Rassegna stampa settembre 2017 - gennaio 2018

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Rassegna stampa presidente


lunedĂŹ 28.08.2017 (18:49)

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TG Verona

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lunedì 28.08.2017 (18:49)

TG Verona L'era Croce in Agsm, trasparenza e sviluppo

L'era Croce in Agsm, trasparenza e sviluppo NUOVO CDA 28/08/2017 18:43Si è insediato oggi il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio di amministrazione del Gruppo Agsm VIDEO) alla (guarda il VIDEO presenza dell'assessore agli enti partecipati, Daniele Polato. Alla guida della più importate multiutility di Verona Michele Croce, affiancato dal vice presidente Mirco Caliari. Membri del nuovo consiglio di amministrazione: Maurizio Giletto, Francesca Vanzo e Stefania Sartori. "Nell'assemblea di oggi", spiega l'assessore Polato, "abbiamo nominato Michele Croce nuovo presidente di Agsm e ratificato i consiglieri. Inoltre, abbiamo dato indirizzo di contenimento delle spese e abbiamo fornito indicazioni di maggiore coordinamento da parte di Agsm con tutte le società del Gruppo. Sia il presidente Croce sia i consiglieri saranno al lavoro già da domani mattina mettendo a disposizione della

"Per noi è una forte responsabilità e sia io sia tutti i consiglieri metteremo massima disponibilità e impegno. Sono tre le parole d'ordine che voglio suggerire a me stesso: trasparenza nei confronti del Socio unico e quindi di tutti i cittadini, razionalizzazione dei processi produttivi e delle spese e sviluppo. La prima cosa da valutare poi è la fusione con Aim davanti alla quale non ho pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è effettivamente la scelta migliore per Agsm. La seconda questione riguarda la nomina di un direttore generale, carica al momento assente e coperta dal procuratore interno facente funzioni Daniela Ambrosi. Per questa nomina, procederemo con selezione pubblica ricercando sul mercato solo il meglio per l'intero Gruppo. Terzo ma non meno importante, punteremo a garantire un servizio sempre più ottimale ai cittadini di Verona. Sono onorato della mia squadra e ho già comunicato loro che non sarò un uomo solo al comando ma userò il metodo collegiale per ogni scelta, sia all'interno dell'azienda col CDA sia all'esterno con il Comune, cercando inoltre di attuare al meglio la condivisione tra tutte le aziende del Comune di Verona -per esempio su filobus, asfalti e sicurezza- sempre nell'ottica della razionalizzazione."

Società -e quindi di tutti i cittadini- le loro competenze. Poche chiacchiere e tanti fatti: saremo giudicati dai numeri e dalla qualità della nostra scelta perché sia il Presidente sia i Consiglieri hanno le giuste caratteristiche per governare nel migliore dei modi. Sulla fusione con Aim il colloquio tra i due sindaci è aperto e costante. Abbiamo ricevuto i documenti solo la scorsa settimana e spero che il sindaco Variati abbia la pazienza di aspettare che il CDA di Agsm e il Comune di Verona si prendano il tempo necessario per valutare al meglio la scelta nel solo interesse delle due società e dei cittadini". "Agsm è la principale Azienda del Comune di Verona, madre di tutte le altre società, attorno alla quale ruota la nostra città", ha commentato Michele Croce, neo presidente di Agsm.

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PALAZZO

I. Linea del Comune davanti al nuovo cda Amt

S a 1 ifiobus, o al traforo AgsmAÎm: sttanoitempi Il filobus riparte ma addio al traforo delle Torricelle. Abbandonate le perplessità, il nuovo sistema di trasporto diventa una priorità anche per la giunta Sboarina. A dirlo è l'assessore alle Partecipate, Daniele Polato, in occasione dell'insediamento del nuovo cda Amt. Slittano invece i tempi per la fusione tra Agsm e Aim Vicenza. O SANTI e GIARDINI PAG 12 e 13

Un modellino dei filobus presentato nel 2016

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AZIENDE. L'assemblea dei soci, il Comune, ha nominato il presidente e ratificato i consiglieri. I primi obiettivi in pista

AgsmMm: fusione... fredda Slittano i tempi del via libera Polato: «Vogliamo valutare bene» Croce: «Selezione per il direttore dell'azienda e attenti alle spese Le sponsorizzazioni? Solo se utili» Enrico Giardini .............................................................................. La fusione tra Agsm e Verona e Aim Vicenza? Per la decisione dell'attuale Amministrazione Sboarina e per l'Agsm del nuovo presidente, Michele Croce, ci vorrà ancora tempo. Comunque si andrà senz'altro oltre la scadenza del 30 settembre entro la quale il Consiglio comunale scaligero e quello vicentino dovrebbero approvare il protocollo d'intesa, già siglato dalle due aziende. La maxi-operazione delle due aziende multiservizi, dunque, lanciata dalla passante amministrazione Tosi con presidente dell'Agsm Fabio Venturi, con quella berica di Achille Variati (Pd), resta a bagno-

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maria. «Ci siamo insediati da poco e abbiamo appena ricevuto i documenti soltanto la settimana scorsa e spero che il sindaco Variati abbia la pazienza di aspettare che il nuovo Consiglio di amministrazione dell'Agsm e il Comune di Verona si prendano il tempo necessario per valutare al meglio la scelta nel solo interesse delle due società e dei cittadini». Lo dice Daniele Polato, assessore alle aziende e agli enti partecipati, dopo l'assemblea dei soci dell'Agsm - il socio unico è il Comune - in cui è stato nominato nuovo presidente Michele Croce, avvocato, di Verona Pulita, e ratificato il Consiglio di amministrazione. Composto anche da Mirco Caliari, ingegnere, vicepresidente uscente, di Verona Domani, e dai nuovi ingressi Francesca Vanzo, ingegnere, in quota alla Lega Nord, dall'avvocato Maurizio Diletto, in quota a Battiti-area Sboarina, e per l'opposizione da Stefania Sartori, pure avvocato, del Pd, già assessore. Croce, sulla fusione, fa sapere di non avere «pregiudizi

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né preconcetti: analizzeremo se il progetto è davvero la scelta migliore per Agsm». E uno dei fronti aperti per il nuovo cda dell'azienda che fornisce energia elettrica, gas, teleriscaldamento ed energia eolica. Un altro è quello dell'eredità di Ca' del Bue, dove non si farà più il termovalorizzatore. Ma che ne sarà del progetto di trasformare l'impianto attuale di trattamento dei rifiuti? «Se chiuderemo la partita con l'aggiudicatario della gara», dice Polato, alludendo all'azienda spagnola Urbaser, «si valuterà come implementare il piano ambientale integrato, con un impianto efficiente e produttivo. In sinergia con Amia vogliamo però potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti, che era in crescita ma poi, inspiegabilmente, negli ultimi anni si è fermata». Il cda, sottolinea Polato, «composto da professionisti competenti, che da subito penseranno ai fatti. E saremo giudicati dai numeri e dalla qualità delle nostre scelte». Croce lancia tre parole d'ordine della sua presidenza e del nuovo Consiglio di amministrazione: «Trasparenza, razionalizzazione, sviluppo», dice. E chiarisce: «Trasparenza nei confronti del socio unico, il Comune, e quindi di tutti i cittadini. Razionalizzazione dei processi produttivi e delle spese. E sviluppo delle potenzialità di questa azienda, la madre di tutte le società, in sinergia, d'intesa con il sindaco Sboarina e con l'assessore Polato, con le

altre aziende e settori amministrativi». Qualche esempio? «Nel filobus c'entra Agsin. Nelle asfaltature c'entra Agsm. La sicurezza? Potrebbe essere materia perAgsm». La seconda scelta da compiere, aggiunge Croce, è la nomina di un direttore generale, «carica al momento assente e coperta dal procuratore interno facente funzioni DanielaAmbrosi. Perla nomina procederemo con una selezione pubblica ricercando sul mercato solo il meglio per l'intero gruppo. Poi punteremo a garantire un servizio sempre più ottimale per i cittadini. Sono onorato della mia squadra e ho già comunicato loro che non sarò un uomo solo al comando, ma userò il metodo collegiale per ogni scelta», precisa, «sia dentro che fuori il Comune». Sul fronte sponsorizzazioni, da parte dell'azienda, protagonista già sul fronte della cultura, della sicurezza, del sostegno alla Fondazione Arena, con l'Art bonus (3,5 milioni)il neopresidente detta una linea: «Anche qui, razionalizzazione delle spese e comunque valuteremo se eventuali sponsorizzazione saranno utili all'Agsm, al socio Comune, e ai privati». Vanzo: «Subito al lavoro, per produrre risultati». Giletto: «Poche parole e tanti fatti: questo il mio impegno». O RIPROOU-SE RISERVATA

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Potato, Gi letto, Croce e Vanzo al via del cda d i Agsm FOTO MARCHIORI

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Oggi nuovo cda di Agec Corsi a[['Iaa, altri ostacoli in attesa dell'udienza Avanti con i nuovi Cda di aziende ed enti, dell'era del sindaco Federico Sboarina. Ma c'è un nodo, quello dell'indicazione del presidente dell'Istituto assistenza anziani, legato alla situazione di Enrico Corsi, leghista, ex assessore. Oggi, dopo quelli dell'Agsm e dell'Amt (pagina a fianco), s'insediano il nuovo presidente e il nuovo Consiglio di amministrazione dell'Agec, l'Azienda gestione edifici comunali, interamente del Comune. Il nuovo presidente sarà Roberto Niccolai, in quota a Verona Pulita, il movimento civico di Michele Croce, ii neopresidentedell'Agsm.Gli altri consiglieri saranno Maurizio Ascione, Elena Marchesani, Luigi Contolini, La sede di Agec in via Noris Anita Viviani. C'è incertezza, invece, sull'Iaa.11 presidente definitiva si può infatti chiedere designato è Enrico Corsi, l'annullamento degli effetti della leghista, ex assessore. Ma a sentenza. L'istanza, dopo un primo intralciare il suo cammino c'è la rinvio, sarà discussa il7 ottobre. questione della condanna in C'è però un problema di tempi. La Corte d'appello a Venezia, che presidente uscente dell'laa, risale al 2009, per«aver Annamaria Leone, scaduta, è stata propagandato idee razziste» e prorogata di 45 giorni. La violato la legge Mancino scadenza della"prorogatio", però, insieme ad altri esponenti è il 14 settembre, non rinnovabile. leghisti,tra i quali l'ex sindaco A quel punto, dunque, o la Regione Flavio Tosi. 1l regolamento commissaria l'laa, in quanto dal 14 comunale vieta infatti che nelle resterà senza presidente, oppure il Comune potrebbe indicare un aziende partecipate possano entrare rappresentanti con presidente"pro tempore"in condanne passate in giudicato. attesa di conoscere l'esito Corsi spera di poter giocare la dell'udienza sul caso Corsi. carta della riabilitazione. Dopo Comunque, un bel nodo da cinque anni dalla condanna sciogliere. E.G.

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Fusione conAim, frenata dei nuovo cdaAgsm Il presidente: « Operazioni che non si fanno più» L'assessore Polato: la data del 30 settembre non sarà rispettata. Croce: «Sponsorizzazioni da razionalizzare» VERONA La fusione tra Agsm e i vicentini di Aim slitta «di alcuni mesi», e c'è anche la possibilità (molto concreta) che non se ne faccia più niente. L'insediamento del nuovo Consiglio d'amministrazione dell'Azienda di lungadige Galtarossa, ieri mattina, ha portato diverse notizie di rilievo. L'assessore comunale agli Enti, Daniele Polato, ha introdotto la presentazione ufficiale con la consueta grinta, replicando alle polemiche sulla «qualità» delle nomine effettuate dalla giunta Sboarina e sottolineando che adesso, al vertice di Agsm, ci sono due ingegneri e tre avvocati («e sfido chiunque a confrontare la qualità di questo consiglio con quelli del passato»). Ciò premesso, la parola è passata al neopresidente Michele Croce, che ha lanciato tre parole d'ordine (o come ha detto lui, tre «key words»): trasparenza, razionalizzazione (delle spese) e sviluppo (aziendale). Tra le decisioni da prendere, peraltro, la prima e la più importante riguarda appunto la possibile fusione con la multiutility vicentina Aim, con cui la precedente amministrazione aveva raggiunto un accordo praticamente completo e per la quale mancava solo la ratifica del consiglio comunale da votare entro e non oltre il 30 settembre.

crofusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Secondo Croce, inoltre, «va verificato se questa ipotesi di fusione risponde agli interessi di Agsm e del Comune di Verona: non diamo per scontato che si farà, anche se decideremo senza alcun tipo di pregiudizio». Ma l'impressione è che sul progetto sia sceso uno strato di gelo più spesso della calotta polare.

Passando ad altri temi, anche Agsm, come Amt, dovrà trovarsi un Direttore generale: Gian Pietro Cigolini non è mai stato sostituito, dopo il suo pensionamento, e il ruolo è ricoperto oggi da Daniela Ambrosi quale facente funzioni. «Presto - ha detto Croce - si farà una selezione pubblica per scegliere il miglior nominativo possibile». Il neopresidente ha messo in risalto come Agsm sia la... «madre di tutte le Aziende: col filobus c'entria-

mo anche noi - dice - con le asfaltature anche, con la sicurezza nei quartieri pure...». Sulla vicenda di Ca' del Bue, Polato ha ricordato che «è una partita aperta da anni ma la strada intrapresa col Pai, il Piano ambientale integrato, è quella giusta». Per inciso, l'assessore ha detto di aver dato disposizioni al direttore di Amia di aumentare la raccolta porta a porta perché, dice, «è inspiegabile che dopo una crescita continua e costante, Verona si sia fermata in questo settore, grazie alla cui crescita ulteriore sarà forse possibile pensare a una diminuzione della Tari». Altro tema caldo, le sponsorizzazioni. «Abbiamo preso atto di numeri importanti - ha detto Polato - tra cui i 3 milioni e mezzo di Art Bonus per l'Arena, ma occorre cambiare metodo: finora infatti ogni domanda veniva vagliata dal presidente che decideva per il sì o per il no».

«Io invece - ha aggiunto Croce - non deciderò su alcuna spesa né assumerò alcuna delega gestionale. Ma quando parlavo di razionalizzazione delle spese - ha concluso - mi riferivo anche a questo, e anche qui la spesa dovrà essere ridotta». Lillo Aldegheri

Le tappe

Mesi di trattative l'accordo a giugno Dopo complesse trattative, avviate a fine 2016, Aim Vicenza e Agsm sono arrivate, nel giugno scorso, a firmare il protocollo d'intesa per la fusione tra le due società

Holding unica a controllo veronese L'accordo, che ha superato molte vicissitudini tra cui la grave malattia del capoazienda vicentino, prevede una holding unica a controllo veronese

Il passaggio a Palazzo Barbieri Perché la fusione diventi effettiva occorre entro la fine di settembre il sì del consiglio comunale di Verona (a Vicenza non ci sono problemi). Un ci< cheadesso sembra farsi assai difficile

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Quella data - ha spiegato Polato - non potrà comunque essere rispettata, ci vorrà qualche mese di tempo, abbiamo avuto la relazione dello studio legale Gitti solo la settimana scorsa, neppure la nostra dirigente del settore aveva la documentazione di quanto fatto finora: il sindaco di Vicenza, Achille Variati, avrà la pazienza di attendere che studiamo quanto è stato discusso finora...». Ed il presidente Croce ha aggiunto che «ormai, nel settore delle multiutility, le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono mi-

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In Agsm L'assessore agli Enti Daniele Polato (primo a sinistra) con il presidente di Agsm Michele Croce (terzo da sinistra) e altri componente del nuovocda

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Aim-Agsm, i veronesi ora frenano «Operazioni che non si fanno più» La giunta scaligera: «La data del 30 settembre non sarà rispettata» Spa È sempre più in forse l'aggregazione fra Aim e Agsm Verona. II nuovo Cda, nominato dalla nuova amministrazio ne comunale di Verona e dal sindaco Federico Sboarina, sta prendendo tempo

VERONA La fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza slitta «di alcuni mesi», e c'è anche la possibilità (molto concreta) che non se ne faccia più niente. L'insediamento del nuovo Cda dell'azienda di lungadige Galtarossa, ieri mattina, ha portato diverse notizie di rilievo. L'assessore comunale agli Enti, Daniele Polato, ha introdotto la presentazione ufficiale con la consueta grinta, replicando alle polemiche sulla «qualità» delle nomine effet-

«II sindaco di Vicenza avrà la pazienza di attendere che studiamo la relazione» tuate dalla Giunta di Federico Sboarina e sottolineando che adesso, al vertice di Agsm, ci sono due ingegneri e tre avvocati («e sfido chiunque a confrontare la qualità di questo consiglio con quelli del passato»). Ciò premesso, la parola è passata al neopresidente Michele Croce, che ha lanciato tre parole d'ordine (o come ha detto lui, tre «key words»):

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trasparenza, razionalizzazione (delle spese) e sviluppo (aziendale). Tra le decisioni da prendere, peraltro, la prima e la più importante riguarda appunto la possibile fusione con la multiutility vicentina Aim, con cui la precedente amministrazione aveva raggiunto un accordo praticamente completo e per la quale mancava solo la ratifica del consiglio comunale da votare entro e

non oltre il 30 settembre. «Quella data - ha spiegato Polato - non potrà comunque essere rispettata, ci vorrà qualche mese di tempo, abbiamo avuto la relazione dello studio legale Gitti solo la settimana scorsa, neppure la nostra dirigente del settore aveva la documentazione di quanto fatto finora: il sindaco di Vicenza, Achille Variati, avrà la pazienza di attendere che studiamo

quanto è stato discusso finora...». Ed il presidente Croce ha aggiunto che «ormai, nel settore delle multiutility, le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Secondo Croce, inoltre, «va verificato se questa ipotesi di fusione risponde agli interessi di Agsm e del Comune di Verona: non diamo per scontato che si farà, anche se decideremo senza alcun tipo di pregiudizio». Ma l'impressione è che sul progetto sia sceso uno strato di gelo più spesso della calotta polare. Intanto, anche Agsm dovrà trovarsi un Direttore generale: Gian Pietro Cigolini non è mai stato sostituito, dopo il suo pensionamento, e il ruolo è ricoperto oggi da Daniela Ambrosi quale facente funzioni. «Presto - ha detto Croce - si farà una selezione pubblica per scegliere il miglior nominativo possibile». Il neopresidente della multiutility veronese ha messo in risalto inoltre come Agsm sia la... «madre di tutte le Aziende: col filobus c'entriamo anche noi - dice - con le asfaltature anche, con la sicurezza nei quartieri pure...».

Lillo Aldegheri @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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INSEDIATO II,

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Fusione Agsm-Aim, la frenata di Croce e Polato

VERONA Si è insediato il cda di Agsm e il presidente Croce, con l'assessore Polato, ha frenato sulla fusione con Aim. a pagina 5 Aldegheri

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Fusione conAim, frenata dei nuovo cdaAgsm Il presidente: « Operazioni che non si fanno più» L'assessore Polato: la data del 30 settembre non sarà rispettata. Croce: «Sponsorizzazioni da razionalizzare» VERONA La fusione tra Agsm e i vicentini di Aim slitta «di alcuni mesi», e c'è anche la possibilità (molto concreta) che non se ne faccia più niente. L'insediamento del nuovo Consiglio d'amministrazione dell'Azienda di lungadige Galtarossa, ieri mattina, ha portato diverse notizie di rilievo. L'assessore comunale agli Enti, Daniele Polato, ha introdotto la presentazione ufficiale con la consueta grinta, replicando alle polemiche sulla «qualità» delle nomine effettuate dalla giunta Sboarina e sottolineando che adesso, al vertice di Agsm, ci sono due ingegneri e tre avvocati («e sfido chiunque a confrontare la qualità di questo consiglio con quelli del passato»). Ciò premesso, la parola è passata al neopresidente Michele Croce, che ha lanciato tre parole d'ordine (o come ha detto lui, tre «key words»): trasparenza, razionalizzazione (delle spese) e sviluppo (aziendale). Tra le decisioni da prendere, peraltro, la prima e la più importante riguarda appunto la possibile fusione con la multiutility vicentina Aim, con cui la precedente amministrazione aveva raggiunto un accordo praticamente completo e per la quale mancava solo la ratifica del consiglio comunale da votare entro e non oltre il 30 settembre.

crofusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Secondo Croce, inoltre, «va verificato se questa ipotesi di fusione risponde agli interessi di Agsm e del Comune di Verona: non diamo per scontato che si farà, anche se decideremo senza alcun tipo di pregiudizio». Ma l'impressione è che sul progetto sia sceso uno strato di gelo più spesso della calotta polare.

Passando ad altri temi, anche Agsm, come Amt, dovrà trovarsi un Direttore generale: Gian Pietro Cigolini non è mai stato sostituito, dopo il suo pensionamento, e il ruolo è ricoperto oggi da Daniela Ambrosi quale facente funzioni. «Presto - ha detto Croce - si farà una selezione pubblica per scegliere il miglior nominativo possibile». Il neopresidente ha messo in risalto come Agsm sia la... «madre di tutte le Aziende: col filobus c'entriaIn Agsm L'assessore agli Enti Daniele Polato (primo a sinistra) con il presidente di Agsm Michele Croce (terzo da sinistra) e altri componente del nuovocda

mo anche noi - dice - con le asfaltature anche, con la sicurezza nei quartieri pure...». Sulla vicenda di Ca' del Bue, Polato ha ricordato che «è una partita aperta da anni ma la strada intrapresa col Pai, il Piano ambientale integrato, è quella giusta». Per inciso, l'assessore ha detto di aver dato disposizioni al direttore di Amia di aumentare la raccolta porta a porta perché, dice, «è inspiegabile che dopo una crescita continua e costante, Verona si sia fermata in questo settore, grazie alla cui crescita ulteriore sarà forse possibile pensare a una diminuzione della Tari». Altro tema caldo, le sponsorizzazioni. «Abbiamo preso atto di numeri importanti - ha detto Polato - tra cui i 3 milioni e mezzo di Art Bonus per l'Arena, ma occorre cambiare metodo: finora infatti ogni domanda veniva vagliata dal presidente che decideva per il sì o per il no».

«Io invece - ha aggiunto Croce - non deciderò su alcuna spesa né assumerò alcuna delega gestionale. Ma quando parlavo di razionalizzazione delle spese - ha concluso - mi riferivo anche a questo, e anche qui la spesa dovrà essere ridotta». Lillo Aldegheri

Le tappe

Mesi di trattative l'accordo a giugno Dopo complesse trattative, avviate a fine 2016, Aim Vicenza e Agsm sono arrivate, nel giugno scorso, a firmare il protocollo d'intesa per la fusione tra le due società

Holding unica a controllo veronese L'accordo, che ha superato molte vicissitudini tra cui la grave malattia del capoazienda vicentino, prevede una holding unica a controllo veronese

Il passaggio a Palazzo Barbieri Perché la fusione diventi effettiva occorre entro la fine di settembre il sì del consiglio comunale di Verona (a Vicenza non ci sono problemi). Un ol< cheadesso sembra farsi assai difficile

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Quella data - ha spiegato Polato - non potrà comunque essere rispettata, ci vorrà qualche mese di tempo, abbiamo avuto la relazione dello studio legale Gitti solo la settimana scorsa, neppure la nostra dirigente del settore aveva la documentazione di quanto fatto finora: il sindaco di Vicenza, Achille Variati, avrà la pazienza di attendere che studiamo quanto è stato discusso finora...». Ed il presidente Croce ha aggiunto che «ormai, nel settore delle multiutility, le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono mi-

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LA PRE S ENTAZIONE DELLE S QUADRE /1

A CROCE IL PESO AGSM E BARINI GUIDA L 'AMI Michele Croce e Francesco Barini L'AVVOCATO Si È INSEDIATO COME NUOVO PRESIDENTE DELLA PIÙ IMPORTANTE MULTIUTILITY, MADRE DI TUTTE LE ALTRE SOCIETÀ . IL CONSULENTE FINANZIARIO Si OCCUPERÀ DEI BUS DI VIA TORBIDO Ripresa dei lavori in grande stile, dopo la pausa estiva, per le aziende partecipate del Comune con la presentazione delle squadre dell'Agsm, la più importante delle multiutility di Verona e dell'Amt. A illustrare aspettavive e programmi dei due nuovi consigli d'amministrazione dopo la sconfitta di Flavio Tosi è stato il neoassessore alle partecipate ed esponente di Forza Italia, Daniele Polato. Si è partiti così in mattinata da Via Torbido con la nuova amministrazione di Amt,

che sarà guidata dal presidente Francesco Barini : classe 1980, consulente finanziario, sposato, una figlia. Per l'esponente di Battiti, la lista del sindaco Federico Sboiarina , Amt non è un'azienda nuova: Barini ha già rivestito incarichi in veste di consigliere nel 2011 fino al 2015. Nel primo pomeriggio, in Lungadige Galtarossa si è insediato il nuovo

presidente di Agsm, Michele Croce. Per il fondatore di Verona Pulita si tratta di un incarico di forte responsabilità. Come lui stesso ha sottolineato, Agsm è la principale azienda del Comune di Verona, la madre di tutte le altre società, attorno alla quale ruota la nostra città. Insomma una bella sfida per l'avvocato, dopo la breve parentesi in Agec. E proprio alla società di Via Noris toccherà oggi (martedì) il secondo round di nomine. (Servizi a pagina 2 e 3)

LA WSIONE CUR VICENZA P u ATTENBEBE

FILOBUS TRA NBBI E SCADENZE J .+

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AGS M E LA S Q UA DRA D I LU NGAD I GE GA LTAR OSS A /2

LA FUSIONE CON VICENZA PUO ATTENDERE ""Spero'; ha detto l'assessore Polato, "che il sindaco Variati abbia pazienza"

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Caliari vice di Croce. Nel Cda Maurizio Giletto Francesca Vanzo e Stefania Sartori

(Segue dalla Prima) "Per noi è una forte responsabilità e sia io sia tutti i consiglieri metteremo massima disponibilità e impegno ", è stato il primo commento del neo presidente Michele Croce. "Sono tre le parole d'ordine che voglio suggerire a me stesso", ha aggiunto, "trasparenza nei confronti del Socio unico e quindi di tutti i cittadini, razionalizzazione dei processi produttivi e delle spese e sviluppo". Poi le spine. "La prima cosa da valutare", ha sottolineato mandando un segnale alla precedente amministrazione Tosi-Venturi, "è la fusione con Aim davanti alla quale non ho pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è effettivamente la scelta migliore per Agsm. La seconda questione riguarda la nomina di un direttore generale, carica al momento assente e coperta dal procuratore interno facente funzioni Daniela Ambrosi . Per questa nomina, procederemo con selezione pubblica ricercando sul mercato solo il meglio per l'intero Gruppo. Terzo ma non meno importante, punteremo a garantire un servizio sempre più ottimale ai cittadini di Verona. Sono onorato della mia squadra e ho già comunicato loro che non sarò un uomo solo al comando ma userò il metodo collegiale per ogni scelta, sia all'interno dell'azienda col CDA sia all'esterno con il Comune, cercando inoltre di attuare al meglio la condivisione tra tutte le aziende del Comune di Verona -per esempio su filobus, asfalti e sicurezza- sempre nell'ottica della razionalizzazione". Croce, lo ricordiamo, sarà affiancato dal vicepresidente Mirco Caliari , casaliano di Verona Domani, mentre i Si parla di noi

Daniele Polato, Michele Croce e Mirco Caliari. Sotto Maurizio Giletto, Francesca Manzo e Stefania Sartori membri del nuovo consiglio di amministrazione sono l'avvocato Maurizio Giletto , voluto dallo stesso Sboarina, la leghista Francesca Vanzo e l'avvocato Stefania Sartori, per il Pd, già assessore nella Giunta Zanotto di centrosinistra. "Nel corso di questa prima assemblea", ha spiegato l'assessore Daniele Polato , "abbiamo nominato Michele Croce nuovo presidente di Agsm e ratificato i consiglieri. Inoltre, abbiamo dato indirizzo di con-

tenimento delle spese e abbiamo fornito indicazioni di maggiore coordinamento da parte di Agsm con tutte le società del Gruppo. Sia il presidente Croce sia i consiglieri saranno al lavoro da subito mettendo a disposizione della Società -e quindi di tutti i cittadini- le loro competenze. Poche chiacchiere e tanti fatti: saremo giudicati dai numeri e dalla qualità della nostra scelta perché sia il presidente sia i consiglieri hanno le giuste caratteristiche

per governare nel migliore dei modi. Sulla fusione con Aim il colloquio tra i due sindaci è aperto e costante. Abbiamo ricevuto i documenti solo la scorsa settimana e spero che il sindaco di Vicenza, Achille Variati abbia la pazienza di aspettare che il CDA di Agsm e il Comune di Verona si prendano il tempo necessario per valutare al meglio la scelta nel solo interesse delle due società e dei cittadini". (Segue a pag. 3) Pagina 13


L' AM T E L E SC ADENZE D I V IA TO RBID 013

FILOBUS TRA NODI E SCADENZE Y01 RESTA FINO AL 31 DICEMBRE La proroga per il direttore e responsabile unico del procedimento scadrà a fine anno. Con Barini, Magrella, Soldo, Poli e Lella (Segue) Studiare. Capire. E poi muoversi nella direzione migliore, nell'unico interesse della città e prima ancora dei cittadini, con armonia e linearità, mettendo da parte ogni polemica personale. Una linea pragmatica, quella della nuova amministrazione AMT, capitanata dal neo presidente Francesco Barini, che va dritta al punto. Una linea senza fronzoli. "Ai cittadini poco interessano le polemiche sterili, e a noi nemmeno", ha dichiarato il presidente Francesco Barini, "conosco la professionalità e i meriti di tutti i componenti del nuovo CdA, compreso il direttore AMT Carlo Alberto Voi, che è anche il responsabile unico del procedimento della filovia. Adesso è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e andare avanti". Questa la linea adottata dalla nuova amministrazione di AMT. Con il presidente Barini ci sono i consiglieri di amministrazione Cristina Magrella (classe 1982, gestisce un bar e un'edicola in Valpantena, è alla sua prima esperienza in campo amministrativo), Lucia Poli (avvocato, dirigente dell'Azienda Ospedaliera, sposata, due figli e un'esperienza amministrativa trentennale), Gianluca Soldo (architetto, 44 anni, sposato, socio di uno studio privato) e Antonio Lella (luogotenente del Genio alpino guastatori in congedo dal 2008, assessore al decentramento nella giunta Tosi, due figli). Poi, come ha spiegato Barini ci sono i nodi e le scadenze. "Il Filobus è un'opera che studieremo nel dettaglio. Nei prossimi giorni valuteremo lo stato dell'arte e Si parla di noi

l'iterdella Filovia. Lo porteremo avanti in accordo con il nostro socio unico, il Comune - afferma il neo presidente Francesco Barini -. In settimana avremo già un primo incontro con l'assessore ai lavori pubblici e infrastrutture Luca Zanotto. Il Filobus è un'opera di trasporto di massa, che però coinvolge tutta una serie di manufatti, come il sottopasso in via città di Nimes, il deposito". Sul tavo-

lo anche il piano della sosta, che vedrà il rinnovo a dicembre 2018. "Anche la sosta è, ovviamente, una priorità di questa azienda - prosegue il presidente-. Negli anni AMT ha dimostrato di essere un'azienda capace e di saper generare utile". Chiarezza anche sul direttore AMT e responsabile unico del procedimento per la Filovia Carlo Alberto Voi, che è in proroga fino a dicembre

Francesco Barini con il cda: Lucia Poli, Gianluca Soldo, Antonio Lella e Cristina Magrella. 2017. "Con il direttore Voi andremo avanti a lavorare fino al 31 dicembre 2017, dopodiché verrà come da normativa istituita una selezione pubblica". Infine zero benefici. "Gli emolumenti, presenti anche nelle scorse amministrazioni, sono quelli fissati nel 2015. Per regolamento AMT non dà benefit: noi sicuramente non beneficeremo di alcun benefit. Ebbene, anche il vicepresidente non recepirà alcun benefit e il suo compenso è equiparato a quello di un normale consigliere. Vigileremo affinché gli indirizzi in merito a una politica di risparmio dell'azienda proseguano. Niente privilegi". U. C. Pagina 14


MUNICIPALIZZATE Il via libera dovrebbe avvenire entro il 30 settembre

Fusione traAim eAgsm

Serve ancora tempo» I nuovi vertici veronesi: «Ci siamo appena insediati» .VERONA ...................................... La fusione tra Agsm e Verona e Aim Vicenza? Per la decisione dell'attuale amministrazione veronese Sboarina e per l'Agsm del nuovo presidente, Michele Croce, ci vorrà ancora tempo. Comunque è facilmente intuibile che si andrà senz'altro oltre la scadenza del 30 settembre. Data entro la quale il Consiglio comunale scaligero e quello vicentino dovrebbero - il condizionale è d'obbligo - approvare il protocollo d'intesa, già siglato dalle due aziende. La maxi-operazione delle due aziende multiservizi, dunque, lanciata dalla passante amministrazione Tosi con presidente dell'Agsm Fabio Venturi, con quella berica di Achille Variati (Pd), resta a bagnomaria. «Ci siamo insediati da poco e abbiamo appena ricevuto i documenti soltanto la settimana scorsa e spero che il sindaco Variati abbia la pazienza di aspettare che il nuovo Consiglio di amministrazione dell'Agsm e il Comune di Verona si prendano il tempo necessario per valutare al meglio la scelta nel solo interesse delle due società e dei citta-

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Si torna a parlare della fusione tra Aim e Agsm Verona . ARCHIVIO

dini». Lo dice Daniele Polato, assessore alle aziende e agli enti partecipati, dopo l'assemblea dei soci dell'Agsm - il socio unico è il Comune - in cui è stato nominato nuovo presidente Michele Croce, avvocato, di Verona Pulita, e ratificato il Consiglio di amministrazione. Composto anche da Mirco Caliari, ingegnere, vicepresidente uscente, di Verona Domani, e dai nuovi ingressi Francesca Vanzo, ingegnere, in quota alla Lega Nord, dall'avvocato Maurizio Gilet-

to, in quota a Battiti-area Sboarina, e per l'opposizione da Stefania Sartori, pure avvocato, del Pd. Croce, sulla fusione, per ora fa sapere di non avere «pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è davvero la scelta migliore per Agsm». Ed è questo uno dei fronti aperti per il nuovo cda dell'azienda che fornisce energia elettrica, gas, teleriscaldamento ed energia eolica. Un fronte che interessa anche Vicenza. • E.G. O RIPR-I WE RISERVATA

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martedĂŹ 29.08.2017 (11:41)

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martedì 29.08.2017 (11:41)

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Gruppo AGSM, Verona – Nuovo Consiglio d'Amministrazione. Presente l'assessore alle Partecipate del Comune di Verona, Daniele Polato, si è insediato, il 28 agosto 2017, il nuovo Consiglio di amministrazione del Gruppo Agsm. Presidente ne è Michele Croce, vicepresidente ne è Mirco Calliari. Fanno parte del nuovo Consiglio Maurizio Giletto, Francesca Vanzo e Stefania Sartori. "Nell'assemblea di oggi", spiega l'assessore Polato, "abbiamo nominato Michele Croce nuovo presidente di Agsm e ratificato i consiglieri. Inoltre, abbiamo dato indirizzo di contenimento delle spese e abbiamo fornito indicazioni di maggiore coordinamento da parte di Agsm, con tutte le società del Gruppo. Sia il presidente Croce, sia i consiglieri saranno al lavoro già da domani mattina, mettendo a disposizione della Società, e, quindi, di tutti i cittadini, le loro competenze. Poche chiacchiere e tanti fatti: saremo giudicati dai numeri e dalla qualità della nostra scelta,

Daniela Ambrosi. Per questa nomina, procederemo con selezione pubblica, ricercando sul mercato solo il meglio per l'intero Gruppo. Terzo, ma non meno importante, punteremo a garantire un servizio sempre più ottimale ai cittadini di Verona. Sono onorato della mia squadra e ho già comunicato loro che non sarò un uomo solo al comando ma, userò il metodo collegiale per ogni scelta, sia all'interno dell'azienda col CDA, sia all'esterno con il Comune, cercando inoltre di attuare al meglio la condivisione tra tutte le aziende del Comune di Verona – per esempio su filobus, asfalti e sicurezza – sempre nell'ottica della razionalizzazione." Una segnalazione chiarificatrice: precedentemente, abbiamo citato la voce "Aim", i "due sindaci" e "Socio unico". Ebbene: Aim-Gruppo è l'Azienda Servizi, società per azioni, del Comune di Vicenza; i due sindaci, sono il sindaco di Verona, Federico Sboarina, e di Vicenza, Achille Variati; "Socio unico" di AGSM è il Comune di Verona.

perché sia il Presidente, sia i Consiglieri hanno le giuste caratteristiche per governare nel migliore dei

Pierantonio Braggio

modi. Sulla fusione con Aim, il colloquio tra i due sindaci è aperto e costante. Abbiamo ricevuto i documenti, solo la scorsa settimana, e spero che il sindaco Variati abbia la pazienza di aspettare che il CDA di Agsm e il Comune di Verona si prendano il tempo necessario per valutare al meglio la scelta nel solo interesse delle due società e dei cittadini". "Agsm è la principale Azienda del Comune di Verona, madre di tutte le altre società, attorno alla quale ruota la nostra città", ha commentato Michele Croce, neopresidente di Agsm. "Per noi, è una forte responsabilità e sia io, sia tutti i consiglieri metteremo massima disponibilità e impegno. Sono tre le parole d'ordine che voglio suggerire a me stesso: trasparenza, nei confronti del Socio unico e, quindi, di tutti i cittadini, razionalizzazione dei processi produttivi e delle spese e sviluppo. La prima cosa da valutare, poi, è la fusione con Aim, davanti alla quale non ho pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è effettivamente la scelta migliore per Agsm. La seconda questione riguarda la nomina di un direttore generale, carica al momento assente e coperta dal procuratore interno facente funzioni, Si parla di noi

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veronasera.it

Agsm, insediato il nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Croce Dopo la nomina arrivata dal sindaco Federico Sboarina, non senza polemiche sia prima che dopo, Sboarina oggi 28 agosto si è insediato il nuovo consiglio di Agsm, l'azienda amministrazione del gruppo Agsm partecipata più importante del Comune di Verona, Croce. presieduta da oggi da Michele Croce Croce sarà affiancato da Mirco Caliari come vicepresidente e del cda fanno parte Maurizio Giletto, Francesca Vanzo e Stefania Sartori Sartori. Presente all'insediamento del nuovo vertice della multiutility Polato, anche l'assessore alle partecipate Daniele Polato che ha dichiarato:

valutare poi è la fusione con Aim davanti alla quale non ho pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è effettivamente la scelta migliore per Agsm. La seconda questione riguarda la nomina di un direttore generale generale, carica al momento assente e coperta dal procuratore interno facente funzioni Daniela Ambrosi. Per questa nomina, procederemo con selezione pubblica ricercando sul mercato solo il meglio per l'intero gruppo. Terzo ma non meno importante, punteremo a garantire un servizio sempre più ottimale ai cittadini di Verona Verona. Sono onorato della mia squadra e ho già comunicato loro che non sarò un uomo solo al comando ma userò il metodo collegiale per ogni scelta.

Abbiamo dato indirizzo di contenimento delle spese e

abbiamo

fornito

indicazioni

di

maggiore

coordinamento da parte di Agsm con tutte le società del gruppo. Sia il presidente Croce sia i consiglieri saranno al lavoro mettendo a disposizione della società, e quindi di tutti i cittadini, le loro competenze. Poche chiacchiere e tanti fatti fatti: saremo giudicati dai numeri e dalla qualità della nostra scelta perché sia il presidente sia i consiglieri hanno le giuste caratteristiche per governare nel migliore dei modi. Sulla fusione con Aim il colloquio tra i due sindaci è aperto e costante. Abbiamo ricevuto i documenti solo la scorsa settimana e spero che il sindaco Variati abbia la pazienza di aspettare che il cda di Agsm e il Comune di Verona si prendano il tempo necessario per valutare al meglio la scelta nel solo interesse delle due società e dei cittadini. Dopo aver guidato Agec fino alla rottura con l'ex sindaco Tosi, Croce si trova ora a capo di Agsm, che lui stesso ha definito "la società attorno alla quale ruota la città". Per noi è una forte responsabilità e sia io sia tutti i consiglieri metteremo massima disponibilità e impegno - ha commentato ancora Croce - Sono tre le parole d'ordine che voglio suggerire a me stesso: trasparenza nei confronti del socio unico e quindi di tutti i cittadini, razionalizzazione dei processi produttivi e delle spese e sviluppo sviluppo. La prima cosa da Si parla di noi

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MODO. La multiutilityveronese prende tempo e rimanda la decisione definitiva sulla fusione

Agsm frena sulle nozze con

«Nia non si può ripartire da zero» Possamai: «Vogliono modificare gli accordi o sono contrari all'idea?» Verona frena, Vicenza spinge. La posta in gioco è la fusione tra Agsm e Aim, quella che sino a un paio di mesi fa era data per fatta e che invece adesso sembra pericolosamente in bilico. Perché il cambio di amministrazione nella città scaligera ha riaperto i giochi e la palla adesso sta nelle mani di Verona. Dove da poco si sono insediati i nuovi vertici della multiutility, i quali hanno scelto la via della massima prudenza, congelando il dossier sulla maxi operazione confezionata lungo l'asse Verona-Vicenza. Giusto ieri l'altro il consiglio di amministrazione di Agsm, riunito perla prima volta, si è espresso su Aim più o meno in questi termini: «Ci siamo appena insediati, ci serve del tempo per valutare se il progetto è davvero il migliore possibile per Agsm». Non una porta sbarrata, ma nemmeno un'apertura entusiasta. Ed ecco che ieri sono scesi in campo l'assessore con delega alle partecipate Michela Cavalieri, il capogruppo del Pd Giacomo Possamai e l'amministratore unico di Aim Umberto Lago. E il concetto è questo: quella studiata è una buona operazione, va bene prendersi del tempo, ma niente calende gre-

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Il nuovo cda di Agsm ora frena sull 'ipotesi di fusione con Aim che. Lago, in riferimento alle parole del presidente di Agsm Michele Croce, entra nel merito: «Mi lasciano un po' perplesso le sue dichiarazioni, laddove afferma che "ormai, nel settore delle multiutility, le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono le microfusioni, come fa Hera, oppure le joint venture, come fa A2A". Le citate società, Hera e A2A, hanno re-

centemente operato acquisizioni a pieno titolo, avendo Hera acquistato, ad esempio, la maggioranza di Acegas Padova-Trieste, Amga Udine o società nel settore di dell'ambiente come Aliplast e Geo Nova. Analogo processo di acquisizione ha operato A2A nei riguardi di Lgh». L'obiettivo rimane quello di creare un grande gruppo industriale finalizzato «ad una

sempre maggior qualità dei servizi erogati». «Comprendiamo la necessità di approfondire i dettagli del progetto, ma riteniamo che ciò debba avvenire in tempi ragionevoli - ribadisce Cavalieri -. Non si può ricominciare tutto da capo». Chiude il cerchio Possamai: «Portare Aim alla fusione con un altro soggetto importante è uno degli obiettivi principali che ci siamo dati in questo quinquennio, da perseguire fino all'ultimo giorno. L'idea di un accordo con Verona ha raccolto un consenso trasversale all'interno del Consiglio comunale proprio perché è una scelta saggia e coerente e non di natura politica». E adesso? «Le scelte non si possono procrastinare all'infinito: il progetto di fusione delineato con la scorsa amministrazione era arrivato ad un elevato livello di definizione, quindi i veronesi hanno tutti gli elementi per giudicare». Il capogruppo parla chiaro: «C'è una questione sulla quale la risposta può essere immediata: i nuovi amministratori veronesi vogliono solo modificare gli accordi o la contrarietà è all'idea complessiva di una fusione tra le due aziende?». • Ro.LA. O RIPROOU-SE RISERVATA

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ríschío Messaggio da Vicenza. E Tosi va all'attacco

Agsm-A", Verona valuti ma lo faccia in tempi brevi» VERONA L'assessora vicentina Cavalieri è diplomatica ma il messaggio è chiaro: «Sulla fusione Aim-Agsm, Verona faccia i suoi approfondimenti. Ma in tempi ragionevoli». È questa la risposta alle parole (assai fredde) di Michele Croce sull'aggregazione. E l'ex sindaco Tosi, regista dell'accordo ora in discussione, attacca: «Temo si torni al "piccolo è bello" e sarebbe un suicidio. Oppure si vuole finire divorati da colossi come A2a».

a pagina 5 Collicelli

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Fusione Agsm-Aim, Vicenza avverte « Non si può ricominciare da capo» «Verona approfondisca, ma in tempi ragionevoli». E Tosi attacca: «Così finiremo in pasto ad A2A» 1 passaggi A giugno Aim Vicenza e Agsm Verona hanno siglato il protocollo d'intesa perla creazione di un gruppo unico: la fusione porta alla nascita di un colosso dell'energia da quasi 1,2 miliardi di ricavi L'accordo ha l'ol< della giunta di Vicenza ma non ancora da parte della nuova amministrazione Sboarina: anzi, il neo presidente di Agsm, Michele Croce, lunedì ha chiaramente mostrato freddezza sull'operazione

VICENZA La linea è quella delle comprensione, ma a tempo «Comprendiamo la necessiti di approfondire i dettagli de progetto, ma riteniamo che cR debba avvenire in tempi ragionevoli, perché non si può ricominciare tutto da capo». È l'assessore vicentino alle Risorse economiche, Michela Cavalieri, a delineare la posizione de: Comune in merito all'ennesima novità sul tema della fusione fra Aim e Agsm. Ovvero su I nuova posizione che arriva dalla municipalizzata veronese; espressa l'altro ieri dal neo presidente di Agsm, Michele Croce, e che ha gettato più d' un'ombra sul futuro del progetto benedetto dalla giunte dell'ex sindaco veronese Flavic Tosi e dalla sponda vicentina. I progetto nato alla fine del 201( - e messo nero su bianco negiugno scorso - prevede l'aggregazione fra le due multiutility di Vicenza e Verona, pei creare il quinto colosso italiane dell'energia, con un fatturato d' 1,1 miliardi di euro, 2250 dipendenti e le quote per il 57,5 pei cento in mano a Verona e per i restante 42,5 per cento in man. vicentine. I primi segnali dal fronte veronese sembrano di freddezza e di rallentamento: al prime appuntamento con il cela di Agsm, Croce ha dichiarato che «l

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scadenza del 30 settembre per la ratifica dell'intesa non potrà essere rispettata, dobbiamo studiare quanto è stato discusso finora». Inoltre, nel merito del progetto di fusione, il presidente ha aggiunto che «nel settore delle multiutility le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa Ala». Da Vicenza, le repliche portano la firma di Cavalieri e del neo amministratore unico di Aim spa, Umberto Lago. «Comprendiamo - afferma Cavalieri - le esigenze della nuova amministrazione comunale scaligera di poter analizzare dettagli e fondamentali dell'aggregazione, che è stata pensata a vantaggio della collettività e della clientela. Ma riteniamo che ciò debba avvenire in tempi ragionevoli». Da Aim, invece, il commento punta più sul merito del progetto e dunque della presa di posizione di Agsm: «Al presidente Croce formulo i miei migliori auguri di buon lavoro afferma Lago - ma le sue dichiarazioni mi lasciano un po' perplesso. Le società come Hera e Ala hanno recentemente operato acquisizioni a pieno titolo, nel caso di Hera è stata acquistata la maggioranza di Acegas Padova-Trieste, mentre Ala ha acquisito Linea Group Holding. Diversamente, il progetto di aggregazione e inte-

grazione tra Aim e Agsm si prefigge l'obiettivo di creare un grande gruppo industriale, per progettarne congiuntamente lo sviluppo e mantenendo intatti i rapporti con i rispettivi territori di appartenenza». E in merito alla «frenata» di Verona arrivano anche le parole - dure - dell'ex sindaco scaligero, Flavio Tosi, che critica la nuova linea di Agsm: «Si dovrebbe riflettere - dice - sul fatto che la fusione era stata valutata positivamente dalle due maggiori banche italiane, Intesa e Unicredit. E pure i sindacati di entrambe le aziende erano mostrati favorevoli». Per Agsm, secondo Tosi, ci sono tre possibilità: «La prima, che temo non si avveri, è che si vada avanti e si concluda la fusione. La seconda è che la nuova giunta adotti la logica del "piccolo è bello", il che equivarrebbe ad un suicidio, visto che Agsm, da sola, non ha le dimensioni per operare su quel mercato, e quello che viene rifiutato oggi si dovrebbe magari fare un domani, ma a condizioni ovviamente molto peggiori. La terza ipotesi, - conclude - è quella che si abbiano già in mente disegni diversi, come ad esempio quello di farsi divorare dal colosso lombardo A2A».

1 passaggi A giugno Aim Vicenza e Agsm Verona hanno siglato il protocollo d'intesa perla creazione di un gruppo unico: la fusione porta alla nascita di un colosso dell'energia da quasi 1,2 miliardi di ricavi L'accordo ha l'ol< della giunta di Vicenza ma non ancora da parte della nuova amministrazione Sboarina: anzi, il neo presidente di Agsm, Michele Croce, lunedì ha chiaramente mostrato freddezza sull'operazione

Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Allo studio A sinistra, Michele Croce, neo presidente di Agsm; a destra Michela Cavalieri, assessore vicentino alle Risorse economiche

.'ex sLdaco

4 rifletta sul fatto che accordo piaceva L sindacati e alle due principali banche italiane i-q- ` ' Pqper cento la quota veronese nel nuovo gruppo, se passa la fusione con Agsm

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Aim-Agsm, il Comune mette ilpunth « Verona rifletta, ma in tempi certi» L'assessore Cavalieri: «La nuova giunta valuti, ma nei limiti della ragionevolezza» L.

a

I La fusione fra Aim e Agsm è un'operazione di aggregazione delle due multiutility del Veneto occidentale che porterebbe alla nascita della quinta realtà italiano nel settore dell'energia, fatturato di 1,1 miliardi

VICENZA La linea è quella della comprensione, ma a tempo: «Comprendiamo la necessità di approfondire i dettagli del progetto, ma riteniamo che ciò debba avvenire in tempi ragionevoli, perché non si può ricominciare tutto da capo». E' l'assessore alle Risorse economiche, Michela Cavalieri (in foto), a delineare la posizione del Comune in merito all'ennesima novità sul tema della fusione fra Aim e Agsm. Ovvero sulla nuova posizione che arriva dalla municipalizzata veronese, espressa nei giorni scorsi del neo presidente di Agsm, Michele Croce, e che ha gettato più di un'ombra sul futuro del progetto benedetto dalla Giunta dell'ex sindaco veronese Flavio Tosi e dalla sponda vicentina.

Il progetto nato alla fine del 2016 prevede l'aggregazione fra le due multiutility di Vicenza e Verona, per creare il quinto colosso italiano dell'energia, con un fatturato di 1,1 miliardi di euro, 2250 dipendenti e le quote per il 57,5 per cento in mano a Verona e per il restante 42,5 per cento in mani vicentine. L'ipotesi è stata delineata e

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L'operazione è partita il 13 gennaio scorso. A maggio la ratifica da parte delle due Giunte comunali. Poi il congelamento fino al 30 settembre, per le recenti elezioni a Verona.

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Duro l'ex sindaco Tosi: fusione o divorati da A2a

approvata con il benestare dei due Comuni la scorsa primavera, ma è congelata fino al 30 settembre prossimo in virtù delle recenti elezioni nel Comune scaligero che hanno portato alla nomina della nuova Giunta del sindaco Federico Sboarina (centrodestra). Nei giorni scorsi, nella città dell'Adige, è andato in scena il primo appuntamento con il cda di Agsm, durante il quale Croce ha dichiarato che «la scadenza del 30 settembre non potrà essere rispettata, dobbiamo studiare quanto è stato discusso finora». Inoltre, nel merito del progetto di fusione, il presidente ha aggiunto che «nel settore delle multiutility le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2a». Da Vicenza, le repliche portano la firma di Cavalieri e del neo amministratore unico di Aim spa, Umberto Lago. «Comprendiamo - afferma Cavalieri - le esigenze della nuova amministrazione comunale scaligera di poter analizzare dettagli e fondamentali del-

l'aggregazione, che è stata pensata a vantaggio della collettività e della clientela. Ma riteniamo che ciò debba avvenire in tempi ragionevoli». Da Aim, invece, il commento punta più sul merito del progetto e dunque della presa di posizione di Agsm: «Al presidente Croce formulo i miei migliori auguri di buon lavoro afferma Lago - ma le sue dichiarazioni mi lasciano un po' perplesso. Le società come Hera e Ala hanno recentemente operato acquisizioni a pieno titolo, nel caso di Hera è stata acquistata la maggioranza di Acegas Padova-Trieste, mentre Ala ha acquisito "Lgh". Diversamente, il progetto di aggregazione e integrazione tra Aim e Agsm si prefigge l'obiettivo di creare un grande gruppo industriale, per progettarne congiuntamente lo sviluppo e mantenendo intatti i rapporti con i rispettivi territori di appartenenza».Infine, sulla «frenata» di Verona arrivano anche le parole - dure - dell'ex sindaco scaligero, Flavio Tosi(in foto), che critica la nuova linea di Agsm: «Si dovrebbe riflettere dice Tosi - sul fatto che la fusione aveva ottenuto il benestare delle due maggiori banche italiane come Banca Intesa e Unicredit. E pure i sindacati si erano mostrati favorevoli. Per Agsm le alternative sono quelle di rimanere piccoli, che però è un suicidio, o farsi divorare dai lombardi di A2a».

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E Contra' San Biagio studia un bond da 50 milioni «Piano B se salta la fusione» VICENZA Ciambella di salvataggio, ruota di scorta, piano «b». Le metafore per indicare l'emanazione degli Aim-bond sono molte. Ma il succo è che quella delineata da Comune e Aim spa si può intendere come un'opzione alternativa alla fusione fra Aim e Agsm. «Non si inizia mai un viaggio senza ruota di scorta» è la tesi del sindaco, Achille Variati. E da qui, dunque, nasce il piano per portare Aim a fare esperienza con la Borsa. Non quella dei titoli e delle azioni vere e proprie ma una borsa «secondaria», ovvero quella dei bond. Lo strumento finanziario è quello delle obbligazioni, ovvero l'emissione di titoli di debito a scadenza che portano la società a ottenere, in cambio, il prestito di una somma di denaro. Alla scadenza prefissata, la somma deve essere rimborsata. L'azienda di contra' San Biagio è su questa strada e l'ipotesi è quella di emettere gli «Aim bond». L'operazione punta a rafforzare ancora di più la società di San Biagio - con un titolo cresciuto del 12,7 per cento e utili per 72 milioni di euro negli ultimi r; anni - e non guarda a un futuro lontano bensì all'immediato: l'idea era arrivata già in occasione della presentazione del bilancio consuntivo del gruppo Aim spa nei mesi scorsi e nei primi giorni di agosto è andata in scena una riunione con il socio unico (il Comune) che ha sposato il piano e concesso il via libera. Tutto dovrebbe maturare nel giro di poche settimane per arrivare a essere approvato nel Consiglio comunale di metà settembre.

Lo scopo è duplice: da una parte ci sarebbero infatti all'orizzonte le gare territoriali per il servizio di distribuzione del gas naturale e dunque l'azienda di San Biagio punta a rafforzarsi, anche sotto il profilo degli investimenti. In questo scenario la fusione con Agsm potrebbe essere positiva ma in alternativa ecco che si fa strada l'idea dei bond, che secondo alcune indiscrezioni dovrebbero avere un valore complessivo attorno ai ro milioni di euro. Un altro aspetto è legato alla «diversificazione delle fonti di finanziamento»: mutui e prestiti bancari di quella somma avrebbero un costo maggiore che in futuro peserebbe, dunque, sulle casse dell'azienda. (g.m.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Agec, inizia la gestione Niccolai «La nostra priorità sarà la casa, lotteremo contro gli abusivi» Il neo presidente: «Sarò molto presente». Rimane il dg Motta

di LilloAldegheri

VERONA S'insedia anche il nuovo cda di Agec e si presenta il suo nuovo presidente: Roberto Niccolai, ingegnere, ex dirigente d'azienda, militante di Verona Pulita, il partito che fa capo a Michele Croce. Affiancato dall'assessore comunale agli Enti, Daniele Polato, e dal direttore generale di Agec, Maria Cristina Motta, Niccolai si presenta indicando senza incertezze le priorità dell'azienda: «la casa - dice intesa nella sua funzione sociale, perché senza casa non si vive. La riduzione delle zone d'ombra. La battaglia contro chi occupa abusivamente un appartamento Agec che spetterebbe ad altri: le notizie che leggiamo sui giornali - aggiunge - destano molta preoccupazione e va verificato assolutamente tutto, su di un tema così delicato». E poi l'efficienza aziendale, la trasparenza «che è il valore fondante di Verona Pulita - spiega - su cui ci siamo trovati sempre concordi, fin dall'inizio, con i rappresentanti di questa nuova amministrazione».

Niccolai assicura che sarà un «presidente molto presente», e che intende andare a

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fondo anche di aspetti apparentemente marginali «per esempio - dice - sui rumori provocati dalla nuova funicolare per Castel San Pietro, che hanno dato origine a tante proteste». La funicolare è infatti in gestione all'Agec («ma solo fino al 31 dicembre» specifica il dg Motta).

L'assessore Polato, da parte sua, ricorda che il 30 settembre la giunta comunale darà, come vuole la legge, i propri indirizzi precisi a tutte le Aziende partecipate. Ancora Polato conferma l'intenzione

Niccolai Risolveremo anche il problema del rumore della funicolare

Nuovo corso Da sinistra, il direttore generale Maria Cristina Motta, il neo presidente di Agec Roberto Niccolai e l'assessore agli Enti Daniele Polato

di mettere in vendita le case dell'Agec oggi affittate «a libero mercato», quelle non popolari ma di maggior pregio, per ricavare nuovi finanziamenti a favore delle abitazioni popolari. E Motta ricorda che «già da un anno e mezzo è depositata in Comune la nostra richiesta di vendere il palazzo in cui abbiamo sede (Palazzo Diamanti, in via Enrico Noris, una traversa di via Mazzini, ndr) e anche, ad esempio, un appartamento in corso Porta Nuova...». Proprio sul direttore generale (tra Croce e la dottoressa Motta, in

passato, i rapporti non erano stati idilliaci) il neopresidente ricorda che mentre in altre Aziende bisognerà ricorrere a selezioni pubbliche, «qui il direttore generale è presente». Alla domanda sui molti posti ottenuti da Croce nella distribuzione degli incarichi e sulle polemiche che ne sono seguite, Niccolai replica con un sorridente «normale dialettica politica». Da Polato, ieri coni il giorno prima in Agsm e Ami, arriva l'invito a una maggiore collaborazione tra tutte le aziende («qui in Agec ci sono state delle turbolenze in passato...»). L'assessore annuncia anche l'intenzione di creare un front-office comune per fare tutte le pratiche nella stessa sede, senza girovagare per un permesso alla sede Agec, una bolletta in Agsm, un'altra ad Acque Veronese e via dicendo). Oltre che da Niccolai, il nuovo cda di Agec è formato da Maurizio Ascione (Fratelli d'Italia), Elena Marchesani (Forza Italia), Luigi Contolini (Lega Nord) e Anita Viviani di Verona e Sinistra in Comune, in rappresentanza delle opposizioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Polato

in Agec in passato ci sono state parecchie turbolenze Si cambia

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L A NUO VA S QUADR A PA L AZZO DIAMANT I ___3

AGEC U 0ßA C 'E l 'INGEGNERE COL PALLINO DELL 'EFFICIENZA ROBERTO NICCOLAI È IL NUOVO PRESIDENTE. DA BUON TOSCANO FUMA IL ... TOSCANO. NESSUN DUBBIO SUL DG: MOTTA CONFERMATA Ingegnere il babbo, ingegnere lui e ingegnere anche il figlio con laurea al Politecnico di Milano. E' il tratto distintivo del nuovo presidente dell'Agec, l'azienda speciale del Comune che si occupa di immobili, ma non solo. E Roberto Niccolai , classe 1951, sposato "felicemente" con la signora Anna, insegnante, naturalmente di Informatica, al Marconi, si è insediato ieri mattina a Palazzo Diamanti, un tempo anche sede degli uffici giudiziari e si è messo subito al lavoro. "E' una grande responsabilità, che

mi ha fatto perdere anche un po' di sonno", ha detto, l'esponente di Verona Pulita del neopresidente di Agsm Michele Croce . Niccolai porta in Via Noris la sua lunga esperienza da manager nel settore privato. Nato a Napoli, ma da babbo toscano, Niccolai ha infatti lavorato per dieci anni in IBM a Milano, ("una scuola") prima di sbarcare a Verona alla fine degli anni Ottanta alla "Quercia software", in via Monte Bianco. Era una società della Cassa di

Risparmio di Verona dove è rimasto per 13 anni anche quando negli anni Novanta è finita nella galassia di Unicredit. L'ultimo incarico lo ha ricoperto nel Gruppo Tosoni di Villafranca come vicepresidente. E proprio da Bruno Tosoni , racconta Niccolai, che confessa di amare il sigaro, naturalmente toscano, mi è arrivato un messaggio di congratulazioni e di buon lavoro. Valorizzazione del patrimonio e delle risorse umane, importante

dopo il terremoto che negli ultimi anni ha investito l'Agec, efficienza e trasparenza sono le sue parole d'ordine. Un ringraziamento è andato all'ex presidente l'avvocato Massimo Galli Righi, che ha retto la barca nell'ultimo complicato periodo. "Ogni situazione è migliorabile", ha detto. E a chi gli ha chiesto notizie sul direttore generale dopo le novità annunciate in Agsm, ha subito indicato la dottoressa Maria Cristina Motta , che era seduta, sorridente, al suo fianco.

Roberto Niccolai e Maria Cristina Motta

la Cronaca p G.E ç,QR Ä 5 _CI N .Eç.N. E R E COL PALLINO DELCEffICIEHIA

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1 6_ EAEAIIU DIAMANTI ATTENDE DA MESI DI ESSERE VENUUTU

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PALAZZO DIAMANTI ATTENDE DA MESI Di ESSERE VENDUTO (Segue dalla Prima) Sul tavolo il nuovo Cda composto oltre che dal presidente Niccolai dai consiglieri Elena Marchesani (l'avvocato ci tiene a sottolineare che è di Battiti e non di Forza Italia), dal leghista Luigi Contolini, da Maurizio Ascione esponente di Fratelli d'Italia e dall'altro avvocato Anita Viviani indicata da Michele Bertucco per la Sinistra, si troverà numerosi problemi. Il primo lo ha indicato la stessa dottoressa Motta, ricordando che da un anno e mezzo è ferma in Comune una richiesta per la vendita di Palazzo Diamanti, oltre a un'ultimo piano in Corso Porta Nuova 50. Ci sono poi da gestire i 4 mila immobili di Agec, le farmacie comunali, i servizi cimiteriali, la ristorazione e gli eventi. Oltre alla funicolare di San Pietro, che ha creato non pochi problemi. Delle iniziative ha parlato in apertura l'assessore alle Partecipate Daniele Polato, che ha rispolverato una vecchia idea per lo sportello unico delle partecipate del Comune, oltre all'accorpamento delle sedi. II 30 settembre dal Comune arriveranno gli indirizzi politici: in testa c'è la diminuzione delle spese. E oggi tocca a Veronamercato.

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Palazzo Diamanti, sotto Elena Marchesani e Anita Viviani

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lt:«Ora lo sportello poffunzionale contro le code inutili»

L'ingresso della sede Agec in via Noris Uno «sportello polifunzionale per accentrare tutti quelli delle varie aziende comunali, dall'Agsm all'Agec, da Acque Veronesi all'ufficio permessi de l l'Amt». Daniele Polato, assessore alle aziende partecipate, rilancia l'idea durante la presentazione del nuovo inquilino di palazzo Diamanti. «L'obiettivo di questa innovazione», spiega l'assessore, «è la semplificazione per non far fare più file inutili ai nostri cittadini». La sede dello «sportello polifunzionale» che raggrupperebbe anche i servizi direttamente gestiti da Palazzo Barbieri, potrebbe essere lo stesso immobile che ora ospite l'Agec, che la scorsa dirigenza dell'azienda speciale

aveva chiesto di poter mettere in vendita per reperire risorse da usare per sistemare gli immobili vetusti. Operazione immobiliare che, assicura Polato, «sarà attentamente valutata» dalla giunta comunale «tenendo conto della valorizzazione urbanistica» del palazzo di via Noris. Alla presentazione della nuova governance dell'Agec c'era anche Elena Marchesani, componente del Consiglio di amministrazione in quota a Battiti, la lista civica presieduta dal sindaco Federico Sboarina. Gli altri consiglieri sono Maurizio Ascione, presentato da Fratelli d'Italia, Luigi Contolini, in quota alla Lega Nord e Anita Viviani, che fa capo a Verona e sinistra in Comune di Michele Bertucco. Quest'ultima rappresenterà le minoranze all'interno del Cda. E.S.

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NOMINE. Forti polemiche dopo la designazione del cda, guidato da Sardelli di Verona Domani. Esclusi i grossisti

Veronamercato, è scontro mello infuriato con il Corn Il presidente della Camera di Commercio: «Si guarda alle poltrone, non al bene pubblico» Sboarina: «Nostre scelte legittime, lui ha pensato solo al suo candidato: visione ° tata» Enrico Santi

È finita male, molto male, l'assemblea dei soci di Veronamercato sulla designazione del nuovo Cda. «Stamattina abbiamo cominciato con la grandine» aveva esclamato il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello uscendo, rabbuiato, dalla riunione mentre l'assessore alle aziende partecipate Daniele Polato minimizzava parlando di «normale discussione tra soci». Rincasato nella sede di corso Porta Nuova, poi, Riello ha sparato la sua bordata con una nota durissima. Il presidente si dice «incredulo e sconvolto per quanto accaduto». E accusa: «L'amministrazione Sboarina ha fatto le proprie scelte, senza minimamente consultare la Camera di Commercio, quanto meno per un passaggio di consegne. Questo», sottolinea, «è il classico spoil system che ho auspicato non accadesse: qui si guarda alle poltrone, senza salvaguardare il benessere di Veronamercato che è di servizio alle imprese agricole, non alla politica, né al Comune». E in serata, è arrivata la replica, dai toni altrettanto du-

ri, del sindaco Federico Sboarina. «Anch'io, come il presidente Giuseppe Riello, sono incredulo per quanto accaduto all'assemblea di Veronamercato. La mia amministrazione», rimarca il sindaco, «ha fatto legittimamente le proprie scelte in nome dei veronesi, a cui appartiene oltre il 75 per cento della società contro l'8 per cento della Camera di Commercio cui compete dare rappresentanza alle categorie economiche». Per Sboarina quello che è successo «dimostra invece che Riello ha pensato solo di designare il proprio candidato interno, senza minimamente consultare gli operatori del Mercato iscritti a Confcommercio». E conclude accusando il presidente dell'ente camerale di avere «la limitata visione di chi preferisce le sue personali rendite di posizione alla crescita dell'economia agroalimentare veronese, che legittimamente il Comune ritiene di avere la responsabilità di dover guidare insieme con gli altri soci». In anni recenti non si ricorda uno scontro così aspro e diretto tra un'amministrazione comunale e un ente che rappresenta migliaia di imprese e realtà economiche.

Nell'assemblea ad alta tensione di ieri in via Sommacampagna è quindi deflagrato un malessere con gli attuali inquilini di Palazzo Barbieri che probabilmente covava da tempo. Va anche ricordato che lo stesso Riello, nelle ultime settimane dell'amministrazione Tosi, aveva sottoscritto una lettera di sfiducia nei confronti del presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato, esponente di Verona Domani, lista cui appartiene anche l'appena nominato presidente di Veronamercato Andrea Sardelli. E Casali, che è coordinatore di Battiti per Verona Domani, il gruppo di maggioranza che sostiene l'attuale sindaco, nei giorni scorsi, prendendo a pretesto il decreto del ministro Calenda, non a caso aveva auspicato l'abolizione delle Camere di commercio, a suo dire, «carrozzoni amministrativi, enti inutili e anacronistici». Nel nuovo Consiglio di amministrazione di Veronamercato siedono, su nomina del Comune, oltre al neopresidente Sardelli, Diego Begalli per Verona Pulita ed Elisabetta Molon di Forza Italia. Vicepresidente è Gianni Dalla Bernardina, presidente uscente, indicato dalla Came-

ra di Commercio e, per i soci privati, Adele Biondani, imprenditrice e presidente del Banco alimentare, indicata dalla Fondazione Cariverona, che ha avuto la meglio su Mara Brunelli, la candidata degli operatori del mercato perla prima volta esclusi - anche a causa della riduzione da 9 a 5 dei consiglieri prevista dal decreto Madia - dalla stanza dei bottoni. Esclusione pesantemente contestata, peraltro, dai rappresentanti di Fedagro e dei grossisti. Sulla Biondani c'è stata la convergenza anche degli altri istituti di credito presenti: Banco Bpm e Intesa Sanpaolo. Alla nuova giunta comunale i vertici della Camera di Commercio rimproverano una totale mancanza di dialogo e di condivisione dei progetti portati avanti durante la presidenza Dalla Bernardina. Un «progetto di rilancio» che, fa sapere Riello, «si sarebbe concluso con l'acquisto della maggioranza relativa di Veronamercato». A Palazzo Barbieri si rimprovera l'indisponibilità a un confronto su tale percorso che Riello così riassume: «Una struttura di servizio alle imprese viene acquisita dalle imprese stesse, tutte rappresentate nell'ente che qualcuno chiama "carrozzone". E che era pronto a cedere al Comune una cifra tra i 13 e i 14 milioni di euro per salire al 43 per cento». •

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I I presidente di Veronamercato Andrea Sardelli fra il direttore Merci e l 'assessore Polato FOTO MARCHIORI

Giuseppe Riello

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Operatori fuori dal cda Bufera a VeronaMercato con scontro istituzionale Volano gli stracci tra Comune e Camera di Commercio Riello: «Pensano alle poltrone». Sboarina: «Visione limitata» VERONA «Com'è andata? Malissimo: e se il modo di fare è questo, partiamo con la grandine!». Giuseppe Riello esce furibondo dall'assemblea dei soci di VeronaMercato. Un'assemblea in cui, come previsto, l'assessore Daniele Polato ha indicato Andrea Sardelli (esponente di punta del gruppo Casali-Gasparato) come nuovo presidente, al posto di Gianni Dalla Bernardina. Ma in un clima di altissima tensione. Fuori dalla sala, i giornalisti aspettano di capire qualcosa di più. Arriva lo stesso Sardelli, che ovviamente non sa come siano andate le cose e si limita ad alcune frasi di circostanza. Poi, finalmente, Polato ha la cortesia e l'intelligenza di capire cosa sta succedendo e organizza una vera conferenza stampa. In cui racconta cose importanti perla città. Dei ,5 consiglieri d'amministrazione che l'assemblea doveva nominare, ricorda Polato, 3 erano di competenza del Comune, i della Camera di Commercio e uno degli altri soci (i più rilevanti dei quali sono il Banco Popolare, il Monte dei Paschi di Siena e Cariverona). Il Comune aveva da tempo siglato un patto politico preciso: presidenza a Sardelli (area Casali-Gasparato), vicepresidenza a Diego Begalli (che completa così il «grande slam» politico di Verona Pulita, aggiungendosi alla presidenza di Agsm e a quella di Agec) e un posto di consigliere ad Elisa-

betta Molon, di Forza Italia. La Camera di Commercio riconfermava Gianni Dalla Bernardina. E le banche indicavano Adele Biondani (ma da Cariverona si farà sapere di non aver voluto bocciare gli operatori e di non essere stati messi a conoscenza in tempo del problema). Risultato : per la prima volta nella storia, nel cda non c'è nessun rappresentante degli operatori (la cui candidata era Sara Brunelli). Chi avrebbe dovuto indicarlo?

Secondo Riello, sarebbe stato logico che a farlo fosse il Comune. Secondo Polato, invece, «molti operatori sono iscritti alla Confcommercio che fa parte della Camera di Commercio: quindi era un problema di cui doveva farsi carico l'ente camerale». L'assessore aggiunge che «noi avremmo potuto anche nominare un amministratore unico, e lasciar fuori tutti gli altri, visto che abbiamo il 7,5% delle quote: abbiamo invece voluto mantenere il cda, pur diminuendone i componenti da 9 a 5, per senso di responsabilità ». E ricorda che «in Fiera il Comune ha il 40% e non ha un proprio rappresentante». Messaggio a fu-

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tura memoria. Polato sottolinea infine che «non c'è stato nessun voto contrario ma solo alcune astensioni». Il presidente della Camera di Commercio, però, racconta tutta un'altra storia. «Sono incredulo e sconvolto per quanto accaduto - tuona infatti Riello - perché l'amministrazione Sboarina ha fatto le proprie scelte, senza consultare la Camera di Commercio, quanto meno per un passaggio di consegne. Questo - aggiunge - è il classico spoil system: qui si guarda alle poltrone, senza salvaguardare VeronaMercato che è di servizio alle imprese agricole, non alla politica, né al Comune»..

no incredulo per quanto accaduto. La mia amministrazione ha fatto legittimamente le proprie scelte in nome dei veronesi, a cui appartiene oltre il 7,5% della società VeronaMercato contro l'8% della Camera di Commercio. Quello che è successo dimostra invece che Riello ha pensato solo di designare il proprio candidato, senza consultare gli operatori iscritti a Confcommercio. Spiace - conclude Sboarina - dover constatare la limitata visione di chi preferisce le sue personali rendite di posizione alla crescita dell'economia agroalimentare veronese». Lillo ALdegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riello ricorda che «l'ex presidente Dalla Bernardina era stato chiamato dalla società per mettere le pezze a una situazione particolarmente critica con un progetto che - sottolinea - si sarebbe concluso con l'acquisto della maggioranza relativa di VeronaMercato da parte della Camera di Commercio, che qualcuno chiama "carrozzone" (lo ha fatto nei giorni scorsi il consigliere regionale Stefano Casali, ndr) ma che era pronta a cedere al Comune tra i 13 e i 14 milioni per salire al 43% societario». Finisce qui? Neanche per idea, perché in serata il sindaco Federico Sboarina ci mette il suo.. .carico da go. «Anch'io, - dice - so-

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Nomine Esclusi gli operatori, Riello contro Sboarina

VeronaMercato scontro istituzionale per il nuovo cda Comune e Camera di Commercio ai ferri corti VERONA Il nuovo cda di VeronaMercato viene eletto al termine di un'assemblea dei soci ad alta tensione. Per la prima volta nella sua storia, in consiglio della società non entra un rappresentante degli operatori. Ed è scontro duro tra Camera di commercio e Comune.

a pagina 6 Aldegheri

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Andrea Sardelli (in foto) è il neo presidente di VeronaMercato

Gli operatori? Era l'ente camerale a doversene fare carico

L'assemblea Un momento dell'assemblea dei soci della VeronaMercato che si è tenuta ieri mattina (Sartori)

Nel cda sono stati nominati anche Gianni Della Bernardina (ex presidente), Diego Begalli, Elisabetta Molon e Adele Biondani

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LA C AMERA D I C OMMER CI O SC ON T RO C ON IL C OMUNE

VERONAMERCATO, RIELLO DICE NO NUOVO NUMERO UNO È ANDREA SARDELLI . IL PRESIDENTE DI CAMCOM Si DICE INCREDULO . SBOARINA DURO REPLICA "Sono incredulo e sconvolto per quanto accaduto. L'amministrazione Sboarina ha fatto le proprie scelte, senza minimamente consultare la Camera di Commercio: quanto meno per un passaggio di consegne". Non ha usato giri di parole il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello subito dopo le nomine del Consiglio di amministrazione di VeronaMercato che hanno portato sulla poltrona più importante della società di Via Sommacampagna il ragionier Andrea Sardelli, 55 anni e gli ultimi 15 vissuti da uomo pubblico, sempre nel centrodestra, tra Comune e Provincia, ma

Andrea Sardelli e Giuseppe Riello

con varie sfumature: nel 2002 consigliere comunale di Forza Italia, nel 2008 esponente dell'Udc, fino al 2012 consigliere

comunale con la Lega e nella lista civica fino a prima delle elezioni, per approdare infine al gruppo che oggi fa capo a Stefano Casali e

Matteo Gasparato . L'assemblea dei soci di Veronamercato gli ha così conferito l'incarico di presidente. In rappresentanza dei soci pubblici, per il Comune, sono stati eletti con Sardelli, il professor Diego Begalli (Verona Pulita di Michele Croce ) l'avvocato Elisabetta Molon (Forza Italia), il presidente uscente Gianni Dalla Bernardina (per la Camera di Commercio); in quota ai soci di parte privata, formati dalla compagine finanziaria, dagli operatori grossisti e dalle associazioni agricole, è stata nominata Adele Biondani, la guida del Banco Alimentare. (Servizi a pag. 2 e 3)

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RIELLO AD ALTISSIMA TENSIONE 'QUI Si GUARDA ALLE POLTRONE Eppure l'ex presidente Gianni Dalla Bernardina era stato !!

chiamato a mettere una pezza a una situazione critica

(Segue dalla Prima) Estata, come dicevamo, un'assemblea ad altissima tensione. "Questo è il classico spoil system che tanto ho auspicato non accadesse", ha tuonato Giuseppe Riello, "qui si guarda alle poltrone, senza salvaguardare il benessere di Verona Mercato che è di servizio alle imprese agricole, non alla politica, né al Comune.L'ex presidente Gianni Dalla Bernardina - ha aggiunto- è stato chiamato dalla precedente amministrazione della società a collaborare con il Dg Paolo Merci per mettere le pezze a una situazione particolarmente critica: da esperto conoscitore dei temi agricoli e da imprenditore storico nel settore dell'agricoltura. Ha raccolto un'eredità delicata, incluso un contenzioso con quasi venti concessionari. Alla base della collaborazione, come nel caso di Veronafiere e dell'Aeroporto -ha

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continuato- vi è stato un articolato progetto di rilancio e consolidamento della società. Questo, addirittura, si sarebbe concluso con l'acquisto della maggioranza relativa di Verona Mercato da parte della Camera di Commercio. Un percorso coerente, la cui logica non fa una piega: una struttura di servizio alle imprese viene acquisita dalle imprese stesse, tutte rappresentate nell'ente che qualcuno chiama "carrozzone", la Camera di Commercio: il "carrozzone" era pronto a cedere al Comune una cifra tra i 13 e i 14 milioni di euro per salire al 43% di Verona Mercato, la maggioranza relativa. Durante la presidenza di Dalla Bernardina, Verona Mercato- ha concluso Riello- ha creato un vero e proprio polo dell'agro-alimentare: ospita la Borsa Merci della Camera di Commercio, ha rinnovato giusto quest'anno tutte le

concessioni per altri 7 anni e organizza da due anni incontri business to business con operatori internazionali. Inoltre di concerto con il Comune si è finalmente data una valutazione alla società". Questo dunque il pesantissimo giudizio di Riello. Gli effetti li valuteremo in futuro. II Comune, lo ricordiamo, è socio di maggioranza con oltre il 75%, mentre la Camera di Commercio ha 1'8,37%. Ci sono poi i soci di parte privata: Banco BPM S.p.A, Fondazione Cariverona, Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo SpA, Aeroporto Valerio Catullo di Verona, C.I.GR.ACons.Impr. Grossisti Alimentari, Soc. Coop. Facchini Multiservizi a.r1., Fedagro Verona, Confcommercio Verona, Conf. Italiana Agricoltori Verona, Fed.Prov. Coltivatori Diretti di Verona, Confagricoltura Verona. Un patrimonio in tutti i sensi. (Segue)

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VERONAMERCATO : CAMCOM SCONTRO CON IL COMUNE /2

Le immagini dell'assemblea dei soci. Sotto Diego Begalli, Adele Biondani e Elisabetta Molon

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' pENSASOLO AL SUO CANDIDATO" SBOAHINk II sindaco risponde a muso duro. Sardelli: "Cerco la collaborazione dei soci"

L'assessore Polato: "Scelto per esperienza e professionalità" Le critiche del Pd (Segue) Ma la risposta dei Comune non si è fatta attendere. E in serata l'ha messa nero su bianco lo stesso sindaco Federico Sboarina. "Anch'io, come il presidente Giuseppe Riello, sono incredulo per quanto accaduto all'assemblea di Veronamercato. La mia amministrazione ha fatto legittimamente le proprie scelte in nome dei veronesi, a cui appartiene oltre il 75% della società Veronamercato contro l'8% della Camera di Commercio a cui compete invece dare rappresentanza alle categorie economiche. Quello che è successo dimostra invece che Riello ha pensato solo di designare il proprio candidato interno, senza minimamente consultare gli operatori del Mercato iscritti a Confcommercio. Spiace dover constatare la limitata visione di chi preferisce le sue personali rendite di posizione alla crescita dell'economia agroalimentare veronese, che legittimamente il Comune socio di maggioranza - ritiene di avere la responsabilità di dover guidare insieme con gli altri soci. Ringrazio, in particolar modo, i rappresentanti uscenti degli operatori di Veronamercato e tutto il oda per il lavoro svolto fin qui, sicuro che il nuovo consiglio sarà particolarmente sensibile e vicino alle esigenze delle categorie professionali che vi operano". Dal canto suo il neo presidente Andrea Sardelli si è limitato a dire che si tratta di "un incarico prestigioso e stimolante, che mi impegno a ricoprire cercando la piena collaborazione dei soci e dei loro rappresentanti. E' vero che il bilancio di Veronamercato è a segno positivo, ma l'obiettivo è il rilancio complessivo di un'azienda che deve stare al passo con i cambiamenti di un mondo economico in continuo sviluppo". Per il Comune era presente l'assessore alle Aziende partecipate

Daniele Polato, che ha sottolineato come "la proposta del Comune di ridurre i membri del CdA da 9 a 5 sia stata condivisa da tutti i soci. Il bilancio di VeronaMercato è in attivo, nonostante le difficoltà riscontrate negli ultimi anni nell'attrarre nuovi mercati. Sono certo che il nuovo presidente, scelto per esperienza e professionalità, saprà conferire all'azienda la solidità necessaria per competere sui mercati europei". E nel pomeriggio sono arrivate le prime reazioni dei partiti. A partire dal Partito

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Democratico con il capogruppo Carla Padovani e i consiglieri Elisa La Paglia e Federico Benini . "Anche quest'ultima infomata di nomine negli enti e nelle aziende partecipate del Comune di Verona", scrivono in una nota, "ha visto il prevalere degli accordi politici pre-elettorali e delle esigenze di ceto politico sui valori di merito e trasparenza tanto professati in campagna elettorale ma poco praticati al momento dei fatti. Poiché tutti concordiamo sul fatto che queste logiche decisionali, pur legittime,

risultano sempre più estranee e incomprensibili alla generalità dei cittadini, crediamo che ora, a bocce ormai ferme, sia possibile cominciare a ragionare su come cambiare i meccanismi delle nomine. Questo secondo noi deve valere anche per i direttori generali delle aziende. Una semplice selezione pubblica, come è stata annunciata dai nuovi presidenti Agsm e Amt, non impedisce il perpetuarsi di situazioni sgradevoli e ingiustificabili di intoccabilità e di inamovibilità . Ulderico Campagnola

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LAVORI

LI. Viene steso uno strato di asfalto grezzo, quello definitivo in primavera

Via Mameli torna nuova ma chiude via Battisti Ancora due giorni di disagio nella zona di San Giorgio. E nella strada dove si trova l'Inps, cinque giorni di stop per rifare i sottoservizi Ilaria Noro .............................................................................. Per una decina di settimane, in totale oltre due mesi, ci hanno lavorato gli operai e i tecnici dell'Agsm, di Acque Veronesi, della seconda circoscrizione e di vari reti telefoniche. Ora, finalmente, il cantiere di via Mameli, uno dei maggiori e più impattanti perla viabilità di questa estate 2017, è alle battute finali.

Chiuderà definitivamente entro la settimana e la strada, nel tratto tra i due incroci di San Giorgio e piazzale Stefani, potrà dunque tornare ad essere percorsa in tutti e due i sensi di marcia. Ieri è iniziata l'ultima, veloce, fase dei lavori, quella della bitumatura della strada. «Si tratta di un asfalto grezzo, seppur perfettamente carrabile. Avendo scavato anche in profondità, è ora necessario attendere alcuni mesi prima di stendere l'ultimo strato di asfalto per permettere al terreno di assestarsi», spiega l'assessore a Strade e giardini Marco Padovani. L'asfalto definitivo verrà posato la prossima primavera. Ma il lavoro non richiederà più di un giorno o due per l'intero tratto di strada interessato dagli scavi di questa estate.

Per ora, dunque, ancora un giorno o due di pazienza e sarà solo un ricordo anche la deviazione obbligata per le auto in entrata in città, fatte transitare su via Cefalonia o su Ciro Menotti e viale Nino Bixio per poi ricongiungersi a San Giorgio da via Bezzecca o, peggio, dal semaforo di ponte Garibaldi: un percorso di poco meno di un chilometro che però ha creato parecchi rallentamenti e più di qualche coda. Se per chi viaggiava da San Giorgio e dalla parte est della città diretto verso Ponte Crencano, il cantiere non ha mai creato più di tanti disagi, lo stesso non si può dire infatti per chi percorreva la strada in senso opposto. Si tratta di un percorso alternativo, per le prime settimane presidiato ininterrotta-

mente dalla polizia municipale, che anche ieri, soprattutto durante le ore di punta della mattina e del tardo pomeriggio, ha causato rallentamenti sia su via Mameli che all'immissione in via Da Monte e viale Nino Bixio. Per un cantiere che chiude, un altro apre i battenti. Lunedì mattina verrà chiusa via Cesare Battisti; la strada che da corso Porta Nuova porta a via Montanari, vicino al parcheggio Arena. Gli operai, il cantiere è allestito in collaborazione con l'Agsm, saranno al lavoro per sistemare alcuni sottoservizi che erano stati posizionati nel corso di un precedente intervento svariati mesi fa. Tempo permettendo, i lavori dovrebbero concludersi in cinque giorni e dunque entro venerdì otto settembre. Durante l'apertura del cantiere sarà istituito il divieto di sosta e di transito da via Kessler a via Montanari. «Stiamo accelerando in vista della riapertura della scuola: gli ultimi interventi importanti, come questo di via Battisti, sono fissati perla prossima settimana», spiega Padovani. •

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Via Mameli sarĂ asfaltata provvisoriamente, in primavera il manto definitivo

Ancora disagi nella zona di via Nino Bixio e via D'Annunzio MARCHIORI

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Fine settimana da gustare con To1eHHni e Dintorni" Uno scenario naturale di grande suggestione: le colline moreniche, la valle del Mincio e Borghetto con i suoi antichi mulini. Oltre alle bellezze naturali, i prodotti eno-gastronomici di eccellente qualità e unaspiccata Efilosofiadell'ospitalità hanno fatto conoscere ed apprezzareValeggio sul Mincio in tutta Italia e non soltanto. Nei tre giorni di "Tortellini e Dintorni", in scenadaoggi adomenica3 settembre, lungo i percorsi eno-gastronomici, stilisticamente curati, il visitatore avrà l'occasione di conoscere e gustare i vini e i piatti più prelibati che Valeggio sul Mincio offre alla tavola.

Un evento nell'evento saranno le serate di "Tortellini e Dintorni" animate, nelle strade e nelle piazze, da concerti di musica dal vivo. I I centro storico diventerà così un grande palcoscenico a cielo aperto.

Una sezione dedicata all'editoria presenterà pubblicazioni e riviste dedicate all'enogastronomia, alle ricette di cucina e allo style food, distribuiti da case editrici e librerie specializzate. II viaggio nel gusto, nei sapori e nelle tradizioni di "Tortellini eDintorni" comprende anche il Mercato di Eccellenza, di produttori selezionati.

Per conoscere e ammirare le

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I Tortellini di Valeggio sono i principali protagonisti della manifestazione

Percorsi eno-gastronomici per conoscere i rinomati prodotti dei territorio Serate animate, nelle strade e nelle piazze, da concerti di musica dal vivo

bellezze del territorio e il suo patrimonio naturale e storico, ci sarà la possibilità di partecipare a visite guidate in collaborazione con il gruppo C.T.G. el Vissinel. Tra le novità di questa edizione, oltre al laboratorio didattico presso il Palazzo Municipale e lo Show Cooking , organizzato in collaborazione con l'istituto alberghiero " Luigi Carnacina" di Valeggio sul Mincio, viene proposto uno speciale ticket " gluten free " (testo in pagina).

Tra gli eventi speciali ritorna in scena il " Mapping", quando la tecnologia incontra l'architettu-

ra. Si tratta di unatecnica digitale di proiezione 3D che verrà riprodotta sulla facciata del Palazzo Municipale (tutte le sera a cominciare dalle ore 21.00)e La manifestazione, organizzata da Comune, Pro Loco ed Associazione Percorsi, in collaborazione con pastifici artigiani, cantine e associazione ristoratori di Valeggio sul Mincio, si avvale anche del preziosissimo sostegno di AGSM Verona, Banco Popolare di Verona, Goodmorning Paper, Dal Toscano e Serit.

Tante realtà per promuovere Valeggio e le sue eccellenze.

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FUS I ONEA N-AG5M

L'appello c veronese «Accelerate l'operazione»

La sede di Aim a San Biagio «Comprendo l'esigenza di acquisire tutte le informazioni, ma invito il consiglio di amministrazione di Agsm a farlo con una certa celerità». Commenta così, il sindaco Achille Variati, la fase di stallo in cui versa il progetto di fusione tra la multiutility veronese e Aim. Nei giorni scorsi il cda di Agsm ha espresso la necessità di disporre di «tempo per valutare se il progetto è davvero il migliore possibile per l'azienda». E Variati, interpellato sull'argomento, risponde così: «Comprendo l'esigenza di assumere tutte le informazioni di cui hanno bisogno, mali invito a farlo con una certa velocità, altrimenti andiamo noi in difficoltà. Si avvicinerebbe troppo il tempo della chiusura del consiglio comunale di Vicenza». E ancora: «L'accordo non può andare alle calende greche - avverte il primo cittadino -, perché altrimenti il Comune si sfilerà da questa operazione. Penso comunque che al più presto ci sarà un incontro tra l'assessore ai rapporti con le aziende partecipate, Michela Cavalieri, e il suo omologo di Verona, Daniele Polato». • L.P. O RIPR-I W E RISERVATA

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In via ilei posa dei tubi del gas

Lavori di Agsm invia Emilei Nuovi lavori di Agsm a partire da lunecfi 4 settembre. Si tratta della posa di un nuovo allacciamento alla rete del gas metano invia Emilei nel tratto in corrispondenza con vicolo San Salvatore Vecchio e via Santa Eufemia. Perla tutta la durata dei lavori - circa due giorni- verrĂ istituito il divieto di sosta ambo i lati via via interessati dai lavori e il divieto di transito. Inoltre sarĂ realizzato il risanamento della rete di gas metano su ponte Nuovo. Per tutta la durata dei lavori - circa sette giorni- verrĂ istituito l'obbligo di svolta a destra verso piazza San Tomaso odi procedere dritti verso via Carducci per iveicoli provenienti da ponte Nuovo e obbligo di svolta a sinistra verso piazza San Tomaso per i veicoli provenienti da lungadige Re Teodorico.

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Canoni milionari sul gas, Comune ko con Agsm Querelle sulle tubature sotterranee: fi'l'ar annulla parte del regolamento e le richieste di pagamento alla spa VERONA Palazzo Barbieri esce sconfitto dalla contesa giudiziaria contro Agsm sulle condutture sotterranee per la distruzione del gas. Si trattava di una battaglia a sei zeri: in ballo, infatti, si prospettava la richiesta da parte del Comune di canoni il cui ammontare complessivo oltrepassai 4 milioni 294mila euro. Un contenzioso che vedeva coinvolta la passata amministrazione: le pretese dell'ente, per la precisione, riguardavano l'arco di tempo racchiuso tra il 2013 e la prima parte del 2015, mentre la sentenza del Tar è appena stata pubblicata in data 29 agosto. Adesso per Palazzo Barbieri c'è la possibilità di presentare ricorso al Consiglio di Stato. Innanzitutto, però, va fatto un passo indietro: in base alla legge, ricorda il Tar, «l'imposizione di un canone "non ricognitorio" può dirsi legittima solo se consegue a una limitazione della possibilità del suo tipico utilizzo pubblico, ma non anche a fronte di tipologie e modalità di utilizzo quali quelle che conseguono alla posa di cavi e tubi interrati, e che non ne precludono la generale fruizione». In questi casi, «l'imposizione del canone potrà al più giustificarsi durante il tempo in cui le lavorazioni di posa e realizzazione dell'infrastruttura a rete impediscono la piena fruizione della sede stradale, ma non si rinviene una giustificazione di legge per ammettere che tale imposizione possa proseguire anche durante il periodo successivo durante il quale la presenza in loco dell'infrastruttura di servizio a rete non

impedisce né limita la pubblica fruizione della sede stradale».In parole semplici: la richiesta di pagamento ad Agsm, secondo i giudici, sarebbe legittima solo relativamente all'arco di tempo in cui, per posare le tubazioni, fosse stato inibito l'uso pubblico delle strade coinvolte nei lavori e non, invece, per il periodo successivo. Al contrario, invece,«l'articolo 5, commi 2-bis, 2-quater, nonché 2-quinquies del regolamento del Comune di Verona per l'occupazione di spazi e aree pubbliche impone al proprietario delle reti e impianti, che comportino l'uso della sede stradale, il pagamento del canone non ricognitorio senza alcun riferimento alla circostanza che detto uso sia tale da impedire o limitare la fruizione pubblica

della strada stessa»: di qui, da parte dell'ente, le pretese contro Agsm pari a 2 milioni e 178mi1a euro per i1 2013, un milione 822mila euro per il 2014 e 294 mila euro per i primi due mesi del 2015. «Emerge, però decreta il Tar - l'illegittimità della pretesa del Comune di Verona di ottenere dalla ricorrente il pagamento del canone per il semplice fatto che Agsm Verona è stata proprietaria delle reti di distribuzione del gas naturale nel comune». Di qui l'annullamento non solo delle determinazioni dirigenziali che chiedevano alla spa di versare canoni a sei zeri, ma anche della parte di regolamento comunale (i tre commi dell'articolo 5) ritenuta «illegittima».

Laura Tedesco © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cifre Le pretese contro Agsm erano pari a 2 milioni e 178mila euro per il 2013, un milione 822mila euro per il 2014 e 294 mila euro peri primi due mesi del 2015. «Emerge, però - per il Tar l'illegittimità delle pretese del Comune»

Vincitrice Accolti dal Tar i ricorsi di Asgm

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Croce conquista la presidenza Agsm Barini all'Amt, Niccolai all'Agec 11 ' esordio i primi consiglio d'amministrazione dell'era Sboarina, quelli delle multiutility Amt, Agsm e Agec tenuti a battesimo dall'assessore con delega agli enti partecipati Daniele Polato. Per ognuno le priorità sono già in agenda. In via Torbido (Amt) il progetto del traforo si ferma al capolinea mentre si preme l'acceleratore sul filobus, opera madre della mobilità sostenibile. Il neo-presidente Francesco Barini ha già trattato la questione da consigliere e «certamente porteremo a casa perlomeno il cantiere», assicura. In squadra anche Cristina Magrella, Lucia Poli, Gianluca Soldo e Antonio Lella. Alla guida della più importate multiutility di Verona, Agsm, Michele Croce è affiancato dal vice Mirco Caliari e dai membri del nuovo cda Maurizio Giletto, Francesca Vanzo e Stefania Sartori. Poche chiacchiere e tanti fatti, promettono, ma la fusione con la municipalizzata vicentina dell'energia Aim subisce una battuta d'arresto: «Non ho pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è effettivamente la scelta migliore per Agsm», ha specificato Croce. Il quale si porta a casa anche la presidenza di Agec, andata al suo delegato di lista in campagna elettorale Roberto Niccolai . Con lui in cda anche Maurizio Ascione, Elena Marchesani, Luigi Contolini, Anita Viviani. Efficienza, trasparenza, collaborazione sono le parole chiave della nuova gestione. «Mi attiverò da subito per la riduzione dell'apparato burocratico, il potenziamento dei processi telematici e la valorizzazione delle risorse umane della società», sono state le parole del neo-presidente. [L. Per.]

A

la signora della trasparenza non cara trasparente in Giunta

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lunedĂŹ 04.09.2017 (11:45)

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TG Verona

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lunedì 04.09.2017 (11:45)

TG Verona Sboarina destruens

Sboarina costruens

Sboarina destruens Sboarina costruens LE SCELTE DI PALAZZO BARBIERI 04/09/2017 10:31"Avevo detto che nei primi cento giorni da sindaco non avrei fatto niente: promessa mantenuta". Federico Sboarina ha riassunto così, con ironia, i primi mesi del suo mandato. Dicendo una parte della verità. E' vero che, al momento, non abbiamo visto alcuna delibera significativa. Ma è anche vero che è stato cambiato il volto dei potenti della città (l'Agsm, come ha ricordato il neopresidente Croce, è ovunque: acqua, luce, gas ma anche rifiuti, asfalti, rifacimenti come a San Giorgio, restauro dell'Arena) e ha rivoluzionato (con una certa imprudenza) il rapporto tra politica ed economia. Mica poco. E poi, soprattutto, sono stati già bloccati gli interventi più importanti: niente Traforo, niente restauro dell'Arsenale, filobus tutto da rivedere (con molti guai). La "pars destruens" è andata avanti a mille, altro che "fatto niente". Ora però tocca alla "pars costruens". I cui germogli (non certo le realizzazioni, che avranno bisogno di anni) si dovrebbero vedere non entro i 100 ma entro i 200 giorni. E non sarà un lavoro facile.

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LA FUSIONE CON LA PARTECIPATA DI AIM: C'È FRETTA

AGSM U VICENZA PREME SU CROCE UMBERTO LAGO, PRESIDENTE DELLA MULTIUTILITY BERICA Si DICE PERPLESSO PER LE DICHIARAZIONI DEL NEOPRESIDENTE, CHE PERÒ VUOL CAPIRE SE IL PROGETTO È DAVVERO LA MIGLIOR SCELTA Scalpitano a Vicenza e hanno avviato una morbida pressione sul nuovo vertice di Agsm per arrivare quanto prima alla fusione delle rispettive multiutility. Allo scadere del mandato l'ex sindaco Flavio Tosi aveva infatti impresso un'improvvisa accelerata sul possibile matrimonio trovando d'accordo anche i vertici di Aim e il sindaco della città berica, il Dem Achille Variati. Con la vittoria però di Federico Sboarina tutto è stato congelato. Ora, dopo la nomina al vertice di Agsm di Michele Croce, da Vicenza, si sono rifatti vivi in maniera molto diplomatica. «Saluto il nuovo presidente di Agsm Michele Croce formulandogli i migliori auguri di buon lavoro per il prestigioso e importante incarico». Lo afferma infatti in una nota su Veneto Vox, Umberto Lago, amministratore unico di AIM Vicenza Spa, che si dice però perplesso per le dichiarazioni di Croce sul settore delle multiutility: «le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono le microfusioni, come fa Hera, oppure le joint venture, come fa A2A», aveva dichiarato. «Le citate società, Hera e A2A replica Lago -, hanno recentemente operato acquisizioni a pieno titolo, avendo Hera acquista-

Croce, Lago, Sboarina e Tosi

to, ad esempio, la maggioranza di Acegas Padova-Trieste, Amga Udine, o di società nel settore dell'ambiente come Aliplast eGeo Nova. «Analogo processo di acquisizione ha operato A2A nei riguardi di LGH, acquisendo il controllo della società operante in alcune importanti città lombarde. Il progetto di aggregazione e integrazione tra AIM e Agsm, due gruppi industriali omologhi e importanti, fortemente radicati sul territorio - prosegue l'amministratore della società vicentina -, si

prefigge invece l'obiettivo di creare un grande gruppo industriale, per progettarne congiuntamente lo sviluppo, mantenendo intatti i rapporti con i rispettivi territori di appartenenza, ponendo i clienti e gli utenti al centro delle proprie attività, e finalizzando le politiche industriali di crescita ad una sempre maggiore qualità dei servizi erogati». Secondo Croce, lo ricordia, la prima cosa da valutare è proprio la fusione. "Con Aim", ha detto al suo insediamento "non ho pregiudizi né preconcetti: analizzeremo se il progetto è effettivamente la scelta migliore perAgsm". Ma a Vicenza mettono fretta. Ulderico Campagnola

la ronca ARtàVICERIAPREME SUCROCE

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I IN ITT Ultimi giorni di passione per gli automobilisti

Cantieri, parte il rush finale a della scuola P L'assessore Padovani: «Entro il 13 settembre saranno conclusi tutti gli interventi più importanti» All'opera anche per ripristinare le strisce pedonali Ultimi giorni di "passione" per gli automobilisti che nelle torride settimane di agosto, in città, hanno dovuto convivere con ruspe e operai alle prese con gli interventi di asfaltatura: i cantieri, con la prima campanella dietro l'angolo, sono infatti ormai agli sgoccioli. L'assessore alle Strade e giardini Marco Padovani conferma: «Entro l'inizio delle scuole concluderemo tutti gli interventi più importanti. Ci resteranno da sistemare alcuni marciapiedi nei quartieri, come in via Riccione in Borgo Roma, ma non si tratta di assi viari portanti, quindi non provocheranno ricadute sulla viabilità». I mesi estivi sono stati impegnativi per chi è rimasto in città: «Alcuni disagi sono inevitabili, ma abbiamo scelto appositamente il periodo estivo, quando molti cittadini sono in ferie, per limitare i fastidi», spiega Padovani. Ma i problemi alla viabilità non sono finiti: si viaggia ancora a

singhiozzo, per esempio, in Ztl, con deviazioni in via Emilei e in lungadige Rubele per interventi ai sottoservizi. Chiusa da ieri (e, indicativamente, per cinque giorni) anche via Battisti dove sta lavorando Agsm. Ma a far storcere il naso sono ancora, soprattutto, code e rallentamenti in via Mameli, dove dopo il cantiere di Agsm e Acque Veronesi tra l'incrocio di piazzale Stefani e San Giorgio, gli operai stanno concludendo le operazioni con la bitumatura e dove è ancora attiva la deviazione, per chi viaggia verso il centro, su via Nino Bixio. Questione ancora di un paio di giorni, però, e tutto tornerà alla normalità. E in vista della prima campanella si lavora a pieno ritmo anche per ripristinare le strisce pedonali nelle vie con attraversamenti vicini alle scuole, in molti casi cancellate e quasi invisibili, come testimoniato più volte negli ultimi mesi da «L'Arena».

Gli interventi, che interesseranno tutte le otto circoscrizioni, rientrano nel programma generale di ripristino della segnaletica stradale avviato nelle scorse settimana dall'assessorato al Traffico. «In questi giorni», non nasconde l'assessore Luca Zanotto, «siamo concentrati soprattutto per garantire la massima sicurezza a studenti, genitori e operatori per consentire un tranquillo inizio di anno scolastico». In centro si lavora già in prossimità delle scuole Rubele, in via Interrato Acquamorta e vicino all'istituto Fava Aosta in via Trezza. In Seconda circoscrizione sorvegliate speciali le strisce in prossimità della scuola San Vincenzo in via Prato Santo, i tre attraversamenti pedonali vicini alla scuola dell'infanzia in via Carso, alla scuola Arcobaleno in via Duse, alla Nievo vicino a breccia San Giorgio e in prossimità delle scuole Arcobaleno, Nievo, Fraccaroli, Rosani, Uber-

ti, Provolo, Pisano, Gavia, Parona, Battisti e Lorgna di via Ca' di Cozzi. Per la Terza circoscrizione, occhio agli operai vicino alla scuola Chiot tra viale Palladio e via Di Cambio, in via Bassone per la scuola Vilio, in via Milione e via S.Annone per le Collodi, oltre che in prossimità delle scuole Pertini in via Franchetti, della scuola Europa Unita in via vicino all'istituto Rodi, Dall'Oca Bianca di via Selinunte e al Solinas di via IV Ponte. In Quinta, saranno ridisegnate le "zebre" in via Redipuglia vicino alle scuole Busti e quelle nei pressi delle Meneghetti in via Giuliari, della scuola San Giuseppe, De Amicis, Salgari, Milani e Cesari. Si proseguirà quindi, a seguire, con le altre Circoscrizioni. • E.Pas.

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Code e ingorghi tra San Giorgio (nella foto, davanti alle medie Catullo) e via Mameli per lavori stradali FOTO MARCHIORI

Via Battisti chiusa al traffico per asfaltatura MARCHIORI

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Strisce pedonali in via Prato Santo , davanti alla scuola San Vincenzo

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TG Verona Sboarina:Nessuna frenata sulla fusione Agsm-Aim

Sboarina:Nessuna frenata sulla fusione Agsm-Aim LE PAROLE DEL SINDACO 05/09/2017 16:34Si è svolta oggi a Palazzo Barbieri la prima riunione di coordinamento delle aziende partecipate Agsm, Amt e Agec, per una migliore sinergia in termini di scelte strategiche, razionalizzazione e ottimizzazione dei risultati. All'incontro hanno partecipato il Sindaco Federico Sboarina, l'assessore alle Aziende partecipate Daniele Polato, i presidenti di Agsm Michele Croce, di Agec Roberto Niccolai, di Amt Francesco Barini e le consulenti Carla Cico e Bettina Campedelli che, a titolo gratuito, saranno di supporto per la gestione delle diverse problematiche aziendali. "Un primo incontro conoscitivo - ha detto il Sindaco – in cui è stata condivisa la necessità di una verifica complessiva delle tre principali aziende partecipate. Partiremo dalla "due diligence" per avere una fotografia a 360 gradi su cui i consigli di amministrazione dovranno basare le proprie scelte e strategie. Ho chiesto che venga data priorità ad Agsm e in particolare al processo di fusione con Aim. La volontà è quella di individuare, in tempi strettissimi, i vantaggi che la fusione potrebbe portare ad Agsm, a fronte anche di un mercato sempre più globalizzato e competitivo. Questo sarà il modo di procedere per i prossimi anni, con confronti e dialoghi continui tra Socio e aziende ma anche tra aziende stesse, per un maggiore efficientamento. Ringrazio la prof.ssa Campedelli e la dott.ssa Cico per aver accettato di mettere gratuitamente la propria esperienza e competenza a servizio della citta".

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TG Verona AGSM-AIM ? NESSUNA FRENATA !

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PRIMO BOARD TRA COMUNE E MUNICIPALIZZATE. SINDACO SBOARINA: "PRIORITA' FOCUS SU FUSIONE AGSM-AIM" All'incontro hanno partecipato il Sindaco Federico Sboarina, l'assessore alle Aziende partecipate Daniele Polato, i presidenti di Agsm Michele Croce, di Agec Roberto Niccolai, di Amt Francesco Barini e le consulenti Carla Cico e Bettina Campedelli che, a titolo gratuito, saranno di supporto per la gestione delle diverse problematiche aziendali. "Un primo incontro conoscitivo - ha detto il Sindaco – in cui è stata condivisa la necessità di una verifica complessiva delle tre principali aziende partecipate. Partiremo dalla "due diligence" per avere una fotografia a 360 gradi su cui i consigli di amministrazione dovranno basare le proprie scelte e strategie. Ho chiesto che venga data priorità ad Agsm e in particolare al processo di fusione con Aim. La volontà è quella di individuare, in tempi strettissimi, i vantaggi che la fusione potrebbe portare ad Agsm, a fronte anche di un mercato sempre più globalizzato e competitivo. Questo sarà il modo di procedere per i prossimi anni, con confronti e dialoghi continui tra Socio e aziende ma anche tra aziende stesse, per un maggiore efficientamento. Ringrazio la prof.ssa Campedelli e la dott.ssa Cico per aver accettato di mettere gratuitamente la propria esperienza e competenza a servizio della citta". .

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TI E SERVIZI . In municipio la prima riunione del «board» con Agec e Amt, tutte comunali, e l'amministrazione

AgsmAini, si apre i l «tavolo» con le due consulenti esterne Sboarina: «Non vogliamo stoppare la fusione, ma solo valutarla bene per poi decidere» Carla Cico e Bettina Campedelli: «Le nostre competenze a disposizione della città» Enrico Giardini

Come prima patata bollente la fusione tra Agsm e Aim Vicenza. «Non intendiamo stoppare il progetto, ma solo conoscerlo bene per poi decidere», dice il sindaco Gabriele Sboarina. Lo dice a quello che hanno chiamato il «board» delle aziende multiservizi. Una sorta di «tavolo» tra amministrazione e vertici di aziende, con due consulenti esterne, a titolo gratuito, entrambe veronesi. Carla Cico, imprenditrice, già presidente di Telecom Brasile, e Bettina Campedelli, docente di Economia aziendale, membro di numerosi Consigli di amministrazione (Fondazione Monte Paschi di Siena, Cattolica Assicurazioni). Dovranno approfondire e suggerire linee guida alle aziende scaligere e all'Amministrazione, «per ottenere i migliori risultati». Il primo tema che scotta già evidenziato alla prima riunione, in municipio, convocata dal sindaco Federico Sboarina e dall'assessore alle aziende Daniele Polato - sarà appunto la fusione tra Agsm e Aim Vicenza. Sulla quale la nuova Amministrazione co-

munale prende tempo. Il 30 settembre scadrebbe il termine entro il quale i Consigli comunali di Verona e di Vicenza dovrebbero approvare il protocollo d'intesa siglato tra le aziende. Ma Verona ha già fatto capire che il termine slitterà e che Vicenza - sindaco attuale Achille Variati, del Pd - che andrà al voto la prossima primavera per le amministrative, dovrà attendere un po'. L'Amministrazione e l'Agsm ci stanno lavorando.

«Non c'è da parte nostra uno stop pregiudiziale alla fusione tra Agsm e Aim Vicenza. In questo board ho chiesto che venga data priorità ad Agsm e in particolare al processo di fusione con Aim. La volontà è individuare, in tempi strettissimi, i vantaggi che la fusione potrebbe portare ad Agsm, a fronte anche di un mercato sempre più globalizzato e competitivo». Lo dice Sboarina, precisando che «questo sarà il modo di procedere per i prossimi anni, con confronti e dialoghi continui tra socio e aziende ma anche tra aziende stesse, per un maggiore efficientamento». È quanto riferisce il sindaco dopo il primo incontro di questo «board», a cui oltre a Polato hanno partecipato i presi-

denti dell'Agsm Michele Croce, dell'Agec Roberto Niccolai, dell'Amt Francesco Barini e appunto la Cico e la Campedelli. «Un primo incontro conoscitivo, in cui è stata condivisa la necessità di una verifica complessiva delle tre principali aziende al 100 per cento comunali», dichiara Sboarina. «Partiremo dalle verifiche per avere una fotografia a 360 gradi su cui i Consigli di amministrazione, in autonomia, opereranno. Questo sarà il modo di procedere per i prossimi anni, con confron-

ma riunione del cda, in cui è stato nominato vicepresidente Mirco Caliari , di Verona Domani, vice uscente, con astensione sua e della consigliera in quota all'opposizione, Stefani Sartori (Pd). Approvato, poi, il bilancio semestrale dell'azienda. E sul progetto Agsm-Aim, venerdì il presidente Michele Croce sarà a Roma, a trattare il tema a Utilitalia, la Federazione che unisce la aziende operanti nei settori acqua, energia eletrica, gas e ambiente, insieme a un consulente nominato dall'Agsm. •

ti e dialoghi continui tra socio e aziende ma anche tra aziende stesse, per un maggiore efficientamento», aggiunge. «Ringrazio Campedelli e Cico per aver accettato di mettere gratuitamente la propria esperienza e competenza a servizio della città». «Credo che l'efficienza amministrativa sia l'obiettivo da raggiungere e per questo intendo dare il mio contributo», dice la Cico. «Ho aderito per spirito di servizio alla mia città e all'Amministrazione», precisa la Campedelli. Sul fronte Agsm, intanto, ieri pri-

Niccolai, Barini, Cico, Sboarina, Croce, Campedelli e Potato alla prima riunione del 121V010" FOTOMARCHIORi

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«Priorità alla fusione tra Aim e Agsm» Dopo la frenata dei giorni scorsi, il sindaco di Verona sblocca l'alleanza con Vicenza VICENZA «Ho chiesto che venga data priorità ad Agsm e in particolare al processo di fusione con Aim». Lo ha detto ieri il sindaco di Verona, Federico Sboarina, presiedendo un primo vertice di coordinamento delle aziende partecipate, con un focus particolare sul progetto di fusione tra la multiutility di Verona, Agsm, e quella di Vicenza, Aim, progetto avviato già dalla precedente giunta Tosi e che ora deva passare all'approvazione del consiglio comunale. a pagina 14 Aldegheri

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Muffiuility, Verona adesso accelera «Priorità alla fusione tra Aim e Agsm» Dopo la frenata dei giorni scorsi, il sindaco scaligero corregge il tiro: «Più forti insieme» La ViCenúa Non si ferma il progetto di fusione tra la vicentina Aim e la multiutility veronese Agsm. L'ha assicurato ieri il sindaco scaligero Federico Sboarina, nel corso di una riunione convocata con i vertici delle aziende di Verona: «Nessuna frenata anzi, voglio tempi stretti per esaminare l'ipotesi»

VICENZA «Nessuna frenata sulla fusione tra Agsm e i vicentini di Aim, anzi: voglio tempi strettissimi per completare l'esame delle carte e per ricevere un parere da un esperto esterno: dopo di che decideremo». Il sindaco di Verona Federico Sboarina presenta così il risultato della prima riunione del nuovo «board» di coordinamento delle aziende partecipate, da lui creato.

Ieri al primo incontro, in presenza dei presidenti delle tre Aziende che il Comune possiede al Zoo per cento (Agsm, Amt e Agec) è finita al centro Agsm e in particolare la fusione disegnata dalla precedente amministrazione dell'ex sindaco Flavio Tosi, in accordo con il Comune di Vicenza. Il presidente della società, Michele Croce, all'atto del suo insediamento in azienda aveva spiegato, assieme all'assessore Daniele Polato, che la data del 30 settembre (entro cui, secondo gli accordi precedenti, il consiglio comunale avrebbe dovuto ratificare la fusione) non potrà comunque essere rispettata, che ci vorrà qualche mese di tempo e che «ormai,

nel settore delle multiutility le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Di qui la sensazione di un possibile rinvio alle calende greche. Ipotesi seccamente smentita ieri dal sindaco di Verona. Lo stesso Sboarina ha parlato col collega di Vicenza, Achille Variati, che non avrebbe chiesto accelerazioni particolari. Al vicentini interesserebbe, tra l'altro, non arrivare con la questione ancora aperta alla loro campagna elettorale, visto che il Comune di Vicenza andrà alle urne nella prossima primavera. «I tempi saranno brevissimi - assicura Sboarina - e lavoreremo notte e giorno per fare tutti gli approfondimenti necessari. Agsm incaricherà un esperto del settore esterno all'Azienda per ottenere un parere qualificato». Il sindaco di Verona ha sottolineato che «non c'è alcun preconcetto né alcun freno nei confronti di questo progetto. Penso che sia legittimo volerlo approfondire, e io spero che

Il dubbío Per il presidente di Agsm «le fusioni ormai non le fa più nessuno»

questa verifica sia positiva perché l'unica nostra volontà è quella di rendere Agsm più forte e più efficiente sul mercato». Quanto ai tempi che saranno necessari, Sboarina ha spiegato che «non si è ancora fatta una tabella di marcia perché devo risentirmi anche col sindaco Variati ma - ha ripetuto - in ogni caso i tempi saran-

ti L'azienda iic La sede di Aim: la multiutility vicentina dovrebbe fondersi con Agsm, la «cugina» di Verona. Dopo la frenata dei giorni scorsi, il sindaco scaligero ieri ha annunciato che la fusione è «prioritaria»

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no strettissimi. La prospettiva della fusione, nei giorni scorsi, ha tenuto banco fra Vicenza e Verona, con le parole del numero uno di Agsm. Lo scenario, però, rimane quello disegnato a fine primavera dalle due Giunte comunali di Vicenza e Verona. Ovvero quello di un'aggregazione fra le due multiutility del gas e dell'energia. Nei numeri, la fusione fra Aim e Agsm farebbe nascere la quinta società italiana del settore, con un fatturato stimato in 1,1 miliardi di euro e 2.250 dipendenti. Nei dettagli dell'intesa fra Vicenza e Verona era stata disegnata anche la governance del futuro maxigruppo: 57,5 per cento delle quote in mano a Verona e 42,5 per cento a Vicenza, con un consiglio di amministrazione a 5 membri (3 indicati da Verona e 2 da Vicenza), guidato da un presidente a nomina veronese e un vice di indicazione vicentina e con due amministratori delegati con diverse aree di competenza. Gian Maria Collicelli Lillo Aldegheri O RIPRODUZIONE RISERVATA

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MULTIUTILITY INTERVIEN E IL SINDACO

Agsm-Aim, parola di Sboarina «Nessuna frenata sulla fusione» VERONA«Nessuna frenata sulla fusione tra Agsm e i vicentini di Aim, anzi: voglio tempi strettissimi per finire l'esame delle carte e per ricevere un parere da un esperto esterno: dopo di che decideremo». Il sindaco Federico Sboarina dopo la riunione del nuovo «board» di coordinamento delle partecipate. a pagina 9 Aldegheri

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Agsm-Aim, entra in campo Sboarina «Nessuna frenata sulla fusione» Il sindaco corregge il tiro dopo le parole del presidente Croce: «Tempi strettissimi per la decisione»

La vicenda Nel giorno dei suo insediamento alla presidenza di Agsm, Michele Croce aveva frenato sulla fusione tra la stessa Agsm e la vicentina Aim, dicendo che questo tipo di operazioni non si fanno più Vicenza aveva storto il naso, invitando Verona a decidere in fretta il da farsi Ieri è intervenuto il sindaco Sboarina, dicendo che non ci sarà alcuna frenata ma solo un'analisi delle carte

VERONA «Nessuna frenata sulla fusione tra Agsm e i vicentini di Aim, anzi: voglio tempi strettissimi per completare l'esame delle carte (che abbiamo in mano da pochissimo tempo) e per ricevere un parere da un esperto esterno: dopo di che decideremo». Il sindaco Federico Sboarina presenta così il risultato della prima riunione del nuovo «board» di coordinamento delle aziende partecipate, da lui creato. Al primo incontro erano presenti i presidenti delle tre Aziende che il Comune possiede al loo per cento: Agsm, Amt e Agec. Ed è stato di Agsm che si è appunto parlato. Il presidente Croce, all'atto del suo insediamento in Azienda, aveva spiegato, assieme all'assessore Daniele Polato, che la data del 30 settembre (entro cui, secondo gli accordi precedenti, il consiglio comunale avrebbe dovuto ratificare la fusione) non potrà comunque essere rispettata, che ci vorrà qualche mese di tempo e che «ormai, nel settore delle multiutility - aveva aggiunto il neopresidente - le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Di qui la sensazione di un possibile rinvio alle ca-

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lende greche. Ipotesi seccamente smentita ieri dal sindaco. Lo stesso Sboarina ha parlato col sindaco di Vicenza, Achille Variati, che non avrebbe chiesto accelerazioni particolari. Ai vicentini, secondo altre fonti, interesserebbe solo non arrivare con la questione ancora aperta alla loro campagna elettorale (il Comune di Vicenza andrà alle urne nella prossima primavera). «I tempi saranno brevissimi - ha detto Sboarina - e lavore-

remo notte e giorno per fare tutti gli approfondimenti necessari. Agsm - ha proseguito - incaricherà anche un esperto del settore esterno all'Azienda per ottenere un parere assolutamente qualificato». Il sindaco ha sottolineato che «non c'è alcun preconcetto né alcun freno nei confronti di questo progetto. Penso - ha aggiunto - che sia legittimo volerlo approfondire, e io spero che questa verifica sia positiva perché l'unica nostra vo-

Primo board Il sindaco con i presidenti degli enti e le consulenti esterne Cico e Campedelli

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dialogo con Variati Non c'è una tabella di marcia, anche perché devo risentirmi con il collega Variati

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L'unica nostra volontà è quella di rendere Agsm più forte e più efficiente sul mercato lontà è quella di rendere Agsm più forte e più efficiente sul mercato». Quanto ai tempi che saranno necessari, Sboarina ha spiegato che«non si è ancora fatta una tabella di marcia perché devo risentirmi anche col sindaco Variati ma - ha ripetuto - in ogni caso i tempi saranno strettissimi». Tornando all'incontro del nuovo «board» tra le aziende, assieme a Sboarina vi hanno partecipato l'assessore alle Aziende partecipate Daniele

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Polato, i presidenti di Agsm Michele Croce, di Agec Roberto Niccolai, di Amt Francesco Barini e le superconsulenti Carla Cico (già al vertice di Teleconm Brazil) e Bettina Campedelli (docente della nostra Università, di cui è stata a lungo pro-Rettore).

Il neonato coordinamento inizierà la sua attività con una «due diligence» per avere una fotografia a 36o gradi delle diverse situazioni. «Da lì - ha detto il sindaco - i consigli di amministrazione dovranno basare le proprie scelte e strategie. Questo sarà il modo di procedere per i prossimi anni, - ha aggiunto - con confronti e dialoghi continui tra il socio unico (il Comune) e le sue aziende, ma anche tra le aziende stesse, per un maggiore efficientamento». Sboarina ha ringraziato in particolar modo la professoressa Campedelli e la dottoressa Cico «per aver accettato di mettere gratuitamente la propria esperienza e competenza a servizio della citta». Lo stesso sindaco ha annunciato di essere in contatto con altri tecnici di altissimo livello per altre collaborazioni dello stesso tipo. Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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COMPLETATA LA SQUADRA DELLE MUNICIPALIZZATE

SBOARINA GIOCA DUE ASSI CARLA CICO E BETTINA CAMPEDELLI SUPERCONSULENTI, A TITOLO GRATUITO DI AGSM, AGEC E AMT. II neo sindaco lo aveva promesso prima delle Ferie e ieri il board che supporterà le partecipate è stato completato. Federico Sboarina ha infatti perfezionato i rapporti di consulenza a titolo gratuito con due figure di elevata professionalità a supporto dei Comune: la docente di Economia aziendale dell'università di Verona, oltre che vicepresidente della Fondazione Monte dei Paschi, Bettina Campedelli, e la manager veronese, ex presidente di Brasil Telecom Carla Cico. Il loro compito sarà quello di confrontarsi con le Aziende partecipate per una migliore sinergia con le stesse in termini di scelte strategiche, razionalizzazione e ottimizzazione dei risultati.Si è svolto infattii a palazzo Barbieri il primo incontro di

TEMPI STRETTI PER LA FUSIONE CON VICENZA

Carla Cico e Bettina Campedelli

coordinamento delle aziende partecipate Agsm, Amt e Agec, per una migliore sinergia in termini di scelte strategiche, razionalizzazione e ottimizzazione dei risultati. All'incontro hanno partecipato il sindaco Federico

Sboarina , l'assessore alle Aziende partecipate Daniele Polato, i presidenti di Agsm Michele Croce , diAgec Roberto Niccolai , di Amt Francesco Barini e le due superconsulenti. "Un primo incontro conoscitivo",

ha detto il sindaco, "in cui è stata condivisa la necessità di una verifica complessiva delle tre principali aziende partecipate. Partiremo dalla "due diligence" per avere una fotografia a 360 gradi su cui i consigli di amministrazione dovranno basare le proprie scelte e strategie. Ho chiesto che venga data priorità ad Agsm e in particolare al processo di fusione con Aim. La volontà è quella di individuare, in tempi strettissimi, i vantaggi che la fusione potrebbe portare ad Agsm, a fronte anche di un mercato sempre più globalizzato e competitivo. Questo sarà il modo di procedere per i prossimi anni, con confronti e dialoghi continui tra Socio e aziende ma anche tra aziende stesse, per un maggiore efficientamento". U. C.

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SBOARINA GIOCA DUE ASSI

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LA SCOPERTA. A San Zeno i lavori di Agsm che hanno fatto riaffiorare ossa e un muro antico

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Sul luogo la Soprintendenza: il manufatto costruito in epoche diverse Il reperto osseo non verrà rimosso ma coperto. E il cantiere procede Uno scheletro quasi intatto, insieme ai resti di un altro paio di corpi almeno, e un muro spesso circa un metro che punta dritto verso la Basilica. E ciò che è emerso a circa mezzo metro da terra dallo scavo che l'Agsm ha aperto lo scorso venerdì in piazza San Zeno, a pochi passi dalla chiesa. E in cui ieri mattina, intorno alle g, è stato fatto un primo sopralluogo da parte della dottoressa Brunella Bruno, funzionaria archeologa e responsabile di zona della Soprintendenza. Un incontro cui è seguito un ampliamento dell'area di scavo per poter riportare alla luce una porzione più ampia di muro che, probabilmente, è stato costruito in due fasi e in due epoche differenti: romana nella parte sottostante, più recente, forse Medioevo, in quella più superficiale. Nel pomeriggio di ieri, inoltre, sono stati prelevati da parte degli archeologi al lavoro nel sito alcuni campioni sulle ossa ritrovate, così da poter essere repertati ed eventualmente analizzati per stabilire con precisione il periodo cui farle risalire. Più che il ritrovamento in sé, infatti, è questo il dato che potrebbe essere inte-

Gli scavi davanti alla basilica di San Zeno che hanno riportato alla luce uno scheletro ressante: quella attorno alla Basilica, in passato, è stata zona cimiteriale, tra l'altro una delle maggiori della città, e non sono dunque infrequenti ritrovamenti analoghi. Dalla Soprintendenza si avranno maggiori dettagli nei prossimi giorni, forse già oggi. Ma intanto il cantiere prosegue e, spiegano gli addetti ai lavori, gli operai riprenderanno già oggi le normali fasi previste per l'intervento concordato di allacciamento dell'energia elettrica a bassa tensione.

Sembra assodata la decisione di non toccare lo scheletro, arrivato integro fino ai giorni nostri considerato che si trova a circa 45 centimetri da terra, in una zona dove in passato sono stati effettuati altri lavori. Sarà pulito e repertato ma poi di nuovo coperto, stavolta però con un apposito tessuto e poi uno strato di sabbia. «Lavoriamo più superficialmente rispetto ad ossa e anche al muro che si trova in una posizione leggermente più profonda dei reperti e dunque non tocchere-

mo o danneggeremo nulla», spiegano entro le transenne dello scavo. Analoga sorte anche per il muro che, una volta repertato e segnato sulle mappe della Soprintendenza dovrebbe venire a sua volta ricoperto. Finito il lavoro in loco gli archeologi potranno riprendere gli studi in laboratorio permettendo al cantiere di finire l'allacciamento e ripristinare la pavimentazione di piazza San Zeno, probabilmente già con i primi giorni della settimana prossima. • I.N.

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TORNEI

ILI. Domenica la passerella organizzata dall'Intrepida

Scendono in campoi Pu I c t n Al Porto c `e' il tor neo Pulcini in campo per la seconda edizione del torneo Agsm. Sarà una splendida passerella di giovani promesse, uno spettacolo con emozioni a non finire. E poi colori, visi allegri e una scorpacciata di gol. E quanto riserverà la seconda edizione del torneo Agsm riservato ai Pulcini organizzato dall'Intrepida di Madonna di Campagna, e per questa edizione ospitato sul vicino campo del Porto San Pancrazio. Una scelta necessaria ma

che non scalfirà l'ottima organizzazione già avvezza a momenti così impegnativi. Una giornata in cui si potranno ammirare le genuine giocate di tanti piccoli calciatore di società veronesi e da fuori regione. Al campo di via Asiago, affluiranno centosessanta ragazzini, con relativi allenatori e dirigenti, una quarantina di persone. E senza contare i genitori e i nonni al seguito di ogni squadra che occuperanno gli spalti a malapena in grado di ospitarli. Le

società presenti rappresentano i vivai di diverse realtà professionistiche di buona parte del Veneto, del Friuli e dell'Emilia Romagna. Un giornata molto particolare quella in programma domenica all'insegna del divertimento e di tante belle e giovani promesse calcistiche in campo, da ammirare ed applaudire il loro impegno. Questo momento organizzato dall'Intrepida, già sperimentato in altre occasioni, vedrà sui quattro campi di calci

ben 16 formazioni della categoria Pulcini, tutti nati nel 2007, mentre per i professionisti un anno in meno e cioè l'annata del 2008. Una passerella difine estate e un anticipo di campionato per le squadre che hanno aderito all'invito e saranno protagonista sul campo di San Pancrazio. t un evento da grandi numeri e di qualità, quattroi gironi previsti.

I GIRONI. A: Hellas Verona, Imolese, Padova, Pozzo. B: Chievo, Venezia, Garden Rimini, Cittadella. C: Parma, Vicenza, Virtus Vecomp, Boys Buttapedra. D: Intrepida, Pordenone, Carpi, Mantova. Inizio gare alle 9, nel pomeriggio alle 14,30, finali e premiazioni alle 17,30. • R.C.

Un Hellas dl corse e fantasia Romulo spinge il suo Verona

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PRESENTAZIONE AI Circolo unificato di Castelvecchio illustrata la programmazione. Nel segno delle sinergie

Telearena,

ornale, web

onfalamultimedialita Cattaneo, direttore de L'Arena: «Diamo al lettore il resoconto della realtà e la possibilità di essere critico». Fra gli ospiti il sindaco Sboarina e il presidente dell'Agsm Croce Elena Cardinali .............................................................................. Informazione, attualità, approfondimenti, dialogo con gli spettatori, curiosità. Un ventaglio di proposte nel palinsesto invernale di Telearena presentato ieri sera in una cena con oltre 200 invitati sulla terrazza del Circolo unificato di Castelvecchio, ma anche un'occasione per rilanciare la multimedialità del Gruppo editoriale Athesis. A Verona, tra L'Arena, Telearena, Radio Verona, il web, si raggiunge quasi il 90 per cento della popolazione, «con un'informazione fondata sulla professionalità e la serietà», come ha sottolineato Maurizio Cattaneo, direttore del nostro quotidiano.

«MAI COME in questo momento c'è voglia di informazione», ha aggiunto Cattaneo, «e il nostro ruolo è sempre più di certificatori della realtà. In un mondo dove dilagano le "bufale" e l'informazione fasulla, noi cerchiamo ogni giorno di dare al lettore il resoconto della realtà e la possibilità di essere critico. La democrazia cresce con un'informazione seria. I nostri figli hanno bisogno di conoscere la realtà per crescere liberi». All'elegante serata a Castelvecchio, a cui hanno partecipato giornalisti, tecnici e dirigenti del Gruppo Athesis, con il consigliere delegato Alessandro Zelger, hanno presenziato anche esponenti del settore imprenditoriale e istituzionale. Tra loro il sindaco Federico Sboarina e Michele Croce, presidente di Agsul. «Ricordo una delle prime volte che andai ospite di Telearena», ha raccontato il sindaco Sboarina rivolgendosi al direttore della testata, Ma-

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rio Puliero che ha condotto la serata, «e leggendo il titolo nel sottopancia feci subito un'osservazione: mi chiamo Federico, non Gabriele». Applauso. Quindi ha continuato: «Ritengo che la comunicazione seria, critica, aperta a tutte le voci, sia un pilastro fondamentale della città, un elemento capace di far squadra con essa, con le categorie economiche, con il volontariato, i cittadini tutti. Ritengo che l'informazione, in tutte le sue declinazioni, dalla carta stampata alla tv fino al web, debba dare alla gente la percezione vera della realtà, non un'immagine distorta. Il diritto alla critica e alla denuncia è sacrosanto, così come il dovere della correttezza. In questo momento, come per voi, anche per l'Amministrazione è un nuovo inizio. Se lavoriamo bene insieme sarà un vantaggio per tutta la nostra comunità». A DARE il saluto agli ospiti anche il responsabile del Circolo unificato, il colonnello Danny Cardone, che ha ricordato come Castelvecchio «voglia lavorare in sinergia con tutta la città, con iniziative ed eventi. Vorrei che il circolo tornasse ad essere il salotto di Verona». E ha consegnato al sindaco Sboarina il crest del Circolo e la tessera di socio onorario. Mario Puliero è passato quindi a presentare, con brevi filmati, i programmi che accompagneranno gli spettato-

Il d irett or e d i Tlarna Mario Pu li e ro ha con d otto la s e ra t a raccontato il palinsesto

ri nella stagione 2017-2018, illustrandone contenuti e conduttori.

IL PALINSESTO di Telarena, firmato da Susanna Tracogna che ne è la coordinatrice, indica una netta indicazione di interazione con gli spettatori, stimolati a partecipare con domande, grazie alla collaborazione del web, a portare direttamente le proprie esperienze, come dimostrano programmi come L'Arena di Noè condotto da Elisabetta Gallina, dedicato a storie d'animali e dei loro padroni, che ha avuto un grande successo, o come «Formidabili» condotto da Valentina Burati, dedicato ai giovani e ai loro talenti. Sempre dedicata ai giovani quest'estate aveva conquistato il pubblico la trasmissione Talenti ne l'Arena, con Lucio Salgaro e Angela Booloni, che ha messo a confronto numerosi talenti emergenti e la cui finale andrà in onda giovedì 14 settembre.

E POI LE TSMISSIONIsportive, come la fortunata Diretta Gialloblù con l'ormai consolidata coppia Gigi Vesentini e il comico nostrano Beppe Bifido che ha annunciato nuovi personaggi per la prossima stagione, e Pre Match, ogni venerdì, appuntamento con la redazione sportiva di Telearena. Molto spazio verrà dato anche a programmi che parlano di cucina, locali e tradizioni enogastronomiche, come «Una cantina per tre», con tre sommelier che il martedì illustreranno vini veronesi e abbinamenti a paitti della tradizione, ma anche alla salute, come «Dica 33» con Matteo Taietti, dove gli spettatori possono inviare le loro domande ai medici. O RIPROOU-SE RISERVATA

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La cena è stata servita nel giardino dei Circolo unificato

Cattaneo (a sinistra) e Puliero, direttori de L'Arena e di Telearena

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FUS IONE

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° La data del 30 settembre è stata cestinata

Agsm apre alla fusione con Aim ma Vicenza dettala linea e chiede tempi stretti

Verona riapre ad Corsa contro il tempo Ma Vicenza dà l'ultimatum: «Il sì entro fine anno» Nicola Negrin

Aim-Agsm, la fusione può attendere. Ma anche no. La prima notizia è positiva e porta la firma del sindaco di Verona, Federico Sboarina: «Non intendiamo stoppare il progetto, ma vogliamo conoscerlo bene. Ecco perché la volontà è di individuare, in tempi strettissimi e grazie a un esperto esterno, i vantaggi chela fusione potrebbe portare». Ecco, i tempi. La notizia forse meno positiva. Perché se quel 30 settembre fissato come termine ultimo nel protocollo d'intesa «non è mica la Bibbia», per citare il sindaco Achille Variati, è altrettanto evidente che ora la corsa contro il tempo è condotta dall'amministrazione vicentina, intenzionata a chiudere la vicenda (oppure no) entro fine anno. Altrimenti, si andrà troppo a ridosso delle elezioni. Si parte dall'apertura. Sboarina, dopo la prima riunione del nuovo «board» di coordinamento delle aziende parte-

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cipate (una sorta di «tavolo» tra amministrazione e vertici di aziende con due consulenti esterne a titolo gratuito) ha affermato di non aver «alcun preconcetto né alcun freno nei confronti di questo progetto di fusione. Penso che sia legittimo volerlo approfondire, e io spero che questa verifica sia positiva perché l'unica nostra volontà è quella di rendere Agsm più forte e più efficiente sul mercato». Parole di apertura, quindi, dopo la frenata di qualche giorno fa. Tuttavia, apertura non fa rima con chiusura (positiva) della trattativa. Perché tra il dire e il fare ci sono le analisi, le conferme e soprattutto i tempi. «Non c'è una tabella di marcia - ha re-

Non intendo stoppare questo progetto: v li vederci chiaro rapidamente FEDERICO SBOARINA SINDACO DI VERONA

plicato Sboarina - ma per rispetto del sindaco Variati i tempi saranno strettissimi». Ecco, è qui che la vicenda rischia di complicarsi nuovamente. Perché se lo stesso Variati ha ammesso di poter andare oltre il 30 settembre, data che era stata fissata nel protocollo d'intesa per l'approvazione del documento di fusione da parte dei rispettivi Consigli comunali, è evidente che in poco più di 20 giorni l'amministrazione scaligera non sarà in grado di affidare un incarico esterno e soprattutto di ricevere i dati auspicati. Serve più tempo. «Ma non infinito», fanno sapere da Vicenza. Ecco perché l'amministrazione berica (a meno di un anno dalle elezioni) si è detta sì disponibile ad attendere ancora qualche settimana per vedere carte e aggiornare numeri ma, in attesa di un incontro ufficiale con Verona, ha ribadito di non poter andare oltre il 31 dicembre. Entro quella data si dovrà andare in aula. Altrimenti tutto sarà archiviato. O RIPR-I WE RISERVATA

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ISTRUZIONE Da dieci anni l'ente assiste gli universitari da tutto il mondo

W p er gli studenti La nuova frontiera è la ricerca sul web Fracaro (Isu): «Abbiamo deciso di aprire il portale I vantaggi? Prezzi calmierati e la nostra garanzia» Annunci civetta, foto e bigliettini colorati appesi in bacheca, addio. La nuova frontiera della ricerca dell'alloggio, per gli universitari veronesi, è la rete. E se già da anni molti giovani hanno preso confidenza con affitti e subaffitti spulciando tra proposte e offerte online e cercando di schivare truffe e fregature sui tanti siti dedicati, a Verona c'è chi fa da garante. E' l'Isu, International Students Union, che da dieci anni assiste nella ricerca di una casa chi arriva a Verona con la mobilità internazionale. E che, da febbraio, aprirà il suo portale, finora accessibile solo con credenziali da un ristretto numero di locatori e

C i s o n o g ia mo lti p r op ri e ta ri interessati entrare nel nostro circuito di affitti IGORFRACARO RESPONSABILE DELL'ISU

di studenti, a chiunque desideri incrociare la domanda con l'offerta. «Già lo scorso anno il 70 per cento delle assegnazioni dei 250 posti letto che abbiamo disponibili avveniva dietro prenotazione sul nostro sito con pagamento immediato, attraverso bonifico. Oggi siamo arrivati al 90 per cento», spiega il responsabile Igor Fracaro. «Il trend ormai è consolidato e non si torna indietro. Ecco perché abbiamo deciso di aprire l'accesso al portale per tutti: questo ci consentirà, ovviamente, di ampliare i nostri numeri». Se questa realtà, infatti, è nata nel 2001 con la missione affidatale dall'ateneo di sistemare in un alloggio gli studenti stranieri ospiti dell'università scaligera, sono in tanti gli altri iscritti che chiedono comunque aiuto, approfittando del servizio di intermediazione che l'Isu svolge per i ragazzi a titolo gratuito. «La mobilità internazionale, che quest'anno è cresciuta vista l'attivazione di nuovi corsi di

laurea in lingua inglese, ci copre circa 150 posti. Gli altri li mettiamo a disposizione dei ragazzi che li chiedono», prosegue Fracaro. «E con il sistema aperto, sicuramente potenzieremo i posti letto, che ad oggi si limitano a 70 appartamenti: già oggi abbiamo molti proprietari che sarebbero interessati ai contratti transitori per gli studenti universitari e desiderosi di entrare nel circuito. Ne cercheremo in particolare a Borgo Roma, per ampliare il servizio anche vicino al polo scientifico». Ma quali saranno i vantaggi di rivolgersi all'Isu piuttosto che agli altri numerosi operatori che lavorano online, da Subito.it allo stesso Airbnb, che partito dagli alloggi per vacanze ha fiutato l'affare rivolgendo la sua attenzione anche agli studenti? «In questi casi i prezzi proposti ai ragazzi sono esorbitanti, mentre noi riusciamo a calmierarli». E così per un posto in stanza doppia si va da 160 euro mensili a 220 (esclude le spe-

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La vecchia bacheca è tramontata . Ora si preferisce il web se), per una singola ci si attesta entro i 300 ma si può trovare anche l'occasione a 190 euro. E non c'è fregatura che tenga: «Noi fungiamo da garanti nei confronti dello studente, che versa il bonifico direttamente a noi. Con il nuovo portale aperto, invece, passeremo alla carta di credito, ma saremo sempre noi a vagliare e verificare i dati. E abbiamo già chiesto un incontro a Michele Croce, nuovo

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presidente dell'Agsm, per verificare la possibilità di trovare una formula che consenta agli studenti di stipulare contratti di luce e gas come se fossero residenti, cioè pagando il 30 per cento in meno». Il grosso delle prenotazioni, attraverso l'Isu, è avvenuto già entro luglio. Ma per chi fosse interessato i posti letto disponibili sono ancora una ventina. • E.P. O RIPROOU-SE RISERVATA

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AZIENDE PARTECIPATE . Bussinello leader di Casapound: «Era stato già proclamato consigliere comunale, non può fare il presidente. Si dimetta»

«Agsm, l'inc Coda di campagna elettorale perle amministrative. Michele Croce, leader del movimento Verona Pulita, già candidato sindaco, «è incompatibile con l'incarico di presidente dell'Agsm. Perché? Perché é stato proclamato consigliere comunale il 27 giugno scorso dall'Ufficio centrale elettorale, pur essendosi poi dimesso. Ma in base al decreto legislativo 39 dell'8 aprile 2013 sono incompatibili con incarichi nei Consigli di amministrazione i consiglieri comunali che abbiano svolto le proprie funzioni nei due anni

ico di Croce è incomp atibile» precedenti alla loro nomina. E questo è il caso di Croce, che ha fondato la sua campagna elettorale su trasparenza e legalità. E Croce dovrebbe subito dimettersi». Lo afferma Roberto Bussinello, leader del movimento di destra Casapound di Verona, per il quale è stato pure candidato sindaco alle scorse amministrative. In piazza Bra, vicino al municipio, Bussinello, di professione avvocato come Croce, lancia con altri esponenti del movimento il suo attacco. Ricordando l'iter. «Nelle more

Roberto Bussinello

tra la proclamazione e la prima seduta consiliare», quella del 18 luglio, «d'avvocato Croce presentava la proprie dimissioni dalla carica di consigliere, venendo sostituito, in quella seduta, dal primo dei non eletti del proprio movimento. Evidentemente, a seguito degli accordi assunti con il vincitore avvocato Sboarina, Croce veniva nominato presidente dell'Agsm. Il dato certo, comunque, è che Croce, anche se per pochi giorni, è stato consigliere comunale». Bussinello affermando ciò fa riferimento alla ta, «pretenda le immediate dimissioni dell'avvocato Croce, in quanto la nomina è contra legem», dice Bussinello. «Nel caso ciò non accada, chiediamo che il sindaco revochi, con effetto immediato, la nomina di Croce quale presidente dell'Agsm». CasaPound precisa poi che, «in caso di inottemperanza, percorrerà tutte le strade politiche e legali per ottenere un atto di giustizia e trasparenza, ricorrendo ex lege all'Autorità nazionale anticorruzione, nonché ala Corte dei Conti, per quanto di loro competenza».

ta, «pretenda le immediate dimissioni dell'avvocato Croce, in quanto la nomina è contra legem», dice Bussinello. «Nel caso ciò non accada, chiediamo che il sindaco revochi, con effetto immediato, la nomina di Croce quale presidente dell'Agsm». CasaPound precisa poi che, «in caso di inottemperanza, percorrerà tutte le strade politiche e legali per ottenere un atto di giustizia e trasparenza, ricorrendo ex lege all'Autorità nazionale anticorruzione, nonché ala Corte dei Conti, per quanto di loro competenza». Il movimento chiede poi, «siccome nel programma di Verona Pulita era espressamente prevista l'abolizione dei cda delle aziende comunali, tutti i nominati a incarichi nelle aziende partecipate, appartenenti o designati da Verona Pulita, presentino le dimissioni, per coerenza». Il caso di Croce, ma anche quelli analoghi del leghista Enrico Corsi e di Bruno Tacchella, di Battiti Verona Domani, eletti in Consiglio ma dimessisi puntando a enti, era stato sollevato nella prima seduta consiliare da Alberto Bozza, della Lista Tosi. «Ciò che abbiamo detto per Croce vale anche per tutti gli altri casi di analoga incompatibilità». • E.G.

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Bussinello a Croce: «Sei incompatibile, devi dimetterti» VERONA Michele Croce è incompatibile perla presidenza di Agsm e pertanto si deve dimettere. In caso contrario, Casapound ricorrerà all'Autorità nazionale anticorruzione e alla Corte dei Conti. E quanto ha dichiarato ieri Roberto Bussinello, già candidato sindaco alle ultime elezioni. Avvocato (come Croce), in una conferenza stampa sulle scale di Palazzo Barbieri ha sostenuto che la nomina ai vertici di Agsm è incompatibile perché Croce, eletto in consiglio comunale, ruolo a cui poi ha rinunciato, è stato comunque «anche se per pochi giorni» consigliere comunale. La legge però afferma l'incompatibilità a ricoprire ruoli delle partecipate per chi, nei due anni precedenti, sia stato amministratore del Comune.

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Campedelli, la prof che sussurra al sindaco «Lo consiglio sugli enti: così faccio volontariato» di Alessio Corazza VERONA C'è chi fa volontariato alla Caritas, chi alla Ronda della Carità, chi aiuta i bambini, chi gli anziani. Bettina Campedelli ha trovato un modo diverso per mettersi gratuitamente a disposizione della collettività veronese. «Io so guardare le aziende. Questo è il mio modo di fare volontariato». Professoressa di Economia aziendale all'Università di Verona, Campedelli ha conosciuto l'allora assessore comunale Federico Sboarina alcuni anni fa, quando era lei pro-rettore dell'ateneo. «È stata una conoscenza istituzionale, poi quando lui è diventato sindaco si è ricordato di me».

Una volta eletto alle scorse elezioni in giugno, Sboarina l'ha chiamata, assieme all'altra super consulente Carla Cico, già amministratore delegato di Telecom Brazil - anche lei veronese, anche lei a titolo gratuito - per dar vita ad un tandem tutto al femminile («ma credo sia stata solo una favorevole congiuntura», dice Campedelli) tanto inedito quanto investito di un compito importante e delicato: assisterlo nelle difficili scelte che dovrà prendere nei prossimi mesi sugli enti comunali. Il ruolo, per la precisione, è quello di «consulente per il controllo strategico e monitoraggio performance delle società controllate e partecipate del Comune di Verona». «Magari a Verona è la prima volta che capita, ma all'estero è piuttosto frequente che gli amministratori pubblici facciano ricorso a questo tipo di consulenze».

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Cico e lei, spiega Campedelli, hanno competenze complementari. «Una doppia prospettiva, non c'è un rischio di sovrapposizione», assicura. Se la manager è una abituata a condurre aziende, a ragionare per obiettivi e strategie, la professoressa è un esperta di governance e performance. Le decisioni inerenti alla conduzione aziendale continueranno a essere prese dai vari consigli di amministrazione, i bilanci continueranno ad essere approvati dal Comune. L'apporto delle due consulenti si innesterà su binari diversi. Da un lato, quello della definizione di una strategia complessiva per la conduzione delle aziende comunali; dall'altro, consulenze «ad hoc» su operazioni di carattere «straordinario». In questa ultima categoria rientra, ovviamente, l'ipotesi di fusione tra Agsm e la vicentina Aim, imbastita dalla precedente amministrazione e su cui adesso di attende una posizione della nuova amministrazione. «Non ci lavoriamo solo noi - precisa Campedelli - ma anche i dirigenti dell'azienda e i funzionari del Comune». Appare evidente, tuttavia, che Sboarina - come per altro ha fatto intuire in una recente conferenza stampa - ascolterà con molta attenzione il parere delle sue due consulenti. «D'altra parte mi sembra normale sia così, altrimenti non ci avrebbe chiamato», chiosa Campedelli. Nessuna indiscrezione, al momento, sul parere che verrà stilato. Ma, si sa, che il sindaco vuole averlo sulla sua scrivania in tempi il più possibili brevi. Oltre che docente all'Università veronese, Campedelli ha in curriculum tutta una serie di importanti incarichi. Componente dei consigli di ammi-

nistrazione di vari istituti bancari e finanziari, oltre che in aziende (membro del cda di Cattolica Assicurazioni e di Friulia Veneto Sviluppo, vicepresidente della Fondazione Monte Paschi, presidente dell'Impresa Costruzioni Maltauro, in passato è stata nel Consiglio di territorio di Unicredit e presidente dell'organismo di vigilanza della Banca Popolare di Verona,), quello per il Comune di Verona non è il suo unico incarico «pro bono». È componente anche del consiglio di indirizzo del Pio Albergo Trivulzio di Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Fusione Agsm-Aim, se ne discuta in commissione» VERONA (1. a.) «La fusione AgsmAim va analizzata e discussa in commissione comunale per valutare la bontà dell'operazione e avere il tempo per percorrere altre strade». Marta Vanzetto, capogruppo M5S, afferma che con l'operazione «Verona rischia di perdere il controllo sul comparto energia, servizio che per Agsm rappresenta il core business, ma non è tutto perché potrebbero esserci esuberi di personale superiori alle 200 unità». Per tale ragione l'esponente dei grillini invita «il sindaco e l'attuale presidente di Agsm a istituire un tavolo tecnico a cui siano presenti anche tutte le sigle sindacali, attori essenziali e irrinunciabili dell'operazione affinché ogni decisione venga attuata nel rispetto delle parti sociali».

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AGSM - AIM LE CARTE PLEASE di Achille Ottaviani

La fusione tra le municipalizzate veronese Agsm e vicentina Aim , non è detto che si abbia da fare. E se accadrà è opportuno che venga studiata nei minimi particolari e non all'ultimo minuto nell'ultimo anno come aveva deciso di fare la vecchia amministrazione. Più che una fusione quando è stata presentata , sembrava un colpo di Stato. Inspiegabile perché in dieci anni sia stata messa sul tavolo solo nell ' ultimo mese. E' possibile che il progetto sia valido , credo che sia giusto che i cittadini lo conoscano nei minimi dettagli . Si tratta, non solo per Verona, ma anche per Vicenza di una decisione per così dire, epocale . Il matrimonio tra le due aziende multiservizi potrebbe portare soddisfazioni, ma anche grane a non finire. II 30 settembre scade il termine entro il quale i consigli comunali delle due città interessate dovrebbe approvare il protocollo d'intesa siglato tra le due aziende. Spostarlo è indispensabile . Serve del tempo e la verifica dei vantaggi che la fusione potrebbe portare . Poi se son rose, fioriranno.

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DUE LEGALI NON SE LE MANDANO A DIRE

AGSMJ BOiTE DAAVOCAII PER BUSSINELLO (CASAPOUND), CROCE "È INCOMPATIBILE ALLIAGSM", MA IL FONDATORE DI "VERONA PULITA" GLI SCRIVE SU FACEBOOK : " HAI AVUTO UNA SVISTA, CAPITA ANCHE A QUELLI PIÙ ESPERTI COME TEMER" "Ciao Roberto, ho letto le tue dichiarazioni sulla mia presunta incompatibilità alla presidenza di Agsm avendo rivestito per qualche giorno la carica di consigliere comunale. Da buon avvocato quale sei citi norme e sentenze ma hai omesso un particolare essenziale. La legge è infatti chiara (art. 2, co. 1, lett. I), D.Lgs. 3912013) nell'escludere l'incompatibilità nei casi in cui al Presidente non siano conferite deleghe gestionali dirette". Usa il tono confindenziale l'avvocato Michele Croce, come si conviene tra iscritti allo stesso Ordine professionale (quello degli avvocati appunto), per rispondere all'inaspettato (forse) attacco che gli ha portato Roberto Bussinello , pure lui avvocato e leader di Casapound, il movimento della destra radicale. Dal suo profilo Facebook, mentre è in viaggio per Roma, il fondatore di Verona Pulita, ripete che 1a stessa Autorità Anticorruzione ( Raffaele Cantone ndr) ha più volte ribadito tale concetto: nessuna incompatibilità se il Presidente non ha deleghe gestionali dirette Orientamento n. (es.:

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Michele Croce e Roberto Bussinello: avvocati contro

14/2015/AC). Ora, lo Statuto di Agsm non prevede in capo al Presidente poteri gestori (art. 22). Sono quindi perfettamente compatibile ai sensi di legge e statuto". Dopo i toni soft degli azzeccagarbugli, una punticina di veleno finale. "Una svista può capitare a tutti, anche agli avvocati più esperti come te", chiosa il neopresidente di Agsm. "Non replicherò quindi sugli organi di informazione, né convocherò conferenze stampa", taglia corto Croce, "il mio

tempo lo voglio infatti dedicare ai grandi ed urgenti temi che ho trovato sul tavolo in Agsm: fusione con Vicenza - fascicolo Albania - nomina Direttore Generale - razionalizzazione del Gruppo (solo per citarne alcuni). Sto giusto andando a Roma per discutere di questi temi". Bussinello ha già fato sapere che non si fermerà qui. Al lettore resta una domanda ingenua (forse): ma perchè i politici di ogni colore si affannano tanto a rincorrere incarichi pubblici tra enti e partecipate, se poi non hanno, come dice Croce, "poteri gestori"? Ardua sentenza, o no?

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AZIENDE. Il numero uno di Agsm replica a Bussinello . Verifiche per Aim

Croce «cita>> Cantone per difendere il posto «Non c'è incompatibilità se il presidente non ha deleghe gestionali dirette, lo dice l' fico ° one» Incompatibile con l'incarico di presidente dell'Agsm? Il problema, per lui, non sussiste. Lo sostiene Michele Croce, leader di Verona Pulita e neopresidente dell'azienda di servizi di proprietà del Comune, su quanto ha detto (L'Arena di ieri) Roberto Bussinello, del movimento di destra CasaPound. Secondo il quale, appunto, essendo stato proclamato consigliere comunale, nonostante si sia dimesso subito, Croce non può esercitare quel ruolo, andando contro il decreto legislativo 39 del 2013. In base al quale sono incompatibili con incarichi nei cda delle municipalizzate i consiglieri comunali che abbiano esercitato le proprie funzioni nei due anni precedenti alla loro nomina. Lo stesso Croce - pur non rilasciando dichiarazioni - ha diffuso però su whatsapp un pronunciamento di Raffaele Cantone, il presidente dell'Autorità Anticorruzione, sull'argomento. E poi, su Facebook, ha replicato a Bussinello dicendo che Cantone chiarisce che il suo incarico non è incompatibile. «La legge è infatti chiara (art. 2, co. 1, lett. 1), D.Lgs. 39/2013)», scrive su Fb rivolgendosi a Bussinello, «nell'escludere l'incompatibilità nei casi in cui al presidente non siano conferite deleghe gestionali dirette. La stessaAutorità Anticorruzione ha più volte riba-

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Michele Croce, leader di Verona Pulita, presidente dell'Agsm dito tale concetto: nessuna incompatibilità se il presidente non ha deleghe gestionali dirette (esempio: Orientamento n. 14/2015/Ac). Ora, lo Statuto di Agsm non prevede in capo al presidente poteri gestori (articolo 22). Sono quindi perfettamente compatibile ai sensi di legge e statuto».

Croce scrive poi di volersi dedicare «ai grandi e urgenti temi che ho trovato sul tavolo in Agsm: fusione con Vicenza, fascicolo Albania, nomina del direttore generale, razionalizzazione del Gruppo». Bussinello poi ribadisce la sua tesi. Proprio ieri, comunque, come L'Arena ha anticipato, Croce è stato a Roma da Utilitalia, la Federazione delle aziende di servizi pubblici nel settore acqua, energia elettrica, gas e ambiente, con il vicepresidente

Mirco Caliari e con il procuratore interno facente funzione (del direttore) Daniela Ambrosi, oltre che con un consulente, per valutare il progetto fusione dell'Agsm con Aim Vicenza, voluta a Verona dall'Amministrazione Tosi e dall'ex presidente dell'Agsm Fabio Venturi. L'Amministrazione Sboarina, anche con le consulenti Bettina Campedelli e Carla Cico, la verificherà nel «tavolo» delle aziende comunali. Intanto Marta Vanzetto, consigliere del Movimento 5 Stelle, invita il sindaco «a convocare subito una commissione straordinaria per sottoporre al vaglio dei consiglieri eletti tutta la documentazione relativa alla eventuale fusione con Aim o le altre proposte sul piatto». • E.G. O RIPR-I WE RISERVATA

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Nella prima tornata. di nomine Croce « asfalta» la maggioranza Il peso del leader di «Verona pulita» superiore ai veri alleati del sindaco Sboarina VERONA Chi ha vinto la prima tornata delle nomine, a Palazzo Barbieri? L'impressione comune è che abbia stravinto Michele Croce. «Col 4,8 per cento dei voti ha preso in mano oltre i150% del potere reale in città», mugugnano consiglieri di tutti gli altri partiti. Al di là della «percezione politica», però, abbiamo provato a fare dei conti concreti, prendendo come base di riferimento una vecchia carta, siglata dai leader del centrodestra durante la prima amministrazione Tosi, nel 2007. Quella carta, «ammodernava» un documento precedente, sempre redatto a Verona ai tempi di Gabriele Sboarina. Eravamo nella Prima Repubblica. E attribuiva un punteggio preciso ad ogni «posizione» di potere in città. Per fare un esempio, la presidenza di Agsm valeva 15o punti, quelle di VeronaMercato e di Amia ne valevano 6o ciascuna, e via dicendo. Applicandola alla recente tornata di scelte compiute da Sboarina, cosa ne viene fuori? Viene fuori che il movimento di Croce «asfalta» tutte le altre forze politiche, conquistando ben 202 punti: al secondo posto i seguaci di Casali e Gasparato con 120, medaglia di bronzo per la Lega con go, quarta Battiti con 75, quinta Forza Italia con 26 e sesta Fratelli d'Italia con il punti. Per le minoranze, 9 punti al Pd, 8 a Michele Bertucco e lo ai tosiani (grazie al posto di consigliere di Amt affidato ad Antonio Lella). Cinque stelle a quota zero, anche se si parla di un posto per loro (Saurini) all'Istituto Anziani. Più nel dettaglio, secondo quel vecchio «Cencelli scaligero» e ricordando che nomine importanti

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restano da fare, vediamo come nasce questo risultato. Croce ottiene 202 punti così suddivisi:15o per la presidenza Agsm, 40 per la presidenza Agec, 12 per VeronaMercato (valutato peraltro come consigliere semplice, perché allora non era prevista la vicepresidenza, che invece i «crociani» adesso hanno ottenuto). Verona Pulita ha inoltre un posto nel Consorzio Soggiorni Climatici, non valutato. Verona Domani (Casali-Gasparato) è «medaglia d'argento» con 120 punti grazie alla presidenza di VeronaMercato (60) alla vicepresidenza di Agsm (5o) e a un posto in Amt (lo). La Lega è al terzo posto, a quota go, con 2 consiglieri in Amt (20 punti), il presidente della Cignaroli (20), un consigliere Agec (8) un consigliere in Agsm (30), uno in Bentegodi (6, più un revisore che vale 3) e uno in Veronesi nel mondo (3). Totale, appunto, go. Ma il Carroccio ha anche la guida di Solori, società che è nata da poco e non è valutata nel vecchio Cencelli (presidente è la leghista Ma-

nuela Marchi). Il movimento Battiti è quarto coi 40 punti della presidenza Amt, più 30 per il posto in Agsm, 6 per il posto in Fondazione Bentegodi (più un revisore che di punti ne vale 3), un posto nel Consorzio Imbrifero (5) due consiglieri della Cignaroli (non valutati) e uno del Legato Dalle Case (i punto): totale 85. Forza Italia ha 26 punti: 8 per il consigliere Agec, 12 per quello a VeronaMercato, 3 per Veronesi nel Mondo e 3 per il revisore alla Bentegodi. Fratelli d'Italia, infine, si ferma a 11 punti: 8 per il consigliere Agec e 3 per Veronesi nel Mondo. Questo l'esito della tornata che, lo ricordiamo, costituisce solo il... primo tempo del film. Adesso restano le nomine all'Istituto Anziani (la presidenza vale 5o punti e dovrebbe andare ad Enrico Corsi per la Lega), il Consorzio Zai (la presidenza dovrebbe rimanere a Matteo Gasparato, non veniva allora valutata, ma ciascun membro del cda valeva 20 punti), la Fondazione Cariverona (5o punti per un membro cda) ed infine Amia e Acque Veronesi, che dovrebbero andare la prima a Bruno Tacchella (Verona Domani) e la seconda forse a un leghista ma che potrebbero entrambi dover attendere la scadenza naturale delle presidenze attuali.

Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sulla base di un vecchio «Cencelli scaligero», firmato nel 2007 da tutti i partiti di centrodestra (giunta Tosi Uno) veniva attribuito un punteggio esatto a ciascun posto (150 alla presidenza Agsm, 60 a quella di VeronaMercato e via dicendo), ecco la classifica della nuova maggioranza

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Il top La presidenza dell'Agsm, nel «Cencelli Scaligero» della prima amministrazione Tosi valeva 150 punti

I punti «conquistati» da Battiti, la civica che esprime il sindaco di Verona Federico Sboarina, nella prima tornata di nomine

I punti conquistati da Verona Pulita, la civica che fa riferimento a Michele Croce, nella prima tornata di nomine negli enti

I punti conquistati da Verona Domani , la civica che fa riferimento a Stefano Casali, nella prima tornata di nomine

I punti conquistati dalla Lega Nord del segretario provinciale Paolo Paternoster nella prima tornata di nomine negli enti

I punti conquistati da Forza Italia, del coordinatore provinciale Davide Bendinelli , nella prima tornata di nomine negli enti

I punti conquistati da Fratelli d'Italia del leader scaligero Ciro Maschio nella prima tornata di nomine negli enti

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MULTIUTILITY. Si riapre il percorso dopo la relazione dei consulenti legali della società veronese

-Agsm, Verona ci riprova Fusione in 3 mesi o salta tutto Sboa ° a e Croce valutano di uscire dall'impasse Ma Variati dà la scadenza: in Consiglio entro Natale Marco Scorzato

Qualcosa si muove, di nuovo. Verona batte un colpo, o almeno si appresta a farlo, sul fronte del progetto di fusione tra l'azienda multiservizi Agsm e la vicentina Aim. Il percorso che era stato avviato a gennaio, nell'intenzione dichiarata dai due sindaci di allora - Achille Variati e Flavio Tosi - di arrivare al matrimonio delle aziende entro giugno, si era inceppato al momento decisivo: l'intesa tecnica era stata tardiva e per questo incompatibile con il calendario elettorale che ha portato, a giugno, la città scaligera alle urne comunali e al cambio di amministrazione. Il neosindaco Federico Sboari-

na si è preso l'estate per esaminare il dossier Agsm-Aim, ha nominato i nuovi vertici della società veronese, con i quali ora si starebbe accingendo a riavviare l'iter. LA VERIFICA. Il condizionale è d'obbligo perché, davanti ai microfoni, prevale ancora la prudenza. Nei giorni scorsi il sindaco Sboarina si era espresso così: dopo la prima riunione del nuovo «board» di coordinamento delle aziende partecipate (una sorta di «tavolo» tra amministrazione e vertici di aziende con due consulenti esterne a titolo gratuito) ha affermato di non aver «alcun preconcetto né alcun freno nei confronti di questo progetto di fusione. Penso che sia legittimo voler-

lo approfondire, e io spero che questa verifica sia positiva perché l'unica nostra volontà è quella di rendere Agsm più forte e più efficiente sul mercato». Secondo indiscrezioni dell'ultima ora, la verifica tecnico-legale sarebbe avvenuta e sarebbe positiva. La relazione fornita dall'advisor sarebbe la base di (ri)partenza del percorso della fusione, su cui Sboarina e il presidente Croce stanno per sciogliere le riserve. I NUOVI NUMERI. Restano comunque dei nodi da sciogliere: uno riguarda i termini dell'accordo; l'altro i tempi. L'intesa Vicenza-Verona era stata trovata su un sistema di calcolo dai cui scaturiva il concambio: nella nuova so-

cietà Aim avrebbe dovuto pesare per il 42,5%, Agsm per il 57,5%. Il rapporto di forza era figlio però del preconsuntivo 2016. Ora, se il treno riparte, secondo i patti lo deve fare sui dati dei bilanci consuntivi. Ad esempio, per quanto riguarda Aim, il fatturato 2016 è stato di 265 milioni (in calo rispetto ai 302 milioni dell'anno precedente), con un utile netto di 9 milioni (in aumento di quasi 2 milioni), un Ebitda di 49,6 e un indebitamento di 92 milioni. L'algoritmo condiviso dalle parti a primavera dovrebbe essere la garanzia che, pur mutati i numeri in gioco, non verrà meno l'intesa. Ma se così sarà lo diranno solo i fatti.

LE NOZZE A SCADENZA. L'altro nodo, che s'intreccia con il primo, è quello temporale. Se a giugno la fretta era della giunta Tosi, adesso i paletti li ha fissati il sindaco di Vicenza Variati, ricordando al collega veronese che la fusione deve andare in porto non più tardi di fine anno. Vale a dire che il Consiglio comunale berico la dovrebbe approvare entro quella scadenza, visto che l'amministrazione poi entrerebbe nel semestre bianco prima della fine del mandato. Per questo, ogni giorno che passa senza concreti avanzamenti equivale a un passo indietro nel percorso prematrimoniale. O RIPRUUUZIUNE RISERVATA

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IL FATTURATO DI AIM IN MILIONI DI EURO

Il bilancio consuntivo 2016 ha chiuso con un fatturato di 265 milioni, in calo rispetto ai 302 milioni del 2015. L'utile netto è però cresciuto a 9 milioni.

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L'EBITDA DI AIM IN MILIONI DI EURO L'azienda di San Biagio ha chiuso il 2016 con un Ebitda di 49,6 milioni, in crescita. La società ha ridotto anche il debito con le banche: da 110 milioni a 92 milioni di euro.

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ISTITUTO ANZIANI. Domani scade la proroga del mandato della Leone

Iaa, nuovo presidente il leghista Cappiotti Non va Corsi: per lui si fa strada l'ipotesi dell'Atv Fusione Agsm: entro novembre il verdetto Enrico Giardini Un altro tassello nel «puzzle» dei nuovi vertici delle aziende comunali e degli enti partecipati, sulla scia del rinnovo dell'amministrazione comunale. Il sindaco Federico Sboarina ha firmato il decreto di nomina dei rappresentanti del Comune nel Consiglio di amministrazione dell'Istituto Assistenza Anziani. E lo ha fatto entro la data di domani, 14 settembre, in cui scade la proroga di 45 giorni data alla presidente uscente, Annamaria Leone, che era in quota all'Amministrazione precedente, del sindaco Flavio Tosi. Sboarina ha designato quale nuovo presidente Alessandro Cappiotti, 48 anni, avvocato, candidato della Lega Nord al Consiglio comunale, non eletto, nel cda Luca Mascanzoni, di Fratelli d'Italia, Luigina Nicoletta Montolli, di Battiti Verona Domani, e Riccardo Saurini, del Movimento 5 Stelle, quest'ultimo in rappresentanza della minoranza.

Si risolve dunque il caso dell'Iaa, alla cui presidenza sarebbe stato destinato il leghista Enrico Corsi, ex asses-

sore, che però scontava il fatto della condanna in Corte d'appello a Venezia, che risale al 2009, per «aver propagandato idee razziste» e violato la legge Mancino insieme ad altri esponenti leghisti, tra i quali Tosi. Il regolamento comunale vieta infatti che nelle aziende partecipate possano entrare rappresentanti con condanne passate in giudicato. Corsi spera di poter giocare la carta della riabilitazione. Dopo cinque anni dalla condanna definitiva si può infatti chiedere l'annullamento degli effetti della sentenza. L'istanza, dopo un primo rinvio, sarà discussa però il 7 ottobre. La nomina di Cappiotti - segretario della Lega di Borgo Roma, vicino all'assessore regionale Luca Coletto - scioglie dunque un nodo. Non essendo più rinnovabile la proroga della Leone, se entro domani il Comune non avesse designato il nuovo presidente e il cda - la nomina vera e propria della presidenza spetta alla Regione - l'Iaa sarebbe rimasto senza una guida e sarebbe dovuto essere commissariato. In ogni caso la nomina di Cappiotti è "vera"; non è previsto che si dimetta per

Alessandro Cappiotti lasciare posto a Corsi qualora il 7 ottobre venisse riabilitato. Corsi, tra l'altro, ora potrebbe essere destinato alla presidenza dell'Atv. SUL FRONTE AGSM intanto procede la verifica del progetto di fusione da parte con Aim Vicenza, portata avanti dal presidente dell'Agsm Michele Croce e dal consulente advisor - il progetto è stato sottoposto anche a Utilitalia, la federazione delle aziende pubbliche multiservizi - e anche dal sindaco Sboarina insieme al «board», il tavolo delle aziende. L'esame va avanti e Verona, con Vicenza, punta a decidere entro novembre. •

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VIABILITA E LAVO RI. Almeno nelle strade di maggiore percorrenza sono stati conclusi gli interventi che nelle scorse settimane hanno creato più di qualche disagio

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a anche ponte Nuovo

Per la prima campanella le principali direttrici della città sono pronte per l'assalto di auto, motorini e bus. Ancora quattro giorni di passione in Valpantena per asfaltatura Ilaria Noro

Le scuole aprono. I cantieri, perlopiù, chiudono. Inizia questa mattina il nuovo anno scolastico e da oggi, più che nei giorni scorsi, le principali direttrici della città saranno prese d'assalto da migliaia di auto, pullman, moto e motorini. Il traffico torna dunque a pieno regime, con le solite code e gli incolonnamenti durante le ore di punta. Ma, come promesso nelle scorse settimane di interventi disseminati in molte zone della città - su tutti via Mameli - ad impattare sulla viabilità non ci saranno cantieri e lavori. Per lo meno non nelle strade di maggior percorrenza. L'unico intervento che potrebbe creare qualche disagio, in quanto prevede il restringimento di corsia e il limite dei 30 chilometri orari su una strada normalmente molto trafficata, è quello in via Valpantena all'altezza con le vie Segorte, Frizzolana e Monte Cucco. Si tratta, però, di un lavoro di asfaltatura che durerà solo quattro giorni lavorativi. Il cantiere, che fa capo all'Agsm, in realtà avrebbe dovuto aprire i battenti già lunedì ma il maltempo ha imposto fino ad oggi lo stop ai lavori. Analoga la situazione per altri interventi simili sia sul territorio dell'ottava circoscrizione che

della seconda e su via Ferii]ori e via 6 Maggio, laterale di via Mantovana. In questi casi, però, si tratta di cantieri lampo su strade minori. Nel resto del territorio cittadino, dunque, via libera. Sia dal Comune che dal comando della polizia municipale assicurano che oggi non ci saranno particolari criticità dovute a interventi. Un cantiere che nei giorni scorsi ha creato qualche rallentamento alla viabilità, in una zona già piuttosto congestionata, è stato invece quello a Ponte Nuovo. Qui, all'imbocco del ponte sia venendo da via Nizza in centro storico sia pochi metri avanti la chiesa di San Tomaso, l'Agsm è intervenuta per rinnovare le vecchie tubature del gas: due condotte di bassa e media pressione ormai vetuste. Grazie alle nuove tecniche, però, non è stato necessario bucare l'asfalto per l'intera lunghezza del ponte e rimuovere i vecchi tubi, sostituendoli. Al contrario, sono bastati due scavi e relative interruzioni al sistema. «Abbiamo provveduto a rinnovare e rimettere in sicurezza le tubature grazie a speciali guaine inserite e poi fatte scorrere in lunghezza sulle condotte. Si tratta di una guaina in polimero che si attacca ai vecchi tubi, saldandoli», spiegano dall'Agsm. Il cantiere ha aperto i battenti lo scorso 24 agosto. E ha cau-

sato più di qualche intoppo alle auto, come testimoniano anche alcune segnalazioni arrivate al giornale da parte di passanti e residenti che lamentavano l'aumento della colonna su lungadige Re Teodorico. «Siamo affumicati dai gas di scarico e le moto, grazie alla civiltà dei condu-

centi, sfrecciano sui marciapiedi per saltare le code rischiando di arrotare i pedoni», hanno denunciato. La buona notizia, però, è che con oggi anche questo cantiere chiuderà i battenti. Questa mattina è previsto il ripristino della segnaletica e a seguire della normale viabilità. •

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Ultimo giorno di lavori, ieri, a Ponte Nuovo: oggi si procederà alla nuova segnaletica FOTO MARCHIORi

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E in via Redentore si apre una voragine: si cedimenti deRa strada

La voragine in via Redentore, davanti al, Teatro Romano MARCHIORI

Il buco nell'asfalto, proprio in mezzo alla carreggiata, è piuttosto ampio. E sembra destinato ad allargarsi. In via Redentore, all'imbocco delle Rigaste e poco prima del Teatro Romano, alcuni giorni fa si è aperta una voragine nella strada. I l pericolo è stato prontamente segnalato e attorno al buco sono stati messi dei cavalletti in metallo bianchi e rossi pertransennare esegnalare il rischio. Ma si tratta di un provvedimento provvisorio e a breve bisognerà capire come intervenire. E chi è chiamato a farlo. In quel punto,

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infatti, non sembrano passare sottoservizi né dell'Agsm né di Acque Veronesi o di altre linee private e quindi rimane da stabilire a chi competono i lavori per il ripristino del fondo stradale. Intanto, il buco rimane ed è sufficiente avvicinarsi per verificare che intorno alla spaccatura nell'asfalto, percirca mezzo metro di profondità, non cè nulla e molti temono che la strada possa cedere ulteriormente soprattutto considerate le pesanti sollecitazioni dei numerosi pullman e mezzi pubblici che, con la ripresa delle scuole, transitano su questa via. I.N.

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L'avvocato Maurizio Ascione Ciccarelli, 38 anni, è il nuovo vicepresidente dell'Agec, l'Azienda gestione edifici comunali presieduta da Roberto Niccolai, di Verona Pulita, l'associazione di Michele Croce, presidente dell'Agsm. A decidere la nomina di Ascione Ciccarelli - che è in quota a Fratelli d'Italia - è stato ieri il Consiglio di Amministrazione della società che, nella figura professionale di Alcione, ha individuato «le capacità e la specializzazione necessarie al ruolo », dice una nota dell'Amministrazione comunale Sboarina. Presentando Ascione Ciccarelli, la nota di Palazzo Barbieri lo definisce come «avvocato con una maturata esperienza nell 'ambito del diritto civile, commerciale, societario e in genere della consulenza alle imprese». Da anni «Alcione assiste stabilmente varie società e realtà imprenditoriali, riveste l'incaricato di curatore fallimentare e commissario Giudiziale dalla Sezione Fallimentare del Tribunale di Verona, oltre che di Commissario liquidatore su nomina diretta del ministero dello sviluppo economico (Mise)». L'Agec gestisce quattromila appartamenti, un migliaio di posti auto e altrettanti box auto, negozi, uffici, e 13 farmacie comunali, e i 23 ciimiteri. • E.G.

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Nasce la nuova grande società idrica «Riusciremo a contenere le tariffe» Fusione entro l'anno tra Acque Vicentine e Avs: 70 milioni di fatturato, 69 comuni uniti VICENZA L'obiettivo è arrivare alla nascita della nuova società «entro fine anno». Il che significa che per il 2018 i cittadini di 69 Comuni dovranno fare i conti con un nuovo gestore dell'acqua, dal nome ancora da trovare ma con origini ben note: Acque Vicentine e Avs (Alto vicentino servizi). Le due società stanno per convolare a nozze per una fusione che porterà alla creazione di un'unica realtà da Posina a Vicenza. In una stagione in cui la parola «aggregazione» è sulla bocca di molti, sul fronte del servizio idrico si procede in modo molto più spedito rispetto al settore energetico. Lontano dai riflettori - tutti per l'unione societaria ancora ipotizzata fra le multiutility dell'energia Aim (vicentina) e Agsm (veronese) - negli ultimi

nove mesi si è infatti tracciata la strada per la fusione fra Acque vicentine e Avs. E nei giorni scorsi sono stati compiuti gli ultimi atti che avvieranno l'iter formale di approvazione da parte dei soci delle due realtà, che ora vedono il traguardo avvicinarsi: «Entro fine anno - dichiara il presidente di Acque vicentine, Angelo Guzzo - contiamo di completare tutti gli aspetti formali e dunque avviare la nuova società in modo operativo già per i primi mesi del 2018». I numeri dell'operazione sono degni di nota. Innanzitutto il concambio: le quote della nuova società andranno per il 52i ad Acque vicentine e per il 48% ad Avs. La fusione potrà portare alla nascita di una realtà da oltre 7o milioni di fattu-

rato, con circa 30o dipendenti e di proprietà di 69 soci, che non sono altro che i 69 Comuni dove operano le due aziende (38 per Avs e 31 per Acque vicentine). In questi territori la nuova società gestirà 7600 chilometri di acquedotto e fognatura, con un bacino di 55o mila abitanti serviti e una mole di investimenti che si aggira attorno ai 30 milioni all'anno. Dunque, molto di più delle due singole società, che sul capitolo investimenti riservano

Voto Entro fine settembre la fusione dovrà essere approvata da 69 consigli comunali

ad oggi quasi 15 milioni (Acque vicentine) e 12 milioni (Avs). «Questo è uno dei punti forti della fusione - afferma il presidente di Avs, Giovanni Cattelan - perché ci permetterà di sostenere importanti investimenti nel settore di ricerca e sviluppo». Nei piani dei due gestori del servizio idrico, la fusione porterà a circa 7 milioni di risparmi fino al 2022, oltre a «un maggiore contenimento delle tariffe». Che però non significa riduzione: «Riu-

sciremo a contenere gli aumenti - spiega Guzzo - rispetto all'andamento nazionale». Dal punto di vista della gestione, la nuova società si porterà in dote le caratteristiche delle due realtà attuali: «Il peso dei Comuni nella società precisa Cattelan - sarà pari al numero di abitanti, con un occhio di riguardo ai territori minori». A guidare la società è previsto un consiglio di amministrazione a r) membri, di cui 3 nominati dai 1o Comuni che contano il 50% (+ 1) degli abitanti totali, e gli altri 2 membri riservati ai Comuni minori. Al di sopra del Cda, però, ci sarà l'assemblea dei soci e l'assemblea di coordinamento, anche qui con rappresentanza territoriale, più una commissione territoriale di 6 amministratori di ogni area (sindaci o assessori). Entro fine settembre la fusione dovrà essere approvata dai consigli comunali dei 69 Comuni soci, con le prime assemblee fissate già lunedì (Arcugnano) e venerdì prossimi (Isola).

Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Patto Angelo Guzzo (Acque Vicentine) e Giovanni Cattelan (Avs)

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AREE VERDIIRiaprono i giardini dopo i lavori di riqualificazione. Al taglio del nastro oltre al sindaco anche Tosi e Pisa

Telecamere e cancellata, ora piazza Indipendenza è sicura Stop al degrado: la zona sarà chiusa di notte e sorvegliata Creato nuovo camminamento verso il cuore del centro storico Ilaria Noro

I giardini di piazza Indipendenza sono di nuovo aperti. E da ieri sono sorvegliati speciali. L'intervento di riqualificazione dei giardini in pieno centro storico, a pochi passi da piazza Erbe, è finito. Dopo neanche sei mesi di lavori, il verde è stato ridisegnato e ora alterna erba ad aiuole, tagliate da un camminamento in ghiaino che dalla statua di Garibaldi a cavallo prosegue tra gli alberi - ai vecchi si sono aggiunti cinque ginko biloba e una piccola quercia- verso il lato che si affaccia su via Nizza. L'arredo urbano con panchine, per lo più prive di braccioli antibivacco, cestini e una

Palazzo Barbieri son i` arrivate lamentele per ! po st i d 'a ut o t o lti « Ne colloche r emo a ltri n o n lo nt a n o »

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fontanella, è completato dai nuovi lampioni posizionati per ottenere una buona illuminazione anche durante le ore notturne, quando i giardini che ora sono recintati da una cancellata in metallo alta circa un metro e mezzo saranno chiusi. Ma a vigilare su eventuali cattive frequentazioni, che negli anni avevano consegnato la zona di al degrado, sono le cinque telecamere dell'Agsm collegate in tempo reale con la centrale dei vigili. L'intervento di riqualificazione ha riguardato anche la vicina piazza Indipendenza dove all'altezza dell'ex palazzo delle Poste è stato realizzato un camminamento che prosegue e collega l'intero compendio con piazzetta Navona creando un continuo, visivo e architettonico, con il cuore del centro storico. E non è tutto. Il Comune ha già pronto il progetto per la pulizia e la sistemazione del muro esterno dei giardini che corre lungo via Nizza e, di lato, attraversa via Pescheria Vecchia e via Al Cristo.

«L'impegno dell'amministrazione sarà di mantenerlo sempre così», ha aggiunto. Il timore dei residenti nei dintorni, tra cui l'imprenditore Giordano Veronesi che ha partecipato all'inaugurazione, ora, riguarda infatti l'inciviltà delle persone, non ultimi i padroni poco educati dei cani. Il nuovo giardino è caratterizzato da particolari piante floreali perenni, quali le anemone, le echinacee e le flox, in fioritura durante la stagione estiva. «È stato fatto un recupero davvero molto bello, con vialetti e piante floreali per conferirgli un aspetto volutamente romantico», ha spiegato l'assessore a Strade e giardini Marco Padovani. Il fondo del camminamento interno alle aiuole e della piazza attorno alla statua di Garibaldi è stato finito con del ghiaino ed è drenante. Lo strato di minuscoli sassi è battuto e piuttosto compatto e dovrebbe dunque essere accessibile, anche se di certo ben poco agevole, anche per le carrozzine.

Nei circa 400mila euro destinati al progetto giardini, infatti, è già compreso anche questo intervento che però prenderà il via in un secondo momento.

Barriere architettoniche abbattute a metà, dunque, ma si tratta di un compromesso che i progettisti hanno dovuto fare con la Soprintendenza.

Al taglio del nastro, coinciso con l'apertura fisica della cancellata e l'ingresso dei primi cittadini, erano presenti anche l'ex sindaco Flavio Tosi e l'ex assessore a Strade e Giardini Luigi Pisa, con cui ha preso il via il progetto di riqualificazione dell'area. «Questo intervento dimostra che quando un progetto è buono e positivo perla città, è giusto portarlo avanti e concluderlo», ha infatti sottolineato il sindaco Federico Sboarina.

Tra i presenti anche l'ex presidente della prima circoscrizione, ora consigliera comunale di maggioranza, Daniela Drudi. «Ho già ricevuto qualche lamentela circa i posti auto in meno: in centro storico gli stalli sono preziosi e vedremo se sarà possibile ricollocarne altri in alcune vie limitrofe come le traverse di via Pellicciai», ha anticipato Drudi..

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Sboarina e l'assessore Padovani con Fi,.;vio i os- in Luigi Pisa che diedero il viĂź ..;I Proa;r i.tOFOro MARCHIORI

I giardini sono recintati con una cancellata in metallo

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LAVORI. Il maltempo rallenta le bitumature. E c'è la variante Sp6

Strade, la V Iena tra cantieri e asfaltature In questi primi giorni di traffico autunnale, che ha visto un'impennata esponenziale da mercoledì quando le scuole hanno riaperto i battenti dopo le vacanze estive, a soffrire il congestionamento del traffico è stata più di altre la zona della Valpantena. Se a ridosso del centro città praticamente tutti i cantieri maggiori hanno terminato i lavori in tempo utile e cioè entro il 13 settembre, qui, alcuni interventi al fondo stradale iniziati a ridosso dell'inizio dell'anno scolastico hanno causato rallentamenti e code

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soprattutto durante le ore di punta. Un disagio, tuttavia, che secondo il cronoprogramma dell'Agsm, chiamata ad intervenire per la bitumatura delle strade, avrebbe i giorni contati. La municipalizzata dell'energia sta infatti intervenendo su via Valpantena, all'altezza con le vie Segorte, Frizzolana e Monte Cucco, e alcune strade limitrofe. In un tratto della principale via Valpantena, è stato necessario imporre il restringimento di corsia e il limite dei 30 chilometri orari: provvedimenti

che hanno avuto ripercussioni sul traffico intenso delle ore centrali di mattino e pomeriggio. Si tratta, però, di un lavoro di asfaltatura che durerà poco e che, tempo permettendo, dovrebbe chiudere i battenti nei primi giorni della prossima settimana, forse già domani. Tra l'altro, l'intervento, avrebbe dovuto iniziare prima dell'inizio delle scuole e concludersi lo scorso giovedì ma il maltempo ha imposto uno stop ai lavori di una settimana circa. Al cantiere dell'Agsm, inoltre, si aggiunge quello per la costru-

zione della Sp6: il prolungamento della strada "dei Lessini" che consentirà di bypassare la via Valpantena, sgravando dal traffico le frazioni di Quinto e Marzana. Per il resto, i cantieri in corso in città si trovano su strade minori sia sul territorio dell'ottava circoscrizione che della seconda e su via Fenilon e via 6 Maggio, laterale di via Mantovana: tutti cantieri lampo su strade poco trafficate. t in calendario perla prossima settimana, inoltre, un intervento in pieno centro storico. Nel dettaglio, si tratta di via Santa Maria in Chiavica, dopo le Arche Scaligere in direzione di via Trota. Anche qui, a lavorare sui sottoservizi saranno i tecnici dell'Agsm. Il cantiere dovrebbe durare circa una settimana. • B.N.

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MONTORIO. Continua oggi il torneo organizzato in memoria del presidente della Niù Castel

Un torneo per ricordare Nico In campo si fa anche solidarietà , I proventi all'operazione «Mato Grosso» e a «L'idea del Mamo» Ha preso il via ieri al campo sportivo di Montorio e continuerà oggi, per tutta la giornata, la tredicesima edizione del torneo internazionale pulcini «Nico nel cuore», riservato alle annate 2007 delle società dilettantistiche e 2008 delle formazioni dei club professionistici.

La manifestazione, organizzata dal Montorio Calcio e dal gruppo sportivo Niù Castel, gode del patrocinio della del Comune e della collaborazione di Agsm, Funivia Malcesine Monte Baldo e Frattamagrini. «Rivolgo un particolare ringraziamento a quanti, con passione e impegno, da anni lavorano per promuovere questo torneo ricordando così un caro amico, Nicola Invento», presidente della società amatoriale Niù Castel, prematuramente scomparso, ha detto l'assessore Luca Zanotto nei giorni scorsi in occasione della presentazione dell'appuntamento, al quale hanno partecipato anche la vedova di Invento Cri-

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stina Sinigaglia, gli organizzatori Lorenzo Peroni e Luca Meneghini, il presidente di Agsm Michele Croce, il direttore generale di Funivia Montebaldo Enrico Boni, il delegato provinciale della Figc Claudio Prando e quello regionale Mario Furlan, oltre ai piccoli atleti accompagnati dagli allenatori. «Si tratta di un'occasione di festa per grandi e bambini», ha aggiunto l'assessore, «importante non solo per i valori positivi che promuove, ma anche sotto il profilo della solidarietà, in quanto tutto il ricavato sarà devoluto in beneficenza». I proventi del torneo saranno devoluti infatti all'operazione «Mato Grosso» a sostegno delle popolazioni peruviane. Inoltre, parte dei ricavato della manifestazione andrà anche all'associazione «L'idea del Mamo» che si occupa della sensibilizzazione alla donazione di midollo osseo. Nelle due giornate sono quattordici le squadre che si fronteggiano: Liverpool, Nk

I bambini che hanno partecipato lo scorso anno al torneo Lokomotiva Zagreb, Inter, Hellas Verona, Juventus, Liventina, Montorio, Hjk Helsinki, Lugano, Milan, Atletico Madrid, Atalanta, Chievo, Virtus. Ieri pomeriggio si sono giocate le prime partire. Il torneo proseguirà oggi dalle

9.30 alle 12, mentre dalle 15 alle 18 si terranno le fasi finali. L'appuntamento si concluderà con le premiazioni. Saranno presenti stand gastronomici e giochi gonfiabili per bambini. Ulteriori informazioni sul sito www.niconelcuore.it. •

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«CLASSICA». Si correrà il 19 novembre

Veronamarathon il pieno dì iscritti anche dall'estero

L'edizione 2016 dell'Agsm Veronamarathon

La gara assegnerà il titolo assoluto di specialità e nella categoria Master Un boom di iscrizioni, dalle altre regioni italiane ma anche da parte dei runner stranieri per l'Agsm Veronamarathon in programma domenica 19 novembre. È una vera e propria corsa al pettorale per l'evento scaligero che quest'anno compie 16 anni e sarà la maratona più importante dell'anno in Italia perché assegnerà il titolo tricolore ai vincitori: la gara sarà infatti campionato italiano assoluto e ma anche Master di maratona. Maratona che negli ultimi anni è stata affiancata dalla Cangrande Half Marathon e dalla Last 10km Marathon che si svolgeranno in contemporanea e che a loro volta stanno riscuotendo un importante successo, e che consentono a tutti, anche i meno allenati o i non competitivi, di correre per le strade della nostra città. I dati parlano chiaro: sia i partecipanti italiani che quelli stranieri sono in netto aumento, con un incre-

mento rispettivamente del 39 e 50 per cento. «È presto per cantare vittoria, ma i numeri non mentono - afferma Matteo Bortolaso, vicepresidente di Asd Gaac 2007 manca ancora diverso tempo, ma questo trend positivo ci fa ben sperare per questa edizione e ci sprona a fare ancora meglio di quanto fatto fino ad ora. Organizzare un campionato italiano è una responsabilità, siamo un evento Silver Label Fidal e da an ni nel calendario internazionale della Iaaf, la federazione mondiale e dell'Aims, l'Associazione internazionale delle maratone su strada. Questo è un risultato figlio di una intesa verso comuni obiettivi con le istituzioni locali che sono fortemente presenti ed attive, con una città come Verona che ha sempre di più un appeal turistico internazionale capace di attrarre tanti stranieri». Tutte le informazioni sul sito www.veronamarathon.it. • L.MAZ.

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Anche l'ex assessore Leso abbandona la lista Tosi

VERONA Anna Leso, pochi giorni dopo Vittorio Di Dio, abbandona il gruppo Tosi e in consiglio comunale si dichiara ÂŤindipendenteÂť ma all'interno del centrodestra. a pagina 7

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La fuga dei fedelissimi dal partito di Tosi getta la spugna anche l'ex assessore Leso Era stata rieletta con oltre 900 preferenze, seconda solo al suo capo. Ora si dichiara «indipendente» ma all'inferno del cenirodesira. E Francesca Marlini, bossiana di ferro, lasciala Lega: «Nord svendu[o» VERONA Autunno, è il tempo degli addii. Anche Anna Leso, pochi giorni dopo Vittorio Di Dio, abbandona il gruppo di Flavio Tosi e in consiglio comunale si dichiara «indipendente» ma all'interno del centrodestra. E intanto Francesca Martini, già Sottosegretario alla Sanità e fedelissima di Umberto Bossi, dice addio alla Lega Nord per seguire il movimento Grande Nord (in cui è probabile che arrivi lo stesso Senatùr, zittito da Matteo Salvini, domenica scorsa a Pontida). Anna Leso è una protagonista della politica cittadina da molti anni. Consigliere comunale dal 1998 (con Forza Italia) era stata rieletta anche nel giugno scorso (916 preferenze, seconda solo all'ex sindaco) dopo essere stata per 5 anni assessore ai Servizi Sociali nella giunta Tosi. Protagonista di molti scontri con l'area più a destra del gruppo (memorabili le battaglie proprio con Di Dio, che l'accusava di essere troppo «a sinistra», di tenere rapporti con associazioni d'ogni versante e di aver difeso dagli attacchi della destra l'allora ministro Cecyle Kienge) Leso si dice adesso «fedele da sempre ai riferimenti del centro destra» e spiega che in aula valuterà «nel merito ogni iniziativa amministrativa». Notevole comunque la curiosità di vedere verso quale

tanti giri di parole che vogliono capire quale sarà il futuro politico del loro leader (soprattutto in chiave di elezioni politiche, nella prossima primavera) per poi fare la loro scelta definitiva. Tutti, finora, senza peraltro aprire polemiche aspre. La stessa Leso si limita a spiegare, con tono pacato, che la sua scelta è quella di «rispondere anche a 916 elettori che con la fiducia accordatami, mi chiedono una netta scelta politica di campo». Scelta che a Tosi, in questi giorni, stanno chiedendo anche altri dei suoi. Più.. .pepato, invece, l'addio di Francesca Martini alla Lega. Decisivo in questo caso, quello che è successo domenica al grande raduno di Pontida, dove a Umberto Bossi non è stato consentito di parlare dal palco. «È un segnale chiaro per dirmi che me ne devo andare», aveva commentato il Senatùr. E la Martini, da sempre a lui vicinissima, non ha perso

un minuto. Tuonando che «Salvini ha affossato in un solo giorno 3o anni di battaglie, svendendo la Lega ad una politica nazionalista e assistenzialista che è il cancro di questo Paese. La sua auto-investitura a premier e lo sbarco al sud della Lega - prosegue - rappresentano una deriva nei confronti degli ideali e delle speranze di milioni di cittadini e imprenditori del nord». Secondo la Martini «Salvini ha affermato e ribadito di voler plasmare lo sviluppo del sud e la sua economia, affermando che non ha senso occuparsi delle problematiche del nord: per noi di Grande Nord è esattamente il contrario - tuona l'ex Sottosegretario - perché dobbiamo dare risposte certe alle aziende e alle famiglie del nord. È stato avvilente - conclude - assistere ad una Pontida acclamata dall'estrema destra che vede in questa Lega, senza ormai il Nord, la nuova piattaforma per un polo sovranista che nulla ha a che fare con gli interessi e la drammatica situazione di cittadini e aziende del nostro territorio». Il Movimento Grande Nord annuncia il raduno dei suoi Stati Generali per il 7 ottobre a Milano «per raccogliere spiega - il testimone della battaglia contro una politica centralista».

Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

dei molti gruppi esistenti si dirigerà (Casali? Polato? Altri?) Per Flavio Tosi, è una ulteriore brutta botta. Se n'era andato Fabio Venturi, subito dopo le elezioni. Se ne vanno Di Dio e la Leso. Non si sa bene cosa intendano fare Andrea Miglioranzi e l'ex capogruppo Massimo Piubello (entrambi di Progetto Nazionale e quindi interessati a sviluppi politici di Destra, più che di centrodestra). E moltissimi amici dell'ex sindaco ammettono senza

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Defezioni eccellenti

La donna dei sociale

L'attaccante di destra

il capo della multiutiliy

Anna Leso, consigliera dal lontano '98. È stata assessore ai servizi sociali per cinque anni

Vittorio Di Dio, noto per le sue posizioni di destra «dure», se n'è andato la settimana scorsa

È stato l'abbandono più clamoroso: era il numero 2 di Tosi. Ultimo incarico, la presidenza di Agsm

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IL PERCORSO

FUSIONE AGSM-AIM "PER FINE OTTOBRE" "Sono trecento anni che esiste la tripartizione dei poteri. E' la base dei diritto privato e societario". Va all'essenziale l'avvocato Michele Croce per rintuzzare gli attacchi sulla sua nomina a presidente di Agsm: sono i dirigenti ad avere "poteri gestori". E' semplice: il Cda dice cosa vuole fare e il direttore generale deve dire come fare. Punto e questione chiusa. Il resto è disinformazione. "Mi sono presentato per fare il sindaco. Ci sta, politicamente", dice, "che un candidato sindaco faccia il presidente dell'Agsm". E allora il pensiero è solo alle cose da fare: prima di tutte la fusione con Aim Vicenza. "Il percorso è interessante", spiega il neo presidente, "se i presupposti saranno quelli giusti. L"indicazione è quella di andare avanti". A questo punto, se tutte le caselle andranno al loro posto, la decisione arriverà per fine ottobre".

Michele Croce

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Fusione Aim-Agsm, Verona verso il sì E Vicenza piazza bond da 50 milioni VICENZA Un'unica operazione e molti risvolti: dalla possibilità di uscire dalle maglie della riforma Madia sulle società partecipate da enti pubblici a una posizione «rafforzata» sul fronte della fusione con Agsm Verona, che sconta ora un'accelerazione da parte della giunta scaligera per arrivare alla possibile firma di un accordo già entro Natale. E questo, in sintesi, lo scenario che fa da sfondo all'iniziativa del gruppo Aim: la società del gas e dell'energia, di cui è socio unico il Comune di Vicenza, ha emesso un prestito obbligazionario da 5o milioni di euro. Ovvero un bond, che sarà quotato oggi sul mercato regolamentato della Borsa di Dublino, che è già stato interamente sottoscritto da investitori istituzionali. Questo significa che i fondi, per l'azienda vicentina, sono assicurati. Le obbligazioni avranno una durata di 7 anni - scadenza al 2024 - e un tasso annuo dell' 1,984 per cento, e andranno a finanziare una parte degli oltre 200 milioni di euro di investimenti che la multiutility vicentina ha in programma entro i prossimi 4 anni in vari settori: dall'elettricità al teleriscaldamento, fino alle azioni per rinforzarsi in vista delle gare per l'aggiudicazione della distribuzione del gas. «L'operazione - dichiara l'amministratore unico di Aim, Umberto Lago - dimostra la nostra capacità di poter agire anche in modo autonomo per una continua crescita industriale, con l'obiettivo di diventare uno tra i maggiori operatori italiani del settore».

Ma i risvolti dell'iniziativa di Aim sul mercato obbligazionario sono anche altri. Innanzitutto il fronte della riforma Madia, che prevede la revisione delle società partecipate: «L'operazione ci consente di avere minori vincoli giuridicoamministrativi - dichiara il direttore generale

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di Aim, Dario Vianello - e di fatto uscire dalle maglie della riforma». Poi c'è la questione della fusione con la Agsm, dove la società berica potrà giocare un ruolo diverso, da un punto di forza espresso nelle parole dello stesso Vianello: «Il bond emesso - dichiara - conferma la solidità della struttura finanziaria di tutto il gruppo Aim». Insomma, il segnale è chiaro e va nella direzione di una nuova presa di posizione. Proprio nelle stesse ore in cui, tra l'altro, a Verona arriva una nuova accelerazione sul progetto di fusione: l'operazione prevede di creare un polo del gas e dell'energia da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti, con un concambio delle quote societarie della futura realtà fissato a 57,5 per cento a Verona e 42,5 per cento a Vicenza. L'intesa era stata già raggiunta dalle due società, con tanto di approvazione dei rispettivi cda. Ma tutto è stato sospeso con il cambio di amministrazione a Verona.

Inizialmente il nuovo sindaco Federico Sboarina e i suoi sembravano piuttosto freddi davanti all'operazione, tanto da rilasciare dichiarazioni improntate ad una estrema cautela. Nel corso delle settimane la strada sembra però diventata sempre più in discesa, e ora la giunta veronese sarebbe pronta a chiudere tutto entro Natale. Anche perché, adesso l'ostacolo delle elezioni rischia di ripresentarsi a parti invertite: Vicenza infatti andrà al voto per rinnovare il Consiglio comunale entro otto mesi e la volontà del Comune è quella di non portare la fusione troppo a ridosso dell'appuntamento con le urne. Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'OPERAZIONE TRA MULTIIJTI]LrrY

Agsm-Aim, svolta vicina Verona verso il sì all'accordo di fusione VICENZA Un'unica operazione e molti risvolti: dalla possibilità di uscire dalle maglie della riforma Madia sulle società partecipate da enti pubblici a una posizione «rinforzata» sul fronte della fusione con Agsm Verona, che sconta ora un'accelerata da parte della Giunta veronese per arrivare alla possibile firma di un accordo già entro fine anno. a paRÍna 13 Collicell!

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Aim-Agsm, aria di svolta Verona verso il sì alla fusione L'operazione si può chiudere entro Natale. Vicenza emette bond da 50 milioni VICENZA Un'unica operazione e molti risvolti: dalla possibilità di uscire dalle maglie della riforma Madia sulle società partecipate da enti pubblici a una posizione «rinforzata» sul fronte della fusione con Agsm Verona, che sconta ora un'accelerata da parte della giunta scaligera per arrivare alla possibile firma di un accordo già entro fine anno. E questo, in sintesi, lo scenario che fa da sfondo all'iniziativa del gruppo Aim: la società del gas e dell'energia, di cui è socio unico il Comune di Vicenza, ha emesso un prestito obbligazionario da 5o milioni di euro. Ovvero un bond, che sarà quotato oggi sul mercato regolamentato della borsa di Dublino (Irish stock exchange) ma che è già stato interamente sottoscritto da investitori istituzionali. Questo significa che i fondi, per l'azienda vicentina, sono assicurati. Le obbligazioni avranno una durata di 7 anni - scadenza al 2024 - e un tasso annuo dell' 1,984 per cento, e andranno a finanziare una parte degli oltre 200 milioni di euro di investimenti che la multiutility vicentina ha in programma entro i prossimi 4 anni in vari settori: dall'elettri-

cità al teleriscaldamento e fino alle azioni per rinforzarsi in vista delle gare per l'aggiudicazione della distribuzione del gas. «L'operazione - dichiara l'amministratore unico di Aim, Umberto Lago - dimostra la nostra capacità di poter agire anche in modo autonomo per una continua crescita industriale, con l'obiettivo di diventare uno tra i maggiori operatori italiani del settore».

Ma i risvolti dell'iniziativa di Aim sul mercato obbligazionario sono anche altri. Innanzitutto il fronte della riforma Madia, che prevede la revisione delle società partecipate: «L'operazione ci consente di

avere minori vincoli giuridicoamministrativi - dichiara il direttore generale di Aim, Dario Vianello - e di fatto uscire dalle maglie della riforma». Poi c'è la questione della fusione con la Agsm, dove la società berica potrà giocare un ruolo diverso, da un punto di forza espresso nelle parole dello stesso Vianello: «Il bond emesso - dichiara - conferma la solidità della struttura finanziaria di tutto il gruppo Aim». Insomma, il segnale è chiaro e va nella direzione di una nuova presa di posizione. Proprio nelle stesse ore in cui, tra l'altro, a Verona arriva una nuova accelerazione sul progetto di fusio-

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La vicenda Aim Vicenza e Agsm Verona hanno raggiunto a maggio l'intesa (approvata dai rispettivi cda) per un progetto di fusione che crea un polo da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti, con

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ne: l'operazione prevede di creare un polo del gas e dell'energia da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti, con un concambio delle quote societarie della futura realtà fissato a 57,5 per cento a Verona e 42,5 per cento a Vicenza. L'intesa era stata già raggiunta dalle due società, con tanto di approvazione dei rispettivi cda. Ma tutto è stato sospeso con il cambio di amministrazione a Verona. Inizialmente il nuovo sindaco Federico Sboarina e i suoi sembravano piuttosto freddi davanti all'operazione, tanto da rilasciare dichiarazioni improntate ad una estrema cautela. Nel corso delle settimane la strada sembra però diventata sempre più in discesa, e ora la giunta veronese sarebbe pronta a chiudere tutto entro Natale. Anche perché, adesso l'ostacolo delle elezioni rischia di ripresentarsi a parti invertite: Vicenza infatti andrà al voto per rinnovare il Consiglio comunale entro otto mesi e la volontà del Comune è quella di non portare la fusione troppo a ridosso dell'appuntamento con le urne. Gian Maria Collicelli

un concambio delle quote societarie della futura realtà fissato a 57,5 per cento a Verona e 42,5 per cento a Vicenza Manca il voto politico: la giunta di Verona ora sembra orientata a dare il suo sì

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AIM, BOND DA50 MILIONI ASPEITANDO AGSM La società vicentina resta in attesa di una risposta per la fusione Aspettando una decisione di Agsm per dare il via alla fusione, Aim Vicenza sbarca sul mercato dei capitali con un bond di 50 milioni. La multiutility berica conclude infatti oggi il processo di emissione di un prestito obbligazionario unsecured mediante la quotazione presso il mercato regolamentato della Borsa di Dublino (ISE - Irish Stock Exchange), una delle piazze finanziarie di riferimento a livello europeo per il mercato di corporate bond. II private placement, unrated, è stato interamente sottoscritto da investitori istituzionali. Le obbligazioni avranno una durata pari a 7 anni (con scadenza 2024) ed una cedola annua del 1,984%. I I capitale sarà rimborsato secondo un piano di ammortamento suddiviso in quote annue costanti di capitale. I proventi dell'emissione saran-

Lago e Vianello no destinati a finanziare l'imcommento del direttore geneportante programma di investirale Dario Vianello - inserisce menti, nelle diverse aree di AIM nel ristretto novero delle business, previsto dal Piano multiutilities che hanno emesso Industriale approvato dal obbligazioni quotate, e consenComune di Vicenza (socio te alla Società di ottenere, da unico) e consentiranno, tramite una parte un importante finananche una diversificazione ziamento, ad un tasso decisadelle fonti di finanziamento, di mente contenuto per lo svilupproseguire nel processo di conpo del piano industriale e, solidamento finanziario del dall'altra, di avere minori vinGruppo, perseguito negli ultimi coli giuridico-amministrativi e anni. "Questa operazione - è il maggiore flessibilità operativa

essendo AIM assimilata alle società quotate in borsa". Per Umberto Lago , da poche settimane amministratore unico del Gruppo AIM, l'operazione "dimostra la nostra capacità di poter agire anche in modo autonomo per una continua crescita industriale, con l'obiettivo di diventare uno tra i maggiori operatori italiani del settore". L'iter di quotazione è stato portato a termine grazie al proficuo lavoro svolto da UniCredit nel ruolo di Lead Manager/Sole Bookrunner e al supporto legale fornito ad AIM da parte di Legance (Milano), uno dei primari studi legali italiani. Lo studio Simmons & Simmons, advisor legale per conto di UniCredit, ha parimenti accompagnato l'operazione fino alla sottoscrizione degli accordi di emissione avvenuta nei propri uffici della sede londinese.

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L'INIZIATIVA. Presentato l'appuntamento dedicato alle idee. Ospite d'onore di quest'anno è il direttore europeo Giussani

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Dodici relatori racconteranno quanto di più innovativo e spregiudicato hanno fatto Il sabato dedicato ai laboratori Laura Periva

Torna TedxVerona, il quest'anno al grido di «Time to rock»: è tempo di reagire, di uscire dagli schemi. In una parola, «spaccare». di L'annuale appuntamento dedicato alle idee che vale la pena condividere va in scena domenica 8 ottobre, in Gran Guardia, con il format consolidato dei dodici relatori - accuratamente selezionati dentro e fuori i confini nazionali - ciascuno con venti minuti a disposizione per spiegare qual è la cosa più innovativa e spregiudicata, in pratica più «rock» che abbia mai fatto. Per le micro-conferenze è aperta la lista d'attesa, perché i biglietti sono esauriti nel giro di pochissimo. Ma per chi proprio non vuole perdersi l'esperienza Ted, ci sono buone notizie. L'edizione 2017, la quarta targata Verona, raddoppia la proposta e sabato 7 manda in campo i TedxLab, più di venti fra tavole rotonde e worshop a cui è ancora possibile iscriversi dal sito www.tedx-

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verona.com. Una novità che fa del Ted indipendente scaligero il primo in Italia a occupare un intero fine settimana. Per l'occasione arriva anche l'ospite d'onore, il direttore europeo delle conferenze internazionali TedGlobal Bruno Giussani. La manifestazione è patrocinata fin dalla prima edizione dall'università di Verona, che ieri mattina ne ha ospitato la presentazione a Palazzo Giuliari. A fare gli onori di casa la delegata del rettore alla Comunicazione, Marta Ugolini, la quale ha specificato che «per chi si occupa di didattica e ricerca, non c'è slogan più bello di quello del formato Ted: idee che meritano di essere diffuse». Hanno partecipato l'assessore comunale con delega alle manifestazioni Francesca Briani, che ha lodato l'iniziativa e assicurato la vicinanza dell'amministrazione anche per le prossime edizioni del TedxVerona, e Michele Croce, presidente di Agsm tra i main sponsor dell'evento.

«La manifestazione ha tutte le carte in regola per essere sostenuta» ha commentato, colpito anche lui dallo slogan. «Vorrei inciderlo con lo scalpello sui muri dell'azienda» ha sorriso. Per l'associazione TedxVerona erano presenti il presidente Francesco Magagnino e la responsabile degli speaker Deésire Zucchi. Il clou è domenica 8. Dodici i relatori che si alternano sul palco della Gran Guardia, fra i quali cinque veronesi: Paolo Fiorini del Dipartimento di Informatica dell'università, fondatore del laboratorio

no speaker d'eccezione come Paola Bonomo, tra le donne più influenti nel campo delle tecnologie digitali, l'ingegnere aerospaziale Francesco Spina, il surfista Francisco Porcella (l'uomo che ha cavalcato l'onda più alta di sempre) e Gianpietro Ghidini della fondazione «Ema pesciolino rosso» che si impegna a tenere i giovani lontani dalla droga. C'è anche uno speech in inglese a cura di Dylan Thuras, co-fondatore della guida alle meraviglie nascoste del mondo Atlas Obscura. e O RIPROOU-SE RISERVATA

di sistemi robotici perla medicina Altair; la responsabile del settore Ricerca e Conservazione del Parco Natura viva di Bussolengo, Caterina Spiezio; l'hacker Mayhem, al secolo Alessio Pennasilico, esperto internazionale di cyber security; Andrea Lovato, musicista e compositore; la giornalista e scrittrice Maria Teresa Ferrari, vincitrice del Premio Victoria per aver fondato l'associazione «La cura sono io» che aiuta le donne malate di cancro nel loro percorso di lotta alla malattia. Insieme a loro, a presentare la propria visione «rock» ci so-

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La presentazione di TedxVerona che si terrĂ sabato 7 e domenica 8 ottobre FOTO MARCHIORI

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L'INTERVISTA. L'amministratore della Spa di San Biagio traccia le direttrici dello sviluppo della multiservizi alla luce dell'emissione obbligazionaria alla Borsa di Dublino '3 -5 • • • • •

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Lago: «Così l'azienda si svincola dai lacci della legge Madia, è più attraente per le fusioni e finanzia il polo ambientale a Vicenza Est» Marco Scorzato Un passo storico per continuare «su basi più solide» una storia lunga più di un secolo. L'operazione finanziaria con cui Aim ha collocato alla Borsa di Dublino il primo bond della sua storia, per un prestito obbligazionario da 50 milioni di euro, apre nuovi scenari sul fronte degli investimenti, che fino al 2020 sono pianificati in 230 milioni, e della capacità di manovra. L'operazione, seguita dal direttore generale Dario Vianello e dragata in porto con il neo amministratore unico Umberto Lago, casca nel mezzo di un percorso ancor più delicato e (se si realizzasse) storico: quello verso la fusione con la veronese Agsm.

Amministratore Lago, questa operazione finanziaria come incide nella vita di Aim? E nel percorso per la fusione? Ci sono tre aspetti da sottolineare: da un lato questa operazione rappresenta un rafforzamento del gruppo Aim e consolidala capacità d'investimento. Tra l'altro abbiamo ottenuto l'emissione di un prestito obbligazionario a un prezzo molto contenuto, inferiore al 2 per cento. Dall'altro, in questo modo Aim viene equiparata a una società quotata in Borsa, uscendo quindi dalle strette maglie della legge Madia.

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Che cosa significa? Sottostare alla legge Madia avrebbe reso l'operatività aziendale molto più complessa. Invece adesso siamo più liberi di agire sul mercato, per cogliere ogni opportunità. C'è poi un terzo aspetto che ha a che fare direttamente con il tema delle fusioni e

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Che cosa ha in programma Aim sul primo fronte? L'obiettivo è realizzare un polo ambientale a Vicenza Est. Siamo in trattativa per acquisire dei terreni. Non si parla di discariche o affini, ma di uffici e mezzi operativi. L'obiettivo è razionalizzare attività di Valore Ambiente e in parte di Sit che oggi sono sparse per la provincia, per ridurre i costi di gestione e migliorare la logistica.

UMBERTO LAGO AMMINISTRATORE UNICOAIM

Quali altri investimenti possono essere finanziati? L'altro grande filone è quello delle aggregazioni. del gas. A breve ci sarà la gara per il servizio di distribuzioSiete più forti nella trattativa? Non credo che si possa far va- ne del gas, perla quale è previlere economicamente questa sto l'acquisto delle reti: bisocosa, se è questo il senso della gna quindi avere cassa a didomanda, ma ora Aim è un sposizione. partner più attraente. Anche perché i benefici di questa Tornando ad Agsm, la fusione è emissione, rispetto allo svin- in stallo e la palla è in mano alla colo dalla legge Madia, ven- nuova amministrazione di Verogono estesi anche al partner. na. Avete più avuto contatti? Tra aziende non c'è stato più Cosa cambia sotto il profilo del alcun incontro, né a livello politico, da quello che mi risulpiano industriale? Nel breve periodo possiamo ta. Leggiamo anche noi dalla abbattere il costo del debito, stampa che a Verona sarebbeperché questi sono soldi che ro interessati a portare avanpotranno ridurre i fidi che og- ti il progetto. Siamo in attesa gi ci costano di più. Nel me- di sentirli. dio termine possiamo finanziare investimenti importanti. Uno di questi riguarda l'ambiente, un altro il gas. O RIPRUUUZIUNE RISERVATA

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TELEVISIONE. Torna dopo la pausa estiva il programma di approfondimento su TeleArena. L'appuntamento è questa sera, alle 21. La trasmissione anche sul nostro sito • • ® • •

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Incalzato dai giornalisti di TeleArena e L'Arena affronterà i grandi temi che riguardano la città

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Torna stasera alle 21.15, dopo la pausa estiva, Diretta Verona, il programma di punta di TeleArena dedicato come sempre all'approfondimento sui temi politici e di attualità, condotto in studio dal direttore Mario Puliero. Ospite della prima puntata sarà il sinda-

Meocci, il giornalista di TeleArena Giovanni Salvatori, mentre in collegamento interverrà il direttore de LArena, Maurizio Cattaneo. Tra i contributi previsti, ci sarà spazio per sentire i pareri dei veronesi sulle prime mosse del nuovo sindaco. E poi i molti interrogativi sui prossimi scenari : quale sarà il futuro dell 'Arsenale, in bilico tra project financing e destinazione pubblica? Quale quello del filobus, il cui iter

co di Verona, Federico Sboarina, che dopo il voto di giugno e i primi mesi dall'insediamento come primo cittadino è alle prese con l'entrata nel vivo delle partite più importanti per il governo della città, dalla sicurezza alle grandi opere, dagli enti alle sfide economiche. Su questi e su altri argomenti, a interrogare Sboarina ci saranno in studio il capocronista de L'Arena Maurizio Battista, il giornalista e opinionista Alfredo

Questa sera a TeleArena sarà ospite il sindaco Sboarina

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continua ad essere ostacolato da problemi di varia natura? E quale orientamento sceglierà la giunta sulla partita del traforo, su cui incombe una vertenza giudiziaria con i promotori del progetto originario? Molti i fronti su cui le risposte del sindaco sono particolarmente attese, tra queste anche le decisioni sulle vicende delle aziende pubbliche, a cominciare da Agsm e dalla possibile, ma non ancora certa, fusione con i vicenti-

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ni di Aim. Si parlerà anche di rapporti con la Camera di Commercio, di centri commerciali e di viabilità connessa, con la giunta Sboarina che si trova alle prese con l'area de La Cercola a Verona Est, avviata dalla precedente amministrazione e che ora si vorrebbe stoppare. Appuntamento dunque sugli schermi di TeleArena. Si potrà seguire la trasmissione anche sul sito del nostro quotidiano, www.larena.it. •

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L'INIZIATIVA. La seconda edizione illustrata alla serata di gala al Circolo di Castelvecchio

II direttore de L'Arena Maurizio Cattaneo coni tre sommelier (a sinistra ) autori della Guida ai vini veronesi al galà a Castelvecchio

Presentata la grande guida dei vini. veronesi. Scelti 633 prodotti tra rossi, bianchi e bo °cine Il libro nelle edicole da llunedì insieme a L'Arena completo di pian ° a per individuare le aziende Elena Cardinali .............................................................................. Vini, territori e abbinamenti. C'è molto da scoprire nella nuova Guida ai vini di Verona 2017, edita dal Gruppo

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editoriale Athesis, che sarà disponibile da lunedì 25 settembre in tutte le edicole dove potrà essere acquistata con il quotidiano L'Arena pagando un supplemento di 8,90 euro.

Il testo scritto a sei mani dai sommelier di Ais Veneto Gianluca Boninsegna, Enrico Fiorini e Marco Scandogliero, che descrive 186 realtà produttive della nostra provincia e 633 vini, è stata pre-

sentata nel corso di una serata di gala al Circolo unificato di Castelvecchio, condotta dal giornalista di TeleArena Lucio Salgaro, a cui hanno partecipato produttori e rappresentanti di consorzi vinicoli, esponenti istituzionali come l'assessore alle attività economiche e produttive, commercio, arredo urbano, bilancio e tributi Francesca Toffali, il presidente di Agsm Michele Croce, il presidente provinciale di Coldiretti Claudio Valente e Nicola Baldo, componente di Giunta della Camera di Commercio e del Comitato Verona Wine Top. Durante la serata sono stati premiati con un diploma 41 produttori vinicoli veronesi che nel volume saranno riconoscibili grazie all'etichetta posta vicino alla loro descrizione. Gli ospiti hanno potuto scegliere di degustare vini tra tutte le etichette descritte nel-

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la guida, abbinando assaggi di formaggio Monte Veronese, antipasti, tortellini di Valeggio e risotto all'isolana. Alla fine, per gli appassionati del genere, un «assaggio» di sigari nostrani del Brenta e Toscani in abbinamento a dei distillati. La guida di quest'anno presenta una serie di novità, a partire dalla traduzione in inglese che agevolerà gli stranieri appassionati di vini veronesi. E stata poi superata la concezione dell'assegnazione dei voti ai singoli vini, sostituita dalla più curiosa e accattivante distinzione tra king, fast e diet, categorie elaborate dai tre sommelier per indicare gli abbinamenti più adatti con i piatti complessi da ristorante, con quelli più veloci per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare ad un buon bicchiere di vino, e con le pietanze a basso regime calorico che pure possono essere accompagnate da un assaggio di vino di buona qualità.

Gli ospiti alla serata di gala perla presentazione della guida

I numeri indicano la complessità di questa nuova guida ai vini veronesi: dieci i consorzi di cui si parla, 185 le cantine recensite, 633 i vini degustati, di cui 370 rossi, 184 bianchi, 55 bollicine e 24 bollicine rosè, e 1.755 abbinamenti consigliati tra vini e cibi, tutto raccolto in 500 pagine di testo. Altra novità è la mappa per rintracciare la posizione delle cantine, inserita nella guida, un modo, spiegano i tre autori, «per aiutare i winelovers e i professionisti del vino ad organizzare uno spettacolare tour tra vigne e cantine. Ma soprattutto vorremmo stimolare i veronesi e chi viene da fuori provincia a conoscere da vicino i produttori e i loro territori». •

Gli autori della Guida dei vini veronesi 2017 sono tre sommelier «blasonati» dell'Ais, l'Associazione italiana sommelier, del Veneto. Enrico Fiorini nel 2014 si è guadagnato il titolo di miglior sommelier professionista del Veneto, Gianluca Boninsegna, nel 2015 mentre Marco Scandogliero l'anno scorso. L'Ais Verona organizza ogni anno un programma di studio sviluppato su tre livelli che permette di accede al mondo del vino cogliendone il profilo tecnico, culturale e professionale. Corsi aperti a tutti, sia per che ne voglia fare una professione, sia chi per semplicemente desidera approfondire i propri interessi.

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Tre sommelier blasonati pecosa c'e dentro calice

La copertina della guida

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«Consulenti Agsm», ma sono truffatori VERONA Ad Agsm sono arrivate numerose segnalazioni di persone che, presentandosi come «consulenti energetici di Agsm» chiedono di vedere la bolletta e di avere il codice cliente e propongono di firmare un modulo che darebbe «diritto a grandi vantaggi sulla bolletta». Nessun addetto Agsm è autorizzato a suonare alle porte delle case per offrire sconti in bolletta né tantomeno a far firmare moduli.

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e ora il voto del consiglio. Pronti 9 milioni per i12018

Arsenale, Sboarina toglie di mezzo il project financing Delibera di giunta, via il «pubblico interesse» VERONA Il progetto di restauro dell'Arsenale da parte di Italiana Costruzioni, almeno per quanto riguarda l'Amministrazione comunale, è morto e sepolto. La giunta comunale ha varato ieri la revoca della delibera urbanistica che l'avrebbe reso possibile, dichiarando che quel project financing non è «di pubblico interesse». a pagina 7 Aldegheri

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Arsenale , Sboarina sepp ellisce il proj ect La giunta ha varato la delibera di revoca del «pubblico interesse». Nuovo progetto entro fine anno. L'assessore Segala: «Pronti 9 milioni per il 2018». Polizza peri consiglieri per i rischi legali VERONA Il progetto di restauro dell'Arsenale da parte di Italiana Costruzioni, almeno per quanto riguarda l'Amministrazione comunale, è morto e sepolto. La giunta comunale ha varato ieri la revoca della delibera urbanistica che l'avrebbe reso possibile, dichiarando che quel project financing non è «di pubblico interesse». Secondo Palazzo Barbieri, «di pubblico interesse» sono invece la sistemazione delle strade e lavori urgenti all'interno dell'Arena (tra cui la sigillatura dei gradoni ed anche la creazione di un percorso museale nell'Anfiteatro) e su di essi saranno dirottati i 14,5 milioni che la giunta Tosi aveva destinato al project. La vera novità consiste però nel fatto che i tecnici comunali prepareranno entro il 31 dicembre un progetto preliminare nuovo di zecca, per il quale sono già pronti 9 milioni di euro, da spendere nel 2018 dopo che si sarà scelto come debba essere utilizzato il compendio di Borgo Trento. A Italiana Costruzioni, che ha presentato un ricorso al Tar contro il comportamento della giunta Sboarina in questa vicenda, Palazzo Barbieri risponde spiegando fra l'altro che la giurisprudenza ritiene legittima la revoca sulla base di un interesse pubblico «sopravvenuto» (nel caso di Verona, quello di restaurare l'Arena) e che, alla fine dei conti, a Italiana Costruzioni potrebbe essere riconosciuto al massimo un rimborso

di 40o mila euro, affinché il Comune abbia «la piena disponibilità del progetto di fattibilità realizzato dall'impresa». Una cifra che sicuramente non basterà a metter fine alla battaglia legale che si preannuncia lunga e decisamente dura. Nel dare queste notizie, l'assessore all'Urbanistica, Ilaria Segala (affiancata dal sindaco Federico Sboarina) ha definito il project di Italiana Costruzioni come «un centro commerciale camuffato», che prevedeva una serie di piccoli negozi con ingressi separati che poi «di fatto diventavano un vero e proprio centro commerciale». Segala ha spiegato che l'intenzione della giunta è adesso quella di mantenere l'Arsenale di proprietà del Comune. «Decideremo l'uso cui adibirlo - ha aggiunto - e lo faremo rinascere, magari anche con l'aiuto di privati, ma certamente non utilizzando lo strumento del

project financing». E i soldi? «Nove milioni sono già pronti per il prossimo anno - ha spiegato Segala - e poi potremmo anche procedere per stralci». Altri 4 milioni sono disponibili grazie all'Art Bonus e al relativo investimento deciso da Agsm e confermato ieri in un colloquio tra Sboarina e il presidente Michele Croce. Quella di fissare all'Arsenale la nuova sede unica del Museo di Storia Naturale «è una delle ipotesi ha detto l'assessore - ma decideremo attraverso un'ampia concertazione con la città». Ora la delibera va in consiglio comunale, forse mercoledì, dove la maggioranza sembra amplissima, visto che anche le opposizioni (tranne i tosiani) si sono sempre schierate contro il project. Unica preoccupazione, su quel versante, l'eventuale richiesta di danni da parte di Italiana Costruzioni, con possibili ipotesi di responsabilità personale per chi voterà la delibera: e forse non a caso, giusto l'altro giorno si è tenuta una riunione di consiglieri, presieduta da Ciro Maschio, per discutere sulla polizza assicurativa da sottoscrivere per essere al riparo da rischi del genere. Lillo Aldegheri

La vicenda La giunta Tosi aveva approvato la delibera di pubblico interesse propedeutica al project financing per il restauro dell'Arsenale affidato a Italiana Costruzioni La giunta Sboarina ieri ha varatola delibera che revoca il pubblico interesse

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La promessa Federico Sboarina aveva promesso che l'Arsenale sarebbe rimasto pubblico

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«Croce? Ha preso quanto Fi e Fratelli I assie e» «Non si è apparentato così noi abbiamo avuto due consiglieri in più» I l nodo tra Verona e Aim Ma il presidente di Agsm Michele Croce con la sualista Verona Pulita è maggioranza minoranza? Il tema politico continua a tenere banco in questi giorni in cui vengono nominare le commissioni perché, spiega Michele Bertucco di Sinistra in Comune, il fatto che la lista di Michele Croce sia stata eletta in minoranza (non ha fatto l'apparentamento) ma faccia parte integrante della maggioranza, porta via posti alle vere minoranze che si confronteranno con un rapporto svantaggioso di 13 componenti contro i 23 della maggioranza-di-fatto. Il tema del «peso» che il sin-

II sindaco Federico Sboarina con Michele Croce , presidente Agsm daco Sboarina ha dato alla lista di Verona Pulita è stato sollevato anche durante la trasmissione di TeleArena Diretta Verona dove il direttore de L'Arena Maurizio Cattaneo ha chiesto direttamente al sindaco perché a Croce e alla sua lista è stata data tanta visibili-

tà, nonostante non abbia fatto l'apparentamento: presidenza di Agsm, un assessore (Neri), la presidenza di Agec e altro ancora. Il sindaco ha replicato: «Croce ha avuto un risultato elettorale positivo sfiorando il 5% con Verona Pulita che ha pre-

so quanto Forza Italia e Fratelli d'Italia messi insieme (3,4% la prima; 2,7% i secondi). Non ha fatto l'apparentamento con la maggioranza perché lui avrebbe avuto più consiglieri ma la nostra maggioranza ne avrebbe persi due». La maggioranza del sindaco proprio per questo aveva detto sempre no agli apparentamenti ufficiali: sarebbero rimasti fuori esponenti delle liste a sostegno di Sboarina. E quindi è stato trovato un accordo che prevede che Croce abbia rappresentanti negli enti, ha concluso il sindaco. E a proposito di Agsm, il sindaco ha ribadito anche la linea sulla prospettiva di fusione con la vicentina Aim, visto che lo stesso Croce sembra temporeggiare: «È un accordo importantissimo, che vogliamo portare avanti e quindi vale la pena approfondire il tema per cui è probabile che i tempi tecnici slittino di un mese, ma la nostra determinazione rimane intatta perché è una prospettiva molto importante per Agsm e per Verona». •

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Falsi consulenti Agsm Attenzione alle truffe In queste ore ci sono giunte numerose segnalazione da parte di cittadini perché alcune persone che, presentandosi alle porte dei veronesi come «consulenti energetici del gestore locale Agsm», chiedono di esibire le bollette e di avere il codice cliente. Successivamente propongono di firmare un modulo che, a loro dire, darebbe «diritto a grandi vantaggi sulla bolletta». Si tratta di un tentativo di truffa: Agsm ribadisce ancora una volta che nessun addetto della società che gestisce il servizio gas ed energia elettrica è autorizzato a suonare alle porte delle case per offrire sconti in bolletta né far firmare moduli.

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2 sei __ _ ®_ 2 Bardolino e Mostre, stand e fuochi artificiali per a Festa dell'Uva che compie ottant 'anni: attesi 150 mila visitatori Ottantottesima festa dell'Uva a Bardolino: dal 28 settembre al 2 ottobre si omaggia il suo vino prodotto su 3 mila ettari di vigneti, estesi su 16 Comuni. Un evento che attrae visitatori da tutto il mondo, in particolare dalla Germania, essendo la manifestazione ormai considerata dai tedeschi «l'altra Oktober fest». L'anno scorso sono stati circa 150 mila i visitatori, e sebbene ogni anno il piccolo paese sia invaso da una folla imponente, non è stato diffuso alcun piano specifico della sicurezza, come concordato in prefettura per i grandi eventi sul lago. A margine della conferenza di presentazione ieri pomeriggio si è accennato a qualche fioriera da porre all'inizio del lungolago. Poco più avanti, infatti, attorno al parco di Villa Carrara Bottagisio saranno allestiti quasi 3 mila posti a sedere, con oltre 350 tavoli, stand per 26 proposte enogastronomiche e 21 produttori vinicoli. Si terranno 16 concerti in 5 giorni. Negozi e bar metteranno in vetrina i simboli della vendemmia, descritta nella sua storia bardolinese con una mostra fotografica. Si potranno ammirare anche le antiche macchine perla lavorazione del vino e dell'olio. I fuochi artificiali musicali si terranno domenica 1 ottobre alle 23. Numerosi gli sponsor della festa, tra cui Agsm: ieri ha presenziato (ma ignorato) anche il neo presidente Michele Croce.

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SEGNA.

e domani a Villa Buri

L'arte del ric tratraffizione e sperunentazione Oltre quaranta le espositrici Iniziativa rivolta anche ai bimbi Due giornate per apprezzare l'antica arte del ricamo e del cucito creativo all'interno della settecentesca Villa Buri a San Michele. Ma anche alcune attività inerenti come la tessitura, la tintura dei fili e tessuti, la filatura, la creazione di bottoni. È questo il programma della quinta edizione, in programma oggi e domani realizzato da Rita Colzato e Annalisa Comerlati in collaborazione con i Servizi sociali del Comune, l'Agsm, l'Amia e Luciano Vanti rappresentante legale dell'associazione «Nadia Onlus di Verona», organizzano questo evento rivolto a tutte le creatrici italiane ed estere. A questo appuntamento si ritrovano riunite varie scuole e associazioni che operano nel settore, che possono così dedicarsi alla diffusione di queste varie tecniche incuriosendo e coinvolgendo i visitatori. La manifestazione non si rivolge solo ad appassionati, ma rappresenta soprattutto un'iniziativa culturale e sociale volta a mantenere vive le tradizioni di un tempo in cui le donne attorno al focolare con le loro abili mani, tramandavano questa tecnica di

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valori della famiglia, interpretando pensieri e sogni ispirandosi alla natura, trascrivendo con ago e filo tante piccole emozioni. Le organizzatrici propongono alle scuole primarie in collaborazione con qualificate insegnanti, il ricamo patchwork e tessitura, un'uscita didattica con laboratori della durata di una o due ore, durante i quali i bambini potranno avvicinarsi a queste varie tecniche, sperimentando l'uso di materiali nuovi quali tessuti e filati, l'utilizzo del colore e sviluppando la loro manualità con fantasia e creatività. In villa Buri saranno presenti oltre lequaranta espositrici. Durante la manifestazione sarà organizzato un concorso di ricamo sul tema «Abbracci», aperto a due categorie: una sezione con tecniche di ricamo a mano, uncinetto, patchwork o tecniche miste e l'altra sezione dedicata alle tecniche creative. Le iscrizioni sono aperte anche agli alunni delle scuole: consultare la pagina difacebook magia in villa. Le premiazioni si svolgerandomani pomeriggio. no L'ingresso è libero. • R.CA.

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BELFIORE

Lo Sportello utenze per capire le bollette La sperimentazione è durata un anno e adesso il servizio resterà costantemente attivo. Lo Sportello utenze, che vede in municipio impegnati a rotazione tre impiegati, continuerà a essere a disposizione dei cittadini ogni giovedì, dalle 9 alle 12.30, presso l'ufficio protocollo. Il servizio aiuta i cittadini nella gestione dei pagamenti delle diverse utenze, dando sostegno a chi ha poca dimestichezza con le procedure di pagamento ori line e con le comunicazioni che arrivano da Agsm, Acque Veronesi, Gritti Gas, consorzio di bonifica, Esa ed Equitalia.

II prete degli emigrati che parlava a tutti i cuori

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CANTIERI. Disagi per cinque giorni. Lavori in via Poiano e via Gardesane

Nuovo asfalto in via Torbido Deviazioni e strade chiuse Al via domani mattina i lavori di asfaltatura di una semicarreggiata di via Torbido. A occuparsene sarà Agsm. La strada presenta infatti delle criticità che potrebbero peggiorare con l'arrivo delle piogge autunnali. I disagi inizieranno già al mattino, alle 6. La durata indicativa sarà di cinque giorni e saranno possibili deviazioni al traffico e chiusure degli accessi a via Campo Marzo, via Dal Vino, via Giolfino e in

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via Rotari. Sul posto saranno presenti alcune pattuglie delle polizia municipale per garantire la fluidità al traffico. Sono tuttavia consigliati itinerari alternativi nella direttrice piazzale del Cimitero, Porta Vescovo per la presenza di possibili code e rallentamenti che potrebbero formarsi soprattutto nelle ore di punta. Informazioni in tempo reale saranno divulgate sul profilo Twitter @veronamobile. Altri interventi sono

già iniziati nei giorni scorsi in via Poiano e riguardano la posa di sottoservizi da parte di Acque Veronesi: per un'altra settimana circa è previsto il senso unico alternato nel tratto interessato dai lavori. Acque Veronesi interverrà anche in via Gardesane, nella traversa dei civici 204, 206 e 208, da domani per venti giorni. Qui è previsto il divieto di sosta con rimozione e divieto di transito dei veicoli nella traversa. •

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CANTIERI. La polizia municipale sul posto

i lavori di rifa cim ento dei m anto st radale i n vi a Torbido FOTO MARCHIORI

Code *m vi*a']Forbìdo Padovaiii «Lavon fiffitì fra tre gi*orru*» :

Ponte Bardi già riasfaltato, messa guaina di contenimento Qualche rallentamento per i lavori in via Torbido, c'è stato, come era prevedibile, ma l'assessore alle Strade e giardini Marco Padovani, rassicura, qualche giorno e tutto sarà terminato. Lui stesso ieri ha fatto la spola tra il Comune e la via interessata dai lavori, in più riprese, in diverse fasce orarie. Le code in effetti erano più sul lato non interessato dai lavori. «Tutto sommato la viabilità ha retto grazie all'impegno della polizia Locale che ha dislocato uomini in zona. Al mattino il tratto di ponte Aleardi era già stato riasfaltato. Purtroppo i rallentamenti ci sono, avremmo voluto fare il lavoro di notte, ma visto il tipo di intervento

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che richiede il posizionamento di una guaina di contenimento, dovevamo lavorare con la luce. Inoltre», aggiunge Padovani, «in estate le ditte che avevano i lavori erano impegnate altrove e non potevamo aspettare oltre, quella strada con le piogge e il freddo sarebbe diventata pericolosa. Vi transitano mezzi pesanti, sia camion che autobus, sono soprattutto questi ultimi a danneggiare la strada. Era un intervento che bisognava fare al più presto. Chiedo ai veronesi di avere pazienza, stiamo lavorando anche con Agsm per la sicurezza di tutti, e credo che al massimo in tre giorni avremo concluso». • A.V.

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Agsm, Sboarina chiede un'eccezione al premier Fusione con Aim: il sindaco scrive a Genl.iloni per superare i limiti imposti dal TesI o unico sulle partecipale VERONA Una lettera del sindaco Federico Sboarina al presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, conferma come sia ormai deciso l'orientamento dell'Amministrazione comunale verso la fusione tra Agsm e i vicentini di Aim. Il sindaco scrive infatti a Gentiloni per chiedere che l'Agsm venga esclusa da una serie di limitazioni previste dalla nuova normativa (ossia dal «Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica»). Secondo quella legge, i Comuni e le loro partecipate non possono «costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e

servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società». Nella lettera a Gentiloni, Sboarina spiega però che per l'Agsm è necessario fare un'eccezione. Perché? Per motivi generali (il principio è giusto, ma non può tradursi, sottolinea il sindaco, in un progressivo depauperamento del patrimonio nonché in danni che inevitabilmente discendono da dismissioni di intere aree di attività». Ma soprattutto, dice Sboarina, in considerazione

del fatto che «il Comune di Verona sta effettuando (a mezzo di qualificate consulenti) approfondite valutazioni in ordine a possibili fusioni della Società Agsm Verona Spa con altre realtà del settore impegnate nella gestione di servizi generali (Aim Vicenza)». La richiesta a Gentiloni, adesso, sembra metter fine ai dubbi e alle incertezze sulla volontà dell'Amministrazione di proseguire verso quella fusione. Ricordiamo che il presidente di Agsm, Michele Croce aveva affermato un mese fa che «ormai, nel settore delle multiutility, le grandi fusioni non

le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Dai vertici di Aim erano arrivate immediate repliche («Hera ha acquistato la maggioranza di Acegas Padova-Trieste, mentre Ala ha acquisito Lgh»). Lo stesso Sboarina era poi intervenuto per negare che ci fossero «frenate» in materia («anzi - aveva detto - voglio tempi strettissimi per completare l'esame delle carte»). E la lettera a Gentiloni, ora, sembra confermare appieno la linea scelta.

L. A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo le elezioni II sindaco federico Sboarina insieme al presidente di Agsm Michele Croce

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IL RISIKO EGLI

TI. A Palazzo Barbieri si è messo a punto il piano straordinario di revisione presto all'esame dell'aula

ù1*ende

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retromarcia

dei Comune sulla Polo Fieristico spa La società, per il 15 per cento di Veronafiere, aveva incassato i 27 núhoni da Esselunga Mettere in liquidazione Aerogest, la società che riunisce le quote dell'aeroporto Catullo detenute dagli enti pubblici locali, «in quanto non strettamente necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali del Comune». Poi, «posporre l'alienazione della partecipazione previa determinazione del valore di mercato». E ancora, rispetto a una iniziale delibera di Giunta già pubblicata, dietrofront sulla messa in liquidazione della Polo Fieristico Spa, la società per l'85 per cento di proprietà del Comune e per il restante 15 per cento di Veronafiere, che tra l'altro ha incassato i 27 milioni e mezzo per la vendita di parte dell'area dell'ex mercato ortofrutticolo, davanti alla Fiera, dove è sorto il supermercato Esselunga. Si punta poi a lasciare fuori l'Agsm da questa razionalizzazione, imposta per legge (decreto legislativo 175 del 19 agosto 2016), in quanto è in corso l'esame del progetto di fusione con Aim Vicenza.

Sono le principali indicazioni contenute nel piano di revisione straordinaria delle partecipazioni comunali delle aziende - nelle delibere attuative a esso collegate - licenziato dalla Giunta ed entro fine

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mese al voto del Consiglio comunale. Il piano prende in esame quelle partecipate direttamente dal Comune di Verona o per il tramite di società soggette a controllo, quali Agsm (a sua volta proprietaria di numerose aziende tra cui Amia) e Amt (al 100 per cento del Comne), Solori (99,5), Polo Fieristico (85), Verona Mercato (75), Aerogest (9,98), Autostrada del Brennero (5,51) e Autostra A4 Holding (4,65). Poi Agec Onoranze Funebri, al 95,4, tramite Agec.

Si andrà, dunque, al voto del Consiglio comunale. E sul fronte politico, intanto, maturano già i primi commenti, su quanto illustrato nel piano ai capigruppo del Consiglio comunale. E c'è chi vede luci e ombre. «Tra le novità di maggior rilievo un "inizio di svolta" sul futuro delle quote detenute dal Comune in A4 Holding», dice Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune, «e l'orientamento ora è di posporre l'alienazione della partecipazione, il che marca una differenza con precedenti arroccamenti politici. Netta invece la retromarcia su Agec Onoranze Funebri, che la giunta proporrà di "mantenere senza alcun interven-

to"». Ma secondo Bertucco la novità più importante, «e allo stesso tempo quella che lascia più perplessi», spiega, «riguarda la proposta di chiudere e mettere in liquidazione Aerogest, che non sarebbe "strettamente necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali del Comune". Eppure», precisa, «del Catullo gli enti pubblici locali detengono ancora il 47 per cento delle quote. Aerogest è nata proprio per coordinare e dare maggiore forza alla presenza pubblica nella fase di privatizzazione dell'aeroporto aperta dalla precedente amministrazione. Una delle storiche debolezze della politica veronese», fa notare, «sta proprio nell'incapacità di fare squadra sulle decisioni che riguardano settori strategici come ricerca, turismo, sviluppo industriale. Il pericolo di questa proposta, dunque», conclude, «è che ciascun socio pubblico torni ad andare per conto proprio lasciando l'aeroporto alla deriva, privo di una presenza forte degli interessi pubblici, tenuto conto anche delle incertezze societarie che sta vivendo il socio privato», con riferimento a Save Spa, che detiene il 40,3 per cento. • E.G.

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La sede dell'Agsm in lungadige Galtarossa

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Strade, lavori in centro e nei quartieri

L'assessore Marco Padovani Altri cantieri in vista per asfaltare strade in vari quartieri della città, sia del centro che della periferia. L'Amministrazione comunale, con l'assessorato alla strade e giardini guidato da Marco Padovani, impiega circa 400mila euro per un piano di opere che, come lo stesso assessore Padovani ammette, «era stato previsto nel bilancio 2016 dalla precedente Amministrazione comunale». Si interviene dunque con la posa del nuovo porfido in centro storico, in via Quattro Spade, quindi con l'asfaltatura di strada dei Monti che da via Preare, poco prima dell'abitato di Parona, sale verso Montericco,fino al confine con il Comune di Negrar. Altri lavori a Quinzano, in via Volte Maso, quindi a Veronetta, in via Trezza, e infine in Borgo Venezia, in collaborazione con l'Agsm, verrà riasfaltato un tratto di un centinaio di metri di via Zeviani. E.G. O RIPRUUUZIUNE RISERVATA

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dichiarazioni 0n liiie i resoconti della campagna elettorale delle amministrative di giugno: tutti i numeri

El ez ioni, l e spese dei candidati Tosi-Bisinella hanno dichiarato insieme 325mi1a euro, Sboarina ÂŤsoloÂť i i7mila

VERONA Patrizia Bisinella e Flavio Tosi hanno speso, per la propria campagna elettorale alle comunali, 325mila euro. Una cifra che fa impallidire i ll7mila spesi dal sindaco Sboarina. Da ieri sono on line tutte le dichiarazioni dei candidati. a pagina 5 Corazza

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Campagna elettorale, Tosi e Bisinella hanno speso il triplo di Sboariria VERONA Che Patrizia Bisinella e Flavio Tosi in occasione delle comunali di primavera avessero condotto una campagna elettorale con grande disponibilità di mezzi - tra camion vela, manifesti, pubblicità sui giornali, spot televisivi e eventi vari - era parso evidente a tutti. Adesso, lo certificano i rendiconti sulle spese sostenute dagli eletti del 2,5 giugno e da ieri disponibili sul sito del Comune di Verona (nelle settimane scorse, erano stata pubblicata invece la documentazione con le spese delle liste elettorali). c

rìcca

L'ex sindaco e la compagna senatrice hanno presentato un documento fotocopia dove da un lato dichiarano di non aver sostenuto spese né di aver ricevuto alcun contributo, e dall'altro spiegano che le rispettive campagne elettorali sono state pagate dal comitato «Elezioni amministrative 2017», dove figura un unico contributore: il partito Fare!, fondato da Tosi, che ha versato un totale di 325 mila euro (di questi, ne sono stati spesi 323.041).

''6 s inda c o C È una cifra che fa impallidire quella dichiarata dagli altri candidati, a partire dal sindaco eletto Federico Sboarina. La sua campagna è costata 117.454 euro, di cui 2.500 relativi al valore di beni e servizi conferiti dal candidato. La parte del leone l'ha fatta il comitato Battiti per Sboarina Sindaco, con 87.500 euro. Il resto è il frutto del ricavato di una cena elettorale (lomila euro), dei contributi di persone fisiche (per un totale di 6.65o euro) e di aziende (Tecnopuli ha versato 5mila euro; Multi Tech International mille euro; Zuccato He 4.goo euro).

contributi a Un ammontare leggermente inferiore a quello di Sboarina è quello impiegato per la campagna elettorale di Orietta Salemi, candidata del Partito democratico, un totale di 108.210 euro di cui 26.102 euro sono frutto di erogazioni personali del candidato. Il contributo del Pd è stato di 33.806 euro, di cui solo 23.350 in denaro (il resto sono beni e servi-

zi conferiti), nel rendiconto spuntano anche un versamento di 20 mila euro da parte del gruppo Calzedonia e di mille euro dal Manni Group. I restanti 27 mila euro sono registrati come donazioni di privati cittadini e raccolte fondi nelle due convention della candidata. Glì candìdatì Appaiono molto più parche le spese degli altri candidati principali. Alessandro Gennari ha speso poco meno di 16 mila euro, di cui 10.900 euro dal Movimento Cinque Stelle di Verona e il resto dal ricavato di eventi, merchandising e dai contributi di privati cittadini (tutti citati con nome, cognome e indirizzo: nessun'altra forza politica è stata così trasparente), tra cui spiccano il deputato Mattia Fantinati (6oo euro per l'affitto del teatro Stimate) e lo storico leader del comitato anti-Tav Daniele Nottegar (mille euro). Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita e solo al ballottaggio passato a sostegno di Sboarina (oggi è presidente di Agsm) ha dichiarato di non aver sostenuto spese né di aver versato contributi per la sua campagna elettorale. Ha specificato però di aver versato, attraverso quattro distinti bonifici dar; mila euro ciascuno, un totale di 20 mila euro a Verona Pulita, che aveva dichiarato spese per 34.578 euro. Sono invece 21.438 euro le spese

sostenute da Michele Bertucco. Oltre la metà derivano da persone fisiche (12.438), il resto da partiti: 6.631 euro da Rifondazione Comunista e 2.635 euro da Sel/Sinistra Italiana.

Le spese dei consiglieri Tra i candidati al consiglio comunale, quello che ha speso di più di tutti è l'oggi vicesindaco Lorenzo Fontana, anche europarlamentare della Lega Nord. Un conto da 22.208 euro, tutti versati personalmente. Al secondo posto si piazza l'ex assessore allo Sport Alberto Bozza, oggi consigliere della Lista Tosi, con 13.637 euro di cui 4.587 provenienti dal suo conto corrente. Al terzo posto, c'è il consigliere leghista Alberto Zelger, che ha speso 8.342 euro, qualcuno in più dell'oggi assessore di Forza Italia Daniele Polato (8.209) e dell'ex assessore al Sociale Anna Leso (8.206), che ha da poco rotto con Tosi. Sono 7.775 gli euro spesi dal leghista Enrico Corsi, 7.404 quelli del consigliere Pd Federico Benini. Alessio Corazza

On line Da ieri sono disponibili le dichiarazioni delle spese di sindaco, assessori e consiglieri

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Euro Le spese elettorali sostenute da Sboarina e pagate in larga parte dal comitato Battiti, con 87.500 euro

Il contributo del partito Fare! alle campagne elettorali di Patrizia Bisinella, candidata sindaco, e Flavio Tosi, candidato consigliere

Tra le spese della candidata del Pd Orietta Salemi figura anche un contributo di 20mila euro dal gruppo Calzedonia

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Euro Quanto versato, con quattro distinti bonifici da 5mila euro ciascuno, Michele Croce al suo movimento Verona Pulita

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euro Le spese di Alessandro Gennari. Il Movimento 5 Stelle è l'unico che indica le generalità di tutti i suoi contributori

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euro Quanto speso da Michele Bertucco, anche con il contributo di Rifondazione Comunista e Sei/Sinistra Italiana

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FORNITURE. Presentato l'accordo tra Adiconsum e la multiutility Lupatotina che garantisce benefici a soci e clienti

gruppo d' ac Energia e gas, nasce ilgru. Cecchinato, presidente del l'associazione: «Società scelta in base a criteri di territorialità e radicamento» Nasce il primo gruppo d'acquisto di energia elettrica: è stato infatti presentato ieri mattina il protocollo d'intesa, fondato sui principi di trasparenza e convenienza per tutti i consumatori veronesi, sottoscritto da Adiconsum Verona e Lupatotina Gas e Luce. L'accordo è stato possibile a seguito del bando pubblicato dall'associazione dei consumatori scaligera.

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Troppe infatti le criticità segnalate dai consumatori su pratiche poco corrette da parte di società erogatrici di energia e gas per cui si è reso opportuno intervenire: dai numerosi veronesi che hanno ricevuto una bolletta di conguaglio per il gas di qualche migliaia di euro per mancata lettura periodica del contatore e quindi richiesta di pagamento del saldo con breve preavviso fino a casi, spesso a discapito di persone anziane, in cui viene attivato il contratto energia e gas con altro operatore senza rendersene conto.

Sono intervenuti alla presentazione in sala Pastore nella sede Cisl di lungadige Galtarossa, oltre a numerosi consumatori, anche Massimo Castellani, segretario Cisl che ha detto: «Serve coscienza sociale per queste tematiche; le persone devono essere consapevoli di essere i veri protagonisti dei bisogni e dei consumi e del potere che hanno». Luisa Meroni, assessore alle attività produttive del Comune di San Giovanni Lupatoto, ha espresso pareri positivi per questa alleanza focalizzata sulla trasparenza verso i cittadini. «Per aiutare i consumatori a orientarsi in un mercato poco trasparente, abbiamo deciso la scorsa estate», ha precisato Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum, «di pubblicare un bando di fornitura per il gruppo d'acquisto Luce e Gas invitando alcune società, quali Agsm, Dolomiti Energia, Lupatotina Gas e Luce, Unicoge e Vivigas a formulare un'offerta. I criteri adottati per l'individuazione del vincitore sono stati la territorialità e quindi il radicamento a livello locale, la bilateralità ossia la disponibilità a stipulare una convenzione per iniziative migliorative della qualità complessiva dei servizi erogati ai consumatori, l'economicità per riservare ai soci Adiconsum Verona un prezzo di fornitura concorrenziale: non necessariamente il più economicamente vantaggioso ma a condizioni chiare e trasparenti, costantemente verificate dall'Associazione e la sostenibilità: fornitura di energia elettrica e gas prodotti da fonti rinnovabili per promuovere la sostenibilità ambientale». «Mi preme sottolineare di questo accordo», ha detto Lo-

riano Tomelleri, presidente di Lupatotina Gas e Luce, «la condivisione dell'obiettivo della tutela del consumatore, che deve fare i conti ormai quotidianamente con offerte sempre più aggressive da parte di venditori porta o porta o dei call center». L'accordo prevede benefici a vantaggio sia dei soci Adiconsum Verona che dei clienti Lupatotina Gas e Luce. I clienti Adiconsum Verona, aderenti al gruppo d'acquisto, hanno diritto a condizioni economiche di fornitura: gas metano: sconto di 0,05 euro per ogni standard metro cubo (Smc) rispetto alla tariffa del mercato tutelato così come definita trimestralmente dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Per l'energia elettrica uno sconto del 10 per cento sulla componente PE (Prezzo Energia: corrisponde al costo previsto per l'acquisto dell'energia elettrica che viene poi rivenduta ai clienti finali) rispetto alla tariffa del mercato tutelato (sia profilo monorario che biorario), così come definita trimestralmente dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

I vantaggi per i clienti di Lupatotina Gas e Luce sono assistenza gratuita nel settore energia tramite Adiconsum a costo zero e assistenza agevolata negli altri settori consumeristici. E prevista anche la nascita di un Osservatorio paritetico permanente per migliorare i servizi erogati. •

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PIANO Di RECUPERO. Dopo la Giunta, ora la parola passa al Consiglio

)Vsena1e,, o 994 íl voto sUlla rev 1,_. Ae,la delprogetto a seduta non parteciperà il sindaco «fermato» dalla causa di Italiana Costruzioni, che avverte: «Chiederemo un risarcimento adeguato al danno» Approda oggi in Consiglio comunale la delibera con la quale si chiede la revoca della dichiarazione di pubblica utilità del progetto di recupero in projectfmancing dell'Arsenale. Alla discussione e al voto finale, che potrebbe slittare domani, il sindaco Federico Sboarina non parteciperà. Questo perché secondo un parere dell'ufficio legale di Palazzo Barbieri, se il sindaco votasse, potrebbe esserci un vizio di legittimità della delibera in quanto Italiana costruzioni, società proponente il project, ha già una causa pendente contro Federico Sboarina (citato anche personalmente non solo come legale rappresentante del Comune) per gli atti che aveva firmato appena insediato. Il sindaco, tra l'altro, per lo stesso motivo non aveva votato nemmeno la delibera in riunione di Giunta. In municipio si assicura che i consiglieri di maggioranza sono a conoscenza di questa decisione del sindaco, che,

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sottolineano alcuni di loro, serve «a difendere da eventuali impugnazioni l'atto di revoca». ITALIANA COSTRUZIONI. Intanto Attilio Navarra, presidente di Italiana Costruzioni, la società che ha presentato la proposta di project financing per la riqualificazio-

ne dell'ex Arsenale, rilancia, affermando peraltro di «essere ancora in attesa di incontrare l'Amministrazione Sboarina, per illustrare il nostro progetto, entrando nel merito». Sul voto in Consiglio, Navarra considera poi «paradossale» il tema della polizza assicurativa che consiglieri vorrebbero stipulare per coprirsi da possibili rischi derivanti dal votare a favore della revoca della revoca del project. «Nessuna polizza copre il dolo», spiega Navarra, «e quindi che senso ha stipularla quando i consiglieri sanno benissimo che il rischio è altissimo?». In ogni caso, il presidente di Italiana Costruzioni ribadisce che «la netta sensazione è che l'Amministrazione comunale non abbia alcuna strate-

gia sull'Arsenale, ma soltanto l'intenzione, legittima sia chiaro, di destinare parte del contributo pubblico per il project a restauri dell'Arena, una decina di milioni. Non capiamo però perché si voglia fare questo bocciando il project, frutto di un duro lavoro di tre anni, e revocando l'interesse pubblico. Noi», precisa, «non abbiamo alcuna presunzione di avere la verità e siamo sempre stati disponibili al confronto per migliorare il progetto, per restituire ai veronesi un Arsenale vivibile». A questo punto «attenderemo l'esito del voto», conclude, «e poi valuteremo con il nostro avvocato tutte le azioni del caso per ottenere un risarcimento dell'enorme danno che subiamo». BILANCIO CONSOLIDATO. Ieri, intanto, in Consiglio comunale, con 22 voti a favore e 7 astenuti, è stato approvato il primo bilancio consolidato del Comune di Verona, per l'esercizio 2016. La norma di legge prevede la redazione entro il 30 settembre del bilancio consolidato con aziende, società controllate e partecipate allo scopo di fornire una informazione complessiva circa la situazione economica, patrimoniale e finanziaria. «Il documento», afferma l'assessore Francesca Toffali, «fotografa la gestione del Comune e delle società Agsm, Fiera, Agec, Acque Veronesi, Fondazione Arena e Atv e rende conto alla collettività di come vengono utilizzate le risorse pubbliche».

Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune auspica che «nei prossimi anni venga fornita ai consiglieri tutta la documentazione necessaria alla valutazione del bilancio consolidato, in tempo utile per poter presentare proposte di indirizzo». Nel dichiarare l'astensione del gruppo Pd, Carla Padovani ha manifestato preoccupazione per «i paventati tagli al settore trasporti, a danno di pedoni e ciclisti,

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LUCE E GAS E SERVIZI PIU TRASPARENTI

Il protocollo prevede benefici a vantaggio sia dei soci, che dei clienti Trasparenza e convenienza per tutti i consumatori veronesi. Questi i principi su cui si fonda il protocollo d'intesa sottoscritto da Adiconsum Verona e Lupatotina Gas e Luce a seguito dei bando pubblicato dal"associazione dei consumatori scaligera per costituire il primo Gruppo d'acquisto di energia elettrica e gas. Sono intervenuti alla presentazione nella sede Cisl di Lungadige Galtarossa, oltre a numerosi consumatori, anche Massimo Castellani , presidente Cisl Verona che ha detto: «Serve coscienza sociale per queste tematiche; le persone devono essere consapevoli di essere i veri protagonisti dei bisogni e dei consumi e del potere che hanno». E' intervenuta poi Luisa Meroni , assessore alle attività produttive del

La presentazione dell'accordo Comune di S. Giovanni Lupadi fornitura per il Gruppo d'actoto che ha espresso pareri quisto Luce e Gas invitando positivi per questa alleanza alcune società, quali Agsm, focalizzata sulla trasparenza Dolomiti Energia, Lupatotina verso i cittadini. "Per aiutare i Gas e Luce, Unicoge e Vivigas consumatori a orientarsi in un a formulare un'offerta". A conmercato poco trasparente, clusione delle operazioni di abbiamo deciso la scorsa estate gara, ha aggiunto l'avvocato di - ha precisato Davide CecchiAdiconsum Carlo Battistella, si nato, presidente di Adiconsum è aggiudicato il bando, per la Verona - di pubblicare un bando fornitura del Gruppo d'Acquisto

Adiconsum Verona, la società Lupatotina Gas e Luce s.r.l., azienda totalmente a capitale pubblico di proprietà del Comune di San Giovanni Lupatoto. "Mi preme sottolineare di questo accordo - ha detto Loriano Tomelleri , presidente di Lupatotina Gas e Luce - la condivisione dell'obbiettivo della tutela del consumatore che deve fare i conti ormai quotidianamente con offerte sempre più aggressive da parte di venditori porta o porta o dei cali center". L'accordo prevede benefici a vantaggio sia dei soci Adiconsum Verona che dei clienti Lupatotina Gas e Luce. I soci interessati ad aderire dovranno recarsi nelle sedi associative o inviare una richiesta via mail a verona@adiconsum.it o fax allo 045/8096051.

LUCE E GASI SENWII FIU TRASPARENTI

GAMRERO ROSSO PREMIA v 11' "CONTE FEOERICO 0 I MASI ,

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Per una giornata siamo tutti scienziati Torna anche quest'anno aVerona la Notte europea dei ricercatori realizzata in sinergia con gli atenei di Padova e Venezia con il nome comune di VenetoNight. L'iniziativa, promossa dalla Commissione europea, si terrà oggi in contemporanea negli atenei e centri di ricerca di tutta Europa; un'occasione per avvicinare il pubblico di ogni età al mondo della ricerca, per aprire uno spazio di incontro e dialogo coi cittadini e sensibilizzare i giovani alla carrierascientifica. Il tema centrale di questa edizione è "Il Metodo Scientifico", che sarà presentato al pubblico, da questo pomeriggio alle ore 17, con un evento innovati-

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vo, creativo e divertente in uno show davvero unico. La ricerca scientifica dell'ateneo di Verona, nelle sue macro aree, scienze dellavita e della salute, scienze economiche e giuridiche, scienze e ingegneria e scienze umanistiche, sarà raccontata attraverso musica, spettacolo, talk show, esperimenti live.

A partire dalle 17 e per tutta la serata Piazza dei Signori verrà animata da un'areastand etalk con esperimenti, speech, workshop, poi, dalle ore 21, da un grande show sul palco. L'evento, promosso dall'Università di Verona e organizzato da Studioventisette, è patrocinato dal Comune di Verona, con il sostegno di Esu Verona,

La ricerca oggi diventa uno spettacolo Agsm, Consorzio di bacino Verona due del Quadrilatero e Hotel Leon d'oro. Informazioni disponibili sul sito www.venetonight.it/verona e sulla pagina Facebook dell'evento Veneto Night Veneto Night 2017/Notte dei Ricercatori: Il Metodo Scientifico.

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Fabio Gamba è il neo dg del Comune VERONA Fabio Gamba (foto) è il nuovo direttore generale del Comune di Verona. La decisione è stata confermata e resa ufficiale ieri mattina dalla giunta. Il sindaco Federico Sboarina ha spiegato che «era stato fatto un bando pubblico, anche se non era obbligatorio, e abbiamo scelto la candidatura migliore, dopo aver valutato l'esperienza amministrativa e la conoscenza del territorio da parte di tutti i candidati. Ma soprattutto - ha aggiunto Fabio Gamba è una persona di cui conosco l'assoluta integrità, e la legalità e la trasparenza sono sempre una mia priorità assoluta». Il ruolo di Direttore Generale ha assunto in questi anni un'importanza sempre maggiore. Adesso la palla passa appunto a Gamba, laurea in Scienze Politiche, 5o anni, già assessore per il Pdl (ala ex An) durante la seconda giunta Sironi, per poi far parte del CdA di Agsm. E' stato responsabile della segreteria dell'assessore regionale Isi Coppola dal 2010 al 2015. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PALAZZO BARBIERI. Succede a Mastroianni

Direttore generale 40 la Giunta, si a Fabio G Dal 1998 al 2002 e stato assessore alla sicurezza e alla polizia locale Si completa lo staff del sindaco Federico Sboarina. Già operativo da qualche settimana il nuovo capo di gabinetto del sindaco, Antonio Di Guida, ieri la giunta comunale ha deliberato l'incarico di direttore generale a Fabio Gamba, 49 anni, già assessore comunale alla sicurezza e alla polizia municipale, dal 1998 al 2002. E poi tra l'altro responsabile della segreteria del Gruppo consiliare veneto di An - il partito in cui ha militato dopo l'Msi-Dn - dal 1995 al '98 e quindi dal 2001 al 2015 come responsabile della segreteria dell'assessorato regionale al bilancio e alla società partecipate.

Laureato in Scienze politiche all'Università di Padova, Gamba ha operato anche nel Consiglio di amministrazione dell'Agsm e in ambito nazionale nella federazione delle aziende multiservizi. Ora dunque l'incarico di direttore generale del Comune, una figura prevista dopo la riforma degli enti locali, legge 127 del 1997, la cosiddetta Bassanini Bis. Come da testo della riforma il direttore «provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell'ente, secondo le direttive impartite dal sindaco o dal presidente della Provincia, e che sovrintende alla gestione dell'ente, perseguendo livelli ottimali di effi-

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Il neo direttore Fabio Gamba cacia ed efficienza». Al direttore «compete in particolare al direttore generale la predisposizione del piano dettagliato di obiettivi». t dunque una figura strettamente legata al sindaco. Negli ultimi anni dell'amministrazione Tosi il direttore, apprezzato, era stato Marco Mastroianni. «L'Amministrazione ha scelto il direttore generale, per la prima volta, con un bando pubblico», spiega il sindaco Sboarina. Gamba, spiega, «è una persona di assoluta fiducia e integrità, di grande trasparenza e correttezza, con esperienza, che conosce la macchina amministrativa comunale, regionale e con esperienza in aziende partecipate, oltre che con lanell'ambito voro svolto dell'impresa privata. La persona giusta». • E.G. O RIPR-I WE RISERVATA

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Canoni sul gas, Agsm batte (di nuovo) Palazzo Barbieri Dopo l'annullamento del conto da 4,2 milioni di euro il Tar azzera anche il successi o da 3,3 milioni VERONA Ancora un «ko» (è il secondo in meno di un mese) per Palazzo Barbieri nella disfida giudiziaria che lo vede opposto ad Agsm davanti al Tar sulle condutture sotterranee per la distribuzione del gas. Un contenzioso a sei zeri: in ballo, risultava in entrambi i casi la richiesta da parte del Comune di canoni il cui ammontare complessivo oltrepassa i 7 milioni di euro. Cifre che Palazzo Barbieri chiedeva di versare ad Agsm, che a sua volta però non era affatto disposta a «sganciare». E una querelle che coinvolge la passata amministrazione e che, con le sentenze depositate il

29 agosto e due giorni fa, 28 settembre, è andata a favore di Agsm, che ha raggranellato contro l'ente un en plein di vittorie. Un successo di peso, finanziariamente parlando: in ballo ad agosto c'era un totale di 4 milioni 294mila euro e le pretese del Comune riguardavano l'arco di tempo racchiuso tra il 2013 e la prima parte del 2015. Con la sentenza dell'altro ieri, invece, il Tar si è espresso nuovamente a favore di Agsm per la fase temporale successiva, relativa a 1.527mila euro per la seconda parte del 2o15 e 1.822mila euro per il 2016. E la motivazione è spiegata nero su bianco dagli stessi giu-

dici amministrativi, secondo cui «Il ricorso e i motivi aggiunti meritano accoglimento per l'assorbente ragione che, con la sentenza 807 del 2017, questo Tar ha già annullato le norme regolamentari in questa sede impugnate (commi 2bis, 2-quater e 2-quinquies dell'articolo ,r; del regolamento del Comune di Verona per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, ndr), che hanno introdotto il canone non ricognitorio alle condutture sotterranee per la distribuzione di gas. L'annullamento delle summenzionate norme regolamentari - prosegue il Tar del Veneto - ha efficacia erga om-

nes e determina l'illegittimità delle conseguenti richieste di pagamento del canone avanzate dal Comune per gli anni 2015 e 2016, che rinvengono nel regolamento annullato il loro unico e necessario presupposto». In parole semplici: la richiesta di pagamento ad Agsm, secondo i giudici, sarebbe legittima solo relativamente all'arco di tempo in cui, per posare le tubazioni, fosse stato inibito l'uso pubblico delle strade coinvolte nei lavori e non, invece, per il periodo successivo.Al Comune resta la carta del Consiglio di Stato. La. Ted. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Al Tar Ancora una sconfitta, la seconda in meno di un mese, per Palazzo Barbieri nella disfida giudiziaria che lo vede opposto ad Agsm sui canoni per il gas

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AZIENDE E NODI. Obiettivi della legge Madia

rimioperguentì. ïvïca e PCI Verona Civica sunito an9attacco «Un passo falso, ora più coraggio Aerogest? Bando per la vendita» Un piano di razionalizzazione delle aziende comunali e degli enti partecipati? No «la delibera votata in Consiglio comunale in merito alle aziende e agli partecipate è un vero passo falso». A dirlo è Tommaso Ferrari, capogruppo di Verona Civica in Comune, con i consiglieri del Pd Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani del Pd. «Al netto dell'ancora recente insediamento dell'amministrazione Sboarina», spiegano i consiglieri di minoranza, «evidenziamo con preoccupazione che a oggi in alcune partecipazioni del Comune non si è adeguatamente consapevoli dell'entità degli investimenti e delle attività. La Legge Madia obbliga tutte le amministrazioni a redigere una relazione di verifica su tutte le partecipazioni, evidenziandone criticità e indicandone possibili soluzioni». Per questo, «la cautela è d'obbligo prima di procedere a eventuali dismissioni, ma auspicavamo comunque più coraggio da parte dell'attuale amministrazione». Va ricordato che Palazzo Barbieri intende vendere le sue quote di Aerogest, la società che raggruppa i soci pubblici dell'aeroporto Catul-

lo. «Quel "non riusciamo a reperire informazioni"», puntualizzano, «ha poi portato alla decisione di chiedere l'esonero di tutta la galassiaAgsm dall'applicazione della Madia. Si invoca l'aiuto di Roma in beffa alla trasparenza, senza considerare che quasi tutte le criticità presenti possono essere superate dalla semplice applicazione del correttivo (D.lgs. 100/17) al Testo Unico Partecipate». Il capitolo Aerogest? «Se il pubblico non può mantenere la società di gestione e la "cassaforte" delle quote del Catullo trovi un diverso sistema per coordinare l'azione degli enti locali finalizzata al rilancio del nostro aeroporto. Se ritiene di non esserne in grado per mancanza di visione o di risorse, si proceda alla vendita delle quote, ma si faccia una gara dal respiro europeo, vera e trasparente, per cercare un partner industriale di livello», aggiungono, «con risorse e idee capaci di dare nuova linfa al territorio e a un aeroporto che può e deve dare di più. La lezione del passato insegna che accordi sottobanco con il Gruppo Save (che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso) hanno già fatto troppo male a Verona». • E.G.

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COVERSTORY

LUCE E GAS : TANA LIBERA TUTTI A OGNUNO LA TARIFFA CHE MERITA Dal 2019 finisce il mercato "regolato". Famiglie e imprese potranno costruire la bolletta a misura dei propri consumi. Risparmiare? In Rete si può, ma bisogna saper scegliere servizi e fornitori di Francesco Condoluci

18 IL COMMENTO ANTONIO SILEO (IEFE-BOCCONI) ANALIZZA IL MERCATO TUTELATO

Meglio lasciare il mercato al libero gioco

aveva iniziato il lungo percorso verso la libe-

della domanda e dell'offerta o regolarlo con degli interventi dall'alto? Da Adam Smi-

ralizzazione. Ma, da allora, ci sono voluti altri 20 anni perché il mercato potesse dirsi "pie-

th ai giorni nostri, 250 anni di pensiero economico non sono (ancora) serviti a dare una

namente concorrenziale". Lo sarà, di fatto, soltanto a partire dal 1° luglio 2019, quando

risposta inoppugnabile. Così, ogni volta che L'INTERVISTA PER MASSIMO BELLO IAIGETI ORA «OCCORRE SNELLIRE IL SETTORE»

I PUNTI DI VISTA COSTI E MERCATO LIBERO: COSA PENSANO AZIENDE E CODACONS

I MODELLI INNOWATIO E ILLUMIA: DUE ESEMPI DI COME Si CAMBIA INNOVANDO

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- a seguito della recente "Legge per il Mercato e la Concorrenza" LA LEGGE DEL 2007 HA APERTO IL approvata il 4 agosto MERCATO MA CON LA MAGGIOR TUTELA "liberalizzazioni'; scorso - cesserà la le HA ANCHE LASCIATO GLI EX MONOPOLISTI finisce che la questiodisciplina transitoria IN UNA POSIZIONE DI "INCUMBENT" ne in oggetto diventi del cosiddetto "regiargomento di lunghissimi dibattiti e scontri me di maggior tutela". Un mercato (a tutt'oggi) le politiche pubbliche affrontano il tema del-

prolungati tra i gruppi di interesse. E che, giocoforza, prevalga il compromesso. La regola, in Italia, non ha risparmiato nemmeno il mer-

"regolato', nel quale i clienti che non scelgono un fornitore tra i "nuovi entrati'; fruiscono, appunto, della "tutela" offerta dall'operatore

cato dell'energia elettrica e del gas naturale che dopo essersi retto per circa quarant'anni

storico, quello cioè esistente prima della liberalizzazione. Ovvero - per il cosiddetto "effet-

sul monopolio Enel, nel 1999, con il "decreto Bersani" seguito alle direttive imposte dall'UE,

to trascinamento" - Enel e i suoi distributori locali. In sostanza, la legge sulla liberalizza-

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Energia elettrica: punti di prelievo nel mercato libero , nel servizio di Maggior Tutela e nel servizio di Salvaguardia - anni 2012/2015

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BT Altri usi

Domestici Maggior tutela

Mercato Libero

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zione della vendita di energia elettrica, varata nel 2007, ha sì aperto anche ad altri fornito-

Le tutele : ostacolo o paracadute? Il meccanismo è più o meno questo: i clienti

un contratto di fornitura sul mercato libero (dove i corrispettivi per l'acquisto sono defini-

ri, mettendo fine al regime monopolistico di Enel, ma con la maggior tutela ha consentito,

domestici e le piccole imprese connesse in bassa tensione - ritenuti dal legislatore "dota-

ti in via discrezionale dai fornitori, in concorrenza tra loro), ad oggi pagano l'energia ad un

ipso facto, agli ex-monopolisti di ritagliarsi una posizione da "incumbent" sul mercato.

ti di minor potere contrattuale e minore conoscenza del mercato" - che non hanno stipulato

prezzo all'ingrosso formatosi attraverso gli acquisti fatti dal grossista pubblico, l'Acquirente Unico, sulla base dell'andamento dei mercati

Composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell'utente tipo domestico in maggior tutela - Il trimestre 2017

internazionali e comunicato ogni tre mesi pubblicamente dall'Autorità per l'Energia Elettrica, Gas e Sistema Idrico. Il compromesso di cui sopra, appunto. 0, per i più favorevoli, "il paracadute" che assicura prezzi ragionevoli a quei piccoli utenti che non hanno la capacità, il tempo (o la voglia) di trovare da soli l'offerta

20,61% Spese per la materia energia

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Ped (prezzo Energia+prezzo Dispacciamento)+ Perequazione PPE

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migliore su un mercato, quello dell'approvvigionamento energetico, che in Italia, nel caso dei consumatori industriali, continua peraltro ad avere prezzi più alti di circa il 20% rispetto alla media europea. A sostenere la necessità del "paracadute", avversando la piena liberalizzazione, sono soprattutto i movimenti a difesa dei consumatori che vedono nel mercato libero un mare magnum pieno di insidie ma privo di reali opportunità di risparmio per gli utenti. Di certo c'è che, dal 2008 ad oggi, gli

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operatori sul mercato libero sono aumentati in maniera costante arrivando a quasi 500 e la diffusione delle pratiche commerciali scorrette, così come l'invadenza dei call-center, ha contribuito in effetti ad alimentare diffidenza e confusione. Dall'altra parte, a protendere per la tesi "compromissoria" e a contestarla, ci sono i nuovi venditori dell'energia elettrica per i quali la presenza di prezzi tutelati finora avrebbe distorto il mercato, demotivando i clienti allo "switching" (cioè al passaggio ad altro operatore) e avvantaggiando in maniera palese, per via dell'effetto trascinamento, gli

A OGNUNO IL SUO OPERATORE: 10 CONSIGLI SU COME ORIENTARSI Con l'apertura del mercato , ogni cliente - che si tratti di famiglie o imprese dovrà selezionare il proprio fornitore e sarà libero di decidere quale offerta scegliere. Già da tempo , gli operatori energetici hanno iniziato a proporre all'utenza offerte e promozioni , ma con l'approvazione del Ddl Concorrenza dell'agosto scorso, dal 1° luglio 2019 i consumatori finali dovranno fare necessariamente una scelta che prevede una doppia opzione : rimanere con il proprio fornitore storico o optare per uno nuovo. Per provare ad orientarsi, da qui ai prossimi due anni, nell ' infinita giungla di offerte, operatori , promozioni e slogan come "Ti dedichiamo un bonus speciale ", "Con noi risparmi 30 euro al mese", sarebbe bene conoscere alcuni presupposti e osservare una serie di prescrizioni prima della scelta:

ex monopolisti. Con la rimozione del sistema delle tutele - sollecitata, è il caso di sottoli-

Non c'è nessuna urgenza, è meglio ponderare bene le alternative a disposizione;

nearlo, nel 2014 da una denuncia dell'Antitrust - tra due anni però tutto questo sparirà e i circa 25 milioni di clienti (sui quasi 37 dell'utenza complessiva italiana, di cui l'80% famiglie) che a oggi non hanno ancora scelto il loro fornitore, dovranno farlo, dal momento che non potranno più affidarsi, per inerzia, a quel "gruppo d'acquisto automatico" rappresentato dalla Maggior Tutela. In pratica, dal 2007 ad oggi, solo un cliente su quattro (in

Leggere attentamente le possibili clausole dei contratti , magari scritte in caratteri minuscoli;

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Ad esempio quando ci viene promesso un bonus, è opportuno verificare se è indicato che il bonus prevede una permanenza in fornitura di un certo lasso di tempo, obbligatoria per poterne usufruire. Oppure se sono previste delle condizioni per cui il regalo ci può venire chiesto indietro;

4 Se ci vengono proposte condizioni di vantaggio iniziali (ad esempio: prezzo scontato per 3 mesi), cerchiamo di capire cosa accade dopo: devono essere sempre specificate con chiarezza le condizioni che vengono attuate al termine della promozione iniziale; Non bisogna dimenticare di stare attenti a chi ci propone l'offerta: è un fornitore serio? È chiaro in quello che scrive oppure omette alcune cose? Ha una buona reputazione su internet e sui social media? Ormai le informazioni sono facilmente accessibili, sul web si possono trovare opinioni e recensioni su qualsiasi fornitore; 6 Contattare le stesse società che propongono l'offerta, tramite le loro pagine Facebook ad esempio, per chiedere un confronto con quanto state pagando ora;

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Online ci sono molti siti che fanno la comparazione delle offerte dell'energia: da quelli privati (Segugio.it, Luce-Gas.it, Facile.it, SosTariffe. it, Comparasemplice.it) a quelli istituzionali (es. Trova Offerte, Tutela Simile); È possibile rivolgersi direttamente anche ad associazioni dei consumatori o ad altri siti che offrono supporto per comprendere le offerte. Se proprio si dovesse incorrere in una scelta sbagliata, in qualunque momento si può cambiare fornitore e nel giro di pochi mesi il passaggio al nuovo (o ritorno al vecchio) fornitore è fatto. o In tutti i casi, per ogni dubbio e per informazioni di carattere generale si può contattare lo "Sportello per il consumatore di energia" al numero verde 800-166654

(fonte: Aiget)

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L'importante ricordare agli utenti di scegliere I

DI ANTONIO SILEO ESPERTO DI ENERGIA E RICERCATORE IEFE-BOCCONI

La concorrenza, si sa, è per definizione a 1 vantaggio del consumatore, grande o piccolo che sia. L'energia elettrica e di gas naturale sono prodotti omogenei, non hanno cioè differenze nelle caratteristiche o nella qualità (che, invece, può variare nel servizio), e sono venduti in grandi mercati nazionali con un numero di acquirenti ma anche di venditori elevato. Tutte caratteristiche congeniali alla concorrenza; tanto che dalle norme europee sull'energia , ormai da più di 15 anni, proprio la concorrenza è stata individuata come lo strumento principe per il funzionamento del mercato, lasciando agli Stati membri la realizzazione dettagliata del percorso per abbandonare i prezzi più o meno regolamentati. In Italia fino ad oggi, le condizioni economiche di fornitura relative alla sola componente energia del prezzo finale del gas naturale e dell'energia elettrica sono fissate trimestralmente dall'AEEGSI per i consumatori considerati più bisognosi di protezione . Dal 2007, quelli che non scelgono un contratto nel mercato libero o che rimangono senza fornitore possono usufruire del Servizio di Maggior Tutela, offerto per ciascuna zona da un solo operatore, lo stesso che c'era prima del 2007.

Il principale fornitore di Maggior Tutela è dunque inevitabilmente Enel, che di recente, per obbligo di legge, ha creato una specifica società, detta Servizio Elettrico Nazionale, che serve i clienti domestici, le piccole imprese connesse in bassa tensione e anche l'illuminazione pubblica.

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Più che di complessità , senza neanche parlare delle tante offerte del mercato libero , possiamo tranquillamente parlare di un dedalo (manca solo il Minotauro) in cui anche il semplice lessico usato fino ad oggi ha scoraggiato i consumatori dall'abbandonare un regime: quello delle "tutele", che per definizione - a cominciare proprio dalla denominazione - lo proteggeva. Nel caso dell'energia elettrica addirittura in misura maggiore. Termini riportati chiaramente nell'intestazione della bolletta in misura certamente più comprensibile delle voci analitiche. A cui, incredibilmente, si è aggiunto anche il canone Rai. Inevitabile, dunque, che la maggior parte dei "piccoli " consumatori, e le famiglie in particolare, quasi due casi su tre, hanno preferito finora restare nel mercato regolato. Quest'ultimo però è destinato a sparire da luglio 2019. Nel frattempo per governare la transizione sono state messe a punto misure di accompagnamento: come la Tutela Simile, che replica molte caratteristiche del mercato libero con minori rischi e forti sconti (per ora scelta da un ristretto numero di consumatori). E sono già stati individuati regimi per il post- tutela come un 'offerta con caratteristiche standardizzate (detta PLACET) che, pur lasciando la libera determinazione del prezzo ai venditori li obbliga ad offrire ai clienti finali, facilitando comprensione e comparazione.

Ma come potranno i consumatori finora tutelati beneficiare davvero della concorrenza ? I meno piccoli dovranno decidere se affidarsi ad un consulente (in aumento i soggetti che offrono questo servizio) o dedicare proprio tempo alla scelta del fornitore. Per le attività non commerciali, per le famiglie, sarà fondamentale avere un'idea compiuta dei propri consumi: oggi in tanti sanno quanto spendono, ma sono molto pochi coloro che hanno a mente i mc di gas naturale o kWh di energia elettrica consumati in un anno o in un mese. A quel punto si potrà approfondire su quelle che saranno modalità di offerta del servizio (ad esempio le prepagate). A tutti, però, e sin da subito bisognerà ricordare - con apposite compagne istituzionali - che sono ormai diventati maggiorenni e quindi in grado di scegliere.

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"DELLE TUTELE" totale 6 milioni di domestici e 3 di business) è passato al mercato libero, anche se il trend dice che il mercato tutelato - controllato per tre quarti dalla sola Enel, primo gruppo industriale italiano nella vendita complessiva di energia, seguito da Edison ed Eni - soffre di un'emorragia lenta ma continua, specie per quel che riguarda i clienti non domestici, evidentemente più "maturi" nel vagliare e cogliere le opportunità rese disponibili dalla liberalizzazione dell'approvvigionamento energetico. Da qui alla metà del 2019, si apre dunque una partita commerciale non da poco che l'AEEGSI dovrà gestire in maniera oculata per favorire "la confrontabilità" di tutte le opzioni di fornitura e consentire "una scelta consapevole ed informata" da parte dei clienti finali, attraverso una serie di misure previste dallo stesso DDl Concorrenza fresco di approvazione: a partire dal portale web per la raccolta e pubblicazione, in modalità open data, delle offerte vigenti sul mercato di vendita al dettaglio di elettricità e di gas naturale con particolare riguardo alle utenze domestiche e alle imprese di piccola taglia, per finire all'Albo dei Venditori.

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Principali esercenti servizio di Maggior Tutela Anno 2015

Primi 20 gruppi di vendita al mercato libero nel 2016 Volumi in GWh; quota percentuale GRUPPO Enel Edison Eni Axpo Group Gala Hera E.On Metaenergia Sorgenia A2A Acea Iren C.V.A. Energetic Source Duferco Dolomiti Energia _Repower SC Holding Egea Alperia Altri operatori TOTALE VENDITORI AL MERCATO LIBERO

VOLUMI 40.831 11.793 10.686 7.772 6.655 6.557 6.222 6.197 5.962 4.662 4.459 4.380 4.315 4.176 4.074 3.739 3.593 3. 2-2 3.072 3.038 48.321 193.725

Risparmi ? La partita si gioca in Rete Ma quando non ci saranno più contratti standardizzati e tutti i consumatori di energia elettrica e gas naturale potranno/dovranno contrattare le proprie forniture scegliendo in piena autonomia e dal miglior offerente, le condizioni contrattuali più adatte alle proprie esigenze, si aprirà davvero una nuova era di risparmio per le tasche degli italiani? Secondo Antoine Arel, ex uomo Enel oggi Ceo e co-fondatore di Selectra Italia, gestore del comparatore luce-gas.it, quando il prezzo d'acquisto di energia e gas lo fa il libero mercato e non l'Autorità regolatrice, il risparmio c'è anche se, tiene a puntualizzare, «nessuno deve aspettarsi i vantaggi economici che, ad esempio, hanno portato nei viaggi le compagnie aeree low-cost rispetto a quelle tradizionali». La convenienza, insomma sarà limitata, anche perché il margine di risparmio è circoscritto solo a quella porzione di bolletta non gravata da imposte e oneri di rete e di sistema (trasporti, contatore, incentivi per le rinnovabili) che, secondo una rilevazione AEEGSI, per il consumatore domestico tipo in regime di maggior tutela, oggi incide sul prezzo lordo

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QUOTA

POSIZIONE 2015

21,10% 6,10% 5,50% 4,00°/ 3,40% 3,40% 3,20% 3,20% 3,10% 2,40% 2,30% 2,30% 2,20°/ 2,20°/ 2,10% 1,90°/ 1,90% 1,70% 1,60% 1,60% 24,90% iiM

1° 20

30 50

4° 60 8o

100 70 130 90 190 110 120 170 160 150 140 200

A2A Energia Iren Mercato Trenta Hera Comm Azienda Energetica Trading Acegas-Aps Service AGSM Energia CVATrading A.I.M. Energy Amet Asm Vendita e Servizi Gelsia Azienda Pubbliservizi Brunico Altri Esercenti TOTALE

sistema" rappresenta oltre il 38% della fattura emessa dal distributore al venditore, per cui le imprese di vendita possono agire, e fare sconti, solo su una porzione di bolletta pari al 42%. Ergo, nella migliore delle ipotesi, il risparmio non può superare il 30%. In tutti i casi, sarà il web il campo ideale sul

a quelle offerte vendute in Rete, tramite comparatori o diret-

85,7 5,0 3,4 1,2 0,7 0,6 0,4 0,6 0,2 0,2 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 1,5

56.911

III

Dati provvisori. I dati si riferiscono agli operatori che hanno risposto alle varie edizioni dell'Indagine Annuale.

per il 18,9%. Come fa rilevare l'operatore Eviva, allo stato, la componente "oneri generali di

quale si potrà giocare questo match, grazie

48.776 2.833 1.939 661 399 326 250 364 132 118 87 55 50 47 47 828

all'anno: 70 sulla bolletta luce, ossia il 13% rispetto alla tariffa di Maggior Tutela che ammonta a 533 euro, e 91 sul gas, cioè il 9% rispetto alla tariffa di Maggior Tutela pari a 976 euro». Dalle stime di luce-gas.it, le cifre del risparmio (che possono arrivare anche fino a 150 euro) e la parte di bolletta "aperta agli sconti concorrenziali', sono uguali anche per i piccoli clienti business. Ma, sempre a detta del Ceo di Selectra, c'è

IL RISPARMIO SULLA BOLLETTA CI SAR MA NON OLTRE IL 30%. IL MARGINE LIMITATO DAL PESO DEGLI ONERI DI RETE, DI SISTEMA E DALLE IMPOSTE

tamente dai fornitori, che garantiscono tariffe competitive a chi è disposto a pagare la bolletta tramite domiciliazione bancaria e a gestire le utenze in autonomia tramite l'area clienti. Sì, ma in soldoni, quanto si potrà risparmiare? «Abbiamo fatto una simulazione per un cliente domestico "tipo", con 2700 kWh di consumo luce e 1400 Smc di consumi gas a Milano ha spiegato ad Economy, Antoine Arel - e sulla media di 3 offerte web disponibili in tutta Italia, proposte da Wekiwi, Sorgenia e Enel, questo cliente andrebbe a risparmiare 161 euro

un altro beneficio del mercato libero che in molti sottovalutano:

la qualità del servizio commerciale. «Ancora oggi - ricorda Arel - la modalità normale di gestione dell'utenza luce e gas rimane la chiamata al call-center o il fax, modalità scomode e superate. I nuovi fornitori, invece, mettono a disposizione aree clienti mediante le quali gestire direttamente le proprie utenze e canali veloci, come e-mail e chat, per contattare il servizio. L'apertura piena del mercato permette di gestire comodamente le utenze luce e gas con lo stesso fornitore, approfittando delle offerte più adeguate al proprio profilo di consumo».

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Il flop delle gare per la distribuzione del gas 229 imprese per un mercato da 5 miliardi Luca Pagai Milano Avrebbe dovuto essere la riforma foridamentaie perabbassare i costidelle bollette. Limitando, in particolare, l'impatto economico sulle lanriflie del centro-nord, dove il consumo è maggiore nei mesi invernali. Un risultato da ottenere mettendo a gara, ogni 12 anni, il servizio di distribuzione locale dei gas naturale. Obiettivo finale: aprire il mercato a nuovi operatori, aumentane l'efficienza attraverso la concorrenza e abbassare i costi di gestione. E allo stesso tempo intervenendo, seppure indirettamente, sul numero degli operatori, ritenuto ancora eccessivo, soprattutto rispetto agli altri paesi dell'Unione Europea. Una riforma che nasce con il decreto Letta, vecchio ormai di 17 anni, poi ribadito con un nuovo provvedimento dei 20117. A distanza di 10 anni, nonostante la penisola sia stata suddivisa in 177 ambiti territoriali minimi (Atem), il numero di gare effettivamente bandite è irrisono. Gli iter avviati e comunicati aall'Autontàperf'energiasono solo 14, nonostante siano già un centinaio le convenzioni andate in scadenza. Ma nei fatti soltanto una gara è attualmente in corso. Si tratta dellAtem Milano 1, che comprende il capoluogo lombardo e una mezza dozzina di comuni dell'hinterland: con i suoi 840nüla clienti è l'annbito più grande dopo quello relativo al comune di Roma. I partecipanti sono solo due: se lo contenderanno Ala, il gestore uscente, e il fondo di investimento F21, il primo operatore indipendente del settore. Gli altri bandi sono già finiti preda di ricorsi, richieste di chiarimenti, rallentamenti burocratici. Al punto che il ministero dello Sviluppo economico potrebbe ricorrere all'arnia del commissariamento per sbloccare una riforma che al momento si è imparitanata. Già un anno fa, sul tenia era intervenuta l'Autorità per l'Energia con una denuncia contenuta nella sua relazione annuale: molti bandi sono stati pubblicati «con contenuto parziale o comunque non conforme a quello del bando-tipo, e perla maggior parte dei casi senza aver rispettato DA OLTRE 1 âANNI SI CERCA DI SUPERARE IL LOCALISMO FAVORENDO LA CONCENTRAZIONE IN UNA VENTINA Dl OPERATORI CHE OFFRANO ECONOMIE DI SCALA E BOLLETTE PIÙ BASSE. MA IL TUTTO SI È IMPANTANATO IN UNA SERIE INFINITADI RICORSI E LENTEZZE

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l'obbligo di invio all'Autorità del bando di gara e del disciplinare di gara». Sempre IAuthority presieduta da Guido Bortoni assieme a all'Antitrustdel collega Giovanni Pitruzzella sono intervenuto in più occasioni per sollecitare inodifrche di legge per rendere più accessibili le gare: una serie di suggerimenti poi confluiti nel recente ddl Concorrenza. Tutto questo, però, non è ancora suf-

ficiente, secondo il parere degli addetti ai lavori. In un documento redatto da un gruppo di operatori - che rA crii&Fincanza ha potuto visii:mare - le lacune sono ancora più di una. Si citano, ad esempio, «le dimensioni eccessive degli Atern rispetto alla caratteristica tradizionalmente locale e frammentata del servizio». E sicritica «lacancellazione delle penalità inizialmente previste per le stazioni appaltanti ritardatarie. Cosa come si sottolinea «l'esistenza di indubbi interessi particolari da pare dei Comuni»: in pratica, così come segnalato anche dall'Antitrust in passato, esiste un conflitto di interessi visto che i comuni in molti casi controllano l'operatore uscentee al tempo stesso fanno parte della stazione appaltante. Come intervenire per porvi rimedio? Gli operatori propongono due soluzioni. Nel primo caso favorendo «l'aggrega zione fra operatori di dimensioni medio in grado di mettere a fattor comune le reciproche debolezze», nel secondo favorendo «le condizioni per il reperimento delle risorse finanziare necessarie all'acquisto delle reti esistenti». Alcuni provvedimenti in questa direzione sono stati presidi recente dell'Autorità per l'energia: in particolare, è stata introdotta la possibilità di vedersi subito riconosciuta - in caso di aggiudicazione della gara quanto versato all'operatore uscente sotto forma di indennizzo in modo che diventi subito «remunerazione tariffaria».

Attualmente, gli operatori che garantiscono il servizio negli oltre seimila comunimetanizzati sono 229, di cui 29,4 per cento fanno capo a società quotate in Borsa, il 21,6 per cento sono società private, 1'11,1 per cento pubbliche e il 37,9 per cento hanno una proprietà mista. Nel complesso, danno lavoro a Ilmila persone, servono 21 milioni di clienti, per una rete che si estende per 248mila chilometri e che distribuisce 33 milioni di metri cubi di gas all'anno. Il tutto per uni giro d'affari che vale oltre 5 miliardi all'aureo. Secondo gli analisti di settore, alla fine del processo diliberarlizzazione non ne dovrebbero restare più di una ventina. Una previsione che, alla luce di quarto '"non" accaduto fino a oggi appare ottimistica. Altre preoccupazioni arrivano da Util.italia, la federazione che riunisce gli operatori nei servizi pubblici, dall'acqua al gas. In una recente audizione presso l'Autorità per l'Energia, Utilitalia ha sottolineato «il rischio legato alle condizioni e alle modalità di riconoscimento in tariffa degli investimenti previsti nei piami di sviluppo delle reti inseriti nei bandi di gara dalle stazioni appaltanti, che costituiscono uno degli elementi su cui gli operatori sono chiamati a competere per garantire un innalzamento della qualità del servizio». La nomrativa, in buona sostanza, attribuisce alle stazioni appaltanti il compito di predispone il ban do e il disciplinare di gara e di individuare gli interventi di manutenzione e potenziamento degli impianti ritenuti necessari. Ma, allo stesso tempo, la normativa assegna successivamente all'Autorità per l'energia la definizione delle condizioni e delle rnodali.t[a di riconoscimento. Un nodo che, secondo Utilitalia, dovrebbe essere sciolto prima possibile, per scongiurare il rischio di un aumento del livello di contenzioso. Per i gestori, in pratica, deve fin da subito «essere assicurata la copertura tariffaria degli iriterventi individuati nel piano di sviluppo allegato al bando, in modo tale da redigere business pian sostenibili prima dell'assunzione degli obblighi in sede di aggiudicazione». NE R3E

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LE UTILITY DEL GAS IN ITALIA Volumi di gas naturale distribuito nel 2016, in miilcoi di m3 ■ ITALGAS

7.372

■ F2i RETE GAS

5.329

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1.838 1.324 1.062 805 617 546 387 354 344 308 301 279 278 277 259 249 247 5.842

■ IREN ■ TOSCANA ENERGIA ■ ASCOPIAVE ■ LINEA GROUP HOLDING ■ ESTRA ■ EG HOLDING ■ AGSM VERONA ■ AMBIENTE ENERGIA BRIANZA • UNION FENOSA INTERNACIONAL SA

■ €N€RGEI ■ DOLOMITI ENERGIA ■ GAS RIMINI ■ ACSM-AGAM ■ EDISON ■ AIM VICENZA ■ AIMAG • ALTRI

Dei 229 distributori locali di gas in Italia 1l 29,4% fannocapoa società quotate in Borsa, i121,6% sono società private, 1'11,1% pubbliche e Il 37,9% hanno proprietà mista

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Agsm in Albania Tutti i dubbi del Comune VERONA Gli investimenti in Albania da parte di Agsm sono al centro di un fitto carteggio di mesi tra l'azienda e la Direzione Aziende Speciali e Partecipate del Comune di Verona, che a più riprese sollecita informazioni e avanza perplessità sull'operazione. a pagina 6 Corazza

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Gli affari cli Agsm in Albania Il Comune vuole vederci chiaro Investili finora 3,5 milioni, i dubbi della dirigente. E SpunIa un progello per un impianto idroeleUrrico VERONA Gli investimenti in Albania da parte di Agsm sono al centro di un fitto carteggio di mesi tra l'azienda e la Direzione Aziende Speciali e Partecipate del Comune di Verona, che a più riprese sollecita informazioni e avanza perplessità sull'operazione. La decisione di costituire la holding di diritto albanese Agsm Albania Sh.A. viene presa dal consiglio di amministrazione di Agsm l'8 marzo 2016. L'investimento iniziale è di un milione di euro per il capitale, cui si aggiunge un finanziamento di 2,5 milioni di euro a carico di Agsm, da rimborsare in 5 anni (prima rata, già nel 2017, di 270 mila euro). Agsm Albania è detenuta per il 75 per cento da Agsm (che è di proprietà al1oo per cento del Comune di Verona) e per il 25 da Amia (parte del gruppo Agsm). L'iniziativa albanese è partita su sollecito proprio di Amia, che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Verona. L'obiettivo è fare lo stesso anche nella capitale albanese, Tirana, con il cui sindaco Erion Veliaj l'allora primo cittadino Flavio Tosi firma un patto di collaborazione a luglio 2016. Viene così costituita la newco Eco Tirana Sh.A., con il 51 per cento di proprietà del Comune di Tirana e il restante 49 di Agsm Albania. A presiedere, oggi come allora, le due società sono l'ex presidente Agsm Fabio Venturi (Agsm Albania) e Andrea Miglioranzi (Eco Tirana), entrambi nominati da Tosi.

Oltre all'igiene urbana, Agsm accarezza altre opportunità di investimento in Albania. Il 3o agosto 2016, il cda approva la proposta dell'allora direttore generale Giampietro Cigolini (che di lì a poco andrà in pensione ma manterrà una procura a gestire le operazioni estere di Agsm, oltre a ricoprire il ruolo di ad di Agsm Albania) di sostenere il progetto di «sfruttamento idroelettrico del canale Pegin-Kavaje in derivazione del fiume Shkumbin», che ipotizza un investi-

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mento dai i5 ai 19 milioni di euro, finanziato direttamente da Agsm. A Palazzo Barbieri la dirigente Chiara Bortolomasi, che da tempo bussa alle porte di Agsm chiedendo chiarimenti su una serie di partite aperte L'intesa L'allora sindaco Flavio Tosi e il suo omologo di Tirana Erion Veliaj hanno firmato un protocollo di collaborazione nel luglio del 2016

(dalla gestione delle partecipate al prepensionamento di 44 dipendenti alla possibile quotazione in Borsa, anche in vista della fusione con la vicentina Aim) e lamenta una certa reticenza dell'azienda nel fornirli, mette nel mirino per

prima, a Palazzo Barbieri, le operazioni albanesi in una nota dello scorso 11 aprile. La prima anomalia la riscontra dalla lettura della relazione al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2016 dove il collegio sindacale afferma, «in base alle informazioni ricevute», di non essere «in grado di esprimere un giudizio sulle partecipazioni detenute dalla società all'estero». La dirigente chiede quindi, il 4 agosto scorso, un approfondimento ad Agsm, in particolare sugli

L'8 marzo 2016 viene costituita la holding Agsm Albania, al 75% di Agsm e 25% di Amia. L'investimento è di un milione di euro per il capitale, oltre a 2,5 milioni come finanziamento Per gestire l'igiene urbana a Tirana, viene costituita la NewCo EcoTirana, partecipata dal Comune albanese al 51% e da Agsm Albania al 49% Spuntano altri progetti in Albania, in particolare un intervento idroelettrico sul fiume Shl<umbin, un investimento ipotizzato tra i 15ei19 milioni perora congelato

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ENTI. Il consigliere di opposizione chiede dati certi. Palazzo Barbieri: entra il direttore Gamba

«Agsm in Albania, il Comune

chiarisca su conti e c Bertucco: «Dopo un anno e mezzo troppe incognite su piano, partecipazioni e sull'investimento» Soldi veronesi in Albania, «il caso è pieno di incognite da un anno e mezzo, dopo la relazione dei revisori di Agsm al bilancio 2016, che alla voce "partecipazioni estere" appuntava: "In base alle informazioni ricevute il collegio non è in grado di esprimere giudizio sulle partecipazioni detenute all'estero"». Tiene calda la questione il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco: «Il Comune chiarisca. La sola capitalizzazione di Agsm Albania è costata un milione, perla maggior parte messi da Agsm e una parte minoritaria da Amia, comunque di Agsm. Da Agsm provengono anche i 2,5 milioni con cui Agsm Albania andava in cerca di "occasioni di in-

vestimento" all'estero», spiega Bertucco. «Una di queste è la partecipazione alla "newco" Eco Tirana, al 51 % di proprietà del Comune di Tirana, che si occupa della raccolta di rifiuti "in una parte del centro" della capitale albanese». Alla corrispondenza tra Comune e Agsm, puntualizza Bertucco, «sono già emersi numerosi dettagli interessanti e in buona parte anche inquietanti. Primo tra tutti, che il passato Consiglio di amministrazione di Agsm ha approvato la costituzione di società estere praticamente a scatola chiusa, senza vedere uno straccio di piano, una relazione dei rischi o una previsione di ritorno degli investimenti», evidenzia, portando dati. «La proposta di missione in Albania è stata approvata l'8 marzo 2016 "all'unanimità dei presenti" sulla base delle sole "slide" illustrate dal direttore di Agsm Giampietro Cigolini e dal dirigente

Michele Bertucco

Fabio Gamba

che»

dei Servizi Amia Diego Testi. Secondo: Cigolini e Testi sono poi diventati amministratori delegati delle società estere di diritto albanese per cui avevano chiesto l'autorizzazione al cda, rispettivamente la Agsm Holding Albania e la Eco Tirana, nei cui organigrammi compare anche il nome dell'ex presidente di Agsm Fabio Venturi: è presidente di Agsm Albania e consigliere di amministrazione di Eco Tirana. Tutte le cariche risultano a oggi attive». Bertucco ricorda poi che «l'unica risposta fornita finora da Agsm è che gli investimenti in Albania erano richiesti dal "patto di collaborazione" che il sindaco Tosi nel luglio 2016 aveva sottoscritto con il sindaco di Tirana. Un po' poco per giustificare il mancato riscontro di investimenti per 3,5 milioni».

Intanto, a Palazzo Barbieri, è entrato ieri a lavoro il nuovi direttore generale del Comune, Fabio Gamba. • E.G.

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MILIONI AGSM

L'ALBANIA E IL PATTO DI COLLABORAZIONE Agsm Albania: dove sono finiti 3,5 milioni di euro? Se lo chiede il consigliere Michele Bertucco , invitando il neopresidente di Agsm, di riprendere il controllo delle attività aziendali anche in vista degli obblighi di legge sulla riorganizzazione delle partecipazioni pubbliche per le quali è stata richiesta una deroga al Ministero in vista della fusione con Aim. Il caso dei soldi veronesi in Albania era scoppiato con la relazione del Colllegio dei revisori di Agsm Spa al bilancio di esercizio 2016. Da parte dei tecnici comunali era partita una sfilza di richieste di chiarimenti, tuttora in corso. La sola capitalizzazione di Agsm Albania è costata 1 milione di euro. Da Agsm Verona provengono anche i 2,5 milioni di euro con cui Agsm Albania andava in cerca di "occasioni di investimento" all'estero. L'unica risposta fornita finora da Agsm, si legge nella nota di Bertucco, è che gli investimenti inAlbania erano richiesti dal "patto di collaborazione" che Tosi nel luglio 2016 aveva sottoscritto con il sindaco di Tirana".

Michele Bertucco

[a Crona(,a` TOSI. Il TG1 EE lA GUABTAGAMBA

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LA SVOLTA DI SBOARINA

Centri commerciali giunta pronta a dire no VERONA Dopo l'Arsenale, i nuovi centri commerciali. La giunta è pronta a cancellare (o modificare) un'altra eredità di Tosi. a pagina 7 Aldegheri

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La svolta della giunta Sboarina sull'ingorgo di centri commerciali «Impensabile cure sì a vitti» VERONA Obiettivo numero uno, l'Arsenale: colpito e affondato. Obiettivo numero due, gli insediamenti commerciali: e il «missile» parte giovedì. La giunta Sboarina prosegue sulla linea della revoca di provvedimenti già duramente contestati nel corso della campagna elettorale. Dopo il no al project financing per l'Arsenale, adesso si passa al no (o alla ricerca di un modo per dire di no) agli insediamenti commerciali che la nuova giunta considera decisamente eccessivi, soprattutto a Verona Sud.

L'assessore all'Urbanistica, Ilaria Segala, ha annunciato una riunione di giunta, giovedì mattina, dedicata a questo tema. «Abbiamo fatto una mappatura completa degli insediamenti previsti - ha detto l'assessore - e useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per intervenire. In passato - ha aggiunto - si è detto di sì a tutti, magari con la scusa che sarebbero state realizzate opere compensative stradali: ma è impensabile che nascano tutte le strutture previste, anche dal punto di vista economico, perché l'una mangerebbe l'altra. E allora - conclude - anziché far decidere al

libero mercato, meglio avere una visione d'assieme e procedere ad una pianificazione urbanistica seria».

si 16 mila (Esselunga potrebbe peraltro anche pensare alla chiusura dell'attuale sede di via Colonnello Fincato).

L'assessore non dice di più, ma non è difficile capire di cosa stiamo parlando. C'è prima di tutto il centro commerciale La Cercola, a Verona Est, su cui intervenire, dice Segala, «è difficile ma non impossibile». E sempre a Verona Est è prevista la nuova Esselunga alle ex Tiberghien, con una previsione iniziale di circa 8 mila metri quadri, poi raddoppiata a qua-

Passando a Verona Sud, sono già aperti l'Esselunga davanti alla Fiera e Adigeo, il più grande di tutti, mentre è già stato autorizzato l'insediamento alle ex Cartiere, ed è tutto pronto a partire Eataly. Si potrebbe invece riparlare dell'arrivo di Ikea, che accanto al centro vendita della multinazionale svedese prevede un ampio insediamento commer-

mila mq per II<ea alla Marangona: possibile riduzione

mila e cinquecento i mq per le ex Manifatture

Il colosso Adigeo, l'ultimo nato a Verona Sud insieme alla Esselunga davanti la Fiera Ora la giunta vuole bloccare lo shopping center alla Cercola

ciale alla Marangona, per un totale di circa 120 mila metri quadri. Era previsto un insediamento all'ex Mercato Ortofrutticolo, all'interno delle cosiddette Gallerie Mercatali, di fronte alla Fiera, la cui «scheda norma» è però già decaduta. Quasi di fronte, poi, si è parlato di 1o.5oo metri alle ex Manifatture Tabacchi, perle quali però è in corso una trattativa con la Fiera, che vorrebbe avere a disposizione l'area (con un nuovo albergo ed altri utilizzi). Previsti inoltre 8.1oo metri in via Fermi, 1o mila per Forte Tomba, quasi 4 mila a Palazzina e 6.250 al Consorzio Agrario, sempre in viale Piave. Decaduta anche la scheda per 12 mila metri di commerciale alla «Eva frigoriferi», in viale del Commercio. Sul tema c'era stato uno scontro durissimo tra la giunta Tosi e Michele Bertucco, che aveva sparato a zero contro «la saturazione del principale asse di penetrazione della città» spiegando come si sarebbero trovati, uno dopo l'altro, da Porta Nuova e andando a sud, le ex Cartiere con sbocco su viale Piave, l'ex Manifatture Tabacchi, Eataly, l'Esselunga, l'Eva Frigoriferi, l'Adigeo, il Bricoman di Via Gioia e l'ipermercato a Forte Tomba. L'allora assessore all'Urbanistica, Gian Arnaldo Caleffi, replicava che lui, le metrature le aveva diminuite rispetto a quelle inizialmente previste dal Piano degli Interventi della prima giunta Tosi (quando il sindaco attuale e diversi dei suoi assessori erano in giunta). Ma da dopodomani si cambia: se non tutto, parecchio.

Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LANUOVASTAGIONE . In municipio la presentazione degli appuntamenti da ottobre a marzo

Fondazione Aida e il teatro per famiglie e adolescenti Lele Luzzati e Beni Montresor firmano le locandine delle rassegne che da 35 anni animano le domeniche pomeriggio e le mattine delle scuole Francesca Saglimbeni Da 35 anni animano le domeniche pomeriggio di quasi quattro generazioni di famiglie veronesi e i mattiné di studenti e insegnati. E tra qualche giorno soffieranno sulle loro prime 35 candeline con un cartellone arricchito di una ventina di eventi, tra spettacoli e spazi culturali off. Sono le storiche rassegne «Famiglie a teatro» e «Teatro Scuola» ideate da Fondazione Aida, che per la speciale ricorrenza ha scelto come testimonial due grandi illustratori e scenografi italiani: Lele Luzzati e Beni Montresor. La loro inconfondibile mano sarà infatti sulle locandine dell'edizione 2017/2018 dal prossimo 22 ottobre al 25 marzo 2018.

DUE RASSEGNE. «Le due rassegne di teatro per ragazzi si distinguono per le proposte di alto valore formativo, che promuovono la crescita culturale e l'avvicinamento al linguaggio teatrale di bambini, famiglie e studenti, grazie a un variegato palinsesto che unisce grandi classici della narrativa per l'infanzia a tematiche di forte attualità», ha detto l'assessore all'Istruzione Stefano Ber-tacco, alla

tà parta proprio dai suoi cittadini», spiega Roberto Terribile, tra i pionieri della fondazione e condirettore artistico (insieme a Pino Costalunga) delle rassegne, copromosse dall'assessorato comunale all'Istruzione Abio, Agsm, con il sostegno di Banco BPM - Banca Popolare diVerona e Fondazione Cariverona. DAL 22 OTTOBRE. Famiglie a teatro, allestita con il contributo di importanti compagnie anche fuori porta, aprirà il 22 ottobre alle 16.30, al Teatro Stimate, con un grande classico di repertorio: Pierino e il lupo, favola musicale ispirata alla sinfonia di Sergej Prokofev, con la voce di Dario Fo e le scenografie di Luzzati. E proseguirà il 29 ottobre con Il gatto con gli stivali, racconto picaresco che incanta da oltre cinque secoli. I festeggiamenti entreranno nel vivo il5 gennaio 2018 con

il nuovo musical della Fondazione Aida, allestito al Teatro Nuovo: Il Magico Zecchino D'Oro, coprodotto dall'Antoniano e Centro Servizi Culturali Santa Chiara per il 60° dello Zecchino D'Oro. Programma completo su www.fondazioneaida.it TEATRO STIMATE. Molte le novità off che affiancheranno i titoli del Teatro Stimate: «la lettura musicata dal vivo del Lupo sabbioso, il 12 novembre al Conservatorio dall'Abaco (un viaggio di sogni e fantasia); la mostra-spettacolo in omaggio a Luzzati, il4 febbraio in Sala Birolli», ricorda la direttrice Meri Malaguti, «l'iniziativa dei Critici in erba, con cui ogni domenica daremo l'opportunità a due bambini di accreditarsi come giornalisti e recensire lo spettacolo, grazie al supporto di schede dedicate e a un confronto diretto con il cast artistico». •

presentazione di ieri a Palazzo Barbieri. «Fondata nel 1983 come primo Centro Teatro Ragazzi di Verona, e nota come prima realtà del Veneto riconosciuta dal Mibact per il lavoro di sensibilizzazione ed educazione che svolge attraverso il linguaggio teatrale fra i più piccoli, Fondazione Aida prosegue il suo impegno verso questa fascia di pubblico, famiglie e scuole, certa che la crescita e sviluppo di una cit-

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«Agsm a Tirana è un investimento a lungo termine» Cigolini, ad della holding albanese: «Conti a posto, il futuro lo deciderà l'amministrazione» VERONA L'assessore alle Aziende Partecipate Daniele Polato tratterà domani, di fronte al consiglio comunale, la questione degli affari albanesi di Agsm, oggetto di un fitto carteggio di mesi tra l'azienda e la dirigente incaricata del Comune, che ha avanzato diverse perplessità sull'operazione varata a partire dall'anno scorso.

Con la costituzione della holding Agsm Albania prima e della società Eco Tirana poi (51 per cento del Comune di Tirana e 49 dalla stessa Agsm Albania) l'azienda veronese ha iniziato a gestire il ciclo dei rifiuti in una parte della capitale albanese con un investimento di 3,5 milioni di euro: un milione per il capitale e 2,5 milioni di finanziamento. La dirigente comunale Chiara Bortolomasi, sottolineando che il Collegio sindacale di Agsm non è stato in grado di esprimere un giudizio sull'operazione per l'insufficienza delle informazioni a disposizione, ha messo nero su bianco le sue perplessità, visto che «non è chiaro se la NewCo sarà in utile, quale sarà il ritorno dell'investimento, quali so-

no i rischi da valutare ecc...». «I dati ci sono tutti e sono positivi. La società è in equilibrio economico perfetto», dice Giampietro Cigolini. Ex direttore generale di Agsm, in pensione dall'autunno 2016, ex procuratore per le attività estere dell'azienda, è amministratore delegato di Agsm Albania, presieduta invece da Fabio Venturi, ex presidente di Agsm. Il presidente di Amia, Andrea Miglioranzi guida invece Eco Tirana, che ha ottenuto in affidamento diretto la raccolta e smaltimento dei rifiuti nella parte centrale della capitale albanese, dove vivono 90o mila persone, introducendo per la prima volta nel paese balcanico la raccolta differenziata. E tuttavia, benché «non ci siano perdite e il bilanciamento tra costi, ricavi e dividendi sia assolutamente in linea con le previsioni», Cigolini chiarisce che non ci sono da attendersi chissà quali ritorni da questa attività. «La raccolta dei rifiuti non ha una grande marginalità - spiega - ma d'altra parte questo non è un affare di carattere economico. La logica è quella di sviluppare tutta una serie di servizi pubblici a Tirana».

L'Ad La legge Madia ha rallentato il nostro percorso industriale y ! milioni di euro L'investimento di Agsm per capitalizzare la holding albanese e finanziare la NewCo Eco Tirana

al socio pubblico, il Comune di Verona, dettare adesso la linea», dice Cigolini. C'è da fare i conti anche con i dettami della nuovo testo unico sulle partecipate del ministro Marianna Madia, che prevede limiti stringenti alle attività delle società pubbliche, vietando quelle che «non strettamente necessarie» per il perseguimento delle finalità istituzionali dei soci pubblici di riferimento. Difficile sostenere che l'attività in Albania, per Verona, lo sia. In ogni caso, il sindaco Federico Sboarina ha già chiesto al governo un'eccezione per Agsm, anche in vista della possibile fusione con la vicentina Aim. Si vedrà. Certo è che la legge Madia «ha rallentato il nostro percorso industriale», ammette Cigolini. Per questo è stato congelato un investimento da circa 20 milioni di euro su un progetto idroelettrico in Albania già approvato dal cda. Toccherà adesso alla giunta Sboarina e al nuovo presidente Agsm Michele Croce decidere se e come proseguire. Alessio Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

Insomma si è partiti con l'igiene urbana con l'obiettivo di lungo periodo di allargarsi ad altri ambiti più remunerativi, come l'illuminazione o il trasporto pubblico. «Spetterà

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POLO

T . Evento dedicato alla ricerca

ologia, m cìtta scienzìatì datuttoìImondo Seminari specifici per dottorandi «per scambiare esperienze e idee» Il sistema immunitario e i suoi segreti. Come funziona lo «scudo» che ci permette di vivere nonostante le continue aggressioni esterne? Cosa accade quando non lavora bene? Ma soprattutto, quali sono le ultime scoperte scientifiche riguardo alle malattie, sempre più diffuse, che vengono scatenate da tali malfunzionamenti: dalle patologie autoimmuni a quelle croniche, fino a giungere ai tumori? Di questo e di molto altro si parlerà nel grande incontro internazionale per dottorandi di ricerca in Immunologia, in programma venerdì e sabato al Polo Zanotto dell'Università scaligera, a Veronetta. Per l'occasione arriveranno in città 56 dottorandi e 20 docenti, inviati dalle migliori società di Immunologia di tutta Europa e non solo. Ci saranno rappresentanze daAustria, Germania, Svezia, Croazia, Grecia, Gran Bretagna e Tunisia. Parteciperanno anche i rappresentanti delle più prestigiose scuole di dottorato italiane: Milano, Roma, Firenze, Genova, Napoli e Catanzaro. Verona diventerà dunque, per due giorni, la «capitale»

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scientifica dove «i dottorandi seguiranno seminari su argomenti specifici di Immunologia, tenuti da scienziati di calibro internazionale, e inoltre presenteranno e discuteranno i propri dati, scambiando idee, esperienze e progetti, al fine di promuovere eventuali collaborazioni nazionali e internazionali», spiega Flavia Bazzoni, professore associato di Patologia generale al dipartimento di Medicina dell'Università di Verona. Flavia Bazzoni, ricordiamo, negli anni Novanta ha lavorato fianco a fianco con Bruce Beutler, Premio Nobel per la medicina, del quale ha importato a Verona il metodo innovativo e originale di fare ricerca. Il congresso scientifico al Polo Zanotto è organizzato dalla Società italiana di ImImmunologia munologia, Clinica e Allergologia (Siica), in collaborazione con la veronese scuola di dottorato in Scienze della vita e della salute. Da sottolineare, infine, la partecipazione dell'Agsm come sponsor dell'evento, a testimonianza della particolare attenzione dell'azienda partecipata dell'energia e del gas a supporto degli studenti universitari e dei corsi post-lauream. • l.co.

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Fusione Aim-Agsm Verona Variati chiama Sboarina «L'accordo entro fine anno»

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«Ma in ottobre dobbiamo aver definito le modifiche al patto»

VICENZA La scadenza rimane fissata a fine anno, ma per non sforare quella previsione si dovrà rispettare un'altra tempistica: «Entro fine mese dobbiamo aver definito tutte le modifiche da apportare all'accordo». Le parole del sindaco, Achille Variati, riportano l'attenzione sulla fusione Aim-Agsm. Ovvero sulla partita interrotta prima della fine la scorsa primavera, quando un accordo fra Variati e l'ex-collega di Verona, Flavio Tosi, aveva stabilito tutti gli aspetti tecnici di un'aggregazione che avrebbe sancito la nascita di un colosso da 1,1 miliardi di fatturato e 2.250 dipendenti. Le elezioni amministrative nella città dell'Adige che hanno portato alla guida del Comune Federico Sboarina - hanno congelato la prospettiva e solo dopo l'estate sono ripresi i contatti fra le due amministrazioni, con l'obiettivo di votare pro o contro la fusione nei rispettivi Consigli "entro fine anno". Ora i contatti si sono fatti più intensi, e non solo fra i Comuni. Innanzitutto, la Giunta veronese avrebbe avviato una «due-diligence» interna ad Agsm per fotografare la situazione della società e, da quella, intavolare il discorso con Vicenza. «Con Sboarina ci siamo sentiti in questi giorni - afferma Variati - e abbiamo convenuto che per poter votare entro fine anno dovremmo definire le modifiche all'accordo entro fine mese». I cambiamenti risiedono nel fatto che entrambe le aziende hanno approvato i bilanci consuntivi 2016 e dunque tutti i conti - che sei mesi fa erano basati sui bilanci 2015 - vanno rifatti. «Non ci saranno grandi novità ma aggiustamenti tecnici» precisa Variati.

Nel frattempo anche le due aziende torneranno a dialogare, considerato che entrambe le realtà hanno vissuto un cambio ai vertici: «Incontrerò a breve la dirigenza di Agsm per conoscerci - precisa l'amministratore unico di Aim, Umberto Lago e per stabilire le modifiche entro fine ottobre». G.M.C. @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Agsm-Aim, Variati stringe con Sboarina sulla fusione «Accordo entro l'anno». Holding albanese, La Paglia (Pd) contro Cigolini: «Ora basta» VERONA La scadenza rimane fissata a fine anno, ma per non sforare quella previsione si dovrà rispettare un'altra tempistica: «Entro fine mese dobbiamo aver definito tutte le modifiche da apportare all'accordo». Le parole del sindaco, Achille Variati (foto), riportano l'attenzione sulla fusione Aim-Agsm. Ovvero sulla partita interrotta prima della fine la scorsa primavera, quando un accordo fra Variati e l'ex-collega di Verona, Flavio Tosi, aveva stabilito tutti gli aspetti tecnici di un'aggrega-

zione da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti. Le elezioni a Verona e la vittoria di Federico Sboarina hanno congelato la prospettiva e solo dopo l'estate sono ripresi i contatti fra le due amministrazioni, con l'obiettivo di votare pro o contro la fusione nei rispettivi Consigli comunali «entro fine anno». La giunta veronese avrebbe avviato una «due-diligence» interna ad Agsm per fotografare la situazione della società e, da quella, intavolare il discorso con Vicenza. «Con Sboarina ci

siamo sentiti in questi giorni afferma Variati - e abbiamo convenuto che per poter votare entro fine anno dovremmo definire le modifiche all'accordo entro fine mese. Non ci saranno grandi novità ma aggiustamenti tecnici». Entrambe le realtà hanno vissuto per altro un cambio ai vertici: «Incontrerò a breve la dirigenza di Agsm per conoscerci - precisa l'amministratore unico di Aim, Umberto Lago - e per stabilire le modifiche entro fine ottobre». La fusione con Aim non è

l'unico fronte su cui si attendono decisioni da Agsm. C'è il caso degli investimenti in Albania, con la «perplessità» avanzata da una dirigente comunale. All'ad di Agsm Albania Giampietro Cigolini che ha rassicurato ieri sui conti, ribatte Elisa La Paglia, consigliere comunale del Pd. Giudicando «stupefacente» che l'ex direttore generale di Agsm in pensione «sia ancora nella sfera di Agsm a proporre "affari"», La Paglia afferma che dopo «vent'anni da dirigente apicale, Ci-

golini lascia un'azienda purtroppo arretrata dal punto di vista organizzativo tanto che in vista della fusione con Aim, il Comune ha dovuto chiedere una deroga dalla Legge Madia per la riorganizzazione delle partecipazioni pubbliche». Quanto all'investimento congelato per una diga in Albania, per La Paglia potrebbe essere l'«ennesima operazione senza sbocchi e grandi debiti». La consigliera pretende anche «massima trasparenza» su Eco Tirana, la newco che gestisce i rifiuti nella capitale albanese. G.CoII. A.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Agsm, sponsorizzazioni per 5,6 milioni in 19 mesi Bertucco: «In pratica, erogava mille euro al giorno» Sotto la lente anche gli stipendi di venturi e Migliorami in Albania. «Perché non li sostituite?» VERONA Sponsorizzazioni e società albanesi di Agsm al centro di nuove polemiche. Michele Bertucco (capogruppo comunale di Sinistra e Verona in Comune) torna infatti all'attacco, e spiega che «nel 2016 l'azienda ha erogato sponsorizzazioni per 1.989.130 euro e liberalità per altri 246.010 euro per un totale di 2.235.140 euro. Una cifra altissima, - dice Bertucco - ma già abbondantemente superata nei primi sette mesi del 2017, anno delle elezioni comunali: da gennaio a luglio le sponsorizzazioni hanno infatti raggiunto quota 3.255.229 euro e le liberalità 204.079 euro per un totale 3.459.308 euro. In soli 19 mesi - tira le somme il capogruppo fa la bellezza di 5.694.448 euro con una media di 30 mila euro

al mese, mille euro al giorno». Secondo Bertucco «non tut-

to è da buttare, anche se ci sono eventi che fanno riflettere: si può sapere ad esempio cosa c'entra Agsm con una associazione il cui scopo è di ricreare a Verona la Festa della Birra di Monaco? Con le società di comunicazione? Con la pubblicazione di libri? Con i circoli del cinema o con gli Amici del Salento? E il solo fatto di ridenominare il vecchio Pala Olimpia in Agsm Forum da qui al 2025 è costata la bellezza di 1,7 milioni di euro». Il leader di Sinistra in Comune spiega che «dentro c'è di tutto: contributi ad associazioni, parrocchie, comitati benefici, gruppi sportivi, società professionistiche; finanziamenti a mostre, concerti, ras-

segne musicali, fino alla sponsorizzazione di eventi cittadini promossi dal Comune».Bertucco spiega che adesso occorrerebbe definire modi e tempi per questi interventi, ma sottolinea che «ci sarebbe prima da capire se non ci sono spazi di manovra nell'ambito della riduzione delle bollette alle famiglie in difficoltà economica. Certo è - conclude - che con i finanziamenti a pioggia non si costruisce nulla, anzi, il più delle volte servono solo a costruire clientele». Proprio su Agsm, ieri sera in consiglio comunale, l'assessore Daniele Polato, in risposta a Bertucco, ha spiegato che «nelle società albanesi i compensi sono di 20 mila euro l'anno per Fabio Venturi e Andrea Miglioranzi in Agsm HolLa sede L'esterno dell'Agsm di Verona, al centro delle polemiche per le sponsorizzazioni degli ultimi 19 mesi, quelli della gestione Venturi

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ding Albania, e di 870 e 85o euro al mese, rispettivamente per Miglioranzi e Venturi, in Eco Tirana». A Bertucco che aveva chiesto perché entrambi non siano stati sostituiti, Polato ha risposto che è in corso una verifica sulla redditività di entrambe le società: fatta quella, si deciderà il da farsi». Sempre in consiglio, Flavio Tosi ha chiesto se l'assessore Francesca Toffali possa continuare ad essere avvocato difensore di uno dei «cellisti funerari» portati in tribunale per le presunte «mazzette sui defunti». Tosi ha ricordato che la danneggiata, in questa vicenda, sarebbe l'Agec, e un assessore-difensore sarebbe inopportuno dalla parte della difesa. L'assessore Edi Maria Neri ha spiegato che non ci sono incompatibilità legali, e che l'assessore Toffali era difensore d'ufficio. Adesso gli indagati hanno il loro difensore di fiducia, e la Toffali è automaticamente decaduta dall'incarico. Spiegazione di cui Tosi s'è dichiarato soddisfatto.

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HANDBIKE. La corsa di 3 km partirà alle 10, il via e l'arrivo in piazza Bra

Il Giro arriva a Verona itappa e potho Uftma Brigo e Rizzato al comando nelle rispettive classifiche Giambenini: « Il bilancio di questa stagione e positivo» Il Giro d'Italia handbike si conclude domenica a Verona con l'ottava tappa, organizzata dal Gsc Giambenini. Il gruppo corona un obiettivo da tempo fissato da Piergiorgio Giambenini, realizzato con grande dedizione. Il Gsc Giambenini e gli appassionati avranno anche l'occasione di festeggiare Roberto Brigo e Omar Rizzato, saldamente al comando della classifica, pressoché certi di concludere in maglia rosa nelle rispettive categorie. L'applauso andrà anche a Andrea Conti, maglia rosa nelle ultime due edizioni, questa volta costretto ad abdicare per un problema fisico che l'ha condizionato nella terza tappa del Giro. Al momento è 30 in classifica, ma anche vincendo a Verona non riuscirà a recuperare: il podio resta, comunque, un risultato importante. Al via, ci sarà un centinaio di atleti, tra i quali il campione del mondo Paolo Cecchetto «che», riferisce Giambenini, «ci ha fatto veramente un grosso regalo con la sua presenza, confermandosi un grande atleta sotto tutti i punti di vista, umano e sportivo». La corsa si svilupperà dalle 10 alle 11.30 circa con partenza e arrivo in piazza Bra, tra corso Porta Nuova, ritorno su Corso Porta Nuova, via Battisti, via del Minatore, cir-

Roberto Brigo con Piergiorgio Giambenini convallazione Raggio di Sole, via del Lanciere, via Bertoni, piazzetta De Gasperi, largo Divisione Pasubio, via degli Alpini. Il circuito è di 3 km da ripetersi più volte con la formula "un'ora più un giro". Dalle 9.15 alle 9.45 è fissata la prova percorso, mentre le premiazioni si terranno all'istituto Seghetti in via Montanari alle ore 14. La cantautrice pop e soul Alexia è testimonial della manifestazione. Piergiorgio Giambenini sottolinea il «bilancio positivo della stagione», confermato anche dal 30 posto del Gsc nel campionato italiano a squadre «che non era un obiettivo perché l'abbiamo considerato solo come preparazione al Giro d'Italia, visto che questo si sarebbe conclu-

so a Verona» e «dal successo di squadra nella Marathon, una novità dell'anno, premiato con una damigiana di Lambrusco, un prosciutto crudo di Parma e una coppa alta un metro». Sotto l'aspetto organizzativo porge «il ringraziamento a sponsor che ci sono sempre stati vicini come Rana, Banca Valpolicella e Bendinelli» e «al presidente di Agsm, Michele Croce che, in cinque minuti, ha dato la sua adesione per un aiuto al Gsc in quanto organizzatore dell'ultima tappa del Giro». «È stata una sorpresa molto gradita». Va ricordato che è stata introdotta una categoria per i normodotati che possono cimentarsi in gara con Phandbike, «ma non se ne sono visti». • R.P.

Del Mastio saluta tutti iG aR-aW u""'pp,e po" «E ora dì smettere»

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A2A ALLE PRESE CON LA FRAMMENTAZIONE DELLA SOCIETÀ LACUSTRE

Super multiutility, lo scoglio ora. è Lario Reti Luca ZorLoni MILANO

IL CLI MA non è teso come ai tempi della fusione con Linea group holding, la società che riunisce le multiutility del sud della bassa Lombardia. Tuttavia anche l'integrazione industriale di Ala con Acsm-Agam, Aspem, Azienda energetica Valtellina Valchiavenna (Aevv) e Lario Reti è una partita che la multiservizi partecipata dai Comuni di Milano e Brescia deve giocare in punta di fioretto. Tanto che pochi giorni fa le società hanno deciso di prendere più tempo per discutere i termini di un'alleanza regionale, su cui si lavora da aprile. Da fine settembre le scadenze per i negoziati sono state posticipate al 31 dicembre. Fonti vicine al dossier spiegano a «Il Giorno» che il passaggio più delicato riguarda Lario Reti, la multiutility del Lecchese. E questo

La realtà conta 87 piccoli soci e si deve metterli d'accordo Garantito il mantenimento del marchio per via di un'altissima frammentazione delle quote tra i Comuni soci, che rende più complesso costruire una solida alleanza per il sì. LARIO RETI ha 87 soci, con partecipazioni che oscillano (escluso il capoluogo con il 23,39%) dal 6,99% di Valmadrera allo 0,01% di Rogeno, Santa Maria Hoe, Sirone e di un'altra pletora di piccoli Paesi. Ala sta giocando di sponda. Il presidente Giovanni Valotti non cerca più la maggioranza assoluta, come è stato in Lgh. In quel caso il tentativo di chiudere in fretta la partita, e chiuderla

con una forte predominanza di Ala, ha generato mal di pancia negli azionisti di Lgh e una pervicace guerra di posizione che ha allungato i tempi dell'operazione. NELL'ASSETTO della grande alleanza lombarda Ala punta a un 40%. Lario Reti sarebbe il secondo azionista con il 15%-20%. Poi si collocherebbero Monza e Como, rappresentate da Acsm-Agam, Aevv e Aspem (che opera sul territorio di Varese). Tutte le aziende, inoltre, manterebbero marchi e identità. Nei prossimi giorni è prevista un'assemblea dei sindaci per fare il punto della situazione. La consulenza è stata affidata a Pricewaterhouse Coopers. La chiusura è prevista per l'inizio di marzo 2018 e se il progetto andasse in porto, la multiutility del nord punterebbe ad agganciare poi Tea, azienda di servizi di Mantova, e la brianzola Aeb-Gelsia, reduce dal fallito matrimonio con la veneta Ascopiave.

AL VERTICE Giovanni Valotti è presidente di Ala

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Tosi contro Ciambetti: «Rispetto per Benetton» E Verona Pulita dice «sì» VERONA (L a.) Si alzano i toni in vista del referendum sull'autonomia veneta. Flavio Tosi spara contro il leghista Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale, spiegando che «dovrebbe portare rispetto, anzi, ammirazione e gratitudine per grandi famiglie imprenditoriali che, grazie al loro sacrificio e genialità, hanno arricchito il Veneto, quali i Benetton, i Marzotto, i Boscaini. Definire «elite» i nostri imprenditori - aggiunge Tosi - per cercare di farli percepire lontani dal popolo, è inaccettabile. Il presuntuoso Ciambetti dà degli ignoranti ai capitani d'azienda sopra citati, perché a suo avviso non saprebbero di cosa stanno parlando. Ma il fatto che il referendum sia solo consultivo, ovvero una specie di grande sondaggio dal costo di 14 milioni più 2 per la propaganda, andrebbe onestamente riconosciuto: è giusto sostenere il Sì - conclude Tosi - ma non si racconti ai veneti che diventeremo come il Trentino Alto Adige, come ha avuto l'onestà intellettuale di confermare Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega, dal quale Ciambetti dovrebbe prendere esempio». Ieri intanto si sono schierati per il Si gli esponenti del movimento Verona Pulita. «Il referendum - ha detto Michele Croce - è l'occasione per una crescita territoriale, grazie a risorse che provengano dal pagamento di imposte locali, che in futuro auspichiamo possano rimanere, per larga parte, in regione». Oltre a Croce, presidente di Agsm, erano presenti Roberto Niccolai, presidente di Agec, Diego Begalli, vicepresidente di Verona Mercato, Edi Maria Neri, assessore alla Trasparenza e Gian Marco Padovani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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VERSO !L VOTO. Verona Pulitasi schiera con le ragioni del sì, ma a Venezia D'Alema parla di «spot elettorale della Lega»

Referendum, bandiere venete e catalane per l'autonomia Fontana e giovani padani a fianco degli indipendentisti. «Ma non c'è relazione col voto del 2 2 ottobre» Tosi contro Cia etti su Benetton Enrico Santi

Sul tavolo, a Palazzo Barbieri, viene distesa la bandiera della Catalogna accanto a quella del Veneto, con il leone di San Marco. Ma, mette in chiaro il vicesindaco ed eurodeputato della Lega Nord Stefano Fontana, fra il referendum per l'indipendenza della regione spagnola e quello per l'autonomia del Veneto in programma il 22 ottobre «non c'è alcuna relazione». Per l'occasione, i due «giovani padani» Anna Grassi e Mattia Stoppato raccontano la loro testimonianza diretta vissuta a Barcellona nei giorni della consultazione dichiarata illegale dal governo di Madrid. «Abbiamo visto file davanti alle urne lunghe fino a cinquecento metri e chi votava veniva acclamato». Fontana, reduce dal dibattito a Bruxelles sul caso spagnolo, condanna la «repressione» contro gli indipendentisti. «Se ciò che è successo in Catalogna fosse successo in Ungheria o in Russia ci sarebbe stata un'indignazione ge-

nerale». Stoppato e Grassi, tuttavia, dicono di non essere stati testimoni di atti di violenza. «Ma quando si diffondeva la voce che la polizia era in arrivo, si vedeva il terrore negli occhi della gente...». Di stendardi veneti si «vestono» anche il presidente dell'Agsm Michele Croce e gli altri esponenti di Verona Pulita, tra i quali l'assessore alla trasparenza Edi Maria Neri e il presidente dell'Agec Roberto Niccolai. Croce fa sapere che nei prossimi giorni il suo movimento allestirà gazebo informativi nelle piazze. «Sono tre le ragioni che ci spingono ad appoggiare questa consultazione e a votare sì: il referendum in sé è cosa giusta e democratica, l'autonomia è un valore perché essere autonomi significa essere più responsabili e, infine, quello veneto è un popolo che ha tutte le ragioni storiche per rivendicare la sua autonomia all'interno dello Stato italiano e dell'Europa». Intanto, sul referendum del 22 ottobre non mancano le polemiche negli schieramenti politici e non solo, a livello

veneto e nazionale. Alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che aveva confessato di «non aver chiaro le finalità del referendum» e di essere contraria «a spinte indipendentiste», è tornato a rispondere il leghista Matteo Salvini che parla di «polemiche per recuperare uno zero per cento». E contro il «ragionamento senza capo né coda di chi come la Meloni dice che il referendum per l'autonomia porta alla secessione» si scaglia anche Antonio De Poli, presidente nazionale dell'Udc: «Catalogna e Veneto sono distanti anni luce». Un netto no alla consultazione è arrivato da Venezia da Massimo D'Alema, a margine di un incontro promosso da Mdp. «È certo meno dannoso di quello della Catalogna, solo che si buttano via 40 milioni per una manifestazione propagandistica della Lega a spese dei contribuenti». Voci critiche nei confronti dell'iniziativa referendaria si levano anche da ambienti della Chiesa e dell'imprenditoria veneta. L'editoriale del-

la prestigiosa rivista dei Gesuiti, Aggiornamenti sociali, lamenta la «vaghezza» dei quesiti. «Ai cittadini lombardi e veneti», scrive padre Giuseppe Riggio, «è chiesto di esprimersi se desiderano una maggiore autonomia, senza sapere su quali materie, con quale estensione di competenze e con quali risorse finanziarie verrà realizzata». Ma a far scalpore è soprattutto la presa di posizione di Luciano Benetton che a chi gli chiedeva se voterà ha risposto «assolutamente no», aggiungendo: «Autonomia di cosa? Mi sembra una stupidaggine». Si è detto d'accordo con lui anche Matteo Marzotto. A suo parere il quesito è «troppo generico». E diserterà le urne, per lo stesso motivo, anche il re dell'Amarone Sandro Boscaini. A Benetton ribatte il leghista Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, accusandolo di «distacco dalla realtà» e di «ignoranza della materia in discussione». Richiama, infine, il «presuntuoso» Ciambetti, «a portare rispetto, anzi, ammirazione e gratitudine per grandi famiglie imprenditoriali che, grazie al loro sacrificio e genialità, hanno arricchito il Veneto, creando migliaia di posti di lavoro, quali i Benetton, i Marzotto, i Boscaini» l'ex sindaco di Verona e segretario nazionale di Fare! Flavio Tosi. •

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are leghista Lorenzo Fontana con Mattia Stoppato

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Via dagli aeroporti e dai parchi scientifici: i sindaci veneti si tengono ben strette le quote in multiutility, fiere e autostrade di Eleonora Vallin / PADOVA

Le pulizie di bilancio autunnali porteranno i sette comuni veneti capoluogo a disfarsi di 43 società tra partecipate dirette e indirette. La legge Madia e alcune occasioni "ghiotte", come l'opa lanciata daAgorà sulla controllata Save, recideranno i cordoni ombelicali verso aeroporti, parchi scientifici e una galassia di satelliti marci, con procedure di concordato o liquidazioni già in corso. I Comuni si terranno ben strette, invece, le partecipazioni nelle fiere e multiutility. Venezia dismetterà venti società, Padova e Treviso tre a testa, Vicenza e Verona sei, Rovigo 5 e Belluno nessuna. «Non abbiamo problemi con le partecipazioni dirette - risponde il sindaco del capoluogo delle Dolomiti Jacopo Massaro - con le indirette la norma apre alcuni dubbi, quindi stiamo aspettando chiarimenti prima di procedere». Per molti comuni si tratta dell'ennesima razionalizzazione che segue decisioni virtuose già assunte in passato.

ni al 30 settembre di quest'anno, con l'obiettivo di ridurre la presenza degli enti nelle società che svolgono attività estranee alle finalità pubbliche, inattive, con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, con servizi già svolti anche da altre aziende partecipate, troppo piccole in termini di fatturato, ovvero con media dell'ultimo triennio inferiore a 500 mila curo, o con utile negativo per quattro su cinque esercizi precedenti, o infine che non svolgono un servizio di interesse generale. II Veneto Ovest. «Vicenza - ricorda l'assessore alle Risorse economiche Michela Cavalieri - aveva 13 società partecipate nel 2016, oggi sono 10 e ne manterremo 5: Aim Vicenza, Acque vicentine, Fiera di Vicenza, Banca Popola-

re etica e Vicenza logistica City Center». In dismissione anche l'oramai azzerata quota nell'ex Bpvi. Il Comune negli anni passati ha già liquidato Cis, Magazzini generali, aeroporti vicentini, le quote del college Valmara-

normativa. La legge Madia ha chiesto ai Comuni una revisione straordinaria delle partecipazio-

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na Morosini e l'A4 Holding. Verona lascerà Aerogest che

cia a Venezia al netto dell'opportunità dell'opa Save, che in quanto quotata non rientrerebbe nei parametri della Madia, ma che è stata colta sia dal sindaco veneziano Luigi Brugnaro (Venezia manterrà una percentuale irrisoria) sia da Treviso che incasserà dalla vendita Save 25,7 milioni di curo. Il comune della Marca ha deliberato il recesso anche daAertre (aeroporto Canova) e Actt Servizi: in questo ultimo caso, l'obiettivo spiega l'assessore Alessandra Gazzola «è di arrivare ad assorbimento della società, senza inglobare situazioni deficitarie, prima di scioglierla».

riunisce le quote dei soci pubblici nella società Valerio Catullo che gestisce l'aeroporto di Verona. Più altre società minori, molte già in liquidazione giudiziale. Il Comune resterà in quota Fiera, Agsm, A4 Holding e A22.

cura veneziana. Cura massic-

La Riforma impone una riduzione delle partecipate estranee alle finalità pubbliche, in perdita da più esercizi, inattive, troppo piccole in termini di addetti

Quanto a Venezia, nel 2016 il Comune controllava una trentina di partecipate. La cura Madia comporterà ora: la scissione con estinzione di Pmv (mobilità), liquidazione Cmv e dimissione di Meeting & Dining (Casinò), liquidazione di Mei e la dimissione dal Vega che presenta perdite reiterate ed è già in concordato preventivo. La liquidazione da Marco Polo System e da Promomarghera, già ceduta ad aprile la quota in Nicelli Spa. Infine la cessione di tutte le partecipate dirette di minoranza tranne Thetis Spa.

e anche di fatturato Venezia e Treviso hanno deciso di uscire dalla quotata Save aderendo all'opa anche se non rientrava nella normativa, il Comune della Marcavuole liquidare anche la quota nel Canova

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43 Via dagli aeroporti e dai parchi scientifici: i sindaci veneti si tengono ben strette le quote in multiutility, fiere e autostrade di Eleonora vallin / PADOVA

Le pulizie di bilancio autunnali porteranno i sette comuni veneti capoluogo a disfarsi di 43 società tra partecipate dirette e indirette. La legge Madia e alcune occasioni "ghiotte", come l'opa lanciata daAgorà sulla controllata Save, recideranno i cordoni ombelicali verso aeroporti, parchi scientifici e una galassia di satelliti marci, con procedure di concordato o liquidazioni già in corso. I Comuni si terranno ben strette, invece, le partecipazioni nelle fiere e multiutility. Venezia dismetterà venti società, Padova e Treviso tre a testa, Vicenza e Verona sei, Rovigo 5 e Belluno nessuna. «Non abbiamo problemi con le partecipazioni dirette - risponde il sindaco del capoluogo delle Dolomiti Jacopo Massaro - con le indirette la norma apre alcuni dubbi, quindi stiamo aspettando chiarimenti prima di procedere». Per molti comuni si tratta dell'ennesima razionalizzazione che segue decisioni virtuose già assunte in passato.

normativa. La legge Madia ha chiesto ai Comuni una revisione straordinaria delle partecipazioni al30 settembre di quest'anno, con l'obiettivo di ridurre la presenza degli enti nelle società che svolgono attività estranee alle finalità pubbliche, inattive, con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, con servizi già svolti anche da altre aziende partecipate, troppo piccole in termini di fatturato,

ovvero con media dell'ultimo triennio inferiore a 500 mila curo, o con utile negativo per quattro su cinque esercizi precedenti, o infine che non svolgono un servizio di interesse generale. II Veneto Ovest. «Vicenza - ricorda l'assessore alle Risorse economiche Michela Cavalieri - aveva 13 società partecipate nel 2016,

oggi sono 10 e ne manterremo 5: Aim Vicenza, Acque vicentine, Fiera di Vicenza, Banca Popolare etica e Vicenza logistica City Center». In dismissione anche l'oramai azzerata quota nell'ex Bpvi. Il Comune negli anni passati ha già liquidato Cis, Magazzini generali, aeroporti vicentini, le quote del college Valmara-

La Riforma impone una riduzione delle partecipate estranee alle finalità pubbliche, in perdita da più esercizi, inattive, troppo piccole in termini di addetti e anche di fatturato VeneziaeTreviso hanno deciso di

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Treviso ! AerTre Spa, Actt, Save Spa (adesione opa)

riunisce le quote dei soci pubblici nella società Valerio Catullo che gestisce l'aeroporto di Verona. Più altre società minori, molte già in liquidazione giudiziale. Il Comune resterà in quota Fiera, Agsm, A4 Holding e A22.

cura veneziana. Cura massiccia a Venezia al netto dell'opportunità dell'opa Save, che in quanto quotata non rientrerebbe nei parametri della Madia, ma che è stata colta sia dal sindaco veneziano Luigi Brugnaro (Venezia manterrà una percentuale irrisoria) sia da Treviso che incasserà dalla vendita Save 25,7 milioni di curo. Il comune della Marca ha deliberato il recesso anche daAertre (aeroporto Canova) e Actt Servizi: in questo ultimo caso, l'obiettivo spiega l'assessore Alessandra Gazzola «è di arrivare ad assorbimento della società, senza inglobare situazioni deficitarie, prima di scioglierla». Quanto a Venezia, nel 2016 il Comune controllava una trentina di partecipate. La cura Madia comporterà ora: la scissione con estinzione di Pmv (mobilità), liquidazione Cmv e dimissione di Meeting & Dining (Casinò), liquidazione di Mei e la dimissione dal Vega che presenta perdite reiterate ed è già in concordato preventivo. La liquidazione da Marco Polo System e da Promomarghera, già ceduta ad aprile la quota in Nicelli Spa. Infine la cessione di tutte le partecipate dirette di minoranza tranne Thetis Spa.

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na Morosini e l'A4 Holding. Verona lascerà Aerogest che

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Pmv, Cmv, Meeting& dining, Mei (liquidazione), Vega Scarl (in concordato), Marco Polo system, Nicelli Spa, Promomarghera, Autovie, Banca Popolare Venezia

etica, Interporto, Mag Venezia, Promovenezia, Atc Esercizio, Expo Venice

20

(in fallimento), Hydrogen Park, Tag, Porto Marghera Servizi (cessione del 13,1%), Save (adesione opa) Verona

Vicenza

Aerogest, società laboratorio Agroalirnentare, Centrale Termoelettrica dei Mincio (liquidazione), Rede (Liquidazione), Amia Consulting (liquidazione), Serit (retrocessione quote a Mantova ambiente) Ex Banca Popolare di Vicenza, Agno Chiampo Ambiente e Ftv Spa (aeroporti

vicentini in liquidazione, Magazzini generali in liquidazione)

TOTALE 1

6

6 43

Fonte: singoli comuni

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43 Via dagli aeroporti e dai parchi scientifici: i sindaci veneti si tengono ben strette le quote in multiutility, fiere e autostrade di Eleonora vallin / PADOVA

Le pulizie di bilancio autunnali porteranno i sette comuni veneti capoluogo a disfarsi di 43 società tra partecipate dirette e indirette. La legge Madia e alcune occasioni "ghiotte", come l'opa lanciata daAgorà sulla controllata Save, recideranno i cordoni ombelicali verso aeroporti, parchi scientifici e una galassia di satelliti marci, con procedure di concordato o liquidazioni già in corso. I Comuni si terranno ben strette, invece, le partecipazioni nelle fiere e multiutility. Venezia dismetterà venti società, Padova e Treviso tre a testa, Vicenza e Verona sei, Rovigo 5 e Belluno nessuna. «Non abbiamo problemi con le partecipazioni dirette - risponde il sindaco del capoluogo delle Dolomiti Jacopo Massaro - con le indirette la norma apre alcuni dubbi, quindi stiamo aspettando chiarimenti prima di procedere». Per molti comuni si tratta dell'ennesima razionalizzazione che segue decisioni virtuose già assunte in passato.

ni al 30 settembre di quest'anno, con l'obiettivo di ridurre la presenza degli enti nelle società che svolgono attività estranee alle finalità pubbliche, inattive, con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, con servizi già svolti anche da altre aziende partecipate, troppo piccole in termini di fatturato, ovvero con media dell'ultimo triennio inferiore a 500 mila curo, o con utile negativo per quattro su cinque esercizi precedenti, o infine che non svolgono un servizio di interesse generale. II Veneto Ovest. «Vicenza - ricorda l'assessore alle Risorse economiche Michela Cavalieri - aveva 13 società partecipate nel 2016, oggi sono 10 e ne manterremo 5: Aim Vicenza, Acque vicentine, Fiera di Vicenza, Banca Popolare etica e Vicenza logistica City Center». In dismissione anche l'oramai azzerata quota nell'ex Bpvi. Il Comune negli anni passati ha già liquidato Cis, Magazzini generali, aeroporti vicentini, le quote del college Valmara-

normativa. La legge Madia ha chiesto ai Comuni una revisione straordinaria delle partecipazio-

La Riforma impone una riduzione delle partecipate estranee alle finalità pubbliche, in perdita da più esercizi, inattive, troppo piccole in termini di addetti e anche di fatturato VeneziaeTreviso hanno deciso di

uscire dalla quotata Save aderendo all'opa anche se non rientrava nella normativa, il Comune della Marcavuole liquidare anche la quota nel Canova na Morosini e l'A4 Holding. Verona lascerà Aerogest che riunisce le quote dei soci pubblici nella società Valerio Catullo che gestisce l'aeroporto di Verona. Più altre società minori, molte già in liquidazione giudiziale. Il Comune resterà in quota Fiera, Agsm, A4 Holding e A22.

cura veneziana. Cura massic-

cia a Venezia al netto dell'opportunità dell'opa Save, che in quanto quotata non rientrerebbe nei parametri della Madia, ma che è stata colta sia dal sindaco veneziano Luigi Brugnaro (Venezia manterrà una percentuale irrisoria) sia da Treviso che incasserà dalla vendita Save 25,7 milioni di curo. Il comune della Marca ha deliberato il recesso anche daAertre (aeroporto Canova) e Actt Servizi: in questo ultimo caso, l'obiettivo spiega l'assessore Alessandra Gazzola «è di arrivare ad assorbimento della società, senza inglobare situazioni deficitarie, prima di scioglierla». Quanto a Venezia, nel 2016 il Comune controllava una trentina di partecipate. La cura Madia comporterà ora: la scissione con estinzione di Pmv (mobilità), liquidazione Cmv e dimissione di Meeting & Dining (Casinò), liquidazione di Mei e la dimissione dal Vega che presenta perdite reiterate ed è già in concordato preventivo. La liquidazione da Marco Polo System e da Promomarghera, già ceduta ad aprile la quota in Nicelli Spa. Infine la cessione di tutte le partecipate dirette di minoranza tranne Thetis Spa.

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O

Padova.

Net-t Telerete, Infracom, Cityware engineering

3

Rovi o

I Interporto (fusione o alienazione), Catullo, Banca Popolare Etica, onoranze funebri, Rotonda Park

5

Treviso ! AerTre Spa, Actt, Save Spa (adesione opa)

3

Pmv, Cmv, Meeting& dining, Mei (liquidazione), Vega Scarl (in concordato), Marco Polo system, Nicelli Spa, Promomarghera, Autovie, Banca Popolare Venezia

etica, Interporto, Mag Venezia, Promovenezia, Atc Esercizio, Expo Venice

20

(in fallimento), Hydrogen Park, Tag, Porto Marghera Servizi (cessione del 13,1%), Save (adesione opa) Verona

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Aerogest, società laboratorio Agroalirnentare, Centrale Termoelettrica del Mincio (liquidazione), Rede (Liquidazione), Amia Consulting (liquidazione), Serit (retrocessione quote a Mantova ambiente)

6

Ex Banca Popolare di Vicenza, Agno Chiampo Ambiente e Ftv Spa (aeroporti

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vicentini in liquidazione, Magazzini generali in liquidazione)

TOTALE

ï

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Fonte: singoli comuni

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IL POTERE CHE RE I TE S

S

Serit e le altre aziende del gruppo Agsm dove sopravvivono i cda nominati da Tosi VERONA Le elezioni sono passate da un pezzo, la prima tornata di nomine della nuova amministrazione Sboarina ha cambiato le guide di molte delle aziende a partecipazione comunale con uomini fedeli al nuovo corso. Ma molti nominati all'epoca di Flavio Tosi sono ancora al loro posto, in particolare nelle aziende satelliti di Agsm. Una di queste è Serit, posseduta quasi interamente da Amia (99,74 per cento) che, a sua volta, è parte del gruppo Agsm. Il presidente è Roberto Bissoli, a Verona ancora noto come «Rambo», il soprannome affibbiatogli quando era boiardo della De veronese, poi avvicinatosi a Tosi. Tosiani sono anche la vice Flavia Dusi e i consiglieri Roberta Garbuio e Roberta Colognato mentre

Marco Zandomeneghi è attualmente capogruppo in consiglio comunale di Battiti, ma era filotosiano al momento della nomina . Con un'interrogazione, Michele Bertucco si chiede come mai il cda non sia stato sciolto visto che lo statuto di Serit prevede che «gli amministratori nominati direttamente da Amia Verona spa cessano dal mandato nel caso in cui venga rinnovato il consiglio comunale di Verona a seguito di elezioni amministrative». Tra l'altro, un anno fa, è stato nominato come direttore generale Alessandro Dall'Ora, ex direttore generale dell'Usl 22 e manager storicamente vi-

cino a Tosi. Il suo contratto è di tre anni. La capogruppo di Serit, Amia, non ha clausole nello

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statuto che prevedano dimissioni automatiche. L'attuale consiglio di amministrazione è stato nominato nel 2o15 e dovrebbe quindi andare regolarmente a scadenza nel 2018. A presiederlo, uno degli esponenti più in vista del decennio tosiano, Andrea Miglioranzi. Sempre tosiani sono anche il vice Andrea Legramandi, Roberto Zaglia ed Emilija Veselinovska. Un'altra consigliera, Benedetta Bonomo, ha invece ritenuto di dimettersi (pur non obbligata a farlo) il 27 giugno scorso, ovvero appena dopo la vittoria di Federico Sboarina al ballottaggio. Il socio unico di Amia, Agsm, non ha finora indicato una sua sostituta. In Megareti (l'ex Agsm Distribuzione) siede come vice

presidente il padre di Benedetta Bonomi, Italo, anche sindaco a San Mauro di Saline, che ha sempre appoggiato Tosi. A differenza della figlia, è rimasto al suo posto dopo le elezioni, e con lui il resto del cda, tutto tosiano: il presidente Enrico Carifi e i consiglieri Emma Stepan, Alice Rizzi, Gianluca Gesuita. Anche in Agsm Energia il consiglio di amministrazione è quello espressione dell'allora maggioranza tosiana: il presidente è Giuseppe Stoppato, il suo vice Amedeo Portacci, i consiglieri sono Andrea Vesentini, Samira Chabib e Gilberto Visentini.

Nei giorni scorsi è emerso anche il caso delle controllate albanesi di Agsm, presiedute dall'ex presidente Fabio Venturi e dallo stesso Miglioranzi.

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Un caso a parte è quello di Atv, alla cui presidenza c'è il fedelissimo tosiano Massimo Bettarello. In questo caso, la sua permanenza al vertice fino al 2022 è blindata dal patto parasociale siglato con i milanesi di Ferrovie Nord, che hanno acquistato il 5o per cento dell'azienda del trasporto pubblico veronese dalla Provincia di Verona. Un altro caso ancora è

quello di Veronafiere. Il presidente è indicato dal Comune di Verona, primo socio della spa con il 30 per cento delle quote. Ma l'attuale presidente, Maurizio Danese, era stato indicato d'accordo con gli altri soci ed in particolare con la Camera di Commercio, di cui è espressione.

Alessio Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

I

anni La durata dei mandato dei consigli di amministrazione

64 mila euro Gli utili di Serit nel 2015. Erano 1,5 milioni nel 2013 Presidenti Da sinistra Roberto Bissoli alla guida di Serit, Andrea Miglioranzi ad Amia

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SONA. L'amministrazione ha concluso la ricognizione delle proprie quote nelle società

stipate, il Comune cia a Cisi per la telefonia Confermate le presenze in Acque Vive, Morenica e aeroporto Catullo Federica Valbusa

Nell'ultimo consiglio comunale si è parlato della situazione delle società partecipate. Entro la fine di settembre, gli enti locali dovevano effettuare una ricognizione delle partecipazioni detenute, per decidere quali mantenere e quali, eventualmente, alienare. Nell'operare questa scelta, le amministrazioni devono tenere conto dell'attività svolta da ciascuna società a beneficio della comunità. Il Comune di Sona ha così deciso di mantenere la partecipazione in Acque Vive, Morenica e aeroporto Valerio Catullo, mentre al contrario ha deciso di recedere da Cisi. Nell'ultima seduta consiliare, l'assessore Elena Catalano ha spiegato le ragioni di queste scelte. Acque Vive è compartecipata al 50 per cento per ciascuno da Sona e Sommacampagna e si occupa della gestione del verde pubblico, del mercato ortofrutticolo e di alcune proprietà immobiliari dei due Comuni. In passato, tra il 2012 e il 2014, la società aveva registrato delle perdite che non hanno comunque mai comportato oneri diretti a carico del Comune. Il bilancio dell'esercizio 2016 regi-

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stra un utile pari a oltre 54 mila euro. «In accordo con il Comune socio», ha detto Catalano, «intendiamo mantenere la partecipazione nella società monitorando la gestione economico finanziaria e vogliamo preservare i risultati ottenuti con l'obiettivo di migliorarne utili e ricavi». La partecipazione in Morenica è pari al 16,5 per cento e verrà mantenuta senza alcun intervento. Catalano ha spiegato che la società non necessita di azioni di contenimento dei costi di funzionamento poiché opera già a costi minimi e ha dimostrato stabile economicità sul piano reddituale, patrimoniale e finanziario. Morenica ha una partecipazione del 5,15 per cento in Agsm Energia, a cui nel 2008 aveva conferito il ramo d'azienda relativo all'attività di commercializzazione del gas. La sua funzione è la suddivisione degli utili fra i Comuni soci, sulla base della quota di partecipazione di ciascuno. Il Comune di Sona detiene poi una partecipazione dello 0,127 per cento nell'aeroporto Valerio Catullo, che tra il 2011 e il 2014 aveva registrato perdite che avevano ridotto il valore del patrimonio netto della società, pur non

L'ingresso del Catullo, partecipata del Comune di Sona comportando oneri diretti a carico del Comune. Negli ultimi esercizi è stata attuata una politica di contenimento delle spese e, rispetto agli anni passati, c'è stata un'inversione di tendenza, con la realizzazione di utili. «La nostra amministrazione», ha affermato Catalano, «intende mantenere la partecipazione per osservare la gestione economica, finanziaria e patrimoniale attraverso le scelte operate da parte della società. Accedere alle informazioni, conoscere gli obiettivi strategici, lo sviluppo della struttura e l'espansione di cui può risentire il nostro territorio è per tutti noi molto rilevante». Poi ha aggiunto: «L'aeroporto è elemento stra-

tegico per lo sviluppo del turismo e delle attività produttive e logistiche di Sona. Le azioni e i progetti intercomunali in itinere possono essere favoriti dalla nostra presenza nell'assemblea dei soci. Infine, l'incremento medio della crescita del mercato aeroportuale veronese, l'aumentato traffico passeggeri, l'introduzione di nuove rotte e vettori costituiscono ulteriore evidenza della scelta attuata». L'amministrazione ha infine deciso di recedere da Cisi, che offriva un servizio di amplificazione del segnale perla telefonia via etere. La società è sottoposta a procedura di concordato ormai conclusa dal liquidatore, con saldo di tutti i debiti. •

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POLITICA ROVENTE. Il capogruppo di Sinistra in Comune attaccai[ sindaco: «Già traditele promesse di rinnovamento»

Tosiani in fuga verso Sboarina Bertucco: «k'_,'e anaclireunion» Il consigliere solleva il caso del cda di Serit: «In sella c'è ancora Rambo Bissoli, perché?» L'ex sindaco abbandonato anche da Nestori di Fare! Giovani. E Papadia torna con Fitto Enrico Santi

Tra il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco e la maggioranza di centrodestra del sindaco Federico Sboarina pare sia finita la «luna di miele» culminata con l'accantonamento dell'odiato project financing di epoca tosiana per il recupero dell'Arsenale. E nel frattempo continua l'emorragia tra le file tosiane di personalità alla ricerca di un riposizionamento politico sulle sponde dei nuovi inquilini di Palazzo Barbieri. A far gridare Bertucco al "tradimento" è il sospetto che la nuova maggioranza, da lui spesso elogiata in queste prime settimane, stia esercitando un'attrazione fatale verso la galassia tosiana orfana del suo uomo forte in municipio. Uno sbandamento imperdonabile per l'intransigente ex candidato sindaco delle forze a sinistra del Pd. «A dispetto», afferma, «delle dichiarazioni di rinnovamento, di merito, competenza e trasparenza, profuse in campagna elettorale da Sboarina». Bertucco parla di «segnali sempre più evidenti che nel centrodestra è in corso una reunion

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che non lascerà fuori nessuno dei vecchi amici, nemmeno», evidenzia, «gli impresentabili». E la prova del ritorno all'ovile delle pecorelle tosiane, secondo Bertucco, si trova in località Montean, a CavaionVeronese, dove ha sede la Serit, società controllata per il 99,74 per cento da Amia che fa capo ad Agsm, controllata a sua volta dal Comune di Verona, operante nella raccolta dei rifiuti. «Come mai», chiede Bertucco, «il consiglio di amministrazione di Serit, nominato da Tosi e guidato da Roberto "Rambo" Bissoli, non è ancora stato dichiarato decaduto?». E spiega: «L'articolo 15 dello Statuto aziendale parla chiaro: "Gli amministratori nominati direttamente da Amia Verona Spa cessano dal mandato nel caso in cui venga rinnovato il Consiglio comunale di Verona a seguito di elezioni». E sulla questione l'esponente dell'opposizione annuncia che presenterà un'interrogazione. «L'intero cda Serit da Bissoli in giù», afferma, «è palesemente composto da ceto politico selezionato dall'ex sindaco sulla base della fedeltà politica e personale». Bertucco

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Roberto Bissoli : è polemica sulla sua permanenza in Serit si chiede anche perché «il sindaco non muova un dito per chiarire la situazione in Agsm Albania». E aggiunge: «Non si può nemmeno pensare a una dimenticanza da parte di Sboarina, visto che il cda di Serit conta anche un certo Marco Zanodomeneghi, capogruppo di Battiti in Comune». Bertucco esclude che alla base della «tacita conferma» ci siano valutazioni di merito perché, dice, «gli utili di esercizio sono inesorabilmente crollati passando dal milione

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e mezzo del 2013 agli appena 64 mila euro del 2015». La conclusione è amara: «Il cambiamento determinato dalle elezioni di giugno è stato solo nominale perché alla fine girano sempre le stesse facce che cambiano casacca a seconda delle convenienze». E la conclusione è durissima: «Chi promette rinnovamento e poi imbarca i soliti arnesi, sta prendendo in giro i cittadini».

Bertucco ricorda, a tale proposito, l'addio dell'«ex delfino tosiano» Fabio Venturi, il

passaggio al gruppo misto di Anna Leso, che intanto è tornata a Forza Italia ora guidata da Matteo Gasparato «dopo la sbandata tosiana». A proposito di abbandoni e di ritorni a casa, nelle ultime ore si registrano anche le dimissioni di Edoardo Nestori da responsabile nazionale di Fare! Giovani, la formazione politiche che l'ex sindaco vorrebbe trasformare nella «quarta gamba del centrodestra». Nestori si dice «deluso per l'attuale situazione che il movimento sta attraversando in riferimento alla stessa collocazione politica». E un altro ex big della lista Tosi, Salvatore Papadia, si è accasato, tramite il consigliere nazionale Raffaele Bazzoni, in Direzione Italia, il movimento di Raffaele Fitto. E dopo l'addio a Tosi , Vittorio Di Dio annuncia la sua partecipazione , stasera, ad una conferenza in sala Ater in piazza Pozza a sostegno del sì al referendum sull'autonomia, insieme al vicesindaco leghista Lorenzo Fontana, a Paolo Danieli presidente del comitato per il sì e al consigliere regionale di Centro destra veneto (di cui è capogruppo Stefano Casali) Andrea Bassi. •

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Veloci a chiudere lenti a riaprire Qualche giorno fa, persistendo un forte odore di gas all'esterno del condominio in cui abito e non avendo preso alcun provvedimento l'amministratore che pure era stato sollecitato, ho deciso di contattare il numero verde di Agsm per i guasti all'impianto del gas. Sono stati molto solleciti. Nel giro di 20 minuti un tecnico ha suonato il campanello. L'odore era dovuto alla mancata applicazione di una guarnizione su uno dei nuovi contatori installati a fine agosto. Il problema è stato risolto e sanato in non più di 10 minuti. Pensando poi di essere diventata un po' paranoica, ho chiesto al tecnico di entrare a casa mia perché mi sembrava di avvertire odore di gas anche nella mia cucina.

Così è stata rilevata anche una perdita all'interno dell'appartamento ed il contatore è stato bloccato. Inizialmente ho provato un grande senso di sollievo pensando alle possibili conseguenze di una fuga di gas.

Il tecnico gentilissimo mi ha spiegato che avrei dovuto far riparare la fuga, far verificare la tenuta dell'impianto, far compilare dall'idraulico il modello A/12 e spedire il tutto via fax a Megareti che avrebbe provveduto a sbloccare il contatore. Questo, giovedì 5 ottobre al mattino. Fortunatamente il titolare di un'azienda di termoidraulica già doveva venire per altri problemi il giorno successivo così è venuto ed abbiamo risolto il problema. Fatto il fax ho chiamato il numero verde per sapere quale sarebbe stata la tempistica per lo sblocco. Mi è stato risposto che essendo stato fatto il fax fuori orario di ufficio (e calcoliamo che il sabato e la domenica non contano) la riattivazione sarebbe stata rinviata almeno al lunedì successivo. Si tratta di aprire il contatore con una chiavetta particolare in dotazione ai soli tecnici. Così dal giorno 5 ottobre compreso una famiglia di 4 persone è senza acqua calda (andiamo a fare la doccia da una vicina) e non può cucinare. Vista la giustissima (e non sto ironizzando) sollecitudine nel chiudere l'impianto mi sarei però aspettata altrettanta premura nel riattivarlo. Maria Rosa Pagani VERONA

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SUPERIVISORE

LEGA , PATERNOSTER E IL TUTORE BITONCI Non naviga in acque tranquille il direttivo provinciale della Lega veronese: lunedì ha sancito un accordo che porterà l'ex sindaco leghista appena sconfitto a Padova, Massimo Bitonci, ad affiancare l'attuale segretario veronese del Carroccio, Paolo Paternoster. L'ex presidente dell'Agsm continuerà cioè a essere il segretario, ma ogni scelta dovrà essere concordata con Bitonci che agirà in qualità di "legato". In cambio Paternoster potrebbe essere messo in lista alle prossime elezioni politiche di primavera. Il compromesso è stato raggiunto grazie alla mediazione dell'europarlamentare e vicesindaco, Lorenzo Fontana. Paternoster rimane così in sella nonostante il direttivo provinciale lo avesse di fatto sfiduciato in luglio per il magro risultato raggranellato dalla Lega (9%) alle ultime elezioni municipali e per alcune nomine in posti chiave del governo della città effettuate dal sindaco Federico Sboarina che avrebbero privilegiato gli uomini vicini a Paternoster.

Paternoster e Bitonci

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SANT'AMBROGIO. Due giorni di creazioni in mostra e di giochi

La Gran Guardia realizzata con i mattoncini Lego

I «grandv> palazzi veronesi con i mitici mattonc' 'Lego Tornano i pezzi forti come il parco eolico di Monte Mesa di Rivoli e anche costruzioni fantasy Sabato 14 e domenica 15 ottobre ritornerà la manifestazione «Mattoncini Lego® In Valpolicella - CLV Sant'Ambrogio 2017», nell'ex quartiere fieristico di via del Marmo. La manifestazione, giunta alla terza edizione, è organizzata dalla comunità «Lego del Veneto» e il patrocinio del Comune ambrosiano. All'inaugurazione dell'evento, che avrà inizio alle 10 di

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sabato 14, saranno presenti il sindaco Roberto Zorzi e rappresentanti delle altre amministrazioni comunali della Valpolicella e di comuni limitrofi, i vertici di Agsm che hanno sostenuto l'iniziativa. Come lo scorso anno, si potrà vedere la creazione in mattoncini del parco eolico di Monte Mesa di Rivoli, con le sue 4 pale, realizzato con circa 5000 Lego®. Gli espositori proverranno da diverse regioni italiane. Nella due giorni ambrosiana grandi e piccini potranno osservare, costruiti con gli intramontabili mattoncini, la Gran Guardia

di Verona, i giganti del Technic, temi fantastici quali Pirates, Star Wars, oltre alle riproduzioni di piazza delle Erbe e di palazzi storici veronesi, con oltre 35mila mattoncini utilizzati. Inoltre si potranno osservare le costruzioni realizzate dai bambini delle elementari e medie, nell'ambito del concorso Lego. All'interno della manifestazione ci saranno un'area gioco e punti ristoro. Entrata libera con i seguenti orari: sabato dalle 10 alle ore 19, domenica dalle 10 alle 18. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.clvbrickteam. it. • M.U.

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Da oggi a domenica torna «Hostaria», il festival del vino e della vendemmia di Verona, che animerà il centro storico con degustazioni, incontri pubblici ed eventi musicali. La manifestazione, giunta alla terza edizione e dedicata quest'anno a Giorgio Gioco, cuoco e appassionato promotore culturale, è promossa dall'associazione culturale Hostaria Verona in collaborazione con il Comune e con il supporto di Amia, Agsm, Acque Veronesi e Atv. Al festival partecipano decine di cantine del territorio veronese e di tutta Italia, presenti lungo un percorso di tre chilometri dedicato alle eccellenze vitivinicole e alle specialità gastronomiche, che toccherà Castelvecchio, via Roma, piazza Bra, piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio, Lungadige San Giorgio. Novità di quest'anno la presenza di un'area dedicata alle birre artigianali, in lungadige San Giorgio, dove si terrà anche il dopofestival con concerti dalle 22. Quest'anno, inoltre, saranno promossi anche tour fra le vie del festival appositamente dedicati a persone sorde o ipovedenti; il servizio è curato da AmEntelibera: informazioni e prenotazioni al 340/7739525, info @viaggiamentelibera.it). In collaborazione con il Consorzio di tutela del Monte Veronese sarà allestita un'area in piazza Bra con degustazioni e laboratori. •

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AUTONOMIA. Il governatore: «Dopo il 22 ottobre apriremo il negoziato sulle nostre risorse». Paternoster multato perla bandiera

ia e ilreferendum: «ARoma chiederòtutto» «Se vince il Sì chiederò a Roma tutto il possibile: possiamo trattenere qui le risorse relative a 23 materie amministrative». Luca Zaia sul referendum del 22 ottobre si gioca tutte le carte una battaglia, quella di dell'autonomia, che il Veneto conduce da decenni: «È un momento storico per i veneti, non per la mia carriera. Dopo aver predicato per anni "basta Ro-

ma" i veneti hanno l'opportunità di andare a votare». La sfida si avvicina. Intanto la polizia locale di Verona ha multato Paolo Paternoster, già presidente dell'Agsm, segretario provinciale della Lega, per aver esposto alla finestra di casa la bandiera veneta con la data referendaria. In pratica è come se fosse stato affisso un manifesto elettorale non autorizzato. PAG 11

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VERSO IL 22 OTTOBRE. Intervista al presidente della Regione a pochi giorni dal referendum conciiltivo pcr chiedere maggiore autonomia pcr iI Veneto

Zaia: «Ecco cosa chiederò a Roma» «In base alla Costituzione possiamo trattenere le risorse relative a 23 materie: non intendo cederne neppure una» .............................................................................. Michele Galvan

Luca Zaia non si ferma un attimo. Sul referendum del 22 ottobre si gioca tutte le carte di una battaglia, quella dell'autonomia, che il Veneto conduce da decenni. «È un momento storico, magari lo scriverò sul curriculum», scherza il governatore, nel suo studio di Palazzo Balbi, davanti a un gigantesco gonfalone marciano: «Ma è storico per i veneti, non per la mia carriera politica. Io voglio restare qui e occuparmi di Veneto. Dopo aver predicato per anni "basta Roma", "vogliamo essere come Trento e Bolzano", "paroni a casa nostra", i veneti hanno l'opportunità di andare a votare». Si vocifera che abbia già pronta la delibera-quadro da far approvare dopo il voto, per iniziare a trattare con Roma. «Assolutamente sì», conferma Zaia, «è il frutto di un grande lavoro di costituzionalisti ed esperti in materia finanziaria, che rispettando la Costituzione, art. 116,117118 e 119, hanno scritto un progetto per avviare il negoziato». Un elenco lunghissimo, 23 capitoli, quello delle materia concorrenti con lo Stato che il Veneto vuole chiedere per se, mantenendo sul territorio le relative risorse.

«A quali sarei potrei rinunciare? No, io non rinuncio proprio a nulla», risponde, «sarebbe un errore cominciare così. La Costituzione parla di 23 materie; si va dalle casse di risparmio, agli aeroporti, alla formazione. Ecco, noi le chiediamo tutte». Un'autonomia fiscale «di fatto», non di diritto, dato che la Costituzione nega questa possibilità alle Regioni con statuto ordinario. Ma se il modello fosse quello del Trentino Alto Adige al Veneto spetterebbero quasi 20 miliardi di euro. «E così»,risponde Zaia, «chi critica questa visione, dandoci degli egoisti, evidentemente non conosce bene la Costituzione. Chi ne parla tanto, molto spesso non l'ha neanche let-

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II presidente Luca Zaia con la bandiera dei Veneto ta». Il Veneto è con la Lombardia - che andrà al referendum nella stessa data - una delle Regioni col più alto residuo fiscale, 15,4 miliardi di euro: dà cioè alle casse dello Stato molto più di quanto riceve. «i può conciliare l'autonomia con la solidarietà? «Questo è un falso problema», dice Zaia, «tutti difendono la Costituzione. Ma se la nostra Carta è scritta bene, prevede tutto quello che noi chiediamo. Non capisco perché i difensori della Costituzione, quando il Veneto chiede ciò che è scritto in questo testo, diventa egoista». «Se ci sono problemi di risorse», prosegue, «do io un'indicazione: ci sono 30 miliardi di sprechi in Italia, si vada a tagliare questi, e avremo quote di solidarietà per tutti, oltre a quella che noi già diamo». Su una cosa Zaia non ha dubbi: «Il referendum sarà un'elezione vera non una "gazebata" come qualcuno vuol far credere. E non è il referendum di Zaia o Maroni, della Lega, del Pd, Fi o SStelle. Potrei dire che qui tutti i partiti sono per il

Sì, li ringrazio, partendo dal mio partito, la Lega, che ci crede fino in fondo». «Questo», continua, «è il referendum dei veneti e dei "nuovi veneti", nessuno di noi avrà alibi. Domenica 22 ottobre i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Ci saranno le urne, le cabine elettorali, gli scrutatori e i presidenti di seggio, i militari per l'ordine pubblico. La storia ci consegna una pagina in bianco: dobbiamo scriverla». Zaia invita tutti «ad andare a votare» : «Da noi c'è il quorum, deve votare il 50% più uno degli elettori». Ma se l'affluenza sarà bassa? «Se è sotto il quorum vuol dire che il referendum lo buttiamo via. Se passa, la trattativa avrà una forza esattamente proporzionale con l'affluenza alle urne». Cos'ha in comune il referendum autonomista in Veneto con la Catalogna? «L'unico esempio che posso fare è questo: la piazza catalana piena tiene in piedi il dibattito con Madrid, così come le urne piene in Veneto tengono in piedi il dibattito con Roma». • O RIPRODUZIONE RISERVATA

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La bandiera con la scritta multata, ora invisibile FOTO MARCHIORI

Multato Paternoster per la bandiera veneta con [a data referendaria Enrico Giardini Autonomia del Veneto, ma quanto mi costi... No, non è una protesta contro i 14 milioni necessari per organizzare il referendum del 22 ottobre. I l costo in questo caso è rappresentato da una multa. Comminata a Paolo Paternoster, già presidente dell'Agsm e prima dell'Amia, segretario provinciale della Lega Nord a cui peraltro da poco è stato imposto un «legato», una figura di garanzia, l'ex sindaco di Padova Massimo Bitonci. A cui Paternoster dovrà rispondere su tutto, dopo che parte del direttivo provinciale ha tentato di sfiduciarlo. Ma perché la multa? Perla scritta del 22 ottobre e la citazione del referendum su una bandiera del Veneto che Paternoster, storico militante del Carroccio, ha sempre esposto all'esterno della sua abitazione, in zona stadio. Vicino a un'altra bandiera del Leone di San Marco, fuori dalla palazzina dell'azienda di autotrasporti Mondialtrans S.r.l., pure di sua proprietà. La sanzione, della Polizia municipale reparto

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Polizia amministrativa, è scattata in quanto l'esposizione della data del 22 ottobre del referendum aggiunta in questi giorni in vista dell'appuntamento; una battaglia anzitutto della Lega - è stata considerata a tutti gli effetti come propaganda elettorale nel periodo di trenta giorni antecedente la consultazione e che come tale si deve pagare. L'importo della multa è per ora di zero euro, ma in un secondo momento, analogamente con altri tipi di sanzioni relative alla pubblicità elettorale, verrà precisato e andrà da 150 ai 1.100 euro. In pratica, è come se fosse stato affisso un manifesto di pubblicità elettorale in un luogo non autorizzato e con modalità non in regola. Paternoster ha così prontamente provveduto ad arrotolare la parte finale della bandiera, contente la scritta, ora non più visibile. Entrambe le bandiere, però, possono restare. Non l'ha presa bene comunque Paternoster, che ha prontamente inviato la multa e segnalato il fatto al presidente della Regione, il leghista Luca Zaia - in maggioranza con Forza Italia, Fratelli d'Italia, come a Verona con il sindaco Federico Sboarina, di Battiti - e il caso fa già discutere, in Veneto. E scalda gli animi.

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LO SCONTRO POLITICO IN COMUNE I gruppi consiliari di opposizione Pd e Verona Civica sul programma del sindaco 0

«Sboarina? Slogane poche soluzio «Non è un piano di mandato per una città europea Cultura, mobilità, rifiuti: pochi progetti concreti»

Tommaso Ferrari. Che sottolinea come «i temi di bandiera del centrodestra ci sono tutti, ma ciò che manca sono soluzioni credibili».

Su urbanistica, ambiente, mobilità, tema immigrazione, «tanti slogan, poche soluzioni. Non è un programma da città europea». Stroncano il programma del sindaco Federico Sboarina e della sua amministrazione i consiglieri di opposizione del Pd Carla Padovani, Elisa La Paglia, Stefano Vallani e Federico Benini e di Verona Civica

«ZTL CHIUSA NEI FINE SETTIMANA». Partendo dalla mobilità, Pd e Verona Civica contestano che «non si faccia alcun cenno al Piano del traffico, che manca da decenni e non si dice come si intende potenziare il trasporto pubblico e limitare quello privato, in particolare in centro storico. Noi proponiamo una chiusura dei varchi della Zo-

Stefano Vallani, del Pd

na a traffico limitato durante i fine settimana, con le dovute accortezze per gli esercizi commerciali. Manca, inoltre, un piano delle piste ciclabili». Sul fronte dell'urbanistica, inoltre, citano ancora i due gruppi di opposizione, «si parla genericamente di stop al consumo del suolo senza porsi la questione della revisione del Piano di assetto del territorio, da cui dipende tutto lo sviluppo urbanistico cittadino». Bene inoltre come sottolinea in questo caso Ferrari, «l'attenzione al risparmio

Tommaso Ferrari , Verona Civica

energetico, ma non troviamo cenno su finanziamenti e nemmno un solido programma per il reperimento di fondi comunitari». Più dettagliato il filone cultura. «Si parla di gestione unica dei musei, ma occorre una riorganizzazione più coraggiosa. Perché non includere nuovamente la Torre dei Lamberti all'interno del Polo museale e dei monumenti?», sottolinea La Paglia. «Si parla poi di rilancio della prosa, insistendo sulla collaborazione del Teatro Nuovo: informiamo il sindaco che i teatri comunali, pagati dai cittadini e sottoutilizzati, sono il Camploy, il Filarmonico usato dalla Fondazione Arena, e anche la Gran Guardia. Meglio evitare poi il museo dello sport. Restiamo basiti, poi», aggiunge La Paglia, con la Padovani, «che il programma di Sboarina non dedichi una parola al tema della violenza sulle donne». Si sottolinea quindi che «si attende nuovamente l'aggiornamento relativo al Piano rifiuti, anche se la Giunta non ha ancora detto come intende riconvertire Ca'del Bue». Pd e Verona Civica contesta che nel documento «non ci sia traccia della parola immigrazione. Si parla solo di "un'accoglienza controllata e garantita" per quanti provengono da zone di guerrra, omettendo le altre forme di protezione». • E.G O RIPR-I WE RISERVATA

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GIORNI DEDICATI LVINO. Ieri sera l'inaugurazione dell'evento

otaria, biindisi a Gioco omaggio 'oste 'Verona E stasera Paolo Migone, il comico toscano ex di Zelig, porta le sue gag in piazza dei Signori Inaugurazione spumeggiante della terza edizione di Hostaria, il festival del vino e della vendemmia che fino a domani sera proporrà tra piazza dei Signori, la Bra e lunga-

dige San Giorgio una passerella di degustazioni di vini veronesi, di birre artigianali e di assaggi di prodotti tipici scaligeri a partire dal formaggio Monte Veronese che propone degustazioni guidate. Ieri sera in piazza dei Signori apertura ufficiale della rassegna che quest'anno è dedicata a Giorgio Gioco, storico patron del ristorante 12 Apo-

stoli, 94 anni portati con ammirevole disinvoltura. «Sono l'oste di Verona», dice con sorridente autoironia, alzando il calice e sciorinando in leggerezza strofe in dialetto di una poesia di Barbarani. Ad applaudirlo il pubblico e i rappresentanti del Comune, gli assessori Filippo Rando e Marco Padovani, il presidente di Agsm Michele Croce, la

direttrice di Agec Cristina Motta, e gli esponenti di alcune confraternite veronesi con le loro colorate insegne. Il tutto rallegrato dalle note della Si Fa Band e dalla frizzante presentazione di Leonardo Rebonato. Oggi, alle 16, in piazza dei Signori, conferimento del premio Crédit Agricole per l'agricoltura sociale alla Fattoria Margherita di Oppeano; alle 19, sempre in piazza dei Signori spettacolo comico con Paolo Migone, comico toscano noto diventato famoso con «Zelig» e, alle 22, in lungadige San Giorgio, September Grove, concerto funky party. • E.CARD.

Giorgio Gioco, secondo da sinistra, al brindisi inaugurale di Hostaria , il festival del vino FOTO MARCHIORI

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MANIFESTAZIONE. Ultima giornata del festival del vino veronese e dei prodotti tipici

Hostana fail pienone con 3Oa visitaton Oggi in Bra, nel villaggio del Monte Veronese, laboratori didattici e assaggi guidati. In lungadige San Giorgio il trionfo delle birre In alto i calici. Hostaria, il festival del vino e delle vendemmia, grazie anche al clima quasi estivo, ha portato nelle piazze veronesi migliaia di appassionati del bere di qualità puntando a superare l'obiettivo dei 30mila visitatori. Oggi si replica fino a stasera. L'iniziativa ha suscitato l'apprezzamento anche di molti turisti capitati per caso in mezzo alle casette di legno dove vengono serviti i vini ma entusiasti nel condividere l'opportunità di assaggiare le migliori produzioni di Valpolicella, Custoza, Bardolino, Lugana, Soave e Durello. Dislocati lungo l'anello di tre chilometri tra la Bra, piazza dei Signori e lungadige

San Giorgio (dedicato alle birre) i punti di degustazione di numerose aziende veronesi, a cui si affiancano quelli che propongono prelibatezze gastronomiche, le «sbecolerie», improntate sui prodotti tipici locali. In Bra, in particolare, nel villaggio del Monte Veronese, alle 12 degustazione guidata dell'omonimo formaggio nelle varie stagionature; alle 15 «Un'ora da casaro», laboratorio didattico per i bambini e, alle 15.30, «Il casaro in piazza Bra» dove si realizzerà in diretta una forma di Monte Veronese. Alle 17 si ripete il laboratorio per i bambini e, alle 18.30, degustazione guidata.

Non solo brindisi e assaggi. Ci sarà spazio anche per lo spettacolo. Dalle 12.30 alle 14 sfilata della Si Fa Band da piazza dei Signori, corso Portoni Borsari, via Oberdan, piazza Bra, via Roma e Castelvecchio. Alle 16, in piazza dei Signori, conferenza pubblica sul tema «L'essere umano, patrimonio dell'umanità, massimo capolavoro concepito dalla Natura» di Silvano Agosti, regista, scrittore e filosofo. Alle 18, a San Giorgio, concerto poetico de «Le fughe de le matonele». Giunto alla terza edizione (con oltre 40.000 persone nei primi due anni) il festival Hostaria Verona cresce nei numeri e nella varietà della proposta, con l'obiettivo di diventare in breve tempo uno degli appuntamenti più importanti in Italia nel suo genere. L'iniziativa è curata

dall'associazione culturale Hostaria in collaborazione con il Comune, con il supporto logistico delle aziende partecipate Agsm, Atv, Amia e Acque Veronesi, numerosi sponsor e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Verona. Per far funzionare la «macchina» del festival sono impegnate 120 persone. «Il nostro obiettivo è ricreare l'atmosfera di convivialità tipica delle vecchie osterie», spiega Leonardo Rebonato, direttore artistico del festival, «i luoghi dove la gente si trovava per scambiarsi idee, per far circolare le notizie e vivere piacevolmente il senso della socialità. E, ovviamente, è un'ulteriore occasione per valorizzare il grande patrimonio enogastronomico veronese e la nostra città patrimonio dell'Unesco ». • E.CARD.

Un brindisi in un'affollata piazza Bra , uno dei luoghi in cui si svolge la terza edizione di Hostaria , il festival del vino veronese FOTO MARCHIORi

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Un allegro cin cin tra ragazze con un vino spumante

Degustazione alla cieca per cogliere tutte le sfumature del vino

In lungadige San Giorgio spazio alle birre artigianali

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Hostaria Verona ingrana la terza e porta le cantine nelle piazze Ritorna in città per tre giorni il seguitassimo evento O ltre 30mila persone a Verona, provenienti da varie regioni d'Italia, da Germania e Austria, per la terza edizione di "Hostaria", il festival del vino e dell'enogastronomia in programma dal 13 al 15 ottobre. Decine di cantine del territorio veronese e di tutta Italia dislocate con i propri stand tra i centralissimi Castelvecchio, Via Roma, Piazza Bra, Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio, Lungadige San Giorgio formeranno un anello lungo tre chilometri completamente dedicato a eccellenze vitivinicole e specialità gastronomiche, con "stuzzicherie", "spuncioti" e i piatti della tradizione locale. Novità di quest'anno, il dopofestival sul Lungadige San Giorgio per chi ha voglia di fare le ore piccole, con i live e gli stand dei produttori di birre artigianali d'eccellenza. Con Hostaria accogliente, il festival mette inoltre a disposizione un servizio di ospitalità per persone con handicap motorio, alloggio in hotel protetto e assistito e percorsi guidati attraverso le vie del festival.

Venerdì 13 ottobre Piazza dei Signori alle 19: inaugurazione; dalle 19.30 alle 21: sfilata della Si Fa Band con partenza da Piazza dei Signori; Piazza Bra alle 20: Dj set con Camilla Baraldi; Piazza dei Signori alle 21: incontro pubblico con Carlo Vanoni, critico d'arte, scrittore e showman, e con l'artista Gian Marco Montesano. Presentazione spettacolo Michelangelo e il pupazzo di neve; San Giorgio alle 22,30: concerto dei Briganti Del Folk.

Sabato 14 ottobre Set poetici e musicali con Massimo Totola (regista, cantante e performer), Stefano Benini (docente, saggista e musicista) e Massimo Bitasi (percussionista) fra Castelvecchio, Via Roma, Piazza Bra e San Giorgio; Piazza dei Signori alle 16: conferimento premio "Credit Agricole per l'agricoltura sociale" alla Fattoria Margherita di Oppeano; Piazza dei Signori alle 19: incontro con l'attore comico Paolo Migone; Osteria La Mandorla alle 19,30: concerto folk con The Hot Teapots; Teatro Nuovo alle 21: spettacolo di Carlo Vanoni Michelangelo e il pupazzo di neve, organizzato da Teatro Stabile di Verona; San Giorgio alle 22: funky party con i September Groove.

Domenica 15 ottobre Dalle 12.30 alle 14: sfilata della Si Fa Band con partenza da Piazza dei Signori; Piazza dei Signori alle 16: conferenza pubblica di Silvano Agosti, regista, scrittore e filosofo; San Giorgio alle 18: concerto poetico de "Le fughe de le matonele"; chiesa di Sant'Anastasia alle 18.30: Messa di benedizione della vendemmia presieduta da mons. Martino Signoretto, vicario episcopale per la Cultura. Il festival "Hostaria" è curato dall'Associazione Culturale Hostaria in collaborazione con il Comune di Verona, con il supporto logistico delle aziende partecipate Agsm, Atv, Amia e Acque Veronesi. Il festival gode del patrocinio della Regione e della Provincia; info: www.hostariaverona.com.

Vorrebbero ma non possono: _ la città che ostacolai disabili ', "i5-o°',

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Sul campanile bicentenario la rassegna campanaria Da 200 anni svetta sui tetti delle case del quartiere cittadino di Tomba Extra. Lanniversario della costruzione del campanile della chiesa dedicata a san Giovanni Battista è stato celebrato con una rassegna tra gruppi campanari che ha interessato i quartieri di Verona Sud ed il limitrofo centro di San Giovanni Lupatoto. Così sabato 7 ottobre, in occasione della festa della Madonna del Rosario, sono stati organizzati concerti in contemporanea con i bronzi di Tomba, Madonna della Fraternità, Palazzina, Cadidavid e Madonnina di San Giovanni Lupatoto. Alla rassegna, durante la quale ciascun gruppo si è esibito con brani religiosi eseguiti portando le campane "a bicchiere" e facendole roteare secondo il tradizionale

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metodo "veronese", diverse squadre di suonatori volontari si sono avvicendate alle funi. La rassegna è stata organizzata in collaborazione con il circolo Noi di Tomba Extra, l'Agsm, l'Associazione suonatori di campane a sistema veronese, la Scuola campanaria Verona ed ha ottenuto il patrocinio dei Comuni di Verona e San Giovanni Lupatoto. I primi rintocchi sono stati eseguiti alle 15.30 a Madonna della Fraternità mentre gli ultimi sono stati emessi dal campanile di Cadidavid due ore più tardi. Nel corso del pomeriggio due sono stati i momenti più significativi: alle 18 nella parrocchiale di Tomba Extra è stata celebrata la Messa, animata dai campanari. Alle 20.30 nel circolo Noi si è svolto il momento conviviale, con la premiazione dei

gruppi partecipanti, dei suonatori più giovani e con il saluto, da parte della squadra locale, al parroco don Giuseppe Modena, che ha lasciato la comunità dopo un decennio. Durante le premiazioni è intervenuta anche Eles Belfontali, presidente dell'Associazione suonatori di campane a sistema veronese nonché della Federazione nazionale campanari. Le squadre che hanno preso parte alla rassegna sono state: Sommacampagna, Chievo, Madonnina di San Giovanni Lupatoto, Scuola campanaria Verona, Cadidavid e La Torre. «In totale - ha evidenziato Giulio Veneri, maestro dei campanari di Tomba Extra ed organizzatore della rassegna - sono stati eseguiti complessivamente 25 concerti sui cinque campanili coinvolti. Il nostro auspicio è che la manifestazione possa ripetersi anche nei prossimi anni, diventando un appuntamento fisso». [F. Tom.]

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PALAZZO V ITA ETA Da venerdì le selezioni per artisti che non abbiano superato i 38 anni. Domenicale premiazioni

Liriche da camera tra Otto e Novecento, 0 9 '1 terza edizione del concorso Elsa Respighi Anticipazione giovedì al conservatorio con il concerto inaugurale del duo Giuliani-Bonfiglio Gianni Villani E' alla sua terza edizione, ma sta già facendo largamente parlare di sé, il Concorso Internazionale Elsa Respighi di Verona. Dedicato alle liriche da camera dell'Otto/Novecento italiano (unico sul territorio nazionale) nell'ideazione del consolidato duo Lia Lantieri-Zecchinelli, il concorso è stato illustrato ieri in Sala Arazzi di Palazzo Barbieri dagli organizzatori, presente l'assessore alla Cultura Francesca Briani, con i rappresentati del Conservatorio Dall'Abaco, della Fondazione Cattolica Assicurazioni e dell'Accademia Filarmonica che in parte ospitano e sostengono la competizione. Riservato a cantanti e pianisti in duo cameristico, che non abbiano superato il 38° anno di età, il concorso verte sul repertorio vocale cameristico fra fine Ottocento e prima metà del Novecento, esclusivamente in lingua ita-

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La presentazione della terza edizione dei concorso « Elsa Respighi» a Palazzo Barbieri liana. «In soli tre anni», ha spiegato Luisa Zecchinelli, docente di pianoforte al nostro Conservatorio, «il concorso Elsa Respighi si è mostrato una rassegna di alto livello interpretativo per il suo importante obiettivo: quello di diffon-

dere tra i giovani di tutto il mondo la conoscenza della musica vocale da camera, nell'esclusività della lingua italiana, nonché favorirne le opportunità concertistiche e il conseguente inserimento professionale». Il Concorso si svolgerà dal

20 al 22 ottobre a Palazzo Verità Poeta, in vicolo San Silvestro, con le seguenti fasi: venerdì 20 eliminatorie (a porte chiuse), sabato 21 semifinali, domenica finale e premiazioni, dalla 18 alle 20.30 (con ingresso libero al pubblico), ma saranno anticipate, giove-

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dì 19 ottobre da un concerto inaugurale del duo Maria Elena Giuliani-Claudio Bonfiglio all'auditorium Montemezzi del Conservatorio. Numerosi i premi in palio, fra cui il primo istituito da Fondazione Cattolica Assicurazioni, il secondo da Amia ed il terzo da Agsm. Seguono i premi speciali con la possibilità di eseguire anche concerti pubblici, nel chiostro del Conservatorio, alla Società Letteraria, con il Ned Ensemble a Desenzano, al Circolo unificato dell'Esercito a Castelvecchio. Il primo premio sarà inoltre offerto ed ospitato dall'Accademia Filarmonica in Sala Maffeiana nella stagione del Settembre dell'Accademia 2018. La giuria del concorso potrà segnalare tra i vincitori un duo italiano al Cidim, il Comitato Nazionale Italiano Musica, per il progetto internazionale Suono Italiano, volto a promuovere il talento musicale del nostro paese all'estero. O RIPROOU-SE RISERVATA

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SALUTE11. Domani e venerdì postazione in Bra

Tumore al seno, . .

la Ult offre viste di Nell'ambulatorio della Croce rossa con medici specialisti volontari Anche quest'anno la Lega italiana lotta ai tumori (Lilt), sezione di Verona, in occasione dell'Ottobre Nastro Rosa, mese dedicato in tutto il mondo alla prevenzione del tumore al seno, approda in piazza Bra per offrire alla popolazione femminile veronese il messaggio «Lilt for women. #mettiloko» slogan della campagna nazionale. La Lilt veronese, patrocinata dal Comune, Agsm, Ulss 9, sarà presente in Bra con un ambulatorio mobile offerto dalla Croce Rossa italiana provinciale, enti sempre collaboranti e sensibili alle attività Lilt. Domani e venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 sarà possibile effettuare colloqui e visite di prevenzione offerte gratuitamente dai medici specialisti volontari Lilt. Le volontarie offriranno il nastro rosa simbolo dal 1989, grazie ad Evelyn Lauder ideatrice, della lotta delle donne per la salute del loro seno. Con l'occasione sarà illuminata di sera la Gran Guardia domani e venerdì. Lilt attende tutti in Bra per l'evento che vuole essere per le donne un inno alla vita ed al volersi bene.

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Il tumore della mammella continua ad essere il big killer per le donne anche se, pur essendo in costante crescita l'anomala incidenza di questa patologia, si registra tuttavia una lenta ma continua diminuzione della mortalità, grazie ad una sempre più corretta informazione e ad una maggiore sensibilizzazione della diagnosi precoce che si è rivelata decisiva perle guarigioni. Si stima che in Italia siano oltre 45.000 i nuovi casi di cancro al seno. L'aumento dell'incidenza è stato pari al 15% negli ultimi sei anni. Il tumore al seno registra un aumento tra le giovani donne tra i 25 ed i 45 anni (l'incremento è stato di circa il 30%), una fascia d'età «esclusa» dal programma di screening previsto dal Servizio sanitario nazionale riservato alle donne tra i 45 ed i 70 anni. Per questo la Lilt con la campagna Nastro Rosa promuove la cultura della prevenzione affinché tutte le donne si sottopongano a visite senologiche periodiche, consigliando dai 40 annidi età di effettuare adeguati controlli diagnostico-strumentali. •

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EVENTO. Sabato sera

La Divina

Coni-m e dia al Teatro Ristori Sabato 21 ottobre alle 20.30 al teatro Ristori torna il prestigioso appuntamento autunnale con la Divina Commedia, dal titolo «In me s'accese amore» (ingresso libero fino a esaurimento posti) organizzato dal Comitato di Verona della Società Dante Alighieri.

Durante l'evento, che gode del patrocinio del Comune, Diocesi, Miur Veneto e il sostegno di Fondazione Cariverona, Cattolica e Agsm, Gregorio Vivaldelli, ordinario di teologia biblica allo studio Teologico Accademico di Trento, disquisirà sulla Divina Commedia che definisce «la mia passione, la Bibbia della mia vita. Unire passione e vita apre alla bellezza, genera libertà e dona pace». La serata, moderata dalla giornalista Simonetta Chesini, sarà aperta dagli interventi del presidente della Società Dante Alighieri di Verona Maria Maddalena Buoninconti e da Angelo Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri di Roma. All'incontro interverranno monsignor Giancarlo Degrandis perla Diocesi, il prefetto Savatore Mulas, Antonio Pastorello presidente della Provincia, Alessandro Mazzucco presidente della Fondazione Cariverona, Paolo Bedoni presidente di Cattolica Assicurazioni, Stefano Quaglia dirigente dell'Ufficio Scolastico, Michele Croce presidente di Agsm. • M.U.

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SALUTE AL FEMMINIal seno, iniziativa promossa dall'Andos

Luce rosa sull'Arena

per fare prevenzione Passi avanti nella diagnostica con la «tomosintesi» Gazebo in piazza Bra per la prenotazione di esami Paolo Mozzo

Torna una luce rosa sull'Arena di pietra. Un appuntamento che dal 1998 traduce in colore un messaggio per le donne: la diagnosi precoce del tumore al seno equivale sempre più a guarigione. Da sabato i riflettori saranno puntati sul monumento. «Un segno di speranza, perché ci sono un prima, un durante e un dopo la malattia», sintetizza l'assessore alla Cultura e Pari Opportunità Francesca Briani. Annamaria Nalini, presidente dell'Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) veronese, che con mille iscritte figura tra i primi nella galassia dei 60 comitati in Italia, sottolinea «la sempre maggiore incidenza della patologia tra donne giovani, un dato che rende ancora più imperativa la necessità della diagnosi precoce». I numeri della sanità pubblica descrivono lo sforzo diagnostico-preventivo. «Nel 2016 sono state effettuate 13.900 mammografie, 8.000 ecografie e mille risonanze magnetiche alla mammella», illustraFrancesco Cobel-

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La presentazione dell iniziativa dell 'Andos FOTO MARCHIORI direttore generale lo, dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata. «Ben venga dunque», commenta, «un'iniziativa come "L'Arena in Rosa"». Altri dati, relativi all'Ulss 9, li fonisce la dottoressa Silvia Brunelli, aprendolo scenario diagnostico a una nuova frontiera, la «tomosintesi», in grado di rilevare formazioni sempre più piccole: «Quasi il doppio su un numero dato di indagini». Un'arma preventiva in più per contrastare all'origine le neoplasie al seno: 319, quelle sinora diagnosticate nelle strutture sanitarie del Vero-

nese. Agsm ci mette le luci e «la coscienza di come questa iniziativa spinga ogni famiglia a porsi domande in chiave di prevenzione», dice in rappresentanza dell'azienda Francesca Vanzo. Colore sulle pietre dalle 18,30 di sabato dunque. E musica con «Chorus», diretto da Carlo Benati, in concerto sulla scalinata di Palazzo Barbieri. Domenica al gazebo di Andos in piazza Bra sarà possibile avere informazioni medico-sanitarie di prevenzione e prenotare esami strumentali senologici. La tempestività resta la migliore alleata. O RIPRODUZIONE RISERVATA

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DIVINA C

E IA. Incontro coni[ biblista Vivaldelli sulla scia dei «quinto girone» del Purgatorio in cui si sconta l'avarizia

Un «viaggio dantesco» al teatro Ri4, stori'9 Buoninconti: «Un testo di taglio attuale, richiamo alla"rinascita"della Chiesa promossa da Francesco» Nel quinto girone del Purgatorio insieme a Dante. Dove si purga la colpa «de l'avarizia». Un affascinante viaggio umanistico culturale che avrà come condottiero il biblista Gregorio Vivaldelli, ospite della serata In me s'accese amore, organizzata dalla Società Dante Alighieri - Comitato di Verona domani, alle 20.30, al Teatro Ristori, con il sostegno di Fondazione Cariverona, Fondazione Cattolica Assicurazioni, Agsm, e la collaborazione di Diocesi e Ufficio Territoriale Scolastico di Verona.

L'illustre studioso, considerato uno dei maggiori inter-

preti danteschi, guiderà gli spettatori tra le immortali pagine della Divina Commedia, con un approfondimento sul XIX Canto del Purgatorio, «un testo che non ricordavo dal liceo e che riprendendo per questa occasione ho scoperto straordinariamente attuale», ha sottolineato il notaio Maria Maddalena Buoninconti, presidente del Comitato Società Dante Alighieri Verona, all'incontro di presentazione tenutosi ieri nel foyer del teatro, insieme al vicepresidente Amedeo Portacci. «Nell'episodio del quinto girone, Dante narra di Ottobono Fieschi, divenuto papa con il nome di Adriano V, il quale dopo una vita vocata ai bene terreni, giunto al soglio di San Pietro, comprende la vanità delle seduzioni terrene e decide di dedicare il tem-

po che gli rimane all'altruismo e al bene. Una conversione che non può non rimandare al percorso di "rinascita" che investe la nostra Chiesa, e a cui sta dando forte impulso l'opera di papa Francesco». «La presenza di Dante aVerona, dove fu per un verso esule, per un altro cittadino, è una presenza da non dimenticare», ha aggiunto Alessandro Mazzucco, presidente di Cariverona. «La nostra città deve essere orgogliosa di averlo ospitato mentre era in fuga dalla terra d'origine. In quanto, ben oltre il ruolo politico, fu uno storico, umanista, poeta, da cui raccogliamo una eredità irriproducibile», e l'esempio di un vero «guerriero», pronto a combattere per le proprie idee. Lodi all'iniziativa anche da

Alberto Martini, direttore artistico del teatro Ristori. «Ospitare l'idea della Società Dante Alighieri qui, aggiunge un altro tassello al progetto di rilancio culturale di questo teatro, voluto dalla Fondazione Cariverona, che intende restituirvi una identità di luogo di cultura». La serata, moderata da Simonetta Chesini, prevede interventi istituzionali tra cui quello del prefetto di Verona Salvatore Mulas e monsignor Giancarlo Grandis. • F.SAGL.

Maria Maddalena Buoninconti con Alessandro Mazzucco BRENZONI

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le accuse di Bissoli

L'avvocato di Agsm: «Serit, non ho alcun conflitto d'interessi» VERONA «Non esiste conflitto d'interessi per la mia posizione di difensore sia del Comune di Rivoli che di Agsm: io stesso ho sollevato quel tema che è stato perfettamente chiarito». Rivoli è la controparte di Serit in una serie di cause legali: l'avvocato Renzo Fausto Scappini dirada le nubi almeno su questo versante della vicenda che vede in gioco la presidenza di Serit da parte di Roberto Bissoli. Il presidente di Agsm, Michele Croce, ne ha chiesto la decadenza. La tesi di Croce è legata al diritto di Amia di nominare un nuovo presidente sulla

base dello spoil system. La tesi opposta si basa sul fatto che quella per Serit è nomina di terzo grado (Agsm nomina presidente di Amia, che a sua volta nomina presidente Serit) e quindi non collegata a quel principio. Una via d'uscita legale viene suggerita da Michele Bertucco, che cita un'altra norma ancora: «L'articolo 16 dello Statuto, - ricorda infatti Bertucco - dice che `Al venire meno anche di un solo consigliere i membri rimanenti esercitano unicamente le operazioni di ordinaria amministrazione fino alla nomina del Consigliere

mancante'. Se per Bissoli non si tratta dell'ennesimo refuso, ironizza Bertucco - il consigliere Zandomeneghi, membro del Cda e capogruppo di Battiti, ha dunque la possibilità di disinnescare questa brutta gestione rimettendo il proprio incarico, sempre che non l'abbia già fatto». Secondo Bertucco «è comunque positivo il rinnovamento di un CdA che con Bissoli non ha mai brillato per risultati anzi, si è caratterizzato per una gestione societaria opaca e litigiosa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel mirino Roberto Bissoli, presidente di Serit fino al 2019. II nuovo presidente di Agsm Croce ne vuole adesso la destituzione

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SERVIZI. Si è aggiudicata la gara pubblica

Sarà' Agsm a fornìre energia elettrica alla RegioneVeneto Croce: «Vinta la concorrenza di aziende molto competitive» Agsm Energia, la multiutility veronese del Gruppo Agsm che opera nel settore energia elettrica, gas e teleriscaldamento, si è aggiudicata la gara pubblica indetta dalla Regione Veneto perla fornitura di energia elettrica a tutti i punti della Regione perla durata di dodici mesi e per un totale di 6.647.874 chilowattora. Numerose le utenze interessate: la direzione operativa, la direzione acquisti e patrimonio, la direzione ICT e agenda digitale, l'unità organizzativa fitosanitaria, l'unità organizzativa rapporti Ue e Stati, le unità organizzative della forestale est e ovest e le unità organizzative del genio civile di Treviso, Belluno, Padova, Vicenza, Verona e Venezia. «È un onore per noi essere i fornitori della Regione Veneto in un servizio essenziale come quello dell'energia», commenta Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm. E aggiunge: «Siamo molto orgogliosi di aver vinto la concorrenza di aziende importanti e competitive. Questo conferma che il Gruppo Agsm è un punto di riferimento, nel settore delle multiutility, non solo a Verona ma anche in Veneto e in Italia».

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Michele Croce, presidente Agsm A seguito delle difficoltà intervenute nell'ambito della convenzione Consip 2017 che ha coinvolto buona parte delle pubbliche amministrazioni del Nord-Est e per evitare l'attivazione del servizio di salvaguardia che avrebbe comportato condizioni economiche molto gravose, la Regione Veneto ha indetto una nuova gara. La precedente aggiudicataria Gala, infatti, ha comunicato improvvisamente ai clienti la cessazione del contratto a causa di sopraggiunte difficoltà.

Oltre ad Agsm Energia, alla gara hanno partecipato Esa Srl, Global Power Spa, Dolomiti Energia Spa. •

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martedĂŹ 24.10.2017 (09:50)

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TG Verona

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martedì 24.10.2017 (09:50)

TG Verona La Regione sceglie Agsm come fornitore

La Regione sceglie Agsm ?Oltre ad Agsm Energia, alla gara hanno partecipato Esa Srl, Global Power Spa, Dolomiti Energia Spa.

come fornitore ENERGIA 24/10/2017 09:43Agsm Energia, multiutility

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Gruppo Agsm che opera nel settore energia elettrica, gas e teleriscaldamento, si è aggiudicata la gara pubblica indetta dalla Regione Veneto per la fornitura di energia elettrica a tutti i punti della Regione per la durata di dodici mesi e per un totale di 6.647.874 chilowattora. ?Numerose le utenze interessate: la direzione operativa, la direzione acquisti e patrimonio, la direzione ICT e agenda digitale, l'unità organizzativa fitosanitaria, l'unità organizzativa rapporti UE e Stati, le unità organizzative della forestale est e ovest e le unità organizzative del genio civile di Treviso, Belluno, Padova, Vicenza, Verona e Venezia. "E' un onore per noi essere i fornitori della Regione Veneto in un servizio essenziale come quello dell'energia", commenta Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm. E aggiunge: "Siamo molto orgogliosi di aver vinto la concorrenza di aziende importanti e competitive. Questo conferma che il Gruppo Agsm è un punto di riferimento, nel settore delle multiutility, non solo a Verona ma anche in Veneto e in Italia". ?A seguito delle difficoltà intervenute nell'ambito della convenzione Consip 2017 che ha coinvolto buona parte delle Pubbliche Amministrazioni del Nord-Est e per evitare l'attivazione del servizio di salvaguardia che avrebbe comportato condizioni economiche molto gravose, la Regione Veneto ha indetto una nuova gara. La precedente aggiudicataria Gala, infatti, ha comunicato improvvisamente ai clienti la cessazione del contratto a causa di sopraggiunte difficoltà. Si parla di noi

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Recupero dell'Arsenale, Menon responsabile unico del progetto VERONA L'ingegner Sergio Menon è il Responsabile unico del Procedimento per il recupero dell'Arsenale. La nomina è stata decisa dalla giunta comunale, su proposta dell'assessore Ilaria Segala, dopo la revoca della dichiarazione di pubblico interesse per il project financing di Italiana Costruzioni. La giunta ha deciso perciò di investire 9 milioni di euro (4,2 milioni del Comune, gli altri 4,8 grazie ad Agsm che utilizzerà lo strumento dell'Art Bonus) per gli interventi urgenti a partire già dal prossimo anno. L'ingegner Menon è il «Conservatore del-

l'Arena» ed è il numero uno della Direzione Edilizia Monumentale Civile e Impiantistica di Palazzo Barbieri. Giusto dieci giorni fa, la figura di Menon era stata al centro di una dura polemica dell'ex sindaco Flavio Tosi, che aveva contestato la possibilità che l'ingegnere rivestisse contemporaneamente la duplice veste di Rup (Responsabile unico del progetto) e di direttore dei lavori per la manutenzione dell'Arena, finanziati ieri mattina dalla giunta (vedi articolo sul Piano delle Opere) coni 9 dei 14,5 milioni già destinati dal Comune all'Arsenale. L'assessore

Rup Arsenale L'ingegner Sergio Menon

Segala aveva difeso a spada tratta la regolarità di quella nomina. Tosi era tornato all'attacco citando anche una circolare dell'Authority Anticorruzione. Ma la giunta sembra sicurissima del fatto proprio, affidando la controreplica appunto ad una ulteriore nomina per lo stesso Menon. A proposito del restauro dell'Arsenale, come si sa, è in corso la fase di «concertazione» che dovrebbe portare entro il 20 dicembre al progetto preliminare d'intervento. E in commissione, l'assessore Segala, affiancata proprio dall'ingegner Menon, ha spiegato che la prima fase, che si concluderà tra una settimana esatta, prevede che gli uffici dei lavori pubblici mettano a disposizione tutte le analisi storiche e gli studi elaborati fino a oggi. L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Opere, Sboarina presenta il piano triennale Sari un 2018 dedicato alle manutenzioni» I1 sindaco: «Ce lo chiedono i cittadini di tutti i quartieri». Bike sharing, postazioni nelle periferie VERONA «Il 2018 sarà un anno di... manutenzioni, molto più che di nuove opere». Il sindaco Federico Sboarina sintetizza in questa frase l'aggiornamento del Piano Triennale delle Opere, ratificato ieri mattina nella seduta della giunta municipale. «E quello che ci chiedono decine e decine di lettere e di e-mail che ogni giorno arrivano ai vari assessorati - spiega ancora il sindaco - a sottolineare l'esigenza di sistemazioni urgenti, di interventi magari non spettacolari né tanto meno faraonici, ma che i residenti di tutti i quartieri sentono necessari ed urgenti». Un Piano che vale 43 milioni di euro, anche se continua ad essere«gonfiato» a dismisura dai 491 milioni di euro che restano a bilancio per il Traforo delle Torricelle. Un Traforo «morto e sepolto» da tempo, come ha più volte chiarito la nuova Amministrazione, ma che va ancora inserito tra le cose «che si potrebbero fare» essendo tuttora sub judice (con ricorsi pendenti) ma senza alcun dubbio in via di liquidazione definitiva, anche dal punto di vista legale. Le cose che si faranno sono invece altre. E ieri sono state elencate dallo stesso Sboarina, affiancato agli assessori al Traffico, Luca Zanotto, al Decentramento, Marco Padovani e allo Sport, Filippo Rando, oltre che dall'ingegner Giorgio Zanoni. Dividendo gli investimenti in sette «grandi aree»,

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si nota subito come la spesa maggiore sia senz'altro quella per il settore monumentale (33,5 milioni), seguita, a grande distanza, dalle spese per le Circoscrizioni (2,8), il settore scolastico (2,8), le strade (2,3) la casa (2,2), lo sport (1,3) e il traffico (1). Più in dettaglio, 18 milioni di euro (su di un totale di 36, finanziati peraltro completamente dallo Stato) andranno a favore della riqualificazione delle periferie (Veronetta in primis). Riparliamo infatti dell'ormai famoso bando nazionale cui Verona ha partecipato coi progetti di riqualificazione delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta e per Palazzo Bocca Trezza. 118 milioni chiesti erano già stati dati per sicuri nei mesi scorsi ma arriveranno probabilmente con la seconda tranche del finanziamento governativo.

Nove milioni, come annunciato, saranno invece spesi per i primi e più urgenti lavori di sistemazione dell'Arsenale (4,2 milioni prelevati dal bilancio municipale e gli altri 4,8 in arrivo grazie allo strumento dell'Art Bonus con lo stanziamento di Agsm sul tema e con le relative agevolazioni fiscali per l'Azienda di lungadige Galtarossa). In previsione anche la realizzazione del Palasport in via delle Grazie (slitta all'anno successivo quello che dovrebbe invece sorgere a San Massimo) mentre si è pronti a partire con la realizzazione dei primi mille posti del parcheg-

gio scambiatore di Verona Sud, che costituirà anche il capolinea del futuro filobus cittadino, nell'area della Genovesa). Tra le altre opere, da segnalare il completamento dell'ascensore al Teatro Romano (500 mila euro, a favore dei disabili), il restauro della Torre Pentagona (800 mila euro), 150 mila euro per la ciclabile Biffis-Camuzzoni, che sarà ampliata), la sistemazione del Camploy (1,3 milioni), la copertura delle scale mobili all'ex gasometro (oggi funzionanti ma all'aperto). In bilancio poi 250 mila euro per Ponte Nuovo, che peraltro prevede un intervento pesantissimo e «strutturale» per il 2019, quando occorrerà spendere 3 o 4 milioni di euro. Si lavora infine alla realizzazione di 125 nuove postazioni di bike sharing, anche nelle periferie. Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Veronetta L'esterno di Palazzo Bocca Trezza, per il restauro del quale arriveranno i soldi del governo

I milioni di euro destinati dalla giunta al piano triennale delle opere

33 .5 I milioni di euro destinati dalla giunta al settore monumentale

9 I milioni di euro destinati dalla giunta ai lavori urgenti di sistemazione dell'Arsenale

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ED ILIZIA E VIABILITÀ. Via libera della Giunta comunale al piano triennale delle opere pubbliche, in vista del bilancio

Strade, scuo le e mon enti Nel 2018 lavori per 40 milioni Sboa ° a: «L'anno prossimo solo manutenzioni: tante le richieste» E progetto per ristrutturare il ponte Nuovo: l'opera nel 2019 Enrico Giardini Lavori a strade e marciapiedi dissestati, a segnaletica rovinata, a edifici scolastici e impianti sportivi, a monumenti. Il tutto per oltre quaranta milioni. Sarà un 2018 all'insegna delle manutenzioni. Lasciando opere pubbliche nuove ai due anni successivi. È quanto contenuto nel piano triennale delle opere pubbliche 2018-2020, licenziato dalla Giunta comunale e che resterà pubblicato per sessanta giorni prima del via all'operazione bilancio preventivo.

«Nel programma avevamo detto di non voler attuare opere faraoniche e comunque la capacità di spesa del Comune è limitata. Quindi abbiamo deciso di concentrarci, nel primo anno di amministrazione, su manutenzioni dell'esistente, tenendo conto del fatto che fin dai primi giorni del nostro insediamento abbiamo ricevuto numerosissime segnalazioni di buche su strade, segnaletica stradale ed edifici bisognosi di sistemazioni», dice il sinda-

co Federico Sboarina, dopo la riunione di Giunta. Illustrando il piano con gli assessori ai lavori pubblici Luca Zanotto, alle strade e giardini e decentramento Marco Padovani e allo sport Filippo Rando, presente Giorgio Zanoni, dirigente comunale. «Tutto questo all'interno del percorso di vendita di quote del Comune in varie società, il che determinerà l'acquisizione di soldi», precisa il sindaco. Sono messi a bilancio nel 2017 dunque, in previsione di attuarli nel 2018, numerosi interventi. I principali sono adeguamenti tecnologici per 2,8 milioni, lavori a strade e giardini per 2,3 e a edifici scolastici per 2,8. Altre manutenzioni a impianti sportivi per 1,3 e a monumenti per 33,5; ad altri lavori per 2,2. In totale si considerano interventi per 534 milioni, ma gli amministratori ricordano che 492 si riferiscono al passante nord con traforo delle Torricelle, opera «subjudice» ed ecco perché si parla di lavori per circa quaranta milioni. Di questi 25 vengono coperti con contri-

buti, altri 20 sono fondi propri del Comune, mentre 3,5 per progettazioni. Ne 2018 si lavorerà al piano di riqualificazioni delle periferie con 18 milioni, con altri 18 finanziati dallo Stato. Nove milioni da impiegare per lavori stradali attingendo a nove sui 14,5 del contributo comunale in origine per l'Arsenale; nove di cui 4,2 del Comune e 4,8 di Agsm dati con l'Art Bonus. Un altro milione l00mila euro ad adeguamenti impiantistici alla Biblioteca civica; mezzo milione per completare ascensori al museo archeologico del Teatro Romano, altri 800mila per il restauro della Torre Pentagona, in centro, quindi 300mila per una rotatoria in via Albere, all'uscita della tangenziale; 1,9 per manutenzioni stradali nei quartieri, poi 200mila per piste ciclabili e 200mila per eliminare barriere architettoniche. E ancora: 300mila per lavori all'asilo nido Il paese dei colori di Borgo Santa Croce, in via Turandot, e altri 370mila il nido Cucciolo, Golosine, in via Bacchiglione. Altri 500mila per Palazzo Nervi della Biblioteca civica, poi 1,3 per riqualificare il ricovero notturno Camploy, a Veronetta, e 250mila perla copertura della scale mobili del parcheggio Centro, all'ex Gasometro. Sul fronte edilizia

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Manutenzione delle strade per riparare le buche sportiva: 800mila euro tra cui lavori al campo di Quinzano, in via Rizzoni, e 230mila euro per le tribune della palazzina Consolini, in Basso Acquar. Per progettazioni vanno a bilancio - poi si vedrà se ci sarà la totale copertura - un milione per recuperi urbani a Veronetta, altri 80mila perla Torre Pentagona e 10Omila per valutazioni sismiche all'ex caserma Rossani, dove andrà il comando della Polizia municipale. Inoltre 25Omila per progettare l'intervento di ristrutturazione del Ponte Nuovo, che verrà realizzato nel 2019 e costerà dai tre ai quattro milioni.

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Nel 2018, ricorda Padovani, manutenzioni stradali per un milione 50mila euro. Nel piano triennale, ricorda Zanotto, lavori alla pista ciclabile tra i canali Biffis e Camuzzoni, e per implementare con altre 15 stazioni il bike sharing, anche prevedendo quelle perle biciclette elettriche, «il che consentirà di avere le stazioni più distanti e di coprire maggiori distanze». E nel 2018 si prevede inoltre di completare la progettazione del primo lotto di mille posti auto al parcheggio scambiatore della Genovesa e della piscina in Strada Le Grazie, in Borgo Roma, opera da 4 milioni. •

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IL GRUPPO SI È AGGIUDICATO LA GARA PUBBLICA

REGIONE VENETO SCEGLIE AGSM PER LA FORNITURA DI ENERGIA Croce: "Orgogliosi di aver vinto la concorrenza di aziende importanti e competitive. Conferma che siamo una multiutility di riferimento Agsm Energia, multiutility veronese dei Gruppo Agsm che opera nel settore energia elettrica, gas e teleriscaldamento, si è aggiudicata la gara pubblica indetta dalla Regione Veneto per la fornitura di energia elettrica a tutti i punti della Regione per la durata di dodici mesi e per un totale di 6.647.874 chilowattora. Numerose le utenze interessate: la direzione operativa, la direzione acquisti e patrimonio, la direzione ICTe agenda digitale, l'unità organizzativa fitosanitaria, l'unità organizzativa rapporti UE e Stati, le unità organizzative della forestale est e ovest e le unità organizzative del genio civile di Trevi-

La sede di Agsm. In alto Michele Croce so, Belluno, Padova, Vicenza, Agsm. E aggiunge: "Siamo molto Verona e Venezia. "E' un onore orgogliosi di aver vinto la concorper noi essere i fornitori della renza di aziende importanti e Regione Veneto in un servizio competitive. Questo conferma essenziale come quello delche il GruppoAgsm è un punto di l'energia", commenta Michele riferimento, nel settore delle mulCroce, presidente del Gruppo tiutility, non solo a Verona ma

anche in Veneto e in Italia". A seguito delle difficoltà intervenute nell'ambito della convenzione Consip 2017 che ha coinvolto buona parte delle Pubbliche Amministrazioni del Nord-Est e per evitare l'attivazione del servizio di salvaguardia che avrebbe comportato condizioni economiche molto gravose, la Regione Veneto ha indetto una nuova gara. La precedente aggiudicataria Gala, infatti, ha comunicato improvvisamente ai clienti la cessazione del contratto a causa di sopraggiunte difficoltà. Oltre ad Agsm Energia, alla gara hanno partecipato Esa Sri, Global Power Spa, Dolomiti Energia Spa.

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impresaemercato «Econonn*abbera» Sirico: «I divari esistono, obiettivo tutelare la dignita urnana di tutti» Utilizzare al meglio la libertà personale, le risorse naturali e i talenti di ciascuno per cercare di fare star meglio l'umanità. L'assunto di padre Robert A. Sirico, prete cattolico americano di origini italiane, è che le società che prendono sul serio il ruolo positivo dell'impresa, del libero mercato e la proprietà privata, «anche senza porsi come obiettivo il miglioramento dei tutta la comunità umana, hanno storicamente comportato un miglioramento materiale dell'intera umanità». È la tesi di Sirico nel suo libro A difesa del mercato. Le ragioni morali della libertà economica, illustrata al Don Bosco in una conferenza promossa dall'Istituto Adam Smith, presieduto a Verona da Nicola Fiorini, commercialista, già presidente dell'Agsm e consigliere comunale dei Liberali, e di cui fa parte anche il fratello Michele Fiorini, avvocato. Sirico identifica nella tradizione giudaico-cristiana una dimensione trascendente dell'uomo tale da farlo interagire con la materia. «L'uomo può santificare il mondo grazie alla sua capacità di pren-

Sirico tra i fratelli Fiorini dere le risorse naturali e di trasferirle servizio al dell'uomo stesso». Ma la ricerca dello sviluppo economico e della crescita come vanno d'accordo con l'attenzione ai più poveri? «La rivoluzione industriale, cent'anni fa, portò a creare maggiore ricchezza. Sia chiaro: il problema morale non è il divario tra ricchi e poveri, ma se i poveri vivono con sufficiente dignità», spiega. «Per questo i ricchi devono sostenere i poveri nell'elevare questo livello di dignità». La scommessa, dice Sirico, «è la capacità del mercato di sfruttare al meglio le conoscenze delle persone. L'uomo, diceva Giovanni Paolo II, è la più grande risorsa dell'uomo». • E.G.

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Verona, strada ancora lunga per diventare città « smart» Perde sei posizioni nella classifica ICity Rate. Bene su energia e turismo , male su aria e aree verdi VERONA Deve farne ancora di strada Verona per diventare una città davvero «smart». Il rapporto ICity Rate 2017 piazza Verona a un appena discreto 24esimo posto, ma in discesa di sei posizioni e scavalcata da Vicenza, Roma, Mantova, Monza, Genova, Rimini e Cremona che, l'anno scorso, stavano dietro. La classifica tenta di valutare la crescita delle città italiane, con un occhio di riguardo all'innovazione economica e tecnologica ma anche - è la novità di quest'anno - alla sostenibilità ambientale. Sono quindici le componenti dell'indice stilato da Fpa Digital e in appena due di queste Verona è da top ten italiana. Spicca il piazzamento nella voce «Energia», secondo posto dopo Bologna: viene presa in considerazione tra le altre cose la produzione di energia rinnovabile in impianti comunali (tali vanno considerate ad esempio le pale eoliche di Agsm). Verona è invece ottava nella classifica sulla voce «Cultura e Turismo», preceduta da altre città a grande vocazione turistica ma anche da Vicenza. Non è una sorpresa che Verona soffra sul fronte «Acqua e Aria», come buona parte delle città della pianura Padana alle prese con i continui sforamenti di polveri sottili. Il problema, semmai, è che questo non è controbilanciato da un'adeguata offerta di verde urbano: Verona è piuttosto in fondo, all'84 esimo posto.

ne, digitale e non, la città appare senza infamia e senza lode. Su «Ricerca e Innovazione» è al 47 esimo posto; al 37 esimo per la mobilità sostenibile. Decisamente meglio, 14 esimo posto, va sul fronte della «Trasformazione digitale e trasparenza», dove pesano la diffusione della banda larga (proprio ieri sostariffe.it segnalava che la velocità di download è cresciuta in un anno del 1,r;6 per cento), del wi fi pubblico e i servizi ori line.

esimo posto - anche nella classifica della crescita economica, dove però altre città del Veneto come Vicenza, Padova e Treviso fanno meglio. Sorprende semmai in negativo la voce dell'occupazione, con Verona piuttosto indietro, al 44 esimo posto: oltre al tasso di occupazione e disoccupazione, vengono tenuti in conto la partecipazione al mercato del lavoro e l'equilibrio occupazionale di genere.

Verona è ben piazzata - 16

24 La posizione L'anno scorso Verona si era piazzata al 18 esimo posto

Alessio Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

1,s percento L'aumento in un anno della velocità di download

Nelle voci che misurano gli indici più legati all'innovazio-

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FERRARA Di MR La struttura verrà inaugurata oggi e sarà gestita dal Circolo astrofili collegata all'Istituto di geofisica

La, centrabna «sentmella» deìterremotìm tempo reale Monitorerà i movimenti della terra anche nella zona a nord di Verona e diventerà centro didattico per le gite di classi di tutte le scuole Barbara Bertasi

Un monitoraggio dei terremoti in tempo reale. Verrà inaugurata alle 10 all'Osservatorio astronomico del Monte Baldo «Angelo Gelodi» di Novezzina, struttura di proprietà del Comune di Ferrara di Monte Baldo gestita dal 2005 dal Circolo astrofili Veronesi (Cav), una stazione sismica collegata all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Oggi è finalmente operativa. Fungerà da sentinella per il monitoraggio sismografico e sarà anche di grande interesse didattico per tutte le scuole. L'inaugurazione è stata organizzata proprio dal Cav, presieduto da Natalino Fiorio, e, per l'occasione, saranno tra gli altri presenti i sostenitori del cosiddetto «Progetto sismografo» che hanno dato il proprio contributo economico. Sono Agsm, Banca popolare di Verona, Funivia Malcesine Monte Baldo, i Comuni di Ferrara di Monte Baldo - che ha anche provveduto allo scavo -, Affi, Bardo-

lino, Caprino Veronese, Castelnuovo del Garda, Costermano sul Garda, Dolcè, Garda, Pastrengo, Peschiera del Garda e San Giovanni Lupatoto. Non mancheranno rappresentanti dell'Ufficio scolastico provinciale di Verona, dirigenti scolastici di vari istituti superiori pubblici cittadini, studiosi dell'Ingv e del Centro nazionale ricerche(Cnr) di Padova e Pisa. Spiega Laura Agostini, geologa, insegnante all'Istituto Tecnico Economico Statale (Ites) Luigi Einaudi di Verona, socia del Cav. «Si tratta di una stazione sismica collegata alla rete dell'Ingv con sede centrale a Roma e altre in Italia. È costituita da un pozzetto che si trova all'esterno dell'Osservatorio dove il sismografo è posizionato. Lo strumento è composto da un velocimetro, che misura la velocità dell'onda di propagazione sismica, e da un accelerometro che misura la accelerazione dell'onda sismica al suolo. Il sismografo», fa sapere Agostini, «è in questo punto già dall'ottobre 2016. Da allora rileva i sud-

detti dati che sono direttamente trasmessi all'Ingv. Proprio sulla base di questi ultimi, l'Ingv ha in questo lasso di tempo fatto un monitoraggio per calibrare la strumentazione della quale ha recentemente avvallato il funzionamento tecnico. Oggi dunque la stazione sismica è operativa pronta per collaborare con la rete sismica nazionale dell'Ingv mentre il Cav ne valorizzerà la funzione didattica». Ricorda il segretario del Cav Raffaele Belligoli: «L'idea di posizionare un sismografo sul Baldo, a poco

bre del 2015 una riunione alla quale furono invitati sindaci di Comuni non solo limitrofi. La risposta al nostro progetto è stata entusiasta e hanno dato un contributo volontario per l'acquisto undici enti pubblici e sponsor privati». Venerdì saranno rappresentati. Chiude Rossi: «Sono molto soddisfatto di questa iniziativa che va ad incrementare i servizi svolti dal Parco naturalistico scientifico di Novezzina in particolare, in questo caso, dal Cav che cura l'Osservatorio, un valore aggiunto per il territorio». •

più di 1200 metri di altitudine, dove si trova l'Osservatorio, il cui direttore è Flavio Castellani, è nata proprio dal nostro circolo. Si discuteva sulla possibilità di questa opportunità, anche tenendo conto che la parte Nord della provincia veronese è compresa in un'area a rischio sismico medio ed è necessario creare una cultura sui terremoti ed essere preparati ad eventualmente affrontarli. Considerando il costo notevole di un eventuale acquisto, su suggerimento del sindaco di Ferraradi Monte Baldo Paolo Rossi, fu organizzata nel dicem-

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Gli stranieri abbondano E tra gli iscritti spuntano sedentari e madri di famiglia VERONA «Sarà la più importante dell'anno in Italia - spiegano gli organizzatori - perché assegnerà il titolo di Campione d'Italia Fidal sia per la categoria Assoluti che per quella Master: i migliori italiani di ogni età, uomini e donne, verranno dunque a Verona per sfidarsi e conquistare la maglia tricolore». Il biglietto da visita della 16esima Veronamarathon è quello lì. Quello di cui s'è parlato ieri, alla presentazione ufficiale, alla Camera di Commercio, presenti anche il sindaco Federico Sboarina e l'assessore allo sport, Filippo Rando. I nuovi sponsor (Doma, quello tecnico, quindi Agsm) e i tre tradizionali percorsi: la maratona da 42,195 km, la mezza da 21,097 km e la Last 1o Km. La presenza straniera si annuncia massiccia (vedi l'articolo sopra) ma si annuncia-

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no anche novità sul fronte più popolare della corsa. Un fronte incarnato dalla nuova iniziativa «Sarà un maratoneta», progetto che porterà sette veronesi qualunque, dalla madre di famiglia al sedentario, a correre la gara dopo un percorso di allenamento col coach Ilaria Benetti: Adriano Chiminazzo (39enne, libero professionista), Carlo Damioli (medico, 33 anni), Michela Conti (32 anni, bancaria di Pastrengo), Eros Cason (42 anni, fermo nelle corse da 14), Jano Peduzzi (architetto, 41 anni), Manuel De Masi (28enne, ex tennista agonista) e Maria Margherita Zamboni (4oenne fisioterapista), il fine del progetto è «dimostrare attraverso sette storie che tutti possono diventare runner e maratoneti».

M.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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che cambia

Ciclabili: ora i grillini salgono sul «Ring» Pista tra mura e forti, progetto dal sindaco presentato dal consigliere Gennari, ma laprimogenitura era di Legambieni e. Positivo il giudizio del Comune VERONA Il «Ring» fa un passo avanti. Il progetto per realizzare una pista ciclabile completa attorno alle mura di Verona, toccando via via tutti i «Forti» militari esistenti, è stato presentato ieri mattina al sindaco Federico Sboarina e agli assessori Daniele Polato e Luca Zanotto, presente anche Michele Croce, leader di Verona Pulita ma soprattutto, oggi, presidente di Agsm.

Ad introdurre il tema, il leader del Movimento 5 Stelle, Alessandro Gennari, assieme ad alcuni compagni di partito, esponenti del Comitato che segue da tempo il progetto. L'idea del Ring risale a diversi anni addietro, ed era stata partorita dal compianto Carlo Furlan e da Alberto Ballestriero, di Legambiente, nel lontano 2007, ed era stata poi ripresa anche dall'associazione VeronaPolis capitanata da Giorgio Massignan. La ciclabile correrebbe per 32 chilometri attorno alla città, seguendo la linea difensiva dei forti asburgici: si partirebbe dal parcheggio nel Parco dell'Adige per toccare poi il Lazzaretto, Forte Tomba, Forte Azzano, Forte Gisella, Forte Lugagnano, Forte Procolo, Forte Parona, arrivare davanti all'Arena e rientrare infine al Parco dell'Adige, percorrendo via Pallone.

Alcuni tratti di ciclabile sono già esistenti, altri sarebbero da mettere a norma ed altri ancora da realizzare ex novo.

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Proprio i forti asburgici, poi, servirebbero, una volta rimessi... in sesto, quali sedi per iniziative culturali ed economiche: spettacoli e mostre ma anche sedi per imprese startup, mercatini coperti e via dicendo. La proposta del Ring era stata fatta propria in campagna elettorale dal candidato sindaco dei 5 Stelle (per l'appunto, Alessandro Gennari) non senza polemiche sulla primogenitura del progetto. Polemiche che adesso Gennari vorrebbe subito stoppare: «Furlan e Ballestriero avevano tracciato una "linea verde" di percorso ciclabile, che noi abbiamo arricchito e ampliato, puntando su un progetto di ci-

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II consigliere comunale grillino Alessandro Gennari (foto) ieri ha presentato il Ringall'amministrazione comunale Si tratta di un percorso di 32 km che tocca mura e forti di Verona la cui primogenitura è stata di Legambiente ancora nel 2007

cloturismo più ampio, anche con possibili, importanti effetti economici per diversi quartieri, magari meno visitati di altri. Non è comunque - sottolinea Gennari - una questione di parte, visto che già nel corso della campagna elettorale avevo auspicato l'intervento di chiunque fosse interessato, ed alla presentazione da parte nostra del progetto erano intervenuti tra gli altri Michele Croce, Paola Bressan di Battiti e diversi esponenti della sinistra: nessuna competizione, in ogni caso, quando c'è fa fare una cosa utile alla città».

Quanto ai finanziamenti necessari, ricordiamo che Alberto Ballistriero, nella sua proposta «primigenia», citava l'esistenza di «finanziamenti della Comunità Europea, con un fondo di 140 milioni di euro peri progetti del Programma Spazio Alpino, e con un fondo di 246 milioni di euro, per progetti d'innovazione». Lo stesso Ballestriero aveva spiegato che «non sarebbero

indispensabili espropri, mentre potrebbero essere coltivazioni di prodotti tipici, che i cittadini potrebbero acquistare in punti vendita situati nei forti restaurati». Secondo i Cinquestelle (del Comitato fanno parte Alessandro Gornati e Domenico Ispirato, che era stato uno degli sfidanti di Luigi Di Maio nella corsa alla candidatura a premier) sarebbe auspicabile una collaborazione tra la gestione pubblica e l'intervento dei privati, con la presenza attiva di piccole, medie e grandi aziende veronesi, con relativa promozione pubblicitaria e azioni di marketing. Ieri mattina, nell'ufficio dell'assessore Polato al terzo piano di Palazzo Barbieri, la presentazione ai nuovi amministratori della città. Il cui primo giudizio è stato largamente positivo. Adesso il passaggio dalle idee (e dai disegni) alle realizzazioni concrete. Lillo Aldegheri RIPRODUZIONE RISERVATA

In bici La proposta dei grillini riguarda una pista ciclabile di 32 chilometri che si estende lungo il percorso di Mura e Forti scaligeri

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COLOGNOLA AI CO LLI. In Consiglio al setaccio le società partecipate

Il Comune vuoi vendere

le sue quote in Unicoge L'opposizione dice no v

errore perché rende bene all'ente» Bussinello: «Non si può sapere come an drà il futuro» Zambaldo: «E

Il Consiglio comunale di Colognola ha analizzato la questione delle società partecipate del Comune alla luce delle nuove normative. Il quadro è stato fatto dall'assessore al Bilancio, Davide Dugatto: «Il processo di razionalizzazione di società e partecipazioni è finalizzato alla riduzione delle stesse, eliminando quelle non indispensabili, quelle composte da soli amministratori o quelle in cui il numero di questi sia superiore a quello dei dipendenti, le società che svolgono attività simili nonché aggregando le società di servizi pubblici locali di rilevanza economica, e contenendone i costi». Dugatto ha ricordato che è la legge a dettare i criteri in base ai quali un Comune possa mantenere le partecipate: «I criteri sono la produzione di un servizio di interesse generale, incluse realizzazione e gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi, progettazione e realizzazione di un'opera pubblica sulla base di un accordo fra amministrazioni pubbliche; realizza-

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Il sindaco Claudio Carcereri De Prati in consiglio zione e gestione di un'opera pubblica ovvero organizzazione e gestione di un servizio d'interesse generale attraverso un contratto di partenariato con un imprenditore selezionato; l'autoproduzione di beni o servizi strumentali all'ente o agli enti pubblici

partecipanti, nel rispetto delle direttive europee; i servizi di committenza a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici». L'assessore ha poi ricordato che «nella rilevazione del 2015, le partecipazioni del

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Comune risultavano essere, tra le dirette, Uniservizi con quota del 19,05 per cento; Unicoge con quota del 12,07 per cento e Acque Veronesi, 0,99 per cento. Tra le indirette figurava Viveracqua, tramite Acque Veronesi. Il Comune possiede anche altre partecipazioni dirette nel Consiglio di Bacino Ato Veronese, in quello di Bacino Verona Nord, nel Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero, nel Co.Vi.Se e nel Consorzio perla depurazione delle acque tra i Comuni di Verona Est. «Nel 2015», ha detto Dugatto, «non si era ricordata la partecipazione in Banca Popolare Etica pari allo 0,0008 per cento. In base alla normativa, le società da razionalizzare sono Uniservizi, Unicoge, Acque Veronesi e Banca Popolare Etica. In merito a queste», annunciato, ha «l'amministrazione intende mantenere Uniservizi e Acque Veronesi, e dismettere Unicoge e Banca Popolare Etica».

Il capogruppo di minoranza Antonio Zambaldo ha detto: «La decisione di dismettere la società Unicoge mediante alienazione è della maggioranza: noi non la condividiamo perché la società è redditizia per il Comune. Inoltre non sappiamo come il sindaco intenda utilizzare i proventi delle vendite: per legge devono essere destinati a investimento in conto capitale». Zambaldo ha aggiunto: «Unicoge è una società di cui sono stato tra i fondatori, ha portato risorse economiche, sta facendo utili e la ritengo strettamente necessaria per l'eroga-

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zione dei servizi». Ricordando la riflessione fatta in merito a Unicoge in alcune sedute precedenti, il capo dell'opposizione ha fatto presente inoltre: «Quando le famiglie sono in difficoltà con il pagamento delle bollette, Unicoge è l'unica società che contatta i servizi sociali prima di sospendere l'erogazione del gas». Il sindaco Claudio Carcereri de Prati ha precisato: «L'articolo 4 della legge Madia sulle società commerciali non lascia scampo perché dice che non possono essere tenute da un ente locale. Considerato che Unicoge svolge un'attività commerciale, non può più essere in capo al Comune. Quindi, quando acquisiremo tutta la documentazione in merito, sarà consigliabile porla in vendita prima della liberalizzazione del mercato». Zambaldo ha ribattuto: «L'articolo 4 dice anche che queste società possono essere mantenute quando svolgono interessi di carattere generale. E poi non ho sentito che il Comune di Verona stia mettendo in vendita Agsm. A meno che non si voglia vendere Unicoge per realizzare un'opera necessaria, ma su ciò non abbiamo informazioni». In chiusura di dibattito, il capogruppo di maggioranza Giovanni Bussinello ha replicato alla minoranza: «Dalle vostre relazioni non si evince nessun dato certo sul futuro e non si tiene conto dell'evoluzione di mercato». La delibera è stata votata dalla maggioranza mentre la minoranza ha espresso il suo voto contrario. • M.R.

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CORSA D'AUTUNNO. Domenica 19 novembre l'appuntamento con la manifestazione che richiama migliaia di persone

Sport, svago e solidarietà, Torna la Veronamarathon Tre i percorsi proposti: quello da dieci chilometri aiuterà le associazioni. Sboa ° a: «Ogni anno sempre più partecipanti» Luca Mazzara

Tante novità, ma sempre la stessa passione. Perla corsa e per lo sport all'aria aperta, per le emozioni di un evento pronto a richiamare in città migliaia di persone. Mancano solo tre settimane alla Agsm Veronamarathon, in programma domenica 19 novembre per le strade cittadine con nuove iniziative e moltissimi atleti per le tre distanze, oltre alla classica di 42,195 chilometri ci saranno anche la mezza Cangrande Half Marathon e la Last 10 chilometri benefica, competitiva e ludica. Organizzato da Asd Gaac 2007 e Veronamarathon insieme al Comune di Verona, l'evento è stato presentato nella sede della Camera di Commercio scaligera dove è intervenuto il sindaco Federico Sboarina.

«Sono molto legato a questa manifestazione ormai da molti anni», ha detto il primo cittadino, «è un orgoglio per il nostro territorio, porta molto turismo oltre al benessere sportivo e cresce ogni an-

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no sempre di più». A fare gli onori di casa Silvia Nicolis, componente giunta di dell'ente camerale: «Tra le nuove funzioni delle Camere di Commercio c'è la promozione di turismo e cultura: diventa sempre più rilevante l'indotto creato dal turismo sportivo, siamo convinti che Verona debba continuare ad investire in questa direzione, sia accogliendo i grandi eventi relativi allo sport guardato sia, come in questo caso, lo sport praticato», ha spiegato Nicolis. CORSA VERSO IL TITOLO. Una delle principali novità è la denominazione, con Agsm che quest'anno è il nuovo title sponsor, ma non è tutto perché la maratona di Verona sarà la più importante gara dell'anno in Italia visto che assegnerà il titolo di campione tricolore Fidal sia per le categorie Assoluti che Master, con al via i migliori runner di tutto lo stivale. Volano le iscrizioni che oggi contano ben tremila atleti solo sulla maratona con un notevole incremento anche dei

partecipanti esteri: numeri in continua crescita come quelli della Cangrande Half Marathon arrivata già 2.300 iscrizioni. Come sempre grande attenzione alla realizzazione della medaglia, progettata insieme allo studio Clementi che in questa occasione ha voluto mettere in risalto la splendida Basilica di San Zeno, uno dei simboli storici cittadini.

SPORT E SOLIDARIETÀ. La Last 10 chilometri solidale è l'evento nell'evento, quello dalla distanza più corta ma dai numeri di partecipazione

torna la Corri Bra, l'ormai classico evento podistico rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado, da quest'anno aperta anche alle classi quinte delle primarie. E così, anche per quest'anno il salotto di Verona accoglierà centinaia e centinaia di bambini che, in squadre di almeno 13 corridori, si ritroveranno alle 9 all'ombra dell'Arena di Verona per prendere parte alla gara su un percorso lungo 800 metri ma soprattutto pieno di divertimento. O RIPROOU-SE RISERVATA

più alti, dove serve meno allenamento ma dove partecipare è importante non solo per sé stessi ma anche per tutte le persone che beneficiano dei proventi che arrivano alle varie organizzazioni no prosit del progetto. La novità dell'edizione 2017 è la Last 10 competitiva, che darà la possibilità di correre contro il cronometro a chi vorrà aggiungere alla manifestazione solidale anche una prestazione agonistica. La scelta è al momento dell'iscrizione. ANCHE I PIÙ GIOVANI .Il sabato prima della maratona invece

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r? ; A,. s , Il serpentone di atleti mentre percorre lungadige Attiraglio durante la maratona

Subito dopo la partenza si imbocca corso Porta Nuova

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SERVIZI. Il sindaco di Vicenza a un convegno a Legnago ha parlato del progetto sulle multiutility

Fusione fraAgsm eA ultimatum di Variati «0 si avvia entro la fine dell'anno, altrimenti non se ne farà più niente» «Serve equilibrio nella governance, Verona non creda di comandare» Fabio Tomelleri

«La fusione tra Agsm e Aim Vicenza va definita e avviata entro fine anno, altrimenti non se ne farà più niente». A indicare il termine ultimo entro il quale dovrà essere avviato l'iter per trasformare le società multiservizi dei due capoluoghi veneti in un'unica entità è stato Achille Variati, sindaco di Vicenza, intervenuto al convegno sull'efficienza dei Comuni organizzato da «Articolo Uno Mdp» al Centro ambientale archeologico di Legnago. «Con il sindaco Sboarina», ha riferito Variati, «ci siamo sentiti anche in questi giorni. Il Comune scaligero sta facendo delle valutazioni sulla stessa Agsm e su alcuni contratti in essere. Mi auguro che questo processo vada avanti. Tuttavia la nostra amministrazione è in scadenza di mandato, quindi dobbiamo fissare tutti gli aspetti dell'operazione entro il 31 dicembre, altrimenti dovremo rinunciare a questo progetto». Variati, quindi, ha rimarcato: «Le due aziende energetiche e ambientali hanno molte caratteristiche in comune e la loro sinergia potrebbe tra-

La sede dell'Agsm in lungadige Galtarossa sformarle in un'unica grande realtà in grado di superare il miliardo di euro di fatturato ed essere quotata in borsa». Il sindaco vicentino ha però lanciato un monito: «Una delle chiavi del successo di questa fusione sarà quella della governane, che dovrà essere equilibrata per salvaguardare le nostre due città». Quindi ha osservato: «I veronesi perdere devono

quell'atteggiamento un po' coloniale di chi vuol comandare soltanto perché è più grande. In questo senso, in anni recenti, è stato esemplare il fallito matrimonio tra le Fiere dei due capoluoghi». «In queste operazioni», ha concluso Variati, «occorre avere sì coraggio ma anche umiltà. Se si crede di essere sempre i primi della classe si finisce col restar soli». L'ex

sindaco di Padova ed ex ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, presente al convegno, ha rivelato: «Lo stesso atteggiamento da parte veronese evidenziato da Variati si è riscontrato pure a Padova, quando l'ex sindaco Giustina Destro aveva deciso di privatizzare la Fiera cittadina e l'ente fieristico scaligero si era interessato per l'acquisizione». •

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E 126 appartamenfi col teleriscaldamento non in Sboa ° a: «Un grande passo avanti ma l'aria della città è penalizzata dalla presenza delle autostrade» La lotta all'inquinamento passa anche attraverso nuove formule di riscaldamento domestico. Il fatto che altri 126 appartamenti di un condominio privato in via Carisio, a Golosine, abbiano rinunciato alle caldaie tradizionali per allacciarsi alla rete di teleriscaldamento dell'Agsm non può quindi che essere accolto con il pollice alto. Anche dal primo cittadino. «Il teleriscaldamento ha il grande pregio di essere sostenibile per l'ambiente, quindi a vantaggio di tutta la città», evidenzia il sindaco Federico Sboarina, facendo notare che il gas metano che alimenta le cinque centrali cittadine ha un'emissione in atmosfera di Pm10 che è 25 volte inferiore a quelle di un'auto diesel. Le 5 centrali dislocate, oltre che a Golosine, in altri punti baricentrici della città tra Forte San Procolo, Banchette, Borgo Trento e il centro, stanno portando calore in 1.300 edifici veronesi, più o meno grandi, per un totale di 12 milioni di metri cubi raggiunti. Borgo Roma e lo Sta-

dio restano le zone più scoperte e, anche se non tutte le polveri sottili e lo smog si riducono alle emissioni delle caldaie, viene spontaneo notare che si tratta dei due quartieri più inquinati di Verona. «Lo smog è democratico e si espande ovunque», fa notare Sboarina. «Sarebbe più corretto dire che se a sud di Verona non ci fossero autostrada e tangenziali l'aria sarebbe più pulita». Eppure tutto fa brodo, e visto che il nuovo presidente dell'Agsm, Michele Croce, già dal nome della sua lista civica, "Verona Pulita", ha sempre dichiarato di puntare in primis sulla salvaguardia dell'ambiente, un allargamento della rete è di certo auspicabile. «Con il teleriscaldamento si abbatte il numero di caldaie installate, con meno combustioni di gas e quindi meno fumi e aria più pulita», sottolinea Croce. «Inoltre c'è la garanzia di una maggiore sicurezza, senza il rischio di scoppi ed esalazioni nocive, oltre a un oggettivo risparmio in

bolletta, visto che si vanno ad abbattere i costi di manutenzione delle singole caldaie». L'allacciamento, per chi ha la fortuna di vivere sopra o al fianco delle condotte di teleriscaldamento già esistenti, è pari a zero. Quindi la scelta, da prendere a livello condominiale, è decisamente vantaggiosa. Oltretutto, in generale, è possibile rinunciare anche alle singole caldaiette per l'acqua calda sanitaria, senza che vi siano interventi invasivi per i condomini. «Siamo in corso di trattativa con una grande realtà locale interessata all'allacciamento», annuncia il presidente dell'Agsm senza fare nomi. «Ogni anno, grazie alle cinque centrali (la prima è del 1975) vengono risparmiate all'atmosfera 35 mila tonnellate di Co2, pari alle emissioni annue di 35 mila automobili di ultima generazione. Siamo al quinto posto tra le multiutility italiane nel campo del teleriscaldamento, con 160 chilometri di rete già posata». e c.®ezz. O RIPROOU-SE RISERVATA

GOLOSENE. Un condominio di via Carisio ha abbandonato le caldaie

Il presidente di Agsm Michele Croce e il sindaco Federico Sboarina in via Carisio FOTO MARCHiORI

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Altri 126 appartamenti allacciati al teleriscaldamento: «Tecnologia pulita» VERONA Dalla scorsa settimana 126 appartamenti di via Carisio alle Golosine sono allacciati al teleriscaldamento di Agsm. «11 teleriscaldamento rappresenta una valida alternativa alla caldaia tradizionale, meno caldaie installate significa meno combustione di gas e, quindi, meno fumi di scarico e aria più pulita», ha detto il presidente di Agsm in un sopralluogo ieri mattina, presente anche il sindaco Federico Sboarina: «Verona è all'avanguardia con il

teleriscaldamento ed è un tema che mi sta particolarmente a cuore: ha il grande pregio di essere sostenibile per l'ambiente, quindi a vantaggio di tutta la città». Ad oggi, sono 1.300 gli edifici veronesi che attraverso a 16o chilometri di tubature termicamente isolate, sono allacciati al teleriscaldamento, che scalda le case con l'acqua di raffreddamento prodotta da cinque centrali a gas metano (Forte Procolo, Golosine, Banchette, Centro Città e

Borgo Trento): si calcola che questo a Verona produca un risparmio di 35.000 tonnellate di C02. «Negli ultimi anni - continua Croce stiamo aumentando la volumetria teleriscaldata con un ritmo di 100.000 metri cubi all'anno ed è nostra intenzione investire sempre di più in questa tecnologia» Risale al 1975 la prima centrale di cogenerazione e teleriscaldamento a Verona, quello di Forto Procolo per il quartiere Saval. A.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sopralluogo Da sinistra Federico Sboarina e Michele Croce

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SOPRA LL UOGO DI S B OARI N A E CROCE

DIA AGSM LOTTA ALLO SMOG, AVANGUAR Altri 126 appartamenti in via Carisio allacciati al teleriscaldamento "Verona è all'avanguardia con il teleriscaldamento ed è un tema che mi sta particolarmente a cuore, per questo ringrazio il presidente Croce che dimostra la stessa sensibilità. Oltre al servizio che viene reso ai veronesi che vi aderiscono, il teleriscaldamento ha il grande pregio di essere sostenibile per l'ambiente, quindi a vantaggio di tutta la città. Il gas metano che alimenta le cinque centrali cittadine ha un'emissione in atmosfera di PM10 che è 25 volte inferiore a quelle di un'auto diesel. Gli ulteriori 126 appartamenti allacciati alla centrale delle Golosine sono dunque un traguardo in più per tutti". Così il sindaco Federico Sboarina, che ha voluto essere presente personalmente in Via Carisio alla presentazione dell'iniziativa dell'Agsm contro lo smog. Nella scorsa settimana Agsm ha infatti allacciato alla sua rete di teleriscaldamento un grande complesso residenziale in via Carisio. 126 appartamenti ora sono serviti dal servizio del teleriscaldamento per una volumetria di 41 mila metri cubi e una potenza richiesta di 900.000 chilocalorie/ora. L'allacciamento è stato realizzato senza alcun onere a carico del condominio grazie ad un'offerta che è attualmente valida per tutti gli edifici situati su vie dove sono già presenti le condotte del teleriscaldamento. "L'attenzione che il nostro Gruppo pone per la salvaguardia dell'ambiente tutela innanzi-

tutto la salute di tutti i veronesi, che, personalmente, mi sta molto a cuore", ha detto Michele Croce , presidente di Agsm. "Riscaldarsi con il teleriscaldamento rappresenta una valida alternativa alla caldaia tradizionale: meno caldaie installate significa meno combustione di gas e, quindi, meno fumi di scarico e aria più pulita. In questi giorni di emergenza smog, credo sia importante ricordare quanto sta facendo il nostro Gruppo nel campo del riscaldamento, sempre con costante attenzione alla salute di tutti noi e all'ecosistema. Se poi evidenziamo che Agsm offre gratuitamente l'allacciamento al teleriscaldamento per tutti i condomini ed edifici, vecchi e nuovi, situati dove sono già presenti le tubature del teleriscaldamento, credo che tale allacciamento debba assolutamente essere effettuato", afferma il presidente. Ogni anno, grazie alle centrali di teleriscaldamento Agsm (Forte Procolo, Golosine, Banchette, Centro Città e Borgo Trento) vengono risparmiate all'atmosfera

35.000 tonnellate di C02, pari alle emissioni annue di 35 mila automobili di ultima generazione. E le centrali di cogenerazione (dove si produce contemporaneamente energia elettrica e acqua calda) sono alimentate da gas metano che ha un fattore di emissione di PM10 di 0,2 g/Gj. Agsm si posiziona al quinto posto tra le multiutility italiane nel campo del teleriscaldamento e assicura, grazie a 160 chilometri di rete posata, calore e acqua calda a oltre 1.300 condomini, in totale sicurezza. "Negli ultimi anni", continua Croce, "stiamo aumentando la volumetria teleriscaldata con un ritmo di 100.000 metri cubi all'anno ed è nostra intenzione investire sempre di più in questa tecnologia perché i benefici ed i vantaggi sono molteplici, specialmente per i cittadini. Oltre alla loro salute, penso anche alla loro sicurezza: il teleriscaldamento rende la vita in casa più sicura. Con l'eliminazione di caldaie e bruciatori all'interno delle abitazioni si evitano i pericoli di esalazioni nocive alla salute e lo scoppio d'incendi. Inoltre Agsm garantisce un risparmio ai cittadini eliminando i costi di installazione e manutenzione delle caldaie tradizionali offrendo loro, per il teleriscaldamento, un servizio gratuito 24 ore su 24 ogni giorno dell'anno con squadre di tecnici Agsm per pronti interventi in caso di guasto", ha concluso Croce. LOTTA ALLO SMOG AVAX GUARDIA AGSM

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La presentazione dei 126 appartamenti di via Carisio

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FUSIONE VICENTINA ULTIMATUM VARIATI "La fusione tra Agsm e Aim va definita è avviata entro la fine dell'anno , altrimenti non se ne farà più niente. Con il sindaco Sboarina ci siamo sentiti anche in questi giorni. Verona sta facendo delle valutazioni sulla stessa Agsm e su alcuni contratti in essere ma la nostra amministrazione è in scadenza di mandato quindi dobbiamo fissare tutti gli aspetti dell'operazione entro il 31 dicembre, altrimenti dovremo rinunciare a questo progetto". Equanto sostiene il sindaco di Vicenza Achille Variati in relazione alla fusione tra Agsm eAim (le aziende partecipate dei comuni di Verona e Vicenza). Variati ha concluso polemico: "Una delle chiavi del successo di questa fusione sarà quella della "governante" che dovrà essere equilibrata per salvaguardare le nostre due città. I veronesi devono perdere quell'atteggiamento un po' coloniale di chi vuole comandare soltanto perchè è più grande. In passato, il fallito matrimonio tra le fiere è stato emblematico...".

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Michele Croce II presidente di Agsm ha presentato i 126 appartamenti allacciati alla rete di teleriscaldamento di Via Carisio. Un'attenzione particolare alla tutela dell'aria.

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TEATRO STIMATE. Oggi alle 16,30 lo spettacolo proposto da Fondazione Aida per i bambini

Pinocchio in versione comica La storia del più celebre burattino si trasforma con due stralunati bidelli un po'mimi un po' clown Le bugie del burattino di legno intagliato da mastro Geppetto saranno smascherate dai bambini al Teatro Stimmate dove Fondazione Aida propone oggi (alle 16,30) lo spettacolo Allegria Pinocchio a cura della compagnia Teatro blu. L'appuntamento fa parte della rassegna Famiglie a teatro organizzata dal Teatro stabile di innovazione organizzato in collaborazione con l'Assessorato all'Istruzione del Comune di Verona, Abio, Agsm, il sostegno di Banco BPM - Banca Popolare di Verona, Fondazione Cariverona, Arteven, Mibact e Regione del Veneto. Si tratta della versione comica della celebre storia del burattino più famoso del mondo adatta ad un pubblico dai sei agli undici anni e che e che prende vita da uno studio

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la scuola prima chiassosa rimane improvvisamente vuota e silenziosa. Ecco infatti che la coppia di operatori scolastici un poco stralunati si mette a fare pulizia: nel mettere ordine i due si lasciano avvolgere dalle trame di un gioco divertente, quello di raccontare la storia di un burattino, appunto Pinocchio la cui personalità è un po' allegra e un po' triste, un po' curiosa e un po' annoiata, addirittura qualche volta diffidente, credulone e ingenuo, anche se tutto sommato furbo, sebbene svogliato.

Una scena di «Allegria Pinocchio» sull'opera di Collodi ed ha come protagonisti due stralunati bidelli un po' mimi e un po' clown. Saranno loro a ripercorrere le tappe salienti della trama in cui non mancherà la

fata turchina a tirare le orecchie al terribile figlioccio al quale si allunga il naso quando le dice grosse. Tutto inizia a mezzogiorno quando suona la campana e

Famiglie a teatro dà inoltre la possibilità ai bambini di essere critici teatrale attraverso l'iniziativa «Critici in erba» che ogni domenica possono accreditarsi come giornalisti e recensire gli spettacoli attraverso schede dedicate ad ogni lavoro visto; sono due le disponibilità previste per ogni appuntamento della rassegna. Per chiedere gli accrediti scrivere a stampa@fondazioneaida.it. • M.PEZ. O RIPROOU-SE RISERVATA

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TIVIT ' Palazzo Barbieri aumenta addobbi e attrazioni

Natale. tra alb ri festa,in tutta la città, Giochi gonfiabili nei giardini di piazza Indipendenza grande Babbo in piazza Co bio e luci diffuse in vie del centro storico e sul lungadige San Giorgio Sarà un Natale ricco di luci quello che ci attende fra meno di due mesi. Il Comune ha infatti deciso di quadruplicare, in centro storico e nei quartieri, il numero degli alberi addobbati per la ricorrenza. E dopo la seconda metà di novembre si accenderanno, anche in luoghi inediti della città, le suggestive luminarie su strade e piazze cittadine. E mentre nei giardini di piazza Indipendenza saranno installati giochi gonfiabili per i più piccoli, in piazza Corrubbio, nel quartiere di San Zeno, le famiglie troveranno un grande Babbo Natale munito di cassetta per raccogliere le letterine scritte dai bambini. Sono tante, quindi, le novità del Natale 2017, a partire dalla quantità degli alberi. Oltre a quelli tradizionalmente collocati, a rotazione, in una piazza dei diversi quartieri, i veronesi ne potranno ammirare altri 24 dell'altezza, ciascuno, di quattro metri. Ne saranno messi tre in ogni circoscrizione. Per quanto riguarda la prima, la scelta è caduta su piazza Isolo, piazza Santa Toscana e piazza Cittadella. La dislocazione degli addobbi natalizi è stata resa nota nella mattinata di ieri, a conclusione della riunione della Giunta comunale, dagli assessori al commercio e all'arredo urbano Francesca Toffali, al patrimonio Edi Maria Neri e al decentramento Marco

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Padovani. «Anche quest'anno», fanno sapere gli amministratori comunali, «oltre agli otto alberi veri nelle circoscrizioni ci sarà quello di piazza Bra, inserito nel progetto "Verona si riveste di luce" sponsorizzato da Agsm, Fiera, Consorzio Zai, Amia e Veronamercato». Il costo di allestimento e smontaggio del solo albero della Bra, si sottolinea a Palazzo Barbieri, è di circa diecimila euro. Le luminarie, quest'anno, saranno poste anche in strade del centro come via Stella e inoltre formeranno un «percorso luminoso» in lungadige San Giorgio dove verrà collacata parte dei mercatini di Natale. L'idea è infatti quella dei mercatini diffusi per evitare, soprattutto per ragioni di sicurezza, concentrazioni

di folla in determinate piazze del centro storico. Su piazza Corrubbio, inoltre, campeggerà un grande Babbo Natale al quale i più piccoli potranno «consegnare» in un'apposita cassetta le loro lettere. Un'altra novità, fa sapere l'assessore Toffali, consisterà nell'installazione nei giardini di piazza Indipendenza, vicino al palazzo delle ex Poste centrali, di due grandi giochi gonfiabili per bambini, dati in concessione da Gardaland e dalla Funivia Malcesine-Monte Baldo. Inoltre, sempre a disposizione di famiglie e bambini, nei giardini verrà posto un maxi schermo per giochi interattivi insieme a due strutture chiuse per l'animazione e la distribuzione di merendine ai piccoli ospiti. • E.S.

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Il tradizionale albero di Natale in piazza Erbe offerto da Bauli

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ci sarà anche quest'anno, in occasione delle festività, il grande albero di Fiatale, inserito nel progetto "Verona si veste di luce". Ma oltre a quello che si potrà ammirare nel salotto della città, altri sette alberi saranno collocati in ciascuna circoscrizione in un luogo scelto in collaborazione con esercenti e commercianti, i quali, peraltro, contribuiranno ai costi delle luminarie. Questi sette alberi troveranno posto nella piazza di Parona ( seconda circoscrizione), nella piazza

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davanti alla chiesa del Chievo (terza circoscrizione), nel parco giochi "Delfino blu' in via Santa Elisabetta (quarta circoscrizione), all'incrocio tra via Centro, via Volturno e via San Giacomo a Borgo Roma (quinta circoscrizione), in piazza libero Vinco a Borgo Venezia (sesta circoscrizione) in piazza del Popolo a San Michele Extra (settima circoscrizione) e in una rotonda ancora da definire nel territorio dell'ottava circoscrizione. L'allestimento e lo smontaggio di alberi e luminarie saranno curati da Agsm Lighting, aggiudicataria del servizio di pubblica illuminazione.

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Alberi cli Natale nei quartieri mere atini e luminarie Verona si prepara alle feste Per i bambini nuova iniziativa speciale in piazza Corrubbio

di LilloAldegheri ti i quartieri, luminarie (un pochino) più ampie di quelle di un anno fa, ed un Babbo Natale che aspetterà i bambini più buoni in piazza Corrubbio, per ricevere le loro letterine. L'atmosfera natalizia sta per animarsi in tutta la città, e a palazzo Barbieri ci si sta preparando. Una prima data certa è quella del 17 novembre, quando apriranno i battenti tutti i mercatini di Natale. E attorno a loro, sarà un fiorire d'iniziative. In tutte le otto Circoscrizioni saranno installati 24 alberi luminosi, per ciascuno dei quali, dopo aver sentito i «parlamentini» locali, ieri mattina la giunta ha deciso la collocazione: piazza Isolo, Cittadella e Santa Toscana in centro, piazzale Arsenale (più due non ancora individuati) per Borgo Trento; via Palladio allo stadio, rotatoria della Croce Bianca e via Magellano per la Terza Circoscrizione; via Mantovana, piazza Caduti e Golosine per la quarta; Cadidavid, Sacra Famiglia e Palazzina per la Quinta; Borgo Trieste, Santa Croce e Borgo Felice per la Sesta; piazza del Popolo, Porto San Pancrazio e piazzetta Castiglione, in via Sasse, per la Settima ed infine Mizzole, Novaglie e Santa Maria in Stelle per l'Ottava Circoscrizione.

zionale albero di Piazza Bra (il cui allestimento luminoso costa iomila euro, ma sarà interamente pagato da Agsm, che lo sponsorizza) assieme ad altri sette abeti luminosi nelle piazze principali di ciascun quartiere (Parona, Chievo, via Sant'Elisabetta, via Centro, piazza Libero Vinco, piazza del Popolo e alla Rotonda di Montorio).

L'appuntamento più atteso è peraltro sempre quello con le luminarie nelle strade del centro. Quest'anno le installazioni saranno più o meno uguali a quelle dell'anno scorso, con l'aggiunta di via Stella e lungadige San Giorgio, dove le luci natalizie avranno anche

il compito di sottolineare la presenza (per la prima volta) dei mercatini lungo tutta la splendida passeggiata tra Ponte Pietra e i giardini Lombroso. Altra novità: per i bambini buoni, quelli che hanno la coscienza a posto e si sentono pronti a chiedere un bel regalo, sarà installata in piazza Corrubbio, a San Zeno, una statua di Babbo Natale, munita di un grande cassetto in cui i bimbi potranno depositare la letterina con le loro richieste. Restano infine confermati gli alberi di Natale sponsorizzati da privati, a partire da quello che troneggerà in fondo a Corso Porta Nuova, per il quale la Bauli è arrivata all'ultimo anno di contratto col Comune (ovviamente rinnovabile, se lo si vuole da entrambe el parti). Ultima domanda: quando si accenderanno le luminarie, aprendo ufficialmente il preNatale di Verona? La data non è stata ancora fissata ma ieri gli assessori Francesca Toffali, Marco Padovani e Edi Maria Neri hanno spiegato che non si riuscirà a far coincidere l'accensione con l'inaugurazione dei mercatini, come si sarebbe desiderato. Si andrà quindi verso la fine di novembre. L'anno scorso, peraltro, le luci si erano accese la sera del 3 dicembre.

Accanto a questi, tornerà a risplendere il grande, tradi-

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La scheda Venerdì 17 novembre saranno inaugurati i mercatini di Natale

24 alberi luminosi saranno installati nelle otto Circoscrizioni, insieme al tradizionale albero di Piazza Bra

Luci sulla città Il tradizionale albero di Natale di piazza Bra, la cui decorazione è sponsorizzata da Agsm. Quest'anno sarà l'ultimo annodi contratto perla sponsorizzazione Bauli all'albero di Corso Porta Nuova

In piazza Corrubbio sarà installata una statua di Babbo Natale munita di cassetto in cui i bambini potranno lasciare le proprie letterine

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INCIDENTE. Domenica alla 4 a Borgo Venezia

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La centrale elettrica dell'Agsm di Borgo Venezia

Fa *ma Antrufola nella centrale Agsnì e causa un Diack out La violenta scarica ele ttrica ha causato corto circuito Un botto nella notte, che ha svegliato bruscamente qualcuno e che ha causato una breve interruzione dell'energia elettrica nella zona di Borgo Venezia. Tutto a causa di una faina riuscita a penetrare nell'area della ricevitrice nord, l'impianto di Agsm che si trova in via Montorio, e finita a contatto con una delle apparecchiature ad alta tensione. Il malcapitato animale è rimasto ucciso da una potente scarica elettrica, creando un

corto circuito che, a sua volta, ha causato un'interruzione dell'energia elettrica oltre ad un «botto» che è stato sentito da diverse persone. Il singolare incidente è accaduto intorno alle 4 di domenica e subito si sono mobilitati i tecnici di turno di Agsm che in pochi minuti hanno risolto il problema. In tutto l'interruzione di energia si è protratta dalle 4.17 fino alle 4.21, una manciata di minuti. O RIPRUUUZIUNE RISERVATA

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Incidenti, traffico in tilt su lungadige Galtarossa e viale Piav( VERONA Code, intasamenti e ritardi ieri mattina in città, tra le 7.3o e le 9, a causa di due incidenti e un cantiere stradale urgente di Agsm. Il primo incidente è avvenuto alle 7.30 in Lungadige Galtarossa, su un attraversamento pedonale, dove un furgone Fiat Doblò ha tamponato una Punto spingendola contro una Peugeot 208. Al momento del tampona-

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mento la Fiat e la Peugeot erano ferme al punto di attraversamento per far passare un pedone, rimasto illeso. Leggermente ferite le occupanti della Punto, madre e figlia rispettivamente di 57 e 25 anni. Il secondo incidente è avvenuto intorno alle 7.40, in viale Piave all'altezza del Leon D'Oro, dove un autocarro e un'autovettura si sono scontrati. La viabilità della

zona, già ridotta per i lavori di ripristino del teleriscaldamento, è stata ulteriormente penalizzata a causa dell'incidente, con rallentamenti anche in viale del Lavoro. Verificata la situazione, la Polizia municipale ha richiesto ad Agsm la sospensione del cantiere con chiusura dello scavo, che sarà ultimato nel prossimo weekend. ) RIPRODUZIONE RISERVATA

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TRAFFICO. Mattina intensa per i vigili urbani

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Gli scontri in lungadige Galtarossa e viale Piave. Due feriti non gravi Viabilità rallentata, ieri mattina in città, tra le 7.30 e le g, a causa di due incidenti e un cantiere stradale urgente dell'Agsm. Il primo incidente è avvenuto alle 7.30 in lungadige Galtarossa, sull'attraversamento pedonale che si trova all'altezza del settore Traffico del Comune, dove un furgone Fiat Doblò ha tamponato una Fiat Punto spingendola contro una Peugeot 208.

Al momento del tamponamento la Fiate la Peugeot erano ferme al punto di attraversamento per far passare un pedone, fortunatamente non coinvolto nell'incidente e quindi rimasto illeso. Leggermente ferite le occupanti della Punto, madre e fi-

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glia rispettivamente di 57 e 25 anni.

Il secondo incidente è avvenuto, intorno alle 7.40, in viale Piave all'altezza del Leon D'Oro, dove un autocarro ed un'autovettura si sono scontrati. La viabilità della zona, già ridotta per i lavori urgenti di ripristino operatività del teleriscaldamento, è stata ulteriormente penalizzata a causa dell'incidente, con rallentamenti anche in viale del Lavoro. Verificata la situazione, la polizia municipale ha richiesto all'Agsm la sospensione del cantiere con chiusura dello scavo, che sarà ultimato nel prossimo week-end, per evitare ulteriori disagi al traffico cittadino. •

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MOBILITA ALTERNATIVA. Mentre si studiano le domeniche senz'auto e si promuovono mezzi di trasporto ecologici

Car shari g diera bianca è stato un flop Induea 40

Si va avanti fino a dicembre ed entro fine anno il Comune bandirà una nuova gara Zanotto: «Stiamo pensando di ampliare le zone e valutiamo anche moto ele °che» .......................................................................... Enrico Giardini

Le polveri sottili e lo smog colpiscono senza pietà. Si studiano soluzioni per limitare l'inquinamento dell'aria. Tra cui le domeniche senz'auto la prima sarà il3 dicembre - e perla cosiddetta mobilità sostenibile, a piedi, in bicicletta e con mezzi a trazione elettrica. L'Agsm pubblicizza ancora il teleriscaldamento, sempre più diffuso, come sistema più pulito. Già, ma intanto il «car sharing», l'auto a noleggio elettrica introdotta due anni e mezzo fa in città con 25 mezzi modello Volkswagen Up sparsi in vari punti, a fine anno si interrompe. Sarebbe dovuto continuare, con il primo contratto triennale, fino alla primavera prossima. Il perché del flop del servizio? Perché non lo usa quasi nessuno. Comunque, non un numero sufficiente di clienti tale da rendere la gestione economicamente sostenibile. L'Amministrazione comunale così studia nuove soluzioni. Anche di un'altra modalità possibile di sistema car sharing. Intanto però si conclude l'esperienza attuale. Di un sistema di auto a noleggio, non inquinante, che si muoveva anche nella Zona a traffico limitato senza vincoli

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di orari e senza dover pagare la sosta, e anche fuori porta. Sia per i veronesi che per i turisti. Le auto del car sharing attuale sono omologate per quattro persone. Gli utenti devono registrarsi al servizio, gestito da Aci Global, attraverso la specifica app GirAci o il sito internet: www.giraci.com. «Il servizio è in perdita e quindi il gestore ha deciso di non proseguirlo e di recedere dal contratto, pagando anche una fideiussione di 50mila euro al Comune», dice l'assessore alla mobilità Luca Zanotto, che annuncia la decisione dell'Amministrazione comunale di bandire una nuova gara per il servizio di car sharing entro fine anno. «Questo tipo di servizio evidentemente per un tipo di città come Verona non è del tutto adatto e comunque andranno ripensate le aree di spostamento delle automobili del car sharing, magari facendole partire da punti più distanti dal centro e dei quartieri», spiega l'assessore comunale. «Gli stessi gestori ci hanno detto che anche in numerose altre città non è molto utilizzato, tranne Genova, dove chi vi arriva in nave per turismo, poi si sposta con l'auto a noleggio. Comunque stiamo pensando a soluzioni alternative, ancora con mez-

zi elettrici, e stiamo valutando anche la possibilità di un servizio del genere ma con moto, puntando pure a mezzi elettrici». Il car sharing in vigore da due anni e mezzo, dunque, chiude i battenti prima del tempo. Contrariamente, invece, al bike sharing, che anzi ha ottenuto un buon successo e, come sottolinea l'assessore Zanotto, verrà potenziato. «Stiamo ipotizzando di implementare il servizio, sia per numero di mezzi sia per nuove collocazione delle stazioni». O RIPROOU-SE RISERVATA

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Un auto dei servizio car sharing in uno dei posteggi dedicati : ci si può prenotare con lo smartphone

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Sboarina al Consiglio «Rimetteremo in sesto la città» VERONA Si è aperto ieri sera a Palazzo Barbieri il dibattito sul programma dell'amministrazione comunale per i prossimi cinque anni. Lo stesso sindaco, Federico Sboarina, ne ha indicato i punti essenziali, che sono quelli anticipati nei giorni scorsi dal nostro giornale «allo scopo - ha detto il sindaco di rimettere in sesto la città che abbiamo ereditato». Tra i temi specifici, trasparenza e legalità, nuovo sistema elettorale perle Circoscrizioni, sicurezza (tolleranza zero, principio della legittima difesa in casa propria), cultura («completamente trascurata - ha detto Sboarina - in questi anni»), istruzione (con sostegno alle scuole paritarie), Fondazione Arena («portata sull'orlo del fallimento dalla precedente amministrazione»), polo unico dei musei (ristrutturando l'Arsenale, che non va privatizzato, e unendolo a Castelvecchio), Centrai Park (tema su cui il sindaco ha confermato il vertice con Rfi a Roma, domani), grandi opere («sul Traforo il progetto attuale non.. .uscirà dal tunnel, ma su di un passaggio a Nord faremo nuove verifiche»), filobus (da realizzare sciogliendo i

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nodi creati negli ultimi anni) e centralità della famiglia. Ad aprire il dibattito è stato Michele Bertucco, che ha sottolineato alcune differenze tra programma elettorale e programma del sindaco: «Riduzione del 15% per Imu, Tari e Tasi, ora si parla genericamente di riduzione. Si parlava di metropolitana leggera per l'aeroporto, ora si indica un collegamento veloce che può essere tutto e niente, E anche sulla famiglia si sfuma molto su alcuni temi, male ricordo - afferma Bertucco - che lei è il sindaco di tutti i veronesi, anche di chi su questo ha idee diverse dalle sue, idee peraltro garantite da precise leggi dello Stato». A seguire gli interventi di Tommaso Ferrari, Federico Benini e via via gli altri. Si prosegue stasera. Di rilievo, in apertura di seduta, le affermazioni dell'assessore Daniele Polato (in risposta a Michele Bertucco) sul fatto che non esiste agli atti «nessun piano industriale per l'aeroporto Catullo», e sull'imminente conclusione (entro fine mese) dello studio sulla fusione Agsm-Aim, con risposta definitiva ai vicentini entro la fine dell'anno. (La.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CONSIGLIO COMUNALE. In aula l'illustrazione del programma 2017-2022 dell'Amministrazione

Sicurezza, filovia, Arena Sboanna detta le prionta Il sindaco: «Trasparenza, cultura, Arsenale: così Verona cambierà» Polato: «Catullo? Palazzo Barbieri non ha ancora il piano industriale» Enrico Giardini

Primo: trasparenza e legalità, dentro l'Amministrazione e tra questa e l'esterno. «Per questo verrà costituito un comitato ad hoc». Sicurezza, intesa anche come «vivibilità di tutti i quartieri e non solo come ordine pubblico, che pure resta centrale». Quindi, «gestione unitaria dei musei». Rilancio della Fondazione Arena e della cultura, «negli anni scorsi completamente trascurata», come attività fondamentale per il turismo. E poi Central Park allo scalo merci ferroviario tra la stazione di Porta Nuova e Santa Lucia, compensazione per il passaggio dell'alta velocità ferroviaria in città. Temi e obiettivi del piano 2017-2022, con le linee programmatiche dell'Amministrazione del sindaco Federico Sboarina, alla guida di una coalizione di centrodestra (Battiti Verona Domani, Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Verona Pulita) da lui illustrati in sintesi al

Consiglio comunale. Durante la seduta, guidata dal presidente Ciro Maschio, Sboarina ha citato poi, tra le priorità, «le manutenzioni di strade e marciapiedi, da svolgere all'inizio e non al termine di un mandato». E ancora: far partire i cantieri del filobus e lavorare, sollecitando Regione e Governo centrale, «per arrivare finalmente a un progetto e alla partenza dei lavori della variante alla strada statale 12», per sgravare di mezzi in particolare l'abitato di Ca' di David. Il primo cittadino cita inoltre la riqualificazione e la riconversione dell'ex Arsenale, perla quale è già partita la fase di concertazione con professionisti, comitati e società, con la commissione consiliare temporanea. «Basta centri commerciali», dice, «ma vogliamo contribuire a una città più ecologica e per questo, tra l'altro, stiamo lavorando al Piano urbano della mobilità sostenibile». Sostegno alla famiglia tradizionale - delega del sindaco, che ha incaricato anche il consigliere Rosario Russo

II sindaco Sboarina fra Padovani (a sinistra) e Maschio FOTO MARCHIORI di collaborare su questo tema - e all'agricoltura, oltre che alla tutela degli animali settori per i quali pure ci sono due consiglieri incaricati, rispettivamente Daniele Perbellini e Laura Bocchi - sono altri punti del programma qualificanti. Restano anche, come sollecitato da Michele Bertucco, di Verona e Sinistra in Comune, nelle domande di attualità, nodi come quello lo sviluppo dell'aeroporto Catullo, anche alla luce del recente scontro fra il presidente della Fondazione Cariverona, socia al 2.8%, Alessandro Mazzucco e quello di

Save, socio privato al 40%, presieduta da Enrico Marchi. Bertucco ha chiesto conto di questo. Tra l'altro l'1 dicembre è previsto, in Camera di Commercio, un incontro tra Aerogest, cioè i soci pubblici veronesi, che ha il 47%, e tutti gli altri soci, proprio sul piano industriale. «Ma a tutt'oggi agli atti dell'Amministrazione comunale non risulta alcun piano industriale, del Catullo», dice Daniele Polato, assessore a enti e aziende. Fusione Agsm-Aim Vicenza? «Entro fine mese la decisione». O RIPROOU-SE RISERVATA

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Il sì nella notte al programma di Sboarina VERONA (1. a.) Via libera nella notte al programma presentato dal sindaco Federico Sboarina per i prossimi ,5 anni di amministrazione. Il sì è arrivato dal consiglio comunale dopo una lunga discussione sulle molte decine di emendamenti presentati. Alcuni di essi sono stati recepiti dal sindaco, altri ancora trasformati in «raccomandazioni», agevolando così il voto favorevole dell'aula. Tra gli ultimi interventi, molto polemico quello di Marta Vanzetto (M5S), interrotta a tratti da grida di «Basta!» provenienti dalla maggioranza quando accusava la giunta Sboarina di scarsa trasparenza nelle Aziende e di avere una visione «medievale» della famiglia. Dedicato a quest'ultimo tema anche

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l'intervento di Elisa La Paglia (Pd) tutto incentrato sull'identità sessuale e sul rispetto per tutte le diversità. Da Alberto Bozza (Lista Tosi) la rivendicazione dei meriti della giunta precedente («vantate asfaltature di strade fatte quest'estate, ma su progetti e con finanziamenti decisi assai prima di voi») ed anche la proiezione in aula di una foto della Fiat 50o privata di Michele Croce che sarebbe stata riparata nell'officina di Agsm. Flavio Tosi ha denunciato l'assenza del promesso «manager internazionale» per il settore Cultura, ha criticato le promesse del sindaco sul Central Park («basta fare quattro conti per capire che le Ferrovie non potranno accettare di regalare l'intera area al Comune») e ha polemicamente

ricordato come tutta la programmazione di aree commerciali in città sia stata «votata e condivisa dall'attuale sindaco e da molti suoi assessori, a partire dall'insediamento di Adigeo, così come per il restauro dell'Arsenale proprio Sboarina condivise l'affidamento in projectfinancing del compendio ad un privato per la durata di 99 anni, anziché per i ,5o anni previsti da Italiana Costruzioni». Dopo il dibattito generale la seduta è stata interrotta per una riunione fra i capigruppo e il sindaco: un colloquio tutto incentrato sugli emendamenti, diversi dei quali sono stati ritirati, lasciandone in vita 83, che hanno comunque dilatato i tempi della seduta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL LAGO Si TRASFORMA

COL MERCATINO DI NATALE A BARDOLINO Dal 25 novembre e fino al 7 gennnaio un cartellone ricco di eventi Con l'arrivo di dicembre Bardolino indossa i colori del Natale e si trasforma in un magico villaggio dedicato alla festa più attesa dell'anno. Dal 25 novembre e fino al 7 gennaio un cartellone ricco di appuntamenti e di eventi attende i visitatori, per fargli vivere l'esperienza unica di festeggiare il Natale abbracciando la meravigliosa scenografia del Lago di Garda. Sul Lungolago decine di aziende attentamente selezionate propongono i loro prodotti di alta qualità: dall'enogastronomia tradizionale, all'artigianato locale, passando per l'originalità degli articoli natalizi home made. Al termine di questo lungo viale dello shopping fatto di casette di legno in stile tirolese, i visitatori possono

La veduta di Bardolino a Natale trovare ristoro in un grande allietato da spettacoli e intratigloo trasparente riscaldato, tenimenti dedicati ai più piccoammirando le evoluzioni sui li, che potranno usufruire di pattini nella vicina pista per il una struttura coperta e riscalpattinaggio sul ghiaccio comdata. Partner di questa iniziapletamente coperta. tiva saranno Agsm, Abeo e Proseguendo verso Parco Folgaria Ski, che si alterneCarrara Bottagisio si incontreranno all'interno dell'area rà, poi, la novità 2017: l'area coinvolgendo i presenti con kids dedicata al gioco per i più laboratori, giochi, magia e piccoli. A partire dal 6 dicemmusica. Ma non solo lungolabre ogni finesettimana sarà go: le vie del centro storico

saranno addobbate con migliaia di luci e numerose installazioni artistiche sul tema del Natale saranno dislocate lungo i vicoli del paese. La passeggiata parte dall'imponente albero di Natale, in Piazza Matteotti: una cascata di blu alta oltre 7 metri, lo sfondo ideale per una foto indimenticabile. E a capodanno? L'appuntamento per tutti è sul lungolago per ballare con la musica dei dj e brindare al nuovo anno, con gli occhi rivolti al cielo ad ammirare lo spettacolo dei fuochi d'artificio che si specchiano nell'acqua del lago. E il giorno dopo, sul lungolago Mirabello, secondo appuntamento con i temerari del Tuffo di Capodanno nelle gelide acque del Garda.

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Bertucco attacca

«Polato a giudizio lalegalità none un optional» VERONA Prime reazioni, dentro e fuori Palazzo Barbieri, sul rinvio a giudizio dell'assessore comunale Daniele Polato - figura di assoluto spicco della giunta Sboarina - accusato di avere convalidato, in qualità di pubblico ufficiale, le firme raccolte da Forza Nuova per presentare la propria lista alle elezioni regionali 2015. Per questa vicenda l'altro ieri è stato condannato Luca Castellini, che della formazione di estrema destra è il capo veronese. Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) sottolinea una coincidenza. «Proprio nel momento in cui, su mia proposta, successivamente condivisa con la giunta, il Comune di Verona si appresta ad aderire alla rete di Avviso Pubblico, l'associazione antimafia che lavora per la legalità e la trasparenza nelle amministrazioni locali, - dice Bertucco - l'assessore alla Sicurezza Daniele Polato viene rinviato a giudizio per una questione di firme falsificate. Ironia della sorte o logica conseguenza del predicare bene ma razzolare male? Va detto - aggiunge - che non siamo in presenza di uno dei cosiddetti "reati spia" come ad esempio la corruzione: si tratta tuttavia di un fatto grave che non può passare sotto silenzio o senza conseguenze».

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Bertucco ricorda che «il segretario di Forza Nuova Luca Castellini è già stato condannato: con tutte le garanzie del caso, all'amministrazione Sboarina si pone dunque una grossa questione di coerenza e legalità che deve risolvere immediatamente. Non serve a niente - conclude Bertucco predicare la trasparenza e la legalità per l'intera campagna elettorale e poi dimenticarsene non appena si atterra su una poltrona, come accaduto, tra gli altri, anche a Michele Croce». In difesa di Polato, su Facebook, scende invece in campo l'ex presidente di Agsm, l'avvocato Gian Paolo Sardos Albertini. «Purtroppo - dice - la raccolta delle firme ha sempre funzionato in questo modo. In passato i vecchi partiti come la Dc, il Partito socialista ed altri avevano nei loro armadi gli elenchi di chi aveva firmato in occasione di elezioni precedenti e le facevano ri-autenticare senza verificare se qualcuno fosse morto nel frattempo ...Non cadiamo dal pero quando leggiamo cose che tutti gli addetti sanno: vi sono cose più serie - conclude Sardos Albertini - su cui giudicare le persone».

L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL PRESIDENTE DI AGSM E ECOMONDO : TANTE NOVITÀ

RIFIUTI, TESSERA E PREMIO DIFFERENZIATA Cambiano i cassonetti, 0gni cittadino sarà dotato di una scheda personale

Tutto sarà tracciato. Chi differenzierà di più vedrà abbassarsi la propria tassa

II presidente dei Gruppo Agsm Michele Croce assieme ad alcuni dirigenti di Amia e Agsm, ha partecipato a Economondo, la fiera leader della green economy nell'area euro-mediterranea che si è svolta dal 7 al 10 novembre a Rimini. Un evento internazionale che ha unito in un'unica piattaforma tutti i settori dell'economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. "Questo è l'appuntamento di riferimento per conoscere i trend, le innovazioni e le nuove tecnologie e confrontarsi con i massimi professionisti dei settore", commenta il presidente Michele Croce. continua: E

//presidente Michele Croce e il Dg Maurizio Alfeo vincente? Più un cittadino "Abbiamo visitato lo stand dei cassonetti per i rifiuti che differenzierà i suoi rifiuti e arriveranno fra pochi mesi meno pagherà di tassa perché verrà tutto tracciato". anche Verona. Ogni cittadino verrà dotato di una tesNovità da Ecomondo anche sera personale che permetper quanto riguarda la mobiterà di attivare questi dispolità elettrica. "Un'altra delle sfide in cui noi di Agsm cresitivi `intelligenti' in cui si dovranno riporre carta, pladiamo molto è quella delle colonnine per la ricarica di stica, umido, indifferenziato. E quale sarà la vera mossa qualsiasi veicolo elettrico.

Porteremo a Verona il futuro grazie a tecnologie di ultima generazione che permetteranno la ricarica in tempi molto veloci". Dentro Ecomondo si è svolta anche 'Key Energy', la fiera sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili. Qui l'attenzione era puntata sulle materie prime e sull'importanza dell'approvvigionamento e del riciclo per un'economia sostenibile. "Da Economondo passa anche il futuro di Verona", conclude Michele Croce, "perché qui si trovano soluzioni per l'urbanizzazione, i progetti e i piani di mobilità che consentono di migliorare la vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territorio".

RIFIUTI TESSERA E PREMIO DIFFERENZIATA

IOB&ORIENTA UN PROGRAMMA PER 14 FORMAZIONE DD DOCENTI

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AMB I EN T E . Eco-idee

AgsmeAm!a a E conomondo . a caccia Nei giorni corsi il presidente del Gruppo Agsm Michele Croce con alcuni dirigenti di Amia e Agsm, ha partecipato a Economondo, la fiera leader della green economy nell'area euro-mediterranea che si è svolta dal 7 al 10 novembre a Rimini. Un evento internazionale che ha unito in un'unica piattaforma tutti i settori dell'economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. «Questo è l'appuntamento di riferimento per conoscere i trend, le innovazioni e le nuove tecnologie e confrontarsi con i massimi professionisti del settore», commenta Croce. E continua: «Abbiamo visitato lo stand dei cassonetti per i rifiuti che arriveranno fra pochi mesi anche Verona. Ogni cittadino verrà dotato di una tessera personale che permetterà di attivare questi dispositivi "intelligenti" in cui si dovranno riporre carta, plastica, umido, indifferenziato. Più un cittadino differenzierà i suoi rifiuti e meno pagherà di tassa perché verrà tutto tracciato». Novità da Economondo anche per quanto riguarda la mobilità elettrica. «Un'altra delle sfide in cui Agsm crede molto è quella delle colonnine per la ricarica di qualsiasi veicolo elettrico. Porteremo a Verona il futuro grazie a tecnologie di ultima generazione che permetteranno la ricarica in tempi molto veloci». •

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Teleriscaldamento: più risparmio meno emissioni Agsm allaccia 126 appartamenti alle Golosine a settimana scorsa Agsm ha allacciato alla Lrete del teleriscaldamento urbano un grande condominio al civico 55 di via Carisio, alle Golosine. Ben 126 appartamenti dove non sono più necessari né la caldaia né il boiler per regolare la temperatura dei termosifoni e avere l'acqua calda. Teleriscaldare una casa significa riscaldarla a distanza, come suggerisce la parola. In pratica senza una caldaia locale, ma attraverso una centrale termica da cui parte una rete interrata di condotte (quella di Verona è lunga 160 chilometri) che arriva sotto le case. Nei tubi scorre acqua calda che viene catturata da una centralina di trasformazione, chiamata scambiatore, la quale preleva il calore e lo ridistribuisce nelle abitazioni attraverso i normali caloriferi, provvedendo anche al riscaldamento dell'acqua. Oggi a Verona i complessi residenziali teleriscaldati sono circa 1.300 e sembra che, dopo l'Ospedale civile maggiore - teleriscaldato dal 2009 -, la multiutility stia stringendo accordi per estendere il sistema a «un altro importante edificio». Non si è sbilanciato oltre il presidente Michele Croce, giovedì in via Carisio insieme al sindaco Federico Sboarina per presentare i lavori di allaccia-

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mento del condominio alla centrale di cogenerazione del quartiere. « Il teleriscaldamento è una valida alternativa alla caldaia tradizionale - ha sottolineato . Meno caldaie significa meno combustione di gas. Quindi meno fumi di scarico, poiché la canna fumaria non è più necessaria, e aria più pulita». Tanto più in questi giorni, leggasi anni, di emergenza smog. «Agsm offre gratuitamente l'allacciamento a tutti gli edifici situati dove sono già presenti le tubature del teleriscaldamento, perciò credo che vada effettuato assolutamente» ha continuato. Riduce l'inquinamento, abbatte i costi di manutenzione e la burocrazia per le pratiche obbligatorie, come il rinnovo del certificato di prevenzione incendi. Ancora: fa risparmiare sulla bolletta dell'energia, perché il bruciatore non serve più, e rende la vita in casa più sicura. Rispetto al sistema tradizionale sembrano molti più i benefici che gli svantaggi, sebbene il teleriscaldamento sia stato più di una volta sotto l'occhio del ciclone. Colpa di una normativa assente in materia di monopolio: il sistema è ancora sul libero mercato, dunque le tariffe non sono regolate dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Ma facciamo un passo indietro. Il teleriscal-

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damento inizia a diffondersi a partire dagli anni `70, la prima città italiana a dotarsene è Brescia mentre oggi la più teleriscaldata è Torino. E Verona? E tra le pioniere, spiega il direttore di produzione di Agsm, Giuseppe Salgarelli , nonché quinta in classifica per la diffusione del sistema. Lo ha attivato nel 1975 grazie alla centrale di cogenerazione di Forte Procolo, al Saval; poi con quella delle Golosine, un decennio più tardi; e negli anni Novanta con quelle del centro città, Banchette e Borgo Trento. Mancherebbero in Borgo Roma e allo Stadio, specifica Salgarelli. Nei quartieri più inquinati della città, insomma. Tutte le centrali sono alimentate a gas metano, con un fattore di emissione di Pm10 venticinque volte inferiore a quello di un'auto a diesel; risparmiando all'atmosfera 35mila tonnellate di Co2, ogni anno producono 220 milioni di chilowatt ore di energia elettrica e 350 milioni di energia termica. Vanno aggiunti poi gli impianti installati al nosocomio di Borgo Trento, al Policlinico di Borgo Roma (dove il gestore è esterno) e al depura-

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tore di Verona, alimentato a biogas. In ognuna, un sistema di motori trasforma l'energia meccanica in energia elettrica attraverso un alternatore. Il calore prodotto è analogo a quello dei motori delle macchine; ma anziché disperdersi, viene recuperato e immesso nelle condotte. Teleriscaldare tutta Verona, come avviene altrove in Italia? «È possibile - risponde Salgarelli -, gli aspetti tecnici non sono i più preoccupanti. Serve un'azione coordinata con l'Amministrazione per regolamentare le nuove lottizzazioni con norme che prevedano l'obbligo di edificare facendo riferimento a una certa quota di fonti rinnovabili o al teleriscaldamento. Tanti Comuni italiani hanno introdotto questo elemento nuovo, cioè hanno paragonato il teleriscaldamento alle fonti rinnovabili; per cui un costruttore in difficoltà con le rinnovabili, può assolvere l'obbligo di edificare allacciandosi al teleriscaldamento. Inserirlo nei nostri piani regolatori darebbe una spinta allo sviluppo sostenibile della città».

Laura Perina

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«Arsenale e sicurezza, i primi successi» Sboarina, bilancio dei primi tre mesi. «A dicembre passi decisivi su Catullo e Agsm» VERONA Central Park e la Fondazione lirica, e poi l'Arsenale. «Ma il primo impegno è quello di salvaguardare e mantenere bella la nostra città», anche asfaltando le strade. Federico Sboarina, circondato da quasi tutti i suoi assessori, celebra i primi loo giorni di mandato (che in realtà sono 140) fornendo un lungo elenco di cose realizzate, completate o avviate. E promette già entro dicembre «passi decisivi» sull'aeroporto Catullo e sulla fusione Agsm-Aim.

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Il sindaco e il bilancio dei primi tre mesi «Centrai Park, lirica e Arsenale le priorità ma l'impegno più grande è sulle piccole cose. Gender? Sui valori non si retrocede» VERONA «I temi più importanti? Central Park e la Fondazione lirica, e poi l'Arsenale. Ma non dimentichiamoci che il primo impegno è quello di salvaguardare e mantenere bella la nostra città, magari anche con azioni poco appariscenti ma concrete, come la riasfaltatura delle nostre strade».

Federico Sboarina, circondato da quasi tutti i suoi assessori, celebra i primi loo giorni di mandato (che in realtà sono 140, ma il simbolismo rimane) fornendo un lungo elenco di cose realizzate, completate o avviate e indicando un metodo: «Lavorare in contatto col territorio, e quando un cittadino mi chiede come va, io rispondo chiedendo a lui come stiamo andando e se ha suggerimenti da dare. Dopo di che aggiunge il sindaco - pur segnando una forte discontinuità con il passato, abbiamo accelerato i tempi di realizzazione dei buoni progetti che abbiamo trovato, come il parcheggio dell'Arsenale o l'asfaltatura di molte strade». Cosa, quest'ultima, che ha riguardato 135 mila metri quadrati, in parte già programmati e in parte realizzati con stanziamenti per opere urgenti, mentre è già stato messo a bilancio per l'anno prossimo 1 milione 6oo mila euro per la manutenzione di altre strade e marciapiedi.

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Arsenale Sboarina ha rivendicato il tempo-record entro cui è arrivata la revoca del pubblico interesse sul project per l'ex Arsenale, con l'avvio della commissione temporanea per la concertazione con i cittadini («Siamo aperti a tutte le idee, ha sottolineato - fermo restando che vogliamo un Arsenale di proprietà pubblica, che non sia un centro commerciale né una somma di negozi»). Parte delle risorse liberate dal project Arsenale , sono già destinate per la conservazione dell'anfiteatro Arena (circa 9 milioni), ma anche alla ristrutturazione degli uffici dell'Anagrafe (85o mila euro). È stata effettuata anche la manutenzione di edifici scolastici per 3 milioni 8oo mila euro, è stato inaugurato il parcheggio proprio all'Arsenale , all'esterno del quale è stata ripristinata la vasca e sono stati aperti i giardini di piazza Indipendenza dopo la riqualificazione. L'assunzione di 26 nuovi agenti di Polizia municipale e i 1.436 interventi del corpo, («il 42% in più rispetto allo stesso periodo del 2016» ha precisato il

sindaco) hanno accompagnato «un maggiore coordinamento con tutte le Forze dell'Ordine».

Decentramento Lo spostamento di molte manifestazioni in piazze e quartieri ha il duplice obiettivo di liberare piazza Bra e rivitalizzare gli altri quartieri cittadini e secondo Sboarina «l'esempio è dato dai mercatini di Natale 2017, non più solo in piazza dei Signori e Cortile Mercato Vecchio ma in 5 aree diverse della città». Sarà presto attivata la Commissione perla trasparenza e l'efficienza amministrativa, e ne sarà un simbolo anche la prossima apertura di Palazzo Barbieri alla cittadinanza (dal 24 novembre) oltre che l'abolizione dei biglietti omaggio dell'Arena che ha già fruttato quasi 97 mila euro da destinare alle nuove povertà di anziani e famiglie. Aziende Per le aziende partecipate la gestione è sul modello di una holding ed «è in corso la due diligente anche sul progetto di fusione tra Agsm e Aim, il cui iter si concluderà prima

del 31 dicembre». Sboarina ha sottolineato il positivo dialogo in corso con i principali enti cittadini come Cariverona, Fiera e Aerogest, ricordando che «nella prima assemblea Aerogest a ottobre ho chiesto un incontro con Save, che avverrà il primo dicembre, per conoscere il piano industriale di rilancio del Catullo».

Grandi opere Priorità assoluta al Central Park: «È una partita lunga e difficile - assicura Sboarina ma ci riusciremo». Secondo il sindaco, poi, il nuovo filobus «è come una sfera su un piano inclinato, non si può fermare e stiamo lavorando per farlo partire nel migliore dei modi, completando opere lasciate a metà, come il sottopasso in via Città di Nimes che al tempo dei mondiali `9o non fu realizzato perché erano finiti i soldi». Quanto al Traforo delle Torricelle: «L'attuale progetto non sta in piedi. L'attraversamento a nord della città è peraltro necessario, ma dovremo ripartire da zero».

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Lirica Per Fondazione Arena è stato concluso l'iter per accedere ai finanziamenti della legge Bray e adesso si provvederà alla nomina del Consiglio di indirizzo. Accennando infine alle dure polemiche anche in consiglio comunale su gay, gender e diritti civili, Sboarina ha affermato che «siamo aperti al dialogo e al confronto con tutti, ma esistono delle questioni etiche sulle quali ci identifichiamo e non intendiamo retrocedere».

Le minoranze Alla domanda se si fosse aspettato delle minoranze così poco...combattive in consiglio, Sboarina ha infine risposto che «la città è divisa in due parti: chi lavora avendone a cuore il futuro (e su questo si basa il fatto che abbiamo ottenuto 27 sì alla revoca del project sull'Arsenale, comprendendo Pd, sinistra e Cinquestelle), e un'altra parte invece che questa città la usa per i propri scopi e i propri interessi. E sulla base di questo ha concluso - sì, mi aspettavo un consiglio come quello in cui abbiamo lavorato in questi primi mesi». Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Catullo e multiutility Aeroporto, il primo dicembre summit con Save . Agsm-Aim , entro fine anno si decide

Sicurezza Assunzioni di agenti e il 42% in più di interventi in strada rispetto

allo scorso anno Opposizione t fiacca? Chi lavora per la città vota anche nostre delibere. Poi c'è chi pensa solo ai suoi interessi...

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MALCESINE. Proiezione di un film e momento conviviale voluto da Formaggioni per fare il punto sull'estate

Sono cmquecentomila i t l"1 che hanno sce A to la fi Oggi ultimo giorno di apertura poi pausa per la manutenzione La stagione invernale riprende nella settimana di Natale Emanuele Zanini La funivia di Malcesine ha festeggiato la positiva chiusura della stagione estiva, che termina ufficialmente oggi, domenica 12 novembre, con un evento speciale organizzato da Paolo Formaggioni, consigliere di amministrazione di Atf, Azienda Trasporti funicolari di Malcesine.

L'incontro si è tenuto ieri nell'auditorium della stazione a monte di Tratto Spino, a cui hanno partecipato oltre che numerosi cittadini anche diversi amministratori pubblici e autorità, tra cui Fabio Lamparelli, consigliere comunale di Malcesine con delega ai rapporti con la Funivia; il sindaco di San Zeno di Montagna Maurizio Castellani e quello di Valeggio Angelo Tosoni; il presidente di Ags Alberto Tomei; Angelo Cresco, presidente Depurazioni benacense; Alessandro Dall'Ora, direttore di Serit; Enzo Leardini, presidente della Casa di riposo Bovolone, oltre al consigliere comunale di Garda Sasha Allevato,

quelli di Sorgà Giovanni Venturelli, di Sant'Ambrogio Marco Selmo, di Bardolino Pierangelo Zorzi e Vania Valbusa, assessore all'Agricoltura di Valeggio. A mezzogiorno è stato proiettato il film Creature alate, realizzato dal regista Marco Banterla che con questa opera ha vinto il primo premio della rassegna Baldofilm 2016.

Il documentario ritrae le specie di uccelli che si trovano nell'area fra il Monte Baldo e il lago di Garda. Nella pellicola sono molti gli esemplari presenti che vengono mostrati nel loro habitat naturale, con una particolare cura dedicata alla riproduzione dei rumori dell'ambiente circostante. Al termine della proiezione c'è stata una degustazione di prodotti tipici veronesi a cura della rete Buon Gusto Italia Veneto. Dopo la chiusura di oggi, ultimo giorno di funzionamento dell'impianto perla stagione estiva 2017, seguirà il consueto periodo di manutenzione della funivia, prima della riapertura per la stagione in-

vernale che avverrà con ogni probabilità nella settimana che precede Natale. Il consigliere Formaggioni ha spiegato che la novità di quest'anno, quella cioè di festeggiare la fine della stagione estiva, «è stata pensata perché abbiamo avuto dei mesi particolarmente fortunati come numero di passaggi. Sono stati infatti circa 500mila i turisti che sono saliti sul Baldo utilizzando i nostri due impianti, la funivia da una parte e la seggiovia di PràAlpesina dall'altra». «Anche i mesi tradizionalmente meno turistici, come giugno e ottobre, sono andati molto bene come numero di passaggi. Questo è un segno evidente che la funivia è frequentata anche dal turismo locale». «A Verona e nelle città limitrofe», ha aggiunto Formaggioni, «sempre di più si sta affermando l'idea che una gita fuori porta di grande impatto paesaggistico si fa sul Monte Baldo. Ne siamo particolarmente soddisfatti, perché allungare la stagionalità era uno degli obiettivi di questo consiglio di amministrazione».

Perla giornata di ieri il cda di Funivia di Malcesine ha voluto coinvolgere gli amministratori della provincia di Verona, per far toccare con mano quanto la Funivia di Malcesine sia una delle eccellenze nel sistema turistico veronese. •

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L'EVENTO. Presentata a Palazzo Camozzini l'associazione culturale Ama Verona nata dalla lista civica della senatrice

E Bisinella chi «Siamo una fucina di idee» Le priorità? «Viabilità, grandi opere, polo culturale e revisione della Ztl» Ama Verona, la lista civica rappresentata in Consiglio comunale dalla senatrice Patrizia Bisinella (ex candidata sindaco del fronte tosiano) e da Paolo Meloni, si trasforma in associazione politico-culturale «per portare all'attenzione delle istituzioni i temi che interessano i cittadini». Ieri, a palazzo Camozzini, in via San Salvatore Vecchio, la prima uscita pub-

a i delusi della politica blica davanti ad oltre duecenpersone. Presidente to dell'associazione è Floriano Rossi, vicepresidente della quinta circoscrizione. Al convegno è intervenuto, con un saluto, anche l'ex sindaco Flavio Tosi. E fra i presenti, nella sala gremita, c'erano molti esponenti dell'era tosiana, dal presidente di Acque veronesi Niko Cordioli all'ex soprintendente Francesco Girondini, all'ex presidente della sesta circoscrizione Mauro Spada. Nelle prime file la senatrice di Fare! Emanuela Munerato, il sindaco di San Pietro In Cariano Gior-

gio Accordini e il consigliere della Lista Tosi Alberto Bozza. «Siamo un'associazione non partitica», chiarisce Patrizia Bisinella, «e vogliamo essere un luogo di discussione per portare idee alle istituzioni, l'obiettivo è coinvolgere i cittadini su temi concreti in ambito amministrativo, culturale, sociale, economico. Qui ci sono manager, imprenditori, liberi professionisti, artigiani e molti giovani». In vista delle elezioni politiche la senatrice fa sapere che «per ora si attende uno scenario più definito». E aggiunge: «Con ]al ista Tosi condi-

La presentazione dell'associazione Ama Verona FOTO MARCHIORI

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POLEMICHE. La consigliera Vanzetto all'attacco dell'amministrazione

La, cciatura dei «Cinque mesi ' astr sv> «Sulla fusione Agsm-Aim da mesi risuona l'eco della frase "a breve saremo pronti" e "stiamo studiando le carte", quali carte? Qui dovrebbe intervenire l'assessore alla trasparenza, così come per le selezioni di manager qualificati, che se non sono parte del nostro gruppo di amici o non hanno contribuito alla campagna elettorale non li vogliamo». Sul programma del sindaco da poco approvato in aula interviene con parole al vetriolo Marta Vanzetto del Movimento 5 Stelle. «Si parla poi di "valorizza-

zione del patrimonio artistico", ma intanto» continua l'esponente dell'opposizione, «ci accingiamo a vendere palazzo Diamanti, sede dell'Agec e si continua ad ignorare la ristrutturazione dell'ex convento di San Domenico, sede dei vigili, mentre per la Fondazione Arena il sindaco ha speso ben cinque righe». «Si parla anche», aggiunge la Vanzetto, «di riqualificazione dei quartieri e di sicurezza, leit motiv della campagna elettorale, con indimenticabili incursioni di Salvini & friends che di dome-

nica pomeriggio interrogavano le persone di colore su quale fosse la loro attività. Dopo tanto clamore», accusa, «Veronetta è stata condannata all'abbandono e nessun cenno al recupero di beni storici che consentirebbero la riqualificazione della culla storico-artistica di Verona». Carente per la consigliera 5 stelle è anche il capitolo sulla lotta allo smog e la tutela della salute: «Il sindaco in cinque mesi ha solo pensato di pulirsi la coscienza con il blocco delle auto nei fine settimana, ma attenzione per-

ché del "pulirsi la coscienza" e dell'inutilità del blocco auto parlava il già assessore all'ambiente Federico Sboarina nel gennaio 2011. E pensare», aggiunge, «che per iniziare sarebbe stato sufficiente attuare il piano dei sindaci di risanamento dell'aria approvato con la delibera 345/2010, relatore l'allora assessore all'ambiente Sboarina. Per non dire che coerentemente la maggioranza si accinge ad approvare il progetto alta velocità con un impatto ambientale devastante».

«Mala parte più interessante del programma», ironizza infine, «è quella sulla tutela e promozione della famiglia naturale, con relativo diritto alla disuguaglianza, all'ignoranza e alla persecuzione di condotte che esulino da valori medievali». • E.S.

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LE LINEE G UIDA. I l sindaco ha sintetizzato il primo bilancio dell'amministrazione tra grandi opere, enti e aziende

I cento giorni th Sboaa «Ecco le partite aperte» «Ex Arsenale da reinventare, Traforo non sostenibile ma l'anello a nord va chiuso filobus non più arrestabile. Catullo da rilanciare. Central park e Tav da realizzare» ...................................................................... Enrico Giardini

............................................................................ Un Central Park - un grande parco urbano stile quello di New York - all'ex scalo merci ferroviario, tra la stazione di Porta Nuova e Santa Lucia, come compensazione per il passaggio dei treni ad alta velocità a Verona. «Ne ho parlato a Roma con Rfi. Strada lunga e difficile, ma ci riusciremo». Un tavolo tra Comune, Regione, Governo, per arrivare al progetto di Variante alla strada statale 12, per sollevare dal passaggio di mezzi Ca' di David, Borgo Roma e Zai. «t urgente e non più rinviabile. Al di là del colore politico, serve un'azione congiunta per realizzarla». Restauro e riconversione dell'ex Arsenale. Rilancio della Fondazione Arena - «conchiso l'iter per accedere ai soldi della legge Bray, ora si nominerà il nuovo Consiglio d'indirizzo » - e dell'aeroporto Catullo. E ancora il filobus, ereditato dalle Amministrazioni Tosi: «È come una sfera su un campo inclinato, non si può fermare. Il progetto ha non poche difficoltà e siamo impegnati per farlo partire al meglio». Sono temi e priorità programmatiche del sindaco Federico Sboarina, enunciati presentando (altro articolo, nella pagina a fianco ) i risultati dei primi cento giorni di Amministrazione . Sboarina, presenti i suoi assessori, quando delinea gli obiettivi non parla per niente di «desiderata», ma di obiettivi da perseguire con fermezza, anche attraverso un confronto con la città, con il Consiglio comunale, con enti, istituzioni, categorie economiche e professionali.

del project financing di Italiana Costruzioni, l'Amministrazione ha infatti costituito una commissione temporanea, sull'Arsenale, presieduta da Paola Bressan, che dopo una fase di concertazione già partita, entro fine anno dovrà delineare alcuni scenari possibili. Ma l'Amministrazione comunale Sboarina ha un'idea sul firturo Arsenale? E il museo di Storia naturale potrebbe trovarvi posto? «Abbiamo un'idea, ma prima completiamo la concertazione», dice Sboarina, «e comunque io penso a un complesso in mano pubblica, non a un centro commerciale, ad attività e funzioni per i giovani e che rivitalizzino il complesso. E propenderei per un restauro semplice degli edifici attuali. Il museo di Storia naturale? Perché no?». Su altri fronti, il sindaco sottolinea il fatto di aver creato il tavolo delle aziende comunali e degli enti , con le due consulenti Carla Cico e Bettina Campedelli. Le strategie

si studiano lì. Palazzo Barbieri sta inoltre verificando il progetto di fusione tra Agsm eAim Vicenza. Per quanto riguarda invece l'aeroporto Catullo, Sboarina conferma di avere intrapreso fin da subito un confronto con i principali enti e società, come Veronafiere Spa, Fondazione Cariverona, Aerogest (soci pubblici dell'aeroporto Catullo) sui principali temi cittadini. Per quanto riguarda il Catullo, «ho chiesto e ottenuto da Aerogest di fissare un incontro l'1 dicembre con Save e con tutti i soci del Catullo, sul piano industriale». Il traforo delle Torricelle? «E un progetto che economicamente non sta in piedi, ma chiudere l'anello a nord di Verona, con un tunnel sotto le colline , è necessario. Dovremo ripartire». • C9 WR0002IONE RI5îRV ATA

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Lavori in corso possibili disagi a Porta Nuova CANTIERE. Proseguiranno questa mattina i lavori per la riparazione del teleriscaldamento a seguito delguasto che si e verificato nei giorni scorsi. I tecnici dell'Agsm sono stati impegnati anche nel fine settimana. I lavori inizieranno dopo le 930, per consentire l'accesso alla cittĂ nelle ore di punta, e finiranno in serata. Sono possibili disagi e rallentamenti. In zona saranno presenti gli agenti della polizia municipale.

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PALAZZO FORTI-AMO

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Code per la mostra di Botero Botero richiama. Il pubblico risponde. Coda all'ingresso della mostra in Palazzo Forti già consistente a mezza mattinata, in aumento «con code», volendo usare termini da bollettino autostradale, su via Forti nel corso della giornata. Evidente il richiamo, anche in una giornata dal meteo uggioso, perla rassegna che propone fino al 25 febbraio le opere dell'artista colombiano, una rassegna patrocinata dal Comune, organizzata e coprodotta da Gruppo Arthemisia e da MondoMostre Skira, con il contributo di Gruppo Agsm, che è sponsor dell'iniziativa. L'esposizione è stata curata da Rudy Chiappini in stretta collaborazione con l'artista. E si prennuncia con il tutto esurito per le settimane che portano al Natale. •

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IL BILANCIO. Due maglie rosa e tre regionali nel 2017 per la società punto di riferimento per il mondo degli atleti disabili

G Lambenini un anno sempre al comando Intanto la Porcellato gioisce nale del Giro nell'indimentiper i successi nell'handbike cabile scenario del centro di Verona». «E mancata», agLa saga dei Pezzo: Kevin giunge, «la maglia rosa di Anprodigio di ciclocross e mtb drea Conti, che ha avuto proIl Gsc Giambenini può esultare: due maglie rosa (Roberto Brigo e Omar Rizzato che ha vinto anche la classifica generale Diamante, è stato, cioè, il migliore tra le maglie rose delle diverse categorie), tre maglie regionali (Brigo, Andrea Conti e Simone Fantinato), 3° posto al campionato italiano, «il tutto coronato», dice il presidente Piergiorgio Giambenini, «dalla tappa fi-

blemi di salute nel momento sbagliato, ma è riuscito a concludere al 20 posto». Giambenini fa presente che «c'è stata un'ottima partecipazione alla gara di Salizzole, tappa intermedia del campionato italiano a squadre», che «ci ha dato grossa soddisfazione la vittoria di Roberto Brigo alla nostra gara di Pescantina, conquistata in volata» e che «perla tappa del Giro, c'è stata l'enorme sforzo di ben 120

volontari, con forze dell'ordine, Federciclismo, Liber in primo piano, il sostegno di sponsor come Agsm, Rana, Benaco Banca, Bendinelli, banca Generale Private, a conferma che tanta gente ci vuole bene». Nel 2018, il Gsc avrà due unità in più, 20 atleti in tutto, e continuerà «l'impegno con 'Verona strade sicure", tanto che abbiamo programmato 24 incontri con l'importante novità di una rassegna teatrale sui temi della sicurezza stradale che coinvolgerà cinque comuni, tra i quali Pescantina, Caprino e S. Gio-

Piergiorgio G iambenini sul palco con il suo team FOTOSERVIZIO EXPRESS

vanni Lupatoto hanno già dato l'adesione». PORCELLATO BIG. Un caloroso applauso ha accolto al Teatro Diego Martinelli, Francesca Porcellato. Si può considerare la più grande atleta disabile, capace di primeggiare in tre discipline: dopo atletica e sci, la «rossa volante» è al vertice nell'handibike. Dopo la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, quest'anno ha conquistato due titoli iridati (strada e cronometro) oltre a due tricolori. «Il mio», dice, « è un lungo percorso, cominciato 30 anni fa. Sono alla terza disciplina e quest'anno mi sono preso una bella rivincita dopo il bronzo di Rio, medaglia sofferta perché conquistata dopo un grave infortunio. Per me, quel bronzo ha un valore più alto dell'oro». PEZZO JR. PROMETTE BENE. La due volte olimpionica Paola Pezzo si è trovata a dover premiare il figlio Kevin, 15 anni afine anno, campione provinciale di mountain bike, ma recentemente campione lombardo di ciclocross. Paola riferisce: «Kevin ha deciso di passare dal basket al ciclismo. Ha provato tutte le discipline e gli viene tutto facile. Ha provato anche il bmx. Il suo segreto è prendere tutto come un gioco. Per me, è bello vedere tanti ragazzi in mountain bike: imparano la tecnica e potranno, un giorno, utilizzarla su strada. Come ha fatto Sagan». • R.P.

Festa delle due ruote fra orgoglio e passione «Noi più forti di tutte,

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POLITICA POLEMICHE. I capigruppo replicano alle critiche della Vanzetto del M5Stelle e difendono Sboarina

«Solo «Contraddice le posizioni del suo stesso partito» E l'ex sindaco ironizza sui cento giorni di governo «Finalmente lo stato confusionale della consigliera Marta Vanzetto esce dall'aula comunale ed è sotto gli occhi di tutti i veronesi. Anche di chi l'ha eletta». Comincia così il comunicato della maggioranza firmato dai capigruppo Vito Comencini (Lega Nord), Leonardo Ferrari (Fratelli d'Italia), Gianmarco Padovani (Verona pulita), Marco Zandomeneghi (Battiti Verona Domani) e Andrea Velardi (Forza Italia) di replica all'esponente 5 stelle che aveva bocciato programmi e risultati dell'amministrazione Sboarina. Innanzitutto definiscono una «bufala» che si voglia vendere Palazzo Diamanti, sede dell'Agec. «Non

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c'è scritto da nessuna parte» scrivono. «Seconda bufala», aggiungono, «è quella sulla fusione Agsm-Aim». E spiegano: «Il sindaco ha detto da subito che la decisione sarebbe stata presa entro il 31 dicembre e non "a breve" e che per farlo andavano approfonditi diversi aspetti, modalità che le è sconosciuta perché oramai il metodo Vanzetto è chiaro: prendere le frasi sparse che le restano in mente e usarle a casaccio». Alla consigliera dell'opposizione, poi, rinfacciano il «clamoroso autogol» di non aver votato la delibera sull'Arsenale «nonostante avesse passato la campagna elettorale a dire che serviva una soluzione diversa e nonostante tutta l'opposizione, compreso il suo candi-

dato sindaco, abbia votato a favore». Altro « autogol», affermano i capigruppo, «è anche la sua posizione sull'alta velocità, visto che da politico si scaglia contro l'opera ma da cittadina i treni veloci li prende... deve decidere se vale di più la comodità o il presunto disastro ambientale». Quanto alle critiche sulle domeniche senza auto, «nessuno», la rintuzzano, «le ha mai definite ricetta antismog poiché lo sanno tutti che la lotta richiede ben altri fondi, i mobility day saranno invece fatti con un altro scopo, quello di mostrare ai veronesi che la macchina non è l'unico mezzo di trasporto per arrivare in centro : la novità delle sei domeniche auto-free sono un primo passo verso una diversa mobilità cittadina, strano che la Vanzetto non l'abbia capito visto che il suo partito lo dice da sempre».

Vito Comencini

Flavio Tosi

Intanto, sul bilancio dei «cento giorni» di Sboarina ironizza l'ex sindaco Flavio Tosi. «Fa piacere», scrive su Facebook, «che la nuova amministrazione dia segnali di continuità e di apprezzamento per quanto realizzato nei nostri dieci anni: infatti nel descrivere i suoi primi 100 giorni da sindaco, in realtà quasi 140, ha elencato l'ampliamento col nido integrato della scuola materna di Avesa, il park Arsenale, le asfaltature e l'abbellimento del giardino di piazza Indipendenza; cioè tutte, ma proprio tutte, opere progettate, finanziate e cominciate (qualcuna anche finita) durante l'amministrazione Tosi». E conclude: «Oltre a bloccare il recupero dell'Arsenale, ci chiediamo se il nuovo primo cittadino ci abbia messo qualcosa di suo nei primi quattro mesi di mandato». • E.S.

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Luci allo stadio, lavori completati prima di Natale VERONA (1. a.) Sta per partire il nuovo piano per migliorare l'illuminazione pubblica della nostra città, a partire da alcune zone la cui insicurezza (a causa appunto dell'oscurità che grava sulle zone stesse) era stata già più volte segnalata a Palazzo Barbieri da

numerosi cittadini. L'assessore al Patrimonio e alla Legalità, Edi Maria Neri, ha spiegato, al termine della riunione di ieri della giunta comunale, che il relativo contratto tra Comune e Agsm Lighting è stato prorogato e si potrà procedere a nuovi lavori migliorativi.

In particolare - ha sottolineato l'assessore - saranno installati 12 nuovi impianti d'illuminazione in piazzale Olimpia, nella zona davanti a via Sansovino, da dove erano arrivate numerose lamentele dei residenti. I lavori saranno completati prima delle prossime festività natalizie.

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Strade, giardini, piazze Arrivano punti luce Strade più illuminate per garantire maggiore sicurezza. Così arrivano 85 tra nuovi lampioni e punti luce per l'illuminazione pubblica in 15 strade o piazze cittadine. Li acqu ista, colloca e gestisce Agsm Lighting- società di Agsm Holdinga sua volta proprietà del Comune - del servizio nella nostra città. Come illustra l'assessore comunale alla programmazione degli approvvigionamenti (già economato ) Edi Maria Neri, «abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dai cittadini residenti nei vari quartieri e io stesso ho svolto diversi sopralluoghi . Verificando di persone che in effetti ci sono strade, piazza, parcheggi e luoghi molto frequentati della

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L'assessore Edi Maria Neri nostra città, come ad esempio via Sansovino, allo Stadio, lato piazzale Olimpia , dove tra l'altro la vegetazione ha ridotto l'effetto delle luci attuali, e quindi è necessagio potenziare gli impianti». LE ZONE Ma dove e quanti saranno i nuovi impianti? Come comunicato dalla stessa

assessore Neri, venti punti luce allo Stadio, tra via Sansovino e piazzale Olimpia; uno in Borgo Milano, nel parcheggio dietro la scuola Manzoni ; due in via Valpantena 68/R; cinque nella zona dei giardini Polidore, in Borgo Roma. Quindi uno invia Montalto, nella zona collinare vicino a Olivè due lampioni, un altro in via della Collina, a Santa Maia in Stelle, due a Chievo, invia Bionde, uno in salita XVI Ottobre, a Veronetta, verso Alto San Nazaro; tre al parcheggio Centro all'ex Gasometro, vicino al cimitero; nove in via De Girolamo , a Borgo Nuovo, due nell'area cani di via Enna, pure a Borgo Nuovo, altri 14 in Strada delle Grazie , a Borgo Roma, vicino alle piscine, due in via Pontida- incrocio con via del Bersagliere, a San Zeno , un altro nell'area cani di via del Pestrino, al Pestrino, e altri venti invia Corticella Leoni , in centro storico, vicino a Porta Leoni. In totale, come detto, sono 85 i punti luce nuovi, che costeranno ad Agsm Lighting 125 .500 euro. E.G. O RIPROOU-NE RISERVATA

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GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. Da domani al 29 una serie di iniziative. Sabato l'incontro pubblico

Dibattito con i cittadini in. Bra perché «L'amore non ha lividi» In campo numerose associazioni non solo femminili con un calendario di manifestazioni L'assessore Briani: «Portiamo tra la gente questa emergenza ancora troppo nascosta» Paolo Mozzo

Le parole servono. Ma non hanno effetto se non diventano dialogo. La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, a Verona, si vivrà in piazza Bra per «stabilire il contatto con la gente su un dramma che continua», spiega l'assessore alle Pari opportunità Francesca Briani. L'iniziativa, ospitata in un grande gazebo allestito e offerto dal Banco Popolare Bpm alle 16 del 25 novembre, è promossa in collaborazione con il centro Petra. «Bisogna portare sulla piazza la discussione su questa emergenza, ancora troppo nascosta, per renderla concreta». «L'amore non ha lividi»: lo slogan del calendario di eventi veronesi è una frase tratta dalla «confessione» di una donna vittima di abusi. La contabilità dei numeri ufficiali (Osservatorio sul femminicidio) registra il fenomeno: 2.333 violenze sessuali da gennaio a luglio, 117 donne uccise nel 2016, 49 nei primi sei mesi di quest'anno. Ma è ancora «la punta di un iceberg», sottolinea Briani, «nonostante il grande lavoro del-

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le forze dell'ordine e l'impegno delle associazioni». Le stesse sigle che animeranno una serie di appuntamenti da domani al 29 novembre. Con la Gran Guardia illuminata daAgsm in arancio e rosso. Come rossa sarà la «panchina del rispetto» che Amia installerà in Bra e successivamente in tutte le circoscrizioni. Un segno «perché simboleggia l'infanzia, la gioventù, la maternità e la vecchiaia di una donna», sottolinea Gabriella Fermanti, presidentessa della Consulta delle assochiazioni femminili. «Un gesto di denuncia, certo. Ma che deve portare a nuove strategie per combattere una piaga sempre più estesa». «Mi auguro di vedere molti uomini partecipare a questi eventi», commenta Giuliano Occhipinti, presidente della prima Circoscrizione. Il programma è articolato e mette insieme realtà istituzionali, università, sigle sindacali, associazioni femminili e culturali ed istituti scolastici cittadini come il liceo artistico «Nani Boccioni», i cui studenti cureranno una mostra fotografica a tema, il coreutico «Montanari e l'istituto dei Salesiani. In arrivo anche un'iniziati-

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La presentazione dei calendario di iniziative perla Giornata contro la violenza sulle donne FOTO MARCHIORI va in collaborazione con Federfarma. «Verrà realizzata una locandina con i numeri di tutti i centri antiviolenza del Veneto», annuncia Elena Traverso, presidente della commissione regionale per le Pari opportunità, «che sarà esposta in tutte le farmacie». Perché, spiega, «se una donna "colpita" spesso non ha sufficiente forza dentro di sè per rivolgersi a un medico le evidenze mostrano come la far-

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macia sia il primo presidio esterno cui si rivolge». Il ciclo di eventi perla Giornata contro la violenza sulle donne si apre domani, alle 18 nella sala convegni della Gran Guardia, con la proiezione di «Mon Roi», in collaborazione con il Verona Film Festival: pellicola che racconta di una «relazione speciale» che si rivela invece straziante e tormentata. In campo anche l'università

con una rappresentazione teatrale («Malanova», al Polo Zanotto il 27 novembre, aula T2 alle 21). Momento di sport domenica con «WIRun», corsa o camminata di sensibilizzazione di 6 o 9 chilometri, alle 9,30, dal Bottagisio Sport Center di Chievo. Il programma delle iniziative è disponibile sul sito del Comune: www.comune.verona.it. O RIPRUUUZIUNE RISERVATA

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ATTIVITÀSOTTO ESAME. Accesa discussione in Commissione consiliare controllo sulle operazioni nel Paese delle aquile

C aso Il presidente Croce andrà a Tirana con Sboarina a metà dicembre. «Gli investimenti non si devono sprecare» Gli investimenti nel Paese delle aquile, tramite Agsm Holding Albania ed EcoTirana, hanno infiammato i lavori della commissione consiliare controllo presieduta da Alberto Bozza della lista Tosi. In sala, accanto al presidente dell'Agsm Michele Croce, che da leader di Verona pulita era stato un fustigatore di queste operazioni, ci sono anche due reduci dell'era tosiana: Andrea Miglioranzi, tuttora presidente di Amia, e Fabio Venturi che da ex numero uno di Agsm continua a guidare la holding di Tirana. Al loro fianco Giampietro Cigolini, ad di Agsm Albania, e Diego Testi, dirigente ai Servizi e alle attività estere di Amia. A dare fuoco alle polveri è Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune che cita un verbale della Direzione partecipate del Comune in cui si fa una serie di appunti sulla creazione della holding

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¡a, ora le verifiche di Agsm sui Balcani: «Non ha coinvolto la propria struttura» e «non è stato definito il capitale sociale della nuova società». Molto critici anche Paola Bressan di Battiti, «era proprio necessario investire all'estero quando a Verona mancano le isole ecologiche?», Elisa La Paglia del Pd che chiede una valutazione sulla «congruità degli stipendi» e Vito Comencini della Lega che chiede spiegazioni sul «contorto» meccanismo di vendita dei mezzi destinati a Tirana e comprati da una ditta padovana dalla Serit che poi li ha rivenduti ad EcoTirana. Il cinquestelle Alessandro Gennari lamenta invece la «mancanza di trasparenza in tutta la vicenda».

sua, anche all'allarme sul mancato introito per Amia di 400mila euro. Quanto al suo compenso, taglia corto: «1.500 euro al mese, pagati da Amia, e senza rimborsi spese». Anche Cigolini parla di «ottime opportunità di sviluppo». E mette in chiaro: «Il mio stipendio? 800 al mese più il benefit dell'auto a uso promiscuo». Poi afferma: «In questo momento non ci sono indicazioni del socio, mi auguro che non si perdano chance». Sull'operazione camion, 9 mezzi per un costo di 1,6 milioni, assicura che tutto si è svolto nel rispetto delle norme.

Michele Croce, che ha annunciato una sua visita a Tirana insieme al sindaco Sboari-

na a metà dicembre, infine, fa sapere che Agsm ha sottoposto tali investimenti, 2,5 milioni specifica, a una serie di verifiche. «Aspettiamo il report entro fine mese, quindi valuteremo la convenienza ad oggi e l'opportunità di proseguire». E spiega: «Per ora abbiamo deciso di salvare questo investimento per almeno un anno sulla scorta di una lettera di assenso e supporto della Presidenza del Consiglio dei ministri». E a Tommaso Ferrari di Verona Civica risponde: «Le mie valutazioni sul management erano molto critiche perché non avevo informazioni, adesso esprimerà le mia valutazioni a fine mese, dopo aver letto il dossier». • E.S.

È Testi, ad di EcoTirana, il primo a replicare. «L'investimento in Albania è avvenuto dopo decine di visite in loco e attente valutazioni. Oggi Ecototirana ha 300 dipendenti, serve i 250mi1a abitanti del centro storico della capitale albanese e rappresenta la prima e unica società pubblica albanese con un partner straniero, quindi Verona, che ha una concessione di 25 anni, è l'unica città a livello internazionale che ha un vantaggio competitivo in Albania, Paese che ha una crescita del 4 per cento annuo, per cui si tratta di un'enorme opportunità». Al Comune Testi chiede di «accelerare enormemente gli investimenti perché Tirana sta puntando molto su energie rinnovabili e fotovoltaico». Testi parla di andamento incoraggiante dei conti: «Il fatturato a fine ottobre era di due milioni con un utile di 253mila euro, al di sopra, quindi dei previsti 140mila». Una risposta, la

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-) la discussione in comin s

Intesa Agsm-EcoTirana, Sboarina e Croce voleranno in Albania

un iter forzatamente contorto. Il mio stipendio? 1.500 euro al mese - spiega Testi - più lo stipendio da dirigente di Amia, e mi sto anche anticipando le spese». L'ex direttore di Agsm, Gian Pietro Cigolini, completa: «Io prendo 8oo euro al mese col benefit di un auto a uso promiscuo. I camion? Percorso contorto ma obbligato (anche Serit c'era entrata in fretta e furia, sotto il controllo del direttore Alfeo)».

per decidere se proseguire VERONA Il sindaco Federico Sboarina e il presidente di Agsm, Michele Croce, voleranno entro metà dicembre in Albania per incontrare il sindaco di Tirana: nel frattempo, entro fine mese, Croce riceverà una relazione dettagliata (commissionata a un consulente) sugli investimenti veronesi al di là dell'Adriatico, e a quel punto si deciderà se proseguire o meno sulla strada intrapresa. Questo, in sintesi, il risultato dell'attesa commissione consiliare di ieri sul «caso Albania». Che pareva dover essere una bomba (preceduta da polemiche, tentativi di far saltare l'incontro e persino un'inedita riunione di maggioranza ieri mattina) ma che poi è stata molto più... tranquilla del previsto. La riunione ha visto la presenza dello stesso presidente Croce, del suo predecessore Fabio Venturi, del presidente di Amia, Andrea Miglioranzi e del direttore di EcoTirana Diego Testi. Si parte con una serie di domande, soprattutto sui due temi anticipati ieri dal nostro giornale: i 400 milioni investiti inizialmente e non tornati all'Amia e l'acquisto di alcuni camion che aveva seguito una trafila infinita. Di qui le spiegazioni del direttore Testi. Che racconta: «L'accordo Verona-

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Testi Accordo unico a livello mondiale, utile di 253 mila euro Croce Salvate finora le partecipazioni albanesi, poi vedremo

Alleati II sindaco Federico Sboarina con il presidente di Agsm Michele Croce: a metà dicembre andranno a Tirana

Tirana del 2o16 fu deciso dopo 5 anni di studi. Il nostro è l'unico esempio mondiale di partnership italo-albanese, il che significa avere l'affidamento diretto dei servizi per 25 anni. Abbiamo fatturato a fine ottobre 2 milioni di euro, con un utile di 253 mila il primo anno (sui 140 mila previsti). I mezzi per EcoTirana sono stati acquistati con gara pubblica ma abbiamo dovuto seguire le leggi d'Albania, con

Elisa La Paglia commenta, forse ironicamente: «Siete stati fortunati». Cigolini replica secco: «No, siamo bravi». Alessandro Gennari (MSS) trova strano che il report non sia già in Agsm. E Tommaso Ferrari (Verona Civica) aggiunge pepe politico: «Lei - chiede a Croce - in campagna elettorale ha sparato a zero sui vertici delle partecipate: ha fiducia o no in questo management?». Risposta di Croce: «Ci sono molte cose da seguire (Agsm-Aim, Pescantina..) ma avrò tutti i pareri a fine novembre. Finora abbiamo deciso di salvare le partecipazioni albanesi, poi vedremo: in campagna elettorale sono stato molto polemico con quei cda, adesso li valuterò sulla base dei report entro fine mese». Il presidente di Amia, Miglioranzi, rivela che si sta valutando se ammortizzare i famosi 400 mila euro come Holding, per non pesare in alcun modo su Amia. Sempre sui 400 mila euro, viene chiarito che erano il costo dello start-up aziendale come evidenziato dal direttore di Amia Maurizio Alfeo in un cda del 31 agosto 2016: lo stesso Alfeo aveva proposto di considerarli come costi d'avviamento ammortizzabili in 1o anni.

L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Donne, fiore rosso donato dai Giovani padani Un fiore rosso nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Domenica 26 novembre il Movimento giovani padani lo donerà a tutte le donne che passeranno davanti al gazebo in piazza Bra. «Questo», spiegano il coordinatore provinciale Alberto Todeschini, la consigliere comunale Anna Grassi e Vito Comencini e Francesca Vanzo del Cda di Agsm, «vuol essere un gesto di solidarietà e sensibilizzazione su untema che riguarda tutti. Ogni giorno», aggiungono, «dobbiamo lavorare per

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Todeschini fra Grassi e Vanzo prevenire e contrastare il fenomeno: sono spesso o partner o gli ex partner a commettere gli atti più gravi. In Italia sono infatti responsabili del 62,7 per cento degli stupri». E.S.

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I]antimafia indaga OD OD sugli impianti eolici La guardia di Finanza nella sede di Agsm e ad Affi ........................................................................... Uessandra Vaccari

............................................................................ nquirenti della guardia di Finanza negli uffici dell'Agsm. -lanno fatto quello che in ternini giuridici si chiama «ac,esso documentale», e consiste nell'acquisire documentazione, atti, contratti. Oggetto dell'interesse da )arte degli inquirenti, la regoarità nell'affidamento degli ippalti e dei subappalti per a realizzazione dell'impiano eolico di Affi. Dopo aver acquisito su chia,ette il materiale nella sede li Lungadige Galtarossa gli nquirenti si sono spostati ad \ffi. Che sia chiaro, non è zn'indagine su Agsm, che è stazione appaltante, ma sulle litte che hanno lavorato per gsm. Si tratta di verifiche che il )refetto dispone per il grup)o interforze di cui fanno pare Dia, (di Padova ha come

competenza territoriale anche Verona ed è quella che si muove per fornire poi alle prefetture gli atti per poter emettere le interdittive), guardia di Finanza (come in questo caso), carabinieri e ispettorato del Lavoro. «Sono molto contento di queste verifiche», dice il presidente di Agsm, Michele Croce. Tanto che conoscendo il suo passato, un misto tra fustigatore e Savonarola, viene spontaneo chiedergli se sia stato lui a chiamare gli ufficiali di polizia giudiziaria. «No, no», sorride Croce, «non sono stato io, anche se uno degli inquirenti venuti qui lo conoscevo bene perchè in passato avevamo collaborato e bene insieme», aggiunge il presidente. «Gli inquirenti hanno acquisito copie dei documenti delle ditte che lavorano all'impianto e dell'appalto e dei due subappalti. Mi viene

facile pensare che se è intervenuta la Dia, si voglia verificare che queste aziende non abbiano infiltrazioni di stampo mafioso. Che mi risulti l'indagine è soltanto su Verona e non sull'impianto in Toscana», conclude Croce. La pale ad Affi sono state posizionate a luglio di quest'anno. La verifica fa parte di una serie di atti che quotidianamente la prefettura dispone, non parte da un'indagine della Direzione investigativa, che semmai proseguirà nelle indagini se si dovesse scoprire qualcosa di poco chiaro tra i documenti acquisiti. Ma ribadiamo, le indagini non sono su Agsm, bensì sui soggetti che per Agsm lavorano. E potrebbero anche non portare a qualcosa di illecito, come spesso accade nelle decine di verifiche messe in atto ogni giorno e di cui non si viene a conoscenza..

Alcune delle pale eoliche presenti tra Rivoli e Affi

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L'APPALTO LECATO

NUOVO PARCO EOLICO

Un cantiere Agsm ad Affi al setaccio dell'Antimafia Gli uomini della Dia acquisiscono documenti VERONA Una dozzina di ufficiali delle forze dell'ordine, tra cui sei Carabinieri della Direzione investigativa Antimafia, si sono presentati ieri mattina a un cantiere di Agsm ad Affi, quello per il completamento di un nuovo parco eolico. Sono stati acquisiti documenti relativi ad un appalto del valore di un milione di euro, aggiudicato al ribasso per 6oo mila euro ad una ditta veronese, CO.Bit srl, che ha poi subappaltato i lavori ad altre due ditte, sempre del territorio: Parolini e Tecnoverde. Nessun sequestro. a pagina 4 Corazza

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Gli investigatori Antimafia ad Affi Al setaccio un cantiere di Agsm Lavori per 600 mila euro nel nuovo parco eolico, acquisiti documenti su appalto e subappalti VERONA Giornata turbolenta, quella di ieri, per Agsm. Di prima mattina, una dozzina di ufficiali delle forze dell'ordine si sono presentati a un cantiere della multiservizi cittadina ad Affi, quello per il completamento di un nuovo parco eolico. Sei di questi erano carabinieri della Dia, la Direzione investigativa antimafia, che in Veneto ha sede a Padova. Successivamente, si sono recati anche alla sede dell'azienda di proprietà del Comune di Verona, in lungadige Galtarossa. Che ci facevano gli uomini che indagano le ramificazioni della criminalità organizzata ai piedi delle pale eoliche che svettano sul monte delle Danzie sopra il centro della val d'Adige? E cosa cercavano? È la domanda che, per ore, ha scatenato una ridda di voci, teorie ed elucubrazioni. La risposta, al momento, non può che essere parziale. Ma alcuni dettagli sono comunque emersi. Si sa che gli uomini della Dia e i loro colleghi dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza erano a caccia di carte. In particolare, hanno richiesto la documentazione inerente all'appalto bandito da Agsm l'anno scorso per una serie di lavori di rifinitura, con una base d'asta da un milione di euro e aggiudicato, con un sensibile ribasso, alla Co.Bit. srl. La ditta edile con sede a Lugagnano di Sona aveva infatti offerto di eseguire i lavori per 6oo mila euro circa. Contattato nel pomeriggio di ieri, il titolare Giorgio Carloni ha spiegato sbrigativamente di non essere a conoscenza di nulla di quanto accaduto.

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A sua volta, Co.Bit. aveva subappaltato i lavori alla Parolini Giannantonio spa di Castelnuovo del Garda e alla Tecnoverde srl di Roverè Veronese. In tutti e tre i casi, si tratta di aziende del territorio che lavorano regolarmente con le pubbliche amministrazioni, veronesi e non solo. In particolare Parolini è un piccolo colosso nostrano delle costruzioni stradali ed edili. Lavora tra le altre con Serit, controllata di Amia a sua volta parte del gruppo Agsm, alla costruzione della nuova sede a Rivoli: un'operazione sotto la lente della procura di Verona dopo un esposto di quel Comune.

rebbe trattato di un più semplice accesso documentale, mirato all'acquisizione dei contratti di appalto e subappalto, una verifica che non riguarderebbe quindi direttamente Agsm. Potrebbe essersi trattato anche di un controllo a campione. In ogni caso, nessun impatto sui lavori, che sono per altro ormai terminati: il cantiere si chiuderà entro il fine settimana, come previsto, con le ultime asfaltature alla base delle pale eoliche. Nessun commento sulla vicenda da parte del presidente di Agsm, Michele Croce.

Quello di Affi è il sesto parco eolico realizzato da Agsm, il secondo in provincia di Verona dopo quello di Rivoli inaugurato nel 2013 e di cui questo rappresenta un'ideale continuazione. Gli ultimi due aerogeneratori dei sei totali di Affi sono stati installati nel giugno scorso, l'investimento complessivo ammonta a 16 milioni di euro. I lavori oggetto della visita della Dia di ieri erano quelli per il ripristino ambientale dell'area dove era ubicato il cantiere. Alessio Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nulla a che fare, in ogni caso, con quanto successo ieri. Gli ufficiali non si sono presentati con un mandato, non c'è stato quindi un sequestro né una perquisizione. Si sa-

II cantiere chiuderà regolarmente entro la settimana, non si sa il perché dei controlli

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La vicen:a A giugno 2017 Agsm ha completato l'installazione delle pale eoliche del nuovo impianto di Affi Per il ripristino dell'area del cantiere era stato lanciato un bando, lo scorso anno, con una base d'asta da un milione di euro e aggiudicato al ribasso per 600 mila euro Ăˆ su questo appalto (e sui relativi contratti di subappalto) che gli uomini della Direzione investigativa antimafia hanno acquisito ieri la documentazione.

Pale eoliche L'impianto di Agsm sul monte delle Danzie, che tocca i comuni di Rivoli e di Affi

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MOBILITÀ. Tra domani e domenica partono il bus natalizio e i collegamenti tra la Bra e la Fiera

Mercatini e parcheggi, al via i servizi di n avetta, Il pullman «Merry Christmas» farà il giro delle piazze con i banchetti Sboarina: «Si alleggerisce il traffico e si offrono comode alternative» Elena Cardinali Decongestionare il centro nelle domeniche del periodo natalizio . Il Comune mette in campo due iniziative in collaborazione con Amt, Atv e Agsm: un servizio di bus navetta che da domenica , e in tutte le altre domeniche fino a Natale, collegherà i parcheggi della Fiera con la Bra, senza fermate intermedie , al costo di 1,30 euro , e una navetta, attiva già da domani e operativa fino al 22 dicembre, che collega le diverse zone della città dove sono dislocati i mercatini natalizi, anch'essa al costo di 1.30 euro e valido tutto il giorno. Se acquistato sulla navetta , il biglietto avrà un sovrapprezzo di 70 centesimi. Ma se una persona ha già un biglietto dell'autobus, utilizzato per raggiungere la fermata della navetta, non pagherà quello della navetta.

Il bus dei mercatini , voluto dal Comune e dal Comitato per Verona, sarà in servizio dalle 18 alle 22 nei giorni feriali mentre il sabato, la domenica e altri giorni festivi

viaggerà dalle 12 alle 22. La frequenza sarà ogni 40 minuti. Sarà riconoscibile per l'effige di babbo Natale e la scritta in rosso «Merry Christmas» e avrà 44 posti, 12 seduti e 31 in piedi e una postazione per le persone con disabilità.

A presentarlo ufficialmente ieri in piazza San Zeno il sindaco Federico Sboarina con gli assessori Francesca Toffali, Luca Zanotto e Daniele Polato, il presidente di Amt Francesco Barini e il direttore di Atv Stefano Zaninelli con altri rappresentanti istituzionali. Dopo l' assalto al centro di domenica scorsa, con una marea di veicoli a ridosso per ore al centro, ora si cerca di «educare» gli utenti ad una mobilità alternativa. La conferma viene dallo stesso sindaco, che precisa: «Dobbiamo lavorare per favorire il turismo, ma anche per dare servizi per agevolare gli spostamenti. Per noi questo è l'anno zero e dobbiamo costruire un percorso a tappe per far cambiare mentalità a chi viene in città per il periodo natalizio. Quindi propo-

niamo servizi pubblici per limitare l'uso delle auto e per agevolare chi vuol vedere i mercatini nelle varie zone della città. Basta pensare che a San Giorgio, dove per il primo anno è stato organizzato un mercatino, sono arrivate 30mila persone. Mi pare che l'esperimento di spalmare i visitatori su diverse aree stia funzionando. Pensiamo anche di allargare l'esperienza ad altri quartieri. Faremo un passo alla volta, studiando criticità e soluzioni».

Il percorso del bus dei mercatini si snoderà tra piazza Viviani, via Nizza, via Sottoriva, via Forti, via e ponte Garibaldi, via Prato Santo, ponte della Vittoria, Corso Cavour, Regaste San Zeno e via Da Vico, per completare l'anello ripartendo da via Da Vico, via Pontida, ponte Risorgimento, viale della Repubblica, Lungadige Matteotti, ponte Garibaldi, via Duomo, via Massalongo, via Ponte Nuovo e piazza Viviani. Fermate in piazza Viviani (al Teatro Nuovo), via Garibaldi (mercatino di San Giorgio), via Da Vico (mercatino di San Zeno) e via Massalongo. e

L inaugurazione del bus di Natale in piazza San Zeno Foro MARCHIGRI

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BARDOLINO. Da domani al 7 gennaio torna la manifestazione «Dal Sei al Sei», più grande e ricca

Mercati i di Natale

con area kids e concerti Le degustazioni proporranno a rotazione i diversi prodotti locali, con tanto di show cooking, confermata la pista per il pattinaggio Camilla Madinelli

Più spazio riservato ai bambini durante la rassegna natalizia Dal Sei al Sei che inizia questo fine settimana e proseguirà fino al7 gennaio, in centro e sul lungolago, con 44 giorni di assaggi enogastronomici e degustazioni mirate, concerti dal vivo, spettacoli, eventi culturali. La novità 2017 della rassegna, però, è l'area kids coperta e riscaldata: qui i bambini dai tre ai l0 anni potranno divertirsi con laboratori, giochi, numeri di magia ed esibizioni insieme ad animatrici e animatori. I genitori potranno affidare a loro i figli e visitare per conto proprio il mercatino di Natale o il centro allestito a festa, oppure rimanere nell'area kids per condividere le attività proposte da Agsm, Folgaria Ski e dalle associazioni Abeo, Avis e Dadi in Biliko che danno una mano agli organizzatori della Fondazione Bardolino Top. Dal Sei al Sei, con questa scelta di ampliare l'offerta

I mercatini di Natale in una delle passate edizioni della manifestazione per i più piccoli, si conferma una manifestazione sempre più a misura di famiglie e non solo come evento promozionale del lago di Garda e dei prodotti locali rivolto a veronesi in vacanza o turisti. Il programma è stato presentato nella sede della Provincia, a Verona, dal sindaco

Ivan De Beni e dalla consigliera con delega alle manifestazioni Katia Lonardi, dall'amministratore delegato della Fondazione Bardolino Top Stefano Tagliaferri, dal presidente della Provincia Antonio Pastorello, dall'amministratore unico di Provincia di Verona Turismo

Loris Danielli e da alcuni dei numerosi partner della manifestazione, come l'associazione sportiva Glacies Verona e la SkiareaAlpe Cimbra Folgaria Lavarone. «Agli eventi per il Natale racchiusi nella rassegna», spiega Tagliaferri, «collaborano a diverso titolo una cinquantina di azien-

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de e una decina di alberghi che rimangono aperti in questa stagione, oltre a molte attività commerciali locali». L'area kids aprirà domani insieme alle casette in legno e stile tirolese che formano la via dello shopping e dei sapori, alla pista del ghiaccio al coperto, alla riscaldata area ristoro adiacente a forma di igloo. Sul fronte gastronomico, domani e domenica sono dedicati al radicchio di Verona Igp con degustazioni di risotto e altre specialità dalle 11 alle 19. Domenica alle 15.30 show cooking con Andrea Cesaro, professore di tecniche di cucina all'istituto Manfredini di Este, nel Padovano. Cesaro cucinerà street food con il radicchio. «I fine settimana saranno sempre a tema, dai sapori del monte Baldo al cioccolato», spiega Lonardi. Annuncia anche nuovi allestimenti scenografici sul lungolago e nelle vie del centro, addobbate con migliaia di luci e installazioni artistiche sul tema del Natale.

«L'invito sotteso alla manifestazione», spiega il sindaco De Beni, è duplice: «Visitare il lago di Garda in inverno, periodo di bassa stagione, e assaggiare i sapori locali, offrendo loro una vetrina». Di strada la rassegna ne ha fatta da quando era a uso e consumo dei soli residenti. Si chiama ancor oggi Dal Sei al Sei in memoria del periodo che copriva all'inizio, dal 6 dicembre festa del patrono San Nicolò al 6 gennaio. Il nome è rimasto lo stesso, ma ormai parte all'inizio dell'Avvento ed è molto più grande. •

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IL CASO. Lirica: respinta l'archiviazione. Gli ex vertici finiscono ora nel mirino. Sul settore delle pale eoliche la Dia vuole vederci chiaro

Fondazione Arena eA Conti della lirica e impianti eolici. Due indagini stanno toccando altrettanti enti scaligeri: la Fondazione Arena e, indirettamente, l'Agsm. La prima indagine riguarda un caso sul quale nel 2014 scoppiò una polemica politica. Sulla cessione di costumi, bozzetti, archivio fotografico e multimediale da parte della Fondazione alla società Arena Extra, sua controllata, venne

depositato un esposto in Procura e aperto un fascicolo. Ma ora, a fronte di una richiesta di archiviazione, il gip ha restituito il fascicolo al pm affinché proceda all'individuazione di eventuali responsabili. L'Antimafia invece sta indagando sugli impianti eolici di Affi: l'inchiesta non riguarda Agsm ma le ditte che hanno lavorato per l'azienda. ARCOLINI e VACCARI PAG 13

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IL CALVARIO DELLA LIRICA. Bozzetti, costumi e archivio erano stati valutati 12 milioni. Troppo?

Fondazione Arena, c'è l'inchiesta sui con L'esposto non va in archivio ma si devono individuare gli eventuali responsabili. Nel mirino la precedente gestione e i suoi vertici Fabiana Mascolini

Costumi areniani, bozzetti e figurini oltre all'archivio fotografico e a quello multimediale: fu relativamente alla cessione di questi beni (del valore di 12 milioni di euro) da parte di Fondazione Arena alla società Arena Extra, sua controllata, che venne depositato un esposto in Procura e aperto un fascicolo di indagine «a carico di persone da individuare». Alcuni giorni fa, a fronte di una richiesta di archiviazione, il gip ha restituito il fascicolo al pm affinchè proceda all'individuazione di eventuali responsabili. E l'indagine prosegue. Una vicenda che nel 2014 animò lo scontro politico: da una parte i consiglieri del Pd e il capogruppo, Michele Bertucco, dall'altra l'allora sovrintendente Francesco Girondini e il presidente del Cda Flavio Tosi.

I componenti della minoranza definirono il conto della Fondazione Arena un esempio di «finanza creativa» riferendosi a un conferimento straordinario della Fondazione alla controllata Arena Extra, alla voce «altri beni», di 12,3 milioni di euro che, tolti i 5 milioni di ammortamento residui, si sarebbe trasformato in un credito

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di oltre 7 milioni per la Fondazione nei confronti di Verona Extra. I veleni della politica, poi una segnalazione in Procura che faceva riferimento ad uno scritto anonimo inviato, a fine ottobre e a fine novembre 2014, oltre che al presidente della Corte dei Conti al sindaco (all'epoca Flavio Tosi), al ministro per i Beni e le attività culturali e al procuratore Giulio Schinaia, anche a tutti i capogruppo in Consiglio Comunale. Quello che si sosteneva - e che poi era diventato oggetto dell'indagine per la quale era stata chiesta l'archiviazione era che la Fondazione per appianare una perdita avrebbe venduto 8.825 costumi areniani, 3.850 bozzetti e figurini oltre all'archivio fotografico e multimediale per circa 7 milioni di euro. Solo che, si obiettava, Arena Extra non avrebbe avuto liquidità sufficiente a pagare l'importo e pertanto il disavanzo sarebbe rimasto. Il Cda della Fondazione approvò con delibera il conferimento di ramo d'azienda alla società partecipata al 100% ma, si obiettava nello scritto, nelle casse della Fondazione non sarebbe mai entrato nulla poichè Arena Extra era incapiente e già in debito, tra l'altro, con la Fondazione.

La Fondazione lirica ha avuto debiti per 28 milioni

Flavio Tosi all 'epoca era presidente della Fondazione Arena e Francesco Girondini ricopriva il ruolo di sovrintendente Nel 2014 l'apertura del fascicolo d'indagine, a carico di persone da individuare, sulla base dello scritto anonimo poi integrato dall'esposto presentato da Michele Bertucco (assistito dall'avvocato Luca Tirapelle) che sollevava perplessità circa la regolarità dei trasferimenti di beni che trovavano giustificazione nella necessità di raggiungere il «pareggio di bilancio». Stan-

do a quanto deliberato dal Cda gli archivi erano stati «ceduti» con la motivazione che la Fondazione non fosse in grado di valorizzarli adeguatamente. Ma, si osserva nell'esposto, dal 2013 al 2016 il loro valore sarebbe rimasto lo stesso: erano stati valutati più di 12 milioni euro e non hanno subito diminuzioni a titolo di ammortamento. •

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Doniami la giornata del Banco La colletta Domani torna la colletta del Banco Alimentare nei supermercati veronesi

Torna la colletta alimentare in 171 supermercati veronesi per aiutare i più bisognosi VERONA (l.a.) Torna domani in ben 171 supermercati veronesi una delle iniziative di solidaroetà più amate ed apprezzate dai veronesi: la Colletta Alimentare. Saranno 5.400 i volontari (affiancati da gruppi di alpini) che in quei 171 puntivendita ci chiederanno di fare un piccolo sforzo in più: acquistare cibi durevoli (alimenti per l'infanzia, tonno in scatola, riso, olio, legumi, pelati) che successivamente, il Banco Alimentare onlus, organizzatore dell'iniziativa, distribuirà alle associazioni del territorio che si occupano dell'assistenza ai più bisognosi. L'iniziativa è stata presentata dall'assessore Stefano Bertacco insieme alla presidente della Fondazione Banco Alimentare Adele Biondani, presenti Francesca Vanzo

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del cda di Agsm, Paolo Smizzer del Banco BPM e il presidente del Gruppo Alpini Luciano Bertagnoli. «Nella giornata della colletta alimentare il Banco raccoglie una quantità di prodotti pari al 16i di quanto raccoglie durante tutto l'anno» ha sottolineato Bertacco.

Il Banco Alimentare ha visto oltre 66.ooo tonnellate già distribuite quest'anno. In questi 20 anni questo gesto di carità e' diventato quello più partecipato in Italia, nel 1996 erano 14.800 i volontari coinvolti, oggi oltre 145.000, con più di 5.500.000 donatori l'anno scorso. L'elenco dei supermercati che aderiscono all'evento è consultabile sul sitowww.bancoalimentare.it. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Babbo Natale sfida l'assalto di auto Una navetta porta tutti ai mercatini VERONA Una novità e tre propositi: liberare il centro dall'assalto festivo dei motori, abituare tutti ad apprezzare gli eventi diffusi e mettere a disposizione quella che sarà anche un'attrazione per i più piccoli. La navetta di Babbo Natale (dietro cui ci sono Amt, Atv, ma anche il Comune, Agsm e il Comitato per Verona) farà il suo primo viaggio con tappa ai mercatini oggi: è al

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servizio di cittadini e turisti che, così, potranno lasciare l'auto distante dal centro e godersi le bancherelle senza stress. Cinque le fermate, partendo da piazza Viviani al costo di 1,30 euro: si potrà scendere per il mercatino di San Giorgio, quello di Norimberga e quello di San Zeno. Ai massimi livelli anche la sicurezza garantita.

a pagina 7 Dubois

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di Silvia Maria Dubois

VERONA Una novità, tre propositi: liberare il centro dall'assalto dei motori, abituare progressivamente turisti e residenti alla distribuzione diffusa di eventi e, perché no, offrire un'attrazione per i più piccoli. È questo l'intento della navetta di Babbo Natale, sperimento anti-caos da festività. Il mini bus, in pista da oggi al 24 dicembre, metterà in rete tutti i mercatini cittadini di Natale, con un vero e proprio tour di trasporto che permetterà ai visitatori di dribblare il traffico e lasciare parcheggiata l'auto anche in zone residenziali. La navetta, infatti, farà cinque fermate, dal venerdì (dalle 18 alle 22) alla domenica e festivi (dalle 12 alle 22) al costo di 1,3o euro. Attenzione: chi ha comunque acquistato un biglietto d'autobus potrà usarlo anche per questo servizio extra che farà scalo vicino ai tre principali mercatini: San Zeno, San Giorgio, piazza dei Signori. Cinque le fermate: in piazza Viviani (Teatro Nuovo), in via Garibaldi (mercatino di San Giorgio), in via Da Vico (mercatino San Zeno) e poi al ritorno di nuovo via Garibaldi, via Massalongo finendo al punto di partenza, in piazza Viviani.«Questo vuole essere più di un semplice servizio - spiega il presi-

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L'auto non serve più, il bus di Babbo Natale fa scalo ai mercatini

dente di Amt Francesco Barini -: vuole essere una ulteriore spinta per aiutare le persone ad avere un approccio differente, per pensare in un modo nuovo lo spostamento nell'ottica della mobilità intelligente. Così si entra nella forma mentis di non spostarsi sempre e solo con la propria auto, ma di utilizzare i mezzi pubblici per la propria gita». «Se vogliamo mantenere e far crescere il nostro indotto turistico, bisogna dare delle risposte e servizi adeguati per

Un mese II bus navetta natalizio sarà attivo fino al 24 dicembre, tutti i weekend, con cinque fermate nei pressi dei mercatini cittadini

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tutti, nel miglior modo possibile - spiega il sindaco Federico Sboarina -. Certo, non dimentichiamo che per noi questo è l'anno zero, stiamo sperimentando di giorno in giorno soluzioni nuove, calibrate sulle esigenze e sulle criticità che si presentano. Questo servizio servirà a decongestionare il centro, ma anche a creare una mentalità diversa, con turisti che scoprono eventi diffusi non solo concentrati in centro. La risposta non manca, mi sembra, viste le migliaia di persone che sono state a San Giorgio nel primo weekend di mercatino». Un «decentramento» che proseguirà anche con una parata di eventi estivi che l'amministrazione sta già programmando per dare vita all'intera città. Senza dimenticare il fattore sicurezza, «ombra» internazionale che aleggia anche su questo Natale: «Al comitato per l'ordine pubblico ho chiesto a tutte le forze dell'ordine un migliore coordinamento di tutti - prosegue il sindaco -. I nostri vigili sono praticamente tutti impegnati per regolare il traffico, serve un aiuto da parte di altre forze dell'ordine. Anche questa è una novità di quest'anno: la città sarà ben presidiata e ci troveremo periodicamente per discutere il da farsi». Il pulmino è dotato di 44 posti (con carrozzella per disabili), fra i partners dell'iniziativa anche Agsm, Atv, Comitato per Verona e Comune. Non solo: da questo weekend partirà anche la navetta dalla Fiera diretta in Bra, ogni ,5 minuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PER LA COLLETTA ALIMENTARE ALL'OPERA 5.400 VOLONTARI

Sabato 25 novembre si svolge la 211 edizione della Giornata nazionale della Colletta alimentare. Anche a Verona, in 171 supermercati di Verona e provincia, si potrà contribuire alla spesa della solidarietà con l'acquisto di prodotti alimentari, che successivamente, il BancoAlimentare onlus, organizzatore dell'iniziativa, distribuirà alle associazioni del territorio che si occupano dell'assistenza ai più bisognosi. L'iniziativa è stata presentata dall'assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco insieme alla presidente della Fondazione Banco Alimentare del Veneto Adele Biondani. Presenti Francesca Vanzo del oda di Agsm, Paolo Smizzer del Banco BPM e il presidente del Gruppo Alpini di Verona Luciano

Adele Biondani Bertagnoli . A Verona, nella gioraderiscono all'evento è consultanata di sabato, all'interno dei bile sul sito www.bancoalimentasupermercati aderenti, circa re.it. "Nella giornata della colletta 5.400 volontari raccoglieranno la alimentare il Banco raccoglie una spesa di quanti vorranno contriquantità di prodotti pari al 16 per buire all'iniziativa. Tra i prodotti cento di quanto raccoglie duranmaggiormente richiesti: alimenti te tutto l'anno - afferma Bertacco per l'infanzia, tonno in scatola, -, a dimostrazione della generosiriso, olio, legumi, pelati e sughi. tà che caratterizza Verona e il L'elenco dei supermercati che suo territorio.

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PER LA COLLETTA ALIMENTARE All'OPERA 5.409 VOLONTARI

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INIZIATIVE/1. Domani il tradizionale appuntamento. I volontari saranno nei supermercati

Torna la spesa solidale con il Banco Alimentare Biondani: «Bastano piccoli gesti per aiutare le 231 associazioni che assistono 37.800 persone». Bertacco: «Niente viene sprecato» Chiara Bazzanella

Sacchetti solidali e portafogli generosi. L'appello a donare è trasversale e si rivolge a tutti, in occasione della ventunesima giornata della colletta alimentare che si terrà domani in tutto lo Stivale. «Non servono grandi gesti, anche il contributo più piccolo contribuisce a riempire gli scatoloni destinati alle 231 associazioni di città e provincia che assistono circa 37.800 persone», fa presente la presidente del Banco Alimentare veneto, Adele Biondani, precisando che nella regione gli assistiti, da 495 realtà, sono invece 103 mila, e sabato si muoveranno per loro complessivamente 14.300 volontari. La presidente del Banco descrive uno scenario di povertà piuttosto allarmante, con 4 milioni e 742 mila persone in Italia che soffrono la fame, di cui un milione e 292 mila minori.

«Non solo sono in aumento gli italiani bisognosi, ma cresce in particolare la povertà minorile. Se finora le più grandi carenze si registravano tra gli anziani, ora anche i giovani senza lavoro non riescono a tirare avanti». Doma-

ni quindi 5.400 volontari, tra cui molti che arrivano dalle fila dei 150 gruppi di alpini scaligeri e altri della Società San Vincenzo De Paoli e della Compagnia delle Opere Sociali, si piazzeranno fuori da 171 supermercati di tutta la provincia, invitando chi fa la spesa a donare alimenti per l'infanzia, sughi, scatole di tonno o pelati, riso, biscotti, e molti altri alimenti, da distribuire capillarmente nel territorio. Per agevolare la raccolta saranno distribuiti appositi sacchetti gialli, comprati con il contributo del Banco Popolare che, in Veneto, sponsorizza l'iniziativa insieme all'Agsm.

«La colletta è un evento ormai noto per la città e nemmeno un grammo di quanto viene raccolto rischia di essere evidenzia disperso», l'assessore al sociale, Stefano Ber-tacco, invitando i cittadini a recarsi a fare le spesa domani. «Durante la manifestazione riusciamo a raccogliere circa il 17 per cento dei prodotti messi insieme nell'arco di tutto l'anno», riprende Biodani. «È un momento importante non solo per le quantità di quanto viene messo insieme, ma anche perla tipologia di prodotti, che difficilmente

Al centro, l'assessore Bertacco e Adele Biondani FOTO MARCHIORI reperiamo nelle raccolte quotidiane». Quest'anno, per la prima volta, anche quattro ospiti del carcere di Montorio daranno una mano al Banco Alimentare, nell'organizzazione degli scatoloni che saranno convogliati nel magazzino della fondazione in via Torricelli, prima di essere smistati nelle varie realtà. Conclude Biondani: «Papa Francesco ha istituito la Gior-

nata Mondiale dei Poveri il 19 novembre, a ridosso della colletta che ben conosce. Ha proposto il tema "Non amiamo a parole ma con i fatti", e spero che anche i volontari e chi dona possano sentire forte questo sentimento e colgano l'invito del pontefice di aprirsi a un incontro con i poveri, in una condivisione che diventi stile di vita». • O RIPROOU-SE RISERVATA

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LA RASSEGNA. La direttrice artistica del Teatro Scientifico-Laboratorio illustra la manifestazione «Non c'è differenza» che si aprirà domenica

Abbattere le barriere con film, incontri e mostre Spazio a burattini, teatro e proiezioni in lingua dei segni. Caserta: «Sarà alla portata di tutti» Chiara Bazzanella

«E invece di saltarli, questi ostacoli, li abbraccio». I versi di Iacopo Melio, giovane poeta e giornalista con disabilità fisica, non potrebbero essere più azzeccati per introdurre la quarta edizione del Festival «Non c'è differenza» che, dal 27 novembre alo dicembre, si concentrerà tra la Gran Guardia e il Teatro Laboratorio, passando per la chiesa di San Nicolò all'Arena. «Sono convinta che l'arte e il teatro debbano avere una funzione sociale», mette subito in chiaro la direttrice artistica Isabella Caserta del Teatro Scientifico-Laboratorio, che ha ideato il Festival, dall'anno scorso organizzato anche don Dismappa, il progetto di Nicoletta Ferrari per una Verona accessibile a tutti, oltre che con il Comune di Verona. «Gli appuntamenti

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in scaletta declinano la differenza sotto molti aspetti, in giornate vive e di inclusione che possano creare relazioni». Reading, tavole rotonde, proiezioni di film, spettacoli di burattini e mostre, potranno essere apprezzati gratuitamente. Soltanto per gli spettacoli teatrali sarà chiesto un contributo simbolico di un euro. «Vogliamo che l'evento sia alla portata di tutti», sottolinea Caserta, ricordando il contributo di Agsm e Banco Popolare. L'inaugurazione sarà lunedì alle 17.30 nel loggiato della Gran Guardia, con un brindisi intorno all'installazione di carrozzine e alla mostra Dismappa click, volutamente fruibili imboccando l'accesso laterale dell'edificio, ossia la rampa a portata di tutti. Alle 19.30 la chiesa di San Nicolò all'Arena aprirà invece le porte a delle suggestive condivisioni sensiorali con letture nella lingua dei segni e al buio. I Burattini di Marco Campedelli e i ritratti al bacio di Nicoletta Fattori rallegreranno martedì pomeriggio la Gran Guardia, che mercoledì ospi-

terà invece una maratona video e una tavola rotonda sui giochi inclusivi. La chicca di giovedì si terrà alle 20 in Gran Guardia con la proiezione del film The Tribe, interamente recitato nelle lingua dei segni. Venerdì il Festival si sposterà al Teatro Laboratorio all'Arsenale, dove, alle 21, andrà in scena lo spettacolo di Elena Guerrini, «Bella tutta. I miei grassi giorni felici», monologo autoironico contro gli stereotipi femminili imposti dalla società. Sabato alle l0, la Gran Guardia aprirà le porte a un convegno parecchio atteso dai disabili scaligeri. L'assessore Ilaria Segala e il soprintendente Fabrizio Magani dialogheranno con l'edilizia privata per sviluppare il Piano per eliminare le barriere architettoniche (Peba) anche oltre gli edifici pubblici. Alle 21 il Teatro Laboratorio ospiterà poi il Canto d'Amore di Alessandra Garzella, a metà via tra il circo e il melodramma. Il giorno dopo, alle 16.30, sempre al Teatro Laboratorio, Mimmo Sorrentino andrà in scena con «Adesso che

hai scelto», una produzione del Teatro dell'Argine. Per i saluti, dopo una settimana di eventi, si tornerà in Gran Guardia lunedì 4 dicembre. Vittorino Andreoli, alle 11, parlerà di bullismi con gli studenti, mentre alle 18 Cosimo Gomez introdurrà il suo film Brutti e Cattivi con protagonista Caludio Santamaria. Conclude Caserta: «Saranno giorni vivi, in cui chi opera nel settore e chi invece non lo conosce potrà interscambiare informazioni ed esperienze, in un calendario variegato e ricco scandito da nomi di rilievo sulla scena nazionale». Per maggiori informazioni e il programma in dettaglio consultare www.teatroscientifico.com. •

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Sistemare il Menti Campi* nomadi No al consumo . da superare . altro territorio chiuso 1. Credo che lo stadio nuovo non si debba fare, che si debba ragionare sulla cessione, e puntare sulla ristrutturazione dell'attuale. Costruire una struttura nuova "mangerebbe" una fetta enorme di campagna. E come ripeto ormai da tempo, per mela priorità di questo territorio non è la sicurezza, non dobbiamo su cadere nelle trappola del centrodestra, ma è l'ambiente. 2. Non mi piace il buonismo e non mi piace il pugno di ferro. Preferisco usare la parola intransigenza. La gestione dei nomadi non è stata sempre pienamente soddisfacente. Io chiesi, tre anni fa, quando emerse che i nomadi non pagavano le bollette, di occuparmi di persona del campo di via Cricoli. Abbiamo fatto un braccio di ferro e il risultato è che i nomadi hanno firmato un contratto individuale e si pagano le bollette. Siamo per una società aperta, per l'accoglienza, ma anche per l'applicazione dei doveri. 3. Questo parco è un'opera straordinariamente importante. Guardiamo al fatto che è prima di tutto un'occasione di sviluppo. Certo, ci dobbiamo lavorare, ma per governare ci vuole ambizione, non si può ragionare solo con la logica del bilancio e del bilancino. 4. L'aggregazione non si riuscirà a fare in questo mandato. Anche se ci abbiamo provato. Ma Aim da sola non può stare. Ricordo, però, che se Aim è in grado di fare questo ragionamento è perché in questi 10 anni abbiamo fatto un lavoro strepitoso di risanamento.

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1. Lo stadio? Rimarrà dov'è, perché per spostarlo servirebbero investimenti che il Comune non è in grado di sostenere e forse nemmeno i privati. Il Comune ha l'obbligo di sedersi ad un tavolo con la nuova proprietà e discutere della cessione. 2. Quando tre anni fa si seppe che i nomadi non pagavano le utenze abbiamo preso in mano la situazione perché il principio è che le regole debbono valere per tutti e siamo arrivati ad una conclusione positiva, visto che le bollette adesso le pagano. I campi nomadi vanno superati e uno degli obiettivi è arrivare alla chiusura di uno dei due. Bisogna lavorare sull'inclusione, sul passaggio dai camper alle abitazioni, ma se l'inclusione non funziona e ci sono dei bambini in situazioni di disagio, questi vanno salvati, anche arrivando a soluzioni tramite gli assistenti sociali. 3. I soldi per il Parco della Pace sono vincolati, anche quelli del bando periferie. E c'è un progetto esecutivo. Tempo fa ho lanciato un allarme: quello del rischio di pensare disgiuntamente al progetto del parco e alla sua gestione. Questo sarebbe un errore. Perché per stare in piedi ci vogliono strutture che vadano a reddito. Secondo me questo può diventare il luogo dei grandi eventi. 4. Ci spero, ma credo sia difficile. Ma che Aim si fonda è fondamentale, è un'azienda risanata, ma è piccola per il mercato. Se con Agsm non si chiude, si deve guardare ad Ava e Etra.

A im , la fusione ® e partita tardi Ma non c'e fretta

1. Io sono molto legato affettivamente al vecchio Menti. Non ci sono le condizioni economiche e nemmeno quelle tecniche per costruire lo stadio in un posto nuovo. Il tema vero, quello fattibile, è la sua ristrutturazione. Va poi valorizzato l'anti stadio e collegato con l'università che sta a pochi metri da lì. 2. Rispetto alla questionenomadi è stato fatto un percorso di normalizzazione importante. Ora c'è una fase due che va messa in campo, che dovrà portare al superamento dei campi. Con due parole chiave: fermezza e scambio. Scambio in che senso? Se ti do l'opportunità di lavorare, tu devi lavorare. Se ti metto a disposizione la scuola per tuo figlio, tu a scuola ce lo devi mandare.

Jacopo BUIririi ci'EIc i

3. Stiamo parlando di un parco di 60 ettari e sul totale delle risorse una parte è vincolata, mentre un'altra è legata al bando-periferie e su questa un ragionamento va fatto per renderlo sostenibile nel tempo. Bisogna capire chi e come lo gestisce e che attività ci dobbiamo mettere. 4. Quello con Agsm sarebbe stato un buon matrimonio, ma è nato purtroppo troppo tardi. Con i tempi della politica si sarebbe dovuti partire almeno un anno prima. Io non credo però ci sia tuta questa urgenza rispetto perché oggi Aim è una società risanata. Ci si può preparare serenamente. E c'è un tema che riguarda la parte ambientale, che ad esempio con Etra o Ava, deve andare avanti guardando ad una scala territoriale.

Otello Dalla Rosa

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Primarie atto secondo. Queste sono alcune delle domande che ieri, al teatro San Marco, il direttore de Il Giornale di Vicenza Luca Ancetti, nelle vesti di moderatore della serata, ha posto ai tre candidati alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco: il consigliere comunale ed ex capogruppo del Partito democratico Giacomo Possamai, il dem e presidente di Vinova Quello Dalla Rosa, il vicesindaco e presidente di Vicenza Domani Jacopo Bulgarini d'Elci. Quello di ieri è stato il secondo e penultimo dibattito pubblico dei tre candidati. 1. Da anni si parla del futuro dello stadio Menti: rifarlo dove si trova oggi o spostarlo in altro luogo? 2.In questi anni ha tenuto banco la gestione della questione-nomadi: quale linea pensate di adottare a riguardo? 3. Questa amministrazione lascerà in eredità alla prossima la realizzazione del Parco della Pace. Un'opera importante o un'opera economicamente poco sostenibile? 4. In ballo c'è la fusione tra la vicentina Aim e la veronese Agsm. Siete favorevoli a questa operazione o pensate si debba guardare altrove, ad altri gruppi?

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T Inaugurata oggi come simbolo della lotta alla violenza sulle donne, comparirà anche nelle circoscrizioni

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Ampio il programma di iniziative per celebrare oggi la Giornata contro la violenza sulle donne. Molte le iniziative promosse dall'assessorato alle Pari Opportunità in collaborazione con molte realtà istituzionali cittadine e associazioni femminili. Numerosi i rappresentanti delle istituzioni e del privato sociale che sono coinvolti nell'incontro pubblico dal titolo «No alla violenza, parliamone insieme», che si svolgerà oggi, a partire dalle 15.30 in piazza Bra. All'appuntamento saranno presenti gli operatori del centro antiviolenza comunale Petra e dello Spazio di ascolto per uomini, a disposizione di quanti volessero conoscere ed entrare in contatto diretto.

Apre l'incontro l'inaugurazione della Panchina del rispetto, iniziativa promossa dalla Consulta delle Associazioni Femminili. La panchina rossa vuole rappresentare il posto occupato da una donna vittima di femminicidio. Segno tangibile collocato in un luogo pubblico, visibile a tutti, di un'assenza nella società causata dalla violenza. Alle 16, nello spazio talk condotto dalla giornalista Simonetta Chesini, si alterneranno contributi e testimonianze dei referenti di Questura, Procura, Ospedale, Ufficio Scolastico, sindacati, Ordini professionali e del privato sociale, con un intermezzo con il gruppo musicale del liceo Montanari. Il pomeriggio si concluderà con un momento di sensibilizzazione in memoria delle vittime di femminicidio, promosso dal Coordinamento di Associazioni contro la violenza sulle donne e dai sindacati veronesi di Cgil, Cisl e Uil. Le altre iniziative in pro-

gramma: oggi dalle 9 alle 12.30, all'auditorium Pasoli (per le scuole superiori della rete) - «L'amore che non è», incontro con Giampaolo Trevisi, proposta della Rete Scuola e Territorio: educare insieme e dell'associazione Prospettiva Famiglia.

La panchina del rispetto, dedicata alle donne vittime di femminicidio, viene realizzata anche nelle Circoscrizioni 2á con una panchina in piazzale Stefani, che sarà inaugurata domani, domenica 26 alle 11.30, alla presenza degli assessori Briani e Padovani; nella 3á con una panchina in piazzale Stazione Porta Nuova; nella 4á circoscrizione con una panchina nel parco giochi di via Santa Elisabetta, che sarà inaugurata oggi,

sabato alle 15; nella 5,2 con una panchina nel Parco San Giacomo; nella 6á con una panchina nei giardini di via Verdi, che sarà inaugurata domani, domenica 26 alle 11; nella 7a con una panchina in piazza Madonna di Campagna e infine nell' 8á circoscrizione con una panchina in via Buccari e una in via Valpantena. Grazie al contributo di Agsm, dal 24 al 30 novembre, la Gran Guardia sarà illuminata di rosso e di arancio, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul grave problema della violenza sulle donne, su proposta di UN Women Comitato Italia e della Commissione perle Pari Opportunità Uomo Donna della Regione del Veneto. e

La panchina rossa ricorda le vittime di femminicidio

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«Arena Extra Sboarina faccia qualcosa» VERONA Da una parte la vicenda giudiziaria (che andrebbe verso

l'archiviazione), dall'altra la battaglia politica. Su Fondazione lirica e Arena Extra va avanti lo scontro. I difensori della passata gestione, aspettando di parlare nelle sedi ufficiali, fanno trapelare due argomenti a loro favore: parlare di falso in bilancio, dicono, sarebbe difficile, visto che l'operazione di vendita ad Arena Extra è descritta nei bilanci di entrambe le società interessate. E il secondo argomento difensivo sostiene che in ogni caso, quella cessione (che alcune sentenze in materia avrebbero in passato considerato cessione di ramo d'azienda e non di beni) potrà comunque rientrare in Fondazione non appena questa lo decidesse. Sulla linea opposta, Michele Bertucco (da anni duramente critico della cessione, definita in consiglio comunale come

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trasferimento ad Arena Extra dell'archivio fotografico, musicale, dei bozzetti e dei figurini pone una gigantesca questione di trasparenza nella gestione di Arena Extra che l'amministrazione in carica non può far finta di non vedere. E assodato - aggiunge Bertucco - che la manovra funzionò da artificio contabile per imbellettare il bilancio di Fondazione, tanto è vero che da allora Arena Extra non ha mai utilizzato questi beni». Di qui una domanda a Sboarina: «Cosa intende fare il sindaco con Arena Extra e con l'uso disinvolto delle sottopartecipate che spesso sfuggono ad ogni tipo di controllo, vedi anche caso Serit? Allo stesso modo l'inchiesta sulle presunte infiltrazioni malavitose negli impianti eolici di Agsm conferma che il nostro territorio è a rischio: lasciare che gli inquirenti lavorino è doveroso ma ciò non sollevale amministrazioni locali dal prendere contromisure. Che fine ha fatto il "comitato per la trasparenza e la legalità" annunciato da Sboarina in campagna elettorale al quale avrebbero dovuto partecipare personalità di spicco?» ( La.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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INDAGIN I. Bilanci e appalti per gli impianti

«Fondazione Arena eAgsniJapofitica non voltila testa» Bertucco: «Era stato promesso

il comitato per la legalità. Dov'è?» Sulle indagini giudiziarie relative a Fondazione Arena e agli impianti eolici di Agsm, l'amministrazione in carica cosa pensa di fare? La politica interviene? Lo chiede il capogruppo di Sinistra in Comune, Michele Bertucco alla luce delle notizie pubblicate ieri da L'Arena: «Al di là che la manovra contabile costituisca o meno reato, la vicenda del trasferimento da Fondazione Arena ad Arena Extra dell'archivio fotografico, musicale, dei bozzetti e dei figurini pone una gigantesca questione di trasparenza nella gestione di Arena Extra che l'amministrazione in carica non può far finta di non vedere». «E' assodato», prosegue Bertucco che su questa vicenda aveva presentato un esposto, «che la manovra funzionò da artificio contabile per imbellettare il bilancio di Fondazione Arena, tanto è vero che da allora, il 2013, Arena Extra non ha mai utilizzato questi beni e non li ha nemmeno ammortizzati. Cosa intende fare allora il sindaco con Arena Extra e con l'uso disinvolto delle sotto-partecipate che spesso sfuggono a ogni tipo di controllo come dimostra anche il caso di Serit? Continuerà a girare la testa

Una serata di lirica in Arena dall'altra parte?». Allo stesso modo, l'inchiesta sulle presunte infiltrazioni malavitose negli impianti eolici di Agsm conferma che il nostro territorio è a rischio. Lasciare che gli inquirenti lavorino è doveroso ma ciò non sollevale amministrazioni locali dalla responsabilità di prendere le giuste contromisure: che fine ha fatto il «comitato perla trasparenza e la legalità» annunciato da Sboarina in campagna elettorale al quale avrebbero dovuto partecipare personalità di spicco ed ex magistrati? Si attendono risposte». Nel primo caso si tratta di una inchiesta sui bilanci della Fondazione lirica, nel secondo invece degli appalti per gli impianti eolici. •

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Grandi opere Tramontato il tunnel, si studiano le alternative

Traforo, i 53 milioni dell'A4 sono salvi Ma è ancora rissa Polato accusa Tosi: «Ha ' ga

ato i citta ' '»

VERONA L'addio al traforo e la bocciatura del ricorso Technital continuano a generare tensioni politiche in città. Ma c'è una buona notizia: nello scambio di accuse (ieri il duro attacco dell'assessore Polato a Flavio Tosi, «ha ingannato i cittadini») dopo le critiche dello stesso ex sindaco alla nuova maggioranza, dalla stessa giunta è arrivata conferma che i 53 milioni stanziati a suo tempo dalla autostrada Brescia-Padova (A4 Holding) saranno ancora disponibili, purché legati a opere viarie. L'alternativa al traforo è tutta da costruire, si studiano le prime ipotesi. E Michele Bertucco propone: «Utilizziamoli per la Statale 12».

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Traforo, rebus alternative ma la giunta può ripartire dal « tesoretto» di 53 milioni I sol dì ' A4 Holding restano, conferme dal presidente del Del 'o Polato contro Tosi: « Sul tunnel ha ingannato i cittadini per a '» VERONA Il Traforo è morto, cosa ne facciamo dei 53 milioni che invece pare siano tuttora vivi e disponibili, nelle casse della A4 Holding? Mentre infuria la polemica sulla sentenza del Tar che ha detto no al tunnel, c'è chi, con senso pratico, cerca di dare una risposta a questa domanda. I 53 milioni, come si sa, dovevano essere il contributo dell'autostrada Brescia-Padova alla realizzazione del Traforo. Ci sono. E sarebbero tuttora disponibili, a patto di usarli per un'opera stradale. Il sindaco Federico Sboarina ne ha parlato nelle scorse settimane col numero uno di Abertis, Carlos Del Rio Carcaño, che gli ha confermato questa situazione.

Ma come potrebbe essere speso quel tesoretto? Prima di tutto firmando una convenzione ufficiale, mai sottoscritta, in cui si indichi l'opera che si vuole realizzare. Michele Bertucco aveva indicato ad esempio la realizzazione della Statale 12 (Cadidavid) che potrebbe prevedere un rapporto con l'autostrada ed essere così sicuramente finanziabile («e

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che sarebbe - conferma adesso il capogruppo di Sinistra in Comune - una delle ipotesi più utili alla città»). Proprio Flavio Tosi, assieme ad Alberto Bozza, sottolinea come «la società A4 abbia sempre confermato, come del resto risulta dal suo Piano Finanziario, i 53 milioni, tant'è che le imprese che avevano vinto la gara li avevano sempre considerati nel bilancio dell'opera».

Ma da Palazzo Barbieri, l'assessore Daniele Polato risponde a cannonate. «Bisogna ricordare - spiega - che per anni, nonostante gli stessi soggetti attuatori dichiarassero che l'opera non fosse bancabile, l'allora sindaco ha avuto un

atteggiamento superficiale pur sapendo che nessuna opera pubblica viene realizzata senza le necessarie risorse». Quanto ai 53 milioni, Polato ribadisce che «non è mai stata siglata nessuna convenzione con il Comune, l'unico atto amministrativo che necessariamente vincola quei fondi. E comunque, - conferma l'assessore - in attesa della sentenza del Tar, incontrando il presidente dell'A4 holding, già a luglio, abbiamo ottenuto la garanzia di utilizzo della somma per opere viabilistiche». Sulla necessità, comunque, di un «passaggio a nord» per il traffico cittadino, Polato spiega che «nessuno dell'attuale amministrazione si è mai tirato indietro; siamo tutti convinti che in quella zona servano opere viarie, ma occorre coerenza tecnica, altrimenti si rischia di fare come l'ex sindaco: solo promesse di carta e illusioni ai cittadini». Quanto alla battaglia politica sul tema, che continua ad essere furibonda, da registrare gli interventi di Marco Zandomeneghi e Paolo Rossi (Verona Domani) secondo i quali «noi inizieremo una

serie di incontri per individuare possibili alternative» aggiungendo che «l'ex sindaco spieghi invece i punti oscuri legati alla fallimentare gestione della Fondazione Arena che lo vedrebbe indagato e i dettagli legati dell'operazione Agsm-Amia-Albania, costata migliaia di euro pubblici». Alberto Bozza (Lista Tosi) ribatte come l'assessore leghista Luca Zanotto, «abbia dato indirettamente dello sprovveduto al suo collega di partito Enrico Corsi che ha seguito personalmente, e da sempre, il progetto del Traforo; non si ricordano in quegli anni dichiarazioni o prese di distanza di Zanotto». Mentre Michele Bertucco afferma che siamo di fronte ai «turbamenti di un ex sindaco in cerca di capri espiatori per i suoi fallimenti: se questa è la questione ammetto che non è tutto merito mio, anche la sua arroganza ha giocato un ruolo importante, così come i suoi insipidi assessori che non a caso si sono in gran parte riciclati nella nuova giunta».

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L'assessore Flavio sapeva che il tunnel non trovava finanziatori E non ha mai stretto una convenzione con l'autostrada

Bozza Zanotto dov'era quando il progetto andava avanti? Non si ricordano sue parole

Bertucco Siamo di fronte ai turbamenti dell'ex sindaco davanti ai suoi fallimenti

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SETTIMANA. La polizia municipale fa il bilancio degli incidenti

Cinque auto fuori strada

e una in contromano In via Albere danneggiata una colonnina dell'Agsm In viale Piave un'inversione prima del cavalcavia Cinque incidenti stradali nel fine settimana, per fortuna senza gravi conseguenze per le persone. Il bilancio è stato reso noto dalla polizia municipale. Il primo incidente è avvenuto nella tarda serata di sabato, in via Albere, quando una Alfa Romeo 156 è andata scontrarsi contro il muretto di una azienda privata. Nella collisione è stato colpito e guastato anche un contatore del gas dell'Agsm. Illeso il conducente. Nel secondo, avvenuto dopo le 2 in via Camuzzoni, una Fiat Panda si è ribaltata dopo aver danneggiato tre veicoli in sosta. Altri due incidente si sono verificati sulla tangenziale Nord: il primo, circa alle 2 di notte, con il ribaltamento di una Lancia Y che ha danneggiato oltre 30 metri di guard-rail; il secondo, poco prima delle 6, in direzione del casello di Verona Nord, con il ribaltamento di una Renault Clio, il cui conducente è rimasto illeso. Nessuna conseguenza per il contromano di un veicolo che, sulla corsia preferenziale che porta in città, ha percorso viale Piave in direzione contraria verso il casello. La manovra è stata ripresa dal sistema di videosorveglianza

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L'auto contromano inviale Piave ripresa dalle telecamere cittadino. Il guidatore accortosi dell'errore ha effettuato l'inversione di marcia prima del cavalcavia per rimettersi nella giusto corsia. Un altro incidente è avvenuto ieri notte, intorno alle 3, in strada Bresciana, con la fuoriuscita dalla carreggiata di una Skoda Fabia, fortunatamente senza gravi conseguenze. Illeso il conducente, un

trentino di 43 anni, mentre la passeggera, una donna romena di 20, è stata trasportata al pronto soccorso di Borgo Trento a scopo precauzionale.

Alla base della fuoriuscita stradale probabilmente una manovra improvvisa, eseguita per evitare un animale presente sulla carreggiata. O RIPR-I WE RISERVATA

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PREVENZIONE. Da domani a sabato torna «Giovani in strada» in Fiera nell'ambito di Job8Orienta

fidare «Sicurezza non è un gioco u e» Il dirigente scolastico Quaglia: «I ragazzi vanno riportati al mondo reale». Tra le iniziative, immagini choc e ricostruzioni di incidenti Guidate con la testa. È questo il messaggio lanciato dall'Automobile Club Verona che da domani a sabato torna protagonista di «Giovani in strada», campagna di guida sicura nell'ambito di Job&Orienta in fiera. Sarà un appello alla prudenza, come ha esortato ieri l'assessore allo Sport, Filippo Rando, dicendo di lasciare il telefonino spento quando si guida e Luca Zanotto, assessore alla mobilità, che ha ricorda quanto sia importante imparare fin da piccoli il rispetto delle regole. Ovvietà? Mica tanto visto che la polizia municipale ha sottolineato che i duemila incidenti stradali registrati ogni anno e Verona sono innescati da 2.300 violazioni del Codice della strada. Poi i drammi, le lacrime, i sensi di colpa. Quando è ormai troppo tardi. Non era un caso la presenza dell'Associazione Verona strada sicura di un padre che ha perduto la figlia in un incidente, per testimoniare che a volte le conseguenze possono essere irreversibili. «I ragazzi devono essere riportati sulle strade dal mondo virtuale dove abitualmente vivono, per conoscere e imparare», ha detto il dirigente

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dell'ufficio scolastico Stefano Quaglia. Invece succede che vengono autotrasportati dai genitori fino alla patente e poi si attaccano al navigatore satellitare per capire dove andare quando hanno il volante in mano. Adriano Baso ha ricordato che manca il rispetto degli altri e non sempre chi guida si domanda chi può danneggiare se commette un'imprudenza. La manifestazione «Giovani in strada», che l'anno scorso ha coinvolto 75 mila ragazzi, cercherà di rimediare all'indifferenza e fare cultura per una guida consapevole grazie a simulatori, piloti, istruttori. Fra questi anche Maurizio Verini campione italiano ed europeo rally 1974 e 1975, simulatori di guida, percorsi artificiali e scene tratte dal quotidiano con i vigili del fuoco che promettono «immagini forti» per far capire cosa si rischia e i vigili urbani che proporranno un incidente vero e proprio per spiegarne le cause più frequenti e documentarne l'approccio investigativo. Ci sarà spazio anche per qualche brivido. La grande novità, ha ricordato il direttore dell'Automobile Club Verona, Riccardo Cuomo, sarà l'esclusiva part-

Una delle precedenti edizioni della manifestazione nership con lo storico marchio torinese Abarth per la prima volta coinvolto in Giovani in strada. Nello spazio esterno alcuni driver saranno a disposizione dei ragazzi per insegnare i rudimenti della guida sicura: frenata sul bagnato, ostacolo improvviso, slalom, la guida su asfalto con scarsa aderenza, con l'ausilio dello skid, un dispositivo che limitala tenuta dell'asse posteriore alzando da terra la vettura. Coinvolti anche Agsm, Atv, Acque Veronesi e Suem 118.

Perla prima il vicepresidente Mirco Caliari ha raccomandato la necessità di avvicinare i giovani e renderli responsabili e consapevoli sugli effetti di ogni loro azione, mentre nello spazio riservato all'Azienda dei trasporti ci sarà un bus per ricordare di salirci su, se è andato giù qualche bicchiere di troppo. «Meglio bere l'acqua», ha detto Paola Briani, consigliere di Acque veronesi. «La offriremo a tutti, buona, economica e naturale ». • D.CA. O RIPROOU-SE RISERVATA

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UN SERVIZIO OFFERTO DA AMT CON AGSM

IL WI-Fl Si ESPANDEELA CITTA I "CLIC" DIVENTA A PORTATA D Tre le nuove antenne internet: all'ufficio permessi di via Campo Marzo,in via Dalla Bona e al parcheggio Centro Amt offre un servizio in più, anzi tre. In collaborazione con Agsm e a carico di Amt, è stato completato il progetto che prevede tre antenne wi-fi posizionate in diverse aree a gestione Amt. Una è stata installata all'ufficio permessi di via Campo Marzo e l'altra nell'area camper di via Dalla Bona (vicino Hotel Lux) che si aggiungono a quella del parcheggio Centro per incrementare l'offerta turistica. "Era di primaria importanza fornire a chi arriva nella nostra città strumenti per viverla - afferma Francesco Barini , presidente Amt Scoprirla attraverso mappe,

Francesco Barini, Michele Croce e la nuova antenna wi-fi reperire informazioni sull'offerzio fondamentale, un passagta turistica attraverso i motori di gio obbligato per trasformare ricerca e condividere le prime Verona in una vera Smart City impressioni di Verona attraver- commenta Michele Croce, so i social che aiutano a divulpresidente Amt - Grazie alla gare le sue bellezze nel modno nostra applicazione Verona con un clic". "Il wi-fi è un serviSmart App e all'estensione

della nostra rete internetgratuita freewifi@verona, anche ai luoghi di interesse come gli uffici Amt, contribuiamo ad offrire a cittadini e turisti la possibilità di navigare in internet gratis in maniera illimitata". Soddisfatto dell'iniziativa anche il sindaco Federico Sboarina "Molto bene la sinergia Amt e Agsm, un lavoro di squadra che ha come obiettivo comune migliorare la qualità della vita di cittadini e turisti".

Il WI-FI SI ESPANDE E LA CITTA DIVENTA A PORTATA DI "CLIC'

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Amt, l'allarme del presidente: «Entrate, rispetto all'anno scorso ci sono 90 mila euro in meno» VERONA «Ci sono go mila euro in meno di entrate rispetto all'anno precedente: stiamo verificando come e perché sia potuto accadere, e il 15 dicembre renderemo pubblico tutto quello che abbiamo trovato in Azienda nei nostri primi 100 giorni di lavoro: e ci sarà molto di cui parlare». Francesco Barini, presidente di Amt, si limita ad indicare una cifra, go mila euro, ma promette spiegazioni politico-amministrative che potrebbero essere dirompenti. Quel calo nelle entrate, in questi giorni, è sotto la lente d'ingrandimento. Aspettando la presentazione ufficiale, a metà del prossimo mese, si susseguono intanto le ipotesi: servizi serali di controllo delle multe sospesi? Accertatori tenuti... a riposo durante la campagna elettorale? Spese eccessive di pubblicità, soprattutto per il futuro filobus («perché pubblicizzare così - dice Barini - qualcosa che non esiste?»). In ogni caso, accanto a queste ... investigazioni interne, il presidente Barini sottolinea che si sta

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La sede Una veduta della sede dell'Amt che si trova alle prese con minori entrate rispetto all'anno precedente

«cercando di riappianare il bilancio: dopo di che - conclude - diremo tutto quello che è successo alla città, apertamente e senza nascondere nulla». Aspettando quelle rivelazioni, proprio il presidente Barini ha intanto completato e presentato ieri il progetto di ampliamento della rete wi-fi di Verona. In collaborazione con Agsm (ma con spese a carico di Amt) arrivano infatti tre nuove antenne: una all'interno dell'Ufficio Permessi di via Campo Marzo, un'altra nell'area camper di via Dalla Bona (vicino all'Hotel Lux) e una terza, già esistente, nel parcheggio Centro (all'ex gasometro) indirizzata soprattutto ai molti turisti in arrivo. Proprio in quel parcheggio, nello scorso mese di settembre è stato registrato un record assoluto di soste, con entrate che hanno superato i 200 mila euro (e che aiuteranno, detto per inciso, a superare i

problemi di bilancio di cui abbiamo parlato sopra), in aumento del 1,5 per cento per le auto e dell'U per cento per i bus, rispetto all'anno precedente. Soddisfatto anche il sindaco Federico Sboarina che ha ribadito come uno degli obiettivi primari della sua amministrazione sia quello di «rendere Verona una vera Smart City, una città sempre più tecnologica, vicina ai cittadini per la migliore fruibilità dei servizi necessari». Secondo il presidente di Agsm, Michele Croce, infine, «il wi-fi è un servizio fondamentale, e grazie alla nostra applicazione Verona Smart App, nonché all'estensione della rete wi-fi gratuita freewifi@verona, contribuiamo ad offrire la possibilità di navigare in Internet gratis in maniera illimitata».

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Agsm, ai clienti un «pacchetto sicurezza» VERONA ;AgSm, ili collabora/ione con Csa Sccuril , hrolxme Neri propri clienti reroncsi un moro ,citi io dedicalo alla ricurva. In hralica, i rcronesi che gi<i ulilüiano i semi di \, sm Energia po( ranno accedere al costo a molalo di 2O,Oo curo al mese (con l'Ira sono circa WC curo) a un sistema di ricurvaanliilurusione comlxislo da ahharalo d'allarme yv irelcss da inslallarcin casa, colle,gamenlo con centrale ohcralira 21 ore al giorno, ahh anlihanico ed Cvcnluale allira ione della hallu,glia di quartiere in caso di hiso,gno. II pio,gcllo si chiama Sinecura c il costo si ha,ghcr<i dircllamcnlc in hollclla. "Con il lancio di Sinecura ha dello Michele Croce, hresidcnlc di \gsm il nosh,o ohicl tiro c, quello di dislin,gucrci nei scilvi a ralorc ag,giunlo». I

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Accese le luminarie, Verona pronta per il Natale Da oggi nuovo clou per i xveekend del Mercatini. Domani il primo Mobility Day in centro storia o VERONA Clic, è Natale. P una cerimonia che si ripete ormai da diversi anni, ma ogni volta ha il suo fascino discreto e in qualche modo diverso. Sulla scalinata di Palazzo Barbieri si è infatti svolta ieri sera l'accensione in contemporanea (un clic e via, appunto) dei quasi duemila addobbi natalizi del progetto «Verona si veste di luce», che illumineranno la città durante tutto il periodo delle festività. L'iniziativa è promossa dal Comune di Verona e dal Gruppo Agsm con il sostegno di Veronafiere, Amia, Veronamercato e Consorzio Zai. Erano presenti il sindaco Federico Sboarina e gli assessori alle Aziende partecipate Daniele Polato, alle Attività economiche Francesca Toffali, all'Urba-

E Natale Si è accesa la stella della Bra, assieme a tutte le luminarie cittadine

nistica Ilaria Segala e al Patrimonio Edi Maria Neri. Le luminarie sono state installate quest'anno in corso Porta Nuova, piazza Bra (con un effetto particolarmente suggestivo su Palazzo Barbieri, sulla Gran Guardia e sui Portoni della Bra), via Mazzini, via Cappello, via Roma, piazza Erbe, corso Santa Anastasia, corso Portoni Borsari, via Cattaneo, via Marconi, piazza Arditi, piazza San Zeno e piazza Corrubio, piazza e via Duomo, via Stella, porta Vescovo, via XX settembre, largo Pescheria e in via Rosa. Tra le novità di quest'anno, l'illuminazione anche di lungadige San Giorgio (collegata a i mercatini natalizi, per la prima volta anche in quella zona), il Babbo Natale che accoglie i bambini in piazza Corrubio e gli abeti installati in ogni circoscrizione. Grazie infine al contributo economico fornito da parte dei commercianti cittadini, oltre alle strade che vi abbiamo elencato e che sono inserite nel progetto «Verona si veste di luce», saranno illuminati anche il quartiere Carega, vicolo Cavalletto, galleria Pellicciai, via Anfiteatro e via Fama. Luci quindi sul nuovo weekend dei mercatini, che si preannuncia festoso ma anche stracolmo di gente, con relativi inviti non solo per domani (domenica senz'auto in centro) ma anche per oggi ad usare i mezzi pubblici.

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LUNGADIGE GALTAROSSA : C'È UN NUOVO SERVIZIO

AGSM , SICUREZZA A 360 GRADI PRIMA MULTIUTILITY IN ITALIA Ha scelto come partner CSA SECURITY. Con "Sinecura" ai clienti di Energia un'offerta a partire da 29,90 al mese

AGSM & CSA SECURITY lanciano "Sinecura", il nuovo servizio dedicato alla sicurezza.Per la prima volta la sicurezza delle persone nelle case e nei luoghi di lavoro diventano parte integrante dei servizi offerti da una muliutility. Agsm Energia è infatti la prima multiutility in Italia a proporre ai propri clienti un servizio interamente dedicatoalla sicurezza a 360 grad. Non un semplice impianto d'allarme, ma un vero e proprio servizio ali inclusive che pone i siti protetti al riparo da furti e rapine, e assiste le persone anche fuori dai siti protetti. Per questo servizio Agsm ha scelto come partner CSA SECURITY, quale Istituto di sicurezza e vigilanza certificato, dotato di centrale operativa nel cuore di Verona, con moderne procedure innovative tecnologiche di sicurezza legate alle autopattuglie di quartiere disclocate sul territorio. L'iniziativa è stata presentata ieri mattina da Michele

Croce , presidente del Gruppo Agsm, Luigi Alfieri , presidente di CSA Security. Un servizio unico nel panorama propositivo delle multiutility, complementare a quelli primari di luce e gas e presentato da Agsm, rimarcando la forte attenzione alla clientela che contraddistingue da sempre la multiutility veronese. Sinecura, per tutti i clienti AGSM Energia, viene offerto a partire dal prezzo esclusivo di 29,90 euro al mese più IVA, senza alcun costo di installazione o attivazione. Sarà possibile pagare l'abbonamento a Sinecura anche in bolletta già dal 2018.Presso gli sportelli di lungadige Galtarossa, è stato allestito un vero e proprio showroom dove, attraverso il sito www.sinecurta.it si può prenotare una dimostrazione completa del sistema di sicurezza Sinecura e ricevere maggiori dettagli sul servizio. "Prenderci cura dei nostri clienti è, da sempre, una priorità perAgsm. Con

Sopra Michele Croce, sotto la conferenza stampa

Luigi Alfieri il lancio di Sinecura il nostro obiettivo è quello di distinguerci dai servizi a valore aggiunto tradizionalmente offerti dalle multiutiliy, proponendo ai citta-

dini un servizio realmente utile. L'iniziativa, frutto di un'accurata indagine delle principali esigenze della clientela, ci ha condotti verso la formulazione di un servizio democratico che, grazie a prezzi accessibili, può portare la sicurezza nelle case di tutti i veronesi" commenta Michele Croce . Da parte sua il presidente Luigi Alfieri si è detto molto orgoglioso della partnership con Agsm: "E' la soluzione ideale che vede l'unione di due energie intelligenti per il miglioramento della qualità di vita in tutto il territorio veronese."

AGSM, S GUI U24 A 360 ORARI PRIMA MULTI UTILITY IN ITALIA

AIR OULOMITI PORTA IN UUOTA LAITA CUCINA ITAIIANA ARMATA ,

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Illuminazione pubblica Nell'ultimo Consiglio comunale di San Bonifacio, tra le numerose parole grosse volate durante i vari scontri che hanno agitato la serata, piuttosto dure sono quelle scambiate durante il dibattito sulla variazione del documento di programmazione e al bilancio di previsione. La consigliera Anna Firolli (M5S) aveva dichiarato che le multe elevate ai cittadini sono una truffa, rettificando poi la frase con un «sembrano» e «è un'ipotesi». Le ha replicato il sindaco Gianpaolo Provoli, il quale ha spiegato che è stato intensificato il telecontrollo stradale proprio per contra-

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stare gli eccessi di velocità («e comunque qui nessuno truffa i cittadini: le sue sono parole offensive che possono dare adito a illazioni»). La delibera in questione poi ha riesumato ancora una volta la vecchia polemica tra Lega e amministrazione in merito alla scelta dei mezzi per ammodernare il vecchio impianto della pubblica illuminazione. L'amministrazione Provoli aveva affossato l'ipotesi di realizzare l'ammodernamento degli impianti e dei quasi 3.900 punti luce comunali con una procedura di finanza di progetto che prevedeva di ottenere risparmi energetici avvalendosi dell' esperienza di Agsm, valutando più economico e vantaggioso affrontare il progetto direttamente. Questa scelta ha sempre trovato contrario il consigliere, allora della Lega Nord, Alessandro Signorato, strenuo difensore della prima ipotesi e che anche in questa occasione ha confermato il suo no al nuovo indirizzo scelto dalla giunta. La delibera prevede, tra l'altro, il finanziamento del primo stralcio dell'ammodernamento dell'impianto generale di pubblica illuminazione, opera considerata «strategica e prioritari per l'amministrazione», vincolando formalmente la somma di 500.000 euro. I lavori sono stati programmati perla prima parte del 2018. • G.B.

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SERVIZI. Novità affidata all'azienda specializzata Csa Security

Agsm lancia in bolletta il pacchetto sicurezza Un sistema di alla e con sensore in casa collegato 24 ore con questura e vigilanza privata C'è concorrenza nel mondo delle multiutilty? Agsm ha la ricetta pronta e, cavalcando l'onda delle paure e della sensazione di insicurezza in città, propone un pacchetto sicurezza con prezzi speciali per i suoi utenti. La novità è affidata all'azienda del territorio specializzata in vigilanza Csa Security. Spiega Luigi Alfieri, il presidente: «Il sistema Sinecura, dal latino "senza preoccupazioni", non è un mero strumento di allarme ma un servizio a tutto tondo che, dialogando con le forze dell'ordine, in primis la questura, e con pattuglie private operative 24 ore su 24, permette di prevenire e fungere da deterrente verso furti, azioni criminali e intrusioni in abitazioni private e aziende».

Oltre a un dispositivo da tenere in casa, munito di sensori per verificare il pericolo effettivo, compresi rilevatori per il fumo, il pacchetto prevede un'applicazione da scaricare sul telefonino che si chiama Niente Panico, utile anche per avere risposte immediate in caso di malesseri, oltre che di minacce e pericoli. «I tempi di intervento sono di 5 o 6 minuti al massimo

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La presentazione dei sistema di allarme FOTO MARCHIORI visto che l'applicazione consente di essere geolocalizzati sul posto da cui si lancia l'allarme», precisa Alfieri, sottolineando che la diffusione del sistema consentirebbe anche una presenza capillare di pattuglie in ogni zona della città visto che per ogni abbonato al servizio va garantitala qualità del servizio. L'obiettivo, in un primo anno, è di raggiungere 5 dei 300mila utenti veronesi fidelizzati all'Agsm. Da qui il lancio promozionale di un canone di 29,90 al mese per 36 mesi con addebito in bolletta, al posto dei 39,90 per chi non è nel mondo Agsm.

Dopo tre anni il cliente può decidere se comprare il dispositivo o rinnovare il contratto. «Abbiamo testato il servizio per sette mesi prima del lancio attuale», conclude il presidente di Csa, invitando a consultare il sito di Sinecura. «Ormai non basta la strategia sul prezzo per emergere sul mercato», dice il presidente di Agsm, Michele Croce. «E visto che la sensazione di insicurezza dilaga sempre più, il nostro plus servizio si concentra in questa direzione, non solo a Verona e provincia, ma anche a livello nazionale». • C.BAZZ.

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MUNICIPALEZATA. Sul sito aziendale

Agsnì, via al bando perscegnere fi ffirettore generale Data di scadenza i128 dicembre Voci di Tarchi, di A2A, in corsa Dovrà, tra l'altro, essere laureato, aver svolto attività di gestione in un "Prosit & Loss" (conto profitti e perdite), «almeno a livello di Business Unit in un'organizzazione complessa». Avere, poi, «partecipato a progetto trasversali/interfunzionali di rilievo strategico». E ancora: provenire dal settore delle Utilities, cioè le aziende di servizi pubblici, e dell'ingegneria e da settori « Business-to-Business e Business -to-Consumer»». Sono i principali requisiti professionali contenuti nell'avviso, pubblicato sul sito web aziendale , perla selezione del direttore generale dell'Agsm Verona Spa. L'azienda presieduta da Michele Croce, l'avvocato, leader del movimento Verona Pulita, è dunque alla ricerca del nuovo direttore generale che sarà di fatto il successore di Giampietro Cigolini, a lungo alla guida della multiutility di lungadige Galtarossa. Anche se nell'ultimo anno, essendo Cigolini andato in pensione, il suo ruolo è stato svolto dal procuratore interno facente funzione , Daniela Ambrosi. Le domande dovranno pervenire entro il 28 dicembre, alle 15, all'Agsm. La società di selezione Amrop presenterà una lista di almeno

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Un esterno della sede di Agsm tre candidati. Va ricordato che l'ex sindaco Flavio Tosi in Consiglio comunale ha detto che secondo lui il futuro direttore di Agsm sarà un «Matteo» molto vicino a un altro Matteo, Salvini, segretario della Lega. Il presidente Croce aveva però smentito tutto: il direttore sarà scelto con la selezione. In ambienti politici cittadini circola però ancora la voce, e quel «Matteo» sarebbe un dirigente di A2A, l'azienda multiservizi di Milano, città di Salvini. E in A2A opera Matteo Tarchi, come Responsabile Business Develompment Italia. • E.G.

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Tosi nomina

la Giunta ombra «Propositivi» SANTI PA (ï 1 8

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OPPOSIZIONE. L'ex sindaco ha presentato a Palazzo Barbieri i responsabili dei «dipartimenti»

Tosi di nuovo in campo conia sua giunta ombra «Vogliamo essere propositivi per poi riconfrontarci con Sboarina» E attacca l'attuale amministrazione: «Finora hanno solo cancellato» Ha tutta l'aria di una Giunta alternativa - il termine "ombra" sta loro indigesto - quella che l'ex sindaco Flavio Tosi ha presentato ieri mattina a Palazzo Barbieri. Vi fanno parte 14 persone, in gran parte ex amministratori della Lista Tosi, a ognuna delle quali è stato affidato un "dipartimento". «È nostra intenzione», spiega Tosi, «essere propositivi sui singoli temi, e qui ci sono persone con competenze specifiche, per professionalità ed esperienze amministrative, per confrontarci con l'amministrazione del sindaco Sboarina perché da sempre siamo contro ogni tipo di ostruzionismo e di opposizione acritica... Essendo la seconda forza politica della città», continua l'ex sindaco, «abbiamo il dovere di fare proposte concrete nell'interesse di tutti, per poi riconfrontarci con l'amministrazione Sboarina per il prossimo mandato». In sala ci sono gli ex assessori Gian Arnaldo Caleffi, Alberto Bozza, Alberto Benetti ed Enrico Toffali che si occupano rispettivamente di urbanistica, sport e politiche giovanili, istruzione ed enti partecipati, l'ex presidente di circoscrizione Mauro Spada per le circoscrizioni, l'ex capo di Gabinetto del Comune Alberto Marchesini per manifesta-

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L'ex sindaco Flavio Tosi mentre presenta la sua « giunta ombra » a Palazzo Barbieri zioni e turismo, il docente universitario Alberto Lorusso alla cultura, e poi gli ex consiglieri comunali Katia Forte (commercio), Ansel Davoli (viabilità, ambiente e ciclabilità) e Giorgio Pasetto (politiche sanitarie, prevenzione e riabilitazione), Damiano Monaldi, ex presidente di Solori, ai rapporti con le imprese, Michele Martignoni (ex cda di Agec) a bilancio e finanza, Elena Sonego (ex cda di Amt) a pari opportunità e famiglia e, infine, Assunta Zoccatelli (ex cda Istituto assistenza anziani) alle politiche sociali. Il giudizio sugli attuali amministratori, tuttavia, non è lusinghiero. «Finora si sono

accaniti nel cancellare, ma alternative ai nostri progetti, come il traforo, non ne abbiamo visti. Sull'Arsenale, poi», continua Tosi, «le chiacchiere in commissione porteranno al nulla... Speriamo che il filobus non faccia la stessa fine, inoltre ci preoccupa l'atteggiamento "bertucchiano" dell'assessore all'urbanistica Segala e quanto alla cultura si parlava di persone di profilo internazionale, ma se leggiamo curriculum il dell'attuale assessore scopriamo che con la cultura non ha mai avuto a che fare e poi aspettiamo sempre il grande manager internazionale per la Fondazione Arena». L'ex assessore Toffali, inol-

tre, lamenta che operazioni come la fusione tra l'Agsm e la vicentina Aim sia rimasta «nel cassetto». E aggiunge: «L'impressione è che nella politica delle alleanze si voglia andare verso Ovest, ma il pericolo è quello di farsi fagocitare come è successo a Brescia... Noi con la nostra multiutility volevamo essere cacciatori, non prede». Infine, Toffali difende l'idea, «osteggiata dalla Provincia», di un affidamento in house dell'azienda trasporti per evitare la gara, «non ancora fatta per l'inerzia della Provincia, mancanza che ora rischia di farci perdere sei milioni di contribuzioni pubbliche». • E.S.

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MULTISERVIZI. Il rapporto 2016 del gruppo mette in luce impresa e rapporto con gli utenti. La volontà è di non restare realtà di territorio, ma diventare più competitiva

SostenibRe e trasparente la sfid«a díAgsnì :

Il presidente Croce: «Abbiamo buoni risultati e spazi per migliorare» L'azienda promossa per accessibilità, meno sul piano delle tariffe Paolo Mozzo .............................................................................. Parola chiave: sostenibilità. Declinata nel Rapporto 2016 elaborato da Agsm in termini economici, ambientali e sociali. Altro caposaldo: la trasparenza non solo finanziaria ma, spiega il presidente Michele Croce, «anche quella che fornisce ai nostri clienti le informazioni più chiare sulla nostra attività, per gli ambiti in cui vantiamo risultati positivi come per quelli in cui possiamo migliorare».

L'obiettivo, aggiunge, «è dare una comunicazione puntuale del nostro "modus operandi" soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità, elemento ormai sempre più determinante per chi ci sceglie». Un concetto che, sul piano industriale, va concretizzato nel «potenziare sempre più la produzione di energia da fonti rinnovabili». Immagine e operatività «green» che Agsm mira a rafforzare sapendo di essere nel panorama delle aziende multiservizi italiane, sintetizza ancora Croce, «la più grande tra le piccole e la più piccola tra le grandi». «Non vogliamo rimanere soltanto azienda del territorio», commenta il vicepresidente Mirco Caliari, «e per competere dovremo giocare sulla mentalità oltre che sulla nostra struttu-

ra». Il «Report di sostenibilità 2016» prende in esame l'intero gruppo (Agsm Verona, Agsm Energia, Agsm Lighting, Megareti e Amia Verona). L'indagine, condotta sia verso l'esterno che in seno alle aziende, mette l'accento sulla trasparenza. E se questa risulta più che soddisfacente sul piano del rapporto con i clienti, dell'assistenza, delle condizioni di fornitura e delle bollette, gli intervistati segnalano invece la necessità di migliorare quella sulle tariffe. Giudizi più che positivi anche sotto il profilo sociale, per il supporto a cultura, sport, eventi locali e progetti di solidarietà. E se accessibilità è uno dei primi elementi di valutazione del rapporto con gli utenti il «cali center» si trova sulla prima linea: l'87 per cento dei clienti trova risposta al proprio problema alla prima telefonata (78 la media nazionale), il 56 e 47 per cento ritiene le risposte e il servizio migliore rispetto alle aspettative (46 e 38,5). In aumento anche l'utilizzo dei canali digitali per il contatto con l'azienda. La produzione di energia nel 2016, con la centrale termoelettrica del Mincio ferma per quasi tutto l'anno ma con l'entrata in funzione di quella di Belfiore, segna comunque un più 8 per cento rispetto al 2015. Ed è di un

La presentazione dei Rapporto di Sostenibilità FOTO MARCHIORI miliardo e 617 milioni l'investimento messo in campo da Agsm per elevare l'efficienza energetica con l'installazione di più aggiornate pompe di calore nelle centrali di cogenerazione. Cresce inoltre del 74 per cento il risparmio energetico derivato dalla sostituzione dell'illuminazione pubblica con impianti a led. «Il consumatore ormai non

guarda più solamente ai costi», commenta l'assessore al Patrimonio, Edi Maria Neri, «e la trasparenza non si riduce all'evitare episodi di corruzione. Di importanza fondamentale diventa lo stabilire un rapporto chiaro sotto il profilo sociale». Sostenibilità, oggi, ha anche questo significato. O RIPROOU-SE RISERVATA

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Calano i consumi di gas Ogni veronese produce mezza tonnellata di rifiuti

La sede deU'Agsm in lungadige Galtarossa Un utile di esercizio che sfiora i 20 milioni di euro (19.977.000). E investimenti per 26.318.000: cifre che sintetizzano i12016 del gruppo Agsm e lo collocano tra i primi dieci nel panorama industriale veronese. ENERGIA. La contabilità energetica registra i 660 gigawattora prodotti dalle centrali e dal Virtual Power Plant, i 1.192 distribuiti sotto forma di elettricità e le 277.218.435 megacalorie prodotte dai cinque impianti di cogenerazione e immesse nella rete del riscaldamento.

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L'apporto dellefonti eolica, idroelettrica e fotovoltaica è risultato pari a 235 gigawattora, dato che comunque, viene sottolineato nel Report, può variare sensibilmente di anno in anno, proprio perché legato a fenomeni naturali. Chiude il quadro il numero dei contratti gestiti da Agsm Energia , 343.117 per il2016. RISCALDAMENTO. I ricavi perla divisione gas sono in calo del 15 percento (9 in volume) rispetto all'esercizio precedente mentre scendono in percentuale del 12 quelli relativi alla vendita di calore.

All'origine vi sono un inverno 2015-2016 particolarmente mite, la scelta aziendale di abbandonare i clienti più «rischiosi» (soprattutto nella fascia ad alto consumo) e la concorrenza che è andata facendosi sempre più agguerrita. AMBIENTE. Ogni veronese (66 i Comuni serviti da Amia Verona) produce mediamente 531 chilogrammi di rifiuti l'anno. E la percentuale della raccolta differenziata tocca comunque il 50 per cento. Più in generale i ricavi per raccolta, trattamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti (138mila tonnellate quelli trattati da Amia Verona) ammontano a 103.522.000 euro, sostanzialmente stabili rispetto all'esercizio precedente. Aumentano le ore impiegate nello spazzamento manuale delle strade e nella pulizia delle aree verdi e dedicate al servizio di igiene in occasione dei mercati rionali. Ma crescono anche quelle impiegate nella raccolta di rifiuti scaricati abusivamente. In materia di illuminazione pubblica, negli otto Comuni serviti, si contano 45mila punti luce, gestiti da Agsm Lighting. CITTADINI. Due milioni le bollette emesse nel 2016. E sono state 154mila (150.210 quelle proseguite con un dialogo tra cliente e operatore) le chiamate al «call center» di Agsm Energia, con un tempo di risposta medio di 85 secondi (200 è lo standard secondo l'Autorità per l'energia). Agsm ha inoltre partecipato o sponsorizzato nel 2016 oltre 600 iniziative o eventi di carattere sociale, sportivo e culturale. P.M.

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AGGREGAZIONE

TI6

I

Agsm, conto alla rovescia per la fusione con Aim Si va verso la fumata bianca di Alessio Corazza VERONA La prossima settimana Agsm chiarirĂ una volta per tutte la propria posizione sul progetto di fusione con la multiservizi vicentina Aim. Da lungadige Galtarossa, non si percepiscono segnali di un possibile deragliamento dell'operazione. Intanto, la multiservizi presieduta da Michele Croce ieri ha presentato il suo report sostenibilitĂ , dove mette in luce anche i suoi punti deboli. a pagina 5

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Agsm, la due dili gence è positiva la fusione con Ai m si avvicina A giorni la decisione sull'operazione con Vicenza, si va verso la fumata bianca Report dell'azienda sulla sostenibilità: da migliorare differenziata e comunicazione VERONA La prossima settimana nel presentare il report di soAgsm chiarirà una volta per stenibilità 2016 dell'azienda, tutte la propria posizione sul un documento obbligatorio progetto di fusione con la per le società quotate e non multiservizi vicentina Aim. La quindi per l'azienda veronese, tempistica, che era stata fissa- che ha però deciso di redigerlo ta entro la fine di quest'anno, ugualmente in nome della trala conferma adesso il presi- sparenza. «Siamo la sesta muldente dell'azienda veronese tiservizi italiana, la più grande Michele Croce, chiudendosi delle piccole dopo i colossi però nel riserbo sulla decisio- quotati e Dolomiti, la più picne di merito. E tuttavia, da lun- cola delle grandi» ha spiegato gadige Galtarossa, non si per- Croce. «Noi non vogliamo escepiscono segnali di un possi- sere soltanto un'azienda del bile deragliamento dell'opera- territorio, ma vogliamo metzione impostata negli ultimi terci in gioco e confrontarci mesi dell'amministrazione To- con chi è più grande di noi», si e ripresa poi dal suo succes- ha aggiunto il vicepresidente sore. dell'azienda, Mirco Caliari. La volontà politica, da parte Il report, che Croce ha predei sindaci di Verona e Vicen- sentato assieme allo stesso Caza, rispettivamente Federico liari, alla consigliera Francesca Sboarina e Achille Variati (pur Vanzo e un nutrito gruppo di appartenenti a schieramenti politici opposti), c'è. La due diligence commissionata da Ag0 Il nuovo L'intesa sm è stata esaminata nei giorsindaco ni scorsi, non sarebbero emerSboarina, con il si scostamenti rispetto alla presidente previsioni. Rimangono possiAgsm Croce, ha bili scogli operativi e tecnici, inizialmente anche se la due diligence comcongelato missionata da Agsm sulla conl'operazione troparte avrebbe dato esito poper valutarne sitivo. Croce aveva (e forse ha L'operazione tutti i ancora) qualche perplessità di fusione tra presupposti. La sullo schema di accordo, in Agsm e Aim prossima particolare sul concambio del- nasce settimana sarà le azioni (58 per cento Verona, dall'intesa tra annunciata la 42 Vicenza) e sulla governance l'allora sindaco decisione, si va (la futura azienda avrà un dop- di Verona verso una pio direttore, ognuno con po- Flavio Tosi e fumata bianca tere di veto). Più di tutto, con- quello di terà adesso sedersi a un tavolo Vicenza Achille con i vicentini per verificare Variati

che gli obiettivi in termini di strategie e sviluppo siano davvero comuni. A quel punto la strada per la fusione, un'operazione nel suo piccolo storica nel Veneto dei tanti campanili e l'ultima di una lunga serie di tentativi di aggregazione di Agsm finora sempre falliti (l'ultimo con la trentina Dolomiti), potrebbe davvero essere in discesa. D'altra parte, che Agsm sia ad un bivio lo ha chiarito lo stesso presidente Croce ieri

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dirigenti di Agsm e della controllata Amia cui si è aggiunta in rappresentanza del Comune l'assessore alla Trasparenza Edi Maria Neri (di Verona Pulita, lo stesso partito di Croce), ambisce a rappresentare un quadro chiaro e veritiero delle attività del gruppo. «Volevamo uno strumento di facile lettura e comprensione, nell'ottica della trasparenza, realmente accessibile a tutti - ha detto Croce - Evidenzia i nostri punti di forza, ma anche le nostre debolezze». Attraverso un questionario sull'app Verona SmartApp, cui hanno risposto 604 persone (259 «stakeholder» esterni e 345 dipendenti dell'azienda, oltre a 19 manager e responsabili intervistati direttamente) è

emerso, tra le voci dove si sollecita un intervento deciso, la trasparenza nelle tariffe, la quota di energia da fonti rinnovabili, gli impatti ambientali, la quota di raccolta differenziata, il servizio di raccolta rifiuti, la comunicazione verso i cittadini. «Tutti settori - assicura Croce - dove puntiamo ora a far meglio».

Tutto questo in attesa del nuovo direttore generale: l'avviso pubblico per presentare le candidature scade il 28 dicembre prossimo, a gennaio l'agenzia di selezione incaricata presenterà al consiglio di amministrazione una rosa ristretta di nomi tra cui scegliere. Alessio Corazza RIPRODUZIONE RISERVATA

Si punta a dar vita a una nuova società, dove Verona avrebbe il 58 per cento e Vicenza il 42 percento. Ci sarebbero due direttori generali (uno di Verona, uno di Vicenza) con potere di veto

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IN U N 'OTTICA PART E CI PATIVA DEN T R O E F UO RI IL GR U PP O

BILANCIO DI RESPONSABILITÀ LA VERA TRASPARENZA Di AGSM Il report di stabilità 2016 mette al centro le relazioni sostenibili

che l'azienda ha creato con il proprio mondo di riferimento Dal 2004 Agsm redige annualmente il Bilancio di Responsabilità, uno strumento di misura dell'attività d'impresa in ottica di massima trasparenza non economica, sempre più consueto per le aziende multiutility italiane. Per l'edizione di quest'anno, il Gruppo Agsm ha scelto di avviare un progetto che rispetti l'invito dell'Unione Europea di comunicazione delle informazioni non finanziarie coniugandolo con un piano di azione per l'accessibilità alle informazioni di sostenibilità, nell'ottica delle nuove linee guida per la rendicontazione del Bilancio di sostenibilità. "Il report di sostenibilità contiene le indicazioni più rilevanti per i portatori di interesse", commenta Michele Croce, presidente di Agsm. E aggiunge: "Volevamo uno strumento di facile lettura e comprensione, nell'ottica di trasparenza, realmente accessibile a tutti. Lab-

Sboarina e Neri presenti alla conferenza. In alto Croce cato - la sostenibilità economica; biamo chiamato `PERCORSI le relazioni tra l'azienda e il terriSOSTENIBILI' perché comprende sia gli ambiti nei quali torio - la sostenibilità ambientapossiamo vantare risultati positile; le relazioni tra l'azienda e le persone e la collettività - la vi sia quelli in cui dobbiamo migliorare". Il report di sostenibisostenibilità sociale. "Si è scelta un'ottica partecipativa e di maslità 2016 - il cui perimetro di analisi è formato da Agsm Verona, sima trasparenza sia all'interno Megareti, Agsm Energia, Agsm sia all'esterno dell'azienda", Lighting e Amia Verona - si strutcontinua Croce, "per individuare tura in tre grandi aree che metle tematiche di interesse. tono al centro le relazioni sosteAbbiamo svolto un'indagine nibili che l'azienda ha creato con quali/quantitativa sulla sostenibiil proprio mondo di riferimento: lità che ha coinvolto sia gli stale relazioni tra l'azienda e il merkeholders esterni sia i collabora-

tori. Agli intervistati esterni abbiamo chiesto di valutare in quali aree il nostro Gruppo dovrà intervenire per migliorare, perché ci sia realmente un percorso di perfezionamento continuo, da fare insieme e in modo positivo per condividerne quotidianamente i risultati. Siamo convinti", conclude Croce, "che la sostenibilità stia diventando sempre più un valore riconosciuto e premiato dal mercato e dalla collettività e si rivelerà la miglior scelta possibile per il nostro Gruppo, per il nostro territorio e per tutta la nostra comunità". In quest'ottica, il report di sostenibilità 2016 del Gruppo Agsm è un ulteriore passo verso la trasparenza perché illustra quello che l'azienda ha messo in campo nel 2016 e segna la strada per una crescita sostenibile nel prossimo futuro attraverso un nuovo percorso di comunicazione sostenibile.

BILANCIO BLBESPONSABILIrA IA YEBA TBASPABENZA 0I A&5M

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AGSM TRA PRESENTE E FUTURO

VERONA "SMART CITY"

L'AZIENDA DI LUNGADIGE GALTAROSSA PROIETTA LA CITTA' NEL GOTHA DEI CENTRI MONDIALI, DA AMSTERDAM A DUBAT, A RIO DE JANEIRO - IL PRESIDENTE MICHELE CROCE : "SOGNO UNA NUOVA MOBILITA' PER UNA MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA" Smart city, ossia "città intelligente". È il termine inglese che ormai da qualche anno viene utilizzato nella vulgata comune per descrivere l'insieme dei progetti di pianificazione urbanistica mirati all'innovazione dei servizi pubblici. Smart city significa tecnologia, digitalizzazione, mobilità, ambiente, efficienza energetica. Insomma, smart city significa futuro. Giusto un anno fa, dalle colonne dei nostri giornali, davamo ampio risalto all'impresa in cui Agsm aveva deciso di cimentarsi: ossia di trasformare una città affascinante ma antica come Verona in una piccola capitale mondiale del digitale. Oggi possiamo dire che l'azienda di lungadige Galtarossa ha centrato tutti gli obiettivi che si era posta nei primi dodici mesi. La novità più di impatto è stata sicuramente la creazione di un'unica rete wifi gratuita e illimitata. Il processo di unificazione di "Guglielmo" e di "FreeWifiAgsm" è stato un successo. Dalla loro unione è nata "Freewifi@verona", una rete ad alta velocità (500 megabit per secondo) a costo zero. Per accedervi è sufficiente scaricare, in modo gratuito, "Verona SmartApp", tramite la quale cittadini e turisti possono anche trovare informazioni di primaria importanza come gli orari degli autobus, le farmacie di turno, i parcheggi più vicini e la relativa disponibilità, le mostre visitabili, gli spettacoli in calendario,

proposte commerciali e molto altro. In pratica "Verona SmartApp" è una sorta di mappa cittadina interattiva. I pali dipinti di blu dell'illuminazione pubblica sono i simboli identificativi del nuovo servizio "smart", che a livello mondiale - come progetto pilota - è nato ufficialmente nel 2010 a Rio de Janeiro. L'Unione Europea, per la realizzazione delle "città intelligenti", ha previsto una spesa totale fino al 2020 che complessivamente sfiora i 12 miliardi di euro. Ma torniamo a Verona, dove smart city non significa soltanto wifi gratuito ma anche mezzi elettrici.

vita». Attualmente le colonnine installate a Verona sono quattro: la prima, che si trova nel piazzale della Fiera, è stata dotata di una particolare presa di corrente da 22 kilowatt, in corrente alternata, idonea per la ricarica accelerata di molti modelli di auto elettriche. Provvisoriamente è stata provvista anche di una presa normale da 3 kw per la ricarica di motorini e di biciclette elettriche. La seconda, a doppia postazione per consentire la

Il presidente di Agsm Michele Croce e il sindaco di Verona Federico Sboarina all'inaugurazione della colonnina di via Pallone In alto una centralina wifi presente in città «Ciò che sogno per la nostra città» dice il presidente di Agsm , Michele Croce, «è una nuova mobilità per un futuro silenzioso e pulito e con una migliore qualità dell'aria e della

ricarica di due auto contemporaneamente, è dotata di 2 prese da 22 kilowatt ed è stata collegata in prossimità del centro in lungadige San Giorgio. La terza colonnina e in

via Pallone, è sempre a doppia postazione, può ricaricare due auto contemporaneamente, è dotata di 2 prese da 22 kw, ed è stata

posizionata in due stalli del parcheggio auto sul lato delle mura comunali, all'incrocio con via del Pontiere. La quarta, nel parcheggio della sede Agsm, è a disposizione della clientela. La ricarica, per gli utilizzatori, è gratuita per il primo anno di servizio ed è ,] accessibile solo tramite "Verona Smart App". Basta scaricarla e accedere alla sezione "Colonnine di ricarica". Tramite il "Qr code" della colonnina sarà possibile sbloccarla e procedere con la ricarica del proprio mezzo. VERONA "SMART CITY

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"FASE", UNA SCUOLA SOSTENIBILE E ATTENTA Sono cominciate a ottobre le attività del progetto EASE (Economia, Ambiente, Società, Educazione) "Una scuola sostenibile - raccogliamo miglia verdi, gialle, rosse, blu e marroni". Il progetto è stato proposto a tutte le scuole primarie della città del Comune di Verona, con l'importante sostegno di Agsm, Amia, Acque Veronesi e Coldiretti di Verona. La proposta del progetto è articolata nell'arco di tutto l'anno scolastico 2017-2018. Le scuole partecipanti misureranno alcuni comportamenti scolastici sui temi della sostenibilità, i quali verranno

monitorati dagli alunni di ogni classe che, a rotazione, assumeranno il ruolo del referente ecologico. Questi i temi interessati: mobilità sostenibile (Miglia Verdi), risparmio energetico (Miglia Gialle), riduzione degli sprechi e dei rifiuti (Miglia Rosse), uso consapevole dell'acqua (Miglia Blu), cura della natura (Miglia Marroni). L'iniziativa prevede anche la realizzazione di tre progetti sui quali la scuola o gruppi di classi potranno sviluppare i propri percorsi didattici. Per ogni tematica ("L'acqua nascosta e l'impronta idrica"; "Siamo ciò che mangia-

mo", "Nel quartiere ci abito anch'io!") sono previste uscite didattiche nei quartieri e nei parchi, oltre a laboratori nel Centro di Riuso Creativo. L'Ecosportello fornirà gratuitamente ad ogni classe il materiale didattico: il "Calendario della Sostenibilità" per la misurazione dei comportamenti sostenibili, il "Quaderno della Sostenibilità" per le classi terze, quarte e quinte, con fumetti, giochi e approfondimenti sui temi proposti dal progetto, utilizzato dagli insegnanti come strumento didattico e di collegamento con la famiglia ed infine, per i

bambini delle classi prime e seconde, le schede dell'Orso Rolando" da colorare per imparare le buone regole della scuola. Nell'iniziativa sono coinvolti 16 istituti comprensivi della città, 33 scuole primarie, per un totale di circa 5 mila alunni. Si tratta di un'opportunità di riflessione utile a far comprendere ai genitori e ai piccoli consumatori quanto la sorte del pianeta sia legata in buona parte alla disponibilità di risorse naturali e come affrontare l'accelerazione intensa e non sempre prevedibile dei cambiamenti climatici.

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c DELLA ECOMONDO, HEEl CAPITALE ECONOMY L'azienda di lungadige Galtarossa protagonista del meeting di Rimini AGSM

Il presidente Michele Croce: "A Verona il futuro grazie alle nuove tecnologie" II presidente dei Gruppo Agsm Michele Croce, assieme ad alcuni dirigenti di Amia e Agsm, ha partecipato a Ecomondo, la fiera leader della green economy nell'area euro-mediterranea che si è svolta dal 7 al 10 novembre a Rimini. Un evento internazionale che ha unito in un'unica piattaforma tutti i settori dell'economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. "Questo è l'appuntamento di riferimento per conoscere i trend, le innovazioni e le nuove tecnologie e confrontarsi con i massimi professionisti dei settore", ha compresidente mentato il Michele Croce. Che ha continuato: "Abbiamo visitato lo stand dei cassonetti per i rifiuti che arriveranno fra pochi mesi anche a Verona. Ogni cittadino verrà dotato di una tessera personale che permetterà di attivare questi dispositivi 'intelligenti' in cui si dovranno riporre carta, plastica, umido, indifferenziato. E quale sarà la vera

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mossa vincente? Più un cittadino differenzierà i suoi rifiuti e meno pagherà di tassa perché verrà tutto tracciato". Novità da Ecomondo anche per quanto riguarda la mobilità elettrica. "Un'altra delle sfide in cui noi di Agsm crediamo molto è quella delle colonnine per la ricarica di qualsiasi veicolo elettrico. Porteremo a Verona il futuro grazie a tecnologie di ultima generazione che permetteranno la ricarica in tempi molto veloci". Dentro Ecomondo si è svolta anche 'Key Energy', la fiera sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili. Qui l'attenzione era puntata sulle materie prime e sull'importanza dell'approvvigionamento e del riciclo per un'economia sostenibile. Da Ecomondo passa anche il futuro di Verona", ha concluso Michele Croce, "perché qui si trovano soluzioni per l'urbanizzazione, i progetti e i piani di mobilità che consentono di migliorare la vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territorio".

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Qui sopra il pres. Agsm Michele Croce, in alto a dx con il d.g. di Amia Maurizio Alfeo. In basso alcuni stand di Ecomondo

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SERIT

"UnRACCOLTA PUNTUALE " PER UN 2018 DA RECORD microchip inserito in sacchetti e cassonetti permetterà di ragigiungere 180 per cento di differenziata. E poi si paghera in base ai consumi effettivi Serit è una società a capitale misto pubblico-privato che da oltre vent'anni opera nel Veronese e nel Mantovano nel campo dell'igiene urbana, che va dalla raccolta dei rifiuti, alla pulizia del territorio, alla gestione degli ecocentri al decoro urbano. L'azienda offre quotidianamente i propri servizi a circa 440 mila utenti in 124 Comuni. Conta circa 300 dipendenti ai quali vanno aggiunti un'ottantina di contratti a tempo determinato. Gli obiettivi fissati a inizio 2017, ci dice il presidente, Roberto Bissoli , sono stati ampiamente raggiunti. «Siamo ancora una volta in utile. Al momento si tratta di un utile "previsionale", quindi non possiamo dare la cifra precisa, però di sicuro ci metterà in condizione o di accantonare come abbiamo fatto in passato, o di produrre dividendi importanti. lo ormai sono alla guida dell'azienda da cinque anni: quando mi sono insediato avevamo un capitale sociale di 800 mila euro, oggi siamo oltre i due milioni interamente versati. E in questo periodo abbiamo distribuito quasi due milioni di dividendi». La raccolta differenziata, ossia la quantità di materiale raccolto nel totale dei Comuni serviti e successivamente avviato a riciclo, ha superato ampiamente il 70 per cento. Ma l'obiettivo per il 2018 si chiama "raccolta puntuale", e consentirà di

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superare la soglia dell'80. Ma cos'è questa raccolta puntuale? «Forniremo agli utenti dei sacchetti dotati di microchip, così da sapere chi lo utilizzerà effettivamente per la raccolta dei rifiuti, e se effettivamente il cittadino avrà differenziato. Anche il cassonetto sarà dotato di un microchip e se questo non combacerà con quello del sacchetto - che ne so, plastica con plastica o umido con umido - non si aprirà. Si tratta di un'innovazione giusta perché ad esempio un anziano che vive solo non può pagare come una famiglia di quattro persone soltanto perché abita in una casa grande. Ognuno deve pagare effettivamente per i rifiuti che produce. Inoltre la raccolta puntuale ci permetterà di differenziare ancor di più alla fonte». In qualche Comune il nuovo sistema è già stato inaugurato. Nei prossimi mesi entrerà a regime anche in tutte le altre realtà servite da Serit, che nel 2018, ci anticipa Bissoli, cambierà anche sede, da Cavaion a Rivoli: «La decisione» sottolinea il presidente di Serit «è

stata presa per avere spazi maggiori che ci consentiranno di migliorare ulteriormente i servizi al cittadino». L'impianto di Cavaion è comunque all'avanguardia. Basti pensare al processo di cernita e di prepulizia della plastica derivante dalla raccolta differenziata. Il prodotto viene pressato e inviato ai centri di selezione. Si tratta di un passaggio fondamentale nel processo di riciclo, dato che uno dei problemi maggiori nella raccolta differenziata è legato alla presenza di materiale estraneo. Una difficoltà che tra qualche mese, grazie alla raccolta puntuale, verrà ulteriormente attenuata.

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In alto il presidente di Serit Roberto Bissoli - Sotto l'ingresso degli uffici - in basso i mezzi dell'azienda in azione

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AZIENDA GENERALE SERVIZI MUNICIPALI DI VERONA SPA ESTRATTO DI BANDO DI GARA 1) ente aggiudicatore : AGSM Verona S.p.A. Lungadige Galtarossa 8 - 37100 Verona - tel. 045/8677678 fax 045/8677568 - sito Internet www.agsm .it. (area fornitori). 2) oggetto : fornitura di contatori elettronici gas. 3) importo : Euro 1.972.000,00.=.

4) condizioni di partecipazione : si rimanda al bando integrale. 5) procedura di aggiudicazione : negoziata, offerta economicamente piĂš vantaggiosa. 6) termine ricevimento domande di partecipazione : entro le ore 12:00 del 27 dicembre 2017.

7) informazioni : il bando integrale è disponibile presso il sito Internet di AGSM.

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AZIENDA GENERALE SERVIZI MUNICIPALI DI VERONA SPA ESTRATTO DI BANDO DI GARA 1) ente aggiudicatore : AGSM Verona S.p.A. Lungadige Galtarossa 8 - 37100 Verona - tel. 045/8677678 - fax 045/8677568 - sito Internet www.agsm .it. (area fornitori ). 2) oggetto: fornitura di contatori elettronici gas. 3) importo: Euro 1.972.000, 00.=. 4) condizioni di partecipazione : si rimanda al bando integrale. 5) procedura di aggiudicazione : negoziata, offerta economicamente piÚ vantaggiosa. 6) termine ricevimento domande di partecipazione: entro le ore 12:00 del 27 dicembre 2017. 7) informazioni: il bando integrale è disponibile presso il sito Internet di AGSM.

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L'

I

. Difficile che la giunta Variati concluda l'intervento

La fusione Ai

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Agsm contati

Verona potrebbe chiedere di rivedere il concambio e la governance ma Vicenza non intende riaprire La fumata bianca arriva da Verona. Tempo di percorrere quei quaranta chilometri che separano il capoluogo scaligero da quello berico, però, e diventa grigia, se non nera. La notizia di ieri, pubblicata sui quotidiani sponda Adige, parla chiaro: «La fusione tra Agsm e Aim si avvicina». I vertici della multiutility veronese non si sbilanciano ma, si legge, ormai l'operazione sembra incanalata verso l'esito positivo. Sembra, appunto, perché in realtà, secondo quanto si apprende sulla sponda Bacchiglione, la situazione è tutt'altro che definita. Difficile, se non impossibile, trovare la quadra entro fine dicembre. Così come a Verona, anche a Vicenza i microfoni restano spenti. Certo è che quelle notizie che arrivano dai cugini non vengono lette nella stessa maniera. Perché se è vero che Agsm si dice disponibile a chiudere l'operazione (soprattutto dopo che la due diligente commissionata non ha fatto emergere scostamenti rispetto alle previsioni) è altrettanto evidente che il presidente dell'azienda veronese Michele Croce ha perplessità sullo schema di accordo, in

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La fusione tra Aim e Agsm si complica ed è vicina alla fumata nera particolare sul concambio delle azioni (valutato in 58 per cento Verona, 42 Vicenza) e sulla governane (la futura azienda, avrà un doppio direttore, ognuno con potere di veto). Inutile dire che non si tratta di quisquilie. Le due questioni sono importanti, o meglio, fondamentali, visto che hanno tenuto attorno al tavolo i vertici delle aziende e i sindaci Variati e Tosi per lungo tempo. Ed è per questo che le perplessità sollevate sulla spondaAgsm potrebbero definitivamente cancellare l'operazione; o, nella migliore delle ipotesi, rinviarla al prossimo mandato. La po-

sizione ufficiale dell'amministrazione Variati arriverà nei prossimi giorni. E non sarà di certo conciliante; assumerà più le sembianze di un ultimatum. Se cioè Agsm accetterà le condizioni che sono state messe nero su bianco dalla precedente amministrazione veronese, allora si potrà proseguire, mentre se si deciderà di modificare alcuni dei presupposti che sono stati definiti colonne portanti (vedi governance e concambio) allora si dovrà rinviare il tutto alla prossima amministrazione di palazzo Trissino . • NI.NE. O RIPR-I WE RISERVATA

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L'IN IZIATIVA. Verona strada sicura si è ritrovata al palatenda del Basson

Sicurezza strad e, prevenzione negli asili Si è svolta nel palatenda del Basson la terza edizione di «Verona Strada Sicura In Festa», l'associazione tra le cui fila si contano genitori che hanno perso figli a seguito d'incidente, atleti disabili del Gsc Giambenini di Pescantina, agenti della Polizia stradale, infermieri del Suem e vigili del fuoco. «Non è possibile che ci siano ancora tanti genitori che non assicurano i bambini ai seggiolini», esordisce il presi-

dente dell'associazione Massimiliano Maculan che annuncia una nuova campagna di sensibilizzazione all'esterno degli asili mentre il tutor di educazione stradale Andrea Scamperle richiama all'importanza della sinergia tra repressione e prevenzione per limitare sempre di più la mortalità stradale nella nostra provincia. Numerosi i rappresentanti della politica tra cui l'onorevole Alessia Rotta (Pd) che

Massimiliano Maculan

ha sottolineato l'impegno del governo nell'introdurre il reato di omicidio e lesioni stradali mentre il consigliere comunale Vito Comencini (Lega Nord) ha ribadito la massima attenzione dell'amministrazione verso le tematiche legate alla sicurezza stradale. Presenti anche il presidente dell'Agsm Michele Croce e Flavio Tosi. Una intera giornata di festa per ricordare che il dolore perla perdita di un proprio caro può essere un punto di ripartenza per dedicarsi agli altri attraverso il valore della testimonianza che, nel caso dei familiari, si traduce nel racconto della loro esperienza agli studenti fianco con disabili, poliziotti, infermieri e pompieri. •

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Sboarina: «Con Bauli e Giacchieri porto in Arena capacità ed esperienza» Ufficiale la nomina del presidente di Coniïnduslria, il sindaco indicherà presto anche l'ex sovrinIendenLe VERONA Adesso è ufficiale: il sindaco Federico Sboarina ha firmato il decreto di nomina di Michele Bauli nel Consiglio d'Indirizzo della Fondazione lirica Arena di Verona.

Queste nomine confermano che io non scelgo gli amici degli amici

La lirica resta al centro, l'extra lirica sarà carburante aggiuntivo

Contemporaneamente, il direttore generale del Comune, Fabio Gamba, ha preso contatto col ministero dei Beni Culturali per indicare il nome di Renzo Giacchieri quale membro dello stesso Cdl. Proprio su Giacchieri era stato sollevato il problema di una possibile «non compatibilità», in quanto presidente, fino allo scorso anno, del Conservatorio Dall'Abaco. La legge prevede che debbano passare due anni tra un incarico pubblico e l'altro. Ma la questione sembra superabile: se Giacchieri non avrà infatti «deleghe operative» si troverà nell'identica situazione in cui s'era trovato Michele Croce (consigliere comunale e subito dopo presidente di Agsm) che aveva così superato agevolmente l'ostacolo. Intanto Sboarina si dice decisamente soddisfatto di queste scelte. «Ho accolto molto volentieri - spiega il sindaco la disponibilità di Michele Bauli a far parte del Consiglio d'Indirizzo perché va esattamente nella direzione in cui sto lavorando: quando parlo di squadra - sottolinea il sindaco

- non mi riferisco infatti solo a giunta e consiglio comunale, ma all'intera città». Quali saranno adesso i tempi? «Molto brevi - assicura Sboarina - perché ho indicato un'altra persona (Giacchieri, ndr) al ministero dei Beni Culturali, che dovrà ora valutarla: lo stesso ministero deve indicare un altro componente, mentre la Regione aveva già nominato il suo rappresentante (Gabriele Maestrelli, già sindaco di San Pietro in Cariano, ndr). E quindi il CdI potrà rapidamente riprendere il suo lavoro, a partire dal-

I membri che comporranno il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena: Sboarina, Bauli, Giacchieri, Maestrelli e il rappresentante del Ministero

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Nuovo corso Da sinistra Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona e Renzo Giacchieri, ex sovrintendente: il sindaco Sboarina affida a loro il compito di voltar pagina in Fondazione Arena

la nomina del sovrintendente». Chiediamo al sindaco se l'indicazione di Bauli può essere letta anche come un invito a tutto il mondo economico, e anche alla Camera di Commercio (presente nell'ultimo Cdl prima del commissariamento) per una rinnovata partecipazione diretta. E Sboarina risponde che «questo è esattamente nella mia logica di "fare squadra", per cui è giusto chiedere ad ognuno di investire, non solo in termini di risorse ma anche di presenze in una partita come quella del-

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l'Arena. Più che un invito conclude sorridendo il sindaco - è una... rappresentazione pratica di quanto auspichiamo». Tornando alle nomine, Sboarina sottolinea «la stima per la persona ma anche l'importanza del ruolo ricoperto da Bauli, e non mi pare - aggiunge - che ci sia alcun precedente simile, visto che Giordano Veronesi era da poco past-president di Confindustria quando divenne vicepresidente della Fondazione. Nel Cdl poi - prosegue - ho indicato un altro nome importan-

te, che è stato in passato due volte sovrintendente: il che conferma che nelle nomine non scelgo certo gli... amici degli amici, ma valuto le esperienze, le capacità, e anche le dinamiche della città intera, non solo quelle dei partiti». Allargando lo sguardo al futuro, il sindaco spiega che «la lirica sarà sempre il motore fondamentale per il rilancio della Fondazione, mentre l'extra lirica sarà il... carburante aggiuntivo. Dal 2,5 maggio al lo ottobre l'Arena è della Fondazione lirica: da lì sarà gestito tutto, anche se magari ci potranno essere, diciamo così, due dipartimenti, uno dei quali dedicato all'extra lirica, che sarà sempre e comunque un supporto per la stagione operistica». E il sindaco dice di avere già parlato con molti organizzatori: «Quando mi chiedono una data, e io dico che non è possibile perché ci sono le opere liriche, loro sono prontissimi a cambiare, magari spostando altri concerti, perché l'Arena è l'Arena e loro per primi conoscono il valore che ha: certo, se invece gliela si regalava...». Lillo Aldegheri © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SAN SILVESTRO. Presentata l'iniziativa della Caritas. Messa col vescovo

Un ultimo de ll'anno insieme a chi ha meno Il 31 dicembre cenone al PalaExpo della Fiera, invito a mettersi a tavola con chi vive una fase di fragilità «Siamo tutti ultimi. Non ci sono primi della classe quando si punta semplicemente a stare insieme per condividere i singoli bisogni in un momento di festa». Monsignor Giuliano Ceschi, direttore della Caritas di Verona, presenta così il consueto cenone di San Silvestro organizzato dalla diocesi al Pala Expo della Fiera, in collaborazione con Operazione Mato Grosso, il Comune di Verona, l'Agsm e Veronafiere. «La povertà non è un mero concetto materiale. Gli ultimi sono anche le persone che hanno smarrito valori spirituali e capacità di relazione», insiste Ceschi, invitando famiglie e cittadini a mettersi a tavola con chi vive per strada, con i richiedenti asilo e in generale chi sta vivendo una fase di fragilità. «Spero che la gente partecipi per ricordarsi di praticare l'incontro con i cosiddetti ultimi ogni giorno, non solo a Natale», interviene l'assessore al sociale, Stefano Ber-tacco. «Le segnalazioni per il fastidio di qualche senzatetto che dorme negli androni dovrebbero lasciare sempre più posto alla solidarietà».

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La condivisione di bisogni e necessità non si esaurisce intorno a un piatto. Prima del cenone, infatti, ragazzi e ragazze potranno farsi portatori di gioia là dove la solitudine e il disagio si fanno più sentire. «Il pomeriggio del 31 dicembre, con ritrovo alle 14.15 al Cpag in via Bacilieri 1 a San Massimo, i giovani dai 16 ai 30 anni saranno invitati non solo a fare del bene, ma soprattutto a condividerlo con gli altri, entrando nelle case di riposo e in quelle di accoglienza per rallegrare l'atmosfera con una chiacchiera o una partita a tombola», spiega Giampaolo Melchiori, nuovo direttore del Centro di Pastorale Adolescenti e Giovani. Grazie alla manifestazione "Regalando Viveri" l'ultimo dell'anno verrà giocato d'anticipo. Dal 26 al 31 dicembre, infatti, 250 tra volontarie studenti busseranno alla porta in vari quartieri, dove sono già stati distribuiti 65mila volantini informativi, per chiedere viveri da destinare sia agli indigenti veronesi che alla mensa di Chimbote, in Perù.

«Scuole e parrocchie sono

state invitate a partecipare al grande campo di lavoro che avrà come base Casa Serena», spiega Marco Quintarelli, collaboratore dell'Operazione Mato Grosso, che quest'anno si occuperà anche del cenone. «Si tratta della seconda edizione di raccolta di generi alimentari a lunga conservazione, che l'anno scorso ha raggiunto i 340 quintali di viveri, distribuiti poi tra l'Emporio della solidarietà e la mensa peruviana in cui la diocesi fornisce più di mille pasti tutti i giorni. Quest'anno puntiamo a raggiungere 500 quintali, visto che ci allargheremo fino a Borgo Roma e Palazzina». I cancelli del Pala Expo nell'ultima notte dell'anno si apriranno alle 18.30, mezz'ora prima della messa con il vescovo monsignor Giuseppe Zenti. Alle 20 tutti a tavola, per una festa che durerà fino alle 2 di notte. Per partecipare telefonare allo 045/6767556 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.

Il pagamento del contributo verrà poi dato direttamente in Fiera. • C.BAZZ. O RIPR-I WE RISERVATA

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Venturi lascia (con polemica) Agsm Albania VERONA (1. a.) Fabio Venturi si è dimesso da presidente di Agsm Holding Albania: la decisione sarà effettiva a partire dal primo gennaio. L'ex presidente di Agsm aveva mantenuto quel ruolo, ma adesso spiega, in una lettera indirizzata al suo successore, Michele Croce, e al sindaco Sboarina, che «il business che questa operazione ha già raggiunto e continuerà a sviluppare rappresenta peri] sottoscritto la migliore chiusura del mandato, confermando la validità e la trasparenza assoluta di questa operazione e del mio e nostro modo di lavorare». Venturi aggiunge peraltro di essere «altresì felice di poter soddisfare la richiesta di dimissioni arrivata informalmente in questi giorni da parte dell'Amministrazione comunale, che sicuramente avrà persona più adatta per quel ruolo». Da Venturi, infine, anche una frecciata polemica, dopo la riunione di commissione su questo tema del 22 novembre scorso. In quella riunione «sono state date tutte le risposte ai dubbi dei consiglieri comunali, alcuni decisamente pretestuosi e infantili, frutto più di un chiacchiericcio da "pettegoli" che di un'attenta analisi del business». RIPRODUZIONE RISERVATA

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Riparte l' i School Cup Tutti contro Messedaglia

Gli studenti all'incontro della Scaligera High School Cup Riparte la High School Cup, il torneo interscolastico di Verona e provincia, che ha visto il successo nella prima edizione del Liceo Messedaglia di Verona, e del Guarino di San Bonifacio lo scorso anno. La terza edizione della Scaligera High School Cup ha sempre il motore nella Scaligera e nel Magic Summer Sporte Vacanza; prevista la partecipazione di oltre 500 studenti, alcuni dei quali si sono ritrovati ieri alla Sala convegni Banca Popolare di Verona Banco BPM per conoscere da vicino le professioni dello sport di cui saranno investiti durante la manifestazione: allenatore, giocatore, genera[ managere addetto stampa. «È l'appuntamento che apre al progetto» ha commentato il responsabile marketing e commerciale della Scaligera Basket, Andrea Sordelli «per far conoscere ciò che gira attorno ad una società sportiva, ad un evento. Per questi studenti, l'obiettivo non è solo quello di creare un torneo interscolastico, ma renderli partecipi e attivi. Saranno coinvolte alcune figure della nostra società ma sono previsti anche interventi esterni; un ringraziamento va a BancoBPM, nostro partner anche per questo progetto, che proprio dalla loro sede parte la terza edizione della Scaligera High School Cup». Scaligera

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High School Cup è realizzata in collaborazione con i partner: Tezenis, Pentax, Agsm, Banco BPM, Amia, Inlingua, Avis, Gelateria La Romana e Decathlon S. Giovanni Lupatoto. UDOM AZZURRO. Si è concluso ieri il mini raduno azzurro di due giorni in programma a Cremona. Assente a causa di un attacco influenzale, Leonardo Totè, rimasto a Verona. Presente, invece, Mattia Udom assieme ad altri tredici giocatori che il citfi Meo Sacchetti ha selezionato per la due giorni di lavoro che prevedeva allenamenti e uno scrimmage contro Cremona nel pomeriggio di ieri. IL LUTTO. La Verona dei canestri ha dato l'ultimo saluto a Riccardo Fascio lo, che ha lasciato i parquet terreni. Non se l'aspettava di partire così presto, ai suoi Under 18 del CUS aveva dato il solito orario di ritrovo per l'allenamento, li voleva portare al torneo di Giulianova il prossimo luglio, invece la malattia l'ha anticipato e se l'è portato via. Sessantenne romano e impiegato in banca, a Verona aveva messo su famiglia. Ottenuta la tessera di coach 30 anni fa, ha iniziato a seguire squadre di Verona e provincia, Cestistica, Vigasio, Zevio, Bussolengo, Soave San Bonifacio, San Martino, PGS Santa Croce ed infine CUS per citare alcune piazze dove ha allenato. A.P.

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TG Verona Agsm e il fondo per le famiglie in difficoltà

Agsm e il fondo per le famiglie in difficoltà PROGETTO FATTURA SOLIDALE 13/12/2017 14:51Un fondo a

caritativi parrocchiali e vicariali diffusi nel territorio diocesano, dei propri centri d'ascolto e dei progetti di rete (quali l'Emporio della Solidarietà) e di erogare i contributi in denaro. I beneficiari aderiranno a percorsi di accompagnamento e formazione su educazione al consumo, economia domestica, sobrietà stili di vita e sostenibilità.

disposizione delle famiglie in difficoltà economica. E' stato presentato questa mattina nella

sede

di

Agsm

il

"Progetto Agsm Fattura Solidale", che prevede la creazione di un fondo per le famiglie veronesi in difficoltà che non riescono a provvedere al pagamento dei servizi essenziali di energia, acqua e gas metano. "Dati alla mano, solo a Verona ci sono 15mila famiglie in condizioni di povertà. Con questo progetto", commenta Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm, "mettiamo a disposizione 20.000 euro per l'anno

2018

per

aiutare

queste

famiglie.

Raddoppiamo così l'importo stanziato da Agsm lo scorso anno, recuperando la somma dal taglio dei " regali" che Agsm faceva nelle festività natalizie. Questo fondo", conclude il Presidente, "aiuterà a pagare le bollette di acqua, luce, gas, servizi primari di cui una famiglia non può fare a meno". "Bene la sinergia che si è creata con questo progetto", commenta Federico Sboarina, sindaco di Verona, "a dimostrazione della sua importanza per il territorio. Un'iniziativa che va nella direzione verso la quale, come Amministrazione, ci siamo mossi già in estate con l'abolizione dei biglietti omaggio in Arena per destinare il ricavato alle famiglie in difficoltà. Questo è il percorso che ho intrapreso e intendo proseguire con la nostra azione amministrativa. La famiglia è al centro delle nostre priorità, e queste iniziative sono il segnale tangibile del nostro operato". Il fondo sarà gestito dalla Caritas Diocesana Veronese che avrà il compito di seguire le famiglie bisognose tramite il coordinamento dei gruppi Si parla di noi

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L'Agsm rinuncia alle spese dei regali Fattura solidale per 15mila famiglie CARDINALI PAG 14

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SI. La municipalizzata incrementa il fondo di solidarietà rinunciando alle spese per farei regali natalizi

va la fattura solidale Agsm per i 5mila famiglie in difficoltà Il fondo di 2 ° a euro sarà dato in gestione alla Caritas, destinato a percorsi di accompagnamento per uscire da situazioni di crisi Elena Cardinali .............................................................................. Meno regali superflui e più solidarietà. Così Agsm dà una risposta alle famiglie in difficoltà, con un fondo a disposizione delle persone indigenti. E stato presentato ieri nella sede di Agsm il Progetto Agsm Fattura Solidale, che prevede la creazione di un fondo per le famiglie veronesi in difficoltà che non riescono a pagare i servizi di energia, acqua e gas metano. «Solo a Verona ci sono 15.000 famiglie in condizioni di povertà» spiega Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm. «Con questo progetto mettiamo a disposizione 20.000 euro per l'anno 2018 per aiutarle. Raddoppiamo così l'importo stanziato daAgsm lo scorso anno, recuperando la somma dal taglio dei regali che Agsm faceva nelle festività natalizie».

«Con questo progetto si è creata una buona sinergia», commenta il sindaco Federico Sboarina, «a dimostrazione della sua importanza per il territorio. Un'iniziativa che

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va nella direzione verso la quale, come Amministrazione, ci siamo mossi già in estate con l'abolizione dei biglietti omaggio in Arena per destinare il ricavato alle famiglie in difficoltà. La famiglia è al centro delle nostre priorità, e queste iniziative sono il segnale tangibile del nostro operato». Il fondo sarà gestito dalla Caritas Diocesana che avrà il compito di seguire le famiglie bisognose tramite il coordinamento dei gruppi caritativi parrocchiali e vicariali diffusi nel territorio diocesano, dei propri centri d'ascolto e dei progetti di rete, come l'Emporio della solidarietà, e di erogare i contributi in denaro. I beneficiari aderiranno a percorsi di accompagnamento e formazione su educazione al consumo, economia domestica, sobrietà stili di vita e sostenibilità. «Il nostro obiettivo non è solo un aiuto immediato alle famiglie», precisa monsignor Ceschi, «ma vuol essere un accompagnamento per uscire dal periodo di crisi. Ci sono realtà familiari in cui basta

un sostegno per far ripartire la capacità dei singoli componenti di andare avanti, senza ulteriori incentivi. Altre situazioni, invece, sono più difficili, talvolta croniche. Grazie anche a questo sostegno possiamo allargare ulteriormente la nostra attività. E, comunque, si tratta di un segnale controcorrente in un momento in cui le scelte prevalenti della società sono orientate al consumismo più spinto. Ma lo spirito del Natale è diverso: è solidarietà e vicinanza a chi è in difficoltà. E questa iniziativa ne è un valido testimone». Il progetto Agsm fattura solidale, patrocinato dal Comune, è nato dall'incontro tra il presidente Michele Croce e Giuseppe e Giovanni Ceni, della Fratelli Ceni Spa, soci Apindustria, che quest'anno hanno scelto di devolvere l'importo destinato alla cena di Natale aziendale per il pagamento delle bollette delle famiglie disagiate. «Abbiamo poi pensato di ampliare la portata dell'iniziativa, per andare oltre il Natale e renderla permanente», spiega Croce, «coinvolgendo anche le associazioni di categoria di industriali, commer-

cianti, artigiani veronesi e i loro associati che desiderino, in una prima fase immediata, destinare al progetto le somme risparmiate da pranzi o cene o regali di Natale aziendali, per poi proseguire per tutto il2018 con la raccolta fondi, fiscalmente deducibile».

All'iniziativa hanno già aderito Confindustria, Apindustria, Confcommercio, Confesercenti, Casa Artigiani e Confartigianato Verona. Una buona prassi che può essere incrementata in qualsiasi momento. O RIPROOU-SE RISERVATA

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L'incontro all'Agsm con il presidente Croce , il sindaco Sboarina e monsignor Ceschi FOTO MARCHIORI

Le festivitĂ natalizie stanno per entrare nel vivo. Anche questo fine settimana si pruede l'afflusso in centro di migliaia di persone

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Bolletta solidale per le famiglie al verde L'iniziativa dell'Agec (con la Caritas) con i soldi tagliati dai regali di Natale aziendali VERONA Tagli ai regali di Natale aziendale. Così, l'Agsm accantona 20 mila euro che andranno a sostenere un fondo per le famiglie in difficoltà. Famiglie che, per l'appunto, faticano a pagare la bolletta telefonica. A gestire il tutto sarà la Caritas diocesana. Il progetto si chiama «Agsm fattura solidale» ed è aperto agli apporti dei benefattori disposti a rimpinguare il conto. C'è già stata una ditta, la Fratelli Ceni SpA, che ha decisi di contribuito per duemila euro. a pagina 6 Nottegar

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Agsm, progetto «fattura solidale» per aiutare le famiglie in difficoltà L'azienda accantona 20 mila euro. Il contributo della Fratelli Ceni. Gestirà Caritas VERONA Tagli ai regali aziendali, soprattutto quelli del periodo natalizio, sforbiciata alle cene e ai doni istituzionali. Con questa strategia Agsm è riuscita a mettere da parte 20 mila euro, somma che sarà trasferita su un conto a disposizione della Caritas diocesana. Il progetto si chiama «Agsm fattura solidale» e la cosa interessante è che è aperto agli apporti di chiunque sia disposto a rimpinguare il conto. Intanto ai soldi messi a disposizione della municipalizzata si sono sommati quelli di Fratelli Ceni Spa, l'azienda che, con lo stesso spirito, ha deciso di risparmiare e donare 2 mila euro. L'obiettivo è quello di andare incontro alle necessità alle 15 mila famiglie veronesi che non riescono a pagare le bollette di luce, acqua e gas. «Con questo progetto - ha spiegato Michele Croce, presidente del gruppo Agsm - mettiamo a disposizione 20 mila euro per l'anno 2018 per aiutare queste famiglie. Raddoppiamo così l'importo stanziato da Agsm lo scorso anno, recuperando la somma dal taglio dei regali che l'azienda faceva per le festività natalizie. Questo fondo aiuterà a pagare le bollette, servizi primari di cui una famiglia non può fare a meno». A gestire l'intervento solidale sarà la Caritas. Nel caso in

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cui al front office della municipalizzata si presentassero situazioni di insolvenza, legata a difficoltà economiche, il caso sarebbe segnalato alla Caritas che si impegnerà ad inserire la famiglia in un percorso di

Il p-. Croce Con questa operazione raddoppieremo il fondo già previsto lo scorso anno

rientro. «Quello della fattura solidale - ha spiegato monsignor Giuliano Ceschi, direttore della Caritas diocesana - è un gesto di vera solidarietà, un segno controcorrente. Nella nostra provincia ci sono davvero famiglie che non possono permettersi niente: i soldi raccolti non servono però solo a pagare le bollette, ma ad accompagnare le famiglie all'interno di una progettualità per farle uscire da questa temporanea situazione difficile. Per massima trasparenza, tutto quello che sarà raccolto, sarà utilizzato per chi è in difficoltà». Oltre all'ispiratore del pro-

Con Comune e Caritas Michele Croce con il sindaco Sboarina e don Giuliano Ceschi (Sartori)

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getto, cioè Giovanni Ceni dell'omonima azienda, hanno deciso di sostenere l'iniziativa il Comune e le associazioni di categoria veronesi. Per tradurre l'impegno in concreto sarà sufficiente fare un versamento al conto corrente intestato a Carità San Zeno Onlus. «Abbiamo pensato - ha chiarito Croce - di ampliare la portata dell'iniziativa, per andare oltre il Natale e renderla permanente, coinvolgendo anche le associazioni di categoria di industriali, commercianti, artigiani veronesi e i loro associati che desiderino destinare al progetto le somme risparmiate da pranzi o regali di Natale aziendali, per poi proseguire per tutto il 2018 con la raccolta fondi, fiscalmente deducibile». Il sindaco Federico Sboarina ha sottolineato come l'iniziativa rientri nel solco delle decisioni già prese dall'amministrazione. «Ci siamo mossi già in estate - ha detto il sindaco - con l'abolizione dei biglietti omaggio in Arena per destinare il ricavato alle famiglie in difficoltà. Questo è il percorso che ho intrapreso e intendo proseguire con la nostra azione amministrativa. La famiglia è al centro delle nostre priorità e queste iniziative sono il segnale tangibile del nostro operato».

La vice Ventimila euro ricavati dai tagli peri regali di Natale: questa la cifra che l'Agsm destinerà agli interventi solidali per le famiglie che non possono permettersi le bollette A gestire l'operazione sarà la Caritas, l'ente diocesano che da tempo interviene con aiuti anche per quanto riguarda il pagamento delle utenze La scorsa estate, il Comune aveva tagliato anche i biglietti omaggio in Arena, sempre per fini sociali

Samuele Nottegar © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PRESENTATO IL PROGETTO

LA "FATTURA SOLIDALE" DI AGSM PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ A disposizione 20mila euro per la creazione del fondo che sarà

gestito dalla Caritas. Nato dall'incontro con i fratelli Ceni diApindustria

Un fondo a disposizione delle famiglie in difficoltà economica. E' stato presentato nella sede di Agsm il "Progetto Agsm Fattura Solidale", che prevede la creazione di un fondo per le famiglie veronesi in difficoltà che non riescono a provvedere al pagamento dei servizi essenziali di energia, acqua e gas metano. "Dati alla mano, solo a Verona ci sono 15.000 famiglie in condizioni di povertà.", commenta Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm, "Con questo progetto mettiamo a disposizione 20.000 euro per l'anno 2018 per aiutare queste famiglie. Raddoppiamo così l'importo stanziato da Agsm lo scorso anno, recuperando la somma dal taglio dei "regali" che Agsm faceva nelle festività natalizie. Questo fondo", conclude il Presidente, "aiuterà a pagare le bollette di acqua, luce, gas, servizi primari di cui una famiglia non può fare a meno". "Bene la sinergia che si è creata con questo progetto", commenta Federico Sboarina , sindaco di Verona, "a dimostrazione della sua importanza per il territorio. Un'iniziativa che va nella direzione verso la quale, come Amministrazione, ci siamo mossi già in estate con l'abolizione dei biglietti omaggio in Arena per destinare il ricavato alle famiglie in difficoltà. Questo è il percorso che ho intrapreso e intendo proseguire con la nostra azione amministrativa. La famiglia è al centro delle nostre priorità, e queste iniziative sono il segnale tangibile del nostro operato". Il fondo sarà gestito dalla Caritas Diocesana Veronese che avrà il compito di seguire le famiglie

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La conferenza stampa nella sede di Agsm bisognose tramite il coordinaVerona , è nato dall'incontro tra categoria di industriali, commento dei gruppi caritativi paril presidente Michele Croce e mercianti, artigiani veronesi e i rocchiali e vicariali diffusi nel Giuseppe e Giovanni Ceni loro associati che desiderino, territorio diocesano, dei propri Fratelli Ceni soci in una prima fase immediata, Spa, centri d'ascolto e dei progetti di Apindustria, che quest'anno destinare al progetto le somme rete (quali l'Emporio della hanno scelto di devolvere l'imrisparmiate da pranzi o cene o Solidarietà) e di erogare i conporto destinato alla cena di regali di Natale aziendali, per tributi in denaro. I beneficiari Natale aziendale per il pagapoi proseguire per tutto il 2018 aderiranno a percorsi di accon la raccolta fondi, fiscalmento delle bollette delle famicompagnamento e formazione glie disagiate. "Abbiamo poi mente deducibile". All'iniziativa su educazione al consumo, pensato di ampliare la portata hanno già aderito Confineconomia domestica, sobrietà dell'iniziativa, per andare oltre dustria, Apindustria, Confcomstili di vita e sostenibilità. Il proil Natale e renderla permanenmercio, Confesercenti, Casa getto "Agsm fattura solidale", te", spiega Croce, "coinvolgenArtigiani e Confartigianato di patrocinato dal Comune di do anche le associazioni di Verona. Pagina 391


MULTISERVIZI. Lascia anche il Consiglio di sorveglianza di Ecotirana tramite l'Amia, l'azienda di igiene ambientale presieduta da Andrea Miglioranzi, che siede anche nel Cda della holding italo-albanese.

Fabio Venturi: durante l'amministrazioneTosi è

o presidente di Agsm

Ventun si diiiiette dapresídente díAgsmAlbama «Troppi dubbi nati spesso da chiacchiere infantili Da parte nostra lavoro valido e trasparenza» Croce verso la guida della società operante all'estero Enrico Santi .............................................................................. Fabio Venturi sbatte la porta e si dimette da presidente del Consiglio di amministrazione di Agsm holding Albania, partecipata al 75 per cento dalla multiutility veronese.

Di conseguenza, Venturi, già presidente di Agsm negli ultimi due anni dell'amministrazione Tosi, si ritira anche dal Consiglio di sorveglianza di Ecotirana, la società operativa di proprietà al 51 per cento del Comune della capitale albanese.

Ecotirana, che ha 300 dipendenti nel Paese delle acquile, si occupa della raccolta dei rifiuti e di igiene urbana nel centro storico della capitale, servendo un bacino di circa 250mi1a abitanti. L'Agsm aveva dato vita alla partnership internazionale

L'operazione in Albania nelle ultime settimane era stata al centro di vivaci polemiche dopo che, lo scorso 13 giugno, durante il consiglio di Amia era emerso che nel bilancio mancavano 2016 400mila euro a causa proprio degli impegni oltreconfine. Gli investimenti in Albania avevano infiammato, lo scorso 22 novembre, anche i lavori della commissione consiliare controllo presieduta da Alberto Bozza. Intervenendo in aula, Diego Testi, dirigente ai Servizi e alle attività estere di Amia, aveva però parlato di andamento incoraggiante dei conti. «Il fatturato a fine ottobre», aveva sottolineato, «era di due milioni, con un utile di 253mi1a euro, al di sopra, quindi dei previsti 140mila». Alla seduta aveva partecipato anche il presidente dell'Agsm Michele Croce che aveva annunciato una sua visita a Tirana per metà dicembre. La trasferta, cui ha partecipato anche il vicesindaco, con delega ai rapporti con l'estero, Lorenzo Fontana sarebbe stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di Venturi. Al numero uno della holding con l'Albania, infatti, il presidente dell'Agsm, da quando è in carica, non avrebbe mai fatto nemmeno una telefonata. Secondo i bene informati al posto di Venturi alla guida della società scaligero-albanese andrà lo stesso Croce, ma come amministratore unico dal momento che ci sarebbe l'intenzione di sciogliere il Consiglio di amministrazio-

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ne per risparmiare risorse. Nella sua lettera di dimissioni da presidente - la cui scadenza naturale sarebbe nella primavera del 2019 - inviata a Croce e al sindaco Federico Sboarina, Venturi, che nella passata amministrazione era stato uno dei collaboratori più stretti del sindaco Flavio Tosi, dal quale ha preso le distanze dopo le elezioni amministrative, annuncia che saranno operative dal prossimo 1 gennaio. Per quanto riguarda Ecotirana, resterà in carica fino alla conclusione del mandato, a febbraio. Nella sua lettera, Venturi si toglie alcuni sassolini dalle scarpe. «Ritengo», scrive l'ex presidente dell'Agsm, «che la Commissione consiliare "fiume" del 22 novembre, durante la quale sono stati chiariti tutti gli aspetti dell`operazione Albania" e durante la quale sono state date tutte le risposte ai dubbi dei consiglieri comunali, alcuni decisamente pretestuosi e infantili, frutto più di un chiacchericcio da "pettegoli" che da attenta analisi del business che questa operazione ha già raggiunto e continuerà a sviluppare, rappresenti la miglior chiusura, per il sottoscritto, del mandato». E sottolinea «la validità e la trasparenza assolute di questa operazione e del mio e nostro modo di lavorare». Per il suo addio il presidente uscente di Agsm holding Albania, intinge la penna nel sarcasmo. «Sono altresì felice», afferma, «di poter soddisfare le richieste di dimissioni arrivate informalmente in questi giorni da parte dell'Amministrazione comunale, che sicuramente», conclude, «avrà persona più adatta per questo ruolo». •

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Antenne abusive, il pm oscura trenta emittenti tra radio e tv Verona, sigilli ai ripetitori delle'l'orricelle. Colpita anche'l'elenuovo: «A rischio 70 posti di lavoro» VERONA Clic. Una dopo l'altra, ieri mattina le levette dei contatori sono state abbassate dai tecnici di Agsm-Megareti, la multiutility veronese. «Assenza di segnale video» sugli schermi dei televisori e silenzio improvviso dagli altoparlanti delle radio dei cittadini veronesi sintonizzati sui canali delle emittenti locali private. Un «blackout» ordinato dalla procura scaligera che, dopo mesi di attesa di una possibile soluzione, ha deciso di intervenire in maniera decisa nell'annosa vicenda delle antenne «abusive» sulle Torricelle. Ripetitori installati uno dopo l'altro, nel corso degli anni, in un'area di proprietà del Demanio che non ha mai incassato nemmeno un curo. Invasione di edifici e deturpamento di cose altrui, i reati ipotizzati dal pm Gennaro Ottaviano a carico di «almeno trenta emittenti televisive e radiofoniche, allo stato da individuare». Quelle che, a partire dalle 1o.17 di ieri mattina, sono state oscurate, come Telearena, Telenuovo e Telepace, la storica emittente cattolica che da sempre segue il Papa. Ma per l'elenco completo, la procura, ha dato ordine ad Agsm di fornire entro domani i nominativi di tutti i titolari delle utenze attivate all'in-

terno della torricella di epoca asburgica. «Una situazione di abuso conclamato che va avanti da decenni in una indisciplina più totale», ha commentato il procuratore capo Angela Barbaglio ricordando i molti «tentativi di composizione tra le parti che ad oggi non hanno sortito alcun effetto». Una vicenda che si trascina da oltre trent'anni; anche se la spallata decisiva è stata data di recente dalla trasmissione televisiva «Report», che nel 2015 dedicò al caso Torricelle un servizio di Sigfrido Ranucci e Giulio Valesini. Da allora è stato un profluvio di inchieste ed esposti. L'ultimo dei quali è stato quello depositato a febbraio da Legambiente e dal neonato Comitato contro le Antenne sulle Torricelle, a firma degli avvocati Luca Tirapelle e Vincenzo Todesco: «Quei ripetitori vanno ri-

L'avvocato Guerríní Ci stiamo già attrezzando per il dissequestro, le emittenti svolgono un servizio pubblico

mossi subito». E anche la Soprintendenza, a marzo, aveva disposto la «reintegrazione dei luoghi», ordinando alle emittenti di traslocare. Il mese scorso, invece, sarebbe stato il Ministero dei Beni Culturali a scrivere al Comune chiedendo di provvedere alla «liberazione» del manufatto asburgico, sulla base di una vecchia concessione demaniale che Palazzo Barbieri dal 1987 non ha più rinnovato. Nel corso degli anni, sulle postazione delle Torricelle, si erano appoggiate anche Rai e Mediaset che però hanno poi spostato i propri ripetitori e anche la radio «Afn» della base Usa di Vicenza che ad oggi non ha avuto alcun problema. Il pm Ottaviano, da oltre un anno, aveva provato a vestire i panni del mediatore, convocando le parti attorno a un tavolo per cercare di arrivare a una soluzione. Nel 2010, infatti, il Demanio aveva presentato un conto salatissimo per i canoni mai versati dagli editori: circa iimilioni. Rappresentata dall'avvocato Luciano Guerrini, la maggior parte delle emittenti aveva avviato la trattativa per cercare di chiudere l'accordo su una cifra vicina ai 95omila curo. Il patto avrebbe previsto anche il ripristino della torricella, con il trasloco delle

antenne sul vicino traliccio da 8o metri (anche questo innalzato senza autorizzazioni, ma eventualmente oggetto di apposita «sanatoria»). Ma è rimasto tutto sulla carta, senza alcun significativo passo in avanti verso la rimozione di tralicci e ripetitori. E così nei giorni scorsi il pm ha dato ordine al nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di sequestrare l'intera area. Ieri mattina, poco prima delle nove, i militari si sono presentati ai cancelli del civico 4 di salita Santa Giuliana insieme ai vigili del fuoco e ai tecnici di Megareti. La vicenda ha ovviamente scatenato la preoccupazione delle emittenti. Così Telenuovo: «Il provvedimento costituisce un danno che può pregiudicare anche i posti di lavoro di un gruppo che occupa tra giornalisti, tecnici, amministrativi e commerciali, 7o persone». Mentre il legale di tutte le emittenti annuncia battaglia: «Ci stiamo già attrezzando per presentare un'istanza di dissequestro afferma l'avvocato Luciano Guerrini Perché non si può dimenticare che si tratta di emittenti che svolgono un servizio pubblico».

Enrico Presazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'inchies i a i reati e gli scenari 1 Perché il pm ha oscuratole televisioni? Il decreto di sequesl ro segue un'inchiesta per occupazione illecita di bene demaniale e deturpamento di cose altri, a carico di una trentina di emittenti televisive e radiofoniche che da più di quarant'anni hanno i loro ripetitori sul tetto della seconda torricella massimiliana, area del Demanio. E che non hanno mai pagato il canone (in totale un conto di 1l milioni) Ma sarà possibile 2 seguire ancora le trasmissioni di queste emittenti? Il sequestro del pm intanto dev'essere convalidato dal Gip. Nel frattempo le emittenti coinvolte (da Telenuovo a Telepace) non potranno trasmettere utilizzando quel ripetitore. Alcune di queste emittenti continuano a trasmettere attraverso altri ponti. Chi vuole «ritrovarle» dovrà intanto risintonizzare il proprio apparecchio tv

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Due anni fa il servizio di Rep ort che denunciò un' anomalia che andava avanti da più di 40 anni VERONA Due anni e due mesi fa. Era la sera dell'ii ottobre 2015, quando cominciò a sgretolarsi quel coacervo di antenne, cavi e immunità che era diventato quasi un muro sulle mura. Quelle della «Seconda Torre Massimiliana», conosciuta come «Torricella di Santa Giuliana» o, anche, come la «Torricella dei ripetitori». Una parte delle mura difensive volute da Radetzky, per le quali dal Duemila Verona è patrimonio mondiale dell'umanità. E fu proprio dalle parabole incastonate a vivo nella pietra centenaria di quello che avrebbe dovuto esser un gioiello dell'architettura militare asburgica, che venne raccontata anche ai veronesi la storia di un'«anomalia» che andava avanti da quarant'anni. Era nel titolo, «Telescrocco», tutto il succo della puntata di Report a cura di Sigfrido Ranucci e Giulio Valesini dedicata alla torricella numero

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due. Fu una frase dell'allora direttore regionale del Demanio veneto Vincenzo Capobianco, che adesso vigila sui beni dello Stato in Puglia e Basilicata, a sventrare quel sistema che permetteva a varie emittenti televisive di trasmettere senza pagare alcun canone d'affitto. «Un caso unico in Italia - lo definì Milena Gabanelli in una successiva puntata dell'inchiesta - dove demanio, sovrintendenza, Comune, Provincia, Regione tutti sapevano e chi non sapeva adesso sa...». «Mi dispiace, ma l'immobile non è ancora nella disponibilità del demanio», rispose Capobianco quando Ranucci chiese di entrare. E ammise, l'allora direttore generale, di non sapere neanche bene chi avesse le chiavi del cancello e della torretta. «Non pagano un canone... Se si può dire che sono qui a scrocco, a scrocco. Io direi degli abusivi», rispo-

se. E aggiunse che «l'agenzia del Demanio dopo una grossa indagine per conoscere chi aveva perpetrato gli abusi, ha richiesto a circa 37 soggetti importi per complessivi sei milioni di euro. Indennizzi che, badate bene, non regolarizzano le posizioni. Risarciscono solo lo Stato per l'abuso». E poi quel vaticinio, non ancora avverato, ma di cui lo spegnimento di ieri potrebbe essere il prologo. «A mio avviso le antenne dovranno essere rimosse». Capobianco non fece nè i nomi degli «occupanti», ne disse la cifra che da loro pretendeva il Demanio. Ma ribadì a Ranucci che «questo è un bene suo, un bene mio, un bene di tutti». Fu Milena Gabanelli, dallo studio a sciabolare il documento datato 1968 con il quale il Demanio affidò la seconda torricella al Comune. «Qui non deve essere cambiata nemmeno una virgola»,

c'era scritto. Giustappunto. E sata bucata, perforata, modificata quella struttura in cui non si doveva spostare neanche la polvere. E il tutto per fare «posto» a una quarantina di emittenti televisive. Disse che si trattava di «una questione annosa, in fase di risoluzione», Felice Giuseppe Romano, funzionario della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Verona, Vicenza e Rovigo quando venne intervistato dai giornalisti di Report. E aggiunse che «la difficoltà maggiore è quella di recuperare il nome dei soggetti». Lo fecero Ranucci e Valesini. «Circa un milione di euro lo deve il

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gruppo Athesis, che ha piazzato un traliccio di 6o metri raccontarono i due giornalisti -. Dalle sue antenne trasmettono TeleArena, RadioVerona e TeleMantova». Altri 436mila , stando all'inchiesta di Report erano a carico di TeleNuovo, 44omila di Teleradio edizioni, 40omila euro della Ei Towers, 12omila euro la Telecom (allora editore de La7), 2gomila la Beta Television, 288mila Radio Universal, 30omila euro per Telecampione, 472mila Canale Italia, 4omila da RadioPadania. E ben 5oomila euro sono quelli che dovrebbe anche TelePace. «Tra chi ha razzolato male - faceva presente Ranucci - c'è anche l'esercito americano che ha piazzato i ripetitori della base di Vicenza.

Ma a loro il Demanio non ha chiesto il pagamento dei canoni, forse per non creare un incidente diplomatico». Problema assolutamente superato ieri mattina, con un demo-

cratico e valido per tutti - statunitensi compresi - distacco della corrente. Quell'energia elettrica installata da Agsm che, come faceva presente Capobianco, «è stata portata a tutte queste società, a tutti questi soggetti giuridici che non avevano autorizzazione nè hanno mostrato di avere un titolo per poter stazionare nel sito», E se della torricella due anni fa non si trovarono le chiavi, con il sismologo Giangaetano Malesani che disse testualmente a Ranucci che le avrebbe buttate in Adige, la volta all'inchiesta è racchiusa proprio nell'ultima frase di Capobianco.

Quel «non hanno mostrato di avere un titolo per poter stazione nel sito», che ha fatto da grimaldello ieri mattina alla guardia di finanza per mettere i sigilli del sequestro preventivo all'ingresso della torre.. Angiola Petronio © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L lunga storia gíudízíaiqa

Tre inchieste (la prima nel 1984) finite con l'archiviazione

Ma per i vincoli paesaggistici VERONA Denunce, esposti, sopralluoghi e inchieste giornalistiche. Ma mai, prima di ieri, la seconda torri cella massimiliana era stata sequestrata. Un'iniziativa inedita, quella adottata dalla procura scaligera che, a distanza di anni e anni, ha nuovamente puntato i riflettori sulla «foresta di antenne» cresciuta sopra lo stabile di epoca asburgica al civico 4 di salita Santa Giuliana. Vicenda salita alla ribalta della cronaca nazionale anche a seguito della trasmissione di RaiTre Report che proprio per la settimana prossima ha annunciato una nuova puntata

dedicata alla questione. Ma al secondo piano dell'ex Mastino hanno giocato d'anticipo e il pm Gennaro Ottaviano, dopo oltre un anno di «moral suasion» tra i rappresentanti delle emittenti private, Demanio, Soprintendenza e Comune, ha deciso di passare alle vie di fatto: stop alle antenne che «occupano abusivamente e deturpano» terreni ed edifici in quell'angolo di verde della «collina dei veronesi». Nessun riferimento ai vincoli paesaggistici o monumentali violati, questa volta la procura ha deciso di contestare i reati previsti dagli articoli 633 e 639

bis del codice penale: l'invasione di terreni ed edifici e il deturpamento. Un cambio di rotta rispetto alle tre precedenti inchieste finite tutte nel «limbo» di archiviazioni e prescrizioni. L'ultima, in ordine di tempo, era stata quella avviata nel 2004 dal sostituto Paolo Sachar che sette anni dopo aveva chiesto (e ottenuto) l'archiviazione dal gip Paolo Scotto di Luzio. «Se da un lato i reati edilizi e le contravvenzioni sono sicuramente prescritte, si rileva in ogni caso che gli indagati o hanno dismesso ogni carica nelle società, comunque concessionarie del servizio radiotelevisivo, o sono subentrati in dette cariche in epoca successiva alla realizzazione dei fatti, senza che per ciò solo si possa sostenere una responsabilità penale», aveva decretato il giudice per le indagini

preliminari. Il provvedimento di archiviazione, affrontava anche il nodo dell'eventuale occupazione abusiva: «Costoro (i rappresentanti delle emittenti, ndr) se inadempienti nei confronti di chi pretende la restituzione del bene libero (il Demanio, ndr) hanno ottenuto concessioni perla installazione dall'ente già possessore del medesimo bene, risultano autorizzati sotto il profilo delle trasmissioni, ricevano periodicamente bollette per l'allacciamento elettrico predisposto dal Agsm scriveva il gip -. Situazione questa che induce a dubitare fondatamente che in dibattimento possano essere condannati per l'occupazione abusiva, a fronte di un possesso di fatto protratto nel tempo». E l'indagine era stata archiviata. Proprio come quelle avviate anni prima da nomi di spicco della procura scaligera: la prima era stata aperta nel 1984 dall'allora procuratore Guido Papalia, la seconda invece era stata iniziata nel 2000 dal pm Fabrizio Celenza. Mai un colpevole, nonostante i nomi di editori ed emittenti fossero finiti nelle annotazioni delle forze dell'ordine incaricate di indagare. Era il marzo del 2005 quando le Fiamme Gialle mettevano nero su bianco in una «comunicazione di notizia di reato» ben 21 nomi, descrivendo anche la situazione trovata all'interno della torretta asburgica: «Nelle strutture portanti appaiono realizzati lavori in muratura quali realizzazione di pareti, forature per il passaggio di cavi, infissione di condotte di vario tipo, installazione di impianti di condizionamento dell'aria e di

deumidificazione».

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Il legale delle emittenti annuncia ricorso Telenuovo attacca: posti di lai oro a rischio Esultano invece il comitato e Legambiente: «Era ora, è stato un bel regalo di Santa Lucia» VERONA Il buio all'improvviso. E se il primo pensiero è stato rivolto a cercare una soluzione per riuscire comunque a trasmettere in un periodo d'oro per i ricavi pubblicitari, il secondo ha immediatamente riguardato le carte da giocarsi in Tribunale. Perché le emittenti televisive e radiofoniche «spente» dal provvedimento di sequestro del pm Gennaro Ottaviano, pur se ancora ufficialmente «da individuare», hanno tutta l'intenzione di presentare ricorso. Come ha annunciato ieri mattina l'avvocato Luciano Guerrini, precipitatosi in procura dopo essere venuto a conoscenza del blackout: «In attesa di conoscere la decisione del gip (il provvedimento del pm va convalidato, ndr) ci stiamo già attrezzando per presentare un'istanza di dissequestro - ha detto il legale -. Non si può dimenticare che si tratta di emittenti che svolgono un servizio pubblico». Ma a parere dell'accusa, lo avrebbero fatto «occupando» la torricella massimiliana, senza alcuna autorizzazione e senza mai versare un canone al Demanio, proprietario dell'area. Guerrini, che ha seguito la maggior parte delle emittenti coinvolte nel corso degli ultimi anni, si barrica dietro il no-comment. Ma la difesa sarebbe comunque pronta a puntare sul raggiungimento di un accordo di massima con il Demanio che prevedrebbe come condizione sa-

natoria il ripristino dei luoghi oltre alla corresponsione dei canoni. Ed è proprio l'ammontare della somma ad aver scatenato il «tira e molla» che ha indispettito (e non poco, a giudicare dal tenore del provvedimento di sequestro) la procura. Perché già sette anni fa il Demanio aveva chiesto una cifra vicina agli li milioni di euro. Ma nelle scorse settimane sembrava che l'accordo potesse siglarsi con il pagamento di 95omila euro e la «liberazione» della fortificazione. Ieri poi, le emittenti sarebbero state pronte a versare 240mila euro, ultima cifra stabilita dai conteggi effettuati dai propri consulenti. Tutto saltato: antenne sotto sigilli. C'è però preoccupazione nei gruppi editoriali coinvolti. «Non ho elementi - dice Andrea Andreoli, vicedirettore di Telenuovo - per stabilire quanto sia giustificato il provvedimento della procvura sul piano legale, però esprimo una forte preoccupazione a nome di tutti i dipendenti di Telenuovo per il danno economico gravissimo che si sta arrecando all'azienda. Danno che può intaccare anche la stabilità di una settantina di posti di lavoro». Va detto che sia Telenuovo, sia TeleArena ieri hanno regolarmente trasmesso. Il blackout ha generato qualche danno, ma - come detto anche dal direttore Mario Puliero di TeleArena nel corso del tg serale - eventuali problemi di ricezione del segnale possono essere superati risintonizzando il televisore.

sistito dal legale Vincenzo Todesco: «Un bel regalo di Santa Lucia. Lo Stato ha dimostrato di intervenire di fronte a un massacro ambientale». Concorde Legambiente, con la presidente Chiara Martinelli: «Si tratta di un sito patrimonio Unesco, siamo preoccupati per i danni subiti dalla struttura nel corso degli anni». Il legale dell'associazione, Luca Tirapelle, riconosce gli sforzi del Comune e di Agsm: «Questa amministrazione non è rimasta inerte di fronte alla questione. Agsm ha fornito la più totale collaborazione alla procura». Un «immobilismo» decennale criticato dal consigliere comunale di Sinistra in Comune, Michele Bertucco: «Sequestro che rappresenta un fallimento epocale della classe governante veronese che in tanti annidi abusivismo di governo non ha saputo far altro che rimpallarsi le responsabilità anziché addivenire a un piano di risanamento condiviso».

E.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Esulta invece il comitato, as-

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In azione I militari della Guardia di Finanza mentre appongono il cartello di area sotto sequestro all'ingresso della Torre di Radetzky ieri mattina sulle Torricelle (Foto Sartori)

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Via il dg Motta dall'Agec? È solo una decisione politica» Tosi e Galli Righi contro la decisione della giunta Sboarina. Oggi il cda VERONA Si deciderà oggi la sorte del direttore generale dell'Agec, Maria Cristina Motta. La giunta comunale ne ha chiesto l'immediata sostituzione, e il presidente Roberto Niccolai (Verona Pulita) ha convocato d'urgenza per questo pomeriggio una seduta straordinaria di consiglio. Intanto la polemica politica s'arroventa. «Fu la nostra Amministrazione - ricorda Flavio Tosi - a introdurre lo spoil system per i cda delle aziende controllate, inserendo nello Statuto del Comune la clausola di decadenza dei Cda stessi insieme al sindaco. E proprio per rispetto degli elettori - aggiunge - in prossimità della scadenza del nostro mandato, pur non essendo dovuto, non demmo corso alla selezione del nuovo Direttore Generale di Agsm, lasciando la scelta alla futura maggioranza. Ma dallo spoil system alla decapitazione della dirigenza non asservita alla nuova Amministrazione ce ne passa!». Secondo Tosi infatti «la decisione di Sboarina di annullare a distanza di anni la nomina (avvenuta attraverso una pubblica selezione) della dottoressa Motta, già illustre magistrato del Tribunale di Verona, lascia allibiti; è perché qualcuno vorrebbe vendere le farmacie comunali? Oppure "privatizzare" il settore delle onoranze funebri? O

"internalizzare" il servizio mense, assumendo molte decine di persone e sperperando milioni? Per questo sarebbe più "prudente" esprimere un nuovo dg obbediente alla nuova Amministrazione? Al nuovo cda di Agec - conclude Tosi - la decisione...». L'ex presidente di Agec, Massimo Galli Righi, torna da parte sua a ricordare come nessuno, tra quanti contestarono la nomina della Motta, fece ricorso al Tar, che sarebbe stata «la strada corretta da seguire». L'ex presidente ribadisce la sua convinzione per cui «questa delibera, portata in giunta dall'assessore Polato, abbia valenza politica e sia di scarso spessore giuridico, e se la questione andrà avanti, sarà il Tribunale a decidere». Galli Righi polemizza con Michele Bertucco e sostie-

ne che «ha detto il contrario della verità, perché non è vero che mi sarei presentato in cda per mettere ai voti la riconferma, senza selezione, della dottoressa Motta: la selezione spiega - c'è stata, ed erano stati selezionati, su oltre 8o domande, sei candidati, tra cui la dottoressa Motta. La giunta comunale - conclude - vuole mandare via la dottoressa Motta? Lo faccia, ma senza avventurarsi in pericolosi e scivolosi equilibrismi giuridici».

La vicenda

Maria Cristina Motta, già magistrato e direttore amministrativo dell'Usl è stata nominata dg dell'Agec nel 2013 Fin dall'insediamento la giunta Sboarina ha

manifestato l' intenzione di sostituirla Contrari l'ex sindaco Tosi e Galli Righi, presidente dell'Agec

Lillo Aldegheri @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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ORARI APERTURA: il 2/12 dalle ore 11.00 alle 23.00 dal 3/12 al 26/12 dalle ore 11.00 alle 21.30 APERTURE STRAORDINARIE: il venerdì e il sabato fino alle 23.00 H 24/12 dalle 11.00 alle 17.00 il 25/12 dalle 15.00 alle 20.00

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ORARI APERTURA: dal 2/12 al 26/12 dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 13.30 alle 17.00 APERTURE STRAORDINARIE: la domenica dalle 12.30 alle 17.00 F 8/12 dalle 12.30 alle 17.00 Il 25/12 chiuso il 26/12 dalle 12.30 alle 17.00

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L A F I NANZA E I R I PET IT ORI DE LL E TORRI C E LL E

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ANTENNA SELVAGGIA? STOP SEQUESTRO PREVENTIVO DISPOSTO DALLA PROCURA PER OCCUPAZIONE ABUSIVA DI SUOLO PUBBLICO. BARBAGLIO: "ABUSO CONCLAMATO"

L'aw. Vincenzo Todesco, Giulio Valesini di Report e Federica Ederle

Sono state poste sotto sequestro preventivo per occupazione abusiva di suolo pubblico dalla procura della Repubblica di Verona una serie di antenne e ripetitori televisivi e radio da decenni installati sulla Seconda Torricella Massimiliana in area demaniale, nel capoluogo scaligero. Il provvedimento, emesso in via d'urgenza ed eseguito dalla Guardia di Finanza, riguarda "una situazione - ha detto il procuratore della Repubblica Angela Barbaglio all'ANSA -, di abuso conclamato, secondo il parere della procura, che va avanti da decenni in

una indisciplina piĂš totale". Nei mesi scorsi ci sono stati tentativi, con un impegno diretto della stessa procura, per raggiungere un accordo tra la proprietĂ pubblica dell'area e una serie di emittenti a cui farebbero capo le antenne ritenute abusive, ma senza alcun esito. (Segue a pag. 2)

Il Procuratore Capo Angela Barbaglio. A fianco un'antenna sulla Seconda Torricella Massimiliana

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LA FINANZA E I RIPETITORI DELLE TORRICELLE

LEGAMBIENTE E RESIDENTI OK "VANNO VERIFICATI I DANNI" Gli ultimi svilup i saranno raccontati nella puntata di Report (su Rai3Plunedì 18 dicembre. Le emittenti al buio

(Segue dalla Prima) Si tratta di una vicenda che si trascina da anni, e per la quale si sono battuti Legambiente e i residenti costituiti in un comitato sostenuto dagli avvocati Vincenzo Todesco (ieri sul posto a controllare i sigilli messi dalla Guardia di Finanza ndr) e Luca Tirapelle . Sulla vicenda aveva acceso i riflettori anche la trasmissione Report di Rai Tre con Sigfrido Ranucci, che oggi ha preso il posto di Milena Gabanelli nella conduzione dell'importante trasmissione d'inchiesta. Occupazione abusiva di suolo pubblico, questo il reato contestato nel fascicolo, aperto a firma del sostituto procuratore Gennaro Ottaviano, per il momento, contro ignoti. Le antenne erano state installate negli anni Ottanta sulla Torricella Massimiliana di salita Santa Giuliana e la soprintendenza a marzo aveva già ordinato il "ripristino dei luoghi". Stessa sorte anche per le antenne appoggiate al vicino traliccio. Negli anni Rai e Med iaset avevano spento i propri segnali e spostato in altra Si parla di noi

fi

sede parabole e antenne. In quest'area c'erano anche i ripetitori della base Usa di Vicenza, che però, come ricorda Il Corriere del Veneto, sono stati spenti. Esultano il comitato e Legambiente, presenti sul posto durante le fasi dell'intervento delle Fiamme Gialle. "Un

1í o le antenne. Sopra l'avv. Vincenzo Todesco

regalo di Santa Lucia" commenta la vice presidente del comitato Federica Ederle. "Ora andranno verificati i danni eventuali sulla torricella" spiega la presidente dell'associazione ambientalista Chiara Martinelli. Ma la partita, oltre ai tempi di ripristino della messa

in onda, riguarda anche i canoni mai versati dagli editori allo Stato. Solo nel 2010, il conto ammontava a circa 10 milioni. Nessun commento dal direttore regionale dell'Agenzia del Demanio, Dario Di Girolamo, uscito dall'area prima che i militari vi apponessero i sigilli. E i tecnici di Agsm-Megareti hanno tolto la corrente. Nessun segnale per le emittenti tv e radio private collegate, una ventina in tutto. Gli ultimi sviluppi della vicenda saranno raccontati nella puntata di Report in onda su lunedì 18 dicembre alle 21.10 su Raia. Potenza del giornalismo d'inchiesta, sempre con le antenne ben accese. Pagina 404


Fe FF a Fi: << Dopo

un anno [a fus i one c on A i m V ic enza ® tr amon t a t a ?» E abortita prima di vedere la luce la fusione tra la veronese Agsme e la vicentina Aim? Se lo chiede il consigliere comunale di Verona Civica Tommaso Ferrari. «Un anno fa», afferma l'esponente del centrosinistra, «veniva firmato un memorandum d'intesa finalizzato alla nascita della quinta multiutility italiana da oltre 1 miliardo di euro di fatturato, ma la dead line del 30 settembre per l'approvazione del protocollo di fusione da parte dei rispettivi Consigli comunali è scaduta». Ferrari, nel chiedere la convocazione urgente di una seduta di commissione sulla fusione Agsm-Aim, inoltre, ricorda che al tavolo tecnico voluto dal sindaco per studiare tale questione « Sboarina aveva chiamato anche due consulenti esterne, Carla C ico e Bettina Campedelli pervalutare l'efficienza dell'operazione» e si «è rimesso tutto all'esito della due diligence , arrivata solo ora quando è prossima la scadenza del termine, 31 dicembre, perla conclusione della pratica, un termine», sottolinea Tommasi, «fissato da entrambi i sindaci, e per lo più raccomandato da Vicenza che deve deliberare prima che l'amministrazione entri nel semestre bianco in vista delle elezioni 2018». A questo punto, sollecita Ferrari, «non ci sono più scuse, il tempo per ponderare c'è

La sede dell'Agsm stato e bisogna decidere perché la liberalizzazione del mercato energetico non è un appuntamento al qualche possiamo permetterci di arrivare con il fiato corto». «Quello della fusione insieme alla nomina del direttore generale», continua il consigliere di opposizione, «dovevano essere la priorità di un Cda "composto da professionisti competenti che penseranno subito ai fatti" per usare le parole dell'assessore alle aziende partecipate Daniele Polato, ma sul sito della principale partecipata del Comune troviamo pubblicato il report di sostenibilità, iniziativa lodevole ma che per Agsm e per i cittadini non è certo questione prioritaria rispetto ai temi urgenti di aggregazioni, selezione del direttore generale e, da ultimo e non meno importante, la questione Ca'del Bue». E.S.

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AFF I

Dasabato ' retrospettìva ffiltalo t Rìghettì Sabato alle 14, nella biblioteca comunale verrà inaugurata la mostra retrospettiva dedicata allo scultore e pittore Italo Righetti, organizzata in occasione del centenario della sua nascita da Legambiente e dal circolo culturale il Tasso di Rivoli, in collaborazione con la biblioteca di Affi, con il patrocinio del Comune e il sostegno di Agsm. Italo Righetti, scomparso 27 anni fa, era nato ad Affi, dove ha sempre vissuto, il 19 maggio 1917. Righetti ha dedicato gran parte della sua vita all'arte. L'artista, che era autodidatta, ha realizzato dipinti e sculture intagliate nel legno. In mostra ci saranno una trentina di opere dell'artista affiense. Sempre sabato, dalle 14 alle 19 nell'ufficio postale di Affi, sarà a disposizione uno speciale annullo filatelico che si potrà apporre su cartoline predisposte per l'occasione. La mostra in biblioteca potrà essere visitata tutti i giorni fino a domenica 24 dicembre, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 21, sabato e domenica con orario continuato dalle l0alle 21. Sempre in biblioteca, venerdì 22 dicembre alle 20 è in programma un incontro dibattito dedicato al percorso artistico compiuto da Italo Righetti. • L.®.

Si parla di noi - Istituzionale

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sequestro Il decreto del pm: « Situazione illegale, accordo mai fatto. L'unica soluzione erano i sigilli»

Antenne, il caso fini sce all a Ue La polil.ica è critica: «Si lede il diril.l.o all'informazione». Tosi: «Sparalo prima di dare l' all» VERONA Anche ieri, nella maggior parte delle zone di città e provincia, tranne in qualche caso, il segnale delle emittenti private che utilizzavano ripetitori e antenne posizionati in cima alla seconda torricella massimiliana delle Torricelle, è rimasto assente, dopo il sequestro disposto dal pm Gennaro Ottaviano. Molte e dure le reazioni. L'ex sindaco Flavio Tosi non usa mezzi termini: «Hanno sparato prima di intimare l'alt» e il vice sindaco ed europarlamentare del Carroccio Lorenzo Fontana è pronto a portare il caso all'attenzione dell'Unione Europea. a pagina 2 Presazzi

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Antenne, il decreto del pm «Illegalità e accordo lontano, il sequestro unica soluzione» Ma il caso "sce alla Ue Ma il mondo politico è critico: «Così si lede il diritto all'informazione» La vicenda Mercoledì marina, su mandato della procura i tecnici di Agsm hanno tolto l'energia ai ripetitori di una trentina tra emittenti televisive e radiofoniche, ta le quali TeleArena, TeleNuovo e Tele Pace che trasmettevano dalla seconda torricella. II pm Gennaro Ottaviano ha ipotizzato i reati di invasione di edifici e deturpamento di cose altri

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VERONA A macchia di leopardo. Ma anche nella giornata di ieri, nella maggior parte delle zone di città e provincia, il segnale delle emittenti private che utilizzavano ripetitori e antenne posizionati in cima alla seconda torricella massimiliana delle Torricelle, è rimasto assente. Perché, dopo il sequestro disposto d'urgenza dal pm Gennaro Ottaviano che contesta «ad almeno trenta emittenti da individuare» l'occupazione abusiva e il deturpamento di un'area demaniale sottoposta a vincoli, gli operatori (tra i canali colpiti vi sono anche Telenuovo, Telearena e TelePace) hanno già mobilitato i propri tecnici per studiare le nuove «triangolazioni» del segnale in grado di bypassare lo stop. Ma non si tratta di un'operazione semplice e il risultato è quello di trasmissioni oscurate o, nella migliore delle ipotesi, «a singhiozzo». Situazione che ha già scatenato le reazio-

ni della politica, compatta nello schierarsi al fianco dei lavoratori e del diritto all'informazione. Elementi tenuti in grande considerazione anche dagli inquirenti, come ha sottolineato lo stesso procuratore Angela Barbaglio, ricordando però che si trattava di «una situazione di abuso conclamato». Come mai al secondo piano dell'ex Mastino si è scelto di intervenire solo adesso? «Esperite le vie per riuscire a

risanare l'insostenibile situazione illegale in via di accordo ragionevole tra le parti (le emittenti e il Demanio), l'unica via residua ed efficace ad interrompere l'azione criminosa risulta ormai essere la sottrazione del bene e del suo proficuo ed illecito utilizzo alla libera disponibilità degli agenti, da disporre in via d'urgenza», riporta il decreto di sequestro del pm. Contatori dell'energia spen-

II sequestro La guardia di finanza ha proceduto ad apporre i sigilli del sequestro sulla seconda torricella

Flavio Tosi Hanno sparato prima di intimare l'alt: trovo decisamente eccessivo il provvedimento del sequestro col conseguente spegnimento delle trasmissioni . Sarebbe stato più sensato fissare un termine per concludere un accordo tra le parti

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ti e antenne fuori uso, in attesa di conoscere la lista di tutte le utenze attivate nella torricella (sarà Agsm entro oggi a dover fornire alla procura i nominativi). Mossa che il pm Ottaviano ha preso dopo una serie di incontri tra emittenti, Demanio, Comune e Soprintendenza che hanno portato a un nulla di fatto. Nel 2010 il Demanio aveva chiesto circa 11 milioni di canoni non percepiti, a novembre la cifra pattuita sembrava arrivata a 95omila euro. Ma non è stato versato alcunché. E ora gli operatori, già pronti a presentare ricorso nel caso di convalida del sequestro, sarebbero pronti a versa-

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re 240mila euro e a traslocare. Intanto il dibattito si anima. L'ex sindaco Flavio Tosi non usa mezzi termini: «Hanno sparato prima di intimare l'alt: trovo decisamente eccessivo il provvedimento del sequestro col conseguente spegnimento delle trasmissioni. Sarebbe stato più sensato da parte delle autorità fissare un termine ultimativo per concludere un accordo tra le parti, costringendole a definire la procedura». Il vicesindaco ed europarlamentare del Carroccio Lorenzo Fontana è pronto a portare il caso all'attenzione dell'Unione Europea: «Auspichiamo che la vicenda possa comporsi in tempi brevissimi, trovando

un accordo che sappia contemperare la necessaria esigenza di legalità con la doverosa tutela dei posti di lavoro, la salvaguardia di un servizio di interesse pubblico e del pluralismo dell'informazione». Il Movimento 5 Stelle punta il dito contro la classe dirigente: «Situazione che conferma la netta condanna nei confronti di tutte le amministrazioni veronesi alternatesi, che nulla hanno potuto, o voluto fare, per rimediare questa situazione conosciuta ma pur sempre abusiva», dice Mattia Fantinati. Gli fa eco la collega Francesca Businarolo: « Il provvedimento era nell'aria, impensabile che nessuno abbia pensato di provvedere allo spostamento delle antenne».

Preoccupata anche Confcommercio, con il presidente Paolo Arena: «Si rischia di causare gravi danni economici alle emittenti coinvolte, alcune delle quali nostre associate, ed è preoccupante sia per le potenziali ricadute sulle centinaia di dipendenti sia perché va a colpire il diritto all'informazione sancito e tutelato dalla Costituzione. Non possiamo che auspicare una rapida e positiva risoluzione».

Enrico Presazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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DOPO I L BLI TZ S ULLE TORR IC E LL E DELLA FINANZA

ANTENNE. POLEMICHE AL BUIO FONTANA : PORTO TUTTO ALLA UE Tosi: HANNO SPARATO PRIMA DELL'ALT ARENA: UN GRAVE DANNO ECONOMICO BERTUCCO: QUELLO STRUZZO DEL COMUNE Hanno trasmesso per trent'anni grazie ai ripetitori installati abusivamente sopra alla seconda Torricella Massimiliana, violando il vincolo di tutela della sovrintendenza per i beni storici e culturali. Per questo il pubblico ministero Gennaro Ottaviano ha ordinato il sequestro dell'impianti e i sigilli ai contatori elettrici alla Agsm, eseguito del Nudeo del Comando provinciale della Guardia di Finanza guidato dal colonnello Pietro Bianchi. La vicenda era stata sollevata in un'inchiesta della tramissione di Rai3 Report. Ma il contenzioso va avanti da trent'anni. Ma sulla vicenda si è scatenata subito la polemica."Il provvedimento di sequestro delle antenne sulle Torricelle rischia di causare gravi danni economici alle emittenti coinvolte, alcune delle quali nostre associate, ed è preoccupante sia per le potenziali ricadute sulle centinaia di dipendenti che quotidianamente prestano il loro servizio

nelle aziende coinvolte, sia perché va a colpire il diritto all'informazione, sancito e tutelato dalla Costituzione". E' il commento di PaoloArena, presidente di Confcommercio Verona, all'indomani del sequestro delle antenne installate sulle Torricelle. Per Flavio Tosi "si è sparato prima di intimare l'alt: sarebbe stato più sensato da parte delle autorità - aggiunge fissare un termine ultimativo per concludere un accordo tra le parti, costringendole a definire la procedura. Il vero danno lo subiscono i cittadini, privati di uno tra i diritti fondamentali che è quello all'inforrnazione". L"europariamentare, vicesindaco di Verona e vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana assicura che porterà la vicenda all'attenzione dell'Unione Europea e del Governo italiano." In questa vicenda", ha detto, "giornalisti, lavoratori, utenti non c'entrano niente, ed è ingiusto che debbano subirne le conseguen-

ze" . Vincenzo D'Arienzo (Pd), sottolieando il rispetto che si deve alle decisioni della magistratura si dice "preoccupato per il contraccolpo sul servizio pubblico di interesse generale. Mi stupiscono, inoltre, sia il sequestro avvenuto a trattativa quasi al termine sia 'l'appuntamento televisivo' sulle Torricelle. A volte ci sono cose che pragmaticamente si possono evitare". A togliere la corrente ci pensa Michele Bertucco. "Il sequestro della torre martoriata da decine di impianti di radiotrasmissione abusivi", dice, " rappresenta un fallimento epocale della classe governante veronese che in tanti anni di abusivismo di governo non

ha saputo far altro che rimpallarsi le responsabilità anziché addivenire ad un piano di risanamento condiviso. Il Comune in particolare ha sempre recitato la parte dello struzzo facendo finta di non vedere l'abuso edilizio perpetrato malgrado le denunce del comitato e di Legambiente e anche dopo la mia interrogazione dello scorso luglio in cui chiedevo copia dei titoli edilizio gravanti sulla struttura. Agli atti non ne risultava nessuno. Eppure il fatto che Agsm, partecipata comunale al 100%, avesse aperto dei contatori in quel luogo, avrebbe dovuto quanto meno far scattare un sospetto e delle verifiche". Insomma, Co. Co. buio pesto.

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L'intervento della Guardia di Finanza

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DEGRADO. Breccia Cappuccini: da anni negli edifici in stato di abbandono abitavano senzatetto e soprattutto spacciatori. La polizia locale ha effettuato molti sgomberi

Abbattute le case della vergogna Le ruspe inviate dal Comune hanno iniziato le demolizioni. Serviranno alcuni giorni per poter mettere in sicurezza il luogo Alessandra Vaccari

Da anni, in quelle casette nascoste dal verde, cui poco fai caso se arrivi d Basso Acquar e le trovi sulla destra all'incrocio semaforico, un mese dopo l'altro, trovavano alloggio spacciatori, piuttosto che ricettatori, o senza tetto in cerca di un riparo. In alcuni casi erano stati trovati anche immigrati lavoratori, chi in nero, chi regolare, che non avendo i soldi sufficienti per pagarsi un affitto perchè spedivano i denari a casa, era andato a vivere in quelle casette del demanio a Breccia Cappuccini. In uno dei tanti blitz era stato trovato anche un giovane maghrebino che giocava in una squadra di calcio locale (e io suoi compagni neanche immaginavano dove e come vivesse). GLI OCCUPANTI. Ma negli anni, gli abitanti e chi frequentava quella zona è cambiato. In peggio. E la zona è diventata infrequentabile per chi voleva solo un riparo e non delinqueva. In alcuni casi erano stati fatti allacciamenti abusivi all'energia elettrica. Di acqua non se ne usava, non ce n'era. Nell'ultimo controllo, a fine novembre, è stato trovato uno straniero uscito da poco da San Vittore, un altro da quello di opera. Entrambi spacciatori di droga. E poi biciclette, intere o a pezzi, pronte ad essere riassemblate per essere rivendute. Negli ultimi mesi gli sgomberi si erano susseguiti, ma come avevamo già scritto, l'unico modo per impedire che quell'area diventasse una sacca di emarginazione e ille-

galità, era quello di abbattere gli edifici. Fino a ieri, Comune e Demanio si rimpallavano la responsabilità. Anche perchè per demolire servivano soldi e non pochi. In campagna elettorale il sindaco Federico Sboarina, aveva fatto della sicurezza un leit motiv, e un passo dopo l'altro sta mantenendo le promesse fatte. EDILIZIA MONUMENTALE. «L'intervento, è stato realizzato dal settore edilizia monumentale del Comune diVerona con il supporto della polizia municipale, si è reso necessario a causa di ripetute situazioni di insicurezza ed ordine pubblico venutesi a creare nella zona», ha detto l'assessore alla sicurezza Daniele Polato. Che ha aggiunto: «L'area, infatti, è da tempo scenario di numerosi sgomberi e di arresti di soggetti extracomunitari dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti e senza permesso di soggiorno. Le diverse richieste di una maggiore sicurezza pervenute da parte dei residenti e il via libera dato dal Demanio, anche a seguito di un ricorso vinto al Consiglio di Stato, hanno portato all'avvio dell'intervento di abbattimento delle case che si concluderà nei prossimi giorni».

AGSM E AM IA. Sul posto i tecnici di Agsm e gli operatori di Amia perla messa in sicurezza degli impianti e la pulizia dei rifiuti. «La polizia municipale ha portato a termine un'operazione importante», ha sottolineato l'assessore Polato, «la demolizione di edifici fatiscenti, non solo rappresenta una grande novità, ma è soprattutto il segnale evidente che nella nostra città non tolleriamo zone franche. Arrivare alla demolizione è un bel traguardo, e delle spese s'è fatto carico l'amministrazione comunale». A seguire i lavori sono andati sia l'assessore Polato che il comandante della polizia Locale Luigi Altamura. •

Potato: «Ta n te le seg n alaz i o ni

Qui o rma i e ra

diventata un a ques ti o n e d i o rd in e p u bb lic o »

Il Piano della sicurezza dell'acqua «Piano della Sicurezza dell'Acqua»: è il titolo del convegno organizzato da Acque Veronesi che si terrà lunecfi alle 9.30 alla Gran Guardia . L'incontro prevede l'illustrazione delle novità amministrative introdotte dalla Direttiva europea 2015/1787. Le nuove norme prevedono un apposito piano di salvaguardia della risorsa idrica, una valutazione su una sua corretta gestione e soprattutto attente analisi sulla sicurezza e sulla salubrità dell'acqua in tutti i suoi processi di distribuzione, dalla captazione in falda fino all'erogazione dal rubinetto. Interverranno tra gli altri il direttore generale della società consortile Francesco Berton, il consigliere di amministrazione Paola Briani, Linda Chioffi dirigente del Servizio Igiene e Alimenti dell'Ulss 9 e Francesca Russo della Regione Veneto.

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Le ruspe al lavoro tra le palazzine di Breccia C:ppuCClyd, molte delle quali fatiscenti FOTO GIORGIO MARCHIORI

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Vengono smontate delle impalcature di sostegno

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Ed e iniziata [a rinascita del a scuola di Parona sisma danneggiata

Una fase della demolizione della scuola di Parona FOTO MARCHIORI È iniziata la demolizione della scuola dell'infanzia «Alessandri» di Parona, resa inagibile dal sisma del 2012 per danni strutturali. I lavori proseguiranno fino alla prossima settimana, con la completa demolizione del fabbricato fuori terra e di tutte le superfici pavimentate esterne. Sul cantiere si sono recati il sindaco, Federico Sboarina, e l'assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto. Nel mese di febbraio 2018, dopo i lavori di bonifica bellica, seguiranno gli interventi di demolizione del piano interrato e dello scavo perla realizzazione del nuovo fabbricato. «Finalmente sono partiti a Parona i lavori di demolizione della struttura danneggiata», ha sottolineato il sindaco. «Subito dopo partirà la ricostruzione, la cui conclusione è prevista per il 2019 e che porterà alla realizzazione di uno stabile scolastico moderno e funzionale, con una dimensione leggermente superiore a quello preesistente e tre sezioni

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destinate ad ospitare 80 bambini». «La nuova scuola di Parona», ha ricordato l'assessore Zanotto, «sarà un edificio con un piano interrato di circa 145 metri quadrati e un piano terra di 700 metri quadri. La nuova costruzione sarà dotata di vani complementari per cucina, lavanderia, depositi, centrale termica, giardino e arredi esterni». I costi d'intervento, che avranno una spesa complessiva di 1 milione 700 mila euro, sono ripartiti in 117.700 euro per lavori di demolizione e preparazione delle aree; 20.130 euro per interventi di bonifica bellica; 1.239.810 euro perla ricostruzione del fabbricato. Iniziati ad aprile, i primi interventi, immediatamente sospesi per il ritrovamento nella struttura di materiali contenenti amianto, hanno riguardato la rimozione di Fibre artificiali vetrose - Fave l'inizio della demolizione di alcune porzioni della facciata. L'iter di autorizzazione alla rimozione e la ricerca di ulteriori agenti contaminanti hanno fermato il cantiere fino al riavvio di questa mattina.

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I NODI EGLI

TI. Si stringe il cerchio sull'operazione tra le aziende veronese e vicentina e l'opposizione alza il tiro

fusione a rilento Agsm «Avviare subito il con$.ronto» Polato: «Sì alle aggregazioni, ma stiamo valutando bene i dati» Bertucco: «Subito commissione per capire le scelte comunali» Enrico Giardini

FusioneAgsm-Aim? Si stringe il cerchio. Dai banchi dell'opposizione in Consiglio comunale continua a montare la richiesta di sapere se si farà o no, e se si quando. E l'Amministrazione ora lancia un segnale: «Siamo favorevoli alle aggregazioni, ma stiamo ancora valutando attentamente l'operazione Agsm-Aim». Lo dice Daniele Polato, assessore alle aziende e agli enti partecipati, da noi interpellato dopo la presa di posizione critica (L'Arena di ieri), di Tommaso Ferrari, capogruppo consiliare di Verona Civica. Da Palazzo Barbieri si fa capire, dunque, che la linea è quella di proseguire nel percorso avviato dalla passata Amministrazione, pur con l'intenzione, però, di definire nei dettagli la portata dell'operazione, soprattutto dal punto di vista finanziario. Però in Consiglio prosegue il «pressing» dell'opposizione, anche chiamando in causa l'Agsm stessa. «La Giunta ha

avuto tutto il tempo necessario per studiare la pratica di fusione di Agsm con la vicentina Aim e di venire a capo delle "piccolissime" differenze di vedute con il neopresidente Agsm Michele Croce che dell'operazione non vorrebbe nemmeno sentir parlare», dice Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune. Va ricordato che l'Amministrazione comunale di Vicenza, guidata dal sindaco del Pd Achille Variati, scadrà fra qualche mese e poi andrà al rinnovo, con le elezioni amministrative. Vicenza, dunque, tende a stringere i tempi il più possibile. «Ora è tempo di illustrare alla città e ai lavoratori Agsm e Amia, che giustamente sono in apprensione rispetto alla perdurante situazione di incertezza, le considerazioni fatte e l'indirizzo che si intende prendere», prosegue Bertucco. «Il rischio è che tra qualche settimana si verifichi una situazione di stallo speculare a quella vissuta la scorsa primavera, con Vicenza che di fatto entrerà in campagna elettorale per il

Pe r r ve rso Vic e nza vog li am o evit a r e d i a cc e l e r a r e, co me in pa ss a to

La giunta avuto il tempo sufficiente pervenire c dei progetto

ASSESSORE DANIELE POLATO AZIENDE ED ENTI PARTECIPATI

CONSIGLIERE MICHELE BERTUCCO VERONA E SINISTRA I N COMUNE

rinnovo del Consiglio comunale e Verona costretta a rimanere in ulteriore attesa. Da mesi giace sulla scrivania della maggioranza una mia richiesta di convocazione della commissione competente: occorre avviare il confronto». Manca tutt'ora una scadenza, dunque. Anche se Polato avverte: «Ci siamo presi con Vicenza il tempo necessario per esaminare bene il problema, evitando di correre come aveva fatto la passa Amministrazione», prosegue Polato, «e questo proprio per rispetto degli amministratori vicentini». Il pressing, però, continua. O RIPROOU-SE RISERVATA

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La sede dell'Agsm in lungadige Galtarossa

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Firme false, patteggiano in quattro Gasparato a giudizio: altro processo Terzo procedimento per il candidato alla segreteria cittadina cli FI. Nei guai anche Bassi VERONA Quattro patteggiamenti, una condanna in abbreviato e sette rinvii a giudizio. Questo il bilancio dell'udienza preliminare celebrata ieri mattina al primo piano dell'ex Mastino. Sul tavolo del gup Raffaele Ferraro, l'inchiesta bis sulle firme sospette perle comunali di Pescantina del 2014. Indagine parallela a quella avviata dal pm Maria Beatrice Zanotti con 102 imputati coinvolti a vario titolo nella raccolta firme per le elezioni svoltesi quell'anno nel Veronese, tra i quali anche Legnago e San Bonifacio. Proprio sulla base dei risvolti di quella prima maxi-inchiesta, il sostituto procuratore aveva acceso nuovamente i fari sulla sfida elettorale di Pescantina. Nel mirino le firme raccolte per due delle tre liste a sostegno del candidato sindaco Damiano Berzacola: «Cambiare si deve» e «Lega Nord-Liga Veneta Pescantina». E il registro degli imputati, oltre a Berzacola e all'ex sindaco di Affi Carla De Beni, (consigliere nel cda di Autobrennero e candidata con Tosi alle ultime regionali) già coinvolti nella prima inchiesta, si era arricchito di lo «new entry». Il nome di spicco, su tutti, quello di Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai già nei guai in tribunale per una tentata concussione sulla

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compravendita di un terreno al Quadrante Europa, nonché per un'accusa di peculato. Gasparato (difeso da Vicentini) è stato rinviato a giudizio e il prossimo 21 marzo affronterà il processo insieme ad altri sei imputati (dopo che il pm aveva detto no al patteggiamento proposto): il consigliere regionale Andrea Bassi (eletto con la lista Tosi e ora passato nelle fila di Centro Destra Veneto), l'ex vice presidente Agsm Mirco Caliari, Marco Zandomeneghi, Francesco Marchiori, Paolo Vallenari e Berzacola.

Ha optato invece per il rito abbreviato Aldo Vangi (difesa Vettorato e Comunale Butturi-

Inchiesta bis sulle firme false per le comunali di Pescantina del 2014

ni) che è stato condannato ieri a sei mesi. In quattro, invece, hanno optato per un'applicazione pena con la procura. Oltre a Carla De Beni che ha patteggiato 9 giorni in continuazione con il precedente patteggiamento a 5 mesi e 20 giorni (arrivando così a una pena finale di 5 mesi e 29 giorni, sostituita con una pena pecuniaria complessiva di 44.750 euro), hanno scelto questa linea anche Sergio Ruzzenente (candidato alle ultime regionali in Area Popolare per Tosi, ha preso 4 mesi), Antonio Brescia (6 mesi) e Vaifro Bovo (2 mesi in aumento su

una precedente pena di 8 me-

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L'indagine A sinistra Matteo Gasparato, presidente dei Consorzio Zai. Sopra Andrea Bassi si). Per tutti, a vario titolo, il reato ipotizzato era quello del «falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale». In concorso tra loro, secondo le accuse, avrebbero falsificato tutte le firme della lista «Cambiare si deve» ricopiandole da elenchi in formato A4 a moduli in formato A3. Inoltre avrebbero attestato di aver raccolto le firme (tutte) alla presenza del pubblico ufficiale De Beni. Quest'ultima e Bassi, dovevano rispondere anche di un'ulteriore accusa riguardante presunte irregolarità nella lista della Lega.

L'inchiesta bis sulle firme sospette per le comunali di Pescantina del 2014 ha portato a 4 patteggiamenti (Carla De Beni, Sergio Ruzzenente, Antonio Brescia e Vaifro Bovo), una condanna in abbreviato (Aldo Vangi) e 7 rinvii a giudizio: Matteo Gasparato, Andrea Bassi, Mirco Caliari, Marco Zandomeneghi, Francesco Marchiori, Paolo Vallenari e Damiano Berzacola

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venerdì 15.12.2017 (02:53)

ElettricoMagazine

Nasce Sinecura, il servizio all inclusive dedicato alla sicurezza La sicurezza di case e persone diventa parte integrante dei servizi offerti dalla multiutility. Agsm Energia che propone ai propri clienti Sinecura, un servizio interamente dedicato alla sicurezza della persona. Non si tratta di installare casa e della persona unicamente un impianto d'allarme, ma di un pacchetto all inclusive che mette le abitazioni al riparo dalle intrusioni e protegge le persone dai pericoli anche fuori casa. Agsm ha scelto come partner CSA, istituto di sicurezza accreditato dotato di centrale operativa,

aggiunto tradizionalmente offerti dalle multiutility, proponendo un servizio utile. L'iniziativa è frutto di un'accurata indagine delle principali esigenze della clientela. – commenta Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm – "Per una multiutility un servizio all inclusive a valore aggiunto legato alla sicurezza è una assoluta novità ed è coerente con la nostra proposizione di valore perché anche la sicurezza, come l'energia e il gas, fa parte di un servizio di prima necessità. Al momento, il servizio è disponibile solo necessità sul territorio di Verona e provincia, ma miriamo a estenderne la copertura a livello nazionale".

moderne procedure, innovative tecnologie d'indagine e pattuglie sul territorio. Il servizio Sinecura comprende: consulenza preventiva con eventuale sopralluogo dell'immobile;installazione di un impianto antintrusione; collegamento alla centrale operativa con presidio 24 ore su 24;procedure di verifica in caso di allarme, attivazione della pattuglia di quartiere e chiamata alle forze dell'ordine;App antipanico per la sicurezza personale fuori casa.Nel caso in cui scatti l'allarme, il sistema prevede l'attivazione delle procedure di sicurezza:

allerta

della

centrale

operativa

e

attivazione della webcam installata in casa per la trasmissione delle immagini in diretta all'operatore. In caso di sospetta intrusione, viene attivata una procedura per accertare se sia sotto minaccia: contatto con il Cliente, segnalazione alla pattuglia di quartiere e alle Forze dell'ordine. Un servizio unico nel panorama delle multiutility multiutility, complementare a quelli primari di luce e gas e offerto da Agsm: riservato ai clienti Agsm Premium – sia privati che business – viene infatti offerto a partire da 29,90 €/mese + IVA, senza alcun costo di installazione o attivazione (il costo sarà addebitato in bolletta a partire da gennaio 2018). "Prenderci cura dei nostri clienti è, da sempre, una priorità per Agsm. Con il lancio di Sinecura il nostro obiettivo è quello di distinguerci dai servizi a valore Si parla di noi

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AZIENDE DI SEVIZI. I l bilancio dei primi cento giorni della nuova gestione. «Ca' del Bue? Impianto per il biometano»

AgsmAim, scogli economici E intanto parte la «cura Croce» Dimezzate le sponsorizzazioni e sviluppo del teleriscaldamento «Pa ership con Garda Uno» Polato: «Sostegno alla lirica» Enrico Giardini

Nodi di natura economica sulla fusione tra Agsm Verona Aim Vicenza, in fase di ulteriore studio. E Ca' del Bue, accantonato il termovalorizzatore? «Stiamo lavorando per creare un centro di raccolta, gestione e produzione di biogas e biometano». Intanto l'Agsm procede con passi decisi nella partnership con Garda Uno Spa, multiutility del Lago di Garda sponda bresciana. È una delle operazioni messe a segno dal nuovo Consiglio di amministrazione dell'Agsm, presieduto da Michele Croce, che ha presentato i risultati dei primi cento giorni alla guida dell'azienda, con l'assessore alle aziende Daniele Polato, e ai consiglieri di amministrazione Mirco Caliari, vicepresidente, Francesca Vanzo, e con il procuratore dell'azienda DanielaAmbrosi, operante in attesa della scelta del direttore generale. Gli altri consiglieri sono Maurizio Giletto e Stefania Sartori. Sul fronte Ag-

sm-Aim il nodo vero è il cosiddetto «concambio», in pratica il rapporto di quote societarie, ipotizzato ora al 57,5% per Agsm rispetto al 42,5 di Aim. Verona però vorrebbe avere il 65 rispetto al 35. C'è anche un problema di «governance» e di poteri dei futuri consiglieri. Il Comune di Vicenza e anche l'azienda berica premono, sui tempi, perché si andrà a votare alle amministrative, a Vicenza, nel 2018. AL Arena ieri l'assessore alle aziende e agli enti partecipati, Daniele Polato, ha detto che l'Amministrazione è favorevole ad aggregazioni, ma sta ancora valutando l'operazione. E alla domanda su qual è il punto della situazione Croce dice: «Ci sono trattative in corso e non posso rispondere». Croce, con Polato e il Cda, sviscera i risultati sui filoni «sviluppo industriale», «razionalizzazione di processi produttivi e spese» e «trasparenza». Sul fronte sviluppo, dice Croce, «c'è il progetto di investimento con Veronafiere: estensione della rete cittadina di teleriscaldamento, an-

che per i padiglioni, allacciamento del palazzo e degli uffici, cogeneratore per produrre energia elettrica». Inoltre «definizione di un ulteriore accordo con acciaieria Pittini, ex Riva acciai, con un nuorecupero termico vo dell'acciaieria di quasi tre volte quello attuale e poi un ulteriore recupero che confluirà nella rete di teleriscaldamento». L'obiettivo? Ridurre l'apporto termico delle caldaie del centro città, diminuendo così le emissioni di anidride carbonica». C'è poi la Partnership con Csa Security - istituto di sicurezza e di vigilanza - per dotare di un pacchetto sicurezza i clienti Agsm, con impianti di sorveglianza ad alta tecnologia. L'accordo con Garda

Uno, citato prima, consiste nell'offerta di servizi come la posa e gestione di fibra ottiaca, l'installazione di telecamere, l'implementazione della retre Wi-Fi. Aumentare il numero delle centraline elettrice in città, offerta di servizi per chi acquista l'auto elettrica, ricariche nei garage sono altri obiettivi di sviluppo già impostati. Alcuni dati previsionali, per l'Agsm: utile ante imposte dopo ammortamenti superiore a 30 milioni; accantonamenti di 49 milioni; investimenti per 33 milioni; posizione finanziaria netta a fine esercizio prevista a 237 milioni. Meno 59,91% di spese per sponsorizzazioni e liberalità e, dall'U agosto al 14 dicembre, 57 progetti approvati rispetto ai 151 dello stesso periodo dell'anno scorso, con 307mila euro finanziati rispetto ai 768mila. E poi c'è il progetto Agsm Fattura Solidale, fondo per famiglie in difficoltà, risparmiando sui regali natalizi aziendali. «E io ho rinunciato all'auto blu», dice Croce. Altre operazioni nel segno della trasparenza amministrative.

«Riteniamo corretto sponsorizzare e sostenere, in accordo con il Comune e tutte le aziende, realtà come la Fondazione lirica Arena, strategica per l'economia veronese, che Agsm sosterrà ancora», dice Polato. Agsm in Albania? «Valutiamo qualsiasi business che vada a sostegno delle nostre aziende». •

Caliari, l'assessore Potato, il presidente Croce, Vanzo e Ambrosi nella sede dell'Agsm FOTOEXPRESS

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Mancano 18 mesi alla completa liberalizzazione del mercato elettrico, ma le questioni aperte sono tante. Ecco le proposte dei big Enel e A2A. E per i clienti più deboli si fa avanti Acquirente Unico

Il rebus bolletta. libera. di Angela Zoppo AMO*Itt uando a luglio 2019 scatterà la completa liberalizzazione del mercato elettrico saranno passati 20 anni dal decreto Bersani, che l'aveva avviata immaginando che si concludesse ben prima. Eppure i meccanismi che dovranno accompagnare verso la scelta del fornitore i consumatori ancora in regime di maggior tutela (le tariffe fissate dall'Autorità per l'energia) sono incerti e la battaglia tra le utility, spesso estremizzata in grandi contro piccoli, prosegue senza esclusione di colpi. Vista così, si capisce anche perché la data fatidica è stata rinviata per ben tre volte. La posta in palio è una larghissima fetta di utenti, oltre 20 milioni, che valgono tra 700 e 800 milioni di euro l'anno. Sceglieranno da soli o, per gli indecisi, finirà che sarà lo Stato a scegliere? La domanda è rimbalzata tra Autorità dell'Energia, Acquirente Unico, Enel, A2A, economisti e rappresentanti del governo al convegno organizzato a Roma dall'Adam Smith Society.

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Che possa scegliere lo Stato, mettendo all'asta lotti di clienti e piazzandoli a questo o quel fornitore in base per esempio alla collocazione geografica, è ovviamente un'ipotesi che non piace a molti dei maggiori operatori del mercato elettrico, gran parte dei quali sono quotati e hanno già abbozzato le possibili migrazioni di utenti nei piani industriali presentati al mercato, e anche a molti economisti. Ci sperano, invece, molti dei piccoli e piccolissimi fornitori ancora sul mercato, oltre 500 al netto di turnover e fallimenti che spesso lasciano buchi nei conti dei distributori di energia, anche se le aste sono state escluse da un emendamento del ddl concorrenza, votato con 370 voti favorevoli e 17 contrari. «Le aste non porterebbero i vincitori ad avere una competizione con altri operatori delle aree dove non hanno vinto, ma a tenersi la propria fetta di mercato, quindi non è vero che avere più soggetti che vincono le aste porta a più concorrenza», spiega l'economista Federico Boschi, esperto di temi energetici. «Tra l'altro siamo sicuri che tutti i soggetti che vincessero le aste sarebbero in grado di versare gli oneri di sistema, garantendo i contratti?». Ecco perché la prima proposta, in una tabella di marcia serrata da qui a luglio 2019, prevede l'istituzione di un Albo dei venditori. «L'Albo è previsto dalla Legge Concorrenza, per imporre requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità dei soggetti abilitati alla vendita di ener-

gia elettrica a clienti finali», spiega Carlo Tamburi, a capo di Enel Italia, «La competenza e l'affidabilità degli operatori sono fondamentali per l'informazione, la consapevolezza e quindi la salvaguardia del cliente, soprattutto in questa fase di avvicinamento alla fine del mercato tutelato. L'Albo inoltre può garantire al sistema elettrico una sana dinamica concorrenziale proteggendolo da comportamenti opportunistici dei trader».

La proposta è condivisa da Davide Tabarelli, presidente Nomisma Energia e curatore del rapporto «Mercato elettrico e del gas: fine della tutela e benefici della liberalizzazione». Anche per Tabarelli «bisogna assolutamente creare un albo dei venditori perché non è pensabile che oggi in Italia ce ne siano 560». Ma lo studio Nomisma tratta la questione da un punto di vista più originale. Se, infatti, per l'elettricità non ci si può aspettare che dall'1 luglio i prezzi tracollino a vantaggio dei consumatori, dove starà il vantaggio per chi dovrà scegliersi il fornitore? «In Italia la bolletta è ancora molto difficile da decifrare per i consumatori e in ambito elettricità i tempi sono comunque più lunghi rispetto per esempio al settore della telefonia. Chi ha pazienza, chi si informa, chi ha tempo riesce a trova-

re le offerte più convenienti». Ma quanto si può arrivare a risparmiare? In Olanda un'indagine ripresa nel Ceer Report 2016 mostra che il risparmio annuale medio atteso era di 85 euro; quello effettivo di chi ha cambiato fornitore è stato invece di 147 euro. In Italia lo studio Nomisma ha passato in rassegna 45 offerte già sul mercato. «Di queste, 26 sono più convenienti rispetto a quelle della maggior tutela, ossia il 58% del totale. L'offerta più economica consente un risparmio del 17,7% rispetto alle condizioni praticate dalla fornitura tutelata, corrispondente a un risparmio annuo di 94 euro. Di contro, l'offerta meno conveniente comporta un aggravio di spesa annua di 47 euro, ossia il 9% in più rispetto alla maggior tutela. In valore assoluto», conclude lo studio, «così come nel numero di offerte, nel caso dell'elettricità il mercato libero risulta mediamente già più conveniente rispetto al servizio tutelato. In effetti il prezzo medio delle offerte è di 19,16 cent per kWh contro i 19,72 del tutelato». Questo per limitarsi al prezzo. Ma la guerra tra gli operatori si combatte anche a colpi di benefit per fideliz-

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zare i clienti. «Pensiamo al guadagno che può essere conseguito con le cosiddette carte vantaggio, che si possono ottenere sottoscrivendo contratti di fornitura sul mercato libero e consentono sconti di notevole entità per acquisti effettuati da rivenditori di beni o erogatori di servizi convenzionati», aggiunge Tabarelli. «Per una famiglia italiana, caratterizzata da un comportamento medio di acquisto, il risparmio potenziale conseguibile è stimato in 1.222 euro, ossia l'80% della spesa media annuale per luce e gas».

I prossimi 18 mesi serviranno alle utility per affinare le offerte e renderle più visibili ai consumatori. «Siamo in una fase importante che durerà per tutto il 2018 per preparare le modalità di superamento della maggior tutela, il cliente deve essere messo in grado di scegliere», osserva ancora Tamburi, «Facciamo però anche chiarezza sulla situazione: Enel in termini di volumi ha poco più del 30% della quota di mercato nazionale, stando ai dati del 2016 il 35%, calcolato come media ponderata tra mercato libero, dove abbiamo circa il 20% e mercato tutelato, in cui abbiamo l'86%». Resta il

tema degli indecisi. «La mag- A2A proponiamo che a chi nel gior parte del mercato oggi è 2019 non abbia ancora scelto concentrato, e parliamo di circa il proprio fornitore, si applichi 53TWh per un valore di quasi un meccanismo di gradualità 800 milioni di euro, che diven- che prenda in considerazione ta quindi un tema di business l'utilizzo delle offerte ibride per le utilities», è la posizione Placet, con prezzi stabilidi Ester Benigni, responsabi- ti dal fornitore a condizioni le affari regolatori e mercato di contrattuali definite dall'AuA2A. «Tutti siamo più o meno torità». Per i clienti più deboli contrari al sistema delle aste è invece l'Acquirente Unico a per assegnare i clienti che non farsi avanti. Secondo il prescelgono, ma al momento nes- sidente e ad, Andrea Peruzy, suno fa proposte alternative «una delle soluzioni è immagiconcrete. Oggi i venditori so- nare un approvvigionamento no moltissimi e abbiamo visto dedicato operato da un sogche molti di questi sono falliti getto terzo e pubblico come lasciando diversi buchi nelle Acquirente Unico. (riprodusocietà di distribuzione. Noi di zione riservata)

GLI SCONTI D' INGRESSO SUL MERCATO LIBERO Dati in euro Fornitore

Fornitore

Fornitore

• Engie

115

• Agsm Energia

60

• AscotradelEnel /Gelsia

33

• En¡ gas e luce

106

• Edison

55

• Dolomiti Energia

31

• Vivi gas energia

84

• Aim Energia

50

• Enerxenia

30

• Hera

80

• Sgr Servizi

40,8

• Alperia

25

• GasNatural

75

• Green Network Energy

40,2

• Enercom

20

• E.On

70

• A2A/Axpo

40

• Iren

12

65,2

• Sorgenia

36

• Sinergas

10

65

• EstEnergy

35

• Illumia • Blueenergy/Lineapiù

Fonte: Portale tutela simile

Validità: 30 giugno 2018 GRAFICA MF-MILANO FINANZA

LE TAPPE VERSO IL MERCATO LIBERO Entro gennaio 2018

Autorità/acquirente Unico

Portale informatico per comparare le offerte elettricità/gas

Dal 1 ° gennaio 2018

Venditori

Campagna informativa per i clienti sulla fine della della maggior tutela

Entro febbraio 2018

Mise

Prowediment per erogazione benefici economici a clienti disagiati

Entro febbraio 2018

Autorità

Rapporto dell'Autorità al Mise su situazione mercato retail

Mise

Decreto per modalità di cessazione del regime di tutela

Entro maggio 2018

Mise/Autorità

Interventi di Mise e Autorità per implementare la liberalizzazione

Dal 1 ° luglio 2019

Venditori

Completa liberalizzazione del mercato elettrico

Entro aprile 2018

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Agsm taglia gli sponsor del G00% «Usiamo i soldi per l'Arena» Croce annuncia novità su auto elettriche: «Partnership con multinazionale» VERONA L'austerity di Agsm, dopo i regali aziendali (che finanzieranno le bollette solidali), colpisce le sponsorizzazioni. Tagliate di quasi il 60%, il 59,91% per l'esattezza: 307.977 euro spesi nei primi cento giorni del nuovo cda, dall'U agosto al 14 dicembre, contro i 768.260 euro relativi allo stesso periodo dell'anno precedente. In tutto sono stati tagliati 94 progetti. Tempo di vacche magre per le iniziative che la municipalizzata sosteneva? Secondo Daniele Polato, assessore alla Partecipate rappresenta quel «socio unico» che è il Comune, dietro il taglio c'è una strategia precisa. «Non vogliamo dire di no a chiunque - spiega - bensì che ci sia un coordinamento che valuti l'importanza dei singoli interventi economici». Un esempio concreto? La Fondazione Arena. «Non si può dire che la lirica merita sostegno e poi non comportarsi di conseguenza. Soprattutto se è un evento che porta redditività nel nostro bacino di utenza». Risorse «girate» tramite la sponsorizzazione potrebbero essere utilizzate, ipotizza Polato, per organizzare spettacoli di caratura internazionale. «Lo scopo nei prossimi due anni conclude l'assessore - è quello, al rientro dalla legge Bray, di sopperire ai costi, tra cui i due mesi di stipendio in meno ai

Alla guida Il cda di Agsm (Michele Croce con il vicepresidente Mirco Caliari e Francesco Vanzo) con l'assessore Daniele Polato

lavoratori». L'annuncio arriva nel corso del primo bilancio del nuovo cda di Agsm. Non è l'unica novità. Un'altra, potenzialmente rivoluzionaria, riguarda le colonnine per la ricarica delle auto elettriche: le prime due sono arrivate a giugno in lungadige San

100 giorni Tra i nuovi progetti di investimenti approvati da Agsm c'è l'estensione della rete cittadina di teleriscaldamento, con allacciamento anche del palazzo di Veronafiere

Giorgio. A breve ne seguiranno altre tre. Ma presto, verosimilmente nel 2018, in città ne potrebbero arrivare «centinaia», secondo le parole del presidente Michele Croce. Prima però deve andare in porto l'accordo che porterà alla partnership tra Agsm e «uno dei pri-

Avviate due partnership: con Csa Security, per il servizio contro furti e rapine e con Garda Uno Spa, multiutility idrica della sponda bresciana: Agsm curerà per loro la posa e la gestione della fibra ottica

mi gruppo automobilistici mondiali». Gruppo di cui non viene rivelato il nome, ma che dovrebbe essere uno tra Volkswagen - Audi e Toyota. Fosse confermato, si tratterebbe di un progetto che renderebbe Verona una «città pilota» su questo tema. «La trattativa che stiamo portando avanti in via esclusiva e riservata - precisa Croce - non prevede solo la diffusione capillare delle colonnine in città, ma anche iniziative per l'implementazione della mobilità alternativa, con dei pacchetti di servizio per i cittadini che acquistano l'auto elettrica e agevolazioni per l'installazione anche nei garage privati». Ma in questi giorni è inevitabile chiedersi anche come stiano procedendo altre trattative, quelle tra Agsm e Aim, l'azienda multiservizi vicentina con cui lungadige Galtarossa sta sondando la possibilità di una fusione. Dopo le dichiarazioni di Polato, che si è detto favorevole alle aggregazioni seppur dopo attente valutazioni, Croce si trincera dietro a un secco «no comment». «Quando ci sono in ballo operazioni milionarie come questa, la prudenza è necessaria - afferma il presidente della municipalizzata - ma le trattative, quello si può dire, sono sul tavolo».

Davide Orsato © RIPRODUZIONE RISERVATA

Accordo, inoltre, con l'acciaieria Pittini: ora il recupero termico dall'azienda ammonta a3,5 megawatt di energia

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E lutto

Vicenza piange Paolo Colla ex amministratore di Aim «Perdiamo un uomo colto preparato e generoso» Addio Paolo Colla è morto ieri per le complicanze della malattia scoperta qualche mese fa. Aveva 61 anni VICENZA Imprenditore, amministratore, appassionato di musica, pittura e amante della montagna. Vicenza piange Paolo Colla, l'ex amministratore unico di Aim spa fino all'estate scorsa, morto ieri mattina perle complicazioni di una malattia che già lo aveva colpito nei mesi scorsi. Vicentino, 61 anni da compiere il ig dicembre, Colla lascia il figlio Luigi e la moglie Giovanna ma anche una città, Vicenza, dove il suo era uno dei volti più noti, non solo per il ruolo di amministratore ma pure come imprenditore e appassionato di musica. Laureato in Economia aziendale a Venezia, ha lavorato nel mondo dell'imprenditoria fra Trieste, Milano, Genova e Ferrara per poi approdare in città, dove nel 2011 è nominato dal sindaco, Achille Variati, alla guida di Aim spa come amministratore unico, ruolo lasciato dopo che un grave malore lo aveva portato al ricovero, proprio nelle settimane decisive che avrebbero dovuto portare alla fusione fra Aim e la veronese Agsm. Nel cuore di Colla, però, c'era la passione per la politica, che lo portò nel Partito Liberale fino al ruolo di consigliere economico del ministro dell'Industria Renato Altissimo negli anni Ottanta. E c'erano poi la musica e la pittura: in città qualcuno lo ricorda ancora pianista e leader del gruppo di jazz-rock «Paalta Maframa», oppure escursionista in montagna, pittore per hobby. «Vicenza perde un amministratore colto, preparato e generoso - dichiara Variati -. Eravamo amici da cinquant'anni e la sua passione per la politica unita all'impegno professionale ed imprenditoriale lo ha reso manager intelligente e lungimirante». Anche il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Stefano Fracasso, ricorda Colla: «Ci lascia un amico, un intellettuale, un politico e un manager di grande livello. Una persona che dai tempi dell'associazione "Nessuno Escluso" si è impegnata per lo sviluppo di una democrazia liberale». I funerali probabilmente martedì a Santo Stefano.

G.M.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Antenne, il sindaco dal procuratore «Mediatore tra emittenti e demanio» Sboarina alla ex Mastino. Barbaglio: «Serve qualcosa di concreto». lleposilala un'istanza della difesa VERONA Il Comune scende in campo per tentare di trovare una soluzione al caso delle antenne «abusive» delle Torricelle, sequestrate mercoledì su disposizione del pm Gennaro Ottaviano. E lo fa proponendosi come mediatore tra le emittenti «oscurate» e l'Agenzia del Demanio proprietaria dell'area, come illustrato ieri pomeriggio dal sindaco Federico Sboarina al procuratore Angela Barbaglio nel corso di un incontro al quale hanno partecipato anche il direttore generale di Palazzo Barbieri, Fabio Gamba e il sostituto titolare dell'inchiesta, Ottaviano. «Legalità e difesa dei posti di lavoro sono valori fondamentali della mia amministrazione - ha detto il primo cittadino -. Per questo, fin da subito, mi sono attivato per fare in modo che il Comune potesse essere un soggetto autorevole per individuare una soluzione a questa complessa e annosa vicenda. Ho trovato nella procura la disponibilità al percorso che ho proposto e sul quale stiamo immediatamente lavorando. Mi sono attivato fin dall'inizio perché ritengo che l'interesse primario della nostra collettività sia il rispetto della legalità, ma anche la salvaguardia dei lavoratori del settore dell'informazione». Proposta accolta a braccia aperte al secondo piano dell'ex Mastino. «La mediazione è ben accetta e ci si augura che possa condurre a

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un risultato migliore di quella portata avanti per oltre un anno dalla procura», ha commentato il procuratore Barbaglio facendo riferimento al nulla di fatto dei precedenti incontri tra le parti organizzati dal sostituto Ottaviano per cercare di arrivare a una soluzione condivisa. «Siamo in presenza di primissimi passi, ma l'obiettivo è quello di arrivare a qualcosa di concreto e soddisfacente per entrambe le parti perché siamo in presenza di un illecito che si protrae da anni e che intendiamo evitare possa essere portato a conseguenze ulteriori». L'indagine avviata dal pm Ottaviano (si tratta della quarta inchiesta sulla vicenda) contesta alle emittenti l'invasione e il deturpamento della torricella di proprietà del Demanio (che non ha mai percepito alcuna indennità da chi trasmette da lì). Ma non è escluso che, a seguito del sopralluogo effettuato dalle Fiamme Gialle nel corso del sequestro di mercoledì mattina, possa venir contestato anche il reato ambientale relativo all'abbandono di rifiuti. Nel frattempo, sarà il giudice Livia Magri a dover decidere entro la prossima settimana se convalidare o meno il sequestro. E la difesa del Consorzio Reti Nordest e di Telenuovo (in

quanto emittente danneggiata), ha presentato un'istanza per chiedere il non accoglimento del provvedimento del pm o, quantomeno, di ridurne la portata consentendo almeno la trasmissione alle emittenti pur mantenendo l'area di salita Santa Giuliana sotto sigillo. L'avvocato Luciano Guerrini (che assiste la maggior parte delle emittenti coinvolte), nella sua richiesta, ha ricordato sia l'originario accordo stipulato tra gli operatori e l'Unione Antigrandine, sia le archiviazioni delle precedenti inchieste. Resta assai remota, comunque, la possibilità che la procura faccia un passo indietro prima del verdetto del gip.Agsm, intanto, ha fornito i nominativi delle utenze collegate alla torricella sequestrata: sarebbero 12, ma in alcuni casi si tratterebbe di consorzi che gestiscono le reti per conto delle emittenti e, per questo motivo, il numero dei papabili indagati potrebbe salire fino a venti. Il deputato del Pd, Vicenzo D'Arienzo, ha annunciato di essere pronto a coinvolgere il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda «per dare una mano alla positiva conclusione della trattativa in essere».

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vicenda Mercoledì mattina sono state oscurate diverse emittanti locali che trasmettevano dalla torretta Massimiliana sulle Torricelle

Sotto sequestro Il cartello della Guardia di Finanza posto davanti alle antenne sulle Torricelle, dopo l'operazione di mercoledì

a ,...dato S',o-.maa Con la legalità occorre difendere anche i posti di lavoro. Come Comune vogliamo mediare

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4 A staccare i fili i tecnici Agsm su mandato della procura. È l'epilogo provvisorio di una vicenda che si protrae da anni. Il reato ipotizzato è quello di invasione di edifici e deturpamento di cose altrui

p kam. a,la. .,- "d áb maz) È un anno che la procura è impegnata. Speriamo che così si giunga a risultati migliori

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DOPO I L BLI TZ S ULLE TORR IC E LL E DELLA FINANZA

ANTENNE. POLEMICHE AL BUIO Lorenzo Fontana, Flavio Tosi, Vincenzo D'Arienzo, Paolo Arena e Michele Bertucco

FONTANA : PORTO TUTTO ALLA UE Tosi: HANNO SPARATO PRIMA DELL'ALT ARENA: UN GRAVE DANNO ECONOMICO BERTUCCO: QUELLO STRUZZO DEL COMUNE Hanno trasmesso per trent'anni grazie ai ripetitori installati abusivamente sopra alla seconda Torricella Massimiliana, violando il vincolo di tutela della sovrintendenza per i beni storici e culturali. Per questo il pubblico ministero Gennaro Ottaviano ha ordinato il sequestro dell'impianti e i sigilli ai contatori elettrici alla Agsm, eseguito del Nudeo del Comando provinciale della Guardia di Finanza guidato dal colonnello Pietro Bianchi. La vicenda era stata sollevata in un'inchiesta della tramissione di Rai3 Report. Ma il contenzioso va avanti da trent'anni. Ma sulla vicenda si è scatenata subito la polemica."Il provvedimento di sequestro delle antenne sulle Torricelle rischia di causare gravi danni economici alle emittenti coinvolte, alcune delle quali nostre associate, ed è preoccupante sia per le potenziali ricadute sulle centinaia di dipendenti che quotidianamente prestano il loro servizio

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nelle aziende coinvolte, sia perché va a colpire il diritto all'informazione, sancito e tutelato dalla Costituzione". E' il commento di PaoloArena, presidente di Confcommercio Verona, all'indomani del sequestro delle antenne installate sulle Torricelle. Per Flavio Tosi "si è sparato prima di intimare l'alt: sarebbe stato più sensato da parte delle autorità - aggiunge fissare un termine ultimativo per oeneludere un accordo tra le parti, costringendole a definire la procedura. Il vero danno lo subiscono i cittadini, privati di uno tra i diritti fondamentali che è quello all'inforrnazione". L"europariamentare, vicesindaco di Verona e vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana assicura che porterà la vicenda all'attenzione dell'Unione Europea e del Governo italiano." In questa vicenda", ha detto, "giornalisti, lavoratori, utenti non c'entrano niente, ed è ingiusto che debbano subirne le conseguen-

L'intervento della Guardia di Finanza

ze" . Vincenzo D'Arienzo (Pd), sottolieando il rispetto che si deve alle decisioni della magistratura si dice "preoccupato per il contraccolpo sul servizio pubblico di interesse generale. Mi stupiscono, inoltre, sia il sequestro avvenuto a trattativa quasi al termine sia 'l'appuntamento televisivo' sulle Torricelle. A volte ci sono cose che pragmaticamente si possono evitare". A togliere la corrente ci pensa Michele Bertucco. "Il sequestro della torre martoriata da decine di impianti di radiotrasmissione abusivi", dice, " rappresenta un fallimento epocale della classe governante veronese che in tanti anni di abusivismo di governo non

ha saputo far altro che rimpallarsi le responsabilità anziché addivenire ad un piano di risanamento condiviso. Il Comune in particolare ha sempre recitato la parte dello struzzo facendo finta di non vedere l'abuso edilizio perpetrato malgrado le denunce del comitato e di Legambiente e anche dopo la mia interrogazione dello scorso luglio in cui chiedevo copia dei titoli edilizio gravanti sulla struttura. Agli atti non ne risultava nessuno. Eppure il fatto che Agsm, partecipata comunale al 100%, avesse aperto dei contatori in quel luogo, avrebbe dovuto quanto meno far scattare un sospetto e delle verifiche". Insomma, buio pesto. Co. Co.

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IL LUTTO. La malattia lo aveva costretto a lasciare il timone della Spa

Addio a Paolo C olla exidadiM e spìrìto 1íberale Fu consigliere del ministro Altissimo, poi manager Anima di Vicenza Riformista e di Nessuno escluso Variati: «La città perde politico colto e generoso» Marco Scorzato

Vicenza, da ieri, è un po' più povera: ha perso un liberale autentico, un intellettuale, un manager stimato, un uomo che amava la vita. Ha perso «una brava persona». Quando, ieri mattina, si è diffusa la notizia della morte di Paolo Colla, ex amministratore di Aim e spirito liberale scomparso la notte scorsa, tutti quelli che lo hanno conosciuto lo hanno ricordato così, con profonda commozione. Per mesi ha lottato contro la malattia, con coraggio e dignità. Con i valori che lo hanno sostenuto nella vita. Paolo Colla, che lasciala moglie e il figlio di 25 anni, avrebbe compiuto 61 anni martedì. BATTESIMO LIBERALE. Pacato, quasi british, Paolo Colla. Colto e al contempo alla mano. Sinceramente cordiale, ironico, intellettualmente rigoroso. A segnarlo profondamente è la formazione giova-

nile nel Partito Liberale, di cui diventa consigliere comunale nel 1980, venendo poi eletto segretario nazionale della Gioventù liberale. Diploma al liceo Pigafetta e laurea in Economia aziendale a Ca' Foscari, nel 1986 è arruolato come consigliere economico dal ministro dell'Industria Renato Altissimo. «Vicenza perde un amministratore colto, preparato, generoso: eravamo amici fin dallafine degli anni Settanta», è l'abbraccio del sindaco Achille Variati, che fu in Consiglio insieme con lui nell'80. I DUE MONDI. Non ha mai smesso di essere un idealista,

Sapeva sorri de r e d i og ni cos a, l d i l a della giusta serietà c he infon deva JACOPO BULGARINI D'ELCI VICESINDACO

Paolo Colla, anche quando la maturità lo ha portato a confrontarsi con il massimo della concretezza, nel mondo dell'impresa. Lasciala politica attiva nel 1987, a 31 anni, ma quel primo amore giovanile è un fuoco che non lo abbandonerà mai. Mentre la carriera nel settore privato lo porta ai vertici di varie aziende da Vicenza a Trieste, da Genova a Rovigo, Colla continua a far politica senza cercare incarichi o vetrine, ma seguendo la scia dei propri valori democratici e liberali. Sarà presidente di Vicenza Riformista e poi anima e cervello di Nessuno Escluso, il sodalizio in cui «Paolo si è impegnato per lo sviluppo di una democrazia liberale, per una società aperta», ricorda Stefano Fracasso, capogruppo del Pd in Regione. E in Nessuno Escluso che lo incontra il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci: «Vicenza perde uno dei suoi figli più belli ed intelligenti: un'intelligenza scomoda, per questa città - dice

Bulgarini -, un pensiero brillantissimo». Colla amava la musica, in particolare il jazz; suonava il pianoforte e componeva e aveva dato vita al gruppo Paalda Maframa. «Amava anche la montagna. E dipingere. Era capace di sorridere di ogni cosa, al di là della giusta serietà che sapeva infondere in ogni cosa», aggiunge Bulgarini. AL TIMONE DI AIM. «Un uomo preparato e di profonda moralità», conferma Michela Cavalieri, assessore alle Partecipate, che lo ha conosciuto quando il sindaco Variati ha pensato a lui per la guida di Aim. Era il 2011. «La sua passione per la politica unita all'impegno professionale lo ha reso manager intelligente e lungimirante - dice il primo cittadino -. Per questo gli ho chiesto, per due mandati, di guidare il più grande gruppo pubblico cittadino qual è Aim Spa. Con la sua gestione il bilancio dell'azienda ha avuto utili e margini operativi tra i più significativi». Da amministratore di Aim, Colla è stato «l'anima del progetto di fusione con Agsm». Lo riconosce Fabio Venturi, ex presidente della Spa scaligera. «A Verona, politici, personale di Agsm e sindacalisti lo ricordano come una persona capace, corretta e paziente». Purtroppo la malattia lo ha colpito proprio durante la trattativa per la fusione, la scorsa primavera, e lo ha costretto e chiudere pochi mesi dopo il mandato in Aim. LIBERTÀ E GIUSTIZIA. I tratti distintivi di Colla avevano radici profonde. Lo sottolinea

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«con affetto e commozione» Manuela Dal Lago. «L'ho conosciuto che era un giovane liberale di grande capacità e onestà: doti che ha sempre mantenuto», dice la consigliera ex leghista, mezza vita nel Pli. Il faro di Paolo Colla era il liberalismo riformista di John Rawls. Perché per lui "libertà" non poteva scindersi da "giustizia", «dall'uguaglianza delle opportunità». «I paradigmi politici e ideologici del Novecento non hanno più ragion d'essere. La globalizzazione e le nuove tecnologie hanno aperto opportunità, ma in assenza di una nuova governane hanno finito per allargare le ineguaglianze». Così Colla, l0 anni fa, da esponente di Sinistra liberale. Oggi, è tutto tremendamente attuale.

Paolo Colla, anima liberale, è scomparso all'età di 60 anni in seguito a una malattia

«Un uodi grandi valori gran valore» «Prima di tutto Paolo è stato un amico, con il quale ho collaborato in Aim in grande sinergia e condivisione. La notizia della sua scomparsa mi lascia con un'infinita tristezza». Lo afferma Otello Dalla Rosa, ex amministratore unico di Aim Energy negli anni in cui Colla è stato al vertice della holding di San Biagio, e attuale candidato sindaco del centrosinistra alle Comunali del 2018. «Piangiamo una persona dai grandi valori e di grande valore. A Paolo - aggiunge Dalla Rosa dobbiamo tutti molto, per quanto ci ha insegnato e per quanto ha saputo dare alla città di Vicenza con il suo impegno politico e manageriale. Non posso che ricordarlo con immenso affetto e profonda stima, unendomi nell'abbraccio a tutti i suoi cari in questi momenti difficili». Anche Federico Formisano, presidente del Consiglio comunale si unisce nel ricordo di Paolo Colla. «Ci ha accomunati , negli anni Duemila, la militanza in Vicenza Riformista , di cui Colla è stato presidente . Poi, da capogruppo del Pd, ho condiviso la scelta da parte del sindaco del suo nome per l'incarico di amministratore unico di Aim e ho apprezzato la grinta , la tenacia e la decisione che ha caratterizzato il suo operato. Mi è dispiaciuto perla repentinità della sua malattia, ricordo che in primavera era in Consiglio per parlare del piano industriale di Aim».. O RIPROOU-SE RISERVATA

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LE ANTENNE :1111

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Croce (Agsm) a Report: «Non aspettavamo altre che si muovesse

la procura di Verona» Demanio ed editori ancora lontani: ballano 660 mila euro La vicenda Mercoledì sono state oscurate diverse emittenti locali che trasmettevano dalla torretta Massimiliana sulle Torricelle. Il reato ipotizzato dalla procura è quello di invasione di edifici e deturpamento

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Mag i Il Comune ha 120 giorni per presentarci il progetto di Girolamo La cifra di 900 mila euro è frutto di un ricalcolo

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VERONA «Quando si spegne il segnale di un'informazione, non è mai una bella notizia. La storia del nostro Paese è piena di abusivismo. Ma questa rappresenta un unicum». Così Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione di RaiTre, Report, ha sintetizzato la vicenda del sequestro delle antenne «abusive» delle Torricelle. Un caso al quale il programma ieri ha dedicato un servizio a firma del giornalista Giulio Valesini, il terzo dal 2015, quando i riflettori di Report avevano portato la vicenda alla ribalta della cronaca nazionale.

Sul video scorrono le immagini del blitz di mercoledì scorso della guardia di finanza che, su disposizione del pm Gennaro Ottaviano, ha messo sotto sequestro tutta l'area della torricella di epoca asburgica dove una ventina di emittenti avevano installato ripetitori e antenne senza mai versare alcuna indennità al Demanio, proprietario del sito. «Non aspettavamo altro che la procura si muovesse con degli atti formali», dichiara il presidente dell'Agsm Michele Croce di fronte al cronista che gli chiede conto dell'energia erogata alle antenne irregolari. «Agire e adottare provvedimenti nei confronti delle emittenti radiotelevisive locali era sicuramente un atto scomodo», prosegue Croce. Perché il provvedimento della procura ha di fatto rischiato di oscurare canali storici dell'emittenza privata ve-

ronese come TeleNuovo, TeleArena, e TelePace.

E mentre in tribunale si attende che il gip Livia Magri convalidi o meno il sequestro, nel frattempo è scesa in campo compatta la politica. Il sindaco Federico Sboarina ha annunciato di essere disponibile a mediare tra operatori e Demanio per arrivare una soluzione. Ma la distanza da colmare, a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Report dai diretti interessati, sembra ancora relativamente

getto che di fatto già esiste perché c'è un pre-progetto», spiega a Report il direttore della Soprintendenza, Fabrizio Magani. Le emittenti, vorrebbero trasferire le antenne sul vicino traliccio (anch'esso abusivo). Per il giornalista Valesini, «per sistemare il monumento (la torretta, ndr) servirebbero circa 40omila euro». «Se il Comune non lo dovesse fare, lo dobbiamo fare noi e riscuotere poi» spiega Magani.

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ampia. È il direttore regionale del Demanio, Dario di Girolamo a confermare la cifra di circa goomila euro richiesta dallo Stato a fronte di un iniziale calcolo che sfiorava gli li milioni. «Lei lo sta chiamando sconto - spiega Di Girolamo a Valesini -, io le sto dicendo che si tratta di un ricalcolo che è stato fatto su delle basi oggettive». Ma l'avvocato della maggior parte delle emittenti, Luciano Guerrini, fissa un'altra cifra: «24omila euro». Un accordo che verrà discusso anche domani a Roma, alla presenza del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Antonello Giacomelli, chiamato in causa dai deputati veronesi Gianni Dal Moro, Alessia Rotta e Alberto Giorgetti. L'idea di base, è quella di riuscire a «liberare» una volta per tutte la torricella di Radetzky dalla giungla di cavi e antenne. «Il Comune ha 120 giorni per presentarci il pro-

I sigilli La guardia di finanza ha posto i sigilli alla torretta e Agsm ha tolto la corrente elettrica

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SOLIDARIETA. Il programma della Caritas per i giovani e gli adolescenti

Torna l'Ultimo con noi

per anziani e bisognosi I ragazzi raccoglieranno viveri a lunga conservazione E il 31 faranno gli a atori nelle case di riposo Ci sono ancora pochi giorni per iscriversi e partecipare agli eventi che precedono la festa di San Silvestro «Ultimo con Noi. Una festa oltre ogni confine» che regala viveri ai bisognosi e un momento di divertimento agli anziani.

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È qunto propongono ai giovani dai 16 ai 30 anni, Caritas diocesana, Centro di pastorale adolescenti e Giovani e Operazione Mato Grosso. Dal 26 al 31 i giovani che aderiranno a «Regalando Viveri» si occuperanno di raccogliere nelle case dei quartieri che hanno ricevuto il volantino di sensibilizzazione alimenti a lunga conservazione e lunga scadenza che poi saranno distribuiti alle famiglie in bisogno della nostra città, attraverso gli Empori della Solidarietà, e in America Latina nella baraccopoli di Chimbote, in Perù. Quindi sono previsti ben 250 giovani che si offriranno per bussare alle porte dei veronesi per raccogliere scatolette di tonno o di carne, olio di oliva e di semi, legumi, latte, semolino, fette biscottate, pasta, riso, pomodoro e così via.

zatori. Per il 2017, Regalando Viveri spera di raccogliere 500 quintali di alimenti. I131 dicembre nel pomeriggio la proposta del Cpag invece punta con gli adolescenti e i giovani che aderiranno, ad animare la giornata degli anziani che vivono nelle case di riposo. Dalle 14.30 i giovani andranno a visitare le strutture portando allegria, canti, tombolate e giochi a quanti sono ormai lontani dagli affetti familiari.

«Basta il poco di tutti per aiutare molte famiglie in difficoltà», spiegano gli organiz-

Per chi invece volesse sostenere la festa e partecipare al cenone di San Silvestro nella

I ragazzi di Chimbote, in Perù, a cui andranno gli aiuti Sala Margherita della Fiera, può prenotarsi telefonando al Cpag (045/767556 da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18); il pagamento del contributo sarà direttamente in Fiera la sera del 31 dicembre. Motore della festa Caritas la Diocesana con la casa accoglienza Il Samaritano, la Pastorale adolescenti e giovani e Operazione Mato Grosso in collaborazione con Comune, Agsm e Veronafiera. L'Ultimo con Noi è aperto a tutti: dai giovani alle famiglie, dai singoli ai gruppi. •

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LA MOSTRA. Fino alla vigilia di Natale la retrospettiva dell'artista locale

I sentimenti cli ifighetti in sculture e dipmti

Sculture lignee e tele di Italo Righetti , nella retrospettiva di Affi FOTO PECORA

Iniziativa di Lega iente Il Tasso per riscoprire il talento del pittore di Affì morto nel 1990 Il circolo culturale di Legambiente Il Tasso rende omaggio all'artista di Affi Italo Righetti, nel centenario della nascita, con una mostra allestista in biblioteca comunale (ex stazione) e inaugurata sabato. Attraverso una trentina di lavori, tra dipinti e sculture in legno, provenienti da privati e raramente esposti in

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pubblico, il circolo offre così una preziosa testimonianza del talento di Righetti, nato nel 1917 e morto nel 1990. Artista solitario, Righetti venne trascurato in vita e oggi è ricordato da pochi. La mostra retrospettiva, organizzata dai volontari di Legambiente con la collaborazione della biblioteca, con il patro-

cinio del Comune e con il sostegno diAgsm, è aperta a ingresso libero tutti i giorni fino a domenica 24 dicembre, vigilia di Natale: fino a venerdì dalle 14 alle 21, sabato e domenica dalle 1o alle 21. Sempre in biblioteca, questo venerdì 22 dicembre alle 20.30, ci sarà un incontro di approfondimento durante il

quale verrà illustrato, con ulteriori immagini, l'affascinante e sofferto percorso dell'artista originario del paese. Questa mostra arriva dopo quella che il circolo culturale di Legambiente organizzò a tre anni dalla morte di Righetti, nato ad Affi, dove ha vissuto e lavorato tutta la vita. «Ora, convinti che le sue opere debbano essere valorizzate, viene esposta una selezione dei suoi lavori. Abbiamo realizzato anche un catalogo», spiegano gli organizzatori del circolo. «Quella di Righetti», aggiungono, «è un'arte che trasmette un sereno, altre volte tormentato sentimento e che si pone come una delle più straordinarie esperienze artistiche, tali da ritenere la sua opera una delle più nobili e vere testimonianze locali». Per chilo desidera, inoltre, in questa settimana di esposizione è disponibile un catalogo, arricchito dalle testimonianze del figlio Gianni, della sorella Carla e del nipote Giuseppe Dalle Vedove. «Molte opere di Italo rappresentano scorci o panorami di Affi e, oltre a esprimere un'intensa partecipazione emotiva, sono foto - pitture irripetibili, che documentano luoghi profondamente cambiati», concludono i volontari del Tasso, «abbiamo il dovere di non disperdere il senso della sua opera, trasmettendolo alle nuove generazioni». • C.M.

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"Ultimo con noi": un 31 dicembre tra divertimento e solidarietà In Fiera dalle 18.30 si rinnova il tradizionale appuntamento n ultimo dell'anno che non dimentica gli ultimi. E il programma alternativo del San Silvestro promosso dalla Caritas diocesana e dal Centro di pastorale adolescenti e giovani. Il 31 dicembre sarà riproposta la festa "Ultimo con noi", esperienza rivolta soprattutto alle nuove generazioni, ma aperta anche alle famiglie. Più di 700 persone potranno affollare il Salone Margherita, messo a disposizione da VeronaFiere per accogliere l'evento. I cancelli del Pala Expo si apriranno alle 18.30; alle 19 il vescovo mons. Giuseppe Zenti celebrerà la Messa e alle 20 inizierà il cenone, seguito da musica e balli per festeggiare insieme l'arrivo del nuovo anno. Ai tavoli si mangerà il cibo preparato dai volontari dell'Operazione Mato Grosso. Il cenone sarà

U

condiviso con gli ultimi: persone in difficoltà, senzatetto accolti nei dormitori, richiedenti asilo. Un progetto di inclusione e di scambio, a cui collaborano anche il Comune di Verona e Agsm. Lidea di dedicare il veglione ai poveri è ormai una tradizione per la diocesi scaligera e conferma la volontà di guardare alle periferie dell'umanità, spesso evocate da papa Francesco. «L'occasione dell'Ultimo chiama tutti i cittadini di Verona a partecipare per condividere il pane con chi non lo ha - spiega mons. Giuliano Ceschi , direttore della Caritas diocesana -. Noi cristiani abbiamo il dovere di rispondere ai fratelli in bisogno nello stesso modo in cui abbiamo il dovere di rispondere a Cristo che si è fatto povero: nei poveri che aiutiamo possiamo riscoprire noi stes-

si». Nel pomeriggio del 31 dicembre adolescenti e giovani vivranno un'altra esperienza intensa. «Gireranno le case di riposo per portare un sorriso ai tanti anziani e ammalati ospiti delle strutture, alla scoperta dell'altro che soffre», informa don Giampaolo Melchiori, direttore del Centro di pastorale adolescenti e giovani. Dal 26 al 31 dicembre, inoltre, con la regia dell'associazione Operazione Mato Grosso, 250 giovani gireranno la città per raccogliere beni alimentari non deperibili. Liniziativa prende il nome di "Regalando Viveri": pasta, riso, legumi, olio e tonno donati saranno poi destinati agli Empori della solidarietà di Verona e alla mensa della baraccopoli di Chimbote, in Perù, a sostegno delle missioni in America Latina. Un piccolo gesto che può fare la differenza: anche una lattina di pelati o una scatola di carne contribuirà a raggiungere l'obiettivo dei 500 quintali di raccolta. Le adesioni alla veglia di fine anno si ricevono chiamando il Centro di pastorale adolescenti e giovani (tel. 045.6767556, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18); il contributo di 15 curo potrà essere versato direttamente in Fiera il 31 di-

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DA OLTRE UN SECOLO

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Antenne, appello al governo per salvare le emittenti Ieri incontro a Roma con il sottosegretario Giacomelli. Il comitato: «Va demolito tutto» VERONA La priorità il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli l'ha ribadita anche ieri. «Salvaguardare il diritto all'informazione». E, di conseguenza, i posti di lavoro. E questa l'egida sotto cui a Roma, nel suo ufficio, si sono ritrovati gli editori delle emittenti che trasmettevano dalla seconda torricella con l'avvocato Luciano Guerrini e i deputati veronesi Alessia Rotta che ha organizzato la riunione, Diego Zardini e Massimo Giorgetti. Un incontro che non ha volutamente affrontato la questione «penale», ma che si è concentrato su quella «monetaria». Vale a dire il pagamento degli arretrati al Demanio, con il conseguente sblocco del sequestro preventivo. Ha chiamato il sindaco Federico Sboarina, il sottosegretario. Che la materia la conosce alquanto bene, visto che è stato direttore di un'emittente romana. E dall'incontro e dalla telefonata è nata la proposta di un tavolo

informale, «ad horas» ha insistito Giacomelli. Quindi già la prossima settimana, appena passato il Natale. Tavolo da istituire in prefettura, con il coinvolgimento dei lavoratori delle varie emittenti, con il sottosegretario con delega al Demanio Paola Di Micheli che

L Un incontro per arrivare al pagamento degli arretrati e garantire le trasmissioni si è dichiarata disponibile all'incontro e con il direttore regionale dell'agenzia Dario Di Girolamo. Ma sul risvolto penale della questione torna il comitato contro le antenne sulle Torricelle. Che dalla sua posizione non arretra. «A seguito del provvedimento della procura - viene spiegato in un comunicato - del decreto della soprintendenza e della posizione di Agsm, il comitato chiede l'intervento immediato del Comune affinché ordini la demolizione di tutte le opere abusive, traliccio compreso e il ripristino dello stato del luogo, così come previsto dalla legge». Il traliccio in que-

lavoratori delle emittenti che rischiano la chiusura, i membri del comitato. «Siamo felici che il sottosegretario Giacomelli si sia interessato alla vicenda. Il servizio pubblico non è in discussione. Quello che non si può più tollerare è la situazione di abusivismo che si trascina da oltre 3o anni. Ci teniamo a precisare che l'eventuale situazione di disagio che potrebbe venirsi a creare per il provvedimento della procura è una conseguenza dell'illegalità in cui hanno operato le emittenti e dell'assoluto immobilismo delle istituzioni. Ci auguriamo che tutti possano proseguire nelle loro attività, consapevoli che il rispetto delle regole è alla base del vivere comune di una comunità». Rischia di essere il convitato di pietra al tavolo proposto da Giacomelli, il comitato. E una soluzione «amministrativa» potrebbe non bastare. Angiola Petronio © RIPRODUZIONE RISERVATA

stione è quello, abusivo, da 75 metri attaccato alla torre massimiliana su «cui le emittenti vorrebbero spostare le loro parabole e antenne e che deve essere tassativamente abbattuto». Rigettano l'accusa di essere insensibili nei confronti dei

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Motta, auguri a1 veleno «Mi sento th troppo» Il dg di Agec a Sboa ° a e all'assessore Polato: «Ho fatto il mio dovere, mai bilancio così in attivo» Enrico Santi Festa natalizia dal sapore agrodolce ieri nella sede dell'Agec in via Noris. Il tradizionale incontro dell'amministrazione comunale, presente il sindaco Federico Sboarina, con il personale e i dirigenti dell'azienda speciale per lo scambio degli auguri, si è infatti trasformato in una sorta di resa dei conti fra il direttore generale Maria Cristina Motta e l'amministrazione comunale sempre più intenzionata a rimuoverla dal suo incarico. A spingere per questa soluzione, si vocifera, sarebbe il presidente dell'Agsm e leader di Verona Pulita Michele Croce, movimento di cui il presidente dell'Agec Roberto Niccolai fa parte. L'ex magistrato venne scelta come direttore dal Cda di Agec, allora presieduto da Massimo Galli Righi, l'll dicembre 2014. Secondo una delibera portata in Giunta dall'assessore alla partecipate Daniele Polato il contratto, stipulato durante l'amministrazione Tosi, contiene «vizi di illegittimità». Rilievo respinto da Galli Righi che nei giorni scorsi aveva ricordato che «nessuno aveva impugnato al Tar quell'atto».

«Per me questo non è un bel momento e qui ormai mi sento di troppo ma sono venuta lo stesso perché so di aver sempre fatto il mio dovere». Le parole del dg, applaudite dai presenti, risuonano ina-

Si parla di noi - Istituzionale

A Dipendenti dell'azienda agli auguri di Natale nella sede di via Noris spettate nel salone di palazzo Diamanti. Da come esordisce, dopo aver chiesto a sorpresa il microfono dalle mani dell'assessore Polato, si capisce subito che il suo saluto non avrebbe percorso i binari del "volemose ben". «Non sono diplomatica» mette in chiaro. E confessa di sentirsi «delusa dopo aver lavorato tre anni a rimettere a posto un'azienda che usciva da una situazione complicata». Prima di lei intervengono Niccolai che augura un «2018 di gioia e luce» e Polato che ricorda le «trasformazioni importanti» che hanno interessato l'azienda, ma anche «le sfide del 2018 per rispondere alle esigenze delle famiglie veronesi». Ecumenico anche il saluto del sindaco Sboarina: «Vi auguro di sentire lo stesso orgoglio che sento io, di operare per il bene della città e delle famiglie e in particolare, per quanto vi riguarda, di quelle più bisognose». E conclude con un

«buon e santo Natale, perché per me Natale è il presepio». Auspicio che la dg Motta ricambia a suo modo: «Natale ognuno lo interpreta come crede, anche laicamente, ma penso che per tutti sia una ricorrenza importante per i valori etici che esprime, per questo non potevo festeggiarlo senza auguri sinceri». Poi si libera di un sassolino: «Quest'anno, così lo sente anche il sindaco, chiudiamo con un bilancio migliore del 2016, quasi eccessivamente in attivo grazie alla chiusura della trattativa con Euro-ristorazione Serenissima dalla quale abbiamo ricavato 500mila euro». Infine si rivolge «a Federico, più che al sindaco» augurandogli di «diventare il migliore papà del mondo, che è la cosa più importante, anche di fare il sindaco o l'avvocato». E gli passa il microfono. «Sarà difficile per me», ringrazia Sboarina, «che ci sia un anno più bello del 2017». •

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ENERGIA. Campagna informativa sulla fine della maggior tutela lefonico, 045.2212123, per accogliere le richieste d'informazione degli utenti, che li aiuterà a districarsi tra le varie offerte degli operatori. Quindi dal 2018 l'azienda municipalizzata avvierà una campagna informativa attraverso manifesti, spot radio e coinvolgimento dei soggetti istituzionali. Agsm Energia definirà inoltre delle partnership con enti e associazioni con presenza diffusa sul territorio per istituire punti informativi e consulenza, anche nei negozi o nei bar.

Contatori elettrici dell'Agsm

Agsm spiega c os'è il libero mercato Il presidente Croce: «Gli utenti devono poter capire che significa cambiare gestore e quali opportunita» Elena Cardinali

Un mercato libero obbligatorio. Sembra una contraddizione, ma è esattamente quello che succederà tra un anno e mezzo, il primo luglio del 2019, quando entrerà a pieno regime il decreto Bersani sulla liberalizzazione. Per i gestori di energia, tra cui Agsm, si tratta di un'opportunità straordinaria: per effetto della legge sulla concorrenza ci sarà l'abolizione del merca-

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to di maggior tutela scelto da milioni di clienti, 23 in Italia, il 63 per cento del mercato, ovvero la fine dei contratti a tariffe applicate ai consumi e condizioni economiche contrattuali regolate e tutelate dall'Autorità per l'Energia, e il passaggio al libero mercato per tutti. Ma bisogna fare attenzione: se si rientra negli elenchi dei vecchi enti che monopolizzavano l'energia, e non si è mai cambiato gestore, si rischia di essere smistati auto-

maticamente verso qualche ente tramite il meccanismo delle aste. Perciò, come spiega il presidente di Agsm, Michele Croce, «è necessario fare scelte consapevoli. E Agsm mette a disposizione una campagna informativa, basata sulla vicinanza al cliente, la trasparenza nella comunicazione e la sicurezza sull'informazione ricevuta, per far capire agli utenti i percorsi migliori da attuare». Intanto Agsm mette subito a disposizione un recapito te-

Se a Verona capoluogo Agsm serve oltre l'80 per cento delle famiglie, in provincia sono oltre il 60 per cento, circa 200mila famiglie, gli utenti a maggior tutela. In Italia sono il 63 per cento. E tutte le multiutilty dell'energia sono pronte a buttarsi in questo mare di utenze per poter sedurne il più possibile. In Italia sono 560 le società che vendono energia elettrica e gas, tra cui Agsm perla quale si apriranno ulteriori opportunità di crescita. «Spesso il cliente non è nemmeno a conoscenza che non potrà più pagare l'energia elettrica e il gas al prezzo tutelato, ma dovrà scegliere un fornitore sul libero mercato», precisa il presidente Croce, «senza l'obbligo di rinnovare il contratto di energia con lo stesso fornitore utilizzato nel regime di maggior tutela, ma con la possibilità di scegliere l'offerta più conveniente tra tutti gli operatori di mercato. Per questo è necessario disporre di informazioni chiare e corrette anche sulle eventuali conseguenze di una mancata scelta del fornitore dopo il primo luglio 2019, non ancora completamente disciplinate». •

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PARTE LA CAMPAGNA INFORMATIVA

INATTESA DEL MERCATO LIBERO ORA AGSM INFORMA LE FAMIGLIE Il presidente Michele Croce illustra i principi cardine: vicinanza al cliente, trasparenza e sicurezza . Nove uffici e telefono dedicato "Tramite questo progetto Aqsm mette al primo posto i cittadini per aiutarli a scegliere in questa fase che presenta ancora molte incertezze ". Il neopresidente di Agsm, l'avvocato Michele Croce ha lanciato personalmente la campagna informativa del servizio di "maggior tutela" per l'energia elettrica e il passaggio al mercato libero. A partire dal primo luglio 2019 le famiglie e i clienti non domestici avranno infatti la possibilità di fruire di forniture elettriche e gas con tariffe in mercato libero. Per effetto della legge sulla concorrenza ci sarà l'abolizione del mercato di maggior tutela scelto da milioni di clienti (23 milioni in Italia, il 63% del mercato), ovvero la fine dei contratti a tariffe applicate ai consumi e condizioni economiche contrattuali regolate e tutelate

dall'Autorità per l'Energia e il passaggio al libero mercato per tutti. L'apertura totale e completa al libero mercato rischierà tuttavia di cogliere impreparati milioni di cittadini. Per permettere loro una scelta informata e consapevole, da gennaio 2018 partirà la campagna informativa del Gruppo Agsmche si basa su tre principi: vicinanza al cliente , trasparenza nella comunicazione e sicurezza sull'informazione ricevuta. Gli strumenti utilizzati per realizzare questa campagna saranno : annunci pubblicitari sui media locali, affissioni e pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico , punti informativi e comunicazione attraverso organizzazioni con presenza diffusa sul territorio e un numero di telefono dedicato al quale rivolgersi (045 2212123) per ricevere informazioni e che

aiuterà i consumatori a districarsi tra le numerose offerte dei vari operatori . Inoltre la campagna informativa sarà realizzata anche attraverso i 9 uffici di Agsm Energia nella provincia e l'ufficio di assistenza e consulenza itinerante. Agsm Energia definirà inoltre partnership con enti e associazioni con presenza diffusa sul

territorio per istituire punti informativi e di consulenza. "Riteniamo ", ha concluso l'avvocato Croce , " che un operatore come Agsm Energia, tradizionalmente vicino al cittadino e al territorio , debba dare per questo priorità all'informazione ai clienti e la nostra campagna va proprio in questa direzione".

Giornalisti presenti alla conferenza

Michele Croce

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di Verona - Sabato 23 dicembre 2017 - Alcogram Sri . Tutti i diritti riservati . Non vendibile separatamente

AGSM TRA PRESENTE E FUTURO

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L'AZIENDA DI LUNGADIGE GALTAROSSA PROIETTA LA CITTA' NEL GOTHA DEI CENTRI MONDIALI, DA AMSTERDAM A DUBAT, A RIO DE JANEIRO - IL PRESIDENTE MICHELE CROCE : "SOGNO UNA NUOVA MOBILITA' PER UNA MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA" Smart city, ossia "città intelligente". È il termine inglese che ormai da qualche anno viene utilizzato nella vulgata comune per descrivere l'insieme dei progetti di pianificazione urbanistica mirati all'innovazione dei servizi pubblici. Smart city significa tecnologia, digitalizzazione, mobilità, ambiente, efficienza energetica. Insomma, smart city significa futuro. Giusto un anno fa, dalle colonne dei nostri giornali, davamo ampio risalto all'impresa in cui Agsm aveva deciso di cimentarsi: ossia di trasformare una città affascinante ma antica come Verona in una piccola capitale mondiale del digitale. Oggi possiamo dire che l'azienda di lungadige Galtarossa ha centrato tutti gli obiettivi che si era posta nei primi dodici mesi. La novità più di impatto è stata sicuramente la creazione di un'unica rete wifi gratuita e illimitata. Il processo di unificazione di "Guglielmo" e di "FreeWifiAgsm" è stato un successo. Dalla loro unione è nata "Freewifi@verona", una rete ad alta velocità (500 megabit per secondo) a costo zero. Per accedervi è sufficiente scaricare, in modo gratuito, "Verona SmartApp", tramite la quale cittadini e turisti possono anche trovare informazioni di primaria importanza come gli orari degli autobus, le farmacie di turno, i parcheggi più vicini e la relativa disponibilità, le mostre visitabili, gli spettacoli in calendario,

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proposte commerciali e molto altro. In pratica "Verona SmartApp" è una sorta di mappa cittadina interattiva. I pali dipinti di blu dell'illuminazione pubblica sono i simboli identificativi del nuovo servizio "smart", che a livello mondiale - come progetto pilota - è nato ufficialmente nel 2010 a Rio de Janeiro. L'Unione Europea, per la realizzazione delle "città intelligenti", ha previsto una spesa totale fino al 2020 che complessivamente sfiora i 12 miliardi di euro. Ma torniamo a Verona, dove smart city non significa soltanto wifi gratuito ma anche mezzi elettrici.

vita». Attualmente le colonnine installate a Verona sono quattro: la prima, che si trova nel piazzale della Fiera, è stata dotata di una particolare presa di corrente da 22 kilowatt, in corrente alternata, idonea per la ricarica accelerata di molti modelli di auto elettriche. Provvisoriamente è stata provvista anche di una presa normale da 3 kw per la ricarica di motorini e di biciclette elettriche. La seconda, a doppia postazione per consentire la

Il presidente di Agsm Michele Croce e il sindaco di Verona Federico Sboarina all'inaugurazione della colonnina di via Pallone In alto una centralina wifi presente in città «Ciò che sogno per la nostra città» dice il presidente di Agsm, Michele Croce, «è una nuova mobilità per un futuro silenzioso e pulito e con una migliore qualità dell'aria e della

ricarica di due auto contemporaneamente, è dotata di 2 prese da 22 kilowatt ed è stata collegata in prossimità del centro in lungadige San Giorgio. La terza colonnina e in

via Pallone, è sempre a doppia postazione, può ricaricare due auto contemporaneamente, è dotata di 2 prese da 22 kw, ed è stata

posizionata in due stalli del parcheggio auto sul lato delle mura comunali, all'incrocio con via del Pontiere. La quarta, nel parcheggio della sede Agsm, è a disposizione della clientela. La ricarica, per gli utilizzatori, è gratuita per il primo anno di servizio ed è accessibile solo tramite "Verona Smart App". Basta scaricarla e accedere alla sezione "Colonnine di ricarica". Tramite il "Qr code" della colonnina sarà possibile sbloccarla e procedere con la ricarica del proprio mezzo.

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"FASE", UNA SCUOLA SOSTENIBILE E ATTENTA Sono cominciate a ottobre le attività del progetto EASE (Economia, Ambiente, Società, Educazione) "Una scuola sostenibile - raccogliamo miglia verdi, gialle, rosse, blu e marroni". Il progetto è stato proposto a tutte le scuole primarie della città del Comune di Verona, con l'importante sostegno di Agsm, Amia, Acque Veronesi e Coldiretti di Verona. La proposta del progetto è articolata nell'arco di tutto l'anno scolastico 2017-2018. Le scuole partecipanti misureranno alcuni comportamenti scolastici sui temi della sostenibilità, i quali verranno

monitorati dagli alunni di ogni classe che, a rotazione, assumeranno il ruolo del referente ecologico. Questi i temi interessati: mobilità sostenibile (Miglia Verdi), risparmio energetico (Miglia Gialle), riduzione degli sprechi e dei rifiuti (Miglia Rosse), uso consapevole dell'acqua (Miglia Blu), cura della natura (Miglia Marroni). L'iniziativa prevede anche la realizzazione di tre progetti sui quali la scuola o gruppi di classi potranno sviluppare i propri percorsi didattici. Per ogni tematica ("L'acqua nascosta e l'impronta idrica"; "Siamo ciò che mangia-

mo", "Nel quartiere ci abito anch'io!") sono previste uscite didattiche nei quartieri e nei parchi, oltre a laboratori nel Centro di Riuso Creativo. L'Ecosportello fornirà gratuitamente ad ogni classe il materiale didattico: il "Calendario della Sostenibilità" per la misurazione dei comportamenti sostenibili, il "Quaderno della Sostenibilità" per le classi terze, quarte e quinte, con fumetti, giochi e approfondimenti sui temi proposti dal progetto, utilizzato dagli insegnanti come strumento didattico e di collegamento con la famiglia ed infine, per i

bambini delle classi prime e seconde, le schede dell'Orso Rolando" da colorare per imparare le buone regole della scuola. Nell'iniziativa sono coinvolti 16 istituti comprensivi della città, 33 scuole primarie, per un totale di circa 5 mila alunni. Si tratta di un'opportunità di riflessione utile a far comprendere ai genitori e ai piccoli consumatori quanto la sorte del pianeta sia legata in buona parte alla disponibilità di risorse naturali e come affrontare l'accelerazione intensa e non sempre prevedibile dei cambiamenti climatici.

VILLAFRANCA: MEZZO MILIONE PER LE FOGNATURE POTENZIAMENTO DEL SERVIZIO NELLE FRAZIONI

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IELLA ECONOMY ECOMONDO, CAPITALE GIIEEN L'azienda di lungadige Galtarossa protagonista del meeting di Rimini Il presidente Michele Croce: "A Verona il futuro grazie alle nuove tecnologie"

II presidente dei Gruppo Agsm Croce, Michele assieme ad alcuni dirigenti di Amia e Agsm, ha partecipato a Ecomondo, la fiera leader della green economy nell'area euro-mediterranea che si è svolta dal 7 al 10 novembre a Rimini. Un evento internazionale che ha unito in un'unica piatta-

mossa vincente? Più un cittadino differenzierà i suoi rifiuti e meno pagherà di tassa perché verrà tutto tracciato". Novità da Ecomondo anche per quanto riguarda la mobilità elettrica. "Un'altra delle sfide in cui noi di Agsm crediamo molto è quella delle colonnine per la ricarica di qualsiasi veicolo elettri-

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Qui sopra il pres. Agsm Michele Croce, in alto a dx con il d.g. di Amia Maurizio Alfeo. In basso alcuni stand di Ecomondo forma tutti i settori dell'economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. "Questo è l'appuntamento di riferimento per conoscere i trend, le innovazioni e le nuove tecnologie e confrontarsi con i massimi professionisti del settore", ha commentato il presidente Michele Croce. Che ha continuato: "Abbiamo visitato lo stand dei cassonetti per i rifiuti che arriveranno fra pochi mesi anche a Verona. Ogni cittadino verrà dotato di una tessera personale che permetterà di attivare questi dispositivi 'intelligenti' in cui si dovranno riporre carta, plastica, umido, indifferenziato. E quale sarà la vera

Si parla di noi

co. Porteremo a Verona il futuro grazie a tecnologie di ultima generazione che permetteranno la ricarica in tempi molto veloci". Dentro Ecomondo si è svolta anche 'Key Energy', la fiera sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili. Qui l'attenzione era puntata sulle materie prime e sull'importanza dell'approvvigionamento e del riciclo per un'economia sostenibile. Da Ecomondo passa anche il futuro di Verona", ha concluso Michele Croce, "perché qui si trovano soluzioni per l'urbanizzazione, i progetti e i piani di mobilità che consentono di migliorare la vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territorio".

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PUNTUALE " PER UN 2018 DA RECORD "RACCOLTA Un microchip inserito in sacchetti e cassonetti permetterà di ragigiungere 1'80 per cento di differenziata. E poi si pagherà in base ai consumi effettivi

Serit è una società a capitale misto pubblico-privato che da oltre vent'anni opera nel Veronese e nel Mantovano nel campo dell'igiene urbana, che va dalla raccolta dei rifiuti, alla pulizia del territorio, alla gestione degli ecocentri al decoro urbano. L'azienda offre quotidianamente i propri servizi a circa 440 mila utenti in 124 Comuni. Conta circa 300 dipendenti ai quali vanno aggiunti un'ottantina di contratti a tempo determinato. Gli obiettivi fissati a inizio 2017, ci dice il presidente, Roberto Bissoli , sono stati ampiamente raggiunti. «Siamo ancora una volta in utile. Al momento si tratta di un utile "previsionale", quindi non possiamo dare la cifra precisa, però di sicuro ci metterà in condizione o di accantonare come abbiamo fatto in passato, o di produrre dividendi importanti. lo ormai sono alla guida dell'azienda da cinque anni: quando mi sono insediato avevamo un capitale sociale di 800 mila euro, oggi siamo oltre i due milioni interamente versati. E in questo periodo abbiamo distribuito quasi due milioni di dividendi». La raccolta differenziata, ossia la quantità di materiale raccolto nel totale dei Comuni serviti e successivamente avviato a riciclo, ha superatoNampiamente il 70 per cento. Ma l'obiettivo per il 2018 si chiama "raccolta puntuale", e consentirà di superare la soglia dell'80. Ma cos'è questa raccolta puntuale? «Forniremo agli utenti dei sacchetti dotati di microchip, Si parla di noi

così da sapere chi lo utilizzerà effettivamente per la raccolta dei rifiuti, e se effettivamente il cittadino avrà differenziato.

già stato inaugurato. Nei prossimi mesi entrerà a regime anche in tutte le altre realtà servite da Serit, che nel 2018,

stata presa per avere spazi maggiori che ci consentiranno di migliorare ulteriormente i servizi al cittadino». L'impianto di Cavaion è comunque all'avanguardia. Basti pensare al processo di cernita e di prepulizia della plastica derivante dalla raccolta differenziata. Il prodotto viene pressato e inviato ai centri di selezione. Si tratta di un passaggio fondamentale nel processo di riciclo, dato che uno dei problemi maggiori nella raccolta differenziata è legato alla presenza di materiale estraneo. Una difficoltà che tra qualche mese, grazie alla raccolta puntuale, verrà ulteriormente attenuata.

Anche il cassonetto sarà dotato di un microchip e se questo non combacerà con quello del sacchetto - che ne so, plastica con plastica o umido con umido - non si aprirà. Si tratta di un'innovazione giusta perché ad esempio un anziano che vive solo non può pagare come una famiglia di quattro persone soltanto perché abita in una casa grande. Ognuno deve pagare effettivamente per i rifiuti che produce. Inoltre

la raccolta puntuale ci permetterà di differenziare ancor di più alla fonte». In qualche Comune il nuovo sistema è

ci anticipa Bissoli, cambierà anche sede, da Cavaion a Rivoli: «La decisione» sottolinea il presidente di Serit «è

In alto il presidente di Serit Roberto Bissoli - Sotto l'ingresso degli uffici - in basso i mezzi dell'azienda in azione

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Fusione Agsm-Aim Croce: trattativa già iniziata VERONA «La trattativa con Aim è iniziata la settimana scorsa, dopo gli esami di studio, ma altro non posso dire». Così Michele Croce, presidente di Agsm, ieri, in una conferenza stampa con cui l'azienda multiservizi ha presentato la campagna d'informazione circa il passaggio al mercato libero, dal i' luglio 2019, per l'energia elettrica e il gas. Nato alla fine del 2016, il progetto di fusione tra la multiutility veronese e quella vicentina, Aim appunto, punta a creare il quinto colosso italiano dell'energia, fatturato da 1.1 miliardi di euro, 2.250

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dipendenti, il 57,5 per cento delle quote a Verona col restante 42.5 per cento in mani vicentine. La novità, dunque, è l'avvio della trattativa. Mentre sul tema del passaggio al mercato libero, Agsm ha già iniziato la sua campagna d'informazione. «Qui a Verona, in città, circa l'8o per cento degli abitanti ha già scelto l'operatore del mercato libero - spiega Croce - mentre il 22 per cento circa usufruisce ancora del cosiddetto "servizio di maggior tutela", che in Italia riguarda il 63 per cento dei clienti (Verona è in netta controtendenza, ndr) e il cui mercato sarà appunto abolito dalla legge sulla concorrenza: a quel punto, si dovrà scegliere l'operatore e i consumatori vanno informati». Tra le iniziative di Agsm, il numero di telefono 045/2212123 cui chiederà informazioni proprio sul passaggio al mercato libero. (m.s.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SCONTRO IN PUNTA DI DIRITTO

" LIBERATE LE ANTENNE "

IL GIP LIVIA MAGRI BOCCIA IL SEQUESTRO PREVENTIVO D'URGENZA DISPOSTO DALLA PROCURA. LA MEDIAZIONE DI

SBOARINA E L'INTERVENTO DEL DEPUTATO PD D'ARIENZO . L'AGSM RIPRISTINA L'ENERGIA ELETTRICA "Liberate le antenne". E così si profila uno scontro in punta di diritto tra la Procura da una parte e l'ufficio del Giudice per indagini preliminari. Infatti il Gip, Livia Magri, non ha accolto il sequestro preventivo d'urgenza degli impianti radio-televisivi sulla Torricella Massimiliana, disposto dal sostituto procuratore della Repubblica, Gennaro Ottaviano ed eseguito dalla Guardia di Finanza lo scorso 13 dicembre. Bocciando il provvedimento di sequestro, il Gip ha accolto la tesi delle emittenti «oscurate» dal sequestro. Ora i tecnici di Agsm dovranno ripristinare l'erogazione dell'energia elettrica che alimenta le antenne. Sono una trentina le emittenti coinvolte dal sequestro. Proprio il 13 dicembre, per i veronesi giorno di Santa Lucia, la Guardia di Finanza aveva dato seguito ad un ordine della Procura di Verona, mettendo sotto sequestro le antenne montate, secondo l'accusa, abusivamente sulla Seconda Torricella Massimiliana. È passata poco più di una settimana, in cui alcuni avevano applaudito, mentre altri avevano giudicato eccessivo il provvedimento. Il Comune si era anche proposto come mediatore ed era stato interessato anche il Governo nella figura del sottoseg-

Livia Magri, Gennaro Ottaviani, Federico Sboarina e Vincenzo DArienzo

retario alla comunicazione."Legalità e difesa dei posti di lavoro sono valori fondamentali della mia amministrazione", aveva il sindaco Federico Sboarina, "per questo, fin da subito, mi sono attivato per fare in modo che il Comune potesse essere un soggetto autorevole per individuare una soluzione a questa complessa e annosa vicenda. Ho trovato nella Procura la disponiblità al percorso che ho proposto e sul quale stiamo lavorando". Tirato in ballo da Report, la trasmissione di RaiTre,

"ENERGIA, AMBIENTE E TRASPORTI" OGGI L'INSERTO

SPECIALE DA PAGINA 13

era intervenuto anche il deputato Pd Vincenzo D'Arienzo."E' stato detto che anziché occuparmi delle antenne installate sulle Torricelle, ho presentato un'interrogazione contro "Report" che era presente con le telecamere al momento del sequestro aggiungendo, inoltre, che il problema per me non è la notizia bensì chi la racconta. Per fortuna, l'accusa è falsa. Ho sempre detto che invitavo il ministro Calenda (Sviluppo Economico) a seguire la vicenda al fine di favorire una soluzione positiva e consentire da un lato il ripristino della legalità e dall'altro l'esercizio del servizio di pubblica utilità". Ora si riparte da capo. G. G.

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proposte commerciali e molto altro. In pratica "Verona SmartApp" è una sorta di mappa cittadina interattiva. I pali dipinti di blu dell'illuminazione pubblica sono i simboli identificativi del nuovo servizio "smart", che a livello mondiale - come progetto pilota - è nato ufficialmente nel 2010 a Rio de Janeiro. L'Unione Europea, per la realizzazione delle "città intelligenti", ha previsto una spesa totale fino al 2020 che complessivamente sfiora i 12 miliardi di euro. Ma torniamo a Verona, dove smart city non significa soltanto wifi gratuito ma anche mezzi elettrici.

vita». Attualmente le colonnine installate a Verona sono quattro: la prima, che si trova nel piazzale della Fiera, è stata dotata di una particolare presa di corrente da 22 kilowatt, in corrente alternata, idonea per la ricarica accelerata di molti modelli di auto elettriche. Provvisoriamente è stata provvista anche di una presa normale da 3 kw per la ricarica di motorini e di biciclette elettriche. La seconda, a doppia postazione per consentire la

Il presidente di Agsm Michele Croce e il sindaco di Verona Federico Sboarina all'inaugurazione della colonnina di via Pallone In alto una centralina wifi presente in città «Ciò che sogno per la nostra città» dice il presidente di Agsm , Michele Croce, «è una nuova mobilità per un futuro silenzioso e pulito e con una migliore qualità dell'aria e della

ricarica di due auto contemporaneamente, è dotata di 2 prese da 22 kilowatt ed è stata collegata in prossimità del centro in lungadige San Giorgio. La terza colonnina e in

via Pallone, è sempre a doppia postazione, può ricaricare due auto contemporaneamente, è dotata di 2 prese da 22 kw, ed è stata

posizionata in due stalli del parcheggio auto sul lato delle mura comunali, all'incrocio con via del Pontiere. La quarta, nel parcheggio della sede Agsm, è a disposizione della clientela. La ricarica, per gli utilizzatori, è gratuita per il primo anno di servizio ed è ,j accessibile solo tramite "Verona Smart App". Basta scaricarla e accedere alla sezione "Colonnine di ricarica". Tramite il "Qr code" della colonnina sarà possibile sbloccarla e procedere con la ricarica del proprio mezzo.

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Il presidente Michele Croce: "A Verona il futuro grazie alle nuove tecnologie"

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II presidente dei Gruppo Agsm Croce, Michele assieme ad alcuni dirigenti di Amia e Agsm, ha partecipato a Ecomondo, la fiera leader della green economy nell'area euro-mediterranea che si è svolta dal 7 al 10 novembre a Rimini. Un evento internazionale che ha unito in un'unica piattaforma tutti i settori dell'economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. "Questo è l'appuntamento di riferimento per conoscere i trend, le innovazioni e le nuove tecnologie e confrontarsi con i massimi professionisti dei settore", ha compresidente mentato il Michele Croce. Che ha continuato: "Abbiamo visitato lo stand dei cassonetti per i rifiuti che arriveranno fra pochi mesi anche a Verona. Ogni cittadino verrà dotato di una tessera personale che permetterà di attivare questi dispositivi 'intelligenti' in cui si dovranno riporre carta, plastica, umido, indifferenziato. E quale sarà la vera

mossa vincente? Più un cittadino differenzierà i suoi rifiuti e meno pagherà di tassa perché verrà tutto tracciato". Novità da Ecomondo anche per quanto riguarda la mobilità elettrica. "Un'altra delle sfide in cui noi di Agsm crediamo molto è quella delle colonnine per la ricarica di qualsiasi veicolo elettrico. Porteremo a Verona il futuro grazie a tecnologie di ultima generazione che permetteranno la ricarica in tempi molto veloci". Dentro Ecomondo si è svolta anche 'Key Energy', la fiera sull'efficienza energetica e sulle energie rinnovabili. Qui l'attenzione era puntata sulle materie prime e sull'importanza dell'approvvigionamento e del riciclo per un'economia sostenibile. Da Ecomondo passa anche il futuro di Verona", ha concluso Michele Croce, "perché qui si trovano soluzioni per l'urbanizzazione, i progetti e i piani di mobilità che consentono di migliorare la vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territorio".

Qui sopra il pres . Agsm Michele Croce, in alto a dx con il d.g. di Amia Maurizio Alfeo. In basso alcuni stand di Ecomondo

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ALL'AREA KiDS SUL LUNGOLAGO MATTINAD G OCiii Oggi e demani, dalle 11 alle 18, in programma giochi per bambini all'Area Kids allestista sul lungolago Lenotti. Organizza Agsm, partner della rassegna ÂŤDal Sei al Sei - Natale a BardolinoÂť, in collaborarione don le associazioni localiAbeoeAvis. c.m.

Si parla di noi - Istituzionale

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La Fattura solidale di Agsm aiuta le famiglie in difficoltà Fondo alimentato dalla generosità privata e gestito dalla Caritas diocesana U n progetto di rete capitanato da Agsm e che coinvolge aziende e liberi professionisti; al centro, le famiglie veronesi in difficoltà economica. Si chiama Agsm Fattura solidale ed è un fondo, gestito direttamente da Caritas diocesana veronese, per sostenere i nuclei familiari che non riescono a provvedere al pagamento dei servizi essenziali di energia, acqua e gas metano. L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Verona, ha già visto l'adesione di diverse associazioni di categoria - Confindustria, Apindustria, Confcommercio, Confesercenti, Casa Artigiani e Confartigianato Verona - e sebbene sia nata come proposta di solidarietà natalizia, c'è la ferma convinzione di renderla permanente. La somma cha Agsm ha già messo a disposizione per sostenere le famiglie bisognose nel prossimo anno ammonta a 20mila curo, ha fatto sapere il presidente del Gruppo Agsm, Michele Croce. «Raddoppiamo così l'importo stanziato lo scorso anno - ha osservato - recuperando la somma derivante dal taglio dei regali che Agsm faceva nelle festività natalizie». «È un segno controcorrente all'interno di una società che fa del consumismo la sua bandiera», afferma mons. Giuliano Ceschi, direttore di Caritas diocesana veronese, a

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cui spetterà il compito di accompagnare e assistere i nuclei familiari veronesi in difficoltà che faranno richiesta. Più di 15mila, dati alla mano, sono le famiglie veronesi che vivono in condizioni di povertà: una piaga su cui Caritas opera da tempo: «Da anni facciamo progetti di accompagnamento - spiega mons. Ceschi - e anche questi nuovi fondi raccolti saranno utilizzati per accompagnare le famiglie: non ci limiteremo a pagare le bollette a chi non ha la possibilità di farlo». In sostanza il sostentamento reale delle famiglie sarà inserito in una progettualità, puntando soprattutto sulle realtà di disagio temporaneo, che grazie ad un aiuto concreto hanno la possibilità di risollevarsi. I beneficiari saranno seguiti tramite il coordinamento dei gruppi caritativi parrocchiali e vicariali diffusi in diocesi, dei centri d'ascolto e dei progetti di rete, quali gli empori della solidarietà, e aderiranno a percorsi di accompagnamento e

formazione su educazione al consumo, economia domestica, sobrietà degli stili di vita e sostenibilità. I cittadini potranno accostarsi a questo servizio attraverso i classici canali della Caritas, ma vi saranno indirizzati anche dagli sportelli di relazioni con il pubblico di Agsm, a cui quotidianamente si rivolgono persone che non riescono a pagare le bollette. Il progetto Fattura solidale è nato da un'idea di Giuseppe e Giovanni Ceni, dell'azienda Fratelli Ceni Spa, che in un incontro informale hanno manifestato al presidente Croce la volontà di devolvere l'importo solitamente destinato alla cena aziendale natalizia, al pagamento delle bollette delle famiglie più povere. Forte dell'appoggio della diocesi e del vescovo Giuseppe Zenti, che nei mesi scorsi aveva consigliato di prestare particolare attenzione a queste situazioni di indigenza, Agsm ha optato per un rinnovamento di un'iniziativa di solidarietà

già esistente, dandole una visibilità maggiore, coinvolgendo le associazioni di categoria di industriali, commercianti, artigiani veronesi e i loro associati che desiderino donare le somme risparmiate da pranzi, cene, regali aziendali di Natale. Garantendo comunque anche la possibilità di destinare fondi al progetto anche dopo le feste, nei prossimi mesi, sempre attraverso donazioni fiscalmente deducibili. Soddisfatto anche il sindaco Federico Sboarina, che ha evidenziato come il progetto si inserisca in «un solco tracciato dall'amministrazione» sin dal suo insediamento e condiviso da diversi attori del territorio, che è quello dell'attenzione alle famiglie, in modo particolare a quelle in difficoltà. Con l'obiettivo che il numero di queste ultime cali di anno in anno «grazie ad interventi strutturali e strutturati».

Andrea Accordini

La Fattua solidale di Agsm aiuta le famiglie in difficoltà

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Idea partita dalla Fratelli Ceni: niente cena aziendale ma soldi per chi ne ha bisogno

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I nodi filobus e Agsm-Aim Turismo, asse con la Cina Scommesse e grandi obiettivi (altro articolo), ma anche nodi da sciogliere, come il filobus, fermo da dieci anni, «ma è Natale e non voglio parlare di certe cose, come anche del traforo», ironizza il sindaco Federico Sboarina, citando il progetto della filovia fermo da dieci anni e il tramonto del Passante nord con il traforo delle TorriceIle, due opere-bandiera delle Amministrazioni Tosi, non realizzate. Ma c'è anche il tema della fusione tra Agsm e Aim Vicenza, pure ereditato. «Stiamo tutt'ora svolgendo approfondimenti», spiega Sboarina, «su un progetto di cui quando ci siamo insediati non si sapeva nulla. Comunque ci muoviamo in un'ottica molto costruttiva», riferisce, lasciando intendere che si va verso una fusione, ma calibrata dal punto di vista dei rapporti di forza economici tra le sue azienda, il cosiddetto «concambio» cioè il valore delle

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Museo di Castelvecchio quote, che Agsm, per le sue dimensioni maggiori, vorrebbe più a suo favore. Con la sua squadra -gli assessori Lorenzo Fontana,vicesindaco, e poi Luca Zanotto, Francesca Toffali, Edi Maria Neri, Stefano Bertacco, Filippo Rando, Ilaria Segala, Francesca Briani, Marco Padovani e Daniele Polato (ieri assente essendo andato al funerale di Alberto Tomei, il presidente di Ags morto nei giorni scorsi) - Sboarina evidenzia poi che «Verona deve diventare capitale della cultura e lavoreremo per questo, anzitutto con un assessorato alla cultura,

che negli ultimi cinque anni non c'era, e che ho affidato a Francesca Briani, con progetti che ne esprimano la straordinaria vocazione culturale. In quest'ottica si inserisce la Direzione Museale unica», affidata a Francesca Rossi, «che ci permetterà di valorizzare tutti i nostri siti». Quasi due milioni di presenze nella sola piazza dei Signori per i mercatini di Norimberga - che come gli altri decentrati, come in lungadige San Giorgio, si concluderanno marte(1, festa di Santo Stefano - sono un risultato che conferma la grande vocazione di Verona. «Abbiamo raggiunto l'obiettivo di promuovere insieme cultura e turismo, ancora prima di quanto previsto. Una proposta di alto livello, con iniziative parallele in luoghi diversi dal centro storico, con il risultato anche di una piazza Bra più libera e più bella». «A breve sarà aperto un canale di relazione con la Cina», conclude Sboarina, «che proprio su proposta del presidente cinese, come mi ha riferito l'onorevole Rutelli, richiede ungemellaggio con Verona, con una città della Cina in cui è ambientata una storia analoga a quella di Romeo e Giulietta. Per noi è una grande occasione di promozione culturale, turistica ed economica». E.G.

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SCONTRI POLITICI. I l vicesegretario del Carroccio, Lorenzo Fontana, gela il progetto dell'ex sindaco per il centrodestra

La Lega boccia l'appello cli Tosi E lui: «Sboarina non Fa nulla» Fontana: «Serve coerenza e continua a insultare il segretario Salvini: ci vuole rispetto» La replica: «Questa amministrazione ha solo bloccato progetti». Inaugurazione ironica Enrico Giardini .............................................................................. Il «calumet della pace» non si accende. Flavio Tosi, ex sindaco, consigliere comunale della Lista Tosi, ha bastonato da subito il centrodestra che amministra Verona da luglio. Lo ha fatto anche ieri, con un "controcanto" al bilancio di sei mesi del sindaco Federico Sboarina (pagine precedenti). Nel frattempo però (L'Arena di ieri) aveva rivolto in radio, a «Un Giorno da pecora», un "messaggio di pace" a Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, in nome di un'unità della coalizione di centrodestra in vista delle elezioni politiche 2018. In cui rientra in «Noi con l'Italia»; la "quarta gamba". Già, mai dai vertici della Lega, il vicesegretario federale Lorenzo Fontana, vicesindaco, non abbocca: «Serve coerenza», dice.

Salvini poco meno di tre anni fa espulse Tosi dalla Lega. Fontana, eurodeputato come Salvini, non lascia spazi di trattative: «Una richiesta di pacificazione, ancor più sotto Natale, va sempre tenuta in considerazione», risponde Fontana. «Detto questo serve coerenza: Tosi non può

pretendere di tendere la mano e poi continuare a insultare e a dileggiare il lavoro di Salvini, che è oggi il principale protagonista della scena del centrodestra», aggiunge. «Se è vero che è necessario lavorare per un centrodestra unito, è anche vero che un'alleanza che non abbia alla base il rispetto, e un'intesa su contenuti comuni, non può essere un'alleanza di governo», puntualizza Fontana. «Una vittoria senza un progetto sarebbe una vittoria di Pirro. Noi vogliamo invece andare a governare con idee chiare e con un serio progetto di riforma per cambiare questo Paese e per cambiare l'Europa». Tosi, comunque, segretario del Fare!, si muove ancora su questo doppio binario politico. E ieri appunto, a Palazzo Barbieri, con suoi consiglieri attuali, come quello della Lista Tosi Alberto Bozza, e altri suoi fedelissimi, ha puntato l'indice contro il primo semestre di Sboarina. «Non pervenuto», dice. «Parla di Central Park, ma non lo farà lui. Per il resto sinora ha soltanto bloccato l'Arsenale, il traforo e rallentato il filobus. Non è vero che ha nominato una superdirigente ai musei, è una

Lorenzo Fontana (Lega Nord) buona dirigente e forse diventerà super, e poi non ha confermato dirigenti comunali di grande spessore», aggiunge Tosi, «privilegiando criteri di fedeltà. Fondazione Arena? Non c'è il nuovo sovrintendente e poi c'è Gianmarco Mazzi che aleggia ancora, ma non si sa con quale ruolo. E il cartellone dell'extra lirica 2018 non c'è ancora».

Tosi e i tosiani raffrontano il primo semestre Sboarina con l'ultimo di Tosi, nel 2017, fino a giugno. Enrico Toffali, ex assessore alle aziende, parla «del project financing dell'Amia ancora bloccato,

come la fusione Agsm-Aim». Gian Arnaldo Caleffi, ex assessore all'urbanistica e all'edilizia privata, cita «cinque varianti al Piano degli interventi da noi approvate, in sei mesi, e tre l'Amministrazione Sboarina le ha cancellate». Damiano Monaldi riferisce degli ottimi risultati della Solori, società di riscossione tributi, come la Tari, e Bozza dice che, sul fronte dello sport, «è stato confermato tutto quanto si faceva in precedenza». Ansel Davoli ricorda il finanziamento perla pista ciclabili dal Saval a San Zeno, «chiesto da noi», Assunta Zoccatelli, ex Istituto assistenza anziani, ricorda l'impegno per tenere le rette sostenibili; Giorgio Pasetto si rammarica per l'Arsenale. L'ex capo di gabinetto di Tosi, Alberto Marchesini, con Katia Forte, bocciai mercatini natalizi decentrati: «Commercianti penalizzati». Ed Elena Sonego, ex cda Amt, rivendica per Amt «l'avvio dei cantieri del filobus». Così i tosiani ironicamente tagliano un nastro gialloblù e girano anche un video. E i due piani, per Tosi, Verona e Roma, restano pararelli. O RIPROOU-SE RISERVATA

Tosi taglia il nastro con Toffali, Monaldi, Marchesini, Bozza e Caleffi

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martedì 26.12.2017 (08:00)

ilsole24ore.com A Nordest le multiutility fanno sistema

Multiutility moderne, con organizzazioni interne più

303 nel 2015), ricavi attorno agli 800 milioni, un Ebitda

snelle e competitive, aziende in crescita e in sinergia

a 90 milioni. Gli investimenti hanno raggiunto la cifra

con lo sviluppo del territorio. Le municipalizzate

di 33 milioni, mentre gli accantonamenti sono 49

cambiano pelle,

milioni di euro.

cercano partnership con altre società per aumentare la

A Verona, AGSM ha attivato un progetto con

propria strategicità

Veronafiere per l'estensione della rete cittadina di

e per fare sistema.

teleriscaldamento ai padiglioni, attraverso l'installazione

AGSM Verona ne

di un cogeneratore per la produzione di energia

è un esempio rappresentativo: da 100 giorni ha

elettrica. Un ulteriore accordo è stato siglato con

inaugurato un nuovo corso non solo rinsaldando i

l'acciaieria Pittini per un recupero termico che

legami con l'area di pertinenza, ma anche fondando

confluirà nella rete di teleriscaldamento AGSM. Sul

il proprio sviluppo sulla razionalizzazione dei processi

fronte razionalizzazione e trasparenza, la multiutility

produttivi e delle spese e sulla trasparenza nei

veronese ha operato con tagli drastici alle spese per

confronti dei cittadini.

sponsorizzazioni e liberalità (-60%) e ha modificato la procedura degli appalti introducendo le gestione telematica.

«Siamo la sesta multiutility italiana come Ebitda - dice il presidente Michele Croce, insediatosi lo scorso agosto - e abbiamo la fortuna di essere in un territorio,

Gruppo Hera sale all'80% di Aliplast e rafforza la

quello veronese, strategico dal punto di vista logistico

leadership nel riciclo

e infrastrutturale. Per questo ragioniamo su logiche legate alla provincia ma con una visione più allargata ». In quest'ottica, si inserisce, ad esempio, l'accordo

Il nuovo anno si apre con un progetto importante:

quadro con la multiutility Garda Uno di Brescia per

l'obiettivo di definire la partership, già avviata, con

l'offerta di servizi smart come la posa e la gestione

uno dei principali gruppi automobilistici internazionali

della fibra ottica, l'installazione di telecamere e

per la mobilità elettrica a Verona: il progetto prevede

l'implementazione della rete wi-fi. Nello stesso solco,

la dffusione di colonnine elettriche in città, pachetti di

si inserisce anche la trattativa in corso con AIM

servizi per chi acquista l'auto elettrica, la possibilità

Vicenza per il progetto di fusione: «Era un percorso

di installazioni di ricarica private. «Non possiamo

già avviato - specifica il presidente Croce -, che ora

anticipare il nome della casa automobilistica -

abbiamo ripreso in mano».

specifica il presidente AGSM - ma la trattativa è in corso».

Ok di Monza, Lecco e Como alla Multiutility

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Lombardia con regia A2A

Forti anche dei numeri industriali di tutto rispetto: AGSM prevede di chiudere il 2017 con un utile ante imposte superiore a 30 milioni, una posizione finanziaria netta a 237 milioni (erano 252 nel 2016 e Si parla di noi

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. Alcuni esercenti, per la scarsa affluenza, hanno smontato i banchi in anticipo

«San Giorgio, posto bellissimo ma va rinforzato con eventi» Tanti visitatori, ma pochi acquirenti. «Chiudiamo in perdita. L'anno prossimo serve qualche novità» Bagno di folla anche ieri, per l'ultimo dei quaranta giorni di apertura dei mercatini. Ma mentre in piazza dei Signori andava in scena l'abituale invasione, sul lungadige San Giorgio c'era fra gli esercenti chi si preparava a sgomberare già dal primo pomeriggio. «Un'esperienza sotto le aspettative» l'ha definita Alessandro, arrivato dalla Lombardia con i prodotti tipici della Valsassina. «Il posto è bellissimo, ma la gente non è mai stata indirizzata qui. Non c'erano indicazioni se non sul sito internet e sulla App del Natale a Verona. E so per certo che in centro storico, anche nei momenti di massima affluenza, nessuno di quelli che gestiva il «traffico» di visitatori ha pensato di indicare loro di spostarsi qui. A queste condizioni non credo proprio di tornare l'anno piano Il prossimo». dell'Amministrazione e del Comitato per Verona era diversificare dislocando sul lungadige riqualificato le creazioni artigianali e le eccellenze della gastronomia italiana, tuttavia una trentina di bancarelle multicolor e la giostra «L'albero della felicità» hanno attirato molti curiosi (secondo le stime, il 30 per cento del totale dei visitatori dei mercatini) però a conti fatti pochi acquirenti. «Io sono andato in pari perché vendo cose da mangiare, che bene o male hanno sempre successo. Ma non posso dire di averci guadagnato. Qualcun altro, credo ci abbia addirittura rimesso» ha commentato. «È così» ha confermato una ragazza di Firenze che a qualche decina di metri di distan-

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za vendeva sciarpe trendy realizzate a mano. «Noi arriviamo dalla Toscana e considerando le spese, oltre all'affitto del lotto, siamo in perdita. È stata fatta poca pubblicità rispetto a questa novità del mercatino diffuso». Visto l'andazzo di queste settimane, più di qualcuno ha deciso di chiudere la casetta la vigilia e trascorrere Natale e Santo Stefano in famiglia, in barba al regolamento che imponeva l'apertura tutti i giorni fino alle 20. Ma siccome il lungadige San Giorgio è già confermato fra le location dei mercatini di Natale dell'anno prossimo, in previsione c'è chi suggerisce di concentrarsi sulla fascia serale prolungando l'orario e organizzando più eventi, oltre a quelli musicali dell'«Agsm Christmas Song» . Fra i commercianti è saltata fuori anche l'idea di una pista di pattinaggio, ideale per grandi e piccini. Ma bisognerebbe individuare dove, sulla riva del fiume, collocarla. • L.PER.

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Dalle nomine dei presidenti segnali di fiducia e ottimismo Massimo Ferro*

Gli ultimi avvenimenti riguardanti la Fondazione Arena di Verona e la nomina della dottoressa Rossi a Direttrice dei Musei Civici, inducono, a una attenta analisi, a segnali di fiducia ed ottimismo. Prova ne sia il fatto che tutte le forze politiche, amministrative, associazioni di categoria e forze sindacali- all'unisono- ne hanno approvato le scelte. Il coinvolgimento in prima persona non come singoli ma come massima espressione e rappresentanza della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato e di Verona dell'Associazione degli Industriali della Provincia di Verona dei presidenti Giuseppe Riello e Michele Bauli, rappresenta e segna una inversione a 360° rispetto all'atteggiamento tenuto fino ad oggi dalle due Istituzioni. Camera di Commercio ad onor del vero dall'anno 2000 ha sempre sostenuto come socio fondatore prima e come socio ordinario poi, l'attività della Fondazione Arena con un versamento annuo ad oggi complessivamente ammontante a più di 20 milioni di Euro; questi sono soldi di origine privata delle imprese-grandi, medie, piccole, piccolissime, iscritte alla Camera di commercio soldi di origine assolutamente privata, frutto di una scelta degli amministratori camerali che si sono succeduti nel corso di questi ultimi 16 anni.

Perché questa inversione? Perché coinvolgere in prima ponendo le istituzioni stesse prima e le persone poi al rischio di un fallimento? Ritengo che coinvolgere le massime espressioni di rappresentanza in una realtà complessa, difficile, in un contesto di conflittualità-a

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volte esasperata-, rappresenti una sfida coraggiosa che va apprezzata e che dovrebbe essere imitata senza remore e senza indugi da altre realtà cittadine che, come tutti noi, hanno beneficiato dell'appeal di "Verona": Fondazione Cariverona, Banco Bpm, Cattolica Assicurazione, Fiera, Agsm,...... purtroppo altre realtà se ne sono andate (aeroporto Catullo, autostrada Serenissima..... ) L'Arena di Verona rappresenta insieme al mito di "Giulietta e Romeo" l'immagine positiva di Verona nel mondo. In questi ultimi anni questa immagine è stata offuscata e l'appeal è oggettivamente calato: in Arena qualità di canto mediocre, assenza fino a quest'anno di nuove produzioni, scelte di regia discutibili, inevitabile calo spettatori e di botteghino, produzione invernale modesta e da rivedere, critica negativa-a volte feroce! ! La gestione commissariale del dottor Fuortes prima e del dottor Polo poi hanno permesso alla Fondazione Arena stessa di applicare regole e norme ben più restrittive e amare (soppressione corpo di ballo, sospensione della retribuzione per 2 mesi invernali a tutti i dipendenti) rispetto alla proposta formalizzata dall'ultimo Organo di Indirizzo; quest'ultimo aveva proposto "una cura meno da cavallo"; purtroppo il referendum dei lavoratori-oggettivamente spinti da alcune organizzazioni sindacali (più attente ed interessate ad avere qualche iscritto in più che a tutelare gli interessi di tutte le maestranze!) bocciò la proposta. Rimanevano solo 2 strade: la richiesta di liquidazione da parte dell'organo di indirizzo per impossibilità di perseguire l'oggetto sociale e lo scopo della fondazione stessa; il commissariamento dello stesso ente da parte

del Ministro vigilante, ministro Dario Franceschini. Bene ha fatto il ministro Franceschini a commissariare la fondazione. Questo il passato e spero che questa pagina triste serva a tutti per evitare di ripetere errori tanto banali quanto assurdi. Oggi? Oggi le scelte che devono essere fatte subito dovrebbero essere nella scia di una conferma del Giuliano Polo come Sovrintendente (sindaco Sboarina perché non comunica chiaramente cosa ne pensa al riguardo?), la ricostituzione di una Direzione Artistica di livello e qualità, la programmazione di nuove produzioni per la stagione 2018 (siamo già in ritardo), la comunicazione delle compagnie di canto e cast, l'applicazione con relativi benefici della Legge Bray: non c'è molto da inventare, il percorso è tracciato.

Il cammino di risanamento è stato intrapreso. Va dato atto a Tutte le Maestranze della Fondazione Arena di aver dimostrato -in un contesto non facile nel corso del 2017- un alto senso di responsabilità, di attaccamento e di professionalità che sono di buon auspicio per il futuro. Si può quindi ripartire in un contesto motivato, di qualità elevata. Il lavoro è arduo ma possibile. Credo che perfare "goal" al 100% manchino solo la presenze tra i Soci sostenitori di: Fondazione Cariverona, Banco BPM, CattolicaAssicurazioni, Ente Fiera,Agsm. Signori Presidenti prendete esempio dal Presidente della Camera di Commercio e dell'Associazione Industriali e in un "governo dei Saggi" rendete alla città di Verona quanto questa negli anni ha reso alle realtà che Voi oggi rappresentate. "A ogni essere umano è stata donata una grande virtù:la capacità di scegliere. Chi non la utilizza la trasforma in una negatività, e altri sceglieranno per Lui" (Paulo Coelho) *già consigliere e vicepresidente FondazioneArena

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STA IN PIAZZA. Predisposte capillari misure di sicurezza per la grande festa di fine anno promossa dal Comune

Ve one m 13ra blìndato e sara a numero cIùuso Al massimo 25 a persone ammesse nell'area dell'evento che sarà trasmesso in tutta Italia insieme a quelli di Roma e Napoli Elena Cardinali Veglione blindato in Bra e a numero chiuso per salutare il 2017 e accogliere il 2018 all'insegna della sicurezza, prima ancora che del divertimento assicurato da ospiti di rango, a partire dai Soul System, la band veronese vincitrice della scorsa edizione di X-Factor. La grande festa di fine anno in Bra promossa dal Comune sarà contigentata a 25mila persone, che sono comunque un bel numero, che potranno accedere (e uscire) da una decina di varchi tutti controllati da personale di sicurezza.

Sarà di una quarantina di agenti della Doc servizi, la società cooperativa organizzatrice dell'evento con Full Sound, Studioventisette, Studio Salvetti e Tecnoservice Verdari, la pattuglia della vigilanza privata che agirà in collaborazione con le forze dell'ordine coordinate dalla prefettura dove questa mattina si riunisce il tavolo per la sicurezza per definire gli ultimi dettagli del piano per il Capodanno in Bra. Vietati i botti, le bottiglie di vetro e i droni. Per il resto via libera al divertimento che sarà condiviso con altre due grandi piazze italiane, Milano e Napoli, con collegamenti radio e video grazie alla partnership con RTL 102.5 con l'utilizzo di quattro satelliti perla diretta della Discoteca Nazionale. Diretta anche su TeleArena dalle 21.40 e sul sito de L'Arena. Verona sarà tra le più importanti piazze italiane per i festeggiamenti di San Silvestro e Capodanno, come ha sottolineato ieri il sindaco Federico Sboarina nell'incontro di presenta-

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zione a Palazzo Barbieri, con l'assessore alle manifestazioni Filippo Rando e un gruppo di organizzatori e ospiti dell'evento tra cui il direttore artistico Alessandro Formenti, il conduttore radiofonico di RTL 102.5 Angelo Baiguini, il vicepresidente di Doc Service Riccardo Tedeschi e il presidente di Agsm Michele Croce, fra gli sponsor della serata. «L'immagine di Verona in festa davanti all'Arena e alla grande stella luminosa sarà il più bel biglietto da visita per la città», ha commentato Sboarina ricordando il successo di pubblico per il periodo dei mercatini di Natale Verona ha contato circa tre milioni di presenze. La lunga notte di San Silvestro inizierà alle 20.30, con la musica in piazza e la proiezione video-musicale di produzioni discografiche italiane uscite nel corso dell'anno. La frizzante Francesca Cheyenne presenterà la serata, durante la quale si alterneranno vari stili di musica e spettacolo: dal pop al rock, dalla canzone d'autore alla musica dance, passando per alcuni siparietti di teatro e cabaret, con la proiezione dei momenti più significativi dell'ultimo anno veronese.

Ospite principale sarà la band veronese Soul System, vincitrice della scorsa edizione del talent show X-Factor. Per la prima volta in Bra i componenti Leslie, Jiggy, Alberto, Joel e David si esibiranno con uno spettacolo dinamico e coinvolgente, caratterizzato da un mix di R&B, hip hop, funk, soul e pop. «Siamo nati e cresciuti qui a Verona», ha detto Joel a nome del gruppo. «E per noi quest'anno cantare e suonare

sotto la stella è una grandissima emozione». La band sarà preceduta dall'esibizione di due promesse veronesi : Veronica Marchi, cantautrice vincitrice di numerosi premi nazionali dedicati alla canzone d 'autore, concorrente di X-Factor 2016, e la band Giudi & Quani, la voce di Giuditta Cestari e la chitarra di Francesco Quanilli, rivelazione dei club italiani, attivi sui social , vincitori del progetto Music Kaiser. Alle 24 inizierà l'atteso e immancabile spettacolo pirotecnico e musicale dall'Arena, preceduto dal classico conto alla rovescia con il sindaco Federico Sboarina, la moglie Alessandra e gli ospiti della serata . I festeggiamenti riprenderanno poi con Fabio Romano, noto dj dell'emittente radiofonica RTL 102.5, e con Saifan Group&Friends, per durare fino alle 2. Sponsor sono Agsm , Velox Servizi, Amia, Amt, il Consorzio Zai, Csa Security, Roldo & Carrozzeria Verona e Valdo Spumanti. A fornire il catering per il personale sarà il ristorante al Calmiere. •

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La Bra invasa dal pubblico per i festeggiamenti di San Silvestro lo scorso anno. Per i 2017 non saranno ammessi piĂš di 25mila ingressi per tutelare la sicurezza

I I sindaco Sboarina, al centro, con i Soul System e altri protagonisti del veglione in Bra Foro MARCHIORI

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GIOCHI E LETTURE PER I BAMBINI E I LORO GENITORI Domani, dalle 10 alle 18, nell'area Kids allestita sul lungolago Lenotti, Agsm e Abeo propongono giochi e letture per bambini e genitori. La partecipazione è libera. C.M.

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SAN SILVESTRO. Al Salieri di Legnago, perla rassegna "Che festa a teatro", inizio alle 21.45

La Filarinonia Veneta fra Operetta, e Cotillon Con la direzione del maestro Francesco Ommassini proporrà le arie più famose e brani di Strauss Ospite il soprano Gilda Fiume. Biglietti da 16 euro

La Filarmonia Veneta diretta da Francesco Ommassini Concerto di fine anno nel segno della tradizione al teatro Salieri di Legnago. Perla rassegna "Che festa a teatro!", proposta dalla Fondazione culturale Antonio Salieri, con il sostegno di Cerea Banca, Agsm e IperTosano, domenica 31, con inizio alle 21.45, a traghettare gli spettatori nel 2018 ci penserà ancora una volta l'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, diretta dal maestro Francesco Ommassini. Laformazione, già protagonista al Salieri di altri due concerti, nel 2013

e nel 2016, per la notte più lunga dell'anno torna sul palcoscenico legnaghese con una proposta musicale dal titolo "Opera, Operetta e Cotillon". La serata prevede anche la partecipazione straordinaria del soprano Gilda Fiume, che interpreterà l'aria "O mio babbino caro" da "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini, "E' strano...è strano" da "La Traviata" di Giuseppe Verdi, e "Lippen, sie Küssen so Heiß" ("Le mie braccia bruciano d'ardore") da "Giuditta" di Franz Lehár. Ad aprire

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II soprano Gilda Fiume il concerto sarà la Sinfonia de "La Cenerentola" di Gioachino Rossini, seguita da "Aufforderung zum Tanz" di Carl Maria von Weber e dalla Sinfonia de "L'Italiana in Algeri" sempre del compositore pesarese. Come ogni fine d'anno che si rispetti, non potranno mancare brani di Johann Strauss, con il gran finale sulle note dell'immancabile "Sul bel Danubio blu" . Nata nel 1980 e costituitasi poi come associazione autonoma nel 1999 con sede stabile al Teatro Sociale di Rovigo, l'Orche-

stra Regionale Filarmonia Veneta si è distinta in numerosi concerti in diverse località italiane oltre che in festival ed eventi internazionali. Tra i suoi impegni più recenti figurano la partecipazione alle riprese della serie televisiva statunitense "Mozart in the Jungle", trasmessa nel 2014 su SkyAtlantic e prodotta da Amazon Studios, vincitrice di due Golden Globes. Nelle scene girate sul Canal Grande, in notturna in Piazza San Marco e nelle sale di palazzo Ca' Zenobio, i musicisti sono stati al fianco di attori e interpreti famosi tra cui Monica Bellucci, Christian De Sica e Placido Domingo. L'orchestra, sotto la direzione del maestro Marcello Rota, è stata inoltre scelta per accompagnare il tenore Andrea Bocelli nel concerto che si è tenuto nel settembre 2016 in Piazza degli Scacchi a Marostica. Al termine di "Opera, Operetta e Cotillon", sempre in linea con la tradizione, gli spettatori potranno brindare al nuovo anno grazie alle aziende Aneri e Scarpato e ricevere premi a sorpresa. La decorazione floreale per il palcoscenico e il foyer sarà a cura della fioreria "La Mimosa". Peri biglietti ancora disponibili, da 16 a 30 euro (con prezzo invariato rispetto allo scorso anno), ci si può rivolgere al botteghino del teatro (044225477) oppure consultare il sito www.teatrosalieri.it. • E.P.

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VERONA Prima la richiesta di riattivare i contator i che ali

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mentano le antenne installate 1©ntenne, 1 balla da decenni in cima alla torri-

Sa m di salita S an ta Giuliana. G iul i ana . Poi l'offerta J Ricorso corso della economica presentata al De-

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manio per trovare una solu-

zione all'annosa questione Per il giudice nessuna «invasione istantanea» dell'area da parte delle emittenti degli indennizzi da occupaMa il pm: «E perinanenl e». Intanto 11 demanio fissa la cifra per sanare 11 pregresso zione. Se la trattativa tra emittenti private e l'agenzia statale sembra approdare a un punto di svolta importante, anche dal fronte prettamente giudiziario ieri la vicenda si è arricchita di un nuovo capitolo. Perché la procura, come annunciato, ha depositato ricorso contro il provvedimento del gip Livia Magri che venerdì scorso non aveva convalidato il sequestro del sito disposto lo scorso 13 dicembre dal pm Gennaro Ottaviano (che contestava i reati di invasione e deturpamento). Per il gip, nessun responsabile di emittente televisiva o radiofonica avrebbe mai «invaso» l'area demaniale, sulla base di un accordo risalente agli anni Ottanta con l'Unione Nazionale Antigrandine. Secondo il giudice, il reato di invasione presuppone una condotta che «per sua natura è istantanea». Ma la procura, invece, opta per una natura «permanente» e su questo ha basato il suo ricorso che verrà affrontato a metà gennaio. Intanto, come riportato ieri dal Corriere di Verona, le antenne rimangono «spente». Perché il Demanio, tornato in possesso del bene dopo il dissequestro ordinato dal gip, non ha ancora ordinato all'Agsm di riattivare i contatori. Per questo, gli avvocati delle emittenti, al termine di un summit svoltosi giovedì in città, avevano utilizzato toni minacciosi chiedendo immedia-

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tamente la riaccensione in un si. «L'Agenzia ha ricevuto da po occupato il bene abusivamomento delicatissimo dal parte dei rappresentanti lega- mente aderiscano alla propopunto di vista degli introiti li delle controparti (le emitsta stessa, per procedere poi pubblicitari: «Ogni ingiustifi- tenti, ndr) nuove comunica- all'intero pagamento, adesiocato ritardo sarà attribuito al zioni in cui è stata finalmente ne che sempre secondo la GoDemanio, con addebito di tut- formalizzata una disponibili- municazione delle controparti i conseguenti danni subiti tà al pagamento del pregresso ti sarà confermata il io gennadai nostri assistiti e con riser- dovuto per l'occupazione del io». La cifra al momento riva di ogni iniziativa e tutela in sito in base a un ricalcolo pro- mane ancora top secret, ma tutte le necessarie sedi giudi- posto dalle controparti stesse secondo indiscrezioni, la ziarie».Ma dal mondo delle tv - informa una nota del Dema- somma complessiva richiesta e radio private, non ci si è li- nio -. È stata inoltre esplicitata dal Demanio si aggirerebbe mitati agli appelli. Perché, è la disponibilità al pagamento attorno ai 48omila euro (a notizia di ieri, al termine del immediato di una quota parte fronte della richiesta di oltre vertice è stata inoltrata anche dell'importo proposto, in at- io milioni avanzata nel 2010). una proposta di accordo sulla tesa della conferma, che tutte E le emittenti, come già riporquestione dei canoni pregres- le società che hanno nel tem- tato, sarebbero disponibili a versare una prima quota di 24omila euro. Una mossa strategica che ha evitato conseguenze alle antenne. Dal Demanio si rende noto che l'Agenzia era pronta a formalizzare «l'istanza di rilascio del bene (la torricella, ndr) da parte delle ditte ancora oggi utilizzatrici nonché alla liberazione del sito dagli impianti presenti non autorizzati sulla base delle indicazioni impartite dalla competente soprintendenza». Enrico Presazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ALBAREDO. Acquote della società

Raccolta dei rifiuti data, alla <<Si*ve>> con t hinvariata Il gestore si è impegnato a investire 300mila euro per spostare l'ecocentro nella zona industriale Nuovo gestore della raccolta rifiuti e nuovo ecocentro. Con la delibera approvata nell'ultimo consiglio comunale, il Comune di Albaredo ha scelto di affidarsi ad una nuova società per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Scaduta la convenzione con la Serit di Cavaion Veronese, l'amministrazione ha acquisito una piccola parte di quote della Servizi Intercomunali Veronapianura (Sive), cambiando di fatto gestore perla raccolta rifiuti. «Sive si occupa della gestione dei rifiuti anche nei paesi limitrofi perciò la nostra scelta è stata abbastanza naturale», ha spiegato il sindaco Giovanni Ruta. «Inoltre, questa opzione ci offre un'opportunità strategica per il futuro del nostro paese. A fronte di una tariffa rifiuti che rimarrà invariata per i cittadini, e di una spesa di 7.000 euro da parte del Comune per l'acquisto delle quote, la società si impegnerà a realizzare una nuova isola ecologica in paese», ha annunciato Ruta. Il nuovo ecocentro verrà costruito il prossimo anno nell'area artigianale, liberan-

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L'attuale ecocentro do così la zona retrostante il Palazzo della cultura, non adatta ad ospitare un centro di raccolta dove vengono conferiti quintali di immondizie e materiali di scarto. «Per realizzare il nuovo ecocentro la Sive investirà 300mila euro, in cambio del nostro impegno a non cambiare gestore fino al 2030», ha aggiunto il sindaco. Un altro impegno del nuovo gestore sarà quello di garantire la pulizia del verde lungo le strade e i giardini pubblici anche nel periodo invernale (da ottobre a marzo), con passaggi specifici di mezzi ed operatori una volta al mese. Con la ditta precedente il servizio veniva sospeso d'inverno. L'intento della Giunta, infine, è quello di valorizzare l'area sgomberata da spazzatura e cassoni dietro al Palazzo «Dino Coltro» per realizzare «spazi per le associazioni culturali del paese e nuovi parcheggi». • P.B.

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VI T II sindaco si racconta tra grandi opere e scenari politici

viatangenzìalì e parco della pace per lo spiint Variati: «Deluso per lo stop al Fondo immobiliare L'Alta velocità: un'occasione per migliorare la città In arrivo forti finanziamenti per sviluppare la Fiera» Gian Marco Mancassola

Last Christmas. L'ultimo Natale di Achille Variati alla guida di palazzo Trissino è illuminato dalle luci scintillanti del via libera al progetto dell'Alta velocità, ma lascia sotto l'albero anche le pepite di carbone dell'addio al progetto del Fondo immobiliare. Gli ultimi quattro mesi di un decennio in fascia tricolore ripartono da qui, dalla vertiginosa girandola di progetti arrivati sulla linea del traguardo. Variati, cosa si aspetta dagli ultimi mesi da sindaco? Le tangenziali est e ovest, innanzitutto. Vorrei arrivare alla firma sul progetto per la prosecuzione di via Aldo Moro e a dare l'avvio ai lavori alla variante alla strada Pasubio entro gennaio. Sempre a gennaio sarà avviata la gara perla realizzazione del Parco della Pace, che sarà avviata in primavera. C'è chi continua a contestare quel progetto, addirittura c'è chi parla di pazzia. Io dico invece che sarà un'opera straordinaria. In futuro la qualità della vita si giocherà più sui vuoti che sui pieni. Lascio in eredità un grande polmone verde che spero nessuno distruggerà. A proposito di sostenibilità, anche lo sviluppo delle reti ciclabili ha spesso raccolto critiche e proteste. Abbiamo insistito sulla realizzazione delle piste ciclabili anche a costo di apparire antipatici perché tolgono spazio alle auto e alla sosta perché la

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mobilità sostenibile è il futuro. Questa è la nostra idea di città. Non avrà futuro, invece, il progetto del Fondo immobiliare. Deluso? Certo, dover fermare questa operazione mi ha profondamente rattristato. Pensavo che nel mondo politico vicentino e dentro il mio partito fosse maturata la consapevolezza dell'utilità di questo progetto perla città. E invece mi sono sentito solo e per questo mi sono fermato. Non si poteva chiudere prima la partita ed evitare di intrecciarla con le primarie del centrosinistra? Ho dovuto fare approfondimenti molto seri per i quali serviva del tempo. D'altra parte non è colpa mia se il Pd ha ritenuto di iniziare la campagna delle primarie con un anno di anticipo, dando la sensazione che il mandato fosse finito. Con le primarie a gennaio il risultato sarebbe stato diverso? Probabilmente sì. Senza Fondo immobiliare il trasferimento di molti uffici pubblici nel nuovo Front office di via Torino ha ancora tutta la sua valenza? Indubbiamente il Front offi-

ce stava dentro la logica del Fondo immobiliare. E tuttavia è fondamentale realizzarlo in quel luogo, dove grazie al progetto dell'Alta velocità in pochi anni sarà creato un grande snodo intermodale per i mezzi pubblici e privati. Per la prima volta cittadini e imprese avranno a disposizione un unico luogo in cui ottenere tutte le risposte senza essere rimbalzati da un ufficio all'altro, spesso in sedi diverse. Mi dispiace per alcune resistenze tra il personale, ma questo progetto va portato a termine e sarà attivato dopo le elezioni politiche di marzo. Dopo tanti rinvii il matrimonio tra Aim e la veronese Agsm s'ha ancora da fare? Era una buona operazione, con grandi convenienze per entrambe le società. Diventerebbe un polo capace di aggregare, l'unico in Veneto nel settore energia. Ma le elezioni a Verona hanno portato a rallentamenti e nuove riflessioni. Le porte non sono ancora chiuse, anche se non c'è più tempo per ridiscutere tutto ancora una volta. A gennaio capiremo se si può fare. In caso contrario, non ci sono problemi: Aim funziona, farà utili anche quest'anno, consegno al mio successore una multiservizi ben diversa da quella che ho ereditato.

solto il nodo dell'attraversamento di Vicenza. A breve verranno annunciate le risorse anche per opere come il filobus: la macchina dei finanziamenti si è messa in moto. II 2017 ha segnato il debutto di Ieg, il gruppo fieristico nato dalla fusione tra Vicenza e Rimini: lo ritiene ancora un affare? Assolutamente sì, è stata un'operazione strategica che a breve porterà a Vicenza finanziamenti per decine di milioni di euro con l'obiettivo di sviluppare il quartiere fieristico. Senza la fusione non sarebbe stato possibile uno sviluppo che consentisse alla Fiera di competere sulla scena internazionale. Con la fine della legislatura sembra sfumata per i sindaci in carica la possibilità di candidarsi alle politiche. Deluso? No, sono sereno. Serviva un decreto, che io non ho mai chiesto a nessuno. E quindi cosa farà Achille Variati da grande? Il cittadino. Valuterò eventuali opportunità, ma intendo occuparmi delle mie cose personali che ho fortemente trascurato in questi anni: questa sarà la mia priorità. e

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Il progetto della Tav e le opere complementari otterranno tutti i finanziamenti necessari? È un'occasione storica per Vicenza e dopo il sì del consiglio comunale non si torna più indietro. L'approvazione della tratta fino ad Altavilla da parte del Cipe è stata possibile proprio perché è stato ri-

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Dal caso Menti al rinvio delle nozze tra Aime sm li 2017 si chiude a palazzo Trissino tra luci e ombre. Se da un lato passa agli annali lo storico via libera al progetto dell'Alta velocitĂ , dall'altro viene definitivamente archiviata l'operazione del Fondo immobiliare per valorizzare i palazzi comunali

Rinviate le nozze tra Aim e Agsm

Esercito confermato per 2 anni

II sindaco Achille Variati durante il suo intervento all'assemblea dell'Anci ospitata a Vicenza a ottobre

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IL CASO.

sollevato il nodo dell'affidamento diretto della partnership, senza un bando

Agsm e pacchetto sicurezza, protesta delle associazioni vip e Assiv hanno fatto l'accesso agli atti: attenzione ai contratti Alessandra Vaccari

L'hanno presentato in conferenza stampa, a inizio dicembre, il presidente di Agsm Michele Croce e quello di Csa Sicurity Luigi Alfieri. E il pacchetto sicurezza in bolletta, definito impropriamente «Sinecura», tradotto malamente in «senza preoccupazioni», mentre Sinecura è una parola, di derivazione latina, originata nella chiesa medioevale che definiva un beneficio ecclesiastico senza obbligo di uffizi e funzioni. Al di là del latinismo, il pacchetto sicurezza, ha dato il via a Pec e carte bollate tra i legali delle aziende che di sicurezza si occupano da anni a Verona e non soltanto, verso Agsm perchè la municipalizzata ha affidato l'incarico direttamente senza fare bandi e, se fosse così, in violazione al suo stesso codice etico.

Il presidente Pvlfi ri: « D i amo un s erv izi o comple to d i a l oga n do c o n l a q u estura c o n n o str e pa ttu g li e »

Ebbene la ricetta di Agsm, propone un pacchetto sicurezza con prezzi speciali per i suoi utenti: 29,90 euro al mese più Iva, dicono negli spot e volantini, senza alcun costo di installazione nè attivazione. Con pagamento in bolletta già dal prossimo anno. Il pacchetto è affidato, dice Agsm anche nel suo sito, all'azienda del territorio specializzata in vigilanza Csa Security; dalla visura in camera di commercio emerge che il via libera per esercitare è arrivato da poco. Nella nota inserita a bilancio Csa dichiara «nel 2016 l'ottenimento dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di vigilanza armata completa a 360°gradi l'offerta di servizi in grado di soddisfare completamente le esigenze dell'attuale clientela nonché quella potenziale». Ma questo è poca cosa rispetto al ventilato sospetto che si sia violata la procedura visto che le pubbliche amministrazioni, le società pubbliche e gli organismi di diritto pubblico in genere debbono selezionare gli operatori economici attraverso pubbliche gare aperte al mercato o comunque con procedure competitive e/o comparative di confronto concorrenziale come previsto nel codice degli

appalti pubblici. Aveva spiegato Luigi Alfieri, il presidente: «Il sistema Sinecura, dal latino "senza preoccupazioni", non è un mero strumento di allarme ma un servizio a tutto tondo che, dialogando con le forze dell'ordine, in primis la questura, e con pattuglie private operative 24 ore su 24, permette di prevenire e fungere da deterrente verso furti, azioni criminali e intrusioni in abitazioni private e aziende».

Era così iniziata una campagna pubblicitaria massiccia che garantisce contatti in un minuto in caso scatti l'allarme, e 5 o 6 per l'intervento, una pattuglia in zona. Collaborazione costante con carabinieri e polizia. Ma l'affidamento del servizio da parte di Agsm a Csa sicurity ha sollevato le reazioni delle due massime associazioni di categoria nel campo della sicurezza. E cioè Anvip (associazione nazionale istituti vigilanza provata e servizi fiduciari e dell'Assiv-associazione italiana vigilanza e servizi fiduciari aderente a Confindustria. Le due associazioni hanno fatto istanza di accesso agli atti, ai sensi dell'articolo 53 del codice sugli appalti pubblici e di altri articoli per capire la procedura di selezione di Agsm.

Già perchè Agsm ha fatto un'assegnazione diretta, non ha indetto un bando. E proprio per questo le associazioni di categoria invitano Agsm a non sottoscrivere alcun contratto con Csa security e dove già stipulato a non darvi corso. Secondo quanto è emerso nei vari spot pubblicitari e da contatti diretti anche allo show room che si trova nella sede di Agsm, Csa sicurity ha una pattuglia sempre pronta a partire in sede e una decina tra la città e la provincia. La prospettiva di Csa è di impiegare per un intervento 5/6 minuti di notte. I tempi non vengono garantiti contrattualmente perchè sono soggetti a traffico, ancorchè dicano «abbiamo lampeggianti blu». Il contratto che il cliente sottoscrive dura 36 mesi, può dunque decidere se proseguire e il canone viene dimezzato del 50% o chiedere di cessare e disinstallare, così pagherà un contributo di 399 euro per disinstallazione ripristino immobile. Il cliente può inoltre decidere di acquistare l'impianto e disdettare il servizio e paga sempre 399 euro, in caso di disdetta anticipata pagherà i 2/3 dei canoni residui e 399 euro. O RIPR-I WE RISERVATA

Luigi Alfieri, presidente di Csa Security, partner di Agsm

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Ma il caso non è soltanto sollevato dai legali delle associazioni di categoria delle aziende di sicurezza che si sentono private di poter proporrei loro servizi partecipando a un bando. Già a metà dicembre, il consigliere di minoranza Alberto Bozza, aveva presentato un'interrogazione all'assessore Daniele Polato, con una serie di quesiti, cinque per l'esattezza, e il quinto chiedeva proprio «con quale procedura amministrativa è stata individuata la partnership di Agsm con Csa Sicurity. Ma chi ha assegnato il servizio? Risponde il presidente di Agsm Michele Croce. «Agsm Energia ha in essere con CSA Security, società veronese abilitata alla prestazione di servizi di vigilanza, un mero rapporto di partnership commerciale, avente ad oggetto la reciproca promozione dei rispettivi

servizi, anche attraverso forme di cobrandinge l'assunzione da parte di CSA Security dell'obbligo di riservare ai clienti Agsm Energia uno sconto speciale sul prezzo del servizio di sicurezza Sinecura , che viene peraltro fornito direttamente dalla stessa CSA Security a tutti i propri clienti, anche non Agsm Energia, in forza di contratti conclusi autonomamente. Tale collaborazione commerciale non prevede per Agsm Energia alcun onere e mira a consentire l'accesso della propria clientela, sia già acquisita che nuova, ad un utile strumento di protezione dei patrimoni privati, in perfetta coerenza con la propria mission». «Gli approfondimenti legali hanno evidenziato la non necessità di procedere a gara d'appalto, non prevedendosi assunzione di oneri in capo ad Agsm Energia . I contatti tra le due società sono iniziati nella primavera del 2017 e condotti direttamente da Agsm Energia, informandone la Capogruppo».

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Una nuova amministrazione

dai conti aperti con il passato cene di giubilo, in piazza Bra, in quella calda nottata di giugno. Per molti una festa della liberazione. Ad archiviare il decennio di Flavio Tosi è un suo ex assessore, Federico Sboarina. È toccato a lui, il fondatore di Battiti («Eravamo gli sfigati, i reduci. Ci prendevano in giro») rimettere assieme i cocci di un centrodestra che, nel 2012, era stato asfaltato dal civismo mascherato di Tosi, sempre più solo al comando da quando, nel 2015, era stato espulso dalla Lega. Proprio con la Lega - e in particolare con Lorenzo Fontana che diventerà il suo vice sindaco - Sboarina stringe un patto di ferro che lo proietta a Palazzo Barbieri, non senza qualche patema. Quando al primo turno scopre che al ballottaggio dovrà vedersela con lady Tosi, Patrizia Bisinella, suda freddo. Ma alla fine, nelle elezioni meno partecipate della storia di Verona, è lui a uscire trionfatore. Un anno incredibile, per lui, arricchito dalla notizia dell'arrivo del primogenito, Jacopo. È presto per fare bilanci. Di certo, un filo conduttore dei primi sei mesi dell'amministrazione Sboarina è una esibita discontinuità con il suo successore. Nell'immagine, con un passaggio dall'«io» al «noi»: «Mi vedo come il capitano di una squadra», è un leit motiv del nuovo sindaco. Nelle azioni: lo stop (per ora annunciato) a quanti più centri commerciali

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possibili, il nuovo corso alla Fondazione Arena, soprattutto la vicenda del recupero dell'ex Arsenale: Sboarina è riuscito a fermare quello che pareva un treno in corsa - il project varato negli ultimi giorni dell'amministrazione Tosi - ed è ripartito da zero con un approccio contrario, quello di una «concertazione» con la città che ha portato alla presentazione di sessanta progetti diversi di cui, ancora, non è stata fatta sintesi. Un'altra «rivoluzione» promessa da Sboarina rispetto a Tosi è quella della meritocrazia. «Basta con gli amici degli amici» è stato un suo mantra in campagna elettorale. Certo è che il processo di formazione della giunta e la prima tornata delle nomine negli enti ha seguito una logica primariamente politica. E qui è emerso un altro personaggio, che ha appoggiato Sboarina solo al ballottaggio, ma ha conquistato via via uno spazio sempre maggiore, fino a issarsi alla presidenza di Agsm: Michele Croce, uno degli arcinemici di Tosi. Il 2018 sarà l'anno in cui la nuova amministrazione proverà a brillare di luce propria, e non riflessa. Eppure, il rientro di Tosi nel centrodestra e la sua prossima candidatura alle politiche, imporrà ancora una volta di fare i conti con il passato.

Alessio Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Operai licenziati dalla fonderia, se la comprano c la riaprono luglio 2016, le sorti della fonderia e del reparto assemblaggio della Ferroli appaiono segnate. Il fondo italiano Oxy, che assieme al britannico Attestor ha salvato lo storico gruppo termomeccanico veronese dal fallimento, vara il piano di risanamento. Un piano lacrime e sangue dal punto di vista occupazionale in cui sono previsti un migliaio di esuberi e, di questi, circa 400 proprio nella sede di San Bonifacio. È la drammatica conclusione di una storia imprenditoriale di successo che sembra ormai arrivata al capolinea: troppi i debiti accumulati durante gli ultimi anni di gestione, troppo poco competitivi i prodotti, troppi gli spazi lasciati ai concorrenti. E in più, la morta del cavalier Dante Ferroli, avvenuta ad aprile del 2015, sembra aver lasciato il grande gruppo termomeccanico senza la sua guida carismatica. Eppure il luglio dell'anno scorso rappresenta anche un momento di svolta. Il centinaio di addetti senza speranza e senza futuro perché il piano di rilancio della Ferroli non li contempla, decide che è giunto il momento di darsi da soli un futuro. «Ripartiamo da dove aveva cominciato lui» ricordano di essersi detti i 62 soci che, nelle settimane scorse, hanno dato vita alla Cooperativa Fonderia Dante. Si ricomincia dal cuore pulsante di un'azienda termomeccanica, il luo-

go in cui vengono create e modellate le caldaie. Esattamente un anno dopo, lo scorso 25luglio, i 62 dipendenti ex Ferroli firmano l'atto costitutivo della cooperativa che porta il nome dello storico presidente. Tecnicamente si tratta di un'operazione di workers buyout. Nella pratica, i 62 soci fondatori hanno ripreso in mano l'azienda in cui lavoravano e l'hanno fatto rinascere dalle sue ceneri. È la più importante operazione di «workers buyout» realizzata fino ad ora in Veneto. Per assicurarsi l'affitto del ramo d'azienda con diritto di prelazione all'acquisto, i soci hanno messo nella nuova cooperativa l'anticipo della propria indennità di disoccupazione, per un importo che supera i 78omila euro. Oggi lo stabilimento ha una capacità produttiva di 17mila kg di ghisa all'ora, pari a circa 8omila caldaie e un milione di dischi freno l'anno. Lavora conto terzi per Ferroli e per InterCar, ma ha varato importanti piani di sviluppo.«E la vittoria del capitale umano sulla finanza» hanno detto i discorsi ufficiali. E quando quella sirena che doveva tacere per sempre è tornata a chiamare lavoro, la vittoria ha commosso un po' tutti.

Samuele Nottegar @ RIPRODUZIONE RISERVATA

Amici ed esperti, traditi dal mare Una tragedia senza colpevoli rano amici, esperti di vela, amanti del mare. Erano partiti da Marina di Ravenna e avrebbero dovuto circumnavigare l'Italia. Le condizioni metereologiche, già minacciose alla partenza, sono diventate presto proibitive, imponendo di rientrare subito al porto di Rimini. Ed è qui che avviene una tragedia immane, che sconvolge Verona appena una ventina di giorni dopo quella del pullman dei liceali ungheresi che si schianta su un cavalcavia dell'A4 all'altezza di Verona Est, che porterà alla morte di i6 persone. Forse una manovra sbagliata, forse solo la sfortuna: il vento e le onde che spingono lo scafo verso il frangiflutti, lo schianto. Un naufragio che non lascia scampo ad Alberto Fabbri, cardiochirurgo affermato, alla figlia Alessia di professione notaio, a Enrico Martinelli, un lupo di mare con alle spalle un giro del mondo in barca a vela, ad Ernesto Salin (l'unico non veronese del gruppo). Si salvano invece l'otorino Carlo Calveli e Luca Nicolis, l'oste della rinomata Bottega del Vino e fidanzato di Alessia Fabbri. Le vittime, professionisti affermati, erano molto conosciute in città. La procura di Rimini apre subito un fascicolo d'indagine con l'ipotesi di «naufragio colposo», per capire se ci possano essere responsabilità per quanto accaduto. Viene

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ordinata una perizia sul motore del «Di Più» (questo era il nome dell'imbarcazione) che si è spento nel momento cruciale della manovra rendendo la barca ingovernabile. I magistrati interrogano per ore i due superstiti per capire chi avesse preso la fatale decisione di salpare nonostante il cielo lo sconsigliasse, quale fosse la catena di comando a bordo dello scafo, chi fosse al timone nel momento chiave dell'ingresso al porto. Nulla, però, emerge di rilevante, se non il dolore e il senso di colpa di due uomini sopravvissuti agli amici e, nel caso di Nicolis, alla fidanzata, che non è riuscito a salvare. Alla fine, l'indagine andrà verso l'archiviazione, la tragedia resterà così senza colpevoli. Restano gli amici, che con le vittime avevano condiviso tante avventure sui mari, a provare a dare un senso a quello che è accaduto. Come il velista Paolo Liberati, che con Martinelli aveva girato il mondo a bordo del Malaika 5: «AI Mare (con la lettera maiuscola, ndr) non si chiede, non si comanda», aveva scritto in un lungo post su Facebook. E forse, questa, la vera lezione del tragico naufragio del «Di Più».

A.C. @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lo choc della morfina al bimbo Quei dubbi ancora da chiarire un bambino rognoso, non vuole stare calmo». Così gli è stata somministrata, a soli pochi mesi dalla nascita, una dose di morfina. Ad agosto l'episodio che ha acceso una luce inquietante sui reparti pediatrici dell'azienda ospedaliera, freschi di trasloco nella nuova struttura «della donna e del bambino» di Borgo Trento. Finisce in manette un'infermiera di 43 anni, Francesca Vecchini, per un fatto accaduto a marzo durante gli ultimi giorni di attività della vecchia terapia intensiva neonatale di Borgo Roma. Quella notte, il bambino aveva rischiato di morire, accusando i sintomi di un'overdose di oppiacei. E stata proprio Federica Vacchini a salvarlo, con una diagnosi azzeccatissima, che ha stupito persino il medico che aveva in cura il piccolo paziente, un pediatra di lunga esperienza. In un momento in cui l'équipe medica stava brancolando nel buio, non riuscendo a capire perché un neonato sì prematuro, ma in buona salute, ha esclamato: «Presto, dategli del naloxone». Lo stesso farmaco, noto commercialmente come Narcan, che viene somministrata ai tossicodipendenti da eroina. Così facendo l'infermiera ha evitato il peggio, ma inevitabilmente, si è autoaccusata. L'azienda ospedaliera ha fatto partire fin dal giorno successivo un'inchiesta interna, nel corso della quale sono

emersi elementi che hanno rafforzato le ipotesi a carico di Vecchini. Quella sera lei non aveva incarico quel neonato, ma era stata vista tenerlo in braccio attorno alle 21. Lui aveva un succhiotto in bocca. Un ciuccio su cui sarebbe stata messa qualche goccia di morfina, presente in reparto, anche se sottoposta a regole rigidissime per la somministrazione. Nel giro di qualche settimana, la 43enne, residente a Nogara è stata scarcerata e sconta tuttora i domiciliari in attesa del processo. Si è sempre dichiarata innocente e ha ricevuto attestati di solidarietà da parte di molte colleghe e di molti genitori che hanno avuto i loro figli ricoverati dove lavorava. Ma in ospedale c'è anche chi accusa: qualcuno l'ha sentita lamentarsi del piccolo paziente perché troppo esuberante. Le indagini sono tuttora in corso: ancora molte le domande che attendono risposta. La prima riguarda i tempi: la crisi respiratoria del neonato è avvenuta a mezzanotte, tre ore dopo essere stato visto in braccio all'infermiera. La morfina fa però effetto in meno di trenta minuti. Una circostanza che fa pensare possano essere state somministrate più dosi. Ma si sta anche cercando di capire se possano esserci stati altri precedenti.

Davide Orsato © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cassano e la querelle Volpi-Setti Le zavorre del ritorno in serie A 1 i8 maggio è stato il giorno della festa. Una città si addormentò la mattina dopo, ormai svuotata di energie, ma felice. Verona aveva riabbracciato l'Hellas, tornato in Serie A dopo il pareggio per o-o con il Cesena che aveva sancito la promozione dei gialloblù. Un traguardo inseguito, voluto, cercato con forza dopo che, per più di un momento, era stato smarrito. Nell'ultimo mese di campionato l'adrenalina è salita a livelli vertiginosi. Soprattutto, nella memoria rimane la vittoria in rimonta ottenuta al Bentegodi con il Vicenza. In svantaggio a 2' dalla fine per 2-1, il Verona rimontò e s'impose per 3-2 all'ultimo secondo di recupero. Il testa a testa con il Frosinone è stato appannaggio dell'Hellas per un'inezia: stessi punti, ma il Verona si piazzò secondo, dietro alla Spal, per aver segnato un gol in più negli scontri diretti, e ha evitato il budello dei playoff. Le celebrazioni in Piazza Bra, durate fino a notte inoltrata, hanno lasciato presto spazio alla programmazione (e alle preoccupazioni) per il futuro. La seconda metà del 2017 è stata di sofferenza, contraddistinta da casi di mercato, questioni societarie, molte sconfitte e da una classifica precaria. Gli applausi si sono tramutati in contestazioni e in fischi, rivolti a Maurizio Setti, a Fabio Pecchia e al ds Filippo Fusco. Alcuni

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equivoci sono nati in estate, a cominciare da quello più rumoroso: l'ingaggio di Antonio Cassano, che nel giro di due settimane ha compiuto ripetute piroette. Hanno avuto ragione quelli che l'avevano accolto a Verona con perplessità. Cassano ha lasciato l'Hellas, risolvendo il contratto alla fine del ritiro in altura, a luglio. L'ultima «cassanata». Il Verona ha fronteggiato le polemiche sull'impiego di Pazzini (il capitano è rimasto spesso fuori dalla squadra titolare) e i continui episodi di una telenovela che va avanti da anni, legata ai rapporti tra il tycoon Gabriele Volpi e Setti. La Procura federale, interessata al caso, ha indagato, appurando che Volpi non ha mai avuto una relazione gestionale diretta con l'Hellas, mentre il Corriere di Verona ha scoperto che al tribunale di Genova pende una causa multimilionaria tra una società di Volpi e una riconducibile a Setti. Così, come in realtà spesso accade quando c'è di mezzo l'Hellas, è capitato di parlare sì di calcio, ma molto, anche, di affari e intrecci finanziari. La serata di Cesena si è confusa tra i ricordi di un anno turbolento. Matteo Fontana © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una nuova amministrazione dai conti aperti con il passato cene di giubilo, in piazza Bra, in quella calda nottata di giugno. Per molti una festa della liberazione. Ad archiviare il decennio di Flavio Tosi è un suo ex assessore, Federico Sboarina. È toccato a lui, il fondatore di Battiti («Eravamo gli sfigati, i reduci. Ci prendevano in giro») rimettere assieme i cocci di un centrodestra che, nel 2012, era stato asfaltato dal civismo mascherato di Tosi, sempre più solo al comando da quando, nel 2015, era stato espulso dalla Lega. Proprio con la Lega - e in particolare con Lorenzo Fontana che diventerà il suo vicesindaco - Sboarina stringe un patto di ferro che lo proietta a Palazzo Barbieri, non senza qualche patema. Quando al primo turno scopre che al ballottaggio dovrà vedersela con lady Tosi, Patrizia Bisinella, suda freddo. Ma alla fine, nelle elezioni meno partecipate della storia di Verona, è lui a uscire trionfatore. Un anno incredibile, per lui, arricchito dalla notizia dell'arrivo del primogenito, Jacopo. È presto per fare bilanci. Di certo, un filo conduttore dei primi sei mesi dell'amministrazione Sboarina è una esibita discontinuità con il suo successore. Nell'immagine, con un passaggio dall'«io» al «noi»: «Mi vedo come il capitano di una squadra», è un leit motiv del nuovo sindaco. Nelle azioni: lo stop (per ora annunciato) a quanti più centri commerciali ,

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possibili, il nuovo corso alla Fondazione Arena, soprattutto la vicenda del recupero dell'ex Arsenale: Sboarina è riuscito a fermare quello che pareva un treno in corsa - il project varato negli ultimi giorni dell'amministrazione Tosi - ed è ripartito da zero con un approccio contrario, quello di una «concertazione» con la città che ha portato alla presentazione di sessanta progetti diversi di cui, ancora, non è stata fatta sintesi. Un'altra «rivoluzione» promessa da Sboarina rispetto a Tosi è quella della meritocrazia. «Basta con gli amici degli amici» è stato un suo mantra in campagna elettorale. Certo è che il processo di formazione della giunta e la prima tornata delle nomine negli enti ha seguito una logica primariamente politica. E qui è emerso un altro personaggio, che ha appoggiato Sboarina solo al ballottaggio, ma ha conquistato via via uno spazio sempre maggiore, fino a issarsi alla presidenza di Agsm: Michele Croce, uno degli arcinemici di Tosi. Il 2018 sarà l'anno in cui la nuova amministrazione proverà a brillare di luce propria, e non riflessa. Eppure, il rientro di Tosi nel centrodestra e la sua prossima candidatura alle politiche, imporrà ancora una volta di fare i conti con il passato.

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Piazza B ra. vince la sicurezza VEGLIONE BLINDATO. Il nuovo sistema operativo di sicurezza ha funzionato e la festa in piazza Bra, anche senza i tradizionali botti, è stata un successo, coronato dalla presenza di 25mila persone, con moltissimi turistiche hanno salutato nel cuore di Verona l'arrivo del 2018. I divieti imposti dal Comune e i controlli rigorosi ai varchi e sotto la stella hanno evitato quasi tutte le criticità , anche se alla fine il bilancio parla di 26 interventi, con sette persone che sono state portate al pronto soccorso per ustioni e ferite causate da cocci di vetro . B NELLA PAG 12-13

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con le barriere Un veglione blindato e senza grandi eccessi

PIAZZA BRA. Venticinquemila attorno al palco per ascoltare musica e ammirare, a mezzanotte, lo spettacolo pirotecnico o

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notto la stella clima sereno Anche ituiìstì apprezzano «Buona idea imporre i divieti» Qualcuno li ignora e 26 persone restano ferite: la gran parte riporta lesioni da cocci di vetro Chiara Bazzanella .............................................................................. Spumante travasato in bottigliette di plastica per non rinunciare al canonico brindisi della mezzanotte, oppure tracannato in fretta e furia prima di accedere al salotto cittadino. Il capodanno scaligero quest'anno si è svolto all'insegna della sicurezza, nonostante qualcuno sia riuscito a infiltrarsi in piazza Bra con qualche botto o bottiglia di vetro, in generale l'atmosfera è stata serena e apprezzata dalle migliaia di visitatori arrivati da tutta Italia. Il bilancio finale parla comunque di 26 feriti, sette dei quali portati in ospedale: uno per ustioni, gli altri per lesioni da cocci di vetro.

«Trovo che sia stata una buona idea imporre divieti e limiti in un luogo tanto affollato», dichiara Giacomo Zuliani, arrivato in città con la fidanzata Ludovica Benvenuti da Rivarolo Canavese, vicino a Torino. «Siamo reduci da quanto successo in piazza San Carlo, con la calca durante la finale di Champions, e quindi ci pare un'ottima idea quella di monitorare la situazione per evitare che un momento di festa possa sfociare in episodi spiacevoli».

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Anche i due romani Mirco Cassa e Giulia Moretti, trovano che l'evento sia stato allestito in modo notevole. «Purtroppo non ci pare che il divieto sia particolarmente rispettato», dicono, riferendosi al rumore di qualche botto che esplode e alla presenza di lattine e bottiglie non autorizzate. «La sorveglianza c'è, perché abbiamo notato agenti e forze dell'ordine a ogni varco, ma in una situazione del genere è impensabile avere tutto sotto controllo». Mirco è poi convinto che «chiunque potrebbe creare panico se lo volesse, anche se ci fossero centinaia di poliziotti». Per molti è meglio non pensarci. «Se dovessimo vivere nell'ansia di un attacco terroristico non usciremmo più di casa», dicono in gruppo alcune amiche di Padova. «Contenere la presenza di botti e vetro invece è corretto, perché quando la gente alza il gomito non si può mai sapere come possa andare a finire». Andrea, arrivato da Milano con la compagna, ha dato il benvenuto al 2018 insieme a un gruppo di amici di Mantova. «Ho apprezzato la musica e l'hip hop particolarmente allegro dei Soul System», fa presente, dichiarandosi ammirato anche dai fuochi.

Quest'anno lo spettacolo pirotecnico è senza dubbio stato ridimensionato rispetto a quello dell'anno scorso, in piena corsa elettorale, ma comunque i luccichii nel cielo hanno ammaliato il pubblico in piazza. Chi non è riuscito ad accedere alla Bra si è accontentato del maxi schermo dietro il palco, dove hanno alzato i calici il sindaco Sboarina con la moglie, il presidente dell'Agsm, Michele Croce, accompagnato da moglie e figli, l'assessore al commercio FrancescaToffali, il presidente del consiglio comunale Ciro Maschio e il presidente della prima circoscrizione Giuliano Occhipinti. Perla prima volta il San Silvestro scaligero, organizzato da Doc Servizi, ha avuto anche una diffusione nazionale, con la diretta radiofonica e televisiva di Rtl 102.5, e fino alle 2 la piazza ha ballato. •

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L'ULTIMO CON NOI. Il direttore della pastorale giovani e i referenti dell'Operazione Mato Grosso illustrano l'iniziativa

Una cena per 400 persone E 250 quintali di viveri ai poveri Melchiori: «I ragazzi sono felici di aver regalato un momento di gioia a persone sole» Bortoletto e Q tarelli: «Il cibo andrà agli empori veronesi e a una baraccopoli in Perì» Massimo Ugolini C'è ancora qualcuno che non cela fa, addirittura che ha poco o nulla da mangiare. Possibile a Verona nel 2018? «Ahinoi è così», spiega monsignor Giuliano Ceschi, direttore della Caritas diocesana a margine dell'iniziativa di solidarietà «L'Ultimo con Noi 2017» svoltasi nella serata dell'ultimo dell'anno nel pala expo di Veronafiere.

Ultimo atto di un'intesa settimana di solidarietà organizzata dal Centro di Pastorale Giovani ed Adolescenti, Caritas diocesana in collaborazione con la Casa Accoglienza il Samaritano, Operazione Mato Grosso, col sostegno di Comune di Verona, Agsm e Verona Fiere. «L'Italia si è impantanata, dobbiamo ripartire dai giovani e dalla convinzione che ognuno deve svolgere il proprio ruolo in cordata con gli altri», ha affermato il vescovo Giuseppe Zenti durante la celebrazione eucaristica animata dal coro dell'associazione Operazione Mato Grosso alla presenza di una trentina di volontari della diocesi di San Marino che hanno voluto vivere questa esperienza con i ragazzi veronesi. Gli stessi volontari di Mato Grosso hanno preparato il momento conviviale (bis di risotti, isolana e radicchio e monte, roast beef con patate al forno, pandoro finale) per 400 ospiti tra cui persone in situazione di disagio co-

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me anziani, senza tetto, richiedenti asilo, ragazzi protagonisti della raccolta alimentare con l'iniziativa «Regalando Viveri» dell'Operazione Mato Grosso. Altri 100 pasti sono stati distribuiti dai volontari della Ronda della Carità in diversi luoghi della città. Nello stesso pomeriggio dell'ultimo dell'anno un centinaio di giovani hanno visitato alcune case di accoglienza di Verona e provincia, trascorrendo qualche ora assieme ad anziani e bisognosi, dialogando, pregando e giocando a tombola con loro. «I ragazzi hanno vissuto in prima persona un'esperienza straordinaria nella sua semplicità», ha raccontato don Giampaolo Melchiori, direttore del Centro di pastorale adolescenti e giovani della diocesi. «Sono stati felici di avere contributo con la loro presenza a regalare un momento di gioia a persone sole. Speriamo che il nuovo anno dia a tutti la forza di avere maggiore attenzione per chi è meno fortunato».

«Ad iniziative come questa si deve rispondere con un immenso grazie», ha sintetizzato il sindaco Federico Sboarina, presente alla messa. Per il direttore della Casa del Samaritano Michele Righetti «è il frutto di un lavoro fatto in rete così come l'accoglienza diffusa che stiamo attuando con i richiedenti asilo. Attualmente ne abbiamo 120 suddivisi in diversi centri cittadini e della provincia». «Come Caritas», ha affermato il direttore Ceschi «gestiamo sei empori, nei due cittadini ubicati a Santi Apostoli e in via Muro Padri vi fanno riferimento 650 famiglie, altre centinaia si approvvigionano in quelli di Legnago, Bardolino, Villafranca e San Martino Buon Albergo. Tutti vi accedono attraverso un

percorso di accompagnamento svolto dai centro di ascolto». A questi empori una grande mano è arrivata, per il secondo anno, dalla raccolta alimentare nell'ambito dell'iniziativa «Regalando Viveri» organizzata dall'Operazione Mato Grosso. Quotidianamente, dalla giornata di SanStefano all'ultimo to dell'anno, 250 ragazzi di cui una cinquantina delle scuole superiori cittadine, hanno suonato i campanelli delle famiglie scaligere in tutti i quartieri cittadini, raccogliendo beni di prima necessità. I viveri saranno distribuiti agli empori della solidarietà di Verona e ad una mensa della baraccopoli di Chimbote in Perù. I giovani volontari, con i rappresentanti di Operazione Mato Grosso, hanno già festeggiato la partenza per il Perù di un container stipato di ben 250 quintali di viveri a lunga conservazione; un altro è in fase di completamento e sarà spedito in gennaio. «Abbiamo contattato 66mila famiglia veronesi oltre alla presenza in venti supermercati aderenti all'iniziativa, complessivamente abbiamo raccolto 390 quintali di alimenti di prima necessità, cento in più dello scorso anno», hanno spiegato Matteo Bortoletto e Marco Quintarelli dell'associazione Operazione Mato Grosso. «Ringraziamo tutti coloro hanno regalato viveri per i poveri del Perù ed altre persone disagiate nonché i ragazzi, sempre più numerosi, straordinari nell'impegno verso il prossimo». O RIPROOU-SE RISERVATA

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CORSO DELL'AIS. Dal 15 gennaio lezioni allo Stadio per diventare volontari, ma non per servizi in ambulanza. La frequentazione vale perla legge sulla sicurezza sul lavoro

Medici del Suem 118 in collaborazione con l'Azienda ospedaliera salgono in cattedra E siamo al trentatreesimo anno. Prosegue l'attività formativa dell'Associazione italiana soccorritori della sezione di Verona con un nuovo coso non finalizzato al servizio ambulanza ma, per apprendere semplici azioni per salvare una persona: questo l'obiettivo che si pone il corso di "Primo intervento e pronto soccorso" che avrà inizio lunedì 15 gennaio alle 20.45 organiz-

zato dalla terza circoscrizione Ovest nella sala del centro di incontro "Stadio" in Via Brunelleschi 12.

In collaborazione con i medici dell'azienda Ospedaliera-Universitaria di Verona, con gli operatori della centrale Suem 118 di Verona e i propri istruttori, Ais propone ai partecipanti di trasferire informazioni su cosa non fare ed eventualmente che cosa fare, in caso di infarti, stati di choc, insufficienze respiratorie, traumi cranici, avvelenamenti, emorragie, ferite, ustioni, fratture, distorsioni, lussazioni e altre situazioni

I volontari Ais assistono una partecipante al corso di formazione

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di emergenza. Inoltre verranno trattate quelle semplici ma fondamentali manovre di disostruzione delle vie aeree e rianimazione cardiopolmonare pediatriche. Il corso è gratuito (è previsto un modesto contributo per il materiale didattico) è aperto a tutti i cittadini e non finalizzato al servizio in ambulanza, è articolato in undici lezioni che si terranno ogni lunedì dalle 20,45 alle 22,45.

Supporti audio/visivi, prove pratiche anche con l'uso di manichini elettronici per apprendere le manovre di rianimazione cardio-polmonare e

un incontro con gli operatori di Verona Emergenza renderanno ancora più interessante il programma. Al termine del corso, sarà possibile, per chi lo volesse, sostenere un esame, costituito da quesiti scritti e prove pratiche, per il conseguimento del diploma di soccorritore, valevole per quanto previsto dal Decreto 388 del 2003 e dalla Legge 81 del 2008 (ex 626 del 1994) in merito alla sicurezza sul posto di lavoro per le categorie B e C.

L'Associazione italiana soccorritori, grazie ad Agsm, nei mesi scorsi, ha continuato a formare poliziotti, carabinieri e anche gli allievi della scuola di Polizia di Peschiera. Molte pattuglie infatti ora sono dotate di defibrillatore. Lo scorso anno, in più di un'occasione alcuni cittadini hanno avuto salva la vita grazie all'intervento tempestivo degli agenti. Chi è interessato ad iscriversi può rivolgersi, all'ufficio educativo culturale della circoscrizione 3a- in via Sogare con telefono 3 045/8492323, oppure www.comune.verona.it 30 circoscrizione fino ad esaurimento posti. • A.V.

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«Aim-Agsm, la fusione va avanti» Ma Verona vuole riscrivere i patti Il presidente Croce: «Confronto attivissimo». Da decidere concambio e governante VERONA Se il matrimonio si celebrerà, sarà su basi molto diverse da quelle che aveva immaginato l'amministrazione Tosi. Stiamo parlando dell'ipotesi di fusione tra le multiutility di Verona e Vicenza, Agsm e Aim, una telenovela che va avanti da mesi.

Sollecitato a fare il punto sulle trattative dal consigliere comunale Michele Bertucco, che parla di «una pratica bloccata da veti politici», il presidente di Agsm Michele Croce nega che ci sia uno stallo in corso: «Detto che non posso intervenire in una polemica politica di un consigliere comunale, né posso parlare in questa fase di trattative che sono necessariamente riservate, le trattative con Vicenza sono super in corso, non c'è assolutamente nulla di arenato», assicura Croce. Un incontro tra le parti è avvenuto, per altro, giusto ieri. «C'è un confronto attivissimo», continua Croce. Quanto alla tempistica, il presidente di Agsm non si sbilancia: «Stiamo lavorando entrambi per farcela. Ma il problema dell'urgenza stavolta ce l'hanno loro». Tosi non era riuscito a blindare l'accordo prima delle elezioni comunali, poi vinte da Federico Sboarina, che ha immediatamente posto la fusione in stand-by per verificarne i presupposti. Allo stesso modo adesso a Vicenza incombono le elezioni comunali e il sindaco Achille Variati vorrebbe chiudere il suo mandato con la firma. Dopo le elezioni, secondo Bertucco,

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«Verona potrebbe trovare un'amministrazione molto meno disponibile e paziente». Si vedrà. Quel che è certo è che i tempi lunghi per l'intesa, cui sia Verona che Vicenza sono sulla carta favorevoli nell'ottica di creare una nuova azienda più grande e con le spalle larghe per reggere in un mercato molto competitivo come quello dell'energia, sono dovuti anche alle nuove condizioni poste sul tavolo da Agsin. Su questo Croce nulla può né vuole dire. Ma non è un mistero che il presidente dell'azienda di lungadige Galtarossa avesse fin dall'inizio guardato con sospetto i termini concordati dal suo predecessore, in particolare su concambio, modello organizzativo e governante. Lo schema di fusione tra Agsm e Aim approvato da Tosi e Variati prevedeva la creazione di una nuova azienda di cui Verona avesse il 58 per cento contro il 42 per cento di Vicenza. Verona avrebbe espresso il presidente, mentre Vicenza la vicepresidenza. Ma la nuova azienda avrebbe avuto una doppia conduzione, con la permanenza dei due direttori generali di Agsm e Aim, che avrebbero avu-

to il diritto di veto l'uno sulle scelte dell'altro. È un punto, questo, che a Croce non è mai piaciuto. Tra le altre cose, Agsm è nella fase di selezionare il suo prossimo direttore generale e non vuole certo che possa essere imbrigliato alla prima occasione. Quella clausola, chiaramente, era stata inserita per garantire le prerogative di Vicenza. Ed è su questo e altri compromessi che si è adesso riaperta la discussione. Quella con Aim è in ogni caso, al momento, l'unica proposta concreta di aggregazione sul tavolo di Agsm. In caso di fallimento delle trattative, non c'è pronto un piano «B». Se così andrà, per Bertucco, «Agsm è probabilmente destinata a rimanere un vaso di coccio tra un mare di anfore di ferro, una posizione molto rischiosa mano a mano che il "mare" del libero mercato crescerà diventando sempre più agitato. Se questa è la scelta dell'amministrazione Sboarina è giusto che chi di dovere se ne prenda la responsabilità, senza ricorrere al solito scaricabarile o continuando a cavillare sulle quote di partecipazione».

La vicenda 0 Furono l'allora sindaco di Verona Flavio Tosi e il primo cittadino di Vicenza Achille Variati a siglare un patto perla fusione delle multiutility cittadine, Agsm e Ai m 0 Quel patto, mai approvato dal consiglio comunale di Verona, prevedeva un concambio del 58 per cento per Verona contro il 42 di Vicenza, ma sarebbero rimasti i due direttori, entrambi con diritto di veto

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Multiutility Trattative ancora aperte fra le due città venete perla fusione di Aim Vicenza con Agsm Verona

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svolta La procura ordinò il sequestro dell'area sulle Torricelle il 13 dicembre scorso. Editori-Demanio, accordo vicino

Antenne, il gip riaccende le tivù Il giudice Magri interviene per la seconda volta contro la procura. Oggi ripetitori in funzione VERONA A distanza di 24 giorni esatti da quel «clic» che aveva oscurato le trasmissioni, oggi i contatori delle antenne di tv e radio private installate sulle Torricelle potrebbero venire nuovamente risollevati. È quello che hanno chiesto ad Agsm le varie emittenti, rientrate in possesso dell'area dopo il secondo provvedimento del gip Livia Magri. a pagina 2 Presazzi

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Antenne, il gip «riaccende» le emittenti Il giudice Magri contesta l'operato della procura e ordina che l'area demaniale torni agli editori tivù VERONA A distanza di 24 giorni esatti da quel «clic» che aveva oscurato le trasmissioni, oggi i contatori delle antenne di tv e radio private installate sulle Torricelle potrebbero venire nuovamente risollevati. È quello che hanno chiesto ad Agsm le varie emittenti, rientrate in possesso dell'area dopo il secondo provvedimento (nel giro di meno di due settimane) del gip Livia Magri che già aveva contestato l'operato della procura non convalidando il sequestro d'urgenza disposto lo scorso 13 dicembre dal pm Gennaro Ottaviano.

Gli operatori avevano esultato nell'immediato, ma nei giorni successivi si erano fatti avanti chiedendo al Demanio di riattivare le antenne e presentando anche una nuova proposta di pagamento dei canoni di occupazione pregressi. Perché il provvedimento di dissequestro della procura, di fatto, riconsegna-

va l'area all'agenzia statale senza fare riferimento a tv e radio private. Telenuovo e il Consorzio Reti NordEst, con il loro avvocato Luciano Guerrini, il 3o dicembre avevano così nuovamente interpellato il gip per chiedere il «ripristino della situazione di fatto precedente il sequestro» e la riaccensione degli impianti. Tecnicamente, un ricorso per «incidente di esecuzione» nel quale si chiedeva di annullare il dissequestro firmato dalla procura. «Sino ad oggi, il provvedimento di non convalida del sequestro preventivo e di dissequestro dell'area è rimasto, di fatto ineseguito - scrive il gip Magri -. Infatti gli indagati (noti ma non ancora identificati e iscritti), ancorché sia stata esclusa dal gip la sussistenza del cosiddetto "fumus commissi delicti" rispetto al reato ipotizzato (invasione, ndr), sono stati e continuano ad essere estro-

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messi dalla disponibilità dell'area demaniale in questione, disponibilità che, invece, avevano prima del sequestro disposto dal pubblico ministero e non convalidato». Ordinando che l'area sia restituita alle emittenti, il gip ha ricordato di non avere competenza sulla riattivazione dei contatori ma ha puntualizzato che «in presenza di un provvedimento di non convalida del sequestro e di un ordine di dissequestro del gip, il pm dovrebbe anche attivarsi per eliminare le conseguenze di quegli atti materiali che sono stati compiuti in costanza di sequestro, in modo da ripristinare o da consentire il ripristino, lo status quo ante, e impregiudicata la soluzione delle questioni civilistiche/ amministrative nelle sedi opportune». Il tavolo di trattativa tra Demanio e operatori, infatti, rimane ancora aperto. Ed entro

metà mese, l'agenzia statale dovrebbe pronunciarsi sull'offerta che le emittenti avrebbero proposto per sanare le loro posizioni: una cifra vicina ai 48omila euro (a fronte dei 1o milioni richiesti inizialmente dal Demanio nel 2010).

Per quel che riguarda poi il rispetto di quanto ordinato dalla Soprintendenza nei mesi scorsi, la difesa delle emittenti ribadisce l'intenzione di voler «liberare» la torricella di epoca asburgica, trasferendo i ripetitori sul traliccio a fianco. Esulta intanto l'ex sindaco Flavio Tosi che nei giorni scorsi aveva criticato le scelte della procura: «La decisione del gip Magri, che ha confermato la nostra impressione iniziale, ci risolleva: eravamo stati gli unici a definire eccessivo il provvedimento di sequestro». Enrico Presazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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" II 13 dicembre scorso la procura ordinò il sequestro dell'area del Demanio sulle Torricelle, spegnendole emittenti locali Il gip Magri è intervenuta due volte contestando l'operato della procura stessa

II sequestro L'area demaniale il 13 dicembre scorso

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Intesa con Aim, i paletti di Agsm a pagina 3

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«Aim-Agsin, la fusione va avanti» Ma Verona vuole riscrivere i patti Il presidente Croce: «Confronto attivissimo». Su concambio e governance, non c'è ancora l'intesa La vicenda Furono l'allora sindaco di Verona Tosi e il vicentino Variati a siglare un patto per la fusione delle multiutility cittadine, Agsm e Aim 0 Quel patto, mai approvato dal consiglio comunale di Verona, prevedeva un concambio del 58 per cento per Verona contro il 42 di Vicenza, ma sarebbero rimasti i due direttori, entrambi con diritto di veto

VERONA Se il matrimonio si celebrerà, sarà su basi molto diverse da quelle che aveva immaginato l'amministrazione Tosi. Stiamo parlando dell'ipotesi di fusione tra le multiutility di Verona e Vicenza, Agsm e Aim, una telenovela che va avanti da mesi.

Sollecitato a fare il punto sulle trattative dal consigliere comunale Michele Bertucco, che parla di «una pratica bloccata da veti politici», il presidente di Agsm Michele Croce nega che ci sia uno stallo in corso: «Detto che non posso intervenire in una polemica politica di un consigliere comunale, né posso parlare in questa fase di trattative che sono necessariamente riservate, le trattative con Vicenza sono super in corso, non c'è assolutamente nulla di arenato», assicura Croce. Un incontro tra le parti è avvenuto, per altro, giusto ieri. «C'è un confronto attivissimo», continua Croce. Quanto alla tempistica, il presidente di Agsm non si sbilancia: «Stiamo lavorando entrambi per farcela. Ma il problema dell'urgenza stavolta ce l'hanno loro». Tosi non era riuscito a blindare l'accordo prima delle ele-

Multiutility La fusione tra la veronese Agsm e la vicentina Aim dovrebbe dar vita al sesto operatore italiano dei settore. Ma gli scogli da superare sono molti

zioni comunali, poi vinte da Federico Sboarina, che ha immediatamente posto la fusione in stand-by per verificarne i presupposti. Allo stesso modo adesso a Vicenza incombono le elezioni comunali e il sindaco Achille Variati vorrebbe chiudere il suo mandato con la firma. Dopo le elezioni, secondo Bertucco, «Verona potrebbe trovare un'amministrazione molto meno disponibile e paziente». Si vedrà. Quel che è certo è che itempi lunghi per l'intesa, cui sia Verona che Vicenza sono sulla carta favorevoli nell'ottica di creare una nuova azienda più grande e con le spalle larghe per reggere in un mercato molto competitivo come quello dell'energia, sono dovuti anche alle nuove condizioni poste sul tavolo da Agsm. Su questo Croce nulla può né vuole dire. Ma non è un mistero che il presidente dell'azienda di lungadige Galtarossa avesse fin dall'inizio guardato con sospetto i termini concordati dal suo predecessore, in particolare su concambio, modello organizzati-

vo e governane. Lo schema di fusione tra Agsm e Aim approvato da Tosi e Variati prevedeva la creazione di una nuova azienda di cui Verona avesse il 58 per cento contro il 42 per cento di Vicenza. Verona avrebbe espresso il presidente, mentre Vicenza la vicepresidenza. Ma la nuova azienda avrebbe avuto una doppia conduzione, con la permanenza dei due direttori generali di Agsm e Aim, che avrebbero avuto il diritto di veto l'uno sulle scelte dell'altro. È un punto, questo, che a Croce non è mai piaciuto. Tra le altre cose, Agsm è nella fase di selezionare il suo prossimo direttore generale e non vuole certo che possa essere imbrigliato alla prima occasione. Quella clausola, chiaramente, era stata inserita per garantire le prerogative di Vicenza. Ed è su questo e altri compromessi che si è adesso riaperta la discussione. Quella con Aim è in ogni caso, al momento, l'unica proposta concreta di aggregazione sul tavolo di Agsm. In caso di fallimento delle trattative, non c'è pronto un piano «B». Se così andrà, per Bertucco, «Agsm è probabilmente destinata a rimanere un vaso di coccio tra un mare di anfore di ferro, una posizione molto rischiosa mano a mano che il "mare" del libero mercato crescerà diventando sempre più agitato. Se questa è la scelta dell'amministrazione Sboarina è giusto che chi di dovere se ne prenda la responsabilità, senza ricorrere al solito scaricabarile o continuando a cavillare sulle quote di partecipazione».

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« s -Ai sto p per vet politici» «Si comunica che non si dispone di alcuna documentazione riferita al periodo ottobre-dicembre 2017 relativa al progetto di fusione Agsm-Aim». Questa la risposta della Direzione Aziende Partecipate del Comune di Verona alla richiesta del consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, Michele Bertucco, di prendere visione dell'ultima documentazione prodotta. Una risposta che Bertucco giudica «sorprendente». «Tradotto in termini politici», spiega, «significa che nell'ultimo anno la "pratica" non ha fatto un solo passo in avanti poiché evidentemente bloccata da veti politici incrociati. Ricordiamo la netta chiusura al confronto da parte del presidente Agsm Michele Croce, già tutore - a parole della trasparenza ma che ora sta giocando a nascondino anziché confrontarsi su dati, scenari, opportunità. Significa che la decisione dovrà probabilmente attendere le elezioni comunali di Vicenza, e che Agsm è destinata a una posizione rischiosa mano a mano che il "mare" del libero mercato crescerà diventando sempre più agitato. Se questa è la scelta dell'amministrazione Sboarina, chi di dovere se ne prenda la responsabilità, senza ricorrere al solito scaricabarile o continuando a cavillare sulle quote di partecipazione».

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Via Gardesane alla Croce Bianca Da lunedì, in via Gardesane, nel tratto compreso tra la rotonda della Croce Bianca e quella di via Bionde, cominceranno i lavori stradali di Acque Veronesi sul collettore fognario. Per tutta la durata del cantiere, un mese circa, il tratto interessato sarà percorribile solamente entrando in città, in direzione corso Milano. Tutti i veicoli diretti verso Bussolengo, superata la rotonda della Croce Bianca dovranno percorrere via Stanga e tornare su via Gardesane svoltando a destra in via Bionde. La polizia municipale sarà in servizio in zona per monitorare la situazione e agevolare la circolazione stradale. I lavori dovrebbero concludersi verso la metà di febbraio. O RIPR-I WE RISERVATA

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dipendenti comunali costretti a cercare in fretta e furia le chiavi di riserva

In coda all'ecocentro chiuso per un di do Mercoledì pomeriggio i nuovi gestori dell'Isola ecologica non hanno aperto al solito orario, proteste di Pallaro e di Pan ° an del Consorzio Paola Dalli cani Serit decide last minute un passaggio di testimone perla gestione dell'ecocentro di Montecchia di Crosara e al momento della riapertura ecco che 20 persone si trovano ad attendere due ore, al freddo, che i cancelli si spalanchino. È successo mercoledì pomeriggio a Montecchia e la cosa ha fatto a dir poco infuriare chi si era preso del tempo (ditte comprese) per scaricare all'isola ecologica rifiuti ingombranti ed altro. «Non è possibile un disservizio del genere i primi giorni di apertura dell'anno», hanno protestato in molti, stupiti di qualcosa a cui nessuno era abituato. «È cambiata la gestione e si vede», il coro delle proteste che si sono levate finché dal Comune è arrivata una chiave di scorta dell'isola ecologica. Di ore, però, ne erano già passate due.

«Se la gente è infuriata io lo sono per primo, da primo cittadino, per come sono state gestite le cose», protestava ieri il sindaco Edoardo Pallaro. Perché dietro il disagio delle due ore di attesa c'è in realtà un problema diverso: «Serit ha dimostrato una scorrettezza totale perché non ha comunicato nulla al Comune di quanto aveva deciso. Da quanto ne so, la ditta che si occupava dell'ecocentro oltre che della raccolta rifiuti, è stata alleggerita dell' incomben-

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Persone in fila mercoledì a Montecchia davanti all'ecocentro rimasto chiuso per ore za relativa all'ecocentro con una comunicazione dell'ultimo minuto e la gestione dell'isola ecologica è stata passata a una cooperativa della zona di Sona». «Incomprensibili le ragioni di un appalto solo per l'ecocentro di Montecchia», tuona Pallaro difendendo l'operato della Cavazzola e Vicentini, la ditta che da anni si occupa del servizio, «e rimane tutt'altro che chiaro quello che è successo, oltre che totalmente irrispettoso nei confronti del Comune. Se non si è verificata interruzione di pubblico servizio è solo perché appena siamo stati investiti del problema, ci siamo attivati e abbiamo recuperato le chiavi».

Sul punto abbiamo cercato informazioni direttamente in Serit ma l'assenza per ferie di presidente e direttore di fatto non consente di raccogliere al momento la voce della società. Molto chiare sono però le idee di Thomas Pandian, direttore del Consorzio di bacino Verona Due del Quadrilatero, che ha affidato la gestione della raccolta rifiuti a Serit: «La decisione ci è stata comunicata alla vigilia del cambio e sono a dir poco allibito. La ditta che si occupava anche della gestione dell'ecocentro di Montecchia di Crosara in questi anni ha sempre lavorato benissimo e risultano incomprensibili le ragioni di

un provvedimento simile. Abbiamo problemi enormi per l'abbandono di rifiuti (in Val d'Alpone è da settimane aperta la caccia ai responsabili del lancio della spazzatura in corsa che sta lordando i cigli della strada provinciale 17 soprattutto all'altezza di Monteforte d'Alpone, ndr) e si va a toccare ciò che funziona? Le cose non tornano, organizzerò con la massima urgenza un tavolo di confronto perché voglio che mi spieghino sia le ragioni di una scelta così indecifrabile, sia che cosa è accaduto mercoledì e mi spiace davvero peri disagi a cui le persone sono state sottoposte». •

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Fusione, i paletti cli Aim a Verona

«Cambiare tutto? Impossibile» Governance e quote della nuova multi-utility, Lago risponde a Croce: «Pronti a trattare ma va fatto prima delle comunali o si riparte da zero» VICENZA «Se Verona desidera rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. Noi siamo disponibili a modificare e limare l'accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l'intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione». Le parole dell'amministratore unico di Aim, Umberto Lago, sembrano rallentare ancor di più la prospettiva di una fusione a breve termine fra la vicentina Aim e la veronese Agsin. Le due multiutility venete del gas e dell'energia dovevano convolare a nozze già da mesi, in base a un accordo siglato giusto un anno fa fra il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e l'ex-collega di Verona, Flavio Tosi, che sanciva modi e tempi per la creazione di una nuova società da 1,1 miliardi di fatturato e 2250 dipendenti. In sostanza un polo dell'energia del Veneto occidentale. Dopo lo stop alla fusione in concomitanza con le elezioni nella città scaligera dello scorso giugno(e i tempi necessari all'amministrazione del nuovo sindaco, Federico Sboarina, per analizzare tutti i tavoli aperti) i contatti fra le due aziende sono ripresi da alcuni mesi. Ma in quell'occasione da Verona sono arrivate nuove richieste: in particolare, Agsm avrebbe messo in discussione due punti cruciali della fusione: il concambio (58 per cento delle quote a Verona e 42 per cento a Vicenza) e il modello di governance, che prevede fra l'altro il man-

tenimento delle due direzioni generali di Aim e Agsm, l'una con potere di veto sull'altra. Aspetti, questi, che non sembra incontrino il favore del presidente della multiutility scaligera, Michele Croce. Il punto è che sull'operazione incombe il fattore tempo, che diventa (di nuovo) cruciale: un anno fa era stata Verona a spingere sull'acceleratore, invano, per cercare di blindare la fusione entro le elezioni. «Il problema dell'urgenza stavolta ce l'hanno loro» ha dichiarato Croce, in riferimento all'appuntamento con le urne nella città del Palladio del prossimo maggio. Ma da Aim arriva una presa di posizione netta: «Il nostro desiderio -

afferma Lago - è di chiudere la partita prima delle elezioni per finalizzare un discorso iniziato oltre un anno fa. Tuttavia la tempistica è un aspetto cardine. Siamo disponibili a modificare e limare l'accordo a cui si era arrivati lo scorso anno, ma se Verona vuole rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. E dunque o si accetta quanto fatto finora oppure si attende per forza la prossima amministrazione». Il fattore-tempo imporrebbe, secondo Vicenza, la definizione del nuovo accordo già entro marzo, per arrivare al voto da parte del Consiglio comunale in aprile, prima della pausa amministrativa pre elettorale. Ma questo non è

l'unico paletto posto dall'amministratore unico della realtà di contra' San Biagio: «Per rivedere gli accordi - spiega Lago - ci devono essere dei motivi validi, dei dati concreti. Per esempio, se Verona ritiene di aver avuto dei risultati non previsti nell'ultimo bilancio e che intende far valere, siamo pronti a fare le opportune valutazioni e considerazioni. Ma la nostra disponibilità è condizionata alla presenza di dati oggettivi. Solo così ha senso mettere mano a un progetto che gli advisor erano arrivati a definire in ogni aspetto tecnico già la scorsa primavera».

Gian Maria Collicelli @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Achille Variati e Flavio Tosi, allora sindaco di Verona, all'incontro che diede il via alla trattativa perla fusione tra le municipalizzate Aim, per Vicenza, e Agsm,per Verona. Era gennaio 2017: un anno dopo la partita non è ancora chiusa.

Il progetto di fusione fra Aim e Agsm nasce un anno fa in virtù di un «memorandu m d'intesa» fra i sindaci Achille Variati e l'excollega veronese Flavio Tosi. L'operazione prevede la nascita di un polo dell'energia con un fatturato di 1,1 miliardi di euro e 2250 dipendenti, partecipata al 58 per cento da Verona e al 42 per cento da Vicenza. La scorsa primavera il progetto fu congelato in concomitanza con le elezioni nella città scaligera.

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L'ASSE VERONA-VICENZA SI INCRINA

Aim e la fusione con Agsm «Non ci sono itempi per rivedere tutta l'intesa» VERONA «Se Verona desidera rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. Noi siamo disponibili a modificare e limare l'accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l'intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione». Lo dice l'amministratore unico di Aim, Umberto Lago, a proposito della fusione con Agsm. a pagina 2 Collicelli

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Fusione da riscrivere, Aim gela Agsm «Cambiare tutto? È impossibile» L'amministratore della multiutility berica: «L'accordo precedente si può solo limare» Ma Verona suole ridiscutere concambio e governance. Il nodo delle elezioni a Vicenza VICENZA «Se Verona desidera rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. Noi siamo disponibili a modificare e limare l'accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l'intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione». Le parole dell'amministratore unico di Aim, Umberto Lago, sembrano rallentare ancor di più la prospettiva di una fusione a breve termine fra la vicentina Aim e la veronese Agsm. Le due multiutility venete del gas e dell'energia dovevano convolare a nozze già da mesi, in base a un accordo siglato giusto un anno fa fra il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e l'ex-collega di Verona, Flavio Tosi, che sanciva modi e tempi per la creazione di una nuova società da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti. In sostanza un polo dell'energia del Veneto occidentale. Dopo lo stop alla fusione in concomitanza con le elezioni comunali nella città scaligera dello scorso giugno - e i tempi necessari all'amministrazione del nuovo sindaco, Federico Sboarina, per

analizzare tutti i tavoli aperti - i contatti fra le due aziende sono ripresi da alcuni mesi. Ma in quell'occasione da Verona sono arrivate nuove richieste: in particolare, Agsm avrebbe messo in discussione due punti cruciali della fusione, ovvero il concambio (58 per cento delle quote a

Umberto Lago Se si vuole rivedere l'intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione

Verona e 42 per cento a Vicenza) e il modello di governane, che prevede fra l'altro il mantenimento delle due direzioni generali di Aim e Agsm, l'una con potere di veto sull'altra. Aspetti, questi, che non sembra incontrino il favore del presidente della multiutility scaligera, Michele Croce. Il punto è che sull'operazione incombe il fattore tempo, che diventa (di nuovo) cruciale: un anno fa era stata l'allora amministrazione Tosi a Verona a spingere sull'acceleratore - invano - per cercare di blindare la fusione entro le elezioni. «Il problema dell'urgenza stavolta ce l'hanno loro» ha dichiarato Croce, in riferimento all'appuntamento con le urne nella città del Palladio previsto il prossimo maggio. Ma da Aim arriva una presa di posizione netta: «Il nostro desiderio - afferma Lago - è di chiudere la partita prima delle elezioni per finalizzare un discorso iniziato oltre un anno fa. Tuttavia la tempistica è un aspetto cardine. Noi siamo disponibili a modificare e limare l'accordo a cui si era arrivati lo scorso anno, ma se Verona vuole rivedere tutto, francamente i

La vicenda II progetto di fusione fra Aim e Agsm nasce un anno fa in virtù di un memorandum d'intesa fra i sindaci Achille Variati e l'excollega veronese Flavio Tosi.

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tempi non ci sono. E dunque o si accetta quanto fatto finora oppure si attende per forza la prossima amministrazione». 11 fattore-tempo imporrebbe, secondo Vicenza, la definizione del nuovo accordo già entro marzo, al fine di arrivare al voto da parte del Consiglio comunale in aprile, prima della pausa amministrativa pre-elettorale. Ma questo non è l'unico paletto posto dall'amministratore unico della realtà di contra' San Biagio: «Per rivedere gli accordi - spiega Lago - ci devono essere dei motivi validi, dei dati concreti. Per esempio, se Verona ritiene di aver avuto dei risultati non previsti nell'ultimo bilancio e che intende far valere, siamo pronti a fare le opportune valutazioni e considerazioni. Ma la nostra disponibilità è condizionata alla presenza di dati oggettivi. Solo così ha senso mettere mano a un progetto che gli advisor erano arrivati a definire in ogni aspetto tecnico già la scorsa primavera». Lo spazio per un `intesa, a questo punto, diventa sempre più stretto.

Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'operazione prevede la nascita di un polo dell'energia da 1,1 miliardi di euro e 2250 dipendenti, partecipata al 58 per cento da Verona e al 42 per cento da Vicenza. La scorsa primavera il progetto fu congelato in concomitanza con le elezioni nella città scaligera.

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LEGNAGO. Al via la gara d'appalto per la trasformazione e gestione del sistema di illuminazione

Led, piano per sostituir più di tremila lampioni La ditta vincitrice dovrà rinnovare l'intera rete impiantistica Col nuovo contratto il Comune risparmierà 30 ° a euro all'anno Fabio Tomelleri Adeguare gli oltre tremila lampioni di Legnago che non sono conformi alle normative sul contenimento dei consumi e dell'inquinamento luminoso, risparmiando, complessivamente, 540mila euro nell'arco dei prossimi 18 anni sulla bolletta che paga il Comune. Sono questi gli obiettivi che la Giunta del sindaco Clara Scapin intende raggiungere affidando a privati, attraverso un «projectfinancing», la gestione dei 6.132 punti luce sparsi perla città.

Dopo tre annidi stallo, legati a problemi di interpretazione delle norme, gli uffici tecnici del municipio hanno pubblicato il bando con cui, il 20 febbraio, sarà individuata l'azienda che si occuperà della gestione del servizio fino al 2036. Tanto, infatti, durerà il contratto di concessione che verrà stipulato tra l'ente locale e l'impresa vincitrice, scelta tra quelle che, entro il 15 febbraio, alle 12, avranno avanzato le proprie offerte all'ufficio Protocollo comunale. Per la concessione, il Comune è pronto a staccare a fa-

vore dell'aggiudicatario un assegno di 8,9 milioni di euro, che corrispondono al canone annuo di 495mila euro, escludendo l'Iva. L'azienda vincitrice, che dovrà per contro investire 1,175 milioni di euro per rinnovare gli impianti, potrà offrire a Palazzo de' Stefani un canone più basso, anche se il prezzo non sarà il solo criterio su cui l'amministrazione si baserà per assegnare l'appalto.

Tra le migliorie tecnico-gestionali che verranno prese in considerazione per il punteggio ci saranno, ad esempio, la valorizzazione delle zone commerciali del centro e l'impegno del concessionario ad effettuare manutenzioni straordinarie in più, rispetto a quelle contenute nella proposta di gara. Verrà giudicata positiva anche l'adozione di sistemi di telerilevamento e gestione a distanza degli impianti, anche in caso di guasti e disservizi. In base al progetto, elaborato dalla società Agsm Lightingla maggior parte degli interventi consisterà nella sostituzione e adeguamento delle lampade su 2.541 punti luce, ovvero il 41 per cento

Sentiero ciclo pedonale con una nuova illuminazione del totale, che verranno dotati di lampade a Led o comunque con consumo minore e maggiore illuminazione rispetto alle attuali. Il programma, inoltre, prevede che vengano definitivamente spenti 126 lampioni, su tutto il territorio comunale, ritenuti di scarsa utilità. Tutto ciò porterà al Comune un risparmio di 834mila kilowattora di energia elettrica all'anno. L'appalto, inoltre, includerà la miglioria dei quadri di alimentazione dei lampioni, con il loro incremento da 38 a 50. Tali apparecchi, difatti, consentiranno di ridurre i consumi di elettricità nelle ore centrali della notte, senza

tuttavia compromettere l'uniformità dell'illuminazione delle strade. «Questioni di ordine normativo e legale riguardanti il ricorso al project financing», dice Claudio Marconi, assessore ai Lavori pubblici, «ci hanno impedito di procedere con il bando. Ma ora siamo pronti a dare il via libera ai lavori al più presto e a rinnovare completamente l'illuminazione cittadina, con un risparmio di almeno 30mila euro all'anno sui costi: attualmente paghiamo 630mila euro annui. Otterremo benefici sulla sicurezza stradale e sociale grazie ad una miglior illuminazione di vie, piazze e aree verdi». •

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L'INIZIATIVA. Tutto il personale ha aderito a radunare vecchi oggetti

Uffici «bonificaty> La, riffa dell 'Agsm aiuta la San Vincenzo Tanti e uro in beneficenza quanti l'altezza dei cumuli Trovati dei contatori storici che saranno conservati Elena Cardinali .............................................................................. Ufficio bonificato. Di primo acchito un cartello così può suscitare una vaga inquietudine, ma in realtà la bonifica che si sta effettuando in questi giorni, e che si è conclusa ieri, negli uffici del Gruppo Agsm non riguarda nessun elemento tossico, bensì il «vecchiume» che si è accumulato in cassetti, armadi, scaffali e magazzini, dalle pile di manuali ormai inutilizzati a quelle di vecchi documenti, dai contenitori degli apparecchi ai caschetti logori. La raccolta di questi elementi si tradurrà in pile di oggetti da smaltire la cui altezza, valutata un euro al centimetro, si tradurrà in una bella somma da destinare alle iniziative benefiche della San Vincenzo, principalmente per pagare le bollette alle persone indigenti.

L'iniziativa, che si chiama emblematicamente «Brusa la vecia» si svolge già da tre anni ma quest'anno, per la prima volta, si estende a tutti gli uffici del Gruppo Agsm e il «bottino» è particolarmen-

te ricco. In due stanze dedicate si sono già accumulati quantità rilevanti di documenti ormai inutili, raccoglitori, calcolatrici, vecchie apparecchiature per la misurazione delle utenze, copertine, buste, manuali, flop disc, vecchi fax e altri attrezzi ormai obsoleti e superati dalla corrente tecnologia. Ma sono saltati fuori anche dei veri reperti di archeologia industriale, due contatori vecchissimi, uno risalente al 1932 e l'altro al 1949, che saranno conservati per essere esposti in un angolo-museo che Agsm ha in progetto di organizzare in futuro. Durante tutto l'anno Agsm collabora con la San Vincenzo. Tra il personale c'è anche un referente del gruppo di volontariato che opera a favore dei bisognosi, Giovanni Calabrese, che spiega: «Quest'iniziativa rappresenta un ulteriore aiuto alle necessità delle persone che la San Vincenzo aiuta, soprattutto per il pagamento delle bollette». L'anno scorso furono raccolti circa 1.400 euro e quest'anno la somma è destinata a lievitare. «Come Agsm

f, 1 Un vecchio contatore siamo felici di sopportare quest'iniziativa che non solo genera solidarietà», commenta l'ingegner Francesca Vanzo, consigliere di amministrazione di Agsm, «ma che contribuisce in modo significativo al processo di dematerializzazione dell'azienda e anche dà una mano all'ambiente. Tutto il materiale recuperato, dopo la misurazione, sarà suddiviso e smaltito in modo differenziato. Terremo solo i reperti più vecchi, particolarmente interessanti, come i contatori di un tempo o alcune apparecchiature di misurazione dell'energia, per una collezione interna». •

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Via Gardesane alla Croce Bianca Disagi alla viabilità in via Gardesane. Partiranno, infatti, domani, nel tratto compreso tra la rotonda della Croce Bianca e quella di via Bionde, i 1 avori stradali di Acque Veronesi. L'intervento servirà perla sistemazione del collettore fognario. Per tutta la durata del cantiere, un mese circa, il tratto interessato sarà percorribile solamente entrando in città, da Bussolengo in direzione corso Milano. Tutti i veicoli diretti verso Bussolengo, superata la rotonda della Croce Bianca dovranno percorrere via Stanga e tornare su via Gardesane svoltando a destra in via Bionde. La polizia municipale sarà in servizio in zona per monitorare la situazione e agevolare la circolazione stradale. I lavori, salvo imprevisti, dovrebbero concludersi verso la metà di febbraio. •

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Swinging Tira n a Li sindaco giovane, una capitale dinamica. Ma inquinata dagli intoccabili del narcotraffico Come cantava Guccini , bisogna saper scegliere. «L'Italia offre un ricco menù, lezioni eccellenti, ma non ogni città sa fare tutto: in ciascun campo decidiamo qual è il partner migliore con cui fare accordi e imparare». Erion Veliaj ha 38 anni, da due e mezzo è sindaco di Tirana, alle 7 di mattina è già in giro a controllare ciò che non va su segnalazioni da una app scaricata in tutti i cellulari della città. Con un budget annuo di 100 milioni, quanto un medio Comune italiano, deve fornire i servizi a una capitale di 980 mila abitanti, quintuplicati dalla fine dei regime, 70 nuovi abitanti al giorno, «una continua iniezione di giovani e talenti». Per feste, concerti e film s'è inventato la figura dei "sindaco di notte", affidando l'incarico a un saxofonista con piercing e tattoo. È stato, Veliaj, anche ministro dei Lavoro, «ma è questo il più bel mestiere che potessi sperare, rimettere a nuovo la città dove andavo a scuola, giocavo a pallone, ho dato il primo bacio. Una sfida continua, adrenalina pura». Scegliere, dunque. Prendiamo lo smaltimento dei rifiuti. «Era gestito da privati, Tirana era come Roma, montagne d'immondizia ovunque». Infatti non è a Roma che vola, ma a Verona: e nel settembre 2016 nasce Eco Tirana, 49 per cento della veronese Agsm Holding, 51 della capitale. Altro incubo delle grandi città, i trasporti: «Due mesi fa ero a Firenze, a studiare coi sindaco Dario Nardella il loro sistema di bike sharing: con trecento giorni l'anno di sole faremo una rivoluzione. Con una partecipata fiorentina installiamo anche la nuova illuminazione a led. Funziona così: ci si intende tra sindaci, poi entrano in gioco le aziende,joint venture fifty-fifty. Per l'acqua lavoriamo invece con Bari, il mese scorso era qui Michele Emiliano, assieme a Israele loro sono i migliori perché l'acqua non ce l'hanno e sanno

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quanto vale...». I sindaci magari fanno da sé, e pure lo sport: Gianni De Biasi è il mister che per la prima volta ha condotto la nazionale albanese alla qualificazione alla fase finale degli Europei, Christian Panucci l'uomo che a luglio ne ha raccolto 'l'eredità. Ma è tra i governi che funziona una fitta rete di rapporti e collaborazioni. Non solo tra premier, Renzi a Tirana nel dicembre 2014, Edi Rama da Gentiloni nell'ottobre 2017, ma tra vari organi dei due Stati. A cominciare dalla nostra Guardia di finanza. Che periodicamente sorvola il territorio albanese con velivoli attrezzati ad hoc e ora anche con droni, a caccia di piantagioni di cannabis: «Ancora nel 2016 ne vennero individuate oltre duemila, nel 2017 la produzione è crollata all'uno per cento», spiega l'ambasciatore d'Italia Alberto Cutillo; «nella sua visita nel novembre scorso il ministro dell'interno Marco Minniti è stato chiaro: adesso bisogna colpire gli intoccabili». Dove il diplomatico si ferma continuiamo noi: ci sono capi del narcotraffico noti a tutti, alcuni nascosti altri che girano indisturbati. E il sistema giudiziario ha a lungo favorito una spontanea inattività delle procure, spesso in contrasto coi governo: «Di ogni singolo magistrato e procuratore sono ora sotto esame qualità delle sentenze, amicizie e connessioni, beni propri e dei parenti fino al secondo grado», precisa l'ambasciatore Cutillo. II primo a cadere però, chiamato in causa in un'inchiesta sul traffico di stupefacenti del Gico Guardia di Finanza di Catania, è stato l'ex ministro dell'interno, Saimir Tahiri. «Abbiamo dato via libera a una piena investigazione e avviato noi stessi un'indagine», risponde il premier Edi Rama, «lo abbiamo espulso dal partito e dal gruppo parlamentare, dicendo chiaro che ci auguriamo sia innocente ma che dovrà provarlo». R.U.C.

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lunedĂŹ 08.01.2018 (06:40)

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YouMark

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lunedì 08.01.2018 (06:40)

YouMark Agsm, parte la campagna sulla fine della tutela elettrica

Vicinanza ai clienti, trasparenza della comunicazione, sicurezza. Si basa su questi tre princìpi la nuova campagna di Agsm per informare i cittadini su che cosa cambierà con l'abolizione dal primo luglio 2019 del regime della tutela elettrica. Una campagna per informare le persone (23milioni in Italia, 63% del mercato) che, ancora oggi, acquistano l'energia in regime di tutela e che, verosimilmente, mancano degli strumenti adeguati per prendere decisioni su che cosa fare. La campagna di Agsm parte a gennaio 2018 con annunci sui media locali (stampa e radio), affissioni e pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, punti informativi e comunicazione attraverso organizzazioni con presenza diffusa sul territorio. Oggi si possono attivare le forniture pagando energia e gas al prezzo regolamentato stabilito (trimestralmente) dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (mercato tutelato), oppure scegliendo il prezzo più conveniente (fisso o variabile) sul mercato libero. Il primo luglio 2019 arriverà a compimento il percorso di liberalizzazione del mercato avviato in Italia nel '99 con il decreto Bersani e proseguito nel 2007: il cliente non potrà più pagare l'energia e il gas al prezzo tutelato, ma dovrà scegliere un fornitore sul libero mercato. Sarà possibile continuare a comprare l'energia dallo stesso fornitore utilizzato nel regime tutelato, ma prima di sottoscrivere il contratto sarà opportuno valutare le opportunità offerte dal mercato. Il Gruppo Agsm, nato nel 1898 a Verona, si occupa di produzione e distribuzione di energia elettrica e calore, di gas e servizi di smart city. Fornisce servizi essenziali e prodotti integrativi per il cittadino e per lo sviluppo delle imprese, degli enti e delle istituzioni del territorio.

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ASCOPIAVE TRA GUERRA E STRATEGIE di Federico Nicoletti e fusioni tra utilities, proprio a valle della legge Madia, che favorisce il ruolo di quelle già in Borsa. E le scelte sul gas, ovvero se rimanere nel business della vendita, per ora redditizio ma a rischio con la definitiva liberalizzazione del mercato che favorisce i colossi, o uscirne per concentrarsi sulla più sicura distribuzione . Se il presente è solido, è pur vero però che il test decisivo per Ascopiave ruota intorno alle scelte strategiche per assicurarne il futuro. Scelte per ora che appaiono accantonate, mentre le energie sembrano spese tutte nello scontro legale in Asco Holding - la scatola di controllo della quotata trevigiana del gas in mano a go Comuni con il 61,5% - che dominerà la scena dei prossimi mesi, rischiando tra l'altro di rivelarsi una trappola mortale. Lo scontro riguarda la fusione di Asco Holding nella controllata Ascopiave, che è già in Borsa. Linea che pare ovvia per attraversare senza patemi la riorganizzazione delle partecipate dei Comuni imposta dalla legge Madia, che prevede la vendita se non sono quotate. Solo che così il 40% in mano ai municipi leghisti, che basta a comandar da soli con il 61% della holding, non basta più, se diluita nella Piave. Bisogna tener conto, se si vuole ancorare il controllo territoriale della utility con un patto di sindacato come ad esempio esiste in Hera, anche degli altri Comuni e degli imprenditori privati di Plavisgas, entrati due anni fa con l'8,6% spendendo 27 milioni. continua a pagina 17

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Asco, fusioni e strategie sul gas La guerra e le scelte dimenticate Il Veneto si scanna sulla Madia, Lombardia e Toscana pensano già al dopo

di Federico Nicoletti SEGUE DALLA PRIMA

Tra Toscana e Marche, la multiutility di Prato Estra, che ha riunito Prato, Arezzo e Siena, e 97 Comuni, dopo aver deciso per la Borsa, prende ora a bordo la marchigiana Multiservizi di Ancona, in mano a 44 Comuni di Ancona e Macerata. Su questo terreno non si registrano invece passi visibili dalla galassia Asco, dopo aver interrotto a settembre la trattativa per integrare la multiutility lombarda AebGelsia (per il 71% del Comune di Seregno, che quoterà ora da sola le attività del gas). Specie in Veneto, dove intanto avanza, non senza difficoltà, la fusione tra la veronese Agsm e la vicentina Aim, entrambe non quotate. E dove Ascopiave, almeno sul gas, potrebbe tentare di far valere il peso del settimo operatore nazionale nella distribuzione (805 milioni di metri cubi nel 2016, a fronte dei 354 di Verona e dei 249 di Vicenza) e il basso indebitamento (la leva finanziaria - rapporto tra capitale e posizione finanziaria netta - è cinque volte migliore della media delle maggiori utilities, mentre il debito eguaglia l'Ebitda, a fronte di una media di 2,6 volte). Allo stesso modo nessuna mossa visibile (equivalente

Allora andava bene, visto che manteneva il controllo in mano alla holding dei Comuni; oggi non più, visto che i privati bollano la soluzione alternativa per mantenere il controllo leghista - la fusione tra Asco Holding e la controllata della fibra ottica Asco Tlc - come un aggiramento della legge che deprime il valore delle azioni e aprono una dura battaglia legale. Intanto, mentre le puntate dello scontro si susseguono, si perdono di vista le scelte strategiche. Come il risiko delle utilities. L'ovvia conseguenza della Madia è di mettere in posizione di forza chi è già quotato e può salvare, acquisendo, società più piccole che non lo sono. Le soluzioni in questa direzione si moltiplicano. In Lombardia, il colosso di Milano-Brescia Ala, dopo aver conquistato Linea group di Pavia, Lodi e Cremona, fa ora il bis a nord, fondendo in Acs-Agam, la multiutility di Monza e Como di cui ha il 24%, le società locali di Varese, Sondrio e Lecco. Lo stesso succede più a Ovest, dove Iren, la quotata di Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio, acquisirà, con la Acam, l'acqua e i rifiuti In milioni di della provincia di La Spezia. metri cubi, il

gas naturale distribuito da Ascopiave nel 2016 nelle reti gestite dalla uti l ity trevigiana. Nei primi nove mesi del 2017 la dimensione è stata di 590 milioni di metri cubi

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In milioni di metri cubi, il gas venduto sul mercato libero dalla utility trevigiana Ascopiave nei primi nove mesi del 2017. La dimensione risulta in diminuzione rispetto ai 529 del 2016

alla conferma dello status quo) si registra sull'altra scelta strategica messa sul tavolo due anni fa dal fondo Amber. Visto che i guadagni della vendita - era la tesi del fondo d'investimento che ha il 4% di Ascopiave - sul mercato libero si assottigliano, e la pressione salirà con la definitiva liberalizzazione, che rende competitivi solo i colossi (secondo il Garante dell'energia, nel 2016 Eni ha venduto 12,2 miliardi di metri cubi, Edison 8,3, Enel 6,6, Iren 2,4, Hera 2, Ascopiave 8oo milioni), sarebbe preferibile vendere la società del settore, Ascotrade, e reinvestire nell'acquisizione di reti di distribuzione, più stabile e che può dare dividendi. È la linea della società, aveva replicato in assemblea dei soci il presidente Fulvio

Zugno, messo poi alla porta dalla Lega. E se si guarda ai primi nove mesi del 2017 di Ascopiave, rispetto al 2016, si vede come i volumi di gas distribuiti salgono da 529 a 55o milioni di metri cubi a parità di perimetro, e a 593 con le acquisizioni, con l'Ebitda che sale del 14% a 34 milioni di euro, da 29,7; al contrario il gas venduto sul mercato libero scende da 529 a 520 milioni e l'Ebitda del 16%, a 33,6 milioni da 40. In un quadro in cui tra l'altro gli analisti della Sim Intermonte non mancano di avvertire, in uno studio di novembre, guardando al solo terzo trimestre, che anche i margini della distribuzione siano sotto pressione. E nell'attuale fase di consolidamento del mercato libero, che spinge a rastrellare quote di mercato, mandando alle stelle i valori delle ultime acquisizioni, secondo alcune valutazioni, se si utilizzassero quegli stessi parametri, la valutazione di Ascotrade potrebbe spingersi anche a 500 milioni di euro. Dando munizioni fin che si vuole da giocare nelle gare d'ambito, vera scommessa sul futuro di Ascopiave. Ma anche qui non si registrano indicazioni che si sta valutando cosa fare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nulla di fatto L'assemblea dei soci di Asco Holding del 15 dicembre

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martedĂŹ 09.01.2018 (06:34)

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Espresso

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martedì 09.01.2018 (06:34)

Espresso

Tirana, la dinamica capitale dell'Albania che sta facendo i conti col suo passato Come cantava Guccini, bisogna saper scegliere. «

«Nella complicazione delle leggi nessuno compete

L'Italia offre un ricco menù, lezioni eccellenti, ma non

con il vostro paese. Per questo ventimila italiani già

ogni città sa fare tutto: in ciascun campo decidiamo

operano da noi». Parla il premier socialista ed ex

qual è il partner

sindaco di Tirana Edi Rama

migliore con cui fare

accordi e imparare». Erion

I sindaci magari fanno da sé, e pure lo sport: Gianni De Biasi è il mister che per la prima volta ha condotto

Veliaj ha 38 anni, da due e mezzo è

la nazionale albanese alla qualificazione alla fase

sindaco di Tirana,

luglio ne ha raccolto l'eredità. Ma è tra i governi che

alle 7 di mattina

funziona una fitta rete di rapporti e collaborazioni.

è già in giro a controllare ciò che non va su

Non solo tra premier, Renzi a Tirana nel dicembre

segnalazioni da una app scaricata in tutti i cellulari

2014, Edi Rama da Gentiloni nell'ottobre 2017, ma

della città.Con un budget annuo di 100 milioni, quanto

tra vari organi dei due Stati. A cominciare dalla nostra

un medio Comune italiano, deve fornire i servizi a

Guardia di finanza. Che periodicamente sorvola il

una capitale di 980 mila abitanti, quintuplicati dalla

territorio albanese con velivoli attrezzati ad hoc e ora

fine del regime, 70 nuovi abitanti al giorno, «una

anche con droni, a caccia di piantagioni di cannabis: «

continua iniezione di giovani e talenti». Per feste,

Ancora nel 2016 ne vennero individuate oltre

concerti e film s'è inventato la figura del "sindaco di

duemila, nel 2017 la produzione è crollata all'uno per

notte", affidando l'incarico a un saxofonista con

cento»,

piercing e tattoo. È stato, Veliaj, anche ministro del

Cutillo; «nella sua visita nel novembre scorso ?il

Lavoro, «ma è questo il più bel mestiere che potessi

ministro dell'Interno Marco Minniti è stato chiaro:

sperare, rimettere a nuovo la città dove andavo a

adesso bisogna colpire gli intoccabili».

finale degli Europei, Christian Panucci l'uomo che a

spiega

l'ambasciatore

d'Italia

Alberto

scuola, giocavo a pallone, ho dato il primo bacio. Una sfida continua, adrenalina pura».

Tanti nostri concittadini hanno scelto di lavorare e studiare nel paese balcanico. Per un mix di

Scegliere, dunque. Prendiamo lo smaltimento dei rifiuti rifiuti. «Era gestito da privati, Tirana era come Roma,

convenienza economica e possibilità. Qui ci spiegano le loro storie

montagne d'immondizia ovunque». Infatti non è a Roma che vola, ma a Verona: e nel settembre 2016 nasce Eco Tirana, 49 per cento della veronese Agsm

Dove il diplomatico si ferma continuiamo noi: ci sono capi del narcotraffico noti a tutti tutti, alcuni nascosti altri

Holding, 51 della capitale. Altro incubo delle grandi

che girano indisturbati. E il sistema giudiziario ha a

città, i trasporti: «Due mesi fa ero a Firenze, a studiare

lungo favorito una spontanea inattività delle procure,

col sindaco Dario Nardella il loro sistema di bike

spesso in contrasto col governo: «Di ogni singolo

sharing: con trecento giorni l'anno di sole faremo una

magistrato e procuratore sono ora sotto esame

rivoluzione.

fiorentina

qualità delle sentenze, amicizie e connessioni, beni

installiamo anche la nuova illuminazione a led.

propri e dei parenti fino al secondo grado», precisa

Funziona così: ci si intende tra sindaci, poi entrano

l'ambasciatore Cutillo. Il primo a cadere però,

in gioco le aziende, joint venture fifty-fifty. Per l'acqua

chiamato in causa in un'inchiesta sul traffico di

lavoriamo invece con Bari, il mese scorso era qui

stupefacenti del Gico Guardia di Finanza di Catania,

Michele Emiliano, assieme a Israele loro sono i

è stato l'ex ministro dell'Interno, Saimir Tahiri. «

migliori perché l'acqua non ce l'hanno e sanno quanto

Abbiamo dato via libera a una piena investigazione

vale...».

e avviato noi stessi un'indagine», risponde il premier

Con

una

partecipata

Edi Rama, «lo abbiamo espulso dal partito ?e dal Si parla di noi

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Espresso

gruppo parlamentare, dicendo chiaro che ci auguriamo sia innocente ma che dovrĂ provarloÂť.

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Agsm - Aim, Croce assicura: «Fusione, c'è la volontà di farcela» VERONA Pressato dai consiglieri comunali poco o nulla interessati al rapporto di sostenibilità che doveva presentare, il presidente di Agsm Michele Croce nell'assicurare che con Vicenza ci sono «trattative serrate in corso» e che la volontà di entrambe le parti «è di portare a termine il processo di fusione» - ha preso in esame anche lo scenario del possibile fallimento del matrimonio tra Agsm e la vicentina Aim. «Abbiamo un piano A, un piano B, e anche un piano C ha spiegato in commissioneAbbiamo altre strade da percorrere, alcune addirittura già in corso».

Il protocollo di fusione che era stato approvato a suo tempo dall'allora sindaco Flavio Tosi e dall'omologo vicentino Achille Variati prevede la creazione di una nuova società al 58% veronese e al 42% vicentina, con Verona a esprimere il presidente e Vicenza il vice e con il mantenimento delle due direzioni generali, entrambe con diritto di veto sulle

rispettive scelte. Una volta insediata l'amministrazione Sboarina e con l'arrivo di Croce in Agsm, la fusione è stata congelata per far spazio a una verifica approfondita dei suoi presupposti. L'incarico è stato affidato da Agsm a Price Water House Cooper, che ha prodotto una relazione poco prima di Natale. Croce ha spiegato di non essere stato autorizzato dall'azienda di revisione a condividerla con il Comune di Verona, anche se il sindaco Federico Sboarina «è stato informato dei suoi contenuti». E questa relazione dai contenuti secretati - e non più il protocollo firmato da Tosi e Variati - la base della trattativa in corso con Vicenza, i cui tempi sono particolarmente stretti perché il secondo mandato di Variati sta per scadere e, con una nuova amministrazione, tutto dovrebbe ricominciare ancora una volta da capo, come per altro quanto accaduto a Verona dimostra. Allo stesso tempo, anche Agsm è in qualche modo appesa alle trattative della fusione. C'è infatti da scegliere il nuovo direttore generale: «E chiaro che, in un'ottica di fusione, non dobbiamo prendere una fotocopia del direttore generale che ha già Vicenza», ha spiegato il presidente. E poi c'è il futuro degli investimenti in Albania (per cui è stata commissionata una ulteriore due diligence): «L'investimento iniziale è stato di 2,5 milioni - ha detto Croce - ma in futuro l'impegno potrebbe aumentare: ma prima sarà da capire cosa vogliono fare a Vicenza».

Alessio Corazza © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L ASSE

RONA VIC N7A

Agsm e le nozze con Aim ÂŤAbbiamo un piano B se salta la fusioneÂť di Alessio Corazza

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Agsm e le spine della trattativa con Aim «Piani alternativi pronti se la fusione salta» Il presidente Croce in commissione: «Ma la Volontà eli entrambe le parti è cli farcela» VERONA Pressato dai consiglieri comunali poco o nulla interessati al rapporto di sostenibilità che era venuto a Palazzo Barbieri a presentare, il presidente di Agsm Michele Croce - nell'assicurare che con Vicenza ci sono «trattative serrate in corso» e che la volontà di entrambe le parti «è di portare a termine il processo di fusione» - ha preso in esame anche lo scenario del possibile fallimento del matrimonio tra la multiutility veronese e la sua controparte vicentina, Aim. «Abbiamo un piano A, un piano B, e anche un piano C - ha spiegato in commissione- Abbiamo altre strade da percorrere, alcune addirittura già in corso».

Il protocollo di fusione che era stato approvato a suo tem-

po dall'allora sindaco Flavio Tosi e dall'omologo vicentino Achille Variati prevede la creazione di una nuova società al 58 per cento veronese e al 42 per cento vicentina, con Verona a esprimere il presidente e Vicenza il vice e con il mantenimento delle due direzioni generali, entrambe con diritto di veto sulle rispettive scelte. Una volta insediata l'amministrazione Sboarina e con l'arrivo di Croce in Agsm, la fusione è stata immediatamente congelata per far spazio a una verifica approfondita dei suoi presupposti. L'incarico è stato affidato da Agsm a Price Water House Cooper, che ha prodotto una relazione poco prima di Natale. Croce ha spiegato di non

essere stato autorizzato dall'azienda di revisione a condividerla con il Comune di Verona, anche se il sindaco Federico Sboarina «è stato informato dei suoi contenuti». E questa relazione dai contenuti secretati - e non più il protocollo firmato da Tosi e Variati, come il Corriere di Verona già aveva anticipato - la base della trattativa in corso con Vicenza, i cui tempi sono particolarmente stretti perché il secondo mandato di Variati sta per scadere e, con una nuova amministrazione, tutto dovrebbe ricominciare ancora una volta da capo, come per altro quanto accaduto a Verona dimostra. Allo stesso tempo, anche Agsm è in qualche modo appesa alle trattative della fusio-

ne per almeno due importanti decisioni strategiche. La prima è la scelta del nuovo direttore generale, per cui sono arrivati una quarantina di curriculum: «E chiaro che, in un'ottica di fusione, non dobbiamo prendere una fotocopia del direttore generale che ha già Vicenza», ha spiegato il presidente. La seconda riguarda il futuro degli investimenti in Albania (per cui è stata commissionata una ulteriore due diligence): «L'investimento iniziale è stato di 2,5 milioni - ha detto Croce ma in futuro l'impegno potrebbe aumentare: prima di andare avanti su questa strada sarà da capire cosa vogliono fare a Vicenza».

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Croce Il nostro nuovo dg? Non sarà òa fotocopia di quello di Vicenza

Trattative Agsm sta valutando la fusione con Aim

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40 fusione

ENTI. Il presidente della multiutility in commissione consiliare

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Croce: «Protocollo da aggiornare». E s ania parla di «verifica e salvaguardia degli investimenti» La fusione fra Agsm e la multiservizi vicentina Aim si farà. Anche se nel frattempo è sfrecciata via la scadenza per votare il progetto in consiglio comunale. Il nuovo termine è aprile, al massimo l'inizio di maggio. Cioè il periodo in cui a Vicenza si voterà per le amministrative. Il sindaco Achille Variati è a fine corsa e non si può sforare, se si vuol tener fede alla volontà politica di procedere con l'accordo. E quella c'è, anche da parte del nostro primo cittadino Federico Sboarina. Ma secondo Michele Croce, il margine d'azione è ancora ampio. Il presidente di Agsm sembra ottimista, ma deve avere ancora qualche perplessità. Alla base delle trattative c'è la due diligence sul protocollo di fusione che la PriceWaterhouseCooper ha consegnato a dicembre. E il cui esito «è stato condiviso con il consiglio di amministrazione ma non col Comune (proprietario al cento per cento di Agsm, ndr) perchè non abbiamo l'autorizzazione per farlo». Ha risposto così ai consiglieri di minoranza della commissione Politiche finanziarie del Comune, convocata ieri da Alberto Zelger della Lega. Non si è sbilanciato se

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non per confermare che «le due città ritengono la fusione un'ottima soluzione» e che «si sta cercando di aggiornare il precedente protocollo sotto tutti i punti di vista», cioè il concambio delle azioni (58 per cento a Verona e 42 a Vicenza), il modello organizzativo (l'allocazione delle varie unità fra Verona e Vicenza) e la governance (chi e come guiderà la società).

Va da sé che alla fusione è legato il destino di tutte le altre controversie su cui l'opposizione ieri ha chiesto lumi. In primis l'investimento della partecipata veronese in Albania per 2,5 milioni di euro. «In questo momento l'ottica è la sua salvaguardia e la verifica attraverso un'altra due diligence, nonché la sostituzione dei vecchi amministratori in attesa della fusione con Vicenza» ha sottolineato Croce. Poi la selezione del direttore generale della multiservizi. «Sta andando avanti (40 candidature mala rosa finale non supererà i cinque nomi, ndr) ma dovremmo evitare di assumere un direttore generale che sia la fotocopia di quello di Vicenza». E infine il project financing di Amia per affidare per 15 anni la concessione dei servizi di gestione dei rifiuti e

La sede di Agsm dell'igiene urbana, questione però sollevata dal consigliere di maggioranza Mauro Bonato. «Un affare di 600 milioni di euro e le offerte arriveranno a marzo. Le ditte interessante sono 4 o 5. Se una farà un ribasso di uno o due milioni di euro e Amia eserciterà il suo diritto di prelazione, Agsm sarà in grado di sopperire?». Mentre sulla riorganizzazione della Serit «nei prossimi giorni formalizzeremo la decandenza degli amministratore e il Cda scenderà da cinque a tre componenti» fa sapere Croce . • L.PER.

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AZIENDE. Il presidente della multiutility veronese in commissione

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entro la primavera» «Stiamo aggiornando il protocollo precedente» ............................................................................ VERONA

La fusione fra la vicentina Aim e la veronese Agsm si farà. Anche se nel frattempo è sfrecciata via la scadenza per votare il progetto in consiglio comunale a Verona. Il nuovo termine è aprile, al massimo l'inizio di maggio. Cioè il periodo in cui a Vicenza si voterà per le amministrative. Alla fine del 2017 il sindaco Achille Variati aveva dichiarato al nostro giornale che il quadro si sarebbe chiarito entro gennaio. Il primo cittadino è a fine corsa e non si può sforare la scadenza, se si vuol tener fede alla volontà politica di procedere con l'accordo. E quella c'è, anche da parte del primo cittadino scaligero Federico Sboarina. Ma, secondo Michele Cro-

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ce, presidente di Agsm, il margine d'azione è ancora ampio. Croce sembra comunque ottimista, ma deve avere ancora qualche perplessità. Alla base delle trattative c'è la due diligente sul protocollo di fusione che la PriceWaterhouseCooper ha consegnato a dicembre. E il cui esito «è stato condiviso con il consiglio di amministrazione ma non col Comune (proprietario al cento per cento di Agsm, ndr) perché non abbiamo l'autorizzazione per farlo». Ha risposto così Croce ai consiglieri di minoranza della commissione comunale Politiche finanziarie il presidente che era stata convocata per la giornata di ieri. Non si è sbilanciato se non per confermare che «le due città ritengono la fusione un'ottima soluzione» e che «si sta cercando di aggiornare il precedente protocollo sotto tutti i punti di vista», cioè il concambio delle azioni (58 per cento a Verona e 42 a Vicenza), il modello organizzativo (l'allocazione delle varie unità fra Verona e Vicenza) e la governante (chi e come guiderà la società).

La sede della veronese Agsm che dovrebbe fondersi con Aim

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CASTAGNARO. Entro aprile saranno rinnovati oltre 1.300 punti luce

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In arrivo lampioni a Led L'intervento da 1, 8 milioni ridurrà costi e consumi ............................................................................ Elisabetta Papa Entro il prossimo aprile, a Castagnaro e Menà, oltre 1.300 punti luce, non ancora in linea con le ultime normative per il contenimento dei consumi e dell'inquinamento, saranno rinnovati. L'operazione garantirà non solo un maggior efficientamento energetico e la copertura della manutenzione ordinaria, ma anche un risparmio di oltre 16mila euro annui per i prossimi 17 anni e mezzo: vale a dire circa 280mila euro in tutto. A rendere possibile l'intervento, i cui lavori sono partiti poco prima di Natale in via Borgonovo, all'ingresso del paese, è un project financing, ossia un finanziamento da parte di un'azienda privata che si occuperà della gestione di questo servizio pubblico. Il tutto avverrà a fronte del pagamento di un canone annuo da parte del Comune di 129mila euro, Iva esclusa, contro i 144mila euro, sempre al netto dell'Iva, che l'ente ha pagato finora.

«In sostanza», spiega il sindaco Andrea Trivellato, «dopo quasi tre annidi iter burocratico e di studio, siamo riusciti ad ottenere il rinnovo radicale di tutti i punti luce del

Lampioni in via Borgonovo DIENNE territorio. Grazie a ciò avremo una maggiore illuminazione, con conseguente miglioramento della sicurezza, una distribuzione della luce più efficiente ed un abbattimento delle emissioni. Inoltre non dovremo più occuparci della manutenzione ordinaria visto che è compresa nel canone annuale». «Il progetto, portato avanti dalla società Agsm Lighting, che per rinnovare gli impianti investirà un milione e 800mila euro», prosegue Trivellato, «prevede diverse migliorie. Come ad esempio la sostitu-

zione dei pali dell'illuminazione più datati, primi tra tutti quelli della zona di via Capitello, e l'inserimento di lampade a Led o comunque con consumo minore rispetto a quelle tradizionali. Ma anche l'installazione davanti al municipio di un pannello informativo variabile». È previsto inoltre l'inserimento in diversi punti strategici del territorio di nove telecamere che, in aggiunta a quelle già presenti, faranno salire a 39 gli «occhi elettronici» - oltre ad un lettore targhe - sparsi tra capoluogo e frazione. Migliorando quindi la sicurezza nelle aree rimaste finora scoperte. «Verranno poi sostituiti numerosi quadri elettrici non più a norma», anticipa il sindaco, «mentre sarà successivamente attivato un numero verde da chiamare in caso di guasti e disservizi. Oltre a ciò, sono comprese nel progetto le luminarie di Natale in centro, che per i prossimi 17 anni e mezzo saranno a carico dell'azienda proponente». Insomma», conclude il sindaco, «avremo un servizio migliore su tutto il territorio. Per questo invito i residenti a portare pazienza per eventuali disagi o malfunzionamenti durante i cantieri». •

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TI. Incontro a Palazzo Barbieri tra i sindaci di Verona e Vicenza. Le amministrative nella città berica accelerano i tempi

Fusione Agsm-Aim, si Variati: «0 si chiude subito o se ne riparlerà in futuro» Sboarina: «Non vogliamo ripetere l'errore di Tosi» La fusione tra l'Agsm e la vicentina Aim potrebbe andare in porto entro la fine di gennaio. E questo l'auspicio dei sindaci Federico Sboarina e Achille Variati che ieri si sono incontrati a Palazzo Barbieri. Entrambi, al termine del colloquio, si sono detti

tipo di accelerazione». Tempi più stretti, quindi, di quelli che aveva prefigurato il presidente di Agsm Michele Croce che aveva fissato il termine entro la primavera. «No», scuote la testa Variati, «l'obiettivo è chiudere entro gennaio. In caso contrario l'operazione resterà in sospeso per essere affrontata in futuro. La nuova amministrazione di Verona», continua il sindaco di Vicenza, «ha ereditato un lavoro precedente-

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mente compiuto, quindi le legittime richieste di chiarimento devono avere delle risposte». Sboarina conferma: «Se gli approfondimenti avranno un riscontro positivo e se troveremo un punto di equilibrio, entro pochi giorni, massimo poche settimane concluderemo». Tuttavia nega che ci siano particolari criticità. «Servono approfondimenti poiché nell'ultima fase della passata amministrazione era stato fatto tutto molto

velocemente e sappiamo che spesso la fretta non è un'ottima consigliera...». Variati non nasconde l'entusiasmo: «In palio c'è la nascita di un grande gruppo energetico del Veneto occidentale che potrebbe guardare alla Borsa e a ulteriori aggregazioni. Si tratta di un'operazione importante per le due città, i lavoratori, lo sviluppo del territorio, le utenze, perché una società forte sarebbe estremamente competitiva». • E.S.

d'accordo nel giudicare strategica la valenza dell'operazione. A dettare la tempistica è soprattutto il fatto che a maggio il Comune berico affronterà le elezioni amministrative. «Ci siamo dati una scadenza, anche perché», afferma Sboarina, «non vogliamo mettere Variati nelle condizioni in cui, invece, Tosi aveva voluto arrivare nonostante tutto. Entrambi concordiamo che sia stato un errore, l'anno scorso, fare quel

Il sindaco Sboarina ieri in municipio con il collega di Vicenza Variati

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giovedì 11.01.2018 (02:36)

agenparl.com Fusione Aim – Agsm, entro gennaio la decisione definitiva

(AGENPARL) - Vicenza, 11 gennaio 2018 2:34 La decisione definitiva sulla fusione tra Aim e Agsm dovrà essere presa entro gennaio, in modo che immediatamente dopo i consigli comunali di Verona

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Vicenza

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l'operazione. A questa conclusione sono giunti stamane i sindaci di Vicenza Achille Variati e di Verona Federico Sboarina, nel corso di un incontro avvenuto nella città scaligera. "Abbiamo entrambi condiviso – dichiara il sindaco Variati – che l'operazione concordata tra Vicenza e la passata amministrazione veronese è importante e strategica per entrambe le realtà, in quanto punta alla creazione di una delle più grandi e solide multiutility dello scenario italiano. La nuova amministrazione di Verona in questi mesi ha analizzato i contenuti del protocollo di fusione, chiedendo alcuni approfondimenti che sono oggetto di un confronto tecnico tra le due società. Oggi abbiamo concordato che la definizione dell'operazione, in un senso o nell'altro, non potrà andare oltre il mese di gennaio, per non impattare sulla fase preelettorale che interesserà in primavera Vicenza. Entro gennaio, quindi, dovrà essere presa una decisione definitiva in modo che, in caso di accordo, i rispettivi consigli comunali possano esprimersi immediatamente dopo". ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive. Si parla di noi

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«Aim-Agsm, ci restano solo venti giorni» C'è l'ultimatum a Verona per la fusione Variati incontra Sboarina a Palazzo Barbieri. Corsa contro il tempo per chiudere entro gennaio VERONA Il sindaco di Vicenza Achille Variati spunta da solo, senza accompagnatori, al terzo piano di Palazzo Barbieri nella tarda mattinata di ieri. Non è venuto per fare gli auguri di compleanno a Federico Sboarina (che ieri compiva 47 anni) ma per un faccia a faccia sulla fusione tra Agsm e Aim, che era stata concordata dallo stesso Variati e dall'allo-

Variati L'operazione è strategica per entrambi: sarà una delle più grandi e solide multiutility italiane ra sindaco Flavio Tosi ma che adesso la nuova amministrazione veronese ha chiesto di ridiscutere. «Abbiamo entrambi condiviso - dichiarerà più tardi Variati - che l'operazione concordata tra Vicenza e la passata amministrazione veronese è importante e strategica per entrambe le realtà, in quanto punta alla creazione di una delle più grandi e solide multiutility dello scenario italiano. La nuova amministrazione di Verona in questi mesi ha analizzato i contenuti del protocollo di fusione, chiedendo alcuni approfondimenti che

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sono oggetto di un confronto tecnico tra le due società». Quello che è stato concordato ieri è che <da definizione dell'operazione, in un senso o nell'altro, non potrà andare oltre il mese di gennaio, per non impattare sulla fase preelettorale che interesserà in primavera Vicenza. Entro gennaio, quindi, dovrà essere presa una decisione definitiva in modo che, in caso di accordo, i rispettivi consigli comunali possano esprimersi immediatamente dopo». Sboarina, dal canto suo, conferma che «stiamo ragionando su un'operazione che ci interessa, ma non vogliamo mettere l'amministrazione di Vicenza nelle stesse condizioni in cui ci siamo trovati noi per una forzatura di tempi che è stata un errore». E il riferimento è alla marcia a tappe forzate verso la fusione impartito da Tosi, che tuttavia non è riuscito a completare l'ultimo e decisivo passaggio, il voto del consiglio comunale, visto che Agsm, come per altro Aim a Vicenza, è interamente di proprietà del Comune. Il protocollo di fusione prevedeva di dar vita ad una nuova società, di cui Verona avrebbe il 58 per cento e il presidente, mentre Vicenza il 42 per cento e il vicepresidente. Le varie funzioni aziendali verrebbero ripartite tra le due realtà, mentre resterebbero in piedi le due direzioni generali, entrambe con diritto di veto sulle decisioni strategiche. Dopo aver commissionato una due diligence a Price Water House Cooper, il presidente di Agsm Michele Croce ha chiesto di ridiscutere diversi punti, dal concambio, all'organizzazione aziendale al modello di governance. A Vicenza, secondo quel che filtra da ambienti comunali, la partita Aim-Agsm è

ancora aperta. Sul tavolo ci sono infatti le richieste giunte da Verona, dove, tra le altre cose, si vorrebbe ridisegnare il concambio in favore della città scaligera e fino ad ottenere - pare - almeno il 6o per cento delle quote. Mal'ostacolo principale, prima ancora del voto del consiglio comunale, è il fattore tempo. Vicenza vuole chiudere l'accordo per la fusione fra le due società entro la fine del mese, per poter poi completare l'iter amministrativo - commissione, giunta e consiglio - entro la fine del mandato. La revisione delle quote ed eventuali altre modifiche sostanziali richiederebbero però un tempo maggiore e dunque qui sta il nodo, almeno per la giunta del sindaco Variati: se entro gennaio si arriva a un accordo con «poche limature», la strada sarebbe in discesa, viceversa l'assenza di una tesi univoca nel giro di due o tre settimane porterebbe a un rinvio di tutta la pratica a dopo le elezioni, dunque con la nuova amministrazione che verrà. A parole, la volontà di entrambe le parti è quella di provare in tutti i modi a chiudere la partita nei prossimi venti giorni, creando un polo da di 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2.250 dipendenti. Ma è una corsa contro il tempo.

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Insediata l'amministrazione Sboarina, la fusione è stata congelata per valutarne i presupposti. Verona vuole alcune modifiche, ma per Vicenza i tempi sono condizionati dalle elezioni

Alessio Corazza Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Faccia a faccia ieri tra Sboarina e Variati

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per l'intesa con Aim o addio fusione Ultimatum di Vicenza in vista delle elezioni VERONA Venti giorni per la fusione tra Agsm e Aim, altrimenti non se ne farà nulla, almeno fino a dopo le prossime elezioni a Vicenza. È questo il messaggio che il sindaco vicentino Achille Variati ha portato a Palazzo Barbieri ieri, dove ha incontrato il sindaco Federico Sboarina in un faccia a faccia. Tempo, quindi, fino a fine gennaio «per non impattare sulla fase preelettorale che interesserà in primavera Vicenza», ha spiegato Variati. Sarà una corsa contro il tempo.

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I I fronti a Verona

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L'allora sindaco di Verona Flavio Tosi e quello di Vicenza Achille Variati avevano siglato un protocollo d'intesa perla fusione tra le multiutility delle due città, Agsm e Aim Una volta insediata l'amministrazione Sboarina, la fusione è stata congelata per valutarne i presupposti. Verona vuole alcune modifiche all'intesa, ma per Vicenza i tempi sono condizionati dalle elezioni

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Il sindaco di Vicenza Achille Variati spunta da solo, senza accompagnatori, al terzo piano di Palazzo Barbieri nella tarda mattinata di ieri. Non è venuto per fare gli auguri di compleanno a Federico Sboarina (che ieri compiva 47 anni) ma per un faccia a faccia sulla fusione tra Agsm e Aim, che era stata concordata dallo stesso Variati e dall'allora sindaco Flavio Tosi ma che adesso la nuova amministrazione veronese ha chiesto di ridiscutere prima di dare il suo assenso. «Abbiamo entrambi condiviso - dichiarerà più tardi Variati in una nota - che l'operazione concordata tra Vicenza e la passata amministrazione veronese è importante e strategica per entrambe le realtà, in quanto punta alla creazione di una delle più grandi e solide multiutility dello scenario italiano. La nuova amministrazione di Verona in questi mesi ha analizzato i contenuti del protocollo di fusione, chiedendo alcuni approfondimenti che sono oggetto di un confronto tecnico tra le due società». Quello che è stato concordato ieri è che «la definizione dell'operazione, in un senso o nell'altro, non potrà andare oltre il mese di gennaio, per non impattare sulla fase preelettorale che interesserà in primavera Vicenza. Entro gennaio, quindi, dovrà essere presa una decisione definitiva in modo che, in

caso di accordo, i rispettivi consigli comunali possano esprimersi immediatamente dopo». Sboarina, dal canto suo, conferma che «stiamo ragionando su un'operazione che ci interessa, ma non vogliamo mettere l'amministrazione di Vicenza nelle stesse condizioni in cui ci siamo trovati noi per una forzatura di tempi che è stata un errore». E il riferimento è alla marcia a tappe forzate verso la fusione impartito da Tosi, che tuttavia non è riuscito a completare l'ultimo e decisivo passaggio, il voto del consiglio comunale, visto che Agsm, come per altro Aim a Vicenza, è interamente di proprietà del Comune. Il protocollo di fusione prevedeva di dar vita ad una nuova società, di cui Verona avrebbe il 58 per cento e il presidente, mentre Vicenza il 42 per cento e il vicepresidente. Le varie funzioni aziendali verrebbero ripartite tra le due realtà, mentre resterebbero in piedi le due direzioni generali, entrambe con diritto di veto sulle decisioni strategiche. Dopo aver commissionato una due diligence a PriceWaterHouseCoopers, il presidente di Agsm Michele Croce ha chiesto di ridiscutere diversi punti, dal concambio, all'organizzazione aziendale al modello di governance. A Vicenza, secondo quel che filtra da ambienti comu-

ancora aperta. Sul tavolo ci sono infatti le richieste giunte da Verona, dove, tra le altre cose, si vorrebbe ridisegnare il concambio in favore della città scaligera e fino ad ottenere - pare - almeno il 6o per cento delle quote. Ma l'ostacolo principale, prima ancora del voto del consiglio comunale, è il fattore tempo. Vicenza vuole chiudere l'accordo per la fusione fra le due società entro la fine del mese, per poter poi completare l'iter amministrativo - commissione, giunta e consiglio - entro la fine del mandato. La revisione delle quote ed eventuali altre modifiche sostanziali richiederebbero però un tempo maggiore e dunque qui sta il nodo, almeno per la giunta del sindaco Variati: se entro gennaio si arriva a un accordo con «poche limature», la strada sarebbe in discesa, viceversa l'assenza di una tesi univoca nel giro di due o tre settimane porterebbe a un rinvio di tutta la pratica a dopo le elezioni, dunque con la nuova amministrazione che verrà. A parole, la volontà di entrambe le parti è quella di provare in tutti i modi a chiudere la partita nei prossimi venti giorni, creando un polo da di 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2.250 dipendenti. Ma è una corsa contro il tempo.

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' -) +r per cento La quota di Verona, che ora vorrebbe portarla a 60

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AZIENDE. I sindaci di Vicenza e Verona intervengono dopo un incontro

Fusione nAgsm «Decisione a gennaio p oi parola ai Consigli» Variati: «Non possiamo andare oltre questo mese per non impattare sulla fase pre-elettorale berica» La decisione definitiva sulla fusione tra Aim e Agsm dovrà essere presa entro gennaio, in modo che immediatamente dopo i consigli comunali di Vicenza e Verona possano, in caso positivo, sancire l'operazione. A questa conclusione sono giunti ieri i sindaci di Vicenza Achille Variati e di Verona Federico Sboarina, nel corso di un incontro avvenuto nella città scaligera. «Abbiamo entrambi condiviso - dichiara il sindaco Variati - che l'operazione concordata tra Vicenza e la passata amministrazione veronese è importante e strategica per entrambe le realtà, in quanto punta alla creazione di una delle più grandi e solide multiutility dello scenario italiano. La nuova amministrazione di Verona in questi mesi ha analizzato i contenuti del protocollo di fusione, chiedendo alcuni approfondimenti che sono oggetto di un confronto tecnico tra le due società. Oggi abbiamo concordato che la definizione dell'operazione, in un senso o

nell'altro, non potrà andare oltre il mese di gennaio, per non impattare sulla fase pre-elettorale che interesserà in primavera Vicenza. Entro gennaio, quindi, dovrà essere presa una decisione definitiva in modo che, in caso di accordo, i rispettivi consigli comunali possano esprimersi immediatamente dopo». I tempi sono dettati anche dal fatto che l'amministrazione vicentina è a fine corsa e non si può sforare la scadenza, se si vuol tener fede alla volontà politica di procedere con l'accordo. Nel frattempo è sfrecciata via la scadenza per votare il progetto in consiglio comunale a Verona. Il nuovo termine è aprile, al massimo l'inizio di maggio. Il margine

Nel frattempo la scadenza per vtrilprogetto nel parlamentino veironese srfra aprile e maggio

di azione è ancora ampio se condo Michele Croce, presidente di Agsm. Alla base delle trattative c'è la due diligence sul protocollo di fusione che la PriceWaterhouseCooper ha consegnato a dicembre. E il cui esito «è stato condiviso con il consiglio di amministrazione ma non col Comune di Verona (proprietario al cento per cento di Agsm, ndr) perché non abbiamo l'autorizzazione per farlo». Ha risposto così Croce ai consiglieri di minoranza della commissione comunale Politiche finanziarie che era stata convocata per l'altro ieri. Non si è sbilanciato se non per confermare che «le due città ritengono la fusione un'ottima soluzione» e che «si sta cercando di aggiornare il precedente protocollo sotto tutti i punti di vista», cioè il concambio delle azioni (58 per cento a Verona e 42 a Vicenza), il modello organizzativo (l'allocazione delle varie unità fra Verona e Vicenza) e la governance (chi e come guiderà la società). O RIPRODUZIONE RISERVATA

La sede di Aim che dovrebbe fondersi conia veronese Agsm

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AZIENDE. Importante operazione di sviluppo della società di pubblicità

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Alla cartellonistica esterna la, pensiline, stendardi) fondata 30 anni fa da Giuliano aggiunge ora impianti Dolci. Inizialmente curava multimmagine. Inaugurata anche la pubblicità radiofonila nuova sede a Santa Lucia ca e nei cinema, come pure Il trasferimento dalla Valverde a Santa Lucia e l'acquisizione totale di Tecmas di Modena, azienda specializzata nella produzione di impianti multimmagine perla pubblicità stradale, hanno caratterizzato la fine 2017 per la Dolci Srl, la società veronese che si dedica alla pubblicità esterna (cartellonistica istituzionale e privata, rotor, affissioni grande formato, mezzi ve-

quella della rivista di Confindustria Verona manager. Passaggio storico, quindi, perché l'acquisto di Tecmas ha incrementato ulteriormente un fatturato in costante ed esponenziale crescita per linee interne e per oculate acquisizioni. Con Tecmas, infatti, sono già stati prodotti e spediti i primi impianti in Sri Lanka, Palermo e reti autostradali, mentre lo sviluppo della pubblicità esterna

permette ora di coprire, oltre a Verona (dove Dolci è leader anche nelle affissioni), Trento, Vicenza, Padova, Rovigo e Mantova. Ma per Dolci ed i suoi collaboratori è importante anche il trasferimento dalla Valverde (dovuto a carenza di spazi e di parcheggi) a Santa Lucia, in un'area ex Fs, di fianco al magazzino aziendale. Oggi ci sono importanti spazi dedicati ad uffici e riunioni e un ampio parcheggio per clienti e dipendenti. All'inaugurazione hanno partecipato l'assessore Marco Padovani in rappresentan-

za dell'amministrazione comunale di Verona, il presidente di Agsm Michele Croce, l'architetto Alessandro Perbellini in rappresentanza della Provincia, e don Renzo Zocca, con il quale Dolci collabora assiduamente in particolare per gli interventi umanitari in Bolivia, da dove è arrivato il legno della croce all'ingresso della sede. Un'altra collaborazione importante è quella che Dolci ha dedicato all'associazione di categoria (Aicap), della quale è stato per vari mandati nel direttivo e per 15 anni responsabile del Trivenete. • F.R.

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Giuliano Dolci e i suoi collaboratori dell'azienda pubblicitaria

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«Il sindaco solo quel o che volevamo noi» «Altro che non compatibile con una città patrimonio Unesco! È sempre più chiaro che l'unico obiettivo da sindaco di Sboarina è affossare i progetti della precedente amministrazione, il tutto a danno dei veronesi e del settore turistico». Lo dice Flavio Tosi, consigliere della Lista Tosi. «Forse gli sfugge che ci sono ruote panoramiche nelle più grandi capitali europee e metropoli più famose. L'attrazione turistica che avevamo pensato per Verona non era nulla di diverso», aggiunge. «Dunque

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che fine ha fatto il tanto decantato (in campagna elettorale) progetto di fare di Verona "una capitale europea'? Se Verona è diventata la terza città turistica d'Italia è solo merito della passata amministrazione». Quanto alla possibilefusione tra Agsm e Aim, «sono stati proprio gli uomini di Sboarina a bloccarne la delibera. E chissà mai quali modifiche, semmai sarà raggiunto un accordo, verranno apportate rispetto all'accordo raggiunto dalla precedente giunta. Quanto ai tempi, poi, Sboarina e il presidente di Agsm Croce si mettano d'accordo». E.G.

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LEVE

. A Palazzo Barbieri fino al 20 gennaio una mostra fotografica dedicata alla tragedia delle foibe e ai suoi luoghi

Drammi, paesi e testimonianze tra Istria, Dalmazia e Fiume Presentato il libro di Nidia Cernecca il cui papa venne trucidato accusato di essere «italiano». «I giovani oggi hanno diritto a conoscere la storia» Elena Cardinali

Una storia a lungo negata, assente dai testi scolastici per decenni, ignorata per opportunismi politici, e solo da 20 anni riabilitata sulla scena della memoria collettiva insieme ai suoi superstiti. «Istria. Tragedia italiana del '900» è l'emblematico titolo della mostra itinerante ospitata fino a sabato 20 gennaio nell'atrio e nei corridoi di Palazzo Barbieri, visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9 alle 12 e il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18, dedicata a questa parte della storia italiana moderna tornata dopo la caduta del muro di Berlino tra i protagonisti della memoria nazionale. Atagliare il nastro inaugurale, ieri all'ingresso del municipio, il sindaco Federico Sboarina, il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio e il presidente di Agsm Michele Croce. L'esposizione è promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale in collaborazione con l'Associazione nazionale congiunti de-

portati italiani in Jugoslavia e con il sostegno di Agsm, curata da Nidia Cernecca e Luigi D'Agostini, esuli istriani. All'inaugurazione è seguito un convegno in sala Arazzi, a cui hanno partecipato, oltre agli organizzatori, il docente di Diritto internazionale a La Sapienza di Roma Augusto Sinagra e la giornalista de LAvvenire Lucia Bellaspiga. Nella circostanza è stato presentato anche il nuovo libro di Nidia Cernecca Istria. Tragedia italiana del `900 -Antologia di un esodo del `900. Accusa all'invasore alleato. Denuncia al silenzio dell'Italia, edizioni Ancdj. Il sindaco Sboarina ha invitato la cittadinanza a visitare la mostra «nella casa comunale aperta a tutti», mentre Nidia Cernecca ha sottolineato come lo scopo dell'esposizione sia quello di «portare i giovani alla conoscenza di questi fatti, perchè studiare e conoscere la storia è un loro diritto». La mostra, attraverso un'articolata serie di pannelli, illustra la storia millenaria dell'Istria, che fu in larga par-

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te colonizzata dai Romani di cui ancora oggi si ammirano le vestigia in numerose località, come a Pola con la suaArena, e poi anche dai Veneziani che in Istria come in Dalmazia posero le basi della loro fortuna commerciale, lasciando splendide città. Oltre all'aspetto storico e turistico, una parte della mostra è orientata specificamente alla tragedia delle foibe e della persecuzione e dell'esodo degli italiani tra il 1943 e il dopoguerra. Anche il padre di Nidia Cernecca, Giuseppe, fu vittima delle persecuzioni attuate dal regime del Maresciallo Tito: venne ucciso a sassate dopo un processo sommario, «colpevole» di essere italiano. Il cadavere venne decapitato e oltraggiato. Quella storia, come le altre che compongono questo ulteriore contributo alla memoria della tragedia dell'Istria nel Novecento, è lo spunto per raccontare, anche attraverso documenti e indagini d'archivio, il dramma della persecuzione di un intero popolo, quello degli Italiani d'Istria, Dalmazia e Fiume, i cui sopravvissuti furono costretti a lasciare ogni cosa, abitazioni, attività commerciali, beni, per rifugiarsi in Italia e qui trattati spesso

non da Italiani ma da ospiti scomodi e sgraditi, etichettati persino come «fascisti», compresi i bambini. Una vicenda mistificata a lungo, che ora, anche grazie a questa mostra e al libro di Nidia Cernecca, presenta spunti oggettivi di riflessione, fondati sui documenti e sulle testimonianze dei sopravvissuti. Furono 360mila gli esuli istriani, dalmati e fiumani costretti a lasciare case, negozi, campi, affetti e memorie, per sfuggire alla pulizia etnica dei «titini», un genocidio di cui furono vittime tanti italiani che la stessa Italia, tuttavia, ha a lungo ignorato. •

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I DEGLI

TI. I l cda dell'azienda annulla l'incarico di direttore all'ex pm, arrivata nel 2013

L'Agec licenzia a Motta ma centrodestra di 0 Decisivo il parere legale: «Ci voleva una selezione pubblica». No di Fdi L'ex presidente Galli Righi: «La avevamo fatta, ora sarà ricorso» Apre una crepa nella maggioranza di centrodestra del sindaco Federico Sboarina la proposta di licenziamento del direttore generale dell'Agec Maria Cristina Motta, votata dal Consiglio di amministrazione. Ciò sulla base di un nuovo parere legale chiesto il 14 dicembre dal cda guidato dal presidente Roberto Niccolai - che considera nulla l'assunzione in quanto non c'era stata una selezione pubblica, come dice la legge. Perché la crepa? Perché il voto del cda dell'Agec sulla proposta non è stato unanime, da parte dei consiglieri in quota al centrodestra. A favore infatti lo stesso Niccolai, di Verona Pulita, la lista di Michele Croce già presidente dell'Agec e ora dell'Agsm; il leghista Luigi Contolini e l'esponente di Battiti Elena Marchesani. Contrario invece Maurizio Ascione, l'avvocato, nel cda per Fratelli d'Italia, che aveva proposto di adottare una procedura, sulla base della legge 241 del 1990 sugli enti locali, tale da mettere in condizione la persona interessata, cioè la Motta, di produr-

re una memoria, in seguito al provvedimento. In sostanza si sarebbe trattato di aprire un procedimento, di una ventina di giorni, per evitare che quanto deliberato - stop immediato all'incarico - sia impugnabile. Non ha partecipato al voto invece, uscendo dall'aula, l'esponente della minoranza Anita Viviani, per Verona e Sinistra in Comune, la lista del consigliere comunale Michele Bertucco. Comunque nel parere legale degli avvocati Toffoletto, De Luca Tamajo e Luciani, dopo una premessa sulla natura dell'Agec, si scrive che la Motta «ricopre il ruolo di direttore generale dal 22 novembre 2013, sulla base di un contratto di lavoro a tempo determinato (inizialmente di tre mesi) stipulato in assenza di una preventiva procedura selettiva/concorsuale». Come prosegue il parere, «una procedura selettiva si è poi svolta nel corso del 2014, sulla base di un avviso che prevedeva "la stipula di un contratto di lavoro subordinato di 3 anni, eventualmente prorogabile". L'azienda tuttavia non ha da-

k Maria Cristina Motta tra il sindaco Sboarina e l'assessore Polato to seguito a quanto previsto dal bando e, non avendo completato le operazioni selettive, non ha proceduto alla stipula di un nuovo contratto». Invece Agec «per coprire il ruolo di dg ha prorogato il contratto con la dottoressa Motta a novembre 2013 e fino al 31 dicembre 2019». Quindi in mancanza di una selezione pubblica, si conclude, il contratto della Motta è nullo e pertanto l'azienda deve interromperlo e si invita a comunicarlo subito all'interessata. E si invita il cda dell'Agec a bandire una gara per individuare il nuovo direttore.

L'ex presidente dell'Agec Massimo Galli Righi, invece, tosiano, ribadisce che «la selezione c'è stata eccome, affida-

ta da noi a un'agenzia di Vicenza, che selezionò sei nomi, tra cui la dottoressa Motta, su una ottantina di partecipanti. Noi svolgemmo delle audizioni, tranne che con lei, che già conoscevamo, e poi la confermammo. Votò il cda di allora, tranne la Lega e il Pd», spiega. «Ci furono contestazioni, sulla base di un precedente parere legale dell'avvocato Cacciavillani che pure contestava la legittimità dell'incarico, ma dissi che se qualcuno avesse ritenuto illegittima la selezione sarebbe potuto ricorrere al Tar. Ma nessuno lo fece. Ora dunque c'è stata una decisione politica del cda. È chiaro che la dottoressa Motta impugnerà tutto davanti al Giudice del lavoro». • E.G.

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Si parla di noi

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martedì 16.01.2018 (15:35)

Vvox

Matrimonio con Aim, Agsm Verona alla prova della trasparenza Le ex municipalizzate di Verona e Vicenza, Agsm e Aim, convoleranno dunque a nozze? Secondo il sindaco berico Achille Variati il matrimonio s'ha da

nella compagine societaria soggetti che siano indebitati con la società stessa. Il codice civile

fare. Secondo l'ex sindaco scaligero Flavio Tosi pure.

sono di facile applicazione. Per cui una previsione

Nel mezzo però ci sono finite le elezioni nella città di

specifica terrebbe alla larga dalla compagnia, fusa o

Giulietta e Romeo, vinte dal civico di centrodestra Sboarina. Che ha poi cambiato il vertice Federico Sboarina

meno che sarà, da condotte che in passato hanno

della multiservizi comunale, nominando presidente Croce. l'alleato Michele Croce

proibirebbe tale pratica ma le sue prescrizioni non

ammorbato i bilanci delle ex municipalizzate. Un altro aspetto importante è quello delle eventuali azioni di responsabilità nei confronti degli

Nei giorni passati in Comune a Verona si sono riunite

amministratori o ex amministratori. L'articolo 18 della

alcune commissioni consiliari dalle quali è emerso

bozza inviata a Tosi conteneva una eccezione

che Croce sarebbe in possesso della versione diligence, ovvero della ufficiale della nuova due diligence

insidiosa: quella che impone alla assemblea di considerare nulle tutte le delibere in cui si ritira

ricognizione

documento indispensabile su quali basi la fusione

l'azione di responsabilità verso gli ex amministratori salvo che non ci sia un quattro quinti dei voti a favore.

con Aim sia fattibile o meno. La questione principale omogeneità degli ambiti che si nel merito riguarda l'omogeneità

Considerando la peculiarità della multiutility, che è di proprietà pubblica pubblica, non mancano gli analisti che

sommano. Quando c'è molta affinità, l'operazione è

ritengano che quel voto debba essere espresso all'unanimità all'unanimità, in modo da scoraggiare il più possibile

analitica

dello

stato

dell'azienda,

più semplice. Quando invece le caratteristiche delle due realtà sono parecchio dissimili le difficoltà aumentano. Da questo punto di vista i dubbi dei

eventuali comportamenti arrendevoli verso amministratori scorretti o incapaci.

consiglieri comunali non sono stati chiariti. Una risposta potrebbe arrivare quando sarà resa pubblica

C'è poi l'ambito descritto dall'articolo 21, quello che

la due diligence.

prevede la possibilità da parte della proprietà, ovvero

Croce ha poi riferito ai membri delle commissioni di

della assemblea dei soci, ossia del Comune di dare il ben servito agli amministratori in caso di

non potere trasmettere le carte perché coperte da vincolo di riservatezza, suscitando dubbi e perplessità fra i consiglieri di minoranza. La

comportamenti scorretti. In questo caso serve un voto qualificato del 70%. Il che rende tale pratica

trasparenza è un nodo essenziale, che si pone

impossibile senza l'accordo delle due compagini societarie. Il che si presta a comportamenti

spulciando tra le pagine della bozza del protocollo di

potenzialmente distorti giacché uno dei due Comuni

fusione indirizzato all'ex sindaco Tosi a fine maggio

potrebbe essere invogliato a usare questa sorta di

di quest'anno (0170710/2017 del 31 maggio 2017).

diritto di veto per salvare manager vicini a questa

Vvox è in grado di produrre integralmente il

piuttosto che a quella giunta.

documento (clicca qui per leggerlo): sono 65 pagine fitte di dati e cifre per giustificare la fusione. Che di per sé però, a differenza di quanto viene spesso fatto passare, è una scelta politica e solo dopo economica

Manca completamente una norma statutaria chiara che stabilisca il concetto per cui ad ogni consigliere comunale espressione di una municipalità socia della

o strategica strategica. Con un dato di fondo rimasto un po' troppo sullo sfondo: quello del controllo operato dai

compagnia è consentita una facoltà ispettiva identica a quella del suo Comune di appartenenza senza

soci soci.

passare per l'amministrazione di provenienza provenienza. Astrattamente infatti la legge compendia questo

Il primo aspetto riguarda un divieto esplicito di inserire Si parla di noi

diritto dei consiglieri (l'ideale sarebbe che la facoltà Pagina 527


martedì 16.01.2018 (15:35)

Vvox

fosse per tutti i cittadini), ma spesso le pastoie dei rimandi burocratici annacquano questo diritto sino ad asfissiarlo. Un surplus di trasparenza in sede di statuto aiuterebbe la pratica del cosiddetto "check and balance" che è poi il tratto distintivo, assieme alla libertà assoluta di controllo da parte dei cittadini sugli atti amministrativi, delle democrazie liberali mature. Per ultimo ma non da ultimo c'è poi la questione della trasparenza dei compensi e dei benefit, appannaggio dei singoli membri del cda e dei singoli dirigenti. Anche in questo caso non ci sono previsioni di alcun tipo. La norma nazionale pone alcuni obblighi, spesso lettera morta in tutta l'Italia ad onor del vero, ma anche in questo caso un aiutino in sede di statuto agevolerebbe enormemente una gestione trasparente a beneficio di tutti: indipendentemente dalla fusione. Tutto questo era la bozza risalente a Tosi. Bisognerà vedere se e cosa cambierà col duo Sboarina-Croce. A tutt'oggi, ancora non si sa nulla di certo del possibile matrimonio. A palazzo Barbieri le indiscrezioni si sprecano: dal sì rimandato al no sicuro, al "ni al so", al sì forse. Ad oggi è difficile capire quanto questa decisione pesi solo sulle spalle del sindaco, dei suoi fedelissimi o di tutta la maggioranza nonché del consiglio, che sono stati scarsamente coinvolti. A questo si deve aggiungere il riserbo assoluto nel quale da giorni si è trincerato anche il presidente Croce, il che, fusione o meno che sarà, fa presagire una cosa sola: tempi lunghi lunghi.

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Ponti. II balcone panoramico sul Mincio 1 50 metri s ara il più, alto d'Italia ora il vaglio delle commissioni. Ci s ara anche un museo naturalistico di Francesco Rom ani PONTI SUL MINCIO

Alla scadenza del termine, il 28 dicembre scorso, sono stati 29 i progetti presentati da tutta Italia per trasformare la ciminiera inutilizzata della centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio in "porta settentrionale del Parco del Mincio e del Mantovano". Centrato e superato dunque l'obiettivo del bando di concorso per la riqualificazione architettonica dello storico impianto industriale e soddisfatta la proprietà A2A Gencogas, che per valorizzare l'investimento di quasi un milione di euro aveva chiesto aiuto a professionisti, architettti, designer ed ingegneri nonché ad artisti e ricercatori che operano all'interno di università. Punto forte del progetto sarà, la creazione di un belvedere a 150 metri d'altezza, che permetta di ammirare il basso lago di Garda, le colline moreniche mantovane e il corso del Mincio. Si tratterà della più alta torre industriale panoramica italiana da annoverare fra i belvedere da "record". L'ascensore della Mole Antonelliana, per fare un raffronto, è 85 metri mentre occorre andare all'estero per trovare altezze analoghe, ed il record del balcone dell'Olympiaturm di Monaco di Baviera a 200 metri d'altezza. La struttura, inoltre, è a pochi

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La ciminiera dismessa in riva al Mincio , sullo sfondo il Garda metri dalla ciclabile Mantova-Peschiera, percorsa ogni anno da 200mila persone, e potrà contare su un ampio parcheggio.

Per raggiungere la sommità della torre, verrà posizionato un ascensore capace di contenere più di trenta persone. Prevista la nascita al piano terra di un museo sulla storia industriale dell'area e uno spazio dedicato al parco del Mincio. Di fronte alla ciminiera, un'area verde attrezzata. Per armonizzare la presenza del manufatto nell'ambiente i progetti presentati pongono grande attenzione sulle scelte cromatiche e sui dispositivi luminosi da adot-

tare per il traffico aereo. La pubblicazione dei risultati avverrà il 28 marzo e la premiazione entro il 28 aprile 2018. Al primo classificato andranno 8mila euro, al secondo 3mila e 2mila al terzo; inoltre saranno istituiti due premi speciali della giuria entrambi del valore di mille euro, destinati a valorizzare due ulteriori progetti. La centrale è stata realizzata negli anni' 60 per iniziativa di Asm Brescia e Agsm Verona. Successivamente anche le municipalizzate di Rovereto (Dolomiti Energia SpA), e Vicenza (Aim Spa) sono entrate nella proprietà con quote del 5%.

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A PALAZZO BARBIERI FINO AL 20 GENNAIO

ISTRIA, UNA MOSTRA PER NON DIMENTICARE Inaugurata l'esposizione corredata da spiegazioni e fascicoli didattici

sul dramma delle popolazioni giuliano-dalmate . "II silenzio dell 'Italia " Inaugurata nell'atrio di Palazzo Barbieri, la mostra "Istria. Tragedia italiana del `900". L'esposizione, che conta oltre 40 fotografie corredate da spiegazioni e fascicoli didattici sul dramma della popolazione giuliano-dalmata, rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 18. Erano presenti il sindaco Federico Sboarina , il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio , il presidente di Agsm Michele Croce e Nidia Cernecca dell'Associazione nazionale congiunti deportati italiani in Jugoslavia, promotrice dell'iniziativa e autrice del libro "Istria. Tragedia italiana del `900 -Antologia di un esodo del `900. Accusa all'invasore alleato. Denuncia al silenzio dell'Italia". "Dal punto di vista simbolico è importante che questa mostra si tenga proprio qui, nel cuore amministrativo della città - ha affermato il sindaco - Come abbiamo sempre detto, il Comune è la casa di tutti e nei prossimi giorni i veronesi che visiteranno palazzo Barbieri, potranno ripercorrere questa drammatica pagina della storia italiana". "Da sempre il Comune si è impegnato nel ricordare e recuperare la memoria storica di quanto vissuto dalla popolazione friulana e istriana durante e subito dopo la seconda guerra mondiale - ha affermato Maschio - tragedia dimenticata troppo a lungo. Oggi vogliamo dare, soprattutto ai giovani, la possibilità di conoscere quanto successo grazie anche alla testimonianza di chi visse quei drammatici momenti". Al termine si è tenuto un convegno il docente di Diritto internazionale a La Sapienza di Roma Augusto Sinagra e la giornalista de L'Avvenire Lucia Bellaspiga. Si parla di noi - Istituzionale

L'naugurazione della mostra sulle foibe che resterà aperta fino al 20 gennaio

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martedĂŹ 16.01.2018 (15:14)

Si parla di noi

Verona Oggi

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martedì 16.01.2018 (15:14)

Verona Oggi Nuova telecamera nel parco giochi in via Abba

Da oggi il parco giochi in via Cesare Abba è dotato di una telecamera di videosorveglianza per la sicurezza dell'area, a tutela dei bambini e dei ragazzi che lo frequentano. La

telecamera,

installata da Agsm su richiesta del Comune, risponde alle esigenze dei residenti e dei genitori del quartiere che, da anni, lamentavano la scarsa sicurezza dell'area, con episodi di atti vandalici e spaccio di droga e la frequentazione di gruppi di giovani con atteggiamenti non consoni al contesto. L'iniziativa trova origine nella mozione presentata dal

di sintesi e coordinamento con Agsm, per intervenire in modo efficiente dove necessario". "Un nuovo intervento a tutela del territorio – afferma Croce –, frutto della collaborazione e del coordinamento tra Comune e Agsm. Quella di via Abba è l'ultima delle 280 telecamere installate negli ultimi mesi da Agsm, in risposta alle esigenze e alle richieste che arrivano direttamente dei cittadini". "La mozione del 2016 dava voce alle legittima preoccupazione dei genitori dei ragazzi che frequentano il parco giochi di via Abba – spiega il consigliere Bressan -; un'area attrezzata per bambini piccoli ma anche per adolescenti, grazie alla presenza del campo da calcetto. Ringrazio l'Amministrazione per l'attenzione dimostrata". Presenti al sopralluogo il vicepresidente di Agsm Mirco Caliari e i consiglieri comunali Daniele Perbellini e Nicolò Sesso.

consigliere comunale Paola Bressan il 10 ottobre 2016, quando era consigliere della 2ª Circoscrizione, che chiedeva all'Amministrazione di dotare l'area verde di via Abba di telecamere per garantirne maggiore sicurezza e decoro. "La scelta della precedente Giunta fu quella di potenziare i controlli della Polizia municipale, soluzione che però non ha portato i risultati sperati dai cittadini. La nuova telecamera permetterà di monitorare i giardini e chi li frequenta 24 ore su 24, con

interventi

immediati

e

puntuali

qualora

arrivassero segnalazioni o richieste di intervento", ha detto l'assessore alla Sicurezza Daniele Polato, a margine del sopralluogo effettuato insieme al presidente di Agsm Michele Croce e al consigliere Paola Bressan. "Questa è la 51esima telecamera di videosorveglianza installata dal Comune per garantire il decoro delle aree pubbliche – ha sottolineato Polato -, a cui si aggiungono le 120 per la sicurezza, le 83 per il controllo del traffico e le 45 per i varchi Ztl. Stiamo lavorando per metterle tutte a sistema, con un progetto pilota per dotarle di software all'avanguardia, con sensori che percepiscono suoni e movimenti, e collegarle ad un'unica centrale visibile alle forze dell'Ordine locali. Nel frattempo proseguiamo il lavoro Si parla di noi

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martedì 16.01.2018 (08:18)

Gazzetta di Mantova - Cronaca Ciminiera, bando record: in 29 presentano progetti

PONTI SUL MINCIO. Alla scadenza del termine, il 28

destinati a valorizzare due ulteriori progetti.

dicembre scorso, sono stati 29 i progetti presentati da tutta Italia per trasformare la ciminiera inutilizzata della centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio in "porta settentrionale del Parco del Mincio e del Mantovano". Centrato e superato dunque l'obiettivo del bando di concorso per la riqualificazione

La centrale è stata realizzata negli anni '60 per iniziativa di Asm Brescia e Agsm Verona. Successivamente anche le municipalizzate di Rovereto (Dolomiti Energia SpA), e Vicenza (Aim Spa) sono entrate nella proprietà con quote del 5%.

architettonica dello storico impianto industriale e soddisfatta la proprietà A2A Gencogas, che per valorizzare l'investimento di quasi un milione di euro aveva chiesto aiuto a professionisti, architettti, designer ed ingegneri nonché ad artisti e ricercatori che operano all'interno di università.Punto forte del progetto sarà, la creazione di un belvedere a 150 metri d'altezza, che permetta di ammirare il basso lago di Garda, le colline moreniche mantovane e il corso del Mincio. Si tratterà della più alta torre industriale panoramica italiana da annoverare fra i belvedere da "record". L'ascensore della Mole Antonelliana, per fare un raffronto, è 85 metri mentre occorre andare all'estero per trovare altezze analoghe, ed il record del balcone dell'Olympiaturm di Monaco di Baviera a 200 metri d'altezza. La struttura, inoltre, è a pochi metri dalla ciclabile Mantova-Peschiera, percorsa ogni anno da 200mila persone, e potrà contare su un ampio parcheggio. Per raggiungere la sommità della torre, verrà posizionato un ascensore capace di contenere più di trenta persone. Prevista la nascita al piano terra di un museo sulla storia industriale dell'area e uno spazio dedicato al parco del Mincio. Di fronte alla ciminiera, un'area verde attrezzata. Per

armonizzare

la

presenza

del

manufatto

nell'ambiente i progetti presentati pongono grande attenzione sulle scelte cromatiche e sui dispositivi luminosi da adottare per il traffico aereo. La pubblicazione dei risultati avverrà il 28 marzo e la premiazione entro il 28 aprile 2018. Al primo classificato andranno 8mila euro, al secondo 3mila e 2mila al terzo; inoltre saranno istituiti due premi speciali della giuria entrambi del valore di mille euro, Si parla di noi

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martedĂŹ 16.01.2018 (11:00)

Si parla di noi

e-gazette.it - elettricitĂ

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martedì 16.01.2018 (11:00)

e-gazette.it - elettricità

Agsm, parte la campagna informativa sulla fine della tutela elettrica Aiuterà i cittadini a compiere scelte consapevoli in vista del passaggio al nuovo regime Vicinanza ai clienti, trasparenza della comunicazione, sicurezza. Si basa su questi sicurezza tre

princìpi

la

nuova

campagna di Agsm per informare i cittadini su che cosa cambierà con l'abolizione dall'1 luglio 2019 del regime della tutela elettrica. Una

campagna

necessaria

per

informare

le

numerose persone (23 milioni in Italia, pari al 63 % del mercato) che, ancora oggi, acquistano l'energia in regime di tutela e che, verosimilmente, mancano degli strumenti adeguati per prendere decisioni su che cosa fare. La campagna di Agsm partirà in questi giorni con annunci pubblicitari sui media locali (stampa e radio), affissioni e pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, punti

informativi

e

comunicazione

attraverso

organizzazioni con presenza diffusa sul territorio. I tre soggetti degli annunci pubblicitari contengono domande

che

molte

persone

si

pongono,

accompagnate da un numero di telefono dedicato al quale rivolgersi (045 2212123): perché avere un'informazione sulla bolletta è così difficile?; come mai sulla bolletta elettrica c'è oggi un nuovo marchio senza che si sia deciso di cambiare il fornitore?; dicono che finirà la tutela per l'energia elettrica, che

Con la campagna informativa, Agsm mette al primo posto l'obiettivo di aiutare a scegliere in una fase che presenta ancora incertezze per chi continua ad avvalersi del regime di tutela. Oggi si possono attivare le forniture pagando energia e gas al prezzo regolamentato stabilito (trimestralmente) dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (mercato tutelato), oppure scegliendo il prezzo più conveniente (fisso o variabile) sul mercato libero. Il 1° luglio 2019 arriverà a compimento il percorso di liberalizzazione del mercato avviato in Italia nel '99 con il decreto Bersani e proseguito nel 2007: il cliente non potrà più pagare l'energia e il gas al prezzo tutelato, ma dovrà scegliere un fornitore sul libero mercato. Sarà possibile continuare a comprare l'energia dallo stesso fornitore utilizzato nel regime tutelato, ma prima di sottoscrivere il contratto sarà opportuno valutare le opportunità offerte dal mercato. È quanto mai utile, quindi, disporre d'informazioni chiare e corrette anche sulle eventuali conseguenze di una mancata scelta del fornitore dopo il 1° luglio 2019, non ancora completamente disciplinate. "La conoscenza del nuovo regime non è ancora diffusa e, soprattutto, i clienti faticano a orientarsi nella moltitudine di offerte sul mercato", ha dichiarato Michele Croce, presidente del Gruppo Agsm. "Riteniamo che un operatore come Agsm Energia, tradizionalmente vicino al territorio, debba dare per questo priorità all'informazione ai clienti e la nostra campagna va proprio in questa direzione".

cosa vuol dire? Domande semplici alle quali, spesso, non corrispondono risposte chiare mentre, in vista dell'introduzione del nuovo regime, si moltiplicano le offerte degli operatori. La campagna informativa sarà realizzata anche attraverso i nove uffici di Agsm Energia nella provincia e l'ufficio di assistenza e consulenza itinerante. Agsm Energia definirà inoltre partnership con enti e associazioni con presenza diffusa sul territorio per istituire punti informativi e di consulenza. Si parla di noi

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BORGO TRENTO. L'intervento in via Abba è stato realizzato dall'Agsm

Una nuova telecar era

a tutela dei ragazz Polato: «Consentirà di controllare chi frequenta il parco ed effettuare interventi veloci e puntuali» Laura Periva Una nuova telecamera di videosorveglianza antidegrado, attiva 24 ore su 24, nel parco giochi di via Cesare Abha. Nel piccolo polmone verde incastonato fra i condomini di Borgo Trento ci voleva, e adesso c'è, dopo le ripetute segnalazioni dei residenti e dei genitori del quartiere che da anni lamentavano la scarsa sicurezza dell'area a suon di denunce per atti vandalici, spaccio di droga e più in generale frequentazioni «poco consone al contesto».

E la numero 51 installata da Agsm su richiesta del Comune per garantire il decoro delle aree pubbliche. A questa se ne aggiungono altre 120 per la sicurezza, 83 per il controllo del traffico e 45 per i varchi M. E presto, conferma l'assessore alla Sicurezza Daniele Polato, «saremo in grado di metterle tutte in rete, con un progetto pilota per dotarle di software all'avanguardia per essere sempre più efficienti sul fronte dell'ordine pubblico. In questo momento la maggior parte ha un sistema statico, noi vorremmo invece dotarle di sensori che percepiscano suoni e movimenti e le facciano spostare automaticamente, senza l'ausilio dell'operatore. Inoltre saranno collegate a un'unica centrale visibile alle forze dell'ordine locali. In caso di situazioni sospette, urla o movimenti che ad esempio pos-

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Gli amministratori davanti alla nuova telecamera FOTO MARCHIORI sano far pensare a una rapina in corso, sul monitor della centrale scatterà un alert e l'intervento partirà immediatamente». L'ultima di via Abba, la numero 299, è stata inaugurata ieri mattina da Polato durante un sopralluogo insieme ai vertici della multiutility dell'energia, il presidente Michele Croce e il suo vice Mirco Caliari. Hanno partecipato anche i consiglieri comunali di Battiti Nicolò Sesso, Daniele Perbellini e Paola Bressan, quest'ultima prima firmataria di una mozione presentata nell'ottobre del 2016 (quand'era consigliera della Seconda circoscrizione) in cui si chiedeva all'amministrazione di dotare il parco di telecamere per garantirne la sicurezza e il decoro. «Una richiesta che dava voce alle legittima preoccupazione dei genitori dei ragazzi che frequentano il parco giochi», che ha anche il campo

da calcetto e dunque «è un'area attrezzata per bambini piccoli ma anche per adolescenti» spiega. «E in caso la telecamera non fosse sufficiente, prenderemo altri provvedimento. Ad Amia abbiamo chiesto più pulizia, per invogliare le famiglie a frequentarlo e in questo modo allontanare i malintenzionati». «Un nuovo intervento a tutela del territorio» sottolinea Croce «frutto della collaborazione e del coordinamento tra Comune e Agsm. Quella di via Abba è l'ultima delle 280 telecamere installate negli ultimi mesi da Agsm, in risposta alle esigenze e alle richieste che arrivano direttamente dei cittadini. Fare sistema è l'unico modo per ottenere risultati» afferma, anticipando a questo proposito la firma di una convenzione con Veronafiere per l'estensione del teleriscaldamento a tutto il quartiere fieristico. •

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Il progetto pilota

«Con 250 telecamere in rete renderemo Verona più sicura» VERONA Una nuova telecamera «anti degrado» è stata installata da Agsm ai giardinetti di via Abba, in Borgo Trento, dove i residenti lamentano - specie nelle ore serali - atti vandalici e spaccio di stupefacenti. La speranza è che serva da deterrente ma, come spiegato ieri mattina dall'assessore alla Sicurezza Daniele Polato, l'obiettivo dell'amministrazione comunale è più ambizioso.

«Ho chiesto ad Agsm - ha spiegato Polato - di mettere in rete tutte le 250 telecamere di Verona». Ad oggi, sono 51 quelle per presidiare sul decoro urbano, altre i8o quelle di video sorveglianza della Polizia Municipale, più le circa sessanta per il controllo del traffico e per l'accesso ai varchi della Ztl. Ad oggi, tutte queste telecamere hanno funzioni diverse. «Vorremmo che tutti questi elettronici fossero

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In via Abba La nuova telecamera

messi a sistema e consultabili dalle centrali operative di Polizia Municipale, Questura e Carabinieri - continua Polato tanto più che oggi esistono dei software che permettono di riconoscere determinate situazioni acustiche e visive e mandare degli alert». Allo stesso tempo, le telecamere sulle arterie in ingresso della

città potrebbero essere utilizzate per leggere le targhe e individuare eventuali veicoli rubati, per potrebbero essere utilizzati per rapine o altri reati. Da qui la volontà di partire con un progetto pilota che consenta a tutte le forze dell'ordine di poter contare su quanto più aiuto possibile dalle telecamere. «Con questa nuova amministrazione si cerca di fare sempre più sistema - aggiunge il presidente di Agsm Michele Croce - con un coordinamento importante anche tra le aziende». E non solo sul fronte della sicurezza. «Presto mi incontrerò con la Fiera per l'estensione del teleriscaldamento a tutto il quartiere fieristico», dice Croce. Tornando alla situazione del giardino di via Abba, realizzato sulla superficie di un garage sotterraneo e circondato da palazzoni, le segnalazioni dei residenti sono state raccolte dal consigliere comunale di Battiti, Paola Bressan, che spiega: «Dobbiamo essere particolarmente attenti ad un luogo che è frequentato da ragazzini. E importante anche che Amia mantenga questo luogo pulito e ben curato, perché solo così si incentiva la presenza di famiglie». (a.c.) @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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VIDEOSONVEGLIANZA AL PARCO E I GIARDINI SONO PIÙ SICURI Da oggi il parco giochi in via Cesare Abba è dotato di una telecamera di videosorveglianza per la sicurezza dell'area, a tutela dei bambini e dei ragazzi che lo frequentano. La telecamera, installata da Agsm su richiesta del Comune, risponde alle esigenze dei residenti e dei genitori del quartiere che, da anni, lamentavano la scarsa sicurezza dell'area, con episodi di atti vandalici e spaccio di droga e la frequentazione di gruppi di giovani con atteggiamenti non consoni al contesto. L'iniziativa trova origine nella mozione presentata dal consigliere comunale Paola Bressan il 10 ottobre 2016, quando era consigliere della 2a Circoscrizione, che

11 sopralluogo in via Abba. In alto Michele Croce chiedeva all'Amministrazione nuova telecamera permetterà di dotare l'area verde di via di monitorare i giardini e chi li Abba di telecamere per garanfrequenta 24 ore su 24, con tirne maggiore sicurezza e interventi immediati e puntuali decoro. "La scelta della prece- qualora arrivassero segnaladente Giunta fu quella di zioni o richieste di intervento", potenziare i controlli della ha detto l'assessore alla Sicurezza Daniele Polato, a Polizia municipale, soluzione che però non ha portato i risulmargine del sopralluogo effettati sperati dai cittadini. La tuato insieme al presidente di

Agsm Michele Croce e al consigliere Paola Bressan. Presenti al sopralluogo il vicepresidente di Agsm Mirco Caliari e i consiglieri comunali Daniele Perbellini e Nicolò Sesso . Questa è la 5lesima telecamera di videosorveglianza installata dal Comune per garantire il decoro delle aree pubbliche a cui si aggiungono le 120 per la sicurezza, le 83 per il controllo del traffico e le 45 per i varchi Ztl. "Un nuovo intervento a tutela del territorio - afferma Croce -, frutto della collaborazione e del coordinamento tra Comune e Agsm".

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