Autismo Infantile: sindromi correlate e strategie di intervento educativo

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Per migliorare l’efficienza del sistema respiratorio, Gianni doveva correre con aumentata frequenza, intensità e durata: per prima cosa ha percorso lunghe distanze a passi brevi e poi più lunghi, successivamente ha corso brevi distanze con maggiore vigore. Ogni giorno attraverso delle tabelle i genitori segnavano i giri percorsi, il tempo impiegato e le distanze; si ponevano obiettivi settimanali e mensili da raggiungere, facendo in modo che Gianni avesse chiaro in mente ciò che doveva fare e il premio che avrebbe ricevuto in caso di esito positivo. Sempre in funzione di una migliore respirazione, il bambino veniva sottoposto a una serie di bracheazioni e all’uso delle maschere (per permettere al cervello di ricevere il giusto ossigeno)in diversi momenti della giornata. Infine c’è da dire che anche Giovanni e Anna partecipavano alle attività insieme al figlio, in un clima di entusiasmo generale. Gianni presentava un forte deficit anche a livello cognitivo, era carente nella scrittura, nella lettura e presentava forti disturbi dell’attenzione, per cui bisognava trovare un metodo che gli permettesse di assimilare le informazioni che un bambino della sua età doveva avere. Ancora una volta seguono il metodo Doman, attraverso l’utilizzo dei bits di intelligenza: 5 o 10 categorie di parole o frasi (ciascuna contenente 10 bits) mostrate al bambino tre volte al giorno per 5 giorni consecutivi, riportate su dei cartelloni a caratteri grandi e sostituite con delle categorie nuove a partire dal sesto giorno, in modo che il piccolo impari più parole possibili nell’arco di un mese. Essendo dei bits (attimi), Gianni doveva memorizzarle in 1 o 2 secondi, naturalmente una parola o frase alla volta. Era molto utile scambiare l’ordine delle categorie tra una sessione e l’altra in quanto questo permetteva al bambino di dare più attenzione a ciò che vedeva e ascoltava; inoltre la mamma che gli presentava il bit, doveva essere entusiasta e fare in modo che nessun rumore esterno potesse interferire nel rapporto tra lei e il figlio. Naturalmente il metodo dei bits era accompagnato anche da altre attività: la lettura di libri (che ha permesso al bambino di far crescere la sua immaginazione e di arricchire il proprio vocabolario con parole nuove), la scrittura di frasi dettate (su carta o tramite battitura sulla testiera), le operazioni di calcolo (tabelline, piccoli problemi). E’ anche grazie ai progressi che inizia a ottenere che, all’età di 8 anni, Gianni inizia a frequentare regolarmente la classe prima, presso la scuola elementare di Quartu 75


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