MARGUERITE KAYE
Magia d'Arabia
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Unwed and Unrepentant Harlequin Historical © 2014 Marguerite Kaye Traduzione di Federica Isola Pellegrini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici gennaio 2015 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 953 dello 09/01/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
Prologo
Cavendish Square, Londra Primavera del 1828 Una mano stretta attorno al manico di una valigia e l'altra attorno ai lacci di una cappelliera, Lady Cordelia Armstrong strisciò giù dallo scalone della residenza cittadina di suo padre. Era pomeriggio inoltrato e zia Sophia stava facendo un sonnellino. Quando era stata invitata a partecipare a una gita a Richmond Park, Cordelia si era premurata di comunicare alla zia che la gaia brigata avrebbe compreso almeno un libertino, un notorio cacciatore di dote, e la giovane con cui lei aveva fatto una scommessa – debitamente annotata da un premuroso socio nell'apposito libro di White's, l'esclusivo circolo per gentiluomini – per vedere quale delle due avrebbe collezionato il maggior numero di proposte di matrimonio nel corso di un'unica Stagione. Come previsto, Lady Sophia le aveva categoricamente proibito di andare. «Se ti vedessero a 5
bordo di una carrozza aperta in una simile compagnia, non ho alcun dubbio che i permessi di ingresso per Almack's ti verrebbero revocati» aveva dichiarato, il viso che aveva assunto un'allarmante colore violaceo. «E tutti i progetti del mio povero genitore di darmi in moglie a uno dei suoi tirapiedi andrebbero in fumo» aveva ribattuto lei, incapace di trattenersi. «Non ti capisco. Non desideri fare un buon matrimonio?» «Un matrimonio che sia buono per me, sì, certo. Purtroppo, questo escluderebbe un uomo scelto da mio padre.» Sua zia era apparsa sinceramente sconvolta, una reazione che aveva colto Cordelia del tutto alla sprovvista. Avendo visto con i suoi occhi quanto tentare di compiacere il loro genitore avesse reso infelice Cressie e fino a che punto fosse cambiata Caro da quando aveva sposato l'uomo che le era stato imposto, dubitava seriamente che Lord Armstrong possedesse la capacità di sceglierle un marito adatto, anche se Lady Sophia non sembrava d'accordo. In realtà, all'inizio Cordelia aveva finto di assecondare il piano paterno, ma aveva dato per scontato che sua zia, che non era una sciocca, avrebbe compreso che si trattava di uno stratagemma per evitare che, al pari di Cressie, venisse relegata in campagna finché non fosse scesa a più miti consigli. Il loro genitore non tollerava di essere sfidato. Tieni vicini i tuoi nemici, era una delle sue 6
massime. E lei vi si era attenuta alla lettera. Adesso le si presentava l'opportunitĂ di entrare in azione, dal momento che Lord Armstrong era in viaggio per la Russia insieme a Lord Wellington. Per sua sfortuna, a quanto pareva, sarebbe stata costretta a gettare del fumo anche negli occhi di zia Sophia. Di conseguenza, aveva dichiarato che si sarebbe recata a Richmond Park, per quanto poco raccomandabili fossero stati gli altri partecipanti, accertandosi che nessun altro invito venisse accettato per il giorno stabilito e sicura che la sua estenuata parente si sarebbe sentita troppo sollevata per interrogarla quando lei l'avesse informata che, dopo aver riflettuto, era giunta alla conclusione che la gita sarebbe stata un errore. Cosa che era puntualmente accaduta quel mattino, motivo per cui al momento zia Sophia stava dormendo tranquilla nella sua camera da letto, convinta che la sua apparentemente ravveduta pupilla stesse riposando nella propria. La casa era immersa nel silenzio, non c'era neppure un valletto di guardia nell'atrio. Mentre deponeva la breve missiva che aveva scritto sul mezzo tavolo accostato a una parete, accanto al vassoio d'argento su cui i visitatori lasciavano i loro biglietti da visita, Cordelia si sentĂŹ assalire da una fitta di rimorso. Sebbene, a suo avviso, suo padre non meritasse neppure un'oncia di stima e di lealtĂ , le dispiaceva ingannare zia Sophia, la quale poteva anche assomigliare a un cammello e a volte ragliava perfino come uno di 7
quei gibbosi animali, ma aveva sempre fatto del proprio meglio per aiutare le nipoti. Mordendosi il labbro, osservò la propria immagine riflessa nello specchio. La natura le aveva donato i riccioli d'oro scuro, la bocca a forma dell'arco di Cupido e le soffici curve che il bel mondo riteneva requisiti essenziali della bellezza... quella Stagione, se non altro. A ventun anni, grazie a una dote cospicua, un impeccabile albero genealogico e numerosi parenti altolocati, non si faceva illusioni sul proprio valore nel mercato matrimoniale. In effetti aveva già ricevuto una quantità di proposte sufficiente per dimostrarlo. «E a nessuno di quegli uomini potrebbe importare di meno di ciò che si cela dietro questa graziosa facciata» pronunciò ad alta voce, arricciando il labbro in una smorfia sprezzante. «Fra cinque anni, forse meno, quando avrò compiuto il mio dovere e sfornato un paio di eredi, verrò relegata in campagna, dove diventerò grassa e infelice come la povera Bella. O peggio, se non riuscirò ad avere dei figli, sarò costretta a vivere nell'ombra come Caro.» Voltando le spalle allo specchio, tornò a sollevare i bagagli con rinnovata determinazione. Presto, molto presto, avrebbe sposato un uomo di sua scelta. Un uomo che si beffava sia della politica sia di suo padre. Un uomo che non la copriva di complimenti insulsi e sdolcinati, ma che le parlava come se possedesse un cervello in grado di ragionare e che aveva detto chiaro e 8
tondo che la desiderava come una donna e non come una conquista. Un uomo i cui baci le acceleravano i battiti del cuore. Un uomo capace di incendiarle il sangue nelle vene semplicemente entrando in una stanza. Un uomo il cui corpo e il cui letto anelava a condividere. «Gideon» bisbigliò. Con il cuore in gola, Cordelia dischiuse la pesante porta di ingresso e la richiuse piano dietro di sé. Quando fosse tornata in quella casa, sarebbe stata una donna sposata. «E per una volta papà sarà costretto a fare buon viso a cattivo gioco, dal momento che l'unica cosa che aborre più della disobbedienza è lo scandalo» mormorò mentre scendeva la gradinata esterna e fermava una vettura di piazza che per puro caso stava passando in quel momento. Considerandolo di buon auspicio, salì a bordo con i suoi bagagli e diede l'indirizzo al conducente. La vettura si avviò e Cordelia si dispose a percorrere il tragitto fino alla stazione di posta, dove si sarebbero incontrati prima di partire per il loro viaggio. A onor del vero l'Onorevole Gideon d'Amery non aveva mai menzionato il matrimonio, ma si trattava di un dettaglio insignificante. Suo padre e zia Sophia avrebbero affermato che nessun gentiluomo avrebbe mai proposto di fuggire a una nobildonna, ma del resto nessuno dei due era dotato di un minimo di romanticismo. Lei era adulta ormai e Gideon era un uomo di mondo che si sarebbe occupato di tutti i particolari richiesti per sancire formal9
mente la loro unione. Non che lei avesse la più pallida idea di quali fossero, tali particolari, pur essendo vagamente consapevole che avrebbero avuto bisogno di una licenza speciale, a meno che non si fossero recati a Gretna Green. Non se ne curava e non le interessava. Gideon avrebbe provveduto in merito. Lei si sarebbe concentrata sulle cose importanti, come il suo sorriso e i suoi baci, l'espressione ardente che appariva nei suoi occhi scuri quando la guardava, il fremito delizioso che le serpeggiava lungo le membra quando le faceva scivolare le dita sul seno attraverso l'abito in quel modo scandaloso e l'ancor più scandaloso e ancor più delizioso fremito che la percorreva ogniqualvolta lui le premeva contro la prova del suo desiderio, mentre danzavano. Cordelia si portò le mani inguantate alle guance in fiamme. Era meraviglioso essere innamorati e avere la certezza di essere ricambiati! Quando fosse tornata a Londra al braccio del marito, splendente di felicità, suo padre non avrebbe potuto fare a meno di riconoscere che la figlia, e non lui, sapeva quale fosse la cosa migliore per lei. Un mese, forse tre, se avessero trascorso la luna di miele sul continente. Roma. Venezia. E Parigi, ovviamente, dato che avrebbe avuto bisogno di abiti nuovi, essendo stata costretta a lasciare a casa la maggior parte del suo guardaroba. «Sei mesi al massimo...» sussurrò con aria so10
gnante, «e poi la figlia prodiga sarà di ritorno, e papà dovrà far uccidere il vitello grasso.» Con quell'immagine gratificante in testa, Lady Cordelia chiuse la mente ai problemi che si stava lasciando alle spalle e la rivolse alla notte di passione che l'attendeva.
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Il tradimento di Miss Cassandra SOPHIA JAMES INGHILTERRA - FRANCIA, 1851 - La passione può nascere dal più atroce degli inganni? È quello che si chiede Nathaniel quando rivede Cassandra, che lo aveva crudelmente tradito.
Magia d'Arabia MARGUERITE KAYE LONDRA - ARABIA, 1837 - Malgrado l'attrazione che li lega, Iain e Lady Cordelia si fingono indifferenti l'uno all'altro. Ma non hanno fatto i conti con la magia delle notti arabe...
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