n. 04 TremilaSport 04-03-2020

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TUTTO

LO

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DEL

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VENEZIA

GIULIA

A

360

GRADI

magazine

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

VOLLEY

TALMASSONS, SERVE LA SVOLTA

UDINESE

PIù GIOVANI, MENO BIDONI pag 6-7

pag 42-43

CALCIO

IL PORDENONE TORNA A GALOPPARE pag 8

FEDERICA MACRÌ, CHIUSA LA CARRIERA AGONISTICA DOPO 25 ANNI, SI DEDICA ORA ALL'INSEGNAMENTO ALLE NUOVE LEVE

LE ALI DELLA

LIBELLULA pag 28


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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

04|20

04|03|2020

42 6-7

SERIE B: IL PORDENONE HA RIPRESO A GALOPPARE

9

ECCELLENZA: TRICESIMO-CODROIPO, COLPI SALVEZZA

CALCIO

8

12

22

CALCIO FEMMINILE Chiara Cecotti a gennaio ha lasciato il Tavagnacco per cercare nuovi stimoli e nuove esperienze in Svizzera, al Lugano.

UDINESE: SERVONO PIÙ GIOVANI DI TALENTO E MENO BIDONI

PROMOZIONE: RIVELAZIONE CHIARBOLA, È PRIMATO

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BASKET Elvio Pierich e i suoi anni magici nel grande basket goriziano con Mc Gregor e Zorzi allenatori, alla Snaidero e alla Reyer Venezia.

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CALCIO A 5

20-23

CALCIO FEMMINILE

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BASKET

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SPORT VARI

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VOLLEY

RUBRICHE 16-17 SI DICEVA... 24-25 CULTURA 44-47 MONDO LIBERTAS

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EDITORIALE .... ....

PASSERELLA DI PERSONAGGI DI PRIMO PIANO

Per il basket regionale entusiasmi rinati

N T

el caos creato nei vari sport dal coronavirus, abbiamo preferito dedicare primo piano e copertina ad un personaggio di primo empopiano di vacanze non per artistica tutti, in primis per il calcio professionistico, della ma ginnastica nazionale e internazionale avulso già indalla preparazione in vista di una nuova che inizierà il prosproblematica, Federica Macrì,stagione che, chiusa l’attività agonisimo stica, mese ha lasciandosi alletrasmettere spalle la delusione nazionale. deciso di arte e europea segreti della alle giovani leve L’Udinese, con il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue dell’Artistica ’81, la società della sua città, Trieste, dov’è cresciuta ed èprime divenusciteuna constar risultati, estivi, che non entusiasmano e d’altra partelanon tata dellaseppure specialità. Un’intervista fresca e a cuore aperto, sua, promette fuochisuld’artificio un organico sulla che falsariga che dice tutto suo essere donna prima atleta.di quello dei due prerisicati campionatiil carattere e privo fragoliardico l’altro ormai classe dièDi Natale. Ecedenti simpatica, considerato del della personaggio, anche l’inIdo Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto la tervista ad un asso del basket goriziano, udinese e veneziano degli anni ’70, possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per Elvio Pierich, che racconta se stesso e le proprie esperienze, con la schietil basket regionale è invece tempo di entusiasmi rinati, con Trieste al suo entezza che gli è tipica, in un prolungato arco di tempo e fino ai tempi attuali nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio in cui continua a seguire con passione le vicende del figlio Simone, capitano e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di di Roseto in A2. campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a Un numero di ad grandi personaggi, questo con anche il miconferire sale un movimento negli ultimiche anniviinpresentiamo, Friuli un po’ assopito dall’astico Dino Zoffformazione al centro di dell’attenzione aver dei compiuto scorsi senza di una vertice dopo ladopo chiusura battentinei da giorni parte della 78 anni eedel quale parla Andrea nella rubrica Si diceva…. Snaidero il direttore sportivo del Purinan club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, Calcio come dinella consueto portante del nostro magazine, e oltre alle vicome afferma nostraasse intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. cende dell’Udinese e di altre maschili regionali, dedichiamo pagine Ma rimane il nodo relativo ad realtà un palasport Carnera da anni in preda due a probleal Tavagnacco di un passato recente, con Chiara Cecotti ad aver lasciato matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in a gennaio il club gialloblùdiper all’estero, cerca di nuove vista di un campionato A2 leaccasarsi cui battute iniziali (e al ci Lugano, si augurainsolo quelle), per l’Apu, avranno luogo a Cividale.di Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e esperienze, e di un presente speranze, con l’intervista alla nuova allenatriquello di spicco stavolta la bella pallavolista Elisa Manzano, chesilaaffida nostrainBiance Chiara Orlando, alla èquale il club del presidente Moroso cerca camaria Gonano ha scovato in di Birmania della salvezza dopo l’esonero Lugnan.nel corso del suo giro del mondo: una lunga pausa di riflessione, dice l’atleta friulana, deciderà il dai farsi dal punto Ma non mancano comunque gli altri sport, poi come il rugby, motori, il whedi vista hockey sportivo,e vagliando le offerte che sulla le perverranno. Chiservizio non vorrebbe elchair il judo, con la ciliegina torta di un speciale seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina perTardivello, qualche mese ricaricarsi? dell’atleta-piscologa e psicoterapeuta Giulia che per analizza profesImmedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. sionalmente l’approccio mentale alla pratica sportiva e altri argomenti dei quali è altamente competente. Il Direttore Non manca nulla, in sostanza, per sfogliare con il consueto interesse le pagiEdionline Fabris ne del nostro periodico.

Il Direttore Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 04 20 marzo luglio 2016. in 2020.

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

TIFOSO DEL WATFORD COLPA DEL CORONAVIRUS di IDO CIBISCHINO

G

razie Donato, dicesi Donato Paveglio una delle colonne portanti del Messaggero Veneto che fu, quello delle oltre 50 mila copie giornaliere. Ebbene, sabato prima di mezzogiorno mi chiama, non appena diffusa la notizia che Udinese-Fiorentina prevista in serata a porte chiuse era saltata, rinviata su disposizione della Lega. “Sei in astinenza?” mi provoca amabilmente il collega. Beh, un po' sì, la partita dell'Udinese è qualcosa che circola nel sangue, scalda il cuore, intriga il cervello... “Ti invito a casa mia, ci vediamo Watford-Liverpool assieme”. Così è stato, con un aggiornamento

La squadra inglese di Gino Pozzo si regala momenti di gloria strapazzando i campionissimi del Liverpool: bravi e basta, non c'è invidia che tenga... Ma si puo? Si può, ed è puramente casuale che sia accaduto nelle giornate bollenti del coronavirus. Se ami e capisci un po' di pallone, non può esistere rivalità o invidia che impedisca di ammirare il bello e l'imprevedibilità di questo gioco. Tanto romanzesco (abbiamo goduto

ManCity risalente al gennaio dello scorso anno. Si dirà che il Watford ha avuto la fortuna di incrociare il Liverpool nel momento di forma più basso e in effetti la squadra di Klopp è apparsa un po' sulle gambe e senza grandi idee. Ma ciò nulla toglie alla

L'Udinese non può permettersi fuoriclasse tipo Sarr o una rosa di 29 giocatori, ma le risorse vanno spese bene: occhio ai bidoni, e dateci qualche giovane

Davvero bravi quelli del Watford che hanno inflitto una sonora sconfitta ai campionissimi del Liverpool.

non contemplato dal pronostico fatalmente sbilanciato dalla parte dei Reds: balzare dalla poltrona a braccia alzate alle reti dei calabroni, come se baby Sarr fosse il Sanchez di Guidolin e il possente Deeney il Bierhoff che ci faceva impazzire con la sua aerea implacabilità. E poi il lunedì - negli studi di RadioSpazio a fare band con Lorenzo Petiziol - trovarmi ad abbracciare (senza mascherina) sir Ernest Bozzo, tonante fan della creatura londinese di Gino Pozzo.

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anche noi friulani di simili accadimenti) da consentire a quella che da lontano appariva soltanto una modesta comparsa della Premier di umiliare per 3-0 i campionissimi del Liverpool imbattuti (anzi, quasi sempre vittoriosi) da 44 turni, dalla sconfitta per 2-1 in casa del

prova al limite della perfezione del Watford, che ha azzannato la preda e non l'ha più mollata, continuando a contrattaccare perchè soltanto così (bravo l'allenatore Pearson) poteva tenere a bada la pressione avversaria. Se manterrà il livello (squadra compatta e ben assortita

nella complementarietà degli uomini, elastica nel 4-2-3-1, impreziosita da un paio di fuoriclasse che si elevano dalla apprezzabile qualità generale) il Watford non avrà problemi a risalire la china e a meritarsi ancora la Premier. Ma potremo mai (ri)vedere una squadra del genere, una squadra per cui dare di matto, vestita di bianconero? La comune proprietà può portarci fuori strada; la realtà decreta l'impossibilità di una traslazione trattandosi di mondi... di galassie diversi, dove le distanze si misurano in centinaia di milioni (euro) di differenza. L'industria calcistica inglese, per salvaguardare lo spettacolo e gli introiti, parte dal principio che un'equa distribuzione delle risorse rende tutti più competitivi e il prodotto finale s'arricchisce diventando appetibile - e vendibile a peso d'oro via tv - in tutto il mondo. Per dire: Gino Pozzo ha speso 30 milioni per prendere dal Rennes il ventiduenne senegalese Ismaila Sarr; altri 15 ne ha dati al Barcellona per assicurarsi lo spagnolo Delofeu, visto in Italia (senza troppa gloria) nel Milan; e via elencando, con ingaggi oltre il milione, per una rosa di 29 giocatori, dei quali 21 stranieri, l'unico dato che accomuna il club inglese alla sorellastra friulana pure essa imbottita di pedatores foresti. Avesse messo radici a Udine, anziché seguire natura e fiuto imprenditoriali (gli stessi che prima o poi lo faranno sbarcare pure nel grande mare cinese), Gino Pozzo mai avrebbe potuto concludere simili acquisizioni una volta esauritosi il ciclo virtuoso che ci aveva illuso, quello che teneva insieme progetto sportivo (a noi Europa!) e vantaggio economico, di cui l'emblema resta l'operazione perfetta su Alexis Sanchez. Oggi l'Udinese non può e non possiamo farle una colpa, oltretutto in presenza di un sistemacalcio malato come hanno certificato la confusione, il pressapochismo, le ingerenze e le arroganze che hanno vieppiù minato la credibilità della Lega calcio, la Confindustria del pallone, alle prese con i provvedimenti


PREZIOSO Sta attraversando un gran periodo di forma: Ken Sema continua a fornire ottimi palloni che però gli attaccanti non trasformano in gol.

UDINESECALCIO SI GIOCA, RICOMINCIANDO DALLA FIORENTINA

Le perle di Sema vanno fatte brillare

per far fronte all'emergenza coronavirus. L'Udinese non può, ne abbiamo preso atto da tempo. Ma è altrettanto legittimo pretendere che le relative disponibilità vengano spese bene, aguzzando l'ingegno, ideando e perseguendo un progetto. Se i maggiori investimenti (su Teodorczyk e Walace, per esempio) ammuffiscono in panca, se poten-

ziali titolari (Barak e Pussetto) smaniano per andare via, c'è molto di superficiale e di sbagliato da correggere. Come la pretesa di alzare la qualità della squadra prendendo giocatori tramontati a parametro zero. Ciò che fa ancora più male è guardare la panchina senza trovarvi un giovane, un ragazzo che faccia pensare al futuro.

Ma giochiamo? E contro chi giochiamo? Siamo sicuri che domenica sera entreremo a porte aperte nel nostro stadio per vedere Udinese-Fiorentina saltata sabato scorso causa coronavirus? Così è stato “rideciso” dalla Lega che in un primo momento aveva rinviato al 13 maggio le partite (sei su dieci) della 26.ma giornate non disputate, salvo poi rettificare il tiro puntando sullo slittamento a cascata del campionato. Ma attenzione: non giuriamo (augurandoci ovviamento che tutto fili liscio) che avverrà proprio così perchè per arrivare al weekend mancano ancora alcuni giorni e si viaggia a vista, sulle bizzarrie di questo stramaledetto virus che sta sconvolgendo il mondo: è lui a dettare i tempi di ogni attività. Si dovrebbe giocare, dunque, e allora si torna a battere sul solito tasto: con i 3 soli punti raccattati nelle sei partite del girone di ritorno l'Udinese deve tornare a vincere. La Fiorentina, con 2 punti sopra (ne ha 29 dopo il pari casalingo con il Milan della 25.ma giornata), sembra alla portata, non fosse che nell'ultima partita esterna la Viola ha fatto sfracelli andando a battere 5-1 la Samp a Marassi. Fu vera gloria? E' difficile che Gotti e Iachini, oltretutto avendo avuto due settimane per studiarsi, riescano a sorprendersi sul piano tattico, per cui la differenza la faranno le individualità. L'ultima immagine che l'Udinese ci ha lasciato è quella di Bologna, dove con un atteggiamento rinunciatario ha buttato via la vittoria ampiamente alla portata con un avversario presentatosi senza nove titolari. Si è cullata sul gol di Okaka (il quinto stagionale), non ha affondato per raddoppiare e mettere al sicuro il risultato, nella ripresa si è tirata indietro cercando di gestire la partita, ciò che non sa fare, e nel recupero finale ha beccato il gol di Palacio. Un classico. Risanato Samir, ristabilitosi De Maio, di nuovo pimpante il prezioso Sema, Luca Gotti può scegliere, anche se l'impressione è che non si discosterà dalla solita compilation. Con la conferma, quindi, anche di Lasagna mentre più di qualcuno vorrebbe vedere qualcosa di diverso, cioè provare Nestorovski dall'inizio assieme a Okaka. Qualcosa di diverso si vorrebbe vedere anche a proposito dell'apporto dei centrocampisti: fatevi sotto, De Paul e compagnia! Non è possibile che i magnifici cross di Sema trovino il deserto, nessuno che si spinga fino al limite o sul secondo palo per schiaffarla dentro. Già le risorse sono misurate, non buttiamo via anche queste.

OSSERVATORIO

CAMPIONATO ED EPIDEMIA, DUE PESI E DUE MISURE Nei casi di emergenza il direttorio del campionato di calcio italiano non manca mai di evidenziare la propria confusione o quanto meno la propria sottomissione ai poteri forti o al sistema del business. E’ accaduto immancabilmente nell’ultimo fine settimana calcistico, con partite prima determinate a porte chiuse e poi rinviate addirittura a maggio e altre che invece sono state tranquillamente giocate, sconvolgendo una classifica di per sé incerta. Così, accettando il diktat sabaudo, il match clou Juventus – Inter, che si sarebbe dovuto giocare

domenica in uno Stadium bianconero deserto, è stato alla fine posticipato a maggio, quando non avrà probabilmente lo stesso significato attuale, a tutto vantaggio di una Lazio che invece ha giocato e che battendo il Bologna si è insediata perlomeno temporaneamente in vetta alla graduatoria. Il potere di Lotito. E in casa nerazzurra sono piovuti i fulmini di Marotta contro una decisione che svantaggia ovviamente l’Inter. E anche le pressioni dell’Udinese alla fine hanno prevalso (a poche ore dal potenziale inizio della gara a porte chiuse con la Fiorentina) sulla

decisione originaria, con bianconeri e viola a ritrovarsi “rinviati” anch’essi all’assurda data del 13 maggio, fra un mese e mezzo, quando gli attuali equilibri del campionato saranno certamente diversi. Si vogliono dipingere tali pressioni in primis con la volontà di non penalizzare il sentimento dei tifosi ma è una favoletta che nasconde in realtà un significato economico: giocando a porte chiuse si sarebbero infatti dovuti rimborsare dei ratei agli abbonati e oltre a questo si sarebbe perso l’incasso dei paganti, a Udine sulla media di tremila, o di più quando

si tratta di incontri di cartello. Tutti a maggio, allora. La decisione più sensata, dovendo sottostare al decreto ministeriale sanitario, sarebbe stata quella di sospendere in toto la giornata di campionato, evitando così di avvantaggiare certi (come i poteri forti di Lazio e Napoli) a svantaggio di altri, con l’Inter, ad esempio, a dover recuperare ora ben due partite. Ma l’Italia in generale è così, all’insegna della mancanza di equilibrio in ogni situazione, e allora perché meravigliarsi? Avanti così, si sopravvive ugualmente.(E.F.)

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FOCUS

SERIE B Luca Strizzolo

STRIZZOLO: “SIAMO TORNATI AD ESSERE SQUADRA”

Dopo aver sbancato Empoli, i neroverdi confermano di aver ritrovato la verve della prima parte di campionato e regolano per 2-1 la Juve Stabia al Friuli. Tesser: “Punti pesanti in chiave salvezza”

S

econdo successo consecutivo per il Pordenone che batte 2-1 la Juve Stabia grazie alle reti di Gavazzi e Strizzolo, inframezzate dal momentaneo pareggio di Di Mariano su calcio di rigore. Soddisfatto il tecnico Attilio Tesser: “Una gara difficile, come avevamo preventivato. La Juve Stabia gioca bene, a viso aperto, e così ha fatto. Ci siamo però difesi con ordine e le abbiamo concesso poco. Dopo il vantaggio abbiamo avuto qualche occasione per raddoppiare, ma non abbiamo concretizzato. Il rigore è un’ingenuità, ma siamo stati bravissimi a crederci e a tornare in vantaggio.” “Sono contento per i ragazzi – continua Tesser –, ora possiamo guardare al futuro con più serenità a fiducia. Abbiamo anche ritrovato la rete su calcio piazzato, sono contento per Strizzolo, che cercava da tanto questo gol. I punti di

oggi sono pesanti per la salvezza, ma guai sedersi adesso. Abbiamo fatto molto bene, ma sono sicuro vedremo ancora molte prestazioni come quelle del girone d’andata.”

E ora la sfida di sabato a porte chiuse contro il Cittadella: “Sarà una partita strana vista la situazione attuale. Loro sono una realtà bellissima della Serie B, il Pordenone

si ispira a loro in molte cose, mi aspetto una bella partita.” Al settimo cielo per il successo dei neroverdi e per il suo gol vittoria anche il bomber dei naoniani Luca Strizzolo: “Sono molto contento. Per un attaccante è importante segnare: non succedeva da un po’ ed è stata come una liberazione. Sono contentissimo per i 3 punti, per il gol e per la squadra. Ultimamente non riuscivo a dare il massimo, oggi sento di essere riuscito a dare anche tanta corsa e tanto aiuto alla squadra.” “Il Cittadella? Andremo lì per vincere, pensiamo partita dopo partita. Solo dopo arrivano gli obiettivi personali, prima di tutto viene la squadra. Abbiamo avuto una piccola flessione a inizio 2020, ma abbiamo parlato e siamo tornati ad essere squadra, a mettere il ‘noi’ prima dell”io’. E questo è quello che dobbiamo continuare a fare in tutte le partite.”

TORNEO DELLE REGIONI

ECCO IL CALENDARIO DELLA RAPPRESENTATIVA FVG Varato il calendario dei gironi eliminatori del Torneo delle Regioni (calcio a 11), che si disputerà in Alto Adige dal 25 aprile al 1 maggio 2020. Questo il programma del Friuli Venezia Giulia, inserito nel girone “E” insieme a Marche, Basilicata e Campania. 1^ Giornata, sabato 25 aprile Under 15, ore 9:30: Friuli Venezia Giulia – Marche (Vipiteno, zona sportiva); Under 17, ore 11: Friuli Venezia Giulia – Marche (Vipiteno, zona sportiva); Under 19, ore 16: Friuli Venezia Giulia – Marche (Campo di Trens, zona sportiva).

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2^ Giornata, domenica 26 aprile Under 15, ore 9:30: Friuli Venezia Giulia – Basilicata (Racines, campo Stanghe); Under 17, ore 11: Friuli Venezia Giulia – Basilicata (Racines, campo Stanghe); Under 19, ore 16: Friuli Venezia Giulia – Basilicata (Colle Isarco, zona sportiva). 3^ Giornata, lunedì 27 aprile Under 15, ore 9:30: Friuli Venezia Giulia – Campania (Campo di Trens, zona sportiva); Under 17, ore 11: Friuli Venezia Giulia – Campania (Campo di Trens, zona sportiva); Under 19, ore 16: Friuli Venezia Giulia – Campania (Colle Isarco, zona sportiva).


AI RAGGI X

ECCELLENZA

CODROIPO-TRICESIMO, COLPI SALVEZZA

Se in vetta alla classifica cambia ben poco, con la vittoria della capolista Manzanese che mantiene inalterato il vantaggio sull’inseguitrice Torviscosa, in zona retrocessione Codroipo e Tricesimo respirano

C

on un gol per tempo, la Manzanese regola la Pro Cervignano per 2-0 e conserva la vetta della classifica di Eccellenza. A segno per i seggiolai Cestari nel primo tempo e Tacoli nella ripresa. Tiene il passo della capolista il Torviscosa, che si fa bastare il gol messo a segno in avvio di gara da Zannier per portarsi a casa i tre punti contro il Lumignacco.

Si interrompe la striscia positiva della Pro Gorizia che cade a Fagagna con un punteggio forse troppo largo ma che premia un Pro Fagagna cinico, vincente per 3-0 con reti di Domini, Nardi e Domini. Vittoria anche per il BrianLignano che tra le mura amiche vince 2-1 contro la Virtus Corno: tutti i gol nella ripresa con Marjanovic e Chiaruttini a segno per i locali, Tomada per i virtussini. Termina con un pirotecnico pareggio il derby tra FiumeBannia e Fontanafredda con i rossoneri che passano subito in vantaggio con Lisotto, ma vengono ripresi pochi minuti dopo da Guizzo. Zusso allo scadere della prima frazione riporta avanti gli ospiti,

ma è ancora Guizzo a ristabilire l’equilibrio quando ormai il Fontanafredda pensava di avere la

vittoria in tasca. Colpo grosso sfumato, dunque, per i rossoneri, ma riuscito al Flaibano che

SERIE D

SANDRIN: “COL CHIONS GRANDE DETERMINAZIONE” Grande vittoria in rimonta per il San Luigi nel nono turno di ritorno del Girone C del Campionato Interregionale di Serie D. I biancoverdi si impongono per 3-1 contro l'ostico Chions grazie alla doppietta di capitan Giovannini e alla rete di Bertoni nel finale. "Soddisfatto della prestazione dei ragazzi che hanno messo in campo una grande reazione dopo lo svantaggio - sono le parole di mister Sandrin -. Abbiamo tirato fuori quella determinazione con cui si vincono le partite, esprimendo un buon calcio per lunghi tratti della gara". Intanto in casa CjarlinsMuzane si tira un sospiro di sollievo: se avessero dovuto scendere in campo contro il Cartigliano per i bassaioli ci sarebbero stati non pochi problemi. Molti, infatti, gli indisponibili, tra cui gli infortunati Longato, Spetic e Ruffo, che si aggiungono agli squalificati Kabine e Sourdis. Senza contare

gli otto influenzati. Il tecnico Moras avrebbe dovuto ricorrere a diversi elementi della formazione Juniores contro i veneti, ma il rinvio del turno ha tolto al tecnico qualche grattacapo di troppo.

Foto Matteo Nedok

Pari pirotecnico nel derby della Destra Tagliamento

con le reti di Cozzarolo e Cassin vince 2-0 in casa del Ronchi e prende le distanze dalla zona rossa. In zona salvezza importanti successi per Codroipo e Tricesimo: il primo vince 2-0 sul campo del fanalino di coda Primorje con reti di Pavan e Ietri, mentre il secondo passa per 2-1 in casa contro la Gemonese: a segno De Blasi e Balzano per i padroni di casa, e Granieri per gli ospiti. La classifica: Manzanese 51, Torviscosa 47, BrianLignano e Pro Fagagna 46, FiumeBannia e Pro Cervignano 35, Fontanafredda 34, Flaibano 32, Ronchi 28, Virtus Corno, Pro Gorizia, Tricesimo 26, Codroipo 19, Gemonese 15, Lumignacco 14, Primorje 5.

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CALCIOFOTOGALLERY

PRIMA CATEGORIA A RIVOLTO AZZANESE

FOTO Vanni Snidero

1-2

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FOTOGALLERYCALCIO

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L’ALTRO CALCIO

PROMOZIONE

CHIARBOLA, PRIMATO CENTRATO

I rivieraschi sfruttano il mezzo passo falso del Sistiana per prendersi la vetta della classifica del girone B. Rallenta la Spal Cordovado nel girone A, e la Sacilese si avvicina

B

otta e risposta a Marano nella sfida tra la Maranese e la capolista Spal Cordovado: vantaggio di Bot per i giallorossi e immediato pari di Sclauzero per i padroni di casa. Spal che conserva comunque il primato in classifica in Promozione A, anche se vede assotigliarsi il vantaggio sulla rivale Sacilese, vincente per 3-1 in casa contro il Torre. Ed erano stati i viola a passare per primi in vantaggio con capitan Giordani; poi l’immediato pari di Favero e nella ripresa le reti di Petris e Zambon hanno ribaltato la situazione. Ha rischiato di uscire con le ossa rotte il PrataFalchi dall’insidiosa trasferta di Casarsa: andati sotto a causa di un’autorete, i mobilieri sono riusciti a trovare il gol del pareggio solo in pieno recupero con Pase. Nell’altro big match di giornata, invece, è bastato un gol di Paissan alla Sanvitese per regolare il Vivai Rauscedo e rimanere in scia delle prime. Fatica più del previsto il Rive d’Arcano sul campo della Buiese: 2-1 il finale per gli ospiti che vanno in vantaggio con Degano, si fanno raggiungere da Onyechere, e trovano il gol vittoria solo in zona Cesarini con Trevisanato. Vince

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Pisu, ma già entro la mezz’ora i rivieraschi avevano ribaltato il risultato con Delmoro e Marzini; nella ripresa Macera chiude i conti per i padroni di casa, che quindi staccano in classifica il Sistiana, bloccato sul pareggio a reti bianche dall’Ol3. Il big match di giornata si giocava però sul Carso e a prevalere sono stati i padroni di casa del

Secondo colpo consecutivo del Costalunga: battuto lo Zaule

1-0, invece, il Corva in casa contro il Pertegada facendo fruttare appieno il gol di Giacomin messo

a segno nella ripresa. Sfida dai due volti quella di Tolmezzo tra i padroni di casa e la Tarcentina: primo tempo di marca carnica con il doppio vantaggio siglato da Cristofoli e Romanelli; nella ripresa i canarini accorciano le distanze con Collini e trovano poi il gol del definitivo 2-2 con Tomada. Infine, successo esterno per il Maniagolibero sul campo del Camino: coltellinai a segno con un gol per tempo con Infanti e Alvaro. Chiarbola capolista solitario in Promozione B dopo il successo per 3-1 sulla Valnatisone: vantaggio lampo dei valligiani con

Kras, impostisi per 2-1 sulla Pro Romans. Decisiva la doppietta del solito Volas che ha ribaltato l’immediato vantaggio giallorosso firmato Buttignaschi. Il SeveglianoFauglis si è invece fatto bastare un gol di Gashi per portarsi a casa i tre punti contro il Sant’Andrea SV. Il Costalunga batte il secondo colpo in due settimane: vittima questa volta lo Zaule, sconfitto tra le mura amiche per 1-0 con rete di Simic alla mezz’ora. Vittoria di misura anche per la Juventina che passa in casa contro il Trieste Calcio grazie a un gol di Cuca. È invece un poker quello che la Terenziana rifila a domicilio alla Forum Julii: a segno Raugna, Kocic, Wozniak e ancora Kocic. Fiera del gol, infine, tra Risanese e Azzurra Premariacco: la spuntano i padroni di casa per 4-2 con doppietta di Avian, e reti di Nardella e Cotrudo; a segno Missio, Sedola e un autogol per gli ospiti.


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CALCIOFOTOGALLERY

SECONDA CATEGORIA Girone B MORUZZO UDINE KEEPFIT

FOTO ILARIA METUS

2-1

14 | 04 03 2020 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 15


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DINO ZOFF, IL "NUMERO

Il portiere-simbolo del calcio italiano ha compiuto 78 anni e in questo servizio ne ricordiamo gli inizi a lu di ANDREA PURINAN

È

stato l’unico calciatore della nazionale italiana a laurearsi campione d’Europa e campione del Mondo. E di tutti i campioni del Mondo, con i suoi 40 anni e 133 giorni, è stato il più anziano. E’ stato il portiere azzurro che ha stabilito il primato dell’imbattibilità, avendo mantenuto inviolata la propria rete per 1142 minuti, quasi 13 partite intere, tra il 1972 e il 1974. E per molti anni ha detenuto anche il primato dell’imbattibilità in serie A, 903 minuti con la Juventus. E’ stato il primo calciatore ad essere stato scelto, nel 1974, per la copertina di Newsweek, uno dei

16 | 04 03 2020 | TremilaSport+

più importanti tabloid americani. Ai titoli vinti con la nazionale ha aggiunto 6 scudetti con la Juventus, una Coppa Uefa e due Coppa Italia, oltre a 570 presenze in serie

saltato una sola partita: 330 gare di seguito senza una squalifica, una contrattura o un raffreddore! Per raccontare Dino Zoff – che il 28 febbraio ha compiuto 78 anni

È stato l'unico calciatore della nazionale italiana a laurearsi campione d'Europa e del Mondo A, da Fiorentina - Udinese del 24 settembre 1961 a Juventus - Genoa del 15 maggio 1983. Con la maglia della ‘vecchia signora’, in 11 campionati consecutivi, non ha

– non servono le parole. Bastano le cifre per misurarne la leggenda ed è quasi un paradosso che quei numeri eccezionali siano stati messi in fila da chi, sulla schiena,

portava semplicemente il numero uno. Il segreto di una carriera ineguagliabile è, di certo, anche un dono del destino, perché non si diventa un mito senza il soccorso della ‘dea fortuna’, quella che fa essere al posto giusto – in questo caso, nel rettangolo di una porta – in un momento altrettanto giusto. Ma neppure si diventa un mito senza quella volontà caparbia, quella serietà ostinata e quell’orgoglio inesauribile con cui Zoff ha costruito il piedistallo su cui la storia avrebbe appoggiato il monumento. Dino Zoff si nasce, dunque, ma soprattutto si diventa. Perché la sua vicenda sportiva, varie volte, avrebbe potuto imboccare altre strade, assai diverse da quelle che


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andata sui francobolli, con lui al Bernabeu che solleva la Coppa del Mondo, ma il Zoff dell’epopea resta

quello del Sarrià. Quel tuffo, quella presa e quel no. Il senso stesso del portiere, riassunto in un’immagine.

O UNO" DEI NUMERI UNO

uci e ombre nell'Udinese e i successivi momenti di gloria a livello nazionale e internazionale l’hanno portato alla gloria. Come quando esordì in serie A e ne prese cinque a Firenze; o retrocesse due volte in serie B, prima con l’Udinese e poi con il Mantova; o arrivò alla Juventus che aveva già superato i 30 anni; o ai mondiali del 1978, dopo che era stato trafitto quattro volte da lontano, dissero che era lento di riflessi e ci vedeva poco: a 36 anni, quasi un passo d’addio. Non immaginavano – i suoi detrattori – che Zoff, nato a Mariano del Friuli, fosse incrollabile come i friulani del ceppo più vero e dei friulani avesse le virtù migliori, tra cui la forza di soffrire, di resistere e poi di risorgere. Ne dette un saggio quattro anni dopo ai mondiali di Spagna, stadio Sarrià di Barcellona, 5 luglio 1982, 43° minuto del

secondo tempo di Italia – Brasile. Paolo Rossi – altro concentrato di virtù italiche, come l’astuzia e l’arte di inventare miracoli – ci stava portando verso un’insperata semifinale, quando il grande Brasile si giocò l’ultima carta. Punizione vellutata di Eder, incornata possente di Oscar e il pallone, dal limite dell’area piccola, scagliato verso la rete con la velocità di un sasso. Un uomo vestito di grigio, con la fascia di capitano sul braccio, si distende in tuffo e inchioda la sfera sulla linea di porta. Poi si alza e, tra lo stupore dei ‘verde-oro’ che già gridano al goal, mentre con la mano sinistra tiene la palla ghermita sul petto, con l’indice della destra dice a tutti di no. Non è entrata! Non è quella la foto che sarebbe TremilaSport+ | 04 03 2020 | 17


CALCIOC5

RINVIATA CAUSA CORONAVIRUS, LA SFIDA PRESENTA PARECCHIE INSIDIE PER IL QUINTETTO DI PITTINI

FLASH PORDENONE ALLE FINAL 8 DI COPPA ITALIA

SERIE B

Ăˆ un risultato storico per la squadra neroverde quello raggiunto dopo la gara con lo Sporting Altamarca, perchĂŠ il 4-3 finale permette ad Asquini e compagni di volare per la prima volta nella sua storia alle final-eight di Coppa Italia, dove si ritroveranno le migliori otto squadre di tutta Italia (ancora da decidere la sede). Decisiva, a soli sei secondi dalla fine, la rete dello sloveno Tusar.

SABALINO IN SERIE A AL CAGLIARI

BEACH SOCCER

Ăˆ uno dei tecnici piĂš riconosciuti a livello nazionale Andrea Sabalino nel beachsoccer, con un curriculum di tutto rispetto con Vastese, Cervia, Lazio, Bibione e nazionale Norvegese. E per quest'estate arriva l'ufficializzazione direttamente dal sito della societĂ sarda: Sabalino sarĂ il nuovo tecnico del Cagliari che affronterĂ il campionato di serie A.

RINVIATO IL RETURN MATCH TRA MANZANO E TRENTO

COPPA ITALIA

Si disputerà martedÏ 17 marzo il returnmatch di Coppa Italia nazionale, che vedrà il Manzano ospitare il Trento per la gara di ritorno. C'è da ribaltare uno 0-4, impresa ardua da affrontare senza gli squalificati Patti, Zanuttini e Duricic, ma nel calcio a cinque quattro reti di scarto non sono un bottino per dormire sogni tranquilli, con la squadra di Genna che potrà contare sulla presenza delle bocche da fuoco Zalaschek e Barreca assenti nella gara di Trento.

Câ€™Ăˆ ATTESA PER IL DERBY UDINE - PALMANOVA

I

l Coronavirus blocca anche il campionato nazionale di serie B, dove si disputa solo la gara tra la capolista Bubi Merano ed il Belluno, che riserva un finale a sorpresa, con i trentini sconfitti per 8-5 tra le mura amiche, e ipoteticamente superati dal Nervesa in caso di vittoria, e raggiunti dal Pordenone sempre che i neroverdi vincano il recupero della gara non disputata con il Cornedo. Come detto, tutte ferme le squadre regionali: a partire dal Pordenone, comunque in buona condizione come testimonia la vittoria sudata di misura a Belluno nel penultimo turno, per passare ad un Maccan che invece benedice la sosta ( e la mancata disputa della gara con una delle squadre piĂš in forma del momento, il Sedico) per recuperare alcuni infortuni, primo su tutti quello del portiere Morassi: senza l’ex portiere di Luparense e Came Dosson, nonostante le positive prestazioni del giovane Marchesin, la squadra di Sabalino ha racimolato solo tre punti in quattro gare, tutti con il fanalino Palmanova. Chi la prende con filosofia, è Titta Pittini, il mister dell’Udine City, quinto in graduatoria, con quattro punti di vantaggio sui diretti inseguitori che pero guardava con una certa prudenza al derby con il Palmanova: “Sono sincero, non è che la pausa mi abbia dato fa-

stidio, perchĂŠ avremmo affrontato un Palmanova in forma come testimonia la vittoria sull’Atesina e la sconfitta di misura con lo spauracchio Atletico Nervesa, squadra sul cui campo riprenderemo la nostra corsa nel prossimo turnoâ€?. Avrebbe voluto dar seguito alle buone prestazioni mister Criscuolo che conferma: “In effetti stiamo bene, forse il fatto di aver vinto con l’Atesina ed aver fatto soffrire per oltre un tempo e mezzo l’Atletico Nervesa ci ha fatto capire che non siamo poi allo sbando, nonostante la classifica impietosa ci abbia giĂ quasi sicuramente condannato ai play-outâ€?, conclude il trainer degli amaranto. Nessuno in campo nemmeno in serie C regionale, dove tuttavia sono giĂ programmati per questa settimana i recuperi delle gare non disputate. Con la capolista Maniago ferma per il turno di riposo, quattro punti di vantaggio sulla Futsal Udinese (che affronterĂ la Gradese) con lo stesso numero di gare disputate, occhi puntati sulla zona play-off, a partire dal derby ClarkManzano, che vede coinvolte due squadre crollate nel girone di ritorno, mentre anche Tarcento-Porcia, appaiate in quinta posizione giĂ potrebbe essere giĂ una gara da dentro o fuori per le zone calde. Chiude la giornata Basiliano-Torriana.

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CALCIO FEMMINILE

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SULLA NUOVA STRADA Nella nostra intervista la nuova allenatrice del Tavagnacco, Chiara Orlando, descrive la propria linea nell'ottica della salvezza gialloblù

di GIUSEPPE PASSONI

I

l gol dell’azzurra Cecilia Prugna al 90’ ha fatto sfumare in extremis sul campo della rivelazione Empoli Ladies un esordio vincente a Chiara Orlando sulla panchina del Tavagnacco e privato la compagine friulana di punti pesanti nella rincorsa verso la salvezza nel massimo campionato femminile di serie A. Il pareggio, nonostante l’epilogo amaro dopo una gara condotta in vantaggio dall’8’ minuto del primo tempo grazie alla marcatura di Shino Kunisawa, ha interrotto una serie di due sconfitte consecutive

20 | 04 03 2020 | TremilaSport+

piuttosto pesanti e ridato motivazioni alla squadra gialloblu’ dopo l’esonero del tecnico Luca Lugnan, a cui è stata fatale la crisi di risultati - 2 sole vittorie a fronte di 3 pareggi e 10 sconfitte - conseguiti durante la sua prima esperienza nel mondo del calcio femminile. “Alla vigilia del match con l’Empoli ho trovato una squadra che pareva aver perso la voglia di divertirsi e giocare, prima ancora che la voglia di fare punti - racconta il nuovo coach della squadra friulana - e ho voluto iniziare a lavore subito su questo aspetto per ri-

dare le giuste motivazioni ad un gruppo che, nonostante i risultati negativi, si è dimostrato coeso e consapevole di poter centrare ancora la salvezza.” Chiara Orlando, è alla prima esperienza nella direzione di una squadra senior, prima di subentrare a Lugnan

Voglio trasmettere serenità e voglia di divertirsi al gruppo

stava allenando l’Under 19 gialloblù dopo una carriera tutta dedicata svolta nei settori giovanili e iniziata come istruttore di scuola calcio per le categorie Piccoli Amici, pulcini ed esordienti presso l’AC Monfalcone, a cui hanno fatto seguito, in rapida successione, gli incarichi presso l’As Ronchi calcio, il Tricesimo e l’ASD Union Martignacco, dove è riuscita a cogliere una storica qualificazione al girone Elite con i giovanissimi sperimentali, prima di “sbarcare” all’UPC Tavagnacco in veste di Allenatore Under 17 femminile nazionale, vincendo il

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CALCIO FEMMINILE

SITUAZIONI Un momento del pari di Empoli e, qui sopra, il tecnico Lugnan, esonerato dopo un lungo periodo negativo.

girone Veneto e poi di Allenatore Under 19 femminile sempre nazionale. Le abbiamo chiesto quali armi intende “mettere in campo” per risalire la classifica e raggiungere la salvezza. “Voglio continuare a trasmettere serenità e voglia di divertirsi a tutto il gruppo, lavorando poi per migliorare l’aggressività con cui affrontare le squadre avversarie e abbandonare l’atteggiamento troppo attendista che ci è costato, almeno tra le mura amiche, un bottino troppo magro di punti, specialmente per una squadra

che aspira a salvarsi; sul piano più squisitamente tecnico, invece intendo perfezionare la fase di

Ho accettato l'ìincarico perché convinta di centrare l'obiettivo gestione della palla una volta che riusciamo a prenderne possesso durante lo sviluppo del gioco.” Quante possibilità dai alla tua

squadra in questa rincorsa? “Ho accettato l’incarico perché sono convinta di centrare l’obiettivo, pur nella consapevolezza che ci attende un compito difficile: se da un lato è vero che siamo staccate di appena un punto dalla zona salvezza, purtroppo non abbiamo più scontri diretti con le nostre più vicine concorrenti.” Quali sono i tuoi progetti per il futuro come tecnico? “Il mio sogno è poter vivere solo di calcio, mentre attualmente alterno l’impegno sportivo con la professione di Educatrice.”

NUOVO CORSO Al suo esordio sulla panchina del Tavagnacco Chiara Orlando ha ottenuto a Empoli un pareggio-beffa che comunque dà speranze

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 21


CALCIO FEMMINILE BASKET

Chiara Cecotti si è trasferita a gennaio al Lugano, dov’è impegnata, come a Tavagnacco, nei bassifondi della classifica del campionato elvetico di EDI FABRIS

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uello di Chiara Cecotti al Lugano è stato un trasferimento alla chetichella, del quale non se n’è data in pratica notizia. Desiderosa di vivere una nuova esperienza calcistica e di vita e sostanzialmente insoddisfatta di come stavano andando le cose al Tavagnacco, a gennaio Chiara ha finito con l’accettare la corte del club ticinese, salutando la sua Buttrio e stabilendosi sulle rive dell’incantevole lago svizzero. “Mi hanno cercata e voluta e questo è stato per me motivo di grande soddisfazione – racconta l’ex gial-

loblù - . È stata comunque, la mia, una decisione non immediata ma alla fine ho pensato che il treno non sempre passa due volte e che fosse ora di fare nuove esperienze, facendomi apprezzare per quello che sono”. Una scelta che comunque non invalida la bontà dei suo lungo periodo al club del presidente Moroso: “Tavagnacco mi ha dato tantissimo negli anni più importanti della mia carriera – Chiara considera – ma avevo bisogno di nuovi stimoli e di qualcuno che credesse in me, come stanno facendo qui al Lugano, dove mi trovo molto bene”. E dove può considerarsi professionista, con annessi e connessi, mentre prima, in un calcio femminile italiano ancora in stand by, con le società meno abbienti come il Tavagnacco a non poter concedere alle giocatrici gli stessi benefici dei club più ricchi come Juventus, Milan, Fiorentina e altri, percepiva, da atleta locale, solo un rimborso-benzina.

NUOVA VITA Chiara con le due maglie vestite negli ultimi mesi, a sinistra la gialloblu del Tavagnacco, a destra quella ticinese del Lugano.

22 | 04 03 2020 | TremilaSport+


IN SVIZZERA, ALLA RICERCA DI NUOVI STIMOLI

RALLY

CALCIO FEMMINILE

SGOMITARE “Qui in Svizzera posso dirmi felice, anche se lontana da casa – lei ammette - . Ma la mia famiglia mi sostiene sempre e con le mie compagne c’è un rapporto perfetto, che mi auguro risulti fondamentale anche per il raggiungimento degli obiettivi della società”. In campionato, infatti, le cose per il Lugano non stanno andando molto bene: “A inizio stagione molte americane se ne sono andate e la squadra è stata così rivoluzionata. Nel

Il treno non sempre passa due volte, volevo nuove esperienze girone d’andata hanno giocato quasi tutte le ragazze della seconda squadra, con il risultato che adesso abbiamo il problema di dover risalire dall’ultimo posto, obiettivo raggiungibile visto che il gruppo è stato rinforzato a gennaio con l’arrivo di nuove giocatrici. E in linea di massima si tratta di un campionato equilibrato, con distanze non abissali fra testa e coda della classifica, dato confortante per le nostre aspettative”. Infine un augurio alla sua ex squadra: “Il cambiamento della conduzione tecnica da Lugnan a Chiara Orlando ha portato un immediato beneficio con il pareggio, che poteva anche essere una vittoria, di Empoli e le prospettive nella corsa-salvezza mi paiono così piuttosto buone. Un “in bocca al lupo” di cuore, perciò, alle mie ex compagne, certa che alla fine esulteranno”.

LOTTA SALVEZZA Anche al Lugano, come al Tavagnacco, Chiara Cecotti dovrà lottare per la salvezza.

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 23


NONSOLOSPORT

CULTURA ARTISTI

ALESSANDRA, LA DONNA DI FIORI

S

i dice innamorata della bellezza e affascinata dai colori, Alessandra Mian, con i fiori e la luce punti cardini della sua opera pittorica. “Ho sempre amato la pittura – dice l’artista udinese – ma mi sono dedicata

concretamente ad essa solo nel 2010, frequentando dei corsi e applicandomi nelle sperimentazioni. E i fiori, insieme alla luce, costituiscono il mio tema prediletto, per la delicatezza dei loro petali e le sfumature dei colori che li caratterizzano”. Le sue opere vengono create con colori acrilici abbinati ai rulli e con colori a olio usati in

velatura, tecniche che conferiscono loro suggestioni di grande fascino anche quando il tema è la luce. Una carriera relativamente breve, la sua, con partecipazioni a manifestazioni culturali ed esposizioni collettive, che le ha fruttato molte soddisfazioni, la più recente delle quali il secondo premio della Giuria di qualità alla collettiva “Natale a Premariacco”, patria del compianto artista Bepi Delle Vedove, pittore e organizzatore di eventi culturali di elevato spessore scomparso qualche anno fa. Tra le valutazioni critiche, significative quelle di Luca Franzil che giudica le opere di Alessandra “di forte carica sentimentale, autentico specchio dell’acuta sensibilità dell’artista, con uno stile totalmente originale e inconfondibile”, e di Alessandra Spizzo che dice di lei: “Crea il suo mondo incantato declinando le forme in giochi di luce e creando atmosfere fiabesche, magiche”. Ammira i fiamminghi, Alessandra Mian, e in effetti le sue atmosfere richiamano sicuramente quelle dei grandi pittori del ‘500, a testimonianza che l’arte non ha tempo né si può relegare a dei canoni precostituiti. (E.F.)

LOUISE PENNY

IL REGNO DELLE OMBRE

L’UOMO SENZA INVERNO

Convocato all’improvviso in una fattoria nei pressi di Three Pines, Armand Gamache, capo della Sûreté du Québec, scopre di essere stato nominato esecutore testamentario da una sconosciuta baronessa. Il documento contiene clausole tanto bizzarre da far sospettare al commissario che si tratti di uno scherzo, ma di lí a qualche giorno, quando nella fattoria viene rinvenuto il cadavere di un uomo, la realtà dei fatti emerge in tutta la sua gravità. Nel frattempo un enorme carico di droga sta per inondare le strade di Montréal, e Gamache, sospeso dal servizio sei mesi prima proprio per non averlo fermato, deve decidere al piú presto come agire.

Parigi, 1863. Gustave Caillebotte è ancora un ragazzo quando, nel salotto della ricca casa di famiglia, sente parlare, con toni di ferma condanna, dell’esposizione dei pittori Refusés e in particolar modo dell’opera di un certo Édouard Manet. Gustave disubbidisce alle direttive paterne, animato dal desiderio di imparare a dipingere e far suoi quei tratti così inusuali, così nuovi, esperimenti di colore che sono autentici oltraggi alla tradizione e che indicano l’origine di una rivolta: il movimento che qualcuno definirà “Impressionismo”. Una simile passione, agli occhi del padre Martial, uomo severo ma non privo di curiosità, non può che essere un passatempo. Per la madre Céleste, creatura travagliata e complessa, qualcosa di inadatto a un uomo.

EINAUDI

24 | 04 03 2020 | TremilaSport+

LUIGI LA ROSA PIEMME


NONSOLOSPORT

NOVITÀ SU MOSTRE, SPETTACOLI, EVENTI, PERSONAGGI DEL PANORAMA CULTURALE

STEFANO MEDAS

IL TESTIMONE MONDADORI

Copista presso la grande biblioteca di Alessandria d’Egitto e aspirante filosofo, il giovane Callimaco è in procinto di partire alla volta di Roma, dove, insieme al fratello maggiore Teocrito, dovrà consegnare un cospicuo carico di volumi alle biblioteche e ai librai dell’Urbe. Prima dell’imbarco, però, un misterioso personaggio gli affida, dietro pagamento di una cifra spropositata, una custodia di cuoio perfettamente sigillata, raccomandandogli di averne la massima cura e di recapitarla personalmente al destinatario. Comincia così un avventuroso viaggio disseminato di insidie...

CHANDLER BAKER

ALEXIS SCHAITKIN

LONGANESI

BOMPIANI

LE RIBELLI

Sloane, Ardie, Grace e Rosalita lavorano da anni alla Truviv, marchio di abbigliamento sportivo con sede a Dallas, e con molte delle loro colleghe hanno due cose in comune: sono madri lavoratrici e si muovono al di qua di una linea invisibile che le separa dai collaboratori uomini, nell’ombra del loro prepotente superiore Ames Garrett. Quando il CEO della Truviv muore improvvisamente e loro scoprono che la persona più vicina ad assumere il controllo del ruolo vacante è proprio Ames – che ha appena assunto una nuova ragazza, giovane, bella e single – capiscono che è arrivato il momento di fare qualcosa. Qualcosa di apparentemente innocuo, qualcosa che sembra un sussurro ma presto diventa un grido. La loro decisione metterà in moto una serie di catastrofici eventi all’interno dell’ufficio…

SAINT X

Alison Thomas ha diciotto anni, è bella, vivace, seducente, e tutti si voltano a guardarla, chi con desiderio chi con invidia, mentre cammina sulla sabbia bianca di una spiaggia caraibica. Sull’isola di Saint X per una lussuosa vacanza natalizia con i genitori e la sorellina Claire, alla famiglia preferisce la compagnia di Edwin e Clive, giovani camerieri del resort dove alloggia: è con loro che spera di vivere finalmente un’avventura notturna da adulta. L’avventura si trasforma in incubo quando la sera prima della partenza Alison scompare: è scivolata fuori dalla sua camera per andare a ballare e non ha più fatto ritorno. Passano gli anni. Claire, ormai una giovane donna, incontra di nuovo Clive alla guida di un taxi a New York: la resa dei conti diventa inevitabile. È tempo di scoprire la verità su ciò che è successo ad Alison… TremilaSport+ | 04 03 2020 | 25


BASKET GRANDE COACH Jim Mc Gregor è stato uno dei grandi tecnici con cui ha lavorato a Gorizia Elvio Pierich.

MARCAVO GLI

AMERICANI

Goriziano doc, Elvio Pierich è stato cresciuto da grandi allenatori come Mc Gregor e Zorzi e ha giocato in squadre prestigiose nella sua città, alla Snaidero Udine e a Venezia, chiudendo la carriera a 41 anni a Mirandola di ALESSANDRO VESCINI

E

DNA Buon sangue non mente: Simone Pierich, figlio di Elvio, è attualmente capitano dei Roseto Sharks in A2.

lvio Pierich, classe 51', è stato un lungo, nel gergo cestistico pivot, di grande quantità e qualità. Ha militato nelle massime serie del campionato italiano di basket per tutta la sua carriera. Ha debuttato a Gorizia sotto l'ala protettrice dello storico allenatore Jim Mc Gregor e vi è rimasto per i primi anni da professionista. Successivamente è stato venduto agli eterni rivali di Udine, ma la cifra ricavata dalla sua cessione ha permesso all'allora Presidente di Gorizia, Giovanni Bigot, di costruire la palestra della Valletta del Corno. Ha trascorso diversi anni anche a Venezia, Pordenone, per poi trasferirsi a Mirandola, dove ha giocato fino all'età di 41 anni. - Il suo debutto è avvento a Gorizia con Jim McGregor: che rapporto ha avuto con gli allenatori nel periodo isontino? «Nel 1969. Mc Gregor è stato il mio primo maestro assieme a Renato Bensa, una persona che stimo tantissimo, che mi allenava negli juniores, e che ci portò alle finali nazionali a Pisa. Mi hanno costruito come giocatore. Terzo ma non ultimo Tonino Zorzi, un grandissimo allenatore.» - A Gorizia è rimasto poi per un lungo periodo totalizzando 144 presenze: quale partita le è rimasta più a cuore? Perché? «La vittoria a Varese dopo i tre tempi supplementari con un canestro di Roberto Biagi che ci mandò in semifinale contro Banco Roma, compagine che vinse poi lo scudetto. Ci allenava

26 | 04 03 2020 | TremilaSport+

Mario de Sisti, altro bravo allenatore. Avevamo in squadra gli ex Nba Bill Mayfield e Tom LaGarde. Mi è rimasta nel cuore per l'importanza che quella partita aveva.» - Giocando per molti anni ha condiviso lo spogliatoio con tanti compagni,:che ruolo aveva all'interno? Ascoltava o si faceva ascoltare? «Mi ascoltavano abbastanza, anche se ero io in primis a farlo. Avevo un grande capitano, Ardessi, e compagni come Turel e Sfiligoi. Loro tenevano unito lo spogliatoio mentre io davo il mio contributo in campo. Infatti, mi davano sempre gli americani più pericolosi da marcare, ma con la mia grinta riuscivo a fermare un po' le loro iniziative.» - È cambiato col passare degli anni? «A Venezia ero più ascoltato perché più esperto, soprattutto da Stefano Gorghetto, un ottimo giocatore oltre che persona.» - Ha qualche ricordo particolare passato con qualcuno di loro? «Con il compianto Giulio Dordei, simpaticissimo e sempre allegro. Andavamo sempre in giro assieme, in spogliatoio faceva un po' di scherzi. Era l'anima

Valorizzerei gli italiani e terrei al massimo due o tre stranieri per squadra

giocosa della squadra.» - Se potesse cambiare qualcosa della sua carriera, modificherebbe o lascerebbe tutto invariato? «La mia carriera è stata di grandi sacrifici, mi allenavo 2-3 volte al giorno. Sono stato sempre molto umile, ciò mi ha fatto entrare nelle grazie di molti allenatori e mi ha reso anche simpati-


BASKET CICLISMO

GRADO FORMATO “GRAVEL” È LA PRIMA SORPRESA DI AIRACE 2020

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ncora Friuli nel gran finale dell’Adriatica Ionica Race. Per il terzo anno consecutivo sarà il nordest della Penisola a incoronare il vincitore della corsa organizzata da Moreno Argentin, in programma dal 14 al 18 giugno. Stavolta non sarà Trieste, ma Grado, rinomata località balneare dell’Adriatico, ad ospitare il traguardo della quinta e ultima frazione di AIRace, sabato 18 giugno. Per l’Isola del Sole si tratta di una conferma: nel 2019, Grado ospitò l’arrivo della prima tappa in linea, dopo il criterium inaugurale di Mestre, mentre nel 2018 fu sede di arrivo della quarta tappa e partenza della quinta. Il motivo d’attrazione di questa frazione saranno i tratti “gravel”, che tanto spettacolo hanno già regalato l’anno scorso, con la bagarre scatenatasi fra due grandi specialisti delle strade bianche, come CAMPIONI A sinistra, Pierich con la maglia della Snaidero dove giocò con l'asso Nba Jim Mc Daniels (foto in alto). Qui sopra, Tonino Zorzi, tecnico del grande periodo goriziano di Pierich, nella foto sotto, quarto da sinistra, con la San Benedetto.

co. Però se potessi, valorizzerei di più gli italiani, che sono molto talentuosi, e terrei al massimo due o tre stranieri per squadra. Attualmente le grandi squadre tendono a puntare su giocatori non italiani e i nostri ragazzi sono costretti a militare in Serie A2 e B per fare minutaggio. Quando giocavo io avevamo due stranieri e il resto

eravamo tutti formati a Gorizia, tutti ottimi giocatori, tra cui Desio Flebus.» - Come mai la scelta di trasferirsi a Mirandola? «Ho fatto quattro anni là tra Serie C e B. Pordenone non mi diede un posto di lavoro, offerta che invece mi arrivò da Mirandola. Una volta ritirato, i figli ormai andavano a scuola lì e quindi decisi di rimanere.» - Per un padre vedere che un figlio segua le proprie orme è sempre un motivo d'orgoglio, qual è il vostro rapporto a livello cestistico? «A 7-8 anni era sempre in palestra o nei campetti quindi credo che questo sport sia nel nostro Dna. Seguivo sempre Simone quando giocava a Forlì e a Casale Monferrato. Ora lo vado a vedere ogni tanto quando gioca a Roseto, ma ormai è un giocatore formato e non gli do più consigli.» - Gli ha insegnato qualche trucchetto del mestiere in gioventù? «Quando giocava alla Malbo a Livorno gli spiegavo qualcosa, però nulla di più. Ho sempre lasciato che crescesse da solo, con il suo stile.»

Philippe Gilbert e Sep Vanmarcke, anteprima a un finale al cardiopalma risoltosi con uno sprint di circa 25 corridori, dominato dagli uomini della Deceuninck-QuickStep, con Alvaro Hodeg, Florian Sénéchal e lo stesso Gilbert a monopolizzare il podio. Nel prossimo giugno, gli ultimi chilometri potrebbero risultare ancora più elettrizzanti: gli sterrati rappresenteranno infatti l’ultima occasione per gli uomini di classifica per provare a ribaltare la graduatoria generale. “Questa città ha creduto nel nostro progetto fin dall'inizio – spiega il responsabile del comitato organizzatore Moreno Argentin -. Noi vogliamo rafforzare quelle che sono le nostre peculiarità, e lo sterrato è una di queste. Averlo nell'ultima tappa, renderà la corsa aperta fino all'ultimo. È già la terza volta che scegliamo Grado come arrivo di tappa e ogni volta vogliamo mostrare un volto diverso di questa località”.

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 27


28 | 04 03 2020 | TremilaSport+


IL PERSONAGGIO

LIBELLULA POSATA

Federica Macrì, chiusa l'attività agonistica dopo 25 anni, si dedica ora a trasmettere le sue infinite competenze alle giovani leve dell'Artistica '81, il club triestino dal palmarès reso rutilante anche grazie alle sue vittorie di LORENZO DEGRASSI

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 29


IL PERSONAGGIO

H

a vinto l’oro a squadre agli europei di ginnastica artistica nel 2006, è stata olimpionica a Pechino nel 2008 e per anni capitana della squadra agonistica femminile dell’Artistica ’81. Federica Macrì lo scorso giugno ha lasciato la carriera sportiva dopo 25 anni di onorata carriera. Ora, a 29 anni, continua il suo rapporto con la disciplina che le ha regalato tanti successi, svolgendo il ruolo di allenatrice della società che l’ha lanciata, impegno intrapreso già da qualche anno.

L'oro nell'Europeo del 2006 è stato per me l'emozione più grande - Federica, partiamo dal tuo ritiro dello scorso giugno. Cos’hai provato a dire addio alla ginnastica attiva dopo 25 anni di carriera agonistica? «Era da un paio d'anni che posticipavo il momento del mio ritiro. Alla fine dello scorso campionato ho trovato il coraggiodi smettere, anche se non è stato facile. Ho deciso di chiudere quando stavo bene fisicamente e potevo ancora svolgere i miei esercizi al top della forma. È ovvio che adesso le gare mi mancano, però non ho rimorsi per aver mollato. Alla mia

età il fisico comincia ad avere tempi di recupero più lunghi e per di più ho iniziato a vedere il mondo anche fuori dalla ginnastica». - Come cambia la vita facendo l’insegnante invece di gareggiare? «È qualcosa di completamente diverso perché devi metterci il doppio della passione di quella che ci mettevi per allenare solo te stesso, perché devi riuscire a far appassionare le bimbe, capire i loro limiti, però è qualcosa di molto gratificante e di emozionante perché alla lunga diventi il loro punto di riferimento. Alla fine si tratta solo un cambio di prospettiva». - Tu hai vinto titoli e competizioni in tutto il mondo. Di quale esperienza conservi un ricordo più particolare? «Le Olimpiadi sono il ricordo più bello che un’atleta porta con sé perché sono il coronamento di un sogno e l’apice degli sforzi per ogni sportivo. Io però porto nel cuore tutti i momenti vissuti in ogni competizione. Chiaramente l’oro nell’Europeo del 2006 è stata l’emozione più grande per me, perché si è trattato di una medaglia assolutamente inaspettata, poi ci sono stati anche i Mondiali dove siamo arrivate quarte come squadra, risultato rimasto il migliore di sempre per l’Italia fino a quest’anno. Infine porto con me dei ricordi bellissimi degli ultimi campionati di Serie A, perché li ho vissuti con un’altra consapevolezza e con maggiore maturità». - In vista delle imminenti Olimpiadi di Tokyo com’è lo

Nella carriera di Federica le maggiori competizioni internazionali

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IL PERSONAGGIO

A Tokyo l'IItalia può puntare ai podi della ginnastica

stato di salute della ginnastica artistica italiana? «È migliorata tantissimo e le ragazze che adesso fanno parte della Nazionale sono forse le più forti che l’Italia abbia mai avuto. Puntano a una medaglia e io mi auguro vivamente che la conquistino perché le atlete sono brave sotto tutti i punti di vista». - Quali saranno le avversarie da temere di più? «Stati Uniti, Cina e Russia, oltre alle solite ragazze provenienti dai Paesi dell’Europa dell’est».

DOPPIA VESTE Nelle foto, Federica Macrì atleta di primo piano ed ora istruttrice delle giovani leve

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 31


JUDO

Giulia Italia De Luca frequenta la palestra della Ginnastica Triestina dall'etĂ di quattro anni, nel segno di una passione familiare che coinvolge anche il padre e i fratelli

VIVO UNA TRADIZIONE 32 | 19 02 2020 | TremilaSport+

Talen


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JUDO

SUL TATAMI Giulia in azione durante alcune recenti gare.

di GIANFRANCO BORGHESU

S

uona il pianoforte classico, eccelle al liceo di scienze umane Giosuè Carducci a Trieste, dove frequenta il terzo anno e sul tatami, stando agli ultimi risultati, pare proprio abbia innestato l'overdrive. È Giulia Italia De Luca, judoka della Società Ginnastica Triestina diretta dalla coppia Raffaele Toniolo e Monica Barbieri. Diciotto anni a ottobre, cintura nera primo dan e dentro di sé la consapevolezza di avere le carte in regola per diventare cliente fissa del podio come testimonia il titolo italiano 2108 conseguito nella ca-

È un grande privilegio essere compagna di squadra e amica di Veronica Toniolo tegoria 44 kg. under 18 cadetti e la quinta posizione nel 2019 a cui va aggiunto il primo posto nell'italian cup A2 under 21. A febbraio 2020 il grande successo nella tappa del Grand Prix Junior Senior di Vittorio Veneto nella categoria dei 48 kg.. Giulia quando parla di sé e della sua passione per il judo fa trasparire qualcosa di orientale: misurata nelle sue parole, serena nell'esposizione dei fatti e sincera nelle sue affermazioni senza alcun riguardo ad ammettere anche i suoi errori, Monica Barbieri che la prepara e la segue nelle gare ci fa un ritratto di una atleta un po' atipica che spesso parte a bassi regimi, ma poi al momento opportuno sfodera la

tecnica vincente. Una judoka che spinge sul pedale dell'acceleratore con una progressione tutta sua lasciando poche chances a chi le sta davanti. Un'abilità innata nei combattimenti a terra dove ci vuole una sensibilità tutta particolare per chudere un incontro come per uscire da situazioni complesse. Il judo è uno sport in cui non c'e' tempo per assumere certe decisioni anche perchè a una tecnica del competitor deve esserci una replica immediata che consente di aggiudicarsi una gara. come uscire da momenti difficili. - In famiglia il judo a partire da tuo padre e dai tuoi fratelli fa parte di una tradizione... “A quattro anni grazie a mio fratello che spesso è anche il mio Uke (sparring partner) ho iniziato a frequentare la palestra della Società Ginnastica Triestina lasciando lungo la strada altri sport, come il rugby e la pallavolo” - Il judo come un po' tutti gli sport da combattimento, piace

PRIMA DELLA GARA "Vivo l'immediatezza con estrema serenità"

o non piace: non ci sono mezze misure anche perchè l'impegno è davvero importante. “Negli allenamenti che comprendono potenziamento e parte atletica oltre che il randori vero e proprio bisogna essere consapevoli che la strada è dura. Oltre che con i miei avversari combatto spesso anche con il peso. Sono seguita da una dietista che mi indirizza su un criterio di alimentazione ben definito. E poi sono vegana. - Gareggi per una Società dove milita una campionessa del mondo, Veronica Toniolo recentemente premiata proprio a Trieste dall'USSI come giovane emergente. Che significato ha questo per te? “Certamente èun grande privilegio, anche perchè Veronica è una compagna di squadra oltre che un'amica veramente splendida. E averla vicino è un motivo di sprone per me come per tutti in palestra, anche se sul tatami siamo tutti uguali come insegna lo spirito di questa disciplina” - Il tuo istituto scolastico si dimostra sensibile verso gli atleti che conseguono risultati. “ Il progetto atleta per sportivi di buon livello permette di spostare le verifiche e programmare le prove scritte in date successive rispetto gli altri studenti” - La tua tecnica pereferita? “Morote seoi nage che concludo in ginocchio” - Come vivi una gara nei momenti immediatamente precedenti? “Con estrema serenità, non mi faccio prendere dall'emozione e cerco di rimanere sempre lucida, anche se quando viene chiamato il mio nome un po' di emozione c'è sempre” - Ti capita mai di rimproverarti

al termine di una giornata di gare? “Al termine di ogni gara rivedo il filmato con i miei tecnici e cerco di capire dove ho commesso l'errore che ha compromesso la mia prestazione. E in quel caso si, mi rimprovero” - Prossimo impegno di rilievo che ti vedrà impegnata e sul quale punti in alto? “La tappa dell'European Cup di Lignano che a dispetto del nome è un circuito mondiale di grande rilevanza e determina la ranking list mondiale” - Che rapporto hai con il tecnico Monica Barbieri che ti prepara che a quanto mi è stato riferito non è molto tenera con i suoi atleti... Il rapporto è sempre stato buono e rimane il mio punto fisso di riferimento. Smentisco questa affermazione in quanto quello con cui non si scherza affatto è il consorte Raffaele Toniolo che con la sua grande esperienza di tecnico riesce a tirare fuori il meglio da ogni atleta” - Nel judo ha qualche campione che segui con particolare attenzione? “Io e mio fratello siamo grandi tifosi dei fratelli Abe, due atleti Giapponesi che stanno facendo grandi risultati e il cui modo di combattere mi piace parecchio” - Se potessi strofinare la classica lampada di Aladino, quale sarebbe il tuo grande desiderio? “Un giorno di poter andare in Giappone, un sogno per cui sto accantonando i miei risparmi per poter andare a vedere il paese dove è nato il judo e conoscere il modo in cui gli atleti si allenano e si preparano e perchè no: magari provare a batterne qualcuno, anche se sarà molto difficile”.

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 33


NZ A R E P LE S

RUGBY

A Pordenone il Festival dei Colori Under 12 ha visto in campo oltre 150 miniatleti, una formula che ha riscosso moltissimi consensi e che verrĂ replicata. 34 | 05 02 2020 | TremilaSport+

E


RUGBY

LA PRIMAVERA DEL MINIRUGBY Da fine aprile a fine giugno la finestra dei tornei giovanili che animeranno la Regione

È

PREMI USSI AI GIORNALISTI MASSA E DISSEGNA E ALLA JUDOKA TONIOLO

A

l 93enne giornalista udinese Ugo Massa, al giovane cronista goriziano Timothy Dissegna e alla 17enne campionessa italiana, europea e mondiale Under 18 triestina di judo, Veronica Toniolo, sono andati gli annuali riconoscimenti speciali dell’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) del Friuli Venezia Giulia, consegnati a Trieste nell’elegante sala convegni della Bcc di Staranzano, che ha ospitato l’evento. Il presidente dell’associazione, Umberto Sarcinelli, ha consegnato la targa al veterano Massa, mentre il giovane Dissegna ha ricevuto il riconoscimento dedicato al compianto Ezio Lipott dalle mani

di PIERGIORGIO GRIZZO

iniziata alla grande la fase primaverile dei raggruppamenti Fir di minirugby, che da fine aprile proseguirà poi, fino alla fine di giugno, con la finestra dei tornei. Domenica scorsa, al comunale di via Mantegna a Pordenone, si è tenuto il Festival del Colori Under 12. Oltre 150 mini atleti in campo da tutto il Friuli Venezia Giulia con squadre create al momento mescolando i tesserati dei vari club. Una formula che ha riscosso moltissimi consensi e che verrà replicata. Nel frattempo, una società del Friuli Occidentale si sta distinguendo per i risultati raggiunti ed i tesserati in continua crescita: il Rugby San Vito al Tagliamento. “La seconda fase della stagione ci vedrà impegnati per ben 10 domeniche sui campi di Friuli Venezia Giulia, ma anche del Veneto – spiega il direttore tecnico dei biancoblù, Pier Giorgio Nonis – le trasferte in terra veneta ci consentiranno di misurarci con avversari che a livello tecnico ci saranno forse superiori, ma sarà sicuramente un’esperienza molto formativa in chiave futura”. Il 29 marzo ci sarà l’appuntamento con il Torneo delle Linci a Pasian di Prato, mentre il 5 aprile saranno i campi di Ligugnana ad ospitare il raggruppamento casalingo di primavera. L’obbiettivo della società è quello di regalare ai propri atleti e a tutta la cittadinanza di San Vito una bella giornata di sport ed aggregazione, che vedrà coinvolti almeno 300 piccoli rugbysti. “Questo calendario così fitto di impegni – continua Nonis – è volto a farci arrivare ben preparati al grande appuntamento del 9 e 10 maggio con il Torneo Città di Treviso, l’ormai

L'EVENTO

storica kermesse, ormai diventata una delle manifestazioni di minirugby più importanti d’Italia con i suoi 5000 partecipanti”. Nel frattempo prosegue la collaborazione con il Rugby Sile di Pasiano per il minirugby e con il Portogruaro per l’Under 14, che si traduce in allenamenti congiunti alternativamente a Ligugnana (dove la pallovale divide gli spazi con la Tilaventina Calcio) e in casa delle altre due società. L’obbiettivo a medio lungo termine è però quello di riportare anche la categoria Under 14, la prima che affronta un regolare campionato (che ora gioca con la maglia del Portogruaro), a San Vito, non appena le “Pantere” avranno la certezza di avere a disposizione un rettangolo sul quale installare i pali fissi da rugby.

della consorte del giornalista de Il Piccolo, signora Laura, e da uno dei vicepresidenti dell’Ussi, Matteo Contessa. A premiare Veronica Toniolo, accompagnata dai genitoriallenatori, il padre Raffaele e la madre Monica Barbieri, invece, il vicepresidente Ussi Fvg e nostro direttore, Edi Fabris, nella foto con la giovane campionessa della Ginnastica Triestina e i suoi familiari. Prossimo incontro con i campioni regionali in programma, quello del prossimo maggio alla Terrazza a mare di Lignano in occasione del tradizionale appuntamento annuale Juventussi.

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 35


RALLY CALCIOUDINESE

SI VINCE CON O LA MENTE

DR.SSA GIULIA TARDIVELLO psicologa psicoterapeuta

“L’ambiente che ci circonda è un’estensione della nostra mente. Quando cambiamo la nostra mente, cambiamo la nostra vita…” J. Dispenza

rmai tutti lo sappiamo che non ci sono segreti per il successo. E il talento non basta perché per diventare campioni ci vuole preparazione, impegno, sacrificio, determinazione ed apprendimento dai fallimenti. Per questo motivo campioni si diventa come frutto di un percorso. Il successo sportivo si basa su dei pilastri fondamentali (preparaziore tecnicatattica, nutrizione, preparazione mentale) e uno di questi sfrutta quella che è la più grande energia che tutti abbiamo ma che poco usiamo: la forza della mente. La dissertazione sul potere della mente, che non ha la pretesa di essere esaustiva ma sufficiente a dare un’idea di alcune sue caratteristiche, vuole qui essere il presupposto per dare maggiore

Il nostro cervello è una macchina meravigliosa quanto complessa e creativa forza e dignità a quegli atteggiamenti mentali che reputo necessari per avere un approccio sano e performante alla competizione. Essendo lo sport una meravigliosa metafora della vita, ritengo l’allenamento mentale uno strumento molto utile per imparare ad essere campioni nello sport come nella vita. Il mental training traduce in italiano un allenamento mentale utile all’atleta di ogni sport che voglia sviluppare il proprio potenziale ed incrementare la propria prestazione. Allenare la mente quindi al pari del corpo significa sviluppare strategie efficaci per favorire la presenza mentale dell’atleta nelle tre fasi che caratterizzano la prestazione: il pre gara, la gara e il post gara. Si alleneranno abilità come: la capacità di definire FOCUSING Per raggiungere una performance di picco è importante allenare anche il FOCUSING ossia la capacità di mantenere l’attenzione sull’intero processo di gara.


SPORT E PSICOLOGIA

obiettivi intelligenti, sviluppare un autodialogo positivo, allenare l’attenzione, gestire l’ansia, saper gestire gli insuccessi e i momenti difficili. Mi piace avviare l’atleta al lavoro di mental training ricordandogli una citazione di Buddha: “Tu sei ciò che la mente dice di te”. Questo per spiegare quanto sia importante dare al nostro cervello i comandi e le suggestioni corrette in funzione di quello che vogliamo ottenere. Il nostro cervello è una macchina meravigliosa quanto complessa e creativa e poiché prende tutto alla lettera è davvero importante essere consapevoli di quali messaggi inviamo al nostro inconscio. Perché il suo intimo meccanismo creativo agisce istintivamente per raggiungere successo e felicità o fallimento e infelicità a seconda dei fini che noi stabiliamo per esso. Sviluppare un DIALOGO POSITIVO interno è una competenza fondamentale per orientare il successo e attorno a questa abilità ruotano tutte le tecniche del mental training. Si vedono tanti atleti di talento che non raggiungono il successo perché bloccati dai pensieri autosabotanti che limitano l’immaginazione e la capacità di sognare. Ed è proprio il sogno o la capacità di immaginare un’altra pillola fondamentale dell’allenamento mentale, Walt Disney diceva “se lo sogni, lo puoi fare”. Gli obiettivi che il nostro cervello cerca di raggiungere sono infatti

agevolati dalle immagini mentali che creiamo con le tecniche di VISUALIZZAZIONE. La mente, infatti, non riconosce la differenza tra un’evento realmente vissuto ed uno ripetutamente e vividamente immaginato nella nostra mente. Le tecniche di visualizzazione migliorano in percentuale la prestazione in maniera significa-

tiva proprio perché immaginando, noi attiviamo delle memorie, delle risorse cinestesiche già presenti all’interno del nostro cervello e che attraverso l’immaginazione potenziano l’atto stesso. Per raggiungere una performance di picco è importante allenare anche il FOCUSING ossia la capacità di mantenere l’attenzione sull’in-

tero processo di gara. Allenare la capacità di concentrarsi e di scegliere la corretta zona di attenzione significa individuare a quanti e quali stimoli prestare attenzione (zona di attenzione), fattore che dipenderà dalla situazione e dal tipo di sport. Saper nutrire la mente di messaggi positivi, avere la capacità di potenziare il gesto tecnico attraverso la visualizzazione, mantenere l’attenzione e saper gestire l’ansia sono tutte abilità che permettono all’atleta di sentirsi totalmente dentro il flusso della prestazione stessa, immerso nel presente e nel gesto tecnico come se null’altro esistesse. Pensate che condizione meravigliosa poter vivere il proprio momento sportivo come in uno stato di trans (detto FLOW PERFORMANCE), di massimo coinvolgimento in una perfetta sincronia mente corpo dove ogni atleta, padrone di se stesso, può sfruttare al massimo le proprie potenzialità. In questa condizione si può sperimentare una perfetta sintonia con se stessi, con la propria attività e con il momento presente, dove il corpo unendosi alla mente trasforma il sogno in realtà. Ed è in questa sfida, indipendentemente dal risultato, che l’atleta può sperimentare l’emozione della vittoria interiore perché sa, che in quel preciso momento, sta cercando il meglio da se stesso. E’ questa, forse, l’unica vera sfida, nello sport come nella vita, che tutti desideriamo affrontare.

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 37


MOTOCICLISMO CALCIOUDINESE

ON I P M A C

VADO IN MOTO DA QUAND'ERO IN FASCE Alessandro Ruoso, di Porcia, ha nel suo palmarès molte vittorie iridate, con doppia partecipazione anche alla mitica Dakar di PIERGIORGIO GRIZZO

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l traguardo che ha messo nel mirino è la Dakar 2021, un obbiettivo che lo impegnerà per tutto quest’anno tra rifiniture, settaggio della moto (una Yamaha Wrc 450), preparazione fisica e gare di avvicinamento. Alessandro Ruoso, classe 1981, di Porcia, va in moto da quando era ragazzino e nel suo palmares ci sono già tante vittorie iridate. Alla Dakar, la regina dei rally cross country, ha già partecipato due volte, nelle due edizioni sudamericane del 2017 e ‘18, peraltro ottenendo due ottimi risultati, nonostante la sfortuna. “La prima volta – ricorda – percorrendo Argentina, Bolivia e Paraguay ero primo degli italiani e 12esimo nella classifica assoluta a poche tappe dalla fine. Poi sono incorso in una brutta caduta, mi sono rotto naso e polso, sono arrivato comunque alla fine, ma la classifica finale è stata: secondo degli italiani e 38esimo assoluto. L’anno dopo, in Cile, Perù

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e Argentina, ho chiuso 28esimo nella assoluta e secondo degli italiani”. Da un paio di mesi Alessandro Ruoso è un pilota della MRC Sport, la scuderia di Brugnera, che, con lui debutta anche nel mondo delle due ruote. “E’ un club serio, che ha una solida reputazione, cosa che non è così scontata nell’ambiente del motorsport, ed io cercavo qualcuno che mi aiutasse a gestire gli sponsor – racconta – così, visto che anche diversi piloti di rally che conosco come De Luna e Prosdocimo, hanno sempre garantito sulla serietà del presidente, Giacomo De Luca, e del suo staff, io e mio fratello Giuliano ( pilota che corre nei rally da una vita con ottimi risultati ndr) siamo entrati a far parte di questa famiglia”. Il prossimo impegno ufficiale sarà una gara internazionale dall’11 al 15 marzo in Marocco, poi da luglio in avanti ci saranno altre gare del campionato Baja in Romania e Spagna con un possibile intermezzo all’Italian Baja, la gara di casa, dove potrebbe tenersi una gara All Stars con 5/6 piloti internazionali, che dovrebbe essere il preludio al ritorno delle moto nella gara sui magredi friulani a partire dal 2021. “Tutto sarà propedeutico e finalizzato alla Dakar, che scatterà nel gennaio 2021. La mia partecipazione, però, non è ancora scontata. Dipenderà anche dalla risposta degli sponsor”.

Alcune immagini della vita spericolata in sella del campione pordenonese

E


E

MOTOCICLISMO UDINESECALCIO

O NDR A S S ALE SO RUO

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 39


HOCKEY

I Madracs viaggiano al terzo posto in A1 dietro i Cocoloco e i Black Lions e lungo il cammino il club presenta novitĂ di primo piano 40 | 04 15 01 032020 2020| |TremilaSport+ TremilaSport+

CHA L E E H W

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HOCKEY

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NUOVO ALLENATORE, NUOVO SPONSOR, NUOVO PERCORSO di ROBERTO CAINERO

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a società dei Madracs Udine, partecipante al campionato Wheelchair Hockey in carrozzina, non finisce di stupire in quanto a novità: dopo il nuovo allenatore (Saul Vadalà) e l’arrivo di Andrea Feliciani, ex Rangers Bologna, per rinforzare la squadra, presenta un nuovo look con l’arrivo dello sponsor Io Print Group azienda specializzata nell’office automation, information Tecnology. Un bel colpo per la squadra friulana, che consente di pianificare il futuro e lavorare con serenità, dopo qualche problema di carattere finanziario, che comunque sussiste (le spese per le trasferte sono tante…), anche se in misura minore dopo l’accordo con il main-sponsor. Altra novità è la manifestazione denominata “Metti il turbo 12X1h” che ritorna domenica 21 giugno, con l’etichetta della staffetta più divertente dell’anno, giunta al suo sesto anno di vita e che avrà luogo al parco Desio di Udine, con il ricavato devoluto in beneficenza. Intanto la federazione nazionale ha lanciato un' iniziativa atta a raccogliere fondi e denominata "2969 chilometri per un sogno"; obiettivo la partecipazione della squadra azzurra al campionato Europeo, che avrà luogo in Finlandia dall' 1 all’ 8 giugno. La nazionale è chiamata a difendere un titolo certamente importante con i ragazzi che hanno tutte le prerogative per confermarsi sul tetto d’Europa. Vale poi ricordare che il team azzurro è attualmente campione del mondo, titolo conquistato a Lignano Sabbiadoro, con una splendida cornice di un pubblico delle grandi occasioni. E a proposito di nazionale va sottolineato il fatto che i Madracs sono presenti con Benedetta De Cecco in qualità di responsabile Fundraising e team manager e Ivan Minigutti nella veste di match analyst. Nel giro della nazionale ci sono pure i giocatori Claudio Comino e Diego Masoli. Tornando ai Madracs , ospitati nella palestra dell’Istituto Bearzi di via don Giovanni Bosco a Udine,va detto che il campionato di serie A/1 in corso, vede al giro di boa , la compagine dl presidente Ivan Minigutti al terzo posto dietro ai padovani del Cocoloco e ai campioni d’Italia Black Lions Venezia. Sinora la compagine udinese ha totalizzato 3 vittorie, un pareggio e due sconfitte subite entrambe dalla capoclassifica.

CALENDARIO E RISULTATI CAMPIONATO 2019/20 Rangers Bologna - Madracs Udine

8 - 10

Madracs Udine - Black Lions Venezia

4-6

Skorpions Varese - Madracs Udine

2-6

Madracs Udine - Viterbo

9-4

Madracs Udine - Cocoloco Padova

5-5

Black Lions Venezia - Madracs Udine

5-1

Madracs Udine - Skorpions Varese

8 marzo

Viterbo - Madracs Udine

22/marzo

Cocoloco Padova - Madracs Udine

19/Aprile

Madracs Udine - Rangers Bologna

3/maggio

La classifica dopo la 6^ giornata di campionato Black Lions Venezia

18

Cocoloco Padova

14

Madracs Udine

10

Viterbo

6

Skorpion Varese

4

Rangers Bologna

1

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 41


VOLLEY

SERI

I

DE PAOLI: “SALVE DOBBIAMO S

n una settimana particolare con molti interrogativi sul proseguo del campionato dovuta alla complicata situazione Coronavirus, la CDA Talmassons si è allenata regolarmente cercando di dimenticare in fretta anche la sconfitta di Baronissi. Ora nel prossimo turno Talmassons affronterà in casa il Volley Roma Club in un match che sa di vero spareggio per la retrocessione. Gara che, visto la sospensione prevista per domenica 01 marzo, verrà recuperata oggi alle 18. Il DS Gianni De Paoli: “Sicuramente stiamo attraversando un momento difficile, una situazione di classifica complicata da gestire a cui non eravamo abituati. In queste settimane confrontandoci con squadra e staff stiamo cercando di trovare il modo di uscire da una crisi che forse riguarda più l’aspetto psicologico che tecnico. Sono certo che basterebbe una vittoria per sbloccare un gruppo che vale molto di più della posizione in classifica che occupa. L’importante è continuare a lavorare con impegno in palestra facendo leva sulla compattezza del gruppo e sulla massima disponibilità dei singoli”. “L’obiettivo salvezza per la società è fondamentale per il progetto che sta portando avanti sul 42 | 04 03 2020 | TremilaSport+

territorio. Una società determinata a non mollare, a credere negli obiettivi e a fare il possibile fino in fondo per raggiungerli, cercando di trasmettere tutto ciò a staff e squadra. Mi auguro infine che mercoledì non si giochi a porte chiuse: in quanto abbiamo estremo bisogno dei nostri affezionati tifosi, in una partita che dobbiamo assolutamente vincere.” Intanto questo fine settimana la nostra regione si appresta ad ospitare il circo bianco del volley. Lo Snow Volley Italia Tour torna, infatti, in Friuli Venezia Giulia per il secondo anno consecutivo e lo fa con una tappa ufficiale del CEV Snow Volleyball European Tour. L’appuntamento per uno dei due prestigiosi appuntamenti in Italia del tour della Federazione europea di pallavolo è a Tarvisio, da venerdì 6 a domenica 8 marzo. A riportare in regione lo Snow Volley, disciplina emozionante e coinvolgente che debutterà alle

DE PAOLI: “Dobbiamo crederci e non mollare il nostro obiettivo”

Talmassons chiamata alla vittori rimediata contro Baronissi, in un per evitare la

Olimpiadi Milano/Cortina 2026, capace di abbinare la spettacolarità del beach volley e gli scenari mozzafiato della montagna, saranno Snow Volley Italia, DreamsXpassion,

Gsd Pallavolo Lucinico e Smilevents, con il patrocinio e la collaborazione di Promoturismo Fvg e Comune di Tarvisio. Oltre una ventina le squadre maschili e femminili


VOLLEY

IE A2

EZZA POSSIBILE, SBLOCCARCI”

ia contro Roma dopo la sconfitta n match che sa di vero spareggio retrocessione che disputeranno le sfide del tabellone principale a Camporosso, alla fine della discesa di Prampero, a cui si aggiungerà un tabellone di qualifica con giocatori provenienti da tutta Europa

IL PERSONAGGIO

NINA VATTOVAZ, DA TRIESTE ALLA FLORIDA

e un montepremi di 6000 euro. Inoltre, è previsto a Tarvisio anche il Torneo Open, aperto a tutti coloro che desiderano cimentarsi in questa disciplina e fare gli snowers.

Talmassons proverà a conquistare i tre punti contro Roma

Al via a Tarvisio nel fine settimana lo Snow Volley Italia Tour

Vive in Florida, dove è arrivata grazie al suo sport del cuore, la pallavolo. Nina Vattovaz, triestina, da cinque anni abita, studia e gioca a volley negli States. "Inizialmente - dice sono stata attirata dai vantaggi delle università americane, che agevolano chi studia e allo stesso tempo si impegna nello sport". Poi in America ha trovato anche altre possibilità lavorative e si è inserita perfettamente nella vita del Paese. L’ ateneo dove Nina è iscritta si trova tra Tampa e Orlando. “L'università che frequento - spiega - è improntata sul costruire connessioni, sul provare e sperimentare come funziona il mondo del lavoro prima di concludere gli studi. Per ora sto proseguendo la strada verso l’obiettivo della laurea. Studio Computer Information System e ho già una mini laurea in Economia. Gioco a pallavolo per la scuola e quest'anno, l’ultimo da giocatrice, ci siamo qualificate per partecipare all'Elite 8 (le 8 squadre che si fronteggiano per vincere il titolo nazionale della DIVISION II). Pratico la pallavolo nel semestre autunnale, mentre in quello primaverile gioco a beach volley, sempre per la scuola. Inoltre, lavoro all' università come Resident Assistant, garantisco un supporto agli studenti e organizzo le attività durante i semestri, da tre anni”. Per ora la vita della giovane triestina proseguirà in Florida. “Amo viaggiare e non mi dispiacerebbe continuare a muovermi e cercare un lavoro che mi permette di farlo. Nel frattempo, dopo la laurea, vorrei proseguire gli studi con un master”. (Micol Brusaferro) Nina Vattovaz alla conquista dell'America

TremilaSport+ | 04 03 2020 | 43


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA ATLETICA

A DE MARCHI E BASEI IL MEMORIAL ROMANO

Quasi 400 atleti partecipanti e un folto pubblico a ribadire che questo storico cross ha profonde e solide LIBERTAS FVG radici sul territorio dove le istituzioni stesse riconoscono e sostengono ALl’impegno SERVIZIO DELLE degli organizzatori

SOCIETÀ SPORTIVE

■ La 32ma edizione del Memorial Giacomo Romano di corsa campestre, seconda prova dei campionati regionali di società e valida per il Trofeo Massimo Brisinello per le categorie giovanili,

NADIA BATTOCLETTI È STATATA N TI TESTIMONIAL DELLA B UON I MO TIVI MANIFESTAZIONE

P ER AFFILIARSI ! si è corsa sui prati del Parco al Ponte di Salt di Povoletto, con l’organizzazione della Libertas Grions e Remanzacco, il patrocinio delle amministrazioni comunali di Povoletto e Remanzacco e del Coni regionale, in stretta collaborazione con la locale Pro Loco e con l’appoggio della Regione Friuli Venezia Giulia. Quasi 400 atleti partecipanti e un folto pubblico a ribadire che questo storico cross ha profonde e solide radici sul territorio dove le istituzioni stesse riconoscono e sostengono l’impegno degli organizzatori. Il Memorial 2020 porta le firme di Jacopo De Marchi, cervignanese azzurro della Trieste Atletica e di Glenda Basei (Brugnera Friulintagli) che ha regalato il bis dopo il successo a sorpresa dello scorso anno. Jacopo, nato a Monfalcone, dove ha mosso i primi passi con la locale Fincantieri, per poi accasarsi alla Trieste atletica sotto

le cure di Roberto Fùrlanic, ha entusiasmato per la spettacolare condotta di gara. Ha imposto il ritmo, rintuzzato gli attachi dei compagni di fuga Celestin Nihorimbere e Abdoullah Bamoussa (Brugnera Friulintagli). 31’10’’ il tempo del vincitore, 31’25’’ quello di Nihorimbere e terza piazza, in 32’11’’ per Bamoussa,. Giù dal podio ma decisamente in progresso di condizione Matteo Spanu (Malignani Libertas Udine) campione Italiano dei 1500 m, davanti a Giulio Simonetti (Gemonatletica) quinto. Le donne hanno corso assieme agli juniores sulla distanza di 8 km dove Glenda Basei, da poco passata alla corte di Ezio Rover

al Brugnera Friulintagli, ha duplicato il successo del 2019, quando difendeva i colori dell’Atletica San Martino. L’atleta ha preso il comando della gara nel momento opportuno e non lo ha più lasciato concludendo a braccia levate in 31’18’’. Secondo posto per Arianna Del Pino (Atletica Buja) in 31’35’’ e infine Bronzo in rimonta per Federica Modesto (Malignani Libertas), che ha

avuto la meglio su Gessica Calaz (Atletica Buja). Tra gli juniores è stato Marescia Costa (Brugnera Friulintagli) a vincere di misura su Fabio Vicig (Trieste Atletica) e Giovanni Silli (Malignani Libertas). Una testimonial di altissimo livello come Nadia Battocletti, delle Fiamme Azzurre, campionessa europea Under 20 di cross 2018 a Tilburg e 2019 di Lisbona, ha assistito alle prove cogliendo l’invito degli organizzatori e presenziando alle premiazioni. Nella categoria Alllievi registriamo le vittorie di Cesare Caiani (Brugnera Friulintagli) e Serena Rodolico (Malignani Libertas). Nei Cadetti al primo posto Raffaele Sdrigotti (Libertas Friul Palmanova) e Alessia Cescutti (Aldo Moro Paluzza). Nei Ragazzi successi di Jacopo Concina (Aldo Moro) e Carlotta De Caro (Malignani Libertas) e negli Esordienti A di Samuele Liva (Libertas Grions e Remanzacco) e Ambra Savorgnano (Malignani Libertas). Doppietta della società organizzatrice della Libertas Grions e Remanzacco negli Esordienti B e C: Gerard Pintar ed Elise Belvie Bakpe hanno concluso davanti a tutti.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA KARATE

IL NAKAYAMA NON SBAGLIA UN COLPO Le nuove leve si sono confrontate con i karateka un po’ più esperti con la cintura gialla, riuscendo a spuntarla in maniera eccellente, con 11 medaglie totali ■ Sono state soprattutto le cinture bianche della Libertas Nakayama a fare furore al 25° Trofeo di Karate Città di Porcia. Sette, sugli otto rappresentanti del sodalizio di Artegna e Tolmezzo, sono stati i ragazzi saliti sul podio. Benché a causa dell’emergenza sanitaria siano mancate diverse scuole di karate del Veneto, che hanno partecipato sempre numerose alla manifestazione, l’alto livello agonistico è stato mantenuto. Vera eroina della giornata è stata Noemi De Leo, che da cintura bianca è riuscita a raggiungere il primo gradino del podio nella specialità kata. Si è distinta inoltre Matilde Revelant. Ha conquistato la piazza d’onore per il kata ed ha collezionato

medaglie di bronzo sia nella prova del palloncino che nel percorso. Rayan Ait Azzi, sempre cintura bianca, giunge al 2° posto nel kata e al 4° nel percorso.

ORA GRANDE ATTESA PER LE PRESTAZIONI DEL SODALIZIO IN OCCASIONI DELLE LIBERTIADI DI MAGGIO Altre prodezze da segnalare sono quelle di Lorenzo Zanussi, che guadagna un tris di bronzi in ognuna

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE delle tre discipline, kata, percorso e palloncino. Ottime prove anche per Lorenzo Beltrame, 3° nel kata e nel palloncino, anche lui cintura bianco/gialla come l’omonimo compagno di squadra. Fra i compagni di squadra un po’ più esperti, troviamo la cintura gialla Matteo Burello, medaglia d’oro nel kata, e Sara Liva, cintura arancio, 3a nel kumite dimostrativo. Anche questa settimana il tecnico Fulvio Vidoni si dimostra orgoglioso dei suoi atleti. «Devo fare i complimenti a tutti i ragazzi, che hanno offerto ancora una volta ottime prestazioni, dimostrando che il la-

voro in palestra dà sempre i suoi frutti. A questo proposito devo ringraziare, oltre che i tecnici federali, anche la cintura blu Alessandro Gallo, che insieme a Sara Liva mi sta dando una mano a curare la preparazione dei bambini». I prossimi importanti impegni in vista per i ragazzi che si allenano ad Artegna e Tolmezzo saranno in occasione dell’Heard Cup 2020 di Vittorio Veneto ed il Campionato Regionale durante le Libertiadi di Gemona del 10 maggio, sempre sperando che le misure contenitive adottate per arginare la diffusione del coronavirus non arrivino ad annullare queste manifestazioni.

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KARATE

DEFENCE KARATE 2000, PARTENZA SPRINT ■ Ha fatto un ingresso con il botto la Defence Karate 2000 di Pravisdomini entrata solo quest’anno a far parte del mondo Libertas. La new entry, che per la prima volta ha partecipato al 3° European Karate Cup 2020 di Caorle, ha portato a casa la bellezza di nove pesantissime medaglie internazionali. La competizione, che ha contato circa 450 partecipanti provenienti oltre che dall’Italia, dal Portogallo, dalla Scozia e persino dallo Sri

Lanka, ha quindi premiato la Defence Karate in entrambe le specialità: kata, cioè la corretta esecuzione di forme prestabilite, e kumite, ossia il combattimento. È proprio quest’ultima a rivelarsi la specialità della casa. Salgono infatti sul primo gradino del podio Danny Mio (Seniores, 75 Kg) e Marco Romani (Under 21, 84 Kg). Finiscono invece in piazza d’onore Martina Fregonese (Juniores, 59 kg) e Fabio Romani (Seniores, 67 kg). Giada Di Blasi (Juniores, 59

kg), Iulia Mutu (Juniores, 59kg) e Silvia Sist (Juniores, 48kg) mettono invece al collo la medaglia di bronzo, ciascuno nella propria categoria. Se la sezione kumite ha portato le maggiori soddisfazioni al maestro Bruno Vendramini, quella del kata non è stata da meno in questa prima esperienza in Libertas. Grazie a precise ed accurate performance, Alberto Da Ros e Vittoria Tesolin si aggiudicano entrambi un più che meritato terzo posto.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA SCHERMA

CLUB SCHERMA PORDENONE, 4 TITOLI REGIONALI LIBERTAS FVG

Si conclude un mese di febbraio molto ALpositivo SERVIZIO DELLE per il Club Scherma Pordenone Libertas con la conquista SOCIETÀ SPORTIVE ben quattro titoli regionali al campionato svoltosi a San Quirino ■ Fa il pieno di medaglie d’oro per il Club Scherma Pordenone Libertas, Marco Pellis, che primeggia nella Spada Cadetti, nel Fioretto Assoluti e nel Fioretto Cadetti. Successo anche per Elisa Aviano, campionessa regionale nella spada U23-Master. Le buone notizie non si fermano qui, è tutta la squadra a portare a casa risultati straordinari. Ed è così che nel fioretto si distingue anche Alberto Burigana con il terzo posto sia nel fioretto Assoluti sia nel fioretto Cadetti. Il maestro Ciprian Rau, che prosegue la carriera agonistica accanto a quella di tecnico, ottiene la medaglia di bronzo nella Spada Master; Ernesto Fadel ricalca il terzo posto nella Spada Cadetti.

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MEDAGLIE ANCHE PER LA SCHERMA VITTORIA PORDENONE Non contenti delle medaglie, rientrano in premiazione, inoltre, nella spada assoluti maschile Marco Pellis al 5° posto, Ciprian Rau al 6° ed Ernesto Fadel all’8°. La sezione femminile trova Elisa Aviano al 6° posto. Buona la partecipazione di Giacomo Bacchiega, Emma Amy Attruia e Chiara Trevisan tutti rientrati nei primi 16.

Il mese era già iniziato bene a Pordenone nella seconda prova del Campionato Interregionale GPG di spada dove Riccardo Perissinotto si era distinto conquistando la 7a posizione nella categoria Giovanissimi. La settimana successiva, a Trieste, nella gara regionale di qualificazione spada assoluti valida per l’accesso alla Nazionale che si svolgerà a Caorle a fine marzo, Marco Pellis è 7° ed il compagno di squadra Leonardo Bernardin 9°. Entrambi hanno staccato il pass per la fase nazionale.

Anche in questa gara è stata molto buona la performance di tutta la squadra ed in particolare di Elisa Aviano e Daniel Chiara rispettivamente all’11° e al 12° posto nella spada femminile e di Ernesto Fadel 19° in quella maschile. Il sabato successivo, anche i più giovani hanno portato soddisfazioni al sodalizio. A San Giorgio di Nogaro tra i giovanissimi fiorettisti Under 14 si è infatti distinto Gabriele Laviola. Dopo un girone impeccabile di sole vittorie, ha terminato al 9° posto nella classifica finale.

Bravi anche gli altri giovanissimi fiorettisti Matteo Codognini, Enrico Gava, Leonardo Pagnucco, Federico Zavan ed Edoardo Zucchet. Il lavoro di grande qualità svolto quotidianamente in sala dal maestro Ciprian Rau affiancato dall’istruttore nazionale Leonardo Bernandin e dall’istruttrice Federica Villa trova dunque conferme nel febbraio glorioso del Club Scherma Pordenone, che ha arricchito ulteriormente il proprio medagliere già ad inizio anno. Bene anche la Scherma Vittoria Pordenone Libertas con il palmares del sodalizio che si arricchisce di un titolo regionale, tre medaglie d’argento e una di bronzo. È Alexander Mazzoni a salire sul primo gradino del podio fra i Giovani nella specialità fioretto. A questa aggiunge la medaglia di bronzo nella categoria Assoluti. Si difende bene anche nella spada Assoluti. Termina al 15° posto, per una sola stoccata che lo ferma sul tabellone degli ottavi. Il fioretto premia inoltre Alberto Paoletti, con doppia medaglia. Conquista infatti la medaglia d’argento sia fra i Cadetti, sia negli Assoluti. Non c’è due senza tre. È così quindi che arriva in piazza d’onore anche nella Spada Cadetti, dove si arrende in finale per una sola stoccata. Rientra poi in premiazione inoltre nella categoria Assoluti. Qui si ferma ai quarti, di nuovo per una sola stoccata, e chiude al 7° posto.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

LIBERTAS CUSSIGNACCO KO CONTRO LA GINNASTICA TRIESTINA Senza coach Fuligno, ancora squalificato, le biancocelesti in autogestione hanno interpretato la gara in modo esemplare, rompendo gli argini nei primi 10' con un generosissimo 28-18 ■Un’ottima Ginnastica Triestina batte la Libertas Cussignacco per la seconda volta su due e prosegue nella propria cavalcata in testa alla classifica del girone unica di serie C. Senza coach Fuligno, ancora squalificato, le biancocelesti in autogestione hanno interpretato la gara in modo esemplare, rompendo gli argini nei primi 10' con un generosissimo 28-18.

Altro parziale determinate è quello del secondo quarto, terminato 17-98, che ha permesso alle padrone di casa di andare in vantaggio di 17 punti all’intervallo lungo. Merito di una grande prestazione corale, come tante altre volte quando gioca la squadra biancoceleste, in cui spiccano Nardella e Bassi (rispettivamente 13 e 11 punti), capaci di dare sostanza, e l’esperienza

BIATHLON

ESORDIO CON PODIO PER LO SCI CLUB 70 ■ Esordio assoluto di una società sportiva di Trieste in una gara di Biathlon. Ai campionati regionali di Piani di Luzza, lo Sci club 70 si è presentato, per questo storico debutto in una disciplina che sta vivendo un momento d’oro, grazie soprattutto alle azzurre Wierer e Vittozzi, con i propri tesserati Clara Flego, Nina Fabris e Abramo Tossutti e Matteo Goldin. Quest’ultimo è salito pure sul podio (terzo cat. Allievi) nella prova sprint.

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LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! della top player Cigliani (11 punti anche per lei) e di capitan Valeri, sempre molto presente, che ha dato la scossa con tre triple. Le friulane hanno tentato la rimonta che però si è scontrata contro la difesa triestina, ancora una volta punto di forza per la gioia di coach Fuligno in tribuna. Il terzo quarto si è concluso sul 10-10 consegnando intatto il vantaggio della Ginnastica agli ultimi 10'. Cussignacco, forte del miglior attacco del campionato, ha provato a rientrare in partita e finisce con ben 12 elementi a segno, su cui spiccano le promettenti Mudu e Pecoraro, ma nessuna in doppia cifra. Nelle fila biancocelesti invece essenziali anche Zacchigna (10 pt) e Prodan (5 pt e una tripla). L’815 dell’ultimo periodo a favore delle ragazze di coach Tomat non basta: vince la Ginnastica Triestina. “Il primo pensiero – è il com-

mento di coach Tomat a fine gara- sono i complimenti alle ragazze della Ginnastica che anche senza guida tecnica (e senza una delle migliori giocatrici) hanno impostato il match con grande concentrazione e qualità. Dal canto nostro abbiamo toppato l’ennesimo esame

TOMAT: “ABBIAMO TOPPATO L’ENNESIMO ESAME DI MATURITÀ” di maturità e di questo me ne assumo tutte le responsabilità. Da salvare solamente la prestazione delle due 2004 (Pecoraro e Mudu) e la timida reazione dei secondi 20' che ci ha permesso di limitare il passivo anche complice un fisiologico calo delle avversarie”.

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GRANDI RISULTATI, PRESENTATI AL PUBBLICO, PER IL NUOVO DISPOSITIVO

Il nuovo apparecchio Maico sempre più richiesto

“Noi non applichiamo apparecchi acustici ma doniamo l’udito” Questo è il motto del Fondatore della Maico L. A. Watson

MAICO IERI Negli anni ‘30 Leland A. Watson cominciò a studiare e a progettare uno strumento innovativo che avesse come scopo la misurazione del livello uditivo. Così è nata Maico. Negli anni ’50 il dottor Watson fu eletto presidente dell’azienda e dell’Associazione Americana degli audioprotesisti. Gli anni ’50 videro una Maico in continua evoluzione tecnologica e di espansione territoriale. Tanto che proprio nello stesso periodo, la Maico piantò le proprie radici anche in Italia. Negli anni ’70 Raffaele Marchesin, originario di Oderzo, riuscì ad aprire le prime sedi in Friuli Venezia Giulia.

Sala del Parlamento Castello di Udine

U

n pubblico folto e attento ha riempito il salone del Parlamento del Castello di Udine in occasione di una conferenza dove Maico ha illustrato gli ottimi risultati raggiunti con la nuova tecnologia applicata all’audioprotesi. Risultati confermati dalle vendite del nuovo apparecchio acustico multifunzione, distribuito in esclusiva da Maico, e dalla soddisfazione degli assistiti. Di piccole dimensioni, quasi invisibile, questo dispositivo è un concentrato della migliore tecnologia disponibile negli Stati Uniti ed è il più richiesto grazie alle sue caratteristiche uniche nella gamma delle audioprotesi. L’apparecchio intelligente non mette in sicurezza solamente l’udito delle persone ma anche la vita perché da solo può chiamare il

Maico investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni 112 o un contatto di emergenza se la persona che lo indossa accusa un malore o subisce un urto violento. Inoltre, è sufficiente collegarlo allo smartphone per attivare il contapassi o il cardiofrequenzimetro, fa da traduttore e trascrive il testo delle conversazioni sul telefono. In poche parole, questo apparecchio - il più piccolo al mondo - che offre il piacere di sentire bene e dà sicurezza facendo vivere sereni, è il futuro degli apparecchi acustici

e il suo successo lo conferma. E’ in continuo aumento, infatti, il numero di persone che chiama o si reca nei centri otoacustici Maico per chiedere informazioni su questa protesi di ultima generazione e provare a indossarla per fare un salto nel futuro. Tutti gli assistiti Maico che hanno scelto il nuovo apparecchio hanno espresso giudizi positivi e un grado elevato di soddisfazione dopo aver utilizzato l’innovativo dispositivo che è in grado di migliorare significativamente e risolvere i problemi dell’udito, assicurando un buono stile di vita a chiunque lo indossi. Gli assistiti premiano la scelta di Maico che investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni.

MAICO OGGI E’ trascorso quasi un secolo e oggi Maico è una realtà consolidata in tutto il Fvg e il Veneto. Con 24 Centri specializzati presenti sul territorio delle due regioni, Maico è azienda leader nella distribuzione di protesi acustiche. La filosofia che contraddistingue oggi l’azienda è fornire assistenza qualificata e soluzioni ai problemi dell’udito.

L’audiometro MAICO fu un successo immediato, era uno strumento di precisione per la misura dell’udito che rispondeva a un bisogno assai sentito.

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