Epifanie dell'androgino nella cultura contemporanea, tra mito e realtà

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reciproche costituiscono le varie operazioni e gli “ingredienti” del processo per ottenere la pietra filosofale. Anche gli elementi cosmici avevano grande importanza non solo per la loro influenza sui processi alchemici, ma anche per il parallelismo che li legava agli elementi naturali, in base alla credenza che ciò che sta in basso è come ciò che sta in alto. Nelle illustrazioni dei trattati medievali e di epoca rinascimentale compaiono spesso figure animali e fantastiche. I tre principali stadi attraverso i quali la materia si trasformava erano simboleggiati ad esempio dal corvo, dal cigno e dalla fenice. Quest'ultimo uccello considerato ermafrodita per la sua leggendaria bisessualità e che già è stato nominato in precedenza come stadio finale della vicenda metamorfica di Ceni, rappresenta il principio del “nulla si crea e nulla si distrugge”, uno dei temi centrali della speculazione alchimistica. Tra gli animali un ruolo di simbolico rilievo è dato anche al serpente ouroboros simbolo dell' “Uno il Tutto” (En to Pan) che mangiandosi la coda rappresenta la ciclicità del tempo facendo tornare alla mente anche in questo caso l'analogia con il cerchio degli esseri originari androgini descritti da Platone nel Simposio e che ricorre anch'esso spesso nelle raffigurazioni delle opere alchemiche. Più che con le parole però, l'interpretazione alchemica della figura dell'androgino, può essere compresa ricorrendo proprio alle immagini e quindi alle varie modalità di rappresentazione della “Grande Opera”. Ricollegandoci alla mitologia Greca, l'unione perfetta tra maschile e femminile è rappresentata da Ermafrodito, figlio di Hermes e Afrodite, il cui amore è rappresentato nell'immagine di Michael Mayer. Secondo Mayer, Ermafrodito corrisponderebbe al Parnaso, il monte dalla duplice vetta in cui Apollo soggiornava con le Muse34; oppure, come spiega Elemire Zolla ad esempio, nella seconda immagine sono rappresentati il Sole e la Luna, il maschio e la femmina, che danno luogo all'unità androgina e che “circondano la terra concentrando su di essa le influenze astrali e nel centro della Terra si combinano in un triangolo o, tridimensionalmente, in una piramide, che è la forma del cristallo di sale. Il lato destro del triangolo corrisponde al principio 34

A.Faivre e F. Tristan (a cura di), op. cit., pag. 184.

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