Aquariophylia 6 13

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Sabella spallanzanii Polypterus Aquascaping Mediterraneo e tropicale? Salento acquari Zoomark Conchiglie: Unio e Anodonta

Le rubriche del mese


LA RIVISTA È CLICCABILE Siamo quasi giunti all’estate, tempo in cui, tradizionalmente, i nostri lettori si dedicano ad attività più intensamente ludiche della lettura. Eppure è proprio questo il tempo in cui, con la chiusura delle scuole e l’allungarsi delle giornate, abbiamo maggiori possibilità di esplorare tutte le risorse offerte da Aquariophylia. Sapete bene che questa pubblicazione è molto più di una comune rivista cartacea, anche se le somiglia molto! Potete esplorare, approfondire, divertirvi a simulare nuove esperienze e testare nuove tecnologie. Per farlo basta cliccare! Provate a farlo con la rubrica dei link e potrete approfondire argomenti diversi, tutti molto attuali. Provate a cliccare sulle pubblicità e sarà meglio che visitare il più grande negozio di acquariofilia del mondo. Provate con le associazioni e sarete messi in contatto con tantissimi utenti che hanno i vostri stessi interessi. Insomma, cliccate ovunque sulla rivista e comunicateci poi il vostro livello di soddisfazione per questa nuova, intrigante esperienza.


AQUARIOPHYLIA European Aquarium Hobbyist Magazine www.aquariophylia.eu Mensile di informazione per acquariofili e negozianti Autorizzazione del Tribunale di Napoli nr. 7 del 7 - 1 - 2011 Anno III numero 6 giugno 2013 Edito da Papyrus Publishing COMITATO DI REDAZIONE Valerio Zupo (Direttore Responsabile) Stefano Bertoni (Struttura web) Mariagiulia Peduzzi (Grafica & Impaginazione) Rita Colognola (Segreteria di Redazione) Masimiliano Ramboni (Web Marketing) Massimo Pagni (Revisione testi) CONSIGLIO SCIENTIFICO Dott. Rita Colognola, Dott. Francesco Denitto, Dott. Luciano Di Tizio, Dott. Matteo Grassi, Dott. Mirko Mutalipassi, Dott. Valerio Zupo RESPONSABILI DI SEZIONE Mariella Bettarini (L’Acquario in Poesia) Luciano Di Tizio (Acqua dolce) Mario Loffredo (Link & Argomenti Strutturanti) Lorenzo Luchetta (NonSoloAcquari) Diego Marinelli (Aquascaping) Mirko Mutalipassi (Test & Recensioni) Antonio Piccolo (Come si fa) Stefano Rossi (Acquario Marino Mediterraneo) Roberto Silverii (Anabantidi) Luigi Storoni (Oltre il Vetro) HANNO CONTRIBUITO A QUESTO NUMERO Lucianna Argentino Carassio Aurato Stefano Bertoni IppoCampo Marco Gargiulo Francesco Denitto Luciano Di Tizio Mario Loffredo Lorenzo Luchetta Diego Marinelli Antonio Piccolo Stefano C.A. Rossi Pubblicità e Redazione: Papyrus Wezelweide 15 - NL 2727 DK Zoetermeer - The Netherlands Tel. 0031-(0)6-48154024 e-mail: aquariophylia@gmail.com Per abbonarsi gratuitamente alla rivista e riceverla ogni mese: http://www.aquariophylia.eu Gli autori sono responsabili dei pareri espressi nei singoli articoli e questi non riflettono necessariamente l’opinione della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale, di contenuti, testi, foto o filmati pubblicati in questa rivista, salvo specifica approvazione scritta da parte della redazione. Per citare gli articoli contenuti in questa rivista usare il formato seguente: Nome dell’autore e titolo dell’articolo In: aquariophylia n., anno, pag. (www.aquariophylia.eu)


AQUARIOPHYLIA

EUROPEAN AQUARIUM HOBBYIST MAGAZINE

Anno III - n째 6 giugno 2013

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EDITORIALE QUESTO NUMERO IN BREVE LETTERE IN REDAZIONE UN TUFFO, UNA FOTO: A CACCIA DI CAVALLUCCI di Marco Gargiulo “DRAGHETTI” IN ACQUARIO: I FANTASTICI POLYPTERUS di Luciano Di Tizio L’AQUASCAPING, PRINCIPI E TECNICHE PER REALIZZARE SUGGESTIVI PAESAGGI SOMMERSI di Diego Marinelli RECENSIONI & NOVITÀ: EHEIM AQUA CORNER 60 H.E.L.P. ADVANCED SOIL MICROBE-LIFT KRILL ENHANCE MILLIPUT MASTICE EPOSSIDICO OMEGA ONE MARINE PELLETS

ANCORA UN PO’ DI RAGIONAMENTO: MEDITERRANEO E TROPICALE,TUTTO IN UNA VASCA? di Stefano C. A. Rossi AQUARIOPHYLIA DA ASCOLTARE: I PODCAST DALLE ASSOCIAZIONI SALENTO ACQUARI - IL REPORTAGE di Francesco Denitto INSERTO: PESCI E POESIA, IL FASCINO DEL XVI SECOLO. Terza parte a cura di IppoCampo ZOOMARK 2013: SIAMO ARRIVATI... CORTI! VAI COL LINK. OGGI PARLIAMO DI... I PORTALI DI ACQUARIOFILIA a cura di Mario Loffredo LA RUBRICA DEL CARASSIO VECCHIA SCUOLA di Stefano Bertoni L’ACQUARIO IN POESIA: QUATTRO POESIE di Lucianna Argentino NONSOLOACQUARI CONCHIGLIE DA COLLEZIONE: ALCUNI BIVALVI DI ACQUA DOLCE di Lorenzo Luchetta COME SI FA: INTERVISTA CON IL TITOLARE DELLA DM FARM di Antonio piccolo NEL PROSSIMO NUMERO


I NOSTRI COLLABORATORI E RESPONSABILI DI SEZIONE Questa rivista si basa sul lavoro di un gruppo multidisciplinare di volenterosi che desiderano accrescere la diffusione degli acquari nel nostro paese. Possiamo affermare anzi che, in base alla struttura che abbiamo voluto imporre a questa pubblicazione, ogni responsabile di sezione abbia realizzato una sua propria rivista dedicata ad un singolo argomento. Speriamo che i loro sforzi vi siano graditi, ma attendiamo comunque da voi critiche e suggerimenti, per rendere la nostra famiglia sempre più efficiente e produttiva. Vi presentiamo dunque la squadra! VALERIO ZUPO (Direttore Responsabile) biologo, laureato a Napoli con lode. Ha frequen- tato l’Università Livre di Bruxelles per un PhD sulle reti trofiche in fanerogame marine ed ha ricevuto un Fullbright award nel 1994. È stato coordinatore di vari progetti di ricerca e tutt’o- ra svolge la propria attività di ricercatore della Stazione Zoologica di Napoli, presso il labo- ratorio di Ecologia del Benthos di Ischia (Napoli). Da molti decenni è appassionato di acquari ed ha scritto per numerose riviste nazionali, oltre a collaborare con varie riviste divulgative internazionali. I suoi interessi di ricerca sono focalizzati all’ecofisiologia dei crostacei decapodi, le reti trofiche ed i rappor- ti tra piante ed animali. Ha scritto 12 libri divulgativi sugli acquari, le malattie dei pesci, la fauna e la flora del mediterraneo. Nel campo degli acquari è particolarmente interessato agli aspetti ambientali, la gestione dei sistemi complessi, il filtraggio e la qualità dell’acqua, nonché le malattie dei pesci e gli acquari marini medi- terranei. Ha inoltre pubblicato alcuni testi sui discus ed alcuni CD multimediali sulle malattie dei discus e sulla gestione degli acquari marini e d’acqua dolce. STEFANO BERTONI (WebMaster), nato a Milano nel lontanissimo 1967, da sempre appassionato di Computer, ha iniziato quasi 30 anni or sono ad interassarsi di informatica con il mitico Commodore Vic 20; esperto in sistemi Dos, Windows, in reti informatiche, si è specializzato in assemblaggio di pc e configurazioni avanzate e sicurezza mediante configurazioni di firewall e proxy. Realizza per passione siti internet e portali per amici e parenti, gestisce 2 siti personali (www.1diabetico.net e www.food4diabete.com); da poco ha pubblicato due libri in vendita su Amazon dal titolo “Rimecelate” e ” Vi racconto il diabete”. Da venticinque anni, grande appassionato di acquariologia, adora allevare ciclidi nani del Sud America, è apparso su questa rivista anche come autore, vorrebbe continuare a farlo qualora trovasse nuovi spunti da proporre. MARIELLA BETTARINI (Responsabile Sezione L’Acquario in Poesia) è nata nel 1942 a Firenze, dove vive. Dagli anni Sessanta ha collaborato a più di 150 riviste e ha pubblicato una trentina di libri di poesia, alcuni di narrativa e di saggistica. Nel 1973 ha fondato il periodico letterario “Salvo imprevisti”, che nel 1993 ha preso il titolo de “L’area di Broca”. Con Gabriella Maleti cura la Gazebo Libri. Ha tradotto scritti di Simone Weil e curato Il libro di Alice. Nel 2008 è uscita l’antologia poetica A parole – in immagini (1963-2007) e nel 2010 l’e-book Poesie per mia madre, Elda Zupo. Sulla sua poesia sono state discusse due tesi di laurea. Sito personale: www.mariellabettarini.it Sito della rivista “L’area di Broca”: www.emt.it/broca Link all’e-book: http://www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=43 6


FRANCESCO DENITTO (Autore e Consigliere di Redazione) biologo Marino, Francesco Denitto svolge attualmente attività di ricerca presso l’Università del Salento, ove ha conse- guito la laurea in Scienze Biologiche ed il suo dottorato di ricerca in Ecologia Fondamentale. Subacqueo per diletto e professione, effettua studi sulla biologia delle grotte marine som- merse e sull’ecologia degli organismi planctonici, in particolare le meduse. È autore di svariate pubblicazioni scientifiche di biologia marina. Appassionato di lungo corso, è autore di numerosi arti- coli di acquariofilia e dedicati all’allevamento del discus. Collaboratore di riviste italiane del settore, oggi i suoi lavori sono pubblicati prevalentemente all’estero. Infatti, collabora regolarmente con le più importan- ti testate internazionali, tra cui lo storico Diskus Brief (Germania), la prestigiosa rivista americana Tropical Fish Hobbyist (TFH) ed alcuni magazine asiatici. È co-autore del libro “Trophy Discus” edito dall’america- na Cichlid Press. Relatore per conferenze sul “mondo acquatico”, Francesco è anche giudice di gara nei concorsi internazionali di discus, tra cui alcuni prestigiosi campionati in Europa ed in Asia. È stato fonda- tore del Gruppo Acquariofilo Salentino (GAS), ove riveste la carica di segretario. LUCIANO DI TIZIO (Responsabile sezione acqua dolce & laghetto) giornalista professio- nista, si occupa di acquari da oltre 40 anni. Ha spaziato in tutti i settori di questo hobby, con una particolare attenzione al dolce nostrano ed all’acquario mediterraneo. È stato tra i fon- datori dell’Associazione Acquariofili Abruzzese, della quale è attualmente il presidente, ed è stato per sette anni presidente dalla FIAAE, la Federazione che negli anni ‘90 del secolo scorso raggruppò tutte le allora numerose associazioni italiane di acquariofilia e di terrariofilia. Ha allevato e riprodotto pesci, anfibi e rettili ed ha condotto, da solo o con altri esperti, numerosi studi sul campo sulla piccola fauna italiana. Ha scritto oltre 1000 articoli per riviste specializzate, in Italia ed all’estero, oltre ad una dozzina di libri divulgativi. È stato a lungo membro del comitato di redazione e direttore responsabile della rivista Aquarium. Come erpetologo ha partecipato e partecipa a congressi scientifici con propri lavori ed è coautore di diverse pubblicazioni. MARIO LOFFREDO (Responsabile sezione Link) è nato a Napoli il 9 marzo 1967 ed è cre- sciuto ad Ischia, dove è impegnato nel settore turistico. Ama profondamente il mare ed i suoi abitanti: avvicinatosi all’acquariofilia all’età di 14 anni non se ne è mai più allontanato. Per alcuni anni i suoi acquari sono stati i classici “da salotto”, ma in breve si è accorto che il suo vero interesse era rivolto più al comportamento ed alla biologia delle specie allevate, piuttosto che al colore e alla bellezza. Da diversi anni ha concentrato i suoi sforzi nella riproduzione di specie mari- ne mediterranee. LORENZO LUCHETTA (Responsabile rubrica NonSoloAcquari) divulgatore naturalistico appassionato di piccoli mammiferi da compagnia, fauna montana, ed altri argomenti legati ad animali e piante. In merito a tali tematiche collabora con diverse riviste di settore ed ha scritto testi di cui è autore anche delle immagini. Si interessa da diversi anni come amatore di stagni naturali, acquari d’acqua dolce fredda e conchiglie. 7


DIEGO MARINELLI (Responsabile sezione Aquascaping) vive e lavora ad Avellino. Appassionato di fotografia naturalistica e acquariofilia, negli ultimi anni si è dedicato con successo all’aquascaping. Le sue partecipazioni ai più prestigiosi contest internazionali hanno sempre riscontrato ottimi risultati. Diego collabora come allestitore e consulente con alcuni importanti marchi internazionali, scrive articoli e guide sull’aquascaping e sulla gestione dell’acquario di piante per riviste e portali di acquariofilia, è chiamato a svolgere il ruolo di giudice in alcuni contest internazionali; le sue immagini sono usate nelle presentazioni di fiere ed eventi nel campo dell’ acquariofilia e in guide e cataloghi d’importanti aziende del settore. Diego racconta le sue esperienze sul suo sito/blog www.aquaproject.it. MIRKO MUTALIPASSI (Responsabile sezione Test & Recensioni) nato a Napoli nel 1983, da sempre ha coltivato la passione per il mare, la subacquea e gli acquari. Dopo una paren- tesi di studi presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, si è laureato in Biologia delle Produzioni marine. Vanta numerose esperienze lavorative presso serre di importazione di pesci e inver- tebrati tropicali e collaborazioni con aziende del settore nella realizzazione di sistemi di filtraggio per acquari marini. Ha organizzato e presenziato a numerosi convegni di acquariofilia diretti princi- palmente ai negozianti del settore. ANTONIO PICCOLO (Responsabile sezione Come si fa) nasce a Napoli nel 1960. I suoi interessi sono: le arti, le scienze e la tecnologia. Opera nel campo della fotografia, video e musica. Dopo numerose mostre, concerti e performance, nel 1984 termina il corso di studi laureandosi in Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Si trasferisce a Londra dove lavora con il regista americano Chatt Hall. Negli anni novanta si è occupato di fotografia naturalistica, ha lavorato nel campo della pubblicità, e-commerce e documentaristica. Attualmente è docente nella scuola secondaria, collabora con varie riviste on line e continua a produrre documentari e fotografie. MASSIMILIANO RAMBONI (Web Marketing) è un informatico che ha visto nascere i primi personal computer e ha visto quello che c’era prima di internet, molto prima della bolla del 2000. Già nel 1997 si occupava di sviluppo di siti internet e di Web Marketing; il tempo e l’esperienza lo hanno poi portato a gestire siti nei loro contenuti e posizionamenti nel mercato di Internet, e allo sviluppo di offerte pubblicitarie concepite per il mondo Web. Ora insieme al Web Master di www.Aquariophylia.eu è impegnato a traghettare il sito e la rivista in una nuova fase, ricca di novità e sorprese che non mancheranno di stupirvi. STEFANO CARLO ANDREA ROSSI (Responsabile sezione Acquario Marino Mediterraneo) geologo professionista, nato a Milano nel 1962, è cresciuto circondato da acquari domestici. Dopo una pausa post-universitaria ha messo i ramponi nel cassetto, ha ripreso ad immergersi con l’autorespiratore ed infine ad allestire acquari, con vasche di acqua dolce, di sole piante e, finalmente, ancora marine mediterranee, grazie ai gruppi incontrati sul web fino alla mailing list che evolverà in AIAM 8


(Associazione italiana Acquario Mediterraneo, www.aiamitalia.it) di cui attualmente è pre- sidente. L’impegno all’indipendenza, alla divulgazione e alla didattica, l’apertura al confronto ed i contatti con il mondo della ricerca sono tra gli obiettivi che considera prioritari per un’associazione di appassionati, così che un semplice hobby possa divenire anche strumento di crescita personale per tutti. ROBERTO SILVERII (Responsabile Sezione Anabantidi) abruzzese, è nato nel 1984 a Roma e vive da alcuni anni a Bologna, ove studia Medicina Veterinaria. La passione per l’acquariofilia nasce sin da bambino dall’amore per gli animali e matura poi con l’iscrizio- ne all’Associazione Acquariofili Abruzzese. Grazie a Luciano Di Tizio ed Amedeo Pardi si concentra nell’allevamento di Betta splendens, e dal 2005 si dedica alle varietà di selezione. È co-fondatore e presidente dell’Associazione Italiana Betta, che ha raggiunto proprio nell’ultimo anno traguardi importanti nella diffusione dell’allevamento delle varietà “show” di Betta splendens. LUIGI STORONI (Responsabile Sezione Oltre il Vetro) L’architetto Luigi Storoni, nato a Napoli nel 1957, si è laureato con una tesi sul recupero architettonico di Pozzuoli. I suoi interessi spaziano nel campo dell’arte dalla pittura alla fotografia, dalla computer grafica alla progettazione architettonica, con particolare attenzione all’impatto ambientale e all’ ecosostenibilità. Attualmente è docente di Liceo Artistico a Napoli.

LUCIANNA ARGENTINO (Autore) è nata a Roma nel 1962. Organizzatrice di rassegne, letture pubbliche e collaboratrice di diverse riviste, dal 1991 ha pubblicato sette volumi di poesia. È redattrice del blog “Viadellebelledonne” e ha realizzato due e-book, nel 2008 con Pagina-Zero e nel 2011 con il blog “Le vie poetiche”. MARCO GARGIULO (Autore) Fotografo e biologo marino quarantaduenne, condivide da bambino la passione per il mare con i suoi genitori, affermati fotosub di livello mondiale. Inizia ad immergersi con autorespiratore nell’estate del 1974 e inizia, undicenne, insieme al fratello Arturo, a scattare le prime foto subacquee. Partecipa con successo a numerose gare di fotografia in estemporanea e a concorsi nazionali ed internazionali. Dopo anni di lontananza dalle competizioni, nel 2009 fonda insieme ad amici subacquei il POSEIDON TEAM A.S.D., ricopre la carica di responsabile del settore Fotografia Subacquea e membro del Consiglio Direttivo. Ultimamente partecipa a numerosi campionati di fotosub, classificandosi al primo posto. Collabora con le riviste del settore, pubblicando articoli di biologia marina e reportage di viaggio. È webmaster, editore e moderatore del Poseidon Team A.S.D.

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Di ritorno da Bologna, ove la redazione si è spostata la settimana scorsa per partecipare tutta all’evento Zoomark, le idee sono confuse, indefinite. Le aspettative erano alte e la fiera si è dimostrata come sempre un momento d’incontro per gli operatori europei. Eppure nel mondo degli acquari qualcosa non ha funzionato. Non possiamo certo affermare che non ci fossero novità o che la fiera non rappresentasse, come di consueto, una vetrina espressiva nella quale identificare i trend per il futuro. Eppure quello che vediamo non ci piace. …O almeno, è diverso da quanto ci saremmo attesi. Di fatto, mancavano numerosi tra i grandi produttori italiani, quelli che generalmente realizzano gli stand più grandi e ricchi di tecnologie. Questo significa che l’acquariofilia sta cedendo il passo ad altri generi (cani, gatti, uccelli, tutti ben rappresentati in fiera)? È una domanda lecita, ma non daremo risposte affrettate. Erano presenti, comunque, alcuni grandi marchi storici, frutto del lavoro italiano (tra essi ci piace ricordare Sicce, Hydor, aquarium systems, ceab, tra gli altri) ed erano presenti i grandi marchi internazionali ben radicati sul territorio italiano (es. Eheim). Inoltre, elemento molto interessante, erano presenti tanti 10


marchi più giovani ma estremamente

Askoll, Sera, Tetra, Aquaristica, Juwell,

aggressivi, sia italiani sia stranieri.

Teco, Aquauno e tanti altri.

Insomma, tanto per essere chiari, man-

Lungi da noi dare giudizi sull’opportu-

cavano i big del calibro di Ferplast,

nità o meno di partecipare. Questo è

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ovviamente un periodo difficile, che per-

possano presto ricominciare a cavalcare

dura oramai da molti anni e le scelte

il mercato, rendendosi più presenti e ben

delle aziende potrebbero essere state

visibili, perché grandi e prosperose.

dettate da difficoltà economiche, oppure

Osserviamo ora il lato positivo della

dalla ricerca di strategie commerciali

situazione. Senza dubbio l’assenza di

diverse. Possiamo però, anzi, dobbiamo,

tante “grandi” ha reso più visibili le atti-

registrare la situazione osservata e cer-

vità delle “piccole” aziende italiane, spes-

care, per quanto possibile di trarne pre-

so molto attive, dinamiche, aggressive.

visioni per il futuro.

Infatti, nel complesso, la quantità di

Senza dubbio l’assenza di tanti “big” ha

novità tecnologiche esposte era compa-

privato la fiera di risorse importanti ed

rabile con quanto osservato nelle prece-

ha prodotto una certa delusione nei visi-

denti edizioni. L’articolo di fondo presen-

tatori. Questo a nostro avviso è male. In

te in questo stesso numero, chiarisce

un periodo complesso come quello attua-

quante cose interessanti erano presenti

le, caratterizzato da superficialità e per-

negli stand e cosa ha catalizzato l’atten-

dita di interesse da parte di negozianti e

zione dei tanti visitatori. È come se il

pubblico, un’assenza tanto evidente in

taglio (speriamo solo momentaneo) di

una manifestazione di livello europeo,

tanti grossi rami, avesse prodotto la

tenutasi proprio in Italia, non aiuta

comparsa

certo la ripresa. D’altra parte, come sud-

verdi. Saranno questi i picchetti del mer-

detto, se la scelta è stata dettata da diffi-

cato specializzato nei prossimi due anni?

coltà economiche, sarebbe stato difficile

Difficile dirlo! Di certo però le tante

fare altrimenti.

aziende che si son distinte per la qualità

L’assenza dei grandi marchi ha anche

e la quantità di nuove tecnologie messe

prodotto una minore consapevolezza, a

in mostra, vorranno fare la loro parte nei

livello nazionale, della loro importanza,

prossimi mesi, anche a seguito del suc-

delle caratteristiche dei nuovi prodotti,

cesso d’incontri che Zoomrk ha saputo

della qualità a confronto con vari compe-

produrre.

titori nazionali e internazionali. Anche

Da un certo punto di vista dovremmo

questo è, in assoluto, un male, perché

ammettere che se, come nelle preceden-

annulla il valore di tanta ricerca tecnolo-

ti edizioni, quanto osservato a Zoomark

gica e rende quasi uno spreco le risorse

definisce i trend per i prossimi due anni,

investite in sviluppo dalle intraprenden-

allora il trend più evidente è l’assenza

ti industrie italiane. Da parte nostra,

“fisica” delle grandi aziende, che lascia

dunque, ci auguriamo che le aziende ita-

spazio al prorompente entusiasmo delle

liane impegnate nel campo degli acquari,

piccole. 12

d’innumerevoli

germogli


Anche in quest’ambito eviteremo di dare giudizi di merito. Non sappiamo se una tale situazione sia auspicabile, positiva o negativa per il mercato: solo il tempo potrà dirlo. Quanto vissuto a Bologna, però, è senza dubbio un segno di cambiamento e questo sì, possiamo affermarlo con certezza, è un segnale positivo: qualsiasi nuovo equilibrio, è migliore del pantano commerciale nel quale le nostre aziende sguazzano da troppi anni a causa di una crisi che stenta ad estinguersi. In definitiva, le tante novità interessanti osservate (leggete in proposito le altre sezioni di questa rivista) e la situazione generale osservata, anche quest’anno costituiscono a nostro avviso segnali positivi, che indicano cambiamenti profondi già in atto, tali da riportare il mercato degli acquari, a livelli confrontabili con quelli di altri settori Pet, che si sono risollevati rapidamente con successo dalla crisi globale. In questo processo noi saremo, come di consueto, al fianco delle aziende specializzate che abbiano in animo la diffusione degli acquari e faremo dunque la nostra parte, perché la divulgazione seria, come per qualsiasi hobby, è un elemento imprescindibile di successo ed espansione dei mercati.


QUESTO NUMERO...

in breve

Un tuffo, una foto. A caccia di cavallucci. Questa primavera, con alcuni amici, il nostro autore si reca in acqua di mattina, a Sant’Agnello, in cerca di cavallucci marini. In questo posto, frequentemente è possibile avvistare in acqua bassa alcuni esemplari delle due specie mediterranee, alla base delle foglie di Posidonia che si trovano nella zona antistante la spiaggia. La “caccia” però, si conclude in maniera imprevista: di cavallucci nemmeno l’ombra: in compenso, un magnifico spirografo. Da qui il suo reportage… “Draghetti” in acquario: i fantastici Polypterus. I polypteridae più frequenti in acquariofilia, sono quelli appartenenti al genere Polypterus. Ne esistono diverse specie con differenza di taglia anche notevole. Quella che viene più frequentemente scelta per essere ritratta nei manuali e nelle enciclopedie del settore è Polypterus ornatipinnis. Non a caso è quella che vanta in assoluto la livrea più vistosa e colorata. La specie più comunemente importata, quindi quella più di frequente allevata, è invece Polypterus senegalus senegalus. Leggiamo con attenzione quest’articolo che non mancherà di entusiasmarci, forse fino al punto di volerci procurare qualche esemplare di questo ospite realmente inconsueto per un acquario domestico. L’aquascaping, principi e tecniche per realizzare suggestivi paesaggi sommersi. L’Aquascaping è la disciplina che permette, attraverso la conoscenza e l’applicazione di principi e tecniche, di realizzare, all’interno di acquari, delle composizioni ispirate alla natura. Nasce in Giappone, a metà degli anni ’90 e incarna lo spirito e la filosofia del Bonsai e del Giardino Zen. 14


Comincia in questo numero una nuova serie, dedicata a quest’affascinante disciplina; seguendo le istruzioni di uno specialista a livello internazionale, potremo anche noi tentare di creare il nostro angolo di giardino, reso più affascinante dalla sua natura subacquea. Mediterraneo e tropicale, tutto in una vasca? Togliamoci subito il dubbio: no! Periodicamente, ciclicamente per meglio dire, su un qualunque forum di acquariofilia mediterranea, spunta la grande idea di facilitare il popolamento della vasca mediterranea tramite l’introduzione di animali e rocce vive di provenienza tropicale, comodamente comprati in un negozio. L’autore, ferocemente (e giustamente!) contrario a questi cocktail mal riusciti, ci spiega perché, destinati a un inevitabile fallimento, vadano evitati a tutti i costi. Salento Acquari 2013 – il reportage. La nona edizione di Salento Acquari si è da poco conclusa. L’obiettivo del Gruppo Acquariofilo Salentino è stato ampiamente raggiunto nonostante il periodo di forte contrazione economica che sta penalizzando già da alcuni anni il settore hobbistico qual è anche l’acquariofilia. Vi regaliamo il reportage di questa interessante manifestazione tenutasi recentemente a Lecce. Inserto da staccare e conservare. Pesci e poesia, il fascino del XVI secolo. L’impudente teleosteo, ormai al terzo appuntamento con il suo amatissimo autore cinquecentesco, non solo si aggira in redazione, più noioso e insistente di una zanzara, tenendo occupati per ore scanner e computer. Adesso si finge anche costretto a scrivere adducendo come scusa la poca partecipazione dei lettori! Come se non fosse chiarissimo a chiunque che, in realtà, nuotando tra libri vecchi e ricerche bibliografiche si diverte pazzamente. Zoomark 2013: siamo arrivati… corti! La redazione di Aquariophylia si è trasferita in massa a Bologna, alcuni giorni fa, per raccontarvi in anteprima cos’è accaduto durante la fiera internazionale del Pet. L’evento, come si sa, è riservato agli operatori del settore ma Aquariophylia ha voluto accompagnare i propri lettori per una visita guidata degli stand dedicati agli acquari. I tempi strettissimi per la pubblicazione di questo numero, non ci hanno permesso una relazione esauriente, che viene quindi rimandata al mese prossimo. Vi offriamo però un “assaggio” in diretta: un breve reportage fotografico con link ai siti degli stand riprodotti. 15


Oggi parliamo di... portali. Aquariophylia è una rivista vera di acquari ma molti appassionati s’informano anche attraverso portali e siti web, un mezzo moderno per essere sempre aggiornati e in contatto con altri acquariofili. E allora, perché non aiutare i nostri lettori a trovare i portali più importanti e i portali stessi a trovare i nostri lettori? Seguite i link proposti dal nostro esperto e scoprite tanti modi diversi per avvicinarsi all’acquariofilia. Carassio. Il nostro pinnuto collaboratore è stato mandato in missione speciale a visitare Zoomark. Brontolone e insoddisfatto come sempre ma attento osservatore al quale nulla sfugge, ci dà la sua versione della fiera. Le novità che presenta, ovviamente, sono quelle più interessanti dal suo punto di vista. Una gustosa relazione “ittica” dell’evento. Vecchia Scuola. “Sono appassionato di acquariofilia dal lontano 1991”... Molta acqua è passata sotto i ponti, fra alti e (molti) bassi del mercato, ed il nostro autore ha avuto la fortuna di assistere al grande boom di questa passione nella nostra penisola, a cavallo fra i ’90 e il 2000. Quella è stata l’età aurea Italiana dell’acquariofilia. Così almeno esordisce il nostro autore, nel confronto tra il mercato passato e presente dell’acquariofilia. Leggiamo le sue esperienze per confrontarle con le nostre e, insieme, esaminare lo stato attuale del nostro hobby. Acquario in poesia. Le quattro poesie proposte questo mese da Lucianna Argentino

interrompono,

come sempre, per un prezioso istante, la serie di articoli tecnici e volti agli aspetti pratici del nostro hobby, regalandoci un attimo di sogno. Impreziosite da un delicato acquarello, opera di Flora Palumbo, sono da assaporare senza fretta, una dopo l’altra. Conchiglie da collezione. Notoriamente le conchiglie sono legate al mare, tanto che è nota la credenza che avvicinando l’orecchio alle loro aperture, si senta la sua voce. Tuttavia se è vero che la stragrande maggioranza dei “gusci” trova il suo habitat in ambienti di acqua 16


salata, è anche vero che esistono diverse specie che abitano le acque dolci di fiumi, laghi, stagni, fossi e canali. Continua il viaggio, iniziato ormai da diversi mesi, nel mondo delle conchiglie. Stavolta il nostro esperto ci presenta tre bivalvi di acqua dolce, non meno interessanti dei loro parenti marini. Come si fa: intervista con il titolare della DM Farm. Continua la serie di interviste dedicate ai produttori italiani. Questo mese incontriamo Gennaro Nuzzo, titolare della DM Farm, che ci parla dell’allevamento dei Discus in Italia.


In questa sezione riceviamo le vostre lettere e rispondiamo sia sulla rivista sia per e-mail. Potete scrivere semplicemente collegandovi al nostro sito web (www.aquariophylia.it) ed utilizzando l’apposito spazio lettere. Ovviamente sono accettate anche lettere ricevute per posta normale, ma in questo caso i tempi di risposta sono molto più lunghi. Nei primi numeri la rubrica avrà l’aspetto che osservate, semplice e classico. In futuro, anche grazie ai vostri contributi, cercheremo di rendere le risposte sempre più “interattive” in modo che possiate contare sul parere di vari esperti per la risoluzione dei problemi sottoposti alla redazione.

www.aquariophylia.it

GAMBERETTI Ciao a tutti, ho comprato un paio di settimane fa questo gamberetto (dalla foto non si vede benissimo) volevo sapere se qualcuno sapeva a che specie appartiene visto che in negozio non mi hanno saputo dire il nome ma mi hanno assicurato che sia un gran mangiatore di alghe. È lungo circa 4/5 cm. Maxipoppapump In effetti dire che la foto non è chiara rappresenta un vero eufemismo! Non si vede quasi nulla: da quanto riusciamo ad intravedere comunque, basandoci sulla forma delle antenne e sulle dimensioni, potrebbe trattarsi di un Macrobrachium. Se così fosse si tratterebbe di un gambero che vive in acque dolci o salmastre e si riproduce in acque salmastre. Mangia alghe ma è onnivoro, potendosi nutrire anche di piccoli pesci, che cattura grazie ai lunghi chelipedi. Purtroppo nella foto non riusciamo proprio ad intravederli. Contiamo che la serie sulla fotografia in acquario che abbiamo intenzione di pubblicare possa aiutare il lettore, e tanti altri appassionati, a realizzare degli scatti più significativi. 18


MATURAZIONE Saluti a tutti, ho da poco acquistato ad un prezzo ottimo l’acquario Boyu MT50, una vasca da 80 litri lordi. Ho già effettuato con successo diversi avvii rapidi sia per esigenze particolari che per pura sperimentazione, senza comunque mai mettere a repentaglio la salute dei pesci, mai presenti. Ho usato allo scopo diverse marche di batteri valutando nel tempo quelle migliori. Questa volta ho voluto provare il Tetra SafeStart molto pubblicizzato sulle riviste del settore e sul web in genere; promette di poter inserire immediatamente una parte dei pesci. Questa modalità comunque mi ha sempre lasciato molto perplesso. Una volta riempita la vasca con 2/3 di acqua di osmosi ed un terzo di rubinetto ho atteso che l’acqua arrivasse a circa 29 °C garantendo un buon scambio gassoso con un discreto movi-

mento superficiale, ho quindi dosato SafeStart e dopo qualche minuto inserito una piccola quantità di mangime. La vasca per il momento non contiene piante, è presente della sabbia silicea piuttosto sottile ma più grande di una sugar size, ed una radice; in effetti non ho ancora deciso come popolare la vasca. Dopo due giorni ho cominciato a fare i test dell’acqua: nitriti, nitrati ed ammoniaca sono risultati a zero, il pH a 8,25, il GH ad 11, il KH a 7, la conduttività a 330 µS/cm e la temperatura a 29 °C; quando si avvia una nuova vasca, il controllo giornaliero dell’ammoniaca dei nitriti e dei nitrati è determinante se si vuole capire cosa stia succedendo. Ho deciso quindi di inserire una piccola quantità di mangime ogni due giorni allo scopo di dare del nutrimento ai batteri. Ad oggi, sono passati 21 giorni da quando sono stati immessi i batte-

Per favorire la maturazione di un nuovo acquario l'ideale è aggiungere un paio di dosi di appositi batteri nitrificanti

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La misurazione accurata dei valori dell'acqua è fondamentale per il buon funzionamento di un acquario con invertebrati

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ri e sto ancora continuando a mettere piccole quantità di mangime ma NO2, NO3 ed NH3 continuano ad essere a zero. Nei miei precedenti avvii rapidi, dopo aver innalzato la temperatura ed inserito i batteri ed il classico pizzico di mangime non avevo “inquinato” in altro modo le vasche, limitandomi a fare controlli per rilevare il puntuale picco dei nitriti verificatosi quasi sempre tra il decimo ed il dodicesimo giorno; Tetra SafeStart pare invece funzionare veramente. Chiaramente è possibile che con la presenza dei pesci le cose potrebbero andare diversamente, considerando che defecano e rilasciano urine ed inevitabilmente una parte di mangime non viene consumata, tuttavia il fatto di inserire mangime a giorni alterni ha senza dubbio messo alla prova la biomassa batterica, che ha reagito eliminando tutti i composti azotati venutisi sicuramente a creare, l’acqua è estremamente limpida e non ha odori particolari; ho quindi gradualmente abbassato la temperatura a 26,5 °C. In fase di avvio porto sempre la temperatura a circa 29 °C per favorire la moltiplicazione dei batteri, tuttavia si verifica inevitabilmente una diminuzione del tasso di ossigeno che contrasto areando abbondantemente la vasca, questo però provoca un innalzamento del pH che poi provvedo ad alzare ulteriormente o ad abbassare a seconda delle esigenze dei pesci che popoleranno l’acquario. Per contro c’è comunque da dire che tutta l’operazione prevede dei costi significativi; oltre all’acquisto dei batteri infatti è necessario acquistare test di provata efficacia e disporre almeno di un pHmetro per stabilire eventualmente se ci troviamo ad avere nell’acqua ammonio o ammoniaca, tuttavia riempire la vasca ed immettere il consueto pizzico di mangime senza fare nulla, aspettando un mese prima di mettere i pesci, non garantisce certo che l’acquario maturi, un minimo di controllo andrebbe sempre fatto se non altro per capire quando sia possibile inserire i pesci, senza dimenticare poi che i

batteri che popoleranno la vasca vanno comunque nutriti. Esistono anche situazioni nelle quali è necessario disporre di una vasca pronta in tempi relativamente brevi; in questo caso se si dispone di più vasche è possibile prelevare l’acqua da un’acquario maturo per inserirla nella nuova vasca, nulla però ci garantisce che nella vasca dove si preleva l’acqua non siano presenti agenti patogeni e a mio avviso è sempre opportuno usare acqua nuova. In questo caso, Tetra Safestart sembra essere particolarmente efficace rendendo l’acquario maturo in tempi molto brevi. Longior RISPONDE UN LETTORE C’è incongruenza in ciò che hai scritto: un filtro che lavora bene, vuol dire che nitrifica, ragione per cui se tu dai “cibo” ai batteri devi avere come prodotto finale i nitrati. Se i nitrati sono a 0 e non ci sono piante che li hanno assorbiti, ciò vuol dire che il filtro non smaltisce il carico organico che vi è in acqua. Dunque a mio parere, con un filtro maturo i nitrati non possono essere 0 ma è necessario che vi sia una minima quantità che indica completato il ciclo dell’ azoto. Supergeko1-983 IL PARERE DELLA REDAZIONE Non conosciamo le performances del prodotto citato e ci riserviamo di testarlo pubblicamente, al più presto. Concordiamo però con Supergeko: i dati riportati non appaiono possibili. Partiamo dai valori di base: pH, GH, KH. Supponendo che l’acqua di rubinetto abbia una durezza molto elevata (20-25°d), ci pare comunque eccessivo che sostituendo solo un terzo di acqua demineralizzata il GH salti ad 11. Tanto meno si spiega il pH di 8,25, decisamente eccessivo per qualsiasi acquario d’acqua dolce. Inoltre GH e KH così elevati mal si conciliano con una conduttività di soli 330 µS, in condizioni normali. Abbiamo l’impressione che il prodotto aggiunto o qualche altro biocondizionatore possano aver modificato i valo22


Le performances dei filtri commerciali variano notevolmente anche se il loro aspetto è sempre simile 23


Gli invertebrati vagili sono molto sensibili ai picchi di ammoniaca e nitriti

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ri di base dell’acqua, producendo squilibri ionici. A meno che non si tratti di un errore di misurazione (ad esempio, nel caso del pH, a causa di un pHmetro elettronico non tarato). La parte critica però è quella che riguarda il processo di nitrificazione. Nel corso dei primi 15-20 giorni di maturazione di un qualsiasi acquario, si verificano dei processi tipici che conducono alla comparsa di un primo picco di ammoniaca, seguito da uno di nitriti ed infine di nitrati. Anche nel caso in cui si verifichino dei processi di denitrificazione (cosa di cui non siamo certi, in questo caso) si osservano i picchi di composti azotati che sono propedeutici al processo di denitrificazione in condizioni anaerobiche. Non è possibile che si misurino valori di tutti i composti azotati pari a zero e che nel contempo si produca denitrificazione anaerobica. Si tenga presente che anche i batteri denitrificanti possono svilupparsi solo in presenza di quantità sufficienti di substrato (nitrati). Anche in impianti di acquacoltura questo processo inizia solitamente quando i nitrati raggiungono almeno valori di 15-20 ppm, perfettamente misurabili mediante un qualsiasi test liquido o in cartine. Cos’è accaduto allora nel caso del lettore? Abbiamo purtroppo l’impressione che non sia accaduto proprio nulla e che, eventualmente, si siano utilizzati test scaduti o malfunzionanti. In caso contrario avremmo dovuto poter leggere la classica successione di picchi, seppure di bassa intensità. Un acquario privo totalmente di composti azotati non esiste, così come questa condizione è assente in natura. Suggeriamo quindi al lettore di verificare tutti i parametri per cercare di comprendere dov’è l’errore. Infine, suggeriamo di evitare quegli incrementi di temperatura. I batteri nitrificanti lavorano bene in range di temperatura relativamente ristretti ed in generale, a temperature superiori ai 27-28 °C divengono mobili, spostandosi dal filtro alla colonna d’acqua. L’acquario deve maturare esattamente nelle condizioni normali di lavoro, se vogliamo che i ceppi di batteri che si sviluppano si mantengano stabilmente nel filtro.

Piante e luce aiutano a mantenere i valori dell'acqua nei range corretti nell'acquario d'acqua dolce

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Innalzare la temperatura in un acquario d'acqua dolce può avere conseguenze catastrofiche sull'ambiente, specialmente se sono presenti molte piante che, di notte, consumano ossigeno

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non si disponga di moltissimo tempo per abbassare gradualmente la conduttività, senza scordare poi che i M. ramirezi sono pesci molto delicati e molto sensibili ai cambiamenti, specie se repentini, della chimica dell’acqua. C’è da aggiungere comunque che purtroppo quasi tutti i negozianti hanno l’abitudine di rabboccare le vasche con l’acqua di rubinetto aggiungendo così sali minerali ad un’acqua in cui sono già presenti in abbondanza per cui quasi tutte le loro vasche hanno conduttività altissime. Longior

ICHTHYO Saluti a tutti, circa tre settimane fa ho acquistato una stupenda coppia di Mikrogeophagus Ramirezi XL; cerco di fare sempre l’adattamento termico e chimico nel migliore dei modi ma nonostante tutto, 5 giorni dopo ho notato qualche puntino bianco sui pesci. La vasca è nuova ma ben avviata e sinceramente non mi andava proprio di usare il Faunamor e giocarmi tutta la biomassa batterica. Ho deciso quindi per il solo trattamento termico, ho usato un altro riscaldatore per portare rapidamente la temperatura a circa 31 °C ed ho leggermente aumentato la portata della pompa per increspare maggiormente la superficie dell’acqua allo scopo di realizzare un maggiore scambio gassoso per compensare la diminuzione del tasso di ossigeno causata dall’elevata temperatura. Nel giro di tre giorni, i puntini tipici dell’Ittio sono scomparsi e passati altri sette giorni ho cominciato ad abbassare la temperatura di un grado al giorno fino ad arrivare a circa 27 °C. È probabile che il problema si sia verificato a causa dell’enorme differenza di conduttività tra la mia acqua e quella dell’acquario del negoziante: 300 µS/cm contro 1300 µS/cm, rispettivamente; in queste condizioni è quasi impossibile fare un vero e proprio adattamento chimico a meno che

IL PARERE DELLA REDAZIONE La pratica di innalzare la temperatura può, in alcuni casi, rivelarsi risolutiva nei confronti di Ichthyophtyrius, un protozoo tipico delle acque dolci che colpisce generalmente i pesci sottoposti a bruschi sbalzi di temperatura. Spesso il trasporto stesso produce una riduzione della temperatura che può innescare la malattia. Questa poi ha andamento epidemico e si diffonde negli altri pesci della vasca, con la comparsa dei fatidici puntini bianchi. L’innalzamento della temperatura però non sempre funziona bene. In molti casi, dopo un primo periodo di recessione della malattia, essa compare nuovamente in forma ancora più rapida e grave. In questi casi suggeriamo l’uso di uno dei tanti prodotti a base di erbe, che oramai cominciano a diffondersi sul nostro mercato. Non danneggiano il filtro, non producono danni ambientali, ma sono molto efficaci nei confronti dei protozoi parassiti. In passato abbiamo pubblicato un articolo “link” su questo argomento e suggeriamo a tutti di utilizzarlo per approfondire questo argomento, di base, ma fondamentale per il successo di qualsiasi acquario. 30


Esistono prodotti medicinali di origine vegetale che non danneggiano l'acquario ma possono curare efficacemente le malattie dei pesci 31



Un tuffo, una foto a cura di Marco Gargiulo Continuiamo con la nuova rubrica che ci auguriamo apprezzerete, nata nel numero precedente. Un campione di fotografia subacquea ci racconta ogni mese, in modo sintetico, una sua esperienza inebriante. Lo fa con poche parole e con un bello scatto perché… una foto vale più di mille

parole.

Ci

conduce

così

nelle

profondità sottomarine che tanto spesso proviamo a riprodurre nei nostri acquari domestici. Potremo così ottenere spunti interessanti per i nostri layout marini ma anche prendere parte, virtualmente, a piccole avventure costiere. Il piatto forte resta la foto, prezioso omaggio di colui che sa farci sognare con un semplice… click!

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A CACCIA DI CAVALLUCCI! Questa primavera, con alcuni amici, vado in acqua di mattina a Sant'Agnello, in cerca di cavallucci marini. In questo posto è possibile avvistarne, in acqua bassa, alcuni esemplari delle due specie mediterranee, alla base delle foglie di posidonia che si trovano nella zona antistante la spiaggia. La "caccia" è infruttuosa, decido quindi, in mancanza di soggetti interessanti, di dedicare la mia attenzione agli spirografi, abbondanti sugli scogli isolati sul fondo sabbioso. Solo a casa, quando controllo le foto sul display 27" del mio Mac, mi accorgo che su uno di essi, sono presenti numerosi parassiti (penso copepodi?). Peccato non essersene accorti per tempo, avrei potuto fotografarli molto più in dettaglio. In futuro, presterò più attenzione a tutto ciò che mi capita sott'occhio!

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“Draghett in acquar

i fantastici

In buone condizioni di allevamento e con spazi adeguati e nascondigli, gli eventuali litigi no 36


ti� rio:

Polypterus

on sono un problema 37


di Luciano Di Tizio PESCI DAL CORPO ALLUNGATO

re in apposite tasche presenti sul dorso. Le pet-

L’atlante Mergus, preziosa opera in più volumi

torali sono peduncolate e a forma di ventaglio:

edita in Germania e tradotta in varie lingue del

l’aspetto ricorda un po’ quello delle nostre mani

mondo (in Italia ne pubblicò il primo volume la

e, in effetti, queste pinne vengono usate come

Primaris nel 1997), divide i pesci d’acqua dolce

arti quando i pesci sono costretti a spostarsi

in due grandi gruppi. Nel primo, separato dai

sulla terra ferma, tra un corpo idrico e l’altro, alla

pesci ossei propriamente detti (Teleostei), vengo-

ricerca di migliori condizioni di vita. Gli sposta-

no

e

menti, proprio come per le nostre anguille,

Chondrichthyes, trattati rapidamente perché, a

avvengono di norma negli orari e nelle condizio-

dispetto del grande interesse che suscitano in

ni atmosferiche di maggiore umidità, favorite

chi si occupa di evoluzione, sono indubbiamen-

dalle eccezionali potenzialità respiratorie. I

te poco significativi per l’acquariofilia. Vi sono

Polypteridae sono dotati di un polmone dicoto-

accorpati

Pseudo-Osteichthyes

inseriti gli storioni (famiglia Acipenseridae), i dipnoi (Protopteridae), le razze d’acqua dolce

Una vasca speciale dedicata a questi pesci

(Potamotrygonidae) e i polipteri (Polypteridae). Famiglie tutte più antiche rispetto a quelle ascritte ai Teleostei: non a caso questi pesci, in particolare alcune specie, sono spesso indicati con l’appellativo di “fossili viventi”. Storioni e razze restano tuttavia fuori portata per qualsiasi vasca casalinga per questioni di taglia, salvo brevi esperienze con giovanissimi esemplari. I dipnoi, dei quali ci siamo già occupati in un

paio

di

occasioni

sulle

pagine

di

Aquariophylia, richiedono comunque impianti di un certo impegno. Restano, per gli appassionati che amano allevare pesci inconsueti, soltanto i Polypteridae, alcuni dei quali sono comodamente ospitabili in un qualsiasi impianto medio grande. Ed è appunto di loro che oggi vogliamo occuparci. I pesci di questa famiglia hanno corpo allungato, in

alcuni

casi

persino

serpentiforme

(Erpetoichthys calabaricus), coperto da fitte squame ganoidi e da un dermoscheletro che li rende coriacei e resistenti. La pinna dorsale è suddivisa in numerosi (da 5 a 18) lobi (pinnule) ripiegabili, che possono letteralmente scompari38


mico, collegato all’intestino, utilizzato come

muso: si tratta di strutture olfattive ben funzio-

organo respiratorio supplementare. Si legge anzi

nanti, utilizzate in particolare per la caccia nottur-

in letteratura (ad esempio sul citato Atlante

na e/o in condizioni di scarsa o scarsissima visi-

Mergus), che se viene inibita la respirazione

bilità.

aerea, il pesce non sopravvive, mentre su inter-

Quando le pinne e in particolari quelle dorsali,

net ho trovato sia quest’affermazione, sia quella

sono estese, l’aspetto complessivo del nostro

esattamente contraria (“Un Polypterus cui sia

amico, è quello del lungo collo di un draghetto in

impedito di salire in superficie non muore asfis-

miniatura, da cui uno dei nomi comuni (“draghet-

siato se l’ossigeno disciolto nell’acqua è suffi-

to”, appunto) inventati dalla florida fantasia degli

ciente”) ma francamente mi sono ben guardato

appassionati.

dal compiere verifiche per scoprire chi abbia ragione...

I Polypteridae più frequenti in acquariofilia sono

La respirazione duplice, branchiale e polmonare,

quelli appartenenti al genere Polypterus. Ne esi-

non è l’unica eccezionale caratteristica di questa

stono diverse specie, con differenza di taglia

inconsueta famiglia di pesci. Tra le “stranezze”

anche notevole. Quella che viene più frequente-

vanno citati i due corti tentacoli ben evidenti sul

mente scelta per essere ritratta nei manuali e

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Per allevare questi pesci è di solito necessaria una vasca dai 120 litri in su

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Questo esemplare ha trovato spazio tana nel filtro

nelle enciclopedie del settore, è Polypterus orna-

le più ampio, è proprio Polypterus senegalus, dif-

tipinnis, non a caso quella che vanta in assoluto

fusa in tutta l’Africa subsahariana occidentale. In

la livrea più vistosa e colorata. La specie più

questo territorio vengono colonizzati bacini idrici

comunemente importata e quindi quella più di

con caratteristiche anche notevolmente diverse

frequente allevata, è invece Polypterus senega-

nei vari siti e questo rende complesso avere o

lus senegalus, accreditato di una taglia massima

dare consigli, sulle condizioni ottimali per l’alleva-

intorno ai 40 cm ma che in cattività resta di

mento in cattività. Un problema relativo, poiché

norma ben al di sotto di questa misura. La spe-

le esperienze riferite da chi li ha ospitati, almeno

cie meno impegnativa dal punto di vista della

su un punto sono sempre concordi: si tratta di

taglia, sarebbe in verità Polypterus ansorgii

un pesce estremamente adattabile, tutt’altro che

(intorno ai 29 cm), mentre il gigante del genere è

difficile da accontentare.

Polypterus endlicherii, che nella sottospecie P.e.congicus, sfiora il metro. L’una e l’altra ven-

IN ACQUARIO

gono però importate assai di rado.

Per un gruppetto di pochi esemplari (diciamo da

L’intero genere è diffuso esclusivamente nelle

3 a 6; mai allevarne uno isolato), è in linea di

regioni tropicali dell’Africa, una delle aree del

massima sufficiente una vasca dai 120 litri in su.

mondo più ricche in assoluto di pesci inconsue-

L’acquario non deve essere necessariamente

ti, una vera miniera per chi, come me, coltiva

troppo alto (30 cm andranno benissimo) e va

questa insana passione. La specie che ha l’area-

arredato con sabbia sul fondo e tanti, tantissimi 42


nascondigli rappresentati da legni, rocce sovrap-

ti e numerosi nascondigli, gli eventuali litigi non

poste, cocci e quant’altro. È consigliabile una

sono in alcun modo un problema. Al contrario la

fitta vegetazione in alcune aree della vasca ma

presunta tolleranza verso altri pesci più grandi

vanno pure lasciati ampi spazi liberi per il nuoto.

può scomparire, se gli spazi sono ristretti. Si trat-

Per il resto occorrono, un filtraggio efficiente ma

ta dunque d’informazioni da accettare con le

non eccessivamente potente, un’illuminazione

molle. Andrà comunque tutto bene, se sapremo

media (quel che basta per garantire il benesse-

offrire ai nostri ospiti le migliori condizioni possi-

re delle piante) e periodici cambi parziali dell’ac-

bili.

qua. I valori chimici non sembrano avere particolare importanza. Posso dire solo che perso-

ALIMENTAZIONE

nalmente cerco di mantenermi intorno a valori

Per l’alimentazione sul già citato Atlante Mergus

medi: pH intorno a 7, GH tra 10 e 16° d, il che

si afferma, con riferimento a Polypterus ornati-

vuol dire che uso, per il primo allestimento e per

pinnis, che sono accettati solo cibo vivo e carne;

i cambi, semplicemente l’acqua di rubinetto

sulla rete si ribadisce che si tratta di animali car-

che ho a disposizione in casa, lasciata declora-

nivori e predatori e si sostiene che vengono

re per 24 ore in un recipiente a parte. Per la

accettate prede sia vive sia morte, ma giammai

temperatura negli anni scorsi mi sono tenuto tra

cibo in fiocchi. Informazioni, l’una e le altre, che

i 24 e i 28 °C, con involontarie punte estive di

contrastano in pieno con le esperienze che ho

30-32 °C. Nello scorso inverno, grazie a un

sino a oggi accumulato e con quelle che ho

suggerimento trovato nella rete (ho letto qual-

avuto da altri appassionati che si sono cimentati

cosa come “pare che solo un drastico abbas-

nell’allevamento. I polipteri, tutti i polipteri, per

samento della temperatura possa permettere la

quel che risulta a me, possono dare qualche pro-

maturazione delle gonadi determinando la

blema nella fase di acclimatamento ma, una

riproduzione” ma non ho purtroppo annotato

volta abituati, sono veramente di bocca buona e

dove ho trovato il consiglio e non sono in grado

accettano di buon grado, in linea di massima,

di darne merito all’autore), ho provato a stacca-

qualsiasi cibo venga loro offerto, dai congelati

re del tutto il termoriscaldatore e ho registrato

agli stiks per ciclidi, dal vivo ai fiocchi.

temperature che, in casa, sono scese di giorno

Ovviamente una dieta varia ed equilibrata, resta

sino ai 16 °C e di notte eccezionalmente sino a

una fondamentale esigenza per avere animali in

13 °C (media notturna 14,5 °C). Vi farò sapere

buona salute e questo non solo per i pesci “stra-

se questo tentativo darà i suoi frutti: mentre

ni” di cui ci stiamo occupando oggi.

scrivo, siamo a fine marzo e ho da poco riatti-

L’alimentazione avviene prevalentemente sul

vato l’impianto di riscaldamento nella vasca.

fondo, ma all’occorrenza i nostri amici si sposta-

Per ora ho notato che dopo una fase di sostan-

no in tutta la vasca. Non è tuttavia loro abitudine,

ziale inappetenza, i miei polipteri ora mangiano

gettarsi a capofitto sul cibo appena l’appassio-

con… grande impegno, qualsiasi cibo sia loro

nato lo versa in vasca, il che può rappresentare

proposto.

un problema nel caso di convivenza con altre

Devo dirvi ancora che la notizia reperibile in lette-

specie più fameliche. La soluzione, in simili eve-

ratura di una notevole aggressività intraspecifica

nienze, è quella di nutrire i pesci anche a luci

(i pesci tenderebbero a mordersi tra loro) non

spente o appena prima di spegnerle, poiché i

deve preoccuparci, perché in buone condizioni

Polypterus vanno a caccia senza problemi anche

di allevamento e in particolare con spazi adegua-

al buio. 43


Gruppo di Polypterus in acquario

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L’acquario descritto nell’articolo

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LONGEVITÀ

ta una coppia che ha scacciato senza troppi

Sulla longevità posso dirvi soltanto che i tre

riguardi il terzo incomodo, costretto, suo malgra-

esemplari (due maschi e una femmina) di

do, a farsi da parte e a restare a guardare. Il

Polypterus senegalus che attualmente ospito in

dimorfismo non è evidente ma l’esperienza e l’os-

una vasca da un metro, vivono con me da oltre

servazione del comportamento, aiutano a distin-

tre lustri e sembrano avere tutte le intenzioni di

guere i sessi. In ogni caso la pinna anale è più

restare in ottima salute per tanti anni ancora. In

larga nei maschi, mentre la testa è più larga nelle

passato ho allevato in varie occasioni alcune cop-

femmine. Nel mio caso, contrariamente a quanto

pie, cedendole poi ad altri appassionati e, per

ho letto in letteratura, i due maschi sono notevol-

quel che mi risulta, sono tuttora vispe e vegete.

mente più piccoli della femmina ma non posso escludere che provengano da areali diversi, non avendo alcuna informazione certa al riguardo.

RIPRODUZIONE La riproduzione è un capitolo dolente, perché l’impresa non mi è sin qui riuscita né con i due maschi e la femmina attualmente allevati, né con altre coppie allevate abbastanza a lungo in passato. Posso dirvi dei giochi amorosi cui ho avuto spesso modo di assistere, in particolare nel periodo che va tra la primavera e l’inizio dell’estate, quando la temperatura tende a rialzarsi dopo un periodo più freddo ma a volte pure in piena bella stagione e nei primi mesi autunnali, di norma però anche in questo caso dopo un rialzo termico. Per inciso: avevo annotato nei miei appunti questo particolare ma confesso che ciò nonostante, non avevo mai pensato di provocare artificialmente un periodo meno caldo prima di leggere il consiglio su internet! Torniamo al corteggiamento: il maschio segue incessantemente la compagna, quasi la accarezza strofinandosi a lei e a volte la avvolge parzialmente col suo corpo. Spesso nuota in posizione inferiore e la tocca col muso sulla zona cloacale. La femmina inizialmente, di solito, cerca di allontanarsi ma poi, se accetta il partner, si muove all’unisono con lui e i due nuotano insieme piuttosto freneticamente, spesso con movimenti circolari e si cercano. Nelle più recenti esperienze, con due maschi e una femmina, è capitato spesso che la femmina si sia trovata a dover sopportare un doppio corteggiamento ma dopo qualche pre-

Questi pesci necessitano di spazio per nuotar

liminare sostanzialmente a tre, si è sempre forma48


Vengono deposte, ma qui vi sto dando informa-

riuscire nell’impresa bisogna rassegnarsi a resta-

zioni che purtroppo sino a oggi ho soltanto letto,

re svegli dopo aver assistito ai giochi amorosi, in

poche centinaia di grandi uova (al massimo tra le

attesa della deposizione delle uova per poterle

due e le trecento), che, a 26 °C, schiudono in 4

prelevare e accudire a parte. La notte insonne, vi

giorni, dando origine a larve che somigliano mol-

assicuro, può non bastare, perché a volte i gio-

tissimo a quelle degli anfibi urodeli, con tanto di

chi amorosi non portano a nessun risultato con-

branchie esterne. Pare che gli adulti si cibino

creto, o almeno finora per me è stato così. Prima

volentieri delle loro uova e che la deposizione

o poi spero che le cose cambino, di poter vede-

avvenga quasi sempre di notte, il che, insieme al

re uova e larve anch’io e magari persino di foto-

fatto che si tratta di pesci comunque allevati solo

grafarle. Nel caso i lettori di Aquariophylia saran-

di rado, spiegherebbe perché praticamente non

no i primi a saperlo.

ci sono segnalazioni su riproduzioni casuali. Per

re anche sul fondo 49


Il genere Polypterus è diffuso esclusivamente nelle regioni tropicali dell’Africa

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L’AQUAS


SCAPING

principi e tecniche per realizzare suggestivi paesaggi sommersi

di Diego Marinelli L’aquascaping è la disciplina che permette, attraverso la conoscenza e l’applicazione di principi e tecniche, di realizzare all’interno di acquari delle composizioni ispirate alla natura. Nasce in Giappone a metà degli anni ’90 e incarna lo spirito e la filosofia del Bonsai e del Giardino Zen. Trova presto diffusione tra gli abitanti dei grandi centri urbani, che attraverso la realizzazione di piccoli acquari di piante, riescono a soddisfare la loro esigenza culturale di rilassare la mente praticando giardinaggio, in questo caso giardinaggio acquatico. Queste creazioni, definite anche “acquari naturali” hanno l’ambizione di evocare paesaggi ideali e di essere capaci di esprimere e trasmettere emozioni vissute al cospetto della natura. Alla base dell’aquascaping ci sono conoscenze che riguardano la coltivazione di piante acquatiche e la capacità di gestione di acquari abbastanza impegnativi, in cui ci sia armonia tra ambiente ed esseri viventi. Il fine dell’aquascaping è quello di realizzare un’opera cui sia riconosciuto un valore estetico, per mezzo di forme, volumi, colori e prospettiva


Lo scopo ideale è quello di ripresentare esteticamente la complessità e il fascino di una scena naturale

L’aquascape qui ritratto trae ispirazione da un fondale di un fiume

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Le tecniche di allestimento riguardano le diverse fasi di preparazione e montaggio dell’hardscape, cioè il layout grezzo, senza acqua

Il fine dell’aquascaping è di realizzare un’opera in cui sia riconosciuto un valore estetico, per mezzo di forme, volumi, colori e prospettiva. I principi che guidano il progetto dell’aquascaper, partono dal rapporto tra uomo e natura: la scena naturale da riproporre viene subita, compresa e poi reinterpretata in base alla nostra sensibilità. Il risultato non deve essere un semplice tentativo di riproduzione e miniaturizzazione, ma una visione personale e idealizzata dell’esperienza che abbiamo vissuto. Il suo scopo ideale è quindi quello di ripresentare esteticamente la complessità e il fascino di una scena naturale: tale scena può appartenere sia alla natura sommersa (ad esempio fondali di fiumi), sia emersa (ad esempio colline, pianure, boschi e foreste). Tuttavia, nella maggior parte dei casi, riguarda scene emerse, poiché le nostre visioni ed emozioni si basano principalmente sui contatti personali, che sicuramente riguardano più la natura emersa che i fondali di fiumi o di laghi. Molti acquariofili non ammettono che in un acquario sia riprodotta una scena appartenente alla natura emersa e, per questo motivo, sono spesso disposti a criticare aspramente le nostre composizioni. Secondo noi la scena che un aquascape rappresenta, può essere interpretata

in diversi modi e l’osservatore dovrebbe rivolgere il suo giudizio al risultato finale e non al modo personale dell’autore di concepire la sua creazione. Ad esempio l’aquascape ritratto in una delle foto pubblicate in queste pagine trae ispirazione dal fondale di un fiume: nel disporre le rocce ho immaginato il senso della corrente dell’acqua ed ho cercato di evidenziarlo sia donando alla scena una certa profondità, sia potando le piante in modo che le foglie indicassero la stessa direzione. Ma tale scena può essere interpretata anche come un gruppo di rocce in montagna, in cui le foglie delle piante del prato sono piegate dal vento. Quindi credo che sia giusto affermare che, così come l’osservatore interpreta liberamente la scena, l’autore deve sentirsi libero nel concepirla. Però lasciamo stare per un per un attimo la natura concettuale dell’aquascaping e iniziamo a comprenderlo e proporlo, come un modo di rendere l’acquariofilia più dinamica e soprattutto più divertente, perché vi assicuro che è davvero una bella soddisfazione creare, animare con i pesci e vedere crescere, attraverso la vegetazione, il paesaggio anticipatamente progettato. Gli elementi di cui l’aquascaper dispone per realizzare la sua opera sono essenzialmente: - le piante acquatiche 56


- legni e radici - rocce, substrati - sabbia decorativa. Per ottenere buoni risultati sono fondamentali la conoscenza e l’applicazione delle principali tecniche di aquascaping: -TECNICHE DI COMPOSIZIONE: riguardano il lato “artistico” dell’aquascaping. Lo scopo deve essere quello di ottenere un equilibrio visivo finale del layout, osservando l’acquario dal vetro frontale. Tali tecniche ci permettono di disporre gli elementi ottenendo le giuste proporzioni e prospettiva, tenendo in considerazione fattori come dimensioni, forma, colori degli arredi e sfumature, densità delle piante acquatiche. Sono tecniche importate da altre discipline artistiche come il disegno, la scenografia e la fotografia, ma che possono adattarsi all’aquascaping, se si considera il vetro frontale dell’acquario come se fosse la tela di un quadro. -TECNICHE DI ALLESTIMENTO: riguardano le

diverse fasi di preparazione e montaggio dell’hardscape (il layout grezzo, senza acqua) e implicano conoscenze sia dei materiali, sia degli accessori usati per il corretto funzionamento tecnico dell’acquario. -TECNICHE DI PIANTUMAZIONE E COLTIVAZIONE DELLE PIANTE ACQUATICHE -TECNICHE DI GESTIONE DI UN ACQUARIO DI PIANTE Inserire le piante nel giusto modo, regolarne la crescita con fertilizzazione e potature e prevedere il modo in cui cresceranno e influenzeranno il layout, sono le chiavi del successo dell’aquascaping. La conoscenza delle piante acquatiche, dei sistemi di coltivazione e della gestione dell’acquario, rappresenta il lato “scientifico” dell’aquascaping ed appare inutile sottolineare quanto sia fondamentale possedere conoscenze di base sui fenomeni chimici e biologici che consentono la vita in associazione di piante e pesci all’interno dell’acquario.

Inserire le piante nel giusto modo, regolarne la crescita con fertilizzazione e potature e prevedere il modo in cui cresceranno e influenzeranno il layout, sono le chiavi del successo dell’aquascaping

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Lo scopo deve essere quello di ottenere un equilibrio visivo finale del layout, osservando l’acquario dal vetro frontale 58


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PRECISAZIONE SULLA DISTRIBUZIONE Vi ricorderete che nel numero precedente abbiamo recensito un prodotto della ditta americana DerKroon Mechanics: LTH100 Lanthanum Reactor. Abbiamo ora ricevuto una missiva da parte della ditta in questione, la quale ci informarci che distribuiscono in tutto il mondo e non solo negli USA e in Giappone, come da noi erroneamente ritenuto. In particolare, per il mercato europeo, il distributore si trova a Barcellona. Per tutti gli interessati quindi, pubblichiamo i dati rilevanti per mettersi in contatto con la DerKroon attraverso il sito web: http://www.derkroon.com/store/derkroon-mechanicswho-we-are/contact-us Siamo felici di comunicare questa ennesima buona notizia ad uso e consumo dei nostri lettori.

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filtri

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e novitĂ

RECENSIONI

CATEGORIA

Eheim Aqua Corner 60: mini-filtro per grandi acquari 62


Alcuni filtri sono costruiti cercando di raggiungere nuovi ambiziosi risultati. Altri sono semplicemente… intelligenti! È il caso di Aqua Corner, firmato Eheim. Il marchio è una garanzia: stiamo parlando dell’azienda che ha rivoluzionato i sistemi filtranti in acquario. Ma osserviamolo in dettaglio per comprendere meglio com’è fatto. Innanzitutto si tratta di un filtro molto compatto, adatto ad essere ospitato anche in piccoli acquari ma consigliato per vasche sino a 60 litri. Sebbene questo limite ci pare sinceramente un tantino esagerato, tenendo conto del volume dei materiali filtranti impiegati, possiamo immaginare che il filtro possa funzionare anche in vasche relativamente grandi se la popolazione dell’acquario non è eccessiva (piccoli pesci, Caridina, ecc). Il primo elemento “intelligente” è il modo in cui il flusso orizzontale viene sfruttato attraverso i materiali meccanici. La spugna è sistemate ben aderente alle griglie di entrata, per cui anche l’ingresso di avannotti e piccoli organismi diviene estremamente improbabile. Dietro alla spugna è presente poi un modulo biologico, già predisposto per ospitare un substrato Eheim ad elevata superficie. Le due azioni combinate effettivamente riescono a produrre un’efficienza filtrante elevata, nonostante le dimensioni contenute del filtro lo facciano somigliare, esternamente, ad uno di quei piccoli congegni per bettiere o tartarughiere. Niente di tutto ciò! Aqua Corner è un filtro vero, ma miniaturizzato, che combina una buona azione meccanica ad una eccellente azione biologica. La storia non finisce qui, però. Il filtro è dotato di un semplice ma efficace sistema di fissaggio all’angolo della vasca per cui basta poggiarlo e farlo slittare in basso per trovare subito la posizione corretta di esercizio. Infine, sulla testa del filtro è disposto un supporto per apposite lampade alogene. In questo caso, utilizzando il filtro e le lampade abbinate, un qualsiasi parallelepipedo di vetro diviene un acquario completo in men che non si dica. A nostro avviso questo mini-filtro si presta benissimo anche per la vasca da riproduzione e per l’allevamento di avannotti e larve. La potenza

Versatile, utile in varie occasioni, efficiente, adatto anche per vasche grandi, se il carico organico è basso

Non lo consiglieremmo per acquari di volume superiore a 15-20 litri, se sovraffollati

della pompa è regolabile e se si applica un flusso minimo, persino delle larve di pesci non riusciranno ad intrufolarsi nei materiali filtranti. Dunque un filtro per Caridina, per piccoli acquari con pesci, per la vasca da riproduzione e per quella di allevamento, nonché un sistema tutto in uno che trasforma cinque pareti di vetro in un acquario completo. Si poteva pretendere di più? A noi pare una delle cose più interessanti che siano comparse sul mercato negli ultimi tempi e per questo ci accingiamo ad effettuare su di esso un test di banco più approfondito. Nel frattempo vi consigliamo di provare voi stessi questo piccolo coltellino svizzero e di comunicarci le vostre impressioni: siamo pronti a pubblicarle. 63


arredamento

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e novità

RECENSIONI

CATEGORIA

H.E.L.P. Advanced soil: terra fertile per l’acquario 64


La sabbia dell’acquario viene generalmente considerata come un “substrato per le piante” ma esiste un fondo che possa rappresentare anche un… substrato per pesci? Questa pare l’idea di base degli ideatori dei cosiddetti “advanced soils”. In natura, a quanto pare, i pesci sono attratti da acque che contengano una certa quantità di materiale organico ed appaiono poco interessati a corsi d’acqua troppo “puri”. Lo stesso fanno le piante: crescono bene in bacini ove sia presente una certa quantità di nutrienti mentre non proliferano affatto in acque pure o su sabbie perfettamente pulite. Eppure questo è quanto facciamo in acquario: iniziamo generalmente con un fondo di sabbia ben lavata ed acqua assolutamente pulita. Inoltre i substrati puliti possono contenere sali minerali che accrescono la conduttività ed alla lunga favoriscono gli aumenti di pH mentre negli acquari d’acqua dolce spesso abbiamo bisogno di acque tenere e neutre o leggermente acide. Il substrato per pesci e piante di cui stiamo parlando aiuta per l’appunto a conservare un pH acidulo. Lo fa in modo abbastanza stabile, quindi differentemente da quanto potremmo attenderci, ad esempio, da torba attiva disposta sotto il fondo. Infatti in questo caso abbiamo delle sostanze organiche (acidi umici, ad esempio) che sono cotte ad elevate temperature insieme a piccoli granuli di carbone. Questo produce una ricopertura delle particelle attive le quali rilasciano lentamente le sostanze contenute, mantenendo a lungo il pH stabile. Inoltre, la presenza del carbone attivo aiuta ad adsorbire alcune sostanze organiche, conservando l’acqua pulita più a lungo. Questa, almeno, è la spiegazione del produttore di questo rivoluzionario substrato. Teniamo presente infine che alcuni sali, come il potassio, sono aggiunti in fase di produzione ma il substrato non contiene alcuna fonte di azoto. Per questo motivo, oltre a stabilizzare il pH e a bilanciare il contenuto salino dell’acqua, questo substrato si oppone (o almeno, non coopera!) alla produzione di alghe indesiderate. I granuli sono alquanto leggeri rispetto alla comune sabbia, ma sono anche abbastanza grandi, per cui non galleggiano nell’acqua, ma si dispongono subito sul fondo producendo un aspetto abbastanza naturale.

Stabilizza il pH, aiuta a conservare l’acquario equilibrato, facilita la crescita delle piante ed ostacola quella delle alghe

Al momento dell’installazione può produrre una certa torbidità ed in seguito tende a colorare l’acqua di bruno

Naturalmente questo substrato si pulisce come qualsiasi altra sabbia, utilizzando un aspirarifiuti o un normale sifone a campana. Appena introdotto in acquario si potrà notare una certa torbidità, dovuta alle particelle più piccole che potrebbero essere presenti nella confezione, ma poche ore dopo l’acqua assume un aspetto cristallino. Ovviamente tutte queste considerazioni, basate su informazioni ottenute da acquariofili e dallo stesso produttore, meritano di essere verificate. Pertanto, chiediamo come sempre ai nostri lettori di volerci inviare le loro personali esperienze, per confermare l’utilità di questo interessante prodotto o, eventualmente, sconsigliarlo, ove non dovesse funzionare come promesso. 65


alimenti

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RECENSIONI

CATEGORIA

Microbe-Lift Krill Enhance: all’inizio fu il batterio 66


Talvolta è fondamentale riuscire a far accettare un alimento ad un organismo acquatico, perché lo stesso non riesce ancora ad adattarsi alla vita in acquario, oppure perché contiene dei medicamenti od altre sostanze importanti per la sua salute. Eppure in molti casi i pesci sono più cocciuti dei quattrozampe nel rifiutare il cibo, talvolta sino alla morte. Ci viene incontro un prodotto realizzato dalla instancabile Microbe-Lift. L’azienda americana è oramai nota per i tanti prodotti di tipo microbiologico e non si può negare che gli esperti d’oltreoceano siano riusciti ad “ammaestrare” i loro batteri a fare quasi di tutto, dalla banale trasformazione dei prodotti azotati alla digestione rapida del materiale in decomposizione. Questa volta però hanno cambiato tema e si sono dedicati direttamente alla… educazione dei pesci! Per farlo hanno realizzato alcuni prodotti che spruzzati sul mangime riescono a modificarne completamente le proprietà organolettiche, aggiungendo dei VOC (composti organici volatili) che comunicano agli animali acquatici particolari concetti. Si sa, infatti, che in ambiente acquatico la vista rappresenta un senso secondario, rispetto alle vibrazioni ed alle sensazioni chimiche (anche se molti autori tendono ancora ad antropomorfizzare i nostri amici d’acquario!) e che molti concetti non vengono espressi mediante segni o movimenti, ma grazie al trasferimento di segnali chimici. In questo senso, gli integratori proposti dalla ditta americana segnalano ai pesci ed agli invertebrati che nei paraggi è presente una preda interessante. Quello più attrattivo è naturalmente il cosiddetto “krill enhance”, il quale produce un irresistibile odore di gambero. Sarà facile annusarlo per comprenderne il gusto da veri gourmet. In effetti, potremmo decidere di spruzzarlo sulla frittura di pesce destinata ai nostri ospiti a cena, per garantirci un successo a prescindere dalla qualità degli ingredienti! Di pari, una spruzzatina di krill su un alimento medicato potrà renderlo più interessante per i nostri ospiti e facilitarne quindi l’assunzione. Potremo poi utilizzarlo quando acquisteremo uno di quei pesci marini di cattura, che si rifiutano giustamente di vivere entro cinque pareti di vetro. In generale converrebbe evitarne l’acquisto, ma oramai sono in vasca e sarà meglio offrire loro qualcosa di veramente appeti-

Facile da usare, produce effetti immediati

Si tratta solo di un attrattivo, che non modifica la qualità intrinseca dell’alimento somministrato

toso, per favorire il loro corretto inserimento. Quindi useremo un alimento di prima qualità per garantire ai pesci sapori e nutrimento giusto, ma potremo produrre questo piccolo inganno, nel loro stesso interesse, per attrarli senza esitazioni verso la preda. Altri attrattivi ed integratori sono disponibili, come quello a base di aglio, che migliora anche la funzionalità intestinale e rende meno probabili le infestazioni da metazoi. Spruzzatelo sul cibo in fiocchi o in pellets senza timore, perché i pesci gradiranno l’odore ed il sapore. Evitate però di spruzzarlo nel vostro cavo orale, se avete un appuntamento galante, a meno che non vogliate produrre fughe precipitose ed irritate dei vostri partner. In compenso… potreste tentarne l’effetto su una bella bruschetta al pomodoro! 67


arredamento

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e novità

RECENSIONI

CATEGORIA

Milliput mastice epossidico: copia la natura e incolla l’arredamento 68


La realizzazione di un acquario ben allestito assume sempre più i caratteri di una scienza esatta. Gli stessi articoli che pubblichiamo mensilmente su queste pagine spiegano bene quali concetti dovrebbero dirigere l’allestimento e quali tecniche si possono utilizzare per tenere insieme un ambiente che deve apparire del tutto naturale, ma è composto spesso da materiali diversi come pietre, legni, sintetici. Milliput è un’azienda ben nota per la produzione di mastici epossidici bicomponenti, che possono trovare applicazione in innumerevoli campi: per piccole riparazioni domestiche, decorazioni, costruzioni e, naturalmente, in acquario. Le sue caratteristiche sono molto interessanti: indurisce rapidamente da solo, non cambia forma durante l’asciugatura, dura a lungo, resiste all’acqua ed al calore, aderisce alla maggior parte dei materiali rigidi e diviene duro come la roccia pur essendo facilmente modellabile. La novità è che ora questo materiale è disponibile in vari colori: il classico grigio, argentato, bianco, nero e color terracotta. Tutti questi colori, essendo totalmente atossici, possono essere utilizzati in acquario. Usarlo è semplicissimo! La confezione contiene due cilindretti di morbida pasta, uno di colore chiaro, l’altro della tonalità specificamente richiesta. Si prelevano porzioni di lunghezza simile dei due materiali e li si impasta con le dita, accuratamente, finché la pasta sia divenuta morbida ed omogenea. A questo punto si può applicare nel punto da incollare e si fa aderire subito l’altra parte (ad esempio una pietra o un corallo). Il mastice impiega alcune ore per indurire, durante le quali gli oggetti non devono essere spostati. Al termine del processo esso diviene molto duro e può essere persino lavorato, forato con un trapano o utilizzato per ulteriori costruzioni. In generale non affermeremmo che questo mastica sia dotato di straordinarie capacità adesive. Si lega bene a qualsiasi materiale ma non è una colla. Quindi non si può pretendere, ad esempio, che aderisca bene a legni umidi o che resista a trazioni estreme. Si tratta piuttosto di un materiale da utilizzare per riempire, per collegare, per tenere insieme degli oggetti sovrapposti. Le

Facile da usare, adatto per ogni materiale, modellabile a lungo e lavorabile

Impiega alcune ore per indurire

colorazioni naturali permettono di usarlo su materiali diversi rendendolo quasi invisibile, se necessario, ma anche di utilizzarlo in maniera decorativa per produrre forme definite, lavorandolo poi con carta smeriglio e trapano o fresa. Insomma, si tratta di un materiale che in acquario può fare la differenza tra un arredamento solito e precario, rispetto ad un ambiente omogeneo e stabile. Dati i costi ridotti e l’estrema facilità d’uso consigliamo di testarlo e di comunicarci i risultati, eventualmente inviandoci le foto di quanto realizzato. Saremo felici di pubblicarle per mettere ancor meglio in evidenza, grazie alle vostre esperienze, i lati positivi e negativi di questo prodotto troppo spesso sottovalutato dagli appassionati. 69


alimenti

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e novitĂ

RECENSIONI

CATEGORIA

Omega One Marine pellets: profumato, delicato, appena pescato 70


Gli alimenti per pesci costituiscono uno degli elementi fondamentali per ogni acquario: non solo servono a rafforzare le difese immunitarie dei pesci e a stimolarne la riproduzione, ma rappresentano per i pesci stessi un “premio” importante e per l’acquariofilo un momento di piacere puro. Eppure troppo spesso proprio la qualità degli alimenti viene sottovalutata. Marchi molto noti propongono pellets e fiocchi prodotti, fondamentalmente, con farine di pesce e vari ingredienti di qualità discutibile. Il risultato è facilmente verificabile all’olfatto: mangereste voi stessi uno di questi alimenti, se non foste tremendamente affamati? In effetti è quello che accade ai nostri pesci, che devono “abituarsi” alla dieta loro offerta. Vengono presi per fame! Qualsiasi cuoco potrà confermare un concetto di base: la riuscita di una buona ricetta dipende dalla qualità degli ingredienti. Lo stesso concetto vale, evidentemente, per i nostri pesci d’acquario, anche se sono pochi i produttori, specialmente tra quelli più noti, ad aver applicato questa regola. Per fortuna ci ha pensato Omega-One, che storicamente è impegnata in questa meravigliosa missione di gusto: offrire ai pesci d’acquario alimenti succulenti, basati sull’uso di prodotti freschi di prima qualità. L’azienda americana prende inizio dalla passione di un pescatore di salmoni, che decide di utilizzare le carni dei pesci appena pescati per produrre dei mangimi da destinare ai nostri amici d’acquario. Le ricette vengono poi completate con l’aggiunta di gamberoni, aringhe fresche, calamari, vongole, caviale di salmone. Il risultato è sconvolgente: i pesci perdono letteralmente la testa di fronte a miscugli di questo tipo! La ricetta viene allora bilanciata utilizzando piccole quantità di frumento, alghe e vitamine. Si ottiene così un cibo non solo bilanciato e nutriente, ma anche incredibilmente “vero”, che i pesci riconoscono come il vivo. In questo caso, ovviamente, non è necessario “abituare” i pesci all’alimento artificiale, perché esso corrisponde perfettamente a quello naturale. Tutto quanto sopra descritto è facilmente comprensibile avvicinando il nostro naso al barattolo

Invitanti, basati su ingredienti naturali freschi, bilanciati, naturali

Non contengono attrattivi artificiali ed alcuni pesci sempre vissuti in cattività potrebbero non riconoscerli alla prima somministrazione

di alimento secco: provate a fiutare e noterete una sensazione di piacere marino, non il solito disgustoso odore di malsane farine di pesce. Provare per credere! Certo un alimento di questo tipo, fatto con pesci freschi e vongole vive, costa più di un mangime. Ne vale la pena? Dipende da cosa intendiamo per “acquario”. Se vi interessa semplicemente tenere in vita i vostri pesci continuate col solito cibo in scaglie. Marche ben note vi proporranno menu abbastanza nutriente e salutari, anche se non proprio… invitanti! Se invece volete premiare giornalmente i vostri pesci ed offrire loro dei pasti decenti, proprio come fareste con gli ospiti di casa vostra, allora dovete proprio testare questi alimenti Omega-One. 71


A livello morfologico, ci sono similitudini a volte sconcertanti per il profano, tra mediterraneo e mari giapponesi

Ancora un po’ d

mediterraneo tutto in un 72


di ragionamento:

o e tropicale, na vasca? 73


di Stefano C.A. Rossi Togliamoci subito il dubbio: no! Periodicamente,

tamente fattibile e dà un valore aggiunto, soprat-

ciclicamente oserei dire, su un qualunque forum

tutto culturale, alle nostre vasche. Ma non ne

di acquariofilia mediterranea, spunta la grande

facciamo solamente una questione di purismo o,

idea di facilitare il popolamento della vasca medi-

peggio, di snobismo.

terranea tramite l’inserimento di animali e rocce

Anche se alcune specie sono naturalizzate da

vive di provenienza tropicale, comodamente

tempo, come la Caulerpa racemosa e la C.

comprati in un negozio. Molti neofiti, scoraggiati

taxifolia, è fuori di ogni dubbio che qualcuna delle

dalle proprie abilità di pescatori, lontani da por-

specie lessepsiane (entrate cioè dal canale di

ticcioli dove contattare pescatori professionisti,

Suez progettato da Lesseps) o più aliene, entra-

inabili all’uso di maschera e pinne o semplice-

te con navi e carichi da mari più lontani o peggio

mente pigri, arrivano a questa soluzione. Spesso

immesse volontariamente (pensiamo alle “von-

lo fanno anche pensando alla cosiddetta “tropi-

gole” provenienti dalle Filippine), sia dannosa,

calizzazione” del Mare Mediterraneo, che da

per la biodiversità endemica, per gli ecosistemi

quando è stato aperto il Golfo di Suez ha comin-

mediterranei e qualche volta anche per la salute

ciato a ricevere migranti dal Mar Rosso, più qual-

umana: ricordiamo ad esempio l’alga unicellulare

che ospite proveniente da più lontano per vie

Ostreopsis ovata, che ogni tanto spedisce

misteriose. Infatti, dopo la costruzione della diga

numerosi bagnanti al Pronto Soccorso.

di Assuan, si è verificata una drastica riduzione

Con questi precedenti, alcuni biologi esprimono

della plume di acque dolci prodotta dal delta del

il timore che si possano creare adattamenti di

Nilo in Mediterraneo, che funzionava come uno

specie algali, batteriche o di parassiti, con esiti

sbarramento dividendo il Mediterraneo Orientale

potenzialmente devastanti, una volta immessi in

da quello Occidentale, costituendo un’efficace

mare per 1000 motivi diversi. Questo è uno dei

barriera per tutte le specie che mal tollerano i

motivi per cui le specie “aliene” sono studiate e

cambiamenti di salinità; in questo modo non solo

monitorate; molti laboratori universitari e provin-

le coste mediorientali ma anche quelle italiane,

ciali, mantengono monitorato il territorio intorno

hanno iniziato a ricevere sempre più ospiti esoti-

agli aeroporti (ad esempio perché le larve di zan-

ci, complice anche un lento ma indubitabile

zara non portano il plasmodio della famigerata

riscaldamento delle acque. Cosa ci sarebbe di

malaria via nave, ma gli adulti via cargo aereo

male, quindi, a inserire animali tropicali in un

carico di frutta potrebbero); così altri laboratori,

acquario mediterraneo?

prevalentemente ASL, controllano le acque. La

In seno all’Associazione Italiana Acquario

citata Ostreopsis ovata oramai è diffusa dalla

Mediterraneo abbiamo sempre contestato que-

Liguria all’Adriatico e, in particolari casi, ha dato

sta pratica.

problemi alla salute pubblica; uno dei timori di

Da un certo punto di vista, ci piace l’idea di una

futuri problemi sono le fioriture di dinoflagellati,

vasca realmente ecosistemica, che rappresenti

che rendono tossico il pescato in alcune zone

cioè un ecosistema il più completo possibile dai

oceaniche (altro motivo di controllo). Alcune spe-

batteri ai pesci; con i fondali vicino a casa o

cie introdotte non hanno praticamente nemici

comunque a portata di macchina, la cosa è cer-

naturali o “controllori”: è già successo con un’al74


Senza dubbio, a livello morfologico, può essere difficile a un non esperto differenziare alcuni animali tropicali dai cugini mediterranei

75


Ci piace l’idea di una vasca realmente ecosistemica, che rappresenti cioè un ecosistema il piĂš completo possibile dai batteri ai pesci

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77


ga, la C. taxifolia, immessa incidentalmente e

re realmente cosmopoliti, come l’Actinia equina

dannosa per la ripresa dell’ecosistema della

e realmente adattabili, ho memoria di stragi di

Posidonia oceanica e con un mollusco, lo

ricci di mare (es. Sphaerechinus granularis), stel-

Strombus persicus, che sta soppiantando, nel

le di mare (Echinaster sepositus e Hacelia atte-

Mediterraneo orientale, ampie popolazioni di

nuata), cerianti, ma anche i celenterati Astroides

gasteropodi… e se a un certo punto arrivasse un

calycularis e Cladocora caespitosa, tanto per

parassita pericoloso per i branzini e le orate?

fare degli esempi. Se i ricci di mare erano inseri-

In generale è perfettamente plausibile, che batte-

ti soprattutto col desiderio di fare pulizia delle

ri più tipici di aree tropicali o protozoi o altre

alghe filamentose, degli altri animali si tentò di

“bestioline” del genere, dopo mesi di vita in un

farne un uso vero e proprio in sostituzione dei

acquario mediterraneo generazione dopo gene-

cugini tropicali. Molti negozianti si diedero da fare

razione, abbiano mutazioni diventando adatti alle

intravedendo un lucroso guadagno; ad esempio

temperature fredde del nostro mare. Soprattutto

gli Astroides venivano spacciati per tubastree

in località costiere, non è così raro che l’acqua di

tropicali. Peccato che tutti questi animali, tenuti a

uno scarico possa tornare a mare senza transi-

temperatura costantemente alta, dopo due, tre,

tare da un impianto di depurazione, dove le con-

quattro mesi, muoiono. A volte meno, a volte più

dizioni sono senza dubbio più difficili; ma soprat-

ma non si arriva nemmeno a parlare di mera

tutto succede spesso che per un qualche pro-

sopravvivenza; in generale sono tutti organismi

blema, gli ospiti di una vasca tornino a mare. Ed

metabolicamente adatti ad avere una stagione a

ecco che la “bestiolina”, ma anche l’alga unicel-

bassa temperatura, anche se possono superare

lulare adattata, finisce in mare e combina qual-

picchi estivi caldi. Senza dubbio, a livello morfo-

che disastro; ricordiamo sempre i già citati dino-

logico, può essere difficile a un non esperto dif-

flagellati che rendono tossico il pesce anche in

ferenziare alcuni animali tropicali dai cugini medi-

acque oceaniche. Sappiamo che con i virus suc-

terranei ma ciò non vuol dire che siano intercam-

cede regolarmente e più velocemente. L’HIV era

biabili: un concetto di specie più moderno non è

un virus delle scimmie in Africa centrale, spesso

morfologico ma include un’idea di popolazione e

cacciate come selvaggina: dai e dai si è adatta-

intercomunicazione geografica. A livello morfolo-

to; lo stesso per molte forme d’influenza in estre-

gico, ci sono similitudini a volte sconcertanti per

mo oriente.

il profano, tra mediterraneo e mari giapponesi da Acquario

un lato o tra Mar rosso e Caraibi dall’altro; il che

Mediterraneo, abbiamo sempre giudicato,

non significa che sia sensato o auspicabile rime-

comunque, eticamente scorretto mescolare

scolarli.

organismi mediterranei e tropicali. Ci siamo bat-

A parte le leggi che proteggono alcune delle spe-

tuti e abbiamo fatto comunicazione per anni

cie citate, c’è l’osservazione oggettiva che il

contro questa prassi, che apre la strada, nella

tasso di crescita degli organismi mediterranei, è

mentalità comune, anche al fatto inverso, cioè

almeno di un ordine di grandezza più lento

che organismi med possano andare in vasche

rispetto ai tropicali, per cui anche un prelievo ille-

tropicali. Negli anni ‘70, sono stati massacrati

gale destinato a inserirsi nel vasto mercato delle

animali in migliaia di vasche per questo esperi-

vasche reef, si tradurrebbe in una devastazione

mento inverso, cioè inserire “gratuiti” organismi

senza precedenti. A un certo punto, negli anni

mediterranei, in vasche tropicali. A fronte di raris-

’80, questa voglia di esperimenti insani a spese

simi esempi di animali che possiamo considera-

di organismi viventi, si è rarefatta, ritengo princi-

Come

Associazione

Italiana

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Negli anni recenti si è anche letto su qualche forum, dell’uso disgraziato di Hacelia attenuata, bella stella mediterranea, da introdurre in vasche tropicali

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Abbiamo sempre giudicato, comunque, eticamente scorretto mescolare organismi mediterranei e tropicali

80


81


palmente grazie alla crescita e alla maturazione

Adesso, per fortuna, ci poniamo un dubbio etico

del mercato “reef”: dalla diffusione del metodo

che negli anni ’70 non si poneva.

berlinese, i migliori risultati in termini di crescita in

Parliamo di acquari che abbiano una sostenibi-

vasca, riproduzione e mantenimento, hanno

lità ecologica intrinseca, cioè non solo di

consentito di sviluppare un mercato di alleva-

vasche riempite con i residui dei danni collate-

mento, con calo sensibile dei prezzi. La migliore

rali della pesca ma vasche che vanno avanti da

informazione ha fatto sì che gli appassionati

dieci – quindici anni con gli stessi animali,

desiderassero quelle determinate specie e non

magari con un occhio all’ottimizzazione dei

animali a caso. Sono ancora presenti, curiosa-

consumi energetici. Nell’ottica di sviluppare un

mente, sacche persistenti di “mischionisti”, a dif-

discorso di acquariofilia moderna e consapevo-

fusione regionale e questo resta un mistero per

le, fare esperimenti e “mischioni” proprio non è

noi mediterraneisti. Negli anni recenti si è anche

ammissibile.

letto su qualche forum, dell’uso disgraziato di

E poi, fatto non banale, noi mediterraneisti siamo

Hacelia attenuata, bella stella mediterranea, da

tra i pochi acquariofili fortunati, a poterci permet-

introdurre in vasche tropicali, per debellare un

tere l’allestimento di splendide vasche che siano

qualche infestante con la coscienza che la stella

dei veri esempi degli ecosistemi naturali, a

ha vita breve: considerando che è una specie

cominciare dai batteri della sabbia, dalle rocce,

protetta, tale atteggiamento qualifica da solo i

all’acqua, ai pesci: abbiamo proprio bisogno di

sedicenti acquariofili.

confezionare pastrocchi?

Alcune specie introdotte non hanno praticamente nemici naturali o “controllori” 82



Aquariophylia

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da ascoltare

Aquariophylia fa un altro passo avanti nel suo percorso multimediale e diviene fruibile in svariate nuove occasioni. Sino a pochi anni fa per leggere una rivista avreste dovuto, per l’appunto… leggerla! Oggi potete persino ascoltarla. Grazie ai podcast che stiamo preparando per voi, infatti, potrete gustare la rivista in numerose nuove occasioni: mentre siete in tram, utilizzando le comode cuffiette del vostro lettore mp3, in auto, inserendo una schedina di memoria nella vostra autoradio, quando siete in cucina con le mani bagnate, utilizzando lo stereo di casa, oppure quando siete sotto la doccia, scaricando il file mp3 sul vostro tablet con altoparlante. Insomma, non avete proprio più scuse per ignorare i dettagli della riproduzione di Polypterus e potrete non perdere nessuno degli articoli, nè un secondo del vostro prezioso tempo. Per ora solo alcuni articoli sono stati trasformati in podcast a scopo sperimentale, e si trovano facilmente accedendo al nostro sito web. In futuro molti più articoli in ogni numero saranno trasformati in file audio e potranno essere fruiti anche accedendo dalla pagina web dei podcast Apple. Come fare? Semplicissimo: basta accedere al sito aquariophylia.it e scendere un pochino in basso col mouse, per visualizzare l’icona “podcast”. A questo punto avrete a disposizione un primo elenco di articoli da ascoltare. Saremo felici di conoscere il vostro parere su questo nuovo servizio e, naturalmente, le vostre critiche. Comunque sia, si tratta di un modo aggiuntivo di accedere ai nostri contenuti e siamo felici di essere la prima rivista al mondo che lo offre, per quanto riguarda gli acquari. Ma ne vedrete ancora delle belle, anzi, ne ascolterete delle ottime!

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In questa sezione diamo voce a tutte le associazioni acquariofile che vorranno partecipare alla vita della rivista. Non ci sono regole (a parte la legislazione vigente!) perché si tratta di spazi autogestiti. Ogni associazione dunque è libera di inviare ogni mese “la propria rivista”, fatta proprio come vorrebbe. Potrà servire alla campagna associativa, a pubblicizzare la prossima mostra di acquari, a tenere piccoli corsi di acquariofilia o semplicemente a mostrare la foto del socio del mese. Per noi l’importante è dare voce alle associazioni acquariofile, per creare una rete fitta di contatti tra gli acquariofili italiani. E saremo dunque fieri di partecipare a questa missione, anche semplicemente facendo da tramite tra associazioni e lettori. Per ora il numero di associazioni acquariofile che partecipano all’iniziativa potrà essere ancora piccolo. Ma contiamo sul vostro spirito “imprenditoriale” per invadere la rivista con una valanga di notizie dalle associazioni. Forza: è giunto il momento di partecipare, di espandersi, di cooperare!

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A.I.B. ASSOCIAZIONE ITALIANA BETTA III Italian Betta Show A.I.B.: c’è sempre più Italia nel panorama europeo dei Betta Nel secondo week-end di Maggio si è tenuta, presso l’Azienda Agricola Robustelli – AcquariShop di Ranco (VA), la terza edizione del concorso internazionale dedicato ai Betta splendens, organizzata dall’Associazione Italiana Betta. Un’edizione all’insegna del bel tempo e di una grande partecipazione italiana: quest’anno infatti erano ben 15 gli allevatori nostrani in gara su oltre 30 partecipanti e ben quat-

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tro esordienti sono andati a premio, in una competizione che ha visto presente la maggior parte dei migliori allevatori della scena europea e il thailandese Sarawut Angkunanuwat. Con questo show gli allevatori italiani che tramite AIB hanno partecipato e vinto nel circuito internazionale salgono a 17, per oltre 150 premi di categoria raccolti in tre anni sia in Italia sia all’estero. Un risultato che corona una stagione entusiasmante, impreziosita da altri due eventi: il premio preso a Marzo a Friedrichshafen da due nostri storici allevatori, il ligure Andrea “topo” Queirolo e il lombardo Alberto “Alby” Montalbetti, classificatisi tra i 20 Top European Breeder 2012-13 e la prima partecipazione di due italiani come giudici apprendisti alle principali manifestazioni internazionali dell’anno. La presenza a Ranco del tedesco Peter Barwäld e dello svizzero Rajiv Masillamoni – due dei nomi più noti al mondo nel campo dei Betta - ha sancito il ruolo di nazione emergente dell’Italia nel contesto europeo dove i nostri allevatori hanno ormai raggiunto nelle classi Halfmoon e Plakat dei livelli di qualità assoluti. Sempre a Ranco ha inoltre coronato un triennio di grande lavoro, il croato Josip Kevari, che proprio qui, nel 2010, aveva esposto per la prima volta i suoi pesci sulla scena internazionale. Durante il III Italian Betta Show Josip ha superato l’esame di giudice IBC, primo nel suo paese e tra i pochi in Europa. Accanto al concorso, sempre più spazio è stato dedicato alla mostra delle specie di Betta diverse dallo splendens: i cosiddetti “selvatici” - che però più propriamente chiameremo “non selezionati”, trattandosi di esemplari riprodotti in cattività con il preciso scopo di non alimentarne la cattura in natura. Queste specie sono sempre più allevate in Italia ed attraggono appassionati autentici che oltre ad apprezzarne la bellezza e il comportamento particolare, mirano a preservarle e riprodurle nel massimo rispetto delle loro origini naturali e della loro biodiversità. Anche questo ramo della “bettofilia”, completamente diverso da quello dell’allevamento selettivo per i concorsi, può aprire un mondo intero di esperienze straordinarie ed emo-

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zionanti per chi vi si addentra e quest’anno i soci di AIB hanno esposto dodici specie diverse in allestimenti estremamente curati, realizzati appositamente per la mostra dalla romana Ilaria Tarquini, con il contributo dello sponsor Anubias. Tra gli esemplari più belli si sono distinti una coppia di Betta channoides, che si è accoppiata senza alcuna ritrosia proprio durante la mostra, e due coppie di straordinari Betta macrostoma, pesci estremamente rari ed esigenti, riprodotti a Venezia con grande perizia dal socio Riccardo della Pietà. Tornando ai Betta splendens da concorso, tra gli esemplari più belli spiccavano numerosi Halfmoon white platinum, rossi e butterfly, molti Show Plakat salamander e orange o black dragon, un numero sempre crescente di Crown Tail Plakat e di Traditional Plakat. Numerosi ed effervescenti sono stati gli scambi di esemplari tra gli allevatori presenti, una delle ragioni fondamentali di questo genere di eventi che consentono a tanti nuovi appassionati di avvicinarsi all’allevamento di questi animali partendo con gli esemplari più adatti. La cerimonia di domenica ha poi consentito ai vincitori di tornare a casa con meritati premi per se (coppe e coccarde) ma soprattutto per i pesci grazie agli speciali mangimi offerti dallo storico sponsor Blue Line. Tre anni di impegno da parte di tanti soci AIB e la straordinaria ospitalità della famiglia Robustelli hanno posto ormai le basi per un evento di grande livello che merita di essere visitato anche da chi non ha una predilezione per i Betta, ma solo una grande passione per gli animali e l’acquariofilia. L’aria che si respira nelle serre di Ranco in questi giorni è infatti unica e irripetibile. Per fortuna, pur senza ripetersi mai identica, quest’aria si ricrea ogni anno in modo ogni volta nuovo e diverso in tarda primavera. Quindi arrivederci a tutti all’anno prossimo di questi tempi per il IV Italian Betta Show. E per chi non può proprio aspettare, il 7 e 8 Settembre a Piacenza per l’AcquaFestival.

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A.I.K. ASSOCIAZIONE ITALIANA KILLIFISH Giugno 2013 Il ventunesimo congresso AIK è andato benissimo! Non eravamo in tanti nella giornata del sabato, forse molti avventori si sono spaventati per il tempo pessimo (freddo e pioggia), ma la Domenica è stata splendida sia dal punto di vista meteorologico sia per le persone presenti! Le relazioni sono state interessantissime, quella di domenica spostata al sabato ma verrà posta come PDF sul sito a breve! La cena sociale del sabato sera è sempre una festa! Grazie ai titolari della trattoria del Cacciatore di Cà Bertacchi , Viano (RE) per il servizio ottimo e abbondante. Il numero di pesci e la qualità è stata eccellente, peccato per le perdite che ci sono state durante il trasporto. Grazie a tutti i presenti, chi ha inviato i pesci, a Kiril che ha inviato gratuitamente 15 pacchi di uova e grazie soprattutto agli sponsor che come ogni anno ci hanno mandato moltissimi premi e a cui saremo sempre grati: Aquarialand, Eschematteo, Prodac, SHG, Tetra e La casetta in canadà. Per i link ai siti dei nostri sponsor visitate il nostro sito www.aik.it. Il prossimo appuntamento è per PET FESTIVAL http://www.petsfestival.it/ il prossimo 7-8 Settembre, nei prossimi numeri aggiornamenti!!! A presto Stefano Valdesalici

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BETTAITALIA.IT Un caloroso saluto anche questo mese ai lettori di Aquariophylia! Per prima cosa, come sempre, vogliamo ricordarvi i nostri link, dove potrete seguirci: Il nostro sito internet, BettaItalia.it : http://www.bettaitalia.it Il nostro forum: www.bettaitalia.it/bettaforum Il nostro canale Video su YouTube: http://www.youtube.com/BettaItaliaVideo La nostra pagina Facebook: http://www.facebook.com/BettaItalia.it Il nostro profilo Facebook: http://www.facebook.com/betta.italia La nostra e-mail: info@bettaitalia.it Sul nostro sito a parte i tantissimi articoli che pubblichiamo costantemente, è iniziata la pubblicazione di una serie di interviste fatte ai personaggi storici e/o fondamentali della bettofilia Italiana. A noi sta particolarmente a cuore la storia della bettofilia Italiana, che abbiamo visto nascere e crescere e poiché spesso i veri meriti di chi ha fatto grande questa passione in Italia sono dimenticati, con questa serie d’interviste ai personaggi che riteniamo siano stati e sono i più importanti, cerchiamo di rendere merito al loro contributo nella bettofilia italiana. Nelle foto: alcune delle foto partecipanti alla consueta esposizione fotografica, tenutasi dal 15/04/2013 al 15/05/2013 sul nostro forum

Proprio a seguito di questo nostro impegno nel sostenere chi lavora per passione per la bettofilia italiana, e per riconoscerne i meriti altrui, BettaItalia.it è lieta di annunciare che sta sostenendo al 100% il lavoro dell’associazione AMBI, che sta organizzando il 1° International 92


Betta Show AMBI/IBC; noi riconosciamo questo grande evento nella sua enorme importanza per la bettofilia Italiana, e lo sosteniamo collaborando. L’evento si terrà durante la mostra NapoliAquatica 2013 e invitiamo tutti gli allevatori a preparare i propri Betta e a partecipare; anche nostri allevatori parteciperanno con i loro Betta, quindi sarà una bellissima competizione.

Betta splendens – L’esperto risponde Anche questo mese, nell’ambito di questa piccola rubrica, vogliamo selezionare tra i tanti messaggi ricevuti uno tra i più significativi, la cui risposta crediamo possa essere di interesse per tutti gli appassionati di Betta. (domanda ricevuta via e-mail) Lorella da Roma chiede : Vorrei allestire il mio Nano Cube con un Betta splendens maschio e delle caridine , potete consigliarmi quale specie mettere? La risposta del nostro Esperto: Ciao Lorella, molte specie di caridine non sono indicate per essere allevate con i Betta, perché possono attaccarle, ma questo spesso dipende dal carattere del Betta. Per esempio, spesso caridine piccole come le red cherry, vengono attaccate, invece caridine più grosse come le japonica sono ben tollerate, o anche gamberi come gli Atyopsis mollucensis convivono benissimo con i Betta. BettaItalia.it sta lavorando a delle fantastiche sorprese che non riguarderanno solo il suo sito e internet ma andremo molto oltre con delle idee di interesse internazionale nel settore, quindi continuate a seguirci che ne vedrete delle belle! Da BettaItalia.it un caloroso arrivederci al prossimo numero di Aquariophylia

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GAF - GRUPPO ACQUARIOFILO FIORENTINO Progetto del Gruppo Acquariofilo Fiorentino e Fish Tank Lab: continua l’iniziativa per promuovere i QR code per i pesci nei negozi! Dopo un periodo di sperimentazione è partita con ottimi risultati l’iniziativa di mettere, sulle vasche di esposizione nei negozi di acquariofilia, delle piccole schede con il nome, la foto del pesce ed un QRcode abbinato, in modo che con un qualsiasi smartphone iPhone o Android, insomma quegli apparecchi abilitati alla lettura di quel tipo di codice, si possa andare direttamente a una pagina in rete dove ci sono tutte le informazioni relative a quel pesce! I primi negozianti amici che hanno accettato di provare questo sistema ci hanno aiutato a migliorare le schede, che sono state modificate rispetto ad una prima versione, ingrandendo l’immagine del pesce, scontornandola per darle maggiore risalto e, soprattutto, plastificando le singole schede che adesso non hanno problemi con umidità o schizzi d’acqua provenienti dalle vasche.

Esempio di scheda con codice QR: Aulonocara baenschi

Usare le nostre schede per il negoziante vorrà dire avere meno spiegazioni da dare, specialmente nei momenti in cui il negozio è pieno, e per gli appassionati sarà un modo per avere le informazioni al volo e poter, quindi, scegliere in maniera più oculata gli ospiti o le piante da mettere nel proprio acquario. Oltre a questo avere una piccola scheda con una figura del pesce abbinata al nome consentirà al cliente di capire immediatamente quale pesce sta osservando in vasca, senza domandarsi quale sia fra quelli generalmente elencati con il prezzo su ogni vasca. Il progetto è del Gruppo Acquariofilo Fiorentino in collaborazione con FishTankLab.com ma è

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Leggendo il codice QR con un qualsiasi apparecchi abilitato (smartphone iPhone o Android), si può andare direttamente a una pagina in rete contenente tutte le informazioni relative al pesce corispondente

aperto alla collaborazione di chiunque sia interessato a farlo crescere. Al momento il GAF sta instaurando una collaborazione con l’Associazione Italiana Betta per il completamento delle schede sui Betta e con il C.I.R. - Club Ittiologico Romano “Giancarlo Iocca” per diffondere l’iniziativa ai negozi del Lazio. Ricordiamo che l’utilizzo delle schede è gratuito. Le schede possono essere scaricate liberamente dai link elencati qui sotto, ed eventualmente il GAF può fornire, a fronte di un contributo a titolo di rimborso spese, le schede pastificate singolarmente e un poster in formato A3 (plastificato) con i pesci che si trovano più comunemente in vendita nei negozi. L’adesione degli esercizi commerciali all’iniziativa è pubblicizzata sul sito del GAF nella pagina dedicata all’iniziativa http://www.gafonline.it/index.php/fish-tank-lab e tramite la pagina Facebook dell’associazione http://www.facebook.com/GruppoAcquariofiloFiorentino Per ulteriori informazioni è possibile anche contattare l’Associazione inviando una mail a info@gafonline.it.

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GAS - GRUPPO ACQUARIOFILO SALENTINO Salento Acquari 2013 La nona edizione di Salento Acquari si è da poco conclusa. I soci del G.A.S. - Gruppo Acquariofilo Salentino, supportati dall’importante aiuto dei rappresentanti regionali dell’A.I.C. (Associazione Italiana Ciclidofili), sono riusciti nell’intento di organizzare una bella manifestazione che ha accolto non meno di 15.000 visitatori. Tra i partecipanti alla manifestazione il Gruppo Acquariofilo Tarantino (G.A.T.), la più giovane associazione acquariofila della Puglia, il C.A.E.B. (Club Acquariologico Erpetologico Barese), l’A.M.B.I. (Associazione Mediterranea Bettofili Italiani) e la neonata associazione culturale Salento Sommerso. Informazioni dettagliate riguardanti questa manifestazione si trovano nell’articolo “Salento Acquari 2013 – il reportage”, in questo stesso numero di Aquariophylia. Un sentito grazie a tutti i visitatori che sono venuti a trovarci anche in questa occasione ed un arrivederci alla prossima edizione di Salento Acquari. Per maggiori informazioni sulle attività dell’associazione, venite a trovarci su www.gas-online.org

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MAREVIVO MARINA MILITARE E MAREVIVO INSIEME PER PROMUOVERE LA SOSTENIBILITA’ MADE IN ITALY La Nave Scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare sarà l’ambasciatrice d’Italia nel mondo del messaggio della sostenibilità ‘made in italy’. Martedì 18 giugno, il veliero ospiterà a Civitavecchia un convegno dedicato al Concorso Internazionale di idee “Sole vento e mare per le isole minori e le aree marine protette italiane - Energie rinnovabili e paesaggio” promosso da MAREVIVO. Quest’anno l’iniziativa si contraddistingue per la preziosa collaborazione della MARINA MILITARE, che patrocina anche il premio per la nuova sezione dedicata ai fari. L’obiettivo condiviso è promuovere e incoraggiare - attraverso un concorso internazionale - idee progettuali in grado di coniugare l’uso delle rinnovabili e il rispetto del paesaggio, specialmente in quei territori come le isole italiane minori e le aree marine protette che custodiscono tesori naturalistici, paesaggistici e architettonici da tutelare. Sono partner storici del progetto e autori di un protocollo d’intesa: l’associazione Marevivo, GSE (Gestore dei Servizi Energetici), ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), CITERA (Centro di Ricerca Interdisciplinare Territorio Edilizia Restauro Ambiente) dell’Università di Roma La Sapienza, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Segretariato Generale. L’edizione 2013 si avvale della partecipazione dell’Ancim – Associazione Nazionale Comuni Isole Minori e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e gode del contributo di Castalia, Fondazione Nando Peretti, Enel e Trevi Energy. Il Concorso - aperto ad architetti ed ingegneri che possono presentare i progetti entro il 30 settembre 2013 – è suddiviso in cinque settori: le aree portuali, l’illuminazione pubblica, gli edifici, i fari e la mobilità sostenibile a terra ed in mare. La ricerca di ecoidee - contraddistinte da forte innovazione e mirate all’efficienza, al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili - rappresenta una sfida che richiede creatività e competenza tecnologica, ma non solo. Le isole italiane, poste al centro dell’attenzione dal Concorso, sono, infat-

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ti, veri e propri laboratori naturali dove poter sviluppare politiche ispirate alla sostenibilità nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio mediterraneo. In Italia ci sono diverse isole minori che non sono ancora connesse alla rete nazionale e che rappresentano casi eclatanti di spreco energetico, alti costi economici ed inquinamento, mentre traboccano di energia rinnovabile e sono immersi nel sole, nel vento e nel mare. L’Amerigo Vespucci, che trae dal vento la propria forza ed energia tutelando l’ambiente, farà suo questo “ecomessaggio” consegnandolo lungo le rotte nei mari d’Europa. Testimonial dell’evento saranno le atlete della nazionale italiana di nuoto sincronizzato il Sottocapo Beatrice Callegari, il Sottocapo Elisa Bozzo, medaglie d’argento alla Coppa Europa anno 2013 e il Sottocapo Cristina Tempera. Interverrà il documentarista, giornalista e scrittore Folco Quilici. Dopo l’incontro a bordo della Nave Scuola, sarà possibile fare un sopralluogo all’impianto in costruzione “Rewec3”, che farà di Civitavecchia il primo porto d’Italia dotato di una diga foranea in grado di convertire l’energia ondosa in energia elettrica.

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Nota per i caporedattori: I giornalisti e i cine-foto operatori che desiderano partecipare all’attività che si svolgerà a Civitavecchia a bordo di Nave Amerigo VESPUCCI possono accreditarsi al seguente link: ACCREDITO Le richieste di accredito dovranno pervenire entro le ore 10.00 di lunedì 17 giugno: La Marina Militare metterà a disposizione un mezzo per la tratta A/R Roma – Civitavecchia con partenza da Palazzo Marina alle ore 09.00. Coloro i quali intendano usufruire di questo servizio, sono invitati a comunicarlo telefonicamente al seguente numero entro le ore 10.00 di lunedì 17 giugno: 0636803870.

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SBC - SICILIAN BETTA CLUB Grazie agli amici di S.B.C. anche quest’anno sono riuscito nel doppio intento: quello di commemorare il mio amico fraterno Nino Palio, prematuramente scomparso, al quale dedico ogni anno il trofeo, e quello di far conoscere a molti il nostro grazioso Betta. L’evento si è svolto nei giorni del 11 e 12 Maggio, la location del V Trinacria Betta Show è stata l’acquario comunale di Messina. La centralità del posto ci ha permesso una maggiore visibilità e l’afflusso di visitatori è stato notevole. Abbiamo riscontrato la soddisfazione del pubblico, soprattutto negli sguardi curiosi dei bambini, che abbiamo avuto partecipi anche con alcune scolaresche. C’erano in esposizione 100 esemplari tra Halfmoon, Crowntail e Plakat, oltre una miriade di esemplari femmine esposte dall’ amico Giuseppe Martino (allevatore guppy show, che abbiamo influenzato con i betta e, devo dire, con ottimi risultati). L’ amico Paolo Lisa ha esposto dei betta selvatici e varie tipologie di cibo vivo (microworms, anguillule, ecc.). L’ amico Baudo Aristide, esperto di piante acquatiche, invece, ci ha letteralmente sommersi di piantine, singolarmente imbustate e corredate di alcune note esplicative, date in omaggio ai visitatori. Anche in questa occasione siamo stati supportati dalla nostra interprete L.I.S. Spadafora Maria Assunta per agevolare i visitatori sordi. Come nelle precedenti edizioni, anche in questa, a votare sono stati i singoli visitatori, che hanno votato seguendo solo ed esclusivamente un parametro estetico. I vincitori sono stati: per la categoria Halfmoon Luca Di Russo,

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per la categoria Plakat Michele e Miriam Condello, e per la categoria Crown Tail il duo Paolo Lisa e Giusy Paffumi. L’esemplare più votato tra tutti, di proprietà di Miriam e Michele Condello, si è aggiudicato la coppa. L’evento è stato trasmesso in streaming grazie all’amica ed esperta in informatica Elvira Velardi. Colgo l’occasione per ringraziare anche chi ha lavorato dietro le quinte come le nostre mogli, compagne e figli, nonché l’ amico Calogero Gammino, il nostro grafico ufficiale, e l’ amico Giuseppe Donzella. Chiudo ringraziando il nostro contatto all’acquario, la biologa dott. Lisa Danzè. Infine doveroso è il mio personale grazie alla signora Antonia Uddo, zia Nella per noi, madre del mio caro amico, che da subito mi ha seguito in questa impresa con i suoi preziosi consigli. Giuseppe Condello

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Salento Ac il repo

di Frances

Colori in semplicitĂ 102


cquari 2013 ortage co Denitto

103


La nona edizione di Salento Acquari si è da poco

Africa

conclusa. L’obiettivo del Gruppo Acquariofilo

Tanganika, Sudest asiatico e Oceania. A questi

Salentino è stato ampiamente raggiunto, nono-

sono stati affiancati acquari di comunità o specie

stante il periodo di forte contrazione economica

specifiche quali: plantacquari, acquario marino di

che sta penalizzando, già da alcuni anni, il setto-

barriera corallina, acquari per Discus, per pesci

re hobbistico qual è anche l’acquariofilia. I soci

d’acqua fredda, per pecilidi centroamericani e

del G.A.S. - Gruppo Acquariofilo Salentino, sup-

altri ancora.

portati dall’importante aiuto dei rappresentanti

Alle vasche allestite dagli organizzatori, si sono

regionali

Italiana

poi aggiunti gli acquari e terrari esposti negli

Ciclidofili), sono riusciti nell’intento di organizzare

spazi autogestiti da altre associazioni naturalisti-

una bella manifestazione che ha accolto non

che e acquariofile invitate per l’occasione, alle

meno di 15.000 visitatori (c’è chi scommette

quali rivolgiamo sin da ora il nostro più sentito

molti di più!), nei quattro giorni di apertura al pub-

grazie, per aver voluto contribuire alla riuscita

blico. La splendida cornice fornita dalle sale

dell’evento.

dell’Ex-Convento dei Teatini, nel cuore di Lecce,

Immancabile ed estremamente affascinante, l’e-

ha fatto il resto.

sposizione di terrari e acqua terrari a cura del

Con un grande sforzo di pianificazione, sono

Museo di Storia Naturale di Calimera, ormai da

stati così allestiti oltre 20 acquari, in rappresen-

diverse edizioni assiduo collaboratore del

tanza di scorci dei seguenti habitat acquatici:

Gruppo Acquariofilo Salentino in occasione di

Mar Mediterraneo, Amazzonia settentrionale,

“Salento Acquari”. Grazie all’estrema professio-

dell’A.I.C.

(Associazione

Strane creature in mostra 104

occidentale,

Lago

Malawi,

Lago


Visita alla mostra fotografica

Un magnifico esemplare di Betta 105


Ecco uno degli ospiti pi첫 gettonati della manifestazione

106


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nalità dei suoi rappresentanti presenti in sala, il

per l’esposizione di terrari e acquaterrari davvero

pubblico ha potuto ricevere dettagliate informa-

originali. Raganelle, insetti stecco, caridine e

zioni sulla fauna e sulla flora salentina in esposi-

riproduzioni di ambienti sommersi ed emersi tro-

zione.

picali, hanno richiamato l’attenzione di molti visi-

Il Gruppo Acquariofilo Tarantino (G.A.T.), la più

tatori, incuriositi dalle forme bizzarre e allo stes-

giovane associazione acquariofila della Puglia

so tempo affascinanti, degli animali esposti dai

ma già ben insediata nel territorio ionico-salenti-

soci del club ospite. In particolare hanno attirato

no, si è presentata all’appuntamento leccese

molto l’attenzione, i ragni e gli scorpioni che

con una vasca dedicata al Re dell’Amazzonia, il

alcuni ragazzi vicini all’associazione barese,

Discus, esponendo alcuni grandi esemplari di

hanno esposto durante la mostra, fornendo al

Symphysodon dalle livree molto simili a quelle

contempo particolareggiati dettagli sul loro alle-

degli esemplari selvatici.

vamento in casa.

Il C.A.E.B. (Club Acquariologico Erpetologico

L’A.I.C. – Associazione Italiana Ciclidofili, co-

Barese), al contrario ha optato principalmente

organizzatrice della manifestazione, ha inoltre 108


Le vasche di uno degli espositori

dedicato una intera sala della mostra alla bourse,

mostra sono stati particolarmente fotografati dai

una mostra/scambio tra appassionati di ciclidi

visitatori, tant’è che due esemplari sono stati

africani che, datisi appuntamento a Lecce,

l’oggetto di altrettante foto vincitrici del concor-

hanno potuto così scambiarsi le loro esperienze

so fotografico, organizzato in collaborazione

con le rispettive

con

specie allevate e cedere, ad

gli

amici

dell’associazione

culturale

altri appassionati, gli esemplari frutto delle loro

FotoScuolaLecce, che ha selezionato le migliori

riproduzioni domestiche. Erano presenti tante

foto tra quelle pervenute durante i primi tre gior-

specie di cui alcune estremamente rare, anche

ni di apertura al pubblico.

tra gli appassionati di questi coloratissimi pesci

Gli sponsor ufficiali della mostra sono stati: SERA

d’acqua dolce.

Italia (rappresentata dal punto vendita Acquari &

La

mostra

organizzata

Co. di Lequile), la TETRA Italia (rappresentata dal

Mediterranea

punto vendita Acquaviva Acquario di Tuglie) e

Bettofili Italiani), è stata un’altra bella iniziativa

PRODAC (rappresentata dalla ditta Tondi di

proposta all’interno della mostra. I Betta in

Lecce). È principalmente grazie alla loro parteci-

dall’A.M.B.I.

dei

Betta

Show

(Associazione

109


Una bella vasca da esposizione 110


111


Il re si manifesta 112


113


Un acquario dedicato ai pesci arcobaleno

pazione, che Salento Acquari 2013 ha potuto

to tutte le meravigliose piante utilizzate per l’alle-

veder la luce. L’importante contributo ricevuto da

stimento degli acquari, oltre che a esser perso-

queste tre Aziende, ci ha infatti permesso di

nalmente presente con una composizione di

coprire le inevitabili spese che l’associazione

nano acquari per caridine, provenienti dal loro

deve sostenere per l’organizzazione e l’allesti-

allevamento.

mento dell’evento.

In ultimo, ma non per questo meno importante,

Oltre alle suddette Aziende, è giunto anche un

merita una nota di plauso l’iniziativa curata dalla

importante contributo da altre ditte sostenitrici,

neonata

tra cui la partenopea T.F. Italian Aquarium Plants

Sommerso, creata dalla passione di un gruppo

& Crystal Farm di Carmine Mazzei, che ha forni-

di amici subacquei e appassionati di fotografia 114

associazione

culturale

Salento


subacquea, che hanno esposto alcuni dei loro

mato sull’etologia dei ciclidi e sulla storia dell’ac-

meravigliosi scatti sotto il suggestivo porticato

quariofilia nel mondo mentre Ferdinando

dell’ex convento dei Teatini, sede della manife-

Sacchetti ha dedicato il suo intervento alla realiz-

stazione.

zazione di vasche “in legno”, tema molto seguito

Infine chiudiamo questo reportage, menzionan-

dai tanti appassionati presenti ai seminari.

do i relatori che hanno partecipato al Convegno

Salento Acquari 2013 si è conclusa in maniera

organizzato

dell’A.I.C.:

più che positiva, sia per quanto riguarda gli

Emanuele Ingrosso e Fernando Donno hanno

obiettivi prefissi e raggiunti dagli organizzatori,

parlato delle esperienze di allevamento di specie

sia per quanto riguarda le critiche del pubblico e

mediterranee in acquario, Livio Leoni si è soffer-

dei gruppi partecipanti alla kermesse.

dai

soci

pugliesi

115


Inserto da stampa Pesci e poesia, il fascino del XVI secolo Terza parte

ordine Perciformes, famiglia Sparidae, genere e specie Sarpa salpa; appartiene quindi alla stessa famiglia dell’orata, descritta nel numero precedente (come sarebbe a dire non lo avete letto? Rimediate immediatamente!). Nella maggior parte delle lingue il nome comune è salpa, o un nome simile (saupe, sopa, salema porgy), termine che sembra derivare dallo spagnolo sarpo cioè rospo, pescerospo insomma. Gli olandesi, più poetici, usano il termine goudstreepzeebrasem, cioè: orata di mare a strisce dorate; va bene che il termine tiene conto della parentela con l’orata, e che le strisce dorate sono più attraenti di un rospo, ma il riferimento al mare in fondo è superfluo e, comunque, c’era veramente bisogno di un simile scioglilingua? Misteri della linguistica. La salpa ha corpo slanciato, caratterizzato da dieci strisce dorate longitudinali e da una macchia nera alla base della pinna pettorale. Ermafrodita proterandico (è cioè successivamente maschio e femmina.Vedere al riguardo

Eccoci felicemente giunti al terzo appuntamento con il nostro autore del sedicesimo secolo. Purtroppo le scansioni non rendono giustizia all’originale e le pagine sembrano molto più ingiallite (o per meglio dire, brunite) di quello che non siano in realtà. Una scelta possibile sarebbe stata ovviamente quella di pubblicarle in bianco e nero, ma ho preferito lasciarle così come sono, anche se forzatamente non fedelissime alla realtà. Visto che nessuno di voi si è cimentato nella determinazione delle specie illustrate o nella traduzione dei versi conquecenteschi (ma come siete pigri!) mi vedo costretto a intervenire ancora una volta descrivendo uno dei protagonisti del nostro libro. Eccovi dunque: la salpa. Denominata salpa a pagina 24 del nostro libro (nel numero precedente della rivista. N.d.R.), appartiene alla classe degli Actinopterygii,

Inserto da stampa 116


are e conservare mavera e estate c’è una fioritura di dinoflagellati, che vengono quindi ingeriti, volente o no, con le foglie di Posidonia). La concentrazione di neurotossina varia secondo le dimensioni del pesce ed è quindi maggiore in pesci più grandi. Questo fenomeno è stato riportato soprattutto per le coste tunisine e israeliane, ma sembrerebbero episodi sporadici.

anche il n. 5 del 2011 di Aquariophyia, pagine 124-125), raggiunge la maturità sessuale a dimensioni di circa 16 cm come maschio. Può raggiungere dimensioni di 50 cm circa. Di abitudini gregarie, può formare branchi di notevoli dimensioni. La riproduzione avviene soprattutto in settembre e ottobre. Verso marzo gli adulti migrano verso acque profonde, mentre i giovani preferiscono acque più superficiali e fondali rocciosi. Pesce bentopelagico subtropicale, si trova a profondità comprese tra i -5 e i 70 m ed è presente in tutto il Mediterraneo; registrato in alcune località dell’Atlantico, lungo le coste africane dal Congo al Sudafrica. I giovani si nutrono prevalentemente di crostacei, mentre l’adulto è erbivoro e, con alcune fluttuazioni stagionali, si nutre prevalentemente di Posidonia oceanica (e di conseguenza dei suoi epifiti) e di alghe. Pesce ritenuto poco pregiato, viene consumato soprattutto in alcune regioni mediterranee e proprio qui cominciano i guai. Sono stati infatti riportati casi di intossicazione, con manifestazioni allucinogene, in seguito al consumo della salpa. Questo fenomeno non sembra costante, ma si presenta stagionalmente. Come dimostrato da alcuni studi, questa variabilità è consistente con la maggiore presenza nella dieta (in primavera ed estate) di dinoflagellati contenenti sostanze tossiche (ma cosa avete capito? La povera salpa non è affatto tossicodipendente: il fatto è che in pri-

Per i curiosi, si rimanda alla lettura dell’articolo seguente: Khaled Bellassoued et al Influence of toxic phytoplanktons and heavy metals in the antioxidantbresponse of a common herbivorous fish species (Sarpa salpa). Annals of Biological Research, 2013, 4 (3): 152-162, (http://scholarsresearchlibrary.com/archive.htm l), nonché a quello di E. Spanier,Y. Finkelstein, B. Raikhlin-Eisenkraft, Toxicity of the saupe, Sarpa salpa (Linnaeus, 1758), on the Mediterranean coast of Israel.. Journal of Fish Biology. Volume 34, Issue 4, pages 635–636, April 1989 Article first published online: 24 JAN 2006 DOI: 10.1111/j.1095-8649.1989.tb03342.x). Per tutti gli altri (i non curiosi in materia, voglio dire), direi che ho parlato già abbastanza (sì, anche troppo, come al solito, qualcuno riesce a fermarlo? N.d.r.) e vi lascio ammirare le magnifiche tavole del nostro incisore di qualche secolo fa. Vostro, inarrestabile, IppoCampo

are e conservare 117












Zoomar siamo arriv Aquarialand, Equò, Mantovani, Aquatlantis e tanti altri che hanno prodotto ricerche eccellenti, mettendo in mostra il fior fiore della tecnologia e della qualità. Volendo produrre un primo consuntivo dei trend osservati, per prevedere quale sarà l’acquario del futuro, senza dubbio dobbiamo considerare l’importanza dell’illuminazione LED, dei nuovi alimenti di qualità, degli acquari eleganti e stravaganti. Dobbiamo pure registrare una interessante ricomparsa degli aeratori: ora sono piccoli, assolutamente silenziosi, discreti. Avremo modo nel prossimo numero di esaminare in dettaglio questi trend e le aziende che meglio li rappresentano. Ripensiamo pure ai grandi assenti: Askoll, Ferplast, Tetra, Sera, Prodac sono i primi che emergono alla mente. Avrebbero presentato prodotti ben inseriti nei trend sopra riportati? Avrebbero “inventato” tendenze diverse? Chi può dirlo? Di certo il mercato, come la storia, non si fa coi “se” e quindi ci aspettiamo che almeno nell’immediato quanto osservato in fiera possa rappresentare la realtà che vivrete, presso il vostro negozio specializzato, nel prossimo anno. Poi verrà l’Interzoo di Norimberga e… chi vivrà vedrà! Per ora ci fermiamo, perché la rivista deve essere distribuita immediatamente. Le foto vi daranno un primo contatto con la mostra. Cliccando sulle stesse potrete visitare le diverse aziende e scoprire così cosa bolle in pentola in ognuna di esse, in anteprima. Poi, il mese prossimo, potremo esaminare insieme le cose più interessanti, con maggiore dettaglio.

a redazione di aquariophylia si è trasferita in massa a Bologna, alcuni giorni fa, per raccontarvi in anteprima cos’è accaduto durante la fiera internazionale del Pet. L’evento, come si sa, è riservato agli operatori del settore, ma aquariophylia ha voluto accompagnare i propri lettori per una visita guidata degli stand dedicati agli acquari. Siamo tornati in tutta fretta per preparare un articolo di fondo con tutti i dettagli ma, dobbiamo confessarlo, non abbiamo fatto in tempo! La rivista era oramai in via di impaginazione e non potevamo ritardare ancora più la sua uscita (questo mese, a causa di tante aggiunte dell’ultimo minuto, siamo di nuovo in ritardo!). Quindi rimandiamo al prossimo mese la disamina in dettaglio della fiera, contrariamente a quanto avevamo previsto, e vi daremo solo un primo assaggio fotografico della mostra. Quest’anno, come vi avranno già raccontato altri collaboratori della rivista, mancavano molte aziende di grosso calibro, che hanno ceduto il passo a marchi piccoli ma molto aggressivi. La crisi economica evidentemente sta influenzando i grossi calibri più delle aziende giovani ma questo non significa che la situazione non possa evolvere diversamente nei prossimi mesi. Di certo non mancavano alcune ditte storiche, come Ceab, che presentava eccellenti impianti di illuminazione, Sicce, con una nuovissima linea per l’acquario marino, Hydor, che oltre all’acquario marino curava gli arredamenti peculiari, Eheim, con una serie di acquari da sballo. Senza contare la presenza di Tunze, CIA, Aquariatech, Newa,

L

128


rk 2013: vati‌ corti! http://www.petcare.org.uk/

http://www.americanpetproducts.org/

http://www.acquaridautore.it/ 129


Una vista dall’alto della fiera

http://www.omegasea.net/

http://www.made-in-china china-products/Pet_Produ

L’ingresso della fiera di bologna

http://www.newa.it/coomingsoo


a.com/products-search/hotucts.html http://www.seachem.com/Home/index.html

on/ http://www.mantovanipetdiffusion.com/


http://www.aquariatech.com/catalog

http://www.vitakraft.it/prodotti.php?module=loadProdotti Sub&Padre=20&PadreSub=26&idNav=236

http://www.tunze.com/117.html?C=IT&L=3

http://www.hydor.it/main/inde http://www.eheim.com/en_GB/home


g/website_home.php Lo stand aquael

ex?sf_culture=it http://www.mondialfauna.biz/


http://www.sicce.com/

htt

http://www.equoitaly.com/it/chi_s

http://www.ceabacquari.it/en/plafoniere/open-light-series/


tp://www.aquarialand.com/index.php

http://www.cianoaquarium.com/

siamo.html

http://www.aquatlantis.com/aquatlantis_it/PortalRender.aspx?Pag eID={0024a2f7-d040-4f05-bb54-f7e6d8090182}


vai col...

ww w

link! a cura di Mario Loffredo In questa rubrica prendiamo in considerazione ogni mese un argomento di base, per guidarvi nella perfetta

comprensione dei

principi e

delle tecniche che ogni buon acquariofilo dovrebbe conoscere. Oramai la

rete offre una vasta gamma di notizie in proposito e non è necessario, dunque, che Aquariophylia predisponga articoli specifici in merito. La rete, però, contiene anche tante notizie errate, non essendo verificate in alcun

esperto della rivista si prenderà cura di leggere ed esplorare suggerendo solo pagine corrette o, perlomeno… non totalmente scorrette! In tal modo potrete godere di una navigazione “sicura”, sfruttando le recensioni proposte ogni mese. Vi modo. Per questo motivo un

proporremo pagine in varie lingue, per assecondare le vostre preferenze, indicate dalle

bandierine

al fianco di ogni link, per assecondare le

vostre preferenze. Accetteremo ovviamente con grande piacere anche i vostri

suggerimenti:

se avete trovato una pagina particolarmente

interessante, inviateci un riferimento e saremo felici di valutarla ed eventualmente recensirla. 136


Oggi parliamo di…

i portali di Acquariofilia Aquariophylia è una vera rivista di acquari ma molti appassionati s’informano anche attraverso portali e siti web, un mezzo moderno per essere sempre aggiornati e in contatto con altri acquariofili. E allora, perché non aiutare i nostri lettori a trovare i portali più importanti e i portali stessi a trovare i nostri lettori? Ecco a voi una lista dei portali più interessanti, dove potrete reperire tante informazioni utili e probabilmente divertirvi. L’esperienza è totalmente diversa rispetto a quella di leggere una vera rivista, ma vale senza dubbio la pena di provare, se non lo avete già fatto. E allora, cliccate con fiducia e visitate. Potrete poi comunicarci eventualmente le vostre impressioni.

http://www.acquaportal.it/

http://showcase.aquatic-gardeners.org/

http://www.acquariofiliaitalia.it/

http://www.thekrib.com/

http://acquariofiliaconsapevole.it/varie_links

http://www.reefcentral.com/

http://www.acquariomania.eu/

http://www.wetwebmedia.com/

http://www.acquarionline.it/acquari/

http://www.aquahobby.com/

http://www.h2oacquariofilia.it/

http://www.reefs.org/

http://www.pagurus.it/

http://www.nano-reef.com/

http://www.nanoreef.it/

http://www.deters-ing.de/

https://plus.google.com/10293781642038057

http://www.welse.net/

9992/posts

http://www.zierfischverzeichnis.de/

http://www.nanofish.it/portal/

http://www.l-welse.com/

http://www.acquariolife.it/

http://www.caridinajaponica.de/

http://reef.acquariomarino.net/

http://guppy-online.com/guppy/

http://www.mondodiscus.com/discus/it/artico-

http://www.einrichtungsbeispiele.de/

li-mondoacquario/acquario.html

http://www.aquanet.de/

http://www.piranhaportal.net/

http://www.aquamax.de/

http://www.aiam.info/05/link_acquagen.htm

http://www.wirbellose.de/

http://www.projectaquarium.com/

http://www.aquarium-kosmos.de/

http://fish.mongabay.com/

http://www.maccus.de/

http://www.loaches.com/

http://forum.aquarienfotografie.net/

http://www.seriouslyfish.com/

http://www.ujaswelt.de/aquaristik/

http://www.aqualog.de/ 137




di Carassio Aurato Forse alcuni di voi non mi conoscono... Ebbene sì! Sono proprio un pesce, e allora?

Stringi... Tira forte... No, no, non così! Dall’altra parte... Ma che fai... Sei impazzito? Così mi spezzi una pinna! Ooops, scusate ragazzi. Ero intento a montare il nuovo filtro rubato da uno stand allo Zoomark di Bologna e non mi ero accorto di essere già in trasmissione. Come state? Vedo che state magnificamente bene, a parte qualche ammaccatura minore. Io pure, essendo sopravvissuto a Bologna. Il capo mi ha inviato in fiera per registrare le atmosfere e le novità ed io sono partito subito, anche perché non ce la facevo più a rimanere in questa redazione buia e polverosa. Purtroppo anche in quest’occasione il capo non si è smentito ed ha preteso che io facessi il turista fai-date (ahiahiahi!). Tanto per cominciare mi ha prenotato un treno accelerato per raggiungere Bologna dall’Olanda. Ha impiegato solo due settimane e mezzo (fermava a tutte le stazioni e pure in aperta campagna) ma la cosa peggiore è che non aveva neppure l’aria condizionata. E poiché qualcuno nello scompartimento aveva anche problemi gastrico-intestinali, il viaggio non è stato proprio tutto, come si suol dire, “rose e fiori”. Per giunta, ogni volta che una nuova 140


nube tossica si sollevava nell’aria, molti dei

realtà c’era, ma mancavano le aziende.

presenti portavano il fazzoletto profumato

Quelle grosse... Beh, poco male, dico io:

al naso e guardavano me, sospettosi. Io,

come insegna mia nonna, quando mancano

come da livrea d’ordinanza, arrossivo e la

le grosse, ci si accoppia con le piccole.

cosa mi faceva apparire colpevole. Come si

Quindi sono entrato nello stand cinque cen-

fa in questi casi a dimostrare che non c’en-

timetri per cinque centimetri di un’azienda

tri nulla? Situazione di grande imbarazzo!

piccolissima ed ho chiesto: “Che cosa produ-

Sull’albergo “esotico” che il capo ha preno-

cete?”. Mi hanno spiegato in cinese che pro-

tato per me, stenderò un velo pietoso. Mi

ducono solo alimenti per pesci piranha e

limito a registrare che aveva il bagno in

sono schizzato via come un lampo (anzi,

camera, ma la luce in comune! Già, perché

come un Lompo, data la situazione): hai

ogni qualvolta il mio vicino di camera anda-

visto mai che mi considerano come un...

va in bagno, si accendeva nella mia camera

ingrediente?

e nel mio bagno la luce, forse a causa di un

Passo allo stand di fianco e mi giro un po’

contatto elettrico. Di fatto, ho dormito poco

intorno, finché un solerte operatore com-

o punto. Dopo la prima notte ho cominciato

merciale mi chiede: “Posso aiutarla?”. Gli

a desiderare la mia boccia in redazione... Il

dico che sono un inviato di Aquariophylia e

che è tutto dire!

lui mi guarda con un grosso punto interro-

Ma corriamo in fiera, perché il tempo strin-

gativo. Poi gli faccio vedere qualche numero

ge e sono ansioso di raccontarvi la mia espe-

della rivista sul mio tablet e lui rimane

rienza personale.

molto positivamente sconvolto ed eccitato.

La prima brutta sorpresa l’ho avuta all’en-

Ma è possibile che questi operatori commer-

trata: cani, uccelli, piccoli mammiferi... Ma

ciali siano tanto disinformati? Casa possia-

dove sono gli acquari? Stavo quasi per resti-

mo fare per istruirli?

tuire il mio tesserino d’inviato (molto) spe-

Questo è un primo punto che mi è venuto in

ciale, quando mi è venuta un’idea: cerchia-

mente visitando la fiera. La gente comune

mo sul catalogo. Ho scoperto così che dei

oramai

cinque padiglioni presenti, uno solo conte-

Qualcuno la legge tutta e subito. Qualcuno la

neva robe per pesci. Il resto era fittamente

sfoglia svogliato. Qualcun altro la scarica

popolato da quattrozampe & C.

semplicemente perché... è gratis e poi, non

Corro, m’imbarco, scivolo, mi perdo e, ritro-

si sa mai, un giorno potrebbe tornare utile.

vata la via maestra grazie ad un gentile com-

Ma gli acquariofili mediamente, conoscono

messo, penetro quatto quatto nel mitico padi-

e apprezzano la pubblicazione. I produttori

glione diciannove. Bello! Finalmente una

no. Molti di essi sono totalmente disinfor-

vasca che mi stia comoda. E guarda quelle

mati e non sanno neppure della nostra esi-

scaglie: roba da ristorante di lusso! Insomma,

stenza, per cui si meravigliano come tritoni

ora ci sono e non vorrei uscirne mai più.

di fronte alla mosca, quando vedono per la

Il capo ve lo avrà già raccontato però: man-

prima volta che ogni mese viene pubblicata

cava un sacco di gente. Cioè, la gente in

tanta rivista. Insomma, secondo voi, come 141

conosce

bene

Aquariophylia.


si fa a fargli sapere che esistiamo? Vogliamo

altri mangimi, che sono basati su farine di

provare a inviare loro, tutti i mesi, un mes-

pesce e vari ingredienti sofisticati, questi

saggio di email a testa? Quattromila mes-

sono fatti col pesce. Nel senso che loro

saggi per Tetra... altrettanti per Eheim...

pescano salmoni e gamberi, li frullano e li

magari si rendono conto che un mondo di

mescolano per farne dei mangimi. La diffe-

appassionati seri vive e si diverte anche

renza? Beh, annusateli e ve ne renderete

usando i loro prodotti...

conto immediatamente. Se annusate un

Prima o poi la organizzo questa cosa. Voi

mangime per pesci, beh, non è che faccia

tenetevi i pronti!

venire subito l’appetito. Ma se annusate

Bene, mi muovo ancora tra gli stand e trovo

questi, vi viene voglia di farne subito delle

innumerevoli cose belle. Devo confessarlo:

belle pastelle fritte. Mmmh, che bontà. Me

all’inizio pensavo che la fiera quest’anno

ne hanno persino regalato un piccolo assag-

fosse meno interessante, ma dopo tre giorni

gio! Volete sapere i nomi? Non me ne ricor-

di corse matte, appuntamenti, piccole sco-

do. Ma andate all’articolo dei Fish killers e

perte, mi sono convinto che anche stavolta

li troverete certo, con tutti i riferimenti. So

ne è valsa la pena.

che già vendono in Italia, quindi andando

Ovviamente voi vorrete sapere quali sono

sul loro sito internet, troverete anche i

state queste novità interessanti. Beh, devo

recapiti dove poter comprare. E se dopo

confessare anche questo: il capo mi ha messo

aver comprato vi verrà voglia di leccarvi i

il bavaglio in proposito. Io posso raccontarvi

baffi, non dimenticate di ringraziarmi pub-

le mie impressioni ma non andare nei detta-

blicamente per la dritta. Un altro mangime

gli, perché altri collaboratori (immagino che

degno di nota, è una specie di vermicello

siano i soliti Fish killers) avranno il compito

rosso secco. Questo pure ha un sapore non

di illustrare le novità avendo delle lauree in

male, ma la novità sta nella forma. In acqua

più rispetto a me e robe simili. Insomma, se

si ammolla e sembra proprio un piccolo

girate pagina, ora troverete quello che v’inte-

verme. Impossibile resistere alla tentazio-

ressa, ma vi prego, non lo fate (altrimenti mi

ne! In questo caso mi ricordo chi li vende,

licenziano).

Aquariatech, ma non mi ricordo come si

Io sono incaricato di raccontarvi le mie

chiama il mangime. Beh, andate... come

impressioni personali, come vi dicevo e

detto sopra! Io non posso certo ricordare

sono intenzionato a farlo. Ho visto delle

tutti i nomi alla mia età.

cose molto belle nel campo dell’alimentazio-

Nel campo del filtraggio, lo devo confessare,

ne (lo sapete bene che sono un gourmant),

mi sono innamorato dell’uovo di Colombo.

illuminazione, filtraggio. Quindi vi raccon-

Qui ricordo bene chi esponeva: era Eheim.

terò di quello che mi ha maggiormente

Avevano un filtro piccolo, ad angolo, costi-

impressionato. Poi altri potranno approfon-

tuito da un semplice contenitore a base

dire le altre cose.

triangolare con dentro lo spazio per una

Nel campo dei mangimi mi è piaciuto molto

spugna e dei materiali biologici ad ampia

un prodotto americano. A differenza degli

superficie. Tutto qua? Direte voi... Già, ma 142


guardate un po’ cosa si può realizzare con

da oggi siete entrati nel mondo dei LED!

un contenitore di plastica e qualche spugna,

Siete entrati dunque? Ok, uscitene ora! Già,

se ben progettato! Il filtrino è davvero

perché secondo aquarialand, siamo oramai

molto efficiente e trova facilmente spazio in

nell’era del post neon. Avevano delle lampa-

piccoli acquari (es. per cardine), che si

de ai vapori di magnesio... o di litio... non

gestiscono così con grande efficienza. Il

ricordo bene (ma nell’articolo dei Fish killers

flusso regolabile e la spugna disposta pro-

troverete tutti i dettagli tecnici). Insomma

prio di fronte alle griglie, fanno sì che nem-

l’importante non è l’elemento chimico ma le

meno una larva possa entrare. Immaginate

performances. Dunque, avete presente il

che pacchia per la vaschetta da allevamen-

bulbo di una lampadina? Immaginate di

to dei guppy o dei pesci pagliaccio... E poi in

montarci sopra una Barletta contenente una

testa al filtro, è presente un attacco che per-

serie di minuscole, luminosissime luci.

mette di sistemare anche un particolare

Sembrano dei comuni LED ma non lo sono.

sistema d’illuminazione per piccoli acquari.

Fanno una luce fantastica, intensa, pene-

Insomma, una meraviglia tecnologica che vi

trante, adatta all’acquario dolce o marino

farà comodo in mille occasioni, nello spazio

(secondo le combinazioni di colori che sono

del pugno di una mano. Andate a vedere

state scelte) e consumano... niente! Voi avvi-

questo coso nel vostro negozio di fiducia,

tate questa Barletta nel bulbo, premete sul-

perché davvero è un coltellino svizzero per

l’interruttore e... Siete atterrati nel nuovo

l’acquariofilo. Come si chiama? Beh, preten-

millennio! Mica male, no?

dete troppo dalla mia mente. Andate a leg-

Beh, ovviamente di novità ce n’erano tante

gerlo nell’articolo dei Fish killers!

altre. Molte forse erano pure più importan-

Infine le novità nel campo dell’illuminazio-

ti. Ma queste sono quelle che mi hanno per-

ne erano tantissime. Fondamentalmente ho

sonalmente colpito e dovevo raccontarvele.

visto che siamo giunti nell’era dei neon e

Ora andate a leggere il fondo degli esperti

l’abbiamo pure superata. Ceab aveva dei

per sapere di più.

sistemi d’illuminazione a neon, che, con il

Io ho completato il mio pezzo, sono tornato

costo di un neon da venti watt, vi permetto-

a casa e mi sono meritato un po’ di sano

no di gestire un acquario marino di barriera

relax. Scusate quindi ma devo andare. Mi

da trecento litri! Come si fa a rimanere

trasferisco nel mio nuovo acquario: filtro

ancora attaccati ai vecchi sistemi? Un altro

triangolare da sballo, abbronzatura sotto la

produttore (non mi rammento il nome),

lampada ai vapori di magnesio (o di litio...

aveva una cosa strabiliante: un tubo a

ma chi se ne f...) e tanto buon cibo al sapore

forma di neon, con gli attacchi del neon ma

di salmone vero. Questa sì che è vita. Venite

pieno di LED. Insomma, se il vostro acqua-

a trovarmi quando volete. Anzi, scrivetemi

rio monta un neon da 20 watt e volete spen-

(carassio2@tiscali.it).

dere meno, facendo tanta più luce, voi lo staccate e lo sostituite con il “finto neon”.

Vostro, godurioso e satollo

La forma è la stessa. Gli attacchi pure. Ma

Carassio 143


Pesci facili divengono difficili da allevare a causa del loro iniziale stato di salute compromesso

144


VECCHIA SCUOLA di Stefano Bertoni Sono appassionato di acquariofilia dal lontano

nostro paese neanche possiamo immaginare.

1991. Molta acqua è passata sotto i ponti, fra

Esiste la consapevolezza (anzi, la certezza) di

alti e (molti) bassi del mercato, ho avuto la for-

come il cliente abbia delle necessità e delle

tuna di assistere al grande boom di questa

ambizioni per il suo acquario. Quindi, essendo

passione nella nostra penisola, a cavallo fra i

alta la domanda, anche l’offerta si regola di

’90 e il 2000. Quella è stata l’età aurea Italiana

conseguenza, cosa che purtroppo non succe-

dell’acquariofilia.

de più da diversi anni in Italia.

Eravamo arrivati al punto di poter ammirare

Il perché e il “percome”, di questa controten-

pubblicità televisive, in cui si proponevano

denza, penso sia contestuale alle nostre abitu-

acquari come oggetti di arredamento per le

dini. Non me la sento quindi di biasimare l’ac-

nostre case. Persino sulle riviste non settoriali

caduto. È ovvio il dispiacere, ma lungi da me

erano presenti intere pagine pubblicitarie.

colpevolizzare qualcuno. Solo, a mio parere, si

Insomma, finalmente anche da noi si assisteva,

è persa negli anni, l’occasione di emancipare il

con mia grande gioia, a una netta valorizzazio-

settore, con tutto l’indotto economico che

ne di questo fantastico hobby. Era sfortunata-

poteva creare e quindi anche, perché no, nuovi

mente una pia illusione.… il classico mordi e

posti di lavoro o comunque consolidamento di

fuggi!

quelli esistenti.

Ho già ribadito in altri articoli pubblicati su que-

Una cosa è certa: allevare pesci tropicali non è

sta rivista, come in paesi a noi vicini, di lingua

come adottare un cane o un gatto. Io stesso

tedesca, l’acquaristica sia un passo avanti a

ho in casa un gatto che adoro, ma le differen-

noi. Lì è possibile trovare pesci e piante che nel

ze sono abissali. Il piccolo quattrozampe 145


necessita sì di cure (bisogna vaccinarlo una

altre problematiche sono affiorate e ho dovuto

volta l’anno, spazzolarlo, dargli un’alimentazio-

desistere dal proseguire nel mio progetto. A

ne adeguata e farlo visitare, poi con un pochi-

oggi sono pentito: avrei molto probabilmente

no di esperienza riusciamo a capire i suoi

portato una ventata, almeno nelle parti in cui

atteggiamenti e i suoi malesseri) ma con i pesci

vivo, di novità e un amore indiscusso per il

è molto diverso!

lavoro che mi apprestavo a iniziare.

Non avendo un rapporto di reciproco confron-

Sono stato anch’io figlio dei tempi? No! Il

to con gli animali acquatici, dobbiamo basarci

sogno è svanito per esigenze familiari. Ancora

sulle nostre conoscenze. Dobbiamo diventare

oggi, se potessi, lo farei, sicuro della riuscita.

per forza di cose piccoli chimici, relazionarci

Non esiste settimana in cui non ripensi a malin-

con i valori dell’acqua per garantire ai nostri

cuore a ciò che non è stato!

piccoli amici un habitat congeniale, effettuare

Ho dovuto radicalmente mutare le mie abitudi-

cambi d’acqua con certosina scadenza, sape-

ni, tornando ad allevare pesci come all’inizio.

re quando i filtri necessitano di manutenzione e

Ho avuto anni felici, quando potevo permetter-

tante altre cose. Ecco, forse, questo è il punto

mi acquisti di fantastici esemplari da riprodu-

dolente e una motivazione, per il crollo d’inte-

zione, che ora nemmeno posso lontanamente

resse nel nostro paese. Quando una cosa si

sognare. Insomma, il mercato si era quasi alli-

accinge a diventare di massa, si bada molto ai

neato ai paesi più esigenti. Anche la varietà di

numeri tralasciando la qualità, o comunque

specie di piante acquatiche a disposizione di

non si istruisce il neofita, il quale dopo due o tre

noi appassionati era notevolmente cresciuta.

morie di pesci abbandona, pentendosi amara-

Poi, a un certo punto, il tracollo, con repentino

mente di essersi avvicinato a questo mondo.

ritorno agli albori.

Questa però è solo un’ipotesi… forse anche la

Mi

più vaneggiante, allora?

Mikrogeophagus e a volte, se sono fortunato,

È risaputo che il mondo vive di periodi storici;

trovo esemplari di specie del Sud America di

quindi tutto ha un apice e un’inevitabile flessio-

ormai universale allevamento. Anche i pesci

ne. Influiscono svariati fattori, ma il declino del-

asiatici di alta qualità sono praticamente scom-

l’acquariofilia Italiana è stato troppo rapido,

parsi, mi rammento di Trichogaster fantastici,

persino assurdo nella sua involuzione. Quindi,

ormai caduti nel dimenticatoio!

noi del settore, dovremmo porci delle doman-

Cosa ci rimane di quel periodo? Penso molto!

de, ma anche l’utente dovrebbe eseguire

Noi che l’abbiamo vissuto, continuiamo ad

un’introspezione, per capire chi o cosa l’abbia

amare questo hobby, sperando che un giorno

allontanato. Imparare dai propri errori è un

sarà pienamente rivalutato. Possiamo dire di

segno di grande maturità. Pensate che nel

esserci stati, di aver potuto sbizzarrirci negli

1995 volevo aprire un negozio anch’io, poi

acquisti ma siamo anche testimoni, veri testi146

posso

permettere

solo

coppie

di


Allevare pesci tropicali non è come adottare un cane o un gatto

147


Non avendo un rapporto di reciproco confronto con gli animali acquatici, dobbiamo basarci sulle nostre conoscenze

148


149


La varietà degli alimenti è notevolmente cresciuta negli ultimi anni

moni, che possono raccontare alle nuove

Allora ben venga la “vecchia scuola”: per inizia-

generazioni, com’era bella quell’epoca e ora ci

re dei Platy, dei “neon” o dei Danio… sono il

ritroviamo a scrivere su questa incredibile rivi-

“non plus ultra”. Però negli anni solitamente si

sta e penso che possa essere proprio essa, il

chiede di più. Magari si acquista un acquario più

ponte o l’anello di congiunzione fra il passato e

grande, si tenta la riproduzione degli scalari, per

l’immediato futuro.

fare un classico esempio. Insomma ci si evolve.

Potere fruire di una rivista di altissima qualità

Questo ristagno del mercato non aiuta nessuno.

completamente gratuita e accorgersi di come

Ora l’evidente crisi economica è un ulteriore

basti poco per poter godere un acquario fan-

deterrente ma se la domanda cresce, è inevita-

tastico nella nostra casa.

bile che anche la concorrenza fra produttori e

Volete allevare Discus? Nessun problema:

allevatori, possa aiutare la discesa dei prezzi.

fatelo!

Apistogramma?

Se siamo ancora in pochi in Italia ad avere

Benissimo, se inizierete a chiederli al vostro

questa necessità, è ovvio che dovremo acqui-

negoziante forse qualcosa si muoverà. Parlo

stare a prezzi alti, (se vuoi è cosi altrimenti

sempre di acqua dolce perché è il settore che

arrangiati!); se invece cresciamo di numero e

amo di più ma la situazione nel marino non è

cresce la richiesta, allora le cose inevitabilmen-

affatto migliore.

te muteranno.

Vi

piacciono

gli

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Mi ritrovo a scrivere questa cose in balia dello

trovano al terzo posto nella classifica degli ani-

sconforto! Troppo tempo è passato e ho paura

mali domestici. Quindi, come vedete, il merca-

che troppo ne passerà, prima di poter godere

to ha potenzialità. …E se per caso, domenica

nuovamente

passate.

prossima, alla festa del paese, vincerete un

Denuncio questa situazione perché adoro que-

pesce rosso, fate uno sforzo economico e

sta passione. Se potessi, farei pubblicità!

comprategli un piccolo acquario e non la solita

Inviterei e farei lezioni anche a scuola, per poter

piccola fredda boccia. Chissà, da cosa nasce

far capire ai giovani la bellezza di un mondo

cosa e fra un anno potreste essere degli alle-

sommerso dentro le mura domestiche: poter

vatori, o comunque grandi appassionati di

ammirare come i pesci nel periodo riproduttivo

pesci tropicali. Fate in modo che la “vecchia

cambino la loro livrea e i loro atteggiamenti, ad

scuola” torni di moda!

di

soddisfazioni

esempio. Non siete anche voi stufi, di

Il negozio specializzato spesso offre prodotti ascrivibili a varie categorie qualitative

vedere Pet virtuali sulle consolle di gioco? Perché rendere virtuale una cosa che con poca fatica può diventare reale? Insegnare ai propri ragazzi la responsabilità della custodia di piccoli essere viventi è, a mio parere, una buona scuola di vita: aiuta a crescere e ad amare. Il messaggio che vorrei passasse è il seguente: ”rivalutiamo l’acquariofilia. Portiamo i nostri bambini negli acquari comunali, facciamo conoscere alle nuove generazioni questo favoloso modo di avvicinarci alla natura; scopriamo pesci lontani migliaia di chilometri dalle nostre case”.

Nonostante

tutto,

dopo i cani e i gatti, i pesci si 151


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Esiste la consapevolezza (anzi, la certezza) di come il cliente abbia delle necessitĂ e delle ambizioni per il suo acquario 153


Aquariophylia in… poesia Le quattro poesie proposte questo mese da Lucianna Argentino interrompono, come sempre, per un prezioso istante, la serie di articoli tecnici e volti agli aspetti pratici del nostro hobby, regalandoci un attimo di sogno. Impreziosite da un delicato acquarello, opera di Flora Palumbo, sono da assaporare senza fretta, una dopo l’altra, per la rubrica curata da Mariella Bettarini.

(Dio – il mare) È voce che mai tace è abisso di luce

QUATTRO POESIE di Lucianna Argentino

Oggi il cielo ha radure e radure ha il mare e quel di più d’anima dove le felici scorribande del vento raccolgono per me lo spazio per dire.

Nel mare c’è un lago di luce quieto e immobile mentre attorno tutto ondeggia, si frange contro il senso indomito del carteggio – due anime: una dentro l’altra senza che s’incontrino senza che si tocchino

Le coste hanno luce di rami spezzati e gli schiocchi del mare mordono il fiato al vento. Risale a fatica l’orizzonte col senso di noi offerti in sacrificio alla creazione.

Nella foto: In fondo al mare di Flora Palumbo Acrilico su tela 40x80 cm Contatto: 349/0836387 flographic@yahoo.it http:/florapalumbo.wix.com/florapalumbo 154


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NonSoloAcquari

Le schede sulle

Conchiglie da collezione di Lorenzo Luchetta VIAGGIO NEL MONDO DI QUESTI FANTASTICI “GUSCI” CHE DA TEMPO IMMEMORE SONO OGGETTO D’INTERESSE PER L’UOMO, CHE HA IMPARATO A CLASSIFICARLI, CUSTODIRLI E COLLEZIONARLI

ALCUNI BIVALVI D’ACQUA DOLCE, CHI SONO E DOVE ABITANO I PARENTI PIÙ STRETTI DELLE COZZE E DELLE VONGOLE MARINE. Notoriamente le conchiglie sono legate al mare, tanto che è nota la credenza che avvicinando l’orecchio alle loro aperture si senta la sua voce; ma se è vero che la stragrande maggioranza dei “gusci” trova il suo habitat in ambienti di acqua salata, è anche vero che esistono diverse specie che abitano le acque dolci di fiumi, laghi, stagni, fossi e canali. Fra queste troviamo diversi gasteropodi ma anche vari bivalvi, di cui alcuni molto simili nelle fattezze alle cozze e alle vongole marine, tanto apprezzate nella gastronomia italiana e non.

Un esemplare da collezione di CORBICULA FLUMINALIS

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Esemplare parzialmente corroso di ANODONTA CYCGEA

Un bell’esemplare di ANODONTA CYGNEA

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Parte interna delle valve di CORBICULA FLUMINALIS

Minuscola CORBICULA FLUMINALIS

fuse Unio pictorum, Unio crassus, Unio tumidus e Anodonta cygnea. Unio e Anodonta sono dotate di valve allungate la cui colorazione è opaca, con tonalità di colore molto poco sgargianti, che variano dal bruno al giallastro, con una possibile tendenza al verde scuro in particolare in Unio tumidus. Amano le acque calcaree e prediligono quelle con una leggera corrente. Pur nutrendosi di microorganismi, che incamerano filtrando

Facciamo una piccola presentazione di due molluschi bivalvi che sono comuni in Italia in quasi tutte le regioni, dove abitano appunto fiumi e laghi, ma anche fossi, risaie e marcite.

I generi Unio e Anodonta Rappresentano i bivalvi d’acqua dolce più diffusi, ed entrambi i generi hanno conchiglie simili alla cozza marina. Fra le specie più dif-

CORBICULA FLUMINALIS per osservare le due valve

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l’acqua, non sono dei buoni indicatori di qualità della stessa, infatti, posseggono una resistenza notevole alle sostanze inquinanti, anche di natura chimica; semmai si può attribuire loro la qualità di aiutare, con la loro azione di continuo filtraggio, la pulitura dell’acqua stessa. Non di rado popolazioni locali di diverse regioni se ne cibano, magari dopo averle tenute per un periodo in una fontana o in una polla di acqua pulita, così da liberarle dalle sostanze nocive che possono accumulare durante l’attività di filtraggio dell’acqua.

La Corbicula fluminalis È sempre un rappresentante del gruppo dei bivalvi d’acqua dolce ma è più simile indubbiamente alla vongola, tanto da essere soprannominata “vongola d’acqua dolce” o “vongola di lago”. La forma delle sue valve è molto più tondeggiante, rispetto alle sue parenti sopra nominate e le dimensioni decisamente più ridotte. I colori non sono molto dissimili,

Esemplare parzialmente corroso di UNIO PICTORUM

Interno delle valve di UNIO PICTORUM

anche se in Corbicula fluminalis non è raro trovare sfumature di un giallo intenso o di un nero intenso, difficilmente riscontrabili sia nelle Unio sia nelle Anodonta. Sono più diffuse in acque ferme, ma si possono ambientare tranquillamente anche in lanche, canali e fiumiciattoli con corrente modesta. Tutti questi bivalvi hanno anche un rapporto con il mondo dell’acquariologia “dolce”, sia ad acqua fredda sia temperata. 159


Come di Antonio Piccolo

In questa sezione verranno proposti ogni mese FILMATI tesi a dimostrare attivitĂ di particolare rilevanza, oppure a illustrare argomenti e concetti che non potrebbero essere facilmente fruibili attraverso le classiche presentazioni con testo e foto. Preghiamo i lettori stessi di volerci proporre argomenti di loro interesse, in modo da permetterci di soddisfare le loro reali aspettative.

CLICCA SUL FILMATO!

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si fa... Intervista al responsabile dm farm Gennaro Nuzzo, intervistato dal nostro inviato, ci rivela il suo punto di vista tra discus italiano e discus asiatico. La qualità, la salute, la presenza di patogeni distingue allevamenti di tipo molto diverso in quanto a sistemi di filtraggio, acque, carica batterica e presenza di metazoi. I pesci allevati in Asia possono trovarsi a disagio quando importati in Europa ma la qualità dei pesci “nostrani” è indiscutibile. Pensiamo ad esempio ai discus tedeschi, ma anche alle aziende italiane che si stanno impegnando in questo campo, oramai molto competitive anche nei confronti degli asiatici. Il discus “moderno” è colorato e di impatto, ma deve essere venduto ad un prezzo competitivo. Insomma, un discorso che lega aspetti commerciali e di biologia, per individuare la giusta misura per il nostro amato amazzonico.

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NEL PROSSIMO NUMERO...

in breve prendendo in considerazione le riviste cartacee. Naturalmente le esploreremo con mezzi elettronici, recandoci sui loro siti web. Insomma, attraverso aquariophylia avrete la possibilità di esplorare l’intero universo di riviste specializzate e portali internet, per saperne di più, per viaggiare, per divertirvi. Fatelo con fiducia: offre la redazione!

Sempre più difficile specificare cosa troverete nel prossimo numero! I contributi divengono così numerosi ed interessanti che una scelta definitiva può essere fatta solo all’ultimo momento, anche grazie ai vostri suggerimenti. Possiamo però anticipare che nel prossimo numero troverete: AquaDom di Berlino. Lo avevamo preparato per questo numero, ma abbiamo dovuto posporlo per dare spazio ad alcuni argomenti più… urgenti. Nel prossimo numero scoprirete però di certo che Berlino è una città affascinante ed è fuori discussione che meriti una visita, possibilmente di diversi giorni. Ma, in quanti progettano una vacanza a Berlino pensando di andare a visitare un acquario tra i più sorprendenti? Procediamo con ordine: in Spandauer Straße, non lontano da una buona parte dei musei più conosciuti della città, si trova un acquario della catena internazionale SeaLife, che comprende attualmente oltre una trentina di acquari in tutto il mondo. In questo articolo un reportage unico nel suo genere.

Cinque sfumature di discus. Sembra quasi un romanzo d’amore. In effetti lo è! C’è veramente rimasto poco da dire in termini di come scegliere e mantenere un discus da portare a casa. Più o meno ovunque sul web trovate indicazioni su come si debba comportare un discus per definirsi sano e in salute almeno apparentemente, su quanto possa costare e perché. Proviamo ora a parlare di sfumature connesse a questi temi. Piccole ma che fanno una grande differenza. Le “sfumature” riguardano il pesce in primis ma anche dove lo acquistiamo e cosa desideriamo da questo o quell’esemplare e come lo andremo a mantenere. Poesie in acquario. La scatola magica. Il prossimo numero sarà magico davvero, a partire dalla poesia. Ci parla di una scatola magica che contiene guizzi, sogni e misteri. Indovinate cos’è?

Zoomark: tiriamo le somme. Siamo pronti a darvi le nostre impressioni, raccontarvi la fiera e portarvi con noi per un viaggio virtuale tra gli stand dedicati agli acquari. Cercheremo di tirare le somme di questa nuova edizione e di delineare i trend e le caratteristiche dell’acquario dei prossimi anni. Ne vedrete delle belle…

L’importanza del Layout. Naturalmente continua la serie di Diego Marinelli, che ci insegna come realizzare dei layout mozzafiato. Il layout è un termine di lingua inglese e letteralmente si può tradurre come: “stendere”, “spiegare”, “disporre”. Nel caso dell’acquario naturale il layout indica la disposizione, la composizione scenografica degli arredi (rocce, legni e piante acquatiche) all’interno della vasca.

Oggi parliamo di… Riviste. La rubrica dei link viene dedicata nel prossimo numero ad un argomento molto particolare: le riviste di acquari. Così come questo mese abbiamo dato spazio ai portali internet (li avrete notati, no?), come mezzo per approfondire vari argomenti tecnici, proseguiamo dunque il discorso 162


Concentrando l’attenzione sul layout e sul suo progetto si da maggiore importanza a ciò che si va a realizzare. Quindi l’aquascape (il nostro paesaggio acquatico valutato secondo fini estetici) viene elevato per avere un ruolo superiore all’interno dell’ambiente in cui risiede: diventa un oggetto prezioso frutto di uno studio approfondito e personale, attraverso il quale l’autore riesce ad esprimere emozioni e sensazioni proprie di una scena vista in natura.

molto speciale, Silvio Arnone. Il bel paese africano non è il più intrigante in assoluto dal punto di vista acquariofilo, è comunque patria di alcuni soggetti di sicuro interesse. Essendo particolarmente interessato ai killifish (Aphyosemion & C) le sue escursioni sono focalizzate a biotopi a loro afferenti anche se occasionalmente si adopera per incontrare soggetti appartenenti ad altre famiglie. Un’esperienza coinvolgente, che vi porterà per qualche ora molto lontano dal vostro solito ambiente!

Hobroni hwe hwe ennm kitwah. Questo mese abbiamo dovuto “saltare” il nostro reportage per dare posto ad alcuni argomenti urgenti e lo abbiamo fatto con dispiacere, perché la boccata d’aria africana è oramai caratteristica peculiare di questa rivista. Riprendiamo il discorso nel prossimo numero, grazie ad un altro magnifico contributo del nostro inviato

Questo per ora è il nostro menu di base. Si arricchirà certamente anche grazie ai vostri suggerimenti. Non esitate: se volete gustare un menu à la carte, non avete che da scrivere al nostro indirizzo di e-mail o al forum e faremo in modo da accontentarvi, come sempre.

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ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO In un mondo in cui non puoi fidarti neppure del vicino di casa quando ti offre una tazza di caffè, perché temi che desideri ottenerne dei vantaggi in cambio, Aquariophylia giunge a casa dei propri lettori ogni mese, fresca di stampa, sempre completa, sempre curata, sempre nuova. Oramai anche i lettori più sospettosi (inizialmente lo erano quasi tutti!) hanno potuto comprendere che non c’è trucco e non c’è inganno. È un miracolo di generosità? No, semplicemente un progetto ambizioso. Se il numero dei lettori continua a crescere, come oramai sta facendo da tre anni a questa parte, la rivista aumenta di valore e persino i “mancati sponsor” dovranno comprendere che essa è una risorsa importante per il mercato specializzato, com’è evidente che essa è! A voi, che ricevete ogni mese quest’omaggio, non chiediamo che di diffondere la notizia. Ci aiuterete così a crescere e farete un regalo ai vostri amici. Prendete quindi cinque minuti, ora, per scrivere ad alcuni tra i vostri conoscenti, inviando il link alla rivista. Vi garantirete così questo servizio anche per il futuro, senza spese e senza aggravi. Furbo, no?


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