n. 03 TremilaSport 19-02-2020

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TUTTO

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VOLLEY

UDINESE

TALMASSONS, VIETATO MOLLARE pag 38-39

continua il "mal di gol" pag 6-7

CALCIO-ECCELLENZA

LA MANZANESE INGRANA LA MARCIA pag 12

GINNASTICA

ASU, 145 ANNI DI STORIA pag 28-29

COSÌ PARLÒ

MALAGÒ

IL PRESIDENTE NAZIONALE DEL CONI DIPINGE A TINTE ROSA IL MOVIMENTO SPORTIVO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ALLA VIGILIA DELLE OLIMPIADI DI TOKYO pag 24-25


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TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


24

SOMMARIO

03|20

19|02|2020

38

CALCIO

6-7

8

SERIE B: PORDENONE, TESSER: “L’OBIETTIVO RESTA LA SALVEZZA”

9

SERIE D: TAMAI, UNA VITTORIA CHE DÀ SPERANZA

12

6

UDINESE Il "mal di gol" continua ad affliggere i bianconeri che non trovano ancora nè da Okaka (nella foto) nè da Lasagna gli attesi finalizzatori.

UDINESE: CONTINUA IL "MAL DI GOL"

ECCELLENZA: LA MANZANESE INGRANA LA MARCIA

22

BASKET Nell'analisi di Otello Savio le varie figure di allenatori riferite al loro status professionistico, dilettantistico, di settore giovanile o selezionatori (nella foto, Mario Blasone).

18

CALCIO A 5

22-23

BASKET

24-37

SPORT VARI

38-39

VOLLEY

RUBRICHE 16-17 SI DICEVA... 20-21 CULTURA 44-47 MONDO LIBERTAS

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VOLLEY

UDINESE

TALMASSONS, VIETATO MOLLARE pag 38-39

continua il "mal di gol" pag 6-7

CALCIO-ECCELLENZA

LA MANZANESE INGRANA LA MARCIA pag 12

GINNASTICA

ASU, 145 ANNI DI STORIA pag 28-29

COSÌ PARLÒ

MALAGÒ

IL PRESIDENTE NAZIONALE DEL CONI DIPINGE A TINTE ROSA IL MOVIMENTO SPORTIVO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ALLA VIGILIA DELLE OLIMPIADI DI TOKYO pag 24-25

.... ....

DA MALAGÒ UN’INIEZIONE DI STIMA PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA

Per il basket regionale entusiasmi rinati

D T

al presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò, ospite la scorsa settimana in Regione, un’iniezione di stima per il Friuli Venezia empoGiulia di vacanze non perquanto tutti, inriguarda primis perloil sport, calcio professionistico, e nonma solo per definito dal dirigià ingente preparazione in quanto vista di una nuoval’impiantistica, stagione che inizierà il prosal top per riguarda l’organizzazione simoemese lasciandosi alle spalle la delusione della nazionale. la crescita dei talenti, alcuni dei quali,europea o per meglio dire alcucon Navarria, il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue primegià ne delleL’Udinese, quali, Mara Chiara Cainero e Alexandra Agiurgiuculese uscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra guardano alle imminenti Olimpiadi di Tokyo. Malagò che assicuraparte così non come fuochi un organico sulla falsariga di di quello due preilpromette “prodotto” Friulid’artificio Venezia Giulia, visto anche dal punto vistadei turistico, arcedentierisicati campionati e privo fra classe di di più Di Natale. tistico culinario, è ben “vendibile” da l’altro lui nel ormai mondodella e sempre lo sarà. Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto la Servizio portante, quello dedicato al massimo dirigente del Coni, che non possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per ruba comunque la scena ad altri che presentiamo nel nuovo magazine, con il basket regionale è invece tempo di entusiasmi rinati, con Trieste al suo enanche quello dedicato ai 145 anni di vita dell’Asu a renderlo interessante. nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio Asu che festeggia il proprio anniversario con la propria stellina di punta, e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di Alexandra a guardare al proprio esordio olimpico, traguardo campagna Agiurgiuculese, abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a massimo ogni atleta. conferire di sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asAsenza caratterizzare il periodo è poi dopo anche evento entrato ormai di una formazione di vertice la un chiusura deipodistico battenti da parte della nella tradizione, il Trailsportivo running,del la club cui prima di 36 tappe avrà luogo domenica Snaidero e il direttore triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, partendo da San Natisone die effettuare che richiama ogni anno da ogni dove come afferma nellaPietro nostraalintervista, la sua rimpatriata a Udine. una folla diilappassionati. Ma rimane nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a probleSi parla come sempree di personaggi, Tremilasport, e oltre alaGotti biancomatiche burocratiche la cui pratica si in prova ora in fretta e furia chiudere in nero, alle con i problemi realizzativi della(esua c’è spazio vista di unprese campionato di A2 le cui battute iniziali ci siUdinese, augura solo quelle),anche per l’Apu,laavranno luogo a Cividale. dedichiamo poie ai personaggi e per coppia Mazzilis padre eCome figlio, sempre il primo ci arrampicatore il secondo uomo quello di spicco stavoltacomunque è la bella pallavolista Elisa Manzano, di basket accomunati dai medesimi stimoli. che la nostra BianGonano in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una Ecamaria poi Giada Rossi,halascovato campionessa pongista cui diamo ancora e ben volentieri lunga pausa riflessione, dice l’atleta friulana, deciderà in il da farsi dal punto spazio dopo di che l’atleta pordenonese è statapoi dichiarata Cina miglior atleta di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe dell’anno. seguire l’esempio Elisa, staccando la nuovi spina per qualche mese ricaricarsi? Una Regione che di partorisce sempre campioni, uno dei per quali è il giovane Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. judoka di Pasian di Prato, Raffaele Piconi, cui dedichiamo un’intervista. Così come dedichiamo il nostro amarcord a tre personaggi “stelliniani” che Il Direttore hanno dato lustro anni addietro allo sport di casa nostra, Massimo GiacoEdi Fabris mini, Bruno Pizzul e Lorenzo Bettarini. Passato, presente e futuro, dunque, con un trait d’union irrinunciabile.

Il Direttore Edi Fabris

ma agga azziin nee m

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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TremilaSport+ || 19 2002 072020 2016 || 5 5 TremilaSport+


CALCIOUDINESE L'ANALISI

GOTTI PROVI A CAVARE SANGUE DALLA PANCHINA di IDO CIBISCHINO

L’

Udinese produce i palloni per vincere, come al solito senza cogliere l’attimo per colpa di una sterilità tanto eclatante da far notizia in giro per il mondo; altrettanto hanno costruito, con occasioni ancor più vistose, gli avversari veronesi respinti da Musso in versione super-lusso: se tiri le somme a spanne il pareggio ci sta e il punto sul fronte bianconero va sottolineato in verde, all’attivo. Tutto bene allora? Mica tanto se ti spingi in profondità ad analizzare la classifica. Un mese fa, dopo la partita col Sassuolo che chiuse il trittico vincente di Luca Gotti, l’Udinese si era elevata fino alla zona mediana e vantava ben 10 tacche di margine

In cinque partite si è ridotto da 10 a 4 punti il margine di sicurezza dalla terz’ultima posizione. Teodorczyk e Nestorovski proprio non servono? di apprezzabile manovra, però col limite sciagurato della sindrome dei “20 metri” dietro (gli errori difensivi) e davanti (incapacità di segnare), oppure in alternanza: una incompiutezza che è stata punita da Milan, Parma e Inter, e non ha permesso di fare risultato pieno contro Brescia

salvagente dei cugini doriani. Come dire che la quota salvezza si sta alzando e nessuno può assicurare che la fatidica quota 40 possa bastare. Per raggiungerla l’Udinese dovrebbe prendere un punto per ognuna delle 14 partite che restano da giocare. L’ovvio augurio è che ci riesca e ma-

Il tecnico non è stato coinvolto nel mercato invernale, ma forse si sarebbe aspettato un rinforzo credibile per l’attacco. Così l’Udinese dovrà soffrire sino alla fine

Un'espressione perplessa di Luca Gotti: dopo tre vittorie di fila, nelle ultime cinque partite l'Udinese ha raccolto solntanto due punti pur giocando anche bene.

sul terz’ultimo posto del Genoa: 24 punti contro 14. Sembrava il timbro sul new deal firmato dal sapiente tecnico di Adria. Da allora sono trascorse cinque partite e la forbice s’è ristretta fino a ridursi a soli quattro punti-sicurezza. Il dato presenta una costante sostanziale su cui riflettere: in questa fase (quella dei due punti nelle ultime cinque partite) l’Udinese non ha giocato male, tutt’altro, si è dimostrata squadra compatta e capace anche

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e Verona. Se questo andazzo dovesse permanere, non vi sarebbero certezze posto che dietro sembra aver mollato soltanto la Spal e non ancora il Brescia, mentre il Genoa ha affilato il becco del grifone per bucare il

gari vada oltre centrando qualche risultato clamoroso, finora mancato, contro le potenze che stanno dandosi battaglia per entrare nell’area Champions (vedremo allo stadio Friuli, tra le altre, Atalanta, Lazio e Juventus).

Cosa può fare di più e di diverso Luca Gotti per superare una dimensione cristallizzata sulla precarietà? Se gli uomini sono questi, se i difetti (specie quelli in fase conclusiva) non si riescono a correggere, dovrà lavorare sugli elementi accessori. Chessò, inventare qualche schema imprevedibile sui calci piazzati (avete visto come tirano i corner quelli del Verona?), e provare a cavare sangue dalla panchina. Possibile che di Teodorczyk si siano perse le tracce? Che Nestorovski non possa dare qualcosa di più di un’aggressività di facciata e invisibile dentro l’area di rigore? Ma è altrettanto vero che se schiera sempre quelli, vuol dire che l’allenatore avrà le sue buone ragioni, e sceglie per il meglio privilegiando chi gli offre le maggiori garanzie nel consolidamento dei progressi finora raggiunti. Con argomentazioni condivisibili in linea teorica, e da parte sua al limite del fideismo, Gotti sta difendendo i suoi uomini d’attacco, sottolineandone il sacrificio sul piano della corsa e dello sdoppiamento per risultare funzionali all’equilibrio generale nelle due fasi. E i gol verranno, devono arrivare... dice ogni volta dispensando ottimismo e speranza. Ma i gol non si vedono, soltanto si annusano. Con una complicazione aggiuntiva di cui tenere conto per tentare di superarla. L’Udinese modello-Gotti è stata studiata e decrittata. Prendiamo Ivan Juric: ha marcato a uomo per tutto il campo, sfruttando il mestiere di Veloso vecchio bucaniere portoghese, Rodrigo De Paul, l’unica alternativa dal centrocampo in fase di finalizzazione; e ha impedito lo scorrere della manovra offensiva bianconera dirottando anche tre uomini a circondare Okaka, che nonostante tante attenzioni qualche buona sponda (ahinoi finita nella spazzatura) l’ha comunque prodotta. Limitati o messi in condizione di non nuocere quei due, il resto è facilmente controllabile, a parte Lasagna imprendibile nella corsa epperò votato a elidersi da solo per assenza di killer instinct. E come Juric, altri allenatori si muoveranno sulla falsariga,


UDINESECALCIO CALENDARIO FAVOREVOLE PER ALLUNGARE

Bologna per noi

SCALZATO Gotti ha scelto Mandragora come metodista davanti alla difesa e Jajalo (nella foto) sta facendo panchina.

richiedendo all’allenatore bianconero altro lavoro e sforzi di creatività per inventarsi alternative, magari varando un diverso modulo tattico. Ospite della tv aziendale (finalmente una bella puntata interessante, di approfondimenti e calcio vero), Gotti ha tranquillamente ammesso di non essere stato coinvolto nel mercato invernale. Su chi è partito (Pussetto, Barak... ) e arrivato, lui non ha

messo lingua. All’Udinese funziona così. Gotti, uomo d’azienda, non lo dirà mai che si sarebbe aspettato qualcosa di diverso. Lo possiamo dire noi, osservatori e tifosi, chiedendoci: possibile che dai grandi giri internazionali in cui si muovono e agiscono i Pozzo non fosse possibile recapitare a Udine un forward, un delantero, insomma un centravantuccio col vizietto di sbattere dentro qualche pallone?

Avevano fatto la bocca buona quelli del Bologna, saliti nello spazio di tre partite fino al limite della zona europea: tre vittorie di fila (contro Roma e Spal fuori, e Brescia in casa) arrivate a benedire l’oculatezza di un mercato invernale che ha portato da zio Mihajlovic una pantera come il gambiano Barrow, preso in prestito dall’Atalanta, per esaltare 4-2-3-1 di Sinisa. Il modulo con il vecchio Palacio avanzato e il trio Orsolini-Svanberg-Barrow di supporto ha funzionato a meraviglia fino a sabato scorso quando al Dall’Ara è successo il patatrac, è scoppiata la partita maledetta che non t’aspetti, alle prese con il Genoa rognoso che è diventato da quando in plancia è salito Nicola. Non bastasse la sconfitta con tre gol sul groppone, nel conto pure due espulsioni (del centrocampista Schouten per un attentato alla tibia di Behrami, e dell’esterno difensivo Denswil) e acciaccati vari che renderanno problematica la compilation del tecnico serbo per la partita di sabato (ore 15) con l’Udinese. Ma Mihajlovic – tutti lo sanno – il meglio lo dà proprio nelle emergenze, per cui c’è da aspettarsi un Bologna tosto per riabilitarsi davanti al pubblico di casa. Dando credito ai concetti più volte ribaditi da Gotti, il quale sta consolidando i soliti 14 attorno ai suoi concetti di gioco, l’Udinese non dovrebbe discostarsi dalla solita. D’altronde, contro il Verona nessuno è stato da 7 (se non Musso) ma neppure da 5: l’Udinese è questa e così dovrà giocarsela per la salvezza. Il prossimo è un turno che, se sfruttato anche parzialmente, potrebbe permettere ai bianconeri di staccarsi dalla zona calda, posto che quelle che stanno dietro saranno alle prese con incroci terribili: il Lecce sarà a Roma (ma ricordiamo che Liverani ha vinto a Napoli!), la Samp finirà tra le zanne dell’Inter, il Genoa ospiterà l’implacabile Lazio, il Brescia dovrà misurarsi con il Napoli. Da ricordare, infine, che all’andata l’Udinese – priva di De Paul che scontava la terza giornata di squalifica - vinse di misura con una rete di Okaka, bravo a sfruttare un cross di Larsen. Tudor, allora, gli affiancò Nestorovski, lasciando per la prima volta Lasagna in panchina. Nestor, ficcante e combattivo, fu tra i migliori assieme al compare Jajalo. Ma i due, adesso, sembra che non servano granchè.

OSSERVATORIO

IL RIGORE, QUESTO OGGETTO MISTERIOSO Ultimo rigore concesso all’Udinese sul finire dello scorso campionato, il 7 aprile contro l’Empoli, poi più nulla, tanto che i bianconeri sono gli unici della serie A a non averne ancora avuto uno a favore nella stagione in corso. Abbinato alla constatazione che quello dell’Udinese è il secondo peggior attacco della massima serie, dopo quello della Spal, è facile fare uno più uno: per usufruire di massime punizioni è fondamentale crearne i presupposti con un gioco d’attacco che porti spesso nell’area avversaria

e la Lazio, pure se con qualche aiutino, in questo è maestra, con ben 13 penalty all’attivo, fatto che agevola fra l’altro Immobile nel suo ruolo di leader della classifica cannonieri. Riguardo alla Juventus, invece, il discorso si fa particolare, perché al di là delle indubbie potenzialità offensive di Ronaldo & C., il capitolo rigori a favore e non assegnati contro, ha fatto spesso inferocire giocatori e dirigenze avversarie. Ultimi esempi quelli della Fiorentina, che di massime punizioni contro la Vecchia Signora ne ha ri-

cevute addirittura due, con tanto di successive multe e squalifiche, per le inevitabili proteste, a presidente viola, Pradè e colleghi, e quello di Coppa Italia contro il Milan, dove l’ineffabile Valeri, uno degli arbitri “amici” di Giampaolo Pozzo, ha prima lasciato in dieci i rossoneri e poi assegnato loro contro il dubbio rigore del definitivo 1-1, realizzato da Ronaldo. A proposito del quale ora fioccano anche le scommesse: a quale volatile appartiene la cacchetta che si porta in testa da un paio di partite? La lascia lì come

portafortuna o come nuovo vezzo? E sempre a proposito di rigori, ha fatto scalpore il coraggio dell’arbitro di Verona – Juve nell’assegnare agli scaligeri il rigore della vittoria realizzato poi da Pazzini. Sgarbo ai Campioni d’Italia che molti altri in precedenza, soprattutto in presenza delle azioni pallavolistiche di De Ligt, non avevano avuto invece l’ardire di attuare. Situazioni alle quali comunque il tifoso medio, pur brontolando e contestando, si è dovuto ormai abituare da anni. Perché la Juve è sempre la Juve. (E.F.)

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FOCUS

SERIE B

“IL NOSTRO OBIETTIVO RESTA LA SALVEZZA”

Il Pordenone vende cara la pelle contro la corazzata Benevento ma alla fine deve cedere ai campani. Bocalon: “Serve più cinismo sottoporta”. Intanto la società perfeziona l’acquisto di Magnino

I

l Pordenone vende cara la pelle ma alla fine deve arrendersi al ciclone Benevento, uscito vittorioso tra le mura amiche per 2-1. Il tecnico neroverde, Attilio Tesser, mette l’accento sul bicchiere mezzo pieno in vista del rush finale di campionato: “Abbiamo avuto delle belle occasioni, prima e dopo i gol del Benevento. Abbiamo concesso pochissimo, ma non abbiamo concretizzato e abbiamo subito un gran gol da parte di Viola. Il Benevento è si-

curamente stato più pericoloso nella ripresa quando ci siamo scoperti per cercare il pareggio. C’è grande dispiacere perché penso che ci potesse stare tranquillamente il pareggio contro una squadra importantissima e di grande mentalità.” “Siamo stati secondi in campionato per gran parte del girone d’andata, solo ora abbiamo un piccolo momento negativo. Abbiamo un grande gruppo, dobbiamo riuscire a invertire il trend delle ultime gare e raggiungere al più presto la salvezza. Le scelte di formazione sono dovute al bisogno di far riposare alcuni giocatori chiave che hanno giocato praticamente sempre dallo scorso campionato di Serie C, oltre alle consuete rotazioni settimanali. Per questo ho cambiato un po’ di più del solito. Tremolada? È arrivato da poco e ha giocato poco in stagione.

Sta ritrovando la condizione, ed è questo il motivo per cui è stato sostituito sia oggi che contro il Livorno.” Queste, invece, le parole di Riccardo Bocalon, andato a segno contro la capolista: “Dobbiamo

Tesser: “Tremolada? Diamogli tempo, sta ritrovando la condizione” essere più bravi a concretizzare le nostre occasioni, perché ne abbiamo avute tante. Il Benevento ha concretizzato appena ne ha avuto la possibilità. Non pensiamo a promozione o playoff ma alla salvezza. Conquistiamola

il prima possibile, già la prossima gara in casa dobbiamo viverla come una finale. Stiamo sicuramente crescendo di condizione, soprattutto rispetto alla partita col Pescara. Anche col Benevento lo abbiamo dimostrato, e un pareggio ci poteva anche stare.” Intanto sul fronte mercato, nei giorni scorsi la società neroverde ha ingaggiato il centrocampista Luca Magnino. Il calciatore, nato proprio a Pordenone il 13 agosto 1997, ha firmato un contratto triennale (scadenza giugno 2023) e si trasferirà in neroverde dal primo luglio 2020. Cresciuto nella Primavera dell’Udinese, Magnino – centrocampista duttile, di corsa e fisicità – si è messo in grande evidenza in serie C con le maglie di Casertana e FeralpiSalò. Accumulando già una notevole esperienza: 122 le presenze in terza serie (con 4 reti).

SERIE C

TRIESTINA: C’È LEO MAZIS PER LA MEDIANA Nuovo volto in casa Triestina che si è assicurata le prestazioni dell’italo-australiano, Leo Mazis. Il giocatore ha sottoscritto con l’Unione un accordo fino al 30 giugno 2021 con opzione esclusiva per un ulteriore prolungamento biennale. Nato a Canberra (Australia) il 7 ottobre 2000, Leo Mazis è un centrocampista molto duttile con caratteristiche offensive. Cresciuto calcisticamente nella sua terra natale, è stato notato dagli osservatori del Celtic quando militava nel Belconnen United FC e portato in Scozia per un perio-

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do di prova. Sono bastate due settimane a novembre 2017 per convincere l’allora tecnico della prima squadra Brendan Rodgers sulle potenzialità del ragazzo, mandato non ancora diciottenne prima nell’Under 20 e promosso pochi mesi più tardi nella squadra B del Celtic allenata da Tommy McIntyre, anticamera della plurititolata prima squadra. Arrivato in Italia a gennaio 2020, dopo un breve periodo di prova con il gruppo di Carmine Gautieri è ora ufficialmente un nuovo giocatore della Triestina.


AI RAGGI X

SERIE D

LENISA: “CONTAVANO SOLO I 3 PUNTI”

Tamai corsaro sul campo del Cartigliano. Una vittoria pesantissima per le speranze delle Furie Rosse che non vincevano lontano dalle mura amiche dallo scorso 10 novembre

T

orna a vincere il Tamai, e lo fa sul difficile campo del Cartigliano, conquistando tre punti pesanti in trasferta, cosa che non accadeva dallo scorso 10 novembre, unico precedente in questo campionato. Lo sa bene mister Lenisa, ed è consapevole soprattutto dell’importanza che questa vittoria ha in questa fase della stagione: “Abbiamo conquistato

Un plauso ai miei ragazzi, hanno saputo sacrificarsi”

la vittoria e ora come ora è la cosa che conta di più. In passato abbiamo fatto prestazioni migliori ma senza raccogliere, ora invece questo risultato ci serve come l’ossigeno. È la prima volta nella mia gestione che riusciamo a recuperare il risultato e ribaltare la partita. Per come è arrivata la vittoria, spero sia un segno di buon auspicio per il proseguo”. Risultato che è arrivato in una condizione non facile, molte le defezioni e diversi giocatori sacrificati in posizioni non naturali: “Devo complimentarmi con i ragazzi – prosegue il tecnico – perché non era affatto facile. Abbiamo cambiato assetto

tattico e alcuni giocatori, come Dukic ad esempio, sono stati adattati in posizioni diverse. Oltretutto questo testimonia l’importanza della rosa, perché anche chi ha giocato meno, ha

dovuto dare il suo apporto”. Per quanto riguarda, invece, gli aspetti negativi: “Pecchiamo ancora di ingenuità importanti come la rimessa sbagliata in occasione del primo gol o il rigore,

concesso per nostro demerito. Anche in fase offensiva dobbiamo essere più lucidi, perché sono aspetti non marginali”. La superiorità numerica sembra tuttavia quasi aver messo paura, con la necessità di portare a casa un punto prima di poter pensare a vincere la partita: “Abbiamo fatto sicuramente meglio 11 contro 11 perché eravamo più aggressivi e pressavamo meglio. Siamo poi calati nella ripresa sia perché comunque avevamo difronte un’ottima squadra, sia perché le energie venivano meno. Tanti ragazzi si sono sacrificati e vanno fatti loro i complimenti per questo importante risultato”. (f.s.)

PROMOZIONE A

BENVENUTO LANCIA I SOGNI DELLA SPAL Pochi gol messi a segno nella ventunesima giornata di Promozione A, ma decisamente pesanti visti i risultati che sono andati a far maturare nelle zone alte della classifica. Un gol di Benvenuto è infatti stato sufficiente alla Spal Cordovado per avere la meglio sul Camino e allungare in vetta alla graduatoria, visti i contemporanei rallentamenti di quasi tutte le avversarie. A cominciare dalla Sacilese, che non va oltre l’1-1 sul campo di un combattivo Pertegada, che conferma quanto di buono evidenziato nel turno precedente.

Pari anche della Sanvitese, fermata sull’11 da una Maranese trascinata da bomber Motta, che festeggia nel migliore dei modi il compleanno, riequilibrando l’iniziale vantaggio biancorosso firmato da Bagnarol. Capitan D’Andrea non basta al Vivai Rauscedo contro il Torre: i viola, infatti, vanno a segno con Giordani e Targhetta e chiudono il match sul 2-2. A sorridere è solo il PrataFalchi a cui è bastato uno striminzito 1-0 per vincere in casa contro il fanalino di coda Buiese e rientrare in terza posizione. L’unica vittoria esterna di giornata la coglie il Casarsa contro il Maniagolibero, con reti di Brun per i coltellinai e di Milan e Lenga per i gialloverdi. Rive d’Arcano e Tolmezzo non si fanno male e terminano la gara sull’1-1 con gol di Pontoni per i padroni di casa e di Micelli per i carnici, mentre la Tarcentina deve accontentarsi del medesimo risultato in casa contro il Corva: a segno Vriz per gli azzanesi e Spizzo per i collinari.

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CALCIOFOTOGALLERY

Eccellenza LUMIGNACCO RONCHI

FOTO Vanni Snidero

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FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 11


L’ALTRO CALCIO

ECCELLENZA

LA MANZANESE INGRANA LA QUARTA

Importante successo degli orange, sempre più trascinati dai gol di Roveretto, che allungano in classifica grazie al contemporaneo stop del BrianLignano a Flaibano

V

entunesima giornata nel campionato di Eccellenza che vede la Manzanese allungare in classifica sulle dirette inseguitrici. Massimo risultato con il minimo sforzo per gli orange, che vanno a vincere sul campo della Gemonese capitalizzando al massimo la rete messa a segno da Roveretto. Alle sue spalle si riprende il secondo posto il Torviscosa di mister Pittilino, che torna Codroipo da avversario e se ne torna a casa con tre punti e una vittoria per 3-0 firmata Baruzzini, Zanon e Puddu. Perde, invece, punti per strada il BrianLignano, sconfitto in trasferta dal Flaibano per 2-1: Cassin e Alessio rendono inutile la rete di Stiso e ora i lagunari sono stati agganciati dalla Pro Fagagna, vincente nel big match di giornata sul campo della Pro Cervignano per 1-0 con rete de-

e Ronchi, con i padroni di casa che riescono a uscire dal campo a rete inviolata nonostante l’allarme portieri che ha costretto la società a richiamare in extremis Snidero viste le assenze di Del Mestre e Maurig. Gara combattuta e terminata sull’1-1 tra Fontanafredda e

Il Torviscosa torna secondo dopo la vittoria sul Codroipo cisiva messa a segno da Pinzano. Seconda vittoria di fila e quarto risultato utile consecutivo per la Pro Gorizia che batte il Primorje e coglie così altri 3 punti importanti per risalire. Alla vigilia la gara poteva sembrare facile, ma

così non è stato: il Primorje infatti si è disposto ordinatamente in campo e ha lottato fino alla fine. A segno Vecchio nella prima frazione di gioco, e Lombardi a tempo scaduto. Termina a reti bianche la sfida tra Lumignacco

PROMOZIONE B

RISANESE, PROVA DI MATURITÀ FALLITA Vincono tutte le squadre di alta classifica del campionato di Promozione B, rendendo dunque inalterati gli equilibri rispetto al turno precedente. Un gol di bomber Colja basta al Sistiana per vincere in casa contro il SeveglianoFauglis, mentre il Chiarbola risponde con una vittoria di misura esterna sul campo della Terenziana firmata Lionetti. Alle spalle delle due capofila marciano a pieno ritmo anche Pro Romans e Kras: i giallorossi passano in casa per 2-0 contro la Juventina con le reti di Compaore e Buttignaschi, mentre i carsolini ottengono lo stesso risultato sul campo del Sant’Andrea SV mandando a segno Sain e il solito Volas.

12 | 19 02 2020 | TremilaSport+

La combina grossa la Risanese che sbaglia l’approccio al match e perde per 2-1 contro il Costalunga: a segno Vit per i bianconeri e Loperfido in doppietta per i gialloneri di casa. Pareggio a reti bianche che non accontenta nessuno tra Azzurra Premariacco e Forum Julii, al termine di un derby da cui era lecito attendersi qualcosa di più. A proposito di derby, vince il Trieste Calcio contro lo Zaule: Vascotto, Paliaga e Cus firmano il 3-1 dei lupetti, reso meno amaro per i viola solo dalla rete di Sucevic. Infine, pareggio per 2-2 tra Valnatisone e Ol3: Sokanovic e Pisu segnano per l’undici di casa, mentre gli orange rispondono con Del Riccio e Del Fabbro.

Tricesimo, con i rossoneri che vanno in gol con Dal Cin e gli ospiti che rispondono con Liani, mentre, nell’anticipo di sabato, un gol di Dema era stato più che sufficiente al FiumeBannia per avere la meglio in trasferta sulla Virtus Corno.


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SECONDA CATEGORIA Girone B ATLETICO GRIFONE ARZINO

FOTO MARINA BELAIA

0-1

14 | 19 02 2020 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 15


SIDICEVA...

si dic

ESEMP Da sini Anniba alle Oli Berlino Bruno la mag Catania Sivori; Giacom giorno suo eso in serie Morett il Milan D'Odor e Manu Centa.

MENS SANA IN CORPORE SAN Storie di campioni friulani, da D'Odorico a Frossi, da Giacomini a Pizzul, che hanno saputo abbinare con

C’

è una famosa espressione latina, «mens s a n a i n c o r p o re sano», che nell’uso comune si traduce così: «la mente è sana se anche il corpo è sano». Frase ineccepibile e principio sacrosanto, ma troppo spesso disatteso. Lo studio e lo sport risultano a volte inconciliabili e l’impossibilità di coniugarli è oggi addirittura maggiore che in passato. La pratica sportiva ha raggiunto, infatti, livelli prestazionali così elevati, che per essere competitivi in palestra o in un campo di gioco è quasi inevitabile rinunciarlo ad esserlo a scuola. Accade sovente, allora, che giovani e promettenti atleti siano costretti ad abbandonare le rispettive

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discipline per dedicarsi agli studi, o che altrettanto giovani e brillanti studenti debbano mortificare la loro carriera scolastica in nome di un progetto sportivo.

dell’atletismo. Pregiudizio tra l’altro immotivato, perché esercitarsi su un campo di calcio, in una piscina o su una pista di atletica non è meno formativo, anche sotto il profilo

Che si possa essere buoni studenti ed eccellenti sportivi lo testimoniano le biografie di alcuni personaggi E’ un problema antico e, soprattutto in Italia, non ancora superato, probabilmente a causa del forte pregiudizio che la nostra istruzione ha sempre coltivato nei confronti

morale, che farlo sopra un banco di scuola. Che si possa essere buoni studenti ed eccellenti sportivi lo testimonia, del resto, la biografia di alcuni

personaggi nati proprio in Friuli. Il più grande cannoniere friulano con la maglia dell’Udinese, Walter D’Odorico, era infatti laureato in economia e commercio e l’occhialuto Annibale Frossi, unico nostro conterraneo, oltre al gradiscano Gino Colaussi, ad aver segnato in una finale mondiale (Olimpiadi di Berlino 1936), era laureato in legge, tanto da passare alla storia con l’epiteto di ‘dottor sottile’. Ma si era ancora in una fase romantica dello sport, nella quale per uno studente era forse meno complicato prendere il diploma di campione. In seguito, le ferree leggi del professionismo hanno reso sempre più difficile unire ai successi scolastici anche quelli agonistici ed è stato così anche


SIDICEVA...

ceva...

PI istra, ale Frossi impiadi o 1936; Pizzul con glia del a marca Massimo mini il del ordio e A, al ti, contro n. Sotto: rico, Frossi uela Di

ottenuti sul campo, pur avendo militato anche lui in una formazione di serie A (il Catania), quanto per quelli raggiunti al microfono. Quello studente era Bruno Pizzul, che dopo la maturità classica avrebbe conseguito la laurea in lettere per diventare poi, grazie anche al suo vocabolario raffinato, uno dei più apprezzati telecronisti della nostra epoca.

E, infine, c’è chi è salito sul gradino più alto del podio scolastico soltanto a carriera finita, come Manuela Di Centa, che nel 2017 ha aggiunto alla sua collezione di vittorie anche quella di dottore in scienze politiche. «Mens sana in corpore sano», dicevamo all’inizio. Per lei e per loro, non soltanto un modo di dire! Andrea Purinan

NO, NON SOLO UN PROVERBIO ottimi risultati l'impegno sportivo con quello scolastico, anche in tempi di fase romantica dello sport in Friuli, dove peraltro non sono mancate alcune lodevoli eccezioni. Uno dei calciatori e allenatori più prestigiosi che abbia espresso la città di Udine, Massimo Giacomini, frequentava infatti l’ultimo anno del Liceo classico ‘Stellini’ quando, appena diciottenne, debuttò in serie A con l’Udinese. Era il 13 ottobre 1957 e al ‘Moretti’ si giocava Udinese-Milan. Venire aggregato alla prima squadra voleva dire essere costretto a fare numerose assenze, ma fu lo stesso preside della scuola, Riccardo De Giorgio, a rassicurare il padre: «se suo figlio manterrà un buon profitto, sarò io stesso a giustificarlo». In una classe accanto, c’era un altro liceale che avrebbe fatto strada. Non tanto per i risultati TremilaSport+ | 19 02 2020 | 17


CALCIOC5

I NEROVERDI ESCONO INDENNI DAL BIG MATCH CONTRO LA CAPOLISTA BUBI MERANO

FLASH VERDICCHIO E D’AURIA INTRAMONTABILI

VETERANI

Due esordi di “esperienzaâ€? tra i pali delle squadre friulane nell’ultimo turno di serie B: nella sfida vittoriosa sul Maccan, Titta Pittini regala nel finale di gara l’esordio in serie B a Stefano Verdicchio, 58 anni (classe 1962) fisico e reattivitĂ da giovanotto, un esempio per tutti gli appassionati di questo sport. Si affida a Giovanni D’Auria, 48 anni, mister Criscuolo per restare attaccato al treno salvezza, ed il portierone originario di Castellamare di Stabia ripaga la fiducia con una prestazione piĂš che positiva.

SCONFITTA A TARCENTO PER I FRIULGIULIANI

RAPPRESENTATIVA

Prestazione dai due volti: la seconda uscita della rappresentativa regionale allenata da Bovolenta in amichevole a Tarcento ha due facce, quella positiva della prima frazione chiusa in vantaggio per 4-2, e quella impalpabile della ripresa, con la squadra di casa a segno per cinque volte e con i portacolori regionali forse troppo affaticati dai carichi di lavoro con le rispettive societĂ .

MANZANO KO IN COPPA COL TRENTO

SERIE C

Continua il periodo nero del Manzano che anche a Trento. Nel primo turno di coppa nazionale, esce sconfitto per 4-0 ed ora appare molto arduo ribaltare il risultato nella gara di ritorno prevista per martedi prossimo. Senza Zalaschek e Barreca la squadra di Genna si dimostra abulica in fase offensiva, in una gara condizionata anche dalle espulsioni di Zanuttini (l'ennesima...) e di Duricic.

PORDENONE, PROVA DI MATURITĂ€ SUPERATA

F

inisce in parità (3-3) l’attesa sfida al vertice tra la capolista Bubi Merano ed il Pordenone, primo inseguitore a tre punti. Davanti ad un Palaflora tutto esaurito non sono mancate le emozioni, 2-2 il parziale dopo i primi venti minuti, nella ripresa Fabbro riporta avanti i nero-verdi prima del definitivo pareggio della squadra trentina. Distanze immutate in graduatoria, ma con l’Atletico Nervesa che supera il Pordenone e si posiziona a due punti dal Merano, in una lotta al vertice che ora vede coinvolte tre squadre. Nel derby regionale tra Udine City e Maccan Prata ancora una volta sono gli uomini di Titta Pittini ad esultare, con un 5-1 che ridimensiona ulteriormente le ambizioni di un Maccan che incassa la seconda sconfitta di fila e scivola fuori dalla zona play-off, dove invece rimangono agganciati Della Bianca e compagni: la prima frazione si chiude col minimo vantaggio degli udinesi firmato Turolo, poi nella seconda parte della ripresa si aprono gli spazi, con i bianco-neri che penetrano come una lame nel burro della distratta difesa ospite colpita dalle reti di Barile, Chtioui, Della Bianca oltre ad un’autorete. Dopo oltre tre mesi ritrova il sorriso il Palmanova che ri-

assapora il gusto della vittoria contro l’Atesina, formazione già battura anche all’andata ed ora appaiata alla squadra di Criscuolo a 6 punti in ultima posizione, per quello che, salvo sorprese, potrà essere lo scontro salvezza dei play-out. Nel 4-3 finale, decisive le due doppiette di Besic (migliore in campo) e di Contin, quest’ultimo con due tiri liberi. In serie C solo due le gare disputate, ma decisive per quella che potrà essere la promozione alla serie B: infatti, se il Maniago rispetta senza troppe difficoltà il pronostico contro la Gradese (16-2 tripletta per Giordani), il Palacus di Udine diventa il capolinea per le ambizioni promozione del Manzano: la squadra di Genna esce sconfitta per 4-2 nello scontro con la Futsal Udinese, un risultato che permette ai ragazzi di Della Negra di issarsi al secondo posto (a meno quattro dalla capolista) con il Manzano che scivola addirittura al terzo posto, a meno cinque dal vertice. I seggiolai si dimenticano di entrare in campo, e dopo novanta secondi si ritrovano già sotto sullo 0-2, la rete di Duric a fil di sirena della prima frazione sembra la scossa per la rimonta, ma nella ripresa non sarà cosÏ, con l’Udinese che va sul 4-1 prima del centro finale di Moretto. Rinviate Basiliano-Clark e Tarcento-Torriana.

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CULTURA DOCUMENTARI

IL PORDENONE, GENIO SFORTUNATO DEL RINASCIMENTO

“S

ulle strade del Rinascimento con Il Pordenone” è il titolo del docufilm che sarà presentato in anteprima lunedì 2 marzo, (premiere su invito) e lunedì 9 marzo (ore 20.30, proiezione

pubblica e gratuita) a Cinemazero a Pordenone e che chiuderà idealmente il ciclo di eventi ed iniziative dedicate a Giovanni Antonio De Sacchis. L’opera, scritta e diretta dal giornalista Piergiorgio Grizzo, tecnicamente è un documentario narrato a più voci con un buon sessanta per cento fatto di ricostruzioni con attori, comparse

ed ambientazioni rinascimentali. Con alcune sequenze memorabili come quella girata sotto i bastioni di Palmanova, dove sono state ricreate le scene del terribile assedio del 1514, quando la stessa Pordenone venne strappata definitivamente agli imperiali dalle truppe della Serenissima, che ha coinvolto un centinaio di attori e reenactors. IL GENIO SFORTUNATO “Giovanni Antonio è un paradigma dell’uomo rinascimentale – spiega Piergiorgio Grizzo – ebbe una vita tumultuosa e febbrile, fu un lavoratore infaticabile, ma anche un gran viaggiatore e un amante del vita. Veniva dal Friuli, un territorio periferico e marginale rispetto ai grandi poli decisionali e culturali della Serenissima e d’Italia e certamente non godeva delle conoscenze e delle entrature dei suoi competitors, come Tiziano per esempio. Partendo dalle retrovie, riuscì sgomitando ad arrivare ad un passo dalla consacrazione prima di quella morte misteriosa che lo colse ad appena 56 anni. Il documentario vuole evidenziare proprio questo, le sue caratteristiche di outsider indomito, di genio sfortunato, che spesso si

ARIANNA FARINELLI BOMPIANI

NON DEVI DIRLO VA NESSUNO

È la notte delle elezioni. Bruna – che insegna Scienze politiche in un college di New York – è stata in tv per commentarne i risultati, ma l’angoscia che prova rientrando a casa non è dovuta alla vittoria del candidato repubblicano bensì al segreto che sa di dover confessare a suo marito Tom. Da tempo intorno al loro matrimonio si affollano lunghe ombre: quella dei genitori di Tom, italoamericani perbenisti, radicalmente conservatori come tanti immigrati delle generazioni venute dopo la prima; l’ombra del tormento del figlio Mario, che manifesta un precoce disagio verso il suo corpo maschile; quella dell’alien number attribuito a Bruna dalla burocrazia statunitense.

Ellery non è mai stata a Echo Ridge, ma ne ha sempre sentito parlare, e molto. Qui viveva la zia Sarah, gemella di sua madre, scomparsa nel nulla all’età di diciassette anni. Qui viveva anche Lacey, la reginetta del ballo scolastico, trovata strangolata cinque anni prima sotto la ruota panoramica del parco divertimenti della città. E ora che la madre di Ellery è entrata in una clinica di riabilitazione, è proprio qui ch lei ed Ezra, il suo gemello, sono costretti a trasferirsi, per vivere con una nonna che conoscono a malapena Malcolm è cresciuto con un gran peso sulle spalle. Suo fratello, infatti, è stato il principale sospettato della morte di Lacey, ancora senza colpevole. E ora che il ragazzo si è rifatto vivo, neanche a farlo apposta, iniziano a comparire strani e minacciosi messaggi in città e un’altra ragazza sparisce

GOTICO AMERICANO

20 | 19 02 2020 | TremilaSport+

KAREN MCMANUS

MONDADORI


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he

a. o

NONSOLOSPORT

NOVITÀ SU MOSTRE, SPETTACOLI, EVENTI, PERSONAGGI DEL PANORAMA CULTURALE

rivedono anche oggi in molte personalità di talento del nostro territorio, costrette in primis a emigrare e poi a sgomitare forsennatamente per imporsi all’attenzione generale”. PORTENAW Nel documentario, cosa inedita per Pordenone, rivivrà la città dei primi anni del XVI secolo, la “Portenaw”, come era chiamata, alla tedesca, della famosa mappa disegnata da Jorg Kolderer nel 1509 e contenuta nel “Codice delle Fortezze”, custodito nella biblioteca nazionale di Vienna. La cinta muraria, le due porte, le torri, il castello, le rogge e i mulini, il porto fluviale saranno ricostruiti con modelli e animazioni in 3D (realizzate dallo studio tre.digital di Denis Mior). In precedenza un manipolo di dotti, tra cui Roberto Castenetto, Giulio Cesare Testa, Angelo Crosato, Paolo Francis Quirini e Alberto Cassini, ha aiutato la produzione nella ricerca storica e filologica, partendo dai Diarii di Marin Sanudo, dalla mappa del Kolderer e dalla ricostruzione del percorso delle mura fatta da Pradella e Roblegg negli anni Novanta. Il documentario ripercorrerà i momenti importanti della vita e della carriera artistica del De Sacchis: gli inizi con le esperienze nel contado friulano e l’avvicinamento alla scuola di Gianfrancesco da Tolmezzo, i viaggi di formazione a Roma e nel centro dell’Italia, l’apogeo con il ciclo

di affreschi di Cremona e Piacenza, il periodo a Venezia e la rivalità con Tiziano, partendo...dalla fine, ossia dalla sua morte controversa, avvenuta nel 1539 a Ferrara in circostanze mai completamente chiarite, dai sospetti di avvelenamento che coinvolsero lo stesso Tiziano Vecellio, dall’oblio che cadde sul pittore friulano fino alla sua riscoperta grazie alle “Vite” di Giorgio Vasari. GLI INTERPRETI Ad interpretare il Pordenone sarà Alfio Scandurra, noto per le sue attività di trekker e di divulgatore delle bellezze del territorio friulano. Molte scene interesseranno, ovviamente, diverse località del Friuli Occidentale che ospitano le opere del De Sacchis, tra cui Valeriano, che lo vide esordire, Gaio di Spilimbergo, San Martino di Campagna e poi Spilimbergo e le tante pievi di Pordenone (duomo compreso) che conservano i suoi affreschi o i suoi teleri. Ma il documentario correrà “sulle strade del Rinascimento” toccando le grandi capitali dell'epoca Roma, Firenze, Orvieto, Venezia, e anche altri centri come Alviano in Umbria, terra di Bartolomeo d’Alviano, il suo primo mecenate, alla ricerca dei suoi capolavori e per indagare quali “influenze” condizionarono la sua vita e la sua arte e quali furono i suoi legami con i giganti dell’epoca. Il docu film è sostenuto dal Comune di Pordenone, quelli di Fiume Veneto, Spilimbergo, Travesio e Pinzano. (P.G.)

TIM WEAVER

AMIN MAALOUF

TIMECRIME

LA NAVE DI TESEO

UN VILLAGGIO SCOMPARSO Durante la notte di Halloween, i nove residenti di Black Gale si riuniscono per una cena. Mangiano, bevono e ridono. Giocano e scattano delle foto. Le foto saranno l’ultimo ricordo di ciascuno di loro. La mattina seguente, infatti, l’intero villaggio sembra svanito nel nulla. Senza cadaveri, prove o indizi di sorta, il mistero sull’accaduto a Black Gale rimane irrisolto per i successivi due anni e mezzo. Ma alla fine le famiglie delle persone scomparse ingaggiano un investigatore, David Raker, come ultima, disperata speranza per scoprire cosa sia accaduto quella notte, là dove la polizia sembra essersi arresa. E da quel momento, l’ossessione delle famiglie coinvolte diventa anche la sua…

GLI SCALI DEL LEVANTE Arrivato a Parigi per un incontro atteso da troppo tempo, il vecchio Ossyan guarda alla sua vita e, come in una moderna Mille e una notte, affida a un misterioso ascoltatore il racconto delle sue avventure. Cresciuto a Beirut, ultimo discendente di una nobile famiglia ottomana, viene educato in uno spirito liberale e insofferente verso i pregiudizi razziali. Ossyan si trasferisce per gli studi in Francia dove, durante la lotta eroica per liberare il paese dai nazisti, conosce Clara, un’ebrea di cui si innamora perdutamente. Insieme a lei decide di vivere la sua personale rivoluzione: lui, un musulmano, sposa una ragazza ebrea proprio quando il mondo intero sembra rassegnato a vedere la violenza dividere per sempre le due culture. TremilaSport+ | 19 02 2020 | 21


BASKET IL PUNTO DI VISTA DI OTELLO SAVIO

ESSERE

ALLENATORE La figura del tecnico del basket assume diversi significati in rapporto al contesto operativo, dilettantistico, professionistico, di settore giovanile o come selezionatore

N

FIGURE Tre tecnici dal credo ben radicato: qui sopra, Gianfranco Benvenuti; a destra, Giancarlo Primo e, in alto, Mario Blasoni.

ello sport in generale e nel basket in particolare si parla spesso di allenatori. Questo coach è bravo quello un po’ meno e così via. Nella realtà la figura dell’allenatore non è univoca e con questo termine si è soliti indicare persone che nei fatti svolgono attività molto diverse tra loro. Una cosa è fare il responsabile tecnico di un team professionistico o semiprofessionistico, un’altra fare l’istruttore di un gruppo di minibasket o di una squadra giovanile. E un’altra ancora fare il selezionatore di una rappresentativa, ad esempio della Nazionale italiana che a sua volta può essere la prima squadra o quella juniores. È del tutto evidente che gli skills richiesti per ricoprire in modo adeguato questi ruoli sono necessariamente molto differenti e questo perché sono diverse le finalità sportive e gli obiettivi da raggiungere. Ai livelli più alti per un allenatore fare risultato rappresenta di norma la priorità assoluta perché solo le vittorie portano prestigio sportivo -ed economico- al club di appartenenza. Le caratteristiche fondamentali per un tecnico di questa categoria sono soprattutto la progettualità di gioco e la capacità di gestire i giocatori sul piano tecnico e psicologico anche in collaborazione con il proprio staff. In una realtà professionistica è anche importante l’attitudine alle buone relazioni con ambiente e media. L’aspetto tattico rimane comunque di rilievo ma perde di importanza mano a mano che il livello qualitativo cresce mentre la didattica individuale assume un valore piuttosto marginale. Pre-

22 | 19 02 2020 | TremilaSport+

messo che il minibasket rappresenta un’attività ludica propedeutica alla pallacanestro (quindi con insegnanti specifici), per un allenatore di settore giovanile invece le caratteristiche più importanti sono proprio quelle didattiche ed educative in considerazione del fatto che lo sviluppo del giocatore dovrebbe venire prima del singolo risultato. Per poter svolgere al meglio il suo lavoro egli deve inoltre saper intuire le potenzialità in prospettiva dei suoi giovani atleti e nel contempo ottenere da loro il massimo rispetto possibilmente con l’autorevolezza più che con l’autorità. IL SELEZIONATORE Il selezionatore infine è fondamentalmente un “ottimizzatore”, deve saper scegliere i giocatori migliori (in assoluto o per la sua idea di gioco) e metterli insieme con profitto. Per fare questo deve possedere leadership e una grande dimestichezza con gli aspetti organizzativi e tattici del gioco. Se la tendenza generale va verso una spiccata specializzazione (anche di genere, tra basket maschile e femminile)

Ogni allenatore ha proprie caratteristiche tecniche e di percorso

rimangono tuttavia molti i passaggi tra le categorie di tecnici per cui ad esempio un allenatore di giovanili può diventare, avendo un profilo adeguato, responsabile di una prima squadra. L’ultima considerazione riguarda il fatto che, oltre ai tratti tipici della professione, ogni allenatore (così come ogni giocatore) ha proprie caratteristiche tecniche, caratteriali e di percorso. E ciò (esattamente come un giocatore) lo porta a dare meglio di sé in una realtà consona a queste peculiarità e probabilmente a fare meno bene in altre. Una logica apparentemente banale ma spesso dimenticata a leggere le cronache sportive dei nostri giorni.


BASKET SERIE D

NOI SIAMO L'ALBA, CORMONS VUOLE SALIRE Il presidente del club isontino, Marco Bressan, ha voluto in panchina Waldi Medeot per tentare il salto di categoria

L’

Alba Cormons in questa stagione sta volando, prima del girone "Bon" di Serie D con uno storico di 14 vittorie e sole 2 sconfitte. Con una striscia di tre vittorie consecutive la squadra non solo sta dimostrando il suo valore con i risultati ma anche con prestazioni molto convincenti, che portano a fine partita ad avere una un divario netto di punti segnati. Una marcia in più è arrivata dall’arrivo del nuovo coach, Waldi Medeot, che nonostante la carta d’identità e la lunga carriera prima da giocatore e poi da allenatore (in serie A con Bologna, Roma, Gorizia e Venezia), è ancora seduto in panchina. La passione per questo sport lo porta tuttora a impartire consigli sul parquet. Un fattore che contraddistingue questa società è il settore giovanile. Tanti talenti sono stati “prodotti” a Cormons. Tra tutti Giovanni

Grattoni, arrivato nella massima serie a vestire le maglie di Venezia, Reggio Emilia, Pesaro e Montecatini. Ed è proprio lui ora il responsabile del settore giovanile per assicurarsi che questa tradizione continui. Questi risultati sono stati possibili grazie al progetto del presidente Marco Bressan, in carica dal 2015. - Presidente, la squadra è attrezzata per fare il salto di qualità, qual è il progetto

a lungo termine? «L’idea del nostro direttivo è quella di cercare di salire almeno di una categoria perché pensiamo che, sia per la storia che ha questa società, che per dar lustro al settore giovanile, avere una squadra in un campionato superiore possa far bene all’ambiente. Questo è il primo passo del nostro progetto. Da qualche anno abbiamo fatto partire l’hashtag #NOISIAMOLALBA perché crediamo fortemente che per fare qualcosa di buono siano necessari tutti. Non bastano l’allenatore o il giocatore di punta, ma servono anche i dirigenti, i viceallenatori e i giocatori. Usiamo questo hashtag perché crediamo sia fondamentale che ognuno porti il proprio contributo.. I tabellini degli ultimi incontri sono abbastanza distribuiti anche a livello di punti, dimostrazione di un risultato corale della squadra e non di un giocatore da 30 punti che fa la differenza.» - Come le è venuta l’idea di chiamare Waldi Medeot? «Noi abbiamo Giovanni Grattoni come responsabile del settore giovanile, che quando giocava fu allenato dal mister alla Reyer Venezia: è stato lui il tramite. Waldi Medeot è di San Lorenzo ed è una persona che è sempre stata vicina al nostro ambiente. Siamo molto orgogliosi che abbia deciso di accettare questo incarico. I risultati sono una conseguenza di ciò che si è creato.» - Pensate di operare qualche innesto d’esperienza per aiutare i giovani in squadra? «Qualche senatore già ce l’abbiamo: Marco Diviach è un giocatore di grandissima esperienza seppure abbia una certa età. Per noi è come avere un secondo allenatore in campo in certi momenti della partita. Il capitano Coceani adesso purtroppo è infortunato per tutta la stagione, ma è un’altra pedina importante. Paolo Raccaro, di Cormons, ha la sua esperienza che riesce a trasmettere ai ragazzi più giovani. Arma in più è l’inserimento del nuovo acquisto Paolo Graziani che può dare il suo contributo anche all’interno dello spogliatoio. Siamo molto contenti delle prestazioni dei giovani che sono emersi e il coach sta dando loro spazio, anche nei momenti difficili di una partita. È un bel segnale per tutto il settore giovanile.» Alessandro Vescini

CAMPIONATI

BOTTA DI ENTUSIASMO PER L’APU MENTRE TRIESTE MEDITA

S

e per Trieste c’è in serie A una lunga pausa di riflessione che consente al team del presidente Ghiacci di valutare le chances di salvezza della formazione biancorossa, per Udine (nella foto, Vittorio Nobile), in A2, la vittoria di Piacenza ad organico limitato dalle assenze di Antonutti e Fabi costituisce una botta di entusiasmo nel rush finale prima della fase a orologio. Apu che dopo aver rovinato la festa al tecnico udinese Alberto Martelossi, al suo esordio sulla panchina emiliana, si ritroverà di fronte sabato al “Carnera” l’ex Lino Lardo alla guida di un San Severo rigenerato dalla cura del tecnico ligure e sulla soglia della zona play off. Mentre in A2 femminile la Delser, tornata senza punti da Crema, si ritrova nel limbo, fuori sia dalla zona play off che da quella play out. E rimanendo in campo femminile, in serie B prosegue la marcia in testa di Bolzano, con la prima regionale ad inseguire, il Futurosa Trieste, staccata di 6 punti. In C maschile Gold non c’è grande gloria per le regionali,

con lo Jadran primo a inseguire la capolista Oderzo a 8 punti e Codroipo e Corno più staccate. C regionale che vede ancora in testa con 26 punti i sacilesi dell’Humus in un plotone di testa piuttosto compatto, con Campoformido e Cordenons staccate di 2 lunghezze e San Daniele e Ubc di 4. Tutto quindi ancora da decidere. Serie D con nel girone “Bon” tre squadre appaiate, Cormons, Aviano e Cussignacco, a 30 punti, con l’ immediata inseguitrice, Portogruaro, staccata di ben 10 lunghezze. Equilibrio che non è proprio neppure del girone “Basili”, con il Cus Trieste a fare corsa a sé e Kontovel e Santos con 8 punti in meno della lepre. Un accenno, infine, al campionato di Promozione, girone udinese, dove gli universitari del Cus Udine sono in vetta, con Tolmezzo ad inseguire e Tricesimo sulla terza piazza. (E.F.)

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 23


24 | 19 02 2020 | TremilaSport+


IL PERSONAGGIO

COSÌ PARLÒ MALAGÒ

Il massimo dirigente nazionale del Coni, ospite nei giorni scorsi della nostra Regione, ha dipinto a 360 gradi a tinte rosa il movimento sportivo del Friuli Venezia Giulia, anticipando l’impegno delle prossime Olimpiadi di Tokyo di EDI FABRIS

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 25


IL PERSONAGGIO

“Q

Nel mondo posso "vendere" un prodotto eccellente come il

un esempio concreto, a livello di attività motoria il 92% degli studenti del Friuli Venezia Giulia ha ricevuto al proposito in ambito scolastico una sufficiente preparazione e vi assicuro che man mano che si scende al sud la situazione cambia, e di molto. Qui i ragazzi sono privilegiatissimi. Tutte le settimane mi reco nelle scuole e nelle università in giro per l’Italia a incontrare gli studenti e pragmaticamente, senza retorica, rendo loro nota la situazione, sperando che i miei appelli vengano recepiti ai piani superiori per migliorarla dove va migliorata”. I grandi eventi, appunto: “Il mio compito è portarli in Italia – sottolinea il presidente – ed è un impegno che voglio portare avanti non per fare il compitino ma nelle condizioni migliori. Un impegno purtroppo reso più difficile dalla via Crucis della burocrazia relativa all’impiantistica, altrimenti tutto filerebbe più liscio”.

dere un prodotto” d’eccellenza, fatto di impiantistica di primo livello accanto alla natura, al clima, all’arte, al buon cibo e a un’organizzazione che si è sempre dimostrata all’altezza della situazione. E c’è inoltre un’imprenditoria privata in grado di sfruttare al meglio l’opportunità che le viene offerta”. Una chance, ha aggiunto Malagò, che potrà essere appannaggio anche del mondo giovanile: “I grandi eventi danno una risposta pure ai ragazzi in cerca di lavoro, forti anche della base di buon livello ricevuta. Per fare

VERSO TOKYO “Alle prossime Olimpiadi giapponesi, dal 24 luglio al 9 agosto, già tre sono le atlete friulane che si sono qualificate – evidenzia Malagò - : Mara Navarria, Chiara Cainero e l’ormai friulana d’adozione Alexandra Agiurgiuculese. Un’ulteriore testimonianza del buon lavoro svolto da queste parti nella crescita dei talenti, anche in considerazione che in Italia, a differenza della maggior parte degli altri Paesi, non c’è lo sport nella scuola e di questo si meravigliano costantemente i miei colleghi quando vado in giro per il mondo. Altrove il talento in

ui c’è tutto il meglio, altrove in Italia non è così”, ha esordito Giova n n i M a l a g ò , presidente nazionale del Coni, nell’affollato incontro dei giorni scorsi a Lignano, spiegando per punti, con la competenza e l’entusiasmo che gli sono tipici, le motivazioni del proprio pensiero: “Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, mi ha ringraziato per la mia disponibilità a portare dei grandi eventi in Friuli Venezia Giulia e io mi sono dichiarato al proposito ben disposto a farlo, certo che nel mondo potrò “ven-

Mara Navarria, punta di diamante della scherma azzurra

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IL PERSONAGGIO

SUPERSTARS Sopra, Giovanni Malagò e Chiara Cainero; sotto a sinistra, Alexandra Agiurgiuculese, stellina dell'Asu al suo esordio olimpico.

nuce viene individuato proprio a scuola, per poi passare sotto le cure degli istruttori qualificati che ne curano l’evoluzione. Qui invece non esiste programmazione e i campioni che abbiamo, e sono tanti, esplodono grazie alla loro voglia di emergere e alle società che li seguono”. A Tokyo, premette Malagò, farà nel periodo molto caldo, con temperature attorno ai 40° e umidità sul 90%: “Impegno dunque raddoppiato per tutti gli atleti, dobbiamo prepararci anche a questo. A rappresentare l’Italia saranno 184 atleti, 92 uomini e altrettante donne, un numero elevatissimo che esigerà a livello organizzativo uno sforzo notevole. Ma a cinque mesi dall’inizio delle Olimpiadi siamo comunque a buon punto”. Cinque, aggiunge poi il presidente, saranno le nuove discipline in gara a Tokyo: softball, karate, arrampicata, surf

A 5 mesi dalle Olimpiadi siamo a buon punto e skate: “E noi in Italia facciamo tutto, ma proprio tutto, con ottimi risultati, dalla pallapugno alla pallatamburello alla dama. In Giappone speriamo di vincere molte medaglie d’oro, anche per contribuire a mettere da parte altri problemi che angosciano il nostro Paese”. Un’ultima notizia, poi, riguardante i volti noti dello sport della nostra Regione: a Casa Italia, a Tokyo, testimonial sarà Margherita Granbassi, bel volto triestino che dopo l’abbandono dell’attività agonistica rimarrà in altra veste nello sport azzurro.

DIVA Margherita Granbassi, qui a sinistra, sarà presente a Tokyo come testimonial di Casa Italia.

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GINNASTICA

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IV D I N N 5A

ASU, PARLA LA STORIA La società udinese di ginnastica e scherma celebra in questi giorni i 145 anni della fondazione.

di ELEONORA CUBERLI

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entoquarantacinque. Tante sono le candeline che idealmente ha spento l’Associazione Sportiva Udinese il 17 febbraio. Con una Stella d’oro al Merito Sportivo (assegnatagli nel 1967) e un Collare d’Oro al Merito Sportivo (datato 2004), l’Asu ha aperto questo 2020 con ben due squadre in serie A (la ritmica in A1 e la ginnastica artistica maschile in A2), una delle sue atlete, Alexandra Agiurgiuculese, che porterà alti i colori dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo, e molti programmi per il futuro, a partire dall’ampliamen-

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to del PalaFiditalia, sua sede da alcuni anni. In proposito Alessandro Nutta, presidente di Asu, ha ricordato come «si tratta di una necessità che si fa ogni giorno più impellente per noi. Il nostro ruolo a livello locale e anche regionale è oramai consolidato, lo dicono i numeri e ancor di più i risultati. Aumentare gli spazi ci consentirebbe di aprire nuove sezioni e garantire un servizio sempre migliore ai nostri soci. Da tempo ne stiamo parlando con il Comune di Udine. Speriamo dunque che a stretto giro la situazione possa sbloccarsi e che i lavori possano

cominciare». A fare eco al presidente anche il direttore generale, Nicola Di Benedetto che, confermando l’importanza di avere adeguati spazi a disposizione, ha voluto ricordare anche come Asu è oggi una delle

Abbiamo investito su tecnici di livello, scelta vincente

più importanti società sportive del territorio: «Abbiamo investito su tecnici di livello, e non mi riferisco solo alle prime squadre, ma anche a tutti coloro che lavorano nelle sezioni di avviamento, a partire dai piccolissimi. Abbiamo puntato innanzitutto sull’eccellenza dei tecnici e questa si è rivelata una scelta vincente». L’ASU E I SUOI NUMERI OGGI Centro federale per la ginnastica ritmica, la polisportiva è conosciuta anche oltre i confini nazionali (con due ginnaste indiane che si allenano in pianta stabile

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GINNASTICA

MOMENTI Nell'altra pagina, la prima Asu nell'800 e qui sopra il nuovo pallazzetto

a Udine e due cilene che invece fanno la spola fra il capoluogo friulano e il loro Paese) ed è una delle associazioni sportive più longeve di tutto lo stivale. Con oltre 2mila soci (+20.7% negli ultimi 5 anni), cinque sezioni agonistiche (ritmica, ginnastica artistica maschile e femminile, fioretto e spada) e tre palestre, Asu è una delle società che in regione organizza più eventi sportivi, corsi di formazione e altro per federazioni ed enti. Negli ultimi anni ha anche sviluppato molti progetti a favore delle scuole del territorio, organizzato centri estivi nella sua sede e aperto le sue porte ai piccolissimi (solo in quest’anno sportivo sono 150 gli iscritti ai corsi di gioca-ginnastica). Si è anche fatta promotrice di diverse attività di sport integrato con un’attenzione particolare alla disabilità, anche grave (con attività personalizzate). Attenta alle esigenze dei suoi atleti grazie a un team di allenatori di prim’ordine - fra i quali si ricordano anche due giudici olimpici, Spela Dragas (ritmica) e Valerij Sosnin (gam) -, l’Asu ha elaborato un protocollo di gestione degli infortuni per i suoi agonisti, grazie alla collaborazione con il professor Luigino Sepulcri e l’ortopedico Paolo Di Benedetto. LA STORIA La storia dell’Associazione Sportiva Udinese è cominciata in un tempo ormai lontano. In origine era la “Società di ginnastica e scherma”, fondata, a favore della gioventù udinese, da un gruppo di benemeriti cittadini, presieduti dal conte Antonino di Prampero. Le attività sono proseguite fino all’avvento della Grande Guerra.

Il 28 maggio del 1919, a conflitto finito, una riunione di tutti i sodalizi presenti a Udine prima della guerra ha permesso la ripresa delle attività. In quel frangente

Grazie all'Asu generazioni di udinesi hanno fatto sport viene deciso però un cambio di passo: alla “Società di ginnastica e scherma” vengono conglobate le altre realtà sportive udinesi.

Cambia anche il nome, diventa “Associazione Sportiva Udinese”. La rinnovata realtà diviene da subito bandiera di tutte le attività sportive cittadine. Grazie all’Asu generazioni di udinesi hanno potuto intraprendere la pratica sportiva e contribuire a più di un secolo di storia dello sport friulano. La prima sede si trovava in via Vittorio Veneto, per poi passare all’angolo tra via Carducci e via Giusti, attuale sede della Guardia di Finanza, e stabilirsi nelle palestre di Largo Ospedale Vecchio. È del 1978 il passaggio nella sottotribuna dello Stadio Friuli, fino al trasferimento in via Lodi 1, nel 2012, nella bellissima e colorata sede.

IN PEDANA La storia della scherma inizia con il conte Alessandro Del Torso, dando il via a una prestigiosa accademia di Maestri

GINNASTICA Dalla fondazione alla prima Guerra Mondiale la società ha sempre partecipato alle più importanti manifestazioni ginniche nazionali conseguendo importanti risultati e aggiudicandosi numerose medaglie. SCHERMA La storia della scherma a Udine inizia con il conte Alessandro del Torso che, dopo aver rivestito egregiamente la figura di atleta vincendo fra l’altro a Vienna gli Internazionali di Fioretto, si è dedicato alla dirigenza dell’Asu rilanciando la scherma e proponendo, assieme al Maestro Biaggini, l’organizzazione di una prestigiosa accademia di Maestri Italiani a Udine. PIÙ DI RECENTE Parlando di storia più recente, vale la pena di ricordare alcuni atleti che si sono particolarmente distinti: Silvano Simeon, discobolo olimpico a Monaco 1972, Silvia Libanetti e Paola Porcini, campionesse del mondo a squadre nella ritmica nel 1992 a Bruxelles, Alfredo Bulleri, campione del mondo under 20 di spada nel 1956 in Lussemburgo, la fiorettista Margherita Grambassi, olimpionica ad Atene 2004 con un argento a squadre e campionessa del mondo a Torino nel 2006. Dal 2011 è tesserata con la società la ginnasta della Nazionale Italiana di ginnastica ritmica Alexandra Agiurgiuculese, guidata dalla responsabile tecnica della sezione ritmica Spela Dragas, in fase preparatoria per le Olimpiadi di Tokyo.

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 29


ARTI MARZIALI

I

TO T E P S L PRO

ELE A F F RA NI PICO

"Ho imparato molte cose dal judo, come il rispetto, il desiderio di apprendere, il non sentirmi mai appagato e soprattutto il non darmi mai per vinto".

30 | 05 02 2020 | TremilaSport+


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ARTI MARZIALI

HO AVUTO LA FORZA DI RISALIRE LA CHINA Raffaele Piconi, talento dello Sport Team di Udine, dopo sei infortuni ha saputo stringere i denti, salendo sul podio dell'Alpe Adria a Lignano di GIANFRANCO BORGHESU

R

affaele Piconi è il classico judoka che rispecchia l'essenza di uno sport dove volontà, grinta, determinazione e la capacità di rialzarsi quando le cose si mettono male ne fanno un aspetto essenziale . Dopo sei incidenti di gara, gli ultimi due anni fa che sembrava fossero il preludio del saluto al tatami, ha avuto la forza di risalire la china salendo sul podio all'ultima edizione della Alpe Adria Cup di Lignano con una medaglia di bronzo che ha lo stesso valore di una medaglia d'oro per un atleta non particolarmente fortunato. Vent'anni il prossimo 31 maggio, in forza allo Sport Team di Udine del presidentissimo Luigi Girardi, fresco di cintura nera primo dan, gareggia nella categoria degli 81kg, nella categoria junior. Studia al primo anno all'università di Udine alla facoltà di giurisprudenza. - Quindici anni di judo sono davvero tanti, ma la passione è sempre quella del primo giorno? “Certamente la voglia e la passione non mi hanno mai abbandonato, ho la fortuna di miltare in una società che mi ha insegnato molto e alla quale sono molto riconoscente, lo Sport Team di Udine” - A Lignano un capolavoro che ti ha fatto respirare un'aria che da tempo ti mancava, quella del podio. “Devo dividere questo momento con tutti quelli che mi sono stati vicino a partire dalla società, con i miei compagni, ai tecnici, Renzo Barbarotto, Brisotto e Luigi Girardi che non mi hanno mai lasciato e alla mia famiglia” - Cos'è il judo per Raffaele Piconi e cosa ti ha dato questo sport in questi anni? “Sono certo che se non avessi iniziato a praticare questo sport sarei una persona completamente diversa. Ho imparato molte cose

in questi anni, come il rispetto, il desiderio di apprendere e non sentirmi mai appagato e sopratutto di non darmi mai per vinto. Questo è il judo. Lo giudico uno sport completo sotto ogni aspetto, sia quello della competizione vera e propria che quello umano” - Un atleta di riferimento a cui vuoi “rubare” qualcosa? “A me piace molto un'atleta della nazionale italiana di judo, Odette Giuffrida, che ha una forza unica nel suo genere e un approccio

con la competizione che accende il mio entusiasmo” - Oltre il judo e l'università hai altri interessi? “Sto impegnandomi per conseguire un secondo diploma con un istituto scolastico americano dove approfitto per perfezionare la lingua inglese e diplomarmi oltreoceano. Poi con degli amici abbiamo costituito la “Venice Ave” una società che si occupa di capi di abbigliamento dal loro progetto alla loro realizzazione”

Il giovane atleta di Pasian di Prato sul podio di Lignano

- Tornando sul tatami, ti è mai balenato il sogno di andare un giorno in Giappone e conoscere la terra dove il Judo ha preso vita? “Ho l'opportunità di partecipare a diversi stage, come il Winter Camp di Lignano, dove ho incontrato campioni di altissima levatura, a partire dal team della nazionale russa diretta dal nostro connazionale Ezio Gamba a campioni di altre parti d'Europa. Si mi farebbe piacere. Ma per ora mi accontento, anche se i giapponesi rimangono sempre i numeri uno” - Che emozioni ti trasmette il judo sia durante una gara che quando segui i tuoi compagni? “Come tutti gli sport individuali ci si trova di fronte al proprio avversario e in quei momenti si è soli anche se il tecnico dalla sua postazione ci fa sentire la sua presenza. L'emozione di dimostrare quanto valgo in quei momenti e di tirare fuori tutto quello che ho dentro in me. L'emozione di stringere la mano al mio avversario anche se le cose non sono andate nel migliore dei modi. Questo deve essere lo sport, ma purtroppo non sempre è così” - Qual è la cosa che prima di andare sul tatami ti è rimasta impressa nei tuoi pensieri a Lignano? "Una frase che il tecnico Renzo Barbarotto mi ha detto: combatti con il cuore. Mi ha dato una carica unica nel suo genere e alla fine il mio obiettivo è stato centrato” - Lo Sport Team di Udine dove gareggi è una società sana e dove si può lavorare in serenità senza la pressione che ti porta a dover vincere a tutti i costi. “Questa è una delle ragioni per cui ho deciso di non cambiare mai casacca: con il gruppo di Luigi Girardi si pedala sempre ma nulla è esasperato e tutti ci si sente come a casa propria”

TremilaSport+ TremilaSport+||19 15 02 01 2020 | 31


RALLY CALCIOUDINESE di VALENTINO RIVA

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adre e figlio. Il primo esperto alpinista, arrampicatore e apritore di numerose vie sulle Alpi; il secondo promettente preparatore atletico di basket femminile (giovanili e A2) alla Delser Udine e studente universitario di Scienze dello Sport. Di sfondo a queste vite la Carnia, una terra che ha dato i natali ad entrambi i Mazzilis e il cui ambiente montano ha da sempre modellato nei due la stessa determinazione a raggiungere con impegno i propri sogni.

L'ambiente montano ha conferito ad entrambi la stessa determinazione

PADRE E FIGLIO, DALLE CIME ALLA PALESTRA

Per Roberto l'amore per i monti è nato da giovane e poi si è approfondito anche con gli insegnamenti dello zio Mario, già alpinista. Tommaso ha conosciuto la montagna tramite le escursioni col padre, ma a differenza di quest'ultimo alle medie ha scelto il basket, una passione ora diventata anche professione. “Mi tranquillizza che a Tommaso piaccia la montagna ma non faccia come me - dice Roberto - perché è inutile nasconderlo: l'alpinismo è molto rischioso a causa della severa componente ambientale. Per essere un alpinista serve una convinzione forte. Parliamo di una disciplina che riesce a unire il lato sportivo a quello emozionale, ponendo a confronto prestazioni fisiche e psicologiche alle difficoltà delle pareti. Per me, poi, è sempre importante portare a casa la pelle, focalizzarsi sul presente e su quello che si andrà a fare, ma non adagiarsi sulle imprese già compiute”. LA PALESTRA Allenarsi in palestra di roccia è indispensabile per potersi ap-

IN AZIONE A sinistra, Tommaso Mazzilis impegnato sulla panchina della Sporting School Delser


PERSONAGGI

Roberto e Tommaso Mazzilis sono motivati da due diverse passioni, la montagna e il basket, nate sotto un comune denominatore procciare un giorno alla montagna. Secondo lo scalatore, tutto è più efficace se ci si inizia ad impegnare già da bambini, un'attenzione che ha molto a cuore anche Tommaso nella sua attività: “Il basket giovanile dà molte soddisfazioni. Ho deciso di fare il preparatore atletico perché mi piace la cura del corpo, facilitare il recupero dagli infortuni e ottimizzare le performance degli atleti, sia in sala pesi che sul campo. Lavorando con la Delser ricevo molte gratificazioni, soprattutto quando riesco a legare e ad aiutare le giocatrici. Nei prossimi anni mi piacerebbe affinare il lavoro che viene fatto con le giovanili e portare avanti

una progettualità, ad esempio potenziando la preparazione dalle Under 14 in su”. Idee precise e uno spirito intraprendente sostenuto dall'augurio del padre: “Quando uno fa ciò che sente dentro e che gli piace ha raggiunto i suoi sogni. Sono felicissimo per Tommy se dal basket riesce a trarre delle soddisfazioni simili a quelle che vivo io in montagna”.

ROCCIA E PALESTRA Roberto Mazzilis, sopra, sulle cime e qui sotto e a lato il figlio in trincea cestistica.

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 33


TENNISTAVOLO CALCIOUDINESE

NES O I P M CA

STELLA PLANETARIA CON LA RACCHETTA Giada Rossi ha ottenuto in Cina, a Zhegzhou, il riconoscimento di miglior atleta mondiale 2019 agli Ittf Star Awards di ROBERTO CAINERO

I

n questo momento parlando della Cina ti viene subito in mente il disastro che sta facendo il Coronavirus. Ma parlando invece di sport dalla città cinese di Zhegzhou, arriva la splendida notizia che la “nostra” Giada Rossi, conquista il premio per la miglior atleta mondiale del 2019, agli Ittf Star Awards. La ragazza , veniseienne, di Zoppola, continua quindi a mietere successi nel tennistavolo Paralimpico, ma il traguardo cinese è da considerarsi il fiore all’occhiello di una carriera semplicemente splendida; grazie alla conquista del titolo europeo (in Svezia), che le ha fruttato la qualificazione alla Paralimpiadi di Tokyo, previste fra qualche mese. Riviviamo con lei il “magic-moment”, made in Cina. “Un'esperienza indimenticabile -dice Giada -con una sequenza di momenti molto belli; ho dormito poco, non solo per il fuso orario ma anche per l’agitazione di trovarmi di fronte a una svolta della mia vita

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sportiva; la mattina quando mi sono svegliata (si fa per dire, dice sorridendo.. ndr,) non mi rendevo ancora conto del successo che avevo ottenuto e mi venivano in mente le immagini della premiazione e quando ho sentito il mio nome sono rimasta quasi di sasso. Quando poi il mio direttore tecnico Arcigli mi ha messo una mano sulla spalla, allora sono tornata nella realtà, una realtà davvero importante per la mia vita, che mi ripaga del duro lavoro che svolgo ogni giorno al Centro Federale di Verona seguita dal Dt Alessandro Arcigli e dall’allenatore Donato Gallo.” “Mi auguro che non ci siano problemi di carattere sanitario alla Paralimpiadi di Tokyo 2020 (in programma a luglio ndr) - spera Giada - ,perché ho tutta l’intenzione di migliorare il bronzo conquistato negli anni 2016 e 2018 . Prima, a marzo, c’è il Master Open a Lignano, un appuntamento al quale non voglio mancare”. - Il destino con te non è stato di certo benevolo ma hai trovato quella forza che solo lo sport può dare. “Sì - conclude Giada -un percorso fatto di rinunce e sacrifici, ma ora posso dire che ne è valsa sicuramente la pena, con risultati che nemmeno sognavo.” Va ricordato che Giada Rossi è cresciuta nella palestra Lea D’Orlandi di via Sabbadini a Udine, sede dei Rangers San Rocco, dove con la società udinese ha ottenuto pregevoli risultati come i titoli italiani sia nel singolare che nel doppio femminile e misto nel 2016 . Mario Agarinis, storica “bandiera” dei Rangers ed ex presidente della storica società udinese, commenta: "Noi tutti dei Rangers abbiamo conosciuto Giada come una grande atleta che meritatamente sta raggiungendo traguardi importanti. La nostra società si basa sul volontariato e non dispone di grandi mezzi, per cui ritengo che Giada abbia fatto, anni fa, la scelta giusta approdando ad una società ben attrezzata come il Bentegodi Verona. Noi non potevamo assolutamente garantirle un' organizzazione che potesse avere continuità e soprattutto adeguata alla sua grande volontà e classe. A Verona ha fatto il salto di qualità . E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.”

Giada Rossi, in alto, con il direttore tecnico Alessandro Arcigli e in altri momenti delle sue performances.

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SA

UDINESECALCIO TENNISTAVOLO

A GIADSI ROS

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 35


RUNNING

Prende il via domenica 23 febbraio da San Pietro al Natisone la sesta edizione del “Fvg – Trail running tour”, circuito di 36 gare su 1000 chilometri di sviluppo

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ET G O R P IL

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RUNNING

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A VOLO D’AQUILA FRA NATURA, SPORT E SAPORI P rende il via domenica prossima, 23 febbraio, l’Fvg – Trail running tour, circuito di 36 gare di corsa in montagna giunto alla sua sesta edizione. Prima tappa quella che partendo da San Pietro al Natisone si svilupperà lungo 25 chilometri nelle Valli del Natisone su un dislivello di 1300 metri, percorribili anche in staffetta lungo due frazioni di 15 e 12 chilometri. Per i meno allenati è prevista anche la marcia non competitiva di 11 chilometri su un dislivello di 479 metri. “In Italia non esiste un progetto così strutturato”, sottolineano gli organizzatori con malcelata soddisfazione, evidenziando pure altri aspetti della manifestazione, in primis quello turistico, con atleti provenienti anche dall’estero a farsi in pratica ambasciatori del territorio. “A volo d’aquila fra natura, sport e sapori”, dice la nota esplicativa dell’evento, organizzato e strutturato sulla pratica della green oriented della corsa in montagna, con un modello rivoluzionario per promuovere il turismo, incentivando nel contempo la sostenibilità ambientale, il benessere della persona e il legame con il territorio. NATURA SELVAGGIA Un incanto, quello del Trail running tour, fatto di rupi e di spiagge, di vette aguzze, boschi incantati e dolci colline coltivate a vite. Uno scenario non molto conosciuto, quello del Friuli, terra di confine segreta e preziosa come i paesaggi variegati della favole più belle. Una fusione di genti, lingue, culture ma anche di ricette antiche, rese inimitabili da un miscuglio singolare di profumi e sapori. E’ appunto alla promozione di questo straordinario mix che punta anche la manifestazione podistica, con gare di trail, ultra trail, vertical e skyrace, con circa un migliaio di chilometri di sviluppo e oltre 50mila metri di dislivello positivo da percorrere da febbraio a novembre, quando il 22 avrà luogo la crono traversata del maestro a Borgo Grotta Gigante, in provincia di Trieste. ASPETTI POSITIVI La forestoterapia è uno degli aspetti più curiosi e interessanti del tour, una ricerca per la quale la Regione Friuli Venezia Giulia ha prestato anche il proprio contributo economico. In pratica, sostiene la medicina, una settimana di permanenza in questi ambienti naturali equivale a una riduzione del 30% nell’utilizzo di farmaci, con benefici particolari per

quanti soffrono d’asma. Oltre a questo, tengono ad evidenziare gli organizzatori, c’è la scoperta di nuovi sentieri e mulattiere e dal punto di vista umano lo spirito di solidarietà espresso dai concorrenti nel corso delle gare, quando chi è in difficoltà viene soccorso dagli altri partecipanti. E poi le “quote rosa”, con un numero sempre maggiori di donne a gareggiare lungo percorsi spesso impervi ritenuti inadatti, fino a qualche anno fa, al fisico femminile. In sostanza una botta di vita che richiama anno dopo anno un pubblico sempre crescente, con l’entusiasmo dei concorrenti a lievitare a vista d’occhio. E.F.

CALENDARIO 23 FEBBRAIO TRAIL NELLE VALLI DEL NATISONE 1 MARZO TRAIL DEL CASTELLO 15 MARZO KOKOS TRAIL 21 MARZO TARVISIO WINTER TRAIL 5 APRILE TRAIL DELLE FARFALLE 18-19 APRILE ECOMARATONA E TRAIL DEL COLLIOBRDA 10 MAGGIO THREE LAKES TRAIL 16 MAGGIO JAMARUN VAL ROSANDRA TRAIL 17 MAGGIO 7° TRAIL 3 CASTELLI 6 GIUGNO VERTICAL DAL LOUF 7 GIUGNO TRAIL DELLE MALGHE 14 GIUGNO CORSA DEI COLLI DI GIAIS 21 GIUGNO 10 MIGLIA INTERNAZIONALE AVIANO – PIANCAVALLO

21 GIUGNO INTERNATIONAL SKYRACE CARNIA E STAFFETTA DELLA CARNIA 5 LUGLIO VAL RESIA VERTICAL KILOMETER 19 LUGLIO PIANCAVALLO CANSIGLIO, LA DORSALE PANORAMICA 26 LUGLIO TRAIL DEI CELTI – CividaleUrbanTrail 29 LUGLIO 177K CARNICA ULTRA TRAIL 2 AGOSTO MONTE PRAT TRAIL 2 AGOSTO STAFFETTA DELLE VETTE 9 AGOSTO LUSSARI TRAIL + STAFFETTA 16 AGOSTO 58^ STAFFETTA TRE RIFUGI 30 AGOSTO TRAIL RACE DELLE DOLOMITI FRIULANE 6 SETTEMBRE IL VOLO DELL’ACQUILA

12 SETTEMBRE 6XFIORE LA SEI ORE DEL CARSO 12 SETTEMBRE JOUF FLY RACE 13 SETTEMBRE 5° VERTICAL CHIADIN 20 SETTEMBRE MONTE ARVENIS SKYRACE 26 SETTEMBRE 50° TROFEO TRE COMUNI 27 SETTEMBRE SKYRACE MONTE DIMON 3 OTTOBRE EUROMARATHON EUROKTOBER TRAIL 2 OTTOBRE STAFFETTA DELLE VETTE 11 OTTOBRE BORC TRAIL 16 OTTOBRE SABOTIN MINI VERTIKAL 18 OTTOBRE FORUM IULII TRAIL 15 NOVEMBRE CALVARIO ALPIN RUN 22 NOVEMBRE CRONO TRAVERSATA DEL MAESTRO

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 37


VOLLEY

SER

TALMASSONS, O

I

n Serie A2 femminile, gran brutta sconfitta per la Cda Talmassons che perde 3-1 contro Marsala, in una delle sfide più importanti del Pool salvezza per le Pink Ladies. La formazione siciliana si è dimostrata più squadra e con la mentalità giusta, cose che al momento mancano alla CDA. Per affrontare le prossime sfide Guidetti dovrà lavorare molto su questo aspettò perché in questo momento Talmassons si sta dimostrando squadra molto slegata nei reparti e con notevoli problemi a livello psicologico. Il tempo per recuperare c’è, bisogna assolutamente ritrovare compattezza di squadra, consapevolezza e fiducia nelle proprie potenzialità. Alla società delusa anche da questa prestazione non rimane che stimolare ulteriormente la squadra: “È evidente che a questo punto possiamo solo scaricare sullo staff e la squadra la responsabilità di trovare la ricetta giusta. Quello che ci auguriamo è di vedere al più presto una reazione, una voglia di lottare ancora di più, perché, se non l’abbiamo capito, il nostro cammino verso la salvezza si sta complicando sempre di più.” Ben più indolore il ko rimediato dalla Libertas Martignacco, impegnata nel Pool promozione e 38 | 19 02 2020 | TremilaSport+

senza troppa pressione addosso, vista la salvezza ormai conquistata aritmeticamente sul campo. Contro Mondovì termina 3-1 in favore delle piemontesi, dimostratesi più quadrate nei momenti cruciali dei set. «Come contro Ravenna le ragazze si sono impegnate dando il massimo, nel terzo set hanno anche avuto una reazione d’orgoglio che tuttavia non è bastata per conquistare almeno un punto. Finora le nostre avversarie si sono dimostrate più forti di noi, ma il nostro gruppo deve credere nei propri mezzi perché ci possiamo togliere altre soddisfazioni in questa Pool promozione. A partire da domenica prossima in casa davanti ai nostri fantastici tifosi», il commento del presidente Bernardino Ceccarelli. In Serie A3 maschile conferma il suo straordinario momento di forma Prata che, dopo aver vinto all’andata a dicembre, replica anche tra le mura amiche travolgendo Cuneo

PRATA VINCE IN CASA contro Cuneo e ora si prepara al rush finale di campionato

Le Pink Ladies perdono il secondo m di Marsala. Ora la strada è in s Sconfitta indolore per Martignacco con un secco 3-0. Una vittoria che proietta i mobilieri in piena zona play-off con 33 punti. Ora una settimana di pausa per ricaricare le pile in vista del rush finale che vedrà

Prata impegnata contro Brugherio, Porto Viro, Tipiesse e Motta di Livenza. “I ragazzi, nonostante la stanchezza, in palestra stanno stringendo i denti – commenta coach Cuttini

Per Talmassons sconfitta pesante contro Marsala.


VOLLEY

RIE A

ORA SI FA DURA

match del Pool salvezza sul campo salita per il sestetto di Guidetti. o, mentre Prata vola in A3 maschile

VOLLEYBAS SENZA FRENI CONTRO TRENTO

permetterà di scaricare un po’, soprattutto mentalmente, per essere pronti per affrontare al massimo l’ultima fase di questo complicatissimo campionato”.

La Libertas Martignacco cerca il primo successo nel Pool promozione.

Foto: Salvo Gucciardi

– per poterle provare tutte. Sappiamo che sarà durissima ma giocheremo al massimo. I carichi di lavoro si fanno sentire e la sosta di campionato di questa settimana ci

SERIE B

In Serie B1 femminile, liscia come l’olio la trasferta della GTN Volleybas Udine che, nella seconda giornata di ritorno del campionato di B1 femminile, ha sconfitto in trasferta, per tre a zero, la penultima della casse Ata Walliance Trento. Anche se non è stata una partita particolarmente entusiasmante sotto il profilo dell’intensità di gioco, le atlete della GTN sono state protagoniste di una prova corale, alla quale tutte le atlete hanno preso parte. “Era fondamentale fare i tre punti – ha detto il tecnico Alessandro Fumagalli – e così è stato, pur non giocando una partita particolarmente bella e caratterizzata da molti errori. Dobbiamo migliorare l’approccio a questo tipo di gare, che ci devono servire a consolidare gli equilibri di gioco. È stato importante anche poter dare spazio a tutte le atlete della rosa dando loro l’opportunità di trovare maggior sicurezza in campo”. Decisamente più negativo il momento del Maniago Pordenone che, dopo aver perso la settimana scorsa contro l’Argentario, cede anche tra le mura amiche al Giorgione per 3-1. Dopo un primo set vinto in rimonta, le gialloverdi non sono più state in grado di ripetersi e hanno lasciato i successivi parziali al sestetto di Castelfranco Veneto. In classifica, la Gtn Volleybas è seconda in classifica ad una sola lunghezza dalla capolista Offanengo, mentre il Maniago Pordenone staziona in una tranquilla posizione di metà classifica, a +7 dalla zona play-out. Nel prossimo turno, le pordenonesi sono attesa dalla trasferta sul campo della Vivigas Verona sabato sera, mentre le udinesi affronteranno in casa San Donà sabato pomeriggio. Soddisfazione in casa GTN Volleybas dopo il successo sull’Ata Trento.

TremilaSport+ | 19 02 2020 | 39


EUROPEAN KIDS SKY FOTOGALLERY

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EUROPEAN KIDS SKI FESTIVAL DI TARVISIO

i è disputata domenica 16 febbraio, a Tarvisio, la quinta edizione dell’European Kids Ski Festival, abbinato al Memorial Fortunato Toscan, il tutto per l’organizzazione dello Sci CAI Monte Lussari. La gara, uno slalom gigante, era riservata agli sciatori più piccoli, esattamente 213, provenienti da Italia, Austria e Slovenia. Presente alla premiazione il presidente della FISI FVG Maurizio Dunnhofer.

QUESTI I PODI SUPERBABY F: 1.. Lilli Rausch (AUT), 2. Zalaa Stroj Skubica (SLO), 3. Briana De Pità (Bachmann). SUPERBABY M: 1. Jacopo Moroldo (Bachmann), 2. Matteo Da Vinchie (Sc Feletto), 3. Lukas Arnold (AUT). BABY F: 1.. Emilia Fortunato (Sc Sappada), 2. Paula Andrewald (AUT), 3. Theresa Zelloth (Lussari). BABY M: 1. Leonardo Zanitzer (Lussari), 2. Niko Pipp (AUT), 3. Andraz Gosar (SLO). CUCCIOLI F: 1.. Emma Princi (Lussari), 2. Rachele Paruzzi (Lussari), 3. Marusa Gosar (SLO). CUCCIOLI M: 1.. Sebastian Birkner Valenzuela (Bachmann), 2. Felix Kreuz (AUT), 3. Mattia Natale (Sc Sappada). Tra le Società si impone il Lussari davanti al Bachmann e allo Sci Club Arnoldstein.

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DOMENICA

25 MARZO 2

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VOLLEY COPPA REGIONE SERIE C - FOTOGALLERY

LIBERTAS MARTIGNACCO MAJANESE ANTICA SARTORIA TRIESTE

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Finale Coppa Regione femminile di Serie C a San Giorgio di Nogaro

L

a Libertas Martignacco ha disputato la finale della Coppa Regione contro l’Antica Sartoria Trieste. Inizio di partita difficile e molto teso dove le ragazze dell’Antica Sartoria hanno fatto valere l’esperienza nelle categorie superiori di molte atlete e il loro gioco, soprattutto al centro: 25-20. Martignacco ha portato a casa il secondo set vincendolo 25-12 con puntali servizi di battuta e precisione negli attacchi. Terzo set vinto 25-18 dalle ragazze di Trieste che hanno approfittato del momento

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di crisi del Martignacco, ma nel quarto set, nonostante un inizio punto a punto, le ragazze della Libertas Martignacco si sono rifatte vincendolo 25-22 con buoni attacchi e muri. Si è arrivati al momento decisivo: il tie break. Le ragazze dell’allenatore Michelangelo Moretto, sostenute dai propri tifosi e dalle compagne in panchina tra cui due giovanissime classe 2004, sono entrate in campo molto determinate e agguerrite. Al cambio campo le biancoazzurre sono avanti 8-3.

Rimanendo lucide e con grande spirito di squadra la Libertas ha chiuso la sfida 15-10. Grande soddisfazione da parte di tutto il mondo Libertas Martignacco. Dal condottiero Bernardino Ceccarelli a tutto il resto del team per l’obiettivo raggiunto da un gruppo di ragazze ben amalgamato e impreziosito dalla migliore atleta di giornata. Disposto a lavorare, a seguire le puntuali istruzioni del suo allenatore Moretto e dei collaboratori e soprattutto a far vedere una bella pallavolo giocata con cuore e passione.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA VOLLEY

LA LIBERTAS MARTIGNACCO ALZA LA COPPA

Le ragazze dell’allenatore Michelangelo Moretto, sostenute dai propri tifosi e dalle compagne in panchina tra cuiFVG due giovanissime classe 2004 LIBERTAS hanno battuto in finale Trieste

AL SERVIZIO DELLE ■ Fine settimana super impeSOCIETÀ SPORTIVE gnativo per la serie C della Li-

bertas Martignacco. Infatti, dopo la vittoria per 3-0 sullo Zalet, il gruppo dell’allenatore Michelangelo Moretto ha disputato la Coppa Regione. Sabato ha giocato la semifinale

VITTORIA AL TIE BREAK TA N TI CON IL QUINTO SET BVINTO UON PER I MO TIVI 15-10

P ER AFFILIARSI !

contro il Maschio Pallavolo Buia. Un’ora e mezza di gioco, punto su punto, dove la determinazione e tenacia delle biancoazzurre hanno avuto la meglio per 3-0 sulle collinari.

Domenica, sempre a San Giorgio di Nogaro, la Libertas Martignacco si è trovata di fronte in finale l’Antica Sartoria Trieste. Inizio di partita difficile e molto teso dove le ragazze dell’Antica Sartoria hanno fatto valere l’esperienza nelle categorie superiori di molte atlete e il loro gioco, soprattutto al centro: 25-20. Martignacco ha portato a casa il secondo set vincendolo 25-12 con puntali servizi di battuta e precisione negli attacchi. Terzo set vinto 25-18 dalle ragazze di Trieste che hanno approfittato del momento di crisi del Martignacco, ma nel quarto set, nonostante un inizio punto a punto, le ragazze della Libertas Martignacco si sono rifatte vincendolo 25-22 con buoni attacchi e muri. Si è arrivati al

momento decisivo: il tie break. Le ragazze dell’allenatore Michelangelo Moretto, sostenute dai propri tifosi e dalle compagne in panchina tra cui due giovanissime classe 2004, sono entrate in campo molto determinate e agguerrite. Al cambio campo le biancoazzurre sono avanti 8-3. Rimanendo lucide e con grande spirito di squadra la Libertas ha chiuso la sfida 15-10. Grande soddisfazione da parte di tutto

il mondo Libertas Martignacco. Dal condottiero Bernardino Ceccarelli a tutto il resto del team per l’obiettivo raggiunto da un gruppo di ragazze ben amalgamato e impreziosito dalla migliore atleta di giornata. Disposto a lavorare, a seguire le puntuali istruzioni del suo allenatore Moretto e dei collaboratori e soprattutto a far vedere una bella pallavolo giocata con cuore e passione.

ARTI MARZIALI

FERRETTI MATTATORE ANCHE A BREZICE ■ Prime medaglie internazionali dell’anno 2020 per il Grappling Pordenone. Nella città di Brezice si è tenuto il campionato “Abu Dhabi National Pro Jiu Jitsu”, competizione organizzata dall’UAEJJF in collaborazione con la Federazione slovena di Ju Jitstu, che ha visto la partecipazione di atleti provenienti da 15 diverse nazioni. L’istruttore/atleta Marco Ferretti è riuscito a bissare

il risultato dell’anno precedente: è salito sul primo gradino del podio dei -120 kg adulti marrone, sconfiggendo in finale un atleta bosniaco per decisione arbitrale unanime. Dopo una vittoria ai punti contro un brasiliano in semifinale e la successiva sconfitta per leva alla spalla da parte di un moldavo in finale, il pordenonese Ferretti ha conquistato la medaglia d’argento nella categoria

Open cinture nere. Con questi piazzamenti e quelli precedenti ottenuti in Croazia, Italia e Slovenia, il lottatore pordenonese si classifica temporaneamente primo nel ranking italiano e 13° in quello europeo. Gli allenamenti di Brazilian Jiu Jitsu si tengono nelle serate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 19.30 presso il Sekai Budo nei locali del Polisportivo Ex Fiera a Pordenone.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA GINNASTICA

PARTENZA SPRINT PER L’ASU IN CAMPIONATO

La formazione maschile

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

Grande esordio per i ginnasti dell’Associazione Sportiva Udinese, impegnati nelle prime prove di campionato a Fabriano nel femminile e a Firenze nel maschile ■ Ottimo secondo posto a Fabriano per le farfalle della ritmica impegnate nel campionato di massima serie. Sesti i ragazzi della Gam, a Firenze, dove si sono svolte le gare di A2. Le ragazze allenate da Spela Dragas e Magda Pigano, con il supporto di Carlotta Longo e della coreografa Laura Miotti, sono state una «grande sorpresa», come riportato dalla stessa Dragas che ha sottolineato: «Le ragazze in pedana hanno superato ogni aspettativa. Eravamo gli unici senza il prestito straniero

clavette, dove nonostante qualche imprecisione e un errore, ha superato il 18 punti. Alexandra Agiurgiuculese (personal best, prima in assoluto, al cerchio, con 23.650) è arrivata prima nella somma dei punteggi di gara (con 44.450), quarta Dragas. Miglior punteggio personale anche per Isabelle Tavano alla palla (17.350), al suo esordio assoluto in serie A: «Ha superato le sue paure iniziali – più che giustificate – e ha affrontato la pedana

con coraggio, arrivando quinta alla palla. Con il suo punteggio ha contribuito al buon andamento del match», ha sottolineato la tecnica dell’Asu. Soddisfatto anche il direttore generale di Asu, Nicola Di Benedetto, che si trovava a Fabriano: «Mi ha colpito molto la maturità con cui le nostre ragazze hanno approcciato questa gara. In particolare Tara, e ancor di più Isabelle, nuova nel campionato di massima serie, sono scese in pedana tranquil-

ORA GRANDE ATTESA PER LA SFIDA DI ANCONA IN PROGRAMMA SABATO (componente particolarmente gravosa in ogni gara, ma non in questa), il programma era nuovo, così come la squadra e le regole. Nessuno puntava su di noi e invece le Alex, Isabelle e Tara sono scese in pedana agguerrite» arrivando seconde dopo le padrone di casa della Faber Ginnastica Fabriano. Diversi i record delle bianconere. Tara Dragas ha raggiunto un suo personal best (17.850) nella fune, attrezzo nel quale i punteggi sono particolarmente bassi. Bene anche le

DOVA | MILANO | PRATO

Le ragazze della ritmica

le e determinate a fare bene. I risultati parlano da soli. Il livello qualitativo della squadra è alto e di questo non posso che ringraziare le allenatrici e Laura Miotti il cui lavoro dà un apporto sempre di più importante». GAM – Bene anche gli atleti della ginnastica artistica maschile che in Toscana sono saliti per la prima volta sulla pedana della serie A2 (dopo la promozione dalla B nel 2019). È stato un avvio di campionato con il con alcuni errori, in particolare con la parallela. Ma nel complesso, come hanno ricordato Valerij Sosnin e Francesco Braidot che allenano la squadra: «la prova è andata avanti in maniera regolare, con buoni punteggi». Tanto che Umberto Meroni, vicepresidente di Asu, presente in campo gara, ha commentato entusiasta la prestazione: «Questi ragazzi non finiscono di stupire. Anche se neopromossi, si sono dati da soli l’obiettivo di raggiungere la fase finale del campionato di A2 e, continuando così, lo centreranno sicuramente. Il prestito straniero, Robert Tvorogal, è sicuramente di alto livello e ha dimostrato tutto il suo valore. Le capacità, assieme alla determinazione, possono fare grandi cose. Complimenti a tutto il team». Sicuramente i bianconeri con la prossima prova il 22 febbraio, ad Ancona, sapranno a cosa puntare per fare sempre meglio.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

DELSER UDINE SCONFITTA CON ONORE A CREMA Per i primi tre minuti di gioco il punteggio rimane inviolato, poi il match prende il via con un testa a testa tra le due FVG squadre LIBERTAS che dura solo nel primo ALparziale. SERVIZIO DELLE A cavallo della seconda frazione Crema SOCIETÀ SPORTIVE prende il sopravvento

cavallo della seconda frazione, Crema impone un parziale di 7-0, ma Udine continua a crederci e nei minuti successivi si mantiene in scia. Il punteggio all’intervallo è di 31-23. Le avversarie al rientro in campo danno un altro strappo di 7-0, toccando il massimo vantaggio di +15 sul 38-23, con Melchiori e Caccialanza mattatrici (18 e 14 punti rispettivi delle due a fine gara). La LBS si riporta poi sotto il +10 e nel quarto finale segna un parziale di 17-20 a proprio favore.

14 PUNTI PER ELISA VELLA, 12 QUELLI DI CAPITAN VICENZOTTI

■ Una partita combattuta contro una squadra blasonata. La Delser Udine non si è arresa ai facili pronostici contro il Basket Team Crema che, con la vittoria nel posticipo di Serie A2 femminile per 62-55, conferma il secondo posto nel Girone Nord. Anche alcune delle dirette contendenti della Delser, Albino e S. Martino di Lupari non portano a casa i due punti, mantenendo le friulane al nono posto in classifica. Per i primi tre minuti di gioco il punteggio rimane inviolato, poi il match prende il via con un testa a testa tra le due squadre che porta il punteggio sul 15-14 a un minuto dal termine del primo quarto. A

Alla fine, Crema vince con sette punti di vantaggio. In sponda Delser da segnalare i 14 punti di Elena Vella, i 12 punti del capitano Debora Vicenzotti e la doppia doppia di Liga Vente (11 punti e 11 rimbalzi). Poche le triple segnate, solo 3 sulle 18 tentate, statistica molto diversa da quella delle avversarie che hanno chiuso con il 35% (10/28). Sabato alle 19 la compagine udinese se la dovrà vedere in casa contro Moncalieri, mentre nel turno successivo trasferta serale sul campo dell’Alpo Villafranca, prima della settimana di riposo.

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BASKET

A CUSSIGNACCO IL DERBY CONTRO LA CBU ■ Meno equilibrata che all’andata (sul proprio campo le padrone di casa si imposero di sei lunghezze) la seconda manche del derby udinese della serie C femminile di basket ha comunque ribadito la superiorità della Polisportiva Libertas Cussignacco. Nonostante un paio di assenze, la formazione di Stefano Tomat ha infatti concesso il bis – era l’ anticipo della seconda giornata del

girone di ritorno – reggendo il bastone del comando dall’inizio alla fine. Procacciante e socie hanno opposto resistenza sino al 22’ (27 – 31); poi, uno stordente parziale di 11 – 0 ha praticamente archiviato la contesa. La zona di una Cbu parecchio spuntata in attacco (21% da due…) ha provato ad inceppare gli ingranaggi offensivi delle ospiti, ma le mani fatate di Esposito (18

punti) e Salomoni (10) hanno spazzato ogni residuo dubbio. Buono anche l’apporto di Trotta e Mio, quest’ultima mortifera – ancor di più se lasciata indisturbata e libera di colpire – con il suo dolce jump shot. Tra le sconfitte si sono salvate Vogrig (12 punti, con 3 triple) e la veterana Bonanno (11); decisamente limitato, invece, il fatturato delle lunghe, anche se Vanin ha svitato 12 “lampadine”.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA HOCKEY CARROZZINA

prenditori con le loro sponsorizzazioni commerciali non è comunque sufficiente e l’associazione sportiva è sempre impegnata in attività di raccolta fondi. È qui che entra in gioco Metti il Turbo 12x1h, la staffetta non competitiva di beneficenza organizzata dai Madracs stessi, che prenderà vita al parco Desio di Udine il 21 giugno 2020. Il format, per la sesta edizione dell’evento, resta invariato, così come la musica, il chiosco e le tante opportunità di divertimento. La scaletta dell’evento e ovviamente ancora un work in progress ma come non segnare con l’evidenziatore la data sul calendario? Per migliaia di appassionati è ormai un evento fisso al quale è impossibile rinunciare. “Ogni anno ci chiediamo se avremo le energie per portare a termine una organizzazione di tale portata” – commenta il presidente della squadra – “poi i pezzi iniziano ad andare al loro posto e il puzzle che si compone è qualcosa di magnifico. Tante persone vengono per sostenerci ma poi si divertono come matti e addirittura ci ringraziano. È qualcosa di magico perché siamo noi a dover essere grati ad avere un pubblico così”. E allora tutti pronti con il conto alla rovescia!

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

I MADRACS E IL PROGETTO METTI IL TURBO

Grandi novità in casa verde nera per i Madracs Udine, che vogliono confermare di essere un vulcano in costante eruzione: nuovo sponsor e rilancio della staffetta estiva ■ Due importanti novità in casa verde nera per i Madracs Udine, che vogliono confermare di essere un vulcano in costante eruzione. Un progetto, quello dei friulani in costante divenire, che oggi vogliono annunciare due importanti tasselli della loro storia. La squadra muta nome e diventa IoP Madracs Udine con l’arrivo del main sponsor IoPrint Group e la firma di un importante contratto triennale. E poi l’annuncio che tanti appassionati attendevano: torna Metti il Turbo 12x1h, la staffetta più divertente dell’anno, che si svolgerà nella sua sesta edizione domenica 21 giugno 2020. “Un accordo importante quello

con IoPrint” – afferma il Presidente Ivan Minigutti – “che ci permette di lavorare con serenità e di pianificare il futuro. Il mio più grande grazie a questa realtà, della nostra terra, che sin dall’inizio ha creduto nei nostri sogni e che ora ha scelto di contribuire ancora maggiormente per farli diventare realtà”. IoPrint infatti sostiene da anni la squadra verde nera rinnovando una collaborazione che va ben oltre il professionale e si è rivelata essere una profonda comunione di intenti e di visione vincente sul futuro. La dirigenza dell’azienda friulana specializzata nell’office automation ed information technology ha dunque deci-

DOVA | MILANO | PRATO

so di accogliere il proclama lanciato pubblicamente dai Madracs legando il proprio nome a quello di un team che sta cercando di distruggere i cliché sul mondo dello sport dilettantistico paralimpico facendone esplodere tutta la bellezza. “Iopgroup è felice di far parte di questa grande famiglia. Crediamo fermamente nei valori dello sport e ci auguriamo insieme di raggiungere risultati incredibili” – il commento dei soci fondatori Cragnolini e Romanello. La vicinanza di valorosi im-

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GRANDI RISULTATI, PRESENTATI AL PUBBLICO, PER IL NUOVO DISPOSITIVO

Il nuovo apparecchio Maico sempre più richiesto

“Noi non applichiamo apparecchi acustici ma doniamo l’udito” Questo è il motto del Fondatore della Maico L. A. Watson

MAICO IERI Negli anni ‘30 Leland A. Watson cominciò a studiare e a progettare uno strumento innovativo che avesse come scopo la misurazione del livello uditivo. Così è nata Maico. Negli anni ’50 il dottor Watson fu eletto presidente dell’azienda e dell’Associazione Americana degli audioprotesisti. Gli anni ’50 videro una Maico in continua evoluzione tecnologica e di espansione territoriale. Tanto che proprio nello stesso periodo, la Maico piantò le proprie radici anche in Italia. Negli anni ’70 Raffaele Marchesin, originario di Oderzo, riuscì ad aprire le prime sedi in Friuli Venezia Giulia.

Sala del Parlamento Castello di Udine

U

n pubblico folto e attento ha riempito il salone del Parlamento del Castello di Udine in occasione di una conferenza dove Maico ha illustrato gli ottimi risultati raggiunti con la nuova tecnologia applicata all’audioprotesi. Risultati confermati dalle vendite del nuovo apparecchio acustico multifunzione, distribuito in esclusiva da Maico, e dalla soddisfazione degli assistiti. Di piccole dimensioni, quasi invisibile, questo dispositivo è un concentrato della migliore tecnologia disponibile negli Stati Uniti ed è il più richiesto grazie alle sue caratteristiche uniche nella gamma delle audioprotesi. L’apparecchio intelligente non mette in sicurezza solamente l’udito delle persone ma anche la vita perché da solo può chiamare il

Maico investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni 112 o un contatto di emergenza se la persona che lo indossa accusa un malore o subisce un urto violento. Inoltre, è sufficiente collegarlo allo smartphone per attivare il contapassi o il cardiofrequenzimetro, fa da traduttore e trascrive il testo delle conversazioni sul telefono. In poche parole, questo apparecchio - il più piccolo al mondo - che offre il piacere di sentire bene e dà sicurezza facendo vivere sereni, è il futuro degli apparecchi acustici

e il suo successo lo conferma. E’ in continuo aumento, infatti, il numero di persone che chiama o si reca nei centri otoacustici Maico per chiedere informazioni su questa protesi di ultima generazione e provare a indossarla per fare un salto nel futuro. Tutti gli assistiti Maico che hanno scelto il nuovo apparecchio hanno espresso giudizi positivi e un grado elevato di soddisfazione dopo aver utilizzato l’innovativo dispositivo che è in grado di migliorare significativamente e risolvere i problemi dell’udito, assicurando un buono stile di vita a chiunque lo indossi. Gli assistiti premiano la scelta di Maico che investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni.

MAICO OGGI E’ trascorso quasi un secolo e oggi Maico è una realtà consolidata in tutto il Fvg e il Veneto. Con 24 Centri specializzati presenti sul territorio delle due regioni, Maico è azienda leader nella distribuzione di protesi acustiche. La filosofia che contraddistingue oggi l’azienda è fornire assistenza qualificata e soluzioni ai problemi dell’udito.

L’audiometro MAICO fu un successo immediato, era uno strumento di precisione per la misura dell’udito che rispondeva a un bisogno assai sentito.

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