B2eyesmagazine 02_2010

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Febbraio 2010 numero 2 www.b2eyes.com

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In copertina Garmin Transitions pro cycling team Direttore Responsabile Angelo Magri Redazione B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Danae de Stefano d.destefano@b2vision.com Alessandra Iannello a.iannello@b2vision.com Francesca Tirozzi f.tirozzi@b2vision.com Pubblicità Luciano Cristiano cell. 334 6970786 l.cristiano@b2vision.com Editore B2Vision Via Ripamonti 44 - 20141 Milano Tel. 02 36638601 - Fax 02 36638600 Progetto grafico b-channel Art Director Toni Casula Designer Sandro Moschino Stampa Mediagraf S.p.a. Viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana (PD) Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009 Registrazione R. O. C.: 18653

b2trade Editoriale: Che Visibilia sia l’ultima della serie… 3 Attualità: “Riportiamo l’ottico e l’agente al centro del nostro mondo” 5 Il 2009? Si salvi chi… ha potuto! 8 Visionottica Cesana guarda lontano con OneSight 12 Distribuzione: B2Vision sfonda al sud 15 Marketing: Le super 4 P 18 b2style Mercato: Vista, più lenti a contatto e meno occhiali nel 2009 22 Trend: Estate multicolor 27 Moda: Pink summer 32 Crossing eyes 34 Colours game 36 Designer: C'era una volta in America 39 b2expert Lab: Le lenti precalibrate 45 Consulente: La scelta del modello societario: rischi e opportunità fiscali 50 Meditazioni: La bellezza salverà il mondo 54 b2tech Lenti oftalmiche: Zeiss, il centro ottico “attore” della nuova campagna 56 Strumenti: Telemolatura: qualità, servizi e busuness 60 b2job Vetrina: offro/cerco 63

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Come acquisire nuovi clienti? A:

Procurandosi un radar

B: Utilizzando delle microspie C:

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D: Affidandosi ad una chiromante

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EDITORIALE

Che Visibilia sia l’ultima della serie…

Il

concluso con una partnership, quella con l’olandese 2009 si è concluso con una Hal, destinata a salvare il secondo gruppo mondiale notizia annunciata ma dell’eyewear. comunque preoccupante In questo numero ripercorriamo i principali passagper il settore ottico: Visibilia gi dell’annus horribilis appena trascorso per l’ottica ha cessato l’attività. L’addio italiana e lo analizziamo in termini statistici per quanto a un’azienda da oltre 30 riguarda le vendite sul mercato interno. Dall’analisi di milioni di euro di fatturaGfk, infatti, emerge un dato significativo: non è stato to e detentrice di marchi soltanto il sole ad aver registrato un netto calo (-11% del calibro di Trussardi, Blumarine, Laura Biagiotti nei primi 10 mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo e Mandarina Duck, per quanto fosse nell’aria ormai dell’anno precedente) presso i centri ottici italiani, ma da mesi, è un duro colpo per l’industria italiana degli anche il vista (-16%), appena parzialmente compensaocchiali e per la filiera nel suo complesso. E chiude un to da un aumento delle vendite di lenti a contatto e, di anno molto critico, aperto con la liquidazione prima e conseguenza, delle soluzioni per poi il fallimento di VidiVici, senza la loro manutenzione. E ancora che Hvlc, la società subentrata, più preoccupante è l’8% di fattusia riuscita a risollevare le sorti non è stato soltanto il rato perso nel vista da gennaio di alcuni dei marchi controllati sole ad aver registrato a ottobre 2009. dall’azienda di occhiali boloSenza far perdere la fiducia gnese. Ma il 2009 ha riscontrato un netto calo (-11% nei in un futuro più roseo, quindi, anche le difficoltà di realtà più primi 10 mesi del 2009 queste cifre invitano tutti gli piccole come Sichel&Sichel, che rispetto allo stesso operatori del comparto a non ha chiuso i battenti, o Cult, che periodo dell’anno abbassare il livello di guardia e, ha ceduto i marchi di proprietà precedente) presso i soprattutto, a non considerare il alla Yuka. E queste sono soltancentri ottici italiani, ma segmento oftalmico come un’oato le situazioni più eclatanti di anche il vista (-16%) si felice: a eccezione delle lenti, 365 giorni di fuoco, che hanno infatti, pure le montature da visto soffrire diverse imprese vista sono state risucchiate nel produttrici o distributrici, sopratvortice al ribasso dei consumi lo scorso anno, per cui tutto nelle montature, e che hanno avuto in Safilo il occorre anche qui, e non soltanto nei modelli da sole, protagonista di una sorta di thriller economico-finaninvestire in prodotto, comunicazione e servizi. ziario con numerosi passaggi mozzafiato, ma che si è

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attualità

“Riportiamo l’ottico e l’agente al centro del nostro mondo”

È uno degli obiettivi di Giuseppe La Boria, dal novembre scorso nuovo senior vice president worldwide sales di Allison, nel Cda della quale siede come amministratore delegato con deleghe commerciali di Angelo Magri

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iuseppe La Boria vanta una lunga esperienza nel settore dell’ottica. È stato direttore vendite Italia di Safilo, dove

ha anche seguito il lancio dei marchi Diesel e Max Mara sul mercato mondiale, curandone gli aspetti commerciali e marketing. In Luxottica, dalla quale proviene, ha invece ricoperto il ruolo di head of sales for wholesale division. «Quello con il gruppo di Agordo è stato un rapporto straordinario, intenso e pieno di momenti belli. A un certo punto abbiamo concordato che era giunto il momento di interromperlo, per cercare

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nuove emozioni e nuove opportunità – spiega La Boria – Sono stati anni di grandi mutamenti e di crescita, per Luxottica ma anche per l’intero comparto dell’ottica in Italia e nel mondo. Ho avuto l’onore di conoscere e di lavorare per e con un imprenditore unico e straordinario come Leonardo Del Vecchio, al quale mi lega una grandissima stima e un grande affetto, per quello che mi ha dato, professionalmente e, soprat-


attualità tutto, personalmente». Oggi Giuseppe ha deciso di affrontare una sfida nuova quanto stimolante. «Passare da un colosso come Luxottica a un’azienda di medio-piccole dimensioni come Allison comporta inevitabilmente una grande capacità di adattamento e di approccio diverso alle problematiche commerciali – afferma La Boria – Ho visto in Allison una gran voglia di fare e di crescere. I marchi internazionali che ne compongono il portafoglio rappresentano già di per sé una garanzia, ma sono soprattutto gli uomini a fare le aziende, in particolare gli agenti, i quadri intermedi e i manager: nella società padovana ho trovato una realtà manageriale molto forte, che, se guidata dalle giuste strategie, potrà garantire risultati importanti». Sono soprattutto due gli obiettivi che si prefigge il nuovo dirigente di Allison, nel suo doppio ruolo di manager e imprenditore, viste le mansioni che ricopre. «I nostri punti di forza dovranno essere la velocità di decisione, la flessibilità, e la capacità di riportare la persona al centro del nostro mondo – afferma La Boria – per costruire una piccola ma bella realtà aziendale, in grado di produrre con qualità, di consegnare bene, il tutto provando a riportare l’ottico e, al tempo stesso, l’agente al centro del nostro mondo». Per il 2010 Giuseppe La Boria si aspetta una crescita significativa dei mercati Italia, Europa e di tutti quelli seguiti dai distributori di Allison, soprattutto nel vista, segmento sul quale la società controllata dal fondo Paladin Capital Partners si sta concentrando per avere collezioni sempre più tecniche, tali da garantire prodotti adatti al montaggio di lenti progressive di grande valore qualitativo. «Il vista, del resto, rappresenta il core business degli ottici e noi vogliamo offrire loro gli strumenti più adatti per soddisfare al meglio il consumatore finale», sottolinea l’ad con deleghe commerciali dell’impresa padovana.

Il modello Panthos della collezione Gianfranco Ferrè, che sarà disponibile prossimamente nei centri ottici. Montatura che tecnicamente si presta meglio per le lenti progressive. Oltre a essere l'occhiale storico dello stilista è la forma preferita dal senior vice president worldwide sales di Allison

10 domande 10 al nuovo top manager 1 Nome e cognome Giuseppe La Boria

6 Calciatori più amati Zico, il numero 1 in assoluto, e Roberto Baggio

2 Nascita 10 maggio, l'anno non lo ricordo... a Udine 3 Residenza Milano: mi sento comunque cittadino del mondo, ma orgoglioso della mia friulanità

7 Colore preferito Azzurro (meglio se abbinato al nero…) 8 Presenze al Mido ll prossimo sarà il 26°, prima nel settore delle elettroerosioni, poi nell’occhialeria

4 Mete preferite per il relax Sardegna, dove trascorro le vacanze, e Sicilia

9 Nome preferito Quello di mia figlia: Barbara

5 Squadra del cuore Internazionale di Milano (e Udinese)

10 Stato civile Sposato, solo da 25 anni...

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attualità

Il 2009? Si salvi chi…ha potuto! Da Safilo a Visibilia, passando per molte altre realtà industriali o artigianali: il settore dell’occhialeria ha affrontato uno degli anni peggiori della sua storia

di Angelo Magri

Q

uando è arrivato il 31 dicembre molti addetti ai lavori dell’ottica avranno tirato un sospiro di sollievo. Quello appena trascorso, infatti, è stato l’anno che negli ultimi tempi ha visto il maggior numero di aziende fornitrici di montature in forte crisi, che sono addirittura sparite, che hanno dovuto cedere i propri marchi o che hanno subìto un drastico ridimensionamento: tra i casi più significativi si possono ricordare VidiVici, Hvlc (che a gennaio aveva rilevato alcuni marchi della società bolognese con un contratto d’affitto d’azienda), Intersol, Sichel&Sichel e Cult. La crisi di mercato in molti casi ha aggravato situazioni finanziarie già pericolanti: sono numerose, ad esempio, le piccole realtà artigianali o terziste che hanno dovuto alzare bandiera bianca in Cadore

Il modello Panamerika di Carrera, house brand di Safilo che ha confermato lo scorso anno il boom di vendite registrato nel 2008

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attualità

Gli occhiali Vuarnet secondo Mikli

o in altre aree industriali. Ma le vicende più eclatanti sono state certamente quelle che hanno visto come protagoniste due tra le imprese di occhiali nella top ten dei maggiori gruppi produttori e distributori non soltanto italiani, ma su scala mondiale, sia per fatturato sia per prestigio delle griffe distribuite. A pochi giorni da Natale è stata annunciata la messa in liquidazione di Visibilia, l’azienda di Marghera controllata da Dan Emanuel Levi, che deteneva in portafoglio licenze del calibro di Trussardi, Blumarine, Laura Biagiotti e Mandarina Duck. Per i 49 dipendenti è iniziata la cassa integrazione per un altro anno, dopo che a rotazione l’avevano già affrontata a partire da luglio. Il prossimo passo della vicenda sarà molto probabilmente il concordato con cessione di beni. Il 2009, tuttavia, è stato l’anno, nel bene e nel male, soprattutto di Safilo. Il gruppo padovano tuttora controllato da Vittorio Tabacchi e dalla sua famiglia attraverso la holding Only 3T, ma con un forte indebitamento, che al 30 settembre si attestava sui 586 milioni di euro, ha chiuso l’anno con la certezza di un salvataggio. È il fondo olandese Hal ad aver avviato una ricapitalizzazione, che lo porterà a diventare il

Il 2010 sarà per Alain Mikli un anno molto intenso, soprattutto in seguito all’acquisizione di Vuarnet, annunciata lo scorso dicembre. «Si tratta di un marchio storico che condivide con noi numerosi valori – ha detto Mikli (nella foto) a b2eyes il 12 gennaio a Firenze, a un evento presso l’Ottica Fontani, in occasione dell’ultima edizione di Pitti Uomo – Il mio obiettivo è quello di “pulire” la collezione: Vuarnet ha, infatti, conosciuto un grande successo tra il 1980 e il 1985, ma poi ha perso una propria identità». La nuova collezione rivista dal designer francese verrà presentata in aprile. Alla fine del 2009 la Alain Mikli International ha rilevato Sporoptic Pouilloux, licenziatario del marchio Vuarnet, con un investimento di 4 milioni di euro: Mikli detiene il 75% della nuova società, mentre il restante 25% rimane nelle mani di Joseph Hatchiguian, manager di Sporoptic Pouilloux. Nella conferenza stampa di metà dicembre è emerso che questa operazione permetterà alla Alain Mikli International di sviluppare il segmento degli occhiali da sole, che rappresenta attualmente il 20% del proprio fatturato. Dominique Alba, presidente e direttore generale di Alain Mikli International, ha stimato di raddoppiare così le vendite del gruppo e di portare il numero di negozi monomarca nel mondo da 24 a 80 entro il 2013.

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attualità

montature da vista 11.776.000 paia

occhiali da sole 24.387.000 paia

Export, il sole resta leader Primo semestre 2009: l'incidenza delle due merceologie di riferimento nella vendita dell'eyewear italiano sui mercati internazionali

Occhiali italiani all’estero, calo a due cifre Come si evince dal grafico qui sopra gli occhiali da sole si confermano il segmento leader dell’export italiano sui mercati mondiali. La contrazione nei primi 6 mesi dello scorso anno, tuttavia, è risultata notevole. Secondo i dati di Anfao, l’associazione dei fornitori italiani di eyewear, da gennaio a giugno 2009 sono stati esportati circa 36 milioni e 164 mila paia di occhiali, di cui più di 24 milioni da sole (oltre il 67% del totale) e quasi 12 milioni da vista. Si registra, quindi, una notevole diminuzione rispetto alle quantità esportate nel primo semestre dell’anno precedente a livello complessivo (-20,9%) e nel dettaglio dei due comparti: -28,3% per le montature da vista e -16,8% per gli occhiali da sole.

principale azionista di Safilo. Hal ha anche rilevato le catene di negozi non strategiche in giro per il mondo e, soprattutto, ha rassicurato con questa operazione le banche creditrici, le quali hanno prorogato il rientro dal cospicuo finanziamento al 30 giugno 2010. Dopo il nulla di fatto con altri potenziali partner finanziari o industriali, le cui trattative o semplici voci avevano tenuto banco dai mesi primaverili sino in autunno, ora si può affermare che il secondo gruppo mondiale di montature avrà un futuro, pur con un assetto azionario profondamente modificato: la Only 3T passerà, infatti, dall’attuale 39,9% di azioni al 10% del nuovo capitale.

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attualità

VisionOttica Cesana guarda lontano con OneSight La raccolta di occhiali usati a favore dei paesi più poveri, organizzata a dicembre nei punti vendita di Carate Brianza e Seregno in collaborazione con la fondazione no profit di luxottica, ha ottenuto importanti risultati di Danae de Stefano

C

omplici le festività natalizie, ma soprattutto il grande successo dell’iniziativa, a fine anno lo staff di VisionOttica Cesana era ancora impegnato a catalogare e archiviare gli occhiali usati ricevuti dai numerosi clienti che hanno aderito alla proposta fatta dai due centri ottici di Carate Brianza e Seregno durante la prima settimana del mese di dicembre. Il conteggio, a oggi, non è ancora definitivo ma si calcola che in soli sette giorni siano stati raccolti oltre 650 occhiali usati da vista e da sole. Lo scopo della raccolta è stato chiaro dall’inizio: trasformare oggetti abbandonati e spesso dimenticati in cassetti e angoli di casa in strumenti per chi, in tanti Paesi del mondo, necessita di occhiali per vivere dignitosamente e

non ha i mezzi per affrontare la situazione e risolverla. VisionOttica Cesana non è nuova a iniziative del genere ma, per la prima volta, ha deciso di rendere istituzionale il proprio impegno collaborando con l’associazione mondiale OneSight, che dal 1988 si occupa di dare risposte concrete alle necessità visive di milioni di persone. Fondata da Luxottica ventidue anni fa, oggi OneSight è presente in tutto il mondo, con centri di

visita e di raccolta dislocati nelle aree più disagiate del pianeta. Grazie all’aiuto di tanti volontari l’associazione organizza settimane di visite in cliniche itineranti in cui ottici e professionisti del settore forniscono assistenza gratuita a tutti coloro che richiedono diagnosi oculistiche, cure specifiche, soluzioni e strumenti mirati. Forte dunque della provata esperienza di OneSight, l’imprenditore Gianni Cesana e il suo staff hanno deciso

Il mondo ha bisogno di noi. Non facciamo finta di non vedere. Iniziativa Solidale: dal 1° all’8 dicembre nei centri VisionOttica Cesana raccolta di occhiali vecchi e usati per i più poveri. In collaborazione con l’associazione One Sight di Luxottica. Seregno (MI) · C.so del Popolo, 35 · Tel. 0362-230034 Carate Brianza (MI) · Via S. Giuseppe, 2 · Tel. 0362-903213

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di dare una veste insolita alle vetrine natalizie dei due punti vendita e di spronare i clienti a saper guardare lontano con un gesto tanto semplice quanto importante. Per fare in modo che la comunicazione dell’evento fosse ancora più efficace, l’iniziativa di volontariato è stata presentata ai clienti di VisionOttica Cesana anche con i mezzi di comunicazione utilizzati più di frequente dai diversi target: sms per i più giovani, mailing per gli over 40. A prescindere dal modo con cui è stato trasmesso e a giudicare dal risultato ottenuto, il messaggio è stato recepito con chiarezza, prova ne è stata l’affluenza numerosa e continua dei clienti nei centri di raccolta. Una volta finita l’opera di catalogazione, lo staff interno consegnerà gli oltre 650 occhiali usati ai volontari di OneSight: lenti e montature subiranno un accurato lavoro di riparazione e pulitura in modo da ottenere strumenti visivi efficienti ed efficaci, in grado di aiutare nuovamente chi ha bisogno.


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distribuzione

Ciro De Luca Picione, alla guida dei Centri Ottici Ranieri

B2Vision sfonda al sud I negozi che fanno capo al “Cor” hanno deciso di aderire al programma di servizi per gli ottici proposto dalla società che pubblica questa rivista

di Angelo Magri

Un altro gruppo di ottici entra nella community di B2Vision. È il Consorzio Ottici Riuniti di Napoli, che raggruppa una dozzina di negozi della provincia parte-

nopea, 6 dei quali fanno capo all’insegna Centri Ottici Ranieri. «Abbiamo scelto l’offerta di B2Vision anziché quella di altre organizzazioni perché ci consente, innanzitutto, di mantenere la nostra autonomia operativa e la nostra indipendenza gestionale – spiega Ciro De Luca Picione, seconda generazione della family chain Ranieri, nata nel 1977 – I servizi che acquistiamo dalla società milanese possiamo personalizzarli a livello locale, secondo le esigenze di ogni punto vendita, in base

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a dove è ubicato, alla sua clientela e così via». La sfida di mercato, infatti, oggi la si gioca sempre più sull’identità territoriale del centro ottico. «Con un gruppo d’acquisto qualsiasi avremmo servizi tutti uguali, che il punto vendita si trovi a Napoli, a Palermo oppure ad Aosta – sottolinea De Luca Picione – B2Vision, invece, con il suo esclusivo servizio di geomarketing garantisce strumenti di business mirati al tipo di popolazione che gravita intorno a ogni singolo


distribuzione

La business map del geomarketing B2Intelligence è uno dei servizi che ha maggiormente attratto il Consorzio napoletano. Risponde, infatti, alla crescente esigenza da parte degli ottici di avere strumenti in grado di facilitare l’analisi di decisioni strategiche di comunicazione che possano generare traffico nel punto vendita: monitorare in modo continuativo i fenomeni legati a domanda e concorrenza, ad esempio, creare campagne realmente mirate sulla target area e massimizzare le performance del centro ottico. Ecco le principali fasi del servizio offerto da B2Vision.

negozio, allo stile di vita dei potenziali clienti, persino al loro reddito pro capite. E anche i progetti di comunicazione e di marketing vengono modulati a seconda delle esigenze di ogni centro ottico». A tutto ciò si aggiunge la possibilità di avere condizioni d’acquisto più favorevoli grazie alla piattaforma commerciale prevista per gli aderenti alla community B2Vision. «Anche questo è un aspetto molto interessante per i punti vendita che fanno parte del nostro Consorzio – afferma l’ottico napoletano – Il singolo centro ottico, infatti, otterrebbe con maggiore difficoltà certe condizioni d’acquisto, mentre la forza del Consorzio all’interno della community le rende molto più accessibili. E poi non vanno dimenticate le promozioni mirate a costo zero, i vantaggi nelle transazioni bancarie, l’assistenza assicurativa e via di questo passo».

Georeferenziazione del punto vendita

Distribuzione della concorrenza

Bacini di mercato

Prospetti demografici

Bacino marginale: 5 minuti in auto Bacino secondario: 10 minuti in auto Bacino primario: 20 minuti in auto Famiglie

Reddito

Profilo di sezione

Consumi

Cluster polis

Vip: la fascia più agiata della popolazione, composta da famiglie o single con un ottimo livello di istruzione, reddito elevato, consumi di prodotti e servizi di alto livello e posizioni professionali elevate Solida carriera: single con elevato livello di istruzione e di consumi con un'attenzione particolare ai beni di lusso; prevalentemente liberi professionisti o dirigenti Famiglie affermate: famiglie di piccole dimensioni, residenti in case nuove signorili, con un elevato livello di istruzione e consumi Terza età: Pensionati e anziani residenti in case d'epoca, ottime possibilità economiche e abitudini di consumo ed entertainment di alto livello

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marketing

LE SUPER 4 P Per essere competitivi oggi non basta più puntare su prodotto, prezzo, posto e promozione. Bisogna potenziare l’attività di marketing con performance, personale, pc e passione

di Nicola Di Lernia esperto di marketing

Faresti meglio a cominciare a nuotare, se non vuoi andare a fondo come un sasso. Bob Dylan

Il

marketing potenziato Probabilmente è come chiedere al cuoco se sa cucinare bene ma se dovete scommettere su qualcosa che possa darvi un reale valore aggiunto al vostro business ottico per il 2010, vi dico: puntate sul marketing. Perché ne sono così sicuro? Perché nessuno

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di voi ha più il mercato, anche locale, sotto controllo come una volta. Gli elementi deterrenti, globalizzazione dell’offerta del prodotto - marginalità in discesa - dipendenza dai fornitori - aperture incondizionate di nuovi concorrenti diretti o indiretti - costi di gestione in ascesa – aumentato rischio


marketing

dell’invenduto, oggi sono molteplici, in costante crescita, difficilmente gestibili anche dai leader di piazza. Quindi tutti voi dovete ripensare il business, ovvero domandarvi dove volete e chi essere fra cinque anni e chi e cosa può realmente aiutarvi. Oggi se domandiamo agli ottici cos’è il marketing e quali sono i quattro principi cardini di questa scienza inesatta (Prodotto-Prezzo-Posto-Promozione) probabilmente avremmo più risposte che silenzi (ma quanti di voi le applicano realmente e tutte insieme queste 4P?). Ma come, - direte voi – il marketing che mi deve dare propulsione, innovazione, diversificazione per il 2010 si risolve tutto nella declinazione di queste 4P un po’ vecchiotte, seppure sempre più valide? Personalmente avrei anch’io come voi delle riserve in merito, riserve citate nelle considerazioni espresse in apertura. L’evoluzione del costume e del mercato hanno richiesto delle aggiunte. Oggi il mercato è fatto più dal consumatore che dall’impresa, anche se quest’ultima deve mantenere la capacità di conduzione; servono quindi più P orientate alle dinamiche sociali dell’acquisto. Ve ne offro allora altre quattro, e fanno ora otto P, che ritengo utilissime, in particolare nel mondo della distribuzione, ancora caratterizzato in alcuni settori da trend positivi di sviluppo, ma sempre a caccia di innovazione e differenziazione. Le prime due P nascono come appendici del prodotto. La Performance, il servizio, non è più la ciliegina sulla torta, ma rappresenta la forma dentro cui versare l’impasto. Il Personale, infine è il braccio e la mente per la creazione di queste meravigliose torte (personalmente sono stato testimone di molte chiacchiere a vuoto, ovvero torte non lievitate). Le

ultime due P rappresentano ragione e sentimento del nostro lavoro: Pc e Passione. Insieme per vincere. Performance “Servizio Compreso” era il titolo di un libro di un autore francese pubblicato NOI SERVIAMO CLIENTI NON OCCHIALI Le persone acquistano SOLUZIONI ai loro problemi, non PRODOTTI in Italia da Lupetti Editore. L’ho trovato – permettetemelo – stupendo. Trovavo entusiasmante pensare che potevamo trovarci di fronte a un’era di consumo molto spinto di beni e di servizi, fatta comunque di attenzioni, di richieste anticipate, di domande intelligenti che parevano sorriderti. Oggi sono più scettico sulla realtà delle cose, perciò penso che sia arrivato il momento di considerare seriamente le opportunità derivanti da un simile approccio. Non per niente ho inteso sostituire il concetto di servizio con quello di Performance, che di solito si associa a un gesto atleticamente valido, riuscito, degno di essere premiato o citato. Pensate al vostro servizio proprio come l’asticella di un ipotetico salto, posta ogni volta più in alto, e di andare ogni giorno più su, voi insieme al OPPORTUNITÀ DIPENDENTE ATTIVO Desiderate che ogni vostro dipendente sia una BUSINESSMAN, ovvero un vero e proprio “imprenditore” al vostro fianco

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vostro staff. E se qualcuno dei concorrenti è in grado di raggiungervi, rilanciate la sfida, rincorrete l’impossibile, almeno quello che lo era fino a ieri. Essere oggi un’impresa dalle elevate prestazioni, significa alzare l’asticella dei vostri concorrenti. Saltare con OPPORTUNITÀ Pensateci bene… state vendendo un PRODOTTO o un SERVIZIO? Entrambi! naturalezza dove altri inciampano, significa essere dei vincenti, sicuri del proprio successo e destino. Credete che al pubblico piacciano i perdenti? Pensate che, nel caso delle imprese, la gente non parli agli amici delle loro performance, paragonandole, in cuor loro, a quelle offerte dalla concorrenza ai loro stessi amici? Un ottimo posizionamento, oggi, è certamente quello dell’azienda a elevate performance. Voi lo siete oppure fornite solo servizi e garanzie “igieniche”? (quelle di cui non si può fare a meno). Personal selling “L’uomo che non sa sorridere non deve aprire bottega”. Ho probabilmente storpiato un noto proverbio cinese di assoluta attualità. Occorre che il nostro personale di vendita sorrida di cuore al nostro cliente. Perché ciò succeda, deve essere felice. Qual è il miglior modo di arrivare a questa rosea e vantaggiosa prospettiva? Sicuramente rendendoli partecipi del vostro successo, ovvero renderli protagonisti insieme a voi. Il concetto di imprenditorializzazione del personale è probabilmente il miglior


marketing

LA STRATEGIA PAROLE CHIAVE PER UN SALES TEAM VINCENTE Informazione condivisa Autonomia autogestita Fiducia, fiducia, fiducia Fare team Imprenditorializzazione del personale di vendita metodo per applicare razionalmente le vostre strategie aziendali rivolte al punto vendita, ottenendo risultati insperati dai vostri stessi collaboratori. Rendere un dipendente un imprenditore, significa dargli la giusta delega e dotarlo di strumenti che gli permettano di poter rendere felice un cliente che ha deciso di acquistare presso di voi. Fateli sentire parte integrante della vostra impresa, forniteli di strumenti informativi indispensabili per il loro lavoro, ma anche utili a capire le vostre scelte, offrite loro formazione, attenzione alla loro crescita, ma soprattutto autonomia. Una persona dotata di autonomia vive il rapporto con il proprio cliente in modo sereno, si sente in grado di prendere le giuste decisioni, senza l’assillo di un vostro giudizio. Date tutto ciò al vostro personale: vi troverete in un negozio con persone motivate a raggiungere i vostri stessi obiettivi. Concludo con un altro proverbio, arabo questa volta: “Puoi portare il cammello alla fontana, ma non puoi costringerlo a bere”.

STRATEGIA Controlla il tuo stato dell’arte informatico (storico vendite – dati clientela). È l’asset patrimoniale più importante della tua azienda

PC Sta per Personal Computer. Sta per la vostra memoria aziendale. Sta per identificare, separare, trattare individualmente clienti diversi ma comunque simili in qualcosa (magari nel difetto visivo, anche se una fa l’operaio e ha due figli, piuttosto che un giovane single rampante). Volete un consiglio da mettere immediatamente in pratica? Armatevi di spugnetta e alcool, andate al vostro PC spento e iniziate a pulirlo diligentemente in tutte le sue parti, anche in quelle più nascoste, tra i tasti e al bordo del video. E poi accendetelo, per ammirarlo dal vivo nel suo rinnovato splendore. Se non lo avete ancora fatto, pensate a lui come a un amico. Sapere che è custode di informazioni che sarebbero utili alla vostra concorrenza, a cui potrebbe raccontare tutto, ma proprio tutto, della vostra attività. Trattatelo come il migliore elemento del vostro staff operativo; stimolatelo a offrire risposte rapide e intelligenti, informazioni elaborate e ricche di opportunità. Concedetegli degli aggiornamenti, per permettergli di essere al passo con le vostre esigenze. Ma non esitate a mandarlo in pensione o retrocederlo, quando ha dato il meglio di sé ed è superato dagli altri PC di nuova generazione. Fortunatamente non è un essere umano e non se la prenderà.

20

N2 2010

La qualità del TUO LAVORO è questione di PERCEZIONE e di PARTICOLARI

Passion Avere tanti amici è il miglior modo di fare affari. Oggi il marketing ci ha insegnato di nuovo le buone maniere. Sorridere al telefono, salutare con lo stesso sorriso il cliente, porgergli i propri auguri, ascoltarlo senza interromperlo. Questo è un interessante punto di partenza. O forse pensavate di essere già arrivati in vetta?. Credete sia sufficiente occuparsi del cliente solo quando non è possibile fare altrimenti? Credete che la gente non sappia riconoscere un saluto dovuto da uno sincero e disinteressato? Oggi chi è ai margini del mercato è probabilmente quello che non ha lavorato con passione e dedizione negli ultimi tre anni.


MIDO 5 - 7 marzo 2010 Pad. 22 – D 19


mercato

Vista, più lenti a contatto e meno occhiali nel 2009 I consumatori hanno ridotto la spesa immediata e favorito l’acquisto di lenti a contatto rispetto all’occhiale completo, prolungato la durata delle lac, incrementando così anche la vendita di liquidi, e optato per il cambio lenti a discapito dell’occhiale nuovo

GfK Retail and Technology

01/2010

EVOLUZIONE DEL MERCATO A VALORE ITALIA - OTTICI Gennaio-Ottobre 09 vs Gennaio – Ottobre 08

Montature

Lenti a contatto +8%

-16%

-8% Liquidi Occhiali da Sole -11%

+11%

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

di Berenice Narvaez

N

Fig. 1

attraversando un periodo positivo (fig. 1). L’importanza delle lenti a contatto e dei liquidi è cresciuta nell’ultimo anno, raggiungendo rispettivamente il 23,5% e il 4,7% del fatturato.

ei primi 10 mesi del 2009 gli occhiali da sole e le montature hanno sofferto (rispettivamente -11% e -16% sul periodo gennaio-ottobre 2008), mentre le lenti a contatto (+8%) e i liquidi (+11%) stanno

22

N2 2010

Cambia la situazione per quanto riguarda le montature che oggi rappresentano il 34,6% del fatturato contro il 36,5% dell’anno scorso mentre quello generato dagli occhiali da sole rimane


mercato

GfK Retail and Technology

01/2010

TOTALE OTTICA

ITALIA - OTTICI

Valore %

Sep-Oct 08 Nov-Dec 08 Jan-Feb 09 Mar-Apr 09 May-Jun 09 Jul-Aug 09 Sep-Oct 09

4,4

4,8

21,4

3,9

4,7 21,2

22

19,1

28,1 LIQUIDI

36,5

37,4

37,6

35,7

LENTI A CONTATTO

3,3

3,5

18,1

18,6

23,4

21,4

34,7

4,7

23,5

34,6

MONTATURE OCCHIALI DA SOLE

55

48,9

56,6

39,4

37,2

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

PRJ 61004 - RG 1635464 - RP 6511900 - ID 214069744

Fig. 2

costante con un 37% sul totale del giro d'affari (fig. 2). Ciò ci permette di ipotizzare un cambiamento nel comportamento di acquisto del cliente. Di fronte alla situazione economica difficile anche in questo settore il consumatore cerca di ridurre e/o ottimizzare le spese: - riducendo la spesa immediata e favorendo l’acquisto di lenti a contatto rispetto all’occhiale completo; - prolungando la durata delle lenti a contatto. Questo spiega anche l’incremento della vendita di liquidi; - optando per il cambio lenti a discapito dell’occhiale nuovo completo di lenti e di montatura. Questa situazione si riflette chiaramente sul mercato delle montature da vista che è in calo costante da gennaio a ottobre 2009: -8% a valore, dovuto a una diminuzione sia dei volumi (-6%) che del prezzo medio

(-2%) passando da 118 a 116 euro (fig. 3). Se ci concentriamo sui costi e analizziamo l’evoluzione delle fasce di prezzo, notiamo chiaramente come il mercato si stia spostando verso la parte bassa con un incremento di quasi 4 punti percentuali delle fasce inferiori a 150 euro che rappresentano nel periodo gennaio-ottobre2009 il 76% del totale mercato (fig. 4). Ma oltre al prezzo anche la modellistica è cambiata. Grazie alle diverse caratteristiche rilevate per ogni occhiale possiamo capire meglio cosa succede anche a livello del modello. Uno degli elementi presi in considerazione è la categoria e cioè per che tipo di persona è stata creata la montatura: uomo, donna, unisex, bambino, sport. Nel corso del 2009 c’è stata una diminuzione degli occhiali unisex (-5 punti percentuale), a favore degli occhiali per uomo

GfK Retail and Technology

01/2010

MONTATURE

ITALIA - OTTICI

Jan - Oct 08

3.991

Unità (000 pezzi)

Jan – Oct 09

485.526

Jan-Feb 09

Mar-Apr 09

820

760

723

117

Jul-Aug 09

Sep-Oct 09

623

717

78.216

72.440

82.941

115

116

116

679

-8%

408.144

122

May-Jun 09

-6%

782

-16%

Prezzo Medio EUR

Nov-Dec 08

3.502

-12%

EUR (000)

Sep-Oct 08

93.002

96.985

90.006

84.541

119

118

118

117

-4%

-2%

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

PRJ 61004 - RG 1635464 - RP 6511901 - ID 214086003

Fig. 3

GfK Retail and Technology

01/2010

MONTATURE

ITALIA - OTTICI

Unità %

Jan - Oct08

Jan - Oct09 2,9

3,5

14,3

16,4

>250 EUR 200 - 250 EUR

32,2

Sep-Oct 08 3,2

6,6

7,6

33,6

Nov-Dec 08 3,1

Jan-Feb 09 2,9

Mar-Apr 09 3

May-Jun 09 2,7

Jul-Aug 09 3,1

Sep-Oct 09 2,9

5,7

7,3

6,6

7,1

6,9

6,7

6,6

16

15,8

15,3

14,1

13,1

14,4

14,5 Fig. 3

30,8

32,3

32,4

34

35

33,1

33,7

42,7

42,2

42,2

42

42,5

42,8

43,2

150-200 EUR 100-150 EUR <100 EUR

+4

40,3

42,5

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

PRJ 61004 - RG 1635464 - RP 6511903 - ID 214102784

Fig. 4

23

N2 2010


mercato

GfK Retail and Technology

ITALIA - OTTICI

Unità %

Jan – Oct 08

Jan – Oct 09

20,1

24

36,1

UOMO

che rappresenta il 24% delle montature vendute, contro un 20% nel 2008 (fig. 5). Quest’evoluzione ci fa pensare che nell’intento di soddisfare una clientela specifica, per la quale non c’era una grande offerta, certe marche si siano focalizzate su questo segmento oppure abbiano completato la loro collezione in modo da cogliere un’opportunità offerta dal mercato. L’occhiale da donna rimane il segmento più importante con il 36% di occhiali venduti ma il prezzo è in costante diminuzione. Infatti, da ottobre 2008 a ottobre 2009, il prezzo è passato da 136 a 127 euro (fig. 6). Gli occhiali per bambino e quelli sportivi hanno visto un aumento progressivo del prezzo medio: - la montatura da bambino è passata da 61 a 65 euro tra ottobre 2008 e ottobre 2009; - gli occhiali sportivi hanno raggiunto un prezzo medio di 152 euro. Questo incremento potrebbe confermare che il consumatore è disposto a spendere di più per prodotti con un contenuto tecnico più elevato. In questo caso si tratta dei materiali utilizzati per fare le montature. Un’altra caratteristica rilevata è il tipo di montatura, cioè se si tratta di una montatura piena oppure di un nylor o di

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MONTATURE

36,2

DONNA

Sep-Oct 08

Nov-Dec 08

Jan-Feb 09

21,1

22,2

21,2

37,2

36,8

37,1

26,6

25,5

26,3

Mar-Apr 09

May-Jun 09

Jul-Aug 09

Sep-Oct 09

23,3

24,8

24,9

26,3

36,7

35,9

36

35,4

24,9

24,2

25,4

23,1

UNISEX SPORT BAMBINO ND

29,5

24,8

4,5

4,2

5,5

5,3

4,8

5,1

8,9

9,5

8,5

9,2

9,6

8,8

1,3

1

1,1

1,1

1,2

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

1,4

1,6

3,9

1,4

3,7

3,2

10

10

9

PRJ 61004 - RG 1635464 - RP 6511902 - ID 214106461

Fig. 5 GfK Retail and Technology

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MONTATURE

ITALIA - OTTICI

PREZZO EURO

Sep – Oct 08

Uomo

Donna

Unisex

Nov – Dec 08

118

116

136

135

117

118

Jan – Feb 09

119

134

119

Mar – Apr 09

118

133

116

May - Jun0 9

116

Jul – Aug 09

118

130

131

115

115

Sep – Oct 09

120

127

120

165 153 Sport

141

141

66 Bambino

152

149

141

67 64

61

63

65 61

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

Fig. 6 GfK Retail and Technology

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MONTATURE Che tipo di montatura?

ITALIA - OTTICI

© by GfK-RT, www.gfkrt.com

Fig. 7

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N2 2010

un glasant. Le montature piene rappresentano il 65% degli occhiali venduti e la loro quota continua ad aumentare, infatti è cresciuta di 4 punti percentuale tra ottobre 2008 e ottobre 2009. I nylor e i glasant invece stanno diminuendo (fig. 7). Questa evoluzione dovuta parzialmente alle tendenze della moda é rafforzata anche dal loro costo. Una montatura piena ha un prezzo medio di 122 euro contro i 135 euro del nylor e i 186 euro del glasant. Secondo GfK, società di riferimento per l'analisi di mercato nel settore dll'ottica, la dinamicità e la capacità di adattamento alle esigenze degli ottici, alle aspettative del cliente e alle tendenze della moda sono le qualità essenziali per massimizzare i risultati e per reagire di fronte ai mutamenti del mercato.

GfK Retail and Technology Italia Via Vigna, 6 20123 Milano - Italia Tel. 02 855051 fax 02 85505229 www.gfk.it


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FINALMENTE SVELATO IL SEGRETO DELL’OCCHIO

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trend

Estate multicolor Ăˆ una moda ottimista quella che è salita sulle passerelle per la prossima primavera-estate. Gli stilisti sfidano la crisi e i tempi bui spruzzando di colore abiti corti e leggeri. Il nero non manca in un gioco optical col bianco

Custo Barcelona

di Alessandra Iannello

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N2 2010


Gabriele Colangelo

Giorgio Armani

Gaetano Navarra

Francesco Scognamiglio

moda

è

un’estate elegante e sofisticata quella che sta per arrivare, fatta di tessuti pesi piuma e fluttuanti per rendere ancora più eterea e sognante la donna. Un esempio è la collezione Etro dove fiori e natura deli-

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N2 2010

neano un’aria di leggerezza e di dolcezza. Non mancano in passerelle abiti stampati declinati sui toni del rosa cipria, dell’avorio e del beige. A questi si alternano le monocromie, sia per tailleur pantalone con giacca avvitata e pantaloni ampi, sia per fluidi trench con revers a petalo, per piccole bluse o maglie indossate su ampi pants o su svolazzanti gonne. La donna firmata Giorgio Armani si libera del superfluo e così, è un fiorire di abiti, tutti corti, ben sopra il ginocchio, anche quelli per la sera, spesso interrotti da una cintura alta in vita, scarpe ultraflat, ballerine e sandali raso-


moda zione firmata da Ennio Capasa per C'N'C Costume National, una collezione anni Ottanta nello spirito e nelle silhouette. Abiti senza mezze misure dall’anima ecologista interpretati da rock kids d’eccezione: il figlio Anton, Pixie Geldof (figlia di Bob), Tali Lennox (figlia di Annie) e Daisy Lowe (figlia di Pearl Lowe). È off-limits la donna di Gucci amante dell’estremo e intrappolata in imbragature, cinghie e tiranti su abiti dal taglio anatomico e scattante. Se la palette cromatica gioca sull’alternanza di bianchi, neri e grigi, gli accessori si distinguono per l’audacia di sandali e stivali estivi, tutti cinghie e tacco a stiletto, la nuova Bamboo Bag con il classico manico fatto a mano, ma ornata da catene e interpretata anche con neoprene, e le maxi bag in cocco. Sempre cuori, ironia e buon gusto sono gli ingredienti della passerella firmata Moschino e così insieme ai trompe -l’oeil, il simbolo della pace, la stampa dei frutti multicolor e i cuori b/w compare la T-shirt con lo slogan "niente".

terra, ma anche blazer pantalone e gonne veloci per una donna davvero contemporanea e “as usual” très chic. Sicuramente Armani le proposte di Emporio che, come da tradizione, ruotano intorno alla coppia giacca-gonna, vero must per rispondere alle esigenze di una donna che lavora. È romantica la femme Sportmax senza dimenticare la sua anima super sportiva. Protagonisti della collezione, in continuo movimento tra i Cinquanta e i Sessanta, parka morbidi e rimborsati impreziositi da dettagli iper-femminili e tessuti preziosi. L’alter ego della donna romantico-sofisti-

Antonio Marras

Emporio Armani

Anche borse e scarpe scelgono il colore

cata è la signora del rock. Torna prepotentemente il mood anni ’80. Così le spalle diventano sempre più importanti e “mai più senza” le borchie all over a decorare abiti, scarpe e borse. Come da Just Cavalli che vive la città con abiti dal look molto rock, quasi aggressivo che riprendono atmosfere di strada stemperandole però con colori e materiali. Trovano quindi spazio giubbini biker, pants in pelle nera, camicie stampate lunghe e gilet o con lunghi pull sdruciti e bucati alternati a abiti in chiffon in rosa baby o verde fluo o a T-shirt dalle scritte ironiche. Decisamente rock anche la colle-

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N2 2010

Le calzature della prossima stagione faranno la felicità degli uomini e delle stiletto-addicted. Infatti, tutte le griffe hanno proposto sandali e scarpe che svettano su tacchi altissimi. Moreschi declina tutti i tipi di calzature su altezze importanti. Come accade per le zeppe impreziosite dal guardolo in cuoio cucito e dalle forature inglesi o nei sandali a listini e tacco stiletto dagli scolli sinuosi. L’innovativo mix di materiali crea, nella collezione Baldinini, effetti inaspettati. Così le trasparenze con sovrapposizioni di reti, le gomme e le pelli pregiate contribuiscono a dare forma a modelli unici che scelgono i colori della tavolozza dei naturali. I sandali prediligono materiali poveri quali il cuoio naturale a taglio vivo, la rafia, le paglie e li abbinano a rasi e cuoi laccati per dare una nota di lusso. Linee aggressive ma sofisticate che disegnano tacchi altissimi e silhouette anni Ottanta. Così le scarpe di Mario Valentino interpretano la stagione calda e si illuminano di pietre preziose o di una particolare carta metallizzata. È un tributo a Michael Jackson il sandalo in pelle nera decorato con zip, borchie, fibbie e borchie di Le Silla. Questo pezzo rientra nella linea che si ispira al movimento rock anni ’80. L’anima fetish di quel movimento si ritrova nei sandali che risalgano con


Moreschi

Baldinini

Brooksfield

trend

listelli ad abbracciare la caviglia lasciando scoperto il tallone. Ispirazione etnica per Cesare Paciotti che richiama l’America Latina nell’inserzione di particolari metallici e nelle strutture forti tipiche delle architetture Maya. Anche i colori sono quelli della cultura Sudamericana e vanno dal blu notte al geranio, dal giallo al verde acqua. Da René Caovilla si respira magia. Scarpe scultura autentiche opere d’arte. La collezione è il trionfo del romanticismo: rose e roselline delicate come porcellane si intrecciano intorno alla caviglia. Una pioggia di perle decora il plateau mentre strisce sottili di rettile intrecciato diventano scudi di antichi guerrieri. In abbinamento

alle scarpe ecco le borse. Quelle dell’estate osano colori e decorazioni. Brooksfield (alla sua prima collezione di borse prodotte da Pliko) sceglie nuances spiccatamente estive e colorate per creare delle rigature arcobaleno e delle trame check. Sono invece attenuati dal sole estivo colori i toni pastello delle borse Plinio Visonà che vanno dal timo, al glicine e al cemento, veri must della collezione, spezzati da tonalità brillanti di blu (Maiorca e Laguna) e dal rosso geranio. Lievi e sofisticati sono i colori delle proposte Tosca Blu per i modelli più ricchi e preziosi, così da creare un effetto ricercato tra sapore vintage e modernità e spaziano nella gamma dei rosa e dei

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N2 2010

bianchi. Per le linee basiche, invece, i colori sono intensi e dinamici quali il rosso, il giallo e l’arancio. Le tonalità dell’estate la fanno da padroni anche nelle borse dai materiali preziosi di Capoverso. Si declina in ben quattordici nuances (fra cui crema, caffè, yogurt, lampone, cioccolato, nocciola, mora) la storica Dodicidodici di Gherardini che lanciata nel 1959, oggi è il principale modello del progetto su misura, con la possibilità di essere personalizzata su richiesta con l’incisione delle proprie iniziali sulla linguetta esterna. Le borse Gabs sono una ventata di freschezza e di colore, che vanno dal beige al fucsia con applicazioni simpatiche e divertenti.


Tecnologia giapponese per una vista migliore


moda

1

3

2

4

di Francesca Tirozzi

Pink Summer Sembra uscita da una favola la donna della prossima estate che sarà decisamente romantica. Il colore femminile per eccellenza dominerà, dai toni più tenui a quelli più accesi, abiti e accessori che acquisteranno un sapore retrò grazie ad applicazioni e ricami. Per gli occhiali, via libera a nastri che corrono lungo la montatura alle forme leggere e a gatto, tipiche degli anni Cinquanta

5

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moda 1 Italia Independent Frontale in acetato di cellulosa sabbiato e finito a mano per questa montatura dalle aste in acciaio e dal materiale tecnico e performante, che dona una leggerezza e fitting unici. Il logo I-I è ricavato sull'asta con una fresatura dal pieno 2 Fendi Le lenti sfaccettate danno vita, insieme al sottile logo che corre lungo le aste, a un occhiale accattivante e all'avanguardia 3 Chanel Un filo, puro ed etereo, corre su questi occhiali per cerchiare la montatura e ornare le lenti, come delle “sopracciglia” di metallo

8 4 Balenciaga Spirito raffinato per questa montatura dalla sagoma morbida, con le aste ondulate e ornate nella parte iniziale dal monogramma in metallo 5 Lacoste Forma arrotondata per questo modello sole in cui le aste ospitano il logo in metallo in rilievo su un intarsio realizzato con lavorazione cloisonné 6 Gabriele Colangelo Primavera estate 2010 7 Furla Ballerine con cinturino alla caviglia, dalla tinta pastello, che ispirano fragilità e leggerezza, con inserti in metallo per un effetto rock 8 Barbie Adult La mascherina rosa, caratterizzata e decorata dalla classica “B” di Barbie, è impreziosita da inserti in madreperla

6

7

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moda

1

2

Crossing eyes Un semplice incrocio di linee fluide e sinuose. La moda per l'estivo 2010 gioca con trame di tessuto che formano sexy abiti, di pelle per sandali dai tacchi vertiginosi e borse dalle lavorazioni artigianali ricercate. Anche nell’eyewear le montature sembrano divertirsi con intrecci sia sulle aste, sia sul frontale, dove l’incrocio diventa spesso un particolare costruttivo unico

3

34

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moda

1 Jean Paul Gaultier Il ritorno agli anni Ottanta è protagonista indiscusso di questo occhiale, in cui il metallo crea movimenti morbidi e tondeggianti che ricordano le forme della “baleine” francese, icona storica del Jean Paul Gaultier di questa decade 2 Guess Modello in metallo caratterizzato da un dettaglio intrecciato nella zona del naso che, lavorato tridimensionalmente, dona un tocco vintage 3 Tosca Blu Gioco di incroci sulle aste in metallo per questo occhiale da sole in acetato

4

4 Tom Ford Lo stile Whitney ispira anche una nuova montatura rotonda ed esuberante dal particolare costruttivo unico, un’asta che trattiene la parte anteriore delle lenti 5 Escada Mascherina elegante e raffinata, orlata da un sottile profilo in metallo, la cui forma crea un effetto che ricorda un fiocco

5

6 Vivienne Westwood Primavera estate 2010 7 Baldinini Sandalo in nappa plissettata effetto “foulard” con sottopiede in raso. Coordinata la sacca a fasce intrecciate con bottoni-monogramma

6

7

35

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moda

1

3

2

ColourS Game Senso di libertĂ , voglia di gioco, di allegria e di divertimento. L’estate non è solo la stagione del sole, ma anche del colore. E la moda sembra sbizzarrirsi in abbinamenti shock e in toni forti. Per gli occhiali, invece, dominano accoppiamenti audaci aste-frontale, colori a impatto come il fucsia o il rosso e texture decise. Per non passare inosservati e per vestire lo sguardo di nuova energia e intensa vitalitĂ

4

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moda 1 Theo Il designer Patrick Hoet ha creato Flandria, un modello puramente funzionale e agonistico come un casco, ma in grado di apparire in uno scenario metropolitano 2 D&G Dalla montatura all’asta forme morbide e sinuose per questo occhiale in iniettato, reso accattivante dal particolare motivo a onda sulle aste 3 Max&Co. Linee decise e marcate per i sunglasses in acetato, dalla forma ampia e squadrata, personalizzata dalla placca-logo sulle aste 4 Mikli Montatura in metallo nei colori forti del fucsia e del rosso che strizza l’occhio ai modelli del cinema hollywoodiano anni Sessanta 5 Cesare Paciotti Eva è la scarpa dedicata all’attrice Eva Mendes. Interamente di camoscio geranio e rifiniture in nappa morbidissima; il tacco è una chiara ispirazione al famosissimo tempio Maya 6 Emporio Armani Primavera estate 2010 7 Bikkembergs Modello avvolgente realizzato in plastica iniettata con aste con logo texture

5

6

7

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designer

C’era una volta in America… di Angelo Magri

Oliver Peoples

Prosegue il viaggio tra le fonti e i mondi da cui traggono ispirazione i creativi dell’eyewear

D

alla California alla East Coast, dalle soleggiate atmosfere che da sempre hanno ispirato gli occhiali firmati L.A. Eyeworks, alimentano il lusso dei modelli di Chrome Hearts ed esaltano l'intramontabile vintage di Oliver Peoples fino alla New York di Woody Allen e delle sue suggestioni

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autunnali: dopo l’Europa ci trasferiamo oltreoceano per conoscere tutti i segreti dei maggiori designer americani di occhiali. «Ci ispiriamo a una serie di cose, dai vecchi film ai più strani prodotti di design, come le attrezzature di macchine fotografiche o di strumenti


LENTI PROGRESSIVE FREE-FORM A INSET VARIABILE SEMPRE PIÙ PERSONALIZZATA Non una semplice evoluzione di Sky®, ma un grande passo avanti nella completa personalizzazione delle lenti progressive. SKyvario viene infatti costruita con un canale di progressione interno e un INSEt VARIABILE: il software sviluppato calcola l’inset in funzione della distanza interpupillare, con variazioni possibili da 0 a 4 mm, considerando in modo automatico il potere per lontano e l’addizione. Le altre variabili che vengono considerate nel calcolo dell’inset sono la distanza apice corneale-lente e la distanza di lettura. Il risultato è una lente progressiva sempre più vicina alle esigenze del portatore. Viale Alpago 222 | Puos d’Alpago (BL) ItALy tel. +39 0437 454422 | Fax +39 0437 46751 prima@ital-lenti.com | www.itallenti.com


designer

musicali – afferma Shane Baum, titolare e creativo di Baumvision, la società americana licenziataria nell’eyewear dei marchi Paul Frank, Penguin, Modern Amusement, nonché distributrice esclusiva per l’Europa di Moscot e Barton Perreira – Anche se può sorprendere, spesso ci ispiriamo alle nostre collezioni del passato, per assicurarci che i nuovi prodotti non perdano il Dna del brand». Sviluppare collezioni di occhiali per quello che viene considerato il più creativo e sofisticato pubblico al mondo rappresenta una grande e apprezzata sfida: la pensa così Kenny Moscot, il quale è convinto che «se la nostra clientela newyorkese risponde bene, il resto del mondo la seguirà e questo vale soprattutto per le collezioni Spirit e Titanium». Il designer statunitense, inoltre, guarda con attenzione agli archivi del suo brand e rispetta la storia dell’occhiale per la collezione Moscot Originals, dove preferisce non aggiungere alcuna spinta creativa, bensì celebrare il design senza tempo di questi stili. «Trovo ispirazione in quasi tutto quello che vedo, ma sono particolarmente attratta da ciò che è vintage, come pure dall’architettura, dalle auto e moto più curiose e dalla gioielleria – spiega Patty Perreira – Sono, inoltre, completamente affascinata da tutto quanto riguarda la Giamaica. I materiali che preferisco? Il titanio per le sue proprietà di forza abbinate alla leggerezza, lo zyl per la sua lucentezza e il senso di lusso che emana, il vetro minerale per la sua qualità di visione ottica, nonché la fibra di carbonio, che aggiunge colore decorativo e una trama unica ai miei prototipi». La collezione Edge di Kata, invece, imita le formazioni di scogli frastagliati di una linea costiera rocciosa. Il tagliente angolo del dettaglio delle astine è, infatti, una reminiscenza

In alto: Bill Barton e Patty Perreira, creatori di Barton Perreira. Sopra: Kenny Moscot, designer di Moscot. A sinistra: Kristen Aronsson, anima creativa di Modo.

dei bordi frastagliati del complesso scogliero di Cliffs of Moher in Irlanda. Il paesaggio urbano, le forme architettoniche e il mondo della natura sono, invece, le principali fonti d’ispirazione di Kristen Aronsson, creative director di Modo, che ama soprattutto il titanio, «per la

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sua forza e, al tempo stesso, la sua leggerezza, nonché la trama del blocco di acetato per gli incredibili effetti cromatici e translucidi che è in grado di rendere sul frontale degli occhiali». E quanto c’è di America nel momento in cui i designer locali si mettono a creare occhiali? Shane


designer

Kata

Modo

Moscot Baum ricorda di «vivere vicino a Hollywood, luogo invaso da un’atmosfera “indy”, vibrante e giovane, dove molti modelli da sole sono stati lanciati grazie ai film. Tra surfer, musicisti, artisti e attori esiste una sovrabbondanza di storia e progresso, che ci influenza molto nel creare

le collezioni. Del resto, la California è famosa proprio per essere un posto aperto alle nuove tendenze, raffinato, ma al contempo rilassato e molto creativo». Kristen Aronsson è, invece, nata in una piccola città del New England e cresciuta nel deserto dell’Arizona, ha studiato a

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Parigi e ora vive a New York City. «La varietà dei paesaggi naturali in cui mi sono imbattuta nella mia vita ha generato un equilibrio tra semplicità e complessità, da un lato, e di forme architettoniche e organiche, dall’altro, in tutto il mio lavoro», spiega la designer di Modo.


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LE LENTI PRECALIBRATE Dovrebbe essere noto a tutti che lo spessore al centro di una lente positiva dipende anche dal suo diametro. Quindi, a parità di potere, curvatura e indice di rifrazione, lenti di diametro elevato hanno sempre maggiore spessore

di Gianmario Reverdy esperto in prodotti oftalmici, formatore S.Opti e docente in corsi Ecm

Spessore di lenti positive Se la lente positiva viene sagomata nella forma di una determinata montatura allora anche gli spessori risultanti ai bordi saranno in funzione del diametro di partenza della lente e della forma realizzata. Inoltre, più la lente dovrà essere decentrata per il rispetto della centratura

dell’occhiale e più gli spessori ai bordi saranno fra loro diversi. Tutto quanto detto è vero, in modo più o meno consistente anche per tutte le lenti toriche con la componente sferica positiva, per qualunque valore del cilindro e orientamento dell’asse. L’esempio segnalato in figura 1a, si riferisce ad una lente sagomata

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della forma indicata (montatura 50/19) con sf. +1,50 cyl. –3,00 asse 90°, montata quasi centrata (semidistanza interpupillare = 34 mm.). La variazione di spessore al centro e ai bordi sono modeste, ma comunque più favorevoli per la lente di diametro 65, rispetto a quella di diametro 70. (fig. 1)


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fig. 1 1a lente a sinistra: sfera positiva nei diametri 65 e 70 1b lente a destra: sfera negativa nei diametri 65 e 70

fig. 2 2a lente a sinistra: sfera – 1.50 add. 3.00 2b lente a destra: sfera +2.00 add. 3.00

Spessore di lenti negative Invece se le lenti sono monofocali sferiche negative gli spessori non dipendono dal diametro. Potremo eventualmente rilevare un lieve aumento dello spessore (+0,1/0,2 mm) al centro, in corrispondenza dell’aumento di diametro dovuto alla esigenza di dare maggiore consistenza alla lente in fase di lavorazione delle sue superfici. Anche per quanto riguarda le lenti monofocali toriche a componente sferica negativa i vari spessori della lente sagomata non dipendono dal diametro, pur restando ovviamente una differenza di spessore fra i bordi più la lente viene decentrata in fase di montaggio. Nell’esempio di figura 1b, si può notare che le due lenti diametro 65 o 70 non hanno fra loro variazioni di spessore, né al centro né ai bordi. La forma della montatura e la semidistanza interpupillare sono le stesse della figura 1a; la lente è sf. –1,25 cyl. -2,00 asse 90°. (fig. 1)

Spessore di lenti progressive Per quanto riguarda le lenti progressive, la presenza della componente di addizione, sempre di valore positivo, rende favorevole, a livello di spessore finale la riduzione del diametro base della lente, sia per lenti a componente positiva per lontano che negativa. Possiamo quindi affermare che per le lenti progressive, qualunque sia il potere sferico per lontano è sempre teoricamente opportuno usare la lente di minor diametro che consente il montaggio richiesto. Certamente nel caso di lenti sferiche positive per lontano il guadagno in spessore nell’uso di diametri minori sarà sempre più consistente rispetto a una lente negativa e sempre maggiore, più è elevato il potere positivo per lontano. Nell’esempio di figura 2 si può notare che la riduzione di spessore è di soli 0,1 mm. nel caso di una lente progressiva con prescrizione per lontano negativa (fig. 2a), mentre è decisamente consistente se la componente per lontano è positiva (fig. 2b).

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Come ridurre lo spessore? E allora ….. che fare se voglio avere attenzione alla costruzione di lenti sottili ed estetiche? Devo usare sempre la lente del diametro minore che copre il montaggio dell’occhiale in oggetto. Come è noto tale diametro dipenderà dal calibro della montatura, dal decentramento da inserire per il rispetto della distanza interpupillare richiesta e dal “bordo” necessario per il montaggio. La formula sarà: C = + 2 | d | + 2 mm. con d = (S – D.i.) / 2 dove S = scartamento; d = decentramento introdotto; C = calibro; D.i. = distanza interpupillare Certo questo calcolo presuppone poi la possibilità di avere a disposizione lenti di qualsiasi diametro, ma come si sa ogni azienda propone diametri standard delle lenti e eventuali diametri diversi si possono ottenere solo con lenti di costruzione, ma con un aumento di costo. Posso richiedere la lavorazione precalibrata. Essa consiste nella costruzione della lente da parte dell’azienda non solo del diametro minimo necessario, ma anche sulla forma della montatura dell’occhiale. In tal modo

la lente assumerà sempre gli spessori minimi possibili sia al centro che ai bordi. Devo però sempre ricordarmi che una riduzione di spessore è possibile solo nelle lenti sferiche positive o toriche a componente sferica positiva o nelle lenti progressive e che in quest’ultimo caso il guadagno che si ottiene, se la lente è negativa, è davvero quasi insignificante.

fig. 3 caso 1 lente destra: cilindro positivo ax. 180° lente sinistra: cilindro positivo ax. 90°

fig. 4 caso 2 lente destra: cilindro positivo ax. 180° lente sinistra: cilindro positivo ax. 90°

Spessore di lenti toriche Altre utili considerazioni per meglio comprendere le variazioni di spessore e quindi l’utilità o meno di una lavorazione precalibrata sono le seguenti: in una lente sferica positiva la costruzione della lente del diametro minimo necessario dà sempre luogo alla lente che presenterà gli spessori minimi realizzabili. Pertanto, effettuato il calcolo del diametro utile e verificato che l’azienda costruisce la lente standard del diametro così trovato, posso utilizzare tale lente sicuro di realizzare l’occhiale con la migliore estetica possibile. In tal modo non si dovrà ricorrere alla lavorazione precalibrata e si eviterà quindi

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l’aggravio di spesa e di tempo relativi a una lente di costruzione; se invece la lente è torica con cilindro positivo, occorre distinguere fra le due categorie: - le lenti con asse tendenzialmente a 180° ( fra 0° e 30° o fra 150° e 180°) - le lenti con asse tendenzialmente a 90° ( fra 60° e 120°) Nel primo caso la lente non sagomata presenterà lo spessore minimo sull’asse verticale e quello massimo sull’asse orizzontale. Ora poiché la maggioranza delle montature prevede una forma con la dimensione orizzontale maggiore di quella verticale, avremo che la lente sagomata, pur ordinata nel diametro minimo calcolato, avrà spessori molto maggiori del millimetro, base minima dello spessore nel punto più sottile. Inoltre, gli spessori massimo e minimo potranno essere anche discretamente diversi fra loro (più il valore cilindrico risulterà elevato). In questi casi (cilindro positivo ad asse 180° e forma allungata sulla dimensione orizzontale della montatura), appare sempre molto utile il ricorso a una precalibratura che, lavorando non solo sul diametro minimo necessario alla lente ma anche sulla forma della montatura, riduce gli spessori ai minimi possibili. Ovviamente più la forma della lente tende a disegni di tipo “panto” (con dimensione orizzontale poco diversa da quella verticale) e più gli spessori massimi e minimi tenderanno a risultare simili e anche la lavorazione pracalibrata potrà essere sempre meno efficace. Come si vede dall’esempio: caso 1: forma ovale 48/20 per distanza interpupillare 28/28, decentramento 6 mm., pur usando il diametro 62, minimo necessario (Ø= 48 + 2 x 6 + 2 = 62) nella lente sf. +3.00 cyl. +2.00 ax 180° gli spessori risultano essere molto più elevati di 1 mm. e ai bordi sono discretamente diversi fra loro (fig. 3); caso 2: nella forma “panto” invece in analoga situazione, la stessa lente prevede spessori più bassi e un po’ più equilibrati, in quanto la dimensione orizzontale e quella verticale tendono ad equilibrarsi. Nella forma ovale pertanto la precalibratura potrà comportare un’ulteriore riduzione di spessore di circa 1,6 mm., mentre nella forma “panto” la riduzione è di 1,1 mm (fig. 4). Nelle lenti toriche ad asse di circa 90°, la scelta del diametro ottimale comporta già una lente dello spessore minimo possibile. Possiamo perciò concludere che la precalibratura è

sempre opportuna nelle prescrizioni con cilindro positivo ad asse di circa 180°; in questi casi, infatti, anche l’eventuale scelta della lente del diametro esatto non dà luogo ai minimi di spessore (come evidenziato nelle figure 3 e 4). Nei casi invece di lenti con cilindro positivo e asse attorno ai 90°, la precalibratura consente sempre un guadagno di spessore molto più modesto. Lo spessore minimo necessario Appare evidente che nella ricerca della lente con il miglior spessore occorre avere sempre presente il tipo di montaggio da realizzare. Tabelle predisposte allo scopo dalle aziende, indicano in modo standard gli spessori minimi consigliati nei montaggi “nylor”, “glasant” e “cello-metallo” a cerchio chiuso. Come si ordina una lente precalibrata Per chi è in possesso e, normalmente, lavora con un sistema di telesagomatura è immediato sia l’ordine che l’eventuale guadagno di spessore che si potrà ottenere dalla lavorazione precalibrata. Nel caso, invece, di un ordine tradizionale si dovrà fornire, oltre alla ricetta completa, la dima della montatura con i relativi parametri di centratura dell’occhiale. Occorre a tale proposito ricordare che la lavorazione precalibrata è una lavorazione di costruzione e pertanto il costo della lente sarà quello relativo alle lenti di ricetta, maggiorato del costo proprio della precalibratura. Un “neo” nella lavorazione precalibrata Abbiamo visto che quando con un sistema di telesagomatura voglio evitare la lavorazione precalibrata, ma punto ad ottenere una lente comunque di minimo spessore, posso fare il calcolo del diametro necessario e, se esiste la lente standard di quel diametro, ordinarla evitando quindi ogni aggravio di tempo e spesa. Ora spesso avviene che calcolato il diametro utile, il sistema mi risponde che quel diametro è insufficiente, costringendomi a richiedere una lente di costruzione con relativa precalibratura. A volte queste tolleranze “aziendali” sono veramente esagerate! Non sarà un modo per costringerci verso lavorazioni a ricetta, ben più redditizie per le aziende? Se così, mi pare un modo poco serio per lucrare, ma ognuno apra bene gli occhi in questi casi.

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LA SCELTA DEL MODELLO SOCIETARIO: RISCHI E OPPORTUNITÀ FISCALI

di Tobia Chiesurin consulente aziendale

La selezione della forma giuridica della propria attività è la prima decisione che un imprenditore deve affrontare quando si approccia al mercato

Il

mercato dell’ottica è formato principalmente da ditte individuali e società di persone; esistono però altre strutture societarie che vale la pena di approfondire e valutare. LA DITTA INDIVIDUALE: flessibilità gestionale e rischio La ditta individuale è la forma giuridica più semplice e meno costosa presente sul mercato e per questo preferita dai neo-imprenditori e dalle imprese di limitate dimensioni. Costituzione. La semplicità della gestione appare già al momento della sua costituzione, che si realizza con l’attribuzione della partita iva e l’iscrizione al Registro delle imprese della provincia in cui si intende avviare

l'attività; qualora l’impresa abbia dei dipendenti, occorre provvedere all’iscrizione all’Inps e all’Inail. Non è previsto l’obbligo di versare un capitale sociale minimo, né è necessaria alcuna redazione di atto costitutivo: non si dovrà di conseguenza corrispondere nessuna parcella al notaio. Profili civilistici. È data la possibilità di utilizzare un regime contabile semplificato e di essere esonerati degli obblighi di pubblicità relativi al bilancio d’esercizio. Se da una parte il titolare è libero di stabilire da solo la propria politica, dall’altra sarà soggetto a un elevato rischio di impresa, rispondendo da solo e con il suo intero patrimonio privato per le obbligazioni contratte nella propria attività commerciale. Profili fiscali. I redditi dell’impresa, dopo aver scontato l’Irap, dovranno essere sommati ai redditi personali del titolare e tassati sulla base delle aliquote progressive Irpef. In caso di guadagni importanti, quindi, le imposte crescono.

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LE SOCIETÀ DI PERSONE: Snc e Sas Altra possibilità è costituirsi come società di persone (Società in nome collettivo, Società in accomandita semplice o Società semplice). Costituzione. La costituzione prevede la redazione di un atto costitutivo; non è comunque stabilito un capitale sociale minimo per l’inizio dell’attività. Profili civilistici. Anche in questo caso, a determinate condizioni, si può ricorrere alla contabilità semplificata ed essere soggetti a minori oneri di gestione. Il regime consente di alleggerire gli obblighi contabili e mantenere i soli registri ai fini iva. Il bilancio non è soggetto a pubblicazione presso il Registro delle imprese. L’amministrazione spetta solitamente a tutti i soci; questi ultimi sono generalmente illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali, anche se può essere prevista la limitazione della responsabilità (ad esempio nella Sas i soci accomandatari sono illimitatamente responsabili, mentre i soci accomandanti rispondono limitatamente per i debiti della società).


Ditta individuale

Società di persone

Società di capitali

Vantaggi

— nessun costo per costituzione ed eventuale liquidazione — flessibilità gestionale — minori obblighi contabili (nessun obbligo di pubblicazione del bilancio, eventuale contabilità semplificata)

— flessibilità gestionale — minori obblighi contabili (nessun obbligo di pubblicazione del bilancio, eventuale contabilità semplificata) — possibilità di limitare la responsabilità dei soci

— responsabilità dei soci limitata al capitale apportato — la gestione e l’amministrazione possono essere affidate a soggetti terzi — tassazione proporzionale Ires del reddito della società. La tassazione avviene in capo al socio solo se vengono distribuiti gli utili — più facile accesso al capitale di terzi

Svantaggi

consulente

— responsabilità illimitata dell’imprenditore — svantaggi fiscali: utile o perdita imputati completamente all’imprenditore

— generale responsabilità illimitata e — maggiori costi e adempimenti solidale dei soci burocratici — reddito della società imputato e tas- — complessità nella gestione giuridisato in capo ai soci anche se non co-contabile (obbligatoria la tenuta percepito di contabilità ordinaria, deposito annuale del bilancio)

I soci sono, inoltre, responsabili solidalmente; ciò significa che, in caso di fallimento, se un socio non adempie, il debito dovrà essere saldato dagli altri. Scegliere i partner sbagliati può perciò compromettere il successo dell'impresa. Profili fiscali. Il reddito della società viene imputato e quindi tassato Irpef in capo ai soci, anche se non percepito; le perdite fiscali, però, possono essere dedotte dal reddito dei soci. LE SOCIETÀ DI CAPITALI: l’autonomia patrimoniale perfetta La più complessa forma giuridica è la società di capitali (Spa, Srl o Sapa) prescelta da imprese di grandi dimensioni che necessitano di forte protezione patrimoniale e sono in grado di sopportare maggiori costi e obblighi burocratici. Nell’attuale momento di mercato, però, anche molte piccole e medie imprese optano sempre più per la struttura societaria di srl, in relazione alle limitazioni della responsabilità in capo ai soci e alla mantenuta flessibilità, tipica delle società di persone.

LE SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA: il focus L’imprenditore potrebbe decidere di costituire una società a responsabilità limitata e, in particolare, una Srl unipersonale, cioè formata da un unico socio. Costituzione. Al momento della costituzione sarà richiesto il versamento (integrale se Srl unipersonale, del 25% del capitale sociale in caso di pluralità di soci) del minimo di capitale sociale previsto dalla legge, ossia 10.000 Euro. La Srl pone in primo piano la persona del socio, il quale beneficia del regime di responsabilità limitata delle società di capitali. Ciò significa che per le obbligazioni sociali risponderà la sola società con il suo patrimonio. Profili fiscali. La tassazione avverrà su base proporzionale Ires con un’aliquota del 27,5% sul reddito di impresa. Solo in caso di distribuzione degli utili vi sarà la tassazione in capo al socio sulla base delle aliquote Irpef.

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Le ultime dal Fisco La Finanziaria 2010 prevede una riduzione del 20% dell'acconto Irpef 2009. Per coloro che non hanno applicato la riduzione dell'acconto a novembre, si stabilisce un credito d'imposta da utilizzare in compensazione di importo pari all'eccedenza versata. Dal 1° gennaio 2010 il saggio dell'interesse legale passa dal 3% all'1%. Ciò rileva anche per i pagamenti per ravvedimento operoso, per capitali dati a mutuo con presunzione di fruttuosità e le rateizzazioni che facciano espresso riferimento a tale saggio.

Zaccariotto & Furlan Consulting Srl www.zfconsulting.it tobia.chiesurin@zfconsulting.it


Performance delle Lenti Toriche

il Ritorno alla Posizione Originaria Gerard Cairns, PhD, MCOptom, FAAO, Paul China, OD, BS, FAAO, Tim Green, MS, Bill T Reindel, OD, MS

Bausch & Lomb Incorporated., Rochester, New York, USA

Introduzione Negli ultimi venti anni c’è stata una significativa innovazione tecnologica in contattologia nel settore delle lenti morbide per la correzione dell’astigmatismo, e questo ha generato una grande crescita nella varietà di lenti disponibili sul mercato. Oggi abbiamo raggiunto un importante traguardo, perché queste lenti offrono un vasto range di correzione dell’astigmatismo, difetto visivo molto diffuso e di molteplice intensità. Diversi studi indicano che nella popolazione globale c’è un buon 30% di individui con un astigmatismo maggiore o uguale a 1.00D, tra questi uno relativo ad oltre 2.500 bambini negli Stati Uniti. (Kleinstein 2003). Si stima che nella popolazione dei portatori di lenti a contatto ben il 45% ha un astigmatismo uguale o superiore a 0.75D (Holden 1975). Nonostante i progressi tecnologici raggiunti in questo campo, ancora oggi molti astigmatici non utilizzano le lenti a contatto toriche (Morgan, 2009). Con un così grande numero di utilizzatori potenziali è davvero importante che i pazienti abbiano non solo una correzione visiva appropriata con le loro lenti, ma che siano anche largamente soddisfatti.

Le Performance delle Lenti a Contatto Toriche Morbide Stabilità della Lente Una lente torica deve allineare l’asse del cilindro correttivo all’asse del meridiano da correggere, questo per poter neutralizzare l’errore refrattivo. Per stabilizzare questo tipo di lente a contatto oggi vengono utilizzate geometrie costruttive diverse, e caratterizzate da: prisma di bilanciamento, zone assottigliate (es. il “double slab-off”), toricità della superficie posteriore, zone smussate, troncature, oppure una combinazione di alcuni di questi artifizi costruttivi nella geometria di una singola lente (Russell 2003). Per valutare la stabilità di una lente sono poi state sviluppate molte tecniche a livello clinico. Una di queste è la semplice misurazione dell’orientamento della lente in Posizione Primaria di Sguardo (Primary Gaze Orientation = PGO), che valuta la posizione di una lente ben stabilizzata su un occhio che guarda diritto avanti a sé. Un’altra tecnica consiste nel valutare il grado di ritorno della lente nella sua posizione originaria la velocità del ritorno alla PGO, quando cioè viene ripristinata una lente posizione originaria. Questa tecnica è importante perché la capacità di una lente torica di riprendere la sua posizione originaria dopo una rotazione, qualunque ne sia la causa, può avere un impatto significativo sulla correzione visiva.

Valutazione del Ritorno alla Posizione Originaria Sono stati condotti due studi clinici per valutare le capacità di ritorno alla posizione originaria di due diverse geometrie di lente torica: il Lo-Torque® design (Bausch & Lomb, Rochester, NY)

e l’Accelerated Stabilization design (AS) (Vistakon, Jacksonville, FL) (Cairns 2009, 2010). In entrambi gli studi è stato ottenuta l’approvazione da parte del comitato di revisione istituzionale, e tutti i pazienti hanno sottoscritto il modulo di consenso informato prima di partecipare allo studio. Nello Studio 1 il Lo-Torque design di PureVision® Toric (PVT) (Bausch & Lomb) è stato confrontato con l’AS design di Acuvue Advance for Astigmatism (AAA). Nello Studio 2, il Lo-Torque design di PVT (Bausch & Lomb) è stato invece messo a confronto con l’AS design di Acuvue Oasys for Astigmatism (AOA). In entrambi gli studi a 32 pazienti (64 occhi) veniva assegnato in maniera casuale un tipo di geometria di stabilizzazione (LoTorque oppure AS); i parametri delle lenti venivano correttamente abbinati, e le lenti erano applicate in entrambi gli occhi. Era disponibile un totale di 8 combinazioni tra potere della lente e asse del cilindro, con una sfera di –1.00D oppure –5.00D; il cilindro per ogni potere sferico era di -0.75 D o -2.25 D; l’asse del cilindro era 90° o 180° (Tabella 1). Il PGO per la prima lente veniva misurato dopo 3 minuti dall’applicazione per permetterne l’assestamento. Un minuto dopo la lente veniva ruotata manualmente di 45° verso la tempia dalla PGO, ne veniva valutato il ritorno in posizione originaria basandosi sulla differenza angolare tra la PGO e l’orientamento che la lente riprendeva dopo 1 minuto (Figura 1). Una volta misurato questo, la lente veniva rimossa, veniva applicata la lente successiva e quindi veniva ripetuta la procedura.

A

B Figura 1. A) per verificare il ritorno in posizione, la lente veniva ruotata manualmente di 45° verso la tempia con un tampone di garza. B) La lente mostra un buon recupero rotazionale ritornando alla PGO entro 1 minuto. Nota: le immagini sono solo dimostrative. Le lenti impiegate nello studio non erano marcate artificiosamente.

Tabella 1. Media assoluta di PGO (±SD) negli studi 1 e 2

Studio 1

Studio 2

PVT

11.64 (± 9.39) 10.55 (± 9.96)

AAA

7.19 (± 8.90)

--

AOA

--

8.98 (± 9.27)


Risultati sul Ritorno alla Posizione Originaria

Risultati

In entrambi gli studi il valore medio di ritorno alla posizione originaria (± SD) per le lenti PVT dal punto di vista statistico, è significativamente migliore rispetto alle lenti AAA e AOA (T-test; P < 0.05 in entrambi gli studi) (Tabella 2). Inoltre entrambi gli studi dimostrano che con le lenti PVT c’è meno variabilità nel riprendere la posizione in modo statisticamente significativo (Levene’s Test; P < 0.05 in entrambi gli studi).

In più entrambi gli studi evidenziano che la maggior parte delle lenti PVT ritorna in posizione in meno di 10° di PGO rispetto alle lenti AAA e AOA ( 2 Test, P < 0.05 in tutti i casi) (Figura 2).

Tabella 2. Media (± SD) di ritorno in posizione

Figura 2. Quota di lenti PVT, AAA e AOA che ritornano in posizione in meno di 10° di PGO entro 1 minuto. PVT 100% AAA 80%

100% 80%

88% 70%

Studio 1

Studio 2

60%

PVT

5.8° (± 7.3°)

4.3° (± 4.3°)

40%

40%

AAA

10.7° (± 13.5°)

--

20%

20%

7.7° (± 7.8°)

0%

AOA

--

PVT AOA

97% 77%

60%

0% Studio 1

Studio 2

Discussione Per fornire una correzione costante della visione, le lenti a contatto toriche morbide devono mantenere un orientamento stabile. La rotazione di una lente torica porta ad una riduzione del potere effettivo del cilindro, effetto che scompare quasi totalmente quando questa rotazione è prossima ai 30°. Quando una lente a contatto torica si sposta ruotando dalla PGO, le sue caratteristiche geometriche possono giocare un importante ruolo nel riallineare la lente. La figura 3 illustra come la forza delle palpebre durante l’ammiccamento interagisce con i profili dello spessore della lente. In questa figura due diverse geometrie di lenti toriche sono state ruotate tempialmente: la figura 3A illustra una geometria con doppio ispessimento, mentre la figura 3B rappresenta una geometria con prisma di bilanciamento. Le frecce evidenziano la direzione del movimento delle palpebre e le forze palpebrali risultanti durante l’ammiccamento. Quando le palpebre si chiudono su una lente disallineata, la palpebra superiore scende rapidamente verso il basso e nasalmente, poi si sposta subito verso la tempia per tornare più

lentamente nella posizione di occhio aperto. Si pensa che il ritorno alla PGO di una lente a doppio ispessimento sia ritardato a causa della sua zona ispessita che resta intrappolata sotto la palpebra superiore. Nel caso della lente con prisma di bilanciamento il ritorno alla PGO non viene invece ostacolato dalla palpebra superiore.

A

Nel breve tempo che il Contattologo si prende per valutare l’assestamento delle lenti toriche nei pazienti durante la seduta di applicazione, è fondamentale comprendere l’importanza del loro ritorno nella posizione originaria nel contesto applicativo. Questo può far meglio comprendere tutte le aspettative in termini di stabilità delle lenti e di consistenza della visione da parte dei pazienti. Quando si sceglie una lente a contatto torica occorre quindi considerare anche la capacità di questa lente nel riprendere la sua PGO. E’ auspicabile che vengano condotti nuovi studi per approfondire la relazione tra dinamica palpebrale e geometrie delle lenti, e per stabilire le caratteristiche del Lo-Torque design che contribuiscono a facilitare il ritorno delle lenti toriche in PGO (= Posizione Primaria di Sguardo).

(Le frecce indicano la direzione del movimento palpebrale naturale durante l’ammiccamento. Il rosso evidenzia la zona più spessa della lente, l’azzurro quella più sottile)

B

Figura 3. Schema dell’interazione con le palpebre di una lente torica ruotata. A) Geometria a doppio ispessimento. B) Geometria ad ispessimento verticale bilanciato. Nota: queste immagini sono solo per dimostrazione e non rappresentano il profilo degli spessori delle lenti usate nello studio.

Bibliografia 1. Kleinstein RN et al. Refractive error and ethnicity in children. Arch Ophthalmol. 2003;121:1141-1147. 2. Holden BA. The Principles and Practice of Correcting Astigmatism with Soft Contact Lenses. Aust J Optom. 1975, 58:8, 279 3. Morgan P.B. Trends in UK contact lens prescribing 2009. Optician. 2009; June 5th: 20-21. 4. Russell CH et al. The correction of astigmatism with soft contact lenses. Ophthalmol Clin N Am. 2003;16:353-358. 5. Cairns G. Rotational stability of silicone hydrogel toric contact lenses. Optician. Jan 8, 2010:26-28. 6. Cairns G. Toric Lens Stability: Insights and Assessments. American Academy of Optometry. 2009. Breakfast Seminar.

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meditazioni

La bellezza salverà il mondo Nella realtà in cui viviamo, così veloce nei cambiamenti dei gusti e delle culture, è importante trovare una comunicazione coerente e valida per sostenere noi stessi e le nostre attività di Luisa Redaelli direzione comunicazione Vega

Il

tema della bellezza che salverà il mondo viene riportato a galla in età moderna dal grande romanziere russo F. Dostoevskij. In particolare, nell'opera “L’idiota”, che vede protagonista un essere assolutamente buono, il principe Myskin, alle prese con un mondo invece completamente malvagio. La missione di questo eroe atipico sarà appunto quella d'instillare il seme della bellezza, di cui lui è portatore, in un contesto di assoluta desolazione spirituale. Per Platone l'amore per la bellezza risponde all’esigenza di ordinare il caos che imperversa nella realtà sensibile con la superiore armonia - che è letteralmente: unione dei contrari - costituita dalla realtà intelligibile. L'ordinamento del disordine mondano per Platone significava una cosa sola: la realizzazione dell'antica profezia secondo cui la bellezza avrebbe salvato il mondo. Diceva il poeta romantico inglese John Keats nella sua celebre lirica “Ode su un'urna greca”: “Beauty is truth, truth beauty”; “la

bellezza è verità, la verità bellezza”. Poche note per attendere il tema di una comunicazione efficace e trasmissibile. In questo nostro contemporaneo mondo, così veloce nei cambiamenti dei gusti e delle culture, è importante trovare una comunicazione coerente e valida per sostenere noi stessi e le nostre attività. Non sono più i tempi dell’approssimazione sufficiente, del “va là, che va bene lo stesso”, non accettiamo più i “furbetti del quartierino”, i venditori aggressivi e senza parola (confusi nelle loro troppe parole!), siamo allergici alle aziende truffaldine (merce in conto visione, assistenza post vendita immaginaria, pagamenti “al passaggio”). Tornano i tempi sani della concretezza, della coerenza, della serietà. La serietà non è un valore d’immobilismo, come dimostra anche il più recente film dei fratelli Cohen, “A serious man”, del quale una possibile interpretazione è che, mentre una serie di vicissitudini si abbattono sulla sua vita, il protagonista, Larry, ripete continuamente “io non ho fatto niente”, volendo così esprimere quella che lui ritiene essere l’ingiustizia di un fato che si accanisce contro chi non ha nessuna colpa, poiché “non ha fatto niente”. Quello che però a Larry sfugge, è che evidentemente lo stesso “non far niente” è di per sé una colpa, e anche grande, poiché è un’accettazione passiva del mondo (quali che siano i suoi contenuti), una rinuncia al tentativo di dare il proprio contributo, mettendosi così in discussione, alla (ri)costruzione del mondo, e quando, passivamente, non ci mette in gioco, è inevitabile che non si sia noi, ma qualcun altro (il prossimo o il caso) a determinare il nostro futuro. Valido, oggi, è un sistema di benessere completo, con riferimenti chiari, affidabili, efficienti e preparati: la cultura della professione, per offrire un servizio, un’assistenza, una consulenza, solidi e fondati. Contano molto

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la preparazione, l’esperienza, l’entusiasmo di apprendere e approfondire, la fantasia di elaborare novità. Siamo, oggi più che mai, chiamati a comunicare, dove l’etimo della parola rimanda a “communis”, ovvero ciò che possiamo mettere in comune, in un’accezione fortemente positiva. Non è più sufficiente “informare”: bisogna dimostrare e spiegare come l’informazione data influisce sui nostri stili e progetti di vita. Ecco perché è importante riprendere i valori della professione e riprendere in mano gli argomenti per parlare di benessere visivo, di specificità della visione, di strumenti per vedere, personalmente e soggettivamente studiati “ad unicum”. Presentazione di prodotti massificati, personale non qualificato, punti vendita decadenti: perdita certa. Selezione di prodotti di qualità, diversi, da argomentare, collaboratori sorridenti, ordinati, preparati, punti vendita originali e luminosi, ambienti armonici e profumati: affermazione certa. Dare piacere a chi entra a trovarci, che varca la soglia con un disagio (piccolo o grande che sia, reale o percepito) e ha tutto il diritto di sentirsi accolto, ascoltato, assistito. Abbiamo tutti i nostri idiosincratici umori, le nostre biografie, le nostre ondivaghe emozioni: va bene così! Non bisogna nasconderle ma metterle in comunione con quelle degli altri, clienti e collaboratori, per una “comunicazione” vera, sincera, aperta: efficace! Rischiamo con gli altri, ma chi ci ascolta avvertirà, attraverso la trasparenza emotiva, che “ci crediamo”. Non siamo chiamati a dare lezioni, a dimostrare competenze pluriuniversitarie: siamo invitati ad ascoltare e a cercare insieme soluzioni, per proporre un possibile sollievo ad un disagio. Il modo migliore è quello di farlo sottolineando l’unicità irripetibile dell’interlocutore: non ci dimenticherà! Il periodo trascorso (crisi non crisi) in realtà, oltre a portare disagi nel


meditazioni

Dipplod l'ottico di Edgar Lee Masters Che cosa vedi adesso? Globi rossi, gialli, viola. Un momento! E adesso? Mio padre, mia madre e le mie sorelle. Sì! E adesso? Cavalieri in armi, belle donne, volti gentili. Prova queste. Un campo di grano - una città. Molto bene! E adesso? Molte donne con occhi chiari e labbra aperte. Prova queste. Solo una coppa su un tavolo. Oh, capisco! Prova queste lenti! Solo uno spazio aperto - non vedo niente in particolare. Bene, adesso! Pini, un lago, un cielo estivo. Così va meglio. E adesso? Un libro. Leggimene una pagina. Non posso. I miei occhi sono trascinati oltre la pagina. Prova queste. Profondità d'aria. Eccellente! E adesso? Luce, solo luce che trasforma tutto il mondo in un giocattolo. Molto bene, faremo gli occhiali così.

portafoglio è stata, secondo me, soprattutto una sana rivoluzione culturale, quindi anche nell’attitudine al consumo, all’acquisto, al rapporto commerciale. Rapporti commerciali (e umani) che ruotino solo intorno all’uso e consumo, al mordi e fuggi, all’uovo oggi e basta, all’apparire come essere vuoto, hanno valore pari a zero e sono sempre più esclusi dalla logica attiva. Tornano ad affermarsi con piena soddisfazione i valori dell’argomento, del racconto, della solidità, del fondamento, della conoscenza, della capacità di fare, della tradizione. Nella possibile antologia delle situazioni superate, al limite del ridicolo, da abolire, una delle situazioni più assurde è ancora la richiesta di “pagare al passaggio”: al passaggio di che? di chi? Del principe azzurro? Quan-

do, da casa, dal negozio, dall’auto, dalle vacanze, con un clic, col computer, con lo smart phone, è possibile regolare ogni forma di pagamento, estratto conto, gestione del denaro. Un’altra è la pretesa di “merce in conto visione” una tantum, così, “amoris dei”: ma dove? ma per chi? Chi lavora, chi produce, chi vende: una filiera di persone che percepiscono stipendi, che mangiano, a loro volta consumano, sperano, sognano, vivono. Stabiliamo rapporti di lavoro sani e puliti, concordiamo una collaborazione aperta, crediamo uno nell’altro, rischiamo insieme, crediamoci insieme: comunichiamo insieme. Allora, in una situazione d’impegno reciproco, tutto può essere possibile e possiamo fare progetti creativi insieme. Ma non a priori, non con prepotenza, non

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con tracotanza: ci crediamo e costruiamo un progetto dove uniamo le nostre competenze, le nostre risorse, il nostro impegno. Per fortuna, queste due paradossali situazioni, stanno completamente scomparendo dall’agire dei professionisti e chi agisce con valore professionale sa bene che ogni parola spesa ha un peso. “Non entra nessuno in negozio”: ohibò e perché mai? Stiamo lì ad aspettare, dietro al banco, immusoniti e ingrigiti? Luce, aria, allegria: personalità e sorrisi; creatività, interesse, curiosità, stimoli, per noi stessi, per i clienti. “La bellezza salverà il mondo”: sono stata provocatoria, sono stata banale e ovvia? Avete voglia d’approfondire? Scrivetemi a: info@b2vision.com


lenti oftalmiche

Zeiss, il centro ottico “attore” della nuova campagna Andrà in onda da marzo a aprile e sarà dedicata alle lenti di precisione, ideali anche per la guida notturna di Angelo Magri

Il kit di comunicazione a supporto della campagna “Lenti di Precisione Zeiss” per dialogare in modo efficace e mirato con i clienti

Lo

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spot apre con l’immagine dell’ottico professionista e chiude con il centro ottico in primo piano». Annalisa Marino, responsabile comunicazione di Carl Zeiss Vision Italia, sintetizza così l’imponente campagna pubblicitaria che l’azienda di lenti oftalmiche ha in programma di lanciare a marzo

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sulle reti Mediaset e sui principali canali digitali. «Oltre alla figura dell’ottico, in questa iniziativa diventa protagonista anche la strumentazione che egli utilizza nel proprio centro ottico - spiega Marino - È di fatto la prima volta che un marchio di lenti oftalmiche si affaccia alla grande platea


lenti oftalmiche

La scenografia tridimensionale studiata ad hoc da Zeiss per abbellire la vetrina del centro ottico e attirare l'attenzione del potenziale consumatore

televisiva, per rivolgersi al consumatore finale in perfetta sinergia con il proprio cliente, l’ottico appunto». La campagna pubblicitaria conta di raggiungere 20 milioni di persone in target attraverso una pianificazione “multifuoco”: in primis per importanza le reti televisive

nazionali, un sito apposito e le attività di comunicazione a livello locale in partnership con i centri ottici per una fidelizzazione più territoriale. «Questa operazione televisiva vuole rappresentare, infatti, un volàno per una serie di azioni locali di marketing e comu-

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nicazione in cui Carl Zeiss Vision intende coinvolgere i propri clienti: azioni mirate al territorio, alle esigenze della clientela, alla valorizzazione del centro ottico - sottolinea ancora Annalisa Marino - Così la lente oftalmica, per la prima volta, entra da protagonista nella vetrina del centro ottico,


lenti oftalmiche

con un messaggio forte e chiaro, legato alla guida notturna, alle sue difficoltà ma anche alle potenzialità che le lenti di precisione Zeiss sono in grado di offrire per rendere questo tipo di viaggio il più sicuro e affidabile possibile, a difesa della visione del guidatore e dell’incolumità di quanti si muovono, di sera o di notte, sulle strade». La nuova campagna di Carl Zeiss Vision abbina, dunque, due livelli: il coinvolgimento del grande pubblico televisivo da un lato e quello dell’ottico a livello locale dall’altro, con un serie di strumenti integrati, che vanno dallo spot nazionale

a un kit di materiali sul punto vendita, che comprende cartoline e brochure, ma anche strumenti teaser volti a incuriosire il consumatore finale. Inoltre, il chiaro messaggio sulla guida in condizioni di scarsa visibilità esalta le caratteristiche delle lenti di precisione Zeiss con lavorazione “i.Scription”, la tecnologia di produzione individuale, basata sui dati rilevati da “i.Profiler,” un innovativo strumento di refrazione che l’azienda mette a disposizione dei suoi migliori clienti. «Vogliamo, quindi, che il nostro cliente si identifichi e venga fortemente coinvolto

Un momento della rilevazione dati con i.Profiler di Carl Zeiss Vision

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nel progetto di comunicazione - afferma la responsabile comunicazione della multinazionale di lenti oftalmiche, che ha il quartier generale italiano a Castiglione Olona, in provincia di Varese – Per Carl Zeiss Vision il successo dell’iniziativa è nelle mani dell’ottico che deve trasmettere i valori e la forza dei suoi prodotti al cliente finale, i centri ottici sono quindi i protagonisti. Carl Zeiss Vision farà un importante investimento nazionale, ma spetta al singolo ottico Zeiss alzare la mano a livello locale e identificarsi come il referente principale per il cliente finale».



strumenti

Telemolatura: qualità, servizi e business di Angelo Magri

Mola Takubomatic E950

Con Salvatore Piazza, responsabile commerciale di Optek, facciamo un bilancio dell’attività nel 2009 e analizziamo le prospettive per il nuovo anno della società distributrice di Takubomatic

L’

azienda di Parma è importatrice esclusiva in Italia delle attrezzature Takubomatic, società giapponese specializzata nella produzione di apparecchi per il laboratorio ottico, specificatamente per la molatura e il montaggio delle lenti. «Per capire meglio il 2009, dobbiamo prima fare un passo indietro – spiega Salvatore Piazza, responsabile commerciale di Optek - Siamo una società

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relativamente giovane, abbiamo cominciato la nostra attività nel settore delle molatrici computerizzate nel 2008 e subito abbiamo presentato a Mido la nuova molatrice Takubo E950S e il lettore FD80 e, a seguire, le versioni E950GP e E950P: specialmente la prima ha incontrato il favore del mercato insieme al lettore, tanto che, nel 2009, ci ha consentito di più che raddoppiare le ven-


strumenti

Lo staff Takubomatic insieme a Giovanna Piccaia, titolare di Optek, nello stand a Mido 2009

dite rispetto all’anno prima e tutto questo nonostante la crisi economica». In un anno difficile come quello che abbiamo vissuto l’azienda di Parma si reputa comunque soddisfatta. «Inoltre, a Mido 2009, abbiamo presentato il nostro sistema di telemolatura, realizzato in collaborazione con la Pegaso di Mestre, azienda leader nel software gestionale per le imprese di produzione e commercializzazione delle lenti, e con Gianni Bozzo della Blu Optical di Genova, che ha collaborato nello sviluppo e nel miglioramento del prodotto – sottolinea il direttore commerciale di Optek - Questo sistema di telemolatura si rivolge alle aziende di servizi per l'ottico e alle catene di negozi che vogliono centralizzare la molatura delle lenti senza penalizzare la rapidità di consegna e minimizzando gli investimenti. Possiamo quindi affermare che, fin dal primo momento, il nostro sistema di telemolatura ha

ottenuto un buon successo, confermato dalle vendite e dalle richieste di informazioni e di dimostrazioni». Quali sono le prospettive di mercato di quest’anno per un’azienda come Optek? «Nel 2010 pensiamo ancora di migliorare il nostro fatturato del 20%, puntando a sviluppare le vendite dei sistemi di telemolatura e investendo sulla qualità del prodotto, ovvero migliorandolo continuamente in funzione della dinamica del settore lenti - dice ancora Piazza - senza però trascurare le vendite dei sistemi di molatura tradizionali, che anzi verranno incrementati puntando a iniziative commerciali e di servizi innovativi, semplici ed economici, che consentono in anticipo di pianificare negli anni tutti i costi. Permetteremo così all'ottico di affrontare questi momenti oggettivamente difficili con la sicurezza che i costi non varino nel tempo e che il laboratorio di montaggio funzioni

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sempre ottimamente». «Vogliamo, inoltre, migliorare sviluppando innanzitutto quello che abbiamo attivato nei due anni precedenti, ad esempio la collaborazione con la Roman Optica, importante e dinamica azienda di lenti e servizi con sede a Roma, alla quale siamo legati da un accordo e da un fattivo e proficuo lavoro che si sviluppa sempre di più con giustificata soddisfazione per entrambi – conclude Piazza - Altre iniziative sono in cantiere per attivare nuove partnership, seguendo comunque le indicazione di un modo nuovo e moderno di fare vendita e servizi».



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