2023 - Costruire il futuro n°2 - marzo aprile

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia 2/2023 ISSN 2612-5595 Poste Italiane S.p.A.Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia

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Il nodo case green in Italia

Più fondi e più flessibilità. Senza queste due condizioni si fermano i buoni propositi per l’attuazione di un piano di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano.

Il testo della direttiva europea Energy Performance of Building Directive (Epdb), che in sintesi prevede il passaggio di tutti gli edifici residenziali alla classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033, si traduce in un programma serrato di interventi irrealisticamente applicabile nel nostro Paese, dove circa il 60% delle case ricade nelle classi più energivore (G e F). Diverso discorso per i nostri vicini europei. In Francia, ad esempio, questa percentuale scende al 17% e addirittura al 6% in Germania.

Ance Brescia condivide su tutti i fronti e con determinazione la necessità di contenere e, nel futuro più prossimo possibile, azzerare le emissioni di anidride carbonica che si ascrivono al patrimonio immobiliare durante l'intero ciclo di vita di un edificio. Non solo, rendere le case autoefficienti dal punto di vista energetico è una delle azioni a cui più si tende per tutelare l’ambiente e per contribuire attivamente alla lotta al cambiamento climatico. Positive ricadute si riscontrerebbero nella riduzione dell’inquinamento ambientale, ma anche nell’aumento del comfort abitativo, con una diminuzione delle spese di riscaldamento e raffrescamento, e nell’allentamento della dipendenza dalle forniture di combustibili fossili provenienti da Paesi politicamente instabili. Per tutti questi motivi condividiamo gli obiettivi della direttiva “case green”, ma il provvedimento va calato nella realtà italiana per essere concretamente attuabile.

Secondo le stime Ance, per dare un’idea della mole di interventi, per migliorare le prestazioni energetiche del 15% del patrimonio immobiliare italiano più energivoro — primo obiettivo della Epbd — occorrerebbe ristrutturare 1,8 milioni di edifici in dieci anni.

Tradotto in altre parole, 180mila interventi all’anno da oggi sino al 2033. Un ritmo molto sostenuto, che preoccupa in un contesto caratterizzato da lente procedure amministrative per l'avvio dei cantieri, man-

canza di manodopera e innalzamento dei prezzi di materiali ed energia. Per fare un confronto, è la stessa media di interventi di ristrutturazione che sono stati fatti in Italia nel 2021 e 2022, grazie alla spinta del Superbonus 110%. Tra il 2018 e il 2020, la media è stata di appena 2.900 interventi all’anno.

Per dare attuazione al provvedimento Epdb, nei prossimi anni dovremo quindi mantenere un ritmo intenso e costante, simile a quello sperimentato nell’ultimo anno con il maxi-incentivo. Andrebbero ricalibrate le scadenze previste dalla direttiva sulla base della reale consistenza e prestazione energetica del parco edilizio dei diversi Paesi europei, evitando l’introduzione di deroghe che remano contro le finalità del provvedimento. La direttiva rema nella giusta direzione: è un’operazione politica necessaria per raggiungere la neutralità climatica al 2050, come previsto dalla normativa europea, ma servono strumenti e risorse che consentano di rendere le previsioni adattabili alla realtà italiana. Urgono incentivi per non pesare sulle spalle dei cittadini, che siano sostenibili per lo Stato ed efficaci per l’avvio dei lavori. Abbiamo bisogno di un Piano che, accanto alle risorse pubbliche, preveda un sistema di finanziamenti accessibili alle famiglie, un progetto industriale, con piani di lunga durata e politiche di sostegno, in grado di ridurre i costi delle forniture e degli interventi e di un regime fiscale che assecondi la creazione di un polo industriale, italiano ed europeo, capace di diventare un punto di riferimento nell’efficienza energetica.

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editoriale / 1
Ance Brescia condivide su tutti i fronti la necessità di contenere e, nel futuro più prossimo possibile, azzerare le emissioni di anidride carbonica che si ascrivono al patrimonio immobiliare durante l'intero ciclo di vita di un edificio

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Gli “esodati” del Superbonus

La narrativa moderna li chiama “esodati” del Superbonus. Hanno aperto un gruppo su Facebook attivo da tre mesi che conta quasi 2.700 followers e il loro scopo è difendere il Superbonus 110% e la cessione del credito. Oltre la retorica e la descrizione folcloristica data dal web, credo in realtà che la definizione “esodati” riesca a dipingere, purtroppo, il triste quadro di una situazione paradossale nella quale si ritrovano oggi milioni di italiani. Il Decreto legge 11/2023, noto come Decreto cessioni, è arrivato come un fulmine a ciel sereno, bloccando proprio quel sistema che aveva decretato il successo della misura, ossia lo sconto in fattura e la cessione del credito. La scelta del Governo ha gettato nella disperazione l’intero settore, fornendo però giustificazioni ben poco convincenti, che generano forti dubbi sul fatto che una scelta similesia in grado di risolverlo. Occorre valutare che ci sono due tipologie di credito da tenere in conto: i crediti a cassetto fiscale, ma senza sbocco sul mercato, già contrattualizzati con le banche, che non li acquistano nonostante gli accordi pregressi; e i crediti a cassetto ma senza cessionario. Il tentativo di risposta del Governo è stata la proposta di limitazione della responsabilità solidale, ma non risolve il problema in quanto permane il sequestro preventivo del credito, peraltro sotto la spada di Damocle dell’art. 321 del Codice di procedura penale. Inoltre, le stesse banche si giustificano, dichiarando che è in realtà la carenza di liquidi a influire sul mancato acquisto. L’aspetto che più di tutti ha contributo, però, al blocco delle opzioni previsto dal Decreto cessioni è quello relativo alla classificazione dei crediti edilizi, secondo la quale avrebbe inciso sul debito pubblico. Ma Istat ed Eurostat, con i loro recenti pareri hanno chiarito una volta per tutte che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e quindi possono e devono essere pagati subito alle famiglie e alle imprese dell’edilizia. Recentemente, in audizione al Senato, il dottore Luca Ascoli, direttore delle statistiche di finanza pubblica di Eurostat, ha confermato che,

prescindendo dalla sua classificazione, un credito fiscale non incide mai sul debito pubblico ma solo sul deficit, che è ben diverso. Infatti, se il deficit pubblico rappresenta un rapporto negativo tra le spese effettuate e le entrate collezionate (disavanzo passivo), il debito pubblico è invece l’ammontare dei debiti che un paese ha contratto nella sua storia verso creditori che possono essere persone, enti, imprese o altri paesi. Eppure, ancora una volta sono state evocate, come giustificazione dello stop al provvedimento, le frodi fiscali, per poi scoprire che il Superbonus ha inciso per appena il 3%, rappresentando meno dell’1% del totale degli interventi, a dimostrazione che la misura e i controlli previsti funzionavano. Il ministro Giancarlo Giorgetti per motivare la scelta di bloccare il meccanismo di cessione dei crediti ha affermato che il Superbonus è costato 2.000 euro per ogni italiano dalla culla fino all’età più avanzata. Considerato che in Italia siamo poco meno di 60 milioni, il Superbonus quindi sarebbe costato a tutti noi 120 miliardi di euro. Affermazione sbagliata perché questo totale, al più, riguarda l’ammontare di tutti i bonus edilizi, ma evidentemente nella narrazione fa più comodo parlare solo del costo del Superbonus. Bloccare la cessione del credito, vuol dire consentire l’utilizzo del Superbonus solo a chi ha capacità economica e capienza fiscale, lasciando senza adeguato supporto chi non dispone delle necessarie risorse economiche per riqualificare energeticamente e mettere in sicurezza gli edifici. È davvero questa la soluzione oppure è solo la strada più comoda?

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Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia
Bloccare la cessione del credito, vuol dire consentire l’utilizzo del Superbonus solo a chi ha capacità economica e capienza fiscale. È davvero questa la soluzione oppure è solo la strada più comoda?

sommario

marzo-aprile 2023

fotonotizia

8 elezioni Elezioni Provincia e Regione

Dai costruttori apertura al dialogo

10 in primo piano

Edilizia. Quante strade per il tuo futuro!

14 legislazione

Gestione dell’impresa. Adeguati assetti e modelli organizzativi

16 edilizia pubblica Edilizia scolastica. Per la provincia di Brescia sul tavolo 60 milioni di euro per un piano d’interventi storico

20 architettura

Case di comunità: un nuovo rapporto tra sanità e territorio

22 storia per il domani

Fotografie di cantieri edili medievali

27 campus Campus Edilizia Brescia

Il progetto si presenta ai costruttori varesini

37 gruppo giovani

I vincitori della prima gara di sci “Memorial Alberto Bergomi”

38 siti iconici

Kilometro Rosso. Uno dei principali centri di ricerca europei

40 economia

Un quadro economico ancora incerto

42 il futuro dell’edilizia Bim, Erp, Esg e Cantiere

44 appalti pubblici Dati sugli appalti pubblici: il Pnrr vola

54 eseb Sicurezza nei cantieri

57 futuro Metaverso: c’è posto per l’edilizia?

58 cape Cape. L’evoluzione digitale del servizio

60 Lavori e imprese al centro dell’attenzione

63 ance informa

48 incontri Giuseppe Bonelli di Adriano Baffelli

Rivista bimestrale del collegio costruttori edili di Brescia e provincia anno 5 - numero 2

Editore: C.E.R. srl Unipersonale

Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Direttore responsabile

Adriano Baffelli

Redazione e Direzione

ANCE Brescia - Collegio Costruttori Edili di Brescia e provincia

Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Comitato di redazione

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Roberto Facchetti, Emanuele Plona

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Pubblicità: C.E.R. srl Unipersonale

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Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54 Numero singolo anno 2023: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci:

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La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE BresciaCollegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

Rivista bimestrale di ANCE Brescia 2/2023 marzo/aprile/2023 5 n.2 1 editoriale/1 Il nodo case green in Italia di Massimo Angelo Deldossi 3 editoriale/2 Gli “esodati” del Superbonus di Alessandro Scalvi @collegiocostruttori.ancebrescia @ancebrescia Ance Brescia 30-36 / focus Superbonus: spesa o investimento? a cura della redazione
Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs) Progetto grafico e impaginazione

La

Cultura valorizza

gli interventi di riqualificazione

IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI DI APERTURA DI BERGAMO BRESCIA CAPITALE DELLA CULTURA 2023, UNO SPETTACOLO DI LUCI HA ESALTATO LE BELLEZZE MONUMENTALI E ARCHITETTONICHE DI PIAZZA VITTORIA, FOTOGRAFATE DALLE CENTINAIA DI SPETTATORI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA GRANDE FESTA. TRA QUESTE IL RINNOVATO TORRIONE E IL PALAZZO DELLE POSTE, CHE DI RECENTE HA BENEFICIATO DI UN INTERVENTO DI RECUPERO E DI RESTAURO DEI PROSPETTI ESTERNI DELL’EDIFICIO, CHE CONTA PIÙ DI 90 ANNI DI STORIA.

6 marzo/aprile/2023
fotonotizia
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CARLOS MORENO NARRILLOS (VOLATAMAG.CC)

Elezioni Provincia e Regione Dai costruttori apertura al dialogo

Ance Brescia desidera ribadire il virtuoso percorso di rigenerazione urbana che la nostra provincia ha intrapreso, anche grazie all’impegno congiunto delle realtà della filiera edile impegnate nel progetto Campus

Dopo il voto espresso lo scorso anno per il rinnovo del Parlamento italiano, per il nostro territorio il 2023 si apre con altre rilevanti novità sul fronte politico-amministrativo. A partire dall’elezione del nuovo presidente della Provincia. Chiamato a dettare le linee guida della “Casa” dei 205 Comuni bresciani, Emanuele Moraschini, da fine gennaio governa Palazzo Broletto dopo la presidenza Alghisi. Terminato il mandato di sindaco di Esine, Moraschini si è presentato in qualità di candidato unico, scelto trasversalmente dalle forze politiche bresciane. Nome avanzato da Fratelli d’Italia, ha infatti raccolto anche i consensi del centrosinistra.

Pronta a discutere con la nuova presidenza temi di rilievo che riguardano la rigenerazione, la messa in sicurezza e le potenzialità di sviluppo del vasto territorio provinciale, l’Associazione dei costruttori edili di Brescia augura Buon lavoro a Moraschini e al suo Consiglio, aperta a

continuare il dialogo intercorso negli anni con Palazzo Broletto, dal quale è nata, ad esempio, una positiva cooperazione nel quadro di attività dell’iniziativa Campus Edilizia Brescia, per il futuro di città e provincia. Non ultimo, ricordiamo l’impegno dimostrato dall’Ente e dal Sistema edile locale (associazione datoriale, enti bilaterali e sigle sindacali di categoria) per la promozione di regolarità e trasparenza nel settore delle costruzioni, che ha portato alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa per il rafforzamento della legalità nell’edilizia pubblica e privata. Dalla sinergia tra Provincia e costruttori possono emergere riflessioni importanti e strategie d’azione per interventi di trasformazione urbana e pianificazione territoriale, bonifiche e sostenibilità ambientale, miglioramento di viabilità, sistema stradale e infrastrutturale, oltre che opere di realizzazione, ampliamento, adeguamento e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici.

In ambito regionale, a febbraio è stato riconfermato per il secondo mandato alla guida del Pirellone il candidato del cen-

trodestra Attilio Fontana, con il 54,67% di preferenze. Congratulandosi con il presidente, la nuova Giunta e i neoconsiglieri, Ance Brescia auspica si possa proseguire sulla virtuosa strada della rigenerazione urbana e territoriale e del recupero del patrimonio edilizio esistente, a sostegno della strategia regionale per la riduzione del consumo di suolo. Facilitare queste tipologie di intervento, che prevedono messa in sicurezza, recupero ed efficientamento degli edifici, è in linea con quanto l’Associazione promuove sul territorio bresciano, in particolare per quei siti abbandonati e quelle aree dismesse che necessitano di essere restituite alla collettività e riconnesse con il territorio. La volontà è continuare a discutere sulle possibili strategie di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana, inserite nella legge regionale n. 18 del 26 novembre 2019, per perseguire l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile capace di migliorare la qualità funzionale, ambientale e paesaggistica dei territori e degli insediamenti umani. Per questi punti e altre tematiche di rilievo nell’ambito delle costruzioni, l’Associazione si aprirà al dialogo con i neoletti assessori, tra i quali i bresciani Simona Tironi (Forza Italia) ora all’Istruzione, Formazione e Lavoro e Giorgio Maione (Lombardia ideale, Fontana Presidente) all’Ambiente e Clima. Nello scambio con gli Organi istituzionali regionali, Ance Brescia desidera ribadire il virtuoso percorso di rigenerazione urbana che la nostra provincia ha intrapreso, anche grazie all’impegno congiunto delle realtà della filiera edile impegnate nel progetto Campus, favorendo quelle condizioni che possono consentirle di proseguire diffusamente in tal senso.

8 marzo/aprile/2023
elezioni

SAVETHEDATE

Collegio costruttori edili di Brescia e provincia

ASSEMBLEA 2023

Parte privata riservata agli associati

Sabato 10 giugno 2023 / ore 10.30

Auditorium dei Capimastri Sede Ance Brescia via Ugo Foscolo 6, Brescia

Edilizia Quante strade per il tuo futuro!

Un settore, tante opportunità di formazione e di crescita professionale. L’accordo Ance Brescia, Cape, Collegio Geometri, Eseb e Università degli studi per far conoscere ai giovani il mondo delle Costruzioni

10 marzo/aprile/2023 in
primo piano

stata lanciata la campagna “Edilizia: un mondo a più dimensioni”, frutto dell’accordo siglato nei mesi scorsi da Ance Brescia, Cassa edile, Scuola edile, Collegio Geometri e Università degli studi di Brescia. L’iniziativa è volta a promuovere i diversi percorsi formativi che possono interessare i giovani studenti dopo la licenza media, oppure dopo il diploma di scuola superiore. L’obiettivo è presentare alle nuove generazioni il variegato mondo di professioni che ruota attorno al settore delle Costruzioni, offrendo a ragazzi e ragazze opportunità di specializzazione e di carriera che possono sposare le preferenze lavorative di ognuno. Che sia diploma tecnico o di tecnico superiore, laurea o praticantato, l’esperienza formativa darà per certo un futuro occupazionale stabile. Sostenibilità, innovazione, smart cities, digitalizzazione sono solo alcuni dei temi che guidano i nuovi programmi scolastici, accademici e di abilitazione alla professione erogati sul territorio. Scuole secondarie di secondo grado, Istituti tecnici superiori e Università proiettano i giovani nell’universo delle Costruzioni garantendo piani studio di qualità, orientati a fornire le competenze utili a inserirsi in imprese edili e affini, studi tecnici, agenzie immobiliari, enti pubblici, oppure a operare come liberi professionisti nel settore. Non è poi un segreto che le agevolazioni per la Casa abbiano segnato una svolta anche per l'occupazione. L’attenzione riservata in questi anni al rinnovo del patrimonio abitativo e all’avvio diffuso di percorsi virtuosi di rigenerazione urbana ha ridato lustro al comparto. Nuove professioni, accanto alle più tradizionali tornate in auge, hanno messo l’accento sulla qualità dell’abitare e sulla riqualificazione dell’esistente per trasformare edifici e spazi in chiave moderna. La difficoltà di oggi è trovare quelle figure che possano contribuire al cambiamento già in atto. Si cercano geometri, operatori e

La campagna di comunicazione

La campagna di comunicazione

Ance Brescia, Cassa edile, Scuola edile, Collegio Geometri e Università degli studi di Brescia, già impegnate per la valorizzazione dell'immagine del settore delle costruzioni agli occhi delle giovani generazioni, hanno unito le forze per promuovere l'offerta formativa di qualità erogata in territorio bresciano.

Da questa sinergia nasce la campagna “Edilizia: un mondo a più dimensioni” che promuove le molteplici strade percorribili – in termini di lavoro e di carriera – offerte da una formazione professionale e da una specializzazione superiore e accademica in edilizia.

Al centro i giovani, protagonisti dell’immagine pubblicitaria studiata, indossano un Oculus, innovativo strumento utilizzato nel campo delle costruzioni per la realtà virtuale e aumentata.

Come in edilizia l'Oculus consente, in fase progettuale, di proiettare professionisti e clienti all'interno di un immobile non

ancora cantierizzato; così, la capacità immaginifica di questo visore viene declinata per la campagna di comunicazione, mostrando ai ragazzi un mondo di opportunità d'impiego e di specializzazione per il loro futuro. Il giovane proietta così se stesso nel futuro e, attraverso l’Oculus, scopre i possibili titoli di studio e sbocchi lavorativi.

Con un messaggio chiaro e condiviso dalle realtà coinvolte nell’iniziativa, l’invito a valutare un percorso di crescita professionale nel campo delle costruzioni è rivolto a ragazzi e ragazze in uscita dalle scuole secondarie di primo grado e alle loro famiglie; studenti iscritti a scuole secondarie di secondo grado che non soddisfatti della scelta fatta, vogliono vertere il proprio percorso di studi verso una formazione in campo edile; Neet (Not in education, employment or training) e giovani disoccupati che vogliono cercare un impiego stabile e ben retribuito; diplomati che possiedono i requisiti d'accesso al corso di laurea Ted.

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Diploma CAT

Costruzioni Ambiente e Territorio

La provincia bresciana vanta qualificati Istituti tecnici per geometri, che ora si chiamano Cat (Costruzioni, ambiente e territorio), a partire dal IIS Tartaglia-Olivieri in città. Difendere l’Ambiente, promuovere le nuove tecnologie e uno sviluppo consapevole e sostenibile è l’appassionante sfida che si pone oggi il Tecnico per Costruzioni, Ambiente e Territorio, figura professionale particolarmente innovativa che ha preso il posto tradizionalmente ricoperto dal Geometra.

Formazione professionale Scuola edile

A Brescia Eseb ha strutturato un programma che risponde alle richieste di personale qualificato delle imprese edili e affini del territorio. Il corso triennale per Operatore edile nasce con l’obiettivo primario di dare una risposta concreta ai ragazzi che desiderano inserirsi nel mercato del lavoro con una professionalità elevata.

ITS Academy

Specializzazione tecnica post-diploma

Eseb ospita i corsi di ITS Fondazione I Cantieri dell’arte (per Energy Manager e Digital Construction Manager), percorsi post-diploma che formano tecnici superiori specializzati nel settore delle costruzioni 4.0 (in ambito energetico e in quello dell’innovazione/digitalizza zione), che entreranno a far parte di imprese di costruzioni, studi di progettazione, agenzie immobiliari, uffici acquisti e pubbliche amministrazioni.

Scuole secondarie di secondo grado, Istituti tecnici superiori e Università proiettano i giovani nell’universo delle Costruzioni garantendo piani studio di qualità, orientati a fornire le competenze utili a inserirsi in imprese edili e affini, studi tecnici, agenzie immobiliari, enti pubblici, oppure a operare come liberi professionisti nel settore

tecnici edili, piastrellisti, cappottisti, pianificatori e responsabili di cantiere, per fare alcuni esempi, ma il rilancio del settore è solo nella sua fase iniziale. Con temi caldi quali l’efficientamento energetico, l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli immobili e delle infrastrutture, il recupero dei siti dismessi e l’evoluzione green dell’intera filiera edile, Brescia, così come il resto del Paese, guardano a un futuro che coinvolgerà sempre di più i costruttori e le figure con cui questi si relazionano per la realizzazione di nuove opere e la manutenzione di quelle esistenti.

Il rinnovamento del comparto edile, oggi in piena ripresa, passa da lavoratori e professionisti qualificati. I numeri però preoccupano e, tra le difficoltà di turnover del personale e l’incremento delle commesse, le imprese del settore (oltre il 70% secondo i numeri Ance) lamenta difficoltà elevate nel reperire alcuni profili professionali. Lo studio dell’Osservatorio con-

Laurea TED Tecniche dell’Edilizia

Un percorso di laurea triennale per ottenere una formazione altamente professionale a supporto del settore edile. Il percorso formativo proposto dall’Università degli Studi è di particolare rilievo nel panorama italiano e consente agli studenti provenienti dagli Istituti tecnici in Costruzioni Ambiente Territorio (CAT) di rispettare i vincoli legislativi europei che dal 2020 richiedono un titolo di studi universitario per l’esercizio della libera professione.

giunturale dell’Associazione costruttori nazionale ha evidenziato anche come la ripresa dei livelli produttivi nel settore abbia positivamente influenzato anche i livelli di occupazione. Nei primi sette mesi del 2022, secondo il monitoraggio della Cnce, su 113 Casse edili/Edilcasse, il numero di ore lavorate è cresciuto del 22,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre i lavoratori iscritti sono aumentati del 17,1% nello stesso periodo. I dati riferiti a settembre 2022 mostrano il proseguimento della tendenza espansiva già evidenziata nei mesi precedenti, facendo registrare una crescita del 12,3% del numero di ore lavorate e del 13,1% dei lavoratori iscritti alle Casse edili/Edilcasse rispetto a settembre di un anno fa. Nel complesso, i primi nove mesi dell’anno in corso segnano un robusto aumento a doppia cifra, pari, rispettivamente, al +26,1% nelle ore lavorate e al +22,1% nei lavoratori iscritti nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

12 marzo/aprile/2023 in primo piano

Il Codice della Crisi d'Impresa, approvato nel 2019, si propone di fornire alle imprese gli strumenti necessari per prevenire e gestire la crisi, proteggendo al contempo i creditori e garantendo la continuità dell'attività economica. Proprio in quest’ottica è da considerare la modifica che il Legislatore ha apportato al secondo comma dell’art. 2086 c.c che introduce l’obbligo per l’imprenditore di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa. Tali obblighi riguardano le attività imprenditoriali organizzate in forma societaria, in riferimento a tutte le società di persone e di capitali, comprese quelle per azioni e a responsabilità limitata. La ragione di tale norma non è tanto quella di sottolineare la colpevolezza dell’imprenditore in caso di assetti organizzativi inadeguati, quanto più di fornire indicazioni per monitorare l’andamento economico dell’impresa, chiarendo le circostanze in cui debba attivarsi mediante il ricorso di una delle procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza qualora se ne ravvisi la necessità.

Non c’è una definizione legislativa che chiarisca quale sia un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, ma è possibile fornire alcune best practice ossia: predisporre di un organigramma che individui anche le funzioni cui è

Gestione dell’impresa

Adeguati assetti e modelli organizzativi

deputato ciascun soggetto, consentire la verifica dei processi decisionali compiuti dai soggetti cui sono attribuiti i relativi poteri, garantire la competenza dei soggetti preposti a funzioni amministrative e di controllo, e infine disporre e rendere presenti a tutto il personale le direttive e i processi aziendali. Sul piano operativo è richiesto all’impresa di predisporre un documento, formalizzato e approvato dagli organi societari, che contenga, dopo specifici richiami normativi, la descrizione dell’attività, dei controlli e delle responsabilità, ai fini della corretta applicazione della struttura organizzativa, amministrativa e contabile, così da evi-

denziare l’organigramma societario in modo ben definito avendo chiara la ripartizione dei compiti e delle relative responsabilità aziendali. Per realizzare un piano d’azione l’impresa deve fare una fotografia obiettiva e il più completa possibile della propria realtà. Solo partendo da qui è possibile definire con chiarezza le operazioni da svolgere. Quanto, poi, all’aspetto amministrativo e contabile, occorrerà definire le modalità di attuazione dei vari processi amministrativi tesi alla finalità della redazione del bilancio. Specificando chiaramente i compiti del responsabile dell’ufficio contabilità. L’organo amministrativo e il responsabi-

le della direzione contabile dovranno illustrare e il sistema operativo posto in essere per il controllo e la tempestiva rilevazione della crisi. A tal fine sarà anche utile l’analisi di bilancio per indici e flussi necessari a misurare eventuali carenze economico-finanziarie anche temporanee. Un corretto assetto organizzativo dovrebbe essere capace di individuare e correggere tempestivamente alcuni indicatori di crisi che sono: debiti verso dipendenti scaduti da almeno 30 giorni e pari a oltre il 50% del complessivo mensile, debiti verso i fornitori scaduti da almeno 90 giorni e per un ammontare superiore a quello non scaduto, esposizioni

bancarie e finanziarie scadute da oltre 60 giorni (o che hanno superato da almeno 60 giorni il limite degli affidamenti), purché rappresentino almeno il 5% del totale, debiti verso enti previdenziali e Agenzia delle entrate e Riscossione scaduti da 90 giorni.

A differenza del modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dall’art. 6 del Decreto 231 (in seguito, anche "modello organizzativo"), la cui adozione, per quanto raccomandabile, è meramente facoltativa, il CCII comporta l’obbligo di adottare l’assetto definito nel già citato art. 2086 c.c. In entrambe i casi gli obiettivi possono essere raggiunti solo se viene garantita una efficace elaborazione e trasmissione delle informazioni. Per tale ragione gli organi di controllo societari assumo un ruolo principale nell’istituzione di adeguati assetti organizzativi.

Ad oggi le novità normative spingono verso un cambiamento culturale profondo, che inevitabilmente si scontra con le tendenze imprenditoriali delle imprese italiane, le quali affrontano la crisi soltanto quando si manifesta. L’idea di fondo è che al fine di gestire agevolmente l’attività, sia strategicamente che finanziariamente, la crisi non solo debba essere fronteggiata alla sola occorrenza ma che essa, in un’ottica creditizia prettamente utilitaristica, vada nascosta fin quanto possibile.

14 marzo/aprile/2023 legislazione

Interessate dal piano di interventi triennale 42 scuole tra la Bassa bresciana e la Valle Camonica, nove delle quali si trovano in città. Secondo i dati resi disponibili, il Broletto ha in gestione 64 istituti, 22 in città e 42 sul territorio provinciale, che ospitano oltre cinquantamila studenti. La maggior parte delle scuole superiori è stata costruita tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta e necessita di riqualificazioni strutturali ed energetiche. Per questo motivo l’Ente ha con soddisfazione dato il via a un piano di interventi storico, che guarda al miglioramento della sicurezza e della qualità della vita all’interno delle scuole.

Si parla di 60 milioni di euro: circa 40 milioni provenienti da due tranche di finanziamenti Pnrr, quasi 14 da ex fondi Bei (Banca europea per gli investimenti) rientrati nel Pnrr e una maggiorazione decretata dal Governo per far fronte ai rincari delle materie prime. A sostegno degli interventi sono arrivate anche le casse dello stesso Broletto e la preziosa compartecipazione di Enti locali e delle tre Comunità montane.

Nel piano rientrano interventi quali la manutenzione dell’Ipssar “De’ Medici” di Desenzano del Garda del valore di 500mila euro, l’adeguamento sismico del “De André” di Brescia da circa 760mila euro e la realizzazione di un complesso parzialmente interrato all’istituto superiore “Einaudi” di Chiari con copertura riservata a vigneto.

A Ponte di Legno arrivano 3,5 milioni per lavori di ampliamento, che consentiranno al Cfp “Zanardelli” di disporre di una nuova cucina attrezzata e di uno spazio polifunzionale per poter ospitare manifestazioni, eventi legati all’arte culinaria, sessioni informative e divulgative. La struttura rispetterà lo stretto rapporto tra uomo, edificio e ambiente attraverso l'utilizzo materiali a basso consumo energetico e di fonti energetiche rinnovabili, che garantiranno massimi livelli di comfort dal punto di vista termico, luminoso, acustico.

In Valle Camonica, con la sigla di un protocollo d’intesa tra Provincia di Brescia, Comunità Montana e Comune di Breno, sono stati destinati oltre sette milioni di euro (sei a carico della Provincia) a interventi di edilizia sco-

Edilizia scolastica

Per la provincia di Brescia sul tavolo 60 milioni di euro per un piano d’interventi storico

Trentatré i progetti approvati dalla Provincia di Brescia per interventi di edilizia scolastica. I lavori sono stati aggiudicati entro fine 2022 e l’inizio dei cantieri è previsto nei primi mesi di quest’anno. Le opere riguardano costruzioni e ampliamenti, miglioramento e adeguamento sismico, manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico

16 marzo/aprile/2023
edilizia pubblica

Il Settore Edilizia scolastica e direzionale della Provincia di Brescia, nell'ambito delle manutenzioni relative agli edifici scolastici, ha adottato il software Claster Fm (Claster Facility Management) che, tramite app per smartphone, consente la gestione degli impianti, pianificandone una manutenzione puntuale. Grazie a questa applicazione migliora il confronto tra scuole superiori, Provincia e aziende appaltatrici per interventi manutentivi ordinari o straordinari di edilizia scolastica.

Attraverso la scansione di QR Code è possibile visualizzare informazioni e relativa documentazione elettronica del singolo impianto, aprire chiamate di assistenza ed eseguire le checklist manutentive secondo le normative vigenti, garantendo sicurezza, tracciabilità e trasparenza. L’app permette inoltre di smistare più rapidamente le pratiche, che vengono assegnate alle aree di competenza degli uffici della Provincia e, successivamente, affidate alle aziende per i lavori.

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Dall’alto:

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lastica. Dalla costruzione di un edificio di tre piani con undici nuove aule a disposizione del liceo “Camillo Golgi” di Breno, alla costruzione del nuovo liceo musicale a Darfo Boario Terme, che sorgerà nell’area dell’ex asilo nido comunale “La Chioccia” e presenterà caratteristiche di bioedilizia altamente efficiente, inserendosi in modo armonico nell'ambiente circostante grazie a un rivestimento con lamelle lignee e copertura metallica ad andamento curvilineo come il profilo montuoso che gli farà da sfondo. Ricompresi nell’investimento anche la manutenzione straordinaria, l’efficientamento energetico, l’adeguamento degli spazi didattici e la sistemazione della palestra e dell’esterno della succursale di via Martiri della Libertà del liceo “Camillo Golgi” di Breno e la manutenzione straordinaria, l’efficientamento energetico e la riqualificazione degli spazi didattici della sede e della succursale dell’istituto “Tassara” di Breno.

Il software Claster Fm per ottimizzare il dialogo tra ente pubblico, scuole e aziende appaltatrici
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A sostegno degli interventi sono arrivate anche le casse dello stesso Broletto e la preziosa compartecipazione di Enti locali e delle tre Comunità montane
rendering dei progetti del CFP Zanardelli di Ponte di Legno, l’Istituto agrario Einaudi di Chiari e il Liceo musicale Golgi di Darfo B.T.

Breno: bioedilizia ed efficienza energetica per la costruzione delle nuove aule didattiche

Sono iniziati i lavori di ampliamento del liceo “Camillo Golgi” di Breno. L’intervento, che prevede la realizzazione di undici nuove aule didattiche per un investimento pari a poco meno di 3,5 milioni di euro (2.878.000 euro dalla Provincia di Brescia e 600mila euro dalla Comunità Montana di Valle Camonica), si è reso necessario per via del costante incremento di richieste di iscrizione verificatosi negli ultimi anni. Suddivise su tre piani, si raccorderanno alla struttura scolastica esistente tramite corridoi.

Ad eccezione del volume interrato, la maggior parte del manufatto edilizio — struttura portante, orizzontamenti, pareti perimetrali e di suddivisione interna del tetto — sarà costruita in legno. Tutti gli elementi lignei all’esterno dell’edificio, anche se non sottoposti direttamente alle intemperie, saranno adeguatamente protetti con tamponamenti in fibrocemento e idonee lattonerie in alluminio.

Per i lavori si stanno impiegando tecnologie costruttive che garantiscono una migliore prestazione energetica e un maggiore rispetto per l’ambiente, al fine di ottenere un netto risparmio sui costi di riscaldamento, raffrescamento e illuminazione. L’edificio, conforme ai requisiti di accessibilità, antincendio e antisismica, è progettato per assicurare un’elevata efficienza energetica ed è dotato di pannelli fotovoltaici in copertura e sistemi paraneve in tubolari di alluminio. È anche perfettamente isolato acusticamente, sia dal punto di vista dei rumori interni tra le aule e i corridoi, sia di quelli provenienti dall’esterno della struttura.

Il termine dei lavori è previsto entro dicembre 2023. L’opera sarà inaugurata per la primavera 2024, a seguito degli opportuni collaudi.

Ampliamento e giardino verticale per l’IIS Lorenzo Gigli di Rovato

Un investimento complessivo di 1,9 milioni di euro (350mila euro messi a disposizione dal Comune di Rovato e i restanti a carico della Provincia di Brescia) è stato destinato alla costruzione di un nuovo corpo didattico negli spazi dell’istituto di istruzione superiore “Lorenzo Gigli” di Rovato.

L’edificio si collegherà alla struttura già esistente tramite una passerella coperta e si svilupperà su due piani: al piano terra troveranno spazio cinque aule, un blocco servizi, un ripostiglio, una bidelleria e un ampio corridoio; al primo piano verranno realizzate altre cinque aule, un blocco servizi, un locale tecnico, una bidelleria e un ampio corridoio. La scala interna, oltre a quella esterna, permetterà lo spostamento tra un piano e l’altro dell’edificio. Grandi finestrature illumineranno gli ambienti interni, mentre tunnel solari faranno luce al corridoio centrale. In copertura troveranno sistemazione i lucernari, che rischiareranno il corridoio del primo piano, i terminali dei tunnel solari, che daranno luce al piano terra, i pannelli fotovoltaici e la linea vita. Il progetto prevede, inoltre, un rivestimento a verde verticale delle pareti poste a nord e nord-ovest, che porterà vantaggi sia in estate, consentendo una diminuzione della temperatura percepita con conseguente raffrescamento dei locali, sia in inverno, per la capacità di limitare le dispersioni termiche. Tale rivestimento garantirà anche una protezione della parete dal vento, il miglioramento dell’aria circostante l’edificio (catturando il particolato fino), un isolamento acustico e un miglioramento estetico dell’edificio.

18 marzo/aprile/2023
pubblica
edilizia

Case di comunità: un nuovo rapporto tra sanità e territorio

Modelli di costruito all’avanguardia che si inseriscono armoniosamente nel contesto ambientale circostante promuovendo la fisiologica connessione tra verde e benessere psicofisico. Tra questi l’innovativo progetto presentato dallo Studio Boeri Architetti per la realizzazione a Cunettone di Salò di una Casa di Comunità destinata alla salute e alla cura della persona, che si rapporta direttamente con la collettività per offrire un’assistenza sociosanitaria più vicina e accessibile. La soluzione individuata consegnerà ai cittadini entro il 31 gennaio 2026 una struttura aperta e in stretto dialogo con il territorio, che limita l’impatto sull’ambiente grazie all’adozione di scelte architettoniche e costruttive sostenibili. Le Case di Comunità potenziano l’azione del Servizio Sanitario Regionale promuovendo capillarmente sul territorio lombardo assistenza medica, attività di prevenzione e servizi sociali, ponendosi quale punto di riferimento per la comunità, che beneficia di pre-

stazioni attente alla dimensione personale dell'assistito e trasversali ai bisogni di natura sanitaria. Nuove strutture previste in attuazione della Missione Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza — per quella di Salò l’investimento ottenuto dalla Regione tramite i fondi del Pnrr è pari a 10,5 milioni di euro — vengono definite nel decreto del Ministero della Salute n. 77 del 23 maggio 2022, come “il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale un cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria”.

La Casa di Comunità di Salò funzionerà da filtro rispetto alla struttura ospedaliera, garantendo un punto di accesso unico per la presa in carico totale della persona. Ambulatori di assistenza primaria, specialistica e per la diagnostica di base, consultori, aree di prevenzione e promozione della salute e spazi di integrazione per i servizi sociali troveranno casa in una struttura architettonica che si arricchisce di soluzioni sostenibili e di una for-

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architettura
A Salò Stefano Boeri Architetti firma un progetto che combina costruito sostenibile e salute della persona, ponendo l’assistito in stretta relazione con l’ambiente vegetale
STEFANO BOERI ARCHITETTI STEFANO BOERI ARCHITETTI STEFANO BOERI ARCHITETTI di Laura Mesa

te componente naturale per agire positivamente sul benessere mentale e fisico dell’assistito grazie agli effetti positivi di una struttura che si pone in forte connessione con il verde circostante.

“Dopo la drammatica esperienza del Covid-19 è diventato ancora più urgente ripensare all’ubicazione e alla distribuzione dei servizi di prevenzione e assistenza per la salute dei cittadini, immaginando una struttura sanitaria diffusa nel territorio. Per questo siamo stati felici di rispondere alla richiesta, di ASST Garda e Regione Lombardia, di progettare la Casa di Comunità di Salò, che verrà realizzata nella frazione di Cunettone” dichiara l’archistar Stefano Boeri, fondatore nel 1999 di Boeri Studio, poi Stefano Boeri Ar-

chitetti. “Nella prospettiva di valorizzare gli aspetti di Sanità sociale per la comunità, abbiamo immaginato un edificio circolare caratterizzato da una corte aperta, una facciata verde e un elevato grado di autosufficienza energetica. L’impiego del legno sarà inoltre un altro aspetto importante sia nella fase costruttiva, grazie alle possibilità di prefabbricazione, sia nelle diverse fasi di vita dell’edificio”.

Cuore della struttura, che si svilupperà su due piani fuori terra con una porzione interrata, sarà proprio la corte verde interna, sulla quale si affacceranno le aree di socialità, ristoro e attesa. Questi volumi si estenderanno fuori dalla pianta circolare principale, favorendo quella connessione tra paziente e natura che rap-

dialogo con il contesto in cui andranno a inserirsi

presenta il valore aggiunto dell’intero progetto. Uno spazio che si carica di forza simbolica diventando un punto di incontro e di accoglienza della comunità. Dalla copertura di questi volumi prenderà inoltre forma, al piano superiore, una terrazza aperta, accessibile agli ospiti della struttura. Anche la facciata esterna testimonia il ruolo di primo piano riservato alla componente vegetale. Il verde definisce l’identità della nuova Casa di Comunità di Salò ricoprendone le ampie vetrate e contenendo la permeabilità visiva tra interno ed esterno. Fissata al corpo principale, una struttura in legno funge sia da supporto alle piante rampicanti e cascanti, che crescono in vasi-marcapiano appositamente progettati, sia da sistema di ombreggiamento. La vegetazione si integra in questo mo-

do con i sostegni lignei oscuranti, contribuendo a un raffrescamento naturale dell’edificio. Dall’altro lato, la componente in legno caratterizza l’architettura esterna della Casa di Comunità, richiamando la continuità tra la struttura costruita dall’uomo e gli spazi verdi esterni. Il progetto presta infine un’attenzione specifica anche all’autosufficienza energetica dell’immobile, garantita dall’installazione in copertura di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia rinnovabile.

L’esempio di Salò ispirerà senza ombra di dubbio la costruzione delle nuove Case di Comunità, orientando lo sviluppo di soluzioni non solo belle esteticamente e accoglienti, ma soprattutto sviluppate nel rispetto e in reciproco dialogo con il contesto in cui andranno a inserirsi.

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L’esempio di Salò ispirerà la costruzione delle nuove Case di Comunità, orientando lo sviluppo di soluzioni non solo belle esteticamente e accoglienti, ma soprattutto sviluppate nel rispetto e in reciproco

storia per il domani

Fotografie di cantieri edili medievali

di Franco Robecchi, ingegnere e autore

i sono state nella storia imprese per la costruzione di edifici o manufatti che sono rimaste fra i capitoli centrali della nostra civiltà. Non si parla di edifici importanti in sé, perché ovviamente il loro numero è enorme e va dalle piramidi alla cattedrale di San Pietro, dalla Tour Eiffel ai grandi grattacieli. Ci si riferisce, invece, a costruzioni che spesso non hanno alcun riscontro nella realtà materiale, ma che sono incise nelle fondamenta dello spirito e della cultura occidentale. Se si parla di Arca di Noè, ad esempio, si fa riferimento a un manufatto la cui importanza va molto al di là dell’effettivo riscontro nel prodotto, peraltro ipotetico e ovviamente non tangibile. Parliamo quindi di costruzioni simboliche, spesso solo descritte in testi basilari, come la Bibbia. Oppure parliamo di luoghi solo immaginati dalla fantasia di grandi autori letterari. Pensiamo all’inferno di Dante e alla sua architettura. Altrove si parla di Città Celesti o di altre costruzioni pressoché ideali, come il labirinto. Avvicinandoci al tema più concreto possiamo annoverare anche le città ideali, figurazioni ipotetiche dell’intelletto creativo la cui delineazione corre dal Quattrocento sino ai tempi nostri. Talvolta tali tendenze sono giunte anche alla concretezza di effettive realizzazioni.

Se si scorrono i dipinti che, dal XVI secolo in poi, raffigurano una fucina, una fonderia, un laboratorio si noterà che esiste una grande attrazione del pittore per l’ambiente misterioso e spesso infernale, tra fuochi e fumi

Ma restiamo nelle costruzioni dell’anima per annotare come spesso la loro descrizione e la loro raffigurazione abbia costituito anche un’interessante documentazione su aspetti concreti dell’edificare. Se l’edificio era fantastico, nelle rappresentazioni grafiche o pittoriche la descrizione doveva essere pratica e basata sulla vera esperienza dei cantieri e del lavoro di carpentieri e muratori. Questi aspetti di realismo sono spesso stati preziosissimi proprio per vedere, leggere e capire oggetti, macchinari, modi di lavorazione che altrimenti sarebbero rimasi del tutto senza documentazione visiva. Ciò è vero anche perché vi è una costante nell’arte preottocentesca, con riferimento al realismo delle rappresentazioni del lavoro. Forse solo nell’antichità egizia, greca (ma solo nelle figure su ceramiche) e romana si hanno raffigurazioni di laboratori, officine, scene di cantiere presentate senza camuffamenti. Per camuffamento si intende una volontà di raffigurare strabica, nel senso che se da una lato si riteneva la scena attraente, dall’altro si temeva una sorta di censura dell’osservatore che rigettava il soggetto perché troppo prosaico. Se si scorrono i dipinti che, dal XVI secolo in poi, raffigurano una fucina, una fonderia, un laboratorio si noterà che esiste una grande attrazione del pittore per l’ambiente misterioso e spesso infernale, tra fuochi e fumi. Lo scenario che l’artista rappresentava si offriva con la sua carica d’atmosfera. Però si nota sempre che nel quadro è presente, in veste di osservatore, magari in un angolo del dipinto, un gruppetto di persone in abiti civili, spesso eleganti, magari con donne e bambini, che osservano la scena e danno all’artista quasi un alibi per il compiacimento che egli invece avrebbe voluto solo riservare alla veduta d’insieme. Il pittore, insomma, aveva quasi bisogno di un’autorizzazione della borghesia che desse il via libera, con la scusa della propria curiosità e quindi della propria presenza, alla raffigurazione di una scena altrimenti volgare come quella del lavoro. Bisognerà attendere la pittura a sfondo sociale dell’Ottocento per cogliere quella sorta di licenza alla raffigurazione degli ambienti di lavoro senza scusanti e ciò, spesso, a

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A sinistra: Par ticolare del quadro di Bruegel con un argano e la ruota per sollevamenti mossa da operai interni.

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storia per il domani

fini socio-politici di ispirazione socialista. Sappiamo come il passo successivo, sino all’apologia e alla retorica del lavoro, sia consistito nella pittura realistica del comunismo sovietico.

Noi vogliamo tuttavia restare nelle antiche raffigurazioni del lavoro edile, o simili, ispirate da temi religiosi, come la citata Arca di Noè, come la Torre di Babele. Non avremmo documentazione del lavoro di cantiere se non fosse esistita questa fortunata giustificazione. Soprattutto la costruzione della famosa torre della discordia è stata di frequente occasione per la descrizione di muratori al lavoro, di muri in costruzione, di scale, verricelli e impalcature. Vi sono quadri, come La costruzione della Torre di Babele di Pieter Bruegel il Vecchio, che offrono una vera enciclopedia del mondo delle costruzioni a metà del XVI secolo. In una miniatura del 1420, fra i moltissimi particolari minuziosamente disegnati, vi è anche la raffigurazione di un incidente sul lavoro, evidentemente allora molto più frequenti di oggi: un uomo precipita da un’impalcatura. In vari altri disegni di questi secoli si vedono chiaramente gli argani, le carrucole, le cazzuole, gli scalpelli, i picconi, i martelli e i badili, la squadra e il filo a piombo, la crescita dei muri su ordinate file di mattoni e la preparazione della malta a terra con il

suo trasporto in quota dentro ceste o vassoi caricati sulle spalle, lungo ripide rampe e scale in legno. La logica della raffigurazione realistica rende queste vedute quasi fotografie. Si consideri, inoltre, che tali raffigurazioni sono ancor più preziose per il fatto che sono molto pochi gli oggetti, gli utensili, i macchinari di cantiere conservati ed è rarissimo vederne nei musei. Questa dispersione distruttiva delle attrezzature rientra nella svalutazione del mondo del lavoro che era insita nella considerazione antica di cui si parlava. Ovviamente si tratta di

una svalutazione culturale, non certo materiale ed economica, perché tutti sapevano quanto importanti fossero i lavori edili, l’ingegno dei costruttori di ponti e acquedotti e le raffinatezze dei costruttori di cattedrali.

Abbiamo anche una stupenda miniatura, ancora più dettagliata di quanto già non siano normalmente le pagine dipinte del Quattrocento. Raffigura in primo piano il cantiere per la costruzione dell’Arca

di Noè. Forse il capomastro che, in piedi, al centro dell’immagine ha un atteggiamento direttivo, è proprio Noè. Sullo sfondo è descritto il corteo delle coppie di animali che già si avvicinano all’imbarcazione. Ma in questo caso quello che conta è la minuziosa precisione con la quale è descritto tecnicamente il cantiere di una costruzione in legno. I carpentieri sono delineati con assoluto realismo, ben lontano da altre raffigurazioni di genere. Essi impugnano in modo appropriato diversi attrezzi, dalla sega alla pialla, dal succhiello all’ascia, dal martello alle sgorbie e al mazzuolo per legno. Sul tetto si nota l’accurato ritratto di un operaio che sistema le assi sulle traverse fissando con chiodi che egli martella nel legno. Accanto è disegnata anche la cesta piena di chiodi che egli tiene a portata di mano. Il telaio della porzione superiore dell’arca è dettagliatamente disegnato e sembra un disegno ingegneristico. La struttura poggia su travi di fondazione provvisoria, che la staccano dal contatto diretto con il terreno. Le travi orizzontali sono già disposte mentre si procede a porre la trama minore dei travetti. Sulla falda del tetto le terzere stanno per essere coperte dall’assito. Insomma, vediamo un autentico scatto fotografico di un cantiere di seicento anni fa.

In altra accuratissima miniatura è invece raffigurato il cantiere per una cattedrale gotica, uno dei cantieri più affascinanti e interessanti di tutta la storia antica.

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Se l’edificio era fantastico, nelle rappresentazioni grafiche o pittoriche la descrizione doveva essere pratica e basata sulla vera esperienza dei cantieri e del lavoro di carpentieri e muratori

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Nella pagina a fianco: Particolare del quadro di Bruegel sulla Torre di Babele. Si notano molte descrizioni dettagliate delle strutture di cantiere, come le centinature e le scale, fra le quali la gru con ruota mossa internamente da uomini che camminano.

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Da sinistra, dall’alto: Miniatura raffigurante la Torre di Babele con molti dettagli molto realistici sul lavoro di cantiere e, in alto, l’incidente del muratore che cade dalle impalcature a mensola.

Straordinaria raffigurazione del cantiere di carpentieri per la costruzione dell’Arca di Noè.

La sfarzosa raffigurazione di un cantiere gotico.

Scena medievale di cantiere con la visita del re. Suo interlocutore il capomastro, con la squadra e un grande compasso. Fra gli operai al lavoro uno utilizza l’archipendolo per la verifica di orizzontalità e verticalità. Al centro un argano.

Disegno medievale raffigurante il lavoro edile con operai che rompono pietre, usano la cazzuola e il filo a piombo.

Mentre in secondo piano si erge l’architettura, ormai in uno spinto stadio di esecuzione, nel primo piano sono descritti lavoratori, stavolta della pietra. Vi è illustrata ogni operazione degli scalpellini, che eseguono sbozzature e finiture di nervature per blocchi da sovrapporre. Molto interessante è però anche la presenza di veri e propri scultori che stanno realizzando statue sacre. Giustamente l’autore ha unito scalpellini e scultori poiché la cattedrale gotica è costituita da un’unità specialissima fra architettura e altre arti, fra le quali spiccano la scultura e l’arte vetraria. Nel gruppo dei lavoratori è anche raffigurata l’altra operazione essenziale nel cantiere: la preparazione della malta di calce. Sono raffigurati correttamente due operai, uno dei quali versa l’acqua da un secchio sull’impasto che l’altro uomo rimescola con l’apposito attrezzo. Nella parte più alta dell’edificio è raffigurato anche un grande argano che sta sollevando un grosso masso di pietra, con la tipica ruota, non raramente mossa da uomini che camminavano all’interno spingendo con le gambe il pesante meccanismo.

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La logica della raffigurazione realistica rende queste vedute quasi fotografie. Queste raffigurazioni sono ancor più preziose per il fatto che sono molto pochi gli oggetti, gli utensili, i macchinari di cantiere conservati ed è rarissimo vederne nei musei
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Campus Edilizia Brescia

Il progetto si presenta ai costruttori varesini

Campus Edilizia Brescia torna a condividere il proprio format nel panorama extra provinciale, proponendosi come rilevante benchmark nazionale d’interesse generale per il settore

In febbraio, nella sede di Ance Brescia, il sistema locale delle Costruzioni ha presentato l’iniziativa Campus Edilizia Brescia all’Associazione degli imprenditori edili e ai vertici degli Ordini professionali di Varese. Un’occasione per illustrare alle realtà che rappresentano la filiera nella splendida “Città Giardino” il percorso intrapreso dall’innovativo format progettuale per il Costruito e l’Abitare nel corso degli ultimi anni. L’incontro, richiesto dai costruttori varesini per valutare una possibile replica nella loro provincia dell’iniziativa bresciana, ha riassunto gli step d’ideazione e maturazione del Campus, che oggi si sta organizzando per dare vita a un nuovo assetto organizzativo per la definizione delle linee strategiche dello sviluppo della nostra provincia attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione. La scelta si indirizza verso la costituzione di

una Fondazione di partecipazione del Terzo settore, finalizzata a intraprendere un percorso a supporto del territorio, ad esempio in tema di consulenza ai piccoli comuni per la progettazione di iniziative di rigenerazione urbana finanziabili dal Pnrr.

Dopo l’anteprima nazionale del progetto nel 2018, ospitata negli spazi dell’aula magna dell’Ateneo veneto in occasione della 16° Mostra internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, e diverse attività di promozione del virtuoso modello attraverso i canali di informazione, Campus Edilizia Brescia torna a condividere il proprio format nel panorama extra provinciale, proponendosi come rilevante benchmark nazionale d’interesse generale per il settore. Un’iniziativa che include in un progetto unitario il mondo delle costruzioni, del design, della progettazione e della comunicazione dell’abitare. Seg-

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menti di filiera pronti a lavorare insieme per delineare e attuare un percorso di riqualificazione urbana diffuso, che guarda al futuro della terra bresciana.

Ricevuti i complimenti di Ance Varese e degli Ordini professionali varesini per aver intercettato e tradotto in azioni concrete la necessità di fare gruppo, di lavorare insieme e di presentarsi uniti, per una maggiore incisività nel confronto con le istituzioni, l’esperienza Campus è stata accolta positivamente dai partecipanti all’incontro, che hanno messo in evidenza l’efficacia di creare tavoli tecnici specifici sui temi di maggior rilevanza per la filiera delle Costruzioni. Fare sistema e unire le molte professionalità e competenze, anche quelle nuove ed emergenti, può contribuire anche ad evitare un depauperamento associativo, stimolando la partecipazione attiva delle numerose e varie figure connesse al settore edile. Tra queste, particolare attenzione deve essere data ai giovani che hanno voglia di ascoltare, imparare e diventare protago-

nisti del futuro di città e province. In tale contesto è stato riconosciuto il ruolo di primo piano che la comunicazione ricopre per coinvolgere le nuove generazioni e ridisegnare l’immagine del costruito.

Campus Edilizia Brescia nasce proprio da un progetto strategico di marketing e comunicazione, la cui vision è stata sposata nel corso del tempo

da diverse realtà associative, imprenditoriali, istituzionali e di categoria. Registrato come brand, il marchio appare nelle molteplici occasioni formative, progettuali e divulgative dell’Edilizia bresciana, quali: iniziative promozionali, convegni, incontri tecnici, confronti, dibattiti. Partendo da attività seminariali che hanno come centro di gravità la sede dell’Ente sistema edilizia Brescia vengono organizzati corsi di approfondimento per gli addetti ai lavori e per i futuri professionisti del settore. Il primo, dell’ottobre 2017, sul tema della sicurezza statica e sismica degli edifici produttivi, in sinergia con Aib (oggi Confindustria Brescia), ha tracciato le basi di una rassegna di seminari sempre più partecipati. Come sottolineato anche in presenza delle rappresentanze del costruito varesino, parte del progetto ruota attorno al ruolo cardine giocato dalla formazione e, non a caso, Campus nasce in seno all’ente di formazione per l’edilizia bresciana (Eseb) e nella stessa denominazione evoca la sua anima accademica.

Altro punto al centro del confronto con Ance e Ordini della provincia di Varese è stata la presentazione delle attività in sinergia con il Cresme. I dati socioeconomici elaborati dal Centro di ricerche per Campus, riferiti a città e provincia bresciana con visione al 2050, hanno costituito un’utile premessa per progettare interventi di rigenerazione guidati da un costruito innovativo e sostenibile, cogliendo anche l’opportunità di partecipare a bandi di rilievo. In chiusura dell’incontro, l’Associazione degli imprenditori edili bresciani, con le altre realtà aderenti al progetto, ha mostrato la propria disponibilità alla territoriale di Varese a fornire un supporto per la declinazione in ambiente varesino dell’esperienza, individuando le modalità più corrette e idonee all’adozione del format nella provincia lombarda di competenza.

28 marzo/aprile/2023
L’esperienza Campus è stata accolta positivamente dai partecipanti all’incontro, che hanno messo in evidenza l’efficacia di creare tavoli tecnici specifici sui temi di maggior rilevanza per la filiera delle Costruzioni
campus

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Superbonus: spesa o investimento?

30 marzo/aprile/2023

Ance Brescia presenta uno studio di raccolta dei dati sul Superbonus ricavati dalle fonti più autorevoli del settore, proponendo un’analisi obiettiva delle conseguenze, sociali, ambientali e economiche generate dalla normativa

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Superbonus: spesa o investimento?

Lo studio di Ance Brescia su tutti gli effetti generati

La narrativa trasmessa dai media, giornali e dallo stesso Governo sul 110% è allarmante e negativa. Ma è davvero questa la chiave di lettura corretta?

Sconto in fattura e cessione del credito, la formula che più di tutte, in vent’anni di incentivi fiscali sulla riqualificazione edilizia, è stata in grado di innalzare l’utilizzo degli interventi di manutenzione straordinaria è ormai destinata a sparire. Gli obiettivi dello stato in merito al Superbonus sono ben chiari e ancor più rispetto alle modalità alternative di pagamento, le quali hanno decretato il suo successo della normativa. La narrativa trasmessa dai media, giornali e dallo stesso Governo sul 110% è allarmante e negativa. Ma è davvero questa la chiave di lettura corretta? Con l’intenzione di fornire un’analisi obiettiva delle conseguenze, sociali, ambientali e economiche generate dalla normativa, Ance Brescia presenta uno studio di raccolta dei dati sul Superbonus ricavati dalle fonti più autorevoli del settore. Un progetto che ha come scopo principale fare chiarezza e aiutare a impostare nel futuro misure migliorative per la riqualificazione del Paese, segnalando e scardinando, con dati alla mano, i luoghi comuni nati attorno alla normativa. Ad iniziare da un utile confronto sull’utilizzo degli incentivi fiscali pre e post Superbonus. La spesa per gli investimenti in riqualificazione edilizia è caratterizzata da una crescita dovuta a fattori di varia natura, come i cicli storici dello stock edilizio, il deperimento degli standard costruttivi e qualitativi e, non per ultimo, gli incentivi fiscali. I dati forniti dal Cresme per la Camera dei deputati permettono di fare chiarezza su tale aspetto, analizzando l’utilizzo degli incentivi fiscali nel periodo di tempo che va dal 1982 al 2021. Si può constatare, infatti, come gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio siano stati sostenuti dall’introduzione di misure incentivanti e dal loro potenziamento. Nel periodo preso in considerazione dagli studi del Cresme è evidente come gli investimenti di manutenzione straordinaria degli edifici hanno avuto tre picchi che hanno vivacizzato una parabola già di per sé crescente. Il primo picco nel 1998 ascrivibile al varo delle misure fiscali di agevolazione iniziali che prevedevano un’aliquota di detrazione del 41% fino al 1999 con successivo abbassamento al 36% dal 2000 al 2005; il secondo, nel 2013, collegato al potenziamento al 50%; infine, l’ultimo all’aumento conseguito poi nel 2020, al quale sono poi susseguiti rapidi tassi di crescita. Le nuove norme incentivanti e nel dettaglio l’introduzione dello sconto in fattura e della cessione del credito hanno portato nell’anno seguente a registrare una forte accelerazione degli investimenti nel mercato degli interventi di riqualificazione edilizia. Secondo le stime del Cresme nel 2021 la spesa di investimenti incentivati è pari a 51.242 miliardi di euro, ben 23 miliardi in più rispetto al 2019.

Nel bresciano, dall’elaborazione per Ance Brescia del Cresme dei dati Omi, l’Osservatorio del mercato immobiliare, strumento utilizzato dall'Agenzia delle Entrate, il valore degli investimenti legati a incentivi nel settore edilizio di città e provincia nel 2022 è stato di 2,3 miliardi di euro, pari all’84% del totale impiegato per il rinnovo residenziale. L’impatto creato è stato di 23mila occupati diretti ai quali sono da aggiungere 11.500 indiretti per un totale di 34.500 occupati. Gli investimenti incentivati nella provincia bresciana sono passati dai 286 milioni del 2008, agli 813 del 2018, saliti rispettivamente a 838 e 833 milioni

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o investimento?
focus superbonus: spesa

nel 2019 e nel 2020, quindi raddoppiati a 1.923 milioni nel 2021 e a 2.300 milioni nel 2022. Il valore della produzione delle costruzioni a Brescia nel 2022 supera i livelli pre-crisi 2007. Nel 2022 il valore della produzione delle costruzioni in provincia di Brescia è stato 7.574 milioni di euro, contro i 6.185 del 2021. Si tratta di una crescita a valori correnti di 1.389 milioni, pari al +22,5%. Considerando però la variazione prezzi, in quantità, il mercato è cresciuto dell’11,4%. La principale attività in atto nel settore delle costruzioni è data degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sul patrimonio esistente, si tratta nel 2002, di 1,1 miliardi di manutenzione ordinaria e di 3,9 miliardi di manutenzione straordinaria che interessano il patrimonio residenziale, quello non residenziale e quello delle opere pubbliche.

2,7 miliardi di interventi di manutenzione straordinaria sono dedicati al patrimonio residenziale.

I 68,5 miliardi di euro degli interventi agevolati ammessi a detrazione generano un onere a carico dello Stato pari a 75,4 miliardi di euro. Dopo gli ultimi pareri di Istat ed Eurostat è possibile una più serena lettura nei confronti degli effetti generati dalla misura. Dichiarando che i bonus edilizi sono da contabilizzare come spesa pubblica nell’anno di avvio, e non vanno, invece, diluiti nell’intero periodo in cui quest’ultimi generano il diritto alla detrazione d’imposta, viene semplificato così l’onere a carico dello Stato generato dal Superbonus impattando secondo il principio di cassa nell’anno in cui sorge e non negli anni successivi. Il Superbonus ha quindi contribuito alla crescita del Pil.

Secondo le stime Cresme su dati Nadef nel 2022 gli interventi asseverati in Superbonus, pari al 2,5% del PIL hanno generato il 22% della crescita dell’economia italiana e lasciato al 2023 14 miliardi di euro di contributo alla crescita. Nel 2021 il Superbonus con investimenti pari allo 0,9% del PIL

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Nel periodo preso in considerazione dagli studi del Cresme è evidente come gli investimenti di manutenzione straordinaria degli edifici hanno avuto tre picchi che hanno vivacizzato una parabola già di per sé crescente
FONTE:
E STIME
Investimenti in
di edilizia
Milioni di euro
prezzi
65.000 60.000 55.000 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 19 98 1999 2000 2001 2002 20 0 3 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
ELABORAZIONE
CRESME
riqualificazione
residenziale
a
2015

focus superbonus: spesa o investimento?

Superbonus

Numero asseverazioni (dati ENEA)

ha generato l’8,9% della crescita. La spesa aggiuntiva in costruzioni derivante dal Superbonus ha generato una produzione nel settore stesso ed in tutti i settori che si sono attivati per fornire semilavorati, prodotti intermedi e servizi necessari al processo produttivo. L’impatto del 110 sull’economia nazionale è stato pari a 195,2 miliardi di euro: 87,7 miliardi di effetto diretto, 39,6 miliardi di effetti indiretti e 67,8 miliardi di indotto.

Sin dall’introduzione della normativa, gli investimenti che hanno riguardato il Superbonus sono stati lineari e costanti sintomo di un interesse continuo che non è mai diminuito nonostante le continue variazioni. Riprova del fatto che secondo il recente sondaggio svolto da Nomisma su un campione di famiglie italiane, si evince che sarebbero 10,3 milioni i nuclei interessati a svolgere un intervento finalizzato all’efficientamento energetico di un immobile di proprietà. Di questo totale 4,6 milioni hanno dichiarato di avere già intenzione di usufruire del Superbonus, mentre 3,5 milioni sono in fase di indagine esplorativa e 1,5 milioni sono quelle più audaci che dichiarano di avere già avviato i lavori. Sono stati proprio lo sconto in fattura e cessione del credito la formula che in vent’anni hanno innalzato l’utilizzo degli interventi di manutenzione straordinaria, permettendo anche a famiglie meno abbienti di usufruire della misura per riqualificare la propria abitazione. Infatti, la maggioranza dei beneficiari del Superbonus sono italiani, con un reddito mediobasso, nel 28% dei casi impiegati, residenti

in comuni con un numero di abitanti compreso tra 40.000 e 100.000 abitanti (15%) e proprietari di un appartamento in condominio composto al massimo da 8 unità abitative (25% del totale). Sulla base delle informazioni fornite dall’indagine presentata durante l’audizione parlamentare del 2 marzo dalla Presidente dell’ufficio di bilancio Lilia Cavallari, si riscontra inoltre che l’erogazione degli incentivi del Superbonus ha interessato per il 70% la fascia

Dai dati ricavati dalle rilevazioni di Enea, aggiornati al 28 febbraio 2023, il totale delle asseverazioni depositate è di 384.958 a fronte di un valore degli interventi completati pari a 53,2 miliardi di euro. Rispetto all’intera somma delle asseverazioni depositate: 54.860 (solo il 14%) hanno riguardato i condomini, tipologia che più di tutte avrebbero dovuto beneficiare del provvedimento, a seguire 221.138 (58%) sono state le richieste che hanno interessato gli edifici unifamiliari e 108.945 (28%) le unità immobiliari dipendenti.

Tali interventi hanno comportato un totale complessivo di investimenti ammessi a detrazione pari a 68,5 miliardi circa, anche questi suddivisi per tipologia di edificio: 32,8 miliardi per i condomini, 25,2 miliardi per gli edifici unifamiliari e 10,5 miliardi per le unità immobiliari indipendenti.

d’età dai 31 ai 65 anni, il 26,7% gli over 66 e il 2,9% i giovanissimi under 30. Oltre l’80% ha riguardato abitazioni di residenza a fronte di un 15% che ha interessato altre abitazioni.

Tra i benefici indotti dalla misura sono inclusi anche i valori ambientali apportati. Chi ha beneficiato della misura ha ottenuto un risparmio medio in bolletta di 964 euro all’anno. Si segnala inoltre una riduzione delle emissioni del 50% di Co2 degli edifici

8,7

MILIARDI Diretto

195,2

MILIARDI

Valore generato dal Superbonus

39,6 MILIARDI Indiretto

67,8 MILIARDI Indotto

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focus superbonus: spesa o investimento?

e un risparmio in bolletta tra il 30,9% per un salto di due classi energetiche e il 46,4% per un salto di tre classi energetiche. In uno scenario in cui si stima che in Italia il settore delle costruzioni consumi oltre il 30% dell’energia primaria (generata per il 93% da fonti non rinnovabili) e sia responsabile di circa un terzo delle emissioni di gas serra, risulta particolarmente rilevante anche una valutazione dell’impatto positivo a livello ambientale generato dal Superbonus. Emerge, infatti, una riduzione totale delle emissioni di Co2 in atmosfera, responsabile mediamente del 40% del totale con punte fino al 70% nelle grandi città, stimata in 1,42 milioni di tonnellate. Al riguardo, l’investimento per la transizione ecologica attraverso il Superbonus è di 59 euro per tonnellata di Co2, contro 52 euro per Trasporti e 95 per Industria. Questo per altro si riflette anche sul bilancio delle famiglie, con risparmi pari a circa 29 miliardi di euro. Da non trascurare, infine, l’impatto sociale genato. Il Superbonus, secondo lo studio di Nomisma, ha consentito alle imprese del settore edile di beneficiare di un flusso aggiuntivo di domanda che si è tradotta in maggior

L’Agenzia delle Entrate ha individuato che sul totale di interventi Superbonus (circa 70 miliardi di euro) le frodi rappresentano appena lo 0,64%

occupazione, pari a 992.000 occupati totali. Nel settore costruzioni in particolare, si traduce in 641.000 occupati, a cui si aggiungono i 351.000 occupati derivanti dai settori collegati.

Un capitolo a parte invece merita il caso frodi. L’assenza di misure di controllo sui bonus minori ha consentito un utilizzo distorto del meccanismo di cessione su interventi spesso neanche avviati. Tali frodi fiscali hanno condotto alla pubblicazione del Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode), che ha esteso le stesse misure di controllo previste per il Superbonus anche ai bonus minori, rafforzando i controlli preventivi dell'Agenzia delle Entrate.

Secondo i dati comunicati dalla Guardia di finanza, il valore totale delle frodi nel settore dei bonus in materia edilizia è stato di 3,7 miliardi di euro. Di questi il 4,5%, ossia 166,5 milioni riguardano il Superbonus, dei quali il 98% dei crediti sequestrati risalgono a prima dell’entrata in vigore del decreto antifrodi del 2021. Quindi solo il 2%, pari a 3,3 milioni di euro, sono imputabili a situazioni attuali post decreto antifrodi. Il restante 95,5% del valore totale delle frodi, pari a 3,53 miliardi, riguarda invece i bonus edilizi diversi dal Superbonus. Anche per questi vige la differenza fra pre e post decreto antifrodi. Infatti, il 98% di questi, per un importo pari a 3,462 miliardi, riguarda situazioni ante decreto, mentre solo il 2%, pari a 70,67 milioni, fa riferimento ad eventi post 2021.

Numeri alla mano, sul Superbonus l'Agenzia delle Entrate ha individuato 450 milioni di possibili frodi che sul totale di interventi di Superbonus (circa 70 miliardi di euro), rappresenta appena lo 0,64%. Troppo poco per parlare di frodi fiscali su una misura in cui i meccanismi di controllo hanno evidentemente funzionato.

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3,7 MILIARDI Valore totale delle frodi 95,5% Frodi altri bonus edilizi 98% ante decreto antifrodi 2% post decreto antifrodi 4,5% Frodi Superbonus 98% ante decreto antifrodi 2% post decreto antifrodi

I vincitori della prima gara di sci “Memorial Alberto Bergomi”

Le premiazioni si sono svolte come degna chiusura della cena dei giovani costruttori, in compagnia degli ospiti invitati, che si è tenuta nel piacevole tepore dello Chalet Maniva, struttura circondata dalla natura a pochi passi dalle piste da scii. Dopo il discorso dei presidenti Angelica Donati e Santo Prandelli, sono seguite le premiazioni a concludere una bella giornata di sport. La classifica generale ha dato il seguente esito:

Classifica sci uomini

1° Andrea Guzzetti Milano

2° Nicola Arici Brescia

3° Luca Pavoni Brescia

Classifica snowboard uomini

1° Matteo Pasotti Brescia

Rafforzare il rapporto fra i giovani associati condividendo esperienze di lavoro, ma anche di socialità, nel segno del ricordo di un caro amico. Con tale spirito si è svolta la prima gara di sci Memorial Alberto Bergomi organizzata dal gruppo giovani di Ance Brescia, che ha radunato le nuove generazioni di imprenditori edili delle associazioni territoriali di tutta Italia per un weekend in compagnia ricco di attività, convegni, visite e incontri.

L’evento, inserito nel contesto della riunione annuale del Consiglio nazionale dei giovani costruttori e ospitato proprio dalla compagine bresciana nella splendida cornice delle montagne del Maniva, ha rappresentato l’occasione per ricordare l’ex presidente del Gruppo Giovani di Ance Brescia Alberto Bergomi, ad un anno dalla sua prematura scomparsa avvenuta il 24 gennaio del 2022. Al collega e ancor di più all’amico è stata dedicata la competizione sciistica, quale omaggio della sua memoria che continua tutt’ora ad ispirare le attività dei giovani costruttori di tutta Italia. Un segno indelebile che perdura nei cuori di chi ha avu-

to l’opportunità di conoscere Bergomi, testimoniato anche dalle parole di Angelica Donati, presidente del Gruppo Giovani di Ance Nazionale, che lo ha ricordato con profonda stima e tenerezza.

Con lo spirito di divertimento, più che competitività, condividendo il piacere dello stare insieme, si è tenuta la gara di sci, sponsorizzata da: Dima Inerti, Gruppo Gatti, Antonutti e Facchetti costruzioni. I partecipanti si sono sfidati amatorialmente per primeggiare nelle tre diverse categorie previste: sci uomini, snowboard uomini e categoria mista donne. Già dalle prime ore del mattino, per sfruttare il favore di una piacevole giornata di sole che ha illuminato le piste imbiancate, i partecipanti si sono diretti verso il punto di partenza presso il Comprensorio sciistico del Passo Maniva. Su una pista di 1000 metri gli atleti, muniti di pettorina, hanno percorso la discesa per tre volte, cronometrati dagli addetti, che hanno registrato e segnato i tempi di percorrenza di ognuno per determinare il più veloce. Una gara fino all’ultimo slalom che ha premiato la sportività e la grinta di ognuno.

2° Paolo Amadei Brescia

3° Federico Tonelli Brescia

Classifica mista donne

1° Caterina Ramella Genova

2° Emilia Pagano Roma

3° Valentina Tonelli Brescia

37 gruppo giovani
marzo/aprile/2023
Imprenditori edili delle associazioni territoriali di tutta Italia per un weekend in compagnia ricco di attività, convegni, visite e incontri

Quando percorrete l’autostrada A4 e appena lasciata Bergamo, se viaggiate in direzione Milano oppure viceversa, poco prima di raggiungere la Città dei Mille, osservate la lunga struttura rossa che orizzontalmente lambisce l’arteria autostradale, affacciandosi alla vostra sinistra o alla vostra destra, in funzione del senso di marcia. Si tratta del Kilometro Rosso ed è stato, correva l’anno 2006, il primo Parco Scientifico al mondo ad essere ufficialmente riconosciuto “Associate Member” del M.I.T, a seguito della firma dell’accordo col Massachusetts Institute of Technology, riconosciuto come il più prestigioso istituto al mondo di ingegneria e tecnologia. Il Kilometro Rosso Innovation District è uno dei principali distretti europei dell’innovazione, un luogo di incontro tra ricerca e impresa che opera come agente del trasferimento tecnologico. Il campus è sede di 67 Resident Partner — aziende, laboratori e centri di ricerca — che coinvolge attivamente 1.900 tra addetti e ricercatori che operano in logica aperta, secondo il modello dell’Open Innovation. L’attivazione di sinergie tra soggetti con competenze diverse permette di ridurre i tempi di sviluppo di soluzioni innovative da trasferire al mercato. Per perseguire la propria missione, Kilometro Rosso offre servizi in molteplici ambiti, sia direttamente sia coinvolgendo la community dei Resident Partner. Nato e sviluppatosi su iniziativa privata, Kilometro Rosso ha optato per una logica inclusiva nella costruzione del suo modello di lavoro, nella convinzione che solo attraverso la stretta collaborazione tra sistema imprenditoriale, Università, terri-

Kilometro Rosso Uno dei principali centri di ricerca europei

La realtà bergamasca è Associate member del M.I.T. di Boston riconosciuto come il più prestigioso istituto al mondo di ingegneria e tecnologia

torio e riferimenti istituzionali si possa moltiplicare il valore espresso da ognuna delle parti, innalzando il livello di competitività dei territori e del paese. Per i Resident Partner, svolgere la propria attività nel campus di Kilometro Rosso significa operare in un contesto denso di relazioni e competenze, all’interno di un complesso architettonico unico, che si estende su di un’area di 400mila metri quadrati, adagiata al centro della Lombardia, una delle aree industriali più avanzate d’Europa, caratterizzata da una fitta rete di trasporti e connessioni. La struttura vedi attivi 29 laboratori, decine di progetti di R&D finanziati per somme consistenti e un considerevole numero di

brevetti depositati nel 2019. In media ospita un evento ogni tre giorni per promuovere l’innovazione tecnologica con circa 15mila partecipanti e oltre mezzo milione d’ingressi annui registrati. Il campus gode di un’indubbia elevata visibilità, grazie all’inconfondibile e iconico “muro rosso” realizzato nel 2007 e ideato da Les Ateliers Jean Nouvel di Parigi, uno studio protagonista di grandi opere in tutto il mondo, intervenuto nel decennio scorso sull’ammodernamento e realizzazione in parte ex novo degli stabilimenti Ferrari a Maranello e più recentemente dei progetti per la Torre di vetro, che s’affaccia sul lato sud di Central Park a New York, e dell’avveniristica Opéra di Shenzhen in

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siti iconici

Cina.

Red Wall attiri l’interesse dei 300 milioni di automobilisti e passeggeri in loro compagnia a bordo gli oltre 100 milioni di veicoli che transitano lungo l’autostrada A4. Per favorire l’Open Innovation e la contaminazione tra pensieri, competenze ed esperienze di gruppi diversi, Kilometro Rosso aggrega iniziative multisettoriali, articolate in diversi cluster tecnologici: Energia e sostenibilità grazie a imprese ed enti di ricerca che operano su tematiche di energy management, impatto ambientale, fonti rinnovabili, rischio idrogeologico e tecnologie smart. Formazione specializzata, protagonisti Università e soggetti privati che offrono attività formative dal master post-laurea ad esperienze laboratoriali sino a corsi professionali di upskilling. Ict, Information and Communication Technology, sulla quale lavorano team dedicati allo sviluppo di software, applicazioni, portali professionali e soluzioni aziendali. Materiali compositi, con la presenza di soggetti pubblici e privati che sviluppano materiali compositi e bio-materiali ad alte prestazioni. Meccanica e meccatronica: imprese e soggetti associativi specializzati nella modellistica, simulazione e prototipazione dei sistemi di controllo con applicazioni nei campi della robotica, automazione industriale, biomeccatronica, avionica e sistemi meccanici automatici degli autoveicoli. Ingegneria, prototipazione e design, sviluppati da società e pro-

fessionisti specializzati nella prototipazione 3D, design industriale, studio dell’ergonomia e definizione di user interfaces. Scienze della vita, grazie a imprese e centri di ricerca che sviluppano soluzioni in ambito biomedicale, diagnostico e della salute. Servizi per l’innovazione: un sistema di imprese e professionisti per supportare le attività di ricerca e trasferimento tecnologico, con servizi che spaziano dalla protezione della proprietà intellettuale alla brevettazione, dal marketing alla logistica, dalla ricerca di finanziamenti al project management. Hanno sedi operative nel contesto del Kilometro Rosso società e realtà come Enea, Brembo, Confindustria Bergamo, Italcementi e Calcestruzzi, Università degli studi di Bergamo, lo Studio legale Jacobacci & Partners. Già incubatore di imprese innovative riconosciuto dalla Regione Lombardia, Kilometro Rosso è partner delle più rilevanti iniziative nazionali a supporto di startup e Pmi innovative, giovani e aspiranti imprenditori, tra queste: Made — Competence Center Industria 4.0, Digital Innovation Hub Lombardia Bergamo, Eureka! Venture Sgr, Premio Gaetano Marzotto e Open Italy. Uno dei motivi del successo del polo tecnologico bergamasco si deve al fatto che le diverse aziende operano contando su facili contatti tra di loro, condividendo le proprie esperienze nelle rispettive specialità e, sulla base di solide sinergie che s’instaurano, nascono applicazioni innovative dei loro prodotti.

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L’altissima visibilità della struttura. Si calcola che ogni anno l’orobico
Il campus gode di un’indubbia elevata visibilità, grazie all’inconfondibile e iconico “muro rosso” realizzato nel 2007 e ideato da Les Ateliers
Jean Nouvel di Parigi, uno studio protagonista di grandi opere in tutto il mondo

Un quadro economico ancora incerto

Segnali di miglioramento e dinamiche positive, ma permangono forti criticità. A queste si aggiunge l’inasprimento delle condizioni di politica monetaria

Un 2022 nel complesso positivo, un 2023 subito all’insegna delle sfide legate non solo all’andamento dei mercati e al contesto geopolitico. L’industria manifatturiera bresciana archivia lo scorso esercizio con una significativa crescita sul 2021: l’aumento medio annuo è del 5,4%, in buona parte frutto dell’andamento positivo dei dodici mesi precedenti (+3,2%).

Nel dettaglio, l’evoluzione dell’anno, che segue quella record rilevata nel precedente (+14,8%), è la sintesi di dinamiche particolarmente positive nei primi sei mesi, a cui fa seguito un secondo semestre meno entusiasmante. La variazione trasmessa al 2023 è di poco positiva (+0,5%), a seguito della frenata dell’industria locale rilevata nella seconda parte del 2022: ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso troverà limitato beneficio, dal punto di vista algebrico, dalla positiva performance nel 2022.

Per il 2023 rimangono alcune incertezze, alla luce di un contesto che rimane particolarmente complesso, considerati gli ancora elevati prezzi delle materie prime, il rallentamento della Germania e il rialzo dei tassi di interesse innescato

dalla Bce che si affiancano alle deboli prospettive macro economiche per l’anno appena iniziato. Aspetti che, nel medio-lungo periodo esporranno i mercati, e quindi le imprese, a continue fibrillazioni.

Il quadro, nell’insieme incoraggiante, trova qualche sostegno anche in altri due indicatori. Per quanto riguarda i fallimenti, il 2022 nel Bresciano va in archivio con 122 società arrivate al capolinea, in calo del 38% sul 2021: per trovare un numero assoluto più basso bisogna risalire al 2007. Considerando la serie storica a partire dal 1988, è il secondo risultato più contenuto degli ultimi 34 anni: in media, esprime un'impresa arrivata al capolinea ogni tre giorni, circa dieci al mese.

Sul fronte della Cassa integrazione, da un lato, si assiste al forte rallentamento sull’anno prima, ancora interessato dalle richieste di ammortizzatore sociale causa pandemia, con un -65,84% e passando da 40,76 milioni di ore a 13,92 mln nel 2022. Dall'altro, il dato al 31 dicembre dello scorso esercizio è superiore al livello 2017-2019, quando le ore concesse alle aziende bresciane si sono mantenute stabilmente sotto quota 10 milioni. Il 2018 mostra il dato più basso dal

2003 ad oggi (4,71 milioni di ore autorizzate).

L’andamento registrato dalla produzione a livello provinciale si inserisce nel quadro lombardo che, a sua volta, evidenzia numeri confortanti. Nel 2022 l’attività dell’industria manifatturiera regionale — emerge dal rapporto di Unioncamere Lombardia — registra un progresso del 6,3% su base annua, che diventa +6,9% per l’artigianato, lasciando intravedere nel primo trimestre 2023 un tasso ancora con segno più pari all’1,2%. Tra i fattori di sviluppo: il numero degli ordini esteri (+9,7% la crescita media del 2022) che ha contribuito a portare ad un livello record la produzione assicurata e il minor aumento delle materie prime.

Ciò non toglie spazio a numeri preoccupanti e a timori in prospettiva, in particolare nel mondo delle piccole aziende e dell’artigianato: la crescita registrata nel 2022 si sta raffreddando a causa del perpetuarsi del clima di incertezza che scaturisce da diversi fattori di criticità — emerge dall’analisi —. Se è vero che si iniziano a registrare segnali di miglioramento come il ridursi dell’inflazione, in generale, e del prezzo del gas e dell'energia, nello specifico, tali aspetti

40 marzo/aprile/2023 economia

Alcuni numeri 394

realtà imprenditoriali in più rispetto al 2021

12.822

le ditte artigiane in provincia di Brescia

+2,1% media del quarto trimestre 2022 rispetto al trimestre precedente per la produzione nelle costruzioni

+9,7%

crescita media del 2022 degli ordini esteri

mondo dell’artigianato considerato dal rapporto di Unioncamere Lombardia presentato in sinergia con Confartigianato: se per l’industria si vede il segno meno solo per la domanda interna, per le Mpi artigiane lombarde del comparto manifatturiero, il saldo nelle attese per il secondo trimestre di quest’anno peggiora nella produzione, nella domanda interna e in quella estera.

In questo contesto il comparto delle costruzioni mette in evidenza alcuni segnali importanti. Considerando l’andamento sul fronte delle imprese — come testimoniano le elaborazioni del Servizio Studi della Camera di commercio territoriale — Brescia archivia il 2022 con 394 realtà (soprattutto artigiane) in più nel confronto con l’anno prima. Il totale delle ditte iscritte nel registro tenuto dall’ente camerale si attesta a quota 18.810, di cui 12.822 ditte artigiane.

non sono ancora sufficienti. Naturalmente l’auspicio è che questi trend di contrazione prezzi continuino nei prossimi mesi, riportando livelli ragionevoli per imprese e famiglie. Un timore su tutti, che spinge a leggere gli ultimi dati con estrema cautela, riguarda l'inasprimento delle condizioni di politica monetaria, condizione che determina un rialzo del costo del credito con ricadute negative sulla finanza delle imprese: lo scenario allarma in particolare le piccole realtà produttive che sostengono, da sempre, costi del credito più elevati. Considerati i rialzi già effettuati dalla Bce, le Mpi lombarde — testimonia l’analisi — hanno pagato tra luglio 2022 e febbraio 2023 un extra-costo 726 milioni di euro. In prospettiva, inoltre, è negativo il saldo delle aspettative per il campione del

A livello di produzione, in ambito nazionale, l’anno scorso per il comparto evidenzia ancora una crescita seppure su ritmi più contenuti rispetto a quelli del precedente: nella media complessiva dell’anno, l’indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti di calendario aumenta del 12,7% sul 2021, mentre l’indice grezzo cresce dell’11,6%.

Lo indica l’Istat. Nella media del quarto trimestre 2022 la produzione nelle costruzioni sale del 2,1% nel confronto con il trimestre precedente.

«La vivace crescita congiunturale del primo trimestre è stata seguita da una stabilizzazione nel secondo. Il terzo trimestre ha visto, invece, una flessione, parzialmente compensata dal recupero registrato negli ultimi tre mesi dell’anno», commenta l’Istituto di statistica. Nel 2021 la variazione annua, sempre considerando l’indice corretto per gli effetti di calendario, è stata del +25,1%, dopo il -7,8% del 2020.

marzo/aprile/2023 41
FOTO DI MATÍAS SANTANA SU UNSPLASH

Bim, Erp, Esg e Cantiere

Che cosa indicano gli acronimi Bim (Building Information Modeling), Erp (Enterprise Resource Planning) ed Esg (Environmental, Social, Governance) associati al cantiere?

Essi narrano una storia che giunge dal passato e si proietta nel futuro, nel senso che la presenza del sistema di controllo di gestione costituisce un tema giunto ormai all’attenzione delle imprese di costruzioni da decenni, ma sinora scarsamente praticato in modo estensivo. Lo sviluppo della gestione informativa, o per meglio dire dell’innovazione digitale, appare come una tematica di stretta attualità; la transizione sostenibile rappresenta l’orizzonte del futuro sul medio periodo, particolarmente nei difficili rapporti che intercorrono sovente tra Finance Industry e Built Environment Industry

Si tratta, infatti, di riflettere sul posizionamento dell’impresa di costruzioni nel settore della costruzione e dell’immobiliare all’interno della catena del valore da rivisitare.

Ciò è particolarmente importante in virtù della presente congiuntura storica che vede l’impresa sollecitata tra istituzioni, operatori finanziari, committenti e catena di fornitura.

Per rimanere nell’alveo dell’ambito edilizio e immobiliare è sufficiente evocare le controversie che riguardano tanto il cosiddetto Superbonus 110% quanto la Direttiva Epbd nell’imminenza della realizzazione di interventi strutturali per la rigenerazione urbana.

In buona sostanza, si sta profilando una prospettiva che impone ai vertici aziendali di ragionare a proposito del cantiere quale luogo di convergenza tra entità ete-

rogenee che, di volta in volta, devono tradursi in un sistema di relazioni che insistono su culture, convenienze, operatività e logiche differenti; luogo, tuttavia, in cui, per l’impresa non è solo necessario gestire i costi delle forniture e i contratti dei subappalti in funzione delle dinamiche inflattive, dei contratti collettivi e delle politiche fiscali.

Già le criticità insorte nel contesto logistico mettono, infatti, in evidenza in che misura le dimensioni della collaborazione e dell’integrazione non generino, per l’impresa, un gioco a somma positiva qualora essa non sia in grado di adottare politiche preventive e predittive.

La transizione digitale, entro questo orizzonte, si profila sempre più come lo strumento che permette di connettere e di sfruttare i dati che il Project Management e il sistema di controllo di gestione sono in grado di utilizzare al fine di migliorare i processi decisionali con l’obiettivo di affrontare le sfide intrinseche alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

È questa, però, una scommessa che si gioca non solo sul piano del prodotto immobiliare, di nuova realizzazione o soggetto a trasformazione, a cui è richiesto di offrire livelli prestazionali sempre più intensi e plurimi, bensì si dipana pure lungo l’asse del processo: di committenza, di ideazione, di esecuzione e, soprattutto, di gestione.

Vale la pena, peraltro, di notare come l’Erp evochi l’opportunità di ripensare internamente i processi aziendali alla luce

delle diverse commesse e dei rapporti con le altre organizzazioni coinvolte in termini di obiettivi e di risorse, nei confronti dei tratti principali del Project Management e delle opportunità che vi sono insite.

Il Bim, nella sua accezione di significare il tutto (l’Information & Communication Management) attraverso una parte, rappresenta la richiesta o la potenzialità, nelle relazioni contrattuali tra le parti in causa, di consentire condizioni di monitorabilità e di prevedibilità di fenomeni complessi soggetti a forte aleatorietà, incertezza, turbolenza: coinvolgendo la struttura di committenza.

L’Esg, ovvero i criteri corrispondenti, afferisce all’impellenza di introdurre, non solo per il tramite di indicatori finanziari, categorie valoriali articolate (si pensi all’ampiezza dei temi puntuali che l’acronimo include), che implicano una forte mitigazione del rischio, vale a dire il Risk Management, con una conseguenza palese sulla valutazione del merito di credito e degli investimenti.

È opportuno rilevare come la digitalizzazione, nel cantiere in cui confluiscono idealmente Bim, Erp, Esg, si manifesti sotto una duplice modalità: come specifica soluzione tecnologica in grado di permettere l’abilitazione dei processi produttivi, oppure come dispositivo che sovrintende le architetture dei flussi di lavoro e di decisione (il Workflow Management System) consentendo di assicurare, in tempo reale e in remoto, condizioni di previsione, di monitoraggio, di rendicontazione e, nel medio e nel lungo periodo, persino di predizione.

È proprio, invero, l’architettura dei flussi e delle decisioni che legittima le singole innovazioni tecnologiche e che ne genera ritorni sull’investimento.

Al contempo, al netto del paesaggio partenariale che forzatamente richiede l’inclusione della fase della gestione nel contratto di ideazione e di realizzazione, alcuni aspetti dell’Esg, in particolar modo quelli attinenti al Social e alla Governance, dimostrano l’emersione prepotente dei tratti immateriali nella fruizione dei beni immobiliari (tutto sommato, anche il Gresb — Global Real Estate Sustainability Market — lo evidenzia), ma, in realtà, la stessa accezione del cantiere è chiamata prepotentemente alla ribalta. Se, infatti, nell’Esg confluiscono elementi disparati e disomogenei (dalla salute e dalla sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, dalla bassa emissività, e dalla ele-

il futuro dell’edilizia
42 marzo/aprile/2023

Digitalizzazione

GIS

Satellitare Telematica

3D BIM / 4D BIM / 5D BIM

Field BIM

Digital surveying AR / VR

DLT IoT

Cyber security

Artificial intelligence

Raccolta dati

Elaborazione dati

Previsioni Predizioni

Ambientale

Gestione macchinari

Gestione attrezzature

Consumo delle risorse

Gestione suolo

Gestione polveri

Gestione acque

Efficienza Energetica

Circolarità dei prodotti

Emergenza ambientale

Biodiversità

Sostenibilità

Ambiente di condivisione dei dati gestione esecuzione del contratto

Economica

Organizzazione impresa

Gestione commessa Eticità

Organizzazione cantiere

Logistica e trasporti

Sociale

Salute & Sicurezza

Benessere

Assistenza

Coinvolgimento

Parità di diritti

Protocolli legalità Pagamenti corretti

Produttività

Project management

Risk management

Controllo di gestione Quality management

Lean construction

Merito di credito Marginalità Conformità

Cantiere

Stazione appaltante Ufficio di direzione dei lavori Commissione di collaudo in corso d’opera Coordinamento per la sicurezza

Appaltatore Catena di fornitura

Finanziatore/Investitore Organismo di auditing

Rating Report Disclosure

Non solo: il combinato disposto tra Bim, Gis (Geographic Information System) e tecnologie satellitari e telematiche, in definitiva, dilata i confini del cantiere, collegandolo sia ai luoghi della rete di fornitura (non solo in termini di mobilità: di trasporto e di consegna), ma anche dello Stakeholder Engagement e del coinvolgimento delle comunità.

Quali sono, di conseguenza, le ricadute dell’associazione degli acronimi sopraddetti sulla essenza e sulla operatività dell’impresa di costruzioni?

Organismo di valutazione

Indicatori NON finanziari

Indicatori finanziari

lazione che verte su Informazione, Investimento (e Commessa) e Rischio.

Proprio in virtù dei sempre più pressanti provvedimenti regolamentari che i supervisori finanziari continentali e nazionali stanno adottando per quanto riguarda gli indicatori finanziari e non finanziari (relativi allo sviluppo sostenibile), si pone l’impellenza per l’impresa di mettere a sistema e di interiorizzare le sinergie tra la cultura manageriale, la maturità digitale e la consapevolezza sostenibile.

vata circolarità dei prodotti, dei mezzi e dei macchinari, all’approvvigionamento e all’utilizzo delle fonti energetiche, a iniziare dalla efficienza energetica della baracca di cantiere e alla gestione ambientale e naturalistica, così come al consumo e al riciclo o riuso dei materiali e alla tutela delle aree oggetto dei lavori, per finire con gli aspetti relativi alla correttezza dei comportamenti nei confronti dei committenti o dei competitori), sono proprio essi stessi a indicare la necessità di ripensare, entro certi limiti, il rapporto che sussiste tra l’impresa, in qualità di organizzazione, e i singoli luoghi produttivi in cui agisce lontano dalla sua sede e in relazione con altre organizzazioni.

Non certamente esse si possono concretare nell’abituale atteggiamento reattivo a tendenze prevalenti (l’epopea della normativa della serie Uni En Iso 9000 è emblematica in argomento), ma, al contrario, esse devono terminare nella propositività proattiva che, tuttavia, comporta lo sforzo di riconfigurare le identità, i processi e i prodotti, a meno di non ridurre l’impresa di costruzioni a ruolo da terzismo.

Affinché, comunque, una tale ipotesi non risulti infondata o, addirittura, peggio, velleitaria, bisogna iniziare ad avviare, proprio alla luce della rigenerazione urbana e delle previsioni contenute nella direttiva sulla efficienza energetica degli edifici, un dialogo con i decisori politici e con i soggetti finanziari, ancor prima, ovviamente, che con i singoli esponenti del versante della Domanda Pubblica e Privata, in merito alla relazione, o meglio, alla triango-

Per fare ciò, però, bisogna iniziare a comprendere come pensino gli interlocutori, per proporre loro una strategia industriale, ma, come detto, anche per decidere quale sia la propria identità, e il proprio potere negoziale, nel 2030 o nel 2050. Non dimentichiamo, in effetti, che gli ecosistemi digitali e le piattaforme tecnologiche inevitabilmente saranno sempre maggiormente il luogo della contesa tra gli attori nell’ottica della capacità di esercitare funzioni di Intelligence e, appunto, di Prediction.

Per l’impresa di costruzioni sarebbe assai pericoloso aderirvi senza la contezza di ciò. Non per nulla, indicator, metrics, report e disclosure assumono un rilievo crescente, perché, allorché gli operatori finanziari matureranno nel senso dei criteri Esg, difficilmente si potranno accontentare esclusivamente di certificazioni o di rating e di scoring indiretti.

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Si sta profilando una prospettiva che impone ai vertici aziendali di ragionare a proposito del cantiere quale luogo di convergenza tra entità eterogenee che, di volta in volta, devono tradursi in un sistema di relazioni che insistono su culture, convenienze, operatività e logiche differenti
Piattaforma telematica di acquisizione gestione affidamento del contratto

Il 13% delle gare è destinato al Pnrr, ma raddoppiano le gare deserte

I bandi del Pnrr prendono il volo e l’Italia entra nel vivo della ricostruzione. È quanto emerge dall’analisi dei dati emessi dalla piattaforma del servizio di consultazione gare che Ance Brescia propone ai propri associati

Dalle statistiche delle pubblicazioni a livello nazionale, nel periodo che va da agosto 2022 fino al 31 gennaio 2023, si segnala una concentrazione di nuovi bandi emanati per un totale di 57.427, più del 10% rispetto allo scorso semestre. Anche gli importi crescono e il valore complessivo delle gare di circa 73,98 miliardi euro registra un incremento di 30,5 miliardi di euro in più in confronto a sei mesi precedenti. È l’effetto Pnrr che dà una profonda sferzata al mercato dei bandi pubblici, stretto nella morsa delle tempistiche limitate e degli obiettivi da raggiungere. Rispetto al totale delle gare pubblicate nell’ultimo semestre, quelle relative al Pnrr pesano per il 13,3% sul totale, dato che conferma il rapido incremento registrato. Secondo i dati riportati da Edilizia Flash, l’analisi congiunturale mensile di Ance nazionale, ad oggi, 99,2 miliardi, pari al 92% delle risorse destinate ad interventi di interesse del settore delle costruzioni, risultano allocati nei territori. La distribuzione geografica delle risorse territorializzate vede le

regioni del Mezzogiorno e del Nord rispettivamente con il 42% e il 41% delle risorse, corrispondente a 43,3 e 42 miliardi, mentre per quelle del Centro risultano assegnati 16,8 miliardi, pari al 16%.

Ma siamo ben lontani dall’attuazione e ci vorrà un po’ di tempo prima che i numeri delle gare si trasformino in cantieri attivi. Sebbene le pubblicazioni siano in aumento, non si può dire altrettanto delle aggiudicazioni che risultano in netto calo, contro un raddoppio significativo delle gare andate deserte. Fino al primo agosto del 2022 i dati riportavano 145 le gare deserte o non aggiudicate a fronte di un totale di 8086 aggiudicate. In solo sei mesi lo scarto è aumentato di quasi la metà con una situazione al 31 gennaio di 4055 gare aggiudicate e 207 deserte. Il dato è sintomo di diversi fattori che frenano la realizzazione delle opere. Primo fra tutti l’aumento dei prezzi dei materiali con i ristori promessi alle imprese che arrivano a singhiozzi, come confermato dalla stessa Ance nazionale. Un cortocircuito che pesa sullo stato dei lavori del

44 marzo/aprile/2023 appalti
pubblici
Dati sugli appalti pubblici: il Pnrr vola

Pnrr e sull’accelerata improvvisa della messa a gara delle opere, in particolare quelle rientranti nella categoria degli edifici civili e industriali (OG1). Sono queste le gare più difficili da assegnare per la propria complessità e, secondo i dati dei bandi pubblicati, anche quelle che hanno registrato un maggiore incremento nell’ultimo semestre. Risultano 15.618 i bandi di gara riguardanti lavori di opere civili e industriali a fronte di un importo pari a 19,4 miliardi di euro, con un aumento che si attesta al 20,85%. Ma il tasso di aumento delle gare andate deserte o non ricadenti in questa tipologia risulta il più alto a confronto delle altre categorie: ben il 98%. Dato che preoccupa in vista delle scadenze stringenti del Pnrr e degli impegni assunti con l’Europa. Le tempistiche di aggiudicazione delle gare in media si aggira attorno ai 49 giorni, ma occorre segnalare che la maggioranza di quelle aggiudicate nell’ultimo semestre sono per l’appunto state assegnate con la procedura di affidamento diretto, che può essere impiegata solo per le opere al di sotto

Utilizzo del Bim in edilizia

Altro dato rilevante è il report pubblicato da Oice sulle gare Bim 2021 e sulla digitalizzazione che riscontra un calo delle richieste da parte delle pubbliche amministrazioni per progetti e servizi tecnici. Dopo la crescita del 2020 (+17,2% sul 2019), lo scorso anno si è assistito ad un calo del 4,6% sul totale del numero delle gare dell’anno precedente. Nel 2021 sono stati pubblicati 534 bandi Bim; in valore si tratta di 360 milioni di euro, rispetto al totale di 2.133 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (il 16,9% del totale). Una nota positiva è rappresentata dall’aumento del numero di capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2021 sono stati 111, pari al 20,8% del totale delle gare Bim, mentre ne risultavano 94 nel 2020, pari al 16,8% delle gare pubblicate. Interessante anche il frequente richiamo negli atti di gara a figure quali i Bim manager e i Bim specialist, anche competenze certificate. Sempre alta la premialità delle offerte BIM: 5,7% punti in media quando è relativa alla “professionalità” e quindi alle referenze citate dall’offerente per la valutazione qualitativa, e 8,2% punti quando afferente alla “metodologia” del servizio offerto.

534

bandi BIM nel 2021 per un valore di 360 milioni di euro

16,9% del mercato dei servizi di ingegneria e architettura

dei 150 mila euro. Informazione che da una parte giustifica il tempo contenuto per l’assegnazione, ma che dall’altra fa presupporre ad una concentrazione di gare da importi piccoli e, per tale ragione, veloci. Fra le altre procedure di affidamento più adoperate il 19,15% risultano assegnate con procedura negoziata con bando mentre il 12,91% a seguito di una procedura aperta. A livello regionale la Lombardia risulta la più prolifica nella pubblicazione delle gare nel periodo analizzato (agosto 2022/gennaio 2023) con un totale di 7631 a fronte di un valore di 9,2 miliardi di euro. Seguono il Lazio con 6945 gare pubblicate per un importo di 19,9 miliardi di euro, il Piemonte con 5146 gare pubblicate dal valore di 3,3 miliardi di euro e segue il Veneto con 4102 gare pubblicate per un impegno pari a 8 miliardi.

Regione Lombardia

La Lombardia mette il turbo sugli importi. Rispetto allo scorso semestre si segnala un aumentano di oltre 4 miliardi di euro per una cifra totale che raggiunge quota 9,2 miliardi. Nello specifico sono le gare del Pnrr che assumono uno slancio. A partire da agosto in soli sei mesi sono 862 i bandi emessi, più del doppio rispetto al semestre precedente, portando la regione in testa. Il 60% delle gare riguardanti il Pnrr interessano la proget-

tazione delle opere, mentre il 23% i lavori che possono spaziare dalla manutenzione alla costruzione. Si scende poi al 9% dei bandi che riguardano i servizi e infine l’8% per le forniture.

Anche la macchina Brescia è in movimento. A partire da agosto 2022 sino a fine gennaio si rileva una concentrazione di gare pubblicate e la maggior parte riguardano gli edifici civili e industriali (OG1), ma con un drastico calo degli importi. In totale sono 1201 le gare pubblicate, per un importo di 871,4 milioni di euro, con un incremento del 18% di pubblicazioni e un calo del 75 % sugli importi rispetto lo scorso semestre. Per il momento nessuna gara risulta aggiudicata, mentre 1190 risultano ancora in corso e invece 11 deserte, delle quali 6 riguardanti proprio la categoria di edifici civili e industriali. Dato che può suonare tutt’ora come un preoccupante campanello d’allarme e che ha bisogno di essere risolto per poter mandare avanti le opere.

Del totale degli appalti pubblicati 115 fanno riferimento al Pnrr per un importo di 31,547 milioni di euro di cui 26,547 milioni destinati ai soli lavori edili. Un incremento rispetto allo scorso semestre che si attesta sia in termini di pubblicazioni (+210%) che di importi (+49%).

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novità dalle aziende

moderno e la VMC

Gli ultimi anni segnano un netto salto generazionale nelle tecnologie impiantistiche rivolte all’edilizia residenziale. Il cambio di passo è legato anche a due fattori estremamente attuali e concreti: l’esperienza dell’emergenza sanitaria e i primi segnali tangibili del cambiamento climatico. Nel primo caso, sperimentando lockdown e smart working, siamo diventati più consapevoli di uno stile di vita che ci porta a trascorrere all’interno degli edifici la maggior parte del nostro tempo; nel secondo, stiamo toccando con mano l’esigenza di razionalizzare il nostro utilizzo di energia e risorse. Possiamo quindi individuare due obiettivi per raggiungere i quali ci rivolgiamo alla tecnologia: il controllo della qualità dell’aria negli ambienti indoor e l’efficientamento del riscaldamento e della climatizzazione dei locali.

Anche se le agevolazioni fiscali hanno già consentito di muovere qualche passo nella giusta direzione (cappotto termico, sostituzione degli infissi, disimpiego di caldaie e altre tecnologie di vecchia generazione a favore di impianti più efficienti), rimane indispensabile chiarire tutte le implicazioni legate alla prolungata permanenza all’interno di un edificio.

La nuova gamma di Valsir per la VMC: AriaSilent e Ariosa HV È in questo quadro che Valsir ha sviluppato una gamma completa per la VMC di nuova generazione, in grado finalmente di concretizzare tutti i vantaggi di questa tecnologia.

Nel corso del 2022 è stato lanciato il sistema AriaSilent per la distribuzione dell’aria, nato con lo scopo di semplificare una tecnologia impiantistica che veniva considerata – anche tra gli addetti ai lavori – complessa e difficile da installare.

La nuova gamma di Valsir

è finalmente in grado di mostrare appieno le potenzialità di una tipologia impiantistica che entra di fatto in una fase tecnologicamente matura, rivolgendosi ad un pubblico e ad un mercato sempre più preparati a metterne a frutto i punti di forza

46 marzo/aprile/2023
L’edificio

Efficienza energetica e tutela del benessere

Se è piuttosto facile dimostrare che oggi anche l’ambiente domestico determina un’esposizione a sostanze potenzialmente nocive (il Ministero della Salute ha stilato un elenco che include inquinanti emessi da vernici, mobilio, materiali da costruzione e arredi, da processi di combustione e prodotti per la pulizia e l’igiene, ma anche dagli stessi impianti presenti in un fabbricato, se non sono in condizioni ottimali), va assolutamente compreso che un intervento di efficientamento energetico che, di fatto, ha lo scopo di isolare completamente un locale dall’esterno, non potrà che accentuare il problema. Perché anche polvere, umidità e anidride carbonica possono diventare dannose in alte concentrazioni, nonché favorire il proliferare di muffe e minacciare il deperimento dell’immobile.

Il fenomeno è ampiamente studiato: oggi vengono indicati con la definizione di “Sindrome da edificio malato” una gamma di

sintomi (spossatezza, difficoltà nella concentrazione, irritazione oculare o delle vie respiratorie e molti altri) che apparentemente non sono collegati ad una causa specifica, se non alla prolungata permanenza all’interno di un determinato edificio. E che tendono a scemare o a scomparire in un ambiente differente.

L’origine di tali fenomeni si individua facilmente proprio nell’insufficiente aerazione. Ed è questo il motivo per cui, negli ultimi anni, è cresciuta esponenzialmente la richiesta di impianti di ventilazione meccanica controllata.

Il sistema per la VMC non si limita a scambiare di continuo aria con l’esterno. Provvede alla distribuzione dell’aria in tutti i locali, filtrando smog, polveri, pollini e persino batteri e virus. Ma il punto cruciale di questa soluzione impiantistica è il recupero di calore. Le unità per la VMC sono dotate di uno scambiatore che trasferisce l’energia termica dei flussi d’aria a temperatura maggiore a quelli a temperatura inferiore. In questo modo il dispendio energetico del ricambio dell’aria è ridotto quasi a zero e l’impianto può contribuire a migliorare sia qualità dell’aria che le prestazioni energetiche generali.

Il progetto ha messo in primo piano l’ottimizzazione, puntando alla compatibilità totale di tutti i componenti. Così è diventato possibile installare qualsiasi tipologia di impianto VMC utilizzando soltanto 4 elementi, e ridurre il numero di codici a catalogo – rispetto alle soluzioni concorrenti – del 70% circa!

Il sistema AriaSilent detiene svariati brevetti. Tra le innovazioni più evidenti, il sistema di raccordi universali AriaSilent Link, che permette di collegare le tubazioni a tutti gli altri elementi dell’impianto, e poi i nuovi box di distribuzione AriaSilent Box: solo quattro versioni per gestire qualsiasi impianto (fino a 18 connessioni), compreso il modello “Therm” per la deumidificazione e l’integrazione termica.

Tutti i componenti sono realizzati in materiale plastico con trattamento antistatico e antibatterico, per salvaguardare costantemente la salubrità dell’ambiente. Ma è stata rivelata, proprio in queste settimane, la seconda grande

Da sinistra: l’interno di Ariosa HV e la componentistica; l’unità Ariosa HV è leggera e compatta; il sistema per la distribuzione AriaSilent.

novità di Valsir: le nuove unità di ventilazione Ariosa HV, vero e proprio “motore” dell’impianto. Anche in questo caso l’approccio progettuale è stato rivoluzionario, a partire dalla scocca compatta e leggera, dotata di connessioni orientabili per semplificare l’installazione.

I ventilatori elettronici a portata costante assicurano un flusso omogeneo in tutti i locali raggiunti dall’impianto, e sono associati ad uno scambiatore di calore (in versione sensibile oppure entalpica) ad altissime prestazioni, in grado di portare l’efficienza del sistema al di sopra del 90%. Del tutto inedito è anche il sistema di controllo: tramite display LCD o attraverso una app dedicata è possibile controllare ogni parametro di funzionamento del sistema, monitorare le condizioni di temperatura e umidità e verificare lo stato

dei filtri, per intervenire solo quando necessario e mantenere l’efficienza dell’impianto sempre al massimo. In questo modo è facile tenere sotto controllo sia la concentrazione di sostanze potenzialmente inquinanti (grazie ai sensori interni e ambientali di cui le unità sono dotate), sia ottimizzare l’efficienza energetica dei locali: abbinando la VMC all’impianto radiante per il riscaldamento e raffrescamento (Ariosa HV permette di gestire anche la deumidificazione dell’aria, fattore indispensabile per evitare i fenomeni di condensa) si ottiene la migliore combinazione possibile di benessere abitativo e ottimizzazione dei consumi. Si tratta di un vero e proprio cambio di prospettiva: la nuova gamma di Valsir è finalmente in grado di mostrare appieno le potenzialità di una tipologia impiantistica che entra di fatto in una fase tecnologicamente matura, rivolgendosi ad un pubblico e ad un mercato sempre più preparati a metterne a frutto i punti di forza.

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INFORMAZIONE COMMERCIALE

incontri

Giuseppe Bonelli

SONO MOLTEPLICI LE FUNZIONI SVOLTE DAL DIRIGENTE SCOLASTICO DELL’UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI BRESCIA: DALL’ASSISTENZA, CONSULENZA E SUPPORTO AGLI ISTITUTI SCOLASTICI AUTONOMI PER LE PROCEDURE AMMINISTRATIVE PER LE RISORSE UMANE E FINANZIARIE, ALLA GESTIONE DELLE GRADUATORIE E DELL’ORGANICO DEL PERSONALE DOCENTE, EDUCATIVO E ATA DEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE PRIMARIA E SECONDARIA, E SCUOLE SPECIALI STATALI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE UMANE AI SINGOLI ISTITUTI SCOLASTICI AUTONOMI.

48 marzo/aprile/2023
FOTOLIVE

La scuola bresciana eccellenza regionale e nazionale Docenti, più impegnati a valorizzare componente umana e proposta educativa

Raggiungo la sede dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia adagiata a poche centinaia di metri dal Parco Benedetto Castelli e dallo stadio Mario Rigamonti di Mompiano, dove in questa fase vanno in scena — ormai da troppo tempo — imbarazzanti prestazioni dell’undici calcistico azzurro con la gloriosa V bianca sul petto. Nella mente s’affollano pensieri e collegamenti tra squadra e città ma seguirli porterebbe lontano. Oggi è un altro il proposito che mi ha portato in questo verde quartiere della nostra Leonessa: conoscere e raccontarvi qualcosa della complessa macchina organizzativa che sovrintende al funzionamento delle oltre 1.200 scuole di città e provincia. Un compito non facile, con ricadute in uno dei settori più delicati e di maggiore rilevanza nella e per la nostra società: formare e preparare i ragazzi alla vita, al futuro. Il fronte della struttura in mattoncini rossi, in parte coperto dai platani che punteggiano il contenuto spazio antistante, non lascia presupporre gli spazi ben più ampi della struttura, con due ali laterali simmetriche a forma più di J che di L. Difficile, per i non addetti ai lavori, anche immaginare la complessità e la difficoltà insita nella gestione di migliaia di studenti e migliaia di docenti e di personale ausiliario.

Dottor Bonelli, qual è la situazione della scuola bresciana in questa specifica fase?

Buona, come lo è sempre stata. Brescia è un punto di riferimento per le buone pratiche formative non solo in Lombardia ma anche a livello nazionale. Dopo gli anni della pandemia le nostre scuole hanno ripreso con slancio e determinazione per recuperare il terreno perduto sul piano degli apprendimenti oltre che per sfruttare al meglio le nuove op-

portunità aperte dalla didattica digitale. Ora ci attende la sfida dell’utilizzo di cospicui fondi che il Pnrr ha messo a disposizione delle nostre scuole soprattutto sul versante dell’innovazione e del contrasto della dispersione scolastica. Lei che ha vissuto esperienze in altre province, che ha avuto responsabilità a livello regionale e nazionale, come considera la situazione generale della scuola nella nostra provincia?

Brescia come dicevo rappresenta un’eccellenza a livello regionale e nazionale e quest’anno con il riconoscimento a Capitale italiana della cultura, insieme a Bergamo, potrà sicuramente proporre ulteriori buone pratiche e iniziative rilevanti per le scuole, non solo di questo territorio. Sarà anche l’occasione per offrire a tanti istituti scolastici, a livello regionale e nazionale, la possibilità di visitare il nostro territorio, magari in collaborazione con le nostre scuole.

Brescia come dicevo rappresenta un’eccellenza a livello regionale e nazionale e quest’anno con la Capitale della Cultura insieme a Bergamo potrà sicuramente proporre ulteriori buone pratiche e iniziative importanti per le scuole non solo di questo territorio. Sarà anche l’occasione per offrire a tanti istituti scolastici non solo di questa regione ma di tutto il Paese la possibilità di visitare il nostro territorio, magari in collaborazione con le nostre scuole

Nella cornice di Brescia Bergamo Capitale nazionale della Cultura 2023, ci sono iniziative specifiche del mondo scolastico e dell’istruzione?

Abbiamo già dato un primo significativo apporto componendo, grazie al contributo delle scuole secondarie di primo grado di Brescia e di Bergamo, l’inno per questo anno straordinario. Numerose istituzioni si sono inoltre candidate a offrire iniziative culturali attraverso i bandi promossi dai due Comuni. Infine, molti dei nostri alunni del secondo ciclo di istruzione, attraverso i percorsi per l’acquisizione delle competenze trasversali e di orientamento (l’ex alternanza scuola lavoro) faranno da guide e da supporto alle iniziative culturali in programma. Quali gli aspetti migliori e quale il difetto principale o le problematiche che presentano formazione e istruzione nella nostra provincia?

Sicuramente un punto di forza, che ci differenzia da gran parte del sistema di istruzione e formazione nazionale, è la prevalenza, nelle scelte dopo la terza media di famiglie e studenti, dell’istruzione tecnica e professionale rispetto a quella liceale, il che ci consente di mantenere un tasso di dispersione scolastica inferiore alla media nazione. Il problema nasce nel percorso post diploma, perché abbiamo un numero ancora troppo basso di studenti che raggiungono titoli di studio elevati. In tal senso il raf-

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di Adriano Baffelli FOTOLIVE

forzamento del segmento degli Its (Istituti tecnici superiori che offrono titoli di qualificazione professionale superiori) sarà sicuramente utile.

Quanto è difficile, in questo preciso momento storico, fare l’insegnante, ad esempio rispetto a quindici e trent’anni fa?

Direi che è proprio un altro mestiere rispetto a trent’anni fa, quando il docente era un punto di riferimento culturale per tutta la comunità civile e soprattutto per i propri studenti: oggi la componente umana e la capacità di personalizzare la proposta educativa per consentire a tutti i ragazzi di progredire nel percorso di studi deve essere la caratteristica fondamentale di un docente. Rispetto a quindici anni fa, quando l’autonomia scolastica era ai primi passi, oggi va riconosciuta alla

Giuseppe Bonelli (Milano, 1969) Dirigente scolastico, ha collaborato con i ministri dell’Istruzione De Mauro e Fioroni e ha diretto gli uffici scolastici provinciali di Lodi, Pavia, Mantova e Brescia, l’ufficio Esami di Stato e Supporto all’Autonomia scolastica della Direzione regionale della Lombardia e gli uffici nazionali per i Contributi alle Scuole Paritarie e per gli Organici del personale docente delle Scuole statali presso il ministero dell’Istruzione. Autore di numerosi articoli su riviste e quotidiani collabora con case editrici ed enti di formazione, soprattutto nell’ambito della legislazione scolastica e con l’Agenzia Erasmus plus.

gran parte dei docenti una notevole capacità progettuale: si lavora molto anche fuori dalle aule scolastiche e in team con gli altri colleghi.

Le imprese cercano personale, in molti casi senza trovarlo. Sono noti i problemi di mismatch, ovvero di mancata corrispondenza tra domanda e offerta. Come può contribuire la scuola a migliorare la situazione?

Tra i fattori che condizionano le scelte orientative degli studenti, il grado di occupabilità di quella professione futura, non è sempre conosciuto e, in caso affermativo, non è il prioritario. Le aspettative delle famiglie condizionano molto le scelte che verranno fatte.

Ma l’idea, ancora radicata di professioni che assicuravano un riconoscimento sociale ed economico, oggi non ha più

50 marzo/aprile/2023 incontri
A supporto delle attività di orientamento è stato creato (nel 2019) un portale con la collaborazione della Provincia, consultabile da parte dell’intera comunità, in cui è possibile conoscere l’offerta formativa del territorio valutando le possibili professioni connesse
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corrispondenza con le figure e le competenze effettivamente richieste. L’orientamento diventa uno strumento utile ed è per questo che le nostre scuole hanno investito molto in questi anni. Infatti, fin dal 2015, il Progetto di orientamento bresciano, “unico” sicuramente in Lombardia, accompagna tutti i nostri studenti nella scelta della scuola superiore, attraverso percorsi formativi che coinvolgono anche le famiglie, monitorando nel tempo l’efficacia delle scelte fatte (corrispondenza tra consiglio orientativo, scelta effettuata e successo formativo) e mettendo a disposizione delle scuole i dati raccolti. A supporto delle attività di orientamento è stato inoltre creato (nel 2019) un portale con la collaborazione della Provincia, consultabile da parte dell’intera comunità, in cui è possibile conoscere l’offerta formativa del territorio valutando le possibili professioni connesse. A supporto dell’orientamento è stato inoltre creato (2019) un portale con la collaborazione della Provincia, consultabile da parte dell’intera comunità, in cui è possibile valutare l’offerta formativa del territorio attraverso un percorso costruito navi-

gando anche rispetto alle possibili professioni connesse. La Scuola Edile bresciana è un punto di riferimento nazionale. All’interno dell’Eseb, ente paritetico che la gestisce, è attivo anche un Its. Entrambi garantiscono piena occupazione ai ragazzi che li frequentano. Come è possibile favorire la conoscenza e le iscrizioni di giovanissimi, rendendoli consapevoli, con le loro famiglie, delle concrete possibilità offerte? Sicuramente il canale informativo è importantissimo, ma non è sufficiente e le classiche modalità comunicative non sono più efficaci. Lo scorso 22 dicembre sono state emanate dal Mim le Linee guida per l’orientamento che prevedono, per il prossimo anno scolastico, nelle scuole secondarie, l’attuazione di moduli formativi di trenta ore per “aiutare gli studenti a costruire in itinere il loro personale progetto di vita culturale e professionale”. Sono previste inoltre attività non solo curricolari, che dovrebbero essere occasioni per autenticare e mettere a frutto attitudini, capacità e talenti facendo emergere/attivando soft skills. Parallelamente vanno aggiornate le figure coinvolte a ogni livello: insegnanti, studenti e fa-

miglie. Bisogna prendere coscienza del trend evolutivo che c’è in atto, relativo alla domanda di nuove professionalità e delle conseguenti nuove competenze richieste, oggi, dal mondo del lavoro e rendersi conto della velocità dei cambiamenti in atto. I percorsi Its sono ancora poco conosciuti e/o poco “appetibili” in quanto poco conosciuti e comunque considerati meno “importanti” rispetto a una laurea. È fondamentale far emergere le loro specificità, in particolare la loro connessione alle filiere produttive economicamente più significative per il nostro Paese, capaci di “leggere” e recepire in modo veloce e sinergico le evoluzioni future.

Perché l’alternanza scuola lavoro balbetta?

La ricchezza produttiva del nostro territorio ha favorito fin dall’inizio una collaborazione fattiva tra scuole e aziende ed enti, soprattutto nell’implementazione di tirocini per i propri studenti, che sono diventati la forma ancora ad oggi più diffusa e più utilizzata nella nostra provincia. Nonostante le criticità emerse inizialmente, anche nel nostro territorio, soprattutto nei licei,

i diversi monitoraggi condotti dall’Ust evidenziano da parte degli studenti bresciani un apprezzamento significativo rispetto alle esperienze fatte nell’ambito dell’Asl: il 77% degli studenti si è dichiarato molto soddisfatto/soddisfatto delle esperienze di Asl svolte, già nel 2017. Criticità rimangono ancora oggi in relazione ai Pcto in merito alla valorizzazione da parte dei docenti di questi percorsi, in quanto, pur avendone riconosciuto gradualmente il valore formativo e orientativo fanno ancora fatica a “interiorizzarle” nella valutazione dello studente. Da quando il corso per Geometri ha cambiato nome in Cat sono diminuite le iscrizioni nonostante la continua domanda di professionisti del settore. Come mai, secondo lei e cosa si può fare per cambiare rotta?

Le motivazioni possono essere diverse. Il cambiamento da Istituto per Geometri a Costruzione, Ambiente e Territorio ha creato confusione nell’immaginario collettivo, in quanto non c’è stata una chiara identificazione della figura professionale ad esso associata, soprattutto rispetto al “vecchio” Geometra e agli sbocchi lavorativi tradizionali associati. Poco conosciuta è la richiesta attuale di tale figura nell’ambito delle nuove professioni green. L’attivazione della Laurea triennale per Geometri potrebbe essere un altro fattore che condiziona la scelta di questo indirizzo di studi superiore, in quanto non ponendo differenza tra geometra e geometra laureato, potrebbe far spostare la scelta per tale professione nel tempo. I moduli orientativi previsti dalle linee guida potrebbero aiutare a orientare in modo più consapevole.

Nell’ambito del Pnrr ci sono anche provvedimenti a favore della scuola, ad esempio sul fronte delle attività di orientamento?

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Brescia rappresenta un’eccellenza a livello regionale e nazionale e quest’anno, con la Capitale della Cultura insieme a Bergamo, potrà sicuramente proporre ulteriori buone pratiche e iniziative importanti per le scuole
FOTOLIVE

Il Pnrr sul versante specifico dell’orientamento ha investito prioritariamente sulle università perché appunto l’attenzione strategica è quella di consolidare il percorso post diploma dei nostri ragazzi aumentando anche il numero dei laureati e ridimensionando il numero di Neet (studenti che non studiano e non lavorano). Sul fronte scuola ovviamente l’importante investimento sul contrasto alla dispersione scolastica comporta anche un’attenzione strategica alle dinamiche di orientamento e su questo si innestano le nuove linee guida proposte dal ministro Valditara, tese ora a rendere questa attenzione non un di più rispetto all’offerta curriculare, ma una parte dello stesso percorso di studio degli alunni.

Dottor Bonelli, avesse la bacchetta magica quale provve-

dimento introdurrebbe per migliorare la scuola?

Premesso che non serve una bacchetta magica ma solo un po’ di buon senso per far funzionare al meglio un sistema come quello della scuola, che a dispetto della vulgata mediatica è un punto di riferimento per le famiglie e per i nostri studenti, credo che si debba investire soprattutto sull’aspetto organizzativo e gestionale delle nostre scuole. Gli Istituti scolatici sono pubbliche amministrazioni con un numero molto alto di laureati che tuttavia viene gestito da una pattuglia di assistenti amministrativi, molto sparuta e in continuo turn over soprattutto al nord, e da un dirigente che deve assumersi tutte le responsabilità. Questo talvolta penalizza la grande potenzialità progettuale delle nostre scuole. Trova sia vero che rispetto ad altre nazioni da noi sia sotto-

valutata, socialmente ed economicamente, la figura dell’insegnante?

Di sicuro la considerazione sociale dei docenti non è più quella di un tempo e lo si vede nel numero sempre più esiguo di ragazzi che scelgono dopo l’università questa professione soprattutto nel campo delle discipline scientifiche, ma credo che non si tratti di disistima nei confronti della categoria, salvo casi eclatanti e purtroppo dolorosi come quelli che talvolta balzano agli onori della cronaca, ma un problema di investimento pubblico non solo di risorse stipendiali ma anche di inquadramento contrattuale: oggi un docente della scuola ha le stesse prerogative contrattuali di un pubblico impiegato nonostante il contratto nazionale di riferimento sia il medesimo del comparto università e ricerca. A mio avviso alcune delle pre-

rogative degli altri operatori della conoscenza presenti in questa area di contrattazione andrebbero estese ai docenti, come le indennità per fare ricerca o gli scambi con l’estero non sporadici, come quelli che curo per l’Agenzia Erasmus, ma strutturati nell’arco di un intero anno.

Quando è libero dall’impegno professionale, nei fine settimana e durante le vacanze, a cosa si dedica preferibilmente?

Alla mia famiglia, che fortunatamente è sufficientemente numerosa per occuparmi il tempo libero ed evitare di pensare al lavoro e ai suoi problemi: quando si hanno responsabilità apicali occorre evitare che diventino assolutizzanti altrimenti si perdono la necessaria lucidità e il giusto distacco che ci fanno vedere i problemi nella giusta dimensione e ci consentono di individuare meglio le soluzioni.

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FOTOLIVE marzo/aprile/2023 incontri

I veri valori non sono cambiati. E mai cambieranno.

Dal 1977 una storia imprenditoriale con forte orientamento al servizio e presenza sul territorio.

Dal 2007 produttore di pannelli fotovoltaici di alta qualità ed un punto di riferimento per gli specialisti del fotovoltaico.

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Sicurezza nei cantieri

Il Decalogo a tutela dei lavoratori edili

Atutte le figure professionali a cui compete l’incarico di organizzare, gestire e sorvegliare la sicurezza all'interno dei cantieri viene in aiuto un nuovo strumento studiato da Eseb e Cassa edile Brescia. I due enti, che ormai da decenni, unitamente all’Associazione dei costruttori e alle sigle sindacali di categoria, promuovono l'applicazione delle misure preventive e protettive per la salute e la tutela dei lavoratori, hanno elaborato un Decalogo per la sicurezza nei cantieri edili. Dieci video tutorial, disponibili sia in italiano sia nelle lingue: albanese, arabo, francese, inglese, rumeno, vale a dire quelle più parlate oltre all’italiano tra gli addetti bresciani del settore, caricati in apposite playlist sul canale Youtube di Eseb, illustrano i comportamenti corretti da seguire durante lo svolgimento della propria mansione e i dpi di cui fornirsi per essere salvaguardati da possibili rischi connessi all’attività svolta.

Senza sostituirsi in alcun modo agli obblighi di formazione sulla sicurezza previsti dalla normativa, il Decalogo sviluppato è da intendersi come strumento aggiuntivo, che può essere di supporto alle imprese per organizzare momenti di informazione e confronto con i propri dipendenti e ai docenti della scuola edile per la formazione dei futuri operatori della filiera delle costruzioni. Per le aziende, al termine di questi incontri, si potrà redigere un verbale che attesta l’effettivo svolgimento dell’attività di informazione ai lavoratori presenti. Dieci gli argomenti individuati: impianti elettrici, sega circolare, imbrago carichi, betoniera, utensili elettrici, ponteggi, dispositivi di protezione individuali, scale, cantiere stradale e Check, il portale di cantiere.

Lo strumento ideato da Eseb e Cape è stato fisicamente riprodotto in pannelli che possono essere collocati dalle imprese in azienda oppure sulla baracca di cantiere, in modo che sia accessibile a tutti i lavoratori in qualunque momento. Tramite scansione di QRcode, l’utente accede direttamente alle dieci playlist dal proprio smartphone per visualizzare le pillole video tradotte nelle diverse lingue e apprendere strumenti e comportamenti corretti da seguire per prevenire i rischi connessi alle attività lavorative di ambito edile.

La Scuola edile bresciana ha organizzato in febbraio tre incontri per promuovere la cittadinanza attiva tra i giovani, educando alla tutela della salute e del benessere in ambito lavorativo, nello sport e nella società civile. Coinvolti nell’iniziativa quarantuno studenti delle classi seconde e terze del corso per Operatore edile e del quarto anno ad indirizzo Tecnico edile. Un ciclo di appuntamenti, con figure autorevoli del

mondo accademico, giuridico e istituzionale, promossi dalla docente Alessandra Magri e finalizzati a fornire a ragazzi e ragazze conoscenze e competenze civiche per farsi attori di positivi cambiamenti per sé, per gli altri e per l’ambiente che li circonda, operando nella legalità ed esercitando in modo consapevole diritti e doveri. L’iniziativa è stata portata avanti anche grazie alla collaborazione dalle docenti Silvia Brega e Francesca Collini.

eseb 54 marzo/aprile/2023
Educare alla legalità Tre appuntamenti in scuola edile

Il Decalogo della sicurezza nei cantieri

Il Decalogo della sicurezza è un ulteriore strumento che la bilateralità mette a disposizione del settore nell’ottica di un continuo sviluppo dello stesso: è peraltro indice del fatto che l’edilizia resta sempre in prima linea su di un tema fortemente sentito, quale quello della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ricordo che ormai cinquant’anni fa, nel 1974, Brescia fu una delle prime provincie a dotarsi di tecnici che svolgessero gratuitamente consulenze nei cantieri in tema sicurezza con l’istituzione dell’allora CPT. Oggi continua ad essere precursore di innovazioni con uno strumento digitale per l’informazione dei lavoratori direttamente on the job

Il decalogo rappresenta per i lavoratori un utile e prezioso supporto di informazione e formazione. Non è sostitutivo degli obblighi formativi e di addestramento per la sicurezza in cantiere, ai quali sono tenuti imprese e lavoratori, bensì rappresenta uno strumento di pratica e facile consultazione per applicare delle corrette prassi di lavoro in ogni momento e in ogni fase operativa, per rispettare le vigenti normative, prevenire incidenti e infortuni, tutelando efficacemente la sicurezza dei lavoratori.

Sara Piazza, vicepresidente Eseb

Da anni affermiamo che sicurezza del lavoro e legalità sono due concetti strettamente correlati. È innegabile che i cantieri nei quali operano imprese oneste e trasparenti siano anche i cantieri nei quali le condizioni di sicurezza sono rispettate. Il Decalogo si può considerare uno strumento aggiuntivo per facilitare l’apprendimento e l’applicazione delle regole sulla sicurezza, nel solco dei valori perseguiti dagli enti bilaterali del sistema edile.

Raffaele Collicelli, presidente Cape

Le micro-pillole di formazione sono state tradotte nelle lingue più parlate nei cantieri. All’esito di un’analisi che ha permesso di identificare le etnie maggiormente rappresentate nel settore edile a Brescia i tutorial sono stati tradotti in rumeno, albanese, arabo, inglese, francese. I lavoratori possono scegliere la propria lingua d’origine per seguire i video didattici, in modo che possano ben comprendere le importanti regole di sicurezza ed acquisire le nozioni base per operare sicuri senza creare pericoli per sé o i colleghi. Chiaramente ogni video invita a confrontarsi con i propri preposti di cantiere e stimola ad un confronto specifico per ogni realtà operativa. Raffaele Merigo, vicepresidente Cape

L’edilizia di oggi sa analizzare le dinamiche interne percependone i suoi cambiamenti, per poterli sfruttare anche a proprio vantaggio e migliorare il benessere e la sicurezza dei lavoratori. L’iniziativa del decalogo ne è una dimostrazione, un progetto nato dalla considerazione, scaturita dall’analisi dei dati, che quasi la metà dei lavoratori edili è di origine straniera. Quindi per raggiungere tutti dobbiamo poter parlare ai nostri interlocutori e farci comprendere. Ma non solo, l’ulteriore dimostrazione dell’evoluzione del settore è rappresentata anche dalla digitalizzazione dello strumento, il quale evidenza quell’attenzione sempre più accentuata all’utilizzo di sistemi innovativi che alla praticità uniscono la funzionalità.

Fabio Rizzinelli, vicepresidente Ance Brescia

L’informazione e la formazione dei lavoratori sono gli strumenti più efficaci per contrastare gli infortuni nei luoghi di lavoro. Il decalogo è un investimento sulla sicurezza che noi sindacati, in collaborazione con l’intero sistema dell’edilizia bresciano, vogliamo garantire ad ogni singolo lavoratore, nessuno escluso, per preservare e proteggere il diritto primario di poter svolgere il proprio mestiere senza rischi. La collaborazione offerta sin da subito all’iniziativa è una riprova della continua attenzione dei sindacati sulla prevenzione, che affonda le proprie radici nella collaborazione attiva e propositiva che ha sempre caratterizzato il sistema edile bresciano.

55 PONTEGGI 6 DPI 7 SCALE 8 MMT 9 CHECK 10 IMPIANTI ELETTRICI 1 SEGA CIRCOLARE 2 IMBRAGHI 3 BETONIERA 4 UTENSILI ELETTRICI 5 marzo/aprile/2023
Ibrahima Niane, segretario generale Fillea-Cgil di Brescia
ofe ri pr utu r i f zamro a fcon un o do u ggia il t Scuola i delle Co ssionist ale ione pr on solide f u ani s m e dile br e struzioni. ello o liv di alt damenta sciana w et via della Garz ttta51 - 25133 Brescia - tel. 030 2007193 - info@eseb.it - www..eseb.it

Nel 2022 il mercato del real estate nel mondo virtuale ha subito un’impennata. Dai gruppi immobiliari statunitensi, sino alle case di moda o aziende tech, tutti hanno cercato di accaparrarsi uno spazio personalizzato nel metaverso, la nuova frontiera dello sviluppo tecnologico dei prossimi anni. Una ricerca di Senari immobiliari stima che gli investimenti che riguardano il settore nel Metaverso potrebbero per crescere fino a oltre 3,5 miliardi nel 2025. La creazione di mondi virtuali in cui si potrà interagire presuppone la creazione di spazi e terreni dove muoversi, e quindi anche di edifici digitali. Sono molti gli investitori che ci stanno mettendo le mani e la speculazione è alta. Si tratta di una svolta nel mercato, ma quanto spazio può esserci per l’edilizia?

Con il termine metaverso si intende uno spazio virtuale e visivo, in cui è possibile interagire e vivere proprio come nella vita di ogni giorno. Si può fare la spesa, giocare a tennis, persino incontrarsi con altre persone, tutto attraverso una rappresentazione virtuale di sé stessi nominata “avatar”. Il mercato del metaverso è esploso nel 2021 quando Mark Zuckerberg, patron di Facebook, ha presentato in diretta l’evoluzione del proprio brand e il futuro dell’esperienza virtuale di ogni utente, cambiando il nome della propria società in Meta. Da quel momento i prezzi e le compravendite degli immobili nel web sono letteralmente esplosi. Diverse società sono approdate nel metaverso acquistando appezzamenti di terreno su cui costruire i propri immobili. Un punto di riferimento del real estate nel mondo virtuale è la società The Sandbox, che sta incrementando i propri affari nel web grazie alla vendita dei Land. La società di San Francisco, nata inizialmente come gioco online per poi lanciarsi

Metaverso: c’è posto per l’edilizia?

Le società del mondo investono nel settore immobiliare virtuale. Un universo in espansione che potrebbe valere oltre 3,5 miliardi

nel proficuo mondo degli affari virtuali, ha raccolto nel 2022 un totale di 95 milioni di dollari, rappresentando il 62 % del mercato globale. Ogni lotto venduto dalla società corrisponde ad uno spazio di 96x96x128 metri e costa circa 647 dollari.

Diverse aziende hanno scelto di investire nel metaverso come il gruppo immobiliare sta-

trovare spazio nel metaverso, ma un nuovo concetto di edilizia, legato più alla progettazione che all’elemento fisico. Data la crescita della richiesta, stanno nascendo nuove figure professionali come il progettista di spazi digitali di vario tipo, dai grattacieli, alle piazze, alle infrastrutture, ai diversi luoghi di incontro e socializzazione. Ai creatori viene chiesto di dar forma a mondi di fantasia che siano il più possibile coinvolgenti. Sono richieste, quindi, nuove abilità e un cambio radicale di prospettiva. Nel metaverso, chi progetta edifici e città deve eseguire la modellazione 3D ed essere in grado di integrare le proprie conoscenze professionali in più campi: deve diventare un esperto di tecnologie AR e VR, di creazione e design dei contenuti, di UX design per l’ottimizzazione degli utenti e di gaming.

tunitense Douglas Elliman, che insieme all’azienda tech Republic Realm hanno acquistato 2500 pezzi di terreno in diciannove mondi virtuali, per una cifra di circa 4 milioni di dollari.

Ma se il mondo immobiliare si è lanciato in questa nuova sfida, quale sarà il ruolo dell’edilizia? Non sarà il settore delle costruzioni “tradizionale” a

Ma il metaverso è anche un luogo che può essere ricondotto alla realtà e fungere da valido alleato per l’ottimizzazione del processo produttivo dell’edificio. Un universo in cui è possibile anche valutare in anteprima l’effettiva funzionalità dell’immobile grazie alla realizzazione dei “digital twin” degli edifici reali. Il mondo virtuale può trasformarsi anche nella nuova frontiera della conservazione dei patrimoni architettonici perduti. Un luogo in cui costruire e ricreare monumenti, edifici storici, sino ad intere città, per recuperare oppure preservare la memoria, la bellezza e il valore storico di gioielli andati perduti nel tempo.

Le possibilità del metaverso sono infinite e la sua interagibilità con diverse tecnologie dimostra quanto le sue potenzialità siano ancora tutt’altro che esplorate. In questo mondo anche il ruolo dell’edilizia potrebbe cambiare ed evolvere sino a raggiungere nuove frontiere della costruzione.

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futuro

Cassa edile Brescia potenzia il servizio a favore di imprese, lavoratori e professionisti del settore edile, innovandosi grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Informazioni, modalità di contatto e immagine dell’ente si aggiornano per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più digitalizzato e abituato alla tempestività fornita dal mondo del web. Con lo scopo di perfezionare le attività di consulenza proposte riducendo i tempi di attesa al centralino telefonico, da febbraio è attivo il nuovo servizio di contatto online rivolto agli iscritti, lavoratori e imprese, ma anche ai professionisti.

Per usufruire della nuova funzione basterà accedere all’area dedicata presente sul sito www.cassaedilebrescia.it e compilare il modulo inserendo i dati anagrafici richiesti, le informazioni di contatto, l’argomento, il titolo e la domanda che si desidera porre allo sportello. Una volta inviata la richiesta i funzionari di Cassa edile Brescia risponderanno nel più breve tempo possibile, a seconda delle esigenze, tramite email oppure telefonicamente nel caso in cui fosse necessario ottenere maggiori informazioni per soddisfare la richiesta. Il servizio unisce la competenza dei funzionari esperti di Cape alle possibilità offerte dai sistemi informatici e soprattutto dal mondo della rete. Un sistema in costante evoluzione frutto di un accordo stabilito con l’Ordine provinciale dei Consulenti del lavoro per risponde in tempi brevi alle numerose domande di assistenza inviate dai professionisti. Per tale ragione è stato dedicato un canale preferenziale in grado di raccogliere ogni necessità in un unico luogo, sfruttando la praticità e l’immediatezza del sistema digitale per un’esperienza di customer service puntuale e performante.

A supportare con efficienza il servizio di Ticketing ci pensa il nuovo sito di Cassa edile Brescia, online e disponibile all’indirizzo www.cassaedilebrescia.it. La “casa” digitale dei lavoratori edili bresciani si presenta sotto un aspetto completamente ammodernato, con una interfaccia grafica facile e intuitiva, che semplifica la navigazione grazie ad una struttura flessibile e dinamica. Le modifiche non interessano solo l’aspetto estetico, ma riguardano anche la riorganizzazione della piattaforma, studiata in base a una suddivisione pratica del menu a seconda dei differenti fruitori di servizi di Cape. In tal modo ogni visitatore può raggiungere le informazioni che sta cercando individuan-

Cape

L’evoluzione digitale del servizio

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Dal ticketing online al nuovo sito internet, le tecnologie a supporto della consulenza fornita al pubblico
cape

do con semplicità l’area d’interesse a seconda che si tratti di lavoratore, impresa o professionista. La sezione dedicata alle notizie presente nella home page, e in continuo aggiornamento, mette in evidenza gli argomenti più recenti e le novità più interessanti per gli utenti, per renderle accessibili con una migliore razionalizzazione degli spazi. Attraverso il sito è possibile non solo informarsi sugli eventi e novità riguardanti l’ente, ma è possibile anche consultare le scadenze e le guide, scaricare i moduli e documenti utili, conoscere il panel di servizi proposti oppure accedere alle aree riservate ai lavoratori e imprese assistite e usufruire delle prestazioni dedicate. Il sito è accessibile anche da smartphone e tablet, con una grafica “mobile friendly”, per rendere l’esperienza esplorativa comoda e intuitiva per tutti i device. Dato il recente restyling grafico che ha interessato il logo e la brand identity di Cassa edile Brescia, anche la pagina web nelle immagini e nei colori ripropone uno stile semplice, pulito e lineare, ma che strizza l’occhio alla modernità e alla digitalizzazione. Ogni elemento è studiato per armonizzarsi perfettamente nella declinazione dei colori tipici del brand: l’amaranto, il bianco e il grigio. Un richiamo inconfondibile alla tradizione dell’ente al servizio del settore del costruito bresciano sin dal 1945.

Sanedil: estensione garanzie UniSalute

In particolare, vengono assegnate a tutti gli assicurati – e ai familiari fiscalmente a carico – le condizioni previste dal piano sanitario denominato “Plus”, normalmente riservato agli operai che hanno maturato il diritto all'Ape e agli impiegati con un'anzianità contributiva a Sanedil di almeno due anni. Prevista anche l’erogazione fuori rete in modalità rimborsuale, a prescindere dall’utilizzo di strutture convenzionate con UniSalute, degli interventi in ambito odontoiatrico (prevenzione, avulsione, interventi chirurgici odontoiatrici extra ricovero, cure odontoiatriche conservative e ortodonzia). Ciò significa che l’iscritto può rivolgersi al proprio medico dentista di fiducia anche se non inserito nella rete UniSalute. L’erogazione fuori rete in modalità rimborsuale, a prescindere dall’utilizzo di strutture convenzionate con UniSalute, viene introdotta anche per tutte le altre prestazioni non riconducibili all’odontoiatria (a eccezione di Monitor salute e grave inabilità determinata da invalidità permanente da infortunio sul lavoro o grave patologia). Per fruire però di tali prestazioni nella modalità fuori rete è necessario che non siano presenti, nel raggio di 15 chilometri dal domicilio dell’iscritto, strutture convenzionate.

Altre modifiche riguardano l’aumento dei massimali per le prestazioni maggiormente utilizzate (quali, ad esempio, visite specialistiche, lenti, trattamenti fisioterapici e prestazioni diagnostiche particolari) e l’eliminazione delle franchigie sui ticket sanitari per le prestazioni di alta specializzazione, visite specialistiche, accertamenti diagnostici, pronto soccorso e trattamenti fisioterapici.

Sarà, inoltre, introdotta la nuova garanzia protesi mobili dentarie ad oggi non prevista nei piani sanitari. Si tratta di interventi che interesseranno sia gli iscritti sia

i loro familiari fiscalmente a carico. Le nuove condizioni interverranno per l’anno assicurativo in corso, ossia con efficacia retroattiva dal 1° ottobre 2022 e fino al 30 settembre 2023. Per le richieste di rimborso con giustificativi di spese sostenute fino al 30 settembre 2022, alle garanzie in autogestione verranno applicate le regole e le condizioni economiche riconducibili ai piani Base e Plus, così come richiamate dalle specifiche Guide alle garanzie in uso fino a tale data.

A breve verranno rese disponibili sul sito www.fondosanedil.it le nuove guide e la modulistica aggiornata, oltre alle apposite comunicazioni con i dettagli tecnici e operativi per consentire agli addetti delle Casse edili una puntuale gestione delle pratiche sanitarie richieste. La Compagnia UniSalute si è inoltre resa disponibile ad avviare un confronto con il Fondo per condividere una proposta di copertura assicurativa in favore di titolari di impresa, soci e lavoratori autonomi del settore edile.

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Il fondo di assistenza sanitaria integrativa dedicato ai lavoratori delle imprese edili e affini, costituito nel 2018, amplia l’attuale offerta assicurativa a seguito degli accordi raggiunti con la Compagnia assicurativa UniSalute

Lavori e imprese al centro dell’attenzione

Dopo l’intenso affiancamento al precedente direttore, durato da aprile a dicembre del 2022, dall’inizio del 2023 il dottor Nicolò Depellegrin è il nuovo direttore della Cape, la Cassa edile di Brescia. Lo incontro nella sede dell’ente bilaterale per approfondire la sua conoscenza a favore dei lettori della nostra rivista.

Direttore, quali sono gli aspetti principali alla base dell’attività al vertice della Cassa edile?

Per me è anzitutto fondamentale un concetto: non è l’ente al centro, bensì lo sono i lavoratori e le aziende. Di conseguenza sono impegnato nella costruzione di un percorso che valorizzi tali aspetti. Quali sono le principali necessità per rendere concreto tale principio?

Per poter fare questo, è necessaria una struttura che funzioni, che sia presente, moderna, e dotata di un supporto digitale adeguato. Saluto quindi con piacere il nuovo sito web www.cassaedilebrescia.it che è stato appena rinnovato e che costituisce la base del nuovo percorso digital della struttura, che pure registra attenzione specifica per i social, nel segno della volontà di ampliare il più possibile il dialogo interno ed esterno alla nostra realtà. Non solo immagine ma anche servizio, mi par di capire...

È così, non credo sia utile solo quanto strumento che migliori l’immagine in sé, ma serve ed è prezioso in quanto supporto funzionale per l’avvicinamento di nuove imprese e per un servizio sempre più completo ed avanzato a disposizione agli associati.

Da alcuni confronti che abbiamo sostenuto nel recente periodo mi pare di capire

che non si tratti solo di gestire la Cape come ente autonomo, sbaglio? È proprio così, mi piace e credo molto nell’attività dell’intero sistema dell’edilizia bresciana, anche sulla base delle precedenti esperienze concrete che in tal senso ho vissuto. Si stanno migliorando modalità di collaborazione, soprattutto tra Cape ed Eseb — l’Ente sistema edilizia Brescia —, che sono state via via sperimentate e applicate, sia internamente ai due enti, sia tra loro e con altre realtà del territorio ormai da anni. Sono sempre più convinto che la qualità vada di pari passo con legalità, formazione, crescita, innovazione, sviluppo. Tutti elementi di un circolo virtuoso che risulta particolarmente utile a imprese e lavoratori del settore. Le aziende seguono il percorso descritto?

Sì, le imprese percepiscono il valore della sinergia e seguono positivamente l’evoluzione in atto. Peraltro, mi piace sottolineare che a differenza di quanto vorrebbe una certa narrazione, per la quale solo le aziende di una certa dimensione segui-

rebbero i dettami organizzazioni di associazioni ed enti, in realtà l’attenzione e la pratica delle indicazioni dell’ente è molto più diffusa nel settore di quanto si creda, anche in molte aziende di piccole dimensioni. Possiamo dire che il valore di una certa visione etica prescinde sempre più da parametri dimensionali della singola impresa.

Ma sono i lavoratori e le imprese che debbono compiere i primi passi?

Ritengo sia la Cassa edile che deve muoversi nei confronti dei lavoratori, lo deve fare anche attraverso l’apporto delle Organizzazioni Sindacali di categoria, con le quali il rapporto è serio e profondo, per coinvolgere al meglio i lavoratori, così come su un versante speculare, è Ance Brescia ad occuparsi del coinvolgimento delle imprese.

C’è un esempio concreto delle azioni svolte per avvicinare i lavoratori alla Cassa edile?

Un’azione concreta e specifica è senza dubbio la recente iniziativa di promozione del Fondo sanitario Sanedil, con un forte coinvolgimento degli addetti della strut-

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cape
Sono sempre più convinto che la qualità vada di pari passo con legalità, formazione, crescita, innovazione, sviluppo. Tutti elementi di un circolo virtuoso che risulta particolarmente utile a imprese e lavoratori del settore
Per Nicolò Depellegrin un chiaro programma di lavoro

Check Nuova funzione di raccolta delle fotografie di cantiere

tura, impegnati per offrire informazioni e dettagli utili per i lavoratori e loro famiglie, all’insegna anche di una dimensione sociale da non sottovalutare.

E al di fuori dei confini bresciani ci sono connessioni con altri enti?

Sì, è in atto una rilevante collaborazione con rete di tutte le altre Casse edili territoriali, anche per garantire alle imprese e ai lavoratori che si muovono a seguito dei vari cantieri attivi in regione e in altre aree del paese. Registro con soddisfazione che frequentemente riceviamo da altre città e province richieste di collaborazione con l’esplicita indicazione che considerano positivamente l’attività svolta su vari versanti dalla Cape di Brescia. Di sicuro un’iniziativa come Check non passa inosservata...

Vero, tanto che due nuove province hanno aderito nei mesi scorsi e ora altre sei stanno valutando la probabile adesione al progetto. Quindi l’obiettivo di fare rete è sicuramente aiutato e reso concreto da specifiche iniziative come Check, capaci di garantire valore aggiunto con la loro applicazione.

Check, il software di gestione del cantiere, implementa una nuova funzione chiamata “Fascicolo fotografico” . Già a disposizione degli utenti, permette di raccogliere, in modo semplice e intuitivo, nel profilo del cantiere, le immagini scattate durante le lavorazioni, inserendo inoltre informazioni utili quali indicazioni tecniche, data di esecuzione degli interventi e note pratiche, relative a ogni opera realizzata. Una funzione nata per semplificare la gestione e la condivisione delle fotografie di cantiere con tutti gli utenti coinvolti nel progetto edile. Accedendo nell’apposita area, nella scheda del cantiere è possibile caricare e archiviare in cloud le immagini scattate, che saranno accessibili 24 ore su 24 da qualsiasi supporto (smartphone, tablet o pc). La nuova funzione sviluppa in automatico anche un documento personalizzabile di raccolta delle immagini in formato word, pronto da consegnare al committente o altri destinatari.

Quali esempi ci sono di collaborazione sul territorio bresciano tra Cape e altre realtà esterne al mondo dell’edilizia?

Segnalo la fondamentale collaborazione con i Consulenti del Lavoro, che favorisce il supporto alle imprese, con azioni specifiche di formazione e informazione. In tale contesto abbiamo sviluppato una recente iniziativa che si prefigge di estendere positivamente quanto previsto dall’accordo che l’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha stipulato con Ance Brescia, che per l’appunto coinvolge anche la Cassa edile.

Ci sono nuove iniziative in programma?

Stiamo lavorando alla definizione di un progetto per la dare rilievo e concretezza al ruolo e soprattutto ai valori nei quali si riconosce la Cassa, portando sul territorio una declinazione dei Cassa Edile Awards, in sinergia con i promotori dell’iniziativa nazionale e allo stesso tempo sviluppandolo in modalità autonoma, e innestando altri aspetti condividendoli con Ance Brescia ed Eseb. Ne riparleremo a tempo debito.

Social di Cassa Edile Brescia

Cape approda anche sui social per avvicinarsi all’utenza senza per questo sostituire i servizi comunicativi e di interscambio già operativi. Nell’ottica del processo di digitalizzazione già avviato, si aggiunge un nuovo canale di aggiornamento e informazione dei servizi e delle attività rivolte al settore edile bresciano. Le pagine di Cassa edile Brescia sono registrate sia su Instagram che su Facebook sotto il nome @cassaedilebrescia

UN SUPPORTO PER I LAVORATORI E LE IMPRESE EDILI INNOVAZIONE E WELFARE

Dai notiziari mensili di marzo e aprile 2023, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, ambiente, economia, lavori pubblici e lavoro.

Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

TRIBUTI

marzo / Decreto

Legge Pnrr: le principali misure in tema d’insolvenza

Ance Brescia sintetizza sul proprio sito le principali misure in tema d’insolvenza contenute nel Decreto Legge 24 febbraio 2023, n. 13, che reca “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”. La disposizione si applica per le istanze dal 25 febbraio 2023 e fino al 31 dicembre 2023. Per maggiori informazioni: www.ancebrescia.it.

marzo / Milleproroghe

2023: tutte le misure fiscali di interesse per le costruzioni

Nel dossier riepilogativo dell’Ance (disponibile sul sito dell’Associazione) è contenuta

l’illustrazione delle disposizioni fiscali del Decreto Milleproroghe 2023. Tra queste: la proroga della dichiarazione Imu per il 2021 al 30 giugno

2023; la sospensione dei termini per i bonus fiscali sull’acquisto della prima casa al 30 ottobre 2023; l’opzione per cessione del credito e sconto in fattura da bonus edilizi per le spese 2022 e per le rate residue 2020 e 2021 al 31 marzo 2023; lo spostamento novembre 2023, con condizioni, dei termini per gli investimenti 2022 relativi all’acquisto di beni strumentali nuovi, in chiave “Transizione

4.0” o meno. Per maggiori informazioni, visitare il sito dell’Associazione.

AMBIENTE marzo / Proposte di modifica al regolamento EoW. Invio questionario per la raccolta dei dati

Ance e Università degli Studi di Brescia stringono una collaborazione volta a scongiurare il blocco del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione legato all’entrata in vigore del decreto ministeriale 152/2022, prevista per 3 maggio 2023. Al fine di poter organizzare al meglio le prossime attività, si chiede di segnalare all’Associazione (scrivendo a enrico.massardi@ance brescia.it), le

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marzo/aprile/2023 63
ance informa

candidature delle imprese disponibili a partecipare alla fase di monitoraggio, ossia all’esecuzione di analisi chimiche e test di cessione su campioni di aggregati recuperati, utilizzando limiti e parametri contenuti nel decreto ministeriale n. 152/2022.

ECONOMIA

marzo / Bando Patrimonio Impresa

Si segnala che è ancora aperto, fino all’esaurimento dei fondi stanziati, il bando Patrimonio Impresa. La misura è finalizzata a sostenere il rafforzamento patrimoniale delle Pmi lombarde. Per maggiori informazioni, visitare il sito di Ance Brescia.

marzo / Le linee d’intervento per investire in Lombardia: contributi per macchinari, impianti, immobili ed energia rinnovabile

210 milioni di euro saranno resi disponibili dai nuovi bandi della Lombardia per sostenere gli investimenti aziendali, renderanno disponibili. Le tre linee d’intervento verranno pubblicate nei prossimi mesi e attivate nell’ambito del Programma Regionale 21-27 finanziato con fondi comunitari Fesr in relazione allo sviluppo aziendale, agli investimenti green e all’attrazione degli investimenti. Scopri di più e resta aggiornato sul sito dell’Associazione.

LAVORO

marzo / Inail.

Bando Isi 2022: pubblicazione avviso pubblico

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale (n. 26 del 1°febbraio 2023) l’estratto dell’Avviso pubblico per il bando Isi 2022, con il quale l’Inail mette a disposizione complessivamente 333 milioni euro in finanziamenti a fondo perduto. Finalità del bando è quella di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i destinatari dei finanziamenti rientrano le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato. Per maggiori informazioni, visitare il sito ancebrescia.it.

marzo / Inps.

Esonero

Contributivo: proroga e aumento delle aliquote per il 2023

La Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio

2023) ha previsto, in via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 la prosecuzione dell’esonero, a vantaggio dei lavoratori, dal versamento di una quota di contribuzione previdenziale a loro carico da riconoscersi in -2 punti o -3 punti percentuali a seconda della retribuzione imponibile. Per approfondire, visitare il sito dell’Associazione.

LAVORI PUBBLICI

marzo / DL n. 50/2022: obbligo di aggiornamento dei prezzi dei Sal contabilizzati nel 2022

L’articolo n.26 del DL n. 50/2022, partendo dal presupposto della presenza di aumenti eccezionali dei costi dei materiali da costruzione, stabilisce l’obbligo di aggiornamento dei prezzi da applicare ai Sal (Stato di avanzamento lavori) contabilizzati nel 2022 (poi esteso anche al 2023 dalla L. n. 197/2022) sulla base

dell’aggiornamento (analitico o forfettario) dei prezziari regionali e, nella versione modificata dalla legge di conversione, di quelli utilizzati dalle stazioni appaltanti operanti nei settori speciali per l’anno 2022. Maggiori dettagli su ancebrescia.it

marzo / Caro

materiali:

dal 1° aperte le richieste di accesso al fondo del Mit

Ance Brescia comunica che è stato firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini il decreto con le modalità di accesso da parte delle stazioni appaltanti alle risorse del decreto Aiuti del 2022 (Dl 50/2022). Partirà il prossimo 1° aprile la prima finestra utile per l’accesso al fondo in mano al Ministero delle Infrastrutture per far fronte all’impennata dei prezzi dei materiali e dell’energia che ha fatto schizzare i costi delle opere pubbliche. Per maggiori informazioni, visitare il sito dell’Associazione.

64 marzo/aprile/2023
ance informa

Ance Brescia

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