Ucuntu n.57

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Complicità A Catania c'è un complotto per insegnare a leggere e a scrivere ai bambini, per tenere la droga lontano dai quartieri e per aiutare la gente a difendersi dai mafiosi. Sono in corso le indagini. Individuati i primi complici. Soddisfazione dei politici. Esultanza dei boss. “E' una vittoria nostra!” dichiara la Destra Asociale

Fa s c i s t i / C o m e s i f i n a n z i a Fo r z a N u ov a || 8 novembre 2009 || anno II n.57 || www.ucuntu.org ||


Società civile (e poteri incivili)

Appello in difesa dell'Experia Lo sgombero del Centro Popolare Occupato Experia, avvenuto la mattina del 30 ottobre attraverso un brutale e violento abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, in seguito all’ordinanza della magistratura (dott. Serpotta) e su richiesta della Sovrintendenza ai Beni Culturali (arch. Campo), segna una profondo ferita nel cuore della città di Catania. Un’operazione di polizia che, inserita nel quadro di politiche istituzionali sbandierate come "ripristino della legalità" e in una città governata palesemente dall’illegalità (vedi le dichiarazione pubbliche del sindaco Stancanelli sui 140 milioni stanziati dal Cipe), sta cercando di mettere a tacere un’esperienza di

autorganizzazione dal basso e di democrazia partecipativa che negli ultimi vent'anni (se si considerano anche le occupazioni dei centri sociali precedenti) si è materializzata non solo in attività politiche e culturali (iniziative pubbliche, dibattiti, mostre, concerti), ma anche in attività sociali e di aggregazione al di fuori dei circuiti commerciali ed al servizio dei cittadini e degli abitanti del quartiere Antico Corso in particolare (doposcuola per i bambini, palestra popolare, ciclofficina, laboratorio di giocoleria, ecc). La reazione determinata e la protesta pacifica non solo degli attivisti dell' Experia ma anche degli abitanti del quartiere, di gruppi, associazioni, partiti,

organizzazioni sindacali e semplici cittadini, manifestatesi davanti ai locali sgomberati e al corteo spontaneo di sabato 31 sono la riprova inequivocabile di come i centri sociali, ed in particolare il Centro Experia, siano luoghi, spazi, momenti di socialità, aggregazione, autorganizzazione e democrazia dal basaso di cui una città come Catania non può fare a meno. Pertanto, chiediamo con forza che i locali del Centro Popolare Occupato Experia vengano immediatamente restituiti a coloro che lo hanno gestito sino allo sgombero, agli abitanti del quartiere Antico Corso, ai loro bambini e a tutta la città di Catania. *

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Catania dei politici, Catania di padre Greco

“La prima violenza è il non avere interesse per la città” (foto Giovanni Battaglia)

Mentre i vari Serpotta, Campo, Pogliese fanno il loro onesto lavoro di servitori della pubblica inutilità, noi stiamo con i ragazzi dell'Experia. Con le parole di padre Greco, morto due anni fa nella periferia del Pigno, ci spieghiamo il perchè della violenza politica che è stata fatta a loro e a tutta la città nel momento in cui quel centinaio di poliziotti ha manganellato la gente del quartiere, i ragazzi dell'Experia e le persone tutte che stavano a difendere pacificamente quel portone

Mentre i poliziotti banalmente picchiavano, e Gesualdo Campo stava a guardare, c'era chi stava difendendo a mani alzate e con semplice consapevolezza civile il centro sociale occupato che è diventato in questi anni il luogo di ritrovo della gente che non si è rassegnata a vendersi al mercato mafioso della città. Qui, fino a qualche giorno fa potevi andare a fare sport o a mangiare con 3 euri la sera, qui sapevi che era assolutamente vietato fumare qualsiasi sigaretta che non potevi comprare dal tabaccaio. Il lavoro che hanno fatto questi ragazzi l'avrebbero dovuto fare in quel quartiere le associazioni, i partiti, il prete della parrocchia. Quando invece questi, con i loro buoni motivi, hanno guardato altrove, loro si sono rimboccati le maniche e sono andati tra la gente, hanno scelto l'impegno nel quartiere dell'Antico Corso piuttosto che l'indifferenza. *** Ecco perchè noi stiamo con loro. E lo scriviamo con le parole di Padre Greco dopo la morte dell'ispettore Raciti: "Ogni persona che non guarda all'altro come un suo concittadino, avente i suoi medesimi diritti, è potenzialmente un violento”.

Manca in questi giorni il coraggio del prete Concetto Greco, che ricordi che: “La violenza prima e maggiore viene dal non avere alcun interesse per Catania e per i catanesi, diventa una fonte di incuria, di ogni abbandono, di ogni disordine, di ogni prepotenza: un' immagine nuova alla città, la via Etnea, le piazze, i ponti abbattuti, il

progetto del lungo mare, senza automezzi, sono felici idee che gli vengono non tanto dalla volontà di rimediare o guarnire la città, ma solo per acchiappare soldi con le tangenti richieste agli architetti, agli ingegneri direttori dei lavori, alle imprese costruttrici. Solo acchiappare soldi, e non tanto per i soldi, ma solo per il piacere di aver saputo fottere la gente." *** Ora ci sono tanti bei discorsi che stanno passando sulla testa dei ragazzi dell'Antico Corso e di quei nuovi martiri del paese che son andati a rioccupare quel vecchio cinema, e la vecchia scalinata che negli anni ottanta era piena di siringhe ma dove oggi si fanno i concerti, e le feste, e il doposcuola, e lo sport. Ma a noi ci convince soltanto la povera volontà di star tra la gente, con i vecchi banchi e la voglia di ridere, con i ragazzini del quartiere. E vorremmo tanto sapere dove stanno ora, con chi stanno, gli intellettuali della città che quando arriva Report fanno a gara difendere il buon nome di Ciancio in nome dell'ordine e della ragione. Fabio D'Urso e Riccardo Orioles

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BLOCK-NOTES LETTERA APERTA AL SOVRINTENDENTE DEL TEATRO BELLINI Caro Antonio, ti prego, togli la croce dalla facciata del Teatro Bellini! Non so cosa ne pensano preti e vescovi della tua iniziativa, come dell'altra di consacrare il teatro alla Madonna, ma, conoscendo l'humour clericale, credo che, sotto i baffi, si stiano facendo una bella risata; e anche Cristo, dall'alto dei cieli, vedendosi appeso fra Violetta e Norma stia sussurrando. "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". La croce, caro Antonio, non si appende alle pareti; i cristiani sanno che si carica sulle proprie spalle per incamminarsi con essa dietro Gesù Cristo. Il Vangelo è una cosa seria. Un luogo come un teatro, a prescindere da ciò che accade all'interno delle sue mura non è il più adatto per metterne in evidenza le esigenze. Il Crocifisso è il simbolo della fede. Non è un simbolo culturale o un collante di identità etniche e nazionali. Ridurlo a questo vuol dire depauperarlo, svuotarlo, impoverirlo di significato; ed è quello che è esattamente avvenuto: abbiamo aule scolastiche e aule di tribunali piene di crocifissi appesi al muro e vuote di cristiani, veri ed autentici... Per favore, togli Cristo dai muri del teatro! Credimi! Non è a suo agio! Con cordialità! Salvatore Resca, vice parroco dei Santi Pietro e Paolo, Catania

MARTEDI 10 A PIAZZA DANTE DIBATTITO APERTO SUL CASO EXPERIA Invitiamo tutti i cittadini di Catania e tutta la stampa locale e nazionale a partecipare al dibattito pubblico che si terrà martedì 10 Novembre 2009, alle ore 18.00 in Piazza Dante a Catania, su “Quale emergenza? Modalità e motivazioni della chiusura del Centro Popolare Experia”. Il Centro Popolare Experia è da diciassette anni un importante luogo di aggregazione e socializzazione in città e, nonostante la chiusura, da una settimana mantiene vive tutte le sue attività (doposcuola, attività sportive, concerti, assemblee) in strada, in via Plebiscito n.782, con la partecipazione quotidiana di

centinaia di sostenitori. A tutte queste persone, occupanti, sostenitori, utenti, è dovuta una risposta. Sono stati invitati al dibattito: il Procuratore della Repubblica di Catania dott. Vincenzo D’Agata, il Prefetto di Catania dott. Vincenzo Santoro, il Questore dott. Domenico Pinzello, il Sovrintendente ai BB. CC. AA. di Catania arch. Gesualdo Campo, l’assessore regionale ai BB. CC. AA. on. Lino Leanza, il Sindaco di Catania avv. Raffaele Stancanelli, il Direttore dell’ERSU dott. Nunzio Rapisarda. Comitato per la difesa del Centro Popolare Experia

APPELLO DEI PRECARI LA SCUOLA PUBBLICA NON SI TOCCA Noi lavoratori precari della scuola di Catania difendiamo il legittimo diritto al lavoro e la qualità della scuola pubblica., strumento di promozione culturale e sociale e luogo di diffusione dei valori della Costituzione. Contrastiamo il progetto di controriforma che mira ad estendere anche alla scuola una logica competitiva e di mercato. I tagli della legge 133/08 e tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati non risolvono le contraddizioni del sistema scolastico, ma si iscrivono in un processo di destrutturazione della scuola pubblica, che vuole impoverirla, dequalificarla e privarla dei suoi fondamenti costituzionali. Non possiamo più delegare ad altri il futuro della nostra scuola ed è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare un lavoro profondo, lungo e faticoso. Denunciamo gli effetti devastanti della “controriforma” Gelmini nel mondo della scuola, con il drastico ridimensionamento del corpo docenti e del personale ATA, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione del tempo scuola, l’accorpamento delle classi di concorso, l’istituzione del maestro unico, il taglio degli insegnanti di sostegno, e le drammatiche ripercussioni che il più grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana avrà soprattutto sul tessuto sociale delle regioni già duramente provate del meridione. Reclamiamo la nostra dignità negata ed esprimiamo il nostro dissenso ai contratti di disponibilità che invece del posto di lavoro offrono ad una ristrettissima fascia di

lavoratori, poco più del 10% del totale, mansioni vaghe ed ultraflessibili in cambio di sottostipendi. Chiediamo: - L'immediato ritiro di tutti i provvedimenti in materia di istruzione e ricerca portati avanti dal governo, compresi il decreto cosiddetto “salvaprecari” e la recente controriforma del sistema universitario - L'Abolizione del tetto massimo di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili. - L'immediato ritiro del “Piano Leanza” per l'impiego parasubordinato dei lavoratori della scuola licenziati. - L'immediata utilizzazione di tutti i lavoratori della scuola inseriti nelle graduatorie su tutti i posti disponibili. - L'istituzione di un piano triennale finalizzato alla progressiva immissione in ruolo di tutti lavoratori della scuola. - Le dimissioni del Ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini e dell'Assessore Regionale alle politiche scolastiche Lino Leanza. Coordinamento Precari Scuola Catania. (da: ProTeste, giornale dei precari catanesi, in distribuzione dal 10 ottobre)

SABATO 14 A LIBRINO CONFERENZA STAMPA SU VILLA FAZIO Sabato 14 alle ore 10,00, a Villa Fazio a Librino conferenza stampa - per denunciare ancora una volta lo stato di abbandono di una struttura che in passato era luogo di aggregazione e socializzazione funzionante e fruibile al quartiere. - per proporre all’amministrazione una soluzione di intervento affinche’ possa essere ristrutturata - per chiedere che Villa Fazio ritorni ad essere luogo vivo e che venga affidata alle associazioni del quartiere per farne la “casa delle associazioni” - per fare appello al capo dello stato, che nel 1992 in qualita’ di ministro dell’interno l’aveva inaugurata. Si invitano i cittadini e le associazioni a partecipare e sostenere questo progetto. Per ridare al quartiere, e alla citta’ intera, un luogo che appartiene a tutti. La Cgil, e le associazioni HDueO, Iqbal Masih, La Periferica, Librinoattivo, OltreLa Periferica, South media e Terreforti.

|| 8 novembre 2009 || pagina 04 || www.ucuntu.org ||


Comune di Catania

Si riapre il mercato degli immobili L'amministrazione Stancanelli cerca un “esperto indipendente” in cerca di denaro facile. Dovrà decidere il prezzo di una cinquantina di immobili comunali già dichiarati vendibili. Alcuni però, secondo le norme di legge, non possono essere venduti. Ma il bisogno di contanti è forte

Settantamila euro è la somma che il Comune di Catania ha deciso di mettere a base d'asta per ricompensare chi si aggiudicherà il compito di calcolare il valore di mercato di una cinquantina di immobili. Tutti edifici che, il 14 marzo, l'amministrazione Stancanelli aveva inserito in un elenco delle proprietà che possono essere vendute e che ha fatto approvare anche dal Consiglio Comunale. Tecnicamente lo studio viene chiamato “due diligence” ma, praticamente, si tratta di una serie di analisi e valutazioni che potevano essere svolte benissimo dagli stessi uffici comunali, uffici in cui si trovano sia ingegneri ed architetti che hanno le competenze professionali richieste, sia buona parte della documentazione necessaria. Il resto della documentazione andrà recuperata negli gli uffici dell'Agenzia del Territorio di Ognina. Se, invece di darlo in appalto, avessero deciso di fare il lavoro direttamente, alla fine la spesa si limiterebbe a qualche migliaio di

euro. L'amministrazione potrebbe difendere la propria costosa decisione e dichiarare di preferire una valutazione fatta da un “esperto indipendente”. Ma allora perché non rivolgersi alla stessa Agenzia del Territorio che ha anch'essa personale che è specializzato in questo tipo di valutazione? In tempi di magra per le casse comunali sarebbe stata una decisione più saggia, anche rischiando di scontentare qualche “esperto indipendente”. Comunque, a cosa serve questo studio? Potrebbe essere utile per iniziare una procedura di vendita degli immobili comunali, o per inserirli, come quota di partecipazione, in un fondo immobiliare. Per fare cassa, il Comune rischia dunque di perdere una parte consistente del patrimonio per poi spendere molto di più dei quasi sette milioni di euro che già adesso paga annualmente per gli affitti. Un buon amministratore avrebbe

sistemato l'edificio di via Bernini per trasferirvi gli uffici tecnici e smettere di pagare il canone alla Finpop di Oreste Virlinzi ed alla BIT Invest di Domenico Toscano. Invece questo edificio è inserito nell'elenco delle proprietà che si possono vendere. Nello stesso elenco ci sono anche villa Gentile Cusa, il mercato ittico, villa Curia, alcuni impianti sportivi, l'autoparco di Picanello ed altro ancora. Come è accaduto con “Catania Risorse”, ci ritroviamo immobili che potrebbero essere sottoposti a vincolo da parte della Sovrintendenza. Di certo c'è che diversi edifici sono occupati dallo stesso Comune per le proprie attività. Apparterrebbero dunque al “patrimonio indisponibile” che non può essere venduto a privati. C'è però un'altra possibilità, già utilizzata illecitamente in passato, quella di portare l'elenco in una banca ed ottenere delle “aperture di credito”. Una forma di scopertura bancaria usata per indebitarsi e pagare spese correnti. Piero Cimaglia

|| 8 novembre 2009 || pagina 05 || www.ucuntu.org ||


Soldi, fasci e società londinesi

Parliamo un po' di Forza Nuova Si può? La prima sezione penale del tribunale di Roma ha condannato in primo grado girodivite.it per diffamazione nei confronti di Easy London e Forza Nuova. Easy London organizza viaggi per giovani in Inghilterra. Forza Nuova cose un po' più complicate. La prima finanzia la seconda. All'insaputa dei ragazzi che, convinti di avere a che fare con una normale agenzia, finiscono per supportare gruppi fascisti in tutta Europa

Per tredici anni tutte le mattine bisogna affrontrare la solita routine e arrivare prima che rintocchi la campanella delle ottoetrenta. Poi arrivano gli esami di maturità e adesso si che è finita: finalmente sarò io a gestire le mie mattine, non me lo imporrà più nessuno, almeno per un po’. Adesso andiamo a scoprire e vivere il mondo! La capitale inglese potrebbe essere un buon posto per questa esperienza, un luogo che di certo fa uscire dalla routine. Si arriva in una città che non è per forza in Inghilterra, ma in una terra franca, perché ci sono arabi, indiani, americani, africani, napoletani, catanesi e pure gente di posti come il Northumberland che non si sarebbero mai sentiti nominare prima di partire. Londra è un pensiero affascinante, ma i soldi sono pochi. Qualcuno offre un’opportunità: «partite ragazzi – fa la sirena – e poi cogli sghei ci aggiustiamo. Abbiamo dei letti a Londra che ci potete pagare una volta che vi abbiamo trovato il lavoro». Così si parte, speranzosi di una esperienza indimenticabile. E la si trova. Perché il guardiano del letto che ti hanno affidato è un tipo tatuato e con la pelata,

anzi no: sono capelli troppo corti. E una mattina quello guarda davvero male uno che esce dall’ostello con la maglietta di Che Guevara. «Ma in che razza di posto – ci si chiede sono finito? Il guardiano e quegli altri pelatoni dei suoi a mici non sono per niente simpatici. Ma non è così importante perché tanto sono tutto il giorno fuori a cercarmi il lavoro che mi avevano promesso. La cosa che però mi fa incazzare è che quando torno trovo il cesso che è uno schifo». Si torna da Londra avendo dato fondo a quei pochi soldi che nonni e zii hanno sganciato negli ultimi natali e compleanni, per quanto siano stati generosi dopo l’esame e ci si ritrova in Sicilia più poveri e pazzi di prima, convinti di essere stati fregati. Un pomeriggio noioso, davanti al computer si accende una curiosità: vediamo un po’ che si trova sui simpaticoni che mi hanno convinto a partire...

Allora viene fuori che altri ospiti non hanno apprezzato i servizi offerti dalla Meeting Point, la società che possiede e gestisce gli ostelli di Londra. Altra gente è stata spedita da loro reclutati dalla Easy London, la stessa associazione a cui ci si è rivolti quando si era in procinto di partire. Se ne parla con degli amici che fanno un giornale i quali dicono: «questa è la tua esperienza? Allora scrivi!». Due anni dopo arriva la polizia a casa. Niente sceneggiate all’americana, una cosa di routine: giusto la notifica di un atto. Ma quanto basta per mettere in agitazione la famiglia, i vicini e tutta la gente onesta che osserva la scena e che non ha mai avuto problemi con la giustizia. «Il signor Tano Rizza nato a – recita il documento sotto molti strati di timbri – bla, bla, bla e ancora bla, bla, bla è indagato in un procedimento giudiziario per violazione dell’articolo 595 del codice penale. Si cerchi un avvocato». L’ingiunzione del testo è kafkiana e il poliziotto non aggiunge nient’altro.

|| 8 novembre 2009 || pagina 06 || www.ucuntu.org ||


Soldi, fasci e società londinesi

Comincia l’iter, ci si trova il legale e, giusto per dare un tocco di solennità e una carrettata di scomodità, il processo si celebra a Roma, piazzale Clodio. Al banco degli imputati il nuovo collaboratore di GiroDiVite insieme al suo direttore responsabile, accusati di diffamazione aggravata dall’utilizzo del mezzo della stampa; allo scranno del pubblico ministero un severo magistrato che chiede sei mesi di reclusione; alla parte civile i signori Maurizio Catena e Roberto Fiore, rispettivamente legali rappresentanti di Easy London e Forza Nuova, che sostengono di averci rimesso ventiquattromila euro e di volerli indietro. Già, perché nell’articolo incriminato viene ribadito il segreto di pulcinella: Easy London è un’organizzazione collaterale a Forza Nuova, che raccoglie ragazzi e ragazze da tutta Italia per mandarli a dormire negli ostelli di proprietà di Roberto Fiore e dei suoi soci. Su internet è disponibile un’ampia letteratura sulle vicende del signor Fiore, il quale ha trovato rifugio in Gran Bretagna quando in Italia volevano fargli scontare una condanna per banda armata. Durante gli anni sotto la Corona, Fiore si è occupato di due cose: di politica e di affari. Sul versante politico ha riunito diversi gruppi della

destra estremista europea sotto le insegne dell’International Third Position. Cioè Terza Posizione Internazionale, un nome che ricorda tanto quello della sua antica creatura italiana “Terza Posizione”, disciolta di fatto nel settembre del 1980 quando la magistratura romana notificò diciotto ordini di cattura nei confronti dei suoi militanti. Altri non vennero notificati perché i destinatari si diedero in tempo alla latitanza. Sul versante degli affari, racconta il prefetto Ansoino Andreassi alla commissione parlamentare sul terrorismo nella seduta del primo dicembre 1999, «Roberto Fiore e Massimo Morsello, due noti personaggi già aderenti a Terza posizione rimasti a lungo latitanti a Londra, hanno lì avviato, nel corso degli anni, cospicue attività economiche». E lo stesso Andreassi aggiunge: «Abbiamo trovato riscontri sui finanziamenti da parte di Fiore e Morsello agli HammerSkin. I finanziamenti, riscontrati per il passato, appaiono ora attestati nella gestione di questo movimento, che è Forza Nuova, che agita temi di seria politica interna». Per farla breve: Fiore scappa a Londra per non essere arrestato, lì in qualche modo fa fortuna e tra le altre attività compra degli appartementi che trasforma in ostelli, men-

tre al contempo consolida la sua rete di contatti nella destra radicale europea, all’epoca spesso organizzata in formazioni di nazi-skin. Coi soldi guadagnati nelle attività lecite finanzia i gruppi suoi alleati. Al momento di tornare in patria perché la pena è prescritta, mette al mondo la sua nuova creatura Forza Nuova, col cuore a Roma e il portafogli nella City. Finita la digressione si torna all’aula di tribunale: condannati! No, non i neofascisti che per legge un partito non dovrebbero neanche averlo e neanche chi ha trasformato l’agognata vacanza del neomaturato in un incubo, ma quelli che - insieme ad altri giornali e siti internet - hanno osato sollevare la questione. Il fascismo oggi di rado usa il manganello per limitare la stampa, potendo minacciare ed attuare querele e cause civili. Repubblica e l’Unità ben lo sanno e il 3 ottobre hanno provato a informare, insieme al sindacato dei giornalisti, anche gli italiani che non leggono queste testate. Il pericolo per l’informazione in Italia esiste e avere sdoganato il fascismo ha contribuito a crearlo. Shining girodivite.it

|| 8 novembre 2009 || pagina 07 || www.ucuntu.org ||


Ridi, ridi...

www.mamma.am /

|| 8 novembre 2009 || pagina 8 || www.ucuntu.org ||

www. ilmucchio.it


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