Impegno Novembre 2016

Page 1

Periodico d’informazione della diocesi di Conversano - Monopoli

Anno 21 - Numero 8 - Novembre 2016

NEL SEGNO DELLA SINODALITÀ

continua in seconda pagina >>>

IN EVIDENZA

“Camminare insieme”, questa è l’etimologia della parola “sinodalità”, questa la via che vogliamo di nuovo imparare a percorrere in questo anno pastorale nella nostra Diocesi. Un anno che ci vedrà impegnati nel rinnovamento degli organismi di partecipazione (a livello parrocchiale, zonale e diocesano), che sono proprio un’espressione privilegiata della sinodalità della Chiesa. Il momento ecclesiale che stiamo vivendo ci conferma nella scelta della sinodalità come stile ecclesiale da approfondire e assumere: il Convegno Ecclesiale di Firenze ci ha dimostrato la possibilità pratica del metodo sinodale, attraverso l’ascolto reciproco e il discernimento nei piccoli gruppi. Papa Francesco ha scelto la sinodalità come stile di governo ecclesiale, attraverso il lavoro di riforma del “Consiglio dei nove cardinali” e l’indizione in pochi anni di tre Sinodi dei Vescovi (due sulla famiglia e il prossimo nel 2018 sui giovani), e ha insegnato chiaramente che la sinodalità non deve fermarsi solo a queste istituzioni del governo universale della Chiesa, ma deve permeare la vita ecclesiale a tutti i suoi livelli, nelle diocesi e nelle congregazioni religiose, nelle parrocchie e nelle zone pastorali, nelle associazioni e nei movimenti. La sinodalità non è però una semplice “moda ecclesiale” del momento. La consapevolezza di essere Chiesa che cammina insieme, attraverso il discernimento di tutti, affonda le sue radici nella verità teologica circa l’identità della Chiesa come comunità di battezzati, tutti destinatari del dono dello Spirito e quindi soggetti attivi nella missione della Chiesa, chiamati alla corresponsabilità attraverso la varietà dei carismi e nella specificità dei ministeri. Ha una lunga storia questa consapevolezza ecclesiale: parte dai primi pionieri del rinnovamento teologico ed ecclesiale tra fine ’800 e prima metà del ’900 e viene riconsegnata a

tutta la Chiesa nell’insegnamento autorevole del Concilio Vaticano II negli anni ’60. Dal Concilio si sono moltiplicati i segni di rinnovamento per dare gambe alla sinodalità: si rafforzano le Conferenze episcopali e viene istituito il Sinodo dei Vescovi, nelle diocesi nascono i Consigli pastorali diocesani e parrocchiali, in Italia, con il Convegno Ecclesiale di Palermo negli anni ’90, viene raccomandato a tutte le realtà ecclesiali il metodo del discernimento comunitario, un metodo che arriva anche nella nostra Diocesi e, per esempio, alla fine degli anni 2000 porta le nostre comunità ad intraprendere un attento processo di ascolto e confronto comunitario in vista della progettazione pastorale diocesana, grazie innanzitutto al lavoro dell’infaticabile e compianto don Angelo Sabatelli. Questo rinnovamento della riflessione teologica, dell’insegnamento della Chiesa e della prassi pastorale ha portato la Chiesa alla consapevolezza che la sinodalità non è un semplice frutto dell’aggiornamento teologico-pastorale, ma una vera riscoperta delle radici fondanti e della identità stessa della Chiesa, come ci è stata rivelata dalla Parola di Dio e dalla Tradizione apostolica e patristica: è l’immagine della Chiesa come Corpo di Cristo, dove tutte le membra sono responsabili della crescita dell’intero corpo, o come Popolo di Dio, dove, nella varietà dei ministeri, tutti hanno eguale dignità e tutti sono chiamati alla partecipazione.

Verso i nuovi Consigli pastorali Vivere la sinodalità nella Chiesa locale Assemblea del clero Oasi S. Maria dell'Isola – Conversano 25 novembre - ore 10,00 Assemblea degli Operatori pastorali Parrocchia S. Anna – Monopoli 25 novembre - ore 18,00 Seminario di formazione per animatori del discernimento Dopo Firenze perché (e come) discernere nelle comunità cristiane Oasi S. Maria dell'Isola – Conversano 1° dicembre - ore 9,30-12,30 o in alternativa ore 18,00-21,00


DIOCESI

Verso i nuovi Consigli Pastorali Fare discernimento nella sinodalità

T

ornare ad imparare a fare discernimento, è quello che Papa Francesco ha chiesto a tutta la Chiesa. “Discernere” significa imparare a leggere la realtà alla luce del Vangelo e in essa scoprire lo Spirito di Dio che ci chiama a convertirci per essere sempre più fedeli alla sua Parola, personalmente e comunitariamente. Proprio l’esercizio del discernimento comunitario è la via maestra per mettere in pratica lo stile sinodale di Chiesa, insieme ci possiamo chiedere: cosa vuole Dio oggi per la nostra comunità? Cosa ci sta dicendo Dio in questa persona o in questa situazione che abita il nostro territorio? Insieme siamo chiamati a trovare le risposte, in ascolto di Dio e dei fratelli. Per questo il Vescovo ha deciso di preparare il rinnovamento dei consigli pastorali con un tempo dedicato alla formazione e al discernimento nelle comunità. I Vescovi italiani parlavano già così negli anni ’90 a questo proposito: “Come espressione dinamica della comunione ecclesiale e metodo di formazione spirituale, di lettura della storia e di progettazione pastorale, a Palermo è stato fortemente raccomandato il discernimento comunitario (…) Il discernimento comunitario diventa una scuola di vita cristiana, una via per sviluppare l’amore reciproco, la corresponsabilità, l’inserimento nel mondo a cominciare dal proprio territorio (…) I responsabili delle comunità cristiane ne approfondiscano il senso e le modalità per poterla promuovere come autorevoli guide spirituali e pastorali, saggi educatori e comunicatori” (CEI, Con il dono della carità dentro la storia, 26 maggio 1996). Per arrivare al rinnovamento degli organismi di partecipazione a livello parrocchiale, zonale e diocesano, la Diocesi propone un percorso che porti le comunità a crescere nel discernimento e nella capacità di leggere insieme il presente della nostra Chiesa. L’obiettivo è quello di far crescere lo stile sinodale nelle nostre comunità, uno stile che sta alla base

del buon funzionamento dei consigli pastorali. Qui pubblichiamo il calendario che il Vescovo ha approntato, insieme al Consiglio Presbiterale e al Consiglio Pastorale Diocesano, per arrivare alla formazione dei nuovi organismi di partecipazione. Ai vicari zonali, ai parroci e a tutti i presbiteri – guide di comunità e primi animatori del discernimento comunitario – è rivolto l’invito a cogliere questa opportunità, per far crescere la nostra Chiesa diocesana nella sinodalità. Venerdì 25 novembre 2016 “Vivere la sinodalità nella Chiesa locale” Assemblea del clero ore 10.00, Oasi Sacro Cuore – Conversano Assemblea degli Operatori Pastorali ore 18.00, Chiesa S. Anna – Monopoli Dicembre 2016 – Gennaio 2017 Seminario di formazione per animatori del discernimento (presbiteri e laici) Ogni parrocchia dovrà far pervenire le iscrizioni entro il 27 novembre a pastorale@conversano.chiesacattolica.it, oppure, pierolov@hotmail.it, oppure per posta a: don Pierpaolo Pacello, c/o Parrocchia S. Cuore via Fiume, 15 - 70043 MONOPOLI Febbraio 2017 – Marzo 2017 Discernimento comunitario nelle parrocchie e nelle zone pastorali I frutti del discernimento nelle comunità dovranno essere inviati al coordinamento pastorale per una sintesi diocesana Aprile 2017 – Maggio 2017 Elezione e composizione dei nuovi organismi di partecipazione parrocchiali, zonali e diocesani Le indicazioni circa modalità e date saranno inviate nei prossimi mesi Giugno 2017 Convegno diocesano dei nuovi consigli pastorali

continua da prima pagina >>>

Lo sappiamo bene, non basta enunciare verità teologiche né leggere i documenti ecclesiali perché il modello di Chiesa sinodale diventi realtà nella nostra prassi pastorale: il lavoro è più complesso ed è per questo che richiede così tanto tempo. Il compito a cui siamo chiamati è duplice: da un lato è un lavoro intellettuale, di approfondimento e riflessione, perché continua in seconda pagina >>>i modelli di Chiesa che abbiamo nella testa non sempre e non ancora rispecchiano questo rinnovamento; dall’altro lato richiede una vera e propria palestra pastorale, necessita cioè un allenamento alle pratiche di discernimento comunitario. L’anno che il nostro Vescovo ci ha dato per prepararci al rinnovamento degli organismi di partecipazione è veramente un’occasione di grazia per approfondire la teoria e per esercitarci nella pratica della sinodalità. Con questo obiettivo Mons. Favale ha convocato un’assemblea del clero e un’assemblea degli operatori pastorali il prossimo 25 novembre sul tema della sinodalità nella chiesa locale. Questo appuntamento darà il via ad un percorso di formazione per presbiteri e laici sul discernimento comunitario, che preparerà la nostre comunità al rinnovamento degli organismi di partecipazione. L’Anno della Misericordia si sta per chiudere, ma non finisce il compito che il Santo Padre ha lasciato in questo Giubileo a tutta la Chiesa: “rendere pastorale la misericordia”, cioè informare di misericordia tutta la vita delle nostre comunità, negli stili, nelle relazioni umane, nei percorsi, negli orari, nei metodi, nei contenuti, nei processi decisionali, nelle strutture… Questo obiettivo lo potremo raggiungere tutti, laici e presbiteri, religiosi e famiglie, giovani e anziani, parrocchie e zone pastorali, movimenti e associazioni ecclesiali, solo se ci alleneremo alla sinodalità, se, cioè, impareremo finalmente a “camminare insieme”. don Francesco Zaccaria

2

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

anno 21 n. 8


GIUBILEO

“Ci ha amati fino alla fine!” Il pellegrinaggio della nostra diocesi a Roma per diventare 'apostoli della misericordia' “Il Signore non poteva amarci di più perché ci ha amati fino alla fine”. Queste parole del nostro vescovo Giuseppe nell’omelia tenuta nella Basilica di San Pietro il 12 ottobre scorso, racchiudono il senso del nostro pellegrinaggio diocesano a Roma. Ricordare il suo amore estremo, sentirne dentro di sé la bellezza e provare a riviverlo nella vita è l’esperienza cristiana. E allora mille pellegrini, rappresentanti delle diverse realtà della nostra Chiesa, insieme con il nostro vescovo, si sono messi in ascolto delle parole del Papa e in cammino verso la porta santa per vivere il Giubileo. Andando incontro alla porta della Basilica, ciascuno è stato invitato a portare con sé le persone care, a rivedere la propria vita, a chiedersi quali passi di conversione compiere per essere sempre più simile a Gesù, il volto della misericordia del Padre. Proprio Lui, che ci ha amati fino a morire per noi, è la misura del nostro dirci cristiani. Quel tratto di cammino vissuto insieme dall’inizio di via della Conciliazione fino alla Porta Santa era metafora della vita di ciascuno, nella quale la sfida più grande è diventare noi stessi a partire dal suo volto misericordioso e fedele. Proprio per questo il pellegrinaggio e il Giubileo, momenti esaltanti e faticosi allo stesso tempo, sono esperienze ’eccezionali’. Potremmo considerarle come una verifica generale, dalla quale ripartire per dare un tocco diverso alla vita di tutti i giorni. Ed è proprio a questo che ci ha richiamati il Papa nell’udienza generale tenuta in Piazza San Pietro. L’esperienza della misericordia, che non può essere solo ricevuta, ma va anche donata, deve diventare realtà concreta, vita vissuta. E per farlo c’è bisogno di alcuni strumenti e soprattutto di una motivazione profonda. Gli strumenti indicati dal Papa sono le opere di misericordia corporale e spirituale, che ci richiamano la concretezza dei piccoli gesti quotidiani. La motivazione profonda che ci spinge è l’amore di Dio e del prossimo, la vera fonte della pace. Al termine del suo discorso il Papa chiedeva al Signore il anno 21 n. 8

dono dello Spirito, l’unico capace di accendere in noi il desiderio di vivere secondo questo stile di vita. Perché? Perché vivere così non è facile! Pensiamo alle nostre relazioni quotidiane con familiari, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa, fratelli e sorelle della parrocchia, poveri incontrati per strada… Con quante di queste persone viviamo realmente gesti di misericordia? Con quante invece non ci riusciamo? Il dono dello Spirito accende in noi il desiderio di vivere nell’evidenza della misericordia. Senza questa forza, che mostra al nostro cuore l’intima verità del progetto di Dio riempiendolo di speranza, non vale la pena vivere di misericordia! Forse anche in questo anno santo abbiamo sperimentato incompren-

sioni che hanno deluso la nostra ricerca di una vita serena e nella pace. Solo lo Spirito, come diceva il Papa, può far rivivere questo desiderio! Il pellegrinaggio e il Giubileo sono esperienze ’eccezionali’, che donano speranza alla vita quotidiana di ogni singolo cristiano. Ma queste stesse esperienze devono poter diventare fonte di rinnovamento anche per le nostre comunità. Al termine dell’omelia il vescovo diceva: “Cosa portiamo nelle nostre comunità dopo questa esperienza? Il profumo della misericordia! Facciamo in modo che le nostre comunità diventino case di misericordia”. Se il Giubileo ci ha portati ad aprire e oltrepassare le porte sante, l’impegno diventa quello di rinnovare quei luoghi della misericordia che sono la nostra diocesi, le nostre parrocchie, le nostre associazioni, le nostre case… Oltrepassata la porta, questi luoghi ci attendono come ‘apostoli della misericordia’, come annunciatori convinti del volto misericordioso di Gesù. Ed è questo l’augurio più bello che possiamo scambiarci: che il nostro Giubileo straordinario diventi Giubileo feriale, che il pellegrinaggio vissuto diventi cammino pieno di gioia e che le nostre comunità, spesso ferite, siano finalmente segno di comunione per il mondo. Buon cammino… don Pierpaolo Pacello

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

3


GIUBILEO

La famiglia e la gioia dell’amore Il giubileo diocesano delle famiglie

N

umerose le famiglie, provenienti dalle diverse zone pastorali della diocesi, convenute nella chiesa del seminario diocesano a Conversano, domenica 16 Ottobre per il Giubileo delle famiglie, organizzato dall’Ufficio Famiglia, in collaborazione con gli altri Uffici diocesani, in occasione dell’Anno giubilare della Misericordia. Il momento preparatorio alla gioia dell’attraversamento della Porta Santa, presieduto da don Mimmo Belvito, è stato vissuto intensamente, con l’invocazione allo Spirito Santo e l’ascolto della Parola. Davanti all’icona della famiglia di Nazareth, le famiglie sono state esortate a vivere con coraggio e serenità le vicende gioiose e tristi della quotidianità, accogliendo il mistero di Dio col desiderio di compiere la sua volontà. La lettera di S. Paolo agli Efesini ha ricordato qual è il Progetto di Dio sull’uomo e la donna e qual è il modello di vita da imitare, nell’amore reciproco dei coniugi: guardare come Cristo ama la Chiesa e dà la vita per lei. Ci sono poi stati donati due momenti intensi di testimonianza. La scelta di un giovane di incamminarsi verso il Sacerdozio, che affronta insieme ai suoi cari, momenti anche difficili di malattia come occasione per rafforzare la fede attraverso la preghiera comune, e per rendere più saldi i legami di affetto nel sostegno vicendevole. Poi l’itinerario non facile di una giovane che nella fede, ha scoperto la chiamata al matrimonio e nella danza come danza per il Signore, ha realizzato il desiderio profondo di realizzazione di sé. Questi due momenti sono stati intervallati proprio dalla danza come espressione di preghiera, offerti dalla scuola di danza cristiana di Putignano, appartenente all’Associazione “Holy Dance” di Suor Anna Nobili, che hanno intensificato il coinvolgimento e il clima di preghiera di tutti i presenti. Dopo questo momento, insieme al Vescovo Mons. Giuseppe Favale, le famiglie si sono mosse in pellegrinaggio, con canti e preghiere, verso la Cattedrale, per attraversare la Porta Santa e partecipare alla celebrazione Eucaristica. Accompagnati

4

dall’Inno della Misericordia, la celebrazione si è svolta nel raccoglimento e nella preghiera, con le parole di esortazione del Vescovo a vivere la vita di ogni giorno nella fede, riscoprendo nella preghiera comune, un momento privilegiato per esprimere la fiducia nella presenza di Dio accanto a noi, al quale affidare noi e i nostri desideri e affanni. Sono state rivolte parole di incoraggiamento alle famiglie, che vivono momenti di difficol-

tà, con riferimenti all’Esortazione Apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco. Il giubileo delle famiglie è stato un’occasione, per tutta la comunità diocesana, per rafforzare la fede e la speranza, circondati dall’amore misericordioso del Padre che sana tutte le ferite. Angela e Pierino Centrone

Campo scuola delle famiglie 2016

D

al 3 al 4 settembre, alle famiglie impegnate nella pastorale e nel Consultorio familiare diocesano, per la prima volta, è stata offerta la possibilità di vivere insieme due giorni di amicizia, studio, laboratori, cineforum e preghiera. Hanno aderito 20 famiglie, di cui 15 residenti a Villa Speranza di Ostuni, con grande soddisfazione di tutti, nonostante alcuni imprevisti di ogni “prima volta”. La “due giorni” ci ha portati a esplorare Amoris laetitia di papa Francesco, a svolgere interessanti attività sulla relazione di coppia, e a vivere momenti di fraternità intorno alla mensa e all’altare, condotti egregiamente da don Simone Bruno, prete-psicologo e professionista della comunicazione. Graditissima è giunta la visita del nostro vescovo Giuseppe, che ci ha incoraggiato ad andare avanti nel servizio alle famiglie e ad organizzare con loro più incontri di crescita nella conoscenza e nell’amore. I messaggi che continuano ad arrivare sulla bella esperienza vissuta, fanno ben sperare per i prossimi appuntamenti: il Seminario triennale, che riprende il 5 ottobre, la visita del Vescovo al Consultorio il 17 ottobre, la Domenica Insieme del 13 novembre al Convento di Castellana, gli incontri del prossimo anno in diverse città della diocesi e la proposta di un altro Campo scuola Famiglie, sempre più interessante e partecipato.

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

Vito Piepoli

anno 21 n. 8


CATECHESI

Annunciare la misericordia Il mandato ai catechisti

I

l Vescovo ha un ruolo primario rispetto all’annuncio e alla catechesi... a lui spetta l’“alta direzione della catechesi” nella propria Chiesa… il Vescovo è “il catechista per eccellenza” nella Chiesa particolare. Lo ricordano al n. 66 gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, noi a tutti i catechisti con il bel titolo “Incontriamo Gesù”. Forte di questa consapevolezza, il nostro vescovo mons. Giuseppe Favale ha fortemente voluto avviare l’anno pastorale, che sarà a tutti gli effetti il primo del suo ministero di pastore della nostra Diocesi, con la celebrazione del Mandato ai catechisti, che si è svolta nella cattedrale di Conversano giovedì 20 ottobre, all’insegna dello slogan “La misericordia, forma e stile dell’annuncio, dell’annunciatore e della comunità”. Nonostante il giorno feriale e l’ora pomeridiana, un gran numero di catechisti, ha accolto l’invito del Vescovo, sicuramente in rappresentanza dei tanti che formano quel piccolo popolo di cristiani, incaricati dai propri parroci, del compito dell’annuncio del Vangelo ai bambini e alle famiglie, ai ragazzi e ai giovani del nostro tempo e del nostro territorio. In non poche parrocchie, infatti, il conferimento del mandato ai catechisti è divenuto negli anni una prassi consolidata, esattamente perché – come ricorda sempre il numero 66 di Incontriamo Gesù – “a loro volta i parroci, nelle comunità loro affidate sono responsabili dei contenuti, dei metodi e dei modelli dell’annuncio e della catechesi, in fedeltà alle indicazioni del Vescovo”. L’intenso momento di riflessione, che ha caratterizzato l’appuntamen-

to, è stato affidato a don Vito Mignozzi, direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Castellaneta e, come ha sottolineato lo stesso mons. Favale, legato a lui dall’amicizia e dalla condivisione del percorso di crescita nel sacerdozio e del quale è anche compaesano e comparrocchiano, con qualche anno di differenza… La chiarezza del buon comunicatore – don Vito è anche docente nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta – e la sapienza di chi ama e serve la Parola con il cuore, hanno confezionato per i presenti il dono di una profonda e accattivante lettura dell’incontro tra Gesù e l’indemoniato, riportato nel vangelo di Marco (5, 1-20): un personaggio e una vicenda dai toni forti, che sarebbero inquietanti anche per la nostra coscienza di uomini ormai avvezzi a tutto, se non fosse che la presenza di Gesù trasforma un uomo condannato alla tortura interiore in un annunciatore della salvezza, in una testimonianza vivente della potenza della misericordia di Dio. La rilettura della pagina evangelica è stata la pista per una riflessione sul rapporto tra annuncio e misericordia, che sono come la trama e l’ordito di quel tessuto che è la comunità, che non può vivere se la dimensione dell’annuncio è curata nei minimi particolari, in base ad un programma dettagliato, ma difetta della misericordia, indispensabile perché l’annuncio del Vangelo non sia mai a prescindere dalla situazione di vita e di fede di chi bussa alla porta delle nostre comunità. All’intervento di don Vito è seguito un dibattito. Don Peppino Cito,

direttore del nostro Ufficio Catechistico, ha poi comunicato progetti e proposte dell’Ufficio, rivolti alle comunità parrocchiali, in ordine alla formazione degli operatori del settore. Detti materiali sono stati consegnati in dossier a tutti i presenti e sono stati raccolti i loro recapiti. L’Ufficio intende, infatti, consolidare la rete di collegamento con i catechisti, per una migliore circolazione di notizie e materiali (a proposito, chiedeteci anche l’amicizia su Facebook… vogliamo diventare tanti!!! Ufficio Catechistico Diocesi di Conversano Monopoli). Il secondo momento della serata ha visto la celebrazione del mandato ai catechisti, guidata da don Antonio Napoletano, vicedirettore dell’Ufficio Catechistico. La medesima pagina evangelica, già posta al centro dell’attenzione, è divenuta quindi oggetto di ascolto e fonte di preghiera. Il Vescovo ha chiosato con un breve ed intenso intervento la lettura del brano, invitando i catechisti a portare nel mondo la gioia del Vangelo con la propria vita, a vivere il compito dell’annuncio in comunione con la Chiesa: il mandato non è un gesto puramente rituale, ma la traduzione dell’invito a dire a tutti l’amore di Dio che si è incontrato, a raccontare come l’amore di Dio cambia la vita facendo sperimentare le viscere della misericordia di Dio, risvegliando il buono e il bene presente nel cuore. In un clima di grande festosità e gustosa comunione, favorita dalla fraterna accoglienza della comunità della Cattedrale e dei suoi pastori, l’incontro si è concluso, con le prime gocce di pioggia… una benedizione che speriamo copiosa sull’impegno di riportare il Vangelo per le nostre strade, senza smarrire il desiderio del sostegno reciproco, che nasce dal sentirsi comunità di mandati. A cura dello staff dell’UCD

anno 21 n. 8

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

5


ORDINAZIONI

Per loro consacro me stesso L’ordinazione presbiterale di don Filippo Dibello

«

Per loro consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità» (Gv 17, 19); è in questo versetto che si può racchiudere tutto il mistero, che ha accompagnato l’Ordinazione Presbiterale di don Filippo Dibello, avvenuta lo scorso 28 Ottobre, Festa dei Santi Simone e Giuda, presso la Basi-

6

lica Concattedrale di Monopoli. Nella Basilica, gremita, è risuonato il suo “Eccomi” e le parole del profeta Geremia: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni» (Ger 1, 1.4-10). Bella la testimonianza di Mons. Caliandro, per attestare l’idoneità di don Filippo a ricevere il sacramento dell’ordine sacro: «il bambino di Commisso oggi è diventato un uomo e per di più sta per diventare Sacerdote in eterno... non perdere mai la semplicità che ti ha contraddistinto in questi anni». Il Vangelo ci ha ricordato la chiamata degli Apostoli, una chiamata che viene preceduta da una notte di Preghiera e viene seguita, subito dopo, dalla bellissima pagina sulle Beatitudini: «Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli» (Lc 6, 20-29). Don Filippo è stato sempre accompagnato da quella Parola, che lo ha portato a consacrarsi tutto a Dio e agli altri, generato alla Fede è stato guidato dall’esempio della sua numerosa famiglia. Aver sperimentato in prima persona l’amore del Signore, in seguito alla sofferenza, l’avere incontrato sul suo cammino uomini che hanno accresciuto in lui questo Amore, lo hanno spinto a compiere un cammino di discernimento e di studio fino a pronunciare il “Sì, lo voglio”. Un’assemblea attenta e orante ha accompagnato la preghiera di Consacrazione, emozione traspariva nelle parole e nei gesti del nostro Vescovo Giuseppe, per la sua prima Ordinazione Sacerdotale; affetto e vicinanza nell’imposizione delle mani da parte del Presbiterio Diocesano, di cui don Filippo ne è diventato parte integrante e a cui ha affidato i suoi primi passi da sacerdote; grande gioia quando i fratelli e la nipotina gli hanno consegnato la casula, segno del loro amore e vicinanza e poi l’abbraccio di pace quasi liberatorio mentre il Coro Diocesano cantava: “Ecco il mio servo, il mio eletto in cui mi compiaccio ho posto in lui il mio spirito e guiderà il mio popolo”. Gra-

zie don Filippo per la tua scelta di vita, per esserti consacrato a Dio Amore, per esserti affidato a Maria Madre di Misericordia; grazie per il tuo sorriso, cerca di non spegnerlo mai, sii sempre disponibile nei confronti del popolo che ti è affidato, esempio per i giovani, accompagnatore discreto nella vita di ciascuno. Noi tutti ti assicuriamo la nostra continua preghiera e amicizia.

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

Ladismiro D’Amore

anno 21 n. 8


ORDINAZIONI

Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue L’ordinazione presbiterale di don Pierpaolo Pacello

U

na grande gioia pervade la nostra chiesa diocesana: durante la celebrazione dei primi vespri della Festa di tutti i Santi, lunedì 31 Ottobre u.s., nella chiesa di San Leone Magno in Castellana Grotte, il diacono don Pierpaolo Pacello è stato ordinato presbitero. La celebrazione è stata presieduta dal S.E. Mons. Giuseppe Favale e ha coinvolto molti sacerdoti, provenienti anche da altre diocesi, che hanno conosciuto e accompagnato don Pierpaolo in questi anni. Il suo lungo cammino è nato tra le mura della sua comunità di origine, la parrocchia di San Leone Magno, ed è proseguito prima nel Seminario Diocesano di Conversano e poi nel Seminario Regionale di Molfetta. Tanti volti, tante esperienze e tante storie hanno segnato la vita di don Pierpaolo. Ha vissuto diverse esperienze pastorali in alcune comunità parrocchiali nelle diocesi di ConversanoMonopoli, Bari-Bitonto, AltamuraGravina-Acquaviva delle Fonti, Castellaneta e S. Maria di Leuca, prestando il suo servizio sempre con umiltà e disponibilità verso tutti. Ha

anno 21 n. 8 3

conosciuto, nel suo percorso formativo, la sofferenza e la solitudine di tante persone accolte in case famiglia, comunità di recupero per tossicodipendenze e malati di AIDS, alle quali don Pierpaolo ha risposto con lo stile dell’accoglienza e con la sua silenziosa, ma costante preghiera. Nell’ultimo anno ha dedicato il suo servizio diaconale alla parrocchia del Sacro Cuore a Monopoli partecipando alla vita parrocchiale in tutti i suoi aspetti e seguendo con assiduità e dedizione la formazione di bambini, giovani e famiglie. Le tante esperienze vissute hanno contribuito a far crescere e maturare la vocazione di don Pierpaolo. Chi lo conosce lo descrive come un giovane uomo attento, capace di ascoltare e confortare, spendendosi per gli altri senza riserve. Attraverso le sue parole, i suoi gesti, il suo instancabile impegno pastorale, specie in ambito educativo e formativo, molti hanno potuto conoscere e concretizzare nelle loro vite il messaggio evangelico da lui trasmesso. Segno tangibile di ciò è stata la grandissima e sentita partecipazione alla sua ordinazione presbiterale. Accorsi da più parti, centinaia di fedeli, uniti alla comunità di San Leone Magno, hanno condiviso con la famiglia di don Pierpaolo il compimento della sua vocazione al sacerdozio e si sono uniti a lui nella preghiera finale di rin-

graziamento. Queste le sue parole: «Da questa sera Padre buono mi hai donato la possibilità di poter pronunciare, nell’effusione del tuo Spirito, le stesse parole del Figlio tuo: questo è il mio corpo questo è il mio sangue. Fa’ che siano parole vere anche per me, non il segno di un tradimento. Donami sempre la consapevolezza delle mie povertà e delle mie ricchezze perché saranno queste il dono che farò agli altri». Marco Mezzapesa

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

11 7


CARITAS

Per una cultura dell’incontro: verità e accoglienza Rapporto Immigrazione 2015

L

o scorso 30 settembre, nel Palazzo Vescovile a Conversano, alla presenza del Vescovo e di un centinaio di operatori Caritas della nostra Diocesi, è stato presentato il XXV Rapporto Immigrazione 2015, curato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare il dott. Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Immigrazione di Caritas Italiana e il dott. Giuseppe Valenzano, consigliere dell’area Metropolitana di Bari. Il Rapporto, costruito da numeri e da statistiche, non è un testo “freddo” utile per ricercatori; parla di vite, esperienze, storie che ci interpellano e che suscitano impegno e responsabilità, sull’esempio del buon Samaritano, icona biblica scelta dal nostro Vescovo come sfondo dell’incontro. Alcuni elementi del rapporto sono interessanti per la riflessione e il discernimento comunitario: • È necessario non dimenticare gli oltre 5 milioni di persone di cittadinanza non italiana, che vivono in Italia, perché in noi l’attenzione oggi è quasi verso coloro che oggi in massa arrivano alle nostre coste; • A differenza dei luoghi comuni che sostengono che in Italia c’è un’invasione di immigrati, i dati reali ci dicono che sostanzialmente, rispetto allo scorso anno, la popolazione con cittadinanza straniera è cresciuta solo del 1,9%; • È significativo il fatto che i permessi di soggiorno hanno come motivazione prevalente il lavoro e la famiglia; • Rispetto alle aree geografiche italiane, la presenza degli immigrati al Sud è pari al 15,2%, mentre al Nord è il 60% e al Centro il 25,4%; • In merito al lavoro, il Rapporto sottolinea la presenza degli immigrati nel settore dei servizi collettivi e personali, nel settore alberghiero e della ristorazione e nelle costruzioni, rispetto ai cittadini italiani.

8

Inoltre, la quota del lavoro non qualificato degli immigrati è pari al 36,55 rispetto al 7,9% degli occupati italiani. Sempre in questo ambito è giusto segnalare le retribuzioni inferiori che i cittadini stranieri hanno rispetto agli italiani, divario che aumenta quando si è in presenza del lavoro delle donne immigrate. Sono presenti molti contratti di “lavoro grigio”, ossia dichiarazioni di falsi parttime. • I detenuti stranieri sono il 33,2% della popolazione carceraria in Italia, mentre l’idea comune è che essi siano molti di più. Questi dati ci offrono la possibilità di percorrere strade nuove, per formare quella “cultura dell’incontro” tanto sollecitata da papa Francesco. Innanzitutto, è necessaria un’autentica campagna di informazione per mettere in discussione quei luoghi comuni sugli immigrati. Infatti, dai dati riportati, si evince che i grandi numeri degli immigrati, del lavoro che rubano agli italiani e dei loro reati non sono veritieri. In secondo luogo, è importante sviluppare azioni di integrazione, oltre all’accoglienza, passando dal dover correre ai ripari di emergenze, al vivere la quotidianità con lo spirito di fratelli, che iniziano a conoscersi e camminare insieme. Nella nostra Diocesi, il progetto “Protetto. Rifugiato a casa

mia” ci sta permettendo di vivere una significativa esperienza di integrazione. Le persone accolte sono già fuori da una prima accoglienza, fuori da urgenze particolari. Il senso del progetto è permettere loro di integrarsi nel tessuto sociale delle nostre città, in un clima di autentica libertà. C’è, infatti, la libertà di chi accoglie, delle parrocchie, degli istituti religiosi, delle famiglie, che stanno mettendo a disposizione tempo, energie, beni, ascolto e concretezza verso i fratelli e le sorelle rifugiati. C’è la libertà dei rifugiati che accolgono la proposta bella e faticosa dell’integrazione. Questo progetto, che ha la durata di 6 mesi per ogni rifugiato, sta diventando un vero e proprio cantiere di integrazione ed incontro tra culture e nello stesso tempo un cantiere ecclesiale, perché sta permettendo a famiglie, parrocchie e istituti di vita consacrata di camminare insieme. La cultura dell’incontro è davvero ricchezza per tutti e porta frutti fecondi di bene comune. La conoscenza delle situazioni reali, tolte le maschere dei luoghi comuni, e la concretezza dell’accoglienza possono essere strade importanti di misericordia.

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

don Michele Petruzzi

anno 21 n. 8 3


COMUNICAZIONI SOCIALI

Bambini e Mass Media La Lettera di Bari

A

ll’interno del programma di formazione per l’avvio del nuovo anno pastorale 2016-2017, la Parrocchia di Sant’Antonio in Monopoli, ha proposto alla comunità alcuni appuntamenti per riflettere intorno al grande tema dell’Accogliere, Ascoltare, Comunicare la Bellezza. Il contenuto programmatico è ‘il compito di rendere pastorale la misericordia’, in ossequio all’Esortazione apostolica Amoris laetitia, il cui n. 200, dedicato all’annuncio del Vangelo della Famiglia oggi, il ruolo delle famiglie cristiane che, per la grazia del sacramento nuziale, possono offrire la testimonianza gioiosa di Cristo, che ci libera dal peccato e ribadisce l’intenzione della Chiesa di raggiungere ciascuna famiglia con umile accompagnamento, perché possa scoprire la via migliore per superare le difficoltà del cammino. Il 3 ottobre si è svolto l’incontro su “La Lettera di Bari” con Enzo Quarto, per una educazione digitale della famiglia. Dopo l’introduzione di Anna Maria Pellegrini, il noto giornalista della Rai ha spiegato che il Forum “Bambini e Mass Media” esiste per “un sogno da condividere con chi vuole che i mezzi della comunicazione sociale preferiscano sempre la realtà al racconto reale, che rischia di imporre l’omologazione di una logica mercantile al senso dell’umano”. L’iniziativa è ampia. Si è toccato anche il tema del cyber bullismo. La complessità del problema rimanda evidentemente al nostro mandato educativo. È importante, far crescere un progetto educativo condiviso. Con la dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Fanciullo è iniziato un processo. Il sogno del FORUM è di cambiare la prospettiva educativa sociale, culturale. Nella prospettiva di Martin Luter King, ha sottolineato Enzo Quarto, perché tutti i bambini siano guardati allo stesso modo, evidenziando che siamo pieni di leggi, ma sempre più poveri di etica e ragionando sul fatto che la norma va semplicemente applicata, pur potendo in sé, non avere etica. Il problema, dunque, non è la norma ma l’atteggiamento che ci porta ad interrogarci su un comportamento etico. In una comunicazione così complessa, come quella mediale, le relazioni si assottigliano. Il paradosso di questa comunicazione è che è ‘democratica’ nel senso che è fondata sul marketing ma non sull’etica, cioè sul principio del consumo. Il sistema sfrutta le persone per

avere un suo tornaconto, condiziona le menti, i bisogni – lo aveva già detto McLuhan – studia in modo razionale come colpire in modo razionale. Il dramma è che questo linguaggio del marketing trasporta, in ogni ambito, all’utilitarismo e i bambini capiscono il meccanismo, i modi del mercato, assorbono per imitazione e chiedono senza limite. Il compito educativo è più difficile in questo contesto. È necessario, perciò, come credenti, raccordare fede e ragione e rimettere al centro la persona. Anche nel laboratorio della Buona notizia si è cercato di mettere in luce che cosa accade quando dinanzi ai fatti di cronaca più efferati i giornali e i media, pur di vendere il loro prodotto ‘informativo’ sono capaci di scrivere parole, parole, parole. Bisogna dar bene la notizia, invece, anche la più brutta notizia, perché le crudezze fanno parte della vita. Tra l’altro adesso la tecnologia digitale ci spiega che la manipolazione c’è sempre. Così anche nel senso di elaborare criticamente la notizia. Ma ci chiediamo quanto i bambini, nativi digitali, sanno distinguere finzione e realtà. Perché se l’invenzione della stampa ha permesso a tutti di riflettere, gli apparati digitali hanno moltiplicato i linguaggi. Accade, poi, quando la sofferenza e il dolore è molto forte, quel fenomeno che chiamiamo rimozione. Come insegnare ai bambini ad affrontare la realtà nella sua complessità? Se non capiamo dove ci porta questo sistema di comunicazione tecnologico mediale siamo allo sbando. “La lettera di Bari” si avvale del contributo di molti esperti della comunicazione e mediatori culturali. In uno di questi contributi si legge che il compito che tutti dovremmo assumere è proprio quello di “educare noi stessi e i bambini a non chiuderci in convenzioni e opinioni (…) perché dietro le parole ci sono cose. Saper leggere dietro e dentro le parole ci aiuta a vivere in maniera più ricca e più vera il rapporto con le cose e con il mondo. È questa forse la più grande sfida, che possiamo vincere però insieme. Abituarci a riscoprire la faccia inattuale delle parole, aiutare i bambini e i giovani a credere nello spessore delle parole, contro la banalità del quotidiano, della ripetitività materiale, attraverso un uso consapevole dell’audiovisivo e dei social media. Perché nella nostra cultura tecnologica l’agire non si riduca a dover rinunciare a ricercare la verità, è necessario riattivare il gioco del pensare, al servizio dell’umano. Riscoprire il senso delle cose, è compito di tutti. Maria Grazia Palazzo

anno 21 n. 8 3

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

9


PASTORALE GIOVANILE

“In fondo… le stelle! E-ducare il de-siderio” Giornata diocesana degli animatori, degli educatori e dei catechisti dei giovani

L

’Ufficio Diocesano per la Pastorale Giovanile sabato 8 ottobre, ha convocato a Castellana Grotte gli animatori, gli educatori e i catechisti dei gruppi giovanili, per un momento di formazione all’inizio del nuovo anno pastorale. L’incontro si è articolato in due distinti momenti e luoghi. Presso la Parrocchia “Il Salvatore” di Castellana c’è stato un momento di preghiera, con il nostro Vescovo Giuseppe, dopo la riflessione sul brano del Vangelo di Giovanni, in cui si narra l’incontro di Gesù con la Samaritana. Il Vescovo ha ringraziato tutti per il servizio offerto alla Chiesa nel delicato compito di aiutare i giovani a scoprire la bellezza dell’incontro con Cristo. Approfittando della presenza dei diaconi Pierpaolo Pacello, Filippo Di Bello e Antonio Esposito li ha voluti chiamare accanto a sé, per impartire ai presenti la solenne benedizione. L’incontro è proseguito con l’intervento del dott. Mimmo Armiento psicologo, psicoterapeuta e referente del progetto ingannevolecomelamore.it. Tema centrale della sua relazione: “Educare il desiderio”. Un vero e proprio training per tutti i presenti, chiamati a ripensare la propria esistenza, partendo dalla consapevolezza di sentirsi attesi ed amati, contemplando la possibilità di ri-nascere da Dio, dopo essere nati dai propri genitori. Una escalation di esortazioni ed incitazioni a scoprire la bellezza della vita, “Abbi desideri grandi, quei desideri che si possono dire con le braccia allargate verso il cielo”, questa la raccomandazione finale del dott. Armiento, col quale si è conclusa la prima parte della giornata. Gli oltre duecento partecipanti si sono spostati presso le Grotte di Castellana per il workshop. “Vi invito all’abisso delle mie grotte. Sognerete ad occhi aperti… Venite a vedere. I sogni si vivono, non si raccontano”. Con questi versi, di don Angelo Centrone, i partecipanti sono stati invitati a “scendere, ascoltare le grotte e rubare a queste i segreti dell’educare”. Suddivisi in vari gruppi e accompagnati dalle guide dell’Associazione

10

Turistica e Culturale “Sotto Sopra” di Castellana Grotte, ed alcuni volontari scout, hanno vissuto un’esperienza unica. Lungo il camminamento sotterraneo di circa un chilometro, mentre ammiravano la bellezza delle grotte attraverso le stalattiti e stalagmiti, che nel corso dei secoli hanno assunto forme e figure di ogni genere, hanno meditato sui vari aspetti che uno stile educativo cristiano è chiamato ad adottare. L’ascolto, il tempo da dedicare, l’attenzione a non “manomettere” la vita di chi ci viene affidato, l’accoglienza, che non ammette giudizi, l’esimersi dal dare all’altro la “forma” che noi desideriamo. La parola di Dio, para-

gonata alla luce che illuminando gli anfratti delle varie caverne ci permette di cogliere la bellezza del luogo, è il meglio che come educatori possiamo offrire, l’unica che potrà “colorare” ogni esistenza. Al termine del percorso tutti i partecipanti si sono ritrovati nella caverna principale, la Grave, dove era stato allestito un grande schermo, su cui è stato proiettato un video sul valore dell’amore e dell’amicizia, che ha emozionato molti presenti. Don Stefano Mazzarisi, dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, ha chiuso l’incontro con un momento di preghiera. Anna Maria Pellegrini

5000 PRESENZE NELLA CHIESA S. CHIARA E PINACOTECA DIOCESANA DI CONVERSANO

N

umerosissimi visitatori per la nostra chiesa di S. Chiara e Pinacoteca Diocesana. Grande soddisfazione per l’équipe presieduta dal Rettore don Giuseppe Goffredo. Al semplice passaggio davanti ad una chiesa del centro storico, un turista incuriosito si chiede cosa e come sia quell’edificio ecclesiastico antico, incastonato tra le mura della città. Appena vi entra si trova immerso in un’aula liturgica totalmente restaurata, di colore verde acqua, che richiama il colore originario della chiesa, altari laterali con preziose tele e al centro dell’aula pannelli con tele del 1500-1800. Al costo simbolico di 1,00 euro si inoltrano verso la lettura di tutte le tele, accompagnati da giovani ed esperte guide dell’arte religiosa. Al termine del percorso, con attraversamento della sagrestia, sala pertinente e cortile, si recano verso l’uscita, rimanendo stupiti da una simile bellezza architettonica e significatività artistica delle tele esposte, tanto da lasciare questi pensieri sul registro delle presenze: “Siamo grati per il recupero di questo complesso, viviamo a Conversano eppure non avevamo mai avuto occasione di visitarlo e apprezzarlo”. “Complimenti agli ideatori e ai volontari di questo capolavoro ”;“Complimenti non solo per il patrimonio che vi trovate a gestire, ma per la cura e la passione con cui la divulgate”. Anche tutti gli appassionati dell’arte hanno evidenziato la validità e importanza del sito: “Esperienza sublime”. “Grazie per le emozioni profonde trasmesse da queste opere d’arte”. E poi l’arte come efficace esperienza di evangelizzazione: “Conoscere la condizione del mondo femminile nei secoli precedenti attraverso un percorso spirituale. Un percorso che permette la scoperta del nostro io, attraverso immagini sacre che possono lasciare un segno anche a coloro che osservano i dipinti con occhi meno sacri”. Un invito a tutti quanti a passare e lasciarsi colpire dalla pinacoteca di S. Chiara e a tenersi aggiornati delle iniziative culturali che si terranno prossimamente visitando la pagina di facebook: https://www.facebook.com/Chiesa-di-Santa-Chiara-e-Pinacoteca-DiocesanaConversano-Ba-

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

anno 21 n. 8


MEMORANDUM DIOCESI DI CONVERSANO-MONOPOLI UFFICIO DIOCESANO PER LE CONFRATERNITE VERSO IL RINNOVO DEI CONSIGLI DIRETTIVI: SINODALITÀ E DISCERNIMENTO NELLE CONFRATERNITE APPUNTAMENTI

Catechesi Zonali e indicazioni per le elezioni del nuovo consiglio direttivo “L'annuncio del Vangelo: sinodalità e discernimento nelle confraternite” Martedì 15 novembre – Cisternino, Chiesa S. Quirico ore 19,30 Giovedì 17 novembre – Conversano, Chiesa del Purgatorio ore 19,30 Venerdì 18 novembre – Fasano, Chiesa San Francesco da Paola ore 19,30 Sabato 19 novembre – Castellana Grotte, Chiesa dell'Immacolata ore 19,30 Lunedì 21 novembre – Monopoli, Chiesa del Purgatorio ore 19,30 Martedì 22 novembre – Putignano, Chiesa del Convento ore 19,30 Mercoledì 23 novembre – Turi, Chiesa S. Chiara ore 19,30 Lunedì 28 novembre – Rutigliano, Chiesa Carmine ore 19,30 Martedì 29 novembre – Noci, Chiesa Carmine ore 19,30 Mercoledì 30 novembre – Polignano, Chiesa Purgatorio ore 19,30 — Entro il 10 dicembre le Confraternite faranno pervenire la lista dei candidati per le votazioni dei nuovi consigli direttivi — Gennaio/ Marzo - Votazioni per i nuovi consigli direttivi che entreranno in vigore dal 1 aprile 2017 — Aprile – Il vescovo incontra i componenti dei nuovi consigli direttivi

APPUNTAMENTI NOVEMBRE 5 17,30 10 20,00 11 12 13

09,30 18,30 18,30

14

19,00

17

18,00

17

19,00

18 19 20

09,30 16,00 10,30

23

18,30

24

18,30

25

10,00 18,00

26 27

19,00 16,30

Dedicazione della chiesa di S. Giovanni Paolo II - Fasano Adorazione Eucaristica vocazionale con i giovani delle zone pastorali di Conversano e Monopoli - Seminario, Conversano Incontro preti giovani - Oasi S. Maria dell’Isola, Conversano Chiusura diocesana dell’anno santo - Cattedrale, Conversano S. Messa di chiusura del giubileo parrocchiale Parrocchia Addolorata, Rutigliano Laboratorio diocesano per catechisti: Annunciare con l’arte Oasi S. Maria dell’Isola, Conversano Incontro “Incaricati parrocchiali” del Sovvenire Convento Madonna della Vetrana, Castellana Grotte Incontro formazione catechisti: Linguaggio multimediale ed educazione alla fede - Parrocchia S. Antonio, Monopoli Ritiro del clero - Abbazia Madonna della Scala, Noci Ritiro diaconi permanenti - c.da S. Bartolomeo, Monopoli Cresime - Parrocchia S. Antonio Abate, Fasano Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero XXV anniversario di sacerdozio di don Stefano Altavilla Basilica Ss. Medici, Alberobello Festa di S. Flaviano e istituzione dei nuovi ministri straordinari della comunione - Cattedrale, Conversano “Vivere la sinodalità nella Chiesa locale”, Assemblea del clero Oasi S. Maria dell’Isola – Conversano Assemblea degli Operatori pastorali Parrocchia S. Anna, Monopoli Cresime - Parrocchia SS. Trinità, Monopoli Incontro ministri straordinari della comunione Parrocchia S. Anna, Monopoli

Fino al 20/10/2016 abbiamo raccolto per il Terremoto del Centro Italia euro 41.556,41

RADIO AMICIZIA Da non perdere… Il lunedì alle 19,15: “Palla al centro”: commenti, risultati, interviste a personaggi dello sport locale e regionale. Il martedì alle 17.05 “Radio Sera Chiesa e Cultura”: ogni primo martedì del mese intervista a S.E. Mons. Giuseppe Favale; attività uffici associazioni e gruppi diocesani; alle 19.15 “Il brufolo Radioattivo”: iniziative, notizie e commenti a cura degli studenti del Liceo Scientifico “S. Simone” di Conversano. Il mercoledì alle 17.05 “MLT Forum”: con consulenti ed esperti si parla di gestione del tempo, risorse umane, fisco ed economica. alle 19.15 “Tempo Liber”: Recensioni, commenti, letture e interviste dal fantastico mondo dei libri…

IMPEGNO Periodico d’informazione della Diocesi di Conversano – Monopoli Reg. Tribunale di Bari n.1283 del 19.06.96

Direttore Responsabile: don Roberto Massaro Redazione:

don Mauro Sabino don Pierpaolo Pacello Donato Marino Lilly Menga Anna Maria Pellegrini Francesco Russo Nicola Teofilo Angelo Coletta

Uffici Redazione: Via Dei Paolotti, 2 - 70014 Conversano Tel. 080.4958888 - Fax 080.4955851 Indirizzo di posta elettronica: impegno@conversano.chiesacattolica.it Sito Internet della Diocesi di Conversano-Monopoli www.conversanomonopoli.chiesacattolica.it Grafica e Stampa: EVI S.r.l. - Monopoli

DICEMBRE 1 09,30/18,00 Seminario di formazione per animatori del discernimento

anno 21 n. 8

Si prega di far pervenire alla redazione eventuali proposte di pubblicazione entro il giorno 5 di ogni mese.

w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t

11



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.