Coltivatore n.11 anno 2015

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n. 11 - ANNO 69 - 1 - 31 luglio 2015

Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Editore: Edizioni Agami s.r.l. via Flli. Ceirano, 13 - 12100 Cuneo Reg. Trib. CN 4985/9206/10200 info@agami.it Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Direttore Amministrativo Enzo Pagliano Coordinamento di redazione Chiara Serra Grafica e impaginazione Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Pasqualino Cusano, Simona Daniele, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Giacomo Golinelli, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Luisa Peano, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Scaglione, Federica Scaperrotta.

Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

TTIP: COLDIRETTI FORTEMENTE CONTRARIA Entro il 2015 dovrebbe concludersi la trattativa per il Ttip, ovvero il Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti. Si tratta di un accordo commerciale di libero scambio, in corso di negoziazione tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America. In Europa, in tanti si oppongono all’accordo. Una delle principali critiche ai negoziati è la loro segretezza e mancanza di trasparenza; e anche il fatto che ad aver condotto il principale e più citato studio sui benefici dell’accordo sia il Center for Economic Policy Research di Londra, non considerato credibile perché finanziato anche da grandi banche internazionali. Coldiretti evidenzia che un accordo di questo tipo annullerebbe le biodiversità e non andrebbero esenti dal rischio anche la sicurezza degli alimenti e la salute dei consumatori, perché i principi su cui sono basate le leggi europee sono diverse da quelli degli Stati Uniti. Oltre alla questione degli OGM, questa critica viene sollevata relativamente all’uso di pesticidi, all’obbligo di etichettatura del cibo e alla protezione dei brevetti farmaceutici, ambiti nei quali la normativa europea offre tutele maggiori rispetto alle quali Coldiretti esercita un costante controllo per garantire trasparenza ed informazione sia ai produttori che ai consumatori.

Sommario La Grecia resta in Europa.................................................................................. 4

Domiciliarità leggera a Fossano...............................................................30

Mobilitazione Coldiretti per dire no al formaggio senza latte ................................................................................................................... 5

Mapi: nuovo accordo e nuovo Presidente.......................................30

Giu’ le mani dai formaggi tipici cuneesi.............................................. 6 Latte in polvere: da Assolatte alto tradimento al Made in Italy............................................................................................................... 7 Etichettatura: Moncalvo incontra Hogan........................................... 8 Quote latte: 30 mln di multa all’Italia per la campagna 2014-2015 ....................................................................................... 9 Assunzioni in agricoltura: non siamo pecore nere.................10 Pesche e nettarine: sistema debole.......................................................11

L’Assistenza Tecnica in crescita.................................................................32 Giornata del Socio Catac a Demonte ................................................32 Coldiretti in prima linea nella lotta alla vespa velutina .....................................................................................................33 Ortaggi, fragole e piccoli frutti.................................................................37 Nuove varietà di fragole e lamponi......................................................38 Il moscerino dei piccoli frutti.....................................................................40 Cresce il Bio in Europa.....................................................................................41 “Food blogger”, ospiti degli agriturismi di Terranostra ........42

Il Corsivo del Coltivatore...........................................................................12

Prodotti ittici al Mercato Campagna Amica Cuneo................44

Storie di vita..........................................................................................................13

Campagna Amica con gli studenti a Barolo..................................45

La scelta della “Ferrero” valorizza il territorio...............................14 Risarcimento danni da selvaggina: dalla Regione in arrivo il saldo 2013 e l’anticipo 2014............................................16 Temporali di calore nel cuneese...............................................................16 Caccia, agricoltura, ambiente: un caos mai visto prima......17 Lupi: a Ostana evitata la strage di capre cachemire e alpaca........................................................................................................................18 Bisogna catturare i ghiri e fermare i lupi.........................................19 Truffa degli alpeggi: una speculazione annunciata................20 Erogati gli ultimi 45 milioni di euro del 2014..............................21

Un successo la Festa Provinciale di Donne Impresa e Pensionati..............................................................................................................46 Presentati il Barolo 2011 e il Barbaresco 2012...........................50 A Martiniana l’ottavo concorso per il mirtillo piu’ buono..................................................................................................................50 Una fascetta per il fagiolo rosso rampicante................................51 Trebbiatura del farro a Peveragno........................................................51 Con O.N.A.Frut a Revello per la pesca piu’ buona.....................52 Le allergie: igiene e infezioni le cause................................................53 Rivalutazione delle pensioni .....................................................................54 Fibrosi cistica e invalidita’.............................................................................57

La Posta del Coltivatore..................................................................................22

Sono partite 5 Unioni Montane del cuneese................................26

Agricoltori olandesi in viaggio studio in Granda.......................61

“Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n.100 del 7/12/1955 - Reg. Cronol. n.3296 1 copia euro 2,00 Abbonamento annuo euro 40,00

Costituito il Consorzio della Pera Madernassa............................28

Scadenze Aziendali................................................................................62-63

Festa Giovani Impresa Cuneo: il futuro di Coldiretti passa da qui.....................................................................................29

Il Mercatino del Coltivatore...................................................................64

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Ancora in aumento le frodi alimentari .............................................23 Flavescenza dorata: difesa e criticita’..................................................24

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LA GRECIA RESTA IN EUROPA

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on il 61, 5% di no, i Greci non hanno chiesto di uscire dall’Europa, ma nel restarci chiedono un’Europa solidale e un accordo per uscire dall’Austerity. In questi giorni, tutti gli occhi sono puntati su Francoforte. Se la Bce garantirà ulteriore liquidità alle banche elleniche, gli sportelli ed i bancomat potranno continuare ad erogare danaro. Giorni di incontri concitati, di vertici quasi improvvisati portano a pensare che la Bce non chiuda i cordoni della borsa, anche se Mario Draghi in questa operazione vuole assolutamente la copertura politica da parte del Parlamento e della Commissione Europea.

Una cosa è certa: la crisi greca e l’incertezza su quello che accadrà sta rapidamente portando alla paralisi le imprese greche.

Il gettito fiscale sta riducendosi ad un rivoletto minimo, lo Sta-

to non paga più alcun fornitore, chiunque disponga di contanti rinvia o evita del tutto i pagamenti. Se la Grecia non raggiunge un’intesa accettabile con l’Eurozona, con riforme severe e profonde dei tanti aspetti della vita economica ellenica, ma anche con una neutralizzazione dell’imponente debito pubblico

ipotizza uno scenario in cui da unione di Stati, l’Europa possa diventare una federazione di Stati dove, come negli Stati Uniti d’America, oltre alla politica monetaria vi sia la stessa politica tra gli stati membri in materia fiscale e di normativa sul lavoro.

Dunque, anche l’eccessiva rigidità portata avanti dalla Ger-

Il referendum ed i problemi rappresentati dal governo Tsipras pongono domande che vanno ben aldilà del default greco.

Emerge la debolezza politica europea. E c’è già chi ipotizza una federazione di Stati Europei sul modello degli Stati Uniti accumulato nel quinquennio dell’austerità, gli scenari più imprevedibili, potrebbero diventare realtà. E questo a cominciare dall’uscita della Grecia dall’euro.

Quindi, una situazione a dir poco ingarbugliata, un misto di economia e politica, l’evidente segnale che l’Europa deve cambiare registro. E c’è già chi

mania con la Merkel, non ha pagato e il rischio di un indebolimento dell’Europa è reale.

E c’è già chi ipotizza che gli Usa non abbandoneranno l’Europa per una questione meramente politica, poiché come è trapelato sui giornali nei giorni scorsi, la Russia di Putin strizza l’occhio sorniona alla Grecia

per garantirsi un alleato con lo sbocco diretto dei Paesi Baltici sul Mediteranneo.

In questo intersecarsi di situazioni va anche detto che in Grecia, per ora, non ci sono particolari problemi di approvvigionamento né per i generi alimentari, né per il carburante, né per i medicinali. Come succede normalmente in tutti i Paesi avanzati, anche la Grecia dispone di riserve di questi generi di prima necessità e, da quello che si sa, il governo Tsipras ha da qualche giorno attivato un piano straordinario per assicurare i rifornimenti. Anche i media internazionali parlano di difficoltà per quanto riguarda le forniture di latte, carne e medicinali. In realtà non sono segnalati intoppi neanche nelle isole e nei luoghi turistici, che sono una fonte fondamentale di introiti per l’economia greca.

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MOBILITAZIONE COLDIRETTI PER DIRE NO AL FORMAGGIO SENZA LATTE

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na nutrita delegazione di Coldiretti Cuneo ha partecipato alla mobilitazione indetta da Coldiretti in piazza Montecitorio a Roma per dire no al formaggio senza latte mercoledì 8 luglio. Insieme a migliaia di allevatori e casari provenienti da tutta Italia e alle bandiere gialle di Coldiretti vi erano anche tanti cittadini in piazza a testimoniare con la loro presenza la difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia ed inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. Il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo, insieme ai rappresentanti della principali associazioni dei consumatori, ha incontrato i parlamentari dei diversi schieramenti e i rappresentanti delle Istituzioni che intendono sostenere la battaglia per il Made in Italy con una apposita sollecitazione al Parlamento per la difesa della qualità del sistema lattiero caseario italiano, contro la decisione dell’Unione Europea di permettere l’utilizzo del latte in polvere per la produzione lattiero casearia. Con l’occasione è stato presentato uno studio Coldiretti sui primati lattiero-caseari italiani nel mondo.

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GIU’ LE MANI DAI FORMAGGI TIPICI CUNEESI

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Enzo Pagliano Direttore Coldiretti Cuneo

a decisione della Commissione Europea di consentire la produzione di formaggi utilizzando latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari ha generato una reazione di forte disapprovazione e di sdegno da parte di Coldiretti Cuneo.

Dice Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo: “Basta con questa Commissione Europea fortemente condizionata dalla lobbies delle multinazionali che in nome della libera circolazione delle merci impone un dictat che mette in crisi la biodiversità, la tradizione casearia Cuneese e piemontese. Se le nostre esportazioni sono aumentate del 9,3% nel primo trimestre del 2015, questo significa che il consumatore europeo guarda con attenzione ed apprezza i nostri formaggi che attraverso le DOP hanno tutelato gusti e profumi che in altre parti d’Europa hanno perso”.

Aggiunge Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo: “Se i nostri prodotti agroalimentari e, in specifico, i formaggi DOP non fossero così appetibili sul mercato europeo ed internazionale non avremmo il fenomeno delle imitazioni senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine. Proprio la tipicità e l’aver salvaguardato gusti e sistemi di caseificazione

consentono in questi anni di crisi dei consumi, ai nostri prodotti lattiero caseari di distinguersi non solo nelle nicchie, ma sul mercato in generale. A livello nazionale Coldiretti ha realizzato un osservatorio che vigila soprattutto sulle imitazioni delle nostre eccellenze: dal vino ai formaggi, dai prosciutti alle carni. Il lavoro dell’osservatorio è segnalare le varie situazioni irregolari ai nostri organi di tutela affinchè queste truffe ai danni dei consumatori, ma anche dei produttori, abbiano a cessare.

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Raschera: E’ un formaggio se-

migrasso, crudo di latte vaccino, pressato a pasta compatta di colore bianco-avorio stagionato minimo 30 giorni. Dal sapore fine e delicato è tipicamente profumato e moderatamente piccante se stagionato. Molto gradita dai consumatori la “Raschera d’alpeggio” Murazzano: Formaggio fresco a latte crudo intero ovino, in purezza oppure misto, prodotto sulle colline dell’alta Langa Cuneese. Si presenta in forme da 250-400 g dal sapore fine, delicatamente profumato e con un gradevole sapore che ricorda il latte vaccino.

Castelmagno: Soprannominato il “Re dei formaggi”, è prodotto in soli tre comuni dell’alta Valle Grana. Ottenuto dal latte vaccino con una particolare lavorazione della cagliata e una stagionatura in grotte naturali che, conferiscono al prodotto un sapore ed un aroma inconfondibile.

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iamo di fronte ad un caso di alto tradimento del Made in Italy da parte di una associazione che ha agito contro gli interessi dell’Italia, dell’agroalimentare nazionale e forse di parte dei suoi associati impegnati nel garantire la qualità e la tipicità della produzione lattiero casearia tricolore.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’indiscrezione secondo la quale a sollecitare la diffida della Commissione Europea nei confronti dell’Italia per porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto dalla legge nazionale n.

138 dell’11 aprile del 1974, sia stata l’associazione delle Indu-

strie lattiero casearie (Assolatte).

Un sospetto che è stato confermato parzialmente dal Commissario europeo Phil Hogan che ha parlato di una reazione comunitaria alla protesta di un produttore italiano nel corso dell’audizione alle Commissioni Agricoltura di Politiche europee di Senato e Camera congiunte.

Quelli che chiedono all’Unione Europea di produrre il “formaggio con la polvere” sono gli stessi che sottopagano il latte agli allevatori italiani con prezzi che non coprono neanche i costi dell’alimentazione del bestiame. Una manovra che fa comodo a chi vuol continuare ad importare prodotti dall’estero da spacciare come Made in Italy per la mancanza di un adeguato sistema di etichettatura

sull’origine dei prodotti lattiero caseari. Il risultato è che dall’inizio della crisi hanno chiuso in Italia oltre diecimila stalle da latte con la perdita di posti di lavoro e di reddito ma anche di un ruolo insostituibile di presidio del territorio. L’Italia grazie alla tutela della legge nazionale ha conquistato un primato internazionale nella qualità e nella varietà della produzione di formaggi con oltre 400 diversi tipi censiti a livello territoriale che lo scellerato comportamento delle lobbies industriali rischia ora di far crollare.

Un’azione che danneggia i consumatori italiani con l’offerta di prodotti di basso standard qualitativo con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale.

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LATTE IN POLVERE: DA ASSOLATTE ALTO TRADIMENTO AL MADE IN ITALY Moncalvo; “quelli che chiedono di fare il formaggio con la polvere sono gli stessi che sottopagano il latte e fanno chiudere le stalle”

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ETICHETTATURA: MONCALVO INCONTRA HOGAN

“E

’ positivo il sostegno assicurato dal Commissario Europeo all’agricoltura Philip Hogan al lavoro che stiamo facendo per garantire una etichetta di origine trasparente ai prodotti alimentari Made in Italy”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in

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riferimento all’incontro a Roma con il Commissario Europeo all’agricoltura Philip Hogan che ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa dell’Italia promossa sulla base del regolamento comunitario N.1169 del 2011 entrato in vigore il 13 dicembre del 2014 che consente ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti qualora i cittadini esprimano in una consultazione parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole, come è avvenuto nella consultazione pubblica on line sull’etichettatura condotta dal Ministero delle Politiche Agricole. Un segnale importante per tutelare le produzioni agroalimentari nazionali che apre

prospettive positive anche nel settore lattiero caseario italiano dove dall’inizio della crisi hanno chiuso oltre diecimila stalle e ora scelte sbagliate rischiano di compromettere irrimediabilmente l’identità e la genuinità dei formaggi, soprattutto per quelli non tutelati da una denominazione di origine. L’impegno del Commissario in questi primi mesi di attività a sostenere la promozione e a tutelare le denominazioni di origine con l’istituzione del registro internazionale rappresentano importanti passi in avanti come pure la volontà di accelerare il processo di semplificazione della politica agricola comune. “Ci auguriamo infine - conclude Moncalvo - un concreto sostegno ai produttori italiani colpiti dall’embargo che la Russia ha appena deciso di prorogare per un ulteriore anno”.

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prelievo supplementare dovuto all’Unione Europea e’ pari a circa 30 milioni di euro. L’entità dei prelievi imputabili ai singoli produttori e delle restituzioni sarà determinato in seguito alle operazioni di contabilizzazione e verifica in corso da parte dell’Agea, ai sensi dell’art.9 d.l. n.49/2003, come modificato da ultimo dal d.l. n.51/2015, da concludersi entro il prossimo 31 luglio 2015.

L’ultimo anno di applicazione del regime delle quote lascia una pesante eredità poiché trovano purtroppo conferma le previsioni di splafonamento rispetto alla quota nazionale, in una situazione in cui dall’inizio della crisi hanno chiuso in Italia diecimila stalle. L’ufficializzazione delle nuove multe avvie-

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mmontano a circa 30 milioni le nuove multe per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea nel 2014/15, dopo cinque annualità in cui nessuna sanzione è stata dovuta dagli allevatori italiani. L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) ha comunicato i dati ufficiali definitivi relativi alla produzione nazionale di latte per il periodo 2014-2015, l’ultimo soggetto al regime delle quote latte.

La produzione nazionale di consegne è stata di 11.000.705 tonnellate, con una eccedenza produttiva nazionale di 107.093 tonnellate ed esuberi individuali di 730.512 tonnellate. In base a questi dati, l’ammontare del

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ASSUNZIONI IN AGRICOLTURA: NON SIAMO PECORE NERE

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ei giorni scorsi, la stampa si è occupata in lungo e in largo del problema relativo alla manodopera assunta per le campagne di raccolta dalle imprese agricole. E questo, a fronte di una generica denuncia da parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, Cgil in particolar modo. Secondo queste Organizzazioni, è diffuso in agricoltura, soprattutto per le campagne di raccolta della frutta e dell’uva il fenomeno del lavoro nero, tanto che alcuni giornali sono giunti a scrivere che non mancano situazioni di sfruttamento e di caporalato da parte delle imprese agricole.

Coldiretti, per scelta, non ha voluto scendere nell’arena di un dibattito che alla fine è utile a nessuno. In questi anni, l’Organizzazione si è dotata di una

serie di servizi, di cui le imprese associate si possono avvalere, al fine di operare in regime di legalità. Questo, nonostante dal Governo in giù, non si sia fatto nulla per semplificare le norme e per abbattere la troppa burocrazia che genera alle imprese agricole perdita di tempo e costi non indifferenti.

Occorre, quindi, che la politica faccia la sua parte e come a suo tempo, l’allora ministro piemontese al lavoro, Cesare Damiano accolse la proposta dei voucher, in considerazione delle specificità del lavoro agricolo (programmi finché vuoi, ma se piove non raccogli!), così oggi è necessario che ne venga potenziato l’utilizzo.

Ben vengano i controlli da parte dell’Ufficio del Lavoro e delle Autorità competenti.

Questo vale anche per le coo-

perative di lavoro dalle quali le imprese agricole attingono. Se queste cooperative che hanno permesso di rispondere alle necessità di manodopera in certi momenti critici non agiscono legalmente, occorre che chi di dovere ne assuma il controllo e ne verifichi l’operatività. Di certo, il fatto di servirsi della manodopera stagionale in modo occasionale, non deve essere imputato, in quanto a responsabilità al datore di lavoro, già alle prese con situazioni di mercato difficili. Infine, un’ultima considerazione: i giornali hanno accostato il prezzo di una bottiglia di Barolo al costo orario della manopodera. Giornalisticamente nulla da eccepire. Fa sicuramente notizia.

Bisogna però tenere conto che, per quanto riguarda la provincia di Cuneo, la realtà del Baro-

lo non è che una parte, seppur importante, in un mercato del vino e di altri comparti fatti anche di oggettive difficoltà di mercato In tutta questa vicenda il rischio reale è di danneggiare l’immagine della massa degli imprenditori agricoli cuneesi che lavorano in modo trasparente nel rispetto della normativa vigente. Gli organi di vigilanza debbono individuare le situazioni anomale .

Certo, questo potrà anche fare meno notizia, ma rappresenta la realtà che abbisogna.

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ei giorni scorsi, Coldiretti nell’ambito del Copa (Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole a livello europeo) ha chiesto misure di sostegno all’ortofrutta.

Nella lettera inviata alla Commissione Europea, si sostiene che a causa del proseguimento dell’embargo russo ad importare i prodotti dall’Ue, potrebbero esserci situazioni di difficoltà, dopo che il presidente Putin ha dichiarato che questo continuerà fino al 2016. Il Commissario Ue ha reso noto che nelle prossime settimane sarà valutata l’opportunità di prorogare il regime di aiuti all’ortofrutta e al latte deciso lo scorso anno chiedendo l’erogazione tempestiva e la fruibilità degli stessi da parte delle imprese agricole.

Intanto, è partita la campagna di commercializzazione a livello

europeo delle pesche e nettarine.

Si è passati da un inizio giugno molto vivace, grazie alle alte temperature, ad un’offerta ancora limitata e ad una impennata di consumi a fine giugno che ha visto un appesantimento della situazione di mercato, poiché mentre aumentava l’offerta, le temperature sono scese e, di conseguenza, la domanda è calata.

All’inizio di luglio, il caldo afoso dovrebbe portare ad un aumento della richiesta sui mercati europei. In Germania, ad esempio, abbiamo assistito ad un buon avvio del mercato della frutta estiva italiana sulla base dei dati forniti dall’Ufficio federale tedesco per l’alimentazione e l’agricoltura, anche se proprio questo mercato privilegia, a parità di calibro, le pesche e le nettarine spagnole con quotazioni più alte delle nostre.

Stessa situazione per il prodotto francese che, esportando solo alta qualità, ottiene quotazioni più alte, dove la differenza con le pesche e le nettarine italiane sfiora l’euro in più.

Una considerazione ci pare obbligatoria: Spagna e Francia hanno saputo concentrare, nei fatti, la loro offerta. In Italia, assistiamo invece ad una serie di lagnanze che vanno dall’embargo russo, al clima, al crollo dei consumi, mentre ogni operatore continua ad andare per conto suo, su un mercato dove gli squali non mancano. È inutile fare riunioni invernali (le abbiamo fatte anche nel Cuneese) e riempirsi di buoni propositi, (bisogna togliere la “C” dal mercato del fresco, bisogna fare accordi con le grandi catene di distribuzione, bisogna sviluppare l’agroindustria dei succhi, biso-

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PESCHE E NETTARINE: SISTEMA DEBOLE

gna…) per poi alla fine iniziare le campagne con un nulla di fatto.

Ad oggi, salvo l’accordo con Conad che Coldiretti presenterà nei prossimi giorni ad Expo, altri accordi nazionali non ci risulta siano stati fatti. Certo, vi sono quelli degli operatori privati che si prendono ben guardia dal divulgarli e dal metterli a sistema.

Dove ci porterà tutto questo?

Per ora ad un forte indebolimento del sistema. In futuro, o ci si dà una mossa oppure è inevitabile il crollo.

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12 BASTIAN CONTRARI

I L C O R S I V O D E L C O LT I V ATO R E IL MAL SOTTILE DEL MOMENTO

L

a diagnosi è “sindrome da tassazione”. Si manifesta con stato ansioso, crisi di panico, incubi notturni (e anche diurni!), momenti di depressione e parentesi di aggressività in cui si diventa pericolosi per sé e per gli altri. Gli attacchi si ripropongono puntualmente in primavera – inizio estate ed a novembre.

Non solo, ma, negli ultimi anni, presentano una sgradevole appendice anche a dicembre.

Causa del disturbo che, a quanto sembra, non ha rimedio, sono virus pericolosissimi che si chiamano Tari, Tasi, Imu, Irpef, ecc, della famiglia degli “impostecati”, soggetti a continue mutazioni genetiche e cambi di denominazione, ma sempre più pericolosi, sempre più aggressivi e resistenti ad ogni trattamento.

La cura risolutiva – come detto – non esiste. Si va dallo specialista del settore (in questo caso, il commercialista) o all’ambulatorio ( l’ente di patronato), sperando di trovare sollievo; si conclude con un pagamento non da ridere e ci si calma per qualche mese, pensando che, tutto sommato, l’importante è la salute. Poi si ricomincia da capo.

Chi non ha provato il trauma dell’improvviso risveglio notturno, accompagnato da interrogativi drammatici quali: ho pagato tutto? Ho abbastanza liquidità per saldare il conto? Mi ricorderò delle due stanze ereditate dallo zio? Ho conservato le ricevute dei tickets versati all’asl?

Ho registrato i cambiamenti avvenuti in corsa? Ho documentato le detrazioni?

Ed ecco che si comincia a sudare freddo, a sentire il cuore che improvvisa ritmi nuovi, ad ipotizzare contestazioni e multe, a guardare con un pizzico di invidia chi è sempre stato ritenuto uno sfigato, ma può ora fregiarsi della preziosa qualifica di “nullatenente”.

Il buio della notte fa il resto, regalando agli incubi toni tetri e minacciosi.

A questo punto non resta che aggrapparsi all’estrema opportunità di sollievo: l’immagine dei tanti italiani che soffrono della stessa sintomatologia e concentrano ogni sforzo nel cercare di sopravvivere all’attacco virale.

Nel deprimente quadro generale si riaccendono, però anche antichi bollori e rabbiosi momenti di ribellione, abbinati alla

figura dei molti che affrontano il problema a modo loro, se ne infischiano del pericolo e cercano l’immunità a tutti i costi, persino negando l’evidenza. Barano, è ovvio, ma vivono nel tormento.

Temono, prima o poi, di scoprire che sono ricchi, e quindi evasori, solo deprecabili evasori.

Naturalmente...a loro insaputa!!!

Bastian Contrari

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S

e i tedeschi e gli svizzeri arrivano in massa in Valle Maira, il merito è suo e del marito che non c’è più. Si legge su una targa, nella borgata: “A chi passa di qui a gustare la serena quiete di queste montagne, la Comunità montana Valle Maira vuol ricordare l’opera di Andrea Schneider (25 luglio 1950 – 7 marzo 2004) che ne fu narratore e promotore entusiasta tra i turisti di lingua tedesca”).

Maria Schneider è nata il 15 luglio 1946 a Colonia, in Germania e vive a San Martino Inferiore di Stroppo.

21 COMPROPRIETARI Cosa faceva prima di arrivare in Valle Maira?

“Lavoravo sul territorio per il Comune come assistente sociale”.

Quando è arrivata nella “Granda”?

“Mio marito Andrea, austriaco, anche lui assistente sociale, era diretto in Provenza. Mi ha parlato bene di questa Valle e mi ha proposto di tornarci insieme”.

La prima volta in cui è arrivata qui?

“Era il luglio 1980, siamo arrivati all’Impero di Prazzo. Mio marito, di origini montanare, è restato subito entusiasta, io, sinceramente, di meno. A San Martino siamo arrivati nel 1988, prima eravamo a Prazzo dove siamo stati sei anni. I tedeschi arrivavano a Prazzo a studiare l’italiano e noi li accompagnavamo in montagna”.

Avete avuto difficoltà a comprare le case?

“Dal notaio, ci siamo trovati dall’altra parte 21 comproprietari delle prime tre case! Non è stato facile rintracciarli, gli anziani ci hanno aiutati: la borgata, disabitata da 25 anni, era davvero malandata. Poi piano piano ne abbiamo comprate altre ancora”.

“SIETE MATTI” Quali le reazioni?

“In tanti ridevano di fronte

D I

V I TA

RITRATTI

S TO R I E

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a cura di Barba Bertu info@barbabertu.com

MARIA SCHNEIDER: “FELICE DI VIVERE A SAN MARTINO INFERIORE DI STROPPO

Maria Schneider, artefice dell’arrivo dei tedeschi in Valle Maira.

alla nostra idea di creare una struttura ricettiva : “Siete matti, è meglio che bruciate i vostri soldi, così vi scaldate una volta!” … poi si sono ricreduti”.

Avete lavorato la terra?

“All’inizio sì. Coltivavamo le verdure e siamo arrivati ad avere un massimo di 25 pecore: sono animali buoni e simpatici, le avevamo per tenere puliti i prati.

Dopo una decina di anni le abbiamo vendute”.

Qualche aneddoto?

“La “capa” del gruppo era Erika: io battevo il coperchio sulla pentola e tutte le pecore arrivavano dietro di lei per mangiare! ”.

Gli animali le piacciono?

“Sì, ma alla mia età non posso più fare tutto. Se un giovane vuol venire a fare qui il pastore, io volentieri gli dò una mano: perché gli animali sono necessari”.

E la struttura quando è iniziata?

“Nel 1990 siamo partiti con 13 posti letto, oggi ce ne sono 25, in una Casa per ferie e in un Rifugio escursionistico. All’inizio eravamo gli unici, oggi in Valle Maira le strutture sono una quarantina”.

La montagna di cosa deve

vivere?

“Di agricoltura montanara, di turismo, di artigianato. Oggi gli architetti, i traduttori, gli scrittori possono lavorare da casa grazie alle moderne tecnologìe, ma sono decisioni prese da chi vuole adottare un certo stile di vita”.

Pentita della sua scelta?

“Mai! Nemmeno quando è morto mio marito, in un giorno terribile: io ero qui a preparare le zucche in agrodolce, lui aveva problemi di cuore da 6 anni ed è arrivata la telefonata dall’Ospedale tedesco che era morto.

Ci volevamo bene! Andrea era un sognatore coi piedi per terra, innamorato della montagna. La malinconia è grande, mi manca molto”.

IL FUTURO DELLA MONTAGNA Perché la Valle Maira piace così tanto ai tedeschi?

“Perché ci sono i “Percorsi occitani”, le strutture di accoglienza e qui si mangia anche molto bene (fondamentale!) a prezzi accessibili”.

Come arrivano i turisti?

“Grazie al passa parola e ad Internet. Lo standard di acco-

glienza è buono, ma si può migliorare: c’è ancora troppo individualismo”.

La gente della Valle Maira?

“Un po’ chiusi agli inizi, ma ci hanno sempre rispettati. So che le SS hanno fatto atti feroci e tragici, ma non mi sento colpevole. Però sono triste quando penso alle guerre, io sono una pacifista convinta”.

Il futuro della Valle Maira?

“Io sono per le piccole attività: possono ancora nascere birrerie, si possono fare cosmetici col latte di capra, caseifici... Le seconde case portano poco, per cambiare servono nuovi residenti. Purtroppo però lo Sato non è sensibile verso i problemi della montagna” .

L’allevamento?

“Ha un futuro, ma con animali più piccoli, come le pecore. A Cucchiales fino a qualche anno fa c’erano 2.500 pecore tenute da due fratelli!”.

DUBBI SU DIO Le sue giornate oggi?

“Mi sveglio presto, poi traffico tutto il giorno. Accompagno anche i turisti a vedere le nostre fantastiche chiese!”.

Lei è credente?

“Sono religiosa, penso che c’è un ordine superiore a noi: non siamo indispensabili all’universo.

Prego, ma ho dubbi sull’esistenza di Dio. Non mi piace la Chiesa cattolica come istituzione. Papa Francesco è molto in gamba”.

Il mondo di oggi?

“Non mi piace: è brutto ma è colpa nostra”.

Si ritiene fortunata?

“Molto fortunata. Ma il dolore c’è e siamo qui per risolvere problemi. Ogni tanto cadiamo, ma poi ci alziamo”.

L’idea della morte?

“Non ho paura di morire, io credo lla reincarnazione. E se rinasco un’altra volta, vengo subito vivere a San Martino di Stroppo: qui sono felice”.

Il suo primo pensiero quando si sveglia?

“Guardo il magnifico panorama e ringrazio!”.

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LA SCELTA DELLA “FERRERO” VALORIZZA IL TERRITORIO

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opo la perdita di marchi storici per un fatturato di oltre 10 miliardi dall’inizio della crisi, l’Italia inverte la tendenza con la prima operazione significativa da parte del settore agroalimentare tricolore per l’acquisizione di una società inglese da parte della Ferrero. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’iniziativa del Gruppo piemontese che ha presentato un’offerta di acquisto per la britannica Thorntons, specializzata nella produzione di cioccolata, per circa 111,9 milioni di sterline (156,3 milioni

di euro) per potenziare la sua presenza in Gran Bretagna.

L’iniziativa del gruppo piemontese segue tra l’altro il rientro in Italia di Italpizza, gruppo leader nella produzione di pizze surgelate che, dopo essere passato agli inglesi del gruppo Bakkavor nel 2008, ha riattraversato la Manica ed è tornata tricolore, con il raggiungimento di un accordo con la Filiera Agricola Italiana promossa da Coldiretti, per la realizzazione della prima pizza tutta tricolore fatta con ingredienti certificati italiani, dalla farina al pomodoro, dall’olio

alla mozzarella.

Un cambio di marcia importante rispetto alla tendenza che dall’inizio della crisi ha visto la progressiva cessione di marchi storici del made in Italy all’estero.

Giovanni Ferrero

L’offerta di acquisto della Ferrero nei confronti della industria dolciaria inglese Thorntons ci riempie di orgoglio, poiché conferma il radicamento della Ferrero al made in Italy e al territorio cuneese in particolare.

“Come già avvenuto con il progetto del polverizzatore del latte di Moretta realizzato da Inalpi con il concorso di Coldiretti, Compral Latte e la stessa Ferrero, si incentiva il mondo agricolo a produrre eccellenze che l’importante impresa agroalimentare intende valorizzare con un utilizzo sempre più rilevante delle produzioni agricole cuneesi. Questo è valso per il latte; ci auguriamo lo sia anche per le nocciole e per la frutta, produzioni ampiamente utilizzate dall’azienda dolciaria albese”, questo il commento di Delia Revelli e Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo.

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Risarcimento danni da selvaggina: dalla Regione in arrivo il saldo 2013 e l’anticipo 2014 A seguito di un incontro promosso da Coldiretti, l’ennesimo per la verità, la regione Piemonte ha disposto l’erogazione del saldo dei danni causati dalla selvaggina all’agricoltura per l’anno 2013 e l’anticipo degli stessi per l’anno 2014. Per il solo 2013, gli importi ammontano a quasi 2,3 milioni di Euro.

Non appena i fondi giungono agli Atc e ai CA, questi saranno erogati ai danneggiati, che attendono da tempo. Nonostante si sia riusciti a sbloccare questa situazione, Coldiretti manifesta forti preoccupazioni sul futuro del pagamento dei danni agricoli. La mancanza di una legge regionale che, come si legge in altra parte del giornale, è contesa tra mille interessi di bottega, non lascia sicuramente tranquilli sia in termini di erogazione dei danni, che di perizia degli stessi, che di gestione complessiva della problematica. Intanto, l’eccessiva presenza di selvaggina genera un problema di natura sociale, poiché sono in aumento gli incidenti stradali, alcuni dei quali anche mortali. Sono anni che si parla di questo problema, così come sono anni che questo resta irrisolto.

Temporali di calore nel Cuneese A causa del caldo estivo, continuano i temporali di calore che arrecano danni ingenti all’agricoltura. A macchia di leopardo, un po’ tutta la provincia è stata toccata da questi fenomeni. In alcune zone, si è registrato l’allettamento dei foraggi, del grano e del mais. In altri, la grandinata ha appesantito le reti, causando il crollo delle strutture di sostegno (vedi foto). In altre situazioni ancora, si è dovuti intervenire con trattamenti cicatrizzanti sulle coltivazioni frutticole e viticole per evitare la compromissione del raccolto anche per l’anno prossimo. Inutile ribadire che il clima è cambiato e che ormai l’unica forma per tutelare il reddito dell’imprenditore agricolo resta quello dell’assicurazione contro gli eventi atmosferici.

CACCIA, AGRICOLTURA, AMBIENTE: UN CAOS MAI VISTO PRIMA

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egli ultimi 30 giorni in Piemonte abbiamo assistito ad una serie di “botta e risposta” tra la Giunta Regionale e, in particolare, Giorgio Ferrero Assessore alla Caccia e i vertici delle associazioni venatorie, nonchè del loro Coordinamento. Un dialogo che sul calendario venatorio proposto dalla Regione Piemonte si è poi interrotto con un nuovo ricorso al Tar da parte delle associazioni venatorie. Più smussata la posizione delle associazioni ambientaliste e quella di Arcicaccia. Coldiretti non ha voluto entrare nella diatriba del calendario venatorio, ma questo non significa che l’argomento non riguardi il mondo agricolo. In particolare dobbiamo evidenziare le difficoltà gestionali degli Atc e Ca, la cronica carenza di fondi, il mancato pagamento dei danni agricoli dove restano ancora da concludere situazioni del 2013 mentre , praticamente, tutto il 2014 non è stato pagato. Nel corso di quest’anno, inoltre, giungono segnalazioni che in alcune zone non sono più effettuate le perizie per l’individuazione dei danni causati dalla selvaggina. Una situazione di grande preoccupazione soprattutto perché il numero dei selvatici è in aumento così come destano preoccupazione i danni

all’agricoltura. Infine gli incidenti stradali. Un segnale che non si tratta solamente di un problema agricolo, ma di tutta la società.

In questo marasma di dichiarazioni, ricorsi e controricorsi Coldiretti evidenzia che la nostra Regione è ancora senza una legge di riferimento. Non si tratta di approvare una nuova legge sulla caccia come leggiamo sui giornali, ma di avere una normativa a tutela del territorio, dell’agricoltura dove la caccia svolge un suo ruolo che non deve essere prevaricante rispetto all’agricoltura. Sappiamo che la Giunta Regionale ha approvato un disegno di legge che è stato assegnato alla Commissione di merito. Sappiamo anche che è partita la corsa per chiedere ai singoli consiglieri regionali dei vari partiti, di proporre integrazioni e modifiche al DDL re-

gionale. Coldiretti ha trasmesso le proprie puntualizzazioni alla Giunta Regionale e resta in attesa che la Commissione licenzi il testo per essere poi approvato dal Consiglio Regionale.

Senza considerare il fatto che non sappiamo se la giunta Chiamparino resterà al governo del Piemonte. Tutto dipende da Tar che, proprio in questi giorni, si dovrà pronunciare in merito al noto problema delle firme false, Coldiretti auspica che, sul rapporto agricoltura, caccia, ambiente, torni un minimo di serenità dove il dialogo sostituisca la polemica e una legge condivisa lasci il posto ai troppi ricorsi che hanno imbavagliato un minimo di attività amministrativa penalizzando gli agricoltori, ma anche tutto l’aspetto di tutela ambientale per il mancato contenimento delle specie cacciabili.

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LUPI: A OSTANA EVITATA LA STRAGE DI CAPRE CACHEMIRE E ALPACA

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n altro avvistamento di un lupo ad Ostana nelle immediate adiacenze della stalla che ospita le capre dell’azienda agricola di Roberto Miretto che con la sua famiglia risiede tutto l’anno a quota 1.600.

Roberto Miretto: “Questa primavera avevo dovuto intervenire per allontanare un branco di lupi affamati che sostavano presso la stalla pronti ad entrare nel caso non me ne fossi accorto ed avessi aperto il portone. Ieri sera, mio figlio, terrorizzato dall’avvistamento, è corso a chiamarmi e con l’ausilio dei cani anti lupo siamo riusciti ad allontanarlo. Viviamo una situazione di terrore e di grande preoccupazione. La mia azienda alleva capre di razza cachemire e alpaca. Abbiamo svolto corsi di formazione per filare la lana e realizzare manufatti. Il mio lavoro e quello della mia famiglia è messo in pericolo dalla presenza del branco di lupi che da Ostana non si sposta”.

L’azienda Miretto gestisce anche un agriturismo “La Nostro Mizoun” in località Durandin e coltiva diecimila metri quadrati di piante officinali (lavanda, genepy, achillea, arnica, zafferano).

Le piante sono trasformate nel laboratorio artigianale aziendale e servite sia nell’agriturismo che cedute con la vendita diretta.

Ancora Roberto Miretto: “Lo scorso anno ho realizzato un recinto alto 1,40 m. intorno ai 40mila metri di terra prospicienti l’azienda, dove faccio pascolare le capre e le alpaca. Per questa realizzazione, a protezione del mio piccolo allevamento, ho investito tutto il reddito della mia famiglia. Inoltre, da qualche mese, ho assunto un aiu-

Da sinistra: Giovanni Fina Arema Coldiretti, Assessore Valmaggia e Miretto allevatore di Ostana

to pastore, che devo pagare per la sorveglianza del mio gregge.

Nonostante la recinzione, il rischio è che il lupo attacchi lo stesso”.

Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo: “Queste sono imprese agricole condotte da giovani, che investono con determinazione e coraggio, innestando un percorso virtuoso con ricadute positive sulla conservazione e sul presidio del territorio.

Non debbono essere lasciate a se stesse, ma aiutate con interventi concreti. È quanto meno inutile che a parole si incoraggi la gente a rimanere in montagna e nelle aree disagiate e poi non si assumano provvedimenti per i problemi concreti che gli abitanti di queste aree debbono affrontare”.

Essendo Roberto Miretto socio di Coldiretti Cuneo, l’Organizzazione ha ritenuto di chiedere un incontro urgente con l’assessore regionale alla Montagna, Alberto Valmaggia. Immediata la sua disponibilità all’incontro.

Alberto Valmaggia: “Vi ringrazio per la segnalazione così tempestiva e per il fatto che l’allevatore si sia voluto confrontare direttamente con chi rappresenta le Istituzioni. Per difendere i nostri allevatori di montagna non si è fatto abbastanza. Concordo con Coldiretti che è necessario inserire nel

nuovo Piano di Sviluppo Rurale una misura specifica al fine di evitare che la protezione degli allevamenti ricada a livello economico sulle poche imprese agricole che tutto l’anno presidiano la nostra montagna. Mi farò portavoce con il collega Giorgio Ferrero dell’Agricoltura della problematica. Chi vive tutto l’anno in montagna come il caso di Roberto Miretto deve ricevere assoluta attenzione da parte delle Istituzioni”.

Delia Revelli, presidente di Coldiretti Cuneo: “Il problema va affrontato con concretezza e soprattutto con una maggiore determinazione. I nostri allevatori si sono sfiduciati. La politica deve farsi carico dei problemi della montagna, non solamente con le parole, ma con fatti concreti. L’impegno assunto dall’assessore Valmaggia va in questa direzione. Ci auguriamo che nell’incontro regionale e soprattutto nel nuovo Psr siano contenute le misure che gli allevatori attendono da tempo. Questa situazione come tutte le altre, fa parte dell’ormai annoso problema dell’eccessiva presenza di selvatici sul territorio e della necessità di attuare velocemente il contenimento per evitare sia problemi di natura economica, che di natura sociale”.

BISOGNA CATTURARE I GHIRI E FERMARE I LUPI RIPRENDE LA CATTURA DEI GHIRI Su richiesta della Coldiretti, l’amministrazione provinciale di Cuneo ha provveduto a chiedere ed ottenere dall’ ISPRA l’autorizzazione alla cattura dei ghiri. Autorizzazione che sarebbe scaduta a luglio di quest’anno e che è stata rinnovata per un anno ovvero fino al luglio 2016. Una possibilità che non deve essere sprecata.

Questo perché a fronte di una popolazione di ghiri in costante aumento, sono stabili, se non in diminuzione, le autorizzazioni richieste per la cattura degli stessi da parte degli agricoltori. E’ fuori dubbio che, se la collaborazione dei coltivatori, in termini di autorizzazioni e di catture reali, non dovesse crescere, si corre il rischio che l’ ISPRA possa mettere in dub-

bio la problematica. L’eccessiva presenza dei ghiri si può dimostrare esclusivamente attraverso un aumento delle catture. E’ chiaro quindi che l’agricoltore deve concorrere impegnandosi in modo concreto altrimenti si corre il rischio che la cattura non sia più autorizzata.

MISURE DEL PSR PER DIFENDERSI DAI LUPI Coldiretti Cuneo partecipa al Forum Life Wolf Alpes che sta realizzando il Progetto Lupo.

Nell’ultima riunione si è deciso di chiedere alla Regione Piemonte, in particolare agli assessorati alla montagna e all’agricoltura, una serie di interventi per puntare sulla prevenzione dei danni causati dallo stesso. In particolare si chiede di finanziare la realizzazione di baite per gli allevatori, di mini caseifici che favoriscono la trasformazione del latte sugli

alpeggi nonché l’elettrificazione dei ricoveri notturni per gli animali. Questo per garantire un presidio in sicurezza.

In attesa della riunione il Life Wolf Alpes fornirà al progetto ministeriale per il contenimento del lupo i dati necessari affinché il piano nazionale inserisca la possibilità di abbattere i lupi, soprattutto nel caso degli ibridi.

Sono dati indispensabili perchè il piano nazionale preveda l’abbattimento di almeno 10 lupi come indicato dal Ministero dell’ agricoltura. Ma l’abbattimento dei lupi in deroga alla convenzione di Berna può essere concessa solo se la relazione di accompagno è supportata da dati statistici che solo il parco delle Alpi Marittime, per quanto concerne il nord Italia, è in grado di produrre. Né la Regione Piemonte né altri Enti li possiedono.

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TRUFFA DEGLI ALPEGGI: UNA SPECULAZIONE ANNUNCIATA

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n’indagine condotta dal Comando Provinciale della Forestale di Cuneo ha messo in evidenza una maxi truffa dei fondi comunitari sugli alpeggi. Sono finiti agli arresti domiciliari gli amministratori di una nota cooperativa agricola del cuneese. Inoltre secondo fonti della Procura di Cuneo sono indagati a piede libero un’altra trentina di allevatori della Granda e del nord Italia. L’imputazione di cui devono rispondere i soci della cooperativa sono: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falso documentale per l’effettivo utilizzo dei pascoli in alpeggio, frode in alpeggio.

Le indagini, secondo quanto riferito dai giornali, hanno permesso di scoprire aziende agricole che avevano certificato, ricevendo contributi Pac, di

tenere a pascolo terreni dove questo non era possibile perché impervi o rocciosi oppure terreni che, pur adatti, non avevano mai visto un animale al pascolo. In pratica la cooperativa avrebbe anche affittato terreni ad altre aziende del nord Italia, fornendo ai titolari tutta la modulistica occorrente per farne dei finti pascoli in alpeggio.

Sin qui i fatti come sono stati raccontati da varie fonti nei giorni scorsi.

Coldiretti Cuneo prende atto delle indagini in corso, auspica che venga fatta piena luce sull’intera vicenda e che i responsabili della truffa siano assicurati alla giustizia.

Proprio Coldiretti Cuneo, sulla base delle voci che da anni si sentono soprattutto nel mondo dei margari, aveva cercato di chiarire l’intricata matassa

chiedendo ai sindaci dei comuni sede di alpeggio di non prestare il fianco agli speculatori, con bandi d’asta che puntassero esclusivamente al prezzo dell’alpeggio penalizzando i veri allevatori e vigilando che la monticazione dei bovini avvenisse veramente.

Questa azione è stata svolta per ben due anni con specifiche lettere indirizzate ai sindaci. Sicuramente l’ iniziativa è servita nei confronti degli amministratori più sensibili.

In altri casi l’amministrazione comunale ha diramato dei bandi che si prestano alle speculazioni denunciate. Anche per il 2015 qualche situazione del genere è presente. E’ fuori dubbio che i comuni, soprattutto di montagna, debbono fare bilancio; ma per Coldiretti vale il discorso di sempre: non lo si deve fare speculando sugli alpeggi e penalizzando gli allevatori locali.

E’ evidente che la complessità dei meccanismi della Pac può anche generare idee strane agli speculatori di professione.

Se però dal territorio si fa sistema e non ci si presta a questi atteggiamenti poco chiari, automaticamente si isola chi non appartiene alla logica di quanti vivono sul territorio con trasparenza e onestà.

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l 29 giugno Arpea ha erogato l’ultima tranche di saldi di contributo per la domanda unica per un totale di più di 45 milioni di euro, superando anche quest’anno la performance del 95% di spesa dei fondi europei richiesti. In particolare sono andati oltre 10 milioni all’intervento che paga il contributo per l’assicurazione del raccolto e 22 milioni agli interventi che premiano la qualità di carne, latte, olio d’oliva e zucchero.

“E’ di ben 341 milioni di euro la quota di PAC di cui hanno beneficiato le 36.178 aziende agricole piemontesi che hanno chiesto di accedere ai pagamenti diretti per il 2014”, spiegano l’assessore regionale Giorgio Ferrero e il commissario Arpea Enrico Zola. “E’ un ottimo risultato,

Giorgio Ferrero

che non ha risentito in modo significativo del contraccolpo subito a livello nazionale in relazione alla vicenda Operazione Bonifica, grazie alle meticolose azioni amministrative condotte da Arpea, con la collaborazione dei tecnici dei Centri di Assistenza Agricola, che hanno permesso, mediante l’applicazione delle

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EROGATI GLI ULTIMI 45 MILIONI DI EURO DEL 2014 procedure di semplificazione definite a livello nazionale e regionale, lo sblocco della maggior parte delle aziende agricole coinvolte e la conseguente possibilità di ricevere il saldo”.

Ora l’attenzione si sposta nuovamente sulla campagna 2015, per la quale il coordinamento nazionale sta lavorando al fine di definire il valore dei titoli in tempi utili al pagamento dell’anticipo comunitario fissato per il 16 ottobre di quest’anno.

Tecnicamente non sarà quindi possibile erogare un primo anticipo con fondi regionali entro luglio: il Sistema Agricolo Regionale sta però valutando quali soluzioni alternative potranno essere percorribili nei mesi immediatamente successivi.

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LA POSTA DEL COLTIVATORE GRAZIE AI BENEFICI DELLE CURE TERMALI Quest’anno è il quarto anno che vado alle Terme di Lurisia a fare il ciclo di cure termali. Qualcuno penserà che sono il solito ripetitivo, e di primo acchito sembra davvero così. Invece è uno di quei “appuntamenti” che aspetto sempre con gioia. Le cose che attendiamo che arrivino sono sempre le più belle. Questo spazio che non è riabilitativo, ma è curativo è davvero bello, cambia la prospettiva. Per un disabile, come per tutti, è bello prendersi cura di sé. Qui alle Terme di Lurisia l’elemento curativo primario è l’acqua che poi viene usata sia per i fanghi, sia per le inalazioni, sia nella piscina. Un fatto sorprendente è che l’acqua è suscettibile a ciò che pensiamo e, quel che più conta, a ciò che diciamo. In presenza di pensieri positivi e di senso di gratitudine, l‘acqua è in grado di curare persino le malattie più gravi. Non a caso i nostri antenati recitavano preghiere prima di ogni pasto. Oltre al significato sacrale, questo rito avrebbe quindi anche un significato pratico. Non solo: bisogna anche ricordare che il nostro stesso corpo è costituito prevalentemente di acqua e che la nostra acqua “interna” reagisce ai nostri ragio-

namenti. Un trattamento che mi cura molto è la vasca idroterapica: l’immergermi nella vasca delle terme che è molto protetta, con la forma ovale, con l’acqua calda, richiama la nascita e fa emergere sensazioni e emozioni molto belle.

Nell’acqua il corpo è libero di muoversi senza fatica e si impara a prenderne maggior conoscenza. Il rapporto curativo è dato anche dal sentirmi protetto dalla vasca, dall’acqua e dalla terapista, cosicché imparo anche attraverso l’acqua a gestire meglio le mie paure, e a stare a galla. La forza curativa dell’acqua la sperimento anche facendo i fanghi, qui è il potere dell’acqua termale che sfrutta gli effetti benefici che l’organismo trae dall’applicazione dei fanghi termali.

E’ bello farsi avvolgere tutto il corpo da questa “crema” che forma come un guscio che ha la capacità di curare diverse patologie. Questi modi di curarmi mi piacciono molto perché rispettano tempi e modi che il mio corpo chiede.

Credo che anche in un’ottica sanitaria come quella attuale, dove giustamente si dà molta importanza alla prevenzione, la cura termale abbia tutti i criteri oltre che curare, di prevenire diverse patologie che se non curate diventano invalidanti. Qui alle terme di Lurisia ho capito che la parola

“cura” va abbinata alla parola “armonia”, che vuol dire essere in accordo il meglio che si può con tutti gli elementi che mi caratterizzano. Nel momento in cui cura e armonia si incontrano, arrivo a gustare il “ben-essere” ossia quello stato di serenità a cui tutti noi ambiamo. Grazie alle Terme di Lurisia perché mi offrono ogni anno questo spazio di cura e benessere.

Gian Paolo Sandri

PRAZZO: NO ALLE TRUFFE PER L’AFFITTO DELLE ALPI PASCOLIVE Le recenti notizie di cronaca hanno messo in evidenza l’esistenza di truffe e malversazioni legate all’utilizzo improprio di aree destinate all’alpeggio,

anche nelle nostre vallate.

Il Comune di Prazzo, quale proprietario di alpi pascolive concesse in affitto sulla base di bandi pubblici periodici e di aree soggette ad uso civico, ha sempre operato con la massima trasparenza e non intende nel modo più assoluto essere coinvolto in situazioni non chiare.

Si invitano pertanto i soggetti giuridici destinatari della presente, quali affittuari di alpi pascolive e concessionari di aree soggette ad uso civico di proprietà del Comune di Prazzo, al più rigoroso rispetto di tutta la normativa comunitaria, statale e regionale che disciplina l’utilizzo dei pascoli, ricordando che il mancato rispetto di tale normativa, oltre alle sanzioni di legge, potrebbe anche comportare, qualora si traducesse in inadempimento contrattuale, la risoluzione anticipata dei contratti di affitto e delle concessioni in essere.

La presente missiva viene indirizzata per conoscenza al Corpo Forestale dello Stato, quale organo competente alla vigilanza ed alle confederazioni agricole più rappresentative sul territorio, affinché richiamino anch’esse i propri iscritti al rigoroso rispetto della normativa vigente.

Il Sindaco Geom. Osvaldo Einaudi

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l 65 per cento degli italiani ritiene che la crisi abbia fatto aumentare i rischi ed è in allarme per i crimini alimentari.

E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che ben il 12 per cento dichiara di esserne stato vittima.

In effetti, secondo le elaborazioni Coldiretti, dall’inizio della crisi sono aumentate del 183 per cento le frodi alimentari, sulla base dei dati sui sequestri di prodotti adulterati e contraffatti effettuati dai Carabinieri dei Nas nel periodo compreso tra il 2008 e il 2014. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto messa in atto dalla Magistratura e da tutte le forze dell’ordine impegnate confermano però la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall’obbligo di indicare in etichetta

la provenienza della materia prima impiegata e di garantire la tracciabilità degli scambi commerciali. Sotto accusa per un italiano su cinque sono i cibi low cost dietro i quali spesso si nascondono, ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri. A preoccupare il 21 per cento è invece l’apertura delle frontiere con l’arrivo di alimenti che vengono da Paesi lontani con diverse condizioni sanitarie e produttive, ma che non possono essere ben identificati sugli scaffali per la mancanza di un sistema trasparente di etichettatura di origine. L’agricoltura e l’alimentare sono considerati aree prioritarie di investimento dalla malavita

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ANCORA IN AUMENTO LE FRODI ALIMENTARI

che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana della persone in termini economici e salutistici.

Secondo il rapporto Coldiretti/ Eurispes, il business delle Agromafie ha raggiunto i 15,4 miliardi di euro nel 2014.

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FLAVESCENZA DORATA: DIFESA E CRITICITA’

L

a flavescenza dorata è sempre molto insidiosa e un calo di attenzione può produrre danni irreparabili. E’ importante che ogni viticoltore in Piemonte si senta soggetto attivo e responsabile.

Bisogna ricordare anche che: • lo “Scafoideo”, l’insetto che trasmette la malattia nutrendosi sulle viti infette ( non su altre piante) vola anche fino e oltre ai 2 km!

• L’incubazione senza sintomi evidenti, fino ad alcuni anni, gioca un duplice brutto scherzo : ti fa credere che le piante siano sane quando invece sono già colpite oppure fa sospettare che la lotta non sia efficace, ma in realtà la malattia potrebbe essere in regressione…in entrambi i casi non bisogna cascarci.

• Abbiamo prova che la malattia è più virulenta dove è presente l’insetto e ci sono focolai d’infezione. I focolai d’infezione sono: le viti malate lasciate senza eliminarne la vegetazione (capitozzatura) come bisogna invece sempre fare e i vigneti abbandonati o dove ci sono piante inselvatichite. E va tenuto presente che queste ulti-

me non manifestano i sintomi!

• Ad oggi la lotta contro lo Scafoideo resta un’importante arma di difesa dalla Flavescenza tant’è che nelle zone focolaio e di insediamento il Decreto di Lotta Obbligatoria prescrive due trattamenti insetticidi all’anno (per i trattamenti leggi gli specifici bollettini).

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si osservano troppi incolti ex vigneto e bisogna urgentemente porvi rimedio. Non è difficile o costoso ; basta eliminare le viti e diserbare eventuali ricacci, in attesa di eliminare le radici.

Avete provato a guardarvi intorno se esistono anche nelle scarpate dei vostri terreni viti rinselvatichite? Se ne avete vi-

ste potete sospendere questa lettura correndo ad eliminarle, prima tagliandole alla base, poi spennellandone con un erbicida il taglio e poi sradicandole o se occorre nuovamente diserbarle.

Dove la vite è stata abbandonata, anche da molto tempo ed anche se rimane solo il “selvatico” la Flavescenza dorata si

sviluppa e si diffonde, quindi se vedete di questi casi segnalateli (come da esempio di comunicazione sotto), immediatamente a : virologia@regione. piemonte.it oppure via fax al n.

011/4323710 per posta REGIONE PIEMONTE, Settore Fitosanitario, Via Livorno 60, 10144 TORINO.

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FLAVESCENZA DORATA DELLA VITE SEGNALAZIONE CRITICITA’

Tipologia

O Vigneto coltivato O Vigneto in stato di incuria o abbandonato O Incolto o bosco con vite selvatica O Altro (specificare) Dati catastali (obbligatori) Comune di ______________________ foglio __________ part. _________________ Comune di ______________________ foglio __________ part. _________________ Comune di ______________________ foglio __________ part. _________________

Sanzioni - se non si rispettano queste e altre indicazioni del Settore fitosanitario regionale è prevista la sanzione amministrativa almeno 1.500,00 inoltre applicate: coatta delle misure SANZIONI - se non si di rispettano queste eeuro. altreSono indicazioni del Settorel'esecuzione fitosanitario regionale è previfitosanitarie ponendo a carico del trasgressore le relative spese e la sospensione del “fascicolo” e con esso statutti la sanzione amministrativa di almeno 1.500,00 euro.

Sono inoltre applicate: l’esecuzione coatta delle i contributi amministrati dalla Regione Piemonte.

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SONO PARTITE 5 UNIONI MONTANE DEL CUNEESE

V

alle Maira, Comuni del Monviso, Valle Varaita, Valli Monregalesi e Alta Langa. Sono le cinque nuove Unioni Montane della provincia di Cuneo partite mercoledì 1º luglio. La delibera della giunta regionale dello scorso 23 giugno ha assegnato loro, insieme ad altre otto strutture del territorio piemontese, le funzioni amministrative e i ruoli già svolti dalle vecchie Comunità Montane. I compiti da portare

avanti sono molti: la gestione del patrimonio escursionistico e delle foreste; la tutela delle aree naturali; la sicurezza nella pratica degli sport invernali; la promozione dell’occupazione; la pesca; l’identificazione elettronica degli animali domestici; le professioni turistiche; il trasporto pubblico locale; il mercato del lavoro; il servizio idrico; la formazione professionale; le acque minerali termali;

lo sgombero della neve; la coltivazione di cave e torbiere; la protezione civile, l’agricoltura e i bacini montani. Altre sette nuove Unioni (nessuna della “Granda”), i cui Comuni non corrispondono a quelli delle Comunità montane esistenti al 31 dicembre 2007, potranno esercitare i medesimi compiti dopo aver stipulato apposite convenzioni con Unioni che appartengono allo stesso ambito territoriale. Per le ventuno nuove Unioni (in provincia di Cuneo: Valle Grana; Alta Val Tanaro; Comuni delle Valli Mongia e Cevetta-Langa Cebana-Alta Val Bormida; Valle Stura) anch’esse già riconosciute dalla Regione con le delibere del 18 novembre 2014 e del 16 marzo 2015, ma il cui iter amministrativo è in fase di perfezionamento, le funzioni vengono mantenute in via transitoria dalle rispettive ex Comunità Montane insieme alle pratiche in agricoltura riferite alla programmazione 20072013.

LE UNIONI MONTANE DELLA “GRANDA”

UNIONE MONTANA VALLE MAIRA

Abitanti:11.764.

Comuni: Acceglio; Canosio; Cartignano; Celle Macra; Dronero; Elva; Macra; Marmora; Prazzo; Roccabruna; San Damiano Macra; Stroppo; Villar San Costanzo.

UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MONVISO

Abitanti: 7284.

Comuni: Brondello; Castellar; Crissolo; Gambasca; Oncino; Ostana; Paesana; Pagno; Sanfront.

UNIONE MONTANA VALLE VARAITA

Abitanti: 6818.

Comuni: Bellino; Brossasco; Costigliole Saluzzo; Frassino, Isasca; Melle; Valmala; Venasca.

UNIONE MONTANA DELLE VALLI MONREGALESI

Abitanti: 20.113.

Comuni: Briaglia; Frabosa Soprana; Frabosa Sottana; Monastero di Vasco, Monasterolo Casotto; Montando di Mondovì; Niella Tanaro; Pamparato, Roburent; Roccaforte Mondovì; San Michele Mondovì; Torre Mondovì; Vicoforte; Villanova Mondovì.

UNIONE MONTANA ALTA LANGA

Abitanti: 19.502.

Comuni: Albaretto della Torre; Arguello; Belvedere Langhe; Benevello; Bergolo; Bonvicino; Borgomale; Bosia; Bossolasco; Camerana; Castelletto Uzzone; Castino; Cerretto Langhe; Cissone; Cortemilia; Cossano Belbo; Cravanzana; Feisoglio; Gorzegno; Gottasecca; Igliano; Lequio Berria; Levice; Mombarcaro; Monesiglio; Murazzano; Niella Belbo; Paroldo; Perletto; Pezzolo Valle Uzzone; Prunetto; Rocchetta Belbo; San Benedetto Belbo; Santo Stefano Belbo; Serravalle Langhe; Somano; Torre Bormida; Trezzo Tinella.

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COSTITUITO IL CONSORZIO DELLA PERA MADERNASSA

C

on la firma dell’atto costitutivo, avvenuta lo scorso 22 giugno, è stato istituito a Guarene il “Consorzio di Tutela e Valorizzazione della pera Madernassa di Guarene e del Roero”. Al Consorzio hanno già

aderito venticinque aziende, situate principalmente nei 22 Comuni del Roero, tra cui Guarene, Vezza, Corneliano, Magliano, Monteu Roero, Montaldo Roero,

FINANZIAMENTI AGEVOLATI: 5.000 € in 12 mesi a tasso Ø

Canale, Castellinaldo e Montà, Santo Stefano Roero.

“Si tratta di un passo fondamentale per promuovere questa eccellenza - evidenzia il segretario di Zona, Cesare Gilli -. L’obbiettivo è presentare il prodotto alle più importanti fiere di settore, sul mercato interno e all’estero per far conoscere la pera madernassa e le sue qualità. Coldiretti lavorerà a fianco del Consorzio per promuovere questa tipicità locale, che impreziosisce e si aggiunge al ricco paniere di produzioni, che sono orgoglio del nostro territorio.

Un altro aspetto da sottolineare è che il Consorzio è stato voluto e conta la partecipazione di molti giovani imprenditori: a partire dall’età media dei tre componenti del Consiglio di Amministrazione, Daniele Occhetto, Emanuele Borio e Lorenzo Bertorello che non raggiungono i 25 anni, ma

anche nella base associativa, i giovani sono fautori e partecipi nel progetto di valorizzazione”.

In attesa delle elezioni della prima assemblea, è stato nominato presidente pro tempore Daniele Occhetto ed è stato nominato vice presidente, Emanuele Borio. Alla firma dell’atto costitutivo erano presenti molti amministratori del Roero, in particolare il sindaco di Guarene, Franco Artusio, e l’assessore all’agricoltura Armando Accossato, tra i primi a credere e investire nel Consorzio.

Con il regolamento, sarà sottoscritto un rigido disciplinare a tutela del frutto, che viene consumato fresco, ma trova, dopo la cottura, la massima espressione in numerose ricette del nostro territorio, in un connubio ben riuscito con il vino, ma che è ottimo anche gustato al forno, consumato come dessert e come sidro.

29 ATTUALITÁ

OLTRE 200 PERSONE HANNO PARTECIPATO ALLA SERATA

FESTA GIOVANI IMPRESA CUNEO: IL FUTURO DI COLDIRETTI PASSA DA QUI

S

i è svolta domenica 5 luglio, in uno spazio appositamente riservato presso l’Evita Club di Cavallermaggiore, la festa annuale di Giovani Impresa Cuneo.

Oltre 200 ragazzi, giunti da ogni parte della provincia, si sono ritrovati per una serata di svago inserito in un periodo intenso di lavoro.

A fare gli onori di casa il delegato provinciale di Giovani Impresa Luca Beltrando, che ha specificato come: “Coldiretti riconosce che i giovani sono il futuro della nostra agricoltura e punta forte sulla nostra voglia di fare, sulla nostra capacità di innovare in questi momenti di difficoltà”.

La serata è stata un’occasione di festa, ma anche di confronto e di condivisione di idee e progetti, tra i giovani imprenditori intervenuti all’appuntamento.

Presente all’incontro anche il presidente di Coldiretti Cuneo e Piemonte Delia Revelli, insieme alla responsabile di Donna Impresa Cuneo Silvia Viazzi (nella foto con Luca Beltrando).

“Stasera vedo lo stesso entusiasmo che trovo in tutte le nostre aziende guidate da giovani – ha detto il Presidente provinciale di Coldiretti - che portano un’ indispensabile nota di energia positiva.” Proprio Delia Revelli ha estratto

il primo premio della lotteria Giovani Impresa riservata a tutti i soci presenti, un buono viaggio di 100 euro offerto da “In Terre di Granda”.

Estratto anche un buono per il viaggio ad Expo, il pros-

simo appuntamento di Giovani Impresa Cuneo, organizzato per lunedì 13 luglio, una cena per due persone offerta in un agriturismo Terranostra Cuneo e alcuni gadget offerti da “Il Podio Sport”.

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MAPI: NUOVO ACCORDO E NUOVO PRESIDENTE

A

ria di novità in MAPI Europa 2000: a poche settimane dalla firma dell’importantissimo accordo con l’ASL CN1, in grado di offrire da subito numerosi vantaggi ai suoi iscritti, e subito dopo l’Assemblea di lunedì 29 giugno, il Consiglio appena rinnovato si è riunito il 9 luglio e ha eletto Marcello Gatto nuovo Presidente di MAPI Europa 2000. Nel ruolo di Vice Presidenti sono stati nominati Giorgio Felici (Vice Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo) e Marco Didier (Vice Presidente Esecutivo di ACLI Cuneo).

Marcello Gatto, intervista-

to alla fine del Consiglio, si è detto onorato per l’attribuzione dell’incarico. “Se da oggi potrò avere il privilegio di portare avanti l’azione di MAPI Europa 2000” ha dichiarato il neo-presidente “lo devo soprattutto a Natale Carlotto, che è l’ideatore di MAPI e che ha guidato la mutua per quasi vent’anni”.

Alla domanda sull’idea alla base di MAPI, Carlotto ha voluto ricordare che “MAPI è stata creata per la gente comune, come dimostra il costo limitato della tessera, e lavora per il territorio, come confermano i vantaggi e le iniziative

sanitarie che in questi anni ha saputo concretizzare in tutta la provincia”.

Tra le iniziative garantite da MAPI, ultima in ordine di tempo ma non di importanza è la convenzione stretta con l’ASL CN1. Grazie a questo nuovo accordo MAPI garantisce ai suoi soci e ai loro familiari vari benefici, tra cui la possibilità di scegliere, a propria discrezione e già al momento della prenotazione, l’équipe e la struttura (ad es. l’Ospedale di Mondovì o Ceva, Saluzzo o Savigliano) avendo sempre la garanzia di effettuare vi-

ESEMPI DI TARIFFE MAPI* S.S.N.

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EcocardiograÞa (ECG)

83,70

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96,26

Elettrocardiogramma

11,60

30

13,34

* Dati tratti dai seguenti tariffari: assistenza specialistica ambulatoriale (allegato 1 D.G.R. n. 11-6036 del 2/07/2013 vigente al 1/06/2015); libera professione intramoenia ASLCN1 vigente al 1/06/2015 (i corrispettivi indicano una media degli importi massimi e minimi offerti per ciascuna prestazione sanitaria da un campione di professionisti indicati nel tariffario con studio in Cuneo e in Fossano); assistenza speciÞca ambulatoriale (allegato accordo Mapi Europa 2000/ASLCN1 vigente al 1/06/2015).

Domiciliarità leggera a Fossano Grazie al generoso lascito di Ester Perozzo e all’impegno messo in atto dal Comune nel rispettare le sue volontà, sono partiti a Fossano i progetti di assistenza domiciliare leggera per anziani. La prima attivazione riguarda il servizio pasti, spesa e farmaci a domicilio, rivolto agli over 65, attivato dal Consorzio Monviso Solidale (0172 69 85 11) e gestito da Cooperativa Linfa Solidale, Onlus creata da Coldiretti Cuneo per concretizzare sul territorio tutte le sue azioni e progettualità sociali. A partire da settembre saranno attivati nuovi servizi

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31 IL NUOVO ACCORDO TRA MAPI E ASL CN1 Per tutte le prestazioni sanitarie presso l’ASL CN1, MAPI garantisce ai suoi soci e ai loro familiari:

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La possibilità di scegliere sempre l’équipe e la struttura

site ed esami entro 7 giorni dalla richiesta.

Il tutto con tariffe più basse rispetto a quelle delle prestazioni in libera professione, ridotte fin dal momento del pagamento, senza la necessità di anticipare il costo e ricevere un rimborso in un secondo momento.

MAPI è riuscita a eliminare la burocrazia ed offrire sostanziosi vantaggi. In generale l’accordo è conveniente su

La garanzia di effettuare visite ed esami entro 7 giorni

ogni fronte: rispetto alle prestazioni con eventuale ticket, permette di avere tempistiche ridotte e di scegliere la struttura e l’équipe; rispetto ai servizi privati permette di usufruire di tariffe decisamente più convenienti (si veda lo schema allegato).

Delia Revelli, Presidente di Coldiretti Cuneo, ha ricordato che “bisogna garantire servizi sanitari adeguati e offrire risposte agli abitanti della no-

Tariffe ridotte rispetto alle prestazioni in libera professione

stra provincia: l’ASL CN1 eroga prestazioni di altissima qualità, MAPI permette di ottenerle in tempi brevissimi”. Prima di concludere la riunione, il Consiglio del 9 luglio ha discusso la possibilità di creare un fondo mutualistico integrativo di ampia portata e si è ufficialmente impegnato per proporre anche all’ASL CN2 e all’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo un accordo come quello stretto con l’ASL CN1.

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a riscosso un grande successo la Sagra d’Estate del Catac di Fossano che quest’anno è stata anticipata a domenica 21 giugno e dedicata al grano.

Sulla piazza Dompè di Fossano, sono stati esposti macchinari agricoli d’epoca. Tra gli espositori si ringraziano: l’Azienda Agricola Ambrogio F.lli di Fossano, Berardo Giovanni Battista, Busso e Galesio S.n.c., 3 M di Dalmasso Franco, Gerbaudo Giuseppe, Azienda Agricola Mana F.lli di Trinità, Manassero Beppangelo, Mondino Giorgio, EMMETI Srl – Modino Trattori, Panero F.lli di Trinità, Panero Giuseppe, Officina Meccanica Perona F.lli, Pettiti Elio, Pirra Domenico, Gruppo Racca Srl, Randazzo Gianni e Giuseppe, Taricco Antonio e Vaira Gianpaolo.

Nello stand è stato realizzato un campo sperimentale artificiale in cui sono state presentate tutte le varietà rientranti nel progetto di ricerca “Special Wheat” realizzato grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ed alla collaborazione del Consorzio Agrario delle Province del Nordovest, dell’università di Torino “Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA)” e delle aziende agricole ospitanti Abrate Silvio di Savigliano ed Abrate Aldo di

Fossano.

Le varietà presenti erano quelle “Speciali” biscottiere, ad alto glutine, di forza, hard white, pigmentate e waxy e quelle utilizzate negli ormai affermati contratti di filiera diffusi su tutto il territorio provinciale ovvero le varietà del grano “Qualità” Bologna, Graindor ed Ovalo, le varietà del grano “Progetto glutine” Calabro, Jaguar, Excelsior e Musik e le varietà del grano da seme Ambrogio ed Hekto.

Nello stand sono state esposte le foto d’epoca delle famiglie Panero di Bra “Bernardun” ed Ambrogio di San Lorenzo di Fossano, il molino da laboratorio del molino Gabutti di Carrù, tutta l’attività CATAC ed i vari contratti stipulati.

La giornata è terminata con la consueta cena a cui hanno partecipato oltre 600 commensali che hanno potuto gustare la carne alla brace degli “Amici dei Boschetti” e i prodotti locali forniti dalla Bottega fossanese “Localmente”.

Prima di dare il via alla cena, il presidente Raffaele Tortalla, ha invitato il sindaco Davide Sordella (presente con l’assessore alle frazioni Cristina Ballario, l’assessore ai Lavori pubblici Enrico Castellano e il consigliere delegato all’Agricoltura Mario Barale) a premiare con il titolo di “Fomna Special” la sig.ra

Nelle foto la premiazione

LUDOVICA BERTAINA vedova GALLO (classe 1930) che vive a Gerbo di Fossano e di “Galantòm” al sig. GIUSEPPE DANIELE (classe 1929) che vive in frazione San Vittore di Fossano. Durante la premiazione è stata chiamata anche Delia Revelli, residente provinciale Coldiretti Cuneo e regione Coldiretti Piemonte.

IL DIRETTIVO DEL CATAC DI FOSSANO Tortalla Raffaele (presidente), Pirra Domenico (vice presidente) Abrate Aldo (vice presidente), Ambrogio Giuseppe, Eandi Giovanni, Fruttero Giuseppe, Giordano Aldo, Panero Piercarlo, Pettiti Elio, Rocca Stefano e Tortone Nicola.

GIORNATA DEL SOCIO CATAC A DEMONTE Una splendida giornata di sole ha accompagnato la Giornata del Socio Catac, che si è svolta lo scorso 2 luglio, presso l’area pic-nic “La Sorgente” di Demonte. La Giornata è stata organizzata dall’Agenzia 4 A e dai Centri di Assistenza Tecnica Agraria e Contabile per tutti gli associati ed i loro famigliari. Giunto alla 23ª edizione, l’evento ha raccolto circa 750 persone, che hanno seguito la Santa Messa e poi hanno trascorso la giornata tra momenti di intrattenimento e il pranzo tutti insieme.

COLDIRETTI IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA ALLA VESPA VELUTINA

G

razie agli studi condotti dal DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari) dell’Università di Torino, oggi sappiamo che la Vespa velutina è un insetto originario del sud-est asiatico individuato per la prima volta in Italia nel 2012 a Loano (Savona).

Nell’autunno 2013 sono avvenute le prime segnalazioni in provincia di Cuneo: a Vicoforte Mondovì e a Monasterolo Casotto.

Nel 2014, considerato che nel ponente ligure già ci si trovava di fronte ad una diffusa presenza di questo calabrone, in provincia di Cuneo sono stati intensificati i controlli e, a seguito di questi, si sono registrate alcune presenze nel Monregalese, nella bassa valle Stura e Grana e nel Cebano.

L’importanza di monitorare e cercare di contenere lo sviluppo della Vespa velutina, deriva dal fatto che si tratta di un attivo predatore di api operaie, soprattutto bottinatrici di ritorno all’alveare, che cattura librandosi in volo davanti al predellino.

L’attività predatoria arreca disturbo alle api che, a partire dalla presenza di 3-4 calabroni in caccia davanti all’alveare, in estate, riducono la loro attività con conseguente minore produzione e mancato allevamento di covata, accumulo di scorte invernali più scarse fino a giungere, nei casi peggiori, alla morte delle famiglie. In Francia, dove l’insetto è ormai ampiamente diffuso, si registrano perdite di alveari che arrivano fino al 50%. Oltre a quanto sopra non si possono escludere a priori possibili danni a carico di frutta e uva matura, un’attività predatoria e dannosa nei confronti della comunità di insetti impollinatori in generale e, non ultimo, rischi a carico delle persone.

Per tutte le ragioni espresse in premessa Coldiretti, in collaborazione 1 con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cuneo e del DISAFA, ha predisposto un piano di “pronto intervento” finalizzato all’individuazione di eventuali nidi ed alla loro tempestiva distruzione.

“PROGETTO INDIVIDUAZIONE E DISTRUZIONE DEI NIDI” COSA SI PUÒ FARE PER IMPEDIRE O RALLENTARE LO SVILUPPO DI QUESTO INSETTO NEL NOSTRO TERRITORIO Al fine di evitare che questo insetto si insedi nei nostri territori o, quanto meno, di rallentarne e contenerne lo sviluppo, è indispensabile pervenire all’individuazione dei nidi, eventualmente presenti, e provvedere alla loro

distruzione secondo tecniche adeguate ed esclusivamente per il tramite di persone debitamente formate ed attrezzate.

Occorre considerare che lo svernamento della Vespa velutina è affidato alle sole regine fecondate che, a primavera, iniziano la costruzione di nidi, detti primari. (FIGURA 1 -3) In questa prima fase, tali nidi, risultano di dimensioni e forma

1

2 molto simili a quelli di altre specie di vespe.

Il calabrone asiatico si sviluppa dunque con un ciclo annuale ed a fine autunno la colonia si estingue, affidando lo “svernamento” (diapausa invernale), come detto, alle nuove regine già fecondate.

Le prime vespe operaie che nascono, lavorano nell’ampliamento del nido e si dedicano all’attività predatoria al fine di provvedere all’alimentazione delle larve.

Durante il periodo estivo i nidi vengono ingranditi e arrivano a superare i 50 cm. di diametro ed a contenere circa 10 favi di covata e 2-3.000 adulti. (FIG.2-4) Da ogni nido possono derivare e sopravvivere alcune femmine che a primavera originano una nuova colonia determinando una rapida crescita della popolazione. E’ quindi della massima importanza riconoscere i nidi della Vespa velutina da quelli dei calabroni locali, per cercare di individuarli e distruggerli .

SPECIALE VESPA VELUTINA

33

SPECIALE VESPA VELUTINA

34 COSA NON SI DEVE FARE!

3

E’ necessario evitare di avvicinarsi ai nidi ed arrecare qualsiasi tipo di disturbo alle colonie. Assolutamente non si devono improvvisare iniziative volte alla distruzione o asportazione dei nidi. Comportamenti di questo tipo possono esporre le persona a gravissime conseguenze.

CHI PUÒ INTERVENIRE E COME

COSA SI DEVE FARE

4

dirizzo sopra indicato la foto del nido, al fine di un più certo riconoscimento.

Nel caso in cui si individui un nido che, sulla base delle fotografie sopra riportate, sembra avere le caratteristiche di quello della Vespa velutina, è necessario segnalarlo a Coldiretti Cuneo tel. 0171/447240 e-mail: federica.scaperrotta@coldiretti.it Qualora si disponga di una macchina fotografica con obbiettivo idoneo ad eseguire fotografie a distanza di sicurezza, può essere opportuno trasmettere via e-mail all’in-

La distruzione dei nidi deve essere svolta esclusivamente da personale addestrato ed in possesso di adeguati strumenti di protezione individuale.

Per tali ragioni Coldiretti ha definito, con il Comando dei Vigili del Fuoco della provincia di Cuneo, una collaborazione e concordato un protocollo di intervento da adottare in caso di rinvenimento di nidi di Ve-

spa velutina.

L’intero progetto si avvale del supporto scientifico del DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari) Università di Torino e del contributo della CCIAA di Cuneo.

Parallelamente all’attività di individuazione e distruzione dei nidi è possibile, ricorrendo all’utilizzo di trappole per la cattura degli adulti di Vespa velutina, monitorare il territorio, al fine di disporre di informazioni certe, relativamente alla sua presenza e, eventualmente, acquisendo informazioni utili per la ricerca mirata dei nidi.

Un momento dell’incontro presieduto dal Prof. Porporato del DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari) Università di Torino tenutosi l’11 giugno u.s. presso il Comando dei Vigili del Fuoco della Provincia di Cuneo.

SPECIALE VESPA VELUTINA

35 “PROGETTO MONITORAGGIO IN PROVINCIA DI CUNEO” COME SI EFFETTUA IL MONITORAGGIO La presenza del calabrone asiatico può essere osservata in apiario mentre vola davanti alle porticine per catturare le bottinatrici; considerata però la presenza ad oggi sporadica o occasionale, più agevole e preciso risulta un monitoraggio eseguito attraverso l’installazione, nella vicinanza degli alveari, di semplici trappole a bottiglia.

Quale attrattivo per i calabroni si usa la birra chiara, poiché si è dimostrata attrattiva nei confronti di questi ultimi ma selettiva per le api.

Il controllo delle trappole e la sostituzione dell’attrattivo deve essere eseguita ogni 7 - 15 gg.

Il passo successivo da com-

piere è quello di distinguere la Vespa velutina, eventualmente catturata, da altri in-

setti che possono somigliarle e, soprattutto, dal calabrone autoctono.

DELLA TINA E ‘

COME RICONOSCERE LA VESPA VELUTINA

ÂÂ Le zampe del calabrone asiatico sono, nella parte

terminale, gialle, mentre quelle del calabrone comune sono uniformemente scure ÂÂ L’addome del nostro calabrone risulta di colore “tendente” al giallo (pur se con la presenza di bande scure) men-

tre quello del calabrone asiatico appare più scuro, con bande ed una parte terminale giallo/rossastra ÂÂ Il torace della Vespa velutina è di colore scuro tendente al nero, quello del calabrone autoctono scuro con ampie macchie

rossastre ÂÂ Le antenne sono brune rossicce nel calabrone “nostrano”, più scure in quello asiatico (per un più preciso esame delle caratteristiche sopra riassunte fare riferimento alle fotografie che seguono)

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Considerata la pericolosità di questa nuova specie, per Torace di colore scuro cercare di ridurne l’espansione è assolutamente con ampie macchie necessario individuare e distruggere i rossastre. nuovi focolai prima che le colonie di V. velutina possano allevare le nuove regine.

Antenne di

Parte frontale del capo di colore giallo aranciato.

Torace di colore bruno scuro, tendente al nero.

Zampe scure, Quarto tergite quasi tranne i tarsi di interamente di colore colore giallo. giallo-rossastro,

estremità dell’addome bruno-rossastra.

colore

Apicoltori bruno e agricoltori sono invitati a segnalare rossiccio.di V. velutina alle loro Associazioni e al l’individuazione I primi tre tergiti addominali di colore bruno sito www.vespavelutina.eu. Questo invito è esteso a scuro con il margine tutti i cittadini. posteriore di colore giallo o

I primi due tergiti addominali di colore scuro, i restanti Torace di marrone colore scuro di colore giallo con con ampie macchie rossastre. macchie scure più o meno estese che formano una varietà di disegni caratteristici.

giallo-rossastro.

© M. Porporato - DISAFA

Antenne di colore nero nella parte superiore e bruno in quella inferiore.

Vespa velutina (in alto)

Vespa Esemplare velutina (calabrone di operaia asiatico)

Calabrone comune (Vespa crabro) Zampe

interamente di colore Vespa crabro (a destra) scuro. di Esemplare di operaiaAntenne colore bruno rossiccio.

Università di Torino - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Foto sopra: Calabrone comune(DISAFA) (Vespa crabro) I primi tre tergiti Osservatorio di Apicoltura “G. Angeleri” Largo Paolo Braccini 2 – 10095 Grugliasco (TO) addominali di colore bruno www.vespavelutina.eu - www.vespavelutina.unito.it scuro con il margine posteriore di colore giallo o I primi due tergiti giallo-rossastro.

Foto a sinistra:Vespa velutina (calabrone asiatico) addominali di colore

Quarto tergite quasi Come collaborare al monitoraggio interamente di colore giallo-rossastro, estremità dell’addome bruno-rossastra.

Chi intende partecipare al monitoraggio potrà ritirare gratuitamente, fino ad marrone scuro, i restanti esaurimento scorte, una – due, presso gli Uffici Zona della Coldiretti, consegnando il di colore giallo con Vespa velutina (in alto) macchie scure più o Zampe seguente tagliando in sogni sua parte.

Esemplare di operaiacompilatoCOME COLLABORARE AL MONITORAGGIO meno estese che formano interamente di colore

© M. Porporato - DISAFA

SPECIALE VESPA VELUTINA

36

nero.

Apicoltori e agricoltori sono invitati a segnalare Nel 2014 gli effetti di predazione a carico degli alveari sono stati molto ligure l’individuazione di V. evidenti velutina nel allePonente loro Associazioni e al Zampe scure, dove le colonie di di questo predatore sono in forte aumento e in espansione verso il Levante, mentre tranne i tarsi sito www.vespavelutina.eu.

Questo invito è esteso a colore giallo. per il Piemonte le segnalazioni sono relative a Monregalese, bassa Valle Stura e Grana e Cebano. tutti i cittadini.

una varietà di

disegni

Chi intende partecipare al monitoraggio potrà(aritirare gratuitamente, – due trappole, presso gli Uffici Vespa crabro destra) scuro. fino ad esaurimento scorte, una caratteristici.

Zona della Coldiretti, consegnando il seguente tagliando compilato in ogni sua parte.

Esemplare di operaia Università di Torino - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Osservatorio di Apicoltura “G. Angeleri” - Largo Paolo Braccini 2 – 10095 Grugliasco (TO) www.vespavelutina.eu - www.vespavelutina.unito.it

Nome: __________________________________ Cognome: ____________________________ Località e indirizzo (quanto più possibile preciso) della località dove verranno collocate le trappole (possibilmente fornire le coordinate GPS): ____________________________________________ Numero di telefono: __________________________E-mail: _____________________________

In caso di presunto ritrovamento, è necessario segnalarlo alla Coldiretti di Cuneo tel. 0171/447240 e-mail: federica.scaperrotta@coldiretti.it preferibilmente inviando una email con una fotografia dell’insetto catturato.

Si ringraziano il Prof. Marco Porporato e la Dott.ssa Daniela Laurino PhD del DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari) per aver concesso l’utilizzo delle fotografie qui riportate.

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37

È

finalmente disponibile la guida tecnica del CReSO dedicata alla coltivazione sostenibile di ortaggi, fragola e piccoli frutti in Piemonte. Contiene i disciplinari per la difesa ecosostenibile delle specie orticole più diffuse in Piemonte, ma anche di fragole, piccoli frutti e castagno.

I temi chiave di tecnica colturale sono affrontati sotto forma di focus sintetici per guidare il percorso produttivo. Di particolare interesse quest’anno gli appunti per la coltivazione della fragola, gli aggiornamenti sulle varietà di lampone e le strategie di difesa contro gli insetti dannosi (gestendone i picchi di sviluppo e contenendone i danni) e i patogeni del suolo.

Si segnala il capitolo sul moscerino dagli occhi rossi Drosophila suzukii, arrivato in Piemonte nel 2010, ma che già l’anno scorso si è rivelato una vera e propria emergenza per i piccoli frutti. Il Creso monitora i voli degli insetti nei diversi ambienti e ogni settimana fornisce le indicazioni per proteggere le coltivazioni. Gli insetticidi si sono

rivelati pressoché inutili, mentre la difesa più efficace si ottiene disponendo reti anti-insetto e con trappole alimentari per la cattura massale. Gli attrattivi a base di aceto consentono di catturare migliaia di individui a settimana. Il capitolo fa il punto sulle ricerche in corso, condotte nell’ambito della rete internazionale che in Piemonte fa capo al Centro sperimentale di Boves. Sono tante le attese legate agli antagonisti naturali (insetti “buoni” in grado di predare o parassitizzare la drosofila). Alcune specie indigene sono già state individuate e classificate dal Disafa dell’Università di Torino.

Tutta l’attenzione è poi concentrata sulla nuova cimice aliena Halyomorpha halys. Anche questa arriva dall’estremo oriente e nel 2014 ne è stata segnalata la presenza intorno a Cuneo su peperone, melanzana, fragola e piccoli frutti. Punge i frutti deformandoli e rischia di trasformarsi in una calamità come già successo negli Stati Uniti. Il coordinamento dei tecnici di base ha predisposto un fitto monitoraggio con trappole

luminose e attrattivi olfattivi di nuova generazione. Nella guida sono indicati i metodi di difesa più efficaci.

L’attività condotta dal CReSO su questi temi si avvale della costante e preziosa collaborazione di altri soggetti che operano nella ricerca e nel trasferimento tecnologico sul territorio: il Servizio fitosanitario regionale, il DISAFA dell’Università di Torino, il CRA-ORL e il CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante. La sperimentazione estesa è inoltre resa possibile dalla ormai consolidata sinergia con i tecnici di campo e di filiera, oltre che con i partner alessandrini Cadir Lab e Aspropat.

Il volume (pp. 184) è distribuito gratuitamente presso il Centro sperimentale orticolo del CReSO (via Albertasse, 16 – 12012 Boves, CN), oltre che consultabile e scaricabile on line all’indirizzo www.cresoricerca.it.

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38 INCONTRO DIVULGATIVO AL CENTRO SPERIMENTALE DEL CRESO A BOVES

NUOVE VARIETÀ DI FRAGOLE E LAMPONI

L

a fragola e i piccoli frutti tornano a giocare un ruolo interessante per le aziende piemontesi, specie nelle aree pedemontane. La stagione delle fragole unifere (quelle che concentrano la produzione tra maggio e giugno) è stata soddisfacente, le superfici tornano a crescere e queste coltivazioni specializzate diventano una interessante alternativa a colture che invece non sembrano proprio sollevarsi dalla stagnazione dei consumi.

Se ne è parlato a Boves presso il Centro sperimentale del Creso, dove sono stati presentati i risultati del lavoro di miglioramento varietale di fragola e lampone.

Nell’azienda sperimentale vengono introdotte le nuove selezioni per confrontarle con le varietà già coltivate. Una griglia

di valutazione consente di individuare le più adatte per i nostri ambienti. Si seleziona per qualità e gusto, ma anche per performance produttive e resistenza alle malattie. La fondamentale attività di trasferimento alle aziende e di assistenza tecnica è condotta da Coldiretti attraverso personale specializzato che partecipa al coordinamento tecnico del Creso. Sono impegnati nel settore “fragola e piccoli” frutti Simone Marchisio per la zona di Cuneo, Daniele Pettiti per Saluzzo, Mauro Ternavasio per Fossano e Mauro Forneris per Ceva. “La diffusione di nuove varietà più buone e più resistenti alle malattie è fondamentale per la competitività e il successo delle nostre imprese. L’Agenzia 4A lavora in stretta collaborazione con il Centro sperimentale di

Boves, curando la prosecuzione della prove presso le aziende dei soci Coldiretti. E’ un’attività che rappresenta un valore aggiunto prezioso per il territorio” – afferma Simone Marchisio, Coldiretti Cuneo.

Le indicazioni sono contenute in una brochure che è stata distribuita ai produttori e che è scaricabile dal sito: www.cresoricerca.it. Cristiano Carli, responsabile del Centro, e Roberto Giordano, lo sperimentatore della fragola e dei piccoli frutti, hanno tirato le fila della loro attività, con le indicazioni per i produttori. Da quest’anno hanno proposto 2 linee distinte.

Una per la commercializzazione convenzionale, che prevede il conferimento a operatori commerciali privati o in forma cooperativa e da questi alla grande

distribuzione o ai negozi specializzati. I frutti impiegano qualche giorno prima di arrivare sulla tavola. Passano lungo la catena del freddo che ne abbatte un po’ profumi e aromi. Hanno bisogno di una buona conservabilità e di “vita di scaffale”.

C’è invece una via corta (vendita di prossimità, km Ø, farmer markets…) dove i frutti sono consumati subito dopo la raccolta. In questo caso la polpa può intenerire più rapidamente, ma gli aromi e i profumi sono esaltati dalla freschezza. I produttori che dialogano direttamente con il consumatore possono così dotarsi di una linea varietale che fa la differenza rispetto al supermercato. Il Creso ha così creato la lista delle varietà “Q”, simbolo della qualità, in cui le fragole non sono solo acqua e zucchero, ma anche profumi e aromi, oltre a vitamine e sali minerali: un’esperienza sensoriale unica, alternativa a quella convenzionale.

Ecco allora la lista varietale standard: Alba, Clery, Roxana, Laetitia o Argentera (queste ultime maturano contemporaneamente). Tra le nuove varietà si segnalano Brilla (+1 – giorni dopo Alba) e Aprica (+8). Queste possono essere coltivate “in sperimentazione estesa”, hanno cioè passato il primo esame, ma vanno diffuse con una certa cautela, verificando la scelta con il proprio tecnico di fiducia.

Brilla* ha una pianta vigorosa con produzione elevata. I frutti, di buona pezzatura e colore aranciato-rosso brillante, hanno qualità organolettiche simili alle varietà di riferimento. Interessanti anche i primi riscontri

della sperimentazione estesa di Aprica* (+ 8 gg). Ha un frutto di buona pezzatura, attraente di forma conica allungata e colorazione rossa-aranciata molto brillante. Buona la produttività e la resistenza alle manipolazioni.

Il sapore è equilibrato. La pianta è vigorosa con grappoli fiorali lunghi.

Invece nella lista delle varietà “Q” sono inserite: Sugar Lia, Dely, Joly, Asia e Arosa. Tra le nuove di gran qualità gustativa si propone Aura (+2). Il frutto è conico allungato con colore rosso intenso mediamente brillante. Il sapore è buono, dolce con elevata aromaticità. L’habitus di vegetazione è compatto, produttività e pezzatura sono medie.

Tra le selezioni ancora in fase di valutazione si distingue la sel VR177.2. Il sapore è eccellente, grazie all’elevato contenuto in zuccheri (8.5 °Brix) e all’elevato livello di aromaticità. Il frutto è cuneiforme di buona pezzatura con colore rosso intenso molto brillante.

Anche il lampone è in crescita. Mentre l’Est-Europa produce per la trasformazione industriale (negli anni ’70 questa era appannaggio della nostra Val Grana), il

Piemonte e il Trentino si sono concentrati sulla produzione per il consumo fresco. Per questo sono più adatte le varietà rifiorenti, che iniziano a produrre a giugno sui tralci dell’anno precedente, per poi proseguire per tutta l’estate sui tralci dell’anno.

Tenuto conto della frequenza delle precipitazioni nei nostri ambienti, i lamponi vanno coperti con cupolini anti-pioggia.

A questi va aggiunta una rete perimetrale per proteggere i frutti dalla Drosophila. Insomma, una coltivazione altamente specializzata, ma con un potenziale remunerativo elevato.

Le varietà presentate a Boves e inserite in lista sono: Amira, Regina* e Kweli® Advabereen*.

Amira* è caratterizzata da produttività e pezzatura elevate; il frutto è dolce e aromatico con corretto tenore di acidità. Regina* presenta una agevole accessibilità alla raccolta. I frutti hanno sapore dolce con intensità aromatica medio-elevata.

Kweli® Advabereen* presenta ottima vigoria e elevata attività pollonifera. Il frutto, dolce e particolarmente aromatico, è tondeggiante e caratterizzato da un attraente colore rosso vivo.

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E’ IL MOMENTO DI PROTEGGERE I FRUTTI DA DROSOPHILA SUZUKII

IL MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI re i teli anti-pioggia. In questi casi la rete anti-insetto si dispone sui fianchi dei tunnel, o comunque sul perimetro dell’appezzamento.

Presso il Centro sperimentale di Boves sono state impostate le prove che sarebbero ancora troppo rischiose per i produttori. Si lavora ad esempio su reti a maglie più larghe, che facilitano l’aerazione e non influiscono troppo sull’aumento della temperatura. Grazie alla collaborazione Creso/Coldiretti, si stanno seguendo aziende che hanno già allestito le protezioni secondo le indicazioni presentate nel convegno dello scorso novembre al Centro congressi di Peveragno.

Simone Marchisio, tecnico della Agenzia 4A monitora le temperature e la presenza della drosofila presso diverse aziende: “Vogliamo validare un metodo di protezione efficace e sostenibile. Compor-

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ta un costo aggiuntivo, ma le aziende professionali sanno che nei prossimi anni il valore della coltura protetta ripagherà i costi”.

Interventi agronomici e cattura massale Per chi non ha fatto in tempo a disporre le reti, sono importanti la corretta gestione del frutteto e la cattura massale. Raccolte frequenti e accurate riducono la presenza di frutti sovramaturi, attrattivi per l’insetto. La prosecuzione della raccolta anche in caso di danni gravi è indispensabile per tentare di contenere l’infestazione. Lo scarto deve essere allontanato dall’impianto, posto in sacchi di plastica ben chiusi esposti alla luce solare per devitalizzare uova e larve.

Per la cattura massale si utilizzano trappole da fare in casa: bottiglie in plastica dell’acqua minerale con 8-10 fori (max 5 mm di diametro) e innescate con 150 ml di aceto di mele, 50 ml di vino rosso e un cucchiaino di zucchero di canna. Il rabbocco dell’attrattivo va eseguito ogni 7-10 giorni.

La cattura può raggiungere livelli anche consistenti ma risulta efficace solo in presenza di moderati livelli di infestazione. Posizionare, dove possibile al riparo dal sole, le trappole, ogni 2-5 m, sul perimetro dell’appezzamento lungo gli incolti, siepi e cespugli, dove è maggiore la presenza dell’insetto.

Posizionare una trappola di monitoraggio all’interno del frutteto

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e, in caso di cattura, creare una seconda barriera posizionando le trappole sulle file di bordo distanziate di circa 2 metri e ad un’altezza di 100-120 cm per lampone e mirtillo mentre per fragola, i fori devono trovarsi all’altezza dei frutti.

L’utilizzo di insetticidi è l’ultima spiaggia, da utilizzare per recuperare situazioni in cui non si sono fatte le cose per bene, o se le condizioni climatiche (giornate fresche e piovose) provocano picchi di volo. La drosofila è mobile e rapida, difficile da colpire perché si sposta in un nugolo al solo passaggio dell’atomizzatore.

I tecnici Coldiretti seguiranno le aziende con gli avvisi per informare sul volo e gestire al meglio l’infestazione. Informazioni sempre aggiornate sono disponibili sul sito: www.cresoricerca.it

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L

a Drosophila suzukii, il moscerino a occhi rossi, è arrivato in Piemonte nel 2010 e già l’anno scorso ha provocato danni ingenti alla nostra produzione di piccoli frutti e fragole rifiorenti, con punte di danno dell’80%. Per la campagna in corso, si è fatto il punto a Boves il 25 giugno in un affollato incontro con i produttori presso il Centro di ricerca del Creso.

Come proteggere le colture?

Cristiano Carli del Creso coordina il gruppo di lavoro cui partecipano i tecnici dell’Agenzia 4A. Il metodo oggi più affidabile è la protezione con reti anti-insetto.

Sono disponibili sul mercato quelle sperimentate per 2 anni al Creso. Si tratta di adattarne la posa alle varie situazioni. Più facile per le coltivazioni di fragole e lamponi, dove è già presente una struttura di centine per sorregge-

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CRESCE IL BIO IN EUROPA

I

l trend del biologico è in continuo aumento in tutti gli ambiti!! Basta leggere un qualunque giornale economico o di attualità per rendersene conto. Dal 2002 ad oggi la superficie certificata biologica degli stati membri è cresciuta con una media di circa 500000 ha all’anno, arrivando ad oggi a circa il 6% della SAU europea.

Il consumatore sembra essere diventato più attento al prodotto che intende acquistare e malgrado il periodo non facile per l’economia di molte famiglie, l’attenzione per l’alimentazione sana e rispettosa dell’ambiente sembra comunque essere in aumento. Certamente la direzione viene anche indicata dalle politiche degli Stati Europei e dalle future misure agro ambientali del nuovo PSR che continua a sostenere l’agricoltura biologica. Anche politicamente l’attenzione da parte degli stati membri è alta, dato che sia prima con il semestre italiano ed ora con quello lettone si sta discutendo una riforma delle normative comunitarie in modo da tutelare il consumatore ma anche le aziende serie biologiche. L’Unione Europea sta analizzando il presente, ma soprattutto il futuro, cercando di fornire i giusti strumenti alle aziende agricole per poter soddisfare le richieste del mercato senza però ridurre la qualità dei prodotti. In tal senso, sicuramente un’armonizzazione delle normative porterebbe tutti i produttori sullo stesso livello, riducendo peraltro anche il rischio di frodi alimentari.

I FRANCESI TIRANO LA VOLATA La produzione biologica sta aumentando, sia come accrescimento degli ettari certificati che come ampliamento delle produzioni: questo a riprova del fatto, che il produttore biologico è da considerare un imprenditore agricolo a tutti gli effetti alla stregua dei “cugini” convenzionali. La selezione e l’aumento

delle possibilità a livello di tecnica agronomica hanno reso le produzioni biologiche molto simili alle convenzionali. L’aumento della richiesta di mercato ha fatto il resto. Non solo in Italia cresce l’attenzione, infatti i cugini d’ oltralpe manifestano lo stesso trand. In Francia, dall’ultimo resoconto governativo, risulta che nel 2014 si è arrivati ad avere circa 1,1 milioni di ettari coltivati in modo biologico, segnando così un aumento rispetto al 2013 del 4% a livello nazionale.

CRESCE LA TRASFORMAZIONE Dalle fonti dell’ Agence Bio, l’aumento della domanda ha portato non solo all’aumento dei produttori ma anche alla crescita delle aziende di trasformazione (circa il 3%) determinando un trand positivo a tutti i livelli della filiera.

Unico stato al momento contrario a questo trend è la Germania, in cui la produzione convenzionale è ancora molto forte e competitiva, forse per i costi produttivi più bassi o per la differenza di prezzo che in alcuni casi arriva al 32% tra biologico e convenzionale. Nonostante questa casistica, legata specialmente all’ ortofrutta, il mercato zootecnico tedesco è sempre più indirizzato alla produzione biologica, specialmente quello lattiero caseario.

Interessanti anche i dati relativi all’import dei prodotti biologici su tutta Europa. Gli stati che frequentano maggiormente i mercati esteri sono i Paesi Bas-

si, che si confermano essere il principale acquirente, seguiti da Gran Bretagna, Germania, Belgio e Francia.

MOLTO BIOLOGICO ARRIVA DAL COSTARICA Principalmente nel 2014, si segnalano notevoli aumenti di importazioni di prodotti costaricani che hanno ribadito l’andamento positivo degli ultimi quattro anni. I prodotti più commercializzati sono stati: banane, ananas, caffè, cacao e a partire da quest’anno anche curcuma, zenzero, more e foglie di aloe.

Questo dimostra come l’aumento delle produzioni biologiche non sia legato esclusivamente al vecchio continente, ma anche al nuovo mondo, infatti, come riferito dal Programa Nacional de Agricultura Orgánica, del Ministero dell’Agricoltura e del Bestiame del Costa Rica, i produttori biologici certificati sul territorio stanno aumentando, così come gli ettari condotti in modo biologico, proporzionalmente alla richiesta di prodotto da parte dell’Europa. Tali produttori, per avere una idea del livello di marketing dei loro prodotti, commercializzano circa il 70% della produzione sul mercato dell’export e solo il 30% nel mercato interno. Parallelamente all’andamento del territorio, anche il governo costaricano sta implementando gli aiuti e le misure indirizzate all’agricoltura biologica, cercando di ottenere nell’immediato futuro un notevole aumento degli ettari certificati.

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“FOOD BLOGGER”, OSPITI DEGLI AGRITURISMI DI TERRANOSTRA

“C

uneo, terra con gusto ed esperienze da vivere #visitgranda” è il tema dell’Educational blog tour di tre giorni, che si è svolto nel mese di giugno, alla scoperta delle produzioni agricole d’eccellenza e dell’ospitalità della rete Terranostra Agriturismi di Campagna Amica.

Protagonisti sei food blogger ed influencer del mondo Social: Monica Bergomi, Annarita Contu, Piero Fadda, Elena Chesta, Silvia Leoncini, Irene Prandi ospiti dell’A.T.L. Azienda Turistica locale e di Coldiretti Cuneo. L’itinerario si è snodato in bassa e alta Val Maira.

Gli Agriturismi Fior di Campo a Dronero, Chersogno a Prazzo e Lo Puy - La Chabrochanto a San Damiano Macra hanno ospitato la comitiva, presentando e offrendo loro le peculiarità e le prelibatezze gastronomiche della vallata.

Intenso e ricco il programma della tre giorni, che ha toccato diverse realtà aderenti a Campagna Amica: i food blogger hanno visitato il Caseificio Cooperativo Produttori della Alta Valle Grana, che produce il Castelmagno Dop, hanno partecipato ad alcune attività didattiche proposte dalle aziende agricole: un laboratorio di cucina che ha abbinato i piatti piemontesi con

le varietà di miele tipiche della valle, uno showcooking con le gustose ricette della tradizione e alcune degustazioni guidate di formaggi, la prima dedicata al Castelmagno dop e la seconda ai formaggi prodotti con latte di capra.

Accanto agli aspetti gastronomici, non sono mancati quelli espressamente dedicati a far conoscere il territorio e le ricchezze naturalistiche: dalla passeggiata all’interno della riserva naturale dei Ciciu del Villar, alla visita all’antica abbazia benedettina di San Costanzo al Monte, senza dimenticare il folklore dei balli e della musica occitana e una veglia come quelle di “come una volta”, con le persone che restavano sveglie fino a notte tarda, a raccontare episodi e storie di vita nella stalla.

Commenta Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo:

“La partnership con l’ATL Cuneo, con gli appuntamenti che dalla primavera all’autunno valorizzano l’esperienza e l’accompagnamento turistico nella nostra provincia, di cui questo Educational tour è un assaggio, è un connubio ben riuscito, che, in questa occasione ha avvicinato il mondo della comunicazione social dedicata al Cibo, alla cultura del nostro territorio”.

“Un modo nuovo – aggiunge Giuseppe Buttieri, presidente di Terranostra Cuneo, per dare voce all’agricoltura con la A maiuscola, alle eccellenze della Granda, agli agriturismi, così come alle bellezze paesaggistiche del Cuneese.

Vi invitiamo a conoscere il ricco panorama di proposte, che coloreranno l’estate e si protrarranno fino alla fine di ottobre, collegandovi al sito www.cuneo.coldiretti. it e presso l’Atl Cuneo”.

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PRODOTTI ITTICI AL MERCATO CAMPAGNA AMICA CUNEO

U

na giornata speciale, nell’ambito degli eventi voluti su tutto il territorio nazionale, dal Ministero delle Politiche Agricole e organizzati in collaborazione con Impresa Pesca Coldiretti per valorizzare l“AcquacUltura”.

A Cuneo l’appuntamento si è svolto il 27 giugno, in Piazza della Costituzione, nell’ambi-

to del mercato dei prodottori agricoli di Campagna Amica.

Dalle ore 8.00 alle 13.30 le aziende del Cuneese e di altre regioni, hanno presento i loro prodotti freschi e trasformati, con la vendita diretta.

Oltre al materiale informativo sull’attività e le aziende, ai consumatori è stata offerta anche una degustazione, per renderli partecipi di quanto anche questo settore sia d’eccellenza e delle iniziative che Coldiretti porta avanti, tra le quali, l’adozione di un codice etico di produzione, che garantisce la qualità del prodotto e la correttezza delle tecniche produttive, la tracciabilità della filiera, a partire dai mangimi, dalla trasparenza e completezza di tutte le informazioni disponibili.

L’acquacoltura sta conqui-

stando l’interesse dei consumatori e, seppur di nicchia, rappresenta un’attività economica di tutto rispetto.

Il pesce è apprezzato da tutti come alimento gustoso ed eccellente, per le sue proprietà: è ricco di proteine altamente digeribili, vitamine e minerali essenziali, in forma altamente assimilabile. Inoltre, molte specie ittiche offrono ulteriori vantaggi per la salute, grazie all’apporto di acidi grassi essenziali omega-3.

Oggi l’acquacoltura è chiamata a colmare il divario tra la pesca sostenibile e la domanda globale di prodotti ittici e grazie alla forte crescita degli ultimi anni, fornisce già una quota considerevole del pesce, dei crostacei e dei molluschi destinati all’alimentazione.

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CAMPAGNA AMICA CON GLI STUDENTI A BAROLO

U

Rebuffo, responsabile di Campagna Amica Cuneo - getta le basi per la formazione di consumatori attenti e critici”.

Nel mese di maggio, protagonista è stata la frutta di stagione con la collaborazione dei produttori aderenti al circuito Campagna Amica: fragole e ciliegie, produzioni eccellenti della primavera cuneese, sono state oggetto di degustazione in classe.

Le “settimane della frutta” riprenderanno dopo la pausa estiva, per permettere ai ragazzi di assaporare le produzioni autunnali e di recepire sane abitudini alimentari.

Con la ripresa delle attività scolastiche, in autunno, il progetto si arricchirà di un ulteriore tassello: grazie alla partecipazione delle Fattorie Didattiche di Coldiretti, gli studenti potranno fare esperienze formative nei laboratori, condividerle con i

compagni di classe e avvicinarsi alle attività e al funzionamento di un’azienda agricola.

“Coldiretti, insieme all’impegno sindacale e alla progettualità sociale – commenta il presidente provinciale, Delia Revelli – è impegnata da anni con la rete Campagna Amica per valorizzare e sostenere tutte le iniziative che avvicinano il consumatore alle produzioni del territorio, per creare una nuova consapevolezza, indirizzata alla cura dell’alimentazione, nel rispetto dell’ambiente”. In particolare – prosegue il direttore Enzo Pagliano - con i progetti di Educazione alla Campagna Amica, ci rivolgiamo direttamente ai più giovani e alle loro famiglie, perché promuovere il dialogo sull’educazione alimentare è il primo passo per un consumo correttamente informato e una vera cultura dell’alimentazione”.

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n progetto studiato a misura di bambino, per portare nelle scuole primarie “Alimentazione, salute ed agricoltura”. È questo il filo conduttore dell’iniziativa promossa dal Comitato Genitori Scuole di Barolo, insieme alle Associazioni “Il Grappolo” e “Gioco anche io A.S.D.”, in collaborazione con Campagna Amica Coldiretti Cuneo.

Il percorso, presentato nello scorso febbraio presso il Tempio dell’Enoturista, alla presenza dei cittadini di Barolo, si è sviluppato nei mesi successivi con il coinvolgimento attivo di bambini e ragazzi in attività sviluppate in classe, per portare concretamente alla loro attenzione argomenti come la salute e l’alimentazione sana.

Il progetto ha previsto per i più piccoli della Scuola dell’Infanzia e le prime due classi della primaria la lettura di un racconto che li ha accompagnati in un viaggio alla scoperta di orto e frutteto, attraverso i cinque sensi, per poi costruire insieme la ruota della stagionalità delle produzioni cuneesi.

Le classi terza, quarta e quinta della primaria sono state invece stimolate alla corretta lettura delle etichette dei prodotti agroalimentari: “una guida alla comprensione delle informazioni contenute e all’importanza che rivestono – sottolinea Elisa

DOPO

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IL 18 GIUGNO AL REAL PARK DI ENTRACQUE

UN SUCCESSO LA FESTA PROVINCIALE DI DONNE IMPRESA E PENSIONATI

Da sinistra Antonio Mansueto, Delia Revelli, Silvia Viazzi e Lorenzo Bergese.

Una giornata di festa e di riflessione, premiata da una presenza numerosissima

L

a giornata di festa e riflessione che si è svolta ad Entracque giovedì 18 giugno è stata un successo sotto più punti di vista: la partecipazione dei Soci Coldiretti è stata numerosissima e la raccolta fondi per l’acquisto di prodotti agricoli, da destinare tramite la Caritas Diocesana alle famiglie bisognose del Cuneese, ha avuto un ottimo esito.

Il momento di riflessione è iniziato con la celebrazione della Santa Messa da parte dei Consiglieri Ecclesiastici del cuneese, guidati da don Giuseppe Pellegrino, ed è proseguito con gli interventi di Antonio Mansueto e Lorenzo Bergese, rispettivamente Presidente Nazionale e

Provinciale di Coldiretti Pensionati, seguiti dai saluti di Silvia Viazzi, responsabile provinciale di Donne Impresa, di Delia Revelli ed Enzo Pagliano, Presidente e Direttore di Coldiretti Cuneo.

L’argomento della giornata è stato “Nutrire il Pianeta, Energie per la Vita”. Il tema, portato alla ribalta in questo periodo dai grandi eventi di Milano, è stato così promosso dagli organizzatori dell’EXPO: “Dopo averci nutrito per millenni, il pianeta Terra ha bisogno di nutrimento”. È un messaggio importante e corretto, a cui però Coldiretti vuole aggiungere che quel nutrimento è dato, prima che dai politici e dai Capi di Stato, anzitutto da chi della terra si occupa giorno

per giorno, da molto tempo; da chi la conosce, da chi sa di cosa ha bisogno e da chi l’ha vista, nei decenni passati, essere sfregiata e impoverita con nuove costruzioni industriali e civili, oggi in gran parte inutilizzate.

In questo contesto il ruolo di Coldiretti e dei suoi movimenti, capaci di unire e far collaborare diverse generazioni, è sempre più importante ed è stato ribadito da Lorenzo Bergese, Presidente Provinciale dei Pensionati: “Il nutrimento per la terra arriverà da coloro che possono insegnare alle nuove generazioni come essere buoni agricoltori e dalle nuove generazioni che oggi già fanno della terra e della natura qualcosa più del loro lavoro e sostentamento: la loro passione.”

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Un concetto, la collaborazione e l’impegno personale, ribadito da Silvia Viazzi, responsabile provinciale di Donne Impresa: “Dobbiamo captare i segnali positivi del dibattito di quest’anno e partecipare, dare il nostro contributo, fare la nostra parte continuando a svolgere con attenzione e rispetto per la terra e per le persone il nostro lavoro quotidiano, così come abbiamo sempre fatto”.

La giornata è proseguita tra dibattiti e festeggiamenti in compagnia di Sonia De Castelli.

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A MARTINIANA L’OTTAVO CONCORSO PER IL MIRTILLO PIU’ BUONO

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n occasione dell’ annuale edizione della Sagra dei Piccoli Frutti, Buon Gusto e Benessere che si terrà a Martiniana Po nei giorni 10,11 e 12 luglio 2015, verrà organizzato l’ottavo concorso provinciale “Il Mirtillo più Buono”.

Il Comune di Martiniana Po,

Presentati il Barolo 2011 eBrindisiilperBarbaresco 2012 il Barolo 2011 e Barbaresco 2012 presentati al Marriot Grand Hotel Flora di Via Veneto a Roma, abbinati alle specialità e ai prodotti del territorio cuneese preparati dai docenti dell’Istituto alberghiero di Mondovì e Dronero. Insieme al presidente Ferruccio Dardanello (al centro) anche Marcello Gatto (primo da destra ), vice presidente Camera di Commercio di Cuneo.

in collaborazione con l’organizzazione degli assaggiatori di frutta O.N.A.Frut, l’Agenzia 4A e Coldiretti, organizzano per l’ottava edizione, il concorso mirato a premiare la bontà delle pregiate bacche cuneesi. Il produttore del mirtillo classificato come “più buono”, verrà premiato con un prestigioso premio in oro.

Possono partecipare al Concorso tutti i produttori di mirtillo della provincia di Cuneo; il regolamento prevede che i campioni di almeno 250 gr., vengano consegnati presso il Municipio di Martiniana Po dalle ore 9.30 alle ore 12.00 e dalle ore 13.30 alle ore 14.30 del giorno

11 luglio 2015.

I campioni consegnati, verranno resi anonimi a cura dei funzionari del Comune ed alle ore 14.30 a cura degli esperti assaggiatori di O.N.A.Frut, inizierà la valutazione dei singoli campioni che verrà conclusa nel tardo pomeriggio.

Alle ore 19.00 circa, terminata l’analisi sensoriale, nel piazzale antistante il comune di Martiniana Po, verrà proclamato il vincitore del Concorso che sarà premiato il produttore del mirtillo classificato come “più buono”, che verrà premiato con un prestigioso premio in oro.

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Una fascetta per il fagiolo rosso rampicante Le trecentodiecimila cassette di fagiolo rosso rampicante commercializzate sul mercato di Boves, da quest’anno saranno tutte marchiate da una fascetta che sarà posta nella parte alta dell’imballaggio ( vedi foto). L’iniziativa è del Consorzio Produttori Agricoli Bovesani, del Comune di Boves con la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Cuneo e della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves ha l’obiettivo come ha ricordato Ferruccio Dardanello, di “dare immagine ad una eccellenza agroalimentare cuneese che attraverso la tracciabilità e l’indicazione dell’origine promuove il nome della provincia in tutta Italia”.

Pietro Marchisio, presidente del Consorzio che gestisce il mercato di Boves: “Oltre al mercato nazionale, le nostre cassette raggiungono la Francia e l’Inghilterra dove vi è stato un intenso lavoro di promozione in collaborazione con i commercianti”. Il teatro Borelli di Boves, la sera della presentazione, era gremito di produttori di fagioli rampicanti rossi, che hanno costruito insieme al Consorzio l’iniziativa che hanno detto “ gratifica il nostro lavoro e ci stimola a puntare sempre di più sulla qualità che riteniamo vincente in questo mercato, ormai globalizzato”.

Trebbiatura del farro a Peveragno L’azienda agricola “Il Farro” di Santa Margherita di Peveragno in Via Beinette 16, in occasione dei 20 anni di attività ha indetto per domenica 19 luglio 2015 alle ore 15 la “Trebbiatura del farro”. L’azienda è un Punto Campagna Amica e trasforma le farine di farro in pane, focacce ed un innumerevole serie di dolci. E’ presente tutti i sabati nel Mercato di Campagna Amica in Piazza della Costituzione a Cuneo, ha il punto vendita aziendale, e partecipa a numerose fiere e iniziative sia in provincia che nella vicina Liguria

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CON O.N.A.FRUT A REVELLO PER LA PESCA PIU’ BUONA

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i terrà a Revello dal 17 al 19 luglio la quattordicesima edizione della “Sagra della Pesca”. A farla da padrona nel ricchissimo programma organizzato dal Comune e dalla Pro Loco, sarà come sempre la produzione frutticola locale principale ovvero la Pesca, che sarà possibile acquistare e degustare sia fresca, sia trasformata nei famosissimi “Persi Pien”.

Durante la manifestazione, si terrà il settimo Concorso provinciale “La Pesca più Buona”, la gara sulle qualità sensoriali, organizzata dal comune di Revello in collaborazione con l’Agenzia 4° Coldiretti e l’Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Frutta O.N.A.Frut..

Come nelle passate stagioni, la mattinata del sabato 18 luglio, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, tutti i produttori di pesche della provincia, potranno consegnare presso il Municipio di Revello, un campione di almeno un chilogrammo di pesche noci (nettarine); un dipendente de comune, provvederà a rendere anonimi i campioni che, nel primo pomeriggio, verranno consegnati

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agli esperti assaggiatori dell’ O.N.A.Frut. per la valutazione sensoriale.

Il regolamento del concorso, prevede che i campioni, consegnati ad un funzionario del comune, vengano dallo stesso, resi anonimi e consegnati nel pomeriggio agli assaggiatori per la valutazione; i campioni contrassegnati da un codice numerico di tre cifre, vengono quindi attentamente valutati ed al termine della degustazione, si stila la classifica generale; il giorno successivo, fronte ai partecipanti, un rappresentante di O.N.A.Frut. legge il codice dei quattro primi classificati e su apposito elenco

detenuto dal Sindaco, ai codici, viene abbinato il nome dei vincitori.

Quest’anno, precisa Giovanni Quaglia, Presidente di O.N.A.Frut., il leggero anticipo di maturazione offre la possibilità di partecipare a tutte le aree produttive della provincia ed è facile prevedere un elevato standard qualitativo dei campioni, frutto anche degli sforzi messi in campo dagli imprenditori per il continuo miglioramento del gusto.

Domenica 19 luglio, alla presenza del Sindaco del Comune di Revello, si terrà la premiazione del vincitore.

53 UN FENOMENO DI CUI SOFFRE IL 30% DELLA POPOLAZIONE

LE ALLERGIE: IGIENE E INFEZIONI LE CAUSE

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e allergie sono condizioni patologiche in cui si manifesta una reattività alterata dell’organismo verso sostanze particolari definite allergeni.

Questa condizione è data da una eccessiva produzione delle immunoglobuline specifiche dell’allergia, le IgE, da parte dell’individuo come risposta all’avvenuto contatto tra le sue mucose e determinati allergeni.

“Oggi le allergie interessano circa il 30% della popolazione - spiega lo specialista Renato Rossi - ma a noi arriva solo il 10% degli interessati. Un tempo si attribuiva la causa principale di questa patologia all’inquinamento ma, in seguito a varie ricerche tra le quali una effettuata sulla popolazione di Berlino prima e dopo la caduta

del muro, si è giunti alla cosiddetta “ipotesi igienica”: quando una popolazione segue un regime di vita improntato alle norme igieniche (utilizzo cibi sterilizzati, igiene ambientale, assunzione di antibiotici per la profilassi e per la cura delle malattie infettive, ecc.), è più facilmente predisposta all’allergia”.

Cosa successe a Berlino?

La professoressa von Mutius studiò la popolazione di Berlino Est, soggetta all’inquinamento e trascurata da un punto di vista igienico-sanitario, e Berlino Ovest, dove prevalevano i provvedimenti antinquinamento e l’attenzione verso l’igiene e la profilassi delle malattie infettive. Lo studio dimostrò che a Berlino Ovest c’erano più persone al-

lergiche rispetto a Berlino Est. Caduto il muro, le popolazioni si integrarono gradualmente e ciò portò alla diffusione, tra i benestanti di Berlino Est, di abitudini igienico sanitarie e alimentari improntate alla sterilità e all’uso spesso eccessivo di antibiotici. Un benessere che, per le allergie, era più dannoso dell’inquinamento, perché agisce direttamente sul sistema immunitario.

L’unica terapia in grado di cambiare la storia naturale dell’allergia è il vaccino. Oggi diffuso nella forma sublinguale: praticamente privo di effetti collaterali sistemici, può essere somministrato comodamente a casa dell’utente, anche nella primissima infanzia e in gravidanza.

Tutte le novità dopo la Sentenza della Corte Costituzionale n.70/2015

RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI

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l 30 aprile scorso è stata depositata la sentenza numero 70/2015 con la quale la Corte Costituzionale ha bocciato il blocco della perequazione (con la “perequazione” automati-

ca, l’Inps adegua ogni anno gli importi delle pensioni per allinearli all’aumento del costo della vita, cioè all’inflazione) per tutte le pensioni superiori a tre volte il minimo INPS (1.405

AVVISO DI SCADENZA CONTRIBUTI PREVIDENZIALI COLTIVATORI DIRETTI, COLONI, MEZZADRI E IAP I RATA AL 16 LUGLIO 2015 Si informano i soci che anche quest’anno l’INPS non invierà i modelli F24 precompilati per il pagamento dei contributi previdenziali.

Nel corso di questi giorni l’INPS ha inviato ai Titolari d’Azienda il prospetto riepilogativo dei contributi dovuti per l’anno 2015.

Al fine di agevolare i soci nelle operazioni di pagamento del modelli f24, gli uffici Coldiretti stanno provvedendo alla elaborazione degli stessi.

Presso gli Ufficio di Zona e gli Uffici di Recapito si potranno ottenere l’assistenza e le informazioni in merito.

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€ lordi mensili dell’epoca) per gli anni 2012/2013 deciso a suo tempo dal governo Monti con la cosiddetta manovra “Salva Italia”.

Con il decreto-legge n.

65/2015, il Governo ha recepito quanto disposto dalla sentenza della Corte Costituzionale n.70/2015 in materia di “rivalutazione automatica delle pensioni”.

Si è imposta, pertanto, secondo il Governo, la necessità di adottare lo strumento del decreto-legge n. 65/2015 per la regolamentazione della “rivalutazione automatica delle pensioni” per gli anni 2012 e 2013 (direttamente incisi dalla sentenza) e per i tre anni successivi.

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PERIODO 2012 -2013

Per questo primo periodo, in cui la rivalutazione era stata del tutto esclusa dalla manovra “Salva Italia”, si provvede ora a riconoscere una parte della rivalutazione non attribuita affatto in precedenza secondo le percentuali della sottostante tabella; RIVALUTAZIONE SPETTANTE TOTALE PARZIALE PERIODO 2012/2013 per i trattamenti pensionistici di importo com- Per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo 100%

40%

20%

10%

NESSUNA RIVALUTAZIONE

plessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione INPS (1.443 euro lordi) automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla presente lettera, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato; per i trattamenti pensionistici complessivamente Per le pensioni di importo superiore a quattro volte il predetto tratsuperiori a tre volte il trattamento minimo INPS tamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di e pari o inferiori a quattro volte il trattamento rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla minimo INPS (1.924 euro) con riferimento all’im- presente lettera, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a porto complessivo dei trattamenti medesimi concorrenza del predetto limite maggiorato per cento per i trattamenti pensionistici comples- Per le pensioni di importo superiore a cinque volte il predetto trattamensivamente superiori a quattro volte il trattamento to minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutaminimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il zione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla presente trattamento minimo INPS (2.405 euro) con rife- lettera, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrimento all’importo complessivo dei trattamenti renza del predetto limite medesimi maggiorato; complessivamente superiori a cinque volte il inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione autrattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei tomatica spettante sulla base di quanto previsto dalla presente lettera, volte il trattamento minimo INPS (2.886 euro) l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del con riferimento all’importo complessivo dei trat- predetto limite maggiorato; tamenti medesimi. non è riconosciuta per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS (2.886 euro) con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi;

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PERIODO 2014 -2015 E SUCCESSIVI Per questo successivo periodo, coperto parzialmente dalla rivalutazione prevista dalla legge n. 147/2013, va effettuata una ulteriore “integrazione” per effetto trascinamento, in quanto l’applicazione del blocco della perequazione nei due anni precedenti ha comportato una base più bassa del dovuto, su cui la rivalutazione si è applicata dal 2014 in poi.

Negli anni 2014 e 2015 spetterà la rivalutazione automatica nella misura del 20 per cento di quanto stabilito per le mensilità del biennio 2012-2013, come sopra descritto.

A decorrere dall’anno 2016 spetterà nella misura del 50 per cento di quanto stabilito per le mensilità del biennio 20122013, come sopra descritto.

La normativa adottata dal Governo è attualmente già vigente, si trova all’esame del Parlamento per la sua definitiva conversione in legge entro il termine di

60 giorni (cioè entro il 20 luglio 2015), che potrebbe anche effettuarsi apportando qualche modifica al testo.

RESTITUZIONE DELLE SOMME SINTESI: il diritto agli arretrati spetterà solo a coloro che non avevano ricevuto l’aumento delle pensioni negli anni 2012/2013, cioè per tutte le pensioni superiori a tre volte il minimo INPS (1.405 € lordi mensili dell’epoca) e inferiori a sei volte il tratta-

mento minimo (2.886 € lordi mensili dell’epoca).

Le somme arretrate dovute ai sensi del presente articolo sono corrisposte con effetto dal 1° agosto 2015.

In particolare i rimborsi per il periodo 2012-2014 ed i primi 8 mesi del 2015 saranno erogati al 1° agosto 2015, in un’unica soluzione.

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L

a fibrosi cistica è una delle più frequenti malattie genetiche ed il fatto che insorga in età pediatrica con compromissione di più organi, la rende “malattia di alto interesse sociale”.

Ciononostante il riconoscimento a livello di invalidità civile e/o indennità di frequenza è sempre stato piuttosto problematico ed ha costretto spesso i soggetti interessati a ricorrere al Giudice del Lavoro per il riconoscimento del diritto economico ed assistenziale.

In data 9 aprile 2015 il Coordinamento Generale medico-legale dell’INPS, in collaborazione con la Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) e la Società Italiana Fibrosi Cistica (SIFC) ha pubblicato un contributo tecnico-scientifico per l’accertamento degli stati

invalidanti.

Tale documento, oltre ad analizzare dal punto di vista medico-scientifico la malattia ammette espressamente che, per i minori “la condizione di minore affetto da Fibrosi Cistica deve considerarsi, in ogni caso, tale da perfezionare il requisito medico legale per il diritto all’indennità di accompagnamento”.

Relativamente ai soggetti adulti, inoltre, viene stabilito che “anche in presenza di interessamento polmonare esclusivo, … debba riconoscersi una condizione di totale invalidità nella misura del 100%”. Ovviamente, laddove la patologia sia talmente grave da richiedere assistenza costante, dovrà essere altresì richiesto il diritto all’indennità di accompagnamento.

ATTUALITÁ

FIBROSI CISTICA E INVALIDITA’ Per quanto attiene, invece, la valutazione dello stato di handicap ai sensi della Legge n. 104/92, il documento ribadisce che “il malato di fibrosi cistica sia da considerarsi in ogni caso portatore di handicap con connotazione di gravità”.

Il documento medico scientifico in oggetto è stato elaborato anche grazie ai ricorsi che sono stati presentati dal Patronato EPACA di Coldiretti, ciò a testimoniare il fatto che l’attività di opposizione medico legale su provvedimenti INPS/INAIL è uno strumento fondamentale di tutela. Si ricorda ai soci che il medico convenzionato con EPACA/ Coldiretti, Dott. Simeone, riceve presso l’Ufficio Provinciale EPACA il mercoledì mattina dalle ore 8,00 alle ore 10,00.

Il Documento medico - scientifico INPS-LIFC-SIFC elaborato sulla base dei ricorsi presentati dall’EPACA

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Inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-Epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il PIN ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online.

Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

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I DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI E L’ELETTROMIOGRAFIA I disturbi muscoloscheletrici (DMS) coprono un’ampia gamma di disturbi della salute. Il gruppo principale è costituito da dolori alla schiena e lesioni dorsali, e dai disturbi degli arti superiori e inferiori. Sovente sono disturbi legati all’attività lavorativa.

I DMS rappresentano un problema in modo particolare per i lavoratori del settore agricolo, forestale e ittico che corrono il rischio maggiore di accusare disturbi degli arti superiori per la tipologia all’attività lavorativa La valutazione diagnostica di tali disturbi può essere effettuata tramite l’EMG (elettromiografia) che valuta la presenza di alterazioni dei nervi e dei muscoli che possono essere di interesse sia orto-

pedico, che neurologico, che internistico.

L’elettromiografia è un esame indispensabile per diagnosticare alcune patologie molto frequenti, quali la sindrome del tunnel carpale, o le patologie del rachide (lombo-sciatalgie da ernia discale, canale stretto lombare), per consentire allo Specialista, in associa-

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’intitola “Viaggio in Valle Varaita l’ultimo libro, fresco di stampa, edito dalla Casa editrice Fusta di Saluzzo: 138 pagine con numerose fotografie a colori, in vendita a 19.50 euro. Il volume è stato scritto da Enrico Bertone di Bagnolo, classe 1954, autore di numerose pubblicazioni (tra le quali, “Viaggio in Valle Maira”, uscito nel 2014, sempre con Fusta). Nel volume si legge: “Il lettore troverà molte informazioni in questa pubblicazione, che non vuole essere una guida, ma un omaggio ad uno dei territori alpini più belli del Piemonte. Una Valle affascinante e densa di cultura, caratterizzata da un ambiente naturale prezioso e da proteggere per le future generazioni, un orizzonte da scoprire e da vivere nella sua incantevole bellezza”.

Le pagine del volume si aprono con note storiche, geografiche

e culturali. Poi diverse pagine sono sulla cucina e sull’alimentazione tradizionale, “che affondano le proprie radici nella civiltà contadina locale, in tempi in cui le famiglie si alimentavano il più possibile con generi che venivano autoprodotti … ”. La parte successiva del libro di Enrico Bertone è dedicata ai diversi pittori itineranti che hanno lasciato le loro tracce ai piedi del Monviso, poi l’autore si sofferma su ogni paese, occupandosi anche del mobile della Valle Varaita, del bosco dell’Alevè, del Monviso, delle escur-

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FORMAZIONE PER LA DIFESA INTEGRATA DELLE COLTURE

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rande partecipazione di pubblico al convegno tenutosi martedì 23 giugno a Torino presso il Centro Incontri di corso Stati Uniti 23. Nel corso dell’evento, introdotto e moderato dal professor Aldo Ferrero del DISAFA Università di Torino, sono stati presentati alcuni supporti didattici messi a punto dalla Regione Piemonte e destinati alla formazione degli operatori agricoli ed extra-agricoli sulle nuove norme e nozioni di base necessarie per la difesa integrata delle colture, divenuta obbligatoria dal 1 gennaio 2014 a seguito della Direttiva 2009/128 CE. L’obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza sulla necessità di usare razionalmente i prodotti fitosanitari e di contrastare le avversità delle piante in maniera mirata attraverso tecniche colturali più rispettose dell’ambiente, della salute uma-

PRIMA

DOPO

na ed animale.

Il convegno è stato aperto da Federico Spanna del Settore Fitosanitario. Nel suo intervento ha ricordato che dal prossimo 26 novembre 2015 entreranno in vigore la nuova autorizzazione per l’acquisto e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari destinati agli utilizzatori professionali (ex patentino) nonché il certificato di abilitazione all’attività di consulente, mentre il 26 novembre 2016 scadrà il termine per il primo controllo funzionale delle attrezzature professionali per l’applicazione dei fitofarmaci.

Il relatore inoltre ha illustrato le azioni poste in atto dalla Regione per attuare il Piano d’Azione Nazionale della Direttiva (PAN) Nel secondo intervento Alba Cotroneo del Settore Fitosanitario ha illustrato la nuova guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari rinnovata nella grafica e nei contenuti nonchè aggiornata rispetto alle nuove disposizioni di legge introdotte dal PAN. Nella terza relazione Graziella Testaceni del CSI Piemonte ha presentato un corso di autoapprendimento on line (e-learning) destinato agli utilizzatori professionali dei fitofarmaci, ai distributori ed ai tecnici consulenti, che intendono prepararsi per conseguire i rispettivi certificati di abilitazione previsti dalla nuova normativa.

La modalità e-learning consente di poter formarsi comodamente da casa propria e negli orari disponibili da altri impegni. Il corso si compone anche di un test di autovalutazione per accertare il proprio livello di preparazione per l’esame di conseguimento del certificato.

Successivamente ha preso la parola Ivano Scapin dell’Accademia di Agricoltura di Torino, che ha illustrato un video sulla difesa integrata in frutticoltura realizzato dall’Accademia stessa in collaborazione con la Regione e la Coldiretti di Cuneo nell’ambito dei nuovi strumenti di formazione previsti dal PAN. Il video sarà inserito nella piattaforma informatica regionale e chiunque potrà accedervi liberamente per la propria formazione. L’ultima relazione, presentata da Sergio De Caro del Settore Servizi alle Imprese, ha riguardato le modalità operative delle iniziative di formazione ed informazione rese obbligatorie dal PAN per gli utilizzatori, i rivenditori dei prodotti fitosanitari e per i tecnici consulenti.

Sono state illustrate le procedure amministrative per i corsi e per il successivo rilascio delle certificazioni, suscitando l’interesse dei numerosi tecnici presenti in aula che a proposito hanno posto diversi quesiti nel successivo dibattito pubblico a conclusione del convegno.

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o scorso 16 giugno la Società Agricola dei Fratelli Sevega Bruno e Dario di Cervere ha ricevuto in azienda la visita di una delegazione di Funzionari e imprenditori agricoli Olandesi.

La scelta di questa azienda è stata coordinata da Coldiretti Zona di Bra per motivi logistici e chiaramente per tipologia di produzione. I visitatori appar-

tenevano alla LTO NOORD, un organismo sindacale Agricolo del nord dell’Olanda che, come Coldiretti, si dedica alla difesa e alla promozione dell’Agricoltura come settore chiave per la prosperità e il benessere del Paese.

Molto interesse ha destato l’elevato indice di accrescimento dei capi di razza piemontese allevati dai Fratelli Sevega,che

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con i loro 330 capi allevati a ciclo chiuso rappresentano una delle migliori aziende della zona.

Durante i numerosi scambi di informazione e presentazione si è appreso che il valore dei terreni è abbastanza simile tra Italia e Olanda,molto stupore ha destato invece il costo degli affitti che in Olanda è di 200/300 € ad ettaro e non a giornata!

ATTUALITÁ

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ATTUALITÁ SCADENZE AZIENDALI

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SCADENZE AZIENDALI 25 LUGLIO ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI – mese di giugno e 2 trimestre 2015 Scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di giugno e nel 2° trimestre 2015.

31 LUGLIO DENUNCIA DELLE RETRIBUZIONI DEGLI OPERAI AGRICOLI Entro tale data devono essere inviate in via telematica all’INPS ex Scau le denunce delle retribuzioni (modello DMAG) corrisposte agli operai a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre aprile – maggio – giugno 2015.

IVA REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate

in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO 770 SEMPLIFICATO Entro tale termine deve essere inviato in via telematica all’amministrazione finanziaria il modello 770 semplificato.

Sono obbligati alla presentazione di tale modello i datori di lavoro che hanno assunto manodopera nel corso dell’anno 2014 ed i soggetti che hanno versato ritenute d’acconto per prestazioni professionali.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

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17 AGOSTO (essendo il 15 festivo) IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art. 21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di luglio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè luglio.

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20 AGOSTO VERSAMENTO IRPEF, ADDIZIONALI REGIONALI, COMUNALI E IRAP Entro tale termine devono essere effettuati i versamenti delle imposte per le persone fisiche soggette a studi di settore con la maggiorazione dello 0,40%. Sono soggetti a tale proroga anche i soggetti diversi dalle persone fisiche che applicano gli studi di settore.

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IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (contribuenti trimestrali) Entro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2014 un volume d’affari inferiore a € 400.000,00, se esercitano l’attività di prestazioni di servizi, ed arti e professioni e inferiore a € 700.00,00 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art .66 L.427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre aprile –maggio -giugno 2015 ed effettuare il versamento IVA mediante modello F24 telematico.

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