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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Ottobre 2010 numero 9 www.b2eyes.com

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In copertina VisionOttica Direttore Responsabile Angelo Magri Redazione B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Danae de Stefano d.destefano@b2vision.com Valentina Grassini v.grassini@b2vision.com Francesca Tirozzi f.tirozzi@b2vision.com Pubblicità Luciano Cristiano cell. 334 6970786 l.cristiano@b2vision.com Editore B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Progetto grafico b-channel Art Director Tatiana Foroni Meloria Stampa Mediagraf S.p.a. Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (PD)

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b2trade Editoriale Aggiornarsi o defilarsi? 3 Attualità Germania-Italia 1-0 5 Hoya e il Benessere Visivo: più cultura, più business 11 I momenti di vita di Giorgio Armani 14 Vega: parola d'ordine "connessione" 17 Distribuzione Vision Service Group investe negli Ecm 20 Marketing Ottobre procura ancora "benessere" 22 b2style Moda Autumn Mood 25 Designer Italia Independent... al cubo 33 b2expert Lab Le lenti fotocromatiche organiche 37 Consulente L’accertamento fiscale e le azioni per evitare il contenzioso 43 Meditazioni "Pacco, contropacco e contropaccotto" 47 Natura e visione: Film lacrimale e nutrizione: quali relazioni? 51 b2tech Benessere visivo: L’importanza dei movimenti oculari corretti 55 b2job Vetrina offro/cerco 63

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653

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Come avere in assortimento i prodotti preferiti dai clienti? A: Comprando un po’ di tutto B:

Sperando nella fortuna

C:

Copiando la concorrenza

D:

Seguendo il Ranking Assortimentale VSG

Vision Service Group. La tua risposta definitiva. Vision Service Group, forte della sua leadership con oltre 900 centri ottici affiliati, ha selezionato, testato e reso accessibili una serie di servizi esclusivi in grado di migliorare le prestazioni del tuo centro ottico. Strumenti tangibili e concreti che si traducono in: - prodotti sempre in linea con le richieste di mercato grazie al Ranking Assortimentale VSG - confronto degli andamenti annuali con le medie di mercato attraverso l’Analisi Performance Vendite VSG - abbattimento dei costi di magazzino sfruttando il Controllo di Gestione VSG - più clienti e analisi della concorrenza con il Sistema di Geomarketing VSG Numero Verde 800-536303 • www.vsgspa.it INDICATORI DI PERFORMANCE

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EDITORIALE

AGGIORNARSI O DEFILARSI?

E

cm sì o Ecm no? Dall’estate il dibattito è aperto. Ci sembra utile, perciò, fare alcune riflessioni. • Il diritto-dovere di aggiornarsi dev’essere uno dei capisaldi che sostengono una professione che comunque opera sulla “salute della gente”. Esso dovrebbe garantire che questi operatori siano sempre al passo con i tempi. • Coloro, quindi, che hanno sempre “snobbato” questo impegno, oltre a nuocere alla crescita della professione, hanno sempre mostrato un’arroganza sui propri saperi che sovente, alla prova dei fatti, era più di facciata che di sostanza. • Molti ne hanno sempre fatto un problema di costi. Come se spendere 6-700 euro all’anno fosse insostenibile per chi fatturava somme a sei cifre… • In questo clima di scarso interesse da parte di una consistente porzione della categoria sono poi cresciute numerose realtà che hanno banalizzato questa possibilità, distribuendo crediti senza reali e solidi contenuti. E questo perché per molti aggiornamento era sinonimo di avere i 50 crediti annuali e non di crescere professionalmente. • Certamente l’eventuale uscita dal contesto degli Ecm sarà un danno culturale e professionale anche agli occhi delle altre categorie e della nostra utenza. Mi viene in mente una frase che si ripeteva spesso all’inizio degli Ecm: “Ma dove va una categoria che non si aggiorna?”. Viene ora spontanea un’ulteriore riflessione: soltanto i corsi Ecm sono aggiornamento? Ognuno di noi non può aggiornarsi in privato? Indubbiamente l’avvento dell’obbligo dei crediti formativi ha creato una rete di

attività strutturate che hanno fortemente aumentato la proposta di aggiornamento. In questi anni chi ha voluto ha potuto crescere anche seguendo corsi e attività ben fatte e senz’altro utili per la professione. Sentirsi sempre dei maestri già arrivati non ci ha senz’altro aiutati a servire meglio i nostri clienti, anche se spesso i nostri fatturati sono comunque cresciuti. Non è su questo che si deve valutare la bravura di un professionista, ma sulla sua capacità di fornire sempre all’utenza la soluzione più adeguata ai suoi problemi con prodotti aggiornati, risolutivi e senza speculazioni. Al termine di questo ragionamento ritengo opportuno che ognuno si confronti su alcune considerazioni. • Occorre ritenere sempre l’aggiornamento fondamentale per la professione, sia esso attivato attraverso qualunque strada (corsi strutturati, corsi on-line, seminari, riviste...) • Le aziende del settore e le varie associazioni di categoria dovranno comunque proseguire l’attività di aggiornamento sugli sviluppi della professione e sui prodotti della nostra quotidiana attività. Infatti, non si cresce professionalmente con i viaggi premio in Brasile o in altre località del pianeta: a fianco di queste gratificazioni, che si investano risorse anche in attività di aggiornamento professionale. Ottici capaci e preparati sono la prima grande risorsa anche per le aziende, benché a volte non siano i primi per fatturato, ma forse lo saranno nel futuro! Solo così avremo una categoria sempre più al passo con le esigenze che l’utenza oggi richiede, con o senza gli Ecm. Gianmario Reverdy

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ATTUALITÀ

GERMANIA-ITALIA 1-0 Gli ultimi dati sull’economia europea hanno evidenziato la ripartenza della locomotiva tedesca. Nell’ottica, tuttavia, la spinta non appare così sensibile, per quanto più evidente rispetto alla stagnazione del mercato nel nostro paese

di Angelo Magri e Francesca Tirozzi

A

d agosto la stampa ha dato enfasi ai dati macroeconomici particolarmente positivi che riguardano la Germania, soprattutto se confrontati con gli altri paesi europei: il pil è stimato in crescita al 3,4% a fine 2010 contro il 2,3% previsto precedentemente, i disoccupati sono 250 mila in meno in appena un anno e addirittura 1,6 milioni in meno rispetto a cinque anni fa. B2eyes magazine ha voluto approfondire la situazione per quanto riguarda il mercato dell’ottica e valutare se quello tedesco sta viaggiando di pari passo con la forte ripresa complessiva. «Se i consumi crescono, questo è un fatto positivo anche per il settore dell’ottica. Purtroppo, però, non si registra finora un aumento di business così consistente tra i punti vendita che fanno capo alla nostra organizzazione – spiega Gabriele Gerlin, responsabile relazioni esterne di Zwa, l’associazione di riferimento per i centri ottici tedeschi - Nel primo semestre 2010, infatti, abbiamo registrato un aumento del fatturato dell'1,7%, ma esclusivamente per il segmento degli occhiali. Il mercato delle lenti, invece, è entrato

Gabriele Gerlin, responsabile relazioni esterne di Zwa, l’associazione che rappresenta i centri ottici tedeschi

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sempre più in concorrenza con piccolo rallentamento. In Gerle vendite on line. Ne consegue mania abbiamo avuto un timido che il mercato tradizionale delle segnale di crescita positiva, ma lenti presso il canale degli ottici non in maniera determinante. sta subendo una piccola battuta Durante i primi quattro mesi del d’arresto». Cambierà qualcosa il 2010 le vendite di occhiali e lenti prossimo anno? «Stimiamo che lo a contatto sono complessivasviluppo del fatturato nel 2011 sarà mente aumentate del 2,8%, così comparabile a quello dell’anno in ripartite: lenti +3%, montature da corso», afferma Gerlin. vista +4%, occhiali da sole +7%». Appena più rosea, invece, Per un quadro completo del 2010, appare la congiuntura dell’indututtavia, mancano al momento i stria tedesca di montature e altri dati sulle esportazioni, che risalprodotti ottici. «Crescita, abbasgono all’anno scorso. «Nel 2009 samento del tasso di disoccupal’industria ottica tedesca ha perzione, inflazione e così via: in so il 5% nell’export con l’Italia, effetti la Germania sta vivendo che rappresentava l’8,9% delle un periodo economico decisanostre esportazioni complessive mente positivo, ma le nostre – sottolinea Frankenstein - Per Peter Frankenstein, portavoce di Spectaris, industrie dipendono soprattutto quest’anno ci aspettiamo una l’associazione dei produttori tedeschi di dalle esportazioni – dice Peter crescita pari al 2% delle vendite articoli ottici Frankenstein, portavoce di Spectaall’estero su scala mondiale. È in ris, l’associazione dei produttori tedeschi di articoli corso, quindi, uno sviluppo maggiormente consiottici - In particolare lo sviluppo economico negli stente rispetto ad altri paesi europei, ma la crescita Stati Uniti e in Cina ci sta provocando qualche risulta piuttosto simile agli anni scorsi».

Cosa succede in Italia B2eyes magazine ha voluto mettere a confronto la congiuntura tedesca con quella al dettaglio ottico italiano, ripartito tra negozi indipendenti, gruppi d’acquisto e catene succursaliste.

Gli ultimi dati economici hanno rilevato una forte crescita della Germania e una stasi degli altri paesi europei. Qual è la situazione nel dettaglio ottico italiano, dal punto di vista della distribuzione? Quali sono le previsioni per la prima parte del 2011? Quali sono le maggiori difficoltà di carattere economico, commerciale o finanziario che incontrano oggi i centri ottici aderenti alla vostra associazione?

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ATTUALITÀ

GIULIO VELATI PRESIDENTE FEDEROTTICA La griffe è in crisi e il sole cala Il mercato, che ovviamente risente nel nostro paese del perdurare di una profonda crisi economica, riflette in modo molto chiaro come si spenda laddove è veramente necessario farlo e con estrema attenzione, dimostrando anche una certa maturità nei consumatori. Se il mercato delle lenti oftalmiche, in particolare nei prodotti a più elevata tecnologia e pertanto non sottoposti alla concorrenza a bassissimo costo, tiene le posizioni acquisite, le montature da vista subiscono un assestamento in quanto talvolta, più che in passato, viene richiesto di montare nuove lenti su occhiali già in uso. Nell’ambito degli occhiali da sole, poi, forse anche perché i marchi trainanti sono rimasti gli stessi negli ultimi anni e si registra una forte difficoltà del prodotto griffato, il calo di vendite è ancora più netto. Occorre, in questo settore, un cambio di mentalità e l’adozione di soluzioni tecniche più all’avanguardia - soluzioni che peraltro già esistono - rispetto al classico filtro “UV 400”, che anche gli occhiali da bancarella qualche volta garantiscono.

sere, oltre che un malcostume, soprattutto un inganno nei riguardi del consumatore che, adottando tali soluzioni, viene indotto a credere di aver risolto il proprio problema visivo È difficile fare valutazioni, anche perché senza rendersi conto che esso è cosa ben più l’andamento del mercato varia in modo appacomplessa, la quale richiede un’attenta valutarentemente privo di senso, con alti e bassi, di zione da parte di un professionista della visiomese in mese e per aree geografiche. Risulta, ne. Si parla di un mercato di 5 milioni di pezzi però, difficile immaginare all’anno, senza contare grandi variazioni, in un il business delle banca“Con la proliferazione senso o nell’altro, rispetto relle: ormai, per deterall’anno in corso. minate fasce sociali - è dei premontati non è più l’ottico il riferimento per i problemi visivi, una provocazione, ma È evidente come una nemmeno troppo - la ma l’ambulante” contrazione nei consumi, persona di riferimento unita alla spesso economiper i problemi visivi camente aggressiva, almenon è più l’ottico opno apparentemente, concorrenza delle catene, tometrista o l’oftalmologo, bensì il venditore possa provocare in quei colleghi che da poco ambulante con il suo cestino di occhiali da si sono affacciati sul mercato dell’ottica oppure provare e scegliere “a sensazione”. Comuna chi ha scelto per la propria attività strategie que la mancanza di liquidità, magazzini merce più commerciali e meno professionalizzanti, che ruotano con eccessiva lentezza e rendono momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci, poi, praticamente invendibile parte delle giacenze, l’assurda vicenda degli occhiali premontati, troppo presto obsolete, sono problemi gravi da ormai venduti praticamente ovunque: siamo affrontare e superare, forse i problemi più senimpegnati con estrema determinazione in una titi oggi dalla categoria in termini economicolotta serrata contro quello che riteniamo esfinanziari.

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ANDREA GARAGNANI PRESIDENTE ASSOGRUPPI OTTICA La ripresa? Non certo nella prima metà del 2011… A essere precisi dobbiamo affermare che l’Italia è ultima in Europa, al di là della crescita della Germania. La situazione italiana è, secondo me, di grande difficoltà, perché manca completamente una politica economica di sviluppo ed è, invece, posta in atto unicamente una politica di contenimento che contribuisce sempre di più a limitare la circolazione del denaro. Tale situazione, ovviamente, influisce eppure sulla distribuzione ottica al dettaglio, anche se le strutture organizzate, come quelle appartenenti ad Assogruppi Ottica, riescono a gestire meglio la situazione.

Oggi credo che la difficoltà maggiore riguardi l’aumento del costo del denaro e quindi la difficoltà ad accedere al credito. Il nostro sistema finanziario, infatti, contrariamente a quanto è avvenuto in altri stati, non collabora, preoccupandosi solamente di salvare i propri conti e aumentando le difficoltà per le aziende. Queste difficoltà colpiscono un po’ meno le aziende appartenenti alla distribuzione organizzata, perché il fatto di essere comunque strutturate e inserite in un sistema permette una maggiore flessibilità e, quindi, una maggiore capacità di affrontare i temi della crisi e di trovare le risposte adeguate.

Non credo sia possibile fare previsioni rosee per il 2011, anno in cui molti ammortizzatori sociali verranno a concludersi e la ripresa, quella vera, che implica movimento di denaro, non credo partirà realmente. Sicuramente non nella prima metà dell’anno.

“Le aziende della distribuzione organizzata sono più flessibili, quindi, in grado di trovare le risposte adeguate al mercato”

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ATTUALITÀ

RICCARDO PERDOMI PRESIDENTE ANDOM Troppi oneri burocratici e legislativi sulle catene Come per altri settori, l’andamento delle vendite di ottica sul mercato italiano sono state assolutamente stagnanti, anche perché non si è attivato nessun incentivo, mentre si è molto parlato e promosso l’acquisto di altri beni semi-durevoli, come può essere considerato l’occhiale, che hanno comunque goduto di incentivi statali. Solo chi ha saputo adeguarsi in modo veloce al nuovo atteggiamento del consumatore ha saputo cogliere risultati positivi in controtendenza con il mercato. Ciò significa che i clienti sono sempre più attratti dalle offerte e dai prezzi bassi, per mantenere i quali le reti distributive devono operare grossi tagli sui costi e sacrificare fette di margine. A questo nuovo atteggiamento va, inoltre, sommata la crisi ormai pluriennale dell’occhialeria da sole, dove solo pochi marchi fanno il mercato e hanno un posizionamento di prezzi molto competitivi rispetto a quella che era l’abituale vendita dell’occhiale da sole fashion. Continua invece, con trend positivo, la vendita di lenti a contatto usa e getta, particolarmente di successo nelle catene succursaliste, che offrono non solo prezzi competitivi, ma anche facilità di accesso all’acquisto, viste le innumerevoli location nei centri commerciali. Sia l’occhiale da vista sia da sole vedono generalmente una riduzione del prezzo medio al pubblico.

diretta sempre più onerosi adempimenti burocratici, che vengono richiesti per adeguarsi, ad esempio, in tema di sicurezza, privacy, ecc; nonché anacroniConsiderando che l’illusione di una crisi passegstiche disposizioni regionali “a ostacoli” sul tema di gera è definitivamente tramontata, il continuo auaperture domenicali, saldi e offerte promozionali per mento della disoccupazione anche in aree tradizioarrivare, infine, alla regione Sicilia che, contravnalmente ricche (ad esempio Veneto, Lombardia e venendo a una legge dello stato, richiede ancora Piemonte), l’aumento general’ottenimento di una licenza le della cassa di integrazione di ottica per poter aprire un “Continua il successo delle lac usa e la nuova flessione dell’innuovo negozio. Di quedice di fiducia delle famiglie e getta, perché offriamo prezzi sti tempi è, inoltre, arduo ci portano a considerare un pensare di ottenere aiuti competitivi ma anche facilità di 2011 simile al 2010. Quindi il finanziari da parte del sisteaccesso all’acquisto, grazie alle prossimo anno, particolarma bancario per sostenere location nei centri commerciali” mente nei primi mesi, non politiche di sviluppo, per vedrà alcun segno di ripresa cui le aziende cercano di significativa. Questo porterà le aziende a proiettare trovare risorse ottimizzando i propri conti economici dei budget abbastanza conservativi. e riducendo le spese che non siano strettamente necessarie. In questo contesto va segnalata, però, la Nulla è stato fatto - e nulla sarà probabilmente pregevole iniziativa di Commissione Comunicaziopossibile fare - per stimolare i consumi interni vista ne Vista-Anfao di mettere tutti gli attori del nostro la situazione debitoria dello stato. Ci si era illusi che settore intorno a un tavolo, non solo per trovare idee potesse essere diminuita, se non annullata, l’Irap, ma anche risorse economiche al fine di lanciare una che grava particolarmente sulle aziende di retail campagna di comunicazione a livello nazionale che specialistiche come la nostre, ad alta intensità di possa stimolare il cliente finale all’acquisto di un lavoro. Esistono poi per le nostre imprese a gestione occhiale da vista o sole.

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attualità

Un centro ottico allestito con materiali Hoya, sviluppati dall’azienda per garantire la massima visibilità

Hoya e il Benessere VisiVo: più cultura, più Business

è l’obiettivo della nuova campagna 2010, che coinvolgerà i centri ottici partner in prima linea nei confronti del consumatore finale

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di Angelo Magri

negozio di ottica il consumatore potrà trovare un vero e proprio corner specializzato in lenti oftalmiche. «Perché bisogna sempre e comunque chiedere consiglio all’ottico per risolvere le problematiche legate al benessere visivo», afferma Veroli. Qual è la situazione di Hoya sul mercato italiano? Negli ultimi 10 anni i volumi del mercato sono rimasti stabili, ma il valore è costantemente cresciuto perché la tipologia delle lenti è cambiata: dal vetro all’organico, dalla monofocale alla progressiva, dal basso indice all’alto, dalla lente non trattata a quella trattata e così via. Questa è la strada da percorrere e Hoya, grazie all’evoluzione continua dei prodotti e al contributo di

oya vuole sviluppare il mercato insieme all’ottico italiano: se, quindi, da un lato lavoriamo per il benessere visivo del consumatore finale, dall’altro ci poniamo l’obiettivo di stimolare al tempo stesso il mercato». Maurizio Veroli ha le idee molto chiare sul settore e sul futuro. In questa intervista il presidente e amministratore delegato di Hoya Lens Italia analizza gli scenari di mercato, gli obiettivi della sua azienda e le peculiarità della nuova campagna stampa nazionale. La nuova campagna Benessere Visivo 2010 avrà nel centro ottico la cassa di risonanza e il motore propulsivo. Per la prima volta, infatti, in un

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Maurizio Veroli, presidente e amministratore delegato di Hoya Lens Italia

un numero sempre più grande di clienti partner, è cresciuta costantemente, passando da 19 a 41 milioni di fatturato, aumentando la propria quota sul mercato interno dal 9% del 1999 al 16% del 2009. Quali le previsioni per il 2010? Nel primo semestre del 2010 il mercato mostra un calo del 3% a volume e una stabilità a valore. Considerando il contesto economico generale non è un trend così negativo, tuttavia mai come oggi dobbiamo lavorare sulla qualità e attirare l’attenzione del consumatore verso il nostro mondo, il benessere visivo. Anche nel 2010 Hoya mantiene il trend positivo, con un numero crescente di clienti che lavorano abitualmente con noi. Mi auguro che grazie alla campagna Benessere Visivo e alle altre attività in corso potremo dare un impulso positivo all’intero mercato. Qual è la “carta d’identità” oggi di Hoya in Italia? Gli addetti sono circa 250 tra la sede di Garbagnate Milanese, le 3 filiali e i 7 depositi sparsi in tutti Italia. Abbiamo aperto da poco una nuova filiale a Catania e rinforziamo la struttura di sede per essere sempre più efficienti nel servizio. Quali sono i servizi pre e post-vendita che Hoya mette a disposizione dell'ottico italiano? In situazioni di mercato sfidanti l'ottico vuole essere certo di collaborare con l'azienda che meglio risponde alle sue esigenze. Hoya, da anni, concentra le proprie risorse per collaborare con gli ottici basando la propria strategia su un concetto semplice e chiaro: “Casa Hoya”. Vi trasformate, quindi, in “architetti”…? Tutti in Hoya lavoriamo con passione per un obiettivo comune: il successo degli ottici optometristi. Così, oltre

alle attività di marketing e vendite, i pilastri portanti della nostra strategia sono una gamma di prodotti completa e un servizio 24x7x365, sistemi e strumenti all’avanguardia per proporre lenti evolute e “su misura”. Il nostro impegno è costantemente orientato alla ricerca di soluzioni avanzate, destinate a valorizzare la qualità dei nostri prodotti e nel contempo la professionalità degli ottici. Ecco perché abbiamo lanciato recentemente Longlife, il trattamento più resistente ai graffi al mondo e, grazie al successo di Hoyalog, stiamo presentando HoyaiLog, la sua evoluzione. Di cosa si tratta? Hoyalog è il primo e più diffuso sistema che permette all’ottico di proporre, in modo semplice e tecnologicamente perfetto, lenti su misura. Ora con Hoyailog aumenta la facilità di utilizzo: i centri ottici avranno a disposizione un sistema ancora più facile per lavorare al meglio e dimostrare al consumatore finale i benefici. Per l’ottico sarà possibile, con il minimo sforzo, ottenere un prodotto finito su misura del cliente. È possibile fare qualche anticipazione su quale sarà il prossimo prodotto di punta di Hoya? Le lenti progressive rappresentano la maggiore fonte di crescita per il futuro, sia in Italia sia all’estero. C’è, quindi, molta attenzione da parte di Hoya a garantire sempre un'offerta di prima classe, all’avanguardia e in linea con le esigenze del consumatore. La nostra offerta si può dividere in tre fasce: Top, Premium e Standard. Nella Premium abbiamo già Hoyalux Summit PRO e CD, lenti progressive dal successo consolidato, che hanno soddisfatto da sempre migliaia di portatori. Ma la grande novità è che da ottobre 2010 sono disponibili le nuove lenti Summit PRO e CD TrueForm. Capitalizzando sulla geometria vincente di queste lenti, saranno lavorate sulla superficie interna con la tecnologia esclusiva iD Free Form di Hoya. Questo significa benefici concreti per il portatore in termini di maggior acuità visiva grazie alle migliorate prestazioni in direzione obliqua e alla riduzione al minimo delle aberrazioni in ogni direzione di sguardo.

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QUaNdo L’ottICo dIVeNta “Cassa dI rIsoNaNza” La nuova campagna di Hoya sarà focalizzata sul centro ottico, il vero motore del consumo e della definizione d’acquisto. «Abbiamo investito molto sul punto vendita per creare impatto ed emozione verso il consumatore, con strumenti innovativi e grafica allineata alla nuova Campagna Benessere Visivo 2010. Non solo quindi investimenti stampa sulle maggiori testate a diffusione nazionale, ma anche visibilità e impatto sui centri ottici. In questo modo creiamo cultura sulle lenti da vista – spiegano al marketing della società di Garbagnate Milanese - Il nostro obiettivo è aumentare l’interesse dei consumatori per il benessere visivo, stimolando in primis l’acquisto di occhiali da vista e diffondendo poi l’utilizzo di lenti con prestazioni oftalmiche elevate». Se il centro ottico è il luogo in cui dovrà vivere questa campagna, la domanda “Ci vedi bene?” ha lo scopo di indurre il consumatore a riflettere, creando l’esigenza di occhiali. «Sembra paradossale, ma ancora oggi un consumatore su quattro, pur avendo necessità di correzione visiva, non porta gli occhiali – affermano alla Hoya - La sfida, inoltre, è anche quella di vendere prodotti evoluti che soddisfano maggiormente le esigenze dei consumatori. Il consumatore, infatti, è disposto a investire di più se gli vengono ben spiegati i vantaggi per il suo miglior comfort. È necessario diffondere comunicazioni chiare tra i portatori ancora poco informati. Poiché “il mondo è troppo bello per perdersi i dettagli”, dobbiamo convincere i consumatori a rivolgersi ai migliori centri ottici che propongono lenti di qualità Hoya». Come verranno coinvolti i centri ottici partner in questa iniziativa rivolta al consumatore finale? «È importante creare una sinergia tra Hoya, sinonimo di prodotto di qualità, e l’ottico optometrista professionista – ricordano alla filiale italiana del colosso giapponese di lenti oftalmiche – Il centro ottico farà da cassa di risonanza alla campagna stampa nazionale, per cui abbiamo sviluppato del materiale punto vendita davvero innovativo, per garantire la massima visibilità. Sappiamo che il consumatore si aspetta proprio dall’ottico le informazioni sulle prestazioni delle lenti da vista e sulle novità offerte dal mercato. Da qui nascono i vari strumenti che aiuteranno l’ottico a svolgere questo ruolo al meglio. Abbiamo riscontrato, tra gli ottici interpellati, forte interesse a ricevere il nostro kit e verso l’intera iniziativa. Significa, quindi, che siamo sulla strada giusta e allineati con i nostri partner per la diffusione della cultura del benessere visivo».

E nelle altre due fasce? Nella fascia top abbiamo le lenti Hoyalux iD, dall’esclusiva iD Free Form Design Technology brevettata da Hoya. Si tratta di progressive a doppia superficie integrata, cioè con componenti progressive su entrambe le superfici che lavorano in modo sinergico. Risultano ideali per i consumatori che pretendono il meglio ricercando benessere visivo d’alto livello. La Standard, invece, comprende le lenti Amplitude che si contraddistinguono per l’ottimo rapporto qualità e prezzo.

Un’immagine della Campagna Benessere Visivo 2010 con la domanda “Ci vedi bene?”, che ha lo scopo di indurre il consumatore a riflettere, creando l’esigenza di occhiali

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ATTUALITà

I MoMenTI dI vITA dI GIorGIo ArMAnI Si chiama “Frames of life” il progetto dello stilista che si ispira alla linea eyewear degli anni ’80 di Francesca Tirozzi

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Nella nuova campagna pubblicitaria Giorgio Armani gli occhiali non sono una semplice cornice attraverso cui osservare il mondo, ma lo strumento con cui vivere intensamente ogni attimo

a nuova campagna pubblicitaria di Giorgio Armani si distingue al primo sguardo per la scelta del bianco e nero delle immagini, dettata dalla volontà di mantenere un codice comunicativo molto amato dallo stilista e per rappresentare, attraverso scatti dal sapore cinematografico, l'intimità di alcuni momenti della giornata di qualsiasi uomo e qualsiasi donna. Gli occhiali da vista della linea “The new optical collec-

tion” ne sono i protagonisti assoluti: accompagnano i vari momenti della vita di ciascuno di noi come fedeli compagni di viaggio. Questa campagna vuole rendere omaggio a uno dei prodotti più iconici di Giorgio Armani, che sin dalla fine degli anni '80 rappresenta uno dei business più interessanti e profittevoli per il marchio . Le campagne mirano, inoltre, a caratterizzare sia il mood maschile sia quello femminile, mantenendo però separate le due identità della collezione e riproponendo in pieno lo spirito Armani delle

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Intellectual Chic : sagoma tonda, di ricercato gusto anni ’40, frontale in acetato con ponte in metallo fissato da rivetti, aste flex decorate da una sottile guarnizione tubolare in plastica

Il modello Pure Oval, riedizione del classico tondino di forte ispirazione anni ’20. Aste caratterizzate da una leggera guarnizione decorativa tubolare in plastica e cerniera a pistone

prime collezioni di occhiali, dal target trasversale rivolto a uomini e donne di ogni età. Figure di spicco degli scatti il modello Pure Oval, remake del modello femminile del classico tondino ispirato agli anni '20, e Intellectual Chic, declinazione al maschile di una sagoma sempre arrotondata nei contorni, ma dal tocco vagamente anni '40, sono una riedizione dei modelli originali, che riscopre la qualità artigianale ed esalta il valore della tradizione di “saper

fare gli occhiali come una volta”. È anche una scelta strategica per la quale sono state riattivate le fondamentali linee di produzione, tipiche di quegli anni. Il risultato è una collezione di occhiali che conserva una forte identità manifatturiera, mai così contemporanea come quando riscopre le radici. Sono oggetti di raffinato design che ci seguono in ogni momento di vita. Scelte forti, che richiedono un gusto sicuro.

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Vega: parola d'ordine "connessione" Tra produttori e collezioni, tra prodotto e cliente, tra azienda e cliente: è l’obiettivo numero uno della società di Verbania di Angelo Magri

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In questa pagina i modelli di due dei brand distribuiti dall’azienda di Verbania: ByWP (in alto) e Oga (in basso). Nella pagina successiva, in basso, Koali

el mondo contemporaneo attuale la parola usata più frequentemente e che caratterizza l'esperienza quotidiana è "connessione": è importante essere "connessi", in rete, fra le persone, con noi stessi. Dove c'è "connessione" c'è idea, movimento, conoscenza, dinamica azione, efficace contatto. In Vega questo termine è diventato un'esigenza affermata: connessione con un'interessante selezione di produzione internazionale di occhiali, connessione con gli ottici italiani, connessione dei servizi post-vendita. La società di

Verbania non vuole distinguersi soltanto per la peculiarità dei marchi, la qualità dei modelli e la tempestività dell’assistenza: devono essere i valori fondanti ad accomunare fornitore e ottici partner, oggi ancor più di ieri. Come si può spiegare la crescita a due cifre di Vega nel 2009 e nella prima parte di quest’anno, quando il mercato non è certamente cresciuto nel suo complesso? In Vega si respira aria di concentrazione costante, per cogliere le linee di tendenza della società e del mercato, le esigenze degli ottici professionisti, le richieste

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attualità

FlaIr: cON Pure2 la cONNessIONe è dIretta Tra le molte novità che riguardano le collezioni distribuite da Vega (Vuillet Vega, Façonnable, S.T. Dupont, Carolina Herrera, Jaguar, Custo Barcelona, Paul & Joe, Koali, Oga, Lightec, ByWP, Yves Cogan, Seiko, Zeiss e Stepper, per citare le principali), quella che spicca per la prossima stagione riguarda Flair, che propone “Pure 2”, una nuova tecnologia esclusiva del glasant cucito, che si arricchisce di un nuovo modo di legare lente e montatura: in verticale, dove il filo di nylon, oltre a "connettere" lente e montatura, diviene la cerniera per piegare l'asta. Non c'è più cerniera meccanica, ma lo speciale filo Flair garantisce in maniera affidabile la migliore tenuta e la montatura più strutturata risulta stabile e leggerissima: solo 3,7 grammi. Il sistema di montaggio, che non prevede assolutamente viti, tappini né colle, bensì nylon e bio-steel, garantisce la completa anallergicità dell’occhiale, ulteriormente protetto dal contatto pelle con speciali trattamenti galvanici, al laserdiamante, di assoluta sicurezza.

di un utilizzatore finale più sensibile e informato. L'azienda, che opera come distributore di collezioni internazionali dal 1991, dichiara per se stessa valori cardini molto chiari: selezione e serietà. La selezione è qualcosa di concreto, essendo legata alla scelta di cooperare solo con produttori di occhiali di comprovata tradizione ed esperienza e solo con un certo tipo di ottici, competenti, sensibili, curiosi. La serietà è altrettanto visibile, quando si tratta l'argomento del servizio post-vendita, dove uno staff di persone è dedicato a rispondere direttamente a tutte le esigenze della clientela. Quindi, la connessione è diretta fra produttori e collezioni, fra prodotto e cliente, fra azienda e cliente, per il quale l'impegno è di offrire un servizio rapido e di qualità, garbato e disponibile. Varie sono le iniziative che Vega ha in cantiere per rendere sempre più diretto il contatto con il mercato: le pubblicazioni rivolte all'ottico e i suoi collaboratori per entrare nel merito delle argomentazioni che definiscono i prodotti, la revisione del sito web, con il miglioramento dell'acquisto diretto in area riservata all'ottico,

Il miglior comfort delle montature Flair Pure2 è ottenuto grazie alla flessibilità e alla leggerezza

i progetti personalizzati di coinvolgimento per gli ottici interessati (magari anche a visitare le migliori fabbriche francesi e tedesche), un'attenzione rigorosa alle modalità finanziarie che regolano i pagamenti, per la tutela di tutti coloro che lavorano con correttezza, per esempio. Già dai tempi dell'introduzione di Air Titanium, nel 1992, Vega opera attentamente, con una diffusione calibrata e monitorata delle collezioni, rivolgendosi alla parte sana del mercato, evitando contatti con i segmenti più lontani dall'espressione professionale dell'ottica. In questo modo, il ventaglio delle collezioni che Vega presenta copre oggi la maggior parte delle esigenze quotidiane dell'ottico, come risposta coerente, in linea alle necessità di un'economia e di una società profondamente mutate. Aprendo i cassetti del negozio, l'ottico potrebbe vendere un occhiale Vega al giorno: dagli economici Stepper, alla fascia media di Lightec, Koali, Zeiss Ergoflexx, fino ai più esclusivi Flair, Vuillet Vega, STDupont. Denominatore comune di tutte le proposte è la ricerca degli argomenti, della qualità dei materiali, dell'innovazione tecnologica e di un'assistenza garantita.

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VISION SERVICE GROUP INVESTE NEGLI ECM Forte dei successi passati, la più grande organizzazione del settore ottico in Italia ha pianificato anche in autunno una serie di incontri di aggiornamento professionale in tutta la penisola

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gnuna delle dodici tappe, partite a Milano il 19 settembre e che si concluderanno il 14 novembre a Torino, rappresentano un momento di incontro particolarmente significativo, studiato per poter affrontare tematiche e approfondire situazioni di estrema attualità, suggerendo comportamenti e opportunità la cui adozione può rivelarsi di particolare interesse

di Danae de Stefano

per un’efficiente ed efficace gestione del centro ottico. Tra i diversi argomenti trattati, verranno approfonditi tre punti fondamentali: • le problematiche, che coinvolgono l’attività dell’ottico, connesse agli adempimenti previsti dalle leggi in ambito di dispositivi medici, sicurezza e privacy; • le tecniche per un ottimale sviluppo di una corretta e positiva relazione con il cliente, come gli aspetti comportamentali, l’utilizzo dei supporti

IL ROADSHOW DELL’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Tappa per tappa, gli incontri d’area promossi da Vision Service Group

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commerciali e l’applicazione di sistemi di fidelizzazione; • la comunicazione al mercato. Come sempre, ogni incontro rappresenterà anche un’importante opportunità per meglio focalizzare e condividere le strategie del gruppo per discutere di tutti quegli accorgimenti che possono ulteriormente migliorare la qualità del servizio all’affiliato da parte di Vision Service Group e al cliente finale da parte dell’affiliato.

Giuseppe Longoni, ottico-optometrista, in aula durante uno dei corsi Ecm organizzati da VSG

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marketing

OttObre prOcura ancOra "benessere" Da anni, con le relative campagne, è il mese della prevenzione visiva. Ma quali volti assume questa iniziativa nel centro ottico e come si potrebbe ottenere di più?

V

i ricordate lo spot della birra? Qualche anno fa, un celebre volto televisivo italiano, Renzo Arbore, fu testimonial di una pubblicità il cui oggetto era di promuovere il consumo di birra. Fu un interessante esperimento volto a far crescere tutto il mercato di questo prodotto in generale. Di spot così non ne furono creati molti altri. Una campagna simile fu realizzata per favorire il consumo di zucchero, ma eravamo in epoca tardo anni ’80, primi anni ’90. Al di là dei testimonial e dei prodotti in gioco, l’effetto di queste campagne di comunicazione è molto importante, per tutta una serie di motivi. Infatti, tutto il settore, non solo un singolo brand di prodotto, è supportato nella crescita delle quote di mercato. Inoltre, cresce la consapevolezza da parte del consumatore sui benefici del prodotto. Se ne parla, infine, che di per sé è già un grande risultato. Il mese della prevenzione visiva Da alcuni anni in Italia questo concetto ha preso piede nella cerchia degli operatori, ma non sufficientemente presso il pubblico dei consumatori: il nostro Paese, ad esempio,

di Paolo Valentini esperto di marketing

è ancora un fanalino di coda sulle lenti progressive, e su altri prodotti a valore aggiunto, rispetto ad altri stati europei. I primi a utilizzare questo concetto sono stati giustamente gli organi di rappresentanza della categoria, seguiti dall’industria oftalmica, attenta alle dinamiche salutistiche e di prevenzione. Dal concetto tout court di mese della prevenzione (copiando dai dentisti) al tema più importante della campagna sul progressivo di qualche anno fa, fino alle declinazioni delle moderne strutture della distribuzione commerciale. Il passaggio dalla prima idea all’ultima ha prodotto notevoli benefici in termini di comunicazione. Innanzitutto se ne parla (ancora poco, ma se ne parla). Un mercato come quello della vista necessita di molta più informazione di quanta non se ne stia facendo. Le aziende oftalmiche sono state le prime a

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sposare il concetto di prevenzione, abbinando le proprie campagne mediatiche a quello della prevenzione, con messaggi rivolti al consumatore finale. Poi si è passati da un concetto di cura a un concetto di prevenzione, abbinandolo alle proprie campagne mediatiche, con messaggi rivolti al consumatore finale. Ancora oggi, lo dicono le statistiche, un bambino su quattro alla scuola primaria ha difficoltà di apprendimento e di rendimento per motivi legati alla vista. Molto si sta facendo, ma molto ancora si può fare per diffondere il verbo. Il progressivo, inoltre, passa come termine di uso “più comune”. Grazie alle campagne promosse, imprese e retail organizzato hanno promosso - le prime in termini professionali, le seconde in termini anche commerciali - l’utilizzo del progressivo quale soluzione per un maggiore benessere visivo. E di benessere visivo se ne parla? Il benessere visivo oggi Nuovo concetto o nuova interpretazione di una parola usata da molti? Un po’ l’uno e un po’ l’altro. Oggi sicuramente questo termine non è più un “marketing concept”, come sarebbe stato nel 2000, ma è

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marketing

diventato un imperativo dell’ottica moderna. Solo attraverso un consapevole utilizzo dell’informazione in maniera preventiva, l’ottico e le aziende partner potranno accrescere il valore delle quote di mercato già conquistate e accrescere ulteriormente il mercato stesso. In Italia, il progressivo, il sole graduato, le colorazioni, i trattamenti dimostrano ancora tassi potenziali di crescita elevati, rispetto al resto d’Europa e rispetto ad altri mercati del dettaglio. La vera sfida delle campagne di prevenzione di ottobre di quest’anno è sicuramente questa, ovvero rendere consapevoli gli operatori che il consumatore oggi è evoluto e si aspetta di ricevere informazioni di prevenzione per una migliore salute dei propri occhi, ma non solo. Il benessere visivo è un concetto che coinvolge anche l’aspetto psicologico della persona, lo stile di vita, le aspettative in generale. Un modello ideale del benessere visivo applicato in un punto vendita dovrebbe quindi prevedere i seguenti elementi: • informazione preventiva e consapevole • relazione ottico-cliente in funzione delle esigenze della persona (non in funzione del prodotto, concetto questo su cui anche le aziende

stanno lavorando) • adeguate soluzioni di valore aggiunto • servizi reali di post-vendita tesi a mantenere elevato il valore della soluzione erogata Una ricetta applicativa per il negozio Dare ricette utili è sempre difficile, ma ci proviamo. Dall’analisi delle precedenti campagne sul mese della prevenzione visiva, si è visto che l’ottico ha avuto diversi approcci e risultati in termini di riqualificazione della propria immagine professionale e del proprio business. Una buona fetta di operatori oggi è ancora indifferente a questo concetto, ovvero non utilizza i materiali delle campagne promosse e non inserisce nel proprio negozio idee anche promozionali legate alla prevenzione. Altri hanno sposato fortemente il concetto su un piano professionale (la categoria dei dentisti l’ha utilizzato molto già negli anni ’80 come principale forma di veicolo pubblicitario). Altri hanno sintetizzato le nozioni professionali privilegiando il momento per portare sul consumatore finale una ventata di promozione, progressivo in primis. Allora, comunichiamo se abbiamo qualcosa di importante da dire.

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Molte sono le cose da comunicare in un negozio di ottica, ma se nell’imbarazzo della scelta ne dovessimo privilegiare una, direi senza ombra di dubbio che nel mese di ottobre si dovrebbe privilegiare proprio il concetto della “prevenzione” e, aggiungo, del “benessere visivo”. Da soli o con l’ausilio delle aziende e associazioni di categoria? L’uno e l’altro, ovvero di materiale di qualità oggi ne viene prodotto molto, sia dalle aziende sia dalla categoria. Utilizziamo quello che ci rappresenta di più, come ottici, preferendo un versante di comunicazione professionale se la nostra anima di ottico si sposa con questi concetti, o aggiungendo anche qualche elemento promozionale (pur in maniera corretta secondo quanto previsto dal Medical Device) se desideriamo strizzare l’occhio al consumatore. Il consumatore lo noterà? Dalle nostre analisi sul campo e dall’esperienza di alcuni anni di campagne in tal senso, abbiamo riscontrato che parlarne tutti gli anni, sempre nello stesso periodo, crea con il consumatore una sorta di “appuntamento periodico”. La gente si ricorda, probabilmente non tutti saranno attenti alla prima comunicazione, ma nel tempo la notizia si sedimenterà e porterà i suoi frutti.

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ITALIA INDEPENDENT... AL CUBO Il marchio di Lapo Elkann, che si prepara ad affrontare l’autunno con diverse novità, tra cui una linea di occhiali in sughero, ha come obiettivo di triplicare i volumi entro il 2010 di Francesca Tirozzi

Il brand torinese, sulla scorta del successo ottenuto, ha incrementato il numero di modelli della linea Italia Independent Velvet

Disponibile in 12 varianti colore, l’occhiale Fluo è stato il modello di punta di Italia Independent nella scorsa estate

«N

ei primi sei mesi dell’anno abbiamo triplicato i volumi di vendita rispetto allo stesso periodo del 2009 – spiega Giovanni Accongiagioco, responsabile divisione occhialeria di Italia Independent – ottenendo un ottimo successo sia con la linea fluo, che ha rappresentato il 40% del fatturato, sia con quella in velluto». Ma il marchio di stile ha aperto l’autunno con il lancio di una nuo-

va collezione. A Silmo è stato, infatti, presentato un nuovo modello in cui è stato utilizzato un materiale non abituale per il mondo dell’occhialeria, il sughero. «L’occhiale si distingue per la particolarità della sovrainiezione in sughero su gomma – dice Accongiagioco - L’idea è stata sviluppata con il supporto di un’azienda cadorina». Anche lo stand del salone parigino è stato allestito per l’occasione totalmente con questo materiale naturale. L’altra grande novità per quanto riguarda le collezioni è la linea Velvet: già

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designer

I-I ha lavorato con una modalità interdipendente con i propri partner riuscendo a realizzare un prodotto dal “look and feel” confortevole e regolabile

lanciata lo scorso anno, ha riscosso un ottimo successo, soprattutto nei fashion store. «Ai modelli dell’ultima stagione, si aggiungono 6 vista e 6 sole con un prezzo al pubblico di 147 euro», specifica Accongiagioco. Altri obiettivi, invece, per Alfa Romeo, marchio in licenza da quest’anno a LA, titolare del marchio Italia Independent. «Lo scopo è quello di competere con i modelli base in metallo e acetato, con lenti monofocali e progressive – dice Accongiagioco – Vorremmo destinarlo a un target più ampio». Per quanto riguarda gli ottici l’obiettivo sarà quello di privilegiare soprattutto i punti vendita partner, premiati con prodotti

speciali, con edizioni limitate che permetteranno loro di fidelizzare il cliente. «Se i trend di sviluppo rimarranno questi prevediamo di passare dai 500 punti vendita partner attuali a 700 per la fine di quest’anno – dice Accongiagioco - Anche nel monomarca abbiamo avuto incredibili risultati commer-

ciali: pure qui il 45% del fatturato è stato registrato grazie alla vendita dei modello fluo, che sta facendo numeri fuori da ogni aspettativa». Uno degli obiettivi del prossimo anno? «Sicuramente quello di allargare la rete distributiva all’estero, in particolare in Francia e in Spagna», conclude il manager.

Da sinistra i fondatori di I-I: Giovanni Accongiagioco, responsabile divisione occhialeria, Lapo Elkann e Andrea Tessitore

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Le Lenti fotocromatiche organiche Apparse sul mercato agli inizi degli anni '60, nella versione in vetro oftalmico e poco meno di 30 anni dopo in materiale organico, sono oggi una realtà di grande interesse, anche se sovente le statistiche di vendita non forniscono numeri confortanti

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di Gianmario Reverdy esperto in prodotti oftalmici, formatore S.Opti e docente in corsi Ecm

miglioramenti tecnologici apportati in questi ultimi anni alle lenti fotocromatiche ne fanno una soluzione molto spesso utile per risolvere i problemi visivi dei portatori. Al di là della qualità dei prodotti però, alcuni mutamenti nelle abitudini e nelle sensibilità degli utenti, ne hanno aumentato l’utilizzo e spinto sempre più avanti la ricerca per la soluzione dei problemi ancora aperti in questo settore. Infatti: • la maggiore sensibilità maturata dalla società nei confronti della protezione della propria vista ha aumentato in questi anni la richiesta di materiali particolari capaci di proteggere dalle radiazioni solari e in particolare dai raggi UV, nocivi nel tempo per l’integrità dell’occhio • allo stesso tempo possiamo dire che è aumentata anche l’esposizione alla luce solare e a luci artificiali intense: si vive sempre di più in situazioni di elevata luminosità e quindi si sente maggiormente l’esigenza di proteggersi. L’occhio ha, come ben sappiamo, un sistema automatico di regolazione della quantità di luce che concorre a formare l’immagine (la pupilla), ma esso non consente comunque di sopportare squilibri molto elevati di luminosità. Occorre, inoltre, ricordare che non tutti gli individui hanno identica sensibilità alla luce: le persone di fenotipo 1 e 2 sono molto più sensibili. Si pensi che passando da un interno con luce artificiale a una spiaggia soleggiata l’illuminamento dell’ambiente aumenta di circa 30 volte e anche solo passando dal camminare su un marciapiede in ombra a uno spazio soleggiato l’incremento di luminosità è di oltre tre volte • la possibilità di realizzare in un unico occhiale sia

l’aspetto correttivo che quello protettivo, ha ulteriormente sviluppato la richiesta di lenti fotocromatiche. COME SONO FATTE LE LENTI FOTOCROMATICHE Per capire meglio pregi e difetti di queste lenti rivediamo quali sono i metodi di fabbricazione. A distanza di anni, le nuove tecnologie hanno notevolmente migliorato le caratteristiche delle lenti fotocromatiche organiche e si sono molto evolute le tecniche produttive. Attualmente le lenti fotocromatiche organiche sono costruite attraverso due diversi metodi: • per aggiunta delle “molecole fotocromatiche” all’interno del monomero di base (fotocromatismo in massa) (fig. 1)

Fig.1 Il processo di fotocromatismo in massa

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Lab

• per trattamento superficiale attraverso il quale le sostanze fotoattive rivestono la superficie anteriore della lente. Questo secondo metodo può essere realizzato o per deposizione a caldo di una pellicola di materiale fotocromatico (impregnazione termica) o con un processo di “spin-coating” utilizzando una lacca fotocromatica (fig. 2)

anche sugli indici più elevati di 1,70 e 1,74. Alcune aziende scelgono questo metodo per avere la maggior libertà di costruzione non dovendo in tal modo dipendere da un semilavorato pre-trattato fotocromatico. In questo caso per il tipo di lavorazione lo strato fotocromatico risulta più sottile del precedente e le lenti possono essere quindi più delicate e sensibili agli “insulti” superficiali. I PREGI DI UNA MODERNA LENTE FOTOCROMATICA Al di là del vantaggio di poter ottenere in un unico occhiale sia l’aspetto correttivo che quello di protezione alla luce solare, possiamo dire che: • lo scurimento è abbastanza elevato. A una temperatura normale di 23° l’assorbimento arriva oggi all’85% nelle lenti di tonalità marrone e all’88% in quelle di tonalità grigia; • il fenomeno non si esaurisce. Possiamo dire che l’effetto di esaurimento nel tempo del fenomeno od il suo affievolimento si è di molto diradato. Simulazioni di invecchiamento con lo Xenon test (esposizione a lampade particolari) hanno determinato una durata di oltre tre anni con un calo di rendimento di solo qualche punto percentuale; • le lenti proteggono dai raggi UV. Uno dei vantaggi senz’altro tra i più interessanti nelle lenti fotocromatiche organiche è la protezione ai dannosi raggi UV. Infatti, mentre una normale resina CR39 a indice 1,50 ha un effetto filtro sui raggi UVA modesto, con un blocco solo fino a circa 340 nm, quando questo materiale diviene fotocromatico la protezione arriva fino a 390/400nm. Come è noto nelle lenti organiche una simile protezione (cioè fino a 390 nm) si ottiene solo nei materiali ad alto indice (oltre 1,60), nei policarbonati o nelle resine poliuretaniche a n= 1,53. (fig. 3);

Fig.2 Il processo di fotocromatismo per “impregnazione termica”

Pregi e difetti dei tre metodi di costruzione 1. Il fotocromatismo in massa ha il vantaggio di maggior stabilità e durata, risulta poco sensibile a graffi o all’opacizzazione della superficie in quanto tutto il materiale è fotocromatico. Inoltre, la lente reagisce sempre su entrambe le superfici anche se in maniera differente. Questo metodo di fabbricazione è molto opportuno per qualunque tipo di lavorazione successiva della lente (tipo lavorazioni “vere free form”) o per creare eventuali semilavorati evitando ulteriori procedimenti di lavorazione poi sulla lente finita. Problemi di compatibilità fra le molecole fotocromatiche e il monomero di base impediscono però di ottenere lenti a indice elevato con questo metodo. 2. Il processo di “impregnazione termica” (fig. 2) ha il vantaggio di essere un trattamento che viene realizzato a superficie finita e teoricamente possibile su qualunque tipo di materiale. A tutt’oggi con questo procedimento vengono trattate lenti di tutti i materiali fino a n = 1,67. Ovviamente il sistema realizza lenti finite stock o semilavorati: le lavorazioni free form non provenienti da semifiniti ne risultano pertanto escluse. Non esistono in generale problemi di “scollatura” della pellicola fotocromatica che ha uno spessore abbastanza consistente di circa 0,1 – 0,2 mm. 3. Il terzo metodo di fabbricazione, per deposizione della lacca fotocromatica con un sistema a “spin” consente, invece, la realizzazione di qualunque tipo di lente dal momento che la lacca è stesa sulla superficie al termine della lavorazione della stessa. A tutt’oggi anche questa procedura è realizzata su tutti i materiali organici fino a n = 1,67, ma non si vedono ostacoli insormontabili all’utilizzo in futuro

Fig.3 La trasmissione agli UV in una lente fotocromatica

• allo stato chiaro le lenti sono trasparenti. Le lenti allo stato disattivato sono praticamente trasparenti avendo ormai perso quella leggera colorazione di base caratteristica delle vecchie generazioni di lenti fotocromatiche;

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Lab • si fanno di tutti colori. Oggi le lenti fotocromatiche organiche possono essere realizzate in un ampia gamma di colori e con un range di scuri-schiarimento molto elevato (fig. 4).

massima prestazione occorre utilizzarle in alta montagna con basse temperature. Da queste valutazioni appare evidente che nei climi caldi (cioè praticamente in estate) le performance delle lenti sono spesso più modeste (fig.5). • Esiste ancora un’inerzia di partenza nel prodotto nuovo. L’effetto fotocromatico necessita di un certo rodaggio: la lente nuova si scurisce, infatti, sempre con maggiore difficoltà e raggiunge livelli di scurimento lievemente più bassi. Solo dopo un certo periodo d’uso e quindi vari cicli di scuri/schiarimento il fenomeno si stabilizza e si manifesta in tutta la sua completezza. • L’attivazione negli interni e in auto è debole. Occorre sempre tener presente che la radiazione capace di attivare il fenomeno del fotocromatismo è essenzialmente nel campo UV (fra 300 e 400 nm) e pertanto presente in quantità ridotta negli ambienti interni e soprattutto nell’abitacolo delle automobili in quanto filtrata dai vetri schermati utilizzati negli ultimi anni. Lo scurimento diviene pertanto in queste situazioni più modesto e spesso questo fatto è elemento di scarso apprezzamento delle lenti da parte degli utenti. Alcuni prodotti di ultima generazione però hanno associato al classico fotocromatismo gruppi di molecole sensibili anche alla luce visibile nella parte di spettro oltre i 400 nm. Questi nuovi materiali quindi meglio rispondono anche a uno scurimento negli interni o nell’abitacolo dell’auto e risultano pertanto particolarmente adatti all’uso durante la guida (ad esempio la serie di lenti “drivewear”).

Fig4 Un esempio di lente fotocromatica di colore non usuale

I PROBLEMI ANCORA APERTI • Il fenomeno di scurimento si può considerare ancora lento. Infatti, lo scurimento completo alla massima percentuale avviene solo dopo parecchi minuti. Anche se i tempi di reazione si possono considerare assai migliorati, la lente a tonalità grigia raggiunge dopo un minuto un assorbimento dell’ 82%, ma solo dopo 5’ il suo valore massimo dell’88%. • La velocità di schiarimento può essere ancora migliorata. Una lente di nuova generazione perde circa il 50% del suo assorbimento nei primi 5 minuti e questo sempre alla temperatura ottimale di 23°. Dopo 10’ di assenza di “stimolo” la percentuale passa al 60% del valore totale. Occorre quindi pensare che se sto percorrendo in auto una strada a 90 km/h ed entro in una galleria lunga 1,5 km, all’uscita le mie lenti si saranno schiarite solo del 10% dal momento che il tragitto in galleria è durato solo un minuto. • L’incidenza della temperatura è ancora elevata e in senso contrario alle aspettative. La temperatura influisce ancora molto sul meccanismo di scuri/schiarimento delle lenti fotocromatiche. Come si può vedere dai grafici le lenti si scuriscono meno alle temperature più elevate. A 35° presentano un assorbimento attorno al 70%, mentre a 10° oltrepassano il 90%. Per vedere le lenti nella loro

L'approccio con il cliente interessato a un occhiale vista-sole 1. Oltre alla scelta di una lente a tinta fissa, presentare sempre la soluzione fotocromatica. Essa consente con un unico occhiale sia l’aspetto correttivo che quello di protezione alla luce 2. Avvisare l’utente sul tempo di rodaggio iniziale e che al caldo si scuriranno un po’ meno 3. Non illuderlo mai che la lente funzioni con grande rapidità soprattutto nella fase di schiarimento: come si è visto i tempi sono ancora lunghi 4. Presentare il ridotto funzionamento soprattutto in auto a finestrini chiusi 5. Associare quando è possibile alla soluzione fotocromatica l’effetto polarizzante che ancor meglio risponde agli aspetti di protezione a luce e riflessi 6. Non dimenticare di evidenziare il vantaggio di protezione agli UV 7. Consigliare, quando possibile una colorazione in sintonia con il difetto visivo. Così si eviteranno clienti non pienamente soddisfatti!

Fig5. L’influenza della temperatura sullo scurimento di una lente

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© 2010 Intercast Europe srl. Tutti i diritti riservati. NXT è un marchio registrato di Intercast Europe srl.

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CONSULENTE

L’ACCERTAMENTO FISCALE E LE AZIONI PER EVITARE IL CONTENZIOSO

di Tobia Chiesurin consulente aziendale

Con il decreto legge 78/2010 gli avvisi emessi dall’Agenzia delle Entrate diventano esecutivi all’atto della notifica. E debutta il nuovo redditometro

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e modifiche introdotte riguardano in particolare l’avviso di accertamento e l’accertamento sintetico “Redditometro”. L’avviso di accertamento. Attualmente il contribuente raggiunto da un avviso di accertamento, per versare le somme che gli vengono richieste deve attendere l’iscrizione a ruolo e la notifica della relativa cartella di pagamento. Le somme dovute vengono iscritte a ruolo: • per l’intero, se il contribuente non presenta ricorso; • fino alla concorrenza dei 2/3 dell'ammontare accertato dalla Commissione tributaria provinciale, che respinge il ricorso (art. 68, comma 1, lettera a), del D.Lgs. n. 546/1992); • per l'ammontare risultante dalla sentenza della Commissione Tributaria provinciale, e comunque non oltre i 2/3, se la stessa accoglie parzialmente

il ricorso (art. 68, lettera b); • per il residuo ammontare determinato nella sentenza della Commissione Tributaria regionale (art. 68, lettera c). Le sanzioni, invece, non possono essere riscosse se non dopo la sentenza di primo grado sfavorevole al contribuente e nella misura dei due terzi. L’art. 29 del decreto legge n. 78/2010, modificando la disciplina vigente, prevede che, a partire dal luglio 2011, gli avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva divengano esecutivi all’atto della notifica. In caso di mancato pagamento, l’agente della riscossione potrà quindi procedere a esecuzione forzata senza previa iscrizione a ruolo ed emissione della cartella di pagamento, ma sulla base del solo atto amministrativo emesso dall’Ufficio e decorsi trenta giorni dal termine ultimo per il pa-

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gamento. Tale espropriazione forzata potrà essere avviata entro un termine preciso, ovvero entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definito. Nel caso in cui il contribuente non abbia proposto ricorso, il versamento dovrà concernere la totalità delle somme richieste, comprese le sanzioni. L’accertamento sintetico. Ulteriore novità introdotta dalla finanziaria 2010 riguarda l’accertamento da redditometro, strumento che permette di misurare statisticamente il reddito presunto, e che si stabilisce scatti quando il reddito dichiarato é inferiore del 20% rispetto a quello del redditometro (attualmente si verifica se inferiore del 25%). Viene, inoltre, prevista una maggiore cooperazione tra Amministrazione Finanziaria e Comuni, i quali avranno a disposi-

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CONSULENTE

zione le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche. Prima dell’emanazione dell’accertamento sintetico, l’ufficio invierà una segnalazione al Comune di domicilio fiscale del contribuente segnalato. Il Comune, a sua volta, entro sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione, comunicherà all’Agenzia delle Entrate ogni elemento utile alla determinazione del reddito. La determinazione sintetica del reddito, inoltre, potrà essere fondata sul contenuto di elementi indicati dalla capacità contributiva individuato mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in base al nucleo familiare e all’area territoriale di appartenenza. L’ufficio ha comunque l’obbligo di invitare il contribuente a comparire di persona o mediante dei rappresentanti per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento. Le novità introdotte dalla manovra per il 2010, quindi, comportano un’accelerazione nei tempi di azione e incasso da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Di conseguenza il contribuente, per evitare il contenzioso, dovrà agire tempestivamente attraverso i cosiddetti istituti deflattivi messi a disposizione dalla legge. Gli istituti deflattivi del contenzioso Per sottrarsi al contenzioso la normativa mette a disposizione del soggetto diverse possibilità: • ravvedimento operoso. Consente al contribuente di rimediare spontaneamente a eventuali omissioni o irregolarità, con rilevanti riduzioni delle sanzioni amministrative, purchè la regolarizzazione avvenga entro precisi limiti temporali e in ogni caso prima che la violazione sia stata constatata o siano iniziate ispezioni o verifiche o altre attività di accertamento; • adesione ai processi verbali di constatazione. Il contribuente accetta integralmente le pretese dell'Amministrazione Finanziaria, senza possibi-

lità di contraddittorio; in tal modo si ottiene la riduzione a un ottavo della sanzione minima prevista per la violazione contestata; • adesione agli inviti al contraddittorio. L’Agenzia delle Entrate invia al contribuente l’invito a presentarsi entro una certa scadenza per difendere la propria posizione, tale invito conterrà anche la ricostruzione delle somme che l’Agenzia intende chiedere (fra debiti d’imposta e interessi), con la possibilità per il contribuente di aderire all’invito medesimo. Egli rinuncia quindi al contraddittorio, accetta integralmente le ipotesi di accertamento formulate dall’Amministrazione Finanziaria e versa quanto richiesto, entro i quindici giorni precedenti alla scadenza; • accertamento con adesione: permette di patteggiare l'imponibile e di ottenere uno "sconto" sulle sanzioni irrogate che saranno rideterminate nella misura di 1/4 del minimo previsto dalla legge; • acquiescenza: il contribuente rinuncia a impugnare l’avviso di accertamento o di liquidazione e a formulare l’istanza di accertamento con adesione, avendo una riduzione delle sanzioni dovute (a un quarto nell’acquiescenza “ordinaria” e a un ottavo nell’acquiescenza “rinforzata”); • definizione agevolata alle sanzioni: prevedono una riduzione delle sanzioni contenute negli atti di contestazione o di irrogazione delle stesse, qualora il contribuente rinunci a proporre ricorso a tali atti. A differenza della acquiescenza consente la predisposizione del ricorso limitatamente all’imposta; • autotutela. L’Amministrazione Finanziaria, verificato di aver commesso un errore, danneggiando ingiustamente il cittadino, annulla il proprio operato e corregge l’errore senza necessità di una decisione del giudice. Tale procedura può iniziare anche tramite proposta del contribuente;

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• conciliazione giudiziale. Il contribuente che ha presentato ricorso alla Commissione tributaria provinciale, non oltre la prima udienza, può ricorrere alla conciliazione giudiziale per chiudere il contenzioso aperto con il fisco, riducendo le sanzioni amministrative a un terzo. Focus: l'accertamento con adesione L’accertamento con adesione è la forma più utilizzata per evitare il contenzioso, nonché l’unica (con la conciliazione giudiziale) che permette di sindacare l’entità del maggior tributo richiesto dall’Amministrazione Finanziaria. L’utilizzo di tale strumento è consentito a tutti i contribuenti, siano essi persone fisiche, società di persone, associazioni professionali, società di capitali o enti, compresi i sostituti d’imposta. La procedura, che inizia su proposta sia dell’ufficio o tramite un’istanza presentata dal contribuente, prevede l’invio da parte dell’ufficio di un invito a comparire, per tentare una forma di definizione concordata del rapporto tributario. L’invito a comparire ha carattere informativo e in esso sono indicati i periodi d’imposta suscettibili di accertamento, il giorno e il luogo dell’appuntamento, nonché gli elementi rilevanti ai fini dell’accertamento. Il contraddittorio può terminare con l’archiviazione della procedura, con un atto di accertamento oppure con un atto di adesione, qualora il soggetto intenda definire la propria posizione. Quindi, stabiliti i termini dell’accordo, l’intera procedura si perfeziona soltanto con il pagamento, da parte del contribuente ed entro 20 giorni dalla redazione dell’atto di adesione, delle somme risultanti dall’accordo stesso. Solo così, infatti, si può ritenere definito il rapporto tributario. Gli effetti principali della definizione dell’accertamento mediante adesione sono la possibile riduzione del carico fiscale e la riduzione delle sanzioni a un quarto del minimo edittale.

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meditazioni

"Pacco, controPacco e controPaccotto" Ovvero della creatività e della correttezza. Perché in qualsiasi settore, anche in quello del commercio, i rapporti devono essere chiari, non furbi: siamo chiamati tutti a rispettare delle regole, regole che ci aiutano a favorire l’evoluzione e il miglioramento di Luisa Redaelli direzione comunicazione Vega

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apita, nella vita, di essere beffati da qualche furbo. Si impara a stare più attenti, si acuisce la sensibilità per capire meglio con chi si ha a che fare, si decide se correre il rischio o evitare. Purtroppo è un mondo così: ci sono i corretti, gli onesti, gli ordinati e ci sono i furbastri, i filibustieri, i “pacchisti”. Da parte mia penso che è meglio aver a che fare con un furbo intelligente, piuttosto che con un ignorante. Con il furbo stai allerta e te la giochi con intelligenza, con l’ignorante (inteso come ottuso, colui che non vuole sapere, capire, colui che non vuol conoscere ciò che dovrebbe sapere) non c’è storia, non c’è dialogo, è impermeabile. Nel mondo del lavoro, del commercio, della professione i rapporti devono essere chiari, non furbi. Ci sono delle regole che vanno rispettate perché declinano il rispetto di chi lavora e si impegna, reciprocamente. I miei Nonni erano anarchici, parliamo dell’inizio del secolo scorso, degli anni Venti, quando ancora gli ideali erano una passione sentita, una corrente d’energia che correva nella società e animava gli uomini e le donne che lottavano per fare un mondo migliore. Un po’ diverso dai nostri giorni, dove non ci si trova più nelle piazze a

Episodio dal film "Pacco, contropacco, contropaccotto", regia di Nanni Loy, con Enzo Cannavale, Marina Confalone, Alessandro Haber

parlare, dove si “chatta” vuotamente sui “social network”, dove tutto ci passa accanto, e l’indignazione genera chiacchiere, ma non muove più all’azione. I miei nonni libertari, idealisti visionari, coltissimi e dalla storia affascinante, credevano che gli individui fossero in grado di convivere in una società dall’ordine fondato sull'autonomia e la libertà di ciascuno, senza bisogno di un potere costituito. Un bel sogno il loro (per il quale hanno anche pagato prezzi elevati, ma si sa, l’ideale…), ma non è così: le regole ci sono, ci devono essere, e siamo chiamati tutti a rispettarle, per vivere insieme in un sistema ordinato che favorisce il progredire, l’evoluzione, il miglioramento. Voglio andare diretta e parlare di modalità molto semplici, valide per le aziende, per gli ottici, per i clienti dei negozi, per tutti. La regola del commercio è chiara: ti propongo di comprare, liberamente, tu accetti, scegli, acquisti. Il mio impegno è serio e ti consegno la merce (o l’occhiale) tempestivamente, in modo ordinato e pulito, dandoti anche la certezza che potrai contare su di me, sulla mia assistenza, sul mio supporto, ogni qualvolta ne avrai bisogno (post-vendita). Prima di tutto ti offro un prodotto di qualità garantita, poi ti dò argomenti, ti spiego bene come potrai fare a vendere questa montatura (a presentare queste lenti, a usare questo

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strumento, a portare quest’occhiale), insomma sono al tuo fianco per ogni necessità, con scrupolo, in modo che tu non abbia problemi e tutto scorra liscio. Da parte tua (cliente) cosa fai? Normalmente, rispetti la filiera: ricevi tutto per bene, guardi e osservi il prodotto, lo “utilizzi”, lo proponi, lo vendi (lo indossi se sei un utilizzatore finale). E poi che fai? La buona regola vuole che, nei tempi pattuiti, paghi il servizio ricevuto. Come fanno tutte le persone serie: i termini sono rispettati tutti. Oggi la tecnologia ci aiuta nel modo più semplice a gestire il denaro, i rapporti con le banche, la nostra contabilità. Possiamo controllare tutto il nostro movimento amministrativo in ogni istante della giornata, con i programmi gestionali, con la banca on line, con il computer. Se non amiamo la tecnologia informatica, possiamo semplicemente essere ordinati e segnare tutto sui famosi quadernoni

Sabbia negli ingranaggi: il pensiero funziona male, non c'è evoluzione

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meditazioni

“La mia aspirazione non consiste tanto nel difendere la mia verità, quanto nel viverla” (ancora alcuni ottici lo fanno, rigorosamente). E rispettare il lavoro di chi ci ha servito onorando nei termini corretti i pagamenti dovuti. La gestione del denaro, del credito ha regole sempre più strette e fa parte della serietà di un’attività anche l’osservanza di questi termini. È un motivo d’ordine e regolatezza, di rigore e serietà, di affidabilità e rispetto. Quanto è anacronistico il “pagamento al passaggio”!!! L’assegno quando passa l’agente, con una data nel tempo che verrà: ma non esiste più! Mesi che passano e i pagamenti non sono onorati, peggio ancora quando sono ignorate le ricevute bancarie: che brutta figura! All’interno di rapporti corretti sempre c’è la comprensione per un problema e la disponibilità a concordare soluzioni diverse: un momento particolare, spese impreviste, furti, esposizioni non previste, difficoltà particolari. Non c’è problema, si avvisa, se ne parla, ci si accorda, mancherebbe altro. Ma quando il pagamento non è rispettato così, per lasciva abitudine, per arrogante indifferenza, per superficiale atteggiamento, be’, son certa che sarete tutti d’accordo con me, non proprio una bella cosa! Cosa ci vuole a essere regolari? Quanto fastidio dà quando consegniamo un occhiale e il cliente non paga la busta, passa magari dopo mesi oppure ci dà pochi euro alla volta, ogni tanto? Tanto dà fastidio, difficile da mandar

Fabrizio Bosso, trombettista. Fare musica, suonare uno strumento musicale ad alti livelli, richiede passione, impegno, disciplina, regola. Anche per il jazz, la regola dell'unione d'insieme, della collaborazione, del rispetto degli altri è fondamentale

giù! Anzi, ci vien voglia di perderlo quel cliente! Lo stesso vale per le aziende, nei confronti di quei clienti che hanno ancora questa brutta abitudine, diffusa a tutte le latitudini, da Sud a Nord, Ovest, Est, indistintamente! I veri Signori dell’ottica sono presenti in tutt’Italia ed è sempre un onore, un piacere, una soddisfazione lavorare con questi professionisti. Tanto quanto è una sopportazione indigesta, lavorare anche con chi non ha questo tipo di classe. Il peggio è - scusate se sono così aperta e sincera - quando si ha a che fare con ottici molto bravi, professionali, importanti, ma con la brutta abitudine di pagare come pare a loro. Io mi domando il perché e son certa che molti altri insieme a me provano lo stesso disagio. Perché il valore che viene profuso alla propria attività non può essere coerente in ogni parte? Ci vuole così poco e si evitano tanti fastidi a molte persone. «Dare rispetto per avere rispetto», dicevano i miei già citati Nonni. Ognuno è libero di scegliere, cosa acquistare, quanto acquistare, come acquistare. Quando la transazione è chiara e onesta da entrambe le parti, ciò che ne consegue è lineare, non si può transigere. Esistono le realtà raccontate con divertimento nel film di Nanni Loy citato nel titolo, ma esistono anche coloro che «Signori si nasce ed io, modestamente, lo nacqui!», ribadisco, in tutt’Italia. Siamo tutti chiamati a scegliere, a selezionare, e vale la regola: “patti chiari, amicizia lunga”. Dove le situazioni commerciali e creditizie sono chiare c’è serenità di relazione, ci potranno essere progetti, crescita, collaborazione, piacere d’incontro. Diversamente, per carità, tutto si può fare, ma certo è sabbiolina nell’ingranaggio. Tutto ciò vale anche per eventuali aziende poco serie, che concedono crediti senza norma, che accettano i vari paccotti senza discutere, che consentono al mercato regole diverse e più lasse. Come dico sempre, i tempi cambiano, le recenti vicende economiche e aziendali che leggiamo nelle cronache quotidiane, danno il segno che certe abitudini non sono più accettabili che

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Raimon Panikkar, amava il cioccolato e sorridere, l’umorismo e la gioia di vivere. È morto recentemente a quasi 92. Nato da padre indiano e indù e da madre catalana e cattolica, è stato docente presso le più prestigiose università del mondo. In Italia, dove studiò a lungo, gli sono stati conferiti il premio Nonino nel 2001 e laurea honoris causa a Urbino nel 2005. Ha elaborato un’affascinante visione filosofica dell’uomo al centro della realtà, dove tutti i credo religiosi hanno pari importanza e profondità

dobbiamo tutti portarci a un impegno più serio, consapevole, collaborativo fra le parti. Furbi, furbastri e filibustieri, distratti, arroganti e superficiali: per me, oggi, nella nostra società, nella comunità in cui viviamo, sono sgradevoli e inaccettabili come coloro che bestemmiano (il peggio del peggio!), che non rispettano gli animali, che gettano spazzatura dove capita, che buttano il chewing gum sui marciapiedi, e così via, con i tanti esempi di “non rispetto degli altri” che siamo costretti a subire. Ma perché dover subire? Io non ci sto! E voi? Impariamo tutti il rispetto, l’ordine, la regolarità: tutti gli imprenditori di successo (grandi o piccole attività che siano), i migliori professionisti, i più grandi artisti, operano in contesti ordinati, con regole e disciplina, onorando gli impegni verso gli altri. Questo è rispetto, e io rispetto gli ottici di valore che ho il piacere di conoscere, dove trovo classe, gusto, intelligenza, stile, garbo, ordine, attenzione, curiosità. Non importa quanto grande, luccicante, famoso e rifornito sia il negozio: la classe delle persone è nell’impegno quotidiano, nella serietà delle relazioni, nell’onore dei contatti. Che ne pensate?

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Film lacrimale e nutrizione: quali relazioni? Esistono opportunità di contributo da parte degli alimenti per un’ottimale composizione chimica della sottile pellicola liquida che ricopre l’occhio? Risponde a questa domanda la scienza della nutrizione ortomolecolare, in continuo sviluppo

di Paolo Patuzzi ottico-optometrista e naturopata

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Gli strati lacrimali Si suddividono in: • mucoso o interno Lo strato mucoso, di spessore intono ai 300 Amgstroms, è a diretto contatto con le cellule corneali e congiuntivali la cui superficie è costituita da microvilli e micropliche. Chimicamente lo strato mucoso è costituito da una miscela di muco-glicoproteine denominata “mucina”. La mucina copre come un manto le irregolarità della superficie corneo-congiuntivale; infatti, in virtù della presenza di un polo idrofobo si uniscono alla superficie corneale e per la presenza di idrofilia all’altro polo, sono in contatto con lo strato acquoso, rendendo in definitiva, idrofila e bagnabile la superficie oculare altrimenti idrofoba. Per questo motivo lo strato mucoso rende liscia, e quindi otticamente valida, la superficie corneale, che altrimenti risulterebbe rugosa, permette l'idrofilia della stessa rendendola bagnabile, stabilizza il film lacrimale legandosi ai lipidi e riducendo la tensione superficiale all'interfaccia lipidi-strato sieroso. Consente al margine palpebrale di scivolare sul bulbo con minimo

l film lacrimale rappresenta una componente importante nella fisiologia dell’ occhio e della visione, in quanto supplisce a numerose ed essenziali funzioni chimiche e fisiche. Il suo spessore varia a seconda della parte anatomica che ricopre da 4 micron circa sulla superficie congiuntivale esposta a 8 micron sulla cornea. Il film lacrimale è una sottile pellicola liquida che può reggersi sul piano verticale senza un apprezzabile flusso gravitazionale. Ricopre la cornea e la congiuntiva ed esercita un ruolo ottico, metabolico, lubrificante, di difesa e di pulizia. L'ammiccamento palpebrale gli garantisce un’integrità dinamica essendo conservati i tre strati che lo costituiscono e garantito un ricambio continuo dei suoi componenti chimici. In condizioni normali nei sacchi congiuntivali sono presenti da 7 a 9 microlitri di lacrime, in condizioni di stimolo quando il volume supera i 30 microlitri si verifica l'epifora. La produzione di lacrime al minuto varia a seconda degli autori da 0,6 microlitri (Schirmer) a 20 microlitri (Norn). Si suddivide in tre strati chimicamente differenti.

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• lipidico o esterno Lo strato lipidico più superficiale e a contatto con l'aria è composto di lipidi e lo spessore è di circa 500 Amgstroms. Questo strato è composto da numerose file di lipidi sovrapposte che, in virtù del polo idrofobo esterno e del polo idrofilo interno, garantiscono l'uniformità del velo lacrimale diminuendo l'evaporazione delle lacrime e aumentando le qualità ottiche del film lacrimale, realizzando una superficie anteriore perfettamente liscia. Lo strato lipidico è il più esterno e ha il compito di impedire un'eccessiva evaporazione dello strato sottostante. Esso non viene rinnovato a ogni ammiccamento, ma solo compresso e quindi ricostituito. La secrezione viene stimolata dal massaggio delle ghiandole di Meibomio e di Zeiss. Queste ghiandole sono identiche a quelle sebacee della cute pur secernendo dei lipidi diversi. Il secreto consta di esteri delle cere e del colesterolo, di pochi acidi grassi e di colesterolo. Oltre a impedire l'evaporazione del liquido lacrimale tramite la formazione di una barriera idrofoba, ha il compito di mantenere l'idratazione dell'occhio quando, durante il sonno, la rima palpebrale non sia perfettamente chiusa.

attrito, svolgendo un'importante azione lubrificante, avvolge corpi estranei riducendone il potere abrasivo con ottima funzione di difesa e di pulizia e agisce da filtro molecolare lasciandosi attraversare solo da piccole molecole come aminoacidi e glucosio. La mucina viene secreta dalle cellule caliciformi, dalle cripte di Henle e dalle ghiandole di Manz. Rimosso dai fornici il muco si riforma in 30 secondi, la secrezione giornaliera si aggira sui 2,2 microlitri. • sieroso o intermedio Lo strato sieroso intermedio rappresenta la parte più cospicua del film lacrimale, essendo spesso da 6 a 10 micron. Il 98,2% del volume totale è composto di acqua, il rimanente volume è costituito da elettroliti, proteine, enzimi, vitamine, cellule, detriti e impurità provenienti dall’ esterno. La parte più interna a contatto con lo strato mucoso, contiene le terminazioni fluttuanti delle ramificazioni della mucina con le quali l'acqua è legata tramite ponti di idrogeno. Subito sopra questo strato si trovano molecole muciniche sotto forma di granuli, foglietti e filamenti, spesso a struttura reticolare e che hanno la funzione di catturare detriti e impurità e trasportarli, sotto forma di cordoncini filamentosi al canto interno per essere espulsi. Questa mucina libera, legandosi con i lipidi dello strato più esterno diminuisce la tensione superficiale, aumentando la stabilita del film. Viene secreto dalle ghiandole di Wolfring e Krause e dalla ghiandola principale. Il pH varia tra 6,5 e 7,6. La pressione osmotica è lievemente ipertonica pari a una soluzione di NaCI 1%. L'indice di rifrazione è di 1,3369. Lo strato sieroso viene eliminato attraverso le vie di escrezione, in piccola parte con l'evaporazione. Rende otticamente valida la superficie corneale grazie alla trasparenza e all'indice di rifrazione, fornisce l'idratazione delle cellule corneali e congiuntivali, provvede alla diluizione e al lavaggio di scorie metaboliche, detriti cellulari e corpi estranei, veicola anidride carbonica, ossigeno, ioni, lipidi, mucina, etc.

Fisiologia dell'esecrezione lacrimale Le lacrime vengono secrete attraverso tre principali meccanismi: l'evaporazione, il riassorbimento e il passaggio nelle fosse nasali. In condizioni di base i primi due meccanismi hanno un'importanza notevole, essendo il terzo pressoché peculiare di stati di ipersecrezione. L'evaporazione avviene a livello di tutto il film lacrimale esposto all'aria e varia a seconda della temperatura e dell'umidità relativa di quest'ultima. Il riassorbimento avviene a livello congiuntivale, lungo il tratto verticale dei canalini e nel sacco. Il passaggio delle lacrime nel naso in condizioni basali è dovuto a fenomeni di capillarità e di risucchio all'interno dei canalini, che presentano una pressione interna negativa subito dopo ogni ammiccamento (fenomeno di Krebhiel).

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favoriscono l’eliminazione per via biliare dei grassi in eccesso. Questo drenaggio epatico ridurrebbe così l’eccessiva secrezione di grassi da parte delle ghiandole sebacee. Nel caso invece si riscontrasse un’insufficiente presenza di strato lipidico, si può ricorrere a una integrazione di acidi grassi “omega 3-6-9”, che portano innumerevoli benefici all’intero organismo, tra i quali la produzione di secreti lipidici equilibrati da parte delle ghiandole sebacee quindi anche Meibomio e Zeiss.

Implicazioni nutrizionali nella fisiologia del film lacrimale Dalla descrizione della fisiologia e chimica del film lacrimale, possiamo dedurre quante siano le opportunità di contributo da parte degli alimenti, all'ottimale composizione chimica del film lacrimale. Considerando inizialmente lo strato mucoso, esistono delle sostanze appartenenti alla famiglia degli eteropolisaccaridi, denominate glicosamminoglicani. In questo gruppo di sostanze il Condroitin Solfato e la Glucoasmina, sono entrambe molecole di comune utilizzo come coadiuvanti nella formazione del tessuto cartilagineo in presenza di forme artrosiche e degenerative delle articolazioni. Tali sostanze portano benefici anche a livello della produzione di mucoproteine. Per questo motivo laddove ci fosse una scarsa presenza di mucina, si può suggerire l’utilizzo di questi integratori e dopo un ciclo di utilizzo, verificare le condizioni del film lacrimale. Per quanto riguarda le anomalie dello strato acquoso in termini di volume e di sostanze nutritive, possiamo ricorrere alla vitamina B2 che migliora il trofismo delle mucose aumentando la funzionalità e quindi la produzione della componente sierosa di rivestimento. Ovviamente una ottimale idratazione quotidiana, corrispondente a circa 1.5 litri d’acqua, è necessaria per garantire una presenza sufficiente di liquidi nell’organismo. Per quanto concerne lo strato lipidico bisogna osservare che le ghiandole che lo producono possono essere considerate degli emuntori secondari rispetto al fegato. Cioè quando esiste un sovraccarico di grassi non metabolizzati a sufficienza dal fegato, l’organismo utilizza anche le ghiandole sebacee per espellere i grassi in eccesso. Per tale motivo le anomalie dello strato lipidico vanno valutate come iper o ipo produzione. Se per esempio trovassimo uno strato eccessivamente denso quindi iper, una strada potrebbe essere l’utilizzo di due sostanze simil vitaminiche chiamate “colina” e “inositolo”. Tali sostanze vengono impiegate nelle steatosi epatiche e

Conclusioni La scienza della nutrizione ortomolecolare è come tutte in continuo sviluppo e sono convinto che in prospettiva le aziende produttrici di integratori alimentari arriveranno a formulare prodotti sempre più mirati alle specifiche esigenze dell’organismo e quindi anche dell’occhio nelle sue specificità. Nel frattempo possiamo utilizzare come linee guida le caratteristiche di ogni sostanza e utilizzarla secondo le nostre conoscenze in ambito oftalmico. Spero anche con questo breve articolo di avervi suggerito nuove possibilità di supporto per i vostri clienti. Lo strato più profondo del film lacrimale è costituito dal muco. La mucina ricopre con uno strato semisolido i microvilli epiteliali. Lo strato lacrimale più abbondante è quello acquoso su cui galleggia un sottilissimo strato lipidico

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benessere visivo

L’importanza dei movimenti ocuLari corretti L’apprendimento della lettura ha come presupposto ineludibile il possesso di un sistema visivo integro ed efficiente nelle sue componenti periferiche e centrali di Silvio Maffioletti

Alcuni degli italiani presenti all’EAOO 2010 di Copenaghen. Da sinistra: Leonardo Pesi, Mauro Frisani, Giancarlo Montani, Serena Deeccher, Silvio Maffioletti, Alessandro Fossetti, Andrea Daniele

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ul tema della verifica dei movimenti oculari nel corso della lettura, nella seconda edizione del Congresso dell’European Academy of Optometry and Optics (svoltosi il 15 e 16 maggio a Copenaghen) sono state esposte tre ricerche realizzate presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca confermando che si tratta di un tema

importante e attuale. A chi legge, a livello periferico è infatti necessaria un’adeguata acuità visiva, la capacità di mantenere a lungo la focalizzazione su piani prossimali, l’abilità di effettuare rapidi e precisi movimenti saccadici e di conservare la corrispondenza bifoveale. A livello centrale sono, invece, necessarie varie capacità di ordine cognitivo, tra cui un’adeguata attenzione visiva spaziale (AVS) il cui primo mecca-

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nismo visivo, definito orientamento esplicito dell’AVS, è costituito dallo spostamento dello sguardo verso una definita regione del campo visivo. Un movimento oculare può essere eseguito correttamente solo se l’AVS è stata prima focalizzata nella regione di interesse; l’orientamento implicito dell’attenzione, quindi, è l’evento specifico che anticipa (e quindi controlla) l’orientamento esplicito dell’attenzione. Le ricerche dell’ateneo milanese

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presentate a Copenaghen hanno confermato che l’apprendimento della lettura è un’abilità che richiede, oltre che buone abilità uditivefonologiche, anche adeguate abilità visuopercettive mediate dall’attenzione visiva spaziale (AVS), che può assumere un ruolo cruciale nella fase iniziale dell’acquisizione della lettura. I dati evidenziano, infatti, che i movimenti oculari nel corso della lettura possono essere eseguiti correttamente solo se l’AVS è stata prima focalizzata nella regione di interesse e suggeriscono che il riconoscimento delle parole dipende strettamente dall’AVS. Un disturbo dell’AVS può, infatti, determinare serie difficoltà nell’apprendimento della lettura, poiché un’efficiente segregazione grafemica (alla base della via sub-lessicale) può essere realizzata solo attraverso un’accurata e veloce attività di selezione dei grafemi che costituiscono le parole da leggere. I lavori dell’Università di Milano Bicocca hanno fatto riferimento al test DEM, che prende in esame la velocità e la precisione del soggetto nell’esecuzione di un compito di riconoscimento e di localizzazione di una serie di numeri a una cifra. All'interno della vasta e variegata testistica optometrica, il DEM è infatti uno

L’OPtOMEtriA itALiANA A COPENhAGEN

Ecco i sette lavori italiani che hanno partecipato alla sessione poster dell’ECOO 2010: “A modification of direction of DEM test shows difference in naming and eye movements” di A. Facchin, A. Usuelli, S. Prudenzano, S. Tavazzi, S. Maffioletti - Università degli Studi di Milano Bicocca “An analytical model of the human eye luminous efficienty functions grounded on physiological-physical consideration about retinal photoreceptors answer to light stimuli” di F. Fontana, R. Di Capua, C. Costagliola - Università degli Studi di Roma Tre e Università degli Studi del Molise “Ephitelial, Bowman’s layer, stroma and phachymetry changes with FDOCT during orthokeratology” di M. Frisani, A. Calossi, D. Alberto, M. Greco - Università degli Studi di Torino “Development Eye Movement (DEM) test: validity reassessment in Italian population” di S. Maffioletti, A. Facchin, T. Carnevali - Università degli Studi di Milano Bicocca e Southern California College of Optometry “Simultaneous objective and subjective evalutation of ocular movement using DEM and Readalyzer” di M.V. Manzoli, A. Ravasi, A. Facchin, R. Pregliasco, S. Tavazzi, S. Maffioletti - Università degli Studi di Milano Bicocca “Visual disorder to postural interferences in their children in scholastic age from the 6 a 10 year” di L. Secli, V. Martella - Università degli Studi del Salento “Is there a relationship between ocular dominance and reading performance?” di F. Zeri, M. De Luca, D. Spinelli, P. Zoccolotti - Università degli Studi di Roma Tre

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Silvio Maffioletti, Maria Vittoria Manzoli e Alessio Facchin (Università degli Studi di Milano Bicocca) davanti alla loro ricerca, presentata nella sessione poster dell’EAOO 2010

Giancarlo Montani ritira il premio per la “Miglior presentazione orale” al Congresso di Copenaghen

dei pochi test che possiede elevate qualità psicometriche, sviluppate dagli autori in fase di costruzione e taratura del test. L’esaminatore, durante la procedura, valuta l’aspetto comportamentale dell'esecuzione del test, confronta i valori della prestazione verticale e di quella orizzontale con quelli standardizzati dagli autori e inserisce il soggetto esaminato in una delle quattro tipologie cliniche: • Tipologia I: prestazione normale in ogni subtest • Tipologia II: prestazione normale

nei tempi verticali, tempi elevati nell’esecuzione orizzontale e ratio (Tempo orizzontale/Tempo verticale) elevata. Soggetto con disfunzione oculomotoria. • Tipologia III: tempi di esecuzione elevati sia per il test verticale sia per il test orizzontale in presenza di una ratio nella norma. Soggetto con difficoltà nell’automatizzare la denominazione dei numeri e privo di disfunzioni oculomotorie. • Tipologia IV: tempi di esecuzione elevati sia per il test verticale sia per

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il test orizzontale in presenza di una ratio elevata. Soggetto con compresenza di difficoltà nell’automatizzare la denominazione dei numeri e di disfunzioni oculomotorie. L’utilizzo del DEM test per la verifica dei movimenti oculari saccadici permette di realizzare un’analisi visiva completa, che sia in grado di individuare le aree maggiormente inadeguate così da poterle migliorare attraverso mezzi ottici (lenti oftalmiche, lenti a contatto) e/o un trattamento oculomotorio specifico.

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Prodotti Bio-ispirati e Consumatori Consapevoli

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Cynthia R. Jasper, PhD Professor of the Department of Consumer Science University of Wisconsin-Madison, Madison, Wisconsin Il consumismo basato sull’impatto dei prodotti è cresciuto in relazione all’evoluzione di Internet e alla disponibilità di informazioni sui prodotti che vanno oltre una mera comparazione di prezzo. I Consumatori Consapevoli sono una tipologia di consumatori che fanno le loro scelte sulla base del valore che un prodotto o servizio può rappresentare. Se i Consumatori Informati basano le loro decisioni di acquisto confrontando efficacia, durata e prezzo, i Consumatori Consapevoli basano le loro scelte anche sull’impatto che il prodotto può avere sul loro benessere e su quello dell’ambiente. Nel target Consumatori Consapevoli troviamo persone di ogni età, inclusi i Baby Boomers (nati nel boom economico, tra il 1946 e il 1964), la Generazione X (i nati tra il 1974 e il 1980), e la Generazione Y, detta anche Generazione del Millennio (i nati intorno al 2000).

Baby Boomers (nati dal 1946 al 1964)

Gli aspetti che caratterizzano il Consumismo Consapevole si trovano anche in altri gruppi di consumatori sensibili all’impatto dei prodotti, come i Cultural Creatives, gli Healthy Naturals e i LOHAS, acronimo di Lifestyle Of Health And Sustainability (Stile di vita Naturale e Sostenibile). Questi gruppi possono differenziarsi nei loro comportamenti generali, ma condividono la stessa preoccupazione: quali effetti può avere un prodotto sul consumatore e sull’ambiente? I Consumatori Consapevoli sono stati studiati durante gli ultimi 40 anni, ma hanno raggiunto la loro massima crescita grazie allo sviluppo dei Social Networks, come Facebook, e alla facilità di creare dei blog personali. Oggi molti rivenditori e produttori stanno cercando il modo di raggiungere questi consumatori. Pagine pubblicitarie, accattivanti spot televisivi,

Generazione X (nati dal 1974 al 1980)

Generazione Y (nati intorno al 2000)

jingle orecchiabili e strategie di comunicazione che hanno ottenuto un grande successo nel passato, non ottengono più questo scopo. Una tipologia di prodotto che può attirare l’attenzione dei Consumatori Consapevoli è quello bio-ispirato.1,2 Un prodotto bio-ispirato è quello che si basa su un sistema che esiste in natura, ma che può non necessariamente utilizzare questo sistema per lo stesso fine.3 Prendiamo come esempio il Velcro®. Il Velcro si ispira alla lappola, una pianta della famiglia delle Asteraceae. I suoi semi non possono crescere uno vicino all’altro e sono troppo pesanti per galleggiare nel vento o essere trasportati dagli uccelli. La natura ha trovato la soluzione: il seme della lappola è avvolto da una serie di uncini sporgenti che si agganciano al

pelo degli animali, utilizzando questi come mezzo di trasporto.4,5 I produttori non adottano questo sistema come mezzo di trasporto, ma sfruttano il suo meccanismo di incollarsi. I prodotti bio-ispirati non dovrebbero essere confusi con quelli “verdi” o “biologici”. Queste parole si riferiscono al modo con cui un prodotto viene fabbricato, mentre il termine bio-ispirato si riferisce a come un prodotto funziona. (Tabella 1) I Consumatori Consapevoli possono essere attratti dai prodotti bio-ispirati perché percepiscono nelle idee della natura qualcosa di efficace, efficiente e in armonia con l’ambiente.

Prodotti Bio-ispirati di uso quotidiano

Per rendere meglio l’idea di cosa siano i prodotti bio-ispirati, osserviamo alcuni prodotti che vediamo tutti i giorni, come aerei, tessuti e monitor “ Verde”6 “Biologico”6 “Bio-ispirato” dei PC. L’aeroplano si ispira agli uccelli.7 Le sue ali sono Prodotti che sono validi dal Prodotti coltivati usando Prodotti basati su sistemi presenti in realizzate in modo da farlo sollevare quando punto di vista dell’ambiente o solo fertilizzanti o pesticidi natura l’aria vi passa sotto e il suo corpo cilindrico lo benèfici naturali animali o vegetali aiuta a ridurre la resistenza. • Carta igienica (interamente • Calze (prodotte con • Aeroplani (ispirati al corpo degli uccelli)7 Anche le vernici possono essere bio-ispirate. fatta con materiali riciclati) cotone solo proveniente da Per esempio, una vernice chiamata Lotusan agricoltura biologica) • Costumi da bagno (fatti con materiale Self-Cleaning Paint usa un sistema basato sulla che imita la pelle degli squali: permettono • Bombolette di aria compressa pianta di loto che ha proprietà di resistenza di nuotare più velocemente, riducendo la pulente (senza ozono al 100% • Soft drink (bibite senza all’acqua.10 resistenza)8 e senza l’uso di CFC, HFC, ingredienti artificiali) I monitor del computer sono stati perfezionati e butano e propano) • Schermi per computer (imitano la bio-ispirati dalle farfalle. Questi schermi usano superficie delle ali delle farfalle per creare gli stessi principi delle ali delle farfalle per ren• Collari antipulci colori più brillanti tramite l’interferenza della dere i colori più luminosi grazie a fenomeni di • Detersivo per lavatrici (prodotti (a frequenza magnetica, luce) con detergenti a base di piante senza materiali tossici) interferenza della luce dovuti alla tipologia delle e ingredienti biodegradabili) superficie.9 Altri prodotti bio-ispirati sono le scarpe per corTabella 1 Definizioni ed esempi di prodotti definiti Verdi, Biologici e Bio-ispirati.

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rere nate dagli studi di biomeccanica sulla corsa a piedi nudi11 e i costumi da bagno ispirati alla pelle degli squali.

Prodotti bio-ispirati collegati alla salute Il settore della salute è un altro mercato in cui materiali e trattamenti bio-ispirati sono sempre più impiegati, come le protesi per braccia e gambe, sostituzione di giunture e pelle artificiale. Oggi le protesi hanno raggiunto un alto grado di mobilità, imitando il sistema dei tendini, delle articolazioni e delle cerniere usati dagli arti che si vogliono sostituire.12 Le articolazioni artificiali sono state progettate incorporando una proteina bioattiva in modo da accelerare la guarigione dei tessuti, potenziare la crescita delle ossa attorno all’impianto e rafforzare la saldatura e l’integrazione dell’impianto all’osso.13 La pelle artificiale è stata creata con il riscaldamento di fibroblasti e collagene, che concorrono a formare gli strati del derma e dell’epidermide. L’uso di pelle artificiale riduce i tempi di guarigione e non provoca il rigetto da parte del sistema immunitario dei pazienti.14

I Consumatori Consapevoli: Chi sono? I Consumatori Consapevoli stanno diventando una sempre più vasta e potente parte del mercato di consumatori, ma chi sono? In maggioranza sono di sesso femminile, leggono le etichette dei prodotti e influenzano gli acquisti della famiglia. Dispongono anche di un reddito medio, e anche se non necessariamente ricchi o agiati, non sono eccessivamente sensibili al prezzo.15,16 I Consumatori Consapevoli hanno un forte senso di identità e non si affidano alle mode o allo status socio-economico per distinguersi. Possono anche rimanere freddi davanti ad un prodotto associato a uno status socio-economico, ma questo non significa che non potrebbero interessarsi a prodotti bio-ispirati e alla moda. La cosa importante da tener presente è che i Consumatori Consapevoli prendono le loro decisioni in base alla considerazione di etiche alternative17 e di modelli di stile di vita, pur riconoscendo i propri limiti finanziari.18 Il seguente case study fornisce un esempio di come pensa e in cosa crede il Consumatore Consapevole.

Case Study E’ stato condotto un case study per illustrare la mentalità e i valori di quei consumatori che, in base al loro profilo, sono risultati essere dei Consumatori Consapevoli. Soffermiamoci ad osservare una Consumatrice Consapevole che chiameremo Anna. Anna è sposata e ha tre figli. Ha studiato al college, ed è laureata in scienze. Nella sua casa ci

sono lampadine a risparmio energetico perché consumano meno energia e sono di maggior durata, con un grande beneficio per l’ambiente, anche se costano un po’ di più. Inoltre, con la produzione di energia elettrica che sta diventando un potenziale problema, ridurne il consumo è una cosa che fa bene alla società. Anche nell’alimentazione Anna riflette la sua consapevolezza negli acquisti. Beve succo di mirtilli rossi ogni giorno per le sue proprietà terapeutiche e per rinforzare le sue difese naturali contro le malattie che richiederebbero l’uso di antibiotici. Anna pensa che ridurre il suo fabbisogno di antibiotici sia un beneficio per sé stessa e per la società, perché in questo modo c’è una maggior disponibilità di antibiotici per chi ne ha davvero maggior bisogno. In casa di Anna, dove è possibile, i prodotti chimici per la pulizia sono sostituiti da quelli naturali perché lei è attenta alla salute dei suoi cuccioli. Si preoccupa anche della salute dei suoi due gatti evitando che accidentalmente possano ingerire qualche residuo di prodotti per la pulizia. Tuttavia si è notato che non è del tutto contraria all’uso di prodotti chimici, sempre che si adottino le dovute precauzioni. Quando compra articoli per la cura personale, come cosmetici o prodotti per la manutenzione delle lenti, Anna si interessa a come il prodotto agisce, perché pensa che i prodotti che hanno un impatto più leggero sul suo corpo siano meglio degli altri. Anna e la sua famiglia amano i cibi fatti in casa e la cosa che preferiscono fare è una bevanda a base di miele simile alla birra. I limoni sono un ingrediente di base per fare questa bibita. Utilizza limoni naturali per evitare che i residui di pesticidi sulla buccia contaminino la bibita. Anna è anche prudente di come i pesticidi presenti nella buccia possano essere coinvolti dal processo di fermentazione. La sua famiglia non esce spesso a mangiare perché la carne prodotta a livello industriale tende ad essere meno sana. Quando Anna va a fare la spesa, cerca di comprare cibi biologici o derivati da animali alimentati in modo naturale. Ciò non è sempre possibile per via degli alti costi degli alimenti naturali. Anche la scelta di verdure biologiche incide sui costi. Come Consumatrice Consapevole, Anna è pragmatica. Per la sua famiglia, una verdura in tavola è meglio di quella biologica che si trova ancora sullo scaffale del negozio.

Marketing per Consumatori Consapevoli Il mercato dei Consumatori Consapevoli si aggira intorno ai 230 bilioni di dollari all’anno, ed è in continua crescita,16 ma il marketing per questo gruppo presenta un’unica sfida.

La richiesta di prodotti è ancora rilevante, ma solo dopo che questo gruppo ne ha valutato i pregi. Il modo per introdurre un prodotto bio-ispirato in questo gruppo è quello di comunicare che esiste e, poi, lasciare che il target decida da sé.16 C’è un numero crescente di persone che come Anna si preoccupa della propria salute e di quella dell’ambiente naturale e degli esseri umani della società. E’ importante ricordare che ciascuno di loro ha un vissuto proprio, e che la loro libertà di pensiero è il motivo per cui le tradizionali strategie di marketing sono inefficaci con questo gruppo di Consumatori.

Conclusioni Il mercato per i Consumatori Consapevoli è in crescita, e i prodotti bio-ispirati possono svolgere un ruolo importante. Fino a poco tempo fa, molti di questi prodotti sono stati sviluppati per svolgere un compito che si è rivelato inefficiente anche se si utilizzavano materiali fatti a mano. La tecnologia e la ricerca ci hanno dato la possibilità di capire più esattamente come funzionano alcuni sistemi e come fare per imitarli con successo. La prossima ondata di prodotti bio-ispirati saranno omeostatici per natura – aiuteranno cioè le persone a mantenere o aumentare le funzioni del proprio sistema fisico. Ciascun Consumatore Consapevole è unico perché uniche sono la sua esperienze e la sua educazione personale, tutti elementi che influiscono sulle sue abitudini di acquisto. Le tradizionali tecniche di marketing, che puntano su slogan e marchi, sono inefficaci con questo gruppo. Il modo per introdurre un prodotto bio-ispirato in questo gruppo è quello di far sapere che esiste e, quindi, lasciare che decida da sé. Bibliografia 1. Braverman L. Standard & Poor’s Industry Surveys: Household Nondurables. 4 December 2008. 2. Bemporad R, Baranowski M. Conscious consumers are changing the rules of marketing. Are you ready? Highlights from the BBMG Conscious Consumer Report. November 2007. Disponibile su: http://www.bbmg.com. 3. Biomimicry. Disponibile su: www.biomimicryinstitute.org 4. Velcro. Disponibile su: www.velcro.com. 5. Cocklebur. Disponibile su: http://en.wikipedia.org/wiki/Cocklebur. 6. http://organicmall.com/default.php. 7. A Conversation With Janine Benyus. Disponibile su: http://www.biomimicryguild. com/janineinterview.html. 8. Connor S. Sharkskin swimsuits lend hi-tech bid for Olympic gold. The Independent. 17 March 2000. Disponibile su: http://license.icopyright.net/user/ viewFreeUse.act?fuid=ODI0MDIwNA%3D%3D. 9. Than K. The secret of bright butterfly wings: LED technology. Disponibile su: www. livescience.com/animals/051117_wings_led.html. 10. PaintPRO – Product Profiles. Disponibile su: www.paintpro.net/Articles/PP705/ PP705_ProductProfiles.cfm. 11. McClusky M. Nike makes barefoot breakthrough. Disponibile su: www.wired.com/ print/science/discoveries/news/2005/08/68474 12. Artificial Limb. The Columbia Encyclopedia, 6th edition. 2008. Disponibile su: http://www.question.com/library/encyclopedia/artificial-limbs.jsp. 13. Vogel A. Communicating with cells: biologically-inspired coating on titanium improves joint replacements. Georgia Tech Research News. July 2, 2008. Disponibile su: http://gtresearchnews.gatech.edu/newsrelease/titanium-implant.htm. 14. McNulty MF. Artificial skin. How Products Are Made. The Gale Group, Inc. 2002. Disponibile su: http://www.gale-edit.com/products/volumes/skin.htm. 15. The Marketing Insider. Who are LOHAS consumers? Disponibile su: http://ww. marketinginsider.com/index2.php?option=com_content&task=view&id=41. 16. Everage L. Understanding the LOHAS lifestyle. Gourmet Retailer. Disponibile su: www.allbusiness.com/retail-trade/food-stores/4216653-1.html. 17. Szmigin I, Carrigan M. Exploring the dimensions of ethical consumption. Eur Advances Consumer Res. 2006; pp 608-613. 18. Szmigin I, Carrigan M, McEachern M. Flexibility, dissonance and the Conscious Consumer. Eur Advances Consumer Res. 2008;8:379-3

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Transitions e lo swirl sono marchi depositati di Transitions Optical, Inc. © 2010 Transitions Optical, Inc. La performance fotocromatica è influenzata dalla temperatura, dall’esposizione agli UV e dal materiale delle lenti.

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In un battito di palpebre possono accadere cose meravigliose... Oggi con 1•DAY ACUVUE® MOIST® for ASTIGMATISM i tuoi portatori astigmatici potranno vivere ogni momento, ogni giorno 1. Il Sistema di Stabilizzazione Accelerata (ASD) è stato sviluppato per riallineare le lenti ad ogni battito di palpebre del portatore2. Le 4 zone di stabilizzazione dell’ASD sfruttano il naturale movimento delle palpebre per consentire alle lenti a contatto di essere meno soggette alla forza di gravità3. Il suo design assicura una variazione minima dello spessore della lente sotto le palpebre, il che aiuta a mantenere una visione chiara e stabile a prescindere dal movimento degli occhi4,5.

Cose meravigliose possono accadere quando la tecnologia ASD incontra

1•DAY ACUVUE® MOIST®

VIVI OGNI MOMENTO, OGNI GIORNO 1. JJVC data on file 2008&2010. - 2. JJVC data on file 2008. - 3. Mc Ilraith R, Young G, Hunt C. Toric lens orientation and visual acuity in non-standard conditions. CLAE 2009 Epub ahead of print. - 4. Chamberlain P. Morgan P. Maldonado-Codina & Moody K. A vision chart to quantify disturbances in acuity during wear of toric contact lenses. Optom Vis Sci 2008; E-abstract 85079 5.Zikos G.Kang S. Ciuffeda K et al Rotational stability of toric Soft Contact Lenses During Natural Viewing Conditions. Optom Vis 2007; 84(11); 1039-1045 ACUVUE®, 1•DAY ACUVUE® MOIST® sono marchi registrati della Johnson&Johnson Vision Care ©JJVC 2010 . Johnson&Johnson Vision Care è una divisione della Johnson&Johnson Medical S.p.a.

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