Fare centro febbraio marzo 2014 web

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FARE CENTR

ANCeSCAO Lazio

I CENTRI ANZIANI DELLA REGIONE LAZIO

Informazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo FEBBRAIO-MARZO 2014

ASSEMBLEA REGIONALE....................

NUMERO UNICO

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RICERCA SU ANZIANI E IL GIOCO D’AZZARDO.......

7

ARTE E CULTURA.............

LE PENSIONI DEL 2014........................

5

TERRITORI

ROMA

PROVINCIA ROMA

N. CENTRI ANZIANI

136* 146***

POPOLAZIONE ANZIANA

LATINA

FROSINONE

VITERBO RIETI

TOTALE

169* 171***

59*

80*

70*

58*

572* 584 ***

561.853 20,8%

214.824 16,4%

90.747 17,2%

96.995 19,7%

65.586 21,5%

35.773 23,1%

1.065.778 19,4%

UTENTI

72.162

45.855

22.389

13.714

13.726

6.494

174.340

CENTRI ANCeSCAO

10 ** 17***

43 ** 47***

33 ** 36 ***

20 ** 24 ***

51 ** 50 ***

28 ** 27 ***

185** 201***

Dati 2008 * Dati 2011 ** Dati 2013/14 ***

nonni, quelli che non vogliono essere reclusi in un centro anziani, ma vogliono continuare a vivere inclusi nella comunità.

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ASSEMBLEA REGIONALE ANCeSCAO LAZIO I CENTRI ANZIANI PER IL “BENE COMUNE” di Elio D’Orazio

Lo stiamo dicendo in tutte le lingue ed in tutti i luoghi: dobbiamo “rifare i centri anziani” a Roma ed in tutta la Regione. A Roma qualche passo avanti è stato fatto nella prima riformulazione del regolamento del Comune di Roma, adesso si sta ridiscutendo una sua “ristrutturazione” che auspichiamo possa completare il cammino da noi suggerito anni fa: quello della riunificazione della struttura organizzativa e gestionale tra Comitato di gestione ed Associazione per superare un dualismo assurdo ed inconcludente e quello del riconoscimento delle associazioni nazionali alle quali i centri-associazioni aderiscono e dalle quali ottengono rap-

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presentanza, sostegno alla programmazione, organizzazione e gestione. Stesso argomento vale per la Regione, anche se qui le cose marciano con ritardi biblici: ci siamo presentati con le nostre idee alla prima audizione della Commissione consiliare sulla proposta di legge dell’allora assessore Aldo Forte, ci siamo ripresentati l’11 febbraio scorso con le stesse idee alla audizione della Commissione Consiliare sulla proposta di legge dell’assessore Rita Visini con la speranza che questa volta si arrivi a conclusione. Tutto questo, in buona sostanza, serve a fare avanzare una

idea nuova di Centro Anziani: “bene comune”, (non “del Comune”), luogo, si, di incontro e socializzazione e di impiego del tempo libero, ma anche luogo di partecipazione e di solidarietà, autogestito con il riconoscimento e il sostegno degli enti locali. Un luogo aperto ai “nuovi anziani”, quelli che portano con se un patrimonio di saperi e di saper fare maturati nell’arco di vita lavorativo e familiare, quelli con un livello medio di istruzione più alto che nel passato, quelli che oggi sanno di avere davanti un futuro più lungo ed in buona salute rispetto a quello dei loro padri e

La presente pubblicazione non è in vendita - è stampata in proprio e viene riportata sul sito Internet www.ancescaolazio.it

Sul fronte interno della nostra associazione vogliamo fare la svolta decisiva verso uno strumento che deve andare ben oltre la espressione territoriale di una associazione nazionale che in questi ultimi anni si è dedicata prevalentemente a contare tessere ed a riformare statuti: vogliamo ri-costruire una associazione che, sia nel suo livello nazionale che in quello territoriale, sia di forte rappresentanza verso le istituzioni e negli stessi luoghi del cosiddetto Terzo Settore associativo, sia di gestione di programmi formativi diffusi in tutto il territorio, di coordinamento territoriale sia delle attività culturali, civili, di solidarietà che di vacanza e turismo sociale, di promozione della salute, assumendone in prima persona la responsabilità, la guida, la programmazione e la gestione stessa, senza deleghe, se non per quanto

valutato di stretta competenza davanti ai buoi, ma occorre indi altri soggetti associativi. cominciare per tempo ad immaginare il nostro futuro. Un Sappiamo di essere appetibili buon lavoro è stato avviato su dalla politica, dalle istituzi- Roma e Provincia e già si veoni, dalle imprese: dobbiamo dono i primi risultati. Nelle alfare valere questo appel real- tre province ci siamo rafforzaizzando accordi e convenzioni ti ma dobbiamo andare avanti. che consentano a tutti di por- Stiamo superando la situazitare a casa il risultato atteso e, one critica di Frosinone: dopo principalmente, alle persone l’assemblea occorre un lavoro anziane di trovare giuste ed di ricompattamento. adeguate risposte alle loro aspirazioni. Tutto questo mi Più in generale, forse è arripare un buon punto di parten- vato il momento di mettere in za per un programma fattibile moto un “ricambio” dei grupper il prossimo triennio: non pi dirigenti dell’associazione c’è che da augurare buon la- ad ogni livello: nuove idee, voro a tutti. nuove energie, nuovi impegni possono marciare più agevolSullo sfondo c’è tutto il lavoro mente con donne e uomini che è stato messo in cantiere nuovi, capaci, disponibili, vocon l’assemblea nazionale di lontari, disinteressati, solidali ottobre 2013 che potrà aiu- tra di loro. tare i territori a meglio agire e meglio funzionare. Ci sono Di qui ad un anno e mezzo anche riforme istituzionali che occorre fare verifiche attrariguardano le Province e le verso una conferenza regionAree/Città Metropolitane con ale di “riorganizzazione” con conseguenti ricadute su una l’obiettivo di un sostanziale riorganizzazione “compren- ricambio. So che è una bella soriale” della nostra associazi- sfida, ma non possiamo tirarci one. indietro. Non vogliamo mettere il carro


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ASSEMBLEA REGIONALE

ANCeSCAO ASSOCIAZIONE NAZIONALE

ROMA

Centri Sociali Comitati Anziani e Orti Coordinamento regionale Lazio Via di Casal Bruciato, 15 00159 Roma tel-fax 06 43599220 ancescao@libero.it www.ancescaolazio.it

SPAZIO EUROPA , SALA CONFERENZE Via IV Novembre, 149

ASSEMBLEA REGIONALE:

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Centri anziani: bene comune

I cittadini anziani attivi per l’Europa

Roma , giovedì 20 marzo 2014 Via di Casal Bruciato, 11 (Tendone Cacciarella) PROGRAMMA Ore 09.00 registrazione delegati Ore 10.00 apertura dei lavori: Presiede Pasqualino Carconi, Presidente uscente del Consiglio reg.le ANCeSCAO - Nomina verbalizzante - benvenuto agli ospiti - nomina commissione verifica poteri, elettorale e per documento programmatico Ore 10.30 relazione del Presidente uscente Elio D’Orazio Ore 10.50 interventi di saluto degli invitati e ospiti Ore 11.15 interventi dei delegati Ore 12.30 messaggio dell’assessore regionale ai servizi sociali Rita Visini Ore 13.00 relazione commissione verifica poteri e votazioni: - documento programmatico - elezione del consiglio regionale, sindaci revisori dei conti, probiviri ore 13.15 conclusioni di Gianfranco Lamperini Vice presidente nazionale ANCeSCAO ore 13.30 pranzo presso il ristorante “La Cacciarella”

LUNEDI’ 28 APRILE 2014 ore 14-18

Presentazione della guida per l’UE: Il contributo dell’UE agli anziani e come questi possono influenzare le politiche dell’UE e

Del “MANIFESTO” DI AGE PLATFORM EUROPE PER LE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO 25 maggio 2014

Partecipano: rappresentanze dei partiti politici e dei loro candidati al parlamento Europeo, i membri di Age Platform Italia, le organizzazioni e i sindacati dei pensionati invitati, il Presidente di Age Platform Europe, Il responsabile del progetto europeo ASCE


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ARTE E CULTURA

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FILM DEL MESE

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Direttore Elio D’Orazio

LIBRO DEL MESE CATO MAJOR DE SENECTUTE CICERONE Cato Maior de senectute (Catone il Vecchio, sulla vecchiaia) è un’opera filosofica scritta da Cicerone nel 44 a.C., ovvero poco prima della morte, e dedicata all’amico Attico. Composta di 23 capitoli, ha la forma di un dialogo che s’immagina sia accaduto nell’anno 151, quando il personaggio che dà il titolo all’opera (famoso anche come Catone il Censore) aveva già 83 anni. Egli conversa con l’amico

Gaio Lelio, assai più giovane, temere, secondo la concezie con Publio Cornelio Scipi- one epicurea), o significa una one Emiliano. vita migliore per chi è vissuto con rettitudine. Infine, riflette, Il dialogo è introdotto - dopo è contrario all’esperienza la dedica ad Attico - dalle pa- accostare il pensiero della role di Scipione che esprimo- morte solo alla vecchiaia: no la meraviglia sua e di Lelio tanti giovani vedono la loro per la serenità con la quale età fiorente stroncata da una Catone vive la vecchiaia. Ca- morte prematura. tone inizia così la sua pacata argomentazione: prende in Infine, Catone passa al tema esame le critiche comune- dell’immortalità dell’anima. mente rivolte alla vecchiaia e Richiama per sommi capi le le confuta, con esempi tratti dottrine pitagoriche e pladalla storia greca e romana. toniche sull’anima; quindi esLe accuse esaminate sono: la pone altri argomenti a favore debolezza e decadenza fisica; di tale dottrina. l’attenuarsi delle capacità intellettive; l’impossibilità di Conclude che è proprio degodere dei piaceri dei sensi; gli spiriti nobili e saggi atla bizzarria del carattere e tendere la morte con animo l’avarizia. sereno, costituendo così un esempio per la maggioranza La conversazione approda degli uomini; augura infine con naturalezza al tema della agli amici di poter raggiunmorte e della paura che essa gere l’età avanzata e quindi suscita. Catone, dopo aver os- di provare per esperienza ciò servato che la morte o è il nul- che hanno appena appreso la (e in tal caso nulla vi è da dalle sue parole.

Redazioni Provinciali Viterbo: Arnaldo Picchetto; Rieti: Giuliano Liberati; Frosinone:Ferdinando Matarese Latina: Aldo Pastore, Benina Mira.

Il nuovo film di Paolo Sorren- di Sorrentino fino ad oggi, La tino, interpretato da un cast di grande bellezza è un film che grandi attori italiani. vive delle stesse contraddizioni che racconta, di eccessi barocchi Roma si offre indifferente e sedu- e intimità commoventi, momencente agli occhi meravigliati dei ti di un surrealismo concretisturisti, è estate e la città splende simo come di puro e cristallino di una bellezza inafferrabile e godimento estetico essenziale, definitiva. Jep Gambardella ha di una crepuscolarità costante sessantacinque anni e la sua per- e ininterrotta perfino dalla luce sona sprigiona un fascino che il del giorno e momenti di straortempo non ha potuto scalfire. dinaria lucidità su sé stessi e sul È un giornalista affermato che si mondo. muove tra cultura alta e mondanità in una Roma che non smette Un film opulento per ragionata di essere un santuario di meravi- necessità, ma nel quale il regista glia e grandezza. trova perfino, niente affatto paradossalmente, lo spazio per calCRITICA: mierare la scalmatezza della sua Forse l’opera più ambiziosa vorticosa macchina da presa.

Direzione , Grafica e Stampa Luca D’Orazio

Sede Via di Casal Bruciato, 15 00159 Roma Tel e Fax 0643599220

www.ancescaolazio.it

E-mail: ancescao@libero.it


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RICERCA NAZIONALE SU ANZIANI E GIOCO D’AZZARDO

Anziani sempre a più a rischio di gioco d’azzardo patologico. Fra Gratta e vinci e Superenalotto in molti si giocano la pensione. L’azzardo non è un gioco - La ricerca completa L’indagine Anziani e Azzardo, condotta da Gruppo Abele, Auser Nazionale e in collaborazione con Libera, ha avuto quale obiettivo l’esplorazione del comportamento di gioco d’azzardo tra la popolazione over 65 incontrata da Auser in 15 regioni d’Italia (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto). 1000 persone hanno aderito all’iniziativa, compilando il questionario; 864 sono stati i questionari sottoposti ad analisi in quanto completi. “Abbiamo promosso questa

ricerca – sottolinea Enzo Costa presidente nazionale Auser -per colmare un vuoto di informazione. Chi meglio di un’associazione che opera per innovare la cultura dell’invecchiamento poteva indagare e comprendere quali sono i comportamenti e le motivazioni che spingono al gioco le persone anziane e quali sono le conseguenze in termini di spesa e di problemi di relazione. Vogliamo far crescere tra le persone anziane la consapevolezza di quanto possa essere facile cadere nei rischi del gioco d’azzardo patologico che ha ricadute umane e sociali pesantissime”. “L’ Auser – prosegue Costa - è in prima linea per risvegliare nelle istituzioni e nella politica l’attenzione sul degrado a cui il gioco d’azzardo espone le persone, le strade delle nostre città e dei paesi”. L’Auser è fra le organizzazioni promotrici della Campagna “Mettiamoci in gioco”, alla quale aderiscono associazioni non profit, sindaca-

ti, enti locali ed ha sostenuto il “Manifesto dei sindaci per la legalità” e il movimento “Non Slot”. “Il nostro impegno – conclude Costa -proseguirà con una capillare opera di informazione e sensibilizzazione nelle sedi e nei circoli ed offrendo un sostegno concreto alle vittime di gioco d’azzardo patologico.“ Secondo Leopoldo Grosso vicepresidente del Gruppo Abele: «La ricerca, purtroppo, mette in risalto la capillarità che ha raggiunto oggi il gioco d’azzardo in Italia e ne conferma l’allargamento verso le aree tradizionalmente più indifese, costituite soprattutto da minori, anziani e donne. I dati della ricerca – prosegue Grosso – sembrerebbero far emergere stime superiori a quelle generalmente diffuse sulla valutazione del gioco a rischio, sia per frequenza che per volume di giocate». «Ne deriva, a maggior ragione – prosegue Grosso - l’importanza del coinvolgimento

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Pagina 8 delle organizzazioni che aggregano la popolazione interessata, perché possono avere un fondamentale ruolo di informazione oltre che rappresentare un fattore protettivo per queste categorie». “Il boom delle varie forme di gioco d’azzardo nel nostro Paese - dichiara Alberto Tomasso, segretario generale della Cgil Piemonte - è un fenomeno non recentissimo, ma negli anni ha assunto una dimensione massiccia e, soprattutto, si sono sviluppate forme assai diffuse di vera e propria patologia sociale, che colpiscono fasce di popolazione particolarmente vulnerabili, come i pensionati a basso reddito, i disoccupati, i precari, con un crescente coinvolgimento di giovani. Tutto ciò impone anche al sindacato un aggiornamento politico e culturale sul tema”.

I DATI Il 70,7% dei partecipanti all’indagine ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno precedente lo studio; tra i vari giochi, quelli maggiormente utilizzati dai rispondenti sono stati Gratta e vinci e lotterie istantanee, Lotto e Superenalotto, sia tra quanti dichiarano di aver giocato “qualche volta l’anno”, sia tra coloro che giocano “qualche volta al mese”, sia tra chi gioca “qualche volta alla settimana”. In tema di giochi preferiti, è il 30% circa dei giocatori over 65 a prediligere giochi come Lotto e Superenalotto, il 26,6% Gratta e vinci e lotterie istantanee, il 15% il Totocalcio e totip, il 10,2% i

Giochi di carte a soldi, il 3,8% Slot e Video lottery. I luoghi presso cui si gioca d’azzardo sono prevalentemente Ricevitorie e Tabaccherie (44,9%), seguiti da Bar (24%), l’abitazione privata (8%), i Centri commerciali (6,4%). Gli over 65 incontrati dichiarano di giocare prevalentemente per Vincere denaro (45,3%), per Divertimento (19,7%), per Incontrare persone (8,8%). Le persone intercettate sono nel 51,6% uomini, nel 40,4% donne; il titolo di studio più rappresentato è la licenza media, 31,2%, seguito dal diploma di maturità, 26,4% e dalla licenza elementare 15,5%. Si tratta nella quasi totalità (92,7%) di pensionati. In merito all’ammontare mensile del loro stipendio/pensione, il 41% dei casi ha dichiarato di disporre di una cifra inclusa tra 1.001 e 1.500 euro al mese; per il 16% lo stipendio/pensione è incluso tra 1.501 e 1.800 euro; solo per l’8,2% raggiunge i 2.000 euro mensili. Il 23% possiede tra 501 e 1.000 euro, e il 5,8%, infine, ha meno di 500 euro al mese. Il questionario riportava la scala Canadian Problem Gambling Index (versione ridotta), uno strumento utilizzato a livello internazionale per valutare il livello di rischio/problematicità/patologia tra chi gioca d’azzardo. Secondo le risposte ottenute, il 56,6% dei giocatori rispondenti è risultato “non problematico”: si tratta di persone che giocano d’azzardo, ma con abitudini che al momento non comportano loro problemi economici, relazionali, legali o di salu-

te. Il 14,4% è risultato “a rischio” ovvero con presenza di elementi problematici che potrebbero nel tempo evolvere in situazioni più gravi. Per il 16,4%, invece, il gioco d’azzardo sembra già rappresentare un problema di gravità medio/elevata e che richiederebbe un intervento specialistico. Di rilievo il dato sull’ammontare del denaro destinato a questo tipo di consumi. La puntata massima nella vita per i giocatori definibili come patologici rileva cifre quali: 1.500 euro per Bingo e Scommesse; 6.000 euro per giochi di carte a soldi; 7.000 euro per Slot e Vlt; sino a 20.000 nel caso della puntata massima a giochi come Lotto e Superenalotto. Considerando tutti coloro che hanno giocato nel corso dei 12 mesi precedenti l’indagine, i rispondenti dichiarano di aver speso complessivamente in giochi d’azzardo legali una cifra pari a circa 589.000 euro. Un dato da sottoporre a ulteriori approfondimenti riguarda la “consapevolezza” di essere già in una situazione di rischio: mentre i giocatori a media/elevata gravità rispondono più agevolmente sull’aver avuto qualche tipo di problema, quelli definibili “a rischio” in base alla scala diagnostica citata, affermano di non avere incontrato difficoltà. In presenza di danni nella propria vita a causa del gioco d’azzardo, inoltre, le persone hanno dichiarato di aver chiesto/ricevuto aiuto perlopiù da conoscenti.


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Catania: “Ricchi di casa, poveri di soldi” La ricerca di Auser, Spi e Sunia

REGIONE LAZIO

Riforma del Welfare, cinque nuove audizioni in VII Commissione tra cui ANCeSCAO regionale.

11/02/14 - La commissione Politiche sociali e Salute, presieduta da Rodolfo Lena (Pd), ha proseguito il ciclo di audizioni relative alla proposta di legge n. 88 del 16 ottobre 2013 sul “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”. Le prime ad essere audite sono state le cinque sigle (Anmi, Anmil, Ens, Uic, Unms) riunite dalla Federazione delle Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND). Le associazioni hanno sostenuto l’idea che l’assistenza alla persona possa essere erogata anche dagli organismi del Terzo Settore che da anni già operano sul territorio. Richiesta anche la pari opportunità di accesso alle Rsa da parte degli anziani ciechi e con plurimenomazioni, riconducendo in capo alla Regione l’assistenza dei ciechi e dei sordi (attualmente è competenza delle amministrazioni

provinciali). L’Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti (ANCeSCAO) ha chiesto un diretto coinvolgimento nella predisposizione dei Piani di Zona e una legislazione specifica per la regolamentazione regionale dei Centri Anziani (anche mediante articolo aggiuntivo della proposta di legge in discussione), ricorrendo esclusivamente a bandi pubblici per assegnare finanziamenti.

è detta preoccupata per “la mancata identificazione e rappresentazione di risorse umane, professionali e finanziarie”.

“Il fatto che il sistema dei servizi sociali sia finanziato in via primaria dai comuni, con le note attuali difficoltà, rende al momento incompatibili gli obiettivi che la legge si pone”, scrive la Onlus nella relazione depositata in Commissione. Molta attenzione, inoltre, all’articolo 63 del tesLegacoopsociali, Confcooper- to, in merito alla comparteciative Federsolidarietà e Agci pazione da parte dei cittadini/ hanno insistito sulla neces- utenti. “Manca - scrive Cittasità di uniformare l’offerta di dinanzattiva - un riferimento servizi sociosanitari in tutto il ad interventi di equità fiscale, territorio regionale e di creare di interventi su elusione ed degli albi trasparenti per indi- evasione...”. viduare i provider di servizi essenziali, superando il conc- Proposta, tra l’altro, etto di bandi di gara al ribas- l’istituzione di un fondo per so - più vicini a una logica di l’accesso alla giustizia che business - e preferendo il sis- consenta anche ai poco abbitema dei costi standard. enti di pagare le ingenti spese intraprese per far valere i proCittadinanzattiva Lazio si pri diritti elementari.

La ricerca su “le condizioni abitative dei pensionati in provincia di Catania” presentata il primo marzo in mattinata presso il salone “Russo” da Auser, Spi, Sunia, con il coordinamento dell’Ires, attesta che il 40% del reddito dei pensionati catanesi viene assorbito per le spese di casa, di cui affitto, utenze, lavori e tasse. La fotografia è la seguente: pensionati ultra sessantacinquenni che vivono soli, in case di proprietà di dimensioni spesso eccessive e la cui gestione risulta onerosa soprattutto per chi ha altre priorità come lo stato di salute , l’assistenza domiciliare. La ricerca è stata realizzata su

un campione di anziani pensionati ultra sessantacinquenni tra la primavera e l’autunno 2013, e da questa risulta che il 16% percepisce al massimo 500 euro mensili, circa la metà tra i 500 e i 1000 euro, e meno del 15% percepisce più di 1500 euro.

Questo dato mostra come coloro che vivono in affitto spendono tre volte di più rispetto ai costi sostenuti da chi detiene case di proprietà, che spende 140 euro mensili circa. Al disagio economico gli anziani vivono anche il buio della solitudine e difficoltà inerenti a eventuale disabilità; Il dato più preoccupante è la Auser ha proposto un progetto fetta , per fortuna non conside- “Nonni adottano studenti” . revole, circa 10% di pensionati catanesi che vive in affitto, in- Quest’iniziativa offre ai giofatti per quest’ultimi si parla vani universitari fuori sede un di sussistenza, perché media- alloggio gratuito in cambio di mente il loro budget mensile compagnia, assistenza leggera a disposizione, vede un carico quotidiana e commissioni agli medio di 430 euro circa , com- anziani, il beneficio è duplice. prensivi di canone abitativo, tassa sui rifiuti, canone condominiale.


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Il nuovo Governo non dimentichi i pensionati ANCeSCAO ASSOCIAZIONE NAZIONALE Centri Sociali Comitati Anziani e Orti Coordinamento regionale Lazio Via di Casal Bruciato, 15 00159 Roma tel-fax 06 43599220 e-mail ancescao@libero.it

COSA E’ ?

Il Governo Renzi ha avuto una partenza sprint, in quanto si è caratterizzato con la calendarizzazione di fondamentali riforme da attuare nei primi 4 mesi di vita. Noi auspichiamo che l’entusiasmo dei primi giorni che il Premier trasmette ai suoi collaboratori e a chi lo ascolta non si trasformi nell’ennesima delusione. Siamo consapevoli che i problemi da affrontare sono grandi, che il Paese è ancora alle prese con una congiuntura economica pesante e che solo ora ci sono timidi segnali di ripresa; tuttavia la forza dell’entusiasmo giovanile e la voglia di fare è in grado di superare ogni ostacolo. Vogliamo tuttavia ricordare a nuovo Premier che non si possono ignorare i problemi di una parte consistente della collettività, quali sono i pensionati, che - dopo aver contribuito in misura maggiore degli altri a superare la difficile congiuntura con anni di blocco della scala mobile sulle pensioni, - oggi dimostra-

no un senso civico elevato, rivendicando in primo luogo non già, come sarebbe logico, l’adeguamento del potere di acquisto delle pensioni, ma la creazione di lavoro per figli e nipoti. Ciò però non significa che i pensionati devono essere considerati cittadini di serie B. Le riforme annunciate infatti riservano ai soli lavoratori dipendenti che non superano 25mila euro lordi di reddito le detrazioni fiscali pari a una media di 83 euro mensili da mettere in busta paga entro il mese di maggio. Perché non estendere tale agevolazione anche ai pensionati? Il rilancio della produzione tramite la domanda interna di beni e servizi e quindi della occupazione passa non solo attraverso l’aumento dei salari e degli stipendi, ma anche delle pensioni che in questi ultimi 15 anni hanno perso il 33 per cento del loro potere di acquisto. Ignorare le legittime richieste di chi ha lavorato una

vita versando i contributi e pagando le tasse, sarebbe una colossale ingiustizia di questo Governo verso quella parte della collettività che sempre più è alla deriva verso la povertà. Aumentando anche le pensioni più basse, il Governo farà nel contempo una positiva manovra economica, in quanto i soldi erogati non saranno certo accantonati, ma verranno spesi dai pensionati non solo per soddisfare i propri bisogni primari, ma anche per andare incontro alle esigenze di figli e nipoti, sempre comunque per aumentare la domanda interna. Il decreto-legge che entro il prossimo mese dovrà essere emanato per rendere operative le agevolazioni fiscali per i dipendenti fin da maggio, deve quindi essere esteso anche ai pensionati, per evitare una palese ingiustizia e per essere invece in linea con le direttive politiche ed economiche che il nuovo Esecutivo si è dato. Gustavo Mantovani

ANCeSCAO è l’associazione alla quale aderiscono i Centri Anziani I Centri Anziani aderenti ricevono un attestato dall’Associazione nazionale, valido ai fini del riconoscimento di Enti di interesse assistenziale, come previsto dal Decreto del Ministero degli Interni; tale attestato è necessario per lo svolgimento delle attività complementari (bar, mensa, turismo sociale, raccolta fondi) ed è altrettanto necessario per le tutele assicurative del Centro, dei dirigenti (Presidente e Comitato di Gestione) e degli attivisti. Gli iscritti al Centro aderente ricevono la tessera dell’ ANCeSCAO, pagando una quota annualmente stabilita che dà diritto a partecipare alla vita democratica dell’associazione, alle attività da essa organizzate, a beneficiare delle attività complementari, alle tutele assicurative individuali (invalidità permanente e morte conseguente ad infortunio accaduta nell’ambito delle attività associative del Centro e dell’associazione, sostegno a spese di degenza e sanitarie)

COSA FA ? PER I CENTRI ANZIANI ADERENTI • • • • • •

Riconoscimento legale e fiscale per le attività complementari (bar, mensa, turismo sociale, ecc.) Tutela assicurativa del Centro e dei suoi dirigenti ed attivisti Consulenza legale, fiscale, gestionale Sostegno per la programmazione Formazione per i dirigenti dei centri Informazione: “Fare Centro”, “Anziani e società”, sito web www.ancescaolazio.it www.ancescao.it

PER I TESSERATI • Accesso alle attività complementari organizzate dal Centro aderente e dall’Associazione • Tutela assicurativa individuale • Accesso agevolato a servizi e beni convenzionati • Programmi di turismo sociale promossi da ancescao provinciale, regionale e nazionale PER LE PERSONE ANZIANE • Promuove una nuova qualità dei Centri Anziani per sviluppare partecipazione sociale, culturale. • Propone politiche sociale, assistenziali e sanitarie per le persone anziane • Interagisce con le Istituzioni e con le forze politiche per conquistare leggi e regole a vantaggio delle persone anziane, contro ogni tipo di discriminazione a causa dell’età. PER LE ISTITUZIONI • Invia ai Comuni della Regione, agli uffici dei servizi sociali, agli assessorati, di “Fare Centro” • Dialoga su tutte le questioni riguardanti le persone anziane ed i Centri Anziani • Collabora nella definizione di programmi e progetti e nella gestione dei Centri FARE PARTE DI ANCESCAO E’ NECESSARIO, UTILE, INDISPENSABILE !!!!!


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