Il piccolo libro della cellulite (preview)

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Carlo Delucca

IL PICCOLO LIBRO DELLA CELLULITE La cellulite ha fatto CRACKLE!

Edizione italiana

Edizioni ZUCCARI


Introduzione

© Copyright marzo 2006 by ZUCCARI s.r.l. Via del Commercio 66/68, 38100 Trento, Italia Tel. (39) 0461 420 527 - Fax (39) 0461 820 620 www.zuccari.com info@zuccari.com

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Avete mai pensato che la cellulite è una prerogativa squisitamente femminile? Senza contare che un po’ di pelle a materasso vi dà un enorme potere d’acquisto: basta qualche rotolino qua e là per spalancarvi le porte dello sterminato, ribollente mercato dei prodotti anticellulite. Chi non ce l’ha è fuori dal gioco. Per tutte le altre, che possono dimostrare di avere almeno un po’ di pelle a buccia d’arancia, in esclusiva per loro, ecco centinaia e centinaia di creme, cremine, unguenti, pozioni miracolose... Dai prodotti che servono a rassodare il tessuto, a quelli che riducono l’accumulo di acqua; ad altri ancora che “bruciano” i grassi, fino a quelli che promettono di far perdere centimetri: c’è solo l’imbarazzo della scelta. In realtà, come vedremo, la cellulite è una vera e propria patologia e, come tale, deve essere seguita da un medico. I prodotti cosmetici invece sono destinati a combattere gli inestetismi causati dalla cellulite, e la loro azione si rivolge al trattamento degli strati superficiali della pelle. Tuttavia alcuni produttori di cosmetici giocano sull’ambiguità dei termini spacciando indebitamente questa o quella crema come “anticellulite” tout court. Per questo motivo, come operatori del settore, abbiamo sentito il bisogno di pubblicare il presente libro: per fare un po’ di chiarezza ed aiutare la consumatrice accorta a non farsi abbindolare. Non è sempre facile, infatti, destreggiarsi fra un mercato esuberante e aggressivo da una parte e una patologia che viene data per scontata dall’altra. Il manuale per sopravvivere alla cellulite e agli anticellulite si articola in tre capitoli, dedicati ciascuno ad un aspetto specifico del problema. Il primo spiega in modo semplice e chiaro cos’è la cellulite: una patologia che colpisce il pannicolo adiposo. Ne vengono descritti il decorso, le possibili cause e gli aspetti psicosomatici. In conclusione si presentano le terapie mediche più frequentemente impiegate per curarla. Il secondo capitolo si occupa dell’aspetto più propriamente estetico: dopo una presentazione dei prodotti per uso esterno ed interno, si passa ad una breve panoramica su alcuni princìpi attivi tradizionalmente impie5


gati nel trattamento degli inestetismi. Nel terzo capitolo scoprirete finalmente perchè la cellulite ha fatto CRACKLE! Curiose? Tranquille: spiegheremo tutto a tempo debito. Per ora diciamo soltanto che si tratta di una... frizzante tecnologia, che consente di sfruttare al massimo il potenziale dei princÏpi attivi presenti nella formula di un prodotto cosmetico rendendo le armi per combattere gli inestetismi della cellulite efficaci come non mai!

CAPITOLO 1:

La cellulite

A pag. 53 approfondimento sulla

Crackle TechnologyÂŽ

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La cellulite L’inestetismo e il disagio psicologico provocati dalla cellulite sono temi che interessano moltissimo l’universo femminile. Le donne, si sa, amano discutere dei loro problemi, soprattutto se possono aggiungervi la loro esperienza personale: col risultato che spesso non è facile districarsi tra sentito dire, dati scientifici e i racconti delle amiche. C’è persino chi dice che l’unica cosa da fare sia rassegnarsi agli inestetismi che la cellulite provoca, che sono l’inevitabile croce della vita di ogni donna. Si tratta, in questo caso, di terrorismo psicologico, che finisce per deresponsabilizzare la donna, inducendola ad accettare supinamente la sua condizione, invece di stimolarla a darsi da fare per porvi rimedio. In realtà, anche nei casi più seri, in cui l’aspetto della cute appare più compromesso, è sempre possibile fare qualcosa. Anzi, quanto maggiore è la gravità della situazione, tanto maggiore dovrebbe essere l’incentivo a darsi da fare: siamo o non siamo responsabili della salute del nostro corpo e della nostra anima? Solo per chi si lascia convincere che non c’è nulla da fare, non c’è davvero più nulla da fare.

1. Cos’è la cellulite? La prima mossa in ogni battaglia, diceva Sun Tzu ne L’Arte della Guerra, è cercare di conoscere il nemico. Come si può combattere efficacemente qualcosa che non si conosce? Cellulite è il termine usato comunemente per descrivere uno stato di sofferenza del tessuto adiposo sottocutaneo; stato che in termini medici viene denominato più precisamente Pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica (PEF). Comunque lo si chiami, il problema che affligge le donne rimane lo stesso: antiestetici cuscinetti di grasso, in qualche caso doloranti, localizzati

9 CAPITOLO 1: La cellulite


Dove nasce la cellulite? Anche se gli effetti sono visibili superficialmente, la cellulite ha origini più profonde, nel pannicolo adiposo sottocutaneo.

EPIDERMIDE

gono depositati all’interno delle cellule e... si finisce per ingrassare! Questo secondo caso è purtroppo sempre più frequente nei paesi sviluppati, in cui la disponibilità di cibo è praticamente illimitata e le pressioni sociali ed economiche spingono ad assumerne molto più di quanto sia effettivamente necessario. Ma ritorniamo alla cellulite: l’abbiamo definita pannicolopatia, ricordate?

DERMA

STRATO SOTTOCUTANEO IN CUI SI FORMA LA CELLULITE CAPILLARE

soprattutto su glutei e cosce. Sebbene spesso ci si limiti a considerare l’effetto superficiale, per così dire epidermico, della cellulite, le radici del fenomeno sono un po’ più profonde e si collocano nello strato cutaneo inferiore, nell’ipoderma. Il pannicolo adiposo, cioè lo strato cutaneo formato da cellule contenenti prevalentemente grasso, è una parte importantissima della pelle, anche se tante donne ne farebbero volentieri a meno! Protegge gli organi interni dagli urti ed è un ottimo isolante contro il freddo. Ma le sue funzioni non si limitano a questo: rappresenta soprattutto la riserva d’energia dell’intero organismo. È qui che si pareggia il bilancio fra le energie introdotte e quelle effettivamente consumate. Se le prime sono inferiori alle seconde, ossia mangiamo meno di quanto consumiamo, nell’ipoderma inizia un processo detto lipolisi, per cui gli adipociti rilasciano il grasso immagazzinato, immettendolo nella circolazione sanguigna. In questo modo può venir utilizzato per la produzione di energia. E si dimagrisce! Se al contrario, le calorie introdotte eccedono quelle consumate, si attiva il processo opposto, detto liposintesi: i grassi ricavati dagli alimenti ven-

L’accumulo di tossine e grassi negli spazi interstiziali determina uno stiramento delle fibre di collagene con conseguente formazione dei rigonfiamenti superficiali.

TESSUTTO CONNETTIVO FIBROSO CONTRATTO VENE

VASI LINFATICI

Pelle a buccia d’arancia - Fascia muscolare

Pathos in greco significa dolore e sofferenza. È precisamente quello che accade: questo tessuto così importante degenera, diventa dolorante e non riesce più a svolgere le funzioni che gli competono. Il fatto che si tratti di una sorta di “magazzino” per l’organismo non deve trarre in inganno!

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CAPITOLO 1: La cellulite


Quando è in buona salute, infatti, il tessuto non è affatto inerte o statico, ma dinamico, metabolicamente attivo e irrorato dal microcircolo. Come in qualsiasi magazzino è necessario che le merci vengano conservate ordinatamente, che sia possibile reperirle e mobilitarle in tempi brevi e che le vie per accedere ai vari reparti siano sgombre. La cellulite è l’equivalente di un magazzino malgestito, dove le cose sono accatastate alla rinfusa, mescolate, praticamente inaccessibili e gli addetti non riescono più ad entrarci o... ad uscirne: alcuni finiscono addirittura per morirci dentro. La causa diretta della cellulite risiede infatti nelle alterazioni della microcircolazione locale che, nel tempo, compromettono la funzionalità del tessuto: le riserve di grasso accumulate nel pannicolo adiposo affetto da cellulite non sono più direttamente utilizzabili dall’organismo. Questo è uno dei motivi per cui le diete e la pratica di attività sportiva non sono sufficienti, da sole, a risolvere il problema.

2. Le difficoltà di microcircolazione determinano a loro volta l’insorgere di alcuni importanti effetti collaterali: Ipertrofia delle cellule adipose le cui riserve di grasso non vengono sfruttate;

Ristagno dei liquidi e delle tossine negli spazi intercellulari, con conseguente rigonfiamento della zona colpita;

Stiramento del tessuto connettivo fibroso sottoposto a tensione costante;

Rottura e lacerazioni nella membrana citoplasmatica dei lipociti, con conseguente fuoriuscita del materiale cellulare nel tessuto; Degenerazione strutturale su larga scala, la cosiddetta lipodistrofia.

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CAPITOLO 1: La cellulite


3. Stadi di sviluppo della cellulite; ovvero l’importanza di agire tempestivamente. Il cataclisma che abbiamo descritto nel capitolo precedente non accade in una notte! Il processo che porta alla formazione della cellulite è lungo e passa attraverso fasi distinte.

Fase predisponente Si tratta di un periodo di “incubazione”, in cui viene preparato il terreno adatto alla formazione della cellulite. Senza che si verifichino alterazioni strutturali, la circolazione venosa e linfatica rallentano progressivamente, a causa di abitudini insalubri come sedentarietà, eccessi alimentari, fumo, ritmi di vita stressanti ecc. La pelle diventa molle, a causa degli edemi incipienti.

Fase edematosa Le cellule adipose si gonfiano e si distanziano fra loro, comprimendo e stirando le fibre di collagene del connettivo. Alcuni vasi capillari si rompono: il sangue arterioso non è più in grado di ossigenare adeguatamente il tessuto, e quello venoso non riesce a portare via le scorie metaboliche. In questa fase, in cui compare la cosiddetta pelle a buccia d’arancia, il processo è ancora completamente reversibile. Iniziano anche a manifestarsi le prime parestesie (alterazioni della sensibilità cutanea).

Fase fibrosa

Inizia con la formazione dei micronoduli, strutture rotondeggianti di piccole dimensioni (grandi circa come biglie), incapsulate in fibrille di collagene che ostacolano ulteriormente gli scambi metabolici. Il tessuto inizia a sclerotizzarsi, con conseguente perdita di funzionalità. Tale ispessimento è causato dall’ipercheratosi, dovuta alla presenza delle cellule morte. I rigonfiamenti assumono dimensioni palpabili e la zona è dolorante alla pressione.

Fase sclerotica

I micronoduli evolvono fino a diventare macronoduli, raggiungendo le dimensioni di una noce. Queste strutture sono alquanto evidenti e dolorose alla palpazione. Le fibrille di collagene formano ormai una fitta rete, intricata ed aderente alla fascia muscolare, la cui sclerotizzazione è irreversibile. Un ulteriore aggravamento di questa fase comporta ipotermia della zona interessata che diventa dolente anche in assenza di stimolazione meccanica e la formazione di striature cutanee, dette marezzature.

4. Alle origini del problema: quali sono le principali cause della cellulite? È difficile scardinare l’idea, radicata nell’immaginario femminile, che la cellulite sia un problema che non ha sostanzialmente a che fare con il grasso. Questo si accumula in particolari cellule sottocutanee, gli adipociti. Escludendo le cause patologiche, il suo eccesso è riconducibile direttamente alla dieta troppo ricca o squilibrata e all’insufficiente attività fisica. Ciò dà luogo a fenomeni di adiposità localizzata, che non sono di per sè considerati patologici. La cellulite, invece, consiste nell’accumulo di sostanze di scarto e anche di grassi negli spazi interstiziali, cioè fra una cellula e l’altra. Ecco i principali fattori considerati responsabili dello sviluppo della patologia.

Scompensi e fluttuazioni ormonali Si tratta di una causa connaturata, contro cui le donne possono fare ben poco. I responsabili diretti sono i picchi ormonali che si determinano mensilmente, durante il ciclo mestruale, o in determinati periodi della vita (pubertà, gravidanza e menopausa). Ormoni come gli estrogeni e la prolattina, per esempio, stimolano il tessuto a trattenere più acqua, l’insulina invece aumenta la liposintesi. Nel delicato periodo della gravidanza, poi, si associano altri fattori come

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CAPITOLO 1: La cellulite


sedentarietà, stitichezza, pressione addominale ecc. che predispongono allo sviluppo del problema. Anche l’uso di contraccettivi ormonali può essere all’origine dei problemi cutanei determinati dalla cellulite. La struttura del derma femminile è meno compatta rispetto a quella maschile; il tessuto cutaneo delle donne è notevolmente predisposto a trattenere acqua e tossine. Avendo una tramatura più larga si presta maggiormente ad accumulare “sporcizia” negli spazi interstiziali, insieme alle molecole di grasso. Certo, la pelle femminile è molto morbida e delicata (cosa che costituisce gran parte del suo fascino), ma è anche poco stabile e risponde con maggiore facilità alle sollecitazioni meccaniche.

5. Cattiva alimentazione L’eccesso di grasso non causa direttamente la cellulite, ma è all’origine di quelle alterazioni del microcircolo che, come abbiamo visto, preparano il terreno all’insorgenza del fenomeno. In genere, poi un’alimentazione scadente sotto il profilo nutrizionale (junk-food, fritti, alimenti eccessivamente elaborati o ricchi di additivi) determina un significativo incremento sia nell’introduzione che nella produzione endogena di tossine, inibendone al contempo l’eliminazione. L’obesità, inoltre, riduce notevolmente la capacità respiratoria, la propensione a praticare attività fisica e la qualità della vita in generale.

Ereditarietà Studi statistici hanno evidenziato l’esistenza di una predisposizione familiare legata a fattori genetici, ad esempio riguardo alla sensibilità ormonale e alla fragilità capillare. Non sempre, tuttavia, è possibile districare il fattore genetico da quello culturale, che condiziona comportamenti importanti come le abitudini alimentari, l’attività fisica ecc.

Stress Lo stress causato da uno stile di vita frenetico si ripercuote su tutto l’organismo. Il corpo dà fondo alle sue riserve di energia fisica e spirituale. Altre volte lo stress viene scaricato concedendosi qualche vizio o cattiva abitudine: fumo, eccessi alimentari (o alternanza di diete e abbuffate), abuso di farmaci, scarso riposo notturno, cambiamenti repentini di abitudini che non rispettano i bioritmi naturali. Tutti questi fattori concorrono a creare uno stato di squilibrio psicofisico che altera la funzionalità dell’ipotalamo.

6. Indumenti inadeguati Vestiti e indumenti intimi eccessivamente attillati, ad esempio calze, jeans, body, comprimono gli arti inferiori e ne rallentano la circolazione sanguigna. Da evitare sono soprattutto i capi che hanno un bordo rigido attorno all’inguine. Anche le spalline del reggiseno possono ostacolare la circolazione a livello del braccio e della spalla. Infine l’abitudine all’uso di calzature con il tacco troppo alto deforma la postura del piede e dei polpacci, impedendone il corretto drenaggio.

7. Ve ne siete accorte? Non tutte le parti del corpo sono egualmente predisposte allo sviluppo della cellulite. LOCALIZZAZIONE PRIMARIA

Interno coscia In genere si tratta di cellulite flaccida e molle. Spesso è causata dall’utilizzo di pantaloni stretti che “tagliano” sull’inguine. 16

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CAPITOLO 1: La cellulite


Esterno coscia In questa zona spesso la disposizione dei depositi segue la linea di compressione degli indumenti troppo stretti.

Zona posteriore L’accumulo in questa zona è dovuto all’eccessiva sedentarietà. Tipicamente, quando il soggetto è in piedi compaiono cascate di tessuto inflaccidito. Sono molto evidenti i rilievi a buccia d’arancia.

8. Psicosomatologia della cellulite. A livello fisico la cellulite si caratterizza per due aspetti che sono a loro volta espressione di un duplice disagio psicoemotivo.

Accumulo di grasso

Braccia

L’arrotondamento delle forme indica il desiderio di evitare conflitti e contemporaneamente il bisogno di protezione e sicurezza. L’Io arretra dietro la barriera di grasso che crea fra sé ed il mondo. Spesso il bisogno di protezione è tanto forte che si ingrassa anche senza mangiare di più. Il corpo semplicemente abbassa il metabolismo, mettendosi, per così dire, sulla difensiva.

Nella fascia interna il tessuto è molto molle, in quella esterna si presenta leggermente più compatto.

Ristagno di liquidi

LOCALIZZAZIONE SECONDARIA

Spalle Compare solitamente in età avanzata: comincia dal collo fino a congiungersi con i depositi sub-ascellari.

Zone colpite della cellulite

Localizzazione primaria Localizzazione secondaria

Questo secondo aspetto è il più caratteristico della cellulite. Così come l’acqua ristagna imprigionata nel tessuto, nello stesso modo l’energia che le è associata rimane bloccata. La forza creativa del soggetto e le sue potenzialità ci sono, ma rimangono inibite e latenti. Quanto più la situazione si trascina, tanto più è probabile che esse finiscano per esplodere o, al contrario, per inaridirsi definitivamente. Nella simbologia archetipica, all’acqua corrisponde la sfera delle emozioni e dei sentimenti, che sono fluidi e mutevoli come questo elemento. Spesso il blocco energetico è causato dall’incapacità o dalla non volontà di elaborare un conflitto psico-emotivo. Ad ogni struttura corporea ne corrisponde una mentale: significante è pure la parte del corpo colpita dal fenomeno, in genere le gambe. A livello inconscio esse sono l’immagine del nostro progredire lungo il percorso esistenziale. L’appesantimento provocato dalla cellulite indica il tentativo di opporre resistenza alla direzione verso la quale la vita ci trascina, dal momento che non si ha la forza spirituale necessaria per invertire la rotta. Per chi non volesse trascurare neppure questo aspetto del fenomeno, sono utili tutte le tecniche che consentano di recuperare l’equilibrio interiore: Reiki, Rebirthing, ecc. Non è affatto da escludere che l’origine del conflitto si collochi anche molto indietro nella storia personale di ciascuno.

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In altri casi il blocco energetico può essere provocato, non da un evento passato, ma da insicurezza o timore per il futuro. Abbiamo visto che frequentemente la cellulite insorge in periodi critici per la donna, che comportano la sua trasformazione radicale: da bambina a ragazza, da donna a madre. In ognuna di queste fasi è combattuta tra il desiderio di realizzarsi e la paura di cambiare. Ad esempio in gravidanza spesso il desiderio di avere un bambino è accompagnato da timori, incubi, senso di inadeguatezza ecc. Il conflitto è così forte che sono frequentissime somatizzazioni come episodi di nausea e vomito. In questi casi la scienza erboristica ricorre alla melissa e allo zenzero, due piante molto legate all’archetipo femminino.

9. Campanelli d’allarme: esistono dei sintomi specifici che permettano di individuare il problema? Se da un lato è importante intervenire tempestivamente là dove si riscontri il problema, d’altro canto sono anche da evitare inutili allarmismi: sentirsi “rotondette” su fianchi e cosce non è un motivo sufficiente per autodiagnosticarsi la cellulite. Molte donne presentano costituzionalmente un habitus ginoide accentuato, ossia hanno una struttura fisica in cui le caratteristiche tipiche del sesso femminile appaiono: fianchi larghi, una certa ipotonia muscolare dei glutei accompagnata da un relativo accumulo di adiposità localizzata. Questa condizione, che in epoche precedenti alla nostra era assai apprezzata dall’occhio maschile, non ha nulla di patologico. Sono altri i segnali che devono destare la nostra preoccupazione.

Senso persistente di pesantezza agli arti inferiori Le gambe si affaticano facilmente, anche in seguito a sforzi ridotti. I piedi sono spesso freddi.

Dolore alla palpazione Si avverte una sensazione spiacevole in caso di manipolazione della zona interessata.

Comparsa di irregolarità sulla superficie cutanea I rigonfiamenti caratteristici della pelle a buccia d’arancia sono visibili anche senza comprimere la pelle. Quando si stringe il tessuto fra due dita, infatti, si evidenziano i rilievi delle papille del derma che sono formazioni anatomiche strutturali e sono presenti anche negli uomini. Spesso, tuttavia, vengono confusi con i micronoduli di cui abbiamo parlato, generando timori infondati. Nel caso di vera cellulite, poi, la pelle appare frequentemente marezzata, ossia increspata da leggere ondulazioni.

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10. Come è possibile affrontare il problema? Quali sono le possibili soluzioni? Esistono due tipi di approccio per affrontare il problema della cellulite.

A. Approccio sintomatico È rivolto prevalentemente contro i depositi di grasso e tossine e consiste nella loro riduzione o asportazione. Può procedere per via chimica o meccanica. In questo caso ci si concentra soprattutto sugli effetti visibili, cercando di ridurre l’inestetismo.

siano stati rimossi gli edemi e le tossine che ostacolavano gli scambi metabolici. Questo tipo di risultato si può ottenere attraverso l’uso di un drenante che, facilitando il compito di fegato e reni, aiuti l’organismo ad espellere le tossine. L’ultima tappa consiste ora nel bruciare i grassi, aumentando l’attività fisica.

B. Approccio causale Agisce a monte del problema, concentrandosi sui fattori che l’hanno determinato ed evitando che esso possa ripresentarsi in futuro. Consiste nel correggere le cattive abitudini che ne hanno determinato l’insorgenza. Particolarmente importanti sono l’attività fisica e una corretta igiene alimentare. Per quanto riguarda più specificamente la cura del tessuto cutaneo compromesso, indipendentemente dal metodo terapeutico scelto, si cerca di conseguire due risultati.

A. Ripristino della funzionalità tissutale In primo luogo occorre stimolare la circolazione sanguigna: è il sangue a caricarsi delle tossine e a trasportarle via con sé, liberando progressivamente la zona interessata. A questo scopo sono utili sia prodotti detti vasodilatatori o rubefacenti oppure la stimolazione locale del tessuto (meccanica o elettrica). Stimolando il microcircolo, si rimette letteralmente in moto il tessuto, impedendo accumuli ulteriori di tossine e rendendolo più reattivo ai trattamenti successivi.

B. Eliminazione dei depositi sottocutanei Una volta che il tessuto sia stato risvegliato, è il momento di incentivarlo a consumare il grasso accumulato. Questo può avvenire solo dopo che

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11. Quali sono le cure più efficaci? Esistono diversi tipi di stimolazioni, fisiche e chimiche, intese a riattivare la microcircolazione, favorendo il riassorbimento e l’eliminazione dei depositi di grasso e tossine.

Mesoterapia Viene praticata attraverso l’iniezione di farmaci specifici. Vengono impiegati da 3 a 18 aghi multiniettori, lunghi meno di mezzo centimetro, disposti in linea o lungo una circonferenza. Il trattamento è piuttosto traumatico in quanto colpisce direttamente il tessuto sofferente. Per questo occorre osservare particolari cautele sia nel dosaggio dei farmaci (che variano a seconda dei tipi specifici di cellulite) sia nello stabilire modi e tempi della terapia. È di competenza del medico valutare se e come procedere al trattamento, accertandosi che la paziente non soffra di allergie, e che non si sviluppino ematomi o altre complicazioni. Il trattamento, di per sé, è indolore e viene praticato inizialmente con cadenza settimanale e mensile in seguito, come terapia di mantenimento.

Laser-terapia Anche attraverso il laser è possibile raggiungere direttamente l’unità microvascolare, migliorando l’ossigenazione tissutale e gli scambi metabolici cellulari. Si stimola così il naturale drenaggio della zona trattata. La laser-terapia è consigliata nei casi di cellulite molle con edema diffuso del tessuto. Non ha sostanzialmente controindicazioni e non è dolorosa, tanto che viene anche praticata come trattamento preliminare per il tessuto che deve esser sottoposto a intervento chirurgico.

Ionoforesi Anche la ionoforesi ricorre all’applicazione locale di corrente elettrica a basso voltaggio. Lo scopo è favorire l’assorbimento, da parte del tessuto, di farmaci o principi attivi specifici. Questi servono in genere a stimolare il metabolismo o hanno effetto antinfiammatorio, antiedematoso o vasoprotettivo.

Anche in questo caso è necessario ricorrere alla valutazione di un medico specialista, in grado di calibrare adeguatamente il trattamento. Attualmente si preferiscono alla ionoforesi altre terapie che consentono una maggiore precisione nell’individuazione delle zone da trattare. La ionoforesi viene comunque utilizzata in concomitanza con altre metodiche.

Utrasuonoterapia Il tessuto da trattare viene sottoposto a vibrazioni ultrasoniche, la cui frequenza è troppo alta per essere percepita dall’orecchio umano. Attraversando la pelle, gli ultrasuoni determinano due tipi di conseguenze.

1. Accelerazione del metabolismo, dovuta al fatto che le vibrazioni stimolano la permeabilità della membrana cellulare. Gli ultrasuoni sono inoltre in grado di bruciare i triglicerdi intrappolati nel tessuto. 2. Ipertermia, in conseguenza della cessione di energia da parte della vibrazione al tessuto. Ne traggono grande beneficio la microcircolazione e il trofismo del tessuto. Questa terapia è particolarmente efficace nel dissolvere lo strato fibrotico, che ostacola la normale irrorazione del tessuto, e viene pertanto impiegata nel trattamento di lipodistrofie localizzate e inveterate. Per lo stesso motivo gli ultrasuoni sono invece sconsigliati in presenza di tessuto debole, fragilità capillare e varici. In genere sono sufficienti da 4 a 8 sedute per ottenere risultati apprezzabili.

Ozonoterapia L’ozono è un gas in grado di reagire con gli acidi grassi accumulati nei depositi del pannicolo adiposo. Nello specifico è in grado di scinderne la catena lipidica, rendendoli idrofili. Possono così venire più agevolmente eliminati favorendo il drenaggio del tessuto. La zona alleggerita dagli ingombri di grassi e tossine recupera trofismo e funzionalità, anche se per ottenere risultati concreti sono necessarie dalle 10 alle 20 sedute, con frequenza settimanale. Per aumentare l’efficacia di

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CAPITOLO 1: La cellulite


questa terapia si consiglia di associarla alla laserterapia che, agevolando la risoluzione dell’edema locale, favorisce l’azione vasoattiva dell’ozonoterapia.

Lipoaspirazione e Liposcultura La lipoaspirazione è un vero e proprio intervento di chirurgia estetica. Consiste nel praticare piccole incisioni sulle zone da trattare e procedere aspirando fisicamente l’eccesso di adipe attraverso cannule collegate ad apparecchi aspiranti. La liposcultura è un intervento sostanzialmente simile. Entrambi sono trattamenti drastici e determinano la formazione di ematomi visibili che in genere si risolvono nel giro di 2 settimane. I risultati sono definitivi circa 3-4 mesi dopo l’intervento, periodo durante il quale la paziente deve portare calze e guaine contenitive. Per facilitare il riassorbimento degli edemi vengono consigliati cicli di linfodrenaggio o laserterapia. Alcuni tipi di cellulite non si prestano a simili tipologie di intervento, che non vengono praticate neanche in presenza di una cute poco elastica (che non potrebbe rimodellarsi sui tessuti svuotati) o di varici. Come per tutti gli interventi chirurgici è reale il rischio di complicazioni: è pertanto fondamentale rivolgersi ad un chirurgo estetico competente.

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Indice per argomenti Introduzione

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Capitolo 1: La cellulite

07

1.01 1.02 1.03 1.04 1.05 1.06 1.07 1.08 1.09 1.10 1.11

09

Cos’è la cellulite? Le difficoltà di microcircolazione determinano a loro volta l’insorgere di alcuni importanti effetti collaterali. Stadi di sviluppo della cellulite; ovvero l’importanza di agire tempestivamente. Alle origini del problema: quali sono le principali cause della cellulite? Cattiva alimentazione Indumenti inadeguati Ve ne siete accorte? Non tutte le parti del corpo sono egualmente predisposte allo sviluppo della cellulite. Psicosomatologia della cellulite. Campanelli d’allarme: esistono dei sintomi specifici che permettano di individuare il problema? Come è possibile affrontare il problema? Quali sono le possibili soluzioni? Quali sono le cure più efficaci?

Capitolo 2: Il trattamento degli inestetismi - Massaggio - Linfodrenaggio - Pressoterapia - Elettrolipolisi

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Prodotti per uso interno: sono davvero efficaci? In che modo agiscono? 2.01 Prodotti per uso topico. Come è possibile sfruttarli al meglio? Quali sono i principi attivi più usati nel trattamento della cellulite? 2.02 Come funzionano? 2.03 - Capsicina - Carnitina - Kelp (Fucus vesiculosus) - Edera (Hedera helix L.) - Betulla (Betula alba L.) - Centella (Hydrocotile asiatica L.) - Xantine: caffeina, Teofillina, Teobromina - Cacao

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61 INDICE PER ARGOMENTI


- Tè verde (Camelia sinensis) - Genisteina - Aloe vera (Aloe barbadensis Miller)

2.04 L’ora di ginnastica! 2.05 Perchè la contrazione isometrica è più indicata nel trattamento della cellulite?

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45 47

Capitolo 3: Crackle Technology

51

3.01 3.02 3.03 3.04

53 54 57

Cos’è esattamente la Crackle Technology? Come funziona? Come interpretare i dati dei test? Perchè è tanto importante l’effetto della Crackle Technology, pur se limitato nel tempo?

Bibliografia

62 Il piccolo libro della cellulite

57 59


Finito di stampare nel mese di marzo 2006 da: La grafica s.r.l. - Mori (TN)



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