Dealer - Ottobre 2018

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CONSUMER ELECTRONICS SELLER ANNO 1 - NUMERO 5 - OTTOBRE 2018 Unieuro apre il nuovo hub logistico: più di 100mila mq per servire i punti vendita, l’e-commerce e il B2B2C

Reportage Photokina: rinascita del Shopper First Retail descrive i bisogni mercato fotografico grazie all’adozione e le richieste dei clienti e identifica diffusa della tecnologia mirrorless cinque fenomeni su cui ragionare

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L’intervista

LG ELECTRONICS Alessandro Zearo, Marketing Manager HE

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l 2018 si sta dimostrando essere un anno ibrido per il mercato dei Tv: i primi cinque mesi non esaltanti hanno lasciato il passo a giugno, luglio e agosto entusiasmanti. E ora l’attesa è sul Natale e sulle promozioni dedicate ai consumatori per festeggiare i primi cinque anni dell’Oled Tv.

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Il negozio a prova dei “loro” sogni 10 errori da evitare per instaurare una relazione di fiducia con i consumatori

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NEL DORSO LA RIVISTA DEDICATA AL BIANCO: SPECIALE SU LAVASCIUGA; NARDI; L’AFFAIRE HAIER/CANDY; SMART HOME SAMSUNG

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Con i nuovi Galaxy A7 e A9 l’azienda coreana si rilancia nella smart fotografia adottando tre e quattro fotocamere posteriori a un punto prezzo adatto a qualsiasi utente pagina 10

HUAWEI

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vete mai pensato di immedesimarvi in prima persona nel consumatore? Noi ci abbiamo provato e quello che siamo riusciti a mettere insieme è un piccolo “vademecum” di come dovrebbe essere il punto vendita all’altezza delle aspettative di chi ci entra o vorrebbe entrarci, in special modo in un momento storico come quello attuale. A pagina 4.

Senza margine

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ta per iniziare il periodo più caldo dell’anno, quantomeno in termini di promozioni, sconti e un susseguirsi senza freno di iniziative legate al black friday. Lungi da noi dal mettere l’accento sulla logica legata ai prezzissimi: le superfici fisiche vivono in un frangente che le obbliga a trasformare il prezzo nel servizio principale del pdv su cui poi cercare di incardinare altre iniziative. Non è questa la sede per parlare di una tattica resa obbligatoria dai pure player dell’on-line, sempre che di tattica si tratti e non di una strategia fondante. Ma torniamo al punto: la considerazione affidata a queste righe è cogliere l’opportunità affinché dallo sconto derivi l’op-

di Luca Figini (luca.figini@publiedim.com)

portunità di aumentare l’attachment di prodotto. In altre parole, il consumatore entra nei punti vendita attirato dal prezzaccio, poi però il ruolo del negozio è invitarlo a cogliere l’occasione derivante dalla riduzione di prezzo nominale per arrivare a convincerlo ad acquistare altri prodotti. Per esempio, è strano vedere come nei weekend “senza Iva” si registrino volumi fino a +700% sui cellulari e circa +7% sulle cover. Perché i due trend non seguono un andamento più sintonico? In virtù del risparmio iniziale si potrebbe attivare un ragionamento che porti ad acquistare uno o più accessori. Ebbene, questo è l’augurio che vi facciamo quest’anno: aumentare il numero di prodotti venduti per ogni consumatore.

Nuovi Mate 20 e Mate 20 Pro con Kirin 980: l’intelligenza artificiale raddoppia sugli smartphone dedicati ai professionisti e agli utenti più esigenti

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Il punto vendita dei desideri del consumatore e del mercato Molti sono gli errori da evitare e i punti di forza da sfruttare per un negozio che ambisce a essere efficiente, performante e al passo coi tempi. Vediamo i più importanti di ROBERTO BONIN

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vete mai provato a immedesimarvi in prima persona nel consumatore? Noi ci abbiamo provato e quello che siamo riusciti a mettere insieme è un piccolo “vademecum” di come dovrebbe essere un punto vendita all’altezza delle nostre aspettative, in special modo in questo particolare momento storico.

CORTESIA

La cortesia e la disponibilità sono alla base di tutto. E il consumatore dovrebbe essere trattato come un vero e proprio paziente di un ospedale. A lui deve essere dedicata ogni attenzione e premura e deve essere assecondato in ogni sua richiesta o necessità. Parole gentili e modi cortesi ed empatici fanno sempre la differenza, soprattutto di fronte a particolari target di persone, come ad esempio gli anziani. Utilizzare una voce chiara e squillante e un lessico il più semplice possibile, è sempre un’arma a proprio vantaggio. Se poi è possibile riuscire a ben identificare il proprio cliente, è anche possibile improvvisare qualche piccola escamotage per cercare di entrare in sintonia con esso: ad esempio, l’uso del dialetto locale di fronte a persone di una certa età potrebbe essere una buona trovata. Ovviamente anche la preparazione degli addetti alla vendita è un aspetto basilare: il cliente vede infatti il commesso come un esperto a cui affidarsi, un po’ come avviene con il proprio medico di fiducia. Appunto per questo, non ci si può far trovare impreparati e occorre essere sempre pronti a dare una risposta esauriente a ogni sua domanda, anche la più assurda o improbabile. Anche l’aspetto degli addetti alla vendita è importante: trovarsi di fronte a personale trasandato spinge quasi sempre la persona a non fidarsi e a catalogare il punto vendita stesso

Cortesia, esposizione, ambiente, pagamenti e servizio sono gli aspetti più importanti ai fini della customer experience

come non professionale e non all’altezza delle proprie aspettative. Meglio anche se il personale è contraddistinto da una divisa o abbigliamento brandizzato e se dotato di una targhetta che riporta il proprio nome: oltre a trasmettere un senso di efficienza, aiuta a instaurare un rapporto empatico e di fiducia tra cliente e venditore. Segnalare sempre e in modo adeguato anche eventuali disfunzioni o problematiche è un valido strumento per dimostrare la disponibilità dello staff verso il cliente: ad esempio nel caso di eventuali giorni di chiusura, eventuali situazioni di personale ridotto, variazioni nell’orario di apertura, è sempre bene segnalarle per tempo e con la massima cor-

IL CLIENTE DEVE ESSERE TRATTATO COME UN PAZIENTE DI UN OSPEDALE tesia. Se all’interno del punto vendita sono in corso particolari eventi o in-store promotion, sarebbe bene segnalarle all’entrata o, addirittura, invitando i passanti a entrare. Se presente un servizio d’ordine, non deve mai assumere un atteggiamento minaccioso, ma anzi trasmettere ai consumatori la sensazione di sicurezza e protezione.

In 20 anni di presenza sul territorio, sia da giornalisti di settore che da semplici consumatori, siamo incappati in numerose situazioni (purtroppo reali) etichettate non solo come erronee e spiacevoli, ma addirittura come dannose. Ne citiamo alcune, senza ovviamente fare nomi di aziende o insegne: • Casse presenti in barriera 8, aperte solo 2 al sabato mattina • Cassa spostata al punto informazioni senza un’adeguata segnalazione alla clientela • Tecnologie completamente sconosciute all’addetto alla vendita del reparto di riferimento (nello specifico, la tecnologia Bluetooth, scambiata addirittura per una marca) • Rifiuto di farsi carico di un prodotto malfunzionante acquistato solo il giorno prima

• Rifiuto nel ritirare prodotti vecchi da smaltire, anche a fronte dell’acquisto di uno nuovo

• Indisponibilità del prodotto a volantino già nel primo giorno di validità dell’offerta

• Stesso prodotto presente sul sito web del medesimo retailer ribassato di circa il 30%

• Consegna di un prodotto esposto a scaffale al posto di quello nuovo

• Mancata consegna e installazione • Addetti alla vendita non solo scortesi, del prodotto nel giorno prestabilito ma anche in certi tratti offensivi • Punti vendita con scaffali vuoti (nello specifico, siamo stati tacciati e semivuoti di essere troppo informati e quindi in grado di poter scegliere da soli) • Pagamenti con bancomat e carte di credito bloccati • Punti vendita inaspettatamente e non preventivamente segnalati chiusi senza alcuna segnalazione preventiva

• Presenza nell’esposizione di prodotti del tutto avulsi al settore elettronica • Punti vendita evidentemente sporchi di consumo e infestati da insetti e blatte

• Etichette con caratteri troppo piccoli per riuscire a essere letti, specialmente da chi soffre di problemi di presbiopia • Addetto alla vendita che consiglia di acquistare un prodotto mancante su internet e addirittura in un’insegna concorrente • Attese di oltre 30 minuti per riuscire a dialogare con un addetto alla vendita • Punti vendita con aria condizionata troppo sostenuta e quindi troppo freddi per poterci stazionare con abiti leggeri durante l’estate


PANASONIC OLED HOLLY WOOD A CASA TUA

LA SCELTA DEI PROFESSIONISTI DI HOLLYWOOD. I nuovi TV OLED Panasonic sono utilizzati nei più rinomati studi cinematografici come monitor di riferimento per la fedeltà cromatica. Ottimizzato in collaborazione con i coloristi professionisti degli Studios di Hollywood, il nuovo processore HCX è in grado di riportare colori più accurati, neri più profondi e dettagli più precisi, come mai prima d’ora. Goditi i film così come li hanno immaginati i Maestri del Cinema. Scopri ciò che ci rende la scelta di Hollywood su Panasonic.it


6 ESPOSIZIONE

L’esposizione dei prodotti è fondamentale e l’imperativo nel suo allestimento è sempre quello di facilitare in ogni modo la reperibilità dei prodotti e le scelte del consumatore. I prodotti devono essere esposti secondo la propria categoria merceologica di appartenenza, la cui ubicazione deve essere ben segnalata con cartellonista chiara e ben visibile. Strategico, soprattutto ai fini del cross-selling, è l’esposizione attigua di accessori e prodotti affini. Particolare cura deve essere dedicata ai cartellini dei prodotti che devono riprodurre in modo chiaro le principali caratteristiche del prodotto, evitando tecnicismi e termini incomprensibili. L’esposizione dei prodotti a libero servizio deve sempre rappresentare la prima scelta: i prodotti devono essere provati dai clienti direttamente sul punto vendita. Al bando quindi vetrine e scaffali chiusi e prodotti spenti. Altro aspetto basilare, inoltre, è l’assortimento: più ampia e profonda è l’offerta e più il punto vendita sarà appetibile per i consumatori, consapevoli che in quel preciso posto riescono sempre a trovare ciò che cercano. Se presenti, totem e postazioni multimediali devono essere dotate di interfacce intuitive, in modo da poter essere utilizzate da tutti. Ben vengano anche le isole esperienziali, in special modo se in grado di coinvolgere il consumatore.

AMBIENTE

L’ambiente ricopre un’importanza fondamentale ai fini della consumer experience, poiché agevola l’esperienza di shopping del cliente. Soggiornare in un luogo pulito, tranquillo e rilassante, pone infatti la persona nelle migliori condizioni. Appunto per questo, una particolare cura va dedicata alla pulizia del punto vendita e all’esposizione dei prodotti. Store allestiti come magazzini danno difatti la sensazione di disordine, nonché di poca cura e attenzione nei confronti del consumatore stesso. Importante è l’illuminazione che deve essere sempre massima in tutti gli ambienti, anche i più angusti e meno visitati. Da evitare, inoltre, anche store troppo rumorosi: la musica di sottofondo deve essere tenuta a un volume contenuto e fungere da piacevole “colonna sonora” dello shopping. Bene preferire brani allegri e conosciuti ed evitare, viceversa, musica assordante e troppo ritmata. Anche le immagini riprodotte dai Tv esposti devono essere scelte con cura e non lasciate al caso. Anche tutti gli aspetti ambientali meritano la loro giusta attenzione: due di questi, quasi sempre sottovalutati, sono l’odore e l’aria viziata. Una soluzione strategica è quella

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10 frasi DA NON DIRE MAI

“Non ce l’abbiamo!”, “L’abbiamo finito!”, “Non arriva!”

“Oggi siamo chiusi!”

“Non spetta a noi, deve sentire la casa costruttrice!”

“Provi a cercarlo su internet!”

“Non posso!”, “Sono impegnato, torni più tardi!”

“Non lo conosco!”, “Non l’ho mai sentito!”

“Ha bisogno di una lavatrice? Sono lì in fondo”

“Glielo consegnamo tra una settimana!” “Scelga il prodotto a volantino!”

“Impossibile!”, “Non esiste!”

È bene pensare all’allestimento come a un vero e proprio “percorso ragionato”: il consumatore deve poter ammirare i più moderni device quasi come se si fosse all’interno di un ipotetico museo della scienza e della tecnologia

di prevedere all’interno del punto vendita uno spazio ristoro, completo di distributori automatici di snack e bevande e giochi per bambini. Non dimenticare poi i servizi igienici: uno store, deve sempre avere un bagno a disposizione della clientela. Durante la stagione estiva, inoltre, è sempre bene dedicare un’attenzione particolare alla temperatura interna al punto vendita che deve essere ovviamente climatizzata, ma non in modo esagerato. Non va dimenticata, infine, la vetrina, che deve essere in grado di invogliare il cliente a entrare: meglio se capace di presentare un’ampia selezione di prodotti, soprattutto di ultima generazione. E meglio, anche, se aggiornata di frequente, arricchita con ambientazioni in linea con il relativo periodo dell’anno o con speciali ricorrenze in arrivo. Ambientazione che può essere riprodotta anche all’interno dello store. Evitare, infine, l’esposizione di cartelli con scritte infelici, come ad esempio “Non toccare”, e fastidiosissimi percorsi obbligati o corridoi occupati da scatoloni o attrezzi da lavoro.

PAGAMENTI

La fase di pagamento deve essere considerata come un vero e proprio servizio asll’utente e non solo al semplice fine del guadagno o dell’incasso. Evitare code troppo lunghe e casse chiuse, specialmente nei momenti di maggiore affluenza. Particolarmente fastidiosa può essere anche la mancanza dell’addetto alla

10 errori DA NON COMMETTERE SUL PUNTO VENDITA

1. ADDETTI ALLA VENDITA SCORTESI, POCO DISPONIBILI O IMPREPARATI 2. CASSE CHIUSE, NON PRESIDIATE O MAL SEGNALATE 3. ESPOSIZIONE DEI PRODOTTI DISORDINATA, POCO RAZIONALE E POCO FUNZIONALE 4. CORRIDOI TRA SCAFFALI POCO AGEVOLI AL PASSAGGIO 5. AMBIENTE SPORCO E POCO ACCOGLIENTE (TROPPO FREDDO, TROPPO CALDO, ECC…) 6. SERVIZIO MANCANTE, RIDOTTO O INEFFICIENTE 7. MANCATO RITIRO DEI PRODOTTI OBSOLETI DA SMALTIRE (RAEE) 8. REPARTI NON PRESIDIATI DA ADDETTI ALLA VENDITA 9. CHIUSURE IMPROVVISE E NON OPPORTUNAMENTE SEGNALATE 10. PROMOZIONI MAL ORGANIZZATE E MAL GESTITE CON INDISPONIBILITÀ DEL PRODOTTO

L’ALLESTIMENTO DEVE AGEVOLARE AL MASSIMO LE SCELTE DEL CONSUMATORE cassa nella sua postazione. Le casse devono essere inoltre ben segnalate in modo da non far perdere del tempo prezioso. Nel caso poi di malfunzionamenti o guasti ai circuiti di bancomat e carte di credito è bene segnalarli subito alla clientela, sia all’ingresso che per mezzo dell’impianto voce.

SERVIZIO

Il servizio deve essere inteso non solo come la sola cortesia utilizzata nel trattare il cliente, ma in un senso più ampio del termine, che comprenda al suo interno tutte le fasi della customer experience, dall’entrata nel punto vendita fino al post-vendita. Ben vengano perciò tutte le soluzioni in grado di venire incontro alle richieste del cliente, come consegna e installazione dei prodotti a domicilio, assistenza su prodotti resi o malfunzionanti, ritiro prodotti usati e obsoleti, servizio di riparazione e configurazione PC, smartphone, ecc. Nel caso del servizio di consegna e installazione, i tempi di attesa non devono essere particolarmente lunghi ma i più celeri possibili. Particolarmente strategici, sono anche i servizi rivolti a professionisti e piccole e medie imprese, così come assistenza su misura per gli anziani e per tutte quelle categorie di persone che richiedono un particolare tipo di servizio. L’omnicanalità è sicuramente una grande opportunità per allargare il proprio giro d’affari e venire incontro alle esigenze del cliente. Non deve però diventare un possibile boomerang capace di ritorcersi contro lo stesso retailer: al bando quindi grossolane differenze di prezzo o di trattamento e di condizioni di vendita tra il mondo online e offline. Altro possibile boomerang negativo possono essere le promozioni e i volantini: nel caso di particolari offerte di prodotti in sottocosto, infatti, occorre prevedere un numero di pezzi sufficiente, in grado di poter soddisfare una buona parte della clientela. Esaurire i prodotti in offerta in poco tempo dall’inizio della promozione, etichetta il punto vendita e l’insegna come poco seria e degna di poca fiducia, o addirittura in mala fede e truffaldina. n


“Doro è molto semplice, è fantastico per imparare ad usare uno smartphone.”

Lo smartphone che connette le generazioni Quando un nuovo smartphone funziona in modo diverso da come siete abituati, questo può essere un problema, a prescindere dall’età. Ecco perché il nuovo Doro 8035 ha un’interfaccia Android arricchita con il menu Doro basato su azioni e facile da usare. In questo modo, potrete scegliere il menu semplice di Doro, ideale per i nuovi utenti oppure scegliere il tradizionale sistema Android, se siete utilizzatori esperti di smartphone. Ciò significa anche che parenti e amici che possiedono un telefono Android possono aiutarvi in caso di bisogno. Dotato di altre caratteristiche uniche di Doro, come il design pratico, il suono forte e chiaro e MyDoroManager, il nuovo Doro 8035 è uno smartphone semplice ed elegante che vi aiuta a rimanere connessi con familiari e amici.

Lasse Holm, 74 anni mi occupo di musica e spettacolo

Esperienza Android Interfaccia intuitiva e di facile utilizzo per chiunque

Suono chiaro

Audio chiaro e pulito, dagli allarmi alle conversazioni

MyDoroManager

Impostazioni e aiuto semplificati


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Huawei gioca al raddoppio con Mate 20 e Mate 20 Pro “Sono i Mate più potenti di sempre” dice Richard Yu (Ceo di Huawei CBG) e si riferisce alla piattaforma Kirin 980, la più “intelligente” e potente finora proposta sugli smartphone di LUCA FIGINI

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ome promesso da Richard Yu, Ceo della divisione consumer di Huawei, a Ifa 2018 la nuova serie Mate ha portato a battesimo il Kirin 980, la nuova generazione di processori che, rispetto al suo predecessore 970, offre due unità Npu per supportare le funzioni di intelligenza artificiale soprattutto in ambito fotografico. In Italia arriveranno entrambi i modelli: Mate 20 e Mate 20 Pro. La scelta è più che giustificata per conferire spessore e magnitudo all’offerta. I nuovi Mate 20 sono stati del tutto rinnorinno vati e migliorati, dentro e fuori. Questo perché la gamma nata per i professionisti ora si posiziona in modo più orizzontale nei confronti dei consumatori più esigenti in fatto di prestazioni multimediali, gaming, imaging e di design. Dal punto di vista hardware i due modelli sono stretti parenti: a determinare le differenze sono principalmente le scelte sul display e sul reparto fotografico. Parlando di scocca, oltre ai display curvi laterali e alla certificazione IP68 (resistente alla polvere e a immersioni in acqua dolce fino a 1,5 metri per 30 minuti), citiamo la scelta di realizzarla in vetro Gorilla Glass 5. Questo incide sul dorso da una parte perché permette di supportare la ricartica wireless, anche in modalità Reverse Charging per alimentare un altro dispositivo compatibile con lo standard Qi.

QUATTRO OCCHI

Lo schema ottico posteriore è composto da quattro elementi: tre obiettivi fotografici e il flash, firmati Leica. Le tre ottiche rinnovano l’impostazione del P20 Pro: principale Rgb da 40 Mpixel f/1.8 (12 Mpixel sul Mate 20); grandangolare a 120 gradi da 20 Mpixel f/2.2 (16 Mpixel sul Mate 20); teleobiettivo (zoom 2x) da 8 Mpixel f/2.4. Si nota l’assenza del sensore monocromatico (bianco/nero), da sempre cavallo di battaglia nello schema dual camera di Huawei. Compare invece il più utile e interessante obiettivo grandandolare

Mate 20 Pro Display Fotocamere posteriori Fotocamera anteriore Processore Ram Storage Batteria Sistema operativo Connettività

Mate

20 Pro

Mate 20

Oled 6,39” Lcd Ips 6,53” (1.440x3.120 pixel) (1.080x2.244 pixel) 40 MP f/1.8 + 20 MP f/2.2 (120 12 MP f/1.8 + 16 MP f/2.2 (120 gradi) + 8 MP f/2.4 (zoom 2x) gradi) + 8 MP f/2.4 (zoom 2x) 24 MP f/2.0 24 MP f/2.0 Kirin 980 Kirin 980 6 GB 4 GB 128 GB + nanoSD 128 GB + nanoSD 4.200 mAh 4.000 mAh Android 9 + Emui 9 Android 9 + Emui 9 Lte cat. 21 Lte cat. 21

che estende in modo non indifferente le potenzialità fotografiche dei Mate 20. Fa quasi da contr’altare la capacità di fotografare in modalità macro con distanza minima di circa 2,5 cm. Tutto il resto è affidato alla fotografia computazionale e alle doti del Kirin 980, capace di riconoscere in automatico 1.500 scenari e 5.000 oggetti all’interno di 25 macro-categorie di scatto fotografico. Chiudiamo con il sensore anteriore da 24 Mpixel f/2.0. Nel caso del Mate 20 questo è utile per eseguire lo sblocco con riconoscimento facciale 3D. Con il P20 Pro si raggiunge il riconoscimento di oltre 30mila punti del volto.

GEMELLI DIVERSI

Entrambi i Mate hanno il notch: quello del Pro è più tradizionale, mentre sul 20 è di tipo a goccia e ingloba solo la fo fotocamera per i selfie. Il display è rispettivamente Oled da 6,39” e Lcd Ips da 6,53”. Il riconoscimento dell’impronta digitale è presente su entrambi gli smartphone: nel caso del Mate 20 Pro è integrato sotto al display; sul Mate 20 è di tipo tradizionale. A gestire il tutto ci pensa Android 9 Pie personalizzato con l’interfaccia Emui 9.0 che si affida a strumenti perfezionati di machine learning per ottimizzare le prestazioni e adattare il funzionamento del sistema operativo sulle specifiche abitudini dell’utente.

LE NANOSD

MODELLO

I nuovi Mate possono contare su 128

isabella lazzini, marketing & retail director della divisione consumer di huawei italia

GB di storage espandibile fino a 512 GB con le nuove nanoSD. Quest’ultima è la novità più eclatante. Sono memory card in formato ancora più compatto rispetto alle microSD e assicurano prestazioni superiori. Usano il protocollo eMmc 4.5 per raggiungere velocità di lettura di 90 MBs. Huawei ha già previsto di importare unità da 256 GB. Dal canto suo, il chipset assicura connettività Lte cat.21 con velocità di download fino a 1,4 Gbps, oltre al supporto per i segnali satellitari Gps, Glonass e Galileo e a doppia frequenza L1 e L5 per ottenere una precisione prossima al metro. Il Soc di Huawei è di tipo dual Sim con formato nano e

Mate

20

rete 4G su entrambe le linee (lo slot 2 è condiviso tra Sim e NanoSD). Infine, la batteria supporta la ricarica rapida SuperCharge che nel Mate 20 Pro arriva a erogare 40 watt via porta Usb-C. La modalità Desktop Wireless è ora supprotata sia collegando un monitor via Hdmi, sia Wi-Fi Direct. n

IL COMMENTO DI ISABELLA LAZZINI, Marketing & Retail Director CBG Huawei Italia. “É davvero un momento importante questo per Huawei, con la presentazione dei nuovi dispositivi della famiglia Mate, i nuovi Mate 20 e Mate 20 Pro, i primi dispositivi al mondo dotati di una doppia intelligenza artificiale. Un doppio processore neurale che consente realmente allo smartphone di elevare il potenziale delle persone. Grazie a questi nuovi device e all’integrazione dell’intelligenza artificiale avremo a disposizione una batteria capace di durare fino a due giorni, in grado di ricaricarsi del 70% in soli 30 minuti e, addirittura, di ricaricare il telefono di un nostro amico grazie alla tecnologia Reverse Charging. E

poi: la tripla fotocamera, realizzata in partnership con Leica, dotata di lenti grandangolari, capace di scattare immagini e girare video con effetti sorprendenti come quelli di un professionista; prestazioni ed esperienza d’uso in grado di soddisfare anche l’utente più esigente; design iconico e distintivo con colorazioni assolutamente personali. Mate 20 e Mate 20 Pro rappresentano la nuova frontiera della telefonia mobile: nel 2017 siamo stati i primi ad introdurre l’intelligenza artificiale sui dispositivi mobili lo scorso anno, ora Huawei continua a innovare e a spostare sempre più in là i confini dell’innovazione tecnologica.”


High-tech con anima. Loewe bild 5 oled Un insieme di alta tecnologia, design qualitĂ e facilitĂ di utilizzo. Forme pulite, precise ed eleganti. Constantemente senza tempo con oltre 200 riconoscimenti internazionali di design. Disegnati da Bodo Sperlein e realizzati a Kronach, Baviera.

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Samsung rilancia sulla smart fotografia con Galaxy A7 e A9 Due nuovi modelli della Serie A vanno a consolidare la posizione del brand coreano. L’A7 sfoggia tre fotocamere; l’A9 addirittura quattro per la massima creatività nell’imaging di LUCA FIGINI

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er tenere a battesimo il nuovo Galaxy A9, sul palco sale Carlo Carollo, Vice presidente della divisione mobile europea di Samsung. Ed esordisce con una frase significativa: “Innovation never stand still”. Sì perché “le richieste che gli utenti mostrano nei confronti dello smartphone sono in continuo aumento. Il prefisso stesso “smart” li incita a pretendere sempre di più. Lo smartphone è in più un dispositivo personale che lo rende parte della giornata. E la fotocamera gioca un ruolo di promo piano in questo processo di personalizzazione”. E così dopo il Galaxy A7, che propone uno schema imaging posteriore a triplo sensore con grandangolo, ora si affianca anche il modello A9, con quattro sensori (standard, grandangolo, zoom e di profondità). Anche perché per molti utenti lo smartphone è l’unica fotocamera, dunque l’obiettivo di Samsung è mettere a disposizione del più ampio pubblico possibile le sue più recenti tecnologie. Non a caso questi sviluppi sono stati volutamente inseriti nella Serie A, quella che per Samsung meglio bilancia prezzo, prestazioni e dotazione.

Galaxy A9

Galaxy A7

Display

SuperAmoled 6,3” (1.080x2.220 SuperAmoled 6” (1.080x2.220 pixel) pixel) Fotocamere posteriori 24 MP f/1.7 + 10 MP f/2.4 24 MP f/1.7 + 8 MP f/2.4 (120 (zoom 2x) + 8 MP f/2.4 (120 gradi) + 5 MP f/2.2 (profondità) gradi) + 5 MP f/2.2 (profondità) Fotocamera anteriore 24 MP f/2.0 24 MP f/2.0 Processore Qualcomm Snapdragon 660 Samsung Exynos 7885 Ram 6 GB 4 GB Storage 128 GB + microSD 64 GB + microSD Batteria 3.800 mAh 3.300 mAh Sistema operativo Android 8.0 Oreo Android 8.0 Oreo Connettività Lte cat.9 Lte cat.6

A9

nicolò bellorini, head of mobile division di samsung italia ottimizzare la qualità dell’immagine. Per quanto riguarda i selfie, la fotocamera frontale da 24MP è coadiuvata dal flash Led regolabile. Questo consente di ottenere una resa ottimale in ogni condizione di luce, mentre il software si occupa di gestire gli autoscatti con effetto bokeh in virtù della modalità Primo Piano con imitazione dell’illuminazione professionale con la modalità Luce Pro. Non manca la possibilità di generare emoji AR e di applicare filtri fotografici. Le altre caratteristiche tecniche vertono su processore Samsung Exynos 7885 (octa core a 2,2+1,6 GHz), 4 GB di Ram, 64 GB di storage espandibile con microSD e di-

GALAXY A9

I quattro obiettivi del Galaxy A9 sono così utilizzati: zoom ottico 2x (10 Mpixel f/2.4); sensore ultra-grandangolare da 120 gradi (8 Mpixel, f/2.4); obiettivo di profondità da 5 Mpixel f/2.2 per sfruttare la funzione di messa a fuoco dinamica e ottenere un efficace effetto bokeh; sensore principale da 24 Mpixel con valore f/1.7 per operare egregiamente in qualsiasi condizione di illuminazione ambientale. A questo articolato schema fotografico si aggiungono gli strumenti come Ottimizzatore Scene, grazie al quale la fotocamera intelligente è in grado di riconoscere in automatico la scena inquadrata per ottimizzare istantaneamente la qualità dell’immagine, e la Rilevazione Difetti, per ottimizzare al massimo gli scatti. L’A9 non si limita a offrire un reparto fotografico particolarmente evoluto, ma può anche contare su un hardware a elevate prestazioni. Così le sue specifiche tecniche comprendono display SuperAmoled da 6,3” (1.080x2.220 pixel), processore Qualcomm Snapdragon 660 assistito da 6 GB di Ram e 128 GB di storage espandibile fino a 512 GB

MODELLO

A7 splay SuperAmoled da 6”. Lo smartphone supporta la tecnologia audio Dolby Atmos. Mentre il design è impreziosito dalla scocca in vetro di alta qualità e il sensore per le impronte digitali è spostato sul lato. L’A7 è disponibile in tre colori: blu, nero e oro al prezzo di 349 euro. n

IL COMMENTO DI NICOLÒ BELLORINI, Head of Mobile Division di Samsung Italia con microSD, batteria da 3.800 mAH e sistema operativo Android 8.0 personalizzato con l’interfaccia classica di Samsung. Galaxy A9 sarà posizionato a 629 euro nelle colorazioni Caviar Black, Lemonade Blue e Bubblegum Pink.

GALAXY A7

Qualche giorno prima del debutto di A9, Samsung aveva già scaldato i motori con il suo fratello minore A7. In questo caso lo schema imaging prevede tre fotocamere: sensore principale da 24 Mpixel f/1.7 assistito dal secondario di profondità da 5 Mpixel e terzo da 8 Mpixel con obiettivo grandangolare a 120 gradi, un campo visivo utile molto simile a quello dell’occhio umano. Il tutto è assistito dal sistema di intelligenza artificiale di Samsung che provvede a riconoscere in automatico la scena inquadrata e regola il colore, il contrasto e la luminosità per

“La strategia di Samsung è focalizzata nell’integrare nuove tecnologie all’avanguardia sull’intera gamma di prodotti, in modo da offrire ai nostri clienti un accesso ancora più ampio alle innovazioni, che, infatti, non sono riservate solo ai dispositivi top di gamma. Grazie alla nostra esperienza nello sviluppo di fotocamere per gli smartphone, con la serie Galaxy A abbiamo presentato tecnologie di nuova generazione che saranno presenti in tutto il portfolio di prodotti Galaxy per offrire a sempre un maggior numero di persone la possibilità di sperimentare funzionalità innovative. La serie Galaxy A è pensata per un pubblico

particolare: i millennial. I quali hanno le idee ben chiare su cosa aspettarsi da uno smartphone: un connubio di esperienza e innovazione per soddisfare lo stile di vita moderno e impegnato dei suoi utenti. I millennial sono orientati all’esperienza e guidati dal desiderio di esplorare, creare e condividere. I loro smartphone sono fondamentali per il modo in cui vivono il mondo, si esprimono e si connettono con gli altri, e quindi richiedono un’esperienza affidabile con funzionalità innovative e mirate che avranno un impatto positivo sulla loro vita quotidiana. In particolare, funzionalità relative alla fotocamera, punto di forza del Galaxy A9”.


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Haier acquisisce Candy Group e punta alla leadership nel mercato europeo, grazie allo stile e all’innovazione dell’azienda di Brugherio

pag VII

Condor Electronics tiene a battesimo la rinascita dello storico marchio Nardi: tradizione “made in Italy” alla conquista dei Paesi emergenti

pag VIII

ASCIUGATRICI E LAVASCIUGA GUIDANO LA RIPRESA DEL SETTORE GRANDE ELETTRODOMESTICO, GRAZIE A INNOVAZIONE, DESIGN, CONNETTIVITÀ E DESTAGIONALIZZAZIONE pag III


LAVA DUE BUCATI CONTEMPORANEAMENTE Rivoluziona il tuo modo di pensare il bucato con LG TWINWash™, la nuova lavatrice dal doppio cestello che lava due bucati contemporaneamente. Un concentrato di tecnologia che grazie a TrueSteam™ e TurboWash™ ti regala capi sempre perfetti e igienizzati ad ogni lavaggio. In più connetti LG TWINWash™ all’app Smart ThinQ e potrai controllarla da remoto e scaricare nuovi programmi di lavaggio. Perché non è una lavatrice, è una rivoluzione. #TWINRevolution


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Asciugatura: un grande aiuto in casa per tutte le stagioni Protagonista di un continuo processo di destagionalizzazione, asciugatrici e lavasciuga rappresentano un segmento particolarmente in salute del mercato del grande elettrodomestico di ROBERTO BONIN

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empre più tecnologici e sempre più belli a vedersi. Una frase che, considerate le più recenti tendenze di mercato, potrebbe ben adattarsi a molte delle categorie di prodotto che popolano il grande settore degli elettrodomestici. Ma che, per asciugatrici e lavasciuga, assumono - più di altri - una vera e propria conferma, così come ben evidenziato durante l’ultima edizione dell’IFA di Berlino. Caratterizzate da un design sempre più elegante e curato nei minimi particolari e ricche di piattaforme tecnologiche in grado di soddisfare tutte le esigenze dei consumatori, nonché in grado di connettersi alla rete domestica colloquiando e scambiando preziose informazioni con tutti gli altri device di casa, le nuove lavasciuga compaiono tra i segmenti più in salute del grande elettrodomestico, settore che ormai da qualche tempo ha evidenziato - nella sua totalità preoccupanti segnali di rallentamento. Non a caso, GfK ha individuato proprio nelle innovazioni tecnologiche uno dei maggior volani per la crescita e l’espansione dell’intero settore, insieme ad altre importanti feature come la capacità di carico. Ad esempio, aumenta l’importanza delle lavatrici con capacità di carico elevate: i modelli con capacità superiore ai 9 kg registrano una crescita di ben il 61%. Decisamente positivo anche il trend delle lavatrici smart (+24%), che sono arrivate a rappresentare il 27% del mercato a valore nei primi mesi del 2018. Proprio le asciugatrici, sono quelle che secondo gli analisti stanno meglio performando, grazie soprattutto a un continuo processo di destagionalizzazione. Se fino a qualche tempo fa era forse l’autunno il momento migliore in cui acquistare una asciugatrice o una lavasciuga, considerata l’imminenza dei mesi più freddi in cui stendere il bucato all’aperto diventava un vero e proprio problema, adesso ogni mese sembra

Proprio le asciugatrici sono quelle che stanno meglio performando

buono per procedere all’acquisto di questo genere di prodotti. Vuoi per la tendenza degli appartamenti a essere sempre più piccoli e inseriti in condomini o agglomerati in cui risulta sempre più complicato dotarsi di un apposito stendibiancheria esterno, vuoi per l’aumento delle persone single e il tempo a disposizione per le faccende domestiche sempre più ristretto, i consumatori sentono sempre più il bisogno di lavare e asciugare la loro biancheria nel più breve tempo possibile, evitando di stenderla in luoghi precari e poco sicuri, o addirittura in veri e propri ripari improvvisati o di emergenza. Dall’altro lato, inoltre, le principali aziende del settore del grande elettrodomestico sembrano aver colto appieno questa particolare esigenza da parte dei consumatori e tendono sempre più a puntare in modo deciso su questo particolare segmento di mercato, dedicandogli numerosi investimenti sia in Ricerca & Sviluppo, sia in attività promozionali e di marketing e comunicazione. Molti, di contro, rimangono però ancora gli aspetti in grado di suscitare scetticismo nei confronti di questo genere di prodotti, primo tra tutti il consumo energetico che si pensa ancora assai elevato e in grado di pesare non poco sulla bolletta della luce di fine mese. Altro motivo di diffidenza, sono i rischi per i propri indumenti, soprattutto

MOLTI SONO I VANTAGGI E I MOTIVI DI VENDITA PRESENTATI DA QUESTI PRODOTTI quelli realizzati con tessuti particolarmente delicati come la lana o il cotone, che potrebbero risultare danneggiati durante la fase di asciugatura. E non solo. Molti consumatori sono anche titubanti di fronte alla spesa per un nuovo elettrodomestico che, all’atto pratico, potrebbe essere del tutto superfluo e rappresentare un ulteriore ingombro all’interno dell’abitazione. Da qui, perciò, la necessità - soprattutto a carico dei rivenditori - di far capire ai consumatori i reali vantaggi presentati da questi prodotti, in grado di risolvere, da soli, non poche problematiche e incombenze delle faccende domestiche quotidiane. I vantaggi (e, ovviamente, i motivi di vendita), difatti, sono davvero notevoli, a iniziare dal risparmio di tempo e fatica fino ad arrivare alla comodità nell'avere sempre un luogo sicuro ove riporre gli abiti ad asciugare, senza il rischio di arrecare disturbo ai vicini di casa o ad altri membri della famiglia.n


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SIEMENS: VELOCITÀ E RISULTATI L’impegno delle aziende sul fronte del marketing e comunicazione si rispecchia nei più recenti modelli iSensoric lanciati da Siemens, su cui il brand tedesco ha attivato una speciale promozione, valida fino al prossimo 31 dicembre, che prevede in regalo un completo matrimoniale firmato Bellora dietro l’acquisto di un’asciugatrice. Il punto di forza delle asciugatrici Siemens con circuito speed è sicuramente il risparmio di tempo, pari a circa il 25% rispetto a quello di un’asciugatrice standard. Siemens è così in grado garantire capi perfettamente asciutti grazie a speed 40’, un programma in grado di asciugare ogni tessuto in 40 minuti grazie alla regolazione ottimale della temperatura e alla fase di raffreddamento personalizzata. Lanugine, pelucchi e residui di polvere che si depositano nel condensatore durante il ciclo di asciugatura vengono rimossi auto-

maticamente, garantendo sempre livelli di efficienza eccellenti e aiutando al contempo a risparmiare tempo ed energia. L’aria calda, infine, viene distribuita delicatamente e uniformemente per un’asciugatura perfetta e senza rischi di infeltrimento. Anche il brand Bosch è stato protagonista di una campagna media dedicata alle sue asciugatrici con condensatore autopulente, dotate della speciale forma del Cestello Sensitive, che consente di asciugare i capi uniformemente e delicatamente, mantenendoli sempre morbidi. Inoltre, il sistema di pulizia automatico del condensatore utilizza l’acqua di condensa prodotta durante il ciclo di asciugatura, che viene riversata sul condensatore fino a quattro volte per ogni ciclo, sfruttando le risorse a disposizione senza l’aggiunta di alcun detergente.

CANDY RISOLVE I PROBLEMI Le nuove asciugabiancheria Candy Grandò Vita sono pensate per migliorare la vita e ottenere i migliori risultati dal ciclo di asciugatura, grazie alla nuova soluzione creata per aiutare a gestire al meglio il bucato. Ad esempio, grazie al controllo della temperatura e allo speciale movimento del cestello, i capi in lana vengono trattati con estrema cura e delicatezza. Grazie al sensore Smart che fornisce il livello di umidità perfetto e allo speciale movimento alternato del cestello, infatti, vengono ridotte le pie-

ghe e i grovigli. In questo modo, viene dimezzato anche il tempo di stiratura. Il sistema a pompa di calore assicura un consumo di energia davvero basso, 0,7 kw/h, circa un terzo di quello impiegato da una tradizionale asciugatrice a condensazione. Questo è possibile grazie al sistema a circuito chiuso che evita di far disperdere il calore, lavorando a temperature più basse. Con Smart Start Delay, in più, è possibile ritardare l’avvio del ciclo di asciugatura fino a 24 ore, in modo da farla partire la notte, approfit-

HAIER RADDOPPIA L’EFFICACIA

tando dei consumi più bassi, o quando si è al lavoro, in modo da trovare il bucato pronto quando si rientra a casa. E’ possibile inoltre utilizzare l’esclusivo EASY CASE, il sistema che raccoglie l’acqua in una speciale tanica removibile, in modo che si possa riutilizzare. Non solo. Grazie alla connettività Wi-Fi, è anche possibile controllare la stato del ciclo di asciugatura e ottenere tutte le informazioni necessarie, anche da remoto, con dei semplici passaggi sul proprio smartphone.

WHIRLPOOL SI PRENDE CURA DEI CAPI Whirlpool propone una gamma di asciugatrici intelligenti in grado di trattare i capi con il giusto rispetto e la giusta cura. L’innovativo sensore 6° Senso, difatti, percepisce e controlla il livello di umidità e adatta di conseguenza la durata del ciclo e la sua temperatura per offrire performance di asciugatura più delicata, ma allo stesso tempo potente. Grazie a particolari sensori che rilevano l’umidità e la temperatura e automaticamente impostano il ciclo di asciugatura sono capaci di ottenere risultati più che apprezzabili, mentre, nel contempo, la tecnologia Wave Motion fa ruotare il cestello in due direzioni: le rotazioni asimmetriche permettono una ridistribuzione corretta dei capi all’interno dell’asciugatrice assicurando la perfetta circolazione dell’aria nelle fibre. La tecnologia FreshCare+ mantiene poi i capi freschi e morbidi fino a 6 ore dopo la fine del ciclo di asciugatura, grazie al mantenimento della temperatura ideale all’interno del tamburo e con lenti movimenti dello stesso.

SAMSUNG PUNTA SULLE PERFORMANCE Con Duo Dry Haier ha lanciato sul mercato un nuovo modo di lavare e asciugare il bucato, grazie a due cestelli distinti, con i quali è possibile avviare due cicli di lavaggio indipendenti, oltre che utilizzare il cestello più grande in modalità di asciugatura. La serie Duo Dry è stata sviluppata pensando alla grande capacità: il modello Duo Dry da 12 kg consente di lavare 8 kg nel cestello inferiore e 4 kg nel cestello inferiore; nel 2019 lancerà, inoltre, una versione da 16 kg e una da 21 kg entro il 2020. Dotata del motore Direct Motion, collegato direttamente al cestello, garantisce prestazioni di lavaggio con consumi minimi e livelli di rumorosità impercettibili, mentre la speciale struttura “a cuscino” dei cestelli rispetta i capi più delicati e preserva l’integrità dei tessuti. Tramite l’applicazione U+ è inoltre possibile controllare la lavasciuga da smartphone quando e come si vuole, mentre grazie al trattamento antibatterico intelligente ABT viene impedita la proliferazione dei batteri nel cassetto detergente e sulla guarnizione dell’oblò.

Samsung punta su velocità e performance con le nuove serie 8800N e 6800N. Grazie all’ottimizzazione degli algoritmi di motore e controllo della temperatura, infatti, le nuove asciugatrici dell’azienda coreana sono in grado di garantire prestazioni notevolmente migliorate in termini di tempo e qualità. Le asciugatrici sono dotate del programma EcoAsciugatura Rapida che permette di portare a termine un ciclo di asciugatura completo in 81 minuti. Le nuove asciugatrici serie 8800N e 6800N asciugano in maniera intelligente, evitando di danneggiare i tessuti, e con il minimo consumo energetico. Inoltre, le nuove asciugatrici utilizzano numerose tecnologie e funzionalità per rendere l’asciugatura molto più semplice, tra cui un assistente intelligente che permette di asciugare i capi in modo più efficace, grazie a una pianificazione che consente di impostare un tempo di completamento per l’asciugatura e un programma ottimale capace di offrire suggerimenti per il ciclo di asciugatura più adatto alle proprie esigenze.


LAVAGGIO A VAPORE ’STEAM WASH’’ IL BUCATO NON È MAI STATO COSÌ PULITO

Con l’opzione ‘’Steam Wash’’ ottieni risultati perfetti contro qualsiasi macchia. Lava delicatamente prendendosi cura dei tuoi tessuti più preziosi.


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ELECTROLUX OTTIMIZZA I CONSUMI Da Electrolux arrivano i modelli della gamma PerfectCare, dotati della tecnologia GentleCare System che consente una perfetta asciugatura con una temperatura più bassa della metà rispetto alle comuni asciugatrici in commercio: i capi non vengono esposti a calore inutile, preservando i tessuti più a lungo e riducendo significativamente il consumo di energia e il tempo di asciugatura. Le asciugatrici PerfectCare 800 aggiungono, a GentleCare System, anche la tecnologia DelicateCare System, che garantisce l’asciugatura di qualsiasi tessuto. Regolando la temperatura e il movimento del cesto in base al tipo di tessuto, DelicateCare System preserva le forme e mantiene intatte le caratteristiche di qualsiasi capo, come dei più delicati lana e seta e anche dei capi sportivi in tessuto tecnico, assicurandone la caratteristica l’impermeabilizzazione e la funzionalità nel tempo. I modelli della gamma PerfectCare 900, infine presentano in più l’innovativo CycloneCare System, un sistema di asciugatura a spirale, che fa in modo che l’aria proveniente da ogni

LG ELECTRONICS: COMODITÀ E CONVENIENZA IN POCO SPAZIO Della nota linea TwinWash di LG fanno parte anche modelli di lavasciuga che consentono, non solo di ridurre lo spazio occupato in casa, ma soprattutto di lavare e asciugare subito dopo in un’unico ciclo, senza dover ricorrere a

un’asciugatrice separata. I modelli della gamma TwinWash sono dotati di motore Inverter Direct Drive, collegato direttamente al cestello senza l’impiego di alcuna cinghia o puleggia. In questo caso, il minor numero di parti meccaniche è in grado di assicurare un’ottimizzazione delle prestazioni e una maggiore durabilità e risparmio energetico. Grazie al 6 Motion Direct Drive, inoltre, il cestello della lavasciuga si muove in 6 diverse direzioni in base al programma di lavaggio selezionato. Grazie alla tecnologia EcoHybrid con classe energetica A, è poi possibile risparmiare acqua o ridurre la durata del ciclo di asciugatura; scegliendo poi la modalità Eco Dry per un’asciugatura a secco oppure la modalità Normal Dry per accorciare il ciclo completo di asciugatura è possibile addirittura ridurre i costi della bolletta elettrica. E non solo. Grazie all’applicazione mobile SmartThinQ, è possibile monitorare e gestire il bucato in qualsiasi momento e ovunque ci si trovi, oltre che tenere traccia del consumo energetico o utilizzare Download Cycle per aggiungere un’intera gamma di nuovi programmi di lavaggio.

angolazione del cesto, avvolga tutti i capi asciugandoli perfettamente. Tra i suoi prodotti più all’avanguardia, AEG propone invece le sue innovative lavasciuga Ökokombi in classe energetica A-40%, dotate della tecnologia DualSense, che adatta la temperatura e i movimenti del cesto ai diversi tessuti e regola i programmi di conseguenza. Le temperature e i movimenti su misura consentono di lavare con cura e asciugare con delicatezza anche i capi pregiati. La tecnologia AEG SensiDry assorbe l’umidità dal tessuto a una temperatura del 50% inferiore rispetto alle asciugabiancheria standard, senza allungare significativamente il tempo di asciugatura. Temperature di asciugatura più basse, maggiore delicatezza e minori consumi energetici. La tecnologia ProSensem assicura inoltre il miglior trattamento per ciascuno dei capi, adattando automaticamente il programma a ogni carico. Inoltre, appositi sensori regolano con precisione la durata del programma per evitare di sottoporre il carico a lavaggio eccessivo.

HISENSE: GRANDI CARICHI IN TEMPI RIDOTTI La nuova lavasciuga WDBL1014V di Hisense combina lavatrice e asciugatrice in un unico dispositivo, con una capacità fino a 10 kg, ed è in grado di gestire grandi carichi di biancheria, lavando e asciugando fino a 7 kg di bucato in un’unica sessione. La lavasciuga, inoltre, raggiunge la classe di efficienza energetica A +++. Alimentata da un motore inverter, è possibile lavare e asciugare fino a 1 kg di biancheria in soli 60 minuti. Grazie alla funzione di ricarica è poi inoltre possibile interrompere il programma di lavaggio, premendo semplicemente un pulsante. Non appena il cestello si ferma, l’utente può in tutta tranquillità aprire l’oblò per aggiungere al bucato il capo mancante per poi riavviare immediatamente il ciclo precedentemente interrotto. La funzione “Power Jet Wash” garantisce un bucato perfettamente pulito. Il detersivo e l’acqua vengono iniettati ad alta pressione all’interno del cestello di lavaggio, in modo che possano penetrare profondamente nel tessuto e sciogliere totalmente le particelle di sporco eventualmente presenti. Per garantire che venga aggiunta la giusta quantità di detersivo e ammorbidente, Hisense ha poi dotato la sua

nuova lavatrice di un innovativo sistema di dosaggio intelligente. “Auto Dosing” offre difatti sempre i risultati migliori in base alla quantità di biancheria da lavare: una volta riempiti i contenitori per ammorbidente e detersivo, il dosaggio viene rilasciato in modo controllato durante una durata massima di venti lavaggi.

COSA CERCA IL CONSUMATORE Il prezzo non rappresenta la sola e unica motivazione d’acquisto. Nel caso di asciugatrici e lavasciuga, il consumatore preferisce infatti orientarsi su un prodotto che, indipendentemente dal posizionamento, possa soddisfare i suoi bisogni e sappia esaudire le proprie aspettative, che - molto schematicamente - possono essere riassunte in: - Velocità di esecuzione: l’asciugatrice deve essere veloce a compiere il ciclo di asciugatura. L’utente ha già speso del tempo prezioso nel lavaggio dei capi e non ha ulteriore tempo da perdere;

- Risparmio energetico: l’asciugatrice deve consumare poca energia e non pesare sulla bolletta di casa. In più, il suo utilizzo non deve rischiare di sovraccaricare la portata elettrica dell’utenza dell’abitazione, onde evitare blocchi e blackout improvvisi; - Cura degli indumenti: gli indumenti, una volta asciugati non si devono presentare infeltriti, sciupati o troppo stropicciati, in special modo quelli più delicati, come lana e cotone; - Facile stiratura: il risultato della fase di asciugatura deve poter fornire un indumento facile da poter stirare;

- Praticità di utilizzo: l’asciugatrice deve essere facile da utilizzare, grazie a comandi e interfacce il più possibile semplici e intuitivi, e poter essere il meno di intralcio alle normali faccende domestiche. In più deve presentare una forma il più possibile ergonomica, soprattutto che agevoli la fase di introduzione ed estrazione dei capi da asciugare; - Silenziosità: l’asciugatrice deve essere il più silenziosa possibile, in modo da poter essere utilizzata anche durante le ore notturne senza arrecare alcun disturbo a vicini o membri della famiglia.


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Lo stile Made in Italy di Candy entra nell’offerta di Haier La multinazionale cinese acquisisce la storica azienda di Brugherio e rafforza la sua presenza in Europa grazie ai marchi Candy, Hoover e Rosières. Costo dell’operazione: 475 mln di euro di ROBERTO BONIN

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atrimonio tra Candy e Haier. La grande multinazionale cinese e il noto brand italiano di elettrodomestici hanno infatti unito le forze in una nuova grande avventura imprenditoriale. Dopo che i Consigli di Amministrazione di entrambe le società hanno dato parere favorevole all’operazione, a dare l’annuncio dello storico accordo i vertici dell’azienda di Brugherio, che per bocca dei due patron Aldo e Beppe Fumagalli, hanno sottolineato: “Siamo felici di entrare in Haier. Qingdao Haier e Candy Group condividono la stessa visione, che è quella di continuare a migliorare la qualità della vita delle famiglie. Crediamo che la capacità di innovazione, tecnologia e design unite allo stile italiano di Candy si integreranno perfettamente con il modello operativo di Qingdao Haier. Insieme soddisferemo meglio le crescenti richieste di prodotti più personalizzati e renderemo migliore e più semplice la vita delle persone”. Qingdao Haier possiede già sei marchi a diffusione globale: Haier, GE Appliances, Fisher & Paykel, AQUA, Casarte e Leader. La posizione di leadership di Qingdao Haier si fonda sulla sua strategia globale e sui suoi brand domestici. Secondo l’istituto di ricerca internazionale Euromonitor, Qingdao Haier nel 2017 si è posizionata per il nono anno consecutivo come maggior marchio di elettrodomestici al mondo in termini di vendite. Qingdao Haier e Candy Group sono altamente complementari in termini di portafoglio di prodotti, marchi e di catena di approvvigionamento. Si prevede che questa combinazione migliorerà ulteriormente la competitività di entrambe le parti nei mercati europei e globali e consentirà loro di soddisfare al meglio la richiesta sempre più sofisticata da parte dei clienti di avere prodotti altamente personalizzati. L’anno scorso il Gruppo Candy Hoover aveva dichiarato un fatturato di 1,14 miliardi di euro, in crescita del 10% sul 2016. L’Ebit era salito del 3,8%, a oltre 44 milioni di euro, mentre l’utile netto si era ridotto da 12 a 2,2 milioni di euro. Sempre lo scorso anno, inoltre, erano stati investiti in innovazione ben 40 milioni di euro, in linea con il piano da 105 milioni di euro che si concluderà nel 2019. Liang Haishan, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Qingdao Haier Co., ha invece tenuto a sottolineare: “Nell’era dell’IoT, facendo leva sulle sue forti capacità di ricerca e sviluppo, Candy Group si è focalizzata sull’applicazione delle tecnologie di rete agli elettrodomestici tradizionali, obiettivo che si allinea perfettamente con la strategia ‘Eco-brand’ di Haier. Riteniamo che questa operazione segni l’inizio di una cooperazione strategica di successo tra Haier e Candy Group, che non solo stimolerà il potenziale del mercato degli elettrodomestici intelligenti, ma ispirerà anche l’intero

settore a mantenersi all’avanguardia per migliorare l’esperienza del cliente.”

L’ACCORDO

Haier punta a espandere la propria leadership nel settore degli elettrodomestici intelligenti

Molto chiari i termini dell’accordo, secondo il quale Haier investirà 475 milioni di euro per accelerare ulteriormente la propria crescita nel mercato europeo. Non solo. Dopo il perfezionamento dell’operazione, Haier stabilirà a Brugherio il proprio quartiere generale europeo. L’azienda possiede già uno stabilimento produttivo in Cina, nel Guandong, che si affiancherà così a quello di Brugherio, e agli altri quattro attivi sul mercato Emea. Haier continuerà a investire in Candy per aumentarne la competitività in Europa e a livello globale. Unendo le proprie forze con l’attuale management team di Candy, Haier punta quindi a espandere la propria leadership nel settore degli elettrodomestici intelligenti in Europa nell’era dell’Internet of Things e a fornire prodotti e servizi di alta qualità agli utenti europei e globali. Questo investimento segna una tappa importante nella strategia globale di sviluppo di Haier: l’innovazione e le sinergie tra i due gruppi nell’ambito degli elettrodomestici intelligenti faranno infatti vivere ai clienti un’esperienza del tutto nuova. L’investimento in Candy dimostra la dedizione di Qingdao Haier verso il mercato europeo e mondiale e rappresenta un’altra tappa fondamentale nell’impegno continuo di Haier nel condurre

HAIER STABILIRA’ A BRUGHERIO IL PROPRIO QUARTIER GENERALE EUROPEO uno sviluppo coordinato a livello globale. Al completamento dell’accordo, tutti i marchi principali di Haier, inclusi Candy, Hoover e Rosières, continueranno a produrre sinergie a livello globale e a promuovere l’innovazione di Haier insieme al progresso del mercato degli elettrodomestici europeo e mondiale. Il perfezionamento della transazione è previsto all’inizio del 2019. Ovviamente, la transazione è ancora soggetta alla procedura regolamentare, all’approvazione delle autorità competenti nazionali e internazionali e alle altre consuete condizioni sospensive. Secondo quanto riportato giorni fa dal Sole 24 Ore, sembrerebbe che la trattativa tra il management dell’azienda cinese e la famiglia Fumagalli fosse già stata avviata da alcuni mesi, con un’ipotesi iniziale di una cessione di solo il 20% dell’intero capitale aziendale. Nelle settimane precedenti all’accordo, era stata prontamente aperta la data room e si sono succedute a Brugherio le visite delle delegazioni da Qingdao per procedere alla due diligence, finalizzata al closing annunciato poi qualche giorno più tardi. n


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La smart home ha potenziale a patto di offrire consulenza Fotografiamo il mercato italiano legato alla connettività in casa: cosa cercano i clienti finali, come scelgono, quali sono i protocolli disponibili e su cosa puntare all’interno del negozio

di LUCA FIGINI

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imenticate concetti quali la domotica o, peggio ancora, la casa automatica e l’home automation. Sono tutte parole che nel corso degli ultimi venti anni hanno provato a dare forma a progetti di automazione per l’abitazione che si sono infranti sul medesimo scoglio: la complessità. Sì, perché tutte le piattaforme finora viste che promettevano di poter rendere “robotica” la dimora prevedevano un ecessivo grado di macchinosità: non solo centraline dedicate, ma anche cavi, bus, snodi ed elettronica, con l’unico risultato di fare lievitare i costi e ridurre in proporzione l’effettiva necessità e la percezione di utilità agli occhi dei consumatori. Poi il cambio di rotta, quello che chi opera in un negozio dovrebbe sfruttare senza indugi per vendere una nuova gamma di dispostivi: l’era smart. La connettività è l’asse portante per partire dallo smartphone e convincere il cliente finale a centrare ogni attività domestica sul dispositivo mobile. Alcune di queste funzioni dovrebbero risultare uno standard di fatto (per quanto riugarda ad esempio l’elettrodometico connesso, la Tv o il computer); altre dovrebbero rientrare in un acquisto successivo che deriva dall’abitudine, dalla comodità e dalla sempre maggiore ergonomia derivante da queste tecnologie. In ultima analisi, la smart home si affida proprio sul fatto che l’utente esegue micro investimenti incrementali, ripetuti e frequenti nel tempo, per rendere connessa ogni singola parte della casa, a partire dai beni durevoli per terminare in elementi strutturali. Sapete quale è la cosa più interessante? Tutti questi sono prodotti

perfetti per lo scaffale e generano interesse, pedonabilità, interazione con il cliente finale e servizio. A patto di crederci e offrire consulenza.

PAROLA CHIAVE: SEMPLICITÀ

La vera chiave di volta delle attuali piattaforme dedicate alla casa è rappresentata dalla semplicità. Non a caso si parla di “smart home” e gli altri termini, compreso quello di domotica, sono diventati pressoché desueti. La sostanziale differenza tra i dispositivi moderni e quelli delle prime generazioni sta nell’adozione di standard e non di tecnologie proprietarie. Per questo si predilige il concetto di “connettività”, che si affida a strutture portanti dei dati basate su tecnologie comuni quali Wi-Fi, Bluetooth ed Ethernet e a sistemi di interfaccia uniformi e plug-and-play, che non richiedono conoscenze specifiche se non quelle relative all’installazione e all’utilizzo di app. Viceversa, nelle prime impostazioni della home automation, per intenderci quelle che hanno creato una bassa percezione sui consumatori, erano necessarie infrastrutture costose. Basti pensare all’illuminazione: oggi è sufficiente usare una lampadina led Wi-Fi; una decina di anni fa bisognava fare passare un terzo filo nell’interruttore e inserire attuatori elettrici dedicati. Significa, in parole povere, che oggi basta avvitare una lampadina e la lampada è connessa; qualche anno fa bisognava rivedere in modo piuttosto profondo l’impianto elettrico. La semplicità è il primo criterio su cui fondare la spiegazione dei van-

taggi della smart home. È sufficiente alimentare un qualsiasi dispositivo smart, dalla lavatrice alla lavastoviglie, passando per frigoriferi, Tv e prese di corrente, per fare in modo che l’app ne riconosca la presenza attraverso la tecnologia wireless e permetta di controllare il device da smartphone, tablet, computer e assistente vocale, ovunque ci si trovi. Nel caso del Wi-Fi si può operare anche quando si è lontani da casa. Android e iOS, i due più diffusi sistemi operativi per smartphone, permettono di accentrare in un’unica app la gestione dei dispositivi connessi presenti in casa.

LO SCENARIO ITALIANO

Nel mercato italiano della casa connessa, insieme alle startup (che offrono oltre metà dei prodotti in vendita) sono entrati grandi produttori con brand affermati, dotati di una rete di vendita capillare e di una filiera fidelizzata di installatori, fattori cruciali per aumentare la fiducia dei consumatori. Il 38% degli italiani infatti possiede già almeno un oggetto “smart” in casa, ma tra questi ben il 74% ha richiesto l’aiuto di un professionista per l’installazione e il 51% si dice preoccupato per i rischi legati alla privacy. Secondo una recente ricerca di Doxa, i consumatori hanno a disposizione diversi nuovi punti di contatto per acquistare soluzioni per la casa connessa, tra retailer (tradizionali e online), produttori, assicurazioni, utility e telco che coprono già il 30% dei canali di vendita. “Nonostante la forte crescita, sono ancora numerose le barriere su cui le aziende devono concentrare gli sforzi.

IL CONSUMATORE DEVE ABITUARSI A LIMITATI ACQUISTI INCREMENTALI

In particolare le difficoltà nell’installazione dei prodotti, la carenza di servizi che effettivamente consentano di creare valore e la scarsa riconoscibilità di molti dei brand che oggi presidiano il mercato. Privacy, cybersecurity e intelligenza artificiale sono aspetti cruciali per lo sviluppo di soluzioni affidabili e interessanti per il cliente finale. Poi bisogna puntare alla corretta gestione e valorizzazione dei dati che sono raccolti dagli oggetti connessi nelle nostre case”, osserva Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things. Il comparto - in termini di incidenza sulle vendite - che traina il mercato della smart home è incentrato nella sicurezza, ossia dispositivi che permettono di rendere più protetta la casa: sensori per porte e finestre in grado di rilevare tentativi di infrazione, videocamere di sorveglianza, serrature e videocitofoni. Seguono i prodotti per la gestione del riscaldamento, cioè caldaie e termostati connessi che si diffondono grazie a brand affermati, una community di installatori fidelizzata e la capacità di comunicare i benefici ottenibili in termini di comfort e risparmio energetico. Poi arrivano le soluzioni per la gestione elettrodomestici, in particolari lavatrici connesse, controllabili via app e dotate in alcuni casi di assistente vocale.

SUPERARE LE BARRIERE

Le tre principali barriere ancora da superare in Italia riguardano l’installazione dei prodotti, l’integrazione dell’offerta con servizi di valore e la presenza di brand affermati. Il 73% delle oltre 400 soluzioni IoT per la casa connessa dovrebbe poter essere installato in autonomia, ma alla prova dei fatti spesso l’utente deve rivolgersi a un aiuto esterno, causando costi aggiuntivi: un bisogno che il retail


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potrebbe intercettare e fare suo attraverso servizi dedicati e non obbligando i consumatori a cercare personale terzo. Sono rari inoltre i servizi che effettivamente consentono di creare valore per l’utente: oggi solo nel 27% dei casi è presente almeno un servizio nella soluzione offerta, spesso “di base”, come la gestione dei dati su cloud o l’invio di notifiche push in caso di imprevisto. Infine, oltre metà dei prodotti in vendita è offerto da startup con scarsa forza e riconoscibilità del brand, spesso quindi non percepite come abbastanza mature e affidabili dai consumatori. Le occasioni per le insegne specializzate in elettronica aumentano se si considera che solo il 30% di questi prodotti passa dai retailer online e offline. In questa quota rientrano in piccola parte anche i telco specialist e le assicurazioni. Il resto delle vendite rimane ancorato alla filiera tradizionale (brand, costruttori edili, distributori di materiale elettrico e addetti ai lavori), solo per questioni afferibili alla mancanza di cultura di prodotto. La crescita maggiore in termini di fatturato (oltre il 100%) è però fatta registrare dalle insegne dell’elettronica di consumo, significativo del fatto che la smart home sta catturando un pubblico sempre più vasto. Spacchettando il dato, il merito di questa crescita è in primis degli eRetailer (+150%), che contribuiscono al 13% del mercato (circa 32 milioni di euro). Anche i retailer multicanale crescono con un ritmo notevole (+65%, 9% del mercato), ma se da un lato aumentano le vendite di grandi elettrodomestici connessi, dall’altro emergono segnali di contrazione per i prodotti sugli “scaffali smart home” (-30%). “La filiera tradizionale conferma un ruolo di primo piano per via della fiducia dell’utente verso i brand tradizionali e delle difficoltà nello svolgere autonomamente l’installazione dei prodotti. La crescita di retailer ed e-tailer è buona, ma per cogliere appieno le opportunità servono formazione degli addetti alla vendita, una comunicazione chiara dei benefici ottenibili e un incremento della rilevanza dei brand che popolano il mercato”, spiega Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things.

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IL 38% DEI CONSUMATORI ITALIANI POSSIEDE ALMENO UN OGGETTO DELLA SMART HOME COSA COMPERANO GLI ITALIANI

Il 38% dei consumatori italiani possiede almeno un oggetto della smart home in casa propria e ben il 32% ha effettuato l’acquisto a partire dal 2017. Chi oggi non dispone di oggetti connessi per la propria abitazione nel 27% dei casi non ha mai valutato di acquistarli e nel 17% non ne comprende appieno i benefici. I media tradizionali si confermano il principale canale di comunicazione: infatti il 58% dei consumatori ha sentito parlare di smart home nella pubblicità su radio, Tv e giornali, mentre il 32% tramite Internet. Se si vuole aumentare il livello di engagement nel punto vendita, bisogna considerare che l’elemento imprescindibile rimane l’installazione da parte di un professionista: il 74% di chi ha acquistato un prodotto ha richiesto da subito l’aiuto di un installatore di fiducia. Cresce la maggiore sensibilità nei confronti di privacy e sicurezza dei dati: il 51% dei consumatori è restio a condividere informazioni personali, soprattutto per il rischio che le finalità di utilizzo siano diverse da quelle dichiarate (era il 27% tre anni fa). Ed è scarsa la fiducia in termini di sicurezza dei dati privati: il 72% dei rispondenti è preoccupato per i rischi di accesso/controllo degli oggetti connessi da parte di malintenzionati. “I consumatori non riescono ancora

a cogliere il vantaggio derivante dalla condivisione dei dati. Una leva importante è proporre servizi il cui valore sia chiaramente percepito dai clienti, come il pronto intervento di un’azienda di vigilanza in caso di furto oppure consigli per ridurre i consumi energetici. È importante che vengano anticipate già in fase di progettazione le problematiche di sicurezza, per poi lanciare sul mercato prodotti smart con un minor rischio di vulnerabilità rispetto a eventuali attacchi esterni”, spiega Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things.

GLI STANDARD DISPONIBILI

Con la diffusione della piattaforma concettuale di smart home si sono affermati quattro protocolli che si aggiungono alle varianti di Wi-Fi e Bluetooth e sono funzionali al controllo di certe categorie di dispositivi che necessitano di un’interazione più specifica. Sono quattro protocolli, tutti capaci di interoperare tra loro (rete mesh), fatta accezione per WeMo: • •

Thread: basato su IPV6 ha consumi ridotti, ma al momento è poco diffuso; WeMo: introdotto da Belkin per l’offerta Home Automation. È basato su Wi-Fi e ha consumi energetici superiori alla media, tanto che quasi tutti i prodotti sono collegati alla rete elettrica; ZigBee: è uno dei più diffusi ed è stato adottato per esempio anche da Amazon con Echo Plus. Si basa sullo standard IEEE 802.15.4 e opera sulle bande a 868 MHz (in Europa) e 2,4 GHz. È uno dei più diffusi, tuttavia è sempre bene verificare la compatibilità con la frequenza a 868 MHz; Z-Wave: diffuso su prodotti di facile reperibilità ma quelli dedicati al mercato europeo operano su 868 MHz. La velocità di trasmissione arriva fino a 100 kbps (ZigBee si attesta su 250 kbps) e vanta una buona stabilità.

Questo vale a dire che i protocolli di comunicazione tra gli oggetti smart in casa continuano ad essere eterogenei, rendendo difficile la convergenza verso un’unica soluzione, ma si segnalano alcuni passi avanti perché si registra un’adozione più incisiva verso Zigbee e Z-Wave. La soluzione più efficace a questa relativa frammentazione è offerta dalle centraline, in modo particolare dagli smart speaker firmati da Google e

Amazon. E questo porta la smart home nella nuova era dell’intelligenza artificiale. L’interfaccia offerta ai consumatori sta cambiando in modo profondo perché sempre più affidata alla voce. Non solo quindi in remoto dal touchscreen, ma anche dai locali della casa interagendo con altoparlanti connessi al cloud che permettono di rispondere a domande e creare una vera e propria chiacchierata. Nel prossimo futuro si passerà dall’ormai consolidato riconoscimento vocale al più evoluto “context aware”, che consente di prevedere, personalizzare e configurare l’utilizzo in base a preferenze personali. L’intelligenza artificiale può consentire di superare molte delle barriere all’adozione che frenano la diffusione dell’IoT nelle case: aiuta a semplificare la gestione dei dispositivi connessi, ma anche migliorare la gestione di prodotti e servizi offerti da aziende diverse, con un’esperienza d’uso più integrata.

SMART SPEAKER

Nel 2018 si prevfede saranno venduti circa 58 milioni di smart speaker in tutto il mondo: il 2017 si è assestato su 33 milioni di unità. Prendendo come riferimento il mercato statunitense, il più sviluppato in questo frangente, si nota come gli Amazon Echo abbiano una penetrazione pari al 40% e Alexa sia una sorta di standard di fatto nelle piattaforme vocali (è utilizzato anche da terze parti quali Sonos, Bose, Jabra, Sony, Netgear e così via). In Italia questi dispositivi sono arrivati nella seconda metà di ottobre 2018 con una ricca collezione fatta di cinque speaker e una smart plug compatibile con qualsiasi dispositivo elettrico. Nel momento in cui si scrive, sono venduti solo attraverso il sito di Amazon, dove hanno goduto di un generoso sconto del 40% sul prezzo, e il modello Echo Plus integra anche una centralina per la smart home al fine di configurare e comandare vocalmente i dispositivi compatibili con il protocollo Zigbee. In Italia ci sono anche i prodotti Google Home e Home mini, che si appoggiano a Google Assisant e hanno un approccio più “olistico” perché qualsiasi funzione è integrabile e sommabile dall’app di configurazione per Android. Estendendo la visuale, a partire dagli Stati Uniti per spostarsi in Cina e in altri Paesi, esistono smart speaker firmati da Apple (Home Pod), Xiaomi, Samsung, LG, Huawei e Microsoft. Questi hub hanno l’impareggiabile pregio di ridurre la complessità di connessione e gestione degli oggetti intelligenti in casa. E dunque sono il primo step da cui partire per creare cultura e attenzione sul consumatore, perché tra l’altro questi altoparlanti intelligenti si affidano a tecnologie ampimente diffuse da tempo sugli smartphone. Il secondo step potrebbe essere di passare a router più prestazionali di quelli forniti di serie dal provider a banda larga, videocamere intelligenti, lampadine smart ed elettrodomestici. Infine, il passaggio finale è rappresentato da smart plug e dispositivi che rendono più efficienti i consumi energetici in casa. Se vi chiedete come fare, ricordate sempre che, come abbiamo provato a tratteggiare in questo scenario, sono tre i fattori su cui gli italiani incentrano i loro acquisti per la casa: comfort, sicurezza e convenienza (che non significa prezzo basso ma semplicità e vantaggi concreti legati all’investimento). n


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Nardi rinasce e si rinnova: dalla tradizione alla Smart Kitchen La storica azienda italiana di elettrodomestici si ripresenta sul mercato forte della partnership con l’algerina Condor Electronics: un sodalizio che affianca l’innovazione alla tradizione

di FIORENZA MORADEI

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l marchio Nardi riparte da Algeri. Dopo l’acquisizione da parte di Condor Electronics degli scorsi mesi e il grande rilancio in occasione dell’ultima edizione dell’IFA di Berlino, lo storico brand italiano si è presentato nella città maghrebina per dar vita al primo show-room monomarca nel prestigioso quartiere di Hydra. L’alleanza tra Nardi e l’azienda algerina permetterà alla società italiana di sviluppare un ampio progetto di espansione sui mercati del Nord Africa e del Medio Oriente e, contemporaneamente di rilanciare il marchio anche in Italia attraverso un rafforzamento della propria immagine. Innovazione, qualità

e rispetto per i propri partner sono i valori condivisi con il Gruppo Condor Electronics, leader in Algeria con il 35% di quota di mercato nei settori elettronica di consumo ed elettrodomestico, e nella cui strategia di internazionalizzazione l’ingresso di Nardi porta sicuro valore aggiunto grazie all’indiscutibile gusto del Made in Italy. Con la nuova importante gamma di elettrodomestici Nardi torna così a competere a livello nazionale e internazionale: forni, piani cottura, cappe e cucine, microonde, frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie, a cui si aggiungerà dal prossimo anno anche un’ampia offerta di piccoli elettrodomestici. Un fil rouge che segue l’innovazione propria della “Nardi Smart Life”: un nuovo e in-

Il progetto di rilancio del marchio Nardi si è ulteriormente concretizzato nella partecipazione all’edizione 2018 dell’IFA di Berlino

CHI E’ CONDOR ELECTRONICS Condor Electronics è un’azienda algerina, fondata nel 2002, specializzata nella produzione di apparecchiature elettroniche ed elettrodomestici, computer, food, imballaggi, materiali da costruzione e commercio internazionale. In origine Condor era una piccola impresa di commercio di food e trasporti, fondata e modellata dal patriarca della famiglia, El Hadj Mohamed Taher Benhamadi che, grazie al suo spirito commerciale e imprenditoriale ha tracciato la strada che ha portato alla creazione del Gruppo Benhamadi. Oggi, il Gruppo rappresenta uno dei più grandi conglomerati di società algerine attive nella sfera economica del Paese. Funziona in diverse aree di attività e visualizza risultati degni di essere citati

come esempi per tutto il settore. Infatti, oltre alla commercializzazione dei suoi vari prodotti nel territorio algerino, dove l’azienda è leader con il 35% del mercato degli elettrodomestici e il 55% dei cellulari, Condor punta a un tasso di esportazione dell’80% della sua produzione in 35 Paesi. Secondo una classifica delle 500 maggiori società africane create dalla rivista francese “Jeune Afrique” nel 2015, Condor si è classificata al 15° posto tra le società algerine e al 281° in Africa15. Nel gennaio 2017, Condor è diventato il primo produttore in Africa e la regione MENA a sviluppare la tecnologia 8K. Il 20 aprile 2017, Condor ha inaugurato il suo primo showroom in Tunisia.

novativo concetto dell’abitare che parte da un’esperienza ben precisa e ragionata di Smart Kitchen, ossia tecnologia studiata per rendere la cucina un ambiente sempre più confortevole ed efficiente, attraverso l’utilizzo di apparecchiature ad alte prestazioni. A capo di questa importante operazione si trova una squadra di manager di grande professionalità, guidata dal suo principale responsabile, Massinissa AIT SAADI Managing Director di Nardi, da Marco Nardi, Direttore Export, e da Graziano Nardi che mantiene la gestione del Marketing Strategico che, insieme alla divisione Ricerca e Sviluppo, continuano ad avere la sede in Italia a Milano. «Nell’ambito della strategia di ampliamento e di diversificazione della nostra operatività attraverso la quale intendiamo affrontare nuovi mercati, abbiamo scelto Nardi per il prestigio di questo marchio italiano specializzato nel settore degli elettrodomestici», ha dichiarato Massinissa AIT SAADI. «Inoltre ne condividiamo la visione e i forti valori che ci permetteranno di portare Nardi a essere leader regionale nell’incasso entro i prossimi cinque anni».

AL VIA L’ESPANSIONE NEI MERCATI DEL NORD AFRICA E DEL MEDIO ORIENTE «Siamo orgogliosi di avere l’opportunità di associare la storia del nostro brand, sinonimo di Made in Italy e di qualità, a un Gruppo internazionale così prestigioso. Sono certo che l’impegno di noi tutti, permetterà lo sviluppo del marchio Nardi in Algeria, in Italia e in tutto il resto del mondo», ha confermato invece Marco Nardi, Co-fondatore e General Manager della filiale italiana di Nardi Electronics Italy. “Il progetto di rilancio del marchio Nardi si è ulteriormente concretizzato nella nostra partecipazione all’edizione 2018 dell’IFA di Berlino che ha registrato dei risultati davvero positivi, anche in virtù della rilevanza di questa esposizione di respiro internazionale e della grande crescita che ha avuto il settore che ci interessa più da vicino, ossia quello dell’elettrodomestico da incasso. La nostra presenza all’interno di un padiglione così ricco di tanti importanti operatori del settore, ha dato poi ulteriore lustro al nostro brand e alla nostra storia, portandoci interessanti riscontri e contatti di grande valore. Il rilancio del nostro marchio unisce l’innovazione a tutte quelle caratteristiche che da sempre ci differenziano dai nostri competitor e che rappresentano in particolar modo l’Italian Feeling: design, tecnologia, semplicità e funzionalità, sicurezza e affidabilità”. n




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Unieuro: logistica raddoppiata al servizio di online e offline Unieuro ha inaugurato il nuovo hub alle porte di Piacenza, realizato e gestito da Generali Real Estate per una superficie di 104mila mq al servizio di negozi, e-commerce e consumatori di LUCA FIGINI

“U

n nuovo punto di parteza”, esordisce così Luigi Fusco, Coo di Unieuro, alla giornata inaugurale del nuovo hub logistico alle porte di Piacenza. L’insegna, in partnership con Generali Real Estate, ha aperto un “vero polo omnicanale in linea con la filosofia aziendale” che si concretizza in un centro logistico centralizzato di 104mila mq, circa il doppio rispetto al precedente hub. Il trasloco è avvenuto “senzi mai interrompere il servizio ai consumatori e alla rete di negozi”, ci tiene sempre a precisare Fusco. Sono occorsi nove mesi, un investimento complessivo di 30 milioni di euro (11 milioni la parte di Unieuro destinati soprattutto ad automazione ed efficienza energetica) e un coordinamento preciso tra le varie anime di Unieuro, che è funzionato alla perfezione perché “le attività aziendali sono state svolte senza alcun intoppo”.

SPAZIO “TUTTOFARE”

“Abbiamo scelto fin da subito di gestire la logistica in modo centralizzato a Piacenza. I risultati fin qui ottenuti ci hanno dato ragione perché lo sviluppo di Unieuro è stato possibile anche grazie a questa impostazione”, spiega Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore delegato di Unieuro. Non è un caso che il nuovo hub, situato nel polo Le Mose, si trovi a circa 600 Km da più del 90% dei punti vendita (diretti e associati) che fanno parte della rete distributiva dell’insegna. L’obiettivo perseguito dalla logistica di Unieuro si concretizza nella flessibilità e si declina nella capacità di “servire i negozi diretti, indiretti, l’online e il B2B2C e soprattutto i clienti finali.” - continua Nicosanti - “La qualità del servizio è uno degli elementi differenzianti nel momento in cui il consumatore sceglie dove effettuare gli acquisti. Il nostro compito è fare in modo che le per-

“Con il vecchio magazzino riuscivamo a gestire 2 miliardi di fatturato. Con il nuovo hub logistico possiamo continuare a crescere per superare questa soglia già nel 2019”

sone si affezionino al brand ma lasciando la libertà di scegliere come e dove effettuare gli acquisti”. Ecco perché la logistica permette di elevare la soddisfazione del cliente finale, così che “l’acquisto effettivo avvenga nel perimetro dell’ecosistema dell’insegna”. Così ecco che il nuovo hub supporterà il servizio di click&collect operativo su oltre 500 punti vendita: “il 60% dei nostri clienti finali online sceglie di ritirare in un negozio diretto o di un affiliato”, spiega Nicosanti. E su questi ragionamenti si impernia la strategia omnicanale come asset fondamentale per Unieuro, tanto che si punta su un livello di sevizio “molto differenziante rispetto ai competitor, pure player inclusi”.

OBIETTIVO OLTRE 2 MILIARDI

“Con il vecchio magazzino si riuscivano a gestire 2 miliardi di fatturato, ora con il nuovo hub logistico possiamo continuare a crescere e prevediamo di superare questa soglia già nel 2019”, dice l’Amministratore

UNIEURO ACQUISISCE I NEGOZI DI GALIMBERTI Unieuro ha finalizzato l’acquisizione dei cinque negozi Euronics in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia di Galimberti S.p.A.. Nel contempo sono stati siglati contratti per due ulteriori nuove aperture in location appartenute a insegne concorrenti. L’operazione è costata 2,5 milioni di euro, a fronte di un fatturato incrementale atteso pari a circa 50 milioni di euro. L’operazione è frutto della partecipazione alla procedura competitiva indetta dal Tribunale di Milano, nella quale Unieuro è risultata aggiudicataria, in data 10 ottobre 2018, di un ramo d’azienda di Galimberti S.p.A., in concordato preventivo. Il ramo d’azienda è formato da 5 negozi attualmente ad insegna Euronics, situati nelle località di Villafranca di Verona, San Giorgio delle Pertiche

(Padova), Castelfranco Veneto (Treviso), Pergine Valsugana (Trento) e Fiume Veneto (Pordenone), per una superficie commerciale complessiva di circa 7.000 mq. Tra fine luglio e inizio agosto, Unieuro ha sottoscritto accordi distinti con i proprietari di due immobili finalizzati all’apertura di altrettanti nuovi punti vendita in spazi precedentemente occupati da insegne concorrenti: nel centro cittadino di Verona, in una location di prestigio da 2000 mq che ha ospitato fino all’inizio del 2018 il flagship cittadino di DPS/ Trony; a Trieste, nel centro commerciale Il Giulia, in uno spazio da 1800 mq gestito fino allo scorso luglio da Galimberti/Euronics. L’obiettivo resta il raggiungimento dei target di fatturato e redditività attesi nell’arco di 18-24 mesi.

L’AREA È SUDDIVISA IN CINQUE AREE PER SOSTENERE PDV, SITI WEB E B2B2C delegato. Allo stato attuale, sugli oltre centomila metriquadri si possono immagazzinare 60mila grandi elettrodomestici (20mila in più rispetto alla superficie precedente) e 30mila pallet di consumer electronics, il doppio rispetto al passato. “La logistica sono le persone che ci lavorano”, dunque nell’hub operano oltre 270 addetti, di cui 25 dipendenti diretti di Unieuro, e sono dislocati nei cinque moduli in cui è suddivisa la struttura. Questi occupano una superficie di 16mila mq e sono sovrastati da un soppalco di 23mila mq che ospita gli uffici e le attività di picking manuale e automatico. Su questo spazio, trova posto la superficie dedicata all’online (Unieuro.it e Monclick) con una scaffalatura per prelievo manuale su 30mila celle che possono ospitare finora 120mila referenze, il doppio rispetto al passato. A seconda del tipo di prodotto, il nuovo hub assicura massima flessibilità. Dunque per il bianco tipicamente si opta per un la disposizione a catasta (anche per i Tv) che arriva a sei livelli per le lavatrici e simili e fino a tre per i frigoriferi. Le scaffalature, dedicate all’elettronica di consumo e al bruno, arrivano fino a 16 livelli. La spiccata automazione dei processi permetterà un aumento del 350% dell’efficienza di picking e una riduzione del 50% degli errori. Il tutto è alimentato dalla piattaforma da 69 baie di carico (erano 45 nel vecchio magazzino) che consentono fino a 120 operazioni giornaliere. Mentre l’output è affidato a 240 sagome di preparazione dei bilici che consentono altrettanti camion in uscita al giorno. n


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Tv: un 2018 a doppia velocità ma Oled rimane la scelta top Il mercato dei Tv in Italia si concentra su dinamiche legate ai pannelli di grandi dimensioni e a modelli con tecnologia premium. Sono questi i criteri per valorizzare al massimo il Natale di LUCA FIGINI

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l 2018 è un anno ibrido per il mercato dei Tv. Nonostante ci siano stati eventi sportivi di una certa importanza, i primi cinque mesi sono stati in contrazione, per poi compensare a partire da giugno con un trend esaltante. “Da gennaio a maggio il segmento del Tv ha fatto segnare una decrescita a valore di circa l’8%”, spiega Alessandro Zearo, Marketing Manager della divisione Home Entertainment di LG. “Analizzando i dati storici in Italia, in corrispondenza di eventi sportivi legati al calcio si è sempre verificata un’impennata di vendite a partire dal mese precedente. Quest’anno mancava l’Italia ai Mondiali e questo ha rappresentato un’incognita. Dunque, a inizio 2018 le attese erano abbastanza conservative. Eppure a partire da giugno, per poi proseguire fino a luglio e agosto, il mercato ha cambiato direzione e il trend è diventato positivo”. Ancora più interessante andare a scorporare come sono avvenute le crescite: “Nel trimestre di espansione sono stati protagonisti i modelli di Tv da 70 pollici: in questo comparto le crescite a valore sono state anche del 107%, anche grazie alle attività di promozione che LG ha attuato sulle gamme da 70” e 75”. Non solo questi prodotti hanno dato riscontri più che positivi: “i Tv da 60” e 65” sono cresciuti del 46% a valore e i modelli da 55” hanno ottenuto un +6% a valore. Il resto del mercato è rimasto piatto o addirittura in contrazione”. “Il dato più importante su cui vorrei concentrarmi riguarda il mese di agosto, che ha fatto registrare +20%. Questo record è frutto dell’apporto degli Oled: nel periodo da gennaio ad agosto sono state vendute in Italia circa 40mila unità. Si consideri che in tutto il 2017 sono statei venduti a volume circa 49mila Oled Tv. Allo stato attuale, la categoria di prodotto sta facendo registrare un incremento aggregato del 70%. Il peso dell’Oled sul totale dei Tv è passato da circa il 5% fino a superare il 9% di quota di mercato. Il cumulato su base annua è circa l’8,5% e prevediamo arriverà al 10% entro la fine dell’anno”. LG rimane il brand portabandiera tecnologico e di market share all’interno della categoria. Senza dimenticare che ci sono anche i Tv UltraHD Lcd: “Le crescite maggiori si concentrano sui modelli a partire da 70” e 60-65” ma anche da 40-43” dove il 4K sta di fatto cannibalizzando le risoluzioni inferiori. In totale, abbiamo visto una crescita in questi segmenti fino al 18%”, spiega Zearo.

NUOVE SFIDE

A settembre, invece, il trend ha rallentato forse scontando la forte crescita

Nel 2018 il Tv di riferimento si è confermato il 55”, dopo che per anni è stato il 40-43” a fare da benchmark registrata sul mese di agosto. Ora ci concentriamo sul periodo natalizio: prevediamo una forte pressione promozionale in occasione del black friday e un dicembre da giocare sulle operazioni orientate al Natale. Per avere un’idea di quanto pesi il periodo del black friday, si consideri che nel 2017 questo ha cubato 65 milioni di euro di fatturato, ovvero quanto la somma delle tre settimane precedenti di novembre: quest’anno la nostra attesa è che possa essere addirittura superiore”. E poi c’è dicembre: “Credo che si confermeranno le tendenze viste finora: crescite a valore, non tanto a volume per via della forte domanda di modelli premium”. Perché i consumatori si stanno concentrando sui grandi polliciaggi e sui modelli di gamma superiore? Spiega Zearo:

“Sono due i motivi che stanno dando vita a questa dinamica di mercato. In primo luogo i Tv a partire da 55” pollici offrono il massimo della tecnologia sul mercato, in primis sicuramente LG Oled ma anche gli Uhd Lcd con risoluzione 4K Hdr e le piattaforme smart di ultimissima generazione come la WebOs 4.0 di LG. Una seconda ragione è anche che ormai 55” Uhd Lcd si possono trovare a prezzi più concorrenziali rispetto al passato. L’erosione del prezzo nei tagli di pannello più grandi ha abbassato le barriere d’ingresso e i televisori grandi sono più accessibili. Il polliciaggio più importante a valore si è confermato il 55” che pesa per il 27% del valore totale dei Tv in Italia. Peraltro i 55” offrono tutte le tecnologie più recenti e d’impatto, a partire dall’UltraHD

fino alle piattaforme smart”. I 55” soddisfano la domanda attuale e potenziale dei consumatori. “Parallelamente è aumentato il numero di Tv all’interno della casa. L’accumulo domestico ha ormai raggiunto una diffusione pari a un televisore per stanza”, spiega Zearo che indica il prezzo come il principale driver per questa elevata densità. “Il Tv viene spostato in altre stanze o case oppure regalato, mentre il modello principale, per esempio in salotto, è sempre quello a cui i consumatori rivolgono le principali attenzioni e dirottano l’investimento”, conclude Zearo. Ecco spiegata anche in altri termini la chiave per proporre i Tv al fine di catturare le attenzioni dei clienti finali: alta qualità d’immagine, modelli con pannelli di generose dimensioni e caratteristiche tecnologiche premium. n

Il router per navigare ovunque in 4G Si chiama Archer MR400, è firmato da TP-Link e oltre alla porta Wan offre anche il vano per Sim card al fine di condividere la connettività 4G/Lte tra più dispositivi di LUCA FIGINI il router di tp-link assicura la massima semplicità di utilizzo, perché il router si configura dall’app per Android e ios oppure dal browser del computer

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ssomiglia a un classico router Wi-Fi dual band con specifica AC1350. Archer MR400 è molto di più. Il dispositivo di TP-Link consente di navigare vìa 4G/Lte perché ospita lo slot per la Sim card e raggiun raggiunge la velocità massima di 150 Mbps in download. È sufficiente sottoscrivere uno dei dati contratti con decine di gigabyte per condivere la rete mobile tra più di dispositivi, casa come in ufficio oppure in mobilità realizzando veri e propri team connessi ovunque ci sia un segna segna-

le cellulare a banda larga. L’Archer MR400 dispone di due antenne per assicurare una stabile potenza di trasmissione e gestisce due reti simultanee a 2,4 GHz (450 Mbps di banda passante) e 5 GHz (867 Mbps di banda passante). Il segreto del router di TPLink è sul retro: si trova il vano per ospitare la Sim in formato standard. Ma non mancano quattro porte Ethernet, di cui una Wan a cui è possibile connettere una linea broadband terreste. In questo modo l’Archer MR400 assicura una flessibilità d’utilizzo senza paragoni, perché può gestire in modo sinergico tutti i tipi di collegamento a Internet: Adsl, a fibra ottica e 4G/Lte. n



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Da Photokina 2018 la “seconda giovinezza” del mercato Photo Molte le novità dal Salone internazionale di Colonia, tutte mirate a un cambio generazionale sia di tecnologia che di target di riferimento: avanti mirrorless e millennials, tengono le reflex di ROBERTO BONIN

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olonia si riconferma ancora una volta capitale europea della fotografia. L’edizione 2018 di photokina ha infatti registrato numeri ancora più interessanti rispetto agli appuntamenti passati che la collocano a pieno diritto tra gli eventi più importanti a livello internazionale nel settore dell’imaging: 812 aziende espositrici provenienti da 51 Paesi e 180mila visitatori di 127 diverse nazionalità, con un considerevole aumento del numero di persone al di sotto dei 30 anni di età. Molte sono state le novità di photokina 2018, a iniziare dalla durata totale dell’evento, passato da sei a quattro giorni, e dalla nuova cadenza annuale della manifestazione, la cui prossima edizione è fissata - altra grande novità per il prossimo mese di maggio. Nuovo anche il concept della kermesse che ha ormai intrapreso un nuovo indirizzo del tutto emozionale, molto più orientato alle nuove tecnologie e alle nuove generazioni, nonché al valore sociale del mezzo fotografico. Se vogliamo, quindi, un orientamento molto più consumer, social e avveniristico, e molto più votato alla comunicazione di ciò che ci sarà piuttosto di quel che c’è già. I primi risultati di questa nuova formula si sono già potuti toccare con mano già alla fine della quattro giorni di Colonia, in cui il connubio di emozioni e presentazione di prodotti ha sicuramente sortito gli effetti desiderati, ossia quelli di poter offrire un equilibrio ottimale fra innovazione e ispirazione, business ed evento. Molte le novità anche sul fronte dei prodotti e delle aziende produttrici presenti in fiera, a cominciare dalle nuove fotocamere mirrorless a pieno e medio formato uscite dai centri di ricerca e sviluppo di Fujifilm, Nikon e Canon, fino ad arrivare all’outsider Huawei con il suo ultimo smartphone di punta, che garantisce immagini di qualità straordinaria con il noto obbiettivo della Leica, le tre telecamere, ma anche l’intelligenza artificiale. O ancora, dalle fotocamere Instax di Fujifilm, in grado non solo di stampare immediatamente, ma anche di rielaborare digitalmente le immagini, fino all’innovativa memory mic senza fili per smartphone presentata da Sennheiser, con cui è possibile produrre in modo semplice e veloce video con un audio di alta qualità. Sul versante delle tecnologie, invece, c’è da registrare la definitiva consacrazione della tecnologia mirrorless a discapito di quella reflex, riservata ormai ai soli professionisti e veri esperti del mondo fotografico, e quindi mirata solo all’alto di gamma. Anche se non si tratta ancora di un “pensionamento” forzato,

sicuramente si può però parlare dell’inizio di un cambio epocale nell’approccio e nella mentalità che vede sempre di più antagonisti i due segmenti reflex e mirrorless.

CANON

Canon ha portato a Colonia la nuova EOS R, la prima fotocamera mirrorless con l’innovativo innesto RF con una connessione a 12 pin, e con la capacità di mettere a fuoco in condizioni di luce scarsa fino a -6 EV. Oltre a offrire un tiraggio di 20 mm e un diametro di 54 mm che consente una flessibilità ancora maggiore nella proget-

tazione di obiettivi, il nuovo sistema EOS R consente infatti di ottenere immagini di qualità in qualunque condizione ci si trovi, grazie alla ricercata combinazione di obiettivi RF ad alte prestazioni, un sensore CMOS full-frame da 35 mm con circa 30,3 milioni di pixel effettivi e il più recente processore d’immagine DIGIC 8. Il Digital Lens Optimizer è poi in grado di corregge fattori come le aberrazioni dell’obiettivo, avvalendosi delle rinnovate capacità degli obiettivi RF di inviare i dati di correzione memorizzati nell’obiettivo al corpo macchina. In questo modo viene ridotto al minimo l’impatto sulla velocità di scatto continuo.

ANCORA UN SUCCESSO PER LA KERMESSE TEDESCA: 180MILA VISITATORI E 812 AZIENDE ESPOSITRICI

EOS R dispone inoltre di Touch and Drag AF, che consente di spostare il punto di messa a fuoco avvalendosi del display touch screen e di selezionare in modo intuitivo le sue 5.655 posizioni AF. Non solo. Questa fotocamera mirrorless dispone anche di numerose funzioni video, consentendo riprese 4K con controllo audio completo, e mettendo a disposizione uno schermo orientabile e touchscreen in grado di offrire numerose angolazioni possibili e focus peaking e focus guide per la messa a fuoco manuale. In più, è anche possibile registrare video a 10 bit su registratore esterno tramite HDMI e utilizzare Canon Log per catturare filmati con un massimo di 12 stop di gamma dinamica a ISO 400, consentendo un grading in post-produzione capace di estrarre ogni sfumatura di colore e dettaglio in luci e ombre. Il corpo macchina EOS è dotato di comandi quasi completamente personalizzabili, mentre il Bluetooth sempre attivo consente di associare uno smartphone a EOS R, inserendo così i dati GPS nelle immagini appena scattate. Infine, è possibile scattare da remoto tramite l’app Canon Camera Connect, garantendo così grande libertà creativa e flessibilità di cattura. Canon ha lanciato anche quattro nuove ottiche: RF 50mm f/1.2L USM, un obiettivo serie L a focale fissa estremamente luminoso, che offre ottimi livelli di dettaglio e nitidezza, oltre a profondità di campo e prestazioni n condizioni di


CREATIVITÀ OGNI GIORNO, PURA E SEMPLICE

Sensore CMOS da 24,2 megapixel • LCD orientabile in 3 direzioni e fino a 180° • Mirino elettronico • Connettività Bluetooth e Wi-Fi Slow Motion HD • Video 4K • Modalità simulazione pellicola • Compatibile con oltre 25 obiettivi

FUJIFILM-XT100.COM


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scarsa illuminazione; RF 24-105mm f/4L IS USM è un obiettivo zoom serie L, un obiettivo full frame con tecnologia Nano USM ideale per le riprese video in tutte quelle occasioni in cui è necessaria una messa a fuoco fluida e dall’aspetto naturale; RF 28-70mm f/2L USM, zoom standard per full frame con un’apertura f/2 costante per tutta l’escursione dello zoom e struttura dell’ottica dotata di un meccanismo di assorbimento degli urti che garantisce un’eccellente resistenza a cadute e impatti nel tempo; RF 35mm f/1.8 IS Macro STM, adatto per la street photography, la fotografia di viaggio e i primi piani.

FUJIFILM

Fujifilm ha presentato a Colonia un’importante novità che segna un momento fondamentale di sviluppo per la sua nota gamma di fotocamere mirrorless Serie X: la nuova XT-3, l’evoluzione di quarta generazione caratterizzata dal nuovo sensore X CMOS 4 retroilluminato da 26 Mpixel senza filtro passa-basso e dal processore di elaborazione delle immagini X-Processor 4, che ha permesso l’aggiunta della nuova funzione “Regolazione Monocromatica” alle modalità di simulazione pellicola FUJIFILM. X-T3 è dotata di un EVF ad alta risoluzione da 3,69 milioni di pixel con un elevato rapporto di ingrandimento di 0,75x. Il ritardo di visualizzazione di soli 0,005 secondi e la frequenza di aggiornamento di ca.100 fps assicurano una visualizzazione uniforme dei movimenti, consentendo di identificare con precisione i movimenti del soggetto e le

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NUOVO FORMAT E NUOVO CONCEPT: IL PROSSIMO APPUNTAMENTO FISSATO DALL’8 ALL’11 MAGGIO 2019 posizioni di messa a fuoco. A differenza dei modelli attuali, lo scatto continuo di 11 fps con l’otturatore meccanico non richiede più l’impugnatura verticale opzionale, consentendo di scattare rapidamente in modo continuo mantenendo il peso della fotocamera basso. Fujifilm XT-3 è anche la prima fotocamera digitale mirrorless APS-C in grado di registrare su scheda SD interna in 4K/60P 4:2:0 10bit. Ed è anche la prima fotocamera digitale mirrorless con APS-C o sensore più grande in grado di produrre 4K/60P 4:2:2 uscita HDMI a 10 bit.

NIKON

Reduce dal fortunato lancio della nuova reflex digitale D3500, Nikon ha scelto photokina per presentare ufficialmente le sue nuove fotocamere mirrorless in formato FX con baionetta Z-mount, con i relativi obiettivi e l’adattatore baionetta. Il nuovo sistema Z-Mount è composto da fotocamere mirrorless caratterizzate da un nuovo innesto dall’ampio diametro, compatibile con obiettivi e accessori NIKKOR. Le mirrorless Nikon Z 7 e Z 6 si caratterizzano per un nuovo sensore CMOS in formato FX Nikon a pieno formato retroilluminato, con AF a rilevazione di fase sul piano focale integrato e un processore di elaborazione dell’immagi-

ne di ultima generazione, l’EXPEED 6. La Z 7 presenta 45,7 Mpixel effettivi e supporta una gamma ISO pari a 64– 25.600. In combinazione con gli obiettivi NIKKOR Z, la fotocamera raggiunge un incredibile livello di nitidezza e dettaglio, fino ai bordi dell’immagine. La Z 6 è una versatile fotocamera in formato FX da 24,5 Mpixel effettivi con una gamma ISO pari a 100–51.200. La Z 7 ha 493 punti AF mentre la Z 6 ne ha 273 ed entrambe le fotocamere consentono una copertura di circa il 90% dell’area di immagine sia in orizzontale sia in verticale. Questo sistema AF ibrido usa un algoritmo ottimizzato per il sensore in formato FX, utile a passare automaticamente dall’AF a rilevazione di fase sul piano focale all’AF con rilevazione del contrasto. Le Nikon Z 7 e Z 6 si caratterizzano anche per il processore di elaborazione delle immagini EXPEED 6 che sfrutta l’incredibile potere risolvente degli obiettivi NIKKOR Z-Mount e NIKKOR FMount per riprendere i soggetti con una nitidezza mai vista prima e con un disturbo fotografico drasticamente ridotto. Inoltre, è stata aggiunta un’opzione di nitidezza “Mid-range” ai parametri di Picture Control. Le fotocamere offrono anche 20 opzioni di Creative Picture Control, per agevolare l’espressione creativa. Il livello dell’effetto si regola da 0 a 10. Entrambe le fotocamere sono dotate di mirino elettronico per il quale è stato adottato il pannello OLED a 3,690k punti. Le Nikon Z 7 e Z 6 supportano, in più, la registrazione di filmati non solo in formato pieno 4K UHD/24/25/30p, usando il formato video FX, ma anche di filmati full-HD/120p. Le fotocamere Z 7 e Z 6, infine, sono dotate della funzione di stabilizzazione riduzione vibrazioni.

PANASONIC

Panasonic ha accolto le nuove richieste di mercato con l’introduzione della nuova serie Full-Frame LUMIX S, composta da dispositivi evoluti e user-friendly, caratterizzati da un’alta definizione e da un

elevato livello di espressività raggiunto con il nuovo sensore d’immagine Full-Frame da 35 mm e con il nuovo motore di elaborazione delle immagini. Più in particolare, si tratta del prima fotocamera Full-Frame capace di supportare riprese video 4K 60p/50p in una fotocamera digitale mirrorless Full- Frame a obiettivo singolo, nonché la prima fotocamera Full-Frame dotata di stabilizzatore d’immagine Dual I.S., che permette scatti a mano libera di scene buie o distanti. Non solo. Le nuove arrivate in casa Panasonic saranno anche dotate di doppio slot per schede di memoria XQD e SD, oltre che un display rugged LCD triassiale estraibile. La fotocamera Leica L-Mount, permette inoltre l’utilizzo di lenti intercambiabili che coincidono con le caratteristiche L-Mount dei partners 4 Leica Camera e Sigma.

SONY

Rinviato di qualche mese il lancio della tanto attesa nuova mirrorless APSC che porterà avanti la linea a6xxx di Sony, il brand giapponese si è concentrata sulle ultime novità presentate, come la Alpha 9 e le due nuove Cyber-shot travel compatte con zoom esteso DSC-HX99 e DSC-XX95. Diversamente, il focus della multinazionale giapponese è stato posto sulla nuova linea di obiettivi full-frame della serie G Master, grazie al debutto del nuovo obiettivo a focale fissa da 24 mm F1,4. Anche a F1,4, l’FE 24 mm F1,4 GM offre una risoluzione elevata su tutta l’inquadratura, grazie al nuovo design ottico che comprende 10 gruppi con 13 elementi. L’integrazione di due elementi XA elimina efficacemente i riflessi sagittali per una riproduzione precisa delle sorgenti di luce puntiforme, così da rendere l’FE 24 mm F1,4 GM una scelta estremamente interessante per gli appassionati di fotografia di cieli stellati. L’esclusivo rivestimento antiriflesso ai nanocristalli di Sony riduce poi i riflessi e gli effetti ghost per assicurare una nitidezza estrema, anche in quei paesaggi in cui la posizione del sole può risultare difficile per un’ottica tradizionale. Oltre alle funzionalità adatte per paesaggi e cieli stellati, l’FE 24 mm F1,4 GM offre prestazioni elevate anche per i primi piani con la lunghezza focale di 0,24 metri e assicura un bokeh naturale e morbido. n


M I R R O R L E S S R E I N V E N T E D I L

N U O V O

N E L L E

P U N T O

D I

P R E S T A Z I O N I

R I F E R I M E N T O O T T I C H E

Che si tratti di foto o video, la nuova serie Z full-frame supera i limiti conosciuti in termini di qualità delle immagini e capacità ottiche, grazie al nuovissimo innesto a baionetta Z. Libera la tua creatività con la nuova generazione di obiettivi NIKKOR Z o scegli tra i circa 360 obiettivi NIKKOR F compatibili*. Goditi l’esperienza rivoluzionaria delle prestazioni ottiche offerte dal nuovo straordinario e compatto sistema Nikon Z. V E L O C I TÀ D I S C AT TO F I N O A 9 F P S | 4 9 3 P U N T I A F | V I D E O 4 K U H D S I S T E M A D I S TA B I L I Z Z A Z I O N E V R A 5 A S S I | M I R I N O E L E T T R O N I C O | Q U A D V G A *In abbinamento con l’adattatore a baionetta dedicato. Qualche obiettivo potrebbe operare con alcune limitazioni.


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ottobre 2018

CONSUMER ELECTRONICS SELLER

Shopper First Retail per capire cosa vogliono i consumatori Attraverso l’analisi delle risposte di oltre 6mila consumatori e delle visite ai principali siti di e-commerce (1,4 miliardi di views) è stato possibile fotografare il cliente finale italiano di LUCA FIGINI

negozio. Il 75% delle chiavi di ricerca utilizzate dai consumatori sull’e-commerce cambia con regolarità mensile, a dimostrazione della rapidità con cui le persone vanno alla ricerca di nuovi prodotti, marchi e servizi. I modelli più venduti on-line cambiano su base mensile (59%): significa che rivenditori e marchi sono obbligati a seguire un flusso che muta quasi in tempo reale.

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e carte fedeltà esistono da una trentina d’anni ma in Italia è diventata solo uno strumento per garantire premi, non già per studiare i comportamenti dei clienti final. Tant’è che, secondo una ricerca condotta da Salesforce, circa due terzi (64%) dei consumatori avvertono la sensazione che le insegne di cui sono clienti non li conoscano così bene. La seconda edizione del report “Shopper First Retailing” ha esaminato le nuove regole che guidano il settore retail attraverso con un’indagine su 6mila consumatori in sei Paesi diversi. Sintetizziamo i risultati in cinque punti chiave:

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Aziende ed e-commerce stanno “spremendo” i retailer. Da una parte i negozi spiccano per il servizio clienti, dall’altra i siti Web di vendita (di brand o pure player) rimangono i preferiti dai consumatori. Gli e-commerce multimarca hanno ricevuto punteggi migliori per quanto riguarda prezzo, varietà e disponibilità dei prodotti. Dunque, i retailer devono sfruttare il punto di forza giocato dal servizio per modernizzare le tecniche di vendita attraverso nuovi strumenti come le videochat o i chat-bot sempre attivi e migliorando la percezione su qualità ed estensione dell’offerta.

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Gli e-commerce multimarca vincono sui terreni della fidelizzazione e della preferenza a partire dal secondo acquisto. Si evince che l’obiettivo da perseguire consiste nello stabilire una relazione (e un flusso di entrate) a lungo termine con il consumatore. Trovandosi nella situazione di dover acquistare un prodotto per la prima volta: il 50% dei consumatori dichiara di optare per il negozio; il 31% tramite siti di e-commerce multimarca; il 19% dal sito del brand. La situazione cambia radicalmente a parti-

DEALER

re dal secondo acquisto: i siti multimarca e multi-categoria hanno la preferenza: il 47% dei clienti dichiara di sceglierli come canali d’acquisto primari; il 34% opta per il negozio; il 20% si rivolge all’e-commerce del brand. Sul nuovo campo di battaglia degli acquisti ripetuti nel tempo servono agilità, fidelizzazione e personalizzazione.

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Lo smartphone è diventato un canale di acquisto prioritario. Il punto vendita non è superato: il 46% dei clienti preferisce ancora acquistare in un punto vendita fisico, mentre il 35% si orienta verso l’online e il 18% compra da mobile. Dato ancora più interessante è che il 71% dei clienti finali utilizza il dispositivo mobile nei negozi (l’incidenza sale all’83% tra 18 e 44 anni), rispetto al 62% del 2017. Le attività svolte in questi casi spaziano dall’acquisto alla

lettura delle recensioni dei prodotti. Si riscontra un punteggio medio di 1,74 su 5 relativamente all’esperienza mobile all’interno del punto vendita: mancano attività di ingaggio (call-to-action), app e funzioni dedicate del retailer. L’omnicanalità passa anche dalla capacità di sfruttare meglio le potenzialità offerte dall’uso degli smartphone sulle superfici, che si concretizza nell’utilizzo mirato di app specifiche (in aggiunta a quelle classiche di e-commerce), geofencing, Sms e social media.

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Inizia la nuova era del fast retail: i clienti finali prediligono i rivenditori capaci di muoversi alla loro velocità. Vale a dire essere sempre all’altezza di soddisfare le aspettative dei consumatori, per esempio il 69% di questi ritiene importante il poter vedere nuovi prodotti esposti ogni volta che entrano in un

anno 1 - numero 5

La Publiedim S.r.l. Direzione, amministrazione e pubblicità: via Matteo Civitali, 51 - 20148 Milano Telefono: 02.48703201 r.a. leader@publiedim.com redazione@publiedim.com grafica@publiedim.com Testata periodica iscritta nel Registro della Stampa presso il Tribunale di Milano il 09/04/2018 con il numero 109. Iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il n. 6107.

Le aziende “vincono” per valori, personalizzazione dell’offerta e servizio fornito. I clienti finali premiano i retailer che sanno dare valore alla relazione. Sul fronte dei “valori”, il 45% dei consumatori è più propenso a comprare se chi vende dona parte del ricavato in beneficienza e prediligono brand che sanno creare una connessione emotiva. Per quanto riguarda la “personalizzazione”, solo il 6% di chi acquista online clicca sui prodotti che gli vengono consigliati tramite algoritmo (questi clienti pesano per il 37% sul fatturato delle aziende). In un panorama in cui il 64% dei consumatori afferma che brand da cui comprano non li conoscano veramente, la personalizzazione basata sugli algoritmi si rivela essere uno strumento fondamentale. L’84% degli intervistati che ha usufruito di promozioni e/o offerte personalizzate è interessato a riceverne altre in futuro. Il 68% è concorde sul fatto che i brand stiano migliorando la propria capacità di selezionare e proporre offerte studiate sulle preferenze di chi compra. Infine, il servizio impatta su richieste in merito all’assistenza all’acquisto, anche in caso di un approccio self-service con forum e chatbot. L’obiettivo è permettere ai clienti finali di trovare risposte, anche in modo autonomo. In questo aspetto gioca un ruolo importante il contesto del retail: in ogni touch point bisogna dimostrare di ascoltare il consumatore, intercettando i desideri specifici e consolidando le relazioni di fiducia. n

ottobre 2018 Testate del Gruppo Leader - Dealer Mono by Ei dal 1960 EiMag.it - www.eimag.it - www.eimagpro.it iGizmo.it - www.igizmo.it Direttore Responsabile Luca Figini luca.figini@publiedim.com Direttore Editoriale Fiorenza Moradei fiorenza.moradei@publiedim.com Coordinamento Redazionale Roberto Bonin roberto.bonin@publiedim.com

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*Fonte: IDC WLAN Tracker

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* LG OLED TV dal 2013 è il TV OLED più venduto al mondo. Fonte dati IHS Markit, Technology Group, TV Sets Market Tracker, Q4 2017. Il posizionamento non è un endorsement di LG. Eventuali rischi derivanti dall’uso di questi dati ricadono sulle terze parti fruitrici. Per maggiori dettagli www.technology.ihs.com


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