœČ™ Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ ČĄČ™ȢČ—ȤČ”ČĄČœČŤČ™ČĄČĄČŻČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ ȤČ”ȼȌȧȭșș Č•Č&#x;ȔȗȢȼȢȼȌȢČ“ČĄČœČ™ Âľ ǏȌȢ ČœČ›Č Č™ČĄČœČ&#x;ȢȼȰ țȔ Č–ȤČ™Č Č“ ǗȔȏșȗȢ ȣȤČ™Č•ČŻČ–Č”ČĄČœČ“ Č– ǼȢȼȼČœČœ" ǣȍșȥȰ Č ČĄČ˘Č—ȢČ™ ǢČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ ČŁČ™ȤČ–ȢČ™ ȍȌȢ Č ČĄČ™ Č•ȤȢȼČœČ&#x;ȢȼȰ Č– Č—Č&#x;ȔțȔ ȣȢ ȣȤČœČ™Č›Č˜Č™ Č– ǥȢȼȞȖȧ Č– Č—ȢČ˜ȧ ² ȹȌȢ ČĄČ”Č&#x;ČœČŤČœČ™ ČĄČ™ČœȼȣȢČ&#x;Č°Č›ȢČ–Č”ȥȥȢČ—Ȣ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍșȼȞȢČ—Ȣ ȣȤȢȼȌȤȔȥȼȌȖȔ Č– ČŞČ™ȥȌȤČ™ Č—ȢȤȢČ˜Č” Ç• ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ ČŚČ”Č ČžČ”Čž ČĄČ” ǥȔȥȊȔȌȌȔȥș Č–ČĽČ™ ČŁČ™ȤČ™ȣȢČ&#x;ČĄČ™ȥȢ Ç&#x;Č”ČžČœČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ Č– ČąČŚČ˘Č Â´Č•Č§Č Č™Âľ Ç—ČŻ Č–ČœČ˜ČœČŚČ™ Č˜Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ" Ç˜Č¤Č˘Č Č”Č˜ČĄČŻČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ ǚȭș ČœȼȌȢȤČœČ“ Č–Č›Č”ČœČ Č˘Č˘ČŚČĄČ˘ČŹČ™ČĄČœČ? Čœ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČŠ ȼȖȓțșČ? Č Č™ČšČ˜ȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ÇŚÇŚÇŚÇĽ ȼȢȼȌȢČ“Č&#x;Č” Č– ȢČ•Č Č™ČĄČ™ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ“Č Čœ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” Č“Č–Č&#x;Č“Č&#x;ȔȼȰ ´ČœȼȌȢȤČœČŤČ™ČĽČžČœČ Âľ ȣȢȼȌČ”Č–Č­ČœČžČ˘Č ČĽČ¤Č™Č˜ČĽČŚČ– ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Čœ ȧȼȌČ”ȥȢČ–ȢČž Ç? ȊȢȌČ“ ȥȔȖșȤȥȢČ™ ČĄČ™ Č–ČĽČ™ ȹȌȢ ČŁČ˘Č ČĄČ“ČŚ ȥȢ ȥȔȏșȗȢ ȹȞȼȣȢȤȌČ” ȼȢȼȌȔȖČ&#x;ȓșȌ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ȥȥȢČ™ ȢČ•ȢȤȧČ˜ȢČ–Č”ČĄČœČ™ Čœ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ Č•ȯȌȢČ–ČŻČ™ ȌȢČ–Č”Ȥȯ ÇŹČ™ȌȯȤČ™ Č›ČĄČ”Č Č™ČĄČœČŚČŻČŠ ȼȢȼȌȔȖČ&#x;Č“ȲȭČœČŠ ȥȔȏșȗȢ ȹȞȼȣȢȤȌČ” Č Č™Č•Č™Č&#x;Č° ȢČ˜Č™ČšČ˜Č” ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČ™ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȯ Čœ ȌȧȤČœČ›Č Ç? ȹȌȢ Č›ČĄČ”ČŤČœČŚ " Ç&#x;ȌȢ Č•ČŻ ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ ČĄČ™ ȣȢșȊȔČ&#x; ǥȢȼȞȖȧ ȧ ȥșȗȢ ȢȕȓțȔȌșČ&#x;ȰȥȢ ȣȢČ“Č–ČœČŚČĽČ“ ȍȧČ–ČĽČŚČ–Ȣ ȍȌȢ Ȣȥ ČĄČ”ȊȢČ˜ČœČŚČĽČ“ Č– ČžČ”ČžČ˘Č ČŚČ˘ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČ˘Č Č—ȢȤȢČ˜Č™ ČšČœČ›ČĄČ™ČĄČĄČŻČ? ȧȤȢȖșȥȰ Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Čœ ȣȢČ–Č™Č˜Č™ČĄČœČ“ Č–Čžȧȼȯ ² Č–ČĽČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ™ ǚȼȌșȼȌȖșȥȥȢ ȥȔȏș ȣȤČ™Č˜Č&#x;ȢČšČ™ČĄČœČ™ ȣȢČ&#x;Č°Č›ȧșȌȼȓ ČĄČ”ČœČ•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČ Č§ČĽČŁČ™ČŠČ˘Č Č– ČĄČ”ČŹČœČŠ ȤȧȞȔȊ ȤȯȥȞȔ ´Č–ȯȼȢČžȢČ? Č—Č”Č Č ČŻ ȌȢČ–Č”ȤȢČ–Âľ ȌȢČ—Č˜Č” ȞȔȞ ȨȤČ”ȥȪȧțȯ ČžȢȥȌȤȢČ&#x;ČœȤȧȲȌ ȖȼșȗȢ Čœ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ČĄČ” ȤȯȥȞș ČŁČ”Č¤Č¨Č˛Č Č™ȤȥȯȊ ȌȢČ–Č”ȤȢČ– Ç&#x;ȔȞȢČ? ČœČ› ȹȌȢČ—Ȣ Č Č˘ČšȥȢ ČĽČ˜Č™Č&#x;ȔȌȰ Č–ČŻČ–ȢČ˜" Ç™Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȌȢČ–Č”ȤȢČ– ČĄČ” ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ČŹČĄČœČ? Č˜Č™ČĄČ° ȣȤȢČ•Č&#x;Č™Č Č” ȼȢȼȌȢČœČŚ ČĄČ™ Č– ČŚČ˘Č ČŤČŚČ˘Č•ČŻ ȣȢȞȔțȔȌȰ ČĽČ–ȢČ’ Č Č˘Č—ȧȭșȼȌȖȢ Č˜ȢȞȔțȔȌȰ ȊȢȤȢȏșș ȞȔȍșȼȌȖȢ ČœČ&#x;Čœ ȧȌČ–Č™ȤČ˜ČœČŚČ° ´PDGH LQ ,WDO\Âľ Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ ȤȢȼȼČœČ“ČĄ ČœČĄČŚČ™ȤČ™ȼȧȲȌ ČœČĽČžČ&#x;ȲȍČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČ™Č?ČŹČœČ™ Č•ȤČ™ČĄČ˜ČŻ Čœ ČŁČ™ȤČ™Č˜ ČĄČ”Č Čœ ȼȌȢČœČŚ Č›Č”Č˜Č”ČŤČ” ȤČ”ČĽČŹČœȤČ™ČĄČœČ“ ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČžȢČ? ȕȔțȯ ǢČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ Č˜Č”ČŚČ° ȣȢȥČ“ČŚČ° ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č Č§ ȤȯȥČžȧ ȍȌȢ ȊȢȤȢȏșș ȞȔȍșȼȌȖȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȌȢČ–Č”ȤȢČ– Č—Č”ȤČ”ČĄČŚČœȤȧșȌȼȓ ČĄČ™ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ Č Č˘Č˜ČĄČŻČ Čœ ȨČœČ¤Č Č”Č Čœ ȍȌȢ Č Č˘ČšȥȢ ČĽČ Č™Č&#x;Ȣ ȣȢČžȧȣȔȌȰ Č Č™ČĄČ™Č™ ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČŻČ™ Č•ȤČ™ČĄČ˜ČŻ ȣȢ Č•ȢČ&#x;șș Č˜Č˘ČĽČŚČ§ČŁČĄČŻČ ČŞČ™ČĄČ”Č Ç˘Č”Č˜Ȣ ȣȢČ˜Č–Č™ČĽČŚČœ ȣȢČžȧȣȔȌșČ&#x;Č“ Čž ČąČŚČ˘Č Č§ ČŹČœȤȢČžČ˘Č Č§ Č”ȼȼȢȤȌČœČ Č™ȥȌȧ ȌȢČ–Č”ȤȢČ– Čœ ČĄČ” Č˜Č™Č&#x;Č™ Č˜ȢȞȔțȔȌȰ ȍȌȢ ČĄČœČžČ”ČžČœČ™ Č˜ȤȧČ—ČœČ™ ȼȌȤȔȥȯ ȞȔȞ ČĄČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ Ç&#x;ČœČŚČ”Č? ČĄČ™ Č–ČŻČ˜Č™ȤČšČœČ–Č”ȲȌ ČžȢȥČžȧȤČ™ČĄČŞČœČœ ČĽ ČĄČ”Č Čœ Ç—ČŻ ČœČ Č™Č™ČŚČ™ Č– Č–ČœČ˜ȧ ȞȔȞȧȲ ČĄČœČ•ȧČ˜Č° ȢȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ȥȥȧȲ ȢȌȤȔȼČ&#x;Č°" Ç´ Č—ȢČ–ȢȤȲ ȢČ•Ȣ ȖȼșȊ ȢȌȤȔȼČ&#x;Č“ČŠ Č– ČŞČ™Č&#x;Č˘Č ČĄČ˘ Č– ČŤČ”ȼȌȥȢȼȌČœ Ȣ ČŁČœČ­Č™Č–ȢČ? ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌČœ Ç Č§ČŤČŹČœČ™ ȤČ™ȼȌȢȤȔȥȯ Č– ǼȢȼȼČœČœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ Ç?ČŠ Č Č˘ČšȥȢ ČĄČ”Č?ČŚČœ Č–Č™Č›Č˜Č™ Čœ Č–ČĽČ™ ȢȥČœ ² Č–ȯȼȢȍČ”Č?ȏșȗȢ ȧȤȢČ–ČĄČ“ Ç?ČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČŞČŻ ´Č– ȣȢČœČĽČžČ”ČŠ ȼȍȔȼȌȰȓ¾ ČĄČœČžȢČ—Č˜Č” ČĄČ™ ČąČ ČœČ—ȤČœȤȢČ–Č”Č&#x;Čœ Č– ǼȢȼȼČœȲ Čœ ČĄČ™ ȣȤČœČ–ȢČ›ČœČ&#x;Čœ ČĽ ȼȢČ•ȢČ? ´ȣČœČŞČŞČ™ȤČœČ?ČĄČŻČ? Č•Č§Č Âľ Ç?Č Č™ȥȥȢ ČĄČ” ȹȌȢČ? ȢȼȥȢČ–Č™ Č ČŻ Č˜ȢČ&#x;Țȥȯ ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČ–Č”ČŚČ° ȹȞȼȣȢȤȌ ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČŠ ȣȤȢČ˜ȧČžȌȢČ– ČœČ Č™ȥȥȢ Č– ČąČŚČ˘Č ČĽČ˘ČĽČŚČ˘Č“ČŚ ČĄČ”ČŹČœ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ ǥȢČšȥȢ Č&#x;Čœ Č˜Č”ČŚČ° ČĄČ”ČŹČ™Č Č§ ȹȞȼȣȢȤȌȧ Č– ǼȢȼȼČœȲ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? ȢȌțȯȖ" Ç&#x;ȢȥČ™ȍȥȢ Č Č˘ČšȥȢ ȤȢȼȌ ȥȔȏșȗȢ ȹȞȼȣȢȤȌČ” Č– ȹȌȧ ȼȌȤČ”ȥȧ ȼȢȼȌȔȖČ&#x;ȓșȌ Č– Č—ȢČ˜ ǢȢ ȣȢČ–ȌȢȤČ“Ȳ ČœČ Č™ȥȥȢ ČŁČ˘ČąČŚČ˘Č Č§ ČĄČ”Č Č™Č­Č™ ȣȤČ™Č˜ȼȌȢČœČŚ Č ČĄČ˘Č—Ȣ ČĽČ˜Č™Č&#x;ȔȌȰ ǢČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ Č˜Č”ČŚČ° ȣȢȥČ“ČŚČ° ČĄČ”ČŹČœČ Č¤Č˘ČĽČĽČœČ?ČĽČžČœČ ČŁČ˘ČŚČ¤Č™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č“Č ČŤČŚČ˘ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ȌȢČ–Č”Ȥȯ Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” ȊȢȤȢȏșȗȢ ȞȔȍșȼȌȖȔ Č˜Č”ČšČ™ șȼČ&#x;Čœ ȹȌȢ Č Č”Č&#x;ȢČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČŻČ™ Č•ȤČ™ČĄČ˜ČŻ

51


52-55_Speciale Russia3

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

16:45

Pagina 52

CARATTERE POSITIVO NEI RAPPORTI ITALO-RUSSI: UNA COSTANTE INDISCUTIBILE DELLA POLITICA

I rapporti tra Italia e Russia, oggi di Rosario Alessandrello, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa

L

a Russia è caduta molte volte. Ma molte volte si è risollevata e oggi è un Paese di grandissime opportunitĂ . Per l’Europa, in particolare. E saranno proprio i legami con l’Europa ad influenzare in maniera decisiva le possibilitĂ di crescita dell’economia di questo grande Paese. Nel 2006 la Russia, sotto il profilo economico-finanziario, ha segnato l’ottavo anno consecutivo di crescita: +6,9%. Fattore trainante è il permanere di prezzi elevati delle materie prime – soprattutto petrolio e gas, di cui il Paese è il primo produttore a livello mondiale – ed una ripresa delle due componenti chiavi dell’economia, la produzione industriale e gli investimenti. La favorevole congiuntura si riflette sul livello della domanda interna e determina un crescente aumento delle importazioni di prodotti finiti e di qualitĂ . L’export di prodotti energetici garantisce comunque un ampio avanzo della bilancia commerciale (quasi 150 mld di dollari nel 2006) e consistenti surplus di bilancio (oltre 75 mld di dollari nel 2006). La situazione finanziaria si presenta solida: oltre 300 mld di dollari di riserve a fine 2006, ammontare che pone la Russia al terzo posto nel mondo dopo la Cina e il Giappone. A queste si aggiungono le risorse accantonate nel fondo di stabilizzazione dei prezzi del petrolio (90 mld di dollari a fine 2006). L’inflazione: 9% per l’intero 2006. Per la prima volta dalla dissoluzione dell’URSS, la crescita dell’indice dei prezzi al consumo è sceso sotto le due cifre. Nel 2006 la Russia, nell’ambito dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), è stata quella che ha attratto piĂš investitori stranieri (e russi): nell’anno si è registrato un afflusso netto di risorse finanziarie per oltre 40 miliardi di dollari, una cifra record che conferma l’inversione di tendenza iniziata solo nel 2005, dopo 15 anL’Ing. Rosario ni di “fughe di capitaliâ€?. Il Wall Street Journal afferma che, nel genAlessandrello naio 2000, l’intero complesso della Borsa russa era valutato in 74 miliardi di USD. Oggi questo valore è salito a 1000 miliardi. Le relazioni commerciali tra Italia e Russia si confermano piĂš che positive: nel 2006 il volume dell’interscambio ha superato ampiamente il valore record dei 21 miliardi di euro, le nostre esportazioni verso la Russia hanno registrato tra i piĂš elevati tassi di incremento nell’ambito dei Paesi extra UE (+25,7%); le nostre importazioni hanno registrato invece un lieve rallentamento (+16,1%), motivato da fattori climatici contingenti che hanno determinato un minore fabbisogno energetico. I due settori di punta del nostro export si confermano i macchinari (29,3%) ed i prodotti tessili e dell’abbigliamento (16,7%). Le prospettive economiche per il 2007 si presentano altrettanto positive: si stima che l’economia russa cresca del 6% laddove l’inflazione non dovrebbe superare il 9%. Questa è la Russia che si è presentata al nostro Ministro degli Affari Esteri nella sua visita a Mosca nel dicembre 2006, nell’ambito della IX sessione del Consiglio Italo-Russo per la Cooperazione Economica, Industriale e Finanziaria. In tale occasione è stato inoltre ribadito che la piena integrazione della Federazione Russa nel sistema delle relazioni economiche internazionali contribuirĂ allo sviluppo degli scambi e della collaborazione bilaterale, risolvendo con la condivisione di regole comuni molti dei problemi di armonizzazione di standard e di accesso al mercato ancora esistenti. E che le elezioni politiche del dicembre 2007 (Duma) e quelle presidenziali programmate per il 2 marzo 2008, non metteranno in crisi la situazione politica ed economica del Paese.

Due ottimi Ăˆ il Presidente Putin in persona a definire il nostro Paese “un partner molto confortevole e affidabileâ€?. E i numeri gli danno ragione‌ di Sergej Katyrin, Vice-Presidente della Camera di Commercio della Federazione Russa e Vice Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa

L

a storia ha fatto in modo che la Russia e l’Italia non avessero confini comuni, ma se osserviamo con attenzione anche i soli rapporti economico-commerciali fra i nostri due Paesi nel corso dei secoli, a mio avviso questi si possono contraddistinguere al meglio con il termine ‘dobrososedstvo’. Non so se esista in italiano un termine con la stessa accezione, ma per i Russi questo vocabolo significa innanzitutto il tentativo positivo e duraturo di creare contatti stretti, la volontĂ di prendere in considerazione gli interessi dell’altro, la fiducia, la reciproca tendenza a risolvere le controversie in maniera pacifica senza che si sviluppino situazioni conflittuali. In sostanza, è probabile che avesse in mente proprio questo il Premier italiano Romano Prodi, intervenendo, nello scorso mese di gennaio a Sochi, all’incontro con il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, quando ha dichiarato: “C’è un’energia enorme che lega la Russia con l’Europa e la Russia con l’Italiaâ€?. Oggi l’Italia continua ad essere il partner economico-commerciale principale della Federazione Russa. In base alle statistiche russe, l’Italia occupa il terzo posto a livello mondiale in termini di volume di scambi commerciali con la Russia. Una tendenza positiva nella crescita degli indicatori menzionati si è registrata dopo il 2003, quando il volume degli scambi ha iniziato praticamente a raddoppiarsi ogni due anni. Vorrei segnalare anche un altro fatto importante: la continua e sempre maggiore crescita delle importazioni di macchinari e attrezzature tecniche dall’Italia in Russia. Questo conferma il dinamismo negli investimenti dell’economia russa. Anche la Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa ha contribuito al raggiungimento di questi risultati. Nel maggio 2006 è stato siglato il Memorandum di Collaborazione con Unioncamere, e uno dei progetti giĂ in fase di realizzazione – e che ha maggiori prospettive di suc-

ǣȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ Č Č™ČšČ˜ȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ǼȢȼȼČœČ™Č? ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ Ć”Ç?ÇˆÇ Ç‘Ç‰Ç? Ć„ÇŒÇ†Ç’Ç’Ç ÇŽÇ…Ç‘Ç†ÇŒÇŒÇ? Ć“Ç‘Ç†ÇˆÇ‰Ç…Ç†ÇŽÇ“ ĆŒÇ“Ç ÇŒÇ? Ć”Ç?ǒǒljNJǒNjÇ?ÇŠ Ć–Ç?Ç‘Ç„Ç?ǃÇ?ÇŠ Ç?Ç ÇŒÇ Ç“Çœ

ǥȥȢČ—Ȣ ȤȔț ǼȢȼȼČœČ“ ČŁČ™ȤČ™ČšČœČ–Č”Č&#x;Č” ČĽČŁČ”Č˜ ȥȢ ČžČ”ČšČ˜ČŻČ? ȤȔț ȣȢČ˜ČĄČœČ Č”Č&#x;ȔȼȰ njșȗȢČ˜ČĄČ“ ȢȥČ” ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ȼȌȤČ”ȥȢČ? Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČŠ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČ™Č? Čœ Č– ČŁČ™ȤČ–ȧȲ ȢȍČ™ȤČ™Č˜Č° ² Č˜Č&#x;Č“ ǚȖȤȢȣȯ Ç?Č Č™ȥȥȢ ȼȖȓțȰ ČĽ ǚȖȤȢȣȢČ? ȢČ•ȧȼČ&#x;ȢČ–ČœČ&#x;Č” ȤȔȼȼȖșȌ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČœ ȹȌȢČ—Ȣ Č—Č¤Č˘Č Č”Č˜ȥȢČ—Ȣ Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌČ–Č” ǨȚș Č–Č˘ČĽČ°Č Č˘Č? Č—ȢČ˜ ȣȢČ˜ȤČ“Č˜ ǼȢȼȼČœČ“ ȤČ™Č—ČœȼȌȤČœȤȧșȌ ȤȢȼȌ Č– ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžȢ ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–ȢČ? ȼȨČ™ȤČ™ Čœ Č– Ȣȥ Č˜ȢȼȌČœČ— ǣȼȥȢČ–ČĄČŻČ ČœČ ČŁČ§Č&#x;Č°ČĽČ˘Č Č›Č˜Č™ČĽČ° Č Č˘ČšȥȢ ȥȔțȖȔȌȰ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤČšČ”ČĄČœČ™ Č–ȯȼȢČžČœČŠ Ȫșȥ ČĄČ” ȼȯȤȰșȖȯș ȤČ™ȼȧȤȼȯ ȢȼȢČ•Č™ȥȥȢ ČĄČ” ČĄČ™ȨȌȰ Čœ ȗȔț ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ ČžȢȌȢȤȯȊ ȼȌȤȔȥȔ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ Č ČœȤȢČ–ČŻČ Č&#x;ČœČ˜Č™Č¤Č˘Č Ç§Č”ČžČšČ™ ȖȔȚȥȢ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™ Č˜Č–ȧȊ ČžČ&#x;ȲȍșȖȯȊ ČžČ˘Č ČŁČ˘ČĄČ™ȥȌȢČ– ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČœ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ—Ȣ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Čœ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Ç—ČĽČ™ ȹȌȢ Č•Č&#x;ȔȗȢȣȤČœČ“ȌȥȢ ȢȌȤČ”Č›ČœČ&#x;ȢȼȰ ČĄČ” ȧȤȢČ–ČĄČ™ Č–ȥȧȌȤșȥȥșȗȢ ȼȣȤȢȼČ” Čœ ȼȢȢȌȖșȌȼȌȖșȥȥȢ ČĄČ” ȤȢȼȌČ™ ČœČ ČŁČ˘Č¤ČŚČ” Č–ȯȼȢČžȢȞȔȍșȼȌȖșȥȥȢČ? ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ DzČžȼȣȢȤȌ ȹȥČ™ȤČ—ȢȥȢȼČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” Č—Č”ȤČ”ČĄČŚČœȤȧșȌ

52

ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČ? Č•Č”Č&#x;Ȕȥȼ ȣȢȍȌČœ Č Č&#x;ȤČ˜ Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– Č– Č—ȢČ˜ȧ Čœ Č›ČĄČ”ČŤČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? ȣȤČœȤȢȼȌ ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x;Č” Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČ™ Č Č&#x;ȤČ˜ Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– Č– Č—ȢČ˜ȧ ÇŤČœȨȤȯ Č—ȢČ–ȢȤČ“ČŚ Ȣ ČĽČŚČ”Č•ČœČ&#x;ȰȥȢČ? ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–ȢČ? ČĽČœȌȧČ”ČŞČœČœ Č– ČžȢȥȪČ™ Č—ȢČ˜Č” Č•ČŻČ&#x; țȔȤČ™Č—ČœȼȌȤČœȤȢȖȔȥ ȤșțșȤČ– Č– Č•ȢČ&#x;șș ČŤČ™Č Č Č&#x;ȤČ˜ Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– ȍȌȢ ČĽČŚČ”Č–ČœČŚ ǼȢȼȼČœȲ ČĄČ” ȌȤșȌȰș Č Č™ȼȌȢ ȣȢȼČ&#x;Č™ Ç&#x;ČœČŚČ”Č“ Čœ ǴȣȢȥČœČœ Ç&#x; ČąČŚČ˘Č Č§ ČĄČ”Č˜Ȣ Č˜ȢČ•Č”Č–ČœČŚČ° ȨȢȥČ˜ČŻ ȢȌ ČĽČŚČ”Č•ČœČ&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ Ȫșȥ ČĄČ” ČĄČ™ȨȌȰ Č Č&#x;ȤČ˜ Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– ČĄČ” ČžȢȥșȪ Č—ȢČ˜Č” Ç?ȥȨČ&#x;Č“ČŞČœČ“ Č– ČŚČ™ČŤČ™ČĄČœČ™ ȖȼșȗȢ Č—ȢČ˜Č” Č˜ȢȼȌČœČ—Č&#x;Č” Ç—ČŁČ™ȤČ–ČŻČ™ ȼȢ Č–ȤČ™Č Č™ČĄ ȤČ”ČĽČŁČ”Č˜Č” ÇŚÇŚÇŚÇĽ ȤȢȼȌ ČœČĄČ˜Č™ČžČĽČ” Ȫșȥ ČĄČ” ȌȢČ–Č”Ȥȯ ČĽČĄČœČ›ČœČ&#x;ČĽČ“ Č˜Ȣ Č˘ČŚČ Č™ČŚČžČœ ČĄČœČšČ™ Č˜Č™ČĽČ“ČŚČœ Ç— Č—ȢČ˜ȧ ȼȤČ™Č˜Čœ ȼȌȤȔȥ %5,& Ç–ȤČ”Č›ČœČ&#x;ČœČ“ ǼȢȼȼČœČ“ Ç?ČĄČ˜ČœČ“ Čœ Ç&#x;ČœČŚČ”Č? ǼȢȼȼČœČ“ ȢȞȔțȔČ&#x;ȔȼȰ ČĄČ” ČŁČ™ȤČ–Č˘Č Č Č™ČĽČŚČ™ ȣȢ ȣȤČœČ–Č&#x;Č™ČŤČ™ČĄČœȲ ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯȊ Čœ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČŠ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? ȣȤČœȌȢČž ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x;ȢČ–Č&#x;ȢČšČ™ČĄČœČ? țȔ Č—ȢČ˜ ȣȤČ™Č–ČŻČĽČœČ&#x; Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– DzȌČ” ȤșȞȢȤČ˜ČĄČ”Č“ ČŞČœȨȤČ”

ȣȢČ˜ČŚČ–Č™ȤČšČ˜Č”Č™ČŚ ȌȢȌ ȨȔȞȌ ȍȌȢ Č– Č—ȢČ˜ȧ ȣȢȼČ&#x;Č™ Č&#x;șȌȥșČ? ȧȌČ™ČŤČžČœ ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x;Č” ČŚČ™ČĄČ˜Č™ČĄČŞČœČ“ ȞȔȤČ˜ČœČĄČ”Č&#x;ȰȥȢ ČœČ›Č Č™ČĄČœČ&#x;ȔȼȰ Ç— :DOO 6WUHHW -RXUQDO Č•ČŻČ&#x;Ȣ Č˘ČŚČ Č™ČŤČ™ȥȢ ȍȌȢ Č– Č“ČĄČ–Č”ȤČ™ Č—ȢČ˜Č” ȣȢČ&#x;ČĄČŻČ? ČžČ˘Č ČŁČ&#x;șȞȼ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? Ç–ČœȤČšČœ Č•ČŻČ&#x; ȢȪșȥșȥ Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” Č˜ȢČ&#x;Č&#x;Č”ȤȢČ– ÇŚÇ­Ç• Ç• ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ Č ČŻ ČœČ Č™Č™Č Č˜Č™Č&#x;Ȣ ČĽ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– ǢČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȊȢȤȢȏČœČ™ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČ™ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ ČžȢȌȢȤȯČ™ ČĽČ&#x;ȢČšČœČ&#x;ČœČĽČ° Č Č™ČšČ˜ȧ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? Čœ ǼȢȼȼČœČ™Č? Č– Č—ȢČ˜ȧ Č•ČŻČ&#x; ȣȢȼȌȔȖČ&#x;șȥ ȥȢČ–ČŻČ? ȤșȞȢȤČ˜ ȣȢ ȢČ•ČŽČ™Č Č§ Č–Č›Č”ČœČ Č˘Č˘Č•Č Č™ČĄČ” ȣȤČ™Č–ČŻČĽČœČ–ČŹČ™Č Č§ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ șȖȤȢ ÇœČĄČ”ČŤČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ Č–ȯȤȢȼ ȥȔȏ ȹȞȼȣȢȤȌ Č– ǼȢȼȼČœȲ ² ȹȌȢ ČĽČ”Č ČŻČ? Č–ȯȼȢČžČœČ? ȣȢȞȔțȔȌșČ&#x;Č° ȣȢ ȼȤČ”Č–ČĄČ™ČĄČœȲ ČĽ Č˜ȤȧČ—ČœČ Čœ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ ČĄČ™ Č–ȊȢČ˜Č“Č­ČœČ Čœ Č– ǚȖȤȢȼȢȲČ› ǢȔȏ ČœČ ČŁČ˘Č¤ČŚ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”Č™ČŚČĽČ“ Č Č™Č˜Č&#x;șȥȥșș ȍȌȢ ȢȕȎȓȼȥȓșȌȼȓ ČœČ›Č Č™ČĄČ™ČĄČœČ™Č ČžČ&#x;ČœČ Č”ČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ȧȼČ&#x;ȢČ–ČœČ? Čœ ȼȢȢȌȖșȌȼȌȖșȥȥȢ Č Č™ČĄČ°ČŹČ™Č? ȣȢȌȤșȕȥȢȼȌȰȲ Č– ȹȥČ™ȤČ—ČœČœ Ç™Č–Č§Č Č“ ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČ Čœ Č&#x;ČœČĄČœČ“Č Čœ ȥȔȏșȗȢ ȹȞȼȣȢȤȌČ” ȢȼȌČ”ȲȌȼČ“ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ™ ȢČ•ȢȤȧČ˜ȢČ–Č”ČĄČœČ™ Čœ ČŚČ™ČžČĽČŚČœČ&#x;Č° Čœ ȢČ˜Č™ČšČ˜Č”

EU

“


52-55_Speciale Russia3

CA

mi

26-02-2007

16:45

Pagina 53

EUROPEA

“viciniâ€? cesso – è quello relativo agli investimenti per lo sviluppo delle piccole e medie imprese in Russia su modello dei distretti industriali in Italia. Come primo passo verso la realizzazione di tale progetto, alla Camera di Commercio e di Industria della Federazione Russa è stata proposta la creazione di una zona “di provaâ€? nella Regione di Lipezk, che attualmente funziona con successo, intorno al gruppo Indesit Company S.p.A. Va detto che la Camera di Commercio Italo-Russa (CCIR), il cui co-fondatore per parte russa è la Camera di Commercio e di Industria della Federazione Russa, gioca un ruolo rilevante nello sviluppo dei rapporti economico-commerciali tra i due Paesi. La CCIR è l’unica struttura, tra gli enti bilaterali misti, indicata nel Trattato di Amicizia e Cooperazione tra la Federazione Russa e l’Italia del 14 ottobre 1994 come uno degli organi principali che contribuiscono alla crescita delle relazioni bilaterali economicocommerciali. Attualmente il suo elenco Soci conta circa 100 societĂ e organizzazioni russe, e circa 110 italiane (tra queste, da parte italiana, Sergej Katyrin FIAT, ENI Indesit Company, Maire Technimont, Danieli & C., Finmeccanica, Intesa Sanpaolo, Techint, Camera di Commercio di Roma; da parte russa, ZAO Avtovaz, ZAO Gasprom, OKB Yakovlev S.p.A., Vneshekonombank, Rossijskij Bank Razvitja). In conclusione, vorrei ricordare le parole del Presidente Putin secondo cui l’Italia per la Russia è “un partner molto confortevole e affidabileâ€?. Queste parole sono state dette in occasione di una notizia politica molto importante: l’annuncio al vertice del fatto che le societĂ italiane hanno in programma degli investimenti miliardari nel settore energetico dell’economia russa. Siamo sulla soglia di un’autentica apertura dei rapporti economici italo-russi. E penso che gli imprenditori russi e italiani siano pronti per questo.

Č“ QDO ČŻČ? șșČ

ČœČ™ Č&#x;ČœČ™Č? Č™Č Č§

Čœ

ČŠ

ǤČ™ȤȼȣČ™ČžČŚČœČ–ČŻ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ČĄČ” Č—ȢČ˜ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č“ȲȌȼČ“ ČĄČ”Č ČĄČ™ Č Č™ČĄČ™Č™ ȢȣȌČœČ ČœČĽČŚČœČŤČĄČŻČ Čœ ȣȢ ČĄČ”ČŹČœČ Č˘ČŞČ™ČĄČžČ”Č Č¤Č˘ČĽČŚ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČœ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȤȔȖșȥ Č” ČœȥȨČ&#x;Č“ČŞČœČ“ ČĄČ™ ȣȤČ™Č–ČŻČĽČœČŚ DzȌȢ ČŚČ” ǼȢȼȼČœČ“ ČžȢȌȢȤȔȓ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ČŁČ™ȤČ™Č˜ ČĄČ”ČŹČœČ ÇĄČœČĄČœČĽČŚČ¤Č˘Č ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯȊ Č˜Č™Č&#x; Č–Ȣ Č–ȤČ™Č Č“ șȗȢ Č–ČœČ›ČœČŚČ” Č– ǥȢȼȞȖȧ Č– Č˜Č™ČžČ”Č•ȤČ™ Č—ȢČ˜Č” ȣȢ ČĽČ&#x;ȧȍČ”Ȳ ,; ČĽČ™ČĽČĽČœČœ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢ Ç?ČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ njȢȖșȌȔ ȣȢ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČ˘Č Č§ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ČĄČĄČ˘Č Č§ Čœ Č–Č”Č&#x;ȲȌȥȢ ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–Č˘Č Č§ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–ȧ Ç–ČŻČ&#x;Ȣ ȣȢČ˜ČŤČ™ȤČžȥȧȌȢ ȍȌȢ ȣȢČ&#x;ȥȔȓ ČœČĄČŚČ™Č—ȤČ”ČŞČœČ“ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Č– ČĽČœČĽČŚČ™Č Č§ Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ȥȢ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ? Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœȲ ȢČ•Č Č™ČĄČĄČŻČŠ ȢȣČ™ȤČ”ČŞČœČ? Čœ Č˜Č–ȧȼȌȢȤȢȥȥČ™Č Č§ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–ȧ ǧȢČ—Č˜Č” Țș Č•ČŻČ&#x;Ȣ Č˘ČŚČ Č™ČŤČ™ȥȢ ȍȌȢ Č ČĄČ˘Č—ČœČ™ ȣȤȢČ•Č&#x;Č™Č ČŻ ȼȖȓțȔȥȥȯș ČĽ ȢȣȌČœČ ČœČ›Č”ČŞČœČ™Č? ČĽČŚČ”ČĄČ˜Č”ȤȌȢČ– Čœ Č˜Č˘ČĽČŚČ§ČŁČ˘Č ČĄČ” ȤȯȥȢČž Č Č˘ČšȥȢ ȤșȏȔȌȰ ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ Ç–ČŻČ&#x;Č” Č–ȯȤȔȚșȥȔ ȧČ–Č™ȤČ™ȥȥȢȼȌȰ Č– ČŚČ˘Č ČŤČŚČ˘ ȣȢČ&#x;ČœČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ Č–ČŻČ•ȢȤȯ Č– Č˜Č™ČžČ”Č•ȤČ™ Č—ȢČ˜Č” Č– Ç™Č§Č Č§ Čœ ȣȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČĽČžČœČ™ Č–ČŻČ•ȢȤȯ ȥȔțȥȔȍșȥȥȯș ČĄČ” Č Č”ȤȌČ” Č—ȢČ˜Č” ČĄČ™ ČĽČŚČ”ȥȧȌ ȣȤČœČŤČœȥȢČ? ȣȢČ&#x;ČœČŚČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ Čœ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ČžȤČœČ›ČœČĽČ” Č– ȼȌȤȔȥș

Ć“Ç?LjljǓljǃǎǜNJ Ç–Ç Ç‘Ç Ç‹Ç“Ç†Ç‘ Ç‘Ç?ǒǒljNJǒNjÇ? Ç‰Ç“Ç ÇŒÇ?ǀǎǒNjljǖ Ç?Ç“ÇŽÇ?ǙdžǎljNJ ² ǂdžǒǒÇ?Ç?Ç‘ÇŽÇ Ç€ Ç‹Ç?ÇŽÇ’Ç“Ç ÇŽÇ“Ç Ç†ÇƒÇ‘Ç?Ç?džNJǒNjÇ?ÇŠ Ç?Ç?njljǓljNjlj

Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ Čœ ǼȢȼȼČœČ“ Č˜Č–Č” ȊȢȤȢȏČœČŠ ´ȼȢȼČ™Č˜Č”Âľ

ǤȢ ČĽČ&#x;ȢČ–Č”Č ČŁČ¤Č™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ” ǤȧȌČœČĄČ” ȥȔȏȔ ȼȌȤȔȥȔ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ Č˜Č&#x;Č“ ǼȢȼȼČœČœ ´ȢȍșȥȰ ČžČ˘Č Č¨Č˘Č¤ČŚČĄČŻČ ČĄČ”Č˜Č™ČšČĄČŻČ ČŁČ”ȤȌȥČ™Č¤Č˘Č Âľ Ç? ČŞČœȨȤȯ ȣȢČ˜ČŚČ–Č™ȤČšČ˜Č”ȲȌ șȗȢ ČĽČ&#x;ȢČ–Č” ƕdžǑDŽdžNJ ĆŽÇ Ç“ÇœÇ‘Ç‰ÇŽ ǃljǗdž Ç?ǑdžLjljDždžǎǓ Ć–Ç?Ç‘Ç„Ç?ǃÇ? Ç?Ç‘Ç?Ç?ǜǙnjdžǎǎÇ?ÇŠ Ç?Ç ÇŒÇ Ç“Çœ Ć”Ç?ǒǒljNJǒNjÇ?ÇŠ Ć˜Ç†Ç…Ç†Ç‘Ç Ç—Ç‰Ç‰ lj ǃljǗdž Ç?ǑdžLjljDždžǎǓ ĆŒÇ“Ç ÇŒÇ? Ć”Ç?ǒǒljNJǒNjÇ?ÇŠ Ć–Ç?Ç‘Ç„Ç?ǃÇ?ÇŠ Ć“Ç ÇŒÇ Ç“Çœ

Ç?ȼȌȢȤČœČ“ ȤČ”ȼȣȢȤČ“Č˜ČœČ&#x;ȔȼȰ ȌȔȞ ȍȌȢ ǼȢȼȼČœČ“ Čœ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ČĄČœČžȢČ—Č˜Č” ČĄČ™ ČœČ Č™Č&#x;Čœ ȢČ•Č­ČœČŠ Č—ȤČ”ČĄČœČŞ ÇŁČ˜ČĄČ”ČžȢ Č˜Č”ČšČ™ șȼČ&#x;Čœ ȤČ”ČĽČĽČ Č”ȌȤČœČ–Č”ČŚČ° ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ČŻČ™ Čœ ȌȢȤČ—ȢČ–Ȣ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ Č˜Č–ȧȊ ČĄČ”ČŹČœČŠ ȼȌȤȔȥ ČĄČ” ȣȤȢȌČ“ČšČ™ČĄČœČœ ȖșȞȢČ– ȌȢ ȢȥČœ Č&#x;ȧȍȏČ™ ȖȼșȗȢ ČĄČ” Č Č˘Č? ȖțȗČ&#x;Č“Č˜ ČŠČ”ȤȔȞȌșȤČœČ›ȧȲȌȼČ“ ČŚČ”ČžČœČ ČĽČ&#x;ȢČ–Č˘Č ČžČ”Čž Č˜ȢČ•ȤȢȼȢȼČ™Č˜ČĽČŚČ–Ȣ ǢČ™ țȥȔȲ șȼȌȰ Č&#x;Čœ ȔȥȔČ&#x;ȢČ— ȹȌȢČ—Ȣ ČĽČ&#x;ȢČ–Č” Č– ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČ˘Č Č“Č›ČŻČžČ™ ȥȢ Č˜Č&#x;Č“ ȤȧȼȼČžČœČŠ ȢȥȢ ȢțȥȔȍȔșȌ ȣȤČ™ČšČ˜Č™ ȖȼșȗȢ Č˜Č&#x;ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? Čœ ȣȢČ›ČœČŚČœČ–ČĄČŻČ? ȢȣȯȌ ȌșȼȥȯȊ ČžȢȥȌȔȞȌȢČ– Č§Č Č™ČĄČœČ™ ȧȍČœČŚČŻČ–Č”ČŚČ° ČœČĄČŚČ™Ȥșȼȯ Č˜ȤȧČ— Č˜ȤȧČ—Č” Č˜ȢČ–Č™ȤČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ Č–Č›Č”ČœČ ČĄČ˘Č™ ȼȌȤČ™Č Č&#x;Č™ČĄČœČ™ ȤȔțȤșȏȔȌȰ Č–ČĽČ™ ȼȣȢȤȯ Č ČœȤȥȢ ČĄČ™ Č˜ȢȣȧȼȞȔȓ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ČžȢȥȨČ&#x;ČœČžČŚČĄČŻČŠ ČĽČœȌȧČ”ČŞČœČ? njȢČ•ČĽČŚČ–Č™ȥȥȢ Ç—ȢČ›Č Č˘ČšȥȢ ČœČ Č™ȥȥȢ ȹȌȢ ČœČ Č™Č&#x; Č–Č–ČœČ˜ȧ ȣȤČ™Č Č°Č™Ȥ Č ČœČĄČœȼȌȤ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ÇĽČ˘Č Č”ȥȢ ǤȤȢČ˜Čœ Č—ȢČ–ȢȤČ“ ČĄČ” Č–ȼȌȤșȍș Č– Č“ČĄČ–Č”ȤČ™ ȹȌȢČ—Ȣ Č—ȢČ˜Č” Č– njȢȍČœ ČĽ ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ˘Č ÇĽÇŠ Ç— ǤȧȌČœČĄČŻČ ČŤČŚČ˘ ŠČ™ČĽČŚČ° ȢČ—Č¤Č˘Č ČĄČ”Č“ ȹȥČ™ȤČ—ČœČ“ ȼȖȓțȯȖȔȲȭȔȓ ǼȢȼȼČœȲ ČĽ ǚȖȤȢȣȢČ? Čœ ǼȢȼȼČœȲ ČĽ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č?ÂŞ njșȗȢČ˜ČĄČ“ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ȣȤȢČ˜ȢČ&#x;ȚȔșȌ ȢȼȌȔȖȔȌȰȼȓ ȣȤČœȢȤČœČŚČ™ČŚČĄČŻČ ČŚČ˘Č¤Č—ȢČ–Ȣ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČ ČŁČ”ȤȌȥČ™Č¤Č˘Č ÇĽČ˘ČĽČĽČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ ǤȢ Č˜Č”ČĄČĄČŻČ Č¤Č˘ČĽČĽČœČ?ČĽČžȢČ? ČĽČŚČ”ČŚČœČĽČŚČœČžČœ ȢȥČ” Č›Č”ČĄČœČ Č”Č™ČŚ ȌȤșȌȰș Č Č™ȼȌȢ Č– Č ČœȤČ™ ȣȢ ȢČ•ČŽČ™Č Č§ ȌȢČ–Č”ȤȢȢČ•ȢȤȢȌČ” ČĽ ǼȢȼȼČœČ™Č? ǣȼȢČ•Č™ȥȥȢ Č“ȤČžȢ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȔȓ ČŚČ™ČĄČ˜Č™ČĄČŞČœČ“ ȤȢȼȌČ” ȧȞȔțȔȥȥȢČ—Ȣ ȣȢȞȔțȔȌșČ&#x;Č“ ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ȣȤȢČ“Č–Č&#x;Č“ČŚČ°ČĽČ“ ȣȢȼČ&#x;Č™ Č— ČžȢČ—Č˜Č” ȹȌȢȌ ȢČ•ČŽČ™Č ČĽČŚČ”Č&#x; ȣȤČ”ČžČŚČœČŤČ™ČĽČžČœ ȧČ˜Č–Č”ČœČ–Č”ČŚČ°ČĽČ“ ČžČ”ČšČ˜ČŻČ™ Č˜Č–Č” Č—ȢČ˜Č” ÇŁČŚČ Č™ȍȧ ȌȔȞȚș Čœ ȌȔȞȢČ? ȖȔȚȥȯČ? ȨȔȞȌ Č– ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ČĄČœČ™ Č—ȢČ˜ČŻ ȥȔȕČ&#x;ȲČ˜Č”Č™ČŚČĽČ“ ȢȣČ™ȤČ™ČšČ™ČĄČœČ™ ČŚČ™Č ČŁČ˘Č– ȤȢȼȌČ” ČœČ ČŁČ˘Č¤ČŚČ” Č Č”ČŹČœȥȥȢ ČŚČ™ČŠČĄČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ČœČ›Č˜Č™Č&#x;ČœČ? ČœČ› Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ Č– ǼȢȼȼČœȲ DzȌȢ ČĽČ–ČœČ˜Č™ČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–ȧșȌ Ȣ ȤȢȼȌČ™ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœȢȥȥȢČ? Č”ČžČŚČœČ–ȥȢȼȌČœ Č– ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČ™ ÇŚČ–ȢČ? Č–ČžČ&#x;Č”Č˜ Č– Č˜ȢȼȌČœČšČ™ČĄČœČ™ ȹȌČœČŠ ȤșțȧČ&#x;Č°ČŚČ”ȌȢČ– ȖȥșȼČ&#x;Č” Čœ ǧȢȤČ—ȢČ–Ȣ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȔȓ ČŁČ”Č&#x;ȔȌȔ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Ç— Č Č”Č™ Č—ȢČ˜Č” Č•ČŻČ&#x; ȣȢČ˜ČŁČœČĽČ”ČĄ ÇĄČ™Č Č˘Č¤Č”ČĄČ˜Č§Č Č˘ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č™ ČĽ njȢȲČ›Č˘Č Ç§Č˘Č¤Č—ȢČ–Ȣ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ČŁČ”Č&#x;ȔȌ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ² dzǢÇ?ǣǢÇ&#x;ǕǥǚǼǚ Čœ ȧȚș ȥȔȍȔČ&#x;ȔȼȰ șȗȢ ȤșȔČ&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČ“ ÇŁČ˜ČĄČœČ ČœČ› ČĄČ”ČœČ•ȢČ&#x;șș ČŁČ™ȤȼȣČ™ČžČŚČœČ–ČĄČŻČŠ ȣȤȢșȞȌȢČ– ČĄČ”Č˜ ČžČ˘ČŚČ˘Č¤ČŻČ Č– ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ Č–Č™Č˜Č™ČŚČĽČ“ ȤȔȕȢȌČ” Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœȢȥȥȯČ? ȣȤȢșȞȌ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ Č Č”Č&#x;ȢČ—Ȣ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČ™Č—Ȣ Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽČ” Č– ǼȢȼȼČœČœ ȣȢ Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Čœ ÂŠČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȢČžȤȧČ—ȢČ–ÂŞ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ Ç— ȞȔȍșȼȌȖș ČŁČ™ȤČ–ȢČ—Ȣ ȏȔȗȔ ȤșȔČ&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ȣȤȢșȞȌȔ ǧǤǤ ǼȢȼȼČœČœ Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȣȤČ™Č˜Č&#x;ȢȚșȥȢ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ™ ŠȣČœČ&#x;ȢȌȥȢČ?ÂŞ Č›Ȣȥȯ Č– Ç ČœČŁČ™ČŞČžȢČ? ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ČĄČ” ȕȔțș ČžȢȥȪČ™ȤȥČ” ŠǥČ™ȤČ&#x;ȢȥČœÂŞ ČžȢȌȢȤȔȓ Č– ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ ȧȼȣČ™ȏȥȢ ȤȔȕȢȌȔșȌ Ç–ȢČ&#x;ȰȏȢČ™ Č›ČĄČ”ČŤČ™ČĄČœČ™ Č˜Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ČŻČŠ ȼȖȓțșČ? ČœČ Č™Č™ČŚ Ç?ČŚČ”Č&#x;Ȣ ǼȢȼȼČœČ?ȼȞȔȓ ȌȢȤČ—ȢȖȔȓ ČŁČ”Č&#x;ȔȌȔ Ç?ǼǧǤ ȼȢȧȍȤČ™Č˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č ČžȢȌȢȤȢČ? ČĽ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ȼȌȢȤȢȥȯ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ǧǤǤ ǼȢȼȼČœČœ Ç?ǼǧǤ Č™Č˜ČœČĄČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČ”Č“ ČœČ› Č˜Č–ȧȼȌȢȤȢȥȥČœČŠ ČĽČ Č™ČŹČ”ČĄČĄČŻČŠ ȼȌȤȧČžȌȧȤ ČžȢȌȢȤȔȓ Č˘ČŚČ Č™ČŤČ™ČĄČ” Č– Ç™ȢČ—ȢČ–ȢȤČ™ Ȣ Č˜ȤȧȚȕș Čœ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č™ Č Č™ČšČ˜ȧ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČ™Č? Čœ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? ȢȌ ȢȞȌȓȕȤČ“ Č—ȢČ˜Č” ȞȔȞ ȢČ˜ČœČĄ ČœČ› ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČŠ ȢȤČ—Č”ȥȢČ– ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČ“ Č˜Č–ȧȼȌȢȤȢȥȥČœČ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ČŻČ Č˘ČŚČĄČ˘ČŹČ™ČĄČœČ“Č Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ șș ČŤČ&#x;șȥȼȞȔȓ ȕȔțȔ ČĄČ”ČĽČŤČœČŚČŻČ–Č”Č™ČŚ ȢČžȢČ&#x;Ȣ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČŠ Čœ ȢČžȢČ&#x;Ȣ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? Čœ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČ? Ç— ČœČŠ ČŤČœČĽČ&#x;Č™ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Čœ ŠNJČœČ”ČŚÂŞ ŠDzȥČœÂŞ ŠÇ?ČĄČ˜Č™Č›ČœČŚ Ç&#x;Č”Č ČŁČ”ČĄČœÂŞ ŠǥȹČ?Ȥ ǧČ™ČžČĄČœČ Č˘ČĄČŚÂŞ ŠÇ™Č”ČĄČœČ™Č&#x;Čœ & ÂŞ ŠNJČœČĄČ Č™ČžČžČ”ČĄČœČžČ”ÂŞ ȕȔȥȞ ŠÇ?ȥȌșțȔ njȔȥȣȔȢČ&#x;Ȣª ŠǧČ™ČžČœČĄČŚÂŞ ǧȢȤČ—ȢȖȔȓ ČŁČ”Č&#x;ȔȌȔ Č— ÇĽČœČ Č” ČĽ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ȼȌȢȤȢȥȯ ÇœÇ•ÇŁ ŠÇ•Č–ȌȢȖȔțª ÇœÇ•ÇŁ ŠÇ˜Č”Č›ČŁČ¤Č˘Č ÂŞ ÇŁÇ&#x;Ç– ČœČ Ç´ČžȢČ–Č&#x;șȖȔ Ç—ČĄČ™ČŹČąČžČ˘ČĄČ˘Č Č•Č”ČĄČž ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ? ǖȔȥȞ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ Ç— țȔȞČ&#x;ȲȍČ™ČĄČœČ™ ȊȢȌČ™Č&#x;ȢȼȰ Č•ČŻ ČĄČ”ČŁČ˘Č ČĄČœČŚČ° ČĽČ&#x;ȢČ–Č” ȣȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ” ǤȧȌČœČĄČ” Ȣ ČŚČ˘Č ČŤČŚČ˘ Č˜Č&#x;Č“ ǼȢȼȼČœČœ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ² ŠȹȌȢ ȢȍșȥȰ ČžČ˘Č Č¨Č˘Č¤ČŚČĄČŻČ? ČĄČ”Č˜Č™ČšČĄČŻČ? ČŁČ”ȤȌȥČ™Ȥª DzȌČœ ČĽČ&#x;ȢČ–Č” ȼȢȣȤȢČ–ȢČšČ˜Č”Č&#x;Čœ ȖȔȚȥȧȲ ȣȢČ&#x;ČœČŚČœČŤČ™ČĽČžȧȲ ȥȢČ–ȢȼȌȰ ȢČ•ČŽČ“Č–Č&#x;Č™ČĄČœČ™ ČĄČ” Č–ČŻČĽČŹČ™Č Č§Č¤Č˘Č–ČĄČ™ Ȣ ČŚČ˘Č ČŤČŚČ˘ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ČŁČ&#x;Č”ČĄČœȤȧȲȌ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ČĄČŻČ™ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ Č– ȹȥČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČ? ȼșȞȌȢȤ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČœ ÇĄČŻ ȼȌȢČœČ ČĄČ” ȣȢȤȢČ—Č™ ȣȢČ˜Č&#x;ČœȥȥȢČ—Ȣ ȣȤȢȤȯČ–Č” Č– ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ČŠ Ç? Č˜Č§Č Č”Ȳ ȍȌȢ Č˜Č™Č&#x;ȢČ–ČŻČ™ Č&#x;ȲČ˜Čœ ǼȢȼȼČœČœ Čœ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ Čž ČąČŚČ˘Č Č§ Č—ȢȌȢČ–ČŻ

CAMERA DI COMMERCIO ITALO-RUSSA Creata con l’obiettivo di sviluppare i rapporti economico-commerciali fra Italia e Russia, la Camera di Commercio Italo-Russa (originariamente denominata Camera di Commercio Italo-Sovietica) è nata nel 1964 su impulso di alcuni fra i maggiori imprenditori italiani, sostenuti dalla pronta adesione di numerosi enti sovietici. Con il suo operato, mira a contribuire allo sviluppo della collaborazione economica, commerciale, tecnica, giuridica e scientifica tra l’Italia, la Federazione Russa e gli altri Stati della CSI, nonchĂŠ tra gli operatori dei suddetti Paesi, favorendo la creazione di un clima di fiducia e attiva collaborazione tra gli imprenditori italiani e russi. Operando a stretto contatto e in collaborazione con le istituzioni, la Camera di Commercio Italo-Russa è oggi un punto di riferimento di vitale importanza nei rapporti tra il mondo imprenditoriale dei due Paesi. Via Silvio Pellico, 8 20121 Milano Tel: +39 02 86995240 Fax: +39 02 85910363 info.ccir@fondazione-italiarussia.it www.fondazione-italiarussia.it

53


52-55_Speciale Russia3

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

16:45

Pagina 54

ZES, INVESTIMENTI PRODUTTIVI, EXPORT DI BENI STRUMENTALI

SIMEST in Russia a sostegno delle PMI italiane

I

Paesi dell’Est Europa, e tra questi la Federazione Russa, rappresentano da tempo una delle principali mete degli investimenti delle aziende italiane. SIMEST, la finanziaria pubblico-privata che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero, lo sa bene e, fin dalla sua costituzione, ha dedicato un’attenzione particolare a questa area, affiancando le aziende italiane nella conquista di questi mercati. I numeri lo dimostrano. SIMEST, fino ad oggi, ha sostenuto oltre 240 progetti di imprese italiane in Russia nei settori metallurgico/siderurgico, meccanico/elettromeccanico, tessile/abbigliamento, agroalimentare e servizi, per un impegno complessivo di oltre 2.5 miliardi di euro. Gli investimenti produttivi in questo Paese sono in forte crescita negli ultimi anni e, viste le grandi potenzialitĂ esistenti, per le aziende italiane ci sono ampie prospettive di sviluppo. Una spinta importante all’incremento degli investimenti può venire dalle sei Zone Economiche Speciali (ZES). Il governo federale russo, nel corso del 2005, ha indetto una gara tra le varie regioni e cittĂ allo scopo di scegliere la locazione di queste aree, che si distinguono in due categorie: ZONE PER LO SVILUPPO TECNOLOGICO : Tomsk City (Regione di Tomsk), St. Petersburg, Zelenograd City (Regione di Moscow), Dubna City (Regione di Moscow)

ZONE PER LO SVILUPPO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE:

Yelabuga City (Repubblica Tatarstan) e la Regione di Lipetsk. SIMEST sta seguendo, in collaborazione

con le autoritĂ russe, la realizzazione delle ZES, mettendo a disposizione la propria esperienza maturata in altri Paesi. Queste aree rappresentano infatti una forma di insediamento molto interessante per l’internazionalizzazione delle PMI italiane, che possono qui trovare numerosi vantaggi, quali incentivi fiscali, aree di esenzione doganale, ma anche infrastrutture e servizi che ben si integrano con gli strumenti messi a disposizione da SIMEST. Tra questi, va segnalato il Fondo di Venture Capital, che SIMEST gestisce dal 2004. Si tratta di un “equity fundâ€? che si aggiunge all’intervento SIMEST per la partecipazione al capitale sociale degli investimenti esteri delle imprese italiane che intendono insediarsi in aree strategiche, e quindi anche nella Federazione Russa. Questo fondo, nei tre anni di operativitĂ , è stato ampliamente utilizzato dalle aziende italiane, che ne hanno apprezzato le modalitĂ di intervento. Sul fronte delle esportazioni di beni strumentali, si sono aperte nuove opportunitĂ per le aziende italiane, soprattutto a seguito dell’avvio del rinnovamento del parco tecnologico russo. SIMEST, proprio per supportare l’export di macchine utensili italiane, ma anche per inserirsi nel mercato del leasing russo, che è particolarmente interessante, ha costituito nel 2005 a Mosca, insieme alla Locat, societĂ del Gruppo Unicredit, al gruppo assicurativo Rosno e alla Finest, la Locat Leasing Zao, la prima societĂ di leasing a matrice italiana, che sta avendo un notevole successo sul mercato russo.

Fino ad oggi, ha sostenuto oltre 240 progetti nel Paese, per un impegno complessivo di oltre 2.5 miliardi di euro Massimo D’Aiuto, AD di SIMEST

Ć•Ç?Ç†Ç—Ç‰Ç ÇŒÇ?ǎǜdž ĆĄÇ‹Ç?ÇŽÇ?Ç?ljǘdžǒNjljdž Ć‹Ç?ÇŽÇœ Ç?Ç‘Ç?Ç?ǜǙnjdžǎǎǜdž ljǎǃdžǒǓljǗljlj ǞNjǒÇ?Ç?Ç‘Ç“ ǒǑdžDžǒǓǃ Ç?Ç‘Ç?ljLjǃÇ?DžǒǓǃÇ

6,0(67 Č– ǼȢȼȼČœČœ Č– ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȧ Č Č™Č&#x;ČžČœČŠ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Ç™Ȣ ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ČŹČĄČ™Č—Ȣ Č˜ČĄČ“ Č•ČŻČ&#x;Č” ȢȞȔțȔȥȔ ČŁČ˘Č Č˘Č­Č° Č– ȤȔțȤȔȕȢȌȞș Č•ȢČ&#x;șș ȣȤȢșȞȌȢČ– ČĄČ” ČĽČ§Č Č Č§ ȣȤșȖȯȏȔȲȭȧȲ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” șȖȤȢ

ÇšČ&#x;ȔȕȧČ—Č” ÇĽČ™ȼȣȧČ•Č&#x;ČœČžČ” ǧȔȌȔȤȼȌȔȥ Čœ Ç ČœČŁČ™ČŞČžČ”Č“ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȰ 6,0(67 ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ ČĽ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ Čœ ȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČ Čœ ȢȤČ—Č”ČĄČ”Č Čœ ȧČ˜Č™Č&#x;ȓșȌ ȢȼȢČ•ȢČ™ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœȲ njDzÇœ ȣȤČ™Č˜ȢȼȌȔȖČ&#x;Č“Č“ Č– ȤČ”ȼȣȢȤČ“ČšČ™ČĄČœČ™ Ç™Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? ȼȌȤȔȥȯ Ç—ȢȼȌȢȍȥȢČ? ǚȖȤȢȣȯ Čœ Č– ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? ȖșȼȰ ČĽČ–ȢČ? ȥȔȞȢȣČ&#x;șȥȥȯČ? ȢȣȯȌ ǙșČ?ČĽČŚČ–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ njDzÇœ ČŤČ”ȼȌȥȢȼȌČœ ǼȢȼȼČœČ?ȼȞȔȓ ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČ“ Č“Č–Č&#x;Č“ȲȌȼČ“ ȖȔȚȥșČ?ČŹČ™Č? ČŞČ™Č&#x;ȰȲ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č“ȲȌ ȢȼȢČ•ČŻČ? ČœČĄČŚČ™Ȥșȼ Č˜Č&#x;Č“ Č Č™Č&#x;ČžČœČŠ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČœČŠ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ 6,0(67 ȨČœČĄČ”ȥȼȢȖȔȓ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ČĽ Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌČ–Č™ČĄČĄČŻČ Čœ ČŤČ”ČĽČŚČĄČŻČ Č§ČŤČ”ČĽČŚČœČ™Č Č˘Č¤Č—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČ? ȤČ™ČŹČœČ–ČŹČœČŠ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ČŚČ° ČĽČ–ȢȲ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ țȔ Č—ȤČ”ČĄČœČŞČ™Č? ȧČ˜Č™Č&#x;ȓșȌ ȢȼȢČ•ȢČ™ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ ȹȌČœČ ČĽČŚČ¤Č”ČĄČ”Č ÇŚČ˘ Č˜ČĄČ“ ČĽČ–ȢșȗȢ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ“ 6,0(67 ȣȤČ™Č˜Č&#x;ȔȗȔșȌ ČœČ ČĽČ–ȢČœ Č Č™ȌȢČ˜ČŻ ȤȔȕȢȌȯ ČžȢȌȢȤȯČ™ Č—Č”Č¤Č Č˘ČĄČœȍȥȢ ȢȥČ” ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȧșȌ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœȲ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? țȔ Č—ȤČ”ČĄČœČŞČ™Č? Čœ ȼȢȍșȌȔȲȌȼČ“ ČĽ ȢȼȢČ•ČŻČ Čœ ȧȼČ&#x;ȢČ–ČœČ“Č Čœ Č—Č”ȤČ”ČĄČŚČœȤȧČ™Č ČŻČ Čœ ȣȤČœ ȤȔȕȢȌČ™ Č– ȢȞȔțȯȖȔșȌ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȧ Č– țȔȖȢČ™Č–Č”ČĄČœČœ ȥȢČ–ČŻČŠ ȤȯȥČžȢČ– njDzÇœ ČŚČ”ČžČœČ Čœ ȞȔȞ ČĄČ”Č&#x;ȢČ—ȢČ–ČŻČ™ ȣȤČ™ȨČ™ȤČ™ČĄČŞČœČœ ČŚČ”Č Č˘ČšČ™ČĄČĄČŻČ™ Č&#x;Č°Č—ȢȌȯ ǤȤČœČ–Č™Č˜Č™Č ČĄČ™ČžȢȌȢȤȯČ™ ČŞČœȨȤȯ Ç™Ȣ ČĄČ”ȼȌȢȓȭșȗȢ Č–ȤČ™Č Č™ČĄČœ 6,0(67 ČœȥȨȤČ”ȼȌȤȧČžȌȧȤȯ Čœ ȧȼČ&#x;ȧČ—Čœ ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢČ–Č”Č&#x;Č” ȤșȔČ&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ Č•ȢČ&#x;șș ȣȤȢșȞȌȢČ– ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ǢČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° NJȢȥČ˜ Ç&#x;Č”ČŁČœČŚČ”Č&#x;Č” ÇĽČœČĽČžČ” ČžČ˘ČŚČ˘Č¤ČŻČ 6,0(67 ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Č– ǼȢȼȼČœČœ ČĄČ” ČĽČ§Č Č Č§ ȣȤșȖȯȏȔȲȭȧȲ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” șȖȤȢ Č– ȧȣȤȔȖČ&#x;ȓșȌ ČĽ Č—ȢČ˜Č” Ç?ČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯș ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ“ ČŚČ”ČžČœČŠ ȼȨČ™ȤȔȊ ȞȔȞ Č Č™ČŚČ”Č&#x;Č&#x;ȧȤČ—ČœČ“ ȪȖșȌȥȯș Č Č™ČŚČ”Č&#x;Č&#x;ČŻ Č Č™ČŠČ”ČĄČœČžČ” Čœ ČąČ&#x;șȞȌȤȢ ČĄČ”ČŤČœČĄČ”ȲȭČœČ™ ČĽČ–ȢȲ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ Č– ȼȌȤČ”ČŚČ™Č—ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ȤČ”Č?ȢȥȔȊ Č– ČŤČ”ȼȌȥȢȼȌČœ Č Č™ČŠČ”ČĄČœČžČ” ČŚČ™ČžČĽČŚČœČ&#x;Č° ȣȢȏČœČ– ȢČ˜Č™ČšČ˜ČŻ ČĽČ™Č&#x;Č°ČĽČžȢČ™ ȊȢțȓČ?ČĽČŚČ–Ȣ ČŁČœČ­Č™Č–Č”Č“ Č– ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Č Č˘Č—ȧȌ ȤČ”ČĽČĽČŤČœČŚČŻČ–Č”ČŚČ° ČĄČ” ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČ™ 6,0(67 ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌȰ Čœ ȧȼČ&#x;ȧČ—Čœ ČĽ șș ŠȨȢȥČ˜Č˘Č Č”ČžČŚČœČ–ȢČ–ÂŞ Čœ ȧȍČ”ČĽČŚČœČ™Č Č– ŠČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x;Č™ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍșȼȞȢČ? Ç— ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ČĄČœČ™ Č—ȢČ˜ČŻ Č˘ČŚČ Č™ČŤČ™ČĄ Č›ČĄČ”ČŤČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ? ȤȢȼȌ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČŠ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČœÂŞ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Č– ǼȢȼȼČœȲ Č” ȧȍČœČŚČŻČ–Č”Č“ Č•ȢČ&#x;ȰȏȢČ? ȣȢȌČ™ČĄČŞČœČ”Č&#x; ȹȌȢČ? ȼȌȤȔȥȯ Ç&#x; NJȢȥČ˜ȧ ČžČ˘ČŚČ˘Č¤ČŻČ Č§ČŁČ¤Č”Č–Č&#x;ȓșȌ 6,0(67 ȧȚș Č– ČŚČ™ČŤČ™ČĄČœČ™ ȌȤșȊ Č&#x;șȌ Č Č˘ČšȥȢ ČĽČ Č™Č&#x;Ȣ Č—ȢČ–ȢȤČœČŚČ° Ȣ Č˜Č”Č&#x;Č°ČĄČ™Č?ČŹČ™Č Č¤Č”Č›Č–ČœČŚČœČœ Č– ČžČ˘ČŚČ˘Č¤Č˘Č Č•ȧČ˜ȧȌ Č ČĄČ˘Č—ȢČžȤČ”ȌȥȢ ȢČ•ȤȔȭȔČ&#x;ČœČĽČ° ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ȣȢ Č˜ȢȼȌȢČœČĄČĽČŚČ–ȧ ȣȢČ–ČĽČ™Č Č™ȼȌȥȢ Č›Č”Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢȖȔȥȯ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ȢȪČ™ČĄČœČ–ČŹČœČ™ Č Č™ȌȢČ˜ČŻ șȗȢ ČœȼȣȢČ&#x;Č°Č›ȢČ–Č”ČĄČœČ“ Ç—Č”ČšČĄČŻČ ČœČ ČŁČ§Č&#x;Č°ČĽČ˘Č Č˜Č&#x;Č“ ȤȢȼȌČ” ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Č Č˘ČšČ™ČŚ ȼȌȔȌȰ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ ǤȢȼČ&#x;Č™ ȌȢČ—Ȣ ȞȔȞ Č– ǼȢȼȼČœČœ Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȣȤČœČĄČ“ȌȢ ȤČ™ČŹČ™ČĄČœČ™ Ȣ ȣȢČ–ČĽČ™Č Č™ČĽČŚČĄČ˘Č ČĄČ™Č˜Č”Č–ȥȢ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČĄČŻČŠ ÇŚČŁČ™ČŞČœČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČŠ DzČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ÇœȢȥ njDzÇœ Ç— ȢČ•ȥȢČ–Č&#x;Č™ČĄČœČœ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ? Č˜Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Č—ȢČ˜ȧ ȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Ȣ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›ȢČ–Č”Č&#x;Ȣ ČžȢȥČžȧȤȼ ȢȌČžȤȯČ&#x;ČœČĽČ° ȥȢČ–ČŻČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ Č– ȹȞȼȣȢȤȌČ™ ȼȤČ™Č˜ČĽČŚČ– ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Ç™Č&#x;Č“ ȤČ”Č?ȢȥȢČ– Čœ Č—ȢȤȢČ˜ȢČ– Č– ȤșțȧČ&#x;ȰȌȔȌș ČžȢȌȢȤȢČ—Ȣ Č•ČŻČ&#x;Čœ Č–ČŻČ•ȤȔȥȯ Č›Ȣȥȯ ČžȢȌȢȤȯČ™ ȢČžČ”Č›Č”ČĄČœČ“ ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČœČ“ ȹȞȼȣȢȤȌȧ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ ȢČ•ȢȤȧČ˜ȢČ–Č”ČĄČœČ“ Čœ Č–ȯȊȢČ˜ȧ ČĄČ” Č Č˘ČšȥȢ ȣȢČ˜ȤČ”Č›Č˜Č™Č&#x;ČœČŚČ° ČĄČ” Č˜Č–Č™ ȞȔȌșȗȢȤČœČœ Č ČĄČ˘Č—ȢȢȕșȭȔȲȭČœČ? ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ? Č”ȤČ™ČĄČ˜ČĄČŻČ? ȤȯȥȢČž 6,0(67 Č– Č—ȢČ˜ȧ ‡ ÇœǣǢǰ ǧÇšÇŞÇ˘ÇŁÇ ÇŁÇ˜Ç?ǏǚnjÇ&#x;ÇŁÇ˜ÇŁ ÇĽÇ•ÇœÇ—Ç?ǧÇ?Ç´ Ç§Č˘Č ČĽČž Ç§Č˘Č ČĽČžČ”Č“ Č– ǥȢȼȞȖș ȼȢČ›Č˜Č”Č&#x;Č” /RFDW /HDVLQJ =DR ² ČŁČ™ȤČ–ȧȲ Č”ȤČ™ČĄČ˜ȥȧȲ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȧȲ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȰ njȔȥȞȌ ǤșȌșȤČ•ȧȤČ— ÇœČ™Č&#x;Č™ȥȢČ—ȤČ”Č˜ ǥȢȼČžȢȖȼȞȔȓ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȰ Ç™ȧČ•ČĄČ” ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœȲ ČžȢȌȢȤȔȓ ȣȤČœȢČ•ȤșȌȔșȌ Č–ČĽČ™ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČ? ȧȼȣșȊ ČĄČ” ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č ÇĄČ˘ČĽČžȢȖȼȞȔȓ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȰ

ȤȯȥȞș ÇŁČĄČ” Č•ČŻČ&#x;Č” ȢȼȥȢȖȔȥȔ ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ ČĽ /RFDW ȣȤČœČĄČ”Č˜Č&#x;șȚȔȭșČ? ČžȢȥȪČ™Ȥȥȧ ‡ǜǣǢǰ ÇĽÇ•ÇœÇ—Ç?ǧÇ?Ç´ Ç¤ÇĽÇŁÇĄÇ°Ç­Ç ÇšǢǢǣÇ˜ÇŁ ǤǼǣÇ?ÇœÇ—ÇŁÇ™njǧÇ—Ç• 8QLFUHGLW ȼȌȤČ”ȊȢČ–ČŻČ ČžȢȥȪČ™Č¤ČĄČ˘Č 5RVQR Čœ )LQHVW

54


52-55_Speciale Russia3

26-02-2007

16:45

Pagina 55

UNO DEI MERCATI PIÙ PROMETTENTI – MA ANCHE COMPLESSI – PER IL MADE IN ITALY

Russia, non solo oil&gas

L’

economia russa, trainata in particola- credito concesse a banche locali da istituti di re dal settore energetico, è in continua credito con lo scopo di favorire gli investiespansione e offre numerose opportu- menti e le esportazioni italiane in Russia. Lo nitĂ anche alle imprese italiane. Nel 2005 le sviluppo commerciale a breve termine può esportazioni italiane verso il Paese sono au- essere assicurato anche attraverso la conmentate del 22%, e nei primi undici mesi del trollata SACE BT. Il Gruppo punta inoltre a 2006 del 24%. A trainare l’export italiano so- sviluppare partnership con agenzie di credino la meccanica strumentale (33%) e l’abbi- to all’esportazione per condividere i rischi, gliamento (12%). Le prospettive sono positi- ma soprattutto ampliare la disponibilitĂ di ve anche per gli anni a venire: secondo uno informazioni qualificate sulle controparti studio elaborato da SACE e Oxford Econo- per la concessione degli affidamenti a dispomic Forecasting, le esportazioni sizione dei nostri clienti. Ad esemverso la Russia cresceranno ad un pio, nel 2006, abbiamo siglato un tasso annuo medio del 10% fino al Memorandum of Understanding 2010 . L’Italia si conferma uno dei con la compagnia assicurativa rusprincipali partner commerciali sa Ingosstrakh, che prevede lo della Russia e, come spiega Giorscambio di informazioni sui debigio Tellini, Amministratore Deletori dei rispettivi Paesi, la condivigato della compagnia assicurativa sione dei rischi attraverso accordi che supporta le imprese nelle attidi riassicurazione e la cooperaziovitĂ internazionali, “non è un caso ne in loco per il recupero crediti. che il primo ufficio estero di SACE Quanto “pesaâ€? la Russia nel sia stato aperto nel dicembre 2005 portafoglio SACE? proprio a Moscaâ€?. Si tratta di “uno La presenza di SACE in Russia Giorgio Tellini AD di SACE strumento efficace attraverso cui rispecchia l’importanza del Paese informare e assistere gli operatori per le aziende italiane e la crescenitaliani, ma anche facilitare le imprese russe te integrazione del sistema imprenditoriale e nell’interscambio con le imprese italianeâ€?. bancario dei due Paesi. La Russia è un merDottor Tellini, attraverso quali strumenti cato strategico e da sola vale piĂš del 10% dei SACE sostiene le aziende italiane in un mer- nostri impegni totali. L’attivitĂ di SACE ricato complesso come quello russo? guarda soprattutto le banche e le grandi SACE offre una gamma di servizi comple- aziende, e si concentra nei settori energetico, ta che comprende, oltre ai prodotti tradizio- petrolchimico e metallurgico. nali di copertura assicurativa del rischio del Lo scorso agosto, inoltre, SACE ha conclucredito e degli investimenti all’estero, anche so l’ultima fase di recupero del debito russo, nuovi prodotti mirati a garantire i finanzia- con la restituzione di 2,2 miliardi di euro. Un menti connessi all’internazionalizzazione segnale positivo sulla situazione finanziaria delle imprese italiane, come il supporto alle del Paese, recentemente passato dalla 4a alla produzioni industriali congiunte e l’assicura- 3a categoria di rischio OCSE, e che rafforza zione dei rischi dello sviluppo commerciale la nostra volontĂ di assicurare lo sviluppo delle partecipate russe di impresa italiane. delle relazioni commerciali e d’investimento La copertura di SACE si estende alle linee di in Russia.

Giorgio Tellini, AD di SACE, spiega quali sono gli strumenti con cui l’azienda da lui guidata può sostenere il business italiano in Russia

ƒDžljǎ ljLj Ç’Ç Ç?ǜǖ Ç?ÇŽÇ?Ç„Ç?Ç?Ç‚Ç†ÇšÇ Ç&#x;ǚljǖ lj ǃ Ç“Ç? LJdž ǃǑdžÇ?Ç€ Ç?Džljǎ ljLj Ç’Ç Ç?ǜǖ Ç’ÇŒÇ?LJǎǜǖ ǑǜǎNjÇ?ǃ Džnjǀ Š0DGH LQ ,WDO\ÂŞ

ǼȢȼȼČœČ“ ² ȹȌȢ ČĄČ™ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ČĄČ™ȨȌȰ Čœ ȗȔț

ȼȌȤČ”ȊȢČ–Č”ČĄČœČ™ ȼȖȓțȔȥȥȢČ™ ČĽ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČ Č¤ČœČĽČžČ˘Č Č– ČĽČ&#x;ȧȍȔș ȧȍČ”ČĽČŚČœČ“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Č– ȤȔȕȢȌČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? ǙȚȢȤČ˜ČšȢ ǧČ™Č&#x;Č&#x;ČœČĄČœ ǤȤČ™Č˜ČĽČ™Č˜Č”ČŚČ™Č&#x;Č° ǤȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ njȌȤČ”ȊȢČ–Č”ČĄČœČ™ ȢȼȧȭșȼȌȖČ&#x;Č“Č™Č Č˘Č™ 6$&( ȤČ”ȼȣȤȢȼȌȤȔȥȓșȌȼȓ ČĄČ” ČžȤČ™Č˜ČœČŚČĄČŻČ™ njȌȤČ”ȊȢČ–ȢČ—Ȣ ǕȗșȥȼȌȖȔ 6$&( ȢČ•ČŽČ“ČĽČĄČœČ&#x; ČžČ”ČžČœČ Č˘Č•ȤČ”Č›Č˘Č Č™Č—Ȣ Č&#x;ČœČĄČœČœ Č–ČŻČ˜Č™Č&#x;Č“Č™Č ČŻČ™ Č•Č”ČĄČžČ”Č Čœ Č– ČŞČ™Č&#x;Č“ČŠ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Čœ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤČšČœČ–Č”Č™ČŚ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ? Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽ Č– ǼȢȼȼČœČœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ ȹȞȼȣȢȤȌČ” Č– ǼȢȼȼČœȲ Ç&#x;ȤČ”ČŚČžČ˘ČĽČ¤Č˘ČŤČĄČŻČ Čœ ȣȤȢČ—ȤČ”Č Č Č”Č Čœ ǼȢȼȼČœČ?ȼȞȔȓ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČ” ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČ Č•ȧČžČĽČœČ¤Č˘Č ČžȢȌȢȤȢČ? Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍșȼȞȢČ—Ȣ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ Č›Č”ČĄČœČ Č”Č™ČŚČĽČ“ ȥȔȏȔ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ 6$&( %7 ǼȔȕȢȌČ” ȹȥČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČ? ȼșȞȌȢȤ ČĄČ”ȊȢČ˜ČœČŚČĽČ“ Č– ȣȢȼȌȢČ“ČĄČĄČ˘Č Č¤Č”Č›Č–ČœČŚČœČœ Ç™Č&#x;Č“ ȖȼșȗȢ Ç&#x;ȢȥȪČ™ȤȥČ” ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;șȥȔ ČĄČ” ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœȲ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č” Č Č™ČšČ˜ȧ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? ČĄČ” ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ™ ȢȌČžȤȯČ&#x;ČœČĽČ° Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČ™ ČžȤČ™Č˜ČœČŚČĄČŻČ Čœ ČąČžČĽČŁČ˘Č¤ČŚČĄČŻČ Čœ Č”Č—Č™ČĄČĽČŚČ–Č”Č Čœ ČĄČ™ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ČĽ ČŞČ™Č&#x;ȰȲ ȤČ”Č›Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ“ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ Ç— Č—ȢČ˜ȧ ȹȞȼȣȢȤȌ ČœČ› Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ȣȢČ–ČŻČĽČœČ&#x;ČĽČ“ ČĄČ” Č” ČĽ ȤČœČĽČžČ” ȥȢ Čœ Č˜Č&#x;Č“ ȹȨȨČ™ČžČŚČœČ–ȥȢČ—Ȣ ȢČ•Č Č™ČĄČ” ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœČ™Č? ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘Č? Č˜Č&#x;Č“ ȥȔȍȔČ&#x;Č” Č—ȢČ˜Č” Č˜Ȣ ȥȢČ“Č•ȤČ“ Č Č™ČĽČ“ČŞČ” ȧȚș ČĄČ” Ç— ȢȼȥȢČ–ČĄČ˘Č ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ? ȞȖȔČ&#x;ČœȨČœČŞČœȤȢČ–Č”ȥȥȢČ? ȢȪČ™ČĄČžČœ ČĄČ”Č˜Č™ČšȥȢȼȌČœ ČžČ&#x;ČœČ™ȥȌȢČ– ǧȔȞ ČĄČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ Č– ȹȞȼȣȢȤȌ ² ȹȌȢ Č Č™ČŠČ”ČĄČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ ȣȤČœČ•ȢȤȯ Čœ ȢČ˜Č™ČšČ˜Č” Ç— Č•ȧČ˜ȧȭČ™Č Č—ȢČ˜ȧ Č ČŻ ȣȢČ˜ČŁČœČĽČ”Č&#x;Čœ ÇĄČ™Č Č˘Č¤Č”ČĄČ˜Č§Č Č˘ Ç—Č›Č”ČœČ Č˘ČŁČ˘ČĄČœČ Č”ČĄČœČœ ČĽ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ȢČšČœČ˜Č”Č™ČŚČĽČ“ ȣȤȢČ˜ȢČ&#x;ČšČ™ČĄČœČ™ ȹȌȢČ? ČŚČ™ČĄČ˜Č™ČĄČŞČœČœ ȔȥȔČ&#x;ČœČ› ȣȤȢČ–Č™Č˜Č™ČĄČĄČŻČ? 6$&( Čœ ȼȌȤČ”ȊȢČ–ȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ™Č? ŠÇ?ČĄČ—ȢȼȼȌȤȔȊª Ç— ȤČ”Č ČžČ”ČŠ ȹȌȢČ—Ȣ ȼȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ“ Č ČŻ 2[IRUG (FRQRPLF )RUHFDVWLQJ ÇŁČžȼȨȢȤČ˜ČĽČžČœČ? DzČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžČœČ? ǤȤȢČ—ȥȢČ› Č˜ȢČ—ȢČ–ȢȤČœČ&#x;ČœČĽČ° ȢČ•Č Č™ČĄČœČ–Č”ČŚČ°ČĽČ“ ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœČ™Č? Ȣ ȥșȣČ&#x;ȔȌșČ&#x;Č°Č­ČœČžČ”ČŠ Č˜Č™Č&#x;ČœČŚČ° ȣȢȞȔțȔČ&#x; ȍȌȢ ȼȤČ™Č˜ČĄČ™Č—ȢČ˜ȢČ–ȢČ? ȤȢȼȌ ȹȞȼȣȢȤȌČ” Č– ǼȢȼȼČœȲ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȤȔȖșȥ Č˜Ȣ ȤČœČĽČžČœ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ”ČŚČ° ȣȤČœ ȣȤȢČ–Č™Č˜Č™ČĄČœČœ ȢȣČ™ȤČ”ČŞČœČ? ȣȢ Č–ȢțȖȤČ”Č­Č™ČĄČœȲ Č—ȢČ˜Č” Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ȢȼȌȔșȌȼȓ ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČ ČŁČ”ȤȌȥČ™Č¤Č˘Č ÇĽČ˘ČĽČĽČœČœ Čœ ČžȤČ™Č˜ČœȌȢČ– ȞȔȞ ȢČ•ČŽČ“ČĽČĄČœČ&#x; ǙȚȢȤČ˜ČšȢ ǧČ™Č&#x;Č&#x;ČœČĄČœ ČŤČ°Č“ ȼȌȤČ”ȊȢȖȔȓ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤČšČœČ–Č”Č™ČŚ Ç&#x;ȔȞȢČ–Č” Č˜ȢČ&#x;Č“ ǼȢȼȼČœČœ Č– Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ 6$&(" ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Č– ČœČŠ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ ČĄČ” Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ™ ŠȥČ™ ǤȤČœȼȧȌȼȌČ–ČœČ™ 6$&( Č– ǼȢȼȼČœČœ ȢȌȤȔȚȔșȌ ȖȔȚȥȢČ™ Č›ČĄČ”ČŤČ™ČĄČœČ™ ȹȌȢČ? ČĽČ&#x;ȧȍČ”Č?ȥȢ Č– Č˜Č™ČžČ”Č•ȤČ™ Č—ȢČ˜Č” ČŁČ™ȤČ–ȢČ™ ČœȥȢȼȌȤČ”ȥȥȢČ™ ȔȗșȥȼȌȖȢ 6$&( Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȼȌȤȔȥȯ Č˜Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Čœ ȣȢȞȔțȯȖȔșȌ ȤČ”ȼȌȧȭȧȲ ȢȌČžȤȯȌȢ ČœČ Č™ȥȥȢ Č– ǥȢȼȞȖșª ǼșȍȰ ČœČ˜Č™ČŚ ȢČ• ŠȹȨȨČ™ČžČŚČœČ–ȥȢČ? ČŁČ˘Č Č˘Č­Čœ ČœČĄČŚČ™Č—ȤČ”ČŞČœȲ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ? Čœ ȕȔȥȞȢČ–ČĽČžȢČ? ČĽČœČĽČŚČ™Č ČŻ Č˜Č–ȧȊ ȼȌȤȔȥ ǼȢȼȼČœČ“ ȢČžČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č˘Č? ȞȔȞ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČŚČ”Čž Čœ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ ČŁČ¤Č™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č“Č Č– ČœČŠ Č˜Č&#x;Č“ ȥȔȼ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȼȌȤČ”ČŚČ™Č—ČœČŤČ™ČĽČžČœČ Č¤ČŻČĄČžČ˘Č ČĽČ˘ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č“ȲȭČœČ Č•ȢČ&#x;șș ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢČ? ȤȔȕȢȌșª ȢȌ Č–ČĽČ™Č? ȥȔȏșČ? Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Ç— ȢȼȥȢČ–ČĄČ˘Č Č¤Č”Č•ȢȌČ” 6$&( ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;șȥȔ ČĄČ” ǘȢȼȣȢČ˜ČœČĄ ǧČ™Č&#x;Č&#x;ČœČĄČœ ČžČ”ČžČœČ Č˘Č•ȤČ”Č›Č˘Č 6$&( ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;ȓșȌ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ ȢČžČ”Č›Č”ČĄČœČ™ ȧȼČ&#x;ȧČ— Č•Č”ČĄČžČ”Č Čœ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČ Č˘Č¤Č—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČ“Č ÇĄČŻ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;șȥȯ Č– ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Č– ČĽČ&#x;ȢȚȥȯȊ ȧȼČ&#x;ȢČ–ČœČ“ČŠ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ Č–Č™Č˜ȧȭČœČŠ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȼșȞȌȢȤȔȊ ȹȥČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžČ˘Č ČĄČ™ȨȌČ™ČŠČœČ ČœČŤČ™ČĽČžČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ”" Čœ Č Č™ČŚČ”Č&#x;Č&#x;ȧȤČ—ČœČŤČ™ČĽČžČ˘Č Ç— ȔȖȗȧȼȌČ™ ȣȤȢȏČ&#x;ȢČ—Ȣ Č—ȢČ˜Č” 6$&( țȔȖșȤȏČœČ&#x;Č” 6$&( ȣȤČ™Č˜Č&#x;ȔȗȔșȌ ȣȢČ&#x;ȥȧȲ Č—Č”Č Č Č§ ȧȼČ&#x;ȧČ— ČžȢȌȢȤȔȓ Č–ČžČ&#x;ȲȍȔșȌ ČĄČ™ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ȥȲȲ ȨȔțȧ Č–ȢțȖȤČ”Č­Č™ČĄČœČ“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ Č˜ȢČ&#x;Č—Č” ČĄČ” ČĽČ§Č Č Č§ ȌȤČ”Č˜ČœČŞČœȢȥȥȢČ™ ȼȌȤČ”ȊȢČ–Č”ČĄČœČ™ ČžȤČ™Č˜ČœČŚČ” Čœ ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯȊ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? ȥȢ Čœ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” șȖȤȢ ǤȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȔȓ ȢȪșȥȞȔ ȨČœČĄČ”ȥȼȢČ–ȢČ—Ȣ ȣȢČ&#x;ȢČšČ™ČĄČœČ“ Č– Č—Č”ȤČ”ČĄČŚČœČœ ȨČœČĄČ”ČĄČĽČœȤȢČ–Č”ČĄČœČ“ ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ ČŻČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č Č– ȼȌȤȔȥș ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȢČ–Č”Č&#x;Č” ČŁČ™ȤČ™ȊȢČ˜ȧ ČœČ› ȍșȌȖșȤȌȢČ? Č– ȌȤČ™ȌȰȲ ȞȔȌșȗȢȤČœȲ ČœČŠ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ țȔ Č—ȤČ”ČĄČœČŞČ™Č? ǤȤČœ ČąČŚČ˘Č ČĄČ”Č˜Ȣ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȢČžČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č§Č˛ 2&6( Čœ ȹȌȢ Č˜Č”Č™ČŚ Č˜ȢȣȢČ&#x;ČĄČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȧȲ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌȰ Č˜Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ČĄČ”Č Čœ ČŁČ˘Č Č˘Č­Č° ȣȤČœ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČœ ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢČ—Ȣ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Č” ȌȔȞȚș ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČŠ ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ? Čœ ȢȼȧȭșȼȌȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Č– ǼȢȼȼČœȲ

55


56-59_Speciale Russia4

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

17:12

Pagina 56

LA SOCIETĂ€ ITALIANA INTERESSATA AL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE RUSSA DEL SETTORE

Enel in prima fila nella cooperazione Italia-Russia L’AD Fulvio Conti pronto a investire tra i 2 e i 4 miliardi di euro per potenziare il sistema energetico di Mosca

B

uone notizie dalla Russia. “Enel è pronEnel è ben conosciuta in Russia. Con il partta a investire tra i 2 e i 4 miliardi di euro ner Esn, ha vinto nel 2004 la gara per la gestioper partecipare allo sviluppo del sistema ne del North West Power Plant, la centrale a cienergetico di quel grande Paeseâ€?, ha dichiarato clo combinato da 450 Mw che serve San Piedi recente l’Amministratore Delegato del grup- troburgo, diventando il primo operatore inpo elettrico tricolore, Fulvio Conti. Enel sta in- ternazionale alla guida di un complesso fatti conducendo un’accurata indagine sul produttivo fondamentale per il sistema campo per fissare la propria offerta per la so- elettrico russo. Alla fine dello scorso anno cietĂ OGK 3, che raccoglie centrali a gas o a car- ha poi completato in anticipo sui tempi bone per circa 8.500 megawatt (MW); piĂš di previsti il raddoppio dell’impianto. metĂ della potenza che Enel ha dovuto cedere Enel è presente anche nel trading di in Italia per favorire il processo di energia elettrica: ha il liberalizzazione del mercato. La 50% di Res, la societĂ Federazione Russa è il piĂš granche serve il 6% del de Paese d’Europa anche nell’emercato sia domestilettricitĂ . Con 143 milioni di abico sia dei grandi tanti, dispone di centrali per clienti tra i quali 215.000 MW che generano 900 Gazprom e le Ferromiliardi di chilowattora all’anno; vie Russe. Inoltre, sta circa il triplo dell’Italia. I tassi di installando 1.500 sistecrescita del Pil viaggiano oltre il mi di telelettura e telege6% e giĂ oggi la Russia potrebbe Sopra, la centrale NWPP stione nella cittĂ di Belgoconsumare circa 50 miliardi di di San Pietroburgo. rod. Un test pilota, per arrivaA destra, Fulvio Conti, chilowattora in piĂš. Per reperire i re nella prima metĂ del 2007 AD di ENEL capitali e il know how necessario all’installazione di circa a potenziare il sistema elettrico, 700.000 contattori elettroniRao Ues, la societĂ che controlla ci nella provincia di Belgooltre il 70% della capacitĂ produttiva e delle re- rod, al confine con l’Ucraina. ti della Russia, ha avviato un piano di parziale Infine, Enel parteciperĂ alla gara per la venprivatizzazione di 20 societĂ (Genco), come la dita di Arcticgaz, asset gas di Yukos in liquidaOGK 3, che possiedono gruppi di centrali. zione, in consorzio con Eni (30%) ed Esn Nel giugno dell’anno scorso Anatoly Chu- (51%). Il gas estratto potrĂ essere impiegato bais, il Ceo di Rao Ues, e Fulvio Conti hanno si- per alimentare le centrali delle Genco che Enel glato un Memorandum of Understandingche ri- intende aggiudicarsi. Una presenza a tutto conosce il reciproco interesse alla partecipa- campo, che mette l’Italia e l’Enel in prima fila zione della societĂ italiana al processo di priva- nella cooperazione con la Russia su un terreno tizzazione. strategico come quello dell’energia. Ç?ǧÇ•Ç ÇąÇ´Ç˘ÇŚÇ&#x;Ç•Ç´ Ç&#x;ǣǥǤÇ•ǢÇ?Ç´ ǜǕÇ?ǢǧǚǼǚnjǣǗǕǢÇ• Ç— ǤǼǣǍǚnjnjǚ ǤǼÇ?Ç—Ç•ǧÇ?ÇœÇ•ÇŤÇ?Ç? ÇĽÇŁÇŚÇŚÇ?ǞnjÇ&#x;ÇŁÇ˜ÇŁ DzǢÇšÇĽÇ˜ÇšǧÇ?ǏǚnjÇ&#x;ÇŁÇ˜ÇŁ ÇŚÇšÇ&#x;ǧǣǼÇ•

(1(/ Č– ČŁČ™ȤČ–ČŻČŠ ȤČ“Č˜Č”ČŠ ČœČŚČ”Č&#x;Ȣ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č”

ǤȤČ™Č˜ČĽČ™Č˜Č”ČŚČ™Č&#x;Č° ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ (1(/ NJȧČ&#x;Č–ČœȢ Ç&#x;ȢȥȌČœ Č—ȢȌȢČ– Č–ČĄČ™ČĽČŚČœ ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x; ČĄČ” ČĽČ§Č Č Č§ ȢȌ Č˜Č–ȧȊ Č˜Ȣ ČŤČ™ȌȯȤșȊ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– șȖȤȢ Č˜Č&#x;Č“ ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČ™ČĄČœČ“ Č Č˘Č­ČĄČ˘ČĽČŚČœ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ȹȥČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ČĽČœČĽČŚČ™Č ČŻ ǪȢȤȢȏČœČ™ ȥȢČ–ȢȼȌČœ ČœČ› ǼȢȼȼČœČœ NJȧČ&#x;Č–ČœȢ Ç&#x;ȢȥȌČœ ȣȤČ™Č˜ČĽČ™Č˜Č”ČŚČ™Č&#x;Č° ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ČąČ&#x;șȞȌȤČœČŤČ™ČĽČžȢČ—Ȣ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ ČžȢȥȪČ™ȤȥČ” ČĄČ™Č˜Č”Č–ȥȢ Č›Č”Č“Č–ČœČ&#x; Š(1(/ Č—ȢȌȢČ– Č–ČĄČ™ČĽČŚČœ ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x; ČĄČ” ČĽČ§Č Č Č§ ȢȌ Č˜Č–ȧȊ Č˜Ȣ ČŤČ™ȌȯȤșȊ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– șȖȤȢ Č˜Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȹȥČ™ȤČ—Č™ČŚČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ČĽČœČĽČŚČ™Č ČŻ ȹȌȢČ? Č—Č¤Č˘Č Č”Č˜ȥȢČ? ȼȌȤȔȥȯª Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ (1(/ ȣȤȢČ–ȢČ˜ČœČŚ Č˜Č™ČŚČ”Č&#x;ȰȥȢČ™ ČœČĽČĽČ&#x;Č™Č˜ȢČ–Č”ČĄČœČ™ ȣȤȢČ•Č&#x;Č™Č ČŻ Č˜Č&#x;Č“ Č–ČŻČĄČ™ČĽČ™ČĄČœČ“ ȣȤČ™Č˜Č&#x;ȢČšČ™ČĄČœČ“ ȞȔȼȔȲȭșȗȢȼČ“ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ÇŁÇ˜Ç&#x; ČžȢȌȢȤȔȓ ȢČ•ČŽČ™Č˜ČœČĄČ“Č™ČŚ ȗȔțȢČ–ČŻČ™ Čœ ȧČ—ȢČ&#x;Č°ČĄČŻČ™ ČĽČŚČ”ČĄČŞČœČœ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜Č“Č­ČœČ™ ȢČžȢČ&#x;Ȣ Č Č™Č—Č”Č–Č”ČŚČŚ DzȌȢ ȼȢȼȌȔȖČ&#x;ȓșȌ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČ™ ȣȢČ&#x;ȢČ–ČœČĄČŻ ȌȢČ? Č Č˘Č­ČĄČ˘ČĽČŚČœ ČžȢȌȢȤȧȲ (1(/ Č˜ȢČ&#x;ȚȥȔ Č•ČŻČ&#x;Č” ȧȼȌȧȣČœČŚČ° Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ȍȌȢČ•ČŻ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ ȣȤȢȪČ™ȼȼȧ Č&#x;ČœČ•Č™ȤČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ȤȯȥȞȔ ǼȢȼȼČœČ?ȼȞȔȓ ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČ“ ² ČĽČ”Č Č”Č“ Č•ȢČ&#x;ȰȏȔȓ ȼȌȤȔȥȔ Č– ǚȖȤȢȣČ™ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȹȥČ™ȤČ—ČœČœ ǢČ” Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥČ” ČšČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ȣȤČœȊȢČ˜ČœČŚČĽČ“ ȼșȌȰ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȼȌČ”ČĄČŞČœČ? ČĄČ” Č Č™Č—Č”Č–Č”ČŚČŚ ȗșȥșȤČœȤȧȲȭČœČŠ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– ČžČœČ&#x;ȢȖȔȌȌ ȍȔȼ ČžČ”ČšČ˜ČŻČ? Č—ȢČ˜ ȍȌȢ ȣȤČœČ•Č&#x;ČœČ›ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ Č– ȌȤČœ ȤȔțȔ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČ™ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȹȥČ™ȤČ—ČœČœ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČ Č˘Č? Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ ǘȢČ˜ȢČ–ȢČ? ȤȢȼȌ Č–Č”Č&#x;ȢČ–ȢČ—Ȣ Č–ȥȧȌȤșȥȥșȗȢ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȔ ȣȤșȖȯȏȔșȌ Čœ ȧȚș ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ ǼȢȼȼČœČ“ Č Č˘Č—Č&#x;Č” Č•ČŻ ȣȢȌȤșȕČ&#x;Č“ČŚČ° Č˜ȢȣȢČ&#x;ČĄČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ ȢČžȢČ&#x;Ȣ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜ȢČ– ČžČœČ&#x;ȢȖȔȌȌ ȍȔȼ ǨČ–Č™Č&#x;ČœČŤČ™ČĄČœČ™ Č Č˘Č­ČĄČ˘ČĽČŚČœ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȼČœČĽČŚČ™Č ČŻ Č˜Č”ČĽČŚ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌȰ ČĄČ”Č?ČŚČœ ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ ČŻČ? ČžČ”ČŁČœČŚČ”Č&#x; Čœ ȥȢČ–Č™Č?ČŹČœČ™ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČœ ÇĽÇ•ÇŁ ÇšDznj ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ČžȢȥȌȤȢČ&#x;ČœȤȧȲȭȔȓ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČ™ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČŠ Č Č˘Č­ČĄČ˘ČĽČŚČ™Č? Čœ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ČĽČ™ČŚČœ ȥȔȍȔČ&#x;Č” ȣȤȢČ—ȤČ”Č Č Č§ ČŤČ”ČĽČŚČœȍȥȢČ? ȣȤČœČ–Č”ČŚČœČ›Č”ČŞČœČœ Č˜Č–Č”Č˜ČŞČ”ČŚČœ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? ǘDzǢÇ&#x;ÇŁ ČŚČ”ČžČœČŠ ȞȔȞ ÇŁÇ˜Ç&#x; ČœČ Č™ȲȭČœČŠ ȼșȌȰ ČĽČŚČ”ČĄČŞČœČ? Ç— ČœȲȥČ™ ȣȤȢȏČ&#x;ȢČ—Ȣ Č—ȢČ˜Č” Ç•ČĄČ”ȌȢČ&#x;ČœČ? ǏȧČ•Č”Č?ČĽ Č—Č&#x;ȔȖȔ ÇĽÇ•ÇŁ ÇšDznj Čœ NJȧČ&#x;Č°Č–ČœȢ Ç&#x;ȢȥȌČœ ȣȢČ˜ČŁČœČĽČ”Č&#x;Čœ

ÇĄČ™Č Č˘Č¤Č”ČĄČ˜Č§Č Č˘ Ç—Č›Č”ČœČ Č˘ČŁČ˘ČĄČœČ Č”ČĄČœČœ ČžȢȌȢȤȯČ? ȣȢČ˜ČŚČ–Č™ȤČšČ˜Č”Č™ČŚ ȢČ•ȢȲČ˜ČĄČŻČ? ČœČĄČŚČ™Ȥșȼ Č– ȧȍČ”ČĽČŚČœČœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? Č– ȣȤȢȪșȼȼș ȣȤČœČ–Č”ČŚČœČ›Č”ČŞČœČœ (1(/ ȊȢȤȢȏȢ ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČ” Č– ǼȢȼȼČœČœ Ç—Č Č™ČĽČŚČ™ ȼȢ ČĽČ–ȢČœČ ČŁČ”ȤȌȥČ™Č¤Č˘Č (61 ȢȥČ” Č– Č—ȢČ˜ȧ Č–ČŻČœČ—ȤČ”Č&#x;Č” ČŚČ™ČĄČ˜Č™Ȥ ȣȢ ȧȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœȲ njșȖșȤȢ ² ÇœČ”ČŁČ”Č˜ȥȢČ? ǧDzǍ ² ČĽČŚČ”ČĄČŞČœČ™Č? ČĽ ČžČ˘Č Č•ČœČĄČœȤȢČ–Č”ČĄČĄČŻČ ČŞČœČžČ&#x;Č˘Č ČĄČ” Č Č–ČŚ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ȲȭČ™Č? njȔȥȞȌ ǤșȌșȤČ•ȧȤČ— Čœ ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ČŁČ™ȤČ–ČŻČ Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČŻČ Č˘ČŁČ™ȤČ”ČŚČ˘Č¤Č˘Č ČĽČŚČ˘Č“Č­ČœČ Č–Ȣ Č—Č&#x;ȔȖș ȖȔȚȥșČ?ȏșȗȢ Č˜Č&#x;Č“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ČąČ&#x;șȞȌȤȢȼČœČĽČŚČ™Č ČŻ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ȥȥȢČ—Ȣ ČžČ˘Č ČŁČ&#x;șȞȼȔ Ç— ČžȢȥȪČ™ ȣȤȢȏČ&#x;ȢČ—Ȣ Č—ȢČ˜Č” ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ȤȔȥșș ȣȤČ™Č˜Č§ČĽČ Č˘ČŚČ¤Č™ČĄČĄČŻČŠ ȼȤȢČžȢČ– țȔȞȢȥȍČœČ&#x;Č” ȤČ”ČĽČŹČœȤČ™ČĄČœČ™ ȧȼȌČ”ȥȢČ–ČžČœ ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČ– șș Č–Č˜Č–ȢČ™ (1(/ ȧȍȔȼȌȖȧșȌ ȌȔȞȚș Č– ȣȤȢČ˜Č”ČšČ™ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȹȥČ™ȤČ—ČœČœ ȢȥČ” Č˜Č™ȤČšČœČŚ Č– ČĽČ–ȢČœČŠ ȤȧȞȔȊ ǼDznj ČĽ șș Č Č™ȼȌȥȢČ—Ȣ ȤȯȥȞȔ ȧČ˜ȢČ–Č&#x;șȌȖȢȤČ“ȲȭČ™Č? țȔȣȤȢȼȯ Čœ ČŚČ”ČžČœČŠ ČžČ&#x;ČœČ™ȥȌȢČ– ȞȔȞ ǘǕǜǤǼǣǥ Čœ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ™ ǛșČ&#x;șțȥȯș Ç™ȢȤȢČ—Čœ Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ČĽČ™Č?ȍȔȼ ȢȥČ” ȧȼȌȔȥȔȖČ&#x;ČœČ–Č”Č™ČŚ ČĽČœČĽČŚČ™Č ČŚČ™Č&#x;Č™ČĽČŤČœČŚČŻČ–Č”ČĄČœČ“ Čœ ČŚČ™Č&#x;Č™ȧȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ Č– Ç–Č™Č&#x;Č—ȢȤȢČ˜Č™ ČĄČ” Č—ȤČ”ČĄČœČŞČ™ ČĽ ǨČžȤČ”ČœȥȢČ? Ç–ČŻČ&#x;Čœ ȣȤȢČ–Č™Č˜Č™ČĄČŻ ȢȣȯȌȥȯČ™ ČœČĽČŁČŻČŚČ”ČĄČœČ“ ČĽ ČŚČ™Č ČŤČŚČ˘Č•ČŻ Č– ČŁČ™ȤČ–ȢČ? ȣȢČ&#x;ȢČ–ČœČĄČ™ Č—ȢČ˜Č” Č– Ç–Č™Č&#x;Č—ȢȤȢČ˜ČĽČžČ˘Č Č¤Č”Č?ȢȥČ™ ȧȼȌČ”ȥȢČ–ČœČŚČ° ČąČ&#x;șȞȌȤȢȥȥȯȊ ČĽČŤČ™ČŚČŤČœČžȢČ– ǢȔȞȢȥșȪ (1(/ ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ ČĽ (1, Čœ (61 ȣȤČœČ Č™ČŚ ȧȍČ”ČĽČŚČœČ™ Č– ČŚČ™ČĄČ˜Č™ȤČ™ ȣȢ ȣȤȢČ˜Č”ČšČ™ Ç•ÇĽÇ&#x;ǧÇ?Ç&#x;ǘǕǜ ȗȔțȢČ–ȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ Č&#x;ČœČžČ–ČœČ˜ČœȤȧČ™Č Č˘Č—Ȣ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ“ ÇłÇ&#x;ÇŁÇŚ Ç™ȢČ•ČŻČ–Č”Č™Č ČŻČ? ȗȔț Č Č˘ČšȥȢ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ČœȼȣȢČ&#x;Č°Č›ȢȖȔȌȰ Č˜Č&#x;Č“ ČĽČŚČ”ČĄČŞČœČ? ǘDzǢÇ&#x;ÇŁ ČžȢȌȢȤȯČ™ (1(/ ČĄČ”Č Č™Ȥșȥ ȣȤČœȢČ•ȤČ™ČĽČŚČœ ǤȢČ–ČĽČ™Č Č™ȼȌȥȢČ™ ȣȤČœȼȧȌȼȌČ–ČœČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? Čœ ȼȤČ™Č˜Čœ ČĄČœČŠ (1(/ ČĽČŚČ”Č–ČœČŚ ČœČŠ Č– ČŁČ™ȤČ–ČŻČ™ ȤČ“Č˜ČŻ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČŠ ČŁČ”ȤȌȥČ™ȤȢČ– Č– ȌȔȞȢČ? ȼȌȤČ”ČŚČ™Č—ČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ȼȨČ™ȤČ™ ȞȔȞ ȹȥČ™ȤČ—ČœČ“


56-59_Speciale Russia4

27-02-2007

11:12

Pagina 57

L’ESPERIENZA DI INDESIT COMPANY, ATTIVA IN RUSSIA E NELLA CSI DAL 1974

Una scommessa vinta I

ndesit Company, secondo produttore di elettrodomestici in Europa e quinto nel mondo, è stata, nel 1974, tra le prime aziende ad investire in Russia e nella CSI. Oggi il Gruppo – che ha 18 stabilimenti e 22 sedi commerciali nel mondo, occupa oltre 17.000 persone e ha chiuso il 2006 con un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, a +6% rispetto al 2005 – è presente in Russia con due stabilimenti, dedicati rispettivamente alla produzione di frigoriferi e di lavabiancheria, e un polo logistico, il piĂš grande del settore in Europa. In linea con la sua politica di internazionalizzazione, dal 1993 il Gruppo ha iniziato a sviluppare una presenza commerciale in tutto il Paese, creando, tra le prime a livello europeo, una rete capillare, oggi composta da 11 uffici commerciali nelle maggiori cittĂ della Federazione, destinati a diventare a breve 20, ed oltre 300 centri servizi e assistenza in 150 cittĂ del Paese. Dopo aver consolidato la sua posizione commerciale nel Paese, Indesit Company ha avviato un’attivitĂ produttiva, esportando il modello del distretto industriale. L’investimento di Indesit Company in Russia si è articolato in tre fasi importanti. Una prima fase ha portato nel 2000 all’acquisizione dello stabilimento di frigoriferi Stinol, nella cittĂ di Lipetzk, in grado di produrre un milione di pezzi l’anno, il piĂš grande del Paese per quanto riguarda la produzione di frigoriferi. La seconda fase, improntata al miglioramento della produttivitĂ e dell’efficienza, è stata caratterizzata dall’inaugurazione, nel 2004, del nuovissimo stabilimento di lavabiancheria nella stessa area, che, assieme alla fabbrica di frigoriferi, ha cosĂŹ dato vita al piĂš importante distretto industriale del Paese per la produzione di elettrodomestici. Oggi, Indesit Company è entrata nella terza fase del suo progetto di sviluppo in Russia: con l’inaugurazione del polo industriale di Lipetzk nel 2005, infatti, l’azienda si è posta l’obiettivo di offrire servizi sempre piĂš eccellenti ai clienti e consolidare la leadership nella CSI. Il polo di Lipetzk, che sorge 500 km a sud di Mosca, è il piĂš grande polo logistico d’Europa. Al suo interno, oltre agli elettrodomestici che escono dagli stabilimenti russi, confluiscono anche quelli prodotti in Polonia, Turchia e Italia. L’investimento di Indesit Company in quest’area è scaturito dall’esigenza di rispondere in modo sempre piĂš efficace alla domanda in rapida ascesa dei Paesi dell’Europa centro-orientale, garantendo migliore capacitĂ distributiva e piena disponibilitĂ dell’intera gamma di prodotti. Attualmente oltre 4000 dipendenti sono impiegati nell’area di Lipetzk, una regione in fase di forte sviluppo industriale. L’esportazione in Russia del modello basato sul distretto dell’elettrodomestico, giĂ avviato con successo nel resto d’Europa, ha permesso a Indesit Company di consolidare la sua presenza nel Paese, contribuendo con-

In oltre trent’anni, sono molti gli obiettivi raggiunti dal gruppo italiano in termini commerciali e produttivi. Ma le possibilità sono ancora molte‌

A lato, Vittorio Merloni. Sopra, il polo di Lipetzk

temporaneamente a favorire il progresso sociale, com’è nella filosofia dell’azienda. In un’ottica di rafforzamento e miglioramento della posizione di player worlwide, la Russia

risulta quindi, per Indesit Company, una scommessa vinta, ma c’è ancora tanto da fare perchè è un mercato che offre ancora molte possibilitĂ .

Ć’Ç?ǜǓ ,QGHVLW &RPSDQ\ Ç‘Ç Ç‚Ç?Ç“Ç Ç&#x;ǚdžNJ ǃ Ć”Ç?ǒǒljlj lj ƕƑƇ Ç’ Ç„Ç?Ç…Ç

ǼȢȼȼČœČ“ Č–ČŻČœČ—ȤČ”ȥȥȢČ™ ČŁČ”ȤČœ

ǥȥȢČ—ȢČ™ Č•ČŻČ&#x;Ȣ ČĽČ˜Č™Č&#x;Č”ȥȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČžȢȥȪČ™Č¤ČĄČ˘Č Č›Č” ȌȤČœČ˜ČŞČ”ČŚČ° ČĽ Č&#x;ČœČŹČĄČœČ Č&#x;șȌ ČĽ ȌȢȍČžČœ Č›ȤČ™ČĄČœČ“ ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ Čœ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” ǢȢ ČĄČ™ȤșȔČ&#x;ČœČ›ȢȖȔȥȥȯȊ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČ™Č? șȭș Č•ȢČ&#x;Ȱȏș ,QGHVLW &RPSDQ\ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ Č–ȌȢȤȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ™Č? Č– ǚȖȤȢȣČ™ Čœ ČŁČ“ȌȢČ? Č– Č ČœȤČ™ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ Č•ȯȌȢČ–ČŻČŠ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȣȤČœČ•ȢȤȢČ– Ç— Č—ȢČ˜ȧ ȢȥČ” Č•ČŻČ&#x;Č” ȢČ˜ȥȢČ? ČœČ› ČŁČ™ȤČ–ČŻČŠ ȤČ™ČŹČœČ–ČŹČœČŠČĽČ“ ČĄČ” ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ Č– ǼȢȼȼČœČœ Čœ njǢǘ njșȗȢČ˜ČĄČ“ ȹȌȢ ČžȢȥȪČ™Ȥȥ ČœČ Č™ȲȭČœČ? ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Čœ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČŠ ȢȨČœČĽČ” ȣȢ Č–ČĽČ™Č Č§ Č ČœȤȧ Ç— Č—ȢČ˜ȧ ȣȤČœČ•ČŻČ&#x;Č° ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ȣȤČ™Č–ČŻČĽČœČ&#x;Č” Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” șȖȤȢ ȍȌȢ ČĄČ” Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČ™ ȣȢ ȼȤČ”Č–ČĄČ™ČĄČœȲ ČĽ Č—ȢČ˜Č˘Č Ç— ǼȢȼȼČœČœ ȢȥČ” ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;șȥȔ Č˜Č–Č§Č Č“ țȔȖȢČ˜Č”Č Čœ ČĄČ” ȢČ˜ČĄČ˘Č ČœČ› ČžȢȌȢȤȯȊ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜Č“ČŚČĽČ“ ȊȢČ&#x;ȢČ˜ČœČ&#x;Č°ČĄČœČžČœ Č” ČĄČ” Č˜ȤȧČ—Č˘Č Â˛ ČĽČŚČœȤČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ™ Č Č”ČŹČœČĄČŻ Čœ ČĽČ”Č Č˘Č? Č•ȢČ&#x;ȰȏȢČ? Č– ǚȖȤȢȣČ™ ȢȌȤȔȼČ&#x;șȖȢČ? Č Č”ČŚČ™ȤČœČ”Č&#x;ȰȥȢ ČŚČ™ČŠČĄČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ȕȔțȢČ? ÇŚČ&#x;Č™Č˜ȧČ“ ČĽČ–ȢČ™Č? ȣȢČ&#x;ČœČŚČœČžČ™ ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ČĽ Č—ȢČ˜Č” ČžȢȥȪČ™Ȥȥ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”Č™ČŚ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČ? ČŁČ&#x;Ȕȥ ČžȢȌȢȤȯČ? ȢȊȖȔȌȯȖȔșȌ Č–ȼȲ ȼȌȤČ”ȥȧ Ç— ȤČ”Č ČžČ”ČŠ ȹȌȢČ—Ȣ ČŁČ&#x;ȔȥȔ ,QGHVLW &RPSDQ\ ȢČ˜ȥȢČ? ČœČ› ČŁČ™ȤČ–ČŻČŠ Č– ǚȖȤȢȣČ™ ȥȔȍȔČ&#x;Č” ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ™ ČĽČ–ȢČ™Č? ČĽČ™ČŚČœ ČžȢȌȢȤȔȓ ČĄČ” ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ČŹČĄČœČ? Č˜Č™ČĄČ° ȼȢȼȌȢČœČŚ ČœČ› ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČŠ ȢȨČœȼȢČ– Č– ČĽČ”Č ČŻČŠ ČžȤȧȣȥȯȊ Č—ȢȤȢČ˜Č”ČŠ ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ? ÇŠČ™Č˜Č™ȤČ”ČŞČœČœ Ç— Č˜Č”Č&#x;Č°ČĄČ™Č?ČŹČ™Č ČąČŚČ” ȼșȌȰ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ČŚČ°ČĽČ“ Čœ ČĽČžȢȤȢ ČŚČ”ČžČœČŠ ȢȨČœȼȢČ– ȼȌȔȥșȌ Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ Č– Č—ȢȤȢČ˜Č”ČŠ ȼȌȤȔȥȯ ȤČ”ȼȣȢČ&#x;ȢȚșȥȢ ČŞČ™ȥȌȤȢČ– ČĽČ™ȤČ–ČœȼȥȢČ—Ȣ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČĄČœČ“ ǤȢȼČ&#x;Č™ ȌȢČ—Ȣ ȞȔȞ ,QGHVLW &RPSDQ\ ȧČžȤČ™ČŁČœČ&#x;Č” ČĽČ–ȢČœ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍČ™ČĽČžČœČ™ ȣȢČ›ČœČŞČœČœ Č– ǼȢȼȼČœČœ ȥȔȼȌȔČ&#x; ČŤČ™ȤČ™Č˜ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ȥȥȢČ? Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Ç™Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ—Ȣ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ ȣȤČœČŹČ&#x;ȢȼȰ ȹȞȼȣȢȤȌČœȤȢȖȔȌȰ Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Č° ČœČĄČ˜ȧȼȌȤČœČ”Č&#x;ȰȥȢČ? Č›Ȣȥȯ Ç?ČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ ,QGHVLW &RPSDQ\ Č– ǼȢȼȼČœČœ ȣȤȢȏČ&#x;Čœ ȌȤČœ ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČŠ ȹȌȔȣȔ ǤČ™ȤČ–ČŻČ Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȣȤČœȢČ•ȤČ™ČŚČ™ČĄČœČ™ ȊȢČ&#x;ȢČ˜ČœČ&#x;ȰȥȢČ—Ȣ țȔȖȢČ˜Č” ŠnjȌČœȥȢČ&#x;ÂŞ Č– Ç ČœČŁČ™ČŞČžČ™ ȼȣȢȼȢČ•ȥȢČ—Ȣ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ° Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥ ȊȢČ&#x;ȢČ˜ČœČ&#x;Č°ČĄČœČžȢČ– Č– Č—ȢČ˜ Ç—ČŚČ˘Č¤ČŻČ ČąČŚČ”ČŁČ˘Č ČŁČ¤ČœČ–Č™Č˜ČŹČœČ Čž Č–ȯȼȢȍČ”Č?ČŹČœČ ČŁČ˘ČžČ”Č›Č”ČŚČ™Č&#x;Č“Č ČŁČ¤Č˘ČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Čœ ȹȨȨČ™ČžČŚČœČ–ȥȢȼȌČœ ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ČœČĄČ”ȧČ—ȧȤČ”ČŞČœČ“ Č– Č—ȢČ˜ȧ ȥȢČ–Č™Č?ȏșȗȢ țȔȖȢČ˜Č” ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ ČĽČŚČœȤČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČŠ Č Č”ČŹČœČĄ ȣȢȼȌȤȢČ™ȥȥȢČ—Ȣ ČĄČ™Č˜Č”Č&#x;șȞȢ ȢȌ ȊȢČ&#x;ȢČ˜ČœČ&#x;ȰȥȢČ—Ȣ țȔȖȢČ˜Č” ȍȌȢ ČĽČŚČ”Č&#x;Ȣ ȌȢȍČžȢČ? ȢȌȼȍșȌȔ Č˜Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȖȔȚȥșČ?ČŹČ™Č? ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢČ? ȕȔțȯ ȼȌȤȔȥȯ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ Č•ȯȌȢČ–ČŻČŠ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȣȤČœČ•ȢȤȢČ– ÇŚČ™Č?ȍȔȼ ,QGHVLW &RPSDQ\ Č–ȯȊȢČ˜ČœČŚ ČĄČ” ȌȤČ™ČŚČœČ? ȹȌȔȣ ČĽČ–ȢșȗȢ ȣȤȢșȞȌȔ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȣȢȼČ&#x;Č™ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ“ Č&#x;ČœČŁČ™ČŞČžȢČ? ČœČĄČ˜ȧȼȌȤČœČ”Č&#x;ȰȥȢČ? Č›Ȣȥȯ Č– Č—ȢČ˜ȧ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ȣȢȼȌČ”Č–ČœČ&#x;Č” ČĽČ–ȢČ™Č? ČŞČ™Č&#x;ȰȲ șȭș Č–ČŻČŹČ™ ȣȢČ˜ČĄČ“ČŚČ° ȧȤȢȖșȥȰ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČĄČœČ“ Čœ ȼȌȔȌȰ ČĄČ”ȼȌȢČ“Č­ČœČ Č&#x;ČœČ˜Č™Č¤Č˘Č Č–Ȣ Č–ČĽČ™Č ÇŚÇ˘Ç˜ Ç ČœČŁČ™ČŞČžČ”Č“ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȔȓ Č›ȢȥČ” ČžȢȌȢȤȔȓ ČĄČ”ȊȢČ˜ČœČŚČĽČ“ Č– ČžČ Čž ȲČ—ȧ ȢȌ ǥȢȼȞȖȯ ČĽČŚČ”Č&#x;Č” ČĽČ”Č Č˘Č? ČžȤȧȣȥȢČ? Č– ǚȖȤȢȣČ™ ȢȌȤȔȼČ&#x;șȖȢČ? Č Č”ČŚČ™ȤČœČ”Č&#x;ȰȥȢ ČŚČ™ČŠČĄČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ȕȔțȢČ? Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ Č•ȯȌȢČ–ČŻČŠ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȣȤČœČ•ȢȤȢČ– ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” ČŚČ”Č Č Č˘ČšȥȢ ȧČ–ČœČ˜Č™ČŚČ° ȌȢČ–Č”Ȥȯ ȣȢČ&#x;Č°ČĽČžČœČŠ ȌȧȤČ™ČŞČžČœČŠ Čœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? Ç™Č&#x;Č“ ,QGHVLW &RPSDQ\ ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č˘ČĽČŚČ° ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? Č– ȹȌȧ Č›Ȣȥȧ Č•ČŻČ&#x;Č” ȖȯțȖȔȥȔ ȚșČ&#x;Č”ČĄČœČ™Č ČąČ¨Č¨Č™ČžČŚČœČ–ȥȢ ȢȌČ–Č™ČŚČœČŚČ° ČĄČ” ȤČ”ȼȌȧȭČœČ? ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČžČœČ? ȼȣȤȢȼ Č– ȼȌȤȔȥȔȊ ČŞČ™ȥȌȤČ”Č&#x;ȰȥȢČ? Čœ Č–ȢȼȌȢȍȥȢČ? ǚȖȤȢȣȯ Č—Č”ȤČ”ČĄČŚČœȤȧČ“ ȣȤČœ ČąČŚČ˘Č ČŁČ˘Č&#x;ČĄČŻČ? ȼȣșȞȌȤ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ Čœ ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ™ șș ȣȢ Č–ČĽČ™Č? ČŚČ™ȤȤČœȌȢȤČœČœ Ç¤Č¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȔȓ Č›ȢȥČ” Ç ČœČŁČ™ČŞČžČ” ȣȢȼȌȢČ“ȥȥȢ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”Č™ČŚČĽČ“ Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ ČŤČœČĽČ&#x;Ȣ ȤȔȕȢȌČ”ȲȭČœČŠ ČŚČ”Č ČŁČ¤Č™Č–ČŻČŹČ”Č™ČŚ ČŤČ™Č&#x;ȢȖșȞ ÇŁČŁČŻČŚ ȹȞȼȣȢȤȌČ” Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Čœ ČœČĄČ˜ȧȼȌȤČœČ”Č&#x;ȰȥȢČ? ȕȔțȯ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ Č•ȯȌȢČ–ČŻČŠ ČąČ&#x;șȞȌȤȢȣȤČœČ•ȢȤȢČ– ȼȢČ›Č˜Č”ȥȥȢČ? Č– ǼȢȼȼČœČœ ČŁČ™Ȥșȥșȼșȥ ČĽČ™Č?ȍȔȼ ČĄČ” Č–ȼȲ ǚȖȤȢȣȧ ǨČžȤČ™ČŁČœČ– ČĽČ–ȢČœ ȣȢČ›ČœČŞČœČœ Č– ȼȌȤȔȥș ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ȣȤČœČĄČœČ Č”Č™ČŚ ȧȍČ”ČĽČŚČœČ™ Č– ȣȤȢČ—ȤČ”Č Č Č™ ȼȢȪČœČ”Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȍȌȢ ȣȢČ&#x;ȥȢȼȌȰȲ ȼȢȢȌȖșȌȼȌȖȧșȌ șș ȨČœČ&#x;ȢȼȢȨČœČœ ,QGHVLW &RPSDQ\ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;șȥȔ Č–Ȣ Č–ČĽČ™Č Č ČœȤČ™ Čœ ǼȢȼȼČœČ“ Č˜Č&#x;Č“ ȥșș ² Č–ČŻČœČ—ȤČ”ȥȥȢČ™ ČŁČ”ȤČœ ǢȢ șȭș ȣȤČ™Č˜ȼȌȢČœČŚ ȤȔȕȢȌȔȌȰ ČŁČ˘ČŚČ˘Č Č§ ȍȌȢ ČĄČ” ȤȯȥȞș ȹȌȢČ? ȼȌȤȔȥȯ șȼȌȰ șȭș Č ČĄČ˘Č—Ȣ ČĄČ™ȤșȔČ&#x;ČœČ›ȢȖȔȥȥȯȊ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČ™Č?

57


56-59_Speciale Russia4

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

17:12

Pagina 58

L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE ALL’ARTIGIANATO E SERVIZI, DOMENICO ZAMBETTI

Arredamento e design, punto d’incontro tra Milano e Mosca Il “made in Lombardy� piace al mercato russo. E, forte del successo riscosso a Mebel, la Regione ha inaugurato a Mosca il primo showroom permanente del mobile lombardo

L

a Lombardia guarda da tempo con estrema attenzione al mercato russo, come dimostrano le numerose iniziative che, in questi ultimi anni, abbiamo organizzato nel Paese. Di questo nostro impegno ritengo sia prima di tutto da ringraziare il Presidente Roberto Formigoni, che ha da sempre giudicato positiva l’opportunitĂ proveniente dalla globalizzazione come sbocco sui nuovi mercati. Il nostro impegno come Regione sta quindi nell’accompagnare le imprese (soprattutto quelle artigiane) all’estero cercando di privilegiare prodotti nuovi o comunque unici, come quelli caratterizzati da una forte incidenza di lavorazione artigianale, un’alta qualitĂ , continua ricerca e con un forte valore aggiunto di design. In questa direzione si inserisce la missione che abbiamo promosso nello scorso mese di novembre, in occasione di Mebel 2006, la piĂš importante manifestazione fieristica del mobile in Russia. All’appuntamento moscovita siamo andati forti del successo delle passate edizioni, ma anche fieri che il nostro successo nel settore del mobile sul mercato russo è assicurato dal fatto che abbiamo conquistato la piĂš grande fetta di mercato, vale a dire il 60%. Nell’attuale congiuntura internazionale, il mercato russo del mobile è del resto uno dei pochi in grado di manifestare e registrare costanti tassi di crescita. Tale andaDirezione Generale Artigianato e Servizi mento è determinato non solo dall’aumentato reddito dei consumatori russi, ma anche dal costante affinamento dei A destra, l’Assessore gusti in fatto di arredamento e dall’apDomenicoZambetti. prezzamento per tutto ciò che è “made in Sotto, artigiani all’opera. Italyâ€?. Nello stesso periodo le nostre aziende hanno potuto avere il giusto risalto anche alla prima edizione di “Atelier Italiaâ€? by Macef, il nuovo esclusivo evento espositivo realizzato in collaborazione con Centro Estero Camere Commercio Lombarde e Unioncamere Lombardia, e pensato per presentare lo “Stile del Vivere Italianoâ€? nel Maneggio di Mosca, vicino all’area di shopping e locali piĂš esclusiva. Ma la nostra missione è soprattutto stata l’occasione per inaugurare “Milano-Mosca.itâ€?, il primo showroom permanente del mobile, un’â€?area di eccellenzaâ€? dove trovano spazio una trentina di imprese artigiane lombarde. Le basi per una piĂš approfondita penetrazione di questo comparto del mercato russo da parte delle nostre aziende, quindi, non mancano, come è stato del resto confermato da Alexander Borisov, Direttore della Moscow Business Association, e dal Ministro dello Sviluppo Piccola Imprenditoria Mikhail Mikhailovic – con i quali è stata anche discussa la possibilitĂ di future collaborazioni. Inoltre, il Governo di Mosca possiede giĂ diversi siti internet tematici dedicati a formazione, consulenza, ricerca partner, business, e ha proposto, attraverso Promos, l’inserimento delle nostre aziende regionali nei suddetti siti, al fine di promuovere la creazione di societĂ miste, di ottenere forniture, di ridurre le spese doganali, di ampliare le risorse. In tal senso, alla luce anche dell’inevitabile concorrenza internazionale, il nostro obiettivo prioritario è dare il massimo supporto e la giusta assistenza alle aziende lombarde di settore, per favorire e supportare la loro presenza in un mercato dinamico e ricco di opportunitĂ come quello russo.

58

Ć‹Ç Ç?Ç‰Ç’Ç ÇŽÇ? Ç’Ç? Ç’ÇŒÇ?ǃ ĆˆÇ?Ç?džǎljNjÇ? Ć‹Ç Ç?ǂdžǓǓlj Ç˜ÇŒÇ†ÇŽÇ Ć’Ç‚ÇŒÇ Ç’Ç“ÇŽÇ?Ç„Ç? Ć•Ç?ÇƒÇ†Ç“Ç Ć?Ç?Ç?Ç‚Ç Ç‘Ç…Ç‰Ç‰ Ç?Ç? ǑdžÇ?džǒnjdžǎǎÇ?Ç?Ç” Ç?Ç‘Ç?ljLjǃÇ?DžǒǓǃǔ

Ç?ČĽČžȧȼȼȌČ–Ȣ ČœČĄČŚČ™ȤȰČ™ȤČ” Čœ Č˜ČœČ›Č”Č?ČĄ Č Č™ȼȌȢ Č–ȼȌȤČ™ČŤČœ ÇĄČœČ&#x;ȔȥȔ Čœ ǥȢȼȞȖȯ ŠnjČ˜Č™Č&#x;Č”ȥȢ Č– Ç Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČœÂŞ ȥȤČ”Č–ČœČŚČĽČ“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č Č§ ȤȯȥČžȧ ǚȭș ČĄČ™ țȔȕȯČ&#x;ČĽČ“ ȧȼȣșȊ Č&#x;Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČ?ČĽČžČœČŠ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ČĄČ” ȖȯȼȌȔȖȞș ŠǥșȕșČ&#x;Č°ÂŞ Č” ȧȚș ȢȌČžȤȯȖȔșȌȼȓ ČŁČ™ȤČ–ČŻČ? Č– ǥȢȼȞȖș ȣȢȼȌȢČ“ČĄČĄČŻČ? ȖȯȼȌȔȖȢȍȥȯČ? țȔČ&#x; ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČ Č˘Č? ČœČ Čœ Č Č™Č•Č™Č&#x;Čœ

Ç Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČ“ Č˜Č”Č–ȥȢ ČĽČ&#x;Č™Č˜ČœČŚ țȔ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™Č Č¤Č˘ČĽČĽČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ ȤȯȥȞȔ ȍȌȢ ȥȔȏČ&#x;Ȣ ČĽČ–ȢČ™ ȢȌȤČ”ČšČ™ČĄČœČ™ Č– Č ČĄČ˘Č—ȢȍČœČĽČ&#x;șȥȥȯȊ ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–Č”ČŠ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›ȢȖȔȥȥȯȊ Č– ȣȢȼČ&#x;Č™Č˜ČĄČ™Č™ Č–ȤČ™Č Č“ ȣȢ Č–ČĽČ™Č? ȼȌȤȔȥș Ç—ČĽČ™ ȹȌȢ ČĽČŚČ”Č&#x;Ȣ Č–ȢČ›Č Č˘ČšČĄČŻČ Č•Č&#x;ȔȗȢČ˜Č”ȤČ“ ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœȲ ȢČžČ”Č›Č”ČĄČĄČ˘Č Č§ ȣȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ˘Č Ç Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČ?ČĽČžȢČ? ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ǼȢČ•Č™ȤȌȢ ÇŠČ˘Č¤Č ČœČ—ȢȥČœ ČžȢȌȢȤȯČ? Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” ČĽ ČœČĄČŚČ™ȤČ™ČĽČ˘Č Č˘ČŚČĄČ˘ČĽČœČ&#x;ČĽČ“ Čž Č—Č&#x;ȢČ•Č”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ČĽČŤČœČŚČ”Č“ șș ČĄČ”Č˜Č™ČšČĄČŻČ ČĽČ¤Č™Č˜ČĽČŚČ–Č˘Č Č˜Č&#x;Č“ ȣȢČœČĽČžČ” ȥȢČ–ČŻČŠ ȤȯȥČžȢČ– ÇœČ”Č˜Č”ČŤČ™Č? ȥȔȏșČ? ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȔ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? ȢȼȢČ•ȢČ™ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ ȧČ˜Č™Č&#x;ȓșȌȼȓ ČžȧȼȌČ”Č¤ČĄČŻČ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČĽČ&#x;Č”Č Č– ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č™ČĄČœČœ ČĽČ–ȢČ™Č? ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ țȔ ȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č”Č Čœ ȼȌȤȔȥȯ ǤȤČ™Č˜ȣȢȍȌČ™ČĄČœČ™ ȢȌČ˜Č”Č™ČŚČĽČ“ ȥȢČ–ȢČ? ČœČ&#x;Čœ Č™Č˜ČœČĄČĽČŚČ–Č™ȥȥȢČ? Č– ČĽČ–ȢČ™Č Č¤Č˘Č˜Č™ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ Č•ȧČ˜Č° ȌȢ ȌȢČ–Č”Ȥȯ ȣȤȢČœČ›Č–Č™Č˜Č™ČĄČĄČŻČ™ ȤČ™Č Č™ČĽČ&#x;Č™ČĄČĄČœČžČ”Č Čœ ČœČ&#x;Čœ ČŚČ™ ȍȌȢ ȢȌČ&#x;ČœČŤČ”ȲȌȼČ“ Č–ȯȼȢȍČ”Č?ČŹČœČ ČžČ”ČŤČ™ČĽČŚČ–Č˘Č ČŁČ˘ČĽČŚČ˘Č“ČĄČĄČŻČ Č¤Č”Č›Č–ČœČŚČœČ™Č ČœČ&#x;Čœ ȧȥČœČžČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ Č˜ČœČ›Č”Č?ČĄČ˘Č Ç— ȹȌȢȌ ČžȢȥȌșȞȼȌ ȣȤșȞȤČ”ȼȥȢ Č–ČŁČœČĽČ”Č&#x;ȢȼȰ ȥȔȏș ȧȍČ”ČĽČŚČœČ™ Č– ČĽČ”Č Č˘Č? Č•ȢČ&#x;ȰȏȢČ? Č– ǼȢȼȼČœČœ Č Č™Č•Č™Č&#x;ȰȥȢČ? ȖȯȼȌȔȖȞș ŠǥșȕșČ&#x;Č° ÂŞ Č– ȥȢČ“Č•ȤČ™ ȣȤȢȏČ&#x;ȢČ—Ȣ Č—ȢČ˜Č” ǨȼȣșȊ ČĄČ”ČŹČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? ČĄČ” ȣȤČ™Č˜ČŻČ˜ȧȭČœČŠ Č Č™Č•Č™Č&#x;Č°ČĄČŻČŠ ȖȯȼȌȔȖȞȔȊ ȣȤČœČ˜Č”Č&#x; ČĄČ”Č Č§Č–Č™ȤČ™ȥȥȢȼȌȰ ȥȢ Č˜ȢȼȌČœČ—ȥȧȌȯČ™ ȤșțȧČ&#x;ȰȌȔȌȯ ȣȢČ•ČœČ&#x;Čœ Č–ČĽČ™ ȤșȞȢȤČ˜ČŻ Č ČŻ țȔȖȢșȖȔČ&#x;Čœ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ—Ȣ Č Č™Č•Č™Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ȤȯȥȞȔ ǤȤČœ ČąČŚČ˘Č ČĄČ™Č Č”Č&#x;ȢȖȔȚȥȢ ȍȌȢ Č›Č˜Č™ČĽČ° Č ČŻ ČœČ Č™Č™Č Č˜Č™Č&#x;Ȣ ČĽ ȢČ˜ČĄČœČ ČœČ› ČĄČ™Č ČĄČ˘Č—ČœČŠ ȣȢȼȌȢČ“ȥȥȢ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ȲȭČœČŠČĽČ“ ȤȯȥČžȢČ– Č– Č ČœȤČ™ ǚȗȢ ȤȢȼȌ ȢČ•ȧȼČ&#x;ȢČ–Č&#x;șȥ ȧČ&#x;ȧȍȏČ™ČĄČœČ™Č ČšČœČ›ČĄČ™ČĄČĄČŻČŠ ȧȼČ&#x;ȢČ–ČœČ? ȤȢȼȼČœČ“ČĄ Čœ ȼȢȢȌȖșȌȼȌȖșȥȥȢ ČœČŠ Č•ȢČ&#x;șș ȧȌȢȥȍČ™ČĄČĄČŻČ Č–ČžČ§ČĽČ˘Č ČŤČŚČ˘ ȢȌȤČ”Č›ČœČ&#x;ȢȼȰ ČĄČ” ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢČ? ȢȪșȥȞș ȌȢČ–Č”ȤȢČ– ŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞ Čœ Č– ČŤČ”ȼȌȥȢȼȌČœ ČĄČ” ȣȤČœČ›ČĄČ”ČĄČœČœ ȣȤČ™ČœČ Č§Č­Č™ČĽČŚČ– ȥȔȏșČ? Č Č™Č•Č™Č&#x;Čœ Ç— ȌȢ Țș Č–ȤČ™Č Č“ ČĄČ™Č&#x;Ȱțȓ ČĄČ™ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȧȼȣșȊ ČĄČ”ČŹČœČŠ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ČĄČ” Š0DFHIÂŞ Č– Š$WHOLHU ,WDOLDÂŞ ȥȢČ–ȢČ? ȹȞȼȣȢČ›ČœČŞČœČœ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›ȢČ–Č”ȥȥȢČ? ȼȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ ČĽ ÇŤČ™ČĄČŚČ¤Č˘Č Č–ČĄČ™ČŹČĄČœČŠ ȼȖȓțșČ? ǧȢȤČ—ȢČ–ČŻČŠ ČŁČ”Č&#x;ȔȌ Čœ njȢȲČ›Č˘Č ČŁČ”Č&#x;ȔȌ ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌČœ ȤČ™Č Č™ČĽČ™Č&#x; Čœ ČĽČ™Č&#x;Č°ČĽČžȢČ—Ȣ ȊȢțȓČ?ČĽČŚČ–Č” Ç Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČœ Š8QLRQFDPHUHÂŞ ǨȥČœȢȥČžČ”Č Č™ȤČ™ ÇŤČ™Č&#x;ȰȲ ȹȌȢČ? ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–ČŻ Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›ȢČ–Č”ȥȥȢČ™ Č– Č Č˘ČĽČžȢČ–ČĽČžČ˘Č ÇĄČ”ČĄČ™ČšČ™ ČĄČ™Č˜Č”Č&#x;șȞȢ ȢȌ ȹȞȼȞČ&#x;ȲČ›ČœČ–ȥȢČ? ȌȢȤČ—ȢČ–ȢČ? Č›Ȣȥȯ ȢČ›ČĄČ”ČžČ˘Č Č&#x;Č™ČĄČœČ™ ČĽ ŠÇ?ČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČĽČŚČœČ&#x;Č™Č ČšČœČ›ČĄČœÂŞ ǢȢ Č– ȢȼȥȢČ–ČĄČ˘Č ČĄČ”ČŹČ” Č ČœČĽČĽČœČ“ ȼȢȼȌȢČ“Č&#x;Č” Č– ČœČĄČ”ȧČ—ȧȤČ”ČŞČœČœ ČŁČ™ȤČ–ȢČ—Ȣ ȣȢȼȌȢČ“ȥȥȢČ—Ȣ Č Č™Č•Č™Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ȖȯȼȌȔȖȢȍȥȢČ—Ȣ țȔČ&#x;Č” Š0LODQR 0RVFD LWÂŞ Č– ČžČ˘ČŚČ˘Č¤Č˘Č ČĄČ”ČŹČ&#x;ȢȼȰ Č Č™ȼȌȢ Č˜Č&#x;Č“ ȢČžȢČ&#x;Ȣ ȌȤČœČ˜ČŞČ”ČŚČœ Č&#x;Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČ?ČĽČžČœČŠ ȤČ™Č Č™ČĽČ&#x;șȥȥȯȊ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Ç•Č&#x;Č™ČžČĽČ”ČĄČ˜Ȥ Ç–ȢȤČœȼȢČ– ȗșȥșȤČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ? Č˜ČœȤșȞȌȢȤ Č Č˘ČĽČžȢČ–ČĽČžȢČ? Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ȥȢČ? Ç–ČœČ›ČĄČ™ČĽ Ç•ȼȼȢȪČœČ”ČŞČœČœ Čœ ÇĄČœČŠČ”ČœČ&#x; ÇĄČœČŠČ”Č?Č&#x;ȢČ–ČœČŤ Č ČœČĄČœȼȌȤ ȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Č” ǥȢȼȞȖȯ ȤȧČžȢČ–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č° Č˜Č™ČŁČ”ȤȌČ”Č Č™ČĄČŚČ” ȣȢČ˜Č˜Č™ȤČšČžČœ Čœ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ Č Č”Č&#x;ȢČ—Ȣ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Č” ȣȢČ˜ČŚČ–Č™ȤČ˜ČœČ&#x;Čœ ȍȌȢ ČĄČ” ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ™ șȼȌȰ ȣȤșȞȤȔȼȥȔȓ ȕȔțȔ Č˜Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? Čœ ȼȧȭșȼȌȖȧȲȌ ȊȢȤȢȏČœČ™ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČœ Č˜Č&#x;Č“ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č” Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ȣȤČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Ȣ ǥȢȼȞȖȯ ȧ ČžȢȌȢȤȢČ—Ȣ șȼȌȰ ČĽČŁČ™ČŞČœČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ™ ČœČĄČŚČ™ȤȥșȌ ČĽČ”Č?ČŚČŻ ȣȢȼȖȓȭșȥȥȯș ȢČ•ȧȍČ™ČĄČœȲ ČžȢȥȼȧČ&#x;Č°ČŚČ”ČŞČœČ“Č ČŁČ˘ČœČĽČžȧ Č–ȢČ›Č Č˘ČšČĄČŻČŠ ČŁČ”ȤȌȥČ™ȤȢČ– Čœ Č•ČœČ›ČĄČ™ȼȧ ȣȤČ™Č˜Č&#x;ȢČšČœČ&#x;Ȣ ČŤČ™Ȥșț ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœȲ Ç¤Č¤Č˘Č Č˘ČĽ Č–ČĄČ™ČĽČŚČœ ȌȧČ˜Č” ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœȲ Ȣ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č“ČŠ ȥȔȏșČ? ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ȍȌȢ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœȲ ȼȢČ–Č Č™ČĽČŚČĄČŻČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČœ ȣȢȼȌȔȖȢČž Č§Č Č™ČĄČ°ČŹČ™ČĄČœȲ ČŚČ”Č Č˘ČšČ™ČĄČĄČŻČŠ ČŁČ&#x;ȔȌșȚșČ? Čœ ȤČ”ČĽČŹČœȤČ™ČĄČœȲ ȤČ™ȼȧȤȼȢČ– ǤȤČœČĄČœČ Č”Č“ Č–Ȣ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™ ČĄČ™ČœČ›Č•Č™ČšȥȧȲ Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ȥȧȲ ČžȢȥČžȧȤČ™ČĄČŞČœȲ ȥȔȏșČ? ȢȼȥȢČ–ȥȢČ? ČŞČ™Č&#x;ȰȲ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȢČžČ”Č›Č”ČĄČœČ™ Č Č”ČžČĽČœČ Č”Č&#x;ȰȥȢČ? ȣȢČ˜Č˜Č™ȤČšČžČœ Čœ ČŁČ˘Č Č˘Č­Čœ Č&#x;Č˘Č Č•Č”ȤČ˜ČœČ?ČĽČžČœČ Č Č™Č•Č™Č&#x;Č°ČĄČŻČ Č¨Č”Č•ȤČœČžČ”Č ČŤČŚČ˘Č•ČŻ ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢȖȔȌȰ ČœČŠ Č–ȯȊȢČ˜ȧ ČĄČ” Č˜ČœČĄČ”Č ČœČŤČĄČŻČ? Čœ Č•ȢȗȔȌȯČ? ČĽČ–ȢČœČ Čœ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌČ“Č Čœ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ? ȤȯȥȢČž


56-59_Speciale Russia4

26-02-2007

17:12

Pagina 59

INTERVISTA A MARIO BOSELLI, PRESIDENTE DELLA CAMERA NAZIONALE DELLA MODA

Shopping in Via Montenapoleone, parlando‌ russo! di Francesco Fusco

Il “made in Italy� piace al mercato russo, soprattutto le grandi firme della moda

“P

ercorrere le strade del ‘quadrilatero’ (quelle che fanno capo a via Montenapoleone fino a via Bigli n.d.r.) e sentire che vi si parla, dopo l’italiano, una seconda lingua, il russo, non ci meraviglia piĂš, dal momento che ci troviamo di fronte ad un fenomeno in continua crescitaâ€?. Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda, descrive cosĂŹ il fenomeno della diffusione del prĂŞt Ă porter italiano fra i Russi, protagonisti di un mercato quanto mai interessante per le griffes Made in Italy. Dottor Boselli, si può dire quindi che i marchi italiani hanno buona accoglienza sul mercato russo? Certamente sĂŹ, soprattutto quelle firme che hanno oggi una produzione che si distingue particolarmente, a volte con capi decisamente d’avanguardia, facilmente identificabili, e capaci di “apparire di piĂšâ€?, e quindi di diventare portatori di un nuovo status symbol. Qualche nome? Nella mia posizione non posso far nomi. Potrebbe apparire come una preferenza per l’uno o per l’altro. Diciamo che adesso il mercato russo è piĂš attratto dai capi che fanno piĂš glamour, dove lo stile è piĂš facilmente riconoscibile, piĂš aggressivo. Col tempo questo gusto diventerĂ piĂš raffinato, premiando uno stile meno “gridatoâ€?, e rivolgendosi verso altre firme ormai consolidate nel mondo e riconosciute come classiche. Boselli, non vuol far nomi, ma, quando si parla di moda piĂš glamour, il pensiero corre subito a marchi

Un centro commerciale moscovita

come Versace, Cavalli, Dolce & Gabbana, tanto per citarne tre dalle creazioni piĂš aggressive, mentre fra i classici vengono subito in mente nomi come Armani, Ferrè, Biagiotti. Un mercato in evoluzione quindi‌ con che prospettive? Fra i mercati affluenti, è quello che si evolve e cresce piĂš rapidamente, ricco com’è di concretezza, di gusto e di denaro. Per la moda italiana – anche se meno vasto per numero di utenti – è ancora piĂš interessante della Cina. E gli investimenti fatti dai nostri stilisti per aprire flagship shops e boutiques in cittĂ importanti come Mosca o San Pietroburgo, stanno dando un ritorno economico? Non si hanno dei dati particolareggiati, tuttavia posso affermare che, oltre a dare un ritorno locale, costituiscono uno strumento di comunicazione e di marketing ancor prima che di vendita, di enorme valore in termini di immagine. Senza di questi e senza la grande attrattiva dello stile di vita italiano, la seconda lingua parlata nel quadrilatero milanese in questi giorni non sarebbe il russo.

ĆŒÇŽÇ“Ç†Ç‘ÇƒÇ?Ç&#x; Ç’ Ć?Ç Ç‘Ç‰Ç? Ć…Ç?Ljdžnjnjlj Ć“Ç‘Ç†ÇˆÇ‰Ç…Ç†ÇŽÇ“Ç?Ç? ĆŒÇ“Ç ÇŒÇ?ǀǎǒNjÇ?ÇŠ Ć“Ç ÇŒÇ Ç“Çœ Ç?Ç?Ç…Çœ

Ç?Č˜Č™Č Č›Č” ȣȢČžȧȣČžČ”Č Čœ ČĄČ” ǥȢȥȌșȥȔȣȢČ&#x;Č™ȢȥČ™ Čœ Č—ȢČ–ȢȤČœČ ČŁČ˘ ȤȧȼȼČžČœ Š0DGH LQ ,WDO\ÂŞ ȥȤČ”Č–ČœČŚČĽČ“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č Č§ ȤȯȥČžȧ ȢȼȢČ•Č™ȥȥȢ ČžȢČ—Č˜Č” ȤșȍȰ ČœČ˜Č™ČŚ ȢČ• ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČŻČŠ ȨČœČ¤Č Č”ČŠ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? Č Č˘Č˜ČŻ ŠǢȔȼ ȧȚș ČĄČ™ ȧČ˜ČœČ–Č&#x;ȓșȌ ȍȌȢ Č– Č›ČĄČ”Č Č™ČĄČœČŚČ˘Č Č ČœČ&#x;Č”ČĄČĽČžČ˘Č ÂŠČžČ–Č”Č˜ȤȔȌșª ȢȌ ȧČ&#x;ČœČŞČŻ ǥȢȥȌșȥȔȣȢČ&#x;Č™ȢȥČ™ Č˜Ȣ ȧČ&#x;ČœČŞČŻ Ç–ČœČ&#x;Č°Čœ ² Č›Č”Č Č™ČŤČ”ČĄČœČ™ ȤČ™Č˜Č”ČžȌȢȤČ” Č–ČŚČ˘Č¤ČŻČ Č“Č›ČŻČžČ˘Č ČŁČ˘ČĽČ&#x;Č™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ ČĽČŚČ”Č&#x; ȤȧȼȼČžČœČ?ÂŞ ȌȔȞ ÇĄČ”ȤČœȢ Ç–ȢțșČ&#x;Č&#x;Čœ ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚ Ç?ČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ǤČ”Č&#x;ȔȌȯ Č Č˘Č˜ČŻ ȢȣČœČĽČ”Č&#x; ȤČ”ȼȌȧȭȧȲ ȣȢȣȧČ&#x;Č“ȤȥȢȼȌȰ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ŠČ—ȢȌȢČ–ȢČ? ȢČ˜Č™ČšČ˜ČŻÂŞ ȼȤČ™Č˜Čœ ȤȢȼȼČœČ“ČĄ ² ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ȤȯȥȞȔ ČžȢȌȢȤȯČ? ȢȼȢČ•Č™ȥȥȢ ČœČĄČŚČ™ȤČ™ȼȧșȌ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞ

Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda

CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA Via Gerolamo Morone, 6 20121 Milano tel. 02/777108.1 fax 02/777108.50 www.cameramoda.it info@cameramoda.it

ǘȢȼȣȢČ˜ČœČĄ Ç–ȢțșČ&#x;Č&#x;Čœ Č Č˘ČšȥȢ Č&#x;Čœ Č—ȢČ–ȢȤČœČŚČ° Ȣ ČŚČ˘Č ČŤČŚČ˘ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ Č•ȤČ™ČĄČ˜ČŻ ȊȢȤȢȏȢ ȣȤČœČĄČœČ Č”ȲȌȼČ“ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ Č¤ČŻČĄČžČ˘Č " Ç&#x;ȢȥČ™ȍȥȢ Țș Č˜Č” ǣȼȢČ•Č™ȥȥȢ ȹȌȢ ȞȔȼȔșȌȼȓ ȨČœČ¤Č ČŁČ¤Č˘ČœČ›Č–ȢČ˜Č“Č­ČœČŠ ȢČ˜Č™ČšČ˜ȧ ȥȢČ–ȢČ—Ȣ ȔȖȔȥȗȔȤČ˜ȥȢČ—Ȣ ČĽČŚČœČ&#x;Č“ ČžȢȌȢȤȧȲ ČĄČ™Č&#x;Ȱțȓ ȢȼȌČ”Č–ČœČŚČ° ČĄČ™Č›Č”Č Č™ČŤČ™ȥȥȢČ? Čœ ČžȢȌȢȤȔȓ Č˜Č”Č™ČŚ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌȰ ȼȢČ›Č˜Č”ČŚČ° ȢȼȢČ•ČŻČ? ŠVWDWXV V\PEROÂŞ Ç—ČŻ Č Č˘ČšČ™ČŚČ™ ȥȔțȖȔȌȰ ČœČ Č™ČĄČ”" ǥȢČ™ ȣȢČ&#x;ȢČšČ™ČĄČœČ™ ČĄČ™ ȣȢțȖȢČ&#x;ȓșȌ Č ČĄČ™ ȥȔțȯȖȔȌȰ ČœČ Č™ČĄ DzȌȢ Č Č˘ČšČ™ČŚ Č•ČŻČŚČ° Č–ȢȼȣȤČœČĄČ“ȌȢ ȞȔȞ ȣȤČ™Č˜ȣȢȍȌČ™ČĄČœČ™ ȢȌČ˜Č”Č–Č”Č™Č Č˘Č™ ȌȢČ? ČœČ&#x;Čœ ČœȥȢČ? ȨČœČ¤Č Č™ ÇŚČžČ”ČšČ™Č ČŚČ”Čž ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ™ ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Čœ ȊȢȌČ“ČŚ ČĽČ”Č ČŻČ™ Č Č˘Č˜ČĄČŻČ™ ȧČ›ČĄČ”Č–Č”Č™Č ČŻČ™ ȔȗȤČ™ČĽČĽČœČ–ČĄČŻČ™ Č–Č™Č­Čœ njȢ Č–ȤČ™Č Č™ČĄČ™Č ČœČŠ Č–Čžȧȼ ȼȌȔȥșȌ Č•ȢČ&#x;șș ȧȌȢȥȍČ™ČĄČĄČŻČ Čœ ȢȥČœ ČĄČ”ȍȥȧȌ Č–ČŻČ•ČœȤȔȌȰ Č Č™ČĄČ™Č™ ČžȤČœČžČ&#x;ČœČ–ȧȲ ȢČ˜Č™ČšČ˜ȧ ȢČ•ȤȔȭȔȓȼȰ Čž Č˜ȤȧČ—ČœČ Č¨ČœČ¤Č Č”Č ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČŻČ Č– Č ČœȤČ™ ȞȔȞ ŠČžČ&#x;Č”ČĽČĽČœČŤČ™ČĽČžČœČ™ÂŞ ǘȢȼȣȢČ˜ČœČĄ Ç–ȢțșČ&#x;Č&#x;Čœ ČĄČ™ ȥȔțȯȖȔșȌ ČœČ Č™ČĄ ȥȢ ČžȢČ—Č˜Č” ȤșȍȰ ČœČ˜Č™ČŚ Ȣ ČĽČ”Č ČŻČŠ Č Č˘Č˜ČĄČŻČŠ Č•ȤČ™ČĄČ˜Č”ČŠ ȼȤȔțȧ Țș Č–ČĽČŁČ˘Č ČœČĄČ”ȲȌȼČ“ ČŚČ”ČžČœČ™ ȨČœČ¤Č ČŻ ȞȔȞ 9HUVDFH &DYDOOL 'ROFH *DEEDQD ȹȌȢ ȌȢ ȍȌȢ Č ČŻ ČĄČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č”Č—ȤČ™ČĽČĽČœČ–ȥȢČ? Č Č˘Č˜ȢČ? Ç• ȼȤČ™Č˜Čœ ČžČ&#x;Č”ČĽČĽČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ȨČœČ¤Č ČžȢȥČ™ȍȥȢ Č– ČŁČ™ȤČ–ȧȲ ȢȍČ™ȤČ™Č˜Č° ČĄČ”Č˜Ȣ ȥȔțȖȔȌȰ $UPDQL )HUUq %LDJLRWWL ÇœČĄČ”ČŤČœČŚ ȤȯȥȢČž Č– ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČœÂŤ Č” ČžČ”ČžČœČ™ ČŁČ™ȤȼȣČ™ČžČŚČœČ–ČŻ" njȤČ™Č˜Čœ ȖȼșȊ ȤȯȥČžȢČ– ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ? ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”Č™ČŚČĽČ“ Č•ȯȼȌȤșș Č˜ȤȧČ—ČœČŠ Ç— ČĄČ™Č ČŤČ§Č–ČĽČŚČ–ȧșȌȼȓ Č–Čžȧȼ ČžȢȥČžȤČ™ȌȥȢȼȌȰ ČĄČ” ČĄČ™Č Č™ČĽČŚČ° Č˜Č™ČĄČ°Č—Čœ Ç™Č&#x;Č“ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? Č Č˘Č˜ČŻ Ȣȥ Č˜Č”ČšČ™ ČœČĄČŚČ™ȤșȼȥșČ? ČžČœČŚČ”Č?ČĽČžȢČ—Ȣ ȊȢȌČ“ ȧȼȌȧȣȔșȌ Č™Č Č§ ȣȢ ČžȢČ&#x;ČœČŤČ™ČĽČŚČ–ȧ ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ǧČ™ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ ČžȢȌȢȤȯČ™ ČĽČ˜Č™Č&#x;Č”Č&#x;Čœ ČĄČ”ČŹČœ ČĽČŚČœČ&#x;ČœČĽČŚČŻ ȢȌČžȤȯČ– ČĽČ–ȢČœ ȨČœČ¤Č Č™ČĄČĄČŻČ™ Č Č”Č—Č”Č›ČœČĄČŻ Č– ČŚČ”ČžČœČŠ Č—ȢȤȢČ˜Č”ČŠ ȞȔȞ ǥȢȼȞȖȔ Čœ njȔȥȞȌ ǤșȌșȤČ•ȧȤČ— Č˜Č”ȲȌ ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČŤČ™ČĽČžȧȲ ȣȤČœČ•ČŻČ&#x;Č°" Ǩ ȥȔȼ ȥșȌ Č˜Č™ČŚČ”Č&#x;ȰȥȢČ? ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœČœ ȥȢ Č Č˘Č—ȧ ČĽ ȧČ–Č™ȤČ™ȥȥȢȼȌȰȲ ȼȞȔțȔȌȰ ȍȌȢ Č–ČĄČ™ Č›Č”Č–ČœČĽČœČ Č˘ČĽČŚČœ ȢȌ ȣȤČœČ•ČŻČ&#x;Čœ Č˜Č&#x;Č“ ȥȔȼ ČœČ Č™Č™ČŚ ČŁČ™ȤČ–ȢȼȌșȣșȥȥȢČ™ Č›ČĄČ”ČŤČ™ČĄČœČ™ ČœČŠ Č–ČžČ&#x;Č”Č˜ Č– ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™ ČžČ˘Č Č Č§ČĄČœČžČ”ČŞČœČ? Č Č”ȤČžČ™ČŚČœČĄČ—Č” Čœ ȢȼȢČ•Č™ȥȥȢ Č– ŠȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ™ ȢČ•ȤȔțȔª ǖșț ȹȌȢČ—Ȣ Č˜Č&#x;Č“ ȤȢȼȼČœČ“ČĄ ČĄČ™ ČĽČŚČ”Č&#x; Č•ČŻ ČŚČ”ČžČœČ ČŁČ¤ČœČŚČ“Č—Č”ČŚČ™Č&#x;Č°ČĄČŻČ ÂŠČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ? ČĽČŚČœČ&#x;Č° ČšČœČ›ČĄČœÂŞ Čœ ČĄČ™ Č•ČŻČ&#x; Č•ČŻ ČĽČ™Č?ȍȔȼ ȤȧȼȼČžČœČ? ȓțȯȞ Č–ČŚČ˘Č¤ČŻČ ČŁČ˘ČĽČ&#x;Č™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ—Ȣ Č– Č›ČĄČ”Č Č™ČĄČœČŚČ˘Č Č ČœČ&#x;Č”ČĄČĽČžČ˘Č ÂŠČžČ–Č”Č˜ȤȔȌșª

59


60-64_Speciale Russia5

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

19:38

Pagina 60

VIA LIBERA DALLA GIUNTA ALLA LEGGE SULL'INTERNAZIONALIZZAZIONE

De Angelis: “Creando dei veri e propri ‘network’ imprenditoriali, aiutiamo le piccole e medie imprese a competere sui mercati�

I

ntervista all’Assessore alla piccola e media impresa, commercio e artigianato della Regione Lazio, Francesco De Angelis, firmatario della proposta di legge, approvata dalla Giunta, che disciplina il sostegno dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese della regione. Assessore, cosa prevede questa proposta di legge? L’obiettivo prioritario del testo di legge è stimolare l’aggregazione tra le imprese per creare veri e propri “networkâ€? imprenditoriali votati alla cooperazione internazionale. Siamo infatti persuasi del fatto che le piccole e medie imprese, da sole, hanno difficoltĂ a competere sui mercati. Attraverso l’aggregazione, anche temporanea, possono invece migliorare la proiezione internazionale. La legge prevede due forme di intervento: una indiretta, volta alla promozione all’estero del “sistema Lazioâ€? attraverso la predisposizione di un programma di interventi; l’altra, diretta, con contributi alle imprese in forma aggregata, alle associazioni e ai consorzi. In questa direzione vanno i progetti all’estero avviati dalla Regione. Progetti che hanno certamente contribuito a far crescere la dimensione internazionale del tessuto imprenditoriale. E del resto i reFrancesco centi dati sull’aumento dell’exDe Angelis port del Lazio confermano che la nostra imprenditoria sta dimostrando di saper competere sui mercati. Quali altri strumenti ha messo a punto la Regione per sostenere l’impresa sui mercati? Innanzitutto abbiamo razionalizzato le strutture deputate all’internazionalizzazione, riconducendo il tutto a Sviluppo Lazio, che dunque rappresenta l’interlocutore per lo sviluppo delle imprese laziali sui mercati esteri. Nel corso del 2006 abbiamo tagliato i costi e ottimizzato gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese: tramite il Docup ed appositi progetti di cooperazione d’intesa con il Ministero e l’ICE, abbiamo realizzato complessivamente 25 iniziative, coinvolgendo nei progetti 1380 imprenditori laziali e 487 imprese straniere. Per il 2007, insieme a Sviluppo Lazio, abbiamo giĂ messo a punto il programma delle attivitĂ , che stabilisce quali settori produttivi

REGIONE LAZIO Assessorato alle Pmi, Commercio e Artigianato

60

Un deciso sostegno al “made in Lazioâ€? internazionalizzare ed i Paesi obiettivo con cui operare. Nei prossimi giorni sarĂ on-line su internet un portale che metterĂ a disposizione delle PMI laziali tutte le informazioni per internazionalizzarsi a 360 gradi. Non interventitampone, dunque, ma un piano strategico mirato, per rafforzare l’aggregazione e la competitivitĂ del tessuto produttivo laziale.

La legge è ora all’esame del Consiglio regionale del Lazio. Prevede tempi lunghi per l’approvazione definitiva? No, assolutamente. Entro pochi mesi le imprese del Lazio potranno contare su una legge innovativa, che crea un quadro normativo certo, per supportare il Made in Lazio e le nostre imprese all’estero.

Altri centri famosi in Russia: (da sin.) Rostov, Tomsk e Volgograd

ŠĆ‹Ç†ÇŒÇ†ÇŽÇœÇŠ Ç’ÇƒÇ†Ç“ÂŞ Ć’Ç‚ÇŒÇ Ç’Ç“ÇŽÇ?Ç„Ç? Ç?Ç‘Ç ÇƒÇŒÇ†ÇŽÇ‰Ç€ ÇˆÇ Ç‹Ç?ÇŽÇ” Ç?Ç‚ Ç‰ÇŽÇ“Ç†Ç‘ÇŽÇ Ç—Ç‰Ç?ÇŽÇ ÇŒÇ‰ÇˆÇ Ç—Ç‰Ç‰

ǧČ–Č™ȤČ˜Č”Č“ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȔ ŠPDGH LQ /D]LRÂŞ Ǚș Ç•ČĄČ˜ČšČ™Č&#x;ČœČĽ ŠnjȢČ›Č˜Č”Č–Č”Č“ ČĄČ”ȼȌȢČ“ȭȧȲ ȼșȌȰ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;șȥȥȯȊ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Č ČŻ ČŁČ˘Č Č˘Č—Č”Č™Č Č Č”Č&#x;Č˘Č Č§ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČ™Č Č§ Č•ČœČ›ČĄČ™ȼȧ Č– Č•ȢȤȰČ•Č™ țȔ ȤȯȥȢȞª Ç?ČĄČŚČ™ȤČ–ȰȲ ČĽ Č—ȢȼȣȢČ˜ČœČĄČ˘Č ÇŠČ¤Č”ČĄČŤČ™ČĽČžȢ Ǚș Ç•ČĄČ˜ČšČ™Č&#x;ČœČĽ ÇŹČ&#x;Č™ČĄČ˘Č ÇŁČ•Č&#x;Č”ȼȌȥȢČ—Ȣ ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ Ç Č”ČŞČœȢ ȣȢ Č˜Č™Č&#x;Č”Č Č Č”Č&#x;ȢČ—Ȣ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČ™Č—Ȣ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Č” ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ Čœ ȤČ™Č Č™ČĽČ™Č&#x; ȣȢČ˜ČŁČœČĽČ”Č–ČŹČœČ ČŁČ¤Č˘Č™ČžČŚ țȔȞȢȥČ” Ȣ ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČœ ȣȤȢȪČ™ȼȼȧ ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ Č Č”Č&#x;ȢČ—Ȣ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČ™Č—Ȣ Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽČ” ČžȢȌȢȤȯČ? Č•ČŻČ&#x; Ȗȯȥșȼșȥ ČĄČ” ȤČ”ČĽČĽČ Č˘ČŚČ¤Č™ČĄČœČ™ Čœ ȣȤČœČĄČ“ČŚ ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČĄČŻČ ČŁČ¤Č”Č–Č&#x;Č™ČĄČœČ™Č ÇŹČŚČ˘ ȣȤČ™Č˜ȣȢČ&#x;ȔȗȔșȌ ȹȌȢȌ ȣȤȢșȞȌ țȔȞȢȥČ”" ǣȼȥȢČ–ȥȢČ? ČŞČ™Č&#x;ȰȲ ȹȌȢČ—Ȣ țȔȞȢȥČ” Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȼȢČ›Č˜Č”ČĄČœČ™ ČĄČ”ȼȌȢČ“Č­ČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČžČœČŠ ȼșȌșČ? ȤȔȕȢȌČ” ČžȢȌȢȤȯȊ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȤČ”Č›Č–ČœČ–Č”ČŚČ°ČĽČ“ Č– ȤČ”Č ČžČ”ČŠ Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ȥȢČ? ČžȢȢȣČ™ȤČ”ČŞČœČœ ÇĄČ”Č&#x;ČŻČ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČœČ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č ČĄČ™Č&#x;șȗȞȢ ȣȤȢČ•ČœČŚČ°ČĽČ“ ČĄČ” ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯș ȤȯȥČžČœ ȌȢČ—Č˜Č” ȞȔȞ Č–Č&#x;ČœČ–ČŹČœČĽČ° Č˜Č”ČšČ™ Č–ȤČ™Č Č™ȥȥȢ Č– ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČžȧȲ ȼșȌȰ ȢȥČœ ČĽČ Č˘Č—ȧȌ Č&#x;șȗȍș ȢȤČœČ™ČĄČŚČœȤȢȖȔȌȰȼȓ Č– Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČ˘Č Č•ČœČ›ČĄČ™ČĽČ™ ÇœČ”ČžȢȥ ȣȤČ™Č˜Č§ČĽČ Č”ȌȤČœČ–Č”Č™ČŚ Č˜Č–Č™ Č¨Č˘Č¤Č ČŻ ČŁČ˘Č Č˘Č­Čœ ČžȢȼČ–Č™ȥȥȧȲ ȼȢȼȌȢČ“ȭȧȲ Č– ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČœ Č Č™ȤȢȣȤČœČ“ČŚČœČ? ČĄČ” ČžȢȌȢȤȯȊ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;șȥȔ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČ“ ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ Ç Č”ČŞČœȢ Čœ ȣȤČ“Č Č§Č˛ ȣȤČ™Č˜ȣȢČ&#x;ȔȗȔȲȭȧȲ Č Č”ČŚČ™ȤČœČ”Č&#x;ȰȥȧȲ ČŁČ˘Č Č˘Č­Č° ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č ČžȢȌȢȤȔȓ Č•ȧČ˜Č™ČŚ Č˜ȢȣȢČ&#x;ČĄČ“ČŚČ° ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȧ ȧȚș ȢČžČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č§Č˛ Č”ȼȼȢȪČœČ”ČŞČœČ“Č Čœ Čœ ČžȢȥȼȢȤȪČœČ§Č Č”Č Čœ Ç?Č Č™ȥȥȢ ȹȌȧ ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌȰ ČœČ Č™ȲȌ Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČŻČ™ ȣȤȢșȞȌȯ ȢȼȧȭșȼȌȖČ&#x;Č“Č™Č ČŻČ™ ÇŁČ•Č&#x;Č”ȼȌȰȲ Ç—ČĽČ™ ȢȥČœ ȼȣȢȼȢČ•ČĽČŚČ–ȧȲȌ Č–ȯȊȢČ˜ȧ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? ČĄČ” Č–ČĄČ™ČŹČĄČœČ? ȤȯȥȢČž Čœ ȞȔȞ ȣȢȞȔțȯȖȔșȌ ČĽČŚČ”ČŚČœČĽČŚČœČžČ” ȹȌȢ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ ȢȌȤȔȚȔșȌȼȓ ČĄČ” ȤȢȼȌČ™ ȹȞȼȣȢȤȌČ” ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČ Č˘Č? Č– Ç Č”ČŞČœȢ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ Čœ ȣȤČœČ˜Č”Č™ČŚ ȧČ–Č™ȤČ™ȥȥȢȼȌȰ Č– ČžȢȥČžȧȤČ™ȥȌȥȢČ? Č•ȢȤȰČ•Č™ Ç&#x;ȔȞȢČ™ șȭș ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČ™ ȢȞȔțȯȖȔșȌ ǣȕȔȼȌȰ ČĽČ–ȢČœČ ČŁČ¤Č™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č“Č " ǤȤČ™ČšČ˜Č™ ȖȼșȗȢ ČĄČ”Č˜Ȣ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȍȌȢ Č ČŻ ȢȣȌČœČ ČœČ›ČœȤȢČ–Č”Č&#x;Čœ ČŚČ™ ȼȌȤȧČžȌȧȤȯ Č– Č›Č”Č˜Č”ȍȧ ČžȢȌȢȤȯȊ Č–ȊȢČ˜ČœČŚ ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČ“ Č›Č”Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢȖȔȖ Č˜Č&#x;Č“ ȹȌȢČ—Ȣ ȔȗșȥȼȌȖȢ ŠǼČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™ Ç Č”ČŞČœȢª Č“Č–Č&#x;Č“Ȳȭșșȼȓ ȢȼȥȢČ–ȥȢČ? ȌȢȍČžȢČ? ȢȌȼȍșȌȔ Č˜Č&#x;Č“ Č–ȯȊȢČ˜Č” ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ČĄČ” Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČŻČ? ȤȯȥȢČž Ç— Č—ȢČ˜ȧ ČĄČ”Č Č§Č˜Č”Č&#x;ȢȼȰ ČĽČĄČœČ›ČœČŚČ° țȔȌȤȔȌȯ Čœ ȢȣȌČœČ ČœČ›ČœȤȢȖȔȌȰ Č Č™ȌȢČ˜ČŻ ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? Č ČŻ ȤȔțȤȔȕȢȌČ”Č&#x;Čœ ŠÇšČ˜ČœČĄČŻČ? Č˜ȢČžČ§Č Č™ČĄČŚ ČŚČ™ȤȤČœȌȢȤČœČ”Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ČŁČ&#x;Č”ČĄČœȤȢČ–Č”ČĄČœČ“ÂŞ Š'RFXSÂŞ Čœ ȣȤȢșȞȌȯ ȼȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ? Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č™ ČĽ ÇĄČœČĄČœČĽČŚČ™ȤȼȌČ–Č˘Č Čœ Ç?ČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČœČĄČĽČŚČœČŚČ§ČŚČ˘Č Č–ČĄČ™ČŹČĄČ™Č? ȌȢȤČ—ȢČ–Č&#x;Čœ ,&( Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ Č ČŻ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›ȢČ–Č”Č&#x;Čœ Č Č™ȤȢȣȤČœČ“ČŚČœČ? ȤČ”ȼȣȤȢȼȌȤČ”ČĄČœČ– ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–ȧ ČĄČ” Č Č™ČĽČŚČĄČŻČŠ Čœ ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯȊ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? Ǩ ȥȔȼ ȧȚș Č—ȢȌȢČ–Č” ȣȤȢČ—ȤČ”Č Č Č” ČĄČ” Č—ȢČ˜ njȢČ–Č Č™ȼȌȥȢ ČĽ Č”Č—Č™ČĄČĽČŚČ–Č˘Č ÂŠÇĽČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™ Ç Č”ČŞČœȢª Č ČŻ ȤȔțȤȔȕȢȌČ”Č&#x;Čœ ČĽČŠČ™Č Č§ Č– ČžȢȌȢȤȢČ? ȢȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;ČœČ&#x;Čœ ČžČ”ČžČœČ™ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ČĄČĄČŻČ™ ȼȨČ™Ȥȯ ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›ČœȤȢȖȔȌȰ Čœ Čž ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–ȧ ČĽ ČžČ”ČžČœČ Čœ ȼȌȤČ”ČĄČ”Č Čœ ȼȌȤČ™Č ČœČŚČ°ČĽČ“ Ç— Č•Č&#x;ČœČšČ”Č?ČŹČœČ™ Č˜ČĄČœ ČĄČ” ȣȢȤȌČ”Č&#x;Č™ Ç?ČĄČŚČ™ȤȥșȌȔ RQ OLQH ČĽČŁČ™ČŞČœČ”Č&#x;ȰȥȢ Č˜Č&#x;Č“ Č Č”Č&#x;ČŻČŠ Čœ ȼȤČ™Č˜ČĄČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? ȼȌȔȥșȌ Č˜ȢȼȌȧȣȥȢČ? ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœČ“ ȢČ• ČœČĄČŚČ™ȤȥČ”ČŞČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č”ČŞČœČœ ŠȥČ” Č—ȤČ”Č˜ȧȼȢČ–ÂŞ ǼșȍȰ ČœČ˜Č™ČŚ ČĄČ™ ȢČ• ȢČ˜ȥȢȤȔțȢČ–ČŻČŠ Č Č™ȤȢȣȤČœČ“ČŚČœČ“ČŠ Č” Ȣ ČĄČ”ȼȌȢČ“Č­Č™Č ČĽČŚČ¤Č”ČŚČ™Č—ČœČŤČ™ČĽČžČ˘Č ČŁČ&#x;Ȕȥș ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČĄČ˘Č ČĄČ” ȧČžȤșȣČ&#x;Č™ČĄČœČ™ ȣȢČ›ČœČŞČœČ? Čœ ČžȢȥČžȧȤČ™ȥȌȢȼȣȢȼȢČ•ȥȢȼȌČœ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? Ç Č”ČŞČœȢ Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ țȔȞȢȥ Ȗȯȥșȼșȥ ČĄČ” ȤČ”ČĽČĽČ Č˘ČŚČ¤Č™ČĄČœČ™ ȢČ•Č&#x;Č”ȼȌȥȢČ—Ȣ njȢȖșȌȔ Ç Č”ČŞČœȢ ǤȤȢČ?Č˜Č™ČŚ Č ČĄČ˘Č—Ȣ Č–ȤČ™Č Č™ČĄČœ Č˜Ȣ ȢČžȢȥȍȔȌșČ&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ȣȤČœČĄČ“ČŚČœČ“" Ç•Č•ȼȢČ&#x;ȲȌȥȢ ȥșȌ ǨȚș ČŤČ™Ȥșț ȥșȼȞȢČ&#x;Č°ČžȢ Č Č™ČĽČ“ČŞČ™Č– ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Čœ Ç Č”ČŞČœȢ ČĽČ Č˘Č—ȧȌ ȢȣČœȤȔȌȰȼȓ ČĄČ” ȥȢČ–ČŻČ? țȔȞȢȥ Čœ Č“ČĽČĄČŻČ™ ČĄČ˘Č¤Č Č”ČŚČœČ–ČŻ ČžȢȌȢȤȯČ™ ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȔȌ ŠPDGH LQ /D]LRÂŞ Čœ ČĄČ”ČŹČœČŠ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Č™Č? țȔ ȤȧȕșȚȢČ


60-64_Speciale Russia5

26-02-2007

19:38

Pagina 61

LE ECCELLENZE “MADE IN LAZIO� ALLA CONQUISTA DEI MERCATI INTERNAZIONALI

T

re mila occupati, oltre 350 milioni di investimenti, sessanta società , tra cui alcune delle piÚ avanzate realtà delle telecomunicazioni, dell’high-tech e dell’aerospazio. Sono questi, in estrema sintesi, i dati che caratterizzano il sistema dei parchi scientifici e tecnologici del Tecnopolo Romano, costituiti dal Tecnopolo Tiburtino e dal Tecnopolo di Castel Romano, presieduto da Brunetto Tini.

Facciamo sistema, guardando al futuro

Intervista a Brunetto Tini, Presidente del Tecnopolo, sistema di parchi scientifici e tecnologici di Roma

fianco del turismo, una delle “eccellenzeâ€? Presidente Tini, il Tecnopolo Romano è il del territorio. Ăˆ infatti sempre piĂš chiaro classico esempio di come, facendo rete, si che l’Italia non può “vincereâ€? a livello inpossano ottenere dei risultati importanti‌ ternazionale puntando sull’industria traSenza dubbio. Il pridizionale, di consemo obiettivo che il Polo guenza sono proprio si propone è proprio l’industria tecnologica, quello di incrementare la ricerca, a rappresenle sinergie tra le imprese tare la strada vincente giĂ presenti sul territoda percorrere per rio, le universitĂ e i piĂš emergere sui mercati importanti centri di riesteri. La Regione, cerca pubblici e privati; inoltre, ha avuto un peso centrale nel sosteinoltre, promuoviamo gno dato a particolari iniziative imprenditoriainiziative, a partire dal li tecnologicamente quaProgetto Galileo. lificate al fine di contraCe ne può parlare? stare il problema della Galileo GNSS (Global disoccupazione, in partiNavigation Satellite Sycolare quella intellettuastem) è il sistema di nale, a partire dalla fuga vigazione satellitare cidei “cervelliâ€?. In alto, il Tecnopolo Romano vile sviluppato in EuroChe ruolo ha la Regiopa come alternativa al ne in questo senso? GPS sviluppato dal siUn ruolo fondamentale. La Regione – e centrale in questo senso è stema militare statunitense, e dovrebbe enl’impegno dell’Assessorato guidato da Raf- trare in funzione nel 2008. Il Tecnopolo Rofaele Ranucci – da sempre rivolge la massi- mano sta da tempo lavorando al progetto e, ma attenzione a tematiche quali la ricerca e grazie all’appoggio di Presidenza del Consilo sviluppo tecnologico, che considera, a glio, Regione Lazio e Sviluppo Lazio in pri-

´Ć?DGH LQ /D]LRÂľ ÇˆÇ ÇƒÇ?Ç†ÇƒÇœÇƒÇ Ç†Ç“ Ç?Ç†Ç‡Ç…Ç”ÇŽÇ Ç‘Ç?Džǎǜdž ǑǜǎNjlj

njȢČ›Č˜Č”Č™Č ČĽČœČĽČŚČ™Č Č§ ČĽČ Č˘ČŚČ¤Č“ Č– Č•ȧČ˜ȧȭșș Ç?ČĄČŚČ™ȤČ–ȰȲ ČĽ Ç–ȤȧȥČ™ȌȌȢ ǧČœČĄČœ ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚČ˘Č 7HFQRSROR ČĽČœČĽČŚČ™Č ČŻ ČĄČ”ȧȍȥȯȊ Čœ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ČŁČ”ȤČžȢČ– ÇĽČœČ Č” ǧȤČœ ČŚČŻČĽČ“ČŤČœ ČĽČ&#x;ȧČšČ”Č­ČœČŠ Č•ȢČ&#x;șș Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥȢČ– ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ? ȼȤČ™Č˜Čœ ČžȢȌȢȤȯȊ ČĽČ”Č ČŻČ™ ČŁČ™ȤČ™Č˜ȢČ–ČŻČ™ Č›Č”ČĄČœČ Č”ȲȭČœČ™ČĽČ“ ČŚČ™Č&#x;Č™ČžČ˘Č Č Č§ČĄČœČžČ”ČŞČœČ“Č Čœ Č–ȯȼȢČžČœČ Čœ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ“Č Čœ ČžČ˘ČĽČ ČœČŤČ™ČĽČžČœČ Čœ ČœČĽČĽČ&#x;Č™Č˜ȢČ–Č”ČĄČœČ“Č Čœ Ç?Č Č™ȥȥȢ ȹȌČœ Č˜Č”ČĄČĄČŻČ™ Č– ȥșȼȞȢČ&#x;Č°ČžČœČŠ ČĽČ&#x;ȢȖȔȊ ČŠČ”ȤȔȞȌșȤČœČ›ȧȲȌ ČĽČœČĽČŚČ™Č Č§ ČĄČ”ȧȍȥȯȊ Čœ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ ČŁČ”ȤČžȢČ– 7HFQRSROR 5RPDQR ȼȢȼȌȢČ“Č­ČœČŠ ČœČ› 7HFQRSROR 7LEXUWLQR Čœ 7HFQRSROR GL &DVWHO 5RPDQR Č–ȢțȗČ&#x;ȔȖČ&#x;Č“Č™Č ČŻČŠ Ç–ȤȧȥČ™ȌȌȢ ǧČœČĄČœ ǘȢȼȣȢČ˜ČœČĄ ǧČœČĄČœ 7HFQRSROR 5RPDQR ² ȹȌȢ ČžČ&#x;Č”ČĽČĽČœČŤČ™ČĽČžČœČ? ȣȤČœČ Č™Ȥ ȌȢČ—Ȣ ȞȔȞ ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›ȧČ“ČĽČ° Č– ČĽČ™ČŚČœ Č Č˘ČšȥȢ Č˜ȢČ•ČœČŚČ°ČĽČ“ ȊȢȤȢȏČœČŠ ȤșțȧČ&#x;Č°ČŚČ”ȌȢČ–ÂŤ ǖșț ČĽČ˘Č ČĄČ™ČĄČœČ“ ǤČ™ȤČ–ȢȢȍČ™ȤČ™Č˜ȥȢČ? Č›Č”Č˜Č”ČŤČ™Č? 7HFQRSROR Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČ™ ȣȤȢȪČ™ȼȼȧ ČĽČ•Č&#x;ČœČšČ™ČĄČœČ“ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ? ȧȚș ȼȧȭșȼȌȖȧȲȭČœČŠ ČĄČ” ČŚČ™ȤȤČœȌȢȤČœČœ ǨȥČœČ–Č™ȤȼČœČŚČ™ȌȢČ– Čœ ČĄČ”ČœČ•ȢČ&#x;șș ȖȔȚȥȯȊ ČĄČ”ȧȍȥȢ ČœČĽČĽČ&#x;Č™Č˜ȢȖȔȌșČ&#x;Č°ČĽČžČœČŠ ČŞČ™ȥȌȤȢČ– ȞȔȞ Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌȖșȥȥȯȊ ȌȔȞ Čœ ȍȔȼȌȥȯȊ Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ Č ČŻ Brunetto ȼȢČ˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȧČ™Č ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–Č”Č ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČĄČŻČ ČĄČ” ȤČ™ČŹČ™ČĄČœČ™ Tini ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČŤČ™ČĽČžČœČŠ Č›Č”Č˜Č”ČŤ ȣȤČœČ–Č&#x;șȞȔȓ ȤȔȕȢȌȥČœČžȢČ– Č§Č ČĽČŚČ–Č™ȥȥȢČ—Ȣ ȌȤȧČ˜Č” Čœ ȣȤȢȌČœČ–ȢȼȌȢČ“ ČŚČ”ČžČœČ Č˘Č•ȤČ”Č›Č˘Č Â´Č§ČŚČ™ČŤČžČ™ Č§Č Č˘Č–Âľ Ç&#x;ȔȞȧȲ ȤȢČ&#x;Č° Č– ČąČŚČ˘Č ČœČ—ȤȔșȌ ÇŁČ•Č&#x;ȔȼȌȰ" NJȧȥČ˜Č”Č Č™ČĄČŚČ”Č&#x;ȰȥȧȲ ÇŁČĄČ” Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ČŞČ™ȥȌȤČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ Č›Č–Č™ČĄČ˘Č Č–Ȣ Č–ČĽČ™Č? ČŞČ™ČŁČœ Ç¤Č˘Č Č˘Č­Č° ȢČžČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č”Č“ ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČĄČŻČ ČŁČ¤Č”Č–Č&#x;Č™ČĄČœČ™Č Č¤Č§ČžȢČ–ȢČ˜ČœČ ČŻČ ÇĽČ”ȨȨȔșČ&#x;Č™ ÇĽČ”ȥȧȍȍČœ ČĄČ™ȢČ•ȊȢČ˜ČœČ Č” Č˜Č&#x;Č“ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȥȢČ–ČŻČŠ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ? Čœ ČœČĽČĽČ&#x;Č™Č˜ȢȖȔȌșČ&#x;Č°ČĽČžČœČŠ ȤȔȕȢȌ ČžȢȌȢȤȯČ™ ČĄČ”ȤČ“Č˜ȧ ČĽ ȌȧȤČœČ›Č Č˘Č Č“Č–Č&#x;Č“ȲȌȼČ“ ȖȔȚȥșČ?ČŹČœČ Čœ ȼȢȼȌȔȖČ&#x;Č“ȲȭČœČ Čœ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ǙșČ?ČĽČŚČ–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ Č–ČĽČ™Č ČœČ›Č–Č™ȼȌȥȢ ȍȌȢ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ“ ČĄČ™ Č Č˘ČšČ™ČŚ ´ȣȢČ•Č™Č˜ČœČŚČ°Âľ ČĄČ” Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČ˘Č Č§Č¤Č˘Č–ČĄČ™ Č˜Č™Č&#x;Ȕȓ ȼȌȔȖȞȧ Č&#x;ČœČŹČ° ČĄČ” ȌȤČ”Č˜ČœČŞČœȢȥȥȧȲ ČŁČ¤Č˘Č ČŻČŹČ&#x;Č™ȥȥȢȼȌȰ ÇŚČŚČ”ȥȢČ–ČœČŚČĽČ“ Č“ȼȥȢ ȍȌȢ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ȥȢČ–ČŻČ™ ČŚČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČœ Čœ ČĄČ”ȧȍȥȯČ™ ČœČĽČĽČ&#x;Č™Č˜ȢČ–Č”ČĄČœČ“ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č“ȲȌ ȼȢČ•ȢČ?

mis, è oggi candidato – unico a livello nazionale – ad ospitare l’Authority internazionale incaricata di sviluppare e coordinare il progetto. In tutto, sono dieci le cittĂ candidate, ma senza dubbio siamo noi e i Tedeschi quelli tecnicamente piĂš avanzati. Oltre a Galileo, quali sono gli altri progetti a cui state lavorando? Per esempio, abbiamo avviato un’importante collaborazione con il San Raffaele di Milano per quanto riguarda le biotecnologie; inoltre, sempre in questo ambito, con l’Assessore Ranucci abbiamo attivato un progetto per lo sviluppo di una rete collaborativa con i centri regionali di ricerca: un’ennesima dimostrazione di come fare sistema risulti centrale per il nostro operato. Lei ha accennato alla collaborazione con l’Agenzia Sviluppo Lazio‌ L’operato di Sviluppo Lazio si inserisce in due direzioni: da una parte, attrae aziende estere (e quindi investimenti) in Regione; dall’altro, incrementa i rapporti tra le strutture regionali e i Paesi esteri. E i risultati non sono mancati, come dimostra la recente visita al Tecnopolo di Castel Romano del Presidente della Corea del Sud Roh Moohyun, che ha definito il nostro Polo un “modello da seguireâ€?, e da cui trarre insegnamento. Ăˆ stata una grande soddisfazione.

ČĄČ”Č˜Č™ČšČĄČŻČ? ȣȧȌȰ Č˜Č&#x;Č“ Č–ȯȊȢČ˜Č” ČĄČ” Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ČĄČŻČ™ ȤȯȥČžČœ Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ČĄČ™Č&#x;Ȱțȓ ČĄČ™ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȤȢČ&#x;Č° ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ șș ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȧ ȢČžČ”Č›ČŻČ–Č”Č™Č Č§Č˛ ȖȔȚȥșČ?ČŹČœČ ČœČĄČœČŞČœČ”ČŚČœČ–Č”Č ČžČ”Čž ČĄČ”ȣȤČœČ Č™Ȥ ȤȔțȤȔȕȢȌȞș ȣȤȢșȞȌȔ Ç˜Č”Č&#x;ČœČ&#x;Č™Č? Ç—ČŻ Č Č˘Č—Č&#x;Čœ Č•ČŻ ȤȔȼȼȞȔțȔȌȰ ȢČ• ČąČŚČ˘Č ČŁČ¤Č˘Č™ČžČŚČ™" ǤȤȢșȞȌ Ç˜Č”Č&#x;ČœČ&#x;Č™Č? *166 *OREDO 1DYLJDWLRQ 6DWHOOLWH 6\VWHP ² ȹȌȢ Č—ȤČ”ČšČ˜Č”ČĄČĽČžČ”Č“ ČĽČœČĽČŚČ™Č Č” ȼȣȧȌȥČœČžȢČ–ȢČ—Ȣ ȣȢČœČĽČžČ” ȤȔțȤȔȕȢȌȔȥȥȔȓ Č– ǚȖȤȢȣČ™ ȞȔȞ Č”Č&#x;Č°ČŚČ™ȤȥČ”ČŚČœČ–Č” Č–ȢČ™ȥȥȢČ? ČĽČœČĽČŚČ™Č Č™ *36 ČĽČ˜Č™Č&#x;Č”ȥȥȢČ? Č– ÇŚÇ­Ç• ÇĽČœČ ČĽČžČœČ? 7HFQRSROR ȧȚș Č˜Č”Č–ȥȢ ȤȔȕȢȌȔșȌ ČĄČ”Č˜ ȹȌČœČ ČŁČ¤Č˘Č™ČžČŚČ˘Č ÇŚČ&#x;Č™Č˜ȧșȌ Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČŚČ° ȣȢČ˜Č˜Č™ȤȚȞȧ ǤȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ÇŁČ•Č&#x;Č”ȼȌȥȢČ—Ȣ njȢȖșȌȔ ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ Ç Č”ČŞČœȢ Čœ ȖȔȚȥșČ?ȏȧȲ ȤȢČ&#x;Č° ǕȗșȥȌȼȌȖȔ ´ǼČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™ Ç Č”ČŞČœȢ¾ ´6YLOXSSR /D]LRÂľ ǖȔțȢČ? Č Č™ČšČ˜ȧȥČ”ȤȢČ˜ȥȢČ—Ȣ ȤȧČžȢČ–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” ȣȤȢČ™ČžČŚČ˘Č Č•ȧČ˜Č™ČŚ ČœČ›Č•ȤȔȥȔ ȢČ˜ČĄČ” ČœČ› ȢȤČ—Č”ČĄČœČ›Č”ČŞČœČ? Č›Č”Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ȢȖȔȥȥȯȊ Č– ČĄČ™Č ÇŚČ¤Č™Č˜Čœ Č˜Č™ČĽČ“ČŚČœ Č—ȢȤȢČ˜ȢČ– ² ČžČ”ČĄČ˜ČœČ˜Č”ȌȢČ– ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ? Čœ ČĄČ™Č Č™ČŞČžČœČ? Č“Č–Č&#x;Č“ȲȌȼČ“ ČĽČ”Č ČŻČ Čœ ČŁČ™ȤČ™Č˜ȢČ–ČŻČ Čœ ČĽ ČŚČ™ČŠČĄČœČŤČ™ČĽČžȢČ? ȌȢȍČžČœ Č›ȤČ™ČĄČœČ“ Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ Ç˜Č”Č&#x;ČœČ&#x;Č™Ȣ ČĄČ”Č˜ ČžČ”ČžČœČ Čœ șȭș ȣȤȢČ™ČžČŚČ”Č Čœ Ç—ČŻ ȤȔȕȢȌȔșȌș" Ç&#x; ȣȤČœČ Č™Ȥȧ Č ČŻ ČĽČ™Č?ȍȔȼ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ”Č™Č ČĽ Č ČœČ&#x;Č”ČĄČĽČžČœČ ČŞČ™ČĄČŚČ¤Č˘Č Č•ȢČ&#x;Č°ČĄČœČŞČŻ 6DQ 5DIIDHOH ȣȢ Č•ČœȢȌČ™ȊȥȢČ&#x;ȢČ—ČœČ“Č Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ČĽ Č—ȢȼȣȢČ˜ČœČĄČ˘Č ÇĽČ”ȥȧȍȍČœ ǘČ&#x;ȔȖȢČ? ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ ÇŁČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ Č ČŻ ȤȔțȤȔȕȢȌČ”Č&#x;Čœ ȣȤȢșȞȌ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ČĽČ™ČŚČœ ȢČ•Č&#x;ȔȼȌȥȯȊ ČĄČ”ȧȍȥȯȊ ČŞČ™ȥȌȤȢČ– ȍȌȢ Č˜Č”Č’ČŚ șȭȒ ȢČ˜ȥȢ ȣȢČ˜ČŚČ–Č™ȤČšČ˜Č™ČĄČœČ™ ČĄČ”Č˜Č™ČšȥȢȼȌČœ ČŞČ™ȥȌȤČ”Č&#x;ČœČ›ȢČ–Č”ȥȥȢČ? ČĽČœČĽČŚČ™Č ČŻ Č– ȥȔȏșČ? Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Ç—ČŻ țȔȌȤȢȥȧČ&#x;Čœ Č–ȢȣȤȢȼ Ȣ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Č™ ČĽ Č”Č—Č™ČĄČŚČĽČŚČ–Č˘Č 6YLOXSSR /D]LRÂŤ ǙșȓȌșČ&#x;ȰȥȢȼȌȰ 6YLOXSSR /D]LR ČœČ˜Č™ČŚ Č– Č˜Č–ȧȊ ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ČŠ ÇŚ ȢČ˜ȥȢČ? ȼȌȢȤȢȥȯ ȢȥȢ ȣȤČœČ–Č&#x;șȞȔșȌ ČœȥȢȼȌȤȔȥȥȯș ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ Čœ ȼȢȢȌȖșȌȼȌȖșȥȥȢ ČœČĄČ–Č™ČĽČŚČœČŞČœČœ Č– ÇŁČ•Č&#x;ȔȼȌȰ ÇŚ Č˜ȤȧČ—ȢČ? ȼȌȢȤȢȥȯ ȞȔȞ ȼȞȔțȔČ&#x; Č–Ȣ Č–ȤČ™Č Č“ ČĽČ–ȢșȗȢ Č–ČœČ›ČœČŚČ” Č– 7HFQRSROR GL &DVWHO 5RPDQR ǤȤČ™Č›ČœČ˜Č™ČĄČŚ dzȚȥȢČ? Ç&#x;ȢȤČ™Čœ ǼȢ ǥȧ ǪȰȲȥ ȹȌȢ Â´Č Č˘Č˜Č™Č&#x;Č° ČžȢȌȢȤȢČ? ČĄČ”Č˜Ȣ ČĽČ&#x;Č™Č˜ȢȖȔȌȰ Čœ ČžȢȌȢȤȧȲ ČĄČ”Č˜Ȣ ČœČ›ȧȍȔȌȰ¾ ǢČ”Č Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȢȍșȥȰ ȣȤČœČ“ȌȥȢ ȧȼČ&#x;ȯȏȔȌȰ ȹȌČœ ČĽČ&#x;ȢČ–Č”

61


60-64_Speciale Russia5_2

SPECIALE RUSSIA

27-02-2007

14:48

Pagina 62

CREMONINI: UNA PRESENZA IMPORTANTE A MOSCA

“Italian food� anche sulle tavole russe

N

Il gruppo di Castelvetro, oltre che nel settore delle carni, distribuisce prodotti alimentari italiani. E costruisce uno stabilimento nel quale produrre anche gli hamburger per i 147 McDonald’s in Russia

el 1985 la Perestrojka era ancora lontana, ma giĂ in quell’anno il Gruppo Cremonini ha cominciato a muoversi in Unione Sovietica con le prime commesse di carne a enti governativi. Dal 1989, quando è cominciato il processo di apertura al libero mercato e le attivitĂ di trading di carni dell’azienda italiana, nel Paese numero uno al mondo per importazioni di carne bovina, hanno messo a segno un trend di crescita continuo. Con il grande sviluppo economico, poi sono cambiate le esigenze del mercato e Cremonini, alla fine degli anni ’90, ha deciso di aprire una propria filiale di distribuzione al foodservice di prodotti alimentari, prendendo in affitto un magazzino a Mosca. Con questa nuova struttura il Gruppo modenese amplia anche la gamma dei prodotti commercializzati che, oltre a carne e pesce, comprende pasta, olio, pelati, vino e altre specialitĂ italiane per soddisfare le mutate esigenze del mondo dell’HO.RE.CA (Hotel, Ristoranti e Catering).

GRUPPO CREMONINI Cremonini, con oltre 7.200 dipendenti, è uno dei piĂš importanti gruppi alimentari in Europa ed opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 2.348,8 milioni di Euro nel 2006, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (MARR). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express). Il Gruppo, infine, si colloca al 2° posto nel mercato italiano della ristorazione autostradale. ƣƧƌƯƞƊƌ &5(021,1, &UHPRQLQL ÇŠ ÇˆĆžÇ‰ÇŠÇ‡Ç†ĆšÇ„Ç‡Ç… Ćť Ç?ƞDŽLJƝƞǃ Ç˜ĆťÇ„Ç˜ĆžÇ‹ÇŠÇ˜ Ç‡Ć˝Ç†Ç Ç… Ç Ç€ NJƚDžǔǎ ǃljnjLjdžǔǎ Ćť ĆžĆťÇ‰Ç‡ÇˆĆž ƣLJdžÇ?ƞljdžLJƝ ÇˆÇ Ç’ƞƝǔǎ ÇˆÇ‰Ç‡Ć˝ÇŒÇƒÇ‹Ç‡Ćť ƞƟLJ ĆşÇ Ç€Ç†ĆžÇŠ ÇŠÇ‡ÇŠÇ‹Ç‡Ç Ç‹ Ç Ç€ Njljƞǎ LJNJdžLJƝdžǔǎ ĆťÇ Ć˝Ç‡Ćť ƽƞÇ˜Ç‹ĆžÇ„Ç•Ç†Ç‡ÇŠÇ‹Ç ÇˆÇ‰Ç‡Ç Ç€ĆťÇ‡Ć˝ÇŠÇ‹ĆťÇ‡ Ç‰ĆšÇŠÇˆÇ‰ƞƽƞÇ„ĆžÇ†Ç Ćž Ç Ç‰ĆžÇŠÇ‹Ç‡Ç‰ĆšÇ†Ç†Ç‡Ćž Ç‡ĆşÇŠÇ„ÇŒĆżÇ ĆťĆšÇ†Ç Ćž Ć› ĆźÇ‡Ć˝ÇŒ ƽLJǎLJƽ ƣLJdžÇ?ƞljdžƚ ÇŠÇ‡ÇŠÇ‹ĆšĆťÇ Ç„ Ç…Ç Ç„Ç„Ç Ç‡Ç†Ç‡Ćť ƞƝljLJ &UHPRQLQL Ç˜ĆťÇ„Ç˜ĆžÇ‹ÇŠÇ˜ ƚƺNJLJDŽǗNjdžǔDž Ç Ç‹ĆšÇ„Ç•Ç˜Ç†ÇŠÇƒÇ Ç… Ç„Ç Ć˝ĆžÇ‰Ç‡Ç… LjLJ ÇˆÇ‰Ç‡Ç Ç€ĆťÇ‡Ć˝ÇŠÇ‹ĆťÇŒ ĆźÇ‡ĆťÇ˜Ć˝Ç Ç†Ç” Ç Ç…Ç˜ÇŠÇ‡ÇˆÇ‰Ç‡Ć˝ÇŒÇƒÇ‹Ç‡Ćť 0RQWDQD Ćš Ç‹ĆšÇƒƿƞ LjLJ LjljLJƽƚƿƞ Ç Ç‰ĆšÇŠÇˆÇ‰ƞƽƞÇ„ĆžÇ†Ç Ç— ÇˆÇ Ç’ƞƝǔǎ ÇˆÇ‰Ç‡Ć˝ÇŒÇƒÇ‹Ç‡Ćť 0$55 ĆŚĆžÇ‡ÇŠÇˆÇ‡Ç‰Ç Ç…Ćš ƞƟLJ ljLJDŽǕ Ćť ÇŠÇ?ƞljƞ ljƞNJNjLJljƚdždžLJƟLJ Ç‡ĆşÇŠÇ„ÇŒĆżÇ ĆťĆšÇ†Ç Ç˜ Ç Ç‡ÇŠÇ‡ƺƞdždžLJ ÇˆÇ‡ĆžÇ€Ć˝Ç‡Ćť Ç ĆżĆžÇ„ĆžÇ€Ç†Ç‡Ć˝Ç‡Ç‰Ç‡ĆżÇ†Ç”ÇŽ ĆťÇ‡ÇƒÇ€ĆšÇ„Ç‡Ćť &KHI ([SUHVV ƣljLJDžƞ NjLJƟLJ LJdž ÇŠÇ‹Ç‡Ç Ç‹ džƚ ƝNjLJljLJDž DžƞNJNjƞ Ćť ĆĄÇ‹ĆšÇ„Ç Ç ÇˆÇ‡ ÇˆÇ Ç’ƞƝLJDžnj ĆşÇ Ç€Ç†ĆžÇŠÇŒ džƚ ƚƝNjLJƽLJljLJƟƚÇŽ

Nel 2006 le attivitĂ russe di Cremonini, con 160 dipendenti, 1300 clienti e 20 automezzi, hanno raggiunto un fatturato di 80 milioni di euro e l’ormai ex Unione Sovietica rappresenta uno dei principali Paesi per le attivitĂ estere del Gruppo. “Dopo vent’anni di attivitĂ di commercializzazione – spiega l’amministratore delegato Vincenzo Cremonini – nel 2005 abbiamo deciso di costruire una nostra piattaforma di distribuzione per trasferirci da quella attuale dove siamo in affitto. Inoltre, sulla stessa area di 22.000 metri quadrati, in una zona molto favorevole a ridosso della circonvallazione esterna di Mosca, abbiamo avviato la costruzione di uno stabilimento per la produzione di hamburger per servire tutti i McDonald’s della Russiaâ€?. L’accordo raggiunto con il colosso della ristorazione americano permetterĂ di raddoppiare il fatturato. Secondo Vincenzo Cremonini, “la costruzione del nuovo stabilimento, che sarĂ inaugurato all’inizio del 2008, ci farĂ raggiungere a regime un fatturato di 150 milioni di euro, dei quali circa 40 deriveranno dal contratto con McDonald’s e il resto dalla distribuzioneâ€?. Si consolida cosĂŹ la partnership con gli americani iniziata nel 1996. Come giĂ avviene in Italia e in vari altri Paesi europei, i 500mila clienti quotidiani dei 147 ristoranti McDonald’s russi, presenti in 37 cittĂ , mangeranno hamburger Cremonini. E dopo la produzione e la distribuzione, il gruppo guidato da Vincenzo Cremonini (che nel 2006 ha raggiunto un fatturato di 2,3 miliardi di euro) è pronto a entrare anche nella ristorazione per le ferrovie russe, che hanno avviato un importante piano di ammodernamento della rete Vincenzo Cremonini (la seconda al mondo per estensione) e per la costruzione del primo tratto di alta velocitĂ tra Mosca e San Pietroburgo. L’ingresso in Russia rappresenterebbe il primo passo di sviluppo della ristorazione in concessione nell’Europa dell’Est: attualmente la societĂ emiliana serve 700 treni in otto Paesi del Vecchio Continente. Il settore ristorazione ha generato per Cremonini ricavi nel 2006 per 397 milioni di euro, dei quali 170 derivanti dall’on board.

&UHPRQLQL ƝƚƿdžLJƞ ÇˆÇ‰Ç ÇŠÇŒÇ‹ÇŠÇ‹ĆťÇ Ćž Ćť ĆĽÇ‡ÇŠÇƒƝƞ

Š,WDOLDQ IRRGÂŞ ČĄČ” ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č ČĽČŚČ˘Č&#x;Č™

Ç&#x;ȢȥȪČ™Ȥȥ ČĄČ”ȊȢČ˜Č“Č­ČœČ?ČĽČ“ Č– &DVWHOYHWUR ȤȔȕȢȌȔșȌ ČĄČ™ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ Č– ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Č Č“ČĽČ” ȥȢ Čœ Č– ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČŠ ȣȤȢČ˜ȧČžȌȢČ– Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ČœČ ČĽČŚČ¤Č˘ČœČŚČĽČ“ țȔȖȢČ˜ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ Č—Č”Č Č•ȧȤČ—Č™ȤȢČ– Č˜Č&#x;Č“ ȤČ™ȼȌȢȤČ”ȥȢČ– 0F'RQDOGV Č– ǼȢȼȼČœČœ Ç— Č—ȢČ˜ȧ ČžȢČ—Č˜Č” ǤČ™ȤČ™ȼȌȤȢČ?ȞȔ Č•ČŻČ&#x;Č” șȭș Č– Č˜Č”Č&#x;Č™ČžČ˘Č Č•ȧČ˜ȧȭČ™Č Ç&#x;ȢȥȪČ™Ȥȥ &UHPRQLQL ȥȔȍȔČ&#x; ČĽČ–ȢČœ ČŁČ™ȤČ–ČŻČ™ ČŹČ”Č—Čœ Č– njȢČ–Č™ČŚČĽČžČ˘Č ÇŚČ˘Č˛Č›Č™ ȣȢȼȌȔȖČ&#x;Č“Č“ Č Č“ČĽČĄČŻČ™ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȯ Č– Č—ȢȼȧČ˜Č”ȤȼȌȖșȥȥȯș ȧȍȤČ™ČšČ˜Č™ČĄČœČ“ ÇŚ Č—ȢČ˜Č” ČžȢČ—Č˜Č” Č– ǼȢȼȼČœČœ ȣȢČ–ČĽČ™Č Č™ȼȌȥȢ ȥȔȍȔČ&#x;ČĽČ“ ȣȤȢȪșȼȼ ȢȌČžȤȯȌČœČ“ ČĽČ–ȢČ•ȢČ˜ȥȢČ—Ȣ ȤȯȥȞȔ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ™ Č&#x;ČœČ˜Č™Ȥ Č– Č Č“ČĽČĄČ˘Č ČŁČ¤Č˘ČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č™ ȧČ–Č™ȤČ™ȥȥȢ țȔȖȢșȖȯȖȔșȌ ȤȯȥȢČž ȼȌȤȔȥȯ ČœČ ČŁČ˘Č¤ČŚČœȤȧȲȭČ™Č? ČĽČ”Č ČŻČ™ Č•ȢČ&#x;Č°ČŹČœČ™ ȢČ•ČŽČ™Č ČŻ Č—ȢČ–Č“Č˜ČœČĄČŻ Č– Č ČœȤČ™ ÇŚ ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ™Č ČąČžČ˘ČĄČ˘Č ČœČžČœ ČœČ›Č Č™ČĄČœČ&#x;ČœČĽČ° ȌȤșȕȢČ–Č”ČĄČœČ“ ȤȯȥȞȔ Čœ Č– ČžȢȥȪČ™ Č˜Č™Č–Č“ȥȢȼȌȯȊ Č—ȢČ˜ȢČ– &UHPRQLQL ȤșȏȔșȌ ȢȌČžȤȯȌȰ ČĽČ–ȢČ? ȨČœČ&#x;ČœČ”Č&#x; ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ“ ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČŠ ȣȤȢČ˜ȧČžȌȢČ– ČĽČĄČ“Č– Č˜Č&#x;Č“ ȹȌČœČŠ ČŞČ™Č&#x;Č™Č? ČŁČ˘Č Č™Č­Č™ČĄČœČ™ Č– ǥȢȼȞȖș Ç–Č&#x;ȔȗȢČ˜Č”ȤČ“ ȹȌȢČ? ȼȌȤȧČžȌȧȤČ™ Ç&#x;ȢȥȪČ™Ȥȥ ȤČ”ČĽČŹČœȤȓșȌ Č”ȼȼȢȤȌČœČ Č™ČĄČŚ ȣȤȢČ˜ȧČžȌȢČ– ČžȢȌȢȤȯČ? ČžČ¤Č˘Č Č™ Č Č“ČĽČ” Čœ ȤȯČ•ČŻ Č–ČžČ&#x;ȲȍȔșȌ ȌșȣșȤȰ Č Č”ČžČ”ȤȢȥȥȯČ™ ČœČ›Č˜Č™Č&#x;ČœČ“ ȤČ”ČĽČŚČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢČ™ Č Č”ČĽČ&#x;Ȣ ȢČ–ȢȭȥȯČ™ ČžȢȥȼČ™ȤČ–ČŻ Č–ČœȥȢ Čœ Č˜ȤȧČ—ČœČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȯ ȊȢȤȢȏȢ ČœČ›Č–Č™ČĽČŚČĄČŻČ™ Č– Č ČœȤČ™ +2 5( &$ ǘȢȼȌČœČĄČœČŞČŻ ÇĽČ™ȼȌȢȤȔȥȯ ÇŁČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČĄČœČ™ ČĄČ” Č˜Č˘Č Č§ Ç— Č—ȢČ˜ȧ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ &UHPRQLQL Č– ǼȢȼȼČœČœ Č Č˘ČšȥȢ ȢȣČœČĽČ”ČŚČ° ČŚČ”ČžČœČ Čœ ČŞČœȨȤČ”Č Čœ ČŁČ™ȤȼȢȥČ”Č&#x; ČŤČ™Č&#x;ȢȖșȞ ČžČ&#x;ČœČ™ȥȌȢČ– ȼȤČ™Č˜ČĽČŚČ– ČŁČ™ȤČ™Č˜Č–ČœČšČ™ČĄČœČ“ ȢČ•ȢȤȢȌ Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥȢČ– șȖȤȢ njșȗȢČ˜ČĄČ“ ȼȌȤȔȥȯ ȕȯȖȏșȗȢ ÇŚÇŚÇŚÇĽ Č“Č–Č&#x;Č“ȲȌȼČ“ Č˜Č&#x;Č“ Ç&#x;ȢȥȪČ™ȤȥČ” ȢȼȥȢČ–ČĄČŻČ Čœ ČœȥȢȼȌȤČ”ČĄČĄČŻČ Čœ ČŁČ”ȤȌȥČ™ȤČ”Č Čœ ŠǤȢȼČ&#x;Č™ Č˜Č–Č”Č˜ČŞČ”ČŚČœ Č&#x;șȌ ČžČ˘Č Č Č™ȤȍșȼȞȢČ? Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ ȢȕȎȓȼȥȓșȌ Ç—ČœČĄČŤČ™ȥȪȢ Ç&#x;ȤČ™Č Č˘ČĄČœČĄČœ ǤȤČ™Č˜ČĽČ™Č˜Č”ČŚČ™Č&#x;Č° ȣȤȔȖČ&#x;Č™ČĄČœČ“ Č– Č—ȢČ˜ȧ Č ČŻ ȤČ™ČŹČœČ&#x;Čœ ȣȢȼȌȤȢČœČŚČ° ȼȢČ•ČĽČŚČ–Č™ȥȥȧȲ ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȧȲ ȕȔțȧ

62

Čœ ČŁČ™ȤČ™Č?Č˜Č™Č ČŚČ§Č˜Č” ČœČ› Č”ȤČ™ČĄČ˜ȧČ™Č ČŻČŠ ČĄČ”Č Čœ ČŁČ˘Č Č™Č­Č™ČĄČœČ? Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ČĄČ” ȌȢČ? Țș ČŁČ&#x;ȢȭČ”Č˜Čœ Č– ČžČ–Č”Č˜ȤȔȌȥȯȊ Č Č™ȌȤȢČ– Č– ȢȍșȥȰ ȧČ˜ȢČ•ČĄČ˘Č ÇĄČ˘ČĽČžȢČ–ČĽČžČ˘Č Č¤Č”Č?ȢȥČ™ Č–Č•Č&#x;ČœČ›Čœ ȢȌ ČžȢČ&#x;ȰȪșȖȢČ? Č˜ȢȤȢČ—Čœ Č ČŻ ȼȌȤȢČœČ Č›Č”Č–ȢČ˜ ȣȢ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–ȧ Č—Č”Č Č•ȧȤČ—Č™ȤȢČ– ČžȢȌȢȤȯČ? Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČŚČ° Č–ČĽČ™ ȤČ™ȼȌȢȤȔȥȯ 0F'RQDOG¡V Č– ǼȢȼȼČœČœÂŞ njȢČ—Č&#x;Č”ČŹČ™ČĄČœČ™ Č˜ȢȼȌČœČ—ȥȧȌȢČ™ ČĽ Č”Č Č™ȤČœČžČ”ČĄČĽČžȢČ? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ™Č? ȣȢțȖȢČ&#x;ČœČŚ Č–Č˜Č–ȢČ™ ȧČ–Č™Č&#x;ČœČŤČœČŚČ° ȢČ•ȢȤȢȌ Ç—ČœČĄČŤČ™ȥȪȢ Ç&#x;ȤČ™Č Č˘ČĄČœČĄČœ ȌȔȞȚș Č˘ČŚČ Č™ČŚČœČ&#x; ŠnjȌȤȢČœČŚČ™Č&#x;Č°ČĽČŚČ–Ȣ ȥȢČ–ȢČ—Ȣ țȔȖȢČ˜Č” ČžȢȌȢȤȯČ? Č•ȧČ˜Č™ČŚ Č—ȢȌȢČ– Čž Č—ȢČ˜ȧ Č˜Č”ČĽČŚ ČĄČ”Č Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌȰ Č˜ȢȼȌČœČŤČ° ȢČ•ȢȤȢȌČ” Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥȢČ– șȖȤȢ ČœČ› ČžȢȌȢȤȯȊ Č•ȧČ˜ȧȌ ȣȢČ&#x;ȧȍșȥȯ Č•Č&#x;ȔȗȢČ˜Č”ȤČ“ ČžȢȥȌȤȔȞȌȧ ČĽ 0F'RQDOG¡V Č” ȢȼȌČ”Č&#x;ȰȥȔȓ ČĽČ§Č Č Č” ² ȢȌ ČĽČ™ČŚČœ ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ“ÂŞ ǨČžȤșȣČ&#x;ȓșȌȼȓ ȼȢȌȤȧČ˜ČĄČœČŤČ™ČĽČŚČ–Ȣ ČĽ Č”Č Č™ȤČœČžČ”ČĄČŞČ”Č Čœ ȥȔȍȔȌȢČ™ Č– Č—ȢČ˜ȧ ǧȔȞ Țș ȞȔȞ Čœ Č– Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČœ Čœ Č˜ȤȧČ—ČœČŠ ȼȌȤȔȥȔȊ ǚȖȤȢȣȯ Č™ČšČ™Č˜ČĄČ™Č–ȥȢ Č– ȤČ™ȼȌȢȤȔȥȔȊ 0F'RQDOG¡V Č—ȢȤȢČ˜ȢČ– ǼȢȼȼČœČœ ČŚČŻČĽČ“ČŤ ČžČ&#x;ČœČ™ȥȌȢČ– Č•ȧČ˜ȧȌ șȼȌȰ Č—Č”Č Č•ȧȤČ—Č™Ȥȯ &UHPRQLQL Ç• ȣȢȼČ&#x;Č™ ȹȌȢČ—Ȣ ȹȌȔȣȔ ȣȤȢČœČ›Č–ȢČ˜ČĽČŚČ–Č” Čœ ȤČ”ȼȣȤČ™Č˜Č™Č&#x;Č™ČĄČœČ“ Ç&#x;ȢȥȪČ™Ȥȥ ȤȧČžȢČ–ȢČ˜ČœČ ČŻČ? Ç—ČœČĄČŤČ™ȥȪȢ Ç&#x;ȤČ™Č Č˘ČĄČœČĄČœ Č˜ȢȼȌČœČ—ČŹČœČ? Č– Č—ȢČ˜ȧ ȢČ•ȢȤȢȌČ” Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœČ”ȤČ˜Č” șȖȤȢ Č—ȢȌȢČ– ȥȔȍȔȌȰ ȣȤȢșȞȌ ȤČ™ȼȌȢȤČ”ȥȥȢČ—Ȣ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČĄČœČ“ ȚșČ&#x;șțȥȢČ˜ȢȤȢČšȥȢČ? ČĽČ™ČŚČœ ǼȢȼȼČœČœ DzȌČ” ȼșȌȰ Č–ȌȢȤȔȓ Č– Č ČœȤČ™ ȣȢ ČĽČ–ȢČœČ Č¤Č”Č›Č Č™ȤČ”Č Č– Č•Č&#x;ČœČšČ”Č?ȏșș Č–ȤČ™Č Č“ Č•ȧČ˜Č™ČŚ Č Č˘Č˜Č™ȤȥČœČ›ČœȤȢȖȔȥȔ Č” Č Č™ČšČ˜ȧ ǥȢȼȞȖȢČ? Čœ njȔȥȞȌ ǤșȌșȤČ•ȧȤČ—Č˘Č Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȣȧȭșȥ Č–ȯȼȢČžȢȼČžȢȤȢȼȌȥȢČ? ȣȢČ™Č›Č˜ Ç—ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌȰ ȤȔȕȢȌȯ Č– ȹȌȢČ? ȢČ•Č&#x;Č”ČĽČŚČœ ČĽČŚČ”Č&#x;Č” Č•ČŻ Č˜Č&#x;Č“ Ç&#x;ȢȥȪČ™ȤȥČ” ČŁČ™ȤČ–ČŻČ ČŹČ”Č—Č˘Č ČĄČ” ȣȧȌČœ țȔȖȢČ™Č–Č”ČĄČœČ“ ȚșČ&#x;șțȥȢČ˜ȢȤȢČšȥȢČ—Ȣ ȤČ™ȼȌȢȤČ”ȥȥȢČ—Ȣ ȤȯȥȞȔ Ç—ȢȼȌȢȍȥȢČ? ǚȖȤȢȣȯ Ç— ČĄČ”ȼȌȢȓȭșș Č–ȤČ™Č Č“ &UHPRQLQL ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”Č™ČŚ ȣȢČ™Č›Č˜ȢČ– Č– Č–Č˘ČĽČ°Č Čœ ȼȌȤȔȥȔȊ ÇŚČŚČ”ȤȢČ—Ȣ njȖșȌȔ Ç? ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ țȔ Č—ȢČ˜ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“ ȣȢČ&#x;ȧȍČœČ&#x;Č” Č˜ȢȊȢČ˜ Č– Č ČœČ&#x;Č&#x;ČœȢȥȢČ– șȖȤȢ ČœČ› ČžȢȌȢȤȯȊ ȢȌ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČĄČœČ“ ȣȢČ™Č›Č˜ȢČ–


60-64_Speciale Russia5

26-02-2007

19:38

Pagina 63

IL GRUPPO MEDIA NEXT HA COSTITUITO UNA SOCIETĂ€ DI DIRITTO RUSSO, NEXT RECLAMA

A Mosca un’agenzia media russa‌ ma con tanto “gustoâ€? made in Italy Il loro motto? “Pianifichiamo la tua pubblicitĂ in Russia, dal cuore della Russiaâ€?

I

l Gruppo Media Next ha costituito in Russia una societĂ di diritto russo, Next Reclama. Si tratta di un’agenzia media che mira a promuovere il Made in Italy, i prodotti ed i brand italiani sul mercato russo. Ne abbiamo parlato con uno dei responsabili, Domenico Zambarelli. Quindi, quest’esperienza rappresenta una sorta di apripista per societĂ italiane che intendono sondare il territorio russo‌ Esattamente. Next Reclama rappresenta la vera e propria novitĂ del 2007 in questo campo. PerchĂŠ creare un’agenzia media che promuova i prodotti italiani in Russia? Deve sapere che il mercato della comunicazione in Russia è in continua crescita: si trova a registrare degli incrementi annui vertiginosi. Con una decisiva differenza, però: in Russia, oggi, vi è un’altissima professionalitĂ nel settore, rapporti internazionali tra editori, concessionari, pianificatori, creativi. Si respira un’aria di freschezza operativa, uno slancio creativo abbinato ad un marketing estremamente pragmatico. Per quale ragione le aziende italiane dovrebbero ricorrere a Next Reclama? La Russia è un mercato che vale 168 milioni di consumatori; qui la situazione muta giornalmente, è in continua evoluzione: un prodotto vive nel momento in cui piace veramente ai consumatori, che ne decretano il successo o meno in tempi cosĂŹ veloci che in Italia si stenta a crederci. Next Reclama si occupa di tutte le fasi d’immissione del prodotto nel mercato, dalle strategie iniziali fino alla vera e propria pianificazione sui media ed alla verifica dello svolgimento positivo della campagna pubblicitaria.

Ci tolga una curiosità : come mai il mercato russo si trova, ad oggi, in una condizione che caratterizzava il mercato italiano, ad esempio, circa vent’anni fa? Le motivazioni sono molteplici. Certamente l’apparato comunista non permetteva questa proliferazione del mercato e men che meno consentiva l’importazione di prodotti globali, provenienti dall’occidente. Ora i consumatori iniziano ad alzare la testa ed a sondare questi prodotti, di conseguenza, quello pubblicitario.

L’operazione parrebbe un successo annunciato, in quanto in Russia hanno sempre apprezzato il Made in Italy‌ Sin dai tempi del regime comunista, i russi hanno guardato ai nostri prodotti con un’attenzione particolare. In particolare, la moda italiana e la nostra vena culinaria sono da sempre oggetto di invidia! Vuol dire un’ultima cosa ai potenziali clienti italiani? Posso assicurare che daremo valore e visibilitĂ in Russia ai marchi e ai prodotti Made in Italy. Non c’è dubbio.

1H[W 0HGLD *URXS Ç?Ç’ÇŽÇ?ÇƒÇ ÇŒÇ Çƒ Ć”Ç?ǒǒljlj Ç‹Ç?Ç?Ç?Ç ÇŽÇ‰Ç&#x; 1H[W 5HFODPD

Ç— ǥȢȼȞȖș ȢȌČžȤȯČ&#x;ȢȼȰ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȢČ™ ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœȢȥȥȢČ™ ȔȗșȥȼȌȖȢ Č– ČĽČŚČœČ&#x;Č™ ŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞ Ç&#x;ȔȞȢČ– ȥȔȏ Č˜Č™Č–ČœČ›" ŠǧČ–ȢČ“ ȤșȞČ&#x;Č”Č Č” Č– ČĽČ™ȤČ˜ČŞČ™ ǼȢȼȼČœČœÂŞ

0HGLD 1H[W *URXS ȢȼȥȢČ–Č”Č&#x;Č” Č– ǼȢȼȼČœČœ Č– ȼȢȢȌČ–Č™ČŚČĽČŚČ–ČœČœ ČĽ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ ČŁČ¤Č”Č–Č˘Č ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœȲ 1H[W 5HFODPD ǼșȍȰ ČœČ˜Č™ČŚ ȢČ• ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœČ˘ČĄČĄČ˘Č Č”Č—Č™ČĄČĽČŚČ–Č™ ČžȢȌȢȤȢČ™ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;ȓșȌ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœȲ Čœ Č•ȤČ™ČĄČ˜ČŻ ŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞ ČĄČ” ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČ˘Č Č¤ČŻČĄČžČ™ ÇĄČŻ ȤČ”ȼȼȣȤȢȼČœČ&#x;Čœ ȢČ˜ȥȢČ—Ȣ ČœČ› ȤȧČžȢČ–ȢČ˜ČœČŚČ™Č&#x;Č™Č? ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČœ Ç™Č˘Č Č™ČĄČœČžȢ ÇœČ”Č Č•Č”ȤČ™Č&#x;Č&#x;Čœ ǧȢ ȍȌȢ Ç—ČŻ Č˜Č™Č&#x;ȔșȌș ² ȹȌȢ ČŁČ™ȤČ–ČŻČ? ȢȣȯȌ ČžȢȌȢȤȯČ? ȢȌČžȤȢșȌ Č˜ȢȤȢČ—ȧ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČžČ˘Č ČŁČ”ČĄČœČ“Č ČšČ™Č&#x;Č”ȲȭČœČ ČĽČŚČ§ČŁČœČŚČ° ČĄČ” ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžȧȲ Č›Č™Č Č&#x;Ȳ DzȌȢ Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ ȌȔȞ 1H[W 5HFODPD ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;ȓșȌ Č– ČĽČ–ȢČ™Č Č¤Č˘Č˜Č™ ȥȢȖȏșȼȌȖȢ Č—ȢČ˜Č” ÇœČ”ČŤČ™Č ČŁČ˘ČĄČ”Č˜ȢČ•ČœČ&#x;ȢȼȰ ȼȢČ›Č˜Č”Č–Č”ČŚČ° ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœȢȥȥȢČ™ ȔȗșȥȼȌȖȢ ČžȢȌȢȤȢČ™ Č•ȧČ˜Č™ČŚ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č“ČŚČ° ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȧȲ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœȲ Č– ǼȢȼȼČœČœ" Ç?țȖșȼȌȥȢ ȍȌȢ ȤȯȥȢČž ČžČ˘Č Č Č§ČĄČœČžČ”ČŞČœČ? Č– ǼȢȼȼČœČœ ȤČ”ČĽČŹČœȤȓșȌȼȓ ČĽ ČžČ”ČšČ˜ČŻČ Č—ȢČ˜Č˘Č Ç&#x;Č¤Č˘Č Č™ ȌȢČ—Ȣ ȼșȗȢČ˜ČĄČ“ Č– ǼȢȼȼČœČœ Č– ȹȌȢČ? ȼȨČ™ȤČ™ ȥȔȕČ&#x;ȲČ˜Č”Č™ČŚČĽČ“ Č–ȯȼȢȍČ”Č?ČŹČœČ? ȧȤȢȖșȥȰ ȣȤȢȨČ™ČĽČĽČœȢȥČ”Č&#x;ČœČ›Č Č” ČžȢȌȢȤȯČ? ȥȔȏșČ&#x; ČĽČ–ȢČ™ ȢȌȤČ”ČšČ™ČĄČœČ™ Č– ȢȌȥȢȏČ™ČĄČœČ“ČŠ ČĽ ČœȥȢȼȌȤČ”ČĄČĄČŻČ Čœ ȤČ™Č˜Č”ČžȌȢȤČ”Č Čœ ȤČ”ȼȣȤȢȼȌȤČ”ČĄČœČŚČ™Č&#x;Č“Č Čœ ČŁČ&#x;Č”ČĄČœȤȢČ–Č­ČœČžČ”Č Čœ ČŚČ–ȢȤȍČ™ČĽČžČœČ Čœ ȤȔȕȢȌȥČœČžČ”Č Čœ ǧČ”Č Č˜ČŻČŹČœČŚČĽČ“ ȼȖșȚșȼȌȰȲ ČžȤČ™Č”ČŚČœČ–ȥȢČ? Č ČŻČĽČ&#x;Čœ Čœ Č–ČĽČ™ ȹȌȢ ČĄČ” ȨȢȥČ™ ȣȤČ”Č—Č Č”ČŚČœȍȥȢČ—Ȣ Č Č”ȤČžČ™ČŚČœČĄČ—Č” ǤȢȍČ™Č Č§ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČĄČœČ Č”ČŚČ™Č&#x;Čœ Č˜ȢČ&#x;Țȥȯ ȢČ•ȤȔȭȔȌȰȼȓ Č– 1H[W 5HFODPD" ǼȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ? ȤȯȥȢČž ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;șȥ ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Č“Č Čœ Čœ ČĽČœȌȧČ”ČŞČœČ“ ČĄČ” ČĄČ™Č Č Č™ČĄČ“Č™ČŚČĽČ“ ČžČ”ČšČ˜ČŻČ? Č˜Č™ČĄČ° ȌȢČ–Č”Ȥ ČšČœČ–Č™ČŚ

ȤȢČ–ȥȢ ȼȌȢČ&#x;Č°ČžȢ Č–ȤČ™Č Č™ČĄČœ ČĽČžȢČ&#x;Č°ČžȢ Ȣȥ ȥȤČ”Č–ČœČŚČĽČ“ ȣȧČ•Č&#x;ČœČžČ™ Čœ Č–ČĽČ™ Č›Č˜Č™ČĽČ° ČĄČ”ȼȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ČŁČ™ȤČ™Č Č™ČĄČŤČœČ–Ȣ ȍȌȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČŞČ”Č ČąČŚČ˘ ȌȤȧČ˜ȥȢ ȼșȕș ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–ČœČŚČ° 1H[W 5HFODPD Č›Č”ČĄČœČ Č”Č™ČŚČĽČ“ Č–ČĽČ™Č Čœ ȨČ”Č›Č”Č Čœ ȣȤČ™Č˜ČĽČŚČ”Č–Č&#x;Č™ČĄČœČ“ ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ ČĄČ” ȤȯȥȞș ȢȌ ȤȔțȤȔȕȢȌČžČœ ȥȔȍȔČ&#x;ȰȥȢČ? ȼȌȤČ”ČŚČ™Č—ČœČœ Čœ Č˜Ȣ Č–ȯȊȢČ˜Č” ČĄČ” ȼȤČ™Č˜ČĽČŚČ–Č” Č Č”ȼȼȢČ–ȢČ? ČœČĄČ¨Č˘Č¤Č Č”ČŞČœČœ Čœ ȢȌȼČ&#x;Č™ČšČœČ–Č”ČĄČœČ“ ȤșȞČ&#x;Č”Č ČĄČ˘Č? ČžČ”Č ČŁČ”ČĄČœČœ Č˜Ȣ ȣȢČ&#x;ȧȍČ™ČĄČœČ“ ȣȢČ&#x;ȢČšČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢČ—Ȣ ȤșțȧČ&#x;ȰȌȔȌȔ ǨČ˜ȢČ–Č&#x;șȌȖȢȤČœČŚČ™ Č&#x;ȲČ•ȢȣȯȌȼȌČ–Ȣ ȞȔȞ ȌȔȞ ČĽČ&#x;ȧȍČœČ&#x;ȢȼȰ ȍȌȢ ȤȢȼȼČœČ?ČĽČžČœČ? ȤȯȥȢČž ČĄČ”ȊȢČ˜ČœČŚČĽČ“ ČĽČ™Č?ȍȔȼ Č– ČŚČ”ČžČœČŠ Țș ȧȼČ&#x;ȢČ–ČœČ“ČŠ Č– ČžČ”ČžČœČŠ Č•ČŻČ&#x; ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ? ȤȯȥȢČž ȢČžȢČ&#x;Ȣ Č˜Č–Č”Č˜ČŞČ”ČŚČœ Č&#x;șȌ ČĄČ”Č›Č”Č˜" ǤȤČœČŤČœČĄ Č ČĄČ˘Č—Ȣ ǤȢȥČ“ȌȥȢ ȍȌȢ ČžČ˘Č Č Č§ČĄČœČĽČŚČœČŤČ™ČĽČžČœČ? ȤČ™ČšČœČ ČĄČ™ Č˜ȢȣȧȼȞȔČ&#x; ȤČ”Č›Č–ČœČŚČœČ“ ȤȯȥȞȔ Čœ ȼȢȢȌȖșȌȼȌȖșȥȥȢ ȢČ—ȤČ”ČĄČœČŤČœČ–Č”Č&#x; Č–Č–ȢČ› Č›Č”ČŁČ”Č˜ČĄČŻČŠ ȌȢČ–Č”ȤȢČ– ÇŚČ™Č?ȍȔȼ ȣȢȌȤČ™Č•ČœČŚČ™Č&#x;Čœ ȣȢČ˜ČĄČ“Č&#x;Čœ Č—ȢČ&#x;ȢČ–ȧ ȧ ČĄČœČŠ ȣȢČ“Č–ČœČ&#x;ȔȼȰ Č–ȢČ›Č Č˘ČšȥȢȼȌȰ Č–ČŻČ•ȢȤČ” ȣȤȢČ˜ȧČžČŞČœČœ Č– ČŚČ˘Č ČŤČœČĽČ&#x;Č™ ȤșȞČ&#x;Č”Č ČĄČ˘Č? ǤȢȊȢȚș ȍȌȢ ȧȼȣșȊ Ȣȕșȼȣșȍșȥ ȤȢȼȼČœČ“ČĄČ”Č Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” ȥȤČ”Č–ČœČ&#x;ȢȼȰ ŠPDGH LQ ,WDO\ÂŞÂŤ ǚȭș ȣȤČœ ČžČ˘Č Č Č§ČĄČœČĽČŚČ”ČŠ ȤȢȼȼČœČ“ČĄČ™ ČĽČ Č˘ČŚČ¤Č™Č&#x;Čœ ČĄČ” ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ȌȢČ–Č”Ȥȯ ČĽ ȢȼȢČ•ČŻČ Č–ČĄČœČ Č”ČĄČœČ™Č Ç• ȥȔȏȔ Č Č˘Č˜Č” Čœ ČžȧČ&#x;ČœČĄČ”ȤȥȢČ™ ČœČĽČžȧȼȼȌČ–Ȣ Č–ČĽČ™Č—Č˜Č” ȢȼȌȔȖȔČ&#x;ČœČĽČ° ȣȤČ™Č˜Č Č™ČŚČ˘Č Č›Č”Č–ČœČĽČŚČœ ǏȌȢ Č•ČŻ Ç—ČŻ ȼȞȔțȔČ&#x;Čœ Č– țȔȞČ&#x;ȲȍČ™ČĄČœČ™ ȣȢȌČ™ČĄČŞČœČ”Č&#x;Č°ČĄČŻČ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ ČžČ&#x;ČœČ™ČĄČŚČ”Č " ǥȢČ—ȧ ȧČ–Č™ȤČœČŚČ° ȍȌȢ Č– ǼȢȼȼČœČœ Č ČŻ ȣȢČžČ”ČšČ™Č Č– Č&#x;ȧȍȏČ™Č ČĽČ–Č™ČŚČ™ Č•ȤČ™ČĄČ˜ČŻ Čœ ȌȢČ–Č”Ȥȯ PDGH LQ ,WDO\ Ç— ČąČŚČ˘Č Č Č˘ČšČ™ČŚČ™ ČĄČ™ ČĽČ˘Č ČĄČ™Č–Č”ČŚČ°ČĽČ“

63


60-64_Speciale Russia5

SPECIALE RUSSIA

26-02-2007

19:38

Pagina 64

PARLA ANTONELLA REBUZZI, “AMBASCIATRICE� DELLA CUCINA ITALIANA IN RUSSIA

Antonella Rebuzzi con Al Bano

Nel cuore di Mosca, alla scoperta di sapori tutti italiani di Silvana Genzone

Due ristoranti e un’azienda che vende generi alimentari all’ingrosso e al dettaglio. Parole d’ordine: qualità e rispetto delle tradizioni

“P

enso che uno dei complimenti piĂš belli che abbia mai ricevuto è stato quello di un cliente, che mi disse che nel mio ristorante ‘cucinano come cucinava mia nonna’â€?. A parlare è Antonella Rebuzzi, proprietaria della trattoria “Da Ciccoâ€? di Mosca, locale dall’atmosfera famigliare dove, a far da “padronaâ€? è la qualitĂ e la varietĂ dei prodotti italiani che qui si possono gustare. Ma “Da Ciccoâ€? è solo la “punta dell’icebergâ€? di un’attivitĂ imprenditoriale che da oltre dieci anni ha portato Antonella in Russia, e l’ha spinta a creare, nel 1995, “ItalMarketâ€?, azienda che si occupa della vendita all’ingrosso e al dettaglio di generi alimentari rigorosamente “tricoloriâ€?. Signora Rebuzzi, cosa l’ha portata in Russia? Sono arrivata in questo Paese ormai sedici anni fa, quando un mio amico, Tino Fontana, mi chiese di aiutarlo per l’apertura di un nuovo locale. Nelle mie intenzioni, quindi, avrei dovuto fermarmi a Mosca solo qualche mese, e invece, nel giro di breve, mi sono messa a lavorare in proprio, e piĂš tardi anche ad espandermi‌ ed eccomi qui! Ci può parlare della sua attivitĂ ? Il mio obiettivo è sempre stato quello di portare la cucina italiana, la nostra tradizione, la nostra cultura – enogastronomica e non – in questo Paese, rivolgendomi quindi alla numerosa comunitĂ italiana qui presente, ma anche a tutti coloro che amano l’Italia. La cucina russa è infatti ottima, ma molto diversa dai sapori, dagli abbinamenti, dagli aromi, che si possono trovare nei nostri piatti. Ăˆ cosĂŹ che hanno preso vita la trattoria “Da Ciccoâ€?, sulla via Profsojuznaja, oggi punto fermo per gli amanti della vera cucina italiana, e la societĂ Ital-Market Cash and Carry. Di recente, inoltre, ho aperto un nuovo ristorante, “Cicco Clubâ€?, sulla via Azovskaja. Cucina italiana, quindi prodotti italiani? Rigorosamente italiani! Nei nostri ristoranti puntiamo sulla qualitĂ , senza badare a spese, e per questo usiamo solo ingredienti italiani freschissimi, a partire dal sale e dalla farina, per non parlare delle delicatezze‌ Ma, nel complesso, posso dire di aver creato nei miei locali un ambiente famigliare, dove si respira veramente l’Italia: dalla musica allo stile di comportamento, al tipo di servizio. Numerosissimi, ormai, sono i clienti abituali, ma mi è capitato spesso che molti clienti russi, dopo aver passato una serata nel mio locale, escano ringraziandomi. Ed è sempre una vera soddisfazione!

Ć”Ç Ç’Ç’Ç‹Ç ÇˆÇœÇƒÇ Ç†Ç“ Ć„ÇŽÇ“Ç?ÇŽÇ†ÇŒÇŒÇ Ć”Ç†Ç‚Ç”Ç—Ç—Ç‰ ŠÇ?Ç?Ç’Ç?ÇŒÂŞ Ç‰Ç“Ç ÇŒÇ?ǀǎǒNjÇ?ÇŠ Njǔǖǎlj ǃ Ć”Ç?ǒǒljlj

Ç— ČĽČ™ȤČ˜ČŞČ™ ǥȢȼȞȖȯ Č›ČĄČ”ČžČ˘Č ČĽČŚČ–Ȣ ČĽ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ČžȧȊȥČ™Č?

ǙȖȔ ȤČ™ȼȌȢȤȔȥȔ Čœ ȢČ˜ȥȢ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ™ ČžȢȌȢȤȢČ™ ȣȤȢČ˜Č”Č™ČŚ ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČ™ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȯ Č˘ČŁČŚČ˘Č Čœ Č– ȤȢČ›ČĄČœȪȧ ǘČ&#x;ȔȖȥȢČ™ ȞȔȍșȼȌȖȢ Čœ Č˜Č”ČĄČ° ȌȤČ”Č˜ČœČŞČœČ“Č ÂŠÇ˘Č”Č–Č™ȤȥȢČ™ ČĽČ”Č ČŻČ ČŁČ¤ČœČ“ČŚČĄČŻČ ČžČ˘Č ČŁČ&#x;ČœČ Č™ČĄČŚČ˘Č Č– Č Č˘Č™Č? ČšČœČ›ČĄČœ Č•ČŻČ&#x;Čœ ȼȞȔțȔȥȥȯș ȢČ˜ČĄČœČ ČžČ&#x;ČœČ™ČĄČŚČ˘Č ČĽČ&#x;ȢČ–Č” ŠÇ— Ç—Č”ČŹČ™Č Č¤Č™ȼȌȢȤȔȥș Č—ȢȌȢČ–Č“ČŚ ȌȔȞ ȞȔȞ Č—ȢȌȢČ–ČœČ&#x;Č” Č Č˘Č“ ȕȔȕȧȏȞȔª Č—ȢČ–ȢȤČœČŚ Ç•ȥȌȢȥČ™Č&#x;Č&#x;Č” ǼșȕȧȪȪČœ Č–Č&#x;Č”Č˜Č™Č&#x;ČœČŞČ” ȌȤȔȞȌȢȤČœČœ ČĽČ™Č Č™Č?ȥȢČ—Ȣ ČŚČœČŁČ” Š'D &LFFRÂŞ Č– ǥȢȼȞȖș Č—Č˜Č™ Č Č˘ČšȥȢ ȣȢȣȤȢČ•ȢȖȔȌȰ Č–ČžȧȼȥȯČ™ Čœ ȞȔȍșȼȌȖșȥȥȯș ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ Č•Č&#x;ȲČ˜Č” ǢȢ Š'D &LFFRÂŞ ȹȌȢ ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ȢČ˜ČœČĄ ČœČ› Č–ČœČ˜ȢČ– Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Ç•ȥȌȢȥČ™Č&#x;Č&#x;ČŻ ǼșȕȧȪȪČœ ČžȢȌȢȤȔȓ Č˜Č™ČĽČ“ČŚČ° Č&#x;șȌ ČĄČ”Č›Č”Č˜ Č– Č˜Č”Č&#x;Č™ČžČ˘Č Č—ȢČ˜ȧ ȼȢČ›Č˜Č”Č&#x;Č” Š,WDO 0DUNHWÂŞ ȣȤČ™Č˜ȣȤČœČ“ČŚČœČ™ Č›Č”ČĄČœČ Č”Ȳȭșșȼȓ ȞȔȞ ȢȣȌȢČ–ȢČ? ȌȔȞ Čœ ȤȢČ›ČĄČœȍȥȢČ? ȣȤȢČ˜Č”ČšČ™Č? ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČŠ ČŁČœČ­Č™Č–ČŻČŠ ȣȤȢČ˜ȧČžȌȢČ– ǘȢȼȣȢȚȔ ǼșȕȧȪȪČœ ȍȌȢ ǗȔȼ ȣȤČœČ–Č™Č&#x;Ȣ Č– ǼȢȼȼČœȲ" Ç´ ȣȤČœČ™ČŠČ”Č&#x;Č” Č– ȹȌȧ ȼȌȤČ”ȥȧ Č&#x;șȌ ČĄČ”Č›Č”Č˜ ČžȢČ—Č˜Č” Č Č˘Č? Č˜ȤȧČ— ǧČœȥȢ NJȢȥȌȔȥȔ ȣȢȣȤȢȼČœČ&#x; Č Č™ČĄČ“ ČŁČ˘Č Č˘ČŤČ° Č™Č Č§ ȢȌČžȤȯȌȰ ČŚČ”Č Č¤Č™ȼȌȢȤȔȥ Ç´ Č˜Č§Č Č”Č&#x;Č” ȍȌȢ ȣȤȢČ•ȧČ˜ȧ Č– ǥȢȼȞȖș ȌȢČ&#x;Č°ČžȢ ȥșȼȞȢČ&#x;Č°ČžȢ Č Č™ČĽČ“ČŞČ™Č– ȥȢ ČŁČ˘ČŚČ˘Č ČĄČ”ČŤČ”Č&#x;Č” ȤȔȕȢȌȔȌȰ ČĽČ”Č Č” ȤČ”ČĽČŹČœȤČœČ&#x;Č” ȼȨČ™Ȥȧ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌČœ Čœ Č–ȢȌ ȍȌȢ ȣȢČ&#x;ȧȍČœČ&#x;ȢȼȰ ǥȢČ—Č&#x;Čœ Č•ČŻ Ç—ČŻ ȤȔȼȼȞȔțȔȌȰ Ȣ ČĽČ–ȢČ™Č? ȤȔȕȢȌČ™" ǥȢČ™Č? ČŞČ™Č&#x;ȰȲ Č•ČŻČ&#x;Ȣ ȣȤČœČ–Č™Č›ČŚČœ Č– ȹȌȧ ȼȌȤČ”ȥȧ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȧȲ ČžȧȊȥȲ ȣȢČ›ČĄČ”ČžČ˘Č ČœČŚČ° ȤȢȼȼČœČ“ČĄ ČĽ ČĄČ”ČŹČœČ Čœ ȌȤČ”Č˜ČœČŞČœČ“Č Čœ ǥȢČ“ Č˜Č™Č“ČŚČ™Č&#x;ȰȥȢȼȌȰ ČĄČ”ȣȤȔȖČ&#x;șȥȔ ȞȔȞ ČĄČ” ČšČœČ–ȧȭČœČŠ Č›Č˜Č™ČĽČ° ČœČŚČ”Č&#x;ȰȓȥȪșȖ ȌȔȞ Čœ ČĄČ” ȖȼșȊ ȌșȊ ČžȌȢ Č&#x;ȲČ•ČœČŚ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœȲ ǼȧȼȼȞȔȓ ČžȧȊȥČ“ ČĽČ”Č Č” ȣȢ ȼșȕș ȣȤșȞȤȔȼȥȔ ȥȢ ČĽČœČ&#x;ȰȥȢ ȢȌČ&#x;ČœČŤČ”Č™ČŚČĽČ“ ȢȌ ȥȔȏșČ? ČĽČ–ȢČœČ Čœ Č–ČžȧȼČ”Č Čœ Č”Č¤Č˘Č Č”ČŚČ”Č Čœ ČœČĄČ—ȤČ™Č˜ČœČ™ČĄČŚČ”Č Čœ Ç? Č–ȢȌ ČžČ¤Č˘Č Č™ ,WDO 0DUNHW &DVK DQG &DUU\ Č“ ȢȌČžȤȯČ&#x;Č” ȌȤȔȞȌȢȤČœȲ Š'D &LFFRÂŞ ČĄČ” ǤȤȢȨȼȢȲČ›ȥȢČ? ȧČ&#x;ČœČŞČ™ ČžȧČ˜Č” ȣȤČœȊȢČ˜Č“ČŚ țȥȔȌȢČžČœ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžȢČ? ČžȧȊȥČœ ǢČ™Č˜Č”Č–ȥȢ ȥȔȍȔČ&#x; ȤȔȕȢȌȔȌȰ ȥȢČ–ČŻČ? ȤČ™ȼȌȢȤȔȥ Š&LFFR &OXEÂŞ ČĄČ” Ç•Č›ȢČ–ČĽČžȢČ? ȧČ&#x;ČœČŞČ™ Ç?ČŚČ”Č&#x;ȰȓȥȼȞȔȓ ČžȧȊȥČ“ Č” Č›ČĄČ”ČŤČœČŚ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȯ" ǧȢČ&#x;Č°ČžȢ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ Ç— ČĄČ”ČŹČœČŠ ȤČ™ȼȌȢȤȔȥȔȊ Č—Č&#x;Č”Č–ČĄČŻČ Č“Č–Č&#x;ȓșȌȼȓ ȞȔȍșȼȌȖȢ ČĄČ™ČĽČ Č˘ČŚČ¤Č“ ČĄČ” ȤČ”ȼȊȢČ˜ČŻ Ç¤Č˘ČąČŚČ˘Č Č§ Č ČŻ ČœȼȣȢČ&#x;Č°Č›ȧČ™Č ČŚČ˘Č&#x;Č°ČžȢ ȼȖșȚȔČ?ČŹČœČ™ ČœČŚČ”Č&#x;Č°Č“ČĄČĽČžČœČ™ ȣȤȢČ˜ȧȞȌȯ ČĄČ”ČŤČœČĄČ”Č“ ČĽ ȼȢČ&#x;Čœ Čœ Č Č§ČžČœ ČĄČ™ Č—ȢČ–ȢȤČ“ Ȣ Č˜Č™Č&#x;ČœČžČ”ČŚČ™ČĽČ”ČŠÂŤ ÇĄČĄČ™ ȧČ˜Č”Č&#x;ȢȼȰ ȼȢČ›Č˜Č”ČŚČ° Č– Č Č˘ČœČŠ ȤČ™ȼȌȢȤȔȥȔȊ ČĽČ™Č Č™Č?ȥȧȲ Č”ČŚČ Č˘ČĽČ¨Č™Ȥȧ Č—Č˜Č™ Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ Č˜ČŻČŹČœČŚČĽČ“ Ç?ČŚČ”Č&#x;ČœČ™Č? ȢȌ Č Č§Č›ČŻČžČœ Č˜Ȣ ČĽČŚČœČ&#x;Č“ Čœ ȢČ•ČĽČ&#x;ȧČšČœČ–Č”ČĄČœČ“ ǥȥȢČ—Ȣ ȣȢȼȌȢČ“ČĄČĄČŻČŠ ČžČ&#x;ČœČ™ȥȌȢČ– ǢșȞȢȌȢȤȯČ™ ȤȢȼȼČœČ“ČĄČ™ ȣȤȢČ–Č™Č˜Č“ ȖșȍșȤ Č– Č Č˘Č™Č Č¤Č™ȼȌȢȤȔȥș Č•Č&#x;ȔȗȢČ˜Č”ȤČ“ČŚ Č Č™ČĄČ“ Ç? Č ČĄČ™ ȹȌȢ Č˜Č™Č?ČĽČŚČ–ČœČŚČ™Č&#x;ȰȥȢ ȢȍșȥȰ ȣȤČœČ“ȌȥȢ

ITAL-MARKET Fondata a Mosca nel 1995, Ital-Market (www.ital-market.ru) si occupa della vendita all'ingrosso e al dettaglio di generi alimentari, e propone piĂš di 2000 prodotti italiani di alta qualitĂ , acquistati ed importati tenendo conto delle richieste dei consumatori, e della necessitĂ di fornire un’immagine completa della cucina nazionale. Tra i clienti di Ital-Market si annoverano, oltre a privati, anche una ricca lista di famosi ristoranti e caffè, cosĂŹ come alberghi e grandi catene di supermercati, sia di Mosca che delle regioni limitrofe.

64

,WDO 0DUNHW ,WDO 0DUNHW ZZZ LWDO PDUNHW UX Č?Č?Č†ČƒÇżČŒ Č ÇŤČ?Č?Č‰Č Č„ Č Č‚Č?ČƒČ’ Č†ÇżČŒČ‡Č‹ÇżČ„Č‘Č?Čž Č?ČŽČ‘Č?Č Č?Čˆ ȇ Č?Č?Č†ČŒČ‡Č–ČŒČ?Čˆ ČŽČ?Č?ČƒÇżČ…Č„Čˆ ČŽČ‡Č˜Č„Č ČšČ” ČŽČ?Č?ČƒČ’Č‰Č‘Č?Č ÇĄ Č„Č‚Č? ÇżČ?Č?Č?Č?Č‘Č‡Č‹Č„ČŒČ‘Č„ Č€Č?ČŠČ„Č„ Č‡Č‘ÇżČŠČ›ČžČŒČ?ȉȇȔ ČŽČ?Č?ČƒČ’Č‰Č‘Č?Č Č ČšČ?Č?ȉČ?Č‚Č? ȉǿȖȄČ?Č‘Č Çż ČŽČ?ȇČ?Č€Č?ȄȑǿȄȋȚȔ ȇ ȇȋȎČ?Č?ȑȇČ?ȒȄȋȚȔ Č? Č’Č–Č„Č‘Č?Č‹ Č‘Č?Č„Č€Č?Č ÇżČŒČ‡Čˆ ČŽČ?Č‘Č?Č„Č€Č‡Č‘Č„ČŠČ„Čˆ ȇ ČŒČ„Č?ȀȔČ?ČƒČ‡Č‹Č?Č?Č‘Č›Č? ČŽČ?ȉǿȆǿȑț Č?Č„ÇżČŠČ›ČŒČ’Č? ȉǿČ?Č‘Č‡ČŒČ’ Č‡Č‘ÇżČŠČ›ČžČŒČ?ȉČ?Čˆ Č‰Č’Č”ČŒČ‡ Ç°Č?Č„ČƒČ‡ Č‰ČŠČ‡Č„ČŒČ‘Č?Č ,WDO 0DUNHW ȉČ?Č?Č‹Č„ Č–ÇżČ?Č‘ČŒČšČ” Ȋȇȕ Č‹ČŒČ?Č‚Č? Č‡Č†Č Č„Č?Č‘ČŒČšČ” Č?Č„Č?Č‘Č?Č?ÇżČŒČ?Č Č‰ÇżČ“Č„ Č‚Č?Č?Č‘Č‡ČŒČ‡Č• Č?Č’ČŽČ„Č?Č‹ÇżČ?ȉȄȑČ?Č Č‰ÇżČ‰ Č ÇŤČ?Č?Č‰Č Č„ ȑǿȉ ȇ Č Č?ȀȊǿČ?ȑȇ



66 abbonamenti pari

27-02-2007

14:56

Pagina 66

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

The èItalia magazine, defined by the foreign press as “the flag carrier of Italian information to the world”, was launched in 1999 to promote Italy’s economic, tourism and cultural heritage and to enable the international community to have an ongoing and general picture of System Italy.

La rivista èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel mondo”, nasce nel 1999 per promuovere il patrimonio economico, turistico e culturale italiano, permettendo alla comunità internazionale di avere costantemente una visione generale del Sistema Italia. L’apprezzamento del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi (con un messaggio appositamente scritto per il primo numero), l’interesse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero del Commercio Internazionale e delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, confermano il prezioso ruolo della distribuzione mirata della rivista, che raggiunge direttamente nei loro Paesi gli Italiani residenti all’estero, le nostre Istituzioni e la business community rappresentata primariamente dalle aziende socie delle Camere di Commercio Italiane, a cui si offre, attraverso i contenuti generali della rivista, un’informazione aggiornata del nostro Sistema Paese. Caratteristiche e diffusione: Bimestrale a colori, la rivista è diffusa in 200.000 copie in Italia ed all’estero a: Ministeri, Regioni, Province e ai Comuni capoluogo, Associazioni di categoria, CCIAA, Biblioteche, Tour operators e Agenzie di viaggio, Ambasciate e Consolati, Camere di Commercio Italiane all’Estero e loro Soci, uffici ENIT e ICE, Aziende leaders. La rivista, da edizione bilingue (italiano-inglese) si arricchirà progressivamente di sezioni in russo, portoghese e tedesco. In edicola: negli USA èItalia viene diffusa con il quotidiano America Oggi, e in Italia con il settimanale Panorama Economy. La scelta di Economy permette di ampliare ancora di più il bacino di utenza garantito da èItalia con un settimanale che per autorevolezza e diffusione raggiunge il mondo delle piccole e medie imprese, oltre a essere riconosciuto come interlocutore serio e affidabile dalle grandi aziende. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it

CAMPAGNA ABBONAMENTI Da compilare e inviare a: Redazione èItalia - VOICES Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 MILANO ITALY

Desidero abbonarmi a 6 numeri di èItalia al prezzo di e 36,00

I wish to subscribe to 6 issues of èItalia at the price of e 36,00

Nome/Name

Cognome/Surname

Via/Address

CAP/Postal Code

Città/City Tel.

Prov./District Fax

Nazione/Country E-mail

Professione/Profession MODALITÀ DI PAGAMENTO/METHODS OF PAYMENT:

❑ Allego assegno non trasferibile intestato aVOICES s.r.l./I enclose an Italian cheque made out to VOICES s.r.l. ❑ Vaglia postale intestato a VOICES S.r.l. - Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 MILANO ITALY/ I enclose a postal order made out to VOICES S.r.l. Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 MILANO - ITALY

Data/Date

Firma/Signature

The appreciation of President Emeritus Carlo Azeglio Ciampi – who penned a special message for the debut issue of èItalia – the interest expressed by the Ministry for Foreign Affairs, the Ministry for Foreign Trade and the Italian Chambers of Commerce Abroad confirm the valuable role played by the magazine and its targeted distribution in the countries with resident Italian communities, our institutions and the business community, primarily made up of the member companies of our Chambers of Commerce, to whom our publication provides a general content that highlights the latest developments and news in the sphere of System Italy. Features and Circulation data: Full-colour, two-monthly magazine of which 200,000 copies are distributed both abroad and in Italy, to the government Ministries, the Regions, Provinces and Capital Cities, Industry Associations, Chambers of Commerce (CCIAA), Libraries, Tour Operators and Travel Agencies, Embassies and Consulates, the Italian Chambers of Commerce Abroad and their members, the offices and branches of ENIT and ICE as well as to the major corporates. The magazine is currently published in Italian and English and there are plans to progressively enrich it with sections in Russian, Portuguese and German. Distribution: èItalia magazine is distributed in U.S. newsstands as a supplement to America Oggi and in Italy as a supplement to Panorama Economy. The choice of Panorama Economy enables us to further broaden the èItalia guaranteed reader base, thanks to the distribution of this authoritative weekly business magazine to the world of small and medium enterprise as well as its role as a serious and reliable channel for the larger companies. You can also visit the online edition of èItalia at the website: www.italplanet.it.


67-68Italy Usa

26-02-2007

19:24

Pagina 67

USA EDITORIALE

PELOSI E BONINO: DUE DONNE HANNO APERTO IL 2007 DELL’AMBASCIATA

Obiettivo West Coast BERARDO PARADISO

Iniziamo con entusiasmo, accompagnati dai numerosi consensi ricevuti, il secondo anno di vita di èItalia for USA, il magazine dedicato ai connadi Nome e cognome autore zionali che vivono negli Stati Uniti. Come anticipato, il piano editoriale di questo 2007 prevede per ogni bimestre l’analisi di una diversa area degli Stati Uniti: il primo numero analizzerà la West Coast, dove davvero cospicua è la presenza di Italiani, in special modo in California. Il prossimo bimestre, invece, sarà dedicato all’area del Midwest. Di recente, dopo l’elezione di Nancy Pelosi a speaker della Camera, un altro illustre italo-americano ha meritato l’onore delle cronache di tutto il mondo: Rudy Giuliani, storico sindaco di New York dal 1993 al 2001, si è di fatto ufficialmente candidato alla Presidenza degli Stati Uniti d’America. Giuliani è stato recentemente in Italia, dove ha incontrato le più alte cariche dello Stato ed ha commemorato i militari italiani caduti a Nassirya partecipando ad alcune iniziative di solidarietà. Registriamo con grande soddisfazione le visite che illustri esponenti del governo italiano svolgono presso importanti istituzioni americane, come ci conferma l’editoriale dell’Ambasciatore Castellaneta. La comunità italo-americana è impegnata nel favorire scambi culturali, sociali e commerciali tra i nostri due Paesi, e siamo certi che a questo scopo serve e potrà sempre di più servire anche la nostra iniziativa editoriale. Buona lettura!

Italia-USA: agricoltura e commercio in primo piano di Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington

I

l nuovo anno si è aperto molto positivamente per le relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti. Il 3 gennaio scorso, infatti, il nuovo Presidente della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, nata a Baltimora ma trasferitasi poi in California, ci ha fatto il grande onore di scegliere proprio la nostra Ambasciata per festeggiare il suo insediamento al Congresso. Come lei stessa ha voluto ricordare, si tratta non solo della prima donna alla presidenza della Camera, ma anche della prima italo-americana. Su di un piano più strettamente economico, in gennaio abbiamo avuto la visita del Ministro per il Commercio Internazionale Emma Bonino. Ben coordinata con l’ultima visita del 2006 – quella del Ministro dell’Agricoltura De Castro – per quanto riguarda la promozione delle esportazioni agroalimentari italiane (oltre due miliardi di euro l’anno in valore, ma con potenzialità di ulteriore crescita), la visita del Ministro Bonino ha permesso di fare il punto sui negoziati multilaterali per il commercio in ambito WTO (l’Organizzazione Mondiale per il Commercio). Si tratta del Doha Round (dal nome della Capitale del Qatar, dove è iniziato questo negoziato multilaterale), in cui praticamente tutti i Paesi del mondo stanno cercando di concordare una riduzio-

EDITORIAL

Destination West Coast Accompanied by a broad consensus, èItalia for USA enthusiastically embarks on its second year. èItalia for USA is the magazine dedicated to those of our countrymen and women who live in the United States. As anticipated, the editorial programme for 2007 envisages a series of special supplements that each analyse a diverse area of the United States: the first two-monthly issue will be dedicated to the West Coast, which has a significant Italian presence, especially California, while the second will be dedicated to the Midwest. Recently, after the election of Nancy Pelosi as Speaker of the House, another illustrious Italian-American, Rudy Giuliani, New York’s historic

mayor from 1993-2001, has earned the tribute of the world’s media, announcing his official candidacy in the United States presidential campaign. Giuliani recently visited Italy, where he met with top-ranking government officers and commemorated the fall of the Italian soldiers at Nassirya as well as taking part in some of the solidarity initiatives. It gives us great satisfaction to mark the visits that the illustrious figures of the Italian government carry out with America’s key institutions, as confirmed by the editorial of Ambassador Castellaneta. The Italian-American community is committed to promoting cultural, social and trade exchanges between our two nations and we believe that the community will look increasingly to use our publishing initiative as a vehicle to achieve this goal. Happy reading!

67


67-68Italy Usa

26-02-2007

19:24

Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington

Pagina 68

ne delle limitazioni al commercio nel settore agricolo, dei prodotti industriali, dei servizi ed una migliore protezione della proprietà intellettuale e dei marchi di fabbrica. Si tratta di un negoziato molto articolato e complesso, che in vari punti è riuscito a mettere d’accordo gli interessi dei Paesi sviluppati, come l’Italia e gli Stati Uniti, e delle economie emergenti, come India e Brasile – cosa non certo facile. Tra le questioni più controverse vi è l’agricoltura, ed in particolare la richiesta dei Paesi emergenti di ridurre le sovvenzioni agricole degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Benché il commercio ricada nelle competenze delegate all’Unione Europea, l’Italia, essendo una delle principali economie industriali del G8, ha un suo ruolo da giocare e dei suoi interessi specifici. Il Ministro Bonino, al cui Ministero fa capo anche l’Istituto per il Commercio Estero, ha quindi cercato di fornire un contributo al superamento delle difficoltà negoziali e di difendere le questioni a noi più care, come ad esempio l’Indicazione Geografica dei prodotti agroalimentari. A Washington, ho accompagnato il Ministro agli incontri con la negoziatrice americana per il Doha Round, la Rappresentante per il Commercio USA (USTR) Susan C. Schwab, e con il Presidente della Commissione Ways and Means del Congresso, Charles Rangel. Negli Stati Uniti la materia commerciale compete al Congresso e l’Amministrazione negozia quindi su delega del Parlamento, ed è appunto la Commissione Ways and Means che concede tale delega al Presidente della Trade Promotion Authority. Il Ministro ha poi avuto incontri anche presso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. A New York, il Ministro Bonino ha incontrato gli ambienti finanziari interessati all’Italia.

L’Italia, essendo una delle principali economie industriali del G8, ha un suo ruolo da giocare PELOSI AND BONINO: TWO WOMEN OPEN THE YEAR OF THE EMBASSY 2007

Italy-USA: farming and trade in the spotlight

manufacturing trademarks. The negotiations are highly articulated and complex, but have succeeded in some points to reach an agreement for the interests of the developed countries, like Italy and the United States, as well as for the developing countries, such as India and Brazil – a far from an easy task. Agriculture is one of the most controversial issues, especially the developing countries’ request for a reduction in the farming subsidies granted he new year opened on a highly positive note for bilateral relations by the United States and the European Union. between Italy and the United States. Indeed, last January 3, the new Although trade is one of the competences delegated to the European Leader of the House of Representatives, Nancy Pelosi – born in Union, Italy – as one of the G8 major industrialised economies – has its own Baltimore but who later moved to California – did us the great honour of role to play and its own specific interests. Minister Bonino, whose Departchoosing our own Italian Embassy to celebrate her inauguration in Conment is also responsible for Italy’s Foreign Trade Institute gress. As she herself underscored, not only is she the first (ICE), therefore wanted to help overcome the negotiation woman, but also the first Italian American to lead the Italy, as one of the G8 hurdles and defend the issues most dear to us, such as the House. leading industrialised Geographical Indication of agro-food products. On a more strictly economic level, January saw us welIn Washington, I accompanied the Minister to her meetcome the Minister for International Trade, Emma Bonino. economies, has its ings with the American negotiator for the Doha Round, the Well-coordinated with the last visit of 2006 – that of the Minown role to play United States Trade Representative (USTR), Susan C. ister for Agriculture, De Castro – in terms of the promotion Schwab, and with the President of Congress’s Ways and of Italian agro-food exports (with a value of more than E2 Means Commission, Charles Rangel. In the United States, trade matters billion per year and still room for further growth), Minister Bonino’s visit encome under the jurisdiction of Congress, which delegates the negotiations to abled us to check the progress of the WTO (World Trade Organization) multhe Administration and it is the Ways and Means Commission that mandates tilateral trade negotiations. The Doha Round – taken from the name of the the job to the President of the Trade Promotion Authority. capital of Qatar, where this round of negotiations started – in which practiIn addition, Minister Bonino attended meetings at the International Monecally all the countries of the world are seeking to agree a reduction in the tary Fund and the World Bank, while in New York, she met with members of trade quotas imposed in the farming, industrial products and services marthe financial community with an interest in Italy. kets and to improve the safeguarding of intellectual property rights and

T

68


69 spogli

26-02-2007

19:46

Pagina 69

L’INTERVENTO DI RONALD P. SPOGLI AMBASCIATORE DEGLI STATI UNITI IN ITALIA

Giovani italiani “a scuola” nella Silicon Valley

USA IN ITALIA

A MESSAGE FROM RONALD P. SPOGLI, THE UNITED STATES AMBASSADOR TO ITALY

Young Italians at school in Silicon Valley California is the place where research and business has forged the best relationship and which still breathes the air of the driving enthusiasm of the American Dream he editorial decision of èItalia to present the United States through a series of special issues covering the main geographical areas is an excellent way to describe such a variegated and multifaceted country, and not only from the scenic but also the cultural and economic perspective. It also enables our two countries to get to know each other better. We embark on this journey of knowledge with a special West Coast issue to dive straight into the spirit of America and learn about this land of vast spaces and freedom, of entrepreneurial culture and aspirations, of natural environment and innovation. I was born in California and had the good fortune to take my degree at Stanford University, so I have been able to live personally the enthusiastic experience of the birth and development of what is today one of the driving forces of the entire global economy: Silicon Valley. A recent report by the Wall Street Journal indiL’Ambasciatore cated that 13 of America’s Ronald P. Spogli 20 most innovative cities are located in California and that ten of these are found in Silicon Valley. It is the place where research and business have forged the best relationship, where youngsters are encouraged to create and start up their own enterprises, where one can still breathe the enthusiastic air of the American Dream. This year we wanted to launch a new exchange programme to enable young Italian researchers to spend some time studying and working in Silicon Valley, to experience the close relationship that bridges the world of research with that of business and how it can create opportunities for development, employment and innovation. The result is the Fulbright-BEST program, which saw five young Italian graduates in scientific studies leave Italy in January to start a six-month period of courses, seminars and study at the University of Santa Clara teamed with work experience in Silicon Valleycompanies. The group will also attend various conferences and take part in a forum dedicated to high technology companies. The program is fully funded by Italian companies under the coordination of Confindustria. The goal of the initiative is to show the new generations how the American research and enterprise system operates. In this way, the youngsters can contribute to the growth of Italy in the years ahead by benefiting from the positive learning experience gained in the United States.

T

L

a scelta editoriale di èItalia di presentare gli Stati Uniti attraverso una serie di monografie sulle principali aree geografiche è un ottimo modo per descrivere un Paese così vario e poliedrico, non solo da un punto di vista paesaggistico, ma anche culturale ed economico. È un’occasione inoltre per avvicinare i nostri due Paesi attraverso la reciproca conoscenza. Cominciare questo viaggio con una monografia sulla West Coast permette di avvicinarsi immediatamente al vero spirito degli Stati Uniti e di conoscere una terra di grandi spazi e di libertà, di cultura e sogni imprenditoriali, di ambiente e innovazione. Sono nato in California, ho avuto l’opportunità di laurearmi all’università di Stanford e ho potuto così vivere in prima persona l’esperienza entusiasmante della nascita e dello sviluppo di quello che oggi è uno dei motori trainanti dell’intera economia globale: la Silicon Valley. Una recente ricerca del Wall Street Journal ha evidenziato che 13 delle 20 città americane più innovative sono californiane, e dieci di queste si trovano proprio nella Silicon Valley. È il luogo dove si è realizzato il miglior rapIn California si è realizzato porto tra ricerca ed imprese, dove i giovani vengoincoraggiati a creare ed intraprendere attività il miglior rapporto no in proprio e dove ancora si respira il trascinante tra ricerca ed imprese, entusiasmo dell’American dream. Quest’anno abbiamo voluto avviare un nuovo e ancora si respira programma di scambio per permettere ai giovani il trascinante entusiasmo ricercatori italiani di trascorrere un periodo di studell’American dream dio e lavoro nella Silicon Valley, in modo da poter sperimentare come uno stretto rapporto tra ricerca e mondo delle imprese possa creare sviluppo, occupazione e innovazione. Si tratta del programma Fulbright-BEST: all’inizio di gennaio cinque giovani italiani laureati in materie scientifiche si sono trasferiti in California, dove per sei mesi seguiranno corsi e seminari di studio presso l’Università di Santa Clara e allo stesso tempo lavoreranno in aziende della Silicon Valley. Il gruppo parteciperà inoltre a varie conferenze e prenderà parte ad un forum dedicato all’impresa nei settori dell’alta tecnologia. L’intero programma è finanziato da imprese italiane attraverso il coordinamento di Confindustria. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di illustrare alle nuove generazioni come funziona il sistema americano della ricerca e dell’impresa. In questo modo, negli anni futuri i ragazzi potranno contribuire alla crescita dell’Italia attraverso ciò che di positivo hanno appreso negli Stati Uniti.

69


70-71 IIC NY

26-02-2007

DAL CONSOLATO

19:30

Pagina 70

LA VISITA A NEW YORK DEL MINISTRO PER LE POLITICHE AGRICOLE, PAOLO DE CASTRO

Con l’Italia del Gusto si punta sulla qualità Grazie al Consorzio, si contrastano i “falsi” e si “educa” il consumatore americano di Antonio Bandini, Console Generale d’Italia a New York

Da sinistra, il Responsabile del settore Agro-alimentare dell’ufficio ICE di New York, Giovanni Mafodda; il Console Generale Antonio Bandini; il Ministro Paolo De Castro; il Presidente del Consorzio, Giovanni Rana

L’

affermazione di una cultura della qualità del prodotto enogastronomico italiano per aprire nuovi spazi di penetrazione commerciale negli Stati Uniti ha rappresentato il tema centrale della visita del Ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, a New York, il 12-13 dicembre scorso. Si tratta di un’esigenza giudicata ormai prioritaria per l’industria agroalimentare italiana, chiamata a fronteggiare la concorrenza di produzioni estere di gran lunga meno costose, seppur qualitativamente inferiori. Il Ministro De Castro ha infatti presentato nell’occasione il

Consorzio “Italia del Gusto”, recentemente costituito, rappresentativo di alcune tra le più importanti aziende agroalimentari del nostro Paese (Rana, Barilla, Illy, Parmalat, Parmacotto, Sammontana, Aia, San Benedetto), che costituiscono oltre il 50% della produzione di settore in Italia dedicata all’esportazione. Come ha osservato il Ministro, occorre oggi governare il fenomeno della globalizzazione, attraverso una collaborazione più stretta, a difesa della qualità dei prodotti, tra Unione Europea e Stati Uniti, sia sul piano bilaterale che multilaterale. Non essendo più possibile competere facendo leva sul prezzo, si deve lavorare per affermare una “cultura della qualità” e sostenere le imprese esportatrici con opportuni interventi finanziari. L’unico modo per assicurare la crescita, ha osservato il Ministro, è difendere la qualità dei prodotti italiani, incrementando al contempo la capacità organizzativa e di penetrazione nei mercati, come quello USA, più attenti alla nostra produzione di marca. È importante quindi che le conversazioni avviate a Washington, ma anche i negoziati in corso a Bruxelles e a Ginevra (WTO), per la riduzione dei dazi d’ingresso dei prodotti alimentari e per la difesa dei marchi nostrani, possano avere seguiti concreti. Inoltre, il Ministro De Castro ha illustrato il progetto di creazione di un ologramma di certificazione dell’origine italiana del prodotto. Occorre poi investire nell’“educazione” del consumatore americano, estremamente interessato al prodotto alimentare italiano, seppur spesso non ancora in grado di distinguere tra l’originale e il “falso”. Tra i presenti all’incontro, il noto industriale Giovanni Rana, Presidente del Consorzio, che ha sottolineato con forza l’esigenza di sfruttare il momento favorevole per il Made in Italy negli Stati Uniti, una “window of opportunity” che i rappresentanti del Consorzio si sono detti determinati a cogliere, sottolineando anche le ricadute favorevoli che potrebbero dischiudersi per le PMI da un successo dell’iniziativa. Successivamente, nella sede del Consolato, si è tenuto un incontro con alcuni dei più noti ristoratori italiani qui presenti: Lidia Bastianich, Sirio Maccioni, Gerardo Bruno, Cesare Casella, Tony May, il cui contributo all’“educazione del consumatore” sopraccitata e all’affermazione della ristorazione italiana di qualità a New York e negli Stati Uniti, è stato e continua ad essere decisivo. Essi hanno accolto con grande favore il progetto di creare un marchio di origine dei prodotti italiani e la proposta di rilasciare attestati di genuinità dei prodotti impiegati dai ristoranti.

NEW YORK VISIT OF THE MINISTER FOR AGRICULTURAL POLICIES, PAOLO DE CASTRO he creation of a culture of quality for the Italian wine and food product to tap into new trade channels in the United States was the key theme of the visit of the Minister for Agricultural Policies, Paolo De Castro, to New York on 12-13 December last. A need that Italy’s agro-food industry now deems a priority as it is called to face the competition of foreign competitors with far lower prices, but qualitatively inferior products. The Hon. De Castro made it an occasion to present the newly established “Taste of Italy” Consortium, a body that represents some of Italy’s major agro-food companies (Rana, Barilla, Illy, Parmalat, Parmacotto, Sammontana, Aia, San Benedetto), which account for more than 50% of the Italian food industry’s export output. The Minister observed that the modern globalisation phenomenon needs to be governed through a closer collaboration between the European Union and the United States, aimed at defending the quality of the products both on the bilateral and the multilateral front. As it is no longer possible to compete by leveraging the price, we must work to establish a “culture of quality” and sup-

T

70

The “Taste of Italy” counts on quality Chairman of the Consortium, who forcefully unport the exporting companies with appropriate fiderscored the need to exploit the favourable monancial assistance. The only way to ensure ment for Made in Italy in the U.S., a window of opgrowth, said the Minister, is to defend Italian prodportunity that the members of the Consortium uct quality while also increasing its organisational have said they are determined to capture, highcapacity and penetrating those markets, such as lighting also the favourable impact the success of the U.S., who pay greater attention to our brandthe initiative could have on the SME ed products. Therefore it is important segment. Later, after changing venue to that the talks initiated in Washington, the Consulate, the Minister met with but also the negotiations underway in some of New York’s most famous ItalBrussels and Geneva (WTO), to reian restaurateurs, Lidia Bastianich, Sirio duce the entry tariffs of food products Maccioni, Gerardo Bruno, Cesare and to defend Italy’s trademarks, lead Casella and Tony May, whose contributo concrete outcomes. In addition, tion to educating the consumer, as Minister De Castro, illustrated the projAntonio mentioned above, and to establishing ect to create a hologram that certifies Bandini quality Italian restaurants in New York the Italian origin of the product. We aland the United States has been and so need to invest in “educating” the continues to be decisive. The restaurateurs enAmerican consumer, who is highly interested in thusiastically welcomed the project to create a the Italian food product, even though they often marque of origin for Italian products and the proare still not able to distinguish between an original posal to issue certificates of authenticity for the and a “fake”. The meeting was attended by, products used in the restaurants. among others, the industrialist Giovanni Rana,


70-71 IIC NY

26-02-2007

19:30

Pagina 71

CINEMA, MUSICA E TELEVISIONE I GRANDI “PROTAGONISTI” DI INIZIO 2007

IIC NEW YORK

Ennio Morricone ospite d’eccezione dell’IIC di New York Una serie di importanti appuntamenti ha celebrato il Maestro, che il 25 febbraio riceverà l’Oscar alla Carriera

A fianco, Ennio Morricone; sotto, due immagini della fiction “Giovanni Falcone”

CINEMA, MUSIC AND TELEVISION ARE THE LEAD PLAYERS OF EARLY 2007

Ennio Morricone guest of honour at the IIC in New York di Claudio Angelini, Direttore dell’IIC di New York

I

l 2007 si è aperto per l’Istituto Italiano di Cultura all’insegna dell’arte, della letteratura e della musica. Con un tocco dedicato alla decima e all’undicesima musa, cioè al cinema e alla televisione. Nella sala adiacente al teatro della New York Philarmonic, dove si è svolto il concerto in onore di Arturo Toscanini, abbiamo allestito una mostra con molte delle opere di cui il grande direttore d’orchestra era collezionista: macchiaioli come Fattori e Lega, divisionisti come Segantini, Boldini e Vittore Grubicy de Dragoni, futuristi come Boccioni e tanti altri artisti di un passato che quasi per magia è tornato, sull’onda delle note di Respighi, Mascagni e Tchaikovsky. Il tocco cinematografico e televisivo è stato assicurato dalla proiezione in anteprima americana dello sceneggiato di Rai Fiction “Giovanni Falcone” all’Italian Academy della Columbia University, mentre quello letterario è stato soddisfatto da un convegno su Primo Levi con critici e scienziati di primo piano, come Nobel Hoffmann, che hanno onorato il nostro grande scrittore e posto in risalto il significato sempre attuale del “Giorno della Memoria”. Poi è stata la festa di Ennio Morricone, definito dalla stessa stampa americana “il più affermato compositore italiano del XX secolo e uno dei più grandi compositori di musica classica del nostro tempo”. La conferenza stampa organizzata presso il nostro Istituto è stata l’occasione per presentare un evento straordinario: Ennio in concerto, per la prima volta negli Stati Uniti, prima al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, poi alla Radio City Music Hall, con un’orchestra e un coro di 200 elementi. È stata anche lo spunto per celebrare l’Oscar alla Carriera, conferito a Morricone il 25 Febbraio “per i suoi poliedrici e grandiosi contributi all’arte della musica da film”. Molti eventi cinematografici sono stati dedicati in questi giorni, in America, al lavoro di Ennio Morricone. Alcuni dei film per i quali ha lavorato verranno proiettati al Museum of Modern Arts e al Film Forum. La carriera di Morricone ha oggi raggiunto uno status leggendario. Dal suo debutto nel 1961, Morricone ha contribuito in modo indimenticabile ad alcuni dei più celebrati film nella storia del cinema: tra questi Il buono, il brutto e il cattivo e C’era una volta in America di Sergio Leone, Teorema di Pier Paolo Pasolini, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, Mission di Roland Joffres, La Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo e L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento. Come ha scritto il New York Times, “Ennio Morricone è vivido come gli attori, e a volte ancora di più”. Durante la conferenza stampa, un Ennio Morricone gentile e commosso ha ringraziato l’Istituto per aver seguito per due anni l’organizzazione dei suoi concerti newyorkesi ed ha risposto alle domande di una sessantina di giornalisti italiani e americani che hanno voluto sapere tutto del suo rapporto con il cinema e il pentagramma. “Butto giù la prima idea della mia musica su alcuni foglietti, la notte – ha spiegato il Mestro – poi, di giorno, cancello gli appunti e comincio a scrivere davvero”. E ha scritto davvero dei brani di musica indimenticabili, che ha diretto magistralmente anche a New York, dove ha rappresentato in modo trionfale l’Italia.

he Italian Institute of Culture opened 2007 to the tune of art, literature and music. With a nod to the tenth and eleventh muses of cinema and television. In the room next to the New York Philharmonic theatre, the venue chosen for the concert in honour of Arturo Toscanini, we installed an exhibition of many of the art works collected by the great orchestra conductor, with paintings from the Macchiaoli movement, such as Fattori and Lega, the Divisionist movement, including Segantini, Boldini and Vittorio Grubicy de Dragoni, futurists such as Boccioni and a host of other artists from the past, which has returned almost like magic to the musical notes of Respighi, Mascagni and Tchaikovsky. The film and television touch was ensured by the American premiere of the RAI Fiction series “Giovanni Falcone” screened at the Italian Academy of Columbia University, while our literary output was highlighted with a conference on Primo Levi attended by top critics and scientists, such as Nobel Hoffman, who paid tribute to Italy’s great writer and underscored the still current meaning of the “Holocaust Memorial Day”. Then it was time for the party in honour A number of of Ennio Morricone, hailed by the important American press as “the most acappointments claimed Italian composer of the 20th celebrating the century and one of the greatest comMaestro, who posers of classical music of our times”. will receive an The press conference organised at our Honorary Oscar Institute provided the occasion to for his career present a remarkable event: Ennio in Claudio achievements on 25 February concert for the first time in the United Angelini States, first at the United Nations building and then at Radio City Music Hall, where he was accompanied by a 200piece orchestra and choir. It also provided the opportunity to celebrate the Honorary Oscar that was presented to Morricone on 25 February “for his magnificent and multifaceted contributions to the art of film music”. America dedicated an array of film events to the work of Ennio Morricone in the past few days, while some of the films on which he has worked will be screened at the Museum of Modern Arts and at the Film Forum. Today, Morricone’s career has achieved legendary status. Since his debut in 1961, the composer has contributed in an unforgettable way to some of the most celebrated films in cinematic history, including The Good, the Bad and the Ugly and Once Upon a Time in America by Sergio Leone, Teorema by Pier Paolo Pasolini, Cinema Paradiso by Giuseppe Tornatore, Mission by Roland Joffres, The Battle of Algiers by Gillo Pontecorvo and The Bird with the Crystal Plumage by Dario Argento. As written by the New York Times, “Ennio Morricone is as vivid as the actors, and sometimes even more so”. During the press conference, a moved and courteous Ennio Morricone thanked the Institute for having assisted in the organization of his New York concerts for the past two years and answered the questions pressed on him by about sixty Italian and American journalists, who have always wanted to know all about his relationship with the cinema and with the pentagram. “I put down the first idea for my music on some sheets of paper, at night – explained the Maestro – then, during the day, I cancel all my notes and start writing seriously”. And he has written some truly memorable pieces, conducted masterfully also in New York, where he triumphantly represented Italy.

T

71


72-73

26-02-2007

20:09

AMCHAM

Pagina 72

INTERVISTA ALL’AD PAOLO CATALFAMO

Business e turismo: questa l’Italia che cercano gli Americani Ecco cosa vogliono gli investitori e i viaggiatori americani che si rivolgono al mercato italiano di Mauro Aprile

I

ncremento degli investimenti e dei rapporti con le PMI, valorizzazione sul mercato americano dei marchi italiani, rilancio del turismo. Sono, queste, alcune delle tematiche di cui si sta occupando l’AmCham, American Chamber of Commerce in Italy. Perché, come tiene a sottolineare in questa intervista Paolo Catalfamo, Amministratore Delegato della Camera, “si deve cercare di diventare veramente quello che è l’immagine dell’Italia negli Stati Uniti”. Professor Catalfamo, qual è il ruolo dell’Amcham nell’attrazione di investimenti in Italia e in generale nel private equity? L’Amcham ha qualche obiettivo in particolare per questa politica economica? La Camera di Commercio Americana in Italia sta lavorando da tempo sull’attrazione degli investimenti americani in Italia – tema peraltro a me molto caro, visto il mio personale background proprio nei fondi di investimento. Certamente c’è molto lavoro ancora da fare. Noi stiamo operando proprio sul fronte della percezione degli investitori. Occorre ancora cancellare una serie di pregiudizi sul mercato italiano, che purtroppo non si è molto bravi a nascondere o per lo meno a manifestare nel modo corretto, per cui gli Americani sono ancora molto preoccupati e impauriti da molti fattori, che in parte sono veri, e in parte sono cliché. Quindi, compito della Camera è anche quello di manifestare in modo trasparente ciò che è vero e ciò che non lo è. A tal scopo, promuoviamo una serie di comitati di esperti che si riuniscono su tematiche specifiche e che poi producono delle position papers che vengono inviate a Istituzioni, media, etc. L’obiettivo principale di questo anno verte proprio sugli investimenti, e in particolare sulle partnership che si possono creare tra investitori istituzionali americani e investitori italiani, con il focus specifico sulle piccole e medie imprese, che – come è noto – sono la colonna dorsale dell’economia italiana. Le PMI sono assolutamente appetite dagli investitori americani, che però non sanno come arrivarci. Gli investitori americani sono sospettosi, hanno paura, non sanno come gestirle, le dimensioni sono spesso troppo piccole per giustificare una loro presenza. Quello che noi abbiamo deciso di fare, anche con l’ausilio di vari professionisti che collaborano con noi, è proprio di costruire delle partnership, mettendo in contatto investitori italiani e americani con gli imprenditori italiani, in modo che si possa creare questa sorta di triangolazione che favorisce non solo l’investimento nelle aziende, ma anche l’importazione di una serie di modelli finanziari e gestionali secondo l’esperienza americana. Qual è la percezione americana del sistema imprenditoriale italiano in generale sul turismo, e in particolare nel Sud Italia? Potrebbe mai diventare realmente una grande risorsa per il nostro Paese? Premetto che gli Americani non hanno una particolare preclusione per il Mezzogiorno d’Italia, direi anzi che ne sono molto affascinati. Molto spesso, quando abbiamo riunioni con Americani e in particolare con Italo-Americani, questi ci chiedono sempre: ‘Ma perché non sviluppate sull’Italia? Avete un clima fantastico, un territorio

72

INTERVIEW WITH THE MD OF AMCHAM,

Business and tourism: n increase in investments and relations with the SMEs, enhancement of the Italian brands in the American market and the re-launch of tourism are just some of the themes that are keeping AmCham, the American Chamber of Commerce in Italy, busy. Because, as the Chamber’s MD Paolo Catalfamo seeks to underscore in this interview, “we must make a real effort to become the image of Italy as it is perceived in the United States.” Professor Catalfamo, what role does AmCham play in attracting investments to Italy and, generally, to private equity? Does AmCham have any special goal for this economic policy? The American Chamber of Commerce in Italy has been working for some time to attract American investments to Italy – a theme very dear to me personally, given my personal background in investment funds. But there is still much work to be done. We are working specifically on the investor perception front. We need to erase a number of prejudices against the Italian market, which, unfortunately, are not well hidden or, at least, not expressed correctly, therefore, the Americans are quite worried and frightened by many factors, some of which are partly true, while others are nothing but clichés. As a result, it is also the Chamber’s job to make transparent what is true and what is not, which we do through a number of committees of experts, who get together to deal with specific themes and then produce position papers to send out to the institutions and the media, etc. AmCham’s main goal this year centres on investments and, in particular, on the partnerships that can be forged between the American institutional investors and the Italian investors, with a specific focus on the small and medium enterprises, which – as we know – are the backbone of the Italian economy. The SMEs are very appealing to the American investors, but these latter have no idea on how to break into this segment. American investors are suspicious, they are afraid and don’t know how to manage these companies, whose size is often too small to justify their presence. What we have decided to do, also with the help of the various professionals who collaborate with us, is to build part-

A

PAOL

this


M,

m:

72-73

26-02-2007

20:09

Pagina 73

bellissimo. Perché dobbiamo andare in pensione in Flo- che l’Italia nei desideri degli Americani è al primo posto rida quando potremmo decidere di venire in Italia, so- su tutto: moda, viaggi, life style. L’Italia è la prima destiprattutto noi 24 milioni di Italo-Americani, che amiamo nazione dove gli Americani vorrebbero andare, ma non si l’Italia e abbiamo radici culturali in Italia? Perché gli In- traduce nei fatti, perché non coincide con la prima destiglesi e i Tedeschi devono andare in pensione in Spagna e nazione reale. voi non sfruttate il vostro Sud?’ Credo che ci si possa arQuali sono i principali progetti in programma nelrivare, e inevitabilmente ci si arriverà, anche un po’ per l’attività dell’AmCham per il 2007? necessità, se non per scelta. I tempi non saranno brevi, A fine marzo abbiamo in programma un grande condal momento che quello che gli Americani richiedono è vegno sul private equity, sulle partnership tra Italiaun livello di servizio abbastanza alto, quindi infrastrut- U.S.A. in termini di piccole e medie imprese. Abbiamo ture, aeroporti vicini, campi da golf, alberghi, sistemi anche in programma una serie di missioni negli Stati che funzionano. C’è uno standard, da parte del cliente Uniti sul tema della valorizzazione qualitativa e quantiamericano, che è ancora di gran lunga superiore a quel- tativa del brand italiano. Questo è un progetto che ablo italiano, anche se non è a livello di quello dell’Estremo biamo iniziato già nel 2006 con l’Associazione degli InOriente, come l’India. Oggi in un albergo di Dubai si può dustriali di Modena. Vorremmo portarlo negli Stati Uniarrivare a mezzanotte e avere le camicie lavate e stirate ti con uno studio su come si possono valorizzare i Marper le sette del mattino. Questo negli Stati Uniti accade a chi italiani sui vari mercati statunitensi, promuovendo volte, mentre in Italia mai, neanche negli alberghi più anche una mostra sui marchi italiani storici. Abbiamo belli. Questo tipo di servizi è fondamentale, se si voglio- anche in programma un learning tour per gli Stati Uniti, no seriamente attrarre investimenti americani, o esteri dedicato a giovani imprenditori italiani, che visiteranno in generale, nel settore del turismo. In particolare nel centri di ricerca e centri studi delle maggiori multinazioMezzogiorno d’Italia bisogna che ci fissiamo degli stan- nali americane. È in programma anche una serie di condard senz’altro più alti di quelli a cui siamo abituati, di vegni e conferenze, un po’ sulla base di quello che abbiaaltissimo livello. Anche perché è solo sull’altissimo livel- mo fatto gli altri anni, alcuni invece più innovativi, in lo che si costruisce una base di clientela, dalla quale poi particolare uno sul futuro dell’energia. è facile espandersi a un livello medio. Se si parte da un liChe tipo di relazioni avete con le Camere di Comvello medio, sarà ben difficile far fronte a concorrenti mercio Italiane presenti nell’area NAFTA? molto forti e aggressivi, come la Spagna e la Francia. Ci Siamo in contatto con quasi tutte le camere di comsono anche altri luoghi (i Caraibi, la Florida) che sono mercio italiane presenti nell’area (Chicago, New York, più vicini agli “standard” degli Americani. Gli Americani Houston), in particolare con quella di Miami con la quain particolare percepiscono l’Italia come le abbiamo organizzato una missione lo qualità molto alta, come sinonimo di scorso dicembre che ha avuto molto sucAmerican Chamber lusso; ma, se vogliamo dar loro quello cesso. Teniamo stretti contatti con gli ufof Commerce in Italy che si aspettano, dobbiamo innalzare il fici dell’ICE, lavoriamo anche bene, ladVia Cantù 1 - 20123 Milano livello dei nostri servizi. Io sono solito didove c’è un’apertura, con gli uffici consoTel. 02.86.90.661 re paradossalmente che ‘si deve cercare lari e le ambasciate, e soprattutto abbiaFax 02.80.57.737 di diventare veramente quello che è l’immo ottimi rapporti con gli uffici goveramcham@amcham.it magine dell’Italia negli Stati Uniti’. Renativi dei vari Stati, dai quali riceviamo www.amcham.it centemente un sondaggio ha mostrato un grosso supporto.

PAOLO CATALFAMO

this is the Italy that the Americans are looking for nerships by putting the Italian and American investors in touch with the Italian entrepreneurs, so we can create a kind of triangle that favours not only investments in the companies, but also the import of financial and management models built on the back of American experience. What is the American perception of the Italian tourism enterprise system in general, above all in Southern Italy? Could this region truly become a big resource for our country? Firstly I’d like to say that the Americans have no great preclusion for the south of Italy, to the contrary, I would say that they are quite fascinated by it. Often, in meetings with Americans and especially the Italian-Americans, they always ask us: “But why don’t you develop Italy? It has a great climate, it’s a beautiful land. Why must we retire to Florida when we might come to Italy, especially us 24 million Italian-Americans, who love Italy and have cultural roots there? Why do the Brits and Germans have to retire to Spain and why don’t you use the South of Italy?” I believe it can be done and, inevitably, we will get there, partly driven by necessity, if not by choice. The timing will not be quick, seeing that the Americans demand a fairly high level of service, which translates into infrastructures, local airports, golf courses, hotels, smooth-running and functional systems. The American client has a standard that is far higher than that of an Italian, albeit not at the level of the Far East, such as India. Today, if a guest arrives in a Dubai hotel at midnight, he can have his shirts washed and ironed by seven in the morning. This is found also in the United States sometimes, but never in Italy, not even in the best hotels. Such services are an essential part of the offering if Italy seriously wants to attract American or foreign investment generally in the tourism industry. We must set higher standards especially in Southern Italy than those we are used to, standards of the highest level. This is also because only by creating the highest level of offering can a business build a client base from which it is easy to expand to the mid-market level. Conversely, if you start from the mid-market, it will be difficult to compete with far stronger and more aggressive rivals, such as Spain and France. Places closer

to America (such as the Caribbean and Florida) have standards that are nearer to those demanded by the Americans. Americans perceive Italy as very high quality, a synonym for luxury, but if we want to meet their expectations we must raise the service standards. Paradoxically, I usually say that “we must make a real effort to become the image of Italy as it is perceived in the United States”. A recent survey indicated that Italy ranks Number One on the Americans’ wish list across the board: fashion, travel, lifestyle. Italy is the primary destination to which Americans want to go, but does not translate into fact as it is not coincident with the real primary destination. What key projects are on the AmCham activity programme in 2007? We have planned, for the end of March, a major private equity conference on the theme of Italian-American partnerships with the SMEs. We also have slated a number of missions to the United States on the theme of qualitative and quantitative Italian brand enhancement, a project that we embarked upon in 2006 with the Association of Industrialists of Modena. We want to take it to the United States with a study on how we can create value for Italy’s historical brands. In addition, we have plans for a U.S. learning tour for young Italian entrepreneurs, who will visit the research and study centres of the big American multinationals, in addition to a string of conferences and conventions, some like those held in earlier years, while others are more innovative, such as that on Future of Energy. What kind of relations do you enjoy with the Italian Chambers of Commerce located in the NAFTA area? We are in contact with nearly all the Italian chambers of commerce in the area (Chicago, New York and Houston) and especially Miami, with which we organised a mission last December that reaped great success. We are in close contact with ICE and work very well, where there are openings, with the consulate and embassy offices as well as enjoying excellent relations with the government offices of the various states, who are extremely generous with their support.

73


74-75 NewsUsa

27-02-2007

11:15

Pagina 74

NEWS

Bianchi e rossi italiani in vetrina a Miami

I

grandi vini italiani protagonisti a Miami. Il 7 e 8 febbraio scorso si è infatti svolta “Great Wines of Italy”, un’iniziativa ideata dalla Camera di Commercio Italiana di Miami ed International Exhibition Management, l’agenzia che si occupa della promozione internazionale del Vinitaly di Verona, in collaborazione con “Vinitaly US Tour”. Con un mercato del valore complessivo di 1,6 miliardi di dollari, la Florida è del resto il primo stato degli USA per acquisti di vini stranieri, e, grazie anche alla fiorente industria turistica, offre consistenti opportunità per le produzioni italiane di qualità.

A

MIAMI SHOWCASE FOR ITALIAN REDS AND WHITES reat Italian wines take top billing in Miami, where last February 7-8 the “Great Wines of Italy” event was staged. The initiative was thought-out by the Italian Chamber of Commerce in Miami and International Exhibition Management, the international promotions agency for Vinitaly of Verona, in collaboration with “Vinitaly US Tour”. A total market value of $1.6 billion makes Florida the Number One state in America for foreign wine sales and, thanks to the flourishing tourist industry, offers many opportunities for quality Italian wine products.

G

A New York, un Museo chiamato… Italia! a Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York ha ospitato, fino allo scorso 1 marzo, la mostra fotografica dal titolo “A Museum Called Italy” promossa da “Friends of FAI”, associazione no profit americana che promuove le attività culturali e di raccolta fondi a favore del FAI. In mostra, una serie di immagini dedicate ad alcune delle più belle ed affascinanti proprietà restaurate nel corso degli anni dal Fondo per l’Ambiente Italiano, la principale fondazione italiana no profit per la tutela, la salvaguardia e la cura del patrimonio artistico e naturalistico. In tutto, 36 beni di grandissimo valore, come il Monastero di Torba, una delle prime acquisizioni del FAI (1977), fino a Villa dei Vescovi, una delle più recenti (2005).

L

New York gets a museum called… Italy! he Casa Italiana Zerilli-Marimò of New York hosted, up to March 1 last, the photography exhibition “A Museum Called Italy”, promoted by the Friends of FAI, an American not-for-profit association that promotes cultural activities and raises funds for FAI (Italian Environmental Fund). The show revolves around a number of images of the most beautiful and fascinating properties restored over the years by FAI, Italy’s largest not-for-profit foundation for the protection, safeguarding and care of the country’s natural and artistic heritage. The show presented a total of 36 highly valuable heritage buildings, such as the Torba Monastery, one of FAI’s first acquisitions (1977) through to the Villa dei Vescovi (The Bishops’ Villa), one of its more recent purchases (2005).

T

74

A Chicago, l’Ambassador’s Gala della NIAF

L’automotive piemontese a Detroit per SAE 2007

S

arà presente anche una delegazione italiana al SAE World Congress & Exhibition di Detroit, l’appuntamento più rilevante a livello internazionale per la presentazione delle principali innovazioni tecnologiche nel settore automotive. La partecipazione italiana alla fiera, in programma dal 16 al 19 aprile, sarà coordinata dal Centro Estero Camere Commercio Piemontesi, in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, e sarà strutturata in una nuova formula, con il coinvolgimento, oltre che dei centri di ricerca e delle aziende piemontesi, anche di esponenti del mondo accademico. L’ultima edizione del SAE, che ha celebrato nel 2006 il suo centenario, ha visto la presenza di 652 espositori e 35.000 visitatori provenienti da 47 nazioni.

PIEDMONT AUTOMOTIVE INDUSTRY AT DETROIT FOR SAE 2007

T

he SAE World Congress & Exhibition of Detroit, the international high point for the unveiling of the key technological breakthroughs in the automotive industry, will also host an Italian delegation this edition. The Italian participation in the trade fair, slated for 1619 April 2007, will be coordinated by the Foreign Trade Office - Piemonte Chambers of Commerce in collaboration with the Chamber of Commerce of Turin and will have a new format that will not only involve the Piedmont research centres and companies, but also representatives from the world of academia. The last edition of SAE, which celebrated its centenary in 2006, attracted 652 exhibitors and 35,000 visitors from 47 nations.

Chicago, per premiare i più importanti esponenti italo-americani dello spettacolo, dell’industria agroalimentare, della politica. Si svolgerà infatti il 12 aprile a Chicago l’Ambassador’s Gala promosso dalla National Italian American Foundation (NIAF), uno dei più importanti appuntamenti dedicati alla comunità di origine italiana del Midwest americano. Alla presenza dell’Ambasciatore italiano negli USA, Giovanni Castellaneta, verranno quest’anno premiati, tra gli altri, il cantante Vic Damone, gli attori Dennis Farina e Joe Mantegna; il Presidente e CEO della Roundy’s Inc., Robert A. Mariano; e Renato Turano, Presidente della Campagna-Turano Baking Co. e chairman dell’American Bakers Association (ABA), oltre che Senatore italiano in rappresentanza della Circoscrizione America Settentrionale e Centrale.

NIAF CHOOSES CHICAGO FOR AMBASSADOR’S GALA

C

hicago is the venue chosen for the award ceremony for the pre-eminent Italian-American representatives of the entertainment, agro-food and political spheres. Indeed, April 12 will see Chicago host the Ambassador’s Gala, promoted by the National Italian American Foundation (NIAF), a major appointment dedicated to the community of Italian origins in America’s Midwest. Italy’s Ambassador to the United States of America, Giovanni Castellaneta, will attend the ceremony that will award, among others, singer Vic Damone, the actors Dennis Farina and Joe Mantegna, the President and CEO of Roundy’s Inc., Robert A. Mariano, and the President of the Campagna-Turano Baking Co, Renato Turano, who is also the Chairman of the American Bakers Association as well as the Italian Senator representing the Northern and Mid-America District.


74-75 NewsUsa

26-02-2007

20:16

Pagina 75

Un Toscano alla San Francisco Opera

A ROCHESTER

D

Un centro commerciale per l’Italian Life Style

alla Toscana in California, alla guida del secondo più grande teatro d’opera del Nord America. Si chiama infatti Nicola Luisotti ed è originario di Viareggio il nuovo direttore d’orchestra del Teatro dell’Opera di San Francisco. Luisotti, che prenderà il posto del dimissionario Donald Runnicles a partire dalla stagione 2009/2010, dirigerà un minimo di quattro produzioni ogni stagione. Luisotti non è del resto un “volto nuovo” a San Francisco: proprio nella metropoli californiana il maestro versiliese aveva debuttato nel novembre 2005 dirigendo “La Forza del Destino” di Verdi.

A Tuscan at the San Francisco Opera rom Tuscany to California to conduct North America’s second-largest operatic theatre. Nicola Luisotti, born in Viareggio, Tuscany, will take the podium as the San Francisco Opera Theatre’s new orchestra conductor, replacing Donald Runnicles, who has resigned. Luisotti will take up the baton in the 2009-2010 season to conduct a minimum of four productions each season. However, the new conductor is not a new face to San Francisco, in which Californian metropolis the maestro from the Versiglia Riviera made his debut in November 2005 conducting Verdi’s “Force of Destiny”.

F

La lingua italiana “promossa” in California

L

a California spalanca le porte all’insegnamento della lingua italiana grazie al protocollo d’intesa recentemente sottoscritto dal Console Generale d’ Italia a San Francisco, Roberto Falaschi, e dal sovrintendente Jack O’Connell, che guida il California Department of Education. Grazie ad esso, gli studenti californiani, che già da tempo dimostrano un grande interesse per la nostra lingua – 108 i corsi nelle scuole pubbliche, frequentati da oltre 3mila studenti – potranno contare su docenti madrelingua formati in Italia e su corsi d’italiano online. Inoltre, è prevista la realizzazione di un Centro di documentazione per l’insegnamento dell’italiano presso la University of California a Los Angeles.

CALIFORNIA PROMOTES THE ITALIAN LANGUAGE

C

alifornia has opened its doors to the teaching of the Italian language, thanks to the Memorandum of Intent underwritten recently by the Consul General of Italy in San Francisco, Roberto Falaschi, and Superintendent Jack O’Connell, who helms the California Department of Education.The Memorandum will mean that Californian students, who have long shown a great interest in our language – 108 courses in the state schools attended by more than 3000 learners – will be able to count on Italian-trained mother tongue teachers and online Italian language courses. In addition, the University of California of Los Angeles plans to build a Documentation Centre for the Teaching of Italian.

Inaugurata a New York Villa Toscana

L’

Associazione Toscana di New York e lo Snug Harbor Cultural Center hanno presentato Villa Toscana, il nuovo centro culturale sorto all’interno del Giardino Botanico di Staten Island e costruito grazie all’investimento di 100mila euro da parte della Regione Toscana. Come spiega Silvio Amori, Presidente della Associazione Toscana di New York, “nella Villa si terranno lezioni di italiano sotto la guida della Società Dante Alighieri di Firenze, ma anche mostre e convegni, degustazioni di vini e di prodotti gastronomici”. Inoltre, nei prossimi mesi il Botanical Garden di Staten Island finirà il suo secondo giardino tematico (il primo è stato dedicato all’Oriente), “Il giardino toscano” in tutto simile a quello di Villa Gamberana di Firenze.

VILLA TOSCANA INAUGURATED IN NEW YORK

T

he Associazione Toscana of New York and the Snug Harbor Cultural Center have presented Villa Toscana, the new cultural centre that has opened inside Staten Island’s Botanical Garden. The cultural centre was built thanks to the Regione Toscana’s investment of E100,000. As Silvio Amori, Chairman of New York’s Associazione Toscana, explained, “the Villa will offer Italian language lessons under the guidance of the Società Dante Alighieri of Florence as well as exhibitions and conferences, wine-tasting and gastronomic events”. In addition, the Botanical Garden of Staten Island will see the completion of its second thematic garden – the first is dedicated to the East – “The Tuscan Garden”, which is almost identical to that of Villa Gamberana in Florence.

D

a Parma a Rochester, decolla il progetto per la creazione dell’Italian Life Style, un vero e proprio centro commerciale esclusivo dedicato ai prodotti del Bel Paese, dove i potenziali clienti americani potranno acquistare il meglio del Made in Italy sicuri di mangiare, indossare, arredare secondo lo stile italiano. L’iniziativa è stata illustrata presso le Fiere di Parma dagli Studi Gambino e Galimberti, e prevede l’apertura del primo Centro Commerciale a Rochester, la Contea dello Stato di New York confinante con il Canada. Ad oggi, sono circa 250 le aziende concretamente interessate a misurarsi con questa nuova sfida, che parte comunque da presupposti oggettivi quali la necessità di avere una quota significativa in un mercato come quello americano e combattere efficacemente la contraffazione dei nostri prodotti.

Italian Lifestyle shopping mall to open in Rochester rom Parma to Rochester to launch the project to create a true shopping mall for the Italian Life Style, an exclusive place dedicated to products from the Bel Paese, where potential American customers will be able to shop for the best of Made in Italy, assured that they are eating, wearing and furnishing Italian style. The initiative was rolled out at the Fiere di Parma by the Gambino and Galimberti agencies and calls for opening the first shopping mall in Rochester, the New York State county on the Canadian border. To date, some 250 companies have expressed firm interest in taking up this new challenge, which is based on objective conditions, such as the need to have a significant share of a market like that of America and to effectively fight the counterfeiting of our products.

F

75


76-77 Finmeccanica

26-02-2007

19:56

Pagina 76

FINMECCANICA DIFESA E PROTEZIONE CIVILE: QUESTA LA “MISSION” DELLA SOCIETÀ DEL GRUPPO ITALIANO

La nostra missione è la sicurezza È l’unica società italiana in grado di rispondere alle sempre più incessanti richieste del mercato nella cosiddetta “Homeland Protection”

O

ggi, per ogni regione, nazione, continente, il concetto di sicurezza è in continua evoluzione. Tutti gli avvenimenti più significativi degli ultimi anni – dalla caduta del muro di Berlino, all’11 settembre, al conflitto in Iraq, alle missioni della NATO in Afghanistan e Libano – hanno radicalmente mutato non solo gli scenari strategici di riferimento ma, soprattutto, la nostra vita quotidiana. Le aggressioni sono sempre meno prevedibili e la valutazione di cosa proteggere, da chi, quando e come, diventa sempre più difficile e delicata. La lotta al terrorismo ha dimostrato che difesa e sicurezza sono, in realtà, due facce della stessa medaglia e che, specie in Europa, le restrizioni ai bilanci della difesa impongono il ricorso a sistemi di applicazione ‘duale’, in grado cioè di soddisfare i requisiti sia della difesa sia della sicurezza. Un’ulteriore esigenza è la progettazione e l’offerta di sistemi sempre più complessi – i cosiddetti “Grandi Sistemi” – poiché il livello di sicurezza è proporzionale alla possibilità di rilevare informazioni, elaborarle, trasmetterle velocemente ed integrarle in un unico sistema capace di selezionare gli interventi più opportuni rendendo più efficaci le decisioni. Ed è qui che entrano in scena le industrie, chiamate a svolgere un nuovo, significativo ruolo: quello di partner tecnologico degli utilizzatori dei Grandi Sistemi, del committente che conosce le minacce e che, per fronteggiarle, definisce i requisiti operativi. Allo stesso modo, spetta alle industrie valutare le tecnologie da impiegare, prevederne l’evoluzione, individuare le più appropriate e organizzare la componente industriale. In Italia, l’unica realtà che racchiude in sé tutti gli elementi tecnologici capaci di offrire risposte adeguate alle sempre più incessanti richieste del mercato nella cosiddetta “Homeland Protection” è Finmeccanica, società in grado di fornire, attraverso le aziende del proprio gruppo, il know-how indispensabile alla formulazione di offerte di sistemi complessi. Finmeccanica ha affidato il compito di integratore di Grandi Sistemi a SELEX Sistemi Integrati, azienda che oltre alla tradizionale attività nei sistemi di difesa e per il controllo del traffico aereo, ha costituito al proprio interno un’unità organizzativa completamente dedicata allo sviluppo dei Grandi Sistemi, aggregando intorno a sé specialisti di tutte le società del Gruppo di appartenenza, e non solo. Le principali aree di attività riguardano la sicurezza della popolazione, dei confini nazionali, delle infrastrutture sensibili di maggiore rilevanza (ad esempio acquedotti, gasdotti, dighe, ospedali, sedi istituzionali, impianti per la produzione di energia), la gestione dei “Grandi eventi” (Olimpiadi, G8, summit internazionali) e la prevenzione delle calamità naturali. La specifica funzione di integratore consente a SELEX Sistemi Integrati di presentarsi come un catalizzatore di alte tecnologie e di progetti interdisciplinari, dove il know-how della società viene utilizzato sia per un programma di difesa sia per un programma di protezione civile. Una missione, quella affidata da Finmeccanica a SELEX Sistemi Integrati, molto impegnativa, poiché ogni suo successo avrà una ricaduta positiva su tutto il comparto italiano della difesa e della sicurezza.

76

DEFENCE AND CIVIL PROTECTION IS THE MISSION OF THIS SUBSIDIARY OF FINMECCANICA GROUP

Security is our Mission SELEX Sistemi Integrati is the only Italian company equipped to respond to the increasing and ongoing needs of the Homeland Protection market he concept of security in the present day is in ongoing evolution and affects every region, nation and continent. The major world events of recent years – from the fall of the Berlin Wall to September 11, to the conflict in Iraq and the NATO missions in Afghanistan and Lebanon – have all contributed to a radical change not only in the main strategic scenarios, but, above all, in our daily lives. Attacks are less and less foreseeable and assessing what to protect, from who, when and how, is growing more and more difficult, as well as delicate. The fight against terrorism has also shown us that defence and security are two sides of the same coin and that, especially in Europe, defence budget constraints mean governments must look to dual application systems – that is, with both defence and security capabilities – in seeking to solve this aspect. A further need centres on the design and offering of increasingly complex systems – known as “Big Systems” – where the security level is proportional to the possibility of reporting, processing and transmitting information swiftly and integrally into one sole system, programmed to select the most suitable events and thus optimise the effectiveness of decision-making process. And this is the point at which industry steps in, called to play a new major role, that of technology partner to the Big Systems users, the client who knows threats and who, to combat these, defines the operating requirements. In tandem, the industrial companies must evaluate the technologies to deploy, see to their development, identify the most appropriate and organise the whole of the industrial side. In Italy, the only organisation to possess all the technological capabilities needed to offer adequate responses to the increasing and ongoing market demand for Homeland Protection is Finmeccanica, which, thanks to its group of companies, can offer clients the know-how essential to formulate offerings of complex systems. Finmeccanica has entrusted the job of Big Systems integrator to SELEX Sistemi Integrati, a company that, in addition to traditional defence and air traffic control systems, has created a business unit fully dedicated to the development of Big Systems, aggregating under its roof specialists from all the companies in the Finmeccanica group perimeter, and others. The core business of SELEX Sistemi Integrati serves markets such as civil security and national border surveillance, protection of sensitive key infrastructure assets (such as aqueducts, gas pipelines, dams, hospitals, institutional buildings, power-generating plants), the management of “Big Events” (Olympics, G8 and international summits) and the prevention of natural disasters. Its specific function as systems integrator enables SELEX Sistemi Integrati to present itself as a catalyser of advanced technologies and interdisciplinary projects, where the company’s know-how and expertise can be harnessed both for defence programmes and for civil protection programmes. Thus Finmeccanica has given SELEX Sistemi Integrati a highly demanding mission, where each of its successes will have a positive impact on Italy’s entire defence and security industry.

T

L


76-77 Finmeccanica

26-02-2007

19:56

Pagina 77

CONSOLATO LOS ANGELES E IL SUD OVEST AMERICANO: UNA REALTÀ COMPLESSA LOS ANGELES della circoscrizione, ben distribuiti tra i vari settori di ricerca, con rappresentanti di alto livello – basti pensare ad Andrea Vitervi per la tecnologia wireless, o Renato Dulbecco per la medicina. Proprio per dare voce a questa grande comunità, dal 2001 il Consolato organizza, in collaborazione con l’Ambasciata, annuali incontri con scienziati e n numero elevato di connazionali, inseriti con successo nel tes- ricercatori italiani presenti nella circoscrizione. Il sesto incontro, suto socio-economico; una circoscrizione vastissima (la sola svoltosi il 31 ottobre 2006, ha esteso il suo campo d’azione all’intero Contea di Los Angeles conta 12 milioni di abitanti); un forte ap- Ovest. In tale occasione i partecipanti hanno deciso di creare una prezzamento per il Made in Italy e per la cultura italiana; scienziati e ri- Fondazione che li raggruppi, e di promuovere diverse iniziative per cercatori italiani attivi nelle Università e nei centri di ricerca; un consi- far meglio conoscere la realtà scientifica italiana nel Paese. stente apporto tecnologico del nostro Paese a progetti come, ad esemIn tale contesto, la missione del Consolato si profila particolarpio, quelli del Jet Propulsion Laboratory che sta gestendo le missioni su mente dinamica, protesa non solo all’azione consolare classica di asMarte e Saturno. Sono questi alcuni degli aspetti che sistenza ai connazionali, ma soprattutto alla promoziocaratterizzano la complessa realtà in cui opera il I tantissimi Italiani ne del nostro Paese, in stretto coordinamento con le alConsolato Generale di Los Angeles, con competre istituzioni italiane presenti in loco e con il mondo deldella West Coast tenza su California meridionale, Arizona, Nevada e l’imprenditoria: un vero e proprio ufficio di coordinatengono alto il nome mento del “sistema Italia”, che richiede un metodo non New Mexico. del nostro Paese I rapporti Italia-Los Angeles.L’8 novembre 2006 tradizionale, ma “manageriale”, del fare diplomazia. è stato firmato un accordo di gemellaggio tra Los Angeles e Ischia; inoltre il Consolato ha lanciato l’idea di un accordo di partnership tra Los Angeles e Roma, che porterebbe tra l’altro ad una collaborazione con il Festival cinematografico capitolino. Aspetti economici. La presenza economica italiana a Los Angeles è costituita da imprenditori nei settori dell’industria, del commercio e della tecnologia. Oltre a grandi compagnie come Ferrari-Maserati, Brembo, Finmeccanica, Snaidero, Boffi, sono Diego Brasioli, qui presenti molti giovani imprenditori che hanno Console Generale creato piccole imprese attive nel settore del design, d’Italia della moda, della cinematografia, dell’informatica. a Los Angeles Una menzione particolare va al settore ristorazione, che costituisce un potente veicolo di conoscenza e diffusione dei prodotti alimentari tipici. La presenza culturale italiana. La cultura italiana è fortemente presente a Los Angeles, e il grande pubblico è sempre più incuriosito soprattutto dalle produzioni contemporanee. Proprio per venire incontro alla crescente “domanda di Italia”, l’Istituto Italiano di Cultura organizza corsi di lingua, simposi, mostre, concerti, proiezioni. Su iniziativa del Consolato, dal 2004 si svolge a Hollywood il festival “Cinema Italian Syle”, sponsorizzato da Cinecittà e dalla Regione Lazio, che presenta i migliori film prodotti in Italia nel corso dell’anno. Il Consolato collabora inoltre al festival “Los Angeles-Italia”. La presenza scientifica. Docenti, ricercatori, dottorandi e “graduate students” italiani sono presenti in tutte le maggiori istituzioni

L.A. chiama Italia

U

LOS ANGELES AND THE AMERICAN SOUTH WEST: A COMPLEX REALITY

LA calling Italy The many Italians of the West Coast hold up high the name of our country in the United States large number of countrymen and women, who have successfully become a part of the socio-economic fabric; a vast administrative district – Los Angeles County alone counts 12 million inhabitants; a high appreciation of Made in Italy and of Italian culture; Italian scientists and researchers working in the universities and research centres; and our country’s steady technological contribution to projects such as those of the Jet Propulsion Laboratory, which runs the Mars and Saturn missions. These are just a few features of the complex reality in which Italy’s Consulate General in Los Angeles operates and whose scope stretches to southern California, Arizona, Nevada and New Mexico. Italian-Los Angeles relations. November 8, 2006 saw the signing of an agreement to twin Los Angeles and Ischia. The Consulate also launched the idea to forge a partnership agreement between Los Angeles and Rome, which

A

could lead, amongst others, to a collaboration with the capital city’s film festival. Economic aspects. The Italian business presence in Los Angeles is made up of industrial, trade and technology entrepreneurs. In addition to the major companies, like Ferrari-Maserati, Brembo, Finmeccanica, Snaidero and Boffi, LA can also count on many young entrepreneurs who have created small companies in the design, fashion, film and IT industry. However, we especially underscore the restaurant business, which is a powerful channel for the knowledge and diffusion of typical Italian food products. The Italian cultural presence.Italian culture has a flourishing presence in LA, where the public at large is getting more and more curious, especially in terms of Italy’s modern productions. It is precisely to meet the growing “demand for Italy”that the Italian Institute of Culture organises language courses, symposia, exhibitions and shows, concerts and film programmes. An initiative of the Consulate has led to the creation of the Hollywood “Cinema Italian Syle” festival – sponsored by Cinecittà and the Lazio Region – which has been screening the best of the year’s Italian-produced films since 2004. The Consulate also collaborates with the “Los Angeles-Italy” festival.

Scientific presence. Italian lecturers, researchers, doctoral and graduate students can be found in all the district’s major institutions, well-distributed between the various research sectors and with high-level representatives – just think of names like Andrea Vitervi in wireless technology or Renato Dulbecco in medicine. To give this big community a voice, in 2001 the Consulate started to organise, in collaboration with the Embassy, annual meetings with the Italian scientists and researchers of the district. The 6th meeting, held on October 31, 2006, extended its sphere of action to America’s entire West and saw the participants decide to create a Foundation for their group and to promote a range of initiatives aimed at enabling America to get to know the Italian scientific community better. In this context, the Consulate has a particularly dynamic profile, extending not only to the classic consular work of providing assistance to their countrymen and women, but above all to the promotion of Italy as a country, in close coordination with the other local Italian institutes and the world of enterprise: a true coordinating office for System Italy, one that requires a non-traditional but managerial diplomatic method.

77


78 ICE_LA79Madeo

26-02-2007

20:21

Pagina 78

ICE LOS ANGELES PARLA IL DIRETTORE PAOLA BELLUSCI

L’

Riflettori puntati su tecnologia e spettacolo Iniziative e progetti, per far sì che l’espressione “Made in Italy” rimanga sinonimo di innovazione, qualità e attenzione ai dettagli

A sinistra, Paola Bellusci, Direttore dell’ICE di Los Angeles. Sotto le locandine di alcuni film italiani distribuiti in USA: Dopo Mezzanotte, Io non ho paura, La meglio gioventù, Non ti muovere

Istituto per il Commercio con l’Estero (ICE)vanta sei succursali statunitensi che si occupano principalmente di promuovere prodotti tradizionali italiani, che spaziano dai materiali di costruzione all’abbigliamento. L’ufficio di Los Angeles, grazie a un team di professionisti, ha costituito una “nicchia” singolare, promuovendo settori all’avanguardia quali le bionanotecnologie, l’informatica e la produzione e distribuzione cinematografica. Oltre ad aiutare le aziende italiane a cogliere nuove opportunità commerciali, la sua missione consiste nell’assicurare che la business community statunitense evolva di pari passo con i progressi italiani in questi moderni settori, e nel garantire che l’espressione “Made in Italy” rimanga sinonimo di innovazione, qualità e attenzione ai dettagli nei settori tecnologici. Per far fronte alle sfide con cui le aziende italiane devono confrontarsi negli USA, l’ufficio di Los Angeles si serve di personale capace di offrire una competenza commerciale internazionale altamente specializzata, nonché una conoscenza specifica del settore. Nel campo della tecnologia, i suoi esperti di sviluppo economico sanno che la modalità di presentazione di una scoperta scientifica a potenziali investitori, partner commerciali e consumatori, determina spesso la differenza tra un’invenzione tecnologica concepita come semplice risultato e un’innovazione che ottenga successo sul mercato. Molte persone negli USA non sono consapevoli del fatto che le aziende italiane rappresentano l’avanguardia in diversi settori tecnologici e che hanno contribuito significativamente a progetti come la Stazione Spaziale Internazionale, che impiega moduli logistici costruiti interamente da imprese italiane. Inoltre, molti non sanno che la Italian Film Commission, che opera indipendentemente dalla succursale dell’ICE di Los Angeles, si occupa di portare le produzioni in Italia e ha recentemente organizzato un Pranzo Annuale dei Distributori allo scopo di garantire una maggiore distribuzione di film italiani negli Stati Uniti. Per contribuire a diffondere informazioni sui settori emergenti italiani della biologia e delle nanotecnologie e creare opportunità commerciali, l’ufficio ICE di Los Angeles ha elaborato soluzioni promozionali efficaci, quali eventi di networking, partecipazioni a fiere, conferenze e missioni commerciali che comprendono visite a prestigiosi istituti di ricerca statunitensi. Più recentemente, l’ICE ha lanciato due notiziari distribuiti su entrambe le sponde dell’Atlantico. Pubblicato in inglese, il “Bio-Nano Insider” evidenzia i successi scientifici e commerciali delle aziende italiane, mentre “Novità Bio-Nano USA” è in italiano e contiene notizie sulle aziende e sulle opportunità commerciali statunitensi. Queste due pubblicazioni trimestrali rappresentano uno sforzo enorme da parte dell’ufficio di Los Angeles, poiché le loro notizie, oltre a trasmettere informazioni, incarnano i valori culturali del Paese in cui saranno lette, diventando così più adeguate ai loro rispettivi gruppi di lettori.

THE ACTIVITY OF ITALIAN TRADE COMMISSION’S LOS ANGELES OFFICE

Spotlight on Italy’s tech and entertainment sectors he Italian Trade Commission operates six branch offices in the U.S., mostly promoting traditional Italian products ranging from construction materials to fashion. The Los Angeles office, thanks to a team of professionals, has carved a unique niche promoting cuttingedge industries including bio-nano technology, information technology and motion picture production/distribution. In addition to helping Italian firms seize new business opportunities, its mission is to ensure that the U.S. business community is up-to-speed on Italy’s advancements in these modern industries, and to guarantee that the phrase “Made in Italy” remains synonymous with innovation, quality and attention to detail in the technology sectors. To meet the challenges facing Italian firms in the U.S., the Los Angeles office employs staff that can provide highly specialized international business competence as well as industry-specific knowledge.

T

78

Events and projects to guarantee that the phrase “Made in Italy” remains synonymous with innovation, quality and attention to detail

In the field of technology, its business development specialists understand that how a scientific discovery is presented to potential investors, business partners and consumers, often determines the difference between a technological inventions as a mere technical accomplishment and an innovation that gains success in the marketplace. Many people in the U.S. are simply unaware that Italian firms represent the vanguard of several technological sectors, and that they have made substantial contributions to projects such as the International Space Station, which uses logistic modules built entirely by Italian firms. Many also don’t know that the Italian Film Commission, which is operated out of the Italian Trade Commission’s Los Angeles office, assists in bringing productions to Italy and it has recently started a highly targeted Annual Distributors’ Lunch, with the objective of gaining broader U.S. release for Italian movies.

To help get the word out about Italy’s emerging life sciences and nanotech sectors and create business opportunities, the Italian Trade Commission of Los Angeles has developed effective promotional solutions such as networking events, trade shows’ participation, conferences and trade missions that comprise visits to prestigious U.S. research institutions. Most recently, the Italian Trade Commission has launched two newsletters distributed on both sides of the Atlantic. Published in English, the “Bio-Nano Insider” highlights the scientific and business accomplishments of Italian firms, while “Novità Bio-Nano USA” is published in Italian, with news about U.S. companies and business opportunities. These two quarterly publications constitute a tremendous effort on the Los Angeles office’s part since their news, besides conveying information, embed the cultural values of the country where they are going to be read, thus becoming more relevant to their respective sets of readers.


78 ICE_LA79Madeo

26-02-2007

20:21

Pagina 79

SAN FRANCISCO E LOS ANGELES

Dopo il NICE, altri importanti eventi dedicati al mondo del cinema. E non solo…

A

nche se è Los Angeles ad essere universalmente considerata la capitale del cinema, la settima arte trova a San Francisco la sua collocazione ideale. Con gli straordinari scorci e le inimitabili atmosfere, la città è stata da sempre una specie di set all’aria aperta – e sull’argomento è stato scritto perfino un libro, “Celluloid San Francisco”. Non c’è quindi da meravigliarsi se è il cinema l’attività culturale più seguita, come conferma il successo del Cineforumdel martedì all’Istituto. Ma uno dei momenti più importante nel corso del-

Celluloid San Francisco l’anno è senza dubbio la rassegna cinematografica NICE (New Italian Cinema Events), a novembre, durante la quale vengono presentate le opere dei nostri nuovi autori, con la loro diretta partecipazione, insieme ad attori e produttori. L’edizione di quest’anno, che ha avuto come ospite d’eccezione Marco Bellocchio, ha riscosso un successo inatteso, con il doppio degli spettatori del 2005. Nel 2007 dell’Istituto non mancano altri eventi dedicati al cinema, come la retrospettiva dedicata a Michelangelo Antonioni, in marzo, e l’atteso appuntamento, in aprile, della

50ª edizione del San Francisco Film Festival, al quale saremo presenti con due film, uno dei quali, “Nuovomondo” di Emanuele Crialese, aprirà ufficialmente il festival. Inoltre, prenderà il via “Primavera italiana di nuova musica”, un festival, ideato e organizzato dall’Istituto in collaborazione con le più importanti istituzioni musicali della città. La rassegna si articolerà in tre conferenze e in ben quattordici concerti, che includono una nutrita serie di prime americane, da Nino Rota a Carlo Prosperi. www.iicsanfrancisco.esteri.it/

Da LA alla scoperta dell’Italia Da Morricone a Fontana, passando per Toscanini e Magris

L’

Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles si trova nel cuore del Westwood Village, nei pressi della rinomata University of California. Fondato nel 1984, l’Istituto è un centro di iniziative culturali e accademiche, una scuola di lingua e civiltà italiana, come pure uno spazio per mostre d’arte, proiezioni di film e di video. Il programma culturale per il primo semestre del 2007 è ricco di importanti appuntamenti. Dopo gli eventi che hanno visto protagonisti nientemeno che Ennio Morricone (23 febbraio) e Isabella Rossellini (28 febbraio), nostra ospite in concomitanza con una retrospettiva dedicata al grande Roberto Rossellini, la nostra attenzione è rivolta al prossimo 2 marzo, quando, in occasione del 40° anniversario della morte di Antonio De Curtis, in arte Totò, inaugureremo una mostra itinerante di memorabilia (costumi, oggettistica, documenti e fotografie) e una retrospettiva dei suoi film. Il mese di marzo prevede poi una conferenza del nuovo direttore artistico dell’Opera di Los Angeles, James Conlon, e una mostra di LuFrancesca Valente, Direttore cio Fontana organizzata dal Ministero degli Affari Esteri. dell’Istituto Aprile sarà invece caratterizzato da una straordinaria serie di conferenItaliano di Cultura ze di Claudio Magris, mentre per maggio è programmata una mostra sendi Los Angeles za precedenti di Nico Vascellari, giovane artista veneto che vive a New York e che rappresenta quest’anno l’Italia alla Biennale. A seguire, la prima mostra itinerante nel Nord America del grande fotografo marchigiano scomparso, Mario Giacomelli. www.iiclosangeles.esteri.it/

LA discovers Italy From Morricone to Fontana, taking in Toscanini and Magris he Los Angeles branch of the Institute for Italian Culture is found in the heart of Westwood Village, close to the famed University of California. Founded in 1984, the Institute is a hub for cultural and academic initiatives, has an Italian civilisation and language school and a space for art exhibitions and film and video shows. The cultural programme for the first half of 2007 is rich in major events. On 23 February, the IIC has organised a meeting with Ennio Morricone, and February 28 hosted an event led by Isabella Rossellini, in parallel with a retrospective of Roberto Rossellini. On the calendar for 2 March, the 40th anniversary of the death of comic actor Antonio De Curtis, better known by his stage name of Totò, is the Institute’s presentation of the travelling memorabilia show – costumes, objects, documents and photographs – and a retrospective of his films. Plans for the month of March include a conference with the new artistic director of the Los Angeles Opera, James Conlon, as guest speaker and a Lucio Fontana exhibition organised by the Ministry for Foreign Affairs. April will feature an extraordinary series of conferences with guest speaker Claudio Magris, while the programme for May envisages an unprecedented exhibition of the work of Nico Vascellari, the young Venetian artist who lives in New York City and has been chosen to represent Italy at the Biennale.The programme for the first half of the year will close with the first travelling show in North America dedicated to the great photographer Mario Giacomelli, from the Marches region of Italy, now deceased.

T

DAGLI IIC

Onofrio Speciale, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco

Celluloid San Francisco ven though Los Angeles is universally considered the film capital, the seventh art undoubtedly finds San Francisco its ideal location. With its extraordinary views and inimitable atmospheres, the city has always been a kind of open-air film set – a situation that has even led to the writing of a book entitled “Celluloid San Francisco”. So it will come as no surprise to learn that the cinema is by far the most popular cultural activity and the success of the Cineforum held by the Institute every Tuesday provides confirmation. As a result, it naturally follows that one of the highlights of the Institute’s annual programme is the film review NICE (New Italian Cinema Events), held in November, during which we present the works of new Italian artists, who participate in person along with the actors and producers. This On the heels of NICE, a year’s edition line up of other garnered a suc- important events cess the extent dedicated to the film of which was to- world. But not only … tally unexpected, fuelling an almost twofold increase in the number of spectators than the earlier edition. This time the guest of honour was Marco Bellocchio. Indeed, we are shaping a number of other appointments for 2007, like the full retrospective dedicated to Michelangelo Antonioni in March, and the much-awaited April appointment with the 50th edition of the San Francisco Film Festival. Italy will play a pre-eminent role with the presentation of just two films, one of which, the “Nuovomondo” by Emanuele Crialese, will officially open the festival. Not only. The “Primavera italiana di nuova musica” festival is set to make its debut. The festival has been thought-out and organised by the Institute in collaboration with the city’s top musical institutions. The review will be composed of three conferences and a good 14 concerts, with a rich billing of American premieres, including Nina Rota and Carlo Prosperi.

E

79


80_Valentino

26-02-2007

20:24

Pagina 80

ITALICI DI SUCCESSO ALLA SCOPERTA DI UNO DEI MIGLIORI AMBASCIATORI DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO

“Valentino”, un angolo di Italia a Los Angeles Piero Selvaggio ha realizzato il mitico “sogno americano”, ed è oggi riconosciuto come il più grande ristoratore italiano d’America di Mauro Aprile

C

hi mai si ritrovasse ad Hollywood, e chiedesse del migliore ristorante della zona, riceverebbe come risposta certa un nome italianissimo: il “Valentino” di Piero Selvaggio a Santa Monica. Nonostante i numerosi riconoscimenti americani e italiani conferitigli anche dalla sua stessa Regione di origine, la Sicilia, Piero Selvaggio resta tuttavia ancora poco noto nella terra che gli ha dato i natali: l’Italia e più precisamente Modica, in provincia di Ragusa. È invece un nome ben noto per chi si occupa di ristorazione ad alto livello negli Stati Uniti. Da trent’anni, infatti, con il suo “Valentino” – omaggio al grande idolo hollywoodiano e mondiale della celluloide, Rodolfo Valentino, il mito del grande amatore – è meta di numerose star del cinema internazionale, ammaliate dalla sua cucina fantasiosa, seppur fedele alle origini mediterranee e italiane, e dei suoi piatti, realizzati dalle abili mani dello chef bergamasco Angelo Auriana utilizzando moltissimi prodotti importanti da tutte le regioni d’Italia, come i capperi di Salina, la bottarga di Muggine, le mozzarelle di bufala di Battipaglia, la cioccolata di Modica, i tartufi piemontesi, i formaggi pugliesi, “nel segno della freschezza e dell’esplosione dei profumi di stagione”, come dice lo stesso Selvaggio. Impossibile poi non rimanere affascinati dalla sua cantina, dove sono conservate più di 200mila bottiglie e le migliori etichette del mondo. Piero Selvaggio, con il Valentino Restaurant Group, gode anche della stima della critica: basti dire che, ormai annualmente, il suo nome è nelle Top Ten dei ristoranti degli Stati Uniti, ed è ricollegato ai numerosissimi riconoscimenti del settore conferitigli nel corso di questa sua ormai ultratrentennale attività – tra questi, basti citare il premio Oscar (si chiama proprio così!) per il miglior ristorante d’America, tributatogli da 3500 gourmet americani. Italiano in tutto, quindi, ma assolutamente americano nella mentalità. Piero Selvaggio è infatti uno dei più classici casi di “self made man”: partito a 18 anni dalla Sicilia alla volta di New York, per sei anni ha fatto i mestieri più diversi, dal lavapiatti all’autista, fino a quando, ad appena 24 anni, ha trovato un socio e ha aperto il Valentino presso il Venetian Hotel. Da allora, una carriera in continua ascesa, con l’apertura di altri locali anche a Las Vegas: il “gemello” del Valentino e il Giorgio Caffè presso il Mandalay Bay. E il Valentino Restaurant Group ha in programma di aprire prossimamente nuovi locali anche a New York, Miami e San Francisco. Un vero e proprio impero, quindi, che continua a fare dell’alta qualità il suo “cavallo di battaglia”, proponendo una cucina che è lo stesso Piero Selvaggio a definire “Italian contemporary”: piatti che affondano le loro radici nella calda Sicilia degli Iblei - e che, come sopraccennato, utilizzano i migliori prodotti regionali Made in Italy – ma che, allo stesso tempo, seguono e incontrano i gusti moderni e internazionali.

80

DISCOVERING ONE OF THE BEST AMBASSADORS OF ITALIAN CUISINE IN THE WORLD

“Valentino”, a corner of Italy in Los Angeles nyone finding themselves in Hollywood and asking for the area’s best Italian restaurant would certainly hear a very Italian name in reply, “Valentino”, located in Santa Monica and owned by Piero Selvaggio. Despite the many American and Italian awards won, also from Sicily, his birthplace, Piero Selvaggio remains a little known name in his homeland of Italy, or to be precise, Modica, in Ragusa province. However, in the United States, his is well known name in the top-ranking restaurant sphere. Indeed, for thirty years his restaurant “Valentino” – a tribute to the great Hollywood and worldwide celluloid idol, Rudolfo Valentino, a homage to the legend of the great lover – has been attracting an array of international movie stars, enticed by his imaginative cuisine, which remains faithful to his Mediterranean and Italian origins and dishes. Dishes made by the adept hands of Chef Angelo Auriana from the town of Bergamo, who uses an infinite variety of products imported from all rePiero Selvaggio has gions of Italy, such as the Salina capers, the made the mullet botargo, the bufala mozzarella from legendary Battipaglia, chocolate from Modica, truffles American Dream from Piedmont and cheeses from Puglia, come true. “taking our cue from the freshness and exHe is today plosion of seasonal aromas”, as Selvaggio America’s most himself says. While his wine cellar is a fasciwell known Italian nating treasure trove of more than 200,000 restaurateur bottles of wine, all bearing the best labels from across the world. Piero Selvaggio and his Valentino Restaurant Group also enjoy the acclamation of the critics, as attested to by the appearance each year of his name in the list of Top Ten U.S. restaurants and can be linked with the numerous industry awards received in more than thirty years of business, including the Oscar award – yes, it truly is called this – for the best restaurant in America, a tribute bestowed by 3500 American gourmets. All-Italian, but also with an all-American mindset, Piero Selvaggio is a classic example of the self-made man. He left the Sicilian shores at 18 years old with his sights set on New York, where he did different jobs, from dish washer to driver, until at 24 years of age he found a partner and opened the Valentino restaurant in the Venetian Hotel. Since then, his career has been on the up and up, with the opening of additional eateries also in Las Vegas, with the twin “Valentino” restaurant as well as the Giorgio Caffé in the Mandalay Bay. Going forward, the Valentino Restaurant Group plans to open restaurants in New York, Miami and San Francisco. A real empire that continues to make high quality its battle horse, with the proposal of a cuisine that Piero Selvaggio defines as “Italian Contemporary”, dishes whose roots can be traced to the warmth of the Sicily of the Iblei – and that, as mentioned earlier, uses the best of Made in Italy’s regional produce – while also following and meeting modern and international tastes.

A


81_coppola

26-02-2007

20:25

Pagina 81

DA HOLLYWOOD ALLA CASA AVITA

“Con un minihotel torno a Bernalda” Il celebre regista Francis Ford Coppola apre nel suo paese d’origine vicino a Matera un piccolo albergo di lusso di Francesco Fusco

mi rapporti, rinnovando un rapporto che risale a quando il nonno Agostino ai prin ritorno alle origini, quelle che gli mi del Novecento emigrò negli Stati Unifanno chiamare la nonna “Mamma- ti lasciandosi alle spalle questo paesino di rella”, per evitare di 12mila abitanti nel cuodare un’immagine di vecre della Basilicata. Franchiaia alla donna che forse cis del resto, pur essendo lo ha coccolato di più. Belnato a Detroit nel 1939, la malgrado l’età, è stata di Bernalda è cittadino sempre colei che ha provonorario dalla fine degli veduto alla cura della faanni Ottanta, e qui torna miglia, e l’autrice di piatti molto spesso in vacanza. deliziosi tuttora presenti Descrivendo la sua nella sua memoria. nuova iniziativa – che A lei, inoltre, ha dedicato aprirà i battenti quetutta una serie di prodotti st’anno e che è alloggiata “italiani”, che vengono sernell’ottocentesco Palazviti nei suoi due ristoranti zo Margherita – Coppola in California – il “Cafè Rosha affermato che si tratso & Bianco” di Palo Alto e ta di “un piccolo hotel di lo “Zoetrope” a San FranciSopra, Francis Ford Coppola. sole dodici stanze per un sco – o nell’albergo della A destra, Matera turismo invisibile che giungla del Guatemala, e non modifichi il territoche naturalmente saranno rio. In Italia c’è già tanto ulteriormente raffinati nel nuovo hotel de turismo industriale con negozi di souvecharme, appena dieci suites di lusso, che sta nir e affini, mentre a Bernalda sarà diverrealizzando nel suo paese d’origine, a Ber- so: non vogliamo cambiare nulla del paenalda, a due passi da Matera. se di mio nonno”. Parliamo di uno dei più grandi e celebrati Matera e il materano, per la loro ororegisti contemporanei, quel Francis Ford grafia e i famosi “sassi”, hanno del resto Coppola autore della serie de “Il padrino” catturato da tempo l’immaginazione del che gli valse due Oscar, ma anche di capola- regista e di altri nomi noti di Hollywood, vori come “Apocalipse Now”, “Cotton Club”, diventando le ambientazioni ideali di “L’uomo della pioggia”, tanto per citare alcu- film come “La Passione” di Mel Gibson, ni titoli famosi della sua ricca filmografia. “King David” con Richard Gere e il più Con la sua regione e con il suo luogo di na- r e c e n t e “ N a t i v i t y ” d i C a t h e r i n e scita Coppola mantiene da sempre strettissi- Hardwick.

U

FROM HOLLYWOOD TO ANCESTRAL HOME

“A small hotel takes me back to Bernalda” The famous director Francis Ford Coppola will open a small luxury hotel in the land of his origins, close to Matera return to his roots, those that make him call his grandmother “Mammarella”, so as not to give an image of old age to the woman who has probably looked after him the most. Beautiful, in defiance of her age, she has always taken care of the family and is the creator of delicious dishes still treasured. She is also the person to whom he has dedicated a whole range of Italian products, which are served in his two California restaurants – the “Cafè Rosso & Bianco” in Palo Alto and the “Zoetrope” in San Francisco – and in his jungle hotel in Guatemala and which, naturally, will be further refined in the new hotel du charme – just ten luxury suites – that he is building in his hometown of Bernalda, a hop and a skip away from Matera. We are talking about one of the greatest and most well-known directors of our times, Francis Ford Coppola, the creator of “The Godfather”, which won him two Oscars, but also of masterpieces such as “Apocalypse Now”, “Cotton Club” and “The Rainman”, to name just a few of the famous film titles in his rich filmography. Coppola has always maintained strong ties with his region and birthplace,

A

renewing links that go back to when grandfather Agostino emigrated to the United States in the early 20th century, leaving behind this little town of 12,000 inhabitants in the heart of Basilicata. Francis, despite being born in Detroit in 1939, has been an honorary citizen of Bernalda since the Eighties and often returns there on holiday. Coppola, in describing his new initiative – which is ensconced in the nineteenth-century building of Palazzo Margherita and opens its doors this year – said that it is “a small hotel of 12 rooms for an invisible tourism that does not change the fabric of the local landscape. Italy fosters an array of industrial tourism with souvenir shops and the like, but it will be different in Bernalda, we don’t want anything to change my grandfather’s town”. Matera and the Matera people, their mountainscape and the famous “stones” that date back to the Palaeolithic period have long captured the imagination of the film director, as well as of other famous Hollywood names, who have chosen it as the ideal setting for films such as “The Passion” by Mel Gibson, “King David” with Richard Gere and Catherine Hardwick’s more recent “Nativity”.

81


82-Arte

26-02-2007

20:03

ARTE ITALIANA

Pagina 82

SCULTURE DIPINTE, DOVE L’INCONSCIO SI RACCONTA CON RIGORE GEOMETRICO

Lucio Del Pezzo, il “narratore tattile” di Paola Rossi

Architetto e pittore, tra i fondatori del “Gruppo 58”, ha esposto le sue opere nei più importanti musei del mondo, da Londra a New York, da Bruxelles a Nagaoka

Lucio Del Pezzo, Pavimento (1972)

I

suoi racconti si materializzano in oggetti raccolti a volte in casellari, dove l’inconscio assume l’aspetto di un giocattolo o di un corpo celeste, dando nuova vita agli stessi sempre mantenendo una geometria minimalista di raffinato impatto estetico. Ecco in

breve Lucio Del Pezzo, un contemporaneo nato nel 1933 a Napoli dove, fino al 1958, studia pittura all’Accademia di Belle Arti aderendo con un gruppo di giovani artisti al “Gruppo 58” creato da Luigi Castellano, architetto e pittore. Essi promulgano, attraverso la rivista “Documento Sud”, idee rinnovatrici e diffondono nuove forme espressive di matrice neodadaista. La finalità non è la protesta ma l’ampliamento della sfera creativa mediante l’inserimento di oggetti iconici e nuove tecniche nelle loro opere rivolte verso l’Astrattismo e il Costruttivismo. Sollecitato da Arturo Schwarz nel 1960 si trasferisce a Milano, entrando così nell’entourage del celebre libraio-editore che apre un importante centro di scambi culturali tra artisti italiani e stranieri cominciando da Duchamp. Ha già esposto le sue opere a Padova nel 1955 e a Stoccarda nel 1957, nel 1960 nella galleria Schwarz, e presenta la sua prima personale a New York. Nel 1963 si trasferisce a Parigi, sede di grandi artisti, e lì scopre il suo interesse per la scultura. Nell’atelier, cedutogli da Max Ernst, tralascia la matericità dei suoi quadri, carica di eccessi compositi-

vi, ed intraprende un nuovo linguaggio espressivo con bassorilievi colorati e sculture dipinte che creano una forma narrativa pura e rigorosa. Il predominio dei bianchi e dei grigi delle sue vecchie tele lascia il posto ad un oggetto tridimensionale colorato eseguito con perizia ed impegno di grande spessore. Il gioco e il rigore diventano le peculiarità del suo lavoro. Accumulare con rarefazione oggetti e pensieri profondi fa di lui un “narratore tattile”. Nascono così oggetti raccolti a volte in casellari, dove l’inconscio divenuto un giocattolo o un corpo celeste – seppur racchiuso in una geometria minimalista di raffinato impatto estetico – propone la rituale quotidianità dell’essere, facendola assurgere a mezzo di comunicazione fino al mitologico. Del Pezzo in tal modo raggiunge un traguardo più elevato rispetto agli artisti della Pop Art americana, essendo i suoi assemblaggi meno aggressivi e frutto di un’introspezione più sottile e profonda. Il suo gallerista dal 1966 è Giorgio Marconi, anno in cui Del Pezzo partecipa alla 33ª Biennale di Venezia presentando un bassorilievo di acciaio dipinto per un edificio milanese di Giò Ponti, e viene invitato come visiting professor all’Istituto delle Arti a Minneapolis. Nel 1967 partecipa ad una grande mostra alla galleria Krugier di Ginevra insieme a De Chirico, Carrà, Morandi, De Pisis, Sironi e Gnoli. Nel 1968 lo Stato francese acquisisce due sue opere per il museo di Grenoble e le presenta nella Sala Metafisica con Max Ernst, Nevelson, Herbin e Delvaux. Innumerevoli le sue mostre degli anni successivi in tutta Europa, da Lubiana ad Hannover, da Parigi a Bruxelles, da Stoccolma a Darmstadt, fino ad approdare nei grandi musei Victoria & Albert Museum di Londra, Contemporary Arts di Nagaoka, Galleria d’Arte Moderna di New York, Boymans van Beninger Museumdi Rotterdam e molti altri ancora. Dal 1980 è rientrato in Italia, dove vive e lavora tuttora.

PAINTED SCULPTURES, WHERE THE SUBCONSCIOUS TELLS ITS STORY IN GEOMETRICAL LINES

Lucio Del Pezzo, the “tactile storyteller” is stories unfold in the shape of objects collected also in boxes, where ed with a skill and commitment of great depth. Play and rigour become the hallthe subconscious mind takes on the aspect of a toy or a celestial body, marks of his work. This rarefied accumulation of objects and profound thoughts giving them new life while always maintaining a minimalist geometry of makes him a “tactile storyteller”. In this way, the objects sometimes grouped in refined aesthetic impact. Lucio Del Pezzo in brief: contemporary artist born in boxes are created, where the subconscious that has become a toy or a celesNaples in 1933, where he studied painting at the Fine Arts academy and joined tial body – albeit encased in a minimalist geometry of refined aesthetic impact – proposes the daily rite of being, and turns it into a communia group of young artists called “Gruppo 58”, created by Luication medium up to mythology. Del Pezzo thus reaches a gi Castellano, architect and painter. Architect and painter, horizon that is on a higher level than the American Pop Art The group use the “Documento Sud” magazine to publish a founding member artists, with less aggressive assemblages that are the fruit of revolutionary ideas and diffuse new expressive forms of a of “Gruppo 58”, with a more subtle and profound introspection. In 1966, his gallery neo-Dada matrix. The purpose is not protest, but a broadenexhibitions in the globe’s manager was Giorgio Marconi and Del Pezzo participated in ing of the creative sphere through the insertion of iconic obmajor museums, from jects and new techniques in works that lean towards AbLondon to New York, from the 33rd Venice Biennial, presenting a bas-relief in painted stractionism and Constructivism. Invited by Arturo Schwarz steel for a Milanese building designed by Giò Ponti; he was Brussels to Nagaoka in 1960 to move to Milan, he joined the entourage of the faalso invited to the Minneapolis Arts Institute as a visiting promous bookseller-publisher, who opened an important centre for cultural ex- fessor. In 1967, he took part in a major showing at the Krugier Gallery in Geneva changes between Italian and foreign artists, starting with Duchamp. along with De Chirico, Carrà, Morandi, De Pisis, Sironi and Gnoli. In 1968, the After having shown his work in Padua in 1955 and Stuttgart in 1957, he presented French state bought two of his works for the Grenoble Museum to show in the his first personal exhibition in New York at the Schwarz Gallery in 1960. In 1963, Metaphysical Section alongside Max Ernst, Nevelson, Herbin and Delvaux. In he moved to Paris, the capital city of great artists, and discovered his interest in later years, Del Pezzo went on to show his work across Europe, from Lubiana to sculpture. He left behind the materiality of his paintings, loaded with composi- Hanover, from Paris to Brussels, Stockholm and Darmstadt, going on to make tional excesses, when he took over Max Ernst’s atelier, to start work on a new his debut in the great museums, including the Victoria & Albert Museum in Lonexpressive language made up of coloured bas-reliefs and painted sculptures, don, the Contemporary Arts Museum of Nagaoka, the Modern Art Gallery of creating a pure and clean narrative form. The predominance of whites and greys New York, the Boymans van Beninger Museum of Rotterdam and many others. in his earlier canvases gives way to a coloured three-dimensional object, craft- In 1980, the artist returned to Italy, where he continues to live and work.

H

82


83 pubblicita

26-02-2007

20:04

Pagina 83


pag 84 FINMECCANICA.qxd

13-09-2006

9:36

Pagina 84


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.