B2Eyes Magazine 02-2011

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Di nuovo in onda, di nuovo un successo. Numero Verde 800 53 63 03 路 www.visionottica.it

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Charmant GmbH Europe, Sede Secondaria Italia - numero verde: 800 372233 www.trussardi.com woman TR12806-BK man TR12812-BK


Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Febbraio 2011 numero 2 www.b2eyes.com

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Di nuovo in onda, di nuovo un successo. Numero Verde 800 53 63 03 · www.visionottica.it

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In copertina VisionOttica Direttore Responsabile Angelo Magri Redazione B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Danae de Stefano d.destefano@b2vision.com Valentina Grassini v.grassini@b2vision.com Francesca Tirozzi f.tirozzi@b2vision.com Pubblicità Luciano Cristiano cell. 334 6970786 l.cristiano@b2vision.com Editore B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Progetto grafico b-channel Art Director Tatiana Foroni Meloria Stampa Mediagraf S.p.a. Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (PD)

B2TRADE Editoriale B2Vision “unisce” l’Italia 3 Il punto Il valore della convenienza 5 Strategie e mercato Filiera ottica, la galassia delle rappresentanze 6 Attualità VisionOttica, inizio d'anno a tutta TV! 11 Ciba Vision: obiettivo nuovi portatori 14 Riuniti… da qualità e servizio 17 Distribuzione Gira, vedi, scopri 21 B2STYLE Moda Fashion advance 24 Designer 3 designer, un'unica voce 32 B2EXPERT Lab Guida alla scelta dei filtri solari e selettivi 36 Consulente Gli strumenti di liquidità a breve termine 41 Meditazioni Essere uno, essere zero, semplicemente essere 49 B2TECH Strumenti Eye Technologies vola alto 54 Lenti a contatto Il lato emotivo del cheratocono 58 B2JOB Vetrina offro/cerco 62

Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653 € 1,80 - Copia omaggio

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Come acquisire nuovi clienti? A:

Procurandosi un radar

B: Utilizzando delle microspie C:

Tramite il Sistema di Geomarketing VSG

D: Affidandosi ad una chiromante

Vision Service Group. La tua risposta definitiva. Vision Service Group, forte della sua leadership con oltre 900 centri ottici affiliati, ha selezionato, testato e reso accessibili una serie di servizi esclusivi in grado di migliorare le prestazioni del tuo centro ottico. Strumenti tangibili e concreti che si traducono in: - più clienti e analisi della concorrenza con il Sistema di Geomarketing VSG - prodotti sempre in linea con le richieste di mercato grazie al Ranking Assortimentale VSG - confronto degli andamenti annuali con le medie di mercato attraverso l’Analisi Performance Vendite VSG - abbattimento dei costi di magazzino sfruttando il Controllo di Gestione VSG Numero Verde 800-536303 • www.vsgspa.it BACINI DI MERCATO

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EDITORIALE

B2VISION “UNISCE” L’ITALIA

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tanno per nascere il primo quotidiano e la prima radio in store del settore dell’ottica. Saranno prodotte da B2Vision, la società che pubblica questa rivista, e realizzate con il prezioso contributo di due società leader nei rispettivi campi: Commpla, engineering center con sede a Pisa, e Antenna Sud, emittente radiotelevisiva e web di Bari, che nel 2009 ha ricevuto il premio come miglior palinsesto complessivo dalla rivista specializza Millecanali del Gruppo Il Sole 24 Ore, tra alcune centinaia di televisioni locali in gara, le più importanti del nostro paese. Il daily sarà assolutamente complementare ai prodotti di b2eyes, cartacei e web, già presenti sul mercato: si tratta, infatti, della raccolta delle più importanti notizie del settore, dall’Italia e dal mondo, che ogni giorno verranno inviate agli oltre 9 mila utenti registrati nel channel della testata, 7 mila dei quali sono ottici, in formato pdf. Uno strumento agile, perché leggibile via mail, con gli smartphone o stampandolo; rapido, ma molto efficace per tenersi costantemente aggiornati sulle dinamiche del mercato, della distribuzione e della moda, anche quando si è in viaggio o fuori ufficio. La radio firmata b2eyes è un progetto rivoluzionario per il comparto dell’ottica: destinato a iniziare da subito con un migliaio di punti vendita italiani, quelli top, proporrà un’informazione trade intervallata da musica e costanti aggiornamenti con notizie di attua-

lità. Ulteriori dettagli verranno svelati presto, ma un altro valore aggiunto del progetto sarà la sinergia con una serie di video che potranno essere trasmessi nel negozio. Il tutto senza che l’ottico debba preoccuparsi di niente, perché interamente gestito in remoto e secondo le sue specifiche esigenze commerciali. A Mido i nuovi prodotti saranno illustrati con ampiezza d’informazioni alle aziende in mostra, agli ottici in visita e agli operatori della comunicazione presenti in fiera. Proprio alla vigilia delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità del nostro paese, dunque, B2Vision è come se partecipasse idealmente a questa importante ricorrenza. Il suo azionista di maggioranza, Whydotcom, azienda trevigiana specializzata nello sviluppo di servizi a valore aggiunto per reti d’imprese, si divide tra Conegliano e Udine. Con i due partner Commpla e Antenna Sud, poi, B2Vision, che ha il proprio quartier generale a Milano, scende al centro (Pisa) e verso il tacco d’Italia (Bari). Per unire non soltanto risorse e competenze, ma anche il patrimonio e la forza di culture e tradizioni diverse, tutte insieme verso un unico, grande obiettivo. Angelo Magri

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INDEPENDENT STYLE. EVERYWHERE.

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IL PUNTO

IL VALORE DELLA CONVENIENZA

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ovremmo cambiare il vecchio adagio “l’Epifania tutte le feste si porta via” con l’altro, più attuale ed efficace “dopo l’Epifania le vendite prendono il via”. Se si fosse in condizione di confrontare il volume delle vendite prenatalizie, figlie della tredicesima e della tradizione, con quelle della stagione dei saldi - che nella stragrande maggioranza delle città inizia proprio il giorno successivo all’Epifania - probabilmente scopriremmo che la distribuzione non alimentare, specializzata e non, ha venduto di più. Nelle settimane di gennaio, infatti, restando a quanto si è visto nelle maggiori città in termini di code e di affollamento dei negozi, maxi store e factory outlet, l’affermazione appare fortemente fondata. Al di là della constatazione di questo fenomeno, sul quale si è concentrata l’attenzione delle associazioni di categoria spinte dai propri associati a una riflessione che porti a una modifica delle normative regionali in materia, va preso atto che si tratta di una modifica sostanziale della stagionalità delle vendite attivata da un fenomeno strutturale di grande importanza. Anche se gli indicatori macroeconomici mostrano che la caduta dell’economia si è fermata ed è partita una, seppur timida, ripresa quanto è accaduto nei due anni terribili – 2008 e 2009 – non è passato invano e ha lasciato una serie di conseguenza destinate a permanere anche nel prossimo futuro. La principale è quella dell’affermazione definitiva del valore della convenienza, il cui metro di misurazione non si identifica con i prezzi bassi in assoluto, ma con una valutazione più complessa in cui sono coinvolte la location, l’immagine e il valore dell’insegna/brand, la qualità dell’ambiente di vendita, oltre ad altre componenti strettamente personali. In altre parole due prodotti di identica qualità e valore, il cui prezzo di mercato è 100, sono valutati convenienti se venduti in Via Montenapoleone o Via Condotti a 90, mentre se venduti in location meno pregiate il livello di convenienza parte da 80. Questo principio potrebbe essere definito "principio di convenienza relativa" o contestuale, ma sta di fatto che è un fenomeno trasversale che tocca tutte le tipologie di consumatori che, per vedere corrisposta la loro voglia di razionalizzare lo shopping con la giustificazione della convenienza, aspettano a piede fermo l’arrivo dei saldi per fare gli acquisti che un tempo facevano all’inizio di stagione o in concomitanza delle feste natalizie. È evidente che la cronicizzazione dei saldi, ormai alimentati dalla produzione e non solo dagli stock dei negozi, trasformati in stagione di vendita, altera tutti i parametri della gestione economica della maggior parte dei settori del commercio non food, ottica inclusa. Danilo Fatelli

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STRATEGIE E MERCATO

Nonostante la leadership di catene e cooperative, in Francia circa la metà dei centri ottici è gestita da ottici indipendenti, che però si avvalgono di un'importante organizzazione all’ingrosso

FILIERA OTTICA, LA GALASSIA DELLE RAPPRESENTANZE La ricostruzione della presenza degli organismi associativi e di rappresentanza attivi nel settore ha riservato qualche sorpresa e fatto scoprire qualche realtà poco conosciuta

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’irrituale, e forse non definitiva, cancellazione dell’obbligo dell’Ecm per l’ottico – a oggi non è pervenuta nessuna comunicazione formale in proposito – è stata l’occasione per un tentativo unitario di difesa degli interessi di tutti i player della filiera ottica, preoccupati della sua emarginazione dall’area sanitaria. Grazie all’iniziativa di pochi uomini di buona volontà si è riusciti a mettere intorno a un tavolo i rappresentanti di tutte le

di Danilo Fatelli

organizzazioni e le associazioni, sia industriali sia commerciali che, a vario titolo, sono presenti e attive nel mondo dell’ottica, dando vita a un percorso di contestazione del provvedimento lungo il quale, secondo la nostra sensazione, il fronte unitario finirà con il frantumarsi. Nell’occasione, dovendo promuovere azioni pubbliche nei confronti del potere pubblico, ci si è posti il problema di chi avesse il diritto e il potere di rappresentanza dell’ottica in senso assoluto e nello specifico delle categorie che svolgevano attività nell’ambito dell’Ecm. Questo ha richiesto di fare una radiografia

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delle organizzazioni dell’ottica che ha dato risultati per molti versi interessanti e di cui si dovrà tenere conto ogni volta in cui sorgerà il problema della legittimità di rappresentanza delle diverse componenti del settore. La stratificazione delle rappresentanze Dalla lettura dei dati raccolti la prima constatazione che balza agli occhi è come esista una simmetria fra i caratteri strutturali dell’industria dei prodotti ottici, della distribuzione e le loro organizzazioni di rappresentanza. Le organizzazioni

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STRATEGIE E MERCATO

sindacali/associative dell’industria sono essenzialmente due, Anfao e Assottica, i cui campi di azione sono chiaramente individuati nella certificazione, nella lotta alla contraffazione, nella realizzazione di fiere ed eventi, fra cui va ricordato il Mido che rappresenta una sorta di icona dell’industria ottica italiana, e naturalmente nella ricerca scientifica di settore. Verrebbe fatto di chiedersi come mai le due associazioni non confluiscano in un unico organismo, visto che è difficile definirle antagoniste e non complementari e d’altra parte in settori più agguerriti esistono organizzazioni, come il Centro Marca, che pur associando tutti i big del settore in forte competizione diretta, assolvono compiti istituzionali in cui tutti si riconoscono. Sull’altro versante, quello della distribuzione, le organizzazioni sindacali, professionali e di categoria offrono lo stesso scenario della distribuzione che viene definita con un aggettivo ricorrente: “frammentata”. Dal punto di vista strutturale lo scenario di cui parliamo si presenta così stratificato: 1) organismi di rappresentanza delle categorie professionali e imprenditoriali 2) organizzazioni e forme di concentrazione commerciale 3) organizzazioni professionali e società scientifiche. Questa classificazione è largamente approssimata perché la definizione degli scopi sociali e, quindi, il ruolo svolto da ogni organizzazione, quale risulta dagli statuti disponibili (in alcuni casi ci siamo trovati di fronte al rifiuto di ricevere le carte sociali) è quasi sempre generica e rivolta a una tutela dell’ottico in cui la figura professionale, quella imprenditoriale e l’attività di addetto tecnico alle vendite tendono a sovrapporsi e confondersi. La miriade di associazioni, di enti e quant’altro attive nell’ambito della distribuzione hanno spesso scopi sovrapposti e finalità generiche, mentre temi fondamentali quali la difesa della peculiarità del canale ottico sono di fatto ignorati o affrontati episodicamente senza molta convinzione. In generale non sono rintracciabili modifiche migliorative né delle norme di disciplina e protezione del canale distributivo ottico, né di relazione con l’industria, promosse dalla galassia. In effetti, il tema di cui le associazioni a carattere di rappresentanza e/o sindacali si sono occupate è solo quello dell’eterno problema del profilo professionale e dell’ambito formativo in cui l’ottico dovrebbe conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione. In questo percorso si sono accumulati molti tentativi mai andati a buon fine e investite molte risorse per la

I pdv diretti degli enti mutualistici che erogano, in modo molto differenziato, i contributi statali per l’acquisto di strumenti di correzione sono una componente scomoda della distribuzione francese

creazione di corsi universitari che rilasciano un titolo che non incontra le necessità e i desideri di quasi tutti nella filiera ottica. Le organizzazioni di settore L’associazionismo fra ottici indipendenti e fra organizzazioni rappresenta una componente strutturale della distribuzione ottica che ha connotazioni che giustificano ancora una volta il ricorso al termine frazionamento. Sono, infatti, moltissime le organizzazioni che vengono impropriamente definite “gruppi”, con un equivoco riferimento alla definizione di gruppo di acquisto che nel caso non è assolutamente calzante. Nella quasi totalità dei casi i cosiddetti gruppi sono società di capitale che esercitano attività di intermediazione commerciale con l’industria, non di acquisto, e come attività accessoria svolgono funzioni aggregative connotate da un logo/insegna facoltativa e, a volta, da legami contrattuali del tipo somministrazione o franchising. Si possono citare due soli casi di organizzazioni, con valenza nazionale, con prevalenti caratteristiche di tipo cooperativo, Optocoop-Oxo e il Consorzio GreenVision, mentre le altre organizzazioni commerciali che riuniscono associati/clienti, con diffusione

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STRATEGIE E MERCATO

ultra regionale, sono essenzialmente Vision Service, Vision Is, Netcity e Ottici Associati. Accanto a queste entità, sono presenti nella distribuzione una trentina di realtà che agiscono come gruppi di acquisto o società di intermediazione o come catene succursaliste regionali. L’insieme di queste forme di concentrazione della distribuzione ha dei punti di riferimento associativo costituito da Assogruppi e Federgruppi. Le tre catene nazionali, in forte minoranza numerica nell’ambito della distribuzione, hanno una loro rappresentanza, l’Andom, che aderisce alla Confcommercio e trova molte difficoltà a ottenere un riconoscimento presso l’apparato dello stato che in qualche modo si occupa del settore, benché il loro ruolo economico, in termini di

giro d’affari e numero di dipendenti, nell’ambito della distribuzione abbia un peso rilevante. Infine due brevi riflessioni, la prima sulle organizzazioni professionali e le società scientifiche la cui attività stenta ad assumere un significato di rilievo a causa del fatto che la professione dell’ottico non ha carattere ordinistico e, quindi, fatica a trovare spazio in ambiti normativi che non esistono. La seconda sulle imprese che svolgono attività di commercio all’ingrosso e che in molti settori – alimentare, elettronica di consumo, ecc – sono state il motore dell’innovazione, mentre nell’ottica, dove svolgono anche una funzione integrativa della produzione con il montaggio delle lenti, non dispongono di una loro organizzazione di rappresentanza sindacale

ORGANISMI E ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA PROFESSIONALE E IMPRENDITORIALE FEDEROTTICA Associazione Federativa Nazionale Ottici Optometristi Aderente a Confcommercio

FIO AIO Associazione Italiana Ottici

U.N.O. Unione Nazionale Ottici Optometristi

Federazione Italiana Ottici Optometristi

Aderente a Confesercenti

ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA DELLE FORME DI CONCENTRAZIONE COMMERCIALI FEDERGRUPPI OTTICA Associazione fra imprese grossiste e le cooperative fra ottici indipendenti

ASSOGRUPPI Associazione che raggruppa società d’intermediazione commerciale e consorzi fra ottici indipendenti Aderente ad Assofranchising

ANDOM Associazione Nazionale Distribuzione Ottica Moderna, rappresenta le catene succursaliste a carattere nazionale Aderente a Confcommercio

CENTRALI D’ACQUISTO KENTRAL SRL

CFO SRL

GRUPPI D’ACQUISTO

SOCIETÀ D’INTERMEDIAZIONE COMMERCIALE

CATENE SUCCURSALISTE

Vision Service Group Spa Greenvision Coi Vision Is Srl Netcity Srl Cecop Srl

Oxo-Optocoop Ottici Associati Spa Opto In Gruppo Morgan Occhibelli

Salmoiraghi&Viganò Spa Avanzi Holding Srl Angelo Randazzo Srl

SOCIETÀ’ E ORGANISMI SCIENTIFICI SOPTI Società Optometrica Italiana

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occasione questo aspetto, si può dire che un po’ meno della metà dei 10.000 centri ottici italiani aderiscono, con legami più o meno solidi, alle forme di concentrazione della distribuzione, mentre non più di 3.500 ottici sui 16.000 occupati nella filiera aderiscono formalmente alle loro organizzazioni di rappresentanza.

o una loro associazione. L’elemento mancante per completare lo scenario delle organizzazioni presenti nella distribuzione ottica è quello della quantificazione della penetrazione che le varie organizzazioni e associazioni rilevate hanno sul sistema distributivo. A titolo indicativo e prendendo l’impegno di approfondire in altra

MAPPA DELLE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DELL’OTTICA DENOMINAZIONE

SCOPO SOCIALE

SOCI TIPO / NATURA

FEDEROTTICA Associazione con funzioni anche sindacali

Art. 2.1 a) Lo studio, la divulgazione e l’azione, diretti a portare a soluzione tutti i problemi specifici delle Categorie rappresentate a tutti i livelli e in particolare nei rapporti con le Autorità costituite. b) Rappresentare le Categorie e gli Associati in tutti i settori della vita professionale ed economica - omissis d) Stipulare accordi per il regolamento dei rapporti economici collettivi interessanti le categorie - omissis j) Predisporre le necessarie strutture per la creazione e la tenuta degli Albi Professionali, redigendo, curando, controllando e mantenendo Registri dei propri Associati, nonché organizzando e gestendo l’Albo degli Ottici Optometristi - omissis

Art. 4.1 - Alla Federottica aderiscono in qualità di Associati gli Ottici Optometristi, cioè coloro i quali esercitano effettivamente personalmente e responsabilmente la professione di Ottico Optometrista e/o si occupano con responsabilità ufficiale del commercio al dettaglio di articoli di ottica in generale. Art. 4.2 - Per quanto riguarda le Società, in qualsiasi forma costituite, esse sono associate nella persona del legale rappresentante, qualora questi sia in possesso dei requisiti di cui all’art. 6, ovvero nella persona di un proprio dipendente, delegato dal legale rappresentante, che sia in possesso di tali requisiti - omissis

U.N.O. Associazione con finalità anche sindacali

Art. 2.1 sono compiti dell’unione nazionale degli ottici, ottici optometristi, optometristi a) lo studio, la divulgazione e l’azione diretta a portare a soluzione tutti i problemi specifici della categoria rappresentati in ogni luogo e in particolare nei rapporti con le autorità costituite b) rappresentare una categoria degli associati in tutti i settori della vita professionale ed economica - omissis d) stipulare accordi per il regolamento dei rapporti economici collettivi interessanti la categoria - omissis

3.1 All’associazione sindacale aderiscono con l’incarico di associati gli ottici, ottici optometristi, optometristi che esplicano la loro attività nell’ambito provinciale, regionale e nazionale

AIO Associazione non a carattere sindacale

Art. 5 - L'Aio è costituita allo scopo di rappresentare, tutelare e assistere la categoria degli Ottici Diplomati nei campi professionale, culturale ed economico. L'Aio si propone i seguenti scopi: a) tendere all'elevamento culturale, tecnico e commerciale della categoria; b) promuovere iniziative atte ad affermare la dignità e coscienza professionale, la correttezza commerciale

L'Associazione è composta da Ottici Diplomati che ne facciano precisa domanda di ammissione con l'accettazione dello Statuto e con l'impegno di appartenenza per un biennio, che si intenderà tacitamente rinnovato salvo disdetta scritta almeno tre mesi prima della scadenza iniziale o di quelle successive - omissis

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Paul&Joe è la collezione femminile in lastra d’acetato, manifattura francese come un capo d’alta sartoria, dallo stile unico con forme grandi e molto belle. Particolarità del design Ispirate ad un mondo di moda femminile molto raffinata, le montature hanno colori eleganti e molto profondi, con dettagli sorprendenti, all’interno dell’asta: farfalle farfalle, civette, pesciolini ed altri motivi divertenti anche sui terminali. Lo studio dei colori è particolarmente attento alla bellezza femminile.

il punto di riferimento

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ATTUALITÀ

VISIONOTTICA, INIZIO D’ANNO A TUTTA TV! Il premium brand di Vision Service Group è stato ancora protagonista del prime time di Canale 5: ne abbiamo parlato con Gianni Cesana, neopresidente Vision Service Group di Angelo Magri

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Gianni Cesana, titolare dell'omonimo centro VisionOttica a Seregno (MB), eletto alla fine del 2010 presidente di Vision Service Group

a lunedì 24 a domenica 30 gennaio VisionOttica è tornata in televisione con la campagna incentrata sul Test dello Stress Visivo: ancora una volta con delle telepromozioni, rinnovate e più lunghe di 10 secondi, in apertura di Striscia la Notizia. Dopo il grande successo della campagna andata in onda sempre all’interno della trasmissione di Antonio Ricci alla fine dello scorso ottobre e ripresa il mese successivo con dei minispot in apertura dei programmi, che ha coinvolto milioni di italiani, VisionOttica ha voluto testimoniare di nuovo il forte impegno nel diffondere la cultura del benessere visivo. Con questa campagna VisionOttica ha fatto comunicazione in TV per ben tre degli ultimi quattro mesi. La presbiopia, con le lenti progressive Zeiss, e l’antiaffaticamento visivo, con gli occhiali Gunnar, sono stati i temi delle telepromozioni di fine gennaio, con nuove sceneggiature e ambientazioni, oltre a un’altra significativa novità: per la prima volta

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Un momento del backstage della Campagna Test dello Stress Visivo

il Gabibbo e le veline hanno indossato in TV un paio di occhiali Gunnar, marchio di cui VisionOttica ha l’esclusiva per il mercato italiano. «La scelta del tema della campagna e il suo svolgimento sono stati più che positivi, sia la prima volta nell’ottobre scorso sia in quest’ultima edizione, soprattutto a livello di immagine – sottolinea Gianni Cesana, eletto presidente di Vision Service Group alla fine del 2010 – La nostra insegna, con oltre 210 centri VisionOttica sull’intero territorio nazionale, risulta sempre più riconoscibile dalla gente». Secondo il neopresidente di VSG, la campagna è l’esempio concreto della politica “glocal” del brand anche a livello di comunicazione: un messaggio forte a livello nazionale, veicolato da televisione e web, declinato poi in vari ambiti a livello locale, dalle radio, tv e giornali fino al materiale per il singolo punto vendita. «Sono convinto che la strada intrapresa da VisionOttica sia quella giusta, l’Insegna Glocal ci permette infatti di amplificare i risultati in quanto facciamo tutti riferimento alla medesima insegna, ma siamo anche titolari dei singoli centri ottici impegnati in prima persona. Tutto questo si traduce in standard di immagine e comunicazione altissimi e coerenti, in un servizio professionalmente impeccabile, rafforzati dal sorriso quotidiano al consumatore che solo una rete come la nostra può garantire», afferma Cesana.

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CIBA VISION: OBIETTIVO NUOVI PORTATORI Il numero uno della filiale italiana, Andrea Giummolé, svela i progetti per il 2011, con un occhio al trade e l’altro al consumatore finale di Angelo Magri

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nche all’alba del secondo decennio del Duemila, Ciba Vision si conferma leader sul mercato italiano, con una quota di mercato del 35,3% nelle lenti a contatto disposable. «Siamo soddisfatti del risultato, anche perché lo abbiamo raggiunto con un approccio al mercato diverso rispetto al recente passato: puntando soprattutto a favorire le applicazioni sui nuovi portatori».

Il centro di formazione di Ciba Vision Italia, a Biella (foto di Damiano Andreotti)

Andrea Giummolé, amministratore delegato della filiale italiana del colosso specializzato nel medicale e nei settori affini, introduce così la nostra intervista sulla congiuntura e sulle previsioni a breve-medio termine per Ciba Vision. Valutate positivamente, quindi, il 2010 dal punto di vista delle vendite sul mercato italiano? Abbiamo registrato un rallentamento dei trend di crescita soltanto nei primi 4 mesi dell’anno, mentre il periodo successivo ha segnato una

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ripresa che continua ancora oggi. Il tutto è stato ottenuto principalmente grazie all’impegno dei nostri clienti e allo sforzo di Ciba Vision in termini d'innovazione, comunicazione e formazione. Del resto il 2010 è stato complessivamente positivo per il mercato delle lenti a contatto a ricambio frequente, fattore ancora più significativo in un anno in cui gli altri segmenti hanno chiuso quasi tutti con il segno meno. E per quanto riguarda le soluzioni? I prodotti per la manutenzione

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registrano un trend all’insegna della contrazione da ormai quasi 5 anni, assolutamente fisiologico per via dell’aumento dell’utilizzo delle lac giornaliere, oggi arrivate ormai al 40% del sell out totale. Quali le previsioni per il 2011? Quelle preventivate dalla casa madre per il mercato italiano sono in linea con l’esercizio appena concluso. Ci sono novità in fatto di prodotto e di operazioni commerciali o di marketing sulla distribuzione? Abbiamo in cantiere non soltanto nuovi prodotti, che verranno presto svelati al trade, ma anche la riproposizione di prodotti già presenti sul

L’amministratore delegato di Ciba Vision Italia, Andrea Giummolé

Uno dei massimi esperti mondiali di contattologia, Brien Holden, al simposio organizzato da Ciba Vision Europe, lo scorso ottobre a Roma

mercato e la rifocalizzazione di attività e risorse per garantire all’ottico un maggior numero di applicazioni. Come valutate l'esperienza del primo European Eyelife Summit, promosso da Ciba Vision a Roma nell’ottobre scorso? È stata un’esperienza molto positiva sia per l’affluenza, più di 600 ottici da tutta Europa, oltre alla partecipazione di alcuni oculisti francesi, sia per il livello dei relatori. Con questo meeting Ciba Vision Europe ha voluto ricordare di essere focalizzata sullo sviluppo e sulla crescita del mercato. L'European Eyelife Summit si è rivelato, inoltre, un appuntamento importante per illustrare lo stato dell’arte dei principali progetti che l’industria della contattologia ha oggi in cantiere. Contate di ripeterlo o puntate su altre iniziative per sensibi-

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lizzare professionisti e consumatori finali? La scelta del nostro paese per l'European Eyelife Summit, comunque, non è stata casuale: il mercato italiano, infatti, sta crescendo più della media europea e mostra ancora buoni margini per un ulteriore sviluppo. Per quanto ci riguarda, quello della formazione, insieme al servizio, è un canale sempre aperto con i nostri clienti e rimane una chiave per lo sviluppo del mercato interno: l’Academy di Biella, gli investimenti nella comunicazione all'ottico e verso il consumatore finale non sono che alcuni esempi concreti della strategia di Ciba Vision Italia. L'intenzione è sicuramente di ripetere l'esperienza dell'European Eyelife Summit, la prossima volta in una sede diversa dall'Italia.

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RIUNITI… DA QUALITÀ E SERVIZIO I punti di forza di Meccanottica Mazza vengono oggi esaltati dal lancio di un prodotto innovativo, destinato ai diversamente abili di Angelo Magri

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omeo Cremascoli (al centro della foto, insieme allo staff di Meccanottica Mazza), titolare dell’azienda lombarda, illustra obiettivi e progetti per la prima parte del nuovo anno. Cosa deve avere un riunito per dare valore aggiunto alla sala di rifrazione di un centro ottico? Qualità, efficienza, affidabilità e, perché no, un design accattivante: sono tutte caratteristiche che un riunito deve racchiudere in sé per soddisfare

pienamente le esigenze dell’operatore e allo stesso tempo offrire al paziente il massimo comfort. Quali sono le caratteristiche delle ultime novità di Meccanottica Mazza? Dando per scontato il continuo upgrade dei prodotti in termini di qualità, affidabilità e così via, negli ultimi anni, grazie anche a una sempre maggiore

I SEGRETI DI UN PRODOTTO TOP Con il contributo dell’azienda di Carate Brianza vediamo quali sono i must per un prodotto che garantisca valore aggiunto al centro ottico

revisione periodica, invece, è consigliata soprattutto per prodotti particolarmente sofisticati. Fiore all’occhiello di Meccanottica Mazza, ad esempio, è l’assistenza diretta con personale qualificato entro le 48 ore. Qual è la durata media di vita di un riunito? Per le caratteristiche sopra elencate la vita media di un riunito è di circa 10 anni. Quanto incide il “made in Italy” nella qualità di un riunito? Conta ancora molto. Il fatturato di Meccanottica, ad esempio, è per il 65% destinato al mercato estero: l’appeal del “made in Italy” rimane, quindi, importante. Ci aiuta a imporre i nostri prodotti persino in mercati dove la concorrenza interna è molto aggressiva in termini di prezzi.

Qual è l’investimento medio per un riunito destinato a un centro ottico? L’investimento medio per l’acquisto di un riunito completo di poltrona e accessori si aggira intorno ai 5-6 mila euro. Al di là dei numeri, tuttavia, la cosa per noi importante è capire le esigenze dell’utilizzatore per meglio consigliarlo e centrare il suo target. Che tipo di assistenza post-vendita va garantita a un riunito di qualità? Per essere considerato un prodotto top, un riunito non deve necessitare di manutenzione programmata. La

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ATTUALITÀ

MECCANOTTICA “VOLA” OLTRE LE BARRIERE Fly è il riunito che la società lombarda produce da più di un decennio, tanto da identificarla ormai in Italia e nel mondo. «Nonostante le continue migliorie e modifiche che ha subito nel corso degli anni ci siamo accorti che il progetto non era finito: non era possibile, infatti, effettuare un esame completo con pazienti diversamente abili», spiegano alla Meccanottica Mazza. Per questo motivo è nato il modello Fly/H (a sinistra), che garantisce la possibilità di poter visitare comodamente ed efficientemente quelle persone che, per diversi impedimenti, non sono in grado di utilizzare il riunito nella configurazione classica. Sarà presentato, in anteprima assoluta per il mercato italiano, al Mido 2011. «Questa opzione consiste nella possibilità di alzare e abbassare automaticamente tutto il piano porta strumenti che, abbinato al movimento di rotazione della poltrona paziente, permettendo così di porre la sedia a rotelle in posizione corretta, consente all’operatore di effettuare la visita nel miglior modo possibile», sottolineano all’azienda di Carate Brianza. Tutte le altre caratteristiche del prodotto rimangono invariate: riunito a tre strumenti con movimenti automatici, consolle comandi con tastiera digitale e cassetto, lampada a led, possibilità di abbinare tutte le poltrone a listino e completarlo con numerosi accessori. «Questo nuovo movimento è stato inserito volutamente all’interno della struttura esistente, per non modificare in nessun particolare il design di questo riunito che tanta fortuna ha portato sia alla nostra azienda sia ai suoi innumerevoli utilizzatori sparsi nel globo», sottolineano alla Meccanottica Mazza. L'azienda nasce nel 1981 dalla trasformazione della Giuseppe Mazza & C., società che produceva complementi d'arredo in legno: i primi anni sono caratterizzati da una produzione artigianale e le vendite si limitano al territorio nazionale. Grande impulso alla società di Carate Brianza, una ventina di chilometri a nord di Milano, arriva nei primi anni ’90, quando subentrano nuovi soci. Oggi, accanto ai riuniti oftalmici, trovano sempre più spazio gli strumenti diagnostici per la sala di rifrazione di ottici e oculisti, quali le lampade a fessura. Il fatturato annuo di Meccanottica Mazza viaggia sui 5 milioni di euro, con una trentina di dipendenti, ed è equamente ripartito tra il settore ottico e quello oculistico.

sensibilizzazione dell’opinione pubblica rivolta alle persone diversamente abili, Meccanottica ha pensato all’importanza di realizzare riuniti che possano soddisfare tali esigenze; così presenteremo in occasione del prossimo Mido la versione “H” del nostro storico modello “Fly”. Perché oggi, in una fase di congiuntura ancora negativa, un ottico dovrebbe investire in un riunito di Meccanottica Mazza? Proprio perché la congiuntura è negativa, benché s’intravedano i primi segni di risveglio, e la concorrenza rimane agguerrita, le parole chiavi per essere sempre più competitivi sono professionalità e servizio: in concreto, capacità umane e tecnologia adatta a esprimerle. Un prodotto che aumenta la professionalità del centro ottico non dev’essere visto come un costo, bensì come un investimento. Un riunito Meccanottica Mazza è il partner ideale per gli ottici che vogliano realizzare questo progetto. Qual è il plus che la vostra azienda offre nella fornitura di riuniti per le strutture sanitarie pubbliche o private? La certezza che Meccanottica Mazza è un’azienda certificata ISO 9001:2000, la certezza che i prodotti sono marchiati CE e, quindi, conformi alle normative vigenti in materia di prodotti elettromedicali. Un esempio? Equipaggiare ogni singolo riunito con un trasformatore d’isolamento, reso obbligatorio proprio dalla legislazione europea.

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DISTRIBUZIONE

GIRA, VEDI, SCOPRI Secondo Lucia Bonzanini, titolare dell’omonimo centro ottico di Novara, la curiosità è la chiave per portare innovazione e qualità nel mondo dell’occhialeria, anche lanciando una linea propria di Valentina Grassini

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ontinua anche per il mese di febbraio il nostro viaggio attraverso il mondo delle "ottiche" italiane. Dopo aver esplorato la realtà di Ornella Zanasi nel Foggiano, risaliamo la penisola e facciamo tappa a Novara, per conoscere più a fondo le abitudini di un’altra esponente dell’occhialeria in rosa. Lei si chiama Lucia Bonzanini ed è la terza generazione di una famiglia di ottici che detiene due punti vendita nella città piemontese e uno a Borgomanero, nella stessa provincia. Dopo il liceo, un corso di ottica seguito da uno di optometria, e da lì l’inizio della carriera nel settore. Discorrendo con lei, ci accorgiamo sin da subito dell’interesse che Lucia Bonzanini mostra per le tendenze e la ricerca dell’aspetto estetico e, infatti, poco dopo aver iniziato a parlare, così si esprime riguardo alla sua attività. «La parte più interessante e stimolante del mio lavoro è più di tutto legata agli acquisti - dice - Mi piace molto occuparmi della scelta dei materiali, cercare le novità in fatto di moda e di design, i pezzi che più si distinguono

«È nelle fiere che nascono le idee», afferma Lucia Bonzanini (sopra), titolare dell'omonimo punto vendita nel cuore di Novara (nella pagina successiva una delle vetrine)

per la loro particolarità e originalità e in grado di rappresentare un oggetto con un valore estetico». Attraverso queste prime parole, si comprende subito quale sia il suo “credo”, la filosofia che muove la sua attività di ottica e il suo cen-

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tro. «Sono da sempre interessata a scovare modelli originali - continua Bonzanini - Oggetti che non abbiano nulla di scontato, che oggi potrebbero essere definiti trendy. In modo particolare, oltre al design, che rappresenta comunque l’elemento fondamentale e

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distintivo, trovo che i colori giochino un ruolo importantissimo. Per questo, mi diverto a fare scelte cromatiche non tradizionali, a studiare quale tinta si abbini meglio a una certa forma e grandezza e, in un secondo momento, a un determinato tipo di viso e di personalità. Ma devo confessare che la mia preferenza va senza dubbio a tutta la gamma cromatica dei rossi. Forti, vivi e determinati». L’entusiasmo con cui Bonzanini parla del suo lavoro trova riscontro nella grande passione che l’ottica piemontese manifesta nei confronti degli eventi fieristici, considerati prima di tutto una fucina di idee innovative e interessanti da cui apprendere e lasciarsi contaminare. «Amo molto visitare le fiere - sottolinea - A Parigi, ad esempio, lo scorso settembre è stato uno spettacolo: moltissima gente, movimento, dinamismo, fermento. Ed è in ambienti come questi che nascono le idee. Insomma, credo che rappresentino seriamente degli eventi stimolanti, sebbene preferissi di gran lunga il vecchio calendario, con Mido a maggio e Silmo a ottobre». A testimonianza dell’interesse per la ricerca e l’innovazione, Bonzanini ha anche dato vita a una linea personale che viene commercializzata esclusivamente nei centri di sua proprietà, e che si chiama Fakuiman, riprendendo, con l’utilizzo del dialetto piemontese, il concetto dell’artigianalità

che scongiura il pericolo dell’omologazione e della standardizzazione. «La collezione, il cui nome significa letteralmente “fatto con le mani”, è composta da una ventina di modelli vista - racconta l’ottica novarese - e viene aggiornata a ogni stagione. I disegni e i prototipi sono prodotti

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dalla New Easy Company, l’azienda cui fa capo il marchio Okki (ora controllato dalla Laviadesign, ndr) , mentre io scelgo personalmente i modelli da mandare in produzione e soprattutto mi occupo della selezione dei colori, che sono sempre molto accesi e vivaci, proprio come piacciono a me».

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Da sfilata Agatha Ruiz De La Prada Occhiale da sole Tommy Hilfiger Montatura da vista Blue Bay

WEIRDIE

Gonne cortissime e pantaloni come una seconda pelle. Tornano i colori fluorescenti. Il pizzo rimane trendy, soprattutto se grezzo e in cotone. Sono i must della primavera estate 2011, dove il mood fetish si addolcisce e diventa più chic. Il jeans, si sa, è un evergreen. Richiami al rock e allo sporty style, ma anche grande sartorialità e tessuti naturali. Spariscono i bijoux “mega” per lasciare il posto a occhiali da sole oversize e modelli da vista dalle linee più essenziali e identificanti

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DARK FEELING Da sfilata Gucci Occhiale da sole Missoni Montatura da vista Fendi

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Da look book Ermanno Scervino Occhiale da sole Furla Montatura da vista Bottega Veneta

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SHOREWARD Da sfilata Vivienne Westwood Occhiale da sole Guess Montatura da vista Tiffany & Co.

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Da sfilata Dsquared2 Occhiale da sole Dior Montatura da vista Try

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Da sfilata Carlo Pignatelli Occhiale da sole Diesel Montatura da vista Oga

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Tre Riflessioni per una Correzione Visiva di Successo

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miei viaggi mi hanno portato in molti paesi differenti e questo ha fatto crescere il mio apprezzamento per la visione. Come la maggior parte delle persone io ho sempre bisogno di qualcosa che mi faccia tenere a mente quanto è importante la visione: è grazie alla visione che posso navigare in luoghi sconosciuti e ammirare paesaggi e culture nuove. La visione è importante anche per i nostri pazienti, e le mie riflessioni qui di seguito dovrebbero servire a dare loro servizi migliori per fargli apprezzare meglio il dono prezioso della vista.

L a refrazione accurata è una delle cose più importanti che noi possiamo fare. La refrazione è una forma d’arte e la chiave del successo per ogni correzione con lenti a contatto che noi prescriviamo. E’ importante captare anche le sfumature riguardo la visione dei pazienti, dalle aberrazioni di alto ordine al cilindro con il suo asse corretto. Quello che noi prescriviamo avrà un effetto sulla capacità dei pazienti di vedere chiaramente, sulla qualità visiva e anche su quella della loro vita.

I pazienti vengono da voi per la correzione visiva, perché la visione è importante per loro. Questo può sembrare ovvio, ma ci siamo mai fermati a pensare cosa provano i pazienti riguardo la visione? Una recente ricerca1 condotta a livello globale su 3.800 pazienti con correzione visiva ha verificato l’importanza di ben 40 diversi caratteri qualitativi riguardanti i prodotti per la cura della visione. Tra tutti questi i primi 3 selezionati dai pazienti erano “fornire la miglior visione possibile”, “restituire la visione perduta”, e “garantire la visione più naturale possibile.” La “Visione” era il carattere più importante per i pazienti, mentre il comfort veniva al sesto posto tra altre 8 possibili categorie. Il comfort è importante per i pazienti, ma loro vogliono la visione, ne hanno bisogno e se ne preoccupano.

Prescrivere la lente adatta alla situazione. Ai pazienti non arrivano mai tutti i benefici dell’innovazione tecnologica in contattologia. Le lenti toriche sono ancora molto sottoutilizzate e il “mascheramento dell’astigmatismo” con lenti a contatto sferiche è ancora molto diffuso. Mi è anche capitato di sentire che vengono prescritti occhiali con lenti sferiche per pazienti astigmatici. Mentre più della metà dei presbiti che non porta lenti a contatto vorrebbe provare lenti multifocali, solo al 5% viene offerta l’opzione quando ne parlano con il loro Ottico2. Se noi non forniamo ai nostri clienti le opzioni in grado di garantirgli la miglior visione possibile, daremo loro un disservizio. La sicurezza degli occhi sarà sempre la nostra priorità principale, ma dovremmo anche ricordare che i pazienti apprezzano la visione.

L’impatto di una refrazione accurata risulta compromesso quando non si trae vantaggio dall’innovazione tecnologica disponibile come nel caso dell’astigmatismo e della presbiopia. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo la responsabilità di garantire ai pazienti la visione chiara per tutto il giorno e che questo può avere un impatto positivo sulla qualità della loro vita. Restituiamo la Visione al Vision Care.

Joe Barr, OD, MS, FAAO Vice President Global Clinical & Medical Affairs and Professional Services Vision Care Bausch + Lomb

References: 1 Market Probe Europe. Symptom Incidence and Needs Survey. December 2009. 2 The Wagner Group. Presbyopia Consumer Study. 2007. ADVERTORIAL © 2010 Bausch & Lomb Incorporated. ®/™ denote trademarks of Bausch & Lomb Incorporated. Other product/brand names are trademarks of their respective owners . PNS05176 HL-4735

ADVERTO RIAL © 2010 Bausch & Lomb Incorporated. ®/™ denote trademarks of Bausch & Lomb Incorporated. Other product/brand names are trademarks of their respective owners . PNS05284 HL-4855

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Due aziende torinesi e una tedesca con un desiderio Tra occhiali, fiere e un particolare interesse per tutto ciò che è arte le tre imprese

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di Francesca Tirozzi osa fa di una società un’azienda di design? Modelli eyewear particolari e creativi sì, ma non solo… tra una collezione e l’altra, una fiera e un’altra ancora, c’è anche l’interesse

per l’arte, per il design, per la moda che contribuiscono a renderne i prodotti unici. Sono questi i caratteri distintivi e comuni di LA, produttrice dei marchi Alfa Romeo e Italia Independent, Nico-design, titolare dei brand Vanni e Derapage e, come ospite d’onore, Ic!Berlin, che hanno portato

IC!BERLIN

Per la nuova collezione predilige l’acetato: in “power law” la montatura nera è completamente rifinita a mano

Dietro agli occhiali Ic!Berlin, Ralph Anderl, vulcanico e stravagante direttore creativo del brand e modello per alcune linee. È anche musicista, artista, cantante e fotografo

Ic!Berlin sta per lanciare il nuovo sito con un’area dedicata alla nuova collezione eyewear e una chiamata “philosophy and technology” con gli aspetti più interessanti della società berlinese. A breve, inoltre, debutterà la “risposta” di Ic!Berlin all’euro, una sorta di nuova valuta “personalizzata”…

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Ic!Berlin ha due negozi, uno a New York in 77 Christopher Street e uno a Berlino (nella foto) in Max-BeerStrasse 17

Ne sh mi di Ind Èp pe l’a To nu de es all

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UN’UNICA VOCE in comune: parlare agli ottici… e non solo. hanno condiviso l’evento T’occhi di design, tenutosi in gennaio a Milano

alla condivisione di un evento speciale, T’occhi di design, svoltosi il 17 gennaio a Milano. È stata una giornata di conoscenza e confronto tra gli ottici e i produttori di occhiali di design. Una sorta di invito a “toccare con mano” i prodotti delle società che hanno fatto della ricerca creativa

nell’occhialeria la propria attività esclusiva. È stata, inoltre, l’occasione per scambiare idee e visioni e, soprattutto, mettere a punto insieme agli ottici le strategie per promuovere e sostenere la vendita degli occhiali creativi in un mercato dominato dalle multinazionali con i loro marchi griffati.

ITALIA INDEPENDENT

LA e Eye Factory hanno siglano un accordo di distribuzione per il mercato italiano della linea Muse Occhiali. La collezione sfrutta il brevetto Internazionale Spine Technology che garantisce grandi performance all’occhiale e un comfort totale per chi lo indossa

Nelle foto lo showroom milanese di Italia Independent. È prevista per giugno l’apertura a Torino di un nuovo spazio dedicato esclusivamente all’occhiale

I-I haute couture dell’occhiale: ha, infatti, dedicato un modello a Lady Gaga. Gli occhiali-maschera sono coperti da 4.600 Swarovski neri montati singolarmente in modo contrario rispetto alla classica modalità di assemblaggio dei preziosi cristalli

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«Con Muse e i brand I-I e Alfa Romeo, Italia Independent ha coperto le diverse fasce di prezzo e di mercato – ha detto Giovanni Accongiagioco (a sinistra a fianco di Lapo Elkann) , responsabile del settore occhialeria dell’azienda torinese Sette agenti che coprono altrettante zone, per garantire una distribuzione diffusa e selettiva: l’obiettivo di I-I per il 2011 è raggiungere gli 800 punti vendita partner»

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NICO-DESIGN Tornado Evo è costituito da una singola lamina di acciaio fotoincisa per un effetto “fino all’osso” che riprende l’estetica caratteristica del Tornado, ma senza le tre lame, pur conservando le riconoscibili linee orizzontali del metallo

Baricole è la showrom di Vanni e Derapage, a Torino. Baricole in dialetto piemontese significa occhiali Giovanni Vitaloni, amministratore e fondatore della società torinese, racconta della filosofia creativa di Nico-design. «È un’azienda che guarda al mondo con un fatturato al 75% realizzato grazie alle vendite in oltre 40 paesi. I nostri occhiali sono distribuiti in Italia attraverso una rete di vendita e all’estero grazie ad accordi esclusivi di distribuzione»

La collezione Vanni primavera estate 2011 si arricchisce per la linea Flame di due nuove trame di colore in edizione limitata. La montatura è creata da lastre di acetato da blocco prodotte in esclusiva. La particolarità di questa linea dalle fantasie sgargianti ed estrose sta proprio nella realizzazione delle fiammate di colore sulla plastica, realizzata a strati sovrapposti, che consente di annegare lingue di fuoco di acetato colorato in un fondo trasparente

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Dal 2009 Vanni ha chiamato a raccolta attraverso il concorso Autofocus giovani artisti italiani che operano nel settore delle arti visive. La selezione è accurata, seguita dalla critica e curatrice Olga Gambari. L’iniziativa è promossa con il patrocinio del Gai, Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, destinata ad artisti di nazionalità italiana o residenti in Italia da almeno un anno, tra i 18 e i 35 anni

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SCOPRI I VANTAGGI


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GUIDA ALLA SCELTA DEI FILTRI SOLARI E SELETTIVI Per consigliare le lenti idonee alle esigenze funzionali e protettive dei clienti, il professionista deve conoscerne le caratteristiche ottiche e le prestazioni funzionali. Ecco la prima parte di una guida alla loro individuazione nel sole di Francesco Vargellini optometrista docente Istituto B. Zaccagnini

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artiamo dagli aspetti fondamentali delle radiazioni elettromagnetiche.

carica di energia. Occupa la zona iniziale dello spettro ottico e non è percepita dall’occhio. A seconda del suo contenuto energetico si divide in: 1. UV-C. (λ 100-280 nm area germicida) rappresenta la componente più dannosa per i tessuti e viene quasi completamente assorbita dall’atmosfera. 2. UV-B (λ 280-315 nm area dell’eritema) e costituisce la porzione più pericolosa per l’occhio, l’assorbimento è a carico del cristallino e del vitreo e causa l’opacizzazione prematura del cristallino, alterazioni del vitreo e degenerazioni retiniche. 3. UV-A (λ 315-390 area di pigmentazione). Nella sua porzione più lunga (380-390 nm) raggiunge la retina. La restante è assorbita dal cristallino senza particolare pericolosità. Un aspetto saliente, da tener presente in funzione della protezione, è la caratteristica dei tessuti di cumulare nel tempo la radiazione assorbita. Pertanto il danno biochimico risulta essere la sommatoria di tante esposizioni protratte nel tempo. È chiaro che la prevenzione deve essere fatta sin dalla giovane età, o, più precisamente, coloro che lavorano in ambienti ove si utilizzano lampade a emissione di ultravioletto (saldatori, fotografi ecc) devono adottare specifici accorgimenti. 4. Luce visibile, compresa tra 380 nm e 780 nm. 5. IR (infrarosso), porzione compresa tra 780 nm e 2000 nm.

Lo spettro elettromagnetico È la porzione di tutta l’energia elettromagnetica del sole che supera la barriera atmosferica e raggiunge la superficie terrestre. Le caratteristiche distintive di tale energia sono: • la lunghezza d’onda λ • la frequenza di vibrazione ν • la quantità energetica trasportata E. • la relazione che unisce tali caratteristiche è la seguente: E= ν / λ I limiti dello spettro elettromagnetico sono compresi tra i raggi cosmici a elevatissima energia che vibrano con λ = 10-14 m e le onde radio (λ =108 m). La radiazione che riusciamo a elaborare con i nostri occhi è compresa in una piccola porzione dello spettro. In senso più esteso, la parte di cui noi ci interessiamo è quella che va dai 100 nm e 1 mm di lunghezza d’onda, comprendendo: • l’ultravioletto • la porzione visibile dello spettro • l’infrarosso. L’ultravioletto È la porzione a più corta lunghezza d’onda, quindi la più

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Fig.1 La posizione dell’intervallo delle radiazioni “visibili” rispetto a quelle “non visibili”, tra cui i rischiosi ultravioletti

pur eliminando tutta la luce Blu, sono caratterizzati da una fortissima distorsione cromatica che rende l’occhiale difficilmente utilizzabile per lungo tempo, vanificando così i benefici della protezione (a meno che non siano prescritti a un soggetto con specifiche difficoltà nell’elaborazione di questa fascia di radiazioni (vedi filtri selettivi o medicali). Il danno da luce blu è cumulativo nel tempo, quindi un uso limitato vanifica l’efficacia protettiva.

Il grado di pericolosità della radiazione solare dipende dalla sua energia, inversamente proporzionale alla sua lunghezza d’onda: quanto più questa è corta tanto più alta risulta la sua pericolosità (fig. 2) in quanto connessa alla capacità di interagire con le molecole organiche che costituiscono i tessuti oculari sia del segmento anteriore sia di quello posteriore.

Fig. 2 La radiazione solare visibile suddivisa nelle lunghezze d’onda e nei colori corrispondenti

Radiazione ultravioletta Pur essendo la componente dello spettro solare presente in minor quantità, è la componente più pericolosa in quanto ha energia sufficiente per spezzare i legami chimici della materia provocando danni irreversibili. Essendo altamente pericolosa, ma non necessaria per la visione in quanto non visibile, i filtri solari tendono a eliminarla totalmente. I danni da radiazione ultravioletta riguardano principalmente la cornea e il cristallino, in quanto la retina viene schermata quasi totalmente dal cristallino stesso. Tra le alterazioni della fisiologia più comuni a danno del cristallino ricordiamo la cataratta.

Radiazione infrarossa È la radiazione a più bassa energia e quindi la meno pericolosa. Si tratta in pratica di energia termica, insufficiente, nella quantità cui siamo esposti, ad alterare i legami chimici. È pericolosa se ci si espone a sorgenti artificiali infrarosse molto intense (fusioni metalliche, saldature, ecc). È dimostrato che in alcuni casi la radiazione infrarossa può fungere da elemento catalizzatore e aumentare il danno da radiazione ultravioletta. La radiazione infrarossa si distingue in: 1. Porzione corta (760-15000 nm). È fondamentalmente assorbita dal cristallino (ove, a causa all’effetto termico, genera la cataratta esfoliativa). Determina problemi a chi è costretto a fissare per lunghi periodi le fonti di emissione infrarosse, ad esempio ai lavoratori delle acciaierie, vetrai e saldatori. Causa anche la retinite solare secondaria alla prolungata osservazione diretta del sole (eclissi). 2. Porzione lunga (15000 nm-1 nm). Molto debole negli effetti dannosi, è completamente assorbita dal film lacrimale e dalla cornea.

Radiazione visibile della fascia pre-UV È la componente fondamentale per la visione e va dal viola al rosso. La porzione cromatica viola-blu (HEV) ha energia molto elevata (è la componente più prossima all’ultravioletto) e sufficiente a creare danni cumulativi alla retina. La porzione HEV è la radiazione a più alta energia che raggiunge la retina (l’ultravioletto viene fermato dal cristallino). Finora non sono stati dimostrati danni diretti all’occhio ai normali dosaggi presenti nella luce solare, ma ci sono molte evidenze scientifiche di danni cumulativi alla retina, proporzionali al tempo di esposizione e all’intensità della radiazione. Trattandosi di una componente fondamentale per la corretta visione dei colori e delle immagini, non è opportuno eliminarla totalmente, ma occorre trovare il giusto compromesso tra protezione adeguata e corretta visione dei colori. I filtri Blu-Blocker,

Fig. 3 Spettro completo della radiazione solare

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Le radiazioni di interesse visivo-oculare

Fig. 5 Le lenti solari sono in grado di selezionare le lunghezze d’onda finalizzando la visione alle occasioni d’uso: sport, guida diurna e notturna, ecc

Ultravioletti La ricerca nel campo della protezione si è concentrata in un primo tempo sulla componente più pericolosa della radiazione solare: l’ultravioletto. Non influendo sulla visione, l’obiettivo di tutti i produttori è stato la sua completa eliminazione. L’obiettivo è stato raggiunto ormai da quasi tutti i filtri in materiale organico commercializzati. Ciò non accade con i filtri in vetro a causa della difficoltà nell’inserire pigmenti in grado di assorbire l’UV senza influire eccessivamente sul colore del filtro (soprattutto nel caso di filtri in vetro grigi o verdi). Al fine di aumentare la protezione, l’assorbimento UV è stato esteso fino a 400 nm, comprendendo una piccola zona del visibile che ha scarsa influenza sulla visione. Questo è il motivo per cui si parla comunemente di filtri UV400, nonostante le convenzioni stabiliscono che la radiazione ultravioletta si fermi a 380nm.

Trattandosi di danni cumulativi, diventa molto importante, oltre al fattore protettivo, il comfort. Un filtro confortevole verrà probabilmente indossato per un tempo molto più lungo, diminuendo il dosaggio di luce Blu ricevuta nel tempo. Il miglior filtro dovrebbe quindi essere il più possibile protettivo e, al tempo stesso, il più possibile confortevole per indurre l’utilizzatore a prolungarne l’uso. Una via intrapresa per ottimizzare il compromesso tra protezione, comfort e visione dei colori è quella di tener conto della curva di sensibilità dell’occhio umano alla radiazione solare. Da essa si comprende che l’occhio è poco sensibile alle componenti viola tra 380 e 430 nm (influiscono poco sul meccanismo della visione) che sono al tempo stesso le radiazioni visibili a più alta energia. La scelta ideale è quindi quella di realizzare una curva di trasmissione che parta da 0 a 380-400 nm e cresca progressivamente fino a 500 nm aprendo progressivamente una finestra sempre più ampia nella misura in cui la radiazione diventa meno pericolosa e, al tempo stesso, più importante per la visione dei colori. Su questo principio si basa anche l’effetto della melanina presente naturalmente nella pelle e nell’occhio (fig. 6). La realizzazione più semplice e al tempo stesso efficace è data quindi dalle lenti alla melanina.

Fig. 4 Le diverse componenti ultraviolette UV-A, UV-B e UV-C penetrano i tessuti oculari a diverse profondità

Infrarosso Per il taglio dell’infrarosso, trattandosi di radiazione ritenuta non dannosa, non sono stati fatti sforzi specifici, se non per alcuni utilizzi in alta montagna o per scopi commerciali. Risultando estremamente difficoltoso ottenere l’eliminazione della componente infrarossa, anche nei filtri non industriali caratterizzati dalla protezione dalla radiazione infrarossa, si ottiene sempre solo una parziale attenuazione. Inoltre, filtrando la radiazione infrarossa si ottiene inevitabilmente anche l’attenuazione della radiazione di colore rosso, a scapito della visibilità dei segnali stradali e di pericolo.

Fig. 6 Comparazione tra la curva di trasmissione lente alla melanina con la curva di sensibilità

Bibliografia

Visibile È la zona più delicata da trattare in quanto ogni intervento influisce simultaneamente sia sulla visione dei colori sia sulla protezione, con effetti a volte conflittuali (si veda il caso estremo dei Blu-Blocker). Per questo motivo è la zona su cui sono maggiormente concentrati gli studi. L’obiettivo della protezione consiste nel ridurre la quantità di luce Viola-Blu (radiazione compresa tra 380 e 500 nm) che raggiunge l’occhio. La riduzione di questa componente porta a una colorazione tendenzialmente marrone del filtro e la relativa enfatizzazione della percezione dei colori rosso-marroni.

• The effect of variably tinted spectacle lenses on visual performance in cataract

subjects.Naidu S, Lee JE, Holopigian K, Seiple WH, Greenstein VC, Stenson SM • The influence of age-related cataract on blue-on-yellow perimetry ID Moss, JM Wild and DJ Whitaker • Cordella Marco, Filtri protettivi e radiazioni solari, Atti del Congresso CDV sulle radiazioni UV e gli occhi, Milano, 1996. • Cordella Marco, Filtri fotoselettivi: quali e perché (abstract), Intercast Europe Spa, 1^ Edizione pubblicata in occasione del 74° Congresso della Società Oftalmologica Italiana, 1994. • Dal Canton Marco, Marini Leonardo Pelle e Sole – Implicazioni essenziali per la salute l’importanza della prevenzione. • Young W. Richard, The Charles F. Prentice Medical Award Lecture 1992: Optometry and Preservation of Visual Health (abstract) in Optometry and Vision Science Vol.70, No.4; pp.255-262. • Young W. Richard, A Theory of Central Retinal Desease, New Directions in Ophtalmic Research, Yale University Press, New Haven, pp.237-270. • Young W. Richard, Radiazioni Solari e degenerazione maculare legata all’età, Survey of Ophtalmology, pp. 252-269, 1998

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Portatori di Lenti a Contatto Oggi per una Professione più Forte Domani

L’

utilizzo sicuro di lenti a contatto in grado di garantire una visione precisa sta diventando sempre più la scelta preferita per milioni di persone. Come professionisti della visione dobbiamo mantenere come nostra massima priorità la salute oculare e una visione eccellente. Ancora oggi l’utilizzo di lenti a contatto non viene raccomandato dai professionisti della visione perché molti credono che gli occhiali garantiscono un maggior profitto. L’utilizzo delle lenti a contatto può realmente rappresentare il miglior interesse per i pazienti. Gli occhiali richiedono meno tempo per la loro prescrizione, e danno un margine più alto rispetto alle lenti a contatto, ma nel lungo periodo non sono così profittevoli come le lenti1-3. Le lenti a contatto in ultima analisi danno un utile maggiore perché consentono un flusso di entrate che va oltre la visita iniziale. Mentre gli utilizzatori di occhiali dopo il controllo e la nuova prescrizione possono anche non ritornare nel punto vendita per oltre due anni, gli utilizzatori di lenti a contatto ritornano circa ogni 15 mesi4. Queste visite più frequenti rappresentano il 167% in più in termini di onorario per l’attività1 e anche una maggior opportunità per il soggetto di comprare occhiali supplementari e occhiali da sole3 . Inoltre, i portatori di lenti a contatto ci consultano di solito tre volte di più rispetto a molti altri pazienti1. Il profitto generato dai portatori di occhiale è un po’ come un grande colpo che però si esaurisce presto, mentre gli utilizzatori di

lenti a contatto inizialmente fanno un colpo minore, ma l’effetto a catena si ripercuote per diversi anni. La parte migliore è che i vostri pazienti non solo hanno bisogno di lenti a contatto, ma le vogliono proprio. Un importante aspetto demografico della vostra pratica è rappresentato da quei pazienti che sono nuovi all’utilizzo di lenti a contatto. In uno studio di Hanks del 1991, il 20% degli utilizzatori di occhiali a cui venivano offerte le lenti senza che le avessero richieste accettavano l’applicazione5.

I portatori di lenti a contatto solitamente ci consultano quasi tre volte di più di molti nostri altri pazienti1 Questi pazienti alle prime esperienze, specialmente quelli in tarda adolescenza e all’inizio dei venti anni, sono interessati all’utilizzo delle lenti a contatto a causa delle limitazioni associate all’utilizzo degli occhiali durante le attività nel tempo libero. L’aspetto estetico è un’ulteriore motivazione per volere le lenti a contatto. Sotto l’aspetto sociale alcuni giovani pazienti possono non voler utilizzare gli occhiali quando entrano nelle scuole superiori o al college: per costoro le lenti a contatto daily disposable possono essere l’opzione migliore, ma se è preferibile un ricambio più lungo allora potrebbero essere consigliate le lenti di tipo mensile. Questi due tipi di lenti a contatto hanno dimostrato di garantire una miglior

“compliance” rispetto alle lenti a sostituzione bisettimanale6. Costruire la quota della vostra pratica dedicata alle lenti a contatto può aiutare a rafforzare il profitto e la stabilità della vostra attività. Inoltre, diversifica i servizi che garantite, fornendo soluzioni migliori per le diverse esigenze visive dei pazienti. Con i vostri nuovi portatori di lenti a contatto, diventare la persona che soddisfa le loro esigenze visive fin dall’inizio può portare a un lungo e proficuo rapporto.

Joe Barr, OD, MS, FAAO Vice President Global Clinical & Medical Affairs and Professional Services Vision Care Bausch + Lomb

1 Hanks AJ. The practice viability of contact lenses vs. spectacles. Contact Lens Spectrum. May 1988. Available at: http://www.clspectrum.com/article.aspx?article=13034. Accessed on: September 30, 2010. 2 Ritson M. Which patients are more profitable? Contact Lens Spectrum. March 2006. Available at: http://www.clspectrum.com/article.aspx?article=12968. Accessed on: September 30, 2010. 3 Pier MD. Profitability potential…contact lenses or glasses? Contact Lens Spectrum. December 1991. Available at: http://www.clspectrum.com/article.aspx?article=13033. Accessed on: September 30, 2010. 4 Goldberg L. Contact lens prescribing revisited. Ophthalmology Management. April 2006. Available at: http://www.ophmanagement.com/article.aspx?article=86563. Accessed on: September 30, 2010. 5 Hanks A. Proactive Versus Reactive Contact Lens Discussion. Contact Lens Spectrum. December 1991. 6.Dumbleton K, Woods C, Jones L et al. Patient and practitioner compliance with silicone hydrogel and daily disposable lens replacement in the United States. Eye and Contact Lens. 2009;4:164-171. ADVERTO RIAL © 2010 Bausch & Lomb Incorporated. ®/™ denote trademarks of Bausch & Lomb Incorporated. Other product/brand names are trademarks of their respective owners . PNS05320 HL-4914

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CONSULENTE

GLI STRUMENTI DI LIQUIDITÀ A BREVE TERMINE

di Tobia Chiesurin consulente aziendale

Il più diffuso è il fido bancario, che consente di utilizzare una somma di denaro maggiore rispetto a quella disponibile sul proprio conto, pagando alla banca gli interessi passivi

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li strumenti nel mercato finanziario per gestire la liquidità sono di differente complessità e rispondono a esigenze diverse. Si può, infatti, distinguere tra finanziamenti a breve termine, ovvero prodotti rivolti alla copertura di necessità di cassa impreviste o temporanee e che impongono strumenti flessibili in fatto di modalità, importi e tempi, e finanziamenti a medio/lungo termine, i quali sostengono piani di sviluppo in un orizzonte temporale medio-lungo. Il più utilizzato strumento finanziario a breve termine è il fido in conto corrente.

FIDO DI CASSA O FIDO DI FIRMA Il fido bancario è un prestito, correlato alle garanzie che ognuno è in grado di fornire. Rappresenta l’importo massimo di credito che una banca concede, sotto qualunque forma, a un cliente che ne ha fatto richiesta,

dopo averne accertato le capacità reddituali, la consistenza patrimoniale e le doti morali. Tale procedimento viene denominato istruttoria e ha lo scopo di stabilire la capacità di restituzione del credito concesso (equilibrio reddituale) e la solidità finanziaria (equilibrio patrimoniale). Tale strumento consente di sopperire a una momentanea carenza di liquidità e permette all’imprenditore di far fronte alle esigenze generate dallo sfasamento temporale tra incassi e pagamenti, mentre non è idoneo per investimenti di capitale fisso. A seconda delle modalità di utilizzo si distingue in fido di cassa, se utilizzabile mediante prelevamenti di denaro; o fido di firma, quando la banca, apponendo la propria firma, si impegna nei confronti di terzi accettando o avallando una cambiale oppure rilasciando una fideiussione o un’altra garanzia. Il costo da sostenere per usufruire dello strumento è costituito dagli interessi passivi: sull'utilizzo del conto viene, infatti, applicato un tasso debitore che può variare in funzione dell'andamento del

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mercato finanziario e del rating attribuito a seguito dell’introduzione dell’accordo di Basilea II. Il fido bancario può comunque essere a tempo indeterminato (fino a revoca) o a tempo determinato (fino a scadenza). In ogni caso, la banca può revocarlo e richiedere la restituzione delle somme utilizzate quando ritiene che le condizioni di solvibilità siano venute meno o quando lo scoperto si protrae eccessivamente nel tempo. Al momento della domanda di fido, saranno richiesti dall’istituto di credito una serie di documenti, diversi a seconda della ragione sociale dell’azienda. Nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica dotata di partita Iva, infatti, questa dovrà generalmente produrre: documento di riconoscimento, codice fiscale, dichiarazione dei redditi dei due periodi precedenti e certificato di iscrizione alla Camera di Commercio. Potrebbe, inoltre, essere richiesta, come documento integrativo, la dichiarazione Iva. Per quanto riguarda le società, la documentazione da produrre sarà la seguente:

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CONSULENTE

DITTA INDIVIDUALE / SOCIETA’ DI PERSONE

Relazione sulla tipologia dell’azienda. Cronistoria dell’impresa, tipologia di attività e scopo del finanziamento. Visura camerale. Se l’azienda è iscritta nel Registro delle Imprese. Certificato d’iscrizione all’Albo artigiani. Se l’impresa ha la qualifica artigiana. Attribuzione partita iva/codice fiscale. Copia documento d’identità/codice fiscale. Atti atipici. Impresa familiare, ecc Copia dichiarazione dei redditi/documenti fiscali. Copie degli ultimi due anni, comprensive dei bilanci se in contabilità ordinaria, ovvero prospetto costi/ricavi se semplificata. Bilancio infrannuale. Prospetto banche. Rendiconto circa l’esistenza di eventuali affidamenti. Contratti. Locazioni finanziarie, ecc Attività di proprietà. Immobili, ecc Partecipazioni sociali. Quote, azioni, ecc

SOCIETÀ DI CAPITALI Relazione sulla tipologia dell’azienda. Cronistoria dell’impresa, tipologia di attività e scopo del finanziamento. Atto costitutivo e statuto vigente. Delibere relative all’attribuzione di poteri, deleghe, limitazioni di rappresentanza. Delibera dell’organo amministrativo per la richiesta di affidamento. Visura camerale. Certificato d’iscrizione all’Albo artigiani. Se l’impresa ha la qualifica artigiana. Attribuzione partita Iva/codice fiscale. Copia documento d’identità/codice fiscale. Atti atipici. Impresa familiare, ecc Copia dichiarazione dei redditi/documenti fiscali. Copie degli ultimi due anni, comprensive dei bilanci se in contabilità ordinaria. Bilancio infrannuale. Prospetto banche. Rendiconto circa l’esistenza di eventuali affidamenti. Contratti. Locazioni finanziarie, ecc Attività di proprietà. Immobili, ecc Partecipazioni sociali. Quote, azioni, ecc Eventuali documenti integrativi richiesti. Bilancio intermedio dell’esercizio il più possibile aggiornato, organigramma aziendale.

La documentazione, prodotta debitamente e completamente, agevola la fase di istruttoria del fido, permettendo di ridurre i tempi operativi. L’istruttoria di fido sarà generalmente composta da quattro fasi: 1. accertamento della validità e correttezza delle informazioni rilasciate dal cliente al momento della richiesta di fido; 2. analisi qualitative riguardanti la

struttura e l’andamento del settore in cui l’azienda opera e le caratteristiche generali, le politiche di gestione stessa, nonché la fondatezza dei suoi programmi futuri; 3. analisi di tipo quantitativo, sia a consuntivo che previsionale. L’analisi di tipo consuntivo fornisce una serie di indicatori di sintesi (analisi di bilancio tramite quozienti e analisi di flussi), che analizzano

le condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali del cliente. L’analisi di tipo quantitativo previsionale mira a quantificare la capacità di rimborso dell’impresa e si fonda sulle tecniche dei bilanci preventivi e del bilancio preventivo di cassa; 4. relazione di fido nella quale vengono riassunti gli aspetti positivi e negativi dell’accoglimento della richiesta di fido.

NEWS DAL MERCATO • Dal 1° gennaio 2011 il tasso legale passa all’1,50%, con un incremento pari allo 0,50% rispetto al dicembre 2010 (in cui risultava pari all’1%). • Dal 1° gennaio, in caso di crediti erariali compensabili e ruoli scaduti e non pagati superiori a 1.500 euro, il contribuente non potrà compensare i crediti fino a concorrenza dell’importo di tali debiti. Se il divieto non viene rispettato, verrà applicata una sanzione del 50% dell’importo del debito iscritto a ruolo e non definito prima della compensazione stessa.

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RITROVA IL PIACERE DI VIVERE OGNI MOMENTO Con le lenti ZEISS metti a fuoco ogni particolare vicino e lontano Per molti accettare la perdita di efficienza visiva dovuta a presbiopia è un momento difficile. Esiste un’evoluzione naturale nella vita e questo può richiedere di adattare le proprie abitudini. Per alcuni si aggiunge il fastidio di un accessorio, prima mai usato, come l’occhiale, e ora divenuto indispensabile. Più del 50% dei soggetti presbiti (ricerca CRA 2009) – costantemente in aumento a causa dell’allungarsi della vita media – non conosce del tutto o conosce in modo limitato quali soluzioni oggi esistono in ottica oftalmica per correggere questo difetto e soprattutto quanto le stesse si siano evolute nel corso dell’ultimo decennio.

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Ecco perché ZEISS ha deciso di puntare su questo importante target per fare comunicazione nella sua nuova campagna che è partita il 1° Febbraio per concludersi il 30 Aprile. L’obiettivo della campagna è trasferire il messaggio che la presbiopia oggi non deve più essere vissuta come un limite, funzionale ed estetico, ma semplicemente come una condizione naturale per la quale esistono innumerevoli soluzioni, dalle più personalizzate e tecnologicamente evolute a quelle più tradizionali. “Informare è il primo passo per fare business, per creare traffico nel punto vendita, perché si portano alla luce i bisogni degli utenti” sostiene il Direttore

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Marketing di Carl Zeiss Vision, Fabio Vicentini. “Le persone sono sempre più curiose e desiderose di capire e gli strumenti oggi disponibili per fare comunicazione sono i più svariati. È da questi che parte il processo di acquisto”.

Ritrova il piacere di vivere ogni momento perché grazie ad una lente progressiva ZEISS tutto è ancora possibile: lavorare, praticare hobbies, fare sport, e godersi ogni istante.

GT2 3D, comfort visivo garantito, grazie ad un design ottimizzato per ogni singola prescrizione ottica. Perfetta percezione spaziale 3D. Bilanciamento binoculare delle aree di visione per una visione molto confortevole. Gradal® Plus, buon comfort visivo grazie a più ampie aree di visione del vicino e del lontano. Gradal® Classic, la miglior qualità ad un prezzo interessante. Il miglior rapporto qualità-prezzo per questo segmento di prodotto.

Oggi il programma lenti progressive ZEISS consta di 4 prodotti, che si collocano in quattro chiare fasce di qualità e valore economico per soddisfare ogni esigenza, dalla più performante e individuale alla soluzione più semplice, pur senza perdere i benefici di una lente a marchio ZEISS e le caratteristiche tipiche del DNA ZEISS.

La proposta di un prodotto ZEISS oggi non vuole più essere solo per pochi, ma per tutti coloro che amano trattarsi bene, scegliendo un prodotto di qualità e dal contenuto tecnologico indiscusso, concentrato di esperienza maturata in svariati ambiti di applicazione, dai microscopi, ai telescopi, all’ottica di consumo.

Gradal® Individual Eyefit, massimo comfort visivo garantito, prodotta su misura per ogni occhio e ogni esigenza visiva. Una visione totalmente naturale con zone visive personalizzate. Parametri individuali del portatore inclusi.

Per questo come visual principale di campagna è stata scelta un'immagine che mette a fuoco un momento della vita, comune ad ognuno, incentrato sul relax che non viene in alcun modo turbato dalla presenza della lente, anzi valorizzato in ogni suo piccolo dettaglio.

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Carl Zeiss Vision ha scelto come suo media principale per veicolare la campagna il Centro Ottico. “L’ottico optometrista non può che essere il protagonista di questa campagna” afferma Fabio Vicentini “nell’acquisto di una lente progressiva la consulenza di un professionista esperto ricopre un ruolo essenziale”. La visibilità instore della campagna sarà possibile grazie a cartelli da banco, leaflet per il consumatore, pellicola per la luminosa e decori allestimento vetrina di sicuro impatto e di immediata comprensione per catturare l’attenzione del maggior numero di clienti. E non è tutto, per dare maggior appeal alla campagna si è scelto di dare la possibilità al Centro Ottico di scegliere una meccanica promozionale, da proporre insieme al messaggio principale, per dare un incentivo in più all’acquisto del prodotto progressivo ZEISS. Tre saranno le possibilità fra cui scegliere o che potranno essere utilizzate in sequenza anche all’interno del proprio piano marketing del Centro Ottico. Campagna Assicura il tuo occhiale: la vendita dell’occhiale con lenti progressive ZEISS è accompagnata da un certificato assicurativo per l’utente da utilizzarsi in caso di furto, rottura o smarrimento dell’occhiale.

ZEISS non si ferma qui. Oggi giorno problematica principale che ogni Centro Ottico vive è la capacità di portare clienti nel punto vendita e, allo stesso tempo, ampliare il proprio raggio di azione, conquistandone di nuovi. Per aiutare in questa attività, la campagna verrà supportata da una forte azione web che consentirà di raggiungere oltre 1.000.000 di consumatori attraverso un direct mailing e il rimando al sito www.migliore-visione.zeiss.it, dove si potranno leggere tanti interessanti articoli su come prendersi cura dei propri occhi, scaricare un coupon invito a venire nel punto vendita e l’elenco completo dei Centri Ottici ZEISS aderenti all’iniziativa a cui rivolgersi. E ancora, al fine di supportare le iniziative locali, l’ottico avrà la possibilità di affidarsi al team marketing Carl Zeiss Vision e scegliere fra i numerosi strumenti di comunicazione, dal direct mailing, alle affissioni, dalla dinamica, agli spot e molto altro. Unico limite: la fantasia e le opportunità di ogni singolo mercato locale. “Contiamo molto su questa campagna per creare maggiore consapevolezza negli utenti finali delle possibilità che il portfolio prodotti ZEISS può offrire e per rafforzare sempre di più la partnership con i nostri Centri Ottici, sfruttando al meglio l’awareness del nostro marchio in termini di valori e di qualità e la conoscenza di ogni singolo punto vendita sul mercato locale”, conclude Vicentini.

Campagna Porta un amico: consigliando ad un amico l’acquisto di lenti progressive ZEISS, l’utente e l’amico ricevono un vantaggio sull’acquisto di un secondo occhiale. Campagna Solidale: con l’acquisto di un occhiale con lenti progressive ZEISS, si contribuisce a donare la vista ad un bambino e la vecchia montatura verrà devoluta ad una società benefica.

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Per maggiori informazioni, rivolgersi al Responsabile Commerciale Carl Zeiss Vision o alla linea verde marketing 800.25.83.27.

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Le sfide della visione a bassa illuminazione sono più frequenti di quanto si pensa

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esidero considerare alcune condizioni di vita in cui la correzione dell’aberrazione sferica potrebbe aiutare a risolvere i problemi visivi lamentati dai pazienti. Le persone spendono gran parte del loro tempo in

pazienti con ampi diametri pupillari. Inoltre, anche l’acuità visiva a basso contrasto può essere significativamente ridotta dall’aberrazione sferica. È importante sottolineare che questi aspetti non sono limitati solo a una popolazione

La media dell’aberrazione sferica dell’occhio nella popolazione generale è approssimativamente +0,15µm per una pupilla di 6mm di diametro1,2, valore che può determinare riduzione della qualità dell’immagine, abbagliamento e aloni. attività che avvengono con bassi livelli di luminosità. Quali sono le conseguenze visive? Molte di queste attività rappresentano occasioni in cui i pazienti possono sperimentare l’effetto sulla visione dell’aberrazione sferica. L’aberrazione sferica media negli occhi della popolazione è approssimativamente +0,15µm per una pupilla di 6 mm di diametro1,2 ,

Un sistema correttivo che determina la riduzione dell’aberrazione sferica può realmente fare la differenza per i pazienti in condizioni di bassa illuminazione. valore che può determinare riduzione della qualità dell’immagine, abbagliamento e aloni. Questo è specialmente vero in situazioni di bassi livelli di luminosità e per

adulta. Le attività a bassi livelli di illuminazione iniziano già a partire dall’adolescenza. Per esempio oltre 700.000 studenti delle scuole superiori suonano in bande e orchestre, in cui è richiesta l’abilità a leggere spartiti musicali a bassi livelli di illuminazione3. Entrando al college gli studenti spendono una media di 11-15 ore per settimana in classe 4. Molte delle lezioni sono fatte utilizzando le diapositive di Power Point a bassi livelli di illuminazione. Lo stesso potrebbe essere detto per gli ambienti in cui si svolgono i meeting di affari. Utilizzare un sistema correttivo che garantisce la riduzione dell’aberrazione sferica può realmente fare la differenza per quei pazienti che si trovano in queste condizioni. Un’altra situazione che si verifica a bassa illuminazione è la guida notturna. La guida notturna è una condizione importante per molte persone. Infatti 24,5 milioni di

persone lasciano le loro case tra mezzanotte e le 6:29 a.m5. Tutte le attività sopra menzionate rappresentano opportunità di garantire ai pazienti di tutte le età la miglior correzione visiva per le condizioni di bassa luminosità che si presentano durante le attività quotidiane. Bausch+Lomb si impegna ad aiutarvi al fine di garantire le migliori soluzioni visive per i vostri pazienti di tutte le età. In attesa di ricevere Vostri commenti a JoesView@bausch.com

Joe Barr, OD, MS, FAAO Vice President Global Clinical & Medical Affairs and Professional Services Vision Care Bausch + Lomb

1. Porter J, Guirao A, Cox IG, Williams DR. Monochromatic aberrations of the human eye in a large population. J Opt Soc Am A. Aug 2001;18(8):1793-1803. 2. Thibos LN, Hong X, Bradley A, Cheng X. Statistical variation of aberration structure and image quality in a normal population of healthy eyes. J Opt Soc Am A. Dec 2002;19(12):2329-2348. 3. http://www.nfhs.org/Participation/ActivitiesSearch.aspx. 4. http://www.sairo.ucla.edu/CSAD/Activities/How%20do%20students%20spend%20their%20time.pdf. 5. Journey to Work: 20000, Census 2000 Brief. Published March 2004. US Census Bureau http://www.census.gov/prod/2004pubs/c2kbr-33.pdf. ADVERTO RIAL © 2010 Bausch & Lomb Incorporated. ®/™ denote trademarks of Bausch & Lomb Incorporated. Other product/brand names are trademarks of their respective owners . PNS05320 HL-4982-1

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MEDITAZIONI

ESSERE UNO, ESSERE ZERO, SEMPLICEMENTE ESSERE La via migliore per farsi conoscere non è certamente quella di proporre lo sconto più alto, ma toccare le “corde del cuore” dei nostri clienti con simpatia, capacità di aprirsi, di donarsi e di ricrearsi con ogni interlocutore di Luisa Redaelli direzione comunicazione Vega

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n ogni città, in ogni paese, ci sono tante attività commerciali: la definizione di agglomerato urbano – riaffiorano le nozioni degli esami di urbanistica, quando mi laureai in architettura – prevede la concentrazione di residenza (persone che vivono, abitano) e attività commerciale (di servizio prossimale alla popolazione abitante). Ci fu un tempo remoto in cui le città si svilupparono a partire dal mercato. Vediamo ancora le nostre splendide piazze italiane, circondate dai palazzi con i portici, che altro non furono che la geniale soluzione per consentire il commercio anche con la pioggia o con il troppo sole. Oggi sono tante, le attività commerciali, ovunque, forse anche troppe. Certamente l'offerta è varia, in alcuni casi pure avariata. Mi riferisco a ogni genere, dai bar, ai negozi d'abbigliamento, di scarpe, di ottica. Ci sono i negozi prossimali, di quartiere, i negozi del centro storico, i centri commerciali. I negozi di quartiere sono quelli sotto casa, oppure di paese, dove la morale comune tende a cercare un servizio di soccorso, pensando che siano un passo indietro rispetto a quelli centro, in termini di moda e di tendenza. I negozi del centro sono quelli con le vetrine sfavillanti, sempre in mostra le novità,

eleganti, aggiornati, modaioli, dove si va quale dobbiamo rispondere). Quindi oggi, anche solo per curiosare la merce esposta. nell'attività commerciale, bisogna essere I centri commerciali sono il regno dell'anocapaci di portare argomenti nuovi, diversi, nimo, del tutto uguale, dell'alienazione. Ho contemporanei, frizzanti, veloci nella distinto per grandi linee, ho banalizzato, qualità. Il rapporto con il cliente è cambiato non voglio fare di tutte le erbe un fascio e in modo irrevocabile: tutti cerchiamo intepotrei fare mille e un esempio di realtà che ressi, piaceri, appagamento, soddisfazioni, non si identificano nello schema sopra, ma piccoli e grandi che debbano essere, con diciamo che, in linea di grande massima, una maggiore consapevolezza. Per noi, potremmo dire così. In realtà accade un che ambiamo a lavorare sui cardini della altro processo: torna a essere, infatti, protasoddisfazione professionale di qualità, il gonista il negozio di periferia, nostro cliente è l’interlocutore di paese, vicinale. Perché si attento, vogliamo provare a aggiorna, perché ha cercato stupirlo, dobbiamo farci trovare di differenziarsi, perché si è più preparati di lui, ma non per specializzato nella qualità e fare sfoggio di saccenza o di nel servizio. Può accadere supremazia, quanto piuttoEduardo de Filippo che che il negozio di chiara fama, degusta un caffé napoletano sto per fornirgli un servizio su questa stessa fama si advero, nella tradizione del adeguato e soddisfacente che dormenti e scivoli giù nel perlo faccia tornare da noi, lo leghi "caffè sospeso" seguire un'attività monotona alla nostra espressione profesfino alla banalità, proprio perché, in virtù sionale, lo faccia parlar bene di noi a tutto della grazia di una “rendita da posizione” il suo intorno. È vero che più di migliaia privilegiata, non senta il bisogno di rindi euro spesi in pubblicità, giornali, radio, novarsi, di aprirsi alle novità, di ascoltare affissioni, conta la voce che si diffonde. il ritmo pulsante delle tendenze e quindi, Una voce positiva, che parla bene di me, perda d'interesse agli occhi del consumadi come ho svolto il mio lavoro, di come tore, il quale, sempre più informato, grazie sono stata affettuosa, empatica, sorridente, ai vari strumenti di comunicazione oggi questa voce che diffonde bene di me vale disponibili, cerca e ha le idee più chiare (a più di mille teorie di marketing studiato torto o a ragione, però è un interlocutore al a tavolino. La gente tende a rivolgersi

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MEDITAZIONI Madre Teresa, sempre capace di stupirsi e di trovare la forza della gioia

DAI IL MEGLIO DI TE

sempre a interlocutori abituali, non è facile figura che stanno facendo. Capirei ancora, scardinare le abitudini. La via migliore per piuttosto, voler sostituire un'intera colleziofarsi conoscere non è certamente quella ne, perché si riscontra non essere adeguata di proporre lo sconto più alto. Lasciamo alla composizione del bacino d'utenza. Ma che a combattere sulle quantità con le commiserare il reso di pochi pezzi, secondo riduzioni dei prezzi, siano i centri commerme, indica una poca fantasia nel trovare ciali, le grandi catene, le grandi aziende, soluzioni di vendita. Oltretutto, mi pare bello irraggiungibili in questo tipo di politica anche il gesto di aiutare le tante persone commerciale. Noi siamo presenti su altri che non hanno grandi possibilità d'acquifronti, forniamo un tipo diverso di servizio. sto, come per esempio certe persone anziaLa gente deve cercare noi, aver voglia del ne, che stentano il quotidiano, con le pensiocontatto con la nostra gentilezza, sapere ni all'osso, che trascorrono la vita leggendo che da noi è ascoltata, accolta, rispettata, e guardando la televisione e quindi hanno aiutata e non sperperata. Essere il migliore l'estremo bisogno di un occhiale adeguato. è un concetto che fa riferimento a parametri Perché non fare delle promozioni mirate oggettivi, riconoscibili nell'evidenza, ma per queste persone? Dando anche a loro anche a parametri che toccano le sfere del l'opportunità di avere un bell’occhiale, giudizio soggettivo, corde più emozionali, dandogli il pezzo rimasto, singolo e solo, sentimentali, che ognuno di noi caratterizza quindi invendibile, a un prezzo speciale. con vibrazioni proprie. I parametri oggettivi Queste persone, a loro volta parleranno inevitabili sono persino banalmente sunel cerchio del loro ambiente e la loro voce perflui da elencare: la pulizia, soddisfatta, contenta perché l'ordine, la bella illuminazione, abbiamo dato loro una soluziola cura. I parametri soggettivi ne dignitosa e anche soddisfasono impalpabili, sono della cente, sarà la migliore eco per persona: si tratta di simpatia, di farci conoscere. Noi avremo capacità di aprirsi, di donarsi, alleggerito il magazzino di La bellezza di ricrearsi con ogni interloun pezzo obsoleto, avremo di un gesto gentile cutore. Di essere sereni in sé aiutato una persona, avremo stessi, oltre le tempeste, di saper ottenuto la migliore pubblicità: trovare spunti, interessi, temi, contenuti, con che posso voler di più. Il nostro mondo ha attenzione, con studio, con passione. Avere bisogno di valori, di attenzione agli altri, l'umiltà di essere persone vere, pronte ad di generosità. La ricchezza non si fa più accogliere anche chi può aver bisogno. con l'accumulo, con la speculazione, con Quante volte sento ottici piagnucolare di la furbizia. La ricchezza, in senso ampio, si aver i cassetti pieni di occhiali, il magazzino fa molto meglio ridistribuendo, sostenendo stracolmo e, miseramente chiedono di renchi ha bisogno, aiutando chi fa attività per dere il mucchietto di occhiali, perché “non i giovani, per i “diseredati”, per gli anziani, vanno”. Eh, da soli non vanno certo, non per tutti coloro che vivono i disagi di questa hanno le zampette! Siamo noi che possiasocietà. Alleggerire i cassetti, le scorte di mo far andare le cose, è la nostra intelligen- magazzino, che sono un peso da tutti i punti za che mette in moto l'energia. Quando mi vista, pensando di favorire chi ha difficoltrovo in queste situazioni, domando sempre tà è una soluzione benefica indolore, di a me stessa se si rendono conto della brutta immenso appagamento: pensiamoci bene.

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L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA, AMALO Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici NON IMPORTA, FA' IL BENE Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI Il bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA' IL BENE L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI Se aiuti la gente, se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE Madre Teresa di Calcutta (1910 - 1997), religiosa di fede cattolica, fondò l'ordine delle Missionarie della Carità e fece un lavoro esemplare fra le vittime della povertà e delle malattie in India. Aperta a tutti i credo, sensibile all'umanità in tutti i suoi risvolti, donna straordinaria e ispirata, ha parlato al cuore delle persone, con immensa, semplice, diretta bontà.

Non si tratta di “regalare”, quanto piuttosto, nella valutazione del singolo specifico caso, di proporre prezzi d'acquisto dignitosi, magari anche cercando di coinvolgere in un atto generoso, i clienti con maggiori possibilità, come la nobile napoletana, che avevo il piacere di sentir raccontata dal Signor Mario, del “caffè sospeso”, quando l'avventore lascia un caffè pagato al bar per lo sconosciuto che non potrà permetterselo. Nuove soluzioni, nuovi spunti, nuove idee, in una nuova economia, in una nuova realtà sociale, con cui siamo chiamati a confrontarci per essere presenti, protagonisti, semplicemente esserci.

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IL PRIMO EVENTO CULTURALE DELL’OTTICA D ANNUALE MULTIDISCIPLINARE DELL’ISTITUTO B Bologna - 12/13/14 febbraio 2011 - Savoia Hotel Regency

L

a sede della XV edizione del Congresso Annuale

Educational Symposium a cui parteciperanno protagonisti del

Interdisciplinare, come accade dalla sua prima edizione, è

mondo della formazione, della distribuzione indipendente e

Bologna che, per la sua posizione geografica e la dotazione

succursalista, dell’industria e accademici italiani ed esteri. Il

di infrastrutture fieristiche e congressuali, è uno dei poli di

Symposium si articolerà in due diversi momenti, il primo è costituito

riferimento nazionali del settore. Con l’edizione 2011 viene

da un corso di aggiornamento sul tema del rilevamento, della

dato il colpo di avvio delle attività educative dell’anno, il primo,

misura e della valutazione della sensibilità al contrasto dedicato ai

dopo nove, senza l’obbligo ECM, a condizione beninteso che

docenti italiani, tenuto dal Prof. Joshua A. Solomon del Department

l’esclusione degli ottici sia confermata. In un contesto economico

of Optometry and Visual Science City University London. Il secondo,

sempre più polarizzato su prezzi e convenienza da un lato e

invece, assumerà le modalità della tavola rotonda che avrà come

su qualità, professionalità e innovazione dall’altro, la scelta

tema: “Quali skill dovrà conferire la scuola al professionista che

individuale di perseguire un percorso di costante aggiornamento

accompagnerà l’ottica nei prossimi anni” in cui verranno discussi

e di verifica delle proprie competenze professionali - al di là della

gli orientamenti che dovrà seguire il mondo della scuola e

obbligatorietà relativa imposta dal regime ECM - rappresenta un

dell’accademia per formare i professionisti di domani.

elemento di qualificazione e distinzione premiante che valorizza il

Domenica 13 febbraio - Le sessioni plenarie saranno

principale asset strategico di cui la distribuzione ottica specializzata

focalizzate sul tema de “L’evoluzione degli ambiti della disciplina

dispone, appunto, la professione. Abbandonata la pletorica offerta

optometrica: dai fondamenti alla multidisciplinarietà”. Janet

di corsi che l’ECM richiedeva, il programma congressuale torna

Voke – past Senior Lecturer in visual optics, Department of

pertanto a privilegiare le sessioni plenarie e le tavole rotonde.

applied optics of City and Inst. London College - traccerà

Questo evento si articola, sia in termini di temi affrontati che

la storia dell’evoluzione dell’optometria, dalla sua nascita

di relazioni e testimonianze, sui temi scientifico/professionali

avvenuta nell’ambito dell’ottica fino all’evoluzione in altri

dell’ottica e dell’optometria, su quello scuola-occupazione e

contesti accademici tra cui le discipline medico-biologiche e le

formazione continua, su quello del mercato e delle prospettive

neuroscienze. A conclusione dei lavori congressuali si terrà un

delle aziende della filiera ottica. In relazione alla partecipazione

party, aperto a tutti i partecipanti al congresso e agli espositori,

dei relatori è da sottolineare il fatto che, per la prima volta, il

con la consegna dei diplomi agli studenti dell’Istituto Benigno

mondo accademico italiano è stato invitato a gestire i contenuti di

Zaccagnini che nello scorso anno scolastico hanno conseguito

un’intera sessione di un congresso di optometria.

l’abilitazione di ottico.

Programmi e contenuti

Lunedì 14 febbraio - Due tavole rotonde saranno le protagoniste

Sabato 12 febbraio - Il momento clou del Congresso, per

delle sessioni plenarie.

quanto riguarda il tema della scuola, è rappresentato dal II

Alle ore nove si svolgerà la prima sul tema “2011: fine dell’ECM

Sabato 12 Febbraio II Educational SYMPOSIUM Tavola rotonda: “Quali skills dovrà conferire la scuola al professionista che accompagnerà l’ottica nei prossimi anni?” Docenti, responsabili delle risorse umane delle imprese industriali e distributive discuteranno degli orientamenti che dovranno guidare il mondo dell’education per formare professionisti adeguati alle sfide dei prossimi anni e forniranno ai giovani, che stanno entrando nel mondo del lavoro, gli strumenti per orientare le loro scelte occupazionali. Moderano: Righetti Giorgio, Istituto B. Zaccagnini, e Fatelli Danilo, Consulter Interventi di: Pozzi Massimiliano – Direttore R.U. Hoya Lens Melzi Gianluca – HR Manager Essilor Italia Bernardi Fabio – Direttore R.U Avanzi Holding Rossetti Anto – Docente di ruolo IPSIA A. Mattioni, docente a contratto dell’Università di Padova e l’Istituto B. Zaccagnini Tiberti Gabriella – Presidente della Rete Nazionale Istituti di Ottica e Odontotecnica Bussa Maria Pia – Coordinatore del C.L.O.O. Università di Torino De Felice Claudio – Imprenditore indipendente Lava Marica – Responsabile Professional Affairs Ciba Vision

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A DELL’ERA POST ECM: IL XV CONGRESSO O BENIGNO ZACCAGNINI per gli Ottici ma per la formazione?” in cui gli attori della filiera

dell’andamento delle principali componenti macroeconomiche

affrontano i problemi della formazione, dell’informazione e

del 2010 e i possibili scenari futuri dell’economia, si

delle relazioni industria/distribuzione dopo l’ECM. A seguire

confronteranno su visione del mercato, prospettive e politiche

quella centrata su “Il profilo delle cose che verranno: quale 2011

di sviluppo. In sintesi scienza, professione, occupazione, scuola,

per l’ottica?”, organizzata dalla Zaccagnini Business School in

formazione e mercato saranno i protagonisti dei lavori per offrire a

collaborazione con ANFAO, Consulter e GFK, in cui i protagonisti

tutti coloro attivi lungo la filiera ottica un’opportunità di formarsi

della distribuzione e dell’industria, dopo aver preso atto

e informarsi sul presente e futuro del settore.

Domenica 13 Febbraio Sessioni plenarie Tra i relatori si evidenziano docenti e ricercatori italiani e stranieri, tra cui: Voke Janet P.hd - Past Senior Lecturer in visual optics. Departiment of applied optics, City and Inst. London College; Solomon A. Joshua - Docente presso il Dipartimento di optometria e Scienze visive, City University, Londra; Borra Massimo - Ricercatore presso Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro Greco Michela - Ricercatore presso l’Università di Torino Melcher Paul David - Professore associato, Università di Trento Simoni Francesco - Professore ordinario di Fisica Sperimentale presso l’Università Politecnica delle Marche Di Russo Francesco - Professore associato presso l'Università di Roma "Foro Italico" Pitzalis Sabrina - Ricercatore presso l’Università di Roma “Foro Italico”

Lunedì 14 Febbraio TAVOLE ROTONDE “2011: fine dell’ECM per gli Ottici ma per la formazione?” Gli attori della filiera affrontano i problemi della formazione, dell’informazione e delle relazioni industria distribuzione dopo l’ECM. Interventi di: Brambilla Marco – Ottica Chierichetti, Milano Bianchi Maurizio – Resp. Formazione Vision Service Carminati Marco – Presidente Oxo Optocoop Italia Perdomi Riccardo – Presidente ANDOM Tripodi Roberto – Essilor Italia Vanni Maurizio – Consigliere Green Vision “Il profilo delle cose che verranno: quale 2011 per l’ottica?” Distribuzione ed industria si confrontano su visione del mercato, prospettive e politiche di sviluppo. In collaborazione con ANFAO, CONSULTER e GFK Introduzione GFK Italia: “Il mercato dell’ottica in Italia e in Europa tendenze e opportunità” Soregaroli Matilde e Falconio Giampaolo: “2011: il quadro e le tendenze macro” Intervengono: Baldovin Marco – Luxottica Italia Brambilla Marco – Ottica Chierichetti Cannicci Paolo – Vice Presidente ANFAO Garagnani Andrea – Presidente Assogruppi Ottica Pettazzoni Paolo – Vice Presidente ANFAO Procacciante Marco – Amministratore Vision Service Sala Arnaldo – OXO Optocoop Italia – Federgruppi

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STRUMENTI

EYE TECHNOLOGIES VOLA ALTO La società di Peschiera Borromeo lancia nel 2011 una nuova linea di montature tecniche di design e consolida la collaborazione con la canadese HumanWare, leader nella non visione

C

hi lo dice che i soggetti con importanti disabilità visive debbano necessariamente rassegnarsi a un occhiale dall’aspetto poco gradevole? Questa sfida è stata colta dall’azienda milanese che, tra gli impegni previsti per questo 2011, ha in programma una nuova linea di montature studiate e progettate per recuperare un senso estetico negli ausili ottici destinati agli ipovedenti, che per un’evidente necessità fisica sono costretti a privilegiare l’aspetto medico-tecnico a svantaggio della forma esteriore. «L’idea di Eye Technologies si inserisce in un’ottica di riduzione della percezione della disabilità e di alleggerimento del concetto di protesi. Il soggetto ipovedente viene aiutato a convivere in modo

di Valentina Grassini

Lelio Vezzani, una lunga esperienza nella strumentazione scientifica per ottici e oculisti: oggi è consulente di Eye Technologies

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STRUMENTI

GIOVANI MA GIÀ AFFERMATI

più sereno con la propria disabilità, resa il meno visibile possibile anche agli occhi degli altri», così esordisce, parlando del nuovo progetto, Roberto Iazzolino, fondatore, insieme al fratello Luca, dell’azienda milanese nata nel 2007. «Si tratterà di una montatura particolare, perché stiamo comunque parlando di un occhiale che deve supportare delle lenti speciali - aggiunge Lelio Vezzani, consulente di Eye Technologies - Una montatura, dunque, con caratteristiche specifiche e un ausilio ottico adeguato, che oltre a garantire qualità ed efficienza da un punto di vista tecnico sia in grado di assicurare un’estetica più piacevole per mezzo di un design più attento e studiato». La nuova linea, che costituisce il pri-

Eye Technologies nasce nel 2007 grazie ai due fratelli e soci fondatori Roberto e Luca Iazzolino. Il primo, dopo una decennale carriera in Salmoiraghi e Viganò e sette anni trascorsi alla Fatif, continua nel campo dell’ottica con l’azienda di Peschiera Borromeo, il secondo, invece, ha portato il proprio know how nel mondo della comunicazione. Entrambi si avvalgono dell’aiuto di collaboratori, tra cui Lelio Vezzani, nella figura di consulente, che vanta una lunga esperienza nel settore della strumentazione scientifica per ottici e oculisti e più di dieci anni trascorsi nel “pianeta” Polaroid. Nonostante la crisi generale, l’azienda nel 2010 ha ottenuto grandi risultati, superando il milione di euro complessivo, con l’85% del fatturato rappresentato dal settore ipovisione, cresciuto ben del 70% rispetto agli anni precedenti. Numeri incoraggianti che confermano il buon andamento del 2009, che a sua volta aveva visto il raddoppio del fatturato rispetto al 2008. Eye Technologies ha a tutt’oggi in Italia 500 clienti circa, tra catene, gruppi d’acquisto e ottici indipendenti, e ha in programma per il 2011 di incrementare ulteriormente il numero dei propri partner anche a livello internazionale, dove sono già operative collaborazioni di grande potenziale. Roberto e (sopra) Luca Iazzolino, fondatori della società milanese

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STRUMENTI

Cataratta

Retinopatia diabetica

Glaucoma Ecco come si presenta il visus nei pazienti ipovedenti in base alla principali patologie (tratto dal Catalogo di Eye Technologies)

Degenerazione maculare senile

Retinite pigmentosa

mo tentativo in assoluto di concepire gli ausili ottici in una prospettiva anche estetica oltre che tecnica, sarà presentata ufficialmente a marzo, in occasione di Mido. Recentemente Eye Technologies, già registrata come azienda e come prodotti presso il ministero della Salute, ha compiuto un ulteriore passo avanti ottenendo anche la certificazione Iso 9000 e Iso 13485 per i dispositivi medicali. L’evento conferisce garanzia di valore aggiunto alla struttura e a tutti i suoi processi produttivi. Il 2011 segna, inoltre, un altro importante traguardo che consolida l’operato di Eye Technologies e avvicina l’azienda milanese in modo concreto anche al settore della non visione. L’accordo di distribuzione stretto lo scorso anno con HumanWare,

azienda canadese tra le principali in questo settore, diventerà, infatti, nel corso di quest’anno un’alleanza strategica a tutti gli effetti. «Questo fatto - commenta Vezzani - rappresenta un vero completamento per la nostra azienda. Alla nostra produzione si affianca una linea di altri ausili elettronici, come i video ingranditori con sintesi vocale e i navigatori satellitari, appositamente progettati per soggetti con gravi patologie visive e pensati nella logica di migliorarne l’autonomia». Forte della sua attività e della cooperazione con HumanWare, Eye Technologies getta, quindi, le basi per affiancare agli ausili per ipovisione, che rappresentano la parte cruciale della propria produzione totale, una serie di ausili elettronici dedicati anche

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ai soggetti non vedenti, la cui presentazione è prevista sempre durante il prossimo Mido. «Proprio in occasione dell’appuntamento milanese abbiamo pensato di allestire uno stand specifico dove il centro specializzato per l’ipovisione sarà il tema centrale che si completerà con iniziative particolari, sempre legate all’argomento e che verranno rese note nelle prossime settimane - commenta Roberto Iazzolino - Eye Technologies ha in programma per il 2011 una serie di corsi di formazione, anche Ecm, con la partecipazione dei migliori specialisti del settore, italiani e stranieri. Questo conferma l’impegno dell’azienda nel reinterpretare un concetto di ipovisione acquisito grazie alle molteplici esperienze internazionali».

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La Correzione dell’Aberrazione Sferica nelle Lenti a Contatto. Date ai Vostri pazienti la miglior opportunità di avere una visione ad alta definizione

P

uò sembrare ovvio dire che la visione è il fattore determinante nella scelta dei prodotti correlati agli occhi. Infatti, questo è il risultato di uno studio globale effettuato in sette paesi su 3800 soggetti con correzione visiva di età compresa fra 15 e 65 anni1. Quando è stato loro chiesto di riportare quali erano i fattori più importanti e quelli meno importanti nella selezione dei prodotti per i loro occhi, gli elementi relativi alla visione e alla salute sono stati i più votati tra 8 categorie (condizioni oculari, salute, visione, comfort, performance personale, aspetto personale, ambiente e praticità)1. Nello stesso studio quando sono state fatte domande relative ai sintomi visivi il 39% di 2.124 portatori di lenti a contatto ha riferito di vedere aloni attorno alle luci specialmente la notte, e il 46% ha lamentato abbagliamento o difficoltà visive in presenza di stimoli luminosi. La visione sfuocata o la difficoltà nel vedere piccoli dettagli anche con la correzione visiva sono state riportate dal 41% degli utilizzatori di lenti partecipanti allo studio1. Sebbene i partecipanti a questo studio hanno riportato che questi sintomi sono fastidiosi e che vorrebbero trovare una soluzione, solo meno del 10% ha riferito di aver trovato una soluzione per questi sintomi1. Una possibile causa della sintomatologia riportata è l’aberrazione sferica. L’aberrazione sferica media dell’occhio è

di circa +0,15µm per un diametro pupillare di 6 mm2,3 , valore che può determinare una riduzione della qualità dell’immagine, abbagliamento e aloni. Questo è particolarmente vero a bassi livelli di illuminazione e in pazienti con ampio diametro pupillare. Inoltre, l’acuità visiva a basso contrasto può essere significativamente ridotta dall’aberrazione sferica. È stato riportato che la performance visiva migliora quando l’aberrazione sferica viene corretta4, tuttavia, è importante rendersi conto che le lenti a contatto con superfici sferiche standard (non asferiche) inducono aberrazione sferica. L’entità di aberrazione sferica indotta varia con il potere della lente5. Ad esempio, una lente sferica di potere -5,00D induce un’aberrazione sferica di -0.15µm (se ben centrata sull’occhio), che compensa l’aberrazione sferica media dell’occhio. Quando però il potere sferico della lente aumenta oltre -5,00D, la quantità di aberrazione sferica negativa indotta aumenta. Nelle lenti sferiche la quantità di aberrazione sferica negativa indotta diminuisce all’aumentare del potere sferico positivo, così come l’entità dell’aberrazione sferica positiva indotta che richiede correzione5. Una lente a contatto ideale per correggere l’aberrazione sferica dovrebbe compensare sia

l’aberrazione sferica dell’occhio che l’aberrazione sferica indotta dalla lente a contatto, per tutti i poteri, comprese quelle con correzione astigmatica. Con questa lente a contatto ideale e un’accurata refrazione sfero-cilindrica, i pazienti avranno la possibilità di avere una visione ottimale anche in situazioni di scarsa illuminazione.

Joe Barr, OD, MS, FAAO Vice President Global Clinical & Medical Affairs and Professional Services Vision Care Bausch + Lomb

Bibliografia: 1. Market Probe Europe. Symptom Incidence & Needs Survey. December 2009. 2. Porter J, Guirao A, Cox IG, Williams DR. Monochromatic aberrations of the human eye in a large population. J Opt Soc Am A Opt Image Sci Vis. 2001 Aug; 18 (8) : 1793-803. 3. Thibos LN, Hong X, Bradley A, Cheng X. Statistical variation of aberration structure and image quality in a normal population of healthy eyes. J Opt Soc Am A. 2002 Dec; 19 (12) : 2329-48. 4. Piers PA, Manzanera S, Prieto PM, Gorceix N, Artal P. Use of adaptive optics to determine the optimal ocular spherical aberration. J Cataract Refract Surg. 2007 Oct; 33 (10) : 1721-6. 5. Cairns G. Enhancing contact lens design for complete performance. Optician. 2007(February) : 14-6. ADVERTO RIAL © 2010 Bausch & Lomb Incorporated. ®/™ denote trademarks of Bausch & Lomb Incorporated. Other product/brand names are trademarks of their respective owners . PNS05284 HL-4855

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LENTI A CONTATTO

IL LATO EMOTIVO DEL CHERATOCONO I soggetti affetti da questa patologia possono riportare frustrazioni, con pesanti ripercussioni sulla vita di relazione e lavorativa. Per il contattologo è quindi importante trasmettere ottimismo a coloro che in questa fase risultano particolarmente fragili di Marco Tovaglia contattologo

I

l cheratocono, come è ampiamente descritto in letteratura, rappresenta un'affezione della cornea relativamente rara che produce soprattutto un’alterazione nella qualità del visus, in funzione a un incremento di astigmatismo irregolare. Tutte le definizioni che caratterizzano l'affezione si concentrano sugli aspetti prettamente fisico anatomici segnalando, molto raramente, le conseguenze che la patologia può arrecare a coloro che ne sono affetti nella sfera emotiva. Lo studio Clek(1,4) (Collaborative Longitudinal Evaluation in Keratoconus) può essere considerato a pieno titolo uno dei più importanti e completi report di indagine sul cheratocono. In un lasso di tempo di otto anni (dal 1996 al 2004) sono stati monitorati 1.209 pazienti, traendo da essi dati molto utili per cercare sempre più risposte su una patologia che, per certi

versi, ancor oggi resta misteriosa. Da questa indagine sono emerse interessanti considerazioni, tra cui il fatto che i soggetti affetti da cheratocono possano riportare pesanti frustrazioni emotive. Tali problematiche, molto spesso basate su una scarsa informazione a loro fornita al momento della comunicazione della patologia, si ripercuotono sia sulla vita di relazione sia su quella lavorativa, limitando fortemente la crescita professionale o i rapporti interpersonali. Considerando che la maggior parte dei soggetti cui viene diagnosticata l'affezione è in una fascia di età giovanile tra i 9 e i 28 anni, appare molto facile intuire come questo handicap visivo possa, in parte, compromettere il periodo più delicato e importante per l'affermazione caratteriale e professionale di un individuo. È particolarmente impressionante sapere che un soggetto affetto da cheratocono possa essere paragonato, per la dipendenza causata dalla patolo-

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gia, a un individuo con degenerazione maculare o, addirittura, a coloro che abbiano problemi di salute mentale. Per comprendere meglio la qualità della vita dei pazienti cheratoconici è stato utilizzato un questionario, il National Eye Institute Visual Function Questionnaire (Nei-Vfq) (1,2,3), sviluppato per uno specchio di condizioni oculari come la retinopatia diabetica, il glaucoma e la degenerazione maculare retinica. Lo scopo del questionario, creato dal Nei, National Eye Institute, in America, è stato quello di misurare,

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LENTI A CONTATTO

attraverso un’indagine eseguita su base auto diretta dagli stessi pazienti, l'influenza della disabilità visiva e dei relativi sintomi sulla salute generale e sulle funzionalità emotive. Il questionario di Vfq- 25(2,3) consiste in una serie di domande, 25 per l’appunto, di cui 11 sono strettamente basate su problemi legati alla visione mentre le rimanenti sono relative allo stato di salute generale. Esso richiede circa una decina di minuti per essere completato e le voci che riguardano la sfera della capacità visiva consistono in un voto sulla qualità del visus in generale: difficoltà nelle attività legate alla visione prossimale, in quella a distanza, nella vita sociale in relazione alla vista, dipendenza su altri a causa di un deficit visivo, sintomi sulla salute mentale dovuti alla visione, difficoltà nella guida, limitazioni nella percezione periferica, daltonismo o fastidi oculari. In molti casi la sensazione provata dal paziente nell'essere affetti da una

patologia oculare fortemente invalidante può provocare stati depressivi o addirittura schizofrenia. In America, a tal proposito, sono stati riportati numerosi casi di licenziamento a causa di ripercussioni negative generali causate dall'affezione durante lo svolgimento di un'attività lavorativa. Perché, quindi, non considerare la possibilità di re-infondere, in coloro che sono affetti da cheratocono, una dose di ottimismo e speranza potendo fornire loro sia informazioni più complete relativamente alla malattia sia sulle molteplici soluzioni ottiche proponibili per riportarli a un'assoluta normalità? Per molte persone interessate dal cheratocono vi è il forte timore di procedere progressivamente verso la cecità totale e che il metodo per evitare tale condizione possa essere soltanto il trapianto corneale. Il ruolo del contattologo è, a mio parere, sì quello di applicare la miglior soluzione in grado di ripristinare una buona condi-

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zione visiva nel rispetto della fisiologia oculare, ma sarebbe anche quella di poter divenire il soggetto professionale in grado di trasmettere sicurezza e ottimismo a coloro che in questa fase sono particolarmente fragili. Più che concentrarsi sulla tecnica applicativa da adottare, bisognerebbe dedicare una discreta quantità di tempo nel cercare di descrivere bene le caratteristiche dell’affezione sottolineando sia le grandi potenzialità di successo contattologico sia segnalare che solo un'esigua minoranza dei casi necessiti di un trapianto corneale. Il ripristino della funzionalità visiva ottenuto sia con occhiali (nella prima fase della patologia ancora particolarmente performanti) sia con le lenti a contatto di vario genere, può riportare il soggetto cheratoconico a una totale normalità, innescando un processo di restaurazione di autocontrollo e maggior autostima. Non sentendosi più degli emarginati, per colpa di una patolo-

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LENTI A CONTATTO

trovare un serio e preparato professionista in grado di reinfondere speranza mediante la propria maestria». Riferimenti:

gia visiva invalidante, essi potranno recuperare immediatamente il loro ruolo nel sociale e, soprattutto, nell'attività professionale, motore stesso di qualità di vita. Nella mia esperienza professionale ho conosciuto colleghi stranieri che a questo aspetto comunicativo dedicano particolare attenzione, perché lo ritengono un elemento importantissimo per generare quel link fondamentale tra contrattologo e portatore. Non a caso, a tal proposito, si possono trovare pubblicazioni rivolte all'utenza in cui si cerca, con parole molto spesso semplici, di fornire un ventaglio di informazioni circa la patologia che il cheratocono rappresenta e tutte le possibili soluzioni al problema che esso genera sotto il profilo visivo. Dobbiamo uscire dal luogo comune di

pensare che si tratti ogni volta “di un caso interessante”: mentre per noi può rappresentare una sfida applicativa in cui imbattersi per aggiungere successi alla nostra carriera professionale, in realtà sulla poltrona optometrica vi è una persona che non sa nulla o quasi della patologia diagnosticatagli e di ciò che lo attenderà in futuro. A tal proposito mi piace riportare una considerazione che sta alla base della filosofia di TS LaC: «L’azienda intende la contattologia come una materia in continua evoluzione, che lega un piccolo oggetto di grande contenuto tecnologico ai bisogni dell’individuo. Quindi, al centro del nostro lavoro, c'è e ci deve sempre essere l'uomo come colui che si rivolge a noi per chiedere un aiuto, con la convinzione di poter

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1 Changes in the Quality of Life of People with Keratoconus – Am J.Ophthalmol. 2008 April; 145 (4): 611-617. Doi:10.1016/j. ajo.2007.11.017 Steven M.Kymes, PhD1,2,3, Jeffrey J.Walline, OD, PhD4, Karla Zadnik, OD4, PhD, John Sterling, OD5, and Mae O.Gordon1,2, PhD, for the Collaborative Longitudinal Evaluation of Keratoconus (CLEK) Study Group. 1 Department of Ophthalmology and visual Sciences, Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri 2 Division of Biostatistics, Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri 3 Center of Health Policy, Washington University, St. Louis, Missouri 4 College of Optometry, The Ohio State University, Columbus, Ohio 5 Gunderson Clinic, La Crosse, Wisconsin 2 Mangione CM, Berry S, Lee PP, et al. Identify the content area for the National Eye Institute Vision Function Questionnaire (NEI-VFQ): Results from focus groups with visually impaired person. Arch Opthalmol. 1998;116:227-238. 3 Mangione CM, Lee PP, Gutierrez PR, et al. Development of the 25-item National Eye Institute Visual Function Questionnaire (VFQ25). Submitted 1999. 4 CLEK Study Reports on the Quality of life. Am J.Ophthalmol. 2004 October: 637-638. Elsevier Inc. A special thank to Jim Kokkinakis BOptom FAAO ISCLS www.theeyepractice.com.au

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N2 2011

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